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L’Agenda 2030

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma


d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel
settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa
ingloba 17 Obiettivi , o articoli,per lo Sviluppo Sostenibile , che, a
partire dal 2016 guideranno il mondo sulla strada da percorrere
nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a
raggiungerli entro il 2030.

Questi Obiettivi sono raggruppati in 3 macroaree e cioè: diritti


dell’ambiente, diritti dei minori e diritti umani. Da quando Greta
Thumberg ha fatto sentire la sua voce il 23 settembre in un
discorso durissimo alla Conferenza Mondiale sul Clima all’Onu, in
cui ha gridato “Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia”, tutti i
ragazzi della mia generazione, affiancati sempre dagli insegnanti,
hanno fatto proprio quel grido di protesta e, perciò, voglio parlare
dei diritti dell’ ambiente che raggruppano gli obiettivi n.
6/7/11/12/13/14/15)

In particolare voglio parlare dell’ obiettivo n° 15

OBIETTIVO n° 15: Proteggere, ripristinare e


favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre

Le foreste coprono il 30% della superficie terrestre


e, oltre a offrire cibo sicuro e riparo, esse sono
essenziali per il contrasto al cambiamento
climatico, e la protezione della biodiversità e delle dimore delle
popolazioni indigene Tredici milioni di ettari di foreste vanno perse
ogni anno, mentre il persistente deterioramento dei terreni ha
portato alla desertificazione di 3,6 miliardi di ettari. La
deforestazione e la desertificazione – causate dalle attività
dell’uomo e dal cambiamento climatico – pongono sfide
considerevoli in termini di sviluppo sostenibile.
In seguito a questa analisi, l’agenda 2030 ha posto alcuni obiettivi
da raggiungere entro il 2030. Ecco alcuni

Traguardi:

15.1 Entro il 2020, garantire la conservazione, il ripristino e l’utilizzo


sostenibile degli ecosistemi di acqua dolce terrestri nonché delle
foreste, delle paludi, delle montagne e delle zone aride

15.2 Entro il 2020, promuovere una gestione sostenibile di tutti i tipi


di foreste, arrestare la deforestazione, ripristinare le foreste
degradate e aumentare ovunque, in modo significativo, la
riforestazione e il rimboschimento

15.3 Entro il 2030, combattere la desertificazione, ripristinare le


terre degradate, comprese quelle colpite da desertificazione, siccità
e inondazioni, e battersi per ottenere un mondo privo di degrado del
suolo

GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA: la scrittura degli articoli


dell’agenda 2030 è il risultato di un lungo percorso che attivisti e
ecologisti hanno intrapreso già dagli anni 60 quando, i giovani
hanno cominciato la loro politica di contestazione contro i governi e
le loro politiche che violavano i diritti umani e ambientali. Questa
nuova consapevolezza ha portato alla  Giornata della
Terra (in inglese: Earth Day) , una ricorrenza ambientale che si
celebra ogni anno il 22 aprile. L’appuntamento prende le mosse
dalla campagna di sensibilizzazione dell’attivista per la pace John
McConnell che, nel corso di una conferenza per l’Unesco nel 1969,
propose di istituire una giornata per onorare il Pianeta. La proposta
venne accolta e venne celebrata per la prima volta il 22 aprile
sempre del 1970: lo scopo fu quello di analizzare le condizioni di
salute del Pianeta, intervenendo su temi come l’inquinamento di
aria, acqua e suolo, la deforestazione e la distruzione degli habitat
rinnovabili, l’uso di fonti energetiche non rinnovabili e molto altro
ancora.
La celebrazione della Giornata della Terra assume addirittura più
significato in questo 2020. E non solo perché l’importante iniziativa
festeggia il suo cinquantesimo anniversario, ma anche e
soprattutto per la crisi sanitaria che tutto il mondo sta vivendo. La
diffusione del nuovo coronavirus, che dallo scorso gennaio si è
espanso a macchia d’olio in tutto il mondo, costringe infatti a un
immediato ripensamento del rapporto uomo e natura.
In occasione della 50esima Giornata della Terra, la Rai ha
partecipato alla maratona multimediale “One People One Planet”
una maratona globale per la salvaguardia del Pianeta che è stata
proposta in diretta streaming dalle 8.00 alle 20.00 da RaiPlay
attraverso performance artistiche e musicali, film e
documentari, (www.onuitalia.it )
Tra i numerosi documentari proposti ho seguito il docufilm ( www.
quotidiano. net > magazine)
Antropocene - L'epoca umana è un film che racconta quello che
sta accadendo al nostro pianeta da metà del XX secolo. In seguito
a profondi e duranti cambiamenti siamo entrati nell'epoca
dell'antropocene: una fase della scala geologica in cui l'uomo ha
portato il pianeta oltre i suoi limiti naturali. Gli esseri umani non
sono più solo dei partecipanti alla vita del Pianeta, sono una forza
dominatrice che esercita ormai il suo potere sull'intero globo:
oceani, paesaggio, agricoltura e animali. Il risultato potrebbe essere
un cambiamento catastrofico su scala planetaria, infatti non c'è
modo di tornare indietro.
Questo docu-film nasce dalla voglia di comunicare a più persone
possibili quanto sta accadendo.I suoi cineasti hanno attraversato
tutto il globo per raccogliere le prove e l'esperienza del dominio
dell’uomo sul pianeta e documentare l'impatto negativo che la
nostra specie continua ad avere in questo momento critico della
storia geologica. (MYmovies.it )
Il docufilm è un semplice film che tenta di documentare la realtà.
Non è un film di finzione e i soggetti ripresi, spesso, non sono attori.
Qualche volta, viene narrato da una voce fuori campo, in altri casi,
puo’ non esserci commento (le immagini “parlano” da sole) e in altri
ancora il narratore è il soggetto che accompagna il personaggio del
film, svolgendo il ruolo di commentatore delle immagini. Spesso il
docufilm moderno include testimonianze o interviste.
( Ecoland.it

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