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EMEL
N° 312 | GENNAIO 2018 | EURO 8,50
GWENNO
STARCRAWLER HMLTD SIMON IMARHAN REYNOLDS PRURIENT LIZZY GOODMAN
MOHA LA SQUALE
NEKO AT STELLA CHEATER MR.
SLICKS BILLY BRAGG
AIRPLANE MAN DEPECHE MODE BATHS
THE ORIELLES
MEGAN MAYHEW BERGMAN
POLVERE DI STELLE SMERZ
GLAM ROCK 2018 SUDAN ARCHIVES
WEDGE
RETROPOLIS YAEJI
NEBULA ALDO BECCA
ELIUS INFERNO
& THE MAGIC OCTAGRAM
GENERIC ANIMAL
OLTRE 290 RECENSIONI LIM
TRA DISCHI, LIBRI MAMUTHONES
FILM E FUMETTI YOMBE
FUTURA
XXL
SUPERORGANISM
EMEL
GWENNO
IL MEGLIO IMARHAN
MOHA LA SQUALE
DEL NUOVO
MR. AIRPLANE MAN
THE ORIELLES
MEGAN MAYHEW BERGMAN
ANNO SMERZ
SUDAN ARCHIVES
WEDGE
YAEJI
ALDO BECCA
ELIUS INFERNO
& THE MAGIC OCTAGRAM
GENERIC ANIMAL
LIM
MAMUTHONES
TUTTA LA MUSICA DI CUI HAI BISOGNO
YOMBE
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMM A 1, NO / TORINO - ISSN 1591-4062 - N.1 ANNO 2018
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11 NUMERI L’ANNO PIÙ LE GUIDE PRATICHE
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IN TUT TA EUROPA (100,00€) E TUT TO IL MONDO (160,00€)
LE PERSONE, SOLTANTO
LE PERSONE
DI ROSSANO LO MELE
La vita di Adrian Nicholas Matthews Thaws non è Succede che Adrian viene messo sotto contratto
mai stata priva di stropicciature. Sin dall’infanzia, dalla Island. Esce il suo album di debutto, si chiama
quasi “dickensiana”. Nato a Knowle West, sobborgo Maxinquaye, come il nome-e-cognome della madre
cinque chilometri a sud di Bristol, Adrian custodisce scomparsa attaccati. Va al terzo posto in classifica.
come primo ricordo quello di sua madre in una Adrian non vuole essere il ragazzo più ricco del mondo,
bara. All’epoca ha solo quattro anni. Il padre, Roy, ma quello che prende la musica che gira intorno e la
è già scappato di casa lasciando la compagna anglo- capovolge tutta. Martina nel frattempo è diventata
guyanese e il figlio. La madre si chiama Maxine Quaye: la sua ragazza. Fanno una figlia, la gente ormai lo
tira su Adrian, ma per poco, visto che scompare riconosce per strada, lui va al cinema a vedere True
in circostanze mai chiarite tra probabile suicidio e Romance e rimane inorridito quando scopre che tutte le
complicazioni legate alla sua epilessia. Ci pensa allora pubblicità suonano come la sua musica. Chris Blackwell,
la nonna a crescere Adrian. All’epoca però, prima della il boss dell’etichetta ormai suo amico, pensa che lui
cremazione, il cadavere poteva restare nella casa di possa diventare il nuovo Bob Marley, viste origini, pelle,
famiglia per un paio di settimane. Così il ragazzo si ispirazione, ambizione. Durante un viaggio in Giamaica
sporge di tanto in tanto nella stanza vicina alla sua: conosce gli U2: Bono lo avvicina, gli fa sentire dei demo,
si siede di fronte alla madre, stesa, morta, in attesa di gli chiede di produrre quello che sarebbe diventato
essere cremata. l’album Pop. Adrian ringrazia, ma declina. Allo stesso
modo rinuncia all’offerta di Madonna di produrre il suo
La famiglia non è composta da catechisti. Zii, fratelli, prossimo disco. Adrian affronta il successo come una
amici e figli degli amici sono già tutti finiti in carcere. sfida: pubblica dischi claustrofobici, benché anch’essi
Si sono messi in affari con la malavita locale. Ci abbracciati da un buon esito commerciale. Comincia
casca anche Adrian, che si specializza nel traffico di però a soffrire di candida intestinale; intanto Blackwell
banconote contraffatte. Beccato, si concede qualche vende la Island e lui, abbandonato, inaugura un tour
mese di galera. Gli basta poco per capire che: 1) il interminabile di etichette. Compra una villa gigantesca
tempo là dentro non passa mai; 2) il cibo fa schifo. A con due ettari di terreno in New Jersey. Acquista pure
17 anni esce ed è già in giro: inscatola pacchi di cibo una casa a Martina, ormai sua ex compagna, investe
per una catena di supermercati, trova occasionalmente un sacco di soldi nell’educazione e nelle scuole della
alloggio come squatter dalle parti di King’s Cross, figlia. Ha denaro da spendere e un anno decide di usare
Londra. Comincia a frequentare il giro dei club, 200mila dollari per un autista personale. Tuttavia, la
inizia a rappare ed entra in un collettivo all’epoca musica non va più bene come una volta. Dopo sette
chiamato Wild Bunch. Grant Marshall lo accoglie nel anni di New Jersey si trova a Los Angeles, mentre dal
progetto: ad Adrian sembra incredibile il fatto che 2013 finisce a Berlino. L’agenzia delle entrate inglesi ha
qualcuno lo paghi senza svolgere un lavoro di fatica. scoperto delle irregolarità nelle sue dichiarazioni dei
Scrive Daydreaming, pezzo che sta sul primo disco redditi, così tutti i proventi dei suoi primi dischi (quelli
del collettivo. Ha un brano nel cassetto da tre anni, si più redditizi) finiscono lì. Non ha più un pound, anzi,
chiama Aftermath. Lo propone al gruppo, che però lo un euro vista la nuova residenza. A Berlino vive da solo,
rifiuta. Adrian schiuma e suo cugino Misha lo convince non conosce nessuno. Tre volte alla settima si allena col
a dedicarsi alla carriera solista. Un giorno, uscendo suo personal trainer, il resto del tempo lo passa seduto
da casa di Misha, s’imbatte in una ragazza. Le chiede a guardare gente sconosciuta e a fare musica. L’ultimo
di cantare la canzone rifiutata. Lei accetta, si chiama disco, Uninform, uscito qualche mese fa, è il primo che
Martina (Topley-Bird), ha 16 anni. Lo spacciatore fa non per pagarsi debiti e tasse pregresse. Tra qualche
che gli procura l’erba una sera va da Adrian al pub e settimana Adrian compie 50 anni tondi. Dietro la
gli dice: la tua canzone è una bomba, ti regalo io 500 musica (e quasi tutto il resto), parafrasando Christian
sterline, vai a Londra, stampa un vinile white label, fai Raimo, ci sono: le persone, soltanto le persone. Auguri
il giro delle radio e vediamo che succede. Tricky, da sempre ragazzo scaltro, astuto, difficile.
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312
CO N T E N U T I
18
COV E R S TO R Y
18 x 1 8 : IL M EGLI O D E L N U OVO AN N O
N EB UL A
Luigi De Palma
1 4 Privè 100 Che fine hai fatto? Autorizzazione del tribunale di Torino n. 21
del 25/07/2013
1 6 My Tunes 101 Identità di genere ISCRIZIONE AL ROC N° 23733
61 Recensioni 102 Visioni
Finito di stampare nel mese di Dicembre 2017
CONTEN ITOR I 80 Disco Del Mese 106 Letture
82 Treecolore 118 Fumetti
84 Radici 119 Storie Di Rumore
86 In Italia 110 Dal Vivo
88 Singolare 114 Banda Larga
9 0 Flashback
J O S H H O M M E C A L I B R O 3 5 T H E N AT I O N A L C H R I S R E I M E R S C O T T WA L K E R
I N D I C E : N E W S p . 0 8 — F A C C I A M O I C O N T I p . 0 9 — S O C I A L p . 1 0 — I N A R R I V O p . 1 0 — R . I . P. p . 1 2
B RYAN SINGE R
L I CENZIATO DAL SET
D I BOHEMIAN RHAPSO DY
8 | RUMOREMAG.COM
per poter tornare negli Stati
Uniti e affrontare questioni
FACCIAMO I CONTI di salute urgenti riguardanti
5
uno dei miei familiari. Una
esperienza assai onerosa, che
alla fine ha avuto un certo
peso anche sulla mia salute.
Sfortunatamente, lo studio
non ha voluto venirmi incontro
5 MINUTI SONO BASTATI A LIAM GALL AGHER PER e ha concluso il suo rapporto
31
MANDARE SOLD OUT IN PREVENDITA IL SUO CONCERTO con me. Non è stata una mia
A FINSBURY PARK PREVISTO IN ESTATE decisione”. La travagliata
vicenda del film aveva avuto
inizio nel 2010, quando era
stato annunciato che Mercury
sarebbe stato interpretato da
31, CHE SE LO MET TI AL CONTRARIO FA 13. L'ETÀ DEL
523
Sasha Baron Cohen.
BAR MITZVAH PER UN RAGAZZO EBREO. IL RAPPER DRAKE
(31 ANNI APPENA COMPIUTI) HA CELEBRATO IL SUO S COT T WA LKE R
COMPLEANNO A LOS ANGELES IN STILE BAR MITZVAH AU TO R E FA B E R & FA BE R
5
523 MILIONI DI DOLLARI E SPICCI. QUANTO HA mese una antologia di testi
I N C A S S ATO L'U LT I M O TO U R D E I CO L D P L AY. T E R Z A di Scott Walker, intitolata
TOURNÉE PIÙ "RICCA" DI TUTTI I TEMPI Sundog: Selected Lyrics,
curata dallo stesso Walker
e con una prefazione dello
scrittore Eimear McBride,
100
di cui traduciamo un breve
5 EURO A L AT TINA. IL COSTO DELL A BIRRA PRODOT TA
frammento: “Il lavoro di
DALL'ETICHET TA DISCOGRAFICA INGLESE MOSHI MOSHI
Walker, come quello di Joyce
prima di lui, è una complessa
sinestesia di pensiero,
sentimento, con i fatti della vita
e il peso di oggetti estranei che
50
100 STERLINE INVECE PER ASSICURARSI IL CARDIGAN poco alla volta si sedimentano
"PERSONALIZZATO" DA MILES KANE PER CONTO a terra trasformandosi in
DELLA FRED PERRY diamante. Non è arte che possa
essere fruita passivamente.
Non impartisce conforto o
sollievo. Le tempeste non si
5000
riconcilieranno nelle ultime
50 % APPENA: L A CAPIENZA DI PUBBLICO RAGGIUNTA battute e nessuno se ne andrà
DAGLI ARCADE FIRE NEL RECENTE TOUR AMERICANO più a casa”. Si tratta della prima
NELLE ARENE. COSÌ DICONO LE MALELINGUE raccolta di scritti di Walker:
le sezioni sono ordinate
cronologicamente e in base ai
dischi, ma vi è incluso anche
6
un capitolo intitolato “New
5000 DOLL ARI COSTANO LE BORSET TE DI HERMÈS CHE Songs”. Il volume è disponibile
DRAKE STA COLLEZIONANDO PER QUELL A CHE UN in tre versioni: deluxe (100
GIORNO SARÀ L A DONNA DELL A SUA VITA copie), limitata (300 copie) e
standard.
NO M O R E C IB O MAT TO
RUMOREMAG.COM | 9
N E W S! G E N N AI O 2 0 18
10 | RUMOREMAG.COM
il Joia di Pietro Leemann:
FILE UNDER: SBAGLIARE PERSONA l'esito della collaborazione
si chiama Joia Sinfonietta, 4
T O M davez67 Another successful musician instantly becomes a ore di sonorizzazione mixate
MORELLO political expert direttamente in loco lo scorso
@ T O M M O R E L L O novembre; 2) creato un duo
tommorello @davez67 One does not have to be an honors ambient psichedelico con
grad in political science from Harvard University to recognize Stefano Ghittoni (Dining
the unhetical and unhuman nature of this administration but Rooms), che ha esordito
well, I happen to be an honors grad in political science from all'ultima edizione di
Harverd University so I can confirm that for you. Transmissions (recensione del
festival su questo numero),
(davez67 Un altro musicista di successo che improvvisamente ha pubblicato una cassetta
diventa un esperto di politica per Bronson Produzioni e sta
lavorando sull'album d'esordio;
tommorello @davez67 Uno non deve avere una laurea con 3) registrato in due giorni un
lode in scienze politiche a Harvard per riconoscere la natura disco a nome Jack Cannon
inumana e non etica di questa amministazione ma ecco, guarda per l'etichetta Tarzan, per il
caso io ho una laurea con lode in scienze politiche a Harvard e quale ha registrato qualsiasi
posso confermartelo). strumento gli capitasse a
tiro (recensione su questo
numero); 4) come se non
bastasse, è pure entrato a far
parte dei Sigillum S, storico
progetto di area industrial (in
ASCOLTA
QUESTO
NUMERO SU
SPOTIFY
L'ESPERIENZA
MEET ME IN THE BATHROOM DIVENTA DI RUMORE
UNA SERIE DI DOCUMENTARI SI AMPLIFICA
OGNI MESE UNA NUOVA
PLAYLIST DEDICATA
eet Me In The Bathroom: Vampire Weekend e tanti altri. La Pulse Films
AL NUMERO IN USCITA
Rebirth And Rock And ha recentemente acquistato i diritti dell’opera,
M Roll In New York City eletta libro dell’anno dalla statunitense NPR PER VIVERE IL MAGAZINE
2001-2011 di Lizzy (National Public Radio), e ne farà una miniserie IN MANIERA TUTTA NUOVA
Goodman (vedi intervista documentaristica in quattro parti da un’ora
su “Rumore” n. 310) è ciascuna. I registi incaricati di dirigerla saranno
stata sicuramente una delle pubblicazioni Will Lovelace e Dylan Southern, autori del
musicali più interessanti dell'anno appena documentario Shut Up And Play The Hits, che
trascorso. Il libro, edito da Dey Street ha raccontato gli LCD Soundsystem nel loro
Books, racconta, attraverso interviste a concerto finale pre reunion del 2011. La stessa
numerosi artisti e band, la rinascita del Goodman sarà tra i produttori della serie, che
sound newyorchese nel post 11 settembre: conterrà interviste, materiale d’archivio e rare
Strokes, LCD Soundsystem, Interpol, riprese dal vivo delle band menzionate nel libro. ru m o re m a ga z ine
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N E W S! G E N N AI O 2 0 18
JOHNNY
e Paolo Bandera), registrando
in trio un album intitolato
HALLYDAY
The Irresistible Art Of Space
Colonization And Its Mutation
Interpretations, di prossima
pubblicazione. Salutato il giorno del funerale, a Parigi, da una folla
di quasi un milione di persone, Johnny Hallyday è
D I SCO POST UM O
stato probabilmente il volto più noto della cultura pop
P ER C HRIS RE IM E R
francese. Più istituzionale ma non meno controverso
e sfaccettato, come figura pubblica, di un Serge Gain-
Uscirà nel corso del 2018 sbourg, definito da alcuni non senza ragione l’“Elvis
un doppio album di Chris francese”, Hallyday è stato in realtà un personaggio
Reimer, il chitarrista dei dalle molte vite e dagli innumerevoli talenti. Pioniere
canadesi Women scomparso del rock'n'roll, è stato il primo a rendere popolare il
nel 2012. Per finanziare il (19 43 -2017) genere in Francia, arrivando a vendere nel corso di 57
progetto è stata messa all'asta anni di carriera qualcosa come un centinaio di milioni
una T-shirt appartenuta di dischi in tutto il mondo. Oltre a essere stato una
allo stesso chitarrista con la
rockstar per tutte le stagioni (dopo il turbolento 1968
copertina dell'ultima uscita
francese la sua musica si farà per qualche anno più
della band, Public Strain. Il
ricavato dell'album andrà a dura e impegnata) e una celebrità da rotocalco (mai
sovvenzionare il Chris Reimer scomparso dalle cronache il suo nome, tra amori, scan-
Legacy Fund, che raccoglie soldi dali fiscali, endorsement politici più o meno apprezzati
per progetti di educazione alla dai suoi fan), è stato anche un volto televisivo e un atto-
musica e alla danza destinati ai re di talento: tra le sue prove più memorabili al cinema,
giovani di Calgary. il ruolo del gangster invecchiato ne L'Uomo Del Treno
di Patrice Lecomte.
ERRATA CORRIGE
N° 31 1
- In “Treecolore”, la recensione
dei Bee Bee Sea non è opera di
FRED
Claudio Sorge bensì di Manuel
Graziani. - Copertine sbagliate
COLE
nelle classifiche di fine anno: Una carriera longeva e all'insegna dell'autarchia come
nella Top 50, la copertina poche altre quella di Fred Cole, scomparso lo scorso
dell'album dei Fitness Forever, novembre. Attivo fin dalla metà degli anni '60 con varie
Tonight, è in realtà uno formazioni, con il garage rock venato di punk dei Dead
scatto promozionale. La vera
Moon, formati nel 1987 a Portland, Oregon, insieme alla
copertina è stata utilizzata
nella Top 10 delle canzoni,
moglie Toody e al batterista Andrew Loomis (scomparso
associata al singolo Andrè. nel 2016), darà vita a un culto duraturo e trasversale (i
Pearl Jam suoneranno spesso la loro It's O.K. in concer-
IN USC ITA to), stampando i dischi con lo stesso tornio utilizzato per
(19 48-2017) Louie Louie dei Kingsmen. Chiusa l'esperienza nel 2006,
la coppia darà vita ai Pierced Arrows.
Efrim Manuel Menuck
Pissing Stars (2 febbraio)
Field Music Open Here (2
febbraio) Franz Ferdinand
Always Ascending (9 febbraio) MALCOLM
Fu Manchu Clone Of The
Universe (9 febbraio) Holy
YOUNG
Motors Slow Sundown (9 Meno appariscente e pittoresco del fratello Angus, re-
febbraio) Son Lux Brighter legato alla chitarra ritmica e ai cori, Malcolm Young è
Wounds (9 febbraio) Belle
stato in realtà la forza propulsiva degli AC/DC lungo
And Sebastian How To Solve
l'intera carriera della band australiana, sviluppandone
Our Human Problems (16
febbraio) Laurie Anderson l'inconfondibile sound e i marmorei riff, collaborando
& Kronos Quartet Landfall con Angus alla scrittura di gran parte dei brani.
(16 febbraio) Ought Room Nell'aprile del 2014, dopo essere stato colpito da una
Inside The World (16 febbraio) grave e precoce forma di demenza senile, aveva annun-
Superchunk What A Time ciato il ritiro dalle scene, dando tuttavia la sua benedi-
To Be Alive (16 febbraio) (19 5 3 -201 7) zione alla proseguimento della carriera dei colleghi.
Wild Beasts Last Night All
My Dreams Came True (16
febbraio)
12 | RUMOREMAG.COM
IL NUOVO ALBUM 26.01.18
IN CLUD E TIC TA C TOE
RUMOREMAG.COM
TESTO DI
PRIVÈ / #OALD MI PIACE LA GLOBALIZZAZIONE, HO TUTTI E 4 I DISCHI F RANCES CO FARAB EG O LI
Mi piace la globalizzazione,
ho tutti e 4 i dischi
#OALD
14 | RUMOREMAG.COM
TESTO DI
PRIVÈ / BLOG'N'ROLL D O N’ T P L AY ( L I S T ) T H AT S O N G CARLO B O RD ON E
Don’t play(list)
that song
BLOG'N'ROLL
RUMOREMAG.COM | 15
MY TUNES
MOGWAI
LIKE HEROD
I Mogwai si formano nel 1995 a Glasgow. Anche se non piace a nessuno dirlo più, sono un gruppo post rock, con dischi per
lo più strumentali spesso basati su alternanza di registri tra il tenue e il feroce. Chitarre quadrate, botte soniche.
Like Herod è la seconda canzone del loro debutto Young Team (o Mogwai Young Team? mai capito) del 1997. Ma sapete
tutto, se leggete questa rivista probabilmente, anche solo per un po’, vi sono piaciuti parecchio. Si sono ripetuti? Be', però
la colonna sonora di Les Revenants era bellissima e non vale accogliere l’ultimo Every Country’s Sun con un “Ah, ok i
Mogwai” perché sarebbe un errore sottovalutarlo.
16 | RUMOREMAG.COM
TESTO DI
MY TUNES MOGWAI LIKE HEROD MAU RIZIO B L AT TO
RUMOREMAG.COM | 17
IL MEGLIO DEL
NUOVO ANNO
ANISM
QUALE
ANE MAN
LES
YHEW BERGMAN
HIVES
A
RNO
IC OCTAGRAM
NIMAL
NES
Londra,
UK SUPERORGANISM dal 2016
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
d alcune webzine, da diversi paesi: Regno Unito, fantastico. Si tratta di una serie
riviste e blog, Nuova Zelanda e Australia. Poi di vibrazioni che appartengono
A intorno a febbraio,
era arrivata una
alcuni di noi che avevano insieme
un gruppo indie rock hanno
a ossessioni condivise, lui fa
tutto a casa nella sua stanza”.
mail scritta da una incontrato Orono a Tokyo, durante E poi c’è la balena, che è ormai
17enne giapponese un concerto. Ci siamo tenuti in diventata il loro simbolo/
di nome Orono, la quale contatto, le abbiamo inviato una mascotte. Sul loro sito è diventata
presentava una band formata traccia e lei ha scritto e registrato anche un videogioco: “La balena
da lei, residente nel Maine la voce in un'ora sul suo laptop, rappresenta una sorta di avatar
(USA), e da altri sette amici di rimandandocela subito indietro”. che attraversato in modi diversi
Londra. C'era un link che portava Il colpo fulmineo, immediato, e la le vite di tutti quanti noi. Una
ad un singolo su Soundcloud, vocalità deliziosamente svogliata, strana coincidenza, vista da fuori.
Something For Your M.I.N.D.. alla Kimya Dawson, della giovane La balena è un superorganismo:
In Rete c’erano così poche asiatica ha completato Something ha un intero ecosistema animale
informazioni che si è fatto in For Your M.I.N.D., nel frattempo e vegetale che vive al suo interno
fretta a ipotizzare una nuova band finita anche nella colonna sonora e intorno a lei. E quando una
con Damon Albarn o qualcosa di di FIFA18 e nei programmi radio balena muore, il suo precipitare
molto vicino a un supergruppo. di Frank Ocean ed Ezra Koenig sul fondo del mare dà vita a
E invece era tutto molto, per (Vampire Weekend). una nuova comunità animale”.
così dire, naif, ci raccontano loro Attualmente i Superorganism
stessi: “L'enorme e improvviso Non si ha ancora un’idea precisa sono “otto sotto un tetto”, in un
interesse ci ha colto di sorpresa. È di dove possano arrivare. C’è appartamento londinese: “Ha solo
stato fantastico, travolgente. Non un mix di pop che ricorda gli quattro camere da letto e Orono
sapevamo che tipo di progetto Architecture In Helsinki, qualcosa vive nel soggiorno. C'è il caos, ma
sarebbe venuto fuori e volevamo dei Gorillaz (suoni elettronici e è fantastico. Vivere insieme 24/7
dare al gruppo il tempo di stratificazioni sonore), ma anche è il modo migliore per far cose
svilupparsi naturalmente, per cui l'attitudine lo-fi sperimentale interessanti”. Intanto l’esordio è
non abbiamo diffuso informazioni di Beck o una certa coralità già pronto: “È tutto finito, l'uscita
su di noi fino a quando non indie pop; e perché no, anche il è prevista nei primi mesi del 2018
abbiamo capito che cosa stessimo j-pop, suggestione che attraversa su Domino”. Occhio.
facendo”. altri brani come It's All Good o
Nobody Cares. Non c’è solo il
I Superorganism, in poche fattore artistico; di contorno c'è
parole, non sapevano ancora una estetica quasi vaporwave/
cosa volevano essere. Una sorta postdigitale disincantata che
di collettivo musicale ristretto ricorda - in alcuni frangenti – i
conosciutosi in Rete, ma la svolta visual che hanno accompagnato
è arrivata grazie all'incontro con Holly Herndon nell’ultimo tour,
la giovanissima Orono: “Molti di in chiave più teenager: “I video
noi si sono incontrati nei forum sono tutti di Robert Strange,
più di dieci anni fa, proveniamo uno dei ragazzi della band. È
RUMOREMAG.COM | 21
DOVE: QUANDO:
Tunisi,
Tunisia EMEL dal 2012
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
ENSEN partisanrecords.com
PARTISAN RECORDS, 2018
“Uccidimi, e scriverò canzoni Tricky, nei festival europei, spinta anche all’estremo. Non
/ feriscimi, e canterò storie”. cantando alla cerimonia di canta in inglese: “La musica è
Così nel suo primo disco Emel consegna dei Nobel per la immediata, non dovrebbe avere
Mathlouti, cantautrice tunisina Pace, sulle piazze arabe ancora bisogno di traduzioni”, dice,
che a quel Kelmti Horra del praticabili e nella New York dove ma premurosamente inserisce
2012 fa ora seguire il proverbiale ora risiede va oltre un singolo nei dischi il libretto con i testi
album della maturità. La regime. integrali in inglese. Il nuovo
rappresentazione sonora dello album è Ensen: significa umano,
spirito libero di una donna che Lei vuol stare fuori dalle mica rivoluzione. Trentasei anni
lasciò la sua terra nel 2008 per restrizioni imposte dall’Islam l’11 gennaio, dice di amare Joan
raggiungere Parigi e mettersi come pure alla larga dai cliché Baez, di cui incise una Here’s To
al riparo dal regime di Tunisi della musica di quell’area. You con cui metteva il pacifista
che aveva messo al bando le Dribbla le tessiture ritmiche di assassinato Mohamed Bouazizi
sue canzoni e con l'aria che rito, arreda paesaggi rarefatti in asse con Sacco e Vanzetti;
tirava avrebbe preso ben presto su cui i suoi testi, a inizio ma la si è sentita cantare anche
provvedimenti assai più drastici carriera esplicitamente politici, Hallelujiah di Leonard Cohen.
nei suoi confronti. Ma la libertà adesso più esistenzialisti e
che cerca Emel in giro per il riflessivi, sembrano librarsi in
mondo, sia in Inghilterra con aria con la forza di una voce
22 | RUMOREMAG.COM
DOVE: QUANDO:
Cardiff,
Galles, UK GWENNO dal 2014
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
LE KOV gwenno.info
HEAVENLY, 2018
Gwenno Saunders non Un secondo arriverà a marzo: Le troviamo tappeti sonori dreamy,
assomiglia più a quella che una Kov ("Il luogo della memoria") arrangiamenti elettronici,
decina di anni fa - tra abitini cantato interamente in lingua percussioni squadrate, cenni
a pois e coreografie vintage - cornica - parlata attualmente da di psichedelia. Il significato
cantava nelle Pipettes, trio indie circa tre migliaia di persone in si perde, cantando in una
pop oggi sciolto. Dopo aver vissuto Cornovaglia. I testi parleranno lingua sconosciuta ai più - ma
al di qua e al di là dell'oceano ha della centralità della donna nell'anno in cui l'inglese potrebbe
deciso di tornare nel suo natìo nella cultura cornish, in una incominciare a perdere la sua
Galles, e lì si è resa conto di essere narrazione che intreccia storia centralità nell'evoluzione musicale
depositaria di un tesoro nascosto: e leggenda. Perché c'è un luogo mondiale scoprire nuove trame
le lingue della sua famiglia. Nel da cui questa memoria nasce: le sonore in parole dal suono arcano
2014 è uscito il suo primo vero città mitiche di Cantre’r Gwaelod, è uno stimolo all'ascolto.
album solista, Kêr-Is, Langarrow e Lyonesse,
Y Dydd Olaf ("L'ultimo giorno"), selezionate per ospitare il
un concept interamente in gallese "territorio psicologico" che è, per
basato sull'omonimo romanzo Gwenno, la lingua cornica. Delle
distopico dello scienziato nucleare Pipettes resta solo il pop nella
Owain Owain. sua declinazione più melodica e
accogliente: a sorreggere la voce
RUMOREMAG.COM | 23
DOVE: QUANDO:
Tamanrasset,
Tunisia IMARHAN dal 2008
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
TEMET imarhan.bandcamp.com
CITY SLANG, 2018
Predire che il 2018 sarà l’anno tessuto connettivo di un popolo la tendenza, e il titolo dell’album
in cui si risolveranno i problemi sbranato dalla Storia. “Ci siamo lo afferma. La connessione con
del popolo Tuareg, diviso tra formati nel 2008 nella scuola la musica può servire a rilanciare
confini innaturali, guerre locali, che frequentavamo”, raccontano, la lingua madre, e il linguaggio
persecuzioni dei governi e beghe “in territorio algerino al confine comune può favorire l’incremento
interne, sarebbe utopistico. con il Mali, ci hanno guidati i di connessioni tra le componenti
Si può però ragionevolmente consigli del nostri virtuali fratelli di una comunità che ha bisogno di
asserire che il Popolo Blu potrà maggiori, i Tinariwen”. ritrovare unità”. L’album uscirà il
fare affidamento su nuovi 26 febbraio, anticipato dal singolo
portavoce della propria identità. Il suono del gruppo, rispetto a Azzaman, ben rappresentativo
La band Imarhan pubblicherà quello dei predecessori, è una dello spirito dell’impresa:
a febbraio un nuovo album, sorta di desert blues 2.0, virato “L’indifferenza di una comunità è
il secondo della sua recente new wave e psichedelia, effettato, la rovina della sua cultura”, canta
vicenda, che si annuncia intriso di funk, più sporco e il leader, Sadam.
come un salto di qualità per il attuale. E l’indole è engagé,
blues del deserto. Si intitolerà resistente: “Ci siamo resi conto
Temet, ovvero connessioni, e che la lingua del nostro popolo,
scommette sulla forza della il tamashek, sta scomparendo.
musica per la ricostruzione del Vogliamo contribuire a invertire
24 | RUMOREMAG.COM
DOVE: QUANDO:
Parigi,
Francia MOHA LA SQUALE dal 2017
COSA:
N.D.
IL DISCO: ONLINE:
In arrivo… facebook.com/mohalasquale
La Banane è uno dei quartieri impara a gestire il corpo e le sue presenza “scenica”, cominciano
più caldi di Parigi: circa 14mila espressioni senza accantonare a parlarne, e non solo i blog di
abitanti con la disoccupazione la passione più in linea con settore, anche “Les Inrocks” e
al 19%. Moha La Squale (la l'ambiente di provenienza: il rap. “Radio Nova”, due testate musicali
prima parte è l'abbreviazione di che fanno la differenza in Francia.
Mohammed), origini algerine, Dall’otto agosto in poi si lancia: Il Nostro avrà fatto anche un corso
ci cresce e da adolescente lascia ogni domenica alle 18 pubblica di marketing? Pare di no, anche
la scuola e inizia a spacciare. su Facebook un nuovo video con se, dopo soli quattro mesi, ecco
Qualche volta va in prigione un freestyle in cui, man mano, l’approdo in Elektra/Warner. E
ma la sua storia “esemplare” ci sono sempre meno elementi anche in questo caso c’è un nuovo
da rapper finisce qui. La svolta lasciati all'improvvisazione. Video pezzo con un video che immortala
arriva nel 2014, quando, per un brevi in cui il suo flow passa da la firma. Una storia che potrebbe
incontro casuale, si interessa alla influenze classiche a quelle trap diventare cinema più che teatro.
recitazione e poco dopo riesce a contemporanee e la sua figura
entrare in una prestigiosa scuola assume look da strada ma anche
di teatro, Cours Florent. Qui si bohémien. I media, sulla scia
immerge nelle lettere cominciando delle attenzioni del pubblico - che
a sviscerare autori come salgono ogni settimana -, attratti
Shakespeare, migliora la dizione, dai testi (cita Jacques Brel) e dalla
RUMOREMAG.COM | 25
DOVE: QUANDO:
Boston,
USA MR. AIRPLANE MAN dal 1996
COSA:
Indie blues.
N.D.
IL DISCO: ONLINE:
Il 2018 sarà l’anno del ritorno Margaret Garrett, chitarra, e Tara altre cose. Così mi sono ritirata
in grande stile delle Mr. Airplane McManus, batteria. Nascono in un posto nel deserto, nel New
Man. Non si tratta di facce a Boston sul finire degli anni Mexico, e ho lasciato che le cose
nuove, ma è come se lo fossero, 90, “un mishmash di profondo si sciogliessero, lentamente,
dopo un periodo di assenza dalle amore per il country blues del imparando qualcosa sulla mia
scene durato quasi dieci anni e Mississippi, pazzo rock’n’roll salute fisica e mentale. Era quello
la rinascita a nuova vita. Il loro di Memphis, drones di Velvet di cui avevo bisogno. Sentendomi
nuovo album, Jacaranda Blue, Underground/Stooges, garage sempre meglio, ho realizzato che
sarà pubblicato a febbraio da beat e meraviglioso pop di quello che volevo veramente era
una piccola grande etichetta Boston”, così si autodefiniscono. tornare a suonare con Margaret.
americana che ha seguito più o E stranamente lei è apparsa come
meno il loro stesso percorso: da Dopo il secondo album del 2004, da una nebbia, non ci parlavamo
dieci anni circa non produceva C’Mon DJ, inizia uno iato che da anni. La sua strada è stata
più nulla, dopo aver scoperto durerà quasi dieci anni, prima simile alla mia. E tutto è ritornato
e lanciato i White Stripes e le della riconciliazione. Tara: insieme, è stato sorprendente”.
stesse Mr. Airplane Man. Stiamo “Vivevamo una vita squilibrata
parlando della Sympathy For e infelice. Ci stavamo perdendo.
The Record Industry. Le Mr. Era tutto così deprimente.
Airplane Man sono un duo: Avevamo bisogno di guardare ad
Halifax,
UK THE ORIELLES dal 2015
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
Da un lato una Heavenly da l'hip hop. Il mio primo ricordo sorprendente fluidità del vostro
sempre sinonimo di pop inglese legato alla musica è ascoltare Pet suono è la nostra Marta Salogni,
adulto e ricercato, dall'altro un Sounds in macchina cantandone produttrice del momento reduce
trio formato da un batterista che tutte le armonie: c'entrerà l'averlo (fra i tanti) dall'ultimo Björk:
deve ancora arrivare agli A-Levels ascoltato così presto ma resta uno “Sicuramente ha dato una nuova
(l'equivalente inglese della nostra dei miei dischi preferiti anche dimensione al classico disco indie,
maturità) e due sorelle ventenni oggi”, spiega Esmé, cantante e cosa a cui tenevamo moltissimo
per un soffio. Matrimonio bassista dei tre. considerando quanti elementi
azzardato fino a un certo punto confluiscono nell'album. Abbiamo
però, vista l'accoglienza ai primi La crisi del pop chitarristico lavorato benissimo insieme,
singoli e un album – in uscita nel vostro paese? “Vediamo influenzandoci reciprocamente
il mese prossimo - ancora più parecchi giovani appassionarvisi tanto da tirare fuori soluzioni
convincente nel suo mettere in fila di nuovo, tornerà rilevante. uniche per i singoli pezzi”.
sgambetti ritmici alla Raincoats, Probabilmente molto ha a che
artigianato C86 e sonorità baggy. fare con il clima politico, persino
Così, se questo è l'effetto del tutto il punk sta lentamente tornando
e subito di Spotify, ben venga: visto quanto la gioventù di questi
”I generi citati sono tutti parte anni è scontenta delle scelte fatte
dei nostri ascolti, come il jazz e in suo nome”. A contribuire alla
RUMOREMAG.COM | 27
28 | RUMOREMAG.COM
MEGAN MAYHEW
DOVE: QUANDO:
BERGMAN
USA
COSA:
Post ruralismo.
IL LIBRO: ONLINE:
RUMOREMAG.COM | 29
DOVE: QUANDO:
Copenhagen,
Danimarca SMERZ dal 2015
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
OKEY EP soundcloud.com/smerzno
ESCHO, 2016
Nate in Norvegia ma trasferitesi dalle solite coordinate, come piace tutto quello che va dai
in Danimarca per motivi di testimoniano i sette brani dell'EP Beatles a Kendrick Lamar, da
studio, Catharina Stoltemberg ed Okey e le sempre più convincenti Rihanna a BabyFather. E una
Henriette Motzfeldt ci tengono tracce snocciolate durante l'anno delle nostre migliori esperienze
a sottolineare l'origine del loro appena trascorso. musicali degli ultimi tempi è stata
nome d'arte: “Arriva da una frase assistere a un concerto di Yves
tedesca, 'schmerz im herz', che La combinazione fra l'r&b più Tumor”. La prossima uscita è un
si può tradurre come 'dolore sofisticato e contemporaneo, la EP che dovrebbe intitolarsi Have
nel cuore'. Abbiamo iniziato techno più astratta, il footwork, Fun: “Sarà un po' più caotico
a far musica per divertirci, e il lato più eccentrico del pop e del precedente. Ogni brano va
tuttora ci sono dei limiti nelle l'utilizzo naif dell'elettronica di cui in una differente direzione, quel
nostre produzioni, perchè sopra rende il suono delle Smerz che hanno in comune è un umore
non ci preoccupiamo di fare le tanto alieno quanto affascinante, irrequieto, apatico, malinconico,
cose nel modo giusto. Ma ad caratteristica che ha attirato le ma anche pieno di speranza”.
esempio i field recordings per attenzioni della XL, che le ha
noi costituiscono una modalità recentemente scritturate per un
intuitiva, che contribuisce in album che dovrebbe arrivare a
maniera determinante al risultato breve. “Abbiamo attraversato
finale”. Risultato che resta fuori varie fasi nei nostri ascolti, ci
30 | RUMOREMAG.COM
DOVE: QUANDO:
Los Angeles,
USA SUDAN ARCHIVES dal 2014
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
Al secolo Brittney Parks, Sudan e del Nordovest africano, Rete per il format Midnight In
violinista, cantante e ipnotica e basata sulle scale A Perfect World spazia da FKA
compositrice, la 23enne nata pentatoniche, che si è ispirata twigs a Jimi Hendrix, oltre a
a Cincinnati, Ohio, si esprime nell'apprendimento dello includere artisti per lei molto
attraverso una modalità strumento, prima di trasferirsi importanti quali Erykah Badu
assolutamente singolare. I diciannovenne a Los Angeles e il camerunese Francis Bebey,
sei brani che compongono e iniziare a sperimentare la recentemente campionato dagli
l'EP con cui ha debuttato su composizione con l'SP-404, un Arcade Fire. “È stato Bebey a
Stones Throw lo scorso anno computer e una tastiera MIDI. ispirarmi nel combinare la musica
elaborano un'inedita miscela di elettronica e il violino. Fu anche
folk, elettronica, afrobeat e r&b Dai primi demo pubblicati su un etnomusicologo e il suo volume
contemporaneo con l'aggiunta Soundcloud – fra cui una cover sugli strumenti ad arco africani
delle suggestive e inconsuete di Kendrick Lamar ribattezzata è stato di grande utilità”. Il 2018
melodie disegnate dal suo violino. Queen Kunta - alle più complesse dovrebbe essere l'anno dell'album:
Papà predicatore, ma “è stata mia strutture di brani come la “vorrei poter scegliere fra una
mamma a iniziare a chiamarmi magnetica Come Meh Way e la trentina di brani”.
Sudan, il mio vero nome non mi sensuale Oatmeal, il passo è stato
è mai piaciuto”. Ed è proprio alle relativamente breve. Nel DJ mix
caratteristiche della musica del che ha pubblicato di recente in
Berlino,
Germania WEDGE dal 2014
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
“Da anni anche l’acid rock scommessa destinata ad aprire assorbendo anche altre dinamiche
ha una sua scena berlinese. un dibattito: e nel mondo heavy musicali come quelle tardo sixties,
Discontinua, spesso poco efficace, rock un dibattito, oggi, è più che ha fatto trovare loro un nuovo
colpevolmente in ombra, eppure necessario. modo di esprimere un concetto.
esiste. E i Wedge ne sono il Legato al passato ma ripulito,
manifesto. A chi li accusa di retro Che destino ha il suono acid attualizzato. I Wedge hanno
culture, loro rispondono con un psichedelico? La normalizzazione trovato una dinamica aperta,
suono multiforme, chiaramente di molte band rappresenta la destinata a tracciare un nuovo
ancorato al passato ma riletto in cristallizzazione di un genere percorso. Quello di riapertura
chiave moderna. Perché ci vuole oppure la fine delle idee? È della musica heavy psichedelica a
forza e sostanza per rendere possibile creare una scena a nuovi fronti musicali.
attuali gli Humble Pie: e i Wedge partire da un suono storicizzato
ne sono un chiaro esempio. Da come quello dell’hard rock anni
poco usciti con Killing Tongue, 70, per definizione ed era di
seconda fatica patrocinata dalla appartenenza ormai concluso?
sempre più internazionale Heavy I Wedge rispondono a tutte queste
Psych Sounds, responsabile domande. Perché la leggerezza
di averli lanciati nel mondo con la quale affrontano questo
musicale, i Wedge sono una suono, rispettando i canoni ma
New York,
USA YAEJI dal 2016
COSA:
Una migrazione circolare tra USA e Corea del Sud con un dancefloor al centro.
IL DISCO: ONLINE:
EP 2 yaeji.nyc
GODMODE, 2017
Quella che viviamo sembra portata in Corea del Sud a cinque creare un'atmosfera conviviale).
un'epoca di sradicamenti. Il anni dalla famiglia spaventata dal Ma nelle sue canzoni risuona
terreno della tradizione è umido fascino delle stelle e strisce. Oggi tutta la gioia spiazzante del
e non più stabile, brulica di produce tracce che suonano come guazzabuglio cultural-geografico
vermi e semi e vene d'acqua fotografie sovraesposte dell'età tipico della nostra era, tra
che spingono gentilmente i dell'oro della house. bilinguismi e ibridazioni: Drink
nostri fusti fuori posizione. E I'm Sippin On e Raingurl sono i
così l'essere umano si sente in Dietro alla sua ascesa c'è suoi inni, liberatori mantra prive
tensione, tra la gioia della libertà 88rising, canale YouTube che ha di senso per orecchie italiane, da
e il rimpianto della diaspora. Di costruito un metaforico ponte riprodurre lasciando che sia il
conseguenza, fa musica ibrida tra l'avanguardia asiatica e il beat a dettare il passo - come in un
attraverso cui esprime la sua pubblico occidentale che presta valzer aurale.
identità frammentata. "Make it più attenzione ai consigli degli
rain", canta Yaeji in Raingurl, algoritmi che a quelli di qualsiasi
riecheggiando, nel vocabolario testata musicale. Ad aiutare, certo,
trap, la cascata di banconote sul sono state la sua biografia e il suo
sedere di una stripper; ma è una approccio DIY (concerti intimi in
ragazza asiatica con gli occhiali spazi improvvisati, l'idea di servire
da nonna, nata a New York e il curry prima degli show per
RUMOREMAG.COM | 33
34 | RUMOREMAG.COM
DOVE: QUANDO:
Ravenna,
Italia ALDO BECCA dal 2005
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
a sua cassetta trarne una visibilità proprio per Influenze? “Leggo molta poesia:
D’Ora Stella, tra il le persone coinvolte, possano Fontanella, il povero Zeichen,
L fruscio della vita
eletto a musica e
essere valorizzate per ciò che
realmente contengono: scambi
riprendo alcuni grandi sempre
volentieri. Tralasciando i nostri
canzoni issate a umani, oltre che tecnici, basati giganti, è l'ungherese Attila
field recordings sulla stima e alla pari. Sono tante che, con la tradizione dei poeti
dell’anima, aveva lasciato la cose e bisogna procedere con incarcerati di tramandarsi
sensazione di una giornata spesa calma, anche perché io lavoro oralmente libri, mi ha sconvolto,
insieme, pur non conoscendosi, come restauratore e con una Wislawa Szymborska, anche
in un altrove acustico e costruito mole di commesse in crescita, saggistica quando posso
con parole pesate sul palmo della che non seda mai la mia necessità permettermi un po' di comfort
mano. Fragilissimo per scelta, più autentica, ma che per ora, e il tempo dovuto. Amo cifre
ma netto come un taglio. Aldo fortunatamente, mi garantisce la come quella di Arvo Pärt, Satie, il
Becca è il cantautore che non sopravvivenza”. grande Feldman, il giovane amico
c’era tra i tanti cantautori che palermitano Pietro Bonanno con
abbiamo. Cosa stai facendo ora? Stai suonando? “Nei miei ultimi le sue splendide composizioni
“Al momento lavoro a un terzo concerti per presentare D'Ora per piano, Lucio Battisti e David
disco di canzoni che chiuderà Stella mi ha stupito la possibilità Byrne non smetteranno mai di
un ciclo con i due precedenti, di poter divertire nonostante piacermi, il vecchio Tom Waits
Diario Acustico e D'Ora Stella. i contenuti intimi. Credo che (nato il mio stesso giorno!), John
Esiste già un titolo e comincerà il personale sia sempre un po' Fahey, Jack Rose, le preghiere al
sempre per D, simbolicamente universale, quindi mi emoziono nulla con le corde, i nostri Stefano
una casa, rovesciandola, elemento ma non temo l'esposizione del Pilia e Maurizio Abate, Dominique
in sottofondo e comune tra questi mio 'nudo', è un veicolo empatico Vaccaro, Maurizio Bianchi,
lavori. Ho diverse collaborazioni e in qualche modo politico, credo l'amico Thollem McDonas, il
aperte su dischi di musicisti ci sia molto bisogno di 'collanti multiforme Sandro Perri, tutti gli
italiani, oltre a una comparsata sociali', intendo così continuare amici coinvolti nelle produzioni
nella band irlandese United in questa direzione per ora e dell’etichetta Palustre. Tante,
Bible Studies, il cui frontman, nei live, solo con la chitarra e troppe cose bellissime. E poi
che adoro, mi ha coinvolto con riducendo ulteriormente all'osso Ungaretti anziano che recita Inno
testi e canti in italiano per una ciò che ho messo su disco. Voglio Alla Morte: quella poesia è un
sua prossima uscita. Sto anche lavorare sulle canzoni nel modo mondo, parla di morte ma inizia
riordinando un po' di materiale più minimale possibile. Mi con amore e finisce con felicità, la
sonoro d'archivio: dischi, concept affascina da sempre la poesia, la sua voce è il distillato di un album
e un paio di opere nate dalla forma camaleontica, la libertà musicale perfetto”.
documentazione di collaborazioni di sottrarsi alle regole creando
con un grandissimo della poesia campiture cromatiche, lo spirito
e una celebrità della musica musicale che amoreggia con il
nostrana. Materiale mai stampato silenzio sull'incessante rumore
e che spero, sconfiggendo nel mentale”.
tempo il disagio dell'idea di
RUMOREMAG.COM | 35
ELIUS INFERNO
DOVE: QUANDO:
COSA:
Prog/psych esoterico.
IL DISCO: ONLINE:
Un nome dai tratti esoterici una scelta non più necessaria, e compositori come Piero Piccioni
che porta nello spazio prog/ così Firenze, e in seconda battuta e Nino Rota, arrivando fino a
psichedelico. L'idea di band Taranto, diventa la città di Battisti, su tutti”. La parte più
che hanno Elio e Donnie si riferimento: “Londra è una città selvaggia del loro suono proviene
sviluppa a partire da due diverse bellissima, ricca di stimoli, ma ha dal garage: “Di sicuro abbiamo
città, Taranto e Londra: “Nasce un problema: i costi di gestione un’influenza di quel tipo, che
tutto quando Elio decide di elevati. Abbiamo privilegiato la deriva dagli ascolti di band come
registrare per conto suo i demo decisione di restare il più vicini Stooges, MC5, Blue Cheer; quindi
di alcuni pezzi, presentandoli possibile”. di riflesso la psichedelia – che
in forma completa, suonando poi è la matrice del progetto –
praticamente tutti gli strumenti Il suono abbraccia in maniera si mescola al garage rock e in
e facendoli ascoltare agli amici evidente il prog italiano: “La piccola parte a melodie pop”. Tra
più stretti tra cui, appunto, scena psych/prog italiana è inferi e magia, gli Elius Inferno
Donnie. Quest’ultimo, dopo di fatto un nostro patrimonio & The Magic Octagram sanno
l'ascolto del terzo brano, propone culturale, se pensiamo a band benissimo quale sortilegio sonoro
a Elio di mettere su nastro tutto come Area, Balletto Di Bronzo, sfruttare.
il materiale, e così nasce la Banco Del Mutuo Soccorso per
collaborazione tra i due amici”. citarne alcuni. Facevano musica
Londra, però, risulta essere infine incredibile, ma amiamo anche
36 | RUMOREMAG.COM
DOVE: QUANDO:
Milano/
Castellanza (Va),
Italia
GENERIC ANIMAL dal 2017
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
Un paio d'anni fa nel giro post ospite anche Adele Nigro, oltre a più di tanto dal solito impianto
punk/emocore italiano si fece un gente tipo Birthh e M¥SS KETA). indie-italiano-neoromantico-post-
bel parlare di una band milanese Le cose in certi casi sono destinate Calcutta. Ma è tutta una questione
chiamata Leute, in uscita per a quagliare in fretta e dalle prime di accenti, e nel disco di Generic
Legno. Era musica curiosa: aveva sessions escono undici pezzi, Animal le canzoni sono rasoiate
qualcosa dell'emo più scolastico di cui otto compongono il disco da suono forzatamente crudo,
degli anni 10, ma aggiungeva senza titolo che esce a inizio anno trafelato, costruito su strutture
curiosi accenti alla The National. per La Tempesta. ritmiche stortissime e cantato
Dai Leute proviene il chitarrista da linee vocali costantemente
Luca Galizia, classe 1995. Il Ma Generic Animal con Leute sopra le righe. Col solito plus
quale, a seguito di un'opera di non c'entra praticamente nulla, delle liriche scritte da Lietti, che
convincimento portata avanti da tocca ripensare tutti i riferimenti a questo giro sembra essere più
Jacopo Lietti (Fine Before You da capo – e francamente non è ispirato del solito.
Came), prende l'acustica e inizia a facilissimo. Ad esempio certe
registrare in casa qualche canzone. trame scheletriche di chitarra
Lo stesso Lietti si occupa dei testi, acustica sembrano tirare in
mentre la band è composta da direzione SKM/Vic Chesnutt,
Galizia e da Marco Giudici degli mentre la scrittura delle canzoni
Any Other (in qualche pezzo è sembra non volersi distanziare
Milano,
Italia LIM dal 2016
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
Higher Living, il primo album digitale. Ora vogliamo sempre più non va a discapito delle qualità
di Sofia Gallotti (Iori's Eyes) a fare le cose live, come si facevano ambientali dei pezzi. È anche
nome L I M, si apre con un suono una volta i dischi!" merito, dice Sofia, dello yoga.
meccanico. Mi sembra un rasoio. "Ero mega stressata, ma nelle
"E invece è stato fatto con vecchi Sofia ride, e dopo che cerco di lezioni l'unica cosa importante
registratori", spiega lei. "L'album attribuire a Nicolò dei Ninos Du era respirare. Ed è il concept del
è concepito come una scatola Brasil le percussioni in Fire Baby disco. Trovare una dimensione
di meccanismi che si aprono, lei mi corregge. "Quelle le ha fatte intima che ti faccia stare meglio.
si chiudono, si spostano. Come RIVA. Sono andata in Marocco e A volte la trovi ripetendo qualcosa
in un cubo di Rubik, un flusso sono finita in questa casbah del che ti ha dato fastidio, un pensiero
discontinuo". Parla al plurale, '500, rossa e decadente, alle porte che ti si fissa in testa. Altre,
Sofia, perché ad accompagnarla del deserto. Ci abitano solo un semplicemente respirando".
c'è RIVA, giovane producer al ragazzo e qualche amico che suona
cuore della scena milanese. per intrattenere gli ospiti. Lì,
"Quando l'ho conosciuto era un circondata dai gatti, sono rimasta
bambino, e lo è ancora. Ma in affascinata dal loro battere le
realtà siamo molto vicini, sono mani in levare, dal colore delle
un'eterna teenager. Inizialmente percussioni". E in Higher Living si
il nostro era un interfacciarci sente questa cromaticità, che però
Padova,
Italia MAMUTHONES dal 2008
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
Scordarsi i pionieri della Il risultato è Fear On The tematiche sono venute da sole,
psichedelia occulta italiana, e Corner, in uscita a febbraio. sono anni talmente complicati
il loro suono scuro fra drones Album espansivo e groovy che che il quotidiano non poteva non
e ritualismo. Otto anni dopo sa di disco mutante, post punk, entrare nell'album. Solo nei due
l'ultimo album, annunciati da un kraut e tropici. Titolo che cita anni di lavorazione è successo
pugno di singoli premonitori e Talking Heads e Miles Davis, e un po' di tutto: attentati, Brexit,
oggi di casa presso la britannica rivela il filo conduttore tematico Trump, uno sbandamento
Rocket (Goat, Lay Llamas, della paura dal punto di vista collettivo verso l'ignoto, o peggio
Julie’s Haircut), i Mamuthones personale e sociale/politico. Roba verso il già visto, verso tragedie
affrontano il 2018 come nuovi. Per che solo in superficie stride con già sperimentate. Ma sottotraccia
musica, formazione e contenuti. musica così fisica e ballabile: ci sono anche travagli personali.
“Innanzitutto”, dice Alessio quella della dance problematica Non starei facendo questa
Gastaldello, “siamo diventati una è una storia lunga e fertile, e il intervista se non avessi i miei
band! Prima ero io con qualcuno gruppo la arricchisce di un nuovo demoni a tormentarmi”.
che mi dava una mano, ora resto il capitolo. “Si può ottenere un
motore della band, faccio partire i effetto straniante caricando di
pezzi, scrivo i testi, canto e suono significato e parole pesanti anche
i synth, ma c'è un lavoro organico musica con la cassa in quattro,
con i nuovi membri”. apparentemente giocosa. Le
RUMOREMAG.COM | 39
DOVE: QUANDO:
Napoli/
Milano,
Italia
YOMBE dal 2015
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
GOOOD facebook.com/yombeband
CAROSELLO, 2017
Il salto degli Yombe con sicuro il fatto di doverlo tradurre in termini di produzione”. Brani
l’ultimo disco Goood è notevole, in differita non aiuta a entrarci come Tonight o Fighter hanno
soprattutto in un momento dentro immediatamente”. strutture ben definite: “Per noi
in cui il pop, in Italia, tende a lavorare nei canoni e riuscire ad
normalizzarsi sempre più. Il duo Il loro suono è contemporaneo esprimerci, a stupirci e a stupire,
di origine napoletana crea un ma ha radici nel passato: “Viviamo stando nei tre, quattro minuti di
suono da esportazione: “Di certo immersi nella contemporaneità, una canzone, è una scommessa
all’estero il nostro ‘messaggio’ può ma si può parlare veramente di molto stimolante”. L’intento degli
arrivare in maniera più diretta e contemporaneità? Si può definire Yombe è riassunto qui: “Se una
senza il filtro della lingua”. Invece contemporaneo qualcosa che canzone o un’immagine continua a
la lingua inglese in Italia, anche in ciclicamente ritorna sul passato? funzionare anche ridotta all’osso,
ambito pop, può essere limitante: Le cose più attuali che ascoltiamo il suo messaggio ha più probabilità
“Lo è perché l’inglese qui lo hanno comunque radici molto di invecchiare bene e sopravvivere
parlano in pochissimi, quindi profonde negli anni passati e nel tempo”.
nonostante facciamo pop c’è noi non facciamo eccezione”. Un
sempre una specie di barriera tra disco lavorato per sottrazione: “Si,
la canzone e il pubblico. Il testo assolutamente. O meglio sintesi.
è fondamentale per connetterti Stiamo percorrendo questa strada
emotivamente a un brano e di sia a livello di songwriting che
40 | RUMOREMAG.COM
GENOVA
14 MOSTRA MERCATO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
a
16 - 19 FEBBRAIO
STARCRAWLER
IN CIRCOLAZIONE
TESTO DI DI DIEGO BALL ANI
F O T O D I AU T U MN DE WILDE
RUMOREMAG.COM | 43
GL AM ROCK 2018 STARCRAWLER TESTO DI DIEGO BALL ANI
44 | RUMOREMAG.COM
potranno andare su YouTube e vedersi una vecchia
performance dei Ramones o delle Runaways, ci sarà
"OGGI PURTROPPO NON C’È PIÙ
sempre qualcuno che si sentirà ispirato da loro e si
sentirà motivato ad imbracciare una chitarra. Credo UNA SCENA SIMILE E SAREBBE
che ci sarà sempre qualcuno che terrà alta la torcia del BELLO RIPORTARE LOS ANGELES A
rock’n’roll”. QUEI LIVELLI. MA MOLTI VECCHI
RUMOREMAG.COM | 45
Mi parli un po’ dell’album?
“Lo abbiamo registrato allo studio Pax Am di Hollywood,
sotto la supervisione di Ryan Adams. I Pax Am sono
degli studi storici in cui hanno inciso anche i Led
Zeppelin. È un posto meraviglioso e abbiamo avuto la
fortuna di avere un grande ingegnere del suono, Charlie
Stavish. L’album è stato registrato quasi tutto dal vivo,
con un 24 piste e un registratore a bobina (una cosa
incredibile per degli impediti come noi), con Ryan che ci
aiutava e ci dava delle dritte. Noi siamo riusciti a tirare
fuori tutto quello che avevamo e in qualche modo siamo
riusciti a catturare il sound che avevamo in quel preciso
istante”.
STARCRAWLER
e sono venuti a vederci a Los Angeles. Abbiamo parlato
anche con altre label, ma abbiamo sempre pensato che
Rough Trade fosse la più cool di tutte. È un’etichetta
davvero leggendaria e si sta prendendo molto cura di
noi”.
46 | RUMOREMAG.COM
HMLTD
trovato finalmente casa nei recessi della metropoli
londinese: “Un posto mitico, su cui ho investito molte
speranze e tutti i miei sogni, solo per scoprire che
dietro la patina di mondanità si celava una realtà
CAMBIARE IL MAINSTREAM fatta di uniformità e conformismo”. L’incontro con
TESTO DI DIEGO BALL ANI Duke, chitarrista parigino a cui lo lega il medesimo
disprezzo per la prevedibilità, innescava la nascita
del progetto HMLTD (Happy Meal Ltd), un ensemble
“Ci piace costringere la platea ad una reazione, artistico a 360° in cui la componente musicale è solo
non importa che sia apprezzamento o repulsione”. parte del ricco buffet. “L’idea dietro a un gruppo
Henry Spychalski non è certo la prima popstar come il nostro è che i nostri show andrebbero
a sfidare il suo pubblico con una proposta che percepiti con tutti i sensi e non solo con le orecchie”.
prende a schiaffi il buon senso. I suoi HMLTD,
però, si stanno costruendo una solida reputazione Le cronache parlano di video realizzati come
da provocatori di professione. Poco importa che bizzarri cortometraggi e magniloquenti performance
questo avvenga grazie ad una messinscena che artistiche ispirate al più ferreo DIY. Talvolta questo
mescola horror e S&M o ad un pastiche musicale che può tradursi in spettacoli dall’impatto gore e triviale,
sovrappone sacro (Sparks, Roxy Music) e profano talaltra in baccanali ellenici, con tanto di nuvole
(Frankie Goes To Hollywood) in un blend di rock, di cotone e cherubini. Non c’è ancora un album
EDM e cabaret. all’orizzonte ma i sold out sono all’ordine del giorno
e gli obiettivi sempre più ambiziosi. Il gruppo ha
Spychalski spiega di aver scoperto l’inclinazione firmato per Sony, sollevando critiche che Spychalski
alla teatralità piuttosto in fretta, ma di essere stato rimanda al mittente: “Non vogliamo sacrificare
inibito da un’adolescenza di provincia, spesa per lo la natura sperimentale, ma vogliamo cambiare il
più a nascondere la sua natura in una scuola per soli mainstream. Per questo ci occorre una piattaforma
maschi del Devonshire. Da studente di filosofia ha la più ampia possibile”.
RUMOREMAG.COM | 47
GLAM ROCK 2018 SIMON REYNOLDS T E S T O D I E L I A A LO V I S I
SIMON
REYNOLDS
RAGGI GLAM
T E S T O D I E L I A A LO V I S I
F O T O D I MICH EL MEEU WIS S EN
Una delle qualità principali della scrittura di Simon Il glam è stato, in parte, una reazione all'estetica
Reynolds, forse il critico musicale più rispettato e barbe-e-denim del folk e del rock di quegli
influente di oggi, è il senso di ordine che riesce a dare anni. L'impressione è che nel tempo abbia però
agli argomenti che tratta. "La mia scrittura, proprio perso questo elemento di ribellione e shock,
come le mie prime bozze, è in realtà piuttosto caotica", soprattutto negli "echi" che identifichi a fine
dice. Sta di fatto che il glam, nella sua narrazione, non libro.
sembra tanto una scheggia impazzita quanto una parte “Il primo ritorno del glam negli anni 80, con i New
dell'enorme ingranaggio che è l'esperienza umana in Romantics, era una reazione alla negatività deprimente
divenire. Per Reynolds, il glam è una categoria dal del punk, basata sulla creazione di nuovi eroi. E ci sono
"perimetro indistinto", la cui nube di significati è arrivata stati momenti in cui gli artisti si sono rivolti al glam
a inumidire persino il rap e il pop degli anni Zero. È come in questo senso: penso agli Suede, che reagivano alla
un raggio scaturito da un'esplosione, che si protende mascolinità del grunge imperante. Ma non credo che, per
nello spazio e nel tempo attraversando la materia che esempio, Lady Gaga nasca in opposizione a qualcosa. È
incontra. Le sue qualità sono la teatralità, l'androginia, la solo capitato che tra i suoi interessi ci fossero lo sviluppo
reinvenzione, la fluidità, l'astrazione - termini efficaci per di un senso teatrale, figure come Warhol, Bowie, Grace
raccontare l'evoluzione della musica tutta, e non solo gli Jones, Leigh Bowery. Questo perché ci siamo abituati
anni d'oro in cui Bowie si dipingeva un fulmine sul volto, a tutto ciò che un tempo era considerato visivamente
Cooper si faceva tagliare il collo e Bolan faceva urlare le ardito. Provo nostalgia per quei tempi in cui potevamo
ragazzine d'Inghilterra. Abbiamo incontrato Reynolds a o sentirci scioccati o pensare che qualcosa che ci piaceva
Milano, una mattina di dicembre. potesse essere scioccante per altri”.
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GLAM ROCK 2018 SIMON REYNOLDS T E S T O D I E L I A A LO V I S I
pubblico e artisti.
"IL MODO IN CUI IL GLAM CONCEPÌ “Sì, sembra esserci un maggiore senso di costruzione
di una comunità, come Gaga con i suoi Little Monsters.
IL DISTACCO DALL A REALTÀ HA Ho letto un articolo interessante sul fatto che parte
UN VALORE CULTURALE ENORME: del lavoro del musicista di culto, oggi, stia nel creare
L'IDEA DI POTERSI RIFUGIARE un rapporto uno-a-uno con i propri fan - che possono
anche essere pochi, ma essendo fidelizzati tendono
NELL A FANTASCIENZA, NELL A ad acquistare tutto, edizioni deluxe e così via. Il che
D E C A D E N Z A , N E L L A F A M A ". permette al musicista di guadagnarsi abbastanza
da vivere, ma implica un forte impegno emotivo nel
mantenere queste relazioni. Alla gente sembra piacere
questa connessione diretta, questo senso di familiarità.
La narrazione del glam che fai nel libro è legata Credo che dietro al messaggio che Gaga dà a parte
a nozioni storiche, filosofiche, sociologiche, dei suoi fan - 'Sei un freak, un disadattato ma puoi
letterarie. Come fai a creare questi intrecci diventare una stella' - ci sia un'illusione. Non sarà così
interdisciplinari? per la maggior parte di loro”.
“Leggo molto, e mi piace sottolineare o copiare
parti che potrebbero tornare utili. Assemblo enormi Parli di "digi-glam" in riferimento ai Gorillaz
documenti pieni di materiale e mi rendo poi conto e ai Daft Punk, al modo in cui hanno portato
dei pattern che possono contenere. La mia scrittura, all'estremo l'irrealtà dei video pop anni
proprio come le mie prime bozze, è piuttosto caotica. 80. Credo sia un termine adatto a spiegare
Alla fine elimino sempre un sacco di roba, e mia certe pratiche quasi distopiche della
moglie - che è anche la mia editor - è molto onesta, contemporaneità, come i concerti con gli
e crudele! 'Questa parte è noiosa', 'Stai perdendo il ologrammi.
filo', 'Non stai andando avanti con la storia'... l'arte “Mi è sembrato interessante il fatto che i video pop si
sta nell'introdurre piccoli frammenti di contesto, stiano evolvendo in una direzione che si allontana dalle
una genealogia delle idee, senza perdere un senso di possibilità del mondo reale. Ci sono clip con 10, 20
moto. In una recensione del libro mi è stata posta una cambi di costume, stacchi da location a location. Il che
critica: il modo in cui parlo di carisma riferendomi a è abbastanza avanguardista, ma al contempo dozzinale
Marc Bolan suonerebbe come una forzatura, un voler e insensato. E poi ci sono registi che mi piacciono,
inserire necessariamente le mie ricerche all'interno come il primo Hype Williams, che creò video molto
della narrazione. Ma in realtà avevo pagine e pagine surreali in cui l'artista assomigliava sempre più a una
di materiale sul carisma, che ho scartato! Ed è un creatura animata. Un esempio è quello di What's It
concetto che trovo interessante. Oggi lo associamo al Gonna Be di Busta Rhymes e Janet Jackson. È come
fascino e al bell'aspetto, ma è un concetto che nasce un cartone animato invecchiato male con dentro delle
in ambito religioso e la cui storia è intrecciata a quella persone vere, e ha quell'effetto per cui - data la velocità
della politica. Ed è strano, perché il carisma è una con cui si è evoluta la tecnologia, e quindi gli effetti
qualità irrazionale: ti fa guardare certe persone, ti fa speciali - ti rendi conto che c'è qualcosa che non va.
desiderare la loro compagnia”. Un altro esempio precoce fu il morphing, che Michael
Jackson adottò per il video di Black & White. Il passo
C'è da dire che il carisma, oggi, convive anche seguente è sostituire direttamente i musicisti, proprio
con un desiderio di orizzontalità da parte di come nel caso dei Gorillaz e dei Daft Punk. Ed è in un
10 CL A S S I CI G L A M RO CK
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CARA CALMA GERMAN
“Sulle punte per “Formiche Ballerine”
sembrare grandi”
Cosmo Music / Milk /
Cloudhead Records Pirames International
“Sulle punte per sembrare grandi” è il primo Esce il 9 gennaio 2018 - dopo una ghost
lavoro discografico dei Cara Calma, prodotto release rilasciata nel 2017 - “Formiche
da Karim Qqru degli Zen Circus e in uscita il ballerine”, il primo disco di German, arti-
19 gennaio 2018 per Cloudhead Records / sta al suo esordio sulla lunga distanza ma
Phonarchia Dischi. Registrato e mixato da con alle spalle una lunga carriera, prima
Riccardo Frigoni e Cesare Madrigali al Glo- con la band Lilly for Gulliver e poi come
toneria Studio e masterizzato da Andrea attore e cantautore. Otto brani prodotti
de Bernardi all’Eleven Mastering, l’album insieme a Livio Magnini, chitarrista dei
vuole essere l’urlo di una generazione che si Bluvertigo, per un disco itinerante nello
affaccia ai trent’anni con il suo carico di in- spazio ma anche nel tempo, concepito
certezza, particolarmente marcato per chi è e registrato in posti e momenti diver-
cresciuto a cavallo del millennio. Il disco è ar- si attraverso tutta l’Italia, dalla Sicilia al
ricchito da alcuni preziosi featuring: Ambra Trentino Alto Adige. Tra elettronica, can-
Marie, Gianluca Bartolo de Il Pan del Diavolo tautorato ed echi di new wave anni ’80,
e Nicola Manzan (Bologna Violenta). E’ una canzoni che parlano di partenze, cambia-
risposta alle sfide della vita, una lucida presa menti e ripartenze, costruire e distrugge-
di coscienza della propria situazione, che si re, con la sensazione di esseri circondati
sviluppa in una sorta di viaggio lungo dieci da qualcosa di invisibile e gigantesco che
brani. ci nasconde qualcosa.
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LE CLASSIFICHE
DELLA REDAZIONE
2017:LE CLASSIFICHE DELLA REDAZIONE @ ru m o re m a ga z i ne
1 · CHILDISH GAMBINO AWAKEN, MY LOVE! 1 · MOUNT EERIE A CROW LOOKED AT ME 1 · LCD SOUNDSYSTEM AMERICAN DREAM
2 · KENDRICK LAMAR DAMN. 2 · THE NATIONAL SLEEP WELL BEAST 2 · BROKEN SOCIAL SCENE HUG
3 · JOEY BADA$$ ALL-AMERIKKKAN BADASS 3 · ALLRED & BRODERICK FIND THE WAYS OF THUNDER
4 · BASSI MAESTRO MIA MAESTÀ 4 · ROSTAM HALF-LIGHT 3 · PROTOMARTYR RELATIVES IN DESCENT
5 · CURTIS HARDING FACE YOUR FEAR 5 · DRAKE MORE LIFE 4 · BRAND NEW SCIENCE FICTION
6 · THE COOL KIDS SPECIAL EDITION 6 · KENDRICK LAMAR DAMN. 5 · MOSES SUMNEY AROMANTICISM
GRANDMASTER DELUXE 7 · DIRTY PROJECTORS DIRTY PROJECTORS 6 · JULIEN BAKER TURN OUT THE LIGHTS
7 · THUNDERCAT DRUNK 8 · GHALI ALBUM 7 · KENDRICK LAMAR DAMN.
8 · GRIEVES RUNNING WILD 9 · JULIEN BAKER TURN OUT THE LIGHTS 8 · VALERIAN SWING NIGHTS
9 · BLOCKHEAD FUNERAL BALLOONS 10 · HAVAH CONTRAVVELENO 9 ·VAGABON INFINITE WORLDS
10 · JONWAYNE – RAP ALBUM TWO 10 · SHEER MAG I NEED TO FEEL YOUR LOVE
1 · LCD SOUNDSYSTEM AMERICAN DREAM 1 · PROTOMARTYR RELATIVES IN DESCENT 1 · JANE WEAVER MODERN KOSMOLOGY
2 · SPOON HOT THOUGHTS 2 · GOSPELBEACH ANOTHER SUMMER OF LOVE 2 · ARCA ARCA
3 · SLEAFORD MODS ENGLISH TAPAS 3 · JULIA HOLTER IN THE SAME ROOM 3 · PERFUME GENIUS NO SHAPE
4 · ALDOUS HARDING PARTY 4 · DREAM SYNDICATE HOW DID I FIND 4 · LCD SOUNDSYSTEM AMERICAN DREAM
5 · COURTNEY BARNETT & KURT VILE LOTTA... MYSELF HERE? 5 · COURTNEY BARNETT & KURT VILE
6 · PUBLIC SERVICE BROADCASTING 5 · MAGNETIC FIELDS 50 SONG MEMOIR LOTTA SEA LICE
EVERY VALLEY 6 · LAURA MARLING SEMPER FEMINA 6 · JLIN BLACK ORIGAMI
7 · FOUR TET NEW ENERGY 7 · JANE WEAVER MODERN KOSMOLOGY 7 · ALGIERS THE UNDERSIDE OF POWER
8 · GORILLAZ HUMANZ 8 · KENDRICK LAMAR DAMN. 8 · TORRES THREE FUTURES
9 · QUEENS OF THE STONE AGE VILLAINS 9 · SZA CTRL 9 · PROTOMARTYR RELATIVES IN DESCENT
10 · ØKAPI PARDONNE-MOI,OLIVIER! 10 · MARK EITZEL HEY MR FERRYMAN 10 · BENJAMIN CLEMENTINE I TELL A FLY
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2017:LE CLASSIFICHE DELLA REDAZIONE @ ru m o re m a ga z i n e
1 · ULVER THE ASSASSINATION OF JULIUS... 1 · URANIUM CLUB ALL OF THEM NATURALS 1 · THUNDERCAT DRUNK
2 · STILL I 2 · TANGERINES INTO THE FLOPHOUSE 2 · STORMZY GANG SIGNS & PRAYER
3 · ENRICO CONIGLIO & MATTEO UGGERI OPEN 3 · THE COWBOYS VOLUME 4 3 · KENDRICK LAMAR DAMN.
4 · XORDOX NEOSPECTION 4 · PROTOMARTYR RELATIVES IN DESCENT 4 · CLOUD NOTHINGS LIFE WITHOUT...
5 · THE BODY AND FULL OF HELL 5 · THE RIPPERS A GUT FEELING 5 · WILEY GODFATHER
ASCENDING A MOUNTAIN OF HEAVY LIGHT 6 · BOOTCHY TEMPLE CHILDISH BAZAR 6 · THE WAR ON DRUGS A DEEPER
6 · SUBATOMIC SOUND SYSTEM RETURNS... 7 · THE RIPS THE RIPS UNDERSTANDING
7 · M.E.S.H. HESAITIX 8 · DOTS HANGIN’ ON A BLACK HOLE 7 · NU:LOGIC SOMEWHERE BETWEEN...
8 · RUN THE JEWELS RUN THE JEWELS 3 9 · WALL UNTITLED 8 · GOLDIE THE JOURNEY MAN
9 · JLIN BLACK ORIGAM 10 · BRAT FARRAR III 9 · JOEY BADASS ALL-AMERIKKKAN BADASS
10 · CHINO AMOBI PARADISO 10 · FOUR TET NEW ENERGY
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2017:LE CLASSIFICHE DELLA REDAZIONE @ ru m o re m a ga z i ne
1 · HAVAH CONTRAVVELENO 1 · GROUP DOUEH & CHEVEU DAKHLA 1 · RICHARD DAWSON PEASANT
2 · SQUADRA OMEGA MATERIA OSCURA SAHARA SESSION 2 · GOLDEN TEACHER NO LUSCIOUS LIFE
3 · GOLDEN CUP FUTURA 2 · RUN THE JEWELS RUN THE JEWELS 3 3 · CHINO AMOBI PARADISO
4 · DONATO EPIRO RUBISCO 3 · LCD SOUNDSYSTEM AMERICAN DREAM 4 · EXPRESSWAY YO YO DIETING
5 · BLAK SAGAN A PERSONAL VOYAGE 4 · JAIMIE BRANCH FLY OR DIE UNDONE HARMONY FOLLOWING
6 · MOOD OUT LOUD 5 · FLEET FOXES CRACK-UP 5 · TONY BUCK UNHEART
7 · DEAD HORSES BALLAD FOR LOSERS 6 · PROTOMARTYR RELATIVES IN DESCENT 6 · ZU JHATOR
8 · TUNONNA BUONO 7 · RAINBOW ISLAND CRYSTAL SMERLUVIO... 7 · DEAD RIDER CREW LICKS
9 · TRAPCOUSTIC SHELL 8 · ALGIERS THE UNDERSIDE OF POWER 8 · BNNT - MULTIVERSE
10 · MATTEO VALLICELLI PRIMO 9 · POPULOUS AZULEJOS 9 · CONFORMITY CONTORTION PERCEPTION...
10 · NINOS DU BRASIL VIDA ETERNA 10 · PHARMAKON CONTACT
1 · CONVERGE THE DUSK IN US 1 · RUN THE JEWELS RUN THE JEWELS 3 1 · IBEYI ASH
2 · DEAF KIDS CONFIGURAÇÃO DO LAMENTO 2 · ARCA ARCA 2 · JLIN BLACK ORIGAMI
3 · QUEENS OF THE STONE AGE VILLAINS 3 · VINCE STAPLES BIG FISH THEORY 3 · ST. VINCENT MASSEDUCTION
4 · SPIDERGAWD IV 4 · MOSES SUMNEY AROMANTICISM 4 · KELELA TAKE ME APART
5 · UNSANE STERILIZE 5 · LEE GAMBLE MNESTIC PRESSURE 5 · SAMPHA PROCESS
6 · LORDS OF ALTAMONT THE WILD SOUNDS... 6 · JLIN BLACK ORIGAMI 6 · WAXAHATCHEE OUT IN THE STORM
7 · TURN ME ON DEAD MAN HEAVYMETAL 7 · GNOD JUST SAY NO TO THE PSYCHO... 7 · KING KRULE THE OOZ
MOTHERSHIP 8 · FUNKADELIC REWORKED BY DETROITERS 8 · MOUNT KIMBI LOVE WHAT SURVIVES
8 · RADIO MOSCOW NEW BEGINNING 9 · NINOS DU BRASIL VIDA ETERNA 9 · ARIEL PINK DEDICATED TO BOBBY ...
9 · COURTNEY BARNETT& KURT VILE LOTTA... 10 · AFOUS D'AFOUS TENERE 10 · RYUICHI SAKAMOTO ASYNC
10 · GRAVETEMPLE IMPASSABLE FEARS
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MAURIZIO NARCISO
GIORGIO VALLETTA
FRANCESCO VIGNANI
1 · DIRTY PROJECTORS DIRTY PROJECTORS
2 · ALGIERS THE UNDERSIDE OF POWER
3 · ARCA ARCA
4 · LORDE MELODRAMA
5 · MOUNT EERIE A CROW LOOKED AT M
IL NUOVO ALBUM!
6 · KELLY LEE OWENS KELLY LEE OWENS
DAL 09 FEBBRAIO
7 · MARK EITZEL HEY MR FERRYMAN
8 · BEDOUINE BEDOUINE
9 · QUEENS OF THE STONE AGE VILLAINS
10 · RIPS RIPS
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10.000 frammenti visivi dal ponte di Rialto a Venezia
Progetto fotografico di Max Farina
PRURI ENT
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C O R R O S I O N O F C O N F O R M I T Y N E KO AT S T E L L A B I L LY B R A G G V E N O M
R E C E N S I O N I
236 DIS CH I TRAT TATI GENNAI O 2018 ru m o re m a ga z i n e
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BATHS
LES F ILLE S
DE ILLIGHADAD
75
PRURIENT
DI MAURO FENOGLIO
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RECENSIONI GLI ALBUM DI GENNAIO 2018
CORROSION
NO CROSS NO CROWN
NUCLEAR BLAST OF CONFORMITY
Il ritorno di Pepper Keenan con i Corrosion Of Conformity coincide E penso anche a quegli interludi che a Pepper piace mettere tra un
con un nuovo album, rispetto all’immediato precedente IX, di brano e l’altro per, come dice lui, far risaltare di più la pesantezza
maggiore assonanza ai Down, dei quali Keenan è stato in tutti delle canzoni principali; brevi interludi acustici che potrebbero
questi anni la vera anima. Stiamo parlando di heavy southern piacere a uno come Ryley Walker (Matre’s Diem). E poi c’è l’oscura
rock. Naturalmente sono sempre i Corrosion Of Conformity e non i e densa ballata heavy gospel acustica No Cross No Crown, che è
Down. Non fosse altro che per una dinamica che deriva dalla vecchia un’epitome di pura potenza southern. In questo album è come se gli
militanza hardcore del gruppo di Raleigh. Southern per i Corrosion altri tre storici COC - Weatherman, Dean e Mullen, non se l’abbiano
(con Pepper) significa grave mood blues in una visione american a male - avessero dissodato il terreno metalcore per far fiorire un
gothic, con uno stile molto più vicino al rock di quanto non lo siano raccolto di nuove, calde e avvolgenti canzoni heavy southern, a un
mai stati. Penso subito a un brano come Wolf Named Crown, scritto livello mai raggiunto prima per pathos e potenza. E infine l’ultimo
da Pepper Keenan - considerato dalla stessa band la pietra angolare brano, A Quest To Believe, ci introduce a una possibile nuova
dell’album - pieno di controtempi, riff sabba/rasoio e assoli brucianti dimensione per i COC: un suono delirante, un’elevazione oltre ogni
e una storia di lugubre violenza sull’essere ricercati. Ma anche a Little limite conosciuto. Magistrale ritorno.
Man, hard rock bombastico, con un riff alla Captain Beyond e anche CLAUDIO SORGE
un po’ di… Stones. 83/100
64 | RUMOREMAG.COM
PSYCH
PSYCH
HIP HOP
EQUIKNOXX ERRORSMITH
COLÓN MAN SUPERLATIVE FATIGUE
DDS PAN
STATIK SELEKTAH
8 Dopo la folgorante raccolta Bird Erano 13 anni che Erik Wiegand
SHOWOFF Sound Power, il primo vero non pubblicava un album, ed è
Riunire in un solo disco Wiz Khalifa, Run The album del duo giamaicano ne un vero piacere ritrovare intatta
Jewels, Action Bronson, Termanology, Raekwon, dispiega ancora più compiuta- la sua cifra creativa, ancora una
B-Real, Joey Bada$$, i compianti Sean Price e mente la forza del linguaggio. volta estremamente distante
Prodigy e tante altre voci del giro, non è poco. Digitale, astratto, ipertecnologico dai cliché. Il tutto nonostante
A maggior ragione se, prima di tutto, è il tuo (come nel meccanismo ritmico Superlative Fatigue sia forse il
stile musicale a imporsi e questo è legato a una di Enter A Raffle… Win A Fala- suo disco più accessibile finora:
concezione classica dell’hip hop. Statik Selektah non è nuovo fel), surreale - vedi la spettrale qui il musicista tedesco elabora
a queste fatiche: dal 2007 a oggi ha realizzato otto dischi giocosità di Melodica Badness - e un suono giocoso quanto incon-
ospitando sempre tanti rapper di livello e la sua firma è una in grado di proiettare le radici sueto, che attinge alle cadenze
garanzia. Infatti, anche questo suo ultimo è il tipico disco che del suono dancehall verso un del dancehall reggae per trasfor-
sarà apprezzato soprattutto da chi ama l’hip hop in ogni sua lontano futuro. A pubblicarlo è marle in vocaboli techno adatti a
espressione, ma incuriosirà anche le generazioni più giovani l’etichetta dei Demdike Stare, una concezione di party davvero
meno “fidelizzate” che vedranno alcuni loro idoli in un disco che con cui condividono la predile- alternativa. Così in episodi mar-
non ricalca le ultime tendenze. zione per i toni scuri: qui Flank ziani e trascinanti quali Lightspe-
72/100 e Definitely Not Something Of- ed, I’m Interesting, Cheerful &
fensive sono esemplari del clima Sociable; ma Internet Of Screws
A CURA DI LUCA GRICINELLA opprimente che il dub di Gavin va oltre, realizzando una vera e
Blair (Gavsborg) e Jordan Chung propria onda sonora anomala e a
ROY WOODS PETE ROCK (Time Cow) può arrivare a evoca- velocità irregolare. Un disco che
SAY LESS LOST SESSIONS re. Di definizione sonora pari alla riesce a osare e immaginare, di-
OVO SOUND/WARNER BROS VINDIG portata innovativa, Colón Man è vertendo al tempo stesso. Come
Album Dieci inediti un lavoro che apre inusitate pro- direbbero i suoi quasi omonimi:
d’esordio per risalenti agli spettive sperimentali al mondo Walk this way!
il ventunenne anni 90, al dei riddim. GIORGIO VALLETTA
canadese periodo in GIORGIO VALLETTA 87/100
lanciato da cui Pete Rock 85/100
Drake. Più stava lavorando
cantante R&B che rapper, Roy con gli InI, il quintetto di
Woods - anche considerando cui faceva parte suo fratello
che, da un paio d’anni, sta minore Grap Luva. Dieci
già scalando le classifiche strumentali prodotti per essere
nordamericane - potrebbe usati contemporaneamente
essere una delle prossime da tre o quattro rapper e che
star della musica black più danno proprio l’idea di come,
radiofonica e popolare a livello all’epoca, tutto fosse concepito
mondiale. Le potenziali hit per far restare la voce in ROBERT FINLEY NILS FRAHM
GOIN’ PLATINUM! ALL MELODY
non mancano ma, di certo (e primissimo piano, senza orpelli
EASY EYE SOUND/NONESUCH ERASED TAPES
purtroppo), il ragazzo ancora e troppe divagazioni dal loop.
non eccelle in originalità. 69/100 Assente per due anni dalle scene
Cavalchiamo il luogo comune:
62/100 l’America è un grande Paese. Tal- per dedicarsi alla costruzione del
mente vasto e profondo che, dopo suo studio personale chiamato
decenni di rock’n’roll, può ancora Saal 3, Nils Frahm sancisce un
scoprire talenti sconcertanti nuovo inizio con All Melody.
BOOBA AWLNIGHT Come da titolo, questo settimo
TRÔNE IT’S THE SAME SOUND
all’angolo di una strada. Non
CAPITOL AUTOPRODUZIONE sono molto distanti, infatti, le cir- disco non pone limite alle melo-
costanze che hanno portato Dan die. Spazia a mano libera attra-
Nove album e Hip hop verso suggestioni orchestrali e
Auerbach a fare la conoscenza di
Booba è sempre strumentale minimalismo elettronico. Nuova
Robert Finley, sessantaquattren-
tagliente: con il dalle atmosfere
ne falegname della Louisiana per linfa dunque alla sua sperimen-
suo linguaggio nostalgiche, con
cui fino al 2016 la musica è stata tazione, che prosegue spedita e
sia diretto sia suoni e sample
solo un prezioso hobby. Meglio, spinta sempre più all’avanguar-
arguto, tanto che hanno per
una passione. Bastano poche dia. Affiancato da voci maschili e
analizzato (anche da media lo più un sapore anni 70 e
note di Goin’ Platinum! – tra i femminili mescolate nell’impasto
autorevoli), provoca e insulta ’80. Prodotti a Mosca, i beat
la polizia, Marine Le Pen e di Awlnight (nome d’arte di turnisti gente che ha suonato con strumentale, All Melody è aperto
altri personaggi pubblici tra Dmitriy Lukoits) potrebbero Elvis e Aretha – per essere tra- a molteplici schemi e sovrastrut-
cui qualche collega. E lo fa arrivare anche dall’America piantati in un mondo in cui B.B. ture sonore. Approccio arduo, in
tra ballate, riferimenti sonori profonda e questo è un punto King scorrazza ancora per strada cui ogni strumento viene sfruttato
all’Africa e pezzi rap più a favore dell’hip hop, del suo e Ray Charles grida di muovere non per il suo utilizzo canonico. A
secchi. La sua prima qualità è potere comunitario. C’è una le chiappe. Una cartolina vintage, detta dello stesso compositore, gli
quella di spiazzare, perché può galassia di beatmaker in rete colorata da tutta la vitalità organi suonano come drum ma-
disturbarti ma un attimo dopo (specie su bandcamp) con un inespressa di chi non avrebbe chines che a loro volta suonano
renderti complice. potenziale artistico notevole. mai sperato d’incidere un disco e come un’orchestra di fiati. E così
68/100 64/100 arrivare nelle case di migliaia. via, senza fermarsi mai.
EMANUELE SACCHI LUCA MINUTOLO
81/100 68/100
66 | RUMOREMAG.COM
RECENSIONI GLI ALBUM DI GENNAIO 2018
LES FILLES
stedon dei fratelli Elefante. Una da fra il piano scuro e la 12 corde
carriera frammentaria, tra alti in Bank Of Mulroy Bay. Quasi i
e bassi, eppure è bello rivederli National in gita sulla brughiera.
DE ILLIGHADAD
oggi ancora all’opera, nonostante Il folk nordico di Ghedi va oltre il
la sensazione palese di un tempo puro ossequio alla tradizione, per
passato inesorabilmente. Inde- abbracciare una contemporanei-
bolita la voce, ma ancora per- tà artigianale. I ricami “faheyani”
fetta la macchina chitarristica, e di Bramley Moor guardano al
questo rende onore a una buona fingerpicking di Jim O’Rourke.
Le settimane astrali di Fortingal
band. I Galactic Cowboys sono si-
curamente fuori dal tempo, sono Yew suggeriscono Ryley Walker. EGHASS MALAN
fermi ai primi ’90, ma si fanno Quando le radici diventano spun- SAHEL SOUNDS
ancora ascoltare. to di rinnovamento.
MARIO RUGGERI MAURO FENOGLIO
METAL
Accasatisi dopo varie vicissitudini a Los Angeles, i Dommengang sono bollente e trance psichedelica acida; che continua poi nel successivo
finalmente diventati una band che può vivere e suonare assieme. E pezzo, Lone Pine, tra ritmi incalzanti e lancinanti duelli di chitarre. E
l’armonia, l’amore e il calore che sprigionano da questo loro secondo ancora: Stealing Miles pare una jam di nuovo conio tra il Neil Young
album ne sono la bella conseguenza. Il gruppo esplode in tutto il suo di Ohio e gli Allman Brothers più scatenati dei live album al Fillmore.
furore e bellezza. Los Angeles non è distantissima da San Diego e i Negli strumentali poi sono ancora più bravi che nei brani cantati. Dan
Dommengang, volendo, si potrebbero tranquillamente aggregare alla “Sig” Wilson mette in campo tutta la sua perizia e varietà espressiva.
scena psichedelica di quella città, come stile e ascendenze musicali. Love Jail…, il brano, è una squisitezza: twang/psych alla Fleetwood
Super fuzzy heavy psych. In realtà si tratta di una band totalmente a se Mac del ’69. E così pure Dave’s Boogie, rarefatta e struggente. E infine
stante, pur se ispirata principalmente dal rock degli anni 70. L’album è da ricordare Going Down Fast, dove l’essenzialità Delta boogie di un
nuovo è il dispiegamento di un’eclettica fantasia creativa, che fa gruppo come gli Endless Boogie si sposa a un frastornante lato garage.
staccare il gruppo da qualsiasi clone heavy psych in giro. Prodotto da Tim Green dei Fuckin Champs, Love Jail è un album
che ti fa capire che il rock and roll avrà ancora una vita lunga. Anzi,
I Dommengang pensano e suonano southern. In senso lato. Dal lunghissima.
boogie iniziale Pastel City, al vero capolavoro Love Jail, Lovely Place: CLAUDIO SORGE
pura potenza south. Pensate a degli ZZ Top più psichedelici: irruenza 81/100
RUMOREMAG.COM | 69
INDIE
INDIE
WEIRD RNR
BRAZIL
BRAZIL
GOTICA
OUTERCORE
TRIGGERFINGER TUNE-YARDS
COLOSSUS I CAN FEEL YOU CREEP
MASCOT INTO MY PRIVATE LIFE
NADAH EL SHAZLY 4AD
AHWAR Innanzitutto: il vero problema
NAWA dei Triggerfinger è la disconti- Non sempre l’eclettismo o la
nuità. Ottime idee che spesso si possibilità di pescare fra ampie
Cantante e produttrice egiziana dal background (tutte?) soluzioni sonore posso-
punk, Nadah ha sviluppato di recente un interesse perdono o che si alternano con
fare incerto. Eppure: quando no aiutare. Merrill Garbus è un
per l’improvvisazione, l’elettronica, la classica araba talento, ma le sue canzoni spesso
e il jazz. Un mix quanto mai eterogeneo che ha si concentrano, sono esplosivi.
Il gruppo belga (e il Belgio non affaticano per troppa densità e
trovato forma compiuta grazie all’incontro fortuito
è esattamente terra storica di poca disposizione a “chiudersi”.
con Sam Shalabi, multi strumentista canadese già
rock and roll) se ne esce, quasi Portare a casa una canzone pop
esploratore di simili sonorità con Land Of Kush e The Dwarfs Of
all’improvviso, con piccole de- immaginando di essere David
East Agouza. Ciò che era nato da una serata di improvvisazione si è
lizie di glam/rock’n’roll, dimo- Byrne non è una faccenda sem-
poi trasformato in un’assidua collaborazione tra Montreal e El Cairo
che ha infine portato a questo esordio di straniante e scintillante strando un retroterra culturale plice e si capisce perfettamente
bellezza. Sensuale e vagamente sinistra, la voce di Nadah indugia notevole. Immaginate Chuck quando si arriva, lievemente spos-
tra seduzione e avvertimento, sporgendosi su un panorama sonoro Berry e Marc Bolan insieme. sati, al termine del disco. Troppo
totalmente estraneo eppure familiare. Come sogno. Ecco, una canzone come Colos- e compresso con forza. Ci mette le
sus è l’obiettivo cui i Triggerfin- mani Mikaelin “Blue” Bluespruce,
82/100 già ai servigi di Solange e Kendri-
ger devono ambire: lo dimostra
e lo conferma anche Afterglow. ck Lamar, e si sente. Soprattutto
A CURA DI LUIGI MUTARELLI Quella è la loro natura, quello nelle trame black di Now As Then
devono fare. E in quel modo e nell’astrattismo etnico inconclu-
AA.VV. DMITRY EVGRAFOV potrebbero veramente imporsi dente di Colonizer. Meglio Home
HEXADIC III COMPREHENSION OF LIGHT come uno dei più intriganti (che è una specie di Down In The
DRAG CITY 130701 gruppi rock europei nascenti. Park di Gary Numan in slow mo-
tion) e l’instant Pharrell di Heart
Dopo due Giovane MARIO RUGGERI
Attack. Il mondo pop che sa che è
album, un libro moscovita già 60/100 un mondo hip hop.
e un set di carte al terzo album,
pubblicati per Dmitry dimostra MAURIZIO BLATTO
illustrare e un’eccezionale 62/100
diffondere il suo padronanza dei
nuovo metodo compositivo, mezzi espressivi e un talento
Ben Chasny aka Six Organs fuori dal comune. Alternando
Of Admittance lascia spazio con parsimonia parti orchestrali
ad amici e collaboratori in un a intime note di piano,
album interamente composto campioni e field recordings.
seguendo i dettami “Hexadic”. Minimale ma generoso nei suoi
Un approccio che non può momenti di lussureggiante
non far pensare alle oblique bellezza, Comprehension Of
strategies di Brian Eno. Light suona sinfonico per
TURIN BRAKES VALPARAISO
INVISIBLE STORM BROKEN HOMELAND
Moon Duo, Stephen O’Malley, sottrazione. Nuova conferma COOKING VINYL ZAMORA / BROKEN SILENCE
Richard Youngs e altri ancora dello stato di grazia della
tra alti e bassi. classica contemporanea. Parte come se dovesse farsi Nato dalle ceneri dei parigini
65/100 75/100 perdonare un po’ di cose (e fa Jack The Ripper, il progetto
bene, risentite Lost Property Valparaiso si presenta come
del 2016), l’ottavo album degli un collettivo aperto a qualsiasi
inglesi: Would You Be Mine avrà influenza e intervento esterno.
BYRON WESTBROOK TOMAGA anche una quantità di riverbero
BODY CONSONANCE MEMORY IN VIVO EXPOSURE Una vera e propria band libera
HANDS IN THE DARK HANDS IN THE DARK
tale da datarla al ‘97 e momenti in cui confluiscono forze tra le
di una tristezza un po’ Travis, più disparate, unite però dal mi-
Principalmente Evoluzioni ma – davvero – oggi come oggi nimo comun denominatore del
attivo come cinematiche di più qua è difficile chiedere. E folk come punto di partenza. In
designer tra suggestioni tutta la prima parte fila liscia,
del suono e kraut e ammic- qualunque modalità lo si voglia
passandola magari a chiedersi declinare. Che si tratti di mur-
compositore camenti post
chi ancora opta per titoli come der ballads (Rising Tides con
di installazioni rock. Il nuovo
Wait o Always, ma un po’ anche Phoebe Killdeer e Howe Gelb) o
sonore, in questo nuovo lavoro EP, generoso nella durata
a fare la conta dei cori azzeccati brevi suite narrative (Fireplace
l’autore newyorchese mette a vicina alla mezzora, prende le
di fila. Solo che se la seconda con Rosemary Standley) sospese
fuoco un suono più pulsante mosse da un panorama sonoro
metà dimostra qualcosa è come in slowcore desertici. Ognuno
e muscolare. Per sua stessa familiare per trascinarne gli
ammissione, un album in cui stilemi in spazi aperti e ancora l’ispirazione dei TB ormai vada declinato al volere degli ospiti, a
la fisicità del suono prende il inesplorati. Gli oltre 15 minuti rapidamente in riserva: Invisi- tal punto da far sparire qualsiasi
sopravvento sulla spazialità, della title track sono buona di- ble Storm è sì più dannosa che guizzo della band di casa. Risuc-
per lo più grazie al ricorso a mostrazione delle ancora ine- sgraziata e le ballate girano verso chiata dalla propria creatura con
robusti drones, sintetizzatori sauste capacità espressive della la morigeratezza di un weekend un lento effetto boomerang. Una
corposi e percussioni secche coppia formata da Tom Relleen con la Gioventù ardente mariana; carrellata di ospiti illustri che
e meccaniche. Obiettivo e Valentina Magaletti. ma è soprattutto la sensazione di però non ripaga degli sforzi fatti
raggiunto. riciclaggio a farsi pesante. per imbastire il progetto.
75/100
FRANCESCO VIGNANI
7/100 LUCA MINUTOLO
60/100 55/100
76 | RUMOREMAG.COM
RECENSIONI GLI ALBUM DI GENNAIO 2018
BEATS
BEATS
AVA N T
AA.VV. ALASTOR
SWEET TIMES VOL. 6 BLOOD ON SATAN’S CLAW
WCYT LJUDKASSETT
Bollettino Come
informativo suono,
sulle nuove null’altro se
sfumature non Electric
di hard Wizard. Ma
rock. I consenti-
Dealer li co- temi la fre-
NPVR noscevamo, schezza e la
33 33 sono hardcore melvinsiani in carica formidabile che ci metto-
EDITIONS MEGO
pieno sviluppo, intensi e corro- no gli svedesi Alastor. Pencolan-
Peter Rehberg, noto nel mondo dell’elettronica di sivi. I Char-Man, facce nuove, do tra immenso sabbathismo e
ricerca come PITA, boss della Editions Mego, co- paiono una band punk rock rock, con questa disposizione ad
nosciuto per le sue collaborazioni di tutto rispetto - attenzione - del 1975: sempre allungare mortalmente i tempi,
con Jim O’Rourke, Christian Fennesz, Stephen eccitante sentire cose del genere. a trascinarsi in catene. Sono
O’Malley e Oren Ambarchi, in quest’ultima occasio- Gli Hydromedusa, australiani, solo due brani, ma ci potremmo
ne ha scelto come partner in crime Nikki Colk Void sono più sull’occult hard rock. E ricavare un album. E il secondo,
(electronics). L’incontro tra i due ha visto la Void fare un passo in- infine un nuovo brano degli Zig pensate, è una cover dei Cree-
dietro e lasciarsi coinvolgere nell’elettronica torturata di Rehberg Zag, hardcore rock blues da L.A., dence, Bad Moon Rising!
(si ascolti la deflagrante Twin Cases), rinunciando alla tirannia del impeccabili. CLAUDIO SORGE
beat dei suoi Factory Floor, electro industrial band di cui è voce
e volto. Il risultato è fortemente influenzato dai momenti meno
CLAUDIO SORGE 72/100
prosaici di Chris And Cosey: musica post industriale costruita sulla
72/100
potenza di sheet digitali e improvvise distorsioni.
75/100 GENOCIDE PACT GODSTICKS
ORDER OF TORMENT FACED WITH RAGE
RELAPSE KSCOPE
A CURA DI ANDREA PREVIGNANO
Sono stati La base
BLACK MECHA W-2 in tour con i di Darran
COUNTERFORCE YOU CAN FEEL IT EVEN NOW Gatecreeper Charles va
PROFOUND LORE W-2
e, se voglia- ricercata
Sean B. Colpevolmente mo trovare soprattutto
Campbell/Black sfuggito alle un gruppo nell’hard
Mecha al quarto maglie di gemello rock e nel
album in poco questo box attivo di crossover
più di due anni tematico, You questi tempi, è proprio il quin- degli anni 90. Faced With Rage
mette a segno Can Feel It Even tetto accasato anch’esso presso difatti, pur presentando un’este-
uno dei migliori lavori power/ Now, è uno degli album Relapse. Death metal stile Bolt tica sonora filtrata all’occorrenza
rhythmic noise del decennio. più “divertenti” della scena Thrower e Dismember, molto nel doom katatoniano o nella
La somma tra harsh e ritmica avantgarde newyorkese del classico nella struttura e nello psichedelia dark di Porcupine
techno ricorda da vicino alcune 2017. Sam Weinberg (sax
sviluppo, ma non lacerante Tree e ultimi Anathema (We Are
produzioni Hospital, ma qui tenore, sax alto) e Chris
come le espressioni primordiali Leaving), ospita schermature
la potenza di un caos sci-fi, Welcome (tastiere, synth,
del genere o le sue derive speri- che ricalcano l’inquietudine degli
ossessivo, ipnotico, configura sampling e chitarra elettrica)
mentali/apocalittiche. Un disco Alice In Chains (Open Your Eyes)
una sorta di delirante rave della dialogano freneticamente a
solido, ma che aggiunge poco. e la trasversalità dei Faith No
morte nel cui perimetro ogni colpi di stridori d’ancia, tape
sorta di efferatezza rumorosa loop ed elettronica randomica.
STEFANO FANTI More.
viene compiuta. Un passo oltre le intemperanze 68/100 STEFANO MORELLI
NEKO AT STELL A
un disco a suo modo sorprendente. La Shine: la prima regola del loro fight club
prima sorpresa è l’approccio non solo è immergersi nel viaggio notturno in un
musicale, ma mentale. Perché i Neko deserto conflittuale ed esploso. A Soul
At Stella affrontano territori, confini e Full Of Dust è una lungo eco di Nick
lo fanno trovando una strada proprio Cave. The Desert Comes è uno stomp
sulla linea di demarcazione. Da una blues spaccato in passaggi proto Kyuss,
parte c’è la chiarissima matrice blues con una sottotraccia sporca che sembra
radicale, imbastardita è vero da feedback appartenere al più duro e incorruttibile
retro sixties (e sta tutto nell’esplosione garage revival degli anni 80: il tutto
di White, canzone a cui spetta l’onore riletto dagli Shellac. E infine, un pezzo
di aprire il disco), ma pur sempre travolgente come Last Nite Boogie
profondamente figlia del Delta, suonata da racconta come un gruppo italiano possa
un power trio come se fosse una one man essere in grado di sintetizzare Amboy
band. Forte il richiamo in questo senso Dukes, Mountain, Stooges, Fuzztones e
all’esperienza post stoner blues dei Dead Canned Heat. Come se i Neko At Stella
Man Blues Fuckers. Dall’altra ci sono fossero il risultato della detonazione
dei Birthday Party, ma riletta con
NEKO AT STELLA compulsività e riverberi che arrivano sia
l’esperienza dei 20 anni successivi di
SHINE dall’esperienza shoegaze sia da quella post
DISCHI SOVIET STUDIO rock: e non è un caso che il gruppo abbia rock indipendente. A tratti ipnotici, a
registrato Shine con il “cuneese” Paride tratti convulsi, sempre esplosivi nella
Esordirono quattro anni fa, i Neko Lanciani, produttore la cui formazione loro gutturalità, i Neko At Stella toccano
At Stella: e già in quell’occasione arriva per direttissima dal guru Steve veramente nel profondo e scrivono una
dimostrarono di avere una cifra stilistica Albini. delle cose migliori che l’ala dura dell’Indie
che, sebbene ancora embrionale, era Italiano abbia proposto negli ultimi anni.
del tutto personale. Quattro anni in La linea di confine è la notte. Forse lo è E che apre una nuova strada alla visione
cui, oggi appare chiarissimo, l’obiettivo anche il deserto, ma non nell’accezione della musica desertica. Che, per intensità,
unico e fondamentale è stato affinare che ha accompagnato sino a oggi il profondità ed essenza oggi potremmo
una ricerca, completare un percorso, desert rock. I Neko At Stella dalla sintesi chiamare desert core.
trovare l’espressione più concreta di più generi riescono a creare una 87/100
per il loro suono particolare. Lavoro personalità unica, spesso trasversale e
meticoloso che oggi culmina con Shine, molto caratteristica. Difficile spiegare
80 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM DI GENNAIO 2018
È l’umanità la caratteristica Dopo oltre dieci anni e quattro A poco più di un anno dalla com- Drive Me Dead: ovvero la dimo-
più lampante in Godspeed, il album alle spalle, i Dadamatto – parsa sulle scene il duo napoleta- strazione che in Italia si può fare
terzo disco del duo elettronico originari di Senigallia, Ancona – no ha già dato una sonora lezione punk rock’n’roll e pure con un
milanese. Sperimentare con un proseguono senza nessun limite a chi suona r’n’r estremo in Italia. respiro internazionale. Qualche
gusto minimale rimane il primo la sperimentazione sul cantato In questo lasso di tempo i Devils limite nella pronuncia, ok, ma il
obiettivo fondamentale che porta italiano: alcune volte applicata a hanno fatto 200 concerti in giro resto è veramente da primi della
avanti il progetto. Alps apre l’al- intenzioni post punk, altre volte per l’Europa: numeri che una classe nel genere. Liberamente
bum lentamente, aumentando il pop, altre ancora psichedeliche. band non fa in tutta la carriera. ispirato alla cultura B-movie
ritmo della chitarra in maniera Dopo aver messo da parte gli Che la coppia sia affiatata ce lo horror, con Who’s The Monster
crescente. Man mano tutti gli arzigogolati barocchismi di Ro- urlano i dieci pezzi del secondo i Drive Me Dead debuttano con
elementi, quelli più pulsanti cocò (2014), l’album si ubriaca album Iron Butt, se possibile una formula musicale che mette
(Mercy) e quelli più spaziali nel prog rock italiano con l’omo- più violento, teso e a fuoco del insieme i Misfits, le New York
(Archipelago), vengono a galla nimo brano Canneto, preludio precedente. Le voci di Erica Dolls e, quasi paradossalmente,
disegnando un profilo composi- alla psichedelia glam dilagante e (batteria) e Gianni (chitarra) si i White Zombie come se fossero
tivo strutturato, che assume ca- corale di Vulcano o al mood 70’s fondono, rilanciandosi a vicen- una punk band. Bravissimi a
ratteri più ansiogeni (Pink White corredato di organo elettrico di da. Thrash metal e blues, doom trovare un equilibrio tra i generi,
Glaze). L’IDM di scuola Telefon Impero. Un vigoroso connubio e garage punk, Screamin’ Jay sconfinando spesso in territori
Tel Aviv viene evocata qua e là di lussuria punk non lineare Hawkins e Venom, Howlin’ Wolf quasi alternative, ma rientrando
(Empty Pool), trovando in alcuni (Sperma) che s’innalza verso e Motörhead, Cramps e Neurosis. subito nella direttrice punk. 25th
casi arpeggi di chitarra complessi un’astrazione mistica e drogata Il tutto centrifugato in modo più Of December, Your Worst Night-
e battiti sintetici fluidi, come in (Zanzare). La Furia, Il Gobbo E sonico e meno stoner rispetto mare (che ricorda da vicino i Mo-
Shelter. La seconda parte dell’al- La Miccia chiude il disco in ma- al passato. Primitivi, minimali, bile Mob Freakshow) e A Mon-
bum vede i Cumino maggiormen- niera inaspettata e delirante. In- posseduti, blasfemi. Anche stilosi ster Is A Monster sono le canzoni
te a proprio agio e liberi svariare controllati, impulsivi e viscerali, come i Monsters del Reverendo migliori: ma è l’insieme a dire che
nel loro ambiente “trascendente”. senza sovrastrutture inutili. Beat-Man che li ha lanciati. questo è un ottimo debutto.
NICHOLAS DAVID ALTEA NICHOLAS DAVID ALTEA MANUEL GRAZIANI MARIO RUGGERI
69/100 72/100 73/100 71/100
RUMOREMAG.COM | 81
RADICI GENNAIO 2018 /ALIOSCIA BISCEGLIA
10 CANZONI PER
ALIOSCIA BISCEGLIA
I Casino non potevano mancare l’appuntamento con il ventesimo di CRX . “Già ci siamo
‘dimenticati’ di celebrare i 20 di Sempre Più Vicino... autolesionisti!”, dice Alioscia.
“Un’etichetta mi ha scritto per propormi di ristampare in vinile CRX, ma a noi il vinile
non interessava. Così ho sentito Universal per chieder loro la licenza, e invece mi è stato
risposto: ‘Casino Royale? CRX? Lo facciamo volentieri noi’. I remix o le reinterpretazioni
erano un tool da usare in comunicazione per raccogliere testimonianze di artisti diversi di
quanto CRX sia stato importante, e poi Universal ha voluto metterle nella riedizione del CD
rimasterizzato”. Intanto si lavora sugli inediti. “Ne abbiamo due che siamo tornati a suonare
anche a Torino. Ora sperando che la vena creativa legata alla scrittura non si esaurisca dopo
due tracce, l’idea è di fare un EP prodotto da una figura esterna, forse un caro amico che
lavora all’estero. Un altro di quelli cresciuti portandosi CRX nel cuore”.
THE CLASH THE SPECIALS PUBLIC ENEMY JOE HIGGS DIGITAL & SPIRIT
THE MAGNIFICENT SEVEN DO NOTHING FIGHT THE POWER & ROY WILSON PHANTOM FORCE
THERE’S A REWARD
“Ok, fingiamo che non “Scelgo questo pezzo per “Questi avevano lo stesso “Questo brano per me
mi stiate obbligando a il testo in cui poi negli potere dei Clash. Ho “Un brano scelto per ha la stessa potenza di I
scegliere un solo brano anni ho ritrovato tante scelto la loro traccia ma- rappresentare un mondo, Against I dei Bad Brains,
della band più importan- immagini e riflessioni nifesto legata a Do The quello dello ska oldies così vi frego e metto un
te della mia vita. mie. Chi avrebbe im- Right Thing, il film di giamaicano e il suo pro- altro brano ché dieci non
È difficile, mannaggia. maginato che avremmo Spike Lee, per una que- sieguo che diventerà poi: bastano. L’ha fatto il mio
Diciamo che ho scoperto aperto il live di una band stione d’estetica. Il suono rock steady, reggae, dub, amico Steve Carr e se mi
il resto poi, dopo averli così importante per me, del team di produzione, lovers rock, rub a dub, mandassero in battaglia
visti al Vigorelli nell’81. che si era già sciolta The Bomb Squad, è stato raggamuffin, dance hall, lo vorrei in sottofondo
Il primo vero live della quando ho iniziato a suo- innovativo e devastante”. jungle e drum and bass… o comunque nella mia
mia vita, era il tour di nare? Grazie alla vita”. Tutto questo scorre nelle playlist”.
Sandinista!”. DA FEAR OF A BLACK mie vene”.
DA SANDINISTA! DA MORE SPECIALS PLANET DA STUDIO ONE 7’’
SKA FEVER!
82 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM DI GENNAIO 2018
84 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM DI GENNAIO 2018
Sigla dedicata a Graeme Obree, Colpisce innanzitutto una cosa A nemmeno due anni dall’esor- Dimostrate le abilità di beatma-
ciclista scozzese balzato agli dei trevigiani Serpe In Seno: dio tornano Andrea Campanella ker e scratcher al servizio di vari
onori sportivi per aver battuto il suono. Non un martello, ma e Daniele Virgilio, già prime MC con Killer Marvel, firmato
praticamente da dilettante il re- un’esplosione nervosa. Piena, mover della scena post punk con il milanese Sabir e uscito a
cord dell’ora di Moser nel 1993, densa, moderna. E dentro gravi- spezzina. TMO è un progetto che inizio 2016, il torinese Fabrizio
malgrado le tribolazioni di una ta qualcosa di molto particolare: corona decenni di passione per le “Y” Benedetti dà sfogo alla sua
vita tuttora drammatica, fra de- una struttura che è italiana per avanguardie proto elettoniche e creatività senza troppi paletti in
pressioni, tentativi di suicidio e cantato e idea, ma totalmente post industriali. Il primo HO:ME questo primo album in proprio.
un’ossessione mai superata per internazionale per sviluppo. Non era servito a riprendere le redini Hip hop strumentale under-
la velocità. Figura drammatica c’è né una definizione di tempo, di una collaborazione interrotta ground: lì agisce Y, stiloso senza
su cui bene si ritaglia l’immagi- né di genere per loro ed è questo molto tempo prima. Questo Too ostentare, curato senza perdere
nario sonoro del duo milanese quello che stupisce: perché ci si spinge oltre, aprendo la mu- efficacia. Un asso nella scelta dei
composto da Sara Poma - nome sono tanti richiami a tanti gene- sica del duo a un ampio spettro campioni e nel loro incastro, sia
che molto dirà a chi frequenta ri, ma il risultato è decisamente sonoro. Si va da un’ambient quando sceglie un respiro classi-
queste pagine - e Fabrizio De il loro risultato. Rock alternativo lunare (ottenuta tramite la so- co di scuola RZA (già belle così,
Felice. Dream pop di area Beach iper dinamico? I figli nascosti dei vrapposizione di droni di diversa Byz e la conclusiva, ottima The-
House (e identica è la predilezio- Therapy?, ma con uno sguardo frequenza) alle incursioni nella re’s Another One volerebbero con
ne per i titoli brevissimi) che alla agli Afterhours? I Nine Inch techno mutante; dall’uso di gli- un rapper), sia quando mescola
sinuosità e al calore degli arazzi Nails e i Marlene Kuntz? Tutto tch materici alla maniera di Pan le carte (il sample thai di Boezio,
di synth aggiunge un po’ di fan- troppo limitante. La verità è che Sonic fino alle manipolazioni di la frase di Sangue Misto a cui
tasie wave (Tuesday), qualche il loro flow è tribale, ma anche field recordings. Più che in pas- arriva C’è Una Cosa Che So, il la-
armatura indie (Worth) e solu- un crocevia di culture, da certe sato c’è la ricerca dell’atmosfera conico vecchietto piemontese sul
zioni ritmicamente scarne, ma di suggestioni anni 80, ai ’90, ma avvolgente, una tensione costan- trip hop di Valle Di Lacrime). La
grande fascino (For The Past): letti con lo sguardo di oggi. Tutto te che avvicina brani come Fugue concisione, nemmeno mezz’ora
debutto essenziale quanto denso. questo li rende speciali. a score di noir retrofuturistici. in tutto, fa il resto.
FRANCESCO VIGNANI MARIO RUGGERI DIEGO BALLANI ANDREA POMINI
71/100 82/100 72/100 80/100
RUMOREMAG.COM | 85
TREECOLORE IN BREVE GENNAIO 2018
GLI OCCHI DEGLI ALTRI GUIDI & CAROTENUTO I’M NOT A BLONDE
NON CI ANNOIEREMO MAI L’EPOCA D’ORO THE BLONDE ALBUM
AUTOPRODUZIONE SANTERIA INRI
BILLY BRAGG
Duffy, contribuendo a rendere con un cantato ripensato rispetto
questo antipasto ancora più al solito (Point Of Demarkation).
stuzzicante. Non indimenticabile.
DIEGO BALLANI NICHOLAS DAVID ALTEA
70/100 60/100
CHEATER SLICKS
KILL A PUNK
FOR ROCK & ROLL!
diventata un manifesto non a caso. disperazione psych garage. This Life Of
I Cheater Slicks si sono formati a Boston Mine degli australiani The Lost Souls
nel 1987, una decina d’anni dopo i fratelli è una murder ballad delle catacombe
Tom e David Shannon alle chitarre e percorsa da sfrigolii di chitarra e fuzz
Dana Hatch alla batteria si sono stabiliti a decrepito. Tra gli originali svettano la
Columbus, Ohio. Acclamati dalla critica, ballata emozionale And I Cried e la più
eppure mai compresi veramente dal decadente If Heaven Is Your Home che ha
pubblico piuttosto spaesato di fronte alla il potere di far sembrare mainstream uno
loro classicità rovinata e incatalogabile. come Nick Cave.
Lo stesso Tom Shannon in una vecchia
intervista dichiarava: “Non lo capisco, in A ristampare questo piccolo capolavoro di
fondo la nostra musica non suona come se r’n’r perdente ci ha pensato la newyorkese
provenisse da Marte e le nostre influenze Almost Ready che aveva già riportato alla
sono palesi”. Influenze che vanno dagli luce nel 2011 le Allen Paulino Session,
Stones agli Electric Eels, passando per i vecchie registrazioni del 1989 con l’ex
13th Floor Elevators, le melodie dei Big bassista di Real Kids e Nervous Eaters.
CHEATER SLICKS Star e il roots punk di Cramps e Gun Club. Una curiosità: nel primo album dei
DESTINATION LONELY Cheater Slicks, On Your Knees del 1989,
ALMOST READY Con Destination Lonely, secondo album al basso c’è Merle Allin, fratello di G.G.
del 1991, i tre misero giù una sorta di Allin. Gli Slicks decisero di rimanere un
Oblivians, Bassholes, Cheater Slicks: concept sui temi della solitudine e della trio proprio in occasione del secondo
era questa la sacra triade del r’n’r in disperazione perché pare che le ragazze album, Destination Lonely la cui iconica
bassa fedeltà dei primi ’90, senza nulla di Boston non se li filassero di striscio, copertina è disegnata da Daniel Clowes.
togliere ai precursori Gibson Bros e ai prese com’erano dall’indie rock. Apre Da lì in avanti inizierà un lungo sodalizio
’68 Comeback. Rock ‘n’ roll sghembo, In And Out, cover velocizzata di Larry & con la In The Red che, con quattro album
sovversivo, scarnificato, urgente come The Blue Notes in seguito rifatta anche dal 1993 al 1999 (Don’t Like You del ’95 è
il punk ma che dal punk prendeva le dai Mummies. Can’t Explain dei Love è stato prodotto Jon Spencer), li consacrerà
distanze, in qualche modo coglionandolo. più obliqua e molto meno rassicurante come band cardine del r’n’r sfasciato e
La maglietta Kill A Punk For Rock & dell’originale. Con Look Out World sfacciato dei ‘90.
Roll! che fa bella mostra sulla copertina pescano un’oscura gemma Pebbles delle 81/100 DISCO
di Popular Favorites degli Oblivians è meteore Silver Fleet, che gonfiano di ZERO EXTRA
90 | RUMOREMAG.COM
RETROPOLIS GENNAIO 2018
Non passerà mai giorno in cui non ricorderemo l’importanza tour mondiali. Un assalto, appunto. Ci fu il Canadian Assault, il
fondamentale dei Venom non solo per la nascita, ma anche per lo French Assault, l’American Assault e il Japanese Assault. Che oggi
sviluppo del suono heavy metal che da ormai quattro decenni si poggia ritroviamo insieme in un box sestuplo assolutamente fondamentale. Il
sull’idea rivoluzionaria dei grandi eletti: tra i quali loro. E una lettura progetto degli Assault vedeva la pubblicazione di materiale edito e di
approfondita dei Venom è oggi fondamentale. Chi li associa alla materiale inedito (spesso live e con registrazioni radicali), sotto forma
velocità estrema, che di fatto ha forgiato la scuola black metal, sbaglia di EP. Ed è per questo che oggi, 42 canzoni in sequenza raccontano
in parte. Perché i britannici Venom sono stati innanzitutto una band una storia musicale, ma anche culturale. Quella di un mondo che si
post sabbathiana, che ne ha indurito il suono, lo ha reso estremo nella autopromuoveva, che produceva dischi transitori per consolidare il
sua follia, e lo ha preparato agli anni 80. I Venom partono dal doom rapporto con i fan e permettersi ancora un altro tour. E nel frattempo
e dal doom costruiscono il suono heavy. Lo raccontano canzoni come scriveva le istruzioni per una musica divenuta intramontabile.
Warhead e Women, che aprono ufficialmente The Assault Box. MARIO RUGGERI
90/100 DISCO
Tra il 1985 e il 1987, gli anni della loro maturità, i Venom produssero ZERO EXTRA
una serie di EP destinati, originariamente, ai fan di una specifica area
geografica. Erano il preludio all’invasione live dei loro interminabili
RUMOREMAG.COM | 91
SUONA ANCORA
IL MEGLIO RETROPOLIS GENNAIO 2018
DEI MESI PASSATI
Eccolo qui il seme di rock Hanno attraversato come un Con la sua undicesima uscita
sinfonico e progressive, delle fiume carsico gli ultimi 15 anni Soave riporta alla luce la sonoriz-
suite sui massimi sistemi. Vero, di underground inglese, non zazione dello spettacolo teatrale
ma solo in parte. Perché, se da avendo avuto i riconoscimenti Il Cavaliere Azzurro, opera con-
un lato è impossibile immaginare che meritavano; a parte John cepita nell’ambito delle speri-
le ballate al Mellotron sul primo Peel, che ha fatto una delle mentazioni legate alla compagnia
album dei King Crimson senza sue ultime session proprio con teatrale di transavanguardia La
l’immarcescibile Nights In White loro: i Mugstar di Liverpool, Gaia Scienza di Giorgio Barbe-
Satin (gli stacchi della batteria, la una delle band per cui aveva rio Corsetti e Alessandra Vanzi.
voce ieratica di Justin Hayward), maggiore rispetto. Modellato Uscito originariamente nel 1986
il primo album della band di su un krautrock multiforme, per la toscana IRA (sì: quella dei
Birmingham, 1967, è più che aperto a suggestioni heavy e a primi dischi di Litfiba e Diafram-
altro un esempio riuscitissimo ipnotici incanti folk, il loro sound ma), l’opera del quintetto guidato
di pop orchestrale appena tinto compatto e lineare è uno dei da Paolo Modugno (meritano
di psichedelia floreale. Datato più originali della pattuglia post una citazione i campionamenti
ma affascinante, con una Peak psych che circola nell’Inghilterra di Gino Castaldo, alla sua unica
CASINO ROYALE Hour dal finale quasi Who che odierna. In questa raccolta di esperienza da musicista, e la voce
CRX – 20TH ANNIVERSARY bilancia gli inserti parlati adagiati inediti e rarità - in vinile è un dell’etiope Abraham Afewerki)
EDITION su arrangiamenti orchestrali. doppio album - potete trovare il è testimonianza di un efferve-
UNIVERSAL L’edizione del cinquantennale, loro primo singolo Spotlight Over scente melting pot basato su
due CD e un DVD, recupera per la Memphis, che catturò l’attenzione sperimentazioni che fondono
l più importante disco prima volta i mix stereo originali. di John Peel, e il meglio della loro istanze culturali e sonore legate
italiano degli ultimi 20 anni, Per contorno, singoli, session passata labirintica produzione. alla world music, all’industrial,
secondo molti. Di sicuro uno radiofoniche, esibizioni TV (al Assolutamente consigliato a chi all’ambient, alla musica concreta
dei più indefinibili. Midem di Cannes, gennaio 1968). non ha nulla di loro. e quella etnica.
ALESSANDRO BESSELVA AVERAME CLAUDIO SORGE MARCO PECORARI
77/100 DISCO 80/100 DISCO 72/100 DISCO
80/100 EXTRA ZERO EXTRA ZERO EXTRA
92 | RUMOREMAG.COM
CAMPIONI
LA MUSICA
AL MICROSCOPIO
LINTON KWESI
JOHNSON
SONNY’S LETTAH (ANTI-SUS POEM)
(1979)
DA: 1’58” - A: 2’49”
RAMONES RAZOR BOYS STRANGE FLOWERS Il nome era Vagrancy Act 1824,
ROCKET TO RUSSIA - 40TH ANNI- ATLANTA 1978 BEST THINGS ARE YET TO COME
ma la gente l’aveva chiamata
VERSARY DELUXE EDITION HO-ZAC AREA PIRATA
RHINO
Sus law, da suspicion. Era
In un momento in cui il punk in Chi ha a cuore il gruppo di Mi- una legge che permetteva a un
L’album di Sheena Is A Punk America non era ancora piena- chele Marinò sa come ci abbia poliziotto di fermare, perqui-
Rocker, Surfin’ Bird, Rockaway mente esploso, e l’heavy metal abituato a lunghi periodi di silen- sire e arrestare chiunque rite-
Beach. La leggenda dei Ramones, con la NWOBHM stava uscendo zio, repentine accelerazioni, stra- nesse sospetto, e in procinto
giunti al terzo album, il secondo dal guscio, ad Atlanta c’era que- volgimenti di formazione e stile. di commettere un reato. Nel
in un anno che ha cambiato tutto, sto gruppo, le cui origini datano Resta ferma la barra del guitar 1824 erano i vagabondi a cui
anche e soprattutto grazie ai finti al 1975. A metà strada tra sbocca- pop psichedelico, Stella Polare la legge era intitolata; nei ’60
fratelli capelloni. 40 candeline e to punk rock e rozzo r’n’r metal, che ne ha guidato il songwriting e ’70, anni di rivolte e nuove
ovvio contorno (per una volta do- i Razor Boys erano una sorta di dagli esordi barrettiani, alle consapevolezze, erano soprat-
vuto e meritato) di edizione delu- versione violenta dei New York escursioni spacey e nel Britpop tutto i giovani proletari neri,
xe. Ignorare la versione singola, Dolls, con influenze e assonanze più lisergico, fino ad approdare immigrati di prima o seconda
la ciccia sta tutta in quella tripla, che richiamavano gli MC5 e gli a un power pop maturo che negli generazione. Gente che la po-
con libro a copertina rigida ricco sconosciuti proto punk Teenage inediti qui presenti punta a certo lizia britannica era ben lieta
di illustrazioni e aneddoti succosi Head. Queste sono incisioni del Paisley più umbratile. Le 30
di tartassare, protetta proprio
su Seymour Stein e soci. Due 1978 di un album scollacciato e tracce qui raccolte rappresentano
dal monumento al profiling e
missaggi alternativi – rimasteriz- pulsante di discinto r’n’r che non il miglior regalo che il gruppo po-
zazione d’epoca e nuovo mix, con staccava con le sue origini di stra- teva farsi per il suo trentennale: al valore repressivo del decoro
nuova tracklist – più un disco da, sebbene fosse già in un certo un distillato della sua naturalezza di cui sopra. Sonny in galera
d’inediti, demo e versioni alter- modo sleazy. Un groove r’n’r che nel comporre melodie stralunate ci finisce così, e la lettera alla
native e uno dal vivo, registrato il è un po’ self abused, ma questa ed evocative, che pur nella chia- madre dal carcere di Brixton
19 dicembre ’77 all’Apollo Centre sua, come dire, monotonia, è la rezza dei riferimenti (Pink Floyd, è uno degli apici poetici e mu-
di Glasgow, che sembra un pro- cifra del suo valore underground. certo, ma anche Hitchcok e Cope, sicali del suo creatore, Linton
logo al fondamentale It’s Alive. Si Certamente, per i cultori del Bevis Frond e Kula Shaker), Kwesi Johnson. Giamaicano
respira atmosfera di evento punk proto punk ’70 sarà un ascolto vanta uno stile personale in con- cresciuto a Londra. Poeta,
e d’irripetibile hic et nunc. obbligato (Shitface). tinua evoluzione. cantante, giornalista, attivista,
EMANUELE SACCHI CLAUDIO SORGE DIEGO BALLANI gigante del XX secolo. Il brano,
100/100 DISCO 73/100 DISCO 85/100 DISCO contenuto nel suo secondo
90/100 EXTRA ZERO EXTRA ZERO EXTRA album Forces Of Victory, co-
mincia su un ritmo reggae ri-
lassato e malinconico, le parole
lette con tono laconico. Sonny
chiede scusa, doveva badare al
fratello minore Jim ma non ci
è riuscito. È la cronaca di un
arresto per Sus: ora di punta,
fermata dell’autobus, frena
U-MEN SHARON VAN ETTEN TOM WAITS una camionetta e i tre col man-
U-MEN (IT WAS) BECAUSE I WAS IN LOVE REAL GONE (REMASTERED) ganello che scendono puntano
SUB POP VINYL ME, PLEASE ANTI- subito ai negri. Prendono Jim,
ma lui non ci sta. Dice che non
C’è un brano dei Butthole Surfers Nel 2009 Sharon Van Etten Seguendo a ruota le rimasteriz- stava facendo nulla di male,
che si intitola The O-Men ed è aveva 28 anni, una serie di fal- zazioni del suo catalogo dal 2000 comincia a tremare. La musica
contenuto in Locust Abortion limentari CD autoprodotti alle in poi, tocca anche alla rinnovata si ferma. “Ma’, lascia che ti
Technician (1987). È un tributo spalle e un lavoro come pubblici- ruvidezza di Real Gone lo stesso dica cosa gli hanno fatto”, due
alla band di Seattle U-Men, sta presso un’etichetta newyor- medesimo trattamento. Opera- volte. Poi riparte, con le stesse
che prima ancora della scena chese, la Ba Da Bing. Oltre a zione all’apparenza antitetica, note e un’intensità triplicata,
tanto osannata e citata verso la un debutto pubblicato quando se si conta di partire dalla base quasi didascalica. Linton ri-
fine degli anni 80 – Nirvana, molti avrebbero mollato, tanto di un disco che ha fatto della
porta ogni colpo come un re-
Soundgarden, TAD e Mudhoney più se il panorama alle spalle è sporcizia sonora il proprio punto
ferto d’ospedale, rima serrato
– aveva iniziato a gettare le basi quello trafficato della Brooklyn di forza. Eppure il lotto di brani
di un suono alternativo. Non era del periodo. Questione di testa ne esce ancor più rinvigorito, la- come un toaster da dancehall a
ancora grunge e al suo interno dura, probabilmente, soprattutto sciando opportunità alla fanghi- cui è andata a male la filastroc-
trasudava dello psychobilly molto perché davvero pochissimo di glia blues di uscire dai sobborghi ca. Poi si ferma tutto, perché a
sporco, del noise e del punk. questo folk pelle e ossa lasciava tanto cari al vecchio Tom. Nuova tutto c’è un limite. Sonny vole-
Proto grunge? Idealmente sì, dal presagire l’autrice a venire, mal- e rinnovata veste che mette in va rigare dritto, ce l’ha messa
1981 al 1989: un solo album, una grado una For You incaricata di luce quanto, ammesso ce ne tutta, ma la legittima difesa è
manciata di EP e quattro diversi regolare finalmente il riscalda- fosse ancora bisogno, la balera un’esigenza più forte, e forse
bassisti. L’antologia qui presente, mento in sala e Tornado a riesu- sotterranea di Tom Waits sia un rigare dritto in quel momento
riassemblata a dovere da “mastro” mare la Cat Power più languida. mostro addomesticato a suon vuol dire un’altra cosa. “Ma’,
Jack Endino, contiene anche Rimasterizzato con l’aggiunta di sigarette e whisky scadente. Sins non potevo starmene lì e non
cinque inediti oltre al resto già un paio di pleonastici pezzi usciti Of My Father, Hoist That Rag, fare nulla”. Riparte la filastroc-
noto, totalmente rimasterizzato. solo in vinile, l’album resta un Make It Rain o Metropolitan ca, ma stavolta è lui che mena.
Una band fondamentale, lavoro a tratti irrisolto, quasi una Glide: c’è solo l’imbarazzo della Fino a un “Crash” pesante
troppo spesso messa da parte. faccenda privata. Ma la resa so- scelta per il miglior esemplare come il piombo. Un poliziotto
Recuperarla è un dovere. nora finalmente è all’altezza. della sua carriera recente. muore, Jim è dentro per Sus,
NICHOLAS DAVID ALTEA FRANCESCO VIGNANI LUCA MINUTOLO Sonny per omicidio. Ma’, black
79/100 DISCO 70/100 DISCO 85/100 DISCO lives matter.
71/100 EXTRA 65/100 EXTRA 65/100 EXTRA
RUMOREMAG.COM | 93
KEEP IT
BURNIN’
INTERVISTA A RUBEN ROMANO
T E S T O D I C L AU D I O S O R G E
Esattamente 20 anni fa il chitarrista Eddie synth, usiamo amplificatori diversi per ogni
Glass e il batterista Ruben Romano decidevano singola canzone, qualcuno i Marshall, qualcun
di lasciare i Fu Manchu per formare un nuovo altro i Twin Reverb e qualcuno altro ancora i
gruppo che avrebbero chiamato Nebula. Il terzo Vox. In questo modo c’è più dinamica, credo”.
elemento che avrebbe completato la formazione, Eddie Glass dà il suo resoconto tecnico del
il bassista Mark Abshire, aveva a sua volta suono dei Nebula. Mentre sembra, come dire,
abbandonato i Fu Manchu prima di loro, subito più scettico sulla definizione di “stoner rock”.
dopo l’incisione dell’album No One Rides For “Non mi considero un artista stoner. Penso che
Free (1994), mentre Glass e Romano avevano tutto il movimento stoner sia una cosa cool,
continuato anche con i successivi Daredevil naturalmente, ma non penso che ogni artista
(1995) e In Search Of (1996). Prima ancora dei debba definirsi così. Voglio dire, se bevi birra
Fu Manchu, Eddie Glass era stato il batterista mentre fai musica significa che sei un beer
degli Olivelawn, una formazione di San Diego rocker?”
che suonava un mix di grunge e hardcore
(il primo album Sap è del 1990) e che in La parabola dei Nebula, tra alti e bassi, durerà
certi suoi momenti può essere considerata dieci anni. Nel 2007, dopo sette album e l’ultimo
antesignana dello stoner rock. Già, lo stoner, un inciso per Tee Pee, Heavy Psych, il gruppo
nuovo genere musicale - o sottogenere se volete entra in una sorta di iato, che arriva fino al
- di cui si comincia a parlare più o meno dalla 2017, quando Eddie Glass rompe gli indugie
metà degli anni ’90, e i cui primi “propulsori” decide di riformare di nuovo il gruppo. I Nebula
possono essere considerati i Kyuss, i Monster quest’anno saranno protagonisti di una serie di
Magnet, gli stessi Fu Manchu. Il passaggio concerti in tutto il mondo, nei vari Desert Fest,
dai Fu Manchu ai Nebula rappresenta per e pubblicheranno anche un nuovo disco. L’attesa
Romano, Glass e Abshire la possibilità di una per questo ritorno è alta, a detta di Eddie Glass.
nuova libertà creativa, un’inusitata evasione La nuova formazione comprende Glass alla
dalle gabbie del sound grunge/geometrico dei chitarra, Tom Davies al basso e Mike Amster
Fu verso un universo heavy rock psichedelico (che suona anche con i Blaak Heat), alla batteria.
in espansione. In pratica è la canonizzazione Non c’è Ruben Romano, ma perché non faccia
definitiva dello stoner. parte dei nuovi Nebula ve lo spiega lui più avanti.
In questi giorni vengono anche ristampati i loro
“È un sound più dinamico, suppongo. Da sempre primi tre album, Let It Burn (1998), To The
sono stato attratto dai suoni degli ultimi anni Center (1999) e Dos Ep’s (2002), a cura della
’60 e dai ’70, qualunque cosa fosse heavy. Dai Heavy Psych Sounds, considerati tra i capisaldi
13th Floor Elevators ai Tomorrow. E adoro di quello che, da taluni propriamente da altri
anche Captain Beefheart, gli Stooges, gli MC5. impropriamente, è stato definito stoner rock.
Nei nostri primi momenti eravamo molto Ruben Romano, fondatore insieme a Eddie Glass
rock. Una sorta di versione Stooges delle cose. del gruppo, ci parla di tutto quello che è successo
Pedali wah wah e uno stile hendrixiano. Ora durante questo primo periodo dei Nebula, e in
penso che siamo più spaced out, più dinamici. particolare di questi tre dischi che rimangono tra
Abbiamo aggiunto anche delle tastiere, moog, i più interessanti della loro intera produzione.
Prima di parlare dei Nebula, Ruben, devo Nei Fu Manchu all’inizio c’era anche Mark
domandarti perché tu e Eddie decideste di Abshire (rimarrà fino al 2003, nda); aveva
lasciare i Fu Manchu, dopo In Search Of (1996). lasciato dopo il primo album No One Rides For
Com’era la situazione con loro? Free. Come entrò nel nuovo progetto?
“Come prima cosa vorrei dirti che non sono un fan del “Molto semplice, avevamo bisogno di un bassista e glielo
cercare di rispondere a domande del tipo ‘cosa è successo chiedemmo”. (In realtà, la storia dei Nebula ha radici più
e quando’. La probabilità di venire male interpretati lontane nel tempo, ed è anche istruttiva per un discorso
sono alte, e non è questo il tipo di ‘altezza’ che mi piace. critico sullo stoner concernente le sue influenze. Prima
Così, la semplice risposta è: essere in tour. Non avevamo dei Fu Manchu c’erano i Virulence, che incisero un paio
esperienza nel fare tour. È stata una cosa nuova e di brani in una compilation con Melvins, Rich Kids On
eccitante per tutti noi, ci siamo adattati, ciascuno in modo LSD, Poison Idea. Nel 1990 i Virulence si trasformarono
differente”. nei Fu Manchu. Sia loro sia gli Olivelawn avevano uno
stile crudo, molto influenzato dall’hardcore e dai postumi
Quando sono partiti i Nebula? del grunge. Pura energia allo stato brado che, insieme al
“Eddie era il mio compagno di stanza. Dopo aver lasciato i mood psichedelico e allo space hawkwindiano, avrebbero
Fu, è stato facile continuare assieme. costituito le principali influenze dello stoner, nda)
96 | RUMOREMAG.COM
RETROPOLIS NEBULA T E S T O D I C L AU D I O S O R G E
Una persona coinvolta con il Rancho De La FINO A QUAT TRO TUT TE LE VOLTE,
Luna, oltre naturalmente a Josh Homme, era
Frank Kozik, il grafico che disegnava poster e E COSÌ FU QUESTO IL PATHOS
produceva dischi con la propria etichetta Man’s
Ruin, per la quale avete fatto un EP (l'etichetta CHE ALIMENTÒ I NEBULA, PER
poi è effettivamente andata in rovina…)
“Non so esattamente che cosa sia successo a Frank ME È QUESTA L A PIÙ GRANDE
Kozik. Credo abbia cominciato producendo giocattoli.
La Man’s Ruin è stata una grande cosa, era un periodo DIFFERENZA TRA LE DUE BAND”.
molto cool per noi e per la musica e Frank cavalcò
l’onda e rese tutto ancora più cool”.
Possiamo dire che il primo vero album dei Jack disse, ‘finiamo comunque queste registrazioni’, e
Nebula, concepito organicamente, sia stato mentre stavamo lavorandoci parlammo con la Sub Pop,
To The Center, del 1999? Che cosa ricordi e tutto andò al suo posto”.
delle registrazioni con Jack Endino a Seattle,
in un momento in cui la scena grunge stava La fine degli anni 90 fu l’età dell’oro dello
declinando? stoner rock. Vi faceva piacere essere associati a
“Sì, immagino che si possa dire che sia stato il nostro questa etichetta o la ritenevate troppo limitante
primo vero album. Era la prima session con tutta la per la vostra musica?
band, in cui Mark ha suonato in tutti i brani. È stato “Stoned rock, acid rock, drug rock, out of your head
il nostro opus, il nostro masterpiece, le nostre vite! rock… Qualunque nome il genere avesse non fu una
Mentre eravamo a New York fummo scritturati da nostra decisione, noi volevamo solo essere rock e
un’etichetta, facemmo un tour nel West e finimmo abbiamo fatto quello che abbiamo fatto. Se fummo
a Seattle. Finimmo nella cantina di Mark Arm e associati a questo, fu per la musica, non perché
cominciammo a provare per le session con Jack. cercassimo di esserlo. Eravamo organici alla scena ed
L’etichetta fallì quasi subito dopo averci scritturati, così esser stati parte di questa golden age lo prova”.
RUMOREMAG.COM | 97
Che cosa vive ancora dello stoner oggi
secondo te?
“L’albero è cresciuto con tanti rami e foglie, ci sono così
tante ‘correnti’, alla fine quando qualcuno è realmente
‘stoned’ e ama e ascolta in quel momento qualunque
cosa sia rock’n’roll, be', può essere considerato parte
dello stoner rock. È una comunità sempre più grande
con molte sottodivisioni e cresce come… ‘l’erba’”.
98 | RUMOREMAG.COM
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ALBERTO COTTICA
IERI (1991 - 2000) OGGI (DAL 2001)
“Mi sono laureato in Economia e ho lavorato “Così ritorno al mio primo amore, la ricerca
come economista in Nomisma, società economica. Ci metto anni a ricrearmi
bolognese di consulenze economiche e autorevolezza e visibilità, ma ci riesco. FF
ricerche. Intanto ho fondato band amatoriali, prosegue sino al 2008, escono tre album e
prima con molta ambizione, poi meno, e, quello solista di Fiamma. Poi la mia socia
quando abbiamo mollato il colpo e deciso Jessica Lombardi si prende una pausa e io
di mettere su un gruppo per divertirci con SI LAUREA IN ECO- fermo tutto: non riesco a portare avanti da solo
la musica irlandese, la cosa si è evoluta nei NOMIA E LAVORA un progetto tanto condiviso. Intanto crescono
Modena City Ramblers. La situazione è COME ECONOMI- i miei interessi scientifici e nel 2004 fondo una
cresciuta rapidamente, ci siamo trovati a STA. INAUGURA I società di ricerca, di economia della creatività;
gestire un gruppo di buon livello, e nel ’93 ‘90 FONDANDO I ma non c’è sbocco, né mercato. L’esperienza
abbiamo inciso Riportando Tutto A Casa, MODENA CITY RAM- mi arricchisce e divento consulente su progetti
disco che ha venduto oltre 100mila copie. BLERS, CON CUI di creatività per il Ministero dello Sviluppo
Uscì per l’indipendente Helter Skelter, per INCIDE CINQUE AL- Economico. Finisco in Basilicata, approdo a
poi passare nei cataloghi major nel ‘94. Allora BUM E CONDIVIDE un progetto nazionale ed entro in contatto
eravamo bombardati di proposte e il nostro DIECI ANNI. A FINE con il gruppo di Fabrizio Barca. Conosco una
DECENNIO FONDA
problema era gestire la situazione, così ci ragazza, ci sposiamo e viviamo a Milano, ma
I FIAMMA FUMANA,
siamo appoggiati alla Mescal, che sentivamo presto capiamo che in Italia è difficile lavorare.
CHE PUBBLICANO
vicina. La nostra è la storia di un progetto Quindi nel 2011 accetto un lavoro al Consiglio
QUATTRO DISCHI
forte, che camminava da solo. Un progetto che d’Europa e ci trasferiamo a Strasburgo. Poi
DILUITI IN ALTRI
però è entrato presto in crisi creativa, perché l’anno dopo ci spostiamo in Belgio, e con
DUE LUSTRI. DEL
è difficile mantenere la freschezza degli inizi. alcune persone del mio team del CdE e altri
2016 È I DINOSAU-
Avevamo una formula che funzionava, ma ad fondiamo la società Edgeryders, una specie
RI, FRUTTO DELLA
applicare le formule si perde in freschezza. Ho di think tank distribuito in Rete con migliaia
COLLABORAZIONE
fatto cinque album coi MCR e, tranne i primi CON CISCO E GIO-
di persone, che può raccogliere informazione
due, ognuno era un tentativo di reinventarsi, VANNI RUBBIANI.
e usarla per vendere servizi di consulenza.
era frutto di compromessi e non amo i Da quattro anni ci occupiamo di innovazione
compromessi in musica. In musica bisogna sociale, abbiamo soci di vari paesi e siamo
essere estremi. Quindi, capito che non avevo la contenti. Abbiamo scelto di vivere a Bruxelles
forza per cambiare le cose, appena finito il tour perché è ricca di occasioni professionali ed è
di Fuori Campo del 2000, lascio il gruppo e mi tollerante, ha un’alta diversità. A 45 anni ho
trasferisco a Milano. Nel ’99 fondo i Fiamma ricominciato un dottorato di ricerca in network
Fumana, band che ho amato e con cui ho science che sto completando giusto in queste
condiviso quattro dischi, ma che non ci dava settimane”.
certezze economiche”.
TESTO DI BARBARA SANTI
100 | RUMOREMAG.COM
IDENTITÀ DI GENERE VIAGGIO TRA I GENERI SCOMPARSI
CA S O : 005 PR ES O I N CARICO DA :
NOM E D E L S O G G E T TO : MAURIZIO B L AT TO
ROMO
PE RI O D O : 1995/1997 R APPR ES ENTANTI: Plastic Fantastic, DexDexTer, Sexus, Minty, Orlando
PARO L E C H I AVE : forget the old school, this is the gold school ER EDI: la scena electroclash, Fischerspooner, Placebo
Per capire di che cosa stiamo parlando, aiuterebbe da ginnastica presciistica Fade To Grey (6). Ci si
aver letto la rubrica di dicembre (1). Riguardava divertiva più che all’oratorio, questo è chiaro, ma
la scena New Romantic inglese degli anni 80 con il movimento non durò moltissimo. Dopo l’apice
tutta quella gente vestita dai designer del Carnevale delle prodezze di Sarah Cusack (7) e della cassetta
di Viareggio. Saprete di sicuro di che cosa stiamo Fiddling While Romo Burns, uscita con l’edizione
parlando, a meno che il nome Boy George non vi del 9 marzo 1996 del “Melody Maker” (8), tutto
dica nulla (2). Bene, c’è un revival per tutto (3), e crollò inevitabilmente. Il segnale fu chiaro: un
così nella primavera del 1995 si iniziò a parlare di concerto dei Plastic Fantastic al Dingwalls finì in una
Romo, la risposta retro 80’s (e new New Romantic) colossale rissa dopo che un cappello fu lanciato sul
alla tirannia del Britpop. L’Arcadia e il Club Skinny palco (9). Non si poteva andare oltre e agli inglesi, si
i club di riferimento, Simon Price (4), firma del sa, piace decretare nascita e morte di una moda con
“Melody Maker”, la figura chiave della scena. Al giusto un filo di isteria. L’indotto dei boa sintetici in
grido di “raso, pelle di serpente, PVC, paillettes, colori fluorescenti prese una botta dalla quale non
trucco pesante su labbra e occhi”, orde di glam(our) si riprese mai più e molte delle band proseguirono
addicted ballavano al suono dei nuovi eroi Sexus, individualmente, per poi dissolversi e ripiegare su
Plastic Fantastic e Minty, quanto delle vecchie glorie vite casalinghe e/o di campagna (10). Ogni tanto
Duran Duran, Visage e Soft Cell. Eh sì, anche gli qualche timido revival viene segnalato nel mondo
Spandau Ballet ebbero la loro parte (5). (11), ma in sostanza i bei vecchi tempi in cui potevi
uscire vestito da Crudelia De Mon per andare a
La TV e i magazine inglesi iniziarono a parlarne. ballare Marc Almond sono finiti. Capita.
Gente vestita come lampadari di Burano rivendicava
il diritto di essere delle star e ballava con movenze
NOT E :
(1) A proposito, potete richiedere alla redazione gli arretrati. Avete fu piazzato al fianco di una statua raffigurante un pavone con il volto di
idea di quanto spazio tenga in garage l’archivio? Dove li mette poi uno John Taylor e piedi di Nancy Reagan posta all’ingresso dei bagni dello
i quaderni delle elementari, gli pneumatici invernali e il passeggino dei Skinny Club.
figli da imprestare e che nessuno vuole mai? (7) Abitualmente ballava sul palco, tirava fuori le tette, faceva
(2) Dai che lo sapete. Do You Really Want To Hurt Me perlomeno. un’espressione stupita alla Betty Boop e poi le tirava fuori di nuovo. Il
È anche quel tipo che disse a Barbara Walters “Sesso? Preferisco una suo look più memorabile era un vestito in PVC rosa e top con colletto di
tazza di tè al giorno” mentre veniva giudicato colpevole di sequestro piume rosa coronato da cappello a campana rosa con risvolti dalmata in
di persona per aver ammanettato a un letto l'escort gay sieropositivo cima. Vi avevo avvertito, cantare Il Gatto E La Volpe in canonica non è
Audun Carlsen. un’esperienza accostabile.
(3) Purtroppo. Per dire, abbiamo di nuovo in giro i nazisti e i pantaloni (8) Con 8 euro ne portate a casa una buona copia. Spese di spedizione
scampanati. escluse, chiaro.
(4) Sobrio come una voliera di pappagalli electus, era noto per avere (9) A un Romo puoi fargli di tutto, ma lasciagli stare il cappello che se no
due corna di capelli rosso carminio su una pelata ornata da occhiali da poi cominciano i guai seri.
saldeur della Bovisa. (10) Vero. Esistono siti specializzati in Who’s Who - After Romo che
(5) Hadley e soci si portarono dietro anche il rientro dei kilt. Intere fila di documentano bene la faccenda. Ve l’ho detto, sono pur sempre inglesi e
zie costrette a prendere il tè in mutande a causa del saccheggio dei vecchi magari la panettiera del villaggio una volta era una groupie degli Sweet.
armadi. Le conseguenze furono terribili. Pensateci.
(6) Famoso il record di William Most, che ballò senza mai spostare i (11) Alcune figure influenti della scena aprirono il Glam-Ou-Rama negli
piedi e con il solo movimento di ginocchia e braccia, Fade To Grey per anni 2000 a Tel Aviv. Non deve esser stato male presentarsi vestito da
7 ore e 22 minuti consecutivi. Al termine venne portato via pietrificato e rabbino sefardita completamente coperto di lamé oro e argento.
RUMOREMAG.COM | 101
VISIONI FILM DEL MESE
102 | RUMOREMAG.COM
L’INSULTO 3 MANIFESTI A EBBING,
REGIA DI ZIAD DOUEIRI MISSOURI
FRANCIA, BELGIO, CIPRO, LIBANO, USA, 2017 REGIA DI MARTIN MCDONAGH
USA, 2017
L’Insulto è un film complesso che
rischia di essere banalizzato se lo A Venezia il film è stato amatissimo.
si osserva assecondando letture Se ne è apprezzato soprattutto il
ideologiche preconfezionate. cosiddetto umorismo nero e la
Un film costruito volutamente presunta amoralità. In realtà il
all’americana, con la centralità del film di McDonagh, sorta di cover
luogo-narrazione del tribunale, e di una sceneggiatura mai scritta
strutturato come dibattito teatrale. dai Coen, mantiene molto poco di
Un film nel quale bisogna conoscere quel che sembrerebbe promettere.
almeno i rudimenti della storia del I personaggi, la loro disperazione e
Medio Oriente per cogliere tutte le cattiveria, finiscono inevitabilmente
complessità che il regista chiama a per essere riscattati da una specie di
raccolta e le sfumature di giudizio. Palestinesi, sionisti, benevolenza generale che spunta pure alcune delle intuizioni
maroniti, falangisti, Gemayel, cristiani, forze libanesi, più interessanti del film. Ovviamente il tutto è godibilissimo
Sharon. Ziad Doueiri gioca a tutto campo, senza timore e, soprattutto nella versione originale, le prestazioni degli
di scontentare qualcuno. La Beirut che filma è sempre sul attori permettono al film di volare molto alto in molti punti.
punto di implodere. Dei palestinesi si mette in discussione Il problema di fondo è che tutto è troppo scritto. Il film
quello gli arabi definiscono il monopolio della sofferenza, in sé non respira mai e l’orizzonte è quello di un generico
dei maroniti si mette in luce sia il razzismo irrazionale buonismo liberal, che in fin dei conti non morde mai.
che il timore di nuovi massacri, e del Libano si osserva Dove pure i razzisti cambiano idea e si riscattano. Si resta
come la propaganda falangista continui a seminare odio e ammirati dagli interpreti che fanno i salti mortali, ma il film
intolleranza. Ziad Doueiri punta sul vivo e non risparmia è solo un fuoco d’artificio che vorrebbe dire moltissimo e
nessuno, costringendo pubblico e personaggi a guardare finisce per far vedere pochissimo. In fondo è un peccato.
al di là dei rispettivi preconcetti ideologici. L’Insulto non McDonagh avrebbe pure qualche qualità, ma ci tiene troppo
è né facile né tenta di essere simpatico. È un film che crea a sembrare una persona ragionevole. Eppure il cinema
problemi. E forse è giusto così. ragionevole non è mai stato interessante.
83/100 64/100
BLACK PANTHER
REGIA DI RYAN THE POST HANNA
COOGLER REGIA DI STEVEN REGIA DI ANDREA
USA, 2017 SPIELBERG PALLAORO
USA, 2017 ITALIA, FRANCIA, BELGIO, 2017
DOWNSIZING LOVELESS
VIVERE ALLA GRANDE REGIA DI ANDREY ZVYAGINTSEV
REGIA DI ALEXANDER PAYNE RUSSIA, FRANCIA 2017
CILE, GERMANIA, SPAGNA, USA, 2017
Zvyagintsev è un regista po(n)
Nonostante sia un regista tutto deroso. Un moralista tetragono
sommato irritante, con Alexander cui manca però il soffio del cinema
Payne non si riesce mai a essere troppo per sostenere il proprio furore
feroci. Anche perché lui è fatto proprio antimoderno. A differenza dei grandi
così e Nebraska gli è riuscito più per maestri reazionari del cinema russo
sbaglio che per altro, mentre è proprio contemporaneo, il nostro fa la figura
un film mediocre ma “tanto tenero” dell’articolista di fondo. Lui ha delle
come questo la cifra del suo cinema. “cose da dire”. conta il “messaggio”.
Per cui, capito come vanno guardati i Premesso che a volte può andare
suoi film, ci si prepara a fare la conta anche bene così, se hai qualcosa “da
delle cose da salvare e di quelle da dire”, in questo caso il nostro non fa
buttare. Da questa punto di vista, altro che limitarsi alla disamina della decadenza morale e
Downsizing è il cinema di Payne per capitalista dei nuovi russi, cosa che, appunto, reazionari
eccellenza. Parte da un’idea intrigante e riesce a reggerla seri come Sokurov ci hanno spiegato con ben altri mezzi. Il
decentemente per quasi un’ora prima di imbarcare zavorra cinema di Zvyagintsev è la versione borghese dello scandalo
da tutte le parti e iniziare a terrorizzare lo spettatore con il dei grandi russi di una volta, cui manca tutta la vertigine
sospetto di non terminare mai. L’idea di fondo – una cosa dell’oltraggio, sostituita da un discorso ragionevole
a metà strada fra Ashby, Passer e persino Altman, a essere preconfezionato pronto per tutti gli usi. Intendiamoci:
generosi – non è banale. Probabilmente però ci sarebbe il nostro sa “girare”, e ci mancherebbe altro. L’uso degli
voluto il savoir faire di un Jack Arnold o di Brian Yuzna per spazi è quasi sempre magistrale. Però poi ci si perde nella
portarla a buon fine e magari rinunciare, strada facendo, a reiterazione di un discorso che il regista non fa altro che
qualche analogia di troppo, a qualche messaggio telefonato intonare sino alla fine e forse anche dopo. Per questo
in eccesso. Perversamente, in questa forma imperfetta il motivo il suo ci sembra talento tutto sommato sprecato
film è anche più interessante. Un’istantanea dell’impotenza che potrebbe essere focalizzato meglio se… non si avessero
simbolica del cinema liberal odierno sotto Trump. tante “cose da dire”.
53/100 67/100
RUMOREMAG.COM | 103
VISIONI SERIE TV
104 | RUMOREMAG.COM
Musica
VISIONI ESPANSE
JAY Z
LEGACY
REGIA: JEYMES SAMUEL
LABEL: ROC NATION
RUMOREMAG.COM | 105
LETTURE GENNAIO 2018
DJ SEMTEX
HIP HOP RAISED ME
RIZZOLI
MATTEO PERSICA
DAVID HEPWORTH RINO GAETANO – ESSENZIALMENTE TU
1971. L’ANNO D’ORO DEL ROCK ODOYA
SUR
Dopo essersi cimentato con la biografia dedicata ad Anna
Nel 1971 i Beatles si sono appena sciolti e Magnani, Matteo Persica dedica le sue fatiche letterarie a
il pop è morto in favore del rock. La Gran un personaggio diametralmente opposto. A metà strada tra
Bretagna ha convertito la sua valuta nel il racconto biografico e la narrazione basata su fatti reali,
sistema metrico decimale per prepararsi a Persica si muove dentro e fuori la vita di Rino Gaetano,
entrare nella Comunità Economica Europea; intrecciando precisione indaginosa sulla vita del cantautore
le strade di Londra sono disseminate di cabine e fantasia ai limiti della sceneggiatura. Realtà e parole
rosse per telefonare e blu per chiamare la messe in bocca al soggetto della biografia, rese in maniera
polizia. New York è ancora una metropoli verosimile dalla precisione con cui ripercorre i passi della
violenta e desolata, squassata da venti che vita di Rino Gaetano. Quando la parola passa al suo protagonista, cadono i
spingono contro le caviglie dei timorosi confini labili di questa biografia. Corredata da fotografie d’epoca e corroborata
passanti l’immondizia abbandonata. Ai da fatti, luoghi e persone realmente esistiti. Ma dove l’orientamento spesso si
giovani non importa nulla di cinema e TV, smarrisce verso il racconto a libera interpretazione del suo autore. Sostenuto
tutto ciò che conta è la musica. All'epoca dalle testimonianze dirette di amici e familiari, a conferma di uno scavo
l'aspirante critico britannico David Hepworth meticoloso, nonostante le fughe dettate dal proprio lavoro. Il tutto comunque
ha 20 anni e non fa eccezione: spende tutti i restituito nella forma di un personaggio che ha fatto della semplicità il suo
risparmi per comprare capolavori in vinile e linguaggio universale.
si gode la languida estate della giovinezza. "A LUCA MINUTOLO
questo punto - scrive nella prefazione - farete 55/100
una faccia scettica e mi direte che anche voi
considerate speciale la musica di quando
avete compiuto 21 anni, o 18, o 16. Nel mio
caso, però, c’è una differenza importante. E la
differenza è che ho ragione".
400 pagine dopo ci arrendiamo all'evidenza
LEONARD COHEN
IL MODO DI DIRE ADDIO
di un racconto suggestivo zeppo di piccoli IL SAGGIATORE
grandi eventi straordinari (Never A Dull
Moment, neanche un momento noioso, è il Come già fatto per David Bowie in Sono L’Uomo Delle
sottotitolo originale del volume) che fanno Stelle (2016), sempre per Il Saggiatore, qua dentro
davvero del 1971 l'annus mirabilis del rock. troverete i vari volti, ma soprattutto le parole in prima
Nascono grandi classici della musica a persona di uno degli artisti più regali e affascinanti
venire: Blue di Joni Mitchell, What’s Going di sempre. Ma altrettanto sfuggente, come quando si
On di Marvin Gaye e naturalmente Bryter rintanò in un monastero buddhista di Mount Baldy, in
Layter di Nick Drake ("Certa musica del 1971 California, per gran parte degli anni 90, a perseguire
sembra più significativa adesso di quando la vita monastica. La raccolta d’interviste (cartacee,
venne pubblicata", scrive Hepworth con radiofoniche e televisive), curata dal giornalista Jeff
tutta la compassata nostalgia del decano). Burger, con introduzione di Suzanne Vega e una lettera-tributo di Francesco
Entusiasta di un viaggio negli States che Bianconi, scandaglia la vita di Cohen e del suo garbo nelle risposte,
gli ispira la figura di Ziggy Stardust, David spesso ben articolate, raramente schive e mai di ripiego. Le sensazioni
Bowie riassume lo zeitgeist del periodo in dell’intervistatore e qualche “pillola” contestualizzano i momenti e il periodo
Hunky Dory, mentre gli ingegneri del suono descritto per spingere il lettore in quel meraviglioso mondo. Al giornalista
sperimentano nuove irripetibili manipolazioni Paul Zollo di “Songtalk” nel 1993 dirà: “A volte ho la sensazione che, come
tecnologiche negli studi di registrazione. 1971, mi piace ripetere, molte delle mie canzoni durino quanto una Volvo”. Poeta,
frammenti di un universo fa che ancora ci cantautore, romanziere e mente lucida, fino alla fine dei suoi giorni. Durerà
circolano nel sangue. tutto ben più di una Volvo. Auto come Cohen sono una rarità.
CLAUDIA BONADONNA NICHOLAS DAVID ALTEA
77/100 78/100
106 | RUMOREMAG.COM
LETTURE EXTRA GENNAIO 2018
I 400 CALCI
MANUALE DI CINEMA DA COMBATTIMENTO
MAGIC PRESS
COLSON WHITEHEAD
EMIDIO CLEMENTI LA FERROVIA SOTTERRANEA
L’AMANTE IMPERFETTO BIG SUR
FANDANGO
E alla fine dire salvezza è dire invenzione. Vero, esiste anche
Esiste davvero qualcosa che possa definirsi una progettazione generale e di dettagli, osservazione e
“educazione sentimentale”? Consigli, raccolta di esperienze. Ma quando il dolore più aspro crea
esperienze, mosse ponderate che riescano davvero il vuoto, proprio allora il buio produce la scintilla
a difenderci da ciò che la carne, prima che accende e parte. Un treno sotterraneo è immagine assai
ancora che i sentimenti o la mente stessa, fantasiosa per l’America schiavista dell’800: Whitehead
ci costringerà a essere? Il protagonista del lo conduce su chilometri di grigie umanità soggioganti,
nuovo romanzo di Emidio Clementi cerca di convinte che quella dell’uomo sull’uomo sia un’indiscutibile
rimodellare il proprio corpo, preoccupato ovvietà. La giovane Cora è figlia di una fuggiasca, l’unica
che possa apparire “da femminuccia”, ad avercela fatta attraverso la Georgia violenta e senza
attraverso una voracità sessuale infelice e speranze dell’epoca schiavista. E come sua madre, dopo
quasi meccanica che lo traghetta fino alla essere stata testimone di soprusi inumani nei confronti della propria gente,
serenità apparente di una relazione stabile. realizza il sogno della fuga. Dire salvezza è dire collaborazione. Cora si ritrova
La paternità, la mezza età a vista, tutto ciò a essere unica, costante protagonista del proprio viaggio, nel quale pure si
che si è costruito e dimenticato, crolla per un avvicendano umanità soccorrevoli e benevole. La Ferrovia Sotterranea è già
banale (lo è?) accenno di tradimento da parte da qualche tempo un caso letterario ma, trattandosi di un prossimo classico,
della moglie. Gli interrogativi e la ricerca non sarà inelegante sottrarsi all’uscita di qualche amenità del momento per
della cura per ciò che si immaginava guarito incontrare, invece, la grande scrittura.
sono il percorso più affascinante del libro. FABIO STRIANI
La tua donna lo ha fatto per sfaldare il tuo 85/100
immobilismo? E perché l’oggetto della sua
attenzione era tanto sciatto e non migliore di
te? Una bellezza superiore avrebbe minato
solo leggermente la tua pericolante autostima?
In una vecchia canzone dei Massimo Volume
CARLO LOFORTI
MALÙRA
c’è un passaggio che dice “non hai nient’altro BALDINI & CASTOLDI
da offrirmi se non il tuo desiderio” e l’amante
imperfetto, proprio quando è riuscito a Mimmo Calò, uscito da un anno di carcere e 15 da star
staccarsi da quell’unica, spesso annoiata, televisiva locale, appartiene alla genia degli inetti a vivere.
donazione, ha erroneamente immaginato Costoro osservano e si osservano osservare. Narratore
di essere al sicuro. Protetto. La scrittura e protagonista coincidono e per descriversi, con un
ha un ritmo dolce e una sincerità rigorosa, paragone calcistico, citano Michelangelo Rampulla e
misurata anche quando - difficilissimo - si Luciano Bodini, panchinari e portieri del passato. Il
parla di sesso e, sebbene sia una qualità che vizio, e il piacere, di Malùra è nelle maglie larghe delle
da tempo attribuiamo a Emidio Clementi, speculazioni, che si inerpicano una sull’altra. L’azione
è un piacere lasciar scivolare parole tanto parte proprio quando inizi a chiederti dove stiamo
consone per dubbi che hanno un’eco familiare. andando. Un vizio tutto siciliano, questo del girare attorno
Coinvolgimento, forse, è il punto chiave. alle cose. Come siciliana è la lingua, al di là della robusta presenza di termini
Dubbi che sono nostri quanto suoi. Molto suoi, ed espressioni dialettali e gergali, proprio nella struttura e nella costruzione
viste le indubbie similitudini del protagonista dei periodi. “La vita comincia scoprendo che falliremo… Rincorrere è inutile.
con l’autore, tanto che la domanda finale non Studiare soluzioni è inutile. Disperarsi, è ancora più inutile. Sanare? Sanare è
può che essere “Emidio, quello sei tu?” impossibile”. Ma non vi è tragedia, tutto finisce bene.
MAURIZIO BLATTO GIANLUCA RUNZA
82/100 60/100
RUMOREMAG.COM | 107
FUMETTI GENNAIO 2018
SPECIAL K
DI S. HANSELMANN
COCONINO PRESS
108 | RUMOREMAG.COM
FUMETTI STORIE DI RUMORE DI ALESSANDRO BARONCIANI
RUMOREMAG.COM | 109
DAL VIVO TRANSMISSIONS X
Transmissions X
Sono i primi mesi del 2008 e il un’altra idea di musica, e stasera è
Bronson annuncia la prima edizione di tornato a farcela ascoltare. Per dire del
Transmissions – sottotitolo: avventure tempo che passa. Lorenzo detto Lollo
nella musica contemporanea. Non s’aggira dalle parti del bar un’ora prima
è ancora un festival: è una sorta di del set, abbraccia qualche amico che non
rassegna di concerti che si stenderanno vede da anni, cerca di ricordare qual è
lungo quattro mesi di programmazione - l’ultimo concerto che ha visto qui dentro.
Michael Gira, Rhys Chatham e molti altri Non è mai solo una cosa di musica, in
- e che qualche anno prima a Ravenna queste cose di musica: c’è l’attrazione
sarebbero stati inconcepibili. Non tanto magnetica esercitata dal suolo fisico, c’è
per le questioni legate ai numeri quanto un modo di vivere la città, c’è un modo di
per una certa polarità di fondo: i nomi di guardare lo scorrere degli anni.
spicco vanno a Bologna, in provincia si
raccoglie giusto qualche briciola. Nei saloni del Bronson o dell’Almagià
passeggi e trovi qualche vecchio amico
Non è mai solo una cosa di musica, in che non vedevi dall’anno scorso, hanno
queste cose di musica. L’anno successivo RAVENNA rimediato un Airbnb o un letto da amici,
Transmissions diventa il festival che 24/26 NOVEMBRE 2017 cenano con una piadina fuori dai posti,
conosceremo negli anni a venire: tre si scambia qualche chiacchiera. Le pance
giorni di concerti in città, un cartellone sono cresciute, l’attaccatura dei capelli
che mescola superstar dell’avant e è un po’ più in alto. Qualcun altro c’è
musicisti del territorio, in line-up sempre, a tutti i concerti, e anche loro
eterodosse che non guardano troppo parlottano e soppesano il passare del
ai sottogeneri. Nel novembre del 2017 tempo. Quando questa storia è iniziata
la decima edizione di Transmissions avrei potuto vedermi uno sleep concert
celebra la propria storia: in cartellone di Rob Lowe alle 3 del mattino senza
tre ex-curatori (Nico Vascellari, Bruno battere ciglio; stasera verso le dieci
Dorella, Daniel O’Sullivan), qualche e mezzo ordino un Borghetti per non
protagonista di edizioni passate e addormentarmi in piedi davanti a lui.
qualche amico di lunghissima data. Forse è un’impressione, ma anche il
Uno dei nomi grossi è quello di un festival sembra aver cambiato un po’ il
cesenate di nome Lorenzo Senni che a suo ritmo circadiano - non è mai solo
Transmissions suonò nel 2009, e poi si una cosa di musica, in queste cose di
è trasferito, e poi ha mostrato al mondo musica.
110 | RUMOREMAG.COM
DAL VIVO TRANSMUSICALES 2017
Transmusicales 2017
Mentre un intero paese piange Johnny de core alla old school. Li si incontra
Hallyday inizia il combattivo festival per strada, in pieno centro, all’ora
bretone, ormai in fuga dichiarata dai di pranzo: un muro, due writer che
nomi di grande richiamo per puntare i disegnano, il chitarrista, il beatmaker
fari su quanto la musica indipendente e il loro freestyle prima dello show
stia architettando per il futuro. Quattro notturno al Parc Expo. Largo poi alla
sale notturne, il brulicare di eventi Colombia, che il giovedì sbanca con
pomeridiani, un villaggio dedicato a un filotto da club senza frontiere: El
web radio ed etichette off. Tanto traffico Leopardo, Mitú e ancor più Ghetto
merita di essere filtrato da una top ten. Kumbé raccontano una swingin’
In testa Gili Yalo, una rivelazione; Bogotá bollente e cosmopolita. Sesta
album d’esordio uscito a novembre, il posizione rumorosa per gli statunitensi
cantante israeliano di sangue etiope è Washed Out, mica per niente se li sono
il classico tipo cui tutto riesce naturale: passati Sub Pop e Stones Throw; la loro
il funk, l’ethio jazz, l’afrobeat sono idea di psichedelia passa da soluzioni
sostenuti da una band eccellente e da elettroniche e canzoni disturbate. Un
una presenza scenica coinvolgente. RENNES (FRANCIA) gradino sotto i francesi Dynamic
07/10 DICEMBRE 2017 Blockbuster, divertentissimi: fiati in
Più facile era prevedere l’impatto di primo piano sul palco, groove contagiosi
Modestamente, il duo formato da e festa per tutti. Thor & Friends
Tunde Adebimpe dei TV On The Radio mostrano un nuovo profilo di Thor
con David Sztanke di Tahiti Boys & The Harris, già con gli Swans e ora alle prese
Palmtree Family: non è una questione in trio con un minimalismo insolito,
di mestiere ma di feeling reale e basato su xilofono, marimba, vibrafono e
motivazioni a mille tra soul, elettronica tastierine. Una lacrima sul viso è quella
e pop che spazia dalle tinte militanti ai della classica cantante soul antidiva
ritornelli a presa rapida. Altra sorpresa Tanika Charles; nel cuore di un set
sul podio, Oki Dub Ainu Band, convincente si commuove per la dedica
che tra strumenti tradizionali e super di compleanno dei fan. Abe, e fanno
bassi rappresenta anche nel cantato la dieci: arrivano dall’Islanda, sono in due
minoranza Ainu; niente di pittoresco, e la loro elettronica gioca con video di
semmai tanta sostanza. Quella che vecchietti, ghiaccio e casette di legno
non manca agli inglesi Too Many senza perdere di vista l’attualità del
T’S, spiritosi e freschi nei rimandi suono.
Depeche Mode
Nel pomeriggio della prima delle pezzi dall'ultimo Spirit: l'iniziale Going
loro due date torinesi, ci troviamo a Backwards, Where's The Revolution
passare davanti all'hotel dove alloggiano e Cover Me, forse il miglior brano di
i Depeche Mode proprio nel momento sempre a firma Gahan. Ben cinque
in cui stanno uscendo. Oltre alla varietà vengono dal sottovalutato Ultra, album
socioanagrafica dei fan (il cinquantenne, travagliato di cui cade il ventennale,
l'adolescente che insulta l'amico perché il primo come trio dopo l'abbandono
non li conosce, il quattordicenne di Alan Wilder: Barrel Of A Gun, It's
“cresciuto con loro”) sono interessanti No Good, Useless, Insight e Home,
i commenti che seguono il passaggio le ultime fra le tre cantate da Martin
di Dave Gahan: “è nanetto”, “com'è Gore, insieme a una non entusiasmante
piccolino”, “una bomboniera d'uomo”, Strangelove voce e tastiera.
interessanti nel senso che è vero: lo vedi
e poche ore dopo pensi che doveva essere Il songwriter si merita i suoi momenti
la copia in miniatura del gigante che da protagonista, ma è quando i due sono
domina il palco con i suoi balli vorticosi insieme, belli anche da vedere nella
e quella voce che non sarà un prodigio PALA ALPITOUR, TORINO loro complementarità (e coi loro gilet
di estensione ma, con buona pace dei 9 DICEMBRE 2017 abbinati), che si accende il fuoco vero,
riccardoni, quanto a espressività e perché ci dispiace per il simpatico Andy
sensualità non ce n'è per nessuno. Fletcher ma è nella coppia che risiede
la vera forza dei Depeche Mode: yin
Un'altra verità è che i Depeche Mode e yang, mente e corpo, luce e ombra,
sono un gruppo da concerti indoor: caldo e freddo, rock ed elettronica. Le
certo, hanno i numeri e la potenza per dicotomie che rendono immortali le
riempire gli stadi, però i colori scuri della canzoni e indimenticabile la loro resa
loro musica rendono innegabilmente live, ogni concerto un rituale pagano
meglio in luoghi più raccolti. Oltre agli scandito da inni come Never Let Me
spazi, in questa leg invernale del Global Down Again – dove nel mezzo del
Spirit Tour si è leggermente ridotta tradizionale ondeggiare di braccia il
anche la durata – molti fan hanno frontman spara magliette sul pubblico -,
criticato la setlist risicata, ma a domanda Enjoy The Silence, A Question Of Time,
diretta Gahan risponde “di più non ce la Walking In My Shoes, Personal Jesus,
faccio, potrei svenire sul palco”. Onesto, che chiude in gloria questa ennesima
non sono tutti Springsteen. Solo tre (black) celebration.
112 | RUMOREMAG.COM
DAL VIVO IN ARRIVO
È il solito gennaio, come sempre un mese con pochi concerti, ma l’overdose di novembre circola ancora nelle vene. La
Milano Music Week e tutta la raffica di live che si è portata dietro mi ha dimostrato ancora una volta che, quasi sempre, i
migliori concerti sono quelli fuori dall’hype e dalle grandi venues. Tre live in due settimane con meno di 100 persone, forse
anche 50, per tre band incredibili sul palco: Liars, Holy Fuck e Ho99o9, roba da essere a posto per un anno intero. Poca
gente, la band a un metro, ampio parcheggio e la libertà di prendersi una birretta senza perdersi un minuto di concerto.
28 GENNAIO 31 GENNAIO
WANG WEN COLTER WALL
MAGNOLIA (MILANO) LEGEND CLUB (MILANO)
Real post rock heroes cinesi, una band che da quelle parti Una voce che sembra arrivare da una botte di Jack Daniels,
ha piazzato 1500 sold-out (millecinquecento) nell’ultimo chitarra acustica e cassa. Colter Wall vi porterà nel deserto,
tour. Fossi in voi un po’ di curiosità l’avrei. occhio ai tumbleweeds sotto il palco.
RUMOREMAG.COM | 113
A CURA DI
BANDALARGA CHARLIE, IL MALE S ERG IO MES S IN A ra gla @ra d io gla d i o. i t
Charlie,
Il Male
In un mondo sempre più devoto al Charlie resta in carcere fino alla morte, a punk/teenage/rock'n'roll/true crime/
battibecco è difficile parlare di Charles 83 anni. underground interessato, magari anche
Manson, appena scomparso, senza che solo esteticamente, più al male che al
si scateni il finimondo. Il dibattito si Manson diventa uno dei criminali più bene. Lui non ha davvero niente da
polarizza, c'è chi inneggia, chi condanna noti al mondo. E suo malgrado incarna perdere. A 32 anni ne ha già passati
duramente, e si rischia di perdere una quantità infinita di fenomeni ben più di metà in carcere. Imprigionato
un'occasione per parlare di quei morti, più grandi di lui. La fine degli anni 60: definitivamente a 35, trascorre i
di Charles e un pochino anche di noi, e si dice che gli omicidi della Manson successivi 48 in custodia protettiva
del nostro modo di capire il mondo. Family, la cui vittima più nota è Sharon (perché se lo ammazzavi, entravi nella
Tate, moglie del regista Roman Polanski, Storia) prima di andarsene l'altroieri,
La vicenda è notissima: Manson è incinta di otto mesi al momento della come riportato in grande evidenza dai
il leader di una comune americana morte, abbiano chiuso culturalmente media del mondo intero: Charlie è uscito
di ispirazione hippy, e esercita una quel decennio, storicamente così di scena con tutti gli onori.
potente fascinazione sui componenti importante. Una certa deriva mistico/
di quella che i media chiameranno The sessual/delirante che ha ispirato Ovviamente bisogna ricordare che era
Manson Family. Nell'agosto del '69 l'immaginazione di molti: c'è un intero colpevole di aver ispirato gli omicidi
un gruppo di loro, composto perlopiù filone cinematografico Tate/LaBianca, e oggi possiamo
da donne, commette alcuni crimini (di youthexploitation, talvolta softcore) dire che ha scontato la sua pena per
particolarmente efferati, noti col che si ispira (anche) alla vicenda di intero. Non credo ci sia molto altro
nome di omicidi Tate/LaBianca. Dopo Manson. Nell'immaginario collettivo la da capire intorno al personaggio, non
alcuni mesi, diversi componenti della Family diventa il modello terrificante c'è una morale, il finale era noto. La
Family vengono arrestati, processati per ogni futura comunità di giovani, sua è certamente una vicenda fuori
e condannati. Non sembrano esserci magari un po' irregolari, con un leader dal comune, che definisce in parte la
dubbi sulla colpevolezza di queste carismatico. Chi ha visto Mindhunter narrativa "negativa" sui favolosi anni 60
persone, Manson in quanto ispiratore e sa che Charles era una star perfino - innanzitutto nel pensare collettivo, poi
Susan Atkins, Linda Kasabian, Patricia per l'FBI, che cercava di capire (più o nell'immaginazione maschile (le donne
Krenwinkel (la donna da più a lungo meno scientificamente) il fenomeno ammaliate dal carisma, la comune hippy,
in carcere in California) e Tex Watson dei random killers. E dopo l'ultimo orge e droga), e in quella di moltissimi
come esecutori materiali. Non vengono arresto Manson si incarica, con successo, teenager (e non) "in una certa fase". E
giustiziati solo perché in quegli anni di impersonare il Male Assoluto. dimostra in modo perfetto di come la
la pena di morte era stata sospesa. Al Per la società occidentale diventa società intera (magari legittimamente)
momento tutti i responsabili ancora vivi l'incarnazione vivente della malvagità: abbia bisogno di incarnare il male in
sono ancora in prigione, nonostante rilascia dichiarazioni estreme, si tatua una persona, che in certi casi diventa
le ripetute richieste di libertà vigilata: una svastica in fronte, si comporta un simbolo. Negli scorsi 50 anni, senza
quel crimine è talmente scolpito nella da rockstar. E lo diventa davvero: è alcun dubbio, questo onore è toccato a
psiche collettiva che non può esserci oggetto di ispirazione, di omaggio e Charles Manson.
alcuna clemenza. Arrestato quasi subito, reverenza da parte di un vasto universo
114 | RUMOREMAG.COM
Participating Galleries
.
DISCHI AL DI SOPRA
D I O G N I S O S P E T TO
100 CAPOLAVORI DIMENTICATI
DAGLI ARCHIVI SEGRETI DELLA MUSICA ITALIANA
6 P REFAZ I ONE
9 50 + 50: I DI SCHI
6 3 EX T R A: GLI A LT RI 50
PER RUMORE:
Direttore responsabile: Marco De Crescenzo
Direttore editoriale: Rossano Lo Mele
Coordinamento redazionale: Alessandro Besselva Averame
Direttore artistico: Stefano Manzi
PER LA GUIDA:
Concept: Rossano Lo Mele
Progetto grafico: Stefano Manzi
Prestampa: Michela Marcelli
Editing: Alessandro Besselva Averame
Copertina: Steuso, 2017
GIONA A. NAZZARO. Delegato Generale della Settimana Internazionale Della Critica Di Venezia.
Programmatore di Visions Du Réel (Nyon). Scrive su “Rumore” dal numero 12. È autore di numerosi libri (fra i
quali Action! Forme Di Un Transgenere Cinematografico).
Collabora regolarmente con il quotidiano “il manifesto”.
MARCO PECORARI (Copparo, FE,1976). Comincia a scrivere di musica come fanzinaro a metà dei
‘90, fuggito dal suo paese per frequentare l’università a Bologna da pendolare. Su “Rumore” ha ucciso la
rubrica Demokrazia, di cui è stato l’ultimo responsabile con l’alias Er-P. Oltre al cinema ama il wrestling
e il basket giocato sporco.
- Dì, Tuco, ti piace la musica?
- La musica? Ah, sì che mi piace: fa bene alla digestione.
(Da Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo)
P R EFAZ IO NE
Give me some music; music, moody food
Of us that trade in love
(William Shakespeare, Anthony And Cleopatra, 2.51-2)
Doveva essere una guida ai piaceri che la musica da film italiana offre instancabilmente a chiunque
si avvicini alle cosiddette colonne sonore. Invece, di piaceri in piaceri, sempre nuovi e sempre
diversi, il libro si è trasformato in una sorta di nota alle note a pie’ di pagina di una storia parallela
del cinema italiano e di conseguenza dell’Italia di cui è stato espressione. I nomi e le connessioni
che emergevano instancabilmente dai solchi dei dischi e dalle collaborazioni artistiche fra i
musicisti si sono andate disponendo come una mappa segreta, eppure alla portata di tutti, di un
altro paese. Si andava delineando un’Italia più simile a una fata morgana, a un’allucinazione, che
a quella dell’immagine tradizionale che la storia e la cronaca ci hanno consegnato. Eppure è tutto
vero. Più vero del vero, se si vuole. Ogni disco, ogni nome, si è presentato, si presentava, come un
varco dimensionale verso altre storie e altri mondi.
Questa guida, insomma, è sfuggita felicemente di mano a chi la stava scrivendo. Diventando
(anche) un’altra cosa. E poi, attraverso il genio e il talento dei maestri che celebriamo in queste
pagine, da intendersi prima di tutto come una dichiarazione d’amore senza remore nei confronti
del loro lavoro e la loro straordinaria, multiforme versatilità, omaggiamo anche un cinema italiano
forse “minore” ma fiero, libero, selvaggio, spudorato, creativo, folle, visionario, spericolato e,
perché no?, genialmente cialtrone. Eppure, se c’è una cosa che non interessa a chi ha redatto
la presente guida è partecipare al culto di una nostalgia antistorica alimentata da un’industria
culturale sempre più autoreferenziale. Un affronto simile ai nostri adorati maestri cui dobbiamo
più di quanto mai riusciremo a restituire non potremmo mai farlo.
Giona A. Nazzaro
•| 6 |•
UN MA R E IN TE RI ORE NE L L E OR E CC H I E
di Bertrand Mandico*
La prima volta che una musica da film italiana ha inondato le mie orecchie è stato quando avevo
appena cinque anni. Mi avevano portato a vedere Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo di Sergio Leone al
cinema. Si è trattato senz’altro del primo tsunami cinematografico che abbia mai vissuto. La corsa
di Eli Wallach nel cimitero, orchestrata da Ennio Morricone, ha marcato a fuoco i miei timpani. Ennio
Morricone all’apice del suo talento, lirico, sottile, commovente e divertente. Mi sono innamorato
all’istante del cinema. Ho scoperto in quel momento cos’è l’osmosi perfetta di un film: soggetto,
interpretazione, immagine e musica.
Poi crescendo, vagabondando, sempre assetato, mi sono dissetato con maggiore consapevolezza alle
sorgenti del cinema italiano. Talmente ricco e stratificato di cineasti diversissimi fra loro. Autentici
geni, grandi maestri, piccoli maestri, artigiani, creatori... Poco importa la gerarchia, creatori ispirati
che hanno dato corpo a una filmografia tentacolare attraverso decenni madreperlacei (dalla fine
degli anni 50 all’inizio degli anni 80).
E ogni film di questo periodo magico reca con sé torrenti di creazioni musicali che irrigano le sequenze,
tracimano oltre e al di sopra delle immagini, bagnando le nostre orecchie sin dal primo ascolto...
Le colonne sonore italiane costituiscono un grande mare interiore nel continente del cinema. Un
mare nel quale posso navigare come un Ulisse inebriato dal canto delle Sirene senza mai desiderare
di uscirne...
Anche oggi continuo a scoprire delle nuove gemme del cinema di una volta, una vera e propria
esplorazione senza fine... con le sue correnti, i suoi grandi musicisti geniali e prolifici.
Il mio amore per le liste mi spinge a infilare qualche perla e brano scelto in questa prefazione.
La collana delle citazioni potrebbe essere infinita e avvolgermi la testa sino a soffocarmi...
Non concepisco un film senza musica. Ci sono senza dubbio film secchi e brillanti, che possono fare
a meno del fluido musicale. Che tristezza però! Come degli occhi bellissimi senza lacrime salate...
*Regista francese, Bertrand Mandico (1971) è autore di una moltitudine di cortometraggi improntati a
un surrealismo visionario profondamente erotico. I suoi corti sono stati presentati alla Mostra d’Arte
Cinematografica di Venezia. Les Garçons Sauvages, il suo lungometraggio d’esordio, è stato presentato alla
32esima Settimana Internazionale del Critica di Venezia nel 2017 ottenendo il Premio Mario Serandrei - Hotel
Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico.
•| 7 |•
I CINQUANTA DISCHI
NICO FIDENCO 2+5 MISSIONE HYDRA 1966
NICO FIDENCO
2+5 Missione Hydra
DIGITMOVIES, 2010 (REGIA: PIETRO FRANCISCI, 1966)
N
ico Fidenco, ormai noto quasi esclusivamente per avere composto le musiche del ciclo
Emanuelle Nera di Joe D’Amato, è da sempre legato alla musica per il cinema. Noto
negli anni 60 come il cantante con la “voce d’angelo”, Fidenco (al secolo Domenico
Colarossi, classe 1933), si fa notare per la prima volta con What A Sky, brano
composto dal M° Giovanni Fusco per il film I Delfini di Francesco “Citto” Maselli (1960), che resta
per quattro settimane al numero uno delle classifiche dell’epoca (e le cronache narrano che per dare
voce alla canzone sia stato preferito a Little Tony). L’anno successivo il brano Come Nasce Un Amore
compare in La Commare Secca, esordio cinematografico di un giovanissimo Bernardo Bertolucci,
mentre Just The Same Old Line figura nel film La Ragazza Con La Valigia di Valerio Zurlini. Esibitosi a
San Remo l’anno in cui Luigi Tenco si toglie la vita al fianco di Cher con Ma Piano (Per Non Svegliarti),
Fidenco è stato il primo cantante italiano a infrangere la barriera del milione di copie vendute con
il 45 giri di Legata A Un Granello Di Sabbia, scritta assieme a Gianni Marchetti e arrangiata da
Luis Bacalov. Musicista colto e raffinato, che non ha disdegnato escursioni nell’hard (Immagini Di
Un Convento, Porno Holocaust di Joe D’Amato), con le musiche composte per 2+5 Missione Hydra
di fatto è come se avesse consapevolmente inventato, con decenni di anticipo, le ambientazioni
retrofuturiste di Stereolab e Broadcast. Bossanova e shake da abissi galattici. Sonorizzazioni quasi
rumoriste ottenute intrecciando effetti elettronici con elementi orchestrali compongono un universo
musicale che restituisce alla perfezione il senso di entusiasmo nei confronti della conquista dello
Spazio. La musica del M° Fidenco è il punto di fusione perfetto e insuperato fra un cocktail Highball
(o un Tom Collins) e la Saturday Night On Saturn di Les Baxter. Un disco pressoché perfetto ed
entusiasmante nel suo ingenuo stupore, così lungimirante e visionario. (G.A.N.)
TEO USUELLI
Alla Ricerca Del Piacere
BEAT RECORDS COMPANY, 2007 (REGIA: SILVIO AMADIO, 1972)
T
eo Usuelli (Reggio nell’Emilia, 13 dicembre 1920-Roma, 13 aprile 2009) frequenta
l’università di matematica di Milano e nel 1944 si specializza in musica e coro presso il
conservatorio Giuseppe Verdi. Partigiano durante la guerra di Liberazione, si trasferisce
a Roma dove collabora ai primi documentari di Michelangelo Antonioni e conosce
Marco Ferreri, con il quale sviluppa un sodalizio artistico che si articolerà per ben otto film fra i
quali capolavori come La Donna Scimmia (1964) e Dillinger È Morto (1968). Le musiche per il thriller
erotico Alla Ricerca Del Piacere, diretto da Silvio Amadio, Usuelli le compone a poca distanza da
quelle de L’Udienza di Marco Ferreri. Interpretato da Barbara Bouchet e da Rosalba Neri, il giallo di
Amadio si regge su una sceneggiatura improbabile eppure curiosamente affascinante. Pieno di scene
saffiche ipotizzabili solo nel cinema di genere degli anni 70 (con tanto di ralenti!), il film, non privo di
guizzi visivi, ha uno dei suoi maggiori punti di forza nelle musiche di Teo Usuelli. Il fulcro del lavoro
del compositore è ovviamente la leggendaria Piacere Sequence M36, brano sul quale la magnifica
e compianta Patrizia Viotti (protagonista di Erika di Filippo Walter Ratti) danza lasciva e sensuale
spogliandosi progressivamente, mentre Rosalba Neri inizia a fare l’amore con Petar Martinovitch sul
divano del salone. Apparso nella compilation Beat At Cinecittà della Crippled Dick Hot Wax!, il brano
cantato (sussurrato, sospirato...) dalla sempre eccellente Edda Dell’Orso è la reiterazione ossessiva
della parola “sexually” in un crescendo inimitabile. Che il resto del disco si tenga tutto su questo livello
di eccellenza è la prova del talento incomparabile di Usuelli, il quale, seppure non celebrato come altri
suoi colleghi, è riuscito a lasciare un segno indelebile sia nel giallo all’italiana che nell’estetica della
musica da film. Un maestro vero. (G.A.N.)
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DETTO MARIANO Amore Tossico 1983
DETTO MARIANO
Amore Tossico
PENNY RECORDS, 2016 (REGIA: CLAUDIO CALIGARI, 1983)
I
talia, ultimo atto: e voi intellettuali non avete mai discusso di come torna l’onda alla fine del
riflusso. Più che Maledetti Vi Amerò di Marco Tullio Giordana (con l’accoppiata de-genere
Flavio “l’ultimo treno della notte” Bucci e Biagio “Da Corleone a Brooklyn” Pelligra, due
dei migliori caratteristi italiani) è il film d’esordio del documentarista Claudio Caligari a
chiudere un’epoca. Quasi al pari di Cannibal Holocaust, Amore Tossico è il classico film di culto
che è stato più citato e discusso a sproposito che visto. La sua influenza però resta, anche a
distanza di 40 anni. Come per il film di Deodato, anche in questo caso l’indigeribilità culturale è
fonte inesauribile di citazioni e di omaggi, specialmente in campo musicale. Detto Mariano (1937)
inizia la carriera musicale entrando come tastierista nei Ribelli (nei quali militerà anche Demetrio
Stratos), inizialmente nati come backing band di Celentano, proprio grazie all’amicizia con “Joan-
Lui-è-peggio-di-me”. Entra nel giro del Clan legandosi specialmente al cane arrabbiato Bisturi/Don
Backy. Da lì attraverserà gli anni mettendo la sua firma su produzioni di Battisti, Milva, Albano e
Romina, Raffaella Carrà, sigle di cartoni animati (su tutti: Mazinga Z e Judo Boy). Nel mondo delle
colonne sonore parte dal cultissimo Uno Strano Tipo (1963), diretto da Lucio Fulci come veicolo
per un giovanissimo Molleggiato, per giungere sino alla serie TV S.P.Q.R. In mezzo film proverbiali
come Ho Fatto Splash, l’esordio di Maurizio Nichetti (1980), W La Foca di Nando Cicero (1982), e,
soprattutto, Eccezzziunale... Veramente di Carlo Vanzina (1983). Per Amore Tossico, Detto Mariano
utilizzò un prototipo all’avanguardia di Fairlight Series llX, ossia il primo computer musicale della
storia, che gli permise di accantonare il suo tradizionale stile tastieristico orchestrale producendo
così 30 dosi di acidissimi frammenti sonori. (M.P.)
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1970 GIORGIO GASLINI Bali
GIORGIO GASLINI
Bali
CINEVOX, 1971; DIGITMOVIES, 2010 (REGIA: UGO LIBERATORE, 1970)
I
mpossibile sovrastimare l’importanza di Giorgio Gaslini. Medaglia d’oro ai benemeriti della
cultura e dell’arte, Gaslini, nato a Milano nel 1929 e scomparso a Borgo Val Di Taro nel 2014,
ha avuto un ruolo cruciale per la diffusione della musica jazz in Italia. Musicista dotato di una
formazione solidissima, nutriva una passione per talenti poco accettati dall’accademia come
Anthony Braxton (Four Pieces, 1982) e Albert Ayler (Ayler’s Wings, 1991). Attivissimo politicamente,
a cavallo degli anni 60 e 70 realizza lavori imprescindibili come Fabbrica Occupata (con Jean-Luc
Ponty), Colloquio Con Malcolm X (Colloquy With Malcolm X) A Musical Action By e Murales Live. Al
cinema Gaslini giunge nel 1961 componendo per Michelangelo Antonioni le musiche de La Notte.
Curiosamente, nonostante l’imprimatur del regista, il resto della filmografia gasliniana si muove,
tranne rarissime eccezioni, nei meandri del cinema di genere più oscuro. Ad ascoltare da presso i
lavori in questione, però, ci si rende conto che Gaslini lavorava in assoluta autonomia rispetto al
materiale di partenza, a volte lasciandosi trasportare esclusivamente dalle informazioni e suggestioni
della sceneggiatura. Nel caso di Bali (Incontro D’Amore A Bali), film dalla sorte travagliata diretto da
Ugo Liberatore e distribuito con scarso successo nel 1970, Gaslini scrisse molta più musica di quanta
fosse effettivamente necessaria, registrando addirittura uno score alternativo con un’orchestrazione
diversa. Riflettendo così in parte la sorte del film, che fu rimaneggiato da Paolo Heusch, il quale
diresse poi delle scene aggiuntive con Ilona Staller. Bali, nonostante esiti successivi maiuscoli come
Le Sorelle e La Notte Dei Diavoli, resta probabilmente la pagina cinematografica più memorabile
(insieme a La Notte) del musicista. Affascinato dalla musica gamelan, Gaslini intreccia diverse
matrici sonore creando così un esempio insuperato di lounge music avanguardistica, colta. (G.A.N.)
RIZ ORTOLANI
Cannibal Holocaust
LUCERTOLA MEDIA, 1995; MONDO, 2015 (REGIA: RUGGERO DEODATO, 1980)
N
on esiste una sola edizione italiana fra le sette ristampe ufficiali (quattro americane,
due inglesi e una tedesca): lo diciamo giusto per dare un’idea di quanto nel Belpaese
questa colonna sonora sia, a distanza di quasi 40 anni, ancora indigeribile, almeno
quanto il film di Ruggero Deodato (probabilmente il film più censurato e bandito
della storia del cinema mondiale, che come è noto costò al regista anche problemi giudiziari).
Riz Ortolani (all’anagrafe Riziero, 1926-2014), candidato all’Oscar e vincitore di un Grammy nel
1962 con More, tema principale di Mondo Cane, la madre di tutti i mondo movie (interpretato
poi fra gli altri da Frank Sinatra e dalle Supremes di Diana Ross), ha composto musica per oltre
200 film di ogni genere. Oltre che per Gualtiero Jacopetti, ha lavorato stabilmente con Antonio
Margheriti (il gotico), Carlo Lizzani e Damiano Damiani (il poliziottesco che strizza l’occhio al
cinema dell’impegno), Umberto Lenzi e Lucio Fulci (il giallo all’italiana), Sergio Corbucci, Pasquale
Festa Campanile e Pupi Avati (le commedie agrodolci), Tinto Brass, senza contare l’era degli
sceneggiati televisivi (tra tutti La Freccia Nera di Anton Giulio Majano interpretato da Loretta
Goggi e Arnoldo Foà). E, impossibile non citarlo, Fratello Sole, Sorella Luna di Franco Zeffirelli,
ripreso anche da Donovan. Due i temi di Cannibal Holocaust che rimangono impressi ogni volta
che si ascoltano. Quello principale, usato significativamente in apertura e in chiusura del film,
che unisce musica “classica” (l’arpeggio di chitarra acustica iniziale) ed elettronica (il synth
usato per creare tensione e angoscia). Ma è soprattutto il brano Adulteress’ Punishment, che
accompagna una delle scene più crude del film (la violenza sessuale e l’omicidio rituale ai danni
di una adultera) a costruire la leggenda: i classici e drammatici viole e violoncelli alla Ortolani
trafitti da improvvisi loop elettronici, ai limiti dell’industrial. (M.P.)
FRANCO MICALIZZI
Chi Sei?
CAM, 1974; FOUR FLIES, 2017
(REGIA: OVIDIO G. ASSONITIS [O. HELLMAN], ROBERT BARRET [R. BARRET], 1974)
I
l M° Franco Micalizzi (1939) non ha bisogno di presentazioni. Il suo sensuale e robusto groove
funk orchestrale, amato e campionato ovunque, è assurto ormai a dimensioni leggendarie
(senza contare le collaborazioni con artisti diversissimi fra loro come i Colle Der Fomento e
il trombettista Fabrizio Bosso). Simbolo stesso del suono “poliziottesco”, si fa conoscere nel
1970 con il tema ormai leggendario di Lo Chiamavano Trinità cantato dall’italoaustraliano Annibale
Giannarelli e fischiato da Alessandro Alessandroni. Tre anni dopo, il M° Micalizzi firma le musiche de
L’Ultima Neve Di Primavera, pietra angolare del cosiddetto “lacrima movie”. Diretto da Alessandro
Blocksteiner (l’autore delle musiche di Apocalypse Domani di Antonio Margheriti), il tema del film
diventa un clamoroso successo nella sua versione a 45 giri. Quando nel 1974 Micalizzi firma le
musiche di Chi Sei?, rip-off claustrofobico de L’Esorcista diretto da Ovidio G. Assonitis, l’uomo che fra
le altre cose passerà alla storia per aver licenziato un giovanissimo James Cameron sul set di Pirahna
II (“se stavo a dà retta a lui stavo ancora a ‘ffà Pirahna II”, testuale), il maestro non è ancora la firma
principe del poliziottesco italiano. Vanta cose meravigliose come I Due Volti Della Paura (assaggiare
la magnifica Gimkana per farsene un’idea) ma il suo marchio di fabbrica jazz funk che macina Isaac
Hayes e(d) (Eumir) Deodato appare per la prima compiutamente fra i solchi di Chi Sei? L’equilibrio fra
l’orchestrazione e la ritmica jazz funk è semplicemente magistrale. Nell’ascoltare il disco, e per chi
non ha mai visto il film, si fatica a immaginare che tale musica sia nata per commentare un cupo film
di possessioni demoniache e non uno stiloso poliziesco urbano blaxploitation. Micalizzi funziona a
pieno regime e il piacere dei musicisti è assolutamente tangibile nella corposità di un suono che di lì
a qualche anno diventerà il segno di un genere e il riflesso di un’intera epoca e produzione. (G.A.N.)
A
lberto Baldan Bembo, scomparso il 5 novembre 2017, era il fratello di Dario, quello
dell’ineffabile tormentone Amico È. Attivo anche sotto la copertura di una serie di
pseudonimi, Bedan, Shorty Baldan e Blue Marvin, ha collezionato collaborazioni
diversissime fra loro. Da Mina a Gerry Mulligan e Astor Piazzolla, Baldan Bembo è
stato una delle presenze ineludibili della musica italiana degli anni 60 e 70. Come compositore ha
firmato partiture per alcuni dei più leggendari film di genere come Ecco Lingua D’Argento (interpretato
da Carmen Villani), Velluto Nero, L’Ultima Orgia Del III Reich e Gola Profonda Nera (con la splendida
transessuale Ajita Wilson). Per l’instancabile Piero Vivarelli, Baldan Bembo firma uno dei suoi lavori
più memorabili e giustamente celebrati (nel quale è possibile apprezzare l’ARP Synthesizer 2600 che
amava anche Marcello Giombini) per quello che invece è considerato - ingiustamente! - uno dei titoli
più infimi della filmografia del regista. Se Vivarelli millantava genialmente che il suo film era ispirato al
Kama Sutra e alla sua filosofia, Baldan Bembo, per il brano Kamasutra, “plagia creativamente” Heaven
On Their Minds di Andrew Lloyd Webber e Murray Head, brano tratto da Jesus Christ Superstar. Inutile
sottolineare che il risultato è quasi superiore all’originale (ed è stato campionato anche dagli Stereo
MC’s per Running, come ricorda Stefano Gilardino nelle note della ristampa). In poco meno di mezz’ora,
il tutto dura 28 preziosissimi minuti, Baldan Bembo ci offre un catalogo completo dell’esotismo erotico
in musica in voga negli anni 70: jazz lounge orientaleggiante di primissima scelta. Per chi poi volesse
avventurarsi alla scoperta delle altre gemme del catalogo del Nostro, sono decisamente imperdibili
Happy Music And Crazy Music (realizzato con David Perian) e The Soul Of Ali Ben Djamballa, titoli
che fra i collezionisti e gli appassionati di musica da sonorizzazione girano a cifre mostruose. (G.A.N.)
FRANCESCO DE MASI
Colpo Maestro Al Servizio Di Sua Maestà Britannica
BEAT RECORDS COMPANY, 2006 (REGIA: MICHELE LUPO, 1967)
U
na filmografia sterminata, quella del M° Francesco de Masi (1930-2005). Una
carriera nella musica per film iniziata presto, alla fine degli anni 50. Diplomatosi
al Conservatorio di Napoli di San Pietro a Majella sotto la guida del M° Achille
Longo, De Masi è stato attivo soprattutto nel genere peplum (i sandaloni dell’antica
Roma), lo spaghetti western e lo spionistico. Autore con una solidissima preparazione classica
alle spalle, collabora a lungo con Folco Quilici, per il quale realizza le musiche di Ti-Koyo E Il Suo
Pescecane, riprese molti anni dopo da Pappi Corsicato nel suo film Il Seme Della Discordia. Con la
collaborazione dell’amico Alessandro Alessandroni (con il quale aveva collaborato anche per Lesbo
di Edoardo Mulargia) e dei suoi Cantori Moderni (che forniscono i cori), De Masi offre a Michele Lupo
una sfavillante e ironica versione tutta italiana delle atmosfere “jamesbondiane” tanto in voga alla
fine degli anni 60. Musica composta con l’ausilio di un organo Farfisa e un amplificatore a valvole
durante una vacanza invernale finita male a causa di incidente sciistico, evidenzia la versatilità del
M° De Masi il quale, pur operando all’interno di canoni ben definiti, modula i suoi temi attraverso
una serie di variazioni mai ripetitive attingendo al jazz, allo swing e al beat. Un effervescente cocktail
ad altissimo tasso lounge, cui i brani vocali Don’t Be That Way (cantata dal mitico Raoul) e Il Mondo
Va Così offrono una coloritura squisitamente pop. Musicista che ha lavorato con moltissimi registi,
quasi sempre al servizio di un cinema popolare che non esiste più, De Masi ha firmato anche Storie
Scellerate, Sogni E Bisogni e Mortacci di Sergio Citti, Quel Maledetto Treno Blindato e Fuga Dal
Bronx di E.G. Castellari, La Svastica Nel Ventre e Napoli Spara! di Mario Caiano, Thunder di Fabrizio
De Angelis e cult assoluti come Lo Squartatore Di New York di Lucio Fulci e Il Magnifico Avventuriero
di Riccardo Freda. (G.A.N.)
LALLO GORI
Come Svaligiammo La Banca D’italia
FOUR FLIES, 2015 (REGIA: LUCIO FULCI, 1966)
I
film di Franco e Ciccio sono da sempre la bestia nera della critica cinematografica
italiana. Nemmeno Come Inguaiammo Il Cinema Italiano - La Vera Storia Di Franco E
Ciccio, lo splendido “documentario” di Ciprì&Maresco dedicato ai due comici italiani, ha
cambiato la percezione generale sulla sterminata filmografia della coppia. Apparsi per la
prima volta al cinema nel film Appuntamento A Ischia di Mario Mattoli, a fianco di Domenico
Modugno, esordiscono come coppia comica grazie al compianto Riccardo Pazzaglia con il film
L’Onorata Società. Il successo è immediato e impressionante, tanto che nel solo 1964 i due sono
protagonisti e/o appaiono in ben 16 film e l’anno successivo in 11. Il regista che maggiormente
seppe dar corpo alla comicità del duo fu probabilmente Lucio Fulci, che offrì loro il copione de
I Due Della Legione, pensato originariamente per Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi. Lavorando
con i due, il regista elimina progressivamente le scorie dell’avanspettacolo per dare corpo a una
forma visiva che in Come Svaligiammo La Banca D’Italia (1966) si manifesta come compiutamente
cinematografica. E non è un caso che la musica composta da Lallo Gori (1927-1982) per il film
rispecchi la straordinaria vitalità ritmica della pellicola di Fulci. Autore di quasi una novantina
di partiture per altrettanti film, fra i quali titoli di culto come ...A Tutte Le Auto Della Polizia di
Mario Caiano, Quante Volte Quella Notte di Mario Bava e La Lupa Mannara di Rino Di Silvestro,
Gori firma un’elegantissima colonna musicale jazz infiocchettata da atmosfere beat e lounge, cui
i Cantori Moderni di Alessandroni conferiscono il loro tocco inconfondibile. Al flauto il maestro
Gino Marinacci, che rende il tutto ancora più invitante, mentre Oh No Baby, scritta da Ebe De
Paulis su parole di Fulci, è un esempio di sixties pop irresistibile. Un autentico gioiello tutto da
riscoprire. (G.A.N.)
SANDRO BRUGNOLINI
Fantabulous. La Donna, Il Sesso E Il Superuomo
BEAT RECORDS COMPANY, 1968; FOUR FLIES, 2015 (REGIA: SERGIO SPINA, 1967)
S
andro (Alessandro) Brugnolini (Roma, 1931) si è fatto conoscere come membro, compositore
e sassofonista della Modern Jazz Gang nella quale militavano Cicci Santucci (tromba),
Enzo Scoppa (flauto e sax tenore), Carlo Metallo (sax baritono), Puccio Sboto (vibrafono),
Amedeo Tommasi (pianoforte), Roberto Podio (batteria) e Maurizio Majorana (contrabbasso).
Considerato una delle figure più carismatiche e appassionanti della musica da film italiana, attraverso
l’alias Narassa ha firmato anche una serie di lavori, come Viaggio Pop 1&2, entrati di diritto nella lista dei
titoli imperdibili delle musiche da sonorizzazione. L’esordio nella musica da film avviene per Brugnolini
con Gli Arcangeli, film di Enzo Battaglia per il quale compone, arrangia e dirige le musiche eseguite dalla
Modern Jazz Gang. Quattro anni dopo il giornalista Sergio Spina lo chiama a scrivere le musiche del suo
film Fantabulous. La Donna, Il Sesso E Il Superuomo. Spina, intellettuale di sinistra, affascinato dalla
pop art e dall’arte contemporanea, immagina il suo film come un fumetto, con tanto di onomatopee e
strappi di montaggio. Sceneggiato fra gli altri con la collaborazione di Furio Colombo e Ottavio Jemma,
il film viene presentato al 31esimo festival di Locarno, nel 1967. Brugnolini compone le musiche del film
in una manciata di giorni alla FonoRoma, il luogo d’elezione per la registrazione di musica per il cinema.
Ad assisterlo, il Complesso di Rhythm & Blues Giampiero Graziano (aka Gepy). Alla tromba, il fido
Santucci. Nelle note del disco Brugnolini ricorda come all’epoca avesse tentato di convincere varie case
discografiche a pubblicare l’album, che invece resta inedito (tranne due brani) e assurge a Graal del jazz
da cinema italiano. Il disco edito dalla Four Flies è stato ottenuto confrontando due master tape diversi
provenienti dagli archivi di Brugnolini e da quelli della Beat Records. Una gemma perduta, finalmente
ritrovata. (G.A.N.)
Un brano: Sal
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BIXIO/FRIZZI/TEMPERA Fantozzi/Il Secondo Tragico Fantozzi 1975
N
ella continua lotta intestina fra intestino e materia grigia, nel ritratto piccolo
piccolo di borghesia, non stiamo né col bianco né col nero. Non vogliamo né
i colonnelli né i federali: stiamo nella zona grigia del pop, nella sua accezione
di popolare ma non populista. E allo stesso tempo non ci stancheremo mai di
augurare a tutti i Guidibaldi Maria Riccardelli di ogni tempo e luogo cure Lodovico a base di visioni
ininterrotte della sacra trinità filmica fantozziana. Dei due film di Salce scegliamo di non sprecare
una sola parola. Della musica che rimarrebbe da dire allora? Frizzi, il cui nome è legato ormai
indissolubilmente a quello di Lucio Fulci, esordisce giovanissimo musicando Ed Ora... Raccomanda
L’Anima A Dio!, un western di Demofilo Fidani (regista di culto, considerato - ingiustamente? - uno
degli Ed Wood de noantri, Medaglia d’oro del Ministero dello spettacolo, medium - con tanto di
pubblicazioni in materia - e scenografo fra le altre cose...). Incontra Vince Atlas Ufo Robot Tempera
e Franco Bixio e insieme danno vita a un trio che segnerà a fondo la musica italiana da film. La
musica dei due primi Fantozzi, a differenza di quella eseguita dal perfido maestro Canello, è un
irresistibile pastiche di motivi popolari e pop. Con punte a tratti addirittura “zappiane”. Fantozzi
s’incide a fuoco nell’immaginario collettivo italiano anche grazie alle musiche di Bixio/Frizzi/
Tempera. Impossibile pensare alle avventure del prode ragioniere senza le “musichette” che
hanno contribuito a saldarne la tragica epopea. Nel 2002 il trio si ricompone in occasione di una
rimpatriata storica: le musiche di Febbre Da Cavallo - La Mandrakata, sequel del capolavoro di
Steno diretto dal figlio Carlo Vanzina. Di Frizzi, in compagnia di Bixio e Tempera, andrebbero
riscoperti anche Nucleo Antirapina (Operazione K - Sparate A Vista) e Vai Gorilla (mentre del solo
Frizzi merita una menzione particolare Amore Libero - Free Love). (G.A.N., M.P.)
ENRICO SIMONETTI
Grazie... Nonna
BEAT RECORDS COMPANY, 2014 (REGIA: FRANCO MARTINELLI [MARINO GIROLAMI], 1975)
R
aro caso in cui il successo del figlio oscura il nome del genitore, Enrico Simonetti
(1924-1978), padre di Claudio, membro fondatore dei Goblin, è stato un compositore
e pianista oltre che un amatissimo conduttore televisivo. Celebre per le sue favole
raccontate al pianoforte, fu protagonista del Simonetti Show e di programmi di
grande successo a cavallo fra gli anni 60 e 70 come Il Signore Ha Suonato?, Aiuto È Vacanza,
al fianco di Isabella Biagini, L’Amico Della Notte e Non Tocchiamo Quel Tasto. Come direttore
d’orchestra lavora al fianco di Ornella Vanoni per la storica trasmissione Senza Rete e per Formula
Due, dividendo la scena con Loretta Goggi e Alighiero Noschese. Menzione speciale per la sua
interpretazione del pianista da saloon in Non Cantare, Spara, musical western della RAI nel
quale appare al fianco di Mina. Instancabile, è stato anche attore in film come, fra gli altri, Una
Ragazza Tutta D’Oro di Mariano Laurenti, Ridendo E Scherzando di Marco Aleandri e Grazie...
Nonna di Marino Girolami (ma firmato come Franco Martinelli). Di quest’ultimo compone anche
le musiche, interpretate da uno stuolo di giovanissimi dal talento stellare che si faranno poi
conoscere con il nome di Goblin. Il film, la cui colonna sonora oscilla fra un sornione disco groove
ironico ed elegante e atmosfere più dichiaratamente lounge e molto sbarazzine, negli anni ha
purtroppo acquisito una fama funesta a causa della presenza nel cast di un giovanissimo Valerio
(Giusva) Fioravanti, ex bambino prodigio (La Famiglia Benvenuti), protagonista poi della nefasta
stagione del terrorismo nero nelle fila dei NAR con il nome de “Il Tenente” dopo una militanza
nel Movimento Sociale Italiano. Grazie... Nonna è uno di quei piccoli film nelle cui pieghe si
ritrovano come ibernati pezzi di storia del nostro paese e del nostro costume. E le musiche di
Enrico Simonetti stanno lì a ricordarcelo. (G.A.N.)
AUGUSTO MARTELLI
Il Dio Serpente
CINEVOX, 1971/2008 (REGIA: PIERO VIVARELLI, 1970)
C
i sono poche cose che spiegano immediatamente che cosa siano stati gli anni 70
in Italia come la magnifica, iconica, irresistibile Djamballà di Augusto Martelli,
tema dell’altrettanto leggendario film Il Dio Serpente di Piero Vivarelli, un regista
che i musicisti dei suoi film se li sceglieva con cura meticolosa. All’epoca ci fu
anche una aspra polemica riguardante la paternità del brano, contestata a Martelli da un Dario
Baldan Bembo invitato a partecipare alle incisioni. Giovanissimo, non era ancora iscritto alla
SIAE, al contrario di Martelli che così risultò l’unico compositore del brano. Autore di canzoni
per Mina, della quale fu anche il compagno dopo che la cantante si separò da Corrado Pani,
Martelli ha lavorato pure con Giorgio Gaber, Ornella Vanoni, Johnny Dorelli, Giuni Russo e persino
Heather Parisi e Cristina D’Avena. A cavallo degli anni 80 e 90 ha firmato le musiche di numerose
trasmissioni televisive Mediaset come Ok, Il Prezzo È Giusto! e Casa Vianello. Cimentatosi anche
con la musica sacra, ha composto una Missa Antoniana eseguita dal Piccolo Coro dell’Antoniano
diretto da Mariele Ventre. Il Dio Serpente, invece, è il secondo film di Nadia Cassini (al secolo
Gianna Lou Muller), apparsa fugacemente in precedenza ne Il Divorzio di Romolo Guerrieri, che qui
indossa perfettamente le musiche di Martelli fra samba ed evocazioni voodoo (Zombie’s Mood),
seduzioni ritmiche (Drums And Drums) e salsa (Siempre Cantando). Disco che trasuda esoticismo
ed erotismo da ogni poro, coglie alla perfezione le grandi ossessioni del regista: i Caraibi, il sesso
e la musica. Prodotto da Alfredo Bini, complice di Vivarelli, il film, con le sue musiche, è ormai
entrato nell’immaginario collettivo, non solo del cinema di genere italiano ma anche in quello
di chiunque ami la musica da film. La ristampa in CD presenta ben cinque brani in più, fra i quali
due versioni alternative di Djamballà. (G.A.N.)
I
l tardo thriller zoologico di Bido brilla di luce propria, così come il successivo Solamente
Nero, la cui colonna sonora è testimone di una riuscita collaborazione fra i Goblin e Stelvio
Cipriani. In questo senso, così come i Goblin giocano un ruolo complementare nella creazione
della suspence argentiana, ascoltando la colonna sonora di questo film possiamo affermare
che lo stesso valga per l’isolato caso dei Trans Europa Express. Dietro alla ragione sociale
kraftwerkiana (il film di Bido è uscito nel 1977, lo stesso anno di Trans Europe Express) si celano
nomi chiave della musica italiana. Ai due sessionmen Adriano Monteduro (collaboratore della prog
band Reale Accademia Di Musica) e Glauco Borelli (già negli Alberomotore e bassista di Pierangelo
Bertoli) si affiancano Mauro Lusini (indovinate chi ha scritto e composto C’era Un Ragazzo Che
Come Me?), successivamente produttore di Nada e cantante nei Goblin dell’album pop Volo (1982,
sigla del programma TV Discoring!), e Gianfranco Coletta, pioniere della psichedelia italiana coi
Chetro & Co., fondatore del Banco Del Mutuo Soccorso e poi nella Reale Accademia Di Musica e
ne Gli Alunni Del Sole (quelli di À Canzuncella e Liù). Nonostante le ramificazioni professionali e
musicali, la musica contenuta nel disco non è una mera riscrittura di tematiche prog-gobliniane.
L’ossatura della colonna sonora è data dalla riproposizione ciclica e variata del tema principale (un
arpeggio che può evocare Suspiria e Profondo Rosso, intrecciato a un basso incalzante, cadenzato,
e un cantato spettrale: un brano inquietante che è il marchio di tutto il lavoro). Non mancano
percussioni ossessive, carillon, pezzi al pianoforte, urla distorte, vecchi brani al grammofono e
alla radio, frammenti quasi lounge, oltre a brani rock più canonici. A suo modo un classico. (M.P.)
Un brano: Sequenza #1
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DANIELE PATUCCHI Il Paese Del Sesso Selvaggio 1972
DANIELE PATUCCHI
Il Paese Del Sesso Selvaggio
BEAT RECORDS COMPANY, 2014 (REGIA: UMBERTO LENZI, 1972)
I
l Paese Del Sesso Selvaggio inaugura ufficialmente (in maniera involontaria) il genere
cannibalico italiano. Tratto da un soggetto di Emmanuelle Arsan (l’autrice di Emmanuelle),
sceneggiato da Francesco Barilli (Il Profumo Della Signora In Nero) e Massimo D’Avack,
il film si presenta(va) come una riscrittura tailandese di Un Uomo Chiamato Cavallo,
con Ivan Rassimov al posto di Richard Harris. Per comporre le musiche del film, la produzione
convoca Daniele Patucchi. Torinese, bassista, autodidatta, si era fatto notare muovendo i primi
passi professionali in complessi e orchestre jazz. Noto soprattutto per avere composto il tema
di Eutanasia Di Un Amore di Enrico Maria Salerno, Pane E Cioccolata di Franco Brusati e la
magnifica Telemark (dal film Squadra Speciale Antirapine di José Antonio De La Loma). Con
Stelvio Cipriani, Patucchi compone le musiche di Cara Sposa per Pasquale Festa Campanile. Fra
le altre attività professionali di Patucchi va ricordata la collaborazione con Massimo Bizzarri, a
lungo collaboratore di fiducia di Piero Ciampi e proprietario del locale trasteverino L’Angelo E Il
Diavolo, punto di ritrovo per cantautori come Paolo Conte, Don Backy, Rino Gaetano e molti altri,
con il quale scrive numerose canzoni che saranno interpretate da Giulio De Gennaro, cantautore
votatosi poi al giornalismo (vincitore nel 2012 del premio Ilaria Alpi per l’inchiesta Caccia Ai
Nazisti). Per il film di Lenzi, Patucchi compone un magnifico tema portante, rielaborato in diverse
chiavi ritmiche e armoniche. Affascinato dalle percussioni orientali, inserisce anche numerosi
frammenti sonori documentari che bilanciano splendidamente il sensuale esotismo dell’insieme.
Di Patucchi, inoltre, sono da riscoprire (almeno...) Il Sesso Della Strega, Dolce E Selvaggio e
lavori degli anni 80 come Turbo Time e I Predatori Dell’Anno Omega, tutti all’insegna di sonorità
elettroniche e disco. (G.A.N.)
GIOVANNI FUSCO
Il Sesso Degli Angeli
BEAT RECORDS COMPANY/GDM, 2011 (REGIA: UGO LIBERATORE, 1968)
A
nche se il nome di Giovanni Fusco resta legato a quello di Michelangelo Antonioni,
con il quale inizia a collaborare a partire dal documentario N.U. Nettezza Urbana nel
1948, per poi comporre le musiche di Cronaca Di Un Amore (1950), I Vinti (1953), La
Signora Senza Camelie (1953), Le Amiche (1955), Il Grido (1957), L’Avventura (1959),
L’Eclisse (1962) e Deserto Rosso (1964), la relazione del musicista di origini beneventane con la musica
da film risale alle origini stesse del cinema in Italia. Sin da giovanissimo, infatti, dirige piccole orchestre
durante la proiezione di film muti. Si diploma presso il conservatorio di Santa Cecilia dove studia, fra
gli altri, con Alfredo Casella e Fernando Germani. Nel 1936 inizia a comporre per il cinema firmando le
musiche di Joe Il Rosso di Raffaello Matarazzo. Nel corso della sua carriera, il M° Fusco ha collaborato
con registi come Mario Mattoli, Vittorio Cottafavi, Carlo Campogalliani e Carmine Gallone, e soprattutto
maestri del calibro di Alain Resnais (L’Anno Scorso A Marienbad, La Guerra È Finita). Il Sesso Degli
Angeli è l’ultima composizione per il cinema di Fusco, arrangiata e diretta da Gian Franco Reverberi
(vedi anche lo score di culto Riti, Magie Nere E Segrete Orge Nel Trecento di Renato Polselli, nda). Il
film, diretto da Ugo Liberatore, già regista di Bali, è una fantasia erotica che viaggia sulle ali del mito
della liberazione sessuale. Tanto basta però a Fusco per dare vita a uno straordinario spettro di sonorità
beat psichedeliche, nel quale s’intrecciano anche influenze classiche e legate alla musica religiosa.
Fra shake scatenati e i Cantori Moderni di Alessandroni, fanno capolino pure i Sorrows, gruppo beat
inglese. (G.A.N.)
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GIANNI MARCHETTI Il Sole Nella Pelle 1971
GIANNI MARCHETTI
Il Sole Nella Pelle
BEAT RECORDS COMPANY, 2011 (REGIA: GIORGIO STEGANI, 1971)
G
ianni Marchetti (1933-2012) ha segnato in profondità la musica popolare italiana.
Basti pensare a Legata A Un Granello Di Sabbia, scritta in collaborazione con Nico
Fidenco, e a Una Lacrima Sul Viso di Bobby Solo, di cui cura l’arrangiamento, per
avere un’idea della portata della sua influenza. Nel corso degli anni lavorerà anche
con i Ricchi E Poveri, Dalida e Sergio Bruni, ma la collaborazione musicale più profonda e continua
di Marchetti è quella con il cantautore Piero Ciampi, cui nel 2010 dedica anche un libro intitolato Il
Mio Piero. Attivissimo in televisione a cavallo fra Francia e Italia, collabora con Sergio Zavoli per
i programmi Nascita Di Una Dittatura (1972) e La Notte Della Repubblica (1989-1990). Marchetti
inizia a lavorare nel cinema a metà degli anni 60 e firma le musiche di film come L’Occhio Selvaggio
di Paolo Cavara, Emanuelle E Françoise (Le Sorelline) di Joe D’Amato e persino Cicciolina Amore
Mio firmato a sei mani da Amasi Damiani, Bruno Mattei e Riccardo Schicchi. Il Sole Nella Pelle di
Giorgio Stegani, secondo film di Ornella Muti dopo La Moglie Più Bella di Damiano Damiani, nel quale
l’attrice ritrova anche il magnifico Alessio Orano del film precedente, è una spudorata (sfacciata?)
fantasia hippy in cui la libertà sessuale proveniente da Oltreoceano è declinata secondo il più
canonico scontro generazionale. Film “fuitina” sotto mentite spoglie (Ornella scappa con l’hippy
Alessio, contro il volere di papà), resta un artefatto culturale curioso, che consente di analizzare i
numerosi fraintendimenti sul - e intorno al - ’68. Le musiche di Marchetti sono interpretate per buona
parte dai Middle Of The Road, band scozzese capitanata da Sally Carr, giunta in Italia sulla scia del
fenomeno “bitt” inglese. (G.A.N.)
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1967 FRED BONGUSTO Il Tigre
FRED BONGUSTO
Il Tigre
GDM, 2013 (REGIA: DINO RISI, 1967)
F
red Bongusto, commendatore dell’ordine al merito della Repubblica, è una istituzione
italiana. E anche se molti ricordano solo Una Rotonda Sul Mare, nella sua carriera
ci sono più cose di “quante la mia e la vostra filosofia possa contemplare”. Persino
un’elezione a consigliere comunale in quel di Bari nelle fila dell’allora Partito
Socialista e una targa d’argento consegnatagli da Silvio Berlusconi per i suoi 50 anni di carriera.
Nato a Campobasso nel 1935 con il nome di Alfredo Antonio Carlo Buongusto, ha conosciuto da
giovanissimo anche ottimi risultati nel tennis agonistico. Come musicista inizia a farsi notare
agli inizi degli anni 60 nel complesso de I 4 Loris. Ghigo Agosti (ossia il geniale “urlatore” Arrigo
Riccardo Agosti) intuisce il talento di Bongusto e gli scrive la canzone Bella, Bellissima, uscita su
un 45 giri sul cui lato B stava Doce Doce, uno dei massimi successi di sempre del cantante. Appare
al cinema ne Il Mattatore (1960) di Dino Risi e in Obiettivo Ragazze (1963) di Mario Mattoli, a
fianco di Franco e Ciccio. Esordisce come compositore di musica per film quattro anni dopo con
Il Tigre di Dino Risi, dopo avere vinto l’anno prima Un Disco per l’Estate con Prima C’eri Tu. La
musica per il cinema lo occuperà a tempo quasi pieno, permettendogli di dare vita a collaborazioni
privilegiate con maestri come Alberto Lattuada, Romolo Guerrieri, Salvatore Samperi e lo stesso
Dino Risi (Da non dimenticare però Fantozzi Contro Tutti, Fracchia La Belva Umana, il western
Uno Dopo L’Altro con Berto Pisano e Kamikazen - L’Ultima Notte A Milano di Gabriele Salvatores).
Il Tigre mette in luce la passione di Bongusto per il jazz e include la celeberrima Spaghetti A
Detroit. Autentico capolavoro, evidenzia inoltre l’amore di Bongusto per la musica brasiliana (come
dimostra Il Tigre - Bossa Sax). Un lavoro leggendario e inarrivabile. (G.A.N.)
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BERTO PISANO Interrabang 1969
BERTO PISANO
Interrabang
RCA, 1970; GDM, 2004 (REGIA: GIULIANO BIAGETTI, 1969)
C
agliaritano, Berto (Umberto) Pisano (1928-2002), come altri suoi colleghi, si è
fatto notare agli inizi della carriera come eccellente musicista jazz, suonando
assieme al fratello Franco nell’orchestra che accompagnava Fred Buscaglione.
Contrabbassista, ha composto e arrangiato numerose canzoni per personaggi del
calibro di Mina (Non Illuderti, su testo di Michelino Rizza, lato B del singolo Lunedì 26 Ottobre, Un
Piccolo Raggio Di Luna su testo di Nicola Salerno [ossia Nisa]). In televisione si è fatto conoscere
e apprezzare per A Blue Shadow, il tema principale dello sceneggiato televisivo Ho Incontrato
Un’Ombra, interpretato da Beba Loncar. Inizia a comporre per il cinema agli inizi degli anni 60. Fra
le cose notevoli di quel periodo, la musica composta per Sissignore, il terzo film da regista di Ugo
Tognazzi, il cui Tema Di Oscar è contenuto nel terzo volume della serie Beat At Cinecittà (Crippled
Dick Hot Wax!, 1999). Pubblicata inizialmente nel 1970 dalla RCA nella serie “SP” a tiratura
limitatissima, Interrabang, musica composta per il thriller erotico-esotico diretto da Giuliano
Biagetti e interpretato da Beba Loncar, Umberto Orsini e Corrado Pani, si presenta alla stregua di
un testo chiave per comprendere cosa è stata la musica lounge italiana degli anni 60. Languide,
solari e sensuali partiture orchestrali s’intrecciano con vivacissimi shake e beat irresistibili.
Brani come Il Colore Degli Angeli, un successo anche nella sua versione a 45 giri, o ...E Il Sole
Scotta, sono solo alcune delle gemme di Interrabang, disco che merita di essere scoperto nella
sua interezza. Fra gli altri lavori del M° Pisano sono assolutamente da scoprire anche Dove Vai
Se Il Vizietto Non Ce L’Hai? (esempio inimitabile di commedia sexy in chiave disco) e, soprattutto,
Kill!, per il film diretto dal romanziere francese Romain Gary (il marito di Jean Seberg). (G.A.N.)
MARCELLO GIOMBINI
La Bestia Nello Spazio
BEAT RECORDS COMPANY, 2013 (REGIA: ALFONSO BRESCIA, 1980)
M
arcello Giombini, nato a Roma nel 1928 e scomparso ad Assisi nel 2003, è stato
un precursore sotto moltissimi punti di vista. Avvicinandosi alla sua filmografia,
costellata di horror e film erotici al limite dell’hard (e a volte oltre), non si potrebbe
mai immaginare che sia lui la mente all’origine del fenomeno delle “messe beat”
(omaggiate dal complesso Gli Illuminati di Pierpaolo De Iulis con Prendi La Chitarra E Prega). Alle
critiche degli ambienti ecclesiastici Giombini era solito rispondere con le parole di San Basilio,
“anime e menti illuminate dal Verbo, mentre credevano di ricevere solo piacere dalla musica”. Autore
inoltre di canti dedicati alla Madonna, esperto di numerologia e appassionato di fantascienza, scrive
racconti con lo pseudonimo di Gianni Nebulosa per la rivista “Oltre Il Cielo”. Come se tutto ciò non
bastasse, Giombini è stato un pioniere della musica elettronica in Italia. Al pari di Alberto Baldan
Bembo, Giombini amava l’Arp 2600 e ne utilizzava addirittura due, montati l’uno sopra l’altro. I dischi
incisi per la Cam, Synthomania e Overground (senza dimenticare Computer Disco) testimoniano di
una creatività senza briglie. Fra le sue numerose partiture per il cinema (che comprendono anche
Antropophagus di Joe D’Amato e Occhi Dalle Stelle di Mario Gariazzo), La Bestia Nello Spazio
evidenzia la visionarietà di Giombini nel trascendere il materiale di base per esplorare tutte le
possibilità che la musica elettronica dell’epoca offriva. Il film, interpretato da Marina Hedman/
Frajese/Lotar e da Sirpa Lane, è un raro esempio di fantascienza porno realizzato da Alfonso
Brescia per sfruttare il successo de La Bestia di Walerian Borowczyk, e offre a Giombini lo spunto
per esplorare le sonorità elettroniche da lui tanto amate. Evidenziando richiami diretti alla musica
sacra e barocca, il disco è ancora di una modernità sconcertante. (G.A.N.)
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GIANFRANCO PLENIZIO La Gatta In Calore 1972
GIANFRANCO PLENIZIO
La Gatta In Calore
BEAT RECORDS COMPANY, 1972/2006; THE OMNI RECORDING CORPORATION, 2015
(REGIA: NELLO ROSSATI, 1972)
P
ianista, compositore e direttore d’orchestra, Gianfranco Plenizio (1941-2017) è oggi
ricordato quasi esclusivamente per il brano Grigio Perla contenuto nella colonna sonora
de La Gatta In Calore di Nello Rossati e ormai considerato l’epitome stessa della
lounge music cinematografica italiana. Come al solito, però, scavando si scoprono altre
sfaccettature del talento di Plenizio, che risulta personalità estremamente più complessa anche se,
come molti colleghi, in grado di adattarsi senza patemi d’animo a lavori su commissione per prodotti
cinematografici di genere, di ampio e rapido consumo. Vicino a Gillo Dorfles e a Bruno Maderna, ha
anche pubblicato un volume (fra i numerosi al suo attivo), Musica Per Film. Profilo Di Un Mestiere,
pubblicato per l’editore napoletano Guida nel 2006, nel quale riflette sul comporre per il cinema.
Autore di musica contemporanea e religiosa, lavora al servizio di compositori di assoluto rilievo come
Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Fred Bongusto, Fiorenzo Carpi e tanti altri, e in qualità di
direttore d’orchestra per film di registi come Mario Monicelli, Dino Risi, Ettore Scola, Marco
Bellocchio, Sergio Sollima, Brian De Palma e altri ancora. Come compositore frequenta soprattutto
la commedia erotica (al fianco di Rossati) e le varie derive del cinema erotico, collaborando anche con
Franco Lo Cascio (Ah Sì? E Io Lo Dico A Zorro! e L’Educanda) prima della sua trasformazione in Luca
Damiano, re del porno italiano ed europeo. Fra i lavori di assoluto rilievo di Plenizio, le musiche per
E La Nave Va di Federico Fellini. La Gatta In Calore, giallo erotico con venature psicologizzanti, dal
quale è tratto il brano Grigio Perla (che inaugura la serie Easy Tempo), esplora le tipiche ossessioni di
Rossati fra sesso e repressione, mentre la musica di Plenizio oscilla fra cupe esplorazioni di angosce
e dolcissimi, languidi abbandoni sensuali. Un lavoro esemplare. (G.A.N.)
BRUNO MADERNA
La Morte Ha Fatto L’Uovo
CINEVOX, 1968; FIN DE SIÈCLE MEDIA, 2008 (REGIA: GIULIO QUESTI, 1968)
G
iulio Questi (1924-2014), partigiano e intellettuale, oggi purtroppo è ricordato da
pochi, anche se un romanzo come Effetti & Scadenze (Rubettino, 2015), e soprattutto
le sue memorie, Se Non Ricordo Male (Rubettino, 2014), avrebbero dovuto e potuto
riaprire il discorso sulla sua importanza. Quando il regista incontrò Bruno Maderna
(1920-1973) aveva alle spalle Se Sei Vivo Spara, apocalittico western pre ‘68 che aveva fatto scalpore
per la sua violenza. La Morte Ha Fatto L’Uovo, film purtroppo dimenticato che si rivelerà profetico sia
sul piano formale che su quello musicale, sarà un fiasco, e la colonna sonora cadrà nel dimenticatoio.
Questi anticipa il filone giallo sexy detournandolo con uno humor grottesco e surreale, filtrandolo
attraverso le istanze controculturali, psichedeliche e pop dell’epoca, usando come pretesto la storia
di un triangolo amoroso con contorno di uova, polli e sesso fra la ricca imprenditrice avicola Gina
Lollobrigida, Jean-Louis Trintignant e la sexy meteora, indimenticabile, Ewa Aulin. Con queste
premesse è quindi solo fino a un certo punto strano imbattersi nel genio quasi alieno, nel suo caso
le due parole non sono esagerate, di Maderna, un talento che ancora bambino dirigeva le orchestre
della Scala e dell’Arena di Verona, che fu maestro di Luigi Nono, fondatore dello studio di fonologia
della RAI assieme a Luciano Berio e compagno di scuola di John Cage e Stockhausen ai Corsi Estivi
di Composizione per la Nuova Musica di Darmstadt. Salvo rari intermezzi melodici a base di chitarra
acustica e violino, solo Guaiaba, la straniante e tropicalista samba a base di chitarra e percussioni
con cantato bi-polare in portoghese, si può definire di facile ascolto. Il resto dei brani è letteralmente
tale: violini, archi, pianoforti e chitarre fatti a pezzi da Maderna che, in sintonia con Questi, decide
di maciullare la coppia omicida nel tritacarne per il mangime dei polli. (M.P.)
Un brano: Guaiaba
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OLIVER ONIONS La Polizia Incrimina La Legge Assolve 1973
N
ell’immaginario legato a cinema e televisione italiani, i fratelli De Angelis sono
gli Oliver Onions, autori delle musiche dei film con protagonista la coppia Bud
Spencer e Terence Hill (chi, fra i nati fra gli anni 60 e ‘70, quindi fra il nucleo
storico dei lettori di “Rumore”, non ha mai cantato una volta in vita sua Dune
Buggy ha avuto una infanzia triste, direbbe qualcuno), e quelli delle sigle dei cartoni animati (i
manga Galaxy 999 - prima del 5555 dei Daft Punk, Rocky Joe, Doraemon) e serie TV (Zorro, Spazio
1999, Sandokan e Orzowei citati da Elio ne Il Pippero). Come compositori di colonne sonore,
Guido (1944) e Maurizio (1947) devono invece la loro “legittimazione” nazionale e internazionale
all’insospettabile Wes Anderson, che ha ripreso il tema del loro Zorro (dal film di Duccio Tessari
del 1975, con Alain Delon) nel suo lungometraggio d’esordio del 1996, Un Colpo Da Dilettanti.
Autori prolifici e trasversali come solo chi ha attraversato il periodo ‘60-80 sa essere, hanno
collaborato stabilmente con i fratelli Corbucci, Steno, Sergio Sollima, Sergio Martino (Torso/I
Corpi Presentano Tracce Di Violenza Carnale, sempre del 1973, così come Milano Trema: La Polizia
Vuole Giustizia), ma devono la loro notorietà soprattutto al sodalizio con Enzo G. Castellari. Anche
in questo caso scegliere fra l’annata 1973 e la successiva è arduo. Per motivi “storici” la scelta
ricade, non ce ne voglia Steno, sulla colonna sonora del film che ha sancito la nascita, con tutti
gli stilemi, del genere poliziottesco. Oltre al climax chitarra-flauto-organo-percussioni del tema
portante Life Of A Policeman, è la riproposizione dello scatenato jazz funk Gangster Story in diversi
film successivi (Roma Violenta, Napoli Spara) a costruire la loro fama: roba capace di far ricrescere
all’ascoltatore le basette, trasformare i suoi skinny fit in zampa d’elefante e far ritornare la Alfa
Romeo Giulia 1600 in garage. (M.P.)
STELVIO CIPRIANI
La Polizia Ringrazia
DIGITMOVIES, 2009 (EDIZIONE CD CON SQUADRA VOLANTE); DAGORED, 2015
(REGIA: STEFANO VANZINA, 1972)
D
a veri amanti della musica e del cinema pop in tutte le accezioni, gli autori di
questa guida, alla morte di Paolo Villaggio, più che sul dibattito (“No! Il dibattino
no!”) relativo a La Corazzata Potëmkin si sono confrontati su una licenza presa
contestualmente in quei fotogrammi, apparentemente secondaria e/o collaterale.
Perché il ragionier Fantozzi, ribellandosi al professor Guidobaldo Maria Riccardelli ed imponendogli
la visione forzata di film come L’Esorciccio e Giovannona Coscialunga, storpia il titolo del film di
Stefano Vanzina in La Polizia Si Incazza? L’unico film in cui Steno si firma col suo vero nome è
considerato dagli espertoni la chiave di volta del passaggio dal film poliziesco al popolarissimo
(negli anni 70) poliziottesco italiano: oltre a scene di azione pura, compare, per la prima volta, la
polizia nel titolo. Alle musiche c’è Stelvio Cipriani (1937), giunto al successo nel 1970 con Anonimo
Veneziano, che, guarda caso, aveva come regista il commissario protagonista del film in oggetto:
un Enrico Maria Salerno molto meno incazzato degli allievi sui generis Merli, Nero, Merenda e
Gasparri (che verrà “musicato” con ottimi risultati, sempre da Cipriani, nella trilogia di Mark Il
Poliziotto, con più funk e meno clavinet). Con brani melodici e malinconici ricamati dalla chitarra
fuzz, contrapposti alla cupezza di archi e clavinet, Cipriani crea l’equivalente sonoro di quel clima
inquieto, da strategia della tensione, caratteristico dei primi anni 70 italiani. Che rielaborare i propri
successi non sia coverizzare stancamente se stessi Cipriani poi lo dimostrerà arrivando a variare
genialmente i suoi temi più famosi. Ascoltare il trittico La Polizia Chiede Aiuto/Sta A Guardare/Ha
Le Mani Legate e l’elettronica quasi library di Tentacoli (film che sfrutta il successo de Lo Squalo)
per credere (M.P.)
GIANNI FERRIO
La Poliziotta
RCA SP, 1975; FOUR FLIES, 2015 (REGIA: STENO, 1974)
G
ianni Ferrio (1924-2013) ha composto più di un centinaio di partiture di musica da
film. Come autore di canzoni ha composto Parole Parole, eseguita da Mina in tandem
con Alberto Lupo, Improvvisamente, Ora O Mai Più, Questa Cosa Chiamata Amore
e altre ancora. Sempre per Mina ha curato gli arrangiamenti del disco Mina Quasi
Jannacci (1977). Ha collaborato inoltre con Fred Bongusto, Johnny Dorelli e il Quartetto Cetra.
Ferrio giunge al cinema grazie al venerabile Mario Mattoli e per anni si divide sostanzialmente fra
musiche per commedie e western all’italiana (di cui si può avere un’eco nel brano Il Mongibello de
La Poliziotta). Per Duccio Tessari (regista fra l’altro de Il Ritorno Di Ringo) compone le musiche di Una
Farfalla Dalle Ali Insanguinate e Tony Arzenta, mentre per Luciano Ercoli firma la magnifica La Morte
Accarezza A Mezzanotte al cui tema principale, Valentina, Mina presta la sua inconfondibile voce.
Altro titolo impareggiabile di Ferrio, I Caldi Amori Di Una Minorenne, noto anche come Perversion
Story, dove il compositore mette in luce tutta la sua abilità nel destreggiarsi fra ritmi moderni e
sonorità cinematografiche. La Poliziotta, in questo senso, è probabilmente uno dei suoi vertici
insuperati, allegro, frizzante e scatenato. Fra jazz funk, con addirittura tocchi di blaxploitation, un
organo Hammond che spadroneggia, abbondanti dosi di bossa nova e la voce di Edda Dell’Orso, il
disco non accusa un solo momento di stanchezza. Considerato che la prima stampa del 1975 viaggia
su cifre astronomiche, la ristampa della Four Flies colma un vuoto notevole. Brani come Almost Love,
Anonima Assassini, Il Veglione e Azucar evidenziano alla perfezione l’ampiezza del talento di Ferrio
e il suo contagioso divertimento nel confondere sempre le carte in tavola. (G.A.N.)
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1972 PIERO UMILIANI La Ragazza Dalla Pelle Di Luna
PIERO UMILIANI
La Ragazza Dalla Pelle Di Luna
OMICRON, 1971; EASY TEMPO, 1999; SCHEMA, 2016 (REGIA: LUIGI SCATTINI, 1972)
P
iero Umiliani (1926-2001) è un gigante. Anche se il suo nome è legato soprattutto al
magnifico tormentone Mah Nà Mah Nà, tratto dalla colonna sonora del mondo movie
Svezia, Inferno E Paradiso, cantato da Alessandro Alessandroni con la moglie Giulia De
Mutiis (la Kema di Alle Sorgenti Della Civiltà) ed eseguito dai Marc 4, non basterebbe
questo volumetto per contenere tutte le sfaccettature della sua sterminata produzione. Diplomato
al conservatorio, è una delle personalità più carismatiche legate alla diffusione del jazz in Italia. Nel
1958 scrive le musiche per I Soliti Ignoti, capolavoro seminale della commedia all’italiana diretto
da Mario Monicelli, l’anno successivo quelle del programma TV Il Mattatore con Vittorio Gassman.
Attivo anche sotto numerosi pseudonimi (Rovi, Catamo, M. Zalla, L’Ingegner Giovanni & Famiglia,
Tusco e altri ancora) è stato uno dei pionieri della musica elettronica in Italia. Nelle note della
ristampa Easy Tempo, Umiliani ricorda che nel 1970 riesce finalmente a realizzare il sogno di uno
studio di registrazione e di un’etichetta (la Liuto) attraverso cui distribuire la sua musica. In questo
clima di libertà e sperimentazione nasce la musica per La Ragazza Dalla Pelle Di Luna, film erotico di
Luigi Scattini, con il quale Umiliani aveva inaugurato la sua collaborazione nel Ciccio e Franco movie
Due Marines E Un Generale (penultimo film di Buster Keaton). Durante le sessioni de La Ragazza
Dalla Pelle Di Luna Paolo Ketoff inventa “il Sarchiapone”, marchingegno che tanta parte avrà nella
produzione di Umiliani. La musica per il film di Scattini, con il quale il musicista collabora anche per le
pellicole successive, è un inarrivabile esempio di sincretismo formale: exotica, jazz, elettronica, rock
(Seyga Seyga) e rare groove da brividi (Bossa At Seychelles). Primo film della magnifica Zeudi Araya
(futura signora Cristaldi), La Ragazza Dalla Pelle Di Luna è senz’altro uno dei dischi fondamentali
della produzione di Umiliani. (G.A.N.)
ROBERTO PREGADIO
La Settima Donna
BONUS CD ALLEGATO AL DVD DELLA SERIE SAZUMA ITALIAN GENRE COLLECTION, 2007
(REGIA: FRANCO PROSPERI, 1978)
C
aso esemplare di quanto il fenomeno colonne sonore/library abbia culturalmente
attraversato tutta la storia della Prima Repubblica è quello di Roberto Pregadio (1928-
2010). Il compositore siciliano è infatti più terrorista dei generi di Lucio Fulci. Nei
‘60 gli spaghetti western e il sodalizio col figlio del duce Romano (jazzista di fama
internazionale), col quale compose le gemme jazz pop Kriminal e Satanik. Nei ‘70 i gialli, i decamerotici, i
nazi porno (probabilmente il “peggior” [?] film del genere: Lager SSadis Kastrat Kommandatur), gli erotici
(i film di Silvio Amadio che lanciarono Gloria Guida), i poliziotteschi, Jes(u)s Franco (che è un genere a
parte) e il suo Mondo Cannibal, per terminare l’epoca d’oro del cinema italiano nel 1982 con il conan-il-
barbaro-de-noantri Gunan Il Guerriero di Franco Prosperi. Filo rosso della sua carriera, e motivo per cui
viene principalmente ricordato, è la direzione quarantennale (1968-2009) dell’orchestra nel programma
di Corrado La Corrida, da cui venne pensionato l’anno prima della morte, sotto la conduzione dell’ex
deputato socialista nell’ultima legislatura della prima Repubblica Gerry Scotti, e sostituito dal giovane
di belle speranze Vince Tempera: una chiusura del cerchio da figli del gattopardo in puro stile italiano
insomma. Altrettanto significativo è che quella che riteniamo essere la sua colonna sonora migliore
non sia mai uscita se non come extra di un DVD tedesco. Nel trascendentale rape&revenge il cui titolo
internazionale è Last House On The Beach (richiamo a L’Ultima Casa A Sinistra del capostipite Wes
Craven), troviamo quasi un’antologia della versatilità del maestro catanese: le voci di Edda Dell’Orso
e Ray Lovelock (che iniziò la sua carriera artistica nel 1966 come cantante nel...Tomas Millian Group!),
funk, disco music, lounge, psichedelia, il country western del man with harmonica Franco De Gemini,
martellanti synth e batterie. (M.P.)
GOBLIN
La Via Della Droga
CINEVOX 1998; AMS 2016 (REGIA: ENZO G. CASTELLARI, 1977)
I
Goblin sono, con Ennio Morricone, gli autori e interpreti di colonne sonore italiane più
conosciuti al mondo. Impossibile e allo stesso tempo inevitabile non inserire un loro disco
in questa guida. Diamo quindi per scontata la conoscenza di Profondo Rosso, che fu disco
d’oro nel 1975 quando si assegnava al milione di copie, e rimase per 16 settimane in testa
alle classifiche di vendita (giova poi ricordare che, all’epoca di Profondo Rosso, i Goblin erano degli
sconosciuti ventenni di belle speranze provenienti da esperienze in gruppi progressive, cui il patron
della Cinevox Bixio aveva affidato arrangiamento ed esecuzione della colonna sonora inizialmente
composta dal solo Giorgio Gaslini, che però abbandonò il progetto per dissidi con Argento). Diamo per
scontata anche la conoscenza di Suspiria, lavoro che è riconosciuto quasi all’unanimità come il picco
della band. Dopo qualche dubbio legato alla ricerca del titolo “o famo strano”, come le magnifiche
Buio Omega, Contamination, con i folletti già orfani di Simonetti, la scelta ricade su questo disco,
uscito nello stesso anno di Suspiria. Il penultimo lavoro della formazione classica è al servizio del
maestro del cinema d’azione italiano Enzo G. Castellari (tra l’altro il coprotagonista del film è David
Hemmings, lo stesso di Profondo Rosso): i quattro sono ancora capaci di mantenere un equilibrio che
dopo poco si infrangerà. Gli assoli lisergici di chitarra di Morante e quelli di percussioni di Marangolo
(a nozze coi ritmi di Castellari), gli arpeggi inquietanti del basso di Pignatelli e le atmosfere di
tensione ricreate da Simonetti dopo questo lavoro non saranno più così efficaci nel loro amalgama,
aprendo la strada, negli anni 80, a un declino artistico: il loro, quello del sodale Dario Argento e di
un certo modo di fare e vivere la musica e il cinema nel Belpaese. (M.P.)
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LUIS ENRIQUEZ BACALOV, NEW TROLLS La Vittima Designata 1971
A
rgentino con radici bulgare e naturalizzato italiano, Luis Bacalov (1933-2017) arriva
nel Belpaese a nemmeno 30 anni, imponendosi inizialmente come arrangiatore per
Milva e Claudio Villa. Come compositore e musicista arriverà al successo subito
dopo grazie alle sue collaborazioni con Nico Fidenco (Legata A Un Granello Di
Sabbia), Rita Pavone e soprattutto al sodalizio con Sergio Endrigo, che si interromperà, umanamente e
artisticamente, nel 1996, per la disputa legale legata alla paternità delle musiche vincitrici dell’Oscar
per Il Postino (chiusa poi nel 2013 a favore di Endrigo, deceduto però otto anni prima). Oltre a queste
musiche Bacalov è ricordato soprattutto per il leggendario tema di Django di Sergio Corbucci, cantato
da Rocky Roberts, per il suo legame con Fernando Di Leo, per il quale scrive le musiche di Milano
Calibro 9, lavorando con i progsters partenopei Osanna. Dando per scontata la conoscenza di questo
capolavoro, la scelta cade sulla collaborazione con i New Trolls per il thriller di Lucidi, protagonisti
gli istrionici e maledettissimi Tomas Milian e Pierre Clémenti, che poco dopo verrà arrestato e
ingiustamente condannato a due anni di carcere per consumo di stupefacenti (l’attore ha rievocato la
sua disavventura giudiziaria nel libro Carcere Italiano, edito nel 1973 dalle Edizioni Il Formichiere). Dal
punto di vista musicale si tratta di un’intuizione assolutamente innovativa: intreccio barocco di rock e
musica classica, in cui i musicisti dialogano alternando le parti soliste, proprio come i due protagonisti
del film, impegnati in un drammatico, continuo e serrato botta e risposta. Questa collaborazione è la
prova generale, precedente di qualche mese, del successo internazionale di Concerto Grosso Per I
New Trolls, caposaldo del prog non solo italiano, suite che qui occupa il lato A del vinile. E poi: Tomas
Milian che canta My Shadow In The Dark è indescrivibile. (G.A.N, M.P.)
ARMANDO TROVAJOLI
L’Arcidiavolo
PARADE, 1966; BLACK CAT, 2001 (REGIA: ETTORE SCOLA, 1966)
S
e si riflette sulla prodigiosa produzione di Armando Trovajoli (1917-2013), non si può
fare a meno di chiedersi come abbia potuto il musicista e compositore concentrare una
simile mole di lavoro, tutto di qualità stratosferica, in una sola vita. Come i due Piero,
Umiliani e Piccioni, anche Trovajoli è stato uno dei pionieri della diffusione del jazz in
Italia. Come autore di canzoni gli si devono brani che ormai fanno parte della storia della musica
italiana come El Negro Zumbon, cantata da Silvana Mangano nel film Anna di Alberto Lattuada, Roma
Nun Fa’ La Stupida Stasera per Nino Manfredi e Lea Massari, su testo di Pietro Garinei e Sandro
Giovannini, Nun Je Da’ Retta, Roma, cantata da Gigi Proietti su testo di Luigi Magni, e Aggiungi Un
Posto A Tavola, sempreverde di Johnny Dorelli scritta sempre da Garinei e Giovannini. Musicista
di fiducia di Ettore Scola, con il quale collabora attraverso tutto l’arco della sua carriera e scrive
pagine memorabili come Io Ero Sandokan per C’Eravamo Tanto Amati (ormai assurta a dignità di
autentico canto partigiano), Dramma Della Gelosia (Tutti I Particolari In Cronaca) e il tema di Brutti
Sporchi E Cattivi (incredibile sintesi di funk e spaghetti western corale e sottoproletario in chiave
romanesca). Probabilmente la pagina più indimenticabile della straordinaria collaborazione fra Scola
e il M° Trovajoli è L’Arcidiavolo, commedia degli equivoci d’ambiente risorgimentale interpretata da
Vittorio Gassman e Mickey Rooney. Concentrato inarrivabile di shake, beat e influenze classiche,
appartiene al novero di quei dischi che non dovrebbero mancare in nessuna casa. Composta da
Trovajoli, arrangiata da Carlo Pes, eseguita dai Marc 4 e dai Cantori Moderni di Alessandroni, la
musica de L’Arcidiavolo è un pazzesco ipertesto di sonorità beat. Da brani che evocano le messe “bitt”
(Alleluja Per Due), alla riscrittura di Quant’è Bella Giovinezza, alla scatenatissima Moto Perpetuo
(Long Version), il disco non cala mai di intensità. (G.A.N.)
Un brano: L’Arcidiavolo
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WALTER RIZZATI L’insegnante Balla Con Tutta La Classe 1979
WALTER RIZZATI
L’insegnante Balla Con Tutta La Classe
BEAT RECORDS COMPANY, 2016 (REGIA: GIULIANO CARNIMEO, 1979)
W
alter Rizzati, grande appassionato di jazz, attivo nelle varie incarnazioni
degli I Gres con il nome di Romano Rizzati, inizia la sua carriera come
cantante con le orchestre della RAI. Dopo il conservatorio inizia a scrivere
arrangiamenti per film e documentari. Esordisce al cinema con la musica per
il film Un Gangster Venuto Da Brooklyn. Noto soprattutto per le atmosfere minacciose di Quella
Villa Accanto Al Cimitero di Lucio Fulci e de I Nuovi Barbari di Enzo G. Castellari, Rizzati è in realtà
musicista dotato di straordinaria duttilità e gusto. Lo dimostrano le sue incursioni jazz come Park
Avenue e I Love America. A fianco di Terence Hill e Bud Spencer per Io Sto Con Gli Ippopotami,
scrive la mitica Grau Grau Grau. Non sorprende quindi che quella che si può probabilmente
considerare la migliore delle sue partiture per il cinema si trovi in un film appartenente al filone
della cosiddetta commedia sexy, il genere più vilipeso del cinema italiano. L’Insegnante Balla
Con Tutta La Classe, una delle ultimissime zampate del filone, diretta da Giuliano Carnimeo su
sceneggiatura di Carlo Veo (autore anche del leggendario Dove Vai Se Il Vizietto Non Ce L’Hai?),
interpretato da Nadia Cassini, all’epoca considerata il più bel fondoschiena del cinema italiano,
presenta nel cast i soliti sospetti Lino Banfi, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani e Mario Carotenuto.
E nonostante il film aderisca fedelmente ai canovacci più solidi del genere, la musica di Rizzati fa
faville. Un disco groove estremamente funky, con tanto di flauto, bassi assassini, orchestrazioni
d’archi da fare invidia a Vince Montana e ritmica serratissima, con tanto di perfide chitarrine wah-
wah. Rispetto alla maniera disco dell’epoca, Rizzati mette in evidenza una conoscenza profonda
del genere, cosa che fa di questo lavoro un gioiello anche per chi la commedia sexy e scollacciata
la detesta e preferisce starne alla larga. (G.A.N.)
LUCIANO MICHELINI
L’isola Degli Uomini Pesce
COMETA EDIZIONI MUSICALI, 1979 (REGIA: SERGIO MARTINO, 1979)
L
uciano Michelini è uno dei segreti meglio custoditi della musica da film italiana, nonostante
il suo brano più noto, Frolic, sia apparso nella serie televisiva HBO Curb Your Enthusiasm.
Nato nel 1945, pianista, organista e compositore, vanta una formazione accademica
stellare. Diplomato presso il Conservatorio di Santa Cecilia, dove ha anche insegnato, ha
studiato pianoforte con Vera Gobbi Belcredi, composizione con Armando Renzi e direzione d’orchestra
con Franco Ferrara. Dirigente per la RCA (oggi BMG Ariola) dal 1964 al 1982, ha diretto l’Orchestra
Sinfonica Abruzzese per il Pontificio Oratorio di S. Pietro di Roma (1993-1994). Come compositore di
musiche per film ha lavorato sovente per la Dania di Luciano Martino e, soprattutto, con Sergio Martino.
Nel 1972 compone, con la collaborazione di Bana Sissokho, le musiche per il Decamerone Nero di
Piero Vivarelli. Seguono il magnifico Anna, Quel Particolare Piacere (Giuliano Carnimeo, 1973), La Città
Gioca D’Azzardo, La Polizia Accusa: Il Servizio Segreto Uccide e Morte Sospetta Di Una Minorenne
(formidabile tripletta di Sergio Martino, tutti realizzati nel 1975). L’Isola Degli Uomini Pesce, forse il suo
lavoro per il cinema più complesso e affascinante, arriva quattro anni più tardi, sempre al servizio di
Martino. Variazione sul tema dell’isola del dottor Moreau, il film, girato per le parti con le ricostruzioni di
Atlantide nel Circolo Canottieri di Roma (come ci raccontava Massimo Antonello Geleng), ha conosciuto
una travagliata vita distributiva a livello internazionale, e di fatto segna la fine delle ambizioni del nostro
cinema di genere di competere con il mercato statunitense. Come in una riscrittura delle musiche di Les
Baxter e Alex North, ma senza dimenticare la lezione autoctona dei film d’avventura italiani, Michelini
compone un’affascinante partitura esotica, ricercata e timbricamente articolata, distribuita all’epoca
dalla Cometa Edizioni Musicali in una tiratura limitata di sole 500 copie. (G.A.N.)
Un brano: Palude
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NORA ORLANDI Lo Strano Vizio Della Signora Wardh 1971
NORA ORLANDI
Lo Strano Vizio Della Signora Wardh
HEXACORD, 2000; CINEDELIC 2001 (REGIA: SERGIO MARTINO, 1971)
N
ata nel 1933, bambina prodigio al pianoforte e al violino, scoperta da Pippo
Barzizza, viene assunta nell’orchestra RAI ma non manca di farsi notare anche in
quelle di Bruno Canfora e Lelio Luttazzi. Poco dopo fonda il quartetto vocale 2+2,
con in formazione anche Alessandro Alessandroni. Di fronte alle crisi di ego dei
componenti del quartetto la Orlandi darà vita ai 4+4, cambiando formula ed assumendo il ruolo
di direttrice di coro. Grazie alle collaborazioni con Lucio Dalla, Gianni Morandi e Lucio Battisti si
consolida la sua fama artistica. Con le partecipazioni al festival di Sanremo, e negli anni Ottanta
con le edizioni di Fantastico, giunge anche la notorietà televisiva, che la porterà in tempi recenti
a partecipare in qualità di insegnante di musica a due edizioni di Amici di Maria De Filippi. La
carriera di Nora Orlandi come compositrice di musica da film inizia negli anni 60 firmando 10000
Dollari Per Un Massacro, considerato il seguito della pietra miliare Django. Il culto per la colonna
sonora dell’esordio nel giallo di Sergio Martino, che poi tornerà ancora sul luogo del delitto
negli anni successivi, è internazionale. Si va dai soliti noti (sì, è usata in Kill Bill Vol.2) al rapper
Necro coi suoi soci Non Phixion, che ne utilizzano un sample nella loro compilation Brutality Pt.1,
fino al regista francese Bertrand Mandico, che nella sua opera prima Les Garçons Sauvages,
presentato nell’ambito della 32esima Settimana della critica di Venezia, cita il magnifico Dies Irae
nella scena dello stupro di Natalie Richard, amplificandone ulteriormente il versante onirico. Le
molteplici variazioni del tema principale riflettono le molteplici personalità dell’inquieta Fenech:
dai momenti di piano melodico e jazz a quelli melò e sentimentali, alla lounge e alla bossanova,
vocalizzi inquietanti e chitarre distorte. Memorabile (M.P.)
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1972 ROBERTO NICOLOSI L’occhio Nel Labirinto
ROBERTO NICOLOSI
L’occhio Nel Labirinto
FOUR FLIES, 2017 (REGIA: MARIO CAIANO, 1972)
G
enovese, Roberto Nicolosi (1914-1989) è ricordato oggi soprattutto per le
collaborazioni con Mario Bava, per film entrati di diritto nella leggenda del cinema
di genere italiano come La Maschera Del Demonio, La Ragazza Che Sapeva Troppo
e I Tre Volti Della Paura. Dentista di formazione, appassionato di jazz, tabagista,
contrabbassista. Musicista eclettico, amico di Dizzy Gillespie, era in grado di destreggiarsi sia fra le
orchestrazioni caratteristiche dei peplum (come dimostrano le musiche per La Rivolta Dei Gladiatori
di Vittorio Cottafavi e quelle di film di culto come Roma Contro Roma di Giuseppe Vari) che lavorando
per registi esigenti come Damiano Damiani (Il Sicario, La Rimpatriata). L’Occhio Nel Labirinto, thriller
con venature psicanalitiche di Mario Caiano, è l’ultima partitura per il cinema scritta da Nicolosi.
Distribuito originariamente con il titolo Atmosfera nel 1973, su etichetta Fontana, il disco vanta
una parata d’eccezione di musicisti stratosferici. Giovanni Tommaso (Perigeo, Enrico Rava, Lee
Konitz) al basso, Franco D’Andrea al pianoforte, Cicci Santucci alla tromba, Antonello Vannucchi
(già con I 4 di Lucca) all’organo e altri ancora. Un lavoro sorprendente e modernissimo che si regge
non solo sulla magnifica e metronomica interazione fra i musicisti. Tutti i brani hanno un’identità
precisa. Sono del tutto assenti le scorciatoie e le semplificazioni che a tratti affiorano anche negli
esempi più interessanti di musica da film. Esemplari in questo senso le striature orientaleggianti e
psichedeliche di Rose Di Mondo o le tinte prog di Pallore. Più che la colonna musicale di un giallo,
la musica composta da Nicolosi possiede il sapore di una jam session fra musicisti che gioiscono
dell’opportunità di offrire libero corso alla loro creatività. L’occhio Nel Labirinto è davvero uno dei
più interessanti dischi rimasti sepolti fra le pieghe degli anni 70 e per fortuna nostra ritornati alla
luce in una magnifica edizione. (G.A.N.)
Un brano: Alchimia
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ENNIO MORRICONE L’uccello Dalle Piume Di Cristallo 1970
ENNIO MORRICONE
L’uccello Dalle Piume Di Cristallo
CAPITOL, 1970; CINEVOX, 2008; AMS, 2014 (REGIA: DARIO ARGENTO, 1970)
P
er parafrasare l’omaggio discografico del 2007, Tutti Amiamo Ennio Morricone. Inutile
quindi qualsiasi nota introduttiva alla carriera del compositore nato a Roma nel 1928,
la cui infinita versatilità è - a dir poco - impressionante. Come ben descritto da Valerio
Mattioli nel dettagliatissimo Superonda - Storia Segreta Della Musica Italiana, se c’è un
autore e compositore capace di cogliere lo spirito pop in tutte le sue accezioni quello è Morricone. In
questo senso il periodo chiave per inquadrarlo è quello a cavallo degli anni 60 e 70. Dalla composizione
di Se Telefonando di Mina agli arrangiamenti “balneari” per Edoardo Vianello e Gino Paoli, sino agli
sperimentalismi culminati in The Feed-Back del “suo” (virgolette d’obbligo: il gruppo venne fondato da
Franco Evangelisti e Morricone era un “semplice” membro) Gruppo Improvvisazione Nuova Consonanza,
il passo è più che breve: inesistente. Proprio del 1970 è la musica per l’esordio di Dario Argento (prima
del sodalizio del regista con i Goblin), il cui nucleo è rintracciabile anche nell’antologia Crime And
Dissonance, pubblicata dalla Ipecac di Mike Patton nel 2005, curata da Alan Bishop dei Sun City Girls
e dedicata al Morricone “più oscuro” e sperimentale. Al servizio di Dario Argento, giovane aspirante
regista, sceneggiatore per Sergio Leone ed ex critico cinematografico di “Paese Sera”, Morricone
compone un lavoro memorabile nel periodo in cui scrive anche i due capolavori Indagine Su Un Cittadino
Al Di Sopra Di Ogni Sospetto (Elio Petri) e Una Lucertola Dalla Pelle Di Donna (Lucio Fulci). Sotto la
direzione di Bruno Nicolai e con il supporto vocale dei Cantori Moderni, il maestro ci fa fare ben più
di tre passi nel delirio, fra effetti che abbattono e attraversano il confine col rumorismo e la musica
concreta, voci inquietanti, pianoforti e fiati a duellare dissonanti, percussioni incalzanti, incursioni nel
jazz, filastrocche, carillon. In poche parole una pietra miliare del genere. (M.P.)
Un brano: Piume Di Cristallo (curiosità: potete trovarne un campionamento nel brano Turtles
dell’obliquo rapper e nipote di John Coltrane Flying Lotus)
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1971 PEPPINO DE LUCA (CON I MARC 4) L’uomo Dagli Occhi Di Ghiaccio
G
ià membro della Seconda Roman New Orleans Jazz Band di Carlo Loffredo, con
la quale negli anni 60 suonò negli Stati Uniti a fianco di mostri sacri come Louis
Armstrong, Chet Baker, Dizzy Gillespie, trombonista ed eccellente scatman, De Luca
è stato forse uno dei più grandi jazzisti italiani, purtroppo scomparso nel pieno della
sua carriera a soli 38 anni nel 1974. Nel mondo delle colonne sonore aveva raggiunto la notorietà
componendo le musiche de La Ragazza Con La Pistola di Mario Monicelli, che rilanciò la carriera
di Monica Vitti come attrice comica e che nel 1968 venne candidato all’Oscar. De Luca aveva
esordito nel mondo della musica da film per lo sceneggiato di Liliana Cavani Francesco D’Assisi,
dopo aver prestato la sua musica a una serie di documentari didattici. Continua le sue incursioni
nella musica per film lavorando, fra gli altri, con il grande Massimo Dallamano (l’uomo che filma a
Piazzale Loreto il cadavere di Mussolini e che con lo pseudonimo Jack Dalmas firma la fotografia
di Per Un Pugno Di Dollari e Per Qualche Dollaro In Più di Sergio Leone) e il troppo poco citato
Alberto De Martino, cineasta dal tocco americano che ha realizzato alcuni dei suoi migliori film
fra gli anni 60 e 70. Ne L’uomo Dagli Occhi Di Ghiaccio, presenti i Marc 4 con in formazione Carlo
Pes, Majorana, Vannucchi e Podio, e i “soliti” Edda Dell’Orso e Alessandroni coi suoi Cantori
Moderni, De Luca romba nelle orecchie dell’ascoltatore col ritmo del suo scoppiettante jazz. Fiati
che rincorrono freneticamente le voci, archi che rallentano e dilatano le atmosfere e la tensione,
chitarra, batteria e percussioni che pigiano ancora di più sulla tavoletta del gas. La musica di De
Luca è un esempio straordinario di creatività al servizio di un’industria popolare che macinava
talento come se non ci fosse un domani. Un frammento di tempo perduto, incastonato fra note
che sembrano scritte ieri tanto sono vive. (G.A.N., M.P.)
PIPPO CARUSO
Maladolescenza
CINEVOX, 1977; GDM, 2004 (REGIA: PIER GIUSEPPE MURGIA, 1977)
L’
aggettivo “maledetto” è abusato. Però se c’è un film che lo merita pienamente,
questo è senz’altro Maladolescenza di Pier Giuseppe Murgia. Realizzato nel 1977,
oggi sarebbe impensabile. Su sceneggiatura di Murgia e di Peter Berling (al secolo
Mię dzyrzec Podlaski, uno che ha costeggiato il lavoro di Werner Herzog e R.W.
Fassbinder), adattata per la versione italiana da Barbara Alberti e Amedeo Pagani, il film racconta
la scoperta del sesso in forma di fiaba nera da parte di due bambine e un adolescente (Martin Loeb).
Interpretato da Eva Ionesco, figlia della fotografa Irina, e Lara Wendel, all’epoca delle riprese appena
dodicenni, il film fu al centro di innumerevoli controversie. La Ionesco, la più giovane modella ad
apparire nuda su “Playboy”, è stata poi protagonista di serrate battaglie legali contro la madre, e
infine regista del film autobiografico My Little Princess - Je Ne Suis Pas Une Princesse, dove Irina è
interpretata da Isabelle Huppert. Murgia, dal canto suo, dopo una carriera di sceneggiatore alla RAI
per La Piovra, Sospetti, La Voce Del Cuore, dal 1991 al 2009 è stato autore di Chi L’Ha Visto? Firma
le musiche di Maladolescenza Pippo Caruso, che ha avuto una lunghissima carriera in televisione
al fianco di Pippo Baudo e non solo. Oltre ad aver contribuito in maniera determinante al lancio di
Heather Parisi e Lorella Cuccarini, ha lavorato a programmi come Fantastico e Domenica In, ha
collaborato con innumerevoli artisti italiani e internazionali, è autore delle musiche della celeberrima
Johnny Bassotto, su testo di Bruno Lauzi, interpretata da Lino Toffolo con il coro I Nostri Bambini
di Nora Orlandi. Per Maladolescenza, oscillando fra nenie infantili, sitar, carillon, flauti, richiami
medievali e psichedelia colta (L’Incubo E Il Serpente), crea un fascinoso affresco sonoro. Il film di
Murgia fu pubblicato in VHS nel 1988 dalla Capitol International Video. In Germania è uscito in DVD
per la X-Rated e viaggia ormai a prezzi folli. (G.A.N.)
FRANCO CAMPANINO
Napoli Si Ribella
CINEVOX 1997; DIGITMOVIES 2010 (REGIA: MICHELE MASSIMO TARANTINI, 1977)
F
ranco Campanino fonda giovanissimo, con il fratello Luigi, il complesso beat
I Campanino. Figlio d’arte di Girolamo, detto Mino, musicista al servizio di Sergio
Bruni e Aurelio Fierro, Franco canta e suona il basso. Formazione leggendaria del
rock campano (appaiono ne La Dolce Vita di Federico Fellini accompagnando Adriano
Celentano che canta Ready Steady), i Campanino cambiano nome in Big’s Ben quando Luigi parte
per il servizio militare ed è sostituito da Claudio Mattone, e sempre nello stesso periodo entra a far
parte del gruppo Alberto Radius. Eppure, nonostante tutti i suoi meriti, fra gli autori di musica da
film Campanino non è molto citato o ricordato, anche se la sua produzione è di grandissimo valore.
Come De Masi, si diploma al conservatorio di San Pietro a Majella. Napoli Si Ribella, nell’ambito
della sua produzione, è forse l’apice di un lavoro che merita ampiamente di essere riscoperto. La
musica composta per il robusto poliziottesco di Michele Massimo Tarantini, interpretato da un
magnifico Luc Merenda, è un condensato potente di funk urbano che pone l’accento sugli aspetti più
strettamente ritmici come basso e batteria. Per rendersene conto basta ascoltare le due magnifiche
versioni di Inseguimento (presenti entrambe sul CD Digitmovies). Disco compatto e senza nessun
cedimento anche nei momenti più descrittivi, Napoli Si Ribella comprende pure brani come Disegni
Di Bambina (che potrebbe essere quasi una outtake di Ricordi D’Infanzia di Daniela Casa) o Tema
Di Rosa. Lungi dall’aver raggiunto un risultato isolato, Campanino ha lasciato il segno anche in
altri film, come nel tragico gangster movie L’Ambizioso e ne I Guappi, entrambi firmati da Pasquale
Squitieri. Campanino si è distinto anche nella commedia sexy con l’eccellente L’Insegnante Viene
A Casa, diretto da Tarantini, per il quale scrive pure la partitura del fantasy Sangraal, La Spada Di
Fuoco. Nel 1988 compone la musica di Iguana di Monte Hellman. (G.A.N.)
Un brano: Inseguimento
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GIULIANO SORGINI Non Si Deve Profanare Il Sonno Dei Morti 1974
GIULIANO SORGINI
Non Si Deve Profanare Il Sonno Dei Morti
BEAT, 1974; DEATH WALTZ RECORDING COMPANY, 2012 (REGIA: JORGE GRAU, 1974)
L
o zombie movie beat ecologista di Grau è ambientato in Inghilterra nelle campagne
di Manchester (cosa di cui si ricorderà Danny Boyle per 28 Giorni Dopo: uno dei titoli
internazionali del film è Living Dead At The Manchester Morgue, assieme al “white-
rob-zombiano” Let Sleeping Corpses Lie), ma attenzione, qui gli zombi muoiono solo se
bruciati “vivi” e quindi nessuno crede all’hippy cappellone Ray Lovelock che li vede e li elimina per
primo. Firma il film lo spagnolo Jorge Grau ma produce Edmondo Amati con la sua Fida, leggendario
nome dietro agli esordi di Franco e Ciccio passando, fra le altre cose, per Romanzo Popolare di Mario
Monicelli e Polvere Di Stelle di Alberto Sordi, fino ad Apocalypse Domani di Antonio Margheriti. Il film
ha come protagonista il recentemente scomparso Lovelock, di padre inglese ma italianissimo, e può
contare sugli effetti speciali di Giannetto De Rossi. Le musiche sono di Giuliano Sorgini, compositore
noto per programmi TV e documentari, su tutti il magnifico Zoo Folle del 1974, realizzato per una serie
di documentari sulle condizioni degli animali nei circhi con la regia del fratello di Fellini, Riccardo. A
ciò si aggiungano un pugno di dischi usciti negli anni 70, capaci di intrecciare talmente bene beat,
prog, funk e psichedelia da reggere il ritmo del tempo (su tutti lo straordinario Under Pompelmo).
Anche questa colonna sonora è assolutamente da recuperare, sperando in ristampe meno costose
e più rigorose di quella approntata dalla britannica Death Waltz (sempre discutibile). I vari momenti
di tensione che accompagnano i rantoli e i sospiri con cui appaiono gli zombi al trascinante tema
John Dalton Street (presente nei vari momenti del film: dalla trascinante versione rock in apertura a
quella ambientale di Strait Jacket) ci fanno rimpiangere il prematuro ritiro a vita privata di Sorgini,
avvenuto materialmente e simbolicamente con la vendita del suo studio di registrazione - strumenti
compresi - nel 1996. (M.P.)
FABIO FRIZZI
Paura Nella Città Dei Morti Viventi
BEAT RECORDS COMPANY 1982, DEATH WALTZ RECORDING COMPANY, 2014
(REGIA: LUCIO FULCI, 1980)
F
ratello maggiore del presentatore Fabrizio, nasce a Bologna nel 1951. L’incontro con Vince
Tempera e Franco Bixio lo conduce al successo. Nel 1975 compone la colonna sonora del
primo film di Fantozzi, bissando l’anno seguente col secondo episodio e con Febbre Da
Cavallo. Nello stesso anno, per Lucio Fulci, compone sempre in trio con Bixio e Tempera
le musiche per il western psichedelico post mansoniano I Quattro Dell’Apocalisse, cui seguiranno Sette
Note In Nero e il crepuscolare Sella D’Argento. Dagli anni seguenti, a partire dal culto Zombi 2 e fino al
1990 (Un Gatto Nel Cervello), sarà quindi tempo di massacro sull’asse Frizzi 2 Fulci (nome del progetto
e dello spettacolo orchestrale che lo ha riportato recentemente, sue parole, a una seconda giovinezza
e a una riscoperta specialmente nel Regno Unito e negli Stati Uniti). I suoi due film/dischi irrinunciabili
sono sicuramente quelli del biennio 1980-81, che lo vedono supportato nell’esecuzione dai due Goblin
Marangolo e Guarini. I quasi 40 minuti di discesa sonora nel regno dei morti viventi partono con il prologo
del suicidio di Padre Thomas sul brano Introduzione, Paura, Liberazione che poi ritorna, variato, nel corso
del film ad ogni apparizione del suo fantasma. La maestria di Frizzi sta nel combinare strumenti rock
classici e temi di atmosfera a base di elettronica e strumenti orchestrali: archi e fiati eterei intrecciati a
una sezione ritmica incalzante, oltre che alla chitarra elettrica di Frizzi e agli effetti del synth. La summa
di questa formula è senza dubbio Apoteosi Del Mistero: voci inquietanti “campionate” dal Mellotron
accompagnate da un’ossessionante melodia di organo, basso e batteria. Curiosità: è probabilmente il
compositore italiano più amato dai metallari (Ghost B.C. in testa) e più campionato dai rapper italiani e
non: dal newyorchese Necro agli italiani Gemello, Gel e Metal Carter del fu Truceklan, al componente del
Wu Tang Inspectah Deck, per finire agli obliqui Cannibal Ox. (M.P.)
C’
è voluto il solito Dangermouse perché si tornasse a parlare di Gian Franco Reverberi.
Campionando per Crazy dei Gnarls Barkley Nel Cimitero Di Tucson, composta da
Reverberi assieme al fratello Gian Piero per il western Preparati La Bara/W Django,
interpretato da Terence Hill e George Eastman e diretto da Ferdinado Baldi, ha
riportato all’attenzione un musicista ingiustamente dimenticato. Fondatore di uno dei primi gruppi
italiani di rock’n’roll con Adriano Celentano alla voce, jazzista, è autore di moltissime canzoni. Nato nel
1934, appartiene alla cosiddetta scuola genovese. Ha lavorato fra gli altri con Giorgio Gaber, Mogol,
Lucio Dalla, Lucio Battisti, Mina e Piero Ciampi. Amico di Luigi Tenco (quella sera l’orchestra di Sanremo
era diretta dal fratello Gian Piero), con il quale fonda, assieme a Enzo Jannacci, il gruppo I Cavalieri
che parteciperà al film La Notte Brava di Mauro Bolognini. La musica di Riti..., oggetto misterioso per
moltissimi anni, all’epoca uscì solo un singolo intestato a un fantomatico South African Combo, riflette
la natura folle del film di Renato Polselli, autore del classico gotico L’Amante Del Vampiro, regista di
culto di film come Rivelazioni Di Uno Psichiatra Sul Mondo Perverso Del Sesso, titoli impossibili o mai
visti come Mania (ne esiste una copia al Centro Sperimentale) e il caposaldo del porno zoofilo Marina
E La Sua Bestia, interpretato da Marina Lotar/Hedman/Frajese. A dare man forte a Reverberi in questa
impresa polselliana figurano Romolo Forlai e Massimo Catalano (sue le musiche del leggendario Fourth
Sensation), che aveva suonato nei Flippers di Lucio Dalla assieme a Franco Bracardi (pianista del Maurizio
Costanzo Show) per poi finire nella Treccani a causa delle sue sapide “catalanate” di Quelli Della Notte,
programma mitico di Renzo Arbore. Tutti gli anni 70 italiani condensati in un disco fatto di gemiti vocali
angosciosi e angoscianti, ritmiche tribali pseudo africane e prog psichedelico. (G.A.N., M.P.)
N
ato nel 1952, Carlo Maria Cordio appartiene ad una nuova generazione di compositori
di musiche da film, legato all’uso di elettronica e synth. Di formazione classica e
jazzistica, virtuoso dell’organo a canne e dell’Hammond, di cui è stato il testimonial
italiano nel mondo, ha spaziato dal sacro (organista della Basilica di San Paolo)
al profano (arrangiatore della sigla di Jeeg Robot). Ha lavorato come esecutore, arrangiatore e
conduttore d’orchestra per la RAI e per tutti i maestri citati in lungo e in largo in questa guida. Inizia
la sua carriera nel mondo delle colonne sonore come compositore all’inizio degli anni 80, quelli del
declino del cinema di genere, legando il suo nome a quelli di Lucio Fulci, Umberto Lenzi e Claudio
Fragasso. Cordio però è soprattutto il compositore che sostituisce Nico Fidenco come partner
musicale stabile di Aristide Massaccesi. Mentre quindi il buon Joe D’Amato passa il testimone delle
budella di George Eastman/Antropophagus a Peter Newton (cioè a sé stesso), quello della musica
passa dalla vecchia scuola di Marcello Giombini alla nuova di Cordio. Uso massivo e quasi in loop
“analogico” dello stesso riff tramite tastiere elettroniche spacey e piano, ma senza mai risultare
ripetitivo, Cordio è post carpenteriano e post gobliniano ma lavora con l’inventiva tipica e inimitabile
degli ingredienti sacri e profani citati sopra. Il maestro romano rappresenta quindi degnamente gli
anni 80 al loro meglio, prima della tragedia dei ‘90, veri anni del riflusso. I componenti del gruppo
black metal tedesco Absurd, balzati tristemente agli onori delle cronache nere negli anni 90 per
le loro simpatie naziste e per aver ucciso da minorenni il loro fan Sandro Beyer, presero il nome,
purtroppo, da questo film. Infine, buona parte della colonna sonora di Cordio compare anche nel film
spagnolo Pieces, uscito l’anno dopo e contenente anche brani di Frizzi, di Cipriani e dei Pulsar Music
Ltd. di Pierannunzi e Chimenti. (M.P.)
Un brano: Seq. 20
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ALESSANDRO ALESSANDRONI Sangue Di Sbirro 1976
ALESSANDRO ALESSANDRONI
Sangue Di Sbirro
CINEDELIC, 2008; FOUR VELVET FLIES, 2016 (REGIA: ALFONSO BRESCIA, 1976)
N
ato nel 1925 e scomparso nel 2017, Alessandro Alessandroni è ricordato oggi quasi
universalmente come “il fischio di Morricone”. Suoi, infatti, sono i leggendari fischi
nei temi principali della Trilogia del Dollaro di Sergio Leone ed Ennio Morricone,
ma va ricordato pure quello, altrettanto leggendario, di Lo Chiamavano Trinità
di Franco Micalizzi. Quando va bene, ci si ricorda di lui come di “quello che cantava la canzone
del Muppet Show (Mah Nà Mah Nà, nda)”. Senza voler sembrare i soliti snob della stampa
specializzata, Alessandroni è stato molto di più. Autodidatta e virtuoso di chitarra, sitar, pianoforte,
mandolino, sax, fisarmonica, oltre che ottimo cantante e fondatore dei Cantori Moderni (in
formazione Edda Dall’Orso), con i quali ha lavorato a dischi di Dalla, Morandi, Stevie Wonder,
Mia Martini e per innumerevoli film. Da sottolineare la sua vena sperimentale, fra psichedelia
e sonorizzazioni, con la sigla Braen’s Machine, condivisa con il grande Rino De Filippi. L’ultima
collaborazione, in ordine di tempo, con Dangermouse e Daniele Luppi per l’album Rome, nel
quale compaiono anche Jack White, Norah Jones, l’arpa di Gilda Buttà, Dario Rosciglione e
Luciano Ciccaglioni (nel cui c.v. figurano fra gli altri i Marc 4, Renato Zero, Branduardi e Nino
D’Angelo). La colonna sonora di questo ordinario poliziesco non poliziottesco di Alfonso Brescia,
ambientato a Philadelphia e interpretato da Jack Palance, è la classica prova musicale in cui viene
chiesta al compositore la versione spaghetti di un classico americano ultracool, con un risultato
che poi finisce per non sfigurare nemmeno nei confronti dell’originale. Basterebbe ascoltare il
rifacimento strumentale del tema di Shaft di Isaac Hayes, tripudio di groove funkettone a base
di piano, basso, wah wah e fiati, per smentire il buon Carosone e il suo tu vo’ fa’ l’americano ma
sei nato in Italì. (M.P)
PIERO PICCIONI
Scacco Alla Regina
CINEVOX, 1969; CINEVOX-DELTA, 2011 (REGIA: PASQUALE FESTA CAMPANILE, 1969)
P
iero Piccioni (1921-2004) è sicuramente uno dei più popolari e prolifici compositori
italiani di musica da film. Coltissimo e raffinatissimo jazzista con il nome di
Piero Morgan (probabile omaggio al trombettista Lee), ingiustamente relegato,
nell’immaginario collettivo, ai soli film diretti o interpretati da Alberto Sordi (i due
sono nati e morti a distanza di un anno l’uno dall’altro), ha composto più di 300 partiture. Davvero
impossibile elencare tutte le sue opere più rilevanti. Oltre a quello con l’Albertone nazionale
(l’epocale, imperdibile Fumo Di Londra) ci limiteremo a citare i duraturi legami con Francesco
Rosi, Alberto Lattuada e Mauro Bolognini, e una carriera sviluppatasi dagli anni 50 in avanti per
giungere sino agli anni 80, passando per Luchino Visconti, Elio Petri (il gioiello pop La Decima
Vittima), Antonio Pietrangeli (il capolavoro Io La Conoscevo Bene), senza dimenticare Camille 2000
di Radley Metzger e Puppet On A Chain di Geoffrey Reeve. Il nome di Piccioni purtroppo evoca
anche il Caso Montesi, legato alla morte di Wilma Montesi, uno dei primi scandali di cronaca nera
nella storia della Repubblica fra dolce vita, sesso e potere. Il padre Attilio infatti, vicepresidente
del Consiglio, Ministro degli Esteri e massimo esponente della Democrazia Cristiana, era stato
fra il 1953 e il 1954 designato per succedere ad Amintore Fanfani alla presidenza del consiglio,
ma dovette rinunciare travolto dallo scandalo, nel quale fu coinvolto anche Piero, allora fidanzato
con Alida Valli. Per tutelarsi, Piccioni querelò per diffamazione Fidia Gambetti, il direttore di “Vie
Nuove”, giornale legato al Partito Comunista e fondato da Luigi Longo nel 1946. Tutto ciò, per
fortuna, non incise minimamente sulla prodigiosa creatività e prolificità del maestro, il cui Scacco
Alla Regina è probabilmente l’apice di una certa idea di lounge music italiana con la voce sublime
di Edda Dell’Orso che raggiunge vette di inaudita bellezza. Disco immancabile. (G.A.N., M.P.)
Un brano: Capriccio
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LIBRA Shock (Transfert-Suspence-Hypnos) 1977
LIBRA
Shock (Transfert-Suspence-Hypnos)
CINEVOX, 1997; AMS, 2015 (REGIA: MARIO BAVA, 1977)
L’
inserimento di una colonna sonora “minore” ed “imitativa”, quella del suo ultimo
film, “minore” ed “imitativo” dei canoni argentiani-gobliniani (per modo di dire), è
simbolica ben al di là della dovuta citazione-tributo. In un mondo che si appresta
a non essere più il suo, Mario Bava, anche quando sembrerebbe “imitare” modelli
altrui (virgolette d’obbligo, perché il maestro oltre che da Argento è stato citato/imitato da Fellini,
Lynch, Burton, Dante, Landis...) resta, esteticamente e visivamente, il regista che più ha saputo
rappresentare la creatività cinematografica italiana “artigiana”. Con le dovute proporzioni il
discorso vale anche per i Libra. Federico D’Andrea, Nicola Di Staso, Sandro Centofanti (poi anche
chitarrista di Antonello Venditti e arrangiatore per Mediterranea di Giuni Russo), Dino Cappa e
David Walter crescono in pieno boom prog, a Roma nel 1974, iniziando come spalla della PFM e del
Banco Del Mutuo Soccorso finendo, dopo il successo del primo album, per essere gli unici italiani
a firmare e incidere per la leggendaria Motown. I Libra, fra il ‘75 e il ‘76, pubblicarono quindi
due album dei dieci previsti dal contratto da sogno americano, cantando in inglese e proponendo
una originale formula di prog mediterraneo con influenze black e funk, che però non ottenne il
successo sperato. Con il gruppo sull’orlo dello scioglimento, tornati in patria e sostituiti alcuni
componenti con i Goblin Walter Martino e Maurizio Guarini, i Libra incidono il loro ultimo lavoro.
Il giallo all’italiana e ancora di più il gotico sono affare da robivecchi. Non è più il tempo dei
classici Rustichelli, Savina, Vlad, Nicolosi e nemmeno dei Cipriani. Ma non è quasi nemmeno più
il tempo di incubi argentiani per i Goblin e di sogni americani per i Libra: ai classici e inquietanti
pezzi di piano, altalene terrorifiche di percussioni, organi ed elettronica dal retrogusto kosmik si
arriva al bivio elettronico fra power industrial e disco funky. Gli ‘80 sono dietro l’angolo. (M.P.)
FRANCO DE GEMINI
Si Può Fare Molto Con 7 Donne
BEAT RECORDS COMPANY, 1972/2012 (REGIA: FABIO PICCIONI, 1972)
F
ranco De Gemini (1928-2013) è e sarà sempre l’uomo con l’armonica del cinema
italiano. Le tre note scritte da Ennio Morricone che soffia Charles Bronson in C’era
Una Volta Il West le suona lui. E tanto dovrebbe bastare (anche se in Per Un Pugno
Di Dollari suona addirittura un’incudine!). Come al solito, però, c’è moltissimo altro
nella lunga carriera di De Gemini. Tanto per dire, è lui il fondatore della Beat Records Company,
casa discografica leader nel settore della musica da film. Appare come armonicista in centinaia
di western, fra i quali anche il semi leggendario Sei Iellato Amico, Hai Incontrato Sacramento di
Giorgio Cristallini, musicato da Franco Micalizzi. Ma soprattutto compare in West Side Story per
eseguire le musiche di Leonard Bernstein. Nel volume From Beat To Beat (Edizioni Beat Records
Company, 2006) ripercorre la sua vita e le sue avventure, condendole con una straordinaria
aneddotica di grande generosità. Il fiore all’occhiello di De Gemini, che nella sua lunga carriera
ha collaborato anche con Severino Gazzelloni e Fabrizio De André, è rappresentato probabilmente
dalla magnifica colonna sonora per il film di Fabio Piccioni Si Può Fare Molto Con 7 Donne. Thriller
esotico-spionistico interpretato da Richard Harrison (l’uomo che rinunciò a interpretare Per Un
Pugno Di Dollari, spianando così la strada a Clint Eastwood). Il disco, cui parteciparono anche
Stefano Torossi, che per questioni contrattuali non poté figurare come coautore, e Alessandro
Alessandroni, è una delle gemme più celebrate della musica da film italiana. E a ragione. Tre
brani, Cheops And Nefertiti, Bossa Beat (riportato nell’edizione CD, per via di un refuso, come
Bassa Beat) e Omar Khayyam figuravano già nella scaletta del primo volume di Beat At Cinecittà
(Crippled Dick Hot Wax!). Ma anche il resto fa fuoco e fiamme. Nella edizione CD, anche versioni
alternative e brani inediti. (G.A.N.)
SILVANO D’AURIA
Sortilegio
FOUR FLIES, 2016 (REGIA: NARDO BONOMI, 1969)
D
el film di Nardo Bonomi quel che si sa lo si deve a Corrado Farina e a Davide Pulici,
ossessivo indagatore dei misteri cinematografici d’Italia. Ultimato, montato e
doppiato, eppure mai giunto al visto di censura, resta a tutt’oggi introvabile. Le
musiche del film, ritrovate invece da Pier Paolo De Sanctis della Four Flies Records,
sono opera di Silvano D’Auria, l’ex leader dei D’Auria, un complesso che all’inizio degli anni 70 è
attivissimo dal vivo. Dopo la fine del gruppo, D’Auria entra alla RCA e collabora virtualmente con
tutti i nomi più importanti della musica italiana del decennio: dalla Premiata Forneria Marconi al
Perigeo, da Piero Ciampi a Lucio Dalla, passando per Riccardo Cocciante e Renato Zero. La musica per
Sortilegio segna il secondo incontro professionale fra D’Auria e Bonomi. Per contenere al massimo i
costi le musiche vengono registrate nello Studio E di Via Sant’Alessandro 7, dove alla fine del 1961 si
inaugurano gli studi di registrazione della RCA (situati al km. 12 di via Tiburtina), a fine 1987 rilevati
dalla BMG. Il minimo che si può dire è che se il film invisibile di Bonomi (interpretato fra gli altri
anche da Marco Ferreri) è splendido quanto lo sono le musiche di D’Auria, allora abbiamo perso un
autentico capolavoro. Le tracce del disco più che rimandare a un thriller paranormale s’innestano
nel filone maggiore del prog italiano. Con Silvano Chimenti alla chitarra, D’Auria suona pianoforte,
Hammond e Rhodes. Le tracce scorrono le une nelle altre con una fluidità miracolosa, dando vita a
un tappeto sonoro nel quale le tracce di psichedelia residua si aprono a spiragli d’inquietudini che lo
sceneggiatore Brunello Rondi (il fratello di Gian Luigi) aveva desunto dalle pagine di Aleister Crowley.
Nella speranza che un giorno anche il film di Bonomi torni alla luce non resta che consolarsi con il
magnifico disco di Silvano D’Auria. (G.A.N.)
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1973 Terza Ipotesi Su Un Caso Di Perfetta Strategia Criminale / La Padrina
MARIO BERTOLAZZI
Terza Ipotesi Su Un Caso Di Perfetta Strategia Criminale
La Padrina
BEAT RECORDS COMPANY, 2000 (REGIA: GIUSEPPE VARI, 1972, 1973)
I
I contributo del bolognese Mario Bertolazzi (1918-1986), per quel che riguarda la composizione
di colonne sonore, è quantitativamente e temporalmente limitatissimo, ma non per questo
meno interessante. Jazzista puro, la sua carriera decolla nel periodo di maggiore permeazione
del genere in Italia, ossia durante e poco dopo la seconda guerra mondiale. Arriva al
successo con l’avvento della televisione negli anni 50 grazie soprattutto alla direzione d’orchestra
nel programma Un Due Tre che portò alla ribalta la coppia Tognazzi-Vianello. Negli anni 60 si
consolida il florido sodalizio con l’oggi purtroppo quasi dimenticato intellettuale tuttofare Marcello
Marchesi, scopritore fra l’altro di Gino Bramieri, Gianni Morandi, Walter Chiari, Cochi e Renato e
Paolo Villaggio, il quale si eclisserà misteriosamente nei primi anni 70. Nella filmografia piuttosto
contenuta di Bertolazzi spicca la collaborazione con Giuseppe Vari, regista di lungo corso del cinema
di genere italiano, regista del peplum cult Roma Contro Roma (i morti viventi nell’antica Roma), Suor
Emmanuelle (con Laura Gemser e Monica Zanchi, da vedere in versione rigorosamente uncut), senza
dimenticare i decamerotici e persino Studio Legale Per Una Rapina di Tanio Boccia, il nostro Ed Wood,
il cui motto era “Con me la Ferrania Color non c’ha mai perso una lira!”. In Urban Warriors, sempre
diretto da Vari e scritto da Piero Regnoli, ex critico del quotidiano cattolico “L’Osservatore Romano”,
torna al jazz, il suo primo amore. Fra i suoi lavori è La Padrina a brillare: basta il solo tema portante
fatto di basso e batteria a ritmi frenetici, chitarra elettrica, piano e fiati inframmezzati dagli archi a
renderlo memorabile (G.A.N., M.P.)
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BRUNO NICOLAI Tutti I Colori Del Buio 1972
BRUNO NICOLAI
Tutti I Colori Del Buio
GEMELLI, 1973; DIGITMOVIES, 2004; FINDERS KEEPERS, 2014 (REGIA: SEGIO MARTINO, 1972)
I
n una intervista Giuliano Sorgini, uno dei musicisti più affascinanti di sempre, raccontava
senza astio di essersi ritirato perché aveva avuto la sfortuna di nascere in contemporanea
con Ennio Morricone. Cosa dovrebbe dire, se non fosse prematuramente scomparso, Bruno
Nicolai (1926-1991)? A lungo direttore d’orchestra (anche per Nino Rota, Luis Bacalov e
Carlo Rustichelli), amico e strettissimo collaboratore, fino alla rottura umana e professionale, con
Morricone, avvenuta poco prima della morte, Nicolai è stato una stella luminosa che ha brillato
di luce propria. Il suo ruolo, oltre che nella direzione dei thriller morriconiani, è stato altrettanto
fondamentale come compositore di gemme da sonorizzazione. Sul fronte delle colonne sonore
impossibile non menzionare, oltre al sodalizio con Jess Franco, quello con Alberto De Martino che,
partendo dal western, giunge nel 1969 al gioiello pop (con Edda Dell’Orso sugli scudi) di Femmine
Insaziabili. Se le musiche di questo film sono una sintesi del suono degli anni 60 a base di jazz, big
band, easy listening, lounge, beat e bossanova, il passaggio da De Martino a Martino (ossia dalla
stagione dell’amore a quella dell’odio dei ‘70) si compie nel bad trip/incubo mansoniano di Jane
Harrison/Edwige Fenech, che nel terzo film del regista termina la stagione del giallo all’italiana per
sfociare nel nero dell’horror. Il disco è un delirio di pop angosciante ed esoterico officiato dal trio
Nicolai-Dell’Orso-Alessandroni (sitar) e i Cantori Moderni, capace di risultare psichedelico senza
ricorrere al rock chitarristico. Due curiosità: 1) esiste una band post-hc italiana che porta il nome
del film e che omaggia l’opera del regista con titoli come Sergio Martino Is Our Elvis. 2) L’edizione in
CD, come rileva Alessandro Tordini nella sua fondamentale enciclopedia Così Nuda Così Violenta,
contiene anche una sorta di parte library sperimentale (M.P.)
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1972 FIORENZO CARPI Un Bianco Vestito Per Marialé
FIORENZO CARPI
Un Bianco Vestito Per Marialé
GEMELLI, 1975; GDM, 2005 (REGIA: ROMANO SCAVOLINI, 1972)
P
er coloro che non hanno mai dimenticato le emozioni vissute nel seguire lo sceneggiato
che Luigi Comencini ha tratto dal Pinocchio di Carlo Collodi, Fiorenzo Carpi è
soprattutto l’autore di uno dei temi più indimenticabili della televisione italiana.
Gli appassionati di teatro, invece, lo ricordano come fondatore nel 1947 del Piccolo
Teatro di Milano assieme a Paolo Grassi e Giorgio Strehler. Di quest’ultimo diventa poi nel corso
degli anni uno dei collaboratori più fidati e amati. Fiorenzo Carpi De Resmini (1918-1997) studia
presso il conservatorio di Milano sotto la guida di, fra gli altri, Aldo Pedrollo e Giorgio Federico
Ghedini e si diploma nel 1945. Inizia a lavorare nel cinema pochi anni dopo continuando la sua
attività ininterrottamente sino agli inizi degli anni 90, alternandola instancabilmente al lavoro per il
teatro. Fra i registi italiani, Carpi vanta una continuità preziosa con Luigi Comencini, Ugo Gregoretti
e Vittorio Caprioli. Attento a quanto di nuovo si muove nel nostro cinema della fine degli anni 60 e
all’inizio del decennio successivo, lavora con Tinto Brass, Maurizio Ponzi, Peter Del Monte e Vittorio
De Seta. La collaborazione con Romano Scavolini in Un Bianco Vestito Per Marialé s’inscrive in quel
particolare momento del cinema italiano nel quale il genere lambiva le sponde della sperimentazione.
Romano Scavolini, fra le altre cose direttore della fotografia de Il Suo Giorno Di Gloria, unico film
da regista di Edoardo Bruno, direttore della rivista “Filmcritica”, firma un giallo crudele e allucinato
cui le musiche conferiscono un gusto lisergico colto e sensuale. Costruita intorno al magnifico tema
Marialé, che torna in varie incarnazioni, il disco è esempio di malinconica e barocca psichedelia
mediterranea, esemplificato alla perfezione da un brano come Pelle Di Luna (spettacolare la versione
di 6’ 24” non utilizzata nel film) che non è esagerato descrivere come l’incontro di Aphrodite’s Child
e Can. Ascoltare per credere. (G.A.N.)
SONORIZZAZIONI, ANTOLOGIE
E COMPILATION
EXTRA Gli altri 50
ALESSANDRO ALESSANDRONI
Afro Discoteca
FOUR FLIES, 2016
EDDA DELL’ORSO
Al Cinema Con Edda Dell’Orso
HEXACORD, 2002
FABIO FABOR
B 81 Ballabili “Anni 70” (Underground)
SCHEMA, 2016
AA.VV.
Beat At Cinecitta
CRIPPLED DICK HOT WAX!, 1998
AA.VV.
Beretta ‘70
CRIPPLED DICK HOT WAX!, 1998
Tre pesi massimi alle prese con uno dei filoni più suggestivi della library
tricolore. Inutile dire che il trio si trova perfettamente a suo agio nelle
profondità dei fondali marini. (M.P)
PEYMONT
Cibernetica
INTERVALLO, 2016
Per la serie “misteri italiani”: sarà vero che sotto questo alias si cela un
americano trapiantato a Firenze, David Hoyt Kimball? O si tratta invece
del compositore dell’inno della DC, Luigi Malatesta? (M.P.)
AA.VV.
Cinecocktail
BEAT, 2004
Uscito nel 1973, di culto anche solo per la presenza di Mister Trottolino
Amoroso alla voce. Un bad trip voce-basso-moog-batteria a base di jazz
funk oscurissimo. (M.P.)
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EXTRA Gli altri 50
AA.VV.
Commedia Sexy All’italiana
AMARCORD/CINEDELIC, 2007
AA.VV.
Criminale Vol.1 - Paura
PENNY, 2013
Prima di quattro raccolte dedicata all’età del piombo della library music
italica, curate dal Little Tony Negri de noantri David Nerattini (La Batteria),
rovistando tra gli archivi della Flipper. (M.P.)
AA.VV.
Croon-A-Roma
ALL SCORE MEDIA, 2002
Antologia pazzesca di canzoni tratte da film come In Nome Del Popolo Italiano,
Napoli Violenta, Emmanuelle E Gli Ultimi Cannibali, nelle quali spiccano le
voci di Raoul, Roberto Da Roma, Paola Neri, Gianna e tanti altri. (G.A.N.)
ORCHESTRA COMETA
Daydream
COMETA EDIZIONI MUSICALI, 1973/2016
Edito nel 1971 dalla minuscola Vi.Di.Elle, il disco cela i nomi di Romano
(Walter) Rizzati, Franco Bonfanti e Renato Sperduti. Jazz funk al calor
bianco e sonorità cinematografiche irresistibili. (G.A.N.)
• | 67 | •
EXTRA - Gli altri 50
BLUE PHANTOM
Distortions
AMS, 2008
Non dare retta al tale che dice “Il Paese è reale”: si esce vivi dagli anni 80.
Prog, library, disco, new age, incubi di celluloide come Sposerò Simon Le
Bon: Sorrenti le ha passate tutte. (M.P.)
AA.VV.
Easy Tempo Vol. 1
RIGHT TEMPO CLASSICS, 1996
GRUPPO IMPROVVISAZIONE
NUOVA CONSONANZA
Eroina
COMETA EDIZIONI MUSICALI, 2011
1971, forse l’anno più creativo nella produzione culturale italiana. Il GINC
dà il suo contributo cercando, attraverso le proprie sperimentazioni, di
sonorizzare gli effetti delle sostanze stupefacenti. (M.P.)
AA.VV.
Esterno Notte
FOUR FLIES, 2016
Un cast di nomi spettacolari per una raccolta di brani dal sapore notturno,
oscillante fra psych beat schizzato e cupe ma stilose incursioni prog. (G.A.N.)
• | 68 | •
EXTRA - Gli altri 50
AA.VV.
Esterno Giorno
FOUR FLIES, 2016
I GRES
Exotic Themes For Films, Radio And TV
PLASTIC, 1998
Una bollente miscela di funk, pop, Motown, jazz e rock, italiana come la
salsa pummarola: ai fornelli Stefano Torossi e Sandro Brugnolini, con il
contributo di Giancarlo Gazzani e Puccio Roelens. (M.P.)
FOURTH SENSATION
Fourth Sensation
CINEDELIC, 2017
CARLO SAVINA
Grand Tour
SONOR MUSIC EDITIONS, 2015
RICCARDO A. LUCIANI
Inchiesta Sul Mondo
ANYA, 1976; CINEDELIC, 2016
L’uomo della sigla de L’Almanacco Del Giorno Dopo (la trasmissione traino
del TG1 dal 1976 al 1994), i suoi stati d’animo e la sua diagnosi ecologica
attraverso l’elettronica d’avanguardia. (M.P.)
MARIO MOLINO
Inside
CINEDELIC, 2016
FRANCO GODI
La Linea
CRIPPLED DICK HOT WAX!, 2004
L’omino della Lagostina. Il signor Rossi. L’uomo dietro gli Articolo 31/J-
Ax. L’Esorciccio. Il fratello superuomo di Bruno Bozzetto. E come diceva
Patsy di Nick Carter: e l’ultimo chiuda la porta. (M.P.)
NINO ROTA
LSD Roma
EL, 2005
AA.VV.
Mo’ Plen 2000
IRMA/LA DOUCE, 1996
ARMANDO SCIASCIA
Mondi Caldi Di Notte
PLASTIC, 1999
Un viaggio musicale in uno dei generi più italiani di sempre: tutto il mondo
in uno striptease, fra bossanove languide, shake sambizzati e beat birichini.
(G.A.N.)
NARASSA
Viaggio Pop 1&2
CINEDELIC, 2015
EGISTO MACCHI
Nucleo Investigativo
CINEDELIC, 2015
AA.VV.
Omaggio Ad Alberto Sordi
GDM, 2007
MOGGI
Omaggio Ad Einstein
DAGORED, 2015
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EXTRA - Gli altri 50
RINO DE FILIPPI
Riflessi
SONOR MUSIC EDITIONS, 2015
Uno dei capolavori di Rino De Filippi, musicista fra i più amati e i cui lavori
sono tra i più ricercati fra i collezionisti. Atmosfere rarefatte tra jazz, accenni
di elettronica, lounge e funk. Musica che guarda avanti. (G.A.N.)
PUCCIO ROELENS
Rock Satellite
RCA ORIGINAL CAST, 1977
Il segreto meglio custodito del funk italiano: uscito solo per uso interno RAI
e con in formazione Renato Serio, che nel 1992 sonorizzerà la discesa in
campo di Berlusconi componendo l’inno di Forza Italia. (M.P.)
I MARC 4
I Solisti Di Armando Trovajoli
PLASTIC RECORDS, 2000
DANIELA CASA
Sovrapposizione Di Immagini
FINDERS KEEPERS, 2014
Il pianista del Maurizio Costanzo Show e suo fratello, forse il più folle dei
comici italiani (Patroclooo!, Vinella E Don Pezzotta, I Carabbimatti...), alle
prese con inquietanti atmosfere thrilling. (M.P.)
MIRAGEMAN
Thrilling
IRMA/LA DOUCE, 1997
Personaggio per anni avvolto dal mistero, Giovanni Fenati è una miniera di
brani entrati nell’immaginario cinedelico. Thrilling, irresistibile, è da abbinare
al volume due Thunder And Lightning (Irma/La Douce, 1997). (G.A.N.)
AA.VV.
Tomas Milian - Il Bandito Lo Sbirro E Er Monnezza
AMARKORD/CINEDELIC, 2007
BRAEN’S MACHINE
Underground
SCHEMA, 2014
Per anni un’introvabile gemma edita dalla Liuto di Umiliani. La sigla cela
i nomi di Alessandro Alessandroni e Rino De Filippi. Jazz funk e groove
assassini. Imperdibile. (G.A.N.)
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EXTRA - Gli altri 50
GIULIANO SORGINI
Under Pompelmo
CINEDELIC, 2017
RUSCIGAN
Viaggio Nel Domani
DAGORED, 2015
AA.VV.
Vroom
PLASTIC, 1999
AA.VV.
West Goes To Pop
CINEVOX, 2004
La musica incontra le immagini nei rimandi della memoria. Non è un commento delle immagini,
una didascalia, un tappeto sonoro. È una costante frequentazione con l’utopia perché non si
accetta la realtà per ciò che è.
Cerco qualcosa di perfetto nella musica, un’ipotesi di ciò che di meglio si possa immaginare, una
città ideale.
Nel farlo non posso fidarmi molto dell’ispirazione perché è una successione di tranelli, preferisco
lavorare, fare dei tentativi, rovesciare tutto e cercare.
Penso alla musica come a una possibilità per collegare mondi, all’interno del suono stesso, ma
anche tra discipline distinte.
La musica per il cinema è una successione di dubbi, di idee sbagliate, di fallimenti e di continui
tentativi.
A volte i film fanno schifo e la musica ancora di più così esco dallo studio, cammino, faccio il giro
di Piazza Vittorio.
Far la musica per un film significa veder franare tutte le teorie lette sulle colonne sonore, significa
assistere al frantumarsi di tutti i discorsi di chi pensa di sapere come si faccia la musica di un film.
Registi compresi.
Poi sbucano quelli della nostalgia, quelli del come eravamo negli anni 70 quando i generi erano
ben definiti e di conseguenza le musiche. Agiscono sul bisogno di rassicurazione.
La musica potrebbe anche rimettere a posto alcuni demoni, ma non credo possa domare i musicisti.
Io preferisco non sia allineata, non appartenga a parrocchie e sottospecie, si svincoli dagli stili e
mi auguro rappresenti solo chi la fa in modo da raggiungere chi l’ascolta per ciò che è.
Senza infrastrutture, alibi di genere, librerie sonore e giustificazioni.
Teho Teardo
B IB LI OGRA F IA
Franco De Gemini
Così Insegnai A Charles Bronson Ad Impugnare L’Armonica
Beat Records Company, 2007
Franco Micalizzi
Le Chiamavano Colonne Sonore. Golden 70’s
Viola Editrice, 2017
Ennio Morricone
Inseguendo Quel Suono. Conversazioni Con Alessandro De Rosa
Mondadori, 2016
Gianfranco Plenizio
Musica Per Film. Profilo Di Un Mestiere
Black Dog Publishing, 2006
Alessandro Tordini
Così Nuda Così Violenta
Enciclopedia Della Musica Nei Mondi Neri Del Cinema Italiano
Arcana Edizioni, 2012
DI SC HI AL D I SOPRA DI OG NI SOSP ET TO
1 00 CA POL AVOR I D IM E NT ICATI DAGLI ARCHI V I SEGR ETI
D E LLA M USICA ITALIANA
Giona A. Nazzaro
(con la collaborazione di Marco Pecorari)
C
in un cinema dimenticato
M
attraverso le pieghe di suoni e idee
Y
CY
l’Italia e la sua immagine nel
CMY
mondo.
K
.
"50+50 DISCHI AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO"
è un supplemento al numero 312 (Gennaio 2018) del mensile
Autorizzazione del tribunale di Torino n. 506-00
Stampato nel mese di Dicembre 2017
Copertina di Steuso