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Più che un'attualizzazione è una generica ambientazione moderna, con gente vestita

in modo pratico e casuale. Saranno invece modaioli i folletti, le fate e gli spiriti, che
riflettono le giovani generazioni. a ben vedere i personaggi ci somigliano molto,
potremmo essere noi, oggi, come attuale è lo spasmodico desiderio di
ringiovanimento erotico del protagonista, su cui si focalizza il desiderio di raggiro (o
di vendetta) di un gruppo di signore che non si capisce se siano più allegre, come
diceva il titolo shakespeariano, o più ciniche, come invece appare a noi. Da qui,
dunque, l'idea di rinunciare all'ambientazione elisabettiana e di preferire costumi con
evidenti riferimenti all'oggi. La comicità è un risultato, l'allegria è una condizione.
Qui si ride alle spalle di qualcuno, con sarcasmo. Falstaff è attuale perché ci fa capire
le appartenenze sociali, l'accanimento conto la “vecchiaia” commenta Ronconi. Non
c'è da stupirsi che Bardolfo (Gianluca Floris) e Pistola (Luigi Roni) appaiano sulla
scena vestiti come due punk,con giubbotti di jeans chiodati. Le comari tramano per
burlare e vendicarsi dell'intraprendente corteggiatore in abiti fioriti con borsette di
Ferragamo. Molta ironia british, un po' di cattiveria e tanta melanconia. Scelta la
trasposizione in tempi attuali, Ronconi con la scenografa Margherita Palli, regala un
“coup de théâtre” nel finale tutto elfi e fate immaginato come un rave party nei
boschi. Le vesti pastello fashion Windsor delle dame, gli uomini tra working class e
borghesia della City, e alla fine, le fate e gli elfi punk, perchè la conservatrice
Albione è anche la patria del Punk.

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