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SISTEMI ANTICADUTA

LINEE VITA® TIPO A/C


UNI EN 795:2012
UNI 11578:2015

DCT0001 Rev. 22

MANUALE D’USO E
MANUTENZIONE
Security Building Service srl offre ai suoi clienti servizi e sistemi caratterizzati da una qualità -
gestionale e di prodotto - collocabile ai massimi livelli sul mercato del settore, sia nella fase di stesura
dei preventivi sia nella fase di realizzazione ed installazione dei dispositivi di ancoraggio Linee Vita.
La qualità dei servizi Security Building Service srl è la migliore garanzia per la sicurezza degli
operatori.
Tutte le indicazioni e le prescrizioni contenute nel presente fascicolo sono norme d’uso generale
dell’attrezzatura. Le istruzioni contenute in questo manuale integrano gli obblighi dettati dalle leggi
vigenti in materia di prevenzione degli infortuni.
Il manuale è stato quindi realizzato con lo scopo di fornire informazioni appropriate per quanto
riguarda l’uso e la manutenzione dei sistemi di ancoraggio di seguito descritti.
È di fondamentale importanza leggere attentamente il manuale perché il rispetto delle disposizioni
di legge, delle norme e delle raccomandazioni riportate consente un uso sicuro di ciascun
componente e del sistema anticaduta installato nel suo insieme; su ogni sistema/dispositivo
anticaduta (o sull’ancoraggio direttamente collegato) è applicata infatti una targa dati ove sono
chiaramente richiamate le prescrizioni obbligatorie ed il manuale con il simbolo mostrato in figura.

Il manuale è parte integrante della fornitura del Sistema Anticaduta ed è quindi


OBBLIGATORIO conservarlo per tutta la durata di esercizio dell’attrezzatura installata.
Se il prodotto è rivenduto al di fuori del Paese originale di destinazione, il rivenditore deve fornire le
istruzioni per l’uso la manutenzione, l’ispezione periodica e la riparazione nella lingua del Paese in
cui deve essere utilizzato il prodotto.

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INDICE
1 Principali riferimenti normativi .................................................................................................. 4
2 Nomenclatura e definizioni ....................................................................................................... 5
3 Componenti del sistema......................................................................................................... 10
4 Valutazione del rischio ........................................................................................................... 12
5 Scelta dei dispositivi di protezione individuale (DPI)............................................................... 12
6 Requisiti del personale che utilizza i dispositivi anticaduta ..................................................... 13
7 Indicazioni per l’uso ............................................................................................................... 13
7.1 Dispositivi di tipo C ......................................................................................................... 14
7.2 Dispositivi di tipo A .......................................................................................................... 16
7.3 Dispositivi a ganci da tetto di tipo A................................................................................. 17
7.4 Prevenzione effetto pendolo ........................................................................................... 19
7.5 Limitazioni....................................................................................................................... 19
8 Ispezione e manutenzione ..................................................................................................... 20
8.1 Ispezione periodica ......................................................................................................... 20
8.2 Ispezione straordinaria.................................................................................................... 21
8.3 Manutenzione ................................................................................................................. 21
8.4 Parti di ricambio .............................................................................................................. 21
9 Registro ispezioni successive al montaggio ........................................................................... 22
10 Registro di utilizzo .............................................................................................................. 23
11 Dichiarazione di conformita’ dei componenti....................................................................... 24
12 Informativa ......................................................................................................................... 25
12.1 Contatti ........................................................................................................................... 25
12.2 Diritti d’autore ................................................................................................................. 25
12.3 Marchi registrati .............................................................................................................. 25
12.4 Diritti di licenza................................................................................................................ 25
12.5 Garanzia ......................................................................................................................... 26

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1 PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
Si riporta un elenco non esaustivo delle norme relative ai sistemi di ancoraggio per l’anticaduta. Le
norme menzionate nel presente documento si riferiscono all’anno, alla revisione o alla versione
riportati nella seguente tabella.
Decreto legislativo 9 aprile Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro
2008, n. 81 e s.m.i.

UNI EN 353-1:2014 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – dispositivi anticaduta
di tipo guidato su una linea di ancoraggio rigida

UNI EN 353-2:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – dispositivi anticaduta
di tipo guidato su una linea di ancoraggio flessibile

UNI EN 354:2010 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – cordini

UNI EN 355:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – assorbitori di energia

UNI EN 358:2001 Dispositivi di protezione individuale per il posizionamento sul lavoro e la


prevenzione delle cadute dall’alto-Cinture di posizionamento sul lavoro e di
trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro.

UNI EN 360:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – dispositivi anticaduta
di tipo retrattile

UNI EN 361: 2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – imbracature per il
corpo

UNI EN 362: 2005 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – connettori

UNI EN 363:2008 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – sistemi di arresto
caduta

UNI EN 364:1993 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dell’alto. Metodi di prova

UNI EN 365:2005 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – requisiti generali per
le istruzioni per l’uso e la marcatura

UNI EN 517:2006 Accessori prefabbricati per coperture – Ganci di sicurezza da tetto

UNI EN 795:2012 Protezione contro le cadute dall’alto – dispositivi di ancoraggio – requisiti e prove

UNI 11158:2015 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – sistemi di arresto
caduta – guida per la selezione e l’uso

UNI EN 1868:2000 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – lista dei termini
equivalenti

Linee Guida I.S.P.E.S.L. Linee guida per la scelta, l’uso e la manutenzione dei dispositivi di protezione
individuale contro le cadute dall’alto – sistemi di arresto caduta

Linee Guida I.S.P.E.S.L. Guida tecnica per la scelta, l’uso e la manutenzione degli ancoraggi

Uni 11560:2014 Sistemi di ancoraggio permanenti in copertura.

Guida per l’individuazione, la configurazione, l’installazione, l’uso e la


manutenzione.

UNI 11578:2015 Dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente – Requisiti e metodi


di prova;

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2 NOMENCLATURA E DEFINIZIONI
Si riportano le definizioni dei principali termini utilizzati nel presente manuale.
Ancoraggio Insieme comprendente la struttura di supporto (materiale base), l'ancorante e l'elemento
UNI 11560:2014 da fissare cui può essere collegato il sistema di protezione individuale dalle cadute.
Ancoraggio lineare Ancoraggio in cui il collegamento con il sistema di protezione individuale dalle cadute è
UNI 11560:2014 realizzato su una linea flessibile o rigida ed è scorrevole sulla stessa.
Ancoraggio puntuale Ancoraggio in cui il collegamento con il sistema di protezione individuale dalle cadute è
UNI 11560:2014 realizzato su un punto non scorrevole.
Ancoraggio di Elemento iniziale o terminale di un dispositivo di ancoraggio lineare di tipo c oppure di tipo
estremità d che collega l'estremità di una linea di ancoraggio flessibile o di una linea di ancoraggio
UNI 11578:2015 rigida alla struttura.
Ancoraggio Elemento di un dispositivo di ancoraggio lineare di tipo e oppure di tipo d posto tra gli
intermedio ancoraggi di estremità, che collega una linea di ancoraggio flessibile o rigida alla struttura.
UNI 11578:2015
Ancorante Elemento che consente la connessione tra l'elemento da fissare e la struttura di supporto
UNI 11560:2014 (materiale base).
Arresto della caduta Impedire l'impatto a terra, con una struttura o qualsiasi altro ostacolo, del lavoratore durante
UNI 11560:2014 la caduta dall'alto mediante un sistema di protezione individuale dalle cadute.
Assorbitore di Elemento o componente di un sistema di arresto della caduta progettato per dissipare
energia l'energia cinetica sviluppatasi nel corso di una caduta dall'alto.
UNI 11560:2014
Caduta frenata (CF) Spazio percorso dal lavoratore, a partire dal punto in cui il sistema di arresto caduta prende
UNI 11560:2014 il carico, fino al punto dell'arresto verticale completo, con esclusione delle oscillazioni.
Caduta libera (CL) Spazio percorso dal lavoratore sotto l'azione della sola gravità, a partire dal punto di inizio
UNI 11560:2014 caduta, fino al punto in cui il sistema di arresto caduta prende il carico.
Committente Proprietario del sistema, responsabile della gestione della corretta installazione e
UNI 11560:2014 manutenzione.
Deformazione Comportamento di ancoraggi progettati per dissipare l'energia cinetica sviluppatasi nel
plastica controllata corso di una caduta dall'alto.
UNI 11560:2014
Dispositivo di Prodotto che ha la funzione di salvaguardare le persone da rischi connessi al pericolo di
protezione collettiva caduta dall'alto.
(DPC)
UNI 11560:2014
Dispositivo di Prodotto che ha la funzione di salvaguardare la persona, che lo indossi o comunque lo porti
protezione individuale con sé, da rischi per la salute e la sicurezza.
(DPI)
Dissipatore di energia Elemento o componente di un sistema di ancoraggio, progettato per dissipare l'energia
UNI 11560:2014 cinetica sviluppatasi nel corso di una caduta dall'alto.
Distanza di arresto Spazio percorso dal lavoratore a partire dal punto di inizio caduta fino al punto dell'arresto
(DA) verticale completo, con esclusione delle oscillazioni, dato dalla somma della caduta libera
UNI 11560:2014 (cl) e della caduta frenata (CF), escluso il margine di sicurezza (R).

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Effetto pendolo (su Traslazione di un lavoratore su un ancoraggio lineare flessibile con conseguente
ancoraggio lineare) oscillazione rispetto all'ancoraggio lineare a seguito di una caduta dall'alto avvenuta
UNI 11560:2014 disassata rispetto alla mezzeria dell'ancoraggio lineare.

Effetto pendolo (su Oscillazione di un lavoratore rispetto al suo punto di ancoraggio a seguito di una caduta
ancoraggio puntuale) dall'alto avvenuta disassata rispetto alla retta passante per il punto di ancoraggio e
UNI 11560:2014 perpendicolare al bordo di caduta.

Elemento da fissare Componente del sistema di ancoraggio progettato per essere fissato alla struttura di
UNI 11560:2014 supporto (materiale base).
Freccia (FC) Massimo spostamento del punto di ancoraggio, rispetto alla posizione iniziale, quando è
UNI 11560:2014 sottoposto ad una forza sviluppatasi durante una caduta, nella direzione della forza.
Installatore Persona qualificata, che effettua il montaggio e l'eventuale smontaggio del sistema di
UNI 11560:2014 ancoraggio.
Ispettore Tecnico abilitato, che effettua le verifiche e i controlli necessari ad accertare che il sistema
UNI 11560:2014 di ancoraggio abbia mantenuto le caratteristiche prestazionali iniziali in tempi programmati
o a seguito di eventi eccezionali.
Lavoratore Persona alla quale è destinato il sistema di ancoraggio.
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Manutentore Persona qualificata che effettua le operazioni ritenute necessarie affinché il sistema di
UNI 11560:2014 ancoraggio mantenga nel tempo le caratteristiche prestazionali iniziali.
Numero di g Fattore che indica il rapporto tra la forza di arresto caduta e la forza peso del lavoratore,
UNI 11560:2014 ovvero anche il rapporto tra lo spazio di caduta libera e lo spazio di caduta frenata.
Posizionamento sul Procedura che permette al lavoratore, che utilizza un sistema di ancoraggio e un sistema
lavoro di protezione individuale dalle cadute, di lavorare in tensione/trattenuta in maniera tale che
UNI 11560:2014 sia prevenuta la caduta dall'alto.

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Prevenzione dalle Prevenire la caduta dall'alto del lavoratore mediante un sistema di ancoraggio e un sistema
cadute di protezione individuale dalle cadute.
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Progettista del Tecnico abilitato alla valutazione dei rischi incaricato dal committente a redigere il progetto
sistema di ancoraggio della configurazione del sistema di ancoraggio quale misura preventiva e protettiva in
UNI 11560:2014 dotazione dell'opera, per gli interventi successivi previsti e/o programmati.
Progettista strutturale Tecnico abilitato designato dal committente per la verifica della idoneità strutturale alle
UNI 11560:2014 forze di carico trasmesse dal sistema di ancoraggio alla struttura di supporto, come da
valori di progetto riportati nel manuale del fabbricante, e per la verifica degli ancoranti alla
struttura di supporto stessa.
Punto di ancoraggio Punto di connessione tra il dispositivo di protezione individuale e il sottosistema contro le
UNI 11560:2014 cadute dall'alto.
Sistema di Configurazione di ancoraggi a cui può essere collegato il sistema di protezione individuale
ancoraggio (sistemi dalle cadute.
di ancoraggio in
copertura)
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Sistema di Insieme di uno o più ancoraggi puntuali ed uno o più ancoraggi lineari in cui il collegamento
ancoraggio con il sistema di protezione individuale dalle cadute è scorrevole e/o non scorrevole e
combinato realizzato su uno o più punti e/o su una o più linee flessibili o rigide.
UNI 11560:2014
Sistema di Insieme di più ancoraggi lineari in cui il collegamento con il sistema di protezione individuale
ancoraggio lineare dalle cadute è realizzato su più linee flessibili o rigide ed è scorrevole sulle stesse.
UNI 11560:2014
Sistema di Insieme di più ancoraggi puntuali in cui il collegamento con il sistema di protezione
ancoraggio puntuale individuale dalle cadute è realizzato su più punti non scorrevoli.
UNI 11560:2014
Sistema di arresto Sistema di protezione individuale dalle cadute che impedisce l'impatto del lavoratore con
della caduta un ostacolo, sia esso il terreno, una struttura o un qualsiasi altro oggetto, limitando la forza
UNI 11560:2014 che agisce sul corpo del lavoratore durante la caduta.
Sistema di Sistema di protezione individuale dalle cadute che permette al lavoratore di lavorare in
posizionamento sul tensione/trattenuta, in maniera tale che sia prevenuta la caduta dall'alto.
lavoro
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Sistema di protezione Assemblaggio di componenti destinati a proteggere il lavoratore contro le cadute dall'alto,
individuale dalle comprendente un dispositivo di presa del corpo e un sistema di collegamento, raccordabile
cadute al sistema di ancoraggio.
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Sistema di trattenuta Sistema di protezione individuale dalle cadute che impedisce al lavoratore di raggiungere
UNI 11560:2014 le zone dove esiste il pericolo di caduta dall'alto.
Stop funzionale Dispositivo che limita la zona di utilizzo di un sistema di ancoraggio lineare flessibile.
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Struttura di supporto Componente di carattere strutturale (trave, parete, etc.) A cui applicare il sistema di
(materiale base) ancoraggio
UNI 11560:2014
Tirante d'aria (TA) Spazio libero, a partire dal punto di caduta del lavoratore, necessario a compensare sia
UNI 11560:2014 la caduta libera (Cl) che tutti gli allungamenti/deformazioni del sistema di ancoraggio e del
sistema di arresto caduta, e che comprende un eventuale margine di sicurezza R.
Tirante d’aria
Legenda
a) Ancoraggio puntuale: ta=da+r=cl+cf+r=lc-dr+cf+ip+r
b) Ancoraggio lineare, cordino e assorbitore di energia:
ta=da+r=cl+c+r=lc+fc-dr+cf+ip+r
Cf – caduta frenata
Cl – caduta libera
Da – distanza di arresto
Dr – distanza tra il punto di ancoraggio e il punto di caduta
Fc – freccia della linea di ancoraggio
Ip – distanza tra l’attacco dell’imbracatura e i piedi del lavoratore
Lc – lunghezza del cordino
R- - margine di sicurezza
Dimensioni in metri

Dispositivo di Gruppo di elementi che incorpora uno o più punti di ancoraggio o punti di ancoraggio mobili,
ancoraggio che può includere un ancorante; che è progettato per l'uso come parte di un sistema
UNI 11578:2015 anticaduta; che è progettato per essere incorporato o applicato permanentemente al/nel/sul
materiale base.
Dispositivo di Dispositivo di ancoraggio in un ancoraggio puntuale con uno o più punti di ancoraggio non
ancoraggio di tipo A scorrevoli.
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Dispositivo di Dispositivo di ancoraggio con uno o più punti di ancoraggio stazionari senza la necessità
ancoraggio di tipo B di ancoraggio(i) strutturale(i) o elemento (i) di fissaggio per fissarlo alla struttura.
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Dispositivo di Dispositivo di ancoraggio in un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio
ancoraggio di tipo C flessibile che devia dall'orizzontale di non più di 15º (quando misurata tra l'estremità e gli
UNI 11578:2015 ancoraggi intermedi a qualsiasi punto lungo la sua lunghezza).
Dispositivo di Dispositivo di ancoraggio in un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio rigida
ancoraggio di tipo D che devia dall'orizzontale di non più di 15º (quando misurata tra l'estremità e gli ancoraggi
UNI 11578:2015 intermedi a qualsiasi punto lungo la sua lunghezza).
Dispositivo di Dispositivo di ancoraggio con uno o più punti di ancoraggio stazionari senza la necessità
ancoraggio di tipo E di ancoraggio(i) strutturale(i) o elemento (i) di fissaggio per fissarlo alla struttura.
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Dispositivo di Assemblaggio di elementi che incorpora uno o più punti di ancoraggio o punti di ancoraggio
ancoraggio mobili, che può includere un elemento di fissaggio. Un dispositivo di ancoraggio
temporaneo, temporaneo, rimovibile e trasportabile è progettato per l'uso come parte di un sistema
rimovibile e anticaduta ed è progettato: per essere rimosso dal materiale base (rimovibile); per essere
trasportabile rimosso a fine lavoro (temporaneo); per essere trasportato, e maneggiato, sul luogo di
UNI 11578:2015 installazione dall'utilizzatore che si avvale generalmente della propria forza fisica
(trasportabile).
Dissipatore di energia Elemento o componente di un ancoraggio progettato per dissipare l'energia cinetica
UNI 11578:2015 sviluppatasi nel corso di una caduta dall'alto.
Linea di ancoraggio Linea flessibile tra ancoraggi di estremità alla quale può essere agganciato il sottosistema
flessibile di protezione individuale contro le cadute dall'alto, sia direttamente con un connettore sia
UNI 11578:2015 con un punto di ancoraggio mobile.
Linea di ancoraggio Linea rigida tra ancoraggi di estremità alla quale può essere agganciato il sottosistema di
rigida protezione individuale contro le cadute dall'alto, sia direttamente con un connettore sia con
UNI 11578:2015 un punto di ancoraggio mobile.
Materiale base Materiale strutturale sul quale o all'interno del quale sono applicati l'ancorante e l'elemento
(struttura di supporto) da fissare in modo da costituire un ancoraggio.
UNI 11578:2015
Punto di ancoraggio Elemento, dotato di un punto di ancoraggio, progettato per scorrere lungo una linea di
mobile ancoraggio.
UNI 11578:2015
Spostamento del Spostamento del punto di ancoraggio in un ancoraggio puntuale rispetto alla sua posizione
punto di ancoraggio di partenza.
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3 COMPONENTI DEL SISTEMA
I componenti del dispositivo anticaduta Linee Vita® di tipo C+A a linea flessibile orizzontale e punti
di ancoraggio singoli sono i seguenti:

DESCRIZIONE PRODOTTO IMMAGINE ILLUSTRATIVA

Componenti e accessori
sistema anticaduta flessibile
orizzontale

Componenti sistema
anticaduta flessibile orizzontale
per lamiera

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P a g . | 10
Fune inox

Dissipatori

Tenditore

Morsetti e dispositivi di
serraggio

Navette

Gancio singolo/golfare

Ganci sottotegola

Gancio per lamiera

ACCESSO AD AREA DI LAVORO IN QUOTA DOTATA DI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO

Prima dell’accesso è obbligatorio consultare il fascicolo del sistema di ancoraggio e


dotarsi dei D.P.I. idonei ed adeguati individuati a seguito della valutazione dei rischi
fatta sulla base dell’ attività lavorativa da svolgere.

Cartello di acceso/punto di
accesso ATTENZIONE
Non utilizzare il sistema di ancoraggio se l’ispezione non è stata effettuata entro la data
prevista ed indicata sulla presente targa.
Mese Anno SECURITY CARD
MANUTENZIONE PROGRAMMATA
CODICE INSTALLAZIONE

__________________________

www.lineevita.it 840 000 414

Targhetta identificativa

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4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Prima di iniziare l’attività lavorativa, è necessario che venga predisposta la valutazione dei rischi da
parte del datore di lavoro sulla base delle attività da svolgere. Di seguito si riporta un elenco non
esaustivo e puramente informativo dei rischi non sempre eliminabili legati all’uso dei sistemi di
ancoraggio e dei dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto:

• rischio prevalente di caduta a seguito di caduta dall’alto;


• rischio susseguente alla caduta derivante dall’oscillazione del corpo con urto contro ostacoli
(effetto pendolo);
• rischio susseguente ad una caduta derivante da impatto al suolo per effetto di un (tirante
d’aria) insufficiente;
• rischio dato dall’arresto del moto di caduta per effetto delle sollecitazioni trasmesse
dall’imbracatura sul corpo;
• rischio dato dalla sospensione inerte del corpo dell’utilizzatore che resta appeso al dispositivo
di arresto caduta e dal tempo di permanenza in tale posizione (sospensione inerte);
• rischio connesso ai dispositivi di protezione individuale derivante da una non perfetta
adattabilità dei dispositivi all’utilizzatore o dall’intralcio alla libertà dei movimenti causata dai
dispositivi stessi.
Il datore di lavoro dovrà inoltre predisporre un piano di emergenza in modo che le eventuali
operazioni di recupero di un utilizzatore possano essere eseguite con efficacia e in condizioni di
sicurezza.

5 SCELTA DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)


La corretta selezione dei dispositivi di protezione individuale (DPI) deve essere fatta sulla base della
valutazione dei rischi sulla base dell’attività lavorativa da svolgere. La scelta deve tenere conto delle
linee guida e delle norme tecniche di riferimento, della disposizione planimetrica dei dispositivi di
ancoraggio installati, delle indicazioni presenti sull’elaborato grafico, delle limitazioni del manuale
d’uso del sistema e dei rispettivi dispositivi di protezione individuale.
Il sistema di ancoraggio è stato progettato ed installato per assicurare la compatibilità con le tipologie
di dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto (questi devono essere in grado di
limitare le massime forze dinamiche esercitate sull’operatore durante l’arresto caduta ad un massimo
di 6 kN).
Il dispositivo anticaduta è progettato esclusivamente per l’uso accoppiato con dispositivi di
protezione individuale contro le cadute dall’alto, ad esempio:

• Imbracatura CE EN 361. L’imbracatura è un insieme di cinghie,


accessori, fibie ed altri elementi adatti a sostenere il corpo durante e
dopo la caduta. Indossata direttamente dall’operatore consente
l’aggancio ai dispositivi anticaduta.

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P a g . | 12
• Cordino CE EN 358 -355. Il cordino è un elemento di collegamento tra imbracatura e punto
di ancoraggio fisso o scorrevole. Il cordino anticaduta è corredato di assorbitore di energia;
se non presente l’assorbitore il DPI è un cordino di posizionamento (eventualmente
regolabile) e può essere utilizzato esclusivamente in condizione di caduta totalmente
prevenuta.

Cordino anticaduta cordino di posizionamento cordino doppio anticaduta

• Fune con autobloccante CE EN 353-2. È un dispositivo dotato


di funzione autobloccante e sistema di guida. Il dispositivo
autobloccante si muove sulla fune se maneggiato dall’operatore
che regola la lunghezza della fune in base alla minima distanza
da percorrere. Prestare molta attenzione nella fase di regolazione
della fune.

6 REQUISITI DEL PERSONALE CHE UTILIZZA I DISPOSITIVI ANTICADUTA


È strettamente necessario che il personale che utilizza i dispositivi di ancoraggio e i dispositivi di
protezione individuale contro le cadute dall’alto sia informato circa i rischi da cui è protetto, sia
formato e addestrato all’uso del sistema anticaduta e ne conosca i limiti, le precauzioni da adottare
e i pericoli derivanti da un utilizzo scorretto. Lo stesso personale dovrà inoltre essere in buone
condizioni fisiche e di salute in modo da operare in sicurezza durante la normale attività e in
emergenza e non dovrà essere sotto l’effetto di medicinali, alcool o droghe che possano
comprometterne l’equilibrio, l’attenzione e i riflessi.

7 INDICAZIONI PER L’USO


• Prima dell’utilizzo è necessario leggere le istruzioni contenute nel presente manuale,
visionare il relativo elaborato grafico e compilare la scheda di utilizzo.
• Prima di accedere alla copertura l’utilizzatore dovrà aver ricevuto dal proprietario o gestore
dell’immobile chiare istruzioni circa le modalità di accesso alla stessa ed i percorsi di
ancoraggio installati.
• Prima di accedere al posto di lavoro in quota, l’utilizzatore deve dotarsi dei dispositivi di
protezione individuale precedentemente scelti.

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• Prima di accedere al sistema consultare sempre l’elaborato grafico per verificare il punto di
accesso e prendere visione del sistema anticaduta presente.
• Deve essere eseguita un‘ispezione prima dell’uso seguendo lo schema di seguito riportato.

COMPONENTE CONDIZIONE E IMPERFEZIONI DA TIPO DI


CONTROLLARE CONTROLLO

Sistema di Impermeabilizzazione Visivo


ancoraggio Usura Visivo
Ossidazione/corrosione Visivo
Deformazioni dei componenti Visivo
Deformazioni anomale della fune Visivo
Serraggio dei dadi e dei bulloni dei dispositivi Visivo
a vista Visivo/funzionale
Stato delle eventuali parti mobili
Supporto Ancoranti Visivo
Documentazione Presenza di manuale d’uso del sistema Visivo
Presenza registro di utilizzo Visivo
Presenza registro di ispezione periodica e Visivo
verifica scadenza ispezione periodica

• In caso di dubbio circa lo stato di sicurezza di un prodotto, o se il prodotto ha


precedentemente subito una caduta, il dispositivo deve essere messo fuori servizio e deve
essere comunicata la necessità di una ispezione straordinaria al gestore dell’immobile o a
chi ne fa le veci.
• L’accesso in quota da parte dell’operatore può avvenire a seconda dei casi dall’interno del
fabbricato, ad esempio attraverso lucernario, oppure dall’esterno del fabbricato, ad esempio
tramite scala certificata opportunamente fissata o idoneo mezzo di sollevamento.

7.1 DISPOSITIVI DI TIPO C


Salvo maggiori limitazioni indicate sull’elaborato grafico o sul dispositivo stesso, il dispositivo di TIPO
C – linea vita - consente ad un massimo di 4 operatori l’utilizzo contemporaneo della linea rispettando
comunque il limite di 2 utilizzatori per campata.
Il sistema è costituito da una linea di ancoraggio flessibile (cavo acciaio inox Φ8mm che non devi
dall’orizzonte per più di 15°), uno o più ancoraggi fissati alla copertura, dispositivo di dissipazione di
energia (ammortizzatore a molla), tenditore di cavo, redancia e morsetti di chiusura.
L’operatore, che indossa sempre l’imbracatura (EN 361), deve infatti collegare il moschettone del
cordino-dissipatore alla fune metallica; in questo modo il cordino scorre lungo la fune metallica
seguendo l’operatore in tutti i suoi movimenti (Figura 1).

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Figura 1: utilizzo del dispositivo Linee Vita di tipo C

Nel caso in cui siano necessari ampi spostamenti rispetto al dispositivo Linee Vita® di TIPO C ci si
può dotare di dispositivi di collegamento di tipo retrattile.
Il passaggio manuale del moschettone da una campata all’altra, ovvero tra i tratti del dispositivo
compresi tra due ancoraggi intermedi successivi, può essere effettuato anche senza sgancio del
moschettone dalla fune metallica. Se la procedura di cambio campata non può essere portata a
termine senza lo sgancio del moschettone l’operatore deve OBBLIGATORIAMENTE utilizzare un
collegamento a doppio gancio ed ancorarsi sulla nuova campata prima di rilasciarsi dalla prima
(Figura 2).

Figura 2: sgancio da una prima campata ad una seconda


Il dispositivo anticaduta Linee Vita® di TIPO C serve a prevenire gli infortuni derivanti dalla caduta
dall’alto e non può in alcun modo essere utilizzata per la sospensione o il trasporto di attrezzature o
materiali.
Se non espressamente indicato sul dispositivo (Tipo A/C) l’ancoraggio intermedio non deve essere
utilizzato come dispositivo di TIPO A per il collegamento diretto dell’operatore.
Se si rendesse necessario il raggiungimento degli angoli della copertura dovranno essere installati
ancoraggi aggiuntivi (deviatori di caduta) NON collegati al dispositivo Linee Vita® di tipo C e a cui
l’utilizzatore dovrà collegarsi regolando la lunghezza del cordino di posizionamento a seconda della
distanza del gancio dalla gronda (Figura 3). Infatti l’operatore agente in copertura qualora si trovasse
ad intervenire su porzioni di falda in corrispondenza degli angoli dell’edificio è sottoposto a doppio
pericolo di caduta sia in direzione della linea di trattenuta sia a lato. Nel movimento a pendolo
conseguente alla caduta il rischio è costituito, oltre che dalla caduta a pendolo, anche dalla eventuale
presenza di ostacoli che si trovano all’interno del cono formato dal movimento dell’operatore. Per
questo motivo il punto di deviazione caduta, al fine di eliminare l’effetto pendolo, diventa uno
strumento indispensabile per operare in sicurezza sulle coperture. Si faccia ricordo di utilizzare tali
punti solo come agganci secondari.

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PUNTO DI ACCESSO

PALO E FUNE

ANCORAGGI DI
RISALITA
DEVIATORI DI CADUTA

Figura 3: schema di linea con deviatori


Qualora il dispositivo anticaduta Linee Vita® di TIPO C non si trovasse nelle immediate vicinanze
dell’accesso, è necessario utilizzare il percorso di risalita verso la linea (Figura 4).

Figura 4: dispositivi di risalita


Nelle zone a rischio fulmini il dispositivo anticaduta Linee Vita di tipo C deve essere collegato ad
un circuito equipotenziale di massa a terra, con cavo di sezione adeguata dotato di capi corda ad
occhiello. Questa operazione deve essere eseguita da personale qualificato, abilitato ai sensi della
Legge 46/90.

7.2 DISPOSITIVI DI TIPO A


Il dispositivo di TIPO A consente all’operatore di collegarsi allo stesso e di operare in condizione di
sicurezza. Il passaggio da un elemento di TIPO A all’altro deve sempre avvenire utilizzando un
cordino doppio o comunque due DPI che permettono all’operatore di essere sempre collegato ad un
elemento durante la fase di passaggio.
L’operatore si porta in quota in prossimità del punto in cui il dispositivo è fissato, risalendo in
sicurezza la linea anticaduta che lo separa dal punto di accesso alla copertura al dispositivo di TIPO
A. L’operatore, che indossa sempre l’imbracatura (EN 361), una volta giunto in prossimità del
dispositivo, deve collegare uno dei moschettoni del doppio cordino di posizionamento allo stesso e
agganciare all’ancoraggio di TIPO A il dispositivo retrattile avente lunghezza della fune in funzione
dello sviluppo della falda. L’operatore deve successivamente sganciare il cordino di posizionamento,
in modo tale da poter lavorare lungo la falda.
Qualora il punto di lavoro sia localizzato nelle vicinanze del punto di ancoraggio di TIPO A e quindi
non sia necessario l’utilizzo di un retrattile, allora l’operatore può lavorare semplicemente agganciato
al dispositivo di TIPO A mediante il solo cordino di trattenuta, avendo cura di non utilizzare un cordino
con lunghezza maggiore della distanza del dispositivo dal punto critico di caduta (normalmente la
gronda).

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7.3 DISPOSITIVI A GANCI DA TETTO DI TIPO A
Il sistema a ganci da tetto di TIPO A consente all’operatore di lavorare su coperture, tetti, spioventi,
tettoie, in completa sicurezza. I ganci da tetto sono dispositivi di TIPO A e pertanto è opportuno che
vengano sollecitati solo lungo la loro direzione principale. Sollecitare il dispositivo ortogonalmente
alla direzione principale potrebbe portare alla deformazione del gancio (Figura 5).

Figura 5: direzione di sollecitazione dei ganci da tetto


L’operatore, che indossa sempre l’imbracatura (EN 361), una volta giunto in prossimità del
dispositivo, deve collegare uno dei moschettoni del doppio cordino di posizionamento al dispositivo
e agganciare all’ancoraggio di TIPO A il dispositivo retrattile avente lunghezza della fune in funzione
dello sviluppo della falda. L’operatore deve successivamente sganciare il cordino di posizionamento,
in modo tale da poter lavorare lungo la falda.
Qualora il punto di lavoro sia localizzato in prossimità del punto di ancoraggio di TIPO A e quindi
non sia necessario l’utilizzo di un retrattile, allora l’operatore può lavorare semplicemente agganciato
al dispositivo di TIPO A mediante il solo cordino di trattenuta, avendo cura di non utilizzare un cordino
con lunghezza maggiore della distanza del dispositivo dal punto critico di caduta (normalmente la
gronda).
Il sistema a ganci puntuali serve a prevenire gli infortuni derivanti dalla caduta dall’alto e non può in
alcun modo essere utilizzato per la sospensione o il trasporto di attrezzature e/o materiali. Il singolo
gancio puntuale è dimensionato per un solo operatore, pertanto non è consentito l’aggancio di due
o più utilizzatori.
Se si rendesse necessario il raggiungimento degli angoli della copertura dovranno essere installati
ancoraggi aggiuntivi (deviatori di caduta) NON collegati ai dispositivi Linee Vita® di TIPO A – C e a
cui l’utilizzatore dovrà collegarsi regolando la lunghezza del cordino di posizionamento a seconda
della distanza del gancio dalla gronda. Infatti l’operatore agente in copertura qualora si trovasse ad
intervenire su porzioni di falda in corrispondenza degli angoli dell’edificio è sottoposto a doppio
pericolo di caduta sia in direzione della linea di trattenuta sia a lato. Nel movimento a pendolo
conseguente alla caduta il rischio è costituito, oltre che dalla caduta a pendolo, anche dalla eventuale
presenza di ostacoli che si trovano all’interno del cono formato dal movimento dell’operatore. Per
questo motivo il punto di deviazione caduta, al fine di eliminare l’effetto pendolo, diventa uno
strumento indispensabile per operare in sicurezza sulle coperture. Si faccia ricordo di utilizzare tali
punti solo come agganci secondari (Figura 6)

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PUNTO DI ACCESSO

GANCI DA TETTO TIPO A

DEVIATORI DI CADUTA

Figura 6: schema di TIPO A con deviatori

L’accesso in quota da parte dell’operatore può avvenire a seconda dei casi dall’interno del
fabbricato, attraverso lucernario, o dall’esterno del fabbricato, tramite scala certificata
opportunamente fissata o idoneo mezzo di sollevamento. Qualora i dispositivi anticaduta Linee Vita®
di tipo C e A non si trovassero nelle immediate vicinanze dell’accesso, è necessario predisporre uno
o più dispositivi di risalita verso la linea (Figura 7).

Figura 7: dispositivi di risalita


Nelle zone a rischio fulmini il dispositivo anticaduta Linee Vita di tipo C deve essere collegato ad
un circuito equipotenziale di massa a terra, con cavo di sezione adeguata dotato di capi corda ad
occhiello. Questa operazione deve essere eseguita da personale qualificato, abilitato ai sensi della
Legge 46/90.
Per quanto riguarda la segnalazione dei dispositivi, l’installatore dovrà apporre un apposito cartello
in prossimità del punto di accesso della copertura che informi l’operatore dell’obbligo di utilizzo del
dispositivo e che segnali le prescrizioni di sicurezza OBBLIGATORIE da seguire.

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7.4 PREVENZIONE EFFETTO PENDOLO
Attenzione: lavorare sempre perpendicolarmente al dispositivo di TIPO C e con il DPI di
collegamento con la minima estensione possibile, onde evitare la caduta e l’innesco
dell’effetto pendolo.

DISPOSITIVO CLASSE C DISPOSITIVO CLASSE C

DPI DI COLLEGAMENTO

DPI DI COLLEGAMENTO

UTILIZZO CORRETTO UTILIZZO NON CORRETTO

Effetto pendolo:
Per la lavorazione in sicurezza in prossimità dei bordi della copertura
DISPOSITIVO CLASSE C
devono essere presenti elementi di TIPO A in aggiunta al sistema
principale di TIPO C. Gli elementi accessori A servono a vincolare
l’operatore alla copertura evitandone la caduta e l’eventuale effetto
DISPOSITIVO CLASSE A1 oscillatorio (effetto pendolo) dovuto alla caduta dell’operatore lontano
dal punto di vincolo.
Utilizzare in aggiunta al DPI di collegamento principale connesso al
sistema di TIPO C, un cordino di posizionamento regolabile
200
opportunamente regolato in modo da vincolare l’operatore sulla
copertura e impedire

7.5 LIMITAZIONI
• Durante la movimentazione di carichi è necessario porre particolare attenzione a non urtare
la linea di ancoraggio con oggetti particolarmente taglienti o pesanti per evitare di alterarne
le caratteristiche di sicurezza.
• Il sistema di ancoraggio non è adatto al sollevamento o alla sospensione di carichi, materiali
o strumenti da lavoro.
• Non modificare, riparare o alterare parte o l’intero dispositivo.
• È necessario rispettare il range di temperatura -20°C, +70°C.
• È vietato collegare alla linea un numero di utilizzatori contemporanei superiore a quello
previsto e a quello indicato sul dispositivo.
• È vietato utilizzare la linea di ancoraggio se non sono rispettate le cadenze previste per le
ispezioni e la manutenzione periodica.

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8 ISPEZIONE E MANUTENZIONE
Le operazioni di ispezione periodica, manutenzione ordinaria e straordinaria devono essere eseguite
da personale specializzato, qualificato e appositamente istruito sulle norme di sicurezza esistenti in
materia ed autorizzato da parte di Security Building Service srl.
L’ispezione periodica deve essere effettuata almeno una volta all’anno.
L’ispezione straordinaria deve essere effettuata in caso di dubbio sullo stato di funzionamento del
sistema, a seguito di ispezione prima dell’uso o a seguito di ispezione periodica con esito negativo.
La manutenzione deve essere effettuata qualora fossero necessarie riparazioni, sostituzioni o
interventi di vario tipo. È’ vietato eseguire autonomamente qualsiasi riparazione o modifica del
manufatto.

8.1 ISPEZIONE PERIODICA


Gli elementi che compongono il sistema devono essere controllati accuratamente, con particolare
riguardo a danneggiamenti meccanici, chimici o termici. Il risultato dell’ispezione deve essere
conservato insieme la presente manuale ed esibito ad ogni utilizzatore prima dell’utilizzo dei
dispositivi a garanzia dell’efficienza del sistema.
La frequenza dell’esame può essere aumentata, in funzione della normativa in vigore e in caso di
un utilizzo intensivo o in condizioni ambientali difficili. Le ispezioni periodiche devono essere fatte
sempre con assunzione di responsabilita’ da parte del personale che le effettua.
Scheda non esaustiva dei principali controlli oggetto di ispezione periodica.

COMPONENTE CONDIZIONE E IMPERFEZIONI DA TIPO DI


CONTROLLARE CONTROLLO

Sistema di Presenza di tutti i componenti Visivo


ancoraggio
Assenza di segni evidenti di usura, tagli ed abrasione Visivo

Assenza di deformazioni Visivo

Assenza di danni meccanici dovuti alla corrosione Visivo

Tensionamento del cavo dispositivo di TIPO C Strumentale


Buono stato e presenza di dadi e bulloni se a vista Visivo

Controllo serraggio dadi e dei bulloni se a vista Strumentale


(coppia serraggio in funzione del diametro della vite)

Marcatura presente e leggibile Visivo

Supporto Integrità della struttura di supporto Visivo/strumentale


Assenza di Infiltrazioni Visivo

Documentazione Presenza di nota informativa del fabbricante Visivo


Presenza registro di utilizzo Visivo

Presenza registro di ispezione periodica Visivo

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8.2 ISPEZIONE STRAORDINARIA
Non sono previsti interventi di manutenzione straordinaria effettuabili dall’utilizzatore, inteso come il
responsabile dell’area in cui è installata la linea. Eventuali ispezioni straordinarie (per esempio a
seguito di un arresto di caduta o ad altri eventi straordinari quali il rifacimento della copertura
successivo alla posa del dispositivo, oppure a fulmini, etc.), se necessari, devono essere effettuati
esclusivamente dal fabbricante oppure dal soggetto competente autorizzato dal fabbricante. Ad ogni
modo deve essere richiesta un’ispezione straordinaria prima di un nuovo utilizzo qualora la linea di
ancoraggio non sia stata usata per lungo tempo.

8.3 MANUTENZIONE
La manutenzione deve essere effettuata se ne viene evidenziata la necessità a seguito di ispezione
straordinaria o ordinaria. Se la manutenzione comporta la sostituzione di componenti e/o interventi
sulla struttura di supporto, il manutentore deve rilasciare una dichiarazione di corretta esecuzione
dell'intervento di manutenzione richiesto.

8.4 PARTI DI RICAMBIO


Eventuali parti di ricambio possono essere ordinate contattando il fabbricante agli indirizzi contenuti
in questo manuale. Le stesse potranno essere installate dal fabbricante o da soggetto competente
autorizzato dal fabbricante.
Il fabbricante si riserva la facoltà di non accettare ordini relativi a parti di ricambio qualora il
richiedente non fornisca sufficienti garanzie circa l’installazione dei particolari e il corretto ripristino
della linea di ancoraggio.

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9 REGISTRO ISPEZIONI SUCCESSIVE AL MONTAGGIO

N° progr.vo AZIENDA FIRMA


DATA TIPO DI ISPEZIONE
Ispezione ispettrice responsabile
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria
□ periodica
□ straordinaria

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10 REGISTRO DI UTILIZZO

FIRMA
AZIENDA
DATA Utilizzatore ATTIVITA’ SVOLTA IN QUOTA
utilizzatrice
responsabile

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11 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DEI COMPONENTI

(Normativa UNI 11578:2015 – UNI EN 795:2012)

Dichiarazione N°: DC 003 15


Distributore ufficiale per l’Europa: Security Building Service srl
Via Santi Filippo e Giacomo, 24050, Covo, BG (Italy)
Rivenditore: Security Building Service srl
Sede Legale: Via Scotti 11, 24122, Bergamo, (Italy)
Descrizione del dispositivo: Dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto Linee
Vita UNI 11578:2015 – EN 795:2012 TIPO C –TIPO A

La ditta Security Buiding Service srl dichiara sotto la propria ed esclusiva responsabilità
che i dispositivi anticaduta Linee Vita®sopracitati, come da Specifica Componenti e Disegno
riportati nell’Elaborato di Progetto:

articoli installati, elencati e codificati nella Specifica di Progetto, con riferimento alla codifica
generale aggiornata degli articoli Security Building Service srl per i dispositivi anticaduta Linee
Vita

sono conformi ai requisiti applicabili della Normative

UNI 11578:2015
UNI EN 795:2012

Il Distributore
Security Building Service srl

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12 INFORMATIVA
I sistemi di protezione anticaduta devono essere impiegati secondo le norme e le prescrizioni
previste dalle normative italiane e secondo quanto previsto dal presente manuale.
Il costruttore non risponde in alcun caso per l’inosservanza di tali norme e/o l’inosservanza di quanto
riportato nel presente manuale.

12.1 CONTATTI
DISTRIBUTORE UFFICIALE PER L’EUROPA DEI PRODOTTI SPIDER

Security Building Service srl


Sede legale: Via G.M. Scotti 11, 24122, Bergamo (Italy)
Sede operativa: Via Santi Filippo e Giacomo, 24050, Covo, BG (Italy)
Telefono: +39.0363.938882
Fax: +39.0363.998040
E-mail: progettazione@lineevita.it
Web: www.lineevita.it

12.2 DIRITTI D’AUTORE


Copyright 2019 Security Building service srl. Tutti i diritti riservati. Tutti i testi, grafici, come pure i
rispettivi arrangiamenti sono soggetti alle norme sui diritti d'autore e alle altre leggi vigenti sulla tutela
della proprietà intellettuale e pertanto non possono essere copiati a scopo commerciale o di
riproduzione, né modificati ed utilizzati. Alcune pagine possono contenere anche materiale soggetto
ai diritti d'autore di coloro che lo hanno messo a disposizione.

12.3 MARCHI REGISTRATI


Laddove non indicato diversamente, tutti i marchi menzionati sulle pagine sono tutelati legalmente,
come pure le denominazioni dei modelli e tutti i loghi e gli emblemi di Security Building Service srl.

12.4 DIRITTI DI LICENZA


La Security Building Service srl, dovendo tutelare la sua proprietà intellettuale, inclusi i brevetti, i
marchi registrati ed i diritti d'autore, precisa che le pagine di questo manuale non possono concedere
alcun diritto di licenza sulla proprietà intellettuale della Security Building Service srl e delle altre
Società del Gruppo ad essa collegato.

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12.5 GARANZIA
La Security Building Service srl garantisce l’attrezzatura (ossia i componenti del Sistema Anticaduta
Linee Vita®) contro i difetti di fabbricazione e/o dei materiali per il periodo dichiarato in fase di offerta.
Ovvero la garanzia copre per un periodo di anni 15 (quindici) tutte le componenti in acciaio inox e
per un periodo di anni 10 (dieci) tutte le componenti in materiale ferroso trattati con i procedimenti di
zincatura, ramatura, iridatura, verniciature di qualsiasi tipo.
La Security Building Service srl al fine di garantire una copertura economica contro i difetti di
fabbricazione ovvero, anche per i danni derivanti da eventuali difetti dei propri prodotti, ha stipulato
la Polizza Assicurativa con la Compagnia AXA Assicurazioni Agenzia di Bergamo con un massimale
pari a € 6.000.000,00 (sei milioni di euro). Ha inoltre stipulato con la medesima compagnia, una
Polizza Assicurativa con un massimale di € 10.000.000,00 (dieci milioni di euro) verso terzi e
prestatori di lavoro, per sinistri conseguenti alla progettazione, all’installazione e alla manutenzione
dei prodotti, se questi effettuati da propri addetti o da squadre di installazione accreditate dalla
Security Building Service srl.
La Security Building Service srl non risponde di danni diretti o indiretti a persone o cose conseguenti
ad usi impropri delle attrezzature o ad una errata installazione eseguita da parte di terzi.
La garanzia decade automaticamente nei casi in cui l’attrezzatura:

• sia stata manomessa o modificata dopo l’installazione;


• sia stata installata da personale non qualificato come installatore di sistemi anticaduta in
base ai requisiti specificati da D.Lgs. 09 aprile 2008 n°81 ed in particolare al Titolo IV – Capo
II – Sezione II, art. 115 ed all’Allegato XXI;
• sia stata utilizzata al di fuori dei carichi consentiti precisati nella norma UNI EN 795;
• non sia stata sottoposta alle necessarie manutenzioni previste dal presente Fascicolo
Tecnico;
• e nei seguenti casi:
- installazione da parte di terzi di componenti che abbiano subito danni durante il
trasporto, l’installazione e/o l’utilizzo;
- utilizzo di parti di ricambio non originali rispetto alle specifiche di progetto;
- sostituzione dei componenti con elementi di fissaggio sottodimensionati e non adatti
al tipo di supporto;
- mancato rispetto delle indicazioni stampigliate sull’attrezzatura e specificate in
questo manuale e sul cartello di segnalazione posto in sito (ad es. N° persone MAX
per ogni gancio da tetto);
- sollecitazione del sistema anticaduta alla forza di strappo derivante dalla caduta
accidentale di un numero di utilizzatori superiore al massimo consentito;
- fissaggio del sistema anticaduta ad una struttura non idonea a ricevere le forze
scaricate.
Si precisa che È ONERE DEL TECNICO PROGETTISTA DELLA STRUTTURA SULLA QUALE
VA’ INSTALLATO IL DISPOSITIVO O DI ALTRO TECNICO INCARICATO DALLA PROPRIETA’
effettuare verifiche locali e globali sulla struttura o porzione di struttura atta a ricevere le forze
scaricate dal dispositivo anticaduta Linee Vita, intese come verifiche di resistenza e/o di stabilità.
Nel caso di installazione da parte di terzi, al ricevimento dell’attrezzatura presso il sito di
installazione, deve essere verificata l’assenza di difetti o danni derivanti dal trasporto. Ogni problema
deve essere immediatamente comunicato a Security Building Service srl e/o al rivenditore mediante
documento scritto controfirmato dal trasportatore. In questi casi l’attrezzatura NON DEVE ESSERE
MONTATA.

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