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VINCOLI

Il vincolo è una specie di limitazione alla quale sono so opos determina beni, mobili o immobili,
di proprietà pubblica o privata, a causa della loro rilevanza per il pubblico interesse. Il vincolo su un
bene priva il rela vo proprietario di determinate facoltà. Costui è assogge ato all’obbligo di non
fare o di fare, previo permesso o nullaosta dell’amministrazione pubblica competente.
Il vincolo, pur non incidendo sull’essenza del diri o di proprietà pone limi a tale diri o.

Nella piani cazione urbanis ca i vincoli sono:

VINCOLI RICOGNITIVI (vogliono proteggere determinate cara eris che)


Discendono dalla ricognizione di cara eri sici che sono intrinsechi al territorio o alle costruzioni che su di
esso insistono. Non pongono problemi di indennizzo.
Comprendono i vincoli archeologici e monumentali sulla tutela delle zone di interesse storico-
ar s co, i vincoli paesaggis ci sulla tutela delle bellezze naturali e panoramiche e i vincoli
idrogeologici e boschivi.

VINCOLI CONFORMATIVI (sovraordina alle scelte dei piani territoriali)


Sono vol alla salvaguardia di par colari ogge di pubblico interesse, quali autostrade e strade
extraurbane, ferrovie, aeropor , cimiteri, impian militari ecc..
Essi vengono meno quando viene soppresso o modi cato l’ogge o che li determina.
Essendo determina dalla presenza di un manufa o di pubblica u lità la quan tà di edi cazione spe ante
al terreno è trasferibile su altri terreni.

VINCOLI URBANISTIVO- EDILIZI (derivano da quanto stabilito nei Prg)


Sono:
Di cara ere urbanis co: stabiliscono le des nazioni d’uso, gli standard urbanis ci
Di cara ere edilizio: indici territoriali e fondiari, le altezze massime ecc
Di cara ere procedurale:

LEGGI AMBIENTALI (PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE)

R.D. 363/1913 (An chità e Belle Ar )


Prima legge in materia, stabilisce che per gli interven su immobili di pubblico interesse occorre la
Licenza della sovrintendenza dei monumen .

L. 1089/1939
Legge sulla protezione delle cose di interesse storico-ar s co, individua e cataloga i beni mobili e
immobili (poemi, quadri, sculture, ville, giardini ecc..) con più di 50 anni di vita, introducendo i
vincoli archeologici e monumentali.

L. 1497/1939
Legge sulla tutela delle bellezze naturali e panoramiche, introduce i vincoli paesaggis ci e i Piani
Paesis ci.

L. 431/1985 (Legge Galasso)


Introduce importan disposizioni riguardo i Piani Paesis ci e stabilisce l’obbligo di inedi cabilità
assoluta entro 300 m da mari e laghi, entro 150 m da umi e torren , oltre i 1600 metri slm per la
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catena alpina, oltre i 1200 metri slm per la catena appenninica e per le isole, in parchi e riserve
nazionali o regionali, su vulcani e ghiacciai e in zone di interesse archeologico.

L. 349/1986
Is tuisce il Ministero dell’ambiente e de a una disciplina speci ca in materia di risarcimento del
danno ambientale.

L. 183/1989
Introduce i Piani di Bacino.

L. 394/1991
Introduce i Piani dei Parchi.

D.Lgs. 490/1999 (Testo unico dei beni culturali e ambientali)


Vi con uiscono le leggi del 1939.

CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO D.Lgs. 42/2004

Sos tuisce il TU del 1999, aggiungendo alcuni elemen innova vi anche in relazione a quanto
raccomandato dalla Convenzione Europea del Paesaggio del 2000 ***.
A ribuisce al Ministero per i beni e le a vità culturali e per il turismo il compito di tutelare e
valorizzare il patrimonio culturale e paesaggis co d’Italia.
È diviso in 5 par :
• Disposizioni generali
• Beni culturali
• Beni paesaggis ci
• Sanzioni
• Disposizioni transitorie, abrogazione ed entrata in vigore

CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO ***


E’ stata ado ata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Strasburgo il 19 luglio 2000.
Impegna gli Sta che l’hanno ado ata a promuove poli che di salvaguardia, di ges one e di
piani cazione dei paesaggi, coinvolgendo le popolazioni interessate nei rilevan processi
decisionali, imponendo agli Sta che vi hanno aderito a:
• Riconoscere giuridicamente il paesaggio, indipendentemente dal valore e e vamente
a ribuitogli con riferimento alle par di territorio che ne sono il sostrato.
• Intraprendere delle azioni di salvaguardia, ges one, valorizzazione, restauro e creazione de
paesaggi rispe o all’intero territorio nazionale.

BENI CULTURALI (beni culturali in senso stre o):


Cose immobili e mobili di par colare interesse ar s co, storico, archeologico ed etno-
antropologico.
I beni immobili di proprietà pubblica sono so opos a vincolo se hanno più di 70 anni e se
l’autore non è più in vita; possono essere sdemanializza e vendu se viene veri cata
l’insussistenza dell’interesse culturale.

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I beni immobili di proprietà privata sono so opos a vincolo solo se richiesto dal Ministero tramite
una dichiarazione di interesse culturale.
Per realizzare interven edilizi su immobili vincola come bene culturale è obbligatorio il NULLA
OSTA DELLA SOPRINTENDENZA che viene rilasciato entro 120 gg dalla presentazione della
domanda rmata dal proprietario e dall’archite o. Il nulla osta dovrà essere allegato alla CILA,
SCIA, SCIA ONEROSA o PDC.
In alterna va, l’interessato può chiedere allo SU di provvedere all’acquisizione del nulla osta.
Se il responsabile del procedimento indice una conferenza dei servizi, la realizzazione
dell’intervento è subordinata all’esito posi vo della stessa.

Procedura per l’o enimento del nullaosta da allegare al tolo edilizio in caso di opere edili
Tu gli immobili vincola in caso di intervento edilizio devono avere l’approvazione della
soprintendenza.
La richiesta deve indicare:
- Domanda rmata dal proprietario dell’avente tolo
- 3 copie del proge o de ni vo (stato di fa o, proge o e ra ron gialli-rossi)
- Computo metrico es ma vo
- Relazione storico-ar s ca
- Relazione tecnica degli interven
- Documentazione di eventuali indagini conosci ve o diagnos che nalizzate all’intervento
proposto e preven vamente autorizzate dalla soprintendenza
- Documentazione fotogra ca

Il rilascio avviene entro 120 giorni dalla presentazione

TUTELA DEI BENI PAESAGGISTICI (senso ampio)


Il Codice sancisce l’entrata a pieno tolo dei beni paesaggis ci nel patrimonio culturale.
Sono beni paesaggis ci quelli individua dalle commissioni provinciali nominate dalle Regioni e
sono:
• Cose immobili che hanno cospicui cara eri di bellezza naturale o di singolarità geologica o
memoria storica
• Le ville, i giardini e i parchi che si dis nguono per la loro non comune bellezza
• I complessi di cose immobili che compongono un cara eris co aspe o avente valore
este co e tradizionale (centri storici)
• Le bellezze panoramiche e così pure quei pun di vista o di belvedere, accessibili al
pubblico
• Beni vincola per legge (art.142) che sono:
- I territori cos eri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di
ba gia;
- I territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla
linea di ba gia;
- I umi, i torren , i corsi d'acqua iscri negli elenchi e le rela ve sponde o piedi degli
argini per una fascia di 150 metri;
- Le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena
alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole;
- I ghiacciai e i circhi glaciali;
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- I parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei


parchi;

- I territori coper da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggia dal fuoco, e


quelli so opos a vincolo di rimboschimento;
- Le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici;
- Le zone umide incluse nell'elenco previsto dal D.P.R. 448/1976;
- I vulcani;
- Le zone di interesse archeologico.

Per disciplinare l’uso del suolo, sulla base dei vincoli sopra riporta , le Regioni so opongono a
speci ca norma va d’uso il territorio mediante i PIANI PAESAGGISTICI. Essi suddividono il
territorio in ambi omogenei e a ribuiscono per ognuno di loro un obie vo di qualità
paesaggis ca che preveda:
• Il mantenimento delle cara eris che, degli elemen cos tui e delle morfologie, tenuto
conto anche delle pologie archite oniche, nonché delle tecniche e dei materiali costru vi
• La riquali cazione delle aree compromesse e degradate
• La salvaguardia delle cara eris che paesaggis che degli altri ambi territoriali
• L’individuazione delle aree di sviluppo urbanis co ed edilizio, in funzione della loro
compa bilità con i diversi valori paesaggis ci, con par colare a enzione ai si rurali e ai si
UNESCO

Il piano è approvato con provvedimento regionale entro il termine ssato nell’accordo tra regioni,
il ministero dei beni culturali e il ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

NB: Gli interven edilizi nelle aree so oposte a vincolo di tutela paesaggis ca sono subordinate ad
una obbligatoria preven va autorizzazione (rilasciata da comune o regione) che può dividersi in:

1. Procedura ordinaria di autorizzazione paesaggis ca (art.146 D.lgs. 42/2004)


• Presentazione della domanda di autorizzazione paesaggis ca completa di tu a la
documentazione.
1. Relazione paesaggis ca contenente tu gli elemen necessari alla veri ca di compa bilità degli
interven richies con riferimento speci co alle mo vazioni dei vincoli paesis ci gravan sull’area
nonché ai contenu e alle indicazioni del Piano Paesaggis co Regionale, ovvero dei piani a valenza
paesaggis ca di maggior de aglio (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale; Piano
Territoriale del Parco regionale, ove ricorra il caso
2. Inquadramento dell’area a scala adeguata (aerofotogrammetria 1:10.000 o 1:5000
3. Planimetria generale dello stato di fa o dei luoghi (es. scala 1:2000 o 1:1000) estesa a un ambito
signi ca vo di riferimento con individuazione degli elemen cos tu vi e rappresenta vi del
paesaggio.
4. Pianta, prospe e sezioni signi ca ve (es. scala 1:200 o 1:100) stato di fa o/stato compara vo/
stato di proge o del manufa o ogge o di intervento, in grado di illustrare il rapporto con il
contesto di riferimento (comprendendo gli edi ci e la vegetazione adiacen
5. Sezioni ambientali schema che (1:500, 1:1.000) rappresenta ve del rapporto fra l’intervento e il
contesto paesaggis co assogge ato a tutela
6. Rappresentazione gra ca delle opere di mi gazione che evidenzi la vegetazione già esistente e
chiarisca modalità, tecniche e tempi di a uazione degli interven di nuovo impianto.
7. Ricognizione fotogra ca
8. Rappresentazione fotogra ca della simulazione in loco degli interven previs o fotomontaggio
9. Dichiarazione del proge sta di conformità dell’intervento alla norma va urbanis co-edilizia vigente
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• Entro 40 giorni l’amministrazione veri ca la completezza della documentazione, valuta la


compa bilità paesaggis ca dell’intervento e trasme e alla Soprintendenza la documentazione e
la relazione tecnico illustra va con proposta di provvedimento, comunicando all’interessato
l’avvio del procedimento.
• La Soprintendenza nei 45 giorni successivi emana il proprio parere
• Entro 20 giorni dalla ricezione del parere, l’amministrazione rilascia l’autorizzazione richiesta o
emana il preavviso di diniego, comunicando i mo vi osta vi al rilascio
• Se la Sovraintendenza invece non si esprime nei 45 giorni, allora sarà l’amministrazione entro 60
giorni a decidere se rilasciare l’autorizzazione o emanare il diniego
• L’autorizzazione è e cace, con validità quinquennale, decorsi 30 giorni dal suo rilascio ed è
trasmessa alla Soprintendenza, alle Regioni e agli altri en territoriali interessa .

2. Procedura sempli cata di autorizzazione paesaggis ca (D.P.R. 31/2017)

È prevista per lavori di lieve en tà come:


- Incremen di volume non superiori al 10% della volumetria della costruzione originaria e
comunque non superiori ai 100 mc
- Realizzazione e modi ca di aperture esterne o nestre su coperture riguardan beni
vincola
- Interven su prospe e sulle coperture diversi dal punto precedente comportan
alterazione e modi ca delle cara eris che archite oniche, morfo- pologiche, dei materiali
e delle niture esisten

L’autorizzazione non è prevista per interven di manutenzione ordinaria e straordinaria nè per


interven di consolidamento sta co e restauro (a pa o che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspe o
esteriore degli edi ci).

Iter procedurale
• Presentazione della domanda di autorizzazione paesaggis ca completa di tu a la
documentazione
• Entro 20 giorni l’amministrazione veri ca la completezza della documentazione, valuta la
compa bilità paesaggis ca dell’intervento e trasme e alla Soprintendenza la
documentazione e la relazione tecnico illustra va con proposta di provvedimento,
comunicando all’interessato l’avvio del procedimento.
• La Soprintendenza nei 20 giorni successivi emana il proprio parere
• Entro 10 giorni dalla ricezione del parere, l’amministrazione rilascia l’autorizzazione
richiesta o emana il preavviso di diniego, comunicando i mo vi osta vi al rilascio
assegnando un termine di 15 giorni per la formulazione di eventuali proposte e del
proge o adeguato
• Se la Sovraintendenza invece non si esprime nei 45 giorni, allora sarà l’amministrazione
entro 10 giorni a rilasciare l’autorizzazione secondo il principio di silenzio-assenso

3. Autorizzazione paesaggis ca in sanatoria


- Per i lavori, realizza in assenza o di ormità dall'autorizzazione paesaggis ca, che non
abbiano determinato creazione di super ci u li o volumi ovvero aumento di quelli
legi mamente realizza

- Per l'impiego di materiali in di ormità dall'autorizzazione paesaggis ca


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- Per i lavori comunque con gurabili quali interven di manutenzione ordinaria o
straordinaria

Iter procedurale
• Presentazione della domanda di autorizzazione paesaggis ca completa di tu a la
documentazione
• L'autorità competente si pronuncia sulla domanda entro il termine perentorio di 180 giorni,
previo parere vincolante della Soprintendenza da rendersi entro il termine perentorio di 90
giorni.
• Qualora venga accertata la compa bilità paesaggis ca, il trasgressore è tenuto al
pagamento di una somma equivalente al maggiore importo tra il danno arrecato e il
pro o conseguito mediante la trasgressione. In caso di rige o della domanda è
obbligatoria la demolizione e il ripris no originario del bene.

CODICE DELL’AMBIENTE D.Lgs. 152/2006

Riordina il quadro legisla vo in materia ambientale ed è volto ad assicurare che l’a vità antropica
avvenga nel rispe o della capacità rigenera va degli ecosistemi, della salvaguardia della
biodiversità e di un’equa distribuzione delle risorse.

Il codice è diviso in sei capitoli:


1. Disposizioni generali
2. Procedure per la VIA (VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE), la VAS (VALUTAZIONE
AMBIENTALE STRATEGICA) e l’AIA (AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE)
3. Difesa del suolo e lo a alla deser cazione
4. Ges one dei ri u e boni ca dei si inquina
5. Tutela dell’aria
6. Tutela risarcitoria per i danni all’ambiente

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA)


Introdo o negli USA nel 1970, è il primo strumento is tuito per mi gare gli e e dell’opera
umana sull’ambiente. Consiste in uno studio preven vo delle probabili ripercussioni
sull’ambiente di un intervento urbanis co, edilizio o di altro genere.
Sono assogge a a VIA NAZIONALE gli interven ad elevato rischio: ra nerie di petrolio, centrali
termiche, impian nucleari, impian di eliminazione di ri u tossici, autostrade, ferrovie,
aeropor , por commerciali ecc..
Sono assogge a a VIA REGIONALE gli interven a rischio rela vo: impian eolici, impian per lo
stoccaggio di petrolio, por turis ci ecc..

1. Lo svolgimento di una VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ (Screening)


Procedura che deve essere a vata per valutare, ove previsto, se un proge o determina potenziali
impa ambientali signi ca vi e nega vi e deve quindi essere so oposto al procedimento di VIA. È
una fase propedeu ca alla VIA.

2. Lo studio di impa o ambientale (SIA) e de nizione dei contenu (Scoping)


Rappresenta il documento principale riguardante gli aspe ambientali e gli impa del proge o.
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I principali contenu sono:


• Descrizione del proge o e delle sue cara eris che, analizzando la zona in cui sarà
localizzato
• Descrizione dei probabili e e signi ca vi del proge o sull’ambiente in fase di
realizzazione, di esercizio e di dismissione
• Descrizione delle misure per evitare, prevenire o ridurre e compensare gli impa
ambientali signi ca vi e nega vi

Al ne di individuare quali informazioni devono essere fornite nello studio di impa o ambientale
(SIA) esiste la procedura di “scoping” dove il proponente può richiedere una fase di consultazione
con l’autorità competente al ne di de nire la portata delle informazioni da includere, il rela vo
livello di de aglio e le metodologie da ado are.

3. La presentazione e la veri ca preliminare amministra va


Il proponente presenta la domanda per l’avvio della procedura di VIA corredata della
documentazione prevista:
- Proge o de ni vo
- SIA
- Sintesi non tecnica
- Elenco autorizzazioni
- Nullaosta, ecc.
- Copia dell’avviso al pubblico su quo diani

Entro 30 giorni il Ministero dell’Ambiente veri ca la completezza della documentazione e se


incompleta, sospende i termini, chiedendo l’integrazione degli elemen mancan entro 30 giorni

4. Pubblicazione del proge o e lo svolgimento delle consultazioni. Entro 60 giorni dalla


pubblicazione dell’annuncio chiunque può fornire le proprie osservazioni

5. La valutazione dello studio ambientale e degli esi delle consultazioni


Sulla base della documentazione trasmessa dal proponente e tenendo conto delle osservazioni e
dei pareri eventualmente pervenu nella fase di consultazione pubblica, la Commissione tecnico-
consul va svolge l’istru oria tecnica per veri care se il proge o ha potenziali impa ambientali
signi ca vi.

6. Parere ed adozione provvedimento VIA


Entro 60 giorni dalla scadenza delle consultazioni pubbliche viene rilasciato il parere.
-Se il provvedimento di VIA è sfavorevole, entro 10 giorni, il proponente può produrre eventuali
osservazioni che possano contenere gius cazioni tali da far ritenere supera gli elemen osta vi
-Il provvedimento di VIA, se favorevole, deve contenere prescrizioni riguardan l’impa o
ambientale non solo durante l’esercizio di un opera, ma anche durante la costruzione e la
dismissione della stessa.
Il provvedimento di VIA resta valido per cinque anni, entro i quali devono essere realizza i
proge .

7. Monitoraggio
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Il monitoraggio degli impa è basilare per testare la veridicità delle valutazioni e e uate sia in
sede di richiesta che in sede istru oria e per dare all’autorità competente il potere di apportare
modi che al provvedimento qualora risul no “impa nega vi ulteriori e diversi” ed addiri ura di
sospendere l’a vità in a esa di individuare le azioni corre ve applicabili nel caso in cui possano
derivare gravi ripercussioni nega ve non preven vamente valutate.
La commissione tecnica per la valutazione ambientale cura l’istru oria e esprime il proprio giudizio
entro un massimo di 330 gg. Se il periodo decorre invano, spe a al Consiglio dei Ministri
esprimersi sulla compa bilità ambientale dell’intervento (60 gg di silenzio-diniego).

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS)


Nasce a completamento ed integrazione della VIA: mentre quest’ul ma riguarda singoli proge , la
VAS si me e in a o per valutare gli impa ambientali di interi piani e programmi.
Studio preven vo delle probabili ripercussioni che interi piani e programmi potranno avere
sull’ambiente ed è nalizzato ad integrare, nel processo di programmazione, le considerazione di
cara ere sociale ed economico oltre che ambientale.
!!!! La VAS è avviata dall’autorità procedente contestualmente al processo di formazione del
piano o programma ed è e e uata durante lo svolgimento del processo stesso e quindi
anteriormente all’approvazione del piano o programma.

Le fasi principali della procedura sono:


• Screening. Lo svolgimento di una veri ca di assogge abilità entro 90 gg dalla richiesta e
redazione di un rapporto preliminare
• Scoping. L’elaborazione del rapporto ambientale entro 90 gg dal rapporto preliminare
• La pubblicazione e svolgimento di consultazioni con sogge copeten in matria ambientale
entro 60 gg
• Consultazioni con sogge competen in materia ambientale entro 60 gg
• Consultazione con sta e regioni con nan
• La valutazione del rapporto ambientale e degli esi delle consultazioni
• Il parere entro 90 gg
• Monitoraggio

AUTORIZZAZIONE AMBIENTALE INTEGRATA (AIA)


Autorizza l’esercizio di un impianto o di parte di esso veri candone la conformità ai principi di
Integrated Pollu on Preven on and Control (IPPC) de a dall’Unione Europea.
È uno strumento volto a: prevenire l’inquinamento; ridurre la produzione di ri u o favorirne il
recupero; promuovere un u lizzo e cace dell’energia; favorire il ripris no del sito al momento
della cessazione dell’a vità ecc.. Il rilascio dell’AIA sos tuisce qualsiasi nulla osta in materia
ambientale. È propedeu co alla realizzazione di alcuni speci ci insediamen industriali

BONIFICHE AMBIENTALI
La part IV del Codice dell’ambiente è dedicata alla ges one ri u e alla boni ca dei si inquina .
Con il termina Boni ca Ambientale si intende il recupero di un sito inquinato, sia esso un
insediamento industriale dismesso, una discarica abusiva o una qualunque altra area sogge a a
una qualunque forma di inquinamento.
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