Sei sulla pagina 1di 11

La stanza del malato: una stanza che non è la

propria, in un luogo che non è casa.

La stanza di degenza assume un'importanza particolare per chi è "costretto"


da circostanze come malattia acuta o cronica, non autosufficienza, necessità
di approfondimenti diagnostici, cicli terapeutici specifici ecc., a trascorrervi del
tempo sia limitato che prolungato, diventando così il "nuovo contesto" per la
persona, contesto che assume valenza diversa in relazione al carattere di
temporaneità o di permanenza dell'accoglimento in ospedale, in RSA, in casa
di riposo ecc.

È un aspetto, questo, che l'operatore non può non considerare perché tra i
bisogni che contribuiscono a soddisfare il benessere psico-fisico, vi è anche
quello di comfort. Va ricordato, peraltro, che anche gli esempi che ci vengono
dalla moderna edilizia ospedaliera portano in questa direzione. Da strutture
asettiche costituite da grandi stanze con arredi freddi e impersonali che
accoglievano un numero elevato di malati, siamo passati a strutture nuove
con stanze che accolgono due o al massimo quattro persone dove le pareti e
gli arredi sono di colore e materiale più "caldo" e accogliente e, particolare
non indifferente, hanno i servizi annessi.

Il locale occupato dalla persona da assistere dovrebbe rispondere a una serie


di requisiti legati alle particolari esigenze connesse con lo stato di malattia,
specie se questa è destinata a passarvi buona parte della giornata.

• Posizione (più tranquilla possibile per conciliare il riposo)


• Temperatura adeguata sia in estate che in inverno con sistemi efficienti
di riscaldamento e raffreddamento
• Colore gradevole e rilassante
• Finestre grandi che trasferiscono luce e permettono un'adeguata
areazione e sistema di oscuramento adeguato
• Pavimento di materiale non scivoloso trattato con prodotti appositi
• Pareti lavabili
• Illuminazione con luci calde

All'interno dell'ambiente confinato dove avviene la degenza è importante, fra i


compiti dell'OSS, garantire la cura e l'igiene della cosiddetta:

1
Unità del malato
che è composta da:
• letto
• comodino + carrello servitore
• sedia o poltrona
• armadio
• sistema di illuminazione con luce di cortesia
• sistema di chiamata
• sistema di erogazione ossigeno a parete (più frequente in H)

Il letto

Caratterizzato da alcuni elementi che lo differenziano da quello di casa:

• il materiale con cui è costruito


• le sue dimensioni
• l'altezza del piano e gli elementi che ne consentono l'agibilità e la
manovrabilità.

Nel corso degli anni, così come gli ambienti, anche il mobilio è cambiato. Uno
di questi è il letto; solitamente si parla di letto "letto articolato" costituito da
materiale lavabile e disinfettabile; questi letti permettono una certa autonomia
del malato nei cambi di posizione e permettono anche al personale di
assistenza di manovrarli con facilità ed infatti è anche provvisto di ruote con
sistema frenante. In alcuni ambiti possiamo ancora trovare “letti standard”.

Letto articolato Letto standard

2
Posizioni ottenibili nei letti articolati:

• posizione supina dove il piano di giacenza è orizzontale;


• posizione secondo Trendelenburg dove il piano di giacenza è
inclinato in modo da abbassare la testata e alzare la parte
inferiore;
• posizione anti Trendelenburg, dove il piano di giacenza è inclinato
in modo da alzare la testa e abbassare la parte inferiore;
• posizione seduta o semi seduta, con piano di giacenza inclinato
dalla parte della testata con varie angolazioni a seconda della
posizione che si vuole ottenere.

I dispositivi che permettono di manovrare il letto modificandone la posizione


possono essere manuali, idraulici o elettrici. Vi sono anche letti particolari per
pazienti con patologie critiche o pazienti che richiedono interventi diagnostici
come gli esami radiologici, cardiologici e vascolari oppure per malati che
necessitano di interventi riabilitativi. Per pazienti con disturbi del
comportamento esiste il "letto Alzheimer" che garantisce maggiore sicurezza
perché la base si abbassa fino a 15 cm dal pavimento.

Gli accessori del letto

Per facilitare il movimento del malato e il suo posizionamento vengono


impiegati anche alcuni accessori:

• l'asta con supporto porta cestelli dove vengono


posizionati i flaconi e le sacche.

• l'asta con trapezio che consente al malato un


supporto durante i cambi di posizione.

3
• le spondine sia fisse che mobili alzabili in relazione alla necessità del
paziente che impediscono anche le cadute accidentali dal letto. Questo
accessorio richiede l’autorizzazione da parte del medico curante
per essere utilizzato.

• archetto alza coperte che evita il


contatto diretto delle lenzuola e delle
coperte con il paziente evitando così di
gravare con il loro peso sugli arti.

• Il materasso deve essere:


▪ di materiale lavabile, disinfettabile ed ignifugo
▪ solitamente sono fatti di gomma piuma o di silicone a tre segmenti
e spesso oltre alle federe hanno anche dei coprimaterassi con un
lato in cotone e uno cerato.
▪ Ci sono anche materassi con caratteristiche diverse utilizzati
soprattutto nella prevenzione delle lesioni da decubito, detti MAD
(Materassi Anti Decubito). È importante individuare i soggetti a
rischio che possono sviluppare lesioni da decubito, utilizzando
idonee scale di valutazione. Le superfici antidecubito sono
supporti o dispositivi capaci di ridistribuire e/o scaricare la
pressione da contatto esercitata dal corpo su di un piano di
appoggio. I d e s ti n a t a r i sono tutti quei p azi ent i che
p r e s e n t a n o una scarsa mo bi lità o s o n o completamente
allettati a causa di patologie croniche. Non sempre i pazienti sono
anziani, vi sono alcune patologie che colpiscono anche persone
giovani che possono essere più invalidanti dell’età avanzata.

4
• I cuscini:

▪ di materiale lavabile disinfettabile e


ignifugo
▪ generalmente in gommapiuma

▪ normalmente sono almeno due per ogni


unità
▪ per gli utenti con ridotta mobilità è necessario prevedere un numero
di cuscini sufficiente a garantire il mantenimento delle posture, se
previste.

▪ si possono usare anche nella prevenzione da decubito ma in questo


caso sono fatti da materiale differenti.

• la biancheria piana (lenzuola/federe)


▪ di cotone
▪ i colori possono essere vari dal bianco al verde o tinta pastello e
quelli presenti in ambienti particolari come le sale operatorie sono
fatti da materiali come il TNT (tessuto non tessuto) o microfibra.

5
Il comodino + carrello servitore: anche in questo caso ne esistono di
diverse tipologie e materiale facilmente lavabile e sanitizzabile.

Il carrello servitore, può essere a parte rispetto al


comodino e deve essere regolabile in altezza, con ruote
in modo da rendere possibile lo spostamento.

Sedia o poltrona: deve essere sempre di materiale lavabile, come gli altri
componenti dell'unità del malato. Inoltre può essere utilizzata per appoggiare,
IN MODO ORDINATO, gli abiti dell'utente in attesa di essere riutilizzati.

6
Armadio: viene usato per riporre l'abbigliamento,
preferibilmente pulito e non già usato, sia intimo che
esterno del paziente. E' dotato di cassetto, mensole, asta
appendiabiti. Come il letto va sanificato alla dimissione del
paziente.

Sistema di illuminazione con luce di cortesia: la lampada testa/letto serve


per l'erogazione della luce sul posto letto, per la lettura, per il personale
assistenziale, per l'illuminazione notturna. Al tempo stesso la testiera deve
essere munita di prese elettriche, per alimentare il MAD e/o eventuali pompe
per l'alimentazione e/o infusione.

Sistema
erogazione
ossigeno

Sistema di chiamata (campanello)

Esistono diversi tipi di sistemi di chiamata, anche se i più diffusi e utilizzati


sono quelli che oltre al segnale luminoso emettono un suono, in modo da
rendere individuabile la stanza da cui proviene la chiamata, anche attraverso
eventuali display luminosi posti nella guardiola che segnalano la chiamata
stessa.

7
La pulizia dell'unità del malato
La pulizia dell'Unità del malato va fatta quotidianamente sulla superficie a
umido impiegando un panno imbevuto d'acqua e detergente. La pulizia va
fatta anche dopo le dimissioni del malato sia sulle per superfici che all'interno
con acqua e detergente e va fatta anche al bisogno con acqua e detergente.

In caso di pazienti con malattie infettive può essere necessario sottoporre


l'unità del malato a disinfezione dopo le sue dimissioni o trasferimento. Va
comunque fatta sempre un'accurata pulizia e detersione di ogni singolo
elemento dell'unità del malato tutto ciò rispettando i protocolli specifici vigenti
nell'unità operativa interessata.

IL MICROCLIMA
Il comfort comincia dal microclima. L'uomo, come del resto tutti gli esseri
viventi, genera calore. Il calore prodotto viene continuamente scambiato,
attraverso specifici meccanismi, con l'ambiente esterno. Per non dare origine
a scompensi, questo scambio deve avvenire sempre in condizioni di
equilibrio. A determinare la "condizione di equilibrio" sono le caratteristiche
fisiche, chimiche e microbiologiche, ovvero il microclima dell'ambiente in cui
l'uomo si trova. L' oss deve essere in grado di adottare quelle azioni
necessarie al fine di garantire il comfort durante la degenza e mantenere
sotto controllo e/o correggere quegli elementi che possono influenzare il
microclima nell'ambiente di vita dell'utente.

Caratteristiche fisiche

È importante considerare alcuni parametri, in particolare:

temperatura: sono da ritenersi favorevoli all'organismo temperature tra


i 18 e i 20°C; la temperatura esterna influisce sul mantenimento di
quella corporea e va regolata in rapporto al tipo di lavoro, allo stato di
riposo e alle condizioni di salute; inoltre influisce sul mantenimento
della temperatura corporea. L'organismo umano mette in atto i processi
di termoregolazione e traspirazione (sudorazione, respirazione).

8
Per mantenere una temperatura adeguata in un ambiente:
• in una situazione di alta temperatura:
- aumentare la ventilazione sussidiaria (vasistas, finestre)
- alleggerire l'abbigliamento del paziente
- utilizzare i sistemi di condizionamento d’aria
- diminuire il grado di umidità nell’ambiente

• in una situazione di bassa temperatura:


- utilizzare i sistemi di riscaldamento
- vestire di più il paziente

umidità relativa: è il vapore acqueo presente nell’aria con valori


accettabili in una percentuale che va dal 20 al 70%. L’aria
eccessivamente secca tende a disidratare, un eccesso di umidità
impedisce la traspirazione e la dispersione del calore dal corpo umano,
per questo è particolarmente insopportabile il caldo. Questo provoca ad
esempio il colpo di calore (repentino aumento della temperatura
corporea). In una situazione di eccessiva umidità si deve aumentare la
ventilazione ed abbassare la temperatura. In una situazione di bassa
umidità, riempire gli umidificatori di acqua quando il riscaldamento è
acceso. Nei casi di scarsa umidità possono presentarsi le affezioni alla
gola.

velocità dell'aria: per favorire il benessere dell'organismo, sono da


ritenere accettabili, secondo gli esperti, velocità comprese tra i 40 e i 50
cm/s d'estate e tra i 4 e i 12 cm/s d'inverno. Ovviamente questa velocità
deve essere proporzionale alla temperatura in quanto, in ambiente
troppo caldo un aumento della velocità dell'aria permette di rimuove più
velocemente gli strati di calore e sostituirli con altri più freschi. Basta
pensare al ventilatore che non rinfresca l'aria, ma aumenta la velocità di
movimento della stessa.

Caratteristiche chimiche e microbiologiche

Le caratteristiche chimiche sono riferite alla pressione parziale di anidride


carbonica, il cui valore è considerato accettabile se non supera la percentuale
del 3 per mille, e alla pressione parziale di ossigeno, il cui valore, per non
determinare alterazioni fisiologiche, deve essere compreso in una
percentuale che va dal 15 al 21%. Le caratteristiche microbiologiche, invece,
riguardano la presenza nell'ambiente di polveri e di microrganismi.

9
FATTORI CHE INFLUENZANO IL MICROCLIMA

Le cause di viziatura e di inquinamento di un ambiente confinato sono


facilmente riconducibili a una modificazione delle caratteristiche
microclimatiche descritte nei precedenti paragrafi. È chiaro quindi che
l'alterazione di uno o più elementi determina il venir meno della condizione di
equilibrio, necessaria a garantire lo scambio costante di calore tra l'uomo e
l'ambiente.
È indispensabile un controllo costante del microclima. Tale obiettivo si
raggiunge e si mantiene ponendo sistematicamente attenzione alla
illuminazione, alla ventilazione, al riscaldamento e al condizionamento:

Illuminazione: si distingue in naturale, proveniente dalle finestre e


artificiale derivante da lampade a incandescenza o fluorescenza. Un
importante requisito dell’illuminazione artificiale è che deve essere
uniformemente distribuita e non abbagliante; una illuminazione
adeguata ha un effetto diretto sul buon funzionamento dell’occhio,
diversamente ne causa affaticamento e disturbi vari.

Ventilazione: indica il movimento e il ricambio di aria nell’ambiente


chiuso; il movimento di aria provoca maggiore dispersione di calore ed
apporta perciò una sensazione di freschezza che permette di
sopportare temperature elevate. Da un punto di vista igienico l’aspetto
essenziale è rappresentato da un effettivo ricambio di aria fra
l’ambiente confinato e l’esterno. Solitamente avviene con mezzi
naturali (porte, finestre e altro), ma può avvenire anche attraverso
particolari sistemi artificiali. I ricambi d'aria considerati utili sono due
ogni ora con mezzi naturali, almeno sei ogni ora con mezzi artificiali.

I sistemi di ventilazione sono di tre tipologie:


1) ventilazione naturale, ovvero il ricambio d'aria che naturalmente si ha
con l'ambiente esterno attraverso la porosità dei muri, le fessure degli
infissi, l’orientamento delle pareti esposte;
2) ventilazione sussidiaria che integra quella naturale, senza alterare le
condizioni climatiche, mediante l'apertura di porte e finestre a
“vasistas”;
3) ventilazione artificiale, mediante sistemi ad aspirazione dell'aria
verso l'esterno o sistemi a pressione che prelevano l'aria dall'esterno
per immetterla negli ambienti confinati.

A loro volta questi sistemi possono essere locali, per servire uno o
pochi altri ambienti e/o centrali per ventilare più locali della stessa
infrastruttura. Occorre fare attenzione alla creazione di correnti d’aria
pericolose per la salute dei pazienti e degli operatori anche perché
sollevano polvere dal suolo.

10
Riscaldamento: durante il periodo invernale ha lo scopo di garantire
temperature e umidità a livelli adeguati nell'ambiente confinato.

Condizionamento: durante l’estate consente di mantenere


temperatura e umidità a percentuali accettabili, nonché uniformemente
distribuite nell’ambiente.

IL MICROCLIMA IN AMBIENTE OSPEDALIERO

Per quanto riguarda specificatamente gli ambienti ospedalieri, il testo di


riferimento è rappresentato dal DPR del 14 gennaio 1997, in cui vengono
specificati i valori numerici delle variabili che influenzano il microclima dei vari
ambienti ospedalieri, come ad es. pronto soccorso, aree di degenza, sale
operatorie, rianimazione, terapia intensiva, servizio di sterilizzazione, camere
mortuarie ecc.

11

Potrebbero piacerti anche