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221, 55-69
Sensus fidei,
luogo privilegiato
del discernimento
Gianluigi Pasquale *
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Cf. Sinodo dei vescovi, Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’e-
vangelizzazione, III Assemblea generale straordinaria (5-19 ottobre 2014); Id., La
vocazione e la missione della famiglia nella chiesa e nel mondo contemporaneo, XIV
Assemblea generale ordinaria (4-25 ottobre 2015), entrambi in http://www.vatican.
va/roman_curia/synod/index_it.htm (15.9.2017).
Cf. Sinodo dei vescovi, I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Do-
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5
Cf. G. Pasquale, Dalla postmodernità alla tardomodernità: un’evoluzione si-
lenziosa, in D. Bondì (ed.), Teorie del pensiero storico, Edizioni Unicopoli, Milano
2014, 321-342.
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È quest’ultimo un argomento che interessa particolarmente allo scrivente, es-
sendo, da una parte una constatazione incontrovertibile, e, dall’altra, direttamente
afferente alla cattolicità della chiesa, non il contrario. Lungimiranti, a questo propo-
sito, appaiono le osservazioni di S. Zecchi, Paradiso Occidente. La nostra decadenza
e la seduzione della notte, Mondadori, Milano 2016, 89-101.
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«Il [sensus fidelium ] faudrait, dans l’èglise aussi, interpréter les sentiments
d’une majorité silencieuse et se demander ce que représent les lettres aux journaux,
les programmes de ligne ouverte, les sondages maison ou les signatures au bas d’une
pétition…»: E. Lamirande, La théologie du «sensus fidelium» et la collaboration de
l’historien, in J.-M.R. Tillard et Al., Foi populaire, foi savante. Actes du Ve Colloque
du Centre d’études d’histoire des religions populaires, Collège Dominicain de Théologie
(Ottawa), Cerf, Paris 1976, 67-72, qui 69.
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Cf. M. Lutero, De captivitate Babylonica ecclesiae praecludium, in Weimarer
Ausgabe 6, 566-567 e G. Calvino, Institutio christianae religionis, IV, 8, 11, secondo
i quali le promesse di Cristo si rintracciano in Mt 28,19 e Gv 14,16.17.
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Antesignane a Dei Verbum, sono, a questo proposito, le perspicue osserva-
zioni di G. Thils, L’infallibilité du peuple chrétien «in credendo». Note de théologie
post-tridentine, Desclée de Brouwer, Paris 1963, 98-115, come ho dimostrato in G.
Pasquale, Gustave Thils, Promotor of a Catholic historia salutis, in «Ephemerides
Theologicae Lovanienses» 78 (2002) 161-178.
10
«Universum Ecclesiae sensum»: Concilio di Trento, Decretum de ss. Eu-
charistia (11 ottobre 1551), c. I, in H. Denzinger - P. Hünermann, Enchiridion
symbolorum definitionum et declarationum de rebus fidei et morum, EDB, Bologna
19962, 1637; cf. anche Id., Doctrina et canones de comunione (16 luglio 1562), c. I,
in ibid., 1726. Non meraviglia che espressioni equivalenti si trovino in Y.M.J. Con-
gar, La Tradition et les traditions. II: Essai théologique, Fayard, Paris 1963, 82-83.
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and Ward, London - New York 19606 [tr. it. Lo sviluppo della dottrina cristiana, il
Mulino, Bologna 19672].
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si manifesta in modo diverso nelle diverse epoche: talvolta per voce degli
episcopati, talvolta dei dottori, talvolta del popolo, talvolta di liturgie, riti,
cerimonie e costumi, di avvenimenti, controversie, movimenti e di tutti
gli altri fenomeni che sono compresi sotto il nome di storia12.
Glasow 19865, 70-71 [tr. it. Sulla consultazione dei fedeli in materia di dottrina,
Morcelliana, Brescia 1991].
13
Ibid., 63.
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14
Cf. G. Pasquale, Teoria e teologia della storia. L’uomo alla ricerca del proprio
senso, Carocci, Roma 2016, 596-605.
15
Cf. H.J.M. Nouwen, Il discernimento. Leggere i segni della vita quotidiana,
Queriniana, Brescia 2014, 206-210.
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16
Francesco, Evangelii gaudium. Esortazione apostolica, San Paolo, Cinisello
B. (MI) 2013.
17
Francesco, Amoris laetitia. Esortazione apostolica postsinodale sull’amore nella
famiglia, LEV, Cttà del Vaticano 2016.
18
Commissione teologica internazionale, Il sensus fidei nella vita della
chiesa, in «Il Regno. Documenti» 59 (19/2014) 632-655.
19
Ibid., n. 49.
L’ha dimostrato J.-M.R. Tillard, Le «sensus fidelium»: réflection théologique, in
20
J.-M.R. Tillard et Al., Foi populaire, foi savant, 9-40, in particolare 38-39.
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Nella misura, ad esempio, in cui due amici sono uniti, il primo diviene
capace di giudicare in modo spontaneo ciò che conviene all’altro, poiché
condivide le inclinazioni stesse dell’altro e comprende così per connatu-
ralità ciò che è buono o cattivo per lui. In altre parole, si tratta di una
conoscenza di ordine diverso dalla conoscenza oggettiva, la quale procede
per via di concettualizzazione e di ragionamento. È una conoscenza per
empatia, o una conoscenza del cuore22.
Per gli addetti ai lavori è più che evidente qui il rimando a M.T. Cicerone,
21
23
Cf. U. Galimberti, La terra senza il male. Jung dall’inconscio al simbolo, Fel-
trinelli, Milano 20136, 98-123.
24
Francesco, Evangelii gaudium, n. 272, p. 270.
25
Cf. P. Schiavone, Il discernimento. Teoria e prassi, Edizioni Paoline, Milano
2009, 136-146.
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Nota bibliografica
Va precisato che la bibliografia, in lingua italiana, sul sensus fidei è piut-
tosto rara: R. Bertolino, Sensus fidei, carismi e diritto nel popolo di Dio,
in «Ius Ecclesiae» 6 (1/1995) 34-76; L. Fic, Il «sensus fidei» nel pensiero
di M.D. Koster e nel Vaticano II, Włocławek - Angelicum Press, Roma
1995; R. Mancini, Il senso della fede: una lettura del cristianesimo, Que-
riniana, Brescia 2010; A. Staglianò, Sensus fidei cristiano in tempi di
globalizzazione. Sfide nuove e nuove opportunità per la comunicazione del
Vangelo, in «Rassegna di Teologia» 43 (2002) 671-700; S. Tripaglia,
Il senso della fede, Edizioni Segno, Travagnacco (UD) 2010; D. Vitali,
Il sensus fidei voce della tradizione, in C. Caltagirone - G. Pasquale
(edd.), Ecclesiologia dal Vaticano II. Studi in onore di Cettina Militello,
vol. 1, Marcianum Press, Venezia 2016, 579-600; S. Zamboni, La di-
mensione ecclesiale della morale tra magistero e sensus fidelium, in «Rivista
di Teologia Morale» 46 (2014) 577-580. Più estesa, invece, la bibliogra-
fia inerente il discernimento, che, comunque, circoscrivo in relazione a
quanto trattato: P.L. Ciciotti, Il discernimento. Un ritorno inaspettato?,
Cittadella, Assisi (PG) 2009; M. Costa, Direzione spirituale e discer-
nimento, APD, Roma 20094; E. Fortunato, Il discernimento. Itinerari
esistenziali per giovani e formatori, EDB, Bologna 1999; M. Pavulraj,
Una lettura ermeneutica sul discernimento pastorale in Evangelii gaudium:
le sfide e le risposte, Gregorian & Biblical Press, Roma 2014; M. Ruiz
Jurado, Il discernimento spirituale. Teologia, storia, pratica, San Paolo,
Cinisello B. (MI) 1997; M.I. Rupnik, Il discernimento. I. Verso il gusto
di Dio. II. Come rimanere con Cristo, Lipa, Roma 2004; P. Schiavone, Il
discernimento evangelico oggi. «Cercare e trovare la volontà di Dio», ESUR
- CIS, Messina - Roma 1988.
Sommario
L’articolo intendere mettere in evidenzia, dal punto di vista teologico,
la stretta relazione sussistente tra il senso della fede che ogni cristiano
possiede e la pratica del discernimento, cui ogni uomo è chiamato, risul-
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tando, quest’ultimo molto più semplice se viene (ri)accesa la luce del pri-
mo. Rivalutato dapprima in ambito protestante e, poi anche cattolico,
il senso della fede (sensus fidei) risulta il «luogo teologico» atto a spiegare
in che modo lo Spirito Santo custodisce la chiesa integra nella verità,
pur giustificando gli sviluppi dottrinali e sintonizzandoli con i cambia-
menti d’epoca. Su questo livello di sintonizzazione s’inserisce l’opera di
discernimento, che è l’impegno di ricordare Dio che dura per tutta una
vita, scorgendo l’operare divino sporgente dalle «fessure della storia». Es-
sendo un movimento dello Spirito, l’impulso maggiore a tenere desto
il discernimento proviene, dunque, dal sensus fidei di tutti i battezzati,
risultando, così, una pratica spirituale che rende possibile la scelta di
vivere secondo i «sentimenti» che furono «di Cristo Gesù» (Fil 2,5), e
veicolando, quindi, nella chiesa l’opera stessa della Trinità.