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L'inizio dell'era musulmana si fa risalire al 622 d.C., anno in cui il Profeta Maometto
mondo islamico che proprio per questo segue una datazione diversa rispetto a quella
società del tempo, andando ad incidere su aspetti non solo religiosi, ma anche
All'interno della Penisola Arabica, che costituisce la “culla della religione islamica” 3
importanza, ad altre dove regnava l'anarchica vita delle tribù nomadi dedite alla
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A quei tempi l'unico legame riconosciuto quale collante della comunità, era quello
di sangue4.
dell'uomo /fedele, quale membro di una nuova società costituita su base religiosa, la
della comune fede nell'Islam, dando vita alla Comunità Musulmana, che viene
data la difficoltà di sradicare del tutto l'idea dei tradizionali legami fondati sul vincolo
del sangue.
Fu soltanto nel 627 d.C., in seguito all'espulsione da Medina delle tribù ebraiche,
che l'Umma assunse il suo carattere definitivo, quale insieme di fedeli che credono
Maometto, l' ultimo dei profeti, era considerato l'unico in grado di conoscere l'intera
Rivelazione7 e da qui discende l'idea della superiorità dei fedeli musulmani, i soli in
fini giuridici distinti nelle due categorie degli “scritturati” o “gente del libro” e della
4 A. Rahman Pasquini, Fondamenti della famiglia musulmana, Quaderni islamici, LVIII, Edizioni del
Calamo, Milano, 2009, p. 30
5 Corano III, 104,110.
6 Umma in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
7 C. Lo Jacono, Maometto, l'Inviato di Dio, Roma, Edizioni Lavoro, 1995, p. 35
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Alla “gente del libro”, cristiani ed ebrei, l'Islam attribuì piena dignità religiosa, un
riconoscimento che non si rifletté però in una uguaglianza tra i vari fedeli, è infatti
Prima della sua morte, avvenuta nel 632 d.C. , Maometto riuscì ad unificare ampie
Tuttavia con la fine della vita terrena del Profeta, l'unità dell'Islam venne minata dal
ritenevano che il suo successore dovesse essere eletto, e coloro che ritenevano
invece che lo stesso fosse già designato nella persona di Alì, cugino e genero di
Maometto, portò alla creazione delle due grandi ramificazioni all'interno della
comunità islamica: quella dei sunniti e quella degli sciiti, sostenitori i primi dell'una ed
Ancora oggi persiste questa suddivisione, con una netta maggioranza dei sunniti
che rappresentano circa il novanta per cento dei musulmani e che rivestono un ruolo
dell'Umma divenne il Corano, il Libro Sacro, di cui tutti i fedeli erano tenuti a
rispettare gli insegnamenti, non importa di quale tribù o di quale villaggio fossero
originari.
subordinazione del fedele verso tali principi, compiendo un dovere non solo religioso,
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A partire dalla Rivelazione ogni aspetto della vita del credente venne regolato e si
adattò ai segni rivelati da Dio, tutti i fedeli si incamminarono sulla “strada battuta”, sul
“cammino che conduce alla fonte a cui abbeverarsi”, la Shari'ah, vale a dire il
fedeli9.
In senso lato, è la “via rivelata” ai soli Musulmani, riguardante sia il foro interno,
ossia l'ambito della coscienza, sia il foro esterno,ovvero l'ambito della disciplina 11.
In questa ultima, più ristretta accezione, il concetto di Shari'ah coincide con quello
“scienza del diritto religioso dell'Islam”, vale a dire l'attività del giurista che grazie alla
sua opera interpretativa è in grado di regolare le azioni del credente verso Dio, verso
Più in particolare il fiqh consiste nell'estrarre dalle radici e dalle fonti le norme
relative alla ripartizione sciaraitica delle azioni umane, suddivise nelle cinque
liberi.
9 M. Papa, L. Ascanio, Shari'a. La legge sacra dell'islam., 2014, il Mulino , Bologna p.24.
10 Sharia, in Vocabolario on line, Treccani.
11 F. Castro,Diritto musulmano, Torino,UTET, 2006 pp. 16-17.
12 G. Vercellin, Il profeta dell'islam e la parola di Dio, Giunti editore, 2000, p. 57
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Il fiqh è costituito dai manuali che gli studiosi hanno prodotto nel corso dei secoli,
Tra i caratteri del fiqh, fondamentale è quello della sacralità, dal quale derivano più
Gli studiosi della Shari'ah e quelli del fiqh, in mancanza di un vero e proprio clero,
hanno sempre goduto di una certa venerazione religiosa, esercitando talvolta una
La scienza giuridica, si divide poi nello studio delle fonti e dei rami del diritto.
assimilabili a quelle che noi chiamiamo “ fonti del diritto”, sono quattro.
La fonte primaria, è il Corano, il Libro Sacro, che si compone delle rivelazioni fatte
“versetti legali”, sono solo il tre per cento di quelle totali, ecco perché i musulmani pur
partendo dal Corano nella costruzione del loro sistema giuridico, hanno poi
La seconda fonte è la Sunna, termine arabo che indica “il modo abituale di
13 V. Colombo, G. Gozzi, Tradizioni culturali, sistemi giuridici e diritti umani nell’area del Mediterraneo,
Bologna, Il Mulino, 2003, p. 302.
14 F. Castro, Diritto musulmano, Torino,UTET, 2006, p. 6.
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La Sunna integra e colma le lacune presenti nel Libro Sacro attraverso il racconto
della “tradizione”, vale a dire tutto ciò che riguarda la vita di Maometto e dei suoi
primi seguaci, racconto che assume valore di norma e di guida perché la sua vita,
Oltre alle due fonti scritte, il diritto islamico comprende due fonti orali.
La prima fonte orale è l'Igma, ovvero “il consenso della comunità”, la quale trova la
L'accordo della comunità, per le materie giuridiche, è in realtà l'accordo dei dottori
della legge, quali rappresentanti qualificati in una data epoca su un dato argomento
In ultimo, quale fonte orale del diritto Islamico c'è il qiyas, che in arabo significa
Non è annoverata tra le radici del diritto, ma può comunque essere considerata
una fonte sussidiaria, la consuetudine, che sia essa generale, particolare o locale,
riveste sempre un ruolo subordinato rispetto alle altre fonti del diritto con le quali non
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Infine, per la qualificazione delle azioni in senso sciaraitico, il giurista deve
compiere “uno sforzo interpretativo ermeneutico”17 direttamente sulle fonti del diritto,
il cosiddetto igtihad.
A questa fase segue quella del taqlid, letteralmente “accettazione pubblica”, in cui
della legge in diverse scuole giuridiche18 di cui bisogna dare una necessaria, seppur
Delle diverse scuole o indirizzi giuridici che si formarono all'interno della scuola
sunnita a partire dal XII sec. d.C, ne sono sopravvissute quattro: quella ḥanafita,
Ognuna di queste scuole prende il nome dal suo fondatore, ed ha trovato la sua
Tra le quattro scuole quella ad aver avuto la maggiore diffusione, è stata la scuola
hanafita, il cui successo è legato all'essere stata riconosciuta quale scuola giuridica
dell'Impero stesso.
spesso anche molto marcate tra loro, tra le principali si ricorda la questione relativa
alla necessità della presenza del “tutore matrimoniale” e quella del “dono nuziale”.
17 A. Cilardo e F. Mennillo, Due sistemi a confronto. La famiglia nell’Islam e nel diritto canonico,
Cedam, 2009, pp 3-9.
18 F. Castro, Corso elementare di diritto musulmano, p.88.
19 M. Ruocco, Il mondo arabo, Roma, I.P.O., 1998, pp. 33-35.
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Per quanto riguarda la presenza del tutore al fine della validità del matrimonio,
prevedono un limite minimo e massimo, le altre invece non prevedono alcun limite.
A partire dalle fonti o “radici” si sviluppano i “rami” del diritto, che rappresentano
potremmo suddividere nelle materie che hanno carattere extra giuridico e nelle
rapporto tra l'uomo ed il Creatore, gli atti di culto, insieme alle norme di galateo e di
obblighi fondamentali che ogni fedele musulmano, sia esso uomo o donna è tenuto a
alla Mecca.
costituita dalle norme ed i negozi che regolano i rapporti tra gli uomini, ad esempio il
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La considerazione immediata che deriva da questa analisi delle fonti del diritto
musulmano è che esso non può essere paragonato ad un sistema laico di diritto
occidentale.
Il diritto musulmano non è un diritto positivo, posto da una autorità civile, il diritto
islamico è considerato quale diretta emanazione del volere Divino, è Dio l'unico
sul diritto consuetudinario delle tribù preislamiche al quale però ha apportato una
ancorato alla legge divina, lo stesso è infatti regolamentato per molti aspetti,
La gran parte dei versetti giuridici del Corano, disciplina la materia delle relazioni
matrimoniale, sempre rispettando i precetti che sono stati rivelati loro da Dio, la cui
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Tuttavia, le norme del Corano su questa materia non sempre sono chiare ed
esaustive ed è per questo che alle stesse si è aggiunta una sistematizzazione del
trasformazione dell'istituto del matrimonio e dei vari metodi del suo scioglimento.
riconosciuto come l'unico possibile legame tra l'uomo e la donna e la parentela iniziò
ad un accordo tra lo sposo ed il padre della sposa, il primo in cambio della dote
versata alla famiglia della sposa, poteva “godere fisicamente” della stessa.
I “limiti” fissati nel Corano stabilirono invece che la dote fosse un dono di proprietà
Il Libro Sacro rese il matrimonio più stabile e la condizione della donna meno
disciplinando il ripudio.
Fu fissato infatti un limite al matrimonio di quattro donne, a patto però che lo sposo
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Per quanto riguarda il ripudio, al marito fu concesso un massimo di tre volte
Come appena osservato, l'istituto del matrimonio ed il suo scioglimento così come
più o meno significativo a seconda dei territori, che nel campo del diritto si è
stato si impone quale protagonista della riforma del diritto ed il legislatore statale si
sostituisce gradualmente alle fonti tradizionali del diritto, ed in particolare alle diverse
consuetudini locali.
Nel 1877 entrò in vigore la Megelle, il codice civile ottomano, che costituì il primo
23 V. M. Donini, D. Scolart , La sharì'a e il mondo contemporaneo. Sistemi giuridici dei paesi islamici,
Carocci, 2015.
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La Megelle comprendeva la disciplina di numerosi settori civilistici, ma escludeva il
diritto di famiglia che risultava ancora di dominio esclusivo della legge religiosa.
colonialismo furono influenzati dal diritto europeo, come risposta a questa tendenza
la Megelle rimase in vigore in gran parte degli stati che nacquero dalle sue ceneri, e
convinzione, sempre più diffusa, di poter attuare attraverso leggi e codici, un diritto
nell'istituto del matrimonio un percorso più lento e graduale, che si spiega per la
Le regole sulla famiglia possono essere considerate il vero e proprio nucleo del
diritto islamico, è dunque naturale che si tenda a conservarle con gelosia di fronte
La resistenza del diritto di famiglia alla modernizzazione, oltre che dai suddetti
“esogena”, le potenze straniere non hanno infatti mai mostrato alcun interesse ad
una riforma del diritto della famiglia e del matrimonio di quelle popolazioni islamiche
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1.4 Il diritto di famiglia nei paesi arabi moderni
diritto di famiglia
La quasi totalità degli stati arabi moderni ha adottato leggi che regolano il diritto di
sciaraitica25, per il diritto di famiglia quasi nessuno stato arabo ha optato per
La comune origine sciaraitica delle diverse leggi islamiche giustifica il fatto che
spesso se ne parli a livello globale, ma bisogna tener conto dei diversi risultati
raggiunti dai legislatori dei vari paesi, risultati differenti nello stile e nei contenuti.
si ricordano Giordania, Siria, Marocco e tra i nuovi testi normativi spicca per
intraprendenza riformatrice la Magalla Tunisina, che costituisce uno dei codici più
minima degli sposi o al consenso della sposa, ma i tentativi che sono stati fatti di
regolare pratiche quali la poligamia, hanno avuto pieno successo solo in casi limitati.
25 A. Cilardo, La comunità islamica, in AA.VV., L’islam oggi, Bologna 1993 (rist. 2004), pp. 23-24.
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Al giorno d'oggi si può dire che il diritto religioso musulmano, abbia cessato di
Negli ultimi anni, mentre alcuni paesi come Tunisia e Marocco 26 continuano a
Una questione che i paesi musulmani di tutto il mondo, non solo quelli della
penisola arabica si trovano ad affrontare nei tempi moderni, è quella della condizione
femminile.
26 A. Cilardo, “La riforma del diritto di famiglia in Marocco (2004)”, in Oriente, Occidente e dintorni...
Scritti in onore di Adolfo Tamburello (a cura di Franco Mazzei e Patrizia Carioti), 5 voll., Napoli
2010; vol. I, pp. 467-488.
27 C. Lo Jacono, «La cultura araba preislamica». Relazione presentata al convegno Internazionale
Corano e Bibbia organizzato da Biblia (Napoli, 24-26 ottobre 1997). Atti a cura di R. Tottoli,
Morcelliana, Brescia, 2000, pp. 117-131.
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L'uguaglianza morale e spirituale tra uomini e donne è sancita nel Corano, l'unico
tra i testi sacri delle religioni abramitiche ad essersi rivolto direttamente alle donne 28.
Sul piano spirituale la donna è identica all'uomo, al pari del quale è tenuta a
sociale.
La visione musulmana dei generi si basa sull'idea che Allah ha creato due sessi
nettamente diversa. si basa sull'idea che Allah ha creato due sessi separati,
diversa29.
Tale disparità di genere è riconosciuta non solo sul piano fisiologico e psicologico,
evidente fin dalla fase iniziale dell'istituto, molti giuristi non consideravano la donna
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Ancora oggi sono poche le leggi che prevedono che il contratto di matrimonio sia
concluso direttamente tra i due coniugi, nella maggior parte dei casi è prevista solo
nei fatti egli può ancora usare la propria influenza per condizionare ed interferire
Nell'obiettivo di garantire anche in presenza del tutore l'esistenza piena e reale del
consenso della donna, esemplari sono stare le leggi introdotte dal Marocco con la
riforma n.347 del 10 settembre 1993, in cui è sancito che al momento della
Un altro aspetto di radicale disparità tra la posizione dell'uomo e della donna può
essere ritrovato nella struttura stessa del matrimonio islamico che è poligamico, o più
un versetto presente nel Corano che recita: “...anche se lo desiderate, non potrete
agire con equità con le vostre mogli...” 31 tendono a mettere in luce una virtuale
proibizione della poligamia, la cui pratica è peraltro in diffuso calo in tutti paesi
musulmani.
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Le attuali scelte legislative a proposito della poligamia sono assai diversificate, la
soluzione più diffusa è quella di ammonire l'uomo affinché valuti con estrema
parte del giudice anche un obbligo di informazione per le mogli presenti e future
Ad oggi pochissimi paesi hanno abolito la possibilità di contrarre più matrimoni, tra
L'altro momento di netta disparità tra la posizione dell'uomo e quella della donna è
cui efficacia non è subordinata né a limiti di natura causale, né alla conoscenza che
la donna abbia della stessa, vale a dire il ripudio, vero e proprio atto di volontà
unilaterale.
In questo modo si è cercato di fornire una seppur minima tutela alla donna, alla
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Nonostante la regola generale sia che il divorzio è prerogativa dell'uomo, anche
sul versante del divorzio giudiziale i legislatori sono intervenuti ampliando le ipotesi
di inadempienza dei suoi obblighi, oggi sono state introdotte nuove cause tipiche di
divorzio, tra le quali in diversi paesi, proprio la causa del matrimonio poligamico.
generale con il quale potersi opporre a possibili maltrattamenti subiti o per reagire ad
Quello che intendo mettere in luce in questa sede è come, se da un lato questo
cambiamento33.
32 F. Castro, Sistema sciaraitico, siyāsa šar’iyya e modelli normativi europei nel processo di
formazione degli ordinamenti giuridici dei Paesi del vicino oriente, in Il mondo islamico tra
interazione e acculturazione, Roma, 1981, p. 165.
33 J. Schacht, Introduzione al diritto musulmano, Edizione della Fondazione Giovanni Agnelli
Agnelli,Torino, 1995, p. 3.
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In particolare una osservazione dei moderni codici dei paesi islamici, mette in
mostra come la maggiore riluttanza all'abbandono della Shari'ah si abbia proprio nel
Tra gli istituti più legati ai dettami sciaraitici vi è il contratto del matrimonio, molte
delle norme che lo riguardano hanno la loro fonte diretta nel Corano e proprio per
Proprio per questo, nel settore del diritto di famiglia gli unici risultati di rilievo nel
potestà maritale, attraverso la possibilità, prevista dal diritto musulmano classico 34, di
apporre delle clausole accessorie al contratto del matrimonio, anche fuori dal
Tra le clausole che rivestono maggiore importanza vi sono quelle che permettono
alla donna di autoripudiarsi, oppure che permettono alla stessa di svolgere una
A conclusione di questa prima parte del lavoro si è avuto modo di constatare come
classico.
34 A. Cilardo, Teorie sulle origini del diritto islamico, Istituto per l’Oriente,Roma, 1990, p. VI
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Per questo motivo, mentre in alcuni paesi, come nel caso della Tunisia, sono stati
modernizzazione del diritto musulmano, risulta tanto più difficile quanto più la
anacronistiche35.
35 Coulson N.J. The State and the Individual in Islamic Law in International and Comparative Law
Quarterly VI, 1957 pp. 46-60.
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