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Alessandro Nangoni Alessandro Manzoni nasce a Milano nel 1785 dal Conte Pietro e da Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, uno dei pil illustri rappresentanti dell'lluminismo lombardo. Tra il 1791 e il 1801 Manzoni studia in alcuni collegi religiosi, dove riceve un'educazione classica, nutrita di idee razionalistiche e libertarie. Terminati gli studi liceali conduce per qualche anno vita gaudente, tra il gioco e le aventure galanti, ma si dedica anche al lavoro intellettuale, scrivendo parecchie opere poetiche nel gusto classicistico dell'epoca. Manzoni si inserisce nell’ambiente culturale milanese del periodo napoleonico e frequenta poeti gia famosi come Monti e Foscolo. Nel 1805 raggiunge la madre a Parigi ed entra in contatto con gli ideologi, un gruppo di intellettuali dalle posizioni liberali e dall'alto rigore morale, considerati gli eredi del patrimonio illuministico. A Parigi Manzoni frequenta anche alcuni ecclesiastici di orientamento giansenista. Nel 1808 sposa la giovanissima Enrichetta Blondel con rito calvinista, che lo convince a convertirsi al cattolicesimo, e si trasferisce definitivamente a Milano; questo profondo rinnovamento spirituale influenza anche l'attivita intellettuale e letteraria, poiché Manzoni abbandona la poesia classicheggiante e tra il 1812 i1 1815 si dedica alla stesura di quattro inni sacri, che aprono la strada a una serie di opere di orientamento romantico. Gli anni tra il 1816 e 1827 sono caratterizzati da una grande creativit3; Manzoni compone le edi civili, la Pentecoste, le tragedie ¢ alcuni saggi di tipo storico-culturale; 'autore realizza anche in questi anni due differenti redazioni del suo romanzo storico (i Promessi Sposi), la prima tra il 1821 e il 1823 che intitola Fermo e Lucia e la seconda, nel 1827, che publica con il titolo definitive i Promessi Sposi. Nel 1827 si pué considerare concluso il periodo creativo di Manzoni; I'autore si dedica in sequito soltanto ai suol interessi storici flosofici ¢ linguistici, Nello stesso anno soggioma a Firenze per alcuni ‘mesi allo scopo di migliorare la sua conoscenza del fiorentino usato nella conversazione colta, che egli individua come modello linguistico ideale. Rientrato a Milano procede a una revisione completa del Promessi Sposi, che si conclude nel 1840 con la pubblicazione della redazione definitiva. Gli anni della maturita e della vecchiaia sono caratterizzati dall'amicizia con il filosofo cattolico Antonio Rosmini e da una lunga serie di lutti familiari Nonostante il suo atteggiamento schivo e appartato Manzoni diventa una figura publica, soprattutto grazie al grandissimo sucesso del suo romanzo. Animato da sinceri sentimenti patriottici e unitari segue con entusiasmo gli avvenimenti dell'esperienza risorgimentale, senza mai prendervi parte attivamente. Costituitosi il Regno d'italia, nel 1860 viene nominato senatore e diventa un punto di riferimento per le borghesia italiana che vede in lui una guida intellettuale, morale e politica. Muore a Milano nel 1873. EVOLUZIONE IDEOLOGICA Le prime opere di Manzoni sono perfettamente allineate con il gusto classicistico dell'epoca e sono caratterizzate da un linguaggio aulico da un ricco apparato retorico e da frequenti rimandi mitologici e dotti Nel 1801 l'autore scrive il trionfo della liberta, una visione allegorica in terzine che si richiama un genere consacrato da Vincenzo Monti; nell'opera Manzoni inneggia alla rivoluzione francese e si scaglia contro la tirannide politica e religiosa Tra il 1802 e il 1804 autore si dai creatori si dedica alla stesura di quattro componimenti in endecasillabi sciolti intitolati Sermoni in cui, prendendo a modello Perini, critica alcuni aspetti del costume contemporaneo. Nel 1803 termina "Addi un poemetto idillico indirizzato a Vincenzo Monti Del 1806 @ invece il Carme in morte di Carlo Imbonati, in cui il poeta immagina che il compagno della madre gli appaia in sogno dandogli nobili ammaestramenti di vita e di poesia; in questo componimento, in endecasillabi sciolti, Manzoni celebra |'ideale del “giusto solitario”, che prende le distanze dal c2os della storia e si rifugia nella propria virti e nella solitudine, dedicandosi al culto delle lettere. Lo scrittore riconosce inoltre nella sincerita e nel rigore morale due valori a cui si deve sempre ispirare la scrittura letteraria. Nel 1809 compone ancora un poemetto mitologico intitolato Urania, che esalta la funzione civilizzatrice della bellezza e delle arti, un tema caro alla cultura neoclassica; e un carme intitolato A Parteneide. Appena pubblicate queste ultime opere tuttavia Manzoni intraprende un percorso spirituale che lo conduce alla conversione al cattolicesimo awenuta nel 1810, da questo momento egli ripone tutta la sua fiducie nella religione, che diventa il punto di riferimento assoluto in campo etico, politico e intellettuale, come proclama in modo esplicito nelle Osservazioni sulla morale cattolica pubblicate. Nel 1819 l'avvenimento della conversione mette in crisi non solo scelte esistenziali ma anche orientamenti ideologici e culturali al punto che Manzoni comincia a percepire una certa distanza nei confronti del gusto e della cultura classicisti, Nasce il bisogno di una letteratura nuova, negli interessi come nel linguaggio. Ladozione di una prospettiva cristina induce Manzoni a riconsiderare prima di tutto la sua concezione della storia e ad assumere un atteggiamento risolutamente anticlassico; egli rifiuta dunque di considerare il mondo romano come modello supremo di civilté ¢ rivolge la sua attenzione al medioevo cristiano, vera matrice della cultura moderna Alla concezione eroica e aristocratica della storia, che si concentra soltanto sulle grandi personalita l'autore contrappone l'interesse per i vinti, gli umilie le masse. La nuova ottica cristiana adottata da Manzoni stimola una profonda riflessione sulla condizione umana e sul male radicato nella storia, influenzando di consequenza anche il modo di concepire l'attivita letteraria; eglirifiuta infatt la visione dell'arte come vuoto esercizio formale, destinato al diletto di pochi e proclama l'esigenza di una letteratura attenta alla realta, rivolta al vasto pubblico e finalizzata al progresso morale e civile della societa. Tele concezione si presenta con un aspetto fortemente innovatore rispetto alla fisionomia della cultura italiana del periodo neoclassico e rispecchia i principi ispiratori del romanticismo italiano, che Manzoni sintetizza nella lettera sul romanticismo (lettera 2 Cesare d’Azeglio) de! 1823; 'autore in questo scritto afferma infatti che la letteratura deve proporsi utile per iscopo, il vero per soggetto interessante per mezzo. GLI INNI SACRI Dopo la crisi spirituale la conversione, awenuta nel 1810, Manzoni mature all'esigenza di un forte rinnovamento in ambito letterario, che si concretizza nell'ideazione di un ciclo di 12 Inni, dedicati alle principali festivitd dell'anno liturgico. Rispetto al progetto iniziale, saranno effettivamente composti soltanto 5 Inni: La Risurrezione; il Natale; La Passione; II nome di Maria e la Pentecoste; i primi quattro sono scritti tra il 1812 ¢ il 1815, 'ultimo invece & completato nel 1822 Per comprendere il carattere innovatore di questi anni basti pensare che in quegli anni il modelo poetico dominante era quello consacrato da Monti e da Foscolo, fondato sul culto del mondo antico, delle sue forme del suo linguaggio e sull'adozione della mitologie classica come argomento per eccellenza. Manzoni rifiuta tutto questo, sentendo la materia mitologica e classica come un repertorio ormai morto di temi ed espedienti formali, 'autore decide invece di cantare temi che siano vivinella coscienza contemporanea; ne deriva una poesia corale che rinuncia al soggetivismo lirico e non si rivolge pit alla cerchia ristretta dei letterati ma vuole avere un orizzonte popolare trattando cid che é sentito da una larga massa di persone. Sotto |'aspetto contenutistico, i materiali provengono da un ampio patrimonio letterario che va dai Vangeli agli scritti dei padri della Chiesa, fino agli oratori sacri de! 600’. Dal punto di vista formale invece Manzoni si ispira al modello dell'antica innografia cristiana: 'autore tenta di riprodurre il fervore, lentusiesmo dei fedeli attraverso 'impiego dal ritmo incalzante, agile ¢ popolareggiante, sceglie quindi come metri isettenari, gli ottonari ¢ i decasillabi, che sono lontani dalla solennita dell’endecasillabo tradizionale; anche il linguaggio si libera dallle forme auliche del classicismo senza tuttavia abbassarsi mai a una dizione prosastica

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