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COMPETENZE PROFESSIONALI

(Architetti Ingegneri Geometri)

La competenza professionale, in altri termini, è quella necessaria per lo svolgimento in forma legittima di
attività professionali che devono far ricorso al pensiero logico, intuitivo, creativo e sistematico, all’uso di
metodi, strumenti oltre che ad una comprovata capacità di usare le conoscenze, abilità e capacità
personali e metodologiche nelle prestazioni professionali, e quindi in un dato contesto e per un dato
obiettivo. Il non rispetto dei limiti di competenza determina l’incompetenza professionale rilevante
giuridicamente, quanto ad effetti conseguibili, quali, ad esempio la nullità del contratto d’opera
intellettuale e, quindi, il non diritto al compenso, l’esercizio abusivo di professione, l’illegittimità dei titoli
abilitativi edilizi. Per quanto riguarda la professione di architetto, pianificatore, paesaggista e
conservatore, l’oggetto e i limiti della professione trova principale disciplina nel regolamento di cui al
R.D. 23 ottobre 1925, n. 2537, articolo 52: “Formano oggetto tanto della professione
di ingegnere quanto di quella di architetto le opere di edilizia civile, nonché i rilievi geometrici e le
operazioni di estimo ad esse relative. Tuttavia le opere di edilizia civile che presentano rilevante carattere
artistico ed il restauro e il ripristino degli edifici contemplati dalla legge 20 giugno 1909, n. 364, per
l’antichità e le belle arti, sono di spettanza della professione di architetto; ma la parte tecnica ne può
essere compiuta tanto dall’architetto quanto dall’ingegnere”.A proposito di quest’ultimo aspetto, la
settimana scorsa il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha chiesto al MiBACT di chiarire una volta
per tutte gli ambiti in cui gli ingegneri possono intervenire su edifici vincolati di pregio storico e artistico,
perché la sola dicitura “parte tecnica” non è sufficiente per definirli correttamente e in modo oggettivo.
Ci sono, infatti, già molte sentenze discordanti, e una regolamentazione ufficiale e definitiva sulle
tipologie di intervento che gli ingegneri possono effettuare sugli edifici vincolati sarebbe necessaria.
Occorre poi considerare il decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328, che assume
rilevanza in riferimento alle attività professionali nei settori pianificazione territoriale, paesaggistica,
conservazione dei beni architettonici ed ambientali, oltre che la ripartizione tra le sezioni, in particolare
della sezione B, iunior (cfr. art. 16).Il tema delle competenze professionali di ingegneri, di architetti e dei
geometri ha da sempre suscitato notevole interesse e curiosità motivati dal desiderio di comprendere
appieno e individuare correttamente il limite tra le diverse attività professionali.

Le professioni di ingegnere, architetto e geometra prevedono competenze specifiche che risultano da


una parte esclusive e dall’altra condivise in merito ad alcune prestazioni caratteristiche e identitarie
come la progettazione di determinate opere e direzione dei lavori relativa alle stesse.La definizione

Con la definizione di competenza professionale, nel caso delle professioni intellettuali regolamentate,
viene definito un concetto basilare che integra due diversi significati, tra loro concettualmente
interconnessi.

Il primo significato è di natura giuridica e sta ad indicare tutte le attività professionali spettanti di diritto,
cioè sulla base di normative specifiche di riferimento, ad una o più professioni di un certo tipo.

Il secondo significato interpreta la competenza come indice di professionalità, e valuta un’attitudine


propria che deriva da una commistione di saperi, competenze, esperienze e conoscenze di tipo tecnico,
scientifico culturale, relativamente a uno o a più argomenti concernenti una data professione.

In altre parole la competenza professionale è quella sapiente combinazione di conoscenza e di


esperienza necessaria per il legittimo svolgimento di attività professionali che facciano ricorso al pensiero
intuitivo e logico, creativo e al tempo stesso sistematico, basandosi anche sull’impiego di metodi e
strumenti associabili a una effettiva capacità di far uso di abilità e conoscenze personali e professionali,
relativamente a dati contesti e specifici obiettivi.

Non saper agire nell’ambito dei propri limiti di competenza determina incompetenza professionale
rilevante a livello giuridico e comportante effetti come la nullità del contratto d’opera intellettuale, il
mancato diritto al compenso, l’esercizio abusivo della propria professione e la condizione illegittima dei
titoli abilitativi edilizi.

Non è si tratta dunque di un argomento da sottovalutare.

L’ingegnere

Nel campo dell’ingegneria civile l’ingegnere si occupa di:

Pianificazione, progettazione, direzione lavori, stima, sviluppo, gestione, collaudo, valutazione di impatto
ambientale di opere edili, strutture e infrastrutture territoriali e di trasporto, opere per il
disinquinamento e la depurazione, opere geotecniche, impianti civili per l’ambiente e per il territorio.

Attività che richiedono l’impiego di metodologie innovative, avanzate o sperimentali nella progettazione,
nella direzione lavori e nel collaudo di strutture e sistemi complessi.

Il progetto, la condotta e la stima dei lavori per estrazione, trasformazione e utilizzo di materiali impiegati
per le costruzioni e le industrie, per le costruzioni di ogni genere, dalle macchine agli impianti industriali,
ai rilievi geometrici e le operazioni di estimo.

L’architetto

Per quanto concerne la professione di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore, i limiti della
professione sono regolamentati dall’articolo 52, n. 2537 del R.D. datato 23 ottobre 1925 in cui si legge:

«Formano oggetto tanto della professione di ingegnere quanto di quella di architetto le opere di edilizia
civile, nonché i rilievi geometrici e le operazioni di estimo ad esse relative. Tuttavia le opere di edilizia
civile che presentano rilevante carattere artistico ed il restauro e il ripristino degli edifici contemplati
dalla legge 20 giugno 1909, n. 364, per l’antichità e le belle arti, sono di spettanza della professione di
architetto; ma la parte tecnica ne può essere compiuta tanto dall’architetto quanto dall’ingegnere».

Per chiarire gli ambiti effettivi in cui gli ingegneri possono intervenire su edifici vincolati di pregio artistico
e storico va preso in considerazione il decreto del Presidente della Repubblica n. 328 del 5 giugno 2001.
In esso è spiegata la distinzione delle competenze delle attività professionali nei settori di pianificazione
paesaggistica, territoriale e di conservazione dei beni architettonici ed ambientali.
Il geometra:

Le competenze professionali dei geometri sono elencate dall’art. 16 del R.D. n. 274 dell’11 febbraio 1929
incentrato su oggetto e limiti dell’esercizio professionale di geometra.

A grandi linee spettano ai geometri le operazioni topografiche di rilevamento e misurazione, verifica di


confini e le operazioni catastali e di estimo. Compito dei geometri è anche il tracciamento di strade
poderali e consorziali, la misura e la divisione di fondi rustici o di aree urbane e di modeste costruzioni
civili, la stima di aree e di fondi rustici, il progetto, la direzione e liquidazione di costruzioni rurali e di
edifici per uso d’industrie agricole di limitata importanza, di struttura ordinaria.

Esula dalla competenza specifica dei geometri la progettazione di costruzioni civili in cemento armato,
perché si tratta di attività riservate a titolo esclusivo ad ingegneri e architetti iscritti nei rispettivi albi
professionali.

I geometri possono comunque procedere alla progettazione architettonica di modeste costruzioni civili.
Nulla vieta che la progettazione e direzione dei lavori relativi di alcune opere in cemento armato sia
affidata al tecnico capace di effettuare i calcoli necessari valutando i rischi per la pubblica incolumità
mentre l'attività di progettazione e di direzione dei lavori sia affidata, invece, al geometra.

Competenze professionali Architetto sezione A:

In modo particolare risulta stabilito che:

Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti nella sezione A – settore «architettura», ai sensi e
per gli effetti di cui all’articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla
vigente normativa, le attività già stabilite dalle disposizioni vigenti nazionali ed europee per la
professione di architetto, ed in particolare quelle che implicano l’uso di metodologie avanzate, innovative
o sperimentali.

Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti nella sezione A – settore «pianificazione
territoriale»:

a) la pianificazione del territorio, del paesaggio, dell’ambiente e della città;

b) lo svolgimento e il coordinamento di analisi complesse e specialistiche delle strutture urbane,


territoriali, paesaggistiche e ambientali, il coordinamento e la gestione di attività di valutazione
ambientale e di fattibilitàdei piani e dei progetti urbani e territoriali;

c) strategie, politiche e progetti di trasformazione urbana e territoriale.

Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti nella sezione A – settore «paesaggistica»:

a) la progettazione e la direzione relative a giardini e parchi;

b) la redazione di piani paesistici;


c) il restauro di parchi e giardini storici, contemplati dalla legge 20 giugno 1909, n. 364, ad esclusione
delle loro componenti edilizie.

Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti nella sezione A – settore «conservazione dei beni
architettonici ed ambientali»:

a) la diagnosi dei processi di degrado e dissesto dei beni architettonici e ambientali e la individuazione
degli interventi e delle tecniche miranti alla loro conservazione.

Competenze professionali Architetto sezione B – iunior

Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti nella sezione B, ai sensi e per gli effetti di cui
all’articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa:

a) per il settore «architettura»:

le attività basate sull’applicazione delle scienze, volte al concorso e alla collaborazione alle attività di
progettazione, direzione dei lavori, stima e collaudo di opere edilizie, comprese le opere pubbliche;

la progettazione, la direzione dei lavori, la vigilanza, la misura, la contabilità e la liquidazione relative a


costruzioni civili semplici, con l’uso di metodologie standardizzate;

i rilievi diretti e strumentali sull’edilizia attuale e storica.

b) per il settore “pianificazione”:

le attività basate sull’applicazione delle scienze volte al concorso e alla collaborazione alle attività di
pianificazione;

la costruzione e gestione di sistemi informativi per l’analisi e la gestione della città e del territorio;

l’analisi, il monitoraggio e la valutazione territoriale ed ambientale;

procedure di gestione e di valutazione di atti di pianificazione territoriale e relativi programmi


complessi.Data pubblicazione 2019-04-01

Il delicato compito del geometra spazia dalla compilazione di progetti e moduli di richiesta, alla
supervisione dei lavori in campo di costruzione edilizia.

Al di là delle diverse peculiarità professionali, vediamo quali sono nello specifico le competenze
progettuali dei geometri.

Esiste un acceso dibattito professionale e giuridico sul tema, per questo è bene partire da quanto è stato
prodotto e diffuso negli ultimi anni in riferimento alle competenze in materia edilizia del geometra che
risulti iscritto all’Albo ed eserciti la libera professione.

La sentenza n. 361 del 2013 stabilisce che il geometra può a pieno titolo progettare e dirigere
architettonicamente i lavori per la costruzione di un fabbricato civile di modesta entità, che abbia
struttura in cemento armato. In ogni caso il progetto e la DL “della struttura” devono essere affidati a un
ingegnere e a un architetto.

Con tale sentenza viene stabilita una chiara distinzione tra progetto architettonico e progetto strutturale
per tutelare al meglio la sicurezza pubblica.

Andando a ritroso nel tempo la sentenza n. 01773 del 2012, abroga il R.D. n. 2229/39 con cui veniva
sancita la competenza esclusiva di ingegneri e architetti in merito al progetto esecutivo di costruzioni in
cemento semplice o armato.

Competenze del geometra e giurisprudenza

Secondo la sentenza n. 199/1993 della Corte Costituzionale la dicitura “modesta costruzione”, riportata
dall’art.16, “individua i limiti professionali del geometra”, ma al tempo stesso risulta “generica e
indeterminata”.

Limiti e oggetto dell’esercizio professionale di geometra sono stabiliti dall’art.16 in cui si parla di
“Progetto, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili”, senza escludere a priori l’impiego del
cemento armato.

La sentenza specifica anche che, per definire una costruzione “modesta” e farla dunque rientrare
nell’ambito della competenza professionale dei geometri, il criterio da considerare è quello tecnico e
qualitativo basato sulla valutazione della struttura dell’edificio e sulle modalità costruttive di cui ci si è
avvalsi per realizzarlo. Il criterio economico può essere considerato un elemento complementare di
valutazione, come indicatore delle peculiarità costruttive e tecniche riscontrabili nella costruzione.

Il Tribunale di Aosta, nella sentenza n. 683 del 2006 ha stabilito che un Geometra ha la facoltà di redigere
un progetto per la costruzione di un fabbricato ad uso di civile abitazione con struttura di cemento
armato, articolato in tre livelli, per una dimensione complessiva di circa 1000 mc.

Tribunale di Brescia, nella sentenza n. 125 del 2012 ha decretato che i geometri si possono occupare di
progettare e dirigere i lavori di costruzioni civili di modesta entità.

Differenziando le attività legate agli aspetti architettonici da quelle concernenti invece il cemento
armato, che necessitano di calcoli complessi, è possibile affidare ad ogni professionista, architetto,
ingegnere o geometra, l’incarico che rientra nello specifico ambito professionale, facendo in modo che
ciascuno si possa assumere la piena responsabilità della propria prestazione, con l’unico vincolo di
coordinarsi con il lavoro degli altri professionisti coinvolti nella costruzione dello stesso edificio.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia con la sentenza n. 01105 del 2009 stabilisce che, nei
limiti di quello che può essere definito un edificio modesto, la progettazione architettonica di un
fabbricato in cemento armato può essere eseguita da un geometra anche nel caso in cui la costruzione si
trovi in zona una sismica, visto il fatto che il progetto strutturale è stato eseguito da un ingegnere. La
sentenza concorre a chiarire il limite della collaborazione che intercorre tra geometra e ingegnere
suddividendo il progetto in architettonico e strutturale e attribuendo al progettista strutturale la piena
responsabilità per l’incolumità delle persone.

Ancora una sentenza, la n. 3068 del 2003 del Consiglio di Stato chiarifica che un geometra può realizzare
una costruzione destinata a civile abitazione, strutturata su due piani e composta da cinque
appartamenti, cantina e garage, redigendo il progetto architettonico e lasciando all’ingegnere il compito
e la responsabilità del progetto strutturale.

Queste le competenze del geometra:

Sintetizzando l’essenza di alcune delle norme citate, competono al geometra:

• La progettazione, la direzione dei lavori, il calcolo e il collaudo di costruzioni rurali e di fabbricati per
industrie agricole di limitata importanza.

• La progettazione, la direzione dei lavori, il calcolo e il collaudo di costruzioni civili modeste, compresa la
progettazione di impianti idrosanitari, elettrici, di riscaldamento e di fognatura interna all’edificio.

• La progettazione e la direzione dei lavori di strade destinate alla viabilità rurale e di cantiere.

• Le operazioni topografiche, cartografiche e fotogrammetriche.

• Le operazioni catastali

Al contrario, non rientrano nell’ambito dei lavori a carico del geometra le costruzioni e gli edifici civili che
superino almeno una delle seguenti condizioni:

Edifici singoli con una volumetria superiore a 1200 mc.

• Edifici singoli composti da più di sei unità immobiliari o da più di due piani fuori terra;

• Edifici realizzati ripetendo una sequenza di moduli basilari, se composti da più di otto unità
immobiliari o di una superficie complessiva superiore a 2400 mc.

Progettazione e direzione dei lavori di interventi di carattere urbanistico.

Progettazione, direzione dei lavori, calcolo e collaudo di costruzioni a destinazione industriale, funeraria,
di culto, terziaria e inerente opere pubbliche.

Data pubblicazione 2019-04-01

Tra gli incarichi svolti dalla figura del geometra rientra il delicato compito della direzione dei lavori
nell’ambito della costruzione edilizia.

Stando a quanto stabilito dalla Direttiva 92/57/CEE il direttore dei lavori è chi si occupa di controllare
l’esecuzione dell’opera per conto del committente.

Il geometra incaricato dall’impresa appaltatrice e suo rappresentante ha le competenze tecniche


necessarie a garantire che i lavori si concludano come previsto, seguendo il giusto iter.
Nel momento in cui ci si rivolge all'impresa appaltatrice per commissionare un lavoro è buona norma
rivolgersi a un geometra qualificato che si occupi della supervisione dell’opera in ogni sua fase.

Non sempre è possibile seguire il lavoro personalmente perché non si hanno tutte le competenze e gli
strumenti necessari che invece un geometra può assicurare.

È consigliabile scegliere un geometra della massima fiducia, che vanti esperienza nel campo, abbia buone
doti di analisi, calcolo e gestione e sia in grado di prendere decisioni in modo autonomo.

Come funziona la direzione dei lavori di un cantiere edile

Ma cosa significa dirigere dei lavori nel campo edile? Si tratta di un servizio in cui rientrano diverse
attività.

Il geometra a cui è affidato tale incarico, non è tenuto a essere presente quotidianamente ma si cura di
controllare con costanza e precisione che tutti i lavori siano condotti in modo tecnicamente impeccabile
e sempre nel rispetto delle normative vigenti previste in ciascun caso specifico.

Il professionista ha il dovere di verificare che le operazioni siano svolte in maniera conforme al contratto,
al capitolato e al progetto architettonico generale.

Il geometra incaricato della direzione dei lavori effettua un controllo qualitativo e quantitativo dei
materiali impiegati e delle loro caratteristiche meccaniche, secondo quanto definito dalla legge n. 1086
del 5 novembre 1971, articolo 3, comma 2.

Il direttore dei lavori è tenuto a verificare regolarmente che l’impresa appaltatrice disponga della
documentazione prevista dalla legge in merito ai doveri verso ciascun dipendente.

Nel caso in cui lo ritenga necessario il geometra incaricato della direzione dei lavori può imporre
all’impresa variazioni tecniche volte a migliorare quanto riportato sul contratto e sul capitolato.

Il professionista, tramite ordini di servizio, può disporre l’aggiustamento di eventuali difetti o il totale
rifacimento di opere risultanti non conformi a quanto previsto.

Da un punto di vista tecnico, il direttore rappresenta a pieno titolo il committente ed è l’unico


interlocutore per l’impresa appaltatrice, per quanto riguarda gli aspetti tecnici ed economici rientranti
nel contratto.

Oltre al ruolo di supervisore il geometra incaricato di una direzione tecnica effettua attività
complementari come la compilazione di alcune pratiche tra cui il modello di inizio lavori e la consegna
delle stesse presso il Comune.

I compiti del geometra

Il geometra è tenuto ad occuparsi dei seguenti aspetti:

Denuncia di inizio attività (DIA)


Segnalazione Certificata di inizio Attività (SCIA)

Stato Avanzamento Lavori (SAL)

Denuncia di opere in cemento armato

Dichiarazione di conformità urbanistica al termine dei lavori.

Altro compito del geometra è redigere e controllare i progetti conseguenti ad eventuali variazioni
tecniche emerse in fase di lavorazione, consegnando al comune, qualora necessario, i documenti richiesti
per ottenere il permesso di apportare modifiche.

Infine il geometra è tenuto ad assistere al delicato momento del collaudo statico e amministrativo della
costruzione realizzata.

Nello svolgimento della direzione dei lavori il geometra rispetta dei fondamentali principi deontologici ed
è responsabile delle proprie azioni. La sua figura deve anche dimostrarsi collaborativa e rispettosa nei
confronti di tutte le persone coinvolte nel progetto e conciliativa, per poter gestire eventuali screzi in
modo attento e scrupoloso, riuscendo sempre ad agire con prontezza e determinazione.

Un riferimento preciso a quali sono le competenze del geometra in ambito professionale si trova nell’art.
16 del R.D. n. 274 datato 11 febbraio del 1929, che definisce ed elenca l’oggetto e i limiti dell’esercizio
professionale di geometra:

L'oggetto ed i limiti dell'esercizio professionale di geometra sono regolati come segue:

a) operazioni topografiche di rilevamento e misurazione, di

triangolazioni secondarie a lati rettilinei e di poligonazione, di

determinazione e verifica di confini; operazioni catastali ed estimi

relativi;

b) operazioni di tracciamento di strade poderali e consorziali

ed inoltre, quando abbiano tenue importanza, di strade ordinarie e di

canali di irrigazione e di scolo;

c) misura e divisione di fondi rustici;

d) misura e divisione di aree urbane e di modeste costruzioni

civili;

e) stima di aree e di fondi rustici, anche ai fini di mutui

fondiari e di espropriazione; stima dei danni prodotti ai fondi


rustici dalla grandine o dagli incendi, e valutazione di danni

colonici a culture erbacce, legnose, da frutto, da foglia e da bosco.

E' fatta eccezione per i casi di notevole importanza economica e per

quelli che, per la complessita' di elementi di valutazione,

richiedano le speciali cognizioni scientifiche e tecniche proprie dei

dottori in scienze agrarie;

f) stima, anche ai fini di mutui fondiari e di espropriazione,

di aree urbane e di modeste costruzioni civili; stima dei danni

prodotti dagli incendi;

g) stima di scorte morte, operazioni di consegna e riconsegna

dei beni rurali e relativi bilanci e liquidazioni; stima per

costituzione ed eliminazione di servitu' rurali; stima delle acque

irrigue nei rapporti dei fondi agrari serviti.

E' fatta eccezione per i casi di notevole importanza economica

e per quelli che, per la complessita' di elementi di valutazione,

richiedano le speciali cognizioni scientifiche e tecniche proprie dei

dottori in scienze agrarie;

h) funzioni puramente contabili ed amministrative nelle piccole

e medie aziende agrarie;

i) curatele di piccole e medie aziende agrarie, in quanto non

importino durata superiore ad un anno ed una vera e propria direzione

tecnica; assistenza nei contratti agrari;

l) progetto, direzione, sorveglianza e liquidazione di

costruzioni rurali e di edifici per uso d'industrie agricole, di

limitata importanza, di struttura ordinaria, comprese piccole


costruzioni accessorie in cemento armato, che non richiedano

particolari operazioni di calcolo e che per la loro destinazione non

possano comunque implicare pericolo per la incolumita' delle persone;

nonche' di piccole opere inerenti alle aziende agrarie, come strade

vicinali senza rilevanti opere d'arte, lavori d'irrigazione e di

bonifica, provvista d'acqua per le stesse aziende e reparto della

spesa per opere consorziali relative, esclusa, comunque, la redazione

di progetti generali di bonifica idraulica ed agraria e relativa

direzione;

m) progetto, direzione e vigilanza di modeste costruzioni

civili;

n) misura, contabilita' e liquidazione delle costruzioni civili

indicate nella lettera m);

o) misura, contabilita' e liquidazione di lavori di costruzioni

rurali sopra specificate;

p) funzioni peritali ed arbitramentali in ordine alle

attribuzioni innanzi menzionate;

q) mansioni di perito comunale per le funzioni tecniche

ordinarie nei Comuni con popolazione fino a diecimila abitanti,

esclusi i progetti di opere pubbliche d'importanza o che implichino

la risoluzione di rilevanti problemi tecnici.

Competenze ingegneri: il D.P.R 328/2001

La grande innovazione d’inizio millennio, per quanto riguarda le competenze professionale degli
ingegneri italiani, è rappresentato dal D.P.R. n. 328/2001.

Il Decreto in oggetto innova e definisce la nascita delle “sezioni (A e B) all’interno albi professionali
individuando cosi ambiti professionali diversi in relazione al diverso grado di capacità e competenza
acquisita mediante il percorso formativo”.
L’albo ingegneri è stato cosi suddiviso in due “sottosezioni”, una sezione A e una sezione B, entrambe a
loro volto suddivise nei settori

civile e ambientale;

industriale;

dell’informazione.

Competenze generali Sezione A e Sezione B albo degli ingegneri.

La Sezione A dell’albo degli ingegneri e la Sezione B dell’albo degli ingegneri, come abbiamo visto, si
differenziano in base ad ambiti professionali diversi e in relazione al diverso grado di capacità e
competenza acquisita mediante il percorso formativo”.

Chi si iscrive alla Sezione A ottiene il titolo (classico) di Ingegnere civile e ambientale, ingegnere
industriale, ingegnere dell’informazione. Gli iscritti alla Sezione B dell’albo invece ottengono il titolo di
Ingegnere civile e ambientale iunior, ingegnere industriale iunior e ingegnere dell’informazione iunior.

Competenze professionali in base al settore professionale specifico.

Ingegneri Civili e Industriali

Le competenze degli ingegneri civili e ambientali sono essenzialmente la pianificazione, la progettazione,


lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo, la gestione, la valutazione d’impatto ambientale di
opere edili e strutture, infrastrutture, territoriali e di trasporto, di opere per la difesa del suolo e per il
disinquinamento e la depurazione, di opere geotecniche, di sistemi e impianti civili e per l’ambiente e il
territorio.

Per quanto riguarda invece il settore dell’ingegneria industriale, le principali competenze riguardano la
pianificazione, la progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo, la gestione, la
valutazione d’impatto ambientale di macchine, impianti industriali, d’impianti per la produzione,
trasformazione e la distribuzione dell’energia, di sistemi e processi industriali e tecnologici, di apparati e
di strumentazioni per la diagnostica e per la terapia medico-chirurgica.

Chi si specializza nel settore dell’ingegneria dell’informazione invece si focalizzerà sulla pianificazione, la
progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo e la gestione d’impianti e sistemi
elettronici, di automazione e di generazione, trasmissione ed elaborazione delle informazioni.

Andando più nello specifico, le competenze tecniche degli ingegneri (sia iscritti alla Sezione A che iscritti
alla Sezione B) sono, per quanto riguarda il settore dell’ingegneri civile e ambientale, le attività basate
sull’applicazione delle scienze, volte al concorso e alla collaborazione alle attività di progettazione,
direzione dei lavori, stima e collaudo di opere edilizie comprese le opere pubbliche, la progettazione, la
direzione dei lavori, la vigilanza, la contabilità e la liquidazione relative a costruzioni civili semplici, con
l’uso di metodologie standardizzate, i rilievi diretti e strumentali sull’edilizia attuale e storica e i rilievi
geometrici di qualunque natura.
Ingegneri industriali.

I laureati con specializzazione in ingegneria industriale invece spiccano sia per le competenze nelle
attività basate sull’applicazione delle scienze, volte al concorso e alla collaborazione alle attività di
progettazione, direzione lavori, stima e collaudo di macchine e impianti, comprese le opere pubbliche sia
per le skill su rilievi diretti e strumentali di parametri tecnici afferenti macchine e impianti sia per le
attività che implicano l’uso di metodologie standardizzate, quali la progettazione, direzione lavori e
collaudo di singoli organi o di singoli componenti di macchine, d’impianti e di sistemi, nonché di sistemi e
processi di tipologia semplice o ripetitiva.

Ingegneri dell’informazione.

Gli ingegneri dell’informazione, cosi come i colleghi civili, ambientali e industriali si caratterizzano per le
competenze nelle “attività basate sull’applicazione delle scienze, volte al concorso e alla collaborazione
alle attività di progettazione, direzione lavori, stima e collaudo” trovando applicazione più precisa
nell’ambito degli impianti e dei sistemi elettronici, delle automazioni e della generazione, trasmissione
ed elaborazione delle informazioni.

Un ingegnere dell’informazione trova poi la sua dimensione, anche nelle attività dove è necessario
effettuare rilievi diretti e strumentali di parametri tecnici afferenti impianti e sistemi elettronici e nelle
attività che implicano l’uso di metodologie standardizzate, quali la progettazione, direzione lavori e
collaudo di singoli organi o componenti d’impianti e di sistemi elettronici, di automazione e di
generazione, trasmissione ed elaborazione delle informazioni, nonché di sistemi e processi di tipologia
semplice o ripetitiva.

Competenze ingegneri Sezione A VS competenze ingegneri Sezione B.

Non esistono grandi differenze tra le competenze degli ingegneri e degli ingegneri iunior. La
differenziazione ci viene comunque specificata dalla circolare 554/XVIII del Consiglio Nazionale degli
Ingegneri che, citiamo testualmente, indica che quando “vengono in rilievo soluzioni avanzate,
innovative, o sperimentali la competenza spetta agli Ingegneri civili e ambientali della sezione A dell’albo;
quando invece si tratta di progetti che prevedono l’utilizzo di metodologie standardizzate, vi è anche la
competenza (autonoma) degli Ingegneri civili e ambientali iuniores, ovvero degli iscritti appartenenti alla
sezione B”.

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