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1- ECONOMIA CIRCOLARE
2- I PARTITI
I cittadini hanno a disposizione altri strumenti per influenzare le scelte collettive, esercitando
anche così la loro sovranità. Il partito moderno sorse nell’ultimo scorcio dell’800 e si affermò
nelle forme del partito di massa all’inizio del 900. I partiti conobbero, anche in Italia, una
prima fase in cui furono controllati o semplicemente tollerati come un male inevitabile. In una
seconda fase divennero strumento per impadronirsi dello stato e imporre la propria ideologia
a tutto l’ordinamento. In particolare, l’organizzazione totalitaria del potere nello stato fascista.
La fine del fascismo comportò l’immediato ritorno al pluralismo partitico: sui partiti politici si
fondò il nuovo ordinamento costituzionale. La natura giuridica dei partiti nel nostro
ordinamento è del tutto peculiare: espressione della società, essi sono semplici associazioni
di fatto. L’art, 49 (Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per
concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale) implica che
secondo la Costituzione non sono i partiti che concorrono a determinare la politica
nazionale: sono i cittadini che tutti insieme, partecipano a questa funzione sovrana di
indirizzo e il concorso alla determinazione della politica nazionale deve avvenire con metodo
democratico. Gli elementi costitutivi di un partito sono due: il programma e l’organizzazione.
Il programma consiste nel coinvolgere e coalizzare individui che esprimono le stesse idee e
gli stessi interessi, mentre l’organizzazione assume importanza stabilendo un collegamento
più intenso tra i fondatori e i gruppi aderenti che si creano nella popolazione. Il
finanziamento dei partiti riguarda le spese per il mantenimento delle sedi, per la propaganda
e per la campagna elettorale. Alcuni sostengono che i partiti svolgono una funzione pubblica
e che quindi devono ricevere un finanziamento statale, per evitare finanziamenti occulti da
parte di enti economici pubblici o privati. Altri sostengono che i partiti non sono organismi
pubblici e che i loro costi dovrebbero essere sostenuti dagli aderenti e dai simpatizzanti.
4- PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA