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lunedì 14 dicembre 2020 15:46
"How to do things with words" J.L. Austin : ogni scambio comunicativo è un'azione.
VERBI PERFORMATIVI: lo giuro, ti ringrazio, vi dichiaro marito e moglie… (to perform) --> il soggetto
compie l'azione corrispondente, sempre che vengano rispettate le condizioni sociali che ne
garantiscano il successo.
ATTO LINGUISTICO: quando la forza dell'azione è rintracciabile nelle parole che si usano tutte le
volte che si pone una domanda, si fa un'affermazione o si dà un ordine.
Searle ha cercato di classificare altri atti illocutivi come la domanda, la richiesta, la dichiarazione, la
promessa… e ciascuno per ottenere l'effetto che è nell'intenzione del parlante deve rispondere a delle
precise REGOLE COSTITUTIVE di quella specifica classe di atti: rappresentano le condizioni di buona
riuscita, di successo della sua intenzione comunicativa.
- Levinson deissi
Se la lingua è uno strumento da usare, essa può servire a svolgere delle funzioni.
Jakobson schema a SEI FUNZIONI basato sul modello della comunicazione audio-verbale (cap. 3).
1. Funzione emotiva: se lo scambio avviene per permettere al parlante di esprimere le sue
credenze e i suoi sentimenti. Es. sono lieta di comunicarti che…
2. Funzione conativa: se il parlante intraprende lo scambio per influenzare il ricevente, farlo agire
in un certo modo. Es. passami il sale
3. Funzione poetica: se al centro è posto il messaggio e l'evento comunicativo "gioca" attorno alla
capacità che i suoi significati e i suoi significanti hanno di evocare "oltre" quell'evento. Es. quello
spirto guerriero ch'entro mi sfugge
4. Funzione metalinguistica: se l'oggetto dello scambio è il codice usato dagli interlocutori in
quanto tale, con la sua struttura, le sue regole. Es. non si dice *venghi!
5. Funzione fatica: se lo scambio nasce per rinsaldare la coesione tra gli interlocutori, quindi aprire
o verificare l'esistenza di un canale che li unisce, ma senza comunicare precise informazioni.
Es. pronto?, mi senti?, ehi scusa!, hai sentito cosa ti ho detto? …
6. Funzione referenziale: se lo scambio nasce per trasmettere un'info riguardo al referente.
Es. i negozi chiudono alle 19:30.
COMPRENSIONE dei messaggi trasmessi da parte dei partecipanti e delle frasi che essi possono
formulare.
Le massime conversazionali di Grice rientrano in un quadro più ampio che studia la semantica frasale
in base alle IMPLICATURE CONVERSAZIONALI: si intende dar conto di come i partecipanti a una
conversazione possano compiere le inferenze che permettono loro di convergere su significati
condivisi, dedotti da regole contestuali di natura sociale. È quindi fondamentale saper compiere
inferenze pragmatiche accedendo alle implicature di Grice.
Inferenze che si basano sul concetto di PRESUPPOSIZIONE Stalnaker e Sbisà: sono compiute sulla
base di alcune espressioni linguistiche che aprono l'accesso a info extra-linguistiche che completano
l'attribuzione di significato a un messaggio.
ENCICLOPEDIA: insieme delle conoscenze che gli interlocutori posseggono sulla base della loro
cultura e delle loro esperienze.
È anche necessario che gli interlocutori sappiano quali sono le info già conosciute (DATE)
dall'ascoltatore, e quali invece sono per lui NUOVE. Halliday
--> parlante: esprime volontà di comunicare realmente formulando messaggi chiari, sinceri e completi
e nel mentre controlla gli effetti sull'ascoltatore.
--> ascoltatore: deve fornire feedback al parlante.
=> la scambio procederà quindi attraverso una sequenza di successivi accordi raggiunti dai
partecipanti, detti CONTRIBUTI.
Albano Leoni et alii studiano dialoghi raccolti in diverse città italiane e classificano le loro parti in
MOSSE CONVERSAZIONALI compiute dai parlanti per il raggiungimento dell'obiettivo.
Abilità dell'ascoltatore:
○ Capacità di monitorare costantemente la propria comprensione
○ Saper individuare ambiguità o errori
○ Capire che cosa il messaggio verbale del parlante ha creato ambiguità
○ Sapervi porre rimedio
PRAGMATICA COGNITIVA: cerca di chiarire la natura cognitiva dei meccanismi necessari alla
comunicazione. Bara
Bara, Bosco e Bucciarelli --> sviluppo TEORIA DELLA MENTE: attribuire agli interlocutori
rappresentazioni mentali e in particolare di distinguere queste rappresentazioni mentali dalle proprie.
L'oggetto di studio di queste ricerche non è solo il DISCORSO, cioè un qualsiasi testo prodotto da un
parlante in relazione a un contesto ( Brown & Yule ), ma l'analisi più generale di tutti gli scambi
comunicativi del parlante con i suoi interlocutori.
=> caratteristiche di uno scambio conversazionale messe in evidenza a partire dagli anni '70 dal ramo
della sociologia detto "etnometodologia della comunicazione":
▪ Uso del canale fono-acustico attraverso l'uso anche del livello sovrasegmentale; le strutture
morfo-sintattiche (interruzioni, ellissi, sovrapposizioni, ridondanze); accesso al livello semantico-
lessicale (deissi, omissioni, ripetizioni) --> livello linguistico
▪ Adattamenti dei messaggi a contesti diversi; individuazione e correzione degli errori e degli
insuccessi comunicativi; sviluppo coerente dell'argomento; rispetto delle regole che disciplinano
i turni di parola; rituali di apertura e chiusura degli scambi; rinvii alle conoscenze condivise; uso
dei canali non verbali in sostegno o in sostituzione della verbalità; ruolo delle pause e dei
silenzi. --> livello pragmatico
Mortara Garavelli: TESTO: unità comunicativa, orale o scritta, che può essere costituita da uno o più
enunciati e che in tutti i casi si caratterizza per la presenza di relazioni interne linguistiche e
concettuali e di legami all'esterno con il CONTESTO nel quale viene prodotto.
La sua TESTUALITA', cioè la sua natura di testo, nasce dall'insieme di tutte queste relazioni.
De Beaugrande & Dressler hanno studiato l'insieme delle relazioni interne ed esterne che legano tra
loro gli elementi testuali, organizzandolo in SETTE CRITERI DI TESTUALITA'.
1. COESIONE: realizza la struttura linguistica del testo attraverso una rete di richiami semantico-
lessicali, morfosintattici e prosodici che rendono coesi gli enunciati tra loro. Es. giunzioni,
ripetizioni, co-referenze, parafrasi, parallelismi ed ellissi.
2. COERENZA: collegamenti logico-concettuali, semantici, degli enunciati tra loro. Possono essere
attivati da relazioni di coesione o da rimandi al contesto. Il significato del testo lo si capisce non
solo dal significato delle parole/frasi, ma anche dalle loro relazioni con il contesto.
3. INTENZIONE COMUNICATIVA: scopo comunicativo del parlante che raccoglie in sé tutti i
singoli passaggi semantici. "Tessere i fili del discorso" per renderlo comprensibile all'ascoltatore.
4. ACCETTABILITA': consiste nel ritenere che il testo sia accettabile come tale. Sostegno
importante per l'ascoltatore, nel momento in cui deve formulare le inferenze necessarie a
completare il significato del testo.
5. INFORMATIVITA': valutazione da parte del locutore di quanto sia già noto al suo interlocutore e
cosa no.
6. SITUAZIONALITA': insieme di relazioni con il contesto nel quale il testo si situa. Es. torno
subito…
7. INTERTESTUALITA': un testo è sempre riconducibile a un certo tipo di testi e ne riproduce
almeno in parte la comune struttura di fondo.
Il testo è stato oggetto di studio anche della psicologia cognitiva che ha prodotto alcune teorie sull'
ORGANIZZAZIONE CONCETTUALE DEI TESTI.
Ciceri & Bagarozza affermano che ogni significato si configura all'interno di una CORNICE che
raccoglie e organizza info della realtà trasformate in rappresentazioni mentali collegate tra loro
attraverso COPIONI: rappresentazioni della realtà generate da episodi di esperienza ripetuti. Nelson
Castelfranchi & Parisi modello delle RETI COGNITIVE: la comprensione del testo avviene in tre
momenti che possono avvenire a livelli diversi ma contemporaneamente.
3 tipi di reti cognitive diverse che interagiscono tra loro:
- Strutturale: risultato della trasformazione cognitiva degli aspetti linguistici del testo in
proposizioni formate da argomenti e predicati --> traduzione del livello linguistico nel livello
cognitivo in cui avvengono le successive operazioni mentali per capire il testo. Costituita da un
--> come mai l'autore dice…?
insieme di nodi che individuano i chi e i cosa.
- Esplicativa: stabilisce i legami logico-semantici tra questi nodi, i perché che collegano queste
proposizioni. Importanti le info extra-testuali
- Della gerarchia di scopi: cogliere le intenzioni comunicative dell'autore a livelli sempre più
complessi.