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isbn/ean: 978-88-85803-69-5
Per cominciare
Domenico Calcaterra
«…e finché il Sole risplenderà sulle sciagure umane».
La compassione in Foscolo (quasi un’introduzione) 13
Mario Baudino
“Funzione-Foscolo” 23
Filippo La Porta
Foscolo: l’intellettuale pubblico dove tutto è (inesorabilmente)
pubblico. Miseria e nobiltà del poeta-vate: da Nievo a Gadda 33
Matteo Palumbo
Foscolo: una poesia della comunità 45
Approfondimenti
Gandolfo Cascio
Didimo «sapeva a memoria molti versi di antichi poeti» 57
Stefano Adami
Foscolo in Inghilterra. Un viaggio sentimentale 71
Angelo Favaro
«Ma un critico di questa fatta sarebbe un poeta»:
Ugo Foscolo per una teoria e critica della Letteratura 87
Marco G. Ciaurro
Il passato cambia. La semantica dell’impegno:
Foscolo, Pasolini, Magrelli 103
Alberto Granese
Lettera apologetica: Foscolo tra luci e ombre 127
Aurelio Picca
Ugo Foscolo, il Padre 157
Renzo Paris
L’autofiction di Ugo Foscolo 163
Filippo Tuena
Foscolo a Pavia 167
Graziano Versace
Il cimitero delle ombre 173
Foscolo oggi
“Funzione-Foscolo”
S
erve uno sforzo di prospettiva, forse un salto mortale, per
Ugo Foscolo, dopo una bibliografia critica sterminata e
senza dubbio un certo silenzio militante che sembra averlo
abbandonato nei confini pure ampi della scuola, e dunque
di un canone accettato senza sforzo ma anche senza particolare
entusiasmo. Serve un potente anacronismo, che superi la conside-
razione per fasi storiche o di gusto, aprendo magari la forbice su
due giudizi che considereremo irriducibili l’uno all’altro, da legge-
re senza curarsi dei contesti in cui sono maturati e di tutte le ra-
gionevolissime considerazioni che in tal caso comporterebbero. E
dunque la domanda potrebbe essere ingenuamente posta in que-
sti termini: chi è oggi il poeta esaltato da De Sanctis e sbeffeggia-
to da Carlo Emilio Gadda? Che ne è della celebre definizione del
1871, quella in cui il critico napoletano lo ergeva a simbolo tutto
italiano del poeta: «Voi vi maravigliate che la gioventù italiana am-
miri Ugo Foscolo! Eh mio Dio! Ugo Foscolo non rappresenta per
noi alcun sistema politico, alcun ordine regolato d’idee. Egli è sta-
to un’espressione poetica de’ nostri più intimi sentimenti, il cuore
italiano nell’ultima sua potenza». E che ne è, parallelamente, del
“basetta” gaddiano, delle sue parodie in Accoppiamenti giudizio-
si dove il personaggio di Giuseppe Vernavaghi si consola del mal
di vivere leggendo i Sepolcri, dando modo all’autore di esibirsi in
parodie e sarcasmi sull’esule morto quarantanovenne per «cirrosi
epatica volgare» e sui debiti contratti a scapito della figlia Floriana,
fino a trasformarsi in Il guerriero, l’amazzone, lo spirito della poe-
sia nel verso immortale del Foscolo nell’emblema di ogni fanatico
24 Mario Baudino
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“Funzione-Foscolo” 31
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