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MI CHIAMO YAMELY J. BRAVO L.

Avevo aperto i miei occhi al mondo in Venezuela che possiede una geografia molto varia
ed è una nazione di grandi ricchezze naturali, spiagge, pianure, montagne. Il clima è molto
diverso tra un luogo e l’altro, l’economia del paese si fonda su una riserva di Petrolio che é
la maggiore risorsa della nazione.

Abitavo a Caracas che è la capitale e la città più popolosa del Venezuela. Caracas è
situata vicino alla costa (Porto di La Guaira), a un’altitudine superiore agli 800 metri sul
livello del mare, possiede un clima temperato e gradevole. Il clima è di carattere tropicale
con una stagione secca, chiamata estate, che va da dicembre a maggio, ed una delle
piogge chiamata invece inverno, che occupa i restanti mesi dell'anno e che è
caratterizzata da violenti ma brevi acquazzoni giornalieri.

La nostra lingua è lo spagnolo e la seconda lingua è l’inglese. fin da piccola mi vestivo con
vestiti leggeri. La cucina del Venezuela è molto varia, ricca di influssi spagnoli. La bevanda
più consumata è la birra, i vini sono di scarsa qualità a differenza dell’Italia.

La mia giovinezza è trascorsa in fretta prima con la famiglia (quattro fratelli di cui tre
femmine e un maschio) e poi rimanendo solo con mia sorella più piccola non sposata, con
gli studi in “Amministrazione” da finire, e poi la passione per il ballo che per me era una
delle cose più importanti, già da quando avevo 7 anni. Nel mio paese si ballano spesso
salsa, merengue, bachata poi a dicembre abbiamo anche una musica chiamata Gaita che
si suona con il tamburo, il furruco è un russatore, come la cuica ma con l'asta esterna,
somiglia alla zambomba spagnola, la chitarra, il cuatro, strumenti di corda tipici del mio
paese con questa musica si balla da Agosto fino a Gennaio; identifica i mesi prima e dopo
del Natale per questo motivo andavo spesso con i miei amici in discoteca o ci trovavamo
in un bar, per entrare non si paga niente, si paga solo la consumazioni dentro il locale. E
cosi la mia vita procedeva.

Quando ero una ragazza di circa diciotto anni sognavo, che un giorno sarei potuta
conoscere un altro paese, mi piaceva l’America, magari sentire come era la neve che
vedevo nei film; avevo quella curiosità giovanile di imparare altre culture, altre abitudini,
altri modi di vivere che pensavo potessero esistere nell’altra parte del mondo, che vedevo
cosi lontano sul mappamondo, senza pensarne che quel giorno sarebbe arrivato nell’ anno
2003.

Continuavo a lottare ogni giorno con il mio paese e i suoi cambiamenti politici, culturali,
economici, crescevo, mi sviluppavo come donna cercando di capire quello che Dio voleva
da me, che cosa dovevo fare per questa società, per la mia via, per tutto.

Non trovavo risposte logiche alle mie domande però un giorno arrivarono, come una bella
magia sotto forma di gocce di amore.

Un giorno per volere del destino, è venuta a trovarci nel mio paese per vacanza un’amica
venezuelana Marisabel che abita in Toscana e che si era sposata con Mimmo lui è
italiano, con loro chi sarebbe diventato mio marito.
Mi innamorai di lui soltanto vedendolo una volta, l’incontro è stato come se una freccia ci
avesse attraversato i nostri corpi. Ho pensato: “Sarà stato San Valentino o gli Angeli dei
Cieli.”

In due mesi abbiamo deciso che dovevo partire del Venezuela per radicarmi in Italia e cosi
senza pensarci tanto ho preso le mie valigie carica di speranza per condividere la mia vita
con una persona speciale e, sicura che questa decisione era la più saggia per il nostro
futuro insieme, ho lasciato cosi i miei cari, i miei amici, il mio paese.

Lui non era tanto sicuro come sono stata Io perché prima di tutto dovevo decidere se mi
poteva piacere risiedere in Italia in un paese piccolo come Vighizzolo visto che ero nata e
abitavo in una grande metropoli come è Caracas.

Credo nei miracoli che succedendo ogni giorno nella nostra vita in questo modo è iniziata
la mia nuova vita tirando avanti cosi come sempre ho detto “un giorno alla volta”.

Ero sicura che Dio mi avrebbe accompagnato in questa avventura. Mi sono capitate fin da
quando ero sull’aereo cose molto belle, era la mia prima volta che facevo un viaggio tanto
lontano da casa.

Dal primo istante del mio arrivo ho percepito tanta armonia e pace in questa terra. Io non
facevo nemmeno fatica a comunicare con gli altri anche se non sapevo dire mezza parola
in italiano, tutte le persone sono state molto carine con me: i suoi genitori e tutta la sua
famiglia mi hanno subito accolto, non ho avuto niente da dire in negativo in questo primo
incontro.

Dal primo istante mi è piaciuto il cibo che assomiglia tanto a quello che si mangia da noi.
Nel dicembre di quel anno siamo andati in Svizzera con la coppia di amici, coloro che ci
hanno fatti conoscere, ho visto e sentito la neve è stata l’esperienza più bella, che fortuna
in quel momento ho pensato che i sogni diventano realtà.

Non mi é piaciuta la Svizzera perché in confronto con l’Italia i giovani hanno molta libertà,
non mi è sembrato che hanno molto il senso della famiglia e le persone che ho incontrato
sono state poco affettuose e amabili. Per fortuna l’ultimo dell’anno siamo andati in un
Ristorante Spagnolo e lì ci siamo sentiti come in famiglia.

E’ arrivato il 2004, dovevamo fare il matrimonio in chiesa in meno di quattro mesi dal mio
arrivo, perché purtroppo scadeva il permesso di soggiorno e i preparativi erano per
quindici persone perché la mia famiglia non poteva essere presente.

La mia vita continua fra la mia nuova famiglia che mi h’accolto, gli studi dell’italiano i
rapporti con gli amici che cominciano a svilupparsi.

Sono molto felice e serena i miei amici sono di tutti i posti del mondo: Italia, Argentina,
Guatemala, Svizzera, Ecuador, Repubblica Dominicana. Mai potevo pensare che in
questa vita potevo avere l’opportunità di conoscere cosi tante persone diverse.
A Novembre di quel anno sono ritornata al mio paese, dovevo sistemare tutto quello che
avevo lasciato: i conti in banca, i documenti ecc., ma non mi sentivo bene fino a quando
l’aereo è atterrato in terra venezuelana, prima per la mancanza dal mio marito e poi
perché in poco tempo mi ero abituata al rispetto, alla tranquillità, alla pulizia delle strade,
all’ordine, che prevale in Italia, senza pensare alla vita frenetica che si respira soprattutto
al Nord, dove tutti che si lamentano; mi piacerebbe che gli italiani potessero anche per un
attimo andare nei paesi sudamericani e fare un confronto con la realtà che c’è e la povertà
che si vive cosi da vicino e prendere coscienza ogni giorno del valore di quello che offre
l’Italia.

Mi sono capitate tante cose buone e meno buone, gli affetti famigliari sono più uniti che
mai ma ho fatto anche un gruppo grande e bellissimo di amici simile a quello che avevo in
Venezuela, sto studiando la lingua per esprimermi meglio e per sentirmi bene con me
stessa.

Ho “compiuto” ormai quattro anni di vita in Italia e mi sento molto bene ad essere venuta
qui a vivere, anzi mi sento come a casa mia anche se mi manca il mio paese perché lì
sono le mie radici, la mia famiglia di origine, i miei cari, tutto quello che sono, anche se
posso dire che qui ho trovato una bella famiglia, l’amicizia e i miei sogni fatti realtà.

L’unica cosa che mi dispiace è di non potere avere figli per la malattia che ha bussato alla
mia porta la Sclerosi Multipla in più ho un adenoma ipofisario per questa cura non riesco a
portare a termine la gravidanza, però sono convita che la felicità si trova in qualunque
posto dove uno si trova, avendo la fede in Dio, in se stessi, nell’Universo che ti offre tutto
quello che hai e che avrai bisogno, innanzitutto mi dispiace tanto la lontananza con mio
paese e di essere consapevole che se succede qualunque cosa con i miei cari, devo
prendere un aereo e fare tante ore, ci vogliono circa 10 ore lunghe, dico questo perché
mia sorellina è morta all’improvviso il 04 junio 2007 lasciando tutta la famiglia un enorme
vuoto e mia madre da sola, senza la sua presenza di tutti giorni.

Comunque sia, continuo a credere che il miracolo esiste come una bella magia sotto
forma di gocce di amore dipende soltanto da noi prenderlo e farlo una realtà nella nostra
vita.
Yamely
IO,DIO E GLI ANGELI

Questo non lo scrivo per convincervi del vostro rapporto con la Fede o per cercare di
cambiarlo.

E’ l’esempio della mia vita spirituale, il percorso che mi ha convinto che senza Dio e gli
Angeli Io non sono niente e nessuno,e non vado da nessuna parte!

Gli Angeli sono essere celesti che stanno aspettando….aspettando che noi chiediamo
Loro aiuto. Le nostre richieste saranno accolte come campanellini chiamati “Scie di
Speranza”.

Niente nella vita è per caso: ci sono delle volte che,come se niente fosse,appaiono le
risposte alle nostre preghiere. Questo lo chiamo”Le risposte degli Angeli”. Uno deve
mettersi in comunicazione con Loro perché Loro non vengono da noi senza il nostro
permesso. Hanno bisogno di essere chiamati. Questo lo chiamo “Libero Arbitrio”.

Quando si presentano ostacoli da affrontare, Io penso ”Sapere che posso,credere che


potrò”. Bisogna abbandonare la paura,tirarla fuori da noi, dipingersi il viso col colore della
Speranza ed entrare al futuro col cuore. Questo lo chiamo “Coraggio fatto Canzone”.

Alla fine, quando ogni giorno che passa ricevi benefici e regali dal cielo attraverso
l’appoggio dei tuoi familiari,degli amici o delle persone che mai avresti pensato che
avrebbero potuto fare qualcosa per te, dalle persone che ti stanno accanto perché
svolgono un semplice lavoro o un lavoro sociale….non dimenticarti mai di ringraziare Dio e
gli Angeli. Nella gioia,nella sofferenza, nel dolore anche per le piccole cose non
dimenticarti mai di essere Loro grato, perché tutto,un giorno,ritornerà a te come bollicine
positive che ti daranno una nuova ragione di esistere.
Questo lo chiamo “Scambio d’Amore”….

Dio e gli Angeli vi Benedicano sempre.


Yamely

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