BIRDI ke su PORRU

Gazetinu de novas in sardu e italianu

Donai kantu ‘olleis Mensile autoprodotto di critica sociale

Redazione: via Pascoli, 15 – 09040 Villaputzu (CA) – Tel. 388 3867526 – Mail: birdikeporru@yahoo.it N. 14
Gli amici ed i nemici Il capitale e le sue guerre contro i popoli del pianeta
In margine
Radioattività Sulla soglia di casa Ma non marginale
Il Cesio 137
Come per gli attacchi all’Irak, Il conteggio, anche stavol- disordini nella pacifica gestione LEGALITA’
Il Cesio137 viene prodotto nel processo di fissione nelle cen-
trali atomiche e dall’esplosione di armi nucleari. Una quantità ai Balcani, all’Afghanistan ... ta, non verterà su morti e di- del capitale-Stato, dal Marocco USI CIVICI
enorme di Cesio finì nell’atmosfera a seguito dell’esplosione ora son le popolazioni libiche, struzioni, bensì sui libri con- fino al mar Caspio. PRIVATIZZAZIONE
della centrale di Chernobyl, nel 1986, ragion per cui tutta una con ampie possibilità di coin- tabili delle aziende, sul consu- Non sarà facile contenere la La Società operaia di mutuo
serie di materiali provenienti dai paesi dell’Est risultano co- volgimento di tante altre che mo di strumenti di morte, sulla rivolta e rimpiazzare nuovi fan- soccorso assieme alla Scuola ci-
munque contaminati da questo ed altri elementi assai pericolosi si affacciano nel Mediterraneo quantità di accaparramento tocci garanti del sistema, al
ad essere decimate da quelle diretto ed indiretto di materie posto di quelli che la solleva- vica di politica, hanno organizza-
per la salute umana ed ambientale in genere. È pertanto imma-
ginabile il danno che viene prodotto dal trasporto, lavorazione stesse armi occidentali che prime, sul cui utilizzo il sistema si zione popolare ha buttato giù to a Cagliari una serie di incontri
e quindi riciclo dei fumi delle industrie di trattamento. Tutto han permesso ai “loro” ditta- regge. dal trono. di “Educazione alla legalità”. Il 22
“regolare”, per carità, almeno per il capitale. Ma, e per le po- tori di tenerle schiavizzate per Bombardati, espropriati, E ci auguriamo non sia faci- gennaio il procuratore aggiunto del
polazioni? Vi sono le apposite istituzioni a garantirne l’integrita! decenni, dopo secoli di colo- sfruttati da una parte, la gran- le neppure contenere, nelle capoluogo, oggi in pensione,
O non è cosi? nizzazione diretta. de maggioranza dell’umanità; aree dominanti del pianeta, Marchetti, è stato il personaggio
Decine di migliaia di perso- e dall’altra una infima mino- quelle fasce di popolazione che ha condotto uno di tali incon-
Se l’immane tragedia che in nostante la solita legge stabi- ne son massacrate “per dar ranza di ultraricchi dominatori subalterna che sono le prime tri.
questi ultimi tempi ha colpito lisca disposizioni precise per loro la democrazia”, stavolta che si avvalgono di una quan- esposte alla non improbabile Lo stesso giorno che appren-
il Giappone ha nuovamente il trasporto, il trattamento, la davanti a casa nostra, proprio tità indefinita di servi fedeli estensione del conflitto den-
obbligato le genti dell’intero conservazione in particolari diamo questa notizia i media ri-
da quelle armi sperimentate e fino alla morte per garantire tro le loro case, come avviene portano anche quella relativa alla
pianeta a concentrare l’atten- siti del materiale radioattivo! prodotte anche in casa nostra, loro dominio e sfruttamento. di già qui da noi, nella “turisti-
zione sulle centrali atomiche Eccezione? Macché, basta richiesta di documenti relativi agli
ed a scapito pure della nostra Stavolta però il massacro è ca” terra di Sardegna ove ad- usi civici, inoltrata dai consiglieri
per la produzione di energia, vedere quanto accade al Pisq, vita e salute. E vi saranno ul- sull’uscio di casa nostra, nel- destramenti e sperimentazioni
non è affatto vero che il nu- a Teulada, nella medesima Bre- all’opposizione, Cremone e
teriori migliaia di persone co- l’area più instabile del Medi- di uomini e mezzi per la guerra Alimonda, al comune di Porto-
cleare è pericoloso solo quan- scia ed in particolare alla Alfa muni ricattate ed impoverite, terraneo (e forse del mondo), la fanno da padrona.
do le cose vanno male a causa Acciai, che tratta materiale ra- come noi, dal sistema vigente ove le popolazioni non cono- Tempi bui si apprestano, scuso. La vicenda non è di scarsa
della imprevedibilità degli diato proveniente da ogni che ci vuole tutti complici, nel- scono da secoli interruzione di anche per coloro che i conteg- importanza, dato che tutte le aree
eventi naturali, o per la dove, in primis dalle centrali la rapina e nel consumo di ri- sfruttamento e condizioni gi li fan sui “posti di lavoro” e gravate da “usi civici”, per legge
obsoleta tecnologia. In realtà atomiche dei paesi dell’Est. sorse altrui, nei genocidi che schiavistiche, e che non han- non sulle bare che essi com- dovrebbero essere adibite soltan-
il nucleare è il paradigma della Ma ciò è soltanto uno dei pos- ne conseguono. no mai smesso di fomentare portano. to a fini sociali. In Sardegna
società tecnologica. sibili esempi. l’estensione delle terre gravate da
– L’uranio è accaparrato a li- Un altro, assai significativo usi civici non è poca cosa. Si trat-
vello mondiale da poche mul- della semplicità e quotidianità ta di terre comunitarie su cui ogni
tinazionali; lungi dal rappre-
sentare una fonte di “autono-
della circolazione delle sostan-
ze radioattive, concerne il flo-
La reclame turistica. Urla piano che possono sentirti! villaggio vantava molteplici dirit-
mia energetica”, rappresenta rido commercio tra Italia e Fran- ti, che garantivano la sopravvi-
ulteriore dipendenza e motivo
eventuale di ricatto da parte
dei monopolizzatori;
– accentramento e segretezza
cia, il cui trasporto avviene per
ferrovia.
La mattina del 7 febbraio, un
treno pieno di scorie nucleari
Meglio non dirlo venza materiale dei servi della
gleba ed arginavano la prepoten-
za (e la proprietà) dei feudatari.
Nel processo di creazione della
della tecnologia, affinché le proveniente da Saluggia, nel Come ti racconto le balle! “privata proprietà perfetta” nel-
popolazioni restino escluse Vercellese (ove fino al 1971 era Potrebbe essere questo il moto l’isola, intrapreso dai regnanti
dal circuito e succubi del peri- stato ospitato il reattore spe- del turismo in Sardegna, set- Savoia ad iniziare dal secondo de-
colo-ricatto che il nucleare rimentale “Avogadro RS1”), e tore non indifferente dell’at- cennio dell’Ottocento, i diseredati
porta con sé; diretto in Francia per il “tratta- tuale economia isolana, per cui riuscirono a preservarne un po’
– immense risorse finanziarie mento” (a seguito del quale si prodigano istituzioni pub- dall’ingordigia borghese alimentata
per ricerche ed applicazioni sarebbero rientrate in Italia), è bliche ed imprese private, mol- e difesa dalla legalità armata di
che vengono fatte ricadere stato oggetto di attenzioni e te delle quali, sarde e forestie- schioppi, truppe e forche legali.
sulle collettività (al contrario, proteste da parte di antinucle- re, han fatto e fanno vere e Non certo grazie a magistrati e le-
i profitti, realizzati nella gestio- ari alla stazione Condove, in proprie fortune. Avremmo tan- gislatori, ma in quanto le comuni-
ne di impianti di produzione, Val Susa. Gli scontri con le for- to da dire in merito, ma l’og-
vengono incamerati dai priva- ze dell’ordine, sempre al ser- getto di queste due righe ver- tà infine si sollevarono in armi.
ti); vizio della “legalità” anche tono solamente su di un aspet- Le istituzioni dello Stato italiano
– duplice utilizzazione civile- quando è illegale, non hanno to specifico della vicenda, che savoiardo, e quello repubblicano
militare di materia prima e tec- affatto impedito che la deter- potrebbe benissimo alimenta- in seguito, non hanno mai smesso
nologia, atta a replicare in ma- minazione dei compagni per- re una rubrica possibile dal ti- le attenzioni su quelle terre e, le-
niera adeguata il doppio aspet- venisse al fine propostosi: to- tolo: “S’ou, sa pudha e s’a- galità o illegalità, ne han fatto man
to dell’attuale sistema capita- gliere la cappa del silenzio che riali”. bassa.
listico. autorità e responsabili impon- Come al solito, una marea di Lo sanno bene le comunità di
Tutti questi aspetti concor- gono su tali commerci, esclu- soldi pubblici volano dalle ta- Portoscuso, di Villagrande, di Vil-
rono a far sì che il nucleare rap- dendo che le popolazioni sap- sche dei sardi per reclamizzare laputzu e di tanti altri comuni sar-
presenti uno degli elementi piano del pericolo che corro- il settore. La sarda regione, le di. Quì son stati “ceduti” per un
cardine della quotidianità, fon- no al passaggio di simili cari- provincie, i comuni, oltre agli progetto di stabilimento cinema-
te di profitto per il capitale e chi; nonostante l’arresto di altri Enti, si danno assai da fare tografico mai realizzato (ma i ter-
pericolo costante per le popo- Guido ed Arturo e la denuncia e così immagini ad uso del tu- reni gravati da usi civici son co-
lazioni. di un’altra ventina di compa- rista, favolosi e costosi munque rimasti in mani private),
Così che i tre carichi di fumi gni e compagne. depliant, banchetti lussuosi di
d’acciaieria, due dei quali con- Ma meglio di ogni nostra esposizione di prodotti, filma- là per la realizzazione del Poligo-
tenenti materiali contaminati parola e ricostruzione dell’ac- ti edulcorati di selvaggia bel- no Interforze del Salto di Quirra,
da cesio137, torio ecc., prove- caduto, dicono sull’avveni- lezza, girano il mondo in uno che sarebbero sortite dalla neppure il cordone delle forze altrove son finiti ad “integrazio-
nienti da Brescia (fabbrica Alfa mento Guido ed Arturo, nel sperpero di danaro, atto a na- Borsa Internazionale del Turi- dell’ordine accorse in quanti- ne” delle ville e dei mega impianti
Acciai), fermati all’entrata del- loro comunicato redatto dopo scondere, travisare, falsifica- smo (BIT) di Milano, l’asses- tà per l’occasione gli potero- turistici in mani di questo o quel
la Portovesme s.r.l., han potu- qualche giorno dall’arresto (i re una realtà umana, geografi- sore regionale, Crisponi, spal- no evitare. E poi, tacere su capitale privato.
to girare indisturbati per mez- due compagni son stati scar- ca e storica tutt’altro che in- leggiato per l’occasione dal quella metà almeno della terra E che dire dell’attuale sindaco
za Italia, passando indenni cerati il 22 febbraio, e restano contaminata. Per l’anno in governatore Cappellacci, vi sarda, del mare e dei fiumi nien- di Villaputzu che per “fini socia-
anche per due porti. Ciò, no- in attesa del processo). corso, solo dalle prospettive saranno 500 mila turisti in più te affatto incontaminati non li”, ha ben pensato interpretarli
in Sardegna. Insomma, cifre da sarà cosa facile. Come tacere come ulteriore presenza di forze
capogiro. E non poteva esse- quelle migliaia di litri di liqui- armate e militari in paese, co-
Comunicato di Arturo e Guido dal carcere di Torino re altrimenti dato che il turismo
sarebbe l’asse strategico del
do “incontaminato” che dalle
condutture della E.On si son
struendo un gigantesca nuova ca-
serma dei carabinieri, con i soldi
Siamo stati arrestati nella notte dello scor- sente ed il futuro del pianeta. Per chi lotta con- modello economico della sar- riversati in mare e che a mesi pervenuti alle casse comunali,
so lunedì 7 Febbraio con le accuse, per quan- tro le nocività causate dall'assurdità produtti- da regione. Ma vi è tanto an- di distanza si son radicati in
cora, in cantiere. 800 mila ulte- scogli, spiagge e vegetazione? qualche anno fa, in qualità di in-
to ci è dato fino ad ora sapere, di resistenza va che alimenta la malata società del progres- dennizzi provenienti dallo Stato
a pubblico ufficiale, lesioni e attentato a tra- so, il nucleare non può che essere una ulteriore riori presenze dalla campagna Come tacere su quei 13 mila
sporto su via pubblica (o qualcosa di simi- occasione per esprimere il proprio rifiuto e la “L’isola dei fuochi”, e chissà ettari di terra “incontaminata” per il mancato utilizzo civile dei
le) nel corso di un presidio contro il pas- propria rabbia. quanti milioni di altre a segui- e su quello specchio di mare territori di competenza del Pisq?
saggio di un treno di scorie nucleari a Con- Al di là dei reati che ci vengono contesta- to della presentazione del Pia- di circa 29 mila kmq a ridosso Le avrà mai dette, nei suoi in-
dove, Valsusa. ti e dell'andamento dell'iter giudiziario, sia- no Strategico, quello che del Poligono Interforze del contri pubblici il magistrato
Sul passaggio di questi treni si è sempre mo fieri di aver partecipato a quello che spe- “strizza l’occhio alla green Salto di Quirra? Come tacere Marchetti, tutte queste cose?
mantenuto il massimo riserbo, per far sì che riamo sia solo un primo momento del economy e valorizzerà l’am- su quel paradiso che, a ridos- Se l’“educazione alla legalità” è
le popolazioni esposte ai rischi che compor- rilancio di un'ampia e determinata mobili- biente incontaminato”. so del porto di Cagliari si esattamente ciò che insegna la
ta il trasporto di tonnellate di residui ra- tazione che sappia esprimere, con le forme Certo, l’assessore Crisponi estende alla Rumianca giù, giù, subalternità del suddito, l’insur-
dioattivi non potessero manifestare le pro- ed i metodi consoni a ciascuno, dignità e dovrà darsi tanto da fare per fino alla certamente inconta- rezione generalizzata dei sudditi
prie preoccupazioni ed eventuali forme di forza nel rifiutare e combattere ogni nocivi- rifarsi la faccia da manager minata base di Teulada? Per è ciò che garantisce loro un mini-
protesta. Di certo richiamare l'attenzione su tà. green economy, dopo l’espe- non parlare poi del Sulcis-Igle- mo almeno di diritti.
questa minaccia fatta passare sotto silenzio Un saluto ribelle a tutti coloro che lottan- rienza di qualche anno fa ad siente, della piana di Ottana, Il diritto inizia a non essere tale
e opporsi al transito di questi treni della do, dentro e fuori le galere, alimentano il Orani, quando tentò di impor- di La Maddalena e dintorni nel momento in cui i potenti tro-
morte è un passo essenziale nella lotta con- fuoco del desiderio di un mondo libero da re a quella popolazione un im- oggi depurata dalla presenza
mondezzaio che nessuno vo- USA e G8. vano sudditi non succubi dei loro
tro il mostro nucleare, come testimoniano le sfruttamento e autorità. interessi! Ma questa è lezione non
mobilitazioni che da decenni vedono prota- Presi bene raga! leva, e che gli costò una presa Beh, meglio dirlo piano que-
goniste, soprattutto nel nord Europa, miglia- di possesso dei terreni andata sto, altrimenti i turisti potreb- di pertinenza dei magistrati. Lo
ia di persone coscienti della tragedia che 10 febbraio 2011 Arturo Fazio male a furor di popolo, diversi bero andare altrove ... là ove era, un tempo, delle società ope-
l'industria dell'atomo rappresenta per il pre- sputi in faccia e lanci di mone- magari l’ambiente è contami- raie di mutuo soccorso ... un tem-
1 Guido Mantelli
tine, qualche spintone che nato! po.
 Contrastare i disegni del potere militare-civile con la mobilitazione diretta

Per lo smantellamento del Pisq, azione diretta

Come è nella logica del potere costituito, il polverone attorno al Poligono Interforze del
Salto di Quirra sollevato in questi ultimi mesi, a partire dalla “fuga di notizie” relative alla
relazione dei veterinai delle ASL e seguita dalla ufficializzazione di una inchiesta da parte
del procuratore di Lanusei, si sta depositando come nulla fosse accaduto nei meandri della
burocrazia di ogni genìa, responsabile a vario titolo della distruzione di un immenso territo-
rio e di un non indifferente specchio di mare, oltre che della morte e delle malattie tra animali
e popolazione. La decisione di dar corso all’ennesima “inchiesta conoscitiva”, anche stavol-
ta con i metodi “scientifici”, è mirata: da un canto a coprire quanto già è emerso, grazie
anche al nostro non indifferente contributo, a diversi livelli, sul piano delle respondabilità
relative al forte inquinamento, alla distruzione di un patrimonio naturalistico e archeologi-
co in parte irrecuperabile, all’assassinio di decine di persone, alla strage di animali e malat-
tie di ogni tipo che aggrediscono uomini e bestie; dall’altro a rendere possibili la permanen-
za del Pisq ed il proseguimento delle sue attività guerrafondaie. Chi avanza illusioni in
merito alla volontà di enti, istituzioni, burocrazia di ogni tipo e livello, di porre fine alla
disgraziata condizione in atto, non può che ricredersi, se effettivamente ha a cuore la propria
vita e la propria salute, quelle dei suoi cari e del territorio che abiteranno le generazioni
future. Affidarsi agli stessi responsabili di tale condizione significa accettare le cose come
stanno e proseguire nel sopportarne gli effetti malefici.
Noi non ci stiamo! E rilanciamo la proposta di organizzarsi, in ogni paese vicino e lontano
dal Pisq, in gruppi autonomi ed autogestiti di lotta che, coordinati tra loro, agiscano in
funzione dello smantellamento definitivo della Base militare ed impongano allo Stato ed ai
responsabili il disinquinamento dell’intera superficie terrestre e marina. Solo l’azione diret-
ta di chi nulla ha da perdere nello smantellamento del Pisq, ma guadagnare a sé ed alle
comunità vita, salute e territorio, potrà porre fine alla strage in atto!

Il signor Giancarlo Carrusci fatto uso di armi e munizionamenti

Il “tranquillo” corresponsabile
Venerdì 11 marzo 2011, uno
dei responsabili storici, alme-
no come esecutore materiale,
delle attività del Poligono di
Quirra, esce dall’anonimato e
concede un’intervista agli or-
gani di stampa. Si chiama
Giancarlo Carrusci, ha le ap-
parenze di un innocuo signore con
baffetti e pochi capelli grigi, vive
a Monserrato e si vanta di essere
stato per 17 anni ufficiale respon-
sabile tecnico operativo delle at-
tività del poligono di Quirra. Fac-
cia da bonaccione, un buon pa-
dre di famiglia, dichiara di avere
tre figlie (ma di questo può es-
serne certa solo la moglie), con-
tinua nonostante sia in pensione a
collaborare con il ministero della
guerra come consulente.
La sua opera al Poligono ha
contribuito a causare nel tem-
po un numero indefinito di
morti, nell’ordine delle decine
se ci si riferisce alla sola Base
militare, nell’ordine delle deci-
ne di migliaia se invece ci si
riferisce anche al resto del
mondo (le stime sono voluta-
mente per difetto). Per ora
nessuno gli ha chiesto conto
di tutto ciò, né lui sembra pre-
occuparsene.
Senza un motivo apparente
se non quello di ristabilire “la
verità”, concede un’intervista
per dichiarare che il Poligono
è sicuro (ovviamente garanti-
sce lui di persona, proprio
come fece a suo tempo mons.
Mani, ricordate?), e che una
sola volta è stato utilizzato
l’uranio impoverito: lo avreb-
bero fatto i tedeschi della Mbb
sparandolo con un missile
Kormoran da un aereo contro
un rimorchiatore, che poi sa-
rebbe stato portato al porto di
Cagliari. Come prova assoluta
di quel che dice ha conserva-
to il filmato del lancio che poi
ha conferito nella mani del
Procuratore di Lanusei, Fior-
dalisi.
Tutto a posto, dunque, le
curiosità di tutti noi dovreb-
bero essere saziate!
Conclusione: tanto rumore
per nulla, la guerra fa bene alla
salute, lo dice anche il medico
della base, lo afferma la com-
missione del ministero della
guerra, e ora che ce lo confer-
ma l’ex responsabile tecnico
delle attività del poligono, stia-
mo tranquilli?
Lungi dal “chiarire” l’intera
vicenda, a furia di sbandierare
tante “verità” e di rafforzare
ognuno quella degli altri, i re-
sponsabili diretti della strage
in corso, però, non solo si
smascherano per quel che
sono, assassini prezzolati, ma
si smentiscono l’un l’altro nel-
l’accanimento per scrollarsi di
dosso ciascuno la propria re-
sponsabilità che, non dimen-
tichiamolo, ha risvolti anche
legali (di cui a noi ben poco ce
ne frega, se non per far risalta-
re come coloro che si ergono
a garanti della legislazione son
in realtà i primi che ne fanno
carta straccia, soprattutto
qualora i danni materiali e di
altra natura ricadono su quanti
son ridotti a sudditi di fronte
alle loro leggi).
Infatti se è vero quello che
Carrusci (Giancarlo per gli ami-
ci) afferma, allora è certificato che
per anni i responsabili politici e
all’uranio impoverito né al Poli-
gono militare di Quirra, né nelle
altre Basi in Sardegna.
Beh, meno male che il signor
militari hanno sempre mentito. Carrusci è stato smentito im-
Per esempio, quanto riferito alla mediatamente dal procuratore
commissione d’inchiesta del se- di Lanusei, Fiordalisi, che ha
nato (XIV legislatura, 18 ottobre accertato che proprio al Pisq è
2005) dal generale Molteni e al- stato effettuato almeno un al-
tri 5 ufficiali tra cui Mario Lisi (al tro lancio simile a quello da lui
tempo rispettivamente coman- dichiarato.
dante e responsabile area tecni- Come il lettore può ben va-
ca del poligono), quindi in un’oc-
casione ufficiale, appare una men-
zogna costruita ad arte. Infatti, a
lutare, ci troviamo, a questo
punto della vicenda, di fronte
a troppa grazia. Ed il troppo,
La politica dei governi
una precisa domanda del sena- come si sà, stroppia!
tore Forcieri il generale risponde- Non è affatto un caso se La posizione dei governi è tenzialmente nocive, dimostri che le povere, indifese multi-
va: «Per quanto riguarda i proiet- dopo un quarto di secolo di chiara: tutte le maggioranze prima che non producono nazionali delle armi sono
tili ad uranio impoverito o pene- denuncie e stragi, tra respon- che si sono susseguite vo- danni? incolpevoli. Chissà quali terri-
tranti che dir si voglia, è possibile sabili ci si è messi tutti d’ac- gliono mantenere il Pisq al suo Nel frattempo, gli affari con- bili poteri forti agiscono nel-
che siano stati utilizzati, ma cer- cordo per ... l’ennesima inda- posto. Non a caso nelle ultime tinuano. E noi dovremmo a- l’ombra per la chiusura della
tamente non in questo Poligono gine “conoscitiva”, e conti- legislature i sottosegretari alla spettare ancora che chi si ar- Base? Forse la spectre!
o in Italia. Non mi risulta che in nuare imperterriti a deturpare, difesa, e in un caso (Parisi) il ricchisce attraverso la altrui Secondo questi ragiona-
questo Poligono si siano mai svol- ammazzare, avvelenare. ministro, sono sempre stati morte (sia qui, che nei paesi menti a danneggiare il territo-
te prove di penetrazione» [...] Ciò dimostra ancora una sardi. Ovviamente questo ha bombardati) si auto-limiti per rio sarebbe il fatto che si parli
«Non è mai stata fatta e non ri- volta quanta ragione vi sia un senso preciso: riuscire a non arrecarci dei danni? dei pericoli, non i pericoli me-
sulta in alcun modo, neanche an- nella proposta che anche noi creare sul territorio il giusto mix Il sindaco di Perdas ha lo desimi. L’aspetto più tragico è
dando indietro negli anni, dal ma- avanziamo da tempo di dar vita di clientele e consenso per stesso tipo di posizione, con che individui di tal genìa parli-
teriale di documentazione a no- a Gruppi autonomi di lotta, mantenere le cose immutate. l’aggiunta della “assoluta cer- no di foto di agnelli malforma-
stra disposizione». A questo pun- in ogni luogo, per lo smantel- Oggi poi il parlamento sta- tezza” che non ci sarebbero ti (riportati dalla stampa) come
to, o il generale non sa cosa suc- lamento del Pisq con l’azione bilisce che il Poligono si chiu- problemi sanitari e che le voci nati in Belgio; che loro non
cede nella base, o ne sa meno di diretta di tutte le frange popo- de solo se “si prova” che nuo- contrarie rovinano l’economia avrebbero visto “alcuna” ma-
noi (il che ovviamente non va cer- lari che dallo sgombero defi- ce alla salute. Verrebbe da pen- del territorio. C’è poco da com- lattia e soprattutto che non si
to in suo favore), oppure con le nitivo della sua presenza ed sare che non è difficile stabili- mentare, la sua posizione è di sono ammalati, come se le ma-
sue bugie ha consentito ad eser- attività non hanno che da gua- re che le bombe fan male alla totale subalternità agli interes- lattie per essere reali doves-
citi e industrie belliche altri 6 anni dagnarvi la vita e la salute per salute, ma non è così. Stabilire si di militari e fabbricanti di sero raggiungere il 100% della
di affari (per loro) e morte (per sé e per i propri cari. “scientificamente” che un tu- armi. Fino a poco tempo fa am- popolazione. A parte il fatto
noi e per le popolazioni bombar- more deriva da una causa spe- metteva che il Poligono pote- che essere sani oggi non ga-
date). cifica è quasi impossibile, so- va ipoteticamente aver creato rantisce proprio un tubo sul
Allo stesso modo Carrusci prattutto se chi ha i mezzi per dei morti, ma, diceva lui, quale domani, perché non lasciano
smentisce categoricamente fare indagini, fa di tutto prima attività industriale non lo fa? parlare, dato che i morti ormai
mons. Mani, che ha affermato per non farle e poi per pilotar- La vita va avanti! sì, ma non non lo possono più, chi inve-
anch’egli di garantire “perso- ne i risultati. Chi dovrebbe sta- per tutti e non per tutti alla ce tra essi stessi è ammalato?
nalmente” che mai si sarebbe bilire la nocività del poligono, stessa maniera. E poi, chissà se da ammalati
forse le popolazioni private di Sulla medesima linea mo- non farebbero come i militari,
ogni mezzo per la bisogna? È struosa troviamo sindacati e che prima difendono a spada
ovvia la strumentalità della po- lavoratori del Poligono, che tratta il loro “mestiere” e poi
sizione. Non sarebbe più logi- affermano esserci un attacco sono i primi ad invocare giu-
co che chi realizza attività po- mediatico contro il territorio e stizia e chiedere risarcimenti.
Doctor Stranamore, ma mica tanto, però
Un altro dei maggiori re- con cui ci si ammala di tumo- fomi e le leucemie, siano così
sponsabili delle attività del po- re? Il doctor Cocco nelle sue diffusi, mentre è facile capire
ligono è il doctor Cocco, do- esternazioni, elenca i fattori di anche per degli emeriti asini –
cente universitario a Cagliari. rischio, escludendo le nano- non essendovi in zona indu-
Uranio e nanoparticelle: veleno comunque Su richiesta dei militari, nel particelle da metalli pesanti; strie o altre fonti d’inquina-
2002 è stato nominato medico enfatizza come da copione le mento che producono smog –
In una parte della sua intervista ai giornali il “signor” Carrusci radiazioni ionizzanti, sottoline- , il perché il tumore al polmone
sostiene che seppur lo si cerchi per quarant’anni, l’uranio impove- competente per il Poligono dal-
rito al Pisq non lo si trova. Ed è vero infatti, ma qualora lo si cerchi l’ex direttore della Asl 8 di Ca- ando così che se ci fosse una è poco diffuso.
con i normali rilevatori di radioattività: non solo al poligono ma gliari (che nel periodo era pericolosità da utilizzo di ura- Un’altra considerazione è
ovunque. Aste, proprio quello della con- nio impoverito sarebbe quella che l’incidenza dei tumori ap-
Una volta esploso, l’uranio impoverito sviluppa temperature ferenza stampa congiunta con radiologica e non quella chi- pare alta o bassa in base ai casi
elevatissime (oltre 3000 gradi), che producono un processo di Cicu, che attribuiva i tumori mica (in questo caso, “strana- attesi a livello regionale per il
sublimazione (passaggio dallo stato solido a quello gassoso, sen- emolinfatici all’arsenico). Il mente”, la sua posizione coin- singolo tumore. L’esimio doc-
za passare per la fase intermedia dello stato liquido), processo che Pisq decise così di dotarsi, a cide sia con le operazioni svol- tor fa lo stesso ragionamento
vaporizza i metalli rendendoli di una dimensione (quella del micron)
estremamente pericolosa per la salute, dal momento che il corpo seguito delle denunce sui mor- te fin qui dalla procura di La- che per il tumore al polmone,
umano non ha filtri biologici adeguati. Se poi queste particelle sono ti a Quirra e dopo più di 40 anni nusei, sia con le dichiarazioni dal momento che risulta più
di “materiali” altamente tossici, la pericolosità aumenta notevol- di sperimentazioni, di un me- di Carrusci – proprio quello basso; ma per quanto riguar-
mente. dico ad hoc. Da quel momen- dell’intervista sul missile al- da linfomi e leucemie preten-
Da qui l’ovvietà che non lo si trovi tanto facilmente; ciò che va to in poi il dottor Cocco si è l’uranio impoverito). Il doctor de misurare la loro incidenza
appositamente ricercato infatti non è l’uranio in sé, ma i residui prestato a reggere la baracca, cita ad arte tutta una serie di sul numero di tumori in gene-
della sua combustione, o di qualsiasi altro “materiale” che svilup- sostenendo che non vi era al- indagini, traendo da queste rale che risulta più basso, men-
pi quelle elevate temperature. Le nanoparticelle sono state trovate lora e non vi sarebbe ora nes- conclusioni a dir poco ardite, tre la loro incidenza specifica
nell’ambiente, nel bestiame e purtroppo nei morti. Ed è per questo
motivo che il ministero della difesa, recependo il lavoro dei consu- sun problema sanitario. Oggi proprio dal punto di vista è altissima
lenti della commissione di inchiesta del senato sull’uranio impove- che la merda gli torna final- scientifico che a lui stà tanto a Infine, per quanto riguarda
rito, ma soprattutto schiacciato dal peso dei rimborsi miliardari mente in faccia, esce anche lui cuore, senza nessuna proble- lo studio del 2004 dell’Istituto
decretati dai tribunali, ha stabilito di equiparare, nella possibilità allo scoperto e si copre di ridi- matizzazione delle stesse, per Superiore di Sanità, citato dal
di chiedere rimborsi, sia i militari che rientrano dalle missioni di colo difendendo l’indifendibi- pervenire alle conclusioni che professore, questo sottoline-
guerra, sia i civili che vivono nei pressi dei poligoni, adducendo le, nelle conferenze organizza- a lui interessano. Ad un certo ava la necessità di svolgere
come fattore di indennità proprio le nanoparticelle di metalli pe- te dal sindaco di Perdas (ma punto arriva a sostenere, rigi- studi di coorte (di studiare cioè
santi. noi riteniamo, certi di non sba- rando con faciloneria tutta una nello specifico alcuni ben in-
Una volta penetrate nel corpo umano, le nanoparticelle di me-
talli pesanti si insinuano all’interno delle cellule ed entrano nella gliarci, che anche quello di Vil- serie di considerazioni sugli dividuati gruppi di popolazio-
circolazione linfonodale (all’incirca in una mezzora di tempo) e laputzu sia parte in causa). Il studi epidemiologici, che dal ne), cosa che appena attuata
dal corpo non possono più essere espulse. Possono a quel punto Nostro recita a perfezione la momento che a Villaputzu i tu- per i pastori ed il bestiame, ha
produrre tutta una serie di patologie che vanno da vari tipi di sua parte, rivendica a sé e agli mori più comuni come quello dato i risultati che conoscia-
tumori, a malformazioni nei nuovi nati, a malattie croniche come “esperti” ogni parola sull’ar- al polmone sono meno di quelli mo.
diabete e problemi alla tiroide (vedi Birdi n. 8-9). gomento e sostiene che gli al- attesi, i tumori di altro tipo, Nell’immaginario collettivo
Un esperto in materia nominato dal procuratore di Lanusei larmi sanitari sono partiti da come quelli emolinfatici, sareb- “il dottore” è colui che cura le
afferma che con la conoscenza, gli strumenti e le strutture adeguate persone che non essendo bero “apparsi” dal punto di persone, ma il doctor Cocco ci
si possono rilevare anche le tracce dell’uranio impoverito ... ve-
dremo. epidemiologi, non ci hanno vista statistico con un inci- pare che l’unica cosa che è
In ogni caso noi sappiamo che ogni conclusione scientifica può capito un granché. denza troppo elevata, traendo interessato a curare sono gli
essere messa in discussione da un’altra conclusione anch’essa D’altronde come dargli tor- in inganno degli “epidemiologi interessi di chi lo paga.
scientifica, per cui non è certo dalla “scienza” che troviamo le to: cosa ne può sapere un on- improvvisati”. Peccato che Metta per iscritto queste
ragioni valide per smantellare il Poligono! cologo o i parenti degli amma- tutto ciò non ci dica perché conclusioni, che poi si ride in
lati e dei morti della frequenza particolari tumori, come i lin- coro! 2
 Il militare è anche civile: e viceversa
Venditori di fumo Due facce, unica medaglia
Per una strana coincidenza to quelli del PD, dirottato in l’operazione è facile da intui-
le proposte di alcuni esponen- altri lidi) e Neuron (ipotesi an- re: gli interventi militari al-
ti di Irs, del sindaco di Perdas cora attuale); la pista, veniva l’estero abbisognano della
e della Nato coincidono: tutti annunciato, sarebbe servita presenza della cooperazione
loro, infatti, sponsorizzano la anche per il “Distretto delle civile in funzione di supporto
proposta di realizzare nella tecnologie avanzate per la si- alle truppe; l’intervento civile
Base militare del Salto di Quir- curezza, la protezione civile e di natura umanitaria è
ra un “centro di eccellenza” la tutela dell’ambiente”. propedeutico al controllo del
della Protezione Civile. Parte della progettazione territorio da parte delle truppe
La prima volta che si sa del viene affidata ad un Ogliastri- di occupazione. Il caso del-
progetto è nel 2001 (dalla no (per creare ulteriore con- l’Afganistan ne è l’esempio
Vitrociset), poi dalla conferen- senso?), tale Alessandro Lod- lampante.
za di servizi tenutasi a Pratica do di Gairo, esperto di analisi Specularmente la gestione
di Mare nel 2004 (ove presen- territoriali, dell’università di delle emergenze umanitarie è
ziarono i sindaci di Perdas e di Cagliari (progetto Pro-A-Tech, sempre più militarizzata, così
Villaputzu, e diversi parlamen- sostanzialmente un progetto da prevenire eventuali disor-
tari sardi), finalizzata a defini- di monitoraggio). dini ed imporre le scelte del
re le strategie di investimento In sostanza: il progettato potere politico-economico nel-
e di consenso per l’ampliamen- centro di eccellenza per la la gestione della “ricostruzio-
Benedetta matematica! to e la riqualificazione del Po-
ligono.
protezione civile ieri era fun-
zionale all’ampliamento del
ne”: l’Aquila ed Haiti ne sono
esempi concreti. L’integrazio-
In questa conferenza l’ipo- Poligono; oggi, che sono sul- ne sempre più stretta fra i due
Benedetta matematica e benedette le stati- colli di quelli ora considerati per il reddito: tesi è citata come accompagna- la difensiva, lo è alla sua so- modelli di intervento è quindi
stiche! sarà data appunto da una media regionale, toria della creazione della pi- pravvivenza; domani, passa- a dir poco strategica.
Alla fine, sapete, tutta la scientificità delle oppure provinciale, oppure ancora di aree più sta sul Kardiga, quella sopra ta la bufera, lo sarà per il ritor- Nel caso specifico del poli-
ricette proposte per stabilire le mille “verità” ristrette, a seconda di ciò che si vuole dimo- le grotte di S’Ingutidroxa. no in grande stile alla solita gono di Quirra la presenza “ci-
di comodo, si riduce al gioco di numeri artico- strare. È perfettamente conseguente che se i Il 19 agosto del 2009, in oc- attività. vile” rivestirebbe un ruolo al-
lati in grafici e tabelle. Ad esempio, l’ISTAT ci casi di tumore emolinfatico si spalmano sul- casione del primo volo del dro- Infatti la tecnologia civile e trettanto strategico nel ricrea-
dice che nel 2008 il reddito medio per abitan- l’intera provincia di Nuoro, o su quella ne Predator (il nome è già un quella militare si sovrappon- re quel consenso che nel tem-
te, in Italia, è di 18.900 Euro; ma nella dozzina d’Ogliastra, si ottiene un dato medio, ma se programma), partito dall’aero- gono in tutti i campi, afferman- po è venuto a mancare. Sen-
di paesi attorno al Pisq è di soli 6.857 Euro. tali casi vengono esaminati e rapportati alle porto militare di Decimo, il pro- dosi come tecnologia dual- za contare che la P. C. è orga-
Ora, secondo alcuni sindaci lacchè del milita- aree più ristrette, come ad esempio hanno fatto getto ricompare in nuova for- use. Ogni distinzione tra civile nizzata da vero e proprio co-
rismo (tanto per non fare nomi, ricordiamo i veterinari (dr. Mellis e dr. Lorrai) delle ASL di ma: in tale contesto viene sot- e militare, per quanto riguarda mitato di affari (come le in-
quelli di Perdasdefogu e di Villaputzu) il Poli- Ogliastra e Cagliari nel loro studio specifico tolineato che nel PISQ verrà le sperimentazioni ed applica- chieste su L’Aquila e La Mad-
gono porterebbe alla zona ove è sito appun- sulla zona, i risultati saranno ben diversi. In realizzata una pista aerea di zioni di materiali e tecniche, è dalena dimostrano) e lavora
to una “tale ricchezza” (circa un terzo di quel- questo ultimo caso emerge chiaro e tondo oltre 2000 m. che servirà alle già da molto tempo priva di essenzialmente sulla creazio-
la media per l’Italia), ma per noi un tale dato che mentre nelle zone a nord di Villagrande sperimentazioni, da parte di senso. ne di un’economia dell’emer-
conferma non solo la mendicità e dipendenza non si registrano casi di quel specifico tumo- Finmeccanica, dei droni Sky-x Per quanto riguarda la crea- genza. Guarda caso a Quirra e
che il Pisq ha creato nell’area, bensì anche il re (pur appartenendo tutt’oggi alla regione (poi, per la disperazione dei zione di un centro di addestra- dintorni si è già creata un’emer-
suo mastodontico immiserimento. Ciò detto, Sardegna, ieri alla provincia di Nuoro ed oggi parlamentari sardi, soprattut- mento per la P. C., il senso del- genza ambientale.
vi è pure dell’altro. Quella ben miserabile “ric- a quella d’Ogliastra), a ridosso della Base
chezza” media dei 13 comuni attorno al Pisq, militare di Quirra vi son zone ove l’incidenza
non è affatto vero che corrisponda al reddito è di 10 unità (almeno) su 18 di popolazione.
di ciascun abitante: vi son quelli che hanno
un bel nulla (tipo disoccupati, bambini e pa-
recchie donne prive di qualsiasi introito),
Si può concludere, forse, che tutto va bene
in tutta l’Ogliastra?
Certo che no, pure gli scemi lo comprendo-
Vitrociset, per esempio
quelli che hanno una miseria (pensionati so- no! Non siamo moralisti per cui installa, modifica e mette a punto è centuplicato ed oggi, come e più
ciali, lavoratori saltuari, sottopagati ecc.) e Ma ovviamente fanno finta di non capirlo non entriamo nel merito delle sistemi di controllo informatizza- di ieri, la sua attività altamente
quelli che hanno un reddito vergognosamen- tutti coloro che, lautamente pagati spesso se molteplici inchieste giudiziarie to, taratura delle apparecchiature tecnologica spazia indifferente-
te alto (funzionari, imprenditori tipo Mazzel- non soprattutto con soldi pubblici, hanno che, tra l’altro, coinvolgono in di puntamento terrestri, aerei e mente da un settore all’altro, sup-
la, ecc.). tutto l’interesse a non capire, e cercano di far prima persona sia i vertici milita- navali, ed affianca nella sperimen- portando ed affiancando vuoi i
La cifra sui tumori segue gli stessi proto- fessi quanti ... i fessi vogliono fare. ri (e politici) del Pisq, sia quelli tazione di radio bersagli, elicotte- macellai costruttori ed utilizzatori
della Vitrociset. Qui vogliamo ri- ri e mezzi leggeri, tutti i clienti del d’armi, vuoi i costruttori di pace
cordare, a quanti credono alla fa- Poligono Interforze del Salto di al seguito di quelli.
attività (che infatti proseguo- visto che la posizione è poco vola di una possibile separazione Quirra: eserciti, e produttori di Insomma, il piatto, per il pro-
Fiordalisi no) e che analizzate non po-
tranno fornire altro che quello
sostenibile, chiede allo Stato
un’indagine epidemiologica
della tecnologia attuale tra civile e
militare, che proprio la Vitrociset
armi, ma anche aziende civili.
Più di migliaia di parole, la dice
fitto, è unico. Se, pertanto, i di-
pendenti della Vitrociset (non solo
che già si sà. Per ora l’unico per chiarire la “verità”. Cioè, è, sul piano internazionale ormai, lunga sulle sue attività il fatto che quelli dello stabilimento interno
Tantissime persone che sin- l’azienda assume l’importanza e al Pisq, per carità) ritengono il loro
ceramente vorrebbero sbaraz- risultato ottenuto è stato quel- si paventano ancora dei dub- l’azienda ove le due facce della
lo dell’esclusione della popo- bi su tutte le precedenti inda- medesima medaglia si mostrano le dimensioni attuali nel 1981, un lavoro decente, altrettanto
zarsene una volta per tutte, alla quando vince la gara internazio- potrà dire il trafficante di eroina o
notizia che la procura di Lanu- lazione dalle terre, non della gini ufficiali; come dire che le contemporaneamente.
fine dell’avvelenamento delle attività sperimentali provoca- La Vitrociset è capofila di una nale per la revisione del sistema l’omicida a pagamento.
sei ha aperto un’inchiesta sul missilistico della Nato, il Nike. Da Quali, infatti, le differenze tra
poligono di Quirra, hanno e- stesse. no i danni che tutti sappiamo serie di società specializzate nel
Anche l’analisi dei cadaveri ma sostanzialmente non vo- settore, diciamo, delle telecomu- allora, ovviamente, il giro d’affari gli uni e gli altri?
sultato come se ciò fosse ri-
solutivo rispetto all’occupa- riesumati, se fatte correttamen- gliono chiudere. Non lo pos- nicazioni e delle attività comple-
zione militare del territorio. Ma te, potrà dirci qualcosa in più sono dire, quindi, prendono mentari e integrative al core
non è così, anche se in tanti non già in meno di quello che tempo. business (parola che significa es- La politica della Chiesa
sperano che il Poligono ven- già si sa. Se invece “ciò che si L’ARPAS (Agenzia Regio- senzialmente: complesso delle
ga chiuso dalle istituzioni, le cerca” non si troverà, si ali- nale Protezione Ambiente, del- attività principali di un’azienda,
stesse che a vari livelli lo han- menterà la propaganda secon- la Sardegna) non ha mai fatto qualunque sia il settore ove ope- Un unico piede in due e più l’unico scopo cui mirano: parte-
no creato e fatto funzionare, e do cui la guerra fa bene alla nessun indagine né ne ha in ra): Larep, Leat, Telemont, Cimat staffe: è questa la politica dei po- cipare alla gestione del potere,
ne traggono beneficio. salute. programma, a parte la valida- Sistemi, Ciset International e Vi- liticanti, di tutti i politicanti, che ovvero a quel luogo fisico e sim-
L’unico effetto che l’inchie- Di fatto lo stesso procura- zione di quella improponibile trociset France. così possono giocare tutte le car- bolico ove si opera sulle leve del
tore Fiordalisi dichiara, in del ministero della difesa, che La Vitrociset studia, produce, te che vogliono in funzione del- comando sociale.
sta ha provocato è consentire La Chiesa cattolica non è da
a tutte quelle persone che non un’intervista a Radio Radica- infatti ha concluso che l’am-
le, che non ha la minima vo- biente è incontaminato (pec- meno del Partito Democratico.
vogliono prendere atto delle Duemila anni di gestione diretta
proprie responsabilità, di sem- lontà di impedire le attività mi- cato che negli stessi posti ana-
litari (non poteva essere altri- lizzati, si siano scoperte delle e cogestione del potere costituito,
plicemente trovare un’altra isti- anzi, fanno detenere a questa isti-
tuzione (dopo essere stati pre- menti), che il sequestro di al- vere e proprie discariche di
cuni bersagli e immondezzai materiali di ogni tipo). Di fatto tuzione il primato nella gradua-
si in giro dalle altre) cui dele- toria dei politicanti.
gare la propria dignità e la pro- non comporta certo un osta- l’Agenzia per anni ha retto il
colo per la prosecuzione delle moccolo ai militari e continua Proclama ad alta voce la pace
pria vita, riuscendo così a giu- e finanzia le guerre, annovera fra
stificarsi nella propria inattivi- stesse e che nel più breve tem- a farlo.
po possibile gli stessi verran- Delle ASL per carità di pa- i suoi uomini ferventi pacifisti e
tà. Già sorgono comitati per la d’altro canto alleva uomini negli
costituzione di parte civile, no dissequestrati. tria sarebbe meglio neanche
Niente di nuovo, dunque, parlare. eserciti e può vantare accaniti
prima che ci sia l’ombra di un guerrafondai (padre Gemelli per
processo. dal fronte istituzionale. Vi ricordate i tempi eroici in tutti); predica la bontà della po-
La domanda è: se pure in fu- E chi ne dubitava? cui Aste (ex direttore di quella vertà ma al contempo accumula
turo si arrivasse a un proces- di Cagliari) sosteneva insieme ricchezze così mastodontiche da
so, e questo processo arrivas- a Cicu (ex sottosegretario alla rappresentare una delle aziende
se a delle condanne e a dei ri- difesa) delle verità rivoluzio- più potenti al mondo.
sarcimenti, ciò porterebbe alla
chiusura del poligono? La ri-
Regione narie per la scienza moderna
tipo: la causa delle leucemie è
La politica della Chiesa ha il
suo riscontro quotidiano anche
sposta ovviamente è no! l’amianto? Da allora le ASL nel nostro territorio, finanche nei
La posizione del Consiglio competenti (Cagliari e Lanu-
Passerebbero almeno 10 an- Regionale della Sardegna si paesini più sperduti.
ni prima della frustrazione del- sei) non hanno ancora fatto Così se da un lato monsignor
poteva intuire fin dall’inizio, nulla, se non per smentire ogni Mani, arcivescovo di Cagliari e
le attese, anni di affari e morti; dato che nel giorno in cui si
poi il problema di oggi ci si ri- pericolo. generale di corpo d’armata, di-
discuteva per la prima volta Dopo anni di ritardo, poi, chiara pubblicamente di garanti-
presenterebbe tale e quale: del caso Quirra, l’aula era
come cacciare il poligono? nella provincia di Nuoro si è re di persona che nella Base di
vuota per metà e che nessuna istituito finalmente il registro Quirra, ed in tutte le altre basi
Sull’inchiesta in sé ci pare delibera era stata presa. So- militari sarde, non si è mai fatto
che fino a questo momento si dei tumori (a Cagliari non esi-
stanzialmente non si vuole ste manco ora) e si stà già di- uso di uranio impoverito, al con-
sia semplicemente fatto un chiudere il poligono ma non tempo, i sacerdoti della diocesi
sacco di rumore, sequestran- cendo che i tumori per l’Oglia-
lo si può ammettere. Meglio stra sono inferiori alla media d’Ogliastra, unitamente al loro
do vecchie attrezzature in di- prendere tempo, dunque e pro- vescovo, esprimono certo “pre-
suso e concentrando l’atten- regionale.
muovere, tutti d’accordo, l’en- Ci mancherebbe che, in un occupazione” sulla strage dei
zione generale verso il “peri- nesima Commissione d’inda- corpi delle proprie pecorelle (si
colo radioattività”, che è a dir territorio dove non vi sono
gine, anche perché tutti, alla fabbriche, non son presenti né sa, le anime manco l’uranio le
poco deviante. Discorso a par- fine vi mangiano ulteriormen- ammazza), ma al contempo ma-
te meritano le discariche di agricoltura né allevamento in-
te a quattro ganasce! tensivi, non vi son concentra- nifestano la più ampia fiducia nel-
materiale bellico (la cui presen- L’assessore alla sanità, pri- le istituzioni competenti, quelle che
za viene denunciata da anni), menti urbani consistenti e la
ma butta acqua sul fuoco, gente consuma poco il cibo del cioè hanno finora assicurato pe-
il sequestro delle quali non come a dire che le preoccupa- stilenze e morte.
3 porta di certo al blocco delle zioni sono ingiustificate, poi,
supermercato, i tumori fosse-
ro nella “media”! Più chiari di così!
 Ci dissero
Ci dissero si trattava di im-
pianti per missili, non di
guerra bensì per sondare la
luna e l’universo spazio
– e si presero 14 mila ettari
del nostro spazio
Ci dissero che avrebbero
fertilizzato quello spazio in
ricchezza
– e si son presi la ricchezza
di quello spazio
Ci dissero che tutto ciò era
progresso
– e son progrediti, fino al-
l’inverosimile: non vi è mis-
sile, bomba, arma, materia-
le, componente e strumento
tecnologico che non abbia-
no testato, usato, esploso
E quando di quello spazio,
di quella ricchezza, di quel
progresso si è avuta la rica-
duta sulle popolazioni, in
termini di rapina del territo-
rio e delle risorse, avvelena-
mento e morti, malattie indi-
cibili ed aborti, ci hanno
derisi, umiliati, maltrattati
«Voi, che praticate l’incesto
e vi accoppiate con le be-
stie, siete la causa della pe-
ste che vi sta sterminando!»
ci dissero
E piansero le madri di
mainati e nati deformi e mu-
tili, uccise derise
dall’impostura del potere
E a garanzia del “vero” vei-
colato da tanta infamia, il
coro dei venduti, dei lacchè,
de sos kanes de isterju e mi-
serabili tzerakos nelle vesti
di alcuni sindaci, assessori,
presidenti di Provintzia e
ASL, assessorati e ministeri;
e finanche l’arcivescovo vi
mise le “mani” lorde di pre-
ghiere sparate dalla bocca
di cannoni e missili
Ci dissero che non v’erano
prove, e quando queste,
morti e malati, aborti e stor-
pi, divennero numeri, cioè
prove negate – quelle prove
vennero mortificate nel-
l’universo matematico, col-
pevolmente nascoste dietro
un miliardo di tabelline
E quando altri numeri, co-
stituiti da nomi cognomi in-
dirizzo e fotografia, di morti
storpi malati ed assassinati
rimarcarono che il gioco
delle tabelline era scoperto
– allora dissero che forse …
nel passato … non creiamo
allarmismi … è necessario
attendere … attendere an-
cora ...
E si attesero così ben 60
anni. Due generazioni! L’ul-
tima delle quali non vi è più
nella nostra terra, spazio a
noi precluso, ricchezza rapi-
nata, scampati alla strage
scappati in quell’inesistente
altrove, fatto tutto di pro-
gresso e civiltà che annien-
ta gli unici reali in attesa
della verità, che lo Stato-
capitale tiene velata nel
mondo magico di numeri e
dinieghi
E poi dissero … per chi an-
cora volle udire, di attende-
re … ancora …
Per l’interesse della patria,
gli accordi internazionali,
la verità vera … dissero
Dissero, per chi ancora vol-
le udire ...
Ma la magia del dire
scompare
se non s’intende più
udire
E furono i sordi,
allora,
ad agire ...
I carnefici del Pisq: i puntini sulle i
Smantellare il PISQ è possibile e doveroso
Anni di attività, iniziative di vario tipo, studi autonomi ed autofinanziati come confondono finanza e politica, strategia militare ed economica a livello globa-
quello sull’elettromagnetismo nell’area della base militare di Quirra-Foghesu, le. Siamo di conseguenza ben lontani dall’attesa di un qualche Messia libera-
denuncie pubbliche, manifestazioni, blocco delle attività per una mattinata di tore e benefattore che, annidato nelle poltrone del dominio, liberi le popolazio-
un ufficio della ASL di Cagliari, documentazione e presentazione della mostra ni intorno al Poligono e l’umanità intera da quel focolare di distruzione. Per noi
sui danni fatti ed i rischi notevoli di distruzione che corre tra l’altro il comples- le cose stanno in ben altro modo: o quella fetta di popolazione che ha tutto da
so carsico di S’Ingutidroxa, raccolta autonoma di dati su malati gravi e morti perdere dalla presenza della Base militare si mobilita in prima persona, ne
ammazzati da leucemie e linfomi. Tutto questo ed altro ancora, nonché una blocca le attività e si impadronisce dei propri territori buttando a mare militari
miriade di iniziative in corso in diversi comuni per informare le popolazioni sui e strutture che li occupano, oppure la strage in corso continuerà inesorabil-
costi ed i danni che comportano la presenza e le attività nel Poligono Interfor- mente, fino a quando neppure un fazzoletto di terra o di mare sarà più
ze del Salto di Quirra, non riescono a scomporre per nulla i responsabili a vario recuperabile ad ogni altra attività. Lo abbiamo sostenuto fin dall’inizio e con-
titolo della tragedia che si sta consumando. Da una Commissione all’altra, tinuiamo a sostenerlo. Ma le nostre non son chiacchiere soltanto o pii deside-
tutte ben preventivate da noi con largo anticipo, si rimanda di anno in anno, di ri. Nel corso degli anni abbiamo agito e ci siamo organizzati proprio in funzione
decennio in decennio lo smantellamento della micidiale struttura. di tale fine, salvaguardando l’autonomia di ogni individuo e gruppo di indivi-
Lo abbiamo previsto fin dall’inizio del nostro intervento, nell’ormai lontano dui con i quali abbiamo percorso e stiamo percorrendo della strada assieme.
2003, per cui, almeno per noi, non è novità che le molteplici autorità, da quelle Con altre entità individuali e collettive, abbiamo realizzato un documento che
ministeriali della guerra ai sindaci, senza tralasciare responsabili sanitari, ab- contiene la Piattaforma organizzativa in cui ci riconosciamo e che, per la sua
biano di comune accordo deciso di riesaminare tutte le carte e di spendere validità nella lotta per lo smantellamento del Pisq, la proponiamo a quanti
un’altra montagna di quattrini pubblici (che accontenterà tutti loro, siatene contattiamo o ci contattano. Di seguito riproduciamo parte dell’analisi di quel-
certi fin d’ora) per l’ennesima Commissione indagatrice. Il Pisq è fonte enorme la Piattaforma, che elenca i diretti responsabili delle stragi e della distruzione
di profitti, per gli eserciti ed i costruttori d’armi, nonché di clientele politiche del territorio causata dal Pisq, ed in seguito la proposta organizzativa e meto-
nel territorio e in ambiti assai più grandi, in quell’intreccio di affari ove si dologica che, da noi e da altri adottata, proponiamo a livello generale.
I responsabili diretti di – Tutte le istituzioni pubbli- re e della cui integrità dovreb- lo più a destare scalpore con decimati dalla pandemia mili-
quanto sta accadendo in tut- che e gli Enti che avrebbero bero essere i garanti. Hanno sequestri di oggetti, dando tarista, non vengono sottratti
to il territorio e le popolazioni dovuto prevenire, controlla- sempre tranquillizzato le genti così tempo alla causa reale, il al numero dei presunti “posti
attorno al Poligono Interforze re ed impedire la pandemia, e decimate da malattie, disoccu- Poligono e le sue attività, di di lavoro” che invece garanti-
del Salto di Quirra sono: che invece non solo non han- pazione ed inquinamento, ed proseguire senza intralci; rebbe la base;
– Governi, militari ed indu- no assolto il compito per cui insistono tutt’ora nel richiede- – I sindacati, sempre in per- – La Chiesa cattolica in quan-
strie d’armi perché il Poligo- esisterebbero, ma hanno sem- re non solo il mantenimento fetta sintonia con gli interessi to istituzione collaborativa del
no lo hanno realizzato ed uti- pre glissato, negato, collabo- della Base Militare ma finan- politici, militari e dei costrut- militarismo, in mille forme e
lizzato come, quando e con rato coi vertici militari e le in- che l’ulteriore intensificazione tori d’armi, e che replicando la maniere partecipandovi diret-
tutte le armi, strumenti, muni- dustrie d’armi nel denigrare delle sue perniciose attività, favella della salvaguardia dei tamente (cappellani militari) e
zionamenti che hanno voluto, morti ed ammalati, e nell’affos- sbandierando l’una e le altre “posti di lavoro”, anche se benedicendo le armi e le guer-
sulla base esclusiva dei pro- sare le verità che emergevano come propulsori di ricchezza e questi son causa diretta di re che gli eserciti fomentano.
pri interessi economici, politi- fin dagli anni ‘80: Regione e sviluppo (la popolazione di omicidi in serie di innocenti, Ma soprattutto utilizzando
ci, strategici giocando sulla varie istituzioni quali ARPAS Escalaplano dal 1971 al 2001 è alimentano l’ideologia del pro- tutti i suoi strumenti ideologi-
vita e la salute delle popola- ed ASL, Provincie ed Enti di passata da 3.012 anime a 2.527, gresso e della ricchezza tramu- ci per la produzione del con-
zioni; controllo, quali il Presidio e oggi ne conta 2.298; nello tando in “posti di lavoro” atti- senso: vedi le dichiarazioni di
– Tutti i partiti politici e le Multizonale di Prevenzione stesso periodo quella di Per- vità e funzioni che invece sono mon. Mani, arcivescovo di
loro coalizioni, perché han- delle ASL; dasdefogu è passata da 2.859 fondamentalmente mirate alla Cagliari e generale di corpo
no agito in continuità ed al- – Le amministrazioni comu- a 2331 ed oggi ne conta 2.154, guerra, e quindi allo sterminio d’armata in quanto ex-cappel-
l’unisono nel proporre e ripro- nali, ed i sindaci che le rap- dati ISTAT). ed alla distruzione. Non solo, lano militare, che assicura “per-
porre l’ideologia della ricchez- presentano, di Perdasdefogu, – La magistratura, che mai è ma nel tempo stesso che ac- sonalmente che nelle basi in
za e del progresso, senza che Escalaplano e Villaputzu in intervenuta per porre fine alla creditano i militari come “lavo- Sardegna non viene utilizzato
mai, si siano ricreduti sulle particolare, le quali, pur nello strage in corso. Solo recente- ratori tra lavoratori”, tale iden- uranio impoverito”.
scelte operate in passato e rei- stillicidio hanno sempre nega- mente il procuratore di Lanu- tità la negano evidentemente
terando (ancora oggi) la loro to l’evidenza e taciuto la pan- sei fa finta di interessarsi della a agricoltori, pastori, pescato- Questa la realtà dei fatti.
validità e l’intoccabilità del po- demia che colpisce le popola- vicenda, ma invece di porre i ri, impiegati in attività civili, Chi la nega e la strumenta-
ligono e delle sue attività; zioni che dicono rappresenta- sigilli al Poligono si limita per pensionati e bambini, che pur lizza mente ancora una volta!
Piattaforma organizzativa
Atobiu dei Gruppi autogestiti
Articolare la lotta partendo smantellamento definitivo del contrattazione, ogni compro-
dalle specificità Pisq attraverso la mobilitazio- messo sarebbe una rinuncia a
Una qualsiasi struttura mili- ne diretta e convergente delle tale fine, perché concedereb-
tare (e le sue attività) è cosa popolazioni. be spiragli e prospettive per
che coinvolge territori e popo- lasciare le cose come stanno,
lazioni anche assai distanti. Il Gruppi autogestiti per lo imbrogliando le genti e ripaci-
PISQ, che è al contempo base smantellamento del PISQ: or- ficandole con i loro stessi as-
di sperimentazione, di adde- ganizzazione, metodi e fine sassini;
stramento, nonché mercato di Riteniamo che i Gruppi – azione diretta, per evitare
vendita e messa a punto di autogestiti di lotta per lo sman- divisioni tra chi dirige e chi
strumenti di morte, è vicenda tellamento del PISQ (il singo- esegue, in modo che sia le ela-
che riguarda direttamente tut- lo individuo è inteso come un borazioni teoriche che le ini-
ti i luoghi di conflitto nel mon- Gruppo) debbano costituirsi, ziative da concretizzare siano
do. Per una lotta mirata allo organizzarsi ed agire secondo messe in pratica dall’interven-
smantellamento della base mi- le seguenti discriminanti: to in prima persona degli stes-
litare è, dunque, auspicabile e – costituzione dei Gruppi per si fautori.
da attendersi l’intervento di- adesione individuale volon- È evidente che in ogni pae-
retto di persone di molteplici taria, allo scopo di garantirne se si possono dar vita ad uno
luoghi, in Sardegna ed altro- l’autonomia ed evitare possi- o più Gruppi, che collaboreran-
ve.... bili strumentalizzazioni da parte no quando lo vorranno, come
... Tale varietà determina di- di entità collettive esterne di vorranno, e se lo vorranno.
verse percezioni della neces- già sussistenti, o neo-costitu- azione diretta e il rifiuto di ogni todi e di azione. Il rifiuto di fare
sità di una lotta per la chiusu- ite; “Atobiu” dei Gruppi autoge- contrattazione son pratiche minestroni e creare confusio-
ra della Base, ed un diverso – costituzione dei Gruppi stiti che lo caratterizzano. ne, tuttavia, non significa af-
livello di motivazione (pensia- esclusivamente per la lotta L’incisività della lotta com- Si utilizzerà il nome Atobiu fatto disertare ogni iniziativa
mo a quanti vengono stermi- contro il Pisq, perché in caso plessiva sarà tanto più ampia soltanto quando documenti altrui, bensì parteciparvi quan-
nati o mutilati dagli ordigni contrario si darebbe vita ad e consistente quanto più i di- ed iniziative proposte trovano do lo si ritiene positivo con gli
testati e provati al Poligono di una entità politica, l’adesione versi Gruppi autogestiti strin- concordi tutti i Gruppi che vi autonomi strumenti analitici e
Quirra); di ciò teniamo conto alla quale risulterebbe limitata geranno rapporti tra di loro, fanno riferimento. I Gruppi che metodologici che caratterizza-
nel proporre una particolare a causa del consenso richie- collaboreranno in funzione del vi si riconoscono, pur agendo no sia i singoli Gruppi, sia
modalità organizzativa della sto per ogni altro ambito d’in- reciproco aiuto, si scambieran- in totale autonomia nelle atti- Atobiu.
lotta. teresse del gruppo; no esperienze, energie e stru- vità ed iniziative proprie, po- Ferme restando le discrimi-
Proponiamo dunque che la – totale autonomia dei Grup- menti operativi, e metteranno tranno, se lo vorranno ovvia- nanti appena descritte e con-
lotta per lo smantellamento del pi da ogni istituzione, parti- in piedi iniziative comuni che mente, indicare la loro “ade- siderata l’autonomia dei Grup-
PISQ si articoli a partire dalle to, chiesa e sindacato, anche impegneranno l’intero fronte sione” ad Atobiu, a fianco del- pi, ciascuno di essi è ben libe-
specifiche comunità e situazio- dal punto di vista finanziario, di lotta. la loro firma. ro di valutare come, quando e
ni. perché qualsiasi dipendenza Riteniamo quindi indispen- Ovviamente non tutti i grup- con chi effettuare eventuali
Auspichiamo e sosteniamo da entità estranee è deleteria sabile per una lotta mirata allo pi e le entità che si costitui- iniziative comuni.
pertanto la nascita di Gruppi vuoi per la lotta in sé, vuoi per smantellamento del Pisq l’esi- ranno e che magari di già sono
autogestiti per lo smantella- la medesima esistenza del stenza di un luogo, di un mo- in qualche modo attivi contro Fino a che Atobiu non avrà
mento del PISQ in ogni pae- Gruppo. L’autofinanziamento mento, di uno spazio comune il Pisq, devono per forza far una propria sede, che potrà
se, vicini o lontani che siano ne garantisce l’operatività, e che denominiamo Atobiu. parte di Atobiu, o Atobiu deve eventualmente essere anche
dalla base militare di Quirra. l’autogestione – ovvero la ge- Atobiu è “luogo” di contat- per forza accettare tutti i grup- quella dei Gruppi esistenti o
Se risulta evidente la speci- stione diretta delle iniziative e ti, scambio di esperienze dei pi che ne vorranno far parte. che si costituiranno, per infor-
ficità delle diverse situazioni dei rapporti interni ed esterni Gruppi e occasione per socia- Infatti, chiunque potrebbe dire mazioni, richieste di eventua-
ribadiamo però che la recipro- – completa la sua autonomia lizzare proposte operative in di volere, e di “lottare” per lo le materiale prodotto utilizzare
ca collaborazione, sia pure sal- ed evita deleghe e strumenta- cui in tutti, o in parte, si con- smantellamento del Pisq. Ma: il seguente n. di telefono: 340
tuaria, quando vi sono o si lizzazioni di ogni tipo; verge e si opera. Le discrimi- quando ed in che maniera? 3543499.
costruiscono le condizioni, è – rifiuto di ogni compromes- nanti organizzative e metodo- Con chi? Si può inoltre consultare il
indispensabile per una lotta so: il fine per cui si costitui- logiche di questo luogo sono È nella risposta a queste blog:
domande che si possono tro- http:\\smantellamentopisq.
ampia, incisiva e maggiormen-
te capace di raggiungere lo
scono i Gruppi autogestiti è lo
smantellamento del Pisq. Ogni
le medesime dei Gruppi: l’au-
tonomia, l’autogestione, la vare oppure no affinità di me- blogspot.com 4

Di tutto un po’
Armi
La guerra viene estesa or-
mai alle coste del Mediterra-
neo e quale posto migliore per
farsi trovare se non in una fab-
brica di armi?
Il sottosegretario Cossiga
non smentisce la tradizione di
famiglia; il 28 Gennaio si reca
a La Spezia in visita agli stabi-
limenti della Oto Melara, con-
trollata di Finmeccanica, poi a
bordo della nave da guerra
Cavour partecipa alla presen-
tazione del libro “I ragazzi del
76”, di Laura Maragnani. Pre-
senti anche i vertici di Oto
Melara e Finmeccanica.
Il libro tratta della vita di due
direttori storici dell’azienda, G.
Stefanini e S. Ricci, due “sim-
patici ragazzi” che hanno de-
dicato la vita ad un ideale: fab-
bricare e vendere armi pratica-
mente a chiunque. Per esem-
pio Stefanini, di cui Ricci fu pri-
ma collaboratore poi succes-
sore, fu l’uomo che concluse
la prima seria vendita di armi
alla Libia di Gheddafi.
Era il 1972, su indicazione
degli americani il Sid – diretto
dal generale Miceli (lo stesso
di Gladio, delle stragi e dei vari
tentativi di Golpe) – salva la
vita di Gheddafi da un atten-
tato di oppositori interni, che
gli americani in quel momento
ritenevano poco opportuno.
Questo fatto costituisce la
base per realizzare un’opera-
zione politico economica di
ampio respiro. La Libia ha bi-
sogno di vendere petrolio ed
acquisire armi, l’Italia in quel
momento persegue una politi-
ca mediterranea volta a man-
tenere ottimi rapporti con i
paesi arabi, necessita di petro-
lio e ha armi da vendere. Le
armi che devono arrivare ai li-
bici sono quelle della Oto
Melara, ma c’è un problema:
l’azienda italiana produce armi
su brevetto americano e non
può cederle ai libici, ed è qui
che intervengono i nostri eroi.
Stefanini si reca in Libia e Mi-
celi tratta con gli americani, alla
fine i libici si “accontentano”
dei carri armati ed armamenti
vari usati dall’esercito italiano,
mentre quest’ultimo riceve i
nuovi dell’Oto Melara.
L’Eni ottiene il petrolio, i li-
bici le armi (che verranno a te-
stare anche a Quirra), la Oto
Melara e gli intermediari un
pacco di soldi (più tardi nasce-
rà uno scandalo che coinvol-
gerà i vertici della Guardia di
Finanza) e tutti continuano ad
uccidere felici e contenti.
Petrolio
Pianeta Petrolio: sulle rot-
te dell’oro nero di S. Enderlin,
S. Michel, P. Woods. Edizioni
Il Saggiatore 2004.
Tre giornalisti fanno un giro
intorno al mondo seguendo
una rotta dettata dal petrolio.
Il viaggio tocca le località dove
avviene l’estrazione, la raffina-
zione e il trasporto.
Il libro, ricco di materiale fo-
tografico e di cartine, consen-
te di comprendere le strategie
di potere legate al controllo
dell’energia e delle sue mate-
rie prime, non tralasciando gli
aspetti umani, dai palazzi del
potere alla vita della gente co-
mune che ha la sventura di vi-
vere lì dove la macchina si è
messa in moto, schiacciando
qualsiasi cosa si frappone alla
predazione delle risorse.
Ne esce un quadro desolan-
te della vita di miseria e malat-
tie cui sono condannate le
persone che abitano posti
come: Port Arthur (Texas),
Baku (Azerbaigian), Batumi
(Georgia), Ceyhan (Turchia),
Surgut (Siberia), Huambo (An-
gola), Malabo (Guinea Equa-
toriale), Makat (Kazakistan),
Kirkuk (Iraq), ecc.
Le uniche popolazioni arric-
5 chitesi sono quelle della peni-
sola arabica, dove a soffrire
come cani sono gli immigrati.
Ovunque si trovi il petrolio,
sfocia un’incredibile ricchez-
za per pochi, accompagnata da
un’altrettanto incredibile cor-
ruzione, miseria, distruzione
dell’ambiente, e malattie per
tutti gli altri.
Il controllo dell’estrazione e
delle linee di passaggio mette
in moto il gioco geo-politico
più vasto, fomentando guerre
e nuovi armamenti, come san-
no bene le popolazioni di: Iraq,
Afghanistan, Georgia, Ango-
la e così via.
Ne sappiamo qualcosa an-
che in questa zona ove, da più
di 30 anni, avvengono le spe-
rimentazioni sulla resistenza
delle condotte per gas e pe-
trolio effettuate da Eni e CSM
di Roma (volte tra l’altro a ren-
dere le condutture più resi-
stenti alle condizioni estreme,
ma anche a bombardamenti e
sabotaggi), con il loro carico
di inquinamento e distruzione.
Un altro esempio del lega-
me tra guerra, petrolio e ...
Nucleare
Mentre dal Giappone arriva-
no fresche le immagini del di-
sastro e dell’emergenza nucle-
are, e il governo italiano tenta
di salvare il salvabile per non
rinunciare ai progetti di rilancio
atomico, il deputato Pd Ermete
Realacci, tira fuori per l’enne-
sima volta un documento del
Cnen (Comitato Nazionale per
l’Energia Nucleare) del 1979,
in cui vengono indicate 52 lo-
calità in Italia, dove potenzial-
mente potrebbero essere
ubicate le centrali auspicate
dal governo. Cinque di que-
ste sarebbero in Sardegna e 2
nella nostra zona: Barisardo e
la foce del Flumendosa.
Tempo fa, trattando
l’argomento, ritenevamo abba-
stanza improbabile la costru-
zione di centrali atomiche in
Sardegna per questioni tecni-
che e di convenienza econo-
mica. Oggi questo ragionamen-
to ci pare ancora più vero, an-
che se il fatto di essere gover-
nati da un associazione a
delinquere lascia aperti degli
spiragli, dal momento che le
spese sono pubbliche ed i
guadagni privati.
A dire il vero il nucleare è
già presente ad ogni livello
della nostra vita, e attorno alla
Base militare di Quirra è ancor
più vero; basta pensare al-
l’uranio impoverito, residuo
della lavorazione delle centra-
li atomiche.
È ovvio che chiunque sia
guidato dal buon senso e non
dall’istinto di rapina, il nucle-
are non lo vuole né a casa pro-
pria, né in quella altrui, se non
altro perché comunque i suoi
effetti sono globali, come le
passate e recenti tragedie ci
insegnano.
Ma facciamo uno sforzo di
immaginazione: pensiamo che
non fosse esploso il reattore
di Chernobil e l’Italia avesse
proseguito il programma ato-
mico.
In tal caso oggi probabil-
mente avremmo, noi delle zone
Ogliastra Sarrabus e Gerrei,
una centrale nucleare vicino
casa, protetta da una ulterior-
mente vasta area militare, e ci
troveremmo a confrontarci con
i tumori e le malattie tipiche del-
l’esposizione continua a bas-
si livelli di radiazioni (secon-
do studi realizzati per conto
del governo tedesco, gli unici
disponibili a livello ufficiale,
attorno alle centrali sono stati
riscontrati livelli di malattie 4
volte superiori alla media, con
tassi relativamente elevati di
leucemia in particolar modo fra
i bambini).
Dopo l’incidente in Giappo-
ne, seguendo la nostra imma-
ginazione, anche da noi mon-
terebbe la paura e chiederem-
mo conto pure delle malattie.
A questo punto ci troverem-
mo di fronte centinaia, forse
un migliaio di operai, molti dei
quali della zona attorno alla
centrale atomica, che in manie-
ra piuttosto aggressiva ci di-
rebbero che stiamo rovinando
l’economia del territorio, che
nessuno verrà più in vacanza
da noi (come se il problema sia
il fatto che se ne parli, non la
presenza della centrale), che
loro non si sono ammalati, che
la centrale è sicura e che anzi
avrebbe protetto l’ambiente
da chissà quali speculazioni ...
Una scena deprimente, insom-
ma!
Non è che per caso vi ricor-
da qualcosa?
Favola
C'era una volta uno strego-
ne, assetato di potere, che
aveva occupato parte di una
isola per creare un gigantesco
laboratorio in cui realizzare
delle armi capaci di sterminare
e sottomettere intere popola-
zioni.
La popolazione di quest'isola
viveva sotto l'effetto di qualche
strano sortilegio e non solo nes-
suno si rendeva conto di niente
ma vi era pure chi partecipava
attivamente alle attività dello stre-
gone e lo descriveva come il pa-
dre più bello ed amorevole che
l'isola avesse mai potuto avere.
Ma i sortilegi dello stregone
avevano un prezzo: benché la re-
altà apparisse così bella agli sven-
turati abitanti dell'isola, le sue
attività avvelenavano la terra,
uccidevano le persone e gli
animali del posto, e pianino
pianino i veleni sparsi dalle
malefiche attività impregnava-
no la terra.
Insospettiti dalle continue mor-
ti dei loro cari alcuni abitanti del-
l'isola cominciarono a fare do-
mande; allora lo stregone cam-
biò strategia ed iniziò a chia-
mare i suoi servi a raccolta per
incaricarli di confondere e
sviare gli abitanti. Questi ser-
vi in cambio di piccoli privile-
gi si dedicarono anima e cor-
po alla difesa del laboratorio
dello stregone.
E quando – nonostante l'at-
tività dei suoi servi – la verità
diveniva evidente, lo strego-
ne cominciò ad aver paura di
perdere il suo importantissimo
laboratorio. Allora concesse
agli abitanti dei regali in cam-
bio dei cari che avevano per-
so e permise ad alcuni di essi
di sfruttare la bellissima spiag-
gia circondata da recinzioni e
torrette dove si svolgevano
una parte degli esperimenti.
Quando la verità emerse
senza più ombra di dubbio, lo
stregone chiamò a raccolta
tutti i suoi servi più fedeli e li
mise subito al lavoro per sco-
prire da dove derivavano i
danni che lui stesso aveva
creato; pretese inoltre di con-
tinuare a svolgere le sue atti-
vità cacciando se necessario
gli abitanti affinché non aves-
sero più di che lamentarsi.
A quel punto buona parte della
popolazione si ribellò, assaltò il
laboratorio venefico e lo distrus-
se affinché non rappresentasse più
tentazione di profitto per alcuno.
Ci volle un po’ di tempo per
risanare l’ambiente particolar-
mente avvelenato dalle attività
dello stregone, costretto dalle
genti del posto a finanziare le ne-
cessarie operazioni, ma infine
(quasi) tutti poterono vivere feli-
ci e contenti.
Quasi tutti, perché quei ser-
vi che, nonostante l’evidenza,
continuarono a credere allo
stregone, passarono alla sto-
ria come gli uomini e le donne
più coglioni che l'isola avesse
mai conosciuto. Era questa
l’unica remora che non rende-
va universale la felicità degli
abitanti dell’isola.
Che volete, non tutte le fa-
vole finiscono ... tutii felici.
Concorso
Martedì, 9 novembre 2010
Claudia Lombardo – presi-
dentessa di un’assemblea di
uomini eletti e lautamente pa-
gati per detenere il potere su
noi tutti, denominata Consi-
glio regionale della Sardegna
– ha consegnato un pezzo di
stoffa denominata bandiera
della Sardegna, a degli uomini
coperti di vestiti verdi deno-
minati militari italiani.
Il tutto è avvenuto alla presen-
za di un uomo vestito di nero de-
nominato prelato, che con una
serie di gesti simbolici denomi-
nati “cerimonia solenne” o “fun-
zione religiosa” ha infuso loro una
piacevole sensazione, denomina-
ta “appoggio morale”, che unita
ad un’altra altrettanto piacevole
sensazione, denominata “notevo-
le accrescimento del conto in ban-
ca”, ha invogliato quegli uomini,
molti dei quali denominati sardi,
a partire per un paese lontano abi-
tato in prevalenza da pastori e
contadini molto poveri denomi-
nato Afganistan.
Questi uomini dovranno svol-
gere una serie di azioni, tra cui
girare armati in casa di quei pa-
stori e contadini denominati civi-
li afgani o terroristi, a seconda che
accettino pacificamente la presen-
za degli uomini armati sul loro
territorio. Per qualcuno, deno-
minato malalingua, gli afgani
divengono terroristi non ap-
pena uccisi, per evitare che gli
stessi militari responsabili del-
la morte possano scontrarsi,
una volta tornati a casa, con
quella spiacevole sensazione
denominata ribrezzo di se stes-
si. Più o meno per lo stesso
motivo quella serie di compor-
tamenti messi in atto dagli
eserciti occidentali in Afgani-
stan, che fino a poco tempo fa
era denominata guerra, è oggi
denominata missione di pace.
Secondo il titolo di un rac-
conto che un uomo pagato per
riportare notizie denominato
giornalista, ha scritto su un
insieme di fogli pieni di foto-
grafie e parole scritte denomi-
nato giornale, nello specifico
L’Unione sarda (da alcuni
denominato fogliaccio reazio-
nario locale) la Bandiera sar-
da sventola in Afganistan.
Lanciamo ai nostri lettori
una sorta di concorso di idee.
Secondo voi, il titolo dell’ar-
ticolo dell’Unione sarda –Ban-
diera sarda sventola in Afga-
nistan – in un lettore denomi-
nato persona pensante farà
scaturire: 1) la piacevole sen-
sazione denominata orgoglio
patriottico, per il fatto che i
nostri legittimi rappresentanti
ci tengono a sottolineare il
“nostro” contributo alla guer-
ra in corso? oppure 2) l'irrefre-
nabile e, una volta messa in
pratica, piacevolissima (pro-
vare per credere) sensazione
denominata desiderio di rivol-
ta, per il fatto che delle perso-
ne che con la forza di un siste-
ma di controllo sociale fonda-
to prevalentemente sulla ser-
vitù volontaria si arrogano il
diritto di metterci in mezzo e
provocare l'odio di qualcuno
che non conosciamo neppu-
re?
Ai nostri pochi lettori l’ar-
dua risposta. In palio per i vin-
citori vi è l’abbonamento gra-
tuito per 50 anni al nostro Bir-
di ke su porru.
Manifesto dei giovani di
Gaza
Vaffanculo Hamas! Vaffanculo Israele! Vaffanculo Fatah! Vaffanculo
UN! Vaffanculo UNWRA! Vaffanculo USA!
Noi, i giovani di Gaza, siamo stufi di Israele, di Hamas, dell’occu-
pazione, delle violazioni dei diritti umani e dell’indifferenza della co-
munità internazionale!
Vogliamo urlare per rompere il muro di silenzio, ingiustizia e indif-
ferenza, come gli F16 israeliani rompono il muro del suono; voglia-
mo urlare con tutto il potere delle nostre anime per sfogare l’immensa
frustrazione che ci consuma per la situazione del cazzo in cui vivia-
mo; siamo come pidocchi stretti tra due unghie, viviamo un incubo
dentro un incubo, dove non c’è spazio né per la speranza né per la
libertà.
Ci siamo rotti i coglioni di rimanere imbrigliati in questa guerra
politica; ci siamo rotti i coglioni delle notti nere come il carbone con gli
aerei che sorvolano le nostre case; siamo stomacati dall’uccisione di
contadini innocenti nella zona franca, colpevoli solo di stare lavoran-
do le loro terre; ci siamo rotti i coglioni degli uomini barbuti che se ne
vanno in giro con i fucili abusando del loro potere, picchiando o
incarcerando i giovani colpevoli solo di manifestare per ciò in cui
credono; ci siamo rotti i coglioni del muro di vergogna che ci separa
dal resto del nostro paese tenendoci ingabbiati in un pezzo di terra
grande quanto un francobollo; e ci siamo rotti i coglioni di chi ci
dipinge come terroristi, fanatici fatti in casa con le bombe in tasca e il
maligno negli occhi; abbiamo le palle piene dell’indifferenza da parte
della comunità internazionale, i cosiddetti esperti in esprimere scon-
certo e stilare risoluzioni, ma codardi nel mettere in pratica qualsiasi
cosa su cui si trovino d’accordo; ci siamo rotti i coglioni di vivere una
vita di merda, imprigionati dagli israeliani, picchiati da Hamas e
completamente ignorati dal resto del mondo.
C’è una rivoluzione che cresce dentro di noi, un’immensa insoddi-
sfazione e frustrazione che ci distruggerà a meno che non troviamo un
modo per canalizzare questa energia in qualcosa che possa sfidare lo
status quo e ridarci la speranza.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso facendo tremare i nostri
cuori per la frustrazione e la disperazione è stata quando il 30 No-
vembre gli uomini di Hamas sono intervenuti allo Sharek Youth Fo-
rum, un’organizzazione di giovani molto seguita (www.sharek.ps),
con fucili, menzogne e violenza, buttando tutti fuori, incarcerando
alcuni esponenti e proibendo allo Sharek di continuare a lavorare.
Alcuni giorni dopo, alcuni dimostranti davanti alla sede dello Sharek
sono stati picchiati, altri incarcerati. Stiamo davvero vivendo un incu-
bo dentro un incubo.
È difficile trovare le parole per descrivere le pressioni a cui siamo
sottoposti. Siamo sopravvissuti a malapena all’Operazione Piombo
Fuso, in cui Israele ci ha bombardati di brutto con molta efficacia,
distruggendo migliaia di case e ancora più persone e sogni. Non si
sono sbarazzati di Hamas, come speravano, ma ci hanno spaventati
a morte per sempre, facendoci tutti ammalare di sindrome post-trau-
matica visto che non avevamo nessun posto dove rifugiarci.
Siamo giovani dai cuori pesanti. Ci portiamo dentro una pesantez-
za così immensa che rende difficile anche solo godersi un tramonto.
Come possiamo godere di un tramonto quando le nuvole dipingono
l’orizzonte di nero e orribili ricordi del passato riaffiorano alla mente
ogni volta che chiudiamo gli occhi? Sorridiamo per nascondere il
dolore. Ridiamo per dimenticare la guerra. Teniamo alta la speranza
per evitare di suicidarci qui e adesso.
Durante la guerra abbiamo avuto la netta sensazione che Israele
voglia cancellarci dalla faccia della Terra. Negli ultimi anni Hamas
ha fatto di tutto per controllare i nostri pensieri, comportamenti e
aspirazioni. Siamo una generazione di giovani abituati ad affrontare
i missili, a portare a termine la missione impossibile di vivere una vita
normale e sana, a malapena tollerata da una enorme organizzazione
che ha diffuso nella nostra società un cancro maligno, causando la
distruzione e la morte di ogni cellula vivente, di ogni pensiero e sogno
che si trovasse sulla sua strada, oltre che la paralisi della gente a
causa del suo regime di terrore. Per non parlare della prigione in cui
viviamo, una prigione giustificata e sostenuta da un paese cosiddetto
democratico. La storia si ripete nel modo più crudele e non frega
niente a nessuno.
Abbiamo paura.
Qui a Gaza abbiamo paura di essere incarcerati, picchiati, tortura-
ti, bombardati, uccisi. Abbiamo paura di vivere, perché dobbiamo
soppesare con cautela ogni piccolo passo che facciamo, viviamo tra
proibizioni di ogni tipo, non possiamo muoverci come vogliamo, né
dire ciò che vogliamo, né fare ciò che vogliamo, a volte non possiamo
neanche pensare ciò che vogliamo perché l’occupazione ci ha occupa-
to il cervello e il cuore in modo così orribile che fa male e ci fa venire
voglia di piangere lacrime infinite di frustrazione e rabbia!
Non vogliamo odiare, non vogliamo sentire questi sentimenti, non
vogliamo più essere vittime. BASTA!
Basta dolore, basta lacrime, basta sofferenza, basta controllo, proi-
bizioni, giustificazioni ingiuste, terrore, torture, scuse, bombarda-
menti, notti insonni, civili morti, ricordi neri, futuro orribile, presente
che ti spezza il cuore, politica perversa, politici fanatici, stronzate
religiose, basta incarcerazioni!
DICIAMO BASTA! Questo non è il futuro che vogliamo!
Vogliamo tre cose. Vogliamo essere liberi. Vogliamo poter vivere
una vita normale. Vogliamo la pace .È chiedere troppo?
Siamo un movimento per la pace fatto dai giovani di Gaza e da
chiunque altro li voglia sostenere e non si darà pace finché la verità su
Gaza non venga fuori e tutti ne siano a conoscenza, in modo tale che
il silenzio-assenso e l’indifferenza urlata non siano più accettabili.
Questo è il manifesto dei giovani di Gaza per il cambiamento!
Inizieremo con la distruzione dell’occupazione che ci circonda, ci
libereremo da questo carcere mentale per riguadagnarci la nostra
dignità e il rispetto di noi stessi. Andremo avanti a testa alta anche
quando ci opporranno resistenza. Lavoreremo giorno e notte per
cambiare le miserabili condizioni di vita in cui viviamo. Costruiremo
sogni dove incontreremo muri.
Speriamo solo che tu – sì, proprio tu che adesso stai leggendo
questo manifesto! – ci supporterai.
Per sapere come, per favore lasciate un messaggio o contattaci
direttamente a freegazayouth@hotmail.com.
Vogliamo essere liberi, vogliamo vivere, vogliamo la pace.
LIBERTÀ PER I GIOVANI DI GAZA!
12/2010
 San Vito
Indotto Pisq Pastori
a processo
Si parla tanto di sviluppo e
ricchezza del territorio attorno
al Pisq e ora i sindaci, ora i sin-
dacati, ora gli stessi militari,
certamente distratti dalla mon-
tante contrarietà sociale che fa
eco alle pandemie emerse in
questi decenni, si limitano, nel
cercare di arginare il dissen-
so, all’elenco dei presunti po-
sti di lavoro che elargirebbe il
Poligono. Risultando poco
credibili a causa delle falsità
elargite ad ampie mani in oltre
mezzo secolo, e terrorizzati al-
l’idea di dover lasciare armi e
bagagli a quel “nemico inter-
no” che han combattuto
sinora, tralasciano un impor-
tante ramo dell’indotto che ef-
fettivamente appare in cresci-
ta, e con prospettive per l’im-
mediato futuro che fan pensa-
re ad un vero e proprio boom:
stiamo parlando del settore
“pompe funebri”, che funzio-
na a pieno ritmo in tutta l’area
del Pisq, tant’è che l’intra-
prendente Ivana Murano, di
San Vito, ci dice L’Unione Sar-
da, ha messo sù una nuova
azienda, scrupolosamente fa-
miliare, a cui non mancano di
certo i “clienti”. Vi è da spera-
re che i fautori del militarismo
proseguano nella distrazione,
diversamente, essendo capa-
ci di tutto come hanno dimo-
strato ad oggi, chissà che non
intensifichino le attività pesti-
lenziali al fine di dimostrare che
la loro operatività, oltre che
nelle aree di guerra denomina-
ta pace, produce materia pri-
ma per l’incremento delle
aziende-indotto anche ... in
loco!
Teulada
Allevatori
A fine gennaio han preso il
via le lezioni del Corso di for-
mazione sul benessere anima-
le, obbligatorio per entrare nel
circuito dei contributi comu-
nitari.
Come al solito, in tre sole
giornate si risolve ogni cosa.
Basta seguire le istruzioni, ri-
spettare alcuni protocolli e tut-
ti vissero felici e contenti. Che
poi quel “benessere”, delle
bestie e degli uomini, convi-
vano in un’area non certo
salutifera, come in tutte le basi
militari, ed a ridosso dei fumi
della Rumianca, beh, a chi vo-
lete che interessi!
Viene spontanea una do-
manda: gli allevatori attorno al
Pisq, nelle medesime condizio-
ni di quelli di Teulada, non è
che avranno diverso tratta-
mento?
Mandas
Onoranze
Kanis mannus e kanis de
istrexu.
Lampu, est a-beru ki su
mundu s’est furriau a kul’in
susu!
In su de Mandas, ma est feti
s’urtimu esempiu, s’aministra-
tzioni kumunali at fatu totu su
ki fuat de fai po donai is “Krais
de sa idha” a kudhu kani man-
nu de demokristianu Ciriaco
De Mita, milionariu de s’Irpinia
ki, in sa disgratzia de su
terremotu de su 1980 iat potziu
amuntonai a-rikesas ken’’e
kontu. Po karidadi, seus one-
stus in su ‘onai novas de
kustas jenìa, e po essi krarus
in totu acunjeus ka, po kontu
de justitzia, De Mita e parentis
no funt-i mai istetius kunden-
naus.
Ita olleis, kumenti ishieus
totus sa justitzia est justa kun
is kanis mannus, e ... ankora
prus justa kun is poburitus.
Dunkas, su sindigu ‘e Mandas,
Umbertu Oppus, e s’aministrat-
zioni sua tenint totu su deretu de
ponni sa kumunidadi in-soru in
manus de ominis ki ‘onant “lustru”
a Mandas e ...
... a sa Sardinna tutu!
Cagliari - Tribunale
Cagliari
Prosegue il processo a cari-
co dei pastori e di altri manife-
stanti accusati di resistenza e
lesioni per la manifestazione
del 19.10.’10 nel capoluogo
sardo. E dopo la denuncia di
Roberto Fresi, il pastore che
ha perso la vista da un occhio,
parte una nuova indagine: il
pm Caria dovrà nuovamente
visonare i filmati della manife-
stazione.
Ma la verità l’aveva gia sta-
bilita il questore di Cagliari il
giorno dopo i fatti: in una con-
ferenza stampa giustificava le
cariche con il fatto che il cor-
teo era pieno di infiltrati (oltre
quelli che ha mandato lui), e
che le stesse sarebbero avve-
nute in risposta al lancio di og-
getti contro la polizia.
Effettivamente, la prima vol-
ta che abbiamo visionato i fil-
mati in internet – nessuno di
noi era presente, abbiamo i te-
stimoni –, ci siamo resi conto
anche noi della presenza di
veri e propri professionisti
della violenza, gente prezzola-
ta presentatasi in piazza con
l’intento esclusivo di parteci-
pare agli scontri non appena
ce ne fosse la possibilità. Ar-
mati di tutto punto molti di loro
avevano il viso coperto da un
fazzoletto e quasi tutti indos-
savano il casco. Difficilissimi
da riconoscere erano vestiti
tutti uguali preferibilmente di
nero, molti anche di blu, agi-
vano veloci e coordinati pro-
babilmente agli ordini di qual-
cuno. Alcuni avevano le stri-
sce rosse ai pantaloni.
Poi qualcuno ci ha spiegato
che erano poliziotti e carabi-
nieri; non potevamo crederlo
in quanto nessuno di essi so-
migliava al maresciallo Rocca
o al commissario Montalbano.
Presi da sconforto alla sola
ipotesi che un questore potes-
se mentire così spudoratamen-
te, abbiamo visionato di nuo-
vo i filmati e rimandandoli al
contrario e ci siamo resi conto
di come sono andate veramen-
te le cose.
Il questore aveva ragione,
prima sono partite le pietre, poi
le cariche, ma a fin di bene. In-
fatti si può notare come un
poliziotto usa il manganello per
tirare sù un’anziana signora
che correndo al contrario cade
in terra rompendosi il braccio,
ed un altro con un fucile cat-
tura-lacrimogeni aspira un la-
crimogeno che per la sua in-
trinseca natura gentile, prima
cura delle persone intossicate
da gas irritante risucchiando-
lo tutto dai loro polmoni e dal-
l’aria circostante, poi salta da
terra richiudendo la ferita alla
testa che un manifestante si è
in qualche modo creato, forse
nel precedente lancio di pie-
tre.
Il filmato termina col questo-
re che si rimangia le parole, ma
così non hanno più molto sen-
so.
S’Alighera
Veronesi
il mago
Chi è che non conosce l’on-
cologo di fama mondiale
Umberto Veronesi? Tra l’altro
il governo Berlusconi, proprio
per le sue doti di mago dei tu-
mori, lo ha scelto a capo degli
esperti che devono garantire,
“in tutta sicurezza”, il riavvio
delle centrali energetiche ato-
miche in Italia. Insomma, lui
che è senatore eletto nel PD,
non storce mica il naso quan-
do gli si propongono cariche,
remunerazioni, “riconosci-
menti” e quindi gestioni milio-
narie di soldi, soprattutto pub-
blici, da qualsiasi parte ven-
gano!
Lo scorso settembre il Vero-
nesi, è stato ospite d’onore ad
Alghero, ad un congresso sul
cancro al seno, ed ha così po-
tuto dire la sua e come onco-
logo e come “specialista” del
nucleare.
Dall’intervista rilasciata alla
giornalista Paoletta Farina, che
non possiamo riprodurre nep-
pure parzialmente in quanto
coperta da “riproduzione riser-
vata” (v. La Nuova Sardegna
del 18.09.2010), possiamo ap-
prendere nozioni scientifiche,
politiche e finanche ideologi-
che di cui l’esimio oncologo
ed ex ministro della salute si
prodiga indottrinare i subalter-
ni sardi.
Partiamo dallo specifico
campo di sua competenza,
l’oncologia. Il nostro non può
che confermare il dato di fat-
to: i cancri sono in aumento;
ma dice anche che si muore di
meno, ovvero che lui, i suoi
colleghi e le case farmaceuti-
che vi guadagno di più rispet-
to al passato nel prodigarsi
ovviamente sui malati. Alcu-
na parola, però, sulle cause
che moltiplicano i tumori; me-
glio non “allarmare” il pubbli-
co, tanto che importa?
In merito al programma go-
vernativo sul nucleare, non
può che tranquillizzare tutti: vi
sono centinaia di centrali in
tutto il mondo, anche a
ridosso delle frontiere italiane;
perché non anche da “noi”?
Mica siamo gli unici intelligenti
in un mondo di scemi! Qui
glissa ovviamente la doman-
da fondamentale: e se fossero
davvero tutti scemi, gli altri,
perché dovremmo esserlo an-
che noi? Ma no, l’esimio
oncologo rassicura che anche
per le scorie non vi è pericolo,
è sufficiente non prenderle in
mano. Dove collocarle non lo
dice, anche perché il “suo si-
stema”, quello sostenuto da-
gli intelligenti, sa bene che
l’uranio impoverito è benefi-
co quando, invece di prender-
lo con le proprie mani, lo si lan-
cia su inerti popolazioni
sottoforma di aiuti umanitari
nelle guerre di pace!
Per ultimo, afferma l’Esimio,
le centrali nucleari son talmen-
te sicure che erigerebbe la pro-
pria abitazione nei pressi di
una di esse. Bene, se ancora
non avesse iniziato i lavori in
altri siti, siamo certi che appro-
fitterà del calo dei prezzi delle
aree da edificare, per costruir-
si una gigantesca villa a
Fukushima, ove potrà godere
di tutti quei benefici che il nu-
cleare apporterebbe ai sardi!
Gli raccomandiamo però di
recarvisi in nave, gli aerei pro-
curando statisticamente (se-
condo quanto ha affermato)
più vittime del nucleare.
Cagliari - Tribunale (2)
Omicidio
Casu
Continua il processo per la
morte di Giuseppe Casu, ucci-
so nel reparto di psichiatria del
Santissima Trinità di Cagliari.
La storia l’abbiamo trattata
tante volte, il signor Casu non
voleva abbandonare la sua
attività di ambulante abusivo
e rischiava di essere un esem-
pio anche per gli altri ambu-
lanti, così il comune nel pieno
della campagna legalitaria,
guarda caso sempre rivolta
verso i più deboli, si rivolse
agli psichiatri. L’agguato pre-
meditato (erano stati avvisati
anche i giornalisti, evidente-
mente si voleva dare l’esem-
pio), si risolse con il pestag-
gio del signor Casu che ven-
ne internato e “per il suo bene”
legato al letto con un braccio
rotto. Dopo una settimana di
questo trattamento “sanitario”
muore. I referti istologici ven-
gono sostituiti con quelli di
altro paziente (vi è un altro
processo in corso) e distrutti:
il caso viene refertato come
tromboembolia polmonare. La
tesi dell’accusa è che ad ucci-
dere il signor Casu sia stato
un farmaco, l’Haldol, il pestag-
gio e l’essere legati al letto
sono cose che succedono. Il
signor Casu è emblematico
solo perché è morto in reparto
e i familiari non si sono bevuti
la versione ufficiale.
In realtà, costantemente gli
psichiatri svolgono funzioni di
ordine pubblico e soprattutto
farmaci pericolosi sono som-
ministrati a forza ai pazienti
senza alcun controllo, per la
gioia delle case farmaceutiche.
L’Haldol, per esempio, è un
neurolettico (antipsicotico)
dai gravissimi effetti collatera-
li, non ha alcuna funzione te-
rapeutica (per chi crede ci sia
qualche cosa da curare) agi-
sce solo sui sintomi, con una
forte azione sedativa sul siste-
ma nervoso. Viene utilizzato
correntemente dagli psichiatri
in forma depot, iniezioni intra-
muscolo a lento rilascio, fatte
mensilmente o ogni 15 giorni,
in tal modo si è sicuri che i
pazienti non sfuggano alla “te-
rapia”.
Questa pratica comporta
seri rischi per la salute, dal mo-
mento che una volta effettua-
ta l’iniezione non è più possi-
bile fermare la somministrazio-
ne del farmaco nel caso di (dif-
fusissimi) effetti collaterali o
sovradosaggio. Tra gli effetti
collaterali vi sono: «Il cambia-
mento repentino di umore, pe-
riodi di calma alternati a pe-
riodi di iperattività, inusuali
modi di parlare, incluso il par-
lare senza mira o a voce molto
alta» (da Guida all’uso e al-
l’abuso degli psicofarmaci, a
cura del tel. Viola di Milano).
Questi effetti collaterali sono
spesso confusi ed usati per
giustificare un’ulteriore som-
ministrazione di farmaci.
Tra gli effetti collaterali più
pericolosi vi è la sindrome neu-
rolettica maligna (nel 25 % dei
casi mortale) e l’infarto anche
in soggetti non cardiopatici.
Chi fa uso di questo farmaco e
degli altri antipsicotici, do-
vrebbe essere costantemente
monitorato con opportuni esa-
mi del sangue dal momento
che il suo uso prolungato è
pericoloso.
Nonostante ciò – chi fre-
quenta i Cim (centri di igiene
mentale) lo sa – viene sommi-
nistrato come depot senza al-
cun controllo, pure in pazienti
con segni evidenti degli effet-
ti collaterali, senza che né ad
essi né ai familiari venga spie-
gato niente.
Non a caso la vita dei pa-
zienti psichiatrici è notevol-
mente più corta ma, come can-
tava De Andrè, “una morte
pietosa lo strappo alla follia”.
Furtei
16 milioni
Vi ricordate dell’Eldorado
sardo promesso in tutta pom-
pa magna da sindacati,
magnacci regionali e tutto il
resto de su baskaidamini?
Come dimenticare! Anche per-
ché, ogni tanto, i media ci ri-
cordano del pericolo che in-
combe in una vasta area del
Campidano a valle di quel
laghetto nominato “degli ste-
rili”, che sterili non contiene
affatto. Si tratta, invero, di una
sorta di pozzanghera del dia-
metro di poco più di un centi-
naio di metri, sostenuta da una
sorta di diga che ovviamente
non riesce a contenere un
tubo, dato che fin dalla sua
costruzione si son manifesta-
te crepe, da cui fuoriescono
perdite di quegli “sterili”, che
tutti avevano assicurato non
potevano esserci; e lo misero
pure per iscritto, tantissime
volte.
In parecchi sognavano lin-
gotti d’oro, come nelle favole,
ma quelli reali se li son portati
via gli azionisti della Sardinia
Gold Mining, prima che venis-
se decretato il fallimento e
quindi la chiusura definitiva
delle attività. Ai sardi è rima-
sto ovviamente un bel nulla, o
quasi: qualche busta paga per
quanti al momento di contrap-
porsi allo scempio ed avvele-
namento del territorio se ne
stettero zitti-zitti, diversi miliar-
di di soldi pubblici volati in
Australia ed in Canada, e lo
“sterile” laghetto per risanare dopo tanti sforzi, stavano par-
il quale ci vorrebbero ben 16 tendo gli affari.
milioni di euro che ovviamen- Dopo tanta fatica da parte
te non sborseranno né i sin-
daci che sostennero
di diverse istituzioni, finalmen-
te coordinate fra loro, questi
l’Eldorado, né i politici che lo
vollero, né i sindacati che lo
rivendicarono ovviamente per
nuovi intoppi non si possono
davvero tollerare!
Ma sù, egregio presidente!
lo “sviluppo” del territorio e Siamo certi che anche stavol-
l’isola intera, né i lacchè che ta verranno trovate le soluzio-
vorgognosamente, dagli ni adatte a tutti i corvi, dato
scranni degli Enti che avreb- che, come vuole il detto po-
bero dovuto salvaguardare polare: krobu kun krobu, no
vita umana e integrità del ter- si-ndi ‘ogant ogu!
ritorio, garantirono “scientifi-
camente” che tutto era a po-
sto.
Già! Quindi tutto va bene,
Sarroch
anzi benissimo, per cui di che
cosa ci si lamenta? Cancro sì ...
Cagliari e dintorni ma sotto
Cacip-Casic controllo!
A Sarroch, dal 1965 è in atti-
Tra Gennaio e Febbraio vità la raffineria della Saras, a
2009, a Cagliari, il comune e la cui nel tempo si sono affian-
questura inventando dal nul- cate diverse industrie altret-
la una emergenza immigrazio- tanto inquinanti. Le industrie
ne clandestina, cominciano a sono dotate di vari sistemi di
perseguitare i migranti presen- monitoraggio, che puntual-
ti a Cagliari, clandestini o re- mente segnalano fuoriuscite
golari, purché di pelle scura, tossiche e sversamenti di so-
infastidendoli sul luogo di la- stanze pericolose in mare.
voro, facendo irruzione in ore Fino a quando la popolazio-
notturne nelle case dove allog- ne non ha iniziato a porsi delle
giavano, facendo pressioni ai domande sugli effetti che que-
proprietari che gli affittavano sto inquinamento produce
alloggi (la minaccia, nel caso sulla salute tutto è filato liscio.
di scoperte di clandestini, an- Quando poi la popolazione ha
che ospiti occasionali, era la preteso dei controlli (a tutt'og-
confisca dello stabile), tratte- gi non esiste un registro dei
nendo spesso in maniera arbi- tumori) si è addirittura scoper-
traria i migranti per intere gior- to che oltre ai tumori, visibili a
nate. Tant’è che, per la prima tutti tranne che alle ASL, sono
volta a Cagliari, i Senegalesi in corso delle mutazioni gene-
scendono in piazza il 6 di Feb- tiche nei bambini. In questa si-
braio. tuazione è nata l'associazione
Fino a che l’ex cementificio ambientalista Arianoa. È basta-
di Giorgino, stabile di proprie- to che i cittadini paventassero
tà del Cacip il cui presidente la possibilità di una mobilita-
era già E. Sanna (ex deputato zione che, anche di fronte al
del PD), viene sgomberato ricatto di migliaia di dipenden-
dalla polizia intervenuta in te- ti, la Saras è stata costretta a
nuta “se non te ne vai ti faccio
veramente male”. Mentre la
gran parte dei Senegalesi sono
produrre meno per limitare le
emissioni. Ma una minima ri-
duzione delle emissioni inqui-
in patria per trovare le famiglie,
nanti non è certo in grado di
lo stabile, in cui molti di essi fermare tumori e malformazio-
viveva da anni, viene sgom-
ni, e le proteste continuano.
berato, le loro cose distrutte e Alla fine la soluzione arriva da
il giorno dopo con rara effi-
quanti intravedono una ulte-
cienza, mentre alcuni dei mi- riore speculazione, stavolta
granti cercano ancora di sal-
sulla malattia degli abitanti:
vare alcuni dei loro averi, in- creare un ospedale con fondi
tervengono le ruspe a demoli-
privati per lo studio dell’evo-
re. luzione delle patologie!
Nello stabile vivevano in
A promuovere questa inizia-
diversi, con permesso di sog- tiva: il comune, l'associazione
giorno, che pagavano l’affitto
ambientalista Arianoa, un me-
e detenevano un regolare con- dico di base, e le aziende. Il
tratto stipulato con un dele-
comune può dire di aver tute-
gato del curatore fallimentare, lato la salute pubblica; l'asso-
che poi verrà denunciato dal ciazione ambientalista ha ri-
Casic. In mancanza di alloggi fuggito gli estremismi dei
alternativi era difficile sgom-
berarli e dare il via al nuovo
talebani dell'ambientalismo
(parole dell'Unione Sarda, ri-
progetto di edificazione del- ferite ai cittadini che non sono
l’area, realizzato per conto del disposti a barattare la propria
Casic dallo studio dei profes-
sionisti associati di Cagliari.
Ma il problema venne risolto
vita) e con la politica dei pic-
coli passi ha ottenuto un ospe-
dale; le aziende hanno ottenu-
tra il comune, che poco prima
dello sgombero dichiara lo
to la collaborazione anche di
chi si opponeva allo scempio
stabile inagibile nonostante del territorio, dividendo gli
non fosse pericolante e aves-
se servizi igienici funzionanti,
oppositori e garantendosi un
ancora più profondo control-
acqua corrente ed elettricità, e lo della comunità (si vedran-
la Caritas che si occupa di ri- no ringraziare dai malati che
solvere temporaneamente loro stesse hanno avvelena-
l’emergenza alloggi (quando si to), chiudendo il capitolo sa-
dice collaborazione istituzio- lute per almeno altri 30 anni.
nale). Non c'è che dire, se l'opera-
Oggi il presidente del Casic, zione va in porto, tutti vivran-
E. Sanna, si straccia le vesti: il
demanio ha rivendicato l’area
no felici e contenti!
Qualche anno in meno e con
di Giorgino adiacente al porto
industriale, e bloccato i can-
tieri edilizi proprio mentre,
qualche mutazione genetica in
più, ma si sa gli affari sono af-
fari.
Birdi ke su porru: gazetinu de novas in sardu e italianu
n. 14, abrili de su 2011
Supplemento a: Anarkiviu, reg. al Tribunale di Cagliari, n. 18/1989;
resp.: Costantino Cavalleri
Redazione collegiale: via Pascoli, 15 – 09040 Villaputzu (CA)
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Tutti i fascicoli del giornale sono consultabili (e scaricabili) sul blog:
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Il giornale, nella versione cartacea, viene diffuso gratuitamente nel
Sarrabus, nel Gerrei, in Ogliastra e zone circostanti (per il momen-
to), ma sono ben accette le offerte, le sottoscrizioni e i contributi
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RIPRODOTTO IN PROPRIO 6