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LA STORIA SECONDO ZECHARIA SITCHIN

di Alessandro Demontis
10 Novembre 2013

Secondo la ricostruzione storica fatta da Zecharia Sitchin utilizzando le varie


fonti mediorientali (in particolar modo sumere, accadiche, hurrite, ittite, ebraiche),
egiziane, e mesoamericane, all' incirca 445000 anni fa un personaggio di nome
Alalu, provveniente da un pianeta chiamato Nibiru, atterrò sul nostro pianeta in
cerca di oro. Trovatolo nelle acque del Golfo Persico, comunicò questa scoperta ai
'saggi' del suo pianeta. Alalu era un re deposto dal suo coppiere, Anu, e sperava,
con questa scoperta, di riguadagnare il trono sul proprio pianeta. La
detronizzazione di Alalu e la sua conseguente fuga 'dal cielo sulla terra' vengono
narrati nelle prime righe di un testo hurrita chiamato 'La regalità dal Cielo'
(rinvenuto ad Hattusa in una copia ittita datata al XIV secolo a.C. e catalogata
CTH344) che così recita: “Nei tempi antichi Alalus regnava sui cieli; finchè Alalus
regnava sui cieli Anu, il primo tra gli dei, stava davanti a lui. Inginocchiandosi
riempiva la coppa tra le sue mani. Nove furono gli anni in cui Alalus fu re, al nono
anno Anu diede battaglia e sconfisse Alalus. Egli fuggì e si rifugiò nella terra
oscura.” [1].
La datazione fatta da Sitchin si basa sulle liste reali sumere, le quali fanno un
conto di 'shar' (una unità di misura che equivale a 3600) dal primo reggente fino
alla fondazione di Sumer; tali liste, che ci giungono da almeno 3 fonti, utilizzano
nomi leggermente diversi e in alcune risulta un nome in più o in meno, ma sono
riconducibili a un comune denominatore sul quale é possibile stabilire una comune
cronologia. Una di queste liste per esempio, inizia con “Dopo che la regalità
discese dal cielo, essa fu in Eridu. In Eridu, Alulim divenne re, egli governò per
28800 anni. Alalgar governò per 36000 anni. 2 Re, hanno governato per 64,8 mila
anni. Poi Eridu cadde e la regalità fu a Bad-Tibira. In Bad-Tibira, Enmeluanna
governò per 43200 anni. Enmegalanna governò per 28800 anni. Dumuzi il pastore
regnò per 36000 anni. 3 Re, regnarono per 108mila anni.” [2].
Nibiru era, secondo questa ricostruzione, un pianeta presente nel nostro
sistema solare, del quale ancora non abbiamo evidenza scientifica; o meglio
avremmo tanti indizi che non sono però ancora stati riconosciuti come probanti.
Alcune delle civiltà del passato però, secondo l' autore azero, erano pienamente
consapevoli dell' esistenza di questo pianeta e del fatto che un gruppo numeroso di
esseri provenienti da questo pianeta abitavano la Terra. In mesopotamia erano
venerati con il nome di Anunna o Anunnaki, nella Bibbia li ritroviamo con il nome di
Elohim, in Egitto come Neteru, etc. In particolar modo alcuni reperti rinvenuti in
Perù e in Iraq (il pannello dorato del Coricancha di Cuzco, il sigillo accadico VA243
e alcuni sigilli siriaci) mostrerebbero come in antichità il nostro sistema solare fosse
conosciuto nella sua interezza.
Il reggente di Nibiru, Anu, decise di mandare sulla Terra un gruppo di scienziati
per verificare la scoperta comunicata da Alalu. E' ininfluente, ai fini di questo libro,
chiedersi il perchè questi esseri avessero bisogno di oro (Sitchin sostiene che fosse
a causa di problemi relativi al surriscaldamento e alla rarefazione atmosferica ai
quali gli abitanti del pianeta si trovavano a far fronte. Noi non ci spingeremo fino a
fare ipotesi su questo, reputandolo un dettaglio non comprovabile né utile per
ricostruire la storia del NOSTRO pianeta). Al comando di questa operazione fu
posto un personaggio conosciuto in mesopotamia con i nomi di Enki/Ea, uno
scienziato dotato di notevole inventiva e di grande conoscenza. Ea, ammarato nel
Golfo Persico, si diede subito da fare con i suoi 50 assistenti, chiamati nei testi
Anunnaki, per costruire dei rifugi e una sorta di 'stazione di lavoro'. Verificò la
presenza di oro, e annunciò a suo padre Anu che la scoperta comunicata da Alalu
era in effetti veritiera. La quantità d' oro estratto dalle acque però dovette essere
misera, quindi fu mandato un altro comando di Anunnaki sulla Terra per esaminare
il da farsi. Il comando di questo secondo gruppo fu affidato al fratellastro di Ea,
chiamato Enlil, figlio minore ma erede al trono di Anu. E' da notare che
recentemente alcuni studi del fondale del Golfo Persico hanno indicato che decine
di migliaia di anni fa la terraferma era molto maggiore, e che in effetti la lingua d'
acqua che ora vediamo nelle cartine era molto meno estesa. Secondo questo
studio il fondale del Golfo é ancora oggi pieno zeppo di residui di abitazioni
costituenti interi villaggi; lo studio, nella sua ricostruzione, prende in considerazione
datazioni fino a oltre 25000 anni fa [3] quindi ancora molto successive ai tempi a cui
ci riferiamo noi, ma risulta importante il fatto che li sott' acqua potrebbero esserci in
effetti le rovine dei 'villaggi originali' creati da questi esseri.
Ma torniamo alla ricostruzione di Sitchin. Durante uno dei suoi viaggi di
esplorazione nel cuore dell' Africa, Ea scoprì che le rocce di quelle regioni erano
ricche d' oro, e che il minerale poteva essere estratto, portato in prossimità della
base del Golfo Persico per essere lavorato, e da li spedito su Nibiru. Vennero
dunque mandati sulla Terra altri Anunnaki come aiutanti, in gruppi di 50, e un
gruppo fu posto in orbita alla Terra in navicelle, per coordinare le spedizioni e il
trasporto su Nibiru.
L' estrazione dell' oro proseguì per migliaia di anni, anni in cui anche gli Igigi
(così erano chiamati coloro che erano rimasti in orbita – erano di fatto una parte
degli dei originali per le culture mediorientali) vennero mandati a faticare nelle
miniere africane. Queste miniere esistono ancora: la zona di Mpumalanga, in
Africa, mostra ancora le antiche miniere che hanno continuato ad essere sfruttate
fino a tempi relativamente recenti, anche dai fenici. Dopo circa 150000 anni, però,
questi lavoratori delle miniere africane si ammutinarono, e su suggerimento di Ea
venne creato un essere ibrido mischiando il codice genetico degli Anunnaki con
quello degli ominidi presenti sulla Terra: gli Homo Erectus africani. Nacque così la
primissima forma di Homo Sapiens, che coerentemente con queste deduzioni di
Sitchin viene fatto risalire proprio alla zona del centro-est africano in un periodo
sicuramente precedente ai 234000 anni fa (datazione, questa, ritenuta attualmente
il margine 'più lontano' di attribuzione per la Eva Mitocondria, la nostra 'madre'
genetica) [4]. L' ammutinamento e la serie di eventi che hanno portato alla
creazione dell' uomo da parte di questi esseri sono dettagliati nel racconto
babilonese noto con il nome di Atra Hasis [5], mentre la sola creazione dell' uomo é
presente anche in più antichi testi (stavolta sumeri, ad esempio il testo “Enki e
Ninmah” [6]).
Questa creazione avvenne per stadi, attraverso una serie di esperimenti più o
meno riusciti, fino a che non venne realizzato il modello 'perfetto', sotto forma di un
maschio e una femmina dai quali, per clonazione, ne vennero prodotti altri 14 in
serie. Ma anche nei dintorni del Golfo Persico c' erano lavoratori Anunnaki,
impiegati nella lavorazione, nella fondazione degli insediamenti lavorativi e abitativi;
infatti in tutti questi millenni vennero fondate le primissime città organizzate. Anche
qui, gli Anunnaki si ammuttinarono, chiedendo che questi ibridi fossero portati nel
medioriente per lavorare al posto loro.
Enlil allora scese nei territori africani supervisionati da Ea e prelevò alcuni
lavoratori, portandoli nel medioriente. Siccome i lavoratori però erano pochi, alcuni
di questi vennero 'modificati' in modo che ottenessero la capacità di procreare, e fu
così che l' Homo Sapiens iniziò a moltiplicarsi e diffondersi in Africa e nel
Medioriente. Cronologicamente siamo arrivati a un periodo intorno ai 250000 anni
fa.
Le attività procedettero in questo modo per circa 200000 anni, durante i quali
Ea decise di donare ad alcuni di questi Homo Sapiens un minimo di istruzione e di
conoscenze. Fu così che sorsero in Africa le prime e più antiche strutture
megalitiche arrivate fino ai giorni nostri, proprio nella zona delle miniere africane del
Mozambico, della Tanzania e dello Swatziland (questo particolare non viene trattato
da Sitchin, ma giunge dalla divulgazione di un suo seguace, Michael Tellinger, lo
'scopritore' di queste strutture). Nell' arco di tempo che va dai 100000 ai 40000 anni
fa ci fu una serie di migrazioni di piccoli gruppi di Homo Sapiens, alcune di queste
migrazioni essendo accompagnate o favorite dai loro 'dei', altre spontanee. A
partire da circa 70000 anni fa, dopo un gran numero di generazioni 'umane',
iniziarono a differenziarsi quei codici genetici che sono arrivati fino a noi: l' Homo
Sapiens ha raggiunto la maturità genetica e funzionale che conserva ancora oggi.
Attualmente, infatti, nel globo siamo quasi tutti discendenti di un piccolo gruppo di
Sapiens comparso in quel periodo; recentemente un nuovo studio ha confuso un
po' le acque, datando il nostro MCRA (most common recent ancestor) maschile a
circa 134000 anni fa, mentre fino al 2012 si riteneva esso dovesse essere collocato
tra i 90000 e i 68000 anni fa. In realtà leggendo accuratamente lo studio genetico
ciò che avviene é una ridatazione dell' aplogruppo iniziale A [7]. Questo aplogruppo
ha la particolarità di essere presente solo nelle più antiche popolazioni africane, e
perdura ancora oggi. Da questo aplogruppo ne derivarono molti altri, fino a che
intorno ai 90-68mila anni fa una mutazione chiamata M168 diede origine a tutti i
gruppi umani esistenti attualmente; solo in Africa, le popolazioni che mostrano
tracce di aplogruppo A, sono prive di mutazione M168, e questo testimonia la loro
antichità.
Ma il moltiplicarsi degli umani non era ben visto da Enlil, il quale lamentava
che le operazioni di estrazione andassero a rilento, e decise che a ciò doveva
essere posto rimedio. Scrutando i cieli e i segni climatici, Enlil constatò all' incirca
15000 anni fa che le temperature terrestri stavano velocemente aumentando e che
ben presto grossa parte dei ghiacci si sarebbe sciolta, specialmente in
concomitanza del successivo passaggio di Nibiru nei pressi del centro del Sistema
Solare. Enlil decise che quell' evento avrebbe segnato il destino della razza umana,
e fece giurare a tutti gli Anunnaki di non avvertire gli uomini dell' imminente
catastrofe. Ma Ea contravvenne a questo giuramento, e riuscì con uno
stratagemma a mettere in salvo un suo seguace di nome Ziusudra, facendolo salire
in una sorta di 'sommergibile' (il racconto sumerico del diluvio utilizza per
descrivere questa imbarcazione il termine MA.GUR.GUR = barca che può
capovolgersi / rotolare) e facendogli portare con se la sua famiglia e 'il seme di tutte
le cose viventi'. Secondo Sitchin questo indica che a Ziusudra furono affidati
contenitori con estratti di DNA di campioni di ogni forma animale e vegetale del
pianeta, compresa quella umana. Il Diluvio imperversò sul pianeta all' incirca nell'
11000 a.C., si trattava di una ondata di marea provocata dallo slittare della calotta
antartica (o di una sua parte consistente) nell' oceano. La collocazione dell' origine
del fenomeno climatico che diede origine al mito del diluvio é possibile in particolar
modo grazie al fatto che tutte le mitologie che danno riferimenti geografici rivelano
che questo arrivò da Sud, in particolar modo interessante é un racconto della
Polinesia Francese (che parla della distruzione di Tahiti e Tai-Arapu) che per la
posizione geografica delle terre coinvolte lascia ben poche alternative al Polo Sud.
Diminuendo il tasso di salinità oceanica in seguito allo sciogliersi di una massiccia
quantità di ghiaccio, gli equilibri delle maree e delle correnti vennero compromessi,
provocando piogge torrenziali e tsunami che spazzarono praticamente tutto l'
emisfero sud. Le cronache del diluvio ci vengono raccontate da decine di testi
provenienti da tutto il mondo, non solo dalla Bibbia. Nel mio libro 'Il fenomeno
Nibiru vol.1' ho raccolto non meno di 10 tradizioni sul diluvio provenienti da tutto il
globo. La fonte senza dubbio più interessante é comunque il racconto fatto dallo
stesso Ziusudra all' eroe Gilgamesh in un lunghissimo testo mesopotamico [8]. Col
diminuire delle acque, a diluvio finito, la vita riprese, e l' uomo di diffuse di nuovo
sulla Terra; i territori in cui gli Anunnaki avevano costruito i loro centri operativi, le
città, le piattaforme di lancio, e anche le miniere, si ritrovarono sommersi da metri di
fango. Fu per questo che, alla ricerca di altri luoghi ove operare mentre si
procedeva a liberare dal fango e ricostruire, Ea e Ninurta, suo nipote, arrivarono nel
Sudamerica. Qui, nelle vette delle montagne, le piogge avevano liberato interi filoni
d' oro. Pepite e granuli si potevano raccogliere a mano sui bordi dei fiumi e dei
laghi, o raschiando per terra, semplicemente setacciando il fango, senza bisogno di
estrazione mineraria. Si decise quindi di creare delle stazioni di lavoro in questo
continente, una delle quali era quasi certamente Tiahuanaku, località sulla cui
datazione ancora si dibatte (Posnasky nel 1945 la datò a circa il 14000 a.C.,
successivi studi di Kelley e Milone nel 2002 reputarono ridicola questa datazione –
Sitchin tratta marginalmente questo dettaglio limitandosi a espore le teorie altrui, io
propendo per una datazione tra il 4000 e il 2900 a.C.).
Nel frattempo, nel Vecchio Mondo, iniziarono a sorgere delle aspre rivalità.
Infatti se prima del diluvio le terre nel medioriente erano poste sotto il controllo di
Enlil, e l' Africa sotto quello di Ea, ora Ea lasciò il suo dominio a suo figlio Marduk il
quale iniziava a pretendere il controlo di tutte le operazioni. Da dove arrivava
questa pretesa? Per capirlo bisogna parlare delle relazioni regali tra gli Anunnaki.
Enlil, pur essendo il figlio minore di Anu, era il suo erede legittimo inquanto figlio di
una moglie/sorellastra. Questa regola di successione é ricorrente nella mitologia
del medioriente, e sembra avere lasciato tracce anche nella letteratura biblica. Ea
era invece figlio di una concubina, come lo era una delle figlie di Anu, Ninmah, che
aveva aiutato Ea nelle operazioni di creazione dell' Homo Sapiens.
Alla seconda generazione, quella riguardante Marduk e Ninurta, i figli di Ea e
di Enlil, il primo si aspettava che per riparare a questo torto subito da suo padre il
controllo passasse a lui, ma così non fu, perchè Enlil aveva avuto Ninurta da sua
sorellastra Ninmah. Marduk decise comunque di fare buon viso a cattivo gioco, e
dimostrò la sua grande genialità e preparazione aiutando l' uomo nel suo cammino
verso la civilizzazione. Fu Marduk infatti ad introdurre l' allevamento e l'
addomesticazione degli animali, mentre Ninurta si occupò della introduzione dell'
agricoltura. Siamo arrivati cronologicamente a un periodo intorno al 10000 – 8500
a.C., come confermato dalle recenti scoperte riguardanti la nascita dell'
addomesticamento degli animali e dell' agricoltura selettiva di cereali [9] [10]).
Il regno nordafricano di Ea e Marduk venne momentaneamente lasciato ai
primi figli di Marduk, quei personaggi che conosciamo attraverso la mitologia egizia
con i nomidi Seth e Osiride. In realtà il regno africano venne spartito da Ea tra i suoi
vari figli: a Marduk e alla sua famiglia andò l' Egitto, a Nergal andò il Sudafrica in
seguito al suo matrimonio con Ereshkigal, una nipote di Enlil, a Gibil andò la zona
sottostante l' Egitto fino al Sudan, ove sorse il regno di Kush. In Egitto si avvicendò
al regno anche un altro figio di Ea, Ningishzidda. Marduk e Ningishzidda sono gli
Anunnaki che la mitologia dell' antico Egitto chiama Ra e Thot, mentre Ea era il
Ptah egizio.
Presto la disputa tra Seth e Osiride sul controllo dell' Egitto sfocciò in una
sanguinosa diatriba familiare, che Sitchin chiama 'La prima guerra della Piramide' e
che possiamo leggere per esteso nei testi egiziani riguardanti la rivalità tra Osiride,
Set e Horus [11]. Infatti secondo la teoria di Sitchin, le 3 piramidi di Giza vennero
costruite subito dopo il diluvio, a cavallo del 10500a.C. Circa. Entro le piramidi
erano poste delle attrezzature essenziali per dirigere i traffici di navicelle degli
Anunnaki, quindi chiunque avesse avuto il controllo di queste strutture avrebbe
avuto potere decisionale su tutti gli affari degli Anunnaki. Dopo una serie di lotte,
Horus, figlio di Osiride, ebbe la meglio su Seth il quale venne espulso ma a cui
venne dato come dominio il deserto a nord del Sinai. Questa guerra interna alla
fazione dei figli di Enki suggerì ad Enlil che il controllo delle attrezzature
tecnologiche doveva essere tolto dalle loro mani. Marduk non era d' accordo, e la
sua ira aumentò fino a che decise di tentare di conquistare i territori di Enlil: la
mesopotamia.
L' offensiva di Marduk causò la raccolta in battaglia di tutti i figli di Enlil,
capeggiati da Ninurta. Marduk stesso fu costretto a ritirarsi in Egitto, dove però
venne attaccato dall' erede di Enlil; riparatosi all' interno della Grande Piramide,
Marduk conduceva da li una battaglia utilizzando armi potentissime contro l'
avversario, il quale per contro rispondeva agli attacchi dalla sua navicella. Marduk
stava per avere la meglio, tanto che Enlil piangeva già suo figlio come morto, ma
Ninurta con un colpo di scena riesce a piegare le forze di Marduk e a sconfigerlo,
svuotando la Piramide delle sue attrezzature tecnologiche. Tracce del racconto di
questa guerra possono secondo me essere trovate nella letteratura mesopotamica,
in particolare in un racconto di esaltazione di Ninurta chiamato “A shir-sud to
Ninurta” [12]. Marduk viene deposto dalla guida dell' Egitto, ed é costretto a
lasciarne la guida a suo fratello Ningishzidda / Thot. E' interessante notare che un
testo egizio é intitolato proprio “L' assegnazione dei poteri di Ra a Thot e Geb”,
testo che motiva appunto questa attribuzione di poteri con una imminente ed
inevitabile partenza di Ra; il testo, facente parte del “Mito della Distruzione dell'
Umanità” inciso nella tomba di Seti I (XIV secolo a.C.), ci é riportato dal prof.
Stephen Hagin della Kennesaw State University [13]. Tutto ciò avvenne, secondo
Sitchin, tra il 9000 a.C. e l' 8650 a.C., periodo dopo il quale vi furono alcuni millenni
di relativa pace, sopratutto grazie al fatto che il Sinai, ove erano collocate le
strutture di lancio e atterraggio delle navicelle, venne dato in dote a un personaggio
neutrale, Ninmah, la quale pur essendo madre di Ninurta era molto legata sia a suo
fratellastro Enki sia a Marduk. Fu in questi millenni di pace che in Egitto regnarono i
Neteru, che venne fondata Eliopoli, e che in mesopotamia e in Egitto si hanno i
primi esempi di 'culture' umane. Inizia in tutto il nord Africa e nel Medio Oriente il
periodo del Neolitico preceramico (7800 a.C. circa), in mesopotamia il cosiddetto
'Periodo Ubaid' (6500 a.C. circa).
Le cose però iniziano a cambiare intorno al 3800 a.C. quando Anu stesso
scende sulla Terra in pompa magna; per lui viene fondata una nuova città: Uruk.
Anu sancisce il perdono e il rientro di Marduk, ma alla sua partenza, essendosi
invaghito della nipote di Enlil, Inanna, lascia a lei il controllo della città di Uruk.
Questo atto fu reputato un affronto da Marduk, poiché da poco il controllo della
mesopotamia era stato lasciato a Nanna, primogenito di Enlil, e l' affidare una città
a un Anunnaki di terza generazione (Inanna appunto) anzi che a lui (che si
reputava erede leggittimo per discendenza da Enki) voleva dire scavalcare
completamente tutta la dinastia di suo padre. Marduk iniziò dunque, assieme ai
suoi seguaci umani, a costruire una città in territorio mesopotamico, una città con
una torre alta fino al cielo nella quale avrebbe installato la sua personale navicella
spaziale. Enlil, spaventato da questo atto, decise di intervenire e distruggere la città
di Marduk, una città che simbolicamente era stata chiamata Babili, 'porta degli dei',
per sottolineare che quella città sarebbe stata per Marduk l' accesso al dominio
degli Anunnaki. Un testo mesopotamico riportato da G. Smith a fine del XIX secolo
e catalogato presso il British Museum come K.3657 potrebbe costituire la più antica
fonte per questo racconto e per la vicenda narrata nella Bibbia [14], mentre un altro
frammento catalogato Rm.114 é stato recentemente (1993) ritenuto essere parte
dello stesso racconto, pur essendo anche questo frammentario. Sitchin data l'
evento a circa il 3450 a.C., pochi secoli dopo che a Sumer ebbe inizio la prima
civiltà del pianeta.
Marduk venne esiliato, per ritornare dopo circa 3 secoli insediandosi di nuovo
in Egitto deponendo e scacciando Thot. Marduk / Ra fondò così la prima dinastia
faraonica, elegendo Menes a suo rappresentante in Egitto.
Ningishzidda / Thot allora, seguito dai suoi fedeli africani, emigrò nel Nuovo
Mondo ove diede inizio alla civiltà che svariati secoli dopo darà origine al popolo
degli 'Olmechi'. Sull' origine africana degli Olmechi si é scritto parecchio
specialmente alcuni decenni fa ad opera di autori come Wiercinski e Irwin negli
anni '70, ma ancora prima con Marquez, Dixon, Hooton e Wiener
[15,16,17,18,19,20], e più recentemente ad opera dell' etnologo e antropologo
Clyde Winters [21] e grazie agli studi genetici di vari autori [22]. Si stabilì nel
Mexico, elaborò un nuovo calendario, ed assunse il ruolo di Quetzalcoatl. Era
approssimativamente il 3113 a.C., e il suo dominio da quei territori si estese fino
alla punta nord del Perù, e durò per circa 2000 anni. Proprio recentemente alcune
campagne di scavo hanno permesso di retrodatare molti dei siti nord peruviani e
messicani, che si ritenevano risalire al I millennio a.C., mentre adesso, per località
importanti come San Isidro e Monte Grande sono state stabilite datazioni a circa il
2000 – 1900 a.C. Facendo crollare la convinzione ormai da tempo radicata che la
prima cultura peruviana, chiamata Chavin (dal nome della località Chavin de
Huantar) fosse sorta nel 900 a.C. circa [23]. Quetzalcoatl però non era sempre
presente nella vita del suo popolo mesoamericano; essendo comunque un
Anunnaki ed essendo legato ai territori africani e mediorientali, comparì spesso in
quelle terre per portare la civiltà. In particolare, se Ea fu responsabile delle opere
civili ed idrauliche, Marduk fu responsabile delle opere di allevamento ed idrauliche,
e Ninurta fu responsabile delle operazioni agricole assieme a un altro figlio di Ea
(Dumuzi), Ningishzidda fu responsabile di tutto ciò che riguardava il calcolo del
tempo e le costruzioni calendariali. Secondo Sitchin infatti a lui si deve la
costruzione delle maggiori opere megalitiche a funzione stellare / calendariale
sparse per il globo: Teotihuacan, Giza, Stonehenge, il Girsu di Lagash,
Sarmizegetusa, i templi di Malta, tutti siti costruiti (tranne le piramidi di Giza) tra il
3000 e il 2000 a.C.
Cosa succedeva intanto nel Vecchio Mondo? Intorno al 2900 a.C., gli
Anunnaki decisero di portare la civiltà anche in un' altra zona del globo, la valle dell'
Indo, ove fu messa a capo Inanna come risarcimento del fatto che suo marito
Dumuzi (fratello di Marduk) era morto e quindi lei non avrebbe potuto regnare
tramite suo marito. Gli scavi nei vari stratti di Harappa mostrano che sebbene l'
area fosse già abitata e piena di villaggi dal 3300 a.C. (quando inizia la fase
chiamata Ravi) la vera e propria urbanizzazione e il consolidamento societario
iniziarono all' incirca nel 2800 a.C. [24][25], nella cosiddetta fase Kot Diji,
confermando ancora una volta le deduzioni di Sitchin. Intorno al 2400 a.C. Inanna
cercò di conquistare i territori sumeri, e per questo si servì di un re chiamato
Sargon. Fondò per lui una capitale chiamata Agade, ed ebbe così inizio il regno di
Akkad che soppiantò quello di Sumer. Ma Akkad non durò a lungo: dopo circa 3
secoli Agade fu distrutta dallo stesso Enlil a causa degli affronti e delle battaglie
militari che Inanna e i suoi re umani (discendenti di Sargon) conducevano nei
territori degli altri Anunnaki. Enlil si servì per distruggere Agade delle armate di suo
figlio Ninurta, i Guti e gli Elamiti, e così nel 2150 circa Agade fu completamente
distrutta. In seguito a ciò, nel 2130 a.C. circa, Ninurta venne autorizzato
ufficialmente da suo padre Enlil a proclamarsi reggente dei domini mesopotamici, e
per celebrare questa sua 'promozione' si fece costruire dal re Gudea un recinto
sacro con un palazzo a Lagash. La costruzione di questa opera architettonica é
dettagliata sotto forma di racconto in un lungo scritto lasciatoci da Gudea stesso
sotto forma di due ceppi di pietra (conosciuti con i nomi cilindro A e cilindro B [26]);
come si legge nel lungo testo al progetto partecipò anche Ningishzidda, e ciò fu
visto da suo fratello Marduk come un' offesa non tollerabile, un tradimento. Marduk
allora decise di invadere di nuovo le terre di Sumer, ma stavolta venne convinto ad
allontanarsi temporaneamente dalla sua città (ricostruita) da suo fratello Nergal, il
quale in realtà parteggiava per la fazione di Ninurta e voleva cogliere l' occasione di
ritagliarsi un dominio in mesopotamia. Sappiamo dal poema Epica di Erra [27]
tramandatoci in alcune copie framentarie che questa assenza di Marduk fu richiesta
un po' da tutti gli altri Anunnaki coinvolti nella faida, e che seppur a malincuore
Marduk accettò di eclissarsi solo perchè riponeva fiducia in suo fratello Nergal il
quale promise di badare al regno di Marduk in sua assenza. Durante la sua
assenza, Marduk incaricò suo figlio Nabu di fare proseliti per lui nei domini nemici:
Nabu infatti riuscì, complice la sempre più frequente assenza sia di Enlil che di
Ninurta dalle scene politiche e militari, a convincere molti abitanti delle città
mesopotamiche ad adorare suo padre. Ma l' azione di Nabu arrivò fino alle terre a
nord del Sinai, il Libano, e tutta la regione che ora conosciamo come Israele e
Palestina. Il dominio di Marduk, tramite l' azione di Nabu, si stava silenziosamente
e pericolosamente espandendo, andando dai territori africani dell' Egitto e della
Nubia / Sudan (con l' aiuto di suo fratello Gibil) fino al sud di Sumer. Qui, per circa
un secolo tra il 2090 e il 2000 a.C., regnò Nanna (un figlio di Enlil), il quale aveva al
suo seguito truppe di elamiti guidate dal re Shulgi e successivamente da Amar Sin.
I re egiziani nel frattempo attendevano il ritorno del loro Ra. Ritorno che non tardò
ad arrivare: nel 2048 a.C. circa Marduk si mosse verso le terre anatoliche per
guadagnare seguaci, e nel 2024 a.C. tornò a Sumer e richiamò a se tutti i suoi
fedeli, tentando l' invasione di Sumer e della penisola del Sinai ove era collocato il
porto spaziale degli Anunnaki. Per evitare la vittoria di Marduk e Nabu, Enlil,
convocato dai suoi figli, fu costretto ad organizzare un bombardamento delle mete
di Marduk e delle città ove i suoi seguaci erano raccolti. Il bombardamento,
accaduto nel 2024 a.C., fu autorizzato da Anu e condotto da un furioso Nergal
(ancora in collera con suo fratello Marduk) e da Ninurta. Gli effetti di tale azione,
dettagliati nella già citata Epica di Erra, furono inimmaginabili: la penisola del Sinai
fu bombardata, e così anche la zona ove giace il Mar Morto. Una serie di testi
chiamati 'Lamentazioni' (ne esistono relativi a varie città: Eridu [29], Ur [28], Uruk,
Nippur) ci testimonia cosa ne conseguì: una nube radioattiva e una tempesta di
ceneri e vento si sollevarono spingendosi verso est, passando sopra tutte le città
fedeli a Enlil, ma risparmiando miracolosamente proprio la città di Marduk:
Babilonia. Il tutto fu visto come un segno del destino, e Marduk venne riconosciuto
sovrano supremo. Nel 2400 a.C. era finita l' era di Enlil e Sumer, nel 2150 a.C. era
finita l' era di Inanna e di Akkad, nel 2024 a.C. era finità l' era di Ninurta e degli
Elamiti. Dopo circa 100 anni di caos, iniziò l' era di Marduk e Babilonia, che si
protrasse indisturbata per circa 5 secoli.
Cosa successe una volta che Marduk si instaurò in Babilonia?
A differenza degli altri Anunnaki, che si erano spartiti i territori, Marduk cercò di
accentrare il potere offrendo territori del suo dominio agli altri Anunnaki. Gran parte
di loro però rifiutò, e si ricavarono dei piccoli regni nelle zone circostanti. Di loro,
salvo sporadicamente, non sentiremo più parlare.
Facciamo ora un piccolo salto indietro e spostiamoci nel Nuovo Mondo.
Qualche secolo prima (intorno al 2400 a.C.), un altro figlio di Enlil, il minore e
meno importante, chiamato Ishkur, aveva affrontato lo stesso viaggio fatto da
Ningishzidda, stabilendosi non nel Mexico ma in Perù e in Bolivia. Qui diede inizio a
varie civiltà dedite al lavoro dei minerali (particolarmente lo stagno), si elesse a
divinità suprema, e assunse il nome di Viracocha. Ishkur, fino a quel momento, era
stato sempre in disparte a Sumer e nei suoi territori dell' Anatolia del sud, ove secoli
dopo verrà venerato come Teshub e darà origine ad una altra civiltà, quella
anatolica, dalla quale derivano gli Ittiti (1700 a.C. Circa) e i Cassiti (1500 a.C.
circa). Alternandosi tra Sudamerica e Anatolia, intorno al 1400 a.C. dovette
affrontare nel Sudamerica una sanguinosa lotta contro Ningishzidda / Quetzalcoatl
e i suoi seguaci, che si erano spinti nel frattempo fino al Perù. Entrambi lasciarono i
territori nel Nuovo Mondo e tornarono nel Vecchio, riprendendo le loro vecchie
identità. Ma l' eredità lasciata da Ishkur / Viracocha nel nuovo mondo fu tramandata
per più di due millenni, tanto che quando i conquistadores spagnoli arrivarono nel
Perù tutte le tribù Incas parlavano di quei 'tempi antichi' e di come la loro civiltà
fosse stata creata da Viracocha e dai suoi seguaci. Gli storici moderni fanno risalire
l' impero del Perù al XIII secolo, sebbene tutti i racconti locali dichiarino che il
popolo Inca é solo l' ultimo discendente di un popolo vecchio di millenni, gli
esponenti originali di quella che adesso chiamiamo Cultura di Norte Chico o Caral.
L' abbandono del Perù da parte di Viracocha coincide quasi alla perfezione
con il sorgere di una nuova divinità in medio oriente, stavolta non legata alle fonti
mesopotamiche ma alla successiva tradizione ebraica: Yahweh; e non é difficile
identificare in questa divinità del nord della mesopotamia proprio quell' Ishkur che
aveva passato il millennio precedente facendo la spola tra i suoi seguaci anatolici,
sinaitici, e peruviani.
Intanto a Babilonia si oppose un nuovo regno, quello di Assiria, che aveva
come divinità principale un certo Ashur, che era una personificazione di Ninurta e di
Enlil. I regni di Babilonia e di Assiria si alternarono in perodi di lotta e pace dal 1800
a.C. al 600 a.C. circa, fino a che un terzo popolo, i Persiani, ebbe la meglio
spazzando via il regno di Babilonia, e un quarto popolo, quello dei Medi, distrusse l'
impero assiro.
Questo potè accadere solo per un motivo: gli affari della Terra ormai erano
stati lasciati in mano agli uomini. Piano piano gli Anunnaki si erano staccati dalle
cose umane, alcuni erano presumibilmente morti (Alessandro Magno, nelle sue
memorie, ci racconta di aver visitato la tomba di Marduk), altri erano andati via,
secondo Sitchin alcuni tornati su Nibiru e altri stabilitisi probabilmente su Marte, ove
conserverebbero una stazione. Sempre secondo l' autore l' ultimo a partire fu,
intorno al 565 a.C., il personaggio chiamato Sin, che da tutte le popolazioni
mesopotamiche era venerato come dio lunare. Sin era il maggiore dei figli terrestri
di Enlil (padre del dio solare Shamash e di Inanna), e, come accennato, per un
certo periodo godette di notevole prestigio ad Ur (2090-2000 a.C.) e ad Harran
(2600-2400 a.C.) con il nome sumero di Nanna, per poi assumere un ruolo
secondario. Recentemente sono stati ritrovati alcuni cocci recanti il suo nome a
Malta [30], datati alla metà del II millennio a.C., i quali testimoniano che il suo culto
fu comunque sempre attivo in qualche modo.
Partito anche Sin, l' uomo fu solo, in balìa della sua storia. Il primo millennio
della storia del medioriente é talmente pieno di popoli e avvenimenti che il tutto si fa
sempre più fumoso ed é praticamente impossibile ricostruire oltre e cercare
attendibili testimonianze sull' effetto degli Anunnaki nella vita delle civiltà che si
susseguivano, e anche se Sitchin in uno dei suoi ultimi libri (Il giorno degli dei, del
2007) fa una panoramica storica – letteraria usando le fonti bibliche, gli eventi
descritti sono più a carattere religioso che storico, quindi di scarsa importanza.
Riferimenti:
[1] KingShip in Heaven, - Hittite Myths - H.A.Hoffner (1998)

[2] The Sumerian King List - T. Jacobsen (1939)

[3] New light about Human Prehystory around the Persian Gulf oasis - J. Rose (2010)

[4] Branching pattern in the evolutionary tree for human mitochondrial DNA - A. DiRienzo & C.A.
Wilson (1991)

[5] Myths from Mesopotamia - S. Dalley (1991)

[6] Lorsque les dieux faisaient l'homme.- J. Botterò & S.N. Kramer (1989 - 1993)

[7] A Revised Root for the Human Y Chromosomal Phylogenetic Tree: The Origin of Patrilineal
Diversity in Africa - F. Cruciani et al (2011)

[8] The Babylonian Gilgamesh Epic: Critical Edition and Cuneiform Texts - A.R. George (2003)

[9] Evidence for food storage and predomestication granaries 11,000 years ago in the Jordan

Valley - B. Finlayson & I. Kuijt (2009)

[10] Storey's Guide to Raising Sheep - P. Simmons & C. Ekarius (2010)

[11] Egyptian Myth and Legend - Donald Mackenzie (1907)

[12] ETCSL: http://etcsl.orinst.ox.ac.uk/cgi-bin/etcsl.cgi?text=t.1.6.2&charenc=j#

[13] S. Hagin: http://ksuweb.kennesaw.edu/~shagin/307destruction.pdf

[14] G. Smith: The Chaldean account of Genesis (1876)

[15] A. Wiercinski: An anthropological study on the origin of "Olmecs" (1972)

[16] C. Irwin: Fair Gods and Stone Faces (1972)

[17] C. Marquez: Estudios arqueologicos y ethnograficos (1920, 1956)

[18] R.B.Dixon: The racial hystory of Man (1923)

[19] E. Hooton: Up from the Ape (1931)

[20] L. Wiener: Africa and the Discovery of America (1922)

[21]C.A. Winters: Blacks in ancient America (1984)


[22] Green et al (2000); Underhill et al (1996); Gonzales-Oliver et al (2001); Lisker et al (1996)

[23] EnPeru online Magazine: 4000 years old temple rewrite history of Peru

[24] R.H. Meadow & J.M. Kenoyer: Harappa: New Discoveries on its origins and growth (1999)

[25] R.H. Meadow & J.M. Kenoyer: Recent discoveries and hilights from excavations at Harappa
(2001)

[26] ETCSL: http://etcsl.orinst.ox.ac.uk/section2/tr217.htm#cylA

[27] B. Foster: Erra Epic tablet 1 to 5 (1995)

[28] ETCSL: http://etcsl.orinst.ox.ac.uk/cgi-bin/etcsl.cgi?


text=t.2.2.2&display=Crit&charenc=j&lineid=t222.p1#t222.p1

[29] ETCSL: http://etcsl.orinst.ox.ac.uk/cgi-bin/etcsl.cgi?text=t.2.2.6#

[30] http://popular-archaeology.com/issue/december-2011/article/rare-cuneiform-script-found-
on-island-of-malta

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