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riscaldamentoenergia
ISSN:2038-2723
condizionamento
ambienterefrigerazio
condizionamento
riscaldamentoambien
enet
ambie
condizionamento uom
gia riscaldamento
enerambiente
refrigerazione
ANNO 3 - FEBBRAIO 2012
riqualificazione
EURO15
La rivista PER i professionisti DEGLI IMPIANTI HVAC&R
Organo Ufficiale AiCARR
impiantistica
A CONFRONTO
Gruppi polivalenti
TERMOREGOLAZIONE
Le curve per migliorare il rendimento
CONDOMINI
Pompa di calore vs caldaia a condensazione
GEOTERMIA
Analisi tempovariante
Riqualificare con le pompe di calore
Lo sviluppo dei terminali
Ventilare per il retrofitting
UNI/TS 11300 parte 4
VS
mensile – POSTE ITALIANE SPA – Posta target magazine - LO/CONV/020/2010.
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TECNAIR LV S.p.A - Tel. + 39 029699111 - E-mail: sales@tecnairlv.it - www.tecnairlv.it www.luve.it
Mostra Convegno Expocomfort - 27-30 Marzo 2012 - Fiera Milano Rho - Hall 24P - Stand E11
“
Paese.
I NUMERI DEL RISPARMIO ENERGETICO
Trasmettitori di Pressione
da 0…1000 bar
23 SY
21 PY
23 S Ei
21 G 21 Y
21 Y 22 S
26 Ei
25 S Ei 22 DT
Editoriale 5 Novità prodotti 9 AiCARR Informa 78
A CONFRONTO Periodico
14
Organo ufficiale AiCARR
Gruppi polivalenti nel terziario
Dotati di scambiatori aggiuntivi appositamente predisposti per il recupero
del calore di condensazione in modo parziale o integrale, i gruppi polivalenti Direttore responsabile ed editoriale Marco Zani
sono in grado di soddisfare le complesse necessità energetiche degli
edifici del settore terziario. Ce ne parlano due produttori italiani Direttore scientifico Michele Vio
di Mara Portoso Consulente scientifico Renato Lazzarin
Comitato scientifico
RETROFIT NEL RESIDENZIALE Paolo Cervio, Sergio Croce, Francesca Romana d’Ambrosio
20
Alfano, Renato Lazzarin, Luca Alberto Piterà, Mara Portoso,
Riqualificazione dei vecchi impianti Michele Vio, Marco Zani
di riscaldamento a radiatori
Redazione Alessandro Giraudi, Silvia Martellosio,
Migliorare il rendimento degli impianti attraverso l’installazione Marzia Nicolini, Erika Seghetti
di sistemi di contabilizzazione e termoregolazione
redazione@aicarrjournal.org
di Matteo Bo
Art Director Marco Nigris
RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO Grafica e Impaginazione Fuori Orario - MN
36
20123 Milano – Via Spadari, 3 – Italy
Pompe di calore e impianti a radiatori Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 72016740
In vista della necessità di intervenire, in caso di riqualificazione energetica, in impianti che Traffico, Abbonamenti, Diffusione
mantengano inalterata la loro conformazione, alcune soluzioni sono rintracciabili nelle
pompe di calore idroniche ad alta temperatura, in quelle a CO2 o nei sistemi VRF misti Rosaria Maiocchi
di Claudia Calabrese Editore: Quine srl www.quine.it
Presidente Andrea Notarbartolo
VENTILAZIONE
44
Amministratore Delegato Marco Zani
Ventilazione per il retrofitting
Direzione, Redazione e Amministrazione
Ventilazione naturale, meccanica o sistemi ibridi. La scelta va fatta analizzando le
caratteristiche degli edifici e gli usi a cui sono preposti, anche utilizzando sistemi misti 20123 Milano – Via Spadari, 3 – Italy
Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 72016740
di Hazim B. Awbi e-mail: redazione@aicarrjournal.org
Servizio abbonamenti
DAL MERCATO Quine srl, 20123 Milano – Via Spadari, 3 – Italy
60
Riscaldamento e Refrigerazione
Analisi tempovariante Via Melchiorre Gioia 168 – 20125 Milano
Dinamica termica del terreno e dimensionamento degli Tel. +39 02 67479270 – Fax. +39 02 67479262
impianti di calore a pompa di calore geotermica www.aicarr.org
di Marco Fossa Posta target magazine - LO/CONV/020/2010.
Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 12191
Responsabilità
ESPERIENZA DELLE AZIENDE Tutto il materiale pubblicato dalla rivista (articoli e loro traduzioni, nonché immagini e
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illustrazioni) non può essere riprodotto da terzi senza espressa autorizzazione dell’Editore.
Riqualificazione energetica di Manoscritti, testi, foto e altri materiali inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non
verranno restituiti. Tutti i marchi sono registrati.
uno stabile di inizio ‘900 INFORMATIVA AI SENSI DEL D.LEGS.196/2003
Un’applicazione con pompe di calore ad assorbimento nel cuore di Milano ha Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter effettuare i servizi relativi
a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal D.Legs.196/2003.
permesso di ottenere una riduzione complessiva di 342.910 kWh/anno nei Titolare del trattamento è Quine srl, via Spadari 3, 20122 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre
consumi di energia primaria del sottosistema di generazione dell’impianto che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile
Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Legs 196/2003.
di Massimo Ghisleni
© Quine srl - Milano
BELIMO Italia - Via Stezzano, 5 - 24050 Zanica (BG) - Tel. +39 035 5788700 - Fax +39 035 670200 - info@belimo.it - www.belimo.it
Novità Prodotti Novità
Sonda geotermica elicoidale
Raugeo Helix, la nuova sonda dalla forma elicoidale studiata per l’estrazione del calore terrestre in aree
con limitazioni geologiche e dalla superficie ristretta, risulta la soluzione adatta laddove le tradizionali
sonde e collettori geotermici, o pilastri energetici, non possono essere installati.
Raugeo Helix è realizzata in polietilene reticolato a perossidi (PE-Xa), che permette di costruire l’inte-
ra sonda con un singolo tubo. Inoltre, in virtù della particolare progettazione telescopica che la rende
estendibile da 1,1 metri a 3 metri, Raugeo Helix permette di ridurre i costi che interessano lo stoccag-
gio ed il trasporto.
Le sonde Raugeo Helix vengono inserite e riempite in perforazioni profonde 5 metri, a 3-4 metri di di-
stanza l’una e l’altra e a 2 metri rispetto all’edificio, in parallelo all’installazione dei circuiti collegati al
collettore. La performance di estrazione media raggiungibile dalla nuova sonda Rehau oscilla tra i 400
W e i 700 W, a seconda della tipologia di terreno e della presenza di acqua freatica; quanta più falda ac-
quifera è disponibile, maggiore sarà l’estrazione del calore. Attraverso una pompa di calore, il calore ter-
restre estratto viene portato alla temperatura necessaria per il riscaldamento/raffrescamento dell’edi-
ficio, consentendo di alimentare i sistemi radianti in modo efficiente ed ecocompatibile.
www.rehau.it
#12 9
Novità Prodotti
Gruppo d’integrazione tra pompa di calore e caldaia
Novità
Caleffi propone Hybrical, un gruppo ibrido preassemblato che consente di collegare fra loro i circuiti idraulici delle PDC, delle caldaie e
dei terminali che servono all’impianto. Un kit di deviazione con valvola deviatrice più collettore e un regolatore elettronico di comando
dotato di sonda esterna sono gli elementi che compongono questi gruppi. La centralina di regolazione serve ad assicurare il funzio-
namento automatico alternativo della PDC e della caldaia. Rispetto ai “sistemi tutto in uno”, il gruppo ibrido preassemblato permette
di realizzare impianti che non obbligano alla scelta dello stesso produttore sia per la caldaia sia per la PDC e consente, inoltre, di rea-
lizzare il collegamento fra i generatori di calore con soluzioni alloggiabili anche in cassette a parete. Infine, la centralina di regolazio-
ne consente di impostare la temperatura di commutazione delle due fonti di energia in base al rapporto tra le prestazioni della PDC e
dei costi termici dell’energia elettrica e del gas metano.
www.caleffi.it
Lindab Inside
SicSel,
software di
selezione
SicSel è il nuovo software di selezione
distribuito da SIC a partire dal 2012.
Un’interfaccia altamente intuitiva assi-
ste nella scelta dei recuperatori di calo-
re, delle unità di trattamento aria e del-
le unità ventilanti.
Lindab Inside
Inserendo i dati fondamentali (portata,
Lindab Inside pressione utile richiesta, temperature
dei fluidi di scambio) vengono calcola-
Lindab Inside te le prestazioni della macchina, con-
sentendo di individuare il modello più
adatto alle esigenze del progetto. SicSel
permette inoltre di stampare schede ri-
epilogative con i dati tecnici, i disegni
dimensionali, le trasformazioni dell’a-
ria su diagramma di Mollier.
Il software consente la selezione della
lingua di utilizzo e prevede la possibi-
lità di inserirne altre agevolmente oltre
a quelle di base. L’assistenza e l’aggior-
La soluzione su misura per la namento saranno seguiti direttamen-
ventilazione residenziale
te da SIC.
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Puoi evitare inutili sprechi di energia, migliorare la qualità dell’aria e ridurre i costi di
climatizzazione della tua abitazione!
Tutto grazie al controllo e all’impiego dell’energia contenuta nell’aria indoor: sistema di distribuzione
Lindab Safe® ad elevata classe di tenuta, recuperatori di calore ad alto rendimento, report di progetto
dettagliato con layout dell’impianto, valutazione delle prestazioni e specifiche tecniche dei componenti.
Lo chiamiamo semplicemente Lindab Inside, per un miglior standard della tua abitazione!
Silenziosi, efficienti
Riscaldamento a idrogeno
Giacomini presenta al pubblico H2ydroGEM, un innovativo combustore ca-
talitico che utilizza l’idrogeno presente in atmosfera per il riscaldamento
degli edifici residenziali, producendo energia termica senza utilizzare com-
bustibili fossili.
L’assenza di carbonio nei reagenti rende il processo privo di emissioni di
CO2, mentre la bassa temperatura di combustione (senza fiamma e intor-
no ai 300°C) evita la formazione di NOx, ossidi di azoto fortemente inqui-
nanti e nocivi per la salute.
www.giacomini.com
Novità Prod
Liebert PCW, condizionamento dinamico per data center
Presentato da Emerson Network Power, il nuovo Liebert PCW è indicato per il condizionamento di precisione dei data center, mettendo a dis-
posizione dei responsabili IT un’infrastruttura di condizionamento in grado di reagire alle repentine variazioni di carico in modo efficiente. Il
sistema si differenzia dalle attuali soluzioni per il design interno, dove l’aerodinamica è stata ottimizzata per ridurre i costi energetici lega-
ti al movimento dell’aria, permettendo così alle aziende di diminuire i costi operativi del data center fino al 70%. Un risultato possibile gra-
zie alla progettazione dell’unità, coniugata con l’integrazione dei nuovi ventilatori EC Fan 2.0 del sistema di controllo Liebert iCOM, di filtri ad
alta efficienza e di un umidificatore a ultrasuoni. Ideato per data center medi e grandi, ma adatto anche ai centri di elaborazione di piccole di-
mensioni e computer room, il sistema può essere implementato in una configurazione di raffreddamento perimetrale in moduli da 30 kW a
230 kW e oltre. Tra i principali componenti del prodotto vi sono varie opzioni per la gestione dei collegamenti idraulici e per semplificare la
movimentazione dell’unità, nonché facilitarne l’installazione e la manutenzione. Disponibile in tre configurazioni per rispondere ad ambi-
enti con diverse caratteristiche.
www.emersonnetworkpower.com
Valvole sotto
controllo
Un’unica valvola per regolare la porta-
ta, bilanciare il circuito, monitorare le
variazioni di potenza termica ed otti-
mizzare i consumi energetici. Si tratta
di Energy Valve, creazione Belimo che
debutterà in occasione di Mostra Con-
vegno Expocomfort 2012.
Nata dallo sviluppo della valvola di re-
golazione con controllo elettronico
della portata EPIV di Belimo, la nuo-
va Energy Valve rende la progetta-
zione più semplice: la portata è co-
stantemente misurata e regolata
elettronicamente, ottimizzando i con-
sumi e riducendo il tempo necessa-
rio per il bilanciamento, mentre il di-
sco di caratterizzazione assicura una
caratteristica di regolazione equiper-
centuale. Infine, la chiusura a tenuta
previene le perdite di carico nei circuiti.
www.belimo.it
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A confronto
Gruppi polivalenti
nel terziario
produttori italiani
Dotati di scambiatori aggiuntivi appositamente predisposti
per il recupero del calore di condensazione in modo parziale
o integrale, i gruppi polivalenti sono in grado di soddisfare le
complesse necessità energetiche degli edifici del settore terziario Elena Favero
Line Manager Climaveneta
di Mara Portoso
N
egli edifici destinati a utenze del settore terziario, quali centri commerciali, alberghi, cen-
tri benessere e grandi complessi direzionali, sono frequenti le situazioni in cui è richie-
sta la produzione contemporanea, in tutte le stagioni dell’anno, di energia termica e
frigorifera per il riscaldamento e il raffreddamento di acqua destinata alla climatizzazione de-
gli ambienti e al trattamento dell’aria di rinnovo e per la produzione di acqua calda sanitaria.
Una valida soluzione per soddisfare in modo ottimale le complesse richieste energetiche di
questi edifici sono i gruppi polivalenti, particolari unità termofrigorifere dotate di scambiato- Giovanni Renna
ri aggiuntivi appositamente predisposti per il recupero del calore di condensazione in modo Amministratore delegato Thermocold
parziale o integrale.
14 #12
Una
Unasoluzione
soluzione per risolvere
la variabilitàcarichi
dei carichitermici
termici
Nati allo scopo di far fronte alla richiesta di carichi termici variabili in funzione dell’esposizione e delle condizioni termoigrometriche
dell’edificio durante l’intero arco di esercizio – giornaliero, settima- dei vari ambienti.
nale e annuale – e soprattutto indipendentemente dalla stagione
climatica, i gruppi polivalenti sono essenzialmente delle pompe di Le proposte dal mercato italiano
calore dotate di due scambiatori, associati alle utenze primarie, che Vista la complessità della tecnologia che queste unità utilizza-
mantengono sempre il loro ruolo (evaporatore/condensatore) du- no, sono ancora pochi, ad oggi, i produttori in grado di applicarla.
rante il funzionamento in ogni periodo dell’anno e di un ulteriore Abbiamo quindi scelto di intervistarne due, molto diversi tra di loro
scambiatore “ausiliario” – connesso alla sorgente di appoggio: aria o ma che spiccano entrambi nel mercato italiano, pur con caratteri-
acqua – che interviene quando i carichi sono sbilanciati, fungendo stiche e dimensioni assolutamente diverse: Climaveneta, leader eu-
indifferentemente da condensatore o da evaporatore. ropeo nella produzione di chiller e quinto gruppo mondiale nella
Un aspetto importante di queste macchine è che la regolazio- climatizzazione, e Thermocold, azienda con sede produttiva e com-
ne è di tipo auto-adattivo, ovvero in grado di determinare autono- merciale a Bari, con un’esperienza ventennale nel settore e una pro-
mamente il ciclo di funzionamento più idoneo in base alla richiesta duzione quasi “custom made” delle proprie unità.
dell’impianto e quindi alla variabilità dei carichi termici dell’edificio
Funzionamento intelligente
intelligente
La coesistenza nello stesso edificio di spazi dedicati a funzio- Lo scambiatore di smaltimento (batteria aria o scambiatore ad ac-
ni diverse e carichi termici molto variabili, esaltati dalla presenza di qua, in base alla tipologia di unità) non viene utilizzato, a conferma
ampie superfici vetrate, rendono la richiesta simultanea di caldo e che in queste condizioni non vi è energia prodotta che viene spreca-
freddo durante tutto l’anno una caratteristica sempre più frequente. ta in quanto tutta utilizzata dal sistema».
Uno dei punti di forza dei gruppi polivalenti è la capacità di gestire
nel modo più flessibile la potenza complessiva erogata dall’unità e 50% caldo e 50% freddo
la sua distribuzione tra le varie funzionalità sulla base del carico ef- «Anche in modalità di funzionamento 50% lato caldo e 50% lato
fettivamente richiesto dall’impianto. freddo l’unità – precisa Favero – si comporta come fosse un gruppo
acqua-acqua, destinando tutta l’energia di evaporazione e di con-
Unità polivalenti di Climaveneta densazione a beneficio del sistema. Dato che l’energia richiesta dal
Climaveneta presenta quindi Integra, unità polivalenti per sistemi a sistema è il 50% del totale, ogni circuito parzializza la potenza eroga-
4 tubi per la produzione in simultanea di caldo e freddo. Queste unità, ta dei compressori; in questa particolare condizione gli scambiatori
sfruttando le sinergie tra caldo e freddo, garantiscono numerosi van- risultano sovradimensionati, consentendo di raggiungere efficien-
taggi rispetto ai sistemi tradizionali con chiller e caldaia separati: «La ze ancora maggiori».
gamma di unità polivalenti Integra per sistemi a quattro tubi è disponi-
bile sia con sorgente aria che con sorgente acqua e con potenze da 36 100% freddo e 50% caldo
a 924 kW», precisa Elena Favero, Line manager di Climaveneta. «Nella condizione 100% lato freddo e 50% lato caldo – prosegue
la Line manager di Climaveneta – i due circuiti concorrono entrambi
100% freddo e 100% caldo
«In modalità di funzionamento 100% lato freddo e 100% lato cal-
do – continua Favero – i due circuiti idronici indipendenti lavora-
no entrambi alla massima potenza e nello stesso modo, evaporan- Storia ed evoluzione tecnologica
do nello scambiatore lato freddo e condensando nello scambiatore La prima realizzazione di unità adatte per applicazioni in impianti a 4 tubi
lato caldo. In questo modo, anche un’unità con condensazione ad è di matrice americana e risale agli anni ’70. Come spesso accade per le rivo-
aria si comporta come fosse un gruppo acqua-acqua, utilizzando luzioni tecnologiche, i gruppi polivalenti non furono subito capiti e quindi,
tutta l’energia prodotta per il condizionamento dell’edificio. almeno nei loro primi anni di vita, furono anche poco utilizzati. Negli anni
’80, fu Climaveneta a riprendere il concept progettuale delle unità per siste-
mi a 4 tubi e, basandosi sulle peculiarità dell’allora mercato italiano, ad ot-
“Anche un’unità con timizzarne il design costruttivo e i principi di regolazione. La prima poliva-
condensazione ad aria si comporta lente Climaveneta venne installata nel 1982 a Milano, in una palazzina uffici
integrata allo stabilimento produttivo. Da allora l’evoluzione tecnologica di
come fosse un gruppo acqua- queste unità ha avuto un elevato tasso di crescita. Dalle prime unità con com-
acqua, utilizzando tutta l’energia pressore a pistoni e refrigerante R22, Climaveneta si è mossa verso organi
di compressione sempre più efficienti (compressori scroll, vite, fino agli ul-
prodotta per il condizionamento timissimi vite-inverter) abbinati a refrigeranti via via più ecologici (R407c,
dell’edificio” Elena Favero R134a e R410A) dettando così le linee di sviluppo per questo tipo di unità.
#12 15
alla produzione dell’energia necessaria per il raffrescamento dell’am-
biente, evaporando tutto il fluido frigorigeno nei due circuiti nello “Per noi i gruppi polivalenti non
scambiatore impianto “lato freddo”. La condensazione avviene inve-
ce in modo differente: mentre un circuito esegue la condensazione
rappresentano un prodotto
sullo scambiatore impianto “lato caldo”, fornendo in questo modo il ma un sistema” Giovanni Renna
50% del totale dell’energia necessaria per il riscaldamento dell’edifi-
cio, il secondo circuito scambia il 50% della rimanente energia ter-
mica di condensazione in eccesso nell’ambiente esterno utilizzando Renna – non solo rendere sempre più affidabile l’uso di queste mac-
lo scambiatore di smaltimento disponibile, vale a dire batteria aria o chine, ma sviluppare un vero e proprio sistema in grado di inserirsi
scambiatore ad acqua, in base alla tipologia di unità». in modo semplice nell’edificio. Premesso quindi che per noi i grup-
pi polivalenti non rappresentano un prodotto ma un sistema, ab-
50% freddo e 100% caldo biamo percorso un cammino volto essenzialmente alla comple-
«Infine – conclude Favero – anche in condizione 50% lato fred- ta affidabilità optando, alla luce della complessità dei suoi circuiti
do e 100% lato caldo i due circuiti idronici lavorano in modo diffe- e dell’automatismo di funzionamento, per una forte riduzione del
renziato al fine di fornire al sistema il corretto apporto di energia numero degli organi in movimento e per un più potente sistema di
richiesta. Mentre, infatti, la condensazione avviene per entrambi i controllo elettronico».
circuiti nello scambiatore “caldo”, sfruttando in questo modo il to-
tale dell’energia ai fini del riscaldamento del sistema, per la sezione Attenzione alla vita utile delle macchine
di raffrescamento succede che un circuito esegue l’evaporazione «Un aspetto particolarmente importante ma molto spesso sot-
sullo scambiatore impianto “freddo” e il secondo circuito scambia tovalutato – sottolinea Renna – è la vita utile degli organi meccani-
la rimanente componente dell’energia di evaporazione in eccesso ci in movimento e in particolare dei compressori. Le condizioni di
nell’ambiente esterno utilizzando lo scambiatore di smaltimento di- esercizio di queste macchine sono, infatti, di gran lunga più gravo-
sponibile». Grazie all’evoluta logica di controllo di cui sono dotate, se rispetto a quelle di un semplice gruppo frigorifero o della stessa
le unità polivalenti Integra sono in grado di far sempre fronte alle ri- pompa di calore, pertanto questi organi sono sottoposti a cicli di
chieste di climatizzazione dell’edificio, anche e soprattutto nel caso lavoro che, se si impiegassero componenti tradizionali, vedrebbero
di contemporaneità dei carichi. La produzione contemporanea di una rapida obsolescenza funzionale con l’obbligo per l’utente fina-
freddo e caldo viene gestita autonomamente dall’unità in base alle le di continue sostituzioni e aggravi dei costi di manutenzione. Da
reali necessità. sempre in Thermocold siamo attenti a questo tema, spiegando che
spesso un maggior costo iniziale, dovuto all’impiego di componenti
Integrazione macchina-impianto più idonei a questi stress di lavoro, si trasforma in un maggior rispar-
«Il lancio del nostro primo gruppo polivalente risale al 1994», mio in termini di costi di manutenzione durante la vita del sistema
spiega Giovanni Renna, Amministratore delegato di Thermocold. «In polivalente».
un arco temporale ormai quasi ventennale, abbiamo accumulato un
vasto background di conoscenze ed esperienze soprattutto sotto Sviluppo di sistemi plug&play
il profilo dell’integrazione tra la macchina e l’impianto, che costitui- «Altri aspetti importanti di queste macchine – conclude l’Ammi-
sce uno dei temi più delicati nell’impiego dei gruppi polivalenti. Per nistratore delegato di Thermocold – riguardano lo sviluppo di sistemi
noi, infatti, non è sufficiente proporre il prodotto, ma è necessario in- plug&play in grado di riconoscere e valutare, senza l’ausilio dell’ope-
tegrarlo perfettamente nel contesto impiantistico in modo da esal- ratore, qualsiasi variabile di lavoro e di adattarsi immediatamente alle
tarne le potenzialità e sfruttarne appieno i vantaggi energetici ed mutate esigenze, e la prevenzione di situazioni particolarmente com-
economici». plesse durante l’esercizio alle condizioni più estreme di lavoro. I range
di funzionamento si sono, infatti, notevolmente ampliati, arrivando a
Una visione di sistema valori di temperatura fino a ieri impensabili, in grado di coprire qual-
«Grazie all’attento studio dei contesti impiantistici, svolto in colla- siasi fascia climatica: parliamo di temperature di -40°C! Infine, i sistemi
borazione con progettisti e consulenti, abbiamo potuto – continua attuali sono molto più avanzati, rispetto a quelli di qualche decennio
fa, grazie anche all’evoluzione di software e hardware di controllo e
gestione delle macchine».
GENERATORE TERMICO MULTIFUNZIONE con compressori
scroll per il riscaldamento, la climatizzazione e la produzione di
acqua calda fino a 60°C. Il modello Energy Prozone della linea
Heating System di Thermocold è caratterizzato da una potenza
frigorifera di 45÷920 kW, una potenza termica di 52÷1033
kW e una potenza termica di recupero di 58÷1200 kW GRUPPO TERMO
FRIGORIFERO
MULTIFUNZIONE con
ventilatori elicoidali e
compressori ermetici scroll
per impianti a 4 tubi. Il
modello Quattro Prozone
della linea Multitube System
di Thermocold è caratterizzato
da una potenza frigorifera di
43÷969,3 kW e una potenza
termica di 52÷1033 kW
16 #12
Cresce
Cresce la Applicazioni progettuali dei gruppi
polivalenti di Thermocold
gamma,
gamma
aumentano
applicazioni
le
applicazioni
Climaveneta offre una gamma di uni-
tà polivalenti, ad aria e ad acqua, che co-
pre potenze da 36 a 891 kW e garantisce
alla propria clientela la possibilità di ave-
re unità assolutamente customizzabili in AGENZIA DI ASSICURAZIONI (NUOVA ZELANDA). Nella realizzazione
base alle esigenze specifiche dell’impian- di un complesso direzionale destinato agli uffici di una compagnia di
to, dell’edificio o della committenza sen- assicurazioni ad Auckland, in Nuova Zelanda, per la climatizzazione è
za rinunciare a sostenibilità ed efficienza. stato scelto di installare il modello QUATTRO 2420 del Sistema Multitube
Il range di potenza termica e frigorifera di Thermocold. Caratterizzato da ventilatore elicoidale e compressore
ermetico scroll, il sistema garantisce una potenza di 420 kW
dei gruppi polivalenti offerti da Thermocold
si estende oggi dai 5 agli 850 kW, andando
a coprire una vasta gamma di applicazioni:
«Pur partendo dallo stesso concetto di siste-
ma polivalente – precisa Renna – nel corso
degli anni abbiamo differenziato l’offerta in
termini di gamma e assortimento: si va dai
prodotti della linea Heating System per l’im-
piego nel settore residenziale e commercia-
le, dove è preminente la fornitura di acqua
calda sanitaria e la climatizzazione è ben di-
stinta tra invernale ed estiva, ai multifunzio-
ne a quattro e sei tubi della linea Multitube
System per il settore terziario e, in particola-
re, per tutte le esigenze impiantistiche tipi-
che di edifici con forti carichi variabili. Una
novità recentissima e, ad oggi, il livello più AGENZIA IMMOBILIARE (PORTOGALLO). All’interno di un progetto di
avanzato di tecnologia polivalente è il mul- ristrutturazione della sede di un’agenzia immobiliare a Cascais, in Portogallo, che
tifunzione a doppio ciclo frigorifero Duo per prevedeva anche il rifacimento dell’impianto di climatizzazione, i vecchi sistemi
il settore residenziale e commerciale. Nella sono stati sostituiti con il sistema polivalente a 4 tubi QUATTRO PROZONE 2125
sua funzione riscaldamento, al pari di una Z, della linea Multitube di Thermocold, che garantisce una potenza di 125 kW
caldaia, il Duo è in grado di fornire potenze
termiche costanti al diminuire della tempe-
ratura esterna e con produzione di acqua
calda sanitaria fino a 80°C. Tra gli ultimi nati
troviamo anche l’Hidewall, un sistema poli-
valente dedicato specificatamente alle ap-
plicazioni residenziali, sia per il nuovo che
per la ristrutturazione di vecchie costruzioni,
in linea con le più recenti direttive».
#12 17
“Alla luce delle più Progetti Climaveneta con polivalenti
recenti normative
in tema di risparmio
energetico, è stato
dato un forte
impulso nello
sviluppo di prodotti
in classe energetica
A e A+” Giovanni Renna
l’avviamento della macchina in qualsiasi NH HOTELS FIERA MILANO. Le due torri futuristiche, progettate dall’architetto
Dominique Perrault, e realizzate nel 2008 a Milano, danno vita ad un lussuoso hotel con
condizione di temperatura dell’acqua di
398 camere e un centro congressi. In tutte le aree del complesso sono state installate
ritorno all’evaporatore, anche le più basse, 4 unità polivalenti di Climaveneta del tipo INTEGRA ERACS-Q/SL 2022 dotate di una
durante lo start-up al mattino in climi par- potenza frigorifera totale pari a 1900 kW e una potenza termica totale di 2100 kW
ticolarmente freddi. Inoltre, abbiamo svi-
luppato con il nostro servizio R&S compo-
nenti specifici custom e, soprattutto, una
potente piattaforma di gestione elettroni-
ca che costituisce un plus particolarmen-
te significativo. Con tutto ciò e con l’ampio
ventaglio di brevetti possiamo affrontare
con tranquillità tutti gli aspetti più critici
delle installazioni che richiedono un ap-
proccio progettuale e installativo partico-
larmente qualificato.
A questo proposito abbiamo predi-
sposto strumenti didattici e formativi rivolti
a consulenti e progettisti, installatori e ma-
nutentori, per informarli in modo esaustivo
sulla perfetta integrazione di questi pro- PORTA NUOVA GARIBALDI (MILANO). Polo strategico nel tessuto urbano, Porta Nuova
dotti negli impianti. Infine, alla luce delle ricompone l’equilibrio dei tre storici quartieri milanesi di Garibaldi, Varesine e Isola in
più recenti normative in tema di risparmio un progetto di riqualificazione che si estende complessivamente per oltre 290.000 m²,
energetico e qualificazione degli edifici, è dedicati a residenze, aree commerciali, centri direzionali, oltre che ampi spazi pubblici
stato dato un forte impulso nello sviluppo e aree pedonali. Negli edifici, la cui realizzazione è iniziata nel 2008, è stato installato
un sistema di pompe di calore basato su unità polivalenti Climaveneta INTEGRA
di prodotti in classe energetica A e A+». (12xERACS-WQ) e progettato da Ariatta Ingegneria. Il sistema idronico garantisce una
potenza frigorifera totale pari a 4500 kW e una potenza termica totale di 5000 kW
Elevata
Elevata
efficienza
eefficienza
non soloUn’unità polivalente viene seleziona-
ta in modo da coprire il picco massimo di
richiesta che, a seconda del luogo d’in-
stallazione, può essere quello estivo o
quello invernale. Ciò implica che per tut-
to il resto dell’anno l’unità lavora ai carichi
parziali. «Ed è proprio qui – precisa Elena PALAZZO APORTI (MILANO). Storica sede delle Regie Poste milanesi, Palazzo Aporti
Favero – che l’unità polivalente Integra i- diventa oggi un nuovo complesso direzionale destinato a uffici ed usi commerciali,
FX-Q con sorgente aria assicura la massi- grazie ad un progetto di riconversione iniziato nel 2009. Al fine di aumentare l’efficienza
ma efficienza energetica. La rivoluziona- energetica del sistema e di ridurre i costi di esercizio (-40%), i tradizionali impianti basati
ria progettazione dell’unità, coperta da su chiller e caldaia sono stati sostituiti con 4 unità polivalenti INTEGRA del tipo ERACS-Q
di Climaveneta. L’impianto, installato sul tetto della lobby di ingresso e riparato da una
brevetto registrato, e l’impiego di moto- quinta in rete metallica che lo rende invisibile dall’esterno, è completato da un dispositivo
ri inverter su compressori, ventilatori e, a MANAGER 3000 e da un DEMETRA. La potenza frigorifera totale garantita è pari a 2600 kW
18 #12
“La semplificazione
dell’impianto si traduce
in una riduzione delle
operazioni previste
in cantiere, con un
conseguente risparmio
di tempi, costi ed oneri a
carico del cliente” Elena Favero
richiesta, sulle pompe, assicurano un’impareggiabile
efficienza, soprattutto ai carichi parziali, mentre i co-
sti di esercizio nelle reali condizioni di lavoro dell’unità
sono ridotti al minimo. Rispetto alla soluzione chiller
più caldaia, l’unità i-FX-Q permette di ridurre di oltre il
40% il consumo di energia primaria».
Un sistema semplificato
«Ma l’elevata efficienza non è l’unico vantaggio
dei gruppi polivalenti: l’adozione di un’unica unità,
che provvede autonomamente alla produzione di
caldo e freddo con un sistema che non necessita
MART ROVERETO. Sebbene di recente costruzione (2002), il MART, Museo
di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ha rivelato fin da di commutazioni stagionali, permette di superare
subito numerose inefficienze energetiche e conseguentemente alti costi l’abbinamento di più risorse termofrigorifere, richie-
di gestione. Motivo per cui si è deciso nel 2010 di sostituire le singole unità ste invece nei tradizionali impianti basati su chiller e
del sistema a teleriscaldamento con un impianto a pompa di calore. La caldaia. Ne consegue una notevole semplificazione
scelta è ricaduta su un’unità polivalente ad acqua della gamma Integra dell’impianto perché si riducono gli spazi tecnici, si
di Climaveneta, modello ERACS2-WQ 1902, che garantisce una potenza
semplifica la circuitazione idronica, si dimezza l’im-
frigorifera totale di 479 kW e una potenza termica totale di 514 kW
pegno di manutenzione delle macchine e si rende
molto più razionale il controllo delle stesse. La sem-
plificazione dell’impianto si traduce poi in una signi-
ficativa riduzione delle operazioni da prevedere in
cantiere: non sono, infatti, più necessarie operazio-
ni di gestione degli spazi da destinare ai gruppi ter-
mici convenzionali, di allacciamento alla rete gas e
l’installazione e messa in opera di caldaie ausiliarie.
Da tutto ciò deriva un notevole risparmio di tempi,
di costi e di oneri a carico del cliente». n
#12 19
Retrofit nel residenziale
Riqualificazione
dei vecchi impianti
di riscaldamento a
radiatori Migliorare il rendimento degli impianti attraverso l’installazione
di sistemi di contabilizzazione e termoregolazione
di Matteo Bo*
A
partire dal prossimo anno le regio-
ni Piemonte e Lombardia ren-
deranno obbligatoria l’installa- Installazione di sistemi di termorEgolazione
zione di sistemi di termoregolazione e
contabilizzazione nei condomini esi-
e contabilizzazione
stenti. Se, com’è presumibile, questo Tra gli obblighi imposti da Piemonte (DCR n.98-1247 dell’11 gennaio 2007 e l’aggiornamento DGR n.46-11968
esempio verrà seguito anche da altre del 4 agosto 2009) e Lombardia (L.R. n.3 del 21 febbraio 2011), vi è quello di installare sistemi di termorego-
regioni, decine di migliaia di comples- lazione e contabilizzazione indi viduali, che in molti casi devono essere funzionanti già a decorrere dalla sta-
si residenziali presenti nel nostro pae- gione di riscaldamento 2012/2013. Prescrizione attuabile tramite l’installazione sui singoli corpi scaldanti
se dovranno attuare a breve e medio (Figura 1) sia di valvole termostatiche sia di appositi sensori (ripartitori) che consentono la misura indiretta
termine un’importante attività di re- dell’energia termica emessa da ciascun corpo scaldante e, tramite sistemi di trasmissione dei segnali di tipo
trofit. Ragione per cui è indispensabile, wireless, la loro successiva remotizzazione in sistemi di acquisizione centralizzati.
dopo aver condotto una analisi critica
sui criteri con cui sono dimensionati i
vecchi impianti di riscaldamento a ra- Figura 1 – VALVOLE
diatori, analizzare i possibili interven- TERMOSTATICHE E
RIPARTITORI DI CALORE
ti di riqualificazione, soffermandosi in
per la termoregolazione
modo particolare sulle problematiche e la contabilizzazione
connesse con l’installazione delle val- dell’energia termica negli
vole termostatiche, suggerendo un si- impianti a radiatori esistenti
stema di regolazione della tempera-
tura di mandata volto a massimizzare
il salto termico.
20 #12
ANALISI DEI CRITERI DI DIMENSIONAMENTO
DEI VECCHI IMPIANTI A RADIATORI
Criteri progettuali dei camera di prova veniva stabilita l’emissione ter-
vecchi impianti a radiatori mica nominale dei radiatori medesimi ai sensi
Nell’analisi condotta nel pre- della allora vigente norma UNI 6514 del 1969 (cfr.
sente articolo sono stati presi in Figura 2).
considerazione gli impianti a ra- L’emissione dei corpi scaldanti variava quindi
diatori esistenti più energivori, ov- in funzione della differenza di temperatura se-
vero quelli centralizzati realizzati condo la ben nota relazione:
dal dopo guerra fino alla fine degli
anni ’70, antecedenti cioè all’en-
trata in vigore dei primi disposi-
( )
∆teff n
Peff = PUNI 6514 ––––
60
Figura 2 – CONDIZIONI DI PROVA
tivi legislativi (legge 373/76) sul dove:
secondo UNI 6514/69 - ∆t = 60°C
contenimento dei consumi ener- Peff = potenza termica emessa nelle condi-
getici. In questi impianti i criteri zioni di impiego;
progettuali che venivano al tem- PUNI 6514 = potenza termica nominale con t = 60°C;
po di norma utilizzati per il loro di- teff = differenza di temperatura nelle condi- riscaldamento a radiatori sono sempre caratte-
mensionamento e ai quali è più zioni di impiego; rizzati da due fattori di surdimensionamento che
che ragionevole fare riferimento, n = esponente caratteristico per ogni tipo non si possono trascurare.
sono i seguenti: di corpo scaldante.
• temperatura di mandata dell’ac- Il valore di quest’ultimo parametro, per i ra- Surdimensionamento della potenza
qua in condizioni di progetto diatori in ghisa a colonne e in ghisa a piastre, che Il primo è il surdimensionamento della po-
pari a 85°C; sono senza dubbio i più diffusi, può essere me- tenza installata dovuto sia ai coefficienti di mag-
• salto termico di progetto pari a diamente considerato pari a 1,3. giorazione della potenza calcolata che il proget-
10°C; Se gli impianti si potessero ritenere proget- tista adottava sia perché consigliati dalle norme
• differenza fra la temperatura me- tati secondo i criteri sopra esposti, utilizzando la in vigore (la norma UNI 7357 del 1974 prevede-
dia del corpo scaldante (70°C) e relazione (1) sarebbe possibile stabilire il valore va maggiorazioni dal 10 al 15% intermittenza del
l’aria ambiente pari a 60°C. della differenza di temperatura Δteff al variare del funzionamento e conseguente messa a regime)
Si tendeva infatti ad utilizza- carico come indicato nella Tabella I. o per sicurezza, sia perché sono sempre presen-
re le stesse condizioni con cui in In realtà i nostri vecchi impianti di ti dei carichi esogeni ed endogeni che i meto-
di di calcolo non prendono cautelativamente in
considerazione.
La presenza di corpi scaldanti con un mag-
gior numero di elementi rispetto al valore stret-
Breve cronistoria delle tipologie tamente necessario di fatto si traduce, com’è fa-
#12 21
Figura 3 – VARIAZIONE DELLA TEMPERATURA DI
MANDATA AL VARIARE DEL CARICO per un impianto Figura 4 – CURVE DI REGOLAZIONE CLIMATICA
a radiatori dimensionato con ∆tUNI 6514 pari a 60°C e ∆tAC tipiche di regolatori della temperatura di mandata
di progetto pari a 10°C in presenza di un fattore di per impianti centralizzati a radiatori
surdimensionamento delle potenze installate pari a 1,25
33_BO_INVITO 399-.qxd 08/09/11 17:04 Pagina 407
presenti in questi edifi- 20% 14,5 34,5 35,3 33,7 1,6 125%
ci e su cui è pertanto as- 10% 8,5 28,5 28,9 28,1 0,8 125%
solutamente prioritario 0% 0,0 20,0 20,0 20,0 0,0 125%
intervenire.
In base a quest’ultima configurazione, che possiamo in linea di massima considera-
re come quella più verosimilmente e realisticamente più probabile, emergono le seguenti
considerazioni:
- il livello termico della temperatura di mandata è troppo elevato per essere fa-# 12 23
cilmente compatibile con sistemi di produzione energetica di tipo non tradizio-
nale e in particolare con le pompe di calore;
Percentuali di carico termico.
Città a confronto
Stabilendo che risultati soddisfacenti del livello della temperatura di ritorno, in accop-
piamento con le caldaie a condensazione, iniziano a vedersi solo a partire da percentua-
li di carico termico vicine al 50-60%, questa condizione si realizza:
• a Torino (zona climatica D, durata periodo di riscaldamento 183 gg, temperatura di
progetto = -8°C) per temperature dell’aria esterna superiori a 3°C, condizione che
mediamente si realizza per il 68% del periodo di riscaldamento (cfr. Figura 6).
• a Roma (zonaclimatica D, durata periodo diriscaldamento 166gg, temperAtura di
progetto = 0°C) per temperature dell’aria esterna superiori a 8°C, condizione che me-
diamente si realizza per il 76% del periodo di riscaldamento (cfr. Figura 7).
Figura 5 – TORINO, CURVA CUMULATIVA • a Palermo (zona climatica B, durata periodo di riscaldamento 121 gg, temperatura
DELL’ANDAMENTO DELLE TEMPERATURE di progetto = 5°C) per temperature dell’aria esterna superiori a 11°C, condizione che
ESTERNE (percentuali di carico per riscaldamento mediamente si realizza per il 50% del periodo di riscaldamento (cfr. Figura 8).
in funzione della temperatura esterna)
Figura 6 – ROMA, CURVA CUMULATIVA DELL’ANDAMENTO Figura 7 – PALERMO, CURVA CUMULATIVA DELL’ANDAMENTO
DELLE TEMPERATURE ESTERNE (percentuali di carico per DELLE TEMPERATURE ESTERNE (percentuali di carico per
riscaldamento in funzione della temperatura esterna) riscaldamento in funzione della temperatura esterna)
INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE
DEI VECCHI IMPIANTI A RADIATORI
Riqualificare un impianto di riscaldamento si- occorre regolare la temperatura ambiente per La Figura 8 illustra un esem-
gnifica di fatto intervenire per migliorare il suo ambiente installando sui singoli corpi scaldanti pio dei campi di lavoro di valvole
rendimento medio stagionale ηg che è funzione valvole termostatiche del tipo a due vie per im- termostatiche valutati con banda
dei seguenti rendimenti: pianti a portata variabile. proporzionale compresa fra 0,5
ηe : rendimento di emissione Dal punto di vista impiantistico l’installazio- e 2°C. Come si può notare i cam-
ηrg : rendimento di regolazione ne di valvole termostatiche su impianti esisten- pi di lavoro delle varie grandezze
ηd : rendimento di distribuzione ti comporta la risoluzione di almeno tre aspetti di valvole (diametro 3/8", diame-
ηgn : rendimento di generazione o produzione progettuali: tro 1/2" e diametro 3/4") sono mol-
medio stagionale. 1. criteri di scelta e di dimensionamento delle to ampi e in buona parte fra loro
valvole termostatiche medesime; sovrapposti.
Migliorare il rendimento 2. bilanciamento delle reti di distribuzione; Il dimensionamento dovrà es-
di emissione ηe 3. sostituzione delle pompe di circolazione in sere effettuato in modo che il pun-
Il rendimento di emissione dipende dai cor- quanto si trasforma l’impianto da un impian- to di lavoro ricada all’interno dei
pi scaldanti e dalle caratteristiche dei locali, con to a portata costante a un impianto a portata suddetti range, con l’accortezza di
particolare riferimento alla loro altezza. Poiché variabile. scegliere preferibilmente sempre
gli interventi di manutenzione straordinaria non la taglia più piccola e soprattut-
interessano questi aspetti, non è possibile indivi- Criteri di scelta e dimensionamento to di non superare mai valori del-
duare interventi volti a migliorare di questo pa- delle valvole termostatiche la pressione differenziale pari a cir-
rametro, il cui valore è dalle vigenti norme UNI TS Il parametro caratteristico che definisce le ca 20-22 kPa (2.000-2.200 mm c.a.),
11300-2 stimato pari a 0,88. prestazioni delle valvole termostatiche è la ban- perché oltre tali valori si potrebbe-
da proporzionale a cui esse vengono fatte fun- ro verifcare fenomeni di cavitazio-
Migliorare il rendimento zionare. Per avere il massimo comfort si racco- ne in corrispondenza della zona fra
di regolazione ηrg manda di dimensionare le valvole per valori della sede e otturatore, che sono causa
Per migliorare il rendimento di regolazione banda proporzionale compresi fra 0,5 e 2°C. di vibrazioni e rumorosità.
24 #12
Valvole termostatiche. Tipologie e funzionamento
Il dispositivo di comando della valvola termostatica è costituito da un bulbo, la cosiddetta “testina termostatica”,
che contiene un fluido ad alto coefficiente di dilatazione che opera come un regolatore autoazionato proporzio-
nale di temperatura.
Le valvole termostatiche si distinguono, in primo luogo, in base alle caratteristiche costruttive del corpo valvola.
Quelle utilizzabili negli impianti a radiatori tradizionali a due tubi possono essere di due tipi:
• a due vie: nel qual caso gli impianti di distribuzione dell’acqua devono essere del tipo a portata variabile;
• a tre vie: nel qual caso gli impianti di distribuzione dell’acqua possono continuare ad essere del tipo a portata costante.
E in secondo luogo, si distinguono in base al tipo di fluido termostatico utilizzato:
• sensori a cera, che presentano tempi di reazione molto lunghi;
• sensori a liquido che presentano tempi di reazione accettabili;
• sensori a gas che grazie alla ridottissima capacità termica del fluido presentano tempi di risposta molto bassi.
Poiché la stabilità della regolazione (assenza di oscillazioni) dipende soprattutto dal tempo di reazione del si-
stema regolante, più quest’ultimo è breve, minori sono i rischi di pendolazione della temperatura. Nelle valvole
termostatiche questa caratteristica è definita dalla banda proporzionale, che rappresenta la variazione di tem-
peratura ambiente necessaria per spostare la valvola dalla posizione di chiusura alla posizione che, in base alla
differenza di pressione presente ai capi della valvola, consente il passaggio della portata di acqua di progetto
calcolata al carico massimo. In altre parole la banda proporzionale di una valvola termostatica è paragonabile al
differenziale di un termostato, vale a dire allo scarto di temperatura che deve intervenire nell’ambiente affinché
il termostato passi dalla posizione ON alla posizione OFF. SPACCATO DI VALVOLA
Prendendo per esempio un radiatore con una portata di acqua di progetto pari a 100 l/h, se la valvola è soggetta
33_BO_INVITO 399-.qxd 08/09/11 17:04 Pagina 415 TERMOSTATICA A DUE VIE
ad un differenziale di pressione di 3 kPa lavorerà con una banda proporzionale di 2°C, se invece è soggetta ad un
differenziale di pressione di 15 kPa lavorerà con una banda proporzionale migliore pari a 1°C.
T T T T T T
T T T T T T
Figura 11 – Inserimento delle valvole di bilanciamento della portata di tipo auto flow
90%
30% 46,1
19,8 66,1
39,8 80,0
80,0 52,2
-0,4 27,8
80,4 65%
7% 68%
96% ma non hanno alcun genere di limiti in tal sen-
80%
20% 42,1
14,5 62,1
34,5 80,0
80,0 44,2
-11,0 35,8
91,0 45%
4% 78%
98% so. La circolazione dell’acqua all’interno alla
70%
10% 38,0
8,5 58,0
28,5 80,0
80,0 36,0
-23,0 44,0
103,0 32%
2% 84%
99% caldaia permette infatti al sistema di regola-
60%
0% 33,8
0,0 53,8
20,0 80,0
80,0 27,5
-40,0 52,5
120,0 23%
0% 89%
100% zione di ridurre la potenza ed eventualmente
50% 29,3 49,3 80,0 18,7 61,3 16% 92%
Tabella40%VI – Impianto
24,7 a 44,7
radiatori80,0 con valvole 9,4termostatiche.
70,6 11% climatica
Curva 94% ideale spegnere il bruciatore in tempi idonei, evitan-
30% 19,8 39,8 80,0 -0,4 80,4 7% 96% do le possibili sovratemperature con rischio
20% 14,5 34,5 80,0 -11,0 91,0 Portata
4% 98% dell’intervento del termostato di blocco).
Riduzione
Potenza ǻteff tmed tm t ǻt nuova
10% 8,5 28,5 80,0 -23,0r 103,0AC 2% 99%
portata Come risulta dalla Tabella V non è certamente
pompa
Impianto a radiatori con valvole termostatiche
0%
[%]
0,0
[°C]
20,0
[°C]
80,0
[°C]
-40,0
[°C]
120,0
[°C]
0%
[%]
100%
[%]
ipotizzabile mantenere costante la temperatura di
Curva
Tabella climatica50,0
100%VI – Impianto
ideale a radiatori
70,0 con
80,0valvole60,0 termostatiche.
20,0 Curva climatica ideale
100% 50%
mandata, affidando la regolazione del carico alla
90% 46,1 66,1 76,0 56,2 19,8 91% 55% sola variazione di portata dell’acqua, come di nor-
Portata ma siamo abituati a fare per altre tipologie di ter-
80% 42,1 62,1 72,0 52,2 19,8 81% Riduzione
60%
Potenza ǻteff tmed tm tr ǻt AC nuova
portata minali di utenza.
70% 38,0 58,0 68,0 48,0 20,0 70%
pompa 65%
60%
[%] 33,8
[°C] 53,8
[°C] 64,0
[°C] 43,5
[°C] 20,5
[°C] 59%
[%] 71%
[%]
Infatti già a partire da valori del carico pari al
50%
100% 29,3
50,0 49,3
70,0 60,0
80,0 38,7
60,0 21,3
20,0 47%
100% 77%
50% 40-50%, il sistema non sarebbe più in grado di
40%
90% 24,7
46,1 44,7
66,1 53,0
76,0 36,4
56,2 16,6
19,8 48%
91% 76%
55% modulare e il funzionamento diventerebbe di
30%
80% 19,8
42,1 39,8
62,1 46,0
72,0 33,6
52,2 12,4
19,8 48%
81% 76%
60% tipo on/off.
20%
70% 14,5
38,0 34,5
58,0 39,0
68,0 30,0
48,0 9,0
20,0 44%
70% 78%
65% Occorre quindi impostare opportune curve
10%
60% 8,5
33,8 28,5
53,8 32,0
64,0 25,0
43,5 7,0
20,5 29%
59% 86%
71% di regolazione climatica individuando possibil-
0%
50% 0,0
29,3 20,0
49,3 25,0
60,0 38,7 21,3 47%0% 100%
77% mente un accettabile compromesso tra curve
40% 24,7 44,7 53,0 36,4 16,6 48% 76% troppo “piatte” che lavorano bene ai carichi ele-
TABELLA VI
30% 19,8 39,8 46,0 33,6 12,4 48% 76% vati e male ai bassi carichi e curve troppo “ripide”
20% 14,5 34,5 39,0 30,0 9,0 44% 78% che si comportano in modo opposto.
10% 8,5 28,5 32,0 25,0 7,0 29% 86%
Un esempio di curva ottimale è quello cal-
0% 0,0 20,0 25,0 0% 100%
colato nella Tabella VI e raffigurato nella Figura
26 #12
di rodaggio dell’impianto, di raggiungere la curva climatica ot-
timale per quell’edificio, secondo le valutazioni in precedenza
esposte. La componente proporzionale dell’algoritmo, potrà
essere migliorata andando ad agire sulla componente integra-
le che aiuta ad evitare le oscillazioni e raggiungere con il minor
tempo possibile il set point desiderato.
La scelta della pompa deve essere fatta con particolare at-
tenzione in quanto costituisce un aspetto fondamentale per
l’ottimale funzionamento dell’impianto a valle dell’intervento di
riqualificazione. Il suo dimensionamento dovrà pertanto passa-
re prima di tutto attraverso il puntuale rilievo degli impianti esi-
stenti per perseguire i seguenti due obiettivi:
1. dal rilievo delle quantità e delle dimensioni dei corpi scaldan-
Figura 11 – CURVE CARATTERISTICHE DI UNA ti installati si potrà calcolare, con i criteri in precedenza de-
ELETTROPOMPA A PORTATA VARIABILE. Il campo di scritti (definizione delle resa in funzione del livello surdimen-
lavoro varia fino al 25% della velocità di rotazione
sionamento), la potenza termica di progetto effettivamente
necessaria e quindi, fissato il nuovo valore del salto termico, la
portata della pompa.
2. dal rilievo, almeno per le parti in vista, delle reti si potrà stima-
re la relativa prevalenza.
Fortunatamente, come illustra l’esempio di Figura 13, le mo-
derne pompe a portata variabile direttamente accoppiate a mo-
tori con inverter incorporato, presentano curve sufficientemente
piatte che non richiedono pertanto forti variazioni della velocità
di rotazione al variare della portata del circuito, per cui anche se la
regolazione della pressione differenziale è impostata con control-
lo delle pressione di tipo proporzionale come indicato in Figura
12, il funzionamento della pompa rientra sempre comodamente
nel campo di lavoro della pompa stessa (area grigia di Figura 11).
Per valutare i benefici indotti dall’installazione dei sistemi di
Figura 12 – REGOLAZIONE A PRESSIONE termoregolazione ambiente per ambiente sugli impianti esi-
“PROPORZIONALE”, con prevalenza a portata nulla pari stenti è necessario stimare la differenza fra i valori dei rendimen-
al 50% di quella di set point. La pompa regola ampiamente ti di regolazione valutati prima e dopo l’intervento, vale a dire
all’interno del proprio campo di lavoro fino ad un valore di senza e con l’installazione delle valvole termostatiche. Per fare
portata prossimo al 10% del valore di set point poi si spegne
ciò occorre attenersi alle indicazioni date dal prospetto 20 della
norma UNI/TS 11300-2, in base alla quale i suddetti valori sono
10, che presenta un punto di inflessione a circa il 40% del carico. Come così calcolabili:
si può rilevare i salti termici risultano più che buoni dal momento che si 1. rendimento di regolazione dopo l’intervento (regolazione cli-
mantengono pari a circa 20°C ai carichi elevati per poi scendere solo in matica + termoregolazione ambiente) che è pari a circa 0,98;
corrispondenza dei carichi minimi. Anche la portata si mantiene sempre 2. rendimento di regolazione prima dell’intervento (sola regola-
a valori più che accettabili e soprattutto è molto elevata la riduzione di zione climatica) che è dato dalla relazione:
portata che l’impianto consente di ottenere rispetto all’impianto origina- ηrg = 1 - (0,6 · ηu · Υ)
rio (ultima colonna di destra), con conseguente riduzione dei consumi di Il valore di ηrg senza valvole termostatiche dipende quindi
energia elettrica per il pompaggio, che, com’è noto, variano in ragione molto dalle caratteristiche dell’edificio e deve pertanto essere di
del cubo della portata. volta in volta calcolato. Resta comunque il fatto che i risparmi ener-
Se questo tipo di ragionamento funziona a livello teorico, è ben dif- getici conseguenti a questo specifico intervento sono comunque
ficile che possa essere facilmente attuato nella pratica affidandosi esclu- sempre molto elevati, con ordini di grandezza del 10 e 20%.
sivamente all’impostazione di una curva climatica ottimale. Sarebbe
in questo senso preferibile prevedere un algoritmo di regolazione che Migliorare il rendimento di distribuzione ηd
provveda ad “aggiustare”, impianto per impianto, il valore della tempe- Il rendimento di distribuzione tiene conto delle perdite di
ratura di mandata in funzione del salto termico, misurato naturalmente energia termica della rete di distribuzione verso l’esterno e,
in condizioni di impianto a regime. In altre parole ad ogni percentuale di quindi, non recuperabili. Esso si esprime come rapporto fra il
carico, vale a dire ad ogni ben preciso valore della temperatura esterna fabbisogno energetico utile effettivo richiesto da ciascuna zona
in funzione della località, il sistema di regolazione dovrebbe stabilire il Qhr (che tiene conto delle perdite per emissione e regolazione)
valore della temperatura di mandata (compensazione in funzione del- e quella immessa nella rete stessa dal sistema di produzione Qut:
la temperatura esterna), non mantenendola però fissa, bensì variabile in ηd = Qhr ⁄ Qut
funzione della temperatura di ritorno per garantire che il salto termico sia Esso dipende quindi dall’isolamento termico della rete di di-
corrispondente ai valori di Tabella VI. La temperatura stabilita dalla rego- stribuzione che, negli edifici oggetto della presente trattazione,
lazione climatica finisce per assumere la funzione di limite di massima, il è in molti casi scarso o nullo. I vecchi impianti, realizzati in epo-
set point è invece il Δt. L’algoritmo di regolazione dovrebbe essere inol- che in cui il costo dell’energia era trascurabile, non venivano di
tre di tipo autoadattante in modo da consentire, dopo un certo periodo norma coibentati e l’intervento di riqualificazione impiantistica
#12 27
Innovazione delle tecniche tradizionali nel retrofit degli edifici: 423
la riqualificazione dei vecchi impianti di riscaldamento a radiatori
T
T
T
Figura 14 –
RIDUZIONE DELLA
T
TEMPERATURA DI
RITORNO in caldaia
mediante circuito
di spillamento che
alimenta un bollitore
di preriscaldo ACS
lare facendo ricorso alle indicazioni della nor- Rendimento di regolazione 0,80 0,90 0,97 0,98
Rendimento di distribuzione 0,88 0,92 0,88 0,92
ma UNI TS 11300-2 che prevede due possibili
Rendimento di generazione 0,82 0,84 0,98 1,00
approcci:
Rendimento complessivo 0,51 0,61 0,74 0,79
1. approccio semplificato mediante prospetti
In base a tali valori il risparmio energetico conseguente agli interventi di retrofit
descritti nella presente memoria può variare da un minimo del 20 % fino a oltre il 50%.
28 #12
BIBLIOGRAFIA
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Pompa di e Caldaia a
calore condensazione
a confronto
Aspetti tariffari, valutazioni energetiche ed economiche.
Quali sono le reali possibilità applicative della pompa
I
n maniera analoga a quanto è accaduto per la
caldaia a condensazione, presente sul mercato di calore elettrica per il riscaldamento centralizzato?
da più di vent’anni ma per la quale l’interesse
si è risvegliato soltanto in tempi recenti perché
di Filippo Busato e Renato Lazzarin*
stimolato dagli incentivi fiscali per le riqualifica-
zioni energetiche, anche per la pompa di calo-
re stiamo assistendo ad una crescita di interes- la maggior attenzione nei confronti delle scel- nei confronti dei costi di esercizio
se sempre maggiore. La conoscenza del termine te impiantistiche negli aspetti energetico-am- per il servizio di riscaldamento e
“pompa di calore”, così come del suo principio bientali e una aumentata sensibilità degli utenti climatizzazione.
di funzionamento, si sta infatti diffondendo ra-
pidamente anche tra i non specialisti in materia
impiantistica, tra cui gli architetti che si occupa-
no di edilizia, ma anche i costruttori e gli agenti Analisi proposta
immobiliari. • Alternativa progettuale per le nuove realizzazioni
Le ragioni che sottendono a questa rapida • Possibilità di sostituzione di caldaia con pdc negli edifici esistenti: corpi
quanto inaspettata diffusione possono ascriver- scaldanti e temperature
si, come per il caso della caldaia a condensazio- • Confronto energertico-economico tra caldaia a condensazione e pompa di
ne, agli incentivi fiscali per le riqualificazioni ener- calore elettrica ad aria
getiche, ma non solo. Infatti, oltre a questo, vi è • Importante l’aspetto tariffario
30 #12
Le caratteristiche termiche delle superfici tengono conto della diversa zona climati-
ca nella quale gli edifici sono posti, pertanto i modelli di edificio risultano quattro.
La simulazione dell’edificio è stata condotta ponendo il set point di temperatura a
20 °C in riscaldamento e a 26 °C in raffrescamento; l’umidità relativa in regime di raf-
Basi per l’analisi frescamento èFigura
dagli usi cucina
1 – FABBISOGNI
stata posta pari al 50%. I DI
(sensibili e latenti),PER
RAFFRESCAMENTO
RISCALDAMENTO
carichi endogeni sono costituiti
dall’illuminazione
I CASI CONSIDERATI.
E dagli occupanti e
e dalle apparecchiature
Indicando conelettri-
L’analisi che viene proposta in questo lavoro ha come obiettivo quello di va-
che/elettronicheQh il (sensibili).
fabbisogno Ciascuno dei carichi endogeni
di riscaldamento (netto) ehacon unaQcsua precisa program-
il fabbisogno
lutare le possibilità applicative della pompa di calore elettrica per il mazione
riscalda- temporale. I risultati della simulazione
per il condizionamento riportanolail deumidificazione),
estivo (compresa fabbisogno dell’edificio in
condizioni verosimili,
mento centralizzato, confrontandola con le soluzioni tradizionali costituite possiamopertantogiudicare noni risultati
sono direttamente
del calcoloconfrontabili
dei carichi nel con i fabbisogni i
condizioni
dai generatori di calore a combustione. Per fare questo è importante identi- di riferimento.
diagramma. Le
È otto
possibileunità immobiliari
apprezzare che
come compongono
l’andamento il condominio
dei tipo
seguono la stessa
carichi logica
in di regolazione,
funzione delle e i carichimeteo-climatiche
condizioni interni seguono lasegua medesima pro-
ficare un’utenza modello, che costituisca la base per tutti i calcoli chegrammazione
verran- temporale. Indicando con QhIl fabbisogno
il fabbisognodi diriscaldamento
riscaldamento (netto) e con
un andamento verosimile. è
no successivamente effettuati. L’utenza tipo considerata è un condominio Qc il fabbisogno per il condizionamento estivo (compresa la deumidificazione),
fortemente influenzato dalla temperatura esterna, mentre il possia-
“ideale”, su 2 piani con 4 unità per piano con una superficie riscaldata monetta
apprezzare i risultati del
fabbisogno percalcolo dei carichi nel
raffrescamento lo èdiagramma
meno; perinquest’ultimo
figura 1. la
è di 100 m²/unità. La geometria è molto semplice e la pianta dell’edificio è componente relativa alla deumidificazione è quella dominante
quadrata; non si ritiene utile ai fini del presente lavoro fornire il dettaglio
geometrico della costruzione, in quanto l’edificio costituisce la base dell’a-
nalisi e non l’obiettivo della stessa. Sono stati realizzati due modelli, uno per
un edificio di nuova costruzione e uno per un edificio esistente, geometrica-
mente identici, costruiti in ambiente TRNSYS (AA.VV., 1997) con la type 56, e
si è scelto di individuare le caratteristiche termo igrometriche delle struttu-
re in modo da soddisfare i requisiti minimi imposti:
• dalla Legge 192/05 e s.m.i. (a gennaio 2010), ipotizzando un edificio di
nuova costruzione, indicato con “new”;
• dalla Legge 10/91 per un edificio esistente, indicato con “old”.
L’analisi verrà sviluppata per due zone climatiche diverse, secondo i dati me-
10-busato 231-242.qxd 12/10/10 12:48 Pagina 234
teo del Test Reference Year (AA.VV., 1985) per le località di:
• Venezia, indicata con VEN;
Figura
Figura – POTENZE
1 –2Fabbisogni RICHIESTE
di riscaldamento IN RISCALDAMENTO
e raffrescamento E
per i casi considerati.
• Trapani, indicata con TRI. RAFFRESCAMENTO. Dal confronto tra le potenze di picco
Le caratteristiche termiche delle superfici tengono conto della diversa zona E’ possibile
richiesteapprezzare come l’andamento
per il riscaldamento dei carichi in funzione
e il condizionamento delle condizioni
estivo,
meteo-climatiche segua
La pompa un andamento
di calore elettrica verosimile. Il fabbisogno di riscaldamento è for-
climatica nella quale gli edifici sono posti, pertanto i modelli di edificio234 ri- si può apprezzare come come soluzioneinfluisca
la località per il riscaldamento
sulla potenzacentralizzato:
temente influenzato dalla aspetti temperatura esterna, mentre
tariffari, valutazioni il fabbisogno
energetiche ed economicheper raffrescamento
sultano quattro. La simulazione dell’edificio è stata condotta ponendo il per di picco meno di quanto influisca sul fabbisogno. Infatti
lo è meno; quest’ultimo la componente relativa alla deumidificazione è quella domi-
set point di temperatura a 20°C in riscaldamento e a 26°C in raffrescamen-
nante.
il picco è determinato dalla potenza di progetto mentre
to, mentre l’umidità relativa in regime di raffrescamento è stata posta pari il fabbisogno
Interessante dallaledistribuzione
è confrontare potenze di picco di temperatura
richieste per il riscaldamento e il
condizionamento
al 50%. I carichi endogeni sono costituiti dagli occupanti e dagli usi cucina estivo, riportate nel grafico in figura 2. Si può apprezzare come la loca-
lità influisca sulla potenza di picco meno di quanto influisca sul fabbisogno. Infatti il
(sensibili e latenti), dall’illuminazione e dalle apparecchiature elettriche/
picco è determinato dalla potenza di progetto mentre il fabbisogno dalla distribuzione di
elettroniche (sensibili). Ciascuno dei carichi endogeni ha una suatemperatura.
precisa
programmazione temporale. I risultati della simulazione riportano il fabbi-
sogno dell’edificio in condizioni verosimili, pertanto non sono direttamente
confrontabili con i fabbisogni in condizioni di riferimento. Le otto unità im-
mobiliari che compongono il condominio tipo seguono la stessa logica di re-
golazione e i carichi interni hanno la medesima programmazione tempora-
le. Con i dati ottenuti è stata costituita la base dell’analisi.
120
CONSUMI CALCOLATI
100
98 100
Caldaia + split
Caldaia + chiller
Pdc aria + split
PER E’LE SOLUZIONI
possibile, CONSIDERATE
Tabella II - Consumi calcolati per le soluzioni considerate.
considerando l’efficienza elettrica del sistema nazionale e un potere
Fabbisogno di energia primaria (MWh)
82 84 Pdc aria invertibile calorifico superiore del gas naturale PCI pari a 9.59 kWh/Sm3, calcolare i consumi di
VEN VEN TRI TRI
80 energia primaria, che vengono illustrati in Tabella III. UDM
63 64
new old new old
60 55 58 Riscaldamento
Tabella II - Consumi calcolati per le soluzioni considerate.
41 43 43 46
Caldaia 5,944 9,579 2,539 4,677 Sm3
40 34 36
23 24 Pdc aria 22,347
VEN 43,238
VEN 7,797
TRI 19,026
TRI kWh
20 UDM
Raffrescamento new old new old
-
Riscaldamento
Split 2,685 2,961 4,465 4,803 kWh
VEN_new VEN_old TRI_new TRI_old Caldaiaaria
Chiller 5,944
3,432 9,579
4,007 2,539
5,174 4,677
5,894 Sm3
kWh
TABELLA II
Località_edificio
Pdc
Cicloaria
annuale 22,347 43,238 7,797 19,026 kWh
• Filippo!Busato!–!DTG!Università!di!Padova
Figura 3 – RAPPRESENTAZIONE
• Renato!Lazzarin!–!DTG!Università!di!Padova
GRAFICA DEL FABBISOGNO DI ENERGIA Raffrescamento
Pdc aria invertibile 25,779 47,246 12,971 24,920 kWh
Split kWh
PRIMARIA. La valutazione grafica dei Consumi di gas ed energia elettrica di2,685 2,961
ciascuna soluzione 4,465
considerata 4,803
consumi evidenzia il problema del Chiller aria 3,432 4,007 5,174 5,894 kWh
retrofit. La sostituzione di una caldaia Tabella
Ciclo III - Fabbisogno di energia primaria per le soluzioni considerate (kWh).
annuale
a condensazione con una pompa Pdc aria invertibile 25,779 47,246 12,971 24,920 kWh
di calore non risulta vantaggiosa in VEN VEN TRI TRI
termini di energia primaria per edifici FABBISOGNO DI ENERGIA PRIMARIA new old new old
“old”, soprattutto se in zona climatica Riscaldamento
relativamente fredda. Si ricorda che, a PER LE SOLUZIONI CONSIDERATE
Tabella III - Fabbisogno di energia primaria per le soluzioni considerate (kWh).
Caldaia 56,762 91,483 24,249[KWh]44,662
meno del rendimento di distribuzione- Pdc aria 49,661
VEN 96,085
VEN 17,327
TRI 42,281
TRI
emissione-regolazione, il confronto in Raffrescamento new old new old
regime di riscaldamento (quello che
Riscaldamento
Split 5,966 6,579 9,922 10,674
pesa di più in termini energetici nel
settore residenziale) può essere ridotto al Caldaiaaria
Chiller 56,762
7,627 91,483
8,905 24,249
11,498 44,662
13,097
confronto tra rendimento di generazione Pdc aria
Climatizzazione annuale 49,661 96,085 17,327 42,281
e il prodotto tra COP e rendimento di Raffrescamento
Caldaia + split 62,729 98,062 34,171 55,336
conversione del sistema elettrico nazionale. Split + chiller
Caldaia 5,966
64,389 6,579
100,388 9,922
35,747 10,674
57,759
Come è possibile calcolare dalla Tabella Chiller
Pdc ariaaria
+ split 7,627
55,627 8,905
102,664 11,498
27,249 13,097
52,955
I, il rapporto tra il rendimento della Climatizzazione annuale
Pdc aria invertibile 57,288 104,990 28,825 55,378
caldaia e il COP della pdc in riscaldamento
Caldaia + split 62,729 98,062 34,171 55,336
risulta nel caso “VEN_old” superiore al
rendimento di conversione del sistema Caldaia + chiller 64,389 100,388 35,747 57,759
Per una comprensione più agevole dei risultati è possibile consultare il grafico di
elettrico nazionale. Nei tre casi rimanenti Pdc aria + split 55,627 102,664 27,249 52,955
TABELLA III
Figura 3.
è apprezzabile il risparmio di energia Pdc aria invertibile 57,288 104,990 28,825
E’ molto interessante la valutazione grafica dei consumi, poiché evidenzia il pro- 55,378
primaria consentito dalle soluzioni che blema del l’efficienza
retrofit; laelettrica
sostituzione di una caldaiae auncondensazione
adottano la pompa di calore; in particolare Considerando del sistema nazionale potere calorifico con una pompa
superiore di calo-
del gas na-
re non risulta vantaggiosa in termini di energia primaria per edifici “old”, soprattutto se
il risparmio percentuale più significativo turale PCIPer
in zona pari a 9,59comprensione
una
climatica kWh/Sm³, è possibile
relativamente calcolaredei
piùfredda.
agevole i consumi di energia
risultati primariaconsultare il grafico di
è possibile
si ottiene per l’edificio “VEN_new” Figura 3.
E’ molto interessante la valutazione grafica dei consumi, poiché evidenzia il pro-
blema del retrofit; la sostituzione di una caldaia a condensazione con una pompa di calo-
32 #12 re non risulta vantaggiosa in termini di energia primaria per edifici “old”, soprattutto se
in zona climatica relativamente fredda.
10-busato 231-242.qxd 12/10/10 12:48 Pagina 238
238 La pompa di calore elettrica come soluzione per il riscaldamento centralizzato: con base mensile, nel prUNI/TS 11300-4, si
aspetti tariffari, valutazioni energetiche ed economiche
evidenziano i seguenti punti chiave: ven-
gono utilizzati i valori di COPstandard for-
STRUTTURA DELLA
Tabella IV - Struttura della tariffa D2TARIFFA
e D3. D2 E D3 niti dai costruttori nelle condizioni di test,
secondo la EN 14511; tali valori vengono
Tariffa per utenza domestica in bassa ten- D2 D3 corretti in funzione della temperatura del-
sione
a) Componenti della tariffa base
la sorgente e del pozzo quando essi dif-
Quota fissa €/cliente anno 16 44
feriscono dai valori di test; si utilizzano i
Corrispettivo di potenza impegnata (1) €/kW/anno 5 14
bin della temperatura della sorgente aria
Prezzo dell'energia (2) - I prezzi vengono applicati se- (determinati nel nostro caso a partire dai
condo i seguenti scaglioni di consumo annuo: TRY (AA.VV., 1985). Con il metodo descrit-
Per la parte di consumo fino a 1800 kWh €/kWh 0.09362 0.10937
to nella norma è possibile calcolare per i
Per la parte di consumo da 1801 kWh fino a 2640 kWh €/kWh 0.13542 0.12837
Per la parte di consumo da 2641 kWh fino a 4440 kWh €/kWh
casi oggetto di questa analisi, le prestazio-
0.18017 0.16627
Per la parte di consumo oltre 4440 kWh €/kWh ni stagionali del sistema a pompa di ca-
0.22787 0.20667
b) Componenti A e UC e MCT (a netto della UC6) lore o sistema ad espansione diretta, te-
TABELLA IV
€/kW/anno (*) 0 0
nendo conto del funzionamento a carico
per consumi
10-busato 231-242.qxd annui12:48
12/10/10 fino a 1800 kWh
Pagina 239 €/kWh (**) 0.01278 0.0259 parziale.
per consumi annui da 1801 a 2640 kWh €/kWh (**) 0.01836 0.0259 È necessario tuttavia, nel momento in
per consumi annui oltre 2640 kWh €/kWh (**) 0.0259 0.0259 cui si vogliano confrontare caldaie e pom-
pe di calore ad aria, specificare le condi-
zioni al contorno per i diversi casi. Per
Come si La può
pompaapprezzare dal quadro,
di calore elettrica volendo
come soluzione per fare un rapidocentralizzato:
il riscaldamento calcolo, un’abitazione 239 l’edificio “old” si assume di trattare un impian-
con un consumo medioaspetti per itariffari,
servizivalutazioni energetiche
di forza motrice ededilluminazione
economiche tra i 2200 e i 2700
kWh (utenze domestiche senza condizionatore o pdc), vede una tariffa di consumo pari a to di climatizzazione a fancoil, alimentato alla
STRUTTURA DELLE TARIFFE BTAX
circa 0.13 €/kWh. Qualora tale abitazione, di ad esempio 100 m2, avesse un fabbisogno temperatura di 50°C nelle condizioni nominali,
2
PER ALTRI USI
Tabella V - Struttura
di riscaldamento di 100 delle
3-4000 kWh elettrici, che verrebbero
kWh/(m
[>
tariffe
6
BTAx
anno), ciòper altri usi (> 6 kW).
significherebbe un consumo aggiuntivo di
Kw]a costare circa 0.2 € (kWh), il 50% rispetto ai con-
mentre per l’edificio “new” si assume di trattare
un impianto di riscaldamento a pavimento con
sumi
BTA4 per(6i servizi.
kW < x < 10 kW) - tariffa per usi diversi in bassa tensione produzione di acqua a 35°C e un impianto di
Naturalmente
Per i clienti questo
finali non dotati lascia intuire
di misuratori come,
atti a rilevare in situazioni
l' energia in ciascuna
elettrica per cui l’uso
delledella
fasce pompa di
calore elettrica
orarie F1, F2, F3 potrebbe garantire dei sostanziali risparmi energetici ed economici (abi- raffrescamento misto a pavimento radiante e
a) Componenti
tazioni di tipodella
“new”),Quota fissa usoCorrispettivo
lo stesso sia fortementedi Prezzo unico dell'energia
scoraggiato in termini(2) €/kWh
economici. In- deumidificatori a fancoil, il tutto alimentato ad
tariffa base €/cliente potenza impegnata
3
fatti con un costo delanno gas pari a 0.7 €/Sm
€/kW/anno (1)
(base dell’analisi) risulta un costo del kWh acqua refrigerata a 7°C. Quindi si possono deli-
termico generato
oltre 6 fino a 10 kW in sistemi a 69 combustione pari 30 a 7.3 c€/kWh, mentre il costo del kWh
0.10251 neare le diverse soluzioni che saranno oggetto
termico generato attraverso la pdc elettrica può variare in una forbice che va da 5.5 a 13
di valutazione energetica ed economica.
€/kWh, in dipendenza del COP e dell’entità dei consumi.
Per i clienti finali dotati di misuratori atti a rilevare l' energia Per il caso del solo riscaldamento
L’assetto
elettrica per ciascunatariffario illustrato
delle fasce orarie F1, èF2,tuttora
F3 in vigore; tuttavia dalle prime settimane di
maggio 2010 della
a) Componenti Enel distribuzione
Quota fissa haCorrispettivo
introdotto diuna nuova F1 (3)possibilità
F2 (3)(non retroattiva)
F3 (3) per ambientale:
latariffa
contabilizzazione
base dell’energia
€/cliente elettrica degli usi diversi
potenza impegnata €/kWh da quelli €/kWhdomestici,€/kWhdenomi- • Pompa di calore ad aria;
nata “Altri usi”; si tratta annodi installare €/kW/anno (1)
un secondo contatore, regolato dalla tariffa BTA3,
oltre 6 fino a 10 kW 69 30 0.11206 0.09492 0.07451 • Caldaia a condensazione.
che implica il pagamento di un secondo canone e di un secondo corrispettivo di potenza,
ma il prezzo unico per l’energia è fissato in 10.25 c€/kWh (è disponibile anche l’opzione Per il raffrescamento:
BTA5
con (10 kW < x < per
contabilizzazione 15 kW)
fasce- orarie
tariffaF1, perF2usi diversi in bassa tensione
e F3). • Chiller ad aria;
Per i clienti finali non dotati di misuratori atti a rilevare l' energia elettrica per ciascuna delle fasce • Sistema split ad espansione diretta.
orarie F1, F2, F3
a) Componenti della Quota fissa Corrispettivo di Prezzo unico dell'energia (2) €/kWh Per la climatizzazione annuale si giunge
tariffa base €/cliente potenza impegnata quindi a quattro combinazioni:
anno €/kW/ anno (1)
oltre 10 fino a 15 kW 69 30 0.10251 • Caldaia e split;
• Caldaia e chiller ad aria;
Per i clienti finali dotati di misuratori atti a rilevare l'energia • Pompa di calore ad aria e split;
elettrica per ciascuna delle fasce orarie F1, F2, F3 • Pompa di calore ad aria invertibile.
a) Componenti della Quota fissa Corrispettivo di F1 (3) F2 (3) F3 (3)
tariffa base €/cliente potenza impegnata €/kWh €/kWh €/kWh In tutti i casi in cui la pompa di calore vie-
anno €/kW/anno (1) ne utilizzata per il riscaldamento ambientale, si
oltre 10 fino a 15 kW 69 30 0.11206 0.09492 0.07451
suppone che essa sia dimensionata per il carico
massimo in condizioni di progetto, evitando di
BTA6 (> 16.5 kW) - tariffa per usi diversi in bassa tensione
Per i clienti finali non dotati di misuratori atti a rilevare l'energia elettrica per ciascuna delle fasce ora-
considerare generatori di calore a combustio-
rie F1, F2, F3 ne e/o resistenze elettriche ad integrazione.
a) Componenti della Quota fissa Corrispettivo di Prezzo unico dell'energia (2) €/kWh
tariffa base €/cliente potenza impegnata
anno €/kW/ anno (1) Gli aspetti tariffari e
oltre 16,5 kW 69 29 0.10245
l’analisi economica
Come anticipato, gli aspetti tariffari, prin-
Per i clienti finali dotati di misuratori atti a rilevare l'energia
TABELLA V
elettrica per ciascuna delle fasce orarie F1, F2, F3 cipalmente quelli relativi all’energia elettrica,
a) Componenti della Quota fissa Corrispettivo di F1 (3) F2 (3) F3 (3) rivestono un ruolo fondamentale nella valu-
tariffa base €/cliente potenza impegnata €//kWh €//kWh €//kWh
anno €//kW/ anno (1) tazione economica delle alternative qui pre-
oltre 16,5 kW 69 29 0.1151 0.09609 0.07496 sentate. Si ritiene opportuno prendere in
esame il sistema tariffario dell’energia elettri-
ca, poiché i recenti sviluppi di questo hanno
#12 33
La pompa di calore elettrica come soluzione per il riscaldamento centralizzato:
240
aspetti tariffari, valutazioni energetiche ed economiche
10-busato 231-242.qxd 12/10/10 12:48 Pagina 241
Questa soluzione consente di riportare il prezzo “medio” del kWh per altri usi mol-
to vicino al valore previsto per gli usi domestici, garantendo nuovi spazi per una valuta-
zione economica positiva dell’installazione delle pompe di calore.
COSTI DI ESERCIZIO
La pompa di calore elettrica come soluzione per il riscaldamento centralizzato: 241
Tabella VI - Costi di esercizio dellevalutazioni
soluzioni esaminate.
DELLE SOLUZIONI aspetti tariffari,
ESAMINATE energetiche ed economiche
TABELLA VI
condizionato in maniera non positiva l’atteggia- Caldaia + chiller 5,350.99 7,939.16 3,182.61 4,726.84
mento dei privati nei confronti dell’ipotesi di riscal- Pdc aria + split 3,846.00 6,325.20 2,025.60 3,414.00
damento alimentato a pompa di calore. Un clien- Pdc aria invertibile 3,938.40 6,426.00 2,131.20 3,507.60
te privato che richieda un contratto di fornitura di
energia elettrica con una potenza installata superio-
re ai 3 kW (tipicamente necessario quando si instal- Per quanto riguarda invece i casi in esame, la struttura contrattuale tipica del con-
dominio prevede una4 contabilizzazione
Figura dell’energia
- Costi di esercizio delle elettrica per usi domestici individua-
soluzioni considerate.
la uno split-system piuttosto che una pdc elettrica) le per ogni singolo appartamento, e l’installazione di un contatore per usi diversi da quel-
doveva passare da una tariffa D2 (< 3 kW) ad una ta- COSTI DI INSTALLAZIONE
li domestici (“Altri usi”) dedicato alle utenze comuni, p.es. illuminazione scale, citofono,
riffa D3 (< 3 kW). Le due proposte tariffarie sono indi-
cate nella Tabella IV (tariffe aggiornate al 2011).
Tabella VII
ascensore,
Come DELLE
si
- Costi
eventuali
può
pompe
leggere SOLUZIONI CONSIDERATE
di installazione
di sollevamento
facilmente
dellenelle
nella
soluzioni
tabella VI,
considerate.
autorimesse
il
interrate etc.
costo dell’energia elettrica è
sensibilmente più contenuto di VEN quello prospettato VEN dalla tariffa
TRI D3 perTRI
i consumi oltre i
Come si può apprezzare dal quadro, volendo fare
4400 kWh, e allineato con quellonew della tariffa BTA3.
old new old
un rapido calcolo, un’abitazione con un consumo Sulla scorta di questo prospetto tariffario è possibile calcolare in maniera precisa il
Riscaldamento
medio per i servizi di forza motrice ed illuminazio- costo di esercizio delle soluzioni che prevedono l’impiego di macchine elettrica.
Caldaia 6,500 5,500 6,000 depone 4,500a favore del-
ne tra i 2200 e i 2700 kWh (utenze domestiche senza Come era lecito attendersi la valutazione dei costi di esercizio
Pdc aria 12,000 16,500 11,000
la pompa di calore elettrica, almeno per quanto riguarda il servizio di riscaldamento. 15,500
condizionatore o pdc), vede una tariffa di consumo
Raffrescamento
Il grafico di Figura 4 illustra a livello visivo il confronto basato sui costi di eserci-
pari a circa 0,13 €/kWh. Qualora tale abitazione, di zio.Split
Se nella maggior parte dei casi6,500 l’andamento8,000 delle diverse soluzioni a confronto per
ad esempio 100 m², avesse un fabbisogno di riscal- 6,500 10,000
lo Chiller
stesso aria
edificio ricalca l’andamento del fabbisogno di energia primaria, nel caso
damento di 100 kWh/(m² anno), ciò significherebbe “VEN_old” l’attuale struttura delle10,500 13,500
tariffe di energia 11,500
elettrica 14,500
e gas tende a privilegiare le
Ciclo annuale
soluzioni12/10/10
a maggior consumo
un consumo aggiuntivo di 3-4000 kWh elettrici, che 10-busato 231-242.qxd 12:48 Paginadi energia primaria (cfr Figura 3).
242
Caldaia + split
TABELLA VII
lizzazione del 3% e una vita utile dell’impianto di 10 anni (in favore di sicurezza), è sta-
to possibile determinare il VAN delle diverse soluzione, rappresentato in Figura 5.
VAN5DELLE
Figura 5 –Figura SOLUZIONI
- VAN delle CONSIDERATE
soluzioni considerate.
CONCLUSIONI
Figura 4 – COSTI DI ESERCIZIO DELLE SOLUZIONI CONSIDERATE. Il grafico illustra a livello
visivo4 il- confronto
Figura basato
Costi di esercizio sui costi
delle soluzioni di esercizio. Se nella maggior
considerate. parte dei casi
L’applicazione l’andamento
delle pompe di calore per il riscaldamento centralizzato, sia in
delle diverse soluzioni a confronto per lo stesso edificio retrofit quando l’impianto
ricalca l’andamento lo consente, sia in edifici nuovi, è una soluzione molto pro-
del fabbisogno
di energia primaria, nel caso “VEN_old” l’attuale struttura mettente dal punto
delle tariffe di vista elettrica
di energia economicoe e quasi sempre anche dal punto di vista energeti-
Tabella VII gas
- Costi
tende di ainstallazione
privilegiaredelle maggior consumoco.
soluzionia considerate.
le soluzioni Una volta
di energia calcolati(cfr
primaria conFigura
precisione
3) i COP stagionali attesi e la struttura tariffaria ap-
plicabile, sarà necessario approfondire con attenzione gli aspetti impiantistici per garan-
VEN VEN TRI TRI tire una soluzione soddisfacente dal punto di vista funzionale.
new old new old
Riscaldamento
34 # 12 BIBLIOGRAFIA
Caldaia 6,500 5,500 6,000 4,500
Pdc aria 12,000 16,500 11,000 15,500AA.VV., 1997, TRNSYS: A Transient System Simulation Program. Solar Energy.
a 0,7 €/Sm³ (base dell’analisi) risul- domestici, garantendo nuovi spazi per una va- quando l’impianto lo consente, sia in edifici nuo-
ta un costo del kWh termico gene- lutazione economica positiva dell’installazione vi, è una soluzione molto promettente dal pun-
rato in sistemi a combustione pari delle pompe di calore. to di vista economico e quasi sempre anche
a 7,3 c€/kWh, mentre il costo del dal punto di vista energetico. Una volta cal-
kWh termico generato attraverso Casi esaminati colati con precisione i COP stagionali attesi e
la pdc elettrica può variare in una Per quanto riguarda invece i casi in esame, la struttura tariffaria applicabile, sarà necessa-
forbice che va da 5,5 a 13 €/kWh, la struttura contrattuale tipica del condominio rio approfondire con attenzione gli aspetti im-
in dipendenza del COP e dell’enti- prevede una contabilizzazione dell’energia elet- piantistici per garantire una soluzione soddi-
tà dei consumi. trica per usi domestici individuale per ogni sin- sfacente dal punto di vista funzionale. n
L’assetto tariffario illustrato è golo appartamento, e l’installazione di un conta-
tuttora in vigore. Tuttavia, dalle tore per usi diversi da quelli domestici (“Altri usi”) * Filippo Busato e Renato Lazzarin, Dipartimento
prime settimane di maggio 2010, dedicato alle utenze comuni, p.es. illuminazio- di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali –
Enel distribuzione ha introdot- ne scale, citofono, ascensore, eventuali pompe DTG Università di Padova
to una nuova possibilità (non re- di sollevamento nelle autorimesse interrate etc.
troattiva) per la contabilizzazio- Come si può leggere facilmente nella tabella VI,
ne dell’energia elettrica degli usi il costo dell’energia elettrica è sensibilmente più
diversi da quelli domestici, deno- contenuto di quello prospettato dalla tariffa D3
minata “Altri usi”; si tratta di instal- per i consumi oltre i 4400 kWh, e allineato con BIBLIOGRAFIA
lare un secondo contatore, regola- quello della tariffa BTA3. Sulla scorta di questo • AA.VV., 1997, TRNSYS: A Transient System Simulation
to dalla tariffa BTA3, che implica il prospetto tariffario è possibile calcolare in ma- Program. Solar Energy. Madison.
• AA.VV., 1985, TEST REFERENCE YEAR TRY, Data Sets
pagamento di un secondo cano- niera precisa il costo di esercizio delle soluzioni
for Computer Simulations of Solar Energy Systems
ne e di un secondo corrispetti- che prevedono l’impiego di macchine elettri- and Energy Consumption in Buildings. Commission
vo di potenza, ma il prezzo unico che. Come era lecito attendersi la valutazione of the European Communities, Directorate General
per l’energia è fissato in 10,25 c€/ dei costi di esercizio depone a favore della pom- XII for Science, Research and Development.
kWh (è disponibile anche l’opzio- pa di calore elettrica, almeno per quanto riguar- • EN 15316-4-2: 2008, Heating systems in buildings
ne con contabilizzazione per fasce da il servizio di riscaldamento – Methods for calculation of system energy requi-
rements and system efficiencies – Part 4-2: Space
orarie F1, F2 e F3). Questa soluzio-
heating generation systems, heat pump systems
ne consente di riportare il prezzo Conclusioni
“medio” del kWh per altri usi molto L’applicazione delle pompe di calore per
vicino al valore previsto per gli usi il riscaldamento centralizzato, sia in retrofit
#12 35
Sistemi di generazione
Pompe di calore
e impianti a radiatori
di Claudia Calabrese*
L
a riqualificazione energetica degli edifici esi- così non può essere per i tanti caseggiati resi- utilizzabili nella ristrutturazione
stenti richiede azioni sia sulla parte archi- denziali: è impensabile solamente immaginare energetica degli edifici, bisogna
tettonica, sia su quella impiantistica. Se si che gli inquilini si trasferiscano per tutto il pe- ricordarsi che già da giugno di
interviene in edifici vuoti, nei quali spesso la de- riodo del restauro altrove e si riapproprino del- quest’anno entreranno in vigore i
stinazione d’uso è cambiata, i vincoli sono sem- la propria casa solamente a lavori ultimati. Lo è limiti previsti dal DLgs 28 del 3 mar-
pre superiori a quelli di un edificio nuovo, so- sia per problemi economici che organizzativi: si zo 2011 che prevede delle quote di
prattutto se si tratta di costruzioni di una certa pensi solo ai disagi derivanti dal trasferimento di produzione tramite energia pro-
importanza storica, con presenze architettoni- intere famiglie in altri quartieri della città. veniente da fonte rinnovabile.
che di pregio. Tuttavia, una buona progettazio- Pertanto, in futuro sempre di più bisognerà Gli unici generatori in grado di
ne integrata riesce a superare quasi tutti gli osta- pensare di intervenire su impianti che manten- rispettare i dettami del DLgs sono
coli e a raggiungere abbastanza agevolmente gano inalterata nella sostanza la loro conforma- le pompe di calore elettriche a
gli obiettivi prefissati. zione: se l’impianto nasce a radiatori, a radiatori compressione, le pompe di calore
Il patrimonio edilizio italiano, però, è fatto in probabilmente dovrà restare, e i generatori di ca- alimentate a gas, sia a compressio-
maggior parte da edifici particolarmente energi- lore dovranno adattarsi a questo panorama. ne che ad assorbimento, e le cal-
vori che difficilmente potranno essere svuotati daie a biomassa.
per procedere ad una ristrutturazione comple- Le pompe di calore Le caldaie a condensazione
ta. Infatti, se la riqualificazione nel settore del ter- nella ristrutturazione non sono in grado di produrre
ziario o nel commerciale può avvenire liberando energetica degli edifici energia da fonte energetica rin-
provvisoriamente l’edificio dai propri occupanti, Nel considerare i generatori di calore novabile, anche se il loro utilizzo è
36 #12
consigliato in supporto o sostitu-
zione alla pompa di calore, nei pe-
riodi in cui il COP di questa diven-
tasse troppo basso per garantire
prestazioni energetiche accetta-
bili, in termini di consumi di ener-
gia primaria. Ragionano in questo
modo sia la UNI 11300 parte 4 che
la posizione di AICARR sul DLgs
28/11, che addirittura prevede una
penalizzazione tutte le volte che
un sistema di generazione del ca- Figura 1 – TEMPERATURA IN INGRESSO ai
lore abbia un consumo di energia radiatori in funzione della temperatura esterna
primaria superiore a quello di una
caldaia a condensazione. approfondimento, in questa sede si vuole solo
Sottolineando che il lavoro indicare, in via approssimata, quale debba esse-
prende in considerazione solo le re la temperatura dell’acqua in ingresso in un ra-
pompe di calore elettriche a com- diatore (Figura 1) dimensionato alle condizioni di
pressione e la loro eventuale in- progetto con temperatura dell’acqua 70°C in in-
tegrazione con le caldaie a con- gresso e 60°C in uscita, nel caso la potenza termi- POMPA DI CALORE ARIA-ACQUA
densazione a metano, la prima ca rimanga invariata, perché non vengono fat- con modulo idronico e serbatoio di
cosa che ci si deve chiedere è se le ti interventi sull’involucro, oppure sia ridotta del accumulo integrato CREDIT: Viessmann
temperature richieste da un vec- 25% o del 50% grazie all’aumento di isolamen-
chio impianto a radiatori siano o to termico e all’eventuale utilizzo di ventilazione intervento di riqualificazione, la temperatura di
meno compatibili con le tempera- meccanica controllata con recupero di calore. ingresso dei radiatori scende a 50°C al di sopra
ture di produzione di una pompa L’osservazione della Figura 1 è molto interes- dei 4°C, e a 45°C al di sopra di 8°C. Ovviamente,
di calore. sante, perché dimostra come una temperatura se l’intervento sull’involucro è molto spinto (50%
elevata, superiore ai 60°C, serve solamente quan- di riduzione del fabbisogno), le temperature di
Esigenze degli do la temperatura esterna è molto bassa, ovve- ingresso si abbassano ulteriormente.
impianti a radiatori ro minore di 1,5°C, nel caso in cui non venga fat- Di conseguenza, nella riqualificazione ener-
Partendo dal presupposto che to nessun intervento sull’involucro, o minore di getica dei vecchi edifici è possibile utilizzare
l’evoluzione dei terminali d’im- -4,5°C, se la riduzione del fabbisogno è solamen- pompe di calore ad alta o media temperatu-
pianto è oggetto di un altro arti- te del 25% rispetto a quella iniziale (isolamento ra, perché la temperatura di 60°C viene supera-
colo pubblicato in questo nume- a cappotto esterno non particolarmente spin- ta solo nelle ore più fredde dell’anno. Tanto per
ro della rivista, cui si rimanda per to). In questa ipotesi, la più probabile nel caso di dare dei numeri, a Milano solamente per il 35%
del periodo di riscaldamento la temperatura
dell’aria esterna è inferiore a 4°C, valore che scen-
de al 30% a Bologna, al 13% a Firenze e addirittu-
ra al 6% a Roma.
Heat pumps utilization in energy
upgrading of radiator systems Sistemi idronici ad espansione
The Energy requalification of existing buildings requires actions both on the architectural part andon th plant de- diretta e sistemi misti
sign. If requalification is taken on empty buildings, the constraints are always higher than those of a new building,
Una delle principali problematiche nella ri-
especially when it comes to construction of some historical significance, with the presence of architectural merit.
However, a good integrated design can overcome almost all obstacle. strutturazione degli edifici è quella di ricavare
The Italian housing property, however, is made mostly from very energy-intensive buildings that are unlikely to be degli spazi necessari alla sostituzione – riquali-
emptied to carry out a complete renovation. In fact, if the redevelopment in the service or business sector can be ficazione dell’impianto, possibilmente riducen-
temporarily made by freeing the building from its occupants, it may not be made for the many residential blocks: it do al massimo gli interventi sulla parte archi-
is unthinkable to imagine that tenants are obliged to move during the period of requalification. tettonica. Un’esigenza tanto più importante se
Therefore, we have to think, in the future of intervening in systems that maintain their shape unchanged: if the
si interviene in edifici abitati, come nel caso del
plant is born on radiators, it will probably remain on radiators, so heat generators will have to adapt. Heat pumps
utilization in energy upgrading of radiator systems residenziale.
The Energy requalification of existing buildings requires actions both on the architectural part andon th plant de- Uno dei vantaggi dei sistemi VRF ad espan-
sign. If requalification is taken on empty buildings, the constraints are always higher than those of a new building, sione diretta a portata di refrigerante variabile è
especially when it comes to construction of some historical significance, with the presence of architectural merit. la riduzione dei diametri delle tubazioni dai ge-
However, a good integrated design can overcome almost all obstacle. neratori ai terminali, cosa particolarmente van-
The Italian housing property, however, is made mostly from very energy-intensive buildings that are unlikely to be
taggiosa nel caso in cui si debbano creare delle
emptied to carry out a complete renovation. In fact, if the redevelopment in the service or business sector can be
temporarily made by freeing the building from its occupants, it may not be made for the many residential blocks: it nuove dorsali di collegamento. Tuttavia, i siste-
is unthinkable to imagine that tenants are obliged to move during the period of requalification. mi VRF tradizionali non sono proponibili nella ri-
Therefore, we have to think, in the future of intervening in systems that maintain their shape unchanged: if the strutturazione parziale degli impianti negli edifi-
plant is born on radiators, it will probably remain on radiators, so heat generators will have to adapt. ci residenziali, perché la quasi totalità dei vecchi
Keywords: radiators, energy requalification, heat pumps impianti di riscaldamento ha dei terminali di tipo
idronico. Un sistema VRF potrebbe essere scelto
#12 37
BOX 1
Produzione di acqua calda ad alta temperatura nei sistemi VRF misti
Nei sistemi VRF misti è possibile produrre in inverno sia acqua calda a media tem- R134a – refrigerante R410A. Quindi, l’evaporatore del secondo stadio è anche uno
peratura, sia acqua calda ad alta temperatura. dei condensatori del primo stadio.
La produzione di acqua calda a media temperatura in inverno e refrigerata in L’utilizzo del refrigerante R134a permette di produrre acqua calda ad alta tem-
estate avviene mediante scambiatori refrigerante-acqua posti in parallelo alle peratura (70°C) sia per la produzione di acqua calda sanitaria sia per alimentare
unità interne ad aria, così come mostrato in Figura 1. eventuali radiatori.
I moduli idronici potrebbero esistere da soli, senza che siano presenti le unità in- Rispetto ai circuiti frigoriferi delle pompe di calore idroniche a doppio stadio, che
terne ad aria. Questa configurazione potrebbe essere interessante nel recupero permettono di produrre acqua calda ad alta temperatura e che lavorano sempre
energetico di impianti esistenti di tipo idronico, dove si volesse solamente sosti- con i due circuiti frigoriferi in serie, per cui il livello termico raggiunto è uno solo,
tuire i generatori. i sistemi VRF a doppio stadio “separato” producono acqua calda ad alta tempe-
Per produrre in modo efficiente acqua calda ad alta temperatura, si utilizzano si- ratura in autonomia rispetto al resto dell’impianto. In questo modo la produzio-
stemi VRF a doppio stadio “separato”, come mostrato in Figura 2. La soluzione va ne di energia termica per i terminali di climatizzazione avviene a temperatura di
bene sia per la produzione di acqua calda sanitaria, sia per la produzione di acqua condensazione bassa, in quanto inseriti nel primo stadio, mentre l’aumento del
ad alta temperatura da fornire ai radiatori. livello termico si ha solo quanto serve e solo laddove serve grazie al secondo sta-
Il primo stadio è formato da un circuito VRF a recupero di calore, funzionante a dio formato dal modulo di produzione dell’acqua calda. L’efficienza è, quindi, tan-
R410A e dedicato alla climatizzazione degli ambienti. Su questo primo stadio si to più alta quanto maggiore è l’energia richiesta dai terminali di climatizzazione
innesta il secondo stadio, ovvero il modulo di produzione dell’acqua calda ad alta rispetto a quella prodotta ad alta temperatura
temperatura, formato da una pompa di calore con refrigerante R134a il cui con- Di fatto, si effettua un recupero di calore creando un circuito in serie: si sfrutta l’alta
densatore è uno scambiatore refrigerante – acqua, come quello di una pompa di temperatura del calore condensazione del primo stadio, altrimenti dissipato nell’aria
calore per impianti idronici, mentre l’evaporatore è uno scambiatore refrigerante esterna, per far evaporare a temperatura elevata la pompa di calore a R134a dedicata.
solo in sostituzione al precedente, non come idronici, come i vecchi radiatori, la sostituzione • sono in pessimo stato di
integrazione. delle dorsali di collegamento può rendersi ne- conservazione
Comunque, anche nel caso di terminali cessaria, quando le tubazioni esistenti: • sono in buono stato, ma dimen-
sionate per salti termici maggiori
rispetto a quelli richiesti dai nuo-
vi terminali scelti per l’intervento
• non ci sono proprio, come può
essere il caso di impianti autono-
mi che debbano essere converti-
ti in impianti centralizzati
In tutti questi casi un’ottima so-
luzione è quella di adottare dei si-
stemi VRF “misti” che nascono per
superare i limiti dei sistemi VRF tra-
dizionali perché abbinano alla di-
stribuzione ad espansione diretta
caratterizzata dai tipici terminali
ad aria, dei produttori di acqua cal-
da e refrigerata (si veda il Box1). La
produzione di acqua calda può av-
venire sia ad alta temperatura, in-
torno ai 70°C, sia a media tempe-
ratura. In questo modo è possibile
MODULO IDRONICO utilizzare i sistemi VRF “misti” an-
ad alta temperatura
che con gli impianti a radiatori.
38 #12
BOX 2
Pompe di calore idroniche ad alta temperatura: stato dell’arte
Nel caso di pompe di calore idroniche i circuiti frigoriferi utilizzati per raggiunge- La soluzione ha il limite di funzionare su un solo livello termico: tutta l’ener-
re temperature di produzione elevate sono: gia deve essere prodotta ad alta temperatura, quindi con una bassa efficienza
Circuiti frigoriferi con economizzatore energetica.
#12 39
Alcuni casi pratici possono variare la temperatura di produzione un impianto a radiatori dei condi-
Nella riqualificazione energetica dei vecchi dell’acqua calda in funzione della temperatura zionatori split a due sezioni, con il
impianti, la pompa di calore può essere general- dell’aria esterna. vantaggio di eliminare tutte le sin-
mente utilizzata come generatore a servizio di: Il sistema VRF misto permette inoltre di col- gole unità esterne, sostituite dalle
• solo impianto di riscaldamento legare alle unità esterne centralizzate delle uni- unità esterne centralizzate. Infatti,
• impianto di riscaldamento e acqua calda tà ad aria per la climatizzazione estiva e di even- come tutti i sistemi VRF, anche
sanitaria tuale integrazione in inverno. Dall’unità esterna quelli misti possono contabilizza-
• impianto di riscaldamento a due livelli termi- partono le linee principali di refrigerante, carat- re l’energia erogata per i differen-
ci differenti (con o senza acqua calda sanitaria) terizzate da diametri molto ridotti rispetto alle li- ti servizi.
Nei tre casi i sistemi VRF misti ed i sistemi idro- nee dei sistemi idronici che funzionano a salto
nici trovano applicazioni diverse. termico tradizionale. Le linee raggiungono una PdC utilizzata come generatore
serie di distributori (denominati BC) da cui si di- per l’impianto di riscaldamento
PdC utilizzata solo come generatore ramano altre linee di refrigerante: nella Figura 2, e per l’acqua calda sanitaria
per l’impianto di riscaldamento un distributore collega il modulo termico ad alta La situazione è più comples-
È il caso più semplice. La discriminante è solo o media temperatura ai radiatori, mentre le al- sa se la pompa di calore viene
il livello termico richiesto: se i terminali possono tre linee frigorifere alimentano i terminali ad aria utilizzata anche come genera-
sempre funzionare a meno di 60°C si può instal- utilizzati per la climatizzazione estiva e per un’e- tore dell’acqua calda sanitaria.
lare una pompa di calore idronica a singolo sta- ventuale integrazione invernale. Già così si capi- Innanzitutto bisogna decidere il li-
dio (si veda il Box 2) o un sistema VRF misto con sce la validità del sistema nella ristrutturazione vello termico di produzione: se si
modulo termico a media temperatura, altrimen- degli edifici esistenti: le dorsali principali di distri- vuole evitare qualunque proble-
ti bisogna optare per le soluzioni doppio stadio buzione sono sostituite da tubazioni di diametro ma di formazione della legionella,
(modulo termico ad alta temperatura nei siste- ridotto e si può integrare l’impianto esistente di bisogna sempre garantire una pro-
mi VRF misti). Entrambi i sistemi, idronico e VRF solo riscaldamento con dei terminali ad espan- duzione dell’acqua sanitaria supe-
misto, possono essere integrati da una caldaia e sione diretta. In pratica è come aggiungere ad riore a 60°C, il che significa che la
pompa di calore deve produrre
IDRONICO acqua a temperatura superiore ai
65°C, considerando la presenza di
un inevitabile scambiatore tra ac-
qua in uscita dalla pompa di calore
e acqua sanitaria. A questo punto
Figura 2 – bisogna optare per una pompa di
COLLEGAMENTI calore a doppio stadio, capace di
IDRAULICI E
FRIGORIFERI raggiungere questi livelli termici.
per un impianto Per l’impianto idronico, la solu-
di riscaldamento zione più semplice dal punto di vi-
con un unico sta idraulico, che riguarda l’aggiun-
livello termico ta di produzione di acqua sanitaria
(senza considerare sulla stessa linea di mandata dal
la presenza di
eventuali accumuli generatore, è mostrata in Figura 3.
e/o dei separatori Il collegamento rappresenta-
idraulici tra to in figura sembra essere sempli-
circuito primario ce, ma nasconde un problema di
e secondario) stampo energetico: la temperatu-
ra di produzione della pompa di
VRF MISTO calore deve sempre essere uguale
a quella della produzione d’acqua
calda, anche quando la tempratu-
ra richiesta dai radiatori scende al
di sotto dei 60°C, perché non c’è
separazione tra i due circuiti.
Una possibile soluzione al pro-
blema è mostrata in Figura 4:
Si tratta di aggiungere una val-
vola a tre vie d’inversione che col-
lega alternativamente la pompa
di calore con il circuito radiatori e
con il circuito produzione acqua
calda sanitaria. Anche se la solu-
zione non sembra complessa, ri-
chiede una serie di accorgimenti.
Innanzitutto il tratto di tubazione
40 #12
dai generatori alla valvola deve continuazione: quando è richiesta l’acqua calda temperatura da solo potrebbe bastare, perché
essere ridotto, altrimenti l’iner- sanitaria, deve essere impostato a 65-70°C, men- è in grado di soddisfare le esigenze dei radia-
zia del sistema diventa elevata. tre quando si collega all’impianto deve essere re- tori. Tuttavia, se si vuole ottimizzare l’efficienza
Inoltre la pompa di calore deve golato da una curva climatica. energetica, conviene inserire anche un modulo
avere una regolazione sofisticata, Più semplice la soluzione col sistema VRF a media temperatura. Il fabbisogno dei radiatori
perché il set-point deve variare in misto, mostrata in Figura 5. Il modulo ad alta di acqua ad alta temperatura è necessario sola-
mente per pochi giorni all’anno, durante le ore
più fredde, mentre in tutte le altre condizioni il
radiatore può essere alimentato a temperatura
inferiore.
Pertanto il collegamento ai due moduli ter-
mici può essere effettuato con due valvole a tre
vie automatizzate: i radiatori lavorano connessi
al modulo idronico ad alta temperatura fintan-
toché la temperatura dell’aria esterna è inferio-
re a 4°C, a quello a media temperatura negli altri
casi. In questo modo il modulo idronico ad alta
temperatura funziona a servizio dei radiatori so-
lamente per brevi periodi dell’anno, mentre in
tutti gli altri lavora solo per produrre acqua cal-
da sanitaria.
Figura 5 –
IMPIANTO VRF
MISTO a servizio
di un impianto
a radiatori e
produzione di
acqua calda
sanitaria
#12 41
BOX 3
Le pompe di calore a CO2
L’utilizzo della CO2 come refrigerante delle pompe di calore è un tema molto di- fino al punto 2, dove la temperatura scende a 45°C. La pompa di calore a CO2 per-
battuto, perché si tratta di una sostanza naturale con un effetto serra oltre 1000 mette quindi di raggiungere temperature di produzione molto elevate, perché è
volte inferiore di quello dei refrigeranti chimici. Del resto la CO2 è utilizzata già elevata la temperatura all’uscita del compressore. La discriminante è la tempera-
come refrigerante nei circuiti di bassa temperatura dei sistemi a doppio stadio tura d’ingresso: se è quella di un tradizionale impianto di riscaldamento l’effetto
nella refrigerazione alimentare e in alcune pompe di calore per la produzione di utile (segmento tra il punto 1 e il punto 2) è limitato, come lo è anche il COP = 2,05.
acqua calda sanitaria, ma non negli impianti di riscaldamento. Inoltre la pressione di lavoro è molto elevata e non potrebbe essere diversamen-
Tutto dipende dalle sue caratteristiche: la CO2 ha un punto critico di poco supe- te, a causa della conformazione delle curve di temperatura (curve rosse nella
riore a 30°C e, pertanto, può essere utilizzata come un normale refrigerante se Figura 1). Infatti, se si vuole recuperare sia potenza che efficienza (in modo mino-
la condensazione avviene al di sotto di questo valore (nei sistemi a doppio stadio re), l’unica possibilità è aumentare ulteriormente la pressione: portandola come
della frigoconservazione la condensazione avviene a circa -10°C). Al contrario, se nel ciclo giallo a 11 MPa (110 bar) si aumenta l’effetto utile del 16% (diventa il seg-
la condensazione avviene al di sopra di 30°C, si deve adottare un ciclo transcritico: mento tra 1a e 2a) e il COP dell’8%. La temperatura nel punto 1a sale a 134°C, men-
non vi è più una condensazione durante la cessione di calore all’impianto, ma solo tre quella del punto 2 rimane ovviamente invariata.
il raffreddamento di gas caldo. A questo punto entra fortemente in gioco la tem- L’unica possibilità per aumentare sia l’effetto utile che il COP è quella di abbassa-
peratura dell’acqua che deve essere riscaldata: se è bassa, come nel caso dell’ac- re la temperatura dell’acqua in ingresso alla pompa di calore. La Figura 2 mostra
qua sanitaria (circa 15°C), la potenza fornita e il COP sono elevati, altrimenti no. cosa accadrebbe se la temperatura di ingresso scendesse a 25°C, temperatura li-
La Figura 1 chiarisce il problema: si supponga di avere una pompa di calore a CO2 mite, ma raggiungibile con terminali che lavorino ad alto salto termico: la pres-
evaporante ad aria che debba riscaldare l’acqua di ritorno da un impianto alla sione di alimentazione ottimale scenderebbe a 8 Mpa (80 bar) e il COP salirebbe a
temperatura 40°C. Si supponga anche che la pompa di calore stia lavorando con 3,24, valore di totale eccellenza con una temperatura dell’aria così bassa. La tem-
aria esterna -3°C (temperatura di evaporazione -10°C). Il ciclo da esaminare è quel- peratura del punto 1 si ridurrebbe a 101°C, comunque sufficientemente elevata,
lo azzurro: all’uscita del compressore la CO2 si trova ad una temperatura di 124°C mentre la temperatura del punto 2 scenderebbe a 30°C. La potenza fornita sali-
e ad una pressione di 10 MPa (100 Bar) e cede calore all’impianto raffreddandosi rebbe del 23% rispetto al ciclo azzurro della Figura 1.
42 #12
si superano tutte le limitazioni del caso
precedente, perché la produzione di ac-
qua ad ogni livello termico è autonoma
rispetto all’altra. (vedi Figura 7)
Sfruttamento di terminali
ad elevato salto termico
Una soluzione per ridurre il diame-
tro delle tubazioni nei sistemi idroni-
ci è quello di ridurre la portata d’acqua
circolante e di aumentare, quindi, il sal-
to termico nei terminali. Negli impianti
a radiatori la questione è nota: il rendi-
mento delle caldaie a condensazione
non è influenzato dalla temperatura
dell’acqua prodotta, quanto dalla tem-
peratura dell’acqua in ingresso alla cal-
daia stessa. Quindi, maggiore è il salto
termico, maggiore è il rendimento del
generatore.
Meno noto è il fatto che per le pom-
pe di calore a CO2 il problema è analo- POMPA DI CALORE A CO2 per la produzione di acqua ad alta temperatura CREDIT: Viessmann
go, con la fondamentale differenza che
la temperatura di ingresso alla pompa
di calore deve essere inferiore a 30°C,
molto più bassa di quella di una calda-
ia, dove la condensazione si attiva al di
sotto di 53-50°C circa. Di contro le pom-
pe di calore a CO2 possono produr-
re acqua a temperatura molto elevata.
In questo caso gli impianti vanno so-
stanzialmente ripensati, perché si deve
tornare a lavorare con concetti simili a
quelli degli impianti a circolazione na-
turale, dove il motore stesso del flusso
dell’acqua era l’elevato salto termico.
Per adesso le applicazioni delle pompe
di calore a CO2 sono ridotte, ma in futu-
ro il tema si farà interessante. n
Figura 7 –
IMPIANTO VRF
MISTO a doppio
livello termico
#12 43
Ventilazione
Ventilazione
per il retrofitting
Ventilazione naturale, meccanica o sistemi ibridi. La scelta
va fatta analizzando le caratteristiche degli edifici e gli usi
a cui sono preposti, anche utilizzando sistemi misti
I
n caso di retrofit di impianto
HVAC, normalmente si fa riferi- di Hazim B. Awbi*
44 #12
Tenuta all’aria
La prova di tenuta all’aria prevede la misura della portata di aria Q50, ossia della
portata di aria necessaria a mettere in sovra-pressione l’ambiente in prova di 50
Pa. Questa sovra-pressione è sufficientemente bassa da non causare alcun danno
all’edificio, ma sufficientemente alta ad innescare velocità moderate dell’aria. Per
confrontare la portata di aria misurata con un valore standard di tenuta all’aria, la
portata di aria viene normalizzata rispetto all’area della superficie dell’involucro
edilizio. Nel Regno Unito, la BSRIA (2001, 2006), un’organizzazione no profit che si
occupa di misure, strumentazione e ricerca nel campo degli impianti edili, si è occu-
pata di effettuare test su varie tipologie di edifici la cui tenuta all’aria non era nota.
Il valore medio dell’indice di tenuta all’aria ottenuto per edifici destinati ad uffici, sia
ventilati naturalmente che dotati di impianto di ventilazione meccanica, è 21 m3h-
1 per metro quadrato di facciata dell’e-
dificio. Per edifici tipo stabilimenti in-
dustriali e magazzini il valore medio
ottenuto è 32 m3h-1m-2, mentre per i
supermercati esso vale 26,5 m3h-1m-2.
Figura 1 – CONFRONTO TRA PORTATE ORARIE
Gli edifici scolastici tendono ad avere
DI INFILTRAZIONE DI ARIA normalizzate
mediamente lo stesso valore medio di rispetto all’area della superficie dell’involucro
tenuta all’aria ottenuto per gli uffici. edilizio di diverse tipologie edilizie nel Regno
In Figura 1 è presentato il confronto di Unito. Nell’ordine: uffici, supermercati, industria/
questi dati con i valori delle norme del magazzini. In grigio chiaro il valore di infiltrazione
Regno Unito. Dalla figura si deduce che di aria limite imposto dai regolamenti UK,
in grigio scuro i valori di infiltrazione medi
gli edifici industriali (fabbriche/ma-
valutati sulla base di indagini in campo
gazzini) presentano le maggiori porta- FONTE: BSRIA, UK
Ventilazione naturale di ventilazione naturale, può includere anche di illuminazione con luce naturale. I principali
Oltre alla realizzazione di nuo- l’applicazione di alcune misure che migliora- obiettivi di queste misure sono:
ve aperture e all’installazione di no la prestazione energetica dell’edificio, qua- • la riduzione del fabbisogno energetico e
nuovi dispositivi di ventilazio- li ad esempio la riduzione dei carichi solari o il dell’impatto ambientale dell’edificio;
ne naturale, il retrofitting in caso miglioramento della prestazione del sistema • il miglioramento del comfort termico all’inter-
no dell’edificio sia nella stagione invernale che
in quella estiva.
#12 45
Windcatchers
I ventilatori da tetto, anche detti windcatchers, costitui-
scono un’alternativa ai più tradizionali metodi di ventila-
zione naturale e sono disponibili in commercio in una va-
sta gamma di tipologie. Il principio di funzionamento dei
dispositivi di ventilazione naturale da tetto a sezione cir-
colare e quadrata è rappresentata in Figura 2. I segmenti
del windcatcher esposti al vento permettono l’immissione
di aria fresca negli ambienti in basso, grazie alla pressione
che il vento imprime sul windcatcher. Gli altri segmenti, che
fungono da estrattori, sono soggetti ad una forza di aspira-
zione che si crea nella zona di bassa pressione in corrispon-
denza delle aperture inferiori del windcatcher. La forza
spingente è rappresentata dal gradiente di pressione tra i
segmenti di immissione ed estrazione del dispositivo.
(cross ventilation) e da catturare i venti. Durante la manualmente le finestre apribili poste a li- ventilazione trasversale, e la ven-
stagione estiva degli opportuni schermi potrebbero vello inferiore. tilazione generata per mezzo di
essere integrati con le aperture ventilate, in modo da L’aria entrante dall’apertura superio- aperture situate su una sola parte
ridurre il carico solare. re può essere convogliata di notte verso la dell’edificio non è sufficiente a ga-
Nella progettazione delle griglie bisogna consi- massa termica esposta, favorendo di fatto rantire l’adeguato ricambio di aria.
derare prioritario non solo l’ottenimento della mag- il raffrescamento dell’edificio; al contrario, La ventilazione per effetto camino
giore portata possibile, ma anche la necessità di ridur- durante il giorno, sfruttando lo stesso prin- si genera per effetto di gradienti di
re i livelli di rumore, in particolare per l’utilizzo diurno, cipio, si può asportare il calore immagazzi- temperatura (e quindi di pressio-
quando l’edificio è normalmente occupato. nato dalla struttura. ne) che si instaurano tra l’aria cal-
Il successo della strategia di ventilazione natura- da dell’ambiente occupato e l’aria
le è generalmente determinato dalle specifiche tec- Ventilazione per effetto camino fredda esterna all’edificio. L’aria cal-
niche del progetto, ma dalle pratiche corrette degli da sale verso la parte alta dell’edifi-
utilizzatori. Motivo per cui sarebbe opportuno realiz- cio e viene espulsa attraverso una
zare una sorta di vademecum da fornire agli occupan- o più aperture situate in tale zona;
ti dell’edificio. l’aria rimossa dall’ambiente interno
Per quanto riguarda la progettazione del sistema permette all’aria esterna di entrare
di ventilazione trasversale, grande attenzione va po- attraverso le aperture posizionate
sta alle finestre. Se si installa una finestra motorizzata al livello inferiore, quali finestre e
superiore o un finestrone in copertura, sarebbe op- griglie di ventilazione.
portuno controllarli con un sistema di gestione auto- L’effetto camino può essere in-
matico dell’edificio (BMS), per assicurare un’adeguata La ventilazione per effetto camino, nota crementato aumentando l’altezza
ventilazione, specialmente in giornate ventose, quan- anche come stack ventilation, viene impie- del camino di ventilazione oppure
do gli occupanti potrebbero essere portati a chiudere gata talvolta quando non è applicabile la installando un piccolo ventilatore
46 #12
Facciate ventilate
Le facciate vetrate a doppia pelle possono realizzare un’efficace ventilazione
a basso impatto energetico non solo nel caso di edifici nuovi, ma anche nel
retrofit di edifici esistenti. Questo tipo di ventilazione viene maggiormente
utilizzata in edifici pubblici perché riescono a sostenere gli alti costi iniziali di
investimento.
La cavità può essere riscaldata per creare una zona calda che protegge gli am-
bienti interni durante l’inverno e nello stesso tempo può essere configura-
ta per funzionare come un camino solare (termico) durante la stagione esti-
va, dunque utilizzando l’effetto camino per rimuovere il calore in eccesso.
L’utilizzo delle facciate vetrate a doppia pelle è fortemente dipendente dalle
condizioni climatiche.
Muro di Trombe
Un muro di Trombe è un muro esposto al sole che viene rivestito di vetro dall’e-
sterno, creando un’intercapedine d’aria tra il muro e la parte vetrata, come
descritto nella Figura 3. La parete opaca assorbe energia solare durante la
giornata e la rilascia durante la notte. I moderni muri di Trombe prevedono
la realizzazione di fori di ventilazione alle estremità sia superiori che inferiori:
ciò facilita l’immissione di aria calda all’interno degli ambienti per convezione
naturale. Si tratta di un adeguato metodo di ventilazione passiva che sfrutta
l’effetto camino causato dalla differenza di temperatura tra la cavità di aria e
l’esterno. I fori di ventilazione sono dotati di flap monodirezionali che impedi-
scono la convezione durante la notte, rendendo così i flussi termici fortemen-
te direzionali. Generalmente, i fori di ventilazione vengono mantenuti chiusi
durante la stagione estiva quando l’apporto solare non è desiderato.
#12 47
all’estrazione, utile nei giorni caldi. La ventilazio-
ne per effetto camino può essere anche gene-
rata dal vento, grazie all’opportuna progetta-
zione del comignolo di copertura che costituirà
la principale forza spingente dell’effetto cami-
no durante il giorno, quando le temperature
interne ed esterne sono molto prossime l’una
all’altra.
In alcuni casi si può anche prevedere un’op-
portuna combinazione di ventilazione trasversa-
le e ventilazione per effetto camino. La ventila-
zione per effetto camino può essere realizzata
impiegando camini solari: il principio di funzio-
namento si basa sul riscaldamento dell’aria lun-
go il condotto del camino, grazie alla radiazio-
ne solare che incide sullo stesso; ciò incrementa
la ventilazione naturale. Per essere davvero effi-
ciente, il camino solare dovrebbe essere più alto Sensori CO2. La relazione tra livello di concentrazione di
del livello del tetto dell’edificio e dovrebbe es- anidride carbonica e portata di ventilazione può essere stabilita
sere esposto nella direzione prevalente del sole. sulla base del livello di qualità dell’aria interna desiderato
La prestazione del camino solare può essere in-
crementata se si provvede a schermare dal sole
la sua parte terminale (comignolo). Si può anche
prevedere l’applicazione di un materiale assor- trattamento aria (UTA), costituita generalmente è fondamentale in applicazioni
bente sulla parte opposta, in modo da prolunga- da due ventilatori separati, uno dedicato all’im- quali quelle mediche, in cui l’aria
re l’effetto di riscaldamento dell’aria anche quan- missione, l’altro all’estrazione, un filtro, una batte- espulsa non può in alcun modo
do il carico solare si riduce, ad esempio a partire ria calda alimentata dall’acqua calda proveniente essere reintrodotta nell’ambiente
dal tardo pomeriggio in poi. dalla caldaia dell’edificio ed una batteria fredda interno.
alimentata da un chiller ad acqua. L’immissione e
Ventilazione meccanica l’estrazione dell’aria vengono realizzate con una Ventilazione tipo demand-controlled
Esistono diversi tipi di impianto di ventilazio- rete di canali. Solitamente la batteria calda e la In caso di ambienti caratteriz-
ne meccanica che possono essere impiegati nel batteria fredda possono costituire la principale zati da livelli di occupazione va-
retrofit di edifici esistenti. fonte di riscaldamento/raffrescamento dell’edi- riabili, è ragionevole pensare di
ficio. Al fine di ottenere un adeguato risparmio realizzare, in fase di retrofit, un
Ventilazione ad estrazione di energia, alcuni impianti vengono progetta- sistema del tipo demand control- VOR
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CRIS
Gli impianti ad estrazione sono generalmen- ti a parziale ricircolo. Ciò permette di abbattere led. In questo tipo di impianto, la
te utilizzati in ambienti in cui l’aria viene contami- le portate di aria esterne da riscaldare o raffre- portata di ventilazione viene fatta
nata da particolari attività o processi. Il principale scare. Un’altra opportunità, per il risparmio ener- variare a seconda dei livelli di oc-
beneficio dell’estrazione meccanica rispetto alla getico consiste nell’installare un recuperatore di cupazione reali dell’ambiente. Un
ventilazione naturale sta certamente nella por- calore nell’unità di trattamento aria: viene sot- sistema che comporta un gran-
tata di ventilazione che è prevedibile, costan- tratto calore all’aria espulsa per fornirlo all’aria de risparmio di energia duran-
te e nota. In molti casi (cucine commerciali, ba- di immissione, senza che le due correnti d’aria si te i periodi in cui l’ambiente risul- 15
gni, parcheggi auto sotterranei, edifici industriali mescolino (si veda a tale proposito la Figura 4). ta occupato da poche persone. N
o fabbriche) la strategia dell’estrazione è la più Il recupero di calore secondo queste modalità Ambienti potenzialmente idonei
efficiente.
Ventilazione ad immissione
Gli impianti che prevedono la sola immis-
sione hanno applicazione limitata, ma sono più
adatti agli ambienti occupati. Gli impianti a sola
immissione possono essere impiegati per filtrare
e riscaldare o raffrescare l’aria di rinnovo e si ap-
plicano generalmente a: Figura 4 – IMPIANTO AD
• unità di aria calda montate in copertura IMMISSIONE ED ESTRAZIONE.
• ventilazione di locali caldaia L’impianto è costituito da
• unità fan coil autonome con immissione di aria due ventilatori separati, uno
dedicato all’immissione, l’altro
fresca diretta all’estrazione, un filtro, una batteria
calda alimentata dall’acqua
Impianti ad immissione ed estrazione calda proveniente dalla caldaia
Un impianto di ventilazione con immissio- dell’edificio ed una batteria fredda
ne ed estrazione prevede un’unità centrale di alimentata da un chiller ad acqua
48 #12
Impianti di ventilazione ibridi per la realizzazione di questo
tipo di impianto sono sale ri-
unione o ambienti destinati a
conferenze, aule universita-
rie, ma anche uffici generici.
Il metodo più comune per di-
scernere i livelli di occupazio-
ne è quello basato sull’utilizzo
di sensori di anidride carboni-
ca (CO2). Gli occupanti, infatti,
producono CO2 a causa della
loro attività metabolica, per-
Impinging Jets
tanto, dalla misura della con-
centrazione di CO2 si può ri-
salire al livello di occupazione
e quindi stabilire le portate di
aria adeguate.
Il retrofit degli
impianti di
ventilazione ibridi
Il concetto di approccio
Confluent Jets
integrato che prevede l’uso
dei principi della ventilazio-
ne sia naturale che meccani-
ca può portare all’ottenimen-
to di soluzioni pragmatiche
a basso consumo di energia.
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Bibliografia
Alcuni edifici potrebbero non essere adatti • Almesri, I., Foda, E., Awbi, H.B. and Kai Sirén, K. 2011. Air distribution index for ventilation performance as-
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• Zonizzato: alcune aree, ad esempio le sale Vol.47, No. 5, pp. 33-38, ISSN 1307-3729.
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conferenza, vengono servite dall’impian-
of fuel and power in existing dwellings, Part L2A: Conservation of fuel and power in new buildings other
to di ventilazione; than dwellings, and Part L2B: Conservation of fuel and power in existing buildings other than dwellings,
• Commutabile: viene utilizzato l’impianto Department for Communities and Local Government, London.
di ventilazione meccanica durante la sta- • Building Regulation 2010b. Part F1: Means of ventilation, Department for Communities and Local
gione invernale ed estiva, mentre per i re- Government, London.
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Bracknell, UK.
gono ventilati naturalmente;
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Occorre sottolineare che, se viene pro- 87-989117-0-8.
gettato adeguatamente il sistema di recu- • Demeester, J., Wouters, P. and Ducarme, D. 1999. Work Package 2: Performance of naturally ventilated buil-
dings, Detailed Monitoring Report, NatVent Project, Belgian Building Research Institute, Belgium.
pero di calore, non è detto che la ventilazio-
• EPBD 2002. Energy and performance of buildings directive, Directive 2002/91/EU, Brussels.
ne meccanica sia la scelta più dispendiosa • EPBD 2010. Recast of the Energy and Performance of Buildings Directive, 2010/31/EU, Brussels.
dal punto di vista energetico. L’approccio • Fanger, P.O. 1970. Thermal comfort: Analysis and applications in environmental engineering, McGraw-Hill
normalmente utilizzato è quello di far fun- Book Company, New York, USA.
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Nei sistemi ibridi possono insorgere al- • Kang, S-Y., Lee, S-C., Yoo, H. and Lee, J-H. 2006. Air distribution performance index of high sidewall line dif-
cuni conflitti a causa della diversa modali- fuser in a room with perimeter heating load, Facilities, Vol. 24, pp. 412-419.
tà di esercizio dell’impianto di ventilazione • Karimipanah, T. and Awbi, H.B. 2002. Theoretical and experimental investigation of impinging jet ventilation
and comparison with wall displacement ventilation, Building and Environment, Vol. 37, pp. 1329-1342.
meccanica e naturale. Ad esempio, può ac-
• Karimipanah, T., Awbi, H.B., Moshfegh, B. 2008. The energy performance index as an indicator for energy
cadere che siano lasciate aperte delle fine- consumption and performance of ventilation systems, J. Human-Environmental System, Vol. 11, pp. 77-84.
stre per il ricambio d’aria mentre è in funzio- • National Refurbishment Centre. 2010. Rethinking refurbishment, National Refurbishment Centre, BRE,
ne l’impianto di ventilazione meccanica. In Watford, UK.
questo caso esiste la possibilità di dotare gli • Nevis, R.G. 1976. Air Diffusion Dynamics: Theory, Design and Application, Business News Publishing
impianti di interblocchi da applicare tra le Company, Birmingham, Michigan, USA.
• Seppänen, O. 1999. Estimated cost of indoor climate in Finnish buildings. Atti di Indoor Air 1999, Vol. 3, pp.
finestre e l’impianto meccanico. A valle del-
13-18.
la progettazione e della messa in esercizio • Seppänen, O., Fisk, W.J. and Lei, Q.H. 2006. Ventilation and performance in office work, Indoor Air J., Vol. 16,
dell’impianto è come se si dovesse realizza- pp. 28-36.
re una “sintonizzazione fine” per ottimizza- • Wargocki, P., Wyon, D.P., Baik, Y.K., Clausen, G., Fanger, P.O. 1999. Perceived air quality, sick building syndro-
re l’esercizio di questi impianti, in particola- me (SBS) symptoms and productivity in an office with two different pollution loads, Indoor Air J., Vol. 9, pp.
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• Wargocki, W., Sundell, J., Bischof, W., Brundrett, G,, Fanger, O., Gyntelberg, F., Hanssen, S.O., Harrison, P.,
dall’impianto di ventilazione meccanica al
Pickering, A., Seppänen, O., Wouters, P. 2002. Ventilation and health in non-industrial indoor environments.
sistema di ventilazione naturale. n Report from a European Multidisciplinary Scientific Consensus Meeting, International Journal of Indoor,
Environment and Health, Vol. 12, pp. 113-128.
* Hazim B. Awbi, Centro TSBE, Università di • Zhang, H., Arens, E., Huizenga, C. and Han, T. 2010. Thermal sensation and comfort models for non-uniform
Reading, Reading, Regno Unito and transient environments, part III: Whole-body sensation and comfort, Building and Environment, Vol. 45,
pp. 399-410.
50 #12
Le ragioni della ventilazione ibrida
I sistemi di ventilazione ibrida vanno presi in considerazione quando:
• L’edificio si sviluppa molto in pianta, esistono limiti concreti all’applicazione della cross ventilation e/o non è possibile prevedere alcuna forma di
ventilazione a camino. Le aree centrali dell’edificio, lontane dal perimetro in cui è possibile realizzare la ventilazione naturale, devono essere servite
da un impianto di ventilazione meccanica.
• Si può realizzare una ventilazione notturna a prova di condizioni meteorologiche e senza aggravio di costi.
• Sono presenti alcune aree (ad esempio sale riunione ripartite) che richiedono condizioni più controllabili e/o soggette ad apporti solari significativi
rispetto ad altre.
• Gli apporti termici dovuti alle apparecchiature, agli occupanti, all’impianto di illuminazione sono tali da non garantire condizioni interne estive di
comfort accettabili, oppure, durante la stagione invernale esiste la possibilità concreta di recuperare calore per ridurre i consumi energetici.
• All’edificio è richiesta una particolare flessibilità, per cui l’impianto deve essere in grado di affrontare efficacemente situazioni quali il cambio di de-
stinazione d’uso, la variazione significativa di densità di occupazione o di uso delle apparecchiature.
• L’eccessiva rumorosità esterna e/o la scarsa qualità dell’aria esterna impongono la necessità di ventilare meccanicamente gli ambienti interni imme-
diatamente adiacenti all’esterno, mentre gli ambienti più interni e silenziosi possono essere ventilati naturalmente.
• Dalla valutazione dei carichi termici si ritiene di poter associare al funzionamento continuo dell’impianto di ventilazione meccanica l’uso delle finestre
apribili. Questa soluzione può garantire un maggiore controllo delle condizioni interne, specialmente in condizioni estive di picco.
• L’edificio può contenere un’elevata percentuale di uffici singoli, il che può compromettere la possibilità di realizzare uno schema di ventilazione na-
turale. Pertanto si possono prevedere ventilatori e canali per realizzare un sistema di ventilazione ibrido a zone.
Le sorgenti
In anteprima l’indice del libro
1. INTRODUZIONE
La domanda di energia nei settori residenziale e terziario. La
potenzialità delle pompe di calore. Diffusione delle pompe di calore.
termiche
2. POMPE DI CALORE E REFRIGERATORI
Caratteristiche, principio di funzionamento (con richiami brevi
di termodinamica), componenti principali, fluidi frigorigeni,
classificazione delle sorgenti, le prestazioni in funzione della
temperatura della sorgente termica, impatto ambientale.
delle pompe
3. IMPIANTI E POMPE DI CALORE
Richiami relativi agli impianti di riscaldamento a bassa
temperatura, soffitti e pavimenti radianti, batterie alettate,
produzione a.c.s.
di calore
4. ARIA ESTERNA
L’aria esterna come sorgente della pompa di calore, il problema del
brinamento, il calcolo delle prestazioni stagionali, problematiche di
dimensionamento dell’impianto
5. ACQUE SUPERFICIALI E SOTTORRANEE
Aspetti tecnici,
Caratteristiche e dimensionamento di sistemi open loop, sistemi a
scambio indiretto, sistemi ATES (Aquifer Thermal Energy Storage),
modalità di dimensionamento, problematiche di pompaggio
6. IL TERRENO
Proprietà termiche del sottosuolo e loro modalità di misurazione;
economici e
sistemi verticali: tipi di sonde verticali (materiali, caratteristiche,
posa); pali energetici; sistemi orizzontali: a tubo singolo, multitubo,
a spirale, a capillare; caratteristiche di prestazione e modalità di
dimensionamento
7. IL RECUPERO TERMICO
normativi
Il recupero sull’aria espulsa; recupero su acque reflue
8. ENERGIA SOLARE E POMPE DI CALORE
Solare termico; fotovoltaico; PV-T
9. IMPIANTI MULTISORGENTE
Dual source
Un nuovo volume nella collana di pubblicazioni 10. POMPE DI CALORE, DIRETTIVA RES E
INCENTIVAZIONE
AiCARR a cura di Filippo Busato, Renato 11. ANALISI ENERGETICO-ECONOMICA DI IMPIANTI
Esempi di analisi energetico-economiche di impianti realizzati
Lazzarin, Fabio Minchio e Marco Noro 12. NORMATIVA
Dal mercato
I
n un panorama legislativo inerente al risparmio archeologia industriale, assolutamente non in che punta al mercato della riqua-
energetico, in continua evoluzione, è interes- grado di reggere l’offensiva dei nuovi termina- lificazione energetica degli edifi-
sante analizzare in che modo i terminali clas- li, molto più adatti agli impianti di nuova conce- ci residenziali e del piccolo terzia-
sici, radiatori, convettori e fan coils si stiano con- zione, nati per soddisfare le direttive sempre più rio, che, per essere vincente, deve
seguentemente trasformando. La prospettiva stringenti sul risparmio energetico. essere fatta con disagi minimi per
assunta è quella relativa alla ristrutturazione di Eppure, malgrado ciò, l’industria non solo gli abitanti, spesso anche proprie-
impianti esistenti in edifici dove è necessario in- continua a produrli con successo, ma addirit- tari dell’immobile. Significa punta-
tervenire con operazioni di minimo impatto ar- tura incrementa gli investimenti, quasi fossero re ad interventi impiantistici poco
chitettonico, sia per via dei vincoli legati alla sto- prodotti all’inizio di una nuova vita. Addirittura invasivi. L’ideale sarebbe poterli ef-
ria e all’importanza dell’edificio, sia per motivi in qualche caso si ripropone la rielaborazione di fettuare addirittura con le perso-
economici e sia perché l’edificio deve continua- terminali abbandonati nei primi anni ’70, come i ne che continuano ad abitare la
re ad essere abitato durante i lavori. convettori statici. Un atteggiamento logico, lun- casa, oppure lasciandola per po-
gimirante, oppure la strenua resistenza di un’in- chi giorni, così come si fa quando
I vecchi terminali negli impianti dustria che non vuol cambiare? si ridipinge un appartamento o si
di nuova concezione Probabilmente si tratta di una visione lun- restaura un bagno.
Da anni, per radiatori e fan coil la campa- gimirante perché, al di là di ogni possibile con- Da questa prospettiva appa-
na sembra suonare a morto. Molti li considera- fronto con altre tecnologie emergenti che esu- re chiaro come sostituire un vec-
no prodotti obsoleti, in alcuni casi addirittura lano dal tema di questo articolo, è una visione chio terminale con uno uguale o
52 #12
Figura 1 – DIFFUSIONE DEL TERMOARREDO. Dall’inizio degli anni ’80 si è diffusa la
consuetudine di progettare il radiatore non più solo come semplice corpo scaldante ma
come vero e proprio elemento di arredo. Nel listino di tutti i produttori è presente almeno
un modello di “termoarredo”, e fra questi l’ultima proposta di Irsap, lo scaldasalviette Novo
#12 53
Figura 2 – RADIATORE COME OGGETTO DI DESIGN. Il radiatore, nella sua evoluzione di progetto,
ha visto sviluppare negli ultimi anni anche la componente estetica CREDIT: Cordivari
sul mercato sono molteplici. Si va dalla semplice ma hanno uno scambio radiante molto mino- Infatti, in Italia i terminali con ven-
evoluzione del radiatore tubolare e del radiato- re, totalmente nullo se vengono nascosti alla vi- tilazione forzata non sono mai sta-
re a piastre, fino alle forme più originali (si veda sta. Recentemente sono stati riproposti in chia- ti molto apprezzati nel solo riscal-
la Figura 2). ve moderna. Molto interessante è il modello damento invernale. I motivi sono
Per quanto riguarda i colori, le superfici spec- Thermobox di Sierra (Figura 3): si tratta di una legati soprattutto al rumore e alla
chiate e cromate piacciono molto agli utenti fi- batteria alettata che va introdotta in una nicchia distribuzione dell’aria, problema-
nali, ma hanno il grande difetto di avere emissivi- posta su un muro, per poi essere nascosta da un tiche presenti anche nel funziona-
tà prossima allo zero, per cui i radiatori così rifiniti leggero mobile di copertura. Il modello più po- mento estivo, ma più tollerate.
superficialmente perdono tutto il contributo di tente arriva a fornire 1030 W se alimentato a 55°C, Su questi due aspetti si è lavo-
scambio radiante. Ciò si traduce in un’importan- che scendono a 585 W se alimentato a 45°C. rato molto negli ultimi anni gra-
te perdita di resa termica, ma soprattutto in una zie all’evoluzione dei ventilatori.
diminuzione del comfort per il quale lo scambio L’evoluzione dei fan coils Ultimamente sono stati introdot-
per radiazione è fondamentale. I fan coils sono stati usati in passato nel resi- ti ventilatori brushless in grado di
Ultimamente molti costruttori uniscono al denziale principalmente quando l’impianto do- garantire ottime prestazioni acu-
radiatore forme di illuminazione a led dai colori veva servire anche per la climatizzazione estiva. stiche ed energetiche che inoltre
cangianti. Per adattare maggiormente il radiato-
re alle esigenze del risparmio energetico la tecni-
ca si va evolvendo puntando sia su modelli “ibri-
di”, sia verso logiche di regolazione che fanno
del radiatore un elemento di un sistema integra- La sostituzione dei vecchi radiatori
to, in grado di interagire con il generatore di ca- La sostituzione di un vecchio radiatore è operazione poco invasiva a patto che il nuovo terminale
lore, per massimizzarne l’efficienza. scelto abbia un interasse tra gli attacchi di ingresso e uscita corrispondente a quello installato. In
caso contrario è necessario modificare le tubazioni, e l’intervento si fa più pesante perché coin-
Il risveglio dei convettori volge anche le murature.
I convettori a circolazione naturale sono stati Gran parte del parco esistente è costituito in prevalenza da radiatori in ghisa e in alluminio, pro-
molto usati in passato come terminali negli im- dotti per fusione, e quindi standardizzati in termini di distanza tra gli attacchi. Inoltre, all’inizio
pianti a vapore, dove erano apprezzati per le loro degli anni ’50 e la fine degli anni ’60 i termosifoni in acciaio stampato erano molto in voga, so-
piccole dimensioni e potevano (dovevano, vista prattutto in alcune aree del paese, in particolare nel Nord-Est. Questi radiatori avevano interassi
la temperatura) esser nascosti al di sotto di gri- differenti da quelli in ghisa e in alluminio e non molto standardizzati tra di loro.
glie poste a pavimento o in altre zone. Negli im- La sostituzione tra radiatori dello stesso materiale è un intervento semplice, perché gli attacchi
pianti di riscaldamento di tipo residenziale sono coincidono, ma non è così quando si decide a passare da un materiale all’altro.
stati considerati una buona alternativa al radiato- Per risolvere questo problema molti costruttori propongono dei prodotti appositamente studiati
re quando, negli anni ’50, sono stati abbandonati per rispettare gli interassi della quasi totalità dei vecchi radiatori. Una delle principali aziende ita-
gli impianti a circolazione naturale. Infatti, rispet- liane, leader in Europa nel mercato dei radiatori in acciaio, arriva a proporre 30 diverse tipologie
to ai radiatori, i convettori non potevano lavorare di singoli elementi, in grado di coprire la quasi totalità del parco esistente, relativamente alla ghi-
con l’elevato salto termico (superiore a 30-40°C) sa e all’alluminio. Poiché gli elementi si compongono tra loro, il numero delle soluzioni è infinito.
richiesto per generare la circolazione per diffe- I radiatori tubolari in acciaio hanno il vantaggio di essere prodotti in modo diverso dalla fusione
renza di densità. e quindi i costruttori possono essere più flessibili nella proposta di prodotti differenziati. Ciò è
BOX 1
Rispetto al termosifone sono più compatti molto utile nel caso di sostituzione di radiatori in acciaio stampato, perché è possibile richiedere
prodotti personalizzati con gli interassi posizionati a piacimento.
54 #12
Figura 3 e 3a – CONVETTORE NATURALE IN CHIAVE MODERNA. Il modello a circolazione naturale Thermobox di Sierra
(Giordano Riello International Group) si compone di dima d’installazione per incasso a parete, una batteria alettata e
nascosta da un leggero mobile di copertura. L’altro convettore naturale, il Thermofon Plano, sempre di Sierra, si caratterizza
invece per la testata a griglia fissa in alluminio e il mantello bianco, che ne facilita l’integrazione negli ambienti
hanno il vattaggio di poter essere affidati a designer di fama internazionale, con ri- stanno concentrando è la filtrazione dell’aria, al-
regolati anche a variazione conti- sultati apprezzabili (Figura 4). tro punto considerato debole per questi termi-
nua del numero di giri. Tutto ciò ha Interessante anche il tentativo di far diventare il nali: la ventilazione forzata aumenta la velocità
portato ad un miglioramento del- terminale qualcosa di diverso: è il caso di Art Cool, dell’aria e quindi la capacità di trascinare polveri.
le prestazioni in riscaldamento, so- unità interna di un sistema ad espansione diretta
prattutto a regimi ridotti. di LG (Figura 5), costruito per alloggiare nella parte
Nel settore residenziale si è la- frontale una fotografia, un poster o la riproduzione Figura 5 – TERMINALE
vorato molto per ridurre il più pos- di un quadro d’autore. MULTIFUNZIONALE. L’idea di trasformare
sibile gli ingombri e si è arrivati a Da sempre i fan coils garantiscono ottime il terminale in un oggetto multi-
limitare a meno di 18 cm la lar- prestazioni invernali pur se alimentati a bassa funzionale arriva da LG. Il terminale ad
espansione diretta Art Cool permette
ghezza del mobiletto. Dal pun- temperatura, per cui si adattano perfettamen-
l’inserimento, nella parte frontale, di
to di vista estetico sul fan coil non te alle esigenze dei generatori ad alta efficien- fotografie, poster o riproduzioni di quadri
si può agire più di tanto, almeno za. Un aspetto tecnico su cui tutti i costruttori si
non con la fantasia concessa dai
radiatori. Molti costruttori si sono
#12 55
Radiatore ventilato
La potenza termica fornita da
un radiatore varia in funzione della
differenza tra la temperatura me-
dia dell’acqua al suo interno e la
temperatura dell’aria dell’ambien-
te da riscaldare, il tutto elevato per
un certo coefficiente n, parametro
tipico di ogni singolo modello di
radiatore. Di conseguenza, la po-
tenza termica diminuisce più della
differenza di temperatura definita
precedentemente: se un radiatore
fornisce 1000 W alimentato con ac-
qua in ingresso alla temperatura di
70°C, ne fornisce meno della metà
quando la temperatura dell’acqua
in ingresso scende a 45°C. Ciò di-
pende dal funzionamento a circo-
lazione naturale: tanto minore è la
temperatura superficiale del radia-
Figura 6 – PIASTRA VENTILATA. I primi prodotti ad essere ventilati tore, tanto minore è la velocità e la
sono state le piastre in acciaio a cui si è aggiunto, nella parte inferiore, portata dell’aria che viene a con-
un ventilatore tangenziale, come nel caso di Ventil Compact di Purmo tatto con la superficie stessa.
Aumentare la portata dell’a-
ria è l’unico modo per recuperare
Se il filtraggio non è adeguato, la qualità dell’a- di mettere assieme i vantaggi di entrambi i siste- la potenza persa al diminuire del-
ria in ambiente ne risente. Attualmente si usano mi, sempre più di frequente vengono presentati la temperatura di alimentazione:
filtri al plasma e sistemi a raggi ultravioletti, oltre sul mercato dei prodotti ibridi, un po’ radiatori e per farlo, basta aggiungere ad un
ai tradizionali filtri utilizzati in altri sistemi ad aria. un po’ fan coil. Questi prodotti partono dalle ca- radiatore tradizionale dei picco-
ratteristiche del prodotto principale di chi li co- li ventilatori, da attivare solamen-
Verso prodotti ibridi struisce: si possono distinguere i radiatori venti- te nelle ore più fredde dell’anno,
Giusto o sbagliato che sia, in Italia il radiatore lati dai fan coil a scambio radiante, per arrivare quando è necessaria la piena po-
è più apprezzato nel funzionamento invernale, ad altre forme particolari, come il fan coil che di- tenza. La potenza termica fornita
ma garantisce prestazioni più basse rispetto ad venta un convettore a circolazione naturale in raddoppia alle basse temperature
un fan coil, a parità di temperatura di acqua in in- inverno. rispetto a un radiatore tradizionale
gresso. Per superare questa dicotomia e cercare di caratteristiche simili.
È un mercato in piena evolu-
zione, quello dei radiatori venti-
lati, e i modelli proposti sono ca-
Figura 7 – RADIATORE VENTILATO DAL DISEGNO “TRADIZIONALE”.
ratterizzati da forme diverse l’una
Negli ultimi anni nella progettazione di radiatori ventilati ci si è spostati
verso disegni più tradizionali. Un esempio è Knock on Wood di JAGA dall’altra. I primi prodotti ad esse-
re ventilati sono state le cosiddette
piastre in acciaio, molto in uso nei
paesi del Nord Europa, cui si è ag-
giunto nella parte inferiore un ven-
tilatore tangenziale (Figura 6).
Zehnder propone, invece,
un’evoluzione del classico scalda-
salviette, caratterizzato non solo
dall’originale esecuzione “twist”
che lo rende orientabile di 180° ri-
spetto alla parete, quanto da una
resa termica implementata da un
termoventilatore a parete nasco-
sto sul retro del radiatore con emis-
sione d’aria verso il basso.
Ulteriori evoluzioni sono av-
venute nel corso degli ultimi mesi
anche nel settore dei radiatori di
design. Irsap presenterà a Mostra
56 #12
Figura 8 e 8a – SCALDASALVIETTE
MOBILE. Orientabile di 180° rispetto
alla parete grazie alla funzione “twist”, lo
scaldasalviette di design Zehnder Roda
si compone di un termoventilatore a
parete nascosto sul retro del radiatore con
emissione d‘aria verso il basso e svincolato
sia dalla parete sia dallo scaldasalviette
#12 57
porta anteriore sul mobile da aprire
quando si vuole escludere la ventila- Figura 11 –
zione (Figura 11). FAN COIL A
CIRCOLAZIONE
Terminali come parte di NATURALE.
Galletti propone
un sistema: l’importanza un modello
della regolazione di convettore
La prossima frontiera è quella di (2x1) in grado
rendere il terminale parte attiva del di funzionare
sistema integrato di regolazione, in con ventilazione
grado di colloquiare con il genera- d’estate e con
circolazione
tore e di adattarsi alle sue esigenze. naturale
Per i fan coils questa prassi è ormai d’inverno
consolidata perché da molti anni i
costruttori propongono sistemi più
o meno evoluti, ma è una novità nel
campo dei radiatori.
Irsap, ad esempio, sta deposi-
tando una serie di brevetti legati
proprio alle logiche di regolazione
dei radiatori con qualunque gene-
ratore ad alta efficienza. Per testare I nuovi laboratori di prova
la validità delle proprie idee, il co- È stata ribattezzata CASA IRSAP. Inaugurata a fine gennaio, CASA IRSAP è la testimonianza del flusso e della
struttore italiano ha costruito il la- qualità di investimenti ancora attivi nel settore dei radiatori. Si tratta di un laboratorio di prova che riproduce
boratorio di prova descritto nel Box un appartamento di 100 m² con cinque vani, quattro stanze con bagno. Tutte le pareti esterne e l’intero soffit-
2. Si sta lavorando su due fronti: da to del laboratorio sono costruiti con pannelli radianti, in modo da riprodurre la temperatura delle superfici in-
un lato sulle temperature di lavoro, terne delle pareti esposte. Con questo sistema si può riprodurre qualunque situazione, sia di clima che di isola-
che si possono variare in funzione mento termico.
sia della tipologia di radiatore e di I carichi termici sono simulati da un impianto ad aria VAV a portata variabile con post riscaldamento: le bocchet-
quella del generatore sia delle con- te sono poste su un pavimento flessibile e possono essere spostate in funzione del posizionamento del radiato-
dizioni di funzionamento, dall’al- re, che può avvenire su qualunque parete.
tro sulle logiche di attivazione di Il laboratorio nasce per testare la reazioni in condizioni dinamiche dei radiatori o di un qualunque altro termi-
ogni singolo terminale all’interno di nale. Al suo interno si può simulare ogni condizione di funzionamento, in modo indipendente (locale per locale),
un’abitazione. seguendo l’andamento dei carichi dovuti non solo al clima, ma anche all’intervento delle persone, all’apertura
Quest’ultimo aspetto è fonda- di una finestra in pieno inverno e alla presenza di ospiti per un pranzo.
mentale nel caso di utilizzo delle L’obiettivo è quello di testare la bontà di algoritmi di regolazione brevettati, nati per ottimizzare il connubio tra
pompe di calore, la cui potenza mas- radiatori e generatori ad alta efficienza, dalle caldaie a condensazione alle tradizionali pompe di calore a com-
sima è generalmente molto inferio- pressione, fino alle pompe di calore ad assorbimento e alle pompe di calore a CO2.
re a quella di una caldaia, special-
mente nelle ore più fredde dell’anno
nel caso di pompe di calore evapo-
ranti ad aria.
Conclusioni
Al termine di questa breve car-
rellata, per nulla esaustiva e rappre-
sentativa di tutte le novità presenti,
si può ribadire con forza che i vec-
chi terminali d’impianto come ra-
diatori e fan coils hanno ancora una
lunga vita davanti, quanto meno nel
settore della ristrutturazione. Vale la
pena concludere citando le paro-
le di Maurizio Mamiani (“Storia del-
la scienza moderna”, Editori Laterza):
“La storia del pensiero scientifico non
riguarda soltanto la scoperta di nuo-
CASA-LABORATORIO. Casa Irsap riproduce un’abitazione di 100 m² dove
vi fatti, ma soprattutto l’invenzio- vengono testati algoritmi di regolazione brevettati, nati per ottimizzare
ne di nuovi modi di pensarli”. n il connubio tra radiatori e generatori ad alta efficienza, dalle caldaie a
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CRISI, LAVORO E OCCUPAZIONE pag.7 • UNIVERSITÀ pag. 8 • DALL’ITALIA E DAL MONDO pag. 10 • DALL’ITALIA E DAL MONDO pag. 11 • VARIE pag. 10
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Sostenibilità nell’edilizia
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N. 1 - Gennaio 2012
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Nuovi vertici al CNI: il presidente degli Ingegneri Italiani illustra idee e strategie
Newsletter
DELLA
Roberto Di Sanzo
TRADIZIONE
Nr.01 – MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2012 FV INTEGRATO
L
e vicende di Fukushima La decisione desta meraviglia dott. ing. Carlo Valtolina
sono arrivate inattese e
e rammarico e richiama all’impegno
violente. Esse ci insegnano
che non conosciamo ancora a
Perché la trattativa privata
meglio di noi tecnici, co-
Caro Collega, nessuno,
Meno coStoSo, più appetiBile
La Manovra Salva
dott. ing Franco Ligonzo
sufficienza la nostra Terra, ed i nosce il valore essenziale
metodi migliori per soddisfare le Sia chiaro: la mia meraviglia
cesco Profumo, infatti, è sta- dell'aggiornamento conti-
non piace all’Antitrust
Italia cambia i
nostre attuali esigenze. In questa non è per nulla una critica
to a lungo rettore del Poli- nuo, oltre quello della cul-
nota riassumiamo le fonti di ener- alla scelta dei ministri
tecnico di Torino e da qual- tura e, per 60 anni, il no-
ISOLAMENTO
1
gia necessarie al nostro progresso fatta dal Premier,
che mese era passato alla stro Giornale ha cercato
&$ , & !'%
civile. Si ribadisce la necessità di
sviluppare nuove indagini e di
aprire nuovi laboratori.
lavori pubblici Prof. Mario Monti,
presidenza del CNR.
ma è la reazione al
fatto che nel suo
E il
ministero dell’Istruzione,""&
del-
l’Università e della Ricerca,
di soddisfare
ze, dandosi
queste esigen-
mission—
una
“cogliere e interpretare lo
>pag.4
come funziona il cappotto acustico?
47
Si sottolinea l’importanza delle cosiddetto “gover-
che gli è stato affidato, sap- spirito del tempo” (n.13
Università, nel loro ampio signi- no tecnico” c’è un
piamo essere di grandissimo del 15/7/09) e seguendo
ficato di deposito di conoscenza, solo ingegnere. Cer-
peso in un’economia della una linea editoriale che io
di luogo di indagine attiva su
quanto ancora non conosciamo,
e di deposito della cultura rag-
tamente quest’unico
conoscenza. Meraviglia, pe-
ingegnere è persona
rò, che non siano stati scelti
ben nota: il Prof. Ing. Fran-
altri ingegneri-architetti-geo-
stesso nel settembre 2010
(n.14 del 1/9/2010) avevo
riassunta in sei punti:
RETROFIT ENERGETICO
giunta, da trasmettere alle nuove n “no” alla banalizzazione
segue a pag. 3 e 4
segue a pag. 5 dei problemi complessi;
“si” al dare spazio alle di-
re-Skinning awards for buildings
verse analisi, purché com-
2 plete, motivate e docu-
Infrastrutture e project
ENERGIA NUCLEARE
MITI DA SFATARE
GIUSEPPE LANZAVECCHIA mentate;
ANNO ACCADEMICO/1 n “no” alle soluzioni sem-
LAVORO E OCCUPAZIONE POLITECNICO plicistiche; “si” al sostenere
DI MILANO: La situazione mondiale soluzioni che, pur semplici,
e quella culturale
periodo;
EVENTI
dott. ing. Alessandro clerici n “no” all’intolleranza in-
a pag. 8 PRESIDENTE CNI
tellettuale; “si” alla discus-
!%&!(!$!%" %'($ & sione rispettosa delle idee
altrui; Modello tedesco per le tariffe
report Mce 2010
N
el 1996 ho pubbli- di di competizione sempre %! "$ %$() "$!&&)!
ANNO ACCADEMICO/2 n “no” al bla-bla-bla fine
cato un libro (1) che più diretta tra le diverse aree UNIVERSITÀ
! %'&)! "$ $ !, ! $ ! zio a sé
!allestesso; “si”
&$$! al dare spa-
+ $%-
esaminava per di- geopolitiche. L’evoluzione DEL SALENTO: idee portatrici di
versi paesi industrializzati richiedeva cambiamenti ' %"&& !
Conoscienza %!%!"&
valore aggiunto; %&'
IMPIANTI
l’evoluzione – dal 1960 al strutturali di lavoro e occu- n “no” a una linea edito-
1995 – di economia, occu- pazione: aumento dell’età ! &$&&
e sapere —
>pag.5 "$!%%! riale —
asservita >pag.13
a interessi di
pazione, forza lavoro; de- lavorativa (fino a 65–70 an- parte; “si” a un’informazio-
mografia per sesso, fasce ni) dovuto alla maggior du- ne plurale e indipendente;
d’età, fertilità, mortalità, du-
rata della vita, processi mi-
rata della vita; scomparsa
di tante attività del passato
a pag. 8
RAPPORTO CNI
n “no” ad accettare che il
comportamento eticamen- Satelliti d’utenza
gratori; società (come l’in- e comparsa di altre del tutto ! "!$& te corretto %% $ $%"&&!
finisca là dove
gresso delle donne sul mer-
cato del lavoro); necessità
nuove; riduzione del lavoro
dipendente a favore di quel-
RICHIAMO3
TITOLO DEL
SUI BANDI DI ! %&%%! "$!! comincia
mente
quello “penal-
$!!
rilevante”; “si” ad! (! -
di una continua crescita lo autonomo; attività sem- %!"$&&'&&!')! accettare un limite etico —>pag.8
economica in tutto il mon- pre più sofisticate e prepa- RICHIAMO: PROGETTAZIONE tanto più stringente quanto
do in un contesto di globa-
lizzazione crescente, e quin- segue a pag. 7 a pag. 8 a pag. 6 segue a pag. 5
Andamento del prezzo del petrolio e dei prezzi dell'energia elettrica e
Le Rinnovabili 260
del gas per un consumatore domestico tipo
Numeri indici: gen 2007 = 100 BANDI
NOVITÀ NORMATIVE
250
230
IMMOBILIARE
aumenti della
220
210
ENERGIA E RETI
200
bolletta elettrica
190
180
170
160
PROFESSIONI
! +
! ! $-
150
140
IMPIANTI
! %&' " & ""'$
130
100
TERRITORIO
$ '% "$ ' "$)- E AMBIENTE
90
80
MATERIALI
Apr-07
Apr-08
Apr-09
Apr-10
Apr-11
Jan-07
Jul-07
Oct-07
Jan-08
Jul-08
Oct-08
Jan-09
Jul-09
Oct-09
Jan-10
Jul-10
Oct-10
Jan-11
Jul-11
Oct-11
Jan-12
PERSONAGGI
Brent (€/b)
Prezzo energia elettrica (consumatore domestico tipo)
Prezzo gas (consumatore domestico tipo)
NEWSLETTER – Nr.01 — Pag.1 MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2012 Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma1 - LO/MI
Geotermia,
analisi tempovariante
N
el presente articolo si intendono descrivere
i principi fisici di base che regolano il pro-
cesso di scambio termico tra il terreno ed Dinamica termica del terreno e dimensionamento
un sistema di scambiatori interrati nelle applica-
zioni a pompa di calore a circuito chiuso (Ground
degli impianti di calore a pompa di calore geotermica
Coupled Heat Pumps, GCHP). Questa breve ana-
lisi riguarderà gli scambiatori interrati vertica- di Marco Fossa e Danila Dalla Pietà *
li (Borehole Heat Exchangers, BHE), operanti in
assenza di significativa circolazione d’acqua nel
suolo, condizione per la quale il meccanismo di
trasmissione del calore preminente è la condu-
zione termica.
Il comportamento di uno scambiatore di ca-
lore a sviluppo lineare inserito nel terreno è sta-
to oggetto di numerosi studi teorici (tra i contri-
buti più importanti quelli di Ingersoll et. al., 1954
ed Eskilson, 1987) ed analisi di tipo sperimentale
(e.g. Ribach e Eugster, 2002).
Prendendo spunto dal lavoro sperimentale
di Ribach e Eugster, che hanno effettuato misure
di temperatura nel terreno, per svariati anni, nei
pressi di una sonda verticale di 110 m installata in
Svizzera, è possibile fare una serie di considera-
zioni sul peculiare comportamento degli scam-
biatori di calore di tipo geotermico. Collettori sonde geotermiche
60 #12
a) b)
Scambio termico tra il terreno e i geoscambiatori Effetti termici di breve e lungo periodo
Si prendano in esame la Figure 1a e 1b, che riportano l’andamento È facile osservare come gli effetti di perturbazione del campo
delle temperature nel terreno in diverse posizioni radiali e lungo l’asse termico, di lungo e breve periodo, dipendono da tre principali fat-
della sonda. Entrambe le figure mostrano che quando il geoscambia- tori: le proprietà termofisiche del terreno (conducibilità termica in
tore è attivo (in questo caso viene asportato calore al terreno), il cam- primis), l’entità e le modalità del prelievo termico (energia preleva-
po di temperature originario (dove la temperatura variava debolmente ta), la geometria dello scambiatore (lunghezza complessiva, mu-
con la profondità ma rimaneva costante con la distanza radiale) viene tua disposizione degli scambiatori nel caso di campi sonde).
fortemente perturbato dallo scambio termico. Si rimarca infine come il processo dinamico di scambio ter-
In particolare la temperatura indisturbata del terreno (nel caso spe- mico abbia come effetto quello di modificare la temperatura del
cifico circa 11°C), che caratterizzava tutto il volume di terreno intorno terreno in prossimità del perimetro dello scambiatore interrato,
alla sonda, progressivamente viene a ritrovarsi soltanto a una qualche temperatura di parete da cui dipende la temperatura del fluido
distanza (via via crescente nel tempo) dallo scambiatore medesimo. termovettore che percorre lo scambiatore medesimo. Dalla tem-
L’effetto di raffreddamento del terreno nelle vicinanze della sonda peratura del fluido vettore, come è noto, dipendono infine le pre-
si manifesta inoltre con modalità dinamiche e con scale temporali tra stazioni (COP) della pompa di calore.
loro molto diverse, che vanno dalle ore agli anni.
Come mostra la Figura 1b in particolare, una porzione di terreno Distribuzione radiale di temperatura nel tempo
mostra una risposta di breve periodo (connessa ai cicli di avvio/arresto Un’altra interessante rappresentazione grafica del fenomeno è
della pompa di calore) e la temperatura alla parete della sonda in que- una elaborazione dell’Autore su dati di M.Bernier, del Politecnico di
sto caso scende fino a circa 3°C; una porzione di terreno più vasta è ca- Montreal. La Figura 2 riporta l’andamento delle temperature in dire-
ratterizzata inoltre da una risposta di lungo periodo, dovuta al succe- zione radiale rispetto ad una sonda di 100 m di profondità, inserita in
dersi degli anni di funzionamento. un terreno avente come proprietà termofisiche conducibilità termi-
Gli effetti di lungo periodo in particolare mostrano come il terreno ca pari a 2,1 W/mK e diffusività termica pari a 0,08 m2/giorno. La son-
rimanga “permanentemente” perturbato nei pressi della sonda, anche da viene attivata con una potenza di estrazione pari a 2,5 kW (cui cor-
quando la sonda non è attiva (per esempio alla fine del periodo in- rispondono 25 W/m). La Figura 2 riporta in particolare il profilo radiale
vernale di funzionamento). Questa perturbazione del campo di tem- di temperatura nel terreno dopo un giorno e dopo una settimana.
perature di lungo periodo provoca una progressiva diminuzione della
temperatura del terreno nei pressi della sonda rispetto alla temperatu-
Figura 2 – DISTRIBUZIONE RADIALE DI TEMPERATURA
ra originaria indisturbata. Questa condizione di alterazione del campo
nel tempo durante il prelievo continuativo di calore a
di temperatura definita “permanente” si annulla nel corso di molteplici partire dalla condizione indisturbata
anni, se il prelievo di calore viene a cessare. Fonte: Corso Progettazione Sistemi Geotermici a Bassa Entalpia, Univ. di Genova, 2010
#12 61
a) b)
62 #12
Figura 3 – CARICHI TERMICI MENSILI ALL’EDIFICIO
(dati di input, EED) e DISTRIBUZIONE DI TEMPERATURA
AL FLUIDO VETTORE (dati di Output, TecGeo)
la temperatura del fluido termo- interrati e le proprietà termofisiche del terreno a serie di modelli cosiddetti “ibridi” per la soluzio-
vettore che attraversa il vaporizza- determinare le condizioni alle quali la pompa di ne dell’equazione della conduzione su orizzonti
tore della pompa di calore. calore si trova ad operare (temperatura di ritorno temporali molto lunghi (10-20 anni) con step di
del fluido termovettore). avanzamento del calcolo anche molto brevi (si-
Prestazioni energetiche Come può il progettista del campo sonde o il mulazioni orarie o sub orarie).
delle pompe di calore tecnico chiamato ad effettuare una analisi ener- Questi modelli ibridi utilizzano funzioni di
geotermiche ed analisi getica del sistema edificio-impianto stimare le trasferimento termiche (thermal response fac-
tempovariante temperature di funzionamento, scegliere la geo- tors) precedentemente calcolate, la cui soluzio-
L’analisi delle prestazioni di una metria migliore del campo sonde, stimare i con- ne viene “sovrapposta” nel tempo e nello spazio
pompa di calore (sia essa a com- sumi della macchina? (Fossa 2011). Questo approccio risulta estrema-
pressione di vapore che del tipo mente efficiente in termini di tempo di calcolo.
ad assorbimento) non possono Sviluppo di modelli “ibridi” per la soluzione In genere è sufficiente risolvere il problema
prescindere dalla conoscenza del dell’equazione della conduzione termica di lungo periodo con step di avanzamento di
suo coefficiente di prestazione (o La risposta risiede come già detto nella so- tipo mensile, o individuando un numero ridot-
GUE nel caso di macchine ad as- luzione dell’equazione generalizzata di Fourier. to di step temporali di ampiezza variabile, come
sorbimento alimentate a gas) du- I già citati studi di Ingersoll et al. (1954), Eskilson suggerisce il metodo Ashrae (Kavanaugh &
rante le operazioni di climatizza- (1987), quelli più recenti di Kavanaugh & Rafferty Rafferty, 1997) e come recentemente riproposto
zione necessarie all’edificio. (1997), Spittler (1999), Bernier (2001), solo per ci- nella norma CTI GL-608. L’approccio ibrido con
La norma UNI 11300-4 descri- tarne alcuni, hanno consentito di sviluppare una periodo di avanzamento di tipo mensile è stato
ve una procedura per la stima del
fabbisogno di energia primaria
per le pompe di calore incentrata Macchina per perforazioni geotermiche
sulla conoscenza del COP.
Nel paragrafo precedente si è
cercato di dimostrare come il COP
di una pompa di calore asservita
ad un sistema geotermico di tipo
chiuso sia caratterizzato da un
comportamento tempovariante,
che non può prescindere da mo-
delli di calcolo intrinsecamente
tempovarianti e basati sulla solu-
zione dell’equazione generaliz-
zata di Fourier della conduzione
termica.
Il calcolo del COP pertanto non
può in questo caso essere affida-
to all’introduzione di coefficienti
correttivi (rispetto al COP nomina-
le della macchina), perché sono le
condizioni operative (caratteristi-
che tempovarianti del carico), le
caratteristiche degli scambiatori
#12 63
Il metodo ASHRAE-CTI
Sintetizzando il metodo Ashrae-CTI si basa sulla formula (3) infinita e che è stato chiamato “temperature penalty” o “temperatura di pena-
lizzazione”. Tale termine correttivo (espresso in °C) è in qualche maniera correlato
(3) all’interferenza termica di sonde adiacenti, ma assume valore non nullo anche nel
caso di sonda singola di lunghezza finita (Fossa, 2011).
che contiene i carichi termici decennale Q̇ y, mensile Q̇ m e esaorario Q̇h, tutti espres- Utilizzando la metodologia sintetizzata nell’espressione (3) è possibile calcolare,
si in W. noti i carichi termici richiesti dall’edificio nei vari mesi e nei vari anni, la tempera-
Le quantità indicate con R sono resistenze termiche equivalenti al terreno (espres- tura del fluido termovettore nel caso più sfavorevole dell’anno e quindi il COP più
se ancora in mK/W e da stimarsi con il cosiddetto modello della sorgente cilindrica basso ottenibile.
infinita SCI, Ingersoll et al., 1954). L rappresenta la lunghezza complessiva degli Risulta pertanto evidente che se da un punto di vista del dimensionamento del
scambiatori interrati verticali e Tf,ave in questo caso è la temperatura media del campo sonde il metodo Ashrae-CTI risulta cautelativo e consente di effettuare un
fluido vettore nel caso più sfavorevole. calcolo in condizioni di “progetto”, se utilizzato per analisi di tipo energetico risul-
Tp rappresenta infine un termine correttivo che tiene conto della effettiva geo- ta sicuramente troppo severo nel computo dei consumi di energia primaria della
metria del campo sonde rispetto all’ipotesi di sorgente cilindrica di lunghezza pompa di calore.
adottato in diversi codici di calcolo commercia- Conclusioni realistica stima dei consumi del-
li, tra cui devono essere menzionati il codice EED Per concludere questa sintetica trattazio- la macchina deve contemplare la
3.0 e l’americano GLHEPRO. ne si può sicuramente affermare che il funzio- conoscenza dei fabbisogni termi-
namento di un sistema geotermico a bassa en- ci dell’edificio durante tutto l’arco
Calocolo dinamico su base mensile: il codice TecGeo talpia, per le caratteristiche intrinseche di tipo di vita dell’impianto ed avvalersi di
Un programma di calcolo simile e operativa- tempovariante riguardanti gli scambi energeti- modelli di calcolo in regime transi-
mente analogo ai due citati è anche quello svi- ci al terreno, presenta peculiarità che lo distin- torio, utilizzanti opportune funzio-
luppato all’università di Genova e denominato guono nettamente dagli altri impianti per la ni di trasferimento termico oppu-
TecGeo (Dalla Pietà, Tesi di Dottorato, 2011, Dalla climatizzazione. re modelli FEM (molto onerosi dal
Pietà e Fossa, 2007). In questo senso appare assolutamente non punto di vista del tempo di calcolo)
Questo tipo di approccio basato su calcoli percorribile alcuna analisi energetica di tipo per la soluzione numerica del pro-
mensili non può essere risolto senza il supporto stazionario per determinare le prestazioni di blema tridimensionale della con-
di un codice di calcolo dedicato. una pompa di calore collegata al terreno. Una duzione tempovariante. n
Il calcolo inoltre richiede come dati di input
l’andamento del fabbisogno termico (mensile)
dell’edificio, la geometria del campo sonde, le ca- * Marco Fossa, A/Prof e Danila Dalla Pietà, PhD, Dime – Università degli Studi di Genova
ratteristiche del terreno. Questi programmi di cal-
colo forniscono, come risultati, i valori medi men-
sili della temperatura del fluido termovettore di
ritorno dal campo sonde e consentono di modifi- BIBLIOGRAFIA
care la geometria degli scambiatori interrati (mu- • ASHRAE handbook-HVAC Applications, Chapter 32, Geothermal Energy, (2003).
tua disposizione, lunghezza complessiva, etc) per • Bernier M.A., Ground Coupled Heat Pump System Simulation. ASHRAE Transactions, 106, pp. 605-616
(2001)
effettuare analisi comparative di ottimizzazione.
• Dalla Pietà D., Modelli dinamici per il dimensionamento degli scambiatori interrati verticali per applicazioni
Una volta disponibili le temperature medie geotermiche a pompa di calore, Tesi di dottorato, Università di Genova, (2011).
mensili del fluido termovettore, sarà possibile • Dalla Pietà D., Fossa M., A Tool for Borehole Heat Exchanger Design for Ground-Source Heat Pump
stimare il COP della macchina ed il fabbisogno di Applications, Climamed Conference pp. 527-543, (2007).
energia primaria relativo alle operazioni di clima- • Eskilson P., Thermal Analysis of Heat Extraction Boreholes. Ph.D. Thesis, Lund University of Technology,
tizzazione, valutato anch’esso mese per mese. Sweden, (1987).
• EurObserv’ER, Heat Pumps Barometer, (2009).
Le Figure 3a e 3b mostrano un esempio dei
• Fossa M. 2011. The Temperature Penalty Approach to the Design of Borehole Heat Exchangers for Heat Pump
dati di input ed output relativi al codice di calco- Applications, Energy and Buildings, 43; pp.1473-1479 (2011).
lo EED ed al codice TecGeo. • Kavanaugh S.P., Rafferty K., Ground-Source Heat Pumps – Design of Geothermal System for Commercial and
Il calcolo secondo la metodologia Ashrae- Institutional Buildings. ASHRAE, Atlanta, (1997).
CTI prende in considerazione soltanto tre carichi • Ingersoll L.R., Zobel O.J., Ingersoll A.C. Heat Conduction with Engineering, Geological, and other Applications,
termici, uno rappresentativo del carico termico McGraw-Hill, New York, (1954).
• Rybach L., Eugster W.J., “Sustainability aspects of geothermal heat pumps”, Proc. 27th Workshop on
medio durante il lungo periodo (10 anni), il cari-
Geothermal Reservoir Eng., Stanford University, Stanford, California, (2002).
co termico rappresentativo del mese dell’anno • Spitler J.D., Yavuzturk C., A Short Time Step Response Factor Model for Vertical Ground Loop Heat Exchangers.
più sfavorevole (sia per la climatizzazione inver- ASHRAE Transactions, 105, pp. 475-485 (1999).
nale che per quella estiva se presente) ed un ca- • Zeng H., Diao N., Fang Z., Heat Tranfer Analysis of Boreholes in Vertical Ground Heat Exchangers. International
rico termico di durata esaoraria rappresentativo Journal of Heat and Mass Transfer, 46, pp. 4467–4481 (2003).
del giorno più sfavorevole del mese considerato. • Uni-CTI GL608, Sistemi Geotermici a Pompa di Calore: Requisiti per il dimensionamento e la progettazione,
(2010).
La metologia Ashrae-CTI è stata recentemen-
• Università degli Studi di Genova, Corso Progettazione di Sistemi Geotermici a Bassa Entalpia per Applicazioni
te analizzata in un articolo (Fossa, 2011), che può a Pompa di Calore, www.ditec.unige.it/corso_pdcgeo
chiarire molti aspetti della formulazione fisico-
matematica su cui si basa il metodo di calcolo.
64 #12
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Riqualificazione energetica
ESPERIENZA DELLE AZIENDE
IN
COPERTURA.
Veduta
dell’area
macchine
sulla
copertura
dello stabile
66 #12
qui presentato, la porzione di ri- Quanto consuma?
sparmio energetico di maggio- L’edificio è posto su otto livelli fuori terra per una superficie complessiva riscaldata di circa 25.591 m³ con un rappor-
re entità è stata ottenuta agendo to S/V pari a 0,340. Grazie ad un primo strato di laterizi forati da 80 mm, a un’intercapedine d’aria di 40 mm, a un ma-
sul sottosistema di generazione terassino isolante in pannelli di fibra di vetro di 80 mm e un secondo ed ultimo strato di laterizi forati da 120 mm, le
dell’energia termica, scelto espres- pareti perimetrali esterne hanno raggiunto un valore di trasmittanza totale pari a circa 0,285 W/[m²K]. Le superfici
samente per questo scopo dal- trasparenti sono state realizzate con serramenti vetrati 6.124/4 ENERGY N/POLARIS, aventi trasmittanza pari a 1,624
la Committenza e dallo studio di W/[m²K], mentre la copertura dello stabile, realizzata con soletta interna in laterizio da 130 mm, strato isolante in
progettazione Energyproject – poliestere espanso estruso da 40 mm e sottofondo in sabbia e cemento con impermeabilizzazione in bitume, ha
ing. Cazzaniga. raggiunto un valore di trasmittanza pari a 0,537 W/[m²K]. La potenza termica totale richiesta dall’edificio è risulta-
ta quindi di 812 kW, mentre la potenza frigorifera necessaria per il servizio di climatizzazione estiva è di 1207 kW.
Lo stabile
Lo stabile di Via Gabba è una
struttura adibita ad uffici e abita-
zioni di lusso, realizzata nei primi
anni del ’900 a Milano. Volendo ri- richiesto allo studio di progettazione di preve- L’impianto di climatizzazione e il
qualificare l’involucro edilizio, au- dere sistemi atti a sfruttare energie rinnovabili, sottosistema di generazione GAHP
mentandone anche il valore eco- allo scopo di ridurre in modo significativo i con- Le tipologie impiantistiche all’interno della
nomico, sin da subito si è pensato sumi di energia primaria e quindi anche i costi di struttura si differenziano quindi a seconda del-
ad una revisione completa a par- gestione della struttura stessa. la destinazione d’uso della stessa, sia per quanto
tire dalle strutture edili. Una dia-
gnosi energetica condotta dallo
studio di progettazione ha quin-
di portato all’individuazione delle
strutture murarie più idonee per
ridurre drasticamente i fabbisogni
energetici della struttura. Lo sco-
po era anche quello di rendere l’e-
dificio ristrutturato moderno ed
efficiente dal punto di vista ener-
getico, rispettando al contempo
il suo inserimento nel contesto
del centro storico milanese. Da un
punto di vista architettonico si è
quindi cercato di integrare l’aspet-
to energetico con l’estetica dell’e-
dificio, la quale non poteva risulta-
re stravolta dalle azioni di retrofit
energetico. Essendo la destinazio-
ne d’uso dei locali variegata su tre
tipologie differenti (residenziale, Figura 1 – POST-RISTRUTTURAZIONE.
L’edificio di via Gabba a Milano a seguito della
direzionale e commerciale), chia- ristrutturazione e riqualificazione energetica
ramente tutto ciò ha influito sul-
le potenze termiche e frigorifere
necessarie, nonché sulla tipologia Figura 2 – CONTESTO URBANO. Inserimento della
struttura edile ristrutturata nel contesto urbano cittadino
degli utilizzatori e sul lay-out de-
gli impianti. Le utenze residenziali
e direzionali sono state progetta-
te per un servizio di riscaldamen-
to e condizionamento ad inversio-
ne stagionale, mentre le utenze
commerciali e direzionali – poste
ai piani terra e al primo piano – ne-
cessitano di un servizio di riscalda-
mento e condizionamento anche
contemporaneo e quindi basato
su di un impianto a quattro tubi.
Essendo le utenze sia direzionali
che commerciali particolarmente
energivore, visto l’alto grado di uti-
lizzo della struttura e degli impian-
ti tecnologici, la Committenza ha
#12 67
riguarda il sistema di distribuzione adottato che Utenza Qh potenza Qc potenza Nº pompe Nº refrigeratori
termica (kW) frigorifera (kW) di calore
per la tipologia dei sistemi di cessione dell’ener-
gia in ambiente. Gli appartamenti e gli studi pro- Piani Terra e 1º 203 306 6 GAHP-AR 8 ACF 60-00
ESPERIENZA DELLE AZIENDE
fessionali presenti sono dotati di un impianto a Piano 2º 116 204 4 GAHP-AR 5 ACF 60-00
due tubi per riscaldamento o condizionamen- Piano 3º 87 255 3 GAHP-AR 6 ACF 60-00
to simultanei e la cessione dell’energia avviene Piano 4º 87 119 3 GAHP-AR 4 ACF 60-00
attraverso pannelli radianti a pavimento e ven- Piano 5º 58 85 2 GAHP-AR 3 ACF 60-00
tilconvettori, i quali sono utilizzati per la deu- Piano 6º 58 68 2 GAHP-AR 2 ACF 60-00
midificazione estiva dei locali. Mentre per l’atti-
Piano 7º 116 85 4 GAHP-AR 1 ACF 60-00
vità commerciale del piano terra e per gli uffici
del piano primo è stato utilizzato un impianto Piano 8º 87 85 3 GAHP-AR 2 ACF 60-00
a quattro tubi idoneo per un servizio di clima- Figura 3 – ELENCO DEI SOTTOSISTEMI DI GENERAZIONE SUDDIVISI PER
tizzazione di riscaldamento e condizionamen- IMPIANTI DI PIANO. Dal punto di vista della generazione dell’energia, l’intero
to contemporanei. Gli apparecchi utilizzatori in impianto è suddiviso in sottosistemi di generazione indipendenti, gestiti
quest’ultimo caso sono costituiti da ventilcon- elettronicamente dalle singole macro-utenze. Nel prospetto sono riportate
le diverse macro-utenze servite dai sottosistemi generazione. L’impianto dei
vettori idronici sia a parete che a soffitto. piani primo e terra prevede nelle mezze stagioni l’accensione delle pompe
Per massimizzare gli effetti di sfruttamento di calore GAHP-AR in funzione di riscaldamento, mentre i refrigeratori ACF
dell’energia rinnovabile si è scelto di ricorrere alle sono tenuti accesi per la funzione condizionamento, un sistema elettronico di
pompe di calore; nello specifico è stato realizza- regolazione appositamente studiato ne consente l’esercizio contemporaneo
to un impianto costituito da ventisette pompe di
calore ad assorbimento invertibili Robur GAHP-
AR alimentate a gas metano. Questa scelta è sta-
ta effettuata dopo aver preso in considerazione
le prestazioni in riscaldamento della pompa e l’e-
secuzione dei cicli di sbrinamento della batteria
alettata, i quali avvengono in 180 secondi senza
ridurre l’efficienza media stagionale della mac-
china e senza interrompere il servizio di riscalda-
mento dell’edificio. Alle pompe di calore sono
stati in seguito aggiunti trentuno refrigeratori ad
assorbimento Robur ACF 60-00 per raggiungere
le potenze frigorifere di picco estive e tre caldaie
Robur Caldaria Condensing collegate a due ser-
batoi a doppio serpentino per la produzione di
acqua calda sanitaria per l’intero stabile. Una vol-
ta completato, l’impianto è riuscito a contenere
gli impegni elettrici della struttura. Infatti, a fron-
te di una potenza frigorifera pari a 1,2 MW, l’im-
pegno elettrico delle apparecchiature ad assor-
bimento ammonta ad un massimale di soli 52,2
kW, ovvero circa 1/20 rispetto alla potenza frigori-
fera massima erogata e 1/15 rispetto alla potenza Figura 5 – VEDUTA DELL’AREA MACCHINE IN COPERTURA CON IN
termica massima erogata. Tutto ciò ha permes- EVIDENZA LA BARRIERA ESTETICA E ACUSTICA. Il posizionamento delle
unità è effettuato in copertura, area completamente dedicata agli impianti
so l’esecuzione di impianti elettrici più sempli-
tecnologici. Per ovviare a problematiche di ordine estetico e prevenire
ci e la possibilità di evitare la realizzazione di ca- eventuali contestazioni dovute alle emissioni acustiche, si è previsto in fase
bine elettriche anche se di piccole dimensioni. di progetto un mascheramento dell’area tecnologica a mezzo di barriere
fono-assorbenti, ben inserite nel contesto urbano nel quale sorge la struttura
Ø3"
Ø3"
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Ø3"
68 #12
Figura 7 – RIPARTIZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI
DEL SOTTOSISTEMA DI GENERAZIONE IN POMPA DI
CALORE AD ASSORBIMENTO. La sigla “gas” identifica
il consumo d’energia primaria dovuta alla combustione
del gas metano; la sigla “EE” identifica il consumo di
energia elettrica;
la sigla “Erin”
identifica la
frazione di energia
rinnovabile
introdotta
rispetto all’intero
fabbisogno
Figura 6 – CONSUMI IN MJ. Grafico ad istogramma servito
dei consumi d’energia primaria espressa in MJ
#12 69
Normativa
70 #12
l’aria, il terreno o le acque, sia esse
di falda sia superficiali, e impiegate Classificazione per fonte energetica sfruttata
quali generatori termici per i ser- Fonte di energia Tipologia fonte di energia sfruttata Modalità di estrazione
vizi di riscaldamento e produzio- Raffreddamento e deumidificazione
ne di acqua calda sanitaria trami- Aria esterna Rinnovabile “aerotermica”2 dell’aria esterna
te fluidi termovettori aria e acqua. Non rinnovabile se proveniente da Raffreddamento e deumidificazione
Per le pompe di calore a com- Aria interna sistemi impieganti energie fossili, ad dell’aria interna di espulsione
esclusione dell’aria di espulsione in sistemi di recupero
pressione di vapore azionate da
motore endotermico (ciclo Otto Roccia Rinnovabile “geotermica”3 Raffreddamento del sottosuolo
o ciclo Diesel), comunemente de- Terreno Rinnovabile “geotermica” Raffreddamento del sottosuolo
nominati sistemi “Total Energy”, Acqua di falda Rinnovabile “geotermica” Raffreddamento del sottosuolo
non sono attualmente disponibili Acqua di mare Rinnovabile “idrotermica”4 Raffreddamento acque superficiali
norme tecniche di prodotto per la Acqua di lago Rinnovabile “idrotermica” Raffreddamento acque superficiali
valutazione delle prestazioni delle Acqua di fiume Rinnovabile “idrotermica” Raffreddamento acque superficiali
TABELLA 1
#12 71
Normativa
Condizioni di riferimento per i dati prestazionali forniti dal
costruttore per Pompe di calore volte al solo riscaldamento
AiCARR Journal – n° 12 Luca Alberto Piterà
o funzionamento combinato riscaldamento + ACS
Temperatura Temperatura
Temperatura
Temperatura sorgente Pozzo caldo Pozzo caldo
Sorgente fredda Pozzo caldo
fredda riscaldamento ad riscaldamento
3)
1) 2) produzione ACS
aria idronico
AiCARR Journal
Aria – n° 12 -7 2 7 12 20 35 45 55 45Luca Alberto
55 Piterà
Acqua 5 10 15 20 35 45 55 45 55
Temperatura Temperatura
Terreno/roccia -5 0 5 10 20 35 45 55 45 Temperatura
55
Temperatura sorgente Pozzo caldo Pozzo caldo
Pozzo caldo
TABELLA 2
#12 73
Normativa
Rendimento di secondo principio da GUE del rendimento di secondo principio in funzione della tem-
ηII = GUE/((θc + 273,15)/(θgen,in + 273,15) × (θgen,in – θf)/(θc – θf)) (11) peratura della sorgente fredda;
GUE da rendimento di secondo principio • al di fuori del campo di dati fornito dal fabbricante (con sco-
GUE = ηII × (θc + 273,15)/(θgen,in + 273,15) × (θgen,in – θf)/(θc – θf) (12) stamento massimo di 5 K 9): rendimento di secondo princi-
Quindi per interpolare fra le diverse temperature di sorgente calda θc,1 pio costante e pari al caso più vicino fornito dal fabbricante.
e θc,2, a parità di temperatura della sorgente fredda θf si effettua il seguen- I valori della potenza utile per temperature intermedie del-
te calcolo in sequenza: la sorgente fredda (alla medesima temperatura del pozzo cal-
1) Rendimento di secondo principio 1 do) si calcolano come di seguito descritto:
ηII,1 = GUE1/((θc,1 + 273,15)/(θgen,in + 273,15) × (θgen,in – θf)/(θc,1 – θf)) (13) PdC a compressione
2) Rendimento di secondo principio 2 • all’interno del campo di dati fornito dal costruttore: interpo-
ηII,2 = GUE2/((θc,2 + 273,15)/(θgen,in + 273,15) × (θgen,in – θf)/(θc,2 – θf)) (14) lazione lineare in funzione della temperatura della sorgente
3) Rendimento di secondo principio interpolato fredda;
ηII,x = ηII,1 + (ηII,2 – ηII,1) × (θc,x – θc,1)/(θc,2 – θc,1) (15) • al di fuori del campo di dati fornito dal costruttore (con sco-
4) GUE nelle condizioni intermedie stamento massimo di 5 K 9): COP calcolato con il rendimento
GUEx = ηII,x × (θc,2 + 273,15)/(θgen,in + 273,15) × (θgen,in – θf)/(θc,x – θf) (16) di II principio e moltiplicato per la potenza assorbita costante
Per tener conto delle variazioni della sorgente fredda i valori del COP o e pari al caso più vicino fornito dal costruttore.
del GUE per temperature intermedie della sorgente fredda (alla medesima PdC ad assorbimento:
temperatura del pozzo caldo) sono determinati come segue: • all’interno del campo di dati fornito dal costruttore: interpo-
• all’interno del campo di dati fornito dal fabbricante: interpolazione lineare lazione lineare in funzione della temperatura della sorgente
fredda;
• al di fuori del campo di dati fornito dal costruttore (con sco-
stamento massimo di 5 K 9): GUE calcolato con rendimento di
II° principio e moltiplicato per la potenza assorbita costante e
pari a quella del caso più vicino fornito dal fabbricante.
Per tener conto delle variazioni del pozzo caldo i valori del
COP o del GUE per temperature intermedie del pozzo caldo
(alla medesima temperatura della sorgente fredda) sono de-
terminate come segue:
• all’interno del campo di dati fornito dal fabbricante: interpo-
lazione lineare del rendimento di secondo principio in fun-
zione della temperatura del pozzo caldo;
• al di fuori del campo di dati fornito dal fabbricante (con sco-
stamento massimo di 5 K 9): rendimento di secondo princi-
pio costante e pari al caso più vicino fornito dal fabbricante.
I valori della potenza utile per temperature intermedie del
pozzo caldo (alla medesima temperatura della sorgente fred-
da) si calcolano come descritto di seguito:
PdC ad assorbimento:
• all’interno del campo di dati fornito dal costruttore: interpola-
zione lineare in funzione della temperatura del pozzo caldo;
• al di fuori del campo di dati fornito dal costruttore (con sco-
stamento massimo di 5 K9): GUE calcolato come al punto
precedente e moltiplicato per la potenza assorbita costan-
te e pari a quella del caso più vicino fornito dal costruttore.
74 #12
una variazione del COP o del GUE ed è di conseguenza neces- • potenza termica utile a pieno carico DC’(j) e corrispondente COP’(j) nelle
sario determinare un fattore correttivo per le prestazioni della quattro condizioni di temperatura dell’aria esterna [A], [B], [C], [D].
pompa di calore. Di seguito, per punti, viene definita la procedura di calcolo per determi-
Tale fattore correttivo può essere determinato come segue nare i fattori correttivi:
in base ad una elaborazione di dati forniti dal costruttore, op- 1. Si assume che per DCbiv il fattore di carico CR è 1 e si determina la poten-
pure in base a modelli di calcolo di default quando tali dati non za termica alla temperatura di progetto come segue:
siano forniti. Pdesignh = DCbiv / PLR = DCbiv × [(Tdesh – 16)/(Tbival – 16)] [Wh] (17)
2. Si calcolano i fattori di carico della pompa di calore CR nelle quattro con-
PdC a compressione di vapore dizioni A, B, C, D come segue:
Il fattore correttivo si determina in base ai dati dichiarati se- CR(j) = [(PLR(j) × Pdesignh)]/DC’(j) [-] (18)
condo il FprEN 14825:2010 come specificato di seguito quan- ove l’indice j si riferisce alle quattro condizioni [A],[B],[C],[D]
do siano forniti i dati. La metodologia di calcolo fornita dalla 3. Si calcola il fattore correttivo nelle suddette quattro condizioni:
FprEN 14825:2010 e recepita dalla TS si applica a pompe di ca- fCOP (j) = COP(j)/COP’(j) [-] (19)
lore a compressione di vapore ed azionamento elettrico aria/ Per Tbival il fattore di carico CR e il fattore correttivo risultano pari ad 1. Per
aria, aria/acqua, acqua/acqua quando per lo specifico model- valori della temperatura dell’aria minori di Tbival i fattori di carico risultano
lo di pompa di calore siano disponibili i dati relativi al clima di maggiori di 1 e i fattori correttivi pari ad 1.
riferimento A (average) richiesti nel FprEN14825:2010 ai fini del 4. Si assumono i fattori correttivi fCOP (j) riferendoli ai rispettivi fattori di cari-
calcolo del valore SCOP 10. co CR(j).
Vengono richiesti i seguenti dati: 5. Le coppie di punti CR(j), fCOP (j) consentono di definire l’andamento del
• temperatura di progetto del clima (A): -10°C; fattore correttivo in funzione del fattore di carico CR da utilizzare nella
• fattore di carico climatico (PLR) per le temperature di aria procedura di calcolo secondo la presente specifica tecnica. I dati per fat-
esterna nei tre punti considerati: -7°C [A], +2°C [B], +7°C [C], tori di carico intermedi si determinano per interpolazione lineare.
+ 12°C [D] calcolato assumendo la temperatura di progetto Per facilitare la lettura i dati del calcolo sono riportati nella tabella 4.
e un valore di temperatura di annullamento del carico pari a Il fattore di correzione del COP determinato in funzione del fattore di
16°C; carico CR con il metodo qui descritto è indipendente dalla temperatura di
• temperatura del pozzo caldo: 35°C o 45°C (mandata a tem- annullamento del carico qui assunta pari a 16°C, in quanto dipende solo dal
peratura costante); fattore di carico CR e quindi può essere applicato in tutte le condizioni di
• COP nelle condizioni di parzializzazione [A], [B], [C], [D]. funzionamento nel calcolo secondo UNI/TS 11300.
In aggiunta si richiede per il modello di pompa di calore In mancanza di tali dati la TS prevede quanto segue:
considerato: • Per le pompe di calore a potenza fissa con funzionamento “on/off” si uti-
• temperatura bivalente considerata (valore di riferimen- lizzano le equazioni del FprEN 14825:2010 con i relativi valori delle equa-
to -7°C) e potenza termica a pieno carico alla temperatura zioni specificate del FprEN 14825:2010 qui di seguito riportate.
bivalente;
dati di calcolo
A Tbival B C D
Temperature di riferimento -10°C -7°C 2°C 7°C 12°C
PLR (T des = -10°) 100% 88% 54% 35% 15%
Potenza DC a pieno carico DCA = DCbival DCB DCC DCD
COP a carico parziale COPA COPB COPC COPD
COP a pieno carico COP’A COP’B COP’C COP’D
CR >1 1 (0,54 × Pdes) /DCB (0,35 × Pdes)/DCC (0,15 × Pdes)/DCD
fattore correttivo Fp 1 1 COPB/ COP’B COPC/ COP’C COPD/ COP’D
PLR = part load ratio ossia fattore di carico climatico Pdesignh = a pieno carico con clima A
TABELLA 4
CR = fattore di carico della pompa di calore COP = COP a carico CR alle stesse condizioni di temperatura di COP’
DC = potenza a pieno carico alle temperature indicate COP’ = COP a pieno carico alle stesse condizioni di temperatura di COP
DCbival = potenza a pieno carico a -7/35°C
#12 75
Normativa
Coefficiente Cd per unità di assorbimento on/off
CR 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
Cd 0,68 0,77 0,84 0,89 0,92 0,95 0,97 0,99 1 1
Pompe di calore aria/aria, antigelo/aria, acqua/aria: calore ad assorbimento funzionanti in condizioni di carico par-
COPA,B,C,D = COPDC × (1 – Cd × (1 – CR)) × CR/(Cc × CR + (1 – Cc)) (20) ziale viene calcolata mediante il seguente rapporto.
Pompe di calore aria/acqua, antigelo/acqua, acqua/acqua: GUEFk = GUE × Cd (22)
COPA,B,C,D = COPDC × CR/((1 – Cc) × CR + (1 – Cc)) (21) dove:
dove: GUEFk è l’efficienza corretta per tener conto del funzionamen-
COPA,B,C,D COP nelle condizioni A, B, C, D secondo FprEN 14825:2010; to a carico parziale;
COPDC COP a pieno carico dichiarato nelle condizioni di temperatura GUE è l’efficienza a pieno carico delle pompe di calore ad
a cui sono riferite le prestazioni a carico parziale; assorbimento;
Cc Fattore di correzione dichiarato. In mancanza di tale dato si as- Cd è il coefficiente correttivo legato al fattore di carico FK .
sume 0,9; (CR). I valori del coefficiente Cd devono essere dichiarati
Cd Fattore di correzione dichiarato. In mancanza di tale dato si as- dal fabbricante secondo le norme pertinenti.
sume 0,25;
CR Fattore di carico macchina (capacity ratio). Nei prossimi numeri di AiCARR Journal verranno de-
• Per le pompe di calore a gradini come definite dal FprEN 14825:2010 scritte nel dettaglio le procedure di calcolo per la de-
si utilizzano le stesse equazioni con le modalità specificate nel FprEN terminazione del contributo dei singoli sistemi di ge-
14825:2010. nerazione contemplati dalla TS, sia alimentati da fonti
• Per le pompe di calore a potenza variabile in mancanza dei dati previsti rinnovabili sia non, tenendo conto delle ultime modifiche appor-
dal FprEN 14825:2010 si assume un coefficiente correttivo pari a 1 sino tate alla bozza della TS fatte dal GdL sulla base dei commenti
al fattore di carico CR = 0,5 (o sino al valore minimo di modulazione se pervenuti durante la fase di inchiesta pubblica. n
questo è diverso da 0,5) e al di sotto di tale valore CR si procede come al
punto 1.
Si rimanda per maggiori informazioni alla consultazione del
PdC a compressione ad assorbimento sito AiCARR (www.aicarr.org).
In attesa della pubblicazione della nuova versione della UNI EN 12309- All’interno della sezione normativa e legislativa è possibile
211, nella quale saranno indicate procedure di calcolo simili a quelle ripor- trovare l’elenco delle norme aggiornate e la possibilità di sca-
tate per le macchine elettriche, l’efficienza di utilizzo GUE delle pompe di ricare i pdf della legislazione in tematica di efficienza energe-
tica a livello comunitario, nazionale e regionale.
note
1 Si ricorda che la bozza delle TS è stata inviata prima dell’entrata in vigore del D.Lgs 28/2011
2 Per fonte di energia aerotermica si intende l’energia accumulata nell’aria ambiente sotto forma di calore. (da Direttiva 2009/28/CE)
3 Per fonte di energia geotermica si intende l’energia immagazzinata sotto forma di calore nel sottosuolo. (da Direttiva 2009/28/CE)
4 Per fonte di energia idrotermica si intende l’energia immagazzinata nelle acque superficiali sotto forma di calore. (da Direttiva 2009/28/CE)
5 Il fattore CR è il fattore di carico macchina (capacity ratio) definito dalla FprEN 14825:2010 definito come il rapporto potenza termica richiesta alla pompa di calore nelle specifiche condi-
zioni di esercizio diviso la potenza termica dichiarata, riferita alle stesse temperature di esercizio.
6 Il fattore PLR definito “part load ratio” è il fattore di carico climatico che, secondo il FprEN 14825:2010, è calcolato come segue: PLR = (θe – 16)/ (θdes – 16) dove θe è la temperatura ester-
na considerata, θdes è la temperatura di progetto, 16 è la temperatura di bilanciamento.
7 Viene definita sorgente fredda: la fonte di energia rinnovabile o non rinnovabile, nel caso di evaporatore ad espansione diretta, ovvero fluido termovettore freddo.
8 Viene definito pozzo caldo: l’aria dell’ambiente climatizzato o acqua calda sanitaria, nel caso di condensatore ad espansione diretta, ovvero fluido termovettore caldo che riceve l’energia
termica valorizzata dalla pompa di calore.
9 Scostamenti maggiori di 5 K dai valori forniti dal fabbricante: i risultati derivanti dal calcolo secondo la presente specifica tecnica potrebbero essere inattendibili
10 SCOP viene definito dalla FprEN14825:2010 come il coefficiente di prestazione di riferimento stagionale calcolato secondo la normativa di prodotto.
11 UNI EN12309-2:2002 – Apparecchi di climatizzazione e/o pompe di calore ad assorbimento e adsorbimento, funzionanti a gas, con portata termica nominale non maggiore di 70 kW –
Utilizzazione razionale dell’energia.
76 #12
Enrico Ghielmetti consegna a Daniele Zanchetta il premio in
occasione del quinto anniversario della fondazione della Clever
In ricordo
di Enrico Ghielmetti
Enrico Ghielmetti, un nome Gorgonzola e poi a Pessano con Bornago e la fondando una associazione per aiuti e interventi
che ai più giovani non dice nulla, grande soddisfazione per l’accordo con l’impor- non assistenziali bensì lavorativi nel terzo mondo
ma che a coloro che da anni lavo- tante società svedese Flakt, leader del settore nel con il centro studi problemi internazionali CESPI,
rano nel settore del condiziona- nord europa che voleva acquisire una quota di che ha raccolto la collaborazione di studiosi lati-
mento dell’aria sicuramente susci- mercato in Italia, trovando nella Climatherm l’i- no-americani ed italiani di spicco e che tuttora, a
ta tanti ricordi. deale trampolino di lancio. quasi 40 anni dalla fondazione, continua a lavora-
Le unità di trattamento aria, Soddisfazione che divenne poi delusione re nel campo della cooperazione internazionale.
più comunemente condizionatori, perché in poco più di 3 anni il progetto, peral- Le ricerche in curia della documentazione
sono state il pane quotidiano per tro guidato dalla dirigenza svedese, è naufraga- per i 500 anni della parrocchia di Agrate Brianza
i quasi 60 anni della sua vita lavo- to, ma la tenacia e la determinazione di Enrico sono state fra gli interessi ultimi che hanno riem-
rativa, iniziata nel 1946 con la De non erano svaniti. E allora: Clever a Basiano; cle- pito le sue giornate.
Cardenas in viale Monza a Milano, ver perché significa intelligente, capace, e noi, di- Ho lasciato per ultimo l’aspetto più qualifican-
proseguita poi con la Fildis dell’ing. ceva, siamo piccoli ma i più capaci. te di Enrico: oltre alla sua incrollabile fede incarna-
Foà e con la creazione della Saiver Enrico termina la sua attività lavorativa nel ta in tutti gli atti della sua vita, l’attenzione ai po-
di Monza, che è stata veramen- 2001, a 75 anni, dopo la cessione della Clever alla veri, agli ultimi, come vera bussola che ha indicato
te una sua creatura. Ancora dopo Clivet di Feltre, ma certamente non riduce la sua il suo cammino e per la quale si è speso senza pe-
tanti anni nel pieno di un ragiona- attività filantropica e di ricerca. raltro mai mettersi in mostra.
mento gli capitava di confondere il Una persona che ha sempre “guardato avan- Non posso dimenticare in questa breve rifles-
nome della sua ultima azienda con ti”, un vulcano di idee, di progetti, di osservazio- sione due persone che negli ultimi anni, segnati
quello della Saiver. ni, nel suo campo lavorativo e nel sociale per il da una grave malattia, gli sono state molto vici-
Dopo la Saiver, la Samp e l’Ar- quale si è speso forse più per che il primo. no: Franco Prete, suo amico fraterno fin dai tem-
co di Monza; quest’ultima produt- È stato infatti Ghielmetti ad innovare la co- pi della De Cardenas e Rodolfo Caciolli fondato-
trice di ventilatori centrifughi in- struzione delle unità con i profili in alluminio, i re della RC di Pavia con i quali aveva un colloquio
dustriali, prodotto che ha sempre pannelli iniettati con poliuretano, i profili in allu- telefonico quotidiano, l’unico peraltro che le sue
studiato e del quale ha importa- minio senza ponte termico per le unità a bassa condizioni gli permettevano.
to diverse licenze dagli Stati Uniti. temperatura. I più vicini, forse, ma non certo gli unici a ricor-
E ancora, la Climatherm prima a In campo sociale ha profuso le sue energie darlo con simpatia e affetto.
Claudio Mismetti
#12 77
AiCARR informa a cura di Lucia Kern
#13
DOSSIER MONOGRAFICO
Ventilazione
FOCUS TECNOLOGICO
Evacuazione fumi e
compartimentazione
#8 #9 #10 #11
riscaldamentoenergia
ISSN:2038-2723 riscaldamentoenergia
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Organo Ufficiale AiCARR
INTERVISTA
CORREGGERE IL DECRETO RINNOVABILI
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dossier: COME CAMBIANO LE ESIGENZE DEGLI
analisi del quarto conto energia ALBERGATORI
DISLOCAMENTO E
mercato del fotovoltaico integrato PORTATA VARIABILE E SISTEMI RADIANTI RAFFRESCAMENTO PASSIVO
ANCHE IN CAMERA
solar cooling, quale scegliere MONITORAGGIO
TEMPI DI MESSA A REGIME DEI SISTEMI IMPIANTO GEOTERMICO
solare termico per la pompa di calore
TRIGENERAZIONE PER LA SPA EDIFICI E RINNOVABILI:
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