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Tecnica di arrampicata
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Premessa
Il termine “arrampicare” possiede nell’alpinismo attuale, un significato quanto
mai ampio, comprendendo modi assai differenti di procedere su pendii o
pareti, in alta montagna o in falesia, in arrampicata libera o nella tecnicissima
arrampicata artificiale
Il metodo di avvicinarsi all’arrampicata in ogni caso può essere ricondotto a
due atteggiamenti fondamentali:
L’arrampicata vista come l’evoluzione della pratica escursionistica, ed in
quest’ottica si può parlare di una esigenza di approfondimento della montagna
Oppure come attività fine a se stessa, per il piacere di salire pareti verticali e
sempre più difficili, non necessariamente in montagna, e qui possiamo dire
che è l’aspetto ludico e sportivo a prevalere
In ogni caso “sapere arrampicare” cioè muoversi sul verticale con cognizione
e tecnica rappresenta la prima e più importante sicurezza che l’alpinista deve
possedere
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Tecnica di Arrampicata in Roccia
• Per tecnica di arrampicata intendiamo quell’insieme di
posizioni e movimenti, frutto dell’esperienza di grandi
arrampicatori, che ci permettono di superare con il minore
dispendio di energie possibile, pareti di roccia di sempre
maggiori difficoltà
• Apprendere queste tecniche però non è sufficiente, non
dobbiamo dimenticare che arrampicare non è solo mero
movimento fisico, ma un’attività molto complessa che
attinge a tutti i livelli del corpo e della mente
• In sostanza possiamo affermare che arrampicare è una
attività naturale ma che va affinata costantemente non solo
dal punto di vista fisico, allenamento muscolare, ma anche
da quello mentale e psicologico
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Tecnica di Base
Fissiamo a questo punto alcuni concetti che stanno alla base della
tecnica di arrampicata su roccia
Per innalzarsi su una struttura rocciosa a prescindere dalle difficoltà,
è possibile farlo sfruttando con mani e piedi le asperità che la stessa
presenta
Arrampicare dal punto di vista puramente motorio si può considerare
come un’alternanza di fasi Statiche e fasi Dinamiche
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Fasi Statiche
Sono le posizioni di Riposo o di Equilibrio, cioè l’assetto che in
funzione della verticalità e degli appigli e appoggi della parete il
corpo assume in modo tale da permettere di mantenere la posizione
con il minore sforzo possibile
Fasi Dinamiche
Ciascuna fase è costituita da una sequenza di movimenti che
permettono di passare da una posizione di equilibrio a quella
successiva
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Baricentro
Punto di applicazione della Forza-Peso di un corpo; in particolare
nel corpo umano lo si fa coincidere all’incirca con il centro del
bacino. Nella posizione di riposo il baricentro deve trovarsi lungo
la verticale dell’appiglio sul quale esercitiamo la trazione, oppure
lungo la risultanza delle forze applicate ai punti di trazione
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Durante le fasi
dell’arrampicata è di
fondamentale importanza
“sentire il baricentro”
Che significa adattare alla
conformazione della parete e
quindi alla disposizione sulla
stessa di appigli ed appoggi,
il proprio corpo, ottenendo
quella condizione di
equilibrio al concorso della
quale è soggetto prioritario il
baricentro
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Uso dei Piedi
I piedi nell’arrampicata svolgono una funzione pari a quella delle
mani e delle braccia, è perciò di fondamentale importanza sviluppare
la percezione dei piedi e del loro posizionamento sugli appoggi
I piedi oltre a svolgere la funzione di sostenere il corpo, con la loro
posizione ne influenzano sensibilmente le postura generale
I piedi si usano principalmente con la parte anteriore della scarpetta,
e le posizioni si possono riassumere in:
Frontale
Interna, nella zona mediale
Laterale, sia interna che esterna
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Frontale Interna Laterale
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Oltre alla posizione dei piedi anzidetta, la scarpetta o lo scarpone in
funzione degli appoggi e della conformazione della parete si usano
in tre differenti modi:
In Appoggio
Il piede spinge dall’alto verso il basso, il corpo si sposta e si
avvicina parete per ricercare l’equilibrio ottimale sulla verticalità
dei piedi
In Aderenza
Si sfrutta al massimo l’attrito della suola sulla parete, più il bacino
si allontana dalla parete più aumenta la capacità di tenuta dei piedi
Ad Incastro
L’incastro dei piedi è una tecnica che trova riscontro solo in alcuni
casi, come la salita di strette e lisce fessure 12
Appoggio Aderenza
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Incastro
Arti Superiori – Mani -
In Trazione
In Spinta
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La varietà degli appigli che possono essere sfruttati è pressoché
infinita, ma in pratica si possono dividere in:
Orizzontali
Verticali
Rovesci
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Movimenti Fondamentali della
Progressione in Roccia
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Progressione Fondamentale
Quando il terreno diventa più ripido e verticale, la progressione più
vantaggiosa e sicura è rappresentata da quella definita “omologa”
cioè basata sul movimento separato delle mani da quello dei piedi
favorendo l’azione di spinta delle gambe e l’apprendimento del
alternarsi delle fasi statiche da quelle dinamiche dell’arrampicata
Le Posizioni Base
Sono distinguibili 4 posizioni base vantaggiose in termine di
equilibrio e distribuzione dei pesi,differenziate tra loro dalla
posizione di partenza:
Con due appoggi
Con Bilanciamento
Con Spaccata
Con Sfalsata
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Con due appoggi
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Con Spaccata
Gambe distese e piedi
posizionati su appoggi distanti,
che possono anche non essere
sulla stessa linea, in tale caso, il
peso dell’arrampicatore grava
maggiormente sul piede più
basso, questa distinzione ci farà
capire quale piede sarà più
conveniente muovere come
primo passo
La posizione delle mani e delle
braccia, più o meno raccolte e
distanti tra loro, varia in funzione
della verticalità della parete e
dalla disposizione degli appigli
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Con Sfalsata
Posizione dove una gamba è
distesa mentre l’altra si trova
completamente raccolta al fine di
utilizzare un appoggio molto alto,
situato tra ginocchio e anca
Questa posizione permette lo
sfruttamento ottimale di appoggi
molto distanti tra loro
Il primo movimento di
progressione sarà quello di
abbassare il piede più alto
posizionandolo nel “passo
intermedio” e terminando
l’esercizio sempre con la gamba in
sfalsata
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Quinta Posizione
Precedentemente abbiamo
analizzato quelle che sono le
posizioni più vantaggiose, esistono
però ulteriori varianti non altrettanto
favorevoli, ma che in alcuni casi non
si può fare a meno di utilizzare
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Ricapitoliamo ora alcune regole sono comuni ai diversi tipi di
progressione che abbiamo appena osservato
Dalla posizione di partenza:
1. Spostare braccia e piedi una alla volta, cercando appigli e
appoggi in funzione della loro posizione e non della loro
grandezza, evitando che il corpo rimanga aderente alla parete
2. Spostare il bacino verso l’esterno prima di iniziare il movimento
3. Fare almeno un piccolo passo intermedio per vincere la forza di
inerzia
4. Effettuare un movimento lento e continuo, ci si ferma raggiunta
nuovamente la successiva posizione di equilibrio
5. Spostare il peso del corpo sull’appoggio solo dopo che questo è
stato correttamente caricato
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Sostituzione
Si parla di Sostituzione, quando non possiamo posizionare il bacino
e quindi il nostro baricentro, sulla verticale di un solo piede, ma
dobbiamo tuttavia progredire spostando il piede opposto
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Progressioni Particolari
Oltre alle
progressioni appena
viste, ne esistono altre
che richiedono una
tecnica particolare di
arrampicata dettata
dalla struttura
rocciosa stessa
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Progressione in Dulfer
Tipica progressione basata sulla opposizione tra la trazione delle
braccia e la pressione dei piedi
Solitamente richiede buona forza fisica, ma spesso è l’unico
modo per affrontare tratti di parete dove gli unici appigli siano
costituiti da lame, scaglie o fessure
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Progressione ad incastro
Le fessure spesso
presenti nella roccia,
se con bordi
particolarmente
regolari e lisci
richiedono per essere
salite, la progressione
ad incastro
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Solitamente si incastrano mani e piedi facendo svolgere a loro la
maggiore parte del gravoso lavoro, ma esistono anche fessure che
richiedono l’incastro delle sole dita delle mani e piedi in aderenza
o di braccia e gambe
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Conformazioni Rocciose
Parete Camino 34
Diedro
Spigolo
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Fessura
Placca
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Val più la pratica della grammatica!
Fine
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