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DI
GIOVANNI GENTILE
A CURA DELLA
FONDAZIONE GIOVANNI GENTILE PER GLI STUDI FILOSOFICI
GIOVANNI GENTILE
OPERE
XVI
SANSONI FIRENZE
GIOVANNI GENTILE
STUDI VICHIANI
SANSONI - FIRENZE
PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA
Stampato in Italia
All'amico
FAUSTO NICOLINI
G. G.
1
X PREFAZIONE
IL PENSIERO ITALIANO
NEL SECOLO DEL VICO
1
I.
II .
I MAUGAIN , p . 218 .
I. IL PENSIERO ITALIANO NEL SECOLO DEL VICO 7
1
I. IL PENSIERO ITALIANO NEL SECOLO DEL VICO 9
III .
I 0. C. , p. 300 .
I. IL PENSIERO ITALIANO NEL SECOLO DEL VICO II
IV .
1 0. C. , p . V.
16 STUDI VICHIANI
LA PRIMA FASE
DELLA FILOSOFIA VICHIANA
i
I.
1 Anzi fin al 1699 egli s'era illuso d'essere molto più un poeta che
non un filosofo . Cfr . F. NICOLINI , Per la biografia di G. B. V. , pun
tata I , Firenze, 1925 ( estr. dall'Arch . stor . ital . ) , p. 59.
2 L’Autobiografia , il carteggio e le poesie varie a cura di B. Croce,
Bari , Laterza, 1911 ( vol . V delle Opere, a cura di B. Croce, G. Gentile,
e F. Nicolini , nella collezione degli Scrittori d'Italia) , p . 26. Da que
st'Autobiografia, quando non sia altrimenti avvertito , sono tolti tutti
i luoghi e le parole del V. riferite qui appresso nel testo .
II . LA PRIMA FASE DELLA FILOSOFIA VICHIANA 21
1 S. N. , dign . X , XI .
II . LA PRIMA FASE DELLA FILOSOFIA VICHIANA 27
Ma lo Senno Primero
che tutte cose feo
tutte è insieme, e fue ;
né per saperle, in lor si muta Deo,
s'egli era quelle già in esser più vero .
Tu , inventor, l'opre tue
sai, non impari ; e Dio è primo ingegniero .
I Autob. ed . CROCE, pp . 41 , 113 , 192. È anzi tanto più sicuro che con
la biblioteca Valletta il V. avesse familiarità fin dai suoi primi studi ,
in quanto il Valletta appunto, ch'egli aveva conosciuto nella sua pue
rizia , fu uno dei suoi primi protettori e colui che lo indusse a porre
a stampa le sue prime poesie : cfr. NICOLINI, Per la biografia cit . , pun
tata I , pp . 30 sgg . , e puntata III .
2 [Cfr. infatti L. AMABILE, Il Santo Officio della Inquisizione in Na
poli, Città di Castello, 1892 , II , 67 n. 1. E come la Scelta di poesie, così
il Valletta possedeva e aveva lette altre opere del Campanella. « Ho rice
vuto », scriveva, per es . , in una sua lettera inedita al Magliabechi, ser
bata nel magliabechiano segnato VIII, 1090, « ho ricevuto l' Incredulo
senza scusa del p . SEGNERI , dove ho lette molte cose riportate dal pa
dre CAMPANELLA nel suo Ateismo trionfato .... » . (Comunicazione di F.
NICOLINI ) ] .
II . LA PRIMA FASE DELLA FILOSOFIA VICHIANA 33
II .
1 Autob ., p . 25 .
II . LA PRIMA FASE DELLA FILOSOFIA VICHIANA 45
di altri filosofi intorno alla pluralità de' Mondi, quasi ripugnante alle
Sacre lettere, perché, se alcun s'applicasse, dic'egli, a considerar la
cosa più da presso e più naturalmente , inveniet eam certe multum habere
probabilitatis. Il che reca non poco di meraviglia in un uomo di tanta
autorità quanto egli certamente si era ; e potrebbe, se non altro , dar
luogo alla calunnia, di dire che egli abbia per avventura approvato la
dottrina di Giordano Bruno ; la quale avesse piaciuto al Cielo, che fosse
rimasta affatto incenerita nelle giustissime fiamme, in cui arse l'autore
e non vivesse ancora nel suo abbominevole libro scritto della plura
lità di Mondi . Questo, con idea non più intesa, disotterrando le più
stravaganti opinioni, già sepolte de' Greci, de ' Caldei e degli Egizi,
fece un nuovo ed inudito sistema ; dove a pruova risplende l'umano
ardimento e la libertà non meno di pensar tutto ciò, che è possibile,
che di scrivere tutto ciò che può pensarsi . Nil mortalibus arduum , coelum
ipsum petitur stultitiâ . Giace, dice egli, nel mezzo del nostro Mondo
immobile il Sole ; e la Terra con perpetue vertigini intorno a quello
s'aggira : come in un Madrialetto, posto nel terzo dialogo :
Quanto nel Cielo, e sotto il Ciel si mira,
Non sta, si volge, e gira .
Né di ciò contento, vuole che ogni pianeta sia una terra , e ciascuna
stella sia un altro sole ; e che detti pianeti non siano quei pochi, che
noi osserviamo, nettampoco le stelle : ma infiniti ed innumerabili, e
quelli e queste sparse nello spazio infinito dell'Universo ; che, es
sendo com’ei dice , immagine dell ' Onnipotenza infinita, non dee ricono
scere termine alcuno . E non bastando questo alla vastità della sua im
maginazione , s'avanza a dire che tutti questi infiniti Mondi sono abi
tati da sostanze diverse e forse migliori della nostra : e che l'intermi
nata ampiezza dell'Universo sia assistita e governata da un'anima
universale, non meno che ciascuno Mondo dalla sua particolare. Alla
fine questo scellerato , prevedendo gli effetti della sua disperata libertà ,
così, dopo apportati gli argomenti per la sua opinione, traboccando
d'una in altra empietà , fa parlare nel primo dialogo a Filoteo : Questi,
se non sono semplici, sono demostrativi sillogismi, tuttavolta che da alcuni
degni Teologi non se admettano ; perché provvidamente considerando,
sanno che gli rozzi popoli ed ignoranti, con questa necessità vegnono a non
posser concipere come possa star la elettione,e dignità , e meriti di giusticia:
onde , confidati o desperati sotto certo fato, sono necessariamente scelleratis
simi. Come talvolta certi correttori di leggi, fede e religione, volendo parere
II . LA PRIMA FASE DELLA FILOSOFIA VICHIANA 51
i S. N. , p . 184 .
II . LA PRIMA FASE DELLA FILOSOFIA VICHIANA 55
i Opere , I. II .
II . LA PRIMA FASE DELLA FILOSOFIA VICHIANA 57
i Opere, I, 139 .
2 Prima risp ., II e III in fine; Sec. risp. , § IV.
3 Sec. risp ., § IV : Opere, I , 258 .
4 Prima risp . , II ; cfr. De ant . , c . I , § 3 .
NI
DI HIA
58 STU VIC
autem Deo idea vera sit, quia is unus ex vero est » 1. E però
Vico rimprovera al Malebranche, che pur platoneggiava ,
di non essersi accorto che la mente umana può ricavare
la cognizione, non pure del corpo, ma di se medesima,
soltanto da Dio ; ita ut nec se quoque cognoscat, nisi in
Deo se cognoscat. E così , completando il processo già
esposto : « Mens cogitando se exhibet : Deus in me cogitat :
in Deo igitur meam ipsius mentem cognosco ».
Sicché la critica vichiana , se si guarda nel suo primo
momento, ha un significato ; nel suo complesso ne ha
un altro. A Vico sfugge interamente il valore del cogito
cartesiano, perché lo vede sempre in quel mondo , in cui
non è centro il pensiero come pensare ( ego cogito), ma il
pensiero come pensato : l' Idea, l’ Uno, il Dio platonico e
neo -platonico. Il cogito non può essere la causa dell'esse
( cogitans ), come pure evidentemente è per chi attri
buisce al cogito il valore e l'autonomia che gli spetta,
perché Vico non vuol dimenticare (e Car
tesio stesso, per altro lo dimentica fino a un certo punto)
quello che ha appreso dalla vecchia filosofia : che l'esse,
lo stesso esse cogitans, non è causa sui, non è sostanza,
ma res creata, la quale perciò non ha in sé nessuna verità,
e va riportata alla sua causa, che è la sua sostanza .
Il punto di vista vichiano contro Cartesio è panteistico
e antispirituale , precisamente come quello di Spinoza 2,
che, persuaso, da buon neoplatonico, che ad essentiam
hominis non pertinet esse substantiae, opponeva la stessa
critica a Cartesio : vulgus philosophicum incipere a crea
turis , Cartesium incepisse a mente, se incipere a Deo 3 .
Cotesto punto di vista il Vico non sorpassò mai ; e in
Mens autem, quae supra nos est, quia purus intellectus est,
puro intelligibili pascitur, id est pura fruitur veritate. Eadem
nostra mens assidue vescitur, si epulis superioris mentis accumbit.
Nec iniuria intelligentiam in anima essentialem perpetuamque
locamus, quia ex eo est in anima, quod convenit cum perpetuis
eius essentiae causis. Et sicut animae ingenitus est appetitus
boni perpetuus atque essentialis, ita et ipsius veri naturalis essen
tialisque intuitus, sive tactus aliquis potius, ut Iamblici verbis
utar, Tactus, inquam, omni cognitione discursuque prior atque
praestantior 1. Eiusmodi sententiam hac insuper ratione divinus
nem divinorum , non per syllogismum, qui est quasi sagitta qua sco
pum attingimus a longe absque gustu , neque modo per authoritatem ,
od est tangere quasi per manum alienam , sed per tactum
intrinsecum in magna suavitate » .
64 STUDI VICHI
AN I
III .
IV .
V.
VI .
VII .
NOTA
I.
I Rep . 445 C.
2 544 D -E .
3 545 B.
III . LA II E LA III FASE DELLA FILOSOFIA VICHIANA III
II .
III .