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R.Corvò et al.
dall’esecuzione della TBI si manifestano effet- efficacia in termini di “engraftment” sono state
ti tardivi come la cataratta, sterilità, deficit dimostrate in molti studi e la tecnica non è dis-
cognitivi, ritardo di crescita e disfunzioni simile da quella ampiamente adottata nel pas-
ormono-correlate: questi effetti radio-indotti sato (TBI mieloablativa frazionata). Pertanto,
sono molto frequenti nel caso di pazienti nell'ambito dei programmi di condizionamento
pediatrici sottoposti a TBI. non mieloablativi la TBI in singola dose 2 Gy
Recentemente le ricerche cliniche e tecnolo- è attualmente considerata lo standard terapeu-
giche in radioterapia onco-ematologica sono tico.4 Dati pre-clinici ottenuti presso la
state prevalentemente orientate all’esplorazio- Stanford University hanno confermato l'ipote-
ne di nuove modalità (TBI sub-mieloablativa, si iniziale che un condizionamento non mie-
Total Lymphoid Irradiation -TLI, Total loablativo al trapianto di midollo mediante
Marrow Irradiation -TMI) mirate a contenere Total Lymphoid Irradiation (TLI), con l'asso-
la tossicità radio-indotta (TBI a basso dosag- ciazione di infusione di siero globulinico anti-
gio, TLI) o a concentrare la dose radiante solo linfocitario (ATG), fosse in grado di avere un
su volumi bersaglio pre-definiti (TMI) ridu- ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo
cendo l’erogazione di dosi potenzialmente della Graft-versus-Host Disease (GVHD)
dannose ad organi critici. mediante lo sbilanciamento delle sotto-catego-
rie di linfociti T periferici in favore dei linfoci-
ti T regolatori soppressori (in maniera specifi-
Total lymphoid irradiation ca i linfociti T CD3+NK1.1+ o CD3+DX5+). La
conferma in campo clinico dei dati sperimenta-
Nell’ultima decade sono stati sviluppati li ha portato all'impiego dell’integrazione TLI
diversi programmi di condizionamento non- - ATG per ottenere un efficace.”engraftment”
mieloablativo al trapianto allogenico, conte- del donatore con ridotta GVHD acuta. Nel
nenti diversi chemioterapici e diverse combi- modello animale la somministrazione della
nazioni chemio-radioterapiche. Dal punto di TLI con frazionamento 80 cGy per 10 sedute
vista radioterapico la principale novità rispetto (dose totale 8 Gy) in associazione a 5 dosi di
al contesto mieloablativo "standard" è stata ATG nel condizionamento di pazienti affetti da
l'introduzione nella pratica clinica della Total leucemia o linfoma ha comportato la riduzione
Body Irradiation (TLI) non-mieloablativa a dell’incidenza della GvHD acuta al 4%.5,6 In
basse dosi (2 Gy). Le esperienze pionieristiche questa strategia la TLI favorisce la massima
del Fred Hutchinson Cancer Research Center proliferazione nel ricevente di un subset di cel-
di Seattle in ambito di immunologia dei tra- lule radioresistenti NK-T: queste cellule sono
pianti ed il trasferimento di tali conoscenze dal la fonte di produzione nello stesso ricevente di
modello animale all'uomo hanno consentito il Interleukina-4 (IL-4) che in sequenza tempora-
rapido affermarsi di questa modalità di condi- le induce un’ulteriore produzione di IL-4 nelle
zionamento. Il razionale, rispetto alla TBI mie- cellule T-CD4+ del donatore. Questo processo
loablativa, è incentrato sul fatto che il principa- può essere mediato dallo sviluppo di cellule T
le obiettivo terapeutico della TBI in frazione che presentano il profilo di un’aumentata
singola di 2 Gy è l'immunosoppressione del secrezione di citochina Th2. Pertanto ripetute
ricevente. L'effetto si ottiene per la spiccata somministrazioni di basse dosi di TLI (80
radiosensibilità dei linfociti nel loro comples- cGy) mirate spazialmente alle stazioni linfono-
so, con induzione di apoptosi anche dopo dosi dali sopra e sottodiaframmatiche e alla milza
basse. La fattibilità della procedura e la sua amplificherebbero l’azione di quelle cellule
NK-T implicate nell’inibizione della secrezio- che sono identificati per non ricevere la dose di
ne da parte di cellule T-CD4+ o T-CD8+ di cito- radioterapia sono i cristallini, l’encefalo, i pol-
chine che nel processo della GvHD acuta cau- moni, il fegato i reni e il cuore. Studi prelimi-
sano danno all’intestino, al fegato e alla cute. nari eseguiti con tomoterapia elicoidale hanno
Dopo TLI rimarrebbe invece inalterata l’azio- permesso di ottenere una riduzione di 1.3-4.5
ne di Graft vs Leukemia indotta dalle cellule volte della dose somministrata agli organi a
CD8+ del donatore. Solo 2 pazienti su 37 sotto- rischio rispetto alla TBI standard (vedi Figura
posti a TLI presso la Stanford University 1). Inoltre con la tomoterapia elicoidale viene
hanno evidenziato GvHD acuta; la reazione migliorata la conformità della dose ai target
Graft vs Tumor si è evidenziata in tutti i pre-definiti e migliore è anche l’omogeneità
pazienti irradiati.6 della dose somministrata. La tomoterapia eli-
coidale è la più moderna e sofisticata tecnica di
radioterapia a fasci esterni, chiamata con que-
Intensity modulated-total marrow irradiation sto acronimo perché unisce la tecnologia di
radioterapia ad intensità modulata (IMRT) con
Mediante moderni acceleratori lineari dotati la tecnica della tomografia computerizzata spi-
di accessori tecnologici per eseguire trattamen- rale:9,10 il trattamento radiante viene erogato in
ti ad intensità modulata o mediante la tomote- modalità elicoidale grazie al movimento rota-
rapia elicoidale è possibile oggi eseguire irra- zionale del “gantry” con il concomitante movi-
diazioni focalizzate al volume bersaglio (cavità mento longitudinale del lettino porta–paziente;
midollari) evitando l’irradiazione degli organi a la tomoterapia è inoltre dotata di un sistema
rischio limitrofi.7,8 Questa tecnica, chiamata: guidato dall’immagine (Image-Guided-
Intensity-Modulated Total Marrow Irradiation System- IGRT), completamente integrato, che
(IM-TMI), vede come organi bersaglio permette una corretta registrazione del paziente
(Clinical Target Volume-CTV) le sedi ossee mediante la valutazione diretta di immagini
dove attiva è la produzione di cellule ematopo- volumetriche ricavata da una TC ad alto voltag-
ietiche (cranio, mandibola, sterno, coste, verte- gio incorporata nell’attrezzatura. La sorgente di
bre, ali iliache, teste femorali e 1/3 superiore rilevazione della Tomoterapia è un acceleratore
delle diafisi dei femori). Gli organi a rischio lineare che emette fotoni X da 6 Mv posto su un
gantry circolare simile ad uno scanner TC, 3. Corvò R, Lamparelli T, Bruno S et al. Low-dose fractio-
nated total body irradiation adversely affects prognosis of
ruota in sincronia con i movimenti longitudina- patients with leukemia receiving an HLA-matched UD-
BMT. Bone Marrow Transplantation 2002;30:717-23.
li continui del lettino porta-paziente creando un 4. Maris MB, Sandmaier BM, Storer BE et al. Allogenic
fascio ad intensità modulata con andamento eli- hemopoietic cell transplantation after fludarabine and 2
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coidale che viene modulato da un collimatore mantle cell lymphoma. Blood 2004;104:3535-42.
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gico è inoltre possibile con acceleratore lineare cell transplantation. Blood Cells, Molecules and Disease
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dedicato o con tomoterapia elicoidale sommini- 6 Lowsky R, Takashashi T, Liu P et al. Protective conditio-
ning for acute graft versus host disease. New Engl J Med
strare simultanei supplementi di dose 2005;353:1321-31.
(Simultaneous integrated Boost- SIB) ad aree 7 Wong JY, Liu A, Schultheiss T et al. Targeted total mar-
row irradiation using 3-D image-guided tomographic
sedi di un elevato carico di cellule clonogene intensity modulated radiation therapy: an alternative to
maligne. standard total body irradiation. Biol Blood Marrow
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A. Rambaldi
Tabella 1. Studi clinici controllati di confronto fra regimi di condizionamento mieloablativi contenenti TBI o Busulfano orale.
Blaise et al. 1992/2001 101 AML, CR1 16% vs. 27% 58% vs. 44 57% vs. 36%
33 (14-49) Malattia precoce p=0.06 p<0.05 p<0.05
Ringden et al.1994 167 AL, NHL, CML malattie 9% vs. 28% 76% vs. 62% Uguale
36 (10-54) precoci e avanzate: p=0.006 p<0.002
Clift et al. 1994 142 CML 6% vs. 4% Equal a 3 anni 71% vs. 68%
37 malattia precoce a 3 anni
Devergie et al. 1995 120 CML 29% vs. 38% Uguale Uguale
36 malattia precoce p=0.44
condizionamento con BuCy si è registrato una risultati hanno confermato che mentre nei
sopravvivenza lievemente inferiore (del 10%, pazienti di età inferiore a 40 anni la disponibi-
non significativa). L’incidenza di complicanze lità di un donatore si associava a un evidente
tardive è stata simile anche se con un rischio vantaggio in termini di sopravvivenza (con
maggiore di cataratta per i pazienti trattati con l’eccezione dei pazienti con malattia con cario-
TBI e di alopecia per i pazienti trattati con tipo favorevole), nei pazienti di età superiore a
BuCy.3 Pertanto, come mostrato in Tabella 1, il 40 anni tale beneficio era perso.4 L’analisi ha
confronto tra questi due regimi di condiziona- evidenziato che la perdita del beneficio asso-
mento non ha permesso di evidenziare un sicu- ciato al trapianto era causata interamente dal-
ro vantaggio/svantaggio per uno di questi pro- l’incremento della mortalità trapiantologica nei
grammi che rimangono a tutt’oggi da conside- pazienti appartenenti a questa fascia di età. Per
rare lo standard di riferimento almeno per i questo motivo, negli ultimi 10 anni si sono svi-
pazienti affetti da leucemia acuta e di età infe- luppatti molti programmi di condizionamento
riore ai 40 anni. non mieloablativi in cui il prevalente effetto
Tuttavia, non può essere dimenticato che le antileucemico della procedura era affidato
gravi tossicità correlate a questi regimi di con- all’effetto Graft versus Leukemia. Tuttavia
dizionamento hanno sostanzialmente limitato dopo un grande entusiasmo iniziale, almeno per
l’applicabilità complessiva di questi schemi quanto riguarda le leucemia acute, è divenuto
terapeutici ai soli pazienti più giovani e con progressivamente evidente che che tali regimi
buone condizioni di performance. A questo pro- di condizionamento si associano ad un rischio
posito, i gruppi cooperatore di Belgio e Olanda assai più elevato di recidiva di malattia.
(Hovon) in collaborazione con quello svizzere Pertanto, per i pazienti di età compresa fra i 40
(SAKK) hanno recentemente pubblicato i risul- e i 65 anni il beneficio fornito dai regimi di
tati di un’analisi donor/no-donor condotta in condizionamento non mieloablativi è oggi
pazienti con AML in prima remissione. Tali posto fortemente in dubbio.
Shaghnessy et al. 2002 Neoplasie ematologiche 30 HLA id sib 28% (1 anno) 52%
Martino et al. 2002 AML (17) MDS (20) 37 HLA id sib and MUD 5% (1 anno)
Blaise et al. 2005 AML 33 HLA id sib and MUD 9% (2 anni) 79%
Shimoni et al. 2006 AML, MDS 26 HLA id sib and MUD 8% (20 mesi) 48%
Chae et al. 2007 Neoplasie ematologiche 40 HLA id sib and MUD 10% 87%
Andersson et al. 2008 AML, MDS 148 HLA id sib and MUD 17% 78%
schemi di condizionamento.
Regimi di condizionamento a ridotta tossicità
In conclusione il regime di condizionamento
che precede il trapianto di cellule staminali
Per questo motivo più recentemente molti emopoitiche rimane un punto cruciale nella
ricercatori hanno cercato di sviluppare pro- strategia terapeutica di questa procedura. Il
grammi di condizionamento che, ancorché potenziale mieloablativo di tali programmi
meglio tollerati rispetto ai convenzionali pro- rimane rimane ancora oggi un presupposto
tocolli Cy-TBI o BuCy2, ritenessero tutto o fondamentale per il successo della procedura
gran parte del potenziale mieloablativo di que- in molti casi ed in particolare per le leucemie
sti ultimi. Ciò ha portato allo sviluppo del con- acute. Nuove strategie e nuove combinazioni
cetto di programmi a ridotta tossicità piuttosto di farmaci sembrano promettere ulteriori pro-
che di ridotta intensità. Capofila di questi pro- gressi sia in termini di efficacia che di minore
tocolli è senz’altro quello basato sulla associa- tossicità. Studi clinici controllati sono in corso
zione della formulazione endovenosa di busul- e potranno fornire la verifica di queste ipotesi.
fano (0.8 mg/kg/ ogni 6 ore per 4 giorni) con la
fludarabina (30 mg/m2/die per 4 giorni).
Questo programma si caratterizza per l’intatto Bibliografia
potere mieloablativo del busulfano che, asso- 1. Clift RA, Buckner CD, Thomas ED, Bensinger WI,
ciato alla minore tossicità della fludarabina Bowden R, Bryant E, et al. Marrow transplantation for
chronic myeloid leukemia: a randomized study compa-
rispetto alla ciclofosfamide, risulta essere soli- ring cyclophosphamide and total body irradiation with
busulfan and cyclophosphamide. Blood 1994;84:2036-
tamente molto meglio tollerato. La riduzione 43.
dell’attività antileucemica complessiva sembra 2. Blaise D, Maraninchi D, Michallet M, Reiffers J, Jouet
JP, Milpied N, et al. Long-term follow-up of a randomi-
modesta mentre i primi risultati (ancorché pro- zed trial comparing the combination of cyclophosphami-
de with total body irradiation or busulfan as conditioning
venienti da piccoli studi retrospettivi o di fase regimen for patients receiving HLA-identical marrow
II), sembrano indicare una significativa ridu- grafts for acute myeloblastic leukemia in first complete
remission. Blood 2001;97:3669-71.
zione della mortalità trapiantologica. Il risulta- 3. Socie G, Clift RA, Blaise D, Devergie A, Ringden O,
Martin PJ, et al. Busulfan plus cyclophosphamide com-
to netto sembra essere associato ad un signifi- pared with total-body irradiation plus cyclophosphamide
before marrow transplantation for myeloid leukemia:
cativo incremento della sopravvivenza com- long-term follow-up of 4 randomized studies. Blood
plessiva.5-8 La Tabella 2 riassume alcuni degli 2001;98:3569-74.
4. Cornelissen JJ, van Putten WL, Verdonck LF, Theobald
studi fino ad ora condotti con questo o simili M, Jacky E, Daenen SM, et al. Results of a
Programma Regionale
Trapianti di Cellule Staminali
e Terapie Cellulari,
Regione Calabria;
Centro Unico Regionale
Trapianti di Midollo Osseo e
Terapie Cellulari Alberto Neri A B S T R A C T
Azienda Ospedaliera”Bianchi
Melacrino Morelli”, Reggio
Le nuove conoscenze sull’immunobiologia dei trapianti hanno portato a una
Calabria, Italy
rapida evoluzione nel disegno dei regimi di condizionamento negli ultimi quin-
dici anni. Dopo una prima fase principalmente orientata alla riduzione della tos-
sicità e all’estensione dei criteri di eleggibilità al trapianto con‘impiego di pro-
grammi non mieloablativi, i nuovi condizionamenti puntano ad ottenere un
effetto mieloablativo mantenendo una bassa tossicità. L’ottimizzazione, basata
su dati di farmacocinetica, dell’uso dei chemioterapici immunosoppressori tra-
dizionali, come la ciclofosfamide, e l’utilizzo degli analoghi della purina, come
la fludarabina, sono strategici per ottenere tale risultato. Anche se i risultati pre-
liminari di alcuni studi sono promettenti, nella pratica clinica la misurazione dei
parametri cinetici della ciclofosfamide ha un’utilità ancora marginale. La fluda-
rabina invece, in associazione con farmaci mieloablativi, sta offendo le miglio-
ri opportunità sia per quanto riguarda i trapianti da donatore familiare sia per
quelli da donatore alternativo.
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P. Iacopino et al.
sola o in associazione con altri chemioterapi- CY (1200 mg/m2) e ATG (15 mg/kg) ha pro-
ci).20 Dopo la somministrazione endovenosa di dotto risultati eccellenti in bambini di età infe-
dosi standard (25-30 mg/m2, in infusione di 30 riore ai 15 anni, affetti da aplasia midollare.23
minuti per 5 giorni), si raggiunge una concen-
trazione plasmatica di F-ara-A di circa 3 Interazioni farmacologiche
µmol/L alla fine della prima infusione, con un Numerosi studi in vitro e in vivo hanno
ampio volume di distribuzione tissutale (44-96 dimostrato che la FLU ha un effetto sinergico
l/m2). Al quinto giorno i livelli plasmatici o additivo, quando impiegata in combinazione
aumentano di un fattore 2 (4,8 µmol/L) senza con molti farmaci (CY, ara-C, melfalan, busul-
evidenza di accumulo in cicli successivi. La fano, idarubicina, anticorpi monoclonali, G-
curva cinetica di eliminazione della F-ara-A è CSF). Ad esempio, è noto che la FLU modula
di tipo lineare con andamento trifasico. il metabolismo cellulare dell’ara-C, potenzian-
L’emivita iniziale è di circa 5 minuti, l’inter- done l’effetto antileucemico attraverso l’accu-
media di 1-2 ore, la finale di circa 20 ore. La mulo di Ara-CTP.41 Altre associazioni sono,
F-ara-A viene eliminata prevalentemente per invece, particolarmente tossiche. Quella con la
via renale, anche mediante processi di escre- pentostatina determina un rischio inaccettabile
zione e secrezione che coinvolgono l’azione di danno polmonare severo.18,19
delle hNTs delle cellule dell’epitelio renale.21
In vitro si lega poco alle proteine plasmatiche Pazienti sottoposti a trapianto
(<20%).
La FLU e gli altri analoghi delle purine ini-
Anche se esiste un certo grado di variabilità
biscono i meccanismi di riparazione del danno
individuale, la concentrazione della F-ara-ATP
del DNA indotto dagli agenti alchilanti, senza
nelle cellule leucemiche raggiunge il picco di
aumentarne la tossicità clinica.25 Per tale moti-
20 µmol/L alla terza-quarta ora e declina
vo, la combinazione di un analogo delle purine
monofasicamente con un t/2 di 15-23 ore.
con un alchilante è frequentemente impiegata
Considerato il picco plasmatico della F-ara-A,
per ottenere l’attecchimento del trapianto con
è evidente la tendenza all’accumulo nelle cel-
una limitata tossicità extramidollare. Le dosi
lule target. E’ stata inoltre dimostrata una cor- utilizzate nei vari regimi di condizionamento
relazione lineare fra i livelli plasmatici di F- sono variabili (120-250 mg/m2) e sono sommi-
ara-A e di F-ara-ATP intracellulare. nistrate in 4-5 giorni in infusione endovenosa
di 30 minuti.26-28 È stata impiegata con succes-
Pazienti pediatrici so anche la somministrazione per via orale.29 Il
Gli studi di farmacocinetica sono scarsi e profilo farmacocinetico sembra simile a quello
riguardano bambini affetti da leucemie refrat- descritto nei pazienti che ricevono una che-
tarie o tumori solidi.34 Il farmaco è tuttavia lar- mioterapia convenzionale. In particolare, non
gamente impiegato con lo stesso dosaggio uti- sono state riscontrate variazioni farmacocineti-
lizzato negli adulti, sia negli schemi di terapia che indotte dal busulfano, farmaco spesso
convenzionale sia nel condizionamento pre- associato alla FLU in regimi mieloablativi o
trapianto. In particolare, una recente rivaluta- RIC.30 È importante notare che i regimi mieloa-
zione dell’EBMT Paediatric Working Party ha blativi che includono FLU e busulfano, con
riportato che la FLU fa parte di quasi tutti i quest’ultimo agente utilizzato per via endove-
regimi non mieloablativi impiegati nei bambi- nosa o per via orale, con aggiustamento della
ni.22 È importante rilevare, inoltre, che un regi- dose, hanno una tossicità tale da consentirne
me di condizionamento con FLU (120 mg/m2), l’applicazione anche nei pazienti anziani.30,30
Una complicanza tipica del trapianto alloge- FLU inibisce nei mononucleati del sangue
nico, specie se eseguito con regimi di condi- periferico il signal transducers and activator
zionamento intensivi e da donatore non fami- proteins 1 (STAT1), ma non gli altri compo-
liare, è la microangiopatia trombotica.32 nenti della famiglia degli STAT. Recente-
Contrariamente alle attese, la microangiopatia mente, tuttavia, è stato precisato che la FLU
non è diminuita con l’uso di condizionamenti a produce un alterato rapporto STAT1-
intensità ridotta comprendenti la FLU, forse a alfa/STAT1-beta e che l’interferone gamma ha
causa del fatto che le cellule endoteliali sono un effetto sinergico nel promuovere l’apopto-
uno specifico target per la tossicità del farma- si.40 Nishioka et al.41 hanno sottolineato il pos-
co, mediato dalle CTL alloreattive.33 sibile ruolo del blocco del nuclear factor κB
(NF-κB), fattore di trascrizione in grado di
Effetti immunologici regolare l’espressione di molti geni coinvolti
La FLU inibisce la risposta proliferativa dei nella regolazione del ciclo cellulare e nell’ini-
linfociti ai mitogeni e agli alloantigeni.34 bizione dell’apoptosi. Il blocco di NF-κB, fra
L’effetto antiproliferativo e citotossico è pre- l’altro, comporta l’arresto della produzione di
valentemente diretto contro le cellule CD4+ e citochine infiammatorie.
CD8+, che si dimostrano più sensibili alla FLU Che gli effetti della FLU non siano solo
rispetto alle cellule CD20+. Nei pazienti con dipendenti dalla linfopenia e che debba essere
malattie linfoproliferative, infatti, i linfociti T considerato un farmaco in qualche modo
si riducono del 90% dopo un singolo ciclo di immunomodulatore, deriva anche da alcune
FLU, mentre la riduzione delle cellule B è di osservazioni cliniche. Per esempio, la riportata
circa il 50%.35 Tutto ciò indica una preferenzia- possibile insorgenza di anemia emolitica
le citotossicità verso i linfociti T che è respon- autoimmune potrebbe essere indicativa di uno
sabile dell’immunosoppressione e ha effetto squilibrio indotto dalla FLU fra le cellule B e
sinergico con l’ATG e l’alemtuzumab nel pro- le sottopopolazioni di cellule T. Un altro esem-
muovere l’attecchimento di CD34+, T-deplete pio è la possibile insorgenza di GVHD dopo
in vivo o ex vivo, aploidentiche.36,37 C’è contro- trasfusione di sangue nei pazienti che ricevono
versia su quale delle due popolazioni cellulari FLU in programmi di chemioterapia conven-
T sia più sensibile all’apoptosi indotta dal far- zionale. Questa complicanza potrebbe essere il
maco. Comunque, dopo esposizione ex vivo risultato dell’inibizione selettiva della capacità
alla FLU, è stata osservata un’ampia variabili- dei pazienti di eliminare le cellule alloreattive
tà dell’accumulo intracellulare di F-ara-ATP dei donatori di sangue.
sia nei CD4+ (10,5 volte) sia nei CD8+ (12,5 Nell’ambito del trapianto l’azione immuo-
volte) dei soggetti avviati al trapianto, rispetto modulante della FLU potrebbe influenzare le
a quella osservata nei soggetti normali (rispet- APC e i monociti o avere un effetto polarizzan-
tivamente, 1,6 e 1,9 volte). La quantificazione te sui linfociti Th1 e Th2, producendo come
dell’accumulo ex vivo, perciò, potrebbe costi- risultato finale la riduzione dell’incidenza
tuire uno strumento per prevedere la sensibili- della GVHD acuta. In effetti, mentre nell’uo-
tà e/o la tossicità alla FLU in vivo.38 mo i dati sull’incidenza della GVHD acuta
È stato riportato che la FLU è in grado influi- sono non univoci, nei modelli animali è stata
re sulla produzione di numerose citochine e provata la capacità del farmaco di ridurre la
può sinergizzare con l’azione di alcune mole- GVHD e mantenere o, perfino, aumentare l’ef-
cole immunoregolatorie come l’interferone. fetto GVM, tanto da suggerirne l’impiego sia
Frank et al.39 hanno per primi dimostrato che la come profilassi sia come terapia della
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l’individualizzazione della posologia. Meno 12. Yule SM, Price L, Cole M, et al. Cyclophosphamide
complicato è, invece, l’aggiustamento delle metabolism in children with Fanconi’s anaemia. Bone
Marrow Transplant 1999;24:123-8.
dosi dei farmaci impiegati in associazione con 13. Yule SM, Price L, McMahon AD, et al. Cyclo-
phosphamide metabolism in children with non-
la CY, come il busulfano.45 Hodgkin’s lymphoma. Clin Cancer Res 2004;10:455-60.
Un approccio alternativo per diminuire la 14. Iwai T, Tomita Y, Okano S, et al. Regulatory roles of
NKT cells in the induction and maintenance of cyclopho-
tossicità della CY è di ridurne in tutti i pazien- sphamide-induced tolerance. J Immunol 2006;177:8400-