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STORIA – ASSOLUTISMO E CARTE DA GIOCO

Nell’ assolutismo sviluppatosi in Francia per poi diffondersi in tutta Europa nel XVI e XVII
secolo, la regola “assoluta” era che il potere del monarca era teoricamente illimitato tranne
che per legge divina o quella che veniva chiamata “legge naturale” e libero sia nei confronti
degli organi di rappresentanza sia di quelli ecclesiastici. A questa politica era
particolarmente legato il re francese Luigi XIV e come ci racconta Lewis Carroll, anche la
Regina di Cuori non disdegnava quest’ aggressiva e autoritaria forma di governo.
Red Queen and her autorithy with little Alice

“Queen: Hmhmhmhm. Now, um, where do you “Regina: Ora, da dove vieni, e dove sei diretta?
come from, and where are you going?
Alice: Cercavo di ritrovare la mai strada
Alice: Well, um, I’m trying to find my way
home… Regina: [urlando] La tua strada? Tutte le strade
qui sono mie!” [...]
Queen: Your way? All ways here are my ways!”
[…]

Dialogue with Red Queen and Cards

“Queen: Hum… Who’s been painting my roses “Regina: Chi sta dipingendo le mie rose di
red? Who’s been painting my roses red? Who rosso? Chi sta dipingendo le mie rose di rosso?
dares to taint, with vulgar paint, the royal Chi osa tingere con volgare pittura i fiori reali?
flower bed? For painting my roses red, someone Per aver dipinto le mie rose di rosso qualcuno
will lose his head! perderà la testa!

Three: Oh, no! Your majesty! Please, it’s all his Tre: No! Vostra altezza! Perfavore, è tutta colpa
fault! sua!
Two: Not me, your grace! The Ace, the Ace! Due: Non è mia! L'asso, l’asso!
Queen: You? Regina: Tu?
Ace: No, Two! Asso: Non io, Due!
Queen: The Deuce you say? Regina: Che stai dicendo?
Two: Not me, the Three! Due: Non io, il tre!
Queen: That’s enough! Off with their heads! Regina: Ne ho abbastanza! Tagliate loro la
Cards: They’re going to lose their heads, for testa!
painting the roses red, it serves them right, they Carte: -Perderanno la testa, per aver dipinto le
planted white, the roses should be red. Oh, rose di rosso, gli sta bene, hanno piantato rose
they’re going to lose their head… bianche, avrebbero dovuto essere rosse. Oh,
Queen: Silence!” […] perderanno la testa...-
Regina: Silenzio!” […]
La Regina di cuori è il simbolo del capriccio e della rabbia, con una scarsa capacità analitica, che ci
viene rivelata solo al termine del processo di Alice, tende sempre verso la soluzione più semplice e
rapida. La regina non valuta e non ascolta, non ascolta le carte, come allo stesso modo non ascolta
Alice. Reagisce tramite la rabbia e la potremmo immaginare, restando fedeli all’immagine fornitaci da
Carroll a un genitore che in una lite con il figlio non ascolta quest’ultimo e assume un atteggiamento
iracondo e poco aperto all’ascolto e al dialogo, prendendo decisioni impulsivamente, sull’impeto del
momento.

L'Io instabile della Regina vuole dominare sulla morale con l’immorale è il Super-Io che tenta di avere
la meglio. Come sostenuto da S. Freud, una volta separati dalla guida dei genitori e sviluppata la
coscienza morale, “al posto dell’istanza parentale subentra il Super-Io, il quale ora osserva, guida e
minaccia l’Io, esattamente come facevano prima i genitori col bambino.” - Introduzione alla psicanalisi.

Lei è il potere assoluto, taglia le teste e comanda senza prestare ascolto a nessuno; nella vita come nel
croquet, solo lei può e deve vincere. La regina di Cuori di Carroll non è il solito cattivo delle fiabe che l’eroe
deve sconfiggere o uccidere, ma consiste in un fondamentale elemento per la “non crescita” di Alice.
L’unica possibilità che Alice ha per batterla è crescere, ed è proprio quello che succederà durante il
processo dopo il quale Alice sarà libera dall’illusione del paese delle meraviglie, per tornare alla sua realtà.

Nella società assoluta l'unico uomo che poteva cambiare i poteri del monarca era il monarca
stesso. Nella società francese assoluta, la parola del re era legge sotto ogni aspetto. Il
monarca aveva anche accesso a un esercito reale permanente, simbolo dell'autorità di un
monarca assoluto, fedele solo a lui. Molte persone all'epoca credevano che un paese
potesse beneficiare di un monarca assoluto: la città di Brandeburgo in Prussia era sotto il
governo del Grande Elettore Friedrich Wilhelm, che si alleò con i potenti di altri paesi e portò
prosperità alla sua città. Inoltre, c'erano ricordi in Francia della costante confusione causata
dalle guerre religiose francesi, in cui il debole governo monarchico provocò una nobile
rivolta. Non è un caso che il re di Francia condividesse la sua autorità con il potente sovrano
della Scozia. Potremmo affermare quindi che negli Stati assolutisti l'esercito ha svolto un
ruolo fondamentale: riscuoteva le tasse, molte delle quali furono investite nell'espansione e
nel rafforzamento dell'esercito stesso per renderlo ancora più efficace. Questo sistema
precedette e mise le basi di quelle che sarebbero state le grandi dittature del 20 ° secolo.
Tuttavia, l'assolutismo reale fu giustificato da alcuni eminenti filosofi moderni, come Bodin, e
Hobbes, che superando la concezione tradizionale, definirono questo sistema e il concetto
stesso di sovranità, come unico.

Il termine assolutismo nato con connotazioni negative, tra la fine del Settecento ei primi
decenni dell'Ottocento, era usato per riferirsi alle monarchie europee dell'era moderna come
Francia, Spagna e Inghilterra. Le sue origini teoriche risalgono alla dottrina giuridica della
fine del Medioevo, che affermava l'autonomia dello Stato e descriveva il sovrano come
rappresentante di Dio sulla terra avente il diritto di esercitare pienamente il governo su tutte
le materie.
Luigi XIV, durante il suo regno personale (1661-1715), segnò il culmine dell'ideologia e della
pratica assolutiste, costituendo un modello da emulare anche per molti stati regionali in
Germania e in Italia. Grazie alla corte di Versailles, il sovrano si assicurava alta fedeltà e
rispetto verso di lui evitando il malcontento popolare.
Versailles è il perfetto esempio di come il luogo in cui una persona si trova influenzi il suo
comportamento: i nobili passeggiando per i meravigliosi giardini della villa si perdevano tra
cespugli di rose e fontane e nessun problema assillava più le loro menti. Nel giardino della
Regina di Cuori, ci mostra lo stesso comportamento la Duchessa: la personalità della donna
sembra mutare drasticamente dal primo incontro con Alice, nel quale non era stata altro che
maleducata e aggressiva, diventa, verso la ragazzina, affettuosa e comprensiva.
Nel XVIII secolo, la forma di governo assolutista si è evoluta nella direzione dei cosiddetti
"illuminati", un'azione di riforma e modernizzazione, che si concentra sulle esigenze politiche
espresse dai ceti inferiori. Per l’affermazione di vere e concrete forme limitate di monarchia
bisogna tuttavia attendere la conclusione della Rivoluzione francese.

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