Progetto di diploma
C00261
14 settembre 2007
Controllo di assetto nello spazio
Abstract
The goal of this project was to develop a system for the attitude control of a space-
craft, using the interàtion with the geomagnetic eld. Many solutions have been
studied, and advantages and disadvantages compared. The solutions are a pas-
sive attitude control with a permanent magnet and two hysteresis rods for energy
damping, respectively an active attitude control with three magnetorquers and a
magnetometer.
Riassunto
L'obiettivo di questo lavoro era di sviluppare un sistema per orientare un satellite,
sfruttando le interazioni con il campo magnetico lungo le linee dello stesso. Sono
state studiate varie soluzioni, cercando di trovare vantaggi e svantaggi di ognuna.
Le soluzioni scelte sono state, un controllo passivo tramite un magnete permanente
e due placche isteretiche per dissipare l'energia, rispettivamente un controllo attivo
tramite tre magnetorquer e un magnetometro.
Marco Molteni 1
Controllo di assetto nello spazio
Progetto Assegnato
Controllo di assetto nello spazio
Caratteristiche generali del progetto
Condenzialità: Condenziale
Descrizione
Il progetto SSL della SUPSI ha lo scopo di lanciare un satellite in orbita. Si desidera
controllare l'assetto del satellite così da poter per esempio meglio trasmettere, ot-
timizzare l'energia recuperata. L'idea da sviluppare nel progetto consiste nell'ori-
entare il veicolo spaziale lungo le linee di campo magnetico terrestre grazie ad una
combinazione dei seguenti mezzi - magneti permanenti (passivo) - correnti di Fou-
cault nella struttura (passivo) - Hysteresis Rods (placche di isteresi) (passivo) -
magnetorquer: spire percorse da corrente controllata (attivo) - volano(attivo)
Compiti
Denire le speciche di funzionamento - analizzare le diverse soluzioni, varianti,
possibilità e valutarle - realizzare una o più varianti - validare il comportamento del
sistema.
Obbiettivi
L'obbiettivo è di poter orientare il satellite in funzione delle linee magnetiche ter-
restri, con un orientazione predeterminata oppure con un`orientazione impostabile
(variante in funzione delle speciche)
Marco Molteni 2
Controllo di assetto nello spazio
Tecnologie
-
Relatore
Balemi, Silvano
Co-Relatore
Ceppi, Paolo
Marco Molteni 3
Indice
1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2 Requisiti e speciche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.1 Requisiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.2 Speciche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
3 Studio delle soluzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
3.1 Metodi passivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
3.1.1 Controllo a gradiente di gravità . . . . . . . . . . . . 11
3.1.2 Controllo a magnete permanente . . . . . . . . . . . 11
3.1.3 Controllo a stabilizzazione dello spin . . . . . . . . . 12
3.2 Metodi attivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
3.2.1 Zero Momentum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
3.2.2 Momentum bias . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
3.3 Classicazione Attuatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
3.3.1 Propulsori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
3.3.2 Magnetic Torquer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
3.3.3 Vele Solari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
3.3.4 Appendici Aerodinamiche . . . . . . . . . . . . . . . 18
3.3.5 Ruote di Reazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
3.3.6 Ruote di momento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
3.3.7 Control Moment Gyros . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
3.4 Classicazione Sensori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
3.4.1 Sensori di Sole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
3.4.2 Sensori di Orizzonte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
3.4.3 Sensori di Stelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
3.4.4 Magnetometri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
4 Scelta della soluzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
4.1 Controllo passivo a Magnete Permanente . . . . . . . . . . . . 23
4.2 Controllo attivo (MagnetoTorquer e Magnetometri) . . . . . . 24
5 Design . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
5.1 [1] Magnete Permanente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
5.2 Placca Isteretica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
5.3 [4] MagnetoTorquer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
5.4 Progettazione del controllore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
6 Risultati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
6.1 Simulazione metodo passivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
Marco Molteni 5
Controllo di assetto nello spazio
C.1.9 FoundBB.m . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
C.2 File Matlab: Simulazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
C.2.1 euler2q.m . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
C.2.2 simul.m . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
C.3 File Simulink . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73
D Uso dei modelli Matlab/Simulink . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76
Marco Molteni 6
Elenco delle gure
1 Introduzione
Il progetto SSL della SUPSI ha lo scopo di orire agli studenti la possibilità di
cimentarsi con problematiche dello spazio. Fra le attività correnti si progetta un
satellite della classe Cubesat da mettere in orbita prossimamente.
In questo ambito una delle varie problematiche relative ad una missione spaziale è
quella del controllo d'assetto.
Marco Molteni 8
Controllo di assetto nello spazio
2 Requisiti e speciche
2.1 Requisiti
I requisiti espressi sono i seguenti:
2.2 Speciche
Volume
Numero 1.1
Descrizione Il controllo di assetto deve avere un volume contenuto.
Valori Volume massimo: 15 cm3
Riferemento 1
Osservazioni Specica da rispettare sia per metodi passivi che per
metodi attivi.
Peso
Numero 1.2
Descrizione Il controllo di assetto deve avere un peso contenuto.
Valori Peso massimo: 150 g
Riferemento 1
Osservazioni Specica da rispettare sia per metodi passivi che per
metodi attivi.
Posizione
Numero 1.3
Descrizione Il controllo di assetto deve avere un posizionamento
all'interno del cubo vincolato.
Valori Posizione: Vincolata per controllare correttamente (ved.
Design)
Riferemento 2
Osservazioni Specica da rispettare per metodi passivi che per metodi
attivi.
Marco Molteni 9
Controllo di assetto nello spazio
Tempo
Numero 1.4
Descrizione Il controllo di assetto deve controllare la posizione in un
determinato tempo.
Valori Tempo massimo : Qualunque
Riferemento 1
Osservazioni Specica da rispettare sia per metodi passivi che per
metodi attivi.
Consumo
Numero 1.5
Descrizione Il controllo di assetto deve consumare poca energia e
poca potenza.
Valori Consumo massimo: 3 W di picco per 0.5 s - 150 W a
regime
Riferemento 1
Osservazioni Specica da rispettare solo per metodi attivi.
Validazione
Numero 1.6
Descrizione Il controllo di assetto sarà validato in simulazione
Valori
Riferemento 3
Osservazioni Specica da rispettare solo per metodi attivi.
Marco Molteni 10
Controllo di assetto nello spazio
Gradiente Gravitazionale
Descrizione Sfrutta la tendenza di un corpo 00 allungato00 a disporsi con
l'asse di minima inerzia nella direzione della verticale locale,
garantendo un controllo a due assi.
Accuratezza ±5°
Vantaggi Utile per veicoli con payload di tipo 00 nadir-pointing00 .
Semplice e passivo.
Svantaggi Vincoli sulla geometria delle masse.
Coppie utili per il controllo sono modeste.
Utilizzabile solo in orbite basse.
Piccoli disturbi eccitano moti propri (librazione) che
richiedono opportune tecniche di smorzamento.
Solo due assi possono essere controllati.
Peso
Volume
Magnete permanente
Descrizione La presenza di magneti permanenti tendono ad allineare il
satellite lungo la direzione del campo magnetico locale.
Accuratezza ±5°
Vantaggi Semplice e passivo.
Svantaggi Non dà coppia nella direzione del campo magnetico.
Dipende dal campo magnetico terrestre, ecace sono in orbite
basse.
Richiedono tecniche di smorzamento per frenare le oscil-
lazioni.
Peso
Volume
Marco Molteni 11
Controllo di assetto nello spazio
Spin
Descrizione Il veicolo viene messe in rotazione attorno ad un asse, sfrutta
il principio di rigidezza giroscopica: l'asse generato dal mo-
mento angolare H di un corpo rotante manifesta una tendenza
a rimanere sso sotto l'azione di un impulso di coppia T dt in
misura proporzionale a H . La stabilità del moto si realizza se
l'asse di spin è l'asse di massima inerzia del veicolo.
Accuratezza Da ±0.1° a ±1°
Vantaggi Passivo e piuttosto accurato.
Fornisce un movimento di scansione per i sensori.
Media i ussi termici.
Svantaggi Vincoli sulla geometria delle masse del sistema.
Consente di ottenere puntamenti intermittenti.
Richiede combustibile per manovre di ripuntamento.
Peso
Volume
Dual Spin
Descrizione Pensato per ovviare al problema del puntamento intermit-
tente. Si usa un rotore ad elevata velocità e una piattaforma
coassiale rotante a bassa velocità (una rotazione per orbita).
La piattaforma è utilizzata per il montaggio degli strumenti
che devono mantenere il puntamento.
Accuratezza Da ±0.1° a ±1°
Vantaggi Puntamento continuo.
Svantaggi Complessità e adabilità dello snodo meccanico e del sistema
di connessione elettrica tra il rotore e la piattaforma.
Peso
Volume
Marco Molteni 12
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 13
Controllo di assetto nello spazio
Zero Momentum
Descrizione Il veicolo non ha nominalmente alcun residuo di momen-
to angolare. Vengono utilizzati degli attuatori (propulsori,
Ruote di reazione e Control moment Gyro) per compensare
continuamente i disturbi o per eseguire manovre.
Accuratezza Da ±0.1° a ±1°
Quest'intervallo dipende dalla tipologia di sensori e attuatori
scelta.
Marco Molteni 14
Controllo di assetto nello spazio
Momentum Bias
Descrizione Il rotore (ruote di momento) gira in modo pressocchè costante
e a velocità elevate al ne di fornire una certa rigidità giro-
scopica al satellite smorzando i piccoli disturbi lungo gli assi
di rollio (roll) e imbardata(yaw). I veicoli con ruote di mo-
mento vengono usati per rendere stabile un asse del satellite
(tipicamente in sistemi Nadir-pointing).
Accuratezza Da ±0.1° a ±1°
Quest'intervallo dipende dalla tipologia di sensori e attuatori
scelta.
Marco Molteni 15
Controllo di assetto nello spazio
Esterni: Possono modicare il momento angolare del intero sistema. Tra gli
attuatori esterni si utilizzano i propulsori, gli attuatori magnetici, le vele solari
e le appendici aerodinamiche.
3.3.1 Propulsori
Propulsori
Descrizione Si tratta di propulsori a reazione, con asse non passante per
il centro di massa. In questo modo utilizzando dei clusters
è possibile realizzare coppie di controllo attorno a tre assi
arbitrari.
Accuratezza Da ±0.1° a ±5°
Vantaggi Non risentono della quota.
Possono produrre coppia in ogni direzione.
Svantaggi Richiedono combustibile a bordo.
Spinta non controllabile.
Controllo pulsante (impulsi della durata di alcuni ms).
Il materiale eiettato può contaminare il veicolo.
Peso
Marco Molteni 16
Controllo di assetto nello spazio
Magnetic Torquer
Descrizione Sono delle bobine alimentate in modo da modicare il momen-
to di dipolo residuo m, in questo modo, si possono ottenere
coppie di controllo T = m×B . Dove m = n·I·A·c, essendo n
il numero di spire, A la sezione delle spire, I la corrente e c il
versore dell'asse della bobina.
Accuratezza
Vantaggi Non richiedono combustibile.
Facilmente e continuamente controllabili.
Svantaggi Variabilità del campo magnetico (algoritmi di controllo non
lineare e necessità dei magnetometri a bordo).
Consumano energia elettrica
Coppie interessanti solo su orbite basse (no a 10 · 10−6 N m)
Non danno coppia nella direzione del campo magnetico.
Possono interferire con la strumentazione di bordo.
Peso Da 0.1 a 1 kg
Figura 4: Magnetorquer
Marco Molteni 17
Controllo di assetto nello spazio
Vele Solari
Descrizione Sono delle appendici di geometri opportuna progettate per
sfruttare la pressione della radazione solare, in modo da
realizzare una coppia rispetto al centro di massa del veicolo.
Accuratezza
Vantaggi Non richiedono combustibile.
Svantaggi Pur con superci grosse realizzano coppie di modesta entità.
Necessitano meccanismi per il controllo delle vele.
Peso
Appendici Aerodinamiche
Descrizione Sfruttano le interazioni aerodinamiche su superci, even-
tualmente orientabili, opportunamente disposte rispetta alla
direzione del moto.
Accuratezza
Vantaggi Possono fornire coppie anche molto intense a quote basse.
Svantaggi Ecaci solo al di sotto di 500 km.
Richiedono meccanismi per il controllo dei proli aerodinam-
ici.
Peso
Marco Molteni 18
Controllo di assetto nello spazio
Ruote di Reazione
Descrizione Sono messe in rotazione solo quando è necessario variare l'ori-
entamento del satellite: mettendone in rotazione una si ot-
tiene una conseguente rotazione del satellite nella direzione
opposta, quando poi il satellite ha raggiunto la posizione vo-
luta si ferma la ruota di reazione e conseguentemente anche
il satellite si ferma (questo se non ci sono disturbi esterni da
compensare).
Accuratezza ±0.001°
Vantaggi Consentono un controllo molto accurato.
Svantaggi L'immagazzinamento del momento angolare è limitato alla
capacità della ruota, è necessario prevedere delle procedure
di desaturazione (una volta che viene raggiunta la velocità
massima, non può immagazzinare altro momento angolare,
ci vuole quindi qualcosa che fornisce momento esterno, es.
Magnetorquer).
Una ruota per ogni asse.
Peso Da 0.2 a 5 kg
Ruote di Momento
Descrizione Sono mantenute in rotazione durante tutta la missione, for-
nendo dunque una stabilizzazione inerziale, e se sono pilotate
con controllo di coppia possono anche fungere da dispositivi
di puntamento.
Accuratezza
Vantaggi
Svantaggi
Peso Da 0.2 a 5 kg
Marco Molteni 19
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 20
Controllo di assetto nello spazio
Sensori di Sole
Principio Fisico Sono sensori di riferimento, per l'individuazione della
direzione del sole.
Accuratezza Da ±0.01° a ±1°
Vantaggi
Svantaggi
Peso Da 0.1 a 1 kg
Potenza Da 0 a 0.2 W
Sensori di Orizzonte
Principio Fisico Sono sensori di riferimento, che forniscono informazioni
sull'assetto del satellite rispetto ai corpi celesti.
Accuratezza Da ±0.1° a ±1°
Vantaggi
Svantaggi
Peso Da 2 a 5 kg
Potenza Da 2 a 10 W
Sensori di Stelle
Principio Fisico Sono sensori di riferimento, che identicano nel sistema di
riferimento dello strumento, i vettori che puntano stelle note.
Accuratezza Da ±0.001° a ±0.1°
Vantaggi
Svantaggi
Peso Da 5 a 50 kg
Potenza Da 2 a 20 W
Marco Molteni 21
Controllo di assetto nello spazio
3.4.4 Magnetometri
Magnetometri
Principio Fisico Determinano l'orientazione del campo magnetico locale
rispetto ad un sistema di riferimento solidale al veicolo.
Accuratezza Da ±0.5° a ±3°
Vantaggi
Svantaggi
Peso Da 0.1 a 1.5 kg
Potenza Da 0.1 a 1 W
Marco Molteni 22
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 23
Controllo di assetto nello spazio
MagnetoTorquer
Si è scelto un MagnetoTorquer perchè è l'attuatore meno pesante tra tutti
quelli classicati, ore buone coppie di controllo per le orbite (LEO) a cui si
trova il nostro satellite e le regole di controllo sono relativamente semplici.
É stato preferito alla ruota di reazione soprattutto per il minor ingombro in
termini di volume, tenendo conto che ci sarebbe bisogno di tre ruote, una per
ogni asse.
Magnetometro
Dovendo controllare l'assetto rispetto al campo magnetico, l'unico sensore in
grado di fornire le indicazioni del campo è il Magnetometro.
Marco Molteni 24
Controllo di assetto nello spazio
5 Design
5.1 [1] Magnete Permanente
Il magnete permanente deve essere scelto garantendo alcuni fattori. Esso deve essere
il più piccolo e leggero possibile ma allo stesso tempo fornire un'alta induzione
residua. I magneti più 00 forti00 al mondo sono quelli al neodimio e per la nostra
applicazione è stato scelto il neodimio 30 SH, le cui caratteristiche sono:
Caratteristiche Valore
Induzione Residua (Br ) ( 1.04 − 1.15 ) T
Coercitività normale (Br ) ( 10100 − 10600 ) Oe
Temperatura di Curie (Tc ) 140 ◦ C
Densità (ρ) 7.4 g/cm3
Dimensione [ 8 , 0.7 , 0.7 ] cm
Br · V
m= = 3.4 A · m2 (2)
µ0
e
P = V · ρ = 29 g (3)
Caratteristiche Valore
Induzione Residua (Br ) 0.35 T
Coercitività normale (Hc ) 10000 Oe
Induzione di Saturazione (Bs ) 0.73 T
Densità (ρ) 8.74 g/cm3
Volume 1.004 cm3
Marco Molteni 25
Controllo di assetto nello spazio
Mc = n · C · aw · ρ (4)
P = Ucoil · I = I 2 · R (5)
n · C · σ (T )
R= , σ (T ) = σ0 (1 + αx · T ) (6)
aw
Il momento magnetico producibile da un magnetorquer:
m=n·I ·A (7)
Dalle equazioni (4 - 7) può essere trovata la relazione che lega la massa, la potenza
e il momento magnetico:
µ ¶
m·C 2 ρ·σ
Mc = (8)
A P
Marco Molteni 26
Controllo di assetto nello spazio
L'area minima della sezione deve essere comparata con quella disponibile dai dati. Il
diametro minimo di un lo di rame è 0.02 mm e per l'alluminio 1.1 mm. Basandoci
su queste informazioni l'unica scelta disponibile è il lo di rame.
Dalla scelta del lo e del diametro dello stesso, il numero di spire può essere trovato
da:
M
n= (13)
C · αw,min · ρ
Il risultato di questi calcoli è il seguente:
Marco Molteni 27
Controllo di assetto nello spazio
~y × B~
~τnorm = (14)
|y| · |B|
KP = 3.34 · 10−6
KI = 16.7 · 10−9
(19)
KD = 18.2 · 10−6
a = 76 · 10−3
Marco Molteni 28
Controllo di assetto nello spazio
6 Risultati
Per capire a fondo come si comporta il controllo passivo, si siono eettuato tre
simulazioni, con diverse situazioni iniziali, in modo da coprire la maggior parte delle
condizioni una volta che il satellite è stato lanciato.
Il risultato è il seguente:
Come si può notare, il campo magnetico, dopo una prima parte di forte oscillazione,
si stabilizza mantenendo comunque un leggera oscillazione lungo le componenti x e
z , questo è dovuto al fatto che le due placche istetiche riescono a dissipare le grandi
oscillazioni ma non quelle piccole.
Marco Molteni 29
Controllo di assetto nello spazio
Una volta stabilizzato il satellite oscilla attorno all'asse y di circa (12 ± 8) gradi.
Marco Molteni 30
Controllo di assetto nello spazio
Il risultato è il seguente:
Come si può notare, il campo magnetico, non ha più una prima parte di forte
oscillazione essendo il satellite quasi in posizione, ma mantiene comunque una leggera
oscillazione lungo le componenti x e z .
Marco Molteni 31
Controllo di assetto nello spazio
Il satellite oscilla intorno all'asse y con un angolo che rimane tra 14 e i 10 gradi.
Marco Molteni 32
Controllo di assetto nello spazio
Il risultato è il seguente:
Come si può notare, la simulazione è molto simile al primo caso, infatti il magnete
permanente annulla subito le rotazioni dovute al lancio e dopo di che, grazie alle
placche isteretiche, porta il satellite in posizione con le stesse oscillazioni del primo
caso.
Marco Molteni 33
Controllo di assetto nello spazio
Una volta stabilizzato il satellite oscilla attorno all'asse y di circa (12 ± 8) gradi.
Marco Molteni 34
Controllo di assetto nello spazio
Il risultato è il seguente:
Marco Molteni 35
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 36
Controllo di assetto nello spazio
Il risultato è il seguente:
Marco Molteni 37
Controllo di assetto nello spazio
Il satellite oscilla intorno all'asse y con un angolo che rimane tra i ± 7 e gli ± 8.
Marco Molteni 38
Controllo di assetto nello spazio
Il risultato è il seguente:
Come si può notare, la simulazione è molto simile al primo caso, infatti il satel-
lite si stabilizza attorno all'asse y , mantenendo sempre la solita oscillazione dovuta
all'errore di controllo.
Marco Molteni 39
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 40
Controllo di assetto nello spazio
7 Conclusioni
Gli obbiettivi di questo lavoro sono stati parzialmente raggiunti, il modello di
simulazione è completamente funzionante.
Nel controllore attivo, vi è un errore che provoca un oscillazione che non permette
di annullare l'errore. Il controllo è comunque funzionante.
La maggior parte del tempo è stata impiegata per trovare tutti i modelli che servono
per eettuare la simulazione, di conseguenza è rimasto poco tempo per implementare
il controllore.
Marco Molteni 41
Controllo di assetto nello spazio
A Notazioni e Denizioni
A.1 [3] Sistemi di riferimento
Per il controllo d'assetto del satellite vengono utilizzati vari sistemi di riferimento
spiegati qui di seguito.
Marco Molteni 42
Controllo di assetto nello spazio
Questa equazione può essere utilizzata per il calcolo dei prodotti vettoriali.
m × B = S (m) B (21)
A.3 Quaternioni
In matematica, i quaternioni sono entità introdotte da William Rowan Hamilton nel
1843 come estensioni dei numeri complessi.
I quaternioni sono un corpo non commutativo: hanno quindi tutte le proprietà
usuali dei campi, quali i numeri reali o complessi, tranne la proprietà commutativa
del prodotto.
Essi contengono i numeri complessi, e sono anche uno spazio vettoriale sui numeri
reali a 4 dimensioni (analogamente ai complessi, che sono uno spazio sui reali a
2 dimensioni). Le due proprietà di corpo e di spazio vettoriale danno quindi al
corpo una struttura di algebra di divisione non commutativa. I quaternioni hanno
importanti applicazioni nello studio del gruppo delle rotazioni dello spazio tridi-
mensionale, nella sica (nella teoria della relatività e nella meccanica quantistica).
Impieghi 00 sorprendenti00 si hanno nel campo della robotica, dove vengono impiegati
per individuare la posizione spaziale dei bracci meccanici a più snodi, e il controllo
d'assetto, in quanto il calcolo tramite quaternioni è più stabile.
Un quaternione è un elemento scrivibile come:
η + e1 i + e2 j + e3 k
con η , e1 , e2 e e3 numeri reali ed i, j , k simboli letterali. Somma e prodotto di due
quaternioni sono deniti tenendo conto delle relazioni:
i2 = j 2 = k 2 = ijk = −1.
Marco Molteni 43
Controllo di assetto nello spazio
dove
1 0 0
Rx (ψ) = 0 cos ψ sin ψ (23)
0 − sin ψ cos ψ
cos θ 0 − sin θ
Ry (θ) = 0 1 0 (24)
sin θ 0 cos θ
cos φ sin φ 0
Rz (φ) =
− sin φ cos φ 0 (25)
0 0 1
kqk = 1 (27)
εT ε + η 2 = 1 (28)
ε21 + ε22 + ε23 + η 2 = 1 (29)
Marco Molteni 44
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 45
Controllo di assetto nello spazio
B Modello Matematico
B.1 [3] Dati Orbitali
Per denire univocamente l'orbita di un Satellite sono richiesti sei numeri detti
00
elementi orbitali00 del satellite oppure 00 elementi Kepleriani00 , dal nome di Johann
Kepler (1571 - 1630). Questi numeri deniscono un'ellisse, la orientano rispetto alla
Terra e collocano in un certo istante il satellite su di essa. Nel modello Kepleriano
i satelliti orbitano su di una ellisse di forma ed orientamento costanti.
Gli elementi orbitali fondamentali sono:
Argomento di perielio (ω )
Angolo, misurato sul piano orbitale, compreso tra il nodo ascendente ed il
vettore rivolto nella direzione del periasse
Eccentricità (e)
L'eccentricità può essere considerata come la misura di quanto la forma del-
l'orbita devia da un cerchio. Se l'orbita è circolare e vale 0.
Marco Molteni 46
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 47
Controllo di assetto nello spazio
non è accurata questa può essere migliorata tenendo conto di alcuni irregolarità
conosciute. La più grande fonte di errore è il fatto che la Terra non è perfettamente
circolare. Questa deformazione è parametrizzata usando dei coecenti Ji , dove i è
l'ordine di deformazione. Le forze gravitazionali dal Sole e dalla Luna, le maree e
le radiazioni elettromagnetiche posso disturbare e inuenzare l'orbita del satellite.
Queste perturbazioni sono divise in perturbazioni secolari,a periodi corti e a periodi
lunghi. Le perturbazioni a periodi corti sono periodiche e con un periodo minore del
periodo del orbita, mentre le perturbazioni a periodi lunghi hanno un periodo più
lungo rispetto al periodo del orbita. In gura (18) sono mostrate le perturbazioni
che inuenzano gli elementi orbitali. Per la stima dell'orbita si tiene conto delle sole
perturnazioni secolari.
Marco Molteni 48
Controllo di assetto nello spazio
Perturbazioni secolari
3 5 cos2 i − 1
ω̇J2 = na2e 2 · J2 (36)
4 a (1 − e2 )2
dove ae è il raggio medio della Terra, e il valore numerico di J2 per la Terra è
1.08284·10− 3.
Partendo dagli elementi orbitali in un singolo punto, la stima della posizione futura
diventa relativamente semplice. L'anomalia media cambia in maniera proporzionale
al tempo, quindi la sua previsione futura è:
Per trasformare i dati nel ECEF frame, visto che è il formato su cui si basa il
modello IGRF, bisogna risolvere l'equazione di Keplero (34) con la relativa anomalia
Marco Molteni 49
Controllo di assetto nello spazio
Tenendo conto delle perturbazioni secolari, la posizione del satellite (ECEF) in ogni
tempo partendo dagli elementi kepleriani è:
³ ³ ³ ´ ´ ´
rE = Rz − Ω0 + Ω̇J2 + Ω̇luna + Ω̇sole · t + θ0 + ωe · Rz (−i) ·
√ cos E − e (44)
·Rz (− (ω0 + (ω̇J2 + ω̇luna + ω̇sole ) · t)) · a · 1 − e2 sin E
0
Marco Molteni 50
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 51
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 52
Controllo di assetto nello spazio
B = −∇V (54)
dove R è il raggio medio della terra (6371.2 km), e r,λ,θ sono le coordinate sferiche.
r è la distanza dal centro della terra, λ è la longitudine da Greenwich e θ è la colat-
itudine (90° - latitudine).Pnm · (cos θ) è la funzione semi-normalizzata di Schmidt.
I valori del campo magnetico generati dal modello IGRF sono forniti secondo l'ECEF
frame. Avendo bisogno, per eettuare le simulazioni, degli stessi dati nell'Orbit
frame, è stata eettuata una trasformazione tra i due sistemi di riferimento. Usando
la rotazione inversa dall'equazione (47), il campo magnetico nell' Earth-Centered
Orbit frame è:
Marco Molteni 53
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 54
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 55
Controllo di assetto nello spazio
Hearth/b
mhyst
2 1/uo Bhyst
Hysteresis −K−
Bearth/b
1
Dot Product Br/Hc Saturation mhyst
Vhyst/uo Product
Hearth/hyst Slope
1
uhyst
Per simulare il comportamento non lineare del materiale, è stato creato un modello
Simulink che riceve il campo magnetico terrestre Bb visto dal satellite e dividendolo
per la permeabilità magnetica del vuoto µ0 trova il campo magnetico nel materiale
Hτ . Con questo valore, percorre la curva isteretica modellata e risale al usso
magnetico prodotto B . Inne da questo valore risale al momento magnetico generato
dalla placca secondo la formula m = µV0 .
Marco Molteni 56
Controllo di assetto nello spazio
C File Matlab/Simulink
C.1 File Matlab: Modello IGRF
C.1.1 beld.m
1 %+================================================================+
2 %
3 % Programmers: Carlos Roithmayr Feb 1997
4 %
5 % NASA Langley Research Center
6 % Spacecraft and Sensors Branch (CBC)
7 % 757 864 6778
8 % c.m.roithmayr@larc.nasa.gov
9 %
10 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
11 %
12 % Purpose:
13 % Compute magnetic field exerted at a point P.
14 %
15 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
16 %
17 % Argument definitions:
18 % repe m Position vector from Earth’s center, E*, to a
19 % point, P, expressed in a basis fixed in the
20 % Earth (ECF): 1 and 2 lie in equatorial plane
21 % with 1 in the plane containing the prime
22 % meridian, in the direction of the north pole.
23 % nmax Maximum degree of contributing spherical harmonics
24 % mmax Maximum order of contributing spherical harmonics
25 % K coefficients that relate Schmidt functions to
26 % associated Legendre functions.
27 % A Derived Legendre polynomials
28 % ctilde See pp. 4−−9 of Ref. [1]
29 % stilde See pp. 4−−9 of Ref. [1]
30 % G, H Tesla Schmidt−normalized Gauss coefficients
31 % R_mean m Mean radius for International Geomagnetic
32 % Reference Field (6371.2 km)
33 % bepe Tesla Magnetic field at a point, P, expressed in ECF
34 % basis
35 %
36 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
37 %
38 % References:
39 %
40 % 1. Mueller, A. C., "A Fast Recursive Algorithm for Calculating
41 % the Forces Due to the Geopotential", NASA JSC Internal Note
42 % No. 75−FM−42, June 9, 1975.
43 % 2. Roithmayr, C., "Contributions of Spherical Harmonics to
44 % Magnetic and Gravitational Fields", EG2−96−02, NASA Johnson
45 % Space Center, Jan. 23, 1996.
46 %
Marco Molteni 57
Controllo di assetto nello spazio
47 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
48 %
49 % Conversion factors:
50 % 1 Tesla = 1 Weber/(meter−meter) = 1 Newton/(Ampere−meter)
51 % = 1e+4 Gauss = 1e+9 gamma
52 %
53 %+================================================================+
54 function bepe =bfield(repe,nmax,mmax,K,A,ctilde,stilde,G,H, r_total)
55 % The number 1 is added to degree and order
56 % since MATLAB can’t have an array index of 0.
57 e1=[1 0 0];
58 e2=[0 1 0];
59 e3=[0 0 1];
60 rmag = sqrt (repe*repe’);
61 rhat = repe/rmag;
62 u = rhat(3); % sin of latitude
63 bepe = [0 0 0];
64 % Seed for recursion formulae
65 scalar = r_total*r_total/(rmag*rmag);
66 for n = 1:nmax
67 % Recursion formula
68 scalar = scalar*r_total/rmag;
69 i=n+1;
70 for m = 0:n
71 j=m+1;
72 if m <= mmax
73 ttilde(i,j) = G(i,j)*ctilde(j) + H(i,j)*stilde(j);
74 % ECF 3 component {Eq. (2), Ref. [2]}
75 b3(i,j) = −ttilde(i,j)*A(i,j+1);
76 % rhat component {Eq. (2), Ref. [2]}
77 br(i,j) = ttilde(i,j)*(u*A(i,j+1) + (n+m+1)*A(i,j));
78 % Contribution of zonal harmonic of degree n to magnetic
79 % field. {Eq. (2), Ref. [2]}
80 scalar*K(i,j)*(b3(i,j)*e3 + br(i,j)*rhat);
81 bepe = bepe + scalar*K(i,j)*(b3(i,j)*e3 + br(i,j)*rhat);
82 end
83 if ((m > 0) & (m <= mmax))
84 % ECF 1 component {Eq. (2), Ref. [2]}
85 b1(i,j) = −m*A(i,j)*(G(i,j)*ctilde(j−1) + H(i,j)*stilde(j−1));
86 % ECF 2 component {Eq. (2), Ref. [2]}
87 b2(i,j) = −m*A(i,j)*(H(i,j)*ctilde(j−1) − G(i,j)*stilde(j−1));
88 % Contribution of tesseral harmonic of degree n and order m to
89 % magnetic field. {Eq. (2), Ref. [2]}
90 bepe = bepe + scalar*K(i,j)*(b1(i,j)*e1 + b2(i,j)*e2);
91 end
92 end
93 end
C.1.2 checkChkSum.m
Marco Molteni 58
Controllo di assetto nello spazio
1 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
2 % Check whether or not string has check sum Z
3 %
4 % The TLE check sum algorithm is used.
5 %
6 % This function is used as an assisting function in:
7 % loadTLF.m
8 %
9 % 09/10−2001 Martin Pedersen
10 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
11 function cs = checkChkSum(string)
12 cs = 0;
13 for i = 1: length (string)
14 if (~ isempty ( str2num (string(i))))
15 cs = cs + str2num (string(i));
16 elseif (string(i)==’−’)
17 cs = cs + 1;
18 end
19 end
20 cs = mod(cs,10);
21 return ;
C.1.3 readPart.m
1 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
2 % Reads a variable of ANSI C−type type from string.
3 %
4 % Prints ’ERROR not a TLE file (failed on: string |
5 % with type type): ERRMSG’
6 % if there is an error. ERRMSG is sscanf’s error message.
7 %
8 % An error has occured if ERRMSG!=’’
9 %
10 % type e.g.: ’%d’, ’%f’, ’%s’
11 %
12 % This function is used as an assisting function in:
13 % loadTLF.m
14 %
15 % 09/10−2001 Martin Pedersen
16 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
17 function [ret, charsRead] = readPart(string, type )
18 [ret, rlen, ERRMSG, charsRead] = sscanf (string, type );
19 if (~ isempty (ERRMSG))
20 disp ( sprintf (’ERROR not a TLE file (failed on: %s | with type: %s): %s’
21 , string, type , ERRMSG));
22 ret = −1;
23 return ;
24 end ;
25 charsRead = charsRead − 1;
26 if ( isempty (ret))
Marco Molteni 59
Controllo di assetto nello spazio
27 ret = 0;
28 end
29 return ;
C.1.4 recursion.m
1 %+================================================================+
2 %
3 % Programmers: Carlos Roithmayr Dec 1995
4 %
5 % NASA Langley Research Center
6 % Spacecraft and Sensors Branch (CBC)
7 % 757 864 6778
8 % c.m.roithmayr@larc.nasa.gov
9 %
10 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
11 %
12 % Purpose:
13 % Recursive calculations of derived Legendre polynomials and other
14 % quantities needed for gravitational and magnetic fields.
15 %
16 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
17 %
18 % Argument definitions:
19 % repe m Position vector from Earth’s center, E*, to a
20 % point, P, expressed in a basis fixed in the
21 % Earth (ECF): 1 and 2 lie in equatorial plane
22 % with 1 in the plane containing the prime meridian,
23 % 3 in the direction of the north pole.
24 % The units of length are not terribly important,
25 % since repe is made into a unit vector.
26 % nmax Maximum degree of derived Legendre polynomials
27 % mmax Maximum order of derived Legendre polynomials
28 % A Derived Legendre polynomials
29 % ctilde See pp. 4−−9 of Ref. [1]
30 % stilde See pp. 4−−9 of Ref. [1]
31 %
32 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
33 %
34 % References:
35 %
36 % 1. Mueller, A. C., "A Fast Recursive Algorithm for Calculating
37 % the Forces Due to the Geopotential", NASA JSC Internal Note
38 % No. 75−FM−42, June 9, 1975.
39 % 2. Lundberg, J. B., and Schutz, B. E., "Recursion Formulas of
40 % Legendre Functions for Use with Nonsingular Geopotential
41 % Models", Journal of Guidance, Control, and Dynamics, Vol. 11,
42 % Jan−−Feb 1988, pp. 32−−38.
43 %
44 %+================================================================+
Marco Molteni 60
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 61
Controllo di assetto nello spazio
C.1.5 schmidt.m
1 %+================================================================+
2 %
3 % Programmers: Carlos Roithmayr Feb 1997
4 %
5 %NASA Langley Research Center
6 %Spacecraft and Sensors Branch (CBC)
7 %757 864 6778
8 %c.m.roithmayr@larc.nasa.gov
9 %
10 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
11 %
12 % Purpose:
13 % Compute coefficients that relate Schmidt functions to associated
14 % Legendre functions.
15 %
16 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
17 %
18 % Argument definitions:
19 % nmax Maximum degree of contributing spherical harmonics
20 % mmax Maximum order of contributing spherical harmonics
21 % Kcoefficients that relate Schmidt functions to
22 %associated Legendre functions (Ref. [1]).
23 %
24 %+−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−+
25 %
26 % References:
27 %
28 % 1. Haymes, R. C., Introduction to Space Science, Wiley, New
29 % York, 1971.
30 % 2. Roithmayr, C., "Contributions of Spherical Harmonics to
31 % Magnetic and Gravitational Fields", EG2−96−02, NASA Johnson
32 % Space Center, Jan. 23, 1996.
33 %
34 %+================================================================+
35 function K = schmidt(nmax,mmax)
36 % Seed for recursion formulae
37 K(2,2) = 1;
38 % Recursion formulae
39 for n = 1:nmax
40 i=n+1;
41 for m = 0:n
42 j=m+1;
43 if m == 0
44 % Eq. (3), Ref. [2]
45 K(i,j) = 1;
46 elseif ((m >= 1) & (n >= (m+1)))
47 % Eq. (4), Ref. [2]
48 K(i,j) = sqrt ((n−m)/(n+m))*K(i−1,j);
49 elseif ((m >= 2) & (n >= m))
50 % Eq. (5), Ref. [2]
Marco Molteni 62
Controllo di assetto nello spazio
C.1.6 convertTLE.m
1 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
2 % Convert to rad and min
3 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
4 % − Constants given by the NORAD TLE (all at epoch)
5 function [modTLE] = convertTLE(TLE)
6 meanMo = TLE(19);
7 orbEcc = TLE(16);
8 orbInc = TLE(14);
9 meanAno = TLE(18);
10 argPer = TLE(17);
11 rghtAsc = TLE(15);
12 SGPdragp1 = TLE(8);
13 SGPdragp2 = TLE(9);
14 SGP4dragp = TLE(10);
15 EpYear = TLE(5);
16 EpJD = TLE(6);
17 EpTime = TLE(7);
18 revNo = TLE(20);
19 n0 = 2* pi *meanMo/1440; % Mean motion (rad/min)
20 e0 = orbEcc; % Eccentricity (0.0<=e0>=1.0)
21 i0 = pi *orbInc/180; % Inclination (rad)
22 M0 = pi *meanAno/180; % Mean anomaly (rad)
23 w0 = pi *argPer/180; % Argument of perigee (rad)
24 Ohm0 = pi *rghtAsc/180; % Right ascension of the ascending node (rad)
25 dn0 = 2*2* pi *SGPdragp1/(1440^2);
26 % Rirst time derivative of mean motion(rad/min^2)
27 ddn0 = 6*2* pi *SGPdragp2/(1440^3);
28 % Second time derivative of mean motion (rad/min^3)
29 Bstar = SGP4dragp; % SGP4 type drag coefficient
30 % Mean year (400 year period) in days:
31 meanYearDays = (400*365 + 4 * (100/4 − 1) + 1) / 400;
32 % Time of epoch (since y2k)
33 t0 = (EpYear*meanYearDays + EpJD + EpTime)*1440;
34 modTLE = [t0 dn0 ddn0 Bstar i0 Ohm0 e0 w0 M0 n0 revNo 1440/meanMo];
C.1.7 loadTLE.m
1 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
2 % Loads NORAD TLE file and converts the data to the
3 % units rad and minutes.
Marco Molteni 63
Controllo di assetto nello spazio
4 %
5 % Performs approx. 98% syntax check of the file. The onely
6 % thing thatr is not checked is whether there is a correct
7 % number of spaces in the file. However this should be
8 % unnecessary since the function should output an error on
9 % on all possible data failures.
10 %
11 % The converison part of the function can be excluded. Then
12 % it is a ’clean’ loader.
13 %
14 % −1 is returned in ret if an error has occured.
15 %
16 % Description of the different returned parameter is given
17 % below in the source code when they are extracted.
18 %
19 % 09/10−2001 Martin Pedersen
20 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
21 function [TLE, satName, class, IDpiece] = loadTLE(filename)
22 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
23 % Initialise return variables
24 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
25 ret = 0; satName = 0; satID1 = 0;
26 class = 0; IDyear = 0; IDlaunchNO = 0; IDpiece = 0;
27 EpYear = 0; EpJD = 0; EpTime = 0; SGPdragp1 = 0;
28 SGPdragp2 = 0; SGP4dragp = 0;
29 Eph = 0; ElementNo = 0; satID2 = 0; orbInc = 0;
30 rghtAsc = 0; orbEcc = 0; argPer = 0;
31 meanAno = 0; meanMo = 0; revNo = 0; checkZ2 = 0;
32 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
33 % Load file
34 %−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−%
35 fid = fopen (filename, ’r’); %Open file
36 line0 = fgetl (fid);
37 line1 = fgetl (fid);
38 line2 = fgetl (fid);
39 fclose (fid);
40 if (line0==−1)
41 disp (’Not a valid TLF file (line 1).’);
42 ret=−1;
43 return ;
44 elseif (line1==−1)
45 disp (’Not a valid TLF file (line 2).’);
46 ret=−1;
47 return ;
48 elseif (line2==−1)
49 disp (’Not a valid TLF file (line 3).’);
50 ret=−1;
51 return ;
52 elseif ( length (line1)>69)
53 disp (’TLE line 1 too long.’);
54 ret=−1;
55 return ;
56 elseif ( length (line2)>69)
Marco Molteni 64
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 65
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 66
Controllo di assetto nello spazio
C.1.8 OrbitwithIGRF.m
Marco Molteni 67
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 68
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 69
Controllo di assetto nello spazio
C.1.9 FoundBB.m
Marco Molteni 70
Controllo di assetto nello spazio
C.2.2 simul.m
Marco Molteni 71
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 72
Controllo di assetto nello spazio
B_body q
Campo magnetico
B_body alpha
Jinv(1,:)
Inertia
Jinv(2,:)
Inertia2
Jinv(3,:)
A1 w_b
Hdot Inertia4 A2
[A]u 1
Tex_b H_b A3
1
1 u w_body
s
tau MatProduct1
Integrator
w_b
u1
v
u2
H_b
XProduct
Dot Product
Omega1
Omega2
1 w
Omega3
w Omega4 qdot q q^
Dot Product1 1/2 1
Omega
s 1
Gain Integrator q
u |u| Product
Dot Product2
VecNorm
Dot Product3
Marco Molteni 73
Controllo di assetto nello spazio
A1 A1
1 q A2 A2
1
[A]u
A3 A3
q
u B_body
QUA2MAT1
MatProduct2
[t’, B_orb’]
Mag Field Input
asse da controllare
−C−
1
acos −K− 1
B_body
alpha
Divide Gain
f(u)
Bearth/b
Tmag/b
u_m umag/b
umag Permanent Magnets
Bearth/b
1 Bearth/b
Thyst/b 1
B_body
hys1 uhyst/b
tau
uhyst1 Hysteresis Bars1
Bearth/b
Thyst/b
hys2 uhyst/b
uhyst2 Hysteresis Bars2
2 mxB
u1
umag/b u2
v 1
1 Tmag/b
XProduct
Bearth/b
2 uhyst mxB
mhyst u1
uhyst/b
Bearth/b v 1
u2
Hysteresis Model Thyst/b
1 XProduct
Bearth/b
Marco Molteni 74
Controllo di assetto nello spazio
180/pi 3
phi
PID
asse da controllare
abs(T)
angolo phi T
contr asse tau
1
dir_t tau
1 B_body
dir_m
B_body tau
m 2
B_body m
tau to m
Ka
1
Ki
s
Integrator
angolo
1 Kp 1
phi T
Saturation
Kd.s
s+a
Transfer Fcn
1 asse
asse phi 1
2 B_body angolo
B_body
Angolo
di sfasamento
B_body dir_t 2
dir_t
asse dir_m 3
dir_m
Calcolo direzione
torque
momento magnetico
Marco Molteni 75
Controllo di assetto nello spazio
Marco Molteni 76
Bibliograa
[2] Stian Søndersrød Ose. Attitude determination for the Norwegian student satellite
nCube. PhD thesis, Norwegian University of Science and Technology Trondheim
Norway June 07, 2004, 2004.
[3] Kristian Svartveit. Attitude determination of the NCUBE satellite. PhD thesis,
Norwegian University of Science and Technology Trondheim Norway, 2003.
[4] Søren Vejlgaard Vedstesen Torben Graversen, Michael Kvist Frederiksen. Atti-
tude Control system for AAU CubeSat. PhD thesis, Aalborg University Institute
of Electronic Systems Department of Control Engineering, 2002.