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PROGETTO Valorizzazione dei fondi speciali della Biblioteca della Facoltà di Musicologia

con il contributo della Fondazione CARIPLO

Responsabile PROF. PIETRO ZAPPALÀ – collaboratore: DR. PAOLO ARCAINI

FONDO GHISI, N° 41

Il campanello / farsa con prosa del maestro Gaetano Donizetti. -


Milano [etc.] : G. Ricordi & C., timbro a secco 1907. – 27 p. ; 21
cm. – £ 0.25.

FONDO GHISI, N° 41
L CAMPANELLO
FARSA CON PROSA

DEL MAESTRO

Proprie;j per tiilti i paesi - Deposto a norma dei tiatt iti iii:~ril:izioi;ali.
Tutii i diritti di eseciizio~ie,rafpressiitazioile, riproduzioiic, t r ~ l . i i i o : i ee i i ~ i s c r i ~ i o n e
soiio riservati.

G. R I C O R D I & C.
EDITORI-STAhlPA1 ORI

MII.ANO - ROhlA - NAPOLI - PALERhIO- PARIGI


,
- LONDRA -
LII'SIA - BUENOS AIRES - NLW-YORI<
( P R I N I E D I N ITALY).
PERSONAGGI
fi 8

Don ANNIBALE PISTACCI-110, speziale . Bosso

SERAFINA, sua moglie . ... . .. . Sop~a~o

Madama ROSA, madre di S e r a f n a e zia di Ali~iso-.So~rono


l
l ENIIICO, giovaiie buoriteilipoile. . . . . Bnsso

SPIKlDlONE, servo di Don Annibale . . . Tctzore

Parenti e Convitati di Don Annibale - Servi.


H'1"i'O U N I C O

SCENA PRIMA.

l Il Teatro rappresenta una camera attigua ad una spezieria. Nel


1 mezzo una tavola imbandita per una cena. Da un lato iiii
armadio: dall'altro un paravento, ed un altro piccolo tavolo
sopra i1 quale tazze di porcellana per caffc, thè, ecc. In fondo
una porta che conduce nella spezieria; due porte laterali : quella
a diritta dell'attore inette nella camera nuziale; l'altra a sinistra
è la porta d'ingresso sopra alla quale evvi un cainpanello.

Tzdfti i Parenti ed i Convitati, chi sedl~lcio,chi in piedi ~nnnginno'oc


bevendo. Spiridione versa vifzo ora n qnesfo ora n q~rello,~?zc~rti-e
cantono il seglde~zfe

Evviva don Annibale,


Evviva Serafina :
Vogliam danzare e bevere
Infìno a domattina.
Pistacchio è iin Esculapio,
L a sposa una Ciprigna;
Fia con sì bella coppia
La sorte ognor benigna.
Fra gli speziali ei domina,
Ella fra le bellezze ...
Amore e Iiilen preparano
Giorni di contentezze.
Facciamo allegri brindisi
Infino a domattina:
Evviva don Annibale,
Evviva Serafina. SCENA 111.
Deflo e Madama Rosa.

SCENA 11. ROSA Genero mio, ho colto il momento in cui ognuno


si diverte per dirvi dile parole.
Dctti, e D. Annibale i t t nbifo da sposo c o prmt
~ bouquet nll'abifo,
condzrcendo per nznlzo Serafinn e Icfndnmn Xosn. ANN. Dite pure, inaintna.
ROSA Potete bene immaginare in quale dolorosa situa-
zione io mi ritrovi in questo giorno, in cui
Bella cosa, amici cari, debbo separarmi dall'unica mia figlia, che aino
Bella cosa è cangiar stato; tanto, per abbandonarla in braccio di uno stra-
Quando l' uomo s' e ammogliato niero.
Uom divien di qualità. ANN. Straniero! Cospetto! Io sono napoletano. Chi non
Chi trovata ha una ragazza, conosce don Annibale Pistacchio farr~lacista,
Bella e buona come questa, venuto al mondo nel mille s e t t e c e n t ~novanta-
Piìi non teme per la testa, nove? Quello sì fu un grande avveiiiniento per
Sempre allegro se ne sta. l'urilailità, essenclo io l' inventore delle faniose
Già parmi d'essere padre beato; pillole d'altea contro la tosse, raucediiie, ed
Già veggo i baniboli crescermi allato. altri incomodi dei signori miisici.
L'un vorrà pillole, l'altro pagnotte;
Ciascun chiamandomi il dì e la notte: ROSA SO bene tutte le vostre belle qualità, e vi ho
dato per questo mia figlia. Ella merita ogni ri-
In essi il tenero padre felice
Come fenice rinascerà : 1 guardo; suo padre era un onoralo uficiale itiorto
nell'ultiine cainpagne ... i111ver 1 eroe ... Io non
E tutta Napoli pien di Pistacchi desidero altro che ella sia felice; vi assicuro
In breve spazio si troverà. che è una buona ragazza ... un angelo in carne
TUTTI Il ciel sia prodigo con quei Pistacchi ed ossa.
D'ogni possibile felicità. ANN. O h questa è la pura verità. Maledetta coilibina-
ANN. Amici miei, se volete di nuovo ballare, la musica zione! Mi viene la pelle d'oca alla sola idea
è pronta. che domattina all'alba dovrò abbandonarla, e
SPI. Bravo, bravo padrone. Evviva gli sposi! Andiamo, dare per qualclie giorno un addio alle piume
andiamo. maritali.
T U T T(corvetzdo
I nella sala) Evviva, evviva ! ROSA Coine! partite! Oh, non lo posso permettere...
ANN. Per bacco! che fame hanno questi nostri parenti ! Voi resterete.
...
mangiaro come lupi Ed il vino? ... (grtaro'nrzdo ANN. E impossibile.
le boitjgli~).Neppure una goccia ne hanno lasciato liosi\ Ed avreste il coraggio di lasciare la sposa dopo
nelle bottiglie. il prii110 giorno di tnatrimonio?
ANU. Ciò rincresce piìl a me che a voi, e con tutta
9
liosn Differite la vostra partenza. so ancora che h a fatto il grazioso con Sera-
ANN. È impossibile: il motivo per cui parto è troppo fina, e gli costerebbe poco di farmi diventare
pressante. Sentite che cosa mi scrive un no- invece di don Annibale un animale della luna.
taio da Roma. dalla inscn una Itffera)
(/rae~c?o (si sefzfe ridere) Senti, senti come si divertono!
" Colendissiino signore. La vostra zia Onorea
" ha legalmente cessato di esistere: e siccome
" dal suo testamento da noi stessi rogato risulta
che voi siete uno degli eredi, così è neces-
sario che posdoininiJ al pii1 tardi, vi troviate in
((
SCENA IV.
Roma per assistere alla rottura de'suggelli,
".onde l'affare abbia a procedere con tutto lo Spiridione e Dei%.
" scrupolo della legalità ... Vi avverto che per
" volontà della testatrice è stabilito clie se qual-
" cuno degli eredi non si trova presente alla SPI. Ah, ah, ali! ... Che pazzo! che pazzo ! (ridendo)
" lettura del testamento decaderà da' suoi di- ANN. Che cosa è stato?
" ritti, ecc. , Che vi pare? La tnia presenza SPI. Bella. bella, bella! ... Ma quanto è caro!... Stavano
è troppo necessar-ia in Roma, e per arrivarvi per cominciare la galoppe, quando tutto ad un
dopo d i t ~ ~ a nbisogna
i partir subito. tratto s'apre la porta della sala, e comparisce
ROSA S e non C' è casl3 di fare altrimenti, pazienza! ... un baffuto militare, che dice: " Ordino di scio-
Si tratta di un'eredità. Nel tempo della vostra qkiere al unomenlo quesln coiizpag~~in ,. Senza
lontananza io terrò conlpagnia a Serafina. aggiunger parola, chi prende i1 suo cappello,
ANN. Sì, siatele sempre dappresso ... Capite bene ... non chi lo sciallo, chi l'ombrello per avviarsi, quando
sono geloso, ma è ~ileglioche sia vicino a sua il militare toglie l'uniforme, strappa i gran mu-
madre, la quale spero me la riconsegnerà sic- stacchi, ed era... ah, ah, ah! (ridendo)
come glie la lascio. ANN. Chi?
...
ROSASiatene sicuro Divertiamoci intanto. (va allo favola) SPI. Lui.
AKN. Cara mamma, siete arrivata troppo tardi. V'era un ANN. Chi lui?
po' di tutto; ma i signori convitati hanno divo- SPI. Egli.
rato ogni cosa. ANN. Ma spiegati, imbecille.
(verstz da bere e porge il bicclriei-e a Rosa) SPI. Ridete, ridete.
ROSA Per me vi è abbastanza (beve). Genero mio, avete ANN. Vuoi parlare sì o no?
trattato i parenti ed amici con un lusso vera- SPI. S e non ridete non lo dico.
mente asiatico: 111a però, ad essere la gioia
compita, era necessaria la presenza di mio ni- ANN. Contentiamolo. (rzde a forza) Chi e r a dunque?
pote Enrico. SPI. I1 signor Enirco.
ANN. Il cugino di Serafina? Qiiel rompicollo? Che ROSA Mio nipote! O h caro! caro!
stia lontano; vi assicuro che non lo posso sof- ANN. Caro un corno !
frire. Egli crede, perchè ha viaggiato un poco, Jon è finita l'isteria : getta improvvisamente delle
d'essere diventato un grand'uomo, e che noi di pallette fulminanti per tutta la sala, ed intanto
Foria siamo tutti ignoranti: ma qui ci-- sono . che ballavano, si sentiva puf, pif, punf. Io ne
testoni più grandi di quelli di Napoli ... E poi... raccolsi varie per farvele vedere, ed eccole qua.
TO

N 130 capito: ora mi avviticchio a mia moglie coine SER. Non morrete, non morrete!
i i n serpente, e non la lascio n è anclie s e venisse Vi conosco, seduttore.
il teri-emoto. (nell'nzvinrsi si zerzle stro~nr-e/a gnloppe) E dispetto e non amore
ROSA A questo suono mi sento elettrizzare. A h genero C h e infierir così vi fa.
iiiio, io ringiovanisco di venti anni, e voglio O r che d'altri mi sapete
disordinare : bal!ian~o insieme la galoppe. A r d e in voi cotanto foco;
ASN. Sccsate, m a io voglio veder prima i fatti miei.
E obbliate che fui giuoco
Della vostra infedeltà.
I<OSA Non teinete ; a noi, a noi. Altre due, lusinghiero, n e amate,
( ' O PJY/(?gnlojpn~zdodnll'nltva parte)
E d intanto ...
Akìi. hla s e non s o ballare. ENR. Menzogna infernale !
l i u s a Aiidiaiuo, alidiamo. SER. N e con certa, ed invan lo negate,
(enirnrzo ~frllasn/cc b(rl/crtrdo seguiti da Spii-iciiolze) (COZ S I C I L Y M P ~ ~ )
Altre due ...
ENR. (con forza) No, ti dico, son tre.
SCENA V. Donna infida, leggiera, sleale...
L o facea p e r scordarini di te!
Ser;if!na dal loto opposlo bnlln~zdo /n goldjbe col2 Enrico: questi, (in /~rwzofrngzro)
g!it ,/o ilz ~ ~ ( u ' a&//a
o scefza, pril?n'e z ~ t r tLilro srrio, cnricaf~,e Sempre, senipre t'ainai, coine s'ama
S J S ) t'n. D i potente indicibile affetto!
P e r te sola m'avvampa nel petto
Una fiamma cui pari non ha.
SER. Ebben? siete già stanco! Questo cor te domanda, te brama;
EXIZ. O r s ù , ciigina, Senza t e questo cor morirà.
Bando agli scherzi: voi mirate adesso Io v'amava, sperando che il core
In me l'aniante offeso ... Rispondete : SER.
V'accendesse una fiamma verace;
Perchè sposarvi senza il mio permesso? , Ma la speine fu un sogno mendace,
SER. E voi ine lo chiedete? Come nebbia che all'aura sen va.
Pei-chè in Enrico ritrovai l'infido, Ah vien meno, s'estingue l'amore,
I1 mostro, l'iiicostaiite, il traditore. Cui la spenie aliiiiento iion dà.
ENR. Sei tu ia traditrice! ( ~ 0 1 2 I N O Z / ~ filuco) Buona sera...
SE^. ( ( O . P I E ~ p n v r i t t ~ ~ t n ) Addio, signore. ENR. Dispietata !
ENR. (cos/riiz,o.erzdoln n rirnnirerc) Od'i ancor.
Non fuggir ... t'arresta, ingrata! SER. S o n maritata.
Senti altneno una parola; ENR. Di m e d u n q u e ?...
O il riva1 che a m e t'invola SER. Non mi curo.
Speii:o innanzi ti cadrà.
La mia fiamma disprezzata ENR. Non più a m o r ?
Crebbe al par d'un inongibello,
C
.
Mai p i ì ...
~ L o g-iuro!
(@nss:rfrriodnl frtrore al pin?r!o) 3e ogni speiiie io perdo al morido,
l'[a ben presto un fied(lu avello (roiz t~ngernlofrlrorf)
T a n t o iiiceridio estiiig~~erà. Corro appresso a quel birbante;
11 2 T3
Qual v a ~ i ~ p i rsitibondo
o capire che io provava con la vostra sposa una
Succl-iierollo ad ogni istante ... scena di commedia, per declamarla poi alla
presenza di tutti?
E finita oinai la festa ...
Non avrà più testa in testa; ROSA Che bella idea! bravo nipote! Sentianiola questa
A talun da lui fia dato scena di commedia.
P e r la china il sublimato; ANN. Che commedia mi andate coinn~ediando!Non ho
Un stringente chiederanno, tempo da perdere: ho altre scene da recitare
E una purga invece avranno; IO, e...
E a te pur, fatal 'cugina, TUTTI 1-a commedia, la commedia!
Traditrice Serafina,
Sale inglese, teriaca ENR. Eccola qua. (Coraggio, e faccia franca).
Per sciroppo toccherà. SER. (Che dirà?)
SER. Ogni sdegno il tempo placa, (ironica) ROSA Silenzio !
Anche il vostro placherà. ANN. (Pazienza!)
ENR. E una nuova produziune d'autore incognito; vi
sono tre parti principali, e di prima sfera. Io
SCENA VI. farò la parte di ... Serafina la parte della ... voi
don Annibale la parte del ...
D . ~ n n i b a l e ,che vierte gtrardingo, e Defli; qrlifzrli ~nndnilzaRosa, ANN. S a r à una bella parte la parte del ...
Spiridione ed i Convltati. ENR. Tragedia classico-romantica in 25 atti, con nio-
nologo, prologo, epilngn, I iepilogo ed a pic-
ENR. (i~edeitdoD. Ar?~zibtrlr)(ECCOio sposo; a noi). l cole giornate. I1 suo titolo è Zasse, Zanze e
Perfida, ingrata, non mi sfiiggirai. Zonzo.
(sz geffn ai p~rdz dt Serafina) SPI. Bello, bello!
ANN. Ah! cosa vedo?
ENR. ECCOl'argomento. Io sono Zasse, amo Zanze, e
SER. (Mio marito!) (Per f'~grre) Zonzo è mio rivale : Zonzo siete voi (a DJIZ
ANN. Alto là! alto là! Ladri! ladri! Guardie! gente! Antlzbalc). S'alza il sipario; assisa a pie' d'un sa-
aiuto! lice, immersa nel dolore, geme trafitta Zanze
ROSA Perchè tanto rumore? dal più crudele amore: arriva Zasse, e svelarido
SPI. Che cosa è stato? l'immenso affetto che lo abbrucia, bacia la mano
a Zanze; giunge Zonzo inaspettato, e si pone
ANN. L'l10 colto il seduttore: vedetelo; ecco10 là ai ad osservare in disparte: Zasse bacia e ribacia
piedi di inadama mia moglie, la mano di Zanze, l'abbraccia, e sta per par-
ENR. Che? Voi credete che io sia in ginoccliio? ... avetc tire: s'avanza Zonzo con fiero cipiglio, e grida:
wli occhi foderati di presciutto! (sz alaa) Vedete'
P Ahi Zanze!... E tu, o vile, trema! Ma Zasse ri-
io sono in piedi come una toire. sponde: Ziffe! ... Zonzo in furore chiania i Zonzi,
SPI. S ~ C Legli
I ~ Osta
, in piedi. ed in presenza di Zanze fa tagliare il ceffo a
ANN. Asi~~accio, ora lo vedo anch'io. Zasse. Ziff, zaff. A scena sì tremenda Zanze cade
ENR. Sembra impossibile che voi siate visionario. ( ~ x i e t z n ' o ) svenuta sopra il corpo di Zasse, e Zonzo esclama:
Ah, ah, ah! E proprio da ridere. Caro il mio Ahi Zanze! ahi Zanze! ahi Zanze!! ...
don Annibale, siete così corto di mente da non TUTTIBravo, bravo !
'1
.\nx. Hr-ll~ssirnascena! Mi rincresce che mezzanotte
sin per suonare, e che la commedia non possa
proseguirsi. fi. tempo d'andarsene a letto. Amici SCENA ,VII.
miei, mi avete fatto un piacere ad onorarmi, ma
me n e fareste uno maggiore s e ognuno andasse D. Annibale, Spiridione c mndnwz-ln Rosa n siio /eiiiko.
pe' fatti suoi.
SER(sl g ~ t t n~te//chi nccin di ~~qndawza
Rosn) A h ! madre ! ANN. O h ! meno niale: in'lianno lasciato solo finalmeiile.
I:NR. Addio dunque, cugina. ( n Sernflna di soppintt ) Spiridione aiutami a spogliare.
!\NN. ( n r?tadn/nrt &sa) Dico, mamina, la vostra camera SPI. S o n pronto.
sta là. ANN. Prendi il paravento' e portalo avanti. Bisogna
ENR. E la inia? usare tutte le Ijrecauzioni pos~ibili,giacche in
A N N . In inezzo alla strada. questo momento un colpo d'2rir-i potrebbe pi-o-
ROSA Cara figlia, andate chè l'ora è tarda. durre delle conseg-iienze...
(SpiriiJione nv?,ci rli p-iri ~trcssoil pn~(rveir10rrun/r/i cl>i //n sterzi;).
A N N . Prilna un bacio s u questa manina ... (Enrico prende
ed imfiedtsce n don Atltlibnle dz un-
/n 11?nizodi .S~rnlnfj~n SPI, Chi è ? (verso la portu di s / l - a h )
ciir~ift).Costui mi farà fare uno sproposito. ANN. C h e cosa è stato?
(Rosn coizd~sceSe~trjirn~zellucnmei-n tizrs~nic). SPI. H o creduto sentir suonare il camp:inello.
ENR. Amici e parenti, avanti di partire sarebbe in- ANN.(osserr~n~~do il cat*rjn~zrllfi)Sei ubbi-in co ; non vedi clie
creaiiza il non fare I'ultiino brindisi allo sposo. non si nluove affatto? Non ni:inclirrel>be altro
Da bravo Spiridione, i-innova le bottiglie, e voi che qualcuno venisse a inipor~uiiarini.
secondatemi all'intercalare. (Spiridione pnrfc, e tornn
szdbito con le Ootfiglzr, e versa n'n Oerc ni Convitnf8). SPI. Oh! s e ciò succede non datevi alcuna pena che
ci sono io, e...
ENR., CORO Mesci, mesci, e sperda il vento
Ogni cura, ogni lamento; ANN. NO, no: non te n e iricaricare per carità (spoglini~lJos;).
Solo il canto del piacere Vorresti fare come il mese scor=,o clie desti a
Risuonar fra noi s'udrà ... quella povera veccl-iia invece del ci-eii-ior di tar-
taro il sublimato cori-osivo? Quella meschina,
Nell'ebbrezza del piacere
S t a la vera ilarità. per la tua ignoranza lia corso pericolo d'andare
all'altro mondo. Questo tuo sproposito 112 fatto
T U T T ~ L u n g a è l'ora degli affanni: sì che il Governo abbia ordinato a ~ i i l t i gli
H a il piacer fugaci i vanni: speziali di vendere in pei-suna in teinpo di

l Il momento del godere


Brilla e rapiclo s'en va.
ANN. Mi sembra che ora basti.
ENR. (TUcredi d'andare in letto? - O r a ti servo io col
notte le proprie droghe, soito [>cila di multa
e di arresto. Ma spero che noil \.eri-& nessuno
a frastornarmi. Dammi la veste d a caiiiera e d
il berrettino d a notte. (S)ii-itlione rsegiiiscc)
mercante di maschere qui presso). Dice bene. ROSA D o n Annibale, don Ann-ibale.. clove siete?
Auguriamo la felice notte. A N N . So11 qua. Che cosa c'è?
I
A N N . Mille grazie, signori miei. ROSAVi ho portato la chiave ... (nuuicii~niltlusin2 pnrnveizio
ENR. Verremo a darvi il buon viaggio. ANN. Non entrate, non entrate, percliè sono pudibondo
TUTTI Felice notte! ... (sorfolio, Spividione clziilde / n porta) e mi vergogno.
:apisco. Alle cinque io verrò per risvegliarvi.
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ANN. Vi ringrazio. Mio signore, io capisco ben poco la Iiiigiin fi-an-
ROSA Pongo la chiave della vostra camera sopra il ta- cese, e se voi non vi spicgate i r i itali;irio è im-
volino. (esey//isce, P qzlifzdz st n7);11cinndì I H I O L I O n2 pa- possibile che vi possa intendere.
ravento). Addio, mio piccolo Cupido. Rien, bien, procurerò di farmi entendre en ita-
ANN. Vi saluto. (ikn'nmn Rosa entra nella slin camera. Don liano.
Annibale si sarà nzrssn la veste da cctrnzel-n ed z/ ber<-rffo
(Veh che pazienza!) Sbrigatevi ...
da nofte). Spiridione, che ti sembra, non sono un
bell'uoino? Donnez moi donc qualche cosa.
SPI. Bello, bello, bello! "Ma se non so che diamine avete, come vi posso
medicare?
ANN. Dammi la chiave e la candela (Spiridione esegztisce).
Oh nia maladie est très facile à conoscere. Je ...
Adesso va a dormire.
je ai UII mal assez generale. Voilà 1' istorià. Je
SPI. Buona notte! viens de sortir d'une fète, dove avendo dansé
ANN. Felice notte! pendaiit quarant huit heures, avevò une soif d e
SPI.(rln'e~zdo)Buon riposo. Ah! ah! ah! (Pqrfe) lo deinonio, Pour passare la soif j'ai tnangé vent
ANN. O h ! respiro. Sono solo finalmente, e padrone di quattre pièces en glace ... c'est à dire sorbettori:
me. Potrò abbandonarmi ... (srcofrn 1 6 cnii~prrilel/o). qilesti m'ont produit un embaras à l'estomac,
Oh diavolo ! proprio adesso. (un ad njrire) de maniere che per torr~arrni en bon point, 1 1
me faut deux bouteiiles de Malaga, ou quattre
de vino de Cipro, oppure huit du Reno, ou an-
SCENA VIII. cora quinze ou seize de Portò, Portò. E allora
io spero d e pouvoir.,. mais le Portò, Poitò sa-
Enrico travestito da damerino francese caricato, CON occhiati. rebbe le mieux.
(Diavolo crepalo! Pure 6 un bel mezzs kermine
Oh mon Dieu! Que vous etes pigron à ouvrir. per levarmelo dai piedi). Come si chiama que-
Monsiù che vi occorre? st'ultimo vino? .
Je vous demande mille fois pardon de venir Portò, Portò. Ah! c'est le vin le plus bon, le seul
vous disturber si tard; mais quand un homme qui pourrait me guerir.
souffre... voyez vous! je tienne la fièvre: sentez, Aspettate un momentino e sarete servito. (parte)
tatez, touchez ... Ah! vous siete il vero apothicaire.
Io non sono liledico, monsiù, ma ..
Que que ce fait? Je sort de chez le médecin; j e
ne l'ai trouvé, et en defaut de médecin on SCENA IX.
tombe naturellement chez l'apothicaire ...
(Ah! vuole l'Ipotecario). Monsù, vous vi siete Enrico solo, poi D. Annibale..
trompato.
Cornment trompato?
Certamente: voi cercate i'lpotecario, che è quello
ENR. P e r bacco, come farò adesso a più trattenermi?
L'ho trovata! Ah speziale mio, ora ti servo
che fa i pegni. Alla porta vicina. come va; tu non sei che al principio della burla.
Non, non, mon cher. Je demande l'apothicaire ... Voglio prepararti un bel divertimento. Mettiamo
c'est à dire lo speziale. prima questo viglietto nel buco della serratura.
9
Questo arii~adio non pii1 q u a ; ma avanti la quel babbeo (rrrta iaelkaitro iniic>/luo).A proposito,
- porta nuziale. Questa tavola a traverso della sopra questo tavolino vi deve ,essere il ne-
caiuera: le sedie dalla parte opposta: spegniamo cessario per accendere il luii~e.E qua (ncrcl~Q
la candela, e vediamo s e Don Annibale è ca- il I r t i ~ z e ) . Che cosa e questo? i miei mobili hanno
pace di trovarvi il conto. fatta una passeggiata! sarà stato quell'ubbriaco
ANN.(Elwico spegnc !l Iuwte n Don Alztzihnlc crpprnn g i l v ~ f oslrl/n francese; domani Spiridione porrà tutto in or-
poila) A voi signor monsìi ... Chi ha smorzato dine; andiamo adesso dalla diletta inetà (slio~rn? /
il lume? cn/~<pnuiello). Un'altra volta! Seinbi-a che lo fac-
ENR. P a r ici, par ici, monsieur. Io vengo d'avoir -une ciano per fartili disperare; il male ci è che
crise, e senza avvedermi j'aurait fatto toiiiber debbo aprire per forza. (un n ì np,-ir~'
la lutiiière: c'est égal, merci monsieur I'apo-
thicaire. Au present non ho plus besoin de votre
vinasson ... mercì, merci. Accornpagnez inoi piut- SCENA XI.
tosto à la porta ... Voglio tacher d'andare à la
couche ... à dormir. Enrico frnvesfilo e D. Annibale.
ANN. Che è quello che cerco io.
ENR. ( E questo sarà difficile). ( A ~ z f tp~erzde
. per nznlzo Ettr.) (colt voce rauca) Èqua la bottega di Don Annibale
ANN. Venite qui, questa è la porta; anclate. Pistacchio?
ENR. Bon soir monsieur llApothicaire... pardon, par- P e r servirvi: spicciatevi chè qualcuno iii'aspetta.
don ... (Parte) Sono un cantante del Teatro Nuovo: debbo far
ANN. Bon soir, monsu ... Rompiti le gambe maledetto domani sera il mio debutto nell'opera il Cnun-
ciarlatano d'un francese. panello: non ho voce; ho sentito parlare van-
taggiosnniente delle vostre pillole per la gola,
e voglio farne l' esperienza; questa è la mia
dote, il mio diamante, il inio capitale, il mio
SCENA X. tutto, capite?
O r ora vi servo. (per avviarsi, E9zrico lo trattiene)
D. Annibale. solo. Bisogna che sappiate come h o perduta la voce.
Non me ne importa niente ...
Importa moltissii-i~oavanti che io prenda le pillole.
ANN. E adesso come farò così al buio? è vero che sono Sedete.
tanto pratico della casa, che posso anche andare Ma s e è tardi.
e venire correildo (rwtn nella tavola grande). Ahi ! Siedo io.
cominciamo male! (s'nz~vinverso In cnmeua), (az~vici- Vi ho detto c h e è tardi.
natosi ncca/t/o a/l'nr/,?ndio). Ma ecco la stanza. O h ! C h e ora è?
qui vi è un'altra chiave? Cosa s a r à ? (apre Par- L e tre dopo mezzanotte.
madfo). Sono una bestia! o r ora andava a dor- Io non lui corico che dopo le sette, sicchè vi
mire nell'armadio; il fatto si è che ho perd-*- UL U tenipo: e poi, s e non vi sedete, starò qui sino
la bussola. Cominciamo da capo. L a porta sta al mezzogiorno.
a mano diritta dell'armadio. E così, la port;3. è Auf ! che sofferenza !...
fuggita? non posso orizzontarmi ... Spiridio - -
H o una bella, un' infedele
Spiridione? (chinmnndo). Cospetto! che sonno Che a m a un altro, ed io l'adoro;
20 21

Son geloso, e la crudele -


Di mie volate semitonate,
Gode sol del mio martoro. De' bal .i orribili - ch' io prenderò.
Ai balconi suoi d'intorno Cose inipossibili - sentir farò.
Giro sempre notte e giorno: ANN. -Se presto presto - non ve n'andate,
E scirocco e tramontana Verrà una pioggia - di bastonate.
M'han servito come va. Siete un seccante - signor cantante,
ANN. S e volete il mio giudizio, Più la mia collera - frenar non so...
Per levarvi d' imbarazzo, Fuori dell'uscio - vi caccierò. (Efzrico tarte)
Per fuggire il precipizio Maledetto cantante, cane di un rompiorecchie,
E de' venti lo strapazzo; spiro che ti accoppino di fischi. Finalmente
Al momento la lasciate, poiso fare gli affari miei. Mia cara Serafina,
O al momento la sposate ... nessuno adesso m'impedirà di vederti e prc-
varti. ..(sl avvicztza alla porta della camera) Cosa vzclo?
Tal riiiiedio gola e testa
Risanare vi potrà. un1 i-arta nel buco della chiave? (laprende e legge)
ENR. h.la frattanto il mio debutto? ... (q14 rsi pian,yendo) Mi~ericor~lia ...
! Spii-irlione,Spiridione? (chiantnndo)
ANN. Non sarà poi tanto brutto.
Le mie pillole potranno ...
(nnn'nndofe n p?-cndert ncll'nrulzr~~lio)
ENR. Date, date, proverò. S C E N A XII.
( p r ~ l ~ /~( I l scalola
c delle pillole ed Enuico Ce i~zghioifehclfe i n 74na volta)
Anl~. (Che ti venga un buon ii~alanno:
Tutte quante le ingoiò).
ENR.(gorgheggia e cnnln) I
Or che in cielo alta è la notte, (dr denfro) Chi è ? chi è ?
Senza stelle e senza luna, Sono io, vieni qua.
Non ti turbin l'onde rotte (C. S.) Perchè?
Della placida laguna: Vieni qua, ti dico.
l Dormi, o bella, mentre io canto (viene in isctna sbarfig//agzdo) Che volete?
La canzone del piacer.
ANN. Dico ... è tardi ... buona iiolte! ... Chi ha messo questa carta nel buco della serratiira
Che carta!... io non so nulla!
Che partiste avrei piacer.
ENR. Ali! con rauco nuovamente! Cospetto! La mia testa gira come un mul .
Via, la dose ripetete. senti cosa mi si scrive, e trasecola dallo st~iporc.
ANN. Auf! ... Ma dopo partirete? Leggete.
ENR. S e guarisco partirò. (A/zjiibnle d& ~~lt'allrn
scnfoln di " Una persona che avete graveniente offesa vuol

pillole ad Eizrico il qttale ne preizde varie quindi " fare di voi vendetta in questa notte. Restate
gorgheggia) " in piedi; non dormite se avete cara la vita:
ANN. Che vi pare? " sottoscritto un vostro amico intimo ,).

ENR. Non plus ultra ! Ah! l'affare è spaventevole.


Già la voce ritornò! Ma cosa vorrà dir ciò?
Al mio debutto - assisterete; fLh! (sbadig/tirii~ioo)
De' miei gorgheggi - giudicherete,
l 22
ANN. Come?
l SPI. Ah! .t ..,
ENR. Presto, presto, in tutta fretta,
Mi dovete una ricetta
ANN. Insomma, rispondi ... Come un fulmine spicciar.
SPI. Rispondo che siamo due gran bestie. Voi ... ANN. I.: dov'è?
ANN. E tu! ... ENR. S o n lesto ... ( / ~ d ~ ~ g n n par
d o s ile fnsche)
SPI. Zitto: la cosa sta così. Questo biglietto ve lo ANN. O r via!
scrive qualche amico che fu qui convitato, e vi ENR. Io non so più dove sia.
previene di stare all'erta contro l'amore cffeso ANN. (Auf! che pena!)
d'Enrico.
ENR. Ciel tiranno!
ANN. Bravo, bravo.,. I-Iai dato "nel segno. È lui, è lui L' ho perduta! Vado e torno. (per pirrlire)
che vorrà farmi qualche insulto ... ANN. Buon viaggio!
l SPI. Non bisogna dormire ...
ISNR. L' ho trovata !
ANN. E come si fa? ... L'ho trovata. T u mettiti in sen-
tinella innanzi alla porta, e... ANN. (Me infelice, che nottata!)
SPI. IO in sentinella? (s+adigliando) IO che sì facilmente ENR. Pria vi voglio di mia moglie
m'addorinent'~? No, no: aspettate. Ecco qua: Tutti i mali palesar.
seminiamo tutte le raccolte pallette fulminanti ANN. Non m'importa: a me s'aspetta
avanti la porta della vostra camera, di modo Di spedir sol la ricetta.
che, se alcuno entrar volesse sarà costretto a cal- ENR. P e r veder s'ella è perfetta,
pestarle ... pif. .. puf .. Allora, io che ho un sonno Noi1 C' è male d'ascoltar.
leggerissimo, mi levo, discendo, l'arresto, chiamci La povera Anastasia
la vicina guardia, e quello va in carceribus. Per cui v' ho iiicomodato,
ANN. Corpo del tartaro stibiato! Bravo Spiridione! hai E tisica e diabetica,
fatta una pensata degna di Galeno. E cieca e paralitica,
SPI. ECCOle pallette ... all'opera, all'opera. Patisce d'emicrania,
(le semina avanti fa porfn di Serriflr~n) Ha l'asma e sette fistole,
ANN. S t a attento alle botte (suona il carnp rnrllo). Ci siamo. Spine veiltose e sciatica;
Spia dal finestrino della porta chi è. Tumore nell'occipite;
SPI.(va ad osservare) È un vecchio. I-Ia i1 mal della podagra,
ANN. Anche un vecchio! Ritirati, che lo sbrigo subito. Che unito alla chiragra
(Spiridione apre, e poi va nella sua caiirera). Penare assai la fa.
Ma qui sta il re dei recipi
(nzosli,(a /a ricelln nvuoltolafn ch'egli spiegherà a poco a poco)
SCENA XIII. Che tutto guarirà.
Si prenda l'acqua celebre
Enrico avvolto i~ una vesfe da camera, con bci.reffa da notte in Del gran monsù Maurizio,
testa, e D. Annibale. Con l'altra capo-rtfalo;
ENR. (entra correndo, e mostrasi a f i n n a t o ) E poi la fagiadeilica.
Mio sigiiore venerato! Con questa poi mischiatevi
A L'aceto con l'aregheto,
Padron mio! - Che cosa è stato? Sia questa rinforzata
Cascarilla, simarubba,
Con l'acqua canforata, Del tabacco di Macubba,
Col balsamo coppaibe, Dulcamara, talamacca,
Col dolce elettuario, Legno quassio, cera lacca;
Di cedro imperiale, Aggiungete ottanta rane,
Che giova e non fa male, Venti fave americane,
S'unisca a queste cose Ruta secca, dragonaria,
Benigne e porteiltose, Terebinto, serpentaria,
Per fare i l tutto eccelso, Manna emetica, castoro,
Con 1' elisir d' Elmozio, Raschiatura di fior d'oro;
Quello di Paracelso. Eppoi l' erbe tritolate
Mischiate e rimischiate, Che qui appresso son notate.
Poi pillole forniate. Erba spugna, polmonaria,
Ma questi sono liquidi. 11 ceraunio, il capripodio,
Che ad uno, a quattro, a sette I1 vit~icchioed il poligalo,
Si devono ingolar. Blasia quassia, il polipodio ...
Recipe ... ANN. (Quasi svengo.)
Basta ! ENR.(ctrcn/rrlo co I I F azlesse swzavrito il segizo) Il polipodio,
Recipe, I1 rastio d'unto al vitrice
L' ombélico di Venere, Con la cat-ice, l'aspargo,
Butirro d' antimoiiio , Il brio1...
I1 zolfo col diascoi io ANN. Ma ...
Del dotto Fracastorio, 1:~. La calega,
L'arsella e l'assafetida; La veronica, la statice,
I1 thè - che sia d'America - L'anserina, la piombaggine
Rob antisif litico, Coi1 un mazzo di lattuga,
L'estratto di cicuta; Clip iiiollifica, che asciuga.
Papaveri, la ruta; Malva d' Ischia, malva rosa,
L' etiope minerale, Vera polvere $i corilo.
Siroppo cordiale. ANN. Io !...
Aggiungi poi la polvere
Di Marco Cornacchione, ENR. Domani a mezzogiorno
E di Giovanni Procida Tutto a prendere verrò.
L'etnpiastro in fusione, (bnvfe adczgio n(f~r,ozoe Inscia Don Ann/bale coiz In vicrltn rn ~rzniro)
La cassia fistulata,
La pomice pistata ...
Bollite et iìat bibita. SCENA XIV.
Che bibita!
No, pillole ... D. Annibale e Spiridione, poi Serafina.
I1 resto ecco10 qua.
(sz~o&ezlna ~~~irglzrsstnzn
ricetla) ANN. Adesso caschi pure il campanello non me ne im-
Semifreddi - ente dr Mai-te, porta: farò crepar tutti piuttosto che aprir la
Bel Cadet l'emulsione,
porta. (cowe col lici?ze vcu~o Itz cnpneun 02' Sevofinn: ~ E R . U n iiie lungi ancor vivendo,
scoppiano le pn//e/ie snffr, i sirot /'teti,, X / I cnde il lrrrt~r) Sposo amato, in me riposa,
Misericordia! Cospetto, m e n'ei-a dinienticato. Sernpre, fida ed aiuorosa
SPI. (abbvnccin all' osclwo doiz Anrzibnle, e grrcl'n) Guardie ! I,a consorte a te sarà.
Guardie ! Al ladro i All' assassino! Correte! Esn. e Cono llai non sien le tue dolcezze
ANN. Zitto, zitto. Spiridione, chè sono io. Molestate ed interrotte :
ROSA(col btme) Chi f u ? qual fracasso? Bella al par di questa notte
SER.( d i deurfuo) Mamma, inamma, aprite ... io sono alzata. Sia la vita ognor per te.
(Maf?tirinRosn si fa dare IL? chinve rln Do11 A~rzi6(1/e, ed ANN. (in n'rspnvfe a S e r n j n a )
apre In porfa a SernJiizn, In qrinle esce spove>zttrln) Che Sposa in erba, fincliè io torno
fu, sposo mio? S t a r e all' erta ti conviene;
ANN. Non è niente, non è niente: fu u n equivoco: S e qualcuno a batter viene
andate a dormire, chè adesso anch'io ... (st4onn il T u la porta non aprir.
ca ntpancllo) (si setzfe /n p u s fa della diIigetzxa)
'TU~TI Biio I viaggio, e buon ritorno.
S C E N A ULTIMA. Ecco il segno del partir.
(Uorz Rt~nrbaJesi a v ~ t nv e n o la porta:
Enrico ed i Parenti cl'fgii sposi. Spii idroiie /o pr ecedr colla v rligia : f r t f f r I'ncco~iiprgrta~to)

SPI. Chi è ?
ENR. (di c?eriir*o) Apri, apri : son io (fuori) Ecco tutti i
parenti. (ilrili escono)
P A R E S T Don
I Annibale.
ALTRI Ci consoiiamo.
ALTRI Ci rallegriamo.
ANN. Grazie, grazie: ma perchè venir così presto?
ENIZ. P r e s t o ? sono di già le sei meno un quarto!
ANN. 1-e sei meno un q u a r t o ? FINE.
ROSA sicuramente.
ANN. Dunque è necessario che io parta, giacchè l'ora
è già tarda.
ENR. E bisogna far presto, poicliè hanno di già attac-
cato i cavalli alla diligeiiza.
ANN. Cara iilainina, vi raccomando la sposa. Diletta
Serafina, s p e r o che a1 inio ritorno ti potiò d2r
prova del mio attaccaiuento, e passereiiio gioi ni
telici! Addio a tutti. Serafina, ci rivedremo al
mio ritorno, (SjIridtoire nr~tlcrrìn'orz Aizirrbtrle n foglrir s t
/(T v e ~ f c
(?a carriera e ad tr~~fosstrr~e
I'ahrlo. Glr ~ e c / ~ t r il
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La Figlia del Reggiiiieiito . . . . . . . . .. . .
Gerrima di Vergy . . . . . . . . . . .. . .
Idilida di Cliaiiioui~is . . . . . . . . . . . . . .
Liici:i d i Lamiiiei.iiioor. . . . . . . . . . . . . .
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i di o l n . . . . . . . . . . . . . . . .
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