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La competenza infermieristica nella gestione

della terapia anticoagulante


Giorgia Baldessarelli
Dichiarazione

La sottoscritta BALDESSARELLI GIORGIA

ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg.


Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,

dichiara

che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di


finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in
campo sanitario.

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della terapia anticoagulante
Giorgia Baldessarelli
Obiettivi della terapia anticoagulante

La terapia anticoagulante costituisce un


trattamento per la
Prevenzione

Cura
delle malattie tromboemboliche e della
patologia vascolare in genere.

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Due modalità di profilassi del TEV

a) profilassi indiscriminata per tutti i pazienti


appartenenti a un determinato gruppo di rischio
procedurale;
b) si valuta il rischio tromboembolico nel singolo paziente
in base:
• al rischio associato alla condizione morbosa;
• a fattori predisponenti individuali;
• alle procedure a cui il paziente è sottoposto.
UN MODELLO IDEALE
Inquadra i pazienti in categorie di rischio.
Esclude i pazienti per i quali la profilassi non presenta un
rapporto rischio-beneficio favorevole.
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Assesment del rischio tromboembolico

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Cura in …
FIBRILLAZIONE ATRIALE associata e non a valvulopatia, FA di recente
insorgenza in prospettiva di CVE
TRATTAMENTO IMA con un aumentato rischio tromboembolico (ampia area
acinetica, trombosi murale, storia di embolismo e FA)
TROMBOEMBOLISMO ARTERIOSO a tempo indefinito
TRATTAMENTO DELLA TROMBOSI VENOSA PROFONDA E DELL’EMBOLIA
POLMONARE E PROFILASSI DELLE RECIDIVE
IMPIANTO DI PROTESI CARDIACHE
ICTUS
MALATTIE VALVOLARI CARDIACHE associata a presenza di fibrillazione atriale,
dilatazione dell’atrio sinistro
TROMBOSI CARDIACA ENDOCAVITARIA
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Approccio terapeutico: eparina
Farmaco Via di somm.ne Dosaggi Controlli Vantaggi Svantaggi
Eparina non Ev effetto immediato 1. Bolo iniziale PTT È più Via di
frazionata Raggiunge range in 60’ 80 UI /kg Piastrine controllabile somministrazione
Emivita breve 60/90’ oppure Creatinina l’effetto ev utilizzabile solo
5000UI Emoglobina dosaggio PTT/ durante il ricovero
2. infusione rischio
continua Riconoscere emorragico
18 UI/kg/h segni di
(NaCl 250ml + anemizzazione Protamina
eparina come antidoto
25000UI) sec
PTT
Eparine Sottocute Ogni 12h e/o PTT biodisponibilità possibili ematomi in
frazionate emivita più lunga 24h Piastrine più elevata sede iniezione
basso peso somministrazioni ogni 12- Ogni 24h Creatinina
molecolare 24 ore Emoglobina cinetica piastrinopenia
Clexane prevedibile indotta da eparina
Calciparina Riconoscere
Fondaparinux segni di Attenzione ai
anemizzazione soggetti in
insufficienza renale

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Approccio terapeutico: eparina
Farmaco Dosaggio Modalità di somm.ne Controlli
Enoxaparina 100mg/kg
sodica Utilizzabile con clearance
creatinina superiore a 30 ml/min
(clexane) • Monosmministrazione nella Monitorare PLT, PTT
profilassi tromboembolica funzionalita renale
Eparina calcica Indicata nei casi di insufficienza emoglobina
renale • Ogni 12 h nel programma di e riconoscere segni di
(calciparina) Dosaggio PTT dopo 6 ore se terapia anticoagulante emorragia e anemizzazione
viene effettuata eparina ogni 12
h e programmazione del
dosaggio per la
somministrazione successiva

Fondaparinux utilizzata nei dosaggi da 1.5/2.5 monosomministrazione • non determina una


mg nella profilassi tvp periferiche giornaliera modificazione di aPTT, PT
(arixtra) superficiali. emivita lunga (17-20 ore) • raramente induce
I dosaggi superiori sono trombocitopenia da
terapeutici per anticoagulazione eparina
• funzionalità renale
perché è eliminato
interamente per via
renale

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Approccio terapeutico: TAO
DURATA EFFETTO PICCO AZIONE
WARFARIN (COUMADIN) 36-72h 4-5h
ACECUMAROLO (SINTROM) 36-48h 1.5-2h

Gli AVK sono farmaci ad


azione indiretta, che
agiscono come
anticoagulanti
abbassando i livelli
funzionali delle proteine
pro-coagulanti vitamina
K-dipendenti

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Approccio terapeutico: NAO
DABIGATRAN (Pradaxa) RIVAROXABAN (Xarelto) APIXABAN (Eliquis)
Inibitore diretto della Inibitore orale diretto del Inibitore orale diretto del
MECCANISMO D’AZIONE trombina fattore X attivato fattore X attivato

TEMPI AL PICCO 3h 3h 3h

EMIVITA (ore) 12-17 5-13 9-14

ELIMINAZIONE Renale 80 % 2/3 epatica, 1/3 renale

Per la prevenzione di ictus e tromboembolismo


sistemico in soggetti con fibrillazione atriale (FA)
non valvolare e con uno o più fattori di rischio:
• insufficienza cardiaca congestizia;
• ipertensione;
• età > 75 anni;
• diabete mellito;
• pregresso ictus o attacco ischemico transitorio.

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Switch tra i vari tipi di terapia anticoagulanti

NAO -- TAO:: Iniziare TAO 3 giorni (filtrato glomerulare ≥50) o 2 giorni (filtrato
-->> TAO
glomerulare 30-49 ml/min) prima di sospendere il NAO.

NAO -- molecolare: STOP NAO, 24 ore DOPO


-->> terapia con eparine a basso peso molecolare:
Somministrare eparina sottocute.

TAO -- NAO:: STOP TAO, Raggiungere INR di 2 iniziare la prima dose di NAO.
-->> NAO

EBPM -- NAO:: STOP EPARINA Assumere NAO 2 ore prima della dose prevista di
-->> NAO
EBPM.

EPARINA NON FRAZIONATA --> NAO:: NAO somministrata subito dopo aver sospeso
--> NAO
l’eparina.

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Switch tra i vari tipi di terapia anticoagulanti

DA EBPM A TAO se la terapia viene iniziata per fa: al raggiungimento del


range di INR tra 2 e 3 sospensione dell’eparina

in caso di embolia polmonare: raggiungimento del range di


INR tra 2 e 3 e sospensione dell’eparina dopo 48h

OPPURE

dopo almeno 5 giorni dall’inizio del trattamento


anticoagulante con coumadin

EBPM: STOP per 48h di terapia con warfarin, SE PT a livelli di normalità


DA TAO A EBPM:
si introduce eparina.

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Il successo di una terapia efficace e sicura parte
dall’educazione alla terapia anticoagulante da
parte di personale sanitario esperto e dalla
compliance del paziente.

Prima di iniziare qualsiasi trattamento vanno


spiegati quali sono i rischi e benefici della terapia:
va concordata con il paziente la terapia migliore
da seguire.

La condivisione ed il consenso del paziente sulla


scelta terapeutica motiva maggiormente la
compliance..
compliance
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Corretto utilizzo
EPARINA S/C TAO NAO
Escludere la presenza di controindicazioni • Gravidanza
assolute e valutare le altre maggiori • Recenti emorragie maggiori
• Non compliance del paziente
• Emorragie gastrointestinali/ ulcera peptica attiva
Ipertensione arteriosa non controllata
• Gravidanza (escluso periodo di controindicazione
Piastrinopenia
assoluta)
(min 50000)
• Alcolismo grave
insufficienza renale
• Grave insufficienza epatica
grave
• Malformazioni vascolari che possono causare
significative emorragie
• Coagulopatie
• Recenti interventi chirurgici o traumi occhio o sistema
nervoso centrale
• Gravi emorragie in terapia anticoagulante
• Grave patologia neoplastica a rischio sanguinamento

Valutare il grado di cooperazione del paziente si si si

Definire il range terapeutico si: PTT per calciparina si no

Deve essere consapevole dell’obiettivo del


trattamento con farmaci anticoagulanti la durata
Si si si
della terapia a breve termine (3-6 mesi) o a lungo
termine (a vita);

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EPARINA SC TAO NAO
Esami ematici prima di iniziare • test coagulativi di base (PT, PTT)
trattamento • emocromo completo con piastrine
• sideremia (per accertare una eventuale condizione di anemia
microcitica sideropenica)
• transaminasi, gamma-GT, bilirubina, colinesterasi (come valutazione
della funzionalità epatica)
• creatinina, uricemia (come valutazione della funzionalità renale)

test di gravidanza

Esami ematici periodici Monitorare PLT, PTT, INR frequenti controlli periodici per
funzionalità renale, indagare l’aumento del
emoglobina emoglobina PLT e rischio emorragico con
altre indagini per - esami renali ogni 3/6
Riconoscere segni di valutare e mesi o in ogni
emorragia e riconoscere segni situazione che possa
anemizzazione di emorragia influenzare la
creatinina
- esami epatici e
monitorare i livelli di
emoglobina ogni 12
mesi

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EPARINA SC TAO NAO
Educare Valutare: Concordare l’ora ideale DABIGATRAN
all’assunzione per l’assunzione della Assumere ogni 12h concordando con il
della dose del – la compliance del terapia tenendo conto: paziente l’orario per migliorare l’aderenza al
farmaco paziente nella piano terapeutico . Non interferisce con i pasti.
gestione e auto – il farmaco è Attenzione a non danneggiare o aprire la
somministrazione monosomministrazi capsula perché aumenta la biodisponibilità .
della terapia one
eparinica RIVAROXABAN
– sempre alla stessa Monosomministrazione 15 o 20mg /die ogni
– impedimenti fisici ora del giorno 24h a stomaco pieno.
mentali sensoriali
e la necessità di – lontano dai pasti nel APIXABAN
attivare figure di pomeriggio o alla Bisomministrazione 2.5 mg o 5 mg x2 ogni 12
riferimento/ sera h concordando con il paziente l’orario per dare
caregiver la possibilità di aderenza maggiore al piano
– in un orario che terapeutico. Non interferisce con i pasti.
– educare a una consenta di
corretta modificare il Per DABIGATRAN E APIXABAN
somministrazione dosaggio quando Se si dimentica una dose: recuperarla fino a 6
sc viene comunicato il h dopo, se dopo le 6 h la dose va saltata.
risultato inr Se si è assunta doppia dose: saltare la dose
successiva.
Per RIVAROXABAN Recuperarla fino a 12 h
dopo; se dopo le 12h la dose va saltata. Se si è
assunta doppia dose: continuare la terapia
senza modifiche.

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EPARINA SC TAO NAO
Interazione farmacologica Molte interazioni con farmaci Interazioni tra farmaci
attenzione ai farmaci da banco e a che alterano
prodotti erboristici che possono l’assorbimento dei NAO
aumentare o ridurre INR
non assumere acido acetilsalicilico
o altri farmaci antiaggreganti se
non espressamente su
prescrizione medica

Comportamenti alimentari Non necessari Raccomandare abitudini Non necessari


alimentari costanti evitando
accuratamente eccessi per quanto
riguarda l’assunzione sia di cibo
contenente vit k sia di bevande
che devono essere assunte con
moderazione

Programmare interventi Sospendere eparina a Utilizzare appropriati protocolli di La sospensione del


chirurgici sia maggiori che seconda dell’emivita riduzione o sospensione della farmaco viene valutata
minori del farmaco TAO, con sostituzione temporanea in base al rischio di
di eparina sanguinamento legato
all’intervento e al rischio
embolico del paziente a
sospensione terapia

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Interazioni farmacologiche
AMIODARONE Inibisce il metabolismo del warfarin aumentando l’INR
ANTIACIDI Inibiscono l’assorbimento del warfarin. Quando si usano in combinazione, assumere il warfarin almeno 2 ore prima
dell’antiacido o 4 ore dopo l’antiacido
ASPIRINA Basse dosi di aspirina potrebbero essere giustificate per alcune indicazioni cliniche per aggiungere effetti anticoagulanti. Un
prolungamento del tempo di protrombina potrebbe avvenire con alte dosi di aspirina (>3 grammi)
BARBITURICI Inducono il metabolismo del warfarin
CARBAMAZEPINE Induce il metabolismo del warfarin
CELECOXIB Può aumentare il rischio di sanguinamento
CEFALOSPORINE Interferiscono con la vitamina K con la produzione di batteri nell’intestino
CHOLESTYRAMINE Si lega al warfarin nell’intestino ed inibisce totalmente l’assorbimento del warfarin. Somm.re 2 ore prima o 6 ore dopo
CIMETIDINA Inibisce il metabolismo del warfarin
COLESTIPOLO Si lega al warfarin nell’intestino ed inibisce totalmente l’assorbimento del warfarin. Somm.re 2 ore prima o 6 ore dopo
CICLOSPORINE Inibiscono il warfarin ma non si conosce il meccanismo
DISULFURAM Inibisce il metabolismo del warfarin
ESTROGENI, CONTRACCETTIVI OS Producono fattori coagulanti. Aumentano il rischio di coaguli e riducono gli effetti del warfarin
GEMFIBROZIL Non si conosce il meccanismo dovuto a poca documentazione
EPARINA Prolunga il tempo di protrombina
INDOMETACINA Inibisce l’aggregazione piastrinica, incrementando il rischio di sanguinamento
IMIDAZOLO, FLUCONAZOLO, Inibiscono il metabolismo del warfarin aumentando l’INR
ITRACONAZOLO, KETOCONAZOLO
ISONIAZIDE Potrebbe inibire il metabolismo del warfarin, ma non si conosce il meccanismo
MACROLIDI Eritromicina inibisce due enzimi che degradano il warfarin causando significativo incremento dell’INR. Evitare se possibile, o
considerare una riduzione della dose del warfarin sopra il 25-50% durante l’assunzione di eritromicina
METRONIDAZOLO Inibisce il metabolismo del warfarin
OMEPRAZOLO Inibisce il metabolismo del warfarin
PENICILLINA Ha un piccolo effetto sull’INR
PHENYLBUTAZONE Inibisce il metabolismo del warfarin
FENOTOINA Inibisce il metabolismo del warfarin potenziando l’effetto del warfarin
PROPRANOLOL Non si conosce il meccanismo, usualmente insignificante
CHINIDINA Non si conosce il meccanismo
CHINOLONI Inibisce il meccanismo del warfarin, ma con esiti diversi. Evitare se possibile
RIFAMPINA Induce il metabolismo del warfarin
SUCRALFATO Altera l’assorbimento del warfarin
SULFAMETASSAZOLO Inibisce il metabolismo del warfarin
SULFINPYRAZONE Inibisce il metabolismo del warfarin, ha un effetto antipiastrinico
TETRACICLINE Interferiscono con la vitamina K producendo batteri nell’intestino
TRIMETHOPRIM-SULFAMETASSAZOLO Inibisce il metabolismo del warfarin
VITAMINA K Inibisce il warfarin
ANGELICA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
ANISE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
ARNICA FIORE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
ASAFOETIDA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
CELERY Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
CHAMOMILE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
CAVALLO CASTANO (chestnut) Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
FENUGREEK Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
RADICE DI LIQUERIZIA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
RADICE DI LOVAGE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
PREZZEMOLO Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
FIORE DELLA PASSIONE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
QUASSIA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
TRIFOGLIO ROSSO Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
RUTA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
TRIFOGLIO DOLCE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
VITAMINA E Inibisce attività della vitamina K, non tutti i pz hanno interazioni Aumenta INR
DONG QUAI Inibisce aggregazione piastrinica Aumenta INR e rischio di sanguinamento
FEVERFEW (poca febbre) Inibisce aggregazione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
AGLIO (garlic) Interrompe la sintesi di trombossano e la funzione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
ZENZERO (ginger) Interrompe la sintesi di trombossano e la funzione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
PIOPPO Contiene alta concentrazione di salicilato Aumenta rischio di sanguinamento
CORTECCIA DI SALICE Contiene alta concentrazione di salicilato Aumenta rischio di
DOLCE PRATO (meadosweet) Contiene alta concentrazione di salicilato Aumenta rischio di sanguinamento
OLIO MATTINA DI PRIMAVERA Riduce aggregazione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
GINKGO Riduce aggregazione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
PAPAIN Non si conosce il meccanismo Aumenta INR
GINSENG Non si conosce il meccanismo, in un case report riduce INR Riduce INR
TE’ VERDE Largo uso di tè interferisce con la vit. K Riduce INR
INTERVENTI CHE NON RICHIEDONO INTERVENTI A RISCHIO EMORRAGICO INTERVENTI A RISCHIO
LA SOSPENSIONE DI BASSO/MODERATO EMORRAGICO ELEVATO
ANTICOAUGULANTE
– Estrazioni dentali (fino a 3 denti) – Endoscopia con biopsia – Interventi con anestesia
impiantologia – Studio elettrofisiologico e spinale/epidurale
– Incisione di ascessi Cataratta o ablazione – Chirurgia toracica, addominale,
glaucoma – Angiografia ortopedica
– Endoscopia senza biopsia - – Impianto PMK ICD – Biopsia epatica e renale
chirurgia superficiale – Resezione della prostata
(dermatologia)

Eseguibili quando la concentrazione Interruzione almeno 24h prima. Interruzione 48h prima
plasmatica dei NAO è al minimo cioè Se in terapia con dabigatran e con Se in terapia con dabigatran e con
12 h dopo l’assunzione di dabigatran insufficienza renale, l’intervallo va insufficienza renale, l’intervallo va
apixaban prolungato prolungato
24h dopo rivoroxaban

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EPARINA SC TAO NAO
Informare sui rischi – emorragie minori (epistassi, menorragia, ematuria, emorragia gengivale ecc.)
connessi con tale terapia – emorragie maggiori: tutte gli eventi emorragici che richiedono un immediato
intervento e che si verifichino nelle seguenti sedi (indipendentemente dalla loro
entità) intracranici (con conferma TAC e/o RMN), oculari (con riduzione del visus),
articolari, retroperitoneali
Rischio emorragico Sospendere o diminuire il INR mosso con segni di A seconda del grado di
dosaggio sanguinamento: antidoto emorragia diverse strategie
vitamina K. terapeutiche
Se emorragie maggiori
vitamina k e Uman
complex. (infusione fi
fattore IX ,II, X del plasma
umano)

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Alcune riflessioni: compliance farmacologica

I NAO sono nati per semplificare la gestione dell’anticoagulazione e ovviare alla difficoltà
nella pratica clinica di assicurare una costante protezione (monitorata con INR stabili in
range) dovuta alle molteplici interazioni del warfarin o acenocumarolo con cibi e farmaci
in pazienti aderenti e complianti.

la mancanza di controlli periodici della coagulazione riduce la


possibilità di valutare il raggiungimento del corretto obiettivo
terapeutico, di personalizzare il grado di anticoagulazione e di
verificare il grado di adesione del paziente al trattamento
terapeutico.

Concordare con il paziente delle strategie come l’utilizzo di blister marcati con il
calendario, allarmi su orologi o cellulari coinvolgimento della famiglia per migliorare la
sua aderenza terapeutica.

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Alcune riflessioni: controllo del rischio emorragico

La breve emivita dei NAO è una condizione favorevole per il controllo del rischio
emorragico.
AUMENTO DEL RISCHIO EMORRAGICO in caso di:

1. insorgenza di insufficienza renale per una


diminuita escrezione renale del farmaco. Vi è
quindi la necessità di un periodico controllo della
clearance della creatinina, da misurare all’inizio
del trattamento, poi almeno ogni 3/6 mesi e in
condizioni cliniche che lascino prevedere un
declino o un deterioramento della funzionalità
renale (come ipovolemia, disidratazione, uso
concomitante di alcuni medicinali, ecc.). In caso
di clearance ai limiti può essere utile il dosaggio
quantitativo dei NAO.
2. insorgenza di insufficienza epatica I NAO sono di
norma controindicati in pazienti con malattie
epatiche associate a coagulopatia.

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Alcune riflessioni: assenza di antidoti

La breve emivita dei NAO è una condizione favorevole per affrontare un intervento
chirurgico o una emorragia in quanto la conclusione dell’effetto del farmaco è breve.

in caso di emergenza nelle prime ore dopo l’assunzione di un NAO,


può porsi la necessità di ristabilire rapidamente la coagulabilità, ma
per questi farmaci non esistono attualmente veri e propri antidoti e
procedure ben definite per invertire l’anticoagulazione in situazioni di
emergenza.

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EMORRAGIA PERICOLOSA PER
GRADO DI MODERATA
LIEVE LA VITA SANGUINAMENTI
EMORRAGIA GRAVE
MAGGIORI

sanguinamento fatale o
intracranico sintomatico,
riduzione hb di almeno 5g/dl,
trasfusione 4 unità di CE,
ipotensione che necessita di
farmaci inotropi ev.

• ritardare o sospendere temporaneamente


Misure
il farmaco × × ×
generali
• emostasi locale
• somministrazione di fluidi ed emoderivati
come supporto emodinamico
• infusione di piastrine se minori di
Misure 60.000/dl
× ×
aggiuntive • acido tranexamico come adiuvante
• per dabigatran somministrazione di
carbone entro due ore dall'assunzione e
emodialisi per mantenere attiva la diuresi
somministrazione di concentrato di complesso
protrombinico (PCC) alla posologia di 25-50
Misure
U/kg (possono essere somministrati una o due ×
emergenti
volte)

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Conclusioni

La scelta che il medico compie tra i vari anticoagulanti si basa sulle indicazioni e
controindicazioni della somministrazione del farmaco per una determinata patologia.

Il percorso terapeutico richiede un coinvolgimento attivo e collaborativo del paziente.

Si può avere aderenza terapeutica solamente quando il paziente viene informato e


accetta l’esistenza della malattia e le conseguenze legate alla terapia proposta.

Il paziente va informato ed educato all’assunzione o alla somministrazione della


terapia, alle interferenze tra la terapia anticoagulante e altri farmaci, alle interazioni
con cibi.

Il paziente va informato sui rischi connessi alla terapia anticoagulante perciò a porre
attenzione nel riconoscere eventuali segni e sintomi emorragici o altri eventi
tromboembolici.

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Bibliografia

• CHEST: Parenteral Anticoagulants: Antithrombotic Therapy and Prevention of Thrombosis, 9th ed:
American College of Chest Physicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines – 2012.
• CHEST: Oral Anticoagulant Therapy: Antithrombotic Therapy and Prevention of Thrombosis, 9th ed:
American College of Chest Physicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines – 2012.
• CHEST: Antithrombotic Therapy and Prevention of Thrombosis, 9th ed: American College of Chest
Physicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines – 2012.
• L’eparina: implicazioni diagnostiche, cliniche e terapeutiche. (F. D’Agostino, S.Brambilla,
G.Cambie’, D.Fugazza, L.Acquistapace, M.L. Nardella, T. Tondini, G.Sterza, S.Cerliani).
• Importanza dell’informazione al paziente in terapia con anticoagulante orale. (Infermieri: Mario
Bucciarelli, Isabella Cavazza e Rita Zaniboni).
• I nuovi anticoagulanti orali nella pratica della medicina generale. InfoFarma Numero 1, 2014.
• I nuovi anticoagulanti orali nella fibrillazione atriale non valvolare. Pacchetti Informativi sui
Farmaci n. 1 ottobre 2013.
• Anticoagulanti ed antiaggreganti: come antagonizzarli in caso di emergenza? ATI 14
Aggiornamento in anestesia e terapia intensiva – edizione di Medical Evidence, nr. 32 – Luglio
2010.
• I nuovi anticoagulanti orali. Come utilizzarli nella fibrillazione atriale e nel tromboembolismo
venoso. Paolo Colonna, Il Pensiero Scientifico Editore, maggio 2014.

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grazie per Giorgia
l’attenzione Baldessarelli

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