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Corso A1 – Sezione di Pontedera

L’ORIENTAMENTO

A cura di: AE ISFE M. Merlo Pich (Vice Presidente Università della Montagna)
Collaboratori: ISFE F. Lasagni e ISFE G. Alfieri (CAI Pr); ISFE G. Cobianchi
(CAI Ra); ISA G. Porcellini, AE S. Gardini, AE L. Mantovani, C. Summonte
(CAI Bo).

L’UTILIZZO E’ CONSENTITO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE (NON SI


ASSUMONO RESPONSABILITA’ NEL CASO DI ALTERAZIONI O TAGLI CHE
PREGIUDICANO LA LOGICA SEQUENZIALITA’ DELLA PRESENTAZIONE)
LA TOPOGRAFIA, L’ORIENTAMENTO
E LA NAVIGAZIONE TERRESTRE

v  La topografia è la scienza che si occupa dei metodi e degli


strumenti utilizzati nella misura della superficie terrestre
v  L’orientamento è l’insieme delle conoscenze che permettono la
determinazione della posizione rispetto a dei punti di
riferimento
v  La navigazione è l’insieme delle conoscenze, delle tecniche e
delle operazioni necessarie per muoversi da un punto all’altro

v  Esse forniscono dati per:


-  scegliere e studiare a tavolino un itinerario
-  dirigersi correttamente sul terreno in esecuzione dell’itinerario
scelto
MAPPA CONCETTUALE SULL’ORIENTAMENTO
ORIENTAMENTO PER MEZZO DEL SOLE

Siccome il sole nasce a Est e


tramonta ad Ovest, il Sud sarà a metà
del suo percorso. Nelle altre ore del
giorno si sfrutta la lancetta delle ore
dell’orologio, che compie in 12 ore
un arco di 360°, mentre il sole ne fa
uno di 180°, perciò basta orientare la
lancetta delle ore verso il sole e la
bisettrice dell’angolo fra questa e le
ore 12, ci darà il Sud (dal lato
opposto ci sarà il Nord).
ORIENTAMENTO CON LE STELLE
v  In caso di marcia notturna, si utilizza il riconoscimento
della Stella Polare, stella del Piccolo Carro, che si
identifica facilmente utilizzando il Grande Carro come
riferimento o Cassiopea che è dal lato opposto ed è a
forma di M
ORIENTAMENTO CON L’USO DI STRUMENTI
STRUMENTAZIONE
Le Carte
v  Le carte sono una rappresentazione del territorio
con indicazioni simboliche.
v  La superficie terrestre sferica viene rappresentata
attraverso la sua proiezione su una superfice piana
in scala ridotta.
v  Le carte secondo gli usi hanno una scala di
riduzione appropriata.
Tipi di carte
v  Carte geografiche: rappresentano ampie porzioni di
territorio.
v  Carte tematiche: rappresentano la qualificazione di
un territorio.
v  Carte topografiche: rappresentano zone ristrette di
territorio.
v  Carte planimetriche: rappresentano piccole zone di
territorio
La carta topografica
v  La sua scala può variare da 1/1000 fino a 1/50000
v  Per la sentieristica la più usata per le sue
peculiarità è in scala 1/25000
v  Ha una buona descrizione del territorio mediante
grafica simbolica di facile lettura.
v  La scala 1/25000 indica che:
v  1 cm misurato sulla carta corrisponde a 25000 cm
nella realtà, quindi corrisponde a 250 m
La legenda della carta

v  Essa indica attraverso segni e simboli e colori che,


ritroviamo sulla carte, i punti caratteristici e
salienti del territorio rappresentato in modo da dare
una immediata lettura della carta.
La presentazione di una carta
La legenda
La legenda
Le curve di livello - equidistanza
v  Direttrici: ogni 100 metri – tratto continuo
v  Intermedie: ogni 20/25 metri – tratto fine
v  Ausiliare: ogni 5/10 metri – tratteggio fine
UTILITÀ DELLA LETTURA DELLA CARTA

v  Rilevare le caratteristiche del terreno e la loro


distribuzione (ubicazione, distanze, dislivelli)
v  La lettura serve:
1.  A casa, a tavolino: per preparare l’escursione, conoscere
il territorio, progettare l’itinerario più conveniente e
sicuro
2.  Sul terreno: riscontrare quanto scritto sulla carta e
viceversa
3.  Durante l’escursione: individuare la direzione di marcia e
identificare il percorso migliore

Per fare tutto ciò bisogna sapere orientarsi!


ORIENTAMENTO SUL TERRENO
UTILIZZANDO SOLO LA CARTA
Anche usando la cartina del territorio possiamo orientarci.

v  Il metodo consiste
nell’allineare la cartina con
un punto rilevante sul
territorio, oppure allinearla
con l’andamento di una
strada o di un fiume.
v  Una volta allineata la carta,
il suo lato superiore ci
indicherà la direzione del
Nord.
ESEMPIO DI LETTURA DELLA CARTA

v  Curve di livello a V con


punta rivolta verso monte
indicano avvallamenti,
mentre curve a V con
punta rivolta verso valle
indicano dossi o costoni
(è molto utile portare i
corsisti in punti analoghi sul
terreno per facilitarne la
“proiezione” mentale)
L’ALTIMETRO

L’altimetro è un barometro che misura la pressione del luogo:


dal momento che la pressione varia oltre che con l’altezza
anche in base al tempo atmosferico, bisogna tarare lo
strumento ogniqualvolta si perviene ad un’altezza nota
LA BUSSOLA
LA BUSSOLA

v  La bussola è lo strumento che consente di individuare il


Nord anche con cielo coperto e mancanza di visibilità.
v  Il suo ago magnetico, purché posto a distanza da corpi
ferrosi o da campi elettromagnetici (linee elettriche), si
dispone in direzione Sud-Nord.
v  Rispetto al Nord geografico, vi è una piccola differenza,
chiamata “declinazione magnetica” che, ai nostri fini, è
trascurabile.
NOMENCLATURA DEI COMPONENTI
DELLA BUSSOLA
ATTENZIONE: TRA I PROBLEMI PIU’ COMUNI
RISCONTRATI NEI CORSI DI ORIENTAMENTO
C’E’ L’USO DELLA BUSSOLA
USO DELLA BUSSOLA 1:
DETERMINAZIONE DELL’AZIMUT
DETERMINAZIONE DELL’AZIMUT
RIPASSO DETERMINAZIONE
DELL’AZIMUT
USO BUSSOLA 2: DETERMINAZIONE
DELLA DIREZIONE DI MARCIA
DETERMINAZIONE DELLA
DIREZIONE DI MARCIA

v  Si allinea il lato della


bussola, posta in piano
sulla carta, tra il punto di
partenza e il punto più
prossimo che vogliamo
raggiungere.
v  Si ruota la corona
graduata fino far
combaciare la freccia di
orientamento con il nord
della carta
v  In corrispondenza della
tacca di lettura si rileva
l’angolo (azimut).
DETERMINAZIONE DELLA
DIREZIONE DI MARCIA (segue)

v  Lasciare ferma la corona


graduata nella posizione
rilevata
v  Sul terreno, mantenendo
la bussola in piano,
ruotare tutto il corpo con
la bussola davanti a se,
fino a fare coincidere la
freccia di orientamento
con il lato rosso dell’ago
magnetico.
v  La freccia di direzione ci
indicherà ora la direzione
di marcia.
RIPASSO SITUAZIONE:

v  Come si calcola l’azimut sulla carta per determinare la


direzione di marcia sul terreno
v  Come riportare al terreno
l’azimut misurato sulla carta
USO BUSSOLA 3: IDENTIFICARE UN PUNTO
IGNOTO SAPENDO LA MIA POSIZIONE
COME IDENTIFICARE PUNTI SINGOLARI
v  Se la nostra posizione è nota
potremo rilevare la posizione di
quanto vediamo attorno a noi,
come cime, valichi, costruzioni,
ecc. e confrontarne la
corrispondenza sulla carta.
Procedimento:
v  Fase 1: si indirizza la freccia di
direzione verso il punto rilevante.
v  Fase 2: ruotare la corona
graduata fino a fare coincidere la
freccia di orientamento con il lato
rosso dell’ago magnetico.
COME IDENTIFICARE PUNTI SINGOLARI (segue)
v  A questo punto leggere in
corrispondenza della
tacca, il valore in gradi
dell’angolo (azimut).
v  Conoscendo la nostra
posizione e posizionando
poi la bussola sulla carta
topografica, facendo
coincidere la freccia di
orientamento col nord
della carta, potremo
verificare lungo la
proiezione della freccia di
direzione gli elementi che
intendevamo rilevare
USO BUSSOLA 4: INDIVIDUAZIONE DELLA
PROPRIA POSIZIONE
RILEVAMENT0 DELLA PROPRIA POSIZIONE

v  Puntare la bussola con la


freccia di direzione verso
il punto noto (ad es.: vetta
di una montagna)
v  Ruotare il quadrante
girevole fino a far
coincidere freccia di
riferimento e ago
magnetico
(determinazione
dell’azimut)
RILEVAMENT0 DELLA PROPRIA POSIZIONE (segue)
v  Appoggiare la bussola sulla carta e
farla ruotare fino a che il reticolo del
quadrante coincide con quello della
carta, con la freccia di orientamento
verso Nord
v  Traslare la bussola fino a portare il
lato della bussola sul punto noto
v  Tracciare una linea sulla carta
partendo dal punto noto lungo il lato
della bussola disposta come in
immagine.
v  Avendo rilevato l’azimut di almeno
due punti singolari identificabili
anche sulla carta, la loro intersezione
(meglio se comprende un angolo >
90°) determina la nostra posizione sul
terreno.
RIPASSIAMO:
v  NON SO DOVE SONO, HO DUE PUNTI NOTI
GPS= Global Posytioning System
(sistema di posizionamento globale)

Il GPS è un dispositivo elettronico che


consente di individuare con notevole
esattezza la propria posizione sulla superficie
terrestre

Il sistema GPS è articolato su 24 satelliti più


altri 3 di riserva, per un totale di 27 elementi
distribuiti su sei piani orbitali ad un’altezza di
20.183 chilometri e strettamente controllati
dalle stazioni a terra.
GPS
v  Ogni satellite ha al suo interno un
orologio precisissimo, ed invia una
stringa di segnali digitali ad intervalli
determinati che comprende, oltre alla
posizione, appunto anche l'orario di invio.
Tutti i satelliti sono sincronizzati tra loro,
per cui il ricevitore non fa altro che
calcolare il tempo che impiega il segnale
ad arrivargli dal satellite. Replicando
questo calcolo per altri satelliti, il
ricevitore conosce la sua posizione.

v E’necessario che il ricevitore abbia a disposizione almeno tre satelliti


visibili per avere un fix su due dimensioni (latitudine + longitudine), mentre
servono almeno quattro satelliti per avere anche l'indicazione relativa
all'altitudine; i satelliti visibili devono avere, infine, una "buona geometria",
ovvero essere disposti all'incirca in quadrato, non troppo bassi sull'orizzonte
né troppo prossimi alla verticale.
COMPORTAMENTO IN CASO DI SCARSA
VISIBILITÀ
v  Stabilire con esattezza la propria posizione con bussola e
altimetro al primo punto noto
1.  Tracciare il percorso sulla carta con l’individuazione di punti
riconoscibili (meglio prepararlo PRIMA della partenza)
2.  Procedere con bussola, carta e altimetro verificando spesso
la posizione
3.  Procedere in fila indiana col capo-gita a metà che corregge
eventuali errori di direzione
4.  Nel dubbio, tornare indietro al punto noto e, eventualmente,
bivaccare in attesa di schiarita
MARCIA CON LA BUSSOLA IN CASO DI
SCARSA VISIBILITÀ

v  Non è molto precisa:


normalmente si ha un errore di
+ - 5°. Un errore di 1 grado
equivale a 1 metro ogni 57
metri percorsi, per cui 5°
equivalgono ad uno
spostamento laterale di 87
metri ogni chilometro
v  Per questo bisogna ridurre il
percorso a tanti brevi tratti che
permettano riscontri, anche
allungando di molto il percorso
AGGIRARE UN OSTACOLO CON SCARSA
VISIBILITÀ

1.  Deviare di 90° a destra o a sinistra


2.  Percorrere un certo numero di
passi
3.  Ritornare sulla direzione
originaria
4.  Aggirare l’ostacolo
5.  Deviare ancora di 90°
6.  Percorrere lo stesso numero di
passi
7.  Nuova conversione di 90° e si è
tornati nella posizione primitiva
AGGIRARE UN OSTACOLO
v  Individuare un percorso praticabile sulla carta con
più punti intermedi identificabili
v  Congiungerli con linee rette fino ad ottenere una
linea spezzata
v  Per ogni tratto bisogna calcolare l’azimut, distanza,
dislivello e tempo per percorrerlo
v  Percorrere sul terreno la direzione determinata fino
ad arrivare al punto segnato, e così via fino
all’arrivo
TABELLA DI MARCIA E
PROFILO ALTIMETRICO

v  Una volta determinato il percorso da seguire, si riporta su di una


tabella ogni singola tratta, con indicazione della distanza, della
direzione e del dislivello.
v  A margine si annoteranno le caratteristiche del percorso e punti
di riferimento (costruzioni, strade,corsi d’acqua, dorsali,ecc) con
la relativa quota, gli azimut di ogni tratto, i relativi tempi di
percorrenza.
v  Si può quindi ricavare un profilo altimetrico del percorso.
NOTE SU OGNI TRATTO INTERMEDIO: AZIMUT, TEMPI PREVISTI,
PUNTI DI RIFERIMENTO
PIANIFICAZIONE DI UNA ESCURSIONE
BIBLIO-SITOGRAFIA

Manuale del CAI: Topografia e Orientamento (Co.N. Scuole A. e S.A.)

SITO DI INTERESSE
http://www.unuciavezzano.it/lezioni.htm

SITO SVIZZERO CON PROMEMORIA SU ORIENTAMENTO


(pdf che trovate nel cd):
http://www.sport.admin.ch/dok_js/upload/701_42_203_i_i.pdf
…non dobbiamo giudicare, ma osservare e
comprendere, respirare ed elaborare quanto abbiamo
inalato. Dal bosco e dal prato, dal ghiacciaio e dal campo
giallo di spighe, attraverso tutti i sensi deve fluire in noi
vita, spirito, significato, valore “ (Herman Hesse)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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