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Belle èpoque

La “Belle Époque” è una breve stagione che dalla fine dell'Ottocento


termina con la Prima Guerra Mondiale, quindi grosso moto dal 1880 al
1914. Il nome francese deriva dal fatto indiscusso che Parigi ne fu la
capitale, fucina incessante di tendenze che contagiarono l'intera Europa.

È stato un periodo di grande entusiasmo, di ottimismo, di speranza in una


epoca di pace e di benessere. È stato il periodo dell’affermazione della
borghesia con la sua etica: la società fondata sul-la famiglia, sul lavoro,
sul risparmio, sul decoro, sulla rispettabilità e sulle buone maniere.

Ciò che è avvenuto in quel periodo non ha precedenti nella storia


dell’umanità, che entrò in una fase nuova che non aveva nessun confronto
con le epoche precedenti. Fu la belle époque per la società, la scienza,
l’arte e la letteratura. Fu il periodo in cui l’umanità volle segnare il suo
trionfo sulla barbarie, sull’oscurità, sulla superstizione. Questa visione del
mondo nasceva dal sentire diffuso che si stava cavalcando l’onda delle
profonde trasformazioni che segnarono tutto l'800, prima fra tutte la
Rivoluzione Industriale, nata in Inghilterra e sviluppatasi poi in Germania,
che formò masse di lavoratori salariati, determinando l’abbandono delle
campagne. si diffuse un discreto benessere e una visione ottimistica sul
futuro e questo portò ad una serie di invenzioni e di scoperte che hanno
cambiato la storia dell’umanità.
Cinema
La notorietà dell’azienda francese è comunemente legata all’invenzione del
cinematografo, anche se la sua rilevanza storica è riferita non solo a
questa particolare realizzazione, ma anche ad altre attività o prodotti
legati più specificamente alla fotografia. Parallelamente alla produzione di
pellicole e lastre, nel 1893 portano a compimento la sperimentazione
dell’apparecchiatura da ripresa e proiezione che li ha resi famosi,
brevettata il 13 febbraio 1894. Non sono i primi in assoluto a pensare alla
possibilità di realizzare immagini in movimento, ma certamente sono i
primi a far sì che la proiezione divenga un mezzo di intrattenimento e non
solo un particolare tipo di esibizione appannaggio di pochi; il loro
cinématographe diventa in breve un vero e proprio spettacolo, Il primo
spettacolo a pagamento si tenne il 28 dicembre 1894 a Parigi, al Grand
Café del Boulevard des Capucines, Paradossalmente però gli stessi
Lumière non ripongono molta fiducia nel futuro della loro creatura e,
nonostante l’immediata vendita di molti dei loro apparecchi, valutano il
cinema come un’invenzione che non potrà avere una lunga vita: decidono
così, dopo pochi anni dal brevetto, di spostare la loro attenzione verso
altri settori, rivolgendosi più specificamente alla fotografia. All’inizio del
secolo si pongono le basi dell’industria cinematografica nazionale.
L’Ambrogio Film e la Cines inaugurano il genere dei film storici in cui gli
italiani eccellono. È del 1905 il primo film a soggetto italiano “La presa di
Roma”.

Operetta
In Francia nasce l’Operetta, una variante dell’opera che unisce brani
musicali, recitazione e danza. Essa s’identifica con il gusto e la sensibilità
della borghesia che adora le storie d’amore o comiche ambientate nell’alta
società. In Italia si formano compagnie specializzate nell’adattamento
delle operette straniere. a Parigi si contano circa 150 café-chantant, i più
famosi sono le Folies-Bergère, il Moulin Rouge, il Lido, l’Alcazar, il Casino
de Paris. Le star sono Mistinguett, la Bella Otero, Josephine Baker,
Maurice Chevalier.

La musica
Nell’800 in Italia la musica amata da tutti i ceti sociali è l’opera lirica. Un
palco a teatro, specie se è alla Scala, è lo status symbol dell’epoca.

In Italia il café-chantant arriva nei primi anni del ‘900: il più elegante ed
esclusivo è il salone Margherita a Roma dove si esibiscono i migliori
cantanti e i comici famosi. Il pubblico è costituito da aristocratici,
ufficiali e ricchi borghesi accompagnati da mogli.

Fine della Bella èpoque


Nei primi anni del ‘900 c’è uno strano pensiero che si diffonde tra i
giovani: la società democratica è considerata noiosa e corrotta. Se almeno
ci fosse una rivoluzione, una guerra; in questa palude non possiamo più
andare avanti. C’è la convinzione che la stabilità sia corruttrice, che la
pace corrompa lo spirito.

Insieme a questa un’altra idea si fa strada in Europa: il fascino della


catastrofe, del senso della morte come sacrificio estremo, come riscatto.
Questa generazione che ha vissuto in un lungo periodo di pace che
perdurava dal 1870, ha una grande voglia di menare le mani, di
combattere, di sacrificarsi.

E l’occasione arriva presto.

La fine della Belle Époque: inizia la 1ᵃ guerra mondiale


Il 28 giugno 1914 a Sarajevo in Serbia viene ucciso l’arciduca d’Austria
Francesco Ferdinando.

Il 28 luglio l’Austria dichiara guerra alla Serbia e allora scatta il gioco


delle alleanze. Germania e Turchia entrano in guerra con l’Austria. Russia,
Inghilterra e Francia, alleate della Serbia, entrano in guerra contro
l’Austria.

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