Apporto
Maggiori informazioni:
Ufficio federale della sanità pubblica, Divisione sicurezza delle derrate alimentari, Sezione rischi in materia di alimentazione e tossicologia, telefono 043 322 21 96 o
lebensmittelsicherheit@bag.admin.ch. Questa pubblicazione è disponibile anche in tedesco e francese.
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apporto sufficiente s’intende quindi una concentrazione di 25(OH)D nel sangue maggiore o
uguale a 50 nmol/l (≥50 nmol/l).
Siccome l’alimentazione assicura solo circa il 10 per cento dell’apporto di vitamina D, la
determinazione della quantità di vitamina D assunta attraverso gli alimenti normali non dice
molto. In estate, la maggior parte della vitamina D a disposizione dell’organismo proviene
dalla sintesi nella pelle per effetto delle radiazioni solari. In inverno, invece, quando il
contributo della sintesi da parte dell’organismo stesso all’apporto di vitamina D è trascurabile,
è possibile sfruttare il tenore di vitamina D degli alimenti consumati (alimenti tradizionali o
arricchiti di vitamina D) o assumere complementi alimentari o integratori di vitamina D.
Siccome nei mesi estivi la vitamina D è immagazzinata nel corpo per essere liberata
successivamente, durante i primi mesi dell’inverno non si manifesta subito una carenza di
vitamina D, anche se non ne viene assunta abbastanza attraverso l’alimentazione
(combinazione di alimenti e complementi alimentari/integratori). Se però l’apporto insufficiente
di vitamina D si protrae per un certo periodo, la concentrazione di 25(OH)D nel sangue cala e
può manifestarsi una carenza vitaminica.
La capacità della pelle di sintetizzare vitamina D diminuisce con l’età. Inoltre, in genere le
persone meno giovani (soprattutto quelle molto anziane e bisognose di cure) stanno meno
spesso o meno a lungo all’aperto. Nella maggior parte dei casi, l’assunzione di vitamina D
mediante integratori consente tuttavia di assicurare un apporto sufficiente e una
concentrazione di 25(OH)D nel sangue di almeno 50 nmol/l.
In base a uno studio attuale, nei mesi invernali in Svizzera più del 60 per cento degli adulti
non ha un livello sufficiente di vitamina D. Per favorire la salute e un apporto sufficiente di
vitamina D ai lattanti e ai bambini piccoli nonché alle donne incinte e allattanti, è
raccomandata a questi due gruppi di donne l’assunzione di un integratore di vitamina D.
Le persone che presentano uno di questi fattori di rischio dovrebbero parlarne con il proprio
medico per verificare eventualmente l’apporto di vitamina D (analisi del sangue).
In inverno la sintesi di vitamina D da parte dell’organismo stesso non basta per coprire il
fabbisogno. L’apporto di vitamina D va quindi assicurato attraverso l’alimentazione.
Sussistono le seguenti possibilità:
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9. Perché l’UFSP non raccomanda integratori di vitamina D nei mesi invernali alle persone
in età compresa tra tre e 60 anni, anche se i risultati dello studio nazionale mostrano
che tra dicembre e marzo più del 60 per cento delle persone presenta un’insufficienza
di vitamina D?
L’UFSP propone volutamente varie opzioni per mostrare come aumentare l’apporto di
vitamina D attraverso l’alimentazione anche alle persone che non vogliono assumere
integratori di vitamina D.
Protezione solare
15. L’apporto di vitamina D è garantito anche se si mette la crema solare per proteggersi
dalle scottature?
La crema solare riduce la sintesi di vitamina D. Nella vita di tutti i giorni, però, praticamente
nessuno applica una protezione solare totale 24 ore su 24 – cosa che potrebbe effettivamente
causare una carenza di vitamina D. In genere il tragitto per andare al lavoro o a scuola, le
uscite per fare gli acquisti o altre attività all’aperto offrono abbastanza occasioni per assicurare
la sintesi di vitamina D nella pelle. È sufficiente che siano esposti alla luce il viso e le mani.
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16. Come sintetizzare abbastanza vitamina D attraverso l’esposizione della pelle al sole
senza aumentare il rischio di tumori?
Un’esposizione relativamente breve al sole assicura già una sintesi sufficiente di vitamina D.
Nei giorni di sole basta esporre al sole il viso e le mani per circa 20 minuti in estate e 40 minuti
in autunno – mentre le altre parti del corpo sono protette dagli indumenti. Per ridurre il rischio
di tumori della pelle, in caso di permanenza prolungata all’aperto vanno assolutamente prese
misure di protezione solare.
Integratori
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Alimenti
23. D’ora in poi in Svizzera gli alimenti saranno arricchiti sistematicamente di vitamina D?
I produttori di derrate alimentari sono consapevoli che non tutti i consumatori vogliono
consumare prodotti arricchiti. Inoltre, non tutti i prodotti si prestano per essere arricchiti di
vitamina D, i requisiti tecnologici possono essere elevati e la produzione costosa.
Gli alimenti arricchiti di vitamina D devono inoltre essere caratterizzati correttamente: in altre
parole i consumatori devono poter riconoscere in qualsiasi momento, attraverso l’indicazione
della composizione nonché la caratterizzazione del valore nutritivo, se e in quale quantità il
prodotto è arricchito di vitamina D.
Raccomandazioni
26. Per le persone malate (malattie croniche e non trasmissibili) e quelle con l’osteoporosi
o altri fattori di rischio (sovrappeso, pelle scura) si applicano raccomandazioni
differenti rispetto alla popolazione sana?
Le persone che presentano certi fattori di rischio o soffrono di certe malattie possono avere un
maggior fabbisogno di vitamina D a causa dell’assorbimento ridotto della vitamina D
nell’intestino o di interazioni con i farmaci. Le persone che a causa di una malattia escono
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28. L’UFSP raccomanda analisi del sangue regolari per controllare il livello di vitamina D?
Per le persone che non presentano fattori di rischio non è necessario fare un’analisi del
sangue, visto il costo elevato. Per le persone che presentano fattori di rischio può invece
essere utile fare regolarmente un’analisi del sangue. La decisione spetta al medico curante.
29. Chi assume giornalmente la quantità di vitamina D raccomandata sotto forma di gocce
di vitamina D o complementi alimentari (600 unità internazionali di vitamina D) ha
bisogno di meno dei 1000 mg di calcio raccomandati?
La vitamina D favorisce l’assorbimento del calcio nell’intestino e vi sono studi che indicano
che la vitamina D esercita un cosiddetto effetto «salva calcio». I dati scientifici disponibili sono
tuttavia insufficienti per raccomandare una minor assunzione di calcio.
L’UFSP raccomanda quindi di orientarsi alla piramide alimentare svizzera, che consente
un’alimentazione equilibrata e variata, assicurando un apporto di calcio sufficiente. Non è
necessario assumere complementi alimentari o integratori di calcio senza prescrizione
medica.
30. I costi degli integratori sono assunti dalle casse malati in generale?
No, le casse malati assumono i costi solo per i preparati prescritti da un medico a causa di
una carenza di vitamina D patologica. Attualmente l’integrazione di vitamina D a scopi di
profilassi è rimborsata solo durante il primo anno di vita. Le misure di profilassi delle malattie
sono disciplinate agli articoli 26 LAMal e 12b OPre. Il legislatore non ha ancora valutato e
attuato le nuove raccomandazioni dell’UFSP concernenti l’apporto di vitamina D alla
popolazione.
31. Le casse malati assumono i costi degli integratori di vitamina D prescritti da un medico
a lattanti e bambini piccoli (fino a tre anni)?
La legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) e l’ordinanza sulle prestazioni (OPre)
disciplinano l’obbligo di prestazione dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie
(AOMS) per determinate misure di profilassi delle malattie (art. 26 LAMal e 12b OPre).
Secondo la legislazione vigente, attualmente rientra nel catalogo delle prestazioni obbligatorie
solo l’assunzione di vitamina D per la profilassi del rachitismo durante il primo anno di vita.
L’assunzione dei costi da parte delle casse malati presuppone una prescrizione medica.
l’assunzione di vitamina D per scopi di profilassi medica per le persone a partire da 60 anni
non rientra nel catalogo delle prestazioni obbligatorie. Il legislatore non ha ancora valutato e
attuato le nuove raccomandazioni.
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