La questione della differenza tra individui (fisica,mentale,psichica) e dei problemi ad essa
connessa in ambiente socio-edu. costituisce ambito pedagogia speciale. (Jean Itard ragazzo selvaggio).In Italia ped.spe. origine grazie a Maria Montessori e Giuseppe Montesano che nel ‘900 istituirono la prima scuola magistrale ortofrenica in ita. essa mise in luce errori e pregiudizi che gravavano su edu. infantile e anche grazie al suo lavoro bambini non considerati normali divennero degli di attenzione pedagogica e non solo medica. \\ disabilità e famiglia l’immagine che il disabile ha di sè si crea a contatto con gli altri, l’identità personale è infatti mediata dal rapporto psico-sociale di appartenenza, con l’insieme di immagini, interpretazioni, percezioni che l’ambiente in cui viviamo ci rimanda (familiare,scolastico, lavorativo , altro). è quindi utile capire quali possano essere in una famiglia le reazioni alla scoperta di un figlio disabile; si avvia un processo di “lutto” per la perdita del bambino immaginato, processo teorizzato in 4 fasi: impatto, la scoperta e la notizia creano evento traumatico che porta ad un disorientamento generale,catastrofe immotivata. negazione, l’evento viene “rimosso” in cerca di altri pareri che possano essere meno negativi “salvifici”; in questa fase si può arrivare a sfiorare la sospensione del principio di realtà sperando in miracoli o affidandosi ad alternative poco scientifiche. percezione del dolore, momento in cui prevale la consapevolezza dell’irreversibilità dell’evento; fase decisiva del processo, che può avviare ad una elaborazione risolutiva oppure se fallimentare rompere la condizione esistenziale del nucleo familiare. reazione attiva, molto determinata da momento precedente, caratterizzata da una condivisione esterna del proprio destino di genitori di figlio disabile;non ci si domanda + le cause ma si accoglie il deficit come condizione esistenziale e parte della vita. La possibilità di condivisione, del dolore consente di elaborare proficuamente il lutto e raggiungere un nuovo equilibrio familiare che permetterà anche al soggetto disabile di percepirsi come individuo oltre la propria disabilità. famiglia quindi è il primo contesto da sostenere non solo in termini terapeutici ma anche in termini pedagogici per poter accettare la propria esistenza e del figlio. \\ menomazione, disabilità ,handicap menomazione→qualsiasi perdita o anomalia a carico di strutture fisiologiche o anatomiche(più generale rispetto a disturbo\danno) transitorie o permanenti; esistenza di anomalie,difetti o perdite a carico di organi,tessuti altre parti corpo comprese fx. psichiche. Le perdite o anomalie derivate da menomazione sono da considerarsi potenzialmente temporanee. va accertato il grado di menomazione per valutare intervento terapeutico per eliminare stato di malattia o riabilitativo per incrementare capacità preesistenti ad evento traumatico.\ disabilità→qualsiasi restrizione o carenza derivante da menomazione nello svolgere un attività in modi ritenuti “normali”; caratteristiche: • oggettiva difficoltà nel realizzare compiti e comportamenti ritenuti normali. • possono essere transitorie\permanenti, reversibili\irre, progressive\regressive • possono insorgere come conseguenza diretta di una menomazione. • sono l’oggettivazione della menomazione e riflettono una serie di disturbi della persona. Per essere riconosciuti come disabili non è necessario avere subito menomazione ma deve evidente lo scostamento di prestazioni, dato da un confronto tra presunte capacità perdute nell’ambito del quotidiano e presunti parametri di normalità(definizione per altro non univocamente formulabile).non facile quindi sempre contestualizzare la disabilità, se per “abilità” si può definire la capacità di effettuare molteplici e diverse azioni anche una persona menomata può essere perfettamente abile (ipovedente sordomuto possono gestire molti tipo di lavoro)\\ handicap è la condizione di svantaggio vissuta da una persona con menomazione o disabilità che gli limita o impedisce di occupare il “ruolo” che ci si aspetterebbe da quella persona; è quindi lo sfasamento fra efficienza ed aspettative di efficienza. in termini psico-socio è la “socializzazione” della menomazione\disabilità. tale situazione di svantaggio derivata dalla incapacità di “conformarsi” alle aspettative, ed è percepita come tale dalla persona anche in relazione quindi con il grado di pressioni ambientali e richieste di performance che si trova a subire. il fatto che un soggetto percepisca la condizione esistenziale di svantaggio in prima persona che la sperimenti e la “viva” è caratteristica fondamentale della situazione di handicap e non solo alla presenza di meno\dis. handicap è perciò una situazione sociale, non solo un dato clinico, che l’individuo incontra nell’ambiente in cui vive. tecnicamente un deficit è un danno irreversibile mentre handicap ne rappresenta la conseguenza sociale che può essere di volta in volta attenuata o purtroppo drammaticamente aggravata. \\ classificazioni nel tempo creare modello di standard diagnostico da OMS ICD: international classification of diseases giunto alla decima edizione strumento principe per definizione caratteristiche eziologiche,fisiologiche ed anatomiche dei disturbi umani. fine anni 70 arriva ICIDH international classification of impairments, disabilities and handicaps con la definizione tra meno,dis,hand. nel testo venivano proposti 4 livelli di approccio riabilitativo i base alla gravità: prevenzione(nessuna difficoltà svolgere attività), potenziamento (migliorare prestazione faticosa), supporto (necessario ausilio tecnico), sostituzione (attività svolta da altra persona). nel 1999 ICIDH 2 per offrire quadro riferimento verso le conseguenze delle condizioni di salute valutando i disturbi in termini di modifica funzionale associata alle condizione di salute del corpo, della persona, della società. ICIDH2 elimina termini “dis. e hand” con valenza negative e introduce terminologia + neutrale con riferimento all’attività svolta dalla persona alle sue mancanza ed esclusioni(disabilità → activities(ciò che una persona fa e non quello dovrebbe fare),handicap→ partecipazione)(vedi modello pag 455). tale processo di revisione terminologica e concettuale culmina nel 2001 in un doc. definitivo ICF . ICH 10 è modello di riferimento ufficiale per diagnosi funzionale alunni con disabilità. \\ ICF focalizza l'attenzione sul concetto di funzionamento piuttosto che di mancanza e tiene anche conto dell’ambiente. soggetto disabile non + portatore di carenza ma inquadrato in uno schema che elenca diverse componenti del suo stato di salute : fx corporee (B body), strutture corporee (S structure), attività e partecipazione( D domain), fattori ambientali (E environment). dall’interazione di questi fattori si delinea fx bio-psico-sociale d individuo; ICF strumento non solo per disabili ma * qualsiasi individuo. [ICF-CY versione dedicata ai bambini e adolescenti, sistema utile ad operatori che si interfacciano alla salute, edu. e benessere dei + piccoli]\\ DSM manuale diagnostico disturbi mentali (diagnostic and statistical manual of mental disorders) doc. americano elaborato * diagnosticare e classificare disturbi mentali. pubblicato prima volta anni 50 ora è alla 5’ edizione. disturbo mentale * DSM : sindrome caratterizzata da alterazione sfera cognitiva, regolazione emozioni, comportamento individuo che riflette una disfunzione nei processi psico, biologici od evolutivi che sottendono il fx mentale; tali disturbi sono spesso associati a disabilità\disagio in ambito sociale. definire disturbo mentale non è semplice, soglia tra normalità e patologia può essere labile. occorre tenere conto del numero e durata di ore dei sintomi e sul grado di compromissione del fx. sociale.