Cafaro”
Il
nostro sistema immunitario cerca di far fronte alle infezioni batteriche o
virali attraverso la produzione di difese specifiche, tra cui ci sono gli
anticorpi che sono in grado di riconoscere un determinato agente
patogeno e nella fase attiva della malattia di debellarlo. Successivamente
questa “memoria immunitaria” consente all’organismo di non infettarsi
più, diventando così un “soggetto immune”. L’immunizzazione, inoltre, si
può acquisire anche senza sviluppare la malattia, attraverso la
vaccinazione. Le vaccinazioni ci proteggono da malattie gravi e anche
mortali e costituiscono uno dei più potenti strumenti di prevenzione a
disposizione della sanità pubblica. Grazie alle diverse vaccinazioni, nel
corso degli anni, sono state eliminate malattie come il vaiolo o il colera.
Inoltre altre malattie come il morbillo, la rosolia, la pertosse, la parotite
sono diminuite notevolmente. La vaccinazione contro le infezioni si basa
sulla somministrazione di una piccolissima quantità di un agente infettivo
inattivo (virus o batterio, ucciso o attenuato) o di componenti del
microrganismo resi sicuri (sostanze che alcuni microrganismi producono)
oppure di proteine ottenute sinteticamente. In questo modo si evoca una
risposta immunologica simile a quella prodotta dall’infezione naturale
senza causare la malattia. Quindi, una volta iniettato, il vaccino viene
intercettato dal sistema immunitario e determina una “memoria
immunologica”. Nel caso in cui il soggetto vaccinato venga
successivamente a contatto con l’agente patogeno, le cellule destinate
alla difesa lo riconoscono, lo neutralizzano ed evitano l’infezione o la
malattia. Nella maggior parte dei casi, le vaccinazioni proteggono per
tutta la vita, in altri casi invece è necessario, come quella per il tetano,
effettuare una o più dosi di richiamo dato che la protezione decade con il
tempo. In questo periodo siamo di fronte alla più grande campagna di
vaccinazione della storia. L’obbiettivo è quello di prevenire le morti da
covid-19 e raggiungere una immunizzazione diffusa: l’immunità di gregge.
La campagna tutela la salute di ognuno di noi ma ha anche lo scopo di
mettere in sicurezza la rete dei nostri ospedali, garantire i ricoveri ordinari
e le terapie intensive. Solo se tutti ci vacciniamo potremo sconfiggere la
pandemia riducendo la circolazione del virus. Nell’anno segnato dal covid-
19 l’obbiettivo 3 dell’agenda 2030 “assicurare a tutti salute e benessere”,
assume una rilevanza del tutto particolare rispetto agli altri obbiettivi.
Tale obbiettivo è una sfida importante contro tutte le malattie e le
condizioni di estremo malessere che mira a garantire in tutto il mondo un
medesimo standard di prevenzione, assistenza e cura, annullando
l’ingiusto divario tra paesi ricchi e poveri. La salute dell’uomo ha fatto
enormi progressi negli ultimi secoli, però va sottolineato che in alcuni
ambiti restano ancora deficitari e destano grande preoccupazione. Tra gli
aspetti che rallentano il raggiungimento dell’obbiettivo salute dell’agenda
2030 riveste un ruolo importante la disuguaglianza economica che priva
moltissime persone nel mondo della possibilità di accedere ai servizi
sanitari essenziali: infatti povertà, mancanza di cibo e malnutrizione
privano di buona salute e benessere. La strada da fare è ancora molta e
per compiere nuovi progressi è necessario:
- Porre fine alle epidemie di malattie trasmissibili;
- Sostenere la ricerca di vaccini e farmaci;
- Fornire ai paesi in via di sviluppo l’accesso ai farmaci e vaccini
essenziali;
- Aumentare i fondi destinati alla sanità,
- Migliorare le condizioni igieniche in cui milioni di persone vivono,
- Garantire a tutti l’accesso alle risorse alimentari e idriche.
L’obbiettivo salute è ambizioso ma è imprescindibile per dare all’umanità
un futuro dignitoso in un pianeta vivibile.
LA CINA
La città più grande della Cina è Shanghai che vanta oltre 34 milioni di
abitanti ed è anche il cuore economico del paese: ha più grattacieli di
New York, negozi di lusso e uno dei porti più trafficati del mondo. La
capitale della Cina è Pechino e si trova a nord-est e conta circa 25 milioni
di persone. A Pechino si trova la famosa “città proibita”, il palazzo
imperiale più grande e meglio conservato di tutta la Cina. La Cina è il più
grande produttore mondiale di dispositivi di protezione individuale, per i
cinesi, quindi, è stato più semplice aumentare la produzione di camici e
mascherine chirurgiche. La mascherina lì la portavano tutti e in cielo
volavano dei droni dotati di altoparlanti che rimproveravano i cinesi che
non rispettavano le regole. Decine di città hanno imposto restrizioni
anche all’aperto: solo un membro di ogni famiglia era autorizzato a
lasciare la casa ogni due giorni per la spesa. In tutta la Cina c’è stata una
soppressione fortissima delle libertà personali, che però ha portato al
contagio quasi zero.
“I PROMESSI SPOSI” ROMANTICISMO
The Great Plague of London, lasting from 1665 to 1666, was the major
epidemic of the bubonic plague to occur in England. It happened during a
period of intermittent bubonic plague epidemics that lasted until 1750.
The Great Plague killed an estimated 100,000 people-almost a quarter of
London’s population-in 18 months. The plague was caused by the Yersinia
pestis bacterium, which is usually transmitted through the bite of a
human flea. The 1665-66 epidemic was on a much smaller scale than the
earlier Black Death pandemic. It became known afterwards as the “great”
plague mainly because it was the last widespread outbreak of bubonic
plague in England. The plague in London largely affected the poor, as the
rich were able to leave the city by either retiring to their country estates
or residing with kin in other parts of the country. The subsequent Great
Fire of London ruined many city merchants and property owners. As a
result of these events, London was largely rebuilt. It became a healthier
environment in which to live. The Black Death was terrifyingly contagious
and deadly. People who were perfectly heathly when they went to bed at
night could be dead by morning. The bacillus travels from person to
person through the air, as well as through the bite of infected fleas and
rats. Both of these pests could be found almost everywhere in medieval
Europe, but particularly aboard ships of all kinds-which is how the deadly
plague made its way through one European port city after another.
Medieval doctors relied on superstitious practices such as burning
aromatic herbs and bathing in rosewater or vinegar. Meanwhile, in a
panic, healthy people did all they could to avoid the sick. Doctors refused
to see patients; priests refused to administer last rites; and shopkeepers
closed their stores. Many people fled the cities for the countryside, but
even there, they could not escape the disease: It affected cows, sheep,
goats, pigs and chickens as well as people. Because they did not
understand the biology of the disease, many people believed that the
Black Death was a kind of divine punishment for sins against God such as
greed, blasphemy, heresy. By this logic, the only way to overcome the
plague was to win God’s forgiveness. Some people believed that the way
to do this was to purge their communities of heretics and other
troublemakers-so, for example, many thousands of Jews were massacred
in 1348 and 1349. Modern sanitation and public-health practices have
greatly slowed down the impact of the disease but have not eliminated it.
While antibiotics are available to treat the Black Death, according to The
World Health Organization, there are still 1,000 to 3,000 cases of plague
every year.
INFLUENZA SPAGNOLA
INTERNET
Tutto ciò ha significato per loro restare senza lavoro e stipendio per mesi.
Anche il mondo della musica ha affrontato e affronta tutt’ora un periodo
molto difficile: interi tour in giro per il mondo sono stati annullati. Il
Venerdì 13 Marzo 2020 alle ore 18:00 l’Italia viene inondata di musica. Da
migliaia di balconi le canzoni si diffondono ovunque per le strade deserte
in un momento di grande emozione collettiva. Voci e suoni si diffondono
e si connettono, virtualmente, per condividere i sentimenti più intimi e
profondi di un’esistenza stravolta all’improvviso. A Milano, nella regione
più colpita dal covid-19, in un mezzo giorno qualsiasi, note nostalgiche di
“o mia bella madunina” risuonando da una tromba dietro un’inferriata:
sono quelle del musicista Raffaele Kohler dopo circa una settimana di
entusiasmo, l’ondata di esibizioni dai balconi si interrompe, quando il
bollettino delle infezioni e dei decessi si aggrava al punto da far riflettere
sulla gravità della situazione, sul rispetto dei morti. Gli eventi musicali si
sono spostati online, l’Italia è stata la prima a sperimentare l’uso dello
streaming. Molti artisti hanno cominciato a fare concerti dal loro salotto
di casa. Un esempio, è Jovanotti con il “ Jova Houseparty”, un
appuntamento quotidiano di quattro ore su instagram nel quale il
cantante ha coinvolto molti ospiti. In seguito Lorenzo è stato imitato da
altri musicisti italiani come Diodato, Gianni Morandi e i Coma_cose.
Durante la pandemia, sono state scritte canzoni per raccontare questo
momento storico, per riflettere, per lanciare un messaggio di speranza,
per sentirsi uniti anche se distanti. I più grandi artisti italiani hanno
dedicato parole e musica all’emergenza covid-19: da Elisa ai Negramaro,
dai fratelli Bennato a Tommaso Paradiso, da Lorella Vanoni a Fiorella
Mannoia. Tra i primi a raccontare di questo momento così difficile, dando
un messaggio di speranza, sono stati Elisa e Tommaso Paradiso con la
canzone “Andrà tutto bene”, ispirata ai bambini che, con i loro arcobaleni
esposti dai balconi, hanno emozionato e strappato un sorriso. Anche il
concerto del 1^ Maggio quest’anno, per la seconda volta in piena
pandemia, non si è svolto come di consueto in piazza San Giovanni. Si è
svolto alla cavea dell’auditorium parco della musica, a Roma. Erano
presenti solo 500 persone con posti già assegnati e adeguatamente
distanziati. Lo spettacolo ha avuto inizio alle 16:30 e si è concluso prima
del coprifuoco delle 22:00.
Questa tradizionale maratona musicale organizzata da CGIL, CISL e UIL
quest’anno ha avuto come titolo “L’Italia si cura con il lavoro”, proprio per
ribadire che la ripartenza in sicurezza per il nostro paese è possibile.
L’emozione dell’ascolto della musica dal vivo è però una cosa
diversa. Innanzitutto la componente emotiva e l’effetto del suono
live al nostro orecchio sono cose che il supporto digitale non può
assolutamente tradurre. E comportano reazioni emotive e sensoriali
imprevedibili e ogni volta nuove. Inoltre trovo che vi sia sempre più
la tendenza alla ricerca della perfezione nelle registrazioni, spesso
frutto di forti interventi di post produzione. Questo si traduce in
registrazioni assolutamente perfette ma talvolta piuttosto fredde…E
cosa c’è di più bello di una vitale imperfezione?
CONCLUSIONE
Il mio elaborato racchiude argomenti di tipo sanitario, economico,
politico, sociale, ma soprattutto psicologico. In questo periodo siamo stati
chiamati più volte a riflettere sulla solitudine e sull’impatto che ha avuto
un lungo periodo di permanenza nella propria casa senza avere contatti
con le persone a cui vogliamo bene, i nostri familiari e amici. A volte ci
siamo sentiti tristi, depressi e sconfitti, anche se la tecnologia ci ha dato la
possibilità di accorciare le distanze e sentirci uniti. Il virus ci ha messo a tu
per tu con uno stile di vita a cui nessuno era abituato. E, volendo o no,
tutti siamo stati costretti a seguirlo anche se spesso non è stato facile
mantenere la stessa positività e costanza. Il sistema scolastico, è stato
anch’esso, messo a dura prova coinvolgendo tutti, studenti e insegnanti.
Non è stato affatto facile, è vero, ma ce l’abbiamo fatta. A casa non
c’erano i miei compagni, non c’era la complicità tra i banchi di scuola, non
c’erano i miei professori. Tutto questo mi è mancato e mi è mancato
anche non aver potuto intensificare i rapporti con i miei compagni. Per
progettare questo elaborato mi sono servita di: ricerche su internet, libri
scolastici, testimonianze vissute e molte riflessioni e considerazioni
personali. Ritengo doveroso ringraziare tutti i miei docenti che con spirito
di sacrificio e dimostrando tanta professionalità e tanta “PAZIENZA”, tra
mille difficoltà, hanno compiuto ogni sforzo per garantire la continuità
didattica mantenendo un legame saldo con tutti noi. Un pensiero speciale,
però, va a tutti coloro che purtroppo hanno perso la vita a causa del
covid-19, ai loro parenti e a chi con grande coraggio ha combattuto in
prima linea, medici e infermieri, che hanno dato supporto ai pazienti
rimanendo in ospedale oltre il proprio orario di lavoro con i segni della
mascherina sul viso.