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Arcibaldo e Mariolino II Matteo Pisciotta 1^A

Io ero un umile gatto e mi chiamavo Arcibaldo, e vivevo in un borgo. Vivevo molto bene fin
quando la Bestia (non sapevo come si chiamava quindi la chiamavo la Bestia) distrusse la
mia valle dove piantavo le carote da rivendere. Io stavo dormendo e non lo sapevo, solo la
mattina dopo capii che qualcuno aveva distrutto tutta la mia valle. Sul “Felino Narratore”, il
giornale del mondo dei gatti, scrissero un articolo: “ Anomala identità distrugge la Valle dei
pesci”. Ogni ora un articolo in più su questo. Io ero disperato, in poche ore la Bestia avrebbe
distrutto tutto il mondo dei gatti. Allora presi la vanga di nonno Arcistolfo e mi diressi per vie
sconosciute. Sapevo dove andare perché il bisnonno Argaldo mi aveva dato una mappa e
mi aveva detto che alla sua epoca la Bestia era venuta, ma la avevano sconfitta. Io arrivai al
posto contrassegnato nella mappa ma non vidi niente di niente di quello che mi aveva
raccontato il bisnonno. Trovai l’Artiglio Supremo: un’arma la cui affilatezza ti diceva che
avrebbe spaccato 100 macigni tutti d’un colpo senza rovinarsi nemmeno un po’. Visto che
ero sicuro di quello che stavo intraprendendo iniziai a spaccare tutto come un troglodita in
cerca di qualcosa. Allora spaccando trovai una porta che portava a un’altra porta che
portava a uno scrigno. C’era dentro una chiave… Alla fine dalla chiave si formò un buco
dell'universo da cui uscivano sardine e salmoni. Tentato dai salmoni io entrai in quel buco.
Trovai la bestia, che stava bevendo il caffè di Gigetto, che atto indegno! Non si riusciva a
descrivere la Bestia, era terribilmente orribile. Allora io mi disperai, ma la Bestia continuava
a bere il caffè. Ero intento a scappare ma la Bestia avrebbe continuato a distruggere tutto il
mondo dei gatti e il mio atto sarebbe stato invano. Usai l’intelligenza, convinsi a fatica la
Bestia, che si chiamava Mariolino II, a non distruggere più niente in cambio di una razione
giornaliera di caffè di Gigetto. Ritornammo entrambi nel borgo e il sindaco mi chiese:<< Per
il suo eroico gesto cosa vuole, Arcibaldo?>> Io risposi sinceramente:<< Vorrei una razione
giornaliera di salmone.>> E da quel giorno capii che la vita non è sempre come te la
immagini, e per questo fai sempre in modo che il mondo sia un posto migliore per te e per
tutti aiutando la comunità.

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