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Capitolo 1-2 economia politica

Economia Politica (Università degli Studi di Parma)

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CAPITOLO 1

ECONOMIA: studia i modi in cui la società gestisce le proprie risorse scarse che spesso non vengono
distribuite da delle istituzioni centralizzate, bensì dall’interazione di soggetti e imprese così da soddisfare le
necessità di tutti.

I 10 PRINCIPI DELL’ECONOMIA:
1) TRADE-OFF: in una società , ognuno è tenuto a scegliere tra diverse alternative al fine di ottenere ciò che
desidera, bisogna perciò dover rinunciare a un bene Y se si vuole ottenere un bene X.

EX. Efficienza: la proprietà di riuscire ad ottenere il massimo risultato possibile dall’allocazione delle risorse
scarse di cui dispone una società

Vs.

Equità: la proprietà che permette un’omogenea divisione dei benefici che derivano dall’uso delle
risorse tra i membri di una società

Spesso, quando si parla di interventi ridistributivi, vediamo che una maggiore equità determina
inevitabilmente un calo di efficienza, tuttavia ciò permette un buon funzionamento del sistema economico.

2) COSTO-OPPORTUNITA’: nel prendere una scelta, il singolo deve tenere in considerazione sia costi e
benefici immediati (“espliciti”) di un’alternativa sia quelli ipotetici (non tanto ovvi, “opportunità”),
il costo opportunità di un’azione rappresenta il valore della migliore alternativa cui bisogna rinunciare per
compiere quell’azione

EX. Lo studio: costi espliciti tasse, affitto, trasporti, cibo, tempo per lo studio, no lavoro..

opportunità  un lavoro gratificante e ben retribuito (i soldi che avrei guadagnato se avessi
scelto di lavorare), tempo per attività che mi piacciono..

3) RAZIONALITA’ E MARGINALITA’: un individuo è razionale quando persegue nel miglior modo a sua
disposizione e coerentemente i propri obiettivi in modo tale da massimizzare il profitto,
compie una scelta al margine chi decide razionalmente e compie un’azione solo se il beneficio marginale
che ne trae supera il costo dell’azione in sé.

EX. Impresa d’auto: nel decidere quante automobili produrre, un’impresa guarderà al costo che sostiene nel
produrre l’ultima automobile (quella al margine appunto) e il ricavo (beneficio) che ricaverà nel venderla.
4) INCENTIVI: qualsiasi cosa, fatto o fenomeno che sproni e induca l’individuo a compiere un’azione (sia
ricompense che sansioni),
gli agenti economici rispondono agli incentivi, perciò bisogna studiarli per comprenderli e per adottare delle
politiche di intervento di successo
ATTENZIONE agli effetti perversi di un incentivo, ovvero incentivi che sono stati pensati per un obiettivo
preciso da cui risultato si allontana nettamente

EX. Azienda di mele: se il prezzo delle mele aumenta, vediamo che la domanda di mele diminuirà, facendo
così registrare un calo di vendita nelle aziende che si occupano della raccolta e distribuzione delle mele 
ricerca di un bene sostitutivo (pere)

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5) SCAMBIO VANTAGGIOSO: spesso le relazioni economiche vanno a favore di tutte le parti, poiché anche se
ciascuno dallo scambio cerca di trarre il massimo vantaggio possibile, se certe regole sono rispettate (es. c’è
concorrenza, nessuno è in condizione di imporre la propria forza ecc….) allora a tutti conviene specializzarsi
e poi scambiare e non conviene isolarsi dagli altri e produrre tutti da soli
EX. Commercio: Potendosi specializzare nell’attività che ciascuno sa fare meglio, aumenta la produttività di
ciascuno, nella collettività aumenta la produzione (si produce cioè un di più rispetto alla situazione in cui
non ci si specializza) e poi commerciando ci si scambia i beni prodotti

6) MERCATO EFFICIENTE: si ha un sistema economico efficiente quando le risorse vengono distribuite in


base alle decisioni di molteplici imprese e individui che interagiscono nei mercati al fine di promuovere il
benessere economico generale
I prezzi sono alla base delle scelte delle singole parti, perciò l’efficienza dell’economia di mercato si fonda sul
rapporto prezzo-valore che attribuiamo al bene il questione

7) RUOLO DELLO STATO: in un’economia di mercato che si basa sulla tutela dei diritti di proprietà degli
individui di possedere e controllare le risorse scarse a loro disposizione, lo Stato ha il compito di
promuoverne sia l’equità sia l’efficienza
PROMUOVERE L’EFFICIENZA IN CASO DI: 1)fallimento di mercato  situazione in cui il mercato, lasciato a se
stesso, non riesce a distribuire le risorse in modo efficiente
2)potere di mercato  situazione in cui un soggetto economico è capace di influenzare i prezzi del mercato
EX. se si ha il monopolio sulla vendita di un bene, quindi non vi è alcun tipo di concorrenza, è probabile che
il soggetto tragga vantaggio dalla situazione attraverso l’aumento del prezzo del bene in una minore
quantità
3)esternalità  effetto dell’azione di un soggetto economico sul benessere di altri individui non
direttamente coinvolti
EX. se la produzione di un bene inquina l’aria e danneggia la salute di chi vive nei pressi dell’impianto, un
mercato lasciato a se stesso potrebbe non prendere in considerazione tali costi

Ovviamente è opportuno ricordare che il funzionamento del mercato non sempre garantisce che le risorse
siano distribuite in modo equo, perciò in questo caso lo Stato ha il compito di intervenire con sanzioni e
regolamenti che favoriscano una maggiore equità

8) TENORE DI VITA E PRODITTIVITA’: La qualità della vita dei cittadini dipende dal loro reddito medio
annuale, perciò un cittadino con un tenore di vita più alto avrà a disposizione una gamma più vasta di beni
Il tasso di crescita del tenore di vita dipende principalmente dal tasso di produttività, cioè dalla quantità di
beni e servizi prodotti da un individuo in un’unità di tempo

9) INFLAZIONE E MONETA: Nel momento in cui lo Stato stampa una quantità eccessiva di denaro, il valore
della moneta crolla, generando così un accrescimento del livello generale dei prezzi
EX. Germania del primo dopoguerra

10) TRADE-OFF TRA INFLAZIONE E DISOCCUPAZIONE: considerando un breve periodo di tempo, possiamo
vedere che i provvedimenti in politica economica spingono il trade-off tra inflazione e disoccupazione in
direzioni opposte poiché vi è una variazione della spesa pubblica, un aumento della produttività e un
aumento di assunzioni di lavoratori

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CAPITOLO 2
MICROECONOMIA: lo studio di come gli agenti economici formulano le loro decisioni (se e quanto lavorare,
se e quanto produrre etc.) e delle loro interazioni in particolari mercati
VS.
MACROECONOMIA: studio dei fenomeni che riguardano il sistema economico nel suo complesso: es.
inflazione, disoccupazione, crescita economica
Dobbiamo ricordare però che i cambiamenti del sistema economico sono generati dalle decisioni di una
moltitudine di agenti economici, per cui la conoscenza a livello microeconomico può essere determinante
per realizzare analisi macroeconomiche che abbiano un solido fondamento

GLI ECONOMISTI: essi devono indagare alcuni temi e spiegare le ragioni di alcuni eventi e interpretarli
attraverso l’applicazione del metodo scientifico (formulare ipotesi, cercare la fondatezza delle loro
supposizioni nella storia, utilizzare dei modelli per riprodurre le realtà economiche in questione), inoltre
suggerire provvedimenti per migliorare i risultati del sistema economico

AFFERMAZIONE POSITIVA: una dichiarazione che tenta di spiegare il mondo e le relazioni che lo
caratterizzano nel modo più fedele alla realtà, rende ragione di ciò che accade e descrive i fatti che si
possono osservare
Per valutare una affermazione positiva è “sufficiente” confrontarsi con la realtà, analizzarla

AFFERMAZIONE NORMATIVA: una dichiarazione che tenta di prescrivere degli atteggiamenti e delle
situazioni che dovrebbero verificarsi o che dovrebbero essere così, basandosi anche su giudizi di valore
come temi etici, religiosi etc.
Per valutare una affermazione normativa non bastano i fatti (che hanno comunque un ruolo chiave per
supportare o meno la validità di una affermazione normativa), ma occorre anche fare i conti con priorità di
intervento dettate da opinioni, priorità di valori etc.

Ovviamente dobbiamo ricordare che le teorie degli economisti possono anche rivelarsi in disaccordo
riguardo a un dato tema poiché a volte la vastità dei temi non consente di raccogliere dati a sufficienza tali
da rendere una teoria corretta rispetto alle altre

MODELLI: rappresentazioni semplificate della realtà finalizzate a mettere in evidenza elementi chiave su cui
ci si vuole concentrare, rendendo così possibile l’analisi, essi sono principalmente equazioni e grafici che
rappresentano sinteticamente e in modo semplificato interazioni, cause ed effetti di azioni e non
comprendono ogni singolo aspetto del sistema economico

IPOTESI SEMPLIFICATRICI: Servono per facilitare la comprensione di una realtà complessa attraverso
semplificazioni adeguate che non influiscano sulle conclusioni fondamentali del modello, esse consentono
di eliminare i dettagli superflui per concentrarsi sull’essenziale
EX. per studiare il commercio internazionale e i suoi effetti, si può iniziare ipotizzando che esistano solo 2
paesi che commerciano tra loro e che ciascuno produca solo 2 beni

IPOTESI CRITICHE: esse influiscono direttamente sulle conclusioni del modello

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EX. se vogliamo studiare cosa accade in un sistema economico quando il governo decide di aumentare la
moneta in circolazione, dobbiamo fare una ipotesi sulla velocità con cui i prezzi dei diversi beni cambiano
nel tempo, molti prezzi cambiano solo di rado e altri prezzi si muovono più velocemente, perciò a seconda
che si ipotizzino prezzi flessibili o rigidi il risultato della nostra analisi cambieràSi potrà ritenere plausibile
ipotizzare prezzi rigidi per fare analisi di breve periodo, ma questo potrebbe certamente non essere
adeguato per analisi di lungo periodo

POLITICA DEL RIGORE: taglio della spesa pubblica e l’aumento delle tasse (+ stagione di riforme) al fine di
risanare le casse dello Stato e così da infondere fiducia negli investitori che altrimenti porterebbero i loro
risparmi all’estero o così da ricevere prestiti nel momento in cui lo Stato si trova in grave difficoltà senza
alcun problema o tassi di interesse alti.
Naturalmente vi sono anche dei lati negativi come il calo degli indicatori di crescita, anche se alcuni
economisti sostengono che nel medio periodo la politica del rigore possa portare dei benefici dovuti alla
percezione di un clima di risanamento dal punto di vista degli investitorifiducia nello Stato.

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