L’OSSERVATORE ROMANO

Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,50 Copia arretrata € 3,00 (diffusione e vendita 30-31 luglio 2021)

GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO

Unicuique suum Non praevalebunt
Anno CLXI n. 171 (48.794) Città del Vaticano venerdì 30 luglio 2021

Dall’economia della tratta

Situazione al collasso

Bloccati
gli aiuti
all’economia della cura nel Tigray
ADDIS ABEBA, 30. È di vitale
importanza, per scongiurare il
collasso di una situazione già
drammatica nella regione etio-
pe del Tigray, l’apertura di ca-
nali per la consegna e distribu-
zione di aiuti umanitari alla po-
polazione. È quanto chiede in
una nota l’ufficio delle Nazioni
Unite per gli Affari umanitari
(Ocha), specificando che al
momento quasi 150 camion, ca-
richi di cibo e altri beni di pri-
ma necessità, sono bloccati a
Semera, capitale della vicina re-
gione di Afar, «in attesa del
nulla osta di sicurezza», mentre

altri 44 sono partiti ieri per il

Tigray.
Nella Giornata mondiale Il 18 luglio scorso, si legge
ancora nella nota, un convoglio
contro la piaga sociale del traffico di circa dieci veicoli del World
food program (Wfp) è stato at-
di esseri umani Papa Francesco taccato sull’unica strada che
ancora consente la consegna di
rinnova l’appello a lavorare insieme aiuti umanitari nel Tigray. Le
©Lisa Kristine/Talitha Kum

razioni giunte l’ultima volta il

alle vittime per sradicare
questo turpe fenomeno
GIANLUCA BICCINI
Il cordoglio Alla vigilia di agosto
del Pontefice di NICOLA BULTRINI ha fretta, tanta fretta. Come se
per la morte Il mio viaggiare
questo mese di paglia secca e
sole allo zenith fosse una cesura
del cardinale è stato tutto un restare
qua, dove non fui mai.
del tempo. Finisce il mondo,
altro che Capodanno! È con
Vanhoye agosto che si cambia davvero
A PAGINA 3 l’Ocha, Martin Griffiths, ha
piccoli movimenti che scorriamo
uno a uno come grani di rosa-
rio.
Pure le vacanze sono impor-
tanti, è ovvio. È necessario so-
spendere la routine, riposare il
12 luglio a Mekele, capoluogo
del Tigray, dureranno ancora
per poche ore e presto manche-
rà cibo per circa 4.000 bambini.
Il sottosegretario generale del-
iniziato ieri una visita di alcuni
giorni in Etiopia, recandosi an-
che nella regione del Tigray per
valutare in prima persona le sfi-
de che gli operatori umanitari
devono affrontare.
Intanto il conflitto tra ribelli
del Fronte di liberazione del
popolo del Tigray (Tplf) e sol-
dati del governo federale si sta
estendendo alle aree limitrofe.
Pesanti combattimenti sono
stati registrati nelle regioni de-
gli Amhara e dell’Afar. In que-

Q
uesti versi li ha scritti
nel 1975 Giorgio Ca-
«Zelante religioso figlio spiri- proni, una delle gran-
tuale di Sant’Ignazio, esperto di voci del ‘900 italia-
docente, autorevole biblista, no; poeta che a me è sempre
apprezzato rettore del Pontifi- parso austero in una malinconi-
cio Istituto Biblico, solerte e ca nostalgia. Che è un po’
saggio collaboratore di alcuni quella che avverto io all’inizio
Bailamme
dimensione…
E invece no. Non finisce pro-
prio niente. È soltanto un breve
giro di boa attorno al calendario.
Ad agosto l’estate sta già avvian-
dosi alla fine, le giornate si ac-
corciano, la calura si attenua.
Ma soprattutto, possiamo viag-
corpo e la mente, ritrovare un st’ultima regione sono già oltre
equilibrio nel ritmo del nostro cinquantamila i civili sfollati.
respiro. Ma tutta la nostra vita è
un transito, ed è però anche uno
stare, rimanere in un senso, un
significato, che sfugge, sembra
sfaldarsi e poi si riforma, ritrova
la sua sostanza. Minuto dopo «ATLANTE - ESTATE»

dicasteri della Curia romana»: dell’estate. Siamo ormai alla vi- giare e illuderci di vivere cittadi- minuto, giorno dopo giorno.
così Papa Francesco ha ricor- gilia di agosto e tutta l’Italia, in ni ubiqui del mondo, ma è uno Forse dovremmo fermarci su Il Perú
dato il cardinale gesuita france- barba alla pandemia, si appre- iato spazio temporale brevissi- questa contraddizione, accoglier- guarda al futuro
se Albert Vanhoye, morto nella sta a partire per le vacanze. mo, impercettibile. Perché è nel- la per quello che siamo. E così
tarda mattinata di ieri, giovedì Non solo; prima di partire la la ferialità ordinaria che sta la accettare le ferie d’agosto, salu- DI GIOVANNI BENEDETTI
29 luglio, a 98 anni. In un tele- società è attraversata da una normalità del vivere. In quella tarle con gioia ed euforia per
y(7HA3J1*QSSKKM( +#!z!_!%!#

gramma di cordoglio il Ponte- smania elettrica di chiudere i
fice sottolinea la «grande dedi- cassetti, tagliare i rami secchi,
zione» con cui il porporato — mettere in chiaro cose che in
che era il più anziano membro chiaro non sono state mai. Si
del Collegio cardinalizio — «ha vuole partire leggeri, gettare la
servito il Signore e la Chiesa». zavorra, pensare ad agosto co-
me una fuga, il meritato riscat-
PAGINA 8 to dall’inverno del vivere. E si
costruzione silenziosa e costante quello che restano, e allora pos- Hic sunt leones
dei nostri giorni, degli amori, siamo trarne l’occasione per dire,
delle relazioni, del lavoro, delle ecco, io sono qui, e da qui vado
cose che impariamo a conoscere. avanti.
La sfida delle
Insomma, tutta la nostra espe- E non fare invece che si rias- migrazioni africane
rienza, piaccia o no, non sta nel- suma tutto e soltanto in uno
la somma delle nostre vacanze, sperpero di luce e frivola alle- DI GIULIO ALBANESE
piuttosto in quella miriade di grezza.
pagina 2
Oggi in primo piano - Pontificio Ateneo Regina Apostolorum
La serie di focus dedicati alle università pontificie e
alla loro offerta formativa prosegue oggi con il
Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, realtà ac-
cademica promossa a Roma dalla congregazione
dei Legionari di Cristo.
«I
di JOSÉ E. OYARZÚN*
l processo di incontro e confronto
con le diverse culture è un’espe-
rienza che la Chiesa ha vissuto fin
dall’inizio della predicazione del
Vangelo» (Giovanni Paolo II, Fi-
des et ratio, n. 70). Questa frase di
san Giovanni Paolo II pone in
evidenza che l’evangelizzazione
non può fare a meno della cultu-
ra, che è l’ambiente in cui si svol-
ge la vita di ogni uomo.
La fecondità dell’incontro tra
vangelo e cultura è testimoniata
da una storia di più di venti secoli
con manifestazioni in tutti gli am-
biti della vita umana in diverse
aree geografiche. Perciò è indi-
spensabile che la Chiesa continui
ad avere tra le sue priorità l’evan-
gelizzazione delle culture, affin-
ché possa «raggiungere
e quasi sconvolgere me-
diante la forza del Van-
gelo i criteri di giudi-
zio, i valori determi-
nanti, i punti di interes-
se, le linee di pensiero,
le fonti ispiratrici e i
modelli di vita dell’u-
manità…» (Paolo VI,
Evangelii nuntiandi, n.
19).
In questo contesto si
colloca l’Ateneo ponti-
ficio Regina Apostolo-
rum. Come istituzione
accademica romana, intende esse-
re un luogo per conoscere le fon-
damenta della propria fede, per
dialogare con le culture, con «al-
tre scienze ed esperienze umane»
e per «pensare come far giungere
Come istituzione accademica, l’ateneo
intende essere un luogo per conoscere
le fondamenta della propria fede
e dialogare con scienze e esperienze umane
la proposta del Vangelo alla va-
rietà dei contesti culturali e dei
destinatari» (cfr. Evangelii gaudium,
133-134). Così cerca di rispondere
all’invito che Papa Francesco ha
rivolto alle università e alle facol-
tà ecclesiastiche a contribuire co-
me agenti di «una coraggiosa ri-
voluzione culturale» (Francesco,
Veritatis gaudium, n. 3). Per realizza-
re questo compito, l’ateneo pone
al servizio degli studenti un mo-
dello educativo ispirato a diversi
valori che si alimentano della lin-
fa che scaturisce dal Vangelo; un
modello educativo orientato a
formare formatori ed evangelizza-
tori per il XXI secolo.
La centralità della persona ci
invita a costruire una istituzione
“a misura d’uomo”, in cui lo stu-
dente possa coltivare un fecondo
dialogo con i docenti, traendone
incentivo per la sua crescita cultu-
rale e umana (Benedetto XVI, Di-
scorso al mondo della cultura al-
l’Università di Pavia, 22 aprile
2007). È un aspetto che va pari
passo con la dimensione comuni-
taria, dove mantenere la nativa
vocazione di universitas; quale co-
munità di docenti e studenti im-
L’OSSERVATORE ROMANO
Formazione interculturale
per evangelizzare
nel XXI secolo
pegnati nella ricerca della verità e
nell’acquisizione di superiori
competenze culturali e professio-
nali. Tutto ciò porta ad avere nel-
l’orizzonte la formazione integra-
le degli studenti perché, come re-
cita il nostro ideario, consideriamo
che «la vita intellettuale si inqua-
dra nello scenario più ampio del-
la vita dell’uomo che si interroga
su sé stesso, si relaziona con gli
altri e cerca Dio».
L’adeguata relazione tra fede e
ragione fa sì che ci sia una forte
promozione dell’interdisciplina-
rietà soprattutto nella sua forma
più “forte”, di cui parla Veritatis
gaudium, «di transdisciplinarietà,
come collocazione e fermentazio-
ne di tutti i saperi entro lo spazio
di Luce e di Vita offerto dalla Sa-
pienza che promana dalla Rivela-
zione di Dio» (Francesco, Veritatis
gaudium, 4c).
Inoltre, consapevoli di vivere
in un contesto di “cambiamento
d’epoca”, secondo la nota espres-
sione di Papa Francesco, il Regi-
na Apostolorum cerca di poten-
ziare un “dialogo a tutto campo”,
come manifestano diverse inizia-
tive: la Facoltà di bioetica, l’Isti-
tuto scienza e fede, l’Istituto di
studi superiori sulla donna, la
Cattedra di bioetica e diritti uma-
ni, il Gruppo di neurobioetica.
Ciò implica essere disposti ad ac-
cettare con lucidità le sfide che la
cultura contemporanea pone alla
fede e fare uno sforzo per mostra-
re che la visione cristiana della
realtà è compatibile con i progres-
si scientifici e il progresso in ge-
nere. Anzi, una visione del mon-
do ispirata da Cristo Verità dà
senso a tutto ciò che l’uomo fa.
Siamo convinti che una istitu-
zione accademica pontificia come
la nostra deve promuovere questo
tipo di approccio e sostenere
azioni culturali che rispondano
alle sfide del mondo sulla base
della propria identità. Essendo
una minoranza bisogna porsi con
un atteggiamento coraggioso,
senza aver paura di proporre una
visione cristiana delle realtà uma-
ne e di essere pronti al dialogo in-
tellettuale (cfr. «Lo Spirito Santo,
inoltre, infonde la forza per an- profondamente negli osservatori
nunciare la novità del Vangelo culturali, gruppi e progetti di ri-
con audacia [parresia], a voce alta cerca quali iniziative da promuo-
e in ogni tempo e luogo, anche vere all’interno di tutte le nostre
controcorrente», Francesco, Evan- facoltà e istituti.
gelii gaudium, 259). L’Ateneo pon- Da qui che la nostra offerta
tificio Regina Apostolorum crede formativa, inquadrata nella mis-
Esperienza
condivisa
di MARCELO BRAVO
PEREIRA, LC*
I
n un momento della sto-
ria della Chiesa in cui il
laicato cattolico ha co-
minciato a manifestare
tutta la sua ricchezza e il suo
dinamismo nascono i vari Isti-
tuti superiori di scienze reli-
giose che riescono a cogliere
tale momento e avviare una
vera formazioni dei fedeli. Se
è vero che l’uomo di oggi ha
più bisogno di testimoni che
di maestri, è anche vero che gli
stessi cristiani si sono accorti
che la testimonianza evangeli-
ca richiede anche una buona
formazione, non solo nella
dottrina, ma anche nella com-
prensione dell’uomo, delle sue
gioie e delle sue speranze.
L’Issr Regina Apostolorum
è un istituto che dal 1999 ha
saputo combinare una forma-
zione seria, di eccellenza in un
venerdì 30 luglio 2021
sione di formare evangelizzatori e
leader cristiani di oggi e di doma-
ni, sempre cercherà di conciliare
il riferimento alle fondamenta
della fede, la serietà e il rigore
scientifico con l’apertura al dialo-
go con tutte le culture e le esigen-
ze dell’uomo di questo tempo.
Così viene plasmato nei diversi
piani di studio cercando che gli
studenti, oltre ad acquisire in mo-
do eccellente le conoscenze di
uno specifico ambito del sapere,
apprendano le competenze tra-
sversali necessarie per contribuire
alla società nell’epoca in cui vi-
viamo.
Ogni anno diamo il benvenuto
a centinaia di studenti. Sono gio-
vani uomini e donne di talento
desiderosi di crescere nella sag-
gezza, di rafforzare la loro vita
spirituale e prepararsi a essere
“leader servitori nella società con-
temporanea”.
Nella nostra sede — ubicata
nella Città eterna — vogliamo che
gli studenti facciano esperienza in
situ di una ricca esperienza cultu-
rale cattolica per andare a tutto il
mondo a predicare il Vangelo
(cfr. Marco 16, 15).
Da oltre 25 anni le nostre facol-
tà (teologia, filosofia e bioetica),
istituti (Istituto di scienze religio-
se, Istituto scienze e fede, Istituto
Sacerdos, Istituto di bioetica e di-
ritti umani e Istituto di studi su-
periori sulla donna), corsi ed
eventi raccontano ogni valore del
nostro ateneo pontificio. Tutta la
comunità accademica è mossa
dalla fede e dalla voglia di inno-
vazione e aggiornamento per ser-
vire meglio la Chiesa e l’uomo
contemporaneo.
*Rettore Apra
(psicopedagogia e formazione
per la vita consacrata). Questi
percorsi offrono delle compe-
tenze specifiche di accompa-
gnamento spirituale e di psi-
cologia per tutti coloro che
hanno compiti formativi nelle
ambiente di condivisione au- comunità religiose, nelle par-
tenticamente cristiana. La fede rocchie o nelle associazioni
si trasmette nella gioia. Do- laicali.
centi e studenti, insieme a tutti Il terzo indirizzo formativo
vari collaboratori tutti, diven- è costituito dai vari corsi e
tano una comunità di vita e di conferenze indirizzate alla vita
amicizia — cor unum et anima una consacrata. Tantissime religio-
— perché solo così s’impara e se e consacrate sono passate
si vive l’essere cristiani. L’of- nelle nostre aule per ricevere
ferta formativa dell’Issr ha tre formazione e strumenti spiri-
indirizzi fondamentali, tutti fi- tuali e umani per le proprie
nalizzati alla preparazione di comunità religiose. Lo scopo
figure pastorali — docenti, ca- principale di questi corsi è
techisti, religiosi, eccetera — umanizzare la vita religiosa, i
che si inseriranno nelle dina- rapporti interpersonali, la
miche culturali e operative consapevolezza della propria
della società contemporanea e vocazione personale, con la
diventeranno in essa come il linfa che sgorga dal Vangelo e
sale della terra o come il lievi-
to nell’impasto.
Il primo indirizzo formati-
vo è costituito dalle lauree
triennali e specialistica in
scienze religiose. I primi tre
anni sono una base solida per
tutti coloro che dovranno poi
comunicare la fede ai fratelli:
docenti, formatori, catechisti,
eccetera. La laurea magistrale
poi, è indirizzata fondamen-
talmente agli insegnanti di re-
ligione cattolica, diventati au-
tentici riferimenti per i ragazzi
alla ricerca del senso delle loro
vite.
Il secondo indirizzo è costi-
tuito dai diplomi di perfezio-
namento per formatori nella
fede (teologia spirituale) e per
la pastorale della formazione
venerdì 30 luglio 2021
Progredire nella fede
di DAVID S. KO ONCE, LC*
T
anti sono i percorsi e le motiva-
zioni, i perché scegliere la Facol-
tà di teologia: motivi d’interesse
personale, di approfondimento
e specializzazione nonché quello di scelta
verso una vera e propria professione per
realizzare la propria missione, offrire la
propria conoscenza al servizio della Chie-
sa, dei movimenti laicali, istituzioni reli-
giose, scuole, pubblicazione, libri, docen-
ze e ultimamente anche per essere influen-
cer sui social media o altre piattaforme di-
gitali e diffondere tale dottrina.
In questo periodo ci sono tante moda-
lità e anche molti progetti personali che
trovano un cammino nello studio scienti-
fico della teologia sia come approfondi-
mento personale che professionale, sia
per seminaristi che per laici.
da Cristo, modello di ogni
consacrato.
Questi tre percorsi fanno
dell’Issr Regina Apostolorum
un punto di incontro ecclesia-
le, ricco per la varietà dei con-
tenuti e arricchente perché cia-
scuno studente può contribui-
re con i propri talenti, seguire
le proprie attitudini e interessi
ed esercitarsi nell’essere guida
di sé stessi e degli altri. Così,
rispetto della dottrina autenti-
camente cattolica, visione dei
segni dei tempi e audacia pa-
storale caratterizzano il nostro
Istituto di scienze religiose
che, di anno in anno, tenta di
rispondere alle sfide della
Chiesa nel mondo di oggi.
*Direttore dell’Istituto superiore
di scienze religiose
Docente straordinario della Facoltà
di teologia
L’OSSERVATORE ROMANO
Stiamo notando con piacere,
tra i nostri studenti a Roma ma
anche nel resto del mondo, che
l’interesse verso la teologia ab-
braccia infatti anche molti laici.
Credo che questo interesse del
mondo laicale sia legato alla ten-
denza di cercare un’autentica
leadership cristiana in tutti i set-
tori della Chiesa.
La nuova evangelizzazione ri-
chiede persone preparate e for-
mate professionalmente. Inoltre,
in tante diocesi si sente la man-
canza di vocazioni sacerdotali e
alla vita religiosa, e la pressione
di dedicare il clero a servizi direttamente
pastorali, di vicinanza al popolo di Dio, e
così si aprono nuovi spazi al contributo
dei laici nella ricerca e insegnamento teo-
logico.
Già prima del concilio Vaticano II si
coglie la tendenza di un maggior coinvol-
gimento e contributo dei laici nel mondo
della Chiesa. Dagli anni cinquanta e ses-
santa del secolo scorso si è intrapreso un
cammino verso una maggiore presenza
dei laici. Un’apertura importante che ci
porta anche a chiedere, nel presente, quali
siano le sfide che un teologo deve affron-
tare oggi.
Credo che una delle più grandi, per la
teologia nel XXI secolo sia di potere ri-
spondere alle questioni esistenziali delle
persone: la sfida della credibilità del mes-
saggio cristiano e della Chiesa. Sia Bene-
detto XVI che Francesco hanno più volte
espresso la crisi della credibilità del mes-
saggio della Chiesa e dei suoi messagge-
ri.
Nello scenario attuale, vediamo per la
teologia una sfida ancor più grande: la ri-
sposta cristiana al mondo post moderno.
Una risposta non solo reattiva quanto
propositiva. Esiste la necessità di una ri-
cerca teologica e una riflessione più atten-
ta alle sfide odierne, per offrire al mondo
di oggi la saggezza cri-
stiana. La Chiesa non è
chiamata a adeguarsi al
mondo, ma evangeliz-
zare il mondo, rispon-
dendo, però, alle in-
quietudini del nostro
tempo.
Non c’è evangelizza-
zione senza evangeliz-
zatori. Perciò, al centro
di ogni percorso for-
mativo, c’è la persona.
Bisogna offrire e ga-
rantire un’offerta for-
mativa solida, attuale, e
“artigianale”, come spesso ci ricorda il
Pontefice. In questo senso abbiamo volu-
to mettere lo studente al centro affinché
disponga di un percorso più personaliz-
zato, più consono e proporzionato alle
singole capacità. Dal prossimo anno, ad
esempio, abbiamo previsto un “ri-dise-
gno” del percorso formativo del baccalau-
reato triennale.
In primo luogo, abbiamo voluto ridi-
mensionare il rapporto tra lezioni frontali
e studio personale, riconoscendo il valore
formativo dello studio e le esercitazioni
fuori dell’aula, tanto in privato come in
piccoli gruppi. Questa scelta didattica in-
tende stimolare gli studenti a “mettersi in
gioco” attraverso elaborazioni scritte ed
esercitazioni orali, singole o in gruppo,
includendo progetti pratici di applicazio-
ne pastorale.
Secondo, per cercare la qualità e la
profondità della formazione interiore del-
la mente e del cuore, evitando la disper-
sione di energie, abbiamo ridotto il nu-
mero di materie a un massimo di sei per
ogni semestre. Tale scelta implica un ri-
pensamento delle frontiere tra materie af-
fini, eliminando, per quanto possibili, ri-
petizioni di contenuto.
Inoltre, abbiamo introdotto — per ogni
semestre — la possibilità di scegliere dei
corsi elettivi, in cui lo studente potrà ap-
profondire e portare avanti tematiche di
maggior interesse personale. Tali corsi fa-
voriscono inoltre il lavoro in gruppo e
una maggiore vicinanza tra docenti e stu-
denti.
In generale poi tutta l’offerta formativa
attuale e per il prossimo anno accademico
risponde alle esigenze e anche opportuni-
tà dettate da questo ultimo periodo della
pandemia. Molti studenti sono riusciti in-
fatti dal 2020 ad oggi a iscriversi e a se-
guire le lezioni on line o in presenza.
Oltre a studenti e docenti, tutto l’ate-
neo si è adattato al momento storico, rior-
ganizzando dove necessario la propria of-
ferta, consapevole, come tutte le istituzio-
ni ecclesiastiche, che non sarà possibile
tornare indietro. Anzi, la pandemia ha
aperto nuovi orizzonti, creando le condi-
zioni per valutare positivamente la possi-
bilità duratura di percorsi formativi a di-
stanza on line. La maggior dimestichezza
nell’utilizzo di nuovi strumenti ha favori-
to nuove forme di presenzialità, che ac-
corciano le distanze.
Il futuro della formazione a distanza ri-
mane un progetto aperto. Allo stesso tem-
po, le nuove forme di “presenza digitale”
rilevano il valore unico della formazione
in sede. La pandemia, e le misure di di-
stanziamento sociale, hanno ratificato il
nostro bisogno umano del contatto fisico,
della vicinanza. A questo si somma il va-
lore aggiunto di studiare a Roma, una cit-
tà unica dove far esperienza concreta del-
la nostra fede e di tutta la storia del cri-
stianesimo.
Cogliamo quindi il cambiamento con
tutti i vantaggi, sfide e opportunità che
questo scenario ci impone e proseguiamo
con l’obiettivo di offrire un servizio sem-
pre più completo, flessibile e attuale a tut-
ti coloro che vorranno far parte della no-
stra comunità accademica.
*Vice rettore accademico Apra
Decano e docente della Facoltà di teologia
pagina 3
Dall’economia
della tratta
all’economia
della cura
di GIANLUCA BICCINI
«N
ella #GiornataMondialecontrolaTrat-
ta, invito tutti a lavorare insieme alle
vittime per trasformare l’economia
della tratta in un’economia della cura.
#CareAgainstTrafficking #EndHumanTrafficking #Ta-
lithaKum». Con un tweet postato sull’account @Ponti-
fex, il Papa si è unito alla celebrazione odierna per la lotta
al turpe fenomeno del traffico di esseri umani. Un tema
particolarmente caro a Francesco, che più volte nel suo
magistero vi ha fatto riferimento, denunciandolo come
una piaga profonda del nostro tempo, che sfigura l’uma-
nità della vittima e disumanizza chi ne è artefice.
Per questo nella giornata voluta dall’Onu, il vescovo
di Roma rilancia in particolare il messaggio proposto
quest’anno da Talitha Kum, la rete mondiale della vita
consacrata che riunisce oltre tremila suore cattoliche e
collaboratori nell’impegno per sradicare la tratta. Dal
quartier generale di Roma, nella sede dell’Unione inter-
nazionale delle superiore generali (Uisg), l’organismo
diretto dalla missionaria comboniana suor Gabriella
Bottani coordina le attività di una cinquantina di realtà
locali presenti in oltre 90 Paesi del mondo, offrendo alle
vittime di questo fenomeno complesso e multidimensio-
nale che ferisce decine di milioni di individui e l’intera
società, case sicure, opportunità di istruzione e di lavoro,
supporto per accedere alla giustizia e al risarcimento, as-
sistenza sanitaria e psicosociale. Organizzando anche
attività di prevenzione e sensibilizzazione, dal 2009 a og-
gi — anche se le radici affondano negli anni Novanta del
secolo scorso — Talitha Kum ha aiutato decine di mi-
gliaia di persone a sfuggire ai mercanti di schiavi del
nuovo millennio e a ricostruire vite libere e dignitose. In-
fatti, spiega suor Patricia Murray, delle suore di Loreto,
segretaria esecutiva della Uisg: la rete «è impegnata non
solo a sostenere le comunità vulnerabili e marginalizza-
te, ma anche a smantellare i sistemi che permettono la lo-
ro oppressione e il loro sfruttamento».
Prende il nome dalla locuzione in aramaico riportata
nel Vangelo di Marco (5, 41) che significa: «Fanciulla, io
ti dico, alzati». Sono le parole di Gesù rivolte alla figlia
dodicenne di Giairo, che giaceva apparentemente senza
vita. Dopo averle pronunciate, Cristo la prese per mano
ed ella si alzò e si mise a camminare. Anche il logo riflette
questa idea: una mano arancione con una spirale interna,
per illustrare la dinamica dell’incontro di due mani,
quella di Gesù e quella della bambina da lui presa.
Dunque è un’espressione che ha il potere trasformato-
re della compassione e della misericordia, per curare chi
è ferito dalle tante forme di sfruttamento: da quello ses-
suale (prostituzione, pornografia, servizi di escort,
cybersex), al lavoro schiavo (settore agro-pastorale, edi-
lizia, ristorazione, industria manifatturiera, industria it-
tica, settore dei servizi), includendo anche collaborazio-
ne domestica, accattonaggio, microcriminalità, prelievo
d’organi, reclutamento di bambini soldato/gruppi terro-
ristici, matrimoni forzati, adozioni illegali e gravidanze a
fini commerciali. Un fenomeno che si è sempre più in-
trecciato con quello dei flussi migratori, divenendo volto
perverso del processo di globalizzazione e finendo per
rivelarsi uno dei traffici illegali più redditizi al mondo,
insieme con quello della droga e delle armi, in cui la stra-
grande maggioranza — oltre il 70% — delle vittime sono
donne e ragazze.
Per questo Talitha Kum invita oggi, e ogni giorno, ad
alzare la voce per combattere la tratta con le azioni e le
scelte quotidiane, denunciando l’arroganza e la violenza
e facendosi prossimi a donne, bambini, uomini e fami-
glie deturpati della dignità e ridotti in schiavitù, testimo-
niando i valori cristiani, in dialogo e nel rispetto delle di-
verse tradizioni religiose e anche di chi non crede.
pagina 4 venerdì 30 luglio 2021 L’OSSERVATO

A
Dalle periferie
Guatemala: Giammattei contestato per aver
destituito il procuratore anticorruzione
Migliaia di persone hanno protestato in
questi, insieme al procuratore generale Consuelo
Porras, ha disposto la destituzione di Juan
Francisco Sandoval, capo della Procura speciale
contro l’impunità, funzionario noto nel Paese
per il suo forte impegno nella lotta alla
statunitense Antony Blinken per le sue attività
anti-corruzione, è fuggito dal Paese sabato
scorso a causa delle minacce alla sua vita. Il suo
licenziamento ha suscitato indignazione nel
Paese centramericano, mentre Washington ha

atlante Guatemala chiedendo le dimissioni del

presidente Alejandro Giammattei, dopo che
corruzione. Sandoval, che quest’anno ha
ricevuto un premio dal Segretario di Stato
deciso di sospendere la cooperazione giudiziaria
con il Guatemala.

C R O N A C H E D I U N M O

Le prospettive del Paese dopo l’insediamento di Castillo come presidente

Tra critiche e tensioni

il Perú guarda al futuro
di GIOVANNI BENEDETTI contrario dei numerosi osservato- numerose accuse di “estremismo
ri, fra cui l’Organizzazione degli rivoluzionario” e “comunismo”.

N
ella data altamente
simbolica del 28 lu-
glio, duecentesimo an-
niversario dell’indi-
pendenza del Perú, Pedro Castil-
lo ha prestato il giuramento pre-
sidenziale, ultimando la transi-
zione di potere con l’uscente ca-
po di Stato ad interim Francisco
Sagasti. L’ufficializzazione della
carica di Castillo è arrivata a più
di sei settimane dalle elezioni po-
litiche, svoltesi lo scorso 6 luglio
e vinte dal candidato di Perú li-
bero con uno strettissimo margi-
ne (44.236 voti) sulla sfidante
Keiko Fujimori.
La complessità di questo pas-
saggio di consegne risulta emble-
matica del momento di forte dif-
ficoltà attraversato dalla politica
peruviana: Castillo è stato infatti
riconosciuto come vincitore delle
elezioni solo lo scorso 20 luglio,
al termine della revisione dei voti
condotta dal Tribunale Elettorale
Nazionale (Jne) su richiesta di
Fujimori. La candidata del parti-
to di destra Forza popolare aveva
denunciato la presenza di brogli
fin dal momento delle votazioni,
contestando circa 200.000 schede
elettorali nonostante il parere
Riaprire le scuole per il bene dei ragazzi
ma anche per rilanciare l’economia
di ANNA LISA ANTONUCCI no avuto accesso ad alcun apprendi-
mento a distanza durante la chiusura
Stati Americani (Oas). Keiko Fujimori, dall’altra parte, è
Le settimane trascorse durante spesso accostata al padre Alberto,
le operazioni di revisione sono presidente del Perú dal 1990 al
state caratterizzate da una forte 2000 e attualmente in carcere per
tensione interna: i due candidati numerosi crimini, fra i quali cor-
rappresentano infatti frange mol- ruzione e violazioni dei diritti
to diverse della popolazione pe- umani. La candidata di Forza po-
ruviana, e sono guardati con forte polare, a sua volta indagata per
diffidenza dall’elettorato avversa- riciclaggio di capitali, aveva inol-
tre esplicitato la sua in-
tenzione di concedere la
grazia al padre in caso
La complessità di questo passaggio di vittoria, provocando
di consegne risulta emblematica un astio ancora maggio-
re da parte dei suoi cri-
del momento di forte difficoltà tici. La lunga attesa del
attraversato dalla politica peruviana verdetto elettorale ha
esacerbato ulteriormen-
te queste tensioni,
espresse durante i nu-
merosi cortei organizza-
rio. Castillo, ex insegnante e sin- ti dai sostenitori dei due candida-
dacalista, è entrato in politica so- ti. Alcuni analisti ritengono inol-
lo all’inizio del 2021, ma era già tre che il clima politico sia stato
noto per avere organizzato nel causa delle dimissioni presentate
2017 il più grande sciopero dei da uno dei quattro giudici del
docenti nella storia recente del Jne, un evento senza precedenti
Paese. Il suo approccio lo rende nella storia del Perú.
estremamente popolare fra le fa- In seguito alla sua proclama-
sce meno abbienti della popola- zione da parte del Tribunale, Ca-
zione e nelle zone rurali, delle stillo ha commentato «è giunto il
quali è originario, ma allo stesso momento di rivolgersi a tutti i
tempo lo ha portato a ricevere membri della società per costrui-
reddito del 10% all'anno. Pur ricono-
scendo la difficoltà per i governanti di
re insieme un Perú giusto, inclu-
sivo e libero», esprimendo poi
l’intenzione di formare un gover-
no pluralistico e composto da
esperti. Molte sono però le pro-
blematiche che minacciano il ne-
oeletto presidente, quinto a rico-
prire l’incarico negli ultimi cin-
que anni. Una delle principali è
sicuramente la situazione del Par-
lamento monocamerale peruvia-
no, nel quale il partito di Castillo
occupa solo 37 seggi su 130 e do-
ve lo scorso 26 luglio è stata elet-
ta presidente la candidata centri-
sta María del Carmen Alva, ap-
poggiata da Fujimori. La lista di
candidati proposta da Castillo è
stata invece rifiutata per motivi
burocratici.
Perú libero avrà dunque biso-
gno di formare nuove alleanze
parlamentari per governare.
Nel tentativo di aprire agli altri
partiti politici, Castillo ha deciso
di attenuare le riforme da lui pro-
poste in campagna elettorale. La
sua iniziale intenzione di promuo-
vere la stesura di una nuova Co-
stituzione, sostituendo quella pro-
Il neoeletto presidente è inol-
tre oggetto di una forte diffiden-
za, più o meno esplicita, da parte
delle forze armate peruviane. Il
generale César Astudillo, capo
dell’esercito, ha infatti rassegnato
le dimissioni in seguito alla vitto-
ria di Castillo, mentre numerosi
ex militari hanno pubblicamente
dichiarato la loro ostilità verso di
lui. Alcuni di questi si sono addi-
rittura spinti fino a dichiarare il
loro sostegno per un colpo di
Stato.
Il mandato presidenziale di
Pedro Castillo si preannuncia co-
me una netta rottura con il pas-
sato del Paese, come dimostrato
anche dalla scelta simbolica di
non occupare la Casa di Pizarro,
lo storico palazzo presidenziale
peruviano, che diventerà invece
sede del ministero delle Culture.
Allo stesso tempo, l’incarico si
prefigura però anche estrema-
PIÙ DI MILLE PAROLE

R
iaprire le scuole in sicurezza,
ma tornare in classe prima
possibile per il bene dei ra-
gazzi ed anche per il futuro
dell’economia. È importante ricordare,
infatti, che la scolarizzazione aumenta
il reddito del 10% all'anno. È l’accorato
appello che arriva dall’Unicef secondo
cui a causa del covid nel mondo «istru-
zione, sicurezza, amici e cibo sono stati
sostituiti da ansia adolescenziale, vio-
lenza e gravidanze precoci». Un dato
per tutti: in Uganda, tra marzo dello
scorso anno e giugno di quest’anno, le
gravidanze tra ragazze e giovani donne
di età compresa tra i 10 e i 24 anni sono
aumentate di oltre il 20 per cento. In
quasi la metà dei Paesi della regione
Asia-Pacifico, le scuole sono state chiu-
se per più di 200 giorni durante la pan-
demia. L’America Latina e i Caraibi,
hanno registrato la chiusura scolastica
più lunga di sempre e 18 paesi hanno
ancora le scuole parzialmente o com-
pletamente chiuse. Nell’Africa orienta-
le e meridionale, il 40 per cento di tutti
i bambini in età scolare — quattro su 10
— è attualmente fuori dalla scuola.
Inoltre, secondo l’Unicef, l’apprendi-
mento a distanza è fuori portata per al-
meno un terzo degli scolari nel mon-
do.
In Asia orientale e nel Pacifico, l’a-
genzia delle Nazioni Unite stima che
oltre 80 milioni di bambini non abbia-
delle scuole. In Africa meridionale e in scegliere tra il confinamento delle co-
Uganda gli istituti scolastici sono stati munità e la diffusione di massa del
chiusi per 306 giorni e il Paese ha la contagio, l’Unicef sostiene che le scuo-
connettività Internet domestica più le dovrebbero essere le ultime a chiude-
bassa (0,3%); seguita da vicino dal Sud re e le prime a riaprire. Il danno causa-
Sudan con 231 giorni di chiusura com- to ai ragazzi dalla mancata partecipa-
pleta della scuola e ancora meno dello zione scolastica avrà infatti effetti nega-
tivi duraturi. Per questo se-
condo l’organizzazione delle
Nazioni Unite, è basilare che
L’Onu stima che in Asia orientale oltre 80 le scuole riaprano il prima
milioni di bambini non abbiano avuto possibile, «non si può atten-
dere che tutti gli insegnanti e
accesso ad alcun apprendimento gli studenti siano vaccinati
a distanza durante la chiusura delle scuole perché specie nei Paesi a bas-
so reddito, con la penuria di
vaccini, saranno sempre altre
categorie di lavoratori la
priorità». È necessario, inol-
0,5% degli scolari con accesso a Inter- tre, estendere la scolarizzazione ai
net a casa. In Sud Africa, la chiusura bambini che erano già fuori dalla scuo-
delle scuole significa che 400.000- la prima del covid-19. Ciò può essere
500.000 studenti hanno abbandonato fatto eliminando le barriere finanziarie
completamente la scuola negli ultimi 16 e offrendo programmi flessibili. Un’al-
mesi. tra strategia chiave, secondo l’Unicef, è
Ma la pandemia non ha avuto solo iscrivere tutti i nuovi arrivati a scuola,
effetti psicologici devastanti sui ragaz- indipendentemente dall'età. In alcuni
zi. Secondo un rapporto della Banca Paesi, i funzionari governativi e il per-
mondiale, la chiusura delle scuole ha sonale scolastico vanno porta a porta
comportato una perdita di 10.000 mi- per iscrivere tutti i bambini. Infine, sot-
liardi di dollari di entrate future per tolinea l’Unicef, è necessario cambiare
questa generazione di studenti. «Non le regole che, in alcune zone, vietano
ci sono investimenti migliori dell'istru- alle ragazze incinte di andare a scuola,
zione» dice l’Unicef se, come è dimo- così com’è necessario consentire alle
strato, la scolarizzazione aumenta il giovani madri di tornare in classe.
mulgata nel 1993 sotto la presi-
denza di Alberto Fujimori, è stata
temporaneamente messa da parte.
Le riforme economiche, che soste-
nevano un deciso intervento dello
Stato nell’economia al fine di ri-
sollevare il Paese dal momento di
grave crisi che attraversa, con lo
slogan “mai più persone povere in
un Paese ricco”, sono invece state
moderate. Il nuovo presidente ha
reso noto di avere intrapreso una
serie di colloqui con i maggiori
produttori nazionali di rame, una
delle principali risorse del Perú, al
fine di raggiungere un accordo
sulla tassazione del settore. Castil-
lo ha inoltre annunciato un pro-
gramma di finanziamenti pubblici
a basso tasso di interesse per le fa- Piovono pietre: Laglio, lago di
miglie delle zone rurali. Il pro- Como, Italia. Una frana causata
gramma iniziale sosteneva invece dalle piogge straordinarie ha
una nazionalizzazione completa travolto l’abitato. È il 28 luglio, la
dell’industria mineraria, una mos- Lombardia è colpita, come mezza
sa giudicata troppo radicale dal Europa da precipitazioni eccezionali,
resto della classe politica peruvia- il territorio fragile non regge l’urto,
na. Ma anche il nuovo approccio si staccano diverse frane.
non è stato esente da critiche: al- Ed il pietrisco arriva ai tetti. Scene
cuni esperti lo hanno definito po- che si ripetono uguali, ormai, da un
co chiaro, mentre i membri più capo all’altro del mondo che soffre
radicali di Perù libero non hanno per il mutamento climatico e la
accettato il cambiamento, consi- gestione del territorio.
derandolo come un compromesso Le pietre, ed il fango, seminano
e creando ulteriore tensione all’in- distruzione da un continente
terno del partito. all’altro. (Afp)
ORE ROMANO
Ciad: manifestazioni di protesta
contro la giunta militare
Alcune centinaia di persone hanno manifestato
ieri nella capitale del Ciad, N’Djamena, per
protestare contro il Consiglio militare di
transizione (Cmt), al potere dopo la morte del
presidente Idriss Déby, avvenuta lo scorso aprile.
O N D O G L O B A L I Z Z A T O
mente denso di difficoltà da af-
frontare. A rendere ulteriormente
più complessa la situazione del
Perú è anche il devastante impat-
to che la pandemia covid-19 ha
avuto sul Paese andino, causan-
do circa 196.000 vittime (il mag-
gior numero di decessi rispetto
alla popolazione in tutto il mon-
do) e rendendo orfano un bam-
bino ogni 100. Inoltre, la campa-
gna vaccinale prosegue con ritmi
piuttosto lenti: meno del 25%
dei peruviani ha ricevuto una
dose di vaccino. A questo propo-
sito Castillo ha dichiarato di vo-
ler intervenire in modo deciso
sulla sanità pubblica, inserendola
fra le sue priorità insieme all’i-
struzione e alla lotta contro la
corruzione. Al momento è attesa
la nomina da parte di Castillo
del suo primo ministro, primo
atto ufficiale del nuovo presiden-
te.
I dimostranti hanno sfilato in maniera pacifica su colonia. Il Cmt è guidato dal figlio del presidente
un percorso autorizzato di tre chilometri, defunto, il 37enne generale Mahamat Idriss
chiedendo l’organizzazione di una conferenza Déby. La giunta militare, sebbene abbia sciolto il
nazionale inclusiva per una riforma dello statuto
della giunta e per ripristinare la democrazia nel
Parlamento e abrogato la Costituzione, ha altresì
promesso lo svolgimento di elezioni «libere e
Paese. Tra i manifestanti alcuni hanno espresso
sentimenti contro la Francia, di cui il Ciad è stato
trasparenti» dopo un periodo di transizione di 18
mesi, che però potrebbe essere prorogato.
La sfida delle migrazioni africane
N
di GIULIO ALBANESE
el lontano 1962, l’intellettuale francese
Raymond Claude Ferdinand Aron pub-
blicò un saggio che allora fece un certo
scalpore dal titolo Paix et guerre entre les na-
tions, (Pace e guerra tra le nazioni). L’au-
tore s’interrogò, manifestando non poca
inquietudine e preoccupazione sugli ef-
fetti perversi della globalizzazione dei
mercati, allora ai primordi, e sulla cre-
scente divaricazione tra ricchi e poveri,
affermando: «L’ineguaglianza tra le na-
zioni assumerà il ruolo della lotta di clas-
se». Oggi, riflettendo sulle cause che de-
terminano la mobilità umana dalla spon-
da africana, soprattutto in questa stagio-
Hic sunt leones
ne pesantemente condizionata dalla pan-
demia di covid-19, la visione profetica di
Aron sembra avverarsi.
D’altronde è fisiologico che persone in
crisi a casa propria, sia per guerre che
per povertà, si affannino alla ricerca di
una vita migliore, correndo anche spa-
ventosi pericoli pur di darsi una chance
di successo, migliorando le proprie con-
dizioni di vita appiattite sulla sopravvi-
venza. Tuttavia è importante anche sotto-
lineare quanto la globalizzazione, intesa
come la diffusione di standard e modelli
consumistici di benessere, non faccia che
acutizzare la frustrazione e l’impotenza a
cui molte persone sono costrette a sog-
giacere nei rispettivi Paesi d’origine,
spingendole a paragonare le loro condi-
zioni di vita, di fatto perdenti, con quelle
vigenti negli Stati più benestanti. Da ri-
levare a questo proposito che una parte
degli immigrati in fuga non provenga dai
Paesi più poveri dell’Africa, ma da quelli
che si collocano al di sopra della soglia
di povertà, senza, però, aver raggiunto
standard di vita considerati soddisfacenti.
Tra questi, ad esempio, l’Algeria, la Tuni-
sia e il Marocco, che si collocano tutti in
una fascia medio-alta di Hdi (Indice di
sviluppo umano).
Ovviamente, tale indicatore stilato dal
Programma delle Nazioni Unite per lo
Sviluppo (Undp) non concorre a spiega-
re la distribuzione interna della ricchezza
ed è per questo che le stesse Nazioni
Unite si sono convinte della necessità di
una sua correzione, elaborando nel 2011
un nuovo indice di sviluppo umano, che
tiene conto delle disuguaglianze interne
ai Paesi (Ihdi). Tuttavia, il dato da solo
basta ad evidenziare che la migrazione
non avviene solo per congiunture impre-
vedibili come guerre, disastri ambientali
o fame, ma anche per gli effetti di lungo
termine della globalizzazione — i cosid-
detti «migranti economici» —, come ben
aveva previsto Aron.
La risposta europea a questo fenome-
no strutturale, come hanno dimostrato i
frequenti vertici di questi ultimi anni dei
capi di Stato e di governo dell’Unione,
almeno per il momento, non è considera-
ta soddisfacente dalla società civile afri-
cana, dalle organizzazioni non governati-
ve e dalle varie componenti del mondo
missionario. La dice lunga l’insistenza
sulla necessità di rafforzare frontiere ma-
teriali, amministrative e simboliche volte
a ostacolare il flusso di persone attraver-
so il continente africano e il deserto del
Sahara, ampiamente a monte delle coste
mediterranee.
La questione di fondo è che alla prova
dei fatti l’Europa ha finora risposto al-
l’immigrazione di massa come se si trat-
tasse di un’emergenza securitaria e uma-
nitaria, affrontando così — e solo parzial-
mente — le istanze che generano il flusso
migratorio prodotto dal collasso di Stati
e dalle guerre, ma trascurando del tutto
quello generato dalla «questione sociale»
delle migrazioni come inevitabile corolla-
rio della globalizzazione, in riferimento
soprattutto a quei Paesi che non attraver-
sano nessuna crisi particolare, ma che go-
dono di un minore grado di prosperità e
democrazia.
Il vero problema è che il diritto inter-
nazionale da questo punto di vista non
aiuta a sufficienza non esistendo una
normativa generale sull’immigrazione,
ma solo un coacervo di fonti che riguar-
dano il divieto di discriminazione e, più
in generale, la protezione dei diritti uma-
ni. Lo stesso articolo 13, comma 2 della
Dichiarazione universale sancisce che
«ogni individuo ha diritto di lascare
qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ri-
tornare nel proprio Paese» e, all’articolo
14, comma 1, che «ogni individuo ha di-
ritto di cercare e di godere in altri Paesi
asilo dalle persecuzioni». Da una parte si
dichiara il diritto di «emigrare» (inteso
come diritto di lasciare il proprio Paese)
ma non anche quello di «immigrare» (in
quanto diritto di raggiungere un altro
Paese), e poi si dichiara il diritto di cer-
care asilo, ma non ancora quello di otte-
nerlo.
Come ha pertinentemente rilevato la
professoressa Elena Paciotti, responsabile
dell’Osservatorio sul rispetto dei diritti
fondamentali in Europa, «La maggiore
difficoltà che oggi si incontra per l’ado-
zione di una comune politica europea in
questo settore sta nel fatto che non vi è
una vera competenza dell’Unione euro-
pea in materia, poiché le decisioni in ma-
teria di immigrazione richiedono l’unani-
mità dei governi dei Paesi membri del-
l’Unione, ciascuno dei quali bada unica-
mente agli interessi propri. In attesa che i
cittadini europei prendano coscienza che
non si può addebitare all’Europa la colpa
di non governare in modo equo l’immi-
grazione — (come anche l’economia, la
politica estera o la difesa) non essendovi
un potere sovranazionale su questi temi,
lasciati agli accordi fra i Governi — e de-
cidano di affidare all’Unione, e in parti-
colare al Parlamento europeo, i poteri
necessari per decidere politiche comuni,
sarebbe estremamente utile prevedere
quanto meno che, ferma restando la li-
bertà di ogni Stato membro di stabilire
la quantità e qualità di immigrati da ac-
cogliere, si gestiscano insieme, tramite la
Commissione europea, nei confronti dei
Paesi di origine i flussi migratori». Si
tratta di una proposta più che legittima
perché, come osserva la stessa Paciotti, se
così fosse si attuerebbe l’ articolo 79 del
Tfue (Trattato sul funzionamento dell’U-
nione europea), «che prevede testual-
mente che “venga adottata una politica
comune dell’immigrazione per assicurare
la gestione efficace dei flussi migratori”,
e consentendo, attraverso un insieme
coordinato di iniziative, l’istituzione di
venerdì 30 luglio 2021 pagina 5
Edizione
estiva
consistenti canali di immigrazione rego-
lare, che ridurrebbero significativamente
i drammatici tentativi di immigrazione ir-
regolare».
Nel frattempo — dispiace davvero do-
verne prendere atto -— la crescente vulne-
rabilità delle popolazioni afro in transito
nella fascia sahariana, e la subordinazio-
ne degli aiuti allo sviluppo non già a cri-
teri di buon governo come peraltro ri-
chiesto nel passato, in sede internaziona-
le, ma alla disponibilità dei governi be-
neficiari nell’attuare politiche di contra-
sto alla migrazione, sono scelte politiche
che non mancano di mettere in questione
i postulati etici su cui in passato il con-
sesso delle nazioni europee ha impronta-
to la propria azione in Africa rispetto a
quella di altri competitor. Fra l’altro,
questa scelta appare in conflitto con lo
stesso Tfue, il quale, all’articolo 208, in-
dica come obiettivo della politica di coo-
perazione allo sviluppo sia la riduzione
che l’eliminazione della povertà.
Occorre inoltre osservare che la mag-
gioranza dei migranti che provengono
dall’Africa è convinta di avere il diritto di
migrare in Europa. La loro convinzione
si origina dall’onda lunga del coloniali-
smo, di cui l’Unione europea non si con-
sidera erede — in quanto non esistente,
nemmeno come Cee, prima del 1957 —,
Unione europea che però è percepita da
molti migranti (e dai loro capi di Stato)
come il governo di un continente che ha
ancora un debito aperto con i loro Paesi,
un tempo colonizzati dalle potenze euro-
pee. Una convinzione, questa, che trova
la sua sintesi nella dichiarazione dell’ex
dittatore gambiano Yahya Jammeh: «Per
compensare lo sfruttamento del nostro
Paese da parte dell’Inghilterra, i nostri
giovani avranno il diritto di soggiornare
in Gran Bretagna per almeno 359 an-
ni».
È dunque evidente che occorre andare
al di là delle logiche divisorie. Il Medi-
terraneo, che in questi anni si è trasfor-
mato tragicamente in un «cimitero liqui-
do», non può venire considerato unica-
mente come una questione di sicurezza e
una regione di frontiera. Un simile ap-
proccio è miope, perché non tiene conto
dei processi umani, sociali e storici in
corso nello spazio euro-mediterraneo e
più a meridione, nell’Africa Sub-saharia-
na; ed è inefficace, perché non affronta le
varie questioni pendenti alla radice, lega-
te all’affermazione della globalizzazione
dei diritti. «Il futuro delle nostre società
— ha scritto Papa Francesco nel messag-
gio di quest’anno per la Giornata Mon-
diale del Migrante e del Rifugiato — è un
futuro “a colori”, arricchito dalla diversi-
tà e dalle relazioni interculturali. Per
questo dobbiamo imparare oggi a vivere
insieme, in armonia e pace».
pagina 6
Salta la tregua a Daraa
DAMASCO, 30. Non si ferma la
guerra in Siria. È di 16 morti —
13 combattenti e 3 civili — il bi-
lancio degli scontri tra esercito
siriano e miliziani dell’opposi-
zione avvenuti nelle ultime ore
nella città di Daraa. Lo riferi-
DAL MOND O
Giovane ucciso
in Palestina
Un palestinese di 20
anni è stato ucciso ieri
a colpi di arma da fuo-
co in uno scontro con
l’esercito israeliano a
Beit Ommar, vicino a
Hebron, in Palestina.
Lo riferiscono fonti lo-
cali. Gli scontri erano
scoppiati durante il fu-
nerale di un dodicenne
palestinese ucciso il
giorno prima, riferisce
la France Presse.
Nuovo rapporto
sul caso Caruana
«Lo Stato dovrebbe as-
sumersi la responsabili-
tà dell’assassinio» di
Daphne Caruana Gali-
zia, la giornalista malte-
se uccisa con una bom-
ba piazzata nella sua
auto il 16 ottobre 2017.
Queste le conclusioni
del rapporto di una
commissione indipen-
dente, pubblicato ieri,
che punta il dito contro
il governo reo di non
aver protetto la giorna-
lista.
Negli Usa i primi
afghani evacuati
Il primo volo di evacua-
zione dall’Afghanistan
di cittadini afghani che
hanno lavorato in questi
decenni per gli Usa, so-
prattutto traduttori, è
atterrato oggi negli Sta-
ti Uniti. Lo ha annun-
ciato il presidente Joe
Biden.
L’OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum
Città del Vaticano
www.osservatoreromano.va
Le forze di Assad lanciano l’offensiva contro i gruppi di ribelli
sce l’Osservatorio siriano per i
diritti umani (voce dell’oppo-
sizione in esilio a Londra), che
parla degli «scontri più vio-
lenti» dal 2018, quando le for-
ze del presidente Bashir Al As-
sad strapparono Daraa ai ri-
belli.
Un mese fa l’esercito aveva
iniziato a rafforzare la propria
presenza nell’area in seguito al
rifiuto dei gruppi ribelli di
consegnare tutte le armi legge-
re e consentire ai militari di
Damasco di perquisire le abi-
tazioni del centro di Daraa,
dove vivono circa 40.000 per-
sone. La richiesta — dicono
fonti dell’opposizione — molti gruppi ribelli sono co-
avrebbe violato l’accordo del
2018, secondo il quale doveva-
no essere consegnate solo le
armi pesanti.
Cresce l’allarme per la diffusione della variante delta
Con il covid aumentato del 21 per cento
il numero di morti nel mondo
NEW YORK, 30. La pande-
mia accelera il passo, dagli
Stati Uniti all’Asia fino al-
l’Australia. La variante delta,
avverte, un rapporto interno
del Center for Disease Con-
trol, è più contagiosa di
Ebola e della Sars e, soprat-
tutto, viene diffusa sia dai
vaccinati che dai non vacci-
nati. E la comunità scientifi-
ca guarda con preoccupazio-
ne anche al Giappone, che
si prepara ad allargare lo
stato di emergenza a tre pre-
fetture dato che il virus è ar-
rivato a reclamare il 64% dei
posti in ospedale. Nella cit-
tadella che ospita i Giochi
di Tokyo i casi sono attual-
mente 27.
Secondo un altro rappor-
to, stavolta dell’O rganizza-
zione mondiale della Sanità
(Oms), il numero dei morti
da covid nel mondo è cre-
sciuto del 21%. E secondo il
report indipendente della
fondazione Gimbe, nella set-
timana fra il 21 ed il 27 lu-
glio l’Italia ha praticamente
raddoppiato il numero delle
vittime (+46%). L’Italia go-
deva dei benefici di una ria-
ANDREA MONDA
direttore responsabile
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt Piero Di Domenicantonio
caporedattore
Gaetano Vallini
segretario di redazione
L’OSSERVATORE ROMANO
Dopo alcune settimane di
tensione, durante le quali era
stato bloccato anche l’ingresso
degli aiuti umanitari, lo scorso
25 luglio è stato raggiunto un
accordo in base al quale l’eser-
cito avrebbe interrotto le atti-
vità nella regione di Daraa e in
cambio i gruppi ribelli avreb-
bero consegnato tutte le armi
in loro possesso, anche quelle
leggere. L’accordo, tuttavia, è
saltato e, come detto, Dama-
sco ha lanciato l’offensiva.
Va ricordato che dopo la ri-
conquista da parte delle forze
lealiste e l’accordo di tregua
mediato dalla Russia nel 2018,
munque rimasti nella regione
mantenendo il controllo di va-
ste aree rurali. Inoltre, Dama-
sco nel tempo ha ritirato le
pertura più tardiva e pru-
dente.
Significativa, fra le tante,
la situazione dello Stato del-
la Florida: dodici ospedali
allo stremo, tende di emer-
genza all’esterno, un quinto
dei contagi di tutti gli Stati
Uniti, 56 morti giovedì scor-
so per un totale di 38 mila
vittime. Ma la cosa che al-
larma principalmente è la
velocità alla quale il conta-
gio ha preso a correre, met-
Dall’Italia onorificenza
a fra John Luke Gregory
ROMA, 30. Fra John Luke Gregory, frate della Custodia
di Terra Santa, parroco di Rodi e Kos, di cui abbiamo
spesso raccontato su «L’Osservatore Romano» lo
straordinario impegno in favore dei rifugiati che sbarca-
no nelle isole greche, ha ricevuto ieri dalle mani del-
l’ambasciatrice d’Italia ad Atene, Patrizia Falcinelli, l’o-
norificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia.
Il riconoscimento, concesso dal presidente Sergio Mat-
tarella, vuole esprimere la gratitudine dello Stato italia-
no a chi opera nel segno della solidarietà verso i rifu-
giati.
Servizio vaticano:
redazione.vaticano.or@spc.va
Servizio internazionale:
redazione.internazionale.or@spc.va
Servizio culturale:
redazione.cultura.or@spc.va
Servizio religioso:
redazione.religione.or@spc.va
proprie truppe facendo affida-
mento su alleati locali per
mantenere la sicurezza.
Daraa, regione meridionale
nota per essere stata la culla
della rivoluzione in Siria nel
2011, era stata oggetto di forti
tensioni già tra gennaio e feb-
braio di quest’anno. Il gover-
no di Damasco aveva minac-
ciato un’operazione militare se
i gruppi ribelli non avessero
accettato le sue richieste, ovve-
ro deporre le armi e trasferire i
residenti, perlopiù ex combat-
tenti dei gruppi di opposizio-
ne, verso Idlib, la regione del
nord-ovest tuttora controllata
da altre fazioni ribelli. L’8 feb-
braio le due parti avevano rag-
giunto un’intesa che aveva
scongiurato temporaneamente
una nuova escalation.
tendo a dura prova la resi-
stenza di infermieri e medi-
ci.
L’amministrazione Biden
ha chiesto agli Stati di rein-
trodurre l’obbligo di ma-
scherine al chiuso per i vac-
cinati. E, a livello federale, i
dipendenti dovranno vacci-
narsi o andare incontro a li-
mitazioni. L’appello è a vac-
cinarsi senza esitazione. An-
che per evitare la selezione
di altre varianti.
Segreteria di redazione
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Al G20 della cultura in corso a Roma
Coniugare memoria
e visione per ripartire
di D ORELLA CIANCI
I
n una calda giornata ro-
mana, nell’indimenticabi-
le Arena dell’Anfiteatro
Flavio, sono arrivate ieri
le delegazioni attese per il G20
della cultura, in corso a Roma.
Fra gli ospiti anche il direttore
generale dell’Unesco, Audrey
Azouley e il direttore del Museo
Egizio di Torino, Christian Gre-
co. Un debutto formidabile che
— come ha detto il presidente del
Consiglio italiano Mario Dra-
ghi — segna un momento di ri-
presa. «Il nostro patrimonio
culturale è il frutto dell’immagi-
nazione dei nostri antenati.
Quello dei nostri nipoti dipende
da cosa sapremo fare noi. Que-
sto G20 e la sua Dichiarazione fi-
nale mi rendono ottimista sulla
nostra capacità di coniugare me-
moria e visione» ha dichiarato il
presidente del Consiglio.
Questo G20 della cultura è
un evento mondiale che ha più
di un obiettivo, ma il primo fra
tutti è quello di dare un respiro
al mondo intero, dopo due anni
terribili di lutti e miserie perso-
nali, tornando a mettere al cen-
tro il valore della persona fra le
persone, attraverso il ruolo so-
ciale e dialogico della cultura,
con le sue sfaccettate declina-
zioni. È emersa l’esigenza di
una nuova educazione intellet-
tuale, aperta all’esterno, ma an-
che rivolta a una formazione
personale che sia radice di ar-
monia, dopo vari sconvolgi-
Crisi tunisina
Appelli
a Saïed
TUNISI, 30. Il leader del par-
tito di maggioranza En-
nahda, Rached Ghannouchi,
rimosso dal presidente tunisi-
no dalla guida del Parlamen-
to, chiede il ritorno alla nor-
malità istituzionale. Kaïd
Saïed, ha detto, deve subito
consultare i partiti per indi-
care un nuovo governo, al
posto di quello da lui desti-
tuito. E lasciare che l’esecuti-
vo si presenti al Parlamento,
chiuso per decisione del pre-
sidente, entro e non oltre un
mese. Saïed, da parte sua ha
appena nominato un mini-
stro dell’Interno, al posto di
quello licenziato. «Il dialogo
— ha ancora detto Ghannou-
chi in un’intervista — non c’è.
Ma noi crediamo al dialogo
nazionale».
Il segretario di Stato statu-
nitense Antony Blinken ha
detto di aver parlato con
Saïed ed ha spiegato: «Ci au-
guriamo vivamente che la Tu-
nisia ritorni sulla via demo-
cratica, agisca in conformità
con la Costituzione, ristabili-
sca il Parlamento e si doti di
un governo per soddisfare le
necessità della popolazione».
Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale € 225; annuale € 450
Europa: € 720;
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Oceania: € 750;
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venerdì 30 luglio 2021
menti planetari. Il summit, or-
ganizzato dal ministro italiano
Dario Franceschini, inizia sotto
la richiesta ambiziosa di ripro-
gettare i saperi, partendo da un
“Umanesimo digitale”, che sap-
pia cogliere le peculiarità multi-
disciplinari, dove, ad esempio,
l’antichista possa lavorare ac-
canto all’informatico per una
valida digitalizzazione del pa-
trimonio librario e degli archivi
(peraltro sempre più fragili).
L’ambizione è grande e la mul-
tidisciplinarietà fa ancora tanta
fatica a esser colta come una ri-
sorsa, ma è stato un sollievo no-
tare come le autorità mondiali,
presenti al Colosseo, abbiano
notevolmente applaudito que-
st’impegno, per un futuro cul-
turale (e insieme digitale), che
possa e che sappia essere una
fonte di ragionevole ripresa e
profitto per i Paesi. Non solo.
Un futuro culturale che valoriz-
zi tutti quegli scienziati, artisti,
galleristi, poeti, archivisti, i
quali stanno venendo fuori da
anni di svilimento del loro ruo-
lo, spesso incasellato al capitolo
“intrattenimento”. Guardare
alla cultura vuol dire sì guarda-
re alle possibilità economiche
delle singole nazioni (fra cui l’I-
talia è una delle più prometten-
ti), ma vuol dire qualcosa di più
complesso: costruire un’idea di
mondo, di umanità, di dialogo.
Poi emergono le necessità più
concrete e indispensabili: pro-
teggere il patrimonio culturale
dai rischi, inclusi i disastri natu-
rali, proteggere il degrado am-
bientale e il cambiamento cli-
matico sono dei punti di par-
tenza per combattere anche la
distruzione e il saccheggio deli-
berati attraverso il traffico ille-
cito di beni culturali. È necessa-
rio identificare e altresì ideare
potenziali azioni congiunte per
rafforzare la conservazione e la
promozione del patrimonio
culturale. L’Italia, in qualità di
presidente di turno del G20, e
l’Unesco continueranno a lavo-
rare insieme in questo senso,
mostrandosi apripista nell’U-
manesimo post-pandemico:
hanno infatti annunciato il pro-
getto condiviso col resto dei
Paesi, che va sotto il titolo di Ta-
sk Force Italia su invito dell’U-
nesco. La cultura, nel discorso
del ministro Dario Franceschi-
ni, è quella cultura dei popoli,
che è stata notevolmente ap-
prezzata dalle autorità interna-
zionali. Le priorità? Almeno
tre: persone, pianeta e prosperi-
tà. Sfide che possono essere af-
frontate solo attraverso una
nuova stagione di multilaterali-
smo e di cooperazione fra le
genti più lontane.
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c/o Agenzia locale per lo sviluppo dell’Area Nolana S.c.p.a.
Bando di gara - CIG 8846466EAC
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rea Nolana c/o Agenzia locale per lo sviluppo dell’Area Nolana S.c.p.a.
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te Bando, si fa rinvio al Disciplinare di gara, al Capitolato speciale d’ap-
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venerdì 30 luglio 2021 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 7

«La strada» di Gelsomina

L’aureola
su quella «testa di carciofo»
di LUCIO CO CO cuore. Continuamente si fa plare, per indicare virtù e librio della relazione con
avanti con una offerta gratui- qualità. Zampanò — il Matto le indi-

D
i recente, nell’in- ta di amore e continuamente Ma se il viaggio si fermas- ca un’altra direzione che non
tervista a Dario E. subisce il rifiuto, l’incom- se qui, se la strada si inter- è quella della sua disperazio-
Viganò, Papa prensione, la crudeltà dell’al- rompesse qui, si potrebbe ne. «Io non servo a nessu-
Francesco è torna- tro. Nella dinamica dei senti- pensare che Gelsomina ha no... Ecco, mi sono stufata
to a citare La strada e ha fat- menti c’è sempre uno squili- poco da insegnarci. Noi non di vivere», aveva detto lei e
to riferimento al «percorso brio di questo tipo: nel rap- siamo così, non ci sentiamo si era sentita rispondere dal
di Gelsomina che con la sua porto a due c’è sempre la così. Prendiamo atto di que- funambolo che anche un sas-
umiltà, con il suo sguardo persona più forte e quella sta sua follia che la lega qua- so ha un significato e un
più debole e la più si masochisticamente a una senso a questo mondo e «se
debole è quella che persona che la fa solo soffri- questo è inutile allora è inu-
ama più generosa- re. La strada non può essere tile tutto, anche le stelle». Il
La strada diventa veramente tale mente senza un cal- questa. La strada deve per Matto le rivela così il mistero
là dove materialmente cessa colo e senza riserve. forza indicare un percorso del senso («E anche tu, Gel-
Gelsomina sconta comune dove, non dico tutti, somina, servi a qualcosa, tu,
e ci si incammina ogni momento la ma molti possono andare. con la tua testa di carciofo»)
in un oltre non segnalato sua dedizione, il suo Altrimenti è un sentiero, e le conferma che il suo po-
servizio, il suo darsi qualcosa di interrotto e vago sto è lì accanto a Zampanò
Lungo il catartico percorso all’altro, il suo esse- che non porta in nessun luo- perché non è lo stesso che lei Giulietta Masina nei panni di Gelsomina nel film «La strada» (1954)
si consuma un martirio re-p er-l’altro. Il suo go se conduce a uno solo o a stia accanto a lui o a un al-
viaggio prosegue co- pochissimi. tro. me con l’altro anche il senso Non è lì il martirio. Il suo
senza carnefici sì: stare vicino a La prova di Gelsomina co- L’amore è un sentimento di sé. martirio avviene quando per
qualcuno, servirlo, mincia dopo, con l’incontro che si nutre di unicità, non Ma a quale prezzo questa rimanere fedele alla prova
amarlo. Non chiede- con il Matto, l’acrobata che ammette la pluralità e la sua fedeltà deve realizzarsi? che le era stata data (stare vi-
re niente, non fare passa la sua vita su una fune molteplicità semplicemente Due episodi, il furto nel con- cino a Zampanò) sceglie di
pienamente limpido, riesce confronti, ma essere concen- sospeso per aria. E proprio perché non sarebbe più amo- vento e l’uccisione preterin- consumarsi e di lasciarsi mo-
ad ammorbidire il cuore du- trati su questa cura a costo dove il percorso della donna re. L’amore conosce solo l’u- tenzionale del Matto, metto- rire.
ro di un uomo che aveva di- di tutto, di essere trattati ma- sta per finire — lei infatti se no. L’amore vuole che conti- no violentemente Gelsomina L’ultimo tratto della «stra-
menticato come si piange». le, respinti, umiliati. Sarebbe ne vuole andare perché nella nuamente ci sforziamo fino a nel suo dramma. Fin qui lei da» lo fa da solo Zampanò.
In una lettura spirituale di materia sufficiente questa per sua semplicità si è accorta fare violenza a noi stessi per aveva sempre sopportato. La Il suo pianto sulla spiaggia e
questa opera il teologo do- farne un personaggio esem- dello scompenso, dello squi- recuperare questo rapporto,
menicano Guy Bedouelle per salvarne l’autenticità a
aveva inserito il film tra condizione che se ne rispetti
quelli dove si affronta «il mi- l’unicità. Gelsomina sente Le lacrime di pentimento di Zampanò,
stero della santità» (L’invisible tutto questo e vede, dopo suo “difficile” compagno di viaggio, e il suo sguardo
du cinéma, 2006). Spesso in- quelle parole, la possibilità
fatti si è portati a credere che che altra strada si aggiunga a al cielo stellato significano che i semi da lei piantati
il santo sia un essere che cer- quella, faticosa e dura, già sono finalmente maturati in lui
ca la perfezione di se stesso. percorsa. Il Matto le ha indi-
Uno che a prezzo di rinunce cato un senso, le ha rivelato Il miracolo di Gelsomina è la conversione del cuore
e di sacrifici riesce a vincere un perché. E lei adesso, che
ogni tentazione e a tener si sente di nuovo capace di
lontano ogni peccato, un es- sopportare ogni cosa, è pron-
sere che controlla tutte le sue ta a tollerare ogni come. Si sua capacità era stata quella il suo sguardo al cielo stella-
passioni e per questo può tratta di un cammino umano di incassare. Stavolta deve to, cinque anni dopo, signifi-
aspirare al fregio dell’aureo- che ancora non comprende, togliersi del suo. Stare con cano che i semi di Gelsomi-
la. La strada ci parla invece di o perlomeno non si spinge Zampanò significava perdere na erano maturati in lui. Il
una santità altra che è sì ri- alla santità come orizzonte e parti di se stessa. È l’inizio miracolo di Gelsomina è la
nuncia a se stessi ma è prima meta. Gelsomina non sa che del suo martirio. Amare fino conversione del cuore, le la-
di tutto apertura all’altro. per realizzare questo senso all’assurdo per salvare l’altro. crime del pentimento del-
Il santo è un «essere-per» sarebbe dovuta giungere fino Nel film questo sacrificio ha l’uomo che sgorgano dal fon-
prima di essere ogni altra co- al sacrificio di se stessa, al una gradazione: con le suore do della sua anima fino ad
sa. La santità di Gelsomina suo martirio. Lei capisce sol- del monastero si era trattato allora insensibile e dura co-
non si misura sul suo essere tanto che il suo posto è an- di un perdere la fiducia e me una pietra. È questo il
una persona pura, una sem- cora accanto a Zampanò. Lei tradire le religiose facendosi fiore che sboccia nel finale
plice, una povera in spirito si sente necessaria in quel complice del ladro di arredi amaro del film. La santità di
(cfr. Matteo 5, 3), queste doti posto perché in fondo fin sacri; nel caso della morte Gelsomina si misura su que-
semmai potrebbero rivelarci dall’inizio aveva intuito che del Matto, non è lei che va a sto ultimo atto, su quanto di
la sua condizione di beatitu- Zampanò aveva bisogno di fare scudo con il suo corpo buono è riuscita a mettere
dine che le fa affrontare la lei. Il suo abbandono avreb- per salvarlo dai pugni e dalle con il suo amore nel cuore
vita dal punto di vista diffi- Anthony Quinn nella parte di Zampanò be significato smarrire insie- botte feroci di Zampanò. dell’altro.
cile ad acquisirsi dell’umiltà.
La santità di Gelsomina si
rivela nell’andare incontro al-
l’altro anche a costo di rom-
pere, di frantumare questo
suo mondo interiore, a costo
di infrangerne la struttura
con il rischio di perdersi, di
NOSTRE Nuovo membro †
smarrirsi e di non sopravvi-
vere all’impatto e all’urto:
INFORMAZIONI della Pontificia Accademia La Congregazione per la Dottrina della Fede annuncia
con profondo dolore la morte del
una forma di martirio senza
carnefici che indica la com- Il Santo Padre ha nominato Membro Ordina- delle Scienze Signor Cardinale

plessa e ardua strada della
santità. Il santo intuisce che
è lì, su quella frontiera, che
si decide la sua vita. Tutto il
viaggio fatto prima sono solo
tappe di avvicinamento, non
c’è niente di eroico o di
straordinario ai suoi occhi.
La strada diventa veramente
strada là dove essa material-
mente cessa e ci si incammi-
na in un oltre non segnalato,
non indicato dove si combat-
te la lotta più dura quella
con se stessi per raggiungere
e salvare l’altro.
Gelsomina percorre con
Zampanò diverse miglia. So-
no tante le tappe del suo
viaggio. Soffre per i suoi ri-
fiuti, per la durezza del suo
rio della Pontificia Accademia delle Scienze il
Chiarissimo Professore Chien-Jen Chen, Do-
cente di Epidemiologia presso l’“Academia
Sinica” a Taipei (Taiwan).
Lutto nell’episcopato
Monsignor Raymond Ken’ichi Tanaka, vescovo emerito di
Kyōto, in Giappone, è morto ieri, venerdì 29 luglio, a causa
di una polmonite. Il compianto presule era nato il 31 agosto
1927 a Uwajima, in diocesi di Takamatsu, ed era stato ordi-
nato sacerdote il 21 dicembre 1951. Nominato vescovo di
Kyōto l’8 luglio 1976, aveva ricevuto l’ordinazione episco-
pale il 23 settembre dello stesso anno. Dopo oltre vent’anni
di ministero, il 3 marzo 1997, aveva rinunciato al governo
pastorale della diocesi. Monsignor Paul Yoshinao Otsuka,
attuale vescovo di Kyōto, presiederà la celebrazione fune-
bre domenica 1° agosto nella parrocchia di Uwajima.
Chien-Jen Chen
È nato il 6 giugno 1951 a Cishan (Taiwan).
Dopo aver studiato alla National Taiwan
University a Taipei (Taiwan), ha consegui-
to il dottorato in Genetica umana ed Epi-
demiologia presso la Johns Hopkins Uni-
versity a Baltimore (Stati Uniti d’America).
Nel Governo della Repubblica di Cina ha
ricoperto le seguenti cariche pubbliche: mi-
nistro della Sanità (2003-2005); ministro
del Consiglio nazionale della Scienza
(2006-2008); vicepresidente (2016-2020). Il
professor Chen ha insegnato e condotto ri-
cerche nel campo dell’epidemiologia, della
medicina preventiva, della sanità pubblica
e della genetica umana. Attualmente è ac-
cademico dell’Academia Sinica a Taipei, di
cui è stato anche vicepresidente dal 2011 al
2015.
ALBERT VANHOYE
S.I.
Segretario Emerito
della Pontificia Commissione Biblica
Ricordando il Suo generoso, puntuale e competente
servizio e la sua profonda conoscenza dei testi sacri, i Su-
periori e Collaboratori assicurano la loro preghiera di suf-
fragio e chiedono che sia accolto nella pace della Gerusa-
lemme celeste.
†
L’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica (ULSA) nel-
l’apprendere la notizia del ritorno alla Casa del Padre di
S.E. Rev.ma Monsignor
FRANCO CRO CI
già Vice Presidente
nella vicinanza ai familiari, con la fiducia del dono della
vita eterna, si unisce alla preghiera al Signore Risorto e a
Maria Santissima, Mater Ecclesiae.
pagina 8 L’OSSERVATORE ROMANO venerdì 30 luglio 2021

Grande esegeta e biblista, era il porporato più anziano del Collegio cardinalizio

La morte del cardinale Vanhoye

Il cardinale gesuita francese Albert Vanhoye è morto giovedì ordinato sacerdote gesuita il 25 luglio 1954. Nel Concistoro promozione dell’unità dei cri-
29 luglio, alle 12.48, nell’infermeria della Curia generali- del 24 marzo 2006 Benedetto XVI lo aveva creato e pubbli- stiani.
zia della Compagnia di Gesù, a Roma. Era stato rettore cato cardinale diacono di Santa Maria della Mercede e Le sue pubblicazioni princi-
del Pontificio Istituto Biblico dal 1984 al 1990 e segretario Sant’Adriano a Villa Albani. Il 20 giugno 2016 aveva op- pali sono: La structure littéraire de
della Pontificia Commissione Biblica dal 1990 al 2001. tato per l’Ordine dei cardinali presbiteri e la sua diaconia l’épître aux Hébreux, 1963, 1976;
Era il porporato più anziano del Collegio cardinalizio: cin- era stata elevata “pro hac vice” a Titolo. Le esequie saran- Situation du Christ. Epître aux Hé-
que giorni fa aveva compiuto 98 anni, era infatti nato il no celebrate alle 11 di sabato 31 luglio — festa di sant’Igna- breux 1-2, 1969; Prêtres anciens,
24 luglio 1923, ad Hazebrouck, nell’arcidiocesi di Lille, zio di Loyola — dal cardinale Leonardo Sandri, vice deca- Prêtre nouveau selon le N.T., 1980;
nel nord della Francia al confine con il Belgio. Era stato no del Collegio cardinalizio, nella basilica di San Pietro. L’apôtre Paul. Personnalité, style et
conception du ministère (Actes de la
34ème session des Journées bi-
«Un grande esegeta»: così Be- Testamento a Chantilly in niense (presidente nel 1984) e bliques de Louvain, 27-29 août
nedetto XVI aveva definito Al- Francia. al Colloquio ecumenico paoli- 1984), 1986; I carismi nel Nuovo
bert Vanhoye annunciando, il
22 febbraio 2006, di volerlo
Nel 1963 aveva iniziato il
servizio come professore al
no (presidente nel 1995).
Dopo essere stato membro
Testamento, 1986; Lettera ai Galati,
2000; La lettre aux Hébreux. Jésus-
Il cordoglio del Pontefice
creare cardinale, nonostante Pontificio Istituto Biblico, del comitato di preparazione Christ, médiateur d’une nouvelle al-
avesse superato l’età di ottan- svolgendo un’intensa attività della costituzione apostolica liance, 2002; Le don du Christ. Lec- Pubblichiamo il telegramma di cordoglio fatto pervenire da Papa Francesco al
t’anni, proprio «in considera- didattica, come docente di ese- Sapientia christiana circa le uni- ture spirituelle, 2005; Épître aux gesuita Manuel Morujao, superiore della comunità San Pietro Canisio, dove il
zione dei servizi resi alla Chie- gesi del Nuovo Testamento fi- versità e le facoltà ecclesiasti- Hébreux. Un prêtre différent, 2010; cardinale Vanhoye risiedeva.
sa con esemplare fedeltà e am- no al 1993, tenendo corsi di ese- che (firmata da Giovanni Pao- Il Sangue dell’Alleanza, 2021.
mirevole dedizione». E il lun- gesi della Lettera agli Ebrei e lo II il 15 aprile 1979), era stato Proprio di questo ultimo li- Nell’apprendere la notizia della pia morte del caro Cardinale Al-
go e appassionato servizio del delle Lettere di San Paolo e di- inoltre membro della Pontifi- bro, che raccoglie le meditazio- bert Vanhoye, desidero esprimere la mia vicinanza a Lei, alla Co-
gesuita francese come biblista rigendo corsi di metodologia, cia Commissione Biblica (dal ni di un corso di esercizi spiri- munità San Pietro Canisio, all’intera Compagnia di Gesù, come
ed esegeta, specialmente del corsi di teologia biblica e semi- 1984), della quale fu a lungo tuali, su «L’Osservatore Ro- pure ai familiari del compianto Porporato e a quanti lo hanno
Nuovo Testamento e soprat- nari su Vangeli, Lettere e Apo- segretario (dal 1990 al 2001), mano» del 14 luglio scorso è conosciuto e stimato, ricordando con affetto e ammirazione que-
tutto della Lettera agli Ebrei, calisse. sotto la presidenza del cardina- stata pubblicata la prefazione a sto fratello che ha servito il Signore e la Chiesa con grande dedi-
rivela la sua scelta di dedicare Con uno stile di disponibili- le Joseph Ratzinger, collabo- firma di L.M. Epicoco, che ha zione. Penso con gratitudine alla sua intensa opera profusa qua-
tutta la vita allo studio appro- tà per gli studenti, era stato rando direttamente con l’allora rilevato come «la grande capa- le zelante religioso figlio spirituale di Sant’Ignazio, esperto do-
fondito della figura di Cristo: moderatore di ventotto tesi di prefetto della Congregazione cità di un insigne biblista come cente, autorevole biblista, apprezzato Rettore del Pontificio Isti-
come testimoniato dal suo dottorato su svariati temi di per la dottrina della fede, in il cardinale Vanhoye sta pro- tuto Biblico, solerte e saggio collaboratore di alcuni Dicasteri
motto cardinalizio Cordi Tuo teologia paolina, di esegesi dei particolare nella redazione di prio nel riuscire a far diventare della Curia Romana. Penso altresì al suo amore per il ministero
unitus. Vangeli (Marco e Luca), di documenti quali L’interpretazione accessibile e vivibile ciò che da della predicazione che ha esercitato con generosità, animato dal
Proprio al Sacro Cuore di struttura letteraria (Apocalis- della Bibbia nella Chiesa (1993) e Il soli potremmo percepire solo desiderio appassionato di comunicare il Vangelo. Elevo la mia
Gesù era intitolato l’Istituto da se). Ed era stato anche secondo popolo ebraico e le sue Sacre Scritture come incomprensibile e di- preghiera al Signore affinché, per intercessione della Beata Ver-
lui frequentato tra i 4 e gli 11 relatore di quindici tesi, diri- nella Bibbia cristiana (2001). stante». gine Maria, accolga questo suo fedele servitore nella Gerusalem-
anni, prima di accedere giova- gendo inoltre numerosi lavori Dal 1° al 30 ottobre 1987 ave- Per «L’Osservatore Roma- me celeste, e di cuore imparto la Benedizione Apostolica a quan-
nissimo, nel 1934, al seminario scritti. va partecipato alla VII assem- no» lo stesso porporato aveva ti ne piangono la scomparsa, con un pensiero speciale per chi lo
minore della sua città natale di Per il Pontificio Istituto Bi- blea generale ordinaria del Si- scritto numerosi articoli, com- ha amorevolmente assistito e accompagnato negli ultimi tempi.
Hazebrouck per gli studi uma- blico aveva inoltre svolto altri nodo dei vescovi, su «La voca- mentando in particolare docu-
nistici. Quindi, all’età di 18 an- importanti servizi come redat- zione e la missione dei laici nel- menti del magistero di san FRANCISCUS PP.
ni, aveva coraggiosamente at- tore di «Biblica» per il Nuovo la Chiesa e nel mondo». Giovanni Paolo II e Benedetto
traversato a piedi la Francia oc- Testamento (1969-1984); redat- Nel 2006 Benedetto XVI lo XVI. Dal Vaticano, 30 luglio 2021
cupata dai tedeschi per rag- tore capo di «Biblica» (1978- aveva elevato alla dignità car-
giungere La Vignau ed entrare 1984); direttore di «Analecta dinalizia; ed egli domandò di
— l’11 settembre 1941 — nella Biblica» (dal 1980). non ricevere l’ordinazione epi-
Compagnia di Gesù. Era stato decano della Fa- scopale.
Aveva emesso i primi voti il coltà biblica (1969-1975) — Dal 10 al 16 febbraio 2008 I funerali del vescovo Franco Croci
15 novembre 1944 ed era poi quando era Rettore il confra- aveva predicato gli esercizi spi-
stato ordinato sacerdote il 25
luglio 1954 ad Enghien, in Bel-
tello e futuro cardinale Carlo
Maria Martini, di cui era stato
rituali quaresimali a Papa Rat-
zinger e alla Curia romana sul Esempio di fedeltà
e sensibilità ecclesiale
gio, dal vescovo Henri Du- professore — e rettore, dal 1984 tema «Accogliamo Cristo no-
pont, ausiliare di Lille. al 1990, succedendo al gesuita stro sommo sacerdote».
Aveva conseguito la licenza belga Maurice Gilbert. Il 6 ottobre 2008, alla XII as-
in Lettere alla Sorbona (1945- Uomo di grande esperienza, semblea generale ordinaria del

«L’
1946), mentre insegnava greco Vanhoye aveva svolto anche al- Sinodo dei vescovi, dedicata amabilità la «sensibilità ecclesiale, unita uomo sollecito e aperto al dia-
classico allo scolasticato gesui- tre attività accademiche: tra alla Parola di Dio, era interve- del tratto ad uno spiccato senso del do- logo, un prete sereno e con-
ta di Yzeure (1946-1947), e poi queste, la direzione di una de- nuto — dopo il rabbino Shear cordiale e vere», abbia permesso al ve- tento del proprio sacerdozio,
quelle in Filosofia scolastica al- cina di tesi per la Pontificia Yashuv Cohen — per presenta- sincero» scovo Croci «di svolgere con un officiale di Curia fedele e
lo scolasticato gesuita di Vals- università Gregoriana e l’inse- re il citato documento della di monsignor Franco Croci scrupolosa fedeltà le mansio- docile».
pré-le Puy (1947-1950) e in Teo- gnamento nello stesso ateneo e Pontificia Commissione Bibli- «nei rapporti umani, la sua ni a lui affidate», ha rimarcato Quindi, ha detto ancora Fi-
logia allo scolasticato gesuita nell’istituto Ecclesia Mater ca su Il popolo ebraico e le sue Sacre mitezza e accoglienza, la pro- che alla preghiera dei presenti loni, «dopo tre decenni passa-
di Enghien in Belgio (1951- della Pontificia università La- Scritture nella Bibbia cristiana. fonda fede che animava ogni si univa «spiritualmente» Pa- ti al servizio della Segreteria
1955). Al Pontificio Istituto Bi- teranense. Era stato inoltre Dal 2013 risiedeva nella co- sua azione, l’amore al Papa e pa Francesco, che nell’affidar- di Stato, dove aveva maturato
blico aveva conseguito la licen- membro, e presidente nel 1995, munità di San Pietro Canisio a alla Chiesa» sono stati ricor- ne «l’anima alla misericordia anche una singolare esperien-
za in Sacra Scrittura (1956- della Studiorum Novi Testa- Roma, presso la Curia genera- dati dal cardinale Fernando del Padre celeste», ha espres- za in ambito amministrativo
1958) e — dopo aver emesso a menti Societas (Snts), realtà lizia della Compagnia di Gesù, Filoni durante la celebrazione so «le sue condoglianze ai fa- ed economico», nel 1999 mon-
Roma gli ultimi voti religiosi il internazionale e interconfes- dove sono ospitati i religiosi delle esequie del vescovo che miliari e a quanti lo hanno co- signor Croci era stato «nomi-
2 febbraio 1959 — aveva portato sionale; e membro dell’Asso- anziani e malati. fu segretario della Prefettura nosciuto e stimato». nato segretario della Prefettu-
a termine il dottorato, sempre ciation Catholique Francaise Nell’ambito della Curia ro- degli affari economici della Nel ricostruire la biografia ra degli affari economici della
in Sacra Scrittura, con uno stu- pour l’Étude de la Bible (Ac- mana era stato consultore della Santa Sede dal 1999 al 2007. Il del vescovo titolare di Poten- Santa Sede e successivamente
dio sulla Lettera agli Ebrei feb) fin dalla fondazione. Ave- Congregazione per la dottrina Gran maestro dell’ordine za Picena, morto novantu- elevato all’episcopato. In se-
(1961-1963). Tra il 1959 e il 1962 va partecipato ai congressi di della fede, della Congregazio- equestre del Santo Sepolcro nenne «dopo una lunga ma- guito gli fu affidato l’incarico
aveva anche insegnato greco questi due sodalizi, come pure ne per l’educazione cattolica e di Gerusalemme le ha presie- lattia vissuta con incrollabile di vice-presidente dell’Ufficio
classico ed esegesi del Nuovo al Colloquium Biblicum Lova- del Pontificio Consiglio per la dute all’altare della Cattedra fede e fiducioso abbandono al del lavoro della Sede apostoli-
della basilica di San Pietro ieri Signore», il cardinale Filoni ca». E, ha aggiunto, «nella
pomeriggio, giovedì 29 lu- ha spiegato che monsignor sua sollecitudine pastorale, ha
glio, all’indomani della morte Croci «ha vissuto per ben 60 svolto altresì un generoso mi-
del presule — che era Gran anni come ministro del Signo- nistero presso l’Ordine eque-
Cappella papale per le esequie priore della Luogotenenza
dell’Italia centrale dell’ordine
re, prima a Crema e poi, per
oltre cinquant’anni, al servi-
stre del Santo Sepolcro, come
Gran priore per la Luogote-
gerosolimitano — avvenuta a zio della Santa Sede». Infatti, nenza dell’Italia centrale, mo-
Notificazione Roma mercoledì 28. «dopo gli studi alla Gregoria- strandosi pastore di singolare
Insieme con il porporato na, come alunno del collegio caratura spirituale e capace di
Sabato 31 luglio 2021, alle ore 11, all’Altare * * * hanno concelebrato una deci- Capranica, di cui divenne an- quelle finezze della carità, ti-
della Cattedra della Basilica di San Pietro, Coloro che, in conformità al Motu Proprio na di vescovi, tra i quali gli ar- che vicerettore, nel 1968 Paolo piche di quanti hanno preso
avranno luogo le Esequie del Signor Cardina- Pontificalis Domus, fanno parte della Cappella civescovi Edgar Peña Parra, VI l’aveva chiamato per lavo- sul serio il Vangelo».
le Albert Vanhoye, S.I., del Titolo di Santa Pontificia e intendono partecipare al Sacro Ri- sostituto della Segreteria di rare in Segreteria di Stato». In conclusione, l’invito ri-
Maria della Mercede e Sant’Adriano a Villa to, indossando il proprio abito corale comple- Stato, e Paul Richard Galla- A Roma, ha proseguito il volto ai presenti dal celebran-
Albani. to, sono pregati di trovarsi per le ore 10.30 gher, segretario per i Rapporti celebrante, egli «visse inten- te «a ringraziare il Signore per
La Liturgia Esequiale sarà celebrata dal Sig. presso l’Altare della Cattedra per occupare il con gli Stati, e numerosi sa- samente il suo sacerdozio, la- il dono che ha fatto alla Chie-
Cardinale Leonardo Sandri, Vice decano del posto che sarà loro indicato. cerdoti. Il Gran magistero era vorando con stile diligente e sa, attraverso l’opera, il gene-
Collegio Cardinalizio, insieme con gli Em.mi rappresentato dal Governato- metodico, e con quel tratto af- roso e zelante ministero, la te-
Signori Cardinali. Città del Vaticano, 30 luglio 2021 re generale, ambasciatore fabile e gentile, con cui si ca- stimonianza e la persona» del
I Signori Cardinali, che desiderano concele- Leonardo Visconti di Modro- ratterizzò anche il suo ap- vescovo Croci: «Il bene che
brare vorranno trovarsi alle ore 10.30 nella sa- Per mandato del Santo Padre ne, dal tesoriere, Saverio Pe- prezzato servizio di economo egli ha profuso nel cuore di
grestia della Basilica di San Pietro per indos- trillo, e dal cerimoniere, mon- alla Pontifica Accademia ec- molti, non solo costituisce un
sare le vesti sacre, portando con sé la mitra Monsignor Guido Marini signor Fortunato Frezza. clesiastica», ove «rimase per caro ricordo di cui fare grata
bianca damascata. Maestro delle Celebrazioni Liturgiche All’omelia il cardinale cele- trent’anni, benvoluto dagli memoria, ma rimane come se-
Pontificie brante, nel sottolineare come alunni che vedevano in lui un me che porta frutto».