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DIRITTO

Licurgo

Struttura sociale di Sparta Le classi sociali a Sparta

La prima costituzione compare a Sparta tra il 900 e 800 a.C. e porta il nome del suo ideatore: costituzione
di Licurgo → contiene le regole per l’organizzazione delle norme della costituzione della polìs, in particolare
3 punti:
- è prevista una rigida divisione in classi
- il potere appartiene alla classe più elevata che ha il diritto di fare le leggi e amministrare la giustizia
- per i crimini più gravi le pene sono: condanna a morte o esilio
La costituzione di Licurgo imponeva una disciplina così severa e sacrifici così grandi, che non tutti si
mostrarono disposti ad accettarli.
Le leggi di Licurgo furono fatte osservare finché non diventarono consuetudine e formarono il costume del
popolo → la loro essenza era “il disprezzo del comodo e del piacevole”
Secondo queste leggi, i re dovevano sedere a coppia sul trono (uno sorveglia l’altro e della loro rivalità ne
approfitta il Senato per restare arbitro della situazione).
Sotto il Senato c’era l’Assemblea (aperta a tutti i cittadini dai trent’anni in su) → nominava, previa
approvazione del Senato, i cinque efori (ministri) per l’approvazione delle leggi.
Sparta non aveva un esercito, lo era → cittadini erano dei sudditi, non avevano il diritto di esercitare
l’industria né il commercio (dovevano riservarsi solo per la politica e per la guerra) → importazione era
vietata.
- si era liberi di scegliersi la moglie: chi ne sposava una poco atta alla riproduzione ne pagava una multa
- il marito era tenuto a tollerare l’infedeltà, se l’adultera la commetteva con un uomo più alto e forte di lui:
Licurgo disse che la gelosia in questi casi era ridicola e immorale.
Ai discepoli si insegnava solo a leggere e scrivere → l’unica evasione era il canto (proibito quello individuale
a beneficio di quello corale) → società basata sul gruppo (l’individuo non deve emergere)
L’educazione che Sparta impartiva ai giovani non consentiva di sviluppare tra loro dei musicisti → si
importavano dall’estero
Lo spartano continuava a vivere militarmente sotto le tende o in baracche fino ai 30 anni, si lavava poco e
doveva provvedersi il cibo da solo, rubando senza farsi scoprire → se dopo 23 anni di questa vita non era
ancora morto poteva tornare a casa e sposare. Il celibato era un delitto (lo si puniva obbligando chi vi
cadeva alla nudità anche d’inverno e al canto di un inno in cui riconosceva di aver disobbedito alla legge)
Fino a 60 anni si mangiava alla mensa pubblica, dove la dieta era rigorosa (importanza all’aspetto fisico)
Come tutti gli stati totalitari, Sparta ebbe la sua “cortina di ferro”: dentro di essa vivevano 300'000 servi di
30'000 schiavi.
Virtù per gli spartani = totale sottomissione alla legge e agli interessi della patria → quando partivano in
guerra il motto era uno “torna con lo scudo o su di esso” (scudo talmente pesante che per fuggire
bisognava gettarlo)
La forza centripeta di Sparta e i suoi eroici costumi, tennero Sparta in piedi più a lungo di Atene.
Vita spartana = vita senza lussi (società costruita per resistere al dolore)
Era una società basata su regole molto rigide → censura per non far arrivare nuove idee, per salvaguardare
la repubblica aristocratica (il cittadino era un soggetto passivo)

La vendetta privata nella società omerica

- La poesia era uno strumento fondamentale di trasmissione dei valori e di formazione delle nuove
generazioni nel rispetto di questi, e non un fatto ricreativo (es. Iliade) ed era un modello di vita (come
comportarsi per essere degli eroi)
- La cultura omerica era per definizione cultura di eroi, i quali erano uomini coraggiosi, che morivano per la
patria in battaglia ed era sommo onore
- Gli eroi erano incontrollabili nel manifestare le loro emozioni platealmente, infatti si gettavano spesso in
lacrime davanti al pubblico. Danno sfogo ad un dolore che ai nostri occhi è considerato “poco virile”.
Erano violenti e collerici. I loro valori erano differenti dai nostri, le loro azioni si basavano su motivazioni
meschine che erano inclini a coltivare narcisisticamente un amor proprio, quindi erano molto egoisti.
I loro costumi erano rozzi e feroci, uomini irresponsabili che non riflettevano sui vantaggi di una società
basata sulla collaborazione, ad assicurare la pace sociale (eroi come dei bambini)
- Eroe era colui che riusciva a raggiungere gli scopi che si era prefisso. Esso doveva avere forza fisica,
coraggio ed essere un buon oratore, in grado di convincere le persone. Anche la bellezza era una qualità
dell’eroe greco (importanza all’apparenza fisica)
- L’onore di chi subiva un torto diminuiva, mentre aumentava quello dell’offensore: la vendetta era un
dovere sociale, al quale chi voleva restare nel numero degli agathoi non poteva sottrarsi. Se il torto subito
era stato l’uccisione di un parente o di un amico, uccidere per vendetta l’assassino era inevitabile: in questo
modo un agathos mostrava di essere tale e faceva si che la sua famiglia non fosse disonorata.
Chi non si vendicava era un vile, un essere spregevole del quale nessuno, neppure le donne, poteva avere la
minima considerazione.
- La vendetta era garanzia dell’equilibrio sociale: permette di non venire declassati. Con la vendetta si
conferma il proprio stato sociale e di non far perdere onore alla propria famiglia.

Lo scudo di Achille

- Si cercò di limitare la vendetta privata con la poiné (riscatto, in un primo momento in natura, quindi in
denaro, che l’offensore faceva all’offeso, e che costui poteva liberamente accettare o respingere)
→ se veniva accettata colui che la riceveva otteneva solenne e pubblica soddisfazione del torto subito (con
una cerimonia pubblica) → doni, giuramento e sacrifici
- L’offeso con la poiné ha ricevuto la riparazione e può recedere dalla sua “ira”, che non è solo un
sentimento (anche espressione della sua nobiltà, del suo coraggio e della sua forza)
- Funzione sociale della poiné → chi la riceve non è più tenuto al dovere della vendetta: se ha rinunciato a
vendicarsi, è solo perché ha ricevuto una soddisfazione alternativa
- Nel mondo greco la poiné non venne accettata subito: inizialmente la vedevano come una sorta di
compromesso (pur salvando l’onore (timë) lasciava qualche dubbio sulla forza (bië) e il coraggio di chi
l’aveva accettata)
- Vediamo affermarsi nel mondo greco nuovi valori, ispirati a un’ottica di tipo collaborativo: in primo luogo il
desiderio di contribuire al bene comune, e con questo alla giustizia. Cambia anche il modo in cui viene
valutata l’accettazione della poiné.
Una volta scelta la via della poiné la scelta era definitiva: poiné alternativa alla vendetta
Venne introdotto un organo giurisdizionale (gerontes) chiamato a risolvere eventuali controversie.
Atene è caratterizzata da diversi cambiamenti sia riguardo agli ordinamenti politici che all’organizzazione
sociale.
VIII-VII sec. a.C. → organizzazione politica corrisponde a una repubblica aristocratica con le seguenti
caratteristiche:
Arconti (magistrati eletti Potere esecutivo e amministrativo - amministra la giustizia (arconte
dai nobili, al termine → → eponimo)
della loro carica entrano - guida l’esercito (arconte polemarco)
a far parte dell’areopago) - cura i riti religiosi (arconte basileus)
Areopago (assemblea → Potere di controllo sul governo e potere → - si occupa della tutela delle leggi
degli anziani) giudiziario - esercita l’attività giudiziaria
Ecclesia (assemblea del Potere consultivo Approva o respinge le decisioni degli
popolo) → → arconti
Include tutti gli Ateniesi
abili al servizio militare

Struttura sociale ad Atene (struttura verticale)


Eupatridi (nati da padre nobile) Membri delle più antiche famiglie Classe dominatrice, godevano dei diritti
(proprietari terrieri e guerrieri) civili e politici
Demiurgi Professionisti, artigiani, artisti, Plebei ricchi, godevano soltanto dei
commercianti,… diritti civili
Geomori Mezzadri, braccianti, piccoli proprietari Plebei poveri, che rischiavano la
schiavitù per debiti

La legislazione di Draconte

Le classi più deboli dopo essersi battute a lungo per eliminare i privilegi dei nobili, ottengono la loro prima
vittoria con la codificazione del diritto penale da parte dell’arconte Dracone (621 a.C.) → leggi scritte
→ certezza del diritto (no libero arbitrio, no interpretazione)
Legislazione di Dracone → origine del diritto penale:
- decreta definitivamente fine alla vendetta privata (non immediata)
- introduce pene severe per qualunque reato
- fissa principi ben precisi a garanzia dell’accusato
Pene diverse in base al tipo di omicidio: - omicidio volontario (pena di morte)
- omicidio involontario (esilio)
- omicidio legittimo (non punito → legittima difesa)
Popolo manifestava comunque il suo malcontento:
- demiurgi (plebei ricchi) rivendicavano i diritti politici
- geomeri (plebei poveri) volevano una distribuzione più giusta della ricchezza

Le riforme di Solone

594 a.C. → affidati pieni poteri per un anno all’arconte Solone con il compito di introdurre nuove leggi e
redigere una costituzione:
- cancella i debiti fondiari e le ipoteche
- abolisce la schiavitù per debiti e libera gli schiavi per debiti (armonia tra classi sociali)
- vieta il pegno sulla terra da cui il debitore trae il proprio sostentamento
- stabilisce le classi aperte e basate sul reddito fondiario (censo)
- rende tutti uguali davanti alla legge
- toglie ai nobili i terrenii usurpati allo Stato e li distribuisce ai contadini
Riforma di Solone si basa su una costituzione timocratica (prevedeva che il governo della città spettasse ai
cittadini più ricchi individuati in base al reddito agrario (censo))
Solone riforma anche il diritto di famiglia (distingue il matrimonio dal concubinaggio → posizioni diverse tra
figli legittimi e illegittimi)
Solone modifica il diritto di successione e consente di fare testamento anche a chi non ha figli maschi
→ cittadini non più discriminati per nascita ma secondo la ricchezza, erano comunque scontenti →
Pisistrato diventa per 30 anni tiranno di Atene (sperimenta tutte le forme di governo)
Pisistrato muore (510 a.C.) e lo succedono i figli (mal tollerati dagli Ateniesi che proclamano la repubblica)
508 a.C. → Clistene → riforma istituzionale partendo da un’organizzazione sociale basata sull’eliminazione
delle classi → Atene diventa una repubblica democratica:
- potere esercitato dal popolo (demo)
- tre poteri ora separati (legislativo, esecutivo, giudiziario)
Dopo Clistene → anni di guerre → con Pericle si torna a parlare di riforme sociali
Pericle → rende effettiva la partecipazione di tutti i cittadini alla vita dello Stato
Ad Atene democrazia e uguaglianza non erano generalizzate: applicate soltanto all’interno della polis e nei
confronti dei cittadini maschi (donne, stranieri e schiavi esclusi dalla vita politica)
Secondo una legge del 451 a.C. → cittadino era solo chi discendeva da genitori ateniesi (solo questi
potevano accedere all’assemblea del popolo (ecclesia)

La vendetta privata nelle città

VII sec. a.C. → rivoluzione profonda: si stabilì che l’inosservanza delle regole di comportamento
comunemente considerate vincolanti non fosse più sanzionata dalla esposizione alla vendetta, ma
dall’applicazione delle pene stabilite dalla città.
Questa rivoluzione venne attuata gradualmente e senza violenza, nel costante tentativo di conciliare
vecchio e nuovo e di imporre, del nuovo, solo ciò che la coscienza sociale poteva accettare senza traumi
eccessivi (la polis si limitò a statuire le regole di cui ci si poteva aspettare il rispetto).
Sistema della delega a uccidere = una volta accertato che la famiglia dell’ucciso non aveva già ricevuto una
poiné, la città omerica si ritirava e lasciava il passo ai parenti della vittima, che provvedevano
personalmente a uccidere l’omicida, come avevano fatto per secoli.
Il controllo della polis era solo un controllo sociale → nessun controllo esisteva sulle circostanze
dell’uccisione e sui modi in cui egli veniva ucciso dai parenti della vittima

La legge di Draconte tutela l’accusato: la nuova regola voleva che nessuno potesse essere ucciso senza una
precedente condanna di colpevolezza.
Con questa legge si creano degli organi di giustizia: organi giudicanti (incaricati di accertare se l’omicidio
era stato effettivamente commesso, di valutare il grado di colpevolezza dell’assassino e di irrogare la pena)
Gli organi giudicanti erano due: - tribunale dell’Areopago (giudicare gli omicidi premeditati)
- tribunale del Cinquantuno (giudicare tutti gli altri omicidi)
Draconte non aveva fatto alcun cenno all’esecuzione della sentenza: in questo settore nulla era multato.
La fine della vendetta privata non fu immediata. A un certo punto l’esecuzione della sentenza venne
affidata a organi pubblici, anche se la condanna dell’omicida era stata la conseguenza di un’azione privata
intentata dai familiari → se una persona viene condannata per omicidio su questa persona hanno potere
“le leggi e coloro che le amministrano”. Chi ha intentao l’azione avrà soltanto il diritto di assistere alla sua
esecuzione.
La forma più antica della pena di morte in Grecia era la lapidazione.

IL DIRITTO ROMANO

Il concetto di diritto si sviluppa presso i romani in modo diverso rispetto alla cultura greca: il diritto inteso
come produzione di regole di comportamento sociale, non è unicamente frutto del potere politico come lo
era presso le città-stato dell’antica Grecia (in cui c’era uno stretto legame tra diritto e politica)
Le fonti del diritto erano sia le norme politiche che le norme religiose.
Fonti = tutti gli atti o fatti capaci di innovare un ordinamento giuridico (espressione metaforica)
DIRITTO = IUS = organizzazione normativa complessa nella quale convivono fonti di natura diversa

Roma antica – monarchia

Corrisponde a quando Roma era un regno (753-509 a.C.)


Durante questo periodo il diritto corrisponde al Ius quiritium (diritto dei cittadini romani = diritto dei
quirites ed è composto da:
- antiche consuetudini non scritte la cui origine si perde nel tempo (usanze degli antenati) rielaborate
attraverso le interpretazioni dei sacerdoti
Lo Ius quiritium disciplinava solo la vita degli individui nella sfera famigliare, privata e patrimoniale.
Esempio: nel Ius quiritium troviamo i primi rudimenti del diritto di famiglia:
- matrimonio monogamico
- adulterio (punizione)
- divorzio (ripudio) → unicamente su richiesta del marito: - adulterio della moglie
- sottrazione delle chiavi della cantina
- aborto senza consenso del marito
- esclusi questi casi → moglie riceve ½ del patrimonio

Roma repubblicana (509-27 a.C.)

Conflitto politico-sociale tra patrizi e plebei: i patrizi godono di diritti politici, civili, ma anche di privilegi
economici.
Il diritto risulta essere oligarghico (riservato a pochi → sacerdoti hanno il compito di interpretare il diritto)
Leggi tramandate a memoria potevano essere modificate facilmente e interpretate per favorire gli interessi
dei patrizi → plebei rivendicano l’uguaglianza civile e politica e l’introduzione di leggi scritte per eliminare
l’arbitrio dei patrizi

La codificazione delle norme

451 a.C. → prima codificazione del diritto romano → legge delle XII tavole:
- eliminia l’arbitrio dei patrizi
- è garantita ai plebei la certezza del diritto e l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge

La legge delle XII tavole contiene soprattutto principi di diritto privato e di diritto penale.$
Nel campo del diritto civile vengono codificati alcuni principi fondamentali tra cui:
- la possibilità e la conseguente validità del contratto sulla base di un semplice accordo orale
- il privilegio del cittadino romano rispetto allo straniero riguardo al diritto di proprietà
- riguardo al diritto di successione viene riconosciuta la libertà di fare testamento e viene stabilito a quali
parenti e in quale ordine doveva essere spartita l’eredità nel caso in cui il defunto non avesse lasciato il
testamento
- per il diritto di famiglia, viene limitata la potestà del pater familias

Nel campo del diritto penale vale la legge del taglione (come i greci); per i Romani la vendetta era
un’esigenza molto sentita che sarà regolata dal diritto progressivamente.

- pesanti e crudeli sono le pene previste per i debitori insolventi


- vengono indicate le modalità dei giudizi
In sostanza le leggi erano conservatrici e favorevoli alle classi più abbienti.

Legge delle XII tavole è una codificazione parziale, che lascia ancora molto spazio alle consuetudini, alla
quale però si aggiungeranno diverse regole innovative ad opera delle interpretazioni dei giuristi

senatoconsulti Deliberazione del senato

leggi

Votate dall’assemblea del popolo


Ius
(formata da 9000 individui)
civile

A partire dalle XII tavole si diffonde sempre di più la lex (legge), il testo normativo che veniva proposto alle
assemblee del popolo dai magistrati e, dopo essere stato votato, passava al senato per essere ratificato e
quindi inviato di nuovo ai magistrati per l’esecuzione (es. legge Canuleia del 445 a.C.)

Oltre al Ius civile, il diritto romano sarà composto anche dallo Ius honorarium.
Ius honorarium = insieme di norme disposte dai magistrati romani, attraverso i propri editti per regolare i
casi concreti che non erano direttamente disciplinati dallo Ius civile

Compito dei magistrati non era quello di creare ius → il loro compito era di amministrare la giustizia civile
(decidere di proteggere una determinata posizione giuridica quando emettono la loro sentenza (Ius
honorarium)).
Vantaggi dei magistrati nell’amministrare la giustizia civile:
- permette di colmare le lacune di un corpus normativo inadeguato rispetto alla continua espansione della
società romana
- permette di introdurre dei cambiamenti che servono a impedire una rigida applicazione di norme che non
erano più accettabili nel nuovo contesto storico e politico
→ magistrati indirettamente finiscono per riconoscere nuovi diritti e dunque produrre nuovo ius
Ordinamento giuridico romano → sistema complesso che si è sviluppato attraverso un dialogo con il
proprio passato, senza fratture traumatiche
La figura del giurista

Civiltà precedenti → regole tramandate prima dai sacerdoti e poi dettate da chi deteneva il potere politico
Roma repubblicana → appare per la prima volta la figura del giurista
Le regole nascono da una conoscenza specifica di giuristi chiamati iuris prudentes (custodi del sapere
giuridico e contribuivano a far evolvere il diritto)
Diritto romano = diritto giurisprudenziale → le interpretazioni dei giuristi (responsa) erano delle opinioni
riguardo la possibile risoluzione di casi che presentavano interpretazioni controverse.

I tempi storici del diritto. L’età antica: “il diritto romano”

Le forme di diritto primitivo non hanno segnato in modo profondo la storia in quanto era formato da
consuetudini orali e da una ristretta influenza spaziale.
I giuristi romani contribuirono all’affinamento e all’approfondimento del diritto → estrapolarono tecniche
di analisi e modi di lettura per consolidare i concetti e le categorie

Le riflessioni dei giuristi saranno fonti del diritto.


Fonti del diritto moderno:
Sentenze del tribunale federale
- legge
Tutte le pubblicazioni scientifiche
- consuetudine del diritto
- diritto pretoriale (dottrina e giurisprudenza)

I giuristi oltre ad occuparsi di giurisprudenza si occupavano anche di politica e il diritto era un importante
parte della conferma del potere delle classi dirigenti (diritto = strumento di potere → serve a tenere in
ordine la società)

Il diritto è diventato fondamento di una struttura irrigidente perché esso era analizzato scientificamente e
con rigore dai giuristi, non lasciando spazio all’interpretazione
Diritto romano → prevalentemente rivolto verso le relazioni dei singoli → tratta temi come: proprietà,
diritti reali, obbligazioni, contratti, testamenti, matrimonio, legato, divorzio, … → privilegiati i ricchi e i
proprietari terrieri

La formazione delle leggi

Proposte di legge dei magistrati (rogationes) → senato (senatus consultum) → approvazione →


promulgatio → contiones → approvazione dell’assemblea → senato → ratifica → magistrati → esecuzione

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