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se.com/it
Guida alla Cabina Indice generale
MT/BT Digitale
E - Carpenterie BT................................................................................E-109
G - Condizioni ambientali......................................................................G-125
I - Connessioni....................................................................................... I-149
1
2
Guida alla Cabina A - Scopo della guida
MT/BT Digitale
l Introduzione........................................................................................................................A-4
l i-project 6.............................................................................................................................A-7
A-3
Guida alla Cabina Scopo della guida
MT/BT Digitale
Introduzione
Questo documento è destinato prevalentemente a chi volesse informazioni
in linea generale sul tema Cabina MT/BT.
La progettazione e la costruzione di una cabina elettrica richiedono una
completa conoscenza degli aspetti normativi e legislativi, al fine di una corretta
definizione dello schema elettrico e di una oculata scelta delle apparecchiature
in relazione alla continuità di esercizio e alla sicurezza del personale.
Si tralasciano volutamente alcuni temi, come ad esempio la parte edile,
in quanto argomenti ampiamente trattati nei documenti specifici dell’Ente
Distributore, nella Norma CEI 0-16 e nella Guida CEI 99-5.
La progettazione in Bassa Tensione, compresi i criteri di scelta delle
apparecchiature, è trattata nel documento “Guida al Sistema Bassa Tensione”
(cod. LEESGTB120HI).
A-4
I vantaggi di una Cabina Digitale
È necessario sfruttare tutti i vantaggi delle nuove tecnologie per progettare un
nuovo concetto di cabina in grado di raccogliere i dati dalle apparecchiature
per inviare allarmi e suggerimenti per il miglioramento dell’efficienza e della vita
delle apparecchiature: occorre una Cabina MT/BT Digitale.
Massimizzare la continuità di servizio
Avere impianti di distribuzione elettrica moderni e flessibili al servizio del proprio
Business permette alle aziende di ottimizzare i propri investimenti attraverso
una più efficiente pianificazione delle proprie attività.
Grazie al Sistema MT/BT Smart oggi è possibile monitorare:
l i consumi
l la disponibilità al funzionamento dei componenti
l l’accesso ai locali da parte del personale o persone esterne
l le condizioni ambientali e di esercizio delle apparecchiature.
Il tutto è possibile farlo attraverso un’interfaccia grafica semplice e intuitiva
in locale e da remoto attraverso cloud.
Ridurre i tempi di ripristino
Avere impianti di distribuzione elettrica che consentano di essere ripristinati
velocemente e senza onerosi e complessi interventi specialistici significa
per le aziende che li hanno a disposizione:
l minimizzare le perdite economiche dovute all’indisponibilità del proprio
impianto in caso di guasto pianificando meglio le attività del personale più
o meno specializzato;
l minimizzare il tempo in cui l’impianto sia esposto a condizioni di rischio;
l massimizzare la velocità e la semplicità nel ritornare nelle condizioni
di esercizio normali.
Rispettare gli obblighi normativi
Avere impianti di distribuzione elettrica rispondenti alle normative vigenti in
ambito di sicurezza e di efficienza energetica, al servizio del proprio business
permette alle aziende di:
l controllare costantemente gli interventi manutentivi, programmarli e registarli
grazie all’acquisizione continua delle informazioni su asset e delle condizioni
ambientali, in coerenza con gli obblighi legislativi e normativi vigenti;
l monitorare e registrare andamenti di consumo con dati storici e archivi
di riferimento anche per rispettare gli obblighi legislativi:
l Poter operare in condizioni di sicurezza.
Massimizzare la durata delle apparecchiature
Avere impianti di distribuzione elettrica durevoli al servizio del proprio business
permette di:
l ammortizzare gli investimenti aziendali su un periodo temporale più lungo;
l disporre di sistemi dotati di una vita maggiore;
l migliorare i consumi energetici, delle materie prime, della disponibilità
di componentistica e ricambi quando serve.
Monitorare ed ottimizzare i consumi energetici
Avere impianti di distribuzione elettrica moderni che consentano di controllare
i consumi energetici permette di:
l ridurre i costi di produzione del singolo prodotto finito o servizio;
l confrontare trend ed andamenti di consumo con dati storici o di medie
di riferimento.
A-5
Guida alla Cabina Scopo della guida
MT/BT Digitale
EcoStruxure Architecture
Cloud and/or
On Premise
End to End
Edge Control
Connected Products
A-6
EcoStruxure è già presente con più di 450.000 installazioni con più di 1 miliardo
di dispositivi connessi in tutto il mondo attraverso il supporto di 9.000 partner.
Connected Products: La piattaforma abilita la connessione ai prodotti sia
Schneider Electric sia di terze parti come ad esempio sensori, drivers,
interruttori, UPS, protezioni e altro. Strumenti con intelligenza integrata portano
a migliori e più rapide decisioni.
Edge Control: Gli scenari critici hanno sempre elementi imprevedibili;
in una piattaforma IoT è fondamentale uno strato di controllo sul campo.
Il livello Edge Control è in grado di sostenere le decisioni in tempo reale
gestendo in maniera sicura e affidabile gli impianti.
Apps, Analytics & Software: per gestire diversi hardware e software è
fondamentale poter gestire qualsiasi sistema aperto per creare un integrazione
completa e fornire servizi grazie anche ai motori di analytics oggi disponibili
L’architettura EcoStruxure è progettata secondo criteri di Cybersecurity
per la protezione delle informazioni sia per la parte OT che per la parte IT.
i-project 6
I concetti espressi nella Guida alle Cabine MT/BT sono alla base della
realizzazione del software i-project 6, a cui è dedicato il capitolo del
Coordinamento delle Protezioni.
La conoscenza della guida consentirà una migliore comprensione del software
e quindi un migliore sfruttamento pratico dello stesso software
per la progettazione rapida degli impianti in modo sicuro ed economico.
Il software i-proiect 6 è un programma destinato a chi opera nel settore
dell’impiantistica elettrica ed è di supporto allo studio dell’impianto elettrico
di media e bassa tensione e alla realizzazione del documento di progetto.
A-7
A-8
Guida alla Cabina B- Impianto MT
MT/BT Digitale
l UPS..................................................................................................................................... B-21
B-9
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
Normative di riferimento
La progettazione di un impianto elettrico deve essere elaborata per soddisfare
le esigenze di funzionamento e di servizio, nel rispetto dei fondamentali requisiti
della sicurezza. Il progetto è un documento di natura tecnica, regolamentato
da testi normativi (tecnici) e legislativi. Questi guidano alla scelta appropriata
di apparecchiature che rispondono ai requisiti della regola dell’arte e ne
definiscono le modalità di installazione e di utilizzo per il corretto esercizio
dell’impianto. In particolare, per gli impianti elettrici in media tensione si fa
riferimento alle seguenti norme e guide tecniche:
l norma CEI EN 61936-1 (CEI 99-2) “Impianti elettrici con tensione superiore
a 1 kV in c.a. Parte 1: Prescrizioni comuni”;
l norma CEI EN 50522 (CEI 99-3) “Messa a terra degli impianti elettrici
a tensione superiore a 1 kV in c.a.”;
l norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti
attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica”;
l guida CEI 99-4 “Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT
del cliente/utente finale”;
l guida CEI 99-5 “Guida per l’esecuzione degli impianti di terra delle utenze
attive e passive connesse ai sistemi di distribuzione con tensione superiore
a 1 kV in c.a.”;
l norma CEI 11-27 “Lavori su impianti elettrici.
Le norme e guide tecniche elencate sono pubblicate dal CEI e disponibili
dal sito www.ceinorme.it
Regole di Connessione
l Le prescrizioni di riferimento per la connessione alla rete in media tensione
degli impianti degli utenti, sono contenute nella norma CEI 0-16.
La prima edizione è stata pubblicata ad aprile del 2008, e resa cogente
dalla delibera 33/08 della AEEGSI.
Questa norma ha sostituito le regole tecniche dei singoli distributori di energia
elettrica, in particolare la DK5600 di ENEL da cui sono stati estrapolati una buona
parte dei riferimenti.
Le indicazioni contenute tengono in considerazione sia le esigenze della
distribuzione dell’energia elettrica e della sicurezza funzionale delle reti,
sia le esigenze degli utenti.
La seconda edizione della norma, pubblicata ad agosto 2008, è stata introdotta
dalla delibera 119/08 che prevedeva una proroga per le disposizioni riguardanti
il sistema di protezione generale.
La terza edizione, del dicembre 2012, è invece una conseguenza delle delibere
84/2012 e 344/2012, che hanno reso obbligatorio il recepimento degli allegati
tecnici A70 ed A72 di TERNA.
Tali allegati sono stati elaborati per gestire gli squilibri fra energia elettrica
prodotta e consumata, a seguito dell’introduzione sulla rete elettrica, sempre
più considerevole, di impianti di produzione da fonti rinnovabili non pienamente
programmabili e controllabili.
Nel momento infatti in cui l’energia prodotta supera quella richiesta, si verifica il
fenomeno della “inversione di flusso”, cioè l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici
ed eolici risale, dal lato BT a quello MT e AT. In origine, prima dell’introduzione degli
impianti da fonti rinnovabili, l’equilibrio fra la produzione e la richiesta di energia,
era gestito dalle centrali di produzione con generatori rotanti tradizionali.
Da questo fenomeno possono orginarsi diverse problematiche, fra cui ricordiamo:
l la formazione di isole indesiderate, ovvero la mancata separazione dell’impianto
di produzione dalla rete in occasione di guasti esterni ed aperture degli organi
di manovra di cabina primaria;
l la variazione di frequenza sulle reti elettriche, legata allo squilibrio tra la potenza
di carico e quella resa disponibile dal sistema di generazione;
l la comparsa dei buchi di tensione a seguito di guasti sulle reti, che possono
provocare il distacco degli impianti di produzione;
l l’innalzamento del valore di tensione nel punto di connessione dell’impianto
produttore, dovuto all’iniezione in rete di energia puramente attiva senza controllo
di quella reattiva.
L’ultima edizione della norma è dell’aprile 2019, stabilisce le prescrizioni tecniche
sul collegamento alla rete di impianti dotati di sistemi di accumulo, necessario
per immagazzinare ed utilizzare l’energia elettrica in un momento differente
da quello in cui viene prodotta o assorbita dalla rete.
Introduce inoltre nuovi requisiti per i generatori al fine di allinearsi con quanto
richiesto dai regolamenti europei emanati negli ultimi anni.
B-10
Utenti Passivi
L’ente distributore può consegnare l’energia direttamente in bassa tensione
o in media tensione.
La norma CEI 0-16 indica che l’energia sia resa disponibile in bassa tensione
per potenze fino a 100-200kW.
Tuttavia per la scelta fra bassa e media tensione devono essere valutati alcuni
aspetti che dipendono:
l dall’ente distributore, per indisponibilità locale di linee BT o per saturazione
delle linee a disposizione;
l dall’utente, per l’entità della potenza ed energia richiesta e l’utilità di avere
una propria rete MT per la distribuizione ai reparti.
La costruzione di una cabina di trasformazione può essere conveniente perché
in MT il costo dell’energia è minore e la distribuzione risulta più affidabile.
Schema di collegamento fra la cabina del distributore presso l’utenza e l’impianto che si configura come punto di prelievo.
Legenda
D locale del Distributore presso l’utenza
M locale misura
U locale Utente
SL scomparto (cella) per linea
SC scomparto (cella) per consegna
C punto di connessione
1 gruppo misura
2 dispositivo generale dell’Utente
3 scomparto presente/da prevedere per collegamento entra/esce
Nota: i criteri di dimensionamento sono spiegati nella norma CEI 0-16; il cavo di
collegamento MT, comprese le due terminazioni, deve essere il più corto possibile
(massimo 20 m) e di sezione almeno equivalente a 95 mm2 di rame.
B-11
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
B-12
EcoStruxure Power™ Sistema di protezione generale SPG
Determina l’apertura dell’interruttore generale, a seguito dell’individuazione
Con una cabina MT/BT digitale di guasti interni dell’impianto utente, ed evitare che si ripercuotano sulle rete
puoi monitorare 24/7 lo stato del distributore.
della protezione generale Il SPG è composto da:
on dati real time, trend storici l trasformatori di corrente di fase TA e di terra TO, eventualmente anche
trasduttori di tensione TV, con i relativi cavi di connessione al relè di protezione;
e allarmi.
l relè di protezione PG in grado di rilevare guasti per massima corrente di fase
e guasti a terra;
Scopri come a pagina M-235
l circuito di apertura dell’interruttore generale di utente.
Protezione generale PG
Le funzioni di protezione che il relè deve realizzare vengono di seguito descritte.
Massima corrente di fase almeno bipolare a tre soglie:
l prima soglia, a tempo dipendente, per rilevare gli eventi di sovraccarico,
indicata con il simbolo I>;
l seconda soglia, con ritardo intenzionale, per rilevare sovraccarichi di elevata
entità, indicata con il simbolo I>>;
l terza soglia, con ritardo intenzionale, per rilevare i corto circuiti polifase,
indicata con il simbolo I>>>.
Massima corrente omopolare a due soglie:
l prima soglia, per rilevare gli eventi di guasto monofase a terra, indicata
con il simbolo Io>;
l seconda soglia, per rilevare gli eventi di doppio guasto monofase a terra,
indicata con il simbolo Io>>.
Massima corrente direzionale omopolare (quando il contributo alla corrente
capacitiva di guasto monofase a terra della rete MT dell’utente supera l’80%
della corrente di regolazione indicata dal distributore per la protezione Io>):
l prima soglia, per rilevare gli eventi di guasto monofase a terra con
funzionamento in regime di neutro compensato, indicata con il simbolo 67N.S1;
l seconda soglia, per rilevare gli eventi di guasto monofase a terra con
funzionamento in regime di neutro isolato, indicata con il simbolo 67N.S2
Inoltre, per reti a neutro isolato, in presenza di protezione 67N.S2, è necessario
prevedere anche la protezione Io>>, mentre per reti a neutro compensato Io>>
deve sempre essere presente.
I valori di regolazione delle varie protezioni devono essere impostati dall’utente
sulla base di quanto comunicato dall’ente distributore, sulla norma CEI 0-16
sono indicate le regolazioni minime.
B-13
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
Inoltre, la norma CEI 0-16, prescrive un limite sulla potenza che può essere
energizzata contemporaneamente.
Questo viene richiesto per contenere le correnti di inserzione, ed evitare
l’apertura oltre che del dispositivo generale di utente, anche dell’interruttore
di linea in cabina primaria.
L’utente non può installare trasformatori per una potenza totale superiore
a tre volte il limite di taglia del singolo trasformatore.
B-14
Se l’utente ha la necessità di utilizzare una potenza maggiore di questo limite,
può impiegare un dispositivo che, al mancare della tensione di rete per un
tempo superiore a 5 s, provveda a distaccare i trasformatori che superano
il limite di potenza installabile, e ne consenta la successiva ri-energizzazione
con un tempo differito di almeno un secondo.
Può essere ad esempio impiegata una protezione di minima tensione (27)
in doppia soglia, la prima utilizzata per disconnettere i trasformatori eccedenti
il limite, la seconda per dare il consenso alla richiusura al ritorno di tensione.
27.S1
Applicazione del relè di minima tensione (27), prima soglia per distacco
27.S2
Relé di minima V,
seconda soglia
Applicazione del relè di minima tensione (27), seconda soglia per richiusura
B-15
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
Utenti Attivi
Definizione di utente attivo
Utenti che utilizzano qualsiasi macchinario (rotante o statico) che converta
ogni forma di energia utile in energia elettrica in corrente alternata previsto
per funzionare in parallelo (anche transitorio) con la rete.
A questa categoria appartengono anche tutti gli utenti che installano sistemi
di accumulo diversi dagli UPS.
Schema di collegamento fra la cabina del distributore presso l’utenza e l’impianto che si
configura come punto di immissione.
Legenda
D locale del Distributore presso l’utenza
M locale misura
U locale Utente
SL scomparto (cella) per linea
SC scomparto (cella) per consegna
C punto di connessione
1 gruppo misura
2 dispositivo generale dell’Utente
3 scomparto presente/da prevedere per collegamento entra/esce
B-16
Dispositivo di interfaccia
Il DDI separa l’impianto di produzione con gli eventuali carichi privilegiati
dalla rete. Se è installato sul lato MT, deve essere costituito da:
Sezionatore tripolare CEI EN 62271-102 e interruttore tripolare
CEI EN 62271-100 con sganciatore di apertura a mancanze di tensione,
in esecuzione fissa.
Qualora il DDI sia installato sul livello BT, esso deve essere costituito da un
interruttore automatico con bobina di apertura a mancanza di tensione o da
un contattore coordinato con dispositivi di protezione da cortocircuito atti al
sezionamento (fusibili), conforme alla norma CEI EN 60947-4-1.
Il contattore deve essere in categoria AC-3 se sono presenti carichi privilegiati
fra l’uscita del generatore e il DDI, diversamente può essere anche in categoria
AC-1.
Per impianti con più generatori, il DDI deve essere di norma unico, in modo
da escludere contemporaneamente tutti i generatori. E’ comunque ammesso
l’impiego di più DDI comandati da un solo Sistema protezione interfaccia.
B-17
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
B-18
In attesa che sia completamente ultimata un’infrastruttura di rete di
comunicazione, il SPI deve essere dotato di una logica di funzionamento
a sblocco voltmetrico delle soglie restrittive delle protezioni di massima
e minima frequenza, attraverso la quale si possa garantire:
l il mantenimento di connessione della generazione alla rete in caso
di variazione lenta della frequenza (tipica conseguenza di squilibri fra potenza
generata e carichi), ottenibile con il funzionamento a soglie permissive di
frequenza;
l il distacco rapido dell’impiando produttore dalla rete in caso di guasti
originatisi sulla rete stessa, ottenibile con il funzionamento a soglie restrittive
di frequenza.
Il passaggio dal funzionamento da soglia permissiva a restrittiva è affidata
appunto alla logica a sblocco voltmetrico, che abilita le soglie restrittive di
frequenza solo in occasione di guasti sulla rete MT.
Durante il normale funzionamento sono quindi abilitate le soglie permissive
di frequenza.
B-19
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
B-20
EcoStruxure Power™ UPS
Grazie ad un Sistema di Modello Smart-UPS RT per alimentare le protezioni generali
distribuzione MT/BT digitale come previsto dalla CEI 0-16
puoi ricevere un allarme per Onde evitare aperture intempestive del DG, l’Utente può realizzare i seguenti
batteria scarica dell’UPS di accorgimenti:
cabina l funzionalità “COLD START”.
Alimentare la PG (e il circuito di sgancio a minima tensione) tramite circuiti
ausiliari dedicati che prevetano l’alimentazione ordinaria e di emergenza,
Scopri come a pagina M-235 ad esempio asserviti ad un UPS o a una batteria tampone.
L’UPS è provvisto di un accorgimento tale da mantenere una carica residuale
sufficiente alla chiusura dell’interruttore generale.
Così si rende possibile la rienergizzazione dell’impianto a seguito di una
prolungata interruzione di alimentazione e consente la partenza dell’UPS senza
rete di alimentazione presente;
l UPS a tempo di intervento zero (on line a doppia conversione - Voltage and
frequency indipendent VFI).
Bisogna evitare qualsiasi forma di interruzione di breve tempo nel transitorio
da funzionamento da rete a funzionamento a batteria;
l tensione di alimentazione con forma d’onda sinusoidale.
Le bobine a mancanza di tensione, utilizzate per comandare l’apertura del DG
e del DDI, sono dei componenti elettromeccanici che se alimentati con forme
d’onde di tensione con elevato valore della componente distorcente sono sede
di ulteriori perdite che provocano surriscaldamenti tali da comprometterne
l’integrità e la continuità del servizio;
l predisporre di un allarme che evidenzi immediatamente la mancanza
dell’alimentazione normale ed il passaggio di quella di emergenza al fine di
consentire il sollecito avvio degli interventi per il ripristino dell’alimentazione
ausiliaria;
l dimensionare l’autonomia dell’alimentazione di emergenza dei circuiti ausiliari.
Dopo la comparsa dell’allarme, tale dimensionamento deve tener conto
dei tempi di manutenzione previsti per il ripristino;
l dotare il sistema di un circuito di by-pass esterno manuale.
Esso è utile per effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria sul sistema
di alimentazione dei circuiti ausiliari ordinari e di emergenza, che spesso
è realizzata con la sostituzione dell’apparato.
autonomie minime 1 h
B-21
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
Con carichi applicati in uscita prossimi ai 100 – 200 W, a seconda della potenza
nominale dell’UPS, si possono raggiungere l’autonomia di un’ora richiesta dalla
Norma CEI 0-16 senza ricorrere ad armadi esterni di batterie supplementari.
Per una valutazione completa in funzione del carico presunto applicato a valle
possono essere consultate le le curve di scarica riportate di seguito.
Sul sito (www.se.com) possono essere visualizzate in dettaglio le curve
di scarica in funzione del carico a valle.
Per il corretto dimensionamento dell’UPS deve essere considerata l’autonomia
di un’ora richiesta dalla norma e la carica residua, considerando il carico
applicato.
B-22
Dotazioni UPS
Per rispondere a pieno alla CEI 0-16 lo SMART-UPS deve essere sempre
corredato di:
Scheda AP9631X711 Necessaria per impostare la riserva di carica.
Questa scheda è preconfigurata con una riserva di carica
di circa 30 minuti. Nessuna configurazione è richiesta
se non è necessario modificarne i parametri.
AP9810 Rende disponibile un contatto (informazione di mancanza
rete). Va collegato alla porta #1 della AP9613X711
In opzione
AP9810 È possibile dotare la scheda AP9631X711 di un secondo
contatto da collegare alla porta #2 e configurarlo come
meglio il cliente crede (per es. allarme inverter guasto).
SBP3000 By Pass esterno per SMART-UPS da 1 e 2 KVA
SBP16KP By Pass esterno per SMART-UPS da 3, 6, 8 e 10 kVA
L’installazione di un bypass esterno è consigliabile
in caso di manutenzione dell’UPS.
Circuito ausiliario
Il circuito ausiliario di un Quadro MT è tipicamente composto da:
l protezione Generale
l eventuale data logger esterno
l bobina di apertura
l motorizzazioni dei dispositivi di manovra
l illuminazione quadro
l dispositivi anticondensa
Di seguito si riporta una tabella con le potenze di riferimento per ciascun carico.
Comando RI Carica molle Sganciatore Sganciatore di apertura
e contatti ausiliari elettrico di chiusura sempl. doppio minima tensione
(15 s) spunto tenuta
Alimentazione CA (48 - 110 - 220 - 230) 50 Hz - (120 - 240) 60 Hz
CC 24 - 48 - 110 - 125 -220
Consumo CA (VA) 380 180 180 2x180 280-550 50-40
CC (W) 300 85 85 2x85 160 10
Tensione da 24 a 250 VAC 110/240 VAC
Consumo Sepam <8W < 15 VA
serie 20
Sepam < 11 W < 25 VA
serie 40
Nota 1: si sconglia di non alimentare tramite UPS i carichi non prioritari
(ad esempio le scaldiglie anticondensa).
Nota 2: nella gamma Sepam 40 il dispositivo di data logger è integrato
nella protezione.
B-23
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
Schema Radiale
Lo schema radiale semplice è riconducibile ad una linea che alimenta più
cabine MT in serie. Un guasto nella linea, se l’impianto è dotato di dispositivi
di protezione tra loro selettivi, comporta l’interruzione della tensione di
alimentazione in prossimità del solo punto di guasto, Un guasto ad inizio linea,
pur essendo i dispositivi di protezione tra loro selettivi, causa l’interruzione
della tensione di alimentazione all’intera linea.
B-24
Schema ad Anello
Lo schema ad anello aperto o chiuso presenta una molteplicità di ridondanze.
E’ utilizzato in impianti MT dove è necessario isolare la sezione interessata da
un guasto in modo selettivo, senza provocare interruzioni di alimentazione in
nessuna delle altre utenze.
B-25
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
Sovratensioni
Con tale termine si fa riferimento alle situazioni dove la tensione di alimentazione
raggiunge valori superiori al 110% della tensione nominale d’alimentazione.
Esse sono dannose in quanto causano perdite maggiori, surriscaldamento e
rotture dielettriche. Possono scaturire da scariche atmosferiche (su impianti
aerei), importanti variazioni di corrente su carichi induttivi o altro ancora.
Neutro isolato
Schema a blocchi
Nessun collegamento a terra intenzionale del punto di neutro, tranne per
dispositivi di misura o protezione.
In questo tipo di impianto elettrico, un guasto fase-terra produce solo una bassa
corrente nelle capacità fase-terra delle fasi sane (Fig. 1).
B-26
Tecnica operativa
In questo tipo di impianto elettrico, un guasto fase-terra produce solo una bassa
corrente nelle capacità fase-terra delle fasi sane (Fig. 1).
Si noti che Ik1 = 3 • C • w • V dove:
l V è la tensione fase-neutro;
l C è la capacità fase-terra di una fase;
l w è la pulsazione dell’impianto elettrico definito come w = 2 • p • f
dove f è la frequenza.
La corrente di guasto Ik1 non supera qualche ampere (circa 2 A per km per un
cavo unipolare da 6 kV con sezione di 150 mm2, isolamento XLPE e capacità di
IM D 0,63 µF/km). Quando è collegata a terra una sola fase, le altre fasi raggiungono
una tensione fase-fase elevata ad una frequenza industriale (U = 3 • V )
in relazione alla terra.
A
67N
B
67N dedicati alla di manutenzione con l’apparecchiatura necessaria.
l L’implementazione della selettività della protezione per il primo guasto
è difficile. Se il primo guasto non viene eliminato, potrebbe occorre un secondo
guasto guasto in altra fase ed in altro punto della linea. Tale guasto prende il
Ik1 nome di guasto doppio a terra che nel caso di coincidenza del punto in cui
si verificano diventa un guasto bifase franco. La Io>> ha anche la funzione di
protezione contro questo guasto.
Individuare il secondo punto di guasto richiede un’apparecchiatura automatica
complessa per la rapida identificazione della linea guasta e personale
Fig. 3. Rilevamento della protezione direzionale dai guasti
a terra
di manutenzione qualificato per la gestione dell’apparecchiatura.
Funzione di protezione
La linea guasta può essere rilevata tramite un’unità di protezione direzionale
dai guasti a terra ANSI 67N (Fig. 3).
La figura evidenzia che la selettività è implementata tramite il confronto
dell’angolo di sfasamento tra la tensione residua e le correnti residue,
per la linea guasta e per ogni linea sana.
La corrente viene misurata tramite un trasformatore omopolare e viene
impostata la soglia di sgancio:
l per evitare sganci indesiderati;
l inferiore alla somma delle correnti capacitive di tutte le altre linee.
In tal modo è difficile rilevare i guasti negli impianti elettrici di limitate dimensioni
con poche centinaia di metri di cavo
Applicazioni
Questa soluzione è utilizzata spesso per impianti elettrici industriali che
richiedono continuità del servizio.
Riepilogo delle caratteristiche della messa a terra del neutro
Caratteristiche Messa a terra del neutro
isolata compensata resistenza reattanza diretta
Smorzamento delle sovratensioni transitorie – +– + +– ++
Limitazione delle sovratensioni a 50 Hz – – + + +
Limitazione delle correnti di guasto + ++ + + ––
Continuità del servizio
+ + – – –
(nessuno sgancio richiesto al primo guasto)
Selettività della protezione facile da implementare – –– + + +
Non occorre personale qualificato – – + + +
Legenda: + livello buono – livello mediocre
B-27
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
Tecnica operativa
Il resistore limita la corrente di guasto a terra Ik1 limitando i rischi di
sovratensioni. Negli impianti elettrici che alimentano macchinari rotanti,
il valore della resistenza viene calcolato in modo da limitare
la corrente di guasto Ik1 da 15 a 50 A e deve essere IRN ≥ 2 Ic
RN (dove Ic è la corrente capacitiva totale nell’impianto elettrico) per ridurre picchi
IRN Ik1 di commutazione e semplificare il rilevamento.
Negli impianti di distribuzione elettrica si utilizzano valori elevati
(da 100 a 300 A) perché è più semplice rilevare e consentire la scarica
di sovratensioni di origine atmosferica.
Ic Per eliminare il primo guasto, tuttavia, è necessario utilizzare unità di protezione
Svantaggi
l Non è possibile garantire la continuità di servizio delle linee interessate
dal primo guasto;
l maggiore è la tensione e la corrente limitata, maggiori sono i costi della
resistenza di messa a terra.
RN
Messa a terra del neutro
l Se il punto di neutro è accessibile (avvolgimenti collegati a stella con neutro
Fig. 2. Messa a terra con neutro accessibile: resistenza sul accessibile), la resistenza di messa a terra può essere collegata tra il neutro
circuito secondario del trasformatore monofase. e la terra (Fig. 1) o tramite un trasformatore monofase con carico resistivo
equivalente sull’avvolgimento secondario (Fig. 2);
l quando il neutro non è accessibile (avvolgimento collegato a triangolo)
o quando ritenuto opportuno in base a uno studio del sistema di protezione,
viene creato un punto di neutro artificiale utilizzando un generatore omopolare
collegato alle sbarre di distribuzione, costituito da un trasformatore speciale
con reattanza omopolare molto bassa,
¡ trasformatore stella-triangolo con neutro primario collegato direttamente a
terra e collegamento a triangolo con resistenza di limitazione; isolamento BT,
per cui è la soluzione più economica (Fig. 3),
¡ trasformatore stella-triangolo con resistenza di limitazione (isolamento AT)
tra il punto di neutro principale e la terra e collegamento a triangolo chiuso
RN (senza resistenza); questa soluzione è utilizzata più raramente (Fig. 4).
Funzioni di protezione
RN Per rilevare una corrente di guasto Ik1 bassa, occorrono altre funzioni
di protezione oltre alla sovracorrente di fase (Fig. 5).
Messa a terra con neutro inaccessibile:
Queste funzioni di protezione dai guasti a terra rilevano la corrente di guasto:
Fig. 3. Resistenza Fig. 4. Resistenza l direttamente nel collegamento della messa a terra del neutro 1; nell’impianto
di limitazione sul circuito di limitazione sul circuito
elettrico attraverso la somma dei vettori delle 3 correnti misurate tramite:
secondario. primario.
¡ 3 sensori di corrente che alimentano le unità di protezione 2;
¡ un TO 3 (metodo preferito perché più preciso).
La soglia viene impostata in base alla corrente di guasto Ik1 calcolata senza
tenere conto dell’impedenza omopolare della fonte e del collegamento in
relazione all’impedenza RN, in conformità a due regole:
l impostazione > 1,3 volte la corrente capacitiva dell’impianto elettrico
a valle dell’unità di protezione;
l impostazione dal 10 al 20% della massima corrente di guasto a terra.
Inoltre, se si utilizzano 3 TA per il rilevamento, considerando le tecnologie attuali,
l’impostazione dovrebbe essere limitata al 5-30% delle caratteristiche nominali
12 3 del TA per tenere conto dell’incertezza connessa a:
51G 51G l asimmetria delle correnti transitorie;
l saturazione del TA;
RN 51N l irregolarità delle prestazioni.
Applicazioni
Fig. 5. Soluzioni di protezione dai guasti a terra. Impianti di distribuzione in MT pubblici e industriali.
B-28
Messa a terra a bassa reattanza
Schema a blocchi
Tra il punto di neutro e la terra viene collegato volutamente un reattore.
Per alcuni impianti elettrici potrebbe essere preferibile utilizzare un reattore
invece di una resistenza, viste le difficoltà derivanti dall’emissione di calore
in caso di guasto (Fig. 1).
Tecnica operativa
In questo tipo di impianto elettrico, un’impedenza induttiva limita la corrente
di guasto a terra Ik1 limitando i rischi di sovratensioni.
LN Per eliminare il primo guasto, tuttavia, è necessario utilizzare unità di protezione.
ILN Ik1
Per ridurre i picchi di commutazione e semplificare il rilevamento, la corrente IL
deve essere nettamente superiore alla corrente capacitiva totale Ic dell’impianto
elettrico.
Negli impianti di distribuzione si utilizzano valori elevati (da 300 a 1000 A)
Ic perché è più semplice rilevare e consentire la scarica di sovratensioni di origine
atmosferica.
Fig. 1. Messa a terra con neutro accessibile
Vantaggi
l Questo sistema limita l’ampiezza delle correnti di guasto;
l l’implementazione della selettività della protezione è facile se la corrente
di limitazione è nettamente superiore alla corrente capacitiva nell’impianto
elettrico;
l la resistenza della bobina è bassa e non dissipa una grossa quantità di
energia termica, per cui le dimensioni della bobina possono essere ridotte;
l negli impianti in alta tensione, questa soluzione è più conveniente rispetto
alla messa a terra tramite resistenza.
Svantaggi
l La continuità del servizio della linea guasta è inferiore e i guasti a terra
devono essere eliminati appena si verificano (sgancio al primo guasto);
l quando vengono eliminati i guasti a terra, possono prodursi sovratensioni
elevate a causa della risonanza tra la capacità e la reattanza dell’impianto
elettrico.
LN
Messa a terra del neutro
l Se il punto neutro è accessibile (avvolgimenti collegati a stella con neutro
accessibile), la reattanza di terra può essere collegata tra il neutro e la terra;
l quando il neutro non è accessibile (avvolgimento collegato a triangolo) o
Fig. 2. Messa a terra con neutro inaccessibile. quando ritenuto opportuno in base a uno studio del sistema di protezione, viene
creato un punto di neutro artificiale utilizzando una bobina di punto neutro
collegata alle sbarre di distribuzione e costituita da una bobina a zig-zag con
neutro accessibile (Fig. 2).
L’impedenza tra le due parti dell’avvolgimento, essenzialmente bassa e induttiva,
limita la corrente a valori che rimangono superiori a 100 A.
Tra il punto di neutro della bobina e la terra è possibile aggiungere una
resistenza di limitazione per ridurre l’ampiezza della corrente di guasto
(isolamento AT).
Funzioni di protezione
l L’impostazione della protezione varia dal 10 al 20% della massima corrente di
guasto;
l la funzione di protezione è meno restrittiva rispetto alla messa a terra tramite
resistenza, specialmente se si considera il valore elevato di ILN con Ic minore
della corrente limitata.
Applicazioni
Impianti di distribuzione in MT pubblici e industriali (correnti di svariate
centinaia di ampere).
B-29
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
Tecnica operativa
Questo sistema è utilizzato per compensare la corrente capacitiva nell’impianto
elettrico.
R LN
Ik1 La corrente di guasto è la somma delle correnti che attraversano i seguenti
circuiti:
l circuito di messa a terra tramite reattanza;
ILN + IR Ic l capacità delle fasi sane in relazione alla terra.
Le correnti si compensano tra loro, in quanto:
Fig. 1. Guasto a terra in un impianto elettrico con messa l una è induttiva (nel circuito di messa a terra);
a terra tramite reattanza di compensazione.
l l’altra è capacitiva (nelle capacitanze delle fasi sane).
Si aggiungono, quindi, nella fase opposta.
Grazie alla bassa resistenza della bobina, in pratica, è presente una bassa
corrente resistiva di pochi ampere (Fig. 2).
Vantaggi
l Il sistema riduce la corrente di guasto, anche se la capacità fase-terra
è elevata, con l’estinzione spontanea di guasti a terra non permanenti;
l la tensione di contatto è limitata alla posizione del guasto;
l l’impianto rimane in servizio anche in caso di guasto permanente;
l il primo guasto viene indicato dal rilevamento della corrente che attraversa
la bobina.
Svantaggi
Fig. 2. Diagramma vettoriale delle correnti durante l Il costo della messa a terra tramite reattanza può essere elevato in quanto
un guasto a terra. occorre modificare la reattanza per adattarla alla compensazione;
l occorre accertarsi che la corrente residua nell’impianto elettrico
durante il guasto non sia pericolosa per le persone o le apparecchiature;
l il rischio di sovratensioni transitorie nell’impianto elettrico è elevato;
l è necessaria la presenza di personale per la supervisione;
l l’implementazione della selettività della protezione per il primo guasto
è difficile.
Funzione di protezione
Il rilevamento dei guasti si basa sulla componente attiva della corrente residua.
Il guasto genera correnti residue in tutto l’impianto, ma il circuito guasto
è l’unico percorso da corrente residua resistiva.
Le unità di protezione, inoltre, devono tenere conto di guasti ripetitivi
che si estinguono da sé (guasti ricorrenti).
Quando la reattanza di messa a terra e la capacità dell’impianto elettrico
sono regolate (3 LN • C • w2 = 1):
l la corrente di guasto è minima;
l è una corrente resistiva;
l il guasto si estingue da sé.
La reattanza di compensazione viene detta bobina di estinzione
o bobina di Petersen.
Applicazione
Impianti di distribuzione in MT pubblici e industriali con elevata corrente
capacitiva.
B-30
Neutro collegato direttamente a terra
Schema a blocchi
Tra il punto di neutro e la terra viene posto un collegamento senza impedenza
di limitazione. In pratica viene realizzato un corto circuito.
Tecnica operativa
Il collegamento elettrico a impedenza zero tra il neutro e la terra crea una
corrente di guasto fase-terra Ik1 molto elevata (Fig. 1).
Lo sgancio avviene quando si verifica il primo guasto di isolamento.
IN Vantaggi
Ik1
l Questo sistema è ideale per la scarica delle sovratensioni;
lè possibile utilizzare apparecchiature con isolamento dimensionato
per la tensione fase-neutro;
Ic
l non occorrono unità di protezione specifiche: per eliminare i guasti a terra
continui è possibile utilizzare normali unità di protezione dalle sovracorrenti
di fase.
Fig. 1. Guasto a terra in un impianto elettrico con neutro
collegato direttamente a terra.
Svantaggi
l Il sistema comporta tutti gli svantaggi e i rischi di una corrente di guasto
elevata: massimi danni e disturbi;
l assenza di continuità del servizio sulla linea guasta;
l pericolo elevato per il personale durante il guasto a causa delle elevate
tensioni di contatto generate.
Funzione di protezione
I guasti dell’impedenza sono rilevati da un’unità di protezione dai guasti a terra
ritardata (ANSI 51N), impostata nell’intervallo della corrente nominale.
Applicazioni
l Questo tipo di sistema non viene utilizzato in Europa negli impianti elettrici MT
aerei o interrati, ma è prevalente negli impianti di distribuzione in Nord America.
Negli impianti elettrici nordamericani (aerei), per giustificare la scelta entrano
in gioco altre caratteristiche:
¡ conduttore del neutro distribuito;
¡ distribuzione trifase o bifase + neutro o fase + neutro;
¡ utilizzo di un conduttore neutro come conduttore di protezione con messa
a terra sistematica su ogni palo;
l questo tipo di impianto può essere utilizzato quando la potenza di corto
circuito dell’alimentazione è bassa.
B-31
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
B-32
Componenti simmetriche
Durante il normale funzionamento simmetrico equilibrato, l’analisi dei sistemi
trifase è simile a quella di un sistema monofase equivalente, caratterizzato
dalle tensioni fase-neutro, dalle correnti di fase e dalle impedenze dell’impianto
elettrico (dette impedenze cicliche). Non appena avviene una dissimmetria
significativa nella configurazione o nel funzionamento dell’impianto elettrico,
la semplificazione non è più possibile. Non è possibile stabilire semplici relazioni
elettriche nei conduttori utilizzando le impedenze cicliche.
In questo caso, si utilizza il metodo delle componenti simmetriche che consiste
nell’espressione del sistema reale come sovrapposizione di tre impianti elettrici
monofase indipendenti:
l sequenza diretta (indicata dal pedice 1, ad es. V1);
l sequenza inversa (indicata dal pedice 2, ad es. V2);
l componente omopolare (indicata dal pedice 0, ad es. V0).
Per ogni sistema le tensioni V1, V2, V0 e le correnti I1, I2, I0 sono correlate
dalle impedenze Z1, Z2, Z0 dello stesso sistema.
Le impedenze simmetriche dipendono dalle impedenze reali, in particolare
dalle induttanze reciproche.
Il concetto delle componenti simmetriche è applicabile anche alle potenze.
Componente
Sequenza diretta Sequenza inversa omopolare
V31
V3 V2 2 V10
V1 V11 V1 2
V20
t
V2 t V30
t V3 2 t
V21
Scomposizione di un sistema trifase in componenti simmetriche
B-33
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
Ph 1 Ph 1
Classificazione dei corto circuiti
Ph 2 Ph 2
In un impianto elettrico possono verificarsi vari tipi di corto circuiti:
Ph 3 Ph 3
l corto circuito trifase: guasto tra le tre fasi.
Questo tipo di corto circuito generalmente genera le correnti più elevate (Fig. 2);
Fig. 2. Corto circuito trifase Fig. 3. Corto circuito
(5% dei casi). fase-terra (80% dei casi). l corto circuito fase-terra: guasto tra la fase e la terra.
Questo tipo di corto circuito è il più frequente (Fig. 3);
Ph 1
Ph 1
l corto circuito bifase non a terra: guasto tra due fasi (tensione fase-fase).
Ph 2 Ph 2 La corrente generata è inferiore a quella prodotta da un corto circuito trifase, tranne
Ph 3 Ph 3 quando il guasto si trova nelle immediate vicinanze di un generatore (Fig. 4);
l corto circuito bifase-terra: guasto tra due fasi e la terra (Fig. 5).
Fig. 4. Corto circuito bifase Fig. 5. Corto circuito
non a terra. bifase-terra.
Corto circuito trifase tra i conduttori di fase
Il valore della corrente del corto circuito trifase nel punto F dell’impianto
elettrico è:
Ik3
F
Zsc
U dove U si riferisce alla tensione fase-fase nel punto F prima del guasto e Zsc è
Zsc
l’impedenza equivalente dell’impianto elettrico a monte rilevata dal punto di guasto.
Il calcolo in teoria è semplice, ma in pratica è complicato perché è difficile calcolare
Zsc, un’impedenza equivalente a tutte le impedenze unitarie delle unità collegate in
serie e in parallelo che si trovano a monte del guasto. Queste impedenze di per sé
Zsc
costituiscono la somma quadratica delle reattanze e delle resistenze.
ZN
Il calcolo diventa più semplice conoscendo la potenza di corto circuito Ssc
nel punto di collegamento dell’alimentazione di rete. È possibile dedurre
l’impedenza equivalente Za a monte di questo punto.
Corto circuito trifase.
ZN
Ik1
| 1 + 2 + 0 + 3 N|
Questo calcolo è necessario per gli impianti elettrici in cui il neutro è collegato a
terra tramite un’impedenza N e serve a determinare l’impostazione dei dispositivi di
Corto circuito fase-terra.
protezione dai guasti a terra che devono interrompere la corrente di guasto a terra.
Se 1, 2 e 0 sono trascurabili rispetto a N:
B-34
È questo il caso, ad esempio, quando la corrente Ik1 è limitata a 20A in un
impianto MT alimentato da un trasformatore di forte potenza (> 10 MVA).
E| 2 + 0 +3 |
1 + 2 + 0 +3
1 + 2 + 0 +3
ZN
La corrente del corto circuito bifase pari a 0,866 il valore della corrente di corto
circuito trifase dello stesso circuito equivalente trifase.
Corto circuito bifase non a terra. Se il guasto si verifica vicino a un generatore ( 2 ≤ 1 ), la corrente può essere
superiore a quella di un guasto trifase.
V1
E
I1
V2
I2
V0
I0
Zsc
V1
IkE2E E | 2+ 0+3 |
ZN E
I1
V2
I2
V0
Corto circuito bifase-terra.
I0
B-35
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
3l della corrente nel momento del guasto, che descresce fino a zero in funzione
1
delle impedenze del circuito è necessario definire i valori di corto circuito utili
Bifase c l Un2 per la scelta delle apparecchiature dell’impianto e del sistema di protezione:
+ l I”k: valore rms della corrente simmetrica iniziale;
1 2
l Ib: valore rms della corrente simmetrica interrotta dal dispositivo di
Bifase-terra
c l Un l 3l 2 commutazione quando il primo polo si apre al minuto t (ritardo minimo);
| 1
l 2 |+| 2
l 0 |+| 1
l 0 | l Ik: valore rms della corrente simmetrica stazionaria;
l Ip: massimo valore istantaneo della corrente al primo picco;
Fase-terra c l Un l 3
l IDC: valore CC della corrente.
1 + 2 + 0 Queste correnti sono identificate dai pedici 3, 2, 2E, 1, in base al tipo di corto
Correnti di corto circuito secondo la norma IEC 60909 circuito, rispettivamente trifase, bifase non a terra, bifase-terra e fase-terra.
(caso generico).
Il metodo, utilizza il circuito equivalente di Thevenin e la decomposizione in
componenti simmetriche. Esso consiste nell’applicazione al punto di corto
Tipo di corto circuito I”k circuito un generatore di tensione equivalente e di un’impedenza equivalente
poste in serie e ciò semplifica il calcolo per determinare il valore della corrente.
Trifase c l Un
Il calcolo avviene in tre fasi.
3l 1 Si definisce il valore della fonte di di tensione equivalente applicata al punto
Bifase c l Un di guasto pari alla tensione esistente subito prima del guasto, cioè pari alla
tensione nominale moltiplicata per un fattore correttivo che tiene conto delle
2l 1 variazioni della fonte, dei cambiatensione a prese intermedie del trasformatore
Bifase-terra sotto carico e dal comportamento dei subtransitori dei macchinari.
c l Un l 3 Si calcolano impedenze equivalenti di ogni circuito derivato che giunge al punto
1 +2 0 di guasto. Per sistemi con sequenza positiva e negativa, il calcolo non tiene
conto delle capacitanze della linea e delle ammettenze di carichi paralleli non
Fase-terra
c l Un l 3 rotanti.
Infine si calcolano i valori caratteristici minimi e massimi delle correnti di corto
2 +
1 0
circuito.
Correnti di corto circuito secondo la norma IEC 60909
(guasti distanti).
I vari valori della corrente nel punto di guasto vengono calcolati utilizzando:
l le equazioni fornite;
l somma delle correnti che attraversano i circuiti derivati collegati al nodo:
¡ I’’k; si vedano le equazioni per I”k nelle tabelle a fianco, dove il fattore
tensione c è definito dalla norma; somma geometrica o algebrica;
¡ Ip = k • 2 • I”k, dove k è minore di 2, in base al rapporto R/X dell’impedenza
della sequenza positiva per il determinato circuito derivato; somma dei picchi;
¡ Ib = m • q • I”k, dove m e q sono minori di 1, in base ai generatori e ai motori,
e al ritardo di interruzione minimo della corrente; somma algebrica;
¡ Ik = I”k, quando il guasto è lontano dal generatore;
¡ Ik = l • Ir, per un generatore, dove Ir è la corrente nominale del generatore
e l un coefficiente che dipende dalla relativa induttanza di saturazione.
B-36
Comportamento delle apparecchiature durante i corto circuiti
Classificazione
Esistono due tipi di elementi nel sistema, in base alla presenza o meno
di reazione in caso di guasto.
Elementi passivi
Questa categoria comprende tutte le apparecchiature che in base alla funzione
devono avere la capacità di trasportare sia corrente normale che corrente di
corto circuito.
Queste apparecchiature includono cavi, linee, sbarre di distribuzione,
sezionatori, interruttori, trasformatori, reattanze e condensatori in serie,
trasformatori di misura.
Per queste apparecchiature, la capacità di resistere a un corto circuito senza
danni si definisce come:
l tenuta elettrodinamica (espressa in kA di picco), che descrive la resistenza
meccanica alla sollecitazione elettrodinamica;
Rappresentazione grafica delle quantità di un corto circuito
secondo la norma IEC 60909. l tenuta termica (espressa in kA rms per 1-5 s), che descrive il massimo
aumento ammissibile del calore.
Elementi attivi
Questa categoria comprende le apparecchiature progettate per eliminare le
correnti di corto circuito, cioè: interruttori e fusibili. Questa proprietà è espressa dal
potere di interruzione e – se richiesto – dal potere di chiusura in caso di guasto.
l Potere di interruzione
Questa caratteristica basilare di un dispositivo che interrompe la corrente è la
massima corrente (in kA rms) che è in grado di interrompere in determinate
condizioni definite dalle norme; generalmente si riferisce al valore rms della
componente Simmetica della corrente di corto circuito. A volte, per determinate
apparecchiature di manovra, è specificato il valore rms dato dalla somma della
componente Simmetrica ed una percentuale della componente Unidirezionale.
Il potere di interruzione dipende da altri fattori:
¡ tensione;
¡ rapporto R/X del circuito interrotto;
¡ frequenza naturale dell’impianto elettrico;
¡ numero di interruzioni con la corrente massima, ad esempio il ciclo:
A - C/A - C/A (A = apertura, C = chiusura);
¡ stato del dispositivo dopo la prova.
B-37
Guida alla Cabina Impianto MT
MT/BT Digitale
B-38
Guida alla Cabina C - Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
C-39
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
C-40
Normativa di riferimento: CEI EN 62271-100 Interruttore
L’interruttore è un apparecchio in grado di:
l interrompere e stabilire correnti in condizioni normali e anormali
l portare correnti in condizioni normali e, per un tempo limitato, anormali.
L’interruttore possiede due posizioni stabili di funzionamento, aperto o chiuso,
nelle quali può permanere in assenza di azioni esterne.
L’interruzione del circuito avviene all’interno dell’apparecchio e non è
normalmente visibile, può solo essere dedotta da indicazioni esterne.
I contatti sono separati dal mezzo isolante proprio dell’interruttore
(normalmente SF6 o in vuoto).
Interruttore in vuoto
C-41
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
C-42
Normativa di riferimento: Sezionatore di terra
CEI EN 62271-102 Il sezionatore di terra è un tipo di sezionatore che è in grado di connettere
in modo franco (cioè ad impedenza nulla o trascurabile) il circuito principale
con il circuito di terra, garantire quindi un potenziale pari a zero
(e quindi annullare eventuali tensioni e cariche elettriche residue e consentire
l’accesso al circuito principale in condizione di sicurezza.
Solitamente, nel normale funzionamento, i sezionatori di terra sono interbloccati
meccanicamente con i sezionatori di linea o di sbarra, con la precisa condizione
che quando uno è aperto l’altro è chiuso, e viceversa.
Normalmente i sezionatori di terra hanno la possibilità di essere chiusi anche
quando nel circuito può accidentalmente esserci una tensione residua,
garantendo comunque la capacità di chiusura (fino ad un determinato valore
della corrente di corto circuito).
C-43
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
C-44
Normativa di riferimento: Contattore
CEI EN 62271-106 Il contattore è un apparecchio di manovra:
l capace di interrompere, stabilire e portare correnti in condizioni normali
del circuito elettrico, incluse specifiche condizioni di sovraccarico;
l che non è in grado di svolgere alcuna funzione in condizioni anormali
del circuito elettrico;
Essi hanno uno stato di riposo, tipicamente quello di aperto.
Passano allo stato di chiuso grazie ad un’azione di comando non manuale
proveniente da una sorgente di energia esterna.
C-45
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Trasformatori di misura
Lo scopo dei trasformatori di misura è di riprodurre proporzionalmente al loro
secondario il valore della grandezza elettrica presente nei circuiti in cui sono
inseriti, oltre che assicurare l’isolamento galvanico tra il circuito di alta tensione
e i circuiti di misura e di protezione.
Si dividono in due categorie:
l trasformatori di corrente TA
l trasformatori di tensione TV.
C-46
I trasformatori di corrente (TA) sono Trasformatori di corrente TA
definiti dalle seguenti norme:
Funzioni
l CEI EN 60044-1 (Prescrizioni generali)
I trasformatori di corrente hanno due funzioni essenziali:
l CEI EN 61869-2 (Prescrizioni addizionali
l adattare il valore di corrente MT del primario alle caratteristiche
per TA) delle apparecchiature di misura e/o di protezione connesse, fornendo
L’avvolgimento primario, connesso in serie una corrente secondaria d’intensità proporzionalmente ridotta;
al circuito MT, è sottoposto alle stesse l isolare il circuito di potenza dal circuito di misura e/o di protezione.
sovracorrenti e al livello di tensione del
sistema MT. Funzionamento
Il TA alimenta frequentemente un carico fortemente resistivo (Rc + cavetti)
L’avvolgimento secondario e può essere rappresentato dal circuito equivalente a fianco.
non deve mai essere a circuito aperto
(perchè genererebbe sovratensioni). La corrente I2 è l’immagine a secondario della corrente primaria I1
attraverso il rapporto di trasformazione.
La corrente reale di uscita (Is) è soggetta a un errore dovuto alla corrente
di magnetizzazione (Im).
Il TA si inserisce in serie alla linea
di cui si vuolemisurare la corrente ed ha I2 = Is + Im se il TA fosse ideale si avrebbe Im=0 e Is=I2.
l’altro avvolgimento connesso alla bobina
Il TA ha un’unica curva di magnetizzazione (a temperatura e frequenza data).
amperometrica. Con il rapporto di trasformazione, essa caratterizza il suo funzionamento.
Il secondario è isolato dal primario à à à
I2 = I1/Kn
(ad alta tensione) e deve essere messo
a terra per ragioni di sicurezza. La curva di magnetizzazione (tensione Vs, corrente di magnetizzazione Im)
può essere divisa in 3 zone:
1 - zona lineare: Im è molto bassa e la tensione Vs (quindi Is) aumenta
in maniera praticamente proporzionale alla corrente primaria.
2 - zone non lineare: non è possibile stabilire un punto preciso corrispondente
alla tensione di saturazione.
3 - zone satura: la curva diventa quasi orizzontale; l’errore del TA è elevatissimo,
RC la corrente secondaria è deformata dalla saturazione ed il valore efficace
è molto basso.
Vs
Zona saturazione
Zona
non lineare
Zona lineare
C-47
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Costruzione
I trasformatori di corrente Schneider Electric di corrente sono costituiti
da un circuito primario e un circuito secondario accoppiati da un nucleo
magnetico e da un isolamento in resina epossidica.
L’apparecchio è di tipo:
l avvolto: l’avvolgimento primario è all’interno del TA e costituito
da una o più spire;
l passante: l’avvolgimento primario è costituito da un conduttore non isolato
(barre dello scomparto…);
Nucleo magnetico ltoroidale: avvolgimento costituito da un conduttore isolato
Primario tipo avvolto. (passante, cavo isolato MT…).
Caratteristiche
Isolamento
Caratterizzato dal livello di isolamento assegnato, coerente con il sistema
in cui il TA è installato:
l massima tensione (Um) (es. 24 kV);
l tensione di tenuta a frequenza industriale (es. 50 kV per 1min);
l tensione di tenuta all’impulso (es. 125 kV).
Frequenza: 50 o 60 Hz.
Nucleo magnetico
Primario tipo passante. Corrente nominale primaria (Ipn)
Corrente primaria sulla quale si basano le caratteristiche di funzionamento
del trasformatore.
I valori standard sono: 10, 15, 25, 50, 75, 100, 150, 200, 300, 400, 600A…
Corrente nominale secondaria (Isn)
I valori standard sono: 5A o 1A.
Rapporto di trasformazione nominale (Kn)
Rapporto tra la corrente primaria nominale e la corrente secondaria nominale.
Kn = Ipn / Isn es. 100A / 5A
Corrente di corto-circuito (Ith)
Valore della corrente di cortocircuito che un TA può sopportare senza subire
danni elettrici o meccanici.
La durata standard è 1s e si esprime in kA (es. 25 kA x 1s) o multipli della
corrente nominale (es. 100 In x 1 s).
Il valore equivalente per una durata differente da 1 secondo è dato dalla
formula:
I’th x 1s = Ith*Ðt
Es. 16 kA x 0,5s è equivalente a 11,3 kA x 1s
C-48
Corrente dinamica di cortocircuito (Idyn)
Valore di picco della corrente di corto circuito.
Questo è il valore che un TA può sopportare senza subire danni meccanici.
La Norma lo impone pari o superiore a 2,5 volte la Ith.
Potenza di precisione
Valore della potenza (espressa in VA) che il trasformatore può fornire alla
corrente secondaria nominale, garantendo la classe di precisione richiesta.
I valori standard sono: 2,5 - 5 - 7,5 - 10 - 15 VA.
Classe di precisione
Definisce i valori massimi di errore di rapporto e angolo di fase garantiti
all’interno dei range di corrente e prestazioni definiti dalla norma.
Le classi 0,2 e 0,5 sono utilizzate per applicazioni di misura e la classe 5P
per protezione.
Errore di corrente (rapporto)
Errore che il trasformatore introduce nella misura della corrente primaria,
espresso in percentuale della corrente misurata.
Errore d’angolo e’
Differenza di fase tra la corrente primaria e secondaria, espressa in minuti
d’angolo o centiradianti.
C-49
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Fabbricazione di un TA
Si può definire il coefficiente di sovracorrente del TA:
Ith ● 1s
Ksi =
Ipn
Minore è il valore Ksi più è facile da costruire il TA in un volume dato,
compatibile con l’integrazione in uno scomparto MT.
Un volore di Ksi elevato impone un sovradimensionamento del TA rendendo la
fabbricazione difficile.
Collegamento di un TA
Un TA può avere uno o due avvolgimenti secondari, più raramente tre,
per gli utilizzi scelti (misura e/o protezione).
I primaria
I secondaria
C-50
I TA per misura devono avere una elevata TA per misura
precisione alla corrente nominale. l Classe di precisione
Un TA di misura è dimensionato per trasmettere un’immagine molto precisa
Sono caratterizzati dalla classe di misura per correnti inferiori a 120% della corrente nominale primaria.
(0,2 o 0,5 in generale) e un fattore di Per questo motivo è bene che per valori di corrente vicini a quello di utilizzo
sicurezza Fs. lavori nella zona di linearità.
La norma IEC 60044-1 definisce per ogni classe di misura gli errori massimi
Esempio: 400/5 A, 15 VA, cl 0,5, FS 10 in modulo e fase in accordo al range di funzionamento definito (vedi tabella
fattore “limiti di errore” a fianco).
corrente primaria sicurezza La precisione deve essere garantita dal fabbricante per una prestazione
corrente secondaria compresa tra il 25% e il 100% della prestazione nominale.
classe di
potenza di precisione precisione La scelta della classe di misura è legata all’utilizzo (vedi tabella a fianco).
(vedere esempio) La classe di precisione più utilizzata è 0,5. Esistono classi di misura
0,2 - 0,2S e 0,5S per la fatturazione dell’energia.
l Fattore di sicurezza: FS
Classe di precisione in funzione delle applicazioni Il TA, per proteggere gli apparecchi di misura ad esso collegati dalle
Applicazione Classe correnti elevate lato MT, deve presentare un basso valore di saturazione.
Laboratori di misura 0,1 - 0,2
Si definisce la corrente limite primaria (Ipl) alla quale l’errore composto
secondario deve essere superiore dal 10%, quando il TA è collegato alla
Misure accurate
(calibrazione apparecchi)
prestazione nominale.
La norma definisce il Fattore di sicurezza (Fs) come rapporto tra la corrente
Misura industriale 0,5 - 1
limite primaria (Ipl) e corrente nominale primaria (Ipn).
Misure per fatturazione 0,2 - 0,5 - 0,2S - 0,5S
FS = lpl (valore standard: 10)
Apparecchi di misura statici 0,5 - 1
lpn
C-51
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Per esempio per la classe 5P, l'errore massimo è <±5% alla corrente limite di
precisione e <±1% alla corrente primaria nominale.
Le classi normalizzate sono 5P e 10P. La scelta dipende dall'utilizzo.
La classe di precisione è sempre seguita dal fattore limite di precisione.
Classe di precisione secondo l'utilizzo
Applicazione Classe
Protezione omopolare 5P
Protezione differenziale
Relè d'impedenza 5P - 10P
Protezione amperometrica
l Esempio di TA di protezione
¡ TA di protezione: 100/5 A, 7,5 VA, 5P20.
¡ corrente nominale primaria: 100 A
¡ classe di precisione: 5P
Alla potenza di precisione di 7,5VA, la tabella dei limiti di errore indica un errore
¡ massimo di corrente ±1 % e un errore d’angolo ±60 min a Ipn (100 A).
massimo è ±5%.
C-52
Esempio di scelta di un TA
La tabella seguente permette, a partire dalle caratteristiche necessarie
e richieste, di definire la referenza del trasformatore di corrente corrispondente
e di inviare l’ordine.
Gli elementi per definire la scelta del TA sono spiegati dall’esempio seguente
riguardante un TA di misura.
Livello di Corrente Corrente di Potenza di precisione
isolamento TA 24 kV nominale cortocircuito 15VA.
primaria 75 A 31,5 kAx1s Classe di precisione 0,5
e secondaria 5A Fattore di sicurezza <10.
Livello di isolamento Rapporto di Corrente di Potenza, classe di Tipo Referenza
e frequenza trasformazione cortocircuito kA precisione
A/A x1s fattore di sicurezza FS
Ur 24 kV 25 / 5 16 15 VA cl. 0,5 Fs < 10 ARJM2/N1J 03811495N0
Ud 50 kV - 1 min 25 ARJM2/N1J 03811498N0
Up 125 kV impulso 50 / 5 16 ARJP1/N1J 03811501N0
25 ARJM2/N1J 03811504N0
fr 50/60 Hz 31,5 ARJM2/N1J 03811507N0
75 / 5 25 ARJP1/N1J 03811510N0
31,5 ARJP1/N1J 03811513N0
40 ARJM2/N1J 03811516N0
100 / 5 25 ARJP1/N1J 03811519N0
31,5 ARJP1/N1J 03811522N0
40 ARJM2/N1J 03811525N0
200 / 5 25 ARJP1/N1J 03811526N0
31,5 ARJP1/N1J 03811528N0
40 ARJP1/N1J 03811530N0
400 / 5 40 ARJP1/N1J 03811533N0
ARJP1 ARJM2 400 / 5 40 ARJP1/N1J 03811533N0
600 / 5 50 20 VA cl. 0,5 Fs < 10 ARJP1/N1J 03811535N0
750 / 5 50 ARJP1/N1J 03811537N0
1000 / 5 50 30 VA cl. 0,5 Fs < 10 ARJP3/N1J 03811539N0
1250 / 5 50 ARJP3/N1J 03811541N0
1500 / 5 50 ARJA1/N1J 03811543N0
2000 / 5 50 ARJA1/N1J 03811545N0
2500 / 5 50 ARJA1/N1J 03811547N0
ARJM2 ARJP1
ARJP3 ARJA1
C-53
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Fase
(min)
Fase
1,25 kA
C-54
I3 Tipologie di misura di corrente residua
La corrente residua che rappresenta la corrente di guasto a terra
è uguale alla somma vettoriale delle correnti trifase (Fig. 1).
Irsd La corrente residua è uguale a 3 volte la corrente omopolare I0.
I1
Misurazione diretta del TA toroidale Può essere installato anche sul neutro
collegato direttamente al relè di accessibile della connessione di terra.
protezione. Il TA è installato attorno Il risultato è un’elevata precisione di
ai conduttori in tensione e genera misurazione; è possibile utilizzare
direttamente la corrente residua. una soglia di rilevamento molto bassa
(qualche ampere).
TA toroidale + TA ++ 10% di InCT (DT)
di adattamento 5% di InCT (IDMT)
Calcolo basato sulla misurazione delle correnti nelle 3 fasi con un TA per fase.
l La corrente residua è calcolata tramite il relè di protezione.
l La precisione della misurazione non è elevata (somma di errori TA e caratteristiche
di saturazione, corrente calcolata).
l L’installazione è più semplice rispetto al caso precedente, ma la precisione
di misurazione è inferiore.
In termini pratici, le impostazioni della soglia di protezione devono essere conformi
alle seguenti regole:
l Is0 ≥ 30% InCT per protezione DT (10% InCT per relè di protezione con vincolo H2);
l Is0 ≥ 10% InCT per protezione IDMT.
C-55
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
C-56
L’avvolgimento primario, connesso in Costruzione
parallelo al circuito MT tra fase-fase o fase I trasformatori Schneider Electric sono costituiti da un avvolgimento primario,
da un nucleo magnetico e da uno o più avvolgimenti secondari, tutti inglobati
e terra, è sottoposto alle stesse in resina epossidica.
sovratensioni. Ci sono due tipi di TV, in accordo al tipo di collegamento:
L’avvolgimento secondario fornisce l fase - fase: avvolgimento primario collegato tra due fasi;
una tensione costante indipendentemente l fase - terra: avvolgimento primario collegato tra fase e terra.
dal carico collegato.
L’avvolgimento secondario non deve Caratteristiche
mai essere cortocircuitato perchè Isolamento
genererebbe sovracorrenti. Caratterizzato dal livello di isolamento assegnato, coerente con il sistema in cui
il TV è installato:
MT / BT
l massima tensione (Um) (es. 24 kV)
l tensione di tenuta a frequenza industriale (es. 50 kV per 1min)
l tensione di tenuta a impulso (es. 125 kV)
Frequenza
Circuito semplificato di un trasformatore di tensione 50 o 60 Hz.
Is: corrente secondaria Tensione nominale primaria (Upn)
Us: tensione secondaria Secondo il tipo di connessione dei TV:
Zc: impedenza di carico. l tra fase e fase: Upn = U (es. 20 kV)
l tra fase e terra: Upn = U/ (es. 20/ kV)
L1 L1 Tensione nominale secondaria (Usn)
L2 L2 I valori standard sono 100V o 110V per i trasformatori di tensione fase-fase
e 100/ o 110/ per i trasformatori di tensione fase-terra.
L3 L3
Potenza di precisione
fase-fase Valore della potenza (espressa in VA) che il trasformatore può fornire alla
tensione secondaria nominale, garantendo la classe di precisione richiesta.
I valori standard sono: 10, 15, 30, 50 VA.
fase-terra Classe di precisione
Definisce i valori massimi di errore di rapporto e angolo di fase garantiti
all’interno dei range di tensione e prestazioni definiti dalla norma.
Errore di tensione (rapporto) Y (%)
Errore che il trasformatore introduce nella misura della tensione primaria,
espresso in percentuale della tensione misurata.
Errore d’angolo e’
Differenza di fase tra la tensione primaria e secondaria, espressa in minuti
d’angolo o centiradianti.
Fattore di tensione Ft
È il fattore, multiplo della tensione primaria nominale, che determina la tensione
massima di funzionamento alla quale il trasformatore deve rispettare
i limiti di riscaldamento e di precisione prescritti.
La tensione massima di funzionamento dipende dal regime del neutro
del sistema MT.
Tabella dei fattori di tensione
Fattore di Durata Connessione del TV Neutro del sistema
tensione
1,2 Continuo Fase-fase Qualunque
Continuo Tra il centro-stella del Qualunque
trasformatore e la terra
1,2 Continuo Fase-terra Connesso efficacemente a terra
1,5 30 s
1,2 Continuo Fase-terra Non connesso efficacemente
a terra con eliminazione
automatica del guasto a terra
1,9 30 s
1,2 Continuo Fase-terra Qualunque
1,9 8h
C-57
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Montaggio
Sono possibili più tipi di montaggio:
l montaggio 3 trasformatori a stella: TV con 1 connessione isolata MT;
l montaggio 2 trasformatori a V: TV con 2 connessioni isolate MT.
TV montati a V ed esempio di rapporto Attenzione, non è possibile misurare una tensione residua con TV fase-fase.
di trasformazione.
59N
La presenza della tensione residua segnala l’esistenza di un guasto a terra
ed è ottenuta per misura o calcolo:
l misura di tre trasformatori di tensione collegati a stella con gli avvolgimenti
secondari a triangolo aperto che forniscono la tensione residua ;
l calcolo del relè a partire da tre trasformatori collegati a stella con gli
avvolgimenti secondari collegati a stella .
Misura diretta della tensione residua. Nelle reti BT, l’Ente Distributore è tenuto sempre a comunicare il valore della
tensione nominale e il valore della corrente di corto circuito trifase o della
59N
potenza di corto circuito nel punto di consegna.
Tuttavia, ai fini del calcolo delle correnti di corto circuito a fondo linea nelle reti
BT, bisogna chiedere all’Ente Distributore di comunicare per la rete MT anche
la corrente minima di corto circuito nel punto di consegna.
Tale valore non è mai indicato nella lettera di comunicazione
dell’Ente Distributore.
C-58
Trasformatore di tensione per misura
Classe di precisione
È dimensionato per trasmettere un’immagine molto precisa della tensione
primaria tra 80% e 120%. La norma IEC 60044-2 definisce per ogni classe
di misura gli errori massimi in modulo e fase in accordo al range di
funzionamento definito.
La precisione deve essere garantita dal fabbricante per una prestazione
compresa tra il 25% e il 100% della prestazione nominale.
La scelta della classe di misura è legata all’utilizzo (vedi tabella si seguito).
Applicazione Classe
Misura da laboratorio e fatturazione precisa 0,2
Misura industriale con fatturazione tariffaria 0,2
Misure di tensioni o indicatori 0,5 - 1
Per le classi di misura gli errori di tensione e di fase non devono superare i limiti
indicati nella seguente tabella.
Limiti di errore secondo le classi di precisione
Classe di precisione Errore di tensione Errore d’angolo
(di rapporto) ± % ± min
0,2 0,2 10
0,5 0,5 20
1 1,0 40
Esempio:
Trasformatore di tensione di misura: , 30 VA, cl. 0,5
C-59
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
C-60
EcoStruxure Power™ Relè di Protezione
Semplifica il sistema di Funzioni
protezione con un relè Il relè è l’elemento sensibile del sistema di protezione.
universale Le sue funzione sono:
l tenere sotto controllo una grandezza indicativa delle condizioni di
funzionamnto del sistema (tensione, corrente, frequenza, temperatura etc... );
Scopri come a pagina M-214
l comandare l’intervento di un opportuno apparecchio di manovra quando
tale grandezza assume valori al di fuori dei limiti ammessi.
Esso permette quindi di proteggere le apparecchiature e le persone da rischi
elettrici. Tuttavia il sistema di protezione non è in grado di prevenire disturbi
elettrici, ma solo di limitarne gli effetti e la durata.
Le unità di protezione monitorano
continuamente lo stato dei componenti Progettazione
dell’impianto elettrico e li disenergizzano Per un impianto elettrico, la progettazione della protezione inizia sempre
(ad es. con lo sgancio di un interruttore) dalla scelta dei suoi componenti.
Il sistema di protezione è costituito da una serie di dispositivi (Fig. 1)
quando sono sede di gravi disturbi, ad comprendenti:
esempio un corto circuito o un guasto l sensori di misurazione (corrente e tensione) che forniscono i dati richiesti
dell’isolamento. per il rilevamento dei guasti;
Le funzioni delle protezioni sono definite l relè di protezione deputati al continuo monitoraggio dello stato dell’impianto
dalle seguenti norme: elettrico fino alla formulazione e all’emissione di ordini per il circuito di sgancio
l CEI EN 60255-3 (tempi caratteristici) allo scopo di escludere componenti guasti;
l CEI EN 60617 (simboli grafici) l apparecchiature di manovra con funzione di eliminazione dei guasti,
ad es. interruttori o combinazioni di interruttori o contattori e fusibili.
Lo studio del sistema di protezione determina i dispositivi da utilizzare per
prevenire i principali guasti che si ripercuotono sull’impianto elettrico e sui
macchinari:
l corto circuiti fase-fase e fase-terra;
l sovraccarichi;
l guasti specifici dei macchinari rotanti.
Nello studio del sistema di protezione occorre valutare i seguenti parametri:
l architettura e dimensioni dell’impianto elettrico con le varie modalità di
funzionamento;
l sistemi di messa a terra del neutro;
l caratteristiche delle fonti di corrente e relativo contributo in caso di guasto;
l tipi di carichi;
Fig. 1. Sistema di protezione.
l requisiti di continuità del servizio.
Le impostazioni delle unità di protezione vengono restituite da calcoli effettuati
da software specialistici che indicano il comportamento dell’impianto elettrico
durante i guasti.
C-61
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
I S St
I > Is 0 Caratteristiche
Si La modalità della funzione di protezione implica tempi caratteristici (Fig. 2)
che devono rispettare la IEC 60255-3:
Fig. 1. Schema elettrico dei relè. l tempo di funzionamento: è il tempo tra l’applicazione della quantità
(Esempio di relè di protezione dalle sovracorrenti di fase caratteristica (al doppio dell’impostazione della soglia) e la commutazione
ANSI 51)
del relè di uscita (output istantaneo);
l tempo di sovraelongazione: è la differenza tra il tempo di funzionamento
e il tempo massimo durante il quale può essere applicata la quantità
caratteristica senza sgancio;
l tempo di reset: è il tempo tra una riduzione improvvisa della quantità
caratteristica e la commutazione del relè di uscita.
Nota: si utilizzano anche altri termini non standardizzati le cui definizioni posso variare
da un produttore all’altro: tempo di recupero, tempo senza risposta, tempo di sgancio
istantaneo, tempo di memoria.
Is
d • Is
t
t
0
C-62
Impostazioni
L’utente può impostare alcune funzioni di protezione, in particolare:
l setpoint di sgancio: imposta il limite della quantità osservata che attua la
funzione di protezione;
l tempo di sgancio:
¡ ritardo definito (DT).
Dall’esempio in Fig. 1, applicato a un relè di corrente, si evince che al di
sopra della soglia di corrente Is, il tempo di sgancio di protezione è costante
(impostazione ritardo T)
¡ ritardo IDMT (Inverse Definite Minimum Time), tempo inverso minimo definito.
Dall’esempio in Fig. 2, applicato a un relè di corrente, si evince che al di sopra
della soglia di corrente Is, maggiore è la corrente, più breve è il tempo di
sgancio di protezione
Esistono vari tipi di curve determinate dalle equazioni e definite dalle varie
organizzazioni per la standardizzazione; l’IEC, ad esempio, definisce i seguenti
tipi (Fig. 3):
l SIT (Standard Inverse Time), tempo normalmente inverso;
l VIT (Very Inverse Time), tempo molto inverso;
l EIT (Extremely Inverse Time), tempo estremamente inverso
EIT
VIT
SIT
I
Is 10 • Is
Fig. 3. Curve di sgancio IDMT.
l arresto timer: tempo di reset regolabile;
l vincolo: inibizione dello sgancio in base alle percentuale della seconda
armonica;
l costanti temporali (ad es. sovraccarico termico ANSI 49RMS);
l angolo caratteristico (ad es. sovracorrente direzionale ANSI 67).
C-63
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Relè sovracorrente
50 Relè sottofrequenza 81U
istantaneo
Relè differenziale 87
C-64
Le funzioni di protezione sono completate Funzioni aggiuntive di misura, comando e controllo
dalle seguenti funzioni per la gestione Controllo delle apparecchiature di manovra
avanzata degli impianti elettrici: Questa funzione controlla i vari tipi di bobine di chiusura e sgancio delle
apparecchiature di manovra.
l funzioni di controllo supplementari;
l funzioni di monitoraggio del Supervisione del circuito di sgancio
funzionamento; Questa funzione indica i guasti del circuito di sgancio delle apparecchiature
di manovra.
l funzioni operative;
l funzioni indicative; Logica di controllo
Questa funzione serve a implementare la selettività logica tramite l’invio
l funzioni di misurazione;
e/o la ricezione di “segnali di blocco” tramite varie unità di protezione.
l funzioni diagnostiche;
Funzioni logiche
l funzioni di comunicazione.
Queste funzioni eseguono operazioni di equazioni logiche per generare altri
Tutte queste funzioni possono essere ordini o dati utilizzati per l’applicazione.
fornite dalla stessa unità di protezione
Funzioni operative
digitale. Le funzioni seguenti semplificano le operazioni all’utente:
l AVR: funzionalità di variazione di tensione per trasformatori dotati
di variatore di rapporto;
l regolazione dell’energia reattiva;
l localizzatore dei guasti (ANSI 21FL);
l controllo del banco condensatori;
l tempo di funzionamento rimanente prima dello sgancio per sovraccarico
termico.
Funzioni di misurazione
Le funzioni seguenti forniscono informazioni necessarie per comprendere
il funzionamento dell’impianto elettrico:
l corrente di fase;
l corrente di sgancio;
l corrente residua;
l correnti differenziali e passanti;
l distorsione armonica totale (THD) della corrente;
l tensioni fase-neutro e fase-fase;
l sequenza positiva, sequenza negativa e tensioni residue;
l distorsione armonica totale (THD) della tensione;
l frequenza;
l potenza attiva, reattiva e apparente;
l fattore di potenza (cosφ);
l energia attiva e reattiva;
l picco di domanda di corrente, potenza attiva e reattiva;
l temperatura;
l tempo di avvio del motore;
l registrazione dei disturbi.
Funzioni diagnostiche delle apparecchiature di manovra
l Chiusura delle apparecchiature di manovra e contamanovre di sgancio
per guasto,
l tempo di funzionamento;
l tempo di carica;
l Supervisione di TA e TV; questa funzione monitora la catena di misurazione
del trasformatore di tensione o di corrente e opera in base alle funzioni di
protezione correlate;
l corrente di interruzione cumulativa (kA2).
Funzioni di comunicazione
Queste funzioni servono allo scambio dei dati disponibili tra i vari componenti
dell’impianto elettrico (misurazioni, stati, ordini di controllo ecc.).
C-65
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Vantaggi
Questo sistema di selettività presenta due vantaggi:
l fornisce una riserva; se l’unità di protezione D fallisce, ad esempio,
l’unità di protezione C si attiva dopo il periodo DT;
l è semplice.
Svantaggi
In presenza di numerosi relè in cascata, tuttavia, siccome il ritardo dell’unità
di protezione più a monte è più lungo, i tempi di eliminazione del guasto
diventano proibitivi e incompatibili con la tenuta di corrente di corto circuito
delle apparecchiature e con le necessità operative esterne (ad es. vincoli
imposti dall’azienda elettrica).
C-66
Applicazione
Questo principio è utilizzato negli impianti elettrici radiali semplici con pochi
livelli (Fig. 1). I ritardi impostati per la selettività basata sul tempo sono attivati
51 IsA, TA quando la corrente supera le impostazioni dei relè, per cui le impostazioni
A devono essere coerenti.
Esistono due casi, in base al tempo di ritardo utilizzato.
Relè temporizzati definiti (Fig. 2)
Condizioni da soddisfare: IsA > IsB > IsC e TA > TB > TC.
51 IsB, TB L’intervallo di selettività DT convenzionalmente è compreso nell’intervallo
B di 0,3 secondi.
t C BA
51 IsC, TC
C
TA
TB
I
IsCI IsBI sA scC IscB IscA
max max max
Fig. 2. Selettività basata sul tempo con relè temporizzati definiti.
t C BA
I
IsCI IsBI sA scC IscB IscA
max max max
Fig. 3. Selettività basata sul tempo con relè IDMT.
C-67
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Selettività amperometrica
Principio
La selettività basata sulla corrente si fonda sul principio per cui in un impianto
elettrico maggiore è la distanza dalla fonte, minore è la corrente di guasto.
Modalità di funzionamento
Un’unità di protezione dalle correnti è installata nel punto iniziale di ogni
sezione: la soglia è impostata a un valore inferiore alla minima corrente di corto
circuito causata da un guasto nella sezione monitorata e a un valore maggiore
alla corrente massima causata da un guasto a valle (all’esterno dell’area
monitorata).
Vantaggi
Con queste impostazioni, ogni dispositivo di protezione si attiva solo in caso
di guasti localizzati immediatamente a valle, nella zona monitorata, e non è
sensibile ai guasti esterni a tale zona.
Per sezioni di linee separate da un trasformatore, può essere vantaggioso
utilizzare questo sistema perché è semplice, conveniente e rapido
(sgancio senza ritardo).
Un esempio è illustrato di seguito (Fig. 1):
IscBmax < IsA < IscAmin
IsA = impostazione della corrente
IscB sul primario del trasformatore è proporzionale alla massima corrente
di corto circuito sul secondario.
I ritardi TA e TB sono indipendenti e TA può essere più breve di TB.
Svantaggi
Fig. 1. Funzionamento della selettività basata sulla corrente. L’unità di protezione a monte (A) non funge da riserva per l’unità di protezione
a valle (B).
In pratica, è difficile definire le impostazioni per due unità di protezione in
cascata garantendo comunque una selettività soddisfacente in assenza di una
riduzione significativa della corrente tra due aree adiacenti. È questo il caso
degli impianti elettrici in media tensione, ad eccezione delle sezioni dotate
di trasformatori.
Applicazione
L’esempio seguente riguarda la protezione dalle correnti di un trasformatore tra
due sezioni di cavi.
L’impostazione della protezione dalle sovracorrenti Is soddisfa la relazione:
1,25 IscBmax < IsA < 0,8 I scAmin.
La selettività tra le due unità di protezione è garantita.
C-68
Selettività logica
Principio
Questo sistema è stato sviluppato per gestire gli svantaggi della selettività
basata sul tempo.
Tale principio è utilizzato quando occorre ridurre il tempo di eliminazione
dei guasti (Fig. 1).
Modalità di funzionamento
Lo scambio di dati logici tra unità di protezione successive elimina la necessità
di intervalli di selettività, per cui riduce significativamente il tempo di sgancio
degli interruttori più vicini alla fonte.
Negli impianti elettrici radiali, le unità di protezione localizzate a monte del
guasto si attivano, mentre quelle a valle no. Il punto di guasto e l’interruttore
da sganciare, quindi, si localizzano chiaramente.
Ogni unità di protezione attivata da un guasto invia:
l un segnale di blocco al livello a monte (un ordine di ridurre il ritardo del relè
a monte);
l un ordine di sgancio all’interruttore correlato, a meno che non sia già stato
ricevuto un segnale di blocco dal livello a valle.
Lo sgancio ritardato è dotato di riserva.
Il principio è illustrato in Fig. 2:
l quando si verifica un guasto a valle di B, l’unità di protezione in B blocca
l’unità di protezione in A;
l solo l’unità di protezione in B attiva lo sgancio dopo il ritardo TB, purché
non abbia ricevuto un segnale di blocco;
l la durata del segnale di blocco per l’unità di protezione in A è limitata a
TB + T3, con T3 ≥ apertura e tempo di estinzione dell’arco dell’interruttore B
(tipicamente 200 ms);
Fig. 1. Principio della selettività logica.
l se l’interruttore B fallisce lo sgancio, l’unità di protezione A emette un ordine
di sgancio in TB + T3;
l quando si verifica un guasto tra A e B, l’unità di protezione A sgancia
dopo il ritardo TA.
Vantaggi
Il tempo di sgancio non è correlato alla posizione del guasto nella catena
di selettività o al numero di unità di protezione presenti nella catena.
Ciò implica che è possibile garantire la selettività tra un’unità di protezione
a monte con un ritardo breve e un’unità a valle con un ritardo lungo.
È possibile, ad esempio, utilizzare un ritardo più breve nella fonte piuttosto
che in prossimità dei carichi. Il sistema, inoltre, è progettato con una riserva.
Svantaggi
Siccome occorre trasmettere segnali logici tra i diversi livelli delle unità di
protezione, è necessario un cablaggio supplementare. Questo requisito
potrebbe costituire un vincolo importante quando le unità di protezione sono
molto distanti tra loro, ad esempio nel caso di connessioni lunghe anche diverse
centinaia di metri.
Questa difficoltà può essere superata combinando più funzioni: selettività
logica nei quadri di comando vicini e selettività basata sul tempo tra zone molto
distanti (fare riferimento al capitolo relativo alla selettività logica e basata
sul tempo combinata).
Applicazione
Questo principio viene utilizzato frequentemente per proteggere impianti
elettrici in media tensione che includono circuiti derivati con svariati livelli
Fig. 2. Funzionamento della selettività logica. di selettività.
C-69
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Selettività direzionale
Principio
In un impianto elettrico ad anello in cui i guasti si propagano da entrambe le
estremità, è necessario utilizzare un’unità di protezione sensibile alla direzione
del flusso della corrente di guasto allo scopo di localizzare ed eliminare il
guasto in maniera selettiva. È questo il ruolo delle unità di protezione direzionale
dalle sovracorrenti.
Modalità di funzionamento
Gli interventi della protezione variano in base alla direzione della corrente
(Figg. 1 e 2), cioè in base allo sfasamento della corrente in relazione a un
determinato riferimento tramite il vettore della tensione; il relè, quindi, ha
bisogno dei dati sia della corrente che della tensione.
Le condizioni di funzionamento, cioè la posizione dello sgancio e le zone senza
sgancio, sono adattate all’impianto elettrico da proteggere (Fig. 3).
Principio della protezione direzionale Esempio di utilizzo di unità di protezione direzionale (Fig. 4):
Fig. 1. Unità di protezione attivata.
Gli interruttori D1 e D2 sono dotati di unità di protezione direzionale che si
attivano nel caso in cui la corrente si propaghi dalle sbarre di distribuzione al
cavo.
Se si verifica un guasto nel punto 1, il guasto viene rilevato solo dall’unità di
protezione in D1.
L’unità di protezione in D2 non lo rileva a causa della direzione della corrente
rilevata. L’interruttore D1 si sgancia.
Se si verifica un guasto nel punto 2, il guasto non viene rilevato da queste unità
di protezione e gli interruttori D1 e D2 rimangono chiusi.
Per proteggere le sbarre di distribuzione occorre includere altre unità di
protezione.
Vantaggi
La soluzione è semplice e può essere utilizzata in numerosi casi.
Svantaggi
È necessario utilizzare trasformatori di tensione per fornire un riferimento di fase
allo scopo di determinare la direzione della corrente.
Principio della protezione direzionale Applicazione
Fig. 2. Unità di protezione non attivata. Questo principio è utilizzato per proteggere arrivi paralleli e impianti elettrici ad
anello chiuso, ma anche per determinati casi di protezione dai guasti a terra.
Protezione direzionale
Principio della protezione direzionale Fig. 4. Esempio di due arrivi paralleli.
Fig. 3. Rilevamento della direzione della corrente.
C-70
La selettività combinata è una Di seguito sono riportati vari esempi applicativi pratici della selettività
combinazione di funzioni di selettività combinata:
basilari che garantisce vantaggi l basata sulla corrente e sul tempo;
supplementari rispetto ai singoli tipi di l logica e basata sul tempo;
selettività: l basata sul tempo e direzionale;
l selettività totale; l logica e direzionale;
l ridondanza o riserva. l differenziale e basata sul tempo.
t BA
TA2
TB
Fig. 1. Selettività basata
TA1
sulla corrente e sul tempo. I
IsBI sA2 IscB IsA1 IscA
t BA
TB
IsB
B T=0
TA2
Fig. 2. Selettività logica e
basata sul tempo di riserva. TB
TA1
I
IsBI sA IscB IscA
C-71
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1
67 67
D1 D2
Nota: la selettività basata sul tempo può essere sostituita dalla selettività logica.
C-72
La protezione dell’impianto elettrico Guasti fase-fase (Fig. 1)
dovrebbe: Gli arrivi e le linee feeder sono dotate di unità di protezione dalle sovracorrenti
di fase (ANSI 51).
l rilevare i guasti;
Tra l’unità di protezione dell’arrivo (A) e le unità di protezione delle linee feeder
l isolare i componenti guasti dell’impianto (D) è utilizzata la selettività basata sul tempo.
elettrico, lasciando in funzione quelli sani. L’unità di protezione in D rileva il guasto 1 sulla linea feeder e sgancia
Le unità di protezione vengono scelte in l’interruttore D dopo il ritardo TD.
base alla configurazione dell’impianto L’unità di protezione in A rileva il guasto 2 nelle sbarre di distribuzione e si
sgancia dopo il ritardo TA
elettrico (funzionamento in parallelo di
e funge da riserva per l’unità di protezione D.
generatori o trasformatori, impianto Scegliere: IsA ≥ IsD e TA ≥ TD + DT
elettrico radiale o ad anello, sistema di DT: intervallo di selettività (generalmente 0,3 s).
messa a terra del neutro ecc.). L’unità di protezione in D deve essere selettiva in relazione alle unità di
protezione a valle: se il ritardo richiesto per la protezione A è troppo lungo, deve
Occorre valutare alcuni fattori:
essere utilizzata la selettività logica o combinata (logica e basata sul tempo).
l protezione dai guasti fase-fase;
l protezione dai guasti a terra, connessa Guasti fase-terra
al sistema di messa a terra del neutro. Messa a terra tramite resistenza sul trasformatore (Fig.2)
Verranno esaminati i seguenti tipi di Sulle linee feeder, sull’ingresso e sul collegamento di messa a terra del neutro
sono installate unità di protezione dai guasti a terra (ANSI 51N).
impianti: singolo arrivo, duplice arrivo,
Tra le varie unità di protezione è utilizzata la selettività basata sul tempo.
anello aperto e anello chiuso. Queste unità sono necessariamente differenti dalle unità di protezione dai guasti
di fase, poiché le correnti di guasto rientrano in un intervallo differente.
t D A
Le unità di protezione delle linee feeder sono impostate in maniera selettiva
in relazione all’unità di protezione dell’arrivo, che a sua volta è impostata in
maniera selettiva in relazione all’unità di protezione della messa a terra del
neutro (in base agli intervalli di separazione).
51 IsA, TA
TA La corrente di guasto percorre le capacitanze delle linee feeder sane
e della resistenza di messa a terra.
A Tutti i sensori delle linee feeder sane rilevano la corrente capacitiva.
TD
I Per evitare sganci indesiderati, l’unità di protezione su ogni linea feeder è
impostata su un valore superiore alla corrente capacitiva delle linee feeder.
2 IsDI sA l Guasto in 3: l’interruttore D1 viene sganciato dall’unità di protezione ad esso
D connessa.
l Guasto in 4: l’interruttore A viene sganciato dall’unità di protezione dell’arrivo.
51 IsD, TD
l Guasto in 5: l’unità di protezione nel collegamento di messa a terra del neutro
sgancia l’interruttore H sul circuito primario del trasformatore (Fig. 1).
Fig. 2. Protezione dai guasti fase-terra (messa a terra del neutro tramite resistenza nel
trasformatore).
C-73
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
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Guasti fase-terra
Messa a terra del neutro tramite resistenza nelle sbarre di distribuzione (Fig. 1)
H
Per la messa a terra tramite resistenza si utilizza un generatore omopolare.
Sulle linee feeder, sull’ingresso e sul generatore omopolare sono installate unità
di protezione dai guasti a terra (ANSI 51G).
Tra le varie unità di protezione è utilizzata la selettività basata sul tempo.
3 Le unità di protezione delle linee feeder e l’unità di protezione dell’arrivo sono
impostate in maniera selettiva in relazione all’unità di protezione con impedenza
51G IsA, TA di messa a terra. Come nel caso precedente, l’unità di protezione su ogni linea
feeder è impostata su un valore superiore alla corrente capacitiva delle linee
A feeder.
In caso di guasto sulla linea feeder 1, solo l’interruttore della linea feeder D1
si sgancia.
In caso di guasto nelle sbarre di distribuzione 2, solo l’unità di protezione
2 D2 D1
sul collegamento di messa a terra rileva il guasto e sgancia l’interruttore A.
In caso di guasto sul circuito secondario del trasformatore 3, l’unità di
51G 51G IsD, TD 51G
protezione dell’arrivo rileva il guasto e sgancia l’interruttore H.
Nota: quando l’interruttore A è aperto, il neutro del circuito secondario
del trasformatore è isolato e potrebbe essere necessario proteggerlo tramite
una misurazione dello spostamento della tensione del neutro (ANSI 59N).
1
L’unità di protezione del generatore omopolare funge da riserva nel caso in cui
l’unità di protezione dell’arrivo in A o l’unità di protezione di una linea feeder
in D fallisca lo sgancio.
Fig. 1. Protezione dai guasti fase-terra (messa a terra del
Se non è possibile soddisfare la condizione IsD > 1,3 Ic per una linea feeder,
neutro tramite resistenza nelle sbarre di distribuzione).
è possibile utilizzare un’unità di protezione direzionale dai guasti a terra
per distinguere la corrente di guasto e la corrente capacitiva.
Neutro compensato
L’impianto elettrico è collegato a terra nel trasformatore. I guasti vengono rilevati
da una specifica unità di protezione direzionale dai guasti a terra (ANSI 67NC)
che monitora la corrente residua attiva e riconosce i guasti durante la fase
Fig. 2. Protezione dai guasti fase-terra (neutro isolato). transitoria iniziale.
C-74
Impianti elettrici con duplice arrivo
H1 H2 Guasti fase-fase (Fig. 1)
Impianto elettrico con due arrivi trasformatore o due arrivi linea
51 TH 51 TH
Le linee feeder sono dotate di unità di protezione dalle sovracorrenti di fase con
impostazione del ritardo TD.
I due arrivi A1 e A2 sono dotati di unità di protezione dalle sovracorrenti di fase
T1 T2
(ANSI 51) impostate in maniera selettiva in relazione alle linee feeder, cioè
TA ≥ TD + DT.
3 Sono dotati anche di unità di protezione direzionale (ANSI 67) con impostazione
dei ritardi TR < TA – DT.
67 TR 67 TR Tra le unità di protezione degli arrivi e le unità di protezione delle linee feeder
51 TA 51 TA (D) è utilizzata la selettività basata sul tempo.
Tra le unità di protezione dell’alimentazione H e le unità di protezione degli arrivi
A1 A2 A è utilizzata la selettività basata sulla corrente.
Ciò implica che un guasto in 1 viene eliminato con lo sgancio di D2 dopo il
2 ritardo TD.
D1 D2
Un guasto in 2 viene eliminato con lo sgancio di A1 e A2 con ritardo TA (le unità
di protezione direzionale non rilevano il guasto).
51 TD 51 TD Un guasto in 3 viene rilevato dall’unità di protezione direzionale A1 che sgancia
nel tempo TR, lasciando in funzione la parte sana dell’impianto elettrico.
Il guasto in 3, tuttavia, è ancora propagato da T1. Nel tempo TH ≥ TA + DT, H1
viene sganciato dall’unità di protezione dalle sovracorrenti di fase ad esso
1 connessa.
Fig. 1. Protezione dai guasti fase-fase.
Neutro isolato
L’impianto funziona in maniera analoga agli impianti elettrici con singolo arrivo.
Neutro compensato
In un determinato momento solo una bobina di terra è in servizio per garantire
l’adattamento della capacità dell’impianto elettrico, in maniera analoga agli
impianti elettrici con singolo arrivo.
C-75
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Disaccoppiamento
Quando gli impianti elettrici sono alimentati dalla rete elettrica e da una fonte
di energia indipendente, è necessario evitare interferenze tra le due fonti a
seguito di eventi come un guasto della rete elettrica o un guasto a terra. Le
conseguenze includono oscillazioni della tensione e della frequenza
e lo scambio di corrente tra circuiti differenti.
Le guide tecniche dei distributori spesso consigliano o impongono funzioni
di protezione.
Esistono vari metodi per disaccoppiare due fonti:
25 l monitoraggio della direzione della potenza attiva e protezione tramite relè
di protezione di potenza inversa (ANSI 32P);
Fig. 1. Protezione dell’accoppiamento dell’impianto elettrico.
l monitoraggio dell’ampiezza della tensione e protezione dalle sottotensioni
o sovratensioni (ANSI 27 o 59);
l monitoraggio delle frequenze e protezione dalle sottofrequenze (ANSI 81L)
o dalle sovrafrequenze (ANSI 81H);
l protezione dagli spostamenti di fase causati dai guasti (ANSI 78);
l monitoraggio delle variazioni di frequenza e protezione di derivata di
frequenza ROCOF (ANSI 81R) rispetto a una soglia. Questa funzione di
protezione è più rapida delle funzioni di protezione della frequenza ed è più
stabile della protezione dagli spostamenti di fase.
C-76
Negli impianti di distribuzione che L’impianto elettrico funziona come un anello aperto e la protezione è fornita
includono sottostazioni alimentate in anelli alle estremità degli anelli, dotati di interruttori (Fig. 1).
I dispositivi di commutazione utilizzati nelle sottostazioni sono interruttori.
aperti, la protezione è fornita alla testa I guasti causano interruzioni di corrente.
dell’anello. Sugli interruttori alla testa di ogni anello sono installate unità di protezione
dalle sovracorrenti di fase e dai guasti a terra (ANSI 51 e 51N).
Un guasto che avviene in un cavo che collega due sottostazioni può sganciare
uno di questi interruttori a seconda della posizione dell’apertura dell’anello.
La protezione spesso è completata da un dispositivo automatico che:
l elimina il guasto (con lo spegnimento) aprendo i dispositivi collocati
alle estremità del cavo guasto localizzato da un rivelatore di guasti;
l chiude l’interruttore che si è sganciato alla testa dell’anello;
l chiude il dispositivo che ha garantito la normale apertura dell’anello
per ripristinare la corrente nella metà dell’anello sano a valle.
L’impianto elettrico può tornare allo stato di funzionamento iniziale dopo
la riparazione del circuito guasto.
L’interruzione può durare da qualche secondo a qualche minuto, a seconda
che l’anello venga riconfigurato automaticamente o manualmente.
51 51
51N 51N
C C
C C
C C
C C
OC
C-77
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MT/BT Digitale
CC
87L 87L
C C
87B 87B
C C
51 51
51N 51N
67 67 67 67
67N 67N 67N 67N
67 67 67 67
67N 67N 67N 67N
C-78
Il termine “connessione” si riferisce ai Sovraccarico termico
componenti progettati per trasportare la La protezione dal surriscaldamento dovuto alle correnti di sovraccarico
nei conduttori che si trovano in uno stato stazionario è fornita dalla funzione
corrente elettrica tra due punti distanti da di protezione dai sovraccarichi termici (ANSI 49RMS) che stima l’aumento
pochi metri a vari chilometri: le connessioni della temperatura in base alla misurazione della corrente.
generalmente sono costituite da linee
aeree con connettori nudi o cavi con Corto circuiti fase-fase
conduttori isolati. l Per eliminare il guasto è possibile utilizzare la protezione dalle sovracorrenti
Le connessioni richiedono un determinato di fase (ANSI 51) impostando un ritardo per garantire la selettività.
Un guasto bifase distante crea sovracorrenti di basso livello e uno disequilibrio;
tipo di protezione. si utilizza una funzione di protezione dal disequilibrio / sequenza negativa
(ANSI 46) per completare la funzione di protezione basilare (Fig. 1).
l Per ridurre il tempo di eliminazione dei guasti è possibile utilizzare una
funzione di protezione differenziale basata su percentuale (ANSI 87L) che si
attiva quando la corrente differenziale supera una determinata percentuale della
corrente passante. Ad entrambe le estremità della connessione è presente un relè
e le informazioni vengono scambiate tra i relè tramite un circuito pilota (Fig. 2)
87L
87L
C-79
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Corto circuiti
I corto circuiti possono verificarsi all’interno o all’esterno del trasformatore.
l Corto circuiti interni: guasti tra conduttori di fase o guasti tra spire dello
stesso avvolgimento. L’arco danneggia l’avvolgimento del trasformatore e può
provocare incendi. Nei trasformatori a olio, l’arco causa l’emissione di gas di
decomposizione.
Se il guasto è lieve, viene emessa una piccola quantità di gas che se si
accumula può diventare pericoloso.
Un corto circuito violento può causare gravi danni, inclusa la distruzione
dell’avvolgimento e dell’involucro del serbatoio e la dispersione dell’olio
bruciato.
l Corto circuiti esterni: guasti fase-fase nei collegamenti a valle.
La corrente di corto circuito a valle genera sollecitazioni elettrodinamiche nel
trasformatore, con potenziali effetti meccanici sugli avvolgimenti che possono
I causare un guasto interno.
I
Imax
Imax Guasti a terra
I guasti a terra sono guasti interni che possono verificarsi tra l’avvolgimento
e l’involucro del serbatoio o tra l’avvolgimento e il nucleo magnetico.
Imax Nei trasformatori a olio possono causare emissioni di gas. Analogamente ai
2 corto circuiti interni, possono provocare danni al trasformatore e incendi.
L’ampiezza della corrente di guasto dipende dai sistemi di messa a terra del
%
% neutro a monte e a valle e anche dalla posizione del guasto nell’avvolgimento:
0 100% 0 50% 100% l nei sistemi con collegamenti a stella (Fig. 1), la corrente di guasto a terra varia
tra 0 e un valore che dipende dal fatto che il guasto avvenga sull’estremità
del neutro o della fase dell’avvolgimento;
l nei sistemi con collegamenti a triangolo (Fig. 2), la corrente di guasto a terra
varia tra il 50 e il 100% del valore massimo che dipende dal fatto che il guasto
avvenga nella parte centrale o in quella terminale dell’avvolgimento.
Fig. 1
Fig. 2
Cenni di funzionamento dei trasformatori
(per informazioni più complete vedere il capitolo D - Trasformatori MT/BT)
Corrente di guasto in base alla posizione del guasto l Inserzione a vuoto (Fig. 3)
nell’avvolgimento. Quando il trasformatore lavora a vuoto il secondario è un circuito aperto,
pertanto la corrente secondaria Is è nulla.
Ic Il flusso magnetico utile si comporta come l’integrale nel tempo della tensione
applicata, pertanto risulteranno essere in quadratura: Quando la tensione
istantanea è al valore di picco, il valore istantaneo del flusso è nullo
(e viceversa). All’inserzione il flusso magnetico ha un incremento dal valore
residuo (circa nullo) a quello di regime. Nel caso che ciò accadesse quando
la tensione istantanea è nulla e il flusso istantaneo è al valore di picco,
si avrebbe un valore di flusso risultante ancora maggiore.
Essendo il flusso legato alla corrente attraverso la caratteristica
di magnetizzazione non linearmente, si può arrivare ad una situazione
di saturazione del nucleo magnetico che genera un picco della corrente
t
di spunto che può essere anche 20 volte superiore alla corrente nominale.
Per un’analisi ancora più dettagliata bisognerebbe tenere presente
Fig. 3. Transitorio d’inserzione a vuoto di un trasformatore. che le varie forme d’onda contengono innumerevoli armoniche secondarie.
Ie: inviluppo della corrente di spunto Tale transitorio può avere costanti di tempo da 0,1 a 0,7 s.
t e: costante temporale Questo fenomeno fa parte del normale funzionamento degli impianti elettrici
e non dovrebbe essere rilevato come guasto dalle unità di protezione.
l Sovrafflusso
Il funzionamento dei trasformatori a tensioni o frequenze troppo basse crea una
corrente di magnetizzazione eccessiva e causa la deformazione della corrente
con una notevole quantità di quinte armoniche.
C-80
Funzioni di protezione
l Sovraccarichi
Una sovracorrente di lunga durata può essere rilevata con un’unità di
protezione dalle sovracorrenti a tempo definito o con ritardo IDMT (ANSI 51)
che fornisce selettività rispetto alle unità di protezione secondarie.
Per i trasformatori con isolamento liquido viene monitorata la temperatura del
87T dielettrico (ANSI 26), mentre per i trasformatori a secco viene monitorata la
temperatura dell’avvolgimento (ANSI 49T).
Per un monitoraggio più sensibile dell’aumento della temperatura è utilizzata
una protezione dai sovraccarichi termici (ANSI 49RMS): l’aumento di calore è
determinato dalla simulazione del rilascio del calore in base all’inerzia termica e
alla corrente del trasformatore.
Per i trasformatori MT/BT, i sovraccarichi possono essere rilevati sul lato bassa
Fig. 1. Protezione differenziale di un trasformatore. tensione con la funzione di sgancio prolungato dell’interruttore BT principale.
l Corto circuiti
È possibile implementare varie funzioni di protezione.
l Per i trasformatori a olio, è possibile utilizzare dispositivi sensibili all’emissione
di gas o allo spostamento dell’olio (ANSI 63) causato da corto circuiti tra le spire
della stessa fase o da corto circuiti fase-fase:
¡ relè di Buchholz per trasformatori AT/AT di tipo “free breathing”;
¡ rivelatori di gas e pressione per trasformatori AT/BT sigillati ermeticamente.
C-81
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Impostazioni raccomandate
Guasti Funzione di protezione appropriata Codice ANSI Informazioni sulle impostazioni
Sovraccarichi
Monitoraggio della temperatura del dielettrico
26 Allarme a 95 °C; sgancio a 100 °C
(trasformatori con isolamento liquido)
Monitoraggio della temperatura degli
49T Allarme a 150 °C; sgancio a 160 °C
avvolgimenti (trasformatori a secco)
Sovraccarico termico 49 RMS Soglia di allarme = 100% della capacità termica utilizzata
Soglia di sgancio = 120% della capacità termica utilizzata
Costante temporale nell’intervallo 10-30 minuti
Interruttore in bassa tensione Soglia ≥ In
Corto circuiti
Fusibili Scelta delle caratteristiche nominali in base al metodo
appropriato alle apparecchiature di manovra interessate
Sovracorrente istantanea 50 Soglia alta > Isc a valle
Sovracorrente a tempo definito 51 Soglia bassa < 5 In
Ritardo ≥ a valle T + 0,3 secondi
Sovracorrente IDMT 51 Soglia bassa IDMT, selettiva a valle, circa 3 In
Differenziale basata su percentuale 87T Pendenza = 15% + intervallo impostazione
Soglia minima 30%
Rilevamento di gas e pressione o Buchholz 63 Logica
Guasti a terra
Sovracorrente a massa della cassa 51G Soglia > 20 A, ritardo 0,1 secondi
Soglia ≤ 20% della massima corrente di guasto a terra e >
Guasto a terra 51N/51G
10% della potenza del TA (con 3 TA e vincolo H2)
Ritardo 0,1 secondi se la messa è terra è nell’impianto
elettrico
Ritardo temporale in base alla selettività, se la messa a
terra è nel trasformatore
Differenziale limitata dai guasti a terra 64REF Soglia 10% di In, nessun ritardo
Guasti a terra del punto di neutro 51G Soglia < resistenza corrente di limitazione permanente
Spostamento della tensione del neutro 59N Soglia circa 10% della sovratensione residua
Sovrafflusso
Controllo del flusso 24 Soglia > 1,05 Un/fn
Ritardo: tempo costante, 1 ora
Esempi di applicazione
49RMS 49RMS
51G 49RMS 50 50
50 26 51 26
26 63 63 51
26 51 51N 51G (2 x)
63 63 51G (2 x) 51G (2 x) 49T
64REF
87T
C-82
Quadri MT
Per quadro elettrico si intende un insieme coordinato di elementi di supporto
(carpenteria), di apparecchi di comando, protezione, misura, segnalazione,
regolazione, di connessioni ecc., finalizzate a svolgere determinate funzioni
necessarie all’esercizio dell’impianto elettrico.
I quadri elettrici di potenza sono costituiti da uno o più sistemi di sbarre
con le apparecchiature necessarie per far funzionare le linee ad esse collegate.
Possono essere:
l quadri di bassa tensione BT;
l quadri di media tensione MT e alta tensione AT.
Essi contengono le apparecchiature del circuito di potenza:
l interruttori fissi;
l sezionatori principali;
l sezionatori e dispositivi di messa a terra;
l trasformatori di misura;
l terminali dei cavi;
l isolatori portanti e passanti;
l connessioni rigide e flessibili;
C-83
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Quadri GIS
Sfruttano un gas compresso (normalmente SF6) all’interno dei compartimenti
come isolamento primario dielettrico tra le fasi oppure tra le fasi e la terra.
Questo consente di ridurre gli spazi necessari, a parità di prestazioni, rispetto
ad un AIS.Consente inoltre l’installazione in ambienti aggressivi e/o
dove è richiesta una ridotta manutenzione.
Esempio di quadro AIS di distribuzione secondaria
Vantaggi
l Insensibilità alle condizioni ambientali;
l minore spazio richiesto.
Svantaggi
l Installazione più complessa rispetto ad un AIS;
l costi mediamente più alti, sia di prodotto che d’installazione;
l ridotta flessibilità di soluzioni impiantistiche.
Le unità funzionali
Esempio di quadro GIS di distribuzione secondaria Un quadro di media tensione è costituito da unità funzionali.
Le unità funzionali sono parti di un’apparecchiatura con involucro metallico
e contengono le apparecchiature del circuito principale ed i relativi circuiti
ausiliari che concorrono all’espletamento di una singola funzione.
Le unità funzionali si distinguono in:
l arrivo/partenza;
l congiuntore;
l risalita;
l misure.
Compartimento
Sottoassieme di un’unità funzionale contenente a sua volta parti del circuito
principale.
C-84
I compartimenti possono essere accessibili per ispezioni o controllo oppure non
accessibili. L’accesso deve sempre essere controllato con procedure, attrezzi,
oppure dispositivi d’interblocco:
l accessibilità controllata da un interblocco: non occorrono attrezzi,
gli interblocchi consentono l’accesso solo quando il compartimento del quadro
è privo di tensione e connesso a terra;
l accessibilità secondo una procedura: sono previsti dispositivi di blocco
(es. lucchetti e chiavi) e procedure operative;
l accessibilità mediante attrezzo: necessita di utensili vari (es. cacciaviti)
per essere aperto; da non aprirsi per normali operazioni di manutenzione;
l non accessibile: non è previsto che venga aperto; il caso più evidente
è il quadro GIS (quadro isolato in gas).
C-85
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
AB
Comandi Vani BT
C-86
Categoria di perdita continuità di servizio (LSC)
La continuità di servizio viene indicata dalla norma CEI EN 62271-200
con la classificazione LSC (Loss of Service Continuity)
L’involucro metallico di un quadro è destinato a fornire un livello di protezione
delle persone contro l’accesso alle parti pericolose e la protezione
dell’apparecchiatura contro l’ingresso di corpi solidi estranei.
Per ciascuna unità funzionale dell’apparecchiatura, la categoria Perdita di
Continuità di Servizio (LSC) descrive la misura in cui gli altri compartimenti
ad alta tensione e/o le unità funzionali possono restare in tensione quando un
LSC1 LSC2 compartimento del circuito principale di questa unità funzionale è aperto.
Nota: L’installatore, nel progetto, deve indicare la categoria per unità funzionale.
Esistono 4 categorie:
l LSC1
Non fornisce nessuna continuità di servizio durante l’apertura di qualsiasi
compartimento accessibile e può richiedere la disconnessione completa
dell’apparecchiatura dal sistema e di metterla fuori tensione prima di tale
apertura.
l LSC2
Un’unità funzionale avente almeno un compartimento accessibile per la
connessione ad alta tensione (compartimento connessione).
L’accesso al compartimanto connessione richiede che i cavi siano fuori tensione
e messi a terra. Quando il compartimento connessione è aperto la sbarra può
restare sotto tensione e le altre unità funzionali del quadro possono essere
LSC2A LSC2B normalmente energizzate.
l LSC2A
È simile alla categoria LSC2, eccetto che il sezionatore è posizionato
nel compartimento sbarre e vi è una compartimentazione completa tra il
compartimento sbarre ed il compartimento interruttore. Sia il compartimento
interruttore che il compartimento connessioni possono essere aperti in modo
sicuro con la sbarra attiva dopo l’apertura del sezionatore e la chiusura
del sezionatore di terra. L’accesso al compartimento interruttore richiede
che i cavi siano fuori tensione e messi a terra.
l LSC2B
Le connessioni in media tensione tensione (per es. connessioni dei cavi)
verso l’unità funzionale possono restare sotto tensione quando qualsiasi altro
compartimento ad alta tensione accessibile dell’unità funzionale corrispondente
è aperto.
Unità funzionali con apparecchi di manovra principali non estraibili.
È simile alla classificazione LSC2A, ma in aggiunta nel compartimento
connessioni sono forniti un secondo sezionatore ed un secondo sezionatore
di terra; c’è una compartimentazione completa tra il compartimento interruttori
ed il compartimento connessioni. Ciò permette al compartimento interruttore
di essere aperto sia con il compartimento sbarre che con il compartimento
connessioni attivi.
Unità funzionali con apparecchi di manovra estraibili.
Se l’apparecchio di manovra principale di ciascuna unità funzionale LSC2B
è munito del suo compartimento accessibile, la manutenzione può essere
effettuata su questo apparecchio di manovra principale senza mettere fuori
tensione il compartimento connessioni corrispondente.
Come conseguenza, è necessario un minimo di tre compartimenti per ciascuna
unità funzionale LSC2B in questo esempio:
l per ciascun apparecchio di manovra principale;
lper i componenti collegati ad un lato dell’apparecchio di manovra principale,
per es. circuito di alimentazione;
lper i componenti collegati all’altro lato dell’apparecchio di manovra principale,
per es. sbarre. Per l’apparecchiatura con doppia sbarra, ciascuna sbarra deve
essere nel proprio compartimento separato.
C-87
Guida alla Cabina Apparecchiature MT
MT/BT Digitale
Condizioni di esercizio
I quadri elettrici, compresi i dispositivi di azionamento e gli apparecchi ausiliari
che ne sono parte integrante, come da normativa di riferimento sono previsti
per essere utilizzati alle proprie caratteristiche nominali e per funzionare nelle
condizioni di servizio che vengono definite “normali”, a seconda che si tratti
d’installazioni per interno o per esterno.
C-88
Guida alla Cabina D - Trasformatori MT/BT
MT/BT Digitale
Generalità............................................................................................................................. D-90
D-89
Guida alla cabina Trasformatori MT/BT
MT/BT digitale
Trasformatori a secco
Sono definiti a secco tutti i trasformatori il cui circuito magnetico
e gli avvolgimenti non sono immersi in un liquido isolante.
Sono i piu diffusi per gli allacciamenti degli utilizzatori privati dato che
richiedono un basso livello di manutenzione, e sono senz’altro da preferire
negli ambienti in cui è elevato il rischio di incendio.
Non necessitano di vasche o pozzetti per la raccolta dei liquidi isolanti.
La pianificazione delle installazioni risulta più semplice, il trasformatore insieme
al suo armadio di protezione, non necessita di lavori di fondazione ed è facile
da movimentare.
Esistono due tipologie denominati normalmente come:
l in resina, realizzati solitamente sino a 36 kV con avvolgimenti MT inglobati
in isolante solido e avvolgimenti BT nastrato;
l in aria, poco diffusi, realizzati normalmente sino a 20 kV, l’isolamento
si realizza con nastratura isolante e setti in materiale isolante, sono più sensibili
alle condizioni ambientali e necessitano di una procedura che prevede
generalmente il riscaldamento tramite opportune resistenze installate
sulla macchina per consentire l’essiccazione degli avvolgimenti.
D-90
Classe ambientale
E3 - Benefici
E0 Non si verifica condensazione sui trasformatori e l’inquinamento
l totale insensibilità è trascurabile.
alla condensazione Questo è normalmente ottenibile in una installazione all’interno
e/o a inquinamento in ambiente pulito ed asciutto
ambientale pesante E1 Si possono presentare delle condensazioni sporadiche
sul trasformatore (ad esempio quando il trasformatore
l adatto per
non è alimentato). È possibile un limitato inquinamento.
installazione in
E2 Condensazione frequente o grave inquinamento o combinazione
ambienti difficili di questi fenomeni.
E3 Condensa quasi totale o pesante inquinamento o la
combinazione di entrambi.
Livello anormale di umidità fino al 95%
Prova realizzata in conformità alla norma IEC 60076-16
Classe climatica C3*, il test di shock termico è stato eseguito alla condizione
di prova classe C2, ma condotto a -50 °C:
l temperatura abbassata a -50 ° C in 8 ore;
l mantenuto a - 50 ° C per 12 ore;
l prova di shock termico a - 50 °C;
l prove dielettriche e scariche parziali;
l ispezione visiva.
D-91
Guida alla Cabina Trasformatori MT/BT
MT/BT Digitale
12 120 300
120 120
mini mini
200 mm
LV n HV
LV
200 mm
cable support
cable support
200 mm
HV
500 mm*
D-92
I trasformatori in resina Trihal Caratteristiche elettriche principali del
sono conformi alle seguenti norme:
l CEI EN 60076-11, CEI EN 50588-1
trasformatore Trihal
l Direttiva Ecodesign EU 548-2014
Il trasformatore Trihal è un trasformatore di distribuzione trifase in resina,
frequenza nominale 50 Hz disponibile in esecuzione per impiego in interno
o per esterno (con armadio di protezione dedicato), con le seguenti
caratteristiche:
l classe termica F - Riscaldamento 100 K;
l temperatura ambiente ≤ 40°C;
l altitudine ≤ 1000 m;
l avvolgimenti MT (esterno) realizzato in alluminio (opzionale in rame)(1)
inglobati in resina;
l avvolgimenti BT (interno) è realizzato in fogli di alluminio (opzionale in rame)(1),
per eliminare lo stress dovuto agli sforzi assiali nell’eventualità di possibili
fenomeni di cortocircuito, viene impregnato con resina epossidica in classe F;
l sistema di raffreddamento naturale (AN) o aria forzata (AF);
l nucleo e telaio trattati con finitura protettiva.
Caratteristiche elettriche
Potenza Nominale 100 – 3150 kVA
Tensione primaria 9 ÷ 23 kV
Tensione di isolamento primaria 17,5 kV
24 kV
Tensione secondaria 400 V
Tensione di isolamento secondaria 1,1 kV
Classe termica degli avvolgimenti (MT / BT) F/F
E3 secondo norma CEI EN 60076-16
C3* Test shock termico C2 eseguito
a -50°C
Comportamento al fuoco F1
Gruppo vettoriale Dyn11 (2)
Classe energetica A0Bk / A0Ak
Tensione di corto circuito percentuale (Ucc%) 6%
Scariche parziali ≤ 10 pC Prove di routine
≤ 5 pC Prove speciali secondo
norma CEI EN 60076
Nota: i valori in tabella rappresentano quelli più diffusi in Italia. Altri valori sono disponibili
in base alle singole necessità.
(1) La scelta dell’utilizzo di avvolgimenti in alluminio oppure in rame viene fatta in base
alle prestazioni richieste dal cliente e dall’impianto.
(2) In Italia, per impianti allacciati alla rete del Distributore MT, i trasformatori devono essere
avvolgimento a triangolo sul primario come richiesto da CEI 0-16.
D-93
Guida alla Cabina Trasformatori MT/BT
MT/BT Digitale
Dimensioni e pesi
E/2
J J L I
Dimensioni e pesi sono forniti solo a titolo indicativo e si riferiscono
ad un trasformatore con singolo rapporto primario e secondario con i livelli
di isolamento MT e BT indicati sotto.
Ø 13 Solo i disegni definitivi che seguiranno l’ordine saranno da considerarsi
attacchi
vincolanti a livello contrattuale.
C
Per altre tensioni, impedenze e doppie tensioni i pesi e le dimensioni
M
H
sono diversi (consultateci).
B
connettore
di terra
40 (50)
D
Ø 125 (160) D
A E
Dimensioni e pesi in esecuzione a giorno IP00
Livello di isolamento: 17,5 kV e 24 kV - bassa tensione da 400 V a 433 V
Potenza nominale (kVA) 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3150
Dimensioni (mm) Lungh. A 1320 1365 1410 1460 1480 1630 1660 1740 1850 1960 2050 2320
Largh. B 730 810 820 830 830 850 950 950 970 1230 1230 1270
Alt. C 1430 1520 1600 1640 1770 1810 1970 2140 2180 2280 2500 2660
Interasse ruote D 520 670 670 670 670 670 820 820 820 1070 1070 1070
Largh. telaio E 645 795 795 795 795 795 945 945 945 1195 1195 1195
Diam. ruote F 125 125 125 125 125 125 125 125 125 160 160 200
Largh. ruote G 40 40 40 40 40 40 40 40 40 50 50 70
Peso versione a giorno (kg) 1180 1400 1600 1780 2000 2840 2840 3460 4180 5120 6160 8520
Ø 13
attacchi C
connettore
di terra 40 G
(50)
D
D
Ø 125 (160)
A B Dimensioni e pesi con armadio in metallo IP31
Livello di isolamento: 17,5 kV e 24 kV - bassa tensione da 400 V a 433 V
Potenza nominale (kVA) 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3150
Dimensioni (mm) Lungh. A 1720 1800 1900 1900 1900 1900 2150 2140 2250 2360 2450 2720
Largh. B 990 1020 1100 1100 1100 1100 1170 1130 1170 1230 1230 1270
Alt. C 1730 2050 2300 2300 2300 2300 2480 2440 2480 2680 2900 3060
Interasse ruote D 520 670 670 670 670 670 820 820 820 1070 1070 1070
Largh. telaio E 645 795 795 795 795 795 945 945 945 1195 1195 1195
Diam. ruote F 125 125 125 125 125 125 125 125 125 160 160 200
Largh. ruote G 40 40 40 40 40 40 40 40 40 50 50 70
Peso versione con armadio (kg) 1360 1590 1820 2000 2220 3060 3140 3810 4530 5495 6560 8970
D-94
Distribuzione MT/Trasformatori isolati in resina Trihal - 17,5 kV e 24 kV A0Bk schneider-electric.com | 9
Caratteristiche elettriche per livello d’isolamento: 17,5 kV e 24 kV
Potenza nominale (kVA) 250 315 400 500 630
Frequenza nominale (Hz) 50 50 50 50 50
Tensione primaria (V) 20000 20000 20000 20000 20000
Livello di isolamento (kV) 24 24 24 24 24
Tensione secondaria a vuoto (V) 400 400 400 400 400
Regolazione MT (%) ±2x2,5 ±2x2,5 ±2x2,5 ±2x2,5 ±2x2,5
Gruppo vettoriale Dyn11 Dyn11 Dyn11 Dyn11 Dyn11
Perdite (W): perdite a vuoto 520 620 750 900 1100
Perdite (W): perdite a carico a 120°C 3800 4550 5500 6425 7600
Tensione di corto circuito (%) 6 6 6 6 6
Altitudine max (m) 1000 1000 1000 1000 1000
Temperatura ambiente max (C) 40 40 40 40 40
Materiale avvolgimenti MT/BT AI/AI AI/AI AI/AI AI/AI AI/AI
Materiale terminazioni ALU ALU ALU ALU ALU
Materiale nucleo GO GO GO GO GO
Peso del conduttore degli avvolgimenti (kg) 175 170 200 200 287
J J
E/2
L I
Dimensioni e pesi
Dimensioni e pesi sono forniti solo a titolo indicativo e si riferiscono ad un
trasformatore con singolo rapporto primario e secondario con i livelli di
isolamento MT e BT indicati sotto.
Ø 13
Solo i disegni definitivi che seguiranno l’ordine saranno da considerarsi
vincolanti a livello contrattuale.
attacchi
C Per altre tensioni, impedenze e doppie tensioni i pesi e le dimensioni
M
H
sono diversi (consultateci).
B
Dimensioni e pesi in esecuzione a giorno IP00
connettore
di terra
Livello di isolamento: 17,5 kV e 24 kV - bassa tensione da 400 V a 433 V
D
40 (50) Potenza nominale (kVA) 250 315 400 500 630
Ø 125 (160) D
A E Dimensioni (mm) Lungh. A 1300 1330 1360 1430 1480
Largh. B 730 810 810 820 830
Alt. C 1430 1520 1600 1640 1790
Interasse ruote D 520 670 670 670 670
Largh. telaio E 645 795 795 795 795
Diam. ruote F 125 125 125 125 125
Largh. ruote G 40 40 40 40 40
Peso versione a giorno (kg) 1140 1360 1520 1720 2040
I
Dimensioni e pesi con armadio in metallo IP31
Livello di isolamento: 17,5 kV e 24 kV - bassa tensione da 400 V a 433 V
Ø 13 Potenza nominale (kVA) 250 315 400 500 630
Dimensioni (mm) Lungh. A 1650 1700 1800 1370 1900
attacchi C Largh. B 950 1020 1020 800 1100
Alt. C 1730 1900 2050 1530 2300
Interasse ruote D 520 670 670 670 670
Largh. telaio E 645 795 795 795 795
connettore
di terra
D
40 G
(50) Diam. ruote F 125 125 125 125 125
Ø 125 (160) D
A B
Largh. ruote G 40 40 40 40 40
Peso versione con armadio (kg) 1300 1440 1650 1830 2100
D-95
Guida alla Cabina Trasformatori MT/BT
MT/BT Digitale
D-96
Caratteristiche elettriche
Gruppo vettoriale
Si definisce gruppo di un trasformatore trifase la sigla letterale che identifica il
tipo di connessione degli avvolgimenti primari e secondari e l’indice numerico
che identifica il multiplo di 30° di cui la terna delle tensioni secondarie ritarda
(cioè è ruotata in verso orario) rispetto alla terna corrispondente delle tensioni
primarie.
La Norma CEI EN 60076-1 richiede che i collegamenti a stella, a triangolo o a
zigzag degli avvolgimenti di un trasformatore debbano essere indicati con le
lettere maiuscole Y, D o Z per l’avvolgimento primario e con le lettere minuscole
y, d o z per gli avvolgimenti secondari.
Se il punto di neutro dell’avvolgimento collegato a stella o a zigzag è accessibile
dall’esterno, l’indicazione deve rispettivamente essere YN (yn) o ZN (zn).
Cambiando il tipo di collegamento e la numerazione dei morsetti corrispondenti
primari e secondari è possibile realizzare dodici diversi valori dell’angolo di
rotazione della terna di tensioni secondarie, rispetto alla terna primaria.
I dodici valori dell’angolo di rotazione sono multipli di 30° e possono essere
disegnati come le ore sul quadrante di un orologio.
È convenzionalmente previsto che i vettori ruotino in senso antiorario.
Il vettore dell'avvolgimento primario, posto sulle 12 ore di un quadrante orario,
preso di riferimento, e lo sfasamento di tutti gli altri avvolgimenti sono espressi
normalmente con un indice orario.
2▪(𝑃𝑃𝑃𝑃 + 𝑃𝑃𝑃𝑃 )
Circuito equivalente monofase a stella𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃 = 1 − 𝐴𝐴𝐴𝐴0 𝐴𝐴𝐴𝐴𝑐𝑐𝑐𝑐0
𝑃𝑃𝑃𝑃0 + 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0
del trasformatore 1,05▪𝑆𝑆𝑆𝑆𝑟𝑟𝑟𝑟 ▪� 𝑃𝑃𝑃𝑃
𝑘𝑘𝑘𝑘
La tensione di cortocircuito Vcc è quella tensione che è necessario applicare
2▪(𝑃𝑃𝑃𝑃
tra i Nel caso che 𝐴𝐴𝐴𝐴0il+ 𝑃𝑃𝑃𝑃𝐴𝐴𝐴𝐴𝑐𝑐𝑐𝑐0 )
trasformatore trifase in esame sia simmetrico ed equilibrato 𝑃𝑃𝑃𝑃0
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃 = 1 − [𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝]
si può definire un circuito 𝑃𝑃𝑃𝑃0 + 𝑃𝑃𝑃𝑃 equivalente monofase a stella, ovvero descrittivo del0 ) =
𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐(𝜑𝜑𝜑𝜑
1,05▪𝑆𝑆𝑆𝑆
funzionamento di ▪�
𝑟𝑟𝑟𝑟 una singola
𝑐𝑐𝑐𝑐0
fase. Tale circuito permette di calcolare le grandezze √3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉
1𝑁𝑁𝑁𝑁 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃0
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑘𝑘𝑘𝑘
di fase (tensioni e correnti). Da queste è possibile ricavare tutti i parametri di targa
dell’intero sistema trifase 𝑃𝑃𝑃𝑃0
𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐(𝜑𝜑𝜑𝜑0 ) =
l
√3 (VA)
Potenza nominale ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉1𝑁𝑁𝑁𝑁 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑆𝑆𝑆𝑆0 = √3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃 = √3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃
𝑁𝑁𝑁𝑁 1𝑁𝑁𝑁𝑁 1𝑁𝑁𝑁𝑁 20 2𝑁𝑁𝑁𝑁
D-97
2▪(𝑃𝑃𝑃𝑃 𝑃𝑃𝑃𝑃0 +𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0)
1,05▪𝑆𝑆𝑆𝑆 ▪� 𝐴𝐴𝐴𝐴0𝑃𝑃𝑃𝑃+ 0 𝐴𝐴𝐴𝐴𝑐𝑐𝑐𝑐0
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃 = 1 −0 ) = 𝑟𝑟𝑟𝑟
𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐(𝜑𝜑𝜑𝜑 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑘𝑘𝑘𝑘 [𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝]
2▪(𝑃𝑃𝑃𝑃 √3 𝐴𝐴𝐴𝐴0 𝑉𝑉𝑉𝑉𝐴𝐴𝐴𝐴0
2▪(𝑃𝑃𝑃𝑃 +
∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃𝐴𝐴𝐴𝐴𝑐𝑐𝑐𝑐0
1𝑁𝑁𝑁𝑁 𝑃𝑃𝑃𝑃+ 0∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃+ )0𝑃𝑃𝑃𝑃𝐴𝐴𝐴𝐴𝑐𝑐𝑐𝑐0𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0)
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃 = 1−
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃 =1− 1,05▪𝑆𝑆𝑆𝑆 ▪�
𝑟𝑟𝑟𝑟 𝑃𝑃𝑃𝑃 𝑃𝑃𝑃𝑃 [𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝] [𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝]
Guida alla Cabina Trasformatori MT/BT 𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐(𝜑𝜑𝜑𝜑0 ) =2▪(𝑃𝑃𝑃𝑃
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃 = 11,05▪𝑆𝑆𝑆𝑆 − 1,05▪𝑆𝑆𝑆𝑆 𝑟𝑟𝑟𝑟 ▪�
√3
𝐴𝐴𝐴𝐴0 ▪�
𝑃𝑃𝑃𝑃0+0+ 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃0𝑘𝑘𝑘𝑘𝑐𝑐𝑐𝑐0)+ 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0
𝑃𝑃𝑃𝑃𝐴𝐴𝐴𝐴𝑐𝑐𝑐𝑐0
∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉𝑟𝑟𝑟𝑟1𝑁𝑁𝑁𝑁𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃∙ 𝑘𝑘𝑘𝑘𝑃𝑃𝑃𝑃0 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑘𝑘𝑘𝑘
𝑃𝑃𝑃𝑃0 + 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0
0
[𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝]
𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐(𝜑𝜑𝜑𝜑 0 ) =2▪(𝑃𝑃𝑃𝑃 𝐴𝐴𝐴𝐴0 + 𝑃𝑃𝑃𝑃𝐴𝐴𝐴𝐴𝑐𝑐𝑐𝑐0 )
MT/BT Digitale 𝑆𝑆𝑆𝑆𝑁𝑁𝑁𝑁 = √3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉1𝑁𝑁𝑁𝑁 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃1𝑁𝑁𝑁𝑁 = √3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉20 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃2𝑁𝑁𝑁𝑁 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃 = 1 −
𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐(𝜑𝜑𝜑𝜑
1,05▪𝑆𝑆𝑆𝑆
0) = 0) =
𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐(𝜑𝜑𝜑𝜑
1,05▪𝑆𝑆𝑆𝑆
𝑟𝑟𝑟𝑟 ▪�
√3𝑃𝑃𝑃𝑃∙0𝑉𝑉𝑉𝑉1𝑁𝑁𝑁𝑁𝑃𝑃𝑃𝑃
▪�
𝑃𝑃𝑃𝑃∙0𝑘𝑘𝑘𝑘𝑃𝑃𝑃𝑃0
𝑃𝑃𝑃𝑃0 + 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0
[𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝]
√3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉 √3𝑟𝑟𝑟𝑟1𝑁𝑁𝑁𝑁 𝑃𝑃𝑃𝑃 ∙ ∙0𝑉𝑉𝑉𝑉𝑃𝑃𝑃𝑃1𝑁𝑁𝑁𝑁
0 𝑃𝑃𝑃𝑃 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃
0
𝑆𝑆𝑆𝑆𝑁𝑁𝑁𝑁 = √3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉1𝑁𝑁𝑁𝑁 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃1𝑁𝑁𝑁𝑁 = √3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉20 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃2𝑁𝑁𝑁𝑁 𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐(𝜑𝜑𝜑𝜑0 ) = 𝑘𝑘𝑘𝑘
√3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉1𝑁𝑁𝑁𝑁 𝑃𝑃𝑃𝑃∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃0
𝑆𝑆𝑆𝑆𝑁𝑁𝑁𝑁 = √3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉1𝑁𝑁𝑁𝑁 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃1𝑁𝑁𝑁𝑁 = √3 ∙ 𝑉𝑉𝑉𝑉20 ∙ 𝑃𝑃𝑃𝑃2𝑁𝑁𝑁𝑁 𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐(𝜑𝜑𝜑𝜑0 ) =
0
D-98
Livelli di isolamento
I trasformatori MT/BT devono essere progettati rispettando i valori sotto indicati.
La scelta del livello nominale di tenuta ad impulso (Lista 1 o Lista 2) può essere
fatta in rapporto al grado d’esposizione alle sovratensioni atmosferiche
e di manovra, al tipo di messa a terra del neutro e, ove applicabile alla tipologia
di protezione contro le sovratensioni.
I valori di isolamento sotto riportati dovranno essere indicati nella targa dati
del trasformatore.
Sonde Pt100
Una sonda termica Pt100 è in grado di fornire la temperatura in tempo reale,
in un range da 0°C a 200°C, sfruttando una relazione lineare che lega tra loro
la variazione del valore di resistenza di un elemento in platino e la variazione
di temperatura. Esse vengono tarate alla temperature di 0°C e 100°C
cioè i punti di congelamento ed ebollizione dell’acqua alla pressione di 1 atm.
Esistono varie tipologie di sonde termiche. Quelle più comunemente utilizzate
sono realizzate da un sensore collegato con 3 fili (1 filo bianco e 2 fili rossi).
Un trasformatore in resina viene normalmente accessoriato con n° 3 sonde
Pt100 (una per ogni avvolgimento secondario), eventualmente può essere
installata una quarta sonda Pt100 sul nucleo magnetico.
Le sonde vengono installate in appositi passaggi predisposti all’interno
degli avvolgimenti secondari che ne permettono l’eventuale sostituzione.
Al fine di avere una rilevazione della temperatura coerente, tutte le sonde
devono essere installate negli avvolgimenti alla medesima altezza, normalmente
vengono posizionate a circa il 30-40% dell’altezza totale della colonna del
trasformatore.
Le funzioni di controllo e di visualizzazione della temperatura sono realizzate
da un termometro digitale (centralina termometrica).
D-99
Guida alla Cabina Trasformatori MT/BT
MT/BT Digitale
Centralina termometrica
Le centraline termometriche normalmente sono in grado di ricevere la misura
della resistenza di 4 sonde Pt100 e di potervi impostare:
l una soglia di allarme;
l una soglia di sgancio;
l una soglia di attivazione di un eventuale sistema di ventilazione.
Per la regolazione dei valori da impostare nella centralina termometrica
si dovrà fare riferimento alle indicazioni del Costruttore.
In caso di un trasformatore Trihal in classe termica F, le regolazioni
del termometro digitale consigliate sono:
l soglia massima di 140°C per l’allarme;
l soglia massima di 150°C per lo sgancio;
l soglia di attivazione di un eventuale sistema di ventilazione di 90°C.
Le centraline termometriche possono essere corredate con uscite seriali RS 232
o RS 485 per connessione a PLC o computer.
Tutte le funzionalità sopra descritte possono essere realizzate direttamente
dal relè di protezione aggiungendo un modulo preposto alla connessione
delle sonde Pt100.
Nucleo magnetico
Le perdite a vuoto corrispondono alla potenza attiva assorbita dalla macchina
quando viene applicata la tensione nominale a uno dei due avvolgimenti
alla frequenza nominale e con l’altro avvolgimento a circuito aperto.
Le perdite principali nel circuito magnetico sono:
l perdite per isteresi
Inversione del campo magnetico;
l perdite per correnti parassite (Foucault)
Correnti che circolano sul nucleo magnetico.
Tali perdite si manifestano allorchè uno dei due avvolgimenti è in tensione e
variano con i quadrato della tensione. Esse, pertanto sono praticamente costanti
al valore nominale.
Per ridurre l’entità delle perdite il circuito magnetico e realizzato con lamierini
al silicio a grani orientati. La qualità dei lamierini, la loro modalita di taglio
e di impacchettamento condizionano le prestazioni del circuito magnetico
e delle correnti che circolano sul nucleo magnetico.
D-100
Avvolgimenti
Le perdite dovute al carico, dette anche perdite in cortocircuito, sono legate alle
perdite per effetto Joule sugli avvolgimenti percorsi dalle correnti di carico, oltre
che sulle masse ferrose prossime agli stessi avvolgimenti. Perdite addizionali
dovute al flusso disperso.
Le perdite dovute al carico sono riconducibili essenzialmente alle perdite
l sui circuiti principali percorsi da corrente ohmiche;
l alle perdite addizionali negli avvolgimenti(per correnti di Foucault);
l alle perdite addizionali varie sulle masse metalliche (perdite nel ferro).
Queste perdite sono proporzionali al quadrato della corrente di carico
e si esprimono ad una temperatura di riferimento normalizzata.
l 75˚ C per trasformatori in olio
Classi energetiche
Consumi bassi Con l’obbiettivo di ridurre le perdite elettriche nei trasformatori MT/BT (perdite a
carico e le perdite a vuoto), la commissione Europea ha emesso il Regolamento
Europeo 548/2014 che è stato recepito dalla norma CEI EN 50588-1.
La Norma CEI EN 50588-1 regola i trasformatori di potenza con almeno un
avvolgimento con isolamento in media tensione di valore massimo 36 kV e
potenza nominale compresa da 5 kVA fino a 40 MVA.
Nella presente guida non sono considerati i trasformatori di grande potenza ed i
trasformatori da palo in quanto non attinenti a questa guida.
La Norma CEI EN 50588-1 stabilisce le possibili classi energetiche utilizzabili
(installabili e che si possono mettere in servizio su tutto il territorio Europeo)
per le diverse potenze dei trasformatori e per la tipologia di isolamento.
Trasformatori immersi in un liquido e trasformatori trifase di tipo a secco, per
semplicità di seguito verranno chiamati trasformatori trifase con isolamento in
olio e con isolamento in resina.
Le classi energetiche sono denominate con lettere con andamento crescente
in funzione della maggiore efficienza del trasformatore:
l perdite a carico PKà perciò le perdite sui trasformatori saranno declinate
in Ak, Bk, Ck ….
l perdite a vuoto P0 perciò le perdite sui trasformatori saranno declinate
Consumi bassi in A0, B0, C0
Le perdite massime da rispettare fanno riferimento alla data di immissione sul
mercato del trasformatore, con due tempistiche differenti:
fase 1 dal 1 luglio 2015
fase 2 dal 1 luglio 2021
Deroghe
L’obbiettivo iniziale del Regolamento Europeo Ecodesign, ripreso poi nella
norma Norma CEI EN 50588-1 è quello di ridurre le perdite elettriche dei
trasformatori MT/BT, perciò le seguenti indicazioni non si applicano ai
trasformatori specificatamente progettati e utilizzati per i seguenti utilizzi:
l trasduttori progettati specificatamente per alimentare strumenti di
misurazione, contatori, commutatori e altri apparecchi simili;
l trasformatori con avvolgimenti di bassa tensione progettati specificamente per
D-101
Guida alla Cabina Trasformatori MT/BT
MT/BT Digitale
Tabella 1.1
Potenza Tensione Fase 1 (dal 1 Luglio 2015) Fase 2 (dal 1 Luglio 2021)
nominale di corto Perdite massime a carico Pk (W) Perdite massime Potenza Perdite massime Perdite massime Potenza
(kVA) circuito Ck Bk Ak a vuoto P0 (W) acustica Lwa a carico Pk a vuoto P0 (W) acustica Lwa
(Vcc) % A0 dB (A) (W) Ak AA0 dB (A)
≤ 25 4 900 725 600 70 37 600 63 36
50 4 1100 875 750 90 39 750 81 38
100 4 1750 1475 1250 145 41 1250 130 40
160 4 2350 200 1750 210 44 1750 189 43
250 4 3250 2750 2350 300 47 2350 270 46
315 4 3900 3250 2800 360 49 2800 324 48
400 4 4600 3850 3250 430 50 3250 387 49
500 4 5500 4600 3900 510 51 3900 459 50
630 4o6 6500 5400 4600 600 52 4600 540 51
800 6 8400 7000 6000 650 53 6000 585 52
1000 6 10500 9000 7600 770 55 7600 693 54
1250 6 --- 11000 9500 950 56 9500 855 55
1600 6 --- 14000 12000 1200 58 12000 1080 57
2000 6 --- 18000 15000 1450 60 15000 1305 59
2500 6 --- 22000 18500 1750 63 18500 1575 62
3150 6 --- 27500 23000 2200 64 23000 1980 63
La norma prevede un continuo efficentamento dei trasformatori MT/BT e perciò
prevede due fasi di attivazione (1 luglio 2015 e 1 luglio 2021). I valori evidenziati
sono i valori delle perdite massime ammissibili in ognuna delle due fasi.
Esempio: fino al 30 giugno 2021 (Fase 1), un trasformatore di potenza 1000 kVA
deve avere come massime perdite a carico le perdite della classe Ck, per un
trasformatore da 1250 kVA invece devono essere in classe Bk. In entrambi i casi
è possibile diminuire le perdite scegliendo classi migliorative.
D-102
Tabella trasformatori trifase MT/BT con isolamento in resina
fino a Um ≤ 24 kV
Tabella 1.2
Potenza Tensione Fase 1 (dal 1 Luglio 2015) Fase 2 (dal 1 Luglio 2021)
nominale di corto Perdite massime a carico Perdite Potenza Perdite massime Perdite massime Potenza acustica
(kVA) circuito Pk (W) massime a acustica Lwa a carico Pk (W) a vuoto P0 (W) Lwa dB (A)
(Vcc) % vuoto P0 (W) dB (A) Ak AA0
Bk Ak
A0
D-103
Guida alla Cabina Trasformatori MT/BT
MT/BT Digitale
" "
𝑄𝑄𝑄𝑄𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
𝑋𝑋𝑋𝑋Requisiti ∙ 𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡(𝜑𝜑𝜑𝜑𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐a) trasformatori
𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 = 𝑅𝑅𝑅𝑅𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐applicabili = 2 trifase con potenza nominale > 3150 kVA
3 ∙ 𝐼𝐼𝐼𝐼2𝑁𝑁𝑁𝑁
L’indice di efficienza di picco PEI (Peak Efficiency Index)
I trasformatori MT/BT 𝑉𝑉𝑉𝑉1𝑁𝑁𝑁𝑁con potenza nominale superiore a 3150 kVA fino a 40000
kVA devono =
𝐼𝐼𝐼𝐼1𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 rispettare il valore di efficienza PEI (Peak Efficiency Index).
′
√3 ∙ 𝑍𝑍𝑍𝑍𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
Metodo di calcolo
L’indice di efficienza 𝑉𝑉𝑉𝑉20
di picco (PEI) è il valore massimo del rapporto tra la
potenza𝐼𝐼𝐼𝐼2𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
apparente = meno le perdite elettriche e la potenza apparente del
"
trasformatore. √3 ∙ 𝑍𝑍𝑍𝑍𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
L’indice di efficienza di picco comprende le perdite associate al sistema di
raffreddamento (Pc0)
P0 Perdite a vuoto
2(𝑃𝑃𝑃𝑃0 + 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0 ) Pc0 Perdite per il sistema di ventilazione
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝐼𝐼𝐼𝐼 = 1 − per funzionamento a vuoto
𝑃𝑃𝑃𝑃0 + 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0
𝑆𝑆𝑆𝑆𝑟𝑟𝑟𝑟 � 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑘𝑘𝑘𝑘 Pk Perdite a carico
Sr Potenza nominale
Il valore minimo PEI, che deve essere soddisfatto in tutti i casi, può essere
ottenuto con diverse combinazioni delle perdite a carico e delle perdite a vuoto.
Questo equivale a diversi fattori di carico a cui si verifica PEI.
Il rapporto tra il carico e le perdite di carico non deve essere adattato
all’applicazione al fine di ottenere la migliore effettiva efficienza in servizio.
Per raggiungere questo obiettivo, sono disponibili i seguenti metodi:
l considerare i valori delle perdite a carico e delle perdite a vuoto in
considerazione del carico previsto (soluzione consigliata);
l prescrivere i valori massimi di perdite a carico e di perdite a vuoto;
l specificare l’indice minimo di efficienza ad un dato valore di carico,
D-104
" "
𝑄𝑄𝑄𝑄𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
𝑋𝑋𝑋𝑋𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 = 𝑅𝑅𝑅𝑅𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 ∙ 𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡(𝜑𝜑𝜑𝜑𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 ) = 2
3 ∙ 𝐼𝐼𝐼𝐼2𝑁𝑁𝑁𝑁
𝑉𝑉𝑉𝑉1𝑁𝑁𝑁𝑁
𝐼𝐼𝐼𝐼1𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 = ′
Tolleranze
√3 ∙ 𝑍𝑍𝑍𝑍𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
Nei collaudi di accettazione non sono previste tolleranze ai valori prescritti nelle
tabelle 1.1, 1.2, 1.5 e 1.6. 20
𝑉𝑉𝑉𝑉
𝐼𝐼𝐼𝐼2𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 = "
Ogni trasformatore che√3
non∙ 𝑍𝑍𝑍𝑍
rispetta uno dei limiti indicati nella tabelle
𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
precedenti non è conforme a quanto indicato nel Regolamento Europeo
548/2014 del 21 maggio 2014.
Sono ammesse tolleranze del 5% per le sole verifiche dei parametri misurati
dalle autorità di vigilanza degli Stati membri. Le perdite a vuoto e le perdite a
carico possono essere 5% più
2(𝑃𝑃𝑃𝑃0 +alte ) valori indicati nelle tabelle 1.1, 1.2, 1.5 e
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0dei
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝐼𝐼𝐼𝐼 = 1 −
1.6. Questa tolleranza è da intendersi𝑃𝑃𝑃𝑃0 + 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑐𝑐𝑐𝑐0per la sola attività di verifica e non durante
la costruzione/accettazione 𝑆𝑆𝑆𝑆𝑟𝑟𝑟𝑟 � dei trasformatori.
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑘𝑘𝑘𝑘
Le verifiche delle perdite a vuoto e delle perdite a carico per il PEI saranno
realizzate utilizzando la seguente formula.
2(𝑃𝑃𝑃𝑃𝐴𝐴𝐴𝐴0 + 𝑃𝑃𝑃𝑃𝐴𝐴𝐴𝐴𝑐𝑐𝑐𝑐0 )
𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝐼𝐼𝐼𝐼 = 1 − [𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝𝑝]
𝑃𝑃𝑃𝑃 + 𝑃𝑃𝑃𝑃
1,05 ∙ 𝑆𝑆𝑆𝑆𝑟𝑟𝑟𝑟 � 𝐴𝐴𝐴𝐴0 𝑃𝑃𝑃𝑃 𝐴𝐴𝐴𝐴𝑐𝑐𝑐𝑐0
𝐴𝐴𝐴𝐴𝑘𝑘𝑘𝑘
D-105
Guida alla Cabina Trasformatori MT/BT
MT/BT Digitale
Accessori trasformatore
I trasformatori di media tensione possono essere corredati con diversi
X accessori, l’applicazione di alcuni accessori varia in funzione della tipologia di
isolamento (olio/resina).
X Armadio di protezione
X Il trasformatore con isolamento in resina non garantisce una protezione contro
i contatti diretti e/o accidentali, esistono perciò degli armadi di protezione che
assicurano:
l protezione: un armadio di protezione assicura una protezione ai contatti
X diretti e/o accidentali con una protezione es. IP31 mentre il fondo dell’armadio
ha normalmente una protezione diversa es. IP21 al fine di facilitare l’ingresso
dell’aria e migliorare la dissipazione del calore;
Immagine 1: Trasformatore nell’armadio di protezione l ventilazione del trasformatore: l’armadio di protezione deve assicurare una
corretta ventilazione del trasformatore sia con o senza ventilazione forzata;
Isolamento (kV) Parete piena X Grigliato X (mm) l accesso al trasformatore in sicurezza: deve essere possibile corredare
(mm) l’armadio di protezione con un blocco a chiave di sicurezza in modo tale
7,2 90 300 che venga garantito l’accesso al trasformatore solo quando il dispositivo
12 120 300 (interruttore o IMS) che alimenta il trasformatore sia disalimentato e messo
17,5 160 300 in sicurezza (messo a terra);
24 220 300
36 320 320 Devono comunque essere rispettate le indicazioni del costruttore, quali:
l distanze di isolamento: posizionare l’armadio ad una corretta distanza dagli
avvolgimenti MT e dalla sbarre del triangolo;
Flange di passaggio dei cavi l posizionamento cavi: i cavi in ingresso e in uscita devono essere posizionati
200mm
opportunamente al fine di mantenere una distanza corretta dagli avvolgimenti
MT e dalla sbarre del triangolo;
l posizionamento nel locale: si deve mantenere una corretta distanza
dall’armadio di protezione alle pareti del locale circostante al fine di premettere
un corretto passaggio d’aria.
Attenzione: la distanza serve nella zona delle griglie di aerazione.
200mm
Si deve anche considerare lo spazio necessario per un eventuale intervento
alle prese di regolazione e per le verifiche ispettive.
200mm Gli armadi hanno la funzione di protezione, perciò non sono progettati
per sostenere dei carichi.
500mm
L’utilizzo di un armadio di protezione ad un trasformatore di media tensione
con isolamento in resina non lo rende adatto ad una installazione da esterno.
Esistono armadi di protezione trasformatori adatti all’utilizzo di terminazioni MT
Immagine 2: distanze dell’armadio di protezione alle pareti sconnettibili e/o connessioni BT con condotti sbarre prefabbricati.
Barre di ventilazione
I trasformatori di media tensione sono normalmente progettati per un
funzionamento con ventilazione aria naturale (AN), in caso di sovraccarichi
temporanei è possibile aggiungere delle barre di ventilazione al fine di
mantenere una corretta temperatura del trasformatore.
I trasformatori possono essere corredati di uno o più ventilatori posizionati
alla base di ogni avvolgimento.
Queste barre di ventilazione vengono attivate da un apposito contatto della
centralina termometrica o da un altro sistema di protezione del trasformatore
stesso.
In funzione della potenza delle barre di ventilazione, queste possono essere
azionate da un relè dedicato oppure da un sistema di controllo dedicato.
Un trasformatore con l’aggiunta di barre di ventilazione può aumentare
temporaneamente la sua potenza del 40%. Nei dati di targa il trasformatore
è considerato con ventilazione aria naturale (AN) e senza l’incremento di
potenza nominale dato dalle barre di ventilazione.
D-106
Scaricatori di sovratensione
Gli scaricatori di sovratensione sono dispositivi che proteggono gli apparecchi
dalle sovratensioni atmosferiche e dalle sovratensioni di manovra.
Esistono differenti tipologie di scaricatori di sovratensione. Essi si possono
classificare in funzione delle modalità costruttive, dei valori di intervento o della
tipologia di sovratensioni rilevate:
l sovratensioni di natura temporanea: Tov (Temporary over voltage) che
originano da guasti impiantistici e che sono di natura non impulsiva;
l sovratemperatura di natura transitoria: tipicamente sovratensioni di manovra
che oscillano e durano pochi microsecondi;
l sovratensioni di natura impulsiva: generate da fulmini.
Gli scaricatori di sovratensione normalmente utilizzati in media tensione sono
costruiti in ossido metallico senza spinterometri e con un corpo in gomma-
silicone.
Teminazioni sconnettibili MT
E’ possibile corredare il trasformatore di terminali sconnettibili (parte fissa)
per rendere più veloce la disconnessione del cavo MT di un trasformatore.
Anche con l’aggiunta di terminali sconnettibili un trasformatore in resina deve
essere sempre considerato, in ogni sua parte, come in tensione e pertanto è
assolutamente proibito toccarlo quando è in funzione.
In caso di trasformatore con terminali sconnettibili sarà possibile richiedere
anche un dispositivo di blocco alla disconnessione della parte mobile.
Condotti sbarre BT
È possibile corredare il trasformatore di un collegamento prefabbricato
per connettere un sistema di distribuzione tramite condotto sbarre.
Piedini antivibrazioni
In alcune applicazioni (es. installazione su shelter a fianco di gruppi elettrogeni)
è possibile corredare il trasformatore con 4 supporti antivibranti da porre
sotto le ruote di traslazione del trasformatore, oppure sustituendo le ruote di
traslazione con dei supporti di smorzamento delle vibrazioni.
D-107
Guida alla Cabina
MT/BT Digitale
D-108
Guida alla Cabina E - Carpenterie BT
MT/BT Digitale
E-109
Guida alla Cabina Carpenterie BT
MT/BT Digitale
Norme di riferimento
La norma di riferimento è la CEI EN 61439-2: “Apparecchiature assiemate
di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 2: Quadri
di potenza”, da leggersi congiuntamente alla Parte 1 contenente le regole
generali e a cui si rimanda per le modalità di applicazione e per le prescrizioni
costruttive e di prestazione comuni a tutti i tipi di quadro BT.
I “power center”, a causa del loro campo d’applicazione e punto di installazione
all’interno dell’impianto BT, presentano correnti d’impiego e valori di tenuta al
corto circuito elevati, rappresentano il primo livello della distribuzione BT, e sono
Forma 3b: Terminali e conduttori esterni separati dalle equipaggiati normalmente con interruttori, automatici e non, aperti e scatolati
sbarre (vedere pagina M-227 a M-232).
l segregazione delle sbarre da tutte le unità funzionali
In generale, per un quadro di distribuzione principale per interno e
l segregazione di tutte le unità funzionali tra loro generalmente posizionato in locali tecnici dedicati, si dovrebbe richiedere una
l segregazione dei terminali per conduttori esterni e dei forma di segregazione adeguata al livello di continuità di servizio che si vuole
conduttori esterni dalle unità funzionali, ma non dai terminali garantire (maggiore è il livello di continuità di servizio richiesto e più alta dovrà
delle altre unità funzionali essere la forma di segregazione).
Per i power center si devono consentire manutenzione e interventi in sicurezza
in una zona senza creare disservizio nelle altre, e quindi il quadro viene diviso in
aree funzionali (celle) ed è equipaggiato con interruttori in esecuzione estraibile
per velocizzare la sostituzione degli stessi.
La forma di segregazione 4 è in generale la caratteristica specifica per garantire
queste possibilità al power center che costituisce l’elemento di base di tutto
l’impianto al quale è richiesta una continuità di servizio estrema.
Inoltre, per ottenere un maggiore livello di sicurezza in esercizio e durante la
manutenzione la forma 4 è generalmente consigliata con la lettera aggiuntiva
“b”, la cui caratteristica specifica è che “i terminali per conduttori esterni non
sono nella stessa cella come unità funzionale associata ma sono in spazi o celle
individuali, separati rinchiusi e protetti”.
Forma 4a: terminali nella Forma 4b: terminali non
stessa cella associati nella stessa cella associati Quanto sopra non esclude la possibilità di utilizzare, su richiesta dell’utente,
all’unità funzionale all’unità funzionale quadri “power center” con forme di segregazioni inferiori, per esempio 3b, che
Forma 4
comunque garantisce la segregazione tra tutte le unità funzionali e il fatto che i
l Segregazione delle sbarre da tutte le unità funzionali
terminali per conduttori esterni e i conduttori esterni siano separati dalle sbarre
l segregazione di tutte le unità funzionali tra loro Costruttivamente, i power center comprendono una o più unità di ingresso, la
l segregazione dei terminali per conduttori esterni corrente all’interno viene distribuita mediante idonei sistemi sbarre che posso
associati con un’unità funzionale dai terminali di qualsiasi essere anche più di uno, in funzione della presenza di congiuntori e arrivi linea
altra unità funzionale e dalle sbarre da Gruppi elettrogeni, ed un numero relativamente ridotto di unità di uscita.
l segregazione dei conduttori esterni dalle sbarre
Come già detto, caratteristiche peculiari di questi quadri sono gli elevati
l segragazione dei conduttori esterni associati con un’unità
valori delle correnti nominali e di cortocircuito, e per poter garantire queste
funzionale dalle altre unità funzionali e loro terminali
prestazioni i costruttori hanno sviluppato delle strutture metalliche rinforzate,
l i conduttori esterni non necessitano di essere separati
atte a resistere alle elevate sollecitazioni elettromeccaniche. Questo tipo di
tra loro
struttura realizzata ad armadio “a pavimento” supporta, con diverse profondità,
l’installazione di apparecchiature e di sistemi sbarre di grandi dimensioni.
Il tipo costruttivo prevede scomparti divisi in più celle ad accesso selettivo,
per permettere la manutenzione e l’intervento in condizioni di sicurezza in una
sezione del quadro senza mandare fuori servizio le altre utenze.
E-110
Caratteristiche per identificare le informazioni necessarie al costruttore del quadro (Power Center) per la sua realizzazione
Caratteristiche del quadro Prescrizioni da riportare Note
(vedi Allegato BB della CEI EN 61439-2)
Protezione contro l’ingresso di corpi solidi Interno: IP3X IP30 poiché normalmente i quadri MT
e l’ingresso di liquidi o i trasformatori non hanno IP superiori
Impatto meccanico esterno (IK)(1) IK08 In cabina non esistono rischi agli urti importanti
Resistenza ai raggi UV (si applica solo ai quadri Non previsto Il quadro è installato all’interno
per esterno, se non diversamente specificato)
Resistenza alla corrosione Severità di prova A Il quadro è installato all’interno
Temperatura dell’aria ambiente limite inferiore Come previsto dalla norma
Temperatura dell’aria ambiente limite superiore Come previsto dalla norma
Temperatura dell’aria ambiente massimo valore Come previsto dalla norma
medio giornaliero
Temperatura dell’aria ambiente limite inferiore Come previsto dalla norma
Massima umidità relativa Come previsto dalla norma
Condizioni speciali di servizio:
l vibrazioni;
l condensa eccessiva;
l inquinamento gravoso; Resistenza anticonsensa
l ambiente corrosivo;
Ambiente non particolarmente aggressivo ma con
l campi elettrici e magnetici intensi;
possibilità di piccoli animali / roditori dal cunicolo
l funghi;
cavi inferiore
l piccoli animali;
l pericolo di esplosione; Prevedere piastra pressa cavi sul fondo
l vibrazioni e scosse intense;
l inondazioni
Non previste
Dimensioni massime esterne e masse (2400 x 600 x 2000) mm Indicazioni necessarie per la realizzazione dei
Massa 1850 kg supporti di fissaggio / ferri di base
Tipo/i di conduttore/i esterno/i Condotto sbarre In questo caso il quadro dovrà essere predisposto
per lo staffaggio ed il collegamento del condotto e
garantire il grado di protezione richiesto
Verso del/i conduttore/i esterno/i Dall’alto
Materiale del conduttore esterno Rame / Alluminio
Dimensioni massime e masse dell’unità trasportata 800 x 600 x 2000
Massa 1000 Kg
Metodi di trasporto (gru, muletto) Gru
Dettagli sull’imballaggio Gabbia in legno
Prescrizioni relative all’accessibilità in esercizio Utilizzo di celle per ogni unità Grado con richiesta di alta continuità
da parte di persone autorizzate per l’estensione o gruppo funzionale di servizio e ampliamenti sotto tensione
Protezione contro i contatti diretti di parti interne Barriere ed involucri In alternativa di tutte le parti attive
pericolose in tensione durante la manutenzione o
l’aggiornamento (ad esempio le unità funzionali,
le sbarre principali, le sbarre di distribuzione)
Forma di segregazione Forma 4b (2) Consente l’aggiunta / sostituzione di unità
funzionali anche con quadro sotto tensione
(1) La Norma CEI EN non nomina in maniera specifica il grado IK.
(2) A richiesta la forma di segregazione può essere inferiore, preferibilmente non inferiore a 3b
Altre caratteristiche
Il ruolo fondamentale e prioritario del power center è quello di distribuire la
potenza elettrica garantendo nel contempo la sicurezza delle persone e delle
cose, ma, con l’evolversi delle esigenze di monitoraggio, misura e controllo
sull’impianto, questa “azione” non può rimanere separata dal contesto.
La funzione del quadro di bassa tensione e, nel nostro caso, del power center,
cambia evolvendosi in un quadro per il controllo e per la gestione dell’energia a
servizio dell’efficienza dell’impianto.
In questo senso, il quadro deve essere accessoriato da una serie di strumenti di
misura e da altri apparecchi di comando e controllo; con le moderne tecnologie
sempre più i dispositivi di protezione integrano funzioni di misura dell’energia,
comando e comunicazione a distanza, permettendo un controllo totale del
sistema di distribuzione elettrica.
Un quadro siffatto diventa un componente attivo dell’impianto elettrico e adatto
alla gestione dell’energia.
Infatti, attraverso di esso e le sue apparecchiature passano informazioni
fondamentali per la gestione energetica dell’impianto, quali ad esempio:
l le regolazioni dei dispositivi di protezione;
l il tipo di guasto che ha causato lo sgancio di un dispositivo;
l lo stato dell’installazione prima del fuori servizio;
l la gestione automatica di un distacco-riattacco carichi;
oltre a tutte le misure delle energie e delle potenze.
E-111
Guida alla Cabina
MT/BT Digitale
E-112
Guida alla Cabina F - Studio del coordinamento
MT/BT Digitale delle protezioni
F-113
Guida alla Cabina Studio del coordinamento
MT/BT Digitale delle protezioni
i-Project è un software professionale Lo scopo di uno studio di coordinamento delle protezioni è quello di ottenere
gratuito, elaborato da Schneider Electric, delle regolazioni tali da assicurare la tempestività degli interventi a garanzia
della protezione della rete elettrica e della selettività d’intervento tra le varie
che facilita il progetto, la realizzazione e la protezioni così da ottenere la massima continuità del servizio della rete elettrica
verifica d’impianti sia in media sia in bassa anche in presenza di guasto. La selettività consiste nel fare in modo che
tensione: solo le protezioni relative alla parte d’impianto sede di guasto intervengano
mantenendo in servizio le parti di rete elettrica non interessate.
l soddisfa la Norma CEI 0-16; Esistono delle situazioni dove è possibile realizzare una selettività di tipo
l esportazione di schemi elettrici unifilari, parziale a causa ad esempio dei limiti imposti del distributore. In questi casi
è comunque accettato, per alcuni valori di guasto, che le protezioni siano scelte
compatibili con Schneider Electric CAD con caratteristiche d’intervento tali da far intervenire più protezioni, evitando
Library secondo le nuove normative; situazioni in cui intervengono solamente le protezioni a monte e non quella
l esportazione diretta in eXteem, per la a valle, creando notevoli difficoltà nella ricerca del guasto.
L’esempio qui in seguito descritto è stato sviluppato utilizzato il software
quotazione tecnico-commerciale del Schneider Electric i-project.
progetto con le apparecchiature già Tra le varie tipologie impiantistiche possibili, si è voluto sviluppare uno studio
accessoriate; di coordinamento relativo alla soluzione più diffusa per gli allacciamenti in
media tensione, costituita da un unico trasformatore installato nello stesso locale
l cartigli editabili di Media e Bassa
dove è posto il quadro di ricezione.
Tensione; In questa configurazione la regolazione della Protezione Generale deve
l aggiornamenti automatici ; assolvere contemporaneamente a due compiti distinti:
l rispettare i limiti richiesti dal fornitore per essere selettivo con le protezioni
l stampe in Microsoft Excel della relazione installate in sottostazione AT/MT e minimizzare le conseguenze per tutti gli
di calcolo del cartiglio. utenti connessi alla stessa rete, derivanti da un eventuale guasto all’interno
all’impianto utente,
l proteggere le persone e l’apparecchiatura dal punto di consegna sino
all’interruttore generale di bassa tensione installato a valle del trasformatore
(vedere pagina M-227).
Dati di progetto
L’ente distributore fornisce, mediante comunicazione scritta o attraverso
apposito sito, le informazioni riguardanti le caratteristiche dell’alimentazione,
dove generalmente è indicato il valore della corrente di cortocircuito massima
trifase per il dimensionamento dell’ apparecchiatura (12,5 kA).
Caratteristiche dell’alimentazione
Linea MT alimentante
Presenza richiusura rapida Si tempo attesa 0,6 s
Frequenza nominale 50 Hz ± 1% (95% dell’anno)
+ 4% -6% (100% dell’anno)
Tensione nominale 15 kV ± 10%
Tensione massima per l’isolamento 24 kV
Livello di isolamento a frequenza 50 Hz 50 kV
Livello di isolamento ad impulso 1,2/50 ms 125 kV
Corrente di cortocircuito massima trifase 12,5 kV
Esercizio del neutro MT A terra tramite impedenza
Corrente di guasto monofase a terra IF = 50 A
Tempo di eliminazione del guasto a terra tF >> 10s (tensione di contatto < 75 V)
l I valori evidenziati in giallo vanno inseriti nell’apposita finestra “Dati di
Progetto” accedendo attraverso la sequenza indicata.
F-114
Limiti richiesti dal fornitore
Per le tarature del dispositivo di protezione generale sono da considerare
i valori massimi ammessi dalle imprese distributrici di energia elettrica.
Nell’esempio sottostante si possono notare in campo verde i limiti di taratura
relativi ai guasti di fase.
Nel campo rosso sono evidenziati i limiti posti per la regolazione del guasto
a terra ed in grigio le indicazioni dedicate agli impianti con un’estensione
della rete in media tensione superiore ai 400 m a 20 kV o 533 m se alimentati
a 15 kV.
Per l’esempio descritto è stata considerata una connessione in cavo lunga
5 m tale da non richiedere protezioni di tipo direzionale.
Protezioni Soglie di intervento Tempo Note
di intervento(4)
I> (51.S1) alfa 0,02 NIT Richiusure escluse
I> (51.S1) beta 0,14 NIT Richiusure escluse
I> (51.S1) K 0,13 NIT Richiusure escluse
I> (51.S1) 84 A (2)
NIT Richiusure escluse
I>> (51.S2) 250 (2) (5)
0,5 s Richiusure escluse
I>>> (51.S3) 600 A (2)
0,12 s Richiusure escluse
I0> (51N.S1) 2A (2) (6)
0,45 s Richiusure escluse
I0>> (51N.S2) 175 A (2) (6)
0,17 s Richiusure escluse
V0(1) I0(2) f(3)
67N.S1 2V 2A (60-120)° 0,17 s Sempre attiva
Richiusure escluse
67N.S2 5V 2A (60-250)° 0,45 s Sempre attiva
Richiusure escluse
(1) Tensione al secondario misurata tramite 3 TV di fase con collegamento a triangolo aperto
e rapporto di trasformazione complessivo tale da fornire 100 V in ingresso alla protezione
in presenza di un guasto monofase franco a terra; nel caso la somma delle tensioni nominali
secondarie dei tre TV di fase sia diversa da 100 V, il valore indicato in Tabella deve essere
moltiplicato da tale somma e diviso per 100.
(2) Corrente al primario misurata tramete TA, TA omopolare od equivalente
(somma vettoriale delle 3 correnti di fase)
(3) L’angolo è positivo se la I0 è in ritardo (in senso orario) sulla V0.
(4) Comprensivo di tempo di ritardo intenzionale e di tempo di apertura interruttore.
NIT= Tempo Normalmente Inverso.
(5) In alternativa è pssibile disabilitare la protezione di massima corrente di fase di
prima soglia I > (51.S1) a tempo normalmente inverso (NIT) ed impostare la protezione
I>>(51.S2) ad un valore < 156 A.
Per la soglia I> il fornitore in alcuni casi, come nell’esempio, consente di attivare
in alternativa alla curva NIT (normal inverse time) una regolazione più restrittiva
per la soglia I>> come evidenziato nella nota (5).
Generalmente, per non interferire con la taratura dell’interruttore generale
di bassa tensione, è preferibile utilizzare la soglia I>> restrittiva e lasciare
disabilitata la soglia I>.
Le regolazioni dei tempi sopra riportati sono comprensive del tempo di apertura
meccanico dell’interruttore SF1 pari a 0,07 s.
F-115
Guida alla Cabina Studio del coordinamento
MT/BT Digitale delle protezioni
Schema impianto
Si procede con la descrizione della topologia dell’impianto e con l’indicazione
del trasformatore utilizzato. Nell’esempio si è utilizzato un monoblocco tipo AT7b
composto da interruttore SF1, relè di protezione Sepam 40, con arrivo ed uscita
cavi dal basso, selezionabile tra le unità funzionali disponibili.
Posizionando il cursore nello schema elettrico, dalla finestra “Contenuto Linea”,
bisogna aggiungere l’elemento “Trasformatore”.
F-116
Dati dell’impianto
Nell’esempio si è utilizzato un trasformatore MT/BTcon le seguenti
caratteristiche:
l in resina del tipo A0Ak
l potenza nominale: 800 kVA
l collegamenti: Dy
l raffreddamento: AN (Aria Normale)
l rapporto di trasformazione: 15 kV / 400 V
Il software elabora i dati inseriti per calcolare i valori delle variabili di maggiore
interesse del circuito descritto.
Posizionando il cursore sullo schema elettrico il software permette la
visualizzazione dei seguenti risultanti:
UnMT (kV) = tensione nominale primaria
UnBT ( kV)= tensione nominale secondaria
IccMT (kA) = corrente di cortocircuito trifase in MT
Ib (A) = corrente di impiego
Inp (A) = corrente nominale trasformatore in MT
Ins (A) = corrente nominale trasformatore in BT
Icc3f s (kA) = corrente di cortocircuito trifase in BT
Icc2f s (kA) = corrente di cortocircuito bifase in BT
Icc3f s/p (A) = corrente di cortocircuito trifase in BT riportata in MT
Icc3fpe s (kA) = corrente di guasto a terra in BT
Icc3fPE s/p (A) = corrente di guasto a terra in BT riportata in MT
Inp trafo in parallelo (A) = corrente di impiego sulla cella di arrivo
Icc3f s/p trafo in parallelo (A) = corrente di cortocircuito trifase in BT riportata
sulla cella di arrivo MT
Iccfpes/p min. trafo in parallelo (A) = corrente di guasto verso terra in
BT riportata sulla cella di arrivo MT in caso di configurazione con un solo
trasformatore inserito.
In-rush/picco (A) = valore del primo picco della corrente di inserzione
K1, K2, K3, K4 fattori correttivi per il dimensionamento a portata della sezione
dei cavi
F-117
Guida alla Cabina Studio del coordinamento
MT/BT Digitale delle protezioni
F-118
EcoStruxure Power™ Regolazione delle protezioni per guasto
Con una cabina MT/BT di fase
digitale puoi monitorare In i-project, come generalmente negli studi di selettività, per un confronto
costantemente lo stato della delle curve di intervento, i valori di taratura degli interruttori di bassa tensione
vengono riportati in media tensione dividendoli per il rapporto di trasformazione,
protezioni BT con dati real
nell’esempio riportato 15000/400 = 37,5.
time di misura, trend storici e
allarmi in caso di guasto.
Regolazione prima soglia di sovraccarico
Durante il funzionamento, l’incremento di temperatura nelle varie parti del
Scopri come a pagina M-227 trasformatore, provoca un deterioramento precoce del materiale isolante. Il
controllo della temperatura è solitamente affidato alle sonde termiche PT100
che in abbinamento ad una centralina di controllo provvedono all’eventuale
Norme di riferimento per gli interruttori distacco del trasformatore.
Attraverso le protezioni degli interruttori di bassa e di media tensione è possibile
automatici: controllare indirettamente il surriscaldamento attraverso il rilevamento delle
l CEI EN 60947-2 : “Interruttori automatici correnti. Il perdurare di una situazione di sovraccarico porta al superamento dei
per corrente alternata a tensione nominale limiti di sovratemperatura previsti in determinati punti del trasformatore.
non superiore a 1000V e per corrente Le impostazioni scelte devono essere compatibili anche con i limiti di portata
dei cavi di media tensione e dei trasformatori di corrente (TA).
continua non superiore a 1500V”.
BT Soglia di intervento (Ir)
La regolazione di una soglia in bassa tensione ha la funzione di rincalzo alle
analoghe protezioni presenti negli interruttori installati a protezione delle linee in
caso di guasto di fase, garantendo la selettività cronometrica mediante il ritardo
impostato.
Nella scelta del relè di protezione è preferibile utilizzare la serie Micrologic 5.0
o superiore per consentire un’ampia gamma di regolazioni e permettere un
maggior livello di selettività con le protezioni di media tensione poste a monte e
con gli altri relè di bassa tensione istallati a valle (vedere pagina da M-227
a M-232).
La corrente nominale del sistema interruttore-TA-relè dovrà essere superiore
alla corrente nominale del trasformatore.
Nel caso considerato, di una potenza da 800 kVA (AN) corrisponde una
corrente nominale secondaria (Ins) di 1154 A.
ll software i-project consente udi scegliere una taglia dell’interruttore maggiore
o uguale a 1250 A.
I sovraccarichi ammissibili per i trasformatori in resina con raffreddamento ad
Aria Naturale sono molto limitati, fatta eccezione per quelli con raffreddamento
ad Aria Forzata dove le scelte devono considerare il sovraccarico ammissibile
che può arrivare fino a +30%.
La regolazione (Ir) di lungo ritardo deve corrispondere indicativamente alla
corrente nominale del trasformatore considerando i valori effettivi di intervento
dello sganciatore.
Con una regolazione (Ir) di 0,9 si ottiene una soglia termica pari a
0,9 x 1250 = 1125 A.
L’intervento dell’interruttore sarà quindi compreso tra i valori di tolleranza definiti
dalla Norma CEI EN 60947-2:
l Inf = 1,05 x 1125 = 1181 A, corrisponde ad un sovraccarico di 1181/1154 = 2%;
l If = 1,20 x 1125 = 1350 A, corrisponde ad un sovraccarico di 1350/1154 = 16%.
Inf, corrente di non funzionamento
If, corrente di funzionamento certo
F-119
Guida alla Cabina Studio del coordinamento
MT/BT Digitale delle protezioni
BT Temporizzazione (tr)
Solitamente questa soglia a tempo dipendente viene temporizzata con un ritardo
(tr) di 4 s in modo da risultare inferiore alla tenuta termica del trasformatore in
resina e contemporaneamente consentire l’avviamento di normali carichi sulla
bassa tensione.
MT Temporizzazione (I>)
La regolazione di un tempo di ritardo (t Int) pari a 4 s, osservando un certo Tipo
di curva (ad esempio la curva IEC VIT/B), garantisce generalmente la selettività
con la bassa tensione.
l Note.
Alcuni fornitori impongono obbligatoriamente l’utilizzo di una soglia a tempo
dipendente per limitare il valore massimo di potenza prelevata. In questi casi se
nell’impianto è presente un solo trasformatore, è possibile come previsto
dalla Norma CEI-016.
F-120
t Regolazione seconda soglia con ritardo
Ir
intenzionale
La regolazione di una soglia in media tensione è necessaria per proteggere
tr da guasti che potrebbero verificarsi al secondario del trasformatore MT/
BT o nel tratto di collegamento tra il trasformatore e il quadro di BT, a monte
dell’interruttore generale di bassa tensione.
BT Temporizzazione (tsd)
Il ritardo intenzionale impostato a 0,2 (Off) garantisce la selettività cronometrica
con gli interruttori BT installati a valle e risulta selettiva con la protezione MT I>>
posizionata a monte.
F-121
Guida alla Cabina Studio del coordinamento
MT/BT Digitale delle protezioni
l Osservazione:
in assenza della protezione di guasto a terra sul centro stella del trasformatore
(51G), è opportuno che la protezione di massima corrente I>> debba proteggere
contro i guasti fase-terra sul secondario, a monte dell’interruttore generale di
bassa tensione. La corrente di guasto a terra in bassa tensione richiama due
correnti sul lato media tensione uguali e contrapposte come viene illustrato nella
seguente figura.
0,577 = 1/√3
Il valore delle correnti viste sul lato primario nella fase L1 e L2 dell’esempio
sono pari a:
18.486 x 0,577 x 400 / 15.000 = 285 A.
Ipotizzando una riduzione del 20% della corrente di guasto per considerare
l’impedenza delle connessioni tra il trasformatore ed il quadro BT otteniamo un
valore di 213 A.
Questo valore risulta nettamente superiore a 144 A impostati per la soglia I>>,
tale da assicurare l’intervento della protezione di MT.
nota: Le precedenti indicazioni di regolazione sono valide solo quando il relè di
protezione è dotato di 3 TA come dettagliato all’interno del paragrafo F.2 della
Guida CEI 99-4 2014-.09.
F-122
MT Soglia di intervento (I>>>)
La regolazione in corrente è scelta considerando una tolleranza complessiva
tra le caratteristiche di intervento delle protezioni di bassa e di media tensione
complessivamente pari al 20%,
500 x 1,2 = 600 A,
Questo valore risulta coerente entro il limite massimo imposto dal fornitore (600 A).
NOTA: nella valutazione delle correnti di cortocircuito non sono state
considerate eventuali componenti unidirezionali presenti nell’istante iniziale del
cortocircuito.
MT Temporizzazione (I>>>)
Viene regolata automaticamente dal software i-project detraendo al tempo
massimo richiesto dal fornitore di 0,12 s il tempo di apertura meccanico
dell’interruttore SF1 di 0,07 s, ottenendo il valore di 0,05 s.
F-123
Guida alla Cabina Studio del coordinamento
MT/BT Digitale delle protezioni
F-124
Guida alla Cabina G - Condizioni ambientali
MT/BT Digitale
Generalità...........................................................................................................................G-126
Ventilazione naturale.......................................................................................................G-128
Ventilazione forzata.........................................................................................................G-130
G-125
Guida alla Cabina Condizioni ambientali
MT/BT Digitale
Misure preventive
Adottando semplici precauzioni è possibile migliorare le prestazioni delle
cabine MT e ridurre al minimo i rischi di condensa e di conseguenza i fenomeni
a effluvio (effetto corona).
Tre sono i principali fattori all’origine del fenomeno:
l l’architettura della sottostazione (dimensioni e posizionamento dei sistemi di
ventilazione, il tipo dimateriali utilizzati);
l le caratteristiche climatiche dell’area ove è installata la cabina MT/BT (zona
molto umida, presenza di nebbia, precipitazioni, orientamento e inquinamento)V
l la tecnologia e/o messa in opera dei terminali dei cavi.
G-126
Evitare le variazioni di temperatura
Le variazioni di temperatura in condizioni di elevata umidità provocano la
formazione di condensa:
l all’interno delle cabine MT installare delle resistenze anticondensa se l’umidità
relativa media resta elevata per un lungo periodo.
Le resistenze devono funzionare senza interruzione 24 ore su 24, per tutto
l’anno, senza comando manuale o automatico:
l migliorare l’isolamento termico della sottostazione per ridurre gli effetti
delle variazioni della temperatura esterna sulla temperatura all’interno della
sottostazione stessa;
l se possibile evitare di riscaldare la cabina.
monitorando i parametri regolazione della temperatura impedisca variazioni brusche della stessa o
lasciare sempre in funzione il riscaldamento;
ambientali di cabina l eliminare le correnti di aria fredda provenienti dai condotti dei cavi, dalle
porte, ecc..
Scopri come a pagina M-168 Eliminare le fonti di umidità vicino alla cabina secondaria
l Impedire l’eccessiva crescita di piante vicino alla sottostazione;
l riparare qualsiasi fuga o perdita nel tetto della sottostazione;
l assicurare la tenuta stagna della sottostazione e dei cavidotti;
l evitare che l’umidità proveniente dai condotti dei cavi penetri all’interno delle
cabine MT;
l talune condizioni climatiche possono favorire la formazione di condensa.
Prevedere sistemi di ventilazione con bocchette per limitare le penetrazioni
dirette;
l installare resistenze anticondensa all’interno degli scomparti della cabina.
G-127
Guida alla Cabina Condizioni ambientali
MT/BT Digitale
Dimensionamento
Vi sono diversi metodi per calcolare il corretto dimensionamento delle aperture
di ventilazione delle sottostazioni, sia per la progettazione di nuove sottostazioni
che per l’adeguamento di cabine esistenti con problemi legati alla formazione
di condensa. Si propone un metodo basato sulla dissipazione di potenza del
trasformatore (effetto joule).
La ventilazione del locale è determinata da:
l S [m²]: superficie dell’apertura di ventilazione inferiore (ingresso aria) sottratta
la superficie della griglia (superficie netta).
l S’ [m²]: superficie dell’apertura di ventilazione superiore (uscita aria) sottratta
la superficie della griglia (superficie netta).
l interasse “H” fra le due aperture. Distanza tra i punti medi delle superfici.
l P [W]: potenza totale dissipata; somma della potenza dissipata dal
trasformatore (a vuoto e a causa del carico), dall’apparecchiatura BT e MT.
Considerando una temperatura media annuale di 20 °C ed un’altitudine massima
di 1000 m, le superfici S e S’ richieste per le aperture di ventilazione possono
essere calcolate applicando le seguenti formule:
S= 1,8∙10-4∙P e S’=1,1∙S
√H
Nel caso di griglie in vetroresina si può stimare che la superficie occupata dalle
griglie sia pari al 10% della superficie totale.
S’=1,1∙1,32=1,46 m2
Esempio:
Dissipazione di potenza del trasformatore = 7970 W
Dissipazione di potenza dell’apparecchiatura BT = 750 W
Dissipazione di potenza dell’apparecchiatura MT = 300 W
L’altezza tra i punti medi delle aperture di ventilazione è 1,5 m.
Calcolo:
Potenza dissipata
P = 7970 + 750 + 300 = 9020 W
S= 1,8∙10-4∙9020 = 1,32 m2
√1,5
G-128
Posizionamento delle aperture di ventilazione
Per favorire l’evacuazione del calore generato dal trasformatore attraverso
la convezione naturale, le aperture devono essere posizionate nella parte
superiore e inferiore del muro vicino al trasformatore. Il calore dissipato dal
quadro MT è trascurabile.
Per evitare problemi di condensa le aperture di ventilazione della
sottostazione devono essere posizionate il più lontano possibile dal quadro.
Se il quadro MT è separato dal trasformatore, la stanza ove è installato il quadro
richiede una ventilazione minima per permettere l’asciugatura dell’umidità che
potrebbe penetrare al suo interno.
G-129
Guida alla Cabina Condizioni ambientali
MT/BT Digitale
Esempio di calcolo
Ipotizzando 19 kW di potenza dissipata dalle apprecchiature si ottiene:
Ventilazione eccessiva
L’unità MT è sottoposta ad improvvise variazioni di temperatura.
2
1: quadro MT
3
2: quadro BT
3: ventilazione alta e bassa
Ventilazione corretta
L’unità MT non è più sottoposta ad improvvise variazioni di temperatura.
2
3
1: quadro MT
2: cassetta BT
3: ventilazione alta e bassa
1
G-130
Guida alla Cabina H - Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
Arco interno.......................................................................................................................H-132
Impianto di terra...............................................................................................................H-140
Interblocchi........................................................................................................................H-147
H-131
Guida alla cabina
Cabina Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
Arco interno
Il fenomeno dell’arco interno è quello di un arco elettrico che si forma
all’interno di un quadro a causa di un cedimento o della perdita dell’isolamento
in determinate condizioni ambientali o in conseguenza di operazioni
post-installazione, indipendenti dalla conformità iniziale assicurata
dal costruttore del quadro alla consegna.
L’energia creata dal guasto interno provoca un incremento della pressione
e conseguentemente della temperatura.
Ne scaturiscono intense sollecitazioni meccaniche delle pareti, delle porte
e degli oblò, fusioni di parti circuitali, principi d’incendio e di scoppio
che possono ferire le persone vicine.
Il fenomeno può avere differenti cause che possono essere suddivise in queste
macro categorie:
Cause legate all’operatore
l Errate manovre.
l Forzature di blocchi meccanici;
l operazioni eseguite senza rispettare le condizioni di sicurezza.
Cause legate all’installazione
l Terminazioni dei cavi non eseguite correttamente;
l installazione non conforme alle indicazioni del costruttore;
l utensili dimenticati all’interno dell’unità funzionale;
l intrusione di elementi esterni;
lpenetrazione di piccoli animali attraverso aperture per il passaggio
dei cavi o attraverso fori di ventilazione non protetti.
Cause legate all’impianto
l Guasto di componenti e/o apparecchiature;
l sovratensioni di origine atmosferica o di manovra
Utilizzo di carichi di valore superiore a quanto previsto in fase di progetto
o da condizioni ambientali più gravose (temperatura, sovratensioni, …)
che portino ad un degrado prematuro dell’isolamento;
l scarsa manutenzione.
Sostituzione di componenti con altri selezionati in modo non corretto;
eliminazione di segregazioni o non corretto riposizionamento delle stesse.
Queste possibili cause sono evitabili assicurandosi che le prestazioni del
quadro siano adeguate a quanto richiesto dall’applicazione, eseguendo
rigorosamente un programma di manutenzione ed efficienti procedure
operative.
H-132
Classificazione di un quadro a tenuta arco interno
secondo la norma CEI EN 62271-200
La CEI EN 62271-200 definisce la prova per la verifica della tenuta all’arco
interno. La prestazione di tenuta all’arco interno è una prestazione opzionale.
Quando è specificata la categoria “Classe di tenuta all’Arco Interno”,
il Costruttore è obbligato a fornire i valori tipici della prestazione e tutte
le informazioni relative.
Tali informazioni sono sufficienti al fine di realizzare e rendere ripetibile la prova
di tipo corrispondente, senza accordo complementare, in quanto la procedura
di prova è totalmente ed esattamente definita.
Nessuna prestazione dichiarata:
l nessuna prova eseguita e quindi nessun test report;
l nessun valore dichiarato sulla targa dati nominali;
l nessuna protezione per le persone.
Tutte queste prestazioni vengono dichiarate a fronte del superamento con esito
positivo della prova di tipo definita dalla Norma.
Quadro prima della prova Quadro durante la prova Quadro dopo la prova
H-133
Guida alla Cabina Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
H-134
l Norma CEI EN 61439-2: Rapporto Tecnico CEI IEC TR 61641
Da leggersi congiuntamente alla Parte 1, Il Rapporto Tecnico CEI IEC TR 61641 è stato sviluppato per facilitare l’accordo
tra costruttore e utilizzatore ai fini della modalità di prova sul quadro,
definisce le prescrizioni specifiche delle con l’obiettivo di garantirne la rispondenza ai requisiti di protezione
apparecchiature di protezione dagli effetti di un arco interno.
e di manovra di potenza La procedura di prova riportata in questo Rapporto Tecnico si applica ai quadri
(quadri di potenza) la cui tensione BT chiusi, a pavimento o a parete, conformi alla Norma CEI EN 61439-2 nelle
situazioni in cui porte o pannelli del quadro sono chiusi e correttamente fissati.
nominale non è superiore a 1000 V Inoltre, prende in considerazione gli effetti della sovra-pressione interna che
in corrente alternata o 1500 V agisce sui pannelli e sulle porte, nonché gli effetti termici dell’arco sugli involucri
in corrente continua. e gli effetti dei gas caldi e delle particelle incandescenti emesse.
Secondo le loro caratteristiche nelle condizioni di arco, i quadri possono essere
classificati dal costruttore come:
l quadri di Classe A: forniscono protezione alle persone contro gli effetti di
un arco in aria al suo interno (nelle aree non classificabili come protette contro
l’innesco dell’arco);
l quadri di Classe B: forniscono protezione alle persone contro gli effetti di
un arco in aria al suo interno (nelle aree non classificabili come protette contro
l’innesco dell’arco) e che mantengono un’integrità strutturale;
l quadri di Classe C: proteggono le persone contro gli effetti di un arco in
aria al suo interno (nelle aree non classificabili come protette contro l’innesco
dell’arco) e che mantengono sia un’integrità strutturale che una limitata
operatività;
l quadri di Classe I: la protezione contro gli effetti dell’arco è realizzata
riducendo il rischio del suo insorgere utilizzando esclusivamente aree protette
contro l’innesco.
Un’ulteriore classificazione è possibile in funzione del tipo di restrizioni
all’accesso:
l accesso limitato al personale addestrato e istruito;
l accesso senza alcuna limitazione.
Il rapporto tecnico non costituisce l’unico elemento di riferimento utile qualora
la conoscenza da parte dell’utilizzatore sui requisiti della sua specifica
applicazione permetta la definizione di modalità e criteri alternativi,
per esempio per tener conto delle specifiche protezioni indossate dal personale
o a specifiche configurazioni del locale dove deve essere installato il quadro.
Nel caso in cui il costruttore voglia verificare la sicurezza del suo quadro
di fronte al pericolo di arco interno, è fortemente raccomandato che segua
integralmente le raccomandazioni del rapporto tecnico.
Per la migliore identificazione di quali eventualità siano coperte dalla prova e
in quali condizioni, i risultati della prova devono essere documentati in modo
completo ed esteso nel rapporto di prova emesso dal laboratorio.
H-135
Guida alla Cabina Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
I 7 criteri di valutazione sulla tenuta agli effetti dell’arco sono stabiliti all’interno
del documento CEI IEC/TR 61641 e consentono di determinare
il comportamento del quadro nei confronti della protezione delle persone
(i primi 5 criteri) e nei confronti dell’integrità del quadro e del suo eventuale
funzionamento dopo la prova (gli ultimi due criteri).
In particolare i criteri valutano le seguenti situazioni conseguenti all’arco:
1. porte e coperture, opportunamente bloccati prima della prova, non si aprono
2. parti del quadro che potrebbero creare pericolo alle persone non sono
proiettate all’esterno (lontano)
3. l’arco non provoca fori l’involucro nelle parti esterne accessibili
4. gli indicatori di tessuto posti all’esterno non prendono fuoco
(vedi figura con gli esempi di posizionamento all’esterno del quadro)
5. il circuito di protezione del quadro è ancora efficace, limitatamente alle parti
accessibili dell’involucro
6. una volta innescato in una zona del quadro, non c’è propagazione dell’arco
alle zone adiacenti o in prossimità
7. dopo il sezionamento e lo smontaggio delle unità funzionali coinvolte dal
guasto è possibile un funzionamento in condizioni di emergenza per il resto
del quadro.
In accordo alle indicazioni del rapporto tecnico, la protezione delle persone
e del quadro si ottiene quando sono soddisfatti i criteri da 1 a 6 mentre
la protezione delle persone e del quadro con capacità di funzionamento
continuato limitato si ottiene quando sono soddisfatti i criteri da 1 a 7.
1
2
3
1
h
Legenda
1 Quadro
i i 2 Altezza del Quadro
h 3 Indicatore
h altezza del quadro
i altezza dell'indicatore
H-136
Quadro Power Center P-Bloc Plus
Caratteristiche
Corrente ammissibile in condizioni di arco interno (Ip arc) 75 kA
Durata ammissibile dell’arco (t arc) 0,3 s
Grado di protezione IP31/41
Tensione d’esercizio 400V
Tensione di isolamento (Ui) 1000V
Tensione d’impulso (Uimp) 12 kV
Frequenza 50 Hz
Corrente ammissibile sistema sbarre principale 3620 A
Forma di segregazione 4b
Classificazione classe d’arco C
Certificazione con sistema di mitigazione cert n° B7006991
Certificazione senza sistema di mitigazione cert n° B7006992
H-137
Guida alla Cabina Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
Grado di protezione IK
La norma CEI EN 62262 definisce un sistema di codifica, il codice IK, per
indicare i gradi di protezione assicurati da un involucro di contenimento del
materiale elettrico contro gli impatti meccanici esterni.
La norma d’installazione CEI 64-8 indica la corrispondenza tra i diversi gradi
diprotezione e la classificazione delle condizioni ambientali per la scelta dei
prodotti,in funzione delle influenze esterne.
Il codice IK è composto da due cifre caratteristiche corrispondenti al valore
dell’energia d’impatto espresso in joule (esempio: IK05).
La guida pratica UTE C 15-103 (norma francese) raggruppa sotto forma di
tabelle le specifiche (tra le quali i gradi di protezione minimi) che devono
caratterizzare i prodotti elettrici, a seconda dei locali o delle posizioni di
installazione.
H-138
Significato delle cifre e delle lettere che compongono
i gradi di protezione IP
1a cifra caratteristica: corrisponde ad una protezione contro la penetrazione 2a cifra caratteristica: corrisponde ad una
di corpi solidi estranei e ad una protezione delle persone contro l’accesso diretto protezione contro la penetrazione dell’acqua con
alle parti pericolose. effetti dannosi per il prodotto.
Protezione del prodotto Protezione Protezione del prodotto
delle persone
Nessuna protezione Nessuna protezione
0 Nessuna protezione
0
DD210014
DD210006
di corpi solidi di diametro il dorso della mano (contatti verticali di gocce d’acqua
superiore o uguale a 50 mm involontari). (condensa)
DD210007
di corpi solidi di diametro un dito della mano gocce d’acqua fino a 15°
superiore o uguale a 12,5 mm d’inclinazione
DD210008
di corpi solidi di diametro con un attrezzo di diametro a pioggia fino a 60°
superiore o uguale a 2,5 mm 2,5 mm d’inclinazione
DD210009
di corpi solidi di diametro con un filo di diametro 1 mm. da tutte le direzioni
superiore a 1 mm
DD210010
(nessuna formazione di con un filo di diametro 1 mm dall’idrante da tutte le direzioni
depositi nocivi)
DD210011
le polveri (stagno) con un filo di diametro 1 mm dall’idrante assimilabili a
grosse onde
dell’immersione prolungata
in condizioni specifiche
Lettera aggiunta
Indica la protezione delle persone contro l’accesso alle parti A Con il dorso della mano
pericolose.
B Con il dito
C Con un attrezzo di diametro 2,5 mm
D Con un attrezzo di diametro 1 mm
H-139
Guida alla Cabina Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
Impianto di terra
Corrente di guasto a terra
Corrente che fluisce dal circuito principale verso terra, o verso parti collegate
a terra, nel punto di guasto. In caso di guasto di una massa collegata ad un
impianto elettrico, la sua carcassa assumerebbe un potenziale non nullo. In
questa situazione un generico collegamento tra la massa e il terreno verrebbe
attraversato da una corrente più o meno elevata in base alla resistenza di tale
collegamento e della differenza di potenziale tra la massa e il terreno.
Questa corrente prende il nome di corrente di guasto a terra perchè è quella
che attraversa il circuito di guasto richiudendosi attraverso il terreno.
Dispersore di terra
Parte conduttiva che può essere annegata in uno specifico mezzo conduttore,
es. nel calcestruzzo o carbone, in contatto elettrico con il terreno (Terra)
Un dispersore di terra è un elettrodo che viene immerso nel terreno per
creare una via a bassa resistenza per la corrente di guasto a terra. Il valore di
resistenza di terra è dipendente dalla geometria, dalla disposizione nel terreno
e dalla distanza dei dispersori utilizzati.
Tensione di contatto Uc
La tensione di contatto è la differenza di potenziale alla quale può essere
soggetto il corpo umano in contatto con parti simultaneamente accessibili,
escluse le parti attive, durante il cedimento dell’isolamento.
È la differenza di potenziale che ricade su una generica persona quando
questa tocca una massa in tensione, durante una perdita di isolamento, e viene
attraversata dalla corrente di guasto a terra (tutta o solo una sua parte).
Essa dipende non solo dal potenziale a cui si porta la massa ma anche dal
potenziale della terra. Tanto più quest’ultima si avvicina al potenziale della
massa, quanto minore è la tensione di contatto. Viene definita tensione di
contatto a vuoto la tensione tra parti conduttrici accessibili simultaneamente
quando non vengano toccate. La tensione di contatto a vuoto aumenta
all’aumentare della distanza tra la persona e il dispersore di terra.
UE UvT
UE UT
H-140
Classificazione dell’impianto in base allo stato
dei sistemi elettici
È possibile realizzare diverse tipologie di sistemi che si differenziano in base
allo stato del neutro () e delle masse. Essi sono:
l sistema TT: neutro collegato a terra e masse collegate a terra;
l sistema TN: neutro collegato a terra e masse collegate al neutro;
l sistema IT: neutro isolato a terra e masse collegate a terra.
Per lo studio dell’impianto di terra si fa riferimento ai sistemi TT e TN-S
(conduttore di neutro separato dal conduttore di protezione).
Per realizzare tutto ciò alcune parti metalliche devono essere collegate
tra loro (collegamenti equipotenziali) e a terra (impianto di terra). Non
necessariamente solo le “masse” delle apparecchiature elettriche devono
essere rese equipotenziali e messe a terra, ma anche tutte quelle parti
metalliche che potrebbero concorrere all’innesco di scariche elettrostatiche
pericolose. Per questo motivo si distinguono i dispersori intenzionali, posti
nel terreno al solo fine di disperdere la corrente di guasto, e i dispersori di
fatto, altri corpi metallici interrati per altri fini (tubazioni, funi di guardia, ferri
delle armature, etc…). Tipicamente tutti questi elementi sono collegati tra loro
mediante un collettore al fine di ridurre il valore effettivo della corrente
di guasto.
H-141
Guida alla Cabina Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
RN
RE
Procedura di progettazione
Il progetto di un impianto di terra può essere realizzato come segue:
l raccolta dei dati (corrente di guasto a terra, durata del guasto e
configurazione, …);
l progetto iniziale dell’impianto di terra basato sui requisiti funzionali;
l determinare se l’impianto di terra fa parte di un impianto di terra “globale”;
l in caso negativo, determinare le caratteristiche specifiche del suolo
(es. specifica resistività dei vari strati del suolo);
l determinare, in base alla corrente di guasto a terra, la corrente che fluisce
nel suolo dall’impianto di terra;
l determinare, in base alla configurazione, le caratteristiche del suolo e tutte
le impedenze verso terra degli impianti di terra in parallelo;
l determinare la tensione totale di terra;
l determinare la tensione di contatto ammissibile;
l se la “tensione totale di terra (EPR)” è inferiore alla “tensione di contatto
ammissibile (UTP)” e sono soddisfatti i requisiti della Tabella 2 (Requisiti minimi
per l’interconnessione di impianti di bassa e alta tensione basati sui limiti della
EPR), il progetto è completato;
Il progetto è completato anche quando la EPR è minore di 2 UTP in
accordo con 5.4.2.
l in caso contrario, determinare se le tensioni di contatto sull’impianto di terra
e nelle sue vicinanze sono nei limiti tollerabili;
l determinare se i potenziali trasferiti rappresentino un rischio al di fuori o
dentro l’area dell’impianto elettrico. Se si, procedere a ridurli nelle aree esposte;
l determinare se le apparecchiature di bassa tensione sono assoggettate a
eccessive sollecitazioni di tensione. Se si, procedere con provvedimenti di
riduzione che possono comprendere la separazione dell’impianto di terra AT
da quello BT.
H-142
l determinare se la circolazione di corrente di neutro del trasformatore può
portare ad eccessive differenze di potenziale tra parti diverse dell’impianto di
terra. Se si, procedere con misure di riduzione.
Una volta soddisfatti i criteri di cui sopra, il progetto può essere affinato, se
necessario, ripetendone i passaggi. È necessario un progetto dettagliato per
assicurare che siano messe a terra tutte le masse. Le masse estranee devono
essere messe a terra, se del caso.
I dispersori di fondazione devono essere collegati e far parte dell’impianto di
terra. Se non sono collegati, è necessario verificare che siano soddisfatti tutti i
requisiti di sicurezza.
Per le strutture metalliche con protezione catodica, può essere necessario
separarle dall’impianto di terra. Devono essere prese precauzioni, quali
etichettature, per assicurare che dette misure non siano modificate o
inavvertitamente vanificate in caso di manutenzione o di modifiche.
l CEI 99-5: “Guida per l’esecuzione Esempio di “procedura per l’esecuzione del progetto dell’impianto di terra”
degli impianti di terra delle utenze attive (Guida CEI 99-5 Allegato G)
e passive connesse ai sistemi di Il progetto di un dispersore di messa a terra si può suddividere nelle seguenti
distribuzione con tensione superiore fasi temporali:
l Fase 1 - Raccolta dei dati fondamentali del progetto;
a 1 kV in c.a.” l Fase 2 - Determinazione delle tensioni di contatto ammissibili;
l Fase 3 - Disegno del dispersore e calcolo della resistenza di terra;
l Fase 4 - Determinazione delle correnti di terra;
l Fase 5 - Calcolo del potenziale totale di terra ed applicazione dello schema
a blocchi indicato nella presente guida;
l Fase 6 - Elaborazione dei profili di tensione di contatto utilizzando adeguati
sistemi di calcolo ed individuazione delle zone di pericolo ed utilizzazione dei
metodi di protezione addizionali;
l Fase 7 - Calcolo termico dei conduttori di terra e formati la maglia;
l Fase 8 - Adozione di sistemi atti ad impedire il trasferimento del potenziale.
La scelta della geometria del dispersore a maglia (Fase 3) viene ottenuta
mediante iterazioni successive eseguendo di volta in volta l’elaborazione dei
profili di tensione (Fase 6).
Normalmente si inizia adottando maglie rettangolari molto larghe per poi ridurle
gradualmente in accordo ai risultati ottenuti per ogni geometria.
Le altre fasi, incluso il calcolo della resistenza del dispersore magliato (RES),
sono indipendenti dalla geometria del dispersore e quindi devono essere
effettuate una volta sola.
Nel seguito dell’Allegato G ciascuna fase della procedura sopra descritta viene
esemplificata nel dettaglio facendo riferimento ad uno stabilimento industriale
alimentato da una linea elettrica esterna molto lunga con tensione pari a 132 kV
con il neutro collegato direttamente a terra
Di seguito se ne rappresenta la planimetria semplificata
(dimensioni dell’impianto all’interno 150 x 260 m)
H-143
Guida alla Cabina Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
lCEI 64-12: “Guida per l’esecuzione Impianto di terra nel sistema TN-S
dell’impianto di terra negli edifici Esempio di dimensionamento dell’impianto di terra in una cabina utente
per uso residenziale e terziario” (Riferimento Guida CEI 64-12)
H-144
b) Guasto lato media tensione
In questo caso il dispersore è direttamente interessato alla chiusura del circuito
di guasto, come indicato nella figura di pagina precedente
Tale guasto genera tensioni di contatto che possono essere pericolose.
La tensione di contatto (che si può trasferire sulle masse e sulle masse
estranee) dipende dalla resistenza di terra e dalla corrente di terra sul
lato media tensione. Il valore della corrente di terra e il tempo di intervento
dei relativi dispositivi di protezione sono parametri che dipendono dalle
caratteristiche del sistema in media tensione del Distributore.
Il dispersore, al fine di limitare in modo adeguato le tensioni di contatto, deve
assicurare l’equipotenzialità fra masse, masse estranee e terreno circostante
soprattutto in corrispondenza dei punti periferici dell’impianto. Deve inoltre
garantire una bassa resistenza
H-145
Guida alla Cabina Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
NOTA: per durate molto brevi (< 0,1 s) dove l’asimmetria della corrente è notevole e
per i dispositivi di protezione limitatori di corrente, K2S2 deve essere superiore al valore
dell’energia specifica indicata dal costruttore del dispositivo di protezione come quella
lasciata passare da questo dispositivo.
H-146
l Norma CEI EN 62271-200: Interblocchi
“Apparecchiature ad alta tensione Elemento essenziale per la corretta esecuzione in sequenza delle manovre
per quadri MT ad apparecchiatura nell’ambito delle cabine è che il personale addetto sia addestrato allo scopo.
prefabbricata con involucro metallico L’utilizzo di idonei interblocchi atti ad impedire operazioni indebite e pericolose
viene considerato come elemento addizionale e non necessario, qualora non
per tensioni da 1 a 52 kV”. espressamente prescritto dalle Norme. Le apparecchiature prefabbricate di
l Norma CEI EN 61439-1e2: Media e Bassa tensione, ad esempio; sono dotate degli interblocchi già previsti
Definisce le prescrizioni specifiche rispettivamente dalla Norma CEI EN 62271-200 e dalla Norma
CEI EN 61439-1 e 2.
delle apparecchiature di protezione
Nel caso si adottino interblocchi è preferibile l’impiego di quelli meccanici,
e di manovra di potenza (quadri di cioè dispositivi che impediscono (o permettono) manovre per mezzo
potenza) la cui tensione nominale di chiavistelli. Possono essere utilizzati interblocchi elettrici ridondanti
non è superiore a 1000 V in corrente (ad esempio due contatti in serie) nei casi in cui non risulti possibile installare
alternata o 1500 V in corrente continua. quelli meccanici.
Per cabine con due alimentazioni munite di interblocco che ne impedisce
l Norma CEI EN50110-1:
il funzionamento in parallelo permanente, è consentito che il dimensionamento
Esercizio degli impiantie lettrici - al cortocircuito sia fatto tenendo conto del maggiore dei contributi
Prescrizioni generali; al cortocircuito delle due alimentazioni.
l Norma CEI 11-27: Per l’esecuzione dei lavori fuori tensione le norme CEI EN 50110-1,
CEI 11-27 e CEI 11-81 stabiliscono che ”dopo aver identificato gli impianti
Lavori su impianti elettrici; elettrici corrispondenti si devono osservare nell’ordine specificato le seguenti
l Rapporto tecnico CEI 11-81: cinque prescrizioni essenziali a meno che non vi siano ragioni importanti per
Guida alle novità dei contenuti della agire diversamente”:
l sezionare la parte di impianto interessata al lavoro;
Norma CEI 11-27. l prendere provvedimenti contro la richiusura intempestiva dei dispositivi di
sezionamento;
l verificare che l’impianto sia fuori tensione;
l eseguire la messa a terra e in cortocircuito delle parti sezionate in AT e in MT
e, ove richiesta, anche in BT;
l provvedere alla protezione verso le eventuali parti attive adiacenti.
La Norma CEI EN 62271-200 stabilisce che ”per ragioni di sicurezza e per
agevolare l’esercizio si devono prevedere interblocchi fra i differenti componenti
dell’apparecchiatura. I dispositivi di interblocco non devono essere danneggiati
da tentativi di manovre errate di qualsiasi apparecchio di manovra associato”.
Esempio
Interblocchi per l’accesso ad un TRASFORMATORE MT/BT protetto a monte
da una Unità Funzionale SM6 tipo DM1
Procedura
Eseguire anellamento di Chiave A con Chiave C (A_C o C_A) e Chiave B
con Chiave D (B_D o D_B)
H-147
Guida alla Cabina Sicurezza dei beni
MT/BT Digitale e delle persone
Trascinamento tra MT e BT
Particolare attenzione deve essere fatta ad un guasto nel trasformatore che
avendo due fonti di alimentazione del guasto potrebbe non intervenire con lo
sganciatore di bassa tensione e mantenere l’alimentazione del guasto stesso da
parte del generatore. Risulta quindi importante prevedere il trascinamento
in apertura tra lato MT e BT anche in assenza di parallelo dei trasformatori.
H-148
Guida alla Cabina I - Connessioni
MT/BT Digitale
Connessioni.........................................................................................................................I-150
I-149
Guida alla Cabina Connessioni
MT/BT Digitale
l Norma CEI 20-13: Le connessioni elettriche sono un fattore di primaria importanza ai fini del
Cavi con isolamento estruso in gomma funzionamento di singoli apparecchi e di interi impianti. Per poter evitare
problematiche legate alla sicurezza e alla qualità del servizio è necessario 𝑄𝑄𝑄𝑄𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
per tensioni nominali da 1 a 30 kV. scegliere opportunamente i criteri di realizzazione " delle "connessioni.
𝑋𝑋𝑋𝑋𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 = 𝑅𝑅𝑅𝑅𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 ∙ 𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡𝑡(𝜑𝜑𝜑𝜑𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 ) = 2
3 ∙ 𝐼𝐼𝐼𝐼2𝑁𝑁𝑁𝑁
l Norma CEI 20-14:
Cavi isolati con polivinilcloruro per Linee elettriche 𝐼𝐼𝐼𝐼1𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 =
𝑉𝑉𝑉𝑉1𝑁𝑁𝑁𝑁
tensioni nominali da 1 kV a 3 kV Le linee elettriche si distinguono in: √3 ∙ 𝑍𝑍𝑍𝑍𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐 ′
Isolante
Un buon isolante deve presentare le seguenti qualità:
l elevata rigidità dielettrica;
l basse perdite dielettriche;
l sufficiente resistenza alle alte temperature.
Può essere realizzato per mezzo di carta impregnata (di olio, fluido o miscela)
o di materiale estruso. Quest’ultima è la tipologia più conveniente nelle
applicazioni MT e BT.
Si trovano in commercio isolanti di varia natura, sia termoplastici (PE, PVC) che
elastomerici (EPR, XLPE, gomme). La scelta deve ricadere su un materiale che
ben resiste alle condizioni di lavoro per tutta la durata di vita del cavo prevista.
Ulteriori componenti
Un cavo presenta inoltre:
l armatura: avvolgimento metallico che protegge dagli urti e possibili danni
meccanici;
l schermatura: insieme di filamenti metallici disposti a raggiera, paralleli al
conduttore che rende radiale il campo elettrico.
l guaina: rivestimento metallico o plastico che protegge dagli attacchi chimici.
I-150
Guida alla Cabina
MT/BT Digitale
NOTA: cavi con isolamento 12/20 kV sono idonei all’utilizzo per tensioni
massime concatenate pari a 1,2 volte il valore di tensione U.
Questo valore deve a sua volta essere confrontato con il valore di tensione
di esercizio considerata la tolleranza indicata dal distributore.
Criteri di scelta
I cavi di bassa tensione utilizzati per installazione all’interno di edifici devono
essere conformi al Regolamento Europeo sui Prodotti da Costruzione
CPR 305/2011.
I cavi devono essere classificati secondo le prescrizioni di CEI UNEL 35011.
La Commissione Europea ha previsto 7 classi di prestazione di reazione
al fuoco identificate dalle lettere A/B1/B2/C/D/E/F.
Il CEI ha inserito nella Tabella CEI UNEL 35016 quattro classi di reazione al
fuoco che devono essere garantite. Il cavo di collegamento in bassa tensione,
nel rispetto dei criteri generali descritti in precedenza, può essere realizzato
con le seguenti caratteristiche:
I-152
Guida alla Cabina
MT/BT Digitale
I-153
Guida alla Cabina Connessioni
MT/BT Digitale
I-154
Guida alla Cabina L - Manutenzione
MT/BT Digitale
Premessa............................................................................................................................ L-156
L-155
Guida alla Cabina Manutenzione
MT/BT Digitale
l DM 37/08: Premessa
‘’Regolamento concernente l’attuazione Il DM 37/08 stabilisce l’obbligo di affidare la manutenzione degli impianti indicati
dell’articolo 11-quaterdecies, all’articolo 1, comma 2, ad imprese abilitate ai sensi dell’articolo 3.
comma 13, lettera a) della legge n. 248 Il proprietario dell’impianto deve adottare le misure necessarie per conservare
del 2 dicembre 2005, recante riordino le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia,
tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte
delle disposizioni in materia di attività dall’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature
di installazione degli impianti all’interno installate (Art. 8, comma 2).
degli edifici’’. Il D.Lgs. 81/08 (art. 15, lettera z) stabilisce che la manutenzione nei luoghi di
l D.Lgs. 81/08: lavoro degli ambienti, delle attrezzature, delle macchine e degli impianti è una
misura indispensabile per la protezione della salute e sicurezza dei lavoratori.
‘’Attuazione dell’articolo 1 della legge
Negli edifici, per esempio, ad uso residenziale, dove non ci sono lavoratori
3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela (vedere la definizione di lavoratore e luogo di lavoro definita dal D.Lgs. 81/08),
della salute e della sicurezza nei luoghi si applica il DM 37/08, mentre in tutti gli altri luoghi, dove è presente almeno un
di lavoro’’. lavoratore a “libro paga” (per esempio, in ambito residenziale, un portinaio, un
giardiniere, ecc.) si applica anche il D.Lgs. 81/08.
l Norma UNI EN 13306: Secondo l’articolo 10, comma 1 del DM37/08, la manutenzione ordinaria degli
‘’Manutenzione - Terminologia di impianti di cui all’articolo 1 non comporta la redazione del progetto né il rilascio
manutenzione’’ dell’attestazione di collaudo, né l’osservanza dell’obbligo di cui all’articolo 8,
comma 1, fatto salvo il disposto del successivo comma 3 (manutenzione degli
l Norma CEI 78-17: impianti di ascensori e montacarichi).
“Manutenzione delle cabine elettriche Secondo l’articolo 86, comma 1 del D.Lgs. 81/08, l’esito dei controlli deve essere
MT/BT dei clienti/utenti finali”. contenuto in un registro tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.
I termini generici e le loro definizioni per le aree tecniche, amministrative e
gestionali della manutenzione sono definiti nella Norma UNI EN 13306.
Le indicazioni utili ai fini della manutenzione degli impianti con cabine elettriche
MT/BT sono contenute nella CEI 78-17.
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L-156
Tipi di manutenzione
Secondo la Norma UNI EN 13306 la manutenzione è la combinazione di tutte le
azioni tecniche, amministrative e gestionali, durante il ciclo di vita di un’entità,
destinate a mantenerla o riportarla in uno stato in cui possa eseguire la funzione
richiesta.
I differenti tipi di manutenzione sono definiti come:
l manutenzione preventiva: manutenzione eseguita a intervalli predeterminati
o secondo criteri prescritti e prevista per ridurre la probabilità di guasto
o il degrado del funzionamento di una entità;
¡ manutenzione ciclica: tipo di manutenzione preventiva effettuata secondo
intervalli di tempo stabili o un numero di unità di misura di utilizzo, ma senza una
precedente indagini sulle condizioni dell’entità.
¡ manutenzione secondo condizione: tipo di manutenzione preventiva che
include una combinazione di monitoraggio delle condizioni e/o ispezione
e/o prove, analisi e le azioni di manutenzione che ne conseguono;
¡ manutenzione predittiva, tipo di manutenzione su condizione eseguita in
seguito a una previsione derivata dall’analisi ripetuta o da caratteristiche note
e dalla valutazione dei parametri significativi afferenti il degrado dell’entità.
l manutenzione correttiva, manutenzione a guasto: manutenzione eseguita
a seguito della rilevazione di un’avaria e volta a riportare l’entità in cui essa
possa eseguire una funzione richiesta;
¡ manutenzione correttiva differita: tipo di manutenzione correttiva che non è
eseguita immediatamente dopo la rilevazione di un’avaria, ma che è differita in
conformità a determinate regole;
¡ manutenzione correttiva d’urgenza: manutenzione correttiva che è eseguita
senza indugio dopo la rilevazione di un guasto in modo da evitare conseguenze
inaccettabili;
l manutenzione programmata: manutenzione eseguita secondo un programma
temporale stabilito o un numero di entità di misura di utilizzo stabilito;
L-157
Guida alla Cabina Manutenzione
MT/BT Digitale
L-158
l Standard IEC 62380: Effetti della manutenzione sulla probabilità
‘’Manuale dati sull’affidabilità - di guasto
Modello universale per la previsione Tutti i componenti elettrici hanno un valore MTTF tipico (IEC 62380). Il tasso
dell’affidabilità di componenti elettronici, di guasto di un componente in funzione del tempo, in genere assume un
PCB e apparecchiature’’. andamento caratteristico, che è quello rappresentato nel seguente grafico:
L-159
Guida alla Cabina
MT/BT Digitale
L-160
Guida alla cabina M - La Cabina Digitale
MT/BT Digitale
Introduzione.....................................................................................................................M-162
Connected products......................................................................................................M-163
Apparecchiature MT................................................................................................ M163
Il Quadro MT SM6..............................................................................................M-163
Relè di protezione MT Sepam e Easergy...................................................M-204
Apparecchiature BT................................................................................................M-223
I quadri Power Center: Okken, P-Bloc e Prisma.......................................M-223
Contatori di energia e strumenti multifunzione Powerlogic..................M-226
Interruttori aperti Masterpact MTZ...............................................................M-227
Interruttori scatolati Compact NSX..............................................................M-231
Interruttori modulari Acti 9.............................................................................M-232
Edge Control....................................................................................................................M-233
Energy server con pagine web integrate.........................................................M-233
Piattaforme cloud Facility Expert.......................................................................M-236
Software di monitoraggio Power Monitoring Expert.....................................M-239
M-161
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale
Introduzione
Uno dei trend tecnologici più di rilievo dell’ultimo decennio, è costituito dalla
terza rivoluzione digitale, ossia l’IoT o Internet delle cose, che consente di
raccogliere informazioni dagli oggetti che ci circondano, e di rielaborarle per
trarne benefici.
Grazie al connubio tra tecnologie operative ed informatiche è possibile
rendere intelligente la gestione della manutenzione e incrementare l’efficienza
energetica degli impianti in modo semplice e scalabile. Come specialista
globale per la gestione dell’energia, Schneider Electric ha una vasta
conoscenza ed una grande esperienza nel campo della manutenzione degli
impianti di distribuzione elettrica.
Così anche la cabina MT-BT, cambia veste e diventa una cabina smart, in grado
di comunicare sempre più dati, grazie alla presenza di dispositivi connessi,
di reti di comunicazione più veloci e ubique, nonché infrastrutture cloud e
funzionalità di data analytics evolute.
Schneider Electric ridefinisce la cabina elettrica, come Cabina Digitale, grazie
all’IoT, poiché essa costituisce un importante elemento di criticità per il sistema
elettrico, sia da un punto di vista della sicurezza, sia da un punto di vista della
continuità di servizio, poiché un eventuale guasto interromperebbe l’intera
attività con tempi di ripristino e oneri economici non indifferenti.
EcoStruxure Power
EcoStruxure Power è la soluzione che permette di realizzare una distribuzione
elettrica connessa, in cui la semplicità e la scalabilità del sistema permettono di
implementare la migliore scelta scelta tecnica in fase di progettazione, offrendo
notevoli vantaggi all’utente.
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Contatto
porta
Sonda di
temperatura
Sonda di
umidità
Sonda
UPS antiallagamento,
altri sensori
o allarmi tecnici
AT7 - SM6 Smart Trasformatore MT/BT Trihal iQuadro Quadro BT Smart (iQuadro) iQuadro iQuadro
M-162
La Cabina Digitale
Connected Products
Apparecchiature MT
Quadro MT SM6
Il quadro SM6 è composto da una serie di unità modulari di tipo compatte
con isolamento in aria, equipaggiate con apparecchiature di interruzione
e sezionamento in SF6 o in vuoto.
Con le unità modulari del quadro SM6 si possono realizzare molteplici soluzioni
per la realizzazione di cabine di distribuzione e di trasformazione
con funzioni di protezione, misura, e di commutazione automatica delle reti.
La modularità di SM6 permette eventuali futuri ampliamenti del quadro.
M-163
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-164
Al fine di aumentare la sicurezza le serrature di interblocco saranno a matrice
non riproducibile in unica copia.
A richiesta possono essere forniti ulteriori blocchi a chiave per realizzare delle
logiche di sicurezza.
Gamma AT7
La gamma AT7 è composta da unità monoblocco di tipo compatte con
isolamento in aria, equipaggiate con apparecchiature di interruzione e
sezionamento in SF6.
Le unità AT7 realizzano le funzioni di arrivo linea e di protezione trasformatore
in un’unica apparecchiatura monoblocco. L’unità AT7 pronta all’uso semplifica
l’installazione.
l altitudine
¡ inferiore o uguale a 1000 m
¡ oltre i 1000 m è necessario applicare un coefficiente di declassamento
(consultateci);
l radiazione solare
¡ nessuna irradiazione solare diretta;
l inquinamento
¡ nessun inquinamento significativo dell’aria per polvere, fumo, gas corrosivi
o
infiammabili, vapori o sali;
l umidità
¡ umidità relativa media sulle 24 ore inferiore o uguale al 95%
¡ umidità relativa media su un periodo di 1 mese inferiore o uguale al 90%
¡ pressione vapore media sulle 24 ore, inferiore o uguale a 2.2 kPa
¡ pressione vapore media su un periodo di 1 mese inferiore o uguale a 1.8 kPa.
In queste condizioni può talvolta verificarsi la formazione di condensa,
soprattutto in caso di improvvise variazioni di temperatura in periodi di elevata
umidità. Per evitare e/o limitare gli effetti di forte umidità e formazione di
condensa bisogna porre attenzione ai criteri di progettazione architettonica e
strutturale dell’edificio e del luogo d’installazione, con particolare attenzione alla
ventilazione dei locali.
M-165
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Caratteristiche elettriche
Tensione nominale Ur kV 7,2 12 17,5 24 36
Livello di isolamento
tra fasi e verso massa Ud 50/60 Hz, 1 min (kV r ms) 20 28 38 50 70
sul sezionamento Ud 50/60 Hz, 1 min (kV r ms) 23 32 45 60 80
tra fasi e verso massa Up 1,2/50 µs (kV picco) 60 75 95 125 170
sul sezionamento Up 1,2/50 µs (kV picco) 70 85 110 145 195
Potere di interruzione
Trasformatore a vuoto A 16
Cavi a vuoto A 31,5 50
Corrente nominale Ir A 630 - 800 - 1250 630-1250
Corrente di breve durata Ik/tk (1) kA /1 s 25 630 - 800 - 1250 1250
massima ammissibile 20 (2) 630 - 800 - 1250 630-1250
16 630 - 800 - 1250 630-1250
12,5 630 - 800 - 1250 630-1250
Potere di chiusura (50 Hz) Ima kA 62,5 630 - 800 NA
50 630 - 800
40 630 - 800
31,25 630 - 800 630
Potere di interruzione max (Isc)
Unità IM, IMC, IMB A 630 - 800 630
NSM-cavi, NSM-sbarre A 630 - 800 NA
QM, QMC, QMB kA 25 20 20
PM kA NA 20
IMP A 630 - 800 NA
IMU A 630 NA
CRM kA 10 NA
CRM con fusibili kA 25 NA
CVM kA 6,3 NA
CVM con fusibili kA 25 NA
Gamma con interruttori in SF6
DM1-A kA 25 630 - 800 - 1250 1250
DM1-P kA 20 630 - 1250 630
DM1-R, DM1-G, DM1-J kA 25 630 - 800 NA
DM2 kA 25 630 1250
20 630 630
DM1-D kA 25 NA 1250
20 NA 630-1250
Gamma con interruttori in vuoto
DMVL-A, DMVL-D kA 20 630 NA
Gamma monoblocco
AT7-A, AT7-B kA 16 630 NA
NA: Non Available (non disponibile)
(1) 3 fasi
(2) In 20 kA / 3 s per 24 kV, consultateci
M-166
Durata
Unità Durata meccanica Durata elettrica
Unità IM, IMC, IMB, IMP, IMU, CEI EN 62271-103 CEI EN 62271-103
PMQM (3), QMC (3), QMB (3), 1.000 manovre 100 interruzioni a Ir,
NSM-cavi, NSM-sbarre classe M1 cosφ = 0.7, classe E3
CRM Sezionatore CEI EN 62271-102
1.000 manovre
Rollarc 400 CEI EN 60470 CEI EN 60470
300.000 manovre 100.000 interruzioni a 320 A
300.000 interruzioni a 250 A
Rollarc 400D 100.000 manovre 100.000 interruzioni a 200 A
CVM Sezionatore CEI EN 62271-102
1.000 manovre
Contattore in CEI EN 60470 CEI EN 60470
vuoto 2.500.000 manovre 250 000 interruzioni a Ir
250 .000 con interblocco
meccanico
Unità con interruttori in SF6
DM1-A, Sezionatore CEI EN 62271-102
DM1-D, 1.000 manovre
DM1-P Interruttore SF CEI EN 62271-100 CEI EN 62271-100
DM1-G 10.000 manovre 30 interruzioni a 12.5 kA per 24 kV
DM1-J classe M2 25 interruzioni a 25 kA per 24 kV
DM1-R 40 interruzioni a 16 kA per 36 kV
DM2 15 interruzioni a 25 kA per 36 kV
10.000 interruzioni a Ir,
cos φ = 0.7, classe E2
Unità con interruttori in vuoto
DMVL-A Sezionatore CEI EN 62271-102
DMVL-D 1.000 manovre
Interruttore Evolis CEI EN 62271-100 CEI EN 62271-100
10.000 manovre 10.000 interruzioni a Ir,
classe M2 cosφ = 0.7, classe E2
Unità monoblocco
AT7-A Sezionatore CEI EN 62271-102
AT7-B 1.000 manovre
Interruttore SF SF CEI EN 62271-100 CEI EN 62271-100
10.000 manovre 30 interruzioni a 12.5 kA per 24 kV
classe M2 25 interruzioni a 25 kA per 24 kV
10.000 interruzioni a Ir
cosφ = 0.7, classe E2
(3) Secondo norma CEI EN 62271-105, tre interruzioni con cosφ = 0.2
800 A a 36 kV; 1400 A a 24 kV; 1730 A a 12 kV; 2600 A a 5.5 kV.
Tenuta d’arco interno (secondo norma IEC 62271-200):
l SM6-24: Basic 12,5 kA 1s, IAC: A-FL
Advance 12,5 kA 1s, IAC: A-FLR - 16 kA 1s, IAC: A-FLR -
20 kA 1s, IAC: A-FLR
l SM6-36: 16 kA 1 s, IAC: A-FL.
Grado di protezione
l classificazione delle segregazioni: PI (partizione di isolamento)
l classificazione della continuità di servizio: LSC2A (LSC1 per funzioni GAM2/CMK/
GBC/GBM)
l unità quadro: IP3X
l fra le celle: IP2X per SM6-24, IP2XC per SM6-36
l quadro: IK08 per SM6-24, IK07 per SM6-36.
Compatibilità elettromagnetica
l relè: tenuta 4 kV sull’alimentazione, secondo norma IEC 60801.4
l celle:
¡ campo elettrico:
- 40 dB di attenuazione a 100 MHz
- 20 dB di attenuazione a 200 MHz
¡ campo magnetico: 20 dB di attenuazione con valori inferiori a 30 MHz.
Temperature
I quadri devono esere immagazzinati ed installati in locali secchi senza
presenza di polveri e con limitate variazioni di temperatura:
l di stoccaggio: da -40°C a +70°C
l di funzionamento: da -5°C a +40°C
l per altre temperature consultateci.
Rischio sismico
l per 24 kV e per 36 kV
1) Fino a 0.5 g (orizzontale) e 0.4 g (verticale)
2) Classe 2
3) Secondo norme IEEE-693/2005 e EN 60068-3/1993.
M-167
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Monitoraggio termico
Sensore di temperature Easergy TH110
I collegamenti elettrici dei prodotti di Media Tensione sono uno dei punti più
critici delle sottostazioni MT/BT, specie per le installazioni on site.
Nella fattispecie, cavi allentati e difettosi causano un aumento della resistenza
in punti localizzati, che possono generare guasti fino alla perdita completa
dell’unità funzionale o dell’intero quadro di media tensione.
In condizioni d’impiego severe e a causa di un’accessibilità e visibilità dei
contatti limitata, la manutenzione preventiva rischia di essere complicata.
Mediante il Sensore di temperatura Easergy TH110, facente parte di una
nuova generazione di sensori intelligenti di tipo wireless, è possibile effettuare
il monitoraggio continuo della temperatura di tutti i collegamenti critici
installati on-site.
I benefici per l’utente finale risultano essere:
l prevenire fuori servizi e fermi impianti non programmati
l migliorare la sicurezza di operatori e apparecchiature
l ottimizzare la manutenzione predittiva.
Easergy TH110 è autoalimentato dalla corrente che circola sull’unità su cui è
installato e può garantire prestazioni elevate grazie alle funzioni di monitoraggio
preciso della temperatura a diretto contatto con il punto di misura.
Inoltre, grazie alle sue dimensioni compatte e alla comunicazione wireless,
Easergy TH110 permette un’installazione facile e capillare in tutti i punti critici
senza alcuna conseguenza sulle prestazioni degli interruttori MT e assicura una
comunicazione affidabile grazie al protocollo di comunicazione Zigbee Green
Power.
Ethernet TCP/IP
Immagine
PB114327
Com’X 510
Modbus RS485
M-168
Energy Server Com'X 510
Com'X 510 è il cuore del sistema MT-BT Smart con cui rendere intelligente
la distribuzione elettrica di media e di bassa tensione.
Il sistema MT-BT Smart rende possibile ottimizzare la gestione energetica
e operativa degli impianti, grazie a soluzioni connesse e sicure, in grado di
soddisfare le esigenze dei clienti in conformità alle normative di cyber security.
È possibile realizzare il:
l monitoraggio continuo del funzionamento dell'impianto
l manutenzione ottimizzata grazie ad un controllo continuo
l massimizzazione della continuità di servizio
L'Energy Server Com'X 510 realizza Web server, Data logger, Gateway.
Caratteristiche
Local HMI Alimentazione Autoalimentato.
Energia recuperata dal circuito elettrico.
GSM
Nearby HMI
SMD Facility Hero
Corrente minima di attivazione
Precisione
5A
+/- 1°C
Gamma -25 °C / +115°C
Comunicazione Wireless ZigBee Green Power 2,4 GHz
Dimensione - Peso 31 x 31 x 13 mm - 15 g
Vantaggi
TH110 TH110 l Senza batteria
Wireless Smart Sensors l comunicazione wireless
l elevate prestazioni
l a contatto con il punto di misura
l facile installazione
l dimensioni compatte
l monitoraggio e allarme a distanza
M-169
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-170
Nel grafico vediamo come sale la curva dell’energia che si crea durante un arco
elettrico.
Il rapido intervento permette di mantenersi nella prima zona del grafico
dove gli effetti dell’arco sulle persone e sul quadro elettrico sono minimi.
Questo consente di ridurre i costi ed i tempi di ripristino dei danni causati
dall’insorgere di un arco elettrico:
l un arco si sviluppa all’interno di un millisecondo
l la resistenza nella scarica può variare
l l’energia è proporzionale a Ê I2·t
M-171
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Funzioni lIntervento su rilevamento della luce generata lIntervento su rilevamento della luce generata
dall’innesco d’arco dall’innesco d’arco e possibilità su consenso TA
l Fino a 10 rilevatori di arco l Fino a 4 rilevatori di arco
l Contatto di sgancio singolo l Sgancio su 2 zone
l Tempo di funzionamento 9 ms (incluso l 2 contatti di sgancio (incluso attivazione relè di uscita):
attivazione relè di uscita) ¡ uscita ≤ 8 ms
¡ Uscita high speed ≤ 1 ms
l Soluzione semplice e vantaggiosa
l Automonitoraggio l Soluzione semplice e vantaggiosa
T
1
M-172
D Arco interno Basic 12.5 kA 1s, IAC: A-FL
Dimensioni e pesi
M-173
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MT/BT Digitale Connected Products
Unità funzionali
IM IMC
Unità arrivo/partenza Unità arrivo/partenza
DE53518
DE59700
Gamma
24-36 kV 36 kV
Caratteristiche elettriche
DE59710
DE59711
kA Ik/1s kA Ima
20 50
Ir = Ir =
16 Ir = 630 A - 800 A 40 Ir = 630 A - 800 A
630 A 630 A
12.5 31.25
Ur Ur
Unità base:
b interruttore di manovra-sezionatore e sezionatore di messa a terra
b sistema di sbarre trifase
b comando CIT
b indicatore di presenza tensione per 36 kV
b resistenza anticondensa 150 W per 36 kV
b blocco a chiave sul sezionatore di messa a terra
b LSC2A
b piastre di ammarro cavi unipolari
b tre TA
Versioni:
b comando CI2
b comando CI1 per 36 kV
b versione 800 A per 24 kV
Accessori opzionali:
b comando motorizzato b sistema sbarre superiore trifase 800 A per 24 kV
b contatti ausiliari b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A
b blocchi a chiave aggiuntivi b canalina superiore per 24 kV
b sganciatori di apertura e chiusura b vano aggiuntivo BT
b contamanovre b resistenza anticondensa 50 W per 24 kV
b kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV b cassonetto arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A)
b rilevatori di guasto Easergy Flair b mitigazione arco interno
b piastre di ammarro due cavi unipolari
b indicatori di presenza tensione per 24 kV
b terna di scaricatori sovratensione per 36 kV
b monitoraggio termico per 24 kV
M-174
IMP IMB
Unità arrivo/partenza Unità sezionamento sbarre
con scaricatori destra/sinistra
IMP
DE53519
Gamma
24 kV 24-36 kV
Caratteristiche elettriche
IMP_grafico
DE59711_mod
kA Ik/1s kA Ima
20 50
Ir = Ir =
16 Ir = 630 A - 800 A 40 Ir = 630 A - 800 A
630 A 630 A
per IMB per IMB
12.5 31.25
Ur Ur
Unità base:
b interruttore di manovra-sezionatore e sezionatore di messa a terra
b sistema di sbarre trifase
b comando CIT
b blocco a chiave sul sezionatore di messa a terra
b LSC2A
b terna di scaricatori sovratensione b indicatore di presenza tensione
per 36 kV
b resistenza anticondensa 150 W
per 36 kV
b uscita sbarre a valle (destra o sinistra)
Versioni:
b comando CI2
b versione 800 A b comando CI1 per 36 kV
Accessori opzionali:
b comando motorizzato b sistema sbarre superiore trifase 800 A per 24 kV
b contatti ausiliari b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A
b blocchi a chiave aggiuntivi b canalina superiore per 24 kV
b sganciatori di apertura e chiusura b vano aggiuntivo BT
b contamanovre b resistenza anticondensa 50 W per 24 kV
b sistema sbarre superiore trifase 630 A per condizioni
d’impiego severe per 24 kV
b indicatori di presenza tensione per 24 kV b mitigazione arco interno
b kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV
M-175
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
DE58401
DE53561
DE53559
Gamma
24 kV 24 kV 24 kV
Caratteristiche elettriche
DE59212
DE59218
kA Ik/1s kA Ima
25 62.5
20 50
Ir = 630 A
16 40 Ir = 630 A
12.5 31.25
Ur Ur
Unità base:
b interruttori di manovra-sezionatori e sezionatori di messa a terra
b sistema di sbarre trifase
b piastre di ammarro cavi a secco
b indicatori di presenza tensione
b interblocco meccanico
b comandi motorizzati CI2 con bobine di apertura/chiusura
b vano aggiuntivo
b commutazione automatica (T200S)
b blocco a chiave sui sezionatori di messa a terra
b LSC2A
Accessori opzionali:
b contatti ausiliari
b blocchi a chiave aggiuntivi
b resistenza anticondensa 50 W
b canalina superiore
b piastre di ammarro due cavi unipolari
b sistema sbarre superiori trifase 800 A
b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A
b kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV
b monitoraggio termico per 24 kV
b mitigazione arco interno
M-176
QM QMC QMB
Interruttore di manovra-sezionatore Interruttore di manovra-sezionatore Interruttore di manovra-sezionatore
combinato con fusibili combinato con fusibili combinato con fusibili
Risalita sbarre destra/sinistra
DE59701
DE53523
DE53524
Gamma
24 - 36 kV 36 kV 36 kV
Caratteristiche elettriche
DE59712
DE59713
kA Ik/1s kA Isc
25 25
20 20
Ir = 200 A Ir = Ir = 200 A Ir =
16 63 A 16 63 A
12.5 12.5
Ur Ur
Unità base:
b interruttore di manovra-sezionatore e sezionatore di messa a terra a monte dei fusibili
b sistema di sbarre trifase
b comando CI1 per 36 kV
b Comando CI2 per 24 kV
b indicatore di presenza tensione per 36 kV
b blocco a chiave sui sezionatori di messa a terra in posizione di chiuso
b sistema di segnalazione meccanico per intervento fusibili
b resistenza anticondensa 150 W per 36 kV
b LSC2A
b piastre di ammarro cavi unipolari b uscita sbarre a valle (destra o
b sezionatore di messa a terra a valle dei fusibili sinistra)
b tre TA
Versione:
b comando CI2 per 36 kV b comando CI2
Accessori opzionali:
b comando motorizzato b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A
b contatti ausiliari b kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV
b indicatore presenza tensione per 24 kV b vano aggiuntivo BT per 24 kV
b blocchi a chiave aggiuntivi b resistenza anticondensa 50 W per 24 kV
b contatto ausiliario intervento fusibili b mitigazione arco interno
b fusibili a percussore tipo Fusarc CF b monitoraggio termico per 24 kV
b sganciatori di apertura e chiusura
b amperometro digitale
b cassonetto arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A)
b canalina superiore per 24 kV
b sistema sbarre superiore trifase 800 A per 24 kV
M-177
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MT/BT Digitale Connected Products
PM
Interruttore di manovra-sezionatore
con fusibili
DE53526
Gamma
36 kV
Caratteristiche elettriche
DE59714
25
20
Ir = 63 A
16
12.5
Ur
7.2 12 17.5 24 36 kV
Unità base:
b interruttore di manovra-sezionatore e sezionatore di messa a terra a monte dei
fusibili
b sezionatore di messa a terra a valle dei fusibili
b sistema di sbarre trifase
b comando CIT
b indicatore di presenza tensione
b piastre di ammarro cavi unipolari
b blocco a chiave sui sezionatori di messa a terra in posizione di chiuso
b resistenza anticondensa 150 W
b LSC2A
Versione:
b comando CI1
b comando CI2
Accessori opzionali:
b comando motorizzato
b sganciatori di apertura e chiusura
b contatti ausiliari
b amperometro digitale
b blocchi a chiave aggiuntivi
b sistema di segnalazione meccanico per intervento fusibili
b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A
b cassonetto arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A)
b fusibili tipo Fusarc CF
b vano aggiuntivo BT
b mitigazione arco interno
M-178
DM1-A DM1-A DM1-P
Interruttore con sezionatore e partenza cavo Interruttore con sezionatore Interruttore con sezionatore
e partenza cavo e partenza cavo
DE53532
DE53531
Gamma
24 kV 36 kV 24 kV
Caratteristiche elettriche
DE59715
Ir =
25
1250 A
20
Ir = 630 - 800 - 1250 A
Ir =
16 630 -
1250 A
12.5
Ur
7.2 12 17.5 24 36 kV
Unità base:
b interruttore SF1 b contatti ausiliari sull’interruttore
b sezionatore e sezionatore di terra a monte dell’interruttore b blocco a chiave sul sezionatore di linea in posizione di chiuso
b sezionatore di messa a terra a valle del’interruttore b blocco a chiave sui sezionatori di messa a terra in posizione di chiuso
b sistema di sbarre trifase b blocco a chiave sull’interruttore in posizione di aperto
b comando interruttore tipo RI b cella BT 100 mm per 24 kV
b comando sezionatore tipo CS b resistenza anticondensa 150 W per 36 kV
b indicatore di presenza tensione per 36 kV b piastre di ammarro cavi unipolari
b n°2 o 3 trasformatori di corrente o in alternativa b LSC2A
n° 3 trasformatori tipo LPCT (se DM1A 24kV)
b n° 3 trasformatori di tensione fase-terra
Versione: b resistenza antiferrorisonanza
b interruttore SFset (solo per 630 A e 24 kV)
b sganciatore di apertura a basso assorbimento
MITOP con SFset
Accessori opzionali:
b unità: v vano aggiuntivo BT
v contatti ausiliari sul sezionatore v resistenza anticondensa 50 W per 24 kV
v protezione a microprocessore tipo Sepam v piastre di ammarro due cavi unipolari
v indicatore presenza tensione per 24 kV v monitoraggio termico per 24 kV
v blocchi a chiave aggiuntivi v mitigazione arco interno
v sistema di sbarre superiore trifase 800 A per 24 kV b interruttore:
v sistema di sbarre superiori 1250 A v comando motorizzato completo di sganciatori
v kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV v sganciatori di apertura e chiusura
v cassonetto arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A) v sganciatore a mancanza di tensione
v canalina superiore per 24 kV v contamanovre per comando manuale
v pannello per Sepam S20 - S40 v riarmo meccanico sganciatore a mancanza di tensione
v terna di scaricatori sovratensione
b n° 3 trasformatori di tensione fase-terra
per 36 kV
b resistenza antiferrorisonanza per 36 kV
M-179
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MT/BT Digitale Connected Products
DM1-R(1) DM1-D
Unità arrivo cavo con interruttore e sezionatore Unità interruttore con sezionatore e uscita sbarre
DE53532
unifilare_DM1-R
Gamma
24 kV 36 kV
Caratteristiche elettriche
DE59226
25 25 Ir = 1250 A
20 20
Ir = 630 - 800 A Ir = 630 - 1250 A
16 16
12.5 12.5
Ur Ur
7.2 12 17.5 24 kV 36 kV
Unità base:
b interruttore SF1 b sistema di sbarre trifase
b comando interruttore tipo RI b blocco a chiave sul sezionatore di linea in posizione di chiuso
b contatti ausiliari sull’interruttore b blocco a chiave sull’interruttore in posizione di aperto
b comando sezionatore tipo CS b LSC2A
b sezionatore a monte dell’interruttore b sezionatore e sezionatore di terra a monte dell’interruttore
b cella BT 100 mm b sistema di sbarre a valle
b n°3 trasformatori di corrente tipo LPCT b blocco a chiave sul sezionatore di terra in posizione di chiuso
b indicatori di presenza tensione sull’arrivo cavi b cella BT
(opzione se richiesto sezionatore di terra in ingresso) b n°3 trasformatori di corrente
b piastre ammarro cavi unipolari b indicatori di presenza tensione
b resistenza anticondensa 150 W
Versione:
b interruttore SFset (fino a 630 A)
b sganciatore di apertura a basso assorbimento
MITOP con SFset
b comando CIT con sezionatore di terra sull’arrivo cavi
Accessori opzionali:
b unità: b unità:
v contatti ausiliari sul sezionatore v contatti ausiliari sul sezionatore
v protezione a microprocessore tipo Sepam v protezione a microprocessore tipo Sepam
v blocchi a chiave aggiuntivi v dispositivi di blocco a chiave aggiuntivi
v canalina superiore v sistema sbarre superiore trifase 1250 A
v pannello per Sepam S20 - S40 v cassonetto arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A)
v indicatori di presenza tensione sulle sbarre v mitigazione arco interno
v resistenza anticondensa 50 W
v vano aggiuntivo BT
v kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV
v monitoraggio termico per 24 kV
v mitigazione arco interno
b interruttore: v sganciatore a mancanza di tensione
v comando motorizzato completo di sganciatori v contamanovre per comando manuale
v sganciatori di apertura e chiusura v riarmo meccanico sganciatore a mancanza di tensione
(1) solo IAC A-FL e A-FLR 12,5kA 1 s
M-180
DM1-G DM1-J
5517-mod
Unità interruttore con sezionatore e risalita sbarre Unità interruttore con sezionatore e risalita sbarre
5585-mod
Gamma
24 kV 24 kV
Caratteristiche elettriche
E16903corr
25
20
Ir = 630 - 800 A
16
12.5
Ur
7.2 12 17.5 24 kV
Unità base:
b interruttore SF1 b sistema di risalita sbarre trifase
b comando interruttore tipo RI b blocco a chiave sul sezionatore di linea in posizione di chiuso
b contatti ausiliari sull’interruttore b blocco a chiave sul sezionatore di terra in posizione di chiuso
b sezionatore e sezionatore di terra a monte b blocco a chiave sull’interruttore in posizione di aperto
dell’interruttore b cella BT 100 mm
b comando sezionatore tipo CS b n°3 trasformatori di corrente
b sistema di sbarre trifase b LSC2A
Versione:
b interruttore SFset (fino a 630 A)
b sganciatore di apertura a basso assorbimento
MITOP con SFset
Accessori opzionali:
b unità: v vano aggiuntivo BT
v contatti ausiliari sul sezionatore v cassonetto arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A)
v blocchi a chiave aggiuntivi v mitigazione arco interno
v protezione a microprocessore tipo Sepam b interruttore:
v pannello Sepam S20 - S40 v comando motorizzato completo di sganciatori
v resistenza anticondensa 50 W v sganciatori di apertura e chiusura
v sistema sbarre superiori trifase 800 A v sganciatore a mancanza di tensione
v sistema di sbarre superiore trifase 1250 A v contamanovre per comando manuale
v kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV v riarmo meccanico sganciatore a mancanza di tensione
v canalina superiore
v indicatori di presenza tensione
v n°3 trasformatori di tensione fase-terra
(se TA tipo CS300)
M-181
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MT/BT Digitale Connected Products
DM2
Unità con interruttore doppio sezionamento
e risalita sbarre
DE53536
Gamma
24 - 36 kV
Caratteristiche elettriche
DE59721
Ir =
25
1250 A
20
Ir = 630
Ir =
16 630 -
1250 A
12.5
Ur
7.2 12 17.5 24 36 kV
Unità base:
b interruttore SF1
b comando interruttore tipo RI
b contatti ausiliari sull’interruttore
b sezionatori e sezionatori di messa a terra a monte ed a valle dell’interruttore
b comando sezionatori tipo CS
b sistema di sbarre trifase
b sistema di risalita sbarre
b blocco a chiave sui sezionatori di linea in posizione di chiuso
b blocco a chiave sui sezionatori di messa a terra in posizione di chiuso
b blocco a chiave sull’interruttore in posizione di aperto
b cella BT 100 mm per 24 kV
b n°2 o 3 trasformatori di corrente
b resistenza anticondensa 150 W per 36 kV
b LSC2A
Accessori opzionali:
b unità: v cassonetto arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A)
v protezione a microprocessore tipo Sepam v resistenza anticondensa 50 W per 24 kV
v contatti ausiliari sui sezionatori v mitigazione arco interno
v n°2 trasformatori di tensione fase-fase b interruttore:
o n°3 trasformatori di tensione fase-terra per 24 kV v comando motorizzato completo di sganciatori
v resistenza antiferrorisonanza v sganciatori di apertura e chiusura
v pannello per Sepam S20 - S40 v sganciatore a mancanza di tensione
v blocchi a chiave aggiuntivi v contamanovre per comando manuale
v canalina superiore per 24 kV v riarmo meccanico sganciatore a mancanza di tensione
v sistema sbarre superiore trifase 800 A per 24 kV
v sistema sbarre superiore trifase 1250 A
v kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV
v vano aggiuntivo BT per 24 kV
M-182
DMVL-A DMVL-D
Unità interruttore con sezionatore e partenza cavo Unità interruttore con sezionatore e uscita sbarre
DE53535
DE59703
Gamma
24 kV 24 kV
Caratteristiche elettriche
DE59228
25
20
16 Ir = 630 A
12.5
Ur
7.2 12 17.5 24 kV
Unità base:
b interruttore in vuoto tipo Evolis laterale
b comando interruttore tipo RI
b contatti ausiliari sull’interruttore
b sezionatore e sezionatore di terra a monte dell’interruttore
b comando sezionatore tipo CS
b sistema di sbarre trifase
b blocco a chiave sul sezionatore di linea in posizione di chiuso
b blocco a chiave sul sezionatore di terra in posizione di chiuso
b blocco a chiave sull’interruttore in posizione di aperto
b cella BT 100 mm
b n°3 trasformatori di corrente
b indicatori di presenza tensione
b LSC2A
b sezionatore di terra a valle dell’interruttore b sistema di sbarre a valle
b piastre di ammarro cavi unipolari
Accessori opzionali:
b unità: v vano aggiuntivo BT
v contatti ausiliari sul sezionatore v protezione a microprocessore tipo Sepam
v tre trasformatori di tensione fase-terra v cassonetto arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A)
v resistenza antiferrorisonanza v mitigazione arco interno
v blocchi a chiave aggiuntivi b interruttore:
v resistenza anticondensa 50 W v comando motorizzato completo di sganciatori
v sistema sbarre superiori trifase 800 A v sganciatori di apertura e chiusura
v sistema di sbarre superiore trifase 1250 A v sganciatore a mancanza di tensione
v kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV v contamanovre per comando manuale
v canalina superiore v riarmo meccanico sganciatore a mancanza di tensione
v terna di scaricatori di sovratensione
v piastre di ammarro due cavi unipolari
v monitoraggio termico per 24 kV
M-183
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MT/BT Digitale Connected Products
CVM CVM
Unità contattore Unità contattore con fusibili
DE53528
DE53527
Gamma
24 kV 24 kV
Caratteristiche elettriche
DE59220
DE59221
25
10 20
Ir = 250 A
8
16
6.3
Ir = 400 A
12.5
Ur Ur
7.2 12 kV 7.2 12 kV
Unità base:
b contattore in vuoto b contamanovre sul contattore
b sezionatore e sezionatore di terra b vano aggiuntivo BT
b sezionatore di terra a valle del contattore b blocco a chiave sul sezionatore di linea in posizione di chiuso
b sistema di sbarre trifase b blocco a chiave sul sezionatore di terra in posizione di chiuso
b contattore comando con ritenuta elettrica o b blocco a chiave sul contattore in posizione di aperto
contattore con aggancio meccanico b LSC2A
b sezionatore comando CS
b da uno a tre trasformatori di corrente
b contatti ausiliari sul contattore
b piastre di ammarro cavi unipolari
b indicatore di presenza tensione
b portafusibili per tre fusibili DIN
b sistema di segnalazione meccanico intervento fusibili
b contatto ausiliario intervento fusibili
Versione:
b LPCT (solo con Sepam serie 20, 40, 60, 80)
Accessori opzionali:
b unità: v sistema sbarre superiori trifase 800 A
v contatti ausiliari sul sezionatore v sistema sbarre superiore trifase 1250 A
v protezione a microprocessore tipo Sepam v kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV
v n°2 trasformatori di tensione fase-fase v monitoraggio termico per 24 kV
o n°3 trasformatori di tensione fase-terra v mitigazione arco interno
v resistenza antiferrorisonanza b contattore:
v blocchi a chiave aggiuntivi v interblocco meccanico
v resistenza anticondensa 50 W
b fusibili a percussore tipo DIN
M-184
CRM CRM
Unità contattore Unità contattore con fusibili
DE53528
DE53527
Gamma ww
24 kV 24 kV
Caratteristiche elettriche
DE57175
DE59224
25
10 20
Ir = 250 A
8
Ir = 400 A 16
12.5
Ur Ur
7.2 12 kV 7.2 12 kV
Unità base:
b contattore SF6
b sezionatore e sezionatore di terra a monte del contattore
b sezionatore di terra a valle del contattore
b sistema di sbarre trifase
b contattore comando con ritenuta elettrica o contattore con aggancio meccanico
b sezionatore comando CS
b da uno a tre trasformatori di corrente
b contatti ausiliari sul contattore
b piastre di ammarro cavi unipolari
b indicatore di presenza tensione
b contamanovre sul contattore
b vano aggiuntivo BT
b blocco a chiave sul sezionatore di linea in posizione di chiuso
b blocco a chiave sul sezionatore di terra in posizione di chiuso
b blocco a chiave sul contattore in posizione di aperto
b LSC2A
b portafusibili per tre fusibili DIN
Accessori opzionali:
b unità: v sistema sbarre superiori trifase 800 A
v contatti ausiliari sul sezionatore v sistema sbarre superiore trifase 1250 A
v protezione a microprocessore tipo Sepam v kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV
v n°3 trasformatori di tensione fase-terra v monitoraggio termico per 24 kV
v resistenza antiferrorisonanza v mitigazione arco interno
v blocchi a chiave aggiuntivi b contattore:
v resistenza anticondensa 50 W v interblocco meccanico
b fusibili a percussore tipo DIN
M-185
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
CM CM2 CMK
Unità di misura Unità di misura Unità di misura
DE53547
6065-mod
DE53546
Gamma
24 - 36 kV 24 - 36 kV 24 kV
Caratteristiche elettriche
DE59722
E16904-mod
25 25
20 20
Ir = 50 A Ir = 50 A
16 16
12.5 12.5
Ur Ur
Unità base:
b sezionatore e sezionatore di terra a monte dei b indicatori presenza tensione
fusibili b sistema di sbarre
b sistema di sbarre trifase b fusibili BT
b comando CS b cella BT 100 mm
b sezionatore circuiti BT b n°3 trasformatori di tensione
b fusibili BT fase-terra
b tre fusibili tipo Fusarc CF b LSC1
b blocco a chiave sul sezionatore di terra in posizione
di chiuso
b resistenza anticondensa 150 W per 36 kV
b LSC2A
b tre trasformatori di tensione fase-terra b due trasformatori di tensione
b resistenza antiferrorisonanza fase-fase
Accessori opzionali:
b contatti ausiliari b resistenza anticondensa 50 W
b blocchi a chiave aggiuntivi b vano aggiuntivo BT
b disp. di segnalazione meccanica e contatto b sistema di sbarre superiore trifase
ausiliario di segnalazione intervento fusibili 800 A
b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A b sistema di sbarre superiore trifase
b sistema di sbarre superiore trifase 800 A 1250 A
b cassonetto arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A) b kit ambienti severi per sbarre
b resistenza anticondensa 50 W per 24 kV superiori 630 A 24 kV
b canalina superiore per 24 kV b cassonetto arrivo cavi dall’alto
b vano aggiuntivo BT (solo fino a 630 A)
b mitigazione arco interno
M-186
GBC-A GBC-B IMU
Unità per misura corrente e/o tensione Unità per misura corrente e/o tensione Unità arrico/partenza
Risalita sbarre con misura
DE53550
IMU_new
DE53549
Gamma
24 - 36 kV 36 kV 24 kV
Caratteristiche elettriche
DE59709-mod2
IMU_new grafico
Ir = Ir =
25 25 25
1250 A 1250 A
20 20 20
Ir = Ir = Ir = 630
Ir = 630 - 800 - 1250 A 630 - Ir = 630 - 1250 A 630 -
16 1250 A 16 1250 A 16
Unità base:
b n° 2 o 3 trasformatori di corrente per 24 kV b interruttore di manovra seionatore e
b n° 3 trasformatori di corrente per 36 kV sezionatore di terra
b sistema di sbarre b sistema di sbarre trifase
b sistema di sbarre trifase b comando CIT
b resistenza anticondensa 150 W per 36 kV b blocco a chiave sul sezionatore di messa a terra
b LSC1 b n° 2 o 3 trasformatori di corrente
b n°3 trasformatori di tensione fase-terra, in
alternativa n° 2 trasformatori di tensione fase-fase
b cella BT 100 mm
b piastre ammarro cavi
b LSC2A
b n° 3 trasformatori di tensione fase-terra b n° 3 trasformatori di tensione fase-terra
per 24 kV (GBC-A1) in alternativa
b n° 2 trasformatori di tensione fase-fase
per 24 kV (GBC-A2)
Versione:
b comando CI2»
Accessori opzionali:
b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A b indicatori di presenza tensione
b sistema di sbarre superiore trifase 800 A per 24 kV b contatti ausiliari
b canalina superiore per 24 kV b blocchi a chiave aggiuntivi
b vano aggiuntivo BT per 24 kV b sganciatori di apertura e chiusura
b resistenza anticondensa 50 W per 24 kV b resistenza anticondensa 50 W
b mitigazione arco interno b sistema sbarre superiori trifase 800 A
b sistema sbarre superiori trifase 1250 A
b kit ambienti severi per sbarre superiori 630 A 24 kV
b canalina superiore
b vano aggiuntivo BT
b monitoraggio termico per 24 kV
b mitigazione arco interno
b cassonetto arrivo cavi dall’alto per 36 kV
(solo fino a 630 A)
M-187
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
DE53555
DE53553
DE53554
Gamma
24 - 36 kV 24 - 36 kV 24 - 36 kV
Caratteristiche elettriche
DE59719
DE59709
DE59709
kA Ik/1s kA Ik/1s kA Ik/1s
Ir = Ir = Ir =
25 Ir = 630 A 25 25
1250 A 1250 A 1250 A
20 20 20
Ir =
Ir = 630 - 800 A 630 - Ir = 630 - 1250 A Ir = 630 - 1250 A
16 1250 A 16 16
Unità base:
b sistema di sbarre b sistema di sbarre
b indicatore di presenza tensione b sistema di sbarre trifase per risalita sbarre
b piastre di ammarro cavi unipolari destra/sinistra
b resistenza anticondensa 150 W per 36 kV b resistenza anticondensa 150 W per 36 kV
b LSC1 b LSC1
b sezionatore di terra a valle potere di
chiusura 25 kA rms
b comando CC per 24 kV
b comando CS per 36 kV
Accessori opzionali:
b rilevatori di guasto Easergy Flair b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A
b amperometro digitale b sistema di sbarre superiore trifase 800 A
b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A per 24 kV
b sistema di sbarre superiore trifase 800 A per 24 kV b canalina superiore per 24 kV
b canalina superiore per 24 kV b vano aggiuntivo BT per 24 kV
b vano aggiuntivo BT per 24 kV b cassonetto arrivo cavi dall’alto per 36 kV
b cassonetto arrivo cavi dall’alto per 36 kV (solo fino a 630 A) (solo fino a 630 A)
b resistenza anticondensa 50 W per 24 kV b mitigazione arco interno
b piastre di ammarro due cavi unipolari
b mitigazione arco interno
b terna di scaricatori sovratensione b contatti ausiliari
per 36 kV (fino a 630 A) b blocchi a chiave
b monitoraggio termico b terna di scaricatori sovratensione per 24 kV
(fino a 630 A)
M-188
SM TM Kit estensione SM6-24
Unità con sezionatore Unità trasformatore MT/BT Advance 2014/2018
per ausiliari
DE59704
DE53557
DE58361_LG
Gamma
36 kV 36 kV
Caratteristiche elettriche
kA Ik/1s kA Ik/1s
DE59709
DE59722
25 25
20 20
Ir =
1250 A Ir = 50 A
16 16
12.5 12.5
Ur Ur
36 kV 36 kV
Unità base:
b sezionatore e sezionatore di terra b Adattamento per estensione SM6
b sistema di sbarre trifase Advance 2014/2018
b comando CS
b resistenza anticondensa 150 W per 36 kV
b LSC2A
b piastre di ammarro cavi unipolari b due fusibili tipo Fuasrc CF 6,3A
b blocco a chiave sul sezionatore di terra in b sezionatore circuiti BT
posizione di aperto b trasformatore di tensione (fase/fase)
Accessori opzionali:
b contatti ausiliari
b blocchi a chiave aggiuntivi
b sistema di sbarre superiore trifase 1250 A
b cassonetto per arrivo cavi dall’alto (solo fino a 630 A)
b mitigazione arco interno
b terna di scaricatori sovratensione per 36 kV b sistema di segnalazione meccanico
(fino a 630 A) e contatti ausiliari per intervento fusibili
M-189
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
unifilare_AT7-B
Gamma
24 kV 24 kV
Caratteristiche elettriche (2)
kA Ik/1s & Isc kA Ik/1s & Isc
25 25
20 20
16 16
Ir = 630 A Ir = 630 A
12.5 12.5
Ur Ur
Unità base:
b interruttore SF1 con comando RI b interruttore SF1 con comando RI
b sezionatore a monte dell’interruttore b sezionatore a monte dell’interruttore
b comando manuale CS b comando manuale CS
b sistema di sbarre b sistema di sbarre
b blocco a chiave sul sez. in posizione di aperto-chiuso b blocco a chiave sul sez. in posizione di chiuso
b blocco a chiave sul sez. di terra aperto-chiuso b blocco a chiave sui sezionatori di terra in chiuso
b indicatore di presenza tensione sull’arrivo cavi b blocco a chiave sull’interruttore in posizione di aperto
b n°3 trasformatori di corrente multirange LPCT b indicatore di presenza tensione sull’arrivo cavi
b trasformatore toroidale b n°3 trasformatori di corrente multirange LPCT
b cassonetto partenza cavi dall’alto con sez. di terra b trasformatore toroidale
b pannello per Sepam S20-S40 b canale risalita cavi MT in ingresso
b piastre di ammarro cavi unipolari b vano BT per Sepam S20-S40
b leva di manovra b piastre di ammarro cavi unipolari
b contatti ausiliari sull’interruttore b leva di manovra
b LSC2A b contatti ausiliari sull’interruttore
b LSC2A
Versione:
b n° 3 trasformatori di tensione fase-terra
b resistenza antiferrorisonanza
Accessori opzionali:
b unità: b unità:
v contatti ausiliari sul sezionatore v contatti ausiliari sul sezionatore
v contatti ausiliari sul sezionatore di terra v contatti ausiliari sul sezionatore di terra
v indicatore di presenza tensione sulla partenza cavi v indicatore di presenza tensione sulla partenza cavi
v resistenza anticondensa v resistenza anticondensa
v monitoraggio termico v monitoraggio termico
b interruttore: b interruttore:
v comando motorizzato completo di sganciatori v comando motorizzato completo di sganciatori
v sganciatori di apertura e chiusura v sganciatori di apertura e chiusura
v bobina di minima tensione v bobina di minima tensione
v contamanovre per comando manuale v contamanovre per comando manuale
v riarmo meccanico sganciatore a mancanza di tensione v riarmo meccanico sganciatore a mancanza di tensione
(1) Solo in versione non a tenuta arco interno (2) Per prestazioni superiori, consultare Schneider Electric
M-190
Caratteristiche secondo norma Accessori
CEI EN 61869-2
Trasformatori di corrente
Unità CRM CVM DM1-R DM1-A DM1-P DM1-G DMI-J DM2 DMVL-A DMVL-D GBC-A IMU DM1-A GBC-A
AT7-A GBC-B
TA tipo AT7-B
630 A 1250 A
ARJP1 b b
ARJP2 b b
ARJP3 b b
ARM3 b b b b b b b b b
ARM4 b b b b b b b b b
CS300 b b
TLP130 b b b b
ARM4
M-191
Guida alla cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-192
Caratteristiche secondo norma Tabella di sintesi per unità
CEI EN 61869-3Unità CM CM2 CRM CVM AT7-B DM1-P DMVL-A GBC-A DM1-A
CMK DM1-G DM1-J DMVL-D GBC-B 1250 A
TV tipo IMU
DM2
VRQ2/S2 b b b b b b b
VRQ2/S3 b b
VRC2/S1F b b
VRC1/S1 b
VRFR-n/S1 b
M-193
Guida alla cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Limitatori di sovratensione
Per unità IMP, GAM, DM1-A, DMVL-A
In (A) 630
Un (kV) 7,2 10 12 17,5 24
Corrente nominale di scarica 10 kA
Classe di scarica 1
M-194
Flair 21D, 22D, 23DM è una gamma Rilevatori di guasto
completa di rilevatori per la localizzazione Applicazioni e caratteristiche principali
dei guasti, in formato DIN, autoalimentati e La gamma di rilevatori di guasto Flair consente di migliorare la qualità di
servizio della vostra rete permettendo una rapida localizzazione dei guasti
integrabili automaticamente alla rete.
ottimizzando la produttività e l’affidabilità del vostro impianto:
Si tratta di prodotti che utilizzano l Segnalazione guasti tra le fasi e tra fase e terra
tecnologie all’avanguardia e che l visualizzazione delle impostazioni
permettono di rilevare il passaggio delle l visualizzazione delle fasi con guasto a terra
l visualizzazione della corrente di carico, dei valori di picco e della frequenza
correnti di guasto sulle linee MT
l segnalazione guasto di fase e rilevamento tensione (Flair 23DM)
con sistemi a neutro impedente, isolato e l comunicazione RJ45 (solo Flair 23DM).
messo a terra I rilevatori di guasto Flair sono affidabili e facili da utilizzare:
p Autoalimentati, assicurano l regolazione automatica sul posto
il rilevamento e la segnalazione l segnalazione guasto con LED o indicatore luminoso esterno
l 15 anni di vita per la batteria del Flair 22D
permanente del passaggio
l rilevamento guasti più preciso se il Flair 22D o 23DM viene collegato
della corrente di guasto ad un sistema di segnalazione presenza tensione (VPIS)
p Non richiedono regolazione l possibilità di premontaggio in fabbrica nei quadri o di installazione sul posto
e sono immediatamente funzionanti l facile integrazione sul posto senza bisogno di rimuovere i cavi MT utilizzando
Reset segnalazione
l Reset automatico su ritorno di corrente (temporizzazione configurabile sui
rilevatori Flair 22D e Flair 23DM)
l reset manuale con pulsante sul fronte
l reset tramite ingresso Reset esterno
l reset con temporizzazione: fissa (4 ore) per Flair 21D e regolabile con i tasti
sul fronte (da 2 a 16 ore) per Flair 22D e Flair 23DM.
M-195
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Flair
Flair 21D Flair 22D Flair 23DM
Alimentazione Autoalimentato b b b
Test
Reset Doppia alimentazione b (1) b
L1 Rilevamento Sovracorrente b b
L2
A
I max.
L3 Guasto a terra b b
Esc
Easergy Visualizzazione Amperometro b b
Flair 22D
(LCD a 4 cifre) Amperometro di massima
EMS58352
corrente b b
Interfaccia SCADA (relè) b b
Indicatore luminoso esterno b b
Reset esterno b b
Configurazione estesa (tastiera) b b
Schemi di collegamento Comunicazione Contatti ausilairi b
Porta di comunicazione seriale b
L3 (1) Con batteria al litio
L2
Caratteristiche dei prodotti
L1
Modello Descrizione
Rilevatore presenza guasto autoalimentato
Flair 21D Rilevatore autoalimentato
Indicatore luminoso esterno alimentato da batteria (BVP)
Rilevatore presenza guasto con doppia alimentazione
M-196
Protezione dei trasformatori
Scelta della corrente nominale
Per poter scegliere correttamente la corrente nominale del fusibile per la
protezione del trasformatore, occorre conoscere e tenere in considerazione:
l le caratteristiche del trasformatore
¡ tensione di esercizio (kV)
¡ potenza (P in kVA)
¡ tensione di corto-circuito (Ucc in %)
¡ corrente nominale
M-197
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
4A
6.3 A
10 A
16 A
20 A
25 A
31.5 A
40 A
50 A
63 A
80 A
100 A
125 A
160 A
200 A
250 A
1000
8
Tempi
6 (s)
4
100
8
6
4
10
8
6
4
1
8
6
4
0.1
8
6
4
0.01
2 4 6 8 2 4 6 8 2 4 6 8
10 100 1000 10000
Valore max istantaneo della corrente limitata interrotta (kA picco) Corrente (A)
1
8 4A
0.1
6 8 2 4 6 8 2 4 6 8 2 4 6 8
0.1 1 10 100
M-198
Protezione motori
La corrente nominale dei fusibili installati nelle unità dipende dai seguenti criteri:
l corrente nominale motore In
l corrente di avviamento Id
l la frequenza degli avviamenti.
La corrente nominale dei fusibili viene calcolata in modo tale che una corrente
pari al doppio della corrente di avviamento non provochi la fusione del fusibile
per un periodo uguale al tempo di avviamento.
Nella tabella a lato sono riportate le correnti nominali dei fusibili da utilizzare
in base ai seguenti criteri:
l avviamento diretto DOL
l Id/In y 6
l pf = 0,8 (P y 500 kW) o 0,9 (P > 500 kW)
l η = 0,9 (P y 500 kW) o 0,94 (P > 500 kW).
I valori indicati si riferiscono a fusibili Fusarc (secondo norma DIN 43-625).
Esempio:
Consideriamo un motore 950 kW a 5 kV.
P
In = = 130 A
pf
Id = 6 x In = 780 A
Selezionare il valore successivo più alto, es. 790 A.
Per 5 avviamenti di 5 secondi all’ora scegliere fusibili da 200 A.
Nota: lo stesso motore non sarebbe protetto per 12 avviamenti all’ora dal momento
che la tensione di esercizio max per i fusibili da 250 A è uguale a 3.3 kV.
1410 250
1290 250 250 250
1140 250 250 250 250 250
1030 250 250 250 250 250 250 3.3
890 250 250 250 250 250 250
790 200 250 250 250 250 250
710 200 200 200 250 250 250
640 200 200 200 200 200 250
610 200 200 200 200 200 200 6.6
540 160 200 200 200 200 200
480 160 160 160 200 200 200
440 160 160 160 160 160 200
310 160 160 160 160 160 160
280 125 160 160 160 160 160
250 125 125 125 160 160 160
240 125 125 125 125 125 160
230 125 125 125 125 125 125
210 100 125 125 125 125 125
180 100 100 100 100 100 125
170 100 100 100 100 100 100 11
M-199
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Nota:
I morsetti coperti da un ripartitore di campo possono essere quadrati
Unità PM/QM, capicorda con occhiello Ø 30 mm max
M-200
Dimensioni e pesi
Tipo di unità Altezza Larghezza Profondità peso
(mm) (mm) (mm) (kg)
monoblocco AT7-A 2050 750 1220 430
monoblocco AT7-B 1875 875 1220 390
AT7-A AT7-B
2050 1875
Fronte
quadro
M-201
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-202
Condotto di sfogo gas
PE57235
Prolungamento
del condotto Per permettere l’evacuazione dei gas dall’alto è necessario installare un
(non fornito) condotto da fissare alla flangia di raccordo sulla destra o sinistra del quadro.
L’estremità del condotto dovrà bloccare l’entrata di acqua, polveri, umidità,
animali, ecc. permettendo al contempo l’evacuazione dei gas in un’area
dedicata attraverso un dispositivo posto all’estremità esterna del condotto di
Flangia di
sfogo (non fornito).
raccordo
(fornita) Con evacuazione in alto a sinistra
(altezza soffitto u 2150 mm)
DE58651
Esempio di condotto di sfogo gas
Il condotto di evacuazione deve essere realizzato in metallo 569
di spessore adeguato a garantire la tenuta a pressioni
elevate e gas caldi.
400 400
1600
M-203
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-204
Guida alla scelta
Serie 20
Protezioni
Corrente b b
Tensione b b
Frequenza b b
Specifiche disaccoppiamento
guasto
per derivata di
interruttore frequenza
Applicazioni
Sottostazione S20
(4)
S24
LPCT (1) Sì
Porte di comunicazione da 1 a 2 da 1 a 2
IEC61850 Protocollo Sì
Ridondanza
Messaggi Goose
(1) LPCT: trasduttore di corrente a bassa tensione conforme con la norma IEC 60044-8.
(2) Matrice di controllo per una semplice assegnazione delle informazioni provenienti dalle funzioni di protezione, controllo e monitoraggio.
(3) Linguaggio a contatti Logipam (ambiente di programmazione PC) per un uso completo delle funzioni di Sepam serie 80.
(4) Conforme CEI 0-16
(5) Batteria standard al Litio sostituibile su fronte Relè tipo 1/2 AA formato 3.6 V.
M-205
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Protezioni
Corrente b b b b b b b b
Tensione b b b b b b b
Frequenza b b b b b b b
Specifiche massima corrente massima corrente massima corrente massima corrente massima corrente
di terra direzionale di fase e di terra di terra direzionale di terra direzionale di fase e di terra
direzionale direzionale
Applicazioni
(6) (6) (6)
S40 S41 S42 S43 S44 S60 S62
(4) (4) (4) (4) (5)
S50 S51 S52 S53 S54
Sbarre
Trasformatore T40
(5)
T42
(5)
T60
T50 T52
Condensatore C60
Caratteristiche
Ingressi da 0 a 10
Uscite da 4 a 8 da 4 a 16
Sensori di temperatura da 0 a 16 da 0 a 16
Corrente 3I + Io 3I + Io
Canale
Tensione 3V, 2U + Vo 3V, 2U + Vo o Vnt
LPCT (1) Sì Sì
Porte di comunicazione da 1 a 2 da 1 a 2
IEC61850 Protocollo Sì Sì
Ridondanza Sì Sì
Matrice (2) Sì Sì
Controllo Editor equazioni logiche Sì Sì
Logipam (3)
Cartuccia di memoria 48 ore Batteria al litio (7)
Altro con impostazioni
Batteria di riserva Sì
(1) LPCT: trasduttore di corrente a bassa tensione conforme con la norma IEC 60044-8.
(2) Matrice di controllo per una semplice assegnazione delle informazioni provenienti dalle funzioni di protezione, controllo e monitoraggio.
(3) Linguaggio a contatti Logipam (ambiente di programmazione PC) per un uso completo delle funzioni di Sepam serie 80.
(4) Le applicazioni S5X sono identiche alle applicazioni S4X con le seguenti funzioni aggiuntive:
b desensibilizzazione della protezione di massima corrente di fase e di terra,
b rilevamento rottura conduttore,
b localizzatore guasti.
M-206
Serie 80
b b b b b b b b
b b b b b b b b
b b b b b b b b
massima corrente massima disaccoppiamento differenziale differenziale protezione di tensione e squilibrio gradini
di terra direzionale corrente di fase e per derivata trasformatore e macchina di frequenza per sbarre di condensatori
di terra di frequenza trasformatore- di distribuzione
direzionale macchina
B80 B83
C86
da 0 a 42 da 0 a 42 da 0 a 42 da 0 a 42
da 5 a 23 da 5 a 23 da 5 a 23 da 5 a 23
da 0 a 16 da 0 a 16 da 0 a 16 da 0 a 16
3I + 2 x Io 2 x 3I + 2 x Io 3I + Io 2 x 3I + 2 x Io
3V + Vo 3V + Vo 2 x 3V + 2 x Vo 3V + Vo
Sì Sì Sì Sì
da 2 a 4 da 2 a 4 da 2 a 4 da 2 a 4
Sì Sì Sì Sì
Sì Sì Sì Sì
Sì Sì Sì Sì
Sì Sì Sì Sì
Batteria al litio (7) Batteria al litio (7) Batteria al litio (7) Batteria al litio (7)
Sì Sì Sì Sì
(5) Le applicazioni T5X sono identiche alle applicazioni T4X con le seguenti funzioni aggiuntive:
b sensore a carico freddo della sovracorrente di fase e per guasto di terra,
b rilevamento cavo rotto.
(6) Conforme CEI 0-16.
(7) Batteria standard al Litio sostituibile su fronte Relè tipo 1/2 AA formato 3.6 V.
M-207
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Tabelle di scelta
Sottostazione Trasformatore Motore Sbarra di distribuzione
Protezioni Codice ANSI S20 (6)(5) S24 (4) T20 T24 (4) M20 B21 (3) B22
Massima corrente di fase 50/51 4 4 4 4 4
Desensibilizzazione della protezione CLPU 50/51 1 1
di massima corrente di fase
Massima corrente di terra/Terra sensibile 50N/51N 4 4 4 4 4
50G/51G.
Desensibilizzazione della protezione di CLPU 50/51N 1 1
massima corrente di terra
Guasto interruttore 50BF 1 1
Massima corrente inversa 46 1 1 1 1 1
Immagine termica 49RMS 2 2 2
Minima corrente di fase 37 1
Blocco rotore, avviamento prolungato 48/51LR/14 1
Controllo del numero di avviamenti 66 1
Minima tensione diretta 27D/47 2 2
Minima tensione rimanente 27R 1 1
Minima tensione concatenata 27 2 2
Minima tensione di fase 27S 1 1
Massima tensione concatenata 59 2 2
Massima tensione rimanente 59N 2 2
Massima frequenza 81H 1 1
Minima frequenza 81L 2 2
Derivata di frequenza 81R 1
Richiusore (4 cicli) 79 v v
Termostato / Buchholz 26/63 v v
Controllo sonde termiche (8 sonde) 38/49T v v v
Misure
Corrente di fase I1, I2, I3 RMS, corrente residua Io b b b b b
Corrente media I1, I2, I3, massimi valori medi delle correnti di fase IM1, IM2, b b b b b
Tensione U21, U32, U13, V1, V2, V3, tensione rimanente Vo b b
Tensione diretta Vd / senso di rotazione b b
Frequenza b b
Temperatura v v v
Diagnostica rete e macchine
Correnti di sgancio I1, I2, I3, Io b b b b b
Tasso di squilibrio / corrente inversa Ii b b b b b
Oscilloperturbografia b b b b b b b
Riscaldamento b b b
Tempo di funzionamento residuo prima di uno sgancio dovuto ad un b b b
Tempo di attesa dopo uno sgancio dovuto ad un sovraccarico b b b
Contatore / tempo di funzionamento b b b
Corrente e durata avviamento b
Tempo d’interdizione all’avviamento, numero di avviamenti
b
prima dell’interdizione
Rilevamento di guasti nell’arco dei cavi b b b b b b b
Diagnostica interruttore
Sommatoria correnti interrotte b b b b b
Controllo circuito comando v v v v v v v
Numero di manovre, tempo di manovra, tempo di riarmo v v v v v
Controllo e comando Codice ANSI
Comando interruttore / contattore (1) 94/69 v v v v v v v
Riarmo, tacitazione 86 b b b b b b b
Selettività logica 68 v v v v v
Cambio banco di regolazioni b (2) b (2) b (2) b (2) b (2)
Segnalazione 30 b b b b b b b
Moduli complementari
8 ingressi sonde - modulo MET148-2 v v v
1 uscita analogica basso livello - modulo MSA141 v v v v v v v
Ingressi/uscite logiche - MES114 (10I/4U) v v v v v v v
Interfaccia RS 485 - modulo ACE949-2 (2 fili) o ACE959 (4 fili), ECI850 v v v v v v v
b standard, v a seconda della configurazione dei parametri e dei moduli ingressi/uscite opzionali MES114 o MET148-2.
(1) Per bobina a lancio di corrente o di minima tensione.
(2) Possibilità di scelta tra l’opzione selettività logica o passaggio da un banco di regolazioni da 2 soglie ad un altro banco da 2 soglie.
(3) Esegue le funzioni Sepam B20.
(4) Le applicazioni S24 e T24 eseguono rispettivamente le funzioni delle applicazioni S23 e T23.
(5) Il tipo S20E permette l’aggiunta del solo modulo ingressi/uscite logiche MES114.
(6) Conforme alla norma CEI 0-16 per allacciamenti MT, in associazioni ai toroidi CSH160, CSH190, GO110.
M-208
Sottostazione Trasformatore Motore Generatore
Protezioni Codice ANSI S40(5) S50 S41 (4)(5) S51 S42 (4)(5) S52 S43 S53 S44 S54 T40 T50 T42 T52 M40 M41 G40
Massima corrente di fase 50/51 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4
Desensibilizzazione della protezione CLPU 50/51 4 4 4 4 4 4 4
di massima corrente di fase
Massima corrente di fase a ritenuta di tensione 50V/51V 1
Massima corrente di terra /Terra sensibile 50N/51N 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4
50G/51G
Desensibilizzazione della protezione CLPU 50/51N 4 4 4 4 4 4 4
di massima corrente di terra
Guasto interruttore 50BF 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
Massima corrente inversa 46 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Massima corrente di fase direzionale 67 2 2 2 2
Massima corrente di terra direzionale 67N/67NC 2 2 2 2 2 2 2 2
Massima potenza attiva direzionale 32P 1 1 1 1 1 1 1 1
Massima potenza reattiva direzionale 32Q/40 1 1
Immagine termica 49RMS 2 2 2 2 2 2 2
Minima corrente di fase 37 1 1
Avviamento prolungato, blocco rotore 48/51LR/14 1 1
Controllo del numero di avviamenti 66 1 1
Minima tensione diretta 27D 2 2
Minima tensione rimanente 27R 1 1
Minima tensione(3) 27/27S 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Massima tensione (3) 59 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Massima tensione rimanente 59N 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Massima tensione inversa 47 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
Massima frequenza 81H 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Minima frequenza 81L 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4
Richiusore (4 cicli) 79 v v v v v v v v v v
Controllo sonde termiche (8 o 16 sonde) 38/49T v v v v v v v
Termostato / Buchholz 26/63 v v
Rottura conduttore 46BC 1 1 1 1 1 1 1
Misure
Corrente di fase I1, I2, I3 RMS, corrente residua Io b b b b b b b b b b b b b b b b b
Corrente media I1, I2, I3, massimi valori medi delle
b b b b b b b b b b b b b b b b b
correnti di fase IM1, IM2, IM3
Tensione U21, U32, U13, V1, V2, V3, tensione rimanente b b b b b b b b b b b b b b b b b
Vo
Tensione diretta Vd / senso di rotazione, tensione inversa Vi b b b b b b b b b b b b b b b b b
Frequenza b b b b b b b b b b b b b b b b b
Potenza attiva, reattiva e apparente P, Q, S
b b b b b b b b b b b b b b b b b
Massimi valori medi della potenza PM, QM, fattore di potenza
Energia attiva e reattiva calcolata (±Wh, ±VARh) b b b b b b b b b b b b b b b b b
Energia attiva e reattiva per conteggio impulsi (±Wh, ±VARh) v v v v v v v v v v v v v v v v v
Temperatura v v v v v v v
Diagnostica rete e macchine
Contesto intervento b b b b b b b b b b b b b b b b b
Correnti di sgancio I1, I2, I3, Io b b b b b b b b b b b b b b b b b
Tasso di squilibrio / corrente inversa Ii b b b b b b b b b b b b b b b b b
Sfasamento φo, φ1, φ2, φ3 b b b b b b b b b b b b b b b b b
Oscilloperturbografia b b b b b b b b b b b b b b b b b
Riscaldamento b b b b b b b
Tempo di funzionamento residuo prima di uno sgancio b b b b b b b
dovuto ad un sovraccarico
Tempo di attesa dopo uno sgancio dovuto ad un sovraccarico b b b b b b b
Contatore / tempo di funzionamento b b b b b b b
Corrente e durata avviamento b b
Rilevamento di guasti nell’arco dei cavi b b b b b b b b b b b b b b b b b
Localizzatore guasti b b b b b
Tempo di interdizione all’avviamento, numero
b b
di avviamenti prima dell’interdizione
Diagnostica interruttore
Sommatoria correnti interrotte b b b b b b b b b b b b b b b b b
Controllo circuito di comando v v v v v v v v v v v v v v v v v
Numero di manovre, tempo di manovra, tempo di riarmo v v v v v v v v v v v v v v v v v
Controllo TA / TV 60FL b b b b b b b b b b b b b b b b b
Controllo e comando Codice ANSI
Comando interruttore / contattore (1) 94/69 b b b b b b b b b b b b b b b b b
Riarmo, tacitazione 86 b b b b b b b b b b b b b b b b b
Selettività logica 68 v v v v v v v v v v v v v v v v v
Cambio banco di regolazioni b b b b b b b b b b b b b b b b b
Segnalazione 30 b b b b b b b b b b b b b b b b b
Editor di equazioni logiche b b b b b b b b b b b b b b b b b
Moduli complementari (5)
M-209
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Tabelle di scelta
Sottostazione Trasformatore Motore Generatore Condensatore
Protezione Codice ANSI S60 S62 T60 T62 M61 G60 G62 C60
Massima corrente di fase(1) 50/51 4 4 4 4 4 4 4 4
Massima corrente di terra / 50N/51N 4 4 4 4 4 4 4 4
Terra sensibile(1) 50G/51G
Guasto interruttore 50BF 1 1 1 1 1 1 1 1
Massima corrente inversa 46 2 2 2 2 2 2 2 2
Sovraccarico termico per cavi 49RMS 1
Sovraccarico termico per macchine(1) 49RMS 2 2 2 2 2
Sovraccarico termico per condensatori 49RMS 1
Richiusore (4 cicli)(2) 79 v v
Termostato / Buchholz(2) 26/63 v v v v v
Controllo sonde termiche 38/49T v v v v v v
(16 sonde)(3)
Controllo di sincronismo(4) 25 v v v v v v
Controllo e comando
Comando interruttore / contattore(2) 94/69 v v v v v v v v
Trasferimento automatico (AT)(2) v v v v v v
Distacco dei carichi / v
riavviamento automatico(2)
Diseccitazione(2) v v
Arresto gruppo(2) v v
Selettività logica(2) 68 v v v v v v v v
Riarmo / tacitazione 86 b b b b b b b b
Segnalazione 30 b b b b b b b b
Cambio banco di regolazioni b b b b b b b b
Adattazione tramite equazioni logiche b b b b b b b b
Le figure indicano il numero di relè disponibili per ciascuna funzione di protezione.
b di base, v con moduli opzionali.
(1) Funzioni di protezione con 2 banchi di regolazione.
(2) A seconda dell’impostazione dei parametri e dei moduli di ingresso/uscita MES120 opzionali.
(3) Con moduli di ingresso della temperatura MET148-2 opzionali.
(4) Con modulo di controllo di sincronismo MCS025 opzionale.
M-210
Sottostazione Trasformatore Motore Generatore Condensatore
Misure S60 S62 T60 T62 M61 G60 G62 C60
Corrente di fase RMS I1, I2, I3 b b b b b b b b
Corrente residua Io, somma Io b b b b b b b b
Corrente media I1, I2, I3 b b b b b b b b
Massimi valori medi delle correnti IM1, IM2, IM3 b b b b b b b b
Tensione U21, U32, U13, V1, V2, V3 b b b b b b b b
Tensione rimanente V0 b b b b b b b b
Tensione diretta Vd / senso ciclico b b b b b b b b
Tensione inversa Vi b b b b b b b b
Frequenza b b b b b b b b
Potenza attiva P, P1, P2, P3 b b b b b b b b
Potenza reattiva Q, Q1, Q2, Q3 b b b b b b b b
Potenza apparente S, S1, S2, S3 b b b b b b b b
Massimi valori medi di potenza PM,QM b b b b b b b b
Fattore di potenza b b b b b b b b
Energia attiva e reattiva calcolata (±Wh, ±VARh) b b b b b b b b
Energia attiva e reattiva mediante conteggio v v v v v v v v
di impulsi(2) (± Wh, ± VARh)
Temperatura (16 sonde)(3) v v v v v
Velocità di rotazione(2) v v v
Diagnostica rete e macchine
Contesto di inserzione b b b b b b b b
Corrente di inserzione Trip I1, Trip I2, Trip I3, Trip Io b b b b b b b b
Numero di interventi, su guasto di fase, b b b b b b b b
su guasto di terra
Tasso di squilibrio / corrente inversa Ii b b b b b b b b
Tasso di distorsione b b b b b b b b
della corrente e della tensione Ithd, Uthd b b b b b b b b
Sfasamento φ1, φ2, φ3 b b b b b b b b
Oscilloperturbografia b b b b b b b b
Rapporto avviamento motore (RAM) b
Tendenza avviamento motore (MST) b
Registratore dati (DLG) b b b b b b b b
Riscaldamento b b b b b b b
Tempo di funzionamento residuo prima b b b b b b b
di uno sgancio dovuto ad un sovraccarico
Tempo di attesa dopo uno sgancio dovuto b b b b b b b
ad un sovraccarico
Contatore / tempo di funzionamento b b b b b b
Corrente e durata avviamento b
Tempo di interdizione all’avviamento b
Numero di avviamenti prima dell’interdizione b
Rilevamento di guasti nell’arco dei cavi b b b b b b b b
Impedenza apparente diretta Zd b b b b b b b b
Impedenze apparenti tra fasi Z21, Z32, Z13 b b b b b b b b
Tensione 3a armonica, punto neutro o rimanente b b
Scarto in ampiezza, frequenza e fase delle tensioni v v v v v v
comparate per controllo sincronismo(4)
Diagnostica interruttore Codice ANSI
Controllo TA / TV 60/60FL b b b b b b b b
Controllo circuito di sgancio(2) 74 v v v v v v v v
Sommatoria correnti interrotte b b b b b b b b
Numero di manovre, tempo di manovra, v v v v v v v v
tempo di riarmo,numero di disinserimenti(2)
Moduli aggiuntivi
8 ingressi sensori temperatura - modulo MET148-2(2) v v v v v v
1 uscita analogica basso livello - modulo MSA141 v v v v v v v v
Ingressi/uscite logiche - moduli MES120/MES120G/ v v v v v v v v
MES120H (14I/6O)
Interfaccia di comunicazione - ACE949-2, ACE959, v v v v v v v v
ACE937, ACE969TP-2, ACE969FO- 2, ECI850,
ACE850TP o ACE850FO
b di base, v con moduli opzionali.
(1) Funzioni di protezione con 2 banchi di regolazione.
(2) A seconda dell’impostazione dei parametri e dei moduli di ingresso/uscita MES120 opzionali.
(3) Con moduli di ingresso della temperatura MET148-2 opzionali.
(4) Con modulo di controllo di sincronismo MCS025 opzionale.
M-211
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-212
Sottostazione Trasformatore Motore Generatore Sbarra di distrib. Cappuccio
Misure S80(7) S81(7) S82(7) S84(7) T81(7) T82(7) T87(7) M81 M87 M88 G82 G87 G88 B80 B83 C86
Corrente di fase RMS I1,I2,I3 b b b b b b b b b b b b b b b b
Corrente residua calcolata I0Σ b b b b b b b b b b b b b b b b
Corrente media I1, I2, I3 b b b b b b b b b b b b b b b b
Massimi valori medi delle correnti IM1,IM2,IM3 b b b b b b b b b b b b b b b b
Correnti residue misurate I0, I’0 b b b b b b b b b b b b b b
Tensione U21, U32, U13, V1, V2, V3 b b b b b b b b b b b b b b b b
Tensione rimanente V0 b b b b b b b b b b b b b b b b
Tensione diretta Vd / senso ciclico b b b b b b b b b b b b b b b b
Tensione inversa Vi b b b b b b b b b b b b b b b b
Frequenza b b b b b b b b b b b b b b b b
Potenza attiva P, P1, P2, P3 b b b b b b b b b b b b b b b b
Potenza reattiva Q, Q1, Q2, Q3 b b b b b b b b b b b b b b b b
Potenza apparente S, S1, S2, S3 b b b b b b b b b b b b b b b b
Massimi valori medi di potenza PM, QM b b b b b b b b b b b b b b b b
Fattore di potenza b b b b b b b b b b b b b b b b
Energia attiva e reattiva calcolata (± W.h, ± var.h) b b b b b b b b b b b b b b b b
Energia attiva e reattiva mediante conteggio v v v v v v v v v v v v v v v v
di impulsi (2) (± W.h, ± var.h)
Corrente di fase RMS I’1, I’2, I’3 b b b b b
Corrente residua calcolata I’0Σ b b b b b
Tensione U’21, V’1 e frequenza b
Tensione U’21, U’32, U’13, V’1, V’2, V’3, V’d, V’i e b
frequenza
Tensione residua V’0 b
Temperatura (16 sonde) (3) v v v v v v v v v v
Velocità di rotazione (2) v v v v v v
Tensione punto neutro Vnt b b b b b b
Diagnostica rete e macchine
Contesto di inserzione b b b b b b b b b b b b b b b b
Corrente di inserzione TripI1, TripI2, TripI3 b b b b b b b b b b b b b b b b
Numero di interventi, su guasto di fase, su guasto di terra b b b b b b b b b b b b b b b b
Tasso di squilibrio / corrente inversa Ii b b b b b b b b b b b b b b b b
Tasso di distorsione della corrente e della tensione Ithd, Uthd b b b b b b b b b b b b b b b b
Sfasamento φ0, φ’0, φ0Σ b b b b b b b b b b b b b b b b
Sfasamento φ1, φ2, φ3 b b b b b b b b b b b b b b b b
Oscilloperturbografia b b b b b b b b b b b b b b b b
Rapporto avviamento motore (RAM) b b b
Tendenza avviamento motore (MST) b b b
Registratore dati (DLG) b b b b b b b b b b b b b b b b
Riscaldamento b b b b b b b b b b b b b
Tempo di funzionamento residuo prima di uno b b b b b b b b b b b b b
sgancio dovuto ad un sovraccarico
Tempo di attesa dopo uno sgancio dovuto ad un sovraccarico b b b b b b b b b b b b b
Contatore / tempo di funzionamento b b b b b b b b b b
Corrente e durata avviamento b b b
Tempo d’interdizione all’avviamento b b b
Numero di avviamenti prima dell’interdizione b b b
Tasso di squilibrio / corrente inversa I’i b b b b b
Corrente differenziale Idiff1, Idiff2, Idiff3 b b b b b
Corrente passante It1, It2, It3 b b b b b
Sfasamento θ tra correnti I e I’ b b b b b
Impedenze apparenti dirette Zd b b b b b b b b b b b b b b b
e tra fasi Z21, Z32, Z13 b b b b b b b b b b b b b b b
Tensione 3a armonica punto neutro o residua b b b
Scarto in ampiezza, frequenza e fase delle tensioni v v v v v v v v v v v v
comparate per controllo sincronismo (4)
Capacità e correnti di squilibrio condensatori b
Diagnostica apparecchiatura Cod. ANSI
Controllo 60/60FL b b b b b b b b b b b b b b b b
Controllo circuito di sgancio (2) 74 v v v v v v v v v v v v v v v v
Controllo alimentazione ausiliaria b b b b b b b b b b b b b b b b
Sommatoria correnti interrotte b b b b b b b b b b b b b b b b
Numero di manovre, tempo di manovra, tempo di v v v v v v v v v v v v v v v v
riarmo, numero di disinserimenti interruttore (2)
Comunicazione Modbus, IEC 60 870-5-103, DNP3 o IEC 61850
Lettura delle misure (5) (6) v v v v v v v v v v v v v v v v
Telesegnalazione e datazione degli eventi (5) (6) v v v v v v v v v v v v v v v v
Telecomandi (5) (6) v v v v v v v v v v v v v v v v
Teleregolazione delle protezioni (5) v v v v v v v v v v v v v v v v
Trasferimento delle registrazioni v v v v v v v v v v v v v v v v
di oscilloperturbografia(5) (6) v v v v v v v v v v v v v v v v
Messaggi GOOSE IEC 61850 (6)
b di base, v su richiesta.
(2), (3), (4) Vedere nota nella pagina precedente.
(5) Con interfacce di comunicazione ACE949-2 (RS 485 2 fili), ACE959 (RS 485 4 fili), ACE937 (fibra ottica), ACE969TP o ACE969FO.
(6) Con interfaccia di comunicazione ACE850TP o ACE850FO.
(7) Conforme alla norma CEI 0-16 per allacciamenti in AT.
M-213
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
I prodotti Easergy sono progettati per essere di facile utilizzo, una caratteristica
riportata giorno dopo giorno nelle relazioni dei nostri clienti.
Potrete beneficiare di numerose caratteristiche, fra cui:
l Set completo di funzioni di protezione, relative all'applicazione
l Rilevazione dell’arco elettrico (Easergy P3 Advanced)
l Controllo dedicato dell'interruttore (grazie alla rappresentazione dello schema
sinottico), pulsanti, tasti funzione e LED programmabili, allarmi personalizzabili.
l HMI multilingue per messaggi personalizzati
lStrumento di impostazione software per la gestione dei relè per l'impostazione
dei parametri, la configurazione e la simulazione dei guasti di rete.
l Comunicazione sia seriale che ethernet, compresa la ridondanza
l Standard IEC 61850 Ed.1 e Ed.2
M-214
Guida alla selezione
Easergy P3 Standard Easergy P3 Advanced
Easergy P3 si propone
in due versioni, ognuna con
funzioni specifiche per soddisfare
le vostre esigenze, una soluzione
‘one-box’ indipendentemente
dall'applicazione.
P3F30
massima corrente direz. di fase
Arrivo/Partenza Linea
P3L30 -
con diff. di linea e
P3U30 distanziometrica
con massima corrente
P3U10 P3U20 P3T32
Trasformatore direz. di fase -
con protezione di con differenziale
tensione P3M32
Motore P3M30 con differenziale
P3G32
Generatore P3G30 con differenziale
Caratteristiche
Corrente di fase TA da 1/5A (x3) TA da 1/5A (x3) TA da 1/5A (x6)
TA da 1/5A (x2) & da 1A
TA da 1/5A & da 1A
Ingressi di o
Corrente residua TA da 1/5A o da 0,2/1A o
misura TA da 1/5A & da /1A & da
TA da 1A & da 0,2A
0,2A
Tensione TV (x1) TV (x4) TV (x4) TV (x4)
Ingresso sensore arco interno - 4 sensori (1) (2) 4 sensori(1)
Ingresso 2 10 16 da 6 a 36 da 6 a 16
Digitale
Uscita 5 + SF 5 + SF 8 + SF da 10 a 21 + SF da 10 a 13 + SF
Ingresso - 0 o 4(1) 0 o 4(1)
Analogico
Uscita - 0 o 4(1) 0 o 4(1)
Ingresso sensore di temperatura - 0 o 8 o 12(1) 0 o 8 o 12(1)
Porta frontale USB tipo B USB tipo B
Alimentazione nominale 24 Vcc o 48-230 Vca/cc da 24 a 48 Vcc o 110-240 Vca/cc
Temperatura ambiente, in funzione Da -40 a 60 °C (da -40 a 140 °F) Da -40 a 60 °C (da -40 a 140 °F)
Comunicazione
Porte posteriori
-
RS232, IRIG/B, RS485, Ethernet
IEC61850 ed1 & ed2 -
IEC 60870-5-101 &
-
103
DNP3 su Ethernet -
DNP3 seriale -
Protocolli Modbus seriale -
Modbus su Ethernet -
Ethernet IP -
DeviceNet -
Profibus DP -
SPAbus -
Protocolli di ridondanza (RSTP/PRP) -
Altri
Sinottico
Sinottico con 6 oggetti Sinottico con 6 oggetti
Controllo con 1
+ 2 oggetti monitorati + 2 oggetti monitorati
oggetto
Logica (matrice + equazione logica)
Connettore CT estraibile
-
con cortocircuito
HMI remoto -
Dimensioni hardware (LxAxP) 171 x 176 x 214(3) mm / 6,73 x 6,93 x 8,43 in 264 x 177 x 208 mm / 10,39 x 6,97 x 8,19 in
(1) Dipende dal modulo opzionale
(2) Opzione protezione arco elettrico non disponibile su Easergy
(3) 226 mm (8,90 in) con connettori ad anello
M-215
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-216
Standard (P3U) Avanzato (P3x)
Funzioni di controllo P3U10 P3U30 P3F30 P3L30 P3M30 P3M32 P3G30 P3G32 P3T32
P3U20
M-217
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
U
Alimentatore
U
U U U U
M
Condensatore Motore Alimentatore Trasformatore
M-218
Guida alla selezione per applicazione
Protezione di partenza linea
l Protezione di massima corrente
l Protezione da sovraccarico
Protezione di linee in partenza a basso Protezione di linee in partenza ad alto contributo Protezione della linea in partenza
contributo capacitivo in sistemi MT a neutro capacitivo in sistemi MT a neutro collegato terra e misura dei parametri
collegato franco a terra o tramite impedenza tramite impedenza oppure a neutro compensato
o isolato
P3U10 P3U10
P3U20 P3F30 P3U20 P3F30 P3U30 P3F30
P3U30 P3U30
l Massima corrente di terra l Massima corrente direzionale di terra l Misura della potenza e dell'energia
l Guasto intermittente transitorio a terra l Valori min e max richiesti negli ultimi
31 giorni e 12 mesi
Protezione di arrivo linea
l Protezione di massima corrente
Protezione di arrivo linea senza monitoraggio della tensione Protezione di arrivo linea con monitoraggio
di tensione e frequenza
P3U10 P3U10
P3U20 P3F30 P3U20 P3F30 P3U30 P3F30
P3U30 P3U30
Protezione di arrivo linea con misura della Protezione di arrivi linea in parallelo
qualità dell’energia
P3U30 P3F30
P3U30 P3F30 P3U30 P3F30
Protezione di linea
l Protezione di massima corrente e guasto a terra (direzionale e non direzionale)
l Protezione da sovraccarico dell'alimentatore
Protezione della linea aerea Protezione arrivo con localizzatore Protezione di linea con funzioni
di guasti distanziometrica e di differenziale
di linea
P3F30
P3U30 P3F30
P3L30
P3L30
M-219
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
DM105555
P3U10
P3U20 P3U30 P3F30
P3U20 P3F30 P3F30
P3U30
P3U30
26 26 26
63 63 63
49T 49T
Modulo
RTD
lMassima corrente direzionale per sistemi con l Monitoraggio della temperatura (ambiente, l Protezione di minima e massima tensione
neutro a terra tramite impedenza o a neutro olio)
compensato
Protezione della partenza trasformatore con misura addizionale di corrente Protezione della partenza trasformatore
con funzione differenziale
26 26 26
63 63 63
49T 49T 49T
M-220
Protezione di arrivo trasformatore
l Protezione di massima corrente
l ‘Inter-trip’ da protezione dell’interruttore a monte
Protezione dell’arrivo trasformatore senza monitoraggio della tensione Protezione dell’arrivo trasformatore con
monitoraggio della tensione
P3U10 P3U10
P3U20 P3F30 P3U20 P3F30
P3U30 P3U30 P3U30 P3F30
l Massima corrente di terra del trasformatore l Massima corrente di terra e protezione l Protezione di minima e massima tensione
di back-up del trasformatore l Misura della potenza e dell'energia
l Valori min e max richiesti negli ultimi
31 giorni e 12 mesi
P3T32
M-221
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Protocolli principali
Easergy P3 Standard può essere Easergy P3 Standard può comunicare tramite protocolli seriali e/o Ethernet
collegato alle reti di comunicazione, gestendone due contemporaneamente, selezionati dal software eSetup Easergy Pro.
consentendo così l'accesso ai Protocolli di comunicazione: Porte di comunicazione:
seguenti tipi di dati:
Protocolli seriali - RS232 Interfaccia Comm. - X4
l Eventi Ridondanza LC LC Protocolli
/ RS485 / RS485 / porta RSTP IEC 61850
l Informazioni sullo stato seriale in fibra ottica (*) PRP Modbus
DNP3.0
Due protocolli
l Misure IEC-101
Modbus RTU in contemporanea WebServer Ethernet/IP
l Comandi di controllo
Interfaccia Comm. - X4
l Sincronizzazione orologio DNP3.0 Protocolli LC RS232 + IRIG-B
IEC 61850
l Impostazioni (solo SPA-bus e SPA-bus IEC 60870-5-101
Modbus
DNP3.0
Due protocolli
in contemporanea
incorporato) IEC-101
Ethernet/IP WebServer
IEC 60870-5-103
Interfaccia Comm. - X4
DeviceNet (*) Ridondanza Protocolli
RSTP IEC 61850
PRP Modbus
ProfibusDP (*) DNP3.0
Due protocolli IEC-101
in contemporanea WebServer Ethernet/IP
SPA-bus (*)
Interfaccia Comm. - X4
Protocolli Ethernet Protocolli RS232 + IRIG-B
IEC 61850
Porta RJ45 / LC Modbus Due protocolli
DNP3.0 in contemporanea
Easergy SmartApp IEC61850 ed1 & ed2 IEC-101
Ethernet/IP WebServer
M-222
Apparecchiature BT
I quadri Power Center: P-Bloc, Okken e Prisma
P-Bloc - Quadro distribuzione primaria BT per Power Center
Caratteristiche del quadro Prescrizioni da riportare
Applicazioni Power Center
Tensione nominale di isolamento (Ui) 1000 V
Norme di riferimento CEI EN 61439-1/2
Tensione nominale di funzionamento (Ue) 690 V
Numero delle fasi 3F + N
Frequenza nominale 50 Hz
Corrente nominale 4.000 A (IP31) 3580 (IP41)
Corrente nominale ammissibile di breve durata per 1 sec (Icw) 100 kA
Corrente nominale ammissibile di picco (Ipk) 220 kA
Grado di protezione (secondo CEI EN 60529) Involucro esterno IP31
Con porta piena o trasparente IP41
A porta aperta IP2X
Resistenza meccanica (grado di protezione IK) IP31 IK10
IP41 IK10
Tenuta arco interno (con e senza sistema di mitigazione) secondo CEI IEC/TR 61641 75 kA per 0,3 s
Condizioni nominali di servizio Installazione All’interno
Temperatura ambiente Min -5°C, Max 40°C
(Media 24 ore 35°C)
Umidità relativa Max 50% a 40°C
Altitudine < 2000m
Grado di inquinamento <3
Moduli scomparto Numero 48
Altezza modulo 40mm
Forma di segregazione 3b – 4b
Colorazione standard Involucro esterno RAL9002 bucciato
Struttura interna Zincata
Accessibilità vano cavi Dal retro
Installazione A pavimento
Entrata ed uscita cavi Dall’alto o dal basso
Dimensioni degli scomparti Larghezze 400 – 600 – 800 – 900 mm
Altezza 2.380 mm
Profondità 1.095 mm (IP31)
Profondità con porta 1.200 mm (IP41)
Profondità estensione 400 mm
Resistenza alla corrosione Severità A secondo CEI EN 61439-1 10.2.2.2
Classe C2 secondo ISO 12944-6
M-223
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-224
Prisma P - Sistema funzionale per quadri BT
Caratteristiche del quadro Prescrizioni da riportare
Applicazioni Distribuzione secondaria e Power Center
Tensione nominale di isolamento (Ui) 1000 V
Tensione nominale di tenuta impulso (Uimp) 12 kV
Norme di riferimento CEI EN 61439-1/2
Tensione nominale di funzionamento (Ue) 440 V
Numero delle fasi 3F + N
Frequenza nominale 50/60 Hz
Corrente nominale 4.000 A
Corrente nominale ammissibile di breve durata per 1 sec (Icw) 100 kA (barre Linergy); 85kA (barre piatte Cu)
Corrente nominale ammissibile di picco (Ipk) 220 kA (barre Linergy); 187kA (barre piatte Cu)
Corrente nominale di corto circuito condizionata (Icc) 65kA/415 V
Grado di protezione (secondo CEI EN 60529) Involucro esterno IP30, IP31, IP55
A porta aperta IP2X
Resistenza meccanica (grado di protezione IK) IP31 IK08
IP55 IK10
Condizioni nominali di servizio Installazione All’interno
Temperatura ambiente Min -5°C, Max 40°C
(Media 24 ore 35°C)
Umidità relativa Max 50% a 40°C
Altitudine < 2000m
Grado di inquinamento <3
Moduli scomparto Numero 36
Altezza modulo 50mm
Forma di segregazione 2b, 3b
Colorazione standard Involucro esterno RAL9001 liscio
Struttura interna Verniciata
Accessibilità vano cavi Dal retro o da fronte
Installazione A pavimento
Entrata ed uscita cavi Dall’alto o dal basso
Dimensioni degli scomparti Larghezze 300 – 400 – 650 – 800 mm
Altezza 2000 mm
Profondità 400, 600, 800 (400+400) e 1000 (600+400) mm
Resistenza alla corrosione Classe C2 secondo IEC 60721-3-3
Tenuta sismica(1) Fino a livello AG5 secondo la IEC 60068-3-3
M-225
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-226
l Norma IEC 61557-12: Misura integrata in interruttori Masterpact MTZ
Sicurezza elettrica nei sistemi di L’interruttore aperto Masterpact MTZ consente di rilevare lo stato operativo,
distribuzione a bassa tensione le misure elettriche, fornire informazioni di diagnosi e manutenzione per
permettere di avere informazioni real time. Grazie all’unità di controllo
fino a 1000 V c.a. e 1500 V c.c. - elettronico Micrologic X l’interruttore consente di raccogliere misure di energia
Attrezzature per prove, misure o e potenza attiva in Classe 1 in accordo alla Norma IEC 61557-12 e archiviare
monitoraggio di misure di protezione - tutti i parametri operativi e di funzionamento.
Dispositivi di misurazione e monitoraggio E’ disponibile con correnti nominali da 630 A fino a 6300 A e potere
d’interruzione da 42 kA fino a 150 kA
delle prestazioni (PMD) Di seguito sono riportate le misure elettriche effettuate da Micrologic X.
THDU tensione fase-fase VTHD, V12,23,31, LLmed Cl 2 (9) 0% 20% (4) % (4) (5)
THDV tensioni fase-neutro VTHD, V1N,2N,3N, LNmed (2) Cl 2 (9) 0% 20% (4) % (4) (5)
Squilibrio di corrente vs valore efficace correnti medie trifase I_squil 1,2,3, squil (peggiore) +5% 0% 100% %
Squilibrio di tensione fase-fase VLL_squil 12, 23, 31 squil Cl 0,5 0% 10% %
Squilibrio di tensione fase-neutro VLN_squil 1N, 2N 3N, squil (2) Cl 0,5 0% 10% %
(1) Corrente di neutro disponibile solo con interruttori automatici quadripolari o tripolari con trasformatore esterno della corrente di neutro (ENCT).
(2) Tensione fase-neutro disponibile solo con interruttori automatici quadripolari o tripolari con morsetto VN collegato al neutro.
(3) IN+OUT o IN-OUT secondo le impostazioni.
(4) THD calcolato facendo riferimento al valore fondamentale o efficace.
(5) Dettaglio per fase non visualizzato sul display di Micrologic X.
(6) 40 ... 1600 A x1,2 per MTZ1; 40 ... 4000 A x1.2 per MTZ2; 80 ... 6300 A x1,2 per MTZ3.
(7) Con reset.
(8) Senza reset.
(9) In accordo alla norma IEC/EN 61557-12.
(10) Per valori di corrente e potenza media ci si riferisce al termine inglese ‘demand’. Con questa nomenclatura si intende il valore massimo (rispettivamente di
corrente e potenza) registrato in un certo periodo di tempo, tipicamente di 15 o 30 minuti.
Nota: Micrologic X provvede alla registrazione e alla cronodatazione dei valori minimi e massimi dall'ultimo reset di tutte le principali misure. I principali valori
massimi possono essere letti sull'interfaccia integrata (correnti, tensioni, frequenza, Ptotale, Qtotale, THDImed, THDUmed, THDIN ...). Per un elenco completo
delle misure e dei valori min / max, consultare la Guida Utente di Micrologic X.
M-227
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-228
Menu Avviso Connessione e comunicazione integrata
Tutte le informazioni elaborate e memorizzate da Micrologic X sono accessibili
MICROLOGIC MICROLOGIC
attraverso diverse interfacce:
Home
Home
Quickview
Quickview
Measures
Protection
Interfaccia operatore integrata, a colori e retroilluminata (HMI)
! Measures
Alarms & H...
TRIP CAUSE
7.0 X 7.0 X
Interfacce di comunicazione
Le interfacce di comunicazione e le unità di controllo Micrologic X offrono
ID: ID:
1989421527520002LV847604 1989421527520002LV847604
MICROLOGIC MICROLOGIC
DISCONNECT BEFORE
DIELECTRIC TEST
DISCONNECT BEFORE
DIELECTRIC TEST i seguenti canali di comunicazione:
In 1600 A In 1600 A
TRIP CAUSE
7.0 X 7.0 X
e retroilluminata (HMI)
ID:
1989421527520002LV847604
ID:
1989421527520002LV847604
L’interfaccia IFM è collegata all’unità di controllo Micrologic X attraverso una
DISCONNECT BEFORE DISCONNECT BEFORE
porta ULP e un cavo ULP prefabbricato.
DIELECTRIC TEST DIELECTRIC TEST
In 1600 A In 1600 A
Internet
TRIP CAUSE
Ir Isd Ig Op.
Ii I n Supervisore
Test
locale
IFM [1]
POWER
0V
100-23
PO WER
PO WER
200
Com’X
O Com’X
FDM128 24VDC
ETH2
+
24VDC
I1
C
I2
I3
C
I4
I5
C
I6
Enerlin'
X IFE
IFE
24V 0V
T2
O3 T1
34
O2 33
24
O1 23
14
13
Porta ULP
Smartphone
attraverso
Bluetooth e
24V 0V
NFC wireless
PC con Ecoreach
Porta ULP
M-229
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
Moduli Digitali
Le funzionalità di Micrologic X si possono potenziare e personalizzare con Moduli Digitali,
dei software acquistabili in ogni momento sulla piattaforma GoDigital.
I Moduli Digitali offrono funzionalità opzionali dedicate alla Misura, alla Protezione,
alla Diagnostica e Manutenzione.
I Moduli Digitali rimangono una scelta opzionale. Tuttavia, a seconda del settore
di utilizzo, si consigliano i seguenti Moduli (per verificare gli utlimi moduli
rilasciati accedere al QR code ”Seleziona il tuo nuovo Masterpact MTZ”).
M-230
Tabella estratta dalla Funzioni di misura degli interruttori scatolati
l Norma CEI 60364 Parte 8-1 Paragrafo Compact NSX
8.3.1.1: “Esigenze relative alla precisione Misura integrata con le unità di controllo Micrologic 5/6/7 E
e al campo di misura“. Gli interruttori automatici di tipo scatolato Compact NSX equipaggiati
con unità di controllo Micrologic 5/6/7 E sono un dispositivo PMD-DD
(Power Meter Device) conforme alla norma IEC/EN 61557-12 con classe di
prescrizione 0,5 per le misure di tensione, classe 1 per le misure di corrente e
classe 2 per le misure di potenza ed energia attiva.
In base alle misure rilevate delle correnti di fase, corrente di neutro e tensioni
tra le fasi e tra le fasi e il neutro, le unità Micrologic 5/6/7 E calcolano e
visualizzano tutti i parametri necessari per il monitoraggio di una rete elettrica a
corrente alternata.
La tabella che segue specifica i livelli di precisione richiesti per le misure
destinate alla gestione dei costi.
Arrivo Applicazioni principali Compact NSX Quadro di distribuzione
finale
Quadro BT principale Quadri di distribuzione
intermedi
Obiettivi di misura l Misura dei ricavi l Allocazione dei costi l Allocazione dei costi lAnalisi e ottimizzazione
per la gestione dei costi l Controllo bollette lAnalisi e ottimizzazione lAnalisi e ottimizzazione del consumo di energia
lAnalisi e ottimizzazione del del consumo di energia del consumo di energia lValutazione delle tendenze
consumo di energia l Valutazione dell’efficienza l Valutazione dell’efficienza del consumo di energia
M-231
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Connected Products
M-232
Edge Control
M-233
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Edge Control
M-234
Quadro di Media Tensione
Trasformatore MT/BT
Il trasformatore presenta unità di controllo e protezione termica di tipo
comunicante che permettono il monitoraggio continuo delle informazioni sullo
stato di esercizio dell’apparecchiatura:
l Temperature di funzionamento dei singoli avvolgimenti
l Stato di funzionamento ventilazione forzata (se prevista)
l Stato connessioni per mezzo di monitoraggio della temperatura connessione
cavi (se previsto)
M-235
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Edge Control
M-236
Esempio delle funzionalità delle Licenze Facility
Expert (non esaustivo):
Ecostruxure FACILITY EXPERT
App manutenzione Gestione operativa Gestione energetica
Gestione operativa - App Mobile (e web)
Numero di utenti
Creazione di QR code per un asset l l
Stato dell’asset e geolocalizzazione l l
Storico stato degli asset ed archivio per la documentazione l l
Piano di manutenzione e promemoria delle attività l l
Gestione delle attività (es: assegnazione attività, notifiche) l l
Report in un click (personalizzabili) l l
Creazione di un team, chat, condivisione delle informazioni l l
Allarmi su soglie e cambiamenti di stato l
Allarmi personalizzati anche da dispositivi di terze parti l
Allarmi preconfigurati per dispositivi Schneider Electric (MT/BT) l
Trend dei dati degli asset: °C, ore di funzionamento, correnti, I, V, ... l
Gestione energetica - Portale web
Monitoraggio dei consumi: generale, utenza, area, misuratore l
Monitoraggio di Potenza Fattore di Potenza, con relativi allarmi l
Avvisi per il superamento del target di consumo l
Monitoraggio multisito e benchmarking l
Report mensili l
Bolletta energetica l
M-237
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Edge Control
IoT
I parametri possono essere monitorati in loco, sia sul touchscreen LCD installato
a fronte quadro, sia mediante le pagine web integrate del nostro webserver,
oppure ovunque grazie al Cloud, garantendo i requisiti di cyber security
secondo le normative vigenti.
Sull’applicazione EcoStruxure Facility Expert, dedicata alla gestione operativa
e manutentiva, è possibile creare gli asset da monitorare in modo rapido,
leggendo il QR code presente sulle nostre apparecchiature, oppure seguendo
pochi semplici step per l’immissione delle informazioni del dispositivo e
utilizzando l’app per la generazione del QR code.
Le funzionalità dell’applicazione comprendono:
l archivio per la documentazione, per poter accedere a tutti i dati necessari per
gli interventi;
l calendario con promemoria, che consente di pianificare le attività di
manutenzione al fine di accrescere la sicurezza dell’impianto, limitare i fuori
servizio e aumentare la vita utile delle apparecchiature;
l notifiche in tempo reale, per consentire la condivisione delle informazioni
riguardanti asset e interventi con il team manutenzione in campo, assegnando
le attività ai tecnici corretti (il più vicino in zona, il più specializzato, il più
disponibile, …);
l report con un click, che aiutano a risparmiare tempo nella redazione dei
verbali tecnici, tenendo traccia dello storico di tutti gli interventi di manutenzione
effettuati;
l registro e lettura delle misure, per raccogliere manualmente i dati delle
apparecchiature;
l allarmi da remoto in tempo reale, che permettono di rimanere sempre informati
sullo stato degli asset in sito, mediante una serie di allarmi provenienti dal
campo (preconfigurati e/o personalizzati).
L’applicazione è accessibile via smartphone, tablet e pagina web.
M-238
Power Monitoring Expert
Per tutte le strutture critiche in termini di energia, incluse strutture industriali,
grandi edifici commerciali e istituzionali, data center, strutture sanitarie e
forniture di servizi, è possibile disporre di una soluzione di monitoraggio
e supervisione locale che permette di accedere all’intera rete elettrica da
qualunque luogo.
Il software consente di aumentare l’efficienza in tutta la rete sia energetica per
tagliare i costi correlati all’energia, sia operativa evitando errori che potrebbero
interrompere il funzionamento dei dispositivi correlati alla qualità dell’energia.
M-239
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Edge Control
La piattaforma raccoglie i dati relativi all’energia da una serie di fonti, fra cui
il Com’X510, misuratori e sensori di terzi, garantendo le seguenti funzionalità:
l controllo della rete elettrica dello stabilimento e verifica dell’affidabilità di
funzionamento;
l analisi e isolamento delle fonti di problemi di qualità dell’energia;
l analisi energetiche per identificare sprechi e ridurre i costi;
l allocazione dei costi energetici ai reparti per promuovere la responsabilità
e la consapevolezza;
l supporto alla manutenzione proattiva per prolungare la durata dei dispositivi;
l protezione e controllo delle reti;
l miglioramento della continuità di servizio elettrica;
l monitoraggio e controllo dell’apparecchiatura;
l supporto alla manutenzione proattiva per prolungare la durata delle risorse;
l conformità con gli standard energetici aziendali o normativi come ISO 50001.
M-240
Apps, Analytics and Services
Bassa Tensione
Trasformatore
Documentazione
Generale
Schema d’impianto
Contatti
241
M-241
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Apps, Analytics and Services
M-242
Offerta Field Service (Tradizionale)
Oltre a soluzioni innovative, gli esperti e i tecnici di manutenzione qualificati di
Schneider Electric sono impegnati a fornire un servizio al cliente “best-in class”
e un’assistenza tecnica avanzata con un elevato livello di qualità, al fine di
garantire il massimo supporto nella gestione dell’impianto durante l’intero ciclo
di vita.
I servizi per la base installata di Schneider Electric consentono di ottimizzare
il ciclo di vita delle apparecchiature, incrementare le performance, la sicurezza
e ridurre i costi di manutenzione.
Per la base installata, i servizi di Schneider Electric aiutano a:
l migliorare la sicurezza sul luogo di lavoro
l massimizzare l’affidabilità degli impianti elettrici
l ridurre i rischi e limitare i tempi di inattività
l prolungare la durata delle apparecchiature
l migliorare l’efficienza energetica
Pianificare
Quando bisogna pianificare, definire e progettare un impianto elettrico,
gli esperti di Schneider Electric possono dare supporto con studi di
fattibilità tecnica e progettazione preliminare per consentire di definire
la soluzione più adatta. Si realizzeranno reti elettriche più sicure, stabili e
affidabili, migliorando la disponibilità dei processi e incrementando l’efficienza
energetica. Tutto questo sarà fatto rispettando le norme e utilizzando nel modo
migliore il capitale investito.
I principali servizi:
l studi di rete
l calcolo correnti di corto circuito
l coordinamento protezioni
l flussi di carico
l armoniche
l distacco carico
l protezione contro fulmini
Installare
Per convertire i progetti in una soluzione efficiente, affidabile e sicura,
Schneider Electric offre servizi di assistenza e supervisione durante le
attività di avviamento e messa in servizio, consentendo di proteggere e
ottimizzare la prima fase del ciclo di vita dell’impianto elettrico.
Si beneficerà della competenza di Schneider Electric durante l’installazione e
la messa in servizio delle apparecchiature di distribuzione elettrica realizzando
così installazioni affidabili e con alte prestazioni.
I principali servizi:
l assistenza in sito
l installazione apparecchiature
l prove e messa in servizio in sito
l diagnosi elettriche su installazioni esistenti
l engineering expertise.
Operare
Per migliorare la sicurezza, la disponibilità e la gestione dell’operatività
dell’installazione, Schneider Electric può dare assistenza con una serie
di azioni proattive che permetteranno di contenere e controllare i costi di
gestione raggiungendo, mediante la manutenzione del costruttore, il massimo
livello di prestazioni e riducendo al minimo i tempi di inattività causati da guasto.
I principali servizi:
l manutenzione correttiva. Riparazioni in emergenza a seguito di guasto.
l manutenzione preventiva. Periodica in base al tempo o intervalli ciclici.
l manutenzione su condizione.
l diagnosi apparecchiature in sito
l manutenzione preventiva con il monitoraggio permanente delle
apparecchiature
l servizi di monitoraggio remoto erogati da tecnici Schneider Electric mediante
piattaforme digitali per la gestione delle apparecchiature di distribuzione
elettrica critiche
l piani di servizio
l parti di ricambio
l pormazione
M-243
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Apps, Analytics and Services
Ottimizzare
Quando si ha la necessità di fare analisi tecniche sullo stato dell’impianto,
comprendere problematiche, attivare azioni per ridurre i costi energetici o
incrementare le prestazioni di sicurezza e di manutenzione, gli esperti di
soluzioni offrono raccomandazioni proattive, su misura e necessarie per
ridurre i rischi, migliorare le prestazioni e l’affidabilità.
I principali servizi:
l audit impianto
l consulenza / analisi dell’installazione
Rinnovare
Se si vuole estendere la durata di vita dell’impianto, renderlo più efficiente o
adeguarlo in conformità agli ultimi riferimenti normativi, Schneider Electric
consente di definire e implementare la migliore soluzione, aumentando le
prestazioni e la flessibilità, tenendo sotto controllo l’invecchiamento del parco
installato e i costi delle infrastrutture associate.
I principali servizi:
l modernizzazione, sostituzione di vecchie apparecchiature MT-BT, interruttori,
relè di protezione…
l soluzioni di retrofit
l modifica delle prestazioni / architettura dei quadri elettrici
l aggiornamenti normativi
l gestione del fine vita dell’impianto
l recupero e smaltimento apparecchiature elettriche in conformità alle leggi
vigenti.
M-244
La piattaforma Facility Expert, inoltre, permette di tenere sotto controllo anche
i parametri elettrici (V, I, f, THD, …) e quelli manutentivi delle apparecchiature
presenti in sito (es: ore di funzionamento, usura dei contatti, …).
l notifiche e allarmi
¡ avvisi sullo stato di salute degli asset e allarmi intelligenti
¡ notifiche di manutenzione
l service Bureau
¡ accesso e supporto 24/7 del Service Bureau per una risoluzione proattiva
degli allarmi
¡ report mensili
M-245
Guida alla Cabina La Cabina Digitale
MT/BT Digitale Apps, Analytics and Services
M-246
Guida alla Cabina Appendice 1 - Dimensionamento
MT/BT Digitale del locale cabina
Introduzione...............................................................................................................................2
Collegamenti MT e BT..............................................................................................................5
Passaggi e dimensioni.............................................................................................................6
1
Guida alla Cabina Dimensionamento del locale
MT/BT Digitale cabina
Introduzione
I criteri generali di realizzazione di un locale cabina devono considerare le
condizioni di servizio (es. altitudine, temperatura ambiente, umidità, polveri,
sismici, paesaggistici, ecc.) e l’effettiva disponibilità di spazi adatti ad essere
utilizzati per la cabina.
In fase di progettazione, è necessario valutare lo spazio necessario per
l’installazione e la manutenzione delle apparecchiature di protezione e manovra
di bassa e media tensione e dei trasformatori, in funzione delle potenze
installate e della natura dell’edificio da alimentare. Inoltre, devono essere
rispettate le distanze dalle zone di stoccaggio dei materiali infiammabili.
A seconda della disponibilità degli spazi, la Guida CEI 99-4 identifica le seguenti
configurazioni dell’ubicazione del locale cabina:
l locale cabina isolato separato dall’edificio servito;
l locale cabina compreso nella volumetria dell’edificio servito;
l ocale cabina sulla copertura dell’edificio servito
La cabina stessa è classificata come segue:
l Cabina a giorno
In questo tipo d’impianto non è previsto l’utilizzo di componenti MT dotati di
involucro in grado di assicurare la protezione contro i contatti diretti.
Per questo motivo, deve essere completato in opera con le misure di sicurezza
atte a proteggere le persone contro tali rischi. Per la cabina a giorno si deve
porre particolare attenzione al dimensionamento delle distanze di isolamento
e di sicurezza. E’ una soluzione non più in uso e qualora la si voglia applicare,
valgono le prescrizioni della Norma CEI EN 61936-1 (CEI 99-2).
l Cabina prefabbricata
E’ realizzata impiegando il prodotto “Sottostazione prefabbricata ad alta/bassa
tensione” secondo le norme CEI EN 62271-202 e CEI EN 50532, utilizzabili
sia per locale separato sia sulla copertura dall’edificio servito.
La cabina prefabbricata viene considerata come un apparecchio conforme
alla Norma di prodotto e che ha superato le prove di tipo previste.
l Cabina con apparecchiature prefabbricate.
Per realizzare lo schema di progetto si collegano opportunamente tra di loro
apparecchiature prefabbricate. I componenti utilizzati sono dotati di involucro
in grado di assicurare la protezione contro i contatti diretti, come ad esempio
i quadri MT e BT. La cabina può essere premontata o realizzata in opera,
cioè il locale è in calcestruzzo o laterizio o altro materiale idoneo ad ospitare
le apparecchiature elettriche e viene collaudato direttamente nel luogo di
ubicazione.
La soluzione costruttiva tipica risulta costituita in generale da un locale chiuso
ed adatto a proteggere i componenti dagli agenti atmosferici. Il locale deve
avere i seguenti requisiti:
l non deve sorgere in vicinanza di luoghi a maggior rischio in caso di incendio
o con pericolo di esplosione (luoghi MA.R.C.I.);
l deve disporre di un accesso, sia per il personale, sia per autocarri con gru;
lsvere le pareti, pavimenti e soffitti secondo la norma CEI EN 61936-1,
comprese le eventuali fosse e/o serbatoi di raccolta liquidi;
l essere dotato di adeguata ventilazione a circolazione d’aria naturale o forzata;
l non essere soggetto a infiltrazioni d’acqua o allagamenti;
l non deve contenere né inglobare alcuna tubazione per fluidi che siano
estranei al servizio della cabina;
l aver un’adeguata illuminazione per facilitare le operazioni di controllo e di
manutenzione, nonché quelle di evacuazione in caso di necessità.
2
Caratteristiche costruttive dell’involucro
L’involucro deve essere realizzato con materiali che resistano al deterioramento
nelle condizioni ambientali durante la durata di vita prevista, a condizione che
l’utilizzatore esegua la manutenzione indicata dal costruttore (calcestruzzo,
metallo, materiali sintetici, ecc.).
Il costruttore deve prendere adeguati provvedimenti contro:
l la corrosione del cemento e dell’acciaio
L’involucro metallico va protetto contro la corrosione mediante l’uso di materiali
appropriati, verniciatura o con l’applicazione di rivestimenti di protezione.
L’acciaio inossidabile o l’alluminio possono essere usati senza protezione.
Se l’involucro e parte del circuito conduttore principale di messa a terra, si
devono prendere precauzioni per impedire la corrosione degli elementi e delle
superfici di contatto nel percorso della corrente di terra, per mantenere la
capacita di portare corrente durante la sua durata di vita in servizio prevista.
l effetti della penetrazione d’acqua
l effetti della carbonatazione (formazione di carbonati pericolosi per l’armatura
di ferro)
l gelo
l la diffusione di cloruro
l attacchi chimici (esempio di trattamento: tinteggiatura a intonaco rustico).
Robustezza meccanica
L’involucro deve possedere una robustezza meccanica sufficiente (grado IK 10)
e deve resistere a dei carichi e a degli impatti prestabiliti sul tetto (es. neve),
sull’involucro (es. vento), impatti meccanici sulle porte e pannelli.
Considerando un involucro realizzato in cemento armato prefabbricato, bisogna
attenersi alle prescrizione del vigente DM 14.01.08 “Nuove Norme Tecniche per
le Costruzioni” per quanto attiene l’armatura e lo spessore delle pareti: bisogna
prevedere una doppia armatura. Pannelli e porte fanno parte dell’involucro
per cui devono assicurare lo stesso grado di protezione specificato per
l’involucro. Devono aprirsi verso l’esterno con un angolo di almeno 90° e deve
essere possibile fissare il portello di accesso per impedirne la chiusura mentre
gli operatori si trovano all’interno della sottostazione o stanno lavorando
sull’apparecchiatura dall’esterno della sottostazione.
Resistenza al fuoco
Le pareti e i soffitti dei locali dove sono installati i trasformatori devono avere
la resistenza al fuoco indicata nella tabella sottostante, in relazione al tipo di
trasformatore:
La valutazione del volume totale del liquido per trasformatori isolati in olio
dipende dal numero di trasformatori e dalla presenza o meno di una parete di
separazione, con caratteristiche di resistenza al fuoco, tra i diversi trasformatori,
così come definito da CEI EN 61936-1.
Nota: la classe di resistenza al fuoco, definita da UNI EN 13501-1 considera i
seguenti parametri:
l R per Resistenza meccanica
l E per Ermeticità
lI per Isolamento termico
Nell’ambito delle cabine elettriche MT/BT sono principalmente utilizzati materiali
con caratteristiche REI x o RE x dove:
l REI elemento che mantiene per un tempo x, espresso in minuti, le
caratteristiche di resistenza meccanica, la tenuta alle fiamme ed ai gas caldi e
l’isolamento termico
l RE elemento che mantiene per un tempo x, espresso in minuti, le
caratteristiche di resistenza meccanica, la tenuta alle fiamme ed ai gas caldi
l x tempo di mantenimento, in minuti, delle caratterisitche di resistenza al fuoco.
3
Guida alla Cabina Dimensionamento del locale
MT/BT Digitale cabina
Propagazione incendi
Per evitare che eventuali incendi possano propagarsi all’esterno del locale
attraverso i passaggi dei cavi o dei condotti sbarre, specie se le condutture
elettriche penetrano in un luogo a maggior rischio in caso di incendio, devono
essere predisposte barriere tagliafiamma aventi resistenza al fuoco almeno
uguale a quella delle pareti della compartimentazione antincendio.
Due trasformatori affiancati, se sono isolati in olio O1 è opportuno siano separati
da una parete divisoria classificata almeno REI 60 per evitare che la fuoriuscita
di olio in fiamme da un trasformatore possa incendiare l’altro trasformatore.
La separazione tra i trasformatori affiancati è comunque consigliabile, per
operare in sicurezza in occasione di interventi su un solo trasformatore.
4
X
200mm Trasformatore in esecuzione a giorno (IP00)
In questa configurazione, anche se munito sul lato MT di presa a spina,
X
il trasformatore dovrà essere protetto contro i contatti diretti.
X
200mm
È necessario inoltre:
X 200mm l eliminare il rischio di caduta di gocce d’acqua sul trasformatore
500mm l rispettare le distanze minime, in rapporto al tipo delle pareti del locale ed
alla tensione d’isolamento secondo la tabella della figura seguente, lasciando
Distanze minime per Distanze minime per
sgombero l’accesso alle prese di regolazione della tensione primaria.
trasformatore a giorno esecuzione con armadio di
protezione Con armadio di protezione (Box trafo)
L’armadio di protezione è di tipo per interno. Per una corretta installazione,
si raccomanda di rispettare le seguenti indicazioni:
l distanza minima tra il box e le pareti del locale: 200 mm
l distanza minima per l’accesso alle prese di regolazione del trasformatore: 500 mm.
Collegamenti MT e BT
Trasformatore in esecuzione a giorno (IP00)
I cavi o i condotti sbarre devono essere opportunamente amarrati, in modo da
evitare le sollecitazioni meccaniche sugli attacchi di BT e MT del trasformatore.
Si sconsiglia la scelta di amarraggi ad anello per evitare la circolazione di
correnti indotte.
Le partenze BT possono essere effettuate dall’alto o dal basso.
I cavi MT devono essere fissati sulle piastrine superiori delle barre di
collegamento dell’avvolgimento.
È possibile effettuare un collegamento MT con un cavo proveniente dal basso
installando una barra supplementare.
La distanza fra i cavi MT, i cavi o i condotti sbarre BT, lo schermo di terra
Collegamenti MT e BT per trasformatori a giorno e la superficie dell’avvolgimento MT, deve essere almeno di 120 mm.
Nota: quando il trasformatore è in tensione, la superficie della resina non
garantisce una protezione contro i contatti diretti o accidentali
Collegamenti MT e BT con arrivo dall’alto per trasformatori Arrivo cavi dal basso
con armadio di protezione Il passaggio dei cavi MT può essere effettuato attraverso la foratura della
flangia, appositamente predisposta, che si trova sul fondo dell’armadio oppure
utilizzando appositi passacavi.
5
Guida alla Cabina Dimensionamento del locale
MT/BT Digitale cabina
Vano cavi
Quando l’ingresso dei cavi ai quadri avviene dal basso, occorre predisporre
cunicoli e tubazioni annegate nel pavimento.
Se i cavi sono numerosi, è consigliabile il pavimento galleggiante, oppure un
vero e proprio vano cavi sotto il pavimento della cabina (i cavi MT e BT vengono
in genere separati, ma possono anche coesistere).
È importante tamponare gli ingressi dei cavi in modo da impedire l’ingresso
dell’acqua e di animali. Per bloccare le infiltrazioni d’acqua attraverso le
tubazioni per i cavi si può, ad esempio, inserire un pozzetto adiacente al locale
cabina con l’ingresso cavi più alto possibile.
La profondità dei cunicoli, o l’altezza del pavimento galleggiante, deve essere
tale da consentire la sistemazione dei cavi entranti nei quadri rispettando
Esempio di vano cavi il raggio di curvatura.
Inoltre, è necessario prevedere un adeguato cavedio per evitare strozzature dei
cavi, facendo riferinento ai raggi di curvatura e ai disegni della forometria delle
celle.
Passaggi e dimensioni
Un locale cabina deve avere dimensioni sufficienti per permettere l’agevole
ingresso e uscita dei componenti dell’impianto, per disporre di adeguati
passaggi ed aree di accesso, onde effettuare in sicurezza manovre e interventi
di manutenzione e infine offrire idonee via di fuga.
Il locale dovrebbe avere un’altezza almeno maggiore della diagonale
dell’unità (scomparto) di quadro MT o BT più alto, in modo da poter effettuare
agevolmente le movimentazioni per la posa o il recupero:
l i passaggi (previsti per il transito delle persone) devono essere larghi almeno
800 mm, al netto di eventuali sporgenze; se dietro un quadro chiuso è previsto il
transito delle persone, la larghezza del passaggio può essere ridotta a 500 mm.
Esempio di uscita di sfogo dell’arco interno dall’alto
l l’altezza del locale deve essere superiore a quella dei quadri e dei
trasformatori, con un minimo di 2 m.
l lo spazio per l’evacuazione deve sempre essere almeno pari a 500 mm anche
quando parti mobili o porte aperte invadono le vie di fuga.
Per migliorare la sicurezza del personale è auspicabile offrire un elevato grado
di protezione dagli effetti di un arco interno utilizzando:
Sistemi di evacuazione in grado di canalizzare i gas verso la parte superiore o
inferiore del quadro limitando le sovrapressioni dovute ad un guasto interno nei
compartimenti.
Canalizzazione ed evacuazione dei gas incandescenti verso un’area esterna
che non rappresenti un pericolo per gli operatori:
l le uscite devono essere previste in modo che la lunghezza della via di fuga
all’interno del locale non superi i 20 m (si consiglia comunque inferiore a 10m).
l le porte di emergenza devono avere come minimo un’altezza di 2 m e una
larghezza netta di 750 mm.
Occorre prevedere un accesso di ispezione per il TO
6
Messa a terra
Il circuito conduttore principale di messa a terra deve essere costituito da un
conduttore principale di messa a terra sul quale ciascun componente metallico
è collegato attraverso un circuito unico. Se il telaio dell’involucro, o l’armatura
del calcestruzzo, è di materiale metallico bullonato o saldato, essa può servire
B da circuito conduttore principale di messa a terra.
PG Tale circuito deve essere progettato per sopportare la corrente di cortocircuito
nominale e la corrente di picco nominale ammissibile nelle condizioni di messa
a terra del neutro del sistema. Il valore dichiarato consegue dall’esito della
TA di fase relativa prova di tipo.
La Norma CEI 0-16 al paragrafo 8.2.1 ’’Dispositivi di messa a terra funzionali
A alla connessione’’ spiega che l’esecuzione della messa a terra ed in
cortocircuito dell’impianto AT (tensione superiore a 1 kV) può essere realizzata
in due modi differenti:
Sezionatore l applicando i dispositivi mobili;
opzionale l utilizzando, ove esistenti, le apparecchiature predisposte per effettuare la
TA unipolare messa a terra ed in cortocircuito della parte d’impianto.
L’Utente può, quindi, adottare una delle seguenti soluzioni impiantistiche:
1. Non predisporre alcun sezionatore di terra immediatamente a valle dei
Schema con prescrizioni mnime CEI 0-16 terminali del cavo di collegamento alla rete (nel locale Utente, lato rete);
in questo caso la messa a terra richiesta dalla Norma CEI 11-27 deve essere
conseguita mediante l’impiego di dispositivi di messa a terra mobili realizzati
secondo la Norma CEI EN 61230: Lavori sotto tensione - Dispositivi portatili di
messa a terra o di messa a terra e in cortocircuito.
In particolare, l’Utente deve accertare anch’egli l’assenza di tensione sul cavo
in questione, metterlo a terra e in cortocircuito con i dispositivi di messa a terra
suddetti. Sul pannello, la cui rimozione consente l’accesso ai terminali del cavo,
deve essere apposto idoneo avviso recante “PANNELLO RIMOVIBILE SOLO
B DOPO L’INTERVENTO DEL DISTRIBUTORE”.
PG
TA di fase
Sezionatore
opzionale
TA unipolare
2. Predisporre un sezionatore di terra immediatamente a valle dei terminali
del cavo di collegamento alla rete (nel locale Utente, lato rete); in questo caso
20/0,4 kV gli incaricati del Distributore stesso devono consegnare una chiave - non
800 kVA duplicabile per l’Utente - che viene liberata una volta chiuso il sezionatore di
terra dello scomparto (cella) di consegna del Distributore e che consente la
chiusura del primo sezionatore di terra dell’Utente. Su tale sezionatore di terra,
Schema connessione con sezionatore di terra lato carico
deve essere apposto idoneo avviso recante “SEZIONATORE MANOVRABILE
SOLO DOPO L’INTERVENTO DEL DISTRIBUTORE”.
7
Guida alla Cabina Dimensionamento del locale
MT/BT Digitale cabina
Guanti
I guanti sono uno strmento di protezione individuale per lavori sotto tensione
che il personale utilizza quando necessario.
Istruzioni relative ai soccorsi d’urgenza da prestare ai
colpiti da corrente elettrica, compilato nelle parti relative ai I guanti con isolamento per BT devono essere verificati a vista prima dell’uso e
numeri telefonici da contattare in caso di necessità (medici, gonfiati con aria per stabilire se sono danneggiati.
ospedali, ambulanze, ecc. più vicini) Si ricorda che per l’esecuzione delle manovre, in bassa o media tensione, non
occorre indossare guanti isolanti tranne che per la manovra di apparecchiature
a giorno (le manovre non sono lavori elettrici sotto tensione).
Estintore
L’estintore deve essere fornito in presenza di materiale infiammabile.
Acqua e altre sostanze conduttrici non devono essere utilizzate come mezzi di
estinzione del fuoco in prossimità di conduttori elettrici e apparecchiature sotto
tensione. La modalità di estinzione deve essere riportata nella segnaletica.
Prese di servizio
E’ opportuno che siano predisposti due gruppi di prese per l’alimentazione di
servizio, di cui una utilizzabile per la ricarica della lampada di emergenza di
tipo portatile. E’ consigliabile che le prese siano protette con apparecchiature
dedicate.
Illuminazione artificiale
L’illuminazione artificiale dovrebbe garantire un livello di illuminamento di 200
lux nella zona del campo visivo e immediatamente circostante riferiti, salvo
diversa indicazione, ad un fattore di uniformità di almeno 0,7 (UNI EN 12464-1).
Le eventuali vie di fuga e le uscite dovrebbero essere dotate di illuminazione di
sicurezza in grado di garantire un livello di illuminamento pari a 1 lux, mediante
l’utilizzo di apparecchiature illuminanti autonome, per esempio con batteria
incorporata di autonomia pari a 1 ora.
Quando sia necessaria una illuminazione sussidiaria e indipendente,
è opportuno che la stessa sia realizzata preferibilmente mediante
un apparecchio fisso o un apparecchio portatile (quest’ultimo potrebbe essere
quello in dotazione al manutentore).
8
Pulsante di emergenza
Il pulsante di emergenza è il dispositivo di manovra che comanda l’interruzione
dell’alimentazione dell’impianto elettrico in presenza di un rischio di shock
elettrico.
L’installazione del pulsante di emergenza in cabina non è obbligatoria; ma la sua
presenza deve essere valutata in base alle caratteristiche dell’impianto o alle
disposizioni dei Vigili del Fuoco.
Il pulsante di emergenza comanda l’apertura del dispositivo generale della
cabina stessa e lascia in tensione la parte di impianto che si trova a monte di
detto dispositivo; inoltre non deve interrompe l’alimentazione delle utenze di
emergenza e degli impianti antincendio.
Si raccomanda che la presenza del comando d’emergenza sia chiaramente
segnalata installando presso il medesimo un cartello, ad es. di colore rosso,
recante la scritta (bianca) “interruttore generale, attivare in caso d’emergenza”
o un’altra scritta similare.
Quando una parte dell’impianto rimane in tensione dopo il comando di apertura
del pulsante emergenza, questa parte di impianto deve essere segnalata tramite
mezzi visivi (cartelli monitori; segnali ottici…).
Per il collegamento del pulsante di emergenza si raccomanda di utilizzare
condutture con adeguata protezione dal fuoco.
Il comando può essere sia manuale diretto che elettrico a distanza.
Per il comando di emergenza a distanza si utilizzano principalmente comandi
tramite bobine di minima tensione oppure bobine a lancio di corrente con
segnalazione ottica dell’integrità del circuito.
9
Guida alla Cabina
MT/BT Digitale
10
Guida alla Cabina Appendice 2
MT/BT Digitale Esempi pratici:
schede di manutenzione
1
Guida alla Cabina Schede di manutenzione
MT/BT Digitale
2
Guida alla Cabina
MT/BT Digitale
3
MANUTENZIONE BIENNALE Rif :
INTERVENTO
I file generati con Facility Expert contengono una serie di informazioni, tra cui
la data di inizio e fine delle attività, il nome dell’impianto, e il nome di chi ha
Da : Dania SE Azienda : SE
eseguito tali azioni ai fini della manutenzione.
Il : 27/06/2019 Tali file, una voltaAllearchiviati,
: 17:36 sono
disponibili in memoria e volendo, è : possibile
Tempo trascorso
02:00 stampare un documento cartaceo o
MANUTENZIONE BIENNALE Rif : in formato elettronico. Allegati : 1
Descrizione
2 - Advanced Level Preventive Maintenance
dell’intervento :
ASSET
PROMEMORIA
Nome: Interruttore generale
Indirizzo: 1 Via Circonvallazione Est 2 - Advanced Level Preventive Maintenance : Effettuato
24040 Stezzano Mechanism - Check the MCH gear motor charging time at 0.85 Un
Lombardia / Italia Mechanism - Check the general condition of the mechanism
Tipo: Apparecchiatura elettrica Numero di serie: 00003N1645210221
Data di messa in Breaking unit (arc chutes + contacts) - Check the condition of the breaking unit
Tipo di Asset: Interruttore aperto 01/02/2019
servizio:
Auxiliaries - Check operation of indication contacts (OF, PF)
Produttore: Schneider Electric Vita utile (anni):
Modello: Masterpact MTZ Firmware: Auxiliaries - Check closing operation with XF closing voltage release at 0.85 Un
Riferimento: LV847602 ID Asset:
Auxiliaries - Check opening operation with MX opening voltage release at 0.70 Un
INTERVENTO Auxiliaries - Check closing and opening operations with MN undervoltage release
Auxiliaries - Check time delay of MNR delayed undervoltage release
Da : Dania SE Azienda : SE Control unit - Check overcurrent protection
Il : 27/06/2019 Alle : 17:36
Tempo trascorso Chassis - Clean chassis and check presence of grease on chassis
02:00
:
Chassis - Check disconnecting contact clusters
Allegati : 1
Descrizione Power connections - Check connection system
2 - Advanced Level Preventive Maintenance
dell’intervento :
1/3
Manutenzione biennale di Interruttore generale . Generato da Dania SE il 27/06/2019 17:48 Facility Expert
PROMEMORIA Facility Expert / Schneider Electric
Breaking unit (arc chutes + contacts) - Check the condition of the breaking unit
2/3
Manutenzione biennale di Interruttore generale . Generato da Dania SE il 27/06/2019 17:48 Facility Expert
Facility Expert / Schneider Electric
3/3
Manutenzione biennale di Interruttore generale . Generato da Dania SE il 27/06/2019 17:48 Facility Expert
Facility Expert / Schneider Electric
4
Guida alla Cabina Appendice 3
MT/BT Digitale Esempi pratici: Quadri MT
1
Guida alla Cabina Esempi quadri MT
MT/BT Digitale
Premessa
Gli esempi di cui sotto sono riferiti al minimo delle prestazioni e degli
accessoriamenti delle unità funzionali identificate.
In funzione della scelta della tipologia di interruzione e/o protezione e del
numero di manovre previste sull’impianto si possono utilizzare diverse unità
funzionali al fine di soddisfare al meglio le esigenze di protezione dell’impianto
e di avere diversi livelli di controllo e supervisione come indicanto nelle sezioni:
l Massimizzare la continuità di esercizio
l Guida alla scelta del relè di protezione
l Monitoraggio termico
l Mitigazione dell’arco elettrico
l Misura, monitoraggio e gestione
2
1) Quadro MT Dispositivo generale (DG) arrivo da ente
distributore per alimentazione singolo trasformatore
Quadro adatto all’alimentazione di un trasformatore MT/BT oppure come quadro
di ricezione confome alla norma CEI 0-16 per l’alimentazione di un quadro di
distribuzione. Il quadro AT7 essendo un monoblocco pronto all’uso permette di
semplificare l’installazione.
Il quadro MT deve svolgere le funzioni di:
l arrivo linea dall’ente distributore
l dispositivo generale
l protezione del trasformatore MT/BT
Configurazione tipica
l Sepam S20 per circuito minima tensione (50-51-51N) oppure Sepam S40
per circuito data logger (50-51-51N)
l derivatori e lampade capacitive lato arrivo cavi
l N° 3 TA tipo TLP130
l N° 1 TO tipo CSH160
l bobina di apertura sull’interruttore
l contamanovre meccanico sull’interruttore
l blocco a chiave (chiave libera su interruttore AP)
l blocco a chiave su sezionatore di linea (libera in CH)
l blocco a chiave su sezionatore di terra (libera in CH)
Accessori a richiesta
l Sepam S41 per circuito minima tensione o data logger (50-51-51N-67N)
l N° 3 TV tipo VRQ2/S2 fase-terra
l N° 1 resistenza antiferrorisonanza
l N° 1 resistenza anticondensa
l derivatori e lampade capacitive lato trafo
l blocchi a chiave aggiuntivi
l motorizzazione dell’interruttore MT
l sganciatore a mancanza di tensione
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l contatti ausiliari sul sezionatore di terra
3
Guida alla Cabina Esempi quadri MT
MT/BT Digitale
4
Configurazione tipica
DM1R-SF1 QM
l Sepam S20 per circuito minima tensione l Circuito con bobina di apertura
(50-51-51N) oppure Sepam S40 per circuito l contati ausiliari sul sezionatore di linea
data logger (50-51-51N)
l N° 3 fusibili MT
l derivatori e lampade capacitive lato
l derivatori e lampade capacitive
arrivo cavi
l blocco a chiave su sezionatore di linea
l bobina di apertura sull’interruttore
(libera in AP)
l contamanovre meccanico
l blocchi a chiave su sezionatore di terra
sull’interruttore
(in AP/CH)
l N° 3 TA tipo TLP130
l N° 1 TO tipo CSH160
l blocco a chiave
(chiave libera su interruttore AP)
l blocco a chiave su sezionatore di linea
(libera in CH)
l contati ausiliari sul sezionatore di linea
Accessori a richiesta
DM1R-SF1 QM
l Sezionatore di terra sull’arrivo cavi l Contatto ausiliario per fusione fusibile
l contati ausiliari sul sezionatore di terra l contati ausiliari sul sezionatore di linea e
5
Guida alla Cabina Esempi quadri MT
MT/BT Digitale
6
Configurazione tipica Cabina Ricezione
AT7-B
l Sepam S20 per circuito minima tensione (50-51-51N) oppure Sepam S40
per circuito data logger (50-51-51N)
l derivatori e lampade capacitive lato arrivo cavi
l N° 3 TA tipo TLP130
l N° 1 TO tipo CSH160
l bobina di apertura sull’interruttore
l contamanovre meccanico e contatti ausiliari sull’interruttore
l blocco a chiave (chiave libera su interruttore AP)
l blocco a chiave su sezionatore di linea (libera in CH)
l blocco a chiave su sezionatore di terra (libera in CH)
Accessori a richiesta
l N° 1 resistenza anticondensa
l derivatori e lampade capacitive lato trafo
l blocchi a chiave aggiuntivi
l motorizzazione dell’interruttore MT
l sganciatore a mancanza di tensione
l contati ausiliari sul sezionatore di linea
l contati ausiliari sul sezionatore di terra
IM
l blocco a chiave su sezionatore di terra (libera in CH)
Accessori a richiesta
GAM2
l Rilevatore guasto di fase e di terra tipo Flair
l N° 1 resistenza anticondensa
IM
l Derivatori e lampade capacitive
l circuito con bobina di apertura
l motorizzazione dell’IMS
l comando IMS con riserva di carica
l N° 1 resistenza anticondensa
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l contatti ausiliari sul sezionatore di terra
l blocchi a chiave aggiuntivi
7
Guida alla Cabina Esempi quadri MT
MT/BT Digitale
8
Configurazione tipica Cabina Ricezione
GAM2
l N° 1 TO tipo CSH160
l derivatori e lampade capacitive
DM1P-SF1
l Sepam S41 per circuito minima tensione o data logger (50-51-51N-67N)
l N° 3 TV tipo VRQ2/S2 fase-terra
l N° 1 resistenza antiferrorisonanza
l N° 3 TA tipo ARM3
l derivatori e lampade capacitive
l bobina di apertura sull’interruttore
l contamanovre meccanico e contatti ausiliari sull’interruttore
l blocco a chiave (chiave libera su interruttore AP)
l blocco a chiave su sezionatore di linea (libera in CH)
l blocco a chiave su sezionatore di terra (libera in CH)
Accessori a richiesta
GAM2
l N° 1 resistenza anticondensa
DM1P-SF1
l N° 1 resistenza anticondensa
l blocchi a chiave aggiuntivi
l motorizzazione dell’interruttore MT
l sganciatore a mancanza di tensione
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l contatti ausiliari sul sezionatore di terra
DM1A-SF1
l Sepam S20 (50-51-51N)
l N° 3 TA tipo ARM3/TLP130
l N° 1 TO tipo CSH160
l derivatori e lampade capacitive
l bobina di apertura sull’interruttore
l contamanovre meccanico e contatti ausiliari sull’interruttore
l blocco a chiave (chiave libera su interruttore AP)
l blocchi a chiave su sezionatore di linea (in AP/CH)
l blocchi a chiave su sezionatore di terra (in AP/CH)
QM
l Circuito con bobina di apertura
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l N° 3 fusibili MT
l derivatori e lampade capacitive
l blocco a chiave su sezionatore di linea (libera in AP)
l blocchi a chiave su sezionatore di terra (in AP/CH)
Accessori a richiesta
GAM2
l Rilevatore guasto di fase e di terra tipo Flair
l N° 1 resistenza anticondensa
DM1A SF1
l N° 1 resistenza anticondensa
l motorizzazione dell’interruttore MT
l sganciatore a mancanza di tensione
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l contatti ausiliari sul sezionatore di terra
QM
l Contatto ausiliario per fusione fusibile
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea e di terra
l N° 1 resistenza anticondensa
l motorizzazione dell’IMS
9
Guida alla Cabina Esempi quadri MT
MT/BT Digitale
10
Configurazione tipica
GAM2
l N° 1 TO tipo CSH160
l derivatori e lampade capacitive
DM1G-SF1
l Sepam S41 per circuito minima tensione o data logger (50-51-51N-67N)
l N° 3 TA tipo ARM3
l derivatori e lampade capacitive
l bobina di apertura sull’interruttore
l contamanovre meccanico e contatti ausiliari sull’interruttore
l blocco a chiave (chiave libera su interruttore AP)
l blocco a chiave su sezionatore di linea (libera in AP)
l blocco a chiave su sezionatore di linea (libera in CH)
l blocco a chiave su sezionatore di terra (libera in AP)
CM
l N° 3 TV tipo VRQ2/S2 fase-terra
l N° 1 resistenza antiferrorisonanza
l N° 3 fusibili MT
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l contatto ausiliario per fusione fusibile
l blocco a chiave su sezionatore di terra (libera in CH)
DM1A-SF1
l Sepam S20 (50-51-51N)
l N° 3 TA tipo ARM3/TLP130
l N° 1 TO tipo CSH160
l derivatori e lampade capacitive
l bobina di apertura sull’interruttore
l contamanovre meccanico e contatti ausiliari sull’interruttore
l blocco a chiave (chiave libera su interruttore AP)
l blocchi a chiave su sezionatore di linea (in AP/CH)
l blocchi a chiave su sezionatore di terra (in AP/CH)
QM
l Circuito con bobina di apertura
l contarti ausiliari sul sezionatore di linea
l N° 3 fusibili MT
l derivatori e lampade capacitive
l blocco a chiave su sezionatore di linea (libera in AP)
l blocchi a chiave su sezionatore di terra (in AP/CH)
Accessori a richiesta
GAM2
l N° 1 resistenza anticondensa
DM1G-SF1
l N° 1 resistenza anticondensa
l blocchi a chiave aggiuntivi
l motorizzazione dell’interruttore MT
l sganciatore a mancanza di tensione
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l contatti ausiliari sul sezionatore di terra
CM
lN° 1 resistenza anticondensa
DM1A SF1
l N° 1 resistenza anticondensa
l motorizzazione dell’interruttore MT
l sganciatore a mancanza di tensione
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l contatti ausiliari sul sezionatore di terra
QM
l Contatto ausiliario per fusione fusibile
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea e di terra
l N° 1 resistenza anticondensa
l motorizzazione dell’IMS
11
Guida alla Cabina Esempi quadri MT
MT/BT Digitale
12
GAM2 CM2 DM1A DM1P
Configurazione tipica
GAM2
l Derivatori e lampade capacitive
CM2
l N° 2 TV tipo VRC2/S1 fase-fase
l N° 3 fusibili MT
l N° 1 protezione interfaccia
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l blocco a chiave su sezionatore di terra (libera in CH)
Accessori a richiesta
GAM2
l N° 1 resistenza anticondensa
CM2
lN° 1 resistenza anticondensa
DM1A-SF1 (ramo passivo)
l N° 1 resistenza anticondensa
l motorizzazione dell’interruttore MT
l sganciatore a mancanza di tensione
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l contatti ausiliari sul sezionatore di terra
14
IM IM IMB GBM DM1A
Configurazione tipica
IM (entra/esci anello)
l Derivatori e lampade capacitive
l rilevatore guasto di fase e di terra tipo Flair
l motorizzazione dell’interruttore IMS
l contatti ausiliari sul sezionatore di linea
l contatti ausiliari sul sezionatore di terra
l blocco a chiave su sezionatore di terra (libera in AP)
Accessori a richiesta
IM (entra/esci anello)
l N° 1 resistenza anticondensa
15
Guida alla Cabina Esempi quadri MT
MT/BT Digitale
16
DM1A DM1A CM IMB GBM DM1A
Configurazione tipica
DM1A-SF1 (entra/esci anello)
l Sepam S42 (50-51-51N-67-67N)
l N° 3 TA tipo ARM3/TLP130
l N° 1 TO tipo CSH160
l bobina di apertura sull’interruttore
l derivatori e lampade capacitive
l contamanovre meccanico e contatti ausiliari sull’interruttore
l blocco a chiave (chiave libera su interruttore AP)
l blocchi a chiave su sezionatore di linea (in AP/CH)
l blocchi a chiave su sezionatore di terra (in AP/CH)
l motorizzazione dell’interruttore MT
Accessori a richiesta
DM1A-SF1 (entra/esci anello)
l N° 1 resistenza anticondensa
17
L’organizzazione commerciale Schneider Electric
1-0420-pdf