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5- 2014

Miriam Cihodariu

GUIDA DI
ORIENTAMENTO
ALL’ANTROPOLOGIA
MUSICALE
Questo articolo nasce come approccio
introduttivo agli studi socio-antropologici sulla
musica e su tutti i comportamenti umani e
narrativi (in quanto tradizioni) ad essa
associati. Il percorso scelto a tal fine è stata
l’ampia e in qualche misura conveniente
riproposizione di un profilo storico e dei
principali paradigmi a proposito della musica.
A dispetto dell’approccio storico cosiddetto
“facile”, non sono state prese in
considerazione la filosofia, la letteratura, o
altre fonti precedenti, concentrando l’analisi
secondo un approccio alla musica
squisitamente sistematico, a partire
direttamente dal XIX secolo, con
l’antropologia sociale.
1 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

Nota del traduttore Sull’autrice


Questo articolo è stato pubblicato sul Journal of Miriam Cihodariu si è laureata in Sociologia e
Comparative Research in Anthropology and Lavoro sociale presso l’Università di Bucarest,
Sociology, vol. 2, n. 1, primavera 2011, ISSN dove negli anni è stata assistente ricercatrice e
2068-0317. Il testo originale inglese è consultabile docente, guidando giovani studenti all’approccio
in rete cliccando qui. qualitativo di ricerca sul campo, coordinandone
le attività di esercitazione estiva, portando avanti
L’articolo viene pubblicato e reso disponibile in
indagini personali spesso non finanziate.
lingua italiana previa gentile concessione
Attualmente è docente e ricercatrice presso
dell’Autrice, che resta proprietaria intellettuale
l’Università di Darmstadt.
dell’opera.
Miriam fa parte del Center for Geopolitics and
Il traduttore è manlevato a tutti gli effetti da
Visual Anthropology, ed è specializzata nei
qualsivoglia riproduzione e/o utilizzo del
festivals medievali organizzati nelle città romene
presente articolo a fini di lucro, o impropri, o
di derivazione germanica (come Sighisoara e
comunque in contravvenzione con le finalità di
Sibiu) e nelle antiche città della Germania. I suoi
divulgazione della traduzione nonché con le
principali interessi vertono sull’antropologia
vigenti normative internazionali sulla privacy e
degli spazi e degli eventi urbani.
sul diritto d’autore.
Genova, novembre 2014, Massimo Ceravolo
2 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

Miriam Cihodariu centro dell’indagine le manifestazioni delle


popolazioni esotiche in tutti i loro aspetti
culturali; e la musicologia, di tradizione più
antica e comunque non definibile come
Guida di orientamento proto-antropologia, che si occupa degli
all’antropologia aspetti più strettamente tecnici della musica
occidentale. La prima richiederà indagini sul
musicale. campo e raccolte dati, e resterà dominio
dell’etnografo; la seconda, invece, diverrà
Traduzione italiana di Massimo Ceravolo, su esclusiva di squisiti analisti del fatto sonoro:
gentile concessione dell’Autrice e con il consenso un esercizio che nulla ha a che vedere con
della rivista Journal of Comparative Research l’antropologia musicale, poiché anzi, proprio
in Anthropology and Sociology. per l’esistenza di un’antropologia fisica e di
una culturale, è possibile parlare di una
Le origini dell’antropologia fisica dell’etnomusicologia focalizzata sui
musicale materiali culturali della musica
(specialmente sugli strumenti, oltre che
L’antropologia musicale è un ramo sulle variazioni aritmetiche dei suoni). Un
relativamente recente dell’antropologia, ma ambito di ricerca che in ogni caso non verrà
non altrettanto recente come il suo nome preso in considerazione in questa
attuale, che discende dall’etnomusicologia. introduzione.
Tralasciando i tentativi tesi – in maniera più
o meno costante – a farne coincidere le Con l’inizio del ventesimo secolo, dopo
origini con gli albori dell’interesse dell’uomo l’autoproclamata superiorità dell’Occidente,
per la filosofia o l’estetica, è certo che lo data fino ad allora come fatto acclarato ed
studio sistematico della musica fa il suo improvvisamente divenuta oggetto di
debutto ai primi del XX secolo, di pari passo dubbio, l’etnomusicologia inizia a prendere
col calo d’interesse verso gli aspetti più in esame non più solo lo studio
clamorosi dell’alterità primitiva. antropologico delle manifestazioni dei
selvaggi, ma anche quello dell’Occidente
In altre parole, agli esordi dell’antropologia civile. All’atto pratico, questo momento non
generale, figlia delle grandi scoperte costituisce un’innovazione, quanto piuttosto
antropo-geografiche, i ricercatori si il naturale seguito di una più generale
concentrano sugli aspetti più pregnanti della tendenza riscontrabile in tutti i campi
differenza, della comprensione dell’altro dell’antropologia. Inauguratasi come
come realtà del tutto diversa da quella strumento di studio degli “antenati
occidentale. Ma con l’affievolirsi delle contemporanei” (ossia delle popolazioni
principali curiosità verso il “selvaggio” scoperte in seguito alle colonizzazioni), dei
scoperto e analizzato, e con lo smorzarsi “primitivi e selvaggi”, la neonata disciplina
delle speculazioni, tipicamente scientifica decide di concentrare il proprio
ottocentesche e piuttosto vicine sguardo analitico sulla propria stessa
all’antropologia fisica che non a quello che
cultura. È da questo momento che il termine
l’antropologia è oggigiorno, gli etnografi «etnomusicologia» prende a indicare studi
prendono a interessarsi anche agli aspetti aventi ad oggetto entrambi i tipi di musica
culturali delle popolazioni esotiche, uno dei (occidentale e non-occidentale), mentre in
quali, naturalmente, è la musica. Ed è qui pochi decenni il termine «antropologia
che, a ragion veduta, si possono collocare le musicale» s’impone e segna il distacco dalla
origini dell’antropologia musicale, in vecchia etnomusicologia.
corrispondenza con l’affacciarsi
dell’interesse per la tutela e lo studio dei Per decenni – in alcuni casi ancora oggi – i
cosiddetti selvaggi. due termini resteranno equivalenti ed
intercambiabili, e a dispetto della
In conseguenza di ciò, si può parlare, agli trasformazione del proprio oggetto di
inizi del ventesimo secolo, di due discipline studio, l’antropologia musicale manterrà
scientifiche aventi entrambe ad oggetto la una duplice natura (culturale e tecnica) che
musica: l’etnomusicologia, che pone al
le farà portare in sé – da un lato – «i semi
3 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

della propria stessa distruzione»,1 e – tipo di approccio è quello maggiormente


dall’altro – «la sua più grande forza».2 praticato oggigiorno (ovviamente, e di
pari passo con il sempre maggiore
La fusione di questi due piani, ancorché
eclettismo scientifico, e con il sempre più
sempre auspicabile, sarà spesso difficile,
marcato accento sulla
poiché imporrà l’armonizzazione di
multidisciplinarità).
posizioni dialettiche profondamente diverse
e riconducibili, semplificando, alle diadi In Romania, per molto tempo, più di un
oppositive artista-scienziato, o umanista- incontro con il folklore l’etnomusicologia è
ricercatore sociale.3 stata soprattutto uno studio (letteralmente)
della musica popolare finalizzato
Lo stesso Merriam, uno dei nomi di spicco
all’allestimento di spettacoli televisivi come
dell’antropologia musicale, identificherà tre
Tezaur folcloric o festivals come Cântarea
tipi di rappresentazione dell’antropologia
României. Ciò trova spiegazione anche alla
musicale durante la seconda metà del
luce della censura comunista, che avrebbe
ventesimo secolo (in tal modo escludendo
inibito lo sviluppo delle scienze sociali.
l’approccio evoluzionistico degli esordi di
questa disciplina). Li riporto nel seguito, Nelle pagine seguenti, passerò dall’approccio
ritenendoli utili per una comprensione semi-cronologico del campo a uno più
dell’intero campo: tematico, introducendo brevemente alcune
delle principali direttrici della ricerca e degli
a) l’antropologia musicale deve tutelare e
orientamenti dell’antropologia musicale
promuovere la non abbastanza
contemporanea.
apprezzata musica degli spazi extra-
occidentali, considerata dall’Occidente Musica come linguaggio
come inferiore, o come arte corrotta. A
questo approccio si abbina il grande universale
timore per la scomparsa della musica L'ipotesi per cui la musica sarebbe un
tradizionale. Una delle sue figure linguaggio universale è il più noto postulato
primarie ne è Jaap Kunst, 1959.4 dell’antropologia musicale, e continua a
b) la seconda visione riguarda la musica costituire oggetto di ampia ricerca negli
come forma di comunicazione utilizzabile ambienti extra-scientifici (perlopiù
dal ricercatore per giungere ad una mediatici). A rafforzarla contribuisce il fatto
comprensione più profonda dell’intero che la musica non richiede un linguaggio
ambito investigativo. I suoi concettuale basato sulla parola.
rappresentanti primari ne sono Mantle
Hood, 1961, Seeger, 1941, o Herzog, 1946.5 Per quanto mi riguarda, ritengo che
Questo approccio non va confuso con l’universalità della musica possa essere vera
l’ipotesi della musica come linguaggio solo (e in certa misura) per gruppi ben
universale, un tema che qui affronto, più definiti di una medesima area culturale (ad
oltre; esempio, l’Occidente, in senso lato).
c) l’ultimo tipo di approccio è la Altrimenti, credo che nella reazione estetica
combinazione dei primi due, e delle ad una comunicazione musicale estranea
visioni, e metodiche, mutuate da altre alla propria sfera culturale, gli individui
branche, secondo un approccio offrano interpretazioni tendenzialmente
multidisciplinare. Un rappresentante molto diverse dall’intenzione originaria
classico ne è Nettl, 1956.6 Quest’ultimo della trasmissione.
Tra i primi a negare recisamente
l’universalità del linguaggio musicale fu, nel
1
Merriam, Alan P., The Anthropology of Music, Northwestern 1940, Robert Moorey,7 dopo un esperimento
University Press, 1964, p.3, trad. it. Antropologia della musica, condotto su popolazioni esotiche (laddove
Palermo, Sellerio, 2000.
2
per esotiche dobbiamo intendere popoli il
ibidem, p. 7.
3
più possibile vicini alla nostra idea di
ibidem, pp. 22-3.
4
ibidem, p. 9.
5
ibidem, p. 10.
6 7
ibidem, p. 14. Cfr. ibidem, p. 12.
4 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

primitivismo), mostrando con successo come prospettiva evoluzionistica, o, detto


le risposte emotive di costoro dinanzi alla altrimenti, delle sue funzioni nell’ambito dei
musica classica occidentale (Beethoven, processi di evoluzione e selezione naturale,
Wagner, ecc.) non fossero le stesse delle la prima delle quali, stando agli specialisti,
popolazioni dell’area occidentale. sarebbe quella sessuale (prevedibile, dato il
paradigma).
Una recente analisi del problema è stata
condotta dalla ricercatrice dell’Università di La componente sessuale sarebbe implicita
Washington Patricia Shenan Campbell,8 la nella capacità musicale come criterio
quale ha riaperto il tradizionale dibattito selettivo nella corsa al partner, anche alla
post-moderno che, in alcuni suoi autori, luce del notevole dispendio di energie insito
dubita che a una grande diversità musicale nella performance musicale. Se a ciò si
corrispondano una maggiore armonia e aggiungono le implicazioni emotive di cui la
tolleranza interculturale. Campbell ha musica è investita, il suo coinvolgimento
dimostrato come le tradizionali ricette di nella sessualità diventa ancora più stretto.
“correttezza politica” non facciano che
La seconda funzione sarebbe quella di
perpetuare una credenza nell’universalità
collante sociale: per la sua capacità di creare
della musica che da almeno un secolo
connessioni, di esercitare un effetto legante
annaspa in un inconcludente dibattito
(su questo aseptto tornerò in certa misura
scientifico dato a tutt’oggi per dimostrato e
più avanti), la musica è creatrice di
valido. Presentare la musica da una diversa
comunità, ed offre finalità collettive a
prospettiva e presentarla come fatto
gruppi individuali, anche poiché, in quanto
universale sono operazioni che configurano
surrogato di una cura reciproca (trasmissione
due approcci logici e concettuali molto
di sapere),9 essa s’innesta laddove le
diversi, che tuttavia il dibattito post-
comunità sono ormai troppo grandi per
moderno sembra ignorare, mettendo tra i
garantire tale cura reciproca a tutti i loro
due un segno di eguale, nel nome della
membri (come prototipo, si pensi al mutuo
ricerca militante e della “universale
spulciarsi delle scimmie). La componente di
diversità” delle culture.
cura reciproca conduce alla terza funzione,
La nascita della musica: una quella di comunicazione, di pre-linguaggio.

prospettiva neo-darwinista La quarta funzione sarebbe invece, a detta


degli specialisti dell’Economist, quella di
Al confine tra antropologia e biologia, «tecnologia trasformativa» a fini di
applicate all’universalità del linguaggio comunicazione, d’intermediazione tra il
musicale, è possibile individuare anche discorso e la scrittura.
dibattiti e ipotesi inerenti al contesto in cui
A queste potremmo aggiungere la funzione
il genere umano avrebbe avuto accesso alla
emozionale (di riflessione, di volontà di
musica. L’approccio neo-darwinista si
cambiamento dello stato interiore dell’altro
accosta alla musica sotto una prospettiva
– anche di questa funzione parleremo più
utilitaristica, di funzione quasi biologica,
dettagliatamente in seguito).
sollevando domande del tipo: in che modo
siamo arrivati a fare musica, perché a questa Forti di queste considerazioni, gli specialisti
musica e non a un’altra, trattasi di concludono che non solo, come si è visto da
prerogativa del genere umano quanto precedentemente presentato, la
(inevitabilmente iscritta nel bagaglio musica ha accompagnato l’umanità fin dalle
genetico) o di un puro accidente, di una origini, e ne costituisce a tutt’oggi uno dei
felice scoperta? tratti caratterizzanti, ma lo stesso detto di
Questa visione enuncia quattro funzioni Shakespeare che la musica è «il nutrimento
dell’amore» potrebbe essere ben più che una
fondamentali della musica in una
giocosa verità.

8
Shehan Campbell, Patricia, “Music, the universal language:
fact or fallacy?”, International Journal of Music Education,
Volume 29, No. 1, 1997, pp. 32-9. 9
«grooming» nell’originale inglese, NdT.
5 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

Musica e universo mentale passivamente alla malia della musica (e a cui


ne è sufficiente una porzione troppo
Uno dei più importanti interessi scientifici a piccola), e l’ascoltatore della musica, che
proposito della musica - e uno di quelli che davvero la comprenderebbe, e in uno stato
maggiormente eccitano la curiosità -, è di coscienza, dice Donose, che nulla ha a che
anche uno dei quesiti di più difficile risposta, vedere con l’esercizio professionale e che
ossia: in cosa consiste, a livello soggettivo, viene definito piuttosto come «un’attiva e
l’esperienza dell’ascolto musicale e, costante operazione dello spirito, o
soprattutto, qual è stata la sua evoluzione, la essenzialmente, la percezione dei rapporti
sua trasformazione storica? che legano un suono ad un altro secondo le
Al di là dei diversi contesti funzionali - leggi dell’armonia»,12 o, più in concreto,
l’ascolto della musica durante un rituale, «della capacità di dire le ragioni per cui a un
come il servizio religioso, o una parata suono fanno seguito determinati altri suoni,
militare, oppure come modalità di quelli e non altri; e di sentire la necessità
apprendimento, o ancora come divertimento della loro successione e della loro inclusione
- non si può presupporre che l’esperienza in un organismo sonoro superiore».13
dell’ascolto sia la medesima passando da una Io credo che qui Donose parli, di fatto, di ciò
società a un’altra, da un gruppo di che comunemente definiamo come «essere
appassionati a un altro e, specialmente, da musicalmente dotati». E se la sua è un’analisi
un periodo storico a un altro. Più utile dell’ascolto musicale come esperienza
sarebbe poter applicare all’ascolto musicale individuale, quella di Max Weber è stata
un’analisi come quella svolta dallo storico un’analisi condotta in una dimensione di
Robert Darnton sull’esperienza della lettura scala sociale. In The Rational and Social
prima di Rousseau, dopo Rousseau e Foundations of Music, pubblicato postumo nel
oggigiorno.10 Ne scaturirebbero molte 1958, Weber ha analizzato la musica, come
domande: veniva ascoltata individualmente, nella gran parte delle sue opere, in rapporto
la musica, o collettivamente? Si faceva anche alla razionalità. Di gran lunga più tecnico di
qualcos’altro, contemporaneamente? Chi quanto sarebbe lecito aspettarsi da un non
cantava, e dove? Che cosa era appropriato e professionista della musica, il libro si
cosa non in ambito musicale? Qual è stato conferma difficile e esaustivo (ampiamente
l’impatto della tecnologia sull’esperienza esteso), approcciando elementi sia tecnici
dell’ascolto? E così via. Ma una tale che matematici (armonia e melodia come
digressione storico-antropologica opposti della razionalizzazione musicale
comporterebbe la disponibilità di archivi operata dall’Occidente) della struttura
contenenti le testimonianze dell’esperienza musicale, così come aspetti culturali –
musicale soggettiva. Una difficoltà tale da dall’impatto dei metodi di lavoro col legno
ben spiegare la mancanza di quest’analisi. in Asia, per la produzione degli strumenti a
Per rimanere al significato della musica, e corda, alla trasformazione del pianoforte da
alla maniera di ascoltarla nel contesto invenzione nordica per il canto domestico a
contemporaneo, Vasile Donose in Imaginarul componente d’arredo per i salotti della
real,11 («l’immaginario reale»), ha intravisto borghesia).
nell’esperienza dell’ascolto musicale la Nel prossimo futuro, l’approccio alla musica
tipologia di un attore individuale. Più sotto una prospettiva di studio culturale – in
precisamente, egli ha operato una particolare della storia delle mentalità – sarà
distinzione qualitativa tra il consumatore di molto probabilmente quello più fruttuoso,
musica, che si sottoporrebbe puramente e perlomeno a livello quantitativo,
considerando la continua diversificazione
delle esperienze musicali dell’ampiamente
10
Cfr. Darnton, Robert, Marele masacru al pisicii şi alte compreso presente.
episoade din istoria culturală a Franţei, Polirom, Iaşi, 2000, pp.
187-216, tit. orig. The Great Cat Massacre and Other Episodes
in French Cultural History, First Vintage Books Edition,
February 1985, Random House Inc., Westminster, Maryland,
U.S.A.
12
11
Donose, Vasile, Imaginarul real, Bucarest, Editura Muzicală, ibidem, p. 26.
13
1990. ivi.
6 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

Musica e religione festa d’inaugurazione per la “nuova casa”,


ecc.).
La connessione tra le due ha occupato una
Un buon esempio di recente studio sulle
posizione centrale nell’antropologia
connessioni tra la musica e la religione
musicale fin da molto prima della sua
occidentali è quello di Robert Wuthnow,14 a
trasgressione evoluzionistica. Considerando
proposito del modo in cui le differenti
che in origine il ruolo iniziatico della musica
correnti della cristianità (inclusa l’ortodossa,
fu molto più importante di oggi, che la
meno diffusa in Occidente) si rivitalizzino
componente rituale si è sensibilmente
attraverso la popolarizzazione della musica
ritratta a favore di quella estetica, è stato
associata ai loro rituali (commercializzando
impossibile per gli studiosi etno-musicali
la parola di Dio (gospel), includendo
evitare il dibattito sul ruolo fondamentale
l’incoraggiamento creativo nel supporto
della musica nella religione delle
emotivo offerto dai capi religiosi, ecc.). Si
popolazioni prese in esame.
tratta di uno studio assolutamente notevole,
Come si può facilmente dedurre, i primi anche per la ricchezza dell’informazione e
studi etnomusicologici tesi ad approfondire per il rigore metodologico con cui è stata
il legame tra musica e religione (fatta costruita (sia a livello quantitativo che
eccezione per le indagini precedenti la qualitativo) nei quattro anni di gestazione
formazione sul campo e portate avanti da del libro.
umanisti largamente innovativi e
Per tornare alla musica nel contesto laico
decisamente preoccupati, da Dimitrie
(de-sacralizzato), è questa l’area in cui sono
Cantemir allo stesso Leonardo) si basarono
stati fatti i collegamenti più interessanti tra
sull’osservazione dei rituali delle
le modalità con cui la post-modernità
popolazioni cosiddette primitive; di
ritualizza l’ascolto della musica ed il
conseguenza la maggior parte degli studi
concreto contenuto musicale. Uno tra i
iniziali si concentrò sulla musica sciamanica,
principali di questi rituali musicali moderni
ecc. Il ventaglio degli interessi si sarebbe in
(sia per numero di partecipanti che per
seguito esteso alle diversità religiose (Islam,
visibilità mediatica) è il festival a tema, una
Buddismo) per poi spostarsi infine, come
tradizione musicale nata nella seconda metà
obiettivo generale dell’antropologia
del ventesimo secolo, (di cui la più famosa
occidentale, su se stesso e generare i primi
sarebbe rimasta la prima, Woodstock), che
tentativi di analisi dei collegamenti tra la
(orientato secondo un determinato genere)
musica e la religione dell’Occidente. Dalla
nei contesti urbani degli ultimi decenni sta
musica esplicitamente religiosa (usata nei
diventando sempre più diffuso, secondo una
servizi) e verso la sua fusione con il
tendenza occidentale valida anche a
commerciale (come nel movimento gospel) e
proposito della Romania, dove i festival
di nuovo nella musica religiosa in maschera
vengono regolarmente organizzati, nella
dei rituali della modernità (come l’inno
stessa cornice spaziale, con spettatori ora
Gaudeamus Igitur), l’Occidente non si discosta
nuovi, ora di ritorno. Come esempi si
più, oramai, da quelli che tradizionalmente
potrebbero citare i festival jazz di Gărâna,
sono gli argomenti privilegiati dell’indagine
quello di Sibiu, il festival di rock sinfonico
etnomusicologica. L’idea del rituale in
Artmania, sempre a Sibiu, lo Stufstock di
maschera (esemplificato dal Gaudeamus
Vama Veche (sul modello di Woodstock, cosa
Igitur, o da canzoni del tutto profane
che mi fa pensare, di nuovo, a Mircea Eliade,
connesse con un certo movimento quasi
e alle sue tesi sulle manifestazioni esemplari
rituale, come il Felice Anno Nuovo) è stata
del sacro, per cui varrebbe la reiterazione
utilizzata qui nell’accezione proposta da
Mircea Eliade, il quale nei suoi studi ha ben periodica), il festival rock di Târgu Mureș,
analizzato il valore di maschera rituale delle quello di musica (e arte) antica di
tradizioni cammuffate che accompagnano i Sighișoara, quello, analogo, di Suceava, ecc.
riti di passaggio della modernità (il
Capodanno, col quale si conclude un certo
stadio della vita e si entra in un altro – 14
Cfr. Wuthnow, Robert, All in Sync: How Music and Art are
oppure la fine degli studi, il matrimonio, la Revitalizing American Religion, University of California Press,
2006.
7 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

Accanto ai festival locali, anche i festival sembra piuttosto sterile e simile a quella
tematici oltrefrontiera sono diventati per il sull’uovo e la gallina. La storia delle
pubblico romeno una meta costante dimensioni sociali e politiche di questi
(specialmente quello di Szighet e, movimenti è talmente intrecciata che
timidamente, per ora, quello di Londra). sembra più produttivo studiare il
movimento e il suo impatto piuttosto che
Sulla componente ritualistica dei festival di
incoraggiare speculazioni del tipo di quelle
musica profana si trovano numerosi
sopraccitate.
documenti, fra i quali gli studi di TJ Todd, di
K Liddl, di J. Nelson, J. Attali, TJ Cooley, ecc. Lo studio della dimensione politica della
cultura musicale può, ai fini teorici, venire
Musica e politica suddiviso in alcune problematiche
Se uno degli approcci individuati da principali. Una di queste è la relazione tra la
Merriam è quello della musica come forma musica e i fenomeni di resistenza politica. È
di comunicazione, a proposito della sua qui che va collocato lo studio della musica
relazione con la sfera politica si può dire nazionalista, della musica associata con le
che, più che una pura comunicazione, la fazioni o con i movimenti politici emergenti
musica è una forma di discorso elaborato. o con la rivitalizzazione di quelli preesistenti
Non pochi sono gli esempi di movimenti e un tempo popolari, lo studio della musica
politici che, dopo un debutto in veste di resistenza effettiva contro i regimi
musicale, hanno esteso il proprio raggio totalitari (come il materiale etnografico
d’azione alla modifica della realtà socio- raccolto da Zahu Pană o Marian Munteanu
politica. Tra questi forse il più noto è il sul folklore di dtenzione sotto il regime
movimento hippie,15 il quale, pur senza dar comunista in Romania), la musica delle
vita a un partito politico o ad una concreta carceri (su questo tema è concentrato un
manifestazione politica, ha sicuramente importante studio del 2002 del musicologo
segnato un importante mutamento nella romeno Marin Marian Bălaşa), ecc.
visione della modernità occidentale, dando L’antropologia politica insegna che quando
espressione ad alcuni dei concetti che una società non ha il potere diretto di punire
orientano la politica odierna: diversità, i suoi offensori, fa ricorso a una forma
tolleranza, correttezza politica, indiretta di punizione, attraverso il folklore,
multiculturalismo, ecc. che funzionerà retroattivamente a
Di fatto, non soltanto il risultato di questo posteriori, quando i «bambini cattivi»
movimento è impregnato di politica, ma resteranno impressi in una certa maniera
anche la sua origine, dal momento che esso nella memoria delle generazioni a venire.
si presentò alla gioventù americana come A questo livello di analisi dell’antropologia
reazione di protesta contro la guerra in del castigo, l’intero fenomeno della musica
Vietnam. di resistenza si basa su un meccanismo di
Un altro esempio di genere musicale psicologia collettiva. La resistenza
dall’esplicita connotazione politico-etnica attraverso la musica trova ragion d’esistere
(ma anche religiosa) è il reggae, nato nei nella possibilità per i posteri, dopo i tempi
tardi anni Sessanta in Giamaica. Circa la duri, di apprendere la verità su ciò che
questione se sia stato il movimento politico a accadde (una sorta di bilanciamento alla
generare quello musicale o viceversa, manda «storia scritta dai vincitori»), e quindi alla
storia di rendere giustizia ai creatori di
folklore perseguitati dal regime oppressivo.
15 Un’altra importante funzione della musica di
Il movimento noto come «hippie» nasce come movimento
giovanile semi-spontaneo negli Stati Uniti dei primi anni resistenza, oltre a quella d’informare le
Sessanta. La sua base emotiva è la rivolta contro la Guerra in generazioni future, è quella di creare degli
Vietnam, ma nel giro di vari decenni il movimento si orienta
piuttosto verso la liberazione sessuale, la militanza per la
standard di benessere per il pubblico. La
legalizzazione delle droghe, abbandonando alcuni dei suoi musica è, nella sua gran parte, e
obiettivi iniziali. Oggi l’influenza hippie è ancora fortemente specialmente sotto il profilo politico, un
blandamente percepibile nella musica e, in maniera più blanda,
nella moda. Uno dei classici volti musicali del movimento fenomeno culturale collettivo. La
restano i Beatles, e l’emblematico festival rock di Woodstock. condivisione di musica utilizzata nel suo
8 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

obiettivo comune cementa i gruppi, Henderson (1996) sull’etnicità


portando una nota di sollievo psicologico. afroamericana e sulla musica rap, di P.
Ciò spiega perché le carceri comuniste Manuel (1987) sulla musica popolare e sulla
proibivano i canti o la poesia, anche se i propaganda comunista nella Cuba
prigionieri talvolta sarebbero riusciti a rivoluzionaria, ecc.
escogitare soluzioni per aggirare tali divieti.
Per quanto riguarda i lavori focalizzati
L’effetto di conforto psicologico della musica
sull’ambito europeo, il riferimento
può naturalmente essere documentato
principale è il libro di Philip Vilas Bohlmans
anche senza un’implicazione politica così
del 2004, in cui l’autore sostiene che qui (in
forte, come ad esempio nella letteratura
Europa, più che nel resto del mondo), la
della musicoterapia e del rilassamento,
musica è percorsa da un sottotesto nazionale
luoghi comuni della psicologia
che conduce a uno dei temi più dibattuti sia
contemporanea. E la sua verità soggettiva mi
nell’ambito delle scienze sociali che del
è stata suggerita anche da un certo
dominio pubblico: «Io non credo di avere
commento fatto da un soggetto intervistato
mai incontrato nessuno che fosse
durante una ricerca sul campo condotta nel
semplicemente indeciso a proposito della
novembre del 2008 a Măgura, nella contea di
musica nazionalista. C’è chi la ama, e chi la
Brașov, in Romania. odia. Alcuni la accolgono per le sue
L’intervista verteva (come tutta la ricerca) caratteristiche potenzialmente positive; altri
su qualcosa di completamente diverso dalla la denigrano per la sua tendenza distruttiva
musica o dal folklore, ma l’argomento […] È terribilmente facile rigettare la musica
sarebbe andato digredendo, finendo col che possiede e esprime qualsiasi elemento di
raccontare di una donna, molto nota in nazione e nazionalismo. La musica
quella zona per il suo talento di cantante, la nazionalista mette in imbarazzo e provoca.
quale era solita dire di «resistere attraverso Ci fa sorridere e ci fa arrabbiare. In maniera
la musica», con ciò alludendo allla quasi perversa, noi amiamo detestare la
consolazione che il canto portava alla sua musica nazionalista».16
disperazione per la perdita di un figlio. Qui, probabilmente, l’autore impiega il
Il particolare mi avrebbe colpito concetto di musica nazionalista
specialmente per la coincidenza dei termini, nell’accezione di musica di propaganda,
essendo il concetto di «resistenza attraverso l’unica esplicitamente nazionalistica in
la musica» esattamente lo stesso impiegato quanto virtualmente ogni melodia è, in
dall’antropologia politica. A un livello più senso lato, portatrice degli elementi
ampio, l’idea non è propriamente nuova o dell’ambito culturale dal quale ha avuto
sorprendente in ambito romeno, dato che origine, e quindi anche dei valori nazionali.
una delle nostre più note canzoni popolari La distinzione tra musica nazionale e
riporta il seguente testo: «La inimă este-un nazionalistica è tuttavia importante perché
leac/ Cetera şi omul drag» (Il cuore conosce solo ci mette in grado di discernere tra la musica
un rimedio: il violino e l’amato/a). rappresentativa di un certo ambiente e
quella esplicitamente orientata in senso
Per tornare agli altri sotto-temi dell’estesa politico (spesso le due tipologie coincidono –
indagine sulle relazioni tra musica e politica, cosa c’è di meglio, del resto, per mobilitare
una parte importante è quella della la gente se non una canzone riconoscibile
connessione tra la musica e i sentimenti come propria?).
nazionali ed etnici. La musica di esplicito
contenuto nazionale(istico) è a un tempo Curiosamente, questa attenzione sulla
espressione di questo tipo di auto- musica etnica è più manifesta a livello di
identificazione ed uno dei suoi mezzi più o élite che non di massa, e piuttosto
meno ufficiali di rivitalizzazione. Per il nell’ambito euro-occidentale che non in
momento, studi di antropologia musicale quello americano, euro-orientale o asiatico.
aventi a oggetto questo argomento non sono
stati condotti in Romania, né nei suoi
dintorni. Alcuni esempi generali un po’ più 16
Bohlman, Philip Vilas, The Music of European Nationalism:
Cultural Identity and Modern History, Oxford, ABC-CLIO,
rilevanti potrebbero essere gli studi di E. A. 2004, pp. 16-17.
9 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

Una delle poche certezze è che, ad oggi, la Le locuzioni «Io ascolto rasta, punk, goth,
musica nazionale e nazionalistica non è ecc.»17 e « Io ascolto rasta, punk, goth» sono
ancora roba da museo. Una semplice analisi divenute ormai intercambiabili, secondo un
di contenuto sui siti web musicali (come fenomeno strettamente associato
Youtube) indica che su queste problematiche all’affermarsi dell’individualismo e alla
è in corso un fiero dibattito, e per nulla ricerca di originalità e rappresentatività.
chiarito, come si potrebbe pensare stando Diversi sono gli autori che hanno esplorato
alle lamentele dei nostalgici. queste problematiche: Lawrence Grossberg,
Simon Frith, J. Gottlieb, G. Wald, A. Bennet,
Ancora più particolare è il fatto che
ecc. (secondo Walser, 1993).
(quantomeno in ambito romeno), la musica
nazionalistica non è neppure una musica Anche a livello di scelta dell’identità in
vecchia, ma include canzoni nuove, ad opera termini di puro genere musicale, a
di nuove bands giovanili che balzano alla prescindere cioè da connotazioni
notorietà proprio per il portato politico- nazionalistiche od etniche, i fenomeni
nazionale della loro arte – come ad esempio, musicali stimolano adesioni improntate alla
in Romania, Proiectul Gyr, Huliganii, Nimeni competizione, con lo stesso tipo di
Altù, ecc. E se tutti questi gruppi possono confrontazione: gli ascoltatori di un genere
essere ricondotti, in termini di genere, al sviluppano stereotipi a proposito degli
rap, Proiectul Gyr è l’eccezione che fa ascoltatori di un altro, un certo stile d‘ironia
ricorso a un sound di tipo hard-rock per verso costoro, qualcosa che spesso, durante i
dare voce alle liriche del poeta Radu Gyr (da festival multigenere, degenera in rissa.
cui prendono il nome). Si tratta di una scelta
Che si tratti quindi di nazione, etnicità, o
tanto più interessante e atipica se
semplicemente di un gruppo di persone dai
confrontata con il sostegno di tipo
gusti analoghi, la musica è inevitabilmente
tradizionale (anche in termini finanziari) su
appartenenza a una comunità: «Alcuni di noi
cui la band si appoggia.
sanno spiegare meglio di altri perché ci
Io ritengo che ciò costituisca un buon punto preoccupiamo per questa canzone e non per
di partenza per mettere la discussione al quest’altra, ma per la maggioranza delle
centro della relazione tra la musica e le persone, la musica è intimamente legata con
opzioni identitarie della cultura i sentimenti fondamentali dell’identità e con
postmoderna (partendo dal fatto che, per la nozione di comunità. Ed è qui che gli
l’individuo postomoderno, l’identità è una approcci sociologici allo studio della musica
questione di scelta, esattamente come per i popolare così spesso falliscono».18
generi musicali) e lasciare da parte le
Ignorare questo aspetto dell’appartenenza e
questioni nazionali ed etniche. Nella cultura
dell’identità è la principale ragione dei
dominante tipicamente occidentale,
fallimenti delle ricerche sociali sulla musica.
specialmente tra i giovani, ma non solo, la
preferenza verso un determinato genere La musica da una prospettiva
musicale è diventata negli ultimi decenni
(dopo gli anni Cinquanta) anche questione micro-sociologica
d’identità. E benché in termini non così Nel più ampio quadro dell’antropologia
rigidi come per l’identità, essa ha assunto le musicale è possibile individuare un
stesse regole: l’apprezzamento esteriore di orientamento che ha molto in comune con la
un genere musicale che non somigli, psico-sociologia (o socio-psicologia, a
ancorché vagamente, a quello
dichiaratamente adottato, è un fatto visto
con sospetto, anche perché la preferenza per 17
Le correnti musicali formano la seconda metà del ventesimo
un genere musicale porta con sé un secolo, con una forte componente identitaria. La gente che
pacchetto di modelli e ruoli, e regole di vita, abbraccia tali generi non solo condivide gusti musicali, ma
anche idee politiche, religiose, e modi di vestire. Ovviamente, il
e valori, e atteggiamenti, modi di vestire e di grado con cui la scelta musicale influenza gli altri ambiti di vita
comportarsi, sì da permettere al portatore della persona è variabile, ma quell’influenza esiste, ed è spesso
molto forte.
della scelta di esprimere la sottocultura 18
Walser, Robert, Running with the Devil: power, gender and
adottata in una maniera articolata. madness in heavy metal music, Wesleyan University Press,
1993, p. XII.
10 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

seconda dei documenti), con la linguistica e fenomeni di pirateria e violazione del


con l’economia, piuttosto che con copyright (come lo studio di Simon Firth e
l’antropologia tradizionale, e che vi è Lee Marshall, Music and Copyright, Edinburgh
inscritta dentro principalmente per la University Press, 2004), ecc.
condivisione del medesimo oggetto di
Un altro gruppo di antropologi musicali è
studio.
stato influenzato dagli studi linguistici, e si è
L’approccio micro-sociologico si concentra concentrato prevalentemente sull’analisi
sul ruolo della musica nella struttura testuale e sulle problematiche di traduzione
dell’interazione sociale, (essendo discoteche, dei testi per musica (a proposito di musica e
pub e clubs tra i luoghi di massima linguaggio, molto noti sono gli studi di
frequentazione), sul ruolo del musicista Steven Feld).
nella società (è costui da trattarsi come un
Semplificando, si può dire che quasi tutti gli
eletto per volontà divina, o come un paria, o
approcci specialistici dell’antropologia
un criminale, per cosa lo si paga a fare?,
musicale focalizzati sugli aspetti micro-
ecc.), sui meccanismi pratici dell’industria
sociologici tendono a usare concetti e
commerciale musicale, e sui festivals
metodi dell’antropologia, e che ogni
(precedentemente visti), in termini
approccio macro-sociologico tende a
prevalentemente economici, ecc.
trasferire l’ambito specifico
Anche sotto il profilo micro-sociologico vi è dall’antropologia alla sociologia.
una categoria di studi che non si
concentrano sul ruolo della musica o del Musica e globalizzazione
musicista nella società, ma sul contesto Poiché la globalizzazione è forse il più
musicale che genera specifiche interazioni comune tra i luoghi comuni della sociologia
(il concerto, il festival, il club, l’uscita del (e per estensione, anche dell’antropologia), è
disco, le esibizioni di strada, ecc.), e sulla stato inevitabile confrontarsi con i tanti
fissazione dell’esperienza emotiva dibattiti intorno al ruolo e all’impatto della
attraverso la musica. Quest’ultimo concetto globalizzazione sui fenomeni musicali.
fa riferimento all’associazione di
determinate melodie con eventi ed A proposito della «globalizzazione della
esperienze rilevanti per il soggetto (qualcosa musica», Steven Feld19 ha identificato due
di smili a quello che Eliade chiama mitologia tipi di discorso, validi anche per la relazione
personale – a prima vista la mitologia tra globalizzazione e qualsiasi altra cosa:
personale dell’uomo mediatico postmoderno quello celebrativo e quello ansiogeno.
tende ad avere anche una colonna sonora), e Si tratta di due discorsi antagonistici, il cui
alla maniera in cui tali associazioni si oggetto primario è il problema
creano. dell’autenticità. L’unico punto su cui essi
Su questa strada è possibile anche concordano è che lo straordinario progresso
incontrare studi di genere, sia di taglio tecnico di registrazione e trasmissione del
femminista (secondo i quali la musica suono ha trasformato in maniera definitiva
sarebbe uno strumento di coercizione, di ciò che tradizionalmente veniva
perpetuazione del mito della superiorità del interpretato come musica, e che oggi non
maschio e del mantenimento dello status può più essere compreso al di fuori del
quo socio-sessuale, come nel libro di Ellen contesto dell’industria musicale: «Sono stati
Koskoff, Women and music in a cross-cultural sufficienti cento anni alle tecnologie di
perspective, del 1989), che lavori concentrati registrazione del suono per amplificare lo
sull’analisi del ruolo del genere nella nascita scambio sonico fino a un punto che
di un nuovo stile musicale (come il citato sopravanza le precedenti e contigue storie
libro di Robert Walser). del viaggio, della migrazione, del contatto,
della colonizzazione, della diaspora e della
Le influenze dell’economia nello studio dispersione.
dell’antropologia musicale trovano riscontri
nella recente indagine sull’industria
musicale, sui pro e contro del dibattito sulla 19
Cfr. Feld, Steven, “A sweet lullaby for world music”, in
commercializzazione della musica, sui Public Culture, 12 (1), Duke University Press, 2000.
11 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

Di conseguenza, è la forma registrata, così campo di studio possano venire distorti e


come circola a livello commerciale, a riutilizzati come strumento di sfruttamento
definire l’autenticità della globalizzazione aziendale: «Sotto il profilo giuridico,
musicale».20 comunque, il termine tradizione orale può
facilmente essere manipolato dal significato
La prospettiva celebrativa identificata da
di vocalmente comune a quello di
Feld reclama che a prescindere dai costi del
appartenente a nessuno in particolare.
loro deterioramento, le tradizioni non
Quando ciò accade, dietro la nozione di
hanno eguali quanto a creatività e alla
tradizione orale può nascondersi sia
capacvità di evitare le limitazioni
l’esistenza di canoni locali di proprietà che
essenzialistiche (il più ovvio esempio
di conseguenze locali per chi prende senza
essendone i mix cross-genre, le inter-
chiedere».23
influenze, ecc.).
Di tali abusi culturali sarebbero complici
La prospettiva ansiogena accusa, per contro,
inconsapevoli e vulnerabili anche gli stessi
l’industria della musica globale di complicità
esponenti dell’antropologia musicale, (i
nella trasformazione dell’autenticità in bene
ricercatori), essendo le fonti ed i risultati
di largo consumo. Una problematica
delle ricerche, come spesso accade, passibili
sollevata da questa obiezione è il fatto che la
di sfruttamento commerciale: «Per il
globalizzazione, ove riferita alla musica,
classificatore, o l’etnomusicologo queste
significa in primo luogo dislocazione e
questioni di potere e di rappresentanza
sradicamento. Come sostiene l’autore: «In
possono far scaturire un’ulteriore
altre parole, la dislocazione è metafora della
umiliazione: la complicità. La disperazione
globalizzazione come simultaneità di
di vedere progetti documentari trasformati
alienazione e dispersione».21
da icone della diversità musicale a “materia
In questo stesso paradigma sta l’analisi dello prima” di un neocolonialismo
sfruttamento, specifico dell’industria industrializzato che contrassegna senza
musicale, come problematica tipica della dubbio la fine di ogni innocenza
teoria dei sistemi del mondo formulata da etnomusicologica. La lezione, per i
Immanuel Wallerstein, un autore che ha ricercatori è che la comunità si fida, e che i
definito il problema come «esempi di riconoscimenti accademici ed il prestigio
conversazione musicale e culturale validati istituzionale poco possono dinanzi alle leggi
sotto l’etichetta della World Music che internazionali, alle majors della discografia,
troppo spesso segnano le relazioni di al mondo dei media e del marketing, alle
sfruttamento del lavoro ad opera di agenzie di reclutamento musicale, e a pop
potentissime aziende internazionali e a stars strapagate. Sono loro la
spese di musicisti del Terzo Mondo lasciati globalizzazione, e tu sei il dinosauro.» 24

soli con quelli del Terzo mondo che


Il problema è ovviamente uno dei principali
null’altro hanno da vendere se non una
pericoli della liberalizzazione globale e
fotogenica povertà».22
sradicata di cui il danaro è la forza motrice e
In questo problema degli abusi (economici e dove la censura, di qualsiasi tipo (perfino
culturali) perpetrati dall’industria mondiale quella nel nome del buon senso), è essa
ai danni delle sorgenti della musica, stessa censurata e ridotta al silenzio. Il
l’antropologia musicale e i suoi protagonisti monito di Feld è un triste accenno a ciò che
possono facilmente venire chiamati in causa potrebbe accadere agli studi accademici se
come complici costrittivi. È lo stesso Steven lasciati in balia del potere del mercato (cose
Feld a entrare nel merito di quanto che già accadono, in certa misura, un po’
facilmente i concetti creati nell’ambito del ovunque nel mondo, e nelle zone più
civilizzate e orgogliose dei propri
ricercatori).
20
ibidem, pp. 145-171.
21
ibidem, p. 153.
22
Wallerstein Immanuel, “World-systems analysis”, in World
Systems Theory: Encyclopedia of Life-Support Systems, George 23
Modelski (ed.), Oxford, Unesco/EOLSS Publishers, 2004, citato Feld, op. cit., p. 161.
24
in Feld, Steven, op. cit., p. 153. ibidem, p. 166.
12 GUIDA DI ORIENTAMENTO ALL’ANTROPOLOGIA MUSICALE

Le tematiche e le problematiche fin qui


presentate costituiscono soltanto una
piccola parte di quello che l’antropologia
musicale, ad oggi, si propone di studiare.
Considerando che un adolescente americano
trascorre un ottavo della propria esistenza
ascoltando musica in cuffia (cfr. The
Economist, dicembre 2008), è facile osservare
come la musica stia occupando una parte
sempre più importante dello spazio mentale
occidentale, o, si potrebbe dire, come essa
rimanga una delle poche forme di
espressione verso cui si mantiene una
sensibilità espressa quantitativamente (in
termini di tempo investito).
Da notare è anche come, malgrado l’ascolto
della musica in cuffia per un numero
prolungato di ore possa rivelarsi lievemente
tossico, la musica sia diventata una sorta di
colonna sonora semi-permanente della
nostra vita. Ma per non scivolare nel
dibattito sulla legittimità delle diverse forme
di fruizione dell’arte, ci sia sufficiente
concludere che in ogni caso la musica è già
una parte molto (se non assolutamente)
presente nell’universo mentale
contemporaneo. Di conseguenza è bene
considerare come le scienze che studiano il
ruolo della musica siano destinate ad
acquisire crescenti visibilità e importanza,
mentre l’oggetto del loro studio nel presente
contemporaneo diventerà sempre meno
scontato.

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