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NUOVE RICERCHE
SULLA LEGGE GRANARIA ATENIESE
DEL 374/3 a.C.
a cura di
Anna Magnetto, Donatella Erdas, Cristina Carusi
Edizioni ETS
00_pp.ed. 19-10-2010 10:55 Pagina 6
www.edizioniets.com
© Copyright 2010
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Distribuzione
PDE, Via Tevere 54, I-50019 Sesto Fiorentino [Firenze]
ISBN 978-884672826-5
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Carmine Ampolo
1 Così traduce ad es. U. Fantasia in MIGEOTTE 2003b, 181; cfr. altre traduzioni:
«in the public domain» STROUD 1998, 25; «publicly available» Rhodes, Osborne, GHI
26, 120; «sur le marché public» DESCAT 2003a, 595; «dans le domaine public» BRUN
2005, 179; «scorta di grano pubblico» FARAGUNA 1999. Per i dubbi sul pagamento in
natura della pentekoste cfr. HARRIS 1999, l’analisi acuta di FANTASIA 2004 e BRUN 2005,
179 sgg. Se a l. 8 s’intende pentekoste sito come la tassa del 2 % su importazione ed
esportazione del grano (gestita com’è noto separatamente: Demosth., 59, 27), essa va
considerata come non percepita in natura ma in moneta; se invece s’intende con l’edi-
tore e Osborne e Rhodes come «in terms of grain» o «in grain» riferita a entrambe le
imposte, dodekate e pentekoste, il pagamento in natura avrebbe carattere più ampio, e
ancor più significativo delle finalità annonarie della legge. Sull’espressione dhmovsio~
si`to~ e altre analoghe cfr. MIGEOTTE 1998, 229 n. 1 con riferimenti.
2 STROUD 1998, 26, con documentazione alle note 37 e 38; SCHMITT-PANTEL
1992, 109.
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3 Il secondo ed il terzo passo di Cesare, cui ho fatto riferimento nel testo, permet-
tono di seguire bene la vicenda; si noti che in 2, 22, 1 i Marsigliesi panico enim vetere
atque hordeo corrupto omnes alebantur, quod ad huius modi casus antiquitus paratum in
publicum contulerant, il che rafforza l’interpretazione di in publicum come granai pub-
blici. L’espressione latina che ricorre di frequente frumentum publicum, spesso con ac-
cipere, com’è noto si riferisce generalmente al diritto a partecipare alle frumentationes
romane; documentazione e discussione in VIRLOUVET 1995, 233 sgg. e passim. Per la
custodia frumenti publici cfr. Fest., 370 L, s.v. Sempronia horrea, CIL I2 2500, l. 23; NI-
COLET 1980, 96 sgg., NICOLET 1994. In generale RICKMAN 1971 e i saggi nella seconda
parte del volume Mémoire perdue 1998.
4 Stoai, portici vari e altri edifici ospitavano già prima depositi provvisori e distri-
buzioni o vendite di cereali; la prima attestazione nota sembra Aristoph., Ach., 548
(rappresentata nel 425 a.C.), con menzione di un portico risuonante e distribuzione di
razioni di grano; altri riferimenti a stoa alphitopolis, stoa makra (la cui identificazione
con un unico portico è discussa) e altri edifici utilizzati (Pompeion, Odeion): Thuc., 8,
90, 5 (nell’estate del 411 a.C., i Quattrocento obbligano a portare il grano disponibile e
quello importato nella grande stoa del Pireo); Aristoph., ec., 684-686 (lo scolio colloca
la stoa alphitopolis al Pireo, probabilmente a torto perché l’associazione del portico per
la farina con la stoa Basileios e un altro portico vicino fa pensare all’agora del Cerami-
co: JUDEICH 1931, 364-365 e n. 1; WYCHERLEY 1957, 193-194, cui si rimanda per le al-
tre testimonianze, e 222); Demosth., 34 (c. Phorm.), 37 e 39. Stroud (STROUD 1998, 85-
108) identifica lo Aiakeion o temenos di Eaco (di cui parla già Hdt., 5, 89, 3) con il
grande peribolos all’angolo sud-ovest dell’agora ateniese, interpretato in precedenza co-
me la Heliaia. In sintesi per la documentazione nota prima dell’edizione della legge del
374/3 e i confronti con gli edifici di Roma e Ostia: VIRLOUVET 1995, in particolare per
Atene p. 32 sgg.
5 BOECKH 1886, 110 n. a (= 165 n. a), osservava che dovrebbe quindi trattarsi di
grano di proprietà dello Stato, ma è dubbio che lo scoliaste si debba prendere alla let-
tera. Cfr. MIGEOTTE 1998, cui rimando in generale anche per le attestazioni di edifici
pubblici per lo stoccaggio dei cereali (235-237).
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6 Per Siracusa: Liv., 24, 21, 11-12. Per Morgantina: SJÖQVIST 1960, e più di recen-
te DEUSSEN 1994 e BELL 2007. Per Entella, edificio con funzioni miste: PARRA 1995 (si
veda in particolare per l’interpretazione pp. 31-37, il fotopiano alle figg. 48-50 a p. 62,
la pianta di fig. 4 a p. 12, la ricostruzione di tav. II, 2, i pithoi a fig. 8 a p. 15; per un ag-
giornamento PARRA, FACELLA cds. Il decreto di Entella A 1 Ampolo (SEG XXX 1121;
per la corrispondenza con altre edizioni SEG LI 1185) elenca contributi in cereali di
comunità e privati ma non fa riferimento a luoghi di stoccaggio, né il tipo di testo lo ri-
chiedeva. Per Monte Adranone, due edifici di cui uno con grandi quantità di cereali:
DE MIRO, FIORENTINI 1976-1977. Un granaio in un centro sicano non nominato è ri-
cordato da Polyaen., strat., 5, 1, 3 (i sitophylakes, corrotti da Falaride, danneggiano il
tetto per far marcire il grano). Tra le menzioni epigrafiche di granai pubblici oltre a
quelle in MIGEOTTE 1998, loc. cit. si veda anche quella nelle Tabulae Heracleenses, IG
XIV 645, I, l. 102. In generale contro le identificazioni come granai proposte da ar-
cheologi GALLANT 1991, 179 sgg. Mi sono soffermato sulla documentazione della Sici-
lia e dell’Occidente greco perché, a parte Morgantina e pochi altri casi, è meno nota
agli studiosi rispetto a quella della Grecia propria.
7 COULTON 1976a, 11 sgg.: cfr. Suda, s.v. stoav; Poll., 1, 78; Hsch., s.v. ajbhvr; per
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ejniautovn.
11 Lys., 32, 6; così ad es. COHEN 1992, 50 n. 48, che a questo proposito fa riferi-
mento per confronto proprio al pagamento in cereali della tassa nella legge sul grano
delle isole.
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nale, come forse avveniva invece in altre aree. Tanto più che lo
scopo annonario era per così dire integrato da una finalità fi-
nanziaria e militare: il ricavato della vendita del grano a prezzo
fissato dal popolo andava poi versato nella cassa militare (stra-
tiotika)12. E persino se si accettasse la tesi di Moreno della tra-
sformazione di una dodekate «in cash (a relatively painless
yearly payment of 500 drachmas) into a much more onerous
dodekate in grain, equaling a yearly payment of five hundred me-
dimnoi from each cleruch», il significato della legge, il suo scopo
annonario non cambierebbe completamente, anche se tale rico-
struzione implicherebbe una pressione molto forte sui cleruchi
proprietari terrieri e quantità di cereali molto elevate (una
eisphora annua costante non è convincente)13.
Passiamo ora a trattare della fissazione del prezzo dei cereali
da parte dell’assemblea popolare (ll. 44-46). Stroud e Migeotte
hanno fatto eccellenti trattazioni di questo punto importante,
con riferimento ai confronti ateniesi e dalla Grecia, isole com-
prese14. Particolarmente significativo è il noto conto degli epi-
statai eleusinii del 329/8 a.C., IG II2 1672, ll. 282-287, in cui sia
per l’orzo che per il frumento si fa riferimento al prezzo, rispet-
tivamente fissato in 3 e 6 dracme per medimno wJ~ oJ dh`mo~
e[taxen15. Un decreto di Coronea del III secolo a.C., studiato
12 Per FARAGUNA 1999 la legge del 374/3 e l’amministrazione delle miniere mo-
strano come non fossero infrequenti ad Atene procedure di appalto che prevedevano
versamenti in natura (citando anche IG II2 2495). FANTASIA 1999 valorizza il proposito
di garantire una ulteriore entrata al fondo militare in un periodo di ripetute ostilità,
con una «saldatura fra la cura dell’approvvigionamento alimentare e gli interessi finan-
ziari della città», come supposto per i 15 talenti ricavati dalla vendita del grano di
Leukon amministrati da Callistene nel 357/6 (Demosth., 20, 33).
13 MORENO 2003; cfr. MORENO 2007, 107.
14 STROUD 1998, 73-76; MIGEOTTE 1997 e 1998.
15 Per tali prezzi vedi ad es. JARDÉ 1925, 178-182, e STROUD 1998, 73-75. Per la
precedente (il testo è alle pp. 244-245; si vedano soprattutto le ll. 22-24). Per l’iscrizio-
ne di Samo si veda in generale FANTASIA 1998, con indicazione di edizioni e bibliogra-
fia precedenti. Sul punto specifico pp. 209-210.
17 DE FRANCISCIS 1972, 19 e fig. 5; sui cereali nei testi dell’archivio, 122 e 125 sg.;
COSTABILE 1992, 239 e fig. a p. 238; la Tabella nr. 5, ll. 6-9: ejpi; touvtwn e[doxe ta`i bw-
la`i kai; tw`i davmwi tw;~ iJeromnavmona~ tw;~ ejpi; tw`i sivtwi gravyai to; meivwma ta`~ ti-
ma`~ tw`n purw`n kai; tw`n kuavmwn ta`~ tima`~. Ho richiamato l’attenzione sull’importan-
za di questo testo in AMPOLO 1995, 27.
18 Tabella nr. 4: DE FRANCISCIS 1972, 18 e fig. 4; COSTABILE 1992, 237 e fig. a p.
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segnati agli dei o se, come negli esempi occidentali citati, questi
avessero canoni in cereali. Comunque l’importanza delle terre
degli dei, eroi e relativi luoghi di culto non va sottovalutata,
neanche per quel che riguarda la produzione cerealicola.
Passiamo ora a chiederci se vi è un rapporto tra l’esistenza –
ormai assolutamente certa – della fissazione del prezzo dei ce-
reali da parte di istituzioni di Atene e di altre città (almeno in
un certo numero di casi) relativamente alla produzione su ter-
reni della città stessa, compresi quelli di Lemno, Imbro e Sciro,
e di santuari o comunque di cereali spettanti agli dei, e le atte-
stazioni della cd. kaqesthkuiva timhv (kathestekyia time, che
abbrevio in k.t.).
Di questa espressione, con il verbo al participio perfetto, so-
no state date interpretazioni molto diverse. Vi è infatti un con-
trasto tradizionale tra chi vede in k.t. un ‘prezzo corrente’ e chi
lo interpreta ‘prezzo fissato, stabilito’. Com’è noto, già August
Boeckh considerava la k.t. come ‘il prezzo usuale, tradizionale,
corrente’, il quale nel caso della orazione demostenica Contro
Phormion (34, 39) corrisponderebbe al prezzo di costo («Ko-
stenpreis»)19. Tale spiegazione fu sostanzialmente seguita da L.
Gernet e poi da A. Jardé, per citare gli autori di due autorevoli
studi20. Una spiegazione opposta e molto più soddisfacente a
mio parere fu data da Wilamowitz. Trattando dei sitophylakes
nell’Athenaion politeia aristotelica, egli scriveva che la k.t. era il
prezzo di vendita fissato ufficialmente («amtlich festgestellt»),
per così dire alla borsa dei cereali, e al quale in periodi di emer-
genza lo stato vende i cereali («zu dem in der not der staat das
getreide verkauft»)21. Si noti che Wilamowitz osservava che co-
19 BOECKH 1886, 118 e n. d, con la nota 163 di M. Fraenkel (trad. it. p. 172);
nous faut, c’est ce qu’on appelait hJ kaqesthkuiva timhv, c’est-à-dire le cours normal, tel
qu’il resulte de la situation générale sur l’ensemble des marchés, sans aucune intervention
que puisse fausser le jeu naturel de l’offre et de la demande»). Cfr. anche CORSETTI 1893,
68, FRANCOTTE 1910, 296 n. 4 e MIGEOTTE 1997, 47 n. 24, che giustamente segnala la
non omogeneità delle varie interpretazioni. Per le opinioni più recenti vd. infra e n. 23.
21 WILAMOWITZ 1893, 219-221 e in partic. n. 67 a p. 220.
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30 sgg.; COHEN 2006, 12 sgg. respinge la traduzione «established price» e preferisce net-
tamente «market price»; anche MORENO 2007, 295 segue la traduzione «the normal pri-
ce». Più sfumata l’interpretazione di Fantasia (FANTASIA 1991, 71-72, che mostra la con-
traddizione tra i due passi citati del corpus Demosthenicum, come anche BRESSON 2000),
che comunque predilige «prezzo corrente», il prezzo prevalente a cui la città preferisce
vendere il grano in condizioni normali. Cfr. anche GALLO 1997, 22 e 28 n. 9 (che riporta
altri giudizi analoghi). In genere questi autori non considerano o svalutano le testimo-
nianze epigrafiche. Per l’interpretazione come prezzo stabilito ufficialmente, ma in un
quadro divergente nei vari autori, si vedano limitatamente agli ultimi decenni: AMPOLO
1986 (prezzo fissato dalla polis, cioè ‘prezzo politico’, distinto ma accanto al prezzo libe-
ro di mercato; in periodi non di crisi i due prezzi tendono a coincidere); REGER 1993, 313
(«price below market set by law or strongly recommended by city officials … for the sale
of grain during periods of shortage»); MIGEOTTE 1997 (limitatamente al grano pubblico
acquistato dalla città, come proposto da Wilhelm); BRESSON 2000 (prezzo ufficiale per
tutto il grano, ma prodotto di un negoziato tra gl’ importatori e la città; cfr. le osservazio-
ni di MIGEOTTE 2003b). Anche per Descat si tratta di «prix fixé» e di «prix officiel» ma
in una congiuntura di rialzo durevole dei prezzi (DESCAT 2004a, 372, 379-380).
24 Cfr. Thuc., 2, 36, 3, dove indica l’età di mezzo, cioè ‘stabile’. «The settled pe-
riod of life, say from 50 or more probably 40…, to 60 or 65», da confrontare con
[Plat.], ep., 3, 316c, in cui la stessa espressione è strettamente connessa a mevshi (rese in
latino da Cic., de sen., 20, 76: constans aetas, quae media dicitur). Cfr. GOMME 1956,
105, con altri confronti, da cui ho ripreso la definizione. Nulla in proposito è nel com-
mento di Hornblower, mentre nel recente commento di Fantasia al II libro (FANTASIA
2003, 373) c’è l’accostamento alla k.t. con il riferimento a Krüger.
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25 Demosth., 34, 39: o{te d∆ oJ si`to~ ejpetimhvqh ãto;Ã provteron kai; ejgevneto
27 Demosth., 56, 8: oiJ me;n ga;r aujtw`n ajpevstellon ejk th`~ Aijguvptou ta; crhvma-
ta, oiJ d∆ ejpevpleon tai`~ ejmporivai~, oiJ d∆ ejnqavde mevnonte~ dietivqento ta; ajpostel-
lovmena: ei\ta pro;~ ta;~ kaqesthkuiva~ tima;~ e[pempon gravmmata oiJ ejpidhmou`nte~
toi`~ ajpodhmou`sin, i{na eja;n me;n par∆ uJmi`n tivmio~ h\/ oJ si`to~, deu`ro aujto;n komivsw-
sin, eja;n d∆ eujwnovtero~ gevnhtai, eij~ a[llo ti katapleuvswsin ejmpovrion. o{qen per
oujc h{kista, w\ a[ndre~ dikastaiv, sunetimhvqh ta; peri; to;n si`ton ejk tw`n toiouvtwn ej-
pistolw`n kai; sunergiw`n.
28 CAREY, REID 1985, seguita da GARNSEY 1988, 152 n. 8 (con rimando anche a
1983), 283-310, che ne fa quasi il creatore del mercato mondiale dei cereali. Di recente
LE RIDER 1997, PAZDERA 2006, 128 sgg. con bibl. precedente, BRESSON 2008, 180).
30 Così giustamente BRESSON 2000, 180.
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31 IG II2 400, decreto onorario per Eucharistos dall’acropoli. Una datazione è of-
ferta dalla menzione di Demade e dei symproedroi, secondo la cronologia proposta nel-
le IG all’inizio dell’anno 320/319, subito prima la morte di Demade. ª..6.. kai; sumpro-
ev drºoi: e[doxeªn t|w`i dhvmwi: Dhmavdh~ Dhºmevou Paianªie|u;~ ei\pen: ejpeidh; Eujºcavri-
sto~ Cei. | ..12.. si`tºon a[gwn ∆Aqhvnaªz|e creiva~ parevcetºai tw`i dhvmwi tw`ªi| ∆Aqh-
naivwn, fhsi;n dºe; aujtw`i h[dªhº ojªkºta|kiscilivou~ medivºmnou~ paradªwvºsªeº|in th`~
kaqistamºevnh~ timªh`º~ kai; tªo;| loipo;n a[llou~ tºetrakiscilivouª~| medivmnou~ kai;
ejnº tw`i provsqen crªov|nwi kai; nu`n provxenoº~ w]n kai; eujerg|evth~ tou` dhvmou tou`
∆Aqºhnaªivºwn poiªeº|i` ktl. Cfr. n. 22.
32 Cfr. ad es. HUMBERT 1945, 156-158.
33 BIELMAN 1994, nr. 24, 95 sgg., dal santuario di Nemesi. Epichares fu stratego
sotto l’arconte Peithidemos, la cui data è controversa (268/7 o poco dopo, comunque
all’inizio della guerra Cremonidea). Sul documento rimando anche alle indicazioni in
HABICHT 2000, n. 29 a p. 43 e n. 83 a p. 439 e BRESSON 2000.
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35 BOLKESTEIN 1939, 258 «eine Massnahme gekannt, die er sonst nie angewandt
hat: “Preisfestsetzung” oder wenigstens ein System, das einer Preisfestsetzung sehr nahe
kam: die timé tetagmene, … hat sich wahrscheinlich auch auf Getreide bezogen»). Si
noti però che egli a p. 258 a n. 2 distingue nettamente questa time tetagmene dalla k.t.
delle orazioni demosteniche citate, che egli interpreta invece come «Marktpreis», prez-
zo corrente, come Boeckh e altri, ma senza discussione. Comunque Bolkestein era ben
consapevole del fatto che il testo dell’Athenaion Politeia, capitolo 51, presuppone un
controllo del prezzo dei cereali e forme d’intervento dei magistrati della comunità.
36 MIGEOTTE 1997, 37 sgg. Opinione contraria di COHEN 2006, 16.
37 Una sintesi in MORETTI 1977. Cfr. anche GARNSEY 1988, 70-86, 150-164.
38 IG II2 360, ll. 8-10, 29-31, 66-71 (con datazione arcontale al 330/29) ; Syll.3 304;
di recente CULASSO 2004, 165 sgg., con bibl. precedente, tra cui si veda soprattutto
BRESSON 2000, 190 sgg. Si noti che nell’ultimo decreto riportato nel dossier in onore di
Herakleides si incaricano della faccenda espressamente i proedri della kyria ekklesia.
Ciò può essere dovuto o all’imminenza di questa seduta dell’assemblea popolare oppu-
re al fatto che almeno in quegli anni del IV secolo all’ordine del giorno della kyria ek-
klesia vi era di norma anche il grano (peri; sivtou: Arist., Ath. pol., 43, 3). Vedi ad es.
CULASSO 2004, 176 con altra bibliografia.
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39 Discussione dei prezzi per questi anni in JARDÉ 1925, 43 sgg. e 178 sgg.
40 Syll.3 354, ll. 1-6; I.Ephesos 1455: ejpeidh; ∆Agaqoklh`~ | ªAºghvmono~ ïRovdio~
si`ton eijsagagw;n eij~ th;m povlin purw`n eJktei`~ murivou~ | tetrakiscilivou~, kai; ka-
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talabw;n to;n si`ton to;n ejn th`i ajgora`i pwlouvme|nom plevono~ dracmw`n e{c~, pei-
sqei;~ uJpo; tou` ajgoranovmou kai; boulovmeno~ | carivzesqai tw`i dhvmwi ejpwvlhse to;n
si`tom pavnta eujwnovteron tou` ejn | th`i ajgora`i pwloumevnou.
41 IG XI 4, 627; DURRBACH 1921-22, nr. 46, 57-58, con riferimenti ad altri decreti
in onore di stranieri, che a suo parere potrebbero aver rapporto con il grano e col desi-
derio di mantenere buone relazioni con città dell’Ellesponto.
42 IG VII 4262, Syll.2 547, ISE 64, I.Oropos 210, pp. 153-154, con fig. 9 a p. 154:
si legge anche in HUNT, EDGAR 1963, nr. 204. HUMPHREYS 1978, p. 52, n. 86 a p. 286
(trad. it. 110-111 e n. 86), sempre a proposito della k.t., del ‘giusto prezzo’ e di Polanyi.
46 BRESSON 2000.
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56 Carmine Ampolo
47 P. Tebt. III 703, col. i v, rr. 174-182: melevtw dev soi kai;_ ªi{ºn≥a≥ t≥a;≥ ªw[º|n≥i≥a≥ mh;
48 BRESSON 2000.
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58 Carmine Ampolo
49 Nella orazione citata Contro Dionysodoros ([Demosth.], 56, 8-11) si spiega co-
me all’arrivo ad Atene delle navi dalla Sicilia il prezzo che prima era abbastanza elevato
si abbassò e Parmeniskos – informato del calo – vendette il carico a Rodi. È istruttivo
anche un episodio che riguarda Roma: nel 202 a.C., alla fine della II guerra punica,
l’arrivo di navi con grano proveniente da Sicilia e Sardegna provocò un tale abbassa-
mento del prezzo che i mercanti lasciarono il frumento ai trasportatori come compenso
per il trasporto (Liv., 30, 38, 5). Per la fragilità del commercio dei cereali nel IV secolo
a.C., esposto già prima della creazione dell’organizzazione di Kleomenes a variazioni in
base a notizie gravi, vere o false che fossero cfr.: Lyc., Leocr., 18: Leokrates diffonde a
Rodi la falsa notizia di un assedio del Pireo dopo Cheronea e emporoi e naukleroi do-
vettero scaricare a Rodi il sitos e le altre merci. Significativa la lettera a Zenone di Phili-
nos (P.Cair.Zen. III 59363) del 242 a.C. in cui si informa che i prezzi calavano ogni
giorno, di mezzo obolo o di un quarto.
Ovviamente le variazioni stagionali dei prezzi a Delo danno un’idea molto concreta
del fenomeno e sono state giustamente indagate da Glotz fino a Reger (cui rimandia-
mo: REGER 2000). Il decreto onorario IG XII 5, 714 (con Suppl. p. 119), SEG XLIV
699, mostra che il prezzo dello xenikos sitos nel III sec. a.C. era arrivato a ben 22 drac-
me al medimno e che il personaggio onorato pare abbia fornito grano a 5 dracme.
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50 Cfr. ad es. ANDREADES 1961, 286-287; ISAGER, HANSEN 1975, 27-29; HARRIS
2003.
51 Nelle conclusioni generali Garnsey (GARNSEY 1988, 272) affermava: «The most
governments did in time of crisis was to issue temporary prohibitions on the export of
grain and order the release and sale of private grain stocks». Ma la legge attribuita a
Solone contro l’esportazione di grano dall’Attica non pare affatto una norma tempora-
nea o eccezionale (su questo punto ha ragione MORENO 2007).
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Arist., Ath. pol., 51, 3: h\san de; kai; sitofuvlake~ klhrwtoi; ãiVÃ,
pevnte me;n eij~ Peiraieva, pevnte d∆ eij~ a[stu, nu`n d∆ ei[kosi me;n eij~
a[stu, pentekaivdeka d∆ eij~ Peiraieva. ou|toi d∆ ejpimelou`ntai,
prw`ton me;n o{pw~ oJ ejn ajgora`/ si`to~ ajrgo;~ w[nio~ e[stai dikaivw~,
e[peiq∆ o{pw~ oi{ te mulwqroi; pro;~ ta;~ tima;~ tw`n kriqw`n ta; a[lfi-
52 AMPOLO 1984 e 1986; BRAUDEL 1979, trad. it. 1982, I, 114 sgg.; KULA 1987, 76
sgg.; REINHARDT 1991; MARTINAT 2004; quanto scrive ROSIVACH 2000, 50 n. 59 («the
notion of a loaf of bread varying in weight from day to day seems quite impractical, if
not a bit fantastic») è chiaramente smentito dalla pratica durata secoli nelle società
preindustriali, attestatissima dalla documentazione (ad es. nella Roma pontificia: MAR-
TINAT 2004, 245 sgg., sulla tendenza a mantenere il peso del pane il più possibile stabi-
le, tanto che tra 1605 e 1721 ci furono cinque periodi di almeno nove anni durante i
quali il peso del pane non è variato: grafico a p. 246. Ma ci furono variazioni da 10 a 12
once per baiocco per stabilizzarsi a 12 once e poi 8 once a baiocco). Inoltre, con buona
pace dei contraddittori, l’enfasi sul peso che poteva variare è chiara se si legge con at-
tenzione la documentazione antica, a partire dall’Athenaion politeia (51, 3; vedi sotto)
che insiste chiaramente sulla fissazione del peso dei pani.
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62 Carmine Ampolo
L’uso del verbo tattein ripetuto qui due volte enfatizza chia-
ramente tale prescrizione.
Le competenze dei vari magistrati sono state probabilmente
oggetto di mutamenti nel tempo, come appare dal confronto
con altre fonti, come del resto lo stesso numero dei sitophy-
lakes53. Mi sembra molto importante il fatto che almeno negli
ultimi decenni del IV secolo la legge prescrivesse a questi di fis-
sare il peso delle pagnotte. Le operazioni di controllo prescritte
provano che la panificazione è un settore ben controllato dalla
città (almeno in teoria) e che deve esistere una giusta propor-
zione tra il prezzo del grano e quello del pane a peso (per il
frumento; per la farina d’orzo meno adatta alla panificazione ci
si limita alla proporzione tra farina e orzo da molare).
Come avvenisse tale controllo e soprattutto come si calcolas-
se l’aggiustamento tra le varie componenti del costo, dal prezzo
del grano a quello della molitura e poi della panificazione, non
sempre nelle mani delle stesse persone, non ci è noto per
Atene54. Possiamo solo ipotizzare che come in altre situazioni
53 RHODES 1981, 577 sg. PAZDERA 2006, 187 n. 30 vorrebbe togliere valore alla te-
stimonianza di Xenoph., symp., 2, 20 che mostra la pesatura dei pani da parte degli
agoranomoi, perché si tratta di un paragone e non di una situazione reale; invece è vero
il contrario: Senofonte mette in bocca a Socrate un paragone che doveva rendere chia-
ro e comprensibile a tutti il suo significato e per questo non poteva inventare un dato
irreale, ma riferirsi ad una scena ben presente al pubblico!
54 Cfr. ad es. BATTAGLIA 1989 per la documentazione dei papiri egiziani in partico-
lare per gli artokopoi. Nella maggior parte dei casi sono attestati mugnai, produttori di
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pane e rivenditori insieme, pp. 177-178, ma con casi di specializzazioni separate dalla
metà del II sec. d.C., p. 173.
55 Petr., Sat., 44, 11-12; CIL IV 429 e 886 + addendum. In generale rimando a
AMPOLO 1984.
56 I.Ephesos 910, 923, 924, 925a, 929, 934, 935, 938, 3010. Cfr. AMPOLO 1984, con
tabella a p. 117; GARNSEY, VAN NIJF 1998. Di questo studio va accolta solo la sottoli-
neatura del rapporto dell’azione degli agoranomi con le feste; il resto è fondato sull’iso-
lamento totale dalle altre fonti sul pane e sul controllo relativo, che sono sistematica-
mente ignorate. Comunque nella celebre iscrizione sui misteri di Andania in Messenia
(Syll.3 736, del 92 a.C.) si prescrive riguardo al mercato (ll. 99 ss.) che gli agoranomoi
non possono stabilire essi stessi i prezzi. La tabella in GARNSEY, VAN NIJF 1998, p. 311,
non è organizzata in base al prezzo in oboli, il che è ingannevole.
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278 Nuove ricerche sulla legge granaria ateniese del 374/3 a.C.
280 Nuove ricerche sulla legge granaria ateniese del 374/3 a.C.
282 Nuove ricerche sulla legge granaria ateniese del 374/3 a.C.
INDICE
Presentazione 9
Ronald S. Stroud
Introduction 11
Léopold Migeotte
Le grain des îles et l’approvisionnement d’Athènes
au IVe siècle avant J.-C. 27
Carmine Ampolo
Le motivazioni della legge sulla tassazione del grano
di Lemno, Imbro e Sciro e il prezzo di grano e pane 39
Ugo Fantasia
La politica del grano pubblico nelle città greche:
alcune riflessioni a partire dalla legge di Agirrio 67
Mauro Corsaro
Il nomos di Agirrio e la tassazione diretta del grano
nel mondo greco 99
Michele Faraguna
Il sistema degli appalti pubblici ad Atene nel IV sec. a.C.
e la legge di Agirrio 129
Luigi Gallo
Il nomos di Agirrio e una testimonianza di Demostene 149
Anna Magnetto
Incentivi e agevolazioni per i mercanti nel mondo greco
in età classica ed ellenistica 159
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304 Nuove ricerche sulla legge granaria ateniese del 374/3 a.C.
Donatella Erdas
Il ricorso ai garanti solvibili nei documenti ateniesi
di età classica 187
Cristina Carusi
La legge di Agirrio e le syngraphai ateniesi di IV secolo 213
Ronald S. Stroud
Future Research on the Athenian Grain Tax Law 235
La legge
Editio princeps (R.S. Stroud) 243
English translation (R.S. Stroud) 245
Traduzione italiana (U. Fantasia) 247
Illustrazione 249