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Progettazione e Calcolo delle strutture in C.A.

Tutorial & Manuale Operativo


Tutorial e Manuale Operativo di

EdiLus-CA

ACCA software
ACCA software S.p.A.
Via Michelangelo Cianciulli
83048 MONTELLA (AV) - Italy
Tel. (+39) 0827/69504 - Fax (+39) 0827/ 601235
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Tutti i diritti sono riservati.
RESPONSABILITÀ
ACCA software non si assume alcuna responsabilità circa i risultati di calcolo e la documentazione
prodotta con il programma EdiLus-CA.
Per quanto sia stata prestata la massima attenzione e cura alle procedure di calcolo e ai modelli
per la produzione dei documenti, non è possibile assicurare l'esattezza e la completezza degli
stessi nonchè la loro rispondenza alle normative vigenti.
PER TUTTO QUANTO INNANZI ESPOSTO:
ACCA non si assume alcuna responsabilità sul contenuto dei risultati di calcolo e dei documenti
prodotti e sulla loro rispondenza alla legislazione vigente.
L'utente, quindi, è tenuto a valutare e verificare i risultati e i documenti prodotti in ogni loro parte,
compresa la loro rispondenza alla legislazione vigente, essendo egli stesso l'unico responsabile
della loro esattezza e completezza.
In nessun caso, comunque, ACCA sarà responsabile di danneggiamenti diretti, indiretti, o conse-
guenti ad errori e/o difetti nei dati e nel programma (inclusi, senza limitazioni, il danno per perdita o
mancato guadagno, interruzione dell'attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche e/o
d'immagine), anche nel caso che ACCA sia stata avvertita della possibilità di tali danni.
In ogni caso, la responsabilità di ACCA sarà limitata ad un importo corrispondente al prezzo di
vendita del prodotto.
Nel caso non si accettassero le suddette condizioni il prodotto può essere restituito entro 8 giorni
dall'acquisto con conseguente rimborso della somma, eventualmente, per esso pagata.
Per ogni controversia sarà esclusivamente competente il foro di S. Angelo dei Lombardi (AV).
AVVERTENZE PER L’USO
EdiLus-CA è un programma per il calcolo delle strutture in cemento armato che utilizza il metodo
degli elementi finiti.
È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel campo del calcolo strutturale
in cemento armato e nelle metodologie di calcolo adoperate dal programma al fine di creare le
opportune modellazione delle strutture.
Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazioni delle strutture a calcoli e
a risultati completamente errati, non corrispondenti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmente
dannosi per l’incolumità di cose o persone.
Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di responsabilità rispetto ai risul-
tati che è possibile ottenere tramite il software.
Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essere utilizzati a fini professionali
in quanto l’unico responsabile legale dei risultati di calcolo e della documentazione prodotta è il
Tecnico che li sottoscrive.
ACCA software S.p.A.
COPYRIGHT
EdiLus-CA è un prodotto di ACCA software S.p.A..
Questa pubblicazione, o parte di essa, non può essere riprodotta in nessuna forma, in alcun modo e
per nessuno scopo, senza autorizzazione scritta di ACCA software S.p.A..
ACCA, PriMus, CanTus, CEG, TerMus, Object DRAW, DocMus, CerTus, Ufficius ed EdiLus sono
marchi registrati.
Altri diritti:
ACCAreader è un prodotto di ACCA software S.p.A..
EdiLus-CA utilizza una versione personalizzata del solutore ad elementi finiti Microsap, di proprietà
di Tesys s.n.c..
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servati. - Adobe e Acrobat sono marchi di Adobe Systems Incorporated.
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ACCA software
Condizioni di Licenza d’Uso

ATTENZIONE
Condizioni di licenza d’uso
I Programmi denominati PriMus, PriMus-P, PriMus-B, PriMus-i, PriMus for AUTOCAD®, Pri-
Mus-EP, PriMus-DCF, CEG, CanTus, PriMus-A, PriMus-C, PriMus-N, PriMus-K, TerMus,
TerMus-i, DocMus, CerTus, CerTus-N, CerTus-CAD, CosTus, ProTus, ProTus-B, ProTus-S,
ParCus, ParCus-IA, ParCus-G, ParCus-P, ManTus-P, ACCAreader, FacTus, Ufficius, ConDus,
ConDus-PA, Impresus e CerTus-VB sono stati ideati e progettati da GUIDO CIANCIULLI da
Montella (AV) che ne è l’Autore (in seguito, per brevità, Guido Cianciulli sarà indicato come
Autore) e sono stati realizzati, prodotti e distribuiti dalla ditta ACCA software S.p.A. da Montel-
la (in seguito, per brevità, ACCA software S.p.A. sarà indicata come ACCA).
I Programmi denominati EdiLus-CA, EdiLus-MU, AutoRapidus, ArchiRapidus, ReviRapidus,
BlockNotus, EsiMus, PriMus Pocket, Privatus, Praticus-DIA, DeCuius, Fotus, PocketRapidus e
CerTus-PN sono prodotti e distribuiti da ACCA.
L’Autore e ACCA concedono al Cliente, che accetta, la sola LICENZA D’USO non esclusiva
del presente Programma e si riservano, anche per i loro aventi causa, l’esclusiva proprietà dello
stesso e di tutti i suoi diritti potendone sempre disporre come meglio crederanno e nei confronti
di chiunque. Si riservano, altresì, la facoltà di modificare il prodotto senza preavviso ed in qual-
siasi momento. Gli aggiornamenti saranno incorporati nelle nuove edizioni.
La Licenza d’Uso del Programma non comprende la facoltà di ottenerlo in formato sorgente, né
di disporre della relativa documentazione logica e/o di progetto.
L’uso del Programma è consentito su una sola macchina per volta finché in possesso del Cliente
così come un disco può essere ascoltato su uno stereo alla volta o un libro letto da una sola per-
sona alla volta. Il Cliente che ceda i dischi, la protezione ed il manuale in oggetto ad altri è ob-
bligato a cessarne l’uso, a non trattenerne alcuna copia ed a comunicarlo ad ACCA software
S.p.A. Il nuovo acquirente è tenuto ad osservare le presenti condizioni.
Le installazioni del programma, successive alla prima, intestate allo stesso utente (installazioni
multiuser e seconde copie) NON possono essere cedute (né a titolo oneroso né gratuito) sepa-
ratamente dalla prima in quanto tutte insieme costituiscono un UNICO pacchetto.
Malfunzionamenti del Programma, ad installazione avvenuta, coinvolgono il Cliente in tutti i
necessari servizi di manutenzione, riparazione, correzione ed ogni incidentale o conseguente
danneggiamento.
L’Autore e ACCA non garantiscono che le procedure del presente Programma soddisfino le esigen-
ze del Cliente e che queste funzionino in qualsiasi combinazione vengano da esso usate, né forni-
scono alcun’altra garanzia, espressa o implicita, relativa al manuale d’uso ed al software in esso
descritto; conseguenti rischi derivanti dal loro uso sono completamente a carico del Cliente e quindi
in nessun caso l’Autore e ACCA saranno responsabili di danneggiamenti diretti, indiretti, o conse-
guenti a difetti di software. Il Cliente ha l’onere e la responsabilità della scelta, della installazione,
dell’uso e della gestione del Programma al fine del raggiungimento del risultato prefissosi.
Esclusione di responsabilità per danni indiretti: in nessun caso l’Autore e ACCA saranno responsa-
bili per i danni (inclusi, senza limitazioni, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione
dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche e/o di immagine) derivanti dall’uso
del programma, anche nel caso che l’Autore e ACCA siano stati avvertiti della possibilità di tali
danni. In ogni caso, la responsabilità dell’Autore e di ACCA, ai sensi del presente contratto, sarà
limitata ad un importo corrispondente al prezzo di vendita del programma.
ACCA non si assume alcuna responsabilità sul contenuto e/o sulla correttezza dei Dati e/o
degli Archivi eventualmente forniti con il programma, sulla loro rispondenza alla legisla-
zione vigente e sui documenti che è possibile ottenere dal loro uso. L’Utente, pertanto, è tenu-
to a valutare e verificare i Dati e/o gli Archivi in ogni loro parte, compresa la loro rispondenza

I
Condizioni di Licenza d’Uso

alla legislazione vigente, essendo egli stesso l’unico responsabile dell’esattezza degli elaborati e
dei risultati che si ottengono dal loro uso.
Gli Archivi del programma, se non diversamente ed espressamente dichiarato, sono di proprietà
di ACCA e possono essere utilizzati unicamente con il programma. Gli Archivi, o parte di essi,
non dovranno, in alcun modo, essere riportati e utilizzati in altre procedure.
È vietato copiare e/o modificare il software e/o il materiale stampato del presente Pro-
gramma senza l’autorizzazione dell’Autore e di ACCA.
La eventuale protezione Hardware (detta chiave) è in garanzia per 12 mesi per guasti derivanti
dal normale uso descritto nel manuale d’uso. Se detta chiave dovesse riportare segni di mano-
missione o uso anomalo non si avrà più diritto alla sostituzione della stessa né a titolo gratuito, se
ancora in garanzia, né a titolo oneroso con conseguente risoluzione della Licenza d’Uso.
ACCA non garantisce il funzionamento della eventuale chiave a seguito di future evoluzioni
dell’hardware (computer, porte parallele, porte USB, stampanti, ecc.). In tal caso, se disponibi-
le, l’utente dovrà acquistare una nuova chiave restituendo, comunque, la vecchia.
ACCA non garantisce il funzionamento e la trasparenza della eventuale chiave hardware in se-
rie con periferiche che utilizzano le porte parallela e/o USB in maniera esclusiva e/o scorretta
(periferiche tipo stampanti GDI, schede SCSI, scanner, ecc. che non rispettano le specifiche Mi-
crosoft). In questo caso dovrà essere installata una seconda porta parallela o USB.
ACCA non garantisce il funzionamento del programma a seguito di future evoluzioni
dell’hardware e del software (computers, sistemi operativi, ecc.), nonché la sua rispondenza a
future disposizioni di legge relative alla materia trattata dal programma stesso. In tal caso, se
disponibile, l’utente dovrà acquistare una versione aggiornata del programma.
Il presente Programma è personalizzato. Detta personalizzazione consiste nella scrittura,
all’interno del programma di un numero di serie UNICO.
È vietato far funzionare il programma sotto debugger: pena la possibilità di danneggia-
mento dei dati e la risoluzione della licenza d’uso.
Il Cliente che non accetta in tutto o in parte quanto innanzi riportato DOVRÀ restituire il Prodot-
to ad ACCA software S.p.A. entro otto giorni dalla consegna. Ogni altro comportamento è la
chiara manifestazione di volontà di accettare, senza alcuna riserva, tutto quanto innanzi scritto e
l’impegno a rispettarlo.
Questo contratto è disciplinato dalla legge italiana. Per ogni controversia sarà esclusivamente
competente il foro di S. Angelo dei Lombardi (AV).
L’AUTORE ed ACCA software S.p.A.
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ACCAreader è un prodotto di ACCA software S.p.A..
EdiLus-CA utilizza una versione personalizzata del solutore ad elementi finiti Microsap, di pro-
prietà di Tesys s.n.c..
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servati. - Adobe e Acrobat sono marchi di Adobe Systems Incorporated.
Tutti i marchi e prodotti citati sono dei rispettivi legittimi proprietari.

II
1. Introduzione

Introduzione
EdiLus-CA rappresenta una nuova frontiera per i programmi di progetta-
zione e calcolo delle strutture in C.A., è un software completamente in-
novativo, strutturalmente rivoluzionario, dotato di caratteristiche straor-
dinarie che solo ACCA poteva integrare in un solo prodotto.
EdiLus-CA vanta una tecnologia d’assoluta avanguardia, un’interfaccia
modernissima e funzionalissima, un input ad oggetti che rende veloce e
potente la progettazione, un Solutore ad Elementi Finiti integrato nella
procedura, l’archiviazione dati in un unico database d’oggetti (un solo fi-
le) con tutti i vantaggi che ne conseguono (copia del documento, invio
via e-mail, etc.) ed, infine, una risposta specifica alla nuova normativa,
cosa ben diversa dal riadattamento di un vecchio programma.
EdiLus-CA, abbatte una nuova barriera, rende semplice, veloce ed intui-
tivo anche il calcolo strutturale: basta disegnare la struttura ed il calcolo è
già tutto fatto.

1
1. Introduzione

1.1
Premessa
Per quanto sia stata prestata la massima attenzione e cura alle procedure
di calcolo e ai modelli per la produzione dei documenti, non è possibile
assicurare l’esattezza e la completezza degli stessi nonché la loro rispon-
denza alle normative vigenti.
EdiLus-CA è un programma per il calcolo delle strutture in cemento ar-
mato che utilizza il metodo degli elementi finiti.
È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel
campo del calcolo strutturale in cemento armato e nelle metodologie di
calcolo adoperate dal programma al fine di creare le opportune modella-
zione delle strutture.
Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazioni
delle strutture a calcoli e a risultati completamente errati, non corrispon-
denti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmente dannosi per
l’incolumità di cose o persone.
Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di
responsabilità rispetto ai risultati che è possibile ottenere tramite il
software.
Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essere
utilizzati a fini professionali in quanto l’unico responsabile legale dei ri-
sultati di calcolo e della documentazione prodotta è il Tecnico che li sot-
toscrive.

2
1. Introduzione

1.2
Il Rivoluzionario Input ad Oggetti
EdiLus-CA è un programma assolutamente rivoluzionario in quanto cambia
radicalmente il modo di concepire il progetto ed il calcolo di una struttura.
Il programma nasce con l’avvento della nuova normativa e, quindi, non è un
adattamento di vecchie procedure a nuovi modelli di calcolo, ma uno stru-
mento progettato per rispondere al meglio alle nuove indicazioni legislative.
EdiLus-CA adotta una rivoluzionaria “tecnologia ad oggetti” che lo ren-
de innovativo, più facile, veloce ed intuitivo.
Il Solutore di calcolo ad Elementi Finiti integrato nella procedura per-
mette rapide verifiche, tanto da rendere più fluida la stessa progettazione
strutturale.
Grazie all’integrazione completa con il computo metrico, la progettazio-
ne strutturale e la stima divengono un’unica operazione.
Con EdiLus-CA si possono disegnare direttamente pilastri, travi, pareti,
solai, ecc., specificando le relative proprietà (materiali, sezioni, ecc.) in
qualsiasi momento della progettazione.
Ogni oggetto disegnato è dotato di un database d’informazioni che lo indi-
viduano univocamente nelle sue caratteristiche geometriche e fisiche (ma-
teriale, resistenza, ecc.).
Ogni caratteristica geometrica ed ogni proprietà assegnata agli oggetti
costituisce un elemento d’input per il calcolo e ogni modifica diventa
immediatamente una nuova condizione di verifica.
Con il nuovo straordinario input ad oggetti di EdiLus-CA, la definizione
progettuale della struttura coincide con la fase d’input.
Tutta l’analisi dei carichi e le interrelazioni dei vari elementi, come
l’orditura dei solai, sbalzi, fori, ecc., vengono, infatti, automaticamente
individuati come caratteristiche degli oggetti che influenzano il calcolo.
Questo permette di progettare le strutture più efficacemente, perché è
possibile riscontrare una più diretta e veloce interrelazione tra caratteri-
stiche fisiche, dimensionali e geometriche della struttura e le verifiche
statiche e dinamiche che le competono.
Gli oggetti possono essere gestiti indifferentemente sia nelle piante che
in qualsiasi vista 3D del progetto e ogni modifica viene riportata dinami-
camente sia nelle piante che nelle viste 3D.

3
1. Introduzione

In pratica, è possibile inserire, modificare e cancellare gli oggetti tenendo


sotto controllo la pianta o la vista 3D della struttura.
Funzioni specifiche, come la duplicazione di elementi o parti di struttura
e l’ancoraggio degli oggetti a piani, rendono l’inputazione estremamente
veloce ed agevole.

1.3
Le Modalità di Calcolo
EdiLus-CA è stato concepito per essere aderente alla Nuova Normativa
Antisismica. Non è quindi una rivisitazione di software esistenti, ma un
prodotto estremamente innovativo.
Il calcolo si fonda su un Solutore ad Elementi Finiti in analisi lineare ve-
ramente affidabile, in grado di risolvere strutture di qualsiasi geometria e
dimensione.
Per calcolare le sollecitazioni in maniera corretta, il concio d’unione tra i
vari elementi viene schematizzato come un nodo da cui si dipartono brac-
cetti rigidi: EdiLus-CA è in grado così di ottenere risultati rigorosi, senza le
approssimazioni derivanti da schematizzazioni meno appropriate.
Pur prevedendo la modalità di calcolo in analisi statica, il programma se-
gue le ultime indicazioni normative con calcolo effettuato tenendo conto
dell’“analisi modale quale metodo normale per la definizione delle solleci-
tazioni di progetto”, avendo puntualizzato i nuovi spettri di risposta, fun-
zione di caratteristiche intrinseche alla struttura e del litotipo di fondazione.
A tale scopo il solutore è invocato più volte per risolvere la struttura sotto
le azioni prescritte dall’Ordinanza (SLD, SLU, ecc.).
Risulta, quindi, evidente che l’applicazione corretta della nuova normati-
va richiede un supporto continuo del solutore di calcolo e che solo una
completa integrazione del solutore con il programma, come nel caso di
EdiLus-CA, consente la necessaria dinamicità e fluidità di progettazione.
Una volta ottenute le sollecitazioni, si passa alle verifiche che stavolta
sono esclusivamente agli Stati Limite, essendo stato abbandonato il me-
todo delle Tensioni Ammissibili.

4
1. Introduzione

1.4
La Visualizzazione dei Risultati e la Stampa
La tecnologia ad oggetti di EdiLus-CA consente di leggere immediata-
mente sul disegno i risultati di calcolo: carichi, sollecitazioni e deforma-
zioni divengono nuove caratteristiche imposte all’oggetto dalla verifica
effettuata e quindi visualizzabili con diagrammi di ogni genere.
Cambia, per immediatezza ed efficacia, il modo di vedere i risultati del
calcolo.
Anche il modo di progettare l’armatura resistente nella struttura ha un
nuova utilità per le eventuali modifiche delle armature proposte automa-
ticamente dal programma.
Un pennino consente di definire rapidamente eventuali personalizzazioni
dell’armatura, avendo in linea, come elementi decisionali, i diagrammi
delle armature di progetto ed esecutive.
EdiLus-CA è realmente uno strumento veloce e potente in grado di sfrutta-
re la più moderna tecnologia per rendere più semplice e veloce il lavoro.
Particolari funzioni consentono, infine, di ottenere stampe componibili e
personalizzabili dal tecnico: elaborati professionalmente ineccepibili, cu-
rati nei minimi particolari.

1.5
Integrazione con il Computo Metrico
Grazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA e di PriMus la proget-
tazione strutturale ed il computo metrico sono completamente integrati in
un’unica fase di lavoro.
Tutti gli oggetti utilizzati per la progettazione vengono computati in un
documento di PriMus.
In pratica, il progetto ed il calcolo, con la definizione delle armature,
producono automaticamente anche il computo.
Le modifiche progettuali vengono immediatamente riportate nel preven-
tivo, in modo che ogni scelta o modifica risulti coerente ed immediata-

5
1. Introduzione

mente integrata in documenti progettuali e di stima: progettare una strut-


tura, calcolarla e conoscerne il costo è un’unica cosa.
Questa integrazione dei vari aspetti del lavoro, possibile grazie ad AC-
CA, garantisce una maggiore velocità e professionalità.

6
2. Installazione

Installazione
Il programma EdiLus-CA è composto dalle seguenti parti:
• manuale operativo con licenza d’uso;
• CD-ROM contenente il Programma, gli Archivi ed il Manuale d’Uso
in formato PDF;
• chiave di protezione hardware.
Per effettuare l’installazione di EdiLus-CA occorre procedere alla:
• Installazione del Programma (v. § 2.2);
• Installazione della Chiave di Protezione Hardware (v. § 2.3).
Le modalità operative per l’installazione del programma e della chiave di
protezione hardware vengono descritte dettagliatamente nei paragrafi se-
guenti.

7
2. Installazione

2.1
Requisiti di Sistema

I Requisiti di Sistema riportati di seguito sono puramente indicativi in quanto possono


essere modificati a causa di eventuali evoluzioni hardware e software. L’utente, per-
tanto, è tenuto ad accertarsi delle eventuali modifiche consultando il sito www.acca.it.

EdiLus-CA può essere usato esclusivamente con la configurazione a di-


sco rigido.
I requisiti indispensabili al funzionamento del programma sono:
• Personal computer con microprocessore Pentium III o più potente
(consigliato Pentium IV).
• 512 Mb di Memoria RAM (consigliati 1 Gb).
• Microsoft Windows 2000/XP.
• Disco rigido, Lettore di CD-ROM e Mouse con rotellina.
• Lettore DVD per il Video-Manuale.
• Scheda video compatibile 100% OpenGL (minimo 32 Mb, consigliati
64 Mb) e driver scheda video compatibili 100% OpenGL.
• Internet Explorer 5.0 o successivo.
• Risoluzione video 1024 * 768 (consigliata 1280 * 1024).
• OpenGL v. 1.4 o superiore.
• Porta Usb.

2.2
L’Installazione del Programma
L’installazione del programma su disco rigido viene eseguita automati-
camente effettuando le seguenti operazioni:
• accendere il computer e attendere che Windows risulti avviato;

Prima di procedere all’installazione accertarsi:


ƒ che ogni altra applicazione in uso risulti chiusa;
ƒ di aver avuto accesso al sistema con i privilegi di Amministratore.

8
2. Installazione

• inserire il CD-ROM del programma nell’apposito lettore ed attendere


l’avvio del programma di installazione;

Se il programma di installazione non si avvia, selezionare l’opzione Esegui del


menu del bottone Start (Avvio) di Windows e, nel dialog che si attiva, digitare:
X:\SETUP.EXE, dove X è la lettera che identifica il proprio lettore di CD-ROM.
Pigiando il bottone OK del dialog si avvia il programma di installazione.

• pigiare il bottone Avanti della prima finestra (“Benvenuto …”) del


programma di installazione per passare alla finestra “Scegliere il pro-
dotto da installare”;
• nella finestra Scegliere il prodotto da installare selezionare l’opzione
Installa EdiLus-CA per avviare la procedura di installazione;
• procedere seguendo ATTENTAMENTE le istruzioni fornite dal pro-
gramma di installazione.

Nel corso dell’installazione viene data la possibilità di:


ƒ scegliere la directory di installazione del programma; per default, come
directory di installazione viene proposta C:\ACCA\EdiLus-CA;
ƒ scegliere la directory per l’inserimento dell’Icona per l’avvio del programma; per
default viene proposta la directory Applicazioni ACCA.
Si consiglia di NON MODIFICARE la directory di Installazione del programma e
quella dell’Icona per il suo avvio proposte per default.
Per installazioni del programma successive alla prima, eventuali modifiche appor-
tate agli Archivi (modelli di relazione e di cartigli) vengono perse. Per evitare di
perdere tali modifiche, durante la reinstallazione viene proposto di effettuare una
copia dei vecchi Archivi.

2.2.1
Intestazione della Licenza d’Uso
Il programma EdiLus-CA è personalizzato. Detta personalizzazione con-
siste nella scrittura, all’interno del programma, di un numero di serie
UNICO e dell’intestazione della ditta titolare della licenza.
Nel dialog “Codice Installazione” proposto durante la procedura di In-
stallazione, devono essere specificati i dati della DITTA ed il CODICE
D’INSTALLAZIONE.
9
2. Installazione

Se i dati della Ditta presenti nel dialog sono CORRETTI procedere


all’installazione pigiando il bottone Avanti.
Se i dati sono NON CORRETTI o il programma non è intestato (manca il
codice di installazione), bisogna telefonare ad ACCA software S.p.A. e
chiedere del Servizio Installazione.

Per ricevere il CODICE DI INSTALLAZIONE bisogna comunicare ad ACCA sof-


tware S.p.A. i seguenti dati:
ƒ Ragione sociale della Ditta;
ƒ Indirizzo;
ƒ CAP - Città - Provincia;
ƒ Telefono;
ƒ E-mail;
ƒ Partita IVA;
ƒ Rivenditore del Programma.

Per proseguire nell’installazione basta pigiare Avanti e seguire ATTEN-


TAMENTE le indicazioni fornite dal programma di installazione.

2.3
L’Installazione della Chiave di Protezione USB
La chiave USB va considerata come una qualsiasi periferica del computer.
Per far funzionare la chiave USB è, quindi, necessario procedere
all’installazione del software (driver) che la gestisce.

Prima di procedere all’installazione dei driver della chiave hardware USB è ne-
cessario che risulti installato il programma.
La chiave USB è supportata unicamente dai seguenti sistemi operativi:
ƒ Windows 2000 (Professional e Server);
ƒ Windows XP (Home e Professional).

L’installazione del driver per la gestione della chiave USB si effettua se-
condo le procedure standard Microsoft per l’installazione di nuove peri-
feriche di tipo USB.

10
2. Installazione

La procedura di installazione del driver della chiave USB varia a seconda


del sistema operativo su cui si opera.
Di seguito vengono illustrate le procedure di installazione previste per i
vari sistemi operativi che supportano la chiave di protezione USB.

Windows 2000 (Professional e Server)


Per installare il driver della chiave USB su un computer con sistema ope-
rativo Windows 2000 (Professional e Server), basta effettuare le seguenti
operazioni:
• avviare il computer con i privilegi di AMMINISTRATORE ed inseri-
re il CD-ROM del programma nell’apposito lettore;
• connettere la chiave ad una delle porte USB del computer; questa ope-
razione determina l’accensione del LED rosso sulla chiave e apre una
prima finestra;
• pigiare il bottone Avanti per procedere all’installazione; questa opera-
zione attiva la finestra in figura;

• nella finestra accertarsi che risulti selezionata l’opzione Cerca un dri-


ver adatto alla periferica e pigiare il bottone Avanti; questa operazione
apre una nuova finestra (v. figura seguente);

11
2. Installazione

• nella nuova finestra lasciare selezionata la sola opzione Unità CD-ROM


e pigiare il bottone Avanti; questa operazione avvia la ricerca del dri-
ver della chiave USB nel CD-ROM inserito e apre una ulteriore fine-
stra che segnala la presenza del driver ricercato nel CD-ROM;
• pigiare il bottone Avanti per avviare l’installazione; un’ultima finestra
segnala l’avvenuta installazione.
Completata l’installazione del driver, avviare il programma per verificare
il corretto funzionamento della chiave.

Windows XP (Home e Professional)


Per installare il driver della chiave USB su un computer con sistema ope-
rativo Windows XP (Home e Professional), basta effettuare le seguenti
operazioni:
• avviare il computer con i privilegi di AMMINISTRATORE ed inseri-
re il CD-ROM del programma nell’apposito lettore;
• connettere la chiave ad una delle porte USB del computer; questa ope-
razione determina l’accensione del LED rosso sulla chiave ed attiva
una prima finestra;
• in tale finestra accertarsi che risulti selezionata l’opzione Installa il sof-
tware automaticamente e pigiare il bottone Avanti; quando viene indi-
viduato il driver (sul CD-ROM) si apre un’altra finestra che segnala
l’evento;
12
2. Installazione

• pigiare il bottone Continua della nuova finestra per avviare l’installazione


del driver; un’ultima finestra segnala l’avvenuta installazione.
Completata l’installazione del driver, avviare il programma per verificare
il corretto funzionamento della chiave.

2.4
Il Manuale d’Uso in Formato PDF
Il presente Manuale d’Uso è fornito anche in formato PDF. Esso potrà
essere visualizzato e stampato mediante il programma Acrobat Reader.
Per visualizzare e/o stampare il manuale è, quindi, necessario che risulti
installato il programma Acrobat Reader.

13
2. Installazione

2.5
Aggiornamenti del Programma
ACCA prevede i seguenti tipi di aggiornamenti del programma:
Aggiornamenti di Versione: gli aggiornamenti di versione sono a paga-
mento e sarà cura di ACCA software informare i propri utenti della loro
disponibilità e modalità di distribuzione.
Service Pack: piccoli aggiornamenti della stessa versione del programma
(Service Pack) che vengono messi gratuitamente a disposizione degli u-
tenti con le seguenti modalità di distribuzione:
• sul sito Internet di ACCA software (www.acca.it), senza spese di allesti-
mento e spedizione; in questo caso, per “scaricare” l’aggiornamento, basta
selezionare l’opzione Aggiornamenti da Internet del menu ? (Help) del
programma; questa operazione effettua il collegamento alla pagina del si-
to da cui è possibile effettuare il download dell’aggiornamento;
• su supporto magnetico (floppy disk, CD, ecc.), con spese di allesti-
mento e spedizione a carico dell’Utente.
Per procedere all’aggiornamento del programma basta fare un doppio
click sul file scaricato o disponibile sul supporto fornito e seguire atten-
tamente le istruzioni fornite dal programma di installazione.

La disponibilità degli Aggiornamenti, dei Service Pack ed altre importanti comuni-


cazioni vengono pubblicate in anteprima sul sito Internet di ACCA software
(www.acca.it) che si consiglia, quindi, di visitare periodicamente.

14
3. Gli Elementi del Programma

Gli Elementi del Programma


Nel presente capitolo vengono illustrati gli Elementi che costituiscono la
Finestra di EdiLus-CA.
Anche se in tale capitolo non vengono trattati aspetti puramente operati-
vi, si consiglia di leggerlo attentamente per poter essere immediatamente
operativi nei capitoli successivi.
Di seguito, se non diversamente specificato, con i termini click e doppio
click si indicherà, rispettivamente, un click e un doppio click effettuati
con il pulsante sinistro del mouse.

15
3. Gli Elementi del Programma

3.1
La Finestra del Programma
Si avvii EdiLus-CA selezionando l’opzione Programmi\Applicazioni AC-
CA\EdiLus-CA del menu del bottone Start (Avvio) di Windows.
Questa operazione apre sul desktop la Finestra di EdiLus-CA (anche det-
ta “Finestra del Programma”).
La Finestra di EdiLus-CA risulta sormontata da una Barra del Titolo che
riporta, da sinistra, il nome e la versione del programma.
Sotto la Barra del Titolo si trovano, nell’ordine, la Barra dei Menu (v. §
3.3) ed una Toolbar (Barra degli Strumenti) (v. § 3.4) del programma.
In questa fase, non essendo aperto alcun progetto, gran parte dei bottoni
della Toolbar e delle opzioni dei menu non risultano abilitati.
Si apra (v. § 3.3.1.3), quindi, il progetto ESEMPIO presente nella
directory di installazione del programma (C:\ACCA\EdiLus-CA).
Proseguendo verso il basso, lungo entrambi i bordi verticali della Fine-
stra del Programma risultano disposte altre due toolbar.

16
3. Gli Elementi del Programma

Cliccando uno dei bottoni di tali toolbar si apre il relativo toolbox (v. § 3.2):
una finestra a scomparsa che, a seconda del tipo, rende immediatamente
fruibili le funzionalità del programma e disponibili i dati del progetto.
Generalmente, nella Finestra del Programma risultano sempre aperti, per
default, i seguenti toolbox:
Gestione Progetto, detto anche Navigatore del progetto. Tale toolbox,
proposto nella parte sinistra della Finestra del Programma, contiene
uno schema ad albero di tutti i dati e gli elaborati del progetto in modo
da renderli immediatamente reperibili (v. § 3.2.1).
Proprietà. Tale toolbox, proposto nella parte destra della Finestra del
Programma, propone, per la visualizzazione e la modifica, tutte le pro-
prietà (dati caratteristici) dell’oggetto (Trave, Pilastro, Armatura, ecc.)
selezionato in una delle finestre del progetto (v. § 10.1.6).
La parte centrale della Finestra del Programma è destinata a contenere le
varie finestre (tavole di disegno, viste 3D, ecc.) dei progetti di EdiLus-
CA aperti.

3.2
I Toolbox della Finestra del Programma
L’interfaccia di EdiLus-CA è stata oggetto di uno studio ergonomico per
rendere immediatamente reperibile, in maniera intuitiva, tutti gli stru-
menti e le utilità del programma e qualsiasi dato del progetto attivo.
Gran parte delle funzionalità del programma e tutti i dati del progetto at-
tivo risultano organizzati in apposite finestre a scomparsa, dette toolbox a
cui è possibile accedere senza imparare ed eseguire particolari procedure.
Un toolbox di EdiLus-CA si apre semplicemente cliccando l’opportuno
bottone delle toolbar verticali disposte lungo i bordi sinistro e destro del-
la Finestra del Programma.

Se, nella Finestra del Programma non risulta aperto alcun progetto, i bottoni per
l’attivazione dei toolbox risultano disabilitati.
Per provare le funzionalità illustrate di seguito si consiglia, pertanto, di aprire il
progetto ESEMPIO presente nella directory di installazione del programma
(C\ACCA\EdiLus-CA).

17
3. Gli Elementi del Programma

Un toolbox è vincolato al bordo della


Finestra del Programma che ospita la
toolbar verticale con il bottone per la
sua apertura e si apre sempre verso
l’interno della Finestra del Programma.
Effettuata un’operazione nel toolbox,
questo rimane aperto fino a quando non
si clicca in una qualsiasi altra finestra.
In questo modo è possibile tenere aper-
to il toolbox per tutto il tempo necessa-
rio per effettuarvi tutte le operazioni
necessarie.
L’Utente può anche scegliere di tenere
sempre aperto un toolbox oppure di
renderlo completamente invisibile fi-
no a quando non lo vuole nuovamente
a disposizione.
Gli strumenti che consentono di sce-
gliere il funzionamento di un toolbox
sono i seguenti bottoncini a destra sulla
barra del titolo del toolbox:
Il bottoncino Puntina Orizzontale che
viene proposto sulla barra quando il
toolbox è “a scomparsa”.
Pigiando il bottoncino Puntina O-
rizzontale, il toolbox rimane “sem-
pre aperto” nella Finestra del Pro-
gramma.
Il bottoncino Puntina Verticale che viene proposto sulla barra del tool-
box quando questo risulta “sempre aperto”. Quando il toolbox è sempre
aperto, il bottone per la sua apertura viene rimosso dalla relativa toolbar.
Pigiando il bottoncino Puntina Verticale, il toolbox viene reso nuova-
mente “a scomparsa”.

18
3. Gli Elementi del Programma

3.2.1
Il Toolbox Gestione Progetto: il Navigatore del
Progetto
Il toolbox Gestione Progetto della Finestra del Programma è sicuramente
quello più importante per la gestione dei dati dei progetti aperti di Edi-
Lus-CA, al punto tale che conviene tenerlo “sempre aperto” (v. § 3.2).
Se non risulta “sempre aperto” (v. § 3.2), al toolbox Gestione Progetto si
accede cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta
lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma.
Il toolbox Gestione Progetto presenta, sotto la
sua barra del titolo, un list box in cui vengono
proposti i nomi di tutti i progetti aperti. La se-
lezione di un progetto lo rende attivo nella
Finestra del Programma e propone, nella re-
stante parte del toolbox il suo Navigatore.
Il Navigatore è uno schema ad albero in cui
risultano organizzati tutti gli elementi (dati,
tavole, elaborati, ecc.) del progetto attivo.
Grazie al Navigatore è possibile individuare
ed accedere immediatamente qualsiasi
elemento del progetto senza dover conoscere
ed eseguire particolari procedure.
In pratica, il Navigatore è un potentissimo
strumento che fornisce una visione sintetica
dell’organizzazione del progetto e consente di
gestirne ogni aspetto in maniera ordinata, ve-
loce ed intuitiva.
Sul ramo principale dell’albero del Navigato-
re vengono proposti una serie di nodi princi-
pali (Dati della Struttura, Grafici, ecc.) che
rappresentano i raggruppamenti degli ele-
menti omogenei del progetto.
Un nodo principale può anche contenere nodi
che rappresentano ulteriori raggruppamenti di
elementi omogenei del progetto.

19
3. Gli Elementi del Programma

Ad esempio, il nodo Grafici conterrà il nodo Piante, destinato a contenere


le tavole su cui si disegnano gli impalcati dei vari piani, il nodo Viste 3D
destinato a contenere le viste 3D della struttura create, e così via.
I nodi dell’albero che contengono altri nodi NON possono essere elimi-
nati e risultano preceduti dal simbolo:
se i nodi contenuti risultano nascosti; per visualizzare i nodi nascosti
sul ramo che si diparte dal nodo contenitore, basta cliccare sul simbolo
a lato oppure fare un doppio click sul nodo contenitore;
se i nodi contenuti risultano visualizzati sul ramo che si diparte dal
nodo contenitore; per nascondere i nodi contenuti basta cliccare sul
simbolo a lato oppure fare un doppio click sul nodo contenitore.
Un doppio click su un nodo del Navigatore apre, nella Finestra del Pro-
gramma, la finestra con i dati e le informazioni relative.
I nodi dell’albero del Navigatore di un Progetto di EdiLus-CA sono:
DATI della STRUTTURA. Il nodo principale DATI della STRUTTURA
contiene i seguenti nodi:
Dati Generali. Un doppio click su tale nodo apre la finestra in cui
vanno specificati i dati di carattere generale del progetto e in cui
vanno effettuate delle scelte di carattere generale per il tipo di calco-
lo che si intende effettuare (v. § 5.1).
Dati Analisi Sismica. Un doppio click su tale nodo apre la finestra in cui
vanno specificati i dati per l’analisi sismica della struttura (v. § 5.2).
Masse e Modi di Vibrazione. Un doppio click su tale nodo apre la fi-
nestra in cui, dopo il calcolo, verranno proposti i principali risultati
dell’analisi sismica effettuata (v. § 5.3).
Grafici. Il nodo principale Grafici contiene i nodi Piante, Sezione, Pro-
spetto, Viste 3D, Tavole Esecutive e Armature illustrati di seguito.
Piante. Il nodo Piante è destinato a contenere i nodi relativi alle tavo-
le per il disegno dei piani dell’edificio (v. cap. 6).
Tale nodo, per default, contiene i nodi “Fondazione” e “Pianta 1” per
l’accesso, rispettivamente, alla tavola per il disegno della fondazione e
del primo piano dell’edificio. Nel nodo Piante verranno riportati tutti i
nodi relativi alle tavole per il disegno di tutti i piani creati (v. § 6.2).
Un semplice doppio click su uno dei nodi contenuti nel nodo Piante
apre (o porta in primo piano), nella Finestra del Programma, la fine-
stra con la tavola di disegno del piano relativo.

20
3. Gli Elementi del Programma

Viste 3D. Il nodo 3D è destinato a contenere i nodi relativi alle viste


3D dell’edificio create nel progetto (v. cap. 12). Tale nodo, per de-
fault, già contiene il nodo 3D relativo alla prima vista 3D proposta
per default nel progetto, ma in esso saranno riportati tutti i nodi rela-
tivi alle viste 3D create nel progetto.
Un doppio click su uno dei nodi contenuti nel nodo 3D apre (o porta
in primo piano) la finestra con la vista relativa.
Carpenterie. Il nodo Carpenterie è destinato a contenere i nodi per
accedere alle tavole delle carpenterie dei vari piani (impalcati)
dell’edificio prodotte automaticamente dopo il Calcolo (v. cap. 15).
Telai. Il nodo Telai consente di accedere alle tavole dei telai della
struttura dell’edificio, prodotti automaticamente dopo il Calcolo del
Modello Strutturale (v. cap. 15).
Armature. Il nodo Armature contiene i nodi (Travi, Pilastri, Pareti,
Solette, Platee e Plinti) per l’accesso alle tavole delle armature dei
vari elementi della struttura (v. cap. 16).
Elementi: Il nodo Elementi del Navigatore contiene i seguenti nodi:

Sezioni Travi e Pilastri. Un doppio click sul tale nodo apre la finestra
del progetto in cui vanno definite le sezioni delle travi, dei pilastri e dei
cordoli (v. cap. 7).
Materiali. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del progetto in
cui vanno definite le caratteristiche dei materiali utilizzati (v. § 8.1).
Terreni. Un doppio click sul tale nodo apre la finestra del progetto in
cui vanno definite le caratteristiche del terreno (v. § 8.2).
Analisi dei Carichi. Il nodo Analisi dei Carichi contiene i seguenti nodi:

Analisi Carichi. Un doppio click su tale nodo consente apre la fine-


stra del progetto in cui vanno definiti i carichi per solai, tampona-
ture, solette, balconi, scale, ecc. (v. §§ 9.1 e 9.2).
Condizioni Carico Utente. Un doppio click su tale nodo apre la fi-
nestra del progetto in cui vengono riportate le condizioni di carico
previste dalla vigente normativa ed in cui è possibile definirne li-
beramente altre personalizzate (v. § 9.3).
Tipologia Carico Accidentale. Un doppio click su tale nodo apre la
finestra del progetto in cui vengono riportate le tipologie di carico
accidentale previste ed in cui è possibile definirne liberamente al-
tre personalizzate (v. § 9.4).
21
3. Gli Elementi del Programma

CONDIZIONI di CARICO. Un doppio click su tale nodo (abilitato solo


dopo il calcolo) apre la finestra del progetto in cui vengono riportate
le condizioni di carico adottate per il calcolo (v. § 9.5).
Elaborati. Il nodo Elaborati, che risulta abilitato solo dopo il calcolo,
contiene i seguenti nodi:
Relazione di Calcolo. Il nodo Relazione di Calcolo contiene i nodi:

Relazione. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del pro-


getto in cui è possibile richiedere la compilazione automatica
della relazione (v. § 17.2).
Tabulati. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del proget-
to in cui è possibile richiedere la compilazione automatica dei
tabulati con i dati di calcolo da allegare alla relazione (v. § 17.3).
TAVOLE ESECUTIVI. Il nodo Tavole Esecutivi è destinato a contenere
i nodi relativi alle tavole esecutive create nel progetto (v. cap. 18).
Computo e Stima. Un doppio click sul nodo Computo e Stima apre
la finestra di computo metrico in cui viene proposto il computo
metrico delle strutture del progetto (v. cap. 19).
RISULTATI del CALCOLO. Un doppio click su tale nodo (abilitato solo
dopo il calcolo) apre la finestra del progetto in cui è possibile visualiz-
zare e stampare i risultati di calcolo desiderati (v. § 14.2).
DIAGNOSTICA. Un doppio click su tale nodo apre l’omonima finestra in
cui vengono proposti gli errori rilevati durante le varie fasi di calcolo
del progetto (v. § 13.8).
Alcuni nodi (quelli relativi alle tavole dei piani, alle viste 3D, ecc.) pos-
sono essere gestiti (creati, cancellati, ecc.) direttamente nel Navigatore.
Cliccando, con il pulsante destro del mouse, su uno dei nodi suddetti lo si
seleziona e si apre il menu locale contenente le opzioni per la sua gestione.
Le modalità per la gestione dei vari nodi del Navigatore vengono illustra-
te nei capitoli in cui vengono trattati gli argomenti correlati.

22
3. Gli Elementi del Programma

3.3
I Menu
I menu presenti sulla Barra dei Menu della Finestra del Programma (v. §
3.1) sono:
File: (v. § 3.3.1) contiene le opzioni per la gestione dei documenti e
l’esportazione degli elaborati;
Modifica: (v. § 3.3.2) contiene le opzioni per la selezione e la copia degli
oggetti nelle finestre del progetto;
Visualizza: (v. § 3.3.3) contiene le opzioni per l’accesso ai toolbox e per
la visualizzazione dei gruppi di bottoni della toolbar;
Disegno: (v. § 3.3.4) contiene le opzioni per l’attivazione delle principali
utilità per il Disegno;
CALCOLO: (v. § 3.3.5) contiene le opzioni per richiedere il calcolo del
progetto attivo;
Strumenti: (v. § 3.3.6) contiene le opzioni per accedere al dialog per la
gestione dei piani e a quello per la personalizzazione del programma;
Finestra: contiene le opzioni per la disposizione delle Finestre aperte nel-
la Finestra del Programma e la lista dei nomi dei progetti aperti;
? (Help): contiene le opzioni per l’apertura dell’Help in Linea, del manua-
le d’uso in formato elettronico (PDF), del dialog delle Informazioni e
della pagina Web per gli aggiornamenti (v. § 3.3.7) del programma.

3.3.1
Il Menu File
Le opzioni del menu File di EdiLus-CA sono:
Nuovo… [Ctrl+N]: avvia la procedura per la creazione di un nuovo proget-
to di EdiLus-CA (v. § 3.3.1.1);
Apri… [Ctrl+A]: avvia la procedura per l’apertura di un progetto (v. §
3.3.1.3);
Chiudi: chiude il progetto attivo nella Finestra del Programma (v. §
3.3.1.4);
Salva [Ctrl+S]:salva le modifiche apportate al progetto attivo (v. § 3.3.1.2);

23
3. Gli Elementi del Programma

Salva con nome… [Shift+Ctrl+S]: avvia la procedura per la duplicazione del


progetto attivo (v. § 3.3.1.6);
Cancella…: avvia la procedura per la cancellazione di un progetto (v. §
3.3.1.5);
Stampa… [Ctrl+P]: avvia la stampa del contenuto (carpenterie, viste 3D,
dati di calcolo, tavole esecutive, ecc.) della finestra attiva nella Fine-
stra del Programma;
Imposta Stampante…: apre il dialog per la scelta della configurazione di
stampa (formato, orientamento pagina, ecc.);
Esportazioni: apre un menu contenente le opzioni:
Formato DXF, DWG …; esporta nel formato DXF o DWG l’elaborato
grafico nella finestra attiva nella Finestra del Programma (v. § 3.3.1.7);
TUTTO in formato DXF, DWG …; esporta nel formato DXF o DWG tutti
gli elaborati grafici (Carpenterie, Telai e/o Armature) del progetto (v.
§ 3.3.1.7);
Imposta Separatori Numeri…: apre il dialog per la scelta dei separatori
delle migliaia e dei decimali con cui saranno proposti i valori numerici
negli elaborati (v. § 3.3.1.9);
MANUALE: apre il manuale d’uso del programma in formato elettronico
(PDF) mediante il programma Acrobat Reader;
Esci: chiude la Finestra del Programma (v. § 3.3.1.8) con tutti gli eventuali
progetti in essa aperti; alla chiusura viene chiesto se si intende salvare
(v. § 3.3.1.2) le modifiche apportate ai progetti eventualmente aperti.
Le principali funzionalità del menu File vengono dettagliatamente illu-
strate nei paragrafi seguenti.

3.3.1.1
Come Creare un Nuovo Progetto
Per creare un nuovo progetto (documento) di EdiLus-CA basta pigiare
il bottone Nuovo della toolbar (v. § 3.4) della Finestra del Programma
oppure selezionare l’omonima opzione del menu File.
Questa operazione crea il nuovo progetto ed apre, nella Finestra del Pro-
gramma, la tavola Piano 1 (v. cap. 6) per il disegno degli oggetti (elemen-
ti strutturali) del primo piano dell’edificio.
24
3. Gli Elementi del Programma

Il programma, in questa fase, non impone di salvare il progetto creato.


Alla chiusura del progetto (v. § 3.3.1.4) o del programma verrà richiesto,
mediante un apposito messaggio, se salvare o meno il progetto creato.
Essendo il progetto creato non salvato, il programma gli assegna, per de-
fault, come nome, la stringa Progetto seguita da un numero (ad es., per il
primo progetto creato viene proposto il nome “Progetto 1”).
Quando si procederà al primo salvataggio del progetto sarà possibile as-
segnargli il nome desiderato.

Ovviamente, è buona norma salvare quanto prima il progetto creato ed effettuare


salvataggi (v. § 3.3.1.2) ad intervalli ragionevoli di tempo, in modo da registrare i
dati imputati e non perderli in caso di malfunzionamenti del computer.

Per effettuare il primo salvataggio del progetto creato basta effettuare le


seguenti operazioni:
pigiare il bottone Salva della toolbar (v. § 3.4) oppure selezionare
l’opzione Salva o Salva con nome del menu File; questa operazione
apre il dialog SALVA DOCUMENTO;
• nel dialog SALVA DOCUMENTO selezionare la directory in cui salvare
il progetto, specificare il nome del documento (sostituendo quello
proposto) nel campo Nome File e pigiare il bottone Salva.

3.3.1.2
Come Salvare il Progetto
Per salvare il progetto attivo nella Finestra del Programma basta pigia-
re il bottone Salva della Toolbar o selezionare l’omonima opzione del
menu File.
Se un progetto viene salvato per la prima volta si apre il dialog in cui
vanno specificati il nome e la directory in cui si intende salvarlo.
Se, invece, il progetto è stato già salvato, pigiando il bottone Salva vengo-
no registrate le modifiche apportate al progetto dopo l’ultimo salvataggio.
Oltre alle modifiche a dati viene registrata anche la configurazione del pro-
getto all’atto del salvataggio (finestre aperte, ecc.). Pertanto, quando si apre
25
3. Gli Elementi del Programma

(v. § 3.3.1.3) un progetto, questo viene riproposto con la configurazione


che aveva al momento dell’ultimo salvataggio prima della chiusura.

Tutte le modifiche apportate ad un progetto non vengono automaticamente salva-


te dal programma.
Cause esterne (mancanza di tensione o malfunzionamenti del computer) possono
causare la perdita delle modifiche apportate al progetto dopo l’ultimo salvataggio.
Per cautelarsi dalla perdita di dati, SI CONSIGLIA di effettuare frequenti salva-
taggi del progetto.
Le cause suddette, inoltre, possono perfino causare danneggiamenti, spesso ir-
reparabili, del progetto.
Per cautelarsi dalla perdita dell’intero progetto, durante il lavoro, SI CONSIGLIA
di effettuare delle copie di riserva (Backup) (v. § 3.3.1.6) del progetto ad intervalli
di tempo ragionevoli. È anche possibile richiedere al programma di effettuare au-
tomaticamente una copia di Backup ad ogni salvataggio (v. § 20.2).

In ogni caso, quando si chiude il progetto (v. § 3.3.1.4), il programma ri-


chiede, con un messaggio, se salvarlo.

3.3.1.3
Come Aprire un Progetto
Per aprire un progetto di EdiLus-CA precedentemente creato (v. §
3.3.1.1) basta effettuare le seguenti operazioni:
pigiare il bottone Apri della Toolbar o selezionare l’omonima opzione
del menu File; questa operazione apre il dialog APRI DOCUMENTO;
nel dialog APRI DOCUMENTO selezionare il file del progetto di Edi-
Lus-CA (con icona a lato) da aprire e pigiare il bottone Apri.
Nella Finestra del Programma vengono aperte tutte le finestre (tavole)
del progetto scelto che erano aperte al momento dell’ultimo salvataggio
prima della sua chiusura (v. § 3.3.1.4).
Per facilitare la scelta del progetto da aprire, nella parte destra del dialog
APRI DOCUMENTO, è possibile richiedere di visualizzare:
i dati di carattere generale (v. § 5.1) del progetto selezionato; per vi-
sualizzare tali dati del progetto selezionato basta pigiare il bottone
Proprietà della toolbar del dialog;

26
3. Gli Elementi del Programma

oppure
un’Anteprima della tavola attiva al momento dell’ultimo salvataggio
del progetto selezionato; per visualizzare l’anteprima della tavola del
progetto selezionato basta pigiare il bottone Anteprima del toolbar
del dialog.
Un progetto di EdiLus-CA può anche essere aperto con un doppio click
sull’icona del relativo file nella cartella in cui questo risiede.

3.3.1.4
Come Chiudere un Progetto
Per chiudere il progetto di EdiLus-CA attivo nella Finestra del Program-
ma (v. § 3.1) basta selezionare l’opzione Chiudi del menu File.
Un progetto può anche essere chiuso chiudendo ogni sua Finestra aperta
pigiando il bottone Chiudi in alto a destra sulla relativa barra del titolo.
Alla chiusura del progetto viene chiesto se si intende salvare (v. §
3.3.1.2) le modifiche ad esso apportate.

3.3.1.5
Come Cancellare un Progetto

Per poter cancellare un documento di EdiLus-CA è necessario che questo risulti


chiuso (v. § 3.3.1.4).

Per cancellare un progetto di EdiLus-CA basta:


• selezionare l’opzione Cancella… del menu File; questa operazione apre
il dialog DOCUMENTO DA CANCELLARE;
• nel dialog DOCUMENTO DA CANCELLARE selezionare il progetto da
cancellare e pigiare l’apposito bottone per confermare e chiuderlo;
questa operazione propone un messaggio che chiede una ulteriore con-
ferma dell’operazione;

27
3. Gli Elementi del Programma

• pigiare il bottone Si del messaggio per confermare ed avviare la defi-


nitiva cancellazione del documento.
Un ulteriore messaggio informa sull’esito dell’operazione.
Il file di un progetto di EdiLus-CA può anche essere cancellato, nella
cartella in cui risiede, con le consuete modalità previste da Windows.

3.3.1.6
Come Duplicare un Progetto
Per duplicare il progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti
operazioni:
• selezionare l’opzione Salva con nome… del menu File; questa opera-
zione attiva il dialog SALVA DOCUMENTO;
• nel dialog SALVA DOCUMENTO effettuare le seguenti operazioni:
• specificare il nome del nuovo progetto duplicato;

• selezionare la directory in cui si intende crearlo;

• pigiare il bottone Salva per confermare la duplicazione del progetto


e chiudere il dialog.

Cause esterne al programma (mancanza o sbalzi di tensione, malfunzionamenti


o rottura di parti del computer, ecc.) possono danneggiare il progetto di EdiLus-
CA su cui si lavora con la conseguente perdita dei dati.
È buona norma, pertanto, effettuare, ad intervalli di tempo ragionevoli, copie di ri-
serva (Backup) del progetto (v. § 3.3.1.6).
È anche possibile richiedere al programma di effettuare una copia di Backup ad
ogni salvataggio del progetto (v. § 20.2).

28
3. Gli Elementi del Programma

3.3.1.7
Come Esportare gli Elaborati Grafici nei Formati
DXF o DWG
EdiLus-CA consente di esportare, nei formati DXF e DWG, gli elaborati
grafici (carpenterie, tavole di armature, telai e tavole esecutive) nella fi-
nestra attiva del progetto.
Questa funzionalità consente di visualizzare e/o gestire, con un qualsiasi
CAD, gli elaborati grafici di un progetto di EdiLus-CA anche a chi non
possiede il programma.
Il programma consente di esportare sia il singolo elaborato visualizzato
nella finestra attiva del progetto, sia interi gruppi di elaborati (ad es tutte
le carpenterie e/o tutte le tavole delle armature).

Come Esportare un Singolo Elaborato


Per esportare l’elaborato grafico proposto nella finestra attiva del proget-
to basta effettuare le seguenti operazioni:
• scegliere l’opzione Esportazioni del menu File e, nell’ulteriore menu
che si apre, selezionare l’opzione Formato DXF, DWG … ; questa ope-
razione apre il dialog “Salva con nome”;
• nel dialog Salva con nome scegliere la directory in cui si intende e-
sportare l’elaborato;
• nel campo Nome file specificare il nome che si intende assegnare al fi-
le esportato;
• nel list box Salva come selezionare il formato in cui si intende esporta-
re l’elaborato;
• pigiare il bottone Salva per chiudere il dialog ed avviare l’esportazione.
Ultimata la procedura, un messaggio informa sull’esito dell’esportazione.

Come Esportare uno o più Gruppi di Elaborati


Per esportare uno o più gruppi di elaborati (carpenterie, telai e/o tavole
delle armature) del progetto basta effettuare le seguenti operazioni:
• scegliere l’opzione Esportazioni del menu File e, nell’ulteriore menu
che si apre, selezionare l’opzione TUTTO in formato DXF, DWG … ;
questa operazione apre il dialog Opzioni Esportazione;

29
3. Gli Elementi del Programma

• nel dialog Opzioni Esportazione effettuare le seguenti operazioni:


• indicare la directory di esportazione in cui deve essere inserita la
cartella (creata automaticamente dal programma e denominata con il
nome del progetto) in cui verrano inseriti i files degli elaborati e-
sportati; per effettuare questa operazione basta pigiare il bottoncino
a destra del campo Directory Esportazione e, nel dialog che si apre,
selezionare la directory di esportazione e pigiare il bottone OK;

Per default il programma propone, come directory di esportazione, la cartella


ExportDXF_DWG, a sua volta contenuta nella directory di installazione del
programma.

• nel list box Formato Esportazione scegliere il formato in cui si in-


tende esportare l’elaborato;
• nella sezione Gruppi da esportare selezionare i check box relativi ai
gruppi di elaborati (Carpenterie, Armature e/o Telai) da esportare;
• pigiare il bottone OK per chiudere il dialog ed avviare l’esportazione.
Ultimata la procedura, un messaggio informa sull’esito dell’esportazione.

Richiedendo nuovamente l’esportazione degli elaborati, i nuovi files esportati an-


dranno a sovrascrivere quelli precedentemente esportati perdendo le eventuali
modifiche apportate ad essi.
Per NON perdere le modifiche apportate ai files precedentemente esportati è ne-
cessario rinominarli oppure scegliere, per la nuova esportazione, una Directory di
Esportazione diversa da quella scelta precedentemente.

30
3. Gli Elementi del Programma

3.3.1.8
Come Chiudere il Programma
Per chiudere il Programma basta selezionare l’opzione Esci del menu
File oppure pigiare il bottone Chiudi sulla barra del titolo della Finestra
del Programma (v. § 3.1).
Alla chiusura del programma vengono chiusi anche tutti i progetti even-
tualmente aperti.
Inoltre, alla chiusura di ogni progetto viene chiesto se si intende salvare
le modifiche ad esso apportate.

3.3.1.9
Come Impostare i Separatori dei Numeri
Per impostare i separatori delle migliaia e dei decimali con cui devono
essere proposti i dati numerici (quantità ed importi) nella stampa degli
elaborati del progetto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare l’opzione Im-
posta Separatori Numeri…
del menu File; questa ope-
razione attiva il dialog
Impostazione separatori
numeri;
• nel dialog effettuare le seguenti operazioni:
• nel combo box Separatore delle migliaia selezionare il separatore
(punto, virgola spazio o apostrofo) da adottare per le migliaia;
• nel combo box Separatore dei decimali selezionare il separatore
(punto o virgola) da adottare per i decimali;

Nel campo bianco a destra nel dialog viene proposto, a titolo di esempio, un nume-
ro che visualizza in rosso i separatori scelti nei due combo box dello stesso dialog.

• pigiare il bottone OK per confermare le scelte effettuate e chiudere il


dialog.

31
3. Gli Elementi del Programma

3.3.2
Il Menu Modifica
Le opzioni del menu Modifica di EdiLus-CA sono:
Taglia [Ctrl+X]: taglia gli oggetti selezionati nella finestra attiva per poter-
li incollare (se possibile) su un’altra tavola.
Copia [Ctrl+C]: copia gli oggetti selezionati nella tavola della finestra atti-
va per poterli incollare nella tavola della stessa finestra o (se possibile)
nella tavola di un’altra finestra.
Incolla [Ctrl+V]: incolla nella finestra attiva gli oggetti preventivamente
copiati o tagliati.
Copia planimetria su clipboard: copia su clipboard la planimetria (carpen-
teria, ecc.) nella finestra attiva; la planimetria copiata potrà essere in-
collata, come metafile, in qualsiasi documento Windows che supporta
tale formato (ad es., in un documento di Word);
Seleziona tutto: seleziona tutti gli oggetti visualizzati nella finestra attiva;

Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visua-
lizzati NON vengono selezionati.
Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progetto
è necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).

Deseleziona tutto: elimina la selezione da tutti gli oggetti selezionati nella


finestra attiva;
Inverte selezione: seleziona tutti gli oggetti non selezionati e deseleziona
tutti gli oggetti selezionati nella finestra attiva;
Elimina Entità: elimina l’entità (oggetto) o il gruppo di entità selezionate;
Trova…: apre il dialog per la ricerca di un oggetto disegnato, di un suo no-
do, di una shell o di un nodo di una mesh in base al relativo ID (codice
identificativo univoco riportato nella sezione “Aspetto” del toolbox del-
le Proprietà dell’elemento selezionato - v. § 10.1.6).

32
3. Gli Elementi del Programma

3.3.3
Il Menu Visualizza
Le opzioni del menu Visualizza di EdiLus-CA sono:
Toolbox: apre un ulteriore menu in cui vengono proposti i nomi di tutti i
toolbox (v. § 3.2) del programma. La selezione del nome di un tool-
box comporta la sua visualizzazione.
Se un toolbox è stato precedentemente chiuso (pigiando sull’apposito
bottoncino della sua barra), selezionandolo nel menu “Toolbox”, viene
nuovamente aperto inserendo il bottone per la sua visualizzazione su
una delle toolbar verticali della Finestra del Programma.
Barre degli Strumenti: apre un ulteriore menu in cui vengono proposti i
nomi di tutti i gruppi di comandi della toolbar del progetto attivo. La
selezione di un’opzione del menu “Barre degli Strumenti” Visualiz-
za/Nasconde il corrispondente di gruppo di comandi sulla toolbar
principale (v. § 3.4) della Finestra del Programma.
Status Bar: visualizza/nasconde la barra di stato nella parte inferiore della
Finestra del Programma su cui vengono riportate informazioni utili
circa l’operazione che si sta eseguendo o la finestra del progetto attiva.

3.3.4
Il Menu Disegno
Le opzioni del menu Disegno di EdiLus-CA sono:
Entità: apre un menu in cui vengono proposte le tipologie di oggetti che è
possibile disegnare nella tavole della finestra attiva; selezionando una
tipologia si apre un ulteriore menu per la scelta dell’oggetto (di quella
tipologia) da disegnare.
Snap: apre un ulteriore menu con le seguenti opzioni:
Snap Angolo [Shift+A]: attiva/disattiva lo snap angolare (v. § 11.1.2);
quando tale snap è attivo, l’icona a sinistra dell’opzione risulta sele-
zionata;
Snap Griglia [Shift+G]: attiva/disattiva lo snap alla griglia (v. § 11.1.1);
quando tale snap è attivo, l’icona a sinistra dell’opzione risulta sele-
zionata;

33
3. Gli Elementi del Programma

Usa Accelerazione Hardware, la cui selezione richiede l’utilizzo dell’acce-


lerazione hardware che comporta una maggior velocità in fase di dise-
gno, a scapito della qualità di visualizzazione. L’uso dell’accelerazione
hardware può anche essere richiesto nel dialog (Opzioni PROGRAM-
MA) per le personalizzazioni del programma (v. § 20.2).

L’utilizzo dell’accelerazione hardware è NECESSARIO se il computer è dotato di


una scheda video NON adeguata.
Generalmente l’utilizzo dell’accelerazione hardware NON comporta grossi svan-
taggi in termini di visualizzazione.
Si consiglia, pertanto, di utilizzare in ogni caso l’accelerazione hardware lascian-
do selezionata l’opzione Usa Accelerazione Hardware.

Blocca tipologia Entità: apre un menu in cui è possibile scegliere le tipo-


logie di oggetti utili come riferimento per il disegno [Linea Guida (v. §
10.21), Griglie Guida (v. § 10.22) e Disegno DXF/DWG (v. § 10.18)] che
devono risultare NON cancellabili e NON modificabili nelle tavole
del progetto in cui sono stati disegnati.

Per disegnare un nuovo oggetto Linea Guida, Griglia Guida Radiale, Griglia Gui-
da Rettangolare o Disegno DXF/DWG, È NECESSARIO che la relativa tipologia
risulti NON bloccata, cioè NON selezionata nel menu aperto dall’opzione Blocca
tipologia Entità del menu DIsegno.

Griglia Disegno: visualizza/nasconde la griglia nelle tavole di disegno.

34
3. Gli Elementi del Programma

3.3.5
Il Menu Calcolo
Le opzioni del menu Strumenti di EdiLus-CA sono:
Calcolo COMPLETO: avvia il calcolo completo della struttura, in cui tutte
le fasi del calcolo vengono eseguite in sequenza (v. § 13.7);
Reset COMPLETO: annulla tutte le fasi di calcolo eseguite per la struttura;
Calcolo Modello Strutturale: avvia il calcolo del modello strutturale (v. §
13.2); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Modello
Strutturale” si trasforma in Reset Modello Strutturale che annulla il
calcolo del modello strutturale eseguito;
Calcolo Sollecitazioni: avvia il calcolo delle sollecitazioni (v. §§ 13.3 e
13.3.1); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Sollecita-
zioni” si trasforma in Reset Sollecitazioni che annulla il calcolo delle
sollecitazioni eseguito;
Calcolo Verifiche: avvia il calcolo delle verifiche (v. §§ 13.4 e 13.4.1);
dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Verifiche” si tra-
sforma in Reset Verifiche che annulla il calcolo delle verifiche eseguito;
Calcolo Armature e Carpenterie: avvia il calcolo delle Armature e delle
Carpenterie (v. § 13.5); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Cal-
colo Armature e Carpenterie” si trasforma in Reset Armature e Carpen-
terie che annulla il calcolo delle Armature e delle Carpenterie eseguito.
Diagnostica Generale: apre l’omonima finestra in cui vengono segnalati
tutti gli eventuali errori riscontrati nel calcolo eseguito (elementi NON
verificati, ecc.); tale opzione risulta abilitata se è stata richiesta almeno
una delle fasi di calcolo (v. § 13.8).

3.3.6
Il Menu Strumenti
Le opzioni del menu Strumenti di EdiLus-CA sono:
Gestione Piani...: apre il dialog per la definizione delle tavole dei piani
dell’edificio per il disegno degli oggetti (v. cap. 6);
Opzioni...: apre il dialog per le personalizzazioni del programma e dei ta-
bulati della relazione di calcolo (v. cap. 20).
35
3. Gli Elementi del Programma

3.3.7
Il Menu ? (Help)
Le opzioni del menu ? (Help) di EdiLus-CA sono:
Sommario: apre l’Help (guida in linea) del programma proponendone la
pagina principale con il sommario;
Cerca Argomento: apre l’Help (guida in linea) del programma per proce-
dere alla ricerca di un argomento;
Uso della Guida: apre la finestra di Windows che illustra le modalità per
l’uso della guida in linea;
Help rapido: apre l’Help (guida in linea) del programma proponendo la
pagina che illustra le funzionalità relative alla finestra attiva;
MANUALE: apre il presente manuale in formato elettronico (PDF);
Video-Manuale: apre il video manuale con i filmati esplicativi delle moda-
lità operative di base del programma; per avviare video manuale il è
necessario che, nell’apposito lettore, risulti inserito il CD-ROM di in-
stallazione del programma;

Ovviamente, inserendo il CD-ROM di installazione del programma, potrebbe par-


tire il programma di installazione.
Il programma di installazione di EdiLus-CA può essere ignorato o può essere
chiuso dopo che il video-manuale risulterà avviato.

MANUALE Solutore Microsap: apre il manuale del solutore in formato e-


lettronico (PDF);
Aggiornamenti da Internet…: attiva il collegamento on line con la pagina
Web degli aggiornamenti del programma (v. § 2.5);
Diagnostica scheda Video…: apre il dialog in cui vengono riportate tutte
le caratteristiche e le impostazioni della scheda video del computer;
Informazioni…: attiva la finestra con le informazioni sul programma.

36
3. Gli Elementi del Programma

3.4
La Toolbar
La Toolbar della Finestra del Programma (v. § 3.1), posizionata sotto la
Barra dei Menu, è costituita da più gruppi di comandi.

Ogni gruppo contiene gli strumenti per l’attivazione di funzionalità rela-


tive ad un determinato aspetto del progetto.
Un gruppo di bottoni, pertanto, può risultare abilitato o meno a seconda
della finestra attiva del progetto.
I gruppi di bottoni della Toolbar possono essere visualizzati o nascosti a
seconda delle esigenze.
Per visualizzare (nascondere) un gruppo di bottoni basta selezionare (de-
selezionare) il relativo nome nel menu locale della toolbar che si attiva
cliccando, con il pulsante destro del mouse, sulla toolbar stessa.
Oltre ai nomi dei gruppi di bottoni, il menu locale della toolbar presenta
anche l’opzione Personalizza.
L’opzione Personalizza attiva il consueto dialog per la personalizzazione
dei gruppi di bottoni delle toolbar.
Un gruppo di bottoni della toolbar può essere posizionato in qualsiasi
punto dello schermo.
Per spostare un gruppo di bottoni basta effettuare le seguenti operazioni:
• fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sulla “mani-
glia” a sinistra del gruppo da spostare;
• trascinare il gruppo nel punto desiderato e rilasciare il pulsante del
mouse.
Un gruppo di bottoni posizionato fuori della toolbar viene proposto con
una barra che ne riporta il titolo. Un doppio click sulla sua barra del titolo
riporta il gruppo spostato nella sua posizione originaria sulla toolbar.
Un gruppo di bottoni della toolbar può anche essere vincolato al bordo
inferiore e ai bordi destro e sinistro della Finestra del Programma dopo i
toolbox visualizzati (v. § 3.2).

37
3. Gli Elementi del Programma

Per disporre un gruppo di bottoni lungo un bordo della Finestra del pro-
gramma basta:
• trascinare il gruppo di bottoni in prossimità del bordo della Finestra;
• quando il gruppo si dispone lungo il bordo, rilasciare il pulsante del
mouse.
Di seguito vengono illustrati tutti i gruppi di bottoni della Toolbar.

Principale
Il gruppo Principale della Toolbar è costituito dai seguenti bottoni:
Nuovo: attiva il dialog per la creazione di un nuovo progetto (v. §
3.3.1.1); un progetto può anche essere creato selezionando l’opzione
Nuovo del menu File (v. § 3.3.1).
Apri: apre il dialog per la scelta del progetto da aprire; un progetto può
anche essere aperto selezionando l’omonima opzione del menu File (v.
§ 3.3.1.3).
Salva: salva le modifiche apportate al progetto attivo.

Stampa: avvia la stampa del contenuto (piante, viste 3D, dati, tavole
esecutive) della finestra attiva nella Finestra del Programma.
Anteprima di stampa: apre l’anteprima di stampa del contenuto (car-
penterie, tavole esecutive, ecc.) della finestra attiva.
Taglia: elimina l’elemento selezionato e lo copia.

Copia: copia l’elemento selezionato.

Incolla: incolla, nella finestra attiva, l’elemento precedentemente co-


piato.
Annulla: annulla, in sequenza, le ultime modifiche precedentemente
apportate al progetto.
Ripristina: ripristina, in sequenza, le ultime modifiche precedentemen-
te annullate.

38
3. Gli Elementi del Programma

Disegno
Il gruppo Disegno della Toolbar è costituito dai bottoni:
Seleziona oggetti: attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v.
§§ 10.1.2 e 10.1.3).
Zoom: apre il menu per la scelta della funzionalità di zoom da uti-
lizzare (v. § 11.4).

Gestione Progetti
Il gruppo Gestione Progetti della Toolbar presenta il list box per la scelta
del progetto (tra quelli aperti) da rendere attivo nella Finestra del Pro-
gramma.
A destra di tale list box sono presenti i bottoni:
Gestione Piani; attiva l’omonimo dialog in cui è possibile
gestire i Piani del progetto (v. cap. 6).
Griglia Disegno: visualizza/nasconde la griglia nella tavola di disegno
della finestra attiva del progetto.
Seleziona Tutto: seleziona tutti gli oggetti (travi, pilastri, ecc.) visua-
lizzati nella finestra attiva del progetto.

Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visua-
lizzati NON vengono selezionati.
Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progetto
è necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).

Deseleziona Tutto: deseleziona tutti gli elementi selezionati visualizza-


ti nella finestra attiva del progetto.
Inverte selezione: seleziona tutti gli oggetti non selezionati visualiz-
zati e deseleziona tutti gli oggetti selezionati visualizzati nella fine-
stra attiva.
Snap Angolo [Shift+A]: attiva/disattiva lo Snap Angolare (v. § 11.1.2)
nelle tavole delle finestre del progetto.
Snap Griglia [Shift+G]: attiva/disattiva lo Snap alla Griglia (v. § 11.1.1)
nelle tavole delle finestre del progetto.

39
3. Gli Elementi del Programma

Visualizza Armatura [presente solo quando è attiva la finestra di una pianta


oppure una vista 3D]: visualizza la tavola dell’armatura (v. § 16.2) con
l’elemento (pilastro, trave, parete, ecc.); ovviamente tale bottone risulta
abilitato solo se, per il progetto, è stato richiesto il Calcolo delle Arma-
ture e delle Carpenterie (v. § 13.5) o il Calcolo Completo (v. § 13.7) e
se l’oggetto selezionato viene armato dal programma (v. cap. 16).

Calcolo
Il gruppo Calcolo della toolbar contiene i bottoni che avviano le varie fasi
del calcolo della struttura (v. § 13.1). I comandi del gruppo Calcolo sono
gli stessi proposti nel menu CALCOLO (v. § 3.3.5).
I bottoni del gruppo Calcolo della toolbar sono:
Calcolo COMPLETO: avvia il calcolo completo della struttura, in cui
tutte le fasi del calcolo vengono eseguite in sequenza (v. § 13.7).
Reset COMPLETO: annulla tutte le fasi di calcolo eseguite (13.7).

Calcolo Modello Strutturale: avvia il calcolo del modello strutturale (v.


§ 13.2).
Dopo aver richiesto il calcolo del modello, il bottone “Calcolo Model-
lo Strutturale” si trasforma in Reset Modello Strutturale che annulla il
calcolo del modello strutturale eseguito (v. § 13.2).
Calcolo Sollecitazioni: avvia il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3).
Dopo aver richiesto il Calcolo delle Sollecitazioni, il bottone “Calcolo
Sollecitazioni” si trasforma in Reset Sollecitazioni che annulla il cal-
colo delle sollecitazioni eseguito (v. § 13.3).
Calcolo Verifiche: avvia il calcolo delle verifiche (v. § 13.4).
Dopo aver richiesto le verifiche, l’opzione “Calcolo Verifiche” si tra-
sforma in Reset Verifiche che annulla il calcolo delle verifiche esegui-
to (v. § 13.4).
Calcolo Armature e Carpenterie: avvia il calcolo delle Armature e delle
Carpenterie (v. § 13.5).
Dopo aver richiesto il calcolo delle armature e delle carpenterie il bot-
tone “Calcolo Armature e Carpenterie” si trasforma in Reset Armature
e Carpenterie che annulla il calcolo eseguito (v. § 13.5).

40
3. Gli Elementi del Programma

Calcolo Solai: avvia il calcolo dei Solai del progetto (v. § 13.6).
Dopo aver richiesto il calcolo dei Solai il bottone “Calcolo Solai” si
trasforma in Reset Solai che annulla il calcolo eseguito (v. § 13.5).

Diagnostica Generale: apre l’omonima finestra in cui vengono segna-


lati tutti gli eventuali errori riscontrati nel calcolo eseguito (elementi
NON verificati, ecc.).
Ovviamente, tale bottone risulta abilitato se è stata richiesta almeno
una delle fasi di calcolo (v. § 13.8).

Applicazioni
Il gruppo Applicazioni della toolbar contiene il bottone Avvia PriMus
che apre il programma di computo metrico PriMus (se disponibile) (v.
cap. 19).

41
3. Gli Elementi del Programma

Pagina lasciata volutamente in bianco

42
4. Come si Lavora

Come si Lavora
Nel presente capitolo vengono elencate le principali fasi per effettuare il
progetto di una struttura con EdiLus-CA.
Il programma, come tutti i programmi ACCA, non prevede una procedu-
ra rigida per l’input dei dati di un progetto. Le fasi del progetto riportate,
pertanto non sono da eseguire in maniera tassativamente sequenziale.
L’ordine con cui le fasi per la progettazione vengono proposte nel pre-
sente capitolo è, però, quello che certamente rende più semplice e produt-
tivo il lavoro del Tecnico.
Nella progettazione di una struttura si consiglia, pertanto, di cercare di
svolgere le operazioni necessarie nell’ordine in cui vengono proposte di
seguito.

43
4. Come si Lavora

4.1
Come Progettare una Struttura con EdiLus-CA
Nel presente paragrafo vengono elencate schematicamente le principali
operazioni per effettuare il progetto di una struttura con EdiLus-CA.
Per ognuna delle operazioni viene riportato il rimando all’opportuno pa-
ragrafo o capitolo del presente manuale in cui vengono illustrate detta-
gliatamente le modalità operative per poterla effettuare.
Per progettare una struttura con EdiLus-CA occorre effettuare le seguenti
operazioni:
• Creare un nuovo documento (progetto) (v. § 3.3.1.1).
• Specificare i Dati Generali del progetto. In questa fase oltre ai dati di
carattere generale vanno anche indicati il tipo di analisi sismica che si
intende effettuare e i dati opportuni per poterla eseguire (v. cap. 5).
• Definire i piani dell’edificio da progettare (v. cap. 6). La definizione
dei piani dell’edificio comporta la creazione di tutte le tavole per il di-
segno delle strutture dei piani stessi.
Nel progetto creato vengono già proposti, per default, il piano per il
disegno delle strutture di fondazione (travi, plinti o platee) e quello per
il disegno del primo impalcato.
• Definire tutte le sezioni che si intende adottare per le travi, i pilastri ed
eventuali cordoli (v. cap. 7).

In questa fase è necessario definire le sole sezioni di progetto che si intende as-
segnare a travi, pilastri e cordoli.
Se, nel corso della progettazione, si rendesse necessario l’utilizzo di altre sezioni,
queste potranno anche essere create al momento.

• Definire le caratteristiche di tutti i materiali (calcestruzzi, acciai, ecc.)


utilizzati per le strutture (travi, pilastri, ecc.) del progetto (v. § 8.1).
Nella sezione per la definizione dei materiali del progetto creato ven-
gono proposti una serie di materiali per cui risultano già specificate le
opportune caratteristiche (resistenza, peso, ecc.).
Se un materiale utilizzato non fosse disponibile, occorre definirlo cre-
andolo ex novo oppure modificando un materiale esistente (v. § 8.1.1).

44
4. Come si Lavora

• Definire le caratteristiche del terreno (o dei terreni) di fondazione (v.


§ 8.2).
Nella sezione per la definizione dei terreni del progetto vengono pro-
posti una serie di terreni per cui risultano già specificate le opportune
caratteristiche.
Se il terreno del proprio progetto non fosse disponibile, occorre defi-
nirlo creandolo ex novo oppure modificando un terreno esistente.
• Definire i carichi (peso proprio e sovraccarico permanente ed acciden-
tale) per solai, sbalzi, solette, platee, scale e tamponature. In questa fa-
se vanno anche specificate le informazioni opportune per definire le
condizioni di carico adottate nel calcolo (v. cap. 9).
• Definire, per ogni tipologia di elementi strutturali (travi, pilastri, pare-
ti, ecc.), i criteri in base ai quali il programma provvederà ad armarli
(v. § 16.1 e segg.).
• Per ogni piano creato (v. § 6.2) dell’edificio effettuare le seguenti ope-
razioni:
• Aprire la relativa tavola di disegno (v. § 6.5).

• Disegnare tutti gli oggetti necessari (pilastri, travi, pareti, solai, balco-
ni, tamponature, ecc.) per definire il relativo impalcato (v. cap. 10).
Nella fase di disegno di ogni oggetto è necessario assegnargli le op-
portune proprietà nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6).
Per default, il programma assegna ad ogni oggetto disegnato le pro-
prietà dell’oggetto disegnato precedentemente. Ciò consente di
NON assegnare gran parte delle proprietà (sezione, materiale, ecc.)
a tutti gli oggetti da disegnare.
Le proprietà di un oggetto potranno essere modificate in qualsiasi
momento antecedente al calcolo.
In questa fase può risultare molto utile controllare che il disegno ef-
fettuato risulti corretto visualizzando l’edificio disegnato in una vi-
sta 3D (v. cap. 12). In una vista 3D è anche possibile modificare op-
portunamente gli elementi disegnati (v. § 12.8).
• Richiedere il Calcolo. Il calcolo può essere richiesto per fasi sequen-
ziali (nell’ordine, Calcolo del Modello Strutturale, Calcolo delle Sol-
lecitazioni, Calcolo delle Verifiche, Calcolo delle Armature e Carpen-
terie) e Calcolo dei Solai oppure in un’unica fase (Calcolo Completo)
(v. cap. 13).

45
4. Come si Lavora

Per poter richiedere il calcolo dei Solai (v. § 13.6) è necessario aver anche indi-
cato quali sono le sezioni dei solai che devono essere oggetto di calcolo. Questa
operazione si effettua disegnando opportunamente, sui solai da calcolare,
l’oggetto Solaio (sezione di calcolo) (v. § 10.7.6).

Dopo il calcolo NON è più possibile modificare alcun dato del pro-
getto (dati generali, materiali, sezioni, oggetti disegnati e relative
proprietà).
Dopo ogni fase di calcolo il programma propone, nella finestra Dia-
gnostica (v. § 13.8), tutti gli errori rilevati (elementi non verificati,
incongruenze, ecc.) raggruppati per tipologia.
In questa fase, un’altra utilissima funzionalità consente di individua-
re tutti gli elementi della struttura sui quali sono stati riscontrati er-
rori evidenziandoli in una vista 3D (v. § 14.3.6).
Nel Calcolo delle Armature e delle Carpenterie il programma produce
automaticamente tutte le carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio e le ta-
vole delle armature (v. § 16.2 e segg.) per i vari elementi (travate, pi-
lastrate, pareti, ecc.) della struttura.
• Prendere visione dei risultati di calcolo proposti nell’apposita sezione
del programma (v. § 14.1). In questa fase è anche possibile stampare i
risultati di calcolo che si desidera valutare con più attenzione.
I risultati di calcolo possono anche essere valutati, opportunamente
diagrammati o in un’efficacissima mappatura a colori, in una vista 3D
del progetto (v. § 14.3 e segg.).
• Se dalla valutazione dei risultati, degli elaborati grafici prodotti o dal
controllo delle verifiche (v. § 14.3.6) si rilevano delle situazioni NON
accettabili o, in ogni caso, migliorabili, è possibile annullare il calcolo
(v. cap. 13) per apportare le modifiche opportune alla struttura e/o ai
dati di input in generale.
Apportate le modifiche, è possibile richiedere nuovamente il calcolo
per valutare il loro effetto sul comportamento della struttura.
• Visualizzare ed eventualmente personalizzare le carpenterie prodotte
(v. cap. 15). Tali elaborati grafici possono essere stampati direttamen-
te, esportati o possono essere composti, con altri elaborati grafici nelle
tavole esecutive (v. avanti).
• Visualizzare ed eventualmente personalizzare le tavole delle armature
proposte per i vari elementi strutturali progettati (v. § 16.2 e segg.).

46
4. Come si Lavora

Tali elaborati grafici possono essere stampati direttamente, esportati, o


possono essere composti, con altri elaborati grafici nelle tavole esecu-
tive (v. avanti).
• Creare (se necessario) il numero desiderato di tavole esecutive in cui
comporre opportunamente gli elaborati grafici prodotti ed eventual-
mente personalizzati (carpenterie, tavole delle armature, viste 3D,
ecc.). In una tavola esecutiva ogni elaborato grafico può essere inseri-
to con la scala opportuna (v. cap. 18).
Oltre ad essere stampate, le tavole esecutive possono anche essere e-
sportate nei formati DXF e DWG in modo che possano essere visua-
lizzate, gestite e stampate anche da chi non possiede il programma.
• Richiedere la composizione automatica della relazione di calcolo (v.
cap. 17). La relazione di calcolo risulta costituita da una relazione tec-
nica e dai tabulati con i risultati di calcolo.
Il Tecnico può scegliere liberamente quali risultati di calcolo intende
riportare nei tabulati prodotti.
Naturalmente, sia la relazione tecnica che i tabulati ottenuti sono per-
sonalizzabili dall’Utente prima di procedere alla loro stampa o alla lo-
ro esportazione nei consueti formati standard (ACCAreader, RTF,
DOC, HTML).
Anche l’archiviazione del progetto di EdiLus-CA risulta estremamente
semplice, veloce e, soprattutto, funzionale.
Tutti i dati di input (dati generali, materiali, terreni, sezioni, tavole con
gli oggetti disegnati, ecc.), tutti gli elaborati grafici (viste 3D, carpente-
rie, tavole delle armature e tavole esecutive) e tutta la documentazione
(relazione e tabulati) vengono archiviati nell’unico file del progetto.
Per ritrovare un qualsiasi dato o elaborato basterà aprire nuovamente il
progetto ed accedervi immediatamente con un semplice doppio click sul
relativo nodo del Navigatore (v. § 3.2.1).

47
4. Come si Lavora

Pagina lasciata volutamente in bianco

48
5. I Dati della Struttura

I Dati della Struttura


Nel presente capitolo viene descritta la sezione di EdiLus-CA in cui è
necessario specificare i dati di carattere generale del progetto, quali i dati
del lavoro e dello studio tecnico.
Nella sezione dei dati della struttura vanno anche indicati importanti dati
di carattere generale necessari al calcolo (v. § 5.1) e tutti i dati necessari
per l’Analisi Sismica della struttura (v. § 5.2).
Dopo aver effettuato il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3), nella se-
zione dei dati della struttura potranno anche essere visualizzati tutti i dati
di calcolo relativi alle Masse e ai Modi di Vibrazione (v. § 5.3).

49
5. I Dati della Struttura

5.1
I Dati Generali
I dati di carattere generale del progetto si specificano nella finestra DATI
della STRUTTURA: Dati Generali che in seguito sarà chiamata semplice-
mente Dati Generali.
Per accedere alla finestra Dati Generali basta:
fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. §
3.2.1) per esploderlo e visualizzare i nodi contenuti;
fare doppio click sul nodo Dati Generali; questa operazione apre la fi-
nestra Dati Generali nella Finestra del Programma (v. § 3.1).
La finestra Dati Generali è costituita da quattro pagine attivabili alterna-
tivamente cliccando sulle apposite linguette in alto nella finestra stessa.
Gran parte dei dati specificati nelle pagine della finestra Dati Generali
verranno automaticamente riportati negli elaborati prodotti, quali la rela-
zione (v. cap. 17) e le tavole esecutive (v. cap. 18).
Di seguito vengono descritte le pagine della finestra Dati Generali.

50
5. I Dati della Struttura

Pagina Dati del Lavoro


La pagina Dati del Lavoro (v. figura precedente) della finestra Dati Gene-
rali presenta, in alto, la sezione Dati Analisi Sismica in cui vengono pro-
posti i seguenti list box:
Analisi sismica, in cui va scelto il tipo di analisi sismica che si intende ef-
fettuare (Nessuna, Statica, Dinamica solo Orizzontale, Dinamica solo
Verticale, Dinamica Orizzontale e Verticale);
Calcolo sollecitazioni effettuato con la Normativa, in cui va scelta la nor-
mativa in base a cui deve essere effettuato il calcolo.
Nelle restanti sezioni della pagina (Lavoro, Oggetto e Progettisti) vanno
specificati gli opportuni dati generali del progetto.

Pagina Dati dello Studio


La pagina Dati dello Studio presenta, in alto, la sezione Anagrafica in cui
vanno specificati i dati dello Studio Tecnico che esegue il progetto.
Nella sezione Logo della pagina Dati dello Studio è possibile inserire il
logo dello studio che potrà essere riportato negli elaborati prodotti.

51
5. I Dati della Struttura

Per inserire il logo dello studio nell’apposito campo della sezione Lo-
go basta pigiare il bottone Sfoglia a destra del campo e, nel dialog che
si apre selezionare l’immagine del logo e pigiare il bottone Apri.
Pigiando il bottone Anteprima viene proposta l’immagine del logo nel-
le dimensioni in cui è stata salvata.
Pigiando, invece, il bottone Elimina il logo caricato viene eliminato.
Infine, nella sezione Firma vanno specificati il Luogo e la Data che saranno
riportati negli elaborati in prossimità dello spazio destinato della firma.

Pagina Descrizione dell’Opera


La pagina Descrizione dell’Opera presenta un unico campo in cui è possi-
bile inserire (digitandola o incollandola) la descrizione generale dell’opera.

Pagina Preferenze
Nella pagina Preferenze sono presenti i campi:
Delta della QuotaPiano (+/-) per considerare un nodo appartenente ad un
piano, in cui va specificato il massimo valore (in cm) dello scostamen-
to di un nodo (v. § 12.9) da un piano per essere considerato apparte-
nente al piano stesso.
Spessore Magrone, in cui va specificato (in centimetri) lo
spessore del magro di fondazione; tale valore compor-
terà, nel calcolo, l’opportuno incremento della base del-
la fondazione.
Sotto i campi descritti è presente il check box Verifica TRAVI a Torsione.
La selezione di tale check richiede che, nel calcolo, siano effettuate le ve-
rifiche a torsione per tutte le travi del progetto.
La scelta effettuata in questa fase potrà essere modificata per ogni singo-
la trave nell’apposita sezione delle sue proprietà (v. § 10.3.3).

52
5. I Dati della Struttura

5.2
I Dati dell’Analisi Sismica
I dati necessari per l’analisi sismica della struttura vanno specificati nella
finestra DATI della STRUTTURA: Dati Analisi Sismica che, in seguito, sarà
chiamata semplicemente Dati Analisi Sismica.

Ovviamente, alla finestra Dati Analisi Sismica NON è possibile accedere se, nel
list box Analisi sismica della finestra Dati Generali (v. § 5.1) è stata scelta
l’opzione Nessuna.

Per accedere alla finestra Dati Analisi Sismica basta:


fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. §
3.2.1) per esploderlo e visualizzare i nodi contenuti;
fare doppio click sul nodo Dati Analisi Sismica; questa operazione apre la
finestra “Dati Analisi Sismica” nella Finestra del Programma (v. § 3.1).
La finestra Dati Analisi Sismica si presenta in maniera differente a se-
conda della normativa di riferimento scelta per il calcolo nella finestra
Dati Generali (v. § 5.1). La finestra Dati Analisi Sismica viene descritta
nell’ipotesi che la normativa di riferimento sia l’“Ordinanza 3274”.
La finestra “Dati Analisi Sismica” risulta costituita da quattro pagine at-
tivabili alternativamente cliccando sulle corrispondenti linguette in alto
nella finestra stessa.
Di seguito vengono descritte le quattro pagine della finestra Dati Analisi
Sismica.

Pagina Sisma e Struttura


La pagina Sisma e Struttura della finestra “Dati Analisi Sismica” risulta
costituita dalle tre seguenti sezioni:

Sisma
Nella sezione Sisma della pagina Sisma e struttura vengono proposti i
seguenti campi:
Zona sismica, in cui va specificato il numero identificativo della zona si-
smica in cui si progetta l’edificio;

53
5. I Dati della Struttura

a destra del campo Zo-


na Sismica è presente il
bottoncino che apre il
dialog in cui è possibi-
le personalizzare il co-
efficiente Ag (accelera-
zione orizzontale mas-
sima al suolo) nei casi
previsti dalla vigente
normativa;
Direzione del sisma rispetto all’asse X, in cui va specificato, in gradi ses-
sadecimali, l’angolo che la direzione del sisma forma con l’asse X del
riferimento globale (v. § 21.1);
Numero modi di vibrazione, in cui va specificato il numero dei modi di
vibrazione da considerare nell’analisi dinamica modale.

54
5. I Dati della Struttura

Struttura
Nella sezione Struttura vengono proposti i seguenti list box:
Classe di duttilità, in cui va scelta la classe (Alta o Bassa) di duttilità della
struttura;
Tipo materiale (prevalente) dell’edificio, in cui risulta sempre selezionata
l’opzione cemento armato in quanto, al momento, il programma prevede
il solo calcolo delle strutture in cemento armato; tale list box è, quindi, di-
sabilitato per la scelta, ma rimane disponibile per future implementazioni;
Tipologia della struttura, in cui va specificata la tipologia della struttura;
Struttura con telai multicampata, in cui va scelta l’opzione che indica in
quali direzioni la struttura risulta costituita da telai con più campate;
ovviamente, tale list box risulta abilitato solo se, nel list box “Tipolo-
gia della Struttura” risulta selezionata l’opzione “a telaio”;
Modo applicazione Eccentricità Accidentale, in cui va scelta l’opzione (per
strutture generiche o per strutture simmetriche) che determina la mo-
dalità per portare in conto l’eccentricità accidentale secondo quanto
previsto dalla vigente normativa.
Sotto i list box descritti sono presenti i check box:
Pareti accoppiate, la cui selezione indica che la struttura è “a pareti accop-
piate”; tale check è abilitato solo se nel list box “Tipologia della struttu-
ra” risultano selezionata l’opzione “a pareti” o “miste telaio - pareti”;
Irregolarità Tamponamenti in Pianta, la cui selezione indica l’irregolarità
dei tamponamenti in pianta.

Tipo terreno (prevalente)


Nella sezione Tipo terreno (prevalente) viene proposto il list box in cui va
scelto il tipo di terreno prevalente di fondazione della struttura.
A destra del list box è pre-
sente il bottoncino che apre
il dialog in cui è possibile
modificare i parametri S,
Tb, Tc e Td (orizzontali e
verticali) nelle espressioni
degli spettri di risposta, se-
condo quanto previsto dalla
vigente normativa.

55
5. I Dati della Struttura

Pagina Regolarità Struttura


La pagina Regolarità Struttura della finestra “Dati Analisi Sismica” risul-
ta costituita dalle sezioni Regolarità della Struttura in Pianta e Regolarità
della Struttura in Altezza contenenti le opzioni per la definizione della re-
golarità della struttura.

In tale sezione vanno selezionati i soli check box le cui descrizioni corri-
spondono alle caratteristiche dell’edificio da progettare.
I check box con le descrizioni in grigio non risultano abilitati per la sele-
zione, in quanto la loro eventuale selezione risulterà effettuata automati-
camente dal programma dopo il calcolo (v. cap. 13).

Pagina Coefficienti e Fattori


La pagina Coefficienti e Fattori della finestra Dati Analisi Sismica risulta
costituita dalle seguenti sezioni.
56
5. I Dati della Struttura

Coefficienti
Nella sezione Coefficienti vengono proposti i seguenti strumenti:
• il campo Coefficiente viscoso equivalente, in cui va specificato il valo-
re del coefficiente viscoso equivalente per la definizione degli spettri
di risposta;
• il list box Fattore di Importanza, in cui va scelta la categoria di edificio
opportuna per la definizione del “fattore di importanza”;

• il campo Coefficiente di amplificazione topografica, in cui va specifica-


to l’opportuno valore di amplificazione topografica; ovviamente, tale
campo risulta NON abilitato se nel precedente list box (Fattore di Im-
portanza) risulta selezionata l’opzione “Edifici Ordinari, non compresi
nelle categorie seguenti”.

Fattori di Riduzione degli Spettri


Nella sezione Fattori di Riduzione degli Spettri sono presenti i campi in
cui vengono proposti i valori dei fattori utilizzati per la determinazione
degli spettri di risposta. I campi della sezione Fattori di Riduzione sono:

57
5. I Dati della Struttura

SLU per sisma orizzontale in direzione X, in cui il programma riporterà au-


tomaticamente, dopo il calcolo (v. cap. 13), il “fattore di struttura” de-
terminato secondo le modalità previste dalla vigente normativa.
SLU per sisma orizzontale in direzione Y, in cui il programma riporterà au-
tomaticamente, dopo il calcolo (v. cap. 13), il “fattore di struttura” de-
terminato secondo le modalità previste dalla vigente normativa.
SLU per sisma verticale, in cui va specificato il fattore di “fattore di strut-
tura” riduttivo [1.5] per la definizione dello spettro di progetto per lo
stato limite ultimo per sisma verticale.
SLD per sisma orizzontale e verticale, in cui va specificato il fattore di ri-
duzione [2.5] per la definizione dello spettro di progetto per lo stato
limite di danno per sisma orizzontale e verticale.

Pagina Grafico Spettro


Nella pagina Grafico Spettro della finestra Dati Analisi Sismica vengono
rappresentati i diagrammi degli Spettri di Risposta definiti in funzione
dei dati specificati nelle precedenti pagine della finestra.

58
5. I Dati della Struttura

Nel campo Tipo di grafico, in alto nella pagina, viene riportata, in oriz-
zontale, la lista dei diagrammi degli spettri visualizzati; fermando il cur-
sore sul campo, la lista viene anche riproposta in verticale nel consueto
campo giallo di commento.
Cliccando sulla freccetta a destra del campo “Tipo di grafico”, si apre il
box in cui è possibile scegliere, mediante la selezione dei corrispondenti
check box, gli spettri che si desidera visualizzare nella pagina Grafico
Spettro.
Il diagramma di ogni spettro viene proposto con un determinato colore.
Nella parte inferiore della pagina una legenda indica il tipo di spettro cor-
rispondente ad ogni colore.

5.3
I Risultati dell’Analisi Sismica: Masse e Modi
di Vibrazione
Dopo aver richiesto il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3) è possibile
visualizzare immediatamente i principali risultati dell’analisi sismica del-
la struttura.
Tali dati vengono proposti nella finestra DATI della STRUTTURA: Modi
di Vibrazione che in seguito sarà chiamata semplicemente Modi di Vibra-
zione.
Per accedere alla finestra Modi di Vibrazione basta:
fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. §
3.2.1) per esploderlo e visualizzare, sul ramo che da esso si diparte, i
nodi contenuti;
fare doppio click sul nodo Masse e Modi di Vibrazione; questa opera-
zione apre la finestra Modi di Vibrazione nella Finestra del Program-
ma (v. § 3.1).

Ovviamente, il nodo Masse e Modi di Vibrazione risulta abilitato solo se è stato


precedentemente richiesto almeno il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3).

59
5. I Dati della Struttura

Nella finestra Modi di Vibrazione vengono proposti, per la visualizza-


zione e/o la stampa, i principali dati dell’analisi sismica (Masse e Modi
di Vibrazione).

60
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

Le Tavole di Disegno dei Piani


Il presente capitolo illustra le modalità operative per la gestione delle ta-
vole per il disegno dei vari piani (impalcati) dell’edificio.
Questa fase del progetto è estremamente importante in quanto, in essa,
vengono definite le altezze e le quote delle tavole degli impalcati che de-
termineranno il posizionamento spaziale ed il dimensionamento degli
oggetti (pilastri, pareti, travi, solai, ecc.) su esse disegnati.

61
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

6.1
Definizioni e Considerazioni Generali
Gli Oggetti (pilastri, travi, solai, ecc.) che costituiscono un piano
dell’edificio devono essere disegnati su una determinata tavola di dise-
gno del progetto di EdiLus-CA.
Con EdiLus-CA disegnando semplicemente la carpenteria del piano si
definiscono anche tridimensionalmente gli oggetti.
Ad esempio, per un pilastro disegnato, viene automaticamente definita
anche l’altezza e, per una trave, viene definita la sua collocazione spazia-
le (quota) nell’edificio.
Ogni tavola di disegno è posizionata ad un determinato Livello, cioè è
caratterizzata dall’avere una sua collocazione spaziale. In particolare, il
piano del disegno (Pianta) coincide con l’estradosso (piano di calpestio)
del relativo impalcato.
Ogni piano (pianta) del progetto risulta, quindi, caratterizzato da una
Quota e da un’Altezza.
La Quota del piano è la sua distanza dal piano assunto come riferimento
(ad es. il piano del terreno).
L’Altezza di un piano è, invece, la differenza tra la quota del piano supe-
riore e quella del piano stesso.

62
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

Tutte le strutture verticali (pilastri, pareti, ecc.) assumeranno, per default,


l’altezza della pianta su cui vengono disegnate.
Tutte le strutture orizzontali, invece, vengono disegnate, per default, a
partire dalla quota della tavola su cui vengono disegnate.
Per ogni nuovo progetto il programma genera automaticamente, per de-
fault, le tavole Piano Terra e Fondazione.
La tavola Fondazione è destinata al disegno della fondazione
dell’Edificio e, pertanto, su essa, non possono essere disegnate strutture
verticali (pilastri, pareti, ecc.).
Tale tavola deve essere sempre presente in un progetto di EdiLus-CA.
Essa, infatti, può essere rinominata (v. § 6.3) ma non può essere elimina-
ta (v. § 6.4) dal progetto.
La tavola Fondazione è caratterizzata dalla sua quota rispetto al piano di
riferimento e, ovviamente, da un’altezza pari a zero. Non possono esiste-
re, infatti, livelli inferiori a quello di Fondazione.

Si precisa che la pianta Fondazione NON coincide con il piano di fondazione


ma con il piano da cui si dipartono i pilastri del primo piano (impalcato).
Naturalmente sulla tavola della pianta Fondazione è possibile disegnare unica-
mente strutture di Fondazione (travi alla Winkler, plinti, ecc.) e entità puramente
grafiche (quote, linee guida, griglie, ecc.).

La tavola Piano Terra, invece, oltre a poter essere rinominata (v. § 6.3)
può anche essere eliminata (v. § 6.4) dal progetto. Tale tavola, inoltre,
viene anche aperta automaticamente alla creazione di un nuovo progetto
di EdiLus-CA (v. § 3.3.1.1).

63
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

6.2
Come Creare la Pianta di un Piano dell’Edificio
Per creare le tavole di disegno delle piante dei piani di un progetto di E-
diLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse sul nodo Piante del Naviga-
tore del progetto (v. § 3.2.1) oppure su uno dei nodi (Piano Terra o
Fondazione) presenti sul ramo che si diparte dal nodo Piante; questa
operazione apre il menu locale del nodo selezionato;
• selezionare l’opzione Gestione Piani del menu locale per accedere
all’omonimo dialog per la gestione dei piani dell’edificio;
• nel dialog Gestione Piani effettuare le seguenti operazioni:
1) nel campo Piano/Livello del rigo Fondazione della griglia specifica-
re (eventualmente) il nome da assegnare al piano (livello) Fonda-
zione (v. § 6.1);
2) nel campo Quota del rigo Fondazione specificare la quota in metri
del piano Fondazione (v. § 6.1); la quota specificata viene automa-
ticamente riproposta come quota del “Piano Terra”;

Si ricordi che la quota della pianta Fondazione coincide con il piano da cui si di-
partono i pilastri del primo impalcato (Piano Terra) (v. § 10.2).

64
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

3) nel campo Piano/Livello del rigo “Piano Terra” specificare (eventual-


mente) il nome (ad es. “Pianta 1”) da assegnare al piano (impalcato);
4) nel campo Altezza dello stesso rigo specificare l’altezza del primo
piano (impalcato) (v. § 6.1);
5) selezionare il check box Rigido se l’impalcato deve essere conside-
rato “infinitamente rigido”;

In molti casi (per impalcati non orizzontali, non regolari, ecc.), l’ipotesi di rigidezza
infinita dell’impalcato introduce un modello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5).
EdiLus-CA precede anche la possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolo
solaio disegnato piuttosto che per l’intero impalcato consentendo di ottenere un
modello di calcolo estremamente più efficace (v. § 10.7.1).
Ovviamente, se si intende assegnare la rigidezza ad ogni solaio disegnato è oppor-
tuno NON definire come “rigidi” gli impalcati nel dialog Gestione Piani.
Per approfondire la problematica accennata e per una corretta assegnazio-
ne delle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamente
necessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.

6) selezionare il check box Riduzione Tamp. se per il piano si prevede


una riduzione delle tamponature rispetto agli altri piani
dell’edificio;
7) nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campo Colle-
gamento Tamp. selezionare l’opzione (Rigidamente o Elasticamente)
che indica il tipo di collegamento tra le tamponature e la struttura al
piano;
8) pigiare il bottone Inserisci della toolbar del dialog; questa operazione
inserisce, nella griglia, un nuovo rigo (piano) sopra il rigo selezionato
(Pianta 1); per il nuovo rigo viene proposto il nome “Pianta”;

I nomi delle piante proposti nella griglia del dialog Gestione Piani, compresi quelli
dei piani proposti per default (Fondazione e Pianta 1), possono essere liberamen-
te modificati (v. § 6.3).

9) ripetere le operazioni 3), 4), 5), 6) e 7) per specificare tutti i dati


necessari alla definizione del nuovo piano;
10) ripetere le operazioni 8) e 9) per creare tutti gli altri piani
dell’edificio;

65
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

11) pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo ed ottenere la crea-


zione dei piani richiesti.
Sul ramo che si diparte dal nodo Piante nel Navigatore (v. § 3.2.1)
viene creato un nodo “Pianta” per ogni piano definito nel dialog Ge-
stione Piani.
Cliccando su un nodo “Pianta” creato si accede alla tavola su cui devono
essere disegnati gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) necessari a definirne
l’input del progetto (v. cap. 10).
Un nuovo piano può anche essere inserito tra due piani esistenti nella gri-
glia del dialog Gestione Piani.
Per inserire un nuovo piano tra due livelli esistenti basta:
• selezionare il rigo della griglia relativo al livello immediatamente in-
feriore al livello da creare;
• pigiare il bottone Inserisci della toolbar del dialog Gestione Piani;
questa operazione inserisce un nuovo piano nella griglia prima del
piano precedentemente selezionato;
• specificare i dati del piano inserito.
Se il piano inserito ha una quota minore di zero (cioè è ad una quota infe-
riore a quella del piano di riferimento posto, per definizione, a quota
0.00), il nuovo piano viene inserito abbassando la quota dei piani sotto-
stanti. In pratica, tutti i piani interrati posti sotto a quello inserito vengo-
no ulteriormente affondati nel terreno dell’altezza del piano inserito.

Per inserire un nuovo piano a quota minore di zero, senza variare la quota dei
piani sottostanti, basta modificare opportunamente la quota del livello della Fon-
dazione dopo aver effettuato l’inserimento.

Se, invece, il piano inserito ha una quota maggiore di zero (cioè è ad una
quota superiore a quella del piano di riferimento), il nuovo piano viene
inserito aumentando la quota dei piani sovrastanti.
In pratica, tutti i piani in elevazione superiori a quello inserito vengono
ulteriormente elevati di una quantità pari all’altezza del piano inserito.
Pigiando il bottone Anteprima della toolbar del dialog Gestione Piani,
viene proposta un’anteprima del disegno effettuato sul piano selezionato.

66
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

Ovviamente, l’anteprima del piano nasconde alcuni dati della griglia che
possono essere comunque visualizzati spostandosi nella griglia stessa
mediante la barra di scorrimento che appare nella sua parte inferiore.
Pigiando, invece, il bottone Struttura della toolbar del dialog Gestione
Piani, viene proposto uno schema dei piani dell’Edificio con le relative
Quote ed Altezze.

Al dialog Gestione Piani è possibile accedere in qualsiasi momento, con


le modalità descritte, per modificare i dati di ogni piano (v. § 6.3).
67
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

6.3
Come Modificare un Piano dell’Edificio
Prima di richiedere il calcolo (v. cap. 13) i dati di ogni piano definito nel
dialog Gestione Piani possono essere liberamente modificati.
In particolare esistono specifiche funzionalità di ancoraggio (v. ad es. §
10.2) degli oggetti (pilastri, pareti, ecc.) al piano su cui vengono disegna-
ti che consentono persino, modificando l’altezza del piano, di ottenere,
contestualmente, anche la opportuna modifica degli oggetti.
Per modificare i dati caratteristici (quota, altezza, ecc.) di un piano
dell’Edificio basta effettuare le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse sul nodo Piante del Naviga-
tore del progetto (v. § 3.2.1) oppure su uno dei nodi (Piano o Fonda-
zione) presenti sul ramo che si diparte dal nodo Piante; questa opera-
zione apre il menu locale del nodo selezionato;
• nel menu locale selezionare l’opzione Gestione Piani; questa operazio-
ne apre l’omonimo dialog contenente la griglia per la gestione dei pia-
ni dell’edificio;
• nella griglia del dialog Gestione Piani selezionare il piano da modi-
ficare;
• apportare le modifiche opportune al piano selezionato e pigiare il bot-
tone OK per confermare e chiudere del dialog.
In particolare, modificando la descrizione di un piano, questo viene ri-
nominato anche nel Navigatore.
Un Piano può anche essere rinominato senza accedere al dialog Gestione
piani effettuando le seguenti operazioni:
• cliccare su nodo del piano con il pulsante destro del mouse per acce-
dere al suo menu locale;
• nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina; questa operazione
rende editabile il nome del nodo a destra dell’icona;
• modificare il nome del nodo del piano e pigiare INVIO della tastiera per
rendere nuovamente NON editabile il campo.

68
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

6.4
Come Eliminare un Piano dell’Edificio
Per eliminare un piano (livello) dell’edificio di un documento di EdiLus-
CA basta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere il nodo Piante del Navigatore per visualizzare tutti i nodi dei
piani in esso contenuti (v. § 3.2.1);
• fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo corrispondente al
piano (livello) da eliminare; questa operazione seleziona il piano ed
apre il menu locale del nodo (v. § 3.2.1);
• nel menu locale selezionare l’opzione Gestione Piani per accedere
all’omonimo dialog;
• nel dialog Gestione Piani selezionare il rigo relativo al piano da elimi-
nare e pigiare il bottone Elimina della sua toolbar;
• pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo confermando le modifi-
che (eliminazione del piano) effettuate.
Il piano selezionato viene eliminato dall’edificio con tutti gli oggetti di-
segnati sulla relativa tavola di disegno.
Se il piano (livello) eliminato aveva una quota minore di zero (cioè era
ad una quota inferiore a quella del piano di riferimento posto, per defini-
zione, a quota 0.00), la quota di tutte i piani sottostanti (compreso il livel-
lo Fondazione) viene aumentata dell’altezza (v. § 6.1) del piano stesso.
In pratica, tutti i piani interrati sottostanti a quello eliminato vengono e-
levati di una quantità pari all’altezza del piano eliminato.
Se, invece, il piano eliminato aveva una quota maggiore di zero (cioè era
ad una quota superiore a quella del piano di riferimento), la quota di tutti
i piani superiori viene diminuita dell’altezza dello stesso piano eliminato.
In pratica, tutti i piani in elevazione superiori a quello eliminato vengono
abbassati di una quantità pari all’altezza del piano eliminato.

69
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

6.5
Come Accedere alla Pianta di un Piano
Creati i piani dell’Edificio del progetto attivo, è possibile procedere ad
disegno, sulle relative tavole, degli opportuni oggetti (pilastri, travi, ecc.)
di EdiLus-CA (v. cap. 10).
Ovviamente, per poter disegnare gli oggetti su una tavola di un piano del
progetto attivo, è necessario che questa risulti aperta.
Per aprire la tavola di disegno (pianta) di un piano del progetto attivo
basta:
esplodere il nodo Piante del Navigatore per visualizzare tutti i nodi dei
piani (livelli) in esso contenuti (v. § 3.2.1);
• fare doppio click sul nodo del piano di cui si intende aprire la tavola
del disegno.
La tavola di disegno del piano scelto viene proposta nella finestra Pian-
te:… che viene aperta nella Finestra del Programma.
Sulla barra del titolo della finestra aperta, oltre alla stringa “Piante:” vie-
ne riportato anche il nome del piano (ad es. “Piano 1”) di cui risulta aper-
ta la tavola del disegno.
Nella Finestra del Programma è possibile aprire tutte le tavole del piani (fi-
nestre Piante) che si desidera.
Quando risultano aperte più tavole di disegno, facendo un doppio click sul
nodo di un piano nel Navigatore, la relativa finestra viene portata in primo
piano rispetto alle altre tavole.
Nel Navigatore il nome della tavola del piano aperta viene proposto in
grassetto e campito in giallo.

70
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

6.6
Le Finestre delle Piante
Si acceda alla pianta di un piano facendo un doppio click sul relativo
nodo nel Navigatore (v. § 3.2.1).
Questa operazione apre la finestra della pianta richiesta nella Finestra del
Programma. Se, invece, la finestra risulta già aperta, questa viene semplice-
mente portata in primo piano rispetto alle altre finestre del progetto aperte.
La finestra della pianta aperta risulta sormontata, come di consueto, da
una Barra del Titolo che riporta, da sinistra, la stringa Piante: seguita dal
nome del piano (v. § 6.2) a cui la pianta si riferisce.

EdiLus-CA consente di aprire più progetti contemporaneamente.


Se, nella Finestra del Programma, risulta aperto più di un progetto è opportuno
prestare molta attenzione al progetto a cui appartengono le tavole.

Se la finestra della pianta di un piano del Progetto risulta estesa a tutta la


Finestra del Programma, la sua barra del titolo non risulta visualizzata e
il suo nome viene riportato sulla barra del titolo della Finestra del Pro-
gramma (v. § 3.1).

71
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

La finestra della pianta di un piano è una tavola grafica per il disegno


delle entità (oggetti pilastri, travi, ecc.) del piano.
Facendo un click, con il pulsante destro del mouse, in un qualsiasi punto
della Tavola, si apre il menu locale della tavola stessa in cui generalmen-
te vengono proposte le seguenti opzioni:
Seleziona oggetti: attiva la modalità per la selezione degli oggetti nella
tavola (v. § 10.1.2).
Oggetto…: attiva la modalità per il disegno dell’oggetto proposto co-
me opzione. Generalmente l’oggetto proposto per la selezione è
l’ultimo disegnato.
Cliccando sulla freccetta a destra dell’opzione si apre un menu con la
lista delle tipologie di oggetti. Selezionando una tipologia si apre un
ulteriore menu per la scelta dell’oggetto (di quella tipologia) da dise-
gnare nella tavola.

Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola
occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Fine-
stra della Tavola.
Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel ret-
tangolo di selezione tracciato con il mouse.
L’ingrandimento viene effettuato estendendo il rettangolo di selezione
tracciato alla parte visibile della Finestra della Tavola.
72
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

Zoom Precedente [SHIFT+F2]: ripropone la vista della tavola preceden-


te l’ultima operazione di zoom effettuata.
Ovviamente tale opzione produce un effetto solo se sono state prece-
dentemente effettuate altre operazioni di zoom.
Zoom Successivo [SHIFT+F3]: ripropone la vista della tavola successi-
va all’ultima operazione di zoom effettuata.
Ovviamente tale opzione produce un effetto solo se, precedentemente,
sono state effettuate operazioni di “zoom precedente”.
visualizza Armatura: visualizza, dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap.
13), la tavola delle armature (v. §§ 16.2 e segg.) dell’oggetto (trave,
pilastro, ecc.) selezionato.

Gli ingrandimenti e le riduzioni richieste selezionando le opzioni Zoom Avanti e


Zoom Indietro possono anche essere ottenute, in maniera ancora più rapida ed
intuitiva, ruotando la rotellina del mouse.

Nel menu locale vengono anche proposte funzionalità specifiche per il


disegno di alcuni oggetti che vengono illustrate negli opportuni paragrafi
del cap. 10.
Nelle Tavole dei Piani sono disponibili molteplici potentissime funziona-
lità ed utilità che rendono estremamente semplice, rapido ed agevole il
disegno degli oggetti.
Le utilità di disegno disponibili nelle Tavole dei Piani di un progetto di
EdiLus-CA vengono dettagliatamente illustrate nel cap. 11.

73
6. Le Tavole di Disegno dei Piani

Pagina lasciata volutamente in bianco

74
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

Le Sezioni di Travi e Pilastri


Le sezioni dei pilastri, delle travi, e dei cordoli vanno assegnate, al mo-
mento del loro disegno (v. §§ 10.2.1, 10.3.1 e 10.11.1) scegliendole tra
quelle preventivamente definite dall’Utente nel progetto.
Le sezioni delle travi e dei pilastri vanno definite, per ogni progetto, nella
finestra ELEMENTI:Gestione Sezioni (v. § 7.1) del progetto stesso.
Di seguito, per brevità, la finestra “ELEMENTI:Gestione Sezioni” sarà
chiamata semplicemente Gestione Sezioni.
I paragrafi seguenti illustrano la finestra Gestione Sezioni e le modalità
per la gestione delle sezioni delle travi e dei piastri del progetto.

75
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

7.1
La Finestra Gestione Sezioni
La finestra Gestione Sezioni di un progetto di EdiLus-CA è l’editor per la
gestione delle sezioni delle travi e dei pilastri del progetto stesso.
La finestra Gestione Sezioni del progetto attivo di EdiLus-CA si apre
nella Finestra del Programma effettuando le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazio-
ne apre la finestra Gestione Sezioni nella Finestra del Programma.

Quando nella Finestra del Programma è attiva la finestra Gestione Sezio-


ni, sotto il Navigatore nel toolbox Gestione Progetto viene proposto il
box Sezioni Travi e Pilastri.

76
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

Nel box “Sezioni Travi e Pilastri” vengono


proposti, in uno schema ad albero, i nodi
relativi a tutte i tipi di sezioni che è possi-
bile creare per il progetto.
Ognuno di questi nodi (Tipologia) è desti-
nato a contenere i nodi relativi alle sezioni
create appartenenti alla tipologia che esso
rappresenta.
Ogni nodo Tipologia, inoltre, è contraddi-
stinto da un’icona che raffigura il tipo della
sezione che esso è destinato a contenere.
I nodi Tipologia NON possono essere eli-
minati.
Per default nei nodi Tipologia del progetto
vengono proposte delle sezioni già definite.
Ovviamente il Tecnico può definire libe-
ramente tutte le sezioni desiderate crean-
done altre oppure modificando opportuna-
mente quelle proposte.
In fase di disegno il Tecnico potrà scegliere quale sezione adottare, tra
quelle definite nella finestra Gestione Sezioni, per ogni pilastro (v. §
10.2.1), trave (v. § 10.3.1) o cordolo (v. § 10.11.1)

Quando si inizia il disegno, il programma assegna, per default, ai pilastri ed alle


travi, la Sezione Rettangolare 30x50.
Successivamente, per il disegno dei pilastri e delle travi, verrà proposta per de-
fault l’ultima sezione assegnata.

Quando un nodo Tipologia contiene almeno una Sezione (nodo) risulta


preceduto dal simbolo:
se i nodi Sezione contenuti risultano nascosti; per visualizzare i nodi Se-
zione sul ramo che si diparte dal nodo Tipologia, basta cliccare sul sim-
bolo a lato oppure fare un doppio click sullo stesso nodo Tipologia;
se i nodi Sezione contenuti risultano visualizzati sul ramo che si dipar-
te dal nodo Tipologia; per nascondere i nodi Sezione basta cliccare sul
simbolo a lato oppure fare un doppio click sul nodo Tipologia.

77
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

La selezione di una sezione (ad es. 30x50), mediante un semplice click


sul relativo nodo, ne visualizza il grafico nella finestra Gestione Sezioni
ed i parametri geometrici caratteristici nel toolbox delle Proprietà che si
attiva a destra nella finestra del Programma.
La finestra Gestione Sezioni risulta sormontata dalla relativa barra del ti-
tolo che, da sinistra, riporta il nome del progetto attivo ed il nome della
finestra stessa (Gestione Sezioni).
Sotto la barra del titolo è presente una toolbar con i seguenti bottoni:
Aggiungi: crea una nuova sezione appartenente alla tipologia se-
lezionata nel box “Sezioni Travi e Pilastri” che appare sotto il
toolbox Gestione Progetto;
Elimina: elimina la sezione selezionata nel box “Sezioni Travi e
Pilastri”;
Copia da …: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto
di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutte le sezioni create dif-
ferenti da quelle già presenti nel progetto attivo.

Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da …per la gestione delle sezioni del pro-
getto sono anche disponibili nel menu locale del box Sezioni Travi e Pilastri.
Per selezionare il nodo (Tipologia o Sezione) su cui effettuare un’operazione ed
attivare il menu locale del box “Sezioni Travi e Pilastri” basta fare click, con il pul-
sante destro del mouse, sul nodo stesso.
Se il nodo selezionato è una Tipologia di Sezione, nel menu locale NON risulta
abilitata l’opzione Elimina in quanto una tipologia di sezione non può essere e-
liminata.

Nello spazio della finestra Gestione Sezioni sottostante la sua toolbar


viene proposta la tavola in cui viene visualizzato il grafico della sezione
selezionata con le relative dimensioni.
Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu
locale contenente le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di
zoom (v. § 11.4).
Sotto la tavola del grafico della sezione viene proposta una vista assono-
metrica di un elemento strutturale (pilastro o trave) con la sezione stessa.
Il toolbox delle Proprietà della sezione selezionata nel box “Sezioni Tra-
vi e Pilastri” presenta, in alto, i seguenti campi:
Descrizione: in cui va specificata la breve descrizione che identificherà la

78
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

sezione nel list box Sezione del toolbox delle Proprietà per la scelta
della sezione dei pilastri (v. § 10.2.1) e delle travi (v. § 10.3.1).
Label: in cui va specificata la breve descrizione che identificherà la se-
zione delle travi nel disegno e delle travi e dei pilastri nei risultati di
calcolo.

Geometria
Nel raggruppamento Geometria vengono proposti i campi in cui vanno
specificati, in centimetri, tutti i parametri geometrici necessari alla defi-
nizione della sezione. Ovviamente, i righi contenuti in tale raggruppa-
mento sono differenti a seconda della tipologia di sezione selezionata.
Inoltre, per le sezioni che possono essere sia simmetriche che asimmetri-
che, nel raggruppamento Geometria viene proposto il check box Simme-
trica che, per default, risulta sempre selezionato. Deselezionando il check
Simmetrica (per indicare che la sezione selezionata è asimmetrica), nel
raggruppamento vengono aggiunti i campi per l’inserimento degli ulte-
riori parametri geometrici per la definizione della sezione.
Nel raggruppamento Geometria viene anche proposto il campo Area che
riporta, in cm2, la superficie calcolata della sezione. Ovviamente il valore
riportato nel campo Area NON risulta modificabile.

Caratteristiche
Nel raggruppamento Caratteristiche vengono proposti tutti i parametri
calcolati (e non modificabili) della sezione selezionata necessari per il
calcolo.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà del raggruppamento Aspetto si rimanda
al § 10.1.6.
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la gestione (crea-
zione, modifica e cancellazione) delle sezioni del progetto.

79
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

7.2
Come Definire una Nuova Sezione
Quando si crea un nuovo progetto, risultano già create, per default, un
gran numero di sezioni.

Se una sezione proposta per default nel progetto non viene adottata per nessuna
trave o pilastro dell’edificio, può anche essere modificata (v. § 7.3) oppure può
essere eliminata (v. § 7.4).

Per creare una ulteriore sezione da adottare per le travi e i pilastri


dell’edificio, basta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-
zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi
e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezio-
ne sul bordo destro della Finestra del Programma;
• nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo relativo alla tipolo-
gia di appartenenza della sezione che si intende creare;
• pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Sezio-
ni; questa operazione crea la nuova sezione aggiungendo un nuovo
nodo al ramo che si diparte dal nodo della tipologia selezionata; la
nuova sezione viene proposta già selezionata e con un nome, una label
e delle dimensioni di default che possono essere liberamente modifica-
ti dall’Utente;
• nel toolbox delle Proprietà della sezione (selezionata) specificare la
descrizione, la label e le caratteristiche geometriche della nuova se-
zione modificando i valori proposti per default dal programma; ad o-
gni modifica dei parametri geometrici nel toolbox delle Proprietà cor-
risponde l’immediata modifica del grafico della sezione nella finestra
Gestione Sezioni.

Ogni valore inserito in un campo del toolbox delle Proprietà della sezione sele-
zionata va confermato pigiando INVIO della tastiera dopo averlo digitato oppure
spostando il cursore in un altro campo dello stesso toolbox.

80
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

Le nuove sezioni da inserire nel progetto attivo possono anche essere ac-
quisite da vecchi progetti in cui queste sono gia state inserite.
Per acquisire, nel progetto attivo, tutte le sezioni presenti in un vecchio
progetto di EdiLus-CA differenti da quelle già presenti nello stesso pro-
getto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni:
pigiare il bottone Copia da … della toolbar della finestra Gestione
Sezioni oppure selezionare l’omonima opzione del menu locale
del box Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre un dialog;
• nel dialog selezionare il progetto di EdiLus-CA da cui devono essere
copiate le sezioni da acquisire nel progetto attivo;
• pigiare il bottone Apri per chiudere il dialog confermando la scelta ef-
fettuata; questa operazione carica, nel progetto attivo, tutte le sezioni
del progetto scelto differenti da quelle già presenti in esso.

7.3
Come Modificare una Sezione

Le modifiche apportate ad una sezione si ripercuotono su tutti i pilastri, le travi e/o


i cordoli disegnati a cui essa è stata assegnata (v. §§ 10.2.1, 10.3.1 e 10.11.1).

Per modificare una sezione già creata (v. § 7.2) nel progetto attivo basta
effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-
zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi
e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox della Proprietà delle sezio-
ne (v. § 7.2);
• nel box Sezioni Travi e Pilastri esplodere, con un doppio click, il nodo
Tipologia contenente la sezione da modificare;
• selezionare il nodo della sezione da modificare; questa operazione vi-
sualizza il grafico della sezione nella finestra Gestione Sezioni e pro-
pone, nel toolbox delle Proprietà della sezione, tutti i relativi dati e pa-
rametri geometrici;
81
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

• nel toolbox delle Proprietà della sezione apportare le modifiche desi-


derate; ad ogni modifica dei parametri geometrici nel toolbox delle
Proprietà corrisponde l’immediata modifica del grafico della sezione
nella finestra Gestione Sezioni.

Ogni valore modificato in un campo del toolbox delle Proprietà della sezione
selezionata va confermato pigiando INVIO della tastiera dopo averlo digitato
oppure spostando il cursore in un altro campo dello stesso toolbox.

7.4
Come Eliminare una Sezione

NON è possibile eliminare una sezione se questa risulta assegnata ad almeno


una trave o un pilastro disegnati.

Per eliminare una sezione dal progetto attivo di EdiLus-CA basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazio-
ne apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi e
Pilastri sotto il Navigatore;
• nel box Sezioni Travi e Pilastri esplodere, con un doppio click, il nodo
Tipologia contenente la sezione da eliminare;
• selezionare il nodo della sezione da eliminare;
• pigiare il bottone Elimina della toolbar della finestra Gestione Sezioni;
questa operazione elimina la sezione rimuovendo anche il suo nodo
dal ramo che si diparte dalla Tipologia di appartenenza.

82
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

7.5
Le Sezioni Personalizzate
Oltre alle tipologie di sezioni per travi e pilastri già previste nel box Se-
zioni Travi e Pilastri (v. § 7.1) l’Utente può definire, liberamente ed in
maniera semplicissima, delle Sezioni Personalizzate di forma e dimensio-
ni qualsiasi.
Un potentissimo Wizard, infatti, guida il tecnico nella definizione delle
caratteristiche geometriche della sezione e dei punti sensibili (v. § 10.1.7)
per l’inserimento nel disegno delle travi e dei pilastri che la adottano.

Creazione della Sezione Personalizzata


Per creare, nel progetto attivo, una nuova sezione personalizzata basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-
zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi
e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezio-
ne sul bordo destro della Finestra del Programma;
nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo Sezioni Personaliz-
zate;
• pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Sezio-
ni; questa operazione:
• crea la nuova sezione personalizzata aggiungendo un nuovo nodo al
ramo che si diparte dal nodo selezionato;
• propone, nella finestra Gestione Sezioni, il Wizard per la definizio-
ne della sezione.
La finestra Gestione Sezioni risulta sormontata da una toolbar contenente
i seguenti bottoni:

Seleziona: attiva la modalità per la selezione degli elementi (lati delle


polilinee, linee, ecc.) disegnati nella finestra Gestione Sezioni;

83
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

Punto Guida: attiva la modalità per il disegno di un Punto Guida (v. §


10.20);
Linea Guida: attiva la modalità per il disegno di una Linea Guida (v. §
10.21) da utilizzare come riferimento per il disegno della sezione;
Disegno DXF/DWG: attiva la modalità per il caricamento di un grafico
in formato Dxf o Dwg da utilizzare come riferimento per il disegno
della sezione (v. § 10.18);
Foro [abilitato solo nell’apposita pagina del Wizard]
(v. avanti): attiva la modalità per il disegno di
eventuali fori all’interno della sezione;
Punti Sensibili [abilitato solo nell’apposita pagina
del Wizard] (v. avanti): apre il menu per la scel-
ta del tipo di riferimento (faccia superiore ed
inferiore, punti sensibili, ecc.) da definire per
la sezione;
Esci: chiude il Wizard eliminando la sezione personalizzata appena
creata; se la sezione è stata già creata precedentemente (v. avanti), la
chiusura del Wizard comporta l’annullamento di tutte le modifiche ad
essa apportate dopo l’ultimo salvataggio;
Avanti: apre la pagina successiva del Wizard;

Indietro: apre la pagina precedente del Wizard;

Termina [presente solo nell’ultima pagina del Wizard] (v. avanti): chiude il
Wizard confermando la sezione definita.
Creata una sezione personalizzata, è necessario passare alla definizione
del suo contorno esterno.

Definizione del Contorno Esterno della Sezione Personalizzata


Il Wizard per la definizione della Sezione Personalizzata propone una
prima pagina in cui deve essere definito il suo contorno esterno.
Per default, come contorno della sezione personalizzata, viene proposta
una polilinea (v. § 10.14) chiusa di forma rettangolare.
Tale polilinea deve essere opportunamente modificata dal Tecnico fino a
farle assumere la forma e le dimensioni del contorno della Sezione Per-
sonalizzata da definire.

84
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

La polilinea può essere modificata, con le modalità previste per la ge-


stione delle polilinee (v. § 10.14.1) inserendo ulteriori nodi per creare
nuovi lati e o eliminando un nodo esistente per eliminare un lato.

Si ricorda che:
ƒ per inserire un nuovo nodo nel punto medio del lato selezionato di una polilinea
basta premere INS della tastiera;
ƒ per eliminare il nodo selezionato della polilinea basta premere CANC della tastiera.

I nodi della polilinea vanno, quindi, spo-


stati opportunamente (v. § 10.14.1) per as-
segnare, ad ogni lato, la lunghezza e
l’inclinazione opportuna.
Ogni lato della polilinea del contorno può,
inoltre, essere trasformato in un arco di
cerchio (v. § 10.14.1) di cui è possibile de-
finire liberamente il raggio e l’estensione.

Definito il contorno esterno della sezione occorre pigiare il bottone


Avanti della toolbar della finestra Gestione Sezioni per passare alla pa-
gina del Wizard in cui vanno definiti gli eventuali Fori della sezione.

Definizione di Eventuali Fori della Sezione


Per definire un foro nella sezione basta disegnare un’altra polilinea chiu-
sa all’intero della sezione stessa effettuando le seguenti operazioni
nell’apposita pagina del Wizard:
verificare che risulti premuto il bottone Foro della toolbar della fine-
stra Gestione Sezioni in modo che sia attiva la modalità per il dise-
gno della polilinea chiusa che definisce il foro;
• cliccare nel punto in cui va posizionato
il primo vertice della polilinea;
• trascinare il cursore nel punto in cui va
posizionato il secondo vertice (definen-
do il primo lato del foro) e cliccare per
fissarne la posizione;
• ripetere l’operazione precedente per de-
finire tutti gli altri i lati del foro;

85
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

• fissato l’ultimo vertice, senza spostare il cursore, cliccare il pulsante


destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione
Termina.
Definiti gli eventuali fori della sezione occorre pigiare il bottone Avanti
della toolbar della finestra Gestione Sezioni per passare alla pagina del
Wizard in cui vanno definiti i Punti Caratteristici della sezione.

Definizione dei Punti Caratteristici della Sezione


Definita la sezione con gli eventuali fori, occorre procedere alla defini-
zione dei punti caratteristici necessari per il disegno delle travi (v. §
10.3.1) e dei pilastri (v. § 10.2.1) che assumeranno la sezione stessa nel
progetto.
Per la sezione disegnata vengono automaticamente assunti, come Punti
Sensibili (v. § 10.1.7), il suo baricentro e i vertici e i punti medi di ogni
suo lato. Tali Punti sono già sufficienti per disegnare un pilastro a cui si
assegna la sezione.
Una trave, invece, viene disegnata mediante l’indicazione di un punto
sensibile generalmente appartenente alla sua faccia superiore (in modo
che la quota del suo estradosso coincida con quella del piano del disegno
e, quindi, con quella dell’impalcato).
Per una sezione personalizzata è, quindi necessario indicare quali sono i
suoi Punti Sensibili per il disegno delle travi.

Sezione per Pilastri Sezione per Travi


Per il corretto posizionamento dei solai (v. § 10.7.1) e delle solette (v. §
10.5.1), inoltre, è necessario indicare la Faccia Superiore e la Faccia Infe-
riore della sezione.
Ciò consente al programma di conoscere a quali punti delle travi collega-
re solai e solette e di verificare che tali collegamenti risultino possibili.

86
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

Naturalmente, in questa fase, non sapendo ancora se la sezione sarà assegnata


a travi o pilastri, il programma richiede di specificare comunque tutti gli elementi
caratteristici della sezione descritti.

Nella pagina del Wizard per la definizione degli elementi caratteristici


della sezione viene proposta, per default, l’indicazione della sua Faccia
Superiore, mediante una linea tratteggiata azzurra, e della sua Faccia Infe-
riore, mediante una linea tratteggiata verde.
Le due estremità della Faccia Superiore della sezione individuano anche i
Punti Sensibili (destro e sinistro) proposti per il disegno delle travi a cui
essa viene assegnata.
Sulla Faccia Superiore viene anche proposto il Centro: un terzo Punto
Sensibile per il disegno della travi, generalmente in posizione intermedia
tra i primi due.
Infine, sui vertici del contorno esterno della sezione possono essere pro-
posti altri due Punti Sensibili: il Punto Notevole 1 ed il Punto Notevole 2.
La Faccia Superiore e la Faccia Inferiore della sezione proposte dal pro-
gramma possono essere liberamente modificate dall’Utente.
Di conseguenza anche i primi due punti sensibili della sezione, coinci-
denti con le estremità della sua Faccia Superiore, possono assumere la
posizione desiderata.
Anche il Centro può essere liberamente spostato nell’estremità o nel pun-
to medio di qualsiasi lato della sezione.
I Punti Notevoli, invece, se presenti, possono essere spostati in un qual-
siasi vertice del contorno esterno della sezione.
Se per la sezione NON vengono proposti Punti Notevoli, il Tecnico può
comunque inserirli liberamente nei vertici opportuni della sezione.

Modifica della Faccia Superiore ed Inferiore della Sezione


Se le facce della sezione proposte per default NON sono quelle attese,
l’Utente può modificarle liberamente.
I punti alle estremità della linea proposta possono essere selezionati e
spostati in altri vertici della sezione con le consuete modalità.
Una linea per l’indicazione di una Faccia della sezione può anche essere
eliminata e disegnata successivamente ex novo.

87
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

Per eliminare una linea basta, come di consueto, basta selezionarla e pi-
giare CANC della tastiera.
Per disegnare una nuova linea per l’indicazione della faccia Superiore
(Inferiore) della sezione (se questa è stata preventivamente cancellata)
basta effettuare le seguenti operazioni:
• pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione
Sezioni e nel menu che si apre selezionare l’opzione Faccia Superiore
(Faccia Inferiore);
• cliccare sul vertice della sezione che coincide con un’estremità della
sua Faccia Superiore (Inferiore);

La Faccia Inferiore (Superiore) di una sezione può comprendere anche più lati
della sezione stessa.

• trascinare il cursore sul vertice della se-


zione che coincide con l’altra estremità
della sua Faccia Superiore (Inferiore);
• se la Faccia disegnata è quella desidera-
ta, cliccare per fissare la sua seconda e-
stremità;
• se, invece, la Faccia viene disegnata nel
verso opposto a quello desiderato occorre:
• fare click con il pulsante destro del mouse e, nel menu che si apre,
selezionare l’opzione Inverti Verso;
• cliccare, con il pulsante sinistro del mouse, sul vertice della sezione
coincidente con la seconda estremità della faccia.

La Faccia Superiore/Inferiore di una sezione va definita


anche quando essa degenera in un punto (v. figura a lato).
In questo caso, per disegnare la Faccia, è necessario
creare ad hoc, sul contorno esterno della sezione, due
punti a cui collegare le sue estremità.
I Punti creati devono essere quanto più vicini possibile al
punto suddetto e la Faccia deve essere disegnata in mo-
do tale da contenerlo.
In ogni caso si consiglia sempre di smussare di pochi centimetri il vertice della
sezione, in modo da definire la sua Faccia in maniera più semplice ed efficace.

88
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

Modifica del Centro


Per modificare la posizione del Centro della Faccia Superiore della se-
zione basta:
cliccare sul simbolo del Centro per selezionarlo;

• cliccare nuovamente sul Centro per sbloccarlo dalla sua posizione e


trascinarlo sull’estremità o sul punto medio del lato del contorno e-
sterno della sezione in cui si intende posizionarlo;
• cliccare per fissare la nuova posizione del Centro.
Il Centro proposto può anche essere cancellato per poterlo disegnare suc-
cessivamente.
Per eliminare il centro basta cliccare su esso per selezionarlo e pigiare
CANC della tastiera;
Per disegnare il Centro, dopo averlo preventivamente cancellato, basta:
• pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione
Sezioni e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione Centro;
cliccare nella tavola della finestra Gestione Sezioni e trascinare il sim-
bolo del centro nell’estremità o nel punto medio del lato del contorno
esterno della sezione in cui si intende posizionarlo;
• cliccare nuovamente per fissare la posizione del Centro.

Modifica e Inserimento dei Punti Notevoli


Gli eventuali Punti Notevoli proposti per la sezione possono essere spo-
stati in un qualsiasi vertice del contorno esterno della sezione con le
stesse modalità previste per spostare il Centro.

Per posizionare un Punto Notevole in un punto qualsiasi di un lato del contorno,


occorre effettuare le seguenti operazioni nella pagina del Wizard per la definizio-
ne contorno stesso:
ƒ sezionare il lato e pigiare INS della tastiera per inserire un nuovo nodo nel suo
punto medio (in pratica si spezza in due il lato selezionato);
ƒ spostare il nodo inserito nel punto del lato in cui va posizionato il Punto Notevole.

Per disegnare un Punto Notevole della sezione (se questo è stato cancel-
lato oppure se NON ne sono stati proposti) basta:
• pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione

89
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

Sezioni e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione Punto Notevole 1


(Punto Notevole 2);
cliccare nella tavola della finestra Gestione Sezioni e trascinare il sim-
bolo del Punto Notevole sul vertice del contorno esterno della sezione
in cui si intende posizionarlo;
• cliccare nuovamente per fissare la posizione del Punto Notevole.

Ultimata la definizione della sezione premere il bottone Termina della


Toolbar della finestra per confermare ed uscire dal Wizard.

Definizione delle Proprietà della Sezione


Nella finestra Gestione Sezioni, la sezione personalizzata definita nel
Wizard viene proposta come tutte le altre sezioni delle tipologie predefi-
nite del programma (v. § 7.1).

Nel toolbox delle Proprietà, inoltre, vengono proposte le proprietà della


sezione creata (selezionata nel box “Sezioni Travi e Pilastri”).
In particolare, nel toolbox delle Proprietà è necessario specificare la De-
scrizione e la Label identificative della sezione.
Nei restanti campi del toolbox delle Proprietà vengono proposti in blu
tutti i valori caratteristici della sezione (area, inerzie, ecc.) calcolati au-

90
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

tomaticamente dal programma. Tali valori NON possono essere modifi-


cati dall’Utente.
Naturalmente, per salvare la sezione creata, occorre pigiare il bottone
Salva della Toolbar della Finestra del Programma.
Accedendo nuovamente al Wizard, una sezione personalizzata può essere
liberamente modificata, con le modalità illustrate, anche in un momento
successivo alla sua creazione.
Per accedere nuovamente al Wizard di una sezione personalizzata già
creata basta:
esplodere il nodo Sezioni Personalizzate nel box Sezioni Travi e Pilastri
e selezionare, sul ramo che da esso si diparte, il nodo della sezione da
modificare;
pigiare il bottone Edita della toolbar della finestra Gestione Sezioni.

7.6
Le Sezioni per Materiali Generici
Per assegnare un materiale generico (v. § 8.1.1.1) ad una Trave o ad un
Pilastro nelle relative Proprietà (v. §§ 10.3.3 e 10.2.3) è necessario aver
preventivamente assegnato ad essi una Sezione per Materiale Generico.
Una Sezione per Materiale Generico si definisce in maniera differente da
quelle previste per il Cemento Armato (v. § 7.5).
Per definire una Sezione per Materiale Generico, infatti, occorre effettua-
re le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-
zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi
e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezio-
ne sul bordo destro della Finestra del Programma;
nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo Sezione per materia-
le generico;

91
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

• pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Sezioni;


questa operazione crea la nuova sezione aggiungendo un nuovo nodo al
ramo che si diparte dal nodo “Sezione per materiale generico”; la sezio-
ne risulta anche selezionata per specificarne immediatamente i dati;
• nel toolbox delle Proprietà
specificare la Descrizione e la
Label della sezione;
• nella sezione Geometria del tool-
box specificare la Base e l’Altezza
del minimo rettangolo che contiene
la sezione e la sua Area effettiva;

• Nella sezione Caratteristiche spe-


cificare le seguenti caratteristiche
della sezione:
• Le Aree per deformazione a ta-
glio sia in direzione X che in di-
rezione Y;
• L’Inerzia Torsionale, l’Inerzia rispetto a X, l’Inerzia rispetto a Y e
l’Inerzia rispetto a XY;
In funzione dei dati precedentemente specificati, nell’ultimo campo della
sezione Caratteristiche, viene automaticamente calcolata la Rotazione de-
gli Assi d’Inerzia.

Le Caratteristiche richieste nel toolbox delle Proprietà della “Sezione per mate-
riale generico” sono generalmente reperibili nelle schede tecniche dei produttori.
Se tali dati non risultassero disponibili, è possibile dedurli con le classiche modali-
tà suggerite dalla letteratura tecnica.
Ad esempio, le aree per deformazione a taglio (in direzione X ed Y) di una sezio-
ne (ad es. un profilato) possono essere calcolate dividendo l’area della sezione
per gli opportuni fattori di taglio.

92
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

La Definizione dei Materiali e dei


Terreni
In fase di disegno (v. cap. 10), per gli oggetti appartenenti alla tipologia
Strutturale (travi, pilastri, pareti, ecc.) occorre specificare le caratteristi-
che del materiale di cui risultano costituiti.
Analogamente, per le strutture di fondazione, vanno necessariamente
specificate le caratteristiche del terreno.
Per ogni elemento strutturale disegnato, l’indicazione delle caratteristiche
dei materiali e/o del terreno si effettua selezionando, negli appositi list
box nel toolbox delle sue Proprietà (v. § 10.1.6), una delle tipologie di
materiale e di terreno preventivamente definite.
Nel presente capitolo vengono illustrate le modalità operative per defini-
re le tipologie di materiali e di terreni del progetto e delle relative caratte-
ristiche.

93
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

8.1
La Gestione dei Materiali
Per gran parte degli oggetti della tipologia Strutturale (travi, pilastri, pa-
reti, ecc.) disegnati (v. cap. 10) è necessario indicare il materiale di cui
risultano costituiti.
Il materiale di un oggetto si specifica scegliendolo, tra quelli disponibili
nel list box che si attiva cliccando nel rigo Materiale del toolbox delle sue
Proprietà.
In tale list box vengono proposti, per la scelta, tutti i materiali preventi-
vamente definiti dal Tecnico nella sezione Materiali del progetto.
Per accedere alla sezione Materiali del progetto attivo di EdiLus-CA ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare, sul ramo che da esso si diparte, il
nodo “Materiali”;
fare un doppio click sul nodo Materiali; questa operazione apre:
• la finestra ELEMENTI: Gestione Materiali nella Finestra del Pro-
gramma (v. § 3.1); di seguito, per brevità. tale finestra sarà chiamata
semplicemente Gestione Materiali;
• il box Materiali sotto il toolbox (Gestione Progetto) del Navigatore
del progetto.
Nel box Materiali vengono proposte, in uno schema ad albero, le cartelle
destinate a contenere le varie tipologie di materiale (Calcestruzzo arma-
to, Acciaio, ecc.) che è possibile creare per il progetto.
Esplodendo una cartella (facendo un doppio click su essa o un click sul
bottoncino alla sua sinistra) vengono visualizzati sul ramo che si diparte
da essa, i nodi dei Materiali in essa contenuti.
Selezionando il nodo di un materiale, nella finestra Gestione Materiali
vengono proposti i campi in cui è possibile gestire i suoi dati caratteristi-
ci (v. § 8.1.1).
Nel box Materiali NON è possibile eliminare le cartelle (tipologie di
materiali) ma è possibile gestire (creare o eliminare) i nodi relativi ai
materiali.

94
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

La finestra Gestione Materiali, come di consueto, risulta sormontata da


una toolbar con i seguenti bottoni:
Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate ai dati del mate-
riale selezionato nel box Materiali;
Aggiungi: crea un nuovo materiale appartenente alla tipologia selezionata
nel box Materiali;
Elimina: elimina il materiale selezionato nel box Materiali;
Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di Edi-
Lus-CA da cui si intende copiare tutti i materiali creati differenti da
quelli già presenti nel progetto attivo.

Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da… sono anche disponibili nel menu lo-
cale del box Materiali che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse,
sul nodo (Tipologia o Materiale) su cui occorre effettuare l’operazione.
Se il nodo selezionato è una cartella (tipologia di materiale), nel menu locale
l’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere elimi-
nata.

I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la gestione (crea-


zione, modifica e cancellazione) dei materiali del progetto.

8.1.1
Come Definire un Nuovo Materiale
Quando si crea un nuovo progetto di EdiLus-CA, per alcune tipologie di
materiali risultano già definiti dei materiali. Nelle cartelle delle Tipologie
di materiali risultano, infatti, già presenti dei nodi materiale (v. § 8.1).

Se un materiale (nodo) proposto nel progetto non viene adottato per nessuna
struttura (trave, pilastro, ecc.) dell’edificio, può anche essere modificato (v. §
8.1.2) o eliminato (v. § 8.1.3).

Per creare un ulteriore materiale nel progetto attivo di EdiLus-CA basta


effettuare le seguenti operazioni:

95
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §


3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo
Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visua-
lizza il box Materiali sotto il Navigatore;
nel box Materiali fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla car-
tella che rappresenta la Tipologia di appartenenza del materiale da
creare; questa operazione seleziona la cartella (Tipologia) ed attiva un
menu locale;
nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; questa operazione:
• crea, sul ramo che si diparte dalla cartella selezionata, il nodo del
nuovo materiale;
• abilita la finestra Gestione Materiali con i campi per la specificazio-
ne dei dati del materiale creato;

• nella finestra Gestione Materiali specificare i dati caratteristici del nuo-


vo materiale.

96
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

Per creare un nuovo materiale è anche possibile:


ƒ nel box Materiali selezionare la cartella che rappresenta la tipologia del mate-
riale da creare e in cui questo deve essere inserito;
ƒ pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Materiali.

La descrizione inserita nel campo Descrizione viene assegnata, come no-


me, al nodo del materiale creato nel box Materiali.
Inoltre, se il materiale creato appartiene alla tipologia “Calcestruzzo
armato”, nel list box Tondini Acciaio della finestra Gestione Materiali
va scelto anche il materiale “Acciaio in Tondini” previsto per
l’armatura. Pertanto, per definire un “Calcestruzzo armato”, occorre
aver preventivamente definito, con le modalità illustrate, il materiale
dei tondini metallici nella cartella (Tipologia) “Acciaio in Tondini” del
box “Materiali”.
I nuovi materiali da inserire nel progetto attivo possono anche essere ac-
quisiti da vecchi progetti in cui questi sono gia stati inseriti.
Per acquisire, nel progetto attivo, tutti i materiali presenti in un vecchio
progetto di EdiLus-CA, differenti da quelli già presenti nello stesso pro-
getto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni:
pigiare il bottone Copia da … della toolbar della finestra Gestione
Materiali oppure selezionare l’omonima opzione del menu locale
del box Materiali; questa operazione apre un dialog;
• nel dialog selezionare il progetto di EdiLus-CA da cui devono essere
copiati i materiali da acquisire nel progetto attivo;
• pigiare il bottone Apri per chiudere il dialog confermando la scelta ef-
fettuata; questa operazione carica, nel progetto attivo, tutte i materiali
del progetto scelto, differenti da quelli già presenti in esso.
Un materiale definito nella sezione Materiali di un progetto di EdiLus-
CA può essere modificato (v. § 8.1.2) o eliminato (v. § 8.1.3).

97
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

8.1.1.1
Il Materiale Generico
In EdiLus-CA i materiali diversi dal Cemento Armato vengono detti Ma-
teriali Generici.
EdiLus-CA è un programma per la progettazione e la verifica della struttu-
re in Cemento Armato, ma consente di effettuare il calcolo delle sollecita-
zioni (v. § 13.3) anche per quelle piccole parti di struttura realizzate con e-
lementi (travi, pilastri, ecc.) di materiale diverso dal Cemento Armato (ad es.
acciaio, legno, ecc.) ottenendo un modello strutturale più aderente alla realtà.

Il calcolo della struttura viene effettuato con i parametri specifici del materiale
prevalente che è il cemento armato.
Naturalmente, EdiLus-CA NON esegue le verifiche degli elementi strutturali (travi,
pilastri, ecc.) di materiale generico di cui restituirà solo le sollecitazioni combinate
secondo i criteri previsti dalla Normativa scelta per il Calcolo.

Per inserire nel disegno di un progetto un elemento strutturale di Materia-


le Generico è necessario:
• creare il Materiale Generico e definirne le caratteristiche (v. avanti);
• creare la “Sezione per Materiale Generico” dell’elemento strutturale e
definirne le caratteristiche (v. § 7.6); questa operazione va effettuata
per gli elementi strutturali caratterizzati, nelle Proprietà (v. § 10.1.6),
da una sezione (Travi e Pilastri) e, quindi, NON va effettuata per e-
ventuali Pareti e Solette;

NON è possibile inserire nel progetto Platee di materiale generico.

• nelle Proprietà dell’elemento (Trave o Pilastro) disegnato effettuare,


nell’ordine, le seguenti operazioni:
• assegnare all’elemento la “Sezione per Materiale Generico” creata;

• assegnare all’elemento il materiale “Generico” creato.

Ad una Trave o a un Pilastro è possibile assegnare, nelle relative Proprietà (v. §§


10.3.3 e 10.2.3), un materiale generico creato (v. avanti) solo se, ad essi, è stata
preventivamente assegnata una “Sezione per Materiali Generici” (v. § 7.6).

98
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

Come Definire un Materiale Generico


Per definire un Materiale Generico nel progetto attivo di EdiLus-CA ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo
Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visua-
lizza il box Materiali sotto il Navigatore;
nel box Materiali fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla car-
tella (Tipologia) Generico; questa operazione apre un menu locale;
• nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; questa operazione:
crea, sul ramo che si diparte dalla cartella selezionata, il nodo del
nuovo “materiale generico”;
• abilita la finestra Gestione Materiali in cui vanno specificati i dati
caratteristici del materiale;

• nella finestra Gestione Materiali specificare la Descrizione, la Sigla e i


dati caratteristici richiesti del nuovo materiale.

99
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

8.1.2
Come Modificare un Materiale
Un materiale creato in un progetto di EdiLus-CA può essere modificato
in qualsiasi momento fino a quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13).
Dopo il calcolo, infatti, nessun materiale può essere modificando se non
annullando il calcolo stesso (v. cap. 13).

Le modifiche apportate ad un materiale si ripercuotono su tutti gli elementi struttu-


rali disegnati a cui questo è stato assegnato (v. § 10.2.1).

Per modificare un materiale creato (v. § 8.1.1) nel progetto attivo basta
effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo
Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visua-
lizza il box Materiali sotto il Navigatore;
nel box Materiali esplodere, con un doppio click, la cartella (Tipologia)
contenente il materiale da modificare;
selezionare il nodo del materiale da modificare; questa operazione
propone, nella finestra Gestione Materiali, i campi per la gestione dei
dati caratteristici del materiale;
• nella finestra Gestione Materiali effettuare le modifiche ai dati del ma-
teriale.

100
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

8.1.3
Come Eliminare un Materiale

NON è possibile eliminare un materiale se questo risulta assegnato ad almeno un


elemento (oggetto) disegnato.

Per eliminare un materiale del progetto attivo di EdiLus-CA basta effet-


tuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo
Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visua-
lizza il box Materiali sotto il Navigatore;
nel box Materiali esplodere, con un doppio click, la cartella (Tipologia)
contenente il materiale da modificare;
fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo del materiale da
eliminare e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Elimina.
Il materiale selezionato può anche essere eliminato pigiando il bottone
Elimina della toolbar della finestra Gestione Materiali (v. § 8.1.1).

101
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

8.2
La Gestione dei Terreni
Per le strutture di fondazione (travi, plinti, platee, ecc.) disegnati (v. cap.
10) è necessario indicare le caratteristiche del terreno.
Il terreno su cui poggia un determinato oggetto (struttura di fondazione )
si specifica scegliendolo, tra quelli disponibili nel list box che si attiva
cliccando nel rigo Terreno del toolbox delle sue Proprietà.
In tale list box vengono proposti, per la scelta, tutti i terreni preventiva-
mente definiti dal Tecnico nella sezione Terreni del progetto.
Per accedere alla sezione Terreni del progetto attivo di EdiLus-CA basta
effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare il nodo Terreni;
fare un doppio click sul nodo Terreni; questa operazione apre:
• la finestra ELEMENTI: Gestione Terreni nella Finestra del Program-
ma (v. § 3.1); di seguito, per brevità. tale finestra sarà chiamata
semplicemente Gestione Terreni;
• il box Terreni sotto il toolbox (Gestione Progetto) del Navigatore.

Nel box Terreni viene proposta la cartella Terreno Generico destinata a


contenere i vari terreni necessari per il progetto.
Esplodendo una cartella (facendo un doppio click su essa o un click sul
bottoncino alla sua sinistra) vengono visualizzati sul ramo che si diparte
da essa, i nodi dei terreni in essa contenuti.
Selezionando il nodo di un terreno, nella finestra Gestione Terreni ven-
gono proposti i campi in cui è possibile gestire i suoi dati caratteristici.
Nel box Terreni NON è possibile eliminare la cartella (tipologia di terre-
no) ma è possibile gestire liberamente (creare o eliminare) i nodi relativi
ai terreni.
La finestra Gestione Terreni, come di consueto, risulta sormontata da una
toolbar con i seguenti bottoni:
Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate ai dati del terreno
selezionato nel box Terreni;

102
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

Aggiungi: crea un nuovo terreno nella cartella Terreno Generico nel box
Terreni;
Elimina: elimina il terreno selezionato nel box Terreni;
Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di Edi-
Lus-CA da cui si intende copiare tutti i terreni creati differenti da
quelli già presenti nel progetto attivo.

Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da sono anche disponibili nel menu locale
del box Terreni che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse, sulla
cartella o sul nodo del Terreno su cui occorre effettuare l’operazione.
Se si seleziona la cartella (tipologia di terreno), nel menu locale l’opzione Elimina
NON risulta abilitata in quanto questa non può essere eliminata.

Le modalità operative per la creazione di un nuovo terreno e per la sua


modifica o eliminazione sono analoghe a quelle previste per la gestione
di un materiale.
Per tali modalità operative si rimanda, pertanto ai §§ 8.1.1, 8.1.2 e 8.1.3.

103
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

A destra del campo Sigma a compressione MASSIMA allo SLU della finestra
Gestione Terreni è presente il bottone Calcola che propone, nello stesso campo,
un valore di default ottenuto secondo le indicazioni riportate negli Eurocodici.
Ovviamente, il Tecnico, essendo l’unico responsabile dei valori specificati, può
inserire manualmente, nel campo suddetto, il valore che ritiene più opportuno.

104
9. I Carichi

I Carichi
Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative per la defi-
nizione dei carichi del progetto.
I carichi agenti sui solai, derivanti dall’analisi dei carichi, vengono ripar-
titi dal programma di calcolo in modo automatico sulle membrature (tra-
vi, pilastri e pareti).
I carichi dovuti ai tamponamenti, sia sulle travi di fondazione che su
quelle di piano, sono schematizzati come carichi lineari agenti esclusi-
vamente sulle aste.
Su travi e pilastri è, inoltre, possibile applicare direttamente ulteriori a-
zioni concentrate e/o distribuite.

105
9. I Carichi

9.1
Analisi dei Carichi
La definizione dei carichi del progetto va effettuata prima di procedere al
disegno degli elementi strutturali (travi, pilastri, solette, balconi, ecc.) che
da essi saranno gravati. Nella fase di disegno di un solaio (v. § 10.7.1), ad
esempio, occorre sceglierne il Carico nel toolbox delle Proprietà.
La definizione dei carichi che saranno proposti, per la scelta, nel toolbox
delle Proprietà, si effettua nella sezione Analisi Carichi del progetto.
Per accedere alla sezione Analisi Carichi del progetto attivo basta:
esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);
esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo
“Elementi”;
fare doppio click sul nodo Analisi Carichi sul ramo che si diparte dal
nodo “Analisi dei Carichi”.
Questa operazione apre la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Analisi Ca-
richi nella finestra del programma e il box Analisi Carichi sotto il Navigatore.

106
9. I Carichi

Di seguito, per brevità, la finestra “Analisi dei Carichi: Gestione Analisi


Carichi” sarà chiamata semplicemente Gestione Analisi Carichi.
Nel box Analisi Carichi vengono proposte le cartelle contenenti le varie
tipologie di carico Superficiali (v. § 9.2) del progetto.
La finestra Gestione Analisi Carichi risulta sormontata da una toolbar
con i seguenti bottoni:
Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate ai dati del carico
selezionato nel box Analisi Carichi;
Aggiungi: crea un nuovo carico appartenente alla tipologia selezionata nel
box Analisi Carichi (v. § 9.2);
Elimina: elimina il carico selezionato nel box Analisi Carichi;
Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di Edi-
Lus-CA da cui si intende copiare tutti i carichi creati differenti da
quelle già presenti nel progetto attivo.

Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da… sono anche disponibili nel menu lo-
cale del box Analisi Carichi che si attiva cliccando, con il pulsante destro del
mouse, su un nodo (tipologia di carico o carico) del box stesso.
Se il nodo selezionato è una cartella (tipologia di carico), nel menu locale
l’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere eliminata.

I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la definizione e la


gestione dei carichi.

9.2
I Carichi Superficiali
La definizione dei Carichi Superficiali del
progetto attivo si effettua nella sezione Ana-
lisi Carichi (v. § 9.1) del progetto.
Accedendo alla sezione “Analisi Carichi” del
progetto attivo si apre la finestra Gestione Ana-
lisi Carichi e, sotto il Navigatore, viene propo-
sto il box Analisi Carichi con le cartelle destina-
te a contenere i vari tipi di carichi superficiali.

107
9. I Carichi

Il box Analisi Carichi contiene una cartella principale Carichi Superficia-


li che a sua volta contiene le seguenti cartelle:

I carichi concentrati e i carichi lineari possono essere applicati su un elemento


strutturale nell’apposita sezione del toolbox delle sue proprietà (v. § 10.3.4).

SOLAI; destinata a contenere i carichi superficiali dei solai del progetto.


TAMPONATURE; destinata a contenere i carichi superficiali delle tam-
ponature del progetto.
BALCONI e SBALZI; destinata a contenere i carichi superficiali di bal-
coni e degli sbalzi in genere del progetto.
SOLETTE; destinata a contenere i carichi superficiali delle solette
del progetto.
PLATEE; destinata a contenere i carichi superficiali delle platee del
progetto.
SCALE; destinata a contenere i carichi superficiali delle scale del
progetto.
Le modalità operative per la definizioni dei carichi superficiali sono le
stesse per tutte le tipologie di elementi strutturali (solai, tamponature, ecc.).
Pertanto di seguito vengono illustrate le sole modalità operative per la
definizione dei carichi superficiali relativi ai solai del progetto.
Per creare un nuovo carico superficiale relativo ad un solaio del progetto
basta effettuare le seguenti operazioni:
fare click con il pulsante destro del mouse sulla cartella SOLAI; questa
operazione apre un menu locale;
nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; nella cartella SOLAI
viene creato (e selezionato) il nodo del carico superficiale e, nella fi-
nestra Gestione Analisi Carichi (v. § 9.1), vengono proposti i campi per
la sua definizione;
• specificare i dati del carico creato nella finestra Gestione Analisi Carichi.

Per creare un nuovo carico è anche possibile:


ƒ selezionare la cartella che rappresenta la tipologia del carico da creare nel box
Analisi Carichi;
ƒ pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Analisi Carichi.

108
9. I Carichi

Nella finestra “Analisi dei Carichi: …” vengono proposti, dall’alto:


• la sezione Caratteristiche Generiche contenente:
• il campo Descrizione in cui viene proposta la stessa stringa con cui
risulta nominato il nodo del carico creato; tale stringa va sostituita
con l’effettiva descrizione (o nome) del carico; ovviamente, la strin-
ga specificata in tale campo viene riportata anche come nome del
nodo creato nel box Analisi Carichi;

• il list box Condizione di Carico Utente in cui va scelta la tipologia


(Carico da Neve, ecc.) del carico tra quelle definite nella sezione
Condizioni Carico Utente (v. § 9.3); la scelta di una opzione in ta-
le list box comporta la presenza, nella finestra, dei soli campi per
specificare i dati necessari;

109
9. I Carichi

La finestra “Analisi dei Carichi: …” viene illustrata nella sua configurazione com-
pleta che viene proposta quando nel list box Condizione di Carico Utente risulta
selezionata l’opzione Carico Verticale.

• le sezioni Peso Proprio, Sovraccarico Permanente e Sovraccarico Acci-


dentale nei cui campi va specificata la rispettiva descrizione ed il rela-
tivo valore del carico (in N/m2);

Se nel campo di destra di una delle sezioni (Peso Proprio, Sovraccarico Perma-
nente e/o Sovraccarico Accidentale) si inserisce un valore del carico diverso da
zero, è necessario specificare anche la relativa descrizione nel corrispondente
campo di sinistra.

Nella sezione Sovraccarico Accidentale vengono anche proposti i se-


guenti strumenti per la definizione della combinazione dell’azione si-
smica con le altre azioni:
• il list box Tipologia di Carico Accidentale, in cui va scelta la destina-
zione d’uso tra quelle definite nella sezione Tipologie Carico Acci-
dentale (v. § 9.4); la scelta di una opzione di tale list box individua
automaticamente il valore dell’opportuno coefficiente previsto dalla
normativa;
• il check box Carico per Neve la cui selezione abilita il corrisponden-
te campo per la specificazione del carico dovuto alla neve; ovvia-
mente, se tale check risulta selezionato occorre specificare
necessariamente un carico per neve nel corrispondente campo;
• il list box Coefficiente riduzione masse sismiche, in cui va scelto il
tipo di “Carico ai piani”; la scelta di una opzione di tale list box in-
dividua automaticamente il valore dell’opportuno coefficiente previ-
sto dalla normativa.
In fase di disegno, ogni solaio, balcone, ecc. del progetto potrà essere ca-
ricato con uno dei carichi definiti nella sezione Analisi Carichi (v. §
10.7.1).

110
9. I Carichi

9.3
Le Condizioni di Carico Utente
Per ogni carico definito nella sezione Analisi Carichi (v. § 9.2) del proget-
to di EdiLus-CA è necessario specificare la relativa condizione di carico.
Le condizioni di carico proposte per la scelta nel list box Condizione di
Carico Utente di un determinato carico (v. § 9.2) risultano definite nella
sezione Condizioni Carico Utente del progetto di EdiLus-CA.
Per accedere a tale sezione del progetto attivo basta:
esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);

esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo
“Elementi”;
fare doppio click sul nodo Condizioni Carico Utente sul ramo che si
diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”; questa operazione apre la fine-
stra Analisi dei Carichi: Gestione Carichi Utente nella finestra del pro-
gramma e il box Condizioni Carico Utente sotto il Navigatore.
Di seguito, per brevità, la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Carico
Utente sarà chiamata semplicemente Gestione Carichi Utente.
Nel box Condizioni Carico Utente vengono proposte le seguenti cartelle:
Predefiniti, contenente i nodi delle condizioni di carico previste dalla
Normativa; tali condizioni NON possono essere modificate o elimina-
te dall’Utente.
Personalizzati, destinata a contenere le condizioni di carico definite libe-
ramente dall’Utente con cui è possibile integrare le condizioni predefini-
te. Ovviamente, per default, la cartella Personalizzati risulta vuota.
Per inserire una nuova condizione di carico nella cartella Personalizzati
basta effettuare le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella Personalizza-
ti; questa operazione apre un menu locale;
nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; nella cartella Persona-
lizzati viene creato il nodo della condizione di carico e, nella finestra
Gestione Carichi Utente, vengono proposti i campi per la sua definizione;
• nella finestra Gestione Carichi Utente specificare i dati della condizio-
ne di carico creata.

111
9. I Carichi

La finestra Gestione Carichi Utente è sormontata da una toolbar identica a quella


della finestra Gestione Analisi Carichi (v. § 9.1).
Pertanto, per creare una nuova condizione di carico è anche possibile:
ƒ selezionare la cartella Personalizzati nel box “Condizioni Carico Utente”;
ƒ pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra “Analisi dei Carichi:…”.

Nella finestra Gestione Carichi Utente vengono proposti, dall’alto:


• il campo Descrizione in cui va specificata una breve descrizione della
condizione di carico; la stringa specificata in tale campo viene riportata
anche come nome del nodo creato nel box “Condizioni Carico Utente”;

• il check box Agente con il sisma la cui selezione indica che, per la
condizione di carico creata, i relativi carichi devono essere combinati
con il sisma;
• il check box Applicare 2 volte la condizione con segni opposti la cui se-
lezione indica che, per la condizione di carico creata, i relativi carichi
devono essere applicati sia con segno positivo che con segno negativo.
I dati delle condizioni di carico create possono essere modificati fino a
quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13).
Per modificare i dati di una condizione di carico creata dall’utente (nella
cartella Personalizzati) basta richiamare la finestra Gestione Carichi U-
tente cliccando sul relativo nodo nel box Condizioni Carico Utente.
Una condizione di carico creata dall’Utente (nella cartella Personalizzati)
può essere eliminata dal progetto effettuando le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della condizione
di carico da eliminare per selezionarla e richiedere l’apertura del menu
locale;
• selezionare l’opzione Elimina nel menu locale.
112
9. I Carichi

La condizione di carico selezionata nel box Condizioni Carico Utente può anche
essere eliminata pigiando il bottone Elimina della toolbar della finestra Gestione
Carichi Utente.

9.4
Le Tipologie di Carico Accidentale
Per ogni carico definito nella sezione Analisi Carichi (ad es. il carico di un
solaio) del progetto di EdiLus-CA, può essere necessario specificare, per
gli eventuali carichi accidentali, la relativa Tipologia (v. § 9.2).
Le tipologie di carico proposte per la scelta nel list box “Tipologia di Ca-
rico Accidentale” di un determinato carico (v. § 9.2) risultano definite
nella sezione Tipologie Carico Accidentale del progetto di EdiLus-CA.
Per accedere a tale sezione del progetto attivo basta:
esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);

esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo
“Elementi”;
fare doppio click sul nodo Tipologie Carico Accidentale sul ramo che si
diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”; questa operazione apre la fine-
stra Analisi dei Carichi: Gestione Carichi Accidentali nella finestra del
programma e il box Tipologie Carico Accidentale sotto il Navigatore.
Di seguito, per brevità, la finestra “Analisi dei Carichi: Gestione Carichi
Accidentali” sarà chiamata semplicemente Gestione Carichi Accidentali.
Nel box “Tipologie Carico Accidentale” vengono proposte le cartelle:
Predefiniti, contenente i nodi delle tipologie di carico accidentale pre-
viste dalla Normativa; tali condizioni NON possono essere eliminate
dall’Utente ma è possibile modificare i valori dei relativi coefficienti
riduttivi dei carichi (v. avanti).

Ovviamente, l’Utente si assume la responsabilità di tutte le modifiche apportate ai


dati delle tipologie di carico accidentale.

113
9. I Carichi

Personalizzati, destinata a contenere le tipologie di carico accidentale


definite liberamente dall’Utente con cui è possibile integrare le condi-
zioni predefinite.
Per inserire una nuova tipologia di carico accidentale nella cartella Per-
sonalizzati basta effettuare le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella Personalizza-
ti; questa operazione apre un menu locale;
nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; nella cartella Persona-
lizzati viene creato (e selezionato) il nodo della nuova tipologia di ca-
rico accidentale e, nella finestra Gestione Carichi Accidentali, vengono
proposti i campi per la sua definizione;
• nella finestra Gestione Carichi Accidentali specificare i dati della tipo-
logia di carico accidentale creata.

La finestra Gestione Carichi Accidentali è sormontata da una toolbar identica a


quella della finestra Gestione Analisi Carichi (v. § 9.1).
Pertanto, per creare una nuova tipologia di carico accidentale è anche possibile:
ƒ selezionare la cartella Personalizzati nel box “Tipologie Carico Accidentale”;
ƒ pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Carichi Accidentali.

Nella finestra Gestione Carichi Accidentali vengono proposti, dall’alto:


• il campo Descrizione in cui va specificata una breve descrizione della
114
9. I Carichi

tipologia di carico accidentale; la stringa specificata in tale campo


viene riportata anche come nome del nodo creato nel box “Tipologie
Carico Accidentale”;
• la sezione Coefficienti riduttivi dei carichi in ASSENZA di sisma nei cui
campi vanno specificati gli opportuni coefficienti riduttivi dei carichi
accidentali in assenza di sisma;
• la sezione Coefficienti riduttivi dei carichi in PRESENZA di sisma nei cui
campi vanno specificati gli opportuni coefficienti riduttivi dei carichi
accidentali in presenza di sisma.
I dati delle tipologie di carico accidentale create possono essere modifi-
cati fino a quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13).
Per modificare i dati di una tipologia di carico accidentale creata
dall’utente (nella cartella Personalizzati) basta richiamare la finestra Ge-
stione Carichi Accidentali cliccando sul relativo nodo nel box Tipologie
Carico Accidentale.
Una tipologia di carico accidentale creata dall’Utente (nella cartella Persona-
lizzati) può essere eliminata dal progetto effettuando le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della tipologia di
carico accidentale da eliminare per selezionarla e richiedere l’apertura
del menu locale;
• selezionare l’opzione Elimina nel menu locale.

La tipologia di carico accidentale selezionata nel box Tipologie Carico Accidenta-


le può anche essere eliminata pigiando il bottone Elimina della toolbar della fine-
stra Gestione Carichi Accidentali.

9.5
Le Condizioni di Carico del Calcolo
Effettuato il calcolo (v. cap. 13), il programma fornisce un quadro sinte-
tico delle varie condizioni di carico effettuate nel calcolo stesso.
Per richiedere il quadro di tutte le condizioni dei carichi in base alla quali
è stato effettuato il calcolo basta:

115
9. I Carichi

esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);

esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo
“Elementi”;
fare doppio click sul nodo CONDIZIONI di CARICO sul ramo che si di-
parte dal nodo “Analisi dei Carichi”.
Quest’ultima operazione apre la finestra Condizioni di Carico nella fine-
stra del programma.

Nella finestra Condizioni di Carico viene proposta una tabella nei cui ri-
ghi vengono riportate le varie condizioni di carico.
Cliccando sull’intestazione di una colonna della tabella si ottiene
l’ordinamento alfanumerico delle condizioni di carico in funzione del
contenuto dei campi della colonna stessa. Cliccando nuovamente sulla
stessa colonna, l’ordinamento precedentemente proposto viene invertito.
I dati della tabella con le condizioni di carico saranno ovviamente ripor-
tati anche nella relazione (v. cap. 17).

116
10. Il Disegno degli Oggetti

Il Disegno degli Oggetti


Il presente capitolo illustra le modalità operative per il disegno degli Og-
getti di EdiLus-CA.
Gli Oggetti di EdiLus-CA risultano suddivisi per tipologie. Gli oggetti
delle tipologie Generali e Disegno hanno solo una valenza grafica o di u-
tilità per il disegno degli oggetti della tipologia Strutturale.
Il disegno degli oggetti della tipologia Strutturale, oltre a definire grafi-
camente l’intero progetto, determina anche l’input (Object Draw) della
stragrande maggioranza dei dati necessari per consentire al programma di
svolgere i calcoli (v. cap. 13) e di fornire gli opportuni elaborati (relazio-
ne e grafici) (v. cap. 17).

117
10. Il Disegno degli Oggetti

10.1
Indicazioni di Carattere Generale
Prima di illustrare nel dettaglio le modalità operative per il disegno e la
gestione di ogni oggetto di EdiLus-CA nella tavola del disegno, è oppor-
tuno illustrare alcune operazioni di carattere generale.
Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per disegnare un og-
getto (v. § 10.1.1) nella tavola del piano attiva. Vengono, inoltre, illustrate
le modalità per la selezione (v. § 10.1.2) di un oggetto disegnato per proce-
dere alla sua modifica (v. § 10.1.4) e/o alla sua cancellazione (v. § 10.1.5).
Infine, vengono sommariamente descritte le modalità per la gestione del-
le proprietà di un oggetto (v. § 10.1.6).

10.1.1
Come Disegnare un Oggetto
Per disegnare un oggetto sulla tavola del
Piano attiva basta effettuare le seguenti
operazioni:
cliccare sul bottone Oggetti Disegno della
toolbar verticale sinistra della Finestra del
Programma (v. § 3.1); questa operazione
apre l’omonimo toolbox che propone, sud-
divisi per tipologia, gli oggetti che è possi-
bile disegnare; le opzioni per la scelta
dell’oggetto da disegnare sono anche di-
sponibili nel menu che si apre pigiando
l’apposito bottone della toolbar (v. § 3.4) o
selezionando l’equivalente opzione del
menu locale della tavola (v. § 6.6);
• nel toolbox Oggetti Disegno pigiare il bot-
tone della tipologia (ad es. Strutturale) di
appartenenza dell’oggetto da disegnare;
questa operazione visualizza la lista degli
oggetti appartenenti alla tipologia scelta;
• selezionare l’oggetto da disegnare; questa operazione attiva la modalità
118
10. Il Disegno degli Oggetti

per il disegno dell’oggetto e propone le relative proprietà nel toolbox


delle Proprietà (v. § 10.1.6) a destra nella Finestra del Programma;
• specificare le proprietà (sezione, materiale, ecc.) dell’oggetto (v. §
10.1.6) e procedere al suo disegno nella tavola attiva.
Le proprietà di un oggetto e le modalità operative per il suo disegno pos-
sono differire anche sensibilmente da quelle di un altro oggetto. Le pro-
prietà e le modalità operative per il disegno di ogni oggetto di EdiLus-CA
vengono illustrate negli opportuni paragrafi del presente capitolo.

10.1.2
Come Selezionare un Oggetto
Per modificare la posizione e/o le proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto di-
segnato (v. § 10.1.1) nella tavola di un piano, è necessario che questo
venga preventivamente selezionato.
Per selezionare un oggetto nella tavola attiva basta:
attivare la modalità per la selezione degli oggetti pigiando il bottone
Seleziona oggetti della toolbar (v. § 3.4); in tale modalità il cursore as-
sume l’aspetto a lato; la modalità per la selezione degli oggetti può
anche essere attivata mediante l’omonima opzione del menu locale
della tavola (v. § 6.6);

Si ricorda che al menu locale della tavola di disegno attiva si accede facendo un
click, con il pulsante destro del mouse nella tavola stessa (v. § 6.6).

• fare un click, con il pulsante sinistro del mouse sull’oggetto da sele-


zionare nella tavola.
Quando un oggetto risulta selezionato presenta le maniglie per il suo spo-
stamento e/o la sua rotazione. Per ogni oggetto, tali maniglie assumono
l’aspetto e le funzionalità più opportune. Le maniglie di un oggetto ven-
gono descritte, nel paragrafo che illustra le modalità per il suo disegno.
Inoltre, quando un oggetto risulta selezionato, nel toolbox delle Proprietà (v.
§ 10.1.6) vengono proposte, per eventuali modifiche, le relative proprietà.
EdiLus-CA consente perfino di selezionare un oggetto posizionato in se-
condo piano rispetto ad un altro oggetto (ad es. una parete sotto una trave).
119
10. Il Disegno degli Oggetti

Per selezionare un oggetto in secondo piano basta:


• cliccare nel punto opportuno per selezionare l’oggetto desiderato; ov-
viamente, questa operazione non seleziona l’oggetto desiderato, ma
l’oggetto che è in primo piano rispetto ad esso;
• pigiare CTRL+SPAZIO della tastiera per spostare la selezione
sull’oggetto in secondo piano rispetto all’oggetto precedentemente se-
lezionato.
Nella tavola attiva del progetto e/o nelle viste 3D è anche possibile sele-
zionare un gruppo di oggetti (selezione multipla) per poterli modificare (spo-
stare, ruotare o cambiarne le proprietà) con un’unica operazione(v. § 10.1.3).

10.1.3
Come Selezionare più Oggetti Contemporaneamente
EdiLus-CA consente di effettuare delle operazioni su più oggetti con-
temporaneamente. In questo caso è necessario indicare, mediante una se-
lezione multipla, su quali oggetti l’operazione deve essere effettuata.
Per selezionare un gruppo di oggetti (selezione multipla) nella tavola at-
tiva del progetto (v. § 6.6) o in una sua vista 3D (v. § 12.3) basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
attivare la modalità per la selezione degli oggetti; tale modalità risulta
attiva quando il bottone Seleziona oggetti della toolbar risulta premuto
e il cursore assume l’aspetto dell’icona dello stesso bottone;

La modalità per la selezione degli oggetti può anche essere attivata scegliendo
opzione Seleziona oggetti del menu locale della tavola a cui si accede cliccan-
do, con il pulsante destro del mouse, in un punto della tavola stessa.

• tenere premuto SHIFT della tastiera;


• fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, su ogni oggetto da se-
lezionare;
• ultimata la selezione degli oggetti rilasciare il tasto SHIFT.
Per togliere la selezione da uno degli oggetti selezionati basta tenere
premuto SHIFT della tastiera e cliccare nuovamente su esso.
120
10. Il Disegno degli Oggetti

Per togliere la selezione da tutti gli oggetti selezionati basta cliccare in un


qualsiasi punto della tavola.
Una selezione multipla può anche essere effettuata racchiudendo, in un
rettangolo di selezione (tracciato tenendo premuto il pulsante sinistro del
mouse), almeno un punto di ogni oggetto da selezionare.
Ovviamente, il rettangolo di selezione va tracciato a partire da un punto
in cui non è presente alcun oggetto. Cliccando su un oggetto, infatti, si
otterrebbe solo la sua selezione, senza la possibilità di proseguire nel
tracciamento del rettangolo.
Tenendo premuti CTRL + SHIFT della tastiera il rettangolo di selezione
può anche essere tracciato a partire da un punto in cui risulta disegnato
un oggetto (ad es, il rettangolo di selezione può essere tracciato da un
punto interno ad un solaio, una soletta, ecc.).
Molto utili per selezionare più oggetti sono i seguenti bottoni della toolbar:
Seleziona Tutto: seleziona tutti gli oggetti (travi, pilastri, ecc.) visua-
lizzati nella finestra attiva del progetto.

Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visua-
lizzati NON vengono selezionati.
Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progetto
è necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).

Deseleziona Tutto: deseleziona tutti gli elementi selezionati visualizza-


ti nella finestra attiva.
Inverte selezione: seleziona tutti gli oggetti non selezionati visualizzati e
deseleziona tutti gli oggetti selezionati visualizzati nella finestra attiva.
Il gruppo di oggetti selezionato presenta,
in posizione baricentrica la maniglia per
il suo spostamento e/o la sua rotazione.
Tale maniglia è costituita da un punto
centrale e da quattro punti laterali colle-
gati al punto centrale da linee tratteggiate.
Cliccando sul punto centrale della mani-
glia, si attiva la modalità per lo sposta-
mento dell’intero gruppo di oggetti sele-
zionato.
121
10. Il Disegno degli Oggetti

In tale modalità è possibile traslare il gruppo di oggetti


selezionato spostandone il punto centrale della maniglia
nella posizione desiderata. Per fissare la nuova posizione
del gruppo di oggetti selezionato basta cliccare nel punto
che deve assumere il suo baricentro.
Nella modalità per la traslazione del gruppo di oggetti selezionato il
cursore assume l’aspetto a lato.
La maniglia del gruppo di oggetti se-
lezionato può anche essere spostata in
un qualsiasi punto di uno degli ogget-
ti stessi (ad es. il vertice di un pila-
stro, ecc.).
Per spostare la maniglia del gruppo di
oggetti selezionato basta tenere pre-
muto CTRL (CONTROL) della tastiera
e cliccare sul nuovo punto in cui essa
deve essere applicata.
Facendo un click su uno dei punti esterni della maniglia, si attiva la moda-
lità per la rotazione dell’intero gruppo di oggetti selezionato intorno al pun-
to centrale della maniglia. Spostando opportunamente il punto cliccato, è
possibile ruotare il gruppo di oggetti selezionato.
Quando il gruppo di oggetti risulta correttamente inclinato basta fare un
click per fissarne la posizione.
Nella modalità per la rotazione di un gruppo
di oggetti il cursore assume l’aspetto a lato.
Durante la rotazione il punto cliccato della
maniglia può anche essere avvicinato o al-
lontanato dal centro di rotazione (punto cen-
trale) per favorire eventuali allineamenti con
altri oggetti.
Quando nella tavola risulta selezionato un gruppo di oggetti, nel tool-
box delle Proprietà vengono proposte le sole proprietà comuni a tutti.
In questo caso, la modifica di una proprietà (ad es. la sezione) riguar-
derà tutti gli oggetti selezionati anche se sono di tipo differente (ad
es. travi e pilastri).
Una ulteriore utilissima funzionalità per la selezione di più oggetti sono i
Filtri per la selezione (v. § 10.1.3.1).
122
10. Il Disegno degli Oggetti

10.1.3.1
I Filtri per la Selezione e la Ricerca degli Oggetti
Un gruppo di oggetti selezionati nella tavola di un piano (v. § 10.1.3) o in
una vista 3D (v. § 12.4) può essere “filtrato” in modo da ottenere la sele-
zione, tra questi, dei soli oggetti appartenenti ad una o più tipologie.
Ad esempio, per richiedere la selezione dei pilastri e delle travi, basta se-
lezionare tutti gli oggetti disegnati e applicare un filtro che richiede la se-
lezione dei soli oggetti pilastro e trave.
Con un’unica operazione il Tecnico può, quindi, selezionare tutti gli ogget-
ti di un certo tipo appartenenti ad un certo gruppo di oggetti (selezionati),
senza essere costretto a lunghe e onerose multiselezioni (v. § 10.1.3).

I filtri sono utili anche per selezionare gran parte degli oggetti di una determinata
tipologia. In questo caso, infatti, basta selezionare, mediante i filtri, tutti gli oggetti
della tipologia e, successivamente, deselezionare quelli che non interessano.

Per selezionare, nella tavola o nella vista 3D attiva, gli oggetti di una o
più tipologie appartenenti ad un parte dell’edificio basta:
• selezionare l’intera parte di edificio da cui occorre estrarre gli oggetti
da selezionare; per effettuare questa operazione basta racchiudere la
parte di edificio interessata in un rettangolo di selezione;

Per selezionare tutti gli oggetti visualizzati in una tavola o in una vista 3D, basta
pigiare Seleziona Tutto della toolbar.

• aprire il toolbox Filtro e Ricerca


cliccando sull’omonimo bottone
della toolbar verticale sul bordo
sinistro della Finestra del Pro-
gramma;
• accedere alla pagina Filtro Sele-
zione del toolbox cliccando sulla
omonima linguetta in alto nel to-
olbox stesso;

123
10. Il Disegno degli Oggetti

• nella pagina Filtro Selezione selezionare i check box delle tipologie di


oggetti che, tra quelli prima selezionati, devono rimanere selezionati;
• pigiare il bottone Applica sulla toolbar del toolbox.

Naturalmente, se nella Tavola o nella vista 3D attiva non risultano selezionati degli
oggetti NON ha senso applicare alcun filtro è, pertanto NON è neanche possibile
accedere alla pagina “Filtro Selezione” del toolbox “Filtro e Ricerca”.

Per ottenere la selezione di un’unica tipologia di oggetti (ad es., le sole


travi) è possibile operate in maniera molto più rapida effettuando le se-
guenti operazioni:
• selezionare l’intera parte di edificio da cui occorre estrarre gli oggetti
della tipologia da selezionare; questa operazione attiva, in alto nella pa-
gina Proprietà del toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6), il list box “Filtro
per entità” con l’elenco delle tipologie di oggetti selezionati;

Nel list box Filtro per entità viene anche indicato il numero di oggetti selezionati
appartenenti ad ogni tipologia.

• nel list box Filtro per entità selezionare la tipologia degli oggetti che
devono rimanere selezionati.

124
10. Il Disegno degli Oggetti

Nella pagina Ricerca avanzata del toolbox “Filtro e Ricerca” è possibile


disporre di un potente motore di ricerca degli oggetti della struttura.
Nei riquadri Tavole e Tipologia di en-
tità della pagina è possibile indicare ri-
spettivamente, mediante la selezione
degli opportuni check box, i piani (ta-
vole) dell’edificio e le tipologie di og-
getti a cui si intende limitare la ricerca.
Sopra i riquadri Tavole e Tipologia
di Entità sono presenti i bottoni:
Seleziona Tutto, che seleziona tutti i
check box del riquadro;
Deseleziona Tutto, che toglie la se-
lezione da tutti i check box del ri-
quadro.
Nella zona inferiore della pagina
“Ricerca avanzata” sono presenti gli
strumenti per imporre, sugli oggetti
indicati nei riquadri “Tavole” e “Ti-
pologia di Entità” un’ulteriore condi-
zione di ricerca sulle proprietà degli
oggetti da trovare.
Ad esempio, è possibile richiedere di
ricercare “le travi e i pilastri del se-
condo piano” con “sezione” “uguale
a” “100x22”.
Per definire una condizione di ricerca di questo tipo è, quindi, necessario
indicare, per gli oggetti scelti (“travi e pilastri del secondo piano”) nei ri-
quadri Tavole e Tipologia di Entità:
• la Proprietà (“sezione”) su cui si intende imporre la condizione;
• l’Operatore (“uguale a”) che definisce il criterio di ricerca;
• il Valore di confronto (“100x22”) per l’estrazione degli oggetti ricercati.
In pratica, per imporre una condizione di ricerca sulle proprietà degli og-
getti, basta effettuare le seguenti operazioni:

125
10. Il Disegno degli Oggetti

• Nel list box Proprietà fare doppio click sulla


proprietà su cui si intende imporre la condizione
per selezionarla e richiudere il list box stesso.
Ovviamente, in tale list box vengono proposte
le proprietà comuni alla tipologie di oggetti
scelte nel riquadro “Tipologia di entità”.
Le proprietà proposte, inoltre, risultano rag-
gruppate per tipologia, e quindi, per individuare
la proprietà da selezionare è necessario esplode-
re la relativa tipologia.
• Nel list box Operatore selezionare l’operatore
per la ricerca;
• Nel list box Valore di confronto selezionare il
valore di confronto per l’estrazione degli ogget-
ti ricercati.
Naturalmente, in quest’ultimo list box vengono proposti i valori che la
proprietà scelta assume per tutti gli oggetti indicati nei riquadri “Tavo-
le” e “Tipologia di Entità”.
Per ottenere la selezione, nella tavola o nella vista 3D attiva, la sele-
zione dei tutti gli oggetti trovati, basta pigiare il bottone Applica della
toolbar del toolbox Filtro e Ricerca.
Se, nella tavola o nella vista 3D attiva, oltre alla selezione degli oggetti
individuati nella ricerca appena effettuata, si intende ottenere anche la se-
lezione di altri oggetti che soddisfano condizioni di ricerca differenti da
quelle precedenti basta:
• selezionare il check box Aggiungi a ricerche precedenti, in alto nella
pagina “Ricerca avanzata”;
• impostare la nuova condizione di ricerca secondo le modalità già
illustrate;
pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox Filtro e Ricerca.

126
10. Il Disegno degli Oggetti

10.1.4
Come Modificare un Oggetto
Per modificare un oggetto disegnato sulla tavola di un piano è necessario
selezionarlo (v. § 10.1.2).
Un oggetto selezionato può essere liberamente traslato o ruotato nella ta-
vola con modalità analoghe a quelle previste per il suo disegno.
L’oggetto selezionato, inoltre, può essere liberamente modificato nelle
sue proprietà (v. § 10.1.6).
Le modalità per la modifica vengono dettagliatamente illustrate, per ogni
specifico oggetto, negli opportuni paragrafi del presente capitolo.

10.1.5
Come Cancellare un Oggetto
Per cancellare un oggetto disegnato sulla tavola attiva basta:
• selezionarlo (v. § 10.1.2);
• premere CANC (CANCEL) della tastiera.

10.1.6
Le Proprietà degli Oggetti
Il semplice disegno di un oggetto sulla tavola di un piano consente al
programma di rilevare una grande quantità di informazioni necessarie per
effettuare i calcoli.
Tuttavia un oggetto (ad es. un pilastro) semplicemente disegnato nella
tavola di un piano è ancora “generico” e non un elemento specifico del
progetto dell’Edificio.
Per rendere un oggetto un elemento specifico del progetto è necessario
indicarne le proprietà nel Toolbox delle Proprietà che si apre nella parte
destra della Finestra del Programma durante il suo disegno oppure quan-
do esso risulta selezionato.
127
10. Il Disegno degli Oggetti

Il toolbox delle Proprietà di un oggetto risulta costituito dalle pagine


Proprietà e Risultati a cui si accede cliccando sulle omonime linguette in
alto nel toolbox stesso.
Per default, nel toolbox delle Proprietà viene proposta la pagina Proprietà.

La pagina Proprietà
Nella pagina Proprietà vengono proposte le proprietà dell’oggetto sele-
zionato o in fase di disegno.
Le Proprietà di un oggetto (ad es. la
sezione, il materiale, ecc.) possono,
pertanto, essere specificate mentre lo
si disegna ma possono anche essere
specificate o modificate in un qualsia-
si momento successivo al disegno.
Nella pagina Proprietà del toolbox
delle Proprietà i righi relativi alle
varie proprietà di un oggetto risulta-
no raggruppati per tipologie in varie
sezioni.
Ogni sezione risulta sormontata da
una barra azzurra che ne riporta il ti-
tolo e il bottone per visualizzare o
nascondere le proprietà contenute.
Se sulla barra di una sezione è pre-
sente il bottone a lato, le proprietà
contenute risultano nascoste. Clic-
cando sul bottone o sulla barra le
proprietà della tipologia vengono vi-
sualizzate.
Quando le proprietà di una sezione
risultano visualizzate, il bottone si tra-
sforma in quello a lato. Per nasconde-
re le proprietà di una sezione basta
pigiare il bottone a lato o sulla barra.
Generalmente le proprietà della sezione Aspetto della pagina Proprietà
del toolbox delle proprietà sono comuni a tutti gli oggetti. Nella sezione
Aspetto vengono proposti i seguenti righi:
128
10. Il Disegno degli Oggetti

Descrizione, in cui è possibile assegnare una descrizione all’oggetto sele-


zionato o da disegnare; per default il programma, propone, come de-
scrizione, il nome dell’oggetto (ad es. "Pilastro").
Colore, in cui è possibile personalizzare il colore di riempimento
dell’oggetto selezionato o da disegnare. Per alcune tipologie di oggetti
(travi, pilastri, ecc.) il colore scelto viene proposto solo nelle viste 3D,
mentre, per altre tipologie (solai, ecc.), viene proposto anche nelle
piante. Il colore dell’oggetto selezionato può essere definito:
selezionandolo nel list box dei colori di base che si attiva quando il
cursore è nel rigo;
oppure
scegliendolo nel dialog per la scelta dei colori personalizzati a cui si
accede pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo.
Colore Linee, in cui è possibile personalizzare il colore delle linee
dell’oggetto selezionato o da disegnare. Tale colore può essere definito:
selezionandolo nel list box dei colori di base che si attiva quando il
cursore è nel rigo;
oppure
scegliendolo nel dialog per la scelta dei colori personalizzati a cui si
accede pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo.
In alto nella pagina Proprietà è presente il list box Filtro per entità conte-
nente la lista di tutti gli oggetti selezionati nella tavola attiva (tavola di
disegno, vista 3D, ecc.) (v. § 10.1.3 e 12.4).
La scelta di una tipologia di oggetti nel list box “Filtro per entità” propo-
ne la selezione dei soli oggetti ad essa appartenenti.
Ad esempio, se tra gli oggetti selezionati vi sono delle travi, selezionando
l’opzione “Trave” del list box, nella tavola attiva risulteranno selezionate
le sole travi della precedente selezione.

La pagina Risultati
Nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà è possibile visualizzare
i risultati di calcolo dell'oggetto selezionato nella tavola del disegno, in
una carpenteria o in una vista 3D.
Di seguito, se non diversamente specificato, con il termine Toolbox delle
Proprietà si identificherà la pagina Proprietà del toolbox stesso.

129
10. Il Disegno degli Oggetti

10.1.7
Il Punto Sensibile degli Oggetti
Il disegno degli oggetti Pilastro e Trave, Parete e Cordolo di EdiLus-CA
nella tavola di un piano (v. § 6.6) si effettua mediante un particolare pun-
to della loro sezione: il Punto Sensibile.
Per disegnare un Pilastro, ad esempio, basta posizionare opportunamente
nella tavola il punto sensibile della sua sezione.
Una trave (una parete o un cordolo) viene, invece, disegnata tracciando la
congiungente i punti sensibili delle sue sezioni di estremità.
La definizione, in fase del disegno, del punto sensibile della sezione di
un oggetto consente di fissare i punti fissi a partire dai quali l’oggetto
viene posizionato nella struttura.
Si supponga, ad esempio, di posizionare, in uno spigolo dell’edificio, un
pilastro avente come punto sensibile della sua sezione proprio il punto
coincidente con lo spigolo dell’edificio.
Nella tavola il punto sensibile della sezione di un pilastro selezionato (v.
§ 10.1.2) è riconoscibile per la presenza della maniglia per il suo sposta-
mento e la sua rotazione (v. figura).
Sostituendo la sezione del pilastro, con una di dimensioni differenti, que-
sta, risultando ancora vincolata al punto sensibile della precedente sezio-
ne, verrà correttamente disegnata verso l’interno dell’edificio.
Analogamente, è possibile scegliere di adottare, come punto sensibile del
pilastro, il baricentro della sezione o il punto medio di uno dei suoi lati.

In pratica, per un pilastro, il punto sensibile della sua sezione coincide


con il “Filo Fisso”.
Inoltre, adottando come punto sensibile della sezione di una trave di bor-
do rettangolare, quello rivolto verso l’esterno dell’edificio, anche cam-
biando la sezione, la trave rimane vincolata al bordo esterno dell’edificio.

130
10. Il Disegno degli Oggetti

La linea che unisce i punti sensibili delle sezioni di estremità di una trave
viene proposta con uno spessore maggiore delle altre linee.
Quando la trave è in fase di disegno o risulta selezionata, su tale segmento
viene, proposta una doppia freccia cliccando la quale si sposta il punto sen-
sibile della sezione.

La scelta del punto sensibile di un oggetto può anche essere effettuata nel
rigo Allineamento delle sue proprietà (v. § 10.3.1).
Inoltre, il punto sensibile di un oggetto può essere spostato, anche in fase
di disegno, pigiando F5 (in avanti) oppure F6 (indietro) della tastiera il
numero necessario di volte.
Oltre agli oggetti Pilastro (v. § 10.2.1) e Trave (v. § 10.3.1), sono dotati
di punti sensibili per il disegno anche l’oggetto Parete (v. § 10.4.1), Scala
(v. § 10.9.1) e Cordolo (v. § 10.11.1) e le selezioni multiple di oggetti
(10.1.3).
Pigiando F7 o F8 della tastiera quando uno degli oggetti suddetti risulta
selezionato (o in fase di disegno), la sua sezione viene ruotata di 90°,
rispettivamente in senso antiorario o orario, intorno al punto sensibile
scelto.
Pigiando gli stessi tasti vengono ruotate allo stesso modo anche le sele-
zioni multiple di oggetti (v. § 10.1.3) intorno alla maniglia scelta.
Di seguito vengono riportati i punti sensibili che è possibile fissare per la
sezione dei pilastri e delle travi.

131
10. Il Disegno degli Oggetti

Trave
Rettangolare Rettangol. Cava Circolare Circolare cava Poligonale

Poligonale cava C H L L rovescia

N T semplice T rovescia T ruotata Doppia T

U U rovescia Z Colmo

Pilastro
Rettangolare Rettangol. Cava Circolare Circolare cava Poligonale

Poligonale cava C H L L rovescia

N T semplice T rovescia T ruotata Doppia T

U U rovescia Z Colmo

132
10. Il Disegno degli Oggetti

10.2
I Pilastri
Per il disegno della struttura dell’edificio, gli oggetti Pilastro vanno sem-
plicemente disposti sulla tavola del relativo piano.
Disponendo un pilastro sulla tavo-
la di un piano viene rappresentata
la sua base superiore, mentre la
sua base inferiore viene posiziona-
ta alla quota del piano sottostante
(v. § 6.1).
L’altezza del pilastro risulta, per-
tanto, essere proprio quella speci-
ficata per il piano stesso (v. § 6.1).
Tale altezza, però, può essere modificata (v. § 10.2.3) e le basi del pila-
stro possono essere sfalsate rispetto ai piani su cui vengono disposte per
default.
Il semplice posizionamento di un pilastro sulla tavola consente al pro-
gramma di rilevare una grande quantità di informazioni necessarie per ef-
fettuare i calcoli.
Del pilastro disegnato, ad esempio, il programma conosce già altezza, in
quanto esso acquisisce l’altezza specificata per la Tavola del piano su cui
viene disegnato.
Tuttavia un pilastro semplicemente posizionato nella tavola di un piano è
ancora un oggetto generico e non un elemento specifico del progetto
dell’Edificio.
Per rendere un pilastro un elemento specifico del progetto è necessario
indicarne le proprietà specifiche nell’apposito toolbox.
Le proprietà di un pilastro possono essere specificate nella fase del suo
disegno (v. § 10.2.1) ma possono anche essere specificate o modificate
(v. § 10.2.2) in un qualsiasi momento successivo.
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e la
modifica di un pilastro e per la definizione delle sue proprietà.

133
10. Il Disegno degli Oggetti

10.2.1
Come Disegnare i Pilastri
Per disegnare un Pilastro sulla tavola di un piano (v. cap. 6) basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali
che è possibile disegnare.
Nel toolbox Oggetti Disegno selezionare l’opzione Pilastro per attiva-
re la modalità per il disegno dei pilastri ed il toolbox delle Proprietà
(v. § 10.1.6) del pilastro da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (10.2.3) del pila-
stro da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del pilastro.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Pilastro di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.2.3.

Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Sezione, scegliere
la sezione del pilastro tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere
il materiale del pilastro tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1.1).
Pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel
rigo Allineamento per attivare il dialog per la scelta
del Punto Sensibile (v. § 10.1.7) del pilastro. Per
scegliere il punto sensibile basta cliccare sul relativo
quadratino (facendolo diventare rosso) e pigiare il
bottone in basso per chiudere il dialog.
Un doppio click sul punto sensibile lo seleziona e chiude il dialog.

Il punto sensibile della sezione del pilastro da disegnare può anche essere scelto
senza accedere all’apposito dialog. Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sen-
sibile si sposta nelle varie posizioni possibili della sezione del pilastro.
Per un pilastro la scelta del punto sensibile (v. § 10.1.7) coincide con l’indicazione
del suo Filo Fisso.

134
10. Il Disegno degli Oggetti

• Fare click nella tavola del disegno; questa operazione lega al cursore
la sezione del pilastro scelta.
• Definire l’orientamento (orizzontale o verticale) della sezione del pila-
stro. Pigiando F7 o F8 della tastiera, il pilastro ruota progressivamente
di 90° (in senso antiorario o orario) intorno al punto sensibile scelto;
se la sezione del pilastro deve essere ruotata di un angolo qualsiasi,
questo può essere specificato nel campo Rotazione del toolbox delle
proprietà (v. § 10.2.3).
• Posizionare il pilastro nel punto opportuno della tavo-
la; durante lo spostamento, nei campi della sezione
PUNTO inferiore del toolbox delle Proprietà vengono
proposte dinamicamente della barra di stato della Fine-
stra del Programma.
Le stesse coordinate possono essere riportate dinamicamente anche
nei campi opportuni del toolbox delle Proprietà (v. § 20.2).
In questa fase le utilità di disegno (v. cap. 11) di EdiLus-CA (carica-
mento di disegni DXF o DWG, griglie, zoom, snap, ecc.) rendono il
lavoro estremamente semplice e rapido.

Durante gli spostamenti, il punto sensibile del pilastro assume le posizioni con-
sentite dagli snap attivi (v. § 11.1).
Se un pilastro va posizionato in un punto differente da quelli consentiti, è necessario
disabilitare uno o più snap oppure regolarli opportunamente (v. § 11.1).

• Fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, per fissare il pilastro
nella posizione desiderata. Tutti i dati relativi alla posizione e alle di-
mensioni del pilastro vengono riportati negli opportuni campi del to-
olbox delle Proprietà (v. § 10.2.3).
Tutte le scelte effettuate per il pilastro disegnato (sezione, punto sensibi-
le, ecc.) vengono riproposte per il disegno del pilastro successivo.
Disegnato un pilastro il programma ripropone la modalità per il disegno
dei pilastri successivi.
Per interrompere tale modalità basta pigiare il bottone Seleziona oggetti
della toolbar (o selezionare l’omonima opzione del menu locale della
tavola) per passare alla modalità per la selezione degli oggetti (v. §
10.1.2) disegnati oppure procedere al disegno di un altro oggetto (ad es.
una trave).

135
10. Il Disegno degli Oggetti

Per posizionare correttamente un pilastro


nella tavola, oltre a tutti gli altri snap pre-
visti dal programma, sono disponibile
utilissimi snap ad oggetto (v. § 11.1.3) per
facilitare gli allineamenti con i pilastri o
altri oggetti già disegnati.
Quando il pilastro che si sta disegnando risulta allineato con pilastri già
disegnati, vengono proposte dinamicamente le distanze da questi su ap-
posite linee di quota.
Come traccia per il disegno dei pilastri è anche possibile utilizzare un dise-
gno (una pianta del progetto architettonico) in formato DXF o DWG (v. §
11.8). In questo caso, come ulteriore ausilio, sono disponibili gli snap (v. §
11.1.3) agli elementi (punti, linee, ecc.) del disegno DXF o DWG.
Un’altra utilità viene fornita dalla possibilità di visualizzare, sul piano del
disegno, alcune entità (pilastri, travi, ecc.) già disegnate sulla tavola di un
altro piano (v. § 11.6). Anche in questo caso sono disponibili gli snap agli
oggetti visualizzati per procedere in maniera semplice e rapida nel disegno.
Sulla tavola di un piano, infine, è anche possibile copiare i pilastri (ed al-
tre entità) già disegnati sulla tavola di un altro piano (v. § 11.5).
Ogni pilastro disegnato può essere liberamente spostato, ruotato e modi-
ficato nelle proprietà (v. § 10.2.2).

10.2.2
Come Modificare un Pilastro Disegnato
Un pilastro disegnato nella tavola di un piano (v. § 10.2.1) può essere li-
beramente spostato e/o ruotato.
Anche le Proprietà (v. § 10.2.3) del pilastro disegnato (sezione, posizione
del punto sensibile, vincoli, ecc.) possono essere liberamente modificate.

Spostamento
Per spostare un pilastro già disegnato nella tavola basta effettuare le se-
guenti operazioni:
• attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);
136
10. Il Disegno degli Oggetti

• cliccare sul pilastro per selezionarlo; quando il pilastro è selezionato,


sul suo punto sensibile (v. § 10.1.7) viene proposta la maniglia per lo
spostamento e la rotazione;
fare click sul punto centrale (verde) della maniglia; questa operazione
attiva la modalità per lo spostamento del pilastro ed il cursore assume
l’aspetto a lato;
• spostare il punto sensibile del pilastro nella posizione
desiderata; in questa fase, per operare maniera sem-
plice e precisa, risultano molto utili le funzionalità del
disegno di EdiLus-CA (Snap, Zoom, PAN, ecc.) (v.
cap. 11); in particolare, sono estremamente utili:
• gli snap attivi (v. § 11.1) che facilitano gli allineamenti con i pilastri
già disegnati;
• le linee di quota che riportano dinamicamente la distanza del pila-
stro che si sta spostando dagli altri pilastri disegnati;
• le coordinate del punto sensibile del pilastro, che variano dinamica-
mente sulla barra di stato ed, eventualmente (v. § 20.2), nella sezio-
ne PUNTO inferiore del toolbox delle proprietà (v. § 10.2.3);

Durante gli spostamenti, il punto sensibile del pilastro assume le sole posizioni
consentite dagli snap attivi (v. § 11.1).
Per posizionare un pilastro in un punto differente da quelli consentiti, è necessario
disabilitare uno o più snap o regolarli opportunamente (v. § 11.1).

• fare click per fissare la nuova posizione del pilastro.


Lo spostamento del pilastro selezionato può anche essere ottenuto:
• modificando le coordinate (in m), del suo punto sensibile nei righi X e
Y della sezione Punto inferiore del toolbox delle Proprietà (v. § 10.2.3);
oppure
specificando lo spostamento orizzontale e verticale (lungo X e lungo
Y) che deve subire il pilastro nel dialog Sposta che si attiva pigiando
il bottone nell’omonimo rigo del toolbox delle Proprietà.

Rotazione
Per ruotare un pilastro già disegnato nella tavola basta effettuare le se-
guenti operazioni:

137
10. Il Disegno degli Oggetti

• attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);


• cliccare sul pilastro per selezionarlo; il pilastro selezionato presenta,
sul suo punto sensibile (v. § 10.1.7), la maniglia per lo spostamento
e la rotazione; il punto sensibile (verde) fungerà anche da centro di
rotazione;

Ovviamente, se si intende ruotare il pilastro intorno ad un altro punto, occorre


spostare il suo punto sensibile.
Per spostare il punto sensibile del pilastro selezionato basta pigiare F5 o F6 della
tastiera il numero di volte necessario per fargli assumere la posizione desiderata.

fare click su uno dei punti esterni della maniglia; questa operazione
attiva la modalità per la rotazione del pilastro ed il cursore assume
l’aspetto a lato;
• spostare opportunamente il punto della maniglia
cliccato per ottenere la rotazione desiderata del
pilastro; il punto della maniglia può anche esse-
re allontanato dal centro di rotazione (punto
centrale della maniglia) per favorire eventuali
allineamenti con altri oggetti nella tavola.
Nel campo Rotazione delle Proprietà del pilastro può essere dinami-
camente riportato l’angolo di cui e ruotata la sua sezione (v. § 20.2);

Durante la rotazione, il punto della maniglia spostato assume le posizioni obbliga-


te dagli snap attivi (v, § 11.1) nella tavola. Pertanto, le rotazioni ottenibili possono
anche essere sensibilmente diverse da quella desiderata.
Per ruotare con precisione la sezione di un pilastro può essere necessario disabi-
litare o regolare opportunamente gli snap (v. § 11.1).

• quando il pilastro risulta ruotato dell’angolo desiderato, fare un click


per fissarne la posizione.
Se durante la rotazione si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, il
pilastro viene bloccato nella posizione ruotata e si attiva la modalità per la
sua traslazione. Rilasciando SHIFT si riattiva la modalità per la rotazione.
Il pilastro selezionato può anche essere ruotato di 90°, in senso antiorario
o orario, intorno al suo punto sensibile pigiando rispettivamente F7 o F8
della tastiera.
138
10. Il Disegno degli Oggetti

10.2.3
Le Proprietà del Pilastro
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Pilastro possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.2.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un pilastro risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la se-
zione (v. § 10.2.1) adottata per il pilastro.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re la sezione del pilastro tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale scelto per il pila-
stro (v. § 10.2.1).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il
materiale del pilastro tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensi-
bile del pilastro da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.2.1).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui va scelto il punto sensibile.

Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività
Ambiente. Nel list box che si attiva selezionando il rigo va scelta
l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività
dell’ambiente in cui si trova il pilastro selezionato.

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Altezza: in tale rigo viene riportata l’altezza, in metri, del pilastro selezio-
nato. Tale altezza, per default, è pari all’altezza del piano (v. § 10.2).
L’altezza proposta può essere modificata nel dialog a cui si accede pi-
giando il bottone visibile quando il cursore à nel rigo Altezza.
139
10. Il Disegno degli Oggetti

In tale dialog sono presenti:


• il campo nuova Altezza in cui va digitata la nuova altezza del pila-
stro; la modifica dell’altezza del pilastro viene effettuata spostando
la sua base superiore;
• il check box Sposta Entità Collegate la cui selezione richiede che tut-
te le entità (travi, ecc.) collegate alla base superiore del pilastro ven-
gano mantenute solidali ad essa e, quindi, vengano opportunamente
spostate lungo la verticale.
Pigiando il bottoncino OK (o INVIO della tastiera), il dialog si chiude e
le modifiche richieste vengono applicate ai pilastri selezionati (v. §§
10.1.2 e 10.1.3). Questa funzionalità consente di definire, in maniera
semplicissima, un impalcato inclinato (v. § 10.7.4).
Rotazione: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la se-
zione del pilastro selezionato intorno al suo punto sensibile. In tale ri-
go è anche possibile specificare direttamente l’angolo di rotazione della
sezione del pilastro per ottenerne l’inclinazione desiderata nella tavola.
Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera di
inflessione del pilastro selezionato. Tale valore NON è modificabile.

PUNTO inferiore
Nella sezione PUNTO inferiore vengono proposte (in metri) le coordinate
(X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile (v. §
10.1.7) della base inferiore del pilastro selezionato.
La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato del pilastro nel disegno.

Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio tra la base superiore del pilastro e il piano
su cui è stato disegnato (v. § 10.2):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
SI: la base superiore del pilastro risulta ancorata al piano del disegno;
pertanto, modificando la quota del piano del disegno, la base
superiore del pilastro rimane solidale ad esso; cliccando sul
140
10. Il Disegno degli Oggetti

riore del pilastro rimane solidale ad esso; cliccando sul bottoncino


a sinistra del list box, viene proposto il campo Delta in cui è an-
che possibile richiedere uno scostamento, in metri, della base supe-
riore del pilastro dal piano del disegno;
NO: tra la base superiore del pilastro e il piano del disegno NON esiste
alcun ancoraggio; pertanto, modificando la quota del piano del di-
segno, la quota della base superiore del pilastro rimane invariata.

Se, per la base superiore del pilastro, occorre richiedere uno scostamento verso il
basso rispetto al relativo piano di appartenenza, il valore specificato nel campo delta
deve essere preceduto dal segno – (meno).
Ovviamente, lo scostamento richiesto viene mantenuto anche se si modifica
l’altezza del piano (v. § 6.3).

Vincoli Interni
Nella sezione Vincoli Interni vengono proposte le seguenti proprietà:
Inferiore: nel rigo Inferiore vengono segnalati, mediante una sequenza di
sei lettere S (SI) o N (NO), quali sono i vincoli interni presenti sulla
base inferiore del pilastro.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità del pi-
lastro (v. § 10.2.5).
Superiore: nel rigo Superiore vengono segnalati, mediante una sequenza
di sei lettere S (SI) o N (NO), quali sono i vincoli interni presenti sulla
base superiore del pilastro.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità del pi-
lastro (v. § 10.2.5).

Carichi e Forze
Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti li-
neari che caricano il pilastro selezionato.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione dei carichi e dei momenti linea-
ri derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal
programma) e degli eventuali carichi e momenti lineari aggiuntivi ap-
plicati al pilastro dall’Utente (v. § 10.2.4).

141
10. Il Disegno degli Oggetti

Forze Concentrate: in tale rigo viene riportato il numero di forze e mo-


menti concentrati che caricano il pilastro selezionato.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione delle forze e dei momenti con-
centrati derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente
dal programma) e delle eventuali forze e momenti concentrati aggiun-
tivi applicati al pilastro dall’Utente (v. § 10.2.4).
Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi
termici sul pilastro selezionato.
Pigiando il bottone proposto quando il
cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui
è possibile specificare liberamente i cari-
chi termici (nelle tre direzioni) agenti sul
pilastro selezionato.

Funzionalità
La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:
Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di as-
segnare il pilastro selezionato anche al piano superiore (v. § 10.3.7).
Al piano superiore, il pilastro viene rappresentato tratteggiato.
Sposta: questa proprietà consente di spostare il pilastro selezionato nel
piano del disegno.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si a-
pre il dialog in cui vanno specificate le componenti (lungo X e/o lungo
Y) dello spostamento che deve subire il pilastro.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

142
10. Il Disegno degli Oggetti

10.2.4
Come Visualizzare le Forze su un Pilastro
Un pilastro disegnato viene automaticamente caricato con le forze deri-
vanti dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma
in funzione degli oggetti (travi, solai, ecc.) che gravano su esso.
Prima di richiedere il calcolo, l’Utente può caricare liberamente un pila-
stro con ulteriori forze e momenti (v. § 12.11).
Tutte le forze (concentrate e lineari) che competono ad un pilastro posso-
no essere visualizzate nel dialog Forze Lineari (Forze Concentrate).
Per accedere al dialog Forze Lineari (Forze Concentrate) di un pilastro
basta selezionarlo e pigiare il bottone proposto posizionando il cursore
nell’omonimo rigo del toolbox delle Proprietà (v. § 10.2.3).
I dialog Forze Lineari e Forze Concentrate di un pilastro sono identici a
quelli previsti per le travi e, pertanto, per la loro descrizione, si rimanda
al § 10.3.4.
Le modalità operative per l’applicazione di forze, carichi e momenti ag-
giuntivi su un pilastro vengono illustrate nel § 12.11 e segg..
L’applicazione di forze aggiuntive sui nodi della struttura viene illustrata
nei §§ 12.11.2 e 12.11.5.

10.2.5
I Vincoli Interni del Pilastro
I vincoli Interni di un Pilastro possono essere liberamente definiti
dall’Utente con le stesse modalità previste per la definizione dei vincoli
interni delle Travi (v. § 10.3.5).
L’applicazione di vincoli esterni sui nodi della struttura può essere effet-
tuata nella vista strutturale di una vista 3D (v. § 12.9.1.2).

143
10. Il Disegno degli Oggetti

10.3
Le Travi
Le travi, come i pilastri (v. § 10.2), sono oggetti che vanno disegnati sul-
la tavola dei relativi piani (v. cap. 6) di appartenenza.
Per poter disegnare le travi nella tavola non è necessario aver preventi-
vamente disegnato i pilastri a cui collegarle. I pilastri, pertanto, posso-
no essere disegnati (v. § 10.2.1) anche dopo aver disegnato le travi del
piano.
Disegnando una trave, sulla tavola del piano viene rappresentata la base
superiore della sua sezione.
La quota a cui viene posizionata la
trave può essere liberamente modifi-
cata (v. § 10.3.3).
È possibile, inoltre, modificare la
quota di una estremità della trave,
modificandone l’inclinazione, e ruota-
re la sua sezione.
Il semplice disegno di una trave sulla tavola consente al programma di ri-
levare una grande quantità di informazioni necessarie al calcolo.
Tuttavia una trave disegnata nella tavola di un piano è ancora un oggetto
generico e non un elemento specifico del progetto dell’Edificio.
Per rendere una trave disegnata un elemento specifico del progetto, è ne-
cessario indicarne le Proprietà opportune nell’apposito toolbox.
Le proprietà di una trave possono essere specificate nella fase del suo di-
segno (v. § 10.3.1) ma possono anche essere specificate o modificate (v.
§ 10.3.2) successivamente.
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno (v. §
10.3.1) e la modifica (v. § 10.3.2) di una trave e per la definizione delle
sue proprietà (v. § 10.3.3).

144
10. Il Disegno degli Oggetti

10.3.1
Come Disegnare le Travi
Una trave si disegna semplicemente tracciando, sulla tavola del piano di
appartenenza (v. § 6.6), uno dei punti sensibili sul lato superiore della sua
sezione (v. § 10.1.7).
Per disegnare una Trave nella tavola del piano attiva (v. § 6.5) basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa
operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strut-
turali di EdiLus-CA.
Nel toolbox Oggetti Disegno selezionare l’opzione Trave (e Winkler)
per attivare la modalità per il disegno delle travi ed il toolbox delle
Proprietà (v. § 10.1.6) della trave da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.3.3) della
trave da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
della trave.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Trave di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.3.3.

Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Sezione, scegliere
la sezione della trave tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere
il materiale della trave tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Pigiare il bottone nel rigo Allineamento per aprire il
dialog per la scelta del Punto Sensibile (v. § 10.1.7)
della trave; per scegliere il punto sensibile basta:
• cliccare sul punto sensibile (quadratino) della
sezione per selezionarlo; il punto sensibile sele-
zionato viene proposto in rosso;
pigiare in bottone in basso a sinistra per confermare la scelta e chiude-
re il dialog.

145
10. Il Disegno degli Oggetti

Un semplice doppio click sul punto sensibile, oltre a selezionarlo,


chiude anche il dialog.

Si noti che, a differenza dei pilastri, per una trave vengono proposti, per la scelta,
i soli punti sensibili della base superiore della sua sezione.
Una trave, infatti, si disegna rappresentandone la base superiore nella tavola del
piano di appartenenza.

• Fare click nel punto della Tavola in cui va posizionata la prima estre-
mità della trave; le coordinate della prima estremità della trave vengo-
no riportate nei campi della sezione Punto iniziale delle sue Proprietà.

Quando una trave risulta selezionata (v. § 10.1.2), il punto sensibile può anche essere
scelto senza accedere all’apposito dialog.
Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sensibile viene spostato progressivamen-
te nelle posizioni possibili per la sezione scelta.
Ad esempio, selezionando
una trave a T e pigiando ri-
petutamente F5 o F6, il pun-
to sensibile della sua sezio-
ne si sposta (in avanti o in-
dietro) in uno delle cinque
possibili posizioni sulla sua
base superiore.
La congiungente del punto sensibile delle sezioni iniziale e finale viene evidenzia-
ta con uno spessore maggiore.

• Spostare il cursore nel punto in cui posizionare l’altra estremità della


trave; avendo fissata un’estremità, la trave può essere solo ruotata, al-
lungata e/o accorciata; durante gli spostamenti un’apposita linea di
quota riporta dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione della trave.

In questa fase, tenendo premuto SHIFT della tastiera, si inibisce la possibilità di ruo-
tare e dimensionare la trave e si attiva la modalità per la sua traslazione. Per poter
nuovamente ruotare e dimensionare la trave basta rilasciare SHIFT della tastiera.
Durante il disegno, il punto sensibile della sezione delle estremità della trave as-
sume le sole posizioni compatibili con gli snap attivi (v. § 11.1).
Se una delle estremità deve essere posizionata in un punto differente da quelli
consentiti dagli snap, è necessario disabilitare uno o più snap oppure regolarli
opportunamente (v. § 11.1 e segg.).

146
10. Il Disegno degli Oggetti

• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda e-


stremità (Punto finale) per fissare la trave disegnata.

È assolutamente necessario che le travi disegnate risultino correttamente colle-


gate ai pilastri (v. § 10.2.1) o agli altri elementi strutturali.

Perché due oggetti risultino correttamente collegati tra loro è necessario che si
tocchino in almeno un punto.

La trave disegnata (e selezionata) presenta sul-


la congiungente i punti sensibili delle sezioni
iniziale e finale due freccette azzurre. Cliccan-
do su tali freccette si sposta il punto sensibile
della sezione della trave.
Sulla stessa congiungente viene, inoltre, ripor-
tata una freccetta nera che indica la direzione
dell’asse 1 del riferimento locale (v. § 21.2)
della trave stessa.
Tutte le scelte effettuate per l’ultima trave disegnata (sezione, punto sen-
sibile, ecc.) vengono riproposte, per default, per il disegno della trave
successiva.
Durante il disegno, il corretto posizionamento delle estremità della trave
viene agevolato dalle potenti funzionalità di disegno (v. cap. 11) del pro-
gramma. In particolare, oltre agli Snap (v. § 11.1), risultano estremamen-
te utili le seguenti funzionalità:
Il Caricamento di una planimetria in formato DXF o DWG. Nella tavola di
un piano è possibile inserire, come sfondo, una planimetria in formato
DXF o DWG (v. § 11.8) in modo da avere una traccia per l’immediata
disposizione degli oggetti. La possibilità di disegnare senza prestare
attenzione alle misure rende il disegno degli oggetti particolarmente
rapido e comodo. Inoltre, gli elementi (punti, segmenti, ecc.) del gra-
fico DXF o DWG definiscono degli snap che consentono di posiziona-
re e allineare gli oggetti in maniera semplice e precisa.
Le Griglie Guida (v. § 11.2).

147
10. Il Disegno degli Oggetti

Un’altra importante utilità consiste nella possibilità di visualizzare, come


sfondo (Background) della tavola di disegno di un piano, entità (pilastri,
travi, ecc.) già disegnate per altri piani (v. § 11.6). Anche in questo caso
è possibile usufruire degli snap agli oggetti visualizzati per procedere in
maniera più semplice e rapida nel disegno.
Sulla tavola di un piano, infine, è anche possibile copiare le travi (ed altre
entità) già disegnate sulla tavola di un altro piano (v. § 11.5).
Ogni trave disegnata può essere liberamente spostata, ruotata e modifica-
ta nelle proprietà (v. § 10.3.2).

10.3.2
Come Modificare una Trave Disegnata
Una trave può essere liberamente traslata e/o ruotata nella tavola di un
piano (v. § 6.6), anche dopo essere stata disegnata.
Anche le Proprietà (v. § 10.3.3) di una trave (sezione, punto sensibile,
vincoli, ecc.) possono essere liberamente modificate dopo il disegno.

Traslazione
Per traslare una trave già disegnata nella tavola del suo piano di apparte-
nenza, basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la trave da traslare (v. § 10.1.2);
quando la trave risulta selezionata alle sue e-
stremità vengono proposte le maniglie (pallini)
per lo spostamento dei punti sensibili;
• tenere premuto SHIFT della tastiera e fare click
sulla maniglia dell’estremità da prendere come
riferimento per lo spostamento; questa operazio-
ne attiva la modalità per la traslazione della trave;
• spostare l’estremità della trave nella posizione desiderata; le coordina-
te del punto sensibile spostato vengono riportate dinamicamente a de-
stra sulla barra di stato della Finestra del Programma; per posizionare
la trave in maniera semplice e precisa sono di grande aiuto le funzio-
nalità di disegno del programma (v. cap. 11);

148
10. Il Disegno degli Oggetti

Durante gli spostamenti, il punto sensibile dell’estremità della trave spostata as-
sume le sole posizioni consentite dagli snap attivi (v. § 11.1).
Per posizionare l’estremità della trave in un punto differente da quelli consentiti, è
necessario disabilitare o regolare opportunamente (v. § 11.1 e segg.) gli Snap.
Se, durante lo spostamento, si rilascia SHIFT della tastiera si inibisce la modalità
per la traslazione della trave e si rende attiva la modalità per la sua rotazione e il
suo dimensionamento (allungamento o accorciamento) (v. avanti).

• fare click per fissare la nuova posizione dell’estremità della trave e ri-
lasciare SHIFT della tastiera; le coordinate dei punti sensibili delle e-
stremità della trave vengono anche riportate negli appositi campi del
toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).
Lo spostamento della trave selezionata può anche essere ottenuto modifi-
cando opportunamente le coordinate, in metri, delle sue estremità nel to-
olbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).

Rotazione
Per ruotare, nel piano del disegno, una trave già disegnata basta effettua-
re le seguenti operazioni:
• selezionare la trave da ruotare (v. § 10.1.2); quando la trave risulta sele-
zionata alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini blu)
per lo spostamento dei punti sensibili delle sue estremità;
• fare click sulla maniglia dell’estremità della trave opposta a quella che
deve fungere da centro di rotazione; questa operazione attiva la moda-
lità per la rotazione ed il dimensionamento della trave;

La modalità per la rotazione della trave viene proposta contestualmente alla mo-
dalità per la modifica della sua lunghezza (v. avanti). Una rotazione della trave
può, quindi, essere effettuata contestualmente al suo dimensionamento.
Ovviamente, per ruotare la trave intorno ad un altro punto della sua sezione di e-
stremità, occorre spostarne il punto sensibile (v. § 10.1.7).
Per spostare il punto sensibile della trave selezionata basta pigiare F5 o F6 della
tastiera (o cliccare sulle apposite freccette azzurre) il numero di volte necessario
per fargli assumere la posizione desiderata.

• spostare opportunamente l’estremità cliccata per ottenere la rotazione


desiderata della trave; durante la rotazione sull’apposita linea di quota
viene riportato dinamicamente l’angolo di cui la trave risulta ruotata
nel piano del disegno;
149
10. Il Disegno degli Oggetti

L’estremità della trave spostata assume posizioni compatibili con gli snap attivi (v, §
11.1) nella tavola. Di conseguenza le rotazioni della trave che è possibile ottenere
possono essere sensibilmente diverse da quella desiderata.
Per ruotare con precisione una trave può essere necessario disabilitare o regola-
re opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).

• quando la trave risulta ruotata dell’angolo desiderato, fare un click per


fissarne la posizione; l’angolo di cui risulta ruotata la trave viene ri-
portato nel campo Angolo XY del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).
Se durante la rotazione si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, la
trave viene bloccata nella posizione ruotata e si attiva la modalità per la
sua traslazione. Rilasciando SHIFT viene riattivata la modalità per la rota-
zione della trave.
La trave selezionata può anche essere ruotata intorno al suo Punto Inizia-
le (v. § 21.1) modificando l’angolo che essa forma con l’orizzontale nel
campo Angolo XY del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).

Dimensionamento
Per modificare la lunghezza di una trave già disegnata basta effettuare le
seguenti operazioni:
• selezionare la trave (v. § 10.1.2); quando la trave risulta selezionata alle
sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini blu) per lo spo-
stamento dei punti sensibili delle sue estremità;
• fare click sulla maniglia dell’estremità della trave che si intende spo-
stare per modificarne la lunghezza; questa operazione attiva la modalità
per il dimensionamento e la rotazione della trave;
• spostare l’estremità cliccata per modificare la lunghezza della trave;
durante le modifiche, sull’apposita linea di quota, vengono dinamica-
mente proposte le nuove coordinate dell’estremità spostata;

Durante il dimensionamento, l’estremità della trave spostata assume posizioni


compatibili con snap attivi (v. § 11.1). Di conseguenza la lunghezza della trave
può risultare sensibilmente diversa da quella desiderata.
Per dimensionare con precisione una trave può essere necessario disabilitare o
regolare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).

150
10. Il Disegno degli Oggetti

• quando la trave risulta della lunghezza desiderata oppure quando


l’estremità spostata è nel punto opportuno, fare un click per fissarne le
dimensioni o la posizione.
Se durante il dimensionamento si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della ta-
stiera, la lunghezza della trave viene bloccata e si attiva la modalità per la
sua traslazione. Rilasciando SHIFT viene riattivata la modalità per il di-
mensionamento e la rotazione della trave.
La lunghezza della trave selezionata può anche essere variata modificando
il valore del campo Lunghezza del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).
Ulteriori possibilità di modifica della trave selezionata (variazioni di quota,
ecc.) possono essere effettuate intervenendo sulle sue proprietà (v. § 10.3.3).

10.3.3
Le Proprietà della Trave
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Trave possono essere visualizzate e mo-
dificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.3.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.3.2).
Le proprietà di una trave sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la se-
zione (v. § 10.3.1) adottata per la trave.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re la sezione della trave tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale della trave.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibile
della sezione della trave da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.3.1).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui va scelto il punto sensibile.
151
10. Il Disegno degli Oggetti

Terreno (winkler): nel rigo Terreno (winkler) va specificato il tipo di terre-


no di fondazione se la trave è di fondazione (alla Winkler) (v. § 10.3.6).
Una trave viene riconosciuta come “trave di fondazione” (alla Win-
kler) quando, per essa, risulta specificato un terreno.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il
terreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).

Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… vengono proposti i righi:
Aggressività Ambiente: nel list box che si attiva posizionando il cursore
nel rigo va scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello
di aggressività dell’ambiente per la trave selezionata.
Verifica Torsione: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel ri-
go è possibile scegliere se effettuare le verifiche a torsione sulla trave
selezionata, mediante la selezione di una delle seguenti opzioni:
automatico: richiede di effettuare o meno la verifica a torsione sulla
trave selezionata a seconda della scelta effettuata per tutte le travi
del progetto (v. § 5.1);
SI: richiede di effettuare la verifica a torsione sulla trave;
NO: richiede di NON effettuare la verifica a torsione sulla trave.
Analisi Dinamica Verticale per: nel list box che si attiva posizionando il
cursore nel rigo è possibile scegliere l’opzione (elemento comune,
membratura orizzontale con luce > 20 m, struttura di tipo spingente o
sbalzo) opportuna a descrivere la trave selezionata; in funzione della
scelta effettuata il programma eseguirà o meno l’analisi dinamica
verticale sulla trave selezionata con le modalità previste dalla vigen-
te normativa.
Zoppa (solo per travi di fondazione alla Winkler): la selezione
del check box Zoppa indica che la trave di fondazione se-
lezionata è “zoppa” e NON viene portata in conto la parte
di magro di fondazione dalla parte zoppa, con il relativo
incremento della superficie di contatto con il terreno.

152
10. Il Disegno degli Oggetti

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, della trave
selezionata. Il valore della lunghezza riportato può essere modificato
con la conseguente modifica della trave nel disegno effettuata tenendo
fermo il suo punto iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica della
trave nel disegno è necessario confermare il valore specificato pigian-
do INVIO della tastiera o spostando il cursore in un altro rigo.
Rotazione: in tale rigo è possibile specificare l’angolo di cui si intende
ruotare la sezione della trave intorno al suo punto sensibile. Tale rota-
zione consente, ad esempio, di rappresentare correttamente una trave a
spessore in un solaio inclinato.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la
trave rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Il valore
dell’Angolo XY riportato può essere modificato con la conseguente
modifica della trave nel disegno effettuata tenendo fermo il suo punto
iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica della trave nel disegno è
necessario confermare il valore specificato pigiando INVIO della tastie-
ra o spostando il cursore in un altro rigo.
Angolo XZ: in tale rigo è possibile specificare il valore dell’angolo di cui
si intende ruotare la trave selezionata nel piano verticale passante per
il suo asse. Il centro di rotazione attorno a cui viene ruotata la trave è
il Punto Sensibile della sezione iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la ro-
tazione richiesta è necessario confermare il valore inserito pigiando
INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in un altro campo.
Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera di
inflessione della trave. Tale valore non può essere modificato.
Specchiata: la selezione di tale check box
(abilitato solo se le sezione scelta è a-
simmetrica) richiede di specchiare la
trave selezionata rispetto alla linea che
unisce i punti sensibili delle sue sezioni
di estremità.

153
10. Il Disegno degli Oggetti

PUNTO iniziale
Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposte (in metri) le coordinate
(X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della
sezione iniziale (v. § 21.2) della trave selezionata.
La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato dell’estremità iniziale della
trave nel disegno.

PUNTO finale
Nella sezione PUNTO finale vengono proposte (in metri) le coordinate (X,
Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della se-
zione finale (v. § 21.2) della trave selezionata. Come per il punto iniziale,
anche la quota e le coordinate dell’estremità finale della trave possono
essere modificate per ottenerne il posizionamento desiderato nel disegno.

Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della trave selezionata
al piano di appartenenza (piano del disegno) (v. § 10.3):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra la trave ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancorag-
gio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la quota
della trave NON viene modificata;
Si: la trave risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modifi-
cando la quota di tale piano, la trave rimane solidale ad esso; cliccan-
do sul bottoncino (presente a sinistra del list box solo quando in es-
so risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi:
Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-
mento desiderato del punto sensibile della sezione iniziale (v. §
21.2) della trave dal piano di appartenenza;
Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-
mento desiderato del punto sensibile della sezione finale (v. § 21.2)
della trave dal piano di appartenenza.
154
10. Il Disegno degli Oggetti

Se, per le estremità della trave, va richiesto uno scostamento verso il basso rispetto al
piano di appartenenza, i valori specificati nei campi delta Punto iniziale e/o delta
Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno).
Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifica
l’altezza del piano di appartenenza della trave (v. § 6.3).

Vincoli Interni
Nella sezione Vincoli Interni vengono proposte le seguenti proprietà:
Iniziale: nel rigo Iniziale vengono indicati, con una sequenza di sei lettere S
(SI) o N (NO), i vincoli interni sulla sezione iniziale (v. § 21.2) della trave.
Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il
dialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità della
trave. (v. § 10.3.5).
Finale: nel rigo Finale vengono indicati, con una sequenza di sei lettere S
(SI) o N (NO), i vincoli interni sulla sezione finale (v. § 21.2) della trave.
Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il
dialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità della
trave (v. § 10.3.5).

Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:
Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti li-
neari che caricano la trave selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog
in cui è possibile prendere visione dei carichi e dei momenti lineari deri-
vanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma)
e degli eventuali carichi e momenti lineari aggiuntivi applicati alla trave
dall’Utente (v. § 10.3.4).
Forze Concentrate: in tale rigo viene riportato il numero di forze e mo-
menti concentrati che caricano la trave selezionata.
Pigiando il bottone proposto selezionando il rigo, si apre il dialog in
cui è possibile prendere visione delle forze e dei momenti concentrati
sulla trave derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automatica-
mente dal programma) e di eventuali forze e momenti aggiuntivi ap-
plicati, alla trave, dall’Utente. (v. § 10.3.4).

155
10. Il Disegno degli Oggetti

Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o


NO) se esistono carichi termici sulla trave
selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il rigo è
selezionato, si apre il dialog in cui è possibile
specificare i carichi termici agenti sulla trave.

Funzionalità
La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:
Mostra su Piano superiore: la selezione di tale
check box richiede di assegnare la trave sele-
zionata anche al piano superiore (v. § 10.3.7).
Tale funzionalità è necessaria per disegnare un
solaio quando una trave che lo delimita appar-
tiene al piano sottostante quello su cui esso
viene disegnato (v. § 10.7.1). Al piano superio-
re, la trave del piano inferiore viene rappresen-
tata tratteggiata.
Sposta: pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre
il dialog in cui è possibile specificare il valore (in metri) di cui si in-
tende sollevare o abbassare verticalmente la trave selezionata.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

10.3.4
Come Visualizzare le Forze su una Trave
Ogni trave viene automaticamente caricata con le forze e i momenti Con-
centrati e/o Lineari e derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal pro-
gramma in funzione degli elementi (solai, tamponature, ecc.) che grava-
no su essa.
Prima di richiedere il calcolo, l’Utente può caricare liberamente una trave
con ulteriori forze, carichi e momenti aggiuntivi (v. § 12.11 e segg.).
156
10. Il Disegno degli Oggetti

Tutte le forze e i momenti lineari (concentrati) applicati ad una trave pos-


sono essere visualizzati, ma NON modificati o cancellati, nel dialog Forze
Lineari (Forze Concentrate).
Per accedere al dialog Forze Lineari (Forze Concentrate) di una trave ba-
sta selezionarla e pigiare il bottone proposto selezionando il rigo Forze
Lineari (Forze Concentrate) delle sue proprietà (v. § 10.3.3).
I dialog Forze Lineari e Forze Concentrate presentano, nella parte supe-
riore, una tabella nei cui righi vengono riportati i dati delle forze applica-
te alla trave. Selezionando una forza nella tabella, nelle sezioni sottostan-
ti, vengono riproposti i relativi dati.
In particolare, nella sezione Condizione di Carico, per la forza selezionata,
vengono riportati la descrizione, la condizione di carico, la tipologia di ca-
rico accidentale, il “coefficiente di riduzione delle masse sismiche ed il si-
stema di riferimento (Globale o Locale) adottato (v. cap. 21).
Nella sezione inferiore dei dialog vengono, infine, proposte le componenti
della forza (o momento) e i dati relativi al suo posizionamento sulla trave.

Sia nella tabella che nei campi sottostanti i dati delle forze derivanti
dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma ven-
157
10. Il Disegno degli Oggetti

gono riportati in azzurro, mentre quelli delle forze aggiuntive applicate


alla trave dall’Utente vengono proposti in bordeaux.
Le modalità operative per l’inserimento, la modifica e la cancellazione di
carichi lineari, forze e/o momenti concentrati su una trave vengono illu-
strate nei § 12.11 e segg..
Le modalità operative per l’applicazione di forze aggiuntive sui nodi del-
la struttura vengono illustrate nel §§ 12.11.2 e 12.11.5.
Per una maggiore facilità di lettura, di seguito viene illustrato il significa-
to di alcuni dati delle forze riportati nei dialog Forze Lineari e Forze
Concentrate.

Dialog Forze Lineari


Nella sezione Punto Iniziale del dialog Forze Lineari sono proposti i campi:
Distanza LLI[i], che riporta la distanza
dis[i], in metri, tra il punto iniziale
della lunghezza libera di inflessione
della trave (LL[i]) e il punto a partire
dal quale viene applicato il carico;

Il punto iniziale della lunghezza libera di inflessione della trave coincide con
l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2). Ovviamente, se il carico è stato ap-
plicato a partire dal punto iniziale della lunghezza libera di inflessione LLI[i], la
Distanza LLI[i] è pari a zero.

Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3, che riportano i valori (in N/m) delle
componenti del carico lineare nel primo punto [i] in cui questo è stato
applicato; tale valori sono specificati, con il segno opportuno, in fun-
zione del sistema di riferimento (Globale o Locale) adottato;

I campi in cui vanno specificate le componenti del carico vengono nominati Cari-
co X, Carico Y e Carico Z, se per la definizione del carico è stato adottato il si-
stema di riferimento globale; vengono, invece nominati Carico 1, Carico 2 e Ca-
rico 3 se è stato adottato il sistema di riferimento locale.

Momento torcente, che riporta il valore (in Nm/m) del momento torcente
nel primo punto [i] della trave in cui questo è stato applicato.

158
10. Il Disegno degli Oggetti

Nella sezione Punto Finale del dialog Forze Lineari vengono, invece,
proposti i campi:
Distanza LLI[f], che riporta la distanza dis[f] (in metri) tra il punto finale di
applicazione del carico e il punto finale della lunghezza libera di in-
flessione della trave (LLI[f]);
Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3, che riportano i valori (in N/m) delle
componenti del carico lineare nell’ultimo punto [f] in cui questo è sta-
to applicato; tale valori risultano specificato, con il segno opportuno, in
funzione del riferimento scelto (Globale o Locale);
Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore del momento
torcente nell’ultimo punto [f] in cui questo viene applicato.

Dialog Forze Concentrate


Nella sezione inferiore del dialog Forze Concentrate vengono proposti i
campi:
Distanza LLI[i], che riporta (in metri) la
distanza dis[i] tra il punto iniziale
della lunghezza libera di inflessione
della trave (LL[i]) e il punto in cui
viene applicata la forza;
Forza X, Forza Y e Forza Z, che riportano (in N) i valori delle componenti
della forza concentrata nelle tre direzioni del riferimento Globale; na-
turalmente tali valori risultano specificati con il segno opportuno per
definire il verso della forza;
Momento X, Momento Y e Momento Z, che riportano (in Nm) i valori delle
componenti del momento nelle tre direzioni del riferimento Globale;
anche in questo caso i valori risultano essere specificati con il segno
opportuno.
Per uscire dal dialog basta pigiare il bottone Chiudi sulla sua barra infe-
riore

159
10. Il Disegno degli Oggetti

10.3.5
I Vincoli Interni della Trave
I vincoli Interni di una Trave possono essere liberamente definiti
dall’Utente.
Per definire il vincolo interno alle estremità iniziale e finale (v. § 21.2) di
una Trave occorre effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la trave (v. § 10.1.2) per visualizzare le sue proprietà nel
Toolbox delle Proprietà;
pigiare il bottone proposto quando il
cursore è nel rigo Iniziale della sezio-
ne Vincoli Interni del toolbox delle
Proprietà per accedere al dialog per la
scelta del vincolo;
pigiare il bottone in alto nel dialog e,
nella lista che si attiva, scegliere il vin-
colo opportuno (per l’estremità iniziale
o per entrambe le estremità); nel dialog
viene proposta la selezione dei check
box corrispondente al vincolo scelto; il
vincolo può essere ulteriormente perso-
nalizzato modificando la selezione dei
check box delle sezioni Vincolo allo
Spostamento e Vincolo alla Rotazione;
pigiare il bottone OK per confermare il vincolo scelto (o entrambi i
vincoli scelti) e chiudere il dialog; nei righi Iniziale e Finale delle
Proprietà viene riportata una stringa composta da una sequenza di
lettere S (SI) ed N (NO) che forniscono un’indicazione sintetica del
vincolo specificato in funzione dei check selezionati nel dialog;
• nel rigo Finale definire, se necessario, il vincolo interno dell’estremità
finale della trave con le stesse modalità illustrate.

Il vincolo interno all’estremità finale (iniziale) della trave potrebbe essere già stato
definito in fase di definizione di quello della sua estremità iniziale (finale).

L’applicazione di ulteriori vincoli esterni sui nodi della struttura può es-
sere effettuata nella vista strutturale di una vista 3D (v. § 12.9.1.2).
160
10. Il Disegno degli Oggetti

10.3.6
Le Travi di Fondazione (Winkler)
Le travi di fondazioni (alla Winkler) sono comuni travi di EdiLus-CA
con specifiche caratteristiche.
Tali travi, pertanto, si disegnano, come qualsiasi altra trave in elevazione
(v. § 10.3.1).
A parte la scelta di una sezione opportuna (a T rovescia), ciò che diffe-
renzia una trave di Fondazione da una qualsiasi trave è la presenza del
Terreno. Il programma, infatti, riconosce una trave di fondazione per il
fatto che, nelle sue proprietà, le è stato assegnato un terreno (v. § 10.3.3).
Generalmente, una trave di fondazione va disegnata sul piano Fondazio-
ne (v. cap. 6) del progetto. Nulla vieta, però, di disegnare una trave di
fondazione anche su un altro piano del progetto.
Per le modalità per il disegno e la modifica di una trave di fondazione si
rimanda, pertanto, ai §§ 10.3.1 e 10.3.2 in cui vengono illustrate le moda-
lità per il disegno e la modifica delle travi. Analogamente, per la descri-
zione delle proprietà di una trave di fondazione, si rimanda al § 10.3.3.

10.3.7
Travi in Comune Tra Due Impalcati
Per poter disegnare un solaio è necessario che questo risulti racchiuso da
travi (v. § 10.3.1) o pareti (v. § 10.4.1).
Se per un solaio inclinato (falda) una del-
le travi che lo racchiude appartiene al
piano sottostante, è possibile assegnare
tale trave anche al piano in cui viene di-
segnato il solaio stesso.
Le modalità per il disegno del tipo di so-
laio descritto vengono illustrate mediante
un semplice esempio. Si supponga di do-
ver disegnare la struttura nella figura pre-
cedente.

161
10. Il Disegno degli Oggetti

Disegnati i pilastri (v. § 10.2.1), le travi (v. § 10.3.1) ed il solaio (v. §


10.7.1) del primo piano e i due pilastri e le due travi del secondo piano
(v. figura), per disegnare correttamente il solaio inclinato del piano supe-
riore basta:
• Selezionare, nella tavola del primo pia-
no, la trave che deve racchiudere il so-
laio inclinato superiore e selezionare il
check Mostra su Piano superiore nel to-
olbox delle proprietà.
La stessa operazione va effettuata anche
per i due pilastri adiacenti alla trave.
• Selezionare le due travi del piano supe-
riore e, nel toolbox delle Proprietà mo-
dificare la Quota (v. § 10.3.3) della loro
estremità libera per portarla alla quota
del piano sottostante.
Nel caso in esame la quota dell’estremità
libera delle travi deve essere posta pari
a zero.
• Nella pianta del piano superiore dise-
gnare il solaio (v. § 10.7.1) della falda
inclinata.

10.3.8
Trave Estradossata
Con EdiLus-CA il disegno
di una trave estradossata è
semplice ed intuitivo. Le
modalità per il disegno di
un edificio con travi estra-
dossate vengono illustrate
con riferimento al semplice
esempio in figura.

162
10. Il Disegno degli Oggetti

Per realizzare la struttura in figura basta disegnare il piano dell’edificio


(quello con il solaio a quota più elevata) come se non esistesse alcuno
sfalsamento con il solaio adiacente.

Per maggior chiarezza si procede operando in una vista 3D (v. cap. 12)
del progetto.
Si selezionino (v. § 10.1.2) le tre travi perimetrali del solaio che deve es-
sere disegnato a quota inferiore e pigiare il bottone che si attiva nel cam-
po Sposta della sezione Funzionalità del toolbox delle Proprietà.
Questa operazione propone il dialog il cui va specificato il valore, in me-
tri, di cui si intende spostare le travi selezionate lungo la verticale.
Supposto che la trave centrale sia alta 60 cm e che il solaio abbia uno spes-
sore di 20 cm, è possibile spostare le tre travi selezionate fino a 40 cm.
Si digiti -0.40 nel campo Delta Z del
dialog e si pigi il bottone OK per con-
fermare.
Questa operazione trasla le travi sele-
zionate verso il basso (il valore specifi-
cato è negativo). Questa operazione
spezza anche i pilastri all’intersezione
con le travi.
Si selezionino gli spezzoni di pilastro
eccedenti in figura e si cancellino pi-
giando CANC della tastiera.
Si proceda, quindi, al disegno dei solai.
Se i solai devono essere orditi come in
figura, il solaio di destra si collega au-
tomaticamente al bordo superiore della
trave centrale e il suo piano risulterà
inclinato.
163
10. Il Disegno degli Oggetti

Per ovviare a tale problema basta:


• selezionare il solaio in questione (inclinato);
• nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipo Riconoscimento
del toolbox delle Proprietà selezionare l’opzione Orizzontale;
• nel campo Quota (sottostante) digitare la quota del piano di calpestio
del solaio.
Con le stesse modalità illustrate nell’esempio di edificio a piani sfalsati, è
possibile copiare il disegno effettuato su tutti gli altri livelli (piante) del
progetto e dimensionare opportunamente i pilastri copiati che risultano
più corti del necessario (v. § 10.3.9).

10.3.9
Edificio con Piani Sfalsati
Grazie alle potenti funzionalità di disegno di EdiLus-CA anche il disegno
di un edificio con piani sfalsati risulta estremamente semplice e rapido.
Di seguito viene illustrata, mediante un sem-
plice esempio, la modalità più efficace per il
disegno di un edificio a piani sfalsati. Si
supponga di dover disegnare l’edificio in fi-
gura.
La prima operazione da effettuare è disegnare
il primo piano dell’edificio (quello con il so-
laio a quota più elevata) come se non esistesse
alcuno sfalsamento tra i solai.
Per maggior chiarezza si procede operando
in una vista 3D (v. cap. 12) del progetto.

164
10. Il Disegno degli Oggetti

Si selezionino (v. § 10.1.2) le quattro travi perimetrali del solaio che deve
essere disegnato a quota inferiore e pigiare il bottone che si attiva nel
campo Sposta della sezione Funzionalità delle proprietà delle travi.
Questa operazione propone il dialog in cui va specificato il valore, in me-
tri, di cui si intende spostare le travi selezionate lungo la verticale.
Si digiti -1.50 nel campo Delta Z
del dialog e si pigi il bottone OK
per confermare.
Questa operazione trasla le travi
selezionate verso il basso (il valore
specificato è negativo) e spezza
anche i pilastri all’intersezione con
le travi.
Si selezionino gli spezzoni di pila-
stro eccedenti in figura e si cancel-
lino pigiando CANC della tastiera.
Si proceda al disegno, nella tavola
del piano, della trave centrale che
deve racchiudere il solaio a quota
superiore.
Nella tavola del piano, la nuova
trave deve essere disegnata so-
vrapponendola a quella esistente
che, essendo stata traslata, si trova
ad una quota inferiore.
Si disegnino, quindi, i solai.
Se i solai devono essere orditi co-
me in figura, il programma potreb-
be non riconoscere a quale delle
travi centrali (superiore o inferio-
re) si devono collegare.

Per ovviare a tale problema basta disegnare i simboli dei due solai par-
tendo da un punto prossimo alle travi che certamente appartengono al
piano del solaio (nel caso in esame quelle più esterne).

165
10. Il Disegno degli Oggetti

Completato il disegno per la primo livello (pianta) (v. cap. 6), è possibile
copiare il disegno effettuato su tutti gli altri livelli (piante) del progetto
(v. § 11.5).
Dalla vista 3D, risulta evidente che,
ai piani superiori, i pilastri più bassi
copiati dal primo livello risultano di
altezza inferiore a quella del piano.
Per ovviare a tale incongruenza basta:
• selezionare i pilastri di altezza in-
sufficiente (v. figura);
• nel campo Quota della sezione
Geometria\Punto Inferiore del to-
olbox delle Proprietà, specificare
il valore opportuno (-1.50) della
quota della loro base affinché essi
poggino sui pilastri sottostanti.

10.4
Le Pareti
Gli oggetti Parete vanno semplicemente disegnati sulla tavola del relativo
piano (impalcato) (v. cap. 6).
Disponendo una parete sulla tavola
di un piano viene rappresentata la
sua base superiore, mentre la sua
base inferiore viene posizionata al-
la quota del piano sottostante.
L’altezza della parete risulta, per-
tanto, essere proprio quella speci-
ficata per il piano stesso (v. § 6.2).
Ovviamente tale altezza può essere modificata e le basi delle pareti pos-
sono essere sfalsate rispetto ai piani su cui vengono disposte per default.
Il semplice posizionamento di una parete sulla tavola consente al pro-
gramma di rilevare una grande quantità di informazioni (ad es. l’altezza e
la lunghezza) necessarie per effettuare i calcoli.
166
10. Il Disegno degli Oggetti

Tuttavia una parete semplicemente posizionata nella tavola di un piano è


ancora un oggetto generico e non un elemento specifico del progetto
dell’edificio.
Per rendere una parete un elemento specifico del progetto è necessario
indicarne le proprietà specifiche nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3).
Le proprietà di una parete possono essere specificate nella fase del suo
disegno (v. § 10.4.1) ma possono anche essere specificate o modificate
(v. § 10.4.2) in un qualsiasi momento successivo.
Una parete di EdiLus-CA può anche essere inserita in un telaio composto
da travi e pilastri.
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e la
modifica di una parete e per la definizione delle sue proprietà.

10.4.1
Come Disegnare le Pareti
Una parete si disegna tracciando sulla tavola il punto sensibile scelto del la-
to superiore della sua sezione verticale (v. § 10.1.7). In pratica, una parete
si disegna tracciando sulla tavola un lato o l’asse della sua base superiore.
Per disegnare una Parete nella tavola del piano attiva (v. § 6.5) basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa
operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strut-
turali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Parete del toolbox per attivare la modalità per il
disegno delle pareti ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3) della pa-
rete da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà della parete da di-
segnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà della parete.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
e proprietà dell’oggetto Parete di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.4.3.

167
10. Il Disegno degli Oggetti

• Nel campo Spessore del toolbox delle Proprietà specificare lo spes-


sore, in metri, della parete.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere
il materiale della parete tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Pigiare il bottone proposto nel rigo Allineamento per attivare il dia-
log per la scelta del Punto Sensibile (v. § 10.1.7) della sezione verti-
cale della parete; per scegliere il punto sensibile della parete basta:
• cliccare sul punto sensibile (quadratino) della sezione verticale
della parete per selezionarlo; il punto sensibile selezionato viene
proposto in rosso;
pigiare in bottone in basso a sinistra per confermare la scelta e chiude-
re il dialog.
Un semplice doppio click sul punto sensibile, oltre a selezionarlo,
chiude direttamente anche il dialog.

Si noti che per una parete vengono proposti, per la scelta, i soli punti sensibili del-
la base superiore della sua sezione verticale.
Una parete, infatti, si disegna rappresentandone la base superiore nella tavola
del piano di appartenenza.
Durante il disegno della parete o quando essa risulta
selezionata (v. § 10.1.2), il punto sensibile può anche
essere scelto senza accedere all’apposito dialog.
Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sensibile si spo-
sta progressivamente nelle tre posizioni possibili per la
sezione verticale della parete.
Sulla parete disegnata la congiungente il punto sensibile
delle sezioni iniziale e finale viene evidenziata con uno
spessore maggiore.

• Fare click nel punto della Tavola in cui va posizionata la prima estremi-
tà della parete; le coordinate della prima estremità della trave vengono
riportate nei campi della sezione PUNTO iniziale delle sue Proprietà.
• Spostare il cursore nel punto in cui va posizionata la seconda estremità
della parete; in questa fase, avendo fissata un’estremità, la parete può
essere solo ruotata e dimensionata (allungata o accorciata).
Durante gli spostamenti, su un’apposita linea di quota vengono propo-
sti dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione della parete. I dati ge-
ometrici caratteristici della parete possono essere proposti dinamica-
mente anche nel toolbox delle Proprietà (v. § 20.2).

168
10. Il Disegno degli Oggetti

In questa fase, tenendo premuto SHIFT della tastiera, si inibisce la possibilità di ruo-
tare e dimensionare la parete e si attiva la modalità per la sua traslazione. Per poter
nuovamente ruotare e dimensionare la parete basta rilasciare SHIFT della tastiera.
Durante il disegno, il punto sensibile della sezione delle estremità della parete
assume le sole posizioni compatibili con gli snap attivi (v. § 11.1).
Se una delle estremità deve essere posizionata in un punto differente da quelli
consentiti dagli snap, è necessario disabilitare uno o più snap oppure regolarli
opportunamente (v. § 11.1 e segg.).

• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estremità
(PUNTO finale) per fissare la lunghezza e l’inclinazione della parete.

È assolutamente necessario che le pareti disegnate risultino correttamente colle-


gate agli altri elementi della struttura (pilastri, ecc.).
Perché due oggetti risultino correttamente collegati tra loro è necessario che si
tocchino in almeno un punto.

La parete disegnata (e selezionata) presenta sulla congiungente i punti


sensibili delle sezioni iniziale e finale due freccette azzurre. Cliccando su
tali freccette si sposta il punto sensibile della sezione della parete.
Sulla stessa congiungente viene, inoltre, riportata una freccetta nera che in-
dica la direzione dell’asse 1 del riferimento locale (v. § 21.4) della parete.
Le scelte effettuate per l’ultima parete disegnata (punto sensibile, ecc.)
vengono riproposte, per default, per il disegno della parete successiva.
Durante il disegno, il corretto posizionamento delle estremità della parete
viene agevolato dalle funzionalità di disegno illustrate nel cap. 11.
Ogni parete disegnata può essere liberamente spostata, ruotata e modifi-
cata nelle proprietà (v. § 10.4.2).

10.4.2
Come Modificare una Parete Disegnata
Le modalità operative per la modifica delle pareti disegnate nel disegno
sono analoghe a quelle previste per la modifica della travi (v. § 10.2.2).
Ovviamente, la parete selezionata nel disegno può anche essere libera-
mente modificata nelle proprietà (v. § 10.4.3)
169
10. Il Disegno degli Oggetti

10.4.3
Le Proprietà della Parete
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Parete possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.4.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Le proprietà di una parete sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore
della parete selezionata o da disegnare.
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale della parete.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensi-
bile della parete da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.4.1).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui va scelto il punto sensibile.

Dimensioni SHELL
Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi:
in verticale; in cui va specificato, in centimetri, il passo in orizzontale per
la suddivisione in shell della parete selezionata.
in orizzontale; in cui va specificato, in centimetri, il passo (minimo) in
verticale per la suddivisione in shell (modello strutturale) della parete
selezionata.

La suddivisione in shell della parete selezionata viene effettuata suddividendola


verticalmente e orizzontalmente in parti uguali.
Se le dimensioni della parete NON sono multiple dei valori dei passi specificati nei
campi Principale (in direzione) e Secondaria (in direzione), le shell generate,
dovendo essere uguali, avranno dimensioni leggermente superiori ai passi specificati.
Ovviamente, la suddivisione descritta risulta uniforme quando una parete è ret-
tangolare. In altri casi, dalla suddivisione in shell, possono risultare anche trian-
goli e quadrilateri non regolari.

170
10. Il Disegno degli Oggetti

Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività
Ambiente. Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va
scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressivi-
tà dell’ambiente per la parete selezionata.

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposti i seguenti righi:
Lunghezza, in cui viene riportata la lunghezza, in metri, della parete sele-
zionata. Modificando tale valore e pigiando INVIO della tastiera per
confermare, si ottiene il corrispondente accorciamento/allungamento
della parete nel disegno effettuato tenendo fermo il suo punto iniziale
(v. § 21.4).
Angolo XY, in cui viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la parete
rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Modificando tale valore
e pigiando INVIO della tastiera per confermare, nel disegno si ottiene la
corrispondente rotazione della parete intorno al suo punto iniziale (v.
§ 21.4).

PUNTO iniziale
Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposti:
• l’Altezza (in metri) della parete selezionata in corrispondenza della sua
estremità iniziale (v. § 21.4);
• le coordinate X ed Y (in metri) del punto sensibile dell’estremità inizia-
le (v. § 21.4) della parete;
• la Quota (in metri), rispetto al piano del disegno, della base inferiore
della parete nella sua estremità iniziale (v. § 21.4).
I parametri descritti possono essere modificati, ottenendo il posizionamen-
to e l’altezza desiderati dell’estremità iniziale della parete nel disegno.
La Quota e l’Altezza dell’estremità iniziale della parete possono essere
modificate digitando i nuovi valori nei rispettivi campi.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato dell’estremità iniziale della
parete nel disegno.

171
10. Il Disegno degli Oggetti

PUNTO finale
Nella sezione PUNTO finale vengono proposti, per l’estremità finale (v. §
21.4) della parete, gli stessi parametri geometrici (Altezza, X, Y e Quota)
descritti per il suo punto iniziale. Anche questi valori possono essere
modificati per ottenere, nel disegno, il posizionamento e l’altezza deside-
rati per l’estremità finale della parete.

Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della parete seleziona-
ta al piano di appartenenza (piano del disegno):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra la parete ed il piano di appartenenza NON esiste alcun anco-
raggio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la
quota della faccia superiore della parete NON viene modificata;
Si: la parete risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modifi-
cando la quota di tale piano, la faccia superiore della parete rimane soli-
dale ad esso; cliccando il bottoncino (a sinistra del list box quando in
questo risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi:
Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-
mento desiderato del punto sensibile dell’estremità iniziale (v. §
21.4) della parete dal piano di appartenenza;
Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-
mento desiderato del punto sensibile dell’estremità finale (v. §
21.4) della parete dal piano di appartenenza.

Se, per le estremità della parete, occorre richiedere uno scostamento verso il
basso rispetto al piano di appartenenza, i valori specificati nei campi delta Punto
iniziale e/o delta Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno).
Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifica
l’altezza del piano di appartenenza della parete (v. § 6.3).

Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:
Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di carichi lineari deri-
vanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal pro-
gramma) presenti sulla parete selezionata.
172
10. Il Disegno degli Oggetti

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-


log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi lineari derivanti
dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma).
Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero di carichi superfi-
ciali derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal
programma) sulla parete selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali deri-
vanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal pro-
gramma).

Nei dialog Forze Lineari e Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali
spinte (del terreno o Idrostatiche) (v. § 10.23 e 10.24) e forze o carichi aggiuntivi
(v. § 12.11 e segg.) applicati alla parete dall’Utente.
Le forze derivanti da una spinta (del terreno o idrostatica) vengono trasferite di-
rettamente alle shell della parete. Tali forze, pertanto, possono essere visualizza-
te nel dialog Forze Superficiali delle shell della parete (v. § 12.9.2).
Ulteriori carichi e forze aggiuntive applicati alla parete dall’Utente (v. § 12.11 e
segg.) vengono trasferite direttamente ai sub nodi delle shell della parete.
L’effetto di tali forze, pertanto, potrà essere valutato nel dialog Forze Concentrate
dei sub nodi delle shell della parete (v. § 12.9.1.1).
Ulteriori forze, possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una parete
(v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere
applicati ai sub nodi di ogni shell della parete.

Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi
termici sulla parete selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il
cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui
è possibile specificare la variazione ter-
mica tra le facce della parete selezionata.

Funzionalità
La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:
Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di as-
segnare la parete selezionata anche al piano superiore (v. § 10.3.7). Al
piano superiore, la parete viene rappresentata tratteggiata.
Sposta (XY): questa proprietà consente di traslare l’intera parete selezio-
nata nel piano del disegno.

173
10. Il Disegno degli Oggetti

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si a-


pre il dialog in cui vanno specificate, in metri, le componenti (Delta X
e/o Delta Y) della traslazione che deve subire la parete. Selezionando
anche il check box Sposta Entità Collegate del dialog vengono traslati
anche tutti gli elementi collegati alla parete.
Sposta (Z): questa proprietà consente di traslare l’intera parete selezionata
lungo la verticale.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si a-
pre il dialog in cui va specificato il valore, in metri, della traslazione
(Delta Z) che la parete deve subire lungo la verticale.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

10.5
Le Solette
Una volta disegnato le travi (v. § 10.3.1) e/o le pareti (v. § 10.4.1) necessa-
rie, è possibile procedere al disegno delle eventuali solette (v. § 10.5.1).
Una soletta si definisce indicando, mediante il disegno dell’oggetto Solet-
ta nella tavola del piano di appartenenza, la sua direzione principale e la
sua direzione secondaria (ortogonale a quella principale).
Le direzioni principale e secondaria specificate per una soletta consento-
no la sua modellazione mediante la suddivisione in shell (v. § 10.5.3). In
pratica, le direzioni definite per una soletta sono anche quelle lungo le
quali saranno disposte le sue armature.
Il programma raccorda automaticamente la soletta agli elementi (travi e/o
pareti) su cui poggia individuando tre punti per cui passa il suo piano. I
primi due punti sono le intersezioni della direzione principale della soletta
con le travi o pareti su cui essa poggia, mentre il terzo è l’intersezione
dell’ortogonale alla direzione principale con la relativa trave o parete.
Quindi, comunque risultino inclinati gli appoggi, il programma collega au-
tomaticamente ad essi la soletta disegnandola nel miglior modo possibile.
In ogni caso il tecnico può modificare la soletta disegnata dal programma
potendo, definire manualmente i tre punti per cui passa il suo piano.
174
10. Il Disegno degli Oggetti

Le modalità per il disegno e la modifica delle solette vengono illustrate


rispettivamente nel § 10.5.1 e nel § 10.5.2. Nel § 10.5.3, inoltre, vengono
illustrate le proprietà dell’oggetto soletta di EdiLus-CA.

10.5.1
Come Disegnare le Solette
Per disegnare una soletta nella tavola del piano attiva basta effettuare le
seguenti operazioni:

Ovviamente, per poter disegnare una soletta è necessario che risultino disegnate
le travi e/o le pareti su cui essa deve poggiare.

• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualiz-


zare la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Soletta per attivare la modalità per
il disegno delle solette ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della
soletta da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.5.3) della
soletta da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà della soletta.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Soletta di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.5.3.

• Nel campo Spessore del toolbox delle proprietà specificare lo spes-


sore, in centimetri, della soletta.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere
il materiale della soletta tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Analisi Carichi,
scegliere l’analisi dei carichi della soletta tra quelle preventivamente
definite (v. § 9.2).
• Nei campi della sezione Dimensioni SHELL specificare, in centime-

175
10. Il Disegno degli Oggetti

tri, i passi per la suddivisione in shell per la modellazione della so-


letta (v. § 13.2).
• Fare click nella zona dell’impalcato in cui va disegnata la soletta. Que-
sta operazione inserisce, nel punto cliccato, il simbolo dell’oggetto So-
letta che può ruotare liberamente intorno al suo punto centrale.
• Ruotare il simbolo della soletta in mo-
do da indicare, con le apposite freccet-
te, la direzione principale ed il relativo
verso. La direzione secondaria risulta
definita di conseguenza in quanto or-
togonale alla principale.
Le direzioni specificate sono necessa-
rie per la modellazione (suddivisione
in shell) (v. § 13.2) della soletta e an-
che quelle di armatura.

Il verso della direzione principale della soletta, indicato dalla doppia freccia de suo
simbolo, definisce il verso dell’asse 2 del suo sistema di riferimento locale (v. § 21.5).
Questa indicazione è necessaria per consentire, all’Utente di applicare corretta-
mente delle forze aggiuntive alla soletta (v. § 12.11 e segg.).

• Quando la direzione principale della


soletta è quella corretta cliccare nuo-
vamente per fissarla.
Se la soletta è stata definita corretta-
mente viene campita in grigio scuro.
Il programma collega automaticamente il
solaio agli elementi (travi e/o pareti) a cui
esso è vincolato.

Esistono, però, dei casi in cui il programma potrebbe non riconoscere


correttamente gli elementi (ad es. le travi) che lo racchiudono. Ad esem-
pio, quando, due travi sono a quota differente.
Il programma segnala l’eventuale incongruenza con la stringa Er-
rore in rosso sul simbolo della soletta.
In questo caso il tecnico può definire manualmente il piano della soletta
con modalità analoghe a quelle descritte per i solai (v. § 10.7.1).

176
10. Il Disegno degli Oggetti

10.5.2
Come Modificare una Soletta Disegnata
Per modificare una soletta è necessario selezionarla cliccando su essa
nella modalità per la selezione degli oggetti. Una soletta selezionata pre-
senta, sul suo simbolo, la maniglia per lo spostamento e la rotazione.
In particolare, una rotazione del simbolo della soletta comporta la modi-
fica delle sue direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1).
Per modificare la direzione principale della soletta selezionata basta:
• cliccare sul pallino all’estremità del simbolo della soletta che indica la
sua direzione principale per sbloccarla;
• ruotare il simbolo della soletta spostando la sua estremità sbloccata;

Tenendo premuto SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la rotazione del
simbolo della soletta e si attiva la modalità per la sua traslazione.
Effettuata la traslazione desiderata, per ripristinare la modalità per la rotazione
basta rilasciare il tasto SHIFT.

• quando il simbolo risulta correttamente posizionato ed orientato nella


tavola cliccare nuovamente per fissarlo.
La soletta selezionata può anche essere modificata liberamente nelle pro-
prietà (v. § 10.5.3).

10.5.3
Le Proprietà della Soletta
Le Proprietà (v. § 10.1.2) di una Soletta possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.5.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Le proprietà di una soletta sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
177
10. Il Disegno degli Oggetti

Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore


della soletta selezionata o da disegnare.
Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della soletta.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per
la soletta (v. § 10.5.1).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sce-
gliere l’analisi dei carichi della soletta tra quelle preventivamente
definite (v. § 9.2).

Dimensioni SHELL
Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi:
Principale (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la
suddivisione in shell della soletta selezionata lungo la sua direzione
principale definita nel disegno (v. § 10.5.1).
Secondaria (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per
la suddivisione in shell della soletta selezionata lungo la sua direzione
secondaria definita nel disegno (v. § 10.5.1).

La suddivisione in shell della soletta viene effettuata, in fase di modellazione (v. §


13.2) scomponendola in parti uguali secondo le sue direzioni principale e secon-
daria definite in fase di disegno (v. § 10.5.1).
Se le dimensioni della soletta NON sono multiple dei valori dei passi specificati nei
campi Principale (in direzione) e Secondaria (in direzione), le shell generate, do-
vendo essere uguali, avranno dimensioni leggermente superiori ai passi specificati.
Ovviamente, la suddivisione descritta risulta uniforma quando una soletta è ret-
tangolare con le direzioni principali e secondaria parallele ai lati. In altri casi, dalla
suddivisione in shell, possono risultare anche triangoli e quadrilateri non regolari.
La suddivisione in shell di una soletta potrà essere visualizzata, in una vista Strut-
turale (v. § 12.9), dopo il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).

Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività
Ambiente. Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va
scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressivi-
tà dell’ambiente per la soletta selezionata.

178
10. Il Disegno degli Oggetti

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) della
soletta selezionata, calcolata automaticamente dal programma. Ov-
viamente, tale valore NON è modificabile.

PUNTO inserimento
Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordi-
nate (X ed Y), in metri, del punto centrale (fucsia) del simbolo
della soletta selezionata.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato del punto centrale del sim-
bolo della soletta.

PUNTO di direzione Principale


Nella sezione PUNTO di direzione Principale vengono proposte le coordi-
nate (X ed Y), in metri, del punto (blu) del simbolo della soletta con la
doppia freccia che indica la sua direzione principale.
Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere il
suo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previ-
ste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.

Riconoscimento PIANO
Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà
per la definizione dei criteri che il programma deve adottare per il rico-
noscimento del piano della soletta:
Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in tale
rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
automatico: richiede che l’individuazione della soletta disegnata venga
effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella con-
sigliata nella stragrande maggioranza dei casi.
orizzontale: richiede che l’individuazione della soletta disegnata venga
effettuata automaticamente dal programma imponendo, però, che essa
deve essere sempre orizzontale; in questo caso il programma, nel defi-

179
10. Il Disegno degli Oggetti

nire la soletta NON tiene conto di eventuali travi o pareti che ne pos-
sono compromettere l’individuazione.
manuale: richiede che la soletta venga definita manualmente dall’Utente
mediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. §
10.7.1); la selezione di tale opzione, infatti, rappresenta la soletta (nel
piano del disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spo-
stare in tre punti che certamente fanno parte del piano del soletta stessa.
Tipo Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta
l’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cur-
sore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
relativa al piano: se il valore della quota nel campo Quota sottostante
deve essere riferito al piano su cui la soletta viene disegnata;
assoluta: se il valore della quota nel campo Quota sottostante deve es-
sere riferito al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1).
Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione O-
rizzontale]: nel campo quota viene riportata, in metri, la quota del piano
della soletta selezionata.
Il valore riportato in tale campo può essere variato con la conseguen-
te modifica della soletta nel disegno. Ovviamente la quota va espres-
sa rispetto:
• al piano del disegno se nel list box Tipo Quota risulta selezionata
l’opzione “relativa al piano”;
• al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box Tipo Quota risulta
selezionata l’opzione “assoluta”.

PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3]


Le sezioni PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] risultano visualizzate solo
se, nel list box Tipo Riconoscimento risulta selezionata l’opzione manuale.
Nei campi di tali sezioni vengono proposte, in metri, le coordinate X, Y e
la Quota dei tre punti per la definizione manuale del piano della soletta.
La Quota di ogni Punto può essere specificata digitandola nell’apposito
campo della relativa sezione e pigiando INVIO della tastiera per confermare.
Le coordinate X ed Y di ognuno dei tre punti per cui
deve passare il piano della soletta (v. § 10.5.1), oltre
a poter essere definite graficamente nel disegno,
possono essere specificate nel dialog a cui si accede
pigiando il bottone visibile nel rigo XY della relativa
sezione quando questo risulta selezionato.
180
10. Il Disegno degli Oggetti

Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-


rato del punto per la definizione del piano della soletta nel disegno.

Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:
Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero dei carichi super-
ficiali sulla soletta selezionata derivanti dall’Analisi dei carichi effet-
tuata automaticamente dal programma.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali deri-
vanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal programma.

Nel dialog Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali forze o carichi
aggiuntivi applicati alla soletta dall’Utente.
Carichi e forze aggiuntive applicate alla soletta dall’Utente (v. § 12.11 e segg.)
vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle shell della soletta. L’effetto di tali
forze, pertanto, potrà essere valutato nel dialog Forze Concentrate dei sub nodi
delle shell della soletta (v. § 12.9.1.1).
Ulteriori forze possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una soletta
(v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere
applicati ai sub-nodi di ogni shell della soletta.

Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi
termici sulla soletta selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il
cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui
è possibile specificare la variazione ter-
mica tra le facce della soletta selezionata.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

181
10. Il Disegno degli Oggetti

10.6
Come Disegnare un Foro
EdiLus-CA consente di praticare fori in Pareti o Solette e Platee.
Per disegnare un foro in una parete (v. § 10.4), in una Soletta (v. § 10.5)
o in una Platea (v. § 10.13) disegnata nella tavola del piano attiva (v. §
6.5), basta effettuare le seguenti operazioni:
• Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa
operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strut-
turali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Foro del toolbox per attivare la modalità per il
disegno dei fori ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.2) del foro da
disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.1.6) del fo-
ro da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del foro.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Foro di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.1.6.

Nel list box Forma del toolbox delle Proprietà scegliere la forma del
foro (rettangolare, circolare, libero, ecc.) da disegnare.

Naturalmente, il disegno di un foro di forma qualsiasi (opzione Libero del list box
Forma) in una parete (v. § 10.4 e segg.) può essere effettuato unicamente in una
vista 3D dell’edificio (v. avanti).
In questo caso tutti i campi della sezione Geometria del toolbox delle Proprietà
vengono nascosti in quanto la geometria del foro può essere solo definita grafi-
camente dall’utente.

• Nei restanti campi della sezione Geometria del toolbox delle Proprietà
specificare tutti i parametri geometrici necessari per la definizione del
foro. Ovviamente, nella sezione Geometria vengono proposti i campi
opportuni in relazione alla forma del foro scelta.

182
10. Il Disegno degli Oggetti

Fare click sulla base superiore della parete disegnata nella tavola; que-
sta operazione attiva la modalità per il posizionamento del foro defini-
to. Il cursore si trasforma in quello a lato ad indicare che in questa fase
è possibile spostare liberamente il foro lungo la parete.
• Spostare il foro nel punto opportuno della parete e fare click per fis-
sarne la posizione.
Nella tavola di un piano (v. § 6.5) il disegno di un foro in una soletta o in
una platea risulta agevole in quanto si opera proprio nel piano in cui il fo-
ro va disegnato.
Il disegno di un foro in una parete nella tavola del piano in cui questa è
stata disegnata risulta meno intuitivo in quanto il foro viene ad essere
rappresentato da una sua sezione orizzontale.
Per disegnare un foro in una parete può risultare conveniente operare in
una vista 3D dell’edificio.
Peraltro, il disegno di un foro di forma qualsiasi (Libero) in una parete
può essere effettuato unicamente in una vista 3D (v. cap. 12) o
nell’opportuno prospetto che è possibile ottenere in essa.

Modificando una soletta (o platea) oppure uno degli elementi ad essa collegati (tra-
vi, ecc.) potrebbe essere perso il foro su essa disegnato.
Si consiglia, pertanto, di procedere al disegno dei fori solo quando si è certi che
gli elementi da forare non saranno più modificati.

10.6.1
Come Modificare un Foro Disegnato
Le modalità operative per la modifica di un foro sono analoghe a quelle
previste per tutti gli altri oggetti.
Per modificare un foro disegnato basta, infatti, selezionarlo ed intervenire
graficamente secondo le modalità illustrate per il suo disegno (v. § 10.6)
oppure intervenire sulle sue proprietà (v. § 10.6.2).

183
10. Il Disegno degli Oggetti

10.6.2
Le Proprietà del Foro
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Foro (v. § 10.6) possono essere visualiz-
zate e modificate nel toolbox delle Proprietà attivo durante il suo disegno
(v. § 10.6) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un foro sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Forma: nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Forma è
possibile scegliere la forma del foro selezionato o da disegnare. Le
opzioni del list box Forma sono:
Rettangolo: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia di forma
rettangolare;
Cerchio: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia di forma
circolare;
Arco + Rettangolo: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia
costituito da un rettangolo sormontato da un arco di cerchio;
Libero: richiede che la forma del foro selezionato o da disegnare sia li-
beramente definito dall’Utente mediante il disegno di una polilinea
con le stesse modalità descritte nel § 10.14.
Distanza BASE: in tale campo viene riportata la distanza del punto più
basso del foro dal bordo dell’elemento (parete, ecc.) in cui esso risulta
inserito. Tale distanza, riportata anche nel disegno, viene misurata
lungo la direzione principale dell’elemento in cui risulta inserito il fo-
ro. La distanza proposta può essere modificata per spostare il foro.
Distanza LATERALE: in tale campo viene riportata la distanza del punto più
esterno del foro dal bordo dell’elemento (parete, ecc.) in cui esso risulta
inserito. Tale distanza, riportata anche nel disegno, viene misurata lungo
la direzione secondaria dell’elemento in cui risulta inserito il foro. La
distanza proposta può essere modificata per spostare il foro.

Variando il valore proposto nel campo Distanza BASE e/o Distanza LATERA-
LE, per ottenere le modifiche nel disegno è necessario confermare pigiando IN-
VIO della tastiera o spostando il cursore in un altro campo.

184
10. Il Disegno degli Oggetti

Geometria
La sezione Geometria delle proprietà di un Foro si presenta in maniera
differente a seconda della forma scelta nel list box Forma.

Rettangolo
Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Rettangolo, nella
sezione Geometria vengono proposti i campi:
Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, del foro (da dise-
gnare o selezionato).
Altezza, in cui va specificata l’altezza, in metri, del foro (da disegnare o
selezionato).
Rotazione, in cui va specificato l’angolo di cui si intende ruotare il foro
rispetto alla direzione principale della soletta o platea su cui esso vie-
ne disegnato.

Un foro in una parete NON può essere ruotato.


Ruotando o spostando la maniglia per la definizione della direzione principale di
una soletta o di una platea, i fori su essa disegnati potrebbero essere persi.

Cerchio
Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Cerchio, nella se-
zione Geometria risulta abilitato il solo campo Raggio, in cui va specifi-
cato, in metri, il raggio del foro.

Arco + Rettangolo
Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Arco + Rettango-
lo, nella sezione Geometria vengono proposti i campi:
Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, della parte rettan-
golare del foro.
Altezza, in cui va specificata l’altezza, in metri, della parte rettangolare
del foro.
Raggio Arco, in cui va specificato, in metri, il raggio dell’arco che sor-
monta il rettangolo.
Rotazione, in cui va specificato l’angolo di cui si intende ruotare il foro
rispetto alla direzione principale della soletta o platea su cui viene di-
segnato (v. Attenzione precedente).
185
10. Il Disegno degli Oggetti

Libero
La selezione dell’opzione Libero nel list box Forma non propone alcun
campo nella sezione Geometria, in quanto la sua scelta richiede di defini-
re liberamente il foro mediante il disegno di una polilinea (v. § 10.14).

Un foro di forma qualsiasi può essere disegnato solo in una Vista 3D del Progetto
o in uno delle piante o dei prospetti che è possibile richiedere in esso.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

10.7
I Solai
Una volta disegnato le travi (v. § 10.3.1) e/o le pareti (v. § 10.4.1) di un
piano (impalcato), è possibile procedere al disegno dei solai.
Il disegno di un solaio comporta:
• l’assegnazione automatica dei relativi carichi (peso proprio e sovrac-
carichi - v. § 9.2) agli elementi strutturali a cui esso risulta collegato;
• la definizione dei dati necessari per procedere al suo calcolo (v. §
13.6) e alla sua armatura (v. § 16.2.7).
Un solaio si disegna semplicemente indicando, mediante l’oggetto Solaio
di EdiLus-CA, la direzione dell’orditura dei travetti nella tavola del suo
piano di appartenenza.
Il programma raccorda automaticamente il solaio agli elementi (travi, pa-
reti, ecc.) a cui risulta vincolato individuando tre punti per cui passa il
suo piano. I primi due punti sono le intersezioni della direzione
dell’orditura dei travetti con le travi su cui questi poggiano. Il terzo punto
è l’intersezione dell’ortogonale ai travetti con la relativa trave. Quindi,
comunque risultino inclinate le travi, il programma collega automatica-
mente ad esse i solai disegnati nel miglior modo possibile.

186
10. Il Disegno degli Oggetti

In ogni caso il tecnico può modificare i solai disegnati dal programma


potendo, definire manualmente i tre punti per cui passa il suo piano.
Una straordinaria caratteristica dei solai di EdiLus-CA è la possibilità di
indicare, per ciascuno di essi, se è infinitamente rigido nel suo piano. Ciò
consente di ottenere un modello di calcolo più realistico di quello intro-
dotto dall’ipotesi di intero impalcato infinitamente rigido (v. § 10.7.5).
Le modalità per il disegno e la modifica dei solai vengono illustrate ri-
spettivamente nel § 10.7.1 e nel § 10.7.2. Nel § 10.7.3, inoltre, vengono
illustrate le proprietà (v. § 10.1.6) dell’oggetto solaio di EdiLus-CA.

10.7.1
Come Disegnare i Solai
Per disegnare un solaio nella tavola del piano attiva basta effettuare le
seguenti operazioni:

Ovviamente, per poter disegnare un solaio di un piano è necessario che risultino


disegnate almeno le travi e/o le pareti su cui esso deve essere appoggiato.

• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualiz-


zare, nel toolbox stesso, la lista degli elementi strutturali che è possibi-
le disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Solaio per attivare la modalità per il
disegno dei solai ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del solaio
da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.7.3)
dell’oggetto solaio da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del solaio.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Solaio di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.7.3.

• Nel campo Spessore del toolbox delle proprietà specificare lo spes-


sore, in centimetri, del solaio.
187
10. Il Disegno degli Oggetti

Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Analisi Carichi,
scegliere l’analisi dei carichi del solaio tra quelle preventivamente
definite (v. § 9.2).
• Nel list box Rigidezza scegliere l’opzione infinita per indicare che il
solaio deve essere infinitamente rigido nel suo piano oppure nessu-
na per indicare che esso non lo è.

La rigidezza infinita dell’intero impalcato può anche essere richiesta al momento


della creazione della relativa tavola (pianta) (v. § 6.2). In molti casi, però, l’ipotesi
di impalcati infinitamente rigidi (non orizzontali, non regolari, ecc.) introduce un
modello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5).
La possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolo solaio disegnato, piuttosto
che per l’intero impalcato, offre al Tecnico la possibilità di ottenere un modello di
calcolo estremamente più efficace.
Per approfondire la problematica accennata e per la corretta assegnazione
delle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamente ne-
cessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.

• Nel list box Tipologia indicare la tipologia (gettato in opera, travetti


precompressi, travetti tralicciati o pannelli prefabbricati) del solaio;
questa informazione comporta la definizione della sezione che, a sua
volta, sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) e per la mo-
dalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).
• Nel list box Tipo della sezione Carpenteria indicare se il travetto del
solaio è monotrave o bitrave; questa informazione determina la se-
zione di calcolo del solaio e, quindi, se ne terrà conto nel calcolo (v.
§ 13.6) e nella modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).
• Nei restanti campi della sezione Carpenteria specificare le dimen-
sioni (in cm) del Travetto, della Pignatta, della Soletta, della Fascia
piena, del travetto Rompitratta, ecc. (v. § 10.7.3); tali dati sono neces-
sari al calcolo del solaio (v. § 13.6) oppure, se non si intende richiede-
re il calcolo del solaio, al disegno della relativa carpenteria (v. § 15.1).
• Fare click in un punto della prima
campata del solaio e tracciare il
segmento rosso nella direzione
dell’orditura dei travetti. Se il so-
laio è a più campate e la direzione
dell’orditura non varia, il segmen-
to va prolungato fino ad un punto
dell’ultima campata.
188
10. Il Disegno degli Oggetti

• Fare click per fissare il secondo pun-


to del simbolo dell’orientamento.
Se il solaio è stato definito correttamen-
te le sue campate vengono campite in
grigio e, in esse, viene riportato, in ne-
ro, il simbolo che ne indica l’orditura.
Nella stragrande maggioranza dei casi, il programma collega automati-
camente il solaio agli elementi (travi e/o pareti) a cui esso è vincolato.
In alcuni casi, però, il programma potrebbe non riconoscere correttamen-
te gli elementi (ad es. le travi) che lo racchiudono. Ad esempio, quando,
sullo stesso piano, si disegnano due travi a quota differente.

In questo caso, per uno dei solai disegnati potrebbe essere segnalato un
errore mediante la stringa Solaio errore in rosso.
In questo caso il tecnico deve definire manualmente il piano del solaio
effettuando le seguenti operazioni:
• selezionare il solaio cliccando sul suo simbolo nella modalità Selezio-
ne (v. § 10.1.2);
cliccare nel rigo Tipo Riconoscimento delle proprietà del solaio (v. §
10.7.3) e, nel list box che si attiva, selezionare l’opzione manuale; que-
sta operazione propone sul piano del disegno i tre pallini verdi numerati
per la definizione del piano del solaio.
• spostare i pallini nei tre punti che defini-
scono il piano del solaio; i pallini posso-
no anche essere posizionati specifican-
done le coordinate XY e la Quota nella
sezione del toolbox delle proprietà pro-
posta quando si seleziona l’opzione ma-
nuale nel list box Tipo Riconoscimento.

189
10. Il Disegno degli Oggetti

La definizione manuale del piano del solaio specificando le coordinate dei tre punti
(pallini verdi) che lo definiscono può risultare utile nel caso di particolari solai inclinati.
In ogni caso, il problema che si può verificare per l’esempio in figura può essere ri-
solto semplicemente disegnando il solaio partendo da un punto prossimo alla trave
che appartiene certamente al piano del solaio (nell’esempio la trave di destra).

In corrispondenza del simbolo di ogni solaio disegnato viene riportata la


sua superficie e la lettera R, se esso è “rigido”, cioè se è stata selezionata
l’opzione infinita nel campo Rigidezza delle sua proprietà.

Disegnati i solai, prima di richiedere il loro calcolo (v. § 13.6), è necessa-


rio indicare al programma, le sezioni di calcolo mediante il disegno
dell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) di EdiLus-CA (v. § 10.7.6).

10.7.2
Come Modificare un Solaio Disegnato
Un solaio disegnato può essere modificato nell’orditura dei travetti oppu-
re in una delle sue proprietà (v. § 10.7.3).
Per modificare la direzione dell’orditura del travetti di un solaio basta:
• selezionarlo cliccando in un punto della zona da esso occupato nella
modalità seleziona (v. § 10.1.2); questa operazione propone sul simbo-
lo dell’oggetto solaio le maniglie (pallini) per il suo spostamento;
• cliccare sul pallino all’estremità del simbolo che si intende spostare
per sbloccarla dalla sua posizione;
• ruotare il simbolo del solaio spostando la sua estremità sbloccata;

Tenendo premuto SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la rotazione del
simbolo del solaio e si attiva la modalità per la sua traslazione.
Effettuata la traslazione desiderata, per ripristinare la modalità per la rotazione
basta rilasciare il tasto SHIFT.

• quando il simbolo risulta correttamente posizionato ed orientato nella


tavola cliccare nuovamente per fissarlo.
190
10. Il Disegno degli Oggetti

Per modificare una o più proprietà di un solaio basta selezionarlo ed ap-


portare le opportune modifiche nel toolbox delle sue proprietà.

10.7.3
Le Proprietà del Solaio
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Solaio possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.7.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un solaio risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore
del solaio selezionato o da disegnare.
Analisi Carichi: in tale rigo è possibile scegliere o modificare la definizione
dell’analisi dei carichi del solaio.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere
l’analisi dei carichi del solaio tra quelle definite (v. § 9.2).
Rigidezza: nel list box di questo rigo è possibile scegliere l’opzione infinita
oppure nessuna per indicare, rispettivamente, che il solaio selezionato
è infinitamente rigido nel suo piano oppure che non lo è.

La rigidezza infinita dell’intero impalcato può anche essere richiesta al momento


della creazione della relativa tavola (pianta) (v. § 6.2). In molti casi, però, l’ipotesi
di impalcati infinitamente rigidi (non orizzontali, non regolari, ecc.) introduce un
modello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5).
La possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolo solaio disegnato piuttosto
che per l’intero impalcato offre al Tecnico la possibilità di ottenere un modello di cal-
colo estremamente più efficace.
Per approfondire la problematica accennata e per una corretta assegnazio-
ne delle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamente
necessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.

Tipologia: nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia va
specificata la tipologia del solaio (gettato in opera, travetti precompres-
si, travetti tralicciati o pannelli prefabbricati) selezionato o da disegnare.
191
10. Il Disegno degli Oggetti

La scelta della tipologia comporta, ovviamente, la definizione della


sezione che sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) e per la
modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) del
solaio selezionato, calcolata automaticamente dal programma. Ovvia-
mente, tale valore NON è modificabile.

PUNTO inserimento
Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordi-
nate (X ed Y), in metri, del primo punto (fucsia) disegnato del
simbolo che indica l’orditura (v. § 10.7.1) del solaio selezionato.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato della prima estremità del
simbolo del solaio nel disegno.

PUNTO di direzione
Nella sezione PUNTO di direzione vengono proposte le coordinate (X ed
Y), in metri, del secondo punto (blu) disegnato del simbolo che indica
l’orditura del solaio selezionato.
Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere il
suo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previ-
ste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.

Riconoscimento PIANO
Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà
per la definizione dei criteri per il riconoscimento del piano del solaio da
parte del programma.
Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in tale
rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
automatico: richiede che l’individuazione del solaio disegnato venga
effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella con-
sigliata nella stragrande maggioranza dei casi.
192
10. Il Disegno degli Oggetti

orizzontale: richiede che l’individuazione del solaio disegnato venga


effettuata automaticamente imponendo, però, che esso deve essere o-
rizzontale; in questo caso il programma NON tiene conto di eventuali
travi o pareti che possono compromettere l’individuazione del solaio.
manuale: richiede che il solaio venga definito manualmente dall’utente
mediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. §
10.7.1); la selezione di tale opzione, infatti, rappresenta il solaio (nel
piano del disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spo-
stare in tre punti che certamente fanno parte del piano del solaio stesso.
Tipo Quota [visibile solo se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta
l’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cur-
sore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
relativa al Piano: se il valore della quota nel campo Quota sottostante
deve essere riferito al piano su cui il solaio viene disegnato;
assoluta: se il valore della quota nel campo Quota sottostante deve es-
sere riferito al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1).
Quota [visibile solo se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione
Orizzontale]: nel campo Quota viene riportata, in metri, la quota del
piano di calpestio del solaio selezionato. Il valore riportato in tale
campo può essere variato con la conseguente modifica della quota del
solaio nel disegno. Ovviamente la quota va espressa rispetto:
• al piano del disegno se nel list box Tipo Quota risulta selezionata
l’opzione “relativa al Piano”;
• al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box Tipo Quota risulta
selezionata l’opzione “assoluta”.

PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3]


Le sezioni PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] risultano visualizzate solo
se, nel list box Tipo Riconoscimento risulta selezionata l’opzione manuale.
Nei campi di tali sezioni sono proposte (in m) le coordinate X, Y e la Quota
dei tre punti per la definizione manuale del piano del solaio (v. § 10.7.1).
La Quota di ogni Punto può essere specificata digitandola nell’apposito
campo della relativa sezione e pigiando INVIO della tastiera per confermare.
Le coordinate X ed Y di ognuno dei tre punti per cui
deve passare il piano del solaio (v. § 10.7.1), oltre a
poter essere definite graficamente nel disegno, pos-
sono essere specificate nel dialog a cui si accede pi-
giando il bottone visibile nel rigo XY corrispondente
quando questo risulta selezionato.
193
10. Il Disegno degli Oggetti

Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-


rato del punto per la definizione del piano del solaio nel disegno.

Carpenteria
Nella sezione Carpenteria vanno specificate le informazioni necessarie al
programma per la definizione delle Carpenterie (v. cap. 15). In tale se-
zione vengono, pertanto, proposte le seguenti proprietà:
Tipo: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va indicata
la tipologia (monotrave o bitrave) del travetto del solaio. L’indicazione
della tipologia del travetto comporta la definizione della sezione del
solaio e, pertanto, è una informazione necessaria per il calcolo del so-
laio (v. § 13.6) stesso.
Travetto: nel campo Travetto va specificata la larghezza, in centimetri,
dei travetti del solaio selezionato.
Travetto (larghezza resistente a taglio) [visibile solo se nel list box “Tipologia”
della sezione “Caratteristiche” è stato scelto “travetti tralicciati” oppure “pan-
nelli prefabbricati”]: in questo campo va specificata la larghezza resisten-
te a taglio del travetto. Tale valore deve essere:
larghezza travetto ≤ larghezza resistente a taglio ≤1.5 x larghezza travetto
Per default, nel campo “Travetto (larghezza resistente a taglio)” viene
proposta la larghezza del travetto specificata nel campo precedente.
Se si modifica la larghezza del travetto (nel campo precedente) il valo-
re della sua larghezza resistente a taglio viene automaticamente ripor-
tato a quello specificato nel campo Travetto.
Pignatta: nel campo Pignatta va specificata la larghezza, in centimetri,
delle pignatte del solaio selezionato.

Per poter procedere al calcolo del solaio (v. § 13.6) è assolutamente necessario
specificare la larghezza del travetto e quella della pignatta.
Se NON si intende richiedere il calcolo del solaio, le dimensioni suddette vengo-
no utilizzate unicamente per il disegno delle carpenterie. In questo caso per il
Travetto e/o la Pignatta è anche possibile specificare una larghezza nulla per
NON farli risultare nelle carpenterie.

Spessore soletta sup.: in questo campo va specificato, in cm, lo spessore


della soletta superiore del solaio. Naturalmente, tale valore deve essere
maggiore di zero ed inferiore allo spessore del solaio.
194
10. Il Disegno degli Oggetti

Spessore soletta inf. [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Ca-
ratteristiche” è stato scelto “pannelli prefabbricati”]: in questo campo va
specificata la larghezza, in cm, della soletta inferiore dei solai a pan-
nelli prefabbricati. Naturalmente, tale valore deve essere maggiore di
zero e la somma degli spessori della soletta inferiore e di quella supe-
riore non può eccedere lo spessore del solaio.
Fascia piena: in questo campo va specificata la lunghezza, in centimetri,
delle fasce piene del solaio selezionato, nel caso in cui NON si intenda
richiedere il calcolo del solaio. In questo caso il valore specificato è
necessario per il disegno della carpenteria.
Richiedendo, invece, il calcolo del solaio (v. § 13.6), la lunghezza del-
la fascia piena del solaio nella carpenteria sarà quella derivante dal
calcolo, qualunque sia il valore specificato nel campo Fascia Piena.
Rompitratta: nel campo Rompitratta va specificata la larghezza, in centi-
metri, dei travetti rompitratta (di ripartizione) del solaio selezionato.
Tale valore è necessario per la rappresentazione del travetto rompitrat-
ta nella carpenteria.
Ovviamente, se nel campo Rompitratta si riporta il valore zero, il tra-
vetto rompitratta del solaio non verrà rappresentato nella carpenteria.
Numero rompitratta: in tale campo va specificato il numero di travetti
rompitratta del solaio selezionato; tale valore è necessario per il dise-
gno dei travetti rompitratta nella carpenteria.
Armatura rompitratta: in tale campo va digitata la stringa descrittiva
dell’armatura del travetto rompitratta del solaio selezionato; tale strin-
ga verrà riportata nella carpenteria prodotta dal programma.
A destra del campo è presente il bottoncino pigiando il quale si inseri-
sce il simbolo φ nel punto in cui è presente il cursore.
Armatura di ripartizione: in tale campo va specificata la stringa descrittiva
dell’armatura di ripartizione del solaio selezionato; tale stringa verrà
riportata nella carpenteria prodotta dal programma.
Anche in questo campo è presente il bottoncino per l’inserimento del
simbolo φ nel punto in cui è presente il cursore.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.2.

195
10. Il Disegno degli Oggetti

10.7.4
Come Disegnare un Solaio Inclinato
Per disegnare un solaio inclinato (ad esempio la falda di una copertura) è,
ovviamente, possibile disegnare i pilastri del piano con una determinata
altezza (v. § 10.2.3), disegnare le travi opportune, modificandone oppor-
tunamente le quote delle estremità (v. § 10.3.3) per collegarle ai pilastri
ed, infine disegnare i solai (v. § 10.7.1).
Esiste però una modalità estremamente più semplice e rapida per dise-
gnare un solaio inclinato: basta disegnare il solaio come un qualsiasi so-
laio piano e, successivamente modificare la quota dei pilastri opportuni.
Si disegni, ad esempio, il piano in
figura (1° livello) e lo si copi (v. §
11.5) sulla tavola del piano superio-
re (2° livello).
Per maggiore semplicità e chiarezza
si procede operando in una vista 3D
l’edificio (v. cap. 12) del progetto.
Si supponga di voler realizzare la in-
clinazione del solaio superiore al-
lungando i pilastri centrali del piano
ed accorciando quelli laterali.
Per allungare i pilastri centrali basta:
• selezionarli (nella finestra 3D)
racchiudendo almeno un punto di
ognuno in un rettangolo di sele-
zione oppure cliccando su ognu-
no di essi tenendo premuto SHIFT
della tastiera;
• cliccare nel rigo Altezza delle
Proprietà dei pilastri selezionati e
pigiare il bottone che si attiva nel
rigo stesso;
• nel campo nuova Altezza del dia-
log che si apre digitare la nuova
altezza, in metri, dei pilastri sele-
zionati;

196
10. Il Disegno degli Oggetti

• selezionare il check box Sposta


Entità Collegate del dialog per ri-
chiedere che le travi e i solai col-
legati alla base superiore dei pi-
lastro vengano spostati con
quest’ul-tima;
• pigiare INVIO della tastiera per
chiudere il dialog ed ottenere le
modifiche richieste nel disegno.
Si selezionino (v. § 12.4), quindi, i
sei pilastri laterali e, con la stessa
modalità appena descritta, se ne
modifichi l’altezza per ottenere il
disegno desiderato.
La possibilità di selezionare un
gruppo di oggetti (v. § 12.4) nella
Vista 3D consente ulteriori possibi-
lità di modifica al disegno.
Ad esempio, selezionando il pilastro
di sinistra del secondo livello, le
travi che in esso confluiscono e il
relativo solaio (racchiudendo alme-
no un punto di tali oggetti in un ret-
tangolo di selezione), è possibile
cancellarli per creare un terrazzo.

197
10. Il Disegno degli Oggetti

10.7.5
Impalcati Rigidi e Solai Rigidi
EdiLus-CA consente al Tecnico di assegnare una rigidezza infinita ad
ogni impalcato della struttura.
L’assegnazione di una rigidezza infinita ad un intero impalcato si effettua
nel dialog Gestione Piani al momento della creazione della tavola di dise-
gno del relativo piano (v. § 6.2).

L’ipotesi di impalcato infinitamente rigido, per cui tutti i suoi punti si


spostano in maniera solidale, risulta poco realistica nel caso di impalcati
non orizzontali (coperture), non regolari (con rientranze, sporgenze e/o
fori di dimensioni significative), ecc..
Tale ipotesi, inoltre, non risulta aderente alla realtà in presenza di solai
sfalsati e di corpi di fabbrica differenti che si dipartono da un unico corpo
di fabbrica di base.
In EdiLus-CA tutti i problemi introdotti dall’ipotesi di impalcato infini-
tamente rigido sono stati brillantemente risolti offrendo la possibilità di
assegnare la rigidezza per ogni singolo oggetto di solaio disegnato, ossia
per ogni singolo “riquadro” di solaio.
La possibilità di assegnare la rigidezza ad ogni singolo solaio consente di
ottenere un modello di calcolo estremamente efficace, in quanto la rigi-
dezza viene considerata proprio nel piano del solaio (risolvendo il pro-

198
10. Il Disegno degli Oggetti

blema della modellazione dei solai inclinati) ed ha effetto unicamente sui


nodi degli elementi strutturali che lo contornano.
L’assegnazione della rigidezza ad ogni singolo oggetto solaio non
comporta un ulteriore onere da parte dell’Utente. Tale assegnazione,
infatti, si effettua direttamente nella fase del suo disegno selezionando
l’opzione infinita nel list box Rigidezza del toolbox delle sue proprietà.
L’opzione “infinita”, peraltro risulta già selezionata per default.
Un solaio di EdiLus-CA, inoltre, essendo un oggetto, è in grado di “rico-
noscere” automaticamente tutti i nodi al suo contorno.
Naturalmente, se si assegnano le rigidezze ai singoli riquadri dei solai, è
opportuno che gli impalcati definiti nel dialog Gestione Piani (v. § 6.2)
risultino NON Rigidi, cioè il check box rigido dei vari impalcati deve ri-
sultare NON selezionato.
In ogni caso, in fase di calcolo il programma segnala, mediante dei War-
ning (v. § 13.8), eventuali incongruenze commesse in fase di assegnazio-
ne delle rigidezze dei solai (solai rigidi disegnati su impalcati rigidi, solai
non rigidi disegnati su impalcati non rigidi, ecc.).

Il programma, in fase di calcolo, segnala con dei Warning la contemporanea as-


segnazione della rigidezza ad un impalcato e ad uno o più dei suoi solai per la-
sciare la possibilità di proseguire nel calcolo.
In alcuni casi, infatti, può risultare utile assegnare o meno l’infinita rigidezza ad un
intero impalcato ed assegnare o meno la rigidezza ad uno o più solai [ad esem-
pio, a solai disegnati sulla stessa pianta (tavola) ma posti ad un livello differente).

10.7.6
L’Indicazione delle Sezioni di Calcolo dei Solai
Il disegno di un oggetto solaio (v. § 10.7.1) di EdiLus-CA comporta la
definizione di tutte le caratteristiche e dell’orditura dei travetti di ogni
singolo “riquadro” di solaio dei vari impalcati.
Se si intende richiedere il calcolo dei solai (v. § 13.6) dell’edificio, è ne-
cessario, pertanto, indicare quali sono le campate di solaio e gli eventuali
balconi che definiscono lo schema statico che il programma deve consi-
derare.

199
10. Il Disegno degli Oggetti

L’indicazione delle campate e dei balconi di un solaio da calcolare si ef-


fettua mediante il disegno dell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) di Edi-
Lus-CA.
Per disegnare un oggetto Solaio (sezione di calcolo) del solaio da calco-
lare basta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi che è
possibile disegnare.
Selezionare l’oggetto Solaio (sezione di calcolo) del toolbox per attiva-
re la modalità per il disegno delle sezioni di calcolo dei solai ed attiva-
re il relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6).
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà dell’oggetto “So-
laio (sezione di calcolo)” da disegnare effettuando le seguenti opera-
zioni:
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere
il materiale della solaio tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
• Selezionare il check box Braccetti rigidi se si intende considerare la
presenza di braccetti rigidi nel modello di calcolo del solaio (v. §
13.6).
• Selezionare il check box Disegno armatura se si desidera che
l’armatura del solaio venga riportata, oltre che nell’apposita tavola (v.
§ 16.2.7), anche sulla relativa carpenteria (v. § 15.1).
• Nella sezione Ferri di armatura definire l’aspetto grafico del disegno
dei ferri del solaio in carpenteria effettuando le seguenti operazioni:
• Nel list box Spessore indicare lo spessore (da 1 a 5) del tratto con
cui vengono rappresentati i ferri del solaio in carpenteria.
• Nel list box Colore scegliere il colore con cui i ferri del solaio devo-
no essere rappresentati in carpenteria.
• Nel campo Compattazione (%) definire la spaziatura dei ferri del so-
laio in carpenteria, indicando una percentuale (da 1 a 300) della spa-
ziatura dei ferri del solaio nella relativa tavola delle armature.
• Tracciare la linea della sezione di calcolo effettuando le seguenti ope-
razioni:
• Fare click nel punto della prima campata del solaio (o del balcone)
che deve essere calcolato; questa operazione fissa sulla tavola la
prima estremità (pallino verde) della sezione di calcolo e propone la
modalità per il posizionamento della seconda estremità.
200
10. Il Disegno degli Oggetti

• Spostare la seconda estremità della sezione nell’ultima campata (o


balcone) del solaio da calcolare e cliccare in un punto di questa per
fissarla.

La sezione di calcolo è rappresentata da un segmento rosso con tratteggio


“tratto e punto”.
Un segmento più sottile con tratteggio normale congiunge, inoltre, le e-
stremità della sezione con il bordo della campata o del balcone in cui es-
se sono state disegnate, in modo da rappresentare tutta l’estensione della
sezione di calcolo.

Le estremità della sezioni di calcolo possono anche posizionate all’esterno


dell’area delle campate o dei balconi del solaio da calcolare a condizione che es-
se NON ricadano in campate di altri solai.

Quando l’oggetto Sezione di Calcolo risulta selezionato, su esso vengono


rappresentati gli elementi descritti di seguito.

201
10. Il Disegno degli Oggetti

Alle estremità della sezione sono presenti i consueti pallini verdi per la
modifica della posizione delle estremità stesse.
All’estremità sinistra della sezione è presente un’etichetta circolare
in cui è riportata la stringa solaio. Dopo aver richiesto il calcolo dei
solaio solai (v. § 13.6), in luogo di tale stringa, saranno riportati i numeri
che identificano il solaio nella carpenteria (v. § 15.1).
Al centro dell’etichetta è presente la maniglia (pallino verde) per poterla
ruotare intorno all’estremità sinistra della sezione di calcolo.
Nella parte centrale della sezione è presente una freccia rossa che indica
il verso della sezione di calcolo.
Cliccando sulla freccia verde a destra della freccia rossa viene invertito
il verso della sezione di calcolo.

La definizione del verso della sezione di calcolo determina la rappresentazione


grafica della sezione del solaio nella relativa tavola delle armature (v. § 16.2.7).

Disegnati i solai e le relative sezioni di calcolo è possibile accedere ad


un’efficacissima vista 3D (v. § 12.10) in cui è possibile applicare, ad es-
si, eventuali ulteriori forze, vincoli e/o cedimenti (v. §§ 12.10.1 e
12.10.2).
Dopo aver disegnato le sezioni di calcolo per tutti i solai è anche possibi-
le richiedere al programma il loro calcolo (v. § 13.6).

La fase di calcolo dei solai è successiva a quella del calcolo Completo dell’intera
struttura. Pertanto, richiedendo il calcolo dei solai, il programma esegue prima
tutte le altre fasi di calcolo.
Il calcolo dei solai va, quindi, richiesto dopo aver richiesto tutte le altre fasi di cal-
colo (Calcolo Completo) della struttura.

202
10. Il Disegno degli Oggetti

10.8
Balconi e Sbalzi
Nel presente capitolo, per brevità, con il termine “balcone” si identifica
uno sbalzo in genere.
Un balcone si definisce disegnandolo, mediante l’oggetto Balcone di E-
diLus-CA, sulla tavola del piano di appartenenza.
L’oggetto balcone si rappresenta dise-
gnandone il contorno esterno con le stes-
se modalità previste per il disegno di una
polilinea (v. § 10.14) costituita da seg-
menti e/o archi di cerchio.
In questo modo è possibile definire balconi di forma qualsiasi.
I due estremi della polilinea del balcone devono necessariamente interse-
care la faccia esterna di un pilastro (v. § 10.2), di una trave (v. § 10.3) o
di una parete (v. § 10.4).
Inoltre, nessun tratto della polilinea del balcone può intersecarsi con un
altro suo tratto.

10.8.1
Come Disegnare un Balcone o uno Sbalzo
Per ragioni di semplicità vengono, inizialmente, illustrate le modalità per
il disegno di un balcone delimitato da tratti rettilinei, illustrando, in un
secondo momento, le modalità per il disegno di tratti di balcone costituiti
da archi di cerchio.
Per disegnare un Balcone o un qualsiasi sbalzo nella tavola di un piano
(v. § 6.6) dell’edificio basta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali
che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Balcone del toolbox per attivare la modalità per
il disegno degli sbalzi ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. §
10.1.6) del balcone da disegnare.
203
10. Il Disegno degli Oggetti

• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.8.3) del


balcone da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
del balcone.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Balcone di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.8.3.

• Nel campo Spessore delle proprietà del balcone specificare lo spes-


sore in metri dello sbalzo.
Nel list box Analisi Carichi scegliere il carico da applicare allo sbal-
zo tra quelli preventivamente definiti (v. § 9.2).
Nel list box Tipologia indicare la tipologia (gettato in opera, travetti
precompressi, travetti tralicciati, pannelli prefabbricati o soletta pie-
na) del balcone; questa informazione comporta la definizione della
sezione che, a sua volta, sarà considerata nel calcolo del solaio (v. §
13.6) di cui il balcone fa parte e per la modalità di armatura dello
stesso (v. § 16.2.7).
Nel list box Tipo Riconoscimento scegliere una delle seguenti opzioni:
Automatica: ruota il balcone dello stesso angolo di cui risulta ruota-
ta, intorno al suo asse, la trave a cui esso viene collegato.
Orizzontale: qualunque sia la rotazione della trave a cui viene colle-
gato il balcone, questo viene disposto orizzontalmente.
Manuale: consente di definire liberamente il piano dello sbalzo me-
diante il disegno dei tre vertici di un triangolo nello spazio.
Nel list box Tipo della sezione Carpenteria indicare se il travetto del
balcone è monotrave o bitrave; questa scelta determina la sezione di
calcolo del balcone e, quindi, se ne terrà conto nel calcolo del solaio
(v. § 13.6) e nella modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).
• Nei restanti campi della sezione Carpenteria specificare le armature
MOLLE, MONCONI e FERRI di RIPARTIZIONE del balcone se NON si
intende procedere al calcolo del solaio di cui il balcone fa parte; se
si richiede il calcolo del solaio comprendente il balcone, le armature
verranno definite automaticamente dal programma (v. § 16.2.7) e,
pertanto, questa operazione NON va effettuata.
• Disegnare il primo tratto della polilinea del balcone effettuando le se-
guenti operazioni:
204
10. Il Disegno degli Oggetti

• fare click sulla faccia esterna dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) e


tracciare il primo segmento della polilinea verso l’esterno;

Il primo tratto del balcone deve toccare o intersecare la faccia esterna dell’elemento
a cui si aggancia (trave, ecc.) ma NON DEVE intersecare la sua faccia interna.
Per agevolare l’intersezione del tratto di polilinea con l’elemento a cui si deve ag-
ganciare, si consiglia di far uso degli opportuni snap (v. § 11.1.3).

durante il disegno, sul tratto, viene proposto un triangolino grigio


che indica l’interno del balcone e, quindi, la direzione in cui il bal-
cone deve essere disegnato; per disegnare il balcone nella direzione
opposta a quella indicata basta selezionare l’opzione Inverti Verso
del menu locale della tavola oppure pigiare F5 o F6 della tastiera;
• quando il secondo estremo del tratto è correttamente posizionato, fa-
re click nella tavola per fissarlo; questa operazione propone diretta-
mente la modalità per il disegno del secondo tratto di polilinea.

Durante il disegno, sul tratto di polilinea viene proposta una linea di quota che ne
riporta dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione.
Per operare con rapidità e precisione si consiglia di utilizzare le utilità del disegno
(v. cap. 11) messe a disposizione dal programma.

• Cliccare nel punto della tavola in cui va posizionato la seconda estre-


mità del secondo tratto e proseguire in questo modo fino al disegno
del penultimo tratto della polilinea.
• Disegnare l’ultimo tratto di polilinea avendo cura, per il posiziona-
mento della sua seconda estremità, di cliccare sulla faccia esterna
dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) a cui questo deve essere collegato;
anche in questo caso l’ultimo tratto di polilinea può intersecare la fac-
cia esterna dell’elemento (senza intersecare quella interna).
• Selezionare l’opzione Termina del menu locale della tavola per inter-
rompere il disegno del balcone.
Se il balcone risulta disegnato correttamente viene campito in rosso, quan-
do risulta selezionato, e in grigio scuro quando non risulta selezionato.
Se in un balcone occorre disegnare uno o più archi di cerchio, basta:
• disegnare, con le modalità illustrate, i tratti rettilinei della polilinea
che precedono l’arco;
205
10. Il Disegno degli Oggetti

• selezionare l’opzione Cambia in Arco del menu locale della tavola;


questa operazione propone un arco di cerchio a partire dall’ultimo trat-
to disegnato;
• disegnare il tratto di cerchio della polilinea secondo le modalità ripor-
tate nel § 10.14;
• se, dall’arco disegnato, occorre procedere con un altro tratto (rettilineo
o curvo) selezionare l’opzione Continua Disegno del menu locale della
tavola e procedere nel disegno;
• disegnato l’ultimo tratto della polilinea selezionare l’opzione Termina
del menu locale.
Un balcone disegnato può essere liberamente modificato nella geometria
e nelle proprietà (v. § 10.8.2) anche successivamente al suo disegno.

10.8.2
Come Modificare un Balcone Disegnato
Un balcone disegnato (v. § 10.8.1) può essere liberamente spostato nel
piano del disegno ma può anche essere liberamente modificato nella ge-
ometria e nelle proprietà (v. § 10.8.3).

Come Modificare le Proprietà di un Balcone


Per modificare le proprietà (v. § 10.8.3) di un balcone disegnato basta se-
lezionarlo cliccando in un suo punto (oppure su un tratto della sua polili-
nea) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2).
La selezione di un balcone nella tavola, infatti, propone, le sue proprietà
nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6).

Come Spostare un Balcone


Per spostare un balcone nella tavola in cui è stato disegnato basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• cliccare, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, in un punto
qualsiasi del balcone;
• trascinare il balcone nella posizione desiderata avendo cura che le due
estremità della sua polilinea tocchino (o intersechino) la faccia esterna
di una trave, un pilastro o una parete;
206
10. Il Disegno degli Oggetti

• quando il balcone è nella posizione desiderata rilasciare il pulsante del


mouse.
Potendo spostare le estremità della poligonale all’interno dell’elemento
(trave, pilastro, ecc.) in cui il balcone si aggancia, l’operazione descritta
consente anche di effettuare piccoli accorciamenti del balcone.

Ovviamente, non potendo intersecare, con le estremità della polilinea, la faccia


interna dell’elemento (trave, pilastro, ecc.), gli accorciamenti del balcone devono
essere necessariamente inferiori allo spessore dell’elemento stesso.
Le parti dei tratti di estremità della polilinea che ricadono all’interno dell’elemento
in cui si aggancia il balcone vengono automaticamente eliminati dal programma.

Come Inserire un Nuovo Tratto di Polilinea


Un nuovo tratto di polilinea può essere inserito ad una estremità della po-
lilinea stessa o su un suo tratto intermedio.
Per aggiungere un nuovo tratto di polilinea ad una delle sue estremità basta:
• selezionare il tratto di estremità a cui si intende collegare il nuovo trat-
to cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2);
• selezionare l’opzione Aggiungi Nodo del menu locale della tavola.
Per inserire un nuovo tratto nella Polilinea di un balcone basta spezzare
un tratto esistente mediante l’inserimento di un nuovo nodo.
Per inserire nuovo nodo in un tratto della polilinea basta:
• selezionare il tratto in cui va inserito il nuovo nodo cliccando su esso
nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2);
• selezionare l’opzione Inserisci Nodo del menu locale della tavola op-
pure pigiare INS della tastiera.
Ovviamente, dopo aver inserito un nuovo tratto occorre spostare i nodi
della polilinea per definire il balcone nella maniera desiderata.

Come Eliminare un Tratto di Polilinea


Per eliminare un tratto di polilinea basta:
• selezionarlo cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2);
• selezionare l’opzione Elimina Nodo del menu locale della tavola oppu-
re premere CANC (CANCEL) della tastiera.

207
10. Il Disegno degli Oggetti

Come Modificare un Lato del Balcone


Un tratto di polilinea di un balcone disegnato può essere liberamente
modificato spostandone le estremità nella tavola.
Per spostare l’estremità di un tratto di polilinea del balcone basta:
• selezionare il tratto cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. §
10.1.2);
• cliccare sulla maniglia all’estremità da spostare; questa operazione
sblocca l’estremità consentendo di spostarla;
• quando l’estremità è nel punto opportuno cliccare nuovamente per fis-
sare la sua nuova posizione.
Un tratto della polilinea di un balcone può anche essere trasformato da
“rettilineo” ad “arco di cerchio” e viceversa.
Un tratto rettilineo della polilinea può essere, infatti, trasformato in un
arco di cerchio selezionandolo e scegliendo l’opzione Cambia in Arco del
menu locale della tavola. Analogamente, un tratto curvo della polilinea
può essere trasformato in un tratto rettilineo selezionandolo e scegliendo
l’opzione Cambia in Linea del menu locale della tavola.

10.8.3
Le Proprietà del Balcone
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Balcone possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.8.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un balcone sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore
del balcone selezionato o da disegnare.
Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per
il balcone.

208
10. Il Disegno degli Oggetti

Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, va scelta l’analisi
dei carichi del balcone tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).
Genera Torsione al: in tale campo va specificata quale percentuale della
torsione generata dallo sbalzo si desidera venga trasmessa all’elemento
a cui esso risulta collegato.
Tipologia: nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia va
specificata la tipologia del balcone (gettato in opera, travetti precom-
pressi, travetti tralicciati, pannelli prefabbricati o soletta piena) selezio-
nato o da disegnare.
La scelta della tipologia comporta, ovviamente, la definizione della
sezione che sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) di cui fa
parte il balcone e per la modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).

Ovviamente, i balconi che non fanno parte di alcun solaio NON vengono calcolati,
anche indicando per essi una specifica sezione di calcolo (v. § 10.7.6).

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) del
balcone selezionato, rilevata automaticamente dal programma. Ov-
viamente, tale valore NON è modificabile.

Riconoscimento PIANO
Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà
per la definizione dei criteri che il programma deve adottare per il rico-
noscimento del piano del balcone:
Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in tale
rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
automatico: richiede che l’individuazione del balcone disegnato venga
effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella con-
sigliata nella stragrande maggioranza dei casi.
orizzontale: richiede che l’individuazione del balcone disegnato venga
effettuata automaticamente dal programma imponendo, però, che esso
deve essere sempre orizzontale; in questo caso il programma, nel defi-
nire il balcone NON tiene conto di eventuali travi o pareti che ne pos-
sono compromettere l’individuazione.
209
10. Il Disegno degli Oggetti

manuale: richiede che il balcone venga definito manualmente dall’Utente


mediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. §
10.7.1); la selezione di tale opzione rappresenta il balcone (nel piano del
disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spostare in tre
punti che certamente fanno parte del piano del balcone stesso.
Tipo Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta
l’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cur-
sore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
relativa al Piano: se, nel campo Quota sottostante, la quota del balcone
deve essere riferita al piano su cui esso viene disegnato;
assoluta: se, nel campo Quota sottostante, la quota del balcone deve
essere riferita al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1).
Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione O-
rizzontale]: nel campo quota viene riportata la quota del piano del balco-
ne selezionato. Tale valore può essere variato con la conseguente modi-
fica della quota del balcone nel disegno. La quota va espressa rispetto:
• al piano del disegno se nel list box “Tipo Quota” risulta selezionata
l’opzione “relativa al Piano”;
• al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box “Tipo Quota” ri-
sulta selezionata l’opzione “assoluta”.

PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3]


Le sezioni PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] risultano visualizzate solo
se, nel list box Tipo Riconoscimento risulta selezionata l’opzione manuale.
Nei campi di tali sezioni vengono proposte, in metri, le coordinate X, Y e
la Quota dei tre punti per la definizione manuale del piano del balcone.
La Quota di ogni Punto può essere specificata digitandola nell’apposito
campo della relativa sezione e pigiando INVIO della tastiera per confermare.
Le coordinate X ed Y di ognuno dei tre punti per cui
deve passare il piano del balcone (v. § 10.7.1), oltre
a poter essere definite graficamente nel disegno,
possono essere specificate nel dialog a cui si accede
pigiando il bottone visibile nel rigo XY della relativa
sezione quando questo risulta selezionato.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-
rato del punto per la definizione del piano del balcone nel disegno.

210
10. Il Disegno degli Oggetti

Carpenteria
Nella sezione Carpenteria vanno specificate le informazioni sul balcone
selezionato necessarie al programma per la definizione delle Carpenterie
(v. cap. 15).
In tale sezione vengono, pertanto, proposte le seguenti proprietà:
Tipo: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va indicata
la tipologia (monotrave o bitrave) del travetto del balcone selezionato.
L’indicazione della tipologia del travetto comporta la definizione della
sezione del balcone e, pertanto, è una informazione necessaria per il
calcolo del solaio (v. § 13.6) di cui esso fa parte.
Riportare indicazioni Taglio [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezio-
ne “Caratteristiche” è stato scelto “travetti tralicciati” oppure “pannelli prefab-
bricati”]: la selezione del check box in questo rigo richiede che venga ri-
portata l’indicazione del taglio sul balcone selezionato nelle carpenterie
(v. § 15.1) e nelle tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7) prodotte.
Spessore soletta sup.: in questo campo va specificato, in cm, lo spessore
della soletta superiore del balcone. Naturalmente, tale valore deve es-
sere maggiore di zero ed inferiore allo spessore del solaio.
Spessore soletta inf. [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Ca-
ratteristiche” è stato scelto “pannelli prefabbricati”]: in questo campo va
specificata la larghezza, in cm, della soletta inferiore se il balcone se-
lezionato è del tipo a “pannelli prefabbricati”.
Disegno Armatura: in tale rigo viene proposto un check box la cui sele-
zione consente di specificare le armature del balcone selezionato da
riportare nella relativa carpenteria, nel caso NON si intenda procedere
al calcolo del solaio di cui questo fa parte.
Se tale check risulta NON selezionato nella carpenteria non sarà ripor-
tate alcuna indicazione sull’armatura del balcone selezionato.
Se, invece, tale check risulta selezionato, nella restante parte della se-
zione Carpenteria vengono proposte le seguenti proprietà necessarie
alla definizione dell’armatura del balcone selezionato.

Naturalmente, se il balcone selezionato fa parte di un solaio di cui si intende ri-


chiedere il calcolo (v. § 13.6), le sue armature verranno definite automaticamente
dal programma e, pertanto, i dati delle sezioni MOLLE, MONCONI e FERRI di
RIPARTIZIONE NON vanno specificati.

211
10. Il Disegno degli Oggetti

MOLLE
La sezione MOLLE comprende le seguenti proprietà per la definizione
delle molle dello sbalzo nella carpenteria:
Diametro: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va scelto
il diametro dei ferri da utilizzare, come molle, nel balcone selezionato.
Passo: in tale campo va specificato il passo, in centimetri, delle molle.

MONCONI
La sezione MONCONI comprende le seguenti proprietà per la definizione
dei monconi dello sbalzo nella carpenteria:
Diametro: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va scelto il
diametro dei ferri da utilizzare, come monconi, nel balcone selezionato.
Passo: in tale campo va specificato il passo, in centimetri, dei monconi.

FERRI di RIPARTIZIONE
La sezione FERRI di RIPARTIZIONE comprende le seguenti proprietà per
la definizione dei ferri di ripartizione dello sbalzo nella carpenteria:
Superiori: in tale campo va specificata la stringa descrittiva dell’armatura
di ripartizione superiore del balcone selezionato. tale stringa verrà ri-
portata nella carpenteria prodotta dal programma.
Posizionando il cursore nel campo viene anche proposto (a destra) il
bottone Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionato
il cursore.
Inferiori: in tale campo va specificata la stringa descrittiva dell’armatura
di ripartizione inferiore del balcone selezionato; tale stringa verrà ri-
portata nella carpenteria prodotta dal programma.
Posizionando il cursore nel campo viene anche proposto (a destra) il
bottone Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionato
il cursore.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

212
10. Il Disegno degli Oggetti

10.9
Le Scale
Grazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA la definizione del mo-
dello strutturale delle scale risulta estremamente semplice e rapida.
Un potentissimo Wizard, dal semplicissimo disegno della scala, genera
automaticamente il suo modello strutturale creando tutte le travi (a gi-
nocchio e non) necessarie all’interno della struttura e applicando, su que-
ste, tutti i carichi.

Il disegno della scala ha, come unico obiettivo, la definizione del relativo modello
strutturale che sarà possibile visualizzare, dopo il disegno della scala e la genera-
zione automatica delle travi, in una vista strutturale (v. § 12.9).
Pertanto, durante il disegno, più che preoccuparsi dell’aspetto architettonico, è
necessario verificare che il modello strutturale risultante dal disegno effettuato sia
corretto.

La straordinaria potenza di questa funzionalità evita al Tecnico il lavoro


complesso ed oneroso per la definizione, nella struttura, delle travi della
scala e il caricamento opportuno di queste ultime con i carichi calcolati
manualmente.
Ovviamente, non viene preclusa la possibilità di definire manualmente il
modello strutturale della scala disegnando le travi opportune e caricando-
le con le forze (carichi, momenti, ecc.) desiderate (v. § 12.11 e segg.).
Per richiedere la generazione automatica del modello strutturale di una
scala basta che questa venga disegnata nelle opportune tavole dei piani.
Grazie all’oggetto Scala di EdiLus-CA anche il disegno della scala risul-
ta estremamente intuitivo, semplice e rapido: basta comporre la scala con
gli oggetti Scala necessari.
Per “oggetto Scala” deve intendersi uno o più elementi che costituiscono
la scala nel suo complesso.
Al massimo un oggetto Scala può essere composto da:
pianerottolo inferiore + rampa + pianerottolo superiore.
Un oggetto Scala, però, può anche essere composto da un singolo piane-
rottolo, dalla sola rampa oppure da un pianerottolo più la rampa.

213
10. Il Disegno degli Oggetti

Una scala a due rampe di tipo tradizionale viene,


quindi, realizzata semplicemente disegnando nel-
la tavola di un piano due oggetti Scala: il primo
che composto da un pianerottolo iniziale, una
rampa ed un pianerottolo finale ed il secondo,
composto dagli stessi elementi, che parte alla
quota del pianerottolo finale del primo oggetto.
Grazie alla possibilità di disegnare un singolo
pianerottolo, una singola rampa oppure una ram-
pa più un pianerottolo e di comporre liberamente
tali elementi, è possibile realizzare scale di qual-
siasi tipo e forma.
È opportuno precisare che, come per il pilastri (v. § 10. 2) e le pareti
(10.4), la scala che giunge ad un piano va rappresentata sul piano del di-
segno del piano stesso e le quote che è necessario specificare devono es-
sere espresse a partire dal piano inferiore a quello del disegno.
Le modalità operative per il disegno di una scala vengono illustrate nel §
10.9.1, mentre le proprietà per la modifica di una scala disegnata vengo-
no illustrate nel § 10.9.3.
Nel § 10.9.4 vengono, inoltre, illustrate dettagliatamente tutte le proprietà
dell’oggetto Scala.

214
10. Il Disegno degli Oggetti

10.9.1
Come Disegnare le Scale
Per disegnare una Scala nella tavola di un piano (v. § 6.6) dell’edificio
basta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali
che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Scala del toolbox per attivare la modalità per il
disegno delle scale ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6)
della scala da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.9.4)
dell’oggetto scala da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
della scala.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Scala di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.9.4.

Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia indicare
la tipologia dell’oggetto Scala scegliendo tra le opzioni:
Soletta rampante, se la scala deve essere a “soletta rampante”; la
scelta di tale opzione attiva, nel toolbox, la sezione GENERAZIO-
NE Travi in cui è possibile richiedere (mediante la selezione degli
opportuni check) a quale pianerottolo (iniziale e/o finale) deve es-
sere collegata la trave che lo deve sostenere;
Trave SX (ginocchio), se a sinistra della rampa, nel verso di salita,
deve essere presente una trave a ginocchio;
Trave DX (ginocchio), se a destra della rampa, nel verso di salita, de-
ve essere presente una trave a ginocchio.
Nel list box Materiale scegliere il materiale della scala tra quelli pre-
ventivamente definiti (v. § 8.1). Il materiale scelto verrà assegnato
anche alle travi della scala generate automaticamente (v. § 10.9.2).
Nel list box Analisi Carichi scegliere l’analisi dei carichi della scala
tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).

215
10. Il Disegno degli Oggetti

Pigiare il bottone nel rigo Allineamento per


attivare il dialog per la scelta del Punto Sen-
sibile (v. § 10.1.7) per il disegno dell’oggetto
Scala. Per scegliere il punto sensibile basta
cliccare sul relativo quadratino (facendolo
diventare rosso) e pigiare il bottone in basso
per chiudere il dialog.
Con un doppio click sul punto sensibile lo si seleziona e si chiude
anche il dialog.
Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Sezione Travi (da
generare), scegliere la sezione (solo rettangolare) delle travi (tra
quelle precedentemente definite - v. § 10.9.2) che devono essere ge-
nerate automaticamente per l’oggetto Scala da disegnare.
• Nel campo Larghezza specificare la larghezza, in metri, della rampa.
Pigiare il bottone proposto quando il curso-
re è nel rigo COMPOSIZIONE e, nel dialog
che si apre, selezionare i check box, gli e-
lementi (rampa e/o pianerottoli) che devono
costituire l’oggetto Scala da disegnare. Pi-
giare, quindi, il bottoncino OK per confer-
mare e chiudere il dialog.
• Nella sezione QUOTE specificare le quote del punto iniziale e finale
della rampa dell’oggetto scala (v. § 10.9.4).
• Nelle sezioni PIANEROTTOLO iniziale e PIANEROTTOLO finale speci-
ficare la Lunghezza (in m) e lo Spessore (in cm) dei due pianerottoli
(se presenti).
• Nella sezione RAMPA specificare, in cm, la dimensione della Pedata
e lo Spessore della rampa ed indicare il numero di Alzate necessarie.

Per procedere al disegno in maniera agevole e precisa si consiglia vivamente di


utilizzare le utilità del disegno più opportune.
In particolare, per posizionare in maniera semplice, rapida e precisa l’oggetto
Scala si consiglia di utilizzare, come riferimenti, strumenti quali le Griglie Guida
(v. § 10.22), le Linee Guida (v. § 10.21) ecc.

• Fare click in un punto della tavola; questa operazione propone, legato


al cursore del disegno, l’oggetto scala definito nelle proprietà; sul pun-
to sensibile scelto per l’oggetto viene proposta la maniglia per lo spo-
stamento e la rotazione.
216
10. Il Disegno degli Oggetti

Sull’oggetto vengono, inoltre rappresentate le travi ri-


chieste nel list box Tipologia e/o nella sezione GENERA-
ZIONE Travi del toolbox delle Proprietà. In questa fase le
eventuali travi risultano tratteggiate in quanto, non essen-
do ancora state generate (v. § 10.9.2) non vengono ancora
considerati come elementi strutturali.
• Se necessario, ruotare la Scala specificando l’angolo
opportuno nel campo Rotazione delle proprietà;
l’oggetto Scala può anche essere ruotato per via grafica
utilizzando l’apposita maniglia (v. § 10.2.2).
Pigiando F7 (F8) della tastiera l’oggetto scala che si sta disegnando (o
modificando) viene ruotato di 90° in senso antiorario (orario).
• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionato il punto sensibi-
le scelto per la scala; si ricorda che in questa fase è sempre possibile
modificare il punto sensibile nell’apposito dialog delle proprietà o pi-
giando progressivamente F5 o F6 della tastiera.
• Disegnata la prima rampa, con la modalità descritta, procedere al di-
segno delle altre rampe del piano.
Per verificare la correttezza del disegno effettuato (quote, ecc.) è possibi-
le richiederne la visualizzazione in una vista 3D (v. cap. 12) del progetto.
In una vista 3D del progetto è anche possibile apportare le modifiche op-
portune (ad es., variazioni di quota, modifica della sezione delle travi,
ecc.) ai vari oggetti scala disegnati.

217
10. Il Disegno degli Oggetti

Ultimato il disegno dell’oggetto Scala e verificatane la correttezza nella


vista 3D, è possibile richiedere, per esso, la generazione automatica delle
strutture (travi) (v. § 10.9.2).
La scala disegnata può essere copiata (v. §§ 11.5 e 3.3.2) su tutti i piani
dell’edificio su cui essa si presenta con la stessa configurazione.

Copiando un oggetto Scala, NON vengono copiati gli elementi strutturali (travi) e
le forze del modello strutturale eventualmente generato.
Pertanto, per gli oggetti Scala copiati (v. § 11.5), sarà necessario richiedere la
generazione automatica del modello strutturale (v. § 10.9.2).
Per definire il modello strutturale della scala in maniera comoda e veloce si con-
siglia di operare nel seguente modo:
ƒ Disegnare gli oggetti scala necessari ai vari piani dell’edificio; una volta disegnata la
scala ad un piano è possibile duplicarla per tutti gli altri piani dell’edificio (v. § 11.5);
ƒ Selezionare tutti gli oggetti scala ai vari piani e richiedere, con un’unica opera-
zione, la generazione automatica del loro modello strutturale (v. §10.9.2).
La modalità più rapida per selezionare tutte le scale ai vari piani prevede la selezione
di tutti gli oggetti disegnati in una vista 3D (v. § 12.4) e la selezione dell’opzione Scala
nel list box Filtro per entità in alto nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.3.1).

L’oggetto scala disegnato può essere liberamente modificato (v. § 10.9.3)


in qualsiasi momento precedente al calcolo delle strutture (v. cap. 13).

10.9.2
La Generazione Automatica della Struttura della
Scala Disegnata
Disegnata la scala mediante gli oggetti Scala necessari ed indicata, per
ogni oggetto, la tipologia (v. § 10.9.1) il programma è in grado di genera-
re automaticamente la struttura della scala stessa.
In pratica, se per un oggetto scala (rampa + pianerottoli) selezionato, ri-
sulta selezionata l’opzione Trave SX (a ginocchio) del list box Tipologia
delle sue proprietà (v. § 10.9.4), già in fase di disegno viene visualizzata,
a sinistra della scala nel verso di salita, la relativa trave a ginocchio.
Richiedendo la generazione automatica della scala, i suoi elementi (trave
a ginocchio o soletta rampante) diventano veri e propri elementi struttu-
rali dell’edificio caricati con le forze opportune.
218
10. Il Disegno degli Oggetti

Per le scale a soletta rampante, oltre alla Tipologia è anche necessario specifi-
care, mediante la selezione degli appositi check box della sezione GENERAZIO-
NE Travi delle sua proprietà (v. § 10.9.4), per quali travi (superiore e/o inferiore)
si richiede la generazione automatica.

Per richiedere la generazione automatica delle strutture dell’oggetto Sca-


la selezionato nel disegno basta effettuare le seguenti operazioni:
pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Funzionali-
tà\Genera Struttura; questa operazione apre un messaggio che illustra
l’operazione che si sta effettuando;
pigiare il bottone OK del messaggio per confermare l’operazione.
A generazione effettuata le travi della scala, che precedentemente erano
proposte solo graficamente (tratteggiate in pianta e bianche nelle viste
3D), vengono rappresentate come qualsiasi altra trave (con tratto conti-
nuo in pianta e in un altro colore nella vista 3D).
Nella vista 3D anche il colore dell’oggetto scala (rampa e pianerottoli)
per cui è stata richiesta la generazione viene proposto con un colore dif-
ferente da quello della scala disegnata ma NON generata.
Ad indicare che, per l’oggetto Scala selezionato è stata effettuata la gene-
razione, nel rigo “Funzionalità\Genera Struttura” del toolbox delle Pro-
prietà viene anche riportata la stringa Generata.

Copiando un oggetto Scala, NON vengono copiati gli elementi (travi) del modello
strutturale eventualmente generato e le forze applicate durante la generazione.
Pertanto, per gli oggetti Scala copiati (v. § 11.5 e § 3.3.2), è necessario richiedere
la generazione automatica del modello strutturale.

Dopo la richiesta della generazione del modello, le proprietà dell’oggetto


scala non potranno più essere modificate se non richiedendo la cancella-
zione del modello stesso (v. avanti).

Eventuali modifiche apportate ai dati dell’analisi dei carichi, del materiale, ecc.
nella sezione ELEMENTI (v. capp. 7, 8 e 9) del progetto NON comportano la mo-
difica automatica delle corrispondenti proprietà dell’oggetto scala per cui è stata
richiesta la generazione automatica.
Per modificare le proprietà (analisi dei carichi, materiale, ecc.) di un oggetto Scala è
necessario richiedere preventivamente la cancellazione del suo modello strutturale.

219
10. Il Disegno degli Oggetti

La struttura generata per l’oggetto Scala può anche essere visualizzata


nella vista strutturale (v. § 12.9) di una vista 3D.
Le travi generate per l’oggetto scala possono anche essere modificate,
per piccoli aggiustamenti con le consuete modalità previste per la modi-
fica delle travi (v. § 10.3.2).
Se, però i cambiamenti da apportate alle travi della scala sono onerose o
è necessario modificare le proprietà dell’oggetto Scala (NON modificabi-
li dopo la generazione), è necessario richiedere la cancellazione della ge-
nerazione effettuata, con l’eliminazione di tutte le travi create automati-
camente e delle forze applicate alla struttura.
Dopo la cancellazione del modello strutturale basterà semplicemente ap-
portare le modifiche opportune all’oggetto Scala (v. § 10.9.3) disegnato e
richiedere nuovamente alla generazione automatica della struttura.
Per richiedere la cancellazione della generazione automatica delle struttu-
re di un oggetto Scala basta:
• selezionarlo;
pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Funzionali-
tà\Genera Struttura del toolbox delle Proprietà; questa operazione apre
un messaggio che illustra l’operazione (eliminazione degli elementi
strutturali) che si sta effettuando;
pigiare il bottone OK del messaggio per confermare l’operazione.
Questa operazione elimina tutte le travi della struttura dell’oggetto scala
selezionato precedentemente generate.
Ovviamente, con le travi della scala, il programma elimina anche tutti i
carichi applicati alla struttura nella generazione automatica.

Richiedendo la cancellazione della generazione della struttura di un oggetto Sca-


la “a ginocchio”, viene eliminata solo la parte inclinata della trave a ginocchio re-
lativa alla rampa.
Ovviamente, i tratti orizzontali della trave a ginocchio NON vengono eliminati in
quanto questi fanno parte delle corrispondenti travi di piano.

220
10. Il Disegno degli Oggetti

10.9.3
Come Modificare una Scala Disegnata
Un oggetto Scala disegnato può essere liberamente modificato sia nella
posizione che nelle proprietà solo prima di aver richiesto la Generazione
Automatica delle strutture (v. § 10.9.2) che la compongono.

Dopo aver richiesto la Generazione Automatica di una scala sarà comunque pos-
sibile modificare, nella tavola del disegno, la geometria e le proprietà delle singo-
le strutture (travi) che la compongono.

Per modificare un oggetto Scala è necessario selezionarlo cliccando su


esso nella modalità per la selezione degli oggetti.
L’oggetto Scala può essere liberamente modificato, sia nella geometria
che in tutte le altre proprietà (v. § 10.9.4), con modalità analoghe a quelle
previste per gli altri oggetti di EdiLus-CA.

10.9.4
Le Proprietà della Scala
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Scala possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.9.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Si ricorda che l’oggetto Scala può comprendere uno o due pianerottoli
e/o una rampa.

221
10. Il Disegno degli Oggetti

Per oggetto Scala deve intendersi uno o più elementi che costituiscono la
scala nel suo complesso.
Al massimo un oggetto Scala può essere composto da un pianerottolo in-
feriore, da una rampa e da un pianerottolo superiore. Un oggetto Scala,
però, può anche essere composto da un singolo pianerottolo, dalla sola
rampa oppure da un pianerottolo più una rampa.
Le proprietà dell’oggetto Scala di EdiLus-CA scala risultano raggruppate
nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Tipologia: in tale rigo viene riportata la tipologia scelta per la scala sele-
zionata o da disegnare.
La tipologia (soletta rampante, a ginocchio, ecc.) della scala va scel-
ta nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia.
Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della soletta.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il
materiale della struttura della scala tra quelli preventivamente definiti
(v. § 8.1).
Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per
la scala.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re l’analisi dei carichi della scala tra quelle preventivamente definite
(v. § 9.2).
Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensi-
bile adottato come riferimento per il disegno della scala (v. § 10.1.7).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui va scelto il punto sensibile.
Sezione Travi (da generare): in tale rigo viene riportata la stringa che i-
dentifica la sezione che sarà adottata per le travi (a ginocchio, ecc.)
che saranno generate automaticamente dal programma (v. § 10.9.2).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re la sezione della travi da generare tra quelle preventivamente defini-
te (v. § 7.2).

222
10. Il Disegno degli Oggetti

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Larghezza: in tale campo va specificata la larghezza della rampa selezio-
nata o da disegnare.
Rotazione: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato, nel
piano del disegno, l’oggetto scala selezionato intorno al suo punto
sensibile. In tale rigo è anche possibile specificare l’angolo di rotazio-
ne dell’oggetto scala per ottenerne (dopo aver pigiato INVIO della ta-
stiera) l’inclinazione desiderata nella tavola.
COMPOSIZIONE: in tale rigo viene indicata, mediante una sequenza di let-
tere P (pianerottolo) ed R (rampa) la composizione dell’oggetto Scala
selezionato o da disegnare (ad esempio, la stringa PRP indica che la sca-
la e composta da due pianerottoli ed una rampa).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui è possibile indicare, mediante la selezione degli opportu-
ni check box, gli elementi (pianerottoli e/o rampa) che compongono
l’oggetto Scala.

Ovviamente, nel dialog per la composizione dell’oggetto Scala deve risultare se-
lezionato almeno uno degli elementi (pianerottolo o rampa) che lo costituisce.
Non è possibile, inoltre, comporre l’oggetto Scala con due pianerottoli senza che
sia presente la rampa.

Quote
Nella sezione Quote vengono proposti i campi:
Iniziale, in cui va specificata, in metri, la quota iniziale dell’oggetto Scala
selezionato o da disegnare;
Finale, in cui va specificata, in metri, la quota finale dell’oggetto Scala
selezionato o da disegnare.

PIANEROTTOLO iniziale
La sezione PIANEROTTOLO iniziale risulta visibile solo se nella sezione
COMPOSIZIONE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da
disegnare comprende il pianerottolo iniziale. In tale sezione vengono
proposti i campi:

223
10. Il Disegno degli Oggetti

Lunghezza, in cui va specificata, in metri, la lunghezza del pianerottolo


iniziale (v. figura precedente);
Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore del pianerottolo
iniziale (v. figura precedente).

RAMPA
La sezione RAMPA risulta visibile solo se nella sezione COMPOSIZIO-
NE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da disegnare com-
prende la rampa. In tale sezione vengono proposti i campi:
Pedata, in cui va specificata, in centimetri, la dimensione delle pedate;
Alzate (numero), in cui va specificato il numero di alzate;
Alzate (altezza), in cui viene proposta, in centimetri, l’altezza calcolata
delle alzate [= (quota finale – quota iniziale)/numero di alzate]; ov-
viamente tale valore NON è modificabile.

Si noti che, per comodità, la lunghezza della rampa viene definita specificando la
dimensione delle pedate ed il loro numero (= numero di alzate - 1).

Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore della rampa (v.


figura precedente).
Nel campo Spessore viene proposto, per default, uno spessore di 4 cm
se nel precedente list box Tipologia della sezione Caratteristiche è stata
scelta una tipologia di scala con “trave a ginocchio”. Viene, invece,
proposto uno spessore di 16 cm se la tipologia della scala è a “soletta
rampante”.

PIANEROTTOLO finale
La sezione PIANEROTTOLO finale risulta visibile solo se nella sezione
COMPOSIZIONE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da
disegnare comprende il pianerottolo finale. In tale sezione vengono pro-
posti i campi:
Lunghezza, in cui va specificata, in metri, la lunghezza del pianerottolo
finale (v. figura precedente);
Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore del pianerottolo
finale (v. figura precedente).

224
10. Il Disegno degli Oggetti

GENERAZIONE Travi
La sezione GENERAZIONE Travi risulta visibile solo se la Scala (oggetto)
selezionata o da disegnare è a “soletta rampante”, cioè se nel list box Ti-
pologia è stata scelta l’opzione Soletta rampante.
In tale sezione è possibile indicare quali travi si desidera vengano genera-
te automaticamente dal programma. Nella sezione GENERAZIONE
Travi vengono proposti i check box:
Iniziale, la cui selezione richiede che, nella generazione della struttura (v.
avanti), la trave iniziale dell’oggetto Scala venga generata automati-
camente dal programma;
Finale, la cui selezione richiede che, nella generazione della struttura (v.
avanti), la trave finale dell’oggetto Scala venga generata automatica-
mente dal programma.

Funzionalità
La sezione Funzionalità presenta il solo rigo Genera Struttura. In tale rigo
viene proposta la stringa:
Non Generata, se, per l’oggetto Scala selezionato, non è stata richiesta
la generazione automatica delle strutture (v. § 10.9.2).
Generata, se, per l’oggetto Scala selezionato, è stata già richiesta la
generazione automatica delle strutture (v. § 10.9.2).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è in tale rigo, si apre il
dialog in cui è possibile richiedere la generazione automatica delle
strutture dell’oggetto Scala selezionato.
Richiedendo tale operazione, vengono automaticamente generate le
travi della scala in funzione delle indicazioni e delle richieste specifi-
cate nelle precedenti sezioni del toolbox delle Proprietà.
Se, per l’oggetto Scala selezionato è stata già richiesta la generazione
automatica delle strutture, pigiando il bottone nel rigo Genera Struttu-
ra, si apre il dialog in cui è possibile richiedere di cancellare tutte le
travi precedentemente generate per l’oggetto.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.2.

225
10. Il Disegno degli Oggetti

10.10
Le Tamponature
L’oggetto Tamponature di EdiLus-CA consente di applicare, in maniera
semplice ed intuitiva, il carico della tamponatura sulle opportune travi e
pareti dell’edificio.
Una Tamponatura si disegna applicandola, con un semplice click, sulle
opportune travi o pareti dei vari piani dell’edificio.
Naturalmente una tamponatura può essere applicata sulla trave o sulla
parete di un piano unicamente se è presente un piano superiore. Una
tamponatura, pertanto, non può essere applicata ad una trave dell’ultimo
impalcato dell’edificio.

10.10.1
Come Disegnare le Tamponature
Per disegnare una Tamponatura su una trave o su una parete della tavola
del piano attiva basta effettuare le seguenti operazioni:

Naturalmente una tamponatura può essere applicata su una trave o una parete di
un piano solo se esiste un piano superiore. Una tamponatura, pertanto, NON va
applicata a travi e pareti dell’ultimo piano dell’edificio.

• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno per visualiz-


zare la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Tamponatura del toolbox per attivare il toolbox
delle Proprietà (v. § 10.1.6) della tamponatura da disegnare.
Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.10.3) della
tamponatura. In particolare nel list box Analisi Carichi va scelto il tipo
di tamponatura tra quelle preventivamente definite in fase di analisi
dei carichi (v. § 9.2); questa operazione assegna alla tamponatura che
si sta disegnando il peso proprio e il sovraccarico permanente.

226
10. Il Disegno degli Oggetti

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
della tamponatura.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Tamponatura di EdiLus-CA sono descritte nel § 10.10.3.

• Cliccare in prossimità della trave a cui va applicata la tamponatura per


attivare la modalità per il suo disegno.
Cliccare nel punto della trave in cui si intende applicare il simbolo
dell’oggetto Tamponatura (a lato).
Applicando la tamponatura ad altre travi o pareti del piano vengono man-
tenute tutte le proprietà assegnate all’ultima tamponatura disegnata.
La posizione lungo la trave o la parete su cui viene applicata la tampona-
tura non è influente ai fini del calcolo.
Una tamponatura, infatti, viene au-
tomaticamente estesa a tutto lo
spazio compreso tra gli elementi
(travi e pilastri) che la delimitano.
Il Tecnico può, però, modificare la
configurazione di default di tale
carico modificando l’altezza della
tamponatura rilevata automatica-
mente dal programma e scegliendo
di applicarla solo su un determina-
to tratto della trave o della parete
di competenza (v. § 10.10.2).
L’oggetto Tamponatura inserito può anche essere spostato lungo la trave
o la parete su cui è stato applicato (v. § 10.10.2).
Nelle viste 3D (v. cap. 12) l’oggetto tamponatura viene rappresentato
non come semplice simbolo ma come un piano trasparente.
Con le modalità descritte, l’inserimento di una tamponatura su una trave
o una parete può anche essere effettuato in una vista 3D del progetto (v. §
12.6).

227
10. Il Disegno degli Oggetti

10.10.2
Come Modificare una Tamponatura Disegnata
Per illustrare le modalità operative per la modifica delle tamponature si
fa riferimento alle sole tamponature applicate sulle travi. Quanto detto
varrà, analogamente, anche per le pareti.
Prima di richiedere il calcolo, oltre a poter spostare il simbolo della
tamponatura disegnata (v. § 10.10.1) lungo la trave su cui è stata appli-
cata (senza alcun effetto sulla distribuzione dei carichi), è anche possi-
bile modificare l’altezza e/o la distribuzione della tamponatura stessa
sulla trave.
Una tamponatura disegnata, inoltre può anche essere modificata libera-
mente nelle proprietà (v. § 10.10.3).
Di seguito vengono descritte le modalità operative per apportare le modi-
fiche suddette ad una tamponatura.

Come Spostare l’Oggetto Tamponatura


Il simbolo di una tamponatura può essere spostato lungo la trave su cui è
stato inserito (v. § 10.10.1).
Per spostare l’oggetto tamponatura lungo la trave su cui è stato disegnato
basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la tamponatura cliccando sul suo simbolo nella modalità
Selezione (v. § 10.1.2); la tamponatura selezionata viene proposta in
rosso e, al suo centro, appare la maniglia (pallino verde) per il suo
spostamento;
• cliccare sulla maniglia per sbloccare la tamponatura dalla sua
posizione;
• traslare il simbolo della tamponatura nel punto desiderato della trave e
cliccare nuovamente per fissarlo.

Una tamponatura disegnata NON può essere spostata in una vista 3D del proget-
to (v. § 12.6).

228
10. Il Disegno degli Oggetti

Come Modificare la Lunghezza e l’Altezza della Tamponatura


Per maggior chiarezza le operazioni descritte
di seguito vengono effettuate in una vista 3D
(v. cap. 12) del progetto.
Per default, il carico (N/m2) lineare della
tamponatura viene applicato lungo tutta la
trave e per tutta l’altezza tra il piano del di-
segno e la trave del piano superiore.
Tale configurazione del carico può essere
modificata variando l’altezza della tampona-
tura e/o la sua zona di incidenza sulla trave.
Per modificare l’altezza della tamponatura selezionata basta effettuare le
seguenti operazioni:
• nel list box Tipo Riconoscimento della sezione Riconoscimento del to-
olbox delle Proprietà selezionare l’opzione manuale; questa operazio-
ne propone, nei righi sotto il list box, i campi per la modifica della
tamponatura;
• nel campo PUNTO iniziale\Altezza specifi-
care l’altezza del punto iniziale della
tamponatura nel suo riferimento locale (v.
§ 21.2) e pigiare INVIO della tastiera per
confermare;
• nel campo PUNTO finale\Altezza specifica-
re l’altezza del punto finale della tampo-
natura nel suo riferimento locale e pigiare
INVIO della tastiera per confermare.

La possibilità di specificare l’altezza delle due estremità della tamponatura con-


sente di definire manualmente anche tamponature di forma trapezia e triangolare.

Oltre all’altezza, è anche possibile modificare la distribuzione di una


tamponatura su una trave indicando le distanze delle sue estremità dalla
prima estremità della trave nel suo riferimento locale.
Per modificare la distribuzione della tamponatura selezionata sulla trave
di competenza basta effettuare le seguenti operazioni:

229
10. Il Disegno degli Oggetti

• nel campo PUNTO iniziale\Distanza speci-


ficare la distanza del punto iniziale della
tamponatura dal punto iniziale della tra-
ve (v. § 21.2) e pigiare INVIO della tastie-
ra per confermare;
• nel campo PUNTO finale\Distanza specifi-
care la distanza del punto finale della
tamponatura dal punto finale della trave
(v. § 21.2) e pigiare INVIO della tastiera
per confermare.
Le modifiche descritte possono anche essere effettuate in una vista 3D
del progetto (v. § 12.6).

10.10.3
Le Proprietà della Tamponatura
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Tamponatura possono essere visua-
lizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fa-
se del suo disegno (v. § 10.10.1) oppure quando essa risulta selezionata
(v. § 10.1.2).
Le proprietà di una tamponatura sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per
la tamponatura.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere
l’analisi dei carichi della tamponatura tra quelle preventivamente defi-
nite (v. § 9.2).

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) della
tamponatura selezionata, rilevata automaticamente dal programma.
Ovviamente, tale valore NON è modificabile.
230
10. Il Disegno degli Oggetti

Riconoscimento
Nella sezione Riconoscimento va specificata la posizione e/o l’altezza del
punto iniziale e finale della tamponatura selezionata o da disegnare. In
tale sezione vengono, infatti, proposte le seguenti proprietà:
Tipo Riconoscimento: in tale list box
è possibile scegliere una delle se-
guenti opzioni:
automatico: richiede che le altez-
ze dei punti iniziale e finale della
tamponatura selezionata o da di-
segnare vengano rilevate automa-
ticamente dal programma;
manuale: richiede che le altezze dei punti iniziale e finale della tampo-
natura selezionata o da disegnare vengano definite manualmente
dall’Utente; questa possibilità è utile quando la tamponatura deve ave-
re un’altezza inferiore rispetto a quella rilevata automaticamente.

PUNTO iniziale
Nella sezione PUNTO iniziale sono presenti i seguenti campi per la defini-
zione della posizione e dell’altezza (in “manuale”) del punto iniziale del-
la tamponatura:

Naturalmente il Punto Iniziale e il Punto Finale della tamponatura coincidono,


rispettivamente, con il Punto Iniziale ed il Punto Finale della trave (v. § 21.2) o
della parete su cui essa poggia.

Distanza: in tale campo va specificata la distanza del punto iniziale della


tamponatura dal punto iniziale della trave o della parete su cui essa
poggia.
Altezza: in tale campo (abilitato solo se nel list box “Tipo Riconoscimen-
to” risulta selezionata l’opzione “manuale”) va specificata l’altezza, in
metri, del punto iniziale della tamponatura. Per default, quando si sce-
glie l’opzione “manuale” del list box “Tipo Riconoscimento”, nel
campo Altezza viene riportata l’altezza del piano (v. cap. 6).

PUNTO finale
Nella sezione PUNTO finale sono presenti i seguenti campi per la definizione
(manuale) della posizione e dell’altezza del punto finale della tamponatura:
231
10. Il Disegno degli Oggetti

Distanza: in tale campo va specificata la distanza del punto finale della tam-
ponatura dal punto finale della trave o della parete su cui essa poggia.
Altezza: in tale campo (abilitato solo se nel list box “Tipo Riconoscimen-
to” risulta selezionata l’opzione “manuale”) va specificata l’altezza, in
metri, del punto finale della tamponatura. Per default, quando si sce-
glie l’opzione “manuale” del list box “Tipo Riconoscimento”, nel
campo Altezza viene riportata l’altezza del piano (v. cap. 6).

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

10.11
I Cordoli
Il “Cordolo” di EdiLus-CA è un elemento di supporto alla definizione del
modello strutturale. Esso consente di rappresentare, nel disegno, qualsiasi
elemento fuori calcolo e/o di ottenere la corretta modellazione di alcune
strutture particolari.
Un cordolo di EdiLus-CA è un elemento che, pur presentando delle ana-
logie (per quanto riguarda le modalità di disegno) con l’oggetto trave (v.
§ 10.3), si differenzia notevolmente da quest’ultimo.
L’oggetto Cordolo, infatti, NON è un elemento strutturale e, quindi, NON
è oggetto di calcolo e non viene armato automaticamente dal programma.
L’armatura di un cordolo, pertanto, deve essere specificata dal tecnico.

In figura vengono riportati due


portali: uno in cui l’elemento
orizzontale è una Trave e
l’altro in cui l’elemento oriz-
zontale è un cordolo.
Dalle viste strutturali dei due
portali risulta evidente che,
nel secondo portale, il cordo-
lo NON venga portato in con-
to nella modellazione della
struttura.

232
10. Il Disegno degli Oggetti

Il carico che grava su un Cordolo, inoltre, viene trasferito, come forze


concentrate. ai nodi di estremità degli elementi su cui esso poggia.
I cordoli, quindi, consentono di definire, ad esempio, le “travi di colle-
gamento” (fuori calcolo) per le fondazioni su plinti.
Con un cordolo è anche possibile disegnare un solaio o una soletta senza
dover necessariamente contornarlo con travi o pareti. Gli oggetti Solette
(v. § 10.5.1) e Solai (v. § 10.7.1), infatti, devono essere necessariamente
delimitati, per l’intero perimetro, da oggetti Pareti, Travi e/o Cordoli.
L’oggetto Cordolo va utilizzato con estrema attenzione. Un utilizzo im-
proprio dei cordoli può, infatti, comportare errori anche rilevanti nella
modellazione della struttura.
Di seguito vengono illustrati dettagliatamente i vari casi in cui è possibile
utilizzare l’oggetto cordolo e le modalità per ottenere una corretta model-
lazione della struttura.

L’oggetto “Cordolo”, NON deve essere assimilato all’elemento cordolo, così come
inteso nell’accezione comune e, quindi, NON va utilizzato sulla sommità di muri o
pareti. Questa situazione, infatti, può portare a modelli strutturali errati (v. avanti).

Impiego del Cordolo con l’oggetto “Soletta”


Nel caso della “Soletta”, che è un elemento strutturale, il cordolo può es-
sere impiegato per definirne l’intero perimetro.
In altre parole, tutti
gli elementi di bordo
possono essere costi-
tuiti da cordoli, come
mostrato in figura.

Il cordolo può anche


essere utilizzato per de-
finire solette non com-
planari che non pog-
giano su “Travi” o “Pa-
reti” (v. figura a lato).
L’oggetto Cordolo consente anche di modellare correttamente un pilastro
(una trave o una parete) con un’estremità sulla soletta (vedi Figura 4).
233
10. Il Disegno degli Oggetti

Per modellare le situazioni precedentemente proposte occorre procedere


secondo le modalità illustrate nelle figure seguenti.

Prossimamente la modellazione di strutture con elementi poggianti su so-


letta verrà effettuata automaticamente dal programma senza la necessità
di aggiungere il cordolo per l’individuazione del nodo soletta-pilastro.

Impiego del Cordolo con l’oggetto Solaio


Nel caso del “Solaio” l’utilizzo del cordolo deve essere preferibilmente
evitato perché può condurre ad un’errata modellazione strutturale.
Non essendo un elemento strutturale, infatti, il “cordolo” non può essere
caricato. Pertanto, tutti i carichi che gravano su esso (incluso il peso pro-
prio) vengono applicati, come carichi concentrati, nei nodi alle estremità.
Le seguenti situazioni, e quelle ad esse riconducibili, sono da evitare in
maniera tassativa:

Solaio poggiante su due Travi e due Cordoli (anche paralleli all’orditura)


La struttura viene schematizzata con due telai separati e un’aliquota del
carico dei solai viene riportata nei nodi come forza concentrata.

234
10. Il Disegno degli Oggetti

Dal Modello Strutturale e dalla distribuzione dei carichi lineari e delle forze
concentrate ottenute risulta evidente che la MODELLAZIONE è ERRATA.

Solaio poggiante su 4 Cordoli


la struttura viene schematizzata con 4 pilastri indipendenti ed il carico del
solaio viene ripartito integralmente sui nodi.

Tutti gli elementi orizzontali sono “Fuori Calcolo” e NON sono oggetto
di alcuna verifica.
Anche in questo caso, dal Modello Strutturale e dalla distribuzione dei
carichi lineari e delle forze concentrate ottenute si evince che la modella-
zione è errata.
La corretta modellazione della struttura precedente è solo quella rappre-
sentata nella figura seguente relativa a Solaio poggiante su 4 Travi.

Dalle immagine precedenti si può verificare come, in questo caso, la mo-


dellazione risulti essere CORRETTA.
Il cordolo può essere utilizzato per “contornare” il solaio (se non si vuole
inserire un’ulteriore trave) nelle situazioni illustrate nelle figure a lato, in
cui le approssimazioni introdotte nella modellazione possono essere rite-
nute accettabili.

235
10. Il Disegno degli Oggetti

Lo schema della prima figura consente anche di realizzare un bow-


window poggiando una tamponatura sul cordolo. In questo caso i carichi
della tamponatura vengono trasferiti sui nodi di estremità del cordolo è,
quindi, alle travi laterali.

Impiego del Cordolo con l’oggetto Parete


L'oggetto “Cordolo” presente in EdiLus-CA NON DEVE ESSERE A-
DOPERATO COME CORDOLO DI SOMMITÀ DELLE PARETI.
Disponendo un cordolo sulla sommità di una parete, infatti, tutti i carichi
distribuiti sulla sommità della parete vengono riportati nei nodi di estre-
mità del cordolo (e quindi della parete), definendo un modello di calcolo
completamente ERRATO (figura a lato).

Sulla stessa struttura, senza cordolo, il carico del solaio risulta corretta-
mente ripartito in maniera uniforme sulla parete.

In questo caso, la modellazione risulta CORRETTA.

Impiego del Cordolo con l’oggetto Balcone


Il cordolo NON può essere utilizzato come elemento di supporto per i
balconi.

236
10. Il Disegno degli Oggetti

Anche per un cordolo disegnato è necessario specificare le proprietà op-


portune nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.11.2).
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e la
modifica (v. § 10.11.1) di un cordolo e per la definizione delle sue pro-
prietà (v. § 10.11.2).

10.11.1
Come Disegnare e Modificare un Cordolo
Le modalità operative per il disegno e la modifica di un cordolo sono a-
naloghe a quelle previste per il disegno di una trave.
Per la descrizione delle modalità operative per il disegno e la modifica
dei cordoli, si rimanda, quindi, ai §§ 10.3.1 e 10.3.2.

10.11.2
Le Proprietà del Cordolo
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Cordolo possono essere visualizzate e mo-
dificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo di-
segno (v. § 10.11.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un cordolo vengono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la se-
zione adottata per il cordolo selezionato.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere
la sezione del cordolo, tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale del cordolo.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

237
10. Il Disegno degli Oggetti

Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibile


della sezione del cordolo da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.1.7).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui va scelto il punto sensibile.
Armatura: nel rigo Armatura va specificata la stringa di testo (del tipo
“4ø14 con staffe ø8/20”) che descriverà l’armatura del cordolo nella
relativa carpenteria (v. § 15.1).
Posizionando il cursore nel campo, in questo viene proposto il bottone
Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionato il cursore.

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del cordolo
selezionato.
Il valore della lunghezza riportato può essere modificato con la conse-
guente modifica del cordolo nel disegno effettuata tenendo fermo il
suo punto iniziale (v. § 21.2).
Per ottenere la modifica del cordolo nel disegno è necessario confer-
mare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando il
cursore in un altro rigo.
Rotazione: in tale rigo è possibile specificare l’angolo di cui si intende
ruotare la sezione del cordolo intorno al suo punto sensibile.
Tale rotazione consente, ad esempio, di rappresentare correttamente
un cordolo di un solaio inclinato.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il
cordolo rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.
Il valore dell’Angolo XY riportato può essere modificato con la con-
seguente modifica del cordolo nel disegno effettuata tenendo fermo il
suo punto iniziale (v. § 21.2).
Per ottenere la modifica del cordolo nel disegno è necessario confer-
mare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando il
cursore in un altro rigo.
Angolo XZ: in tale rigo è possibile specificare il valore dell’angolo di cui
si intende ruotare il cordolo selezionato nel piano verticale passante
per il suo asse.
Il centro di rotazione attorno a cui viene ruotato il cordolo è il Punto
Sensibile della sua sezione iniziale (v. § 21.2).
238
10. Il Disegno degli Oggetti

Per ottenere la rotazione richiesta è necessario confermare il valore in-


serito pigiando INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in un
altro campo.
Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera di in-
flessione del cordolo selezionato. Tale valore non può essere modificato.

PUNTO iniziale
Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposte (in metri) le coordinate
(X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della
sezione iniziale (v. § 21.2) del cordolo selezionato.
La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato dell’estremità iniziale del
cordolo nel disegno.

PUNTO finale
Nella sezione PUNTO finale vengono proposte (in metri) le coordinate (X,
Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della se-
zione finale (v. § 21.2) del cordolo selezionato. Come per il punto inizia-
le, anche la quota e le coordinate dell’estremità finale del cordolo possono
essere modificate per ottenerne il posizionamento desiderato nel disegno.

Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore del cordolo seleziona-
to al piano di appartenenza (piano del disegno) (v. cap. 6):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra il cordolo ed il piano di appartenenza NON esiste alcun anco-
raggio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la
quota del cordolo NON viene modificata;
Si: il cordolo risulta vincolato al piano di appartenenza; pertanto, mo-
dificando la quota di tale piano, il cordolo rimane solidale ad esso;
cliccando sul bottoncino (presente a sinistra del list box solo quando
in esso risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi:
239
10. Il Disegno degli Oggetti

Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-


mento desiderato del punto sensibile della sezione iniziale del cor-
dolo dal piano di appartenenza;
Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-
mento desiderato del punto sensibile della sezione finale del cordo-
lo dal piano di appartenenza.

Se, per le estremità del cordolo, va richiesto uno scostamento verso il basso rispetto al
piano di appartenenza, i valori specificati nei campi Delta Punto iniziale e/o Delta
Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno).
Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifica
l’altezza del piano di appartenenza del cordolo.

Funzionalità
La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:
Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di as-
segnare il cordolo selezionato anche al piano superiore (v. § 10.3.7).
Sposta: pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre
il dialog in cui è possibile specificare il valore (in metri) di cui si in-
tende sollevare o abbassare verticalmente il cordolo selezionato.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

10.12
I Plinti
Una delle tipologie di fondazione prevista da EdiLus-CA e quella “su
plinti”.
Come tutte le altre strutture di fondazione, i plinti e le relative travi di
collegamento vanno generalmente disegnati nella tavola del piano Fon-
dazione (v. cap. 6) del progetto. Nulla vieta, però, di disegnare i plinti su
un altro piano dell’edificio per realizzare fondazioni su diversi livelli.

240
10. Il Disegno degli Oggetti

Ovviamente, perché un plinto possa essere inserito nella struttura, è ne-


cessario che, sul piano superiore a quello su cui esso deve essere disegna-
to, sia stato disegnato il pilastro che deve poggiare su esso.
Pertanto, per disegnare i plinti sul piano fondazione è necessario aver
disegnato i corrispondenti pilastri del primo impalcato della struttura
(v. § 10.2.1).
La base superiore di un plinto disegnato viene posizionata alla quota
del piano del disegno e, pertanto, esso si sviluppa al di sotto dello
stesso piano.

10.12.1
Come Disegnare i Plinti
Effettuato il disegno dell’Edificio è possibile procedere al disegno delle
relative fondazioni.
Una delle tipologie di fondazione prevista da EdiLus-CA e quella “su
plinti”. I plinti e le relative travi di collegamento vano generalmente di-
segnati nella tavola del piano Fondazione (v. cap. 6) del progetto.
Per disegnare un plinto di fondazione del progetto attivo basta effettuare
le seguenti operazioni:
Fare doppio click sul nodo Fondazione contenuto nel nodo Piante del
Navigatore (v. § 3.2.1) per ottenere l’apertura, nella Finestra del Pro-
gramma (v. § 3.1), della finestra Piante: Fondazione in cui devono es-
sere disegnate le strutture di fondazione dell’edificio.
• Nella finestra “Piante: Fondazione” visualizzare in Background (v. §
11.6) i pilastri disegnati sulla tavola del primo piano (primo livello).
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali
che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Plinto del toolbox per attivare la modalità per il
disegno dei plinti ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del
plinto da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.12.3) del
plinto effettuando le seguenti operazioni:

241
10. Il Disegno degli Oggetti

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del plinto.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Plinto di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.12.3.

• Nel list box Materiale selezionare il materiale di cui è costituito il


plinto tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1);
• nel list box Terreno selezionare il tipo di terreno di fondazione del
plinto tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2);
• nei campi Lunghezza, Larghezza ed Altezza specificare le dimensio-
ni, in metri, del plinto;
• nel campo Rotazione specificare l’eventuale angolo di cui deve ri-
sultare ruotato il plinto rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.
• Cliccare sul pilastro visualizzato in background a cui si intende appli-
care il plinto; questa operazione disegna il plinto.
Il plinto disegnato viene disposto nella tavola facendo
coincidere il suo baricentro con quello del pilastro a cui
viene collegato.
Il plinto disegnato NON può essere spostato. Esso, in-
fatti rimane solidale al pilastro a cui è stato collegato.
Spostando il pilastro (del piano superiore) a cui il plinto risulta collegato
viene automaticamente spostato anche il plinto stesso.
Un plinto disegnato può essere, però liberamente modificato nelle pro-
prietà (v. § 10.12.2).

10.12.2
Come Modificare un Plinto Disegnato
Un plinto disegnato può essere modificato unicamente nelle proprietà ma
non può essere spostato nella tavola su cui è stato spostato.
Per modificare le proprietà di un plinto disegnato basta selezionarlo e
modificare le sue proprietà (dimensioni, ecc.) nel toolbox delle proprietà
(v. § 10.12.3).
242
10. Il Disegno degli Oggetti

10.12.3
Le Proprietà del Plinto
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Plinto possono essere visualizzate e mo-
dificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.12.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. §
10.1.2).
Le proprietà di un plinto sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale scelto per il plinto.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Terreno: nel rigo Terreno viene riportato il tipo di terreno di fondazione
specificato per il plinto.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il
terreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposti i seguenti campi per la speci-
ficazione delle caratteristiche geometriche del plinto:
Lunghezza: in cui va specificata la lunghezza, in metri, del plinto;
Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, del plinto;
Altezza: in cui va specificata l’altezza, in metri, del plinto;
Rotazione: in cui va specificato l’eventuale angolo di rotazione del plinto
rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

243
10. Il Disegno degli Oggetti

10.13
Come Disegnare una Platea
Come ogni altra struttura di fondazione una platea va generalmente dise-
gnata sul piano Fondazione (v. cap. 6).
Nulla vieta però di disegnare una platea su qualsiasi piano definito per
l’edificio per poter realizzare fondazioni su più livelli.
Una platea può essere disegnata sia prima che dopo aver definito la strut-
tura dell’edificio.
Per maggior semplicità e rapidità si consiglia di disegnare una platea do-
po aver definito le strutture in elevazione in modo da avere, come sfondo
(Background - v. § 11.6) della tavola su cui disegnare la platea, il dise-
gno dei pilastri del primo livello.
Per disegnare una platea nella tavola del piano attiva basta effettuare le
seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualiz-
zare, nel toolbox stesso, la lista degli elementi strutturali che è possibi-
le disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Platea per attivare la modalità per il
disegno delle platee ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della
platea da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.13.2) della
platea da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
della platea.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Platea di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.13.2.

• Nel campo Spessore del toolbox delle proprietà specificare lo spes-


sore, in centimetri, della platea.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere
il materiale della platea tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Nel list box Analisi Carichi, scegliere l’analisi dei carichi della platea
tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).
244
10. Il Disegno degli Oggetti

Nel list box Terreno, scegliere il tipo di terreno di fondazione tra


quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).
• Nei campi della sezione Dimensioni SHELL specificare, in centime-
tri, i passi da adottare per la suddivisione in shell per la modellazio-
ne della platea (v. § 13.2).
• Disegnare la platea come una qualsiasi polilinea (v. § 10.14) con soli
tratti rettilinei.
• Disegnato l’ultimo tratto della polilinea della platea fare click, con il
pulsante destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare
l’opzione Termina.
• Fare click sul pallino
blu della maniglia nel
baricentro della platea e
ruotarla per definire,
con il verso indicato
dalle frecce, la direzione
principale della platea.
La direzione secondaria
viene definita di conse-
guenza in quanto orto-
gonale a quella princi-
pale (v. § 21.6).
Le direzioni principale e secondaria della platea sono necessarie per la
sua modellazione (suddivisione in shell) (v. § 13.2) e per la definizio-
ne delle direzioni della sua armatura.

Il verso della direzione principale della platea, indicato dalla doppia freccia de suo sim-
bolo, definisce il verso dell’asse 2 del suo sistema di riferimento locale (v. § 21.6).
Questa indicazione è necessaria per consentire, all’Utente di applicare corretta-
mente delle forze aggiuntive alla platea (v. § 12.11 e segg.).

Platee Nervate
Sulla stessa tavola è possibile combinare il disegno della platea e quello
di travi di fondazione per realizzare una platea nervata.

Per la corretta schematizzazione di una Platea Nervata va assegnato il terreno alla


sola platea. Alle travi della platea nervata NON va invece assegnato alcun terreno.

245
10. Il Disegno degli Oggetti

In questo caso, sia la base superiore della


platea che quella delle travi di fondazione
vengono a trovarsi alla quota della base infe-
riore dei pilastri.
Occorre, pertanto, “estradossare” tutte le tra-
vi disegnate aumentando la loro quota (zero)
rispetto al piano del disegno in modo che la
loro base inferiore coincida con la base infe-
riore della platea.

Se si affonda la platea per far coincidere la sua base inferiore con la base inferiore
delle travi, NON si ottiene una corretta modellazione della platea (v. § 13.2) stessa.

Per modificare la quota di tutte le travi di fondazione in maniera estre-


mamente semplice e rapida basta effettuare le seguenti operazioni:
• Richiedere, per la tavola di disegno, uno Zoom Esteso [F2] in modo
che, in essa, risultino visualizzati tutti gli elementi (travi e platea) del-
la fondazione.
Pigiare il bottone Seleziona Tutto della toolbar per selezionare tutti gli
oggetti visualizzati nella tavola.
• Pigiare il bottone Filtro Selezione sulla toolbar verticale disposta lungo
il bordo sinistro della Finestra del Programma; questa operazione apre
il toolbox Filtro Selezione in cui vengono proposti i check box (Platea
e Trave) delle tipologie di oggetti selezionate nella tavola.
• Nel toolbox Filtro Selezione lasciare selezionato il solo check box Tra-
ve e pigiare il bottone Applica della sua toolbar; questa operazione la-
scia selezionate le sole travi nella tavola.
Pigiare il bottone proposto posizionando il cursore nel rigo Funzionali-
tà\Sposta del toolbox delle proprietà del gruppo di travi selezionate;
questa operazione apre un piccolo dialog.
• Nel campo Delta Z del dialog specificare, in metri, la variazione di
quota (positiva) delle travi per portare a coincidere la loro base infe-
riore con la base inferiore della platea.
Pigiare il bottone OK per chiudere il dialog ed ottenere le modifiche
richieste nel disegno.

246
10. Il Disegno degli Oggetti

Perché una platea nervata venga modellata corretta-


mente, è necessario che nessuna trave (nervatura) fuo-
riesca dal bordo della platea stessa.
È, quindi, possibile inserire una trave (nervatura) “a
filo” del bordo di una platea (v. figura a lato).

È anche possibile definire una fondazione composta da più platee affian-


cate, qualora, per ognuna di esse occorra specificare differenti proprietà
(ad es. carichi, spessori, terreno, ecc.).

Due platee di diverso spessore devono avere necessariamente la base superiore


alla stessa quota.

Affinché due platee possano essere affiancate è necessario che abbiano in


comune tutti i vertici confinanti (v. figura).

Ad esempio, con riferimento ai casi in figura, perché le platee A e B risul-


tino correttamente affiancate, è necessario che abbiano in comune i verti-
ci 1, 2, 3 e 4. Occorre, pertanto, creare i nodi 1 e 4 anche nella polilinea
che contorna la platea B.
247
10. Il Disegno degli Oggetti

Perché risultino correttamente affiancate le platee C e D, è necessario, in-


vece, che esse abbiano in comune i vertici 5 e 6 delle polilinee che le
contornano. In questo caso è, quindi, necessario creare i nodi 5 e 6 anche
nella polilinea che contorna la platea C.

Per inserire un nuovo nodo nel punto medio di in un lato di una polilinea (v. §
10.14.1), è necessario selezionare il lato stesso e pigiare INS della tastiera.
Successivamente è possibile spostare il nodo (v. § 10.14.1) inserito nella posizio-
ne desiderata.

Nel caso di platee affiancate è anche possibile inserire una trave con asse
coincidente con la linea di confine tra le platee stesse.

Ulteriori combinazioni tra platee e tra-


vi possono essere realizzate disegnan-
do travi congiungenti tratti di una stes-
sa platea e perfino di platee diverse.
Una trave può anche essere disegnata
con un’estremità all’interno di una pla-
tea ed una all’esterno di essa.
È anche possibile che una trave con entrambe
le estremità all’esterno di una platea la attra-
versi completamente.
Infine, è possibile congiungere con una parete
due platee a quote differenti.
La platea disegnata può essere liberamente
modificata o cancellata (v. § 10.13.1).
Una Platea può anche essere forata disegnando su essa un oggetto Foro
(v. § 10.6)
248
10. Il Disegno degli Oggetti

10.13.1
Come Modificare una Platea
Una platea disegnata può essere selezionata cliccando in un suo punto
nella modalità per la selezione degli oggetti (v, § 10.1.2).
La platea selezionata può essere liberamente cancellata o modificata nel-
la geometria, con le stesse modalità previste per la modifica di una poli-
linea (v. § 10.14.1).
Ovviamente la platea selezionata può anche essere modificata nelle pro-
prietà (v. § 10.13.2).
Naturalmente, cliccando su un tratto della polilinea, oltre alla platea, vie-
ne selezionato anche il tratto stesso.
Premendo CANC della tastiera viene eliminato il tratto selezionato della
platea. Per cancellare l’intera platea è necessario che questa risulti sele-
zionata senza che risulti selezionato alcun tratto.

10.13.2
Le Proprietà della Platea
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Platea possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.13.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. §
10.1.2).
Le proprietà di una platea sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore
della platea selezionata o da disegnare.
Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della platea.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

249
10. Il Disegno degli Oggetti

Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per
la platea.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere
l’analisi dei carichi tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).
Terreno: nel rigo Terreno va specificato il tipo di terreno di fondazione
della platea selezionata o da disegnare.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il
terreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).

Dimensioni SHELL
Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi:
Principale (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la
suddivisione in shell della platea selezionata lungo la sua direzione
principale definita nel disegno (v. § 21.6).
Secondaria (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per
la suddivisione in shell della platea selezionata lungo la sua direzione
secondaria definita nel disegno (v. § 21.6).

La suddivisione in shell della platea viene effettuata , in fase di modellazione (v. §


13.2) scomponendola in parti uguali secondo le sue direzioni principale e secon-
daria definite in fase di disegno (v. § 10.13).
Se le dimensioni della platea NON sono multiple dei valori dei passi (lati dei ret-
tangoli) specificati nei campi Principale (in direzione) e Secondaria (in dire-
zione), le shell generate, dovendo essere uguali, avranno dimensioni leggermen-
te superiori ai passi specificati.
Ovviamente, la suddivisione descritta risulta uniforme quando una platea è rettan-
golare con le direzioni principale e secondaria parallele ai lati. In altri casi, dalla
suddivisione in shell, possono risultare anche triangoli e quadrilateri non regolari.
La suddivisione in shell di una soletta potrà essere visualizzata, in una vista Struttu-
rale (v. § 12.9), dopo il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).

Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività
Ambiente.
Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va scelta
l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività
dell’ambiente per la platea selezionata o da disegnare.

250
10. Il Disegno degli Oggetti

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo Superficie viene riportata la superficie (in m2) della
platea selezionata, calcolata automaticamente dal programma. Ovvia-
mente, tale valore NON è modificabile.
Quota: nel campo Quota viene riportata la quota (in metri) della platea
selezionata. Il valore proposto in tale campo può essere modificato
con la conseguente variazione di quota della platea nel disegno.

PUNTO inserimento
Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordi-
nate (X ed Y), in metri, del punto centrale (fucsia) del simbolo
della platea selezionata.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato del punto centrale del sim-
bolo della platea.

PUNTO di direzione Principale


Nella sezione PUNTO di direzione Principale vengono proposte le coordi-
nate (X ed Y), in metri, del punto (blu) del simbolo della platea con la
doppia freccia che indica la sua direzione principale.
Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere il
suo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previ-
ste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.

Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:
Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero dei carichi super-
ficiali sulla platea selezionata derivanti dall’Analisi dei carichi effet-
tuata automaticamente dal programma.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali sulla
platea derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal programma.

251
10. Il Disegno degli Oggetti

Nel dialog Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali forze o carichi
aggiuntivi applicati alla platea dall’Utente (v. § 12.11 e segg.).
Carichi e forze aggiuntive applicate alla platea dall’Utente vengono trasferiti diret-
tamente ai sub nodi delle shell della platea. L’effetto di tali forze, pertanto, potrà
essere valutato nel dialog Forze Concentrate dei sub nodi delle shell della platea
(v. § 12.9.1.1).
Ulteriori forze possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una platea
(v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere
applicati ai sub-nodi di ogni shell della platea.

Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi
termici sulla platea selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog
in cui è possibile specificare la variazione termica fra le facce della platea.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

10.14
Come Disegnare una Polilinea
Sulle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-
rie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è
possibile disegnare liberamente delle polilinee.
Ovviamente l’oggetto Polilinea di EdiLus-CA ha unicamente una valen-
za grafica anche quando viene disegnato nelle tavole dei piani.
Esistono, però anche oggetti della tipologia Strutturale (balcone, foro, ecc.)
che, pur essendo rappresentati mediante polilinee, sono parte integrante
della struttura e sono, quindi, oggetto di Calcolo da parte del programma.
Per maggior semplicità vengono, inizialmente, illustrate le modalità ope-
rative per il disegno di una polilinea costituita unicamente da tratti rettili-
nei, illustrando, in un secondo momento, le modalità per il disegno di po-
lilinee con tratti costituiti da archi di cerchio.

252
10. Il Disegno degli Oggetti

Disegno di una Polilinea con tratti rettilinei


Per disegnare una polilinea nella tavola attiva del progetto basta effettua-
re le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Generali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Polilinea del toolbox per attivare la modalità per
il disegno di una polilinea ed attivare il relativo toolbox delle Proprie-
tà (v. § 10.14.2).
• Disegnare il primo tratto della polilinea effettuando le seguenti opera-
zioni:
• fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità del
primo tratto della polilinea;
• tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estre-
mità risulta correttamente posizionata, fare click nella tavola per fis-
sarla; questa operazione propone direttamente la modalità per il di-
segno del secondo tratto di polilinea a partire dalla seconda estremi-
tà disegnata del primo tratto.
• Cliccare nel punto della tavola in cui va posizionato la seconda estre-
mità del secondo tratto e proseguire in questo modo fino al disegno
dell’ultimo tratto della polilinea.
• Disegnato l’ultimo tratto di polilinea, fare click con il pulsante destro
del mouse per accedere al menu locale della tavola e, in questo, sele-
zionare l’opzione Termina per interrompere il disegno della polilinea.
Se la polilinea deve essere chiusa, basta procedere nel disegno fino al suo
penultimo tratto e selezionare l’opzione Chiudi Polilinea del menu locale.

Disegno di una Polilinea con tratti curvilinei (archi di cerchio)


Se, durante il disegno di una polilinea, occorre disegnare un tratto costi-
tuito da un arco di cerchio, basta:
• Disegnare, con le modalità illustrate, gli eventuali tratti della polilinea
che precedono l’arco; disegnato l’ultimo tratto rettilineo della polili-
nea, risulta attiva la modalità per il disegno del tratto successivo.
• Tracciare il successivo tratto rettilineo della polilinea senza cliccare
per bloccarne la seconda estremità.
• Selezionare l’opzione Cambia in Arco del menu locale della tavola per
trasformare il tratto della polilinea tracciato in un arco di cerchio.
253
10. Il Disegno degli Oggetti

• Posizionare la seconda estremità dell’arco di cerchio nel punto opportu-


no della tavola e fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, per fis-
sarne la posizione; questa operazione disegna l’arco di cerchio ed inter-
rompe il disegno della polilinea. L’arco disegnato risulta selezionato.
• Regolare la curvatura dell’arco mediante le apposite maniglie proposte
alle sue estremità quando esso risulta selezionato; in particolare:
• spostando i pallini blu delle maniglie laterali contrassegnati, nello
schema, con il numero 3, si modifica l’inclinazione della tangente
nel punto centrale della maniglia (pallino 1) con il relativo sposta-
mento del centro del cerchio e la relativa modifica del raggio;
• spostando i pallini blu delle maniglie
contrassegnati con il numero 1, si ottiene
lo spostamento del corrispondente nodo
della polilinea mantenendo fissi il centro
ed il raggio del cerchio; in pratica si mo-
difica la lunghezza dell’arco;
• spostando la maniglia numero 4, oltre al-
lo spostamento del centro dell’arco si
modifica anche il raggio del cerchio;
• spostando la maniglia numero 5, si ottiene, invece, la modifica del
raggio senza modificare la posizione del centro;
• spostando la maniglia numero 6 (pallino verde) si sposta l’intera po-
lilinea senza modificarne alcun tratto.
• Definito l’arco, cliccare con il pulsante destro del mouse su una delle
maniglie per accedere al menu locale della tavola e, a seconda delle
necessità, selezionare una delle seguenti opzioni:
Termina, se bisogna interrompere il disegno della polilinea;
Continua Disegno, se bisogna procedere nel disegno della polilinea
partendo dall’ultima estremità dell’arco disegnata;
Chiudi Polilinea, se bisogna chiudere la polilinea raccordando (con un
tratto rettilineo) l’ultima estremità dell’arco disegnata con la prima
estremità del primo tratto di polilinea.
La polilinea disegnata può essere liberamente spostata nella tavola e mo-
dificata in ogni suo tratto (v. § 10.14.1).

254
10. Il Disegno degli Oggetti

10.14.1
Come Modificare una Polilinea Disegnata
Una polilinea disegnata (v. § 10.14) nella tavola attiva può essere libera-
mente spostata ma può anche essere modificata nella geometria e nelle
proprietà (v. § 10.14.2).

Come Modificare le Proprietà di una Polilinea


Per modificare le proprietà di una polilinea disegnata basta selezionarla
(v. § 10.1.2) e modificare le sue caratteristiche negli opportuni righi del
toolbox delle Proprietà (v. § 10.14.2).

Come Spostare una Polilinea


Per spostare una polilinea nella tavola attiva del progetto basta effettuare
le seguenti operazioni:
• selezionare la polilinea cliccando su un suo tratto o un suo nodo nella
modalità Seleziona (v. § 10.1.2); quando la polilinea risulta seleziona-
ta presenta, in posizione baricentrica rispetto ai suoi tratti, una mani-
glia per lo spostamento costituita da un pallino verde;
• cliccare sul pallino verde per sbloccare la polilinea dalla sua posizione
originaria e trascinarla nella nuova posizione;
• quando risulta opportunamente collocata nella tavola fare un click con
il pulsante sinistro del mouse per fissarne nuovamente la posizione.

Come Inserire un Nuovo Tratto in una Polilinea


Un nuovo tratto di polilinea può essere inserito a partire dalla sua ultima e-
stremità disegnata oppure può essere inserito spezzando un tratto esistente.
Per aggiungere un nuovo tratto di polilinea alla sua ultima estremità di-
segnata basta:
• selezionare la polilinea cliccando su un suo tratto nella modalità Sele-
ziona (v. § 10.1.2);
• fare click, con il pulsante destro del mouse, su un tratto della polilinea
per richiedere l’apertura del menu locale della polilinea;
• nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi Nodo; questa opera-
zione crea un nuovo tratto di polilinea collegato alla sua ultima estre-
mità libera disegnata;
255
10. Il Disegno degli Oggetti

• tracciare il nuovo tratto di polilinea e cliccare nel punto in cui occorre


fissare la sua seconda estremità.
Per inserire un nuovo tratto di polilinea, spezzando in due un suo tratto
con l’inserimento di un nuovo nodo, basta:
• selezionare il tratto di polilinea che si intende spezzare cliccando su
esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il tratto selezionato viene
proposto in verde;
• fare click, con il pulsante destro del mouse, sul tratto selezionato per
richiedere l’apertura del menu locale della polilinea;
• nel menu locale selezionare l’opzione Inserisci Nodo; questa operazio-
ne spezza il tratto selezionato inserendo un nuovo nodo nel suo punto
medio;
• spostare i nodi della polilinea (v. avanti) per farle assumere la configu-
razione desiderata.

Come Eliminare un Nodo di una Polilinea


Per eliminare un nodo di una polilinea, con la conseguente eliminazione
dell’ultimo tratto disegnato ad esso collegato, basta:
• selezionare il nodo cliccando su esso (o racchiudendolo in un rettan-
golo di selezione) nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il nodo sele-
zionato risulta contrassegnato da un pallino blu;
• fare click sul nodo, con il pulsante destro del mouse, per accedere al
menu locale della polilinea;
• selezionare l’opzione Elimina Nodo del menu locale.
Il nodo selezionato può anche essere eliminato premendo semplicemente
CANC (CANCEL) della tastiera.

Come Eliminare un Tratto di Polilinea Chiusa


Per eliminare un tratto di una polilinea chiusa (in cui l’ultimo tratto è sta-
to disegnato selezionando l’opzione Chiudi Polilinea (v. § 10.1.2), basta:
• selezionare il tratto da eliminare cliccando su esso nella modalità Se-
leziona (v. § 10.1.2); il tratto selezionato viene proposto in verde;
• fare click sul tratto, con il pulsante destro del mouse, per accedere al
menu locale della polilinea e, in questo, selezionare l’opzione Apri Po-
lilinea Qui del menu locale.

256
10. Il Disegno degli Oggetti

Come Eliminare l’intera Polilinea


Per eliminare un’intera polilinea dalla tavola del disegno attiva basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• selezionare un qualsiasi tratto di polilinea cliccando su esso nella mo-
dalità Seleziona (v. § 10.1.2);
• fare click sul tratto selezionato con il pulsante destro del mouse, per
accedere al menu locale della polilinea e, in questo, selezionare
l’opzione Elimina Oggetto del menu locale.

Come Modificare un Tratto di Polilinea


Un tratto di polilinea di una polilinea può essere liberamente modificato
spostandone i nodi di estremità nella tavola.
Per spostare un nodo (estremità) di un tratto di polilinea basta effettuare
le seguenti operazioni:
• selezionare il nodo cliccando su esso (o racchiudendolo in un rettan-
golo di selezione) nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il nodo sele-
zionato risulta contrassegnato da un pallino blu;
• cliccare sul nodo selezionato per sbloccarlo dalla sua posizione origi-
naria;
• spostare il nodo nel punto opportuno della tavola e cliccare con il pul-
sante sinistro del mouse per fissarlo nella nuova posizione.
Un tratto di polilinea può anche essere trasformato da “rettilineo” ad “ar-
co di cerchio” e viceversa.
Per trasformare il tratto rettilineo di polilinea selezionato in un arco di
cerchio basta:
• fare click su esso con il pulsante destro del mouse per accedere al me-
nu locale della polilinea;
• nel menu locale selezionare l’opzione Cambia in Arco.
Per trasformare l’arco di cerchio selezionato di una polilinea in un tratto
rettilineo basta:
• fare click su esso con il pulsante destro del mouse per accedere al me-
nu locale della polilinea;
• nel menu locale selezionare l’opzione Cambia in Linea.

257
10. Il Disegno degli Oggetti

10.14.2
Le Proprietà della Polilinea
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un tratto di una polilinea disegnata (v. §
10.14) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Pro-
prietà proposto quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un tratto di polilinea sono raggruppate nelle seguenti
sezioni:

Geometria
Nella sezione Geometria vengono
proposte le seguenti proprietà:
Spessore linea: selezionando tale
rigo appare il list box in cui è
possibile scegliere lo spessore
della intera polilinea selezio-
nata.

Tratto selezionato
Nella sezione Tratto selezionato
vengono proposti i seguenti righi:
Lunghezza [m]: in cui viene ripor-
tata, in metri, la lunghezza
(NON modificabile) del tratto
di polilinea selezionato.
Angolo [°ssdc]: in cui viene riportato, in gradi sessadecimali, l’angolo
(NON modificabile) che il tratto di polilinea selezionato forma con
l’orizzontale.
Nodo[1] [m], in cui vengono riportate le Coordinate (in m) dell’estremità
del tratto di polilinea selezionato contrassegnata con [1] nel disegno.
Pigiando il bottoncino proposto quando il rigo risulta selezionato, vie-
ne proposto un piccolo dialog in cui è possibile modificare le coordi-
nate X ed Y dell’estremità [1] del tratto di polilinea selezionato.

258
10. Il Disegno degli Oggetti

Nodo[2] [m], in cui vengono riportate le Coordinate (in m) dell’estremità


del tratto di polilinea selezionato contrassegnata con [2] nel disegno.
Pigiando il bottoncino proposto quando il rigo risulta selezionato, vie-
ne proposto un piccolo dialog in cui è possibile modificare le coordi-
nate X ed Y dell’estremità [2] del tratto di polilinea selezionato.

10.15
Come Inserire un Testo sulla Tavola
Nella tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-
rie (v. cap. 16) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è
possibile inserire liberamente dei testi.
Per inserire un testo nella tavola attiva del progetto basta effettuare le se-
guenti operazioni:
• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Generali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Testo del toolbox per attivare la modalità per
l’inserimento di un testo ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. §
10.1.6) del testo da inserire.

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
del testo.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Testo di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.15.1.

• Nel toolbox delle Proprietà del testo effettuare le seguenti operazioni:


• nel campo Testo inserire la stringa di testo che si intende riportare
nella tavola;
posizionare il cursore nel rigo Font e pigiare il bottone che si attiva
in esso; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”;
• nel dialog Tipo di carattere scegliere il tipo di carattere, lo stile (Cor-
sivo, Grassetto, ecc.), le sue dimensioni in punti, il colore, ecc. e pi-
giare il bottone OK per richiuderlo.
259
10. Il Disegno degli Oggetti

Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche es-
sere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà del Te-
sto che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino
alla sua sinistra.

• Fare click in prossimità del punto della tavola in cui si intende inserire
il testo; questa operazione lega il testo richiesto al cursore.
• Spostare il testo nel punto preciso della tavola in cui si intende inserirlo
e cliccare con il pulsante sinistro del mouse per fissarne la posizione.
L’oggetto Testo inserito può essere liberamente spostato e ruotato nella
tavola e può essere modificato sia nel contenuto che nell’aspetto (v. §
10.15.1).

10.15.1
Come Modificare un Testo Inserito
Un Testo inserito (v. § 10.15) in una tavola del progetto di EdiLus-CA
può essere liberamente modificato.
In particolare un testo può essere liberamente spostato e ruotato nella ta-
vola e può essere modificato sia nel contenuto che nell’aspetto.

Come Spostare un Testo


Per spostare un Testo inserito nella tavola attiva del progetto di EdiLus-
CA, basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare il testo facendo click su esso nella modalità seleziona (v. §
10.1.2); questa operazione attiva, sull’oggetto, la maniglia (pallino)
verde per la sua traslazione nella tavola;
• fare click sulla maniglia verde per sboccare il testo dalla sua posizione;
• spostare il testo nel punto della tavola desiderato e cliccare nuovamen-
te per fissarne la posizione.

260
10. Il Disegno degli Oggetti

La posizione del Testo selezionato può anche essere modificata per via numeri-
ca, nel toolbox delle Proprietà, effettuando le seguenti operazioni:
pigiare il bottoncino proposto nel rigo XY (della sezione Geometria) quando
questo risulta selezionato;
ƒ nel dialog che si apre specificare le nuove coordinate della maniglia verde del testo;
pigiare il bottoncino OK per chiudere il dialog ed ottenere lo spostamento desi-
derato nel disegno.

Come Ruotare un Testo


Per ruotare un Testo inserito nella tavola attiva del progetto di EdiLus-
CA, basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare il testo facendo click su esso nella modalità seleziona (v. §
10.1.2); questa operazione attiva, sull’oggetto, la maniglia (pallino)
rossa per la sua rotazione nella tavola;
• fare click sulla maniglia rossa per consentire la rotazione del testo;
• spostare opportunamente il cursore per ottenere la rotazione del testo
desiderata; ovviamente, per ruotare in maniera semplice e precisa il te-
sto è possibile usufruire degli snap attivi nella tavola e dalla possibilità
di allontanare la maniglia rossa dal centro di rotazione per favorire e-
ventuali allineamenti con altri oggetti nella tavola.

Se, durante la rotazione si tiene premuto SHIFT della tastiera questa viene inibita
e viene attivata la modalità per la traslazione dell’oggetto. Rilasciando SHIFT del-
la tastiera viene ripristinata la modalità per la sola rotazione dell’oggetto.
La nuova inclinazione del Testo selezionato può anche essere definita numerica-
mente specificando il nuovo angolo che esso forma con l’orizzontale nel rigo Rota-
zione del toolbox delle sue Proprietà e pigiando INVIO della tastiera per confermare.

Come Modificare il Contenuto e l’Aspetto di un Testo


Per modificare la stringa di testo contenuta nell’oggetto Testo seleziona-
to, basta modificare opportunamente il contenuto del campo Testo del to-
olbox delle sue Proprietà (v. § 10.1.6).
Per modificare, invece l’aspetto (tipo di carattere, dimensioni, stile, colo-
re, ecc.) del testo selezionato basta apportare le opportune modifiche nel
dialog Tipo di carattere.
Al dialog Tipo di carattere si accede pigiando il bottone che si attiva po-
sizionando il cursore nel rigo Font del toolbox delle Proprietà del testo.
261
10. Il Disegno degli Oggetti

Gran parte della scelte effettuate nel dialog Tipo di Carattere possono anche
essere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà del
Testo che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino
alla sua sinistra.

10.16
Le Etichette
L’oggetto Etichetta di EdiLus-CA consente di associare un testo ad un e-
lemento del disegno.
Un’etichetta, infatti, risulta costituita da un testo con un segmento, detto
“Indicatore” che lo collega all’elemento a cui questo si riferisce. Il testo
può essere riportato su una o due righe.

Le etichette vengono utilizzate dal programma nelle carpenterie compo-


ste automaticamente, ma possono essere inserite dall’Utente in qualsiasi
tavola di disegno del progetto (tavole per il disegno degli oggetti, carpen-
terie, tavole delle armature e tavole esecutive).
Per inserire un’etichetta su una tavola di disegno basta effettuare le se-
guenti operazioni:
• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Generali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Etichetta del toolbox per attivare la modalità per
l’inserimento di un’etichetta ed attivare il toolbox delle Proprietà
dell’etichetta da inserire.
• Nel toolbox delle Proprietà dell’etichetta effettuare le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo le principali proprietà dell’etichetta.


Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

262
10. Il Disegno degli Oggetti

• nei campi Testo superiore e/o Testo inferiore digitare le stringhe di


testo da riportare nelle due righe dell’etichetta; ovviamente se il te-
sto dell’etichetta va riportato su un unico rigo, questo va specificato
nel solo campo (Testo superiore o Testo inferiore) relativo alla posi-
zione che il testo deve assumere nell’etichetta stessa;
posizionare il cursore nel rigo Font superiore e pigiare il bottone che
si attiva in esso; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”;
• nel dialog Tipo di carattere scegliere il tipo di carattere, lo stile (Cor-
sivo, Grassetto, ecc.), le dimensioni in punti, il colore, ecc. del testo
superiore dell’etichetta e pigiare il bottone OK per richiuderlo;
• con modalità analoghe a quelle appena illustrate definire l’aspetto
del testo inferiore dell’etichetta;

Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche essere
effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà che vengono vi-
sualizzati esplodendo il rigo Font ... con un click sul bottoncino alla sua sinistra.

nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Orientamento


scegliere l’orientamento (Orizzontale o Verticale) dell’etichetta nella
tavola;
• selezionare il check box Disegna Freccia, se si desidera che sia pre-
sente un freccia all’estremità dell’Indicatore.
• Fare click in prossimità dell’elemento a cui il testo si riferisce (ad es.
una trave, un ferro di armatura, ecc.); questa operazione posiziona la
prima estremità dell’indicatore e lega al cursore l’etichetta richiesta.
• Spostare l’etichetta nel punto della tavola in cui questa deve essere in-
serita e cliccare nuovamente per fissarne la posizione.
Un’etichetta inserita in una tavola può essere liberamente modificata.
Per modificare la posizione di un’etichetta nella tavola basta:
• selezionarla, quando un’etichetta risulta selezionata su essa vengono
proposte le due maniglie (pallini) per lo spostamento del suo testo e
dell’Indicatore;
• cliccare sulla maniglia dell’elemento dell’etichetta (testo o indicatore)
che si intende spostare per sbloccarla dalla sua posizione;
• effettuare lo spostamento desiderato e cliccare nuovamente per fissare
la nuova posizione della maniglia.

263
10. Il Disegno degli Oggetti

Un’etichetta selezionata può essere liberamente modificata anche nelle


proprietà precedentemente descritte.
In particolare, le maniglie dell’etichetta selezionata possono anche essere
spostate modificando le relative coordinate negli appositi campi della se-
zione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.15.1).
Per cancellare un’etichetta basta selezionarla e pigiare CANC (CANCEL)
della tastiera.

10.17
I Bollini
L’oggetto Bollino di EdiLus-CA consente di contrassegnare un elemento
del disegno con una lettera, un numero o una stringa di testo contenuti in
cerchio, un quadrato o un rettangolo.
I bollini vengono utilizzati dal programma nelle carpenterie composte au-
tomaticamente ma possono essere inseriti dall’Utente in qualsiasi tavola
di disegno del progetto (tavole per il disegno degli oggetti, carpenterie,
tavole delle armature e tavole esecutive).
Per inserire un bollino su una tavola di disegno basta effettuare le se-
guenti operazioni:
• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Generali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Bollino del toolbox per attivare la modalità per
l’inserimento di un bollino ed attivare il toolbox delle Proprietà del
bollino da inserire.
• Nel toolbox delle Proprietà dell’etichetta effettuare le seguenti opera-
zioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo le principali proprietà del bollino.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

264
10. Il Disegno degli Oggetti

• nel campo Testo digitare il testo del bollino;


posizionare il cursore nel rigo Font e pigiare il bottone che si attiva
in esso; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”;
• nel dialog Tipo di carattere scegliere il tipo di carattere, lo stile (Cor-
sivo, Grassetto, ecc.), le dimensioni in punti, il colore, ecc. del testo
del bollino e pigiare il bottone OK per richiuderlo;

Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche essere
effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà che vengono
visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino alla sua sinistra.

nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Tipo forma
scegliere la forma (Cerchio, Quadrato o Rettangolo) del bollino;
• nel campo Margine dal testo specificare, in centimetri, la minima di-
stanza del testo inserito dal bordo della forma (cerchio, quadrato o
rettangolo) scelta.
• Fare click sulla tavola; questa operazione lega al cursore il bollino ri-
chiesto.
• Posizionare il bollino nel punto opportuno e cliccare nuovamente per
fissarlo.
Un bollino inserito in una tavola può essere liberamente modificato o
cancellato.
Per modificare la posizione di un bollino nella tavola basta:
• selezionarlo, quando un bollino risulta selezionato, nel suo centro vie-
ne proposta la maniglia (pallino) per il suo spostamento;
• cliccare sulla maniglia del bollino per sbloccarlo dalla sua posizione;
• effettuare lo spostamento desiderato e cliccare nuovamente per fissare
la nuova posizione del bollino.
Un bollino selezionato può essere liberamente modificato anche nelle
proprietà precedentemente descritte.
In particolare, la posizione del centro del bollino selezionato può anche
essere spostata modificando le relative coordinate nel campo XY della se-
zione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.15.1).
Per cancellare un bollino basta selezionarlo e pigiare CANC (CANCEL)
della tastiera.
265
10. Il Disegno degli Oggetti

10.18
Come Caricare un Disegno DWG o DXF nella
Tavola
La disposizione di tutti gli oggetti necessari (pilastri, travi, ecc.) nella tavo-
la di un piano (v. cap. 6) può essere resa estremamente semplice, rapida e
precisa utilizzando, come traccia, un disegno in formato DWG o DXF.
Ad esempio, per disegnare gli elementi strutturali di un piano è possibile
riportare, come riferimento nella relativa tavola, l’opportuna planimetria
del progetto architettonico.
Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riporta-
to nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA.
La possibilità di “calamitare” gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) ai punti del
grafico DWG o DXF e di allinearli ai suoi elementi (linee, curve, ecc.)
rende il disegno degli oggetti in maniera estremamente semplice e rapida.
Per caricare sulla tavola di un piano un disegno in formato DXF o DWG
basta effettuare le seguenti operazioni:

Per caricare un disegno in formato DXF o DWG in una tavola è NECESSARIO


che l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno risulti
NON selezionata.

• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno; questa opera-


zione propone, nel toolbox stesso, la lista degli oggetti appartenenti al-
la tipologia “Generali”.
Selezionare l’opzione Disegno DXF/DWG del toolbox per attivare la
modalità per l’inserimento di un disegno DXF/DWG ed attivare il to-
olbox delle Proprietà dell’oggetto da inserire.
• Fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il vertice
inferiore sinistro del minimo rettangolo che racchiude il disegno da
caricare. Questa operazione inserisce sulla tavola l’oggetto
DWG/DXF (un quadratino di colore rosso di cui risulta evidenziato il
vertice inferiore sinistro) e, contestualmente attiva il dialog Apri.
• Nel dialog Apri selezionare il file DWG o DXF del disegno da caricare
e pigiare il bottone Apri; questa operazione chiude il dialog Apri e
propone il dialog “Impostazione scala del disegno”.
266
10. Il Disegno degli Oggetti

• Nel dialog Impostazione scala del disegno specificare il Fattore di sca-


la per riportare nella scala opportuna il disegno e pigiare il bottone OK
per confermare. Questa operazione chiude il dialog e riporta il disegno
scelto sulla tavola.

L’Unità di Disegno delle Tavole di EdiLus-CA è il metro. Le dimensioni degli og-


getti e le distanze tra essi sono, infatti, espresse in metri.
Se la planimetria DXF/DWG da riportare nella tavola è stata disegnata adottando
la stessa unità di disegno (il metro), nel campo Fattore di scala deve essere
specificato il valore 1 (proposto per default).
Se, invece, la planimetria DXF/DWG è stata disegnata con un’unità di disegno
differente, nel campo Fattore di scala va indicato il valore opportuno per riporta-
re al metro l’unità di disegno adottata per il DXF/DWG.
Ad esempio, se, come unità di disegno per la planimetria DXF/DWG, è stato a-
dottato il centimetro, nel campo “Fattore di scala” va riportato il valore 0.01.

Il disegno caricato nella tavola può essere liberamente spostato e modifi-


cato nell’aspetto.

Prima di procedere al disegno degli oggetti utilizzando come traccia la planimetria


DWG/DXF caricata, si consiglia di bloccarla per evitare che un suo eventuale
spostamento possa far perdere i riferimenti per il disegno.
Per bloccare la planimetria DXF/DWG selezionata nella tavola del disegno basta sele-
zionare il check box Blocca Spostamento nel toolbox delle Proprietà (10.18.1).
Per bloccare, con un’unica operazione, tutte le planimetrie DXF inserite nelle tavole
del progetto basta selezionare l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del
menu Disegno.

Come Spostare il Disegno DWG/DXF nella Tavola


Per spostare un Disegno DWG o DXF caricato nella tavola attiva basta
effettuare le seguenti operazioni:

Per spostare un disegno DXF o DWG in una Tavola è NECESSARIO che:


ƒ l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno risulti NON
selezionata;
ƒ il check box Blocca spostamento nelle proprietà del Disegno DXF/DWG da
spostare risulti NON selezionato.

• attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);


267
10. Il Disegno degli Oggetti

fare click sul punto (vertice di un poligono, estremità di un segmento,


ecc.) del disegno DWG o DXF che si intende prendere come riferi-
mento per il suo spostamento; questa operazione seleziona il disegno
DWG o DXF ed evidenzia il punto cliccato con il puntatore a lato;

• fare click sul punto evidenziato per attivare la modalità per lo sposta-
mento del disegno;
• spostare il cursore nella posizione desiderata nella tavola; durante lo
spostamento, nella parte destra della barra di stato vengono proposte
dinamicamente le nuove coordinate del punto spostato;
• quando il disegno risulta correttamente posizionato nella tavola fare
un click per fissarne la posizione.
Per modificare l’aspetto (colore delle linee, ecc.) del disegno DWG O
DXF selezionato basta intervenire opportunamente negli appositi righi
del toolbox delle sue Proprietà (v. § 10.18.1).
Ultimato il disegno degli oggetti, il disegno in formato DWG o DXF ca-
ricato può essere eliminato dalla tavola.

Come Eliminare un Disegno DWG o DXF dalla Tavola


Effettuato il disegno degli oggetti utilizzando, come traccia, un disegno
DXF o DWG, questo può anche essere eliminato dalla tavola del disegno.

Per eliminare un disegno DXF o DWG da una Tavola è NECESSARIO che:


ƒ l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno risulti NON
selezionata;
ƒ il check box Blocca spostamento nelle proprietà del Disegno DXF/DWG da e-
liminare risulti NON selezionato.

268
10. Il Disegno degli Oggetti

Per eliminare un disegno DWG o DXF dalla tavola attiva basta effettuare
le seguenti operazioni:
• attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);
• fare click su un qualsiasi punto (vertice di un poligono, estremità di un
segmento, ecc.) del disegno DWG o DXF per selezionarlo;
• premere CANC (CANCEL) della tastiera.

10.18.1
Le Proprietà del Disegno DXF/DWG
Avendo un oggetto Disegno DXF/DWG una valenza esclusivamente gra-
fica e di utilità del disegno, presenta, oltre alle consuete proprietà della
sezione Aspetto (v. § 10.1.6), la sola proprietà Blocca Spostamento.
La selezione del check box nel rigo Blocca Spostamento delle proprietà
di un oggetto DXF/DWG blocca il disegno caricato nella tavola per evi-
tare che un suo eventuale spostamento possa far perdere il riferimento
per il disegno degli oggetti da disegnare.

La selezione dell’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno


blocca, invece, tutti i disegni DXF/DWG inseriti nelle varie tavole del progetto.

10.19
Come Disegnare una Misura
Sulle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi tavola delle carpenterie (v.
cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è possibile
quotare gli elementi del disegno mediante l’inserimento di linee di quota.
Una linea di quota viene disegnata mediante l’inserimento di un oggetto
Misura nella tavola.
Per inserire una linea di quota nella tavola attiva del progetto basta effet-
tuare le seguenti operazioni:

269
10. Il Disegno degli Oggetti

• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-


zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Generali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Misura del toolbox per attivare la modalità per
l’inserimento di una misura ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. §
10.1.6) della linea di quota da inserire.
• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la prima estre-
mità della linea di quota.
• Tracciare la linea di quota; durante il tracciamento, sulla linea di quota
viene dinamicamente riportato il valore in metri della sua lunghezza.
• Cliccare nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estre-
mità della linea di quota.
Per maggior comodità e per il corretto posizionamento delle estremità
conviene disegnare la misura in un punto della tavola in cui ci si può av-
valere degli Snap ad oggetto (v. § 11.1.3) attivi.
La misura disegnata può, quindi, essere spostata nella posizione opportu-
na effettuando le seguenti operazioni:
• selezionare la misura (v. § 10.1.2);
• cliccare sulla maniglia (pallino gri-
gio) nella parte centrale della misura
per sbloccarla dalla sua posizione;
• spostare la misura (parallelamente a
se stessa) fino a raggiungere la posi-
zione desiderata e cliccare nuova-
mente per fissarla.
Una misura disegnata, inoltre, può essere liberamente modificata sia nel
valore della quota che nell’aspetto (v. § 10.19.1).
Anche il posizionamento delle estremità della Misura può essere definito,
per via numerica, nella sezione Geometria delle sue Proprietà.

270
10. Il Disegno degli Oggetti

10.19.1
Come Modificare una Misura Disegnata
Una misura disegnata in una tavola del progetto di EdiLus-CA può essere
traslata, ruotata e modificata nell’aspetto anche dopo essere stata disegnata.

Traslazione
Per traslare nella tavola attiva una misura precedentemente disegnata ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la misura da traslare cliccando su essa nella modalità Sele-
zione (v. § 10.1.2); quando la misura risulta selezionata, alle sue e-
stremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo spostamento;
• tenere premuto SHIFT della tastiera;
• fare click sulla maniglia all’estremità della misura da prendere a rife-
rimento per lo spostamento; questa operazione attiva la modalità per la
traslazione della misura;
• spostare l’estremità della misura nella posizione desiderata; nella tra-
slazione possono risultano di grande aiuto le funzionalità di disegno di
EdiLus-CA (Snap, Zoom, PAN, ecc.) (v. cap. 11);

Se, durante lo spostamento, si rilascia SHIFT della tastiera si inibisce la modalità


per la traslazione della misura e si rende attiva la modalità per la sua rotazione e
il suo dimensionamento (allungamento o accorciamento) (v. avanti).

• fare click per fissare la nuova posizione dell’estremità spostata della


misura e rilasciare SHIFT della tastiera.

Rotazione
Per ruotare, nella tavola attiva, una misura precedentemente disegnata
basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la misura (v. § 10.1.2); quando una misura risulta selezio-
nata, alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo
spostamento delle sue estremità;
• fare click sulla maniglia all’estremità della misura opposta a quella
che deve fungere da centro di rotazione; questa operazione attiva la
modalità per la rotazione ed il dimensionamento della misura;
271
10. Il Disegno degli Oggetti

La modalità per la rotazione della misura nel piano del disegno viene proposta
contestualmente alla modalità per la modifica della sua lunghezza (v. avanti).
Una rotazione della misura può, pertanto, essere effettuata contestualmente al
suo dimensionamento.

• spostare opportunamente l’estremità cliccata per ottenere la rotazione


desiderata della misura; in questa fase risultano utili le utilità del dise-
gno di EdiLus-CA ed, in particolare, gli Snap (v. § 11.1);

Durante la rotazione, l’estremità della misura spostata assume le posizioni obbli-


gate dagli snap attivi (v. § 11.1).
Di conseguenza le rotazioni ottenibili possono anche essere sensibilmente diver-
se da quella desiderata.
Per ruotare con precisione una misura può essere necessario disabilitare o rego-
lare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).

• quando la misura risulta ruotata dell’angolo desiderato, fare un click


per fissarne la posizione.
Se durante la rotazione si tiene premuto SHIFT della tastiera, la misura
viene bloccata nella posizione ruotata e si attiva la modalità per la sua
traslazione.
Rilasciando SHIFT viene ripristinata la modalità per la rotazione della
misura.

Dimensionamento
Per modificare la lunghezza di una misura già disegnata basta effettuare
le seguenti operazioni:
• selezionare la misura da dimensionare; quando la misura risulta sele-
zionata, alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per
lo spostamento delle sue estremità;
• fare click sulla maniglia dell’estremità della misura da spostare per ot-
tenere il suo allungamento o accorciamento; questa operazione attiva
la modalità per il dimensionamento e la rotazione della misura;
• spostare opportunamente l’estremità cliccata per modificare la lun-
ghezza della trave; durante il dimensionamento sulla misura viene di-
namicamente riportato il valore della sua lunghezza;

272
10. Il Disegno degli Oggetti

Durante il dimensionamento, l’estremità della misura assume le posizioni obbliga-


te dagli snap attivi (v. § 11.1). Di conseguenza, la lunghezza che è possibile otte-
nere può anche essere sensibilmente diversa da quella desiderata.
Per dimensionare con precisione la misura può essere necessario disabilitare o
regolare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1 e segg.).

• quando la misura risulta della lunghezza desiderata oppure quando


l’estremità spostata è nel punto opportuno, fare un click per fissarne le
dimensioni e/o la posizione.
Se durante il dimensionamento si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della ta-
stiera, la lunghezza della misura viene bloccata e si attiva la modalità per
la sua traslazione nella tavola.
Rilasciando il tasto SHIFT viene nuovamente attivata la modalità per il
dimensionamento e la rotazione della misura.
Lo spostamento, la rotazione e/o il dimensionamento della Misura sele-
zionata può essere ottenuto anche per via numerica modificando le coor-
dinate delle sue estremità nella sezione Geometria del toolbox delle Pro-
prietà.

Modifica dell’Aspetto
Per modificare l’aspetto e persino il valore della misura selezionata basta ap-
portare le opportune modifiche nei campi del toolbox delle sue Proprietà.

10.20
Come Disegnare un Punto Guida
Nella tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-
rie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è
possibile inserire liberamente dei Punti Guida.
Un Punto Guida è un utile riferimento per il disegno. Esso infatti consente di
definire, nella tavola del disegno, un punto di snap ad oggetto (v. § 11.1.3).
Se risulta attivo anche lo snap “Prolungamento” (v. § 11.1.3.1), un Punto
Guida definisce anche gli snap per l’allineamento dell’oggetto che si di-
segna con l’orizzontale e/o la verticale passanti per esso. Inoltre, grazie
273
10. Il Disegno degli Oggetti

alle potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. § 11.5), i Punti
Guida disegnati sulla tavola di un piano possono essere riportati automa-
ticamente su altri piani dell’edificio, definendo, veri e propri riferimenti
“spaziali” per il disegno di quest’ultimo.
Per inserire un Punto Guida nella tavola di disegno attiva del progetto
basta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Disegno che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Punto Guida del toolbox per attivare la modalità
per il disegno di un punto guida; questa operazione propone anche le
proprietà del punto guida da disegnare nel toolbox delle Proprietà.
Fare click nella zona della tavola in cui va posizionato il punto guida;
questa operazione lega al cursore il punto guida da disegnare.
• Spostare il punto guida nel punto della tavola in cui va collocato e
cliccare con il pulsante sinistro del mouse per fissarne la posizione.
Come di consueto, il disegno di un punto guida viene reso
estremamente agevole e preciso dalle potenti utilità del disegno (v.
cap. 11) di EdiLus-CA.
La posizione di un punto guida nella tavola può anche essere definita per
via numerica. Per effettuare questa operazione basta:
• selezionare il punto guida cliccando su esso (o racchiudendolo in un
rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2);
• specificare le coordinate (X, Y, Z), in metri, del punto guida nella se-
zione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.20.2).

10.20.1
Come Modificare un Punto Guida Disegnato
Un punto guida disegnato (v. § 10.20) può essere liberamente spostato
sia graficamente che numericamente.
Per spostare un punto guida nella tavola attiva basta effettuare le seguenti
operazioni:

274
10. Il Disegno degli Oggetti

selezionare il punto guida cliccando su esso (o racchiudendolo in un


rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); un pun-
to guida selezionato viene proposto in rosso e, al centro della crocetta
che lo rappresenta viene proposta la maniglia (pallino verde) per il suo
spostamento;
• cliccare, con il pulsante sinistro del mouse, sulla maniglia verde per
sbloccare il punto guida dalla sua posizione originaria;
• effettuati gli spostamenti opportuni cliccare nuovamente per fissare la
nuova posizione del punto guida.
Il punto guida selezionato può anche essere spostato per via numerica
modificando le sue coordinate nella sezione Geometria del toolbox delle
Proprietà (v. § 10.20.2).

10.20.2
Le Proprietà del Punto Guida
La Punto Guida, avendo come unica funzione quella di essere un riferi-
mento per il disegno di altri oggetti, presenta solo le seguenti proprietà:

Geometria
La sezione Geometria contiene la sola sezione PUNTO iniziale che riporta
le coordinate (X, Y, Z), in metri, del Punto Guida selezionato.
Le coordinate del Punto Guida possono essere
modificate nel dialog a cui si accede pigiando il
bottone visibile nel rigo XYZ quando questo risulta
selezionato.
Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo, nel dise-
gno, il posizionamento desiderato del Punto Guida.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.

275
10. Il Disegno degli Oggetti

10.21
Come Disegnare una Linea Guida
Nelle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-
rie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è
possibile inserire liberamente delle Linee Guida.
Una Linea Guida è un utilissimo riferimento per il disegno.
Ogni linea guida, infatti, definisce nella tavola del disegno dei punti di
snap ad oggetto (v. § 11.1.3) (estremità e punto medio) e una serie di
snap per l’allineamento dell’oggetto che si disegna con la sua direzione,
il suo prolungamento, la sua perpendicolare, ecc..
Inoltre, grazie alla potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. §
11.5), le Linee Guida disegnate sulla tavola di un piano possono essere
riportate automaticamente su altri piani dell’edificio, definendo, veri e
propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo.
Per il disegno delle linee guida, ol-
tre alle utilità del disegno previste
per tutti gli oggetti (v. cap. 11) è
prevista una ulteriore funzionalità.
Il disegno di una linea guida viene
reso ancora più semplice e preciso
dalle quote riportate in corrispon-
denza delle sue intersezioni con le
altre linee guida disegnate.
Per inserire una Linea Guida nella tavola attiva del progetto basta effet-
tuare le seguenti operazioni:

Per inserire una Linea Guida in una tavola è NECESSARIO che l’opzione Blocca
tipologia Entità \ Linea Guida del menu Disegno risulti NON selezionata.

• Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno questa opera-


zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Disegno che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Linea Guida del toolbox per attivare la modalità
per il disegno di una linea guida ed attivare il relativo toolbox delle
Proprietà (v. § 10.21.2).
276
10. Il Disegno degli Oggetti

• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionato la prima estre-
mità della linea guida.
• Spostare la seconda estremità nel punto opportuno della tavola; sulla
linea di quota (blu) proposta durante lo spostamento, vengono dinami-
camente proposti la lunghezza della linea guida e l’angolo che essa
forma con l’orizzontale.

Ovviamente, in questa fase, avendo fissato la prima estremità, spostando la secon-


da estremità della linea guida, è solo possibile ruotarla e definirne la lunghezza.
Se, durante queste operazioni, si tiene premuto SHIFT della tastiera, viene inibita
la possibilità di ruotare e dimensionare la linea guida e viene resa attiva la moda-
lità per la sua traslazione nella tavola.
Rilasciando SHIFT, viene ripristinata la modalità per ruotare e dimensionare la li-
nea guida.

• Fare click con il pulsante sinistro del mouse nel punto in cui va posi-
zionata la seconda estremità della linea guida per fissarla.

Prima di procedere al disegno degli oggetti è possibile bloccare le Linee Guida


disegnate per evitare che un loro eventuale spostamento possa far perdere i rife-
rimenti per il disegno.
Per bloccare tutte le Linee Guide disegnate basta selezionare l’opzione Blocca Spo-
stamento Entità \ Linea Guida del menu Disegno.

La posizione di una linea guida nella tavola può anche essere definita per
via numerica. Per effettuare questa operazione basta:
• selezionare la linea guida disegnata cliccando su essa (o racchiudendo-
la in un rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2);
• negli appositi campi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.21.2) specifi-
care le coordinate, in metri, delle due estremità (PUNTO Iniziale e
PUNTO Finale) della linea guida.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in un
altro campo.

277
10. Il Disegno degli Oggetti

10.21.1
Come Modificare una Linea Guida Disegnata
Una linea guida disegnata (v. § 10.21) può essere liberamente traslata,
ruotata e ridimensionata sia graficamente che numericamente.

Per modificare una Linea Guida disegnata è NECESSARIO che l’opzione Blocca
tipologia Entità \ Linea Guida del menu Disegno risulti NON selezionata.

Ovviamente, per modificare graficamente la dimensione o l’inclinazione


di una linea guida basta spostare una delle sue estremità.
Per spostare una estremità di una linea guida basta:
• selezionare la linea guida cliccando su essa (o racchiudendola in un
rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); una li-
nea guida selezionata presenta, alle estremità, le maniglie (pallini blu)
per il loro spostamento e una linea di quota che ne riporta la lunghezza
e l’inclinazione rispetto all’orizzontale;
• cliccare, con il pulsante sinistro del mouse, sulla maniglia dell’estremità
da spostare per sbloccarla dalla sua posizione;
• spostare la maniglia nel punto opportuno della tavola; durante lo spo-
stamento della maniglia, sulla linea di quota vengono dinamicamente
proposti la lunghezza della linea guida e la sua inclinazione;
• quando l’estremità della linea guida risulta correttamente posizionata
nella tavola cliccare nuovamente per fissarla.
Per traslare la linea guida selezionata nella tavola attiva, senza modifi-
carne la lunghezza e l’inclinazione, basta:
• tenere premuto SHIFT della tastiera;
• fare click, con il pulsante sinistro del mouse su una delle maniglie di
estremità della linea guida ed effettuare gli spostamenti opportuni;
• quando la linea guida risulta correttamente posizionata cliccare nuo-
vamente nella tavola per fissarla e rilasciare il tasto SHIFT.
Le operazioni descritte possono anche essere effettuate per via numerica
selezionando la linea guida e modificando opportunamente le coordinate,
in metri, delle sue estremità (PUNTO Iniziale e PUNTO Finale) negli appo-
siti campi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.21.2).
278
10. Il Disegno degli Oggetti

10.21.2
Le Proprietà della Linea Guida
La Linea Guida, avendo come unica funzione quella di essere un riferi-
mento per il disegno di altri oggetti, presenta solo le seguenti proprietà:

Geometria
La sezione Geometria contiene le sezioni Punto Iniziale e Punto Finale in
cui vengono riportate le coordinate (X, Y, Z), in metri, delle estremità (i-
niziale e finale) della Linea Guida selezionata.
Le coordinate di un’estremità della linea guida
possono essere modificate nel dialog a cui si acce-
de pigiando il bottone visibile nel corrispondente
rigo XYZ quando questo risulta selezionato.
Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo, nel dise-
gno, il posizionamento desiderato dell’estremità della linea guida.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

10.22
Come Disegnare una Griglia Guida
Nel presente paragrafo vengono illustrate le modalità operative per il di-
segno delle Griglie Guida Rettangolari e Radiali (v. § 11.2) su una tavola
di un piano del progetto (v. cap. 6).

Per disegnare una Griglia Guida Rettangolare (Radiale) è NECESSARIO che


l’opzione Blocca tipologia Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radiale) del
menu Disegno risulti NON selezionata.

279
10. Il Disegno degli Oggetti

Griglia Guida Rettangolare


Per disegnare una Griglia Guida Rettangolare sulla tavola attiva del pro-
getto basta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno; questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, le opzioni per il disegno delle
Griglie Guida.
Nel toolbox selezionare l’opzione Griglia guida rettangolare.
• Fare click nella tavola; questa operazione apre il dialog Impostazione
Righe e Colonne.
• Nella sezione COLONNE del dialog effettuare le seguenti operazioni:
1) nel campo Dis. [m] del primo rigo (n 1) della tabella, specificare la
distanza (in metri) tra le prime due linee verticali a sinistra della
griglia stessa;
2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella;

3) nel campo Dis. [m] del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare la di-
stanza (in metri) tra la seconda e la terza linea verticale della griglia;
4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee verticali della
griglia;
5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in
metri) dei segmenti che collegano ogni linea verticale della griglia

280
10. Il Disegno degli Oggetti

all’etichetta che ne riporta il relativo nome (specificato nelle colon-


ne Linea… della tabella).

Le sigle Y1, Y2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe
e Colonne sono identificative delle linee verticali della griglia.
Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.
Se, per le linee verticali si intende mantenere la numerazione assegnata automati-
camente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso Y (proposto per default)
con un altro prefisso (ad es. LV), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Pre-
fisso linee della sezione COLONNE e pigiare il sottostante bottone Re-imposta.

• Nella sezione RIGHE del dialog effettuare le seguenti operazioni:


1) nel campo Dis. [m] del primo rigo (n 1) della tabella, specificare la di-
stanza (in metri) tra le prime due linee orizzontali in basso della griglia;
2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella;
3) nel campo Distanza del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare la di-
stanza (in metri) tra la seconda e la terza linea orizzontale della griglia;
4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee orizzontali
della griglia;
5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in
metri) dei segmenti che collegano ogni linea orizzontale della gri-
glia all’etichetta che ne riporta il nome (specificato nelle colonne
Linea… della tabella).

Le sigle X1, X2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe
e Colonne sono identificative delle linee orizzontali della griglia.
Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.
Se, per le linee orizzontali si intende mantenere la numerazione assegnata au-
tomaticamente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso X (proposto per
default) con un altro prefisso (ad es. LO), basta specificare il nuovo prefisso nel
campo Prefisso linee della sezione RIGHE e pigiare il bottone Re-imposta.

• Pigiare il bottone OK per chiudere il dialog; questa operazione propo-


ne, nella tavola, la griglia guida definita.
• Spostare la griglia guida per posizionarla nel punto della tavola oppor-
tuno; durante lo spostamento risultano attivi gli snap alla griglia della
tavola e/o ad eventuali oggetti su essa disegnati (v. § 11.1).

281
10. Il Disegno degli Oggetti

• Fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il vertice in-
feriore sinistro della griglia guida; in questa fase la griglia guida risulta
ancora selezionata per poterla eventualmente modificare (v. § 10.22.1).
La griglia guida disegnata nella tavola può essere liberamente ruotata
nell’angolo desiderato.

Griglia Guida Radiale


La Griglia Guida Radiale consente di rappresentare su una tavola di un
piano una maglia costituita da segmenti di settore circolare.
Gli elementi che costituiscono una
Griglia Guida Radiale sono:
• una serie di archi di cerchio con-
centrici ad una determinata di-
stanza l’uno dall’altro;
• una serie di linee confluenti nel
centro dei cerchi.
L’utente può definire liberamente la
distanza tra gli archi di cerchio e
l’angolo formato dalle varie linee.
Per disegnare una Griglia Guida Radiale sulla tavola attiva del progetto
basta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno; questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, le opzioni per il disegno delle
Griglie Guida.
282
10. Il Disegno degli Oggetti

Nel toolbox selezionare l’opzione Griglia guida radiale.


• Fare click nella tavola; questa operazione apre il dialog Impostazione
Righe e Colonne.
• Nella sezione COLONNE del dialog effettuare le seguenti operazioni:
1) nel campo Angolo del primo rigo (n 1) della tabella, specificare
l’angolo (in gradi) tra la prima linea (Y1) (che, per default, è verti-
cale) e la seconda (Y2);
2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella;
3) nel campo Angolo del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare
l’angolo tra la seconda linea (Y2) e la terza;
4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee della griglia;
5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in
metri) del segmento che collega ogni linea della griglia e
l’etichetta che ne riporta il nome (specificato nelle colonne Line-
a… della tabella);

Le sigle Y1, Y2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe
e Colonne sono identificative delle linee della griglia.
Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.
Se, per le linee si intende mantenere la numerazione assegnata automaticamen-
te dal programma ma si vuole sostituire il prefisso Y (proposto per default) con
un altro prefisso (ad es. L), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Prefis-
so linee della sezione COLONNE e pigiare il sottostante bottone Re-imposta.

• nella sezione RIGHE del dialog effettuare le seguenti operazioni:


1) nel campo Dis. [m] del primo rigo (n 1) della tabella, specificare il
raggio (in metri) del primo arco di cerchio della griglia a partire dal
centro;
2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella;
3) nel campo Dis. [m] del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare la
distanza (in metri) tra il primo arco di cerchio (X1) e il secondo (X2);
4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire gli altri archi di cerchio
della griglia;
5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in
metri) del segmento che collega ogni arco di cerchio della gri-
glia e l’etichetta che ne riporta il nome (specificato nelle colon-
ne della tabella);
283
10. Il Disegno degli Oggetti

Le sigle X1, X2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe
e Colonne sono identificative degli archi di cerchio della griglia.
Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.
Se, per gli archi si intende mantenere la numerazione assegnata automatica-
mente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso X (proposto per default)
con un altro prefisso (ad es. C), basta specificare il nuovo prefisso nel campo
Prefisso linee della sezione RIGHE e pigiare il bottone Re-imposta.

• pigiare il bottone OK per chiudere il dialog; questa operazione propo-


ne, nella tavola, la griglia guida definita;
• spostare la griglia guida per posizionarla nel punto della tavola oppor-
tuno; durante lo spostamento risultano attivi gli snap alla griglia della
tavola e/o ad eventuali oggetti su essa disegnati (v. § 11.1);
• fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il centro
dei cerchi della griglia guida; in questa fase la griglia risulta ancora se-
lezionata per poterla eventualmente modificare (v. § 10.22.1).

La griglia guida disegnata nella tavola può essere liberamente ruotata


nell’angolo desiderato.
Al dialog Impostazione Righe e Colonne di una griglia è possibile accede-
re anche successivamente al suo disegno.
Per accedere nuovamente al dialog “Impostazione Righe e Colonne” di
una griglia basta:
• selezionare la griglia nella tavola; questa operazione propone le pro-
prietà della griglia nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6);
284
10. Il Disegno degli Oggetti

nel toolbox delle Proprietà selezionare il rigo Imposta Righe e Colonne


e pigiare il bottone che si attiva nel rigo stesso.

Prima di disegnare gli oggetti è possibile bloccare le Griglie Guida disegnate per evita-
re che un loro eventuale spostamento possa far perdere i riferimenti per il disegno.
Per bloccare tutte le Griglie Guide Rettangolari (Radiali) disegnate basta selezionare
l’opzione Blocca Spostamento Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radiale)
del menu Disegno.

10.22.1
Come Modificare una Griglia Guida
Una Griglia Guida (Rettangolare o Radiale) (v. § 10.22) disegnata in una
tavola del progetto può essere liberamente modificata dall’Utente.

Per modificare una Griglia Guida Rettangolare (Radiale) disegnata è NECESSA-


RIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radia-
le) del menu Disegno risulti NON selezionata.

Per modificare una Griglia Guida nella tavola attiva del progetto è possi-
bile cambiarne i parametri caratteristici nel dialog Impostazione Righe e
Colonne (v. § 10.22) oppure operare, per via grafica, direttamente nella
tavola in cui essa è stata disegnata.

Modifica dei Parametri della Griglia


Per modificare i parametri specificati, per una griglia, nel momento in cui
questa è stata creata nella tavola (v. § 10.22), basta effettuare le seguenti
operazioni:
• selezionare (v. § 10.1.2), nella tavola, la griglia da modificare; questa
operazione propone le proprietà della griglia nel toolbox delle Proprie-
tà (v. § 10.1.6);
pigiare il bottone che si attiva nel rigo Imposta Righe e Colonne del
toolbox delle Proprietà; questa operazione apre il dialog “Impostazio-
ne Righe e Colonne” in cui sono stati specificati i parametri caratteri-
stici della griglia quando questa è stata disegnata (v. § 10.22);
285
10. Il Disegno degli Oggetti

• nel dialog Impostazione Righe e Colonne effettuare le modifiche op-


portune (v. § 10.22) e pigiare il bottone OK per richiuderlo e riscontra-
re le modifiche richieste sulla griglia nella tavola.

Modifica della Griglia per Via Grafica


Gli elementi delle Griglie Guida Rettangolari e Radiali (v. § 10.22) pos-
sono essere liberamente spostati anche per via grafica.

Modifiche Grafiche alla Griglia Guida Rettangolare


Per spostare una linea (verticale o orizzontale) di una Griglia Guida Ret-
tangolare basta effettuare le seguenti operazioni:
• Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2).
• Cliccare sulla linea della griglia da spostare; questa operazione, oltre a
proporre la maniglia (a croce) per lo spostamento e la rotazione
dell’intera griglia (v. § 10.22.2), propone anche due maniglie (pallini
blu) alle estremità della linea cliccata.
• Fare click su una delle maniglie (pallino blu) all’estremità della linea
da spostare per sbloccarla dalla sua posizione.
• Muovere opportunamente il cursore per spostare la linea selezionata;
durante lo spostamento, sulle linee di quota in blu, vengono proposte
dinamicamente le distanze della linea spostata da quelle adiacenti.

• Quando la linea è nella posizione desiderata cliccare nuovamente per


bloccarla.

286
10. Il Disegno degli Oggetti

Modifiche Grafiche alla Griglia Guida Radiale


Un arco di cerchio di una Griglia Guida Radiale può essere spostato con
modalità analoghe a quelle previste per spostare una linea di una Griglia
Guida Rettangolare.

Per ruotare una delle linee di una Griglia Guida Radiale occorre, invece,
effettuare le seguenti operazioni:
• Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2).
• Cliccare sulla linea della griglia da ruotare; questa operazione, oltre a
proporre la maniglia (a croce) per lo spostamento e la rotazione
dell’intera griglia (v. § 10.22.2), propone anche due maniglie (pallini
blu) alle estremità della linea cliccata.
• Fare click su una delle maniglie
(pallino blu) all’estremità della
linea per sbloccarla dalla sua po-
sizione.
• Muovere opportunamente il cur-
sore per ruotare la linea; durante
la rotazione, sulle linee di quota
(in blu), vengono proposti dina-
micamente gli angoli che la linea
forma con le linee adiacenti.
• Quando la linea risulta ruotata
correttamente nella griglia, clic-
care nuovamente per bloccarla.

287
10. Il Disegno degli Oggetti

Ovviamente, a tutte le modifiche apportate graficamente ad una griglia


guida, corrispondono le opportune modifiche dei propri parametri carat-
teristici nel dialog Impostazione Righe e Colonne (v. § 10.22).
Ulteriori personalizzazioni della Griglia Guida selezionata e/o degli ele-
menti (linee e/o archi di cerchio) che la costituiscono possono essere ri-
chieste nel toolbox delle sue proprietà (v. § 10.2.3).

10.22.2
Come Spostare e Ruotare una Griglia Guida
Una Griglia Guida (Rettangolare o Radiale) può essere liberamente spo-
stata e ruotata nella tavola in cui è stata disegnata (v. § 10.22).

Per spostare o ruotare una Griglia Guida Rettangolare (Radiale) disegnata è


NECESSARIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ Griglia Guida Rettango-
lare (Radiale) del menu Disegno risulti NON selezionata.

Spostamento
Per traslare, nella tavola attiva, una griglia guida disegnata basta effettua-
re le seguenti operazioni:
• Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2).
• Fare click sul punto della griglia (intersezione tra due linee o tra una
linea ed un arco di cerchio) che si intende prendere come riferimento
per lo spostamento.
Questa operazione seleziona la griglia e propone, sul punto cliccato, la
maniglia per il suo spostamento e la sua rotazione.
Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul punto cen-
trale (verde) della maniglia.
Questa operazione attiva la modalità per lo spostamento dell’intera gri-
glia e il cursore assume l’aspetto a lato.
• Effettuare gli spostamenti opportuni nella tavola; durante lo sposta-
mento le coordinate del punto spostato vengono dinamicamente pro-
poste sulla barra di stato della finestra del programma.

288
10. Il Disegno degli Oggetti

• quando la griglia risulta correttamente posizionata fare un click con il


pulsante sinistro del mouse.

Ovviamente, durante lo spostamento, il punto di riferimento (maniglia verde) della


griglia assume le posizioni determinate dagli snap attivi (v. § 11.1) nella tavola.
Se il punto della griglia deve essere spostato in posizioni differenti da quelle a cui
obbligano gli snap attivi può essere necessario disabilitare o regolare opportu-
namente gli snap (v. § 11.1 e segg.).

Una griglia guida può anche essere spostata mediante le seguenti operazioni:
• cliccare sul punto della griglia da prendere come riferimento per lo
spostamento; questa operazione seleziona il punto e l’intera griglia;
selezionare il rigo XY del toolbox delle Proprietà e
pigiare il bottoncino che proposto nel rigo stesso;
questa operazione apre il dialog in cui vengono
riportate le coordinate del punto della griglia sele-
zionato;
nel dialog specificare le nuove coordinate del punto selezionato e pi-
giare il bottoncino OK per richiuderlo ed ottenere lo spostamento della
griglia richiesto.

Lo spostamento della griglia effettuato nell’ultimo modo descritto NON risente dei
vincoli imposti dagli Snap attivi.

289
10. Il Disegno degli Oggetti

Rotazione
Per ruotare una griglia guida disegnata basta:
• Selezionare (v. § 10.1.2) il punto della griglia (intersezione tra due li-
nee o tra una linea ed un arco) che deve fungere da centro di rotazio-
ne; questa operazione seleziona anche la griglia e propone, sul punto
cliccato, la maniglia per il suo spostamento e la sua rotazione.
Fare click su uno dei punti esterni (blu) della maniglia; questa opera-
zione attiva la modalità per la rotazione dell’intera griglia e il cursore
assume l’aspetto a lato.
• Effettuare gli spostamenti opportuni del punto della maniglia cliccato
per ottenere la rotazione desiderata della griglia; il punto della maniglia
può anche essere allontanato dal centro di rotazione (punto centrale ver-
de della maniglia) per favorire eventuali allineamenti con altri oggetti
presenti nella tavola; durante la rotazione sulla linea di quota della gri-
glia viene dinamicamente proposto l’angolo di cui essa risulta ruotata.

• quando la griglia risulta ruotata correttamente, fare un click con il pul-


sante sinistro del mouse per fissarla.

Ovviamente, durante la rotazione, il punto (blu) della maniglia spostato è vincola-


to ad assumere le posizioni obbligate dagli snap lineari ed angolari attivi (v. §
11.1) nella tavola. Di conseguenza le rotazioni della griglia che è possibile ottene-
re possono essere sensibilmente diverse da quella desiderata.
Per ruotare con precisione una griglia guida di un determinato angolo può essere
necessario disabilitare o regolare opportunamente gli snap (v. § 11.1 e segg.).

Se durante la rotazione si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, la


griglia guida viene bloccata nella posizione ruotata e si attiva la modalità
290
10. Il Disegno degli Oggetti

per la sua traslazione. Rilasciando il tasto SHIFT viene riattivata la mo-


dalità per la rotazione della griglia.
Una griglia guida può anche essere ruotata mediante le seguenti operazioni:
• selezionare (v. § 10.1.2) il punto della griglia che deve fungere da cen-
tro di rotazione; questa operazione seleziona il punto e la griglia pro-
ponendone le proprietà nel toolbox delle Proprietà.
• nel campo Rotazione del toolbox delle Proprietà specificare l’angolo
(in gradi) di cui si intende ruotarla e pigiare INVIO per confermare.

La rotazione della griglia effettuata nell’ultimo modo descritto NON risente dei
vincoli imposti dagli Snap attivi.

10.22.3
Le Proprietà delle Griglie Guida
Tutte le caratteristiche di una Griglia Guida possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle sue Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.22) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Le proprietà della Griglia Guida selezionata (v. § 10.1.6) risultano rag-
gruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
La sezione Caratteristiche comprende i seguenti righi:
Imposta Righe e Colonne: pigiando il bottone proposto quando il cursore
è nel rigo, si accede al dialog per la definizione delle caratteristiche
geometriche della griglia guida (v. § 10.22).

Descrizione Linea
La sezione Descrizione Linea comprende i seguenti campi:
Descrizione Linea, in cui è possibile modificare la descrizione della linea
o dell’arco di cerchio selezionato nella griglia guida proposta per de-
fault dal programma (del tipo “X1”). Spostando il cursore in un altro
rigo, la nuova descrizione viene riportata nell’etichetta (cerchietto blu)
identificativa della linea selezionata della griglia guida.
291
10. Il Disegno degli Oggetti

Distanza Etichette, in cui è possibile modificare la distanza, dalla griglia,


dell’etichetta identificativa della linea o dell’arco di cerchio seleziona-
to. La distanza di tutte le etichette delle linee orizzontali e/o verticali
dalla griglia può essere definita anche nel dialog Impostazione Righe e
Colonne (v. § 10.22).

Etichette Griglia
La sezione Etichette Griglia comprende i seguenti check box:
Destra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o
degli archi di cerchio a destra della griglia guida.
Sinistra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o
degli archi di cerchio a sinistra della griglia guida.
Sopra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o
degli archi di cerchio sopra la griglia guida.
Sotto [solo per griglie guida rettangolari], la cui selezione richiede la presenza
delle etichette delle linee o degli archi di cerchio sotto la griglia guida.

Geometria
La sezione Geometria comprende i seguenti campi:
X Y, in cui vengono proposte le coordinate del punto selezionato della
griglia guida (v. § 10.22.1).
Le coordinate del punto selezionato possono esse-
re modificate nel dialog a cui si accede pigiando il
bottone visibile nel campo XY quando risulta sele-
zionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo il posizio-
namento desiderato del punto selezionato della griglia nel disegno.
Rotazione, in cui viene proposto l’angolo di cui risulta ruotata la griglia
guida nel piano del disegno (v. § 10.22.1).
Variando il valore proposto nel campo Rotazione e pigiando INVIO del-
la tastiera per confermare, nel disegno si ottiene la rotazione desidera-
ta della griglia guida intorno al suo punto selezionato.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.

292
10. Il Disegno degli Oggetti

10.23
La Spinta del Terreno
La spinta del terreno sulla Pareti si applica mediante il semplice disegno
dell’oggetto Spinta Terreno (su pareti).
L’oggetto “Spinta Terreno (su pareti)” è una polilinea che, disegnata in
prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questa
una spinta del terreno.
Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle carat-
teristiche specificate nel toolbox delle proprietà dell’oggetto Spinta Ter-
reno disegnato.
Per applicare una spinta del terreno su una parete basta, pertanto, effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia scelta che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Spinta Terreno (su pareti) del toolbox per attiva-
re la modalità per il disegno della spinta del terreno ed attivare il rela-
tivo toolbox delle Proprietà (v. § 10.23.1).
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà comuni a tutti i tratti
di polilinea dell’oggetto Spinta Terreno da disegnare;

Ovviamente, per definire correttamente l’oggetto da disegnare OCCORRE SPE-


CIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE.
Le proprietà dell’oggetto Spinta Terreno di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.23.1.
Se la quota e l’altezza non sono costanti per tutti i punti del terreno, le proprietà
della sezione Geometria (v. § 10.23.1) vanno specificate per ogni punto durante il
disegno (v. avanti).

• Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della
primo tratto ([1] - [2]) di polilinea.

Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coinci-
dere con punti delle pareti stesse.
Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una pare-
te è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).

293
10. Il Disegno degli Oggetti

• Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geome-


tria\Punto [2] del toolbox delle proprietà
specificare (in metri) la Quota e l’Altezza
del terreno alle estremità del primo tratto di
polilinea. Naturalmente, dopo ogni inseri-
mento, è necessario confermare pigiando
INVIO della tastiera.
• Tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estremità
risulta posizionata, fare click nella tavola per fissarla; questa operazione
propone la modalità per il disegno del tratto di polilinea successivo.

Se il verso della spinta del terreno indicato dalle frecce riportate sul tratto dise-
gnato o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pul-
sante sinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionare
l’opzione Inverti verso Spinta.
L’operazione descritta inverte il verso della spinta del terreno sulla parete.
L’inversione del verso della spinta del terreno selezionata può anche essere otte-
nuta pigiando F5 o F6 della tastiera.

• Se occorre disegnare ulteriori tratti di polilinea effettuare, per ognuno


di essi, le seguenti operazioni:
• nella sezione Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà indica-
re (in metri) la Quota e l’Altezza del terreno nella seconda estremità
del tratto da disegnare (quota e altezza della prima estremità sono sta-
te specificate per il tratto precedente) e confermare pigiando INVIO;
• fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda e-
stremità del tratto.
• Ultimato il disegno della polilinea fare click nella tavola con il pulsan-
te destro del mouse per attivarne il menu locale e, in questo, seleziona-
re l’opzione Termina per concludere il disegno. Se la polilinea deve ri-
294
10. Il Disegno degli Oggetti

sultare chiusa (il primo e l’ultimo punto disegnati coincidono), dopo a-


ver disegnato il penultimo tratto, per ultimare il disegno basta seleziona-
re l’opzione Chiudi Poligono del menu locale della tavola.
Il disegno dell’oggetto Spinta Terreno può anche essere effettuato senza
specificare la quota e l’altezza dei punti della polilinea. La quota e
l’altezza di ogni punto della polilinea, infatti, può anche essere definita in
maniera più chiara ed intuitiva in una vista 3D (v. § 12.6).
Per assegnare la quota e l’altezza di un punto della polilinea della Spinta
del Terreno in una vista 3D basta:
• Selezionare il tratto della Spinta
da modificare. Il tratto seleziona-
to in una vista 3D risulta contor-
nato in verde e, alla base e alla
sommità delle sue estremità, ven-
gono proposte le maniglie (pallini
gialli) per modificarne grafica-
mente la quota e l’altezza.
Le estremità del tratto selezionato, inoltre, risultano identificate con i
numeri [1] e [2], in modo da leggere agevolmente, nel toolbox delle
proprietà, i relativi valori della quota e dell’altezza.
• Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolbox
delle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del terreno (v.
§ 10.23.1) alle estremità del tratto di polilinea. Dopo l’inserimento di
ogni valore, è necessario confermare pigiando INVIO della tastiera.
Le modifiche descritte possono anche essere effettuate graficamente spo-
stando opportunamente, verso l’alto o verso il basso, le maniglie (pallini
gialli) alla base ed alla sommità del tratto di terreno selezionato. A modi-
fica effettuata, i nuovi valori della quota e dell’altezza delle estremità del
tratto di terreno vengono riportate negli opportuni campi delle sezioni
Punto [1] e Punto [2] del toolbox delle proprietà.
Ovviamente, la Spinta del Terreno su una o
più pareti va disegnata sulla tavola di un u-
nico piano anche quando essa interessa più
piani dell’edificio (ad es., un piano interrato
ed un piano seminterrato).
Con le modalità descritte, la spinta del terre-
no può essere estesa ad un piano superiore o
inferiore a quello su cui è stata disegnata.

295
10. Il Disegno degli Oggetti

La spinta del terreno rappresentata nella figura precedente può essere di-
segnata indifferentemente nella tavola del disegno del piano inferiore o
di quello superiore modificando opportunamente le quote dei vari tratti
dell’oggetto disegnato.
Nella figura seguente viene riportato un particolare caso di applicazione
della spinta del terreno. Le spinte del terreno contrassegnate con 1 e 2
sono state disegnate sulla tavola del disegno del piano superiore. Natu-
ralmente, per queste due spinte, l’altezza è quella che va dal piano del di-
segno al punto più basso dell’edificio. L’altezza della spinta 2, quindi, va
opportunamente ridotta in quanto essa interessa solo il piano superiore.

Per definire correttamente le spinte del terreno è


necessario che, sul piano superiore, vengano di-
segnate due differenti spinte (1 e 2).
Disegnando, infatti, un’unica spinta e modifican-
do l’altezza delle estremità del tratto di spinta
corrispondente alla spinta 2, verrebbero modifi-
cate anche le altezze delle estremità dei tratti a-
diacenti che, però, devono rimanere inalterate.

La spinta 3 viene disegnata sulla tavola del piano inferiore. In questo caso
sul terreno 3 occorre applicare il sovraccarico del terreno sovrastante per
tener conto dell’effetto di quest’ultimo sulla spinta orizzontale sulla parete.

Spinta Piano Quota Altezza Note


Terreno Disegno Terreno Terreno
1 A 3 6
2 A 3 3
3 B 3 3 Applicazione sovraccarico del terreno sovrastante
296
10. Il Disegno degli Oggetti

Un oggetto Spinta del Terreno trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla
parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali
elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il terreno stesso.
I carichi verticali dovuti al peso del terreno vanno applicati con le modalità previ-
ste per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).

È da tener presente, inoltre, che, se occorre applicare una spinta del ter-
reno ad entrambe le facce di una stessa parete (ad es., nel caso della pare-
te di contenimento della rampa in figura), è necessario disegnare su essa
due differenti oggetti Spinta Terreno (1 e 2).

Disegno CORRETTO

Applicando, infatti, ad entrambe le


facce di una parete la stessa spinta
(1) (v. figura seguente) si possono
ottenere risultati NON corretti. Disegno NON CORRETTO

Le modalità per la modifica e la cancellazione dei vari tratti dell’oggetto


Spinta Terreno sono le stesse previste per la modifica e la cancellazione
dell’oggetto Polilinea (v. § 10.14.1).

10.23.1
Le Proprietà della Spinta del Terreno
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Terreno (su pareti) pos-
sono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si atti-
va durante la fase del suo disegno (v. § 10.23) oppure quando esso risulta
selezionato.

297
10. Il Disegno degli Oggetti

Le proprietà di un oggetto Spinta Terreno (su pareti) risultano raggruppate


nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche viene proposto il list box Terreno in cui
va scelta la tipologia del terreno che determina l’entità della spinta.

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto di
terreno selezionato. Il valore riportato in questo campo non è modifi-
cabile se non modificando graficamente il tratto di terreno.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il
tratto selezionato di terreno rispetto all’orizzontale nel piano del dise-
gno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se non
modificando graficamente il tratto di terreno.

PUNTO [1] e Punto [2]


Nella sezioni PUNTO [1] e PUNTO [2] vengono proposte (in metri) le co-
ordinate X ed Y delle estremità [1] e [2] del tratto di Spinta selezionato e
la Quota e l’ Altezza del terreno negli stessi punti.
La Quota e l’Altezza del terreno alle estremità del tratto selezionato pos-
sono essere modificate digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pi-
giando INVIO della tastiera per confermare.
Le coordinate X ed Y di un’estremità del tratto di
spinta selezionato possono essere modificate nel dia-
log a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-
rato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.

Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della Spinta del Ter-
reno selezionata al piano di appartenenza (piano del disegno):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

298
10. Il Disegno degli Oggetti

NO: tra la faccia superiore del terreno ed il piano di appartenenza


NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano,
la quota del terreno NON viene modificata;
Si: la faccia superiore del terreno risulta vincolata al piano di apparte-
nenza; pertanto, modificando la quota del piano, la faccia superiore
del terreno rimane ad esso solidale; cliccando sul bottoncino , propo-
sto a sinistra del list box quando in esso risulta selezionata l’opzione
SI, vengono proposti i campi:
Delta Punto [1]: in cui viene proposta la differenza tra la quota
dell’estremità [1] del tratto di terreno selezionato e la quota del pia-
no del disegno. Tale valore non è modificabile se non modificando
il tratto di terreno nel disegno.
Delta Punto [2]: in cui viene proposta la differenza tra la quota
dell’estremità [2] del tratto di terreno selezionato e la quota del pia-
no del disegno. Tale valore non è modificabile se non modificando
il tratto di terreno nel disegno.

Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze è presente il campo Sovraccarico sul Terre-
no in cui è possibile specificare, in N/m2, l’entità di un eventuale sovrac-
carico sul terreno.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

10.24
La Spinta Idrostatica
La spinta idrostatica di un liquido (acqua) su una Parete si applica me-
diante il semplice disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti).
L’oggetto “Spinta Idrostatica (su pareti)” è una polilinea che, disegnata
in prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questa
una spinta di un liquido.
Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle carat-
teristiche specificate nel toolbox delle proprietà della Spinta Idrostatica
disegnata.
299
10. Il Disegno degli Oggetti

Per applicare una spinta idrostatica su una parete basta, pertanto, effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia scelta che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Spinta Idrostatica (su pareti) del toolbox per at-
tivare la modalità per il disegno della spinta idrostatica ed attivare il
relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.24.1).
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.24.1) co-
muni a tutti i tratti di polilinea dell’oggetto Spinta Idrostatica da dise-
gnare; in particolare nel campo Quota livello della sezione Geometria
va specificata la quota del liquido che, ovviamente NON può variare
per i vari tratti dell’oggetto.

Ovviamente, per definire correttamente l’oggetto da disegnare OCCORRE SPE-


CIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE.
Le proprietà dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) di EdiLus-CA vengono de-
scritte nel § 10.24.1.
Se l’altezza del liquido non è costante per tutti i punti dell’oggetto, le proprietà
della sezione Geometria (v. § 10.24.1) possono essere specificate, per ogni pun-
to, durante il disegno (v. avanti).

• Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della
primo tratto ([1] - [2]) di polilinea.

Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coinci-
dere con punti delle pareti stesse.
Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una pare-
te è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).

• Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geome-


tria\Punto [2] del toolbox delle proprietà specifi-
care (in metri) l’Altezza del liquido (v. § 10.24.1)
alle estremità del primo tratto di polilinea. Natu-
ralmente, dopo ogni inserimento, è necessario
confermare pigiando INVIO della tastiera.

300
10. Il Disegno degli Oggetti

• Tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estremi-


tà risulta posizionata, fare click nella tavola per fissarla; questa opera-
zione propone la modalità per il disegno dell’eventuale tratto di polili-
nea successivo.

Se il verso della spinta idrostatica indicato dalle frecce riportate sul tratto disegna-
to o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pulsante
sinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionare
l’opzione Inverti verso Spinta.
L’operazione descritta inverte il verso della spinta idrostatica sulla parete.
L’inversione del verso della spinta idrostatica selezionata può anche essere otte-
nuta pigiando F5 o F6 della tastiera.

• Se occorre disegnare ulteriori tratti di polilinea effettuare, per ognuno


di essi, le seguenti operazioni:
• nella sezione Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà indica-
re (in metri) l’Altezza del liquido (v. § 10.24.1) nella seconda estre-
mità del tratto da disegnare (quota e altezza della prima estremità
sono state specificate per il tratto precedente) e confermare pigiando
INVIO della tastiera;
• fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda e-
stremità del tratto.
Ultimato il disegno della polilinea fare click nella tavola con il pulsante
destro del mouse per attivare il menu locale dell’oggetto e, in questo, se-
lezionare l’opzione Termina per concludere il disegno.
Se la polilinea della Spinta Idrostatica deve risultare chiusa (il primo e
l’ultimo punto disegnati coincidono), dopo aver disegnato il penultimo
tratto, per ultimare il disegno basta selezionare l’opzione Chiudi Poligono
del menu locale dell’oggetto.

301
10. Il Disegno degli Oggetti

Nel disegnare una Spinta Idrostatica in una vasca, per ottenere anche l’effetto grafi-
co del liquido all’interno della vasca stessa, è necessario che la polilinea della Spin-
ta risulti chiusa mediante l’opzione Chiudi Poligono del suo menu locale.

Il disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica può anche essere effettuato sen-


za specificare l’altezza del liquido per ogni tratto della polilinea.
L’altezza del liquido per ogni punto della polilinea, infatti, può anche es-
sere definita in maniera più chiara ed intuitiva in una vista 3D (v. § 12.6).

Per assegnare l’altezza del liquido in un punto della polilinea della Spinta
Idrostatica in una vista 3D basta:
• Selezionare il tratto della Spinta
Idrostatica (v. § 10.1.2) da modi-
ficare. In una vista 3D il tratto
selezionato risulta contornato in
verde e, alla base e alla sommità
delle sue estremità, vengono
proposte le maniglie (pallini
gialli) per modificarne grafica-
mente la quota e l’altezza.
Le estremità del tratto selezionato, inoltre, risultano identificate con i
numeri [1] e [2], in modo da leggere agevolmente, nel toolbox delle
proprietà, i relativi valori della quota e dell’altezza.
• Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolbox
delle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del liquido (v.
§ 10.24.1) alle estremità del tratto di polilinea.
Dopo l’inserimento di ogni valore, è necessario confermare pigiando
INVIO della tastiera.

302
10. Il Disegno degli Oggetti

L’altezza del liquido può essere modificata per ogni estremità di ogni tratto di polili-
nea della Spinta Idrostatica.
Modificando, invece, la quota (QUOTA livello) di un tratto della spinta idrostatica
viene modificata, ovviamente, anche la quota di tutti i restanti tratti.

Le modifiche descritte possono anche essere effettuate graficamente


spostando opportunamente, verso l’alto o verso il basso, le maniglie
(pallini gialli) alla base ed alla sommità del tratto di spinta idrostatica
selezionato.
A modifica effettuata, i nuovi valori della quota e dell’altezza delle e-
stremità del tratto di spinta vengono riportati negli opportuni campi delle
sezioni Punto [1] e Punto [2] del toolbox delle proprietà.
Ovviamente, la Spinta Idrostatica su una o più pareti va disegnata sulla
tavola di un unico piano, anche quando essa interessa più piani
dell’edificio (ad es., un piano interrato ed un piano seminterrato).
Con le modalità appena descritte, la spin-
ta idrostatica può essere estesa ad un
piano superiore o inferiore a quello su
cui è stata disegnata.
La spinta idrostatica nell’esempio a lato
può essere disegnata indifferentemente
nella tavola del disegno del piano infe-
riore o di quello superiore modificando-
ne opportunamente la quota.

Un oggetto Spinta Idrostatica trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla
parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali
elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il liquido.
I carichi verticali dovuti al peso del liquido vanno applicati con le modalità previste
per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).

Le modalità per la modifica e la cancellazione dei vari tratti dell’oggetto


Spinta Idrostatica sono le stesse previste per la modifica e la cancellazio-
ne dell’oggetto Polilinea (v. § 10.14.1).

303
10. Il Disegno degli Oggetti

10.24.1
Le Proprietà della Spinta Idrostatica
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti)
(v. § 10.24) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Pro-
prietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.24) oppure
quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) risultano raggrup-
pate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposti i campi:
Liquido, in cui è possibile digitare il nome del liquido
Peso specifico, in cui va specificato, in N/m3, il perso specifico del liquido.

Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto di
Spinta Idrostatica selezionato. Il valore riportato in questo campo non
è modificabile se non modificando graficamente il tratto selezionato.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il
tratto di Spinta idrostatica selezionato rispetto all’orizzontale nel piano
del disegno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se
non modificando graficamente il tratto selezionato.
QUOTA livello liquido: in tale rigo viene riportata la quota del livello del
liquido (spinta) selezionato. Modificando il valore in questo campo e
confermando pigiando INVIO della tastiera, si ottiene la corrispondente
variazione di quota nel disegno.

PUNTO [1] e Punto [2]


Nella sezioni PUNTO [1] e PUNTO [2] vengono proposte (in metri) le co-
ordinate X ed Y delle estremità [1] e [2] del tratto di Spinta selezionato e
l’ Altezza del liquido negli stessi punti.

304
10. Il Disegno degli Oggetti

L’Altezza del liquido alle estremità del tratto di spinta selezionato può
essere modificata digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pigiando
INVIO della tastiera per confermare.
Le coordinate X ed Y di un’estremità del tratto di
spinta selezionato possono essere modificate nel dia-
log a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-
rato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.

Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore del liquido (Spinta)
selezionato al piano di appartenenza (piano del disegno):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra la faccia superiore del liquido ed il piano di appartenenza
NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano,
la quota del liquido NON viene modificata;
Si: la faccia superiore del liquido risulta vincolata al piano di apparte-
nenza; pertanto, modificando la quota del piano, la faccia superiore del
liquido rimane ad esso solidale.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
Tra le consuete proprietà della sezione Aspetto è presente il check box
Animazione la cui selezione/deselezione consente di visualizza-
re/nascondere l’effetto di animazione del liquido nelle viste 3D.

305
10. Il Disegno degli Oggetti

Pagina lasciata volutamente in bianco

306
11. Le Utilità del Disegno

Le Utilità del Disegno


Il presente capitolo descrive le utilità per il disegno degli Oggetti (v. cap.
10): potentissime funzionalità che rendono il lavoro del Tecnico estre-
mamente semplice, rapido e preciso.
Anche se non tutte le funzionalità descritte nel presente capitolo sono
indispensabili per operare con il programma, si consiglia di prenderne
visione per rendere il proprio lavoro estremamente più comodo e pro-
duttivo.

307
11. Le Utilità del Disegno

11.1
Gli Snap
Un’utilissima funzionalità per il disegno degli Oggetti (pilastri, pareti,
travi, ecc.) di EdiLus-CA sono gli Snap.
Per rendere rapido ed agevole il disegno degli oggetti su ogni tavola gra-
fica del progetto (le tavole dei piani, quelle delle armature o degli elabo-
rati, ecc.) sono previsti i seguenti tipi di snap:
• Snap alla Griglia (v. § 11.1.1),
• Snap Angolare (v. § 11.1.2),
• Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3).
Gli Snap del programma vengono illustrati nei paragrafi seguenti.

11.1.1
Snap alla Griglia
Lo Snap alla Griglia vincola, durante il disegno, il cursore e quindi i pun-
ti caratteristici dell’elemento disegnato (ad es. le estremità di una trave),
a rimanere sui punti di una griglia liberamente definita dall’Utente.
La personalizzazione della griglia e del comportamento del relativo Snap
si effettua nel box Snap alla Griglia e Snap Angolo del toolbox degli Snap
che si apre cliccando il bottone Snap della toolbar verticale sul bordo de-
stro della Finestra del Programma.

Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.

In alto nel box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” è presente il check box
Prevalenza Snap ad Oggetto.
La selezione di tale check richiede che vengano temporaneamente disabi-
litati lo snap alla griglia e lo snap angolare (v. § 11.1.2) quando si verifi-
ca un’interferenza con uno snap ad oggetto (v. § 11.1.3).

308
11. Le Utilità del Disegno

La sezione Snap griglia del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” pre-
senta i seguenti strumenti per la personalizzazione degli snap alla griglia:
• Il check box Snap Griglia la cui selezione richiede di rendere attivo lo
snap alla griglia.

L’attivazione e la disattivazione dello Snap alla Griglia può anche essere effettua-
ta, senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva
Snap a Griglia della toolbar (v. § 3.4).
Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap a Gri-
glia della toolbar risulta premuto.
Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/Disattiva
Snap a Griglia risulta NON premuto.
Lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato, in maniera automatica,
quando si cerca di disegnare utilizzando anche lo Snap Angolare (v. § 11.1.2).
Quando si utilizza lo Snap Angolare, infatti, lo Snap alla Griglia non consente di
definire con precisione le dimensioni dell’oggetto che si disegna.

• Il campo Intervallo X di Snap in cui va specificato il valore, in metri,


del lato orizzontale della maglia della griglia.
• Il campo Intervallo Y di Snap in cui va specificato il valore, in metri,
del lato verticale della maglia della griglia.

Per default, nei campi Intervallo X di Snap ed Intervallo Y di Snap viene pro-
posto il valore 0.01 m.
Pertanto, per default, in tutte le tavole di disegno del progetto risulta già definita
una griglia 1 x 1 cm.

• Il check box Assoluta la cui selezione definisce la griglia a partire


dall’origine della tavola.
Se il check box “Assoluta” risulta NON selezionato, la griglia viene
generata a partire dal primo punto dell’elemento che si disegna.
In questo caso, il primo punto dell’elemento viene disegnato senza al-
cuno snap alla griglia e quindi può essere posizionato in un punto
qualsiasi della tavola.

309
11. Le Utilità del Disegno

Si supponga di disegnare una trave (v. § 10.3.1).


Se l’opzione Assoluta risulta selezionata, lo Snap alla Griglia
vincola, entrambe le estremità della trave a posizionarsi su
due punti della griglia (rappresentata mediante i puntini).
Se, invece l’opzione Assoluta risulta NON selezionata, la pri-
ma estremità della trave non è soggetta ad alcuno snap e, per-
tanto, può essere disegnata in un qualsiasi punto della tavola.
La seconda estremità, invece, sarà vincolata alla griglia (rap-
presentata con il tratto continuo) che si genera a partire dalla
prima estremità.

11.1.2
Snap Angolare
Lo Snap Angolare vincola, durante il disegno, l’oggetto disegnato (ad es.
una trave) ad assumere solo inclinazioni rispetto all’orizzontale multiple
di un determinato angolo liberamente definito dall’Utente.
La personalizzazione dello Snap Angolare si effettua nell’omonima se-
zione del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” del toolbox degli Snap.
Al toolbox degli Snap si accede cliccando sul bottone Snap della toolbar
verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.

Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.

La sezione Snap angolo del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo”
presenta:
• Il check box Snap Angolo la cui selezione richiede di rendere attivo lo
snap angolare.
• Il campo Angolo che si abilita quando risulta selezionato il check box
Snap Angolo; in tale campo va specificato l’angolo di snap. Per de-
fault, nel campo Angolo viene proposto il valore 15°.

310
11. Le Utilità del Disegno

L’attivazione e la disattivazione dello Snap Angolare può anche essere effettuata,


senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva Snap
ad Angolo della toolbar (v. § 3.4).
Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap ad
Angolo risulta premuto.
Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/Disattiva
Snap ad Angolo risulta NON premuto.

Quando si disegna utilizzando lo Snap Angolare (ad es. una trave inclina-
ta), lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato per definire
con precisione le dimensioni dell’oggetto (la lunghezza della trave).

11.1.3
Snap ad Oggetto
Gli Snap ad Oggetto vincolano il punto sensibile (v. § 10.1.7)
dell’oggetto che si sta disegnando (ad es. il punto sensibile dell’estremità
di una trave) ad un determinato punto caratteristico di un altro oggetto
(ad es. ad uno spigolo o al un punto medio di un pilastro, ecc.).
Sono, inoltre, disponibili Snap ad Oggetto che vincolano l’oggetto dise-
gnato ad assumere una determinata direzione in funzione della direzione
di altri oggetti già disegnati.
Ovviamente uno Snap ad Oggetto si attiva solo quando il cursore è in un
determinato intorno del punto di snap dell’oggetto.
La scelta degli snap ad oggetto che si intende rendere attivi nelle tavole
del progetto di EdiLus-CA e delle opzioni che ne regolano il funziona-
mento si effettua nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap.
Il toolbox degli Snap si apre fermando il cursore sul bottone Snap della
toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.

Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.

311
11. Le Utilità del Disegno

Il box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap presenta, in alto, la sezione
Modalità di snap ad oggetto con i check box per la scelta degli snap ad
oggetto che devono essere attivi nelle tavole del progetto.
I check box della sezione Modalità di snap ad oggetto sono:
Medio, la cui selezione attiva lo snap ai punti medi dei lati degli oggetti
disegnati (il lato di un pilastro, la faccia di una trave, ecc.).
Parallelo, la cui selezione attiva lo snap che consente di disegnare un og-
getto (ad es. una trave) parallelo ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.2).
Perpendicolare, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per il disegno
di un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.3).
Vicino, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap a qualsiasi punto del
contorno o dell’asse degli oggetti già disegnati.
Centro, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al centro del pilastro e
degli archi di cerchio delle polilinee.
Nodo, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità dei tratti
delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una poli-
linea (balconi, fori, ecc.).
Tangente, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per disegnare un
oggetto tangente ad un arco di polilinea o ad un arco di qualsiasi og-
getto disegnato mediante polilinee.
Punto Finale, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità
delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una poli-
linea (balconi, fori, ecc.).
Prolungamento, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al prolunga-
mento degli oggetti già disegnati.
Intersezione, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle intersezioni
tra i vari lati ed assi degli oggetti disegnati ed i punti di intersezione
tra questi e quelli di altri oggetti; se risulta attivo lo snap Prolunga-
mento, lo snap intersezione comprende anche i punti di intersezione
tra i prolungamenti dei lati o degli assi dei vari oggetti disegnati.
Sopra i check box descritti sono presenti i bottoni:
Seleziona Tutto: seleziona automaticamente tutti i check box della se-
zione “Modalità di snap ad oggetto” precedentemente illustrati.
Deseleziona Tutto: deseleziona automaticamente tutti i check box della
sezione “Modalità di snap ad oggetto”.

312
11. Le Utilità del Disegno

La selezione di tutti i check box della sezione “Modalità di snap ad oggetto” con la
relativa attivazione di tutti gli snap ad oggetto previsti può comportare confusione
e difficoltà nel disegno.
L’effetto di alcuni snap ad oggetto, inoltre, può essere compromesso dalla pre-
senza di altri snap che risultano prioritari rispetto ad essi.
Pertanto, si consiglia di lasciare attivi correntemente i soli Snap ad Oggetto di uso
più frequente e di attivare gli altri solo in caso di necessità.
In tal senso, gli Snap ad Oggetto abilitati per default alla creazione del documen-
to forniscono una buona configurazione di base per il disegno degli oggetti.

Oltre alla possibilità di richiedere o meno l’attivazione di determinati


Snap ad Oggetto, nella sezione Opzioni del box Snap ad oggetto è anche
possibile regolarne il comportamento.
Nella sezione Opzioni del box Snap ad Oggetti sono presenti i seguenti
strumenti:
• Il check box Calamita, la cui selezione richiede che lo snap si attivi già
a partire da una certa distanza dal punto o dalla retta che lo rappresen-
ta. La distanza a partire dalla quale risulta attiva la calamita può essere
regolata (in pixel) nei campi sottostanti.
• il campo Intorno Calamita (Pixel) in cui va specificata la distanza (in
pixel) dal punto di snap a partire dalla quale risulta attiva la “calamita”.
• Il campo Intorno linee guida (Pixel) in cui va specificata la distanza (in
pixel) da una linea guida o allineamento a partire dalla quale risulta at-
tiva la “calamita”.

I valori proposti nei campi descritti sono stati ottimizzati per consentire una certa
facilità ed una buona precisione nelle operazioni di disegno.

Gli Snap ad Oggetto sono prioritari rispetto agli Snap alla Griglia (v. §
11.1.1) e agli Snap Angolari (v. § 11.1.2).
Avvicinando, infatti, il cursore ad un punto di uno Snap ad Oggetto, il
programma provvede, in maniera automatica, a disabilitare temporanea-
mente gli Snap alla Griglia e gli Snap Angolari.

313
11. Le Utilità del Disegno

11.1.3.1
Le Opzioni degli Snap
Nel box Opzioni del toolbox degli Snap è possibile richiedere ulteriori
personalizzazioni degli Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3).
Dall’alto, nel box Opzioni vengono proposti:
• Il list box Simbolo Snap, in cui è possibile scegliere il colore del sim-
bolo che rappresenta il tipo di snap (ad es. intersezione, perpendicola-
re, ecc.) (v. figura).
• Il check box Generatrici Snap, la cui sele-
zione richiede la visualizzazione delle gene-
ratrici di uno snap (v. figura) durante il di-
segno. Quando tale check box risulta sele-
zionato, nel list box adiacente è anche pos-
sibile scegliere il colore con cui devono es-
sere proposte le generatrici.
• Il check box Piano Snap Z, la cui selezione richiede la visualizzazione,
durante il disegno, del piano di snap orizzontale che compare quando
si sposta verticalmente l’estremità di una trave in una vista 3D (v. §
10.3.7). Quando tale check box risulta selezionato, nel list box adia-
cente è anche possibile scegliere il colore con cui deve essere proposto
il piano di snap.
• Il list box Punti Fissati in cui è possibile scegliere il colore dei punti
che si fissano temporaneamente come punti di snap (v. § 11.1.3.4).
• La sezione Linee Guida in cui vengono proposti i list box per la scelta
dei colori delle linee guida (linee che segnalano gli allineamenti pos-
sibili durante il disegno) per i vari tipi di Snap ad Oggetto (Perpendi-
colare, Parallelo, ecc.).

314
11. Le Utilità del Disegno

11.1.3.2
Come Disegnare un Oggetto Parallelo ad un Altro
Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola
attiva, un oggetto parallelo ad uno già disegnato vengono illustrate me-
diante un semplice esempio: il disegno di una trave parallela ad un’altra
trave già disegnata.
Per disegnare una trave parallela ad un’altra trave già disegnata basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap
(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Parallelo;
• disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia
della trave già disegnata a cui essa deve essere parallela;
• quando la faccia della trave disegnata di-
venta rossa e in prossimità del cursore
appare la scritta Parallelo, pigiare F11 del-
la tastiera; una crocetta gialla sulla faccia
della trave indica la direzione che dovrà
assumere la trave che si sta disegnando;
• procedendo nel disegno della trave,
quando questa risulta all’incirca paral-
lela all’altra trave, su essa appare una
linea guida a cui risulta calamitata (v.
avanti) la sua seconda estremità; conte-
stualmente, sulla trave già disegnata, la
crocetta gialla su trasforma in due
segmenti paralleli blu;
• cliccare nel punto in cui va fissata la seconda estremità della trave.

315
11. Le Utilità del Disegno

11.1.3.3
Come Disegnare un Oggetto Perpendicolare ad
un Altro
Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola
attiva, un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato vengono illustrate
mediante un semplice esempio: il disegno di una trave perpendicolare ad
un’altra trave già disegnata.
Per disegnare una trave perpendicolare ad un’altra trave già disegnata ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
• accertarsi che, nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap (v. §
11.1.3.1), risulti selezionato il check box Perpendicolare;
• disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia
della trave già disegnata a cui essa deve essere perpendicolare;
• quando la trave che si sta disegnando è,
all’incirca, perpendicolare alla trave di-
segnata appare il simbolo della perpendi-
colarità in blu e la scritta Perpendicolare;
• cliccare nel punto in cui va fissata la se-
conda estremità della trave.
Successivamente la trave disegnata può essere traslata (v. § 10.3.2) nella
posizione desiderata della tavola.

11.1.3.4
Come Disegnare un Oggetto Tangente ad un Altro
Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola
attiva, un oggetto tangente ad uno già disegnato vengono illustrate me-
diante un semplice esempio: il disegno di una trave (v. § 10.3.1) tangente
ad un arco di cerchio di una polilinea (v. § 10.14).
Per disegnare una trave tangente ad arco di cerchio di una polilinea basta
effettuare le seguenti operazioni:

316
11. Le Utilità del Disegno

1) Accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap
(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Tangente.
2) Disegnata la prima estremità della trave (v. § 10.3.1), portare il curso-
re in prossimità del punto di tangenza con l’arco di cerchio.
3) Quando la trave che si sta dise-
gnando è, all’incirca, tangente
all’arco disegnato appare il
simbolo della tangenza in blu e
la scritta Tangente.
A questo punto, se la trave non deve proseguire oltre il punto di tan-
genza basta cliccare la sua seconda estremità.
Se, invece la trave deve proseguire oltre il punto di tangenza, occorre
effettuare le seguenti operazioni:
• Premere F11 della tastiera per fissare temporane-
amente un punto di snap (“punto fissato”) nel
punto di tangenza; tale punto per default viene
segnalato da una crocetta gialla.
• Prolungare la trave mante-
nendola all’incirca sul punto
di tangenza fissato; durante
il disegno una linea punteg-
giata segnala l’allineamento
della trave con la tangente
all’arco nel punto fissato.
• Quando la trave risulta correttamente dimensionata cliccare per fis-
sare la sua seconda estremità.

317
11. Le Utilità del Disegno

11.2
Le Griglie Guida
Le Griglie Guida sono entità che consentono di definire, sulla tavola di
un piano (v. § 6.5), griglie completamente personalizzabili dall’Utente.
Le maglie di tali griglie, oltre ad essere una utilissima traccia per il dise-
gno, definiscono anche dei potentissimi snap per la disposizione, in ma-
niera rapida e precisa degli oggetti (pilastri, travi, ecc.) sulla tavola.
Grazie agli Snap definiti dalle griglie guida è possibile inserire comoda-
mente, in un punto individuato dalle sue maglie, una qualsiasi entità (pi-
lastro trave, ecc.) e di orientarla secondo uno degli allineamenti definiti
dalle stesse maglie.
Se non si hanno a disposizione le planimetrie dell’edificio in formato
DXF o DWG le Griglie Guida sono lo strumento da utilizzare priorita-
riamente per rendere il disegno degli oggetti semplice e veloce.
EdiLus-CA mette a disposizione del Tec-
nico due differenti tipologie di griglie gui-
da: le Griglie Guida Rettangolari e le Griglie
Guida Radiali.
Le Griglie Guida Rettangolari sono griglie
costituite da maglie rettangolari definibili
liberamente dall’Utente sia nel numero
che nelle dimensioni (v. § 10.22).

Le Griglie Guida Radiali sono, invece, gri-


glie costituite da maglie costituite da seg-
menti di corona circolare anch’esse defi-
nibili liberamente sia nel numero che nelle
dimensioni (v. § 10.22).
Sia le griglie guida rettangolari che quelle
radiali possono essere liberamente ruotate
sulla tavola in modo da creare riferimenti
comunque inclinati.
Su una tavola, inoltre, è anche possibile combinare entrambi i tipi di gri-
glie guida in modo da creare riferimenti di forma qualsiasi.

318
11. Le Utilità del Disegno

Durante il disegno è possibile creare ulteriori Griglie Guida da comporre


con le griglie già definite per avere ulteriori utili riferimenti per il dise-
gno di altri oggetti.
Ad esempio, per disegnare un balcone, è possibile creare una griglia gui-
da con un’unica maglia larga quanto il balcone da affiancare alla griglia
guida utilizzata per il disegno delle travi e dei pilastri.
Aggiunte di ulteriori Griglie Guida a quelle già definite risulta estrema-
mente utile anche per la definizione delle platee.
In questo caso affiancando ai pilastri (in background - v. § 11.6) una gri-
glia guida di una sola maglia (larga quanto la distanza tra i pilastri stessi
ed il bordo della platea) si ottiene immediatamente un utilissimo riferi-
mento per il disegno.
Effettuato il disegno di tutte le entità necessarie, le Griglie Guida inserite
possono anche essere eliminate dalla tavola (v. § 10.1.5).
Le modalità operative per creare, modificare e cancellare entrambi i tipi
di griglie guida vengono illustrate negli opportuni paragrafi del cap. 10.

319
11. Le Utilità del Disegno

11.3
Il PAN (Spostamento)
Per spostarsi nelle zone della tavola di disegno non visualizzate è possi-
bile utilizzare, anche durante il disegno di un oggetto, le consuete barre
di scorrimento posizionate a destra ed in basso della finestra contenente
la tavola stessa.
Le tavole di disegno di EdiLus-CA sono anche di una potente funzionali-
tà di PAN che consente di spostare la vista in una zona della tavola na-
scosta in maniera estremamente rapida ed agevole.
Durante il disegno di un oggetto (ad es. il posizionamento di un pilastro o
di un’estremità di una trave) basta tenere premuto il pulsante centrale o la
rotellina del mouse (se disponibili) ed effettuare gli spostamenti opportu-
ni nella tavola.
Lasciando il pulsante centrale o la rotellina del mouse viene ripristinata
la modalità per il disegno dell’oggetto che si stava inserendo nella tavola.

11.4
Gli Zoom
In tutte le tavole grafiche di EdiLus-CA (Piante, 3D, ecc.) potenti fun-
zioni di Zoom consentono di ingrandire e ridurre il disegno (o una sua
parte), per poter operare in modo estremamente semplice e preciso.
Per attivare una delle funzioni di zoom di EdiLus-CA basta pi-
giare il bottone Zoom della Toolbar che apre un menu in cui è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel ret-
tangolo di selezione tracciato con il mouse. L’ingrandimento viene
effettuato estendendo il rettangolo di selezione tracciato alla parte vi-
sibile della Finestra della Tavola.
Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola
occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Fine-
stra della Tavola.
Zoom Entità: effettua un ingrandimento delle entità (oggetti) seleziona-

320
11. Le Utilità del Disegno

te (v. § 10.1.2) nella tavola.


Zoom Precedente [SHIFT+F2]: ripropone la vista della tavola preceden-
te all’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione
produce un effetto solo se sono state precedentemente effettuate altre
operazioni di zoom.
Zoom Successivo [SHIFT+F3]: ripropone la vista della tavola successi-
va all’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione
produce un effetto solo se, precedentemente, sono state effettuate ope-
razioni di “zoom precedente”.
Zoom Avanti [+ del tastierino numerico]: ingrandisce progressivamente il
disegno ad ogni selezione.
Zoom Indietro [- del tastierino numerico]: riduce progressivamente il di-
segno ad ogni selezione.

Gli ingrandimenti e le riduzioni ottenibili selezionando le opzioni Zoom Avanti e


Zoom Indietro possono anche essere effettuati, in maniera più rapida ed intuitiva,
ruotando la rotellina del mouse.

Un’altra potentissima funzione di zoom è la Lente di Ingrandimento (v. §


11.4.1).
Gran parte delle funzionalità di zoom descritte sono anche disponibili nel
menu locale che si attiva cliccando con il pulsante destro del mouse nella
tavola di disegno in cui si sta operando.

11.4.1
La Lente di Ingrandimento
Durante il disegno di un oggetto è possibile usufruire di un potentissimo
strumento: la lente di ingrandimento.
Grazie alla lente di ingrandimento è possibile ottenere un forte ingrandi-
mento della zona immediatamente circostante il cursore per poter colle-
gare, con estrema precisione ed in maniera estremamente agevole,
l’oggetto che si sta disegnando con gli altri oggetti già disegnati.

321
11. Le Utilità del Disegno

Tale strumento rende anche estremamente rapido il disegno in quanto non


costringe il tecnico a continui ingrandimenti e riduzioni (v. § 11.4) del di-
segno per poterne visualizzare i particolari nella maniera opportuna.
Per richiedere l’attivazione della lente di ingrandimento sulla zona della
tavola in cui è presente il cursore del mouse, basta premere semplice-
mente il pulsante F4 della tastiera.
In un quadrato a cavallo del cursore viene proposto l’ingrandimento della
zona della tavola in cui si sta operando.

Effettuate le operazioni necessarie, per disabilitare la lente di ingrandi-


mento basta premere nuovamente F4 della tastiera.

11.5
Copiare le Entità di un Piano su un Altro Piano
Per definire la pianta di un piano dell’edificio è possibile ricopiare, sulla
relativa tavola di disegno (v. § 6.6), gli oggetti di una o più tipologie (pi-
lastri, pareti, travi, tamponature, ecc.) già disegnati nella pianta di un al-
tro piano.
Per effettuare questa operazione basta:
• aprire (v. § 6.5) e rendere attiva, nella Finestra del Programma, la ta-
vola del piano contenente gli oggetti da riportare sulla tavola di un al-
tro piano del progetto;
accedere al toolbox Copia cliccando sull’omonimo bottone della tool-
bar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Pro-
gramma; nel toolbox la tavola attiva viene indicata come Sorgente;
322
11. Le Utilità del Disegno

• nella sezione Opzioni di Copia selezionare il radio button:


Tutte le entità, se si intende copiare tutte le entità (oggetti) disegnate
sulla tavola sorgente;
Solo entità selezionate, se si intende copiare le sole entità (oggetti) se-
lezionate nella tavola sorgente; ovviamente tale opzione risulta abi-
litata solo se nella tavola sorgente risultano selezionate delle entità
(v. §§ 10.1.2 e 10.1.3);
Tipologia di entità, se si intende copiare tutte le entità della tavola sor-
gente appartenenti alle tipologie indicate, nel riquadro sottostante,
mediante la selezione dei relativi check box; ovviamente nel riqua-
dro per la scelta delle tipologie di entità vengono proposti i soli
check relativi alle tipologie di entità disegnate sulla tavola sorgente;
• nel riquadro Tavole di DESTINAZIONE selezionare i check box relativi
alle tavole su cui si intende riportare le entità copiate dalla tavola sor-
gente; ovviamente in tale riquadro vengono proposti i check di tutte le
tavole del progetto escluso quello della tavola sorgente;

Pigiando il bottone Seleziona tutto sotto il riquadro vengono selezionati i check


di tutte le tavole su cui è possibile riportare le entità.
Pigiando, invece, il bottone Deseleziona tutto viene rimossa la selezione da tutti
i check.

• pigiare il bottone Applica del toolbox.

Ovviamente, qualsiasi entità si indichi di copiare dalla tavola sorgente, sulla tavo-
la del livello Fondazione vengono copiate solo le entità (travi, plinti e platee) che
in essa è possibile disegnare.

Ovviamente gli oggetti possono essere copiati, sulla stessa tavola e da


una tavola all’altra (anche di progetti differenti) mediante le classiche
operazioni di copia e incolla degli oggetti selezionati.
Le funzioni di copia ed incolla possono essere attivate pigiando gli appo-
siti bottoni della toolbar o le corrispondenti opzioni del menu Modifica (v.
§ 3.3.2).

323
11. Le Utilità del Disegno

11.6
Visibilità sullo Sfondo di Oggetti Disegnati su
Altre Tavole (Background)
Per rendere estremamente agevole il disegno delle Entità di un piano (v.
cap. 10) è possibile richiedere di visualizzare, come sfondo della tavola,
entità (oggetti) già disegnate su altre tavole.
Ad esempio, come riferimenti per il disegno dell’impalcato di un piano, è
possibile richiedere di visualizzare nella tavola, i pilastri disegnati in
un’altra tavola e le travi ed i solai disegnati in una ulteriore tavola.
Nella tavola di un piano le entità di un altro piano visualizzate costitui-
scono una comodissima traccia per la semplice disposizione degli oggetti
necessari a definirne l’impalcato.
Inoltre, sugli oggetti visualizzati sulla tavola del disegno, è possibile ri-
chiedere l’attivazione degli snap (v. §§ 11.1 e segg.) in modo da rendere
ancora più comodo il disegno.
Per visualizzare, nella tavola del piano attiva, le entità disegnate su un al-
tro piano dell’edificio, basta effettuare le seguenti operazioni:
• cliccare sul bottone Background della toolbar verticale disposta lungo
il bordo sinistro della Finestra del Programma per aprire l’omonimo
toolbox;
• nella sezione Tavole da visualizzare del toolbox scegliere, mediante la
selezione dei relativi check box, le tavole di cui si intende visualizzare
delle entità;
• per ognuna delle tavole scelte effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la tavola cliccando sul suo nome nella sezione Tavole;

• nel list box Colore entità visibili scegliere il colore con cui devono
essere visualizzate le entità scelte (v. avanti) nella tavola attiva;
• selezionare il check box Snap attivo se, sulle entità scelte (v. avanti),
devono risultare attivi gli snap (v. § 11.1.3).
• nella sezione Tipologia di entità selezionare i check box relativi alle
entità della tavola selezionata che si intendono visualizzare nella ta-
vola attiva;

324
11. Le Utilità del Disegno

Per selezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata ba-
sta pigiare il bottone Seleziona Tutto presente nel toolbox.
Per deselezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata
basta pigiare il bottone Deseleziona Tutto presente nel toolbox.

• pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare e


riportare, come sfondo della tavola attiva, le entità scelte per le varie
tavole.
Effettuato il disegno, è possibile eliminare le entità inserite come sfondo
della tavola.
Per eliminare le entità di sfondo della tavola basta accedere nuovamente
al toolbox Background, deselezionare tutte le tavole nella sezione Tavole
e pigiare il bottone Applica.
Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano visualizzate in
Background delle entità disegnate su altre tavole, viene proposta
l’icona a lato a destra sulla barra di stato (barra inferiore della Finestra
del Programma).

11.7
La Visibilità degli Oggetti sulle Tavole e nelle
Viste 3D
Nella tavola di un piano (v. § 6.6) e/o in una vista 3D (v. cap. 12) è pos-
sibile richiedere di visualizzare solo alcune tipologie di oggetti disegnati.
Per visualizzare nella tavola del piano o nella vista 3D attiva del progetto
solo alcune tipologie di oggetti disegnati basta effettuare le seguenti ope-
razioni:
• Cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale disposta lungo il
bordo sinistro della Finestra del Programma; questa operazione apre
l’omonimo toolbox in cui viene riportato il nome della tavola o della
vista 3D attiva.
• Nella parte superiore del toolbox Visibilità selezionare uno dei se-
guenti radio button:

325
11. Le Utilità del Disegno

Tutte le entità: se risulta attiva la tavola di un piano, richiede di visua-


lizzare tutte le entità in essa disegnate; se, invece, risulta attiva una
vista 3D, richiede di visualizzare tutte le entità disegnate nell’intero
progetto.
Solo entità selezionate: richiede di visualizzare le sole entità seleziona-
te nella tavola del piano attiva oppure nella vista 3D attiva.
Solo entità non selezionate: richiede di visualizzare le sole entità che
NON selezionate nella tavola del piano o nella vista 3D attiva. In
pratica vengono nascoste le entità selezionate.

Se, con l’opzione Solo entità non selezionate, si richiede di nascondere le enti-
tà selezionate (v. avanti), dopo che precedentemente ne sono state nascoste al-
tre, vengono visualizzate le entità precedentemente nascoste.
Per nascondere altre entità, senza che vengano visualizzate quelle precedente-
mente nascoste, occorre tenere premuto SHIFT della tastiera mentre si effettua
la loro selezione.

Solo: se risulta attiva la tavola di un piano, richiede di visualizzare, in


essa, le sole tipologie di oggetti indicate nella sottostante sezione
Tipologia di entità (v. avanti); se, invece, risulta attiva una vista 3D,
richiede di visualizzare, in essa, le sole tavole indicate nella sezione
Tavole e, per le tavole scelte, le sole tipologie di oggetti indicate
nella sezione Tipologia di entità (v. avanti).
• Nella sezione Tavole, abilitata solo se è selezionato il radio button
Solo ed è attiva una vista 3D, scegliere, mediante la selezione dei
relativi check box, le tavole (piani) che devono essere visualizzate
nella stessa vista.
• Nella sezione Tipologia di entità scegliere, mediante la selezione dei
relativi check box, le tipologie di entità che devono essere visualizzate
nella tavola del piano o nella vista 3D attiva.
• Pigiare il bottone Applica per confermare e visualizzare, nella tavola
del piano o nella vista 3D attiva, le sole entità scelte.

Il programma NON consente di disegnare, su una tavola, le tipologie di oggetti


che risultano NON visibili in essa.
Cercando di disegnare un oggetto di una tipologia resa NON visibile nella tavola,
un messaggio segnala l’impossibilità di effettuare l’operazione.

326
11. Le Utilità del Disegno

Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano NON visibili una o più
tipologie di entità, viene proposta l’icona a lato a destra sulla barra di
stato (barra inferiore della Finestra del Programma).

11.8
Inserimento di Disegni DWG o DXF nella Tavola
Per il disegno degli oggetti (v. cap. 10) nella tavola di un piano (v. § 6.6)
può essere preso a riferimento un disegno in formato DWG o DXF già
realizzato con un qualsiasi CAD.
Ad esempio, per disegnare gli elementi strutturali nella tavola di un piano
è possibile utilizzare, come traccia, l’opportuna planimetria del progetto
architettonico.
Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riporta-
to nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA.
La possibilità di “calamitare” gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) ai punti del
grafico DWG o DXF e di allinearli ai suoi elementi (linee, curve, ecc.)
rende il disegno degli oggetti estremamente semplice e rapido.
Per le funzionalità descritte, il riferimento di disegno in formato DXF o
DWG (se disponibile) sulla tavola grafica è lo strumento primario da adot-
tare per rendere estremamente semplice e rapido il disegno degli oggetti.

327
11. Le Utilità del Disegno

Ovviamente, ultimato il disegno degli oggetti necessari, il disegno in


formato DWG o DXF caricato può anche essere eliminato dalla tavola.
Le modalità per l’inserimento e la gestione di un disegno DXF/DWG
vengono riportate nei §§ 10.18 e 10.18.1.

11.9
Punti Guida e Linee Guida
Nella tavole dei piani (piante) (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola di di-
segno (carpenterie, armature e tavole esecutive) del progetto di EdiLus-
CA è possibile inserire liberamente Punti Guida e Linee Guida.
L’oggetto Punto Guida e l’oggetto Linea Guida sono utilissimi riferimen-
to per il disegno. Essi infatti consentono di definire, nella tavola del dise-
gno, punti ed allineamenti di snap ad oggetto (v. § 11.1.3).
Inoltre, grazie alle potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. §
11.5), i Punti Guida e le Linee Guida disegnati sulla tavola di un piano
possono essere riportati automaticamente su altri piani dell’edificio, defi-
nendo, veri e propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo.
Le modalità per il disegno e la gestione dei Punti Guida e delle Linee
Guida vengono illustrate nei §§ 10.20 e 10.21.

328
12. Le Viste 3D

Le Viste 3D
Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile richiedere il
numero desiderato di viste tridimensionali della struttura.
Ogni vista 3D può essere personalizzata variando liberamente il punto di
osservazione e richiedendo sulla struttura le informazioni desiderate (sol-
lecitazioni, spostamenti, ecc.).
Le viste 3D personalizzate vengono registrate in modo da archiviare, con
il progetto, anche delle tavole con informazioni significative sulla geo-
metria della struttura e sul suo comportamento.
La finestra in cui viene proposta la vista 3D dell’edificio non è un sem-
plice strumento per la visualizzazione tridimensionale dell’edificio.
Nella vista 3D, infatti, è anche possibile selezionare le entità disegnate e
modificarle o cancellare (v. § 12.8).
Inoltre, nella vista 3D è anche possibile richiedere la vista Strutturale (v.
§ 12.9) dell’edificio in cui è possibile modificare le proprietà dei nodi
applicando loro forze, cedimenti e/o vincoli.

329
12. Le Viste 3D

12.1
Come Creare una Vista 3D dell’Edificio
Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile creare il
numero desiderato di viste tridimensionali della struttura.
Per il progetto attivo risulta già creata una vista 3D a cui si accede effet-
tuando le seguenti operazioni:
Esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). Questa operazione visualizza,
sul ramo che si di parte dal nodo Grafici, il nodo Viste 3D.
Esplodere anche il nodo Viste 3D. Questa operazione visualizza, il no-
do 3D della vista tridimensionale proposta per default dal programma.
Fare un doppio click sul nodo 3D. Questa operazione apre la finestra
Viste 3D (v. § 12.2) in cui viene proposta la vista tridimensionale
dell’edificio disegnato.
Tale vista può essere rinominata (v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e
salvata, in modo da essere archiviata nel progetto con la configurazione e
le informazioni ritenute significative dal Tecnico.
Oltre alla vista 3D proposta per default, nel progetto attivo è possibile
creare il numero desiderato di viste 3D.
Per creare una nuova vista 3D basta effettuare le seguenti operazioni:
Fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo Viste 3D o su un
qualsiasi nodo (vista) in esso contenuto; questa operazione seleziona il
nodo e apre un menu locale.
• Nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi Vista.
Questa operazione crea un nuovo nodo sul ramo che si diparte dal nodo
“Viste 3D”. Il nuovo nodo viene collocato in coda ai nodi delle viste già
create e risulta denominato con il numero d’ordine di creazione seguito
dalla stringa “3D” (ad esempio “1 - 3D”).
Contestualmente alla creazione del nuovo nodo viene anche aperta la
nuova vista in un’altra finestra Viste 3D.
Ogni vista 3D, compresa quella proposta per default, può essere rinominata
(v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e salvata in modo da poterla archiviare
nel progetto con la configurazione e le informazioni ritenute significative.
Una vista 3D può anche essere cancellata dal progetto (v. § 12.7).
330
12. Le Viste 3D

I paragrafi seguenti descrivono la finestra Viste 3D e le modalità operati-


ve per la gestione delle relative viste.

12.2
La Finestra Viste 3D
Una vista 3D creata (v. § 12.1) nel progetto può essere visualizzata e
modificata nella finestra Viste 3D.
La finestra Viste 3D viene proposta nella Finestra del programma quando
si crea una nuova vista 3D oppure quando si accede ad una vista già esi-
stente (v. § 12.1).
La finestra Viste 3D riporta, sulla barra del titolo, oltre al suo nome (Vi-
ste 3D), quello del progetto attivo e quello della vista 3D aperta.
Sotto la barra del titolo è presente una toolbar con i seguenti strumenti:
• il list box in cui è possibile scegliere una delle seguenti modalità per la
visualizzazione dell’edificio nella finestra:
WireFrame: visualizza solo tutte le linee degli elementi della struttura;
Ombreggiato: visualizza gli elementi della struttura con la sola om-
breggiatura;
Linee Nascoste: visualizza gli elementi della struttura con le sole linee
di contorno, nascondendo le linee delle facce degli oggetti in secon-
do piano rispetto ad altre;
Ombreggiato con Linee: rappresenta gli elementi della struttura con
l’ombreggiatura e le linee di contorno in primo piano rispetto ad altre;
Strutturale: propone la vista strutturale degli oggetti (v. § 12.9);
Solai: propone la vista 3D dei solai (v. § 12.10);
Forze e Momenti (utente): propone la vista 3D in cui è possibile visualiz-
zare e gestire le forze applicate alla struttura dall’Utente (v. § 12.11.1);
• il list box in cui è possibile scegliere il tipo (pianta, prospetto o isome-
tria) e l’orientamento della vista.
Dopo tale list box, la toolbar della finestra presenta i seguenti bottoni:
Vista Strutturale: propone la vista strutturale dell’edificio (v. § 12.9);

331
12. Le Viste 3D

Visualizza Concio: propone la vista dei conci della struttura; ovviamen-


te, tale bottone risulta abilitato solo quando, nella finestra Viste 3D
viene richiesta una vista strutturale;

Vincoli: visualizza i vincoli eventualmente presenti sui nodi della strut-


tura; ovviamente tale bottone risulta abilitato solo quando, nella fine-
stra Viste 3D, è stata richiesta la vista strutturale;
Cedimenti: visualizza i cedimenti eventualmente applicati ai nodi della
struttura; ovviamente tale bottone risulta abilitato solo quando, nella
finestra Viste 3D, è stata richiesta una vista strutturale;
Visualizza/Nasconde Tamponature: visualizza/nasconde le tamponature
nella vista 3D dell’edificio; ovviamente tale bottone NON risulta abili-
tato quando, nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale;
Visualizza/Nasconde Solai: visualizza/nasconde i solai nella vista 3D
dell’edificio; ovviamente tale bottone NON risulta abilitato quando,
nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale;
332
12. Le Viste 3D

Visualizza/Nasconde Spinta Terreno (su pareti): visualizza/nasconde,


nella vista 3D, le Spinte del Terreno (v. § 10.23) disegnate; ovviamen-
te tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D,
viene richiesta una vista strutturale;
Visualizza/Nasconde Spinta Idrostatica (su pareti): visualizza/nasconde,
nella vista 3D, le Spinte Idrostatiche (v. § 10.24) disegnate; ovviamen-
te tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D,
viene richiesta una vista strutturale;
Reset Grafico dei Risultati: elimina dalla vista il diagramma dei risulta-
ti o la relativa mappatura a colori richiesta.
Nella vista 3D, grazie alle funzionalità per la visibilità degli oggetti, è
possibile scegliere di visualizzare, ai vari piani dell’edificio i soli ele-
menti strutturali indicati (v. § 11.7).
La finestra Viste 3D è dotata di un menu locale che si attiva cliccando
con il pulsante destro del mouse in un punto della sua tavola.
Tale menu, oltre alle opzioni del menu locale della tavola (pianta) di un
piano (v. § 6.6), presenta le opzioni:
Visualizza Armatura: visualizza, dopo aver richiesto il calcolo delle Arma-
ture e delle carpenterie (v. § 13.5), la tavola dell’armatura (v. § 16.2)
dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) selezionato nella vista 3D;
Visualizza Telaio: visualizza, dopo il calcolo (v. cap. 13) il telaio a cui ap-
partiene l’elemento (trave o parete) selezionato;
Visualizza in pianta: visualizza l’elemento selezionato nella tavola della
pianta (v. § 6.6) in cui è stato disegnato;
Modalità vista: apre un menu con le stesse opzioni del primo list box della
toolbar della finestra Viste 3D.

12.3
Come Personalizzare una Vista 3D
Quando si crea una nuova vista 3D (v. § 12.1) nella finestra Viste 3D (v. §
12.2) viene proposta per default una vista isometrica dell’edificio.
L’orientamento di tale vista può essere modificata selezionando
l’opzione opportuna nel secondo list box da sinistra sulla toolbar della fi-
nestra “Viste 3D”.
333
12. Le Viste 3D

L’orientamento riportato nelle opzioni del list box è quello ottenuto nell’ipotesi che
il Nord abbia la stessa direzione dell’asse Y delle tavole del disegno dei piani
dell’edificio (v. § 6.6).
Se, per ragioni di comodità di disegno, non conviene disegnare le planimetrie
dell’edificio con l’orientamento effettivo, per la scelta dell’orientamento delle viste
3D e dei prospetti dell’edificio (nel list box della toolbar) va preso, come riferimen-
to, in luogo della direzione del Nord, quella dell’asse Y.

In ogni caso, quando nella finestra Viste 3D risulta visualizzata una iso-
metria, l’edificio può essere liberamente ruotato e/o traslato (v. avanti).

Oltre alle varie isometrie, nella finestra Viste 3D è anche possibile visua-
lizzare i vari prospetti della struttura dell’edificio.
Sia le viste isometriche che quelle prospetti-
che dell’edificio possono essere, inoltre, vi-
sualizzate nella modalità desiderata (solo line-
e, ombreggiate, ecc.) scegliendo l’opzione op-
portuna nel primo list box da sinistra della to-
olbar della finestra Viste 3D (v. § 12.2).
334
12. Le Viste 3D

Come ruotare l’edificio nella vista 3D


Per ruotare l’edificio nella finestra Vista 3D basta:
• cliccare, senza rilasciare il pulsante destro del mouse in un punto qual-
siasi della tavola della finestra Viste 3D;
• spostare opportunamente il mouse per ottenere le rotazioni desiderate;
• quando la vista dell’edificio risulta essere quella desiderata rilasciare il
pulsante del mouse.

Come traslare l’edificio nella vista 3D


Per centrare la vista attiva nella finestra Viste 3D oppure per visualizzare
parti dell’edificio nascoste quando si effettuano ingrandimenti (v. § 11.4)
è necessario traslare la vista stessa.
Per traslare liberamente la vista proposta nella finestra Viste 3D basta:
• tenere premuta la rotellina (se disponibile) del mouse senza rilasciarla;
• spostare il mouse per ottenere la traslazione desiderata della vista;
• rilasciare la rotellina.
La traslazione della vista attiva può anche essere ottenuta utilizzando le
apposite barre di scorrimento della finestra Viste 3D oppure cliccando,
senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, in un punto della tavola e
spostare il cursore oltre il bordo della finestra opposto a quello della di-
rezione in cui si intende traslare la vista.

Come visualizzare una parte della struttura


Per visualizzare, nella finestra Vista 3D, solo una determinata parte (ad
es. una pilastrata con relative travi e solai) basta:
• selezionare (v. § 12.4) gli elementi strutturali (oggetti) da visualizzare;
• cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale sul bordo sinistro
della Finestra del Programma per aprire l’omonimo toolbox (v. § 11.7);
• nel toolbox Visibilità selezionare il radio button Solo entità selezionate
e pigiare il bottone Applica della sua toolbar.
Per visualizzare nuovamente l’intera struttura nella vista 3D attiva, basta
accedere nuovamente al toolbox Visibilità e, in questo, selezionare il radio
button Tutte le entità e pigiare il bottone Applica.
Grazie alle altre funzionalità del toolbox Visibilità è anche possibile visua-
lizzare solo alcune tipologie di oggetti di determinati piani dell’edificio.

335
12. Le Viste 3D

La scelta della modalità di visualizzazione


La vista dell’edificio attiva può essere ulteriormente personalizzata, sce-
gliendo, nel primo list box da sinistra della toolbar nella finestra Viste
3D, una delle seguenti modalità di visualizzazione:
WireFrame: visualizza unicamente tutte le linee degli elementi della strut-
tura come se questi fossero trasparenti;
Ombreggiato: visualizza gli elementi della struttura con la sola ombreg-
giatura e, quindi, senza linee di contorno;
Linee Nascoste: visualizza gli elementi della struttura con le sole linee di
contorno, nascondendo le linee delle facce in secondo piano rispetto
ad altre;
Ombreggiato con Linee: rappresenta gli elementi della struttura con
l’ombreggiatura e le linee di contorno in primo piano rispetto ad altre;
Strutturale: propone la vista strutturale degli oggetti (v. § 12.9);
Solai: propone la vista 3D dei solai (v. § 12.10).
Forze e Momenti (utente): propone la vista 3D in cui è possibile visualizza-
re e gestire le forze applicate alla struttura dall’Utente (v. § 12.11.1).

Come salvare una vista


Per salvare nel progetto tutte le modifiche apportate alla vista 3D atti-
va basta pigiare il bottone Salva della toolbar.
La vista 3D salvata viene archiviata nel progetto e può essere riaperta ed,
eventualmente, modificata e/o stampata in qualsiasi momento.

Come stampare una vista


Per avviare la stampa della vista attiva nella finestra Viste 3D basta
pigiare il bottone Stampa della toolbar.
Scegliendo, nel dialog che si apre, le opzioni di stampa opportune e pigiando
il bottone STAMPA, viene proposta l’anteprima di stampa della vista 3D.
All’anteprima di stampa (con le opzioni di stampa di default) della
vista 3D attiva è anche possibile accedere pigiando l’omonimo botto-
ne della toolbar.
In qualsiasi momento è possibile accedere nuovamente (v. § 12.1) ad una
vista 3D del progetto per stamparla o per apportarvi le modifiche deside-
rate (v. § 12.3).

336
12. Le Viste 3D

12.4
Come Selezionare gli Oggetti nella Vista 3D
Nella finestra Viste 3D è prevista la possibilità di apportare modifiche al-
le proprietà degli oggetti disegnati e di modificare graficamente la quota
di alcuni oggetti (ad es. la quota delle estremità di una trave).
Per modificare un oggetto è necessario selezionarlo.
Per selezionare un oggetto basta cliccare su esso nella modalità Sele-
zione, attiva quando il bottone “Seleziona oggetti” della toolbar risulta
premuto.
Estremamente interessante risulta la possibilità di modificare più oggetti
contemporaneamente. Ad esempio la modifica dell’altezza di tutti i pila-
stri di una trave per creare la linea di colmo di un tetto.
Per selezionare contemporaneamente più oggetti in una vista 3D basta:
accertarsi che risulti attiva la modalità Selezione (bottone “Seleziona
oggetti” della toolbar premuto);
• tenere premuto SHIFT della tastiera e cliccare su ogni oggetto da sele-
zionare;
oppure
• racchiudere, in un rettangolo di selezione (tracciato tenendo premuto il
pulsante sinistro del mouse), almeno un punto di ogni oggetto da sele-
zionare.
Sempre tenendo premuto SHIFT, è anche possibile aggiungere, agli og-
getti selezionati, quelli racchiusi in un rettangolo di selezione.
Ovviamente, il rettangolo di selezione va tracciato a partire da un punto
in cui non è presente alcun oggetto. Cliccando su un oggetto, infatti, si
otterrebbe solo la sua selezione, senza la possibilità di proseguire nel
tracciamento del rettangolo.
Tenendo premuti CTRL + SHIFT della tastiera, il triangolo di selezione
può anche essere tracciato a partire da un punto in cui è presente un
oggetto.
Tutti gli oggetti selezionati nella vista 3D vengono proposti in rosso.
Le possibilità di selezione illustrate consentono persino di definire, nella
finestra Viste 3D, una vista della sola parte di struttura selezionata.

337
12. Le Viste 3D

Per deselezionare tutti gli oggetti selezionati nella finestra Viste 3D


basta pigiare il bottone Deseleziona Tutto della toolbar oppure cliccare
in un punto qualsiasi della sua tavola.
Per deselezionare un singolo oggetto basta tenere premuto SHIFT della ta-
stiera e, sempre nella modalità Selezione, cliccare nuovamente su esso.
Nella finestra Vista 3D è anche possibile richiedere la selezione di alcune
tipologie di entità della struttura.
Per richiedere la selezione di alcune tipologie di entità della struttura basta:
selezionare tutte le entità visualizzate nella finestra Viste 3D; tale ope-
razione può essere effettuata pigiando il bottone Seleziona tutto della
toolbar oppure selezionando l’omonima opzione del menu Modifica;
• cliccare sul bottone Filtro Selezione sulla toolbar verticale disposta
lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma per accedere
all’omonimo toolbox;
• nel toolbox Filtro Selezione selezionare i check box relativi alle sole
entità che si intende lasciare selezionate;
• pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per ottenere la sele-
zione delle sole entità appartenenti alle tipologie selezionate.
Pigiando il bottone Inverti Selezione della toolbar viene invertita la se-
lezione delle entità presenti nella vista 3D selezionando tutte le entità
non selezionate e deselezionando le entità selezionate.

12.5
Come Rinominare una Vista 3D
Per rinominare la vista (3D) proposta per default dal programma oppure
una qualsiasi vista 3D creata (v. § 12.1) dall’Utente basta effettuare le
seguenti operazioni:
fare click sul nodo della vista con il pulsante destro del mouse; questa
operazione seleziona il nodo e apre un menu locale;
• nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina; questa operazione
rende editabile il nome a destra del nodo selezionato;
• digitare nel campo il nome che si intende assegnare alla vista 3D e pi-
giare INVIO per confermare.

338
12. Le Viste 3D

12.6
Come Aprire una Vista 3D
Per aprire una vista 3D già creata (v. § 12.1) per il progetto attivo di Edi-
Lus-CA basta:
esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso).
esplodere il nodo Viste 3D contenente tutte le viste 3D del progetto;

• fare doppio click sul nodo della vista da aprire; questa operazione apre
la finestra Viste 3D nella Finestra del Programma o, se questa risulta
già aperta, la porta in primo piano rendendola attiva.

12.7
Come Eliminare una Vista 3D
Per eliminare dal progetto attivo, una vista 3D precedentemente creata
(v. § 12.1) basta effettuare le seguenti operazioni:
fare doppio click sul nodo Viste 3D del Navigatore (v. § 3.2.1) per e-
sploderlo e visualizzare tutte le viste 3D del progetto attivo.
fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della vista 3D da
eliminare per selezionarla ed accedere al menu locale del Navigatore.
• nel menu locale selezionare l’opzione Elimina Vista.

12.8
Come Modificare gli Oggetti nella Vista 3D
Nella finestra Viste 3D è anche possibile apportare modifiche ad una o
più entità (oggetti) della struttura. In particolare è possibile:
• modificare le proprietà (v. § 10.1.6) di una entità o più entità della
struttura;
• modificare graficamente, la quota delle estremità di una trave.

339
12. Le Viste 3D

Come modificare le proprietà di un gruppo di oggetti


In molti casi la modifica, nella vista 3D, di un gruppo di oggetti risulta
particolarmente comoda e rapida.
La modifica di proprietà comuni ad alcuni elementi (pilastri, travi, ecc.)
a differenti piani dell’edificio, operazione onerosa da effettuare nelle
tavole dei rispettivi piani, risulta estremamente semplice e rapida nella
vista 3D.
Ad esempio, per modificare la sezione di un gruppo di pilastri a piani dif-
ferenti, basta:
• tenere premuto SHIFT della tastiera;
• selezionare (v. § 12.4) i pilastri di un piano che occorre modificare
racchiudendoli in un rettangolo di selezione o cliccando su ognuno
di essi;
• con le stesse modalità selezionare i pilastri da modificare degli altri
piani;
• modificare la sezione dei pilastri selezionati nel toolbox delle Proprie-
tà (v. § 10.1.6).

Come modificare le quote di un’estremità di una trave


In una vista 3D di un progetto è possibile modificare, in maniera estre-
mamente agevole la quota delle estremità di una trave.
Si supponga di voler in-
serire una trave che col-
lega i pilastri indicati
dalle freccette in figura.
Si supponga, inoltre, che
un pilastro abbia la stes-
sa altezza del piano del
disegno (v. cap. 6) e che
l’altro abbia una altezza
inferiore.

Disegnando la trave nella pianta del piano, le sue estremità vengono po-
sizionate alla quota del piano stesso (v. § 10.3).

340
12. Le Viste 3D

In questo caso, operando nella tavola di disegno del piano, sarebbe parti-
colarmente difficile e laborioso cercare di far coincidere l’estremità della
trave con quella del pilastro più basso.
Operando, invece nella vista 3D, per collegare la trave con il pilastro più
basso basta, invece, effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la trave (v. § 12.4);
• fare click sulla maniglia dell’estremità della trave da collegare con il
pilastro; questa operazione sblocca l’estremità consentendo solo spo-
stamenti lungo la verticale;
• spostare l’estremità della
trave in prossimità di
quella del pilastro; du-
rante gli spostamenti ri-
sultano attivi gli snap
anche spazialmente; per-
tanto, quando l’estremità
della trave è prossima a
quella del pilastro, una
griglia di colore blu se-
gnala la coincidenza;

• cliccare nel punto segnalato per bloccare l’estremità della trave.


In una vista 3D è anche possibile disegnare, in maniera semplicissima, un
foro in una parete (v. § 10.6).

341
12. Le Viste 3D

12.9
La Vista Strutturale
La vista strutturale è un utilissimo strumento per visualizzare la modella-
zione della struttura effettuata dal programma.
In tale vista, inoltre, è possibile applicare vincoli esterni e cedimenti ai
nodi della struttura (v. §§ 12.9.1.2 e 12.9.1.3).
Per richiedere la Vista Strutturale dell’edificio basta accedere ad una
vista 3D (v. § 12.1) e pigiare l’omonimo bottone della toolbar della
sua finestra.

Nella vista le travi e i pilastri vengono rappresentate


come aste rispettivamente di colore fucsia e verde.
Un nodo viene, invece, rappresentato con un pallino blu a
cui risultano collegate, mediante dei braccetti rigidi rap-
presentati da linee tratteggiate, le aste che vi concorrono.
Il pallino blu che rappresenta il nodo ha dimensioni mag-
giori dei cubetti che rappresentano le estremità delle aste.
Quando nella finestra Viste 3D risulta attiva una vista strutturale, sulla
sua toolbar risulta abilitato il bottone Visualizza Concio.
Pigiando tale bottone i nodi della struttura vengono rap-
presentati come i conci rigidi che raccordano le travi e i
pilastri che vi concorrono.
Su ogni concio risulta comunque rappresentato il sim-
bolo del nodo (pallino blu) e i cubetti delle estremità
delle aste che vi concorrono.

342
12. Le Viste 3D

Si noti che le estremità iniziale e finale (v. § 21.2) di una trave risultano sempre
collegate ai nodi in cui concorrono mediante un braccetto rigido.
L’estremità finale (superiore) (v. § 21.3) di un pilastro, invece, risulta collegato al
nodo superiore mediante un braccetto rigido, mentre la sua estremità iniziale (in-
feriore) coincide con il nodo stesso.

Ovviamente, nella vista strutturale viene anche proposto il modello strut-


turale delle eventuali pareti, solette e platee.
Prima di richiedere il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), per tali
strutture vengono rappresentati i soli nodi di estremità.
Dopo aver richiesto il calcolo del modello strutturale, invece tali elementi
vengono rappresentati con la suddivisione in Shell richiesta in fase di di-
segno (v. §§ 10.4.1, 10.5.1 e 10.13).

Come in qualsiasi altra vista 3D, anche nella vista strutturale è possibile
selezionare uno o più elementi della struttura per poterne modificare le
proprietà (v. § 10.1.6).
In particolare, nella vista strutturale è possibile modificare sia i nodi (blu) di
estremità degli elementi strutturali che i sub nodi (arancione) di estremità
delle shell applicando loro vincoli (v. § 12.9.1.2) e cedimenti (v. § 12.9.1.3).

Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento di


una nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possi-
bile perdita di vincoli, cedimenti e forze (v. § 12.11 e segg.) ad esso applicati.
Si consiglia, pertanto, di applicare vincoli e cedimenti ad un nodo solo dopo aver ulti-
mato il disegno della struttura e richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).
Dopo tale calcolo, non potendo più modificare la struttura, si avrà la certezza che
su tutti nodi risultino presenti tutti i vincoli ed i cedimenti applicati.

343
12. Le Viste 3D

Per modificare un nodo basta effettuare le operazioni:


• Selezionare il nodo (o il gruppo di nodi) da modificare; per seleziona-
re un nodo basta cliccare, nella modalità seleziona, sul pallino che lo
rappresenta. Per selezionare più nodi basta tenere premuto SHIFT della
tastiera e cliccare sul pallino di ogni nodo da selezionare; i pallini dei
nodi selezionati vengono proposti in rosso.
• Modificare le opportune proprietà del nodo (o del gruppo di nodi) se-
lezionato nel toolbox delle Proprietà.
Pigiando il bottone Vincoli della toolbar della vista, vengono visualiz-
zati i vincoli eventualmente presenti sui nodi della struttura.
Pigiando, invece, il bottone Cedimenti della toolbar della vista,
vengono visualizzati i cedimenti eventualmente applicati ai nodi
della struttura.
Le proprietà di un nodo della struttura vengono descritte nel § 12.9.1.
Un sub nodo di una shell può anche essere spostato per modificarne libe-
ramente la forma (v. § 12.9.2.1).
Nella vista strutturale è anche possibile prendere visione delle forze che
caricano:
• un nodo (blu) di estremità di un elemento strutturale (v. § 12.9.1.1);
• una shell di una parete/soletta/platea (v. § 12.9.2) oppure un sub nodo
(arancione) di tale shell (v. § 12.9.1.1).

Forze, momenti e carichi aggiuntivi applicati dall’Utente su una parete, soletta o platea
(v. § 12.11 e segg.) vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle relative shell.
Tali forze, pertanto, possono essere visualizzate unicamente sui nodi ed i sub nodi
degli elementi interessati (v. § 12.9.1.1).

344
12. Le Viste 3D

12.9.1
Le Proprietà dei Nodi
Le proprietà di un nodo della struttura possono essere visualizzate e modifi-
cate nella pagina Proprietà del toolbox delle Proprietà che si attiva quando
esso risulta selezionato nella vista strutturale (v. § 12.9) attiva del progetto.
Le proprietà di un nodo risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
La sezione Caratteristiche delle Proprietà di un nodo presenta i righi:
Vincolo esterno: in tale rigo viene riportato il nome del vincolo even-
tualmente applicato al nodo selezionato. Se al nodo NON risulta ap-
plicato alcun vincolo, nel rigo viene riportata la stringa Libero.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log Vincolo Esterno in cui l’Utente può liberamente definire
l’eventuale vincolo da applicare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.2).
Per i nodi di fondazione (ad es. il nodo inferiore di un pilastro del
primo livello) nel dialog Vincolo Esterno viene automaticamente defi-
nito un incastro come vincolo esterno.

I nodi di fondazione risultano vincolati da un incastro anche quando non risulta


disegnata alcuna fondazione (travi Winkler, ecc.).
È evidente, infatti, che, senza vincolare i nodi di fondazione il programma non po-
trebbe procedere al calcolo.

Cedimento: in tale rigo viene indicata, con la stringa SI, la presenza di un


eventuale cedimento assegnato dall’Utente al nodo selezionato.
Se al nodo NON risulta assegnato alcun cedimento, nel rigo viene
riportata la stringa NO.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log Cedimento in cui l’Utente può liberamente definire l’eventuale ce-
dimento da assegnare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.3).
Entità, in cui viene riportato il numero di entità (travi, pilastri, ecc.) che
confluiscono nel nodo selezionato.

345
12. Le Viste 3D

Geometria
La sezione Geometria delle Proprietà di un nodo vengono proposti i dati
relativi alla geometria del nodo.
Tali dati NON possono essere modi-
ficati in quanto vengono definiti nel-
la fase del disegno degli oggetti (v.
cap. 10). I campi della sezione sono:
XYZ, in cui vengono riportate le co-
ordinate del nodo selezionato.
Piano/Livello, in cui viene indicato il
piano (v. cap. 6) di appartenenza
del nodo selezionato. Il valore
proposto in tale campo risulterà
visibile solo dopo aver richiesto il
calcolo del modello strutturale (v.
§ 13.2).

Carichi e Forze
La sezione Carichi e Forze delle Proprietà di un nodo presenta il rigo For-
ze Concentrate, in cui viene riportato il numero di forze e momenti con-
centrati che caricano il nodo selezionato.
Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il dia-
log Forze Concentrate in cui è possibile prendere visione delle forze e
momenti concentrati che caricano il nodo.
Tali forze possono essere quelle derivanti dall’analisi dei carichi effettua-
ta automaticamente dal programma (parti di solaio che competono diret-
tamente al nodo e non alle travi in esso concorrenti, parti d’angolo dei
balconi, ecc.) oppure quelle aggiuntive applicate al nodo dall’Utente (v.
§§ 12.11.2 e 12.11.5).
Le forze proposte nel dialog NON possono essere modificate o elimi-
nate.
Le modalità per l’applicazione e la gestione di forze e momenti aggiunti-
vi su un nodo vengono illustrate nei §§ 12.11.2 e 12.11.5.

346
12. Le Viste 3D

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.2.
Nel Toolbox delle Proprietà dei nodi, oltre alla pagina Proprietà, è pre-
sente anche la pagina Risultati in cui, dopo il calcolo, è possibile visua-
lizzare i risultati ottenuti relativi al nodo selezionato.
Per accedere alla pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo
selezionato basta cliccare l’omonima linguetta in alto nel Toolbox stesso.
La pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo selezionato è
analoga all’omonima pagina del Toolbox delle Proprietà di un qualsiasi
elemento strutturale (v. §§ 14.2 e 10.1.6).

12.9.1.1
Come Visualizzare Forze e Momenti su un Nodo
Generalmente un nodo di estremità di un elemento strutturale (trave, pi-
lastro parete, ecc.) oppure un sub nodo di estremità di una shell di una
parete, soletta o platea (v. § 12.9) può risultare caricato da:
• forze derivanti dall’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal
programma (forze relative a parti di solaio che competono direttamen-
te al nodo e NON alle travi in esso concorrenti, oppure forze relative e
parti d’angolo di balconi, ecc.);
• forze o momenti concentrati aggiuntivi applicate al nodo dall’Utente
(v. §§ 12.11.2 e 12.11.5);
• forze derivanti dall’applicazioni, su pareti solette e platee, di forze, ca-
richi lineari e carichi superficiali (v. §§ 12.11.3 e 12.11.4); tali forze e
carichi vengono, infatti, trasferiti direttamente ai sub nodi delle shell
dell’elemento su cui essi vengono applicati.
Tutte le forze che caricano il nodo (o sub nodo) selezionato nella vista
strutturale (v. § 12.9) possono essere visualizzate nel dialog Forze Con-
centrate del nodo.
Per accedere al dialog Forze Concentrate del nodo selezionato nella vista
strutturale (v. § 12.9) basta pigiare il bottoncino proposto nell’omonimo rigo
del toolbox delle Proprietà quando questo risulta selezionato (v. § 12.9.1).

347
12. Le Viste 3D

Il dialog Forze Concentrate di un nodo è analogo a quello per la visualiz-


zazione delle forze concentrate su una trave e, quindi, per la sua descri-
zione, si rimanda al § 10.3.4.

Le modalità per l’applicazione e la gestione (modifica e cancellazione) di


forze, carichi e momenti aggiuntivi su un elemento (trave, parete, soletta,
ecc) o su un nodo della struttura vengono illustrate nel § 12.11 e segg..

348
12. Le Viste 3D

12.9.1.2
Come Applicare un Vincolo Esterno alla Struttura

Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento di


una nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possi-
bile perdita del vincolo esterno ad esso applicato.
Si consiglia, pertanto, di applicare un eventuale vincolo ad un nodo, solo dopo
aver richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2). Dopo tale calcolo, non
potendo più modificare la struttura, si avrà la certezza che su tutti i nodi risultino
presenti i vincoli applicati.

La struttura disegnata (v. cap. 10) può essere liberamente vincolata


dall’Utente applicando dei vincoli esterni nei suoi nodi.
Ovviamente, potendo visualizzare e selezionare i nodi della struttura
solo in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto, l’applicazione dei
vincoli esterni alla struttura può essere effettuata unicamente in tale ti-
po di vista.
Per applicare un vincolo esterno ad un nodo della struttura occorre effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Richiedere una vista strutturale dell’edificio in progetto (v. § 12.9).
• Selezionare il nodo della struttura da vincolare per visualizzare le sue
proprietà nel toolbox delle Proprietà.
Pigiare il bottone proposto nel rigo Vincolo Esterno del toolbox delle
Proprietà quando questo risulta selezionato.
Questa operazione apre il dialog
per la definizione del vincolo
esterno da applicare al nodo.
• Nel list box Predefiniti del dia-
log selezionare il tipo di vincolo
esterno (incastro, cerniera, ecc.)
che si intende applicare al nodo.
Effettuata la scelta, nelle appo-
site sezioni del dialog, vengono
indicate le rigidezze allo spo-
stamento ed alla rotazione de-
terminate dalla presenza del
vincolo applicato.

349
12. Le Viste 3D

Ovviamente, avendo scelto un vincolo ben definito, NON è possibile


modificare le scelte effettuate automaticamente nei list box delle se-
zioni Rigidezza allo spostamento e Rigidezza alla rotazione del dialog.
Le scelte effettuate nei list
box delle sezioni suddette
vengono riportate in blu pro-
prio ad indicare che esse non
possono essere modificate.
Ovviamente è sempre possi-
bile modificare il vincolo
applicato scegliendone un al-
tro nel list box Predefiniti.
Pigiare il bottone OK in bas-
so per confermare la scelta
effettuata e chiudere il dia-
log.

Nel rigo Vincolo Esterno del toolbox delle Proprietà del nodo selezionato
viene riportata una stringa indicativa del tipo di vincolo esterno ad esso
applicato. Se, invece, al nodo selezionato non risulta applicato alcun vin-
colo, nel rigo Vincolo Esterno viene riportata la stringa Libero.
Se nel list box Predefiniti si sce-
glie l’opzione <utente>, il dialog
si predispone per la definizione
libera, da parte dell’Utente, del
vincolo da applicare al nodo.
Nelle sezioni Rigidezza allo spo-
stamento e Rigidezza alla rota-
zione del dialog risultano, infatti,
abilitati tutti i list box ed i campi
presenti.
In ognuno dei list box delle se-
zioni Rigidezza allo spostamen-
to è possibile scegliere tra le
opzioni:
infinita: richiede che il vincolo che si sta definendo abbia una rigidezza in-
finita allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si opera;
nessuna: richiede che il vincolo che si sta definendo non opponga alcuna re-
sistenza allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si opera;

350
12. Le Viste 3D

<utente>: richiede che il vincolo che si sta definendo abbia una certa rigi-
dezza allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si ope-
ra; in questo caso l’Utente deve anche specificare l’opportuno valore
della rigidezza nel campo a destra del list box.
Operazioni analoghe a quelle illustrate per la definizione della rigidezza
allo spostamento del vincolo devono essere effettuate per la definizione
della sua Rigidezza alla rotazione.
Tutti i dati di un vincolo definito liberamente dall’Utente vengono ripor-
tati in nero ad indicare che essi possono essere modificati in un qualsiasi
momento antecedente al calcolo.
Per eliminare un vincolo esterno dal nodo selezionato in una vista
strutturale (v. § 12.4), basta accedere nuovamente al dialog in cui è
stato definito il vincolo e, in questo, pigiare il bottone Elimina.
Questa operazione chiude il dialog ed elimina il vincolo dal nodo selezio-
nato, proponendo nuovamente la stringa Libero nel rigo Vincolo Esterno
del toolbox delle sue Proprietà per segnalare l’assenza di vincoli esterni.

Le modalità per l’applicazione di un vincolo Interno ad un’asta (travi, ecc.) vengo-


no illustrate nel § 10.3.4.

12.9.1.3
Come Applicare un Cedimento alla Struttura

Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento di


una nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possi-
bile perdita dei cedimenti ad esso applicati.
Si consiglia, pertanto, di applicare eventuali cedimenti ad un nodo, solo dopo a-
ver richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).
Dopo tale calcolo, non potendo più modificare la struttura, si avrà la certezza che
su tutti i nodi risultino presenti i cedimenti applicati.

Ad ogni nodo della struttura disegnata (v. cap. 10), l’Utente può applica-
re liberamente dei cedimenti.

351
12. Le Viste 3D

Ovviamente, potendo visualizzare e selezionare i nodi della struttura solo


in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto, per applicare un cedimen-
to ad un nodo occorre necessariamente operare in tale tipo di vista.
Per applicare un cedimento ad un nodo della struttura basta effettuare le
seguenti operazioni:
• Richiedere una vista strutturale dell’edificio in progetto (v. § 12.9).
• Selezionare il nodo della struttura a cui applicare un cedimento (v. §
12.4) per visualizzare le sue proprietà nel Toolbox delle Proprietà.
Pigiare il bottone che viene visualizzato posizionando il cursore nel
rigo Cedimento del toolbox delle Proprietà. Questa operazione apre il
dialog per la definizione dei Cedimenti del nodo selezionato.
• Nei campi del dialog spe-
cificare i valori dei vari ti-
pi di cedimento del nodo.
I valori che esprimono ce-
dimenti lineari vanno e-
spressi in centimetri, men-
tre i cedimenti angolari
vanno espressi in radianti.
• Pigiare il bottone OK del
dialog per chiuderlo e
confermare l’applicazione
del cedimento.

Se nel dialog è stato definito un cedimento, la sua presenza viene se-


gnalata dalla stringa SI nel rigo Cedimento delle Proprietà del nodo.
I cedimenti definiti per un nodo possono essere modificati prima di ri-
chiedere il calcolo accedendo nuovamente al dialog in cui sono stati de-
finiti.
Per eliminare un cedimento applicato al nodo selezionato, basta accedere
nuovamente al dialog in cui esso è stato definito e, in questo, pigiare il
bottone Elimina.
Questa operazione chiude il dialog ed elimina il cedimento propo-
nendo la stringa NO nel rigo Cedimento della Proprietà del nodo per
segnalare che su esso NON risultano applicati cedimenti.

352
12. Le Viste 3D

12.9.2
Le Proprietà delle Shell
Le proprietà di un elemento Shell di una parete, una soletta o una platea pos-
sono essere visualizzate e modificate nella pagina Proprietà del toolbox delle
Proprietà dopo aver richiesto il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2).
Il toolbox delle Proprietà di un elemento Shell viene proposto quando
questo risulta selezionato in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto.
Le proprietà di una Shell risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
La sezione Caratteristiche delle Proprietà di una Shell presenta i righi:
Spessore, in cui viene riportato lo
spessore (in cm) della Shell sele-
zionata che, ovviamente, è pari a
quello della parete, soletta o pla-
tea di appartenenza. Lo spessore
di una Shell può essere modifica-
to solo modificando lo spessore
dell’intera parete, soletta o platea
di appartenenza.
Materiale, in cui viene riportato il mate-
riale della parete, soletta o platea a
cui appartiene la Shell selezionata.

Carichi e Forze
La sezione Carichi e Forze delle Proprietà di una Shell presenta i righi:
Forze Superficiali, in cui viene riportato il numero di forze superficiali
che caricano la Shell selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione delle forze rilevate nell’analisi
dei carichi effettuata automaticamente dal programma (ad es. i carichi
derivanti da una spinta del terreno o idrostatica applicata ad una parete
v. §§ 10.23 e 10.24).
Forze Lineari [solo per shell di solette e platee], in cui viene riportato il nu-
mero di forze lineari che caricano la Shell selezionata.

353
12. Le Viste 3D

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-


log in cui è possibile prendere visione delle forze lineari rilevate
nell’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal programma (ad
es. lo scarico di un solaio sulla shell).

Tutte le forze ed i carichi aggiuntivi applicati dall’Utente ad una parete, soletta o


platea vengono trasferiti direttamente ai nodi (sub nodi) delle relative shell.
Gli effetti di tali forze, pertanto, possono essere visualizzati nel dialog Forze Con-
centrate dei sub nodi della parete, soletta o platea (v. § 12.9.1.1).

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.2.

Nel Toolbox delle Proprietà dei nodi, oltre alla pagina Proprietà, è pre-
sente anche la pagina Risultati in cui, dopo il calcolo, è possibile visua-
lizzare i risultati ottenuti relativi alla shell selezionata.
Per accedere alla pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo
selezionato basta cliccare l’omonima linguetta in alto nel Toolbox stesso.
La pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà della Shell selezionata è
analoga all’omonima pagina del Toolbox delle Proprietà di un qualsiasi
elemento strutturale (v. §§ 14.2 e 10.1.6).

12.9.2.1
Come Modificare una Shell
Durante il Calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2), il programma ef-
fettua una modellazione degli elementi strutturali parete, soletta e platea
dell’edificio mediante la loro suddivisione in shell.
Tale suddivisione in shell si ottiene mediante l’inserimento di nodi di co-
lore giallo nel piano di ogni parete, soletta e platea.
La suddivisione in shell degli elementi strutturali parete, soletta e platea
viene effettuata in funzione:

354
12. Le Viste 3D

• delle dimensioni (indicative) delle shell specificate, per ogni elemento


parete, soletta e platea, nel relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3);
• della necessità che alcuni nodi delle shell lungo il bordo di un elemen-
to coincidano con i nodi delle aste (beam) e delle shell degli elementi
confinanti; ciò spesso comporta una suddivisione degli elementi in
shell di forma quadrangolare o triangolare irregolare.

Prima di procedere nel Calcolo (Sollecitazioni, ecc.) è possibile modifi-


care la forma delle shell del modello strutturale proposto spostando op-
portunamente i relativi nodi.

NON è possibile spostare i nodi (di colore blu) ai vertici dei vari elementi strutturali.

Per spostare il nodo di una shell basta effettuare le seguenti operazioni:


• cliccare sul nodo (giallo) delle shell che si intende spostare; questa
operazione propone il nodo in rosso e, riporta, al suo centro, la mani-
glia (pallino verde) per il suo spostamento;
• fare click sulla maniglia per lo spostamento del nodo per attivare la
modalità per il suo spostamento;

Naturalmente, il nodo di una shell può essere spostato unicamente nel piano del-
la shell stessa.

• spostare opportunamente il nodo e, quando questo è nella posizione


desiderata, cliccare nuovamente per fissarlo.
355
12. Le Viste 3D

12.10
La Vista 3D dei Solai
Disegnati i Solai (v. § 10.7.1) e le relative Sezioni di Calcolo (v. §
10.7.6), prima di procedere al calcolo dei solai è possibile accedere ad
una efficacissima vista 3D degli stessi.
In tale vista è possibile selezionare ogni elemento (travetto, nodo, ecc.) dei
vari solai per applicare loro eventuali forze aggiuntive, vincoli e/o cedimenti.
Per accedere alla vista 3D dei solai basta accedere ad
una vista 3D (v. § 12.6) e, nel primo list box da sini-
stra della sua finestra, selezionare l’opzione Solai.
Nella vista 3D dei solai viene proposta la sezione di
calcolo dei solai.
Infatti, per ogni campata di so-
laio, in corrispondenza di ogni
sezione di calcolo disegnata
(v. § 10.7.6), viene rappresen-
tato il “travetto”, le “pignatte”
ed i nodi (pallini blu) di ogni
campata.
Prima di richiedere il calcolo
dei solai (v. § 13.6), nella vista
3D dei solai è possibile modifi-
care le caratteristiche di ogni so-
laio e balcone per cui è stata di-
segnata una sezione di calcolo.

Selezionando, infatti, il travetto di una campata di solaio, nel toolbox delle


Proprietà vengono proposte le relative proprietà.
356
12. Le Viste 3D

Le proprietà di un travetto sono analoghe a quelle di una trave (v. §


10.3.3) e, pertanto, nel toolbox delle Proprietà di un travetto l’Utente può
liberamente assegnargli ulteriori forze lineari e concentrate e definirne i
vincoli Interni (v. § 12.10.1).
Selezionando, invece, le pignatte del solaio, nel toolbox delle Proprietà
vengono riproposte tutte le proprietà della sezione di calcolo per esso
specificata (v. § 10.7.6).

Selezionando infine un nodo di una campata di solaio questo diventa di


colore rosso e, nel toolbox delle Proprietà, vengono proposti gli strumen-
ti con cui l’Utente può applicare liberamente ad esso ulteriori eventuali
forze concentrate, vincoli e/o cedimenti (v. § 12.10.2).

12.10.1
Come Applicare Ulteriori Forze e Vincoli Interni
ad un Solaio
Oltre ai carichi relativi all’analisi dei carichi (v. § 9.2 e § 10.7.1), quali il
peso proprio e i sovraccarichi (permanenti ed accidentali), per il Calcolo
del solaio (v. § 13.6) è possibile applicare alla sezione di calcolo di un so-
laio i vincoli interni desiderati e forze concentrate e lineari aggiuntive.
L’applicazione di vincoli e/o ulteriori forze alla sezione di calcolo di un
solaio si effettua nella vista 3D dei Solai (v. § 12.10).

Le forze aggiuntive applicate alla sezione di calcolo di un solaio NON vengono


trasmesse agli elementi strutturali (travi o pareti) su cui questo poggia.
Per tener conto dell’effetto di tali forze anche sulla struttura, occorre che queste ven-
gono applicate direttamente agli elementi strutturali interessati (v. § 12.11 e segg.).

357
12. Le Viste 3D

A. Come Applicare un Carico Lineare Aggiuntivo ad un Solaio


Per applicare ulteriori forze lineari alla se-
zione di calcolo di un solaio basta effettua-
re le seguenti operazioni:
• Nella sezione di calcolo del solaio (v. §
12.10) selezionare il travetto della cam-
pata a cui si intende applicare la forza.
Pigiare il bottoncino che si attiva posizionando il cursore nel rigo For-
ze Lineari della sezione Carichi e Forze del toolbox delle Proprietà;
questa operazione propone il dialog Forze Lineari.
Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (Carico
Lineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.

Nel dialog Forze Lineari vengono proposti i carichi lineari sulla sezio-
ne di calcolo del solaio derivanti dall’analisi dei carichi effettuata au-
tomaticamente dal programma. I dati di tali carichi vengono riportati
in blu ad indicare che essi NON possono essere modificati.
I dati dei carichi lineari aggiuntivi, applicati alla sezione di calcolo tra-
vetto dall’Utente, vengono, invece, riportati in nero ad indicare che,
prima del calcolo, possono essere modificati.
358
12. Le Viste 3D

• Nella sezione Condizione di Carico sotto la tabella effettuare le seguen-


ti operazioni:
• nel campo Descrizione specificare una descrizione del carico;

• nel list box Condizione di carico utente scegliere la tipologia (carico


da neve, ecc.) del carico tra quelle definite nella sezione Condizioni
Carico Utente (v. § 9.3) del progetto; la scelta di un’opzione in tale
list box può comportare delle scelte obbligate negli altri list box del-
la sezione “Condizione di Carico”;
• nel list box Tipologia di carico accidentale scegliere la destinazione
d’uso tra quelle definite nella sezione Tipologie Carico Accidentale
(v. § 9.4) del progetto; la scelta individua automaticamente il valore
dell’opportuno coefficiente previsto dalla normativa;
• nel list box Coefficiente riduzione masse sismiche scegliere il tipo di
“Carico ai piani”; la scelta individua automaticamente il valore
dell’opportuno coefficiente previsto dalla normativa;
• nel list box Sistema di riferimento dei carichi scegliere il sistema di
riferimento (Globale o Locale) (v. cap. 21) del travetto in base al
quale si intende definire la direzione della forza.
• Nella sezione Punto Iniziale effettuare le seguenti operazioni:
• nel campo Distanza LLI[i] specifi-
care la distanza dis[i], in metri, tra
il punto iniziale del travetto (LL[i])
e il punto a partire dal quale viene
applicato il carico;

Il punto iniziale del travetto coincide con l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2).
Pertanto, se il carico viene applicato a partire dal punto iniziale del travetto LLI[i],
nel campo Distanza LLI[i] va lasciato il valore zero.
Per l’applicazione dei carichi, la Distanza LLI[i] va considerata a partire dal punto
iniziale della lunghezza libera di inflessione del travetto, anche quando viene richie-
sto il calcolo del solaio senza “braccetti rigidi” (v. § 10.7.6). In pratica, un carico line-
are può essere applicato solo lungo la lunghezza libera di inflessione del travetto.

• nei campi Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3 indicare, in N/m, le
componenti del carico lineare (con il segno opportuno in funzione
del riferimento scelto) nel primo punto di applicazione; ad esempio,
un carico lineare verticale verso il basso di 5750 N/m può essere a-
gevolmente specificato scegliendo il sistema di riferimento “globa-
le” ed inserendo il valore “-5750” nel campo “Carico Z/3”;
359
12. Le Viste 3D

I campi in cui va specificato il carico vengono nominati Carico X, Carico Y e Ca-


rico Z, se il sistema di riferimento scelto è quello globale, mentre vengono nomi-
nati Carico 1, Carico 2 e Carico 3 se il sistema di riferimento è quello locale.

• nel campo Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore


del momento torcente nel primo punto in cui questo viene applicato.
• Nella sezione Punto Finale effettuare le seguenti operazioni:
• nel campo Distanza LLI[f] specificare la distanza dis[f], in metri, tra il
punto finale di applicazione del carico e il punto finale della lun-
ghezza libera di inflessione del travetto (LLI[f]);
• nei campi Carico X/1, Carico Y/2 e/o Carico Z/3 indicare, in N/m, le
componenti del carico (con il segno opportuno in funzione del riferi-
mento scelto) nell’ultimo punto in cui questo viene applicato;
• nel campo Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore
del momento torcente nell’ultimo punto in cui questo viene applicato.
Per modificare una forza aggiuntiva applicata ad un solaio dall’Utente
basta selezionarla nella tabella del dialog Forze Lineari e modificare i re-
lativi dati nei campi sottostanti.
Per eliminare una forza aggiuntiva definita dall’Utente basta sele-
zionarla nella tabella del dialog Forze Lineari e pigiare il bottone
Elimina a destra della tabella stessa.
Pigiando il bottone OK, il dialog viene chiuso confermando tutte le modi-
fiche in esso effettuate. Pigiando, invece, il bottone Cancel, il dialog vie-
ne chiuso e tutte le modifiche in esso effettuate vengono annullate.
Dopo aver richiesto il calcolo, le Forze applicate NON potranno più esse-
re modificate o cancellate se non annullando il calcolo stesso (v. cap. 13).

B. Come Applicare una Forza Concentrata Aggiuntiva ad un Solaio


Per applicare ulteriori forze concentrate alla sezione di calcolo di un so-
laio basta effettuare le seguenti operazioni:
• Nella sezione di calcolo del solaio (v. § 12.10) selezionare il travetto
della campata a cui si intende applicare la forza.
Pigiare il bottoncino che si attiva posizionando il cursore nel rigo For-
ze Concentrate della sezione Carichi e Forze del toolbox delle Proprie-
tà; questa operazione propone il dialog Forze Concentrate.

360
12. Le Viste 3D

Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (Carico
Lineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.

• Nella sezione Condizione di Carico effettuare le stesse operazioni de-


scritte al punto A per l’inserimento di una Carico Lineare.

A differenza delle Forze Lineari, la direzione ed il verso di una Forza Concentrata


può essere definita unicamente rispetto al riferimento Globale (v. § 21.1).
Infatti, nel list box Sistema di riferimento dei carichi del dialog Forze Concen-
trate viene proposta la sola opzione Globale.

• Nella sezione sottostante effettuare le seguenti operazioni:


• nel campo Distanza LLI[i] specifica-
re la distanza dis[i], in metri, tra il
punto iniziale del travetto (LL[i]) e il
punto in cui viene applicata la forza;

Il punto iniziale del travetto coincide con l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2).
Per l’applicazione delle forze, la Distanza LLI[i] va considerata a partire dal pun-
to iniziale della lunghezza libera di inflessione del travetto, anche quando viene
richiesto il calcolo del solaio senza “braccetti rigidi” (v. § 10.7.6).

361
12. Le Viste 3D

• nei campi Forza X, Forza Y e Forza Z indicare, in N, le componenti


della forza con il segno opportuno per definirne il verso nel riferimen-
to Globale;
• nei campi Momento X, Momento Y e/o Momento Z indicare, in Nm, le
componenti del momento; anche in questo caso i valori delle com-
ponenti devono essere specificati con il segno opportuno.
Le modalità per la modifica e la cancellazione di una forza concentrata
sono identiche a quelle illustrate al punto A per le Forze Lineari.
Dopo aver richiesto il calcolo le Forze applicate alla trave NON potranno
più essere modificate o cancellate se non annullando il calcolo stesso.
Pigiando il bottone OK, il dialog viene chiuso confermando tutte le modi-
fiche effettuate. Pigiando, invece, il bottone Cancel, il dialog viene chiu-
so e tutte le modifiche effettuate in esso vengono annullate.

C. Come Applicare Vincoli Interni ad un Solaio


Per modificare i vincoli interni alle estremità (iniziale e/o finale) di una
campata di un solaio basta effettuare le seguenti operazioni:
• Nella sezione di calcolo del solaio selezionare il travetto (v. § 12.10)
della campata a cui si intende modificare il vincolo.
• Pigiare il bottone che si attiva posizionando il cursore nel rigo Inizia-
le/Finale della sezione Vincoli Interni del toolbox delle Proprietà; que-
sta operazione propone lo stesso dialog per l’applicazione di vincoli
interni alle estremità di una trave (v. § 10.3.5).
• Nel dialog definire il vincolo da applicare con le stesse modalità illu-
strate nel § 10.3.5.

12.10.2
Come Applicare Ulteriori Forze, Vincoli e
Cedimenti ai Nodi di un Solaio
EdiLus-CA permette di applicare ai nodi della sezione di calcolo di un
solaio eventuali ulteriori forze concentrate, vincoli esterni e/o cedimenti.
L’applicazione di ulteriori forze concentrate, vincoli esterni e/o cedimen-
ti al nodo di un solaio si effettua nella vista 3D dei solai (v. § 12.10).
362
12. Le Viste 3D

Come Applicare una Forza Concentrata al Nodo di un Solaio


Per applicare una forza concentrata ad un nodo di una campata della se-
zione di calcolo di un solaio basta effettuare le seguenti operazioni:
• Nella sezione di calcolo del solaio (v. § 12.10) selezionare il nodo del-
la campata (travetto) a cui si intende applicare la forza.
Pigiare il bottoncino che si attiva posizionando il cursore nel rigo For-
ze Concentrate della sezione Carichi e Forze del toolbox delle Proprie-
tà; questa operazione propone il dialog Forze Concentrate.
Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (Carico
Lineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.

• Nella sezione Condizione di Carico effettuare le stesse operazioni de-


scritte al punto A del § 12.10.1 per l’applicazione di un Carico Lineare
aggiuntivo su una campata (travetto) della sezione di calcolo del solaio.

La direzione ed il verso di una Forza Concentrata può essere definita unicamente


rispetto al riferimento Globale (v. § 21.1).
Infatti, nel list box Sistema di riferimento dei carichi del dialog Forze Concen-
trate viene proposta la sola opzione Globale.

• nei campi sottostanti indicare, in N (Nm), le componenti della forza


(momento) con il segno opportuno per definirne il verso.
363
12. Le Viste 3D

Le modalità per la modifica e la cancellazione di una forza concentrata


sono identiche a quelle illustrate al punto A per le Forze Lineari.
Dopo aver richiesto il calcolo le Forze applicate alla trave NON potranno
più essere modificate o cancellate se non annullando il calcolo stesso.
Pigiando il bottone OK, il dialog viene chiuso confermando tutte le modi-
fiche effettuate. Pigiando, invece, il bottone Cancel, il dialog viene chiu-
so e tutte le modifiche effettuate in esso vengono annullate.

Come Applicare un Vincolo Esterno al Nodo di un Solaio


Le modalità per l’applicazione di un Vincolo Esterno ad un nodo della
sezione di un solaio sono quelle previste per l’applicazione di un vincolo
ad un qualsiasi nodo della struttura descritte nel § 12.9.1.2.

Come Applicare un Cedimento al Nodo di un Solaio


Le modalità per l’applicazione di un cedimento ad un nodo della sezione
di un solaio sono quelle previste per l’applicazione di un cedimento ad
un qualsiasi nodo della struttura descritte nel § 12.9.1.3.

12.11
Come Applicare Ulteriori Forze alla Struttura

Modifiche alla struttura possono comportare la perdita di carichi, forze e/o mo-
menti aggiuntivi precedentemente applicati ad essa dall’Utente.
Dopo aver modificato la struttura è NECESSARIO, pertanto, verificare la presenza
di carichi, forze e momenti aggiuntivi, applicati nella zona della struttura modificata.
In ogni caso, SI CONSIGLIA VIVAMENTE di applicare eventuali forze aggiuntive
ad una struttura solo dopo averne ultimato il disegno.

Con EdiLus-CA anche l’applicazione di forze aggiuntive alla struttura ri-


sulta estremamente semplice e rapida.
Ulteriori carichi, forze e momenti aggiuntivi, rispetto a quelli derivanti
dall’analisi dei carichi effettuata dal programma, vengono applicati me-
diante il semplice disegno di specifici Oggetti sugli elementi della struttura.
Questa funzionalità solleva il Tecnico dall’onere di rispettare complesse
364
12. Le Viste 3D

convenzioni per la definizione delle forze, evitandogli il rischio di incor-


rere in errore.
Gli oggetti per la definizione di forze aggiuntive sulla struttura sono:
Forza concentrata, per l’applicazione di una forza concentrata su un
qualsiasi nodo, asta (trave o pilastro) e/o piastra (parete, soletta o pla-
tea) della struttura (v. § 12.11.2).
Forza lineare, per l’applicazione di un carico lineare su una qualsiasi,
asta e/o piastra (parete, soletta o platea) della struttura (v. § 12.11.3).
Forza superficiale, per l’applicazione di un carico superficiale su una
qualsiasi parete, soletta e/o platea della struttura (v. § 12.11.4).
Momento concentrato, per l’applicazione di un momento concentrato su
un qualsiasi nodo o asta (trave o pilastro) della struttura (v. § 12.11.5).
Momento lineare, per l’applicazione di un momento lineare su una
qualsiasi trave e/o pilastro della struttura (v. § 12.11.6).
Ovviamente il disegno degli oggetti per l’applicazione di forze aggiunti-
ve va applicato solo dopo aver ultimato completamente il disegno della
struttura e prima di lanciare il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2).
L’applicazione delle forze e dei momenti aggiuntivi alla struttura si effettua
nella vista Forze e Momenti (utente) della finestra Viste 3D (v. § 12.11.1).
I paragrafi seguenti illustrano dettagliatamente gli oggetti Forza e Momen-
to e le modalità operative per applicarli ai vari elementi della struttura.

12.11.1
La Vista Forze e Momenti (Utente)
Nella vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D (v. § 12.2) del proget-
to è possibile visualizzare e gestire (creare, modificare ed eliminare) tutti
i carichi, forze e momenti applicati alla struttura in
aggiunta a quelle derivanti dall’Analisi dei Carichi
effettuata automaticamente dal programma.
Per accedere alla vista Forze e Momenti (utente)
della finestra 3D basta selezionare l’omonima op-
zione del menu in alto a sinistra sulla sua toolbar.

365
12. Le Viste 3D

La vista Forze e Momenti propone una vista strutturale (v. § 12.9)


dell’edificio disegnato su cui è possibile visualizzare e gestire tutte le
forze e i momenti aggiuntivi applicati alla struttura dall’Utente.

Quando è attiva la vista “Forze e Momenti (utente)”, sotto la toolbar del-


la finestra Viste 3D sono presenti, da sinistra:
• Il list box per la scelta delle tipologie di ca-
richi da visualizzare nella finestra.
Selezionando il check box TUTTE, nella fi-
nestra vengono visualizzate tutte le tipolo-
gie di carichi.
Per visualizzare solo determinate tipologie di carichi basta selezionare
i relativi check e pigiare il bottoncino sulla barra inferiore del list box
per chiuderlo confermando le scelte effettuate.

366
12. Le Viste 3D

• Il list box per la scelta del tipo di Forze (Forze Concentrate, Forze Li-
neari, Forze Superficiali, Momenti Concentrati e Momenti Lineari) da
visualizzare con la mappatura a colori che ne indica l’intensità.

In tale list box viene anche indicato il numero di forze dello stesso ti-
po inserite dall’Utente.
La scelta di una tipologia di forze propone, alle estremità del list box,
rispettivamente, l’intensità della forza più piccola e della forza più
grande (del tipo scelto) inserite dall’Utente.
Tra i due valori suddetti viene riportata una mappatura a colori delle
intensità delle forze appartenenti alla tipologia scelta.
Al centro della mappatura viene riportata l’indicazione della tipologia
delle forze visualizzate con la mappatura a colori.
Tutte le forze NON appartenenti alla tipologia scelta vengono rappre-
sentate in grigio.
Come qualsiasi vista 3D, la vista Forze e Momenti Utente è dotata di un
menu locale contenente le opzioni per l’attivazione delle funzionalità di
Zoom e di funzionalità specifiche per la gestione delle Forze e dei Mo-
menti applicati alla struttura dall’Utente.
A tale menu si accede cliccando nella vista con il pulsante destro del
mouse.
Nei paragrafi seguenti vengono descritte le Forze che l’Utente può appli-
care alla struttura e le modalità operative per il loro inserimento e la loro
definizione.

367
12. Le Viste 3D

12.11.2
Come Applicare una Forza Concentrata
Un oggetto Forza Concentrata può essere, ovviamente, applicato ai
nodi, alle travi, ai pilastri, alle pareti, alle solette ed alle platee della
struttura.

A. Come Applicare una Forza Concentrata su un Nodo


Per applicare una forza concentrata su un nodo della struttura basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata.
• Fare click sul nodo a cui si intende applicare la forza; questa opera-
zione applica, sul nodo, una forza concentrata verticale e rivolta verso
il basso.
• Nel Toolbox delle Proprietà (v.
§ 10.1.6) specificare le Proprie-
tà della forza disegnata.
Per visualizzare le proprietà della
forza nel Toolbox delle Proprietà,
questa deve risultare selezionata
(v. § 10.1.2).
Quando la forza risulta seleziona-
ta, viene proposta con un proprio
sistema di riferimento per definir-
ne, in maniera semplice ed intui-
tiva, la direzione ed il verso (v.
avanti).

Per la forza inserita vanno specificate le seguenti Proprietà:

368
12. Le Viste 3D

Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Nel campo Descrizione inserire una descrizione identificativa della forza.
• Nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico.
• Nel list box Tipologia Carico Accid. scegliere la tipologia di carico ac-
cidentale opportuna tra quelle possibili, proposte in funzione della
scelta effettuata nel list box “Condiz. Carico Utente”.
• Nel list box Coeff. riduz. masse sism. scegliere l’opportuno coefficien-
te di riduzione delle masse sismiche tra quelli possibili, proposti in
funzione delle scelte effettuate nei list box precedenti.

Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione opportuna per definire la direzione ed
il verso della forza rispetto al riferimento globa-
le (v. § 21.1) oppure scegliere l’opzione PER-
SONALIZZATA per definire liberamente la dire-
zione ed il verso della forza. L’opzione PERSO-
NALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:
Angolo X-Y, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(tra 0° e 360°) che il piano
(verticale) del semicerchio
azzurro (contenente la for-
za) forma con l’asse X del
sistema di riferimento (v.
figura);
Angolo Z-XY, in cui va speci-
ficato il valore dell’angolo
(tra 0° e 180°) che la forza
forma con l’asse verticale
del sistema di riferimento
della forza (v. figura).
• Nel campo FORZA [N] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N)
della forza.
369
12. Le Viste 3D

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

Definizione Grafica della Direzione e del Verso della Forza


La direzione ed il verso della forza applicata possono anche essere defi-
niti modificando graficamente gli angoli X-Y e Z-XY.
Per modificare graficamente tali angoli basta:
• Selezionare la forza in modo che risulti visibile il suo sistema di rife-
rimento. Oltre agli assi del riferimento vengono proposti:
• un cerchio intero verde nel piano XY (orizzontale) lungo il cui bor-
do è possibile spostare la maniglia (pallino verde) per la modifica
dell’angolo X-Y;
• un semicerchio azzurro nel piano verticale che forma l’angolo X-Y
con l’asse XZ; lungo il bordo di questo semicerchio è possibile spo-
stare la maniglia (pallino azzurro) per la modifica dell’angolo Z-XY.
• Cliccare sulla maniglia [pallino verde (azzurro)] lungo il bordo del
cerchio (semicerchio) per sbloccare l’angolo X-Y (Z-XY);
• Spostare opportunamente la maniglia per ottenere il valore dell’angolo
desiderato; durante lo spostamento, in prossimità della maniglia, appa-
re un riquadro giallo in cui vengono proposti dinamicamente i valori
degli angoli.
• Quando l’angolo raggiunge il valore desiderato cliccare per fissare
nuovamente la posizione della maniglia. Fissate la maniglie, i nuovi
valori degli angoli X-Y e Z-XY vengono riportati negli appositi campi
del toolbox delle Proprietà.
Per modificare una forza basta selezionarla nella vista Forze e Momenti
(utente) ed operare con le modalità illustrate, per cambiarne le proprietà
oppure per cambiarne graficamente la direzione ed il verso.
Per eliminare una forza basta selezionarla e pigiare CANC della tastiera.

B. Come Applicare una Forza Concentrata su Travi e Pilastri


Le modalità operative per l’applicazione di una forza concentrata su un
pilastro sono analoghe a quelle per l’applicazione della stessa forza su
una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per
l’applicazione di una forza concentrata su una trave.

370
12. Le Viste 3D

Per applicare una forza concentrata su una trave della struttura basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata.
• Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va dise-
gnata la forza. Questa operazione visualizza la forza da disegnare.
• Spostare la forza nel punto della trave in cui si intende applicarla. Du-
rante lo spostamento viene proposta dinamicamente la distanza del
punto di applicazione della forza dal punto iniziale della trave.
• Cliccare sul punto di applicazione della forza per fissarne la posizione.
Questa operazione inserisce, sulla trave, una forza concentrata vertica-
le e rivolta verso il basso.
• Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà della
forza disegnata.
Per visualizzare le proprietà della
forza nel Toolbox delle Proprietà,
questa deve risultare selezionata (v.
§ 10.1.2).
Quando la forza risulta selezionata,
viene proposta con un proprio si-
stema di riferimento per definirne,
in maniera semplice ed intuitiva, la
direzione ed il verso (v. avanti).
Un asse del sistema di riferimento
della forza risulta avere stessa dire-
zione e verso dell’asse della trave.
Per la forza inserita vanno specificate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le stesse operazioni illustrate al punto A.

371
12. Le Viste 3D

Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione opportuna per definire la direzione ed il
verso della forza rispetto al riferimento Globale
(v. § 21.1) o Locale (v §§ 21.2 e 21.3); scegliendo
l’opzione PERSONALIZZATA è possibile definire
liberamente la direzione ed il verso della forza.
L’opzione PERSONALIZ-
ZATA, infatti, rende edita-
bili i campi:
Angolo X-Y, in cui va speci-
ficato il valore dell’angolo
(compreso tra 0° e 360°)
che il piano del semicer-
chio azzurro (contenente
la forza) forma con l’asse,
nel piano del cerchio ver-
de, ortogonale a quello di-
retto lungo l’asse della
trave (v. figura);
Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra
0° e 180°) che la forza forma con l’asse del sistema di riferimento
ortogonale a quelli contenuti nel piano del cerchio verde (v. figura).
• Nel campo Distanza LLI[i] viene riportata la distanza (in metri) del
punto di applicazione della forza dal punto iniziale (i) della trave (v. §
21.2); tale valore può anche essere modificato ottenendo, naturalmen-
te, l’immediato spostamento della forza sulla trave.
• Nel campo FORZA [N] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N)
della forza.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

Con le stesse modalità illustrate al punto A, è possibile modificare grafi-


camente la direzione ed il verso della forza.

372
12. Le Viste 3D

Per spostare la forza applicata lungo l’asse della trave basta:


• selezionare la forza e cliccare sul pallino rosso proposto sul suo verti-
ce per sbloccarla;
• spostare la forza nella posizione desiderata e cliccare nuovamente per
fissarne la posizione.

C. Come Applicare una Forza Concentrata su Pareti, Solette e Platee


Le modalità operative per l’applicazione di una forza concentrata su una
parete e su una Platea sono analoghe a quelle per l’applicazione della
stessa forza su una soletta. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo
le modalità per l’applicazione di una forza concentrata su una soletta.
Per applicare una forza concentrata su una soletta della struttura basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata.
• Fare click sulla soletta per indicare l’oggetto a cui va applicata la for-
za. Questa operazione visualizza la forza da disegnare.
• Spostare la forza nel punto della soletta in cui si intende applicarla.

L’individuazione del punto di applicazione della forza viene facilitata dalla presenza:
ƒ delle sue distanze dai bordi della soletta, lungo le direzioni principale e secon-
daria (v. § 10.5.1) di quest’ultima.
ƒ di eventuali riferimenti (Griglie Guida, Linee Guida e Punti Guida) preventiva-
mente riportati nelle tavole di disegno.

• Fare click nel punto di applicazione per fissare la posizione della for-
za; Questa operazione inserisce, sulla soletta, una forza concentrata
verticale e rivolta verso il basso.
• Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà della
forza.
Per visualizzare le proprietà della forza nel Toolbox delle Proprietà, que-
sta deve risultare selezionata (v. § 10.1.2).

373
12. Le Viste 3D

Quando la forza risulta selezionata


viene proposta con un proprio si-
stema di riferimento per definirne,
in maniera semplice ed intuitiva, la
direzione ed il verso (v. avanti).
Gli assi del riferimento nel piano
della soletta hanno la direzione ed
il verso delle direzioni principale
e secondaria della soletta.

Le proprietà di una Forza concentrata applicata ad una soletta sono ana-


loghe a quelle precedentemente illustrate.
Pertanto, per la definizione delle proprietà di una forza concentrata appli-
cata ad una soletta, si rimanda ai punti A e B del presente paragrafo.
Si rimanda al punto A anche per la descrizione delle modalità per la mo-
difica grafica della direzione e del verso della forza.
Per spostare la forza applicata nella soletta basta:
• selezionare la forza e cliccare sul pallino rosso proposto sul suo verti-
ce per sbloccarla;
• spostare la forza nella posizione desiderata e cliccare nuovamente per
fissarne la posizione.
La forza inserita viene ripartita sui sub nodi della shell su cui viene ap-
plicata (v. § 12.9.1.1).

12.11.3
Come Applicare un Carico Lineare
Un oggetto Forza Lineare può essere, ovviamente, applicato alle aste (tra-
vi è pilastri) e alle pareti, solette e platee della struttura.

A. Come Applicare un Carico Lineare su Travi e Pilastri


Le modalità operative per l’applicazione di un carico lineare su un pila-
stro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso tipo di carico
su una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per
l’applicazione di un carico lineare su una trave.
374
12. Le Viste 3D

Per applicare un carico lineare su una trave della struttura basta effettuare
le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza lineare.
• Fare click sull’asse della trave. Questa operazione applica, per tutta la
lunghezza della trave, un carico lineare costante verticale rivolto verso
il basso. Il carico applicato può anche interessare solo una parte della
trave (v. avanti).
• Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del
carico.
Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, que-
sto deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).
Quando il carico risulta
selezionato, viene pro-
posto con un proprio
sistema di riferimento
per definirne, in manie-
ra semplice ed intuiti-
va, la direzione ed il
verso (v. avanti).
Un asse del sistema di
riferimento del carico
ha stessa direzione e
verso dell’asse della
trave.
Per il carico inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Nel campo Descrizione inserire una descrizione identificativa del
carico.
• Nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico.

375
12. Le Viste 3D

• Nel list box Tipologia Carico Accid.


scegliere la tipologia di carico ac-
cidentale opportuna tra quelle pos-
sibili, proposte in funzione della
scelta effettuata nel list box “Con-
diz. Carico Utente”.
• Nel list box Coeff. riduz. masse
sism. scegliere l’opportuno coeffi-
ciente di riduzione delle masse si-
smiche tra quelli possibili, propo-
sti in funzione delle scelte effet-
tuate nei list box precedenti.

Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox
delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione opportuna per definire la direzione ed il
verso del carico rispetto al sistema di riferimento
Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.2 e 21.3) op-
pure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per de-
finirne liberamente la direzione ed il verso.
L’opzione PERSONALIZZA-
TA, infatti, rende editabili i
campi:
Angolo X-Y, in cui va specifica-
to il valore dell’angolo
(compreso tra 0° a 360°) che
il piano del semicerchio az-
zurro (contenente la forza
che simboleggia il carico)
forma con l’asse, nel piano
del cerchio verde, ortogona-
le a quello diretto lungo
l’asse della trave (v. figura);
Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0°
e 180°) che la forza che simboleggia il carico forma con l’asse del si-
stema di riferimento ortogonale al piano del cerchio verde (v. figura).

376
12. Le Viste 3D

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed il


verso del carico possono essere definiti, per via grafica, in modo semplice ed intuitivo.

• Nel campo Distanza


LLI [i] della sezione
PUNTO [iniziale] di-
gitare la distanza, in
metri, del punto ini-
ziale di applicazio-
ne del carico dal
nodo iniziale della
trave.
• Nel campo FORZA [i] [N/m] della sezione PUNTO [iniziale] specificare,
in valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto
di applicazione iniziale.
• Nel campo Distanza LLI [f] della sezione PUNTO [finale] digitare la di-
stanza, in metri, del punto finale di applicazione del carico dal nodo
finale della trave.

La Distanza LLI [i] e la Distanza LLI [f] possono anche essere definite graficamente.
Per modificare graficamente tali distanze basta semplicemente selezionare il ca-
rico e spostare le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.

• Nel campo FORZA [f] [N/m] della sezione PUNTO [finale] specificare, in
valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto di
applicazione finale.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

B. Come Applicare un Carico Lineare su Pareti, Solette e Platee


Le modalità operative per l’applicazione di un carico lineare su un parete
e su una Platea sono analoghe a quelle per la su applicazione su una so-
letta. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per
l’applicazione di un carico lineare su una soletta.

377
12. Le Viste 3D

Per applicare un carico lineare su una soletta della struttura basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza lineare.
• Fare click sulla soletta nel primo punto di applicazione del carico per
fissarne la posizione.
• Spostare il cursore nel secondo punto di applicazione del carico e clic-
care per fissarlo. Questa operazione applica, tra i due punti indicati
sulla soletta, un carico lineare costante verticale rivolto verso il basso.

L’individuazione dei punti di applicazione del carico viene facilitata dalla presenza:
ƒ delle loro distanze dai bordi della soletta, lungo le direzioni principale e secon-
daria (v. § 10.5.1) di quest’ultima.
ƒ di eventuali riferimenti (Griglie Guida, Linee Guida e Punti Guida) preventiva-
mente riportati nelle tavole di disegno.
La posizione dei punti di applicazione del carico può essere modificata in qualsiasi
momento selezionandolo e spostando le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.

• Nel Toolbox delle Proprietà specificare le Proprietà del carico.


Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, que-
sto deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).
Quando il carico risulta sele-
zionato, viene proposto con un
proprio sistema di riferimento
per definirne, in maniera sem-
plice ed intuitiva, la direzione
ed il verso (v. avanti).
Due assi del sistema di riferi-
mento del carico hanno la stessa
direzione degli assi principale e
secondario della soletta.
Per il carico inserito vanno spe-
cificate le seguenti Proprietà:

378
12. Le Viste 3D

Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre specifi-
care le stesse proprietà illustrate al punto A del presente paragrafo.

Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione opportuna per definire la direzione ed il
verso del carico rispetto al sistema di riferimento
Globale (v. § 21.1) o Locale (v. § 21.4 e segg.) op-
pure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per de-
finirne liberamente la direzione ed il verso.
L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:
Angolo X-Y, in cui va specifica-
to il valore dell’angolo (da 0
a 360) che il piano del se-
micerchio azzurro (conte-
nente la forza che simbo-
leggia il carico) forma con
l’asse del riferimento orto-
gonale alla soletta;
Angolo Z-XY, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(compreso tra 0 e 180) che la
forza che simboleggia il ca-
rico forma con il piano del
cerchio verde (v. figura).

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed


il verso del carico possono essere definiti per via grafica.

• Nel campo FORZA [i] [N/m] della sezione PUNTO [iniziale] specificare,
in valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto
di applicazione iniziale.
• Nel campo FORZA [f] [N/m] della sezione PUNTO [finale] specificare, in
valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto di
applicazione finale.
379
12. Le Viste 3D

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

12.11.4
Come Applicare un Carico Superficiale
Un oggetto Forza Superficiale può essere, ovviamente, applicato unica-
mente alle pareti, alle solette e alle platee della struttura.
Le modalità operative per l’applicazione di un carico superficiale su una
parete o una platea sono analoghe a quelle previste per l’applicazione
dello stesso carico su una soletta. Pertanto, per brevità, vengono illustra-
te solo le modalità per l’applicazione di un carico superficiale su una
soletta.
Per applicare un carico superficiale su una soletta della struttura basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza superficiale. Questa operazio-
ne attiva la modalità per il disegno, sulla soletta della polilinea (v. §
10.14) chiusa che delimita l’area di applicazione del carico.
• Fare click sulla soletta nel punto in cui va posizionato il primo vertice
della polilinea per fissarne la posizione. Questa operazione attiva la
modalità per il successivo vertice della polilinea.
• Proseguire cliccando nei punti in cui vanno posizionati gli altri vertici
della polilinea.
• Disegnato l’ultimo lato (o vertice) della polilinea cliccare con il pul-
sante destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare
l’opzione Termina. Questa operazione inserisce, per default, sulla so-
letta, un carico superficiale verticale e rivolto verso il basso avente
come estensione il poligono definito dalla polilinea disegnata.

380
12. Le Viste 3D

L’individuazione dei vertici della polilinea è facilitata dalla presenza della loro distanza
dai bordi della soletta, lungo le sue direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1).
La polilinea disegnata può essere modificata in qualsiasi momento con le modali-
tà previste per la modifica dell’oggetto polilinea.
Se il carico deve essere esteso a tutta la soletta, NON è necessario disegnarlo con
precisione. In questo caso, infatti, basta disegnare una polilinea qualsiasi (ad es. un
triangolo) e selezionare il check box Tutta la superficie del Toolbox delle Proprietà.

• Nel Toolbox delle Proprietà specificare le Proprietà del carico.


Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, que-
sto deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).
Quando il carico risulta sele-
zionato, viene proposto con un
proprio sistema di riferimento
per definirne, in maniera sem-
plice ed intuitiva, la direzione
ed il verso (v. avanti).
Due assi del sistema di riferi-
mento del carico hanno la stessa
direzione degli assi principale e
secondario della soletta. Il terzo
asse del sistema è, quindi, orto-
gonale alla soletta.
Per il carico inserito vanno speci-
ficate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del
Toolbox delle Proprietà occorre
specificare le stesse proprietà illu-
strate al punto A del § 12.11.3.

Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del To-
olbox delle Proprietà occorre ef-
fettuare le seguenti operazioni:

381
12. Le Viste 3D

• Nel list box Direzione predefinita scegliere


l’opzione opportuna per definire la direzione ed il
verso del carico rispetto al sistema di riferimento
Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.4 e segg.)
oppure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per
definirne liberamente la direzione ed il verso.
L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:
Angolo X-Y, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(da 0 a 360) che il piano del
semicerchio azzurro (conte-
nente la forza che simbo-
leggia il carico) forma con
l’asse del riferimento orto-
gonale alla soletta;
Angolo Z-XY, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(compreso tra 0 e 180) che
la forza che simboleggia il
carico forma con il piano del
cerchio verde (v. figura).

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed


il verso del carico possono essere definiti per via grafica, in maniera ancora più
semplice ed intuitiva.

• Nel campo FORZA [N/m2] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in


N/m2) del carico superficiale.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

• Selezionare il check box Tutta la superficie, se il carico deve essere e-


steso a tutta la superficie della soletta.

382
12. Le Viste 3D

12.11.5
Come Applicare un Momento Concentrato
Un oggetto Momento Concentrato può essere applicato ad un nodo e ad
un’asta (trave o pilastro).

A. Come Applicare un Momento Concentrato su un Nodo


Per applicare un momento concentrato su un nodo della struttura basta
effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Momento concentrato.
• Fare click sul nodo a cui si intende applicare il momento.
• Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del
momento disegnato.
Per visualizzare le proprietà
del momento nel Toolbox del-
le Proprietà, questo deve risul-
tare selezionato (v. § 10.1.2).
Quando il momento risulta se-
lezionato, viene proposto con
un proprio sistema di riferi-
mento per definirne, in manie-
ra semplice ed intuitiva, la di-
rezione ed il verso del vettore
momento (v. avanti).
Per il momento vanno specifi-
cate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le seguenti operazioni:
• nel campo Descrizione inserire la descrizione identificativa del mo-
mento;
383
12. Le Viste 3D

• nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico;


• nel list box Tipologia Carico Accid. scegliere la tipologia di carico ac-
cidentale opportuna tra quelle possibili, proposte in funzione della
scelta effettuata nel list box “Condiz. Carico Utente”.

Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione per definire la direzione ed il verso
del vettore momento rispetto al riferimento
globale (v. § 21.1) oppure scegliere l’opzione
PERSONALIZZATA per definire liberamente la
direzione ed il verso del vettore momento.
L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:
Angolo X-Y, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(compreso tra 0 e 360) che
il piano (verticale) del se-
micerchio azzurro, conte-
nente il vettore momento,
forma con l’asse X del si-
stema di riferimento (v. fi-
gura);
Angolo Z-XY, in cui va speci-
ficato il valore dell’angolo
(compreso tra 0 e 180) che
la forza forma con l’asse
verticale del sistema di ri-
ferimento del momento (v.
figura).

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed


il verso del vettore momento concentrato possono essere definiti per via grafica,
in maniera ancora più semplice ed intuitiva.

• nel campo MOMENTO [Nm] specificare, in valore assoluto, l’intensità


(in Nm) del momento.

384
12. Le Viste 3D

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

B. Come Applicare un Momento Concentrato su Travi e Pilastri


Le modalità operative per l’applicazione di un momento concentrato su
un pilastro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso mo-
mento su una trave.
Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per
l’applicazione di un momento concentrato su una trave.
Per applicare un momento concentrato su una trave della struttura basta
effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Momento concentrato.
• Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va dise-
gnato il momento. Questa operazione visualizza il simbolo del mo-
mento da disegnare ed il relativo vettore.
• Spostare il momento nel punto della trave in cui si intende applicarlo e
cliccare per fissarne la posizione.
• Nel Toolbox delle Proprie-
tà (v. § 10.1.6) specificare
le Proprietà del momento
disegnato.
Per visualizzare le proprietà del
momento nel Toolbox delle
Proprietà, esso questo deve ri-
sultare selezionato (v. § 10.1.2).
Quando il momento risulta se-
lezionato viene proposto con
un proprio sistema di riferi-
mento per definirne, in manie-
ra semplice ed intuitiva, la di-
rezione ed il verso (v. avanti).
385
12. Le Viste 3D

Un asse del sistema di riferimento del momento ha la stessa direzione e


verso dell’asse della trave.
Per il momento inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le stesse operazioni illustrate al punto A.

Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione per definire la direzione ed il verso
del vettore momento rispetto al riferimento
Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.2 e
21.3) oppure scegliere l’opzione PERSONA-
LIZZATA per definire liberamente la direzio-
ne ed il verso del vettore momento.
L’opzione PERSONALIZ-
ZATA, infatti, rende editabili i
campi:
Angolo X-Y, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(compreso tra 0° e 360°)
che il piano del semicer-
chio azzurro (contenente la
forza) forma con l’asse, nel
piano del cerchio verde, or-
togonale a quello diretto
lungo l’asse della trave (v.
figura);
Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0
e 180) che la forza forma con l’asse del sistema di riferimento orto-
gonale a quelli contenuti nel piano del cerchio verde (v. figura).

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed


il verso del vettore momento concentrato possono essere definiti per via grafica,
in maniera ancora più semplice ed intuitiva.

386
12. Le Viste 3D

• Nel campo Distanza LLI[i] viene riportata la distanza (in metri) del
punto di applicazione del momento dal punto iniziale (i) della trave (v.
§ 21.2); tale valore può anche essere modificato ottenendo, natural-
mente, l’immediato spostamento del momento sulla trave.
• Nel campo MOMENTO [Nm] specificare, in valore assoluto, l’intensità
(in Nm) del momento.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

12.11.6
Come Applicare un Momento Lineare
L’oggetto Momento Lineare di EdiLus-CA può essere utilizzato per ap-
plicare un Momento torcente lineare ad una trave o ad un Pilastro.
Le modalità operative per l’applicazione di un momento lineare su un pi-
lastro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso momento su
una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per
l’applicazione di un momento lineare su una trave.
Per applicare un momento lineare su una trave della struttura basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Momento lineare.
• Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va dise-
gnato il momento. Questa operazione applica un momento lineare
lungo tutta la lunghezza della trave. Il momento lineare applicato può
anche interessare solo una parte della trave (v. avanti).
• Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del
momento disegnato.

387
12. Le Viste 3D

Per visualizzare le proprietà del momento nel Toolbox delle Proprietà,


esso questo deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).

Per il momento lineare inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del
Toolbox delle Proprietà occorre
effettuare le seguenti operazioni:
• Nel campo Descrizione inse-
rire una descrizione identifi-
cativa del carico.
• Nel list box Condiz. Carico
Utente scegliere la condizio-
ne di carico.
• Nel list box Tipologia Carico
Accid. scegliere la tipologia
di carico accidentale oppor-
tuna tra quelle possibili,
proposte in funzione della
scelta effettuata nel list box
“Condiz. Carico Utente”.

388
12. Le Viste 3D

Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita indicare il verso
(orario o antiorario) del momento torcente lineare.
La scelta di un’opzione nel list box riporta gli angoli opportuni nei
campi sottostanti che, però, in questo caso, NON possono essere mo-
dificati.
• Nel campo Distanza LLI [i] della sezione PUNTO [iniziale] digitare la di-
stanza, in metri, del punto iniziale di applicazione del momento linea-
re dal nodo iniziale della trave.

• Nel campo MOMENTO [i] [Nm/m] della sezione PUNTO [iniziale] speci-
ficare, in valore assoluto, l’intensità (in Nm/m) del momento lineare
nel suo punto di applicazione iniziale.
• Nel campo Distanza LLI [f] della sezione PUNTO [finale] digitare la di-
stanza, in metri, del punto finale di applicazione del momento lineare
dal nodo finale della trave.

La Distanza LLI [i] e la Distanza LLI [f] possono anche essere definite graficamente.
Per modificare graficamente tali distanze basta semplicemente selezionare il
momento lineare e spostare le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.

389
12. Le Viste 3D

• Nel campo MOMENTO [f] [Nm/m] della sezione PUNTO [finale] specifi-
care, in valore assoluto, l’intensità (in Nm/m) del momento lineare nel
suo punto di applicazione finale.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

390
13. Il Calcolo

Il Calcolo
Specificati i dati dell’Analisi Sismica (v. cap. 5.2), disegnato l’intero edi-
ficio con gli oggetti di EdiLus-CA (v. cap. 10), è possibile procedere alle
varie fasi del calcolo.
I paragrafi seguenti illustrano le varie fasi del calcolo e le modalità ope-
rative per richiederle.

391
13. Il Calcolo

13.1
Le Fasi di Calcolo
Ultimata l’immissione dei dati della struttura, vengono effettuati tutti i
passi di calcolo necessari per la completa definizione di spostamen-
ti/tensioni/sollecitazioni, affidando al solutore interno la risoluzione del
telaio spaziale.
Vengono quindi effettuati i semiprogetti delle armature nelle varie membra-
ture, la generazione dei grafici, della relazione di calcolo e la contabilità.
A seconda delle scelte effettuate (v. § 5.1), il calcolo sarà condotto se-
condo il D.M. del gen.’96 o secondo l’Ordinanza 3274/2003 in regime di
analisi elastica lineare dinamica modale o statica.
Quest’ultima modalità può essere scelta solo se la struttura può essere
considerata “regolare” nell’accezione indicata nell’Ordinanza, che detta
dei limiti molto stringenti, cui in pratica è molto difficile essere aderenti,
e si può controllare solo dopo che è stato effettuato il calcolo.
Per questo motivo, quale che sia la normativa scelta, si consiglia di impiegare
l’analisi dinamica modale che è stata peraltro chiaramente indicata come “il
metodo normale per la definizione delle sollecitazioni di progetto”.
L’iter di calcolo si compone dei seguenti passi principali:
• Definizione del Modello Strutturale (v. § 13.2);
• Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3);
• Calcolo delle Verifiche (v. § 13.4);
• Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5).
• Calcolo dei Solai (v. § 13.6).
Le fasi di calcolo elencate possono essere richieste singolarmente
nell’ordine specificato oppure possono essere richieste con un’unica ope-
razione (v. § 13.7).
In quest’ultimo caso (Calcolo Completo) sarà il programma a svolgere in
sequenza le varie fasi del calcolo nell’ordine previsto.
Durante il calcolo una sezione Diagnostica (v. § 13.8) rileva e segnala
eventuali errori fornendo utilissime indicazioni e funzionalità per poterli
risolvere rapidamente.
Le fasi di calcolo elencate e le modalità operative per poterle richiedere
vengono descritte nei paragrafi seguenti.
392
13. Il Calcolo

13.2
La Definizione del Modello Strutturale
La definizione del modello strutturale dell’edificio disegnato è estrema-
mente importante. In questa fase, infatti, il programma definisce gli ele-
menti del modello che saranno passati al solutore per il calcolo.
In questa fase vengono anche definiti tutti i vincoli esterni che il pro-
gramma riesce ad individuare automaticamente (ad esempio, i vincoli di
fondazione).

Se per la struttura non risulta definita alcuna fondazione il programma provvede


automaticamente a vincolare, con un incastro, la base inferiore degli elementi (ad
es. i pilastri) del primo livello.

La schematizzazione dei nodi in cui innestano i beam (aste) viene effet-


tuata in tempo reale man mano che si disegnano gli elementi. Tale sche-
matizzazione può essere visualizzata nella “vista strutturale” di una vista
3D (v. § 12.9) del progetto.
Per gli elementi bidimensionali, il modello viene, invece, creato nella fa-
se di Calcolo del Modello Strutturale.
Eventuali solette, pareti e platee vengono discretizzate creando una serie di
sub-nodi e di elementi sub-shell le cui dimensioni mediamente sono pari a
quanto richiesto nelle relative proprietà (v. §§ 10.4.3, 10.5.3 e 10.13.2).
Le mesh vengono create in modo da rispettare la congruenza degli ele-
menti perimetrali eventualmente presenti al contorno, quali beams (travi,
pilastri, o travi alla Winkler) ed altre solette o pareti.
Anche eventuali fori vengono automaticamente schematizzati.
Nella fase di Calcolo del Modello Strutturale vengono anche effettua-
ti dei controlli su una serie di problematiche o incongruenze che la
struttura può presentare (vincolatura al piede non appropriata, possi-
bili labilità ecc.).
Il risultato di tali controlli, con la segnalazione dei problemi riscon-
trati, viene proposta nella sezione della diagnostica del progetto.
Per richiedere il calcolo del modello strutturale del progetto attivo ba-
sta selezionare l’opzione Calcolo Modello Strutturale del menu CALCO-
LO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.
393
13. Il Calcolo

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-


na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-


ne Diagnostica (13.8) del programma.
Ovviamente, dopo il calcolo del modello strutturale NON è più possibile
modificare la Geometria della Struttura, ma è ancora possibile intervenire:
• sulle proprietà degli oggetti (v. cap. 10) che non inficiano la geometria
della struttura (ad es. è possibile modificare il materiale, le forze e i
vincoli applicati a travi, pilastri, ecc.);
• sulle proprietà dei nodi applicando, ad esempio, forze (v. § 12.9.1.1),
vincoli esterni (v. § 12.9.1.2) e/o cedimenti (v. § 12.9.1.3);
• sulla suddivisione in shell di platee, pareti e solette (v. § 12.9).
Per poter apportare modifiche alla geometria della struttura è necessario
annullare il modello strutturale calcolato selezionando l’opzione Reset
Modello Strutturale del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bot-
tone della toolbar.
Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-
tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello
stato precedente alla richiesta di annullamento.

Intervenendo sulla geometria della struttura, un nodo potrebbe essere sostituito


da un altro nodo con la conseguente perdita di tutte le proprietà (vincoli e/o forze)
ad esso assegnate dall’Utente.
Pertanto, eventuali forze e/o vincoli esterni e cedimenti sui nodi (v. § 12.9 e
segg.) vanno applicati dopo aver richiesto il Calcolo del Modello Strutturale e,
quindi, dopo aver bloccato la geometria della struttura.
Se, dopo aver applicato forze e/o vincoli ai nodi, si deve modificare la geometria
della struttura, occorre annullare il calcolo del Modello Strutturale.
Dopo aver effettuato le modifiche, È NECESSARIO VERIFICARE che, nei nodi
delle zone modificate, risultino ancora presenti le eventuali forze e/o vincoli appli-
cati dall’Utente.

Effettuato il calcolo del modello strutturale, è possibile procedere al calco-


lo delle sollecitazioni (v. § 13.3), alle verifiche (v. § 13.4), al calcolo delle
armature e delle carpenterie (v. § 13.5) e al calcolo dei solai (v. § 13.6).

394
13. Il Calcolo

Dopo il calcolo del Modello Strutturale è opportuno che l’Utente verifichi, in una vista
3D (v. § 12.9), il modello strutturale definito automaticamente dal programma.
Lanciando qualsiasi fase di calcolo successiva a quella del Modello Strutturale, il
programma richiama, con un apposito messaggio, la necessità di verificare il mo-
dello strutturale ottenuto.

Quando l’Utente NON avrà più bisogno che gli venga richiamata l’importanza del-
la verifica suddetta, potrà richiedere che il messaggio NON gli venga più ripropo-
sto (anche per i progetti futuri) selezionando il check box non mostrare più que-
sto messaggio presente nel messaggio stesso.
La richiesta che venga proposto/NON proposto il messaggio suddetto può anche es-
sere effettuata nella pagina Preferenze del dialog Opzioni Programma (v. § 20.2).

13.3
Il Calcolo delle Sollecitazioni
Definiti tutti i nodi, per ognuno di essi viene definita la massa in base a-
gli elementi che vi sono collegati, ad es. la metà dei beams, una adeguata
porzione degli shell ecc..
Come visto al § 5.2, gli spettri di risposta sono stati già definiti in base
alle caratteristiche dell’edificio. Si fa notare che i fattori di struttura (v. §
5.2) possono essere diversi nelle due direzioni, e di ciò viene tenuto debi-
tamente conto.
Il solutore interno, che ricordiamo essere ad elementi finiti per sei gradi
di libertà per nodo, effettua a questo punto due fasi di calcolo distinte in
analisi dinamica modale, allo SLU ed allo SLD se il calcolo avviene se-
condo l’Ord. 3274, altrimenti al solo SLU se si è scelto il DM’96.
Il calcolo viene condotto per il n. di modi di vibrazione scelti. Se la
schematizzazione degli impalcati è a piano infinitamente rigido, il n. di
395
13. Il Calcolo

modi impostato deve essere almeno pari al n. di piani x 3 (si ricorda che
ogni piano può avere una traslazione in X, in Y ed una rotazione intorno
a Z), mentre per piani non rigidi il n. di modi dovrà essere nettamente
superiore, poiché esso è uguale al n. dei nodi x 3 (lo spostamento è pos-
sibile secondo le tre direzioni X, Y e Z).
Si fa presente che, per il D.M. 1996, il n. di modi scelto deve essere tale
da eccitare una massa pari almeno all’85% della massa totale
dell’edificio, mentre, per l’Ord. 3274, occorre considerare tutti i modi
aventi massa partecipante superiore al 5%.
Nel caso ciò non avvenisse, si avrebbe una segnalazione in tal senso nella
finestra della Diagnostica (v. § 13.8) per cui occorrerà aumentare il n. di
modi di vibrazione impostato nella finestra Dati Analisi Sismica (v. § 5.2).
Vengono inoltre calcolate le sollecitazioni per carichi verticali e per ec-
centricità accidentale.
Se la struttura è stata impostata come regolare vengono condotte le veri-
fiche di regolarità (di cui una parte possono essere condotte solo a poste-
riori); se non risultassero soddisfatte automaticamente il calcolo viene
rielaborato imponendo appunto la non regolarità.
Dal calcolo si ottengono le componenti dello spostamento lungo gli assi
X Y e Z, le sollecitazioni agli estremi degli elementi beam lungo gli assi
locali 1/2/3, le componenti tensionali di lastra e di piastra degli elementi
bidimensionali. Tutti i Risultati del Calcolo possono essere visualizzati in
varie modalità.
Componendo opportunamente i valori risultanti, mediante le combina-
zioni probabilistiche indicate in normativa si ottengono infine i valori ne-
cessari per condurre le verifiche/semiprogetti degli elementi.

13.3.1
Come Richiedere il Calcolo delle Sollecitazioni
Effettuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2) è possibile
procedere al calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3).
Per richiedere il calcolo delle sollecitazioni sulla struttura del progetto
attivo basta selezionare l’opzione Calcolo Sollecitazioni del menu CAL-
COLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.
396
13. Il Calcolo

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-


na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-


ne Diagnostica (13.8) del programma.
Le sollecitazioni ottenute possono essere immediatamente visualizzate
per l’intera struttura ma anche per il singolo elemento strutturale (pila-
stro, trave, ecc.) selezionato (v. § 14.2).
Gli stessi risultati vengono anche rappresentati, in maniera più sintetica e
funzionale, mediante diagrammi o efficacissime mappature a colori, nelle
viste 3D del progetto (v. § 14.3.1).
Se il calcolo delle sollecitazioni viene richiesto senza aver preventiva-
mente effettuato il calcolo del modello strutturale, il programma provve-
de, comunque, ad effettuare tale calcolo.
Pertanto, dopo aver richiesto il calcolo delle sollecitazioni, non è possibi-
le modificare la geometria della struttura e tutti gli altri dati di input ne-
cessari al calcolo delle sollecitazioni (materiali, carichi, vincoli, ecc.).
Le uniche modifiche che sarà possibile apportare al progetto, dopo il cal-
colo delle sollecitazioni, sono quelle relative alle scelte dei criteri per
l’armatura dei vari elementi della struttura (v. cap. 16).
Per modificare qualsiasi altro dato del progetto non relativo alla geome-
tria della struttura, occorre annullare il calcolo delle sollecitazioni.
Per annullare il calcolo delle sollecitazioni basta selezionare l’opzione
Reset Sollecitazioni del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo
bottone della toolbar.
Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-
tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello
stato precedente alla richiesta di annullamento.
Effettuato il calcolo delle sollecitazioni, è possibile procedere alle verifi-
che (v. § 13.4), al calcolo delle armature e delle carpenterie (v. § 13.5) ed
al calcolo dei solai (v. § 13.6).

397
13. Il Calcolo

13.4
Il Calcolo delle Verifiche
Le armature degli elementi beam vengono semiprogettate a pressofles-
sione retta allorquando la sezione sia “regolare”, vale a dire sia simmetri-
ca, disposta secondo l’asse Z e rientri in determinate tipologie (rettango-
lare, a T, H, ecc.) e vengono calcolate in 9 sezioni, dividendo cioè il be-
am in 8 conci di egual misura.
Il calcolo viene condotto cercando la posizione dell’asse neutro che dà
luogo alla minima armatura. Il semiprogetto viene condotto per tutte le
combinazioni di carico allo SLU.
Vengono rispettate le armature principali minime da disporre ai lembi
d’estremità della sezione e le armature trasversali prescritte a seconda
della normativa scelta.
Quando la sezione non è regolare, nell’accezione vista poc’anzi, il cal-
colo viene condotto in regime di pressoflessione deviata, nella stessa
maniera in cui si vedrà per i pilastri, in 5 sezioni, dividendo il beam in
4 conci.
Successivamente vengono effettuate le verifiche allo SLE, che compren-
dono il controllo del contenimento delle tensioni, dell’ampiezza delle
fessure (qualora esse si formino) e della freccia massima.
Per i pilastri vengono condotte le verifiche considerando tutte le terne
Mx, My, N, in regime quindi di pressoflessione deviata.
Vengono calcolate le armature allo SLU, imponendo un’armatura mini-
ma in base ai parametri impostati, ed incrementando i tondini sui lati fin-
ché la verifica per tutte le combinazioni non sia soddisfatta.
Si passa, quindi, al controllo allo SLE incrementando l’armatura ulte-
riormente se necessario. In caso di sezioni simmetriche, ad es. quelle ret-
tangolari, l’incremento viene apportato sulle facce più sollecitate, cioè
quelle più distanti dall’asse neutro.
Le armature degli elementi bidimensionali vengono invece calcolate nei
quattro nodi considerando sollecitazioni unitarie ed in base a quelle che
sono state indicate essere le direzioni principali.
In un nodo in cui siano collegati ad es. 4 elementi, l’armatura considerata
sarà l’armatura media fra le quattro (che in genere però differiscono poco
fra loro) che poi vengono convertite in tondini.

398
13. Il Calcolo

Laddove la maglia base non copra le necessità, vengono disposte delle


ulteriori armature integrative, e ciò sia per la faccia superiore che per
quella inferiore.
Infine, le armature dei plinti vengono calcolate in base alla pressione sul
terreno. Si immagina che il plinto sia formato da quattro mensole trape-
zoidali incastrate al pilastro, sottoposte quindi a flessione.
Delle armature così calcolate, si va poi a calcolare l’aliquota da rialzare
per contrastare gli effetti del punzonamento.

Con EdiLus-CA le travi vengono progettate a pressoflessione retta (o a presso-


flessione deviata nel caso di travi con sezione “non regolare”).
Questo calcolo risulta particolarmente oneroso in quanto non è individuabile a
priori la coppia N-M più gravosa ma occorre:
ƒ calcolare le armature per tutte le coppie derivanti dalle varie combinazioni di
carico (agli S.L., specialmente in zona sismica, si ottengono facilmente centi-
naia di combinazioni);
ƒ definire l’inviluppo delle armature ottenute.
Ovviamente, questa accuratezza nel calcolo, comporta un inevitabile aumento
dei tempi di calcolo rispetto alla progettazione a flessione semplice (caso in cui è
sufficiente progettare le armature per il massimo momento positivo e il minimo
momento negativo).

13.4.1
Come Richiedere il Calcolo delle Verifiche
Effettuato il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) è possibile
richiedere di effettuare la progettazione degli elementi della struttura
(con il calcolo delle aree di ferro necessarie) e tutte le verifiche
opportune (v. § 13.4).
Per richiedere la progettazione e la verifica degli elementi della struttu-
ra basta selezionare l’opzione Calcolo Verifiche del menu CALCOLO
oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-


na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

399
13. Il Calcolo

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-


ne Diagnostica (13.8) del programma.
Se le verifiche vengono richieste senza aver preventivamente effettuato il
calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1), il programma provvede, comun-
que, ad effettuare tale calcolo.
Pertanto, dopo aver richiesto le verifiche, non è possibile modificare al-
cun dato del progetto ad eccezione dei dati delle pagine del toolbox Ar-
mature che NON appartengono al raggruppamento Dati verifiche (v. cap.
16). I dati di tale raggruppamento vengono, infatti, bloccati in quanto ne-
cessari al calcolo delle aree di ferro e, quindi, al calcolo delle verifiche.
Gli altri dati del toolbox Armature possono essere, invece, modificati per
procedere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1.1).
I dati relativi al calcolo effettuato possono essere immediatamente visua-
lizzati per l’intera struttura, ma anche per il singolo elemento strutturale
(pilastro, trave, ecc.) selezionato (v. § 14.2).
Per modificare i dati dei raggruppamenti “Dati verifiche” delle pagine
del toolbox delle armature (v. cap. 16), occorre annullare il calcolo delle
verifiche.
Le verifiche effettuate possono essere annullate selezionando l’opzione
Reset Verifiche del menu CALCOLO o pigiando l’omonimo bottone del-
la toolbar.
Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-
tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello
stato precedente alla richiesta di annullamento.
Effettuate le verifiche, è possibile procedere al calcolo delle armature e
delle carpenterie (v. § 13.5) e al calcolo dei solai (v. § 13.6).

Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2 e segg.) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri
del toolbox armature (v. § 16.1 e segg.) e vengono effettuati dei ricalcoli.

400
13. Il Calcolo

13.5
Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie
Effettuato il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) e richieste le verifi-
che (v. § 13.4.1), è possibile richiedere il “calcolo delle armature e delle
carpenterie” in cui il programma:
• provvede ad armare gli elementi della struttura (pilastri, travi, ecc.) se-
condo i criteri specificati dall’Utente nel toolbox Armature (v. § 16.1);
• produce automaticamente le tavole delle armature (v. § 16.2) dei vari
elementi strutturali e tutte le carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio.
Per richiedere il calcolo delle armature e delle carpenterie del progetto
attivo basta selezionare l’opzione Calcolo Armature e Carpenterie del
menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-


na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-


ne Diagnostica (13.8) del programma.
Alle carpenterie ed alle tavole delle armature degli elementi strutturali
è possibile accedere selezionando gli opportuni nodi delle sezioni
CARPENTERIE (v. cap. 15) ed ARMATURE (v. cap. 16) del Navigatore
(v. § 3.2.1).
Se il calcolo delle armature e delle carpenterie viene richiesto senza aver
preventivamente effettuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), il
calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) e le verifiche (v. § 13.4.1), il
programma provvede, comunque, ad effettuare tali calcoli.
Pertanto, dopo aver richiesto il calcolo delle armature e delle carpente-
rie, non è possibile modificare alcun dato del progetto ad eccezione di
alcuni dati dei solai da calcolare (v. § 13.6) e dei dati delle pagine del
toolbox Armature che NON appartengono al raggruppamento Dati veri-
fiche (v. cap. 16).
I dati del raggruppamento Dati verifiche delle pagine del toolbox Arma-
ture vengono, infatti, bloccati in quanto sono necessari al calcolo delle
aree di ferro e, quindi, al calcolo delle verifiche.

401
13. Il Calcolo

Gli altri dati del toolbox Armature possono essere modificati per proce-
dere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1 e segg.).
Il calcolo delle armature e delle carpenterie può essere annullato sele-
zionando l’opzione Reset Armature, Carpenterie, etc. del menu CAL-
COLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.
Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-
tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello
stato precedente alla richiesta di annullamento.

13.6
Il Calcolo dei Solai

Alcune modifiche alla geometria e alle proprietà di un solaio, alla sua sezione di calco-
lo e alle strutture che lo sostengono (pilastri, travi, ecc.) comportano la cancellazione
di forze, vincoli e cedimenti ad esso applicati dall’Utente (v. §§ 12.10.1 e 12.10.2).
Si consiglia di applicare ad un solaio eventuali forze, vincoli e/o cedimenti solo
dopo aver richiesto del modello strutturale (v. § 13.2).
Dopo il calcolo del modello strutturale, infatti, NON è più possibile modificare le
proprietà del solaio e, quindi non si possono verificare le cancellazioni suddette.

Effettuate tutte le fasi di calcolo dell’Edificio fino al calcolo delle Armatu-


re e delle Carpenterie (v. 13.5), è possibile richiedere il Calcolo dei Solai.
Il calcolo dei solai viene effettuato agli elementi finiti, considerando, a
scelta dell’utente, gli elementi strutturali con le luci in asse o con la pre-
senza dei braccetti infinitamente rigidi agli estremi (v. § 10.7.6).
I carichi considerati sono di tipo distribuito, permanente e accidentale,
concentrati, anch’essi permanenti e accidentali; vengono inoltre conside-
rati, se presenti, variazioni termiche e cedimenti impressi.
I carichi sono applicati in modo da calcolare, per ogni elemento, i mas-
simi e i minimi momenti per nove sezioni di semiprogetto/verifica. Sono
considerati momenti minimi sugli appoggi e in campata, indipendenti dai
risultati del calcolo.
Sono effettuate le verifiche allo SLU e allo SLE per sollecitazioni fletten-
ti e taglianti, con l’imposizione dei minimi di Normativa.

402
13. Il Calcolo

Nel semiprogetto allo SLU è possibile che l’armatura necessaria affinché


il momento ultimo della sezione sia maggiore del momento di progetto
sia eccessiva, in particolare maggiore della percentuale massima impo-
stata dall’utente; EdiLus-CA in tal caso automaticamente passa alla fa-
scia piena.
Chiaramente la fascia piena viene fatta intervenire anche nel caso di in-
sufficienza della sezione.
Per quanto riguarda le sollecitazioni taglianti si precisa che non vengono
mai calcolate armature a taglio (staffe e/o ferri di parete), ma agendo op-
portunamente sulle armature presenti in trazione e/o sulle fasce piene si
fa in modo da rispettare sempre la condizione riportata in 4.2.2.2.2 del
D.M. 9/1/1996; più in particolare, nel caso che il taglio di progetto sia
superiore a quello ultimo, per prima cosa cerca di aumentare le armature
longitudinali a trazione fino a che portano benefici; nel caso ciò non sia
sufficiente vengono aumentate le dimensioni delle fasce.
Ciò comporta una puntualizzazione importante e cioè che le armature to-
tali longitudinali servono sia per la flessione che per il taglio; ciò signifi-
ca che eliminando ad esempio armatura longitudinale in trazione, si può
ricevere un messaggio del tipo Il taglio di progetto per l’elemento indicato
è superiore a quello ultimo calcolato in base alle indicazioni del punto
4.2.2.2.2 del D.M. 9/1/1996.
Per quanto riguarda i momenti di servizio per le tipologie per le quali è
previsto, si precisa che trattasi di momento di servizio allo SLU. Di ciò
dovrà essere tenuto conto nella scelta del travetto. A tal proposito, consi-
derando che la maggior parte delle aziende produttrici di solai fornisce
tabelle dei momenti resistenti calcolati alle T.A., un utile criterio può es-
sere quello di dividere il valore fornito dal programma per 1.5 e col valo-
re risultante entrare nelle tabelle delle aziende produttrici.
Il programma provvede automaticamente ad armare le campate e gli
sbalzi (balconi) dei solai calcolati (v. § 10.7.6) secondo i criteri specifica-
ti nella pagina Solai nel toolbox Armature (v. § 16.1). Vengono, quindi,
prodotte le tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7). Le armature dei
solai vengono anche riportate nelle carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio.

Alle carpenterie ed alle tavole delle armature dei solai ottenute è possibile acce-
dere selezionando gli opportuni nodi delle sezioni CARPENTERIE (v. cap. 15) ed
ARMATURE (v. cap. 16) del Navigatore (v. § 3.2.1).

403
13. Il Calcolo

Per richiedere il calcolo dei solai del progetto attivo basta selezionare
l’opzione Calcolo Solai del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo
bottone della toolbar.

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-


na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-


ne Diagnostica (13.8) del programma.
Se il calcolo dei solai viene richiesto senza aver preventivamente effet-
tuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), il calcolo delle solleci-
tazioni (v. § 13.3.1), le verifiche (v. § 13.4.1) ed il calcolo delle armature
e delle carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede, comunque, ad ef-
fettuare tali calcoli.
Pertanto, dopo aver richiesto il calcolo dei solai, non è possibile modifi-
care alcun dato del progetto ad eccezione dei dati delle pagine del tool-
box Armature che NON appartengono al raggruppamento Dati verifiche
(v. cap. 16).
I dati del raggruppamento “Dati verifiche” delle pagine del toolbox Ar-
mature vengono, infatti, bloccati in quanto sono necessari al calcolo delle
aree di ferro e, quindi, al calcolo delle verifiche.
Gli altri dati del toolbox Armature possono essere modificati per proce-
dere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1 e segg.).
Il calcolo dei solai può essere annullato selezionando l’opzione Reset
Solai del menu CALCOLO o pigiando l’omonimo bottone della toolbar.
Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-
tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello
stato precedente alla richiesta di annullamento.

404
13. Il Calcolo

13.7
Il Calcolo COMPLETO
Per il calcolo della struttura definita nel progetto attivo di EdiLus-CA è
possibile procedere con due differenti modalità:
• richiedere separatamente, ed ovviamente in una ben precisa sequenza,
le fasi di calcolo necessarie (v. § 13.1);
• richiedere il Calcolo COMPLETO in cui, senza soluzione di continuità,
il programma provvede, in sequenza, alla definizione del Modello
Strutturale, al calcolo delle sollecitazioni, al calcolo delle verifiche, al
calcolo delle armature e delle carpenterie ed al calcolo dei solai con la
conseguente produzione automatica dei relativi elaborati grafici.
Per richiedere il Calcolo Completo della struttura del progetto attivo
basta selezionare l’opzione Calcolo COMPLETO del menu CALCOLO
oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-


na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-


ne Diagnostica (13.8) del programma.
Ultimato il calcolo completo è possibile visualizzare i risultati di calcolo
(v. cap. 14), le tavole delle armature (v. cap. 16) e le carpenterie (v. § 15)
prodotte.
Naturalmente, una volta richiesto il calcolo completo, la geometria della
struttura e tutti gli altri dati di input del progetto (carichi, caratteristiche
dei materiali, sezioni, ecc.) non risultano più modificabili.
Per modificare un qualsiasi dato di input del progetto è necessario annulla-
re il calcolo completo o almeno le fasi del calcolo opportune (v. § 13.1).
Per annullare il calcolo completo della struttura basta selezionare
l’opzione Reset COMPLETO del menu CALCOLO oppure pigiare
l’omonimo bottone della toolbar.
Apportate le modifiche desiderate al progetto è possibile richiederne
nuovamente il calcolo.

405
13. Il Calcolo

13.8
La Diagnostica
EdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico un potentissimo strumento
di aiuto alla progettazione: la Diagnostica.
La Diagnostica di EdiLus-CA rileva tutti gli errori e le incongruenze ri-
levate nel calcolo e li segnala nella finestra Diagnostica.
Gli errori segnalati dal programma possono appartenere ad una delle tre
seguenti tipologie:
Fatal Error. I Fatal Error sono errori che non consentono al programma di
proseguire nel calcolo. Un Fatal Error, pertanto, comporta l’interruzione e
l’annullamento della fase del calcolo in cui esso viene rilevato.
Contestualmente si apre la finestra Diagnostica in cui, grazie alle infor-
mazioni e alle funzionalità disponibili (v. avanti), è possibile correggere
rapidamente l’errore per riprendere immediatamente il calcolo.
Un Fatal Error, ad esempio, può essere provocato dall’errato disegno
di un elemento strutturale che non consente al programma di effet-
tuarne la corretta modellazione.
Error. Gli Error sono errori che segnalano una grave incongruenza (ad
es. una verifica NON soddisfatta) che inficia la correttezza del progetto.
Tali errori, però, non interrompono il calcolo e, pertanto, vengono se-
gnalati, nella finestra Diagnostica, alla fine del calcolo richiesto (Cal-
colo Completo o singola Fase di Calcolo).
Se, nella fase di Calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2) vengono
rilevati degli Error, al termine della fase stessa un messaggio chiede se
si intende interrompere ed annullare la fase di calcolo per procedere
alla loro correzione oppure se si intende proseguire nel calcolo.

Pigiando il bottone SI del messaggio, il calcolo viene interrotto e, nella


finestra Diagnostica, vengono proposti tutti gli errori rilevati nel cal-
colo del modello strutturale.

406
13. Il Calcolo

Si consiglia vivamente di correggere tutti gli errori rilevati nella fase di calcolo del
Modello Strutturale al termine della fase stessa.

Effettuata la correzione degli errori rilevati nella fase di calcolo del


Modello Strutturale è possibile proseguire nel calcolo richiedendo le
fasi di calcolo successive.

Pigiando, invece, il bottone NO del messaggio, il programma prose-


gue nel calcolo richiesto senza annullare il Calcolo del modello
Strutturale.
In questo caso gli errori rilevati nel calcolo del Modello Strutturale
vengono proposti solo alla fine del calcolo richiesto insieme agli even-
tuali errori rilevati nelle altre fasi di calcolo.

407
13. Il Calcolo

Warning. I Warning sono segnalazioni di situazioni che formalmente


non inficiano la correttezza del progetto, ma che possono evidenziare
situazioni particolari o dimenticanze del progettista.
Ad esempio, con un Warning viene segnalata la vicinanza di nodi della
struttura: tale segnalazione va trascurata se la vicinanza dei nodi è dovu-
ta alla scelta di non unire i relativi elementi strutturali, ma evidenzia un
errore commesso nel disegno, se gli elementi devono risultare collegati.
La rilevazione di soli Warning nelle varie fasi non interrompe il calco-
lo e, pertanto, essi vengono proposti solo alla fine del calcolo richiesto
oppure quando il calcolo viene interrotto per la rilevazione di Fatal Er-
ror o di Error (alla fine del calcolo del Modello Strutturale).
Nella parte superiore della finestra Diagnostica vengono proposti gli
errori rilevati in una struttura ad albero in cui essi risultano raggruppati
per fase di calcolo.
Sul ramo principale dell’albero, infatti, vengono proposti i nodi (Model-
lo Strutturale, Sollecitazioni, Verifiche e/o Armature, Carpenterie) relativi
alle fasi del calcolo (v. § 13.1) in cui sono stati rilevati gli errori.
Gli errori rilevati per ognuna delle fasi del calcolo risultano, a loro vol-
ta, organizzati per tipologia di errore.

Se il calcolo viene interrotto dall’Utente al termine del Calcolo del Modello Struttu-
rale per la correzione degli Error rilevati, nella finestra Diagnostica, a destra del
nodo “Modello Strutturale”, viene riportata la stringa [Fase Interrotta].

Tale stringa segnala che il calcolo del Modello Strutturale è stato annullato e che, una
volta corretti gli Error e gli eventuali Warning rilevati, esso dovrà essere ripetuto.

Esplodendo il nodo relativo ad una fase di calcolo, sul ramo che da esso
si diparte, vengono, infatti, proposti i seguenti nodi (raggruppamenti):
Fatal Error, contenente i Fatal Error rilevati nella fase di calcolo a cui
tale nodo risulta collegato.
408
13. Il Calcolo

Error, contenente gli Error rilevati nella fase di calcolo a cui tale nodo
risulta collegato.
Warning, contenente i Warning rilevati nella fase di calcolo a cui tale
nodo risulta collegato.
Esplodendo il nodo di una delle tipologie di errori descritta (Fatal Error,
Error o Warning) vengono proposti i nodi (cartella giallo scuro) di ulte-
riori raggruppamenti degli errori.
Ad esempio, per gli errori relativi al Calcolo del Modello Strutturale, gli
errori vengono raggruppati per gli elementi strutturali (travi, pilastri, pa-
reti, ecc.) per cui vengono rilevati.
Questo ulteriore raggruppamento risulta visualizzato solo se il bottone
Visualizza Gruppo della toolbar della finestra Diagnostica risulta pre-
muto (v. avanti).
Se, invece, il bottone Visualizza Gruppo risulta NON premuto il rag-
gruppamento descritto non viene proposto e gli errori vengono visua-
lizzati direttamente sui rami che si dipartono dai nodi Fatal Error, Er-
ror e Warning.

Per default il bottone Visualizza Gruppo risulta premuto.

Esplodendo uno degli ultimi raggruppamenti descritti (cartelle giallo


scuro) nell’albero vengono proposti i nodi (cartelle giallo chiaro) aventi,
come nome, la descrizione dei vari errori rilevati.
Tali nodi contengono tutti gli errori uguali rilevati che, ovviamente, si ri-
feriscono ad elementi diversi e/o a situazioni differenti.
Esplodendo una delle cartelle giallo chiaro vengono, quindi, visualizzati
i nodi degli errori caratterizzati dall’icona lato.
Per ogni errore, a destra dell’icona, viene proposto un titolo che lo de-
scrive sinteticamente.
Selezionando un errore nella parte inferiore della finestra Diagnostica
vengono proposti:
• una barra azzurra che riporta, da sinistra, il codice identificativo
dell’errore, il suo titolo e l’indicazione dell’eventuale elemento strut-
turale (pilastro, trave, ecc.) per cui esso si verifica;
409
13. Il Calcolo

• la descrizione dettagliata dell’errore, gli effetti da esso provocati e le


modalità per risolverlo.

La descrizione dell’errore selezionato e le modalità per la


sua correzione possono essere stampate pigiando il bottone Stampa errore
attivo della toolbar della finestra Diagnostica.

Pigiando, invece, il bottone Stampa Tutto della toolbar vengo-


no, invece stampati tutti gli errori proposti nella finestra Diagnostica.
Ovviamente, per poter proceder alla correzione degli errori rilevati dalla
diagnostica è necessario procedere al Reset del Calcolo effettuato (v. §§
precedenti).
Alla finestra Diagnostica è anche possibile accedere, anche dopo un
Reset del Calcolo, con un doppio click sul nodo DIAGNOSTICA del
Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto oppure pigiando il bottone Dia-
gnostica Generale della toolbar della Finestra del Programma.

Dopo aver effettuato un Reset del Calcolo, sotto la toolbar della


finestra Diagnostica, appare la scritta Storico Diagnostica su
sfondo arancione.

Nella finestra Diagnostica è disponibile una potentissima funzionalità


che consente di individuare immediatamente nel progetto un dato o un
elemento strutturale per cui è stato rilevato un errore.
Un semplice doppio click sul nodo o sul titolo di un errore, infatti, apre la
finestra del progetto (tavola) in cui è possibile correggerlo.
Ad esempio, se l’errore si riferisce ad una trave, facendo un doppio click
su esso nella finestra Diagnostica, si apre la tavola su cui la trave stessa è
stata disegnata.
Nella finestra aperta, inoltre, viene anche proposta la selezione della tra-
ve per cui è stato rilevato l’errore.

Ovviamente, effettuando un Reset COMPLETO del Calcolo ed, in particolare, il


Reset del calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2), si perde la modellazione
(suddivisione in shell) delle pareti, delle solette e delle platee.
In questo caso, la funzionalità descritta NON può più individuare le shell o i sub nodi
del progetto per cui viene segnalato un errore in quanto queste NON esistono più.

410
13. Il Calcolo

La funzionalità appena descritta può anche essere richiesta cliccando


sull’errore con il pulsante destro del mouse e, nel menu che si apre, sele-
zionare l’opzione vai sull’errore….

Sulla toolbar della finestra Diagnostica, oltre ai bottoni già descritti, sono
presenti anche i seguenti bottoni:
Vai al primo errore: sposta la selezione sul primo errore (in alto)
riportato nella finestra Diagnostica.
Vai all’errore precedente: sposta la selezione sull’errore che precede
quello selezionato esplodendo, se necessario, i raggruppamenti in cui
questo risulta contenuto.
Vai all’errore successivo: sposta la selezione sull’errore che segue
quello selezionato esplodendo, se necessario, i raggruppamenti in cui
questo risulta contenuto.
Vai all’ultimo errore: sposta la selezione sull’ultimo primo errore (in
basso) riportato nella finestra Diagnostica.
Naturalmente tutti gli errori proposti nella finestra Diagnostica vengono
aggiornati richiedendo nuovamente il calcolo.

411
13. Il Calcolo

Pagina lasciata volutamente in bianco

412
14. I Risultati di Calcolo

I Risultati di Calcolo
Effettuato il Calcolo (v. cap. 13) EdiLus-CA offre al Tecnico svariate
possibilità di visualizzazione dei risultati ottenuti.
I principali risultati dell’Analisi Sismica della struttura vengono proposti
nella sezione Masse e Modi di Vibrazione del progetto (v. § 5.3).
Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per la visualizza-
zione e la stampa dei risultati di calcolo ottenuti, sia per un singolo ele-
mento che per l’intera struttura.
Vengono, inoltre, illustrate le potentissime funzionalità del programma
che rendono estremamente più semplice, chiara e funzionale la lettura di
tali risultati.

413
14. I Risultati di Calcolo

14.1
Come Visualizzare i Risultati del Calcolo
Effettuato il Calcolo (v. cap. 13), è possibile visualizzare i risultati otte-
nuti per ogni elemento della struttura (pilastro, trave, ecc.).

Ovviamente i risultati che sarà possibile visualizzare sono relativi al tipo di calcolo
effettuato. Ad esempio, avendo effettuato il solo Calcolo delle Sollecitazioni (v. §
13.3.1), sarà possibile visualizzare i dati delle sollecitazioni ma non i dati delle ve-
rifiche che, a loro volta, potranno essere visualizzati dopo aver richiesto il Calcolo
delle Verifiche (v. § 13.4.1) oppure il Calcolo Completo (v. cap. 13.7).

I risultati di calcolo dell’elemento selezionato vengono proposti tabellati


nella pagina Risultati del toolbox delle sue proprietà (v. § 10.1.6).
I Risultati di calcolo di tutti gli elementi della struttura possono essere
visualizzati e stampati, sia nella Relazione (v. cap. 17) che nella finestra
Risultati del Calcolo a cui si accede cliccando l’omonimo nodo del Na-
vigatore (v. § 3.2.1).
Gli stessi risultati possono anche essere
visualizzati, in maniera più efficace, in
una vista 3D. Nelle viste 3D è possibile,
infatti, richiedere i diagrammi dei cari-
chi, delle sollecitazioni e delle deforma-
zioni dell’intera struttura (v. § 14.3).

Sempre nella vista 3D è possibile


richiedere una efficacissima map-
patura a colori dei carichi, delle sol-
lecitazioni e delle deformazioni sul-
la struttura (v. § 14.3.7).
In una vista 3D, si può anche richiedere di evidenziare gli elementi strutturali
che non soddisfano determinate condizioni imposte dall’Utente (v. § 14.3.6).
414
14. I Risultati di Calcolo

Individuato un elemento molto sollecitato o deformato, basta selezionarlo


per visualizzare i relativi dati di calcolo nella pagina Risultati del toolbox
delle Proprietà (v. § 14.2).

14.2
I Risultati Numerici
Dopo il Calcolo (v. cap. 13), i dati di Input, dei Carichi, delle Sollecita-
zioni, degli Spostamenti e delle Verifiche del progetto vengono riportati
nella relazione prodotta automaticamente dal programma (v. cap. 17).
Il Tecnico, però, può anche prendere visione dei risultati ottenuti per va-
lutarli, senza dover stampare l’intera relazione.
EdiLus-CA prevede la visualizzazione dei dati del calcolo sia per il sin-
golo elemento strutturale, sia per tutti gli elementi strutturali.

A) I Risultati di Calcolo del Singolo Elemento Strutturale


I dati di calcolo di un elemento strut-
turale possono essere visualizzati
nella pagina Risultati del toolbox del-
le Proprietà.
Per accedere ai risultati di calcolo di
un elemento strutturale basta:
• selezionare l’elemento nella tavo-
la del disegno (v. § 6.6), in una vi-
sta 3D (v. cap. 12), in una carpen-
teria (v. cap. 15) o in una tavola
delle armature (v. cap. 16) per ac-
cedere al toolbox delle Proprietà
dell’elemento selezionato;
• cliccare sulla linguetta Risultati in
alto nel toolbox delle Proprietà
per accedere all’omonima pagina
dello stesso toolbox;
• nel list box Tipologia, in alto nella pagina Risultati, selezionare la tipo-
logia di risultato che si intende visualizzare (Sollecitazioni, Verifiche);

415
14. I Risultati di Calcolo

• nel sottostante list box Dettaglio selezionare i risultati da visualizzare;


I risultati richiesti per l’elemento selezionato vengono proposti nella
restante parte della pagina Risultati.
Questa modalità per la visualizzazione dei risultati è estremamente fun-
zionale in quanto consente immediatamente di valutare i dati di un singo-
lo elemento strutturale per cui, dai diagrammi (v. § 14.3) o dalle verifiche
(v. § 14.3.6), è stata rilevata una eventuale criticità.

Nella pagina Risultati, dopo il calcolo dei Solai (v. § 13.6), oltre ai dati delle Solle-
citazioni e delle Verifiche, è anche possibile visualizzare i dati di Servizio
dell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) (v. § 10.7.6) selezionato.

Nella pagina Risultati è anche possibile richiedere, per l’elemento strut-


turale selezionato, sia esso in cemento armato che in materiale generico
(v. § 8.1.1.1), l’esportazione delle Sollecitazioni (per travi, pilastri, pare-
ti, solette e platee) per TUTTE le possibili combinazioni di carico.

Vista la rilevante mole dei dati richiesti, questi vengono esportati e NON visualiz-
zati direttamente nella pagina Risultati, per consentirne un’agevole visualizza-
zione e, soprattutto, l’eventuale elaborazione con altri programmi.
Le Sollecitazioni “combinate” di un elemento strutturale, per tutte le possibili combina-
zioni di carico, vengono esportate in un file in formato CSV che potrà essere aperto e
gestito con Microsoft Excel o con altri programmi che supportano tale formato.

Per richiedere l’esportazione delle


Sollecitazioni sull’elemento sele-
zionato per tutte le possibili combi-
nazioni di carico basta effettuare le
seguenti operazioni:
• nel list box Tipologia seleziona-
re l’opzione Sollecitazioni Com-
binate;
• nel list box Dettaglio scegliere lo
Stato Limite (SLU = Stato Limite
Ultimo oppure SLE = Stato Li-
mite di Esercizio) per cui si in-
tende ottenere le Sollecitazioni;

416
14. I Risultati di Calcolo

• pigiare il bottone Esporta CSV proposto nella parte inferiore della pa-
gina Risultati; questa operazione propone il dialog Esporta CSV in cui
viene proposto il nome assegnato al file esportato e il nome ed il per-
corso (path) della cartella in cui questo viene creato. In tale dialog è
possibile scegliere il separatore dei decimali dei valori numerici espor-
tati (per default viene proposto il separatore previsto dal sistema);
• pigiare il bottone OK del dialog per avviare l’esportazione.
Un messaggio informa sull’esito dell’esportazione. Pigiando il bottone Si
di tale messaggio il file esportato viene aperto in Microsoft Excel.
L’esportazione delle Sollecitazioni combinate viene automaticamente
proposta nel list box Tipologia quando risulta selezionato più di un ele-
mento (v. §§ 10.1.3 e 12.4).
Con una modalità analoga a quella illustrata è possibile, infatti, esportare,
in un’unica soluzione, i files CSV per tutti gli elementi selezionati appar-
tenenti alla stessa tipologia.

Non è possibile procedere all’esportazione se risultano selezionati elementi Ap-


partenenti a tipologie differenti (ad es. travi e pilastri).
Per facilitare la selezione di elementi della stessa tipologia, nella finestra Risultati
viene eccezionalmente proposto il list box Filtro per entità (v. § 10.1.3.1).
La selezione di una tipologia in tale list box elimina la selezione da tutti gli ele-
menti appartenenti a tipologie differenti da quella scelta.

B) I Risultati di Calcolo di Tutti gli Elementi Strutturali


I risultati numerici del calcolo vengono anche proposti, per tutti gli ele-
menti della struttura, nella finestra Risultati del Calcolo del progetto.
Nella finestra Risultati del Calcolo i dati del progetto possono essere vi-
sualizzati, stampati e/o esportati, anche parzialmente, prima di richiedere
la produzione dell’intera relazione (v. cap. 17).
Per accedere alla finestra Risultati del Calcolo del progetto attivo basta
fare un semplice doppio click sul nodo RISULTATI del CALCOLO del
Navigatore.
La finestra Risultati del Calcolo è sormontata da una toolbar con i se-
guenti bottoni:
Risultati: apre il menu per la scelta della tipologia di dati del progetto che
si intende visualizzare nella finestra;

417
14. I Risultati di Calcolo

Nella finestra Risultati di Calcolo è possibile visualizzare, per ogni elemento strut-
turale in c.a. o in “materiale generico” (v. § 8.1.1.1), le Sollecitazioni e le Ten-
sioni per le singole condizioni di carico.
Nelle Verifiche, invece, vengono proposte, per gli elementi in c.a., le sollecitazio-
ni relative alla sola combinazione di carico più gravosa per lo Stato Limite scelto.
Nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà (v. punto A) è comunque possibile
richiedere, per ogni elemento, le sollecitazioni per TUTTE le combinazioni di carico.

418
14. I Risultati di Calcolo

Stampa...: avvia la procedura per la stampa dei dati visualizzati nella fi-
nestra proponendo il dialog per la scelta delle opzioni di stampa.
A destra dei bottoni descritti è presente il list box Zoom in cui è possibile
scegliere la percentuale di ingrandimento opportuna per visualizzare a-
gevolmente i dati nella finestra.
Nella restante parte della finestra Risultati del Calcolo vengono proposti,
opportunamente tabellati, i dati richiesti.
Facendo un click, con il pulsante destro del mouse all’interno di questa
zona della finestra, si apre un menu locale che, oltre alle opzioni già pro-
poste sulla toolbar, contiene l’opzione Salva in formato RTF....
Tale opzione consente di esportare i dati visualizzati nel formato RTF per
poterla visualizzare e gestire liberamente, con qualsiasi Word Processor,
anche su computer su cui non risulta installato il programma.

419
14. I Risultati di Calcolo

14.3
Le Viste dei Risultati
In una vista 3D (v. cap. 12) del progetto di EdiLus-CA, oltre a visualizzare
le caratteristiche morfologiche e strutturali dell’edificio, è possibile visua-
lizzare, in maniera sintetica ed efficace, i risultati del calcolo della struttura.
La possibilità di salvare, nel progetto, le viste 3D desiderate, consente di
archiviare le viste significative con i risultati di calcolo.
La scelta dei risultati da visualizzare nella vista 3D attiva si effettua nel to-
olbox Risultati a cui si accede cliccando sull’omonimo bottone della tool-
bar verticale lungo il bordo destro della Finestra del Programma (v. § 3.2).
In alto, nel toolbox Risultati, è presente il list box per la scelta della
tipologia di Risultati da visualizzare. Le opzioni di tale list box sono:
NESSUNO: richiede che nella vista 3D NON venga proposto alcun risultato;
Carichi: richiede la vista strutturale (v. §
12.9) della vista 3D con i diagrammi
dei carichi sui vari elementi della
struttura (v. § 14.3.1);
Spinte terreno e idrostatiche: richiede la
vista strutturale (v. § 12.9) della vi-
sta 3D attiva con i diagrammi delle
spinte del terreno ed idrostatiche
sulle pareti (v. § 14.3.9);
Spostamenti: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D attiva
con la relativa deformata (v. § 14.3.2);
Sollecitazioni Pilastri, Travi e Winkler: richiede la vista strutturale (v. §
12.9) della vista 3D attiva con i diagrammi delle sollecitazioni su pila-
stri, travi e travi di fondazione (alla Winkler) (v. § 14.3.3);
Tensioni Pareti, Solette e Platee: richiede la vista strutturale (v. § 12.9)
della vista 3D attiva con i diagrammi delle sollecitazioni sulle even-
tuali pareti, solette e platee (v. § 14.3.4);
Tensioni sul Terreno: richiede, nella vista 3D attiva, i diagrammi delle
sollecitazioni sul terreno (v. § 14.3.5);
Controllo delle Verifiche: richiede di evidenziare, nella struttura, gli elementi
che rispettano determinate condizioni specificate dall’Utente (v. § 14.3.6);
Spostamenti Solai: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D
attiva con le deformate dei solai (v. § 14.3.10);

420
14. I Risultati di Calcolo

Sollecitazioni Solai: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D


attiva con i diagrammi delle sollecitazioni sui solai (v. § 14.3.11).
Sotto il list box descritto è presente una toolbar con i seguenti bottoni:
Applica: conferma l’applicazione delle scelte effettuate nel toolbox
Risultati, visualizzando i risultati richiesti nella vista 3D attiva.
Seleziona Tutte le condizioni di carico: seleziona tutte le possibili con-
dizioni di carico previste nel toolbox Risultati.
Deseleziona Tutte le condizioni di carico: deseleziona tutte le condi-
zioni di carico previste nel toolbox Risultati.
Per ogni opzione scelta nel list box per la scelta dei risultati da visualiz-
zare (ad esclusione di “Controllo delle Verifiche”), il toolbox Risultati ri-
sulta costituito dalle pagine Opzioni, Monitor e Grafica attivabili alternati-
vamente cliccando sull’omonima linguetta sotto il list box stesso.
Nella pagina Grafica viene proposta la tabella in cui è possibile persona-
lizzare i colori dei diagrammi dei risultati che si intende visualizzare.
Ogni rigo della tabella presenta, da sinistra, i seguenti campi:
Descrizione, in cui viene riportato il nome del tipo di elemento strutturale
(pilastro, trave, ecc.) per cui occorre scegliere il colore del diagramma;
Colore, che riporta il colore scelto per il diagramma sul tipo di elemento
strutturale; cliccando nel campo Colore si attiva il list box in cui è
possibile scegliere il colore desiderato per il diagramma;
Intensità, in cui viene proposto il cursore per la definizione dell’intensità
del colore scelto per il diagramma.
Nella pagina Opzioni vengono scelti i risultati da visualizzare nella vista
3D attiva (v. § 12.6).
Nella pagina Monitor è possibile richiedere un ingrandimento dei diagrammi
visualizzati e un’efficace mappatura a colori dei risultati (v. § 14.3.7).

Nella visualizzazione dei risultati di calcolo in una vista 3D, NON sono consentite
le operazioni che non ha senso effettuare (ad es. la multiselezione degli oggetti).
Il programma segnala che, nella vista 3D, risulta attiva la visualizzazione dei risul-
tati di calcolo con la presenza dell’icona a lato a destra nella barra di stato.

421
14. I Risultati di Calcolo

14.3.1
I Diagrammi dei Carichi
I diagrammi dei carichi sono gli unici dati del progetto che possono esse-
re visualizzati prima di richiedere il calcolo (v. cap. 13).
In tali diagrammi vengono rappresentati tutti i carichi derivanti
dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma ed
eventuali carichi aggiuntivi applicati sulla struttura dall’Utente (v. ad es.
§§ 10.3.4 e 12.9.1.1).
Per richiedere il diagramma dei carichi sull’intera struttura nella vista 3D
attiva (v. § 12.6) basta effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-
tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-
stra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risul-
tati selezionare l’opzione Carichi; que-
sta operazione propone, nella pagina
Opzioni dello stesso toolbox, gli stru-
menti opportuni per la scelta dei cari-
chi da visualizzare.
• Nel box sottostante selezionare i
check box relativi alle condizioni di
carico che si intende visualizzare.
Pigiare il bottone Applica della toolbar
del toolbox per confermare ed ottenere
i diagrammi dei carichi nella vista 3D.

Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox.


Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare
il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto.
Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde
una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori
massimo e minino dei carichi.
Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare i cari-
chi in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estremamente
agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7).

422
14. I Risultati di Calcolo

La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della
pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata).
Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-
zare le deformazioni della struttura.
Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore del carico in
un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8).
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,
il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

14.3.2
Gli Spostamenti della Struttura
Per richiedere il diagramma degli spostamenti dell’intera struttura nella
vista 3D attiva (v. § 12.6) basta effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-
tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-
stra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Sposta-
menti; questa operazione propone, nella pagina Opzioni dello stesso
toolbox, gli strumenti per la scelta degli spostamenti desiderati.

In alto, nella pagina Opzioni del Toolbox, è presente il list box Tipo in cui, in que-
sto caso, viene proposta come unica opzione complessiva (default) che forni-
sce la rappresentazione complessiva degli spostamenti della struttura.

• Nel list box Spostamenti specificare se gli spostamenti da visualizzare


sono quelli calcolati per carichi statici o per effetto del sisma.
Ovviamente, se nel list box “Analisi Sismica” (v. § 5.1) è stata scelta
l’opzione “Nessuna”, nel list box “Spostamenti” sarà proposta la sola
opzione “per carichi statici”.
In base alla scelta effettuata nel list box Spostamenti, nella pagina Op-
zioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:

423
14. I Risultati di Calcolo

per carichi statici


Se nel list box Spostamenti viene scelta l’opzione per carichi statici, nella
pagina Opzioni vengono proposti i check box P (positivi) o N (negativi) per
definire della combinazione delle condizioni di carico in base a cui devo-
no essere calcolati gli spostamenti.

per effetto del sisma


Se nel list box Spostamento viene scelta l’opzione per effetto del sisma,
nella restante parte della pagina Opzioni vengono proposti i list box:
Sisma, in cui va scelta la direzione (X, Y o Z) del sisma.
Stato limite, in cui va scelto lo stato limite (ultimo o di danno) in base al qua-
le vengono calcolati gli spostamenti; l’opzione “danno”può essere scelta
solo se calcolo viene effettuato secondo l’Ordinanza 3274 (v. § 5.1).
Modo di Vibrazione, in cui va scelto il
modo di vibrazione in base a cui
vengono calcolati gli spostamenti.
Tale list box viene proposto solo se
è stata richiesta un’analisi sismica
“Dinamica” (v. § 5.1).
Effettuate le scelte opportune, basta
pigiare il bottone Applica della tool-
bar del toolbox Risultati per con-
fermarle ed ottenere gli spostamenti
desiderati nella vista 3D.
Pigiando il bottone Applica viene anche proposta la pagina Monitor del
toolbox.
Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digi-
tare un valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma
proposto.
Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde
una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori
massimo e minino degli spostamenti richiesti.
Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare gli sposta-
menti richiesti in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estre-
mamente agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7).
La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della
pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata).
424
14. I Risultati di Calcolo

Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-


zare le deformazioni della struttura.
Una potentissima funzionalità consente anche di leggere, in maniera
semplicissima, il valore dello spostamento in un determinato punto della
struttura (v. § 14.3.8).
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,
il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

14.3.3
Le Sollecitazioni su Pilastri e Travi
Per richiedere il diagramma di un determinato tipo di sollecitazione sui
pilastri e le travi della struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6), basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-
tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-
stra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Solleci-
tazioni Pilastri, Travi e Winkler; questa operazione propone, nella pagi-
na Opzioni dello stesso toolbox, gli strumenti opportuni per la scelta
delle sollecitazioni da visualizzare.
• Nel list box Tipo scegliere il tipo di sollecitazione da visualizzare. La
scelta di una delle opzioni del list box Tipo propone, nello spazio sot-
tostante, un grafico esplicativo del tipo di sollecitazione richiesta nel
riferimento locale dell’asta (v. § 21.2).
• Nel list box Sollecitazioni specificare se le sollecitazioni da visualizza-
re sono quelle calcolate per carichi statici o per effetto del sisma. In ba-
se alla scelta effettuata nel list box, nella restante parte della pagina
Opzioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:

per carichi statici


Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per carichi statici, nel-
la pagina Opzioni vengono proposti i check box P (positivi) o N (negativi),
per definire la combinazione delle condizioni di carico in base a cui de-
vono essere calcolate la sollecitazioni richieste.

425
14. I Risultati di Calcolo

per effetto del sisma


Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per effetto del sisma,
nella parte inferiore della pagina Opzioni vengono proposti i list box:
Sisma, in cui va scelta la direzione (X, Y o Z) del sisma;
Stato limite, in cui viene sempre proposta l’opzione ultimo (NON modifi-
cabile) in base alla quale vengono calcolate le sollecitazioni richieste;
Modo di Vibrazione, in cui va scelto il modo di vibrazione in base a cui
vengono calcolate le sollecitazioni. Tale list box viene proposto solo
se è stata richiesta un’analisi sismica “Dinamica” (v. § 5.1).
Effettuate le scelte opportune nella pagina Opzioni, basta pigiare il
bottone Applica della toolbar del toolbox per confermarle ed ottenere
le sollecitazioni desiderate nella vista 3D. Questa operazione propone
anche la pagina Monitor del toolbox.
Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare
il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto.
Al valore 100, proposto per default
nel combo box Zoom, corrisponde
una visualizzazione del diagramma
ottimizzata in funzione dei valori
massimo e minino delle sollecita-
zioni richieste.
Nella pagina Monitor è anche pos-
sibile richiedere di visualizzare le
sollecitazioni richieste mediante
una efficacissima mappatura a colo-
ri che ne rende estremamente age-
vole e funzionale la quantificazione
e la lettura (v. § 14.3.7).
La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della
pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata).
Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-
zare le deformazioni della struttura.
Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della solleci-
tazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8).
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,
il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

426
14. I Risultati di Calcolo

14.3.4
Le Sollecitazioni su Pareti, Solette e Platee
Le modalità per richiedere i diagrammi delle tensioni su eventuali pareti,
solette e/o platee della struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6) sono ana-
loghe a quelle previste per i pilastri e le travi.
Pertanto, per la descrizione di tali modalità si rimanda al § 14.3.3.

14.3.5
Le Tensioni sul Terreno
Nella vista 3D attiva (v. § 12.6) del progetto di EdiLus-CA è possibile
visualizzare le tensioni sul terreno mediante una mappatura a colori (v. §
14.3.7) e l’esito delle necessarie verifiche richieste per tali tensioni.

Come Visualizzare le Tensioni sul Terreno


Per visualizzare, nella vista 3D attiva del progetto, le sollecitazioni sul
terreno, basta effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-
tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-
stra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Tensioni
sul Terreno; questa operazione propone la pagina Opzioni del toolbox.
• Nel list box Tipo della pagina Opzioni selezionare l’opzione Tensioni
sul Terreno. La scelta di questa opzione propone, nello spazio sotto-
stante, gli strumenti per la scelta delle Tensioni da visualizzare.
• Nel list box Tensioni specificare se le sollecitazioni da visualizzare
sono quelle calcolate per carichi statici o per effetto del sisma. In base
alla scelta effettuata nel list box Sollecitazioni, nella restante parte del-
la pagina Opzioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:

per carichi statici


Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per carichi statici, nel-
la pagina Opzioni vengono proposti i check box P (positivi) o N (negativi)
per definire la combinazione delle condizioni di carico in base a cui de-
vono essere calcolate la tensioni.
427
14. I Risultati di Calcolo

per effetto del sisma


Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per effetto del sisma,
nella parte inferiore della pagina Opzioni vengono proposti i list box:
Sisma, in cui va scelta la direzione (X, Y o Z) del sisma;
Stato limite, in cui viene sempre proposta l’opzione ultimo (NON modifi-
cabile) in base alla quale vengono calcolate le tensioni;
Modo di Vibrazione, in cui va scelto il modo di vibrazione in base a cui
vengono calcolate le tensioni. Tale list box viene proposto solo se è
stata richiesta un’analisi sismica “Dinamica” (v. § 5.1).
Effettuate le scelte opportune nella pagina Opzioni, basta pigiare il
bottone Applica della toolbar del toolbox per confermarle ed ottenere,
nella vista 3D, la mappatura a colori delle tensioni sul terreno.
Pigiando Applica viene anche
proposta la pagina Monitor del
toolbox (v. § 14.3.7).
Nel combo box Pos/Neg è
possibile scegliere di visua-
lizzare la mappatura delle so-
le tensioni Positive, Negative
o entrambe le tensioni.
Una potente funzionalità consente anche di leggere, in maniera semplicissi-
ma, il valore della tensione in un determinato punto del terreno (v. § 14.3.8).

Il Controllo delle Verifiche sulle Tensioni sul Terreno


Per visualizzare, nella vista 3D attiva del progetto, i nodi della struttura (di
fondazione) in corrispondenza dei quali NON risultano rispettate le necessa-
rie verifiche sulle tensioni sul terreno basta effettuare le seguenti operazioni:

Naturalmente, eventuali verifiche NON soddisfatte sulle tensioni del terreno vengo-
no anche segnalate nella finestra della Diagnostica (v. § 13.8) che si apre dopo il
Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3) o il Calcolo Completo (v. § 13.7).

• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3).


• Nel list box in alto nel toolbox selezionare Tensioni sul Terreno.
• Nel list box Tipo della pagina Opzioni selezionare l’opzione:

428
14. I Risultati di Calcolo

Verifica SIGMA caratteristica, per visualizzare, nella vista 3D, l’esito


delle verifiche sulla sigma sul terreno per carichi caratteristici;
Verifica SIGMA allo SLU, per visualizzare, nella vista 3D, l’esito delle
verifiche sulla sigma sul terreno allo SLU;
Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox.

Un apposito messaggio nella parte centrale del toolbox Risultati riporta


l’esito della verifica scelta nel list box Tipo (“Verifica SIGMA caratteri-
stica” o “Verifica SIGMA allo SLU”). Tale messaggio viene proposto:
• in rosso, se l’esito della verifica è negativo per almeno un nodo di
fondazione della struttura;
• in verde, se la verifica risulta soddisfatta per tutti i nodi.
Nella vista 3D, inoltre, vengono rappresentati:
in verde tutti i nodi per cui la verifica scelta risulta SODDISFATTA;
in magenta tutti i nodi per cui la verifica scelta risulta NON SODDISFATTA.
Le tensioni sul terreno (in particolare quelle per cui non sono soddisfatte le
verifiche) in corrispondenza del nodo selezionato possono essere visualizzate
nella pagina Risultati del Toolbox delle sue Proprietà (v. §§ 12.9.1 e 14.2).

14.3.6
Il Controllo delle Verifiche
Il Controllo delle Verifiche è un ulteriore efficacissimo strumento per il
controllo dei dati di calcolo.
Grazie a tale controllo l’Utente può richiede di evidenziare, nella vista
3D attiva (v. § 12.6), gli elementi che rispettano almeno una di una serie
di condizioni specificate dall’Utente.
Ad esempio, è possibile conoscere se, nella struttura, esistono elementi la
cui armatura supera il massimo previsto e, grazie alla loro evidenziazione
in giallo, individuarli immediatamente.
Per effettuare i controlli descritti basta:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-
tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-
stra del Programma.
429
14. I Risultati di Calcolo

• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Control-
lo delle Verifiche; questa operazione propone nel toolbox, i check box
per la scelta delle condizioni da imporre per il controllo.
I check box per la scelta delle condizioni risultano raggruppati in ap-
positi box, per tipologia di sollecitazione.
La descrizione di una condizione viene proposta in rosso se essa si ri-
ferisce a un vero e proprio errore o incongruenza, mentre viene propo-
sta in blu se si riferisce ad una semplice avvertenza.
Aprire il box relativo alla tipologia dei controlli da effettuare cliccan-
do sull’apposito bottoncino a destra del titolo del box oppure sulla
barra contenente il titolo stesso.
• Selezionare i check box relativi al-
le condizioni che si intende impor-
re. Per default TUTTI i check box
del toolbox risultano selezionati.
Pigiare il bottone Applica della
toolbar del toolbox per conferma-
re ed ottenere i diagrammi dei ca-
richi nella vista 3D.
Per il Controllo delle Verifiche, il to-
olbox Risultati prevede una serie di
utilità specifiche che consentono di
operare in modo agevole e rapido.
In primo luogo è possibile richiedere
che le selezioni delle condizioni effet-
tuate nel toolbox non debbano essere
confermate ogni volta pigiando il bot-
tone Applica della toolbar del toolbox.
Quando il bottone al CLICK della
toolbar risulta premuto la selezio-
ne di un check box viene automa-
ticamente confermata senza biso-
gno di premere il bottone Applica.
Pigiando il bottone Seleziona del-
la toolbar vengono automatica-
mente selezionati tutti i check box
(condizioni) contenuti in tutti i
box (anche se risultano chiusi) del
toolbox Risultati.
430
14. I Risultati di Calcolo

Pigiando, invece, il bottone Deseleziona viene automaticamente ri-


mossa la selezione da tutti i check box contenuti in tutti i box del
toolbox Risultati.
Pigiando il bottone Seleziona tutto, presente nella parte superiore di ogni
box, vengono selezionati tutti i check contenuti nel box stesso.
Pigiando il bottone Deseleziona tutto, presente nella parte superiore di o-
gni box, viene rimossa la selezione da tutti i check contenuti nel box stesso.
Selezionando, nella vista, un elemento che rispetta una delle condizioni
imposte è anche possibile visualizzarne i dati di calcolo nella pagina Ri-
sultati del toolbox delle sue proprietà (v. § 10.1.6).

14.3.7
La Mappatura a Colori dei Diagrammi
Tutti i risultati di calcolo (spostamenti, sollecitazioni, ecc.) di cui è stata
richiesta la rappresentazione grafica in una vista 3D (v. § 12.6) possono
anche essere visualizzati mediante una efficacissima mappatura a colori.
Grazie ai colori della mappatura si ottiene un quadro chiaro e sintetico da
cui è possibile rilevare agevolmente gli spostamenti o le sollecitazioni di
un determinato elemento strutturale o di un’intera parte dell’edificio.
A seconda del tipo dei risultati di calcolo richiesti (v. § 14.3), ogni colore
rappresenta, infatti, un determinato valore di spostamento o di sollecita-
zione e le sfumature tra i vari colori indicano i valori intermedi.
Per richiedere la mappatura a colori dei risultati di calcolo rappresentati
graficamente nella vista 3D attiva (v. § 12.6) basta:
• accedere al toolbox Risultati cliccando sull’omonimo bottone della to-
olbar verticale sul il bordo destro della Finestra del Programma;
• nel toolbox Risultati specificare le caratteristiche (carichi, sollecita-
zioni o spostamenti) che si intende visualizzare (v. §§ 14.3.1, 14.3.2,
14.3.3, 14.3.4, 14.3.5);
pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le
richieste; questa operazione propone i diagrammi delle caratteristiche
richieste nella vista 3D e apre la pagina Monitor dello stesso toolbox;
• nella pagina Monitor selezionare il check box Scala cromatica.
431
14. I Risultati di Calcolo

Nella pagina Monitor vengono anche proposti gli strumenti per la perso-
nalizzazione della mappatura a colori degli spostamenti o delle sollecita-
zioni nella struttura.
Oltre agli strumenti già illustrati nei paragrafi precedenti, nella pagina
Monitor viene proposto il list box Pos/neg in cui va scelto il segno dei
valori che si intende visualizzare nella mappatura.

Se nel list box Pos/neg si seleziona l’opzione Valori +/-, il colore della mappatura
in un punto di un elemento è il maggiore, in valore assoluto, tra quello positivo e
negativo nel punto stesso.
Per valutare anche il segno delle sollecitazioni sugli elementi della struttura è
possibile richiedere separatamente la mappatura dei soli valori positivi (selezio-
nando l’opzione Valori + del list box Pos/neg) o quella dei soli valori negativi (se-
lezionando l’opzione Valori - del list box Pos/neg).

Sotto il list box descritto è presente la scala cromatica dei valori della
mappatura.
Sopra la scala cromatica viene riportato il
valore massimo (corrispondente al colore
rosso) della sollecitazione o della defor-
mazione sulla struttura.
Sotto la scala cromatica viene, invece, ri-
portato il valore minimo (corrispondente
al blu) della sollecitazione o della defor-
mazione sulla struttura.
A sinistra e a destra della scala cromatica
due cursori consentono di modificare i va-
lori degli estremi dell’intervallo delle sol-
lecitazioni o delle deformazioni che si in-
tende visualizzare sulla struttura.
Spostando verso il basso il cursore di sini-
stra e verso l’alto il cursore di destra viene
ridotto il valore massimo ed aumentato il
valore minimo dell’intervallo proposto per
default e, sulla struttura, viene proposta la
mappatura delle sole sollecitazioni o spo-
stamenti del nuovo intervallo specificato.

432
14. I Risultati di Calcolo

Il nuovo valore dell’estremo superiore (inferiore) dell’intervallo delle


sollecitazioni o delle deformazioni visualizzate viene proposto, in bianco,
all’interno del colore rosso (blu) della scala cromatica.
La funzionalità descritta consente di “filtrare” le sollecitazioni o le de-
formazioni visualizzate sulla struttura in modo da analizzare, in maniera
puntuale, le sollecitazioni o le deformazioni di una certa entità.
Ad esempio, considerando trascurabili deformazioni della struttura infe-
riori ad un certo valore, è possibile visualizzare solo la mappatura delle
deformazioni comprese tra tale valore e quello massimo spostando il cur-
sore a destra della scala cromatica fino a raggiungere il valore suddetto.

Ovviamente, il cursore a sinistra della scala cromatica NON può scendere sotto il
valore minimo dell’intervallo indicato dal cursore di destra.
Analogamente, il cursore di destra NON può superare il valore massimo
dell’intervallo indicato dal cursore di sinistra.

Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,
il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

14.3.8
Come Leggere il Valore del Carico, dello
Spostamento o della Sollecitazione in un Punto
della Struttura
In ognuna delle viste dei risultati (v. § 14.3 e segg.) o nella relativa
mappatura a colori (v. § 14.3.7) è possibile visualizzare il valore (di
carico, spostamento o sollecitazione) proposto in qualsiasi punto di un
elemento (trave, pilastro, parete, ecc.) della struttura.
Per ragioni di semplicità, di seguito viene illustrata la modalità per visua-
lizzare un valore in un determinato punto di una trave. In maniera analo-
ga sarà possibile visualizzare i valori nei punti desiderati su pilastri, pare-
ti, solette, platee, ecc..
Per visualizzare, nella vista dei risultati attiva, un valore (di carico, spo-

433
14. I Risultati di Calcolo

stamento o sollecitazione) in un punto di una trave basta effettuare le se-


guenti operazioni:
• fare click sull’elemento per selezionarlo; se nella vista dei risultati è
visualizzato un diagramma, l’elemento selezionato viene proposto con
la relativa sagoma;

• spostare il cursore lungo l’oggetto selezionato per individuare il punto


in cui si intende leggere il risultato; durante lo spostamento in un
campo giallo vengono proposti dinamicamente:
• la distanza del punto indicato dal cursore dall’estremità iniziale
della trave (v. § 21.2);
• la percentuale della lunghezza libera di inflessione della trave per-
corsa dal cursore a partire dalla sua estremità iniziale (v. § 21.2);

• il valore (del carico, dello spostamento o della sollecitazione) nel


punto della trave in cui è presente il cursore.
In maniera analoga sarà possibile visualizzare, nelle viste dei risultati op-
portune, i valori dei carichi, delle sollecitazioni in un punto di un qualsia-
si altro elemento strutturale (pilastro, parete, soletta, ecc.).

Nella visualizzazione dei risultati di calcolo in una vista 3D, NON sono consentite
le operazioni che non ha senso effettuare (ad es. la multiselezione degli oggetti).
Il programma segnala che, nella vista 3D, risulta attiva la visualizzazione dei risul-
tati di calcolo con la presenza dell’icona a lato a destra nella barra di stato.

434
14. I Risultati di Calcolo

14.3.9
Le Spinte del Terreno ed Idrostatiche sulle Pareti
Per richiedere il diagramma delle spinte del terreno (v. § 10.23) o idro-
statiche (v. § 10.24) sulle pareti della struttura, basta effettuare le seguen-
ti operazioni:
• Richiedere almeno il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2).

Una spinta su una parete viene definita applicando una forza ad ogni sua Shell
interessata da una spinta.
La suddivisione in Shell di una parete si ottiene solo dopo aver richiesto il calcolo
del Modello Strutturale (v. § 13.2).
Pertanto, per poter visualizzare i diagrammi delle spinte del terreno e/o delle
spinte idrostatiche sulle pareti dell’edificio, è necessario richiedere preventiva-
mente almeno il calcolo del Modello Strutturale.

• Accedere ad una vista 3D del progetto (v. § 12.6).


• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo botto-
ne della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox se-
lezionare l’opzione Spinte terreno
e idrostatiche; questa operazione
propone, nella pagina Opzioni del
toolbox, i check box per la scelta
delle spinte da visualizzare.
• Selezionare i check relativi alle
spinte [Spinta Idrostatica (statica),
Spinta Idrostatica (sisma), Spinta
Terreno (statica) e/o Spinta Terre-
no (sisma)] da visualizzare.
Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le
scelte effettuate ed ottenere, nella vista 3D, una mappatura a colori
delle spinte richieste.
Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox.
Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare
il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto.

435
14. I Risultati di Calcolo

Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde
una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori
massimo e minino delle spinte richieste.

La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della
pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura.
Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della solleci-
tazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8). Un semplice
click sul diagramma, infatti, attiva la modalità per la lettura dinamica (in
un campo giallo) del valore della spinta nel punto della faccia della pare-
te in cui è posizionato il cursore.

Il punto a cui si riferisce il valore della spinta proposto viene indicato da


una freccetta nera ortogonale alla faccia della parete.
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista
3D, il diagramma ottenuto viene eliminato dalla vista stessa.

436
14. I Risultati di Calcolo

14.3.10
Gli Spostamenti dei Solai
Dopo aver richiesto il Calcolo dei Solai (v. § 13.6) è possibile richiedere
di visualizzare, in una vista 3D, gli spostamenti su ogni solaio per cui è
stata specificata una Sezione di Calcolo (v. § 10.7.6).
Per richiedere il diagramma degli spostamenti dei solai nella vista 3D at-
tiva (v. § 12.6), basta effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo botto-
ne della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Sposta-
menti Solai; questa operazione propone, nella pagina Opzioni del tool-
box, gli strumenti per la scelta delle sollecitazioni da visualizzare.

Nel list box Tipo della pagina Opzioni è disponibile la sola opzione complessiva
(default). L’unica opzione disponibile nel list box Spostamenti è, ovviamente,
per carichi statici.

• Selezionare i check box P (positivi) o N (negativi) per indicare la combi-


nazione delle condizioni di carico (Carico Permanente e Carico Vertica-
le/Abitazioni) in base a cui vengono calcolati gli spostamenti richiesti.
Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le
scelte effettuate ed ottenere gli spostamenti richiesti nella vista 3D.

437
14. I Risultati di Calcolo

Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox.


Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digita-
re un valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) dei diagrammi pro-
posti. Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corri-
sponde una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei
valori massimo e minino degli spostamenti richiesti.
Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare gli sposta-
menti richiesti in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estre-
mamente agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7).

Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore dello spo-


stamento in un punto (v. § 14.3.8) della sezione di calcolo di un solaio.
Un semplice click
sulla sezione di cal-
colo di un solaio, in-
fatti, attiva la modali-
tà per la lettura dina-
mica (in un campo
giallo) dello sposta-
mento nel punto in
cui è posizionato il
cursore.
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,
il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

438
14. I Risultati di Calcolo

14.3.11
Le Sollecitazioni sui Solai
Dopo aver richiesto il Calcolo dei Solai (v. § 13.6) è possibile richiedere di
visualizzare, in una vista 3D, le sollecitazioni (Momento e Taglio) su ogni
solaio per cui è stata specificata una Sezione di Calcolo (v. § 10.7.6).
Per richiedere il diagramma di un determinato tipo di sollecitazione su un
solaio calcolato nella vista 3D attiva (v. § 12.6), basta:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo botto-
ne della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Solleci-
tazioni Solai; questa operazione propone, nella pagina Opzioni del to-
olbox, gli strumenti per la scelta delle sollecitazioni da visualizzare.
• Nel list box Tipo scegliere la sollecitazione [M3 (momento intorno
all’asse 3) o F2 (taglio lungo l’asse 2)] da visualizzare.

Naturalmente, l’unica opzione disponibile nel list box Sollecitazioni è per carichi
statici.

• Selezionare i check box P (positivi) o N (negativi), della combinazione


delle condizioni di carico (Carico Permanente e Carico Vertica-
le/Abitazioni) in base a cui vengono calcolate la sollecitazioni richieste.
Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le scel-
te ed ottenere il diagramma delle sollecitazioni richiesto nella vista 3D.

439
14. I Risultati di Calcolo

Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox.


Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare
il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto.
Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde
una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori
massimo e minino delle sollecitazioni richieste.
Nella pagina Monitor
è anche possibile ri-
chiedere di visualizza-
re le sollecitazioni ri-
chieste in una effica-
cissima mappatura a
colori che ne rende e-
stremamente agevole
e funzionale la quanti-
ficazione e la lettura
(v. § 14.3.7).

La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della
pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata).
Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-
zare le deformazioni della struttura.
Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della solleci-
tazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8).
Una potente funzionalità consente
anche di leggere il valore della solle-
citazione richiesta (momento o ta-
glio) in un punto (v. § 14.3.8) della
sezione di calcolo di un solaio. Un
semplice click sulla sezione di calco-
lo di un solaio, infatti, attiva la moda-
lità per la lettura dinamica (in un
campo giallo) della sollecitazione nel
punto in cui è posizionato il cursore.
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,
il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

440
15. Le Carpenterie

Le Carpenterie e i Telai
Effettuato il calcolo, per il progetto attivo il programma produce automa-
ticamente le carpenterie di tutti i piani dell’edificio, compresa quella del
piano di Fondazione (v. § 6.1).
Le carpenterie prodotte possono essere liberamente modificate e persona-
lizzate dal Tecnico (v. § 15.2).
Vengono inoltre prodotti i grafici di tutti i telai della struttura (v. § 15.3).
Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative per visua-
lizzare e stampare le carpenterie ed i telai prodotti dal programma.

441
15. Le Carpenterie

15.1
Come Visualizzare le Carpenterie
Richiedendo il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5) op-
pure il Calcolo Completo (v. § 13.7) il programma provvede anche alla
produzione delle carpenterie di ogni piano dell’edificio.
Per visualizzare la carpenteria prodotta per un piano dell’edificio basta
effettuare le seguenti operazioni:
Esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). Questa operazione visualizza,
sul ramo che parte da tale nodo, il nodo CARPENTERIE.
Esplodere anche il nodo CARPENTERIE per visualizzare, sul ramo che
si diparte da esso, i nodi di tutte le carpenterie prodotte. I nodi delle car-
penterie risultano nominati come le piante corrispondenti (v. cap. 6).
Fare doppio click sul nodo della carpenteria da visualizzare. Questa
operazione apre, nella Finestra del Programma (v. § 3.1), la finestra
CARPENTERIE in cui viene proposta la carpenteria richiesta.
La finestra CARPENTERIE riporta, sulla sua barra del titolo, il nome del
progetto e quello della carpenteria visualizzata.
La restante parte della finestra è occupata da una vera e propria tavola
grafica in cui viene proposta la carpenteria richiesta.
Cliccando in un punto qualsiasi della tavola con il pulsante destro del
mouse si apre un menu locale.
Tale menu presenta le seguenti opzioni:
• Seleziona oggetti, che attiva la modalità per la selezione degli oggetti
nella tavola (v. § 10.1.2);
l’opzione per l’attivazione della modalità per il disegno dell’ultimo
oggetto disegnato; cliccando sulla freccetta a destra di tale opzione si
attiva il menu per la scelta dell’oggetto da disegnare (v. § 10.1.1); ov-
viamente, in tale menu, sarà possibile scegliere di disegnare solo alcu-
ni oggetti della tipologia Generali;
• le opzioni per l’attivazione delle stesse funzionalità di Zoom previste
per le tavole di disegno del programma (v. § 11.4).
In una carpenteria la campata di un solaio o uno sbalzo per cui non è sta-
to richiesto il calcolo si presenta in maniera differente da una campata o

442
15. Le Carpenterie

uno sbalzo facenti parte di un solaio per cui è stato richiesto il calcolo
(campate o sbalzi interessati da una sezione di calcolo) (v. § 10.7.6).

Campate o sbalzi di solai per cui NON è stato richiesto il calcolo


Nelle campate di solaio NON calcolate viene riportato il disegno delle
pignatte, dei travetti, della fascia piena, dei rompitratta e delle armature
di ripartizione specificati nelle relative Proprietà (v. § 10.7.3).
Per ogni balcone NON calcolato, viene anche riportata l’armatura speci-
ficata nelle relative Proprietà (v. § 10.8.3).

443
15. Le Carpenterie

Campate o sbalzi di solai per cui è stato richiesto il calcolo


Nelle campate e negli sbalzi (balconi) che fanno parte di un solaio calco-
lato, vengono riportati:
• La sezione di calcolo solaio che riporta, da un lato, il verso della se-
zione stessa e, dall’altro lato, il cerchio con il numero che identifica il
solaio calcolato.
Tale cerchio può essere liberamente spostato nella tavola.
La stringa che identifica il solaio è del tipo “X.X” dove il numero che
precede il punto indica il piano dell’edificio e quello che segue il pun-
to è il numero che identifica la sezione di calcolo nel piano.
• I ferri superiori ed inferiori e l’indicazione della fascia piena calcolati
automaticamente dal programma.
• L’indicazione del momento di servizio e della tipologia del travetto, per
le sole tipologie di solaio o balcone a “travetti precompressi”, “travetti
tralicciati” e “pannelli prefabbricati” (v. § 10.7.3 e 10.8.3).
Se in una carpenteria non si intende visualizzare le armature e le infor-
mazioni descritte proposte per le campate e gli sbalzi di un solaio calco-
lato, basta selezionare la relativa sezione di calcolo e, nel relativo toolbox
delle Proprietà, deselezionare il check box Disegno armature.

Le carpenterie prodotte NON possono essere rinominate o eliminate dal


progetto ma possono essere personalizzate (v. § 15.2).
Tutti i testi (numerazioni, descrizioni delle armature, ecc.) riportati in una
carpenteria possono essere liberamente spostati e modificati con le modali-
tà previste per la gestione dei testi (v. § 10.15.1). Anche le linee di quota
possono essere modificate, eliminate e spostate con le consuete modalità.
Le carpenterie prodotte possono essere stampate singolarmente, nella
scala opportuna, direttamente nella finestra CARPENTERIE oppure pos-
sono essere composte liberamente, con altri elaborati grafici (ad es. tavo-
le delle armature di travi e pilastri, viste 3D, ecc.) prodotti dal program-
ma, nelle Tavole degli Esecutivi (v. cap. 18).
Per avviare la stampa della carpenteria proposta nella finestra CAR-
PENTERIE attiva, basta pigiare il bottone Stampa della toolbar della
Finestra del Programma.
Una carpenteria, inoltre, può anche essere esportata (v. § 3.3.1.7) nel for-
mato elettronico opportuno per renderla disponibile, per la gestione, la
stampa e l’archiviazione, anche a chi non possiede il programma.

444
15. Le Carpenterie

15.2
Come Personalizzare una Carpenteria
Una carpenteria del progetto attivo (v. § 15.1) può essere personalizzata
dal Tecnico.
La finestra CARPENTERIE, in cui vengono proposte le carpenterie, è una
vera e propria tavola di disegno e, pertanto, in essa è possibile, con le mo-
dalità illustrate nel cap. 10, modificare le entità proposte e disegnare ulte-
riori entità della tipologia Generali (Misure, Polilinee, Testi, ecc.).
Per modificare un testo nella carpenteria del solaio visualizzata basta se-
lezionarlo e ruotarlo e/o spostarlo nella posizione desiderata con le mo-
dalità previste per l’oggetto (v. § 10.15.1).
Il testo selezionato può anche essere modificato liberamente nelle pro-
prietà (contenuto, font, colore, ecc.).

In questa fase, avendo già effettuato il calcolo, NON è possibile modificare le


proprietà del solaio che hanno effetto sul calcolo stesso.
Per la stessa ragione non è possibile modificare gli altri elementi strutturali (pila-
stri, travi, ecc.) rappresentati nella carpenteria.

Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche apportate alle car-


penterie vengono salvate.
La carpenteria attiva, con le eventuali personalizzazioni, può essere
stampata direttamente nella scala desiderata oppure può essere inserita
nell’opportuna Tavola Esecutiva (v. cap. 18) componendola liberamente
con altri grafici del progetto.
Per avviare la stampa della sola carpenteria attiva basta pigiare il bot-
tone Stampa della toolbar della Finestra del Programma.
Una carpenteria può anche essere esportata nel formato DXF o DWG (v.
§ 3.3.1.7) per essere ulteriormente elaborata e stampata con altri CAD.
Il tipo, la dimensione e lo stile dei caratteri di tutti i testi riportati nelle car-
penterie possono anche essere personalizzate nella pagina Opzioni Carpen-
teria del dialog Opzioni PROGRAMMA a cui si accede selezionando Op-
zioni del menu Strumenti (v. § 20.4). In questo caso le personalizzazioni
richieste riguarderanno anche tutti i successivi progetti di EdiLus-CA.

445
15. Le Carpenterie

15.3
I Telai
Effettuando semplicemente il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2)
EdiLus-CA è in grado di fornire al Tecnico lo schema di tutti i telai che
costituiscono l’edificio che si progetta.
Naturalmente, negli schemi proposti vengono anche riportate eventuali
pareti con la relativa suddivisione in shell.
Per visualizzare uno dei telai prodotti dal programma basta:
esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso); questa operazione visualizza, sul
ramo che parte da tale nodo, il nodo TELAI.
Fare doppio click sul nodo TELAI. Questa
operazione apre l’omonima finestra nella
Finestra del Programma, e propone, nella
parte inferiore del Navigatore, il box Telai
contenente la cartella Tabella Telai che, a sua
volta, contiene i nodi di tutti i telai
dell’Edificio;
Fare click sul nodo del telaio da visualizzare
nella finestra TELAI.
La toolbar della finestra TELAI presenta il
bottone Zoom Testi che apre un pannello in
cui è possibile aumentare o diminuire, me-
diante gli appositi cursori, le dimensioni dei
testi identificativi dei Nodi di travi e pilastri,
dei Nodi delle Shell, delle Travi e dei Pilastri.
Selezionando il check box Applica a tutti i te-
lai, in alto nel pannello, le regolazioni effettua-
te saranno applicate a tutti gli altri telai
dell’edificio.
La restante parte della finestra è occupata da una tavola in cui viene pro-
posto il telaio scelto.
Cliccando, con il pulsante destro del mouse, in un qualsiasi punto della
tavola si apre un menu locale contenente le seguenti opzioni:

446
15. Le Carpenterie

• Seleziona oggetti, che attiva la modalità per la selezione degli oggetti


nella tavola (v. § 10.1.2);
L’opzione per l’attivazione della modalità per il disegno dell’ultimo
oggetto disegnato.
Cliccando sulla freccetta a destra di tale opzione si attiva il menu per
la scelta dell’oggetto da disegnare (v. § 10.1.1); ovviamente, in tale
menu, sarà possibile scegliere di disegnare solo alcuni oggetti delle
tipologie Generali e Disegno;
• le opzioni per l’attivazione delle stesse funzionalità di Zoom previste
per le tavole di disegno del programma (v. § 11.4).

I telai prodotti possono essere stampati singolarmente, nella scala oppor-


tuna, direttamente nella finestra TELAI oppure possono essere composti,
con altri elaborati grafici (ad es. armature di travi e pilastri, viste 3D,
ecc.) prodotti dal programma, nelle Tavole degli Esecutivi (v. cap. 18).
Per avviare la stampa del telaio proposto nella finestra TELAI, basta
pigiare il bottone Stampa della toolbar della Finestra del Programma.

447
15. Le Carpenterie

Un telaio, inoltre, può essere esportato (v. § 3.3.1.7) nel formato elettro-
nico opportuno per renderlo disponibile, per la gestione, la stampa e
l’archiviazione, anche a chi non possiede il programma.

448
16. Le Armature

Le Armature
Richiedendo, per il progetto dell’Edificio, il Calcolo Completo (v. §
13.7) oppure il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5),
EdiLus-CA provvede ad armare gli elementi strutturali (travi, pilastri, pa-
reti, ecc.) con le opportune quantità di tondini metallici.
Ovviamente, per armare le strutture, il programma utilizza tondini metal-
lici con le caratteristiche specificate nella sezione Materiali (v. § 8.1) del
progetto.
Inoltre, per procedere all’armatura automatica, il programma adotta i cri-
teri specificati liberamente, per ogni tipo di struttura (travi, pilastri, pare-
ti, ecc.) nel toolbox Armature (v. § 16.1).
La distinta dei ferri di armatura di ogni tipo di struttura (travata, pilastra-
ta, ecc.) viene proposta in un’apposita finestra con funzionalità specifiche
per la sua personalizzazione.
Le armature metalliche proposte dal programma possono essere libera-
mente modificate dall’Utente in maniera semplice, veloce e precisa gra-
zie alle potentissime funzionalità che, anche in questo caso, EdiLus-CA
mette a disposizione (v. § 16.2.1).

449
16. Le Armature

16.1
La Scelta dei Criteri di Armatura
Prima di richiedere il Calcolo delle armature (v. § 13.5) è necessario de-
finire i criteri che il programma deve adottare per procedere all’armatura
dei vari elementi strutturali del progetto (travi, pilastri, ecc.).
La definizione dei criteri per l’armatura degli elementi strutturali si effet-
tua nel toolbox Armature del progetto.
Il toolbox Armature si apre cliccando sull’omonimo bottone della tool-
bar disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma.
Nel toolbox Armature viene proposta
una pagina per ogni tipologia di elementi
strutturali del progetto (Travi, ecc.). Per
default viene proposta la pagina Pilastri
ma è possibile accedere a qualsiasi altra
pagina selezionando la relativa opzione
del list box in alto nel toolbox.
Subito sotto il list box viene proposta
una toolbar con i seguenti bottoni:
Annulla modifiche: annulla tutte le
modifiche apportate nella pagina at-
tiva del toolbox Armature.
Ricalcola: ricalcola le armature della
sola tavola delle armature visualizzata
(v. § 16.2) in base alle modifiche ap-
portate nella pagina attiva del toolbox.
Ricalcola Tutto: ricalcola le armature
di tutte le tavole delle armature (v. §
16.2) in base alle modifiche apportate
nella pagina attiva del toolbox.
Copia le opzioni della pagina da un altro documento: apre il dialog per
la scelta del progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare le opzio-
ni da riportare della pagina attiva del toolbox Armature.
Copia tutte le opzioni da un altro documento: apre il dialog per la scelta
del progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutte le opzioni
del toolbox Armature.

450
16. Le Armature

Le funzionalità attivate dai due bottoni descritti sono utilissime in quanto evitano
di specificare, per ogni progetto, i criteri di armatura dei vari elementi strutturali.
Naturalmente, nel progetto attivo, è possibile modificare liberamente i criteri di
armatura copiati da un altro progetto di EdiLus-CA.
Ovviamente, le funzionalità Copia le opzioni della pagina da un altro docu-
mento e Copia tutte le opzioni da un altro documento possono essere richie-
ste solo prima di aver richiesto il calcolo.
Dopo il calcolo i due bottoni per richiedere la copia dei dati NON risultano abilitati.

Le opzioni per la personalizzazione dei criteri di armatura del tipo di


strutture (travi, pilastri, ecc.) scelto nel list box superiore sono raggruppa-
te, per tipologia, nei box presenti nella restante parte del toolbox.
Ogni box presenta una barra superiore che riporta il titolo del gruppo di
opzioni che contiene.
Se risulta chiuso, un box può essere aperto cliccando sull’apposito bot-
toncino a destra nella barra del suo titolo o sulla barra stessa.
Le varie pagine del toolbox Armature vengono illustrate dettagliatamente
nei paragrafi seguenti.

16.1.1
I Criteri per l’Armatura dei Pilastri
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
dei pilastri vanno definiti nella pagina Pilastri del toolbox Armature (v. §
16.1) del progetto.
Alla pagina Pilastri si accede selezionando l’omonima opzione nel list
box superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Pilastri gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura dei pilastri risultano raggruppati nei seguenti box:

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

451
16. Le Armature

Il box Dati Verifiche contiene i campi:


Copriferro [mm], in cui va specificato
lo spessore (in mm) del copriferro
dei pilastri.
Armatura minima [%], in cui va speci-
ficata l’armatura minima dei pila-
stri come percentuale della sezione.
Armatura massima [%], in cui va speci-
ficata l’armatura massima dei pila-
stri come percentuale della sezione.

Se un pilastro è assimilabile ad un “Piiastro-PARETE” (v. punto 5.5.3.1 dell’All. 2


dell’Ord. 3274, come modificato dall’OPCM 3431 del 3/5/2005), per esso vengo-
no automaticamente adottati i valori previsti dalla vigente normativa.

Sotto i campi descritti sono presenti:


• il list box Diagramma, in cui va definito il criterio di verifica delle se-
zioni dei pilastri.
• il check box Riporta Armatura dal Pilastro superiore, la cui selezione
richiede che un pilastro venga armato con la stessa quantità di ferro
del pilastro superiore se la sua armatura di calcolo risulta inferiore di
quella di quest’ultimo.

Diametro Tondini
Per le armature longitudinali dei pilastri
è possibile utilizzare un numero mas-
simo di tre diametri. Tali diametri van-
no specificati, in millimetri, nei seguen-
ti campi del box Diametro Tondini:

minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utiliz-
zato per le armature longitudinali dei pilastri.
medio [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio utiliz-
zato per le armature longitudinali dei pilastri.
massimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande uti-
lizzato per le armature longitudinali dei pilastri.

452
16. Le Armature

Ovviamente, per le armature longitudinali dei pilastri, è anche possibile scegliere


di utilizzare solo due diametri oppure un unico diametro.
Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio [mm] è necessario
riportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati.
Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportato
in tutti e tre i campi del box.

Interasse Tondini
Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-
mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i campi:
Massimo [cm], in cui va indicato il
massimo interasse tra i tondini delle
armature longitudinali dei pilastri.
Ideale [cm], in cui va indicato
l’interasse ideale tra i tondini delle
armature longitudinali dei pilastri.

L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri dei


tondini per l’armatura.
Nel definire le armature il programma cerca sempre di utilizzare i tondini del dia-
metro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un inte-
rasse maggiore dell’interasse Ideale.
Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minore
dell’interasse Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro imme-
diatamente superiore tra quelli previsti.
Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i ton-
dini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un inte-
rasse inferiore a quello Ideale.

Ancoraggi
Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automatica
degli ancoraggi dei ferri dei pilastri. In tale box vengono proposti i campi:
lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggi
dei ferri longitudinali dei pilastri espressa in numero di diametri.
lunghezza minima [cm], in cui va in-
dicata la lunghezza minima, in
centimetri, degli ancoraggi dei
ferri longitudinali dei pilastri.

453
16. Le Armature

Staffe
Il box Staffe contiene i campi:
Diametro [mm], in cui va indicato il
diametro, in millimetri, delle staffe.
MAX Interasse centrale [cm], in cui va
indicato, in centimetri, l’interasse
massimo delle staffe nella zona
centrale del pilastro.
MAX Interasse alle estremità [cm], in cui va indicato, in centimetri,
l’interasse massimo delle staffe alle estremità del pilastro.
LUCE min alle estremità [%], in cui va indicato, come percentuale della
lunghezza del pilastro, la distanza minima dalle estremità in cui le
staffe devono risultare infittite.

Legature
Nel box Legature viene proposto il list box Tipo di Legature in cui è pos-
sibile scegliere una delle seguenti opzioni:
senza legature, la cui selezione richiede di non inserire alcuna legatura
nelle armature dei pilastri.
da normativa, la cui selezione richiede di inserire, nelle armature dei pila-
stri, le legature secondo quanto prescritto dalla vigente normativa.
personalizzate, la cui selezione richie-
de di inserire le legature secondo i
criteri specificati liberamente nei
campi sottostanti. Se si sceglie
l’opzione “personalizzate”, infatti,
nel box si abilitano i campi:
Interasse Max lato maggiore [cm], in cui va specificato il massimo inte-
rasse tra le legature sul lato maggiore della sezione del pilastro (ret-
tangolare).
Interasse Max lato minore [cm], in cui va specificato il massimo interas-
se tra le legature sul lato minore della sezione del pilastro (rettangolare).

Per sezioni composte da più rettangoli (ad es. le sezioni a L, a


T, ecc.), come lati maggiori vengono considerati i segmenti
tratteggiati nello schema a lato.
Ovviamente, come lati minori, vengono considerati tutti gli al-
tri segmenti.

454
16. Le Armature

Le legature non vengono applicate automaticamente alle sezioni circolari


e alle sezioni cave (v. cap. 7).
Le legature di tali sezioni potranno essere inserite dal Tecnico nelle tavo-
le delle armature dei pilastri (v. § 16.2.2.1).

Varie
Nel box Varie sono presenti i seguenti campi:
Lunghezza max tondini [cm], in cui va indicata, in centimetri, la massima
lunghezza dei ferri di armatura, se un ferro di un pilastro supera la
lunghezza massima specificata, viene spezzato in zona compressa as-
segnando ai due ferri l’opportuna lunghezza di ancoraggio.
Stringa descrizione sui Tondini, in
cui è possibile personalizzare li-
beramente la stringa identificati-
va a sinistra di ogni ferro longi-
tudinale dei pilastri nelle tavole
delle armature (v. § 16.2.2).
Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene
proposta la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al
numero e al diametro dei ferri.
Nella tavola delle armature delle pilastrate (v. § 16.2.2) tale va-
riabile verrà sostituita, a sinistra di ogni ferro, dal numero e dal
diametro del ferro stesso (ad es. 4ø16).
A destra di ogni ferro della pilastrata il programma riporta au-
tomaticamente anche la relativa lunghezza.
Cancellando la stringa $DIAM$ dal campo, per i ferri delle pi-
lastrate NON verrà riportata l’indicazione del numero e del
diametro (comunque riportata sulle sezioni dei pilastri).
Le informazioni da riportate a sinistra dei ferri delle pilastrate
possono essere personalizzate inserendo, nel campo “Stringa
descrizione sui Tondini”, oltre alla variabile $DIAM$, un qual-
siasi testo e/o la variabile $LUNG$ che nella tavola verrà sosti-
tuita dalla lunghezza dei ferri.
Se, però, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, viene in-
serita la variabile $LUNG$ (per riportare la lunghezza a sinistra
di ogni ferro), il programma NON riporta più la lunghezza a
destra dei ferri. Ad esempio, se nel campo “Stringa descrizione
sui Tondini” si riporta la stringa $DIAM$ (L=$LUNG$), per ogni
ferro saranno riportate le informazioni come nella figura a lato.

455
16. Le Armature

Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Pilastri del toolbox
Armature basta semplicemente uscire da essa.
Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono
anche salvate nel progetto.
Le armature dei pilastri proposte automaticamente nelle tavole delle
armature (v. § 16.2.2) possono essere liberamente modificate e perso-
nalizzate.

16.1.2
I Criteri per l’Armatura delle Travi
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle travi vanno definiti nella pagina Travi del toolbox Armature (v. §
16.1) del progetto attivo.
Alla pagina Travi si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Travi gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura delle travi risultano raggruppati nei seguenti box:

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi:


Copriferro [mm], in cui va specificato
lo spessore (in mm) del copriferro
delle travi.
Armatura minima, in cui va specificata
l’armatura minima della trave come
richiesto dalla vigente normativa.
Armatura massima, in cui va specifi-
cata l’armatura massima della tra-
ve come richiesto dalla normativa.

456
16. Le Armature

Le armature minima e massima vanno specificate come percentuali rispetto alla se-
zione della trave se il calcolo sollecitazioni viene effettuato secondo il D.M. 1996 (v.
§ 5.1) oppure, in ogni caso, se, nel list box Analisi sismica dei Dati Generali (v. §
5.1) del progetto, risulta selezionata l’opzione Nessuna.

Sotto i campi descritti è presente il list box Diagramma in cui va definito


il criterio di verifica a pressoflessione deviata per sezioni NON regolari
(v. cap. 7).

Diametro Tondini
Per le armature a flessione è possibile utilizzare un numero massimo di
tre diametri.
I tre diametri per le armature a fles-
sione, quello dei ferri di parete e dei
reggistaffe vanno specificati, in mil-
limetri, nei seguenti campi del box
Diametro Tondini:
minimo a Flessione [mm], in cui va
indicato il diametro del tondino
più piccolo da utilizzare per le ar-
mature a flessione.
medio a Flessione [mm], in cui va indicato il diametro del tondino inter-
medio per le armature a flessione.
massimo a Flessione [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più
grande per le armature a flessione.

Ovviamente, per le armature a flessione, è anche possibile scegliere di utilizzare


solo due diametri oppure un unico diametro.
Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio a Flessione [mm]
è necessario riportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati.
Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportato
in tutti e tre i campi del raggruppamento.

Parete [mm], in cui va indicato il diametro da utilizzare per i ferri di parete.


Reggistaffe [mm], in cui va indicato il diametro dei reggistaffe.

457
16. Le Armature

Interasse Tondini
Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-
mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi:
MAX a Flessione [cm], in cui va indi-
cato il massimo interasse tra i ton-
dini per le armature a flessione.
IDEALE a Flessione [cm], in cui va
indicato l’interasse ideale tra i
tondini delle armature a flessione.

L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri dei


tondini per l’armatura.
Nel definire le armature il programma cerca di utilizzare i tondini del diametro più
piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un interasse mag-
giore dell’interasse Ideale.
Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minore di quel-
lo Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro immediatamente
superiore tra quelli previsti.
Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i ton-
dini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un inte-
rasse inferiore a quello Ideale.

Parete, in cui va indicato l’interasse massimo tra i ferri di parete.

Ancoraggi
Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automati-
ca degli ancoraggi dei ferri in campata. Tale box presenta i campi:
lunghezza [num. diametri], in cui va
indicato la lunghezza degli anco-
raggi dei ferri in campata espres-
sa in numero di diametri.
lunghezza minima [cm], in cui va in-
dicata la lunghezza minima, in
centimetri, degli ancoraggi dei
ferri in campata.
Sotto i campi descritti è presente il list box Tipo in cui va scelto il tipo di
ancoraggio (Diritto, a 90° o a 45°) da adottare per i ferri in campata.

458
16. Le Armature

Staffe
Il box Staffe contiene i seguenti campi:
Diametro [mm], in cui va indicato il diametro, in millimetri, delle staffe.
MAX Interasse fra i bracci [cm], in cui va indicato il massimo interasse, in
cm, tra i bracci delle staffe; se una staffa ha interasse maggiore di quello
indicato il programma incrementa, di due in due, il numero di bracci fi-
no a che il loro interasse risulta inferiore all’interasse massimo.
MIN Interasse Staffe [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse mi-
nimo tra le staffe.
MAX Interasse mezzeria [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse
massimo delle staffe in mezzeria.
MAX Interasse appoggi [cm], in cui va
indicato, in centimetri, l’interasse
massimo delle staffe agli appoggi.
LUCE minima agli appoggi [%], in cui
va indicato, come percentuale del-
la luce libera di inflessione della
trave, la distanza minima dagli
appoggi in cui le staffe devono ri-
sultare infittite.

Per il calcolo delle staffe nelle travi, oltre alle condizioni specificate, il programma
terrà conto anche delle limitazioni imposte, in tal senso, dalla vigente Normativa.
Naturalmente, le condizioni specificate dall’Utente NON verranno rispettate qua-
lora queste non consentano il rispetto della Normativa.

Varie
Nel box Varie sono presenti i seguenti strumenti:
• il list box Angolo sagomati in cui
va scelto l’angolo (30° o 45°) di
inclinazione delle sagomature;
• il campo Percentuale Squadro [%],
in cui va indicata, come percentua-
le dell’altezza utile della trave, la
lunghezza del tratto di ancoraggio
verticale all’interno dei pilastri;

459
16. Le Armature

• il campo Lunghezza max tondini [cm], in cui va indicata, in cm, la mas-


sima lunghezza dei ferri di armatura, se un ferro supera la lunghezza
specificata, viene spezzato in zona compressa assegnando ai due ferri ri-
sultanti una opportuna lunghezza di ancoraggio;
• il campo Stringa descrizione sui Tondini, in cui è possibile personaliz-
zare liberamente la stringa identificativa di ogni ferro di una trave nel-
la distinta proposta nella relativa tavola delle armature (v. § 16.2.1).
Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene propo-
sta la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al diametro del
ferro. Nella tavola delle armature di una trave tale variabile risulterà,
pertanto, sostituita dal diametro del ferro.
Nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, oltre al testo desiderato e
alla variabile $DIAM$, è anche possibile inserire le seguenti variabili:
$POS$ che, nella tavola delle armature di una trave, verrà sostituita dal
numero che indica la posizione del ferro nella distinta.

La numerazione dei ferri nella distinta di una trave viene effettuata partendo dal fer-
ro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.

$LUNG$ che, nella tavola delle armature di una trave, verrà sostituita
dalla lunghezza del ferro.

La lunghezza del ferro viene comunque sempre riportata sul ferro ma con un ca-
rattere più piccolo di quello del diametro ($DIAM$).
Inserendo la variabile $LUNG$ nel campo "Stringa descrizione sui Tondini" la
lunghezza sarà riportata nella posizione definita nel campo stesso e con un carat-
tere delle stesse dimensioni del diametro.

Per personalizzare le stringhe identificative dei ferri delle travi nelle


relative distinte, l’Utente deve semplicemente comporre, nel campo
Stringa descrizione sui Tondini, il testo desiderato con le variabili
suddette.

Se nel campo Stringa descrizione sui Tondini si compone la stringa [P=$POS$] -


$DIAM$ - (L=$LUNG$), su ogni ferro della distinta sarà riportata una stringa del
tipo [P=4] - ø12 - (L=475).

460
16. Le Armature

• il list box Approssima lungh. tondini (che si attiva selezionando


l’adiacente check box), in cui va scelta l’eventuale approssimazione (in
cm) della lunghezza complessiva dei ferri; l’approssimazione viene ef-
fettuata incrementando la lunghezza dei ferri, lasciando inalterate le
lunghezze dei suoi tratti di ancoraggio; naturalmente, l’approssimazione
NON viene applicata ai ferri di cui NON è possibile incrementare la
lunghezza (ad es., i ferri di travi a campata unica).
Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Travi del toolbox
Armature basta semplicemente uscire da essa.
Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono
anche salvate nel progetto.

16.1.3
I Criteri per l’Armatura delle Travi alla Winkler
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle travi di fondazione alla Winkler vanno definiti nella pagina Travi
Winkler del toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto.
Alla pagina Travi Winkler si accede selezionando l’omonima opzione nel
list box superiore del toolbox Armature.
La pagina Travi Winkler è praticamente identica alla pagina Travi del to-
olbox Armature e, pertanto, per la sua descrizione si rimanda al § 16.1.2.

16.1.4
I Criteri per l’Armatura delle Pareti
I criteri in base a cui il programma procede all’armatura automatica delle
pareti vanno definiti nella pagina Pareti del toolbox Armature (v. § 16.1).
Alla pagina Pareti si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Pareti gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura delle pareti risultano raggruppati nei seguenti box:

461
16. Le Armature

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi:


Copriferro [mm], in cui va specificato
lo spessore (in mm) del copriferro
delle pareti.
Armatura minima [%], in cui va speci-
ficata l’armatura minima (orizzon-
tale e verticale) delle pareti come
percentuale della superficie della
sezione di un metro di parete.
Armatura massima [%], in cui va specificata l’armatura massima (orizzon-
tale e verticale) delle pareti come percentuale della superficie della se-
zione di un metro di parete.

Diametro Tondini
Per le armature orizzontali e verticali
delle pareti è possibile utilizzare un
numero massimo di tre diametri. Tali
diametri vanno specificati, in milli-
metri, nei seguenti campi del box
Diametro Tondini:
minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utiliz-
zato per le armature delle pareti.
medio [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio utiliz-
zato per le armature delle pareti.
massimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande uti-
lizzato per le armature delle pareti.

Ovviamente, per le armature delle pareti, è anche possibile scegliere di utilizzare


solo due diametri oppure un unico diametro.
Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio [mm] è necessario
riportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati.
Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportato
in tutti e tre i campi del box.

462
16. Le Armature

Interasse Tondini
Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-
mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi:
MAX armatura principale [cm], in cui
va indicato il massimo interasse
tra i tondini delle armature nella
direzione principale delle pareti.
IDEALE armatura principale [cm], in
cui va indicato l’interasse ideale
tra i tondini nella direzione prin-
cipale.

L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri dei


tondini per l’armatura.
Nel definire le armature il programma cerca sempre di utilizzare i tondini del dia-
metro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un inte-
rasse maggiore dell’interasse Ideale. Se i tondini di diametro minimo si vengono
a trovare ad un interasse minore di quello Ideale, il programma passa ad utilizza-
re i tondini di diametro immediatamente superiore tra quelli previsti.
Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i ton-
dini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un inte-
rasse inferiore a quello Ideale.

STEP armatura principale [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5


cm) di cui devono essere multipli gli interassi dei ferri nella direzione
principale delle pareti. Ad esempio, se l’interasse calcolato per i ferri
di una parete è pari a 16.75 cm, fissando 5 cm come valore di tale
step, l’interasse dei ferri della parete sarà pari a 15 cm (interasse mul-
tiplo intero di 5 cm immediatamente inferiore all’interasse di calcolo).
MAX armatura secondaria [cm], in cui va indicato il massimo interasse tra
i tondini delle armature nella direzione secondaria delle pareti.
IDEALE armatura secondaria [cm], in cui va indicato l’interasse ideale tra
i tondini nella direzione secondaria.
STEP armatura secondaria [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5
cm) di cui devono essere multipli gli interassi dei ferri nella direzione
secondaria delle pareti (v. Step nella direzione principale).

463
16. Le Armature

Ancoraggi
Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automati-
ca degli ancoraggi dei ferri delle pareti. In tale box vengono proposti i
campi:
lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggi
dei ferri delle pareti espressa in numero di diametri.
lunghezza minima [cm], in cui va in-
dicata la lunghezza minima, in
centimetri, degli ancoraggi dei
ferri delle pareti.

Varie
L’armatura di una Parete è sempre costituita da:
• una maglia, detta “armatura diffusa”, ripartita uniformemente per tutta
la sua superficie;
• eventuali maglie rettangolari aggiuntive (dette “armature aggiuntive”),
con armatura in una sola direzione o in entrambe le direzioni, posizio-
nate in determinate zone della parete.
Le “armature aggiuntive” consentono di non armare tutta la parete in
funzione della massima sollecitazione rilevata su essa. Disponendo una
certa percentuale di armatura diffusa su tutta la parete questa assorbe una
parte di sollecitazione. La restante parte della sollecitazione viene assor-
bita applicando armature aggiuntive nelle zone opportune della parete.
Nel box Varie è presente il campo Armatura aggiuntiva [%] in cui va spe-
cificata la percentuale di armatura che si desidera risulti costituita da ar-
mature aggiuntive.
La percentuale di “Armatura aggiuntiva” va specificata dall’utente in
funzione delle specificità delle pareti del progetto.
Ad esempio, adottando un valore della percentuale di armatura aggiunti-
va molto basso, la parete risulterà armata in gran parte da armatura diffu-
sa. Ovviamente, una armatura di questo tipo può essere preferibile quan-
do le sollecitazioni sulla parete tendono ad essere uniformi.
Viceversa, adottando un valore molto alto (o persino pari al 100%), la
parete risulterà armata in maniera rilevante con armature aggiuntive. Una
armatura di questo tipo può essere preferibile quando si prevedono solle-
citazioni di una certa entità solo in zone molto ristrette della parete.

464
16. Le Armature

Richiedendo una percentuale di armatura aggiuntiva pari al 100 %, il programma


dispone comunque un’armatura diffusa minima in funzione del diametro minimo e
l’interasse massimo specificati.
Tale armatura già costituisce una parte dell’armatura necessaria di progetto. La
restante parte di armatura sarà applicata localmente come armature aggiuntive.

Sotto il campo “Armatura aggiunti-


va” sono presenti i check box:
Simmetria armature sulle due facce, la
cui selezione richiede di disporre
simmetricamente l’armatura diffusa
su entrambe le facce della parete.
Simmetria armature nelle due direzio-
ni, la cui selezione richiede di di-
sporre simmetricamente le armatu-
re diffuse in entrambe le direzioni.
Unione Armature Aggiuntive, la cui selezione richiede di unificare due
armature aggiuntive disposte secondo due differenti direzioni (princi-
pale e secondaria) che si sovrappongono per una certa superficie.
L’unificazione comporta l’estensione delle due armature aggiuntive al
rettangolo che le contiene entrambe.
La selezione del check Unione Armature Aggiuntive abilita il campo
sottostante MINIMO accavallamento [%], in cui va specificata la minima
superficie di accavallamento (sovrapposizione) a partire della quale le
due armature aggiuntive si devono unificare.
Tale superficie va espressa come percentuale della superficie
dell’armatura aggiuntiva di estensione (superficie) inferiore.
Nell’ultima sezione del box Varie è presente il check box Armatura diffu-
sa utente la cui selezione abilita i campi sottostanti in cui il Tecnico può
stabilire a priori l’armatura diffusa sulla Faccia Anteriore e sulla Faccia
Posteriore delle pareti. In fase di calcolo (v. § 13.5) il programma prov-
vederà ad armare, con armature aggiuntive, le zone della parete in cui
l’armatura diffusa prefissata risulta insufficiente.

Ovviamente, la selezione del check box Armatura diffusa utente disabilita il cam-
po Armatura Aggiuntiva [%] ed i check Simmetria armature sulle due facce e
Simmetria armature nelle due direzioni del box Varie.

465
16. Le Armature

Per prefissare l’armatura diffusa delle facce delle pareti del progetto ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
1) selezionare il check box Armatura diffusa utente per abilitare i campi
sottostanti;
2) pigiare il bottoncino a sinistra nel campo Faccia Anteriore; questa
operazione apre il dialog per la definizione delle armature della
faccia anteriore della parete;
3) nel dialog specificare il Diametro ed
il Passo delle armature della faccia
anteriore nella Direzione principale e
nella Direzione Secondaria;
4) pigiare il bottoncino Conferma
sulla barra inferiore del dialog
per chiuderlo confermando le
armature inserite;
5) ripetere le operazioni 2), 3) e 4) per definire le armature della Faccia Poste-
riore delle pareti.
Le armature (diffuse ed aggiuntive) di ogni parete, proposte dal pro-
gramma negli elaborati grafici prodotti (v. § 16.2.3), potranno essere ul-
teriormente modificate e personalizzate dall’Utente.
Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Pareti del toolbox
Armature basta semplicemente uscire da essa.
Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono
anche salvate nel progetto.

16.1.5
I Criteri per l’Armatura delle Solette
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle solette vanno definiti nella pagina Solette del toolbox Armature (v.
§ 16.1) del progetto.
Alla pagina Solette si accede selezionando l’omonima opzione nel list
box superiore del toolbox Armature.
Le opzioni della pagina Solette sono analoghe a quelle della pagina Pareti
del toolbox Armature e, pertanto, per la sua descrizione si rimanda al §
16.1.4.
466
16. Le Armature

16.1.6
I Criteri per l’Armatura delle Platee
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle platee vanno definiti nella pagina Platee del toolbox Armature (v. §
16.1) del progetto.
Alla pagina Platee si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Le opzioni della pagina Platee sono analoghe a quelle della pagina Pareti
del toolbox Armature e, pertanto, per la loro descrizione si rimanda al §
16.1.4.

16.1.7
I Criteri per l’Armatura dei Plinti
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle plinti vanno definiti nella pagina Plinti toolbox Armature (v. § 16.1)
del progetto.
Alla pagina Plinti si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Plinti gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura dei plinti risultano raggruppati nei seguenti box:

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi:


Copriferro [mm], in cui va specificato lo spessore (in mm) del copriferro
dei plinti.
Armatura minima [%], in cui va specificata l’armatura minima (orizzontale
e verticale) dei plinti come percentuale della superficie della sezione
di un metro di plinto.
467
16. Le Armature

Armatura massima [%], in cui va spe-


cificata l’armatura massima (oriz-
zontale e verticale) dei plinti come
percentuale della superficie della se-
zione di un metro di plinto.

Diametro Tondini
Per le armature dei plinti è possibile utilizzare un numero massimo di tre
diametri. Tali diametri vanno specificati, in millimetri, nei seguenti cam-
pi del box Diametro Tondini:
minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utiliz-
zato per le armature dei plinti.
medio [mm], in cui va indicato il dia-
metro del tondino intermedio uti-
lizzato per le armature dei plinti.
massimo [mm], in cui va indicato il
diametro del tondino più grande u-
tilizzato per le armature dei plinti.

Ovviamente, per le armature delle plinti, è anche possibile scegliere di utilizzare


solo due diametri oppure un unico diametro.
Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio [mm] è necessario
riportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati.
Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportato
in tutti e tre i campi del box.

Interasse Tondini
Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-
mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi:
MAX [cm], in cui va indicato il mas-
simo interasse tra i tondini delle
armature.
IDEALE [cm], in cui va indicato
l’interasse ideale tra i tondini.

468
16. Le Armature

L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri dei


tondini per l’armatura.
Nel definire le armature il programma cerca sempre di utilizzare i tondini del dia-
metro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un inte-
rasse maggiore dell’interasse Ideale.
Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minore
dell’interasse Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro imme-
diatamente superiore tra quelli previsti.
Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i ton-
dini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un inte-
rasse inferiore a quello Ideale.

STEP [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5 cm) di cui devono es-
sere multipli gli interassi dei ferri nelle due direzioni del plinto.
Ad esempio, se l’interasse calcolato per i ferri è pari a 16.75 cm, a-
vendo fissato 5 cm come valore di step, l’interasse dei ferri sarà porta-
to a 15 cm (interasse multiplo intero di 5 cm immediatamente inferio-
re all’interasse di calcolo).

Varie
Nel box Varie sono presenti i seguenti strumenti:
• il campo Percentuale Squadro [%],
in cui va indicata la lunghezza del
tratto di ancoraggio verticale dei
ferri, come percentuale dell’altezza
utile del plinto.
• il campo N. MINIMO ferri a Punzonamento [%], in cui va indicato il nu-
mero minimo dei ferri a punzonamento nelle due direzioni di armatura
dei plinti.
Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Plinti del toolbox
Armature basta semplicemente uscire da essa.
Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono
anche salvate nel progetto.

469
16. Le Armature

16.1.8
I Criteri per l’Armatura dei Solai
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
dei solai vanno definiti nella pagina Solai del toolbox Armature (v. §
16.1) del progetto attivo.
Alla pagina Solai si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Solai gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura dei solai risultano raggruppati nei seguenti box:

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi:


Copriferro [mm], in cui va specificato lo spessore (in mm) del copriferro
dei solai.
Momento Minimo in CAMPATA, in cui
va specificato il denominatore della
formula per il calcolo del momento
minimo in campata. Spostando il
cursore in un altro campo, nel cam-
po Momento Minimo in CAMPA-
TA viene riportata l’intera formula
con il denominatore specificato.
Momento Minimo agli APPOGGI, in cui
va specificato il denominatore della
formula per il calcolo del momento
minimo agli appoggi. Spostando il
cursore in un altro campo, nel
campo Momento Minimo agli AP-
POGGI viene riportata la formula
con il denominatore specificato.
Fascia Piena PASSO [cm], in cui va specificato, in cm, il valore di cui de-
ve essere multipla la dimensione della fascia piena calcolata. In prati-

470
16. Le Armature

ca, la dimensione della fascia sarà quello derivante dal calcolo, ap-
prossimata per eccesso a un valore multiplo del passo specificato.
Fascia Piena MINIMA [cm], in cui va specificata, in cm, la dimensione mi-
nima della fascia piena dei solai.
Non armare a Traz. Inf. se < [cm2], in cui va specificata, in cm2, la quantità
di armatura necessaria calcolata al di sotto della quale il programma
NON aggiunge ferri inferiori agli appoggi nelle armature dei solai.
Sotto i campi descritti sono presenti le sezioni:
Per solai precompressi, tralicciati e prefabbricati, in cui vengono proposti i
campi:
Armatura minima, in cui va definita la quantità di armatura minima dei
solai NON gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente
moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un
altro campo, nel campo Armatura minima viene riportata l’intera for-
mula con il moltiplicatore specificato.
Armatura massima, in cui va definita la quantità di armatura massima
dei solai NON gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficien-
te moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in
un altro campo, nel campo Armatura massima viene riportata l’intera
formula con il moltiplicatore specificato.
Per solai gettati in opera, in cui vengono proposti i campi:
Armatura minima, in cui va definita la quantità di armatura minima dei
solai gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente molti-
plicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un altro
campo, nel campo Armatura minima viene riportata l’intera formula
con il moltiplicatore specificato.
Armatura massima, in cui va definita la quantità di armatura massima
dei solai gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente
moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un
altro campo, nel campo Armatura massima viene riportata l’intera
formula con il moltiplicatore specificato.

Armatura in Campata (INFERIORE)


Nel box Armatura in Campata (INFERIORE) vanno definiti i ferri da utiliz-
zare per l’armatura in campata (inferiore) dei solai gettati in opera e/o dei
balconi). In tale box sono presenti i seguenti campi:
Numero ferri ideali: questo valore definisce le possibili combinazioni di fer-
ri (compresi nel range di diametri definito nei due campi sottostanti)
prese in considerazione per l’armatura in campata (inferiore) dei solai.
471
16. Le Armature

Ad esempio, se il Numero di ferri ideali è 2, vengono considerati singo-


larmente tutti i ferri del range di diametri definito (ad es. 1 φ 10, 1 φ 12
ed 1 φ 14) e le combinazioni di 2 ferri degli stessi diametri [(2 φ 10), (1
φ 10 + 1 φ 12), (1 φ 10 + 1 φ 14), (2 φ 12), (1 φ 12 + 1 φ 14) e (2 φ 14)].
Il programma sceglie, come armatura in campata di ogni solaio, quella
più economica tra le combinazioni di ferri definite.
Naturalmente, se nessuna di tali armature garantisce l’area di ferro ne-
cessaria, il programma provvede a definire nuove combinazioni con
un valore del Numero di ferri ideali incrementato di un’unità.

Per un Numero di ferri ideali superiore a 2 (ad es. 3, 4, ecc.), il programma consi-
dera, per l’armatura dei solai, anche le combinazioni di ferri (terne, quaterne,
ecc.), costituite, al massimo, da due differenti diametri.
Se, ad esempio, il Numero di ferri ideali è 3, vengono considerate anche tutte le
combinazioni di tre ferri costituite al massimo da due diametri. Vengono, quindi
considerate le combinazioni [(3 φ 10), (2 φ 10 + 1 φ 12), (2 φ 10 + 1 φ 14), (3 φ
12), ecc.], ma NON viene considerata la combinazione (1 φ 10 + 1 φ 12 + 1 φ 14).

Diametro minimo ferri [mm], in cui


va specificato il diametro minimo
dei ferri da adottare per
l’armatura inferiore dei solai.
Diametro massimo ferri [mm], in cui
va specificato il diametro massi-
mo dei ferri da adottare per
l’armatura inferiore dei solai.

Armatura agli Appoggi (SUPERIORE)


Nel box Armatura agli Appoggi (SUPERIORE) vanno definiti i ferri da uti-
lizzare per l’armatura agli appoggi dei solai. In tale box sono presenti i
seguenti campi:
Numero ferri ideali: questo valore de-
finisce le possibili combinazioni di
ferri (compresi nel range di diame-
tri definito nei due campi sotto-
stanti) prese in considerazione per
l’armatura agli appoggi dei solai.
Ad esempio, se il Numero di ferri ideali è 2, vengono considerati singo-
larmente tutti i ferri del range di diametri definito (ad es. 1 φ 10, 1 φ 12
472
16. Le Armature

ed 1 φ 14) e le combinazioni di 2 ferri degli stessi diametri [(2 φ 10), (1


φ 10 + 1 φ 12), (1 φ 10 + 1 φ 14), (2 φ 12), (1 φ 12 + 1 φ 14) e (2 φ 14)].
Il programma sceglie, come armatura agli appoggi di ogni solaio,
quella più economica tra le combinazioni di ferri definite.
Naturalmente, se nessuna di tali armature garantisce l’area di ferro ne-
cessaria, il programma provvede a definire nuove combinazioni con
un valore del Numero di ferri ideali incrementato di un’unità.

Per un Numero di ferri ideali superiore a 2 (ad es. 3,. 4, ecc.), il programma con-
sidera, per l’armatura dei solai, anche le combinazioni di ferri (terne, quaterne,
ecc.), costituite, al massimo, da due differenti diametri.
Se, ad esempio, il Numero di ferri ideali è 3, vengono considerate anche tutte le
combinazioni di tre ferri costituite al massimo da due diametri. Vengono, quindi
considerate le combinazioni [(3 φ 10), (2 φ 10 + 1 φ 12), (2 φ 10 + 1 φ 14), (3 φ
12), ecc.], ma NON viene considerata la combinazione (1 φ 10 + 1 φ 12 + 1 φ 14).

Diametro minimo ferri [mm], in cui va specificato il diametro minimo dei


ferri da adottare per l’armatura superiore dei solai.
Diametro massimo ferri [mm], in cui va specificato il diametro massimo
dei ferri da adottare per l’armatura superiore dei solai.

Ancoraggi
Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automati-
ca degli ancoraggi dei ferri dei solai.
Tale box presenta i campi:
lunghezza [num. diametri], in cui va
indicato la lunghezza degli anco-
raggi in campata dei ferri espres-
sa in numero di diametri.
lunghezza minima [cm], in cui va indicata la lunghezza minima, in cen-
timetri, degli ancoraggi in campata dei ferri.
Sotto i campi descritti è presente il list box Tipo in cui va scelto il tipo di
ancoraggio (Diritto, a 90° o a 45°) in campata dei ferri.

473
16. Le Armature

Varie
Nel box Varie sono presenti i seguenti campi:
Percentuale Squadro [%], in cui va indicata, come percentuale della altez-
za utile del solaio, la lunghezza del tratto di ancoraggio verticale agli
appoggi;
Lunghezza max tondini [cm], in cui
va indicata, in cm, la massima
lunghezza dei ferri di armatura;
se un ferro supera la lunghezza
specificata, viene spezzato in zo-
na compressa assegnando ai due
ferri risultanti un’opportuna lun-
ghezza di ancoraggio;
Sotto i campi descritti è presente il
list box Approssima lungh. tondini
che si attiva selezionando l’adiacente
check box.
In tale list box va scelta l’eventuale approssimazione (in cm) della lun-
ghezza complessiva dei ferri.
L’approssimazione viene effettuata incrementando la lunghezza dei ferri,
lasciando inalterate le lunghezze dei suoi tratti di ancoraggio. Naturalmen-
te, l’approssimazione NON viene applicata ai ferri di cui NON è possibile
incrementare la lunghezza (ad es., i ferri di solai a campata unica).
Sotto il list box “Approssima lungh. tondini” è presente il campo Stringa
descrizione sui Tondini, in cui è possibile personalizzare liberamente la
stringa identificativa di ogni ferro dei solai nella distinta proposta nella
relativa tavola delle armature (v. § 16.2.7).
Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene proposta
la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al diametro del ferro.
Nelle tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7) tale variabile risulterà,
pertanto, sostituita dal diametro del ferro.
Nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, oltre al testo desiderato e
alla variabile $DIAM$, è anche possibile inserire le seguenti variabili:
$POS$ che, nelle tavole delle armature dei solai, verrà sostituita dal nu-
mero che indica la posizione del ferro nella distinta.

474
16. Le Armature

La numerazione dei ferri nella distinta di una trave viene effettuata partendo dal fer-
ro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.

$LUNG$ che, nelle tavole delle armature dei solai, verrà sostituita dalla
lunghezza del ferro.

La lunghezza del ferro viene comunque sempre riportata sul ferro ma con un ca-
rattere più piccolo di quello del diametro ($DIAM$).
Inserendo la variabile $LUNG$ nel campo "Stringa descrizione sui Tondini" la
lunghezza sarà riportata nella posizione definita nel campo stesso e con un carat-
tere delle stesse dimensioni del diametro.

Per personalizzare le stringhe identificative dei ferri delle travi nelle rela-
tive distinte, l’Utente deve semplicemente comporre, nel campo Stringa
descrizione sui Tondini, il testo desiderato con le variabili suddette.

Se nel campo Stringa descrizione sui Tondini si compone la stringa [P=$POS$] -


$DIAM$ - (L=$LUNG$), su ogni ferro della distinta sarà riportata una stringa del
tipo [P=4] - ø12 - (L=475).

Infine, nella zona inferiore del box Ancoraggi, è presente il box Archivio
travetti che è il database dei travetti. In questo box è possibile archiviare
la lista delle descrizioni e delle specifiche dei travetti prefabbricati e tra-
licciati e dei pannelli prefabbricati del progetto.
Nella tavola delle armature dei solai tali descrizioni potranno essere asse-
gnate, mediante la semplice scelta nella lista dell’archivio, ad ogni travetto
prefabbricato o tralicciato o ad ogni pannello prefabbricato (v. § 16.2.7).
Per inserire la descrizione un travetto nel box Travetto basta:
pigiare il bottone Aggiungi a
destra del box; questa opera-
zione crea un nuovo rigo nel
box stesso;
• nel rigo creato digitare la descri-
zione del travetto.

475
16. Le Armature

La descrizione di un travetto può anche essere definita direttamente nella tavola


delle armature del solaio relativo senza averla preventivamente inserita nella lista
del box Archivio travetti (v. § 16.2.7).
Le tipologie di travetti definite direttamente nelle tavole delle armature vengono
comunque riportate nel box Tipologie travetti in modo da renderle disponibili per
l’assegnazione ad altri travetti.

Per eliminare un travetto basta, invece, selezionare il relativo rigo nel


box e pigiare il bottone Elimina.
I travetti e i pannelli prefabbricati archiviati nel box Travetto di un pro-
getto di EdiLus-CA sono disponibili per tutti i futuri progetti.
Pigiando, infatti, il bottone Copia le opzioni della pagina da un altro
documento della toolbar del toolbox Armature è possibile copiare, nella
pagina Solai del progetto attivo, l’archivio dei travetti e tutti gli altri dati
dell’omonima pagina di un altro progetto di EdiLus-CA (v. § 16.1).
Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Solai del toolbox
Armature basta semplicemente uscire da essa.
Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono
anche salvate nel progetto.

476
16. Le Armature

16.2
Le Tavole delle Armature
Nel Calcolo delle Verifiche (v. §§ 13.4 e 13.4.1) il programma provvede
anche a calcolare le aree di ferro necessarie all’armatura dei vari elementi
strutturali disegnati (v. cap. 10).
Richiedendo, dopo il Calcolo delle Verifiche, anche il Calcolo delle Ar-
mature e delle carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare
tutte le strutture in funzione delle aree di ferro necessarie calcolate ed i
criteri specificati dall’Utente nel Toolbox Armature (v. § 16.1).
Vengono, quindi, prodotti, per ogni elemento strutturale (travata, pila-
strata, ecc.), gli opportuni elaborati con le distinte dei ferri.
Per richiedere il Calcolo delle Armature basta selezionare l’opzione
Calcola Armature e Carpenterie del menu Calcolo o pigiare il corri-
spondente bottone della toolbar.
Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie viene anche effettuato
richiedendo il Calcolo Completo (v. § 13.7) selezionando l’omonima
opzione del menu Calcolo oppure pigiando il corrispondente bottone
della toolbar.
Dopo il Calcolo delle Armature, nel nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) vengono abilitati i nodi per accedere alle finestre con le tavole
delle armature dei vari elementi strutturali (Travate, Pilastrate, ecc.).
Le finestre “ARMATURE: …” contenenti le tavole delle armature sono
veri e propri CAD in cui, grazie alle potentissime utilità specifiche per
il disegno dei ferri, il Tecnico può modificare liberamente le armature
proposte.

Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per


edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono
modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal pro-
gramma (v. §§ seguenti) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i
parametri del toolbox armature (v. §§ 16.2.1.10, 16.2.2.1, e 16.2.3) e vengono
effettuati dei ricalcoli.

Facendo click, con il pulsante destro del mouse, in una finestra “ARMA-
TURE: …”, si apre un menu locale che, oltre alle opzioni per attivare le

477
16. Le Armature

modalità per la selezione e il disegno dei ferri e quelle per la scelta degli
Zoom (v. § 11.4), presenta le opzioni:
Visualizza in Pianta: propone la selezione dell’elemento strutturale di cui
si sta visualizzando l’armatura (pilastrata, travata, parete, ecc.) nella
pianta in cui è stato disegnato.
Visualizza in 3D: propone la selezione dell’elemento strutturale di cui si
sta visualizzando l’armatura (pilastrata, travata, parete, ecc.) nella
prima vista 3D presente nel Navigatore (v. cap. 12).
I paragrafi seguenti illustrano la finestra “ARMATURE: …” per ogni
tipo di elemento strutturale del progetto (travi, pilastri, ecc.) e le moda-
lità operative per l’eventuale modifica delle armature proposte dal pro-
gramma.

16.2.1
Le Armature delle Travi
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e delle
Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automaticamen-
te qualsiasi elemento strutturale del progetto e, in particolare, tutte le travi.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni trave del pro-
getto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Travi.
Nella finestra “ARMATURE: Travi”, oltre a poter visualizzare e stampa-
re le armature di una trave, è anche possibile personalizzare liberamente,
in maniera semplice e precisa, la relativa distinta dei ferri.
I ferri proposti possono, infatti, essere spostati (v. § 16.2.1.2), modificati
(v. § 16.2.1.8), eliminati ed integrati con nuovi ferri (v. § 16.2.1.5).
Per aprire la tavola dell’armatura di una trave del progetto nella finestra
“ARMATURE: Travi” (v. § 16.2) basta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare doppio click sul nodo Travi; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Travi nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva,
sotto il Navigatore, il box Travi per la selezione della trave da visua-
lizzare nella finestra “ARMATURE: Travi”.

478
16. Le Armature

Nel box Travi vengono proposti, sul ramo


principale di uno schema ad albero, i nodi dei
vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di
un Piano vengono visualizzati tutti i nodi rela-
tivi alle travate del piano stesso.
Cliccando sul nodo di una travata, nella fine-
stra ARMATURE: Travi viene proposta
l’armatura della travata selezionata.
Per visualizzare, nella finestra ARMATURE: Travi, le armature di una trave
del progetto basta, quindi, esplodere il piano di appartenenza e seleziona-
re il nodo relativo.
La finestra ARMATURE:Travi presenta, sotto la sua barra del titolo, una
toolbar che presenta, da sinistra, i bottoni:
Annulla: annulla tutte le modifiche effettuate dopo l’ultimo salva-
taggio;
Conferma: salva le modifiche apportate alle armature effettuando
nuovamente le verifiche delle sezioni e, quindi, ricalcolando le tensioni
in funzione delle personalizzazioni effettuate. Le stesse operazioni ven-
gono effettuate pigiando il bottone Salva della toolbar.

Ovviamente, la composizione della relazione con i tabulati di calcolo va richiesta


solo dopo aver apportato tutte le personalizzazioni alle armature.

Ferro superiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro


superiore (v. § 16.2.1.5);
Ferro parete: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro di pa-
rete (v. § 16.2.1.5);
Ferro inferiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro infe-
riore (v. § 16.2.1.5);
A destra dei bottoni descritti viene proposti il list box per la scelta del Dia-
gramma delle Armature da visualizzare per la trave selezionata (v. avanti).
A destra di tale list box sono, infine, presenti i bottoni:
Sposta Diagramma Sopra: dispone il diagramma scelto (nel list box a
sinistra) nella parte superiore della finestra ARMATURE: Travi;
479
16. Le Armature

Sposta Diagramma Sotto: dispone il diagramma scelto (nel list box a


sinistra) nella parte inferiore della finestra ARMATURE: Travi;
Riposiziona Sezioni: dispone le sezioni spostate (v. avanti) nella posi-
zione originaria.
La restante parte della finestra risulta occupata dalla tavola in cui viene
proposto il disegno (sezione longitudinale) della trave selezionata e, subi-
to sotto, la relativa distinta dei ferri.
A destra della distinta dei ferri vengono proposte le sezioni di mezzeria
delle campate con le relative dimensioni in centimetri.
A destra di ogni sezione viene proposto il disegno delle relativa staffa
con l’indicazione del suo sviluppo (in cm).

Il disegno di una sezione della trave con la relativa staffa può essere spo-
stato in un qualsiasi punto della tavola effettuando le seguenti operazioni:
• fare click sul disegno della sezione o della staffa relativa per selezio-
narlo: questa operazione seleziona il disegno e propone un pallino,
nella sua posizione baricentrica;
• fare click sul pallino per sbloccare il disegno dalla sua posizione;
• trascinare il disegno nel punto della tavola desiderato e fare click per
fissare la nuova posizione.
A sinistra della distinta dei ferri viene riportata una stringa che precisa
che, in fase esecutiva, i ferri di parete indicati nella distinta devono esse-
re distribuiti uniformemente sulle due facce laterali della trave.
Tale testo può essere modificato, nell’aspetto e nell’orientamento, con le
modalità illustrate nel § 10.15.1.
480
16. Le Armature

Se si seleziona un Diagramma delle Armature nel list box della toolbar, que-
sto viene visualizzato nella parte superiore (con sfondo celeste) della tavola.
Spostando opportunamente il bordo inferiore dell’area dei Diagrammi
delle Armature, questa può essere ingrandita (ridotta) a scapito (vantag-
gio) della restante parte della tavola.
Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu
locale contenente:
• l’opzione Seleziona oggetti per attivare la modalità per la selezione
degli oggetti (ferri, ecc.) (v. § 10.1.2) disegnati nella tavola;
• le opzioni per la scelta degli oggetti da disegnare sulla tavola; sulla ta-
vola dei ferri delle travi è possibile disegnare le varie tipologie di ferri
(Superiore, Inferiore, Parete, ecc.) e gli oggetti della tipologia Generali
(v. § 10.1.1);
• le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di zoom (v. § 11.4).

16.2.1.1
Come Personalizzare le Armature di una Trave
La distinta dei ferri della trave visualizzata nella finestra ARMATURE:
Travi (v. § 16.2.1) può essere liberamente personalizzata dall’Utente.
La finestra “ARMATURA: Travi” è infatti una vera e propria tavola gra-
fica dotata di potentissime funzionalità specifiche per il disegno dei ferri.
Grazie a tali funzionalità e alla possibilità di visualizzare dinamicamente,
nei Diagrammi delle Armature, gli effetti dovuti alle modifiche della di-
stinta dei ferri, il lavoro di personalizzazione risulta estremamente sem-
plice e veloce.
Per modificare la distinta dei ferri della trave visualizzata nella finestra
“ARMATURA: Travi” è possibile effettuare le seguenti operazioni:
• spostare un ferro nella distinta (v. § 16.2.1.2);
• eliminare un ferro (v. § 16.2.1.3);
• inserire un nuovo ferro (v. § 16.2.1.5);
• modificare un ferro sia nelle dimensioni che nella sagomatura (v. §
16.2.1.8);

481
16. Le Armature

• modificare l’armatura della trave visualizzata (o di tutte le travi del


progetto) cambiando i criteri per la sua armatura (v. § 16.2.1.10).
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone
Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.
I paragrafi seguenti illustrano dettagliatamente le modalità operative per
la gestione dei ferri nella finestra “ARMATURE: Travi”.

Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§§ seguenti) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del
toolbox armature (v. §§ 16.2.1.10) e vengono effettuati dei ricalcoli.

16.2.1.2
Come Spostare un Ferro di una Trave
Nella distinta dei ferri di armatura di una travata proposta automaticamente
dal programma nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1), i tondini di
una singola campata vengono proposti, dall’alto, nel seguente ordine: Ferri
Superiori, eventuali Monconi Superiori, eventuali Monconi di Parete, e-
ventuali Ferri di Parete, eventuali Monconi Inferiori e Ferri Inferiori.
Nella finestra ARMATURE: Travi, la distinta dei ferri della trave proposta
può essere liberamente organizzata dall’Utente spostando, lungo la verti-
cale, i ferri nella posizione desiderata.

Lo spostamento di un ferro nella distinta dei ferri di una trave comporta la modifi-
ca della numerazione dei ferri.
I ferri nella distinta di una trave vengono, infatti, numerati progressivamente par-
tendo dal ferro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.

Per spostare un ferro nella distinta dei ferri di una trave basta effettuare le
seguenti operazioni:
accertarsi che risulti attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v.
§ 10.1.2);

482
16. Le Armature

• cliccare sul ferro da spostare per selezionarlo; il ferro selezionato vie-


ne proposto in rosso con i relativi ancoraggi in grigio e presenta le
maniglie (pallini blu) per il suo spostamento e la sua modifica; come
sfondo del ferro selezionato viene visualizzata, per riferimento, la sa-
goma della trave;
fare click sulla maniglia centrale del ferro; questa operazione attiva la
modalità per lo spostamento del ferro lungo la verticale;
• spostare verso l’alto o verso il basso il ferro nella posizione desiderata;
• quando il ferro risulta correttamente posizionato, fare un click per fis-
sarne la posizione.
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone
Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

16.2.1.3
Come Eliminare un Ferro da una Trave
Per eliminare un ferro da una trave (v. § 16.2.1) basta effettuare le se-
guenti operazioni:
accertarsi che risulti attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v.
§ 10.1.2);
• cliccare sul ferro da eliminare per selezionarlo; il ferro selezionato
viene proposto in rosso ed ha, come sfondo di riferimento, la sagoma
della trave;
• pigiare CANC (CANCEL) della tastiera.
La modifica apportata alla distinta dei ferri si ripercuote dinamicamente
sul Diagramma delle Armature della trave visualizzato (v. § 16.2.1.7).

Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-
olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone


Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.
483
16. Le Armature

16.2.1.4
Il Comportamento dei Ferri delle Travi
Per inserire un nuovo ferro in una trave basta disegnarlo nella relativa di-
stinta del ferri della finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1).
Un ferro, come ogni oggetto di EdiLus-CA, ha dei comportamenti che, in
fase di disegno semplificano notevolmente il lavoro del tecnico. Un fer-
ro, ad esempio, si prolunga automaticamente, oltre le sue estremità, con i
tratti di ancoraggio di forma e lunghezza opportuna.
Per sfruttare pienamente le utilità per il disegno dei ferri in una trave, oc-
corre conoscere i comportamenti descritti di seguito.

Disegno di un ferro a partire da un pilastro


Per disegnare un ferro in una campata
(o uno sbalzo), partendo dal pilastro al-
la sua sinistra (destra) basta posizionare
la prima estremità nella zona compresa
tra l’asse del pilastro e il suo bordo si-
nistro (destro).
La prima estremità del ferro viene automaticamente prolungata fino al
bordo sinistro (destro) del pilastro.
Se il ferro è superiore o inferiore, viene anche ancorato a squadro nel pi-
lastro con un tratto di lunghezza opportuna.

Per disegnare un ferro partendo da un pilastro di estremità della travata, è possi-


bile partire da un suo punto qualsiasi.

Disegno di un ferro a partire da una campata


Un ferro disegnato a partire da una
campata può essere interrotto nella stes-
sa campata, in un’altra campata oppure
in un pilastro.
Un ferro interrotto in una campata vie-
ne prolungato, alle estremità, con tratti
di ancoraggio di lunghezza opportuna.

484
16. Le Armature

Un ferro interrotto in un qualsiasi punto


di un pilastro viene prolungato fino al
bordo del pilastro più lontano dalla
campata da cui proviene.
Inoltre, se il ferro è superiore o inferio-
re, viene anche ancorato a squadro nel
pilastro con un tratto di lunghezza op-
portuna.
Un ferro interrotto in prossimità dell’estremità libera di uno sbalzo viene
prolungato fino a tale estremità e, se è superiore o inferiore, viene anche
ancorato a squadro con un tratto di lunghezza opportuna.

Disegno di un ferro a partire da uno sbalzo


Un ferro, disegnato a partire da un pun-
to prossimo all’estremità libera di uno
sbalzo, viene prolungato fino alla e-
stremità stessa.
Inoltre, se il ferro è superiore o inferio-
re, viene anche ancorato a squadro,
all’estremità dello sbalzo, con un tratto
di lunghezza opportuna.
Un ferro disegnato partendo da un punto dello sbalzo differente può esse-
re prolungato unicamente verso il pilastro e non verso la sua estremità.

485
16. Le Armature

16.2.1.5
Come Inserire un Nuovo Ferro in una Trave
La distinta dei ferri di armatura di una travata proposta automaticamente
dal programma (v. § 16.2.1) può anche essere personalizzata dal tecnico
con l’inserimento di nuovi ferri.

I ferri delle travi di EdiLus-CA hanno dei comportamenti che, in fase di disegno,
semplificano notevolmente il lavoro del tecnico.
Un ferro, ad esempio, si prolunga automaticamente, oltre le sue estremità, con i
tratti di ancoraggio di forma e lunghezza opportuna.
Prima di procedere alla lettura delle modalità operative per il disegno di un nuovo
ferro in una trave è necessario conoscere i comportamenti che questi hanno du-
rante la fase del disegno (v. § 16.2.1.4).

Le modalità operative per l’inserimento di un nuovo ferro nella distinta


dei ferri di una trave vengono illustrate con riferimento allo specifico e-
sempio in figura.

Per disegnare un semplice ferro dritto basta effettuare le prime sei operazioni de-
scritte di seguito.

Per disegnare il primo tratto (2-3) del ferro in figura nella distinta dei ferri
della trave visualizzata nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1) basta
effettuare le seguenti operazioni:
1) Scegliere la tipologia del ferro da disegnare (Ferro superiore, Ferro pa-
rete o Ferro inferiore) pigiando l’opportuno bottone della toolbar della
finestra “ARMATURE: Travi” o selezionando la corrispondente op-
zione del suo menu locale (v. § 16.2.1).
Dovendo disegnare un ferro superiore di una campata si pigi il bottone
Ferro superiore.

486
16. Le Armature

Questa operazione attiva la modalità per il disegno di un ferro della ti-


pologia scelta e propone il toolbox delle relative Proprietà.
2) Nei campi Numero Ferri e Diametro del toolbox delle Proprietà indicare
il numero e il diametro dei tondini che, nella distinta, saranno rappre-
sentati dal singolo ferro che si sta disegnando.
Se il ferro disegnato rappresenta più tondini di diametro differente, è
possibile specificare il numero ed il diametro di un secondo gruppo di
tondini rispettivamente nei campi Numero Ferri Plus e Diametro Plus.

Le indicazioni riportate nel toolbox delle Proprietà vengono inserite sinteticamen-


te nella stringa identificativa riportata sopra il ferro disegnato. Infatti, le stringhe
identificative dei ferri disegnati sono (per default) del tipo:
1ø14+2ø16 (L=564) dove:
1ø14 riporta i valori specificati rispettivamente nei campi Numero Ferri e Diame-
tro del toolbox delle Proprietà del ferro disegnato.
2ø16 riporta i valori specificati rispettivamente nei campi Numero Ferri Plus e
Diametro Plus del toolbox delle Proprietà del ferro disegnato.
La struttura della stringa identificativa dei ferri di tutte le travi può essere libera-
mente personalizzata dall’Utente (v. § 16.1.2).

3) Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la prima estre-
mità (2) del ferro. Nell’esempio, dovendo partire da un pilastro, occor-
re cliccare, nella distinta, in corrispondenza del pilastro di partenza.
Questa operazione fissa la prima estremità (2) del tratto 2-3 e propone,
come riferimento, la sagoma dell’intera travata con i relativi pilastri.
4) Spostare il cursore nel punto della tavola in cui si intende posizionare
la seconda estremità (3) del ferro. Durante gli spostamenti, il ferro ri-
sulta vincolato alle posizioni ammesse dalla sua tipologia (superiore,
inferiore o a parete) e dalla sagoma della trave.

Qualsiasi variazione della lunghezza e/o delle proprietà (numero e diametro dei
tondini) del ferro che si sta disegnando, comporta la dinamica variazione del Dia-
gramma delle Armature attivo (v. § 16.2.1.7).
Durante il disegno, al cursore risulta legata una linea verticale che è un utilissimo
riferimento per l’allineamento dei vari tratti del ferro con gli altri ferri della trave e
con i punti del Diagramma delle Armature attivo.
Inoltre, all’estremità inferiore della linea verticale, viene dinamicamente proposta,
in centimetri, la distanza orizzontale X del cursore dal bordo sinistro della trave.
Infine, le funzionalità di disegno (Snap, Zoom, ecc.) (v. cap. 11) disponibili nella
tavola dei ferri rendono il disegno comodo, veloce e preciso.

487
16. Le Armature

5) Quando la seconda estremità del ferro (3) risulta correttamente posi-


zionata, fare un click per fissarne la posizione. A questo punto posso-
no verificarsi i seguenti casi:
a) la seconda estremità del ferro viene disegnata in corrispondenza di
un pilastro o dell’estremo libero di uno sbalzo; in questo caso il di-
segno del ferro viene interrotto e, ad esso, vengono automaticamen-
te aggiunti i tratti di ancoraggio opportuni (v. § 16.1.2).
b) la seconda estremità del ferro viene disegnata in
una campata; in questo caso viene proposto un
dialog, detto tool dei ferri (v. § 16.2.1.6), in cui va
indicato se il disegno deve essere interrotto oppure
deve proseguire, come nel caso dei ferri sagomati.
6) Se si ricade nel caso b), occorre effettuare una delle
seguenti operazioni nel tool dei ferri:
pigiare il bottone Termina per ultimare il disegno del ferro fin qui
definito; al ferro disegnato vengono automaticamente aggiunti i trat-
ti di ancoraggio opportuni;
oppure
pigiare il bottone Sagomato abilitato per proseguire nel disegno di
un ferro sagomato.
Dovendo procedere, per l’esempio in questione, nel disegno del tratto
3-4, si pigi il bottone Sagomato.
Questa operazione disegna il tratto 3-4 (a 45° o a 30° a seconda della
scelta effettuata nella pagina Travi del toolbox Armature - v. § 16.1.2).

Nel tool dei ferri sono presenti due bottoni Sagomato.


Il bottone Sagomato di sinistra (destra) consente di sagomare il ferro partendo
dalla sua estremità sinistra (destra). Ovviamente, Il bottone Sagomato di sinistra
(destra) risulta abilitato se:
ƒ l’ultima estremità disegnata si trova a sinistra (destra) del ferro; ciò si verifica
quando il ferro viene disegnato da destra (sinistra) verso sinistra (destra);
oppure
ƒ viene selezionata l’estremità sinistra (destra) del ferro.
L’icona del bottone Sagomato indica, oltre alla direzione della sagomatura, anche
la tipologia (superiore o inferiore) del ferro da cui questa parte.
Il tool dei ferri viene dettagliatamente illustrato nel § 16.2.1.6.

7) Pigiare il bottone Continua del tool dei ferri per attivare la modalità
per il disegno del tratto inferiore successivo (4-5).

488
16. Le Armature

Questa operazione chiude il tool dei ferri ed attiva la modalità per il


disegno del tratto 4-5 a partire dal punto 4.
8) Tracciare il tratto orizzontale inferiore 4-5 e cliccare nel punto in cui
va posizionata la sua seconda estremità (5). Questa operazione fissa
l’estremità 5 e ripropone il tool dei ferri.
9) pigiare il bottone Sagomato attivo nel tool dei ferri per ottenere il di-
segno del secondo tratto di sagomatura (5-6).

Ovviamente per poter ottenere il disegno del tratto di sagomatura 5-6 è necessa-
rio che il punto 5 risulti posizionato in maniera tale che il punto 6 non capiti
all’interno del pilastro.
In questa fase è possibile posizionare in maniera approssimativa il tratto di sa-
gomatura per poi spostarlo, con precisione, nella posizione opportuna (v. §
16.2.1.8).

10) Pigiare nuovamente il bottone Continua del tool dei ferri per attivare
la modalità per il disegno del tratto orizzontale superiore 6-7.
11) Tracciare il nuovo tratto orizzontale (6-7) e cliccare nel punto in cui
va posizionata la sua seconda estremità (punto 7).
Questa operazione fissa l’estremità 7 e ripropone il tool dei ferri.
12) Pigiare il bottone Termina del tool dei ferri per interrompere il dise-
gno del ferro.
Alle estremità del ferro disegnato (2 e 7) vengono automaticamente ag-
giunti:
• il tratto 1-2 di ancoraggio nel pilastro la cui lunghezza viene calcolata
dal programma sulla scorta delle indicazioni fornite nella pagina Travi
del toolbox Armature (v. § 16.1.2);
• il tratto 7-8 di ancoraggio nella campata con la lunghezza e
l’inclinazione definite sulla scorta delle indicazioni fornite nella pagi-
na Travi del toolbox Armature; l’inclinazione di un tratto di ancorag-
gio nella campata di una trave può essere modificata dall’Utente (v. §
16.2.1.9).
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone
Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

489
16. Le Armature

Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-
olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).

Il ferro disegnato può essere liberamente modificato (v. § 16.2.1.8) o


spostato lungo la verticale in un'altra posizione della distinta dei ferri (v.
§ 16.2.1.2).

16.2.1.6
Il Tool dei Ferri
Il Tool dei Ferri è il dialog contenente gli strumenti per il disegno e la
modifica dei vari tratti (inferiori, superiori e sagomati) del ferro di una
trave.
Tale dialog viene proposto durante il disegno di un ferro (v. § 16.2.1.5),
quando si fissa la seconda estremità di un suo tratto nella trave.

Il tool dei ferri NON viene proposto quando si disegna l’estremità di un ferro in un
pilastro. In questo caso, infatti il programma provvede automaticamente a termi-
nare il disegno del ferro e ad ancorarlo nel pilastro (v. § 16.2.1.4).

La funzione principale del tool dei ferri, infatti, è quella


di fornire gli strumenti per indicare come deve prosegui-
re il ferro dopo l’ultimo tratto disegnato.
Il tool dei ferri può anche essere richiamato quando si
clicca sulla maniglia all’estremità di un ferro selezionato
per poter procedere alla sua modifica (v. § 16.2.1.8).
Il tool dei ferri presente in alto il seguente gruppo di bottoni:
Termina: interrompe il disegno del ferro all’estremità dell’ultimo trat-
to disegnato;
Continua: se l’ultimo tratto del ferro disegnato è una sagomatura, ri-
chiede di proseguire nel disegno con un tratto di ferro orizzontale a
490
16. Le Armature

partire dalla sagomatura stessa (v. § 16.2.1.5); se, invece l’ultimo trat-
to disegnato è dritto, sblocca la sua estremità selezionata consentendo
di modificarne la lunghezza (v. § 16.2.1.8);
Sagomato a Sinistra: richiede di proseguire nel disegno con un tratto
di ferro sagomato a sinistra dell’ultimo tratto disegnato; ovviamente,
tale bottone risulta abilitato solo se l’estremità sinistra dell’ultimo
tratto disegnato risulta libera; inoltre, l’icona del bottone cambia in
funzione del tipo di ferro (inferiore o superiore) da cui parte la sago-
matura;
Sagomato a Destra: richiede di proseguire nel disegno con un tratto di
ferro sagomato a destra dell’ultimo tratto disegnato; ovviamente, tale
bottone risulta abilitato solo se l’estremità destra dell’ultimo tratto di-
segnato risulta libera; inoltre, l’icona del bottone cambia in funzione
del tipo di ferro (inferiore o superiore) da cui parte la sagomatura.
Sotto i bottoni descritti viene proposta la sezione Armatura illustrata più
avanti nel presente paragrafo.
Sotto la sezione Armatura vengono proposti i seguenti bottoni:
Indietro: elimina dal ferro il tratto a cui appartiene la sua estremità se-
lezionata (o l’ultima estremità disegnata);

Espandi: espande il tool dei ferri visualizzando, nella sua parte destra,
i seguenti campi che, per default, risultano nascosti:
Lunghezza, in cui è possibile digitare la lunghezza (in centimetri) de-
siderata del tratto di ferro selezionato che si sta disegnando;
L. attuale, che riporta la lunghezza del tratto selezionato.
Sotto i campi descritti viene comunque proposta la sezione Armatura che
a sinistra presenta i campi:
Ferri: in cui va specificato il numero del primo gruppo di tondini dello stes-
so diametro rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo
viene proposto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel cam-
po Numero Ferri del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2);
491
16. Le Armature

diametro: in cui va specificato il diametro del primo gruppo di tondini


rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo viene pro-
posto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campo Dia-
metro del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2).
A destra dei campi descritti, dopo il segno +, vengono riproposti nuova-
mente i campi:
Ferri: in cui va specificato il diametro di un eventuale secondo gruppo di
tondini (di diametro differente da quello specificato per il diametro del
primo gruppo) rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo
viene proposto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campo
Numero Ferri Plus del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2);
diametro: in cui va specificato il diametro del secondo gruppo di tondini
rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo viene pro-
posto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campo Dia-
metro Plus del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2).

Ovviamente, eventuali modifiche ai valori proposti nei campi della sezione Arma-
tura del tool dei ferri vengono riproposte anche nei corrispondenti campi del tool-
box delle Proprietà del ferro.

16.2.1.7
I Diagrammi delle Armature della Trave
I Diagrammi delle Armature sono uno strumento indispensabile per la mo-
difica dei ferri di armatura di una trave proposti automaticamente dal
programma (v. § 16.2.1).
Per richiedere di visualizzare un Diagramma delle Armature nella tavola
dei ferri di una trave basta selezionare una delle seguenti opzioni
nell’apposito list box della finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1):
Flessione (armature): visualizza il Diagramma delle Armature a Flessione
della trave;
Taglio + Torsione (staffe e sagomati): visualizza il Diagramma delle Ar-
mature (staffe e sagomati) a Taglio e Torsione della trave;
Torsione (ferri parete): visualizza il Diagramma delle Armature (ferri di
parete) a Torsione della trave.
492
16. Le Armature

Per default, il diagramma scelto viene proposto nella parte superiore del-
la tavola dei ferri ma è anche possibile spostarlo nella parte inferiore pi-
giando il bottone Sposta Sotto della toolbar della finestra “Armature:
Travi”.
Pigiando, invece, il bottone Sposta Sopra della toolbar il diagramma vie-
ne riportato in alto nella tavola.
Per nascondere nuovamente il diagramma proposto nella finestra “Arma-
ture: Travi”, basta selezionare l’opzione Nessun Diagramma del list box
della sua toolbar.
Un Diagramma delle Armature fornisce, in relazione ad uno specifico ti-
po di sollecitazione (Flessione, Taglio + Torsione oppure Torsione), un
quadro chiaro e completo delle aree di ferro complessive (necessarie ed
inserite) nella trave.
Si selezioni, ad esempio, l’opzione Flessione (armature) nel list box della
toolbar della finestra “Armature: Travi” per visualizzare il Diagramma
delle Armature a Flessione.
Si posizioni il cursore in corrispondenza di un punto della trave. Grazie
alla linea verticale legata al cursore è possibile visualizzare, sia grafica-
mente che numericamente, i valori delle aree di ferro delle armature a
flessione (superiori ed inferiori).
In particolare, sopra il diagramma, in corrispondenza della linea verticale
vengono riportati, da sinistra, i seguenti valori in cm2:
• Massima Area di ferro necessaria superiormente nell’intera travata (in
rosso e tra parentesi tonde);
• Area di ferro necessaria superiormente nella sezione individuata dalla
linea verticale (in rosso);
• Area di ferro disposta superiormente nella sezione individuata dalla li-
nea verticale (in verde);
• Massima Area di ferro disposta superiormente nella travata (in verde e
tra parentesi tonde).
Sotto il diagramma, sempre in corrispondenza della linea verticale ven-
gono invece riportati, da sinistra, i seguenti valori in cm2:
• Massima Area di ferro necessaria inferiormente nell’intera travata (in
rosso e tra parentesi tonde);
• Area di ferro necessaria inferiormente nella sezione individuata dalla
linea verticale (in rosso);
493
16. Le Armature

• Area di ferro disposta inferiormente nella sezione individuata dalla li-


nea verticale (in verde);
• Massima Area di ferro disposta inferiormente nella travata (in verde e
tra parentesi tonde).
Con l’armatura della trave proposta automaticamente dal programma, le
aree di ferro inserite sono sempre superiori a quelle necessarie. In pratica
il diagramma delle armature necessarie risulta sempre interamente coper-
to dal diagramma delle armature inserite.
Se, modificando i ferri proposti dal programma (v. § 16.2.1.8), in una de-
terminata zona della trave il diagramma delle armature necessarie non
dovesse risultare coperto dal diagramma delle armature inserite, il Tecni-
co viene avvisato mediante un’efficacissima segnalazione: nei punti di
intersezione tra il diagramma delle armature necessarie e quello delle
armature inserite (che risulta scoperto), vengono proposti dei pallini rossi
lampeggianti.
In questo caso il Tecnico deve provvedere ad inserire le armature opportu-
ne per coprire la zona scoperta del diagramma delle armature necessarie.

16.2.1.8
Come Modificare un Ferro di una Trave
Un ferro della distinta dei ferri di una trave (v. § 16.2.1) può essere libe-
ramente modificato in maniera semplice, precisa e veloce dal Tecnico.

Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-
olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).

In particolare è possibile modificare liberamente la lunghezza di un sem-


plice ferro dritto (inferiore o superiore) della trave ma anche la lunghezza
di un qualsiasi tratto orizzontale di un ferro sagomato.
Oltre che nella lunghezza dei tratti orizzontali, un ferro sagomato può es-
sere modificato anche nella forma aggiungendo o eliminando dei tratti.

494
16. Le Armature

Anche le Proprietà di un ferro possono essere liberamente modificate.


Di seguito vengono illustrate separatamente le modalità operative per ap-
portare ad un ferro le varie modifiche previste.

A) Modifica della lunghezza di un ferro dritto


Per modificare la lunghezza di un ferro dritto basta effettuare le seguenti
operazioni:
1) selezionare il ferro da modificare; per selezionare un ferro basta:
accertarsi che sia attiva la modalità per la selezione degli oggetti (il
bottone Seleziona oggetti della toolbar deve essere premuto o
l’omonima opzione del menu locale della tavola deve risultare sele-
zionata);
• cliccare sul ferro; quando un ferro risulta selezionato viene proposto
in rosso e presenta, alle sue estremità (esclusi gli ancoraggi), le ma-
niglie (pallini blu) per la sua modifica;

2) cliccare sulla maniglia all’estremità del ferro che si intende spostare


per modificarne la lunghezza; questa operazione apre il tool dei ferri
(v. § 16.2.1.6);
pigiare il bottone Continua del tool del ferri per sbloccare
3)
l’estremità cliccata dalla posizione precedentemente definita;
4) spostare l’estremità del ferro nella posizione desiderata; durante il di-
mensionamento, in prossimità della maniglia spostata viene dinami-
camente proposta la lunghezza del ferro;
5) fare un click per fissare l’estremità spostata nella nuova posizione;
questa operazione apre nuovamente il tool dei ferri;
pigiare il bottone Termina del tool del ferri per confermare la
6)
nuova posizione dell’estremità (e, quindi la nuova lunghezza)
ed ultimare il disegno del ferro;
La lunghezza del ferro può anche essere definita numericamente nel se-
guente modo:
• effettuare le operazioni 1) e 2) precedentemente descritte;
pigiare il bottone Espandi del tool dei ferri per espanderlo (se non lo è
già) e visualizzarlo nella sua interezza (v. § 16.2.1.6);

495
16. Le Armature

nel campo Lunghezza del tool dei ferri digitare la nuova lunghezza del
ferro e pigiare il bottone Termina per confermare la nuova lunghezza
ed ultimare il disegno del ferro.
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone
Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

B) Modifica della posizione dei tratti inclinati di un sagomato


Per spostare nella trave un tratto inclinato di un ferro sagomato, con la
conseguente modifica della lunghezza dei tratti orizzontali ad esso colle-
gati, basta effettuare le seguenti operazioni:
1) selezionare il ferro sagomato [v. punto 1) del caso A]; quando un sa-
gomato risulta selezionato vengono proposte le maniglie alle sue e-
stremità (per la modifica dei tratti di estremità - v. caso C) e la mani-
glia centrale per il suo spostamento verticale (v. § 16.2.1.2) nella
distinta;
2) cliccare su un estremità del tratto inclinato da spostare; questa opera-
zione propone alle estremità del tratto le due maniglie per il suo spo-
stamento lungo la campata della trave;

3) cliccare su una delle due maniglie per sboccare la posizione del tratto
inclinato;
4) spostare il tratto nella posizione desiderata; durante lo spostamento la
linea verticale del cursore fornisce un utilissimo riferimento agli altri
ferri della distinta e al Diagramma delle Armature attivo (v. §
16.2.1.7); inoltre, durante lo spostamento, viene dinamicamente pro-
posta la lunghezza dei tratti orizzontali del ferro;

La scelta della maniglia (superiore o inferiore) del tratto incli-


nato da spostare (v. punto 3) deve essere effettuata in fun-
zione dei punti degli altri ferri da prendere a riferimento per il
suo posizionamento.
Ad esempio se il tratto inclinato da spostare in figura deve
partire dal punto in cui termina il tratto inclinato di un altro
sagomato, è opportuno utilizzare la sua maniglia superiore.

496
16. Le Armature

5) quando il tratto spostato risulta disposto correttamente fare un click


per fissarne la posizione.
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone
Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

C) Modifica della forma di un sagomato


Le modalità operative per la modifica della forma di un ferro sagomato
vengono illustrate con riferimento ad un esempio concreto.
Si supponga di voler modificare il ferro in figura eliminando i tratti 5-6 e 6-
7 e di prolungare il tratto 4-5 per tutta la campata ancorandolo nel pilastro.

Un ferro sagomato può essere modificato eliminandone dei tratti o aggiungendo-


ne altri.
Un tratto di un ferro sagomato può essere eliminato solo se è posizionato ad una
delle sue estremità. Pertanto, per eliminare un tratto interno ad un sagomato è
necessario farlo diventare un tratto di estremità eliminando preventivamente tutti i
tratti a partire da una delle sue estremità.
Si ricorda, inoltre, che i tratti di ancoraggio dei ferri (1-2 e 7-8 in figura) vengono
inseriti automaticamente dal programma sulla scorta delle indicazioni specificate,
per tutti i ferri di tutte le travi, dall’Utente nel Toolbox delle Armature (v. § 16.1.2).
Le modalità per la modifica degli ancoraggi di un singolo ferro vengono illustrate
nel § 16.2.1.9.

Ad esempio, per eliminare il tratto 5-6 dal sagomato in figura occorre,


ovviamente, eliminare preventivamente il tratto 6-7 effettuando le se-
guenti operazioni:
• selezionare il ferro sagomato [v. punto 1) del caso A]; quando un sa-
gomato risulta selezionato vengono proposte, alle sue estremità, le
maniglie per la modifica dei relativi tratti e la maniglia centrale per il
suo spostamento verticale (v. § 16.2.1.2) nella distinta;
• cliccare sulla maniglia all’estremità 7 del ferro; questa operazione apre
nuovamente il tool dei ferri;

497
16. Le Armature

pigiare il bottone Indietro del tool dei ferri; questa operazione elimina
il tratto di estremità 6-7 (facendo diventare il tratto di 5-6 estremità) e
ripropone il tool dei ferri;
pigiare nuovamente il bottone Indietro per eliminare il tratto di estre-
mità 5-6 e ripropone il tool dei ferri;
pigiare il bottone Continua per sbloccare l’estremità 5 del tratto 4-5
dalla sua posizione;
• spostare l’estremità 5 in un qualsiasi punto all’interno del pilastro e fa-
re un click per fissarne la posizione; il programma prolunga automati-
camente il tratto 4-5 fino all’estremità del pilastro e ripropone il tool
dei ferri;
pigiare il bottone Termina del tool dei ferri; questa operazione ultima
il disegno del ferro e lo ancora opportunamente nel pilastro (v. §
16.2.1.4).

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone


Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi

16.2.1.9
Come Modificare gli Ancoraggi dei Ferri di una
Trave
Gli ancoraggi dei ferri delle travi del progetto vengono inseriti
automaticamente dal programma sulla scorta delle indicazioni
preventivamente specificate dall’Utente nella pagina Travi del toolbox
delle Armature (v. § 16.1.2).
Tuttavia, nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1), il programma
consente di modificare la forma e la lunghezza di un ancoraggio di un
singolo ferro.

498
16. Le Armature

Per modificare gli ancoraggi di un ferro (ad es. quello in figura) della
trave visualizzata nella finestra “Armature: Travi” basta effettuare le se-
guenti operazioni:

• Aprire il toolbox Armature (v. § 16.1) cliccando sull’omonimo bottone


della toolbar disposta lungo il bordo destro della Finestra del Pro-
gramma.
• Accedere alla pagina Travi (v. § 16.1.2) del toolbox Armature cliccan-
do sull’omonima linguetta.
• Nella pagina Travi, a seconda del tipo degli ancoraggi del ferro da
modificare, specificare:
• le caratteristiche degli eventuali ancoraggi alle estremità in campata
del ferro [la lunghezza in numero di diametri, la lunghezza minima
e/o il Tipo (diritto, a 90° o a 45°)] nella sezione Ancoraggi;
• la lunghezza (in percentuale rispetto all’altezza utile della trave) de-
gli eventuali ancoraggi nei pilastri del ferro da modificare nel campo
Percentuale Squadro del box Varie.
Per il ferro in figura si supponga, ad esempio, di aumentare la lun-
ghezza degli ancoraggi (in numero di diametri e/o minima) e di modi-
ficarne la tipologia [scegliendo l’opzione “Sagomato (45°)” nel list
box Tipo].
• Selezionare il ferro nella distinta della tavola dei ferri; questa opera-
zione chiude il toolbox delle Armature e propone, alle estremità del
ferro, le maniglie per la sua modifica.
• Cliccare su una delle maniglie estremità per aprire il tool dei ferri (v. §
16.2.1.6).
Nel tool dei ferri pigiare il bottone Termina per ottenere le modifiche
richieste sugli ancoraggi del ferro.

499
16. Le Armature

• Ripetere le ultime tre operazioni per modificare gli ancoraggi di ulte-


riori ferri nella tavola.
Se si desidera modificare gli ancoraggi di tutti i ferri della trave visualiz-
zata secondo le indicazioni specificate nella pagina Travi basta pigiare il
bottone Ricalcola della toolbar del toolbox delle Armature.
Se, invece, si desidera modificare gli ancoraggi di tutti i ferri di tutte le tra-
vi del progetto basta pigiare il bottone Ricalcola Tutto della stessa toolbar.
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone
Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

Apportando, ad un ferro, una qualsiasi modifica, i suoi ancoraggi vengono modifi-


cati secondo le indicazioni riportate nella pagina Travi del toolbox delle Armature.
Per evitare di modificare involontariamente gli ancoraggi di ferri a cui non si desi-
dera apportare tale variazione, È OPPORTUNO ripristinare i valori originari nella
pagina Travi del toolbox delle Armature.

16.2.1.10
Modificare l’Armatura di una Trave Cambiando
i Criteri di Armatura
Le armature della travata visualizzata nella finestra “ARMATURE: Tra-
vi” (v. § 16.2.1) può essere modificata cambiando i parametri specificati
nella pagina Travi del toolbox Armature (v. § 16.1.2) prima di richiedere
il calcolo.

I parametri specificati nel box Dati Verifiche della pagina Travi del toolbox Ar-
mature, essendo dati necessari per il calcolo, NON possono essere modificati
dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Per ottenere le modifiche della travata visualizzata in base ai nuovi pa-


rametri specificati nella pagina Travi del toolbox Armature basta:
pigiare il bottone Ricalcola della toolbar del toolbox Armature; questa
operazione propone un messaggio che chiede conferma delle modifi-
che richieste;
500
16. Le Armature

• pigiare il bottone Si del messaggio per confermare ed ottenere le mo-


difiche richieste nelle armature della travata.
Per salvare le modifiche apportate alle armature della travata basta pi-
giare il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma.
Se, invece del bottone Ricalcola, viene pigiato il bottone Ricalcola Tutto
della toolbar del toolbox Armature, le modifiche richieste nella pagina
Travi dello stesso toolbox vengono apportate a tutte le travi del progetto.

Le funzionalità per la modifica delle armature delle travi descritte nel presente paragra-
fo sono disponibili per la modifica delle armature di qualsiasi altro elemento strutturale.

Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-
olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli.

16.2.2
Le Armature dei Pilastri
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature (v.
cap. 13), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi
elemento strutturale ed, in particolare, tutte le pilastrate del progetto.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni pilastrata del
progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Pilastri.
Nella finestra “ARMATURE: Pilastri” oltre a poter visualizzare e stam-
pare le armature di una pilastrata, è anche possibile personalizzare libe-
ramente, in maniera semplice e precisa, le armature stesse.
I ferri proposti possono, infatti, essere modificati, eliminati o integrati
con ulteriori ferri (v. § 16.2.2.1).
Per aprire la finestra “ARMATURE: Pilastri” del progetto attivo basta
effettuare le seguenti operazioni:

501
16. Le Armature

esplodere, con un doppio click, il nodo


ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1)
del progetto per visualizzare i nodi con-
tenuti;
fare un doppio click sul nodo Pilastri;
questa operazione apre la finestra AR-
MATURE: Pilastri nella Finestra del Pro-
gramma (v. § 3.1) ed attiva, sotto il
Navigatore nel toolbox Gestione Pro-
getto (v. § 3.2.1), il box Pilastri per la
selezione della pilastrata da visualizza-
re nella finestra “Armature: Pilastri”.
Nel box Pilastri vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad
albero, i nodi Pilastrate e Tabelle Pilastri.
Il nodo Pilastrate contiene i nodi relativi a tutte le pilastrate
dell’edificio. Per default i nodi delle pilastrate (Pilastrata 1, …) risulta-
no nascosti e, per visualizzarli, basta esplodere il nodo Pilastrate pi-
giando il bottoncino alla sua sinistra o facendo doppio click su esso.
Cliccando sul nodo di una pilastrata (ad es. “Pilastrata 1”), nella finestra
“ARMATURE: Pilastri” viene proposto il grafico delle relative armature.
Il nodo Tabelle Pilastri contiene i nodi relativi alle armature dei pilastri ai
vari piani dell’edificio.
Per default i nodi dei piani (Piano 1, ecc.) risultano nascosti e, per visua-
lizzarli, basta esplodere il nodo Tabelle Pilastri pigiando il bottoncino
alla sua sinistra o facendo doppio click su esso.
Cliccando sul nodo di un piano, nella finestra “ARMATURE: Pilastri”
viene proposta la relativa tabella dei pilastri. Nella tabella dei pilastri
vengono riportate tutte le sezioni dei pilastri al piano dell’edificio scelto
con le relative armature.
La finestra ARMATURE: Pilastri presenta una toolbar contenente i
bottoni:

Conferma: salva le modifiche apportate alle armature effettuando


nuovamente le verifiche delle sezioni e, quindi, ricalcolando le tensio-
ni in funzione delle personalizzazioni effettuate. Le stesse operazioni
vengono effettuate pigiando il bottone Salva della toolbar.

502
16. Le Armature

Ovviamente, la composizione della relazione con i tabulati di calcolo va richiesta


solo dopo aver apportato tutte le personalizzazioni alle armature.

Legatura: attiva la modalità per il disegno di una legatura;

Riposiziona Sezioni: dispone le sezioni spostate (v. avanti) nella posi-


zione originaria.
La finestra ARMATURE: Pilastri presenta, quindi, a seconda del tipo di
nodo selezionato (pilastrata o piano) nel box Pilastri, il disegno della pi-
lastrata scelta o la tabella delle sezioni dei pilastri al piano scelto.
Si selezioni una pilastrata nel box Pilastri.
Nella parte sinistra della tavola viene proposta la schematizzazione
dell’intera pilastrata nelle direzioni X e Y.

Se, in pianta (v. § 6.6), un pilastro rettangolare risulta ruotato rispetto alle direzioni X
e Y, nella schematizzazione della pilastrata viene opportunamente ruotato per fare
in modo che vengano rappresentati i suoi due lati e non le proiezioni di questi.
Invece, i pilastri con sezione di forma irregolare vengono rappresentati, nella
schematizzazione, con la loro proiezione sul piano della tavola.

A destra della schematizzazione della pilastrata viene proposta la distinta


dei ferri di ogni pilastro. Per ogni ferro della distinta viene indicato il
diametro, la lunghezza ed il numero di tondini che esso rappresenta.
A destra di ogni pila-
stro vengono riportate
due sezioni: una con
la distribuzione dei
ferri indicati nella di-
stinta e le legature
(16.2.2.1) e l’altra in
con la staffa.

Il diametro delle staffe e delle legature ed il relativo sviluppo vengono


riportati in un’apposita tabellina a destra delle sezioni.
Se il valore del coefficiente di sicurezza della sezione è inferiore a 1,
questo viene riportato in bordeaux sopra le sezioni e tale indicazione non
503
16. Le Armature

può essere rimossa se non intervenendo adeguatamente sull’Armatura o


sulla struttura.
Si supponga, per semplicità, che la sezione del pilastro sia rettangolare.
Un pilastro di EdiLus-CA risulta armato dai se-
guenti gruppi di armature:
• un gruppo di ferri di uguale diametro disposti
nei vertici della sezione; tale gruppo viene iden-
tificato da un’etichetta del tipo “ø 16 nei verti-
ci” disposta nella parte inferiore della sezione;
• un gruppo di ferri di uguale diametro per ogni lato della sezione; tali
gruppi vengono identificati da un’etichetta del tipo “3ø12” o “5ø12”
disposta in prossimità del gruppo stesso.
Per selezionare le sezioni di un pilastro basta:
accertarsi che sia attiva la modalità per la selezione degli oggetti (il bot-
tone Seleziona oggetti della toolbar deve essere premuto o l’omonima
opzione del menu locale della tavola deve risultare selezionata);
• fare click su una delle sezioni; questa operazione seleziona entrambe le
sezioni proponendo un pallino verde nella loro posizione baricentrica.
Per selezionare, invece, un gruppo di ferri della sezione basta cliccare,
sempre nella modalità per la selezione degli oggetti, su uno dei ferri del
gruppo oppure sulla relativa etichetta.
Infine, per selezionare una staffa basta cliccare su essa in una delle due
sezioni o sulla relativa etichetta [del tipo “staffe ø8 (L = 160)”] posizio-
nata sotto la seconda sezione da sinistra.
Il gruppo di ferri selezionato o la staffa selezionata vengono proposti in
rosso con la relativa etichetta.
Come ogni oggetto di EdiLus-CA, sia le sezioni che le armature di un pi-
lastro sono dotate di specifiche proprietà. Quando le sezioni di un pila-
stro risultano selezionate, nel toolbox delle Proprietà vengono proposte le
seguenti proprietà:
Simmetrica: la selezione di tale check box richiede di armare simmetri-
camente la sezione del pilastro (v. avanti).
Mostra Verifica: la selezione di tale check box richiede di visualizzare, in
corrispondenza della sezione, il relativo diagramma delle sollecitazioni.

504
16. Le Armature

Quando tale check risulta selezionato, sulla sezione viene sempre pro-
posto il coefficiente di sicurezza, anche quando questo è maggiore di
1. In particolare, se il coefficiente di sicurezza è maggiore di 1 viene
riportato in verde.

Sotto il coefficiente di sicurezza vengono anche proposti i dati signifi-


cativi della verifica.
Coeff. Sic.: in cui viene riportato il valore del coefficiente di sicurezza
della sezione.
EpsC: in cui viene riportato il valore della deformazione unitaria massi-
ma del calcestruzzo.
EpsA: in cui viene riportato il valore della deformazione unitaria massi-
ma dell’acciaio.
Selezionando, invece un gruppo di ferri nella prima sezione (da sinistra)
di un pilastro, nel toolbox delle Proprietà vengono proposti i campi:
Diametro ferri: in cui viene riportato il diametro del gruppo di ferri sele-
zionato;
Numero ferri: in cui viene riportato il numero di ferri del gruppo selezio-
nato;
Numero registri: in cui viene riportato il numero di registri su cui vengo-
no disposti i ferri del gruppo selezionato.
Se, invece risulta selezionata la staffa del pilastro, nel toolbox delle pro-
prietà viene proposto il solo campo Diametro staffe in cui viene riportato
il diametro della staffa.
L’armatura proposta per ogni pilastro può essere liberamente personaliz-
zata dal Tecnico modificando i ferri nella sua sezione (v. § 16.2.2.1).

505
16. Le Armature

Ovviamente appena si modificano le armature del pilastro viene effettua-


ta automaticamente una nuova verifica e sulla sua sezione vengono au-
tomaticamente riportati i nuovi risultati (v. figura precedente).
Inoltre, le due sezioni del pilastro possono essere spostate insieme in un
qualsiasi punto della tavola effettuando le seguenti operazioni:
• selezionare le sezioni cliccando su una di esse; tra le due sezioni sele-
zionate viene proposto un pallino verde;
• fare click sul pallino verde per sbloccare le sezioni dalla loro posizione;
• trascinare le sezioni nel punto della tavola desiderato e fare click per
fissare la nuova posizione.
Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu
locale con opzioni analoghe a quelle proposte nel menu locale della fine-
stra “ARMATURE: Travi” (v. § 16.2.1).
Le sezioni di un pilastro della pilastrata attiva vengono riproposte nella
“tabella dei pilastri” del suo piano di appartenenza che viene proposta,
nella finestra ARMATURE: Pilastri, selezionando l’opportuno nodo Pia-
no… del box Pilastri.
Quanto detto a proposito delle sezioni dei pilastri nella tavola di una pilastra-
ta vale anche per le corrispondenti sezioni riproposte nella tabella dei pilastri.

16.2.2.1
Come Personalizzare le Armature di un Pilastro
Nella finestra ARMATURE: Pilastri (v. § 16.2.2) il Tecnico può persona-
lizzare liberamente l’armatura proposta per ogni pilastro modificando le
proprietà dei vari gruppi di ferri presenti nella sua sezione.
Per personalizzare le armature di un pilastro è possibile operare:
• nella sua sezione proposta nella tavola della pilastrata di appartenenza:
oppure
• nella stessa sezione proposta nella tabella dei pilastri del livello di ap-
partenenza (v. § 16.2.2).
Ovviamente, le modifiche apportate ad un pilastro nella tavola di una pi-
lastrata, vengono riproposte anche per lo stesso pilastro nella tabella dei
pilastri e viceversa.
506
16. Le Armature

Se la sezione del pilastro è asimmetrica (il check box Simmetrica delle


proprietà della sezione risulta NON selezionato), è possibile selezionare
e modificare singolarmente ogni gruppo di ferri disposto lungo i lati della
sezione stessa.
Se, invece, la sezione è simmetrica (l’opzione
Simmetrica risulta selezionata), è possibile sele-
zionare i soli gruppi di ferri disposti sul lato su-
periore e sul lato destro della sezione.
Quando la sezione è simmetrica, infatti i gruppi
di ferri sul lato sinistro e sul lato inferiore della
sezione sono uguali, rispettivamente, ai gruppi
sul lato destro e su quello superiore e, quindi,
vengono modificati variando questi ultimi.
Di seguito vengono illustrate le modalità per le varie modifiche che è
possibile apportare all’armatura di un pilastro.
Per maggior semplicità tali modalità vengono illustrate con riferimento
ad un pilastro di sezione rettangolare.

Modifica di un gruppo di ferri della sezione


Per modificare il diametro e/o il numero di tondini su un lato o nei ver-
tici della sezione di un pilastro (v. § 16.2.2) basta effettuare le seguenti
operazioni:
• Selezionare il gruppo di ferri da modificare; per selezionare un gruppo
di ferri della sezione è possibile cliccare sulla sua etichetta oppure su
uno dei suoi ferri.
Questa operazione propone, nel toolbox delle Proprietà, le proprietà
del gruppo di ferri selezionato.
• Nel toolbox delle Proprietà effettuare quelle che, tra le seguenti opera-
zioni, risultano necessarie:
• specificare un nuovo valore del diametro dei tondini del gruppo nel
campo Diametro ferri e premere INVIO della tastiera per confermare;
• specificare il nuovo numero di tondini del gruppo nel campo Nume-
ro ferri e premere INVIO della tastiera per confermare; se nel campo
“Numero ferri” viene inserito il valore 0 (zero), il gruppo di ferri
viene eliminato; ovviamente, il numero di ferri disposti nei vertici
della sezione è fisso e NON può essere modificato;

507
16. Le Armature

Se un lato della sezione del pilastro NON presenta alcun ferro, su questo viene
proposta comunque una barretta di colore verde chiaro.
Cliccando su tale barretta, si seleziona il gruppo di ferri (nullo) del lato per con-
sentire l’eventuale inserimento di tondini specificandone semplicemente il numero
e il diametro nel toolbox delle proprietà.

• specificare il numero di registri sui quali si intende disporre i tondini


del gruppo nel campo Numero registri e premere INVIO della tastiera
per confermare; tale operazione NON può essere effettuata per i fer-
ri disposti nei vertici della sezione.
Le modifiche richieste riguardano solo il gruppo di ferri selezionato se la
sezione è simmetrica, cioè se, nelle proprietà della sezione, il check box
Simmetrica risulta NON selezionato.
Se, invece, la sezione è simmetrica (il check Simmetrica è selezionato), ol-
tre il gruppo selezionato, viene modificato anche quello ad esso simmetrico.
Ad ogni modifica il programma verifica nuovamente la sezione e propo-
ne, su essa, il nuovo diagramma ed nuovi risultati (coefficiente di sicu-
rezza e tensioni massime).

Modifica del diametro delle staffe


Per modificare il diametro della staffa di un pilastro (v. § 16.2.2) basta
effettuare le seguenti operazioni:

Della staffa di un pilastro è possibile modificare solo il diametro, in quanto le sue


dimensioni dipendono dalla geometria della sezione.

508
16. Le Armature

• selezionare la staffa; per selezionare la staffa di un pilastro è possibile


cliccare su essa in una delle due sezioni del pilastro oppure sulla sua
etichetta (nella sezione di destra); questa operazione propone il tool-
box delle Proprietà della staffa;
• nell’unico campo (Diametro staffe) della toolbox delle Proprietà speci-
ficare il nuovo diametro della staffa e premere INVIO della tastiera per
confermare.
Effettuate le modifiche il programma verifica nuovamente la sezione e
propone, sulla sezione stessa, il nuovo diagramma e nuovi risultati (coef-
ficiente di sicurezza e tensioni massime).

Inserimento di legature
Alle armature di un pilastro è possibile aggiungere delle legature tra i
suoi ferri. Per inserire una legatura in un pilastro basta:
• Selezionare l’oggetto Armature\Legatura nel toolbox Oggetti Disegno
per attivare la modalità per il disegno delle legature; questa operazione
aggiunge un pallino rosso al cursore;
• Nella sezione di sinistra del pilastro fare click
sul primo tondino da legare per consentire il
corretto posizionamento della legatura.
Questa operazione fissa il primo punto della le-
gatura; per facilitare il disegno della legatura,
quando il cursore risulta correttamente posizio-
nato su un tondino, quest’ultimo diventa di co-
lore verde.
• Fare click sul secondo tondino da legare per ottenere il disegno della
legatura richiesta.

Modifica delle Armature dei Pilastri mediante il cambiamento dei


relativi criteri di Armatura
Le armature della pilastrata visualizzata nella finestra ARMATURE:
Pilastri (v. § 16.2.2) o di tutte le pilastrate del progetto possono essere
modificate cambiando opportunamente i parametri specificati nella pa-
gina Pilastri del toolbox Armature (v. § 16.1.1) prima di richiedere il
calcolo.

509
16. Le Armature

I parametri specificati nel box Dati Verifiche della pagina Pilastri del toolbox
Armature, essendo dati necessari per il calcolo, NON possono essere modificati
dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Per ottenere le modifiche della pilastrata visualizzata in base ai nuovi pa-


rametri specificati nella pagina Pilastri del toolbox Armature basta:
pigiare il bottone Ricalcola della toolbar del toolbox Armature; que-
sta operazione propone un messaggio che chiede conferma delle
modifiche richieste;

Il bottone Ricalcola risulta abilitato solo se è visualizzata una pilastrata ma NON


risulta abilitato quando è visualizzata la tabella dei pilastri di un piano (v. §
16.2.2).

• pigiare il bottone Si del messaggio per confermare ed ottenere le mo-


difiche richieste nelle armature della pilastrata.
Per salvare le modifiche apportate alle armature della pilastrata basta
pigiare il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma.
Se, invece del bottone Ricalcola, viene pigiato il bottone Rical-
cola Tutto della toolbar del toolbox Armature, le modifiche ri-
chieste nella pagina Pilastri dello stesso toolbox vengono ap-
portate a tutte le pilastrate del progetto.

Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma
oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox arma-
ture e vengono effettuati dei ricalcoli.

510
16. Le Armature

16.2.3
Le Armature delle Pareti
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e
delle Carpenterie (v. cap. 13), il programma provvede ad armare auto-
maticamente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le pareti
del progetto.
Le tavole con le armature di ogni parete del progetto vengono proposte
nella finestra ARMATURE: Pareti.
Nella finestra “ARMATURE: Pareti” oltre a poter visualizzare e stampa-
re le armature di una parete, è anche possibile personalizzare liberamente
le armature proposte.
Le armature possono, infatti, essere modificate, eliminate o integrate con
ulteriori armature (v. avanti).
Per aprire la finestra “ARMATURE: Pareti” del progetto basta effettuare
le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Pareti; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Pareti nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva, sot-
to il Navigatore, il box Pareti per la selezione della parete da visualizzare.
Nel box Pareti vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad
albero, i nodi dei vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualiz-
zati tutti i nodi relativi alle pareti (gruppi di pareti allineate o legger-
mente inclinate tra loro) del piano stesso.
Cliccando sul nodo di una parete, nella finestra ARMATURE: Pareti
viene proposta l’armatura della faccia (lato) Anteriore e Posteriore (v. §
21.4) della parete selezionata.
Su ognuna delle facce (Anteriore e Posteriore) una maglia di ferri con
sfondo bianco rappresenta l’armatura diffusa (v. § 16.1.4), mentre ulte-
riori gruppi di ferri numerati disposti lungo la direzione principale (verti-
cale) e/o secondaria (orizzontale) con sfondo più scuro rappresentano le
eventuali armature aggiuntive (v. § 16.1.4).
Tutti i gruppi di armature risultano opportunamente quotati.

511
16. Le Armature

La faccia Anteriore di una parete è quella che un osservatore in carpenteria ve-


de numerata con lo stesso ordine riportato nella relativa tavola delle armature.

L’armatura diffusa proposta può essere modificata effettuando le seguen-


ti operazioni:
• selezionare l’armatura diffusa cliccando in una zona della parete NON
occupata da armature aggiuntive; questa operazione propone le pro-
prietà dell’armatura nel toolbox delle proprietà;
512
16. Le Armature

• modificare opportunamente le proprietà dell’armatura; in particolare,


per un’armatura diffusa è possibile modificare il diametro ed il passo
dell’armatura principale (verticale) e secondaria (orizzontale).
Un’armatura aggiuntiva selezionata (con un semplice click sul rettangolo
che la delimita) può, invece, essere liberamente modificata spostata e
cancellata.
Per modificare l’armatura aggiuntiva selezionata sulla parete basta modi-
ficare le proprietà.

In particolare, per un’armatura aggiuntiva, oltre alle modifiche previste


per l’armatura diffusa (diametro e passo dell’armatura principale e se-
condaria), è anche possibile modificare le Dimensioni del rettangolo che
la contiene estendendola o riducendola sulla parete.
Per spostare nella parete l’armatura aggiuntiva selezionata basta:
• cliccare sul pallino verde nel vertice inferiore sinistro del rettangolo
che contiene l’armatura aggiuntiva (proposto solo quando essa risulta
selezionata) per sbloccarla dalla sua posizione;
• spostare l’armatura nella nuova posizione e cliccare nuovamente per
fissarla sulla parete.
Per eliminare dalla parete l’armatura aggiuntiva selezionata basta preme-
re CANC della tastiera.
È anche possibile fondere due armature aggiuntive eliminandone una e
modificando opportunamente l’altra.
513
16. Le Armature

Selezionando l’opzione opportuna nel list box della finestra ARMATU-


RE: Pareti è possibile visualizzare una mappatura a colori, sulle due fac-
ce della parete, delle quantità di armatura necessarie nella Direzione prin-
cipale/verticale, nella Direzione secondaria/orizzontale o della somma del-
le quantità di armatura necessarie nella due direzioni (Somma di entram-
be le direzioni).

Pigiando il bottone Diagramma Relativo della toolbar della finestra


ARMATURE: Pareti, la mappatura viene proposta con i colori estre-
mi della scala (rosso e blu) coincidenti, rispettivamente, con i valori
massimo e minimo della quantità di armatura necessaria (nella dire-
zione scelta) della parete visualizzata.
Pigiando, invece, il bottone Diagramma Assoluto della stessa toolbar,
la mappatura viene proposta con i colori estremi della scala (rosso e
blu) coincidenti rispettivamente con i valori massimo e minimo della
quantità di armatura necessaria (nella direzione scelta) di tutte le pare-
ti del progetto.
Le quantità minime e massime di armatura necessaria (nella direzione

514
16. Le Armature

scelta) nelle due facce della parete vengono indicate, in cm2/cm, nella
parte inferiore sinistra della finestra.
Muovendo il cursore sul diagramma delle armature di una delle facce
(anteriore o posteriore) della parete, in basso a destra nella finestra com-
paiono i campi:
Progetto (campito in rosso), in cui viene riportato, in cm2/cm, il valore di
armatura necessaria (di Progetto) nel punto (nella direzione scelta);
Esecutiva (campito in verde), in cui viene riportato, in cm2/cm, il valore
di armatura effettivamente presente nel punto (nella direzione scelta).

Se l’armatura Esecutiva nel punto è inferiore a quella necessaria (di Pro-


getto), per segnalare la necessità di inserire ulteriore armatura, la stringa
“Esecutiva” viene riportata in rosso ed il relativo valore di armatura vie-
ne riportato in giallo (sempre su sfondo verde).

Le ultime funzionalità descritte sono uno strumento indispensabile per ap-


portare, in maniera oculata, eventuali modifiche all’armatura della parete.
Selezionando l’opzione Disegno Armature del list box, nella finestra vie-
ne riproposta la vista delle armature della parete.
Per salvare le modifiche apportate all’armatura e richiedere nuovamente
le verifiche, basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra
ARMATURA: Pareti oppure pigiare il bottone Salva della toolbar della
Finestra del Programma.
Naturalmente, le armature della parete visualizzata o di tutte le pareti del
progetto possono anche essere modificate, con le modalità descritte per le
armature delle Travi (v. § 16.2.1.10) e quelle dei Pilastri (v. § 16.2.2.1),
modificando opportunamente i parametri della pagina Pareti del toolbox
Armature (v. § 16.1.4).

Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma
oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox arma-
ture e vengono effettuati dei ricalcoli.

515
16. Le Armature

16.2.4
Le Armature delle Solette
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e del-
le Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automati-
camente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le solette del
progetto.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature delle solette del pro-
getto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Solette.
Nella finestra “ARMATURE: Solette”, oltre a poter visualizzare e stam-
pare le armature di una soletta, è anche possibile personalizzare i ferri
proposti.
I ferri proposti possono, infatti, essere modificati, eliminati o integrati
con ulteriori ferri (v. avanti).
Per aprire la finestra “ARMATURE: Solette” del progetto basta effettua-
re le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Solette; questa operazione apre la fine-
stra ARMATURE: Solette nella Finestra del Programma ed attiva, sotto
il Navigatore (v. § 3.2.1), il box Solette per la scelta della soletta da
visualizzare.
Nel box Solette vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad
albero, i nodi dei vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualiz-
zati tutti i nodi relativi alle solette del piano stesso.
Cliccando sul nodo di una soletta, nella finestra ARMATURE: Solette
viene proposta l’armatura della faccia Superiore ed Inferiore della soletta
selezionata.
L’armatura di una soletta è analoga a quella di una parete. Per la descri-
zione dell’armatura di una soletta e delle modalità operative per la sua
personalizzazione si rimanda, pertanto, al § 16.2.3.

516
16. Le Armature

16.2.5
Le Armature dei Plinti
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e del-
le Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automati-
camente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, gli eventuali
plinti del progetto.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature dei plinti del progetto
vengono proposte nella finestra ARMATURE: Plinti.
Per aprire la finestra “ARMATURE: Plinti” del progetto basta effettuare
le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Plinti; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Plinti nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva,
sotto il Navigatore, il box Plinti per la selezione del plinto da visualiz-
zare.
Nel box Plinti vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad
albero, i nodi dei vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano contenente dei
Plinti (in genere il solo piano Fondazione) vengono visualizzati tutti i
nodi relativi ai plinti del piano stesso.
Cliccando sul nodo di un plinto, nella finestra ARMATURE: Plinti viene
proposta l’armatura del plinto.
L’armatura proposta potrà essere selezionata per poterla personalizzare
modificando i valori delle sue proprietà nel toolbox delle Proprietà.

517
16. Le Armature

16.2.6
Le Armature delle Platee
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e del-
le Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automati-
camente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le eventuali pla-
tee del progetto.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni platea del pro-
getto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Platee.
Nella finestra “ARMATURE: Platee”, oltre a poter visualizzare e stam-
pare le armature delle platee, è anche possibile personalizzare i ferri
proposti.
Per aprire la finestra “ARMATURE: Platee” del progetto basta effettuare
le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Platee; questa operazione apre la fine-
stra ARMATURE: Platee nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed at-
tiva, sotto il Navigatore nel toolbox Gestione Progetto (v. § 3.2.1), il
box Platee per la selezione della platea da visualizzare.
Nel box Platee vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad
albero, i nodi dei vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano contenente una o
più platee (in genere il solo piano Fondazione) vengono visualizzati tutti
i nodi relativi alle platee (in genere una) del piano stesso.
Cliccando sul nodo di una platea, nella finestra ARMATURE: Platee
viene proposta l’armatura della faccia Superiore ed Inferiore della platea
selezionata.
L’armatura di una platea è analoga a quella di una soletta e di una parete.
Per la descrizione dell’armatura di una platea e delle modalità operative
per la sua personalizzazione si rimanda, pertanto, al § 16.2.3.

518
16. Le Armature

16.2.7
Le Armature dei Solai
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo dei Solai (v. § 13.6),
il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elemento
strutturale del progetto e, in particolare, tutti i solai per cui è stato indica-
to di effettuare il calcolo (v. § 10.7.6).
Tutti i solai del progetto vengono armati con ferri dritti (non sagomati).
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni solaio del
progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Solai.
Nella finestra “ARMATURE: Solai”, oltre a visualizzare e stampare le
armature di un solaio, è anche possibile personalizzare liberamente, in
maniera semplice e precisa, la relativa distinta dei ferri.
I ferri dei solai proposti possono, infatti, essere spostati, modificati, eli-
minati ed integrati con nuovi ferri con le stesse modalità previste per le
armature delle travi (v. §§ 16.2.1.2, 16.2.1.8 e 16.2.1.5).
Per aprire la tavola dell’armatura di un solaio del progetto nella finestra
“ARMATURE: Solai” (v. § 16.2) basta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare doppio click sul nodo Solai; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Solai nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva,
sotto il Navigatore, il box Solai per la scelta del solaio da visualizzare.
Nel box Solai vengono proposti, sul ramo
principale di uno schema ad albero, i nodi dei
vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di
un Piano vengono visualizzati tutti i nodi rela-
tivi ai solai calcolati del piano stesso.
Cliccando sul nodo di un solaio, nella finestra
ARMATURE: Solai viene proposta la tavola
della relativa armatura.
La finestra ARMATURE: Solai presenta, sotto la sua barra del titolo, una
toolbar che presenta, da sinistra, i bottoni:

519
16. Le Armature

Annulla: annulla tutte le modifiche effettuate dopo l’ultimo salva-


taggio;
Conferma: salva le modifiche apportate alle armature effettuando
nuovamente le verifiche in funzione delle personalizzazioni effettuate. Le
stesse operazioni vengono effettuate pigiando il bottone Salva della toolbar.

Ovviamente, la composizione della relazione con i tabulati di calcolo va richiesta


solo dopo aver apportato tutte le personalizzazioni alle armature.

Ferro superiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro


superiore (v. § 16.2.1.5);
Ferro inferiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro infe-
riore (v. § 16.2.1.5);
A destra dei bottoni descritti è presente il list box contenente le opzioni:
Flessione (armature): visualizza il diagramma delle Armature necessarie a
flessione nel solaio; per default il diagramma delle Armature viene
proposto, con sfondo celeste, nella parte superiore della tavola;

Spostando il bordo inferiore dell’area del diagramma delle Armature, questa può
essere ingrandita (ridotta) a scapito (vantaggio) della restante parte della tavola.
Il diagramma delle Armature dei solai è analogo a quello corrispondente proposto
nella tavola delle armature delle travi (v. § 16.2.1.7).

Nessun Diagramma: nasconde il diagramma delle Armature visualizzato.


A destra del list box descritto sono presenti i bottoni:
Sposta Diagramma Sopra: dispone il diagramma scelto (nel list box a
sinistra) nella parte superiore della finestra ARMATURE: Solai;
Sposta Diagramma Sotto: dispone il diagramma scelto (nel list box a
sinistra) nella parte inferiore della finestra ARMATURE: Solai.
La restante parte della finestra risulta occupata dalla tavola in cui viene
proposto il disegno (sezione longitudinale) del solaio selezionato e, subi-
to sotto, la relativa distinta dei ferri.

520
16. Le Armature

A sinistra della distinta dei ferri viene riportata, in verticale, la legenda


con il significato delle sigle riportate nella tavola.
Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu
locale contenente:
• l’opzione Seleziona oggetti per attivare la modalità per la selezione
degli oggetti (ferri, ecc.) (v. § 10.1.2) disegnati nella tavola;
• le opzioni per la scelta degli oggetti che è possibile disegnare sulla tavo-
la delle armature (ferri Superiori ed Inferiori e gli oggetti della tipologia
Generali - v. § 10.1.1);
• le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di zoom (v. § 11.4);
• l’opzione Visualizza in Pianta, che apre la tavola del disegno in cui è
stato disegnato il solaio (v. § 10.7.1) e, in questa propone, la selezione
della relativa sezione di calcolo (v. § 10.7.6);
• l’opzione Visualizza in 3D che apre la vista Solai della prima vista 3D
presente nel Navigatore (v. § 12.1) e, in questa, propone la selezione
degli elementi della sezione di calcolo del solaio.

521
16. Le Armature

Per ogni campata di solaio con travetti precompressi, tralicciati o con


pannelli prefabbricati, nella parte inferiore della distinta dei ferri, viene
riportato un segmento orizzontale che simboleggia il travetto/pannello.
Sopra e sotto questo segmento vengono riportate le informazioni sul tra-
vetto/pannello.
In particolare, sopra il segmento, viene indicato il valore minimo del
Momento di servizio del travetto/pannello derivante dal calcolo. Il travet-
to/pannello scelto dovrà essere caratterizzato da un valore del momento
di servizio NON inferiore a quello indicato.
Sotto il segmento viene riportata, per default, la stringa Tipologia Travetto
che può essere sostituita con le specifiche del travetto da adottare.

Per indicare le specifiche del travetto basta:


• selezionare il segmento del travetto/pannello cliccando su esso o su
una delle sue stringhe; questa operazione propone, sul segmento, la
maniglia (pallino verde) per il suo spostamento in verticale nella di-
stinta ed attiva il toolbox delle proprietà (Info armatura Campata);
pigiare il bottoncino proposto nel campo Travetto del toolbox delle
Proprietà quando si posiziona il cursore in esso; questa operazione
propone un dialog con un solo combo box;
• nel combo box selezionare il travetto da adottare, tra quelli preventi-
vamente inseriti nell’Archivio dei Travetti (v. § 16.1.8).

522
16. Le Armature

Se nell’archivio dei Travetti NON risulta presente il travetto da adottare


per la campata di solaio (segmento) selezionata, le specifiche del travetto
possono anche essere digitate direttamente nel campo del combo box.
In questo caso, il nuovo travetto viene automaticamente aggiunto anche
nell’Archivio dei Travetti (v. § 16.1.8).

16.2.7.1
Come Personalizzare le Armature di un Solaio
Le possibilità di personalizzazione della distinta dei ferri di un solaio so-
no le stesse previste per le armature delle travi (v. § 16.2.1.1) ad esclu-
sione della possibilità di inserimento, nei solai, di ferri sagomati.
Per l’illustrazione delle modalità operative per la personalizzazione dei
ferri nella tavola delle armature di un solaio si rimanda, pertanto al §
16.2.1.1 e seguenti.

Tutte le modifiche apportate alle armature di un solaio nella relativa Tavole delle
Armature vengono riportate anche sulle armature dello stesso solaio nella relativa
carpenteria (v. § 15.1).
In particolare, l’organizzazione del ferri di un solaio (calcolato) in una carpenteria
ricalcherà quella effettuata nella relativa Tavola delle Armature.

523
16. Le Armature

Pagina lasciata volutamente in bianco

524
17. La Relazione di Calcolo

La Relazione di Calcolo
Richiesto il Calcolo della struttura (v. cap. 13), è possibile richiedere la
produzione automatica della Relazione di Calcolo e dei relativi Tabulati
con i dati di calcolo necessari.
Il presente capitolo illustra le modalità operative per richiedere la produ-
zione automatica della relazione e dei tabulati con i risultati di calcolo
del progetto attivo di EdiLus-CA.

525
17. La Relazione di Calcolo

17.1
La Relazione Tecnica e i Tabulati
Dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap. 13) della struttura del progetto at-
tivo di EdiLus-CA, è possibile richiedere la produzione automatica della
Relazione e dei Tabulati contenenti i risultati di calcolo.
Tali elaborati vengono prodotti nella sezione Relazione di Calcolo del
progetto a cui si accede effettuando le seguenti operazioni:
Esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto. Questa operazione visualizza, sul ramo che parte
da tale nodo, il nodo Relazione di Calcolo.
Esplodere, sempre con un doppio click, il nodo Relazione di Calcolo.
Questa operazione visualizza, sul ramo che parte da tale nodo, i nodi
Relazione e Tabulati.
Fare doppio click sul nodo Relazione, se bisogna procedere alla produ-
zione della relazione tecnica. Questa operazione apre la finestra Rela-
zione di Calcolo: Relazione Tecnica nella Finestra del Programma.
Di seguito, per brevità, la finestra “Relazione di Calcolo: Relazione
Tecnica” sarà chiamata semplicemente Relazione Tecnica.
Fare doppio click sul nodo Tabulati, se bisogna procedere alla produ-
zione dei tabulati con i risultati di calcolo. Questa operazione apre la
finestra Relazione di Calcolo: Tabulati nella Finestra del Programma.
Di seguito, per brevità, la finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”
sarà chiamata semplicemente Tabulati.
Le finestre Relazione Tecnica e Tabulati sono potenti Word Processor
(v. § 17.4) in cui il programma compone automaticamente, rispettiva-
mente la relazione tecnica (v. § 17.2) e i tabulati con i risultati di calco-
lo (v. § 17.3).
Le modalità operative per richiedere la composizione, la stampa e/o
l’esportazione della relazione tecnica e dei tabulati vengono illustrate nei
paragrafi seguenti.

526
17. La Relazione di Calcolo

17.2
Come Richiedere la Composizione della
Relazione Tecnica
Dopo aver richiesto il calcolo per la struttura del progetto attivo, è possi-
bile richiedere la composizione automatica della Relazione Tecnica.
Per richiedere la composizione della Relazione Tecnica del progetto atti-
vo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni:
accedere alla finestra Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica del
progetto (v. § 17.1) facendo doppio click sul nodo Relazione del na-
vigatore;
pigiare il bottone Relazione della toolbar della finestra; questa ope-
razione avvia la composizione della relazione nella finestra.
La composizione della relazione può anche essere richiesta selezionando
l’opzione Componi Relazione del menu locale della finestra “Relazione di
Calcolo: Relazione Tecnica” a cui si accede cliccando in essa con il pul-
sante destro del mouse.

527
17. La Relazione di Calcolo

In questa fase il programma sostituisce, con gli opportuni dati del progetto,
le variabili presenti all’interno del modello di relazione di EdiLus-CA.

Il Modello di Relazione di EdiLus-CA può essere personalizzato dall’Utente.


Il modello della relazione è il documento Relazione, in formato RTF, contenuto
nella directory C:\ACCA\EdiLus-CA\MODELLI\RELAZIONI.
Il modello di relazione contiene del testo e delle variabili. Il testo contenuto nel
modello di relazione può essere liberamente personalizzato con un qualsiasi
Word Processor. Le variabili, invece, sono stringhe del tipo $GEN_01$ a cui cor-
risponde uno specifico dato o gruppo di dati del progetto.
Per la personalizzazione del modello si raccomanda di NON modificare le variabi-
li in esso contenute.

Grazie alle potenti funzionalità di Word Processor della finestra “Rela-


zione di Calcolo: Relazione Tecnica”, la relazione ottenuta può essere li-
beramente personalizzata prima di procedere alla sua stampa.

La relazione ottenuta potrebbe presentare stringhe del tipo $........$ relative a va-
riabili NON sostituite.
Una variabile non viene sostituita quando NON è stato inserito il dato corrispon-
dente nel progetto oppure quando la variabile è stata inavvertitamente modificata
nel modello.
In ogni caso, per ricercare nella relazione composta eventuali stringhe del tipo
$........$, in modo da poterle sostituire manualmente con i dati opportuni, basta
pigiare il bottone Cerca Variabili della toolbar della finestra Relazione Tecnica.
Il bottone Cerca Variabili seleziona la prima stringa $........$ eventualmente pre-
sente nella relazione in modo da poterla sostituire rapidamente.

Per avviare la Stampa su stampante della relazione composta ed even-


tualmente personalizzata, basta pigiare il bottone Stampa della toolbar
della finestra Relazione Tecnica.
La relazione composta e personalizzata può anche essere esportata nel
formato RTF (Rich Text Format) selezionando l’opzione Salva in Forma-
to in RTF… del menu locale della finestra “Relazione di Calcolo: Relazio-
ne Tecnica” che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse
all’interno della finestra stessa.
Pigiando, invece, il bottone ACCAreader, la relazione viene proposta
nella finestra ACCAreader (v. § 17.4.2): un’efficacissima anteprima
di stampa in cui sono disponibili utilissime funzionalità di stampa (ad

528
17. La Relazione di Calcolo

es. la stampa Fronte/Retro) e di esportazione (nei formati ACCArea-


der e nei formati standard più diffusi) (v. § 17.5).
Pigiando il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma,
la relazione composta ed eventualmente personalizzata viene salvata
direttamente nel progetto.
Alla relazione salvata nel progetto è possibile accedere nuovamente fa-
cendo un doppio click sul nodo Relazione del navigatore per richiedere
l’apertura della finestra “Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica”.
Per visualizzare l’ultima relazione salvata è anche possibile selezionare
l’opzione Carica Relazione del menu locale della finestra Relazione Tec-
nica a cui si accede cliccando in essa con il pulsante destro del mouse.
Se, invece, si pigia nuovamente il bottone Relazione o si seleziona
l’opzione Componi Relazione del menu locale della finestra “Rela-
zione di Calcolo: Relazione Tecnica”, in quest’ultima viene compo-
sta una nuova relazione.
Effettuando un salvataggio, la relazione precedentemente salvata vie-
ne definitivamente cancellata perdendo tutte le eventuali modifiche ad
essa apportata.
Se si desidera conservare una copia della relazione composta preceden-
temente, basta esportarla in formato RTF (con le modalità illustrate), pri-
ma di procedere al salvataggio della nuova relazione.

17.3
Come Richiedere la Composizione dei Tabulati
Dopo aver richiesto il calcolo per la struttura del progetto attivo, è possi-
bile richiedere la composizione automatica dei tabulati con i risultati di
calcolo da allegare alla Relazione Tecnica (v. § 17.2).
Prima di procedere alla composizione dei tabulati il Tecnico può perso-
nalizzare la configurazione delle tabelle dei dati in modo che questa ri-
sulti il più possibile consona alle proprie esigenze e al proprio gusto.
La personalizzazione delle tabelle dei tabulati può essere effettuata nella
pagina Gestione Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3).
Al dialog Opzioni PROGRAMMA si accede selezionando Opzioni … del
menu Strumenti.
529
17. La Relazione di Calcolo

Per richiedere la composizione dei Tabulati del progetto attivo di Edi-


Lus-CA basta effettuare le seguenti operazioni:
Accedere alla finestra Relazione di Calcolo: Tabulati del progetto (v.
§ 17.1) facendo doppio click sull’omonimo nodo del navigatore.
Pigiare il bottone Tabulati della toolbar della finestra oppure sele-
zionare l’opzione Componi Tabulati del suo menu locale. Questa o-
perazione propone il dialog Componi Tabulati per la scelta delle ti-
pologie di dati da riportare nell’elaborato.

L’operazione precedente può anche essere effettuata selezionando l’opzione


Componi Tabulati del menu locale della finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”
a cui si accede cliccando in essa con il pulsante destro del mouse.

• Nell’albero del dialog Componi Tabulati selezionare i check box rela-


tivi alle tipologie di dati da riportare nell’elaborato.
530
17. La Relazione di Calcolo

Cliccando nel dialog con il pulsante destro del mouse si apre un menu locale con
le seguenti opzioni per facilitare la selezione dei check box:
Seleziona tutto: seleziona tutti i check box del dialog; la stessa operazione può
essere richiesta pigiando l’omonimo bottone in alto nel dialog stesso (a lato).
Deseleziona tutto: deseleziona tutti i check box del dialog; la stessa operazione
può essere richiesta pigiando l’omonimo bottone in alto nel dialog stesso (a lato).
Seleziona tutto il gruppo: seleziona tutti i check box del gruppo di apparte-
nenza del nodo selezionato.
Deseleziona tutto il gruppo: deseleziona tutti i check box del gruppo di ap-
partenenza del nodo selezionato.

Le Sollecitazioni per TUTTE le possibili combinazioni di carico, sia per gli ele-
menti in c.a. che in “materiale generico” (v. § 8.1.1.1), possono essere ottenuti u-
nicamente nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà, mediante
un’esportazione in files (in formato CSV) leggibili e gestibili con Excel (v. § 14.2).

• Selezionare il check box Testata se si desidera che i tabulati richiesti


siano preceduti da una testata.
• Selezionare il check box Indice se si desidera che alla fine dei tabulati
venga prodotto un indice dei dati (tabelle) richiesti.
• Nel list box Stampa selezionare una delle seguenti opzioni:
Ottimizzata: richiede la composizione delle tabelle con un carattere
molto piccolo ma sufficientemente leggibile in modo da rendere mi-
nimo il numero di pagine prodotte per l’elaborato.
Ovviamente, richiedendo la composizione “ottimizzata” NON si tie-
ne conto di gran parte delle personalizzazioni (aumento/riduzione
carattere, e spaziature) richieste per i tabulati nella pagina Gestione
Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3).
Orizzontale: richiede la disposizione orizzontale della pagina e
l’adozione di un carattere di dimensioni maggiori (Arial Narrow da
8 pt) rispetto a quello previsto per la composizione “ottimizzata”.
In questo caso si ottiene una maggiore leggibilità dei dati a scapito
del sensibile aumento del numero di pagine dell’elaborato.
Orizzontale e Verticale: richiede di comporre l’elaborato con il caratte-
re di default (Arial Narrow da 8 pt) disponendo verticalmente le ta-
belle con larghezza inferiore al lato più stretto della pagina ed oriz-
zontalmente quelle di larghezza superiore.
531
17. La Relazione di Calcolo

Questa opzione consente di ottenere tabulati leggibili, al pari di quel-


li ottenibili con l’opzione Orizzontale, ma con un numero di pagine
inferiore. In questo caso, però, i tempi di elaborazione risultano mol-
to più lunghi.

La scelta dell’opzione Orizzontale o Orizzontale e Verticale nel list box Stampa


produce un elaborato costituito da un numero di pagine sensibilmente superiore
rispetto a quello ottenuto con l’opzione Ottimizzata.
La scelta dell’opzione Orizzontale o Orizzontale e Verticale richiede anche
tempi per la composizione dei tabulati sensibilmente superiori a quelli necessari
per la loro produzione con l’opzione Ottimizzata.
Sia il numero di pagine che i tempi di composizione dell’elaborato crescono sen-
sibilmente quando nel progetto sono presenti pareti, solette e platee.
Per ottenere i tabulati in tempi ragionevoli e con un numero di pagine contenuto,
SI CONSIGLIA di scegliere, per la loro composizione, l’opzione Ottimizzata.

La selezione dell’opzione Orizzontale o Orizzontale e Verticale nel list


box Stampa abilita il list box Percentuale di riduzione volume di
stampa in cui è possibile scegliere la percentuale di cui si intende ri-
durre il numero di pagine del documento che si otterrebbero utilizzan-
do il carattere previsto per default. Naturalmente tale riduzione viene
ottenuta riducendo opportunamente il carattere previsto per default.
La scelta, in tale list box, dell’opzione Nessuna, richiede la compo-
sizione Orizzontale dei tabulati con il carattere di default eventual-
mente aumentato o ridotto del numero di punti specificato nel campo
Aumenta/Riduci font (stampa) della pagina Gestione Tabelle del dia-
log Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3).
• Nel list box Scomponi documento in Tomi selezionare:
• l’opzione NESSUNO, se si desidera che i Tabulati prodotti NON ri-
sultino scomposti in tomi;
• l’opzione che definisce le dimensioni approssimative dei tomi [ad es.
MEDI (circa 150 pagine)] in cui risulteranno scomposti i Tabulati;

Date le rilevanti dimensioni dei Tabulati e l’onerosità dell’elaborazione necessaria


per ottenerli, in fase di composizione potrebbero verificarsi condizioni tali da NON
consentire l’ultimazione delle operazioni.
La scomposizione in Tomi dei Tabulati, oltre a rendere tali elaborati più leggibili e
gestibili, rende anche più agevole la loro fase di composizione, evitando la possi-
bilità che si verifichino gli inconvenienti descritti.
SI CONSIGLIA, pertanto, di richiedere sempre la scomposizione in Tomi dei Tabulati.

532
17. La Relazione di Calcolo

• Pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo ed avviare la composi-


zione dei tabulati richiesti nella finestra “Relazione di Calcolo: Ta-
bulati”.
Ultimata la composizione un messaggio riporta tutti gli errori relativi alle ve-
rifiche NON soddisfatte rilevati durante il calcolo (v. cap. 13). Ovviamente
tali errori vengono anche segnalati nella finestra Diagnostica (v. § 13.8).
Sotto il Navigatore, inoltre, viene proposto il box
TABULATI Compilati in cui vengono proposti i
nodi dei tomi in cui questo è stato eventualmente
scomposto. Ovviamente, se non è stata richiesta
alcuna scomposizione in tomi verrà proposto un
unico nodo detto “Tomo 01”.
Un doppio click sul nodo di un tomo nel box
propone i relativi dati nel Word Processor della
Finestra Relazione di Calcolo: Tabulati.
Se i Tabulati sono stati scomposti in Tomi, viene proposto anche il nodo
Indice completo. Un doppio click su tale nodo propone, nel Word Pro-
cessor, l’indice dei dati di calcolo riportati nei vari tomi.

533
17. La Relazione di Calcolo

Grazie alle potenti funzionalità del Word Processor della finestra “Rela-
zione di Calcolo: Tabulati”, i tomi ottenuti possono essere liberamente
personalizzati prima di procedere alla loro stampa.
Le modalità operative per il salvataggio, la stampa e l’esportazione
dei tomi dei tabulati sono identiche a quelle previste per la relazione
tecnica (v. § 17.2).
Per accedere nuovamente ad un tomo dei tabulati precedentemente sal-
vati basta fare un doppio click sul nodo Tabulati del navigatore (per apri-
re la finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”) e fare un doppio click sul
nodo del tomo da visualizzare nel box “TABULATI Compilati”.

17.4
Il Word Processor del Programma
La Relazione Tecnica e i Tabulati prodotti dal programma (v. §§ 17.2 e
17.3) vengono rispettivamente proposti nelle omonime finestre del pro-
getto di EdiLus-CA.
Tali finestre sono potenti Word Processor che consentono una eventual-
mente personalizzazione degli elaborati composti prima di procedere alla
loro stampa (v. § 17.4.2) o esportazione (v. § 17.5).
Il Word Processor proposto nelle finestre Relazione Tecnica e Tabulati è
sormontato da una Toolbar costituita da due livelli di bottoni.
I bottoni presenti nella parte superiore della Toolbar sono (da sinistra):
Stampa: attiva il menu contenente le opzioni:
Stampa …: avvia la stampa su stampante della relazione;
Stampa in formato ACCAreader …: apre l’anteprima di stampa
dell’elaborato nella finestra ACCAreader (v. § 17.4.2);
Imposta stampante …: apre il dialog della stampante per la scelta
delle impostazioni (formato del foglio, orientamento, ecc.);
Anteprima: apre l’anteprima di stampa dell’elaborato;

Stampa in formato ACCAreader; propone l’elaborato nella finestra AC-


CAreader (v. § 17.4.2) in cui sono disponibili potenti funzionalità per la
sua visualizzazione, stampa ed esportazione (v. §§ 17.4.3 e 17.5);

534
17. La Relazione di Calcolo

Taglia [CTRL+X]: copia nella clipboard ciò che è selezionato (testo,


immagini, tabelle, ecc.) e lo elimina dall’elaborato;
Copia [CTRL+C]: copia nella clipboard ciò che risulta selezionato
nell’elaborato (testo, immagini, tabelle, ecc.);
Incolla [CTRL+V]: incolla, nel punto dell’elaborato in cui è posizionato
il cursore, ciò che è stato preventivamente “copiato” o “tagliato”;
Controllo Ortografico: avvia il controllo ortografico del testo;

Annulla [CTRL+Z]: annulla, in sequenza, le ultime modifiche apportate


all’elaborato; dopo l’annullamento si attiva il bottone adiacente (Ri-
pristina);
Ripristina [CTRL+Y]: ripristina la modifica apportata all’elaborato pri-
ma dell’annullamento della stessa (mediante il bottone Annulla);
Menu Cerca e Sostituisci; attiva il menu con le seguenti opzioni:
Trova… [CTRL+F]: attiva il dialog “Ricerca Testo” in cui va specifi-
cata la stringa da ricercare nel testo;
Trova Successivo [CTRL+F]: ricerca la stringa specificata nel dialog
“Ricerca Testo” nel testo che segue la stringa precedentemente tro-
vata nell’elaborato;
Trova Precedente [CTRL+P]: ricerca la stringa specificata nel dialog
“Ricerca Testo” nel testo che precede la stringa precedentemente
trovata nell’elaborato;
Sostituisci… [CTRL+R]: attiva il dialog in cui sono presenti i campi
per specificare la stringa che deve essere sostituita nel testo e la
stringa che la deve sostituire;
Cerca Variabili: ricerca nel testo, in sequenza, ogni stringa del tipo
$........$ (variabili non sostituite) per completare la compilazione
dell’elaborato;
Menu Tabelle: apre il menu contenente le opzioni per la gestione delle
tabelle nel testo;
Inserisce immagine: attiva il dialog per la scelta dell’immagine (nel
formato Bitmap, Enhanced Metafile, ecc.) da inserire nell’elaborato.
L’immagine scelta viene inserita nel punto in cui è posizionato il cur-
sore del testo;
Proprietà pagina, paragrafi e tabulazioni: attiva il menu con le opzioni:
Formato pagina…: attiva il dialog per la scelta dei margini di stampa

535
17. La Relazione di Calcolo

e dell’altezza delle aree destinate all’Intestazione e al Piè di Pagina;


Tabulazioni…: attiva il dialog per la scelta del tipo di tabulatore e
della relativa posizione sul righello;
Bordi e Sfondo paragrafo…: attiva il dialog per la definizione dei
bordi e dello sfondo (tonalità di grigio) dei paragrafi selezionati;
Colore sfondo paragrafo…: attiva il dialog per la definizione del co-
lore dello sfondo dei paragrafi selezionati;
Spaziatura paragrafo…: attiva il dialog per la scelta dell’interlinea e
degli spazi (in punti) desiderati prima e dopo i paragrafi selezionati;
Inserisci numero di pagina: inserisce il numero di pagina nella fine-
stra dell’intestazione e/o del piè di pagina; tale opzione risulta abili-
tata solo se risulta selezionata l’opzione “Edita intestazione” o “Edi-
ta piè di pagina” (v. avanti);
Inserisce data corrente: inserisce la data di sistema nel punto in cui è
posizionato il cursore del testo;
Inserisce ora corrente: inserisce l’ora di sistema nel punto in cui è po-
sizionato il cursore del testo;
Mostra/Nascondi caratteri non stampabili: visualizza/nasconde i carat-
teri non stampabili;
Intestazione/Piè di Pagina: attiva il menu con le seguenti opzioni:
Edita intestazione: attiva, nella pagina del Word Processor, l’area
dell’intestazione; l’area dell’intestazione è delimitata inferiormente
da una linea punteggiata; nell’area dell’intestazione è possibile inse-
rire e gestire testo, numeri di pagina, immagini ecc.;
Edita piè di pagina: attiva, nella pagina del Word Processor, l’area
del piè di pagina; l’area del piè di pagina è delimitata superiormente
da una linea punteggiata; nell’area del piè di pagina è possibile inse-
rire e gestire testo, numeri di pagina, immagini ecc.;
Visualizza intestazione/piè di pagina: visualizza, nella pagina del
Word Processor, le aree dedicate all’intestazione e al piè di pagina
con il loro contenuto;
Mostra/Nasconde Bordo Pagina: quando tale bottone risulta pigiato
viene visualizzato il bordo della pagina del Word Processor.
Tra gli ultimi due bottoni è presente il list box per la scelta
dell’Ingrandimento (in percentuale) della pagina del Word Processor.

536
17. La Relazione di Calcolo

La zona inferiore della Toolbar presenta, da sinistra, i list box per la scel-
ta del tipo e della dimensione (in punti) del carattere. A destra di tali
strumenti vengono proposti i seguenti bottoni:
Allinea a Sinistra: allinea a sinistra il testo dei paragrafi selezionati o
del paragrafo in cui è presente il cursore del testo;
Centra: allinea al centro il testo dei paragrafi selezionati o del paragra-
fo in cui è presente il cursore del testo;
Allinea a Destra: allinea a destra il testo dei paragrafi selezionati o del
paragrafo in cui è presente il cursore del testo;
Giustifica: giustifica il testo dei paragrafi selezionati o del paragrafo in
cui è presente il cursore del testo;
Elenco Numerato: numera i paragrafi selezionati o il paragrafo in cui è
presente il cursore del testo;
Elenco Puntato: applica un punto elenco ai paragrafi selezionati o al
paragrafo in cui è presente il cursore del testo;
Grassetto: assegna lo stile Grassetto al testo selezionato;

Corsivo: assegna lo stile Corsivo al testo selezionato;

Sottolineato: assegna lo stile Sottolineato al testo selezionato;

Barrato: assegna lo stile Barrato al testo selezionato;

Apice: trasforma in apice il testo selezionato;

Pedice: trasforma in pedice il testo selezionato;

Interlinea singola/doppia: assegna, alternativamente, al testo seleziona-


to, l’interlinea singola o doppia a seconda che il bottone risulti premu-
to o meno;
Colore testo: attiva il dialog in cui è possibile scegliere il colore del
testo selezionato.
A destra dei bottoni descritti è presente il bottone Componi … per richie-
dere la composizione dell’elaborato.

537
17. La Relazione di Calcolo

Sotto la Toolbar è presente il consueto righello per assegnare, in maniera


intuitiva, i rientri destri e sinistri e le tabulazioni ai paragrafi. Spostando,
infatti, i triangolini sul righello si ottengono, per i paragrafi selezionati, i
rientri desiderati.
Sul righello, inoltre, è possibile inserire i tabulatori sinistri, mediante un
semplice click con il pulsante sinistro del mouse.
In maniera altrettanto intuitiva i tabulatori presenti possono essere spo-
stati o rimossi.
L’inserimento e il posizionamento dei tabulatori, nonché tutti i tipi di pa-
ragrafazione, possono anche essere effettuati mediante le opzioni del
menu attivato pigiando il bottone Proprietà pagina, paragrafi e tabulazioni
della toolbar.
Sotto il righello si ritrova la finestra in cui è possibile gestire il contenuto
dell’elaborato. Tale finestra è dotata di menu locale che si attiva cliccan-
do in essa con il pulsante destro del mouse.
Le opzioni del menu locale della finestra del Word Processor sono:
Taglia: copia nella clipboard ciò che è selezionato (testo, immagini, tabel-
le, ecc.) e lo elimina dall’elaborato;
Copia: copia nella clipboard ciò che risulta selezionato nell’elaborato (te-
sto, immagini, tabelle, ecc.);
Incolla: incolla, nel punto dell’elaborato in cui è posizionato il cursore,
ciò che è stato preventivamente “copiato” o “tagliato”;
Seleziona tutto: seleziona tutto il contenuto dell’elaborato;
Salva in formato RTF…: esporta l’intero elaborato nel formato RTF (Rich
Text Format); l’elaborato esportato può essere aperto e gestito con i
Word Processor che supportano il formato RTF;
Carica da formato RTF…: importa il contenuto di un elaborato in formato
RTF (Rich Text Format); il contenuto dell’elaborato importato (testi
formattati con immagini, tabelle, ecc.) viene inserito a partire dal pun-
to in cui risulta posizionato il cursore del testo;
Impagina: impagina l’elaborato visualizzando correttamente i limiti di
pagina; questa operazione viene effettuata automaticamente dal pro-
gramma quando si richiede l’anteprima di stampa;
Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate all’elaborato dopo
l’ultimo salvataggio;

538
17. La Relazione di Calcolo

Zoom: consente di scegliere, nell’apposito list box, l’Ingrandimento (in


percentuale) della pagina del Word Processor;
Stampa: avvia la stampa su stampante dell’elaborato composto.

17.4.1
ACCAreader
ACCAreader è un software freeware per veicolare ed archiviare, in
formato elettronico, i documenti dell’edilizia (relazioni tecniche e di
calcolo, schede, elaborati grafici, computi, capitolati, ecc.).
Il programma ACCAreader consente di visualizzare, stampare ed espor-
tare, nei formati standard, tutti gli elaborati prodotti con i programmi
ACCA anche a chi non possiede i software. ACCAreader consente anche
la pubblicazione dei documenti su Internet.
Tutti i programmi ACCA prevedono tre diversi tipi di esportazione nel
formato ACCAreader.
I tipi di esportazione nel formato ACCAreader sono:
Esportazione in Formato ACCAreader: esporta un elaborato in un file
con estensione .AR (ACCAreader) che può essere visualizzato, stam-
pato ed esportato con il programma ACCAreader.

Il programma ACCAreader viene installato automaticamente quando si installano


i programmi ACCA. ACCAreader può anche essere scaricato gratuitamente dal
sito Internet (www.acca.it) o dai CD dimostrativi di ACCA software.

Esportazione in Formato ACCAreader Autoeseguibile: esporta un elabo-


rato in un file con estensione .EXE (eseguibile). L’elaborato esportato
in tale formato può essere visualizzato, stampato ed esportato senza
che sul computer risulti installato ACCAreader.
Esportazione in Formato ACCAreader come Pagina WEB: produce un file
con estensione .HTML e una cartella contenente un file con estensione
.AR. Questa soluzione consente di “pubblicare” il documento su un sito
WEB; nei Browser Web più diffusi il documento, così pubblicato, viene
aperto, con ACCAreader, fornendo al visitatore tutte le specifiche fun-
zionalità per la sua visualizzazione, stampa ed esportazione.
539
17. La Relazione di Calcolo

I file e la cartella prodotti dall’“Esportazione ACCAreader come Pagina WEB” so-


no strettamente collegati.
Se si “copia”, “taglia”, “incolla” o “cancella” uno degli elementi (file o cartella), vie-
ne “copiato”, “tagliato”, “incollato” o “cancellato” anche l’altro elemento.

Le funzionalità e le utilità per la visualizzazione (anteprima di stampa),


la stampa e l’esportazione dei documenti del programma ACCAreader
vengono proposti anche nella Finestra ACCAreader (anteprima di stam-
pa) del programma (v. § 17.4.2).

17.4.2
L’Anteprima di Stampa
EdiLus-CA prevede, come anteprima di stampa di tutti gli elaborati (re-
lazione, tabulati, elaborati grafici, ecc.) prodotti dal programma la fine-
stra ACCAreader (v. § 17.4.1).
Per accedere all’anteprima di stampa della relazione tecnica o dei ta-
bulati composti (v. §§ 17.2 e 17.3) basta pigiare il bottone Stampa in
formato ACCAreader della Toolbar del Word Processor (v. § 17.4).
Per accedere all’anteprima di stampa di un qualsiasi altro elaborato
grafico (carpenteria, tavola delle armature, tavole esecutive) attivo ba-
sta pigiare il bottone Anteprima di stampa della toolbar della finestra
del Programma (v. § 3.4).
La finestra ACCAreader è sormontata da una Toolbar contenente, da si-
nistra, i seguenti bottoni:
Lista Pagine: visualizza/nasconde, a sinistra della Finestra, la barra con
le miniature delle pagine dell’elaborato; la selezione di una delle minia-
ture visualizza la corrispondente pagina dell’elaborato nella Finestra;
Zoom Standard: visualizza le pagine dell’elaborato con l’ingrandimento
Standard proposto per default all’apertura della Finestra;
Zoom Più (Zoom Meno): effettua un ingrandimento (riduzione) delle
pagine dell’elaborato;

540
17. La Relazione di Calcolo

Copia su Clipboard: copia la pagina dell’elaborato visualizzata nella


Clipboard, per poterla incollare in un documento di un qualsiasi pro-
gramma Windows che gestisce il formato Metafile (ad es. Word).
A destra del bottone “Copia su Clipboard” si trovano:
• la barra per lo scorrimento delle pagine dell’elaborato; per scorrere in
avanti (indietro) le pagine dell’elaborato è possibile trascinare il cur-
sore sulla barra verso destra (sinistra) oppure fare click nella zona del-
la barra a destra (sinistra) del cursore;

• i due campi in cui è possibile specificare l’intervallo di pagine


dell’elaborato da stampare o da esportare (v. bottoni seguenti); nel
primo e nel secondo campo da sinistra vanno specificati rispettiva-
mente il numero della prima e dell’ultima pagina dell’intervallo.

A destra dei campi per l’indicazione delle pagine da stampare o esportare


sono presenti i seguenti bottoni:
Stampa Pagine: attiva il dialog Imposta stampa per la scelta delle op-
zioni per la stampa (v. § 17.4.3) dell’intervallo di pagine specificato
negli appositi campi della toolbar della Finestra dell’Anteprima;
Esporta Pagine in Word: esporta in Formato Word (97 e/o 2000)
l’intervallo di pagine specificato negli appositi campi della toolbar ap-
pena descritti;
Esporta Pagine in HTML: esporta in Formato HTML l’intervallo di pa-
gine specificato negli appositi campi (a sinistra) della toolbar appena
descritti;
Esportazioni ACCAreader: attiva un menu contenente le opzioni per la
scelta del tipo di esportazione ACCAreader che si intende effettuare
(v. § 17.5);
Annulla ed Esci: chiude l’anteprima di stampa.

Le modalità per l’esportazione dell’elaborato nei formati suddetti sono il-


lustrate nel § 17.5.

541
17. La Relazione di Calcolo

17.4.3
La Stampa Fronte/Retro degli Elaborati
La finestra ACCAreader (v. § 17.4.2) attivabile dal Word Processor (v. §
17.4) viene proposta, come Anteprima di Stampa, per tutti gli altri elabo-
rati, contiene le funzionalità del programma ACCAreader. In particolare,
nella Finestra ACCAreader è possibile richiedere:
• la stampa Fronte/Retro dell’elaborato utilizzando entrambe le facce
del foglio;
• la stampa di più pagine (2, 4 o persino 8) per ogni facciata del foglio.
Queste funzionalità consentono di ottenere delle stampe molto professio-
nali con un notevole risparmio di carta. In particolare, la possibilità di
stampare Fronte/Retro anche più pagine per foglio consente di ottenere
copie di lavoro o da archiviare dell’elaborato (relazione, tabulati, ecc.)
con un risparmio di carta ancora più sensibile.

Stampa Fronte/Retro con una Pagina per ogni Facciata del Foglio
Per effettuare la stampa Fronte/Retro (con una pagina per ogni facciata
del foglio) della relazione (v. § 17.2) e/o dei tabulati (v. § 17.3) compo-
sti, basta effettuare le seguenti operazioni:
Richiedere di visualizzare l’elaborato nell’anteprima ACCAreader (v.
§ 17.4.2), pigiando il bottone Stampa in formato ACCAreader della to-
olbar del Word Processor (v. § 17.4).
• Negli appositi campi sulla toolbar della Finestra ACCAreader indicare
la prima e l’ultima pagina dell’intervallo da stampare (per default il
programma propone la stampa della sola pagina visualizzata).
Pigiare il bottone Stampa Pagine della toolbar della Finestra ACCAre-
ader; questa operazione attiva il dialog “Imposta stampa”.
• Nel dialog richiedere la stampa delle pagine dispari dell’elaborato. Per
richiedere la stampa delle pagine dispari è necessario che, nel dialog
“Imposta stampa”, risultino effettuati i settaggi riportati nella figura
seguente.
Si noti che la selezione del check box stampa sul Fronte del Foglio
consente di mantenere, per le pagine dispari, il margine richiesto per
la rilegatura a sinistra del foglio.

542
17. La Relazione di Calcolo

• Ordinare i fogli su cui sono state stampate le pagine dispari in modo


che la prima pagina pari venga stampata sul retro del foglio che con-
tiene la prima pagina dispari.
• Richiedere la stampa delle pagine pari dell’elaborato avendo cura che,
nel dialog Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nella
figura seguente.

543
17. La Relazione di Calcolo

Si noti che, in questo caso, il check box stampa sul Fronte del Foglio
risulta NON selezionato e il margine richiesto per la rilegatura viene
disposto a destra delle pagine pari.

Stampa Fronte/Retro con Più Pagine per ogni Facciata del Foglio
Per effettuare la stampa Fronte/Retro dell’elaborato con due o più pagine
per ogni facciata del foglio, basta effettuare le seguenti operazioni:
• Richiedere la stampa delle pagine dispari dell’elaborato. Per richiedere
la stampa delle pagine dispari dell’elaborato è necessario che, nel dia-
log Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nella figura
seguente.

Nell’esempio in figura si è scelto di stampare due pagine per facciata


del foglio.
Ovviamente, nel caso si scelga di stampare 4 (8) pagine per facciata,
occorre scegliere, l’orientamento verticale (orizzontale) del foglio.
Si noti che la selezione del check box stampa sul Fronte del Foglio
consente di mantenere, per le pagine dispari, il margine richiesto per
la rilegatura a sinistra del foglio.
• Ordinare i fogli su cui sono state stampate le pagine dispari in modo
che il primo gruppo di pagine pari venga stampato sul retro del foglio
che contiene il primo gruppo di pagine dispari.
544
17. La Relazione di Calcolo

• Richiedere la stampa delle pagine pari dell’elaborato avendo cura che,


nel dialog Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nella
figura seguente.

Si noti che, in questo caso, il check box stampa sul Fronte del Foglio
risulta deselezionato e il margine richiesto per la rilegatura viene posi-
zionato a destra delle pagine pari.
• Ritagliare le pagine stampate lungo le linee tratteggiate riportate nel
foglio.
Le pagine ritagliate potranno essere rilegate mantenendo la loro numera-
zione progressiva.

545
17. La Relazione di Calcolo

17.5
L’Esportazione degli Elaborati
Ogni elaborato (relazione, tabulati grafici, tavole esecutive, ecc.) del pro-
gramma può essere esportato nei formati:
RTF [solo per relazione e tabulati], per ottenere la relazione o i tabulati com-
posti in un formato standard leggibile e gestibile con un qualsiasi
Word Processor;
DXF o DWG [solo per elaborati grafici], per ottenere un elaborato grafico in
un formato leggibile e gestibile con un qualsiasi CAD;
DOC, per ottenere l’elaborato in un formato leggibile con il programma
Word di Microsoft;
HTML, per ottenere un elaborato immediatamente pubblicabile su un sito
Internet;
ACCAreader, per ottenere l’elaborato nel formato standard di ACCA sof-
tware per veicolare ed archiviare gli elaborati dell’Edilizia (v. § 17.4.1);

Esportazione della Relazione nel Formato RTF (Rich Text Format)


Per esportare, nel formato RTF, una relazione (v. § 17.2) o i tabulati (v. §
17.3) composti basta effettuare le seguenti operazioni:
• fare click, con il pulsante destro del mouse, nella pagina del Word Pro-
cessor in cui l’elaborato è stato composto per attivarne il menu locale;
• nel menu locale selezionare l’opzione Salva in formato RTF…; questa
operazione attiva il dialog in cui va specificato il nome del file da e-
sportare e l’unità e la directory in cui si intende salvarlo;
• pigiare il bottone OK del dialog per avviare l’esportazione.

Esportazione nei Formati ACCAreader, DOC, HTML


Per esportare, nei formati ACCAreader, DOC (per Word) e HTML, una
relazione o un qualsiasi elaborato grafico prodotto dal programma basta
effettuare le seguenti operazioni:
1) Richiedere l’anteprima dell’elaborato nella finestra ACCAreader (v. §
17.4.2); per richiedere l’anteprima ACCAreader per una relazione o
per i tabulati composti basta pigiare il bottone Stampa in formato AC-
CAreader della toolbar del Word Processor (v. § 17.4); per gli elabo-
rati grafici, invece, basta pigiare il bottone Anteprima di stampa della
toolbar della Finestra del Programma (v. § 3.4);
546
17. La Relazione di Calcolo

2) negli appositi campi della toolbar della finestra ACCAreader specifi-


care il numero della prima e dell’ultima pagina dell’intervallo di pagi-
ne dell’elaborato che si intende esportare;

Ovviamente, se l’elaborato da esportare è costituito da un’unica pagina, in entrambi


i campi viene riportato il numero “1” e tale valore non può essere modificato.

3) scegliere il tipo di esportazione; la scelta del tipo di esportazione va


operata effettuando una delle seguenti operazioni:
pigiare il bottone Esporta Pagine in Word, se si intende esportare le
pagine specificate in formato Word;
pigiare il bottone Esporta Pagine in HTML, se si intende esportare le
pagine specificate in formato HTML;
pigiare il bottone Esportazioni ACCAreader se si intende esportare le
pagine specificate in uno dei formati ACCAreader (v. § 17.4.1);
quest’ultima operazione attiva un menu in cui va scelta l’opzione:
Esporta in Formato ACCAreader: per esportare le pagine nel “formato
ACCAreader” (v. § 17.4.1);
Esporta in Formato ACCAreader Autoeseguibile: per esportare le pagi-
ne nel formato “ACCAreader Autoeseguibile” (v. § 17.4.1);
Esporta in Formato ACCAreader come Pagina WEB: per esportare le
pagine nel formato “ACCAreader come Pagina Web” (v. § 17.4.1);
Ognuna delle operazioni illustrate al punto 3) attiva il dialog “Espor-
tazione in …”.
4) Nel dialog Esportazione in … specificare il nome del file da esportare,
indicare l’unità e la directory in cui esso deve essere salvato e pigiare
il bottone OK per avviare l’esportazione.
Tutti gli elaborati grafici di EdiLus-CA (carpenterie, tavole delle armatu-
re, tavole esecutive) possono anche essere esportate nei formati DXF e
DWG per poterle visualizzare e gestire con un qualsiasi CAD (v. §
3.3.1.7).

547
17. La Relazione di Calcolo

Pagina lasciata volutamente in bianco

548
18. Le Tavole Esecutive

Le Tavole Esecutive
Effettuato il Calcolo della struttura ed apportate le eventuali personaliz-
zazioni ai grafici prodotti (piante, viste 3D, carpenterie, armature di travi
e pilastri, ecc.), è possibile procedere direttamente alla loro stampa.
I grafici prodotti dal programma sono, infatti, veri e propri elaborati e-
secutivi.
Per la produzione degli elaborati, EdiLus-CA mette a disposizione del
Tecnico anche uno straordinario strumento che, in maniera estremamente
semplice e rapida, consente di organizzare liberamente tutti i grafici pro-
dotti in un certo numero di Tavole Esecutive.
La scelta di un modello di cartiglio comprensivo dei margini di un de-
terminato formato di stampa fornisce immediatamente al Tecnico, la ta-
vola più confacente ai propri gusti ed esigenze (v. § 18.1).
I modelli di cartiglio sono, peraltro, liberamente personalizzabili dall’Utente
(v. § 18.9).
In ogni Tavola Esecutiva vengono automaticamente riportati gli opportuni
dati generali (v. § 5.1) del progetto ma è possibile dettagliarla ulteriormen-
te con l’inserimento di elementi grafici (linee, polilinee, ecc.) e testi.

549
18. Le Tavole Esecutive

Le tavole esecutive vengono archiviate nel progetto e, in qualsiasi mo-


mento, sarà possibile modificarle e/o stamparle nuovamente.

18.1
Come Creare una Tavola Esecutiva
Dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap. 13) della struttura è possibile or-
ganizzare i grafici prodotti ed eventualmente personalizzati (tavole delle
carpenterie e/o delle armature, viste 3D, Telai) in un certo numero di Ta-
vole Esecutive del progetto.
Per creare una Tavola Esecutiva nel progetto attivo di EdiLus-CA, basta
effettuare le seguenti operazioni:
Esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto. Questa operazione visualizza, sul ramo che si
diparte da tale nodo, il nodo TAVOLE ESECUTIVI.
Fare click sul nodo TAVOLE ESECUTIVI con il pulsante destro del
mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Aggiungi;
questa operazione apre il dialog “Scelta MODELLO Cartiglio”.

Con il termine “cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anche


tutte le altre entità presenti nel modello e, in particolare, le linee di margine del
formato cartaceo entro cui vanno inseriti tutti i grafici da riportare nella tavola e-
secutiva (v. § 18.3).

• Nel dialog Scelta MODELLO Cartiglio effettuare le seguenti operazioni:


• nell’elenco dei modelli disponibili selezionare il modello di cartiglio
da adottare per la nuova Tavola; per facilitare la scelta, nella parte de-
stra del dialog viene proposta un’anteprima del modello selezionato;

Nel titolo di ogni modello di cartiglio disponibile viene indicato il formato cartaceo
adatto a contenerlo in fase di stampa.
Ovviamente il modello scelto deve avere un formato sufficiente a contenere i gra-
fici, nella scala opportuna, che si intende inserire nella Tavola che si sta creando.

550
18. Le Tavole Esecutive

• pigiare il bottone OK; questa operazione chiude il dialog ed apre,


nella Finestra del Programma (v. § 3.1), la finestra TAVOLE ESE-
CUTIVI in cui risulta aperta la tavola creata con il modello di carti-
glio scelto.

Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anche


tutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del relativo modello.
In particolare, fanno parte del cartiglio tutte le linee di margine del formato carta-
ceo entro cui vanno inseriti tutti i grafici della tavola esecutiva.

Contestualmente alla creazione della nuova Tavola viene aggiunto, sul


ramo del Navigatore che si diparte dal nodo TAVOLE ESECUTIVI, il
nodo per i successivi accessi alla tavola.
Per accedere nuovamente ad una Tavola Esecutiva precedentemente
creata basterà fare un semplice doppio click sul corrispondente nodo del
Navigatore.
Nella tavola grafica della finestra TAVOLE ESECUTIVI viene riportato
il cartiglio scelto nel dialog “Scelta MODELLO Cartiglio” (v. nota pre-
cedente).
Al nodo creato e alla relativa Tavola viene assegnato, come nome, il nu-
mero d’ordine di creazione seguito dalla stringa “Tavola Esecutiva”.
Il nome della Tavola può essere modificato effettuando le seguenti ope-
razioni:
cliccare, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della Tavola da
rinominare per selezionarlo ed aprire il relativo menu locale;
• nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina per rendere editabile
il nome del nodo nel campo a destra dell’icona;
• specificare il nuovo nome della tavola e pigiare INVIO della tastiera per
confermare; ovviamente, questa operazione modifica anche il nome
della Tavola riportato sulla barra del titolo della finestra TAVOLE
ESECUTIVI.
I paragrafi seguenti descrivono la finestra TAVOLE ESECUTIVI e le
modalità operative per la produzione delle tavole esecutive del progetto.

551
18. Le Tavole Esecutive

18.2
La Finestra TAVOLE ESECUTIVI
Tutte le Tavole Esecutive (v. § 18.1) di un progetto di EdiLus-CA posso-
no essere visualizzate e modificate nella finestra TAVOLE ESECUTIVI.
La finestra TAVOLE ESECUTIVI viene proposta nella Finestra del Pro-
gramma quando si crea (v. § 18.1) una nuova Tavola Esecutiva oppure
quando se ne apre una esistente.
Per aprire una Tavola esecutiva già creata (v. § 18.1) per il progetto atti-
vo di EdiLus-CA basta:
esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore del
progetto (v. § 3.2.1) per visualizzare, sul ramo che si diparte da esso, il
nodo TAVOLE ESECUTIVI;
esplodere il nodo TAVOLE ESECUTIVI per visualizzare i nodi delle Ta-
vole Esecutive create;
• fare doppio click sul nodo della tavola da aprire; questa operazione a-
pre la finestra TAVOLE ESECUTIVI (se non è già aperta) in cui vie-
ne proposta la tavola esecutiva di cui è stata richiesta l’apertura.
La tavola grafica della finestra TAVOLE ESECUTIVI è una vero e pro-
prio CAD con le funzionalità illustrate per le altre tavole grafiche del
progetto (v. cap. 11).
In una tavola esecutiva aperta nella finestra TAVOLE ESECUTIVI è
sempre presente un Cartiglio.
Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano
anche tutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del rela-
tivo modello (linee di margine del formato cartaceo, ecc.) (v. § 18.1).
Il cartiglio di una tavola esecutiva può essere spostato nella tavola o so-
stituito con un altro cartiglio (v. § 18.7) ma non può essere eliminato.
Per spostare il cartiglio di una tavola esecutiva basta:
selezionarlo cliccando, nella modalità per la selezione degli oggetti (at-
tiva quando il bottone Seleziona Oggetti della toolbar risulta premuto),
su una delle entità (linee, testo, ecc.) che lo costituiscono; quando il car-
tiglio risulta selezionato, sull’entità cliccata appare la maniglia a lato;
• fare click sulla maniglia del cartiglio per sbloccarlo dalla sua posizione;
• spostare opportunamente il cartiglio e fare un nuovo click per fissarne
la nuova posizione.

552
18. Le Tavole Esecutive

La presenza del cartiglio nella tavola esecutiva ha una duplice funzione:


• individuare la parte della tavola (cartiglio vero e proprio) in cui ven-
gono riportati gli opportuni dati del progetto e della tavola stessa;
• fornire, in funzione del formato scelto, un utilissimo riferimento (i margini
della tavola) per la corretta disposizione dei grafici inseriti (v. § 18.3).

La posizione del cartiglio nella finestra TAVOLE ESECUTIVI non influisce sulla
posizione della tavola esecutiva nel foglio di stampa.

18.3
Come Inserire i Grafici del Progetto in una
Tavola Esecutiva
Per comporre una Tavola Esecutiva (v. § 18.1) basta inserire ed organiz-
zare, nei margini individuati dal cartiglio scelto (v. § 18.1), gli opportuni
grafici del progetto.
In una tavola esecutiva di un progetto di EdiLus-CA è possibile inserire
piante dei piani dell’edificio (v. § 6.6), viste 3D (v. cap. 12), carpenterie
(v. cap. 15), tavole delle armature di travi, pilastri, ecc. (v. cap. 16).
L’inserimento di un grafico in una tavola esecutiva si effettua trascinan-
do in essa (Drag & Drop), il nodo del Navigatore (v. § 3.2.1) che rappre-
senta il grafico stesso.
Si supponga di voler inserire, nella tavola esecutiva visualizzata nella fi-
nestra TAVOLE ESECUTIVI, il grafico (tavola) delle armature di una
trave dell’edificio (v. § 16.2.1).
Per inserire il grafico delle armature di una trave nella tavola esecutiva
attiva, basta effettuare le seguenti operazioni:
1) Esplodere con un doppio click i nodi GRAFICI e ARMATURE del Navi-
gatore (v. § 3.2.1) per visualizzare i nodi contenuti in quest’ultimo.
2) Fare doppio click sul nodo Travi; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Travi nella Finestra del Programma e il box Travi sotto il
Navigatore in cui vengono proposti, raggruppati per livelli, i nodi di
tutte le travate del progetto (v. § 16.2.1).

553
18. Le Tavole Esecutive

3) Nel box Travi esplodere il piano contenente il nodo del grafico della
travata da riportare nella Tavola Esecutiva.
4) Dimensionare e disporre opportunamente le finestre TAVOLE ESE-
CUTIVI e “ARMATURE: Travi” nella Finestra del Programma.

Quando il nodo del grafico da inserire nella Tavola Esecutiva è nel box sotto il
navigatore (ad es. tavole di armature di travi, pilastri, ecc.) l’operazione di Drag &
Drop può risultare difficoltosa per la presenza, in primo piano, della finestra del
grafico stesso (ad es. “ARMATURE: Travi”, ecc.).
In questo caso, per operare agevolmente, è necessario che le finestre del proget-
to aperte NON risultino estese a tutta la Finestra del Programma e che risultino
dimensionate e posizionate in modo che almeno una parte della finestra TAVOLE
ESECUTIVI risulti sempre visibile.
Se invece il nodo da trascinare è presente direttamente nel Navigatore (Piante,
viste 3D, Carpenterie, ecc.) l’operazione 4) e le raccomandazioni riportate nella
presente Attenzione non risultano necessarie.

5) Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul nodo del-
la travata (v. § 16.2.1) di riportare nella Tavola Esecutiva e trascinarlo
(v. figura) in un punto della finestra TAVOLE ESECUTIVI (in se-
condo piano rispetto alla finestra “ARMATURE: Travi”). Questa ope-
razione porta in primo piano la finestra TAVOLE ESECUTIVI.
6) Rilasciare il pulsante del mouse; al cursore risulta legato il vertice su-
periore sinistro del grafico della travata trascinata; inoltre, nel toolbox
delle Proprietà vengono proposte le proprietà del grafico trascinato.

554
18. Le Tavole Esecutive

7) Nel campo Fattore di scala del toolbox delle Proprietà specificare il


fattore per riportare nella scala desiderata il grafico che si sta inseren-
do e premere INVIO della tastiera per confermare. Questa operazione
visualizza il grafico legato al cursore nella scala richiesta; ovviamente
il fattore di scala specificato deve essere tale da far rientrare il grafico
nei margini del cartiglio della tavola (v. § 18.1).
8) Spostare il grafico nel punto del cartiglio in cui si intende inserirlo e
fare click per fissare la posizione.
Con operazioni analoghe è possibile riportare nella Tavola Esecutiva le
tavole delle armature degli altri elementi strutturali (pilastri, ecc.).
Per inserire, invece, nella tavola esecutiva una pianta, una carpenteria o una
vista 3D, basta trascinare in essa il nodo del Navigatore relativo e specifi-
carne la scala nel campo Fattore di scala del toolbox delle Proprietà.

Per ultimare la Tavola Esecutiva occorre procedere all’inserimento dei


dati opportuni nell’apposita sezione del cartiglio (v. § 18.4).
Pigiando il bottone Salva della toolbar la Tavola Esecutiva prodotta
viene salvata.
Pigiando, invece, il bottone Stampa della toolbar si avvia la procedura
per la stampa e/o l’esportazione della Tavola.
Ad una Tavola Esecutiva prodotta è possibile accedere (v. § 18.5) in qualsia-
si momento per stamparla o per apportarvi eventuali modifiche (v. § 18.7).

555
18. Le Tavole Esecutive

18.3.1
La Generazione Automatica delle Tavole Esecutive
EdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico un potente Wizard che, in
funzione dei criteri specificati dall’Utente, provvede a creare automati-
camente tutte le Tavole Esecutive e a comporre opportunamente, in que-
ste, gli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle armature di travi, pila-
stri, ecc.) del progetto.
Le Tavole Esecutive prodotte possono essere liberamente modificate e
personalizzate dal Tecnico (v. § 18.7).
Per avviare il Wizard per la produzione automatica delle Tavole Esecu-
tive basta fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo TAVOLE
ESECUTIVI del Navigatore e, nel menu locale che si apre, selezionare
l’opzione Generazione automatica.

Il Wizard può anche essere avviato selezionando l’opzione Wizard Tavole


Esecutive del menu Strumenti.
All’avviamento, la finestra Generazione automatica tavole esecutive del
Wizard presenta una prima pagina con i bottoni per la scelta del criterio
in base al quale esso procederà alla composizione delle Tavole Esecutive.
In basso nella finestra è presente il campo Scelta cartiglio in cui va indi-
cato il cartiglio che si intende adottare per le Tavole Esecutive.
Pigiando il bottoncino a destra nel campo, si apre il dialog per la scelta
del cartiglio (v. § 18.1) delle Tavole Esecutive da generare.

Per la generazione automatica delle Tavole Esecutive è INDISPENSABILE speci-


ficare il cartiglio che si intende adottare per esse;
Tuttavia, se, in questa fase, NON si sceglie alcun cartiglio, prima di avviare la ge-
nerazione delle Tavole Esecutive, il Wizard riproporrà automaticamente il dialog
per la sua scelta (v. avanti).

556
18. Le Tavole Esecutive

Di seguito vengono descritti i quattro criteri previsti dal Wizard per la


produzione automatica delle Tavole Esecutive. Per ogni criterio vengono,
inoltre, descritte le modalità operative per la produzione automatica delle
Tavole Esecutive.

A) Tipologia di Tavola
Il criterio di raggruppamento degli elaborati per Tipologia di Tavola del
Wizard consente di ottenere automaticamente il numero necessario di Ta-
vole Esecutive in cui le tavole degli elaborati grafici (carpenterie, tavole
delle armature di travi, pilastri, ecc.) risultano raggruppate per tipologia.
In pratica, il Wizard provvede a creare, in funzione del formato (carti-
glio) scelto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono riportate tutte le
carpenterie del progetto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono ri-
portate le tavole delle armature delle travate e così via.
Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecuti-
ve in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate per tipologia, ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
1) Pigiare il bottone tipologia di tavola della prima pagina del Wi-
zard.
2) Pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore per passare alla sua
pagina successiva del Wizard che presenta una griglia in cui vengono

557
18. Le Tavole Esecutive

elencate tutte le tipologie di elaborati grafici del progetto. Esplodendo


una tipologia (con un doppio click sulla relativa icona), vengono vi-
sualizzati tutti gli elaborati grafici ad essa appartenenti. In questa pa-
gina del Wizard è possibile:
• Specificare la scala per ogni tipologia di elaborato del progetto digi-
tandola nel campo Scala 1: del relativo rigo.
La scala assegnata ad una tipologia viene anche assegnata a tutti gli
elaborati del progetto ad essa appartenenti.
Con le stesse modalità può essere liberamente personalizzata anche
la scala di ogni singolo elaborato di una tipologia.

• Definire, per ogni tipologia, il bordo con cui gli elaborati ad essa
appartenenti verranno proposti nelle Tavole Esecutive.
Per effettuare questa operazione basta scegliere il tipo di bordo de-
siderato nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campo
Bordo del rigo della tipologia.
Il bordo scelto per una tipologia viene anche assegnato a tutti gli e-
laborati del progetto ad essa appartenenti.
Con le stesse modalità è anche possibile personalizzare il bordo di
ogni singolo elaborato grafico.
• Definire, per ogni tipologia, la posizione in cui deve essere riportata
la scala di ogni elaborato ad essa appartenente.

558
18. Le Tavole Esecutive

Per effettuare questa operazione basta scegliere la posizione deside-


rata nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campo Po-
sizione Scala del rigo della tipologia.
La posizione della scala scelta per una tipologia viene anche asse-
gnato a tutti gli elaborati del progetto ad essa appartenenti.
Con le stesse modalità è anche possibile personalizzare la posizione
della scala per ogni singolo elaborato grafico.

Le modifiche apportate alla Scala, al Bordo e/o alla Posizione Scala di una Ti-
pologia, vengono automaticamente applicate a tutti gli elaborati ad essa apparte-
nenti facendo perdere eventuali personalizzazioni effettuate per singoli elaborati.

3) Pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore per passare alla pagina
successiva del Wizard in cui vanno effettuate le seguenti operazioni:
• nella sezione Opzioni generali specificare, in centimetri, la Distanza
fra le entità (cioè la distanza fra le tavole degli elaborati nelle Tavole
Esecutive); nella sezione Margini (cm) specificare i Margini (superio-
re, inferiore, sinistro e destro) tra il bordo del cartiglio scelto;

• selezionare il check box Applica il bordo a tutte le entità, se si deside-


ra che, nelle Tavole Esecutive, ad ogni elaborato grafico risulti ap-
plicato un bordo il cui stile può essere scelto nel list box sottostante;
559
18. Le Tavole Esecutive

• selezionare il check box Ottimizza spazio sulle tavole esecutive, se si


desidera che, nelle Tavole Esecutive, gli elaborati grafici vengano in-
seriti in modo da riempire quanto più possibile gli spazi vuoti; natu-
ralmente, in questo caso, l’ordine di inserimento prioritario degli ela-
borati grafici nelle Tavole Esecutive NON sarà più quello sequenziale
ma quello che consente una migliore ottimizzazione degli spazi;
• selezionare il check box Cancella tavole esecutive già presenti, se si
desidera che, prima di procedere alla generazione delle Tavole Ese-
cutive, vengano eliminate quelle già presenti nel progetto; se tale
check viene lasciato NON selezionato, le Tavole Esecutive generate
dal Wizard verranno aggiunte a quelle eventualmente già presenti.
4) Pigiare il bottone Genera Tavole sulla barra inferiore del Wizard. Se
nella prima pagina del Wizard è stato scelto il cartiglio da adottare,
vengono generate le Tavole Esecutive e viene proposta l’ultima pagi-
na (di Riepilogo) del Wizard. Tale pagina riporta l’elenco delle Tavole
generate e l’indicazione di eventuali problemi riscontrati durante la
generazione.
Se, invece, NON è stato scelto alcun Cartiglio viene proposto il dialog
(Scelta MODELLO Cartiglio) in cui occorre necessariamente scegliere il
cartiglio (v. § 18.1). Pigiando il bottone OK di tale dialog per chiuder-
lo e confermare la scelta effettuata, vengono generate le Tavole Esecu-
tive e viene proposta l’ultima pagina del Wizard appena descritta.

560
18. Le Tavole Esecutive

Per stampare le informazioni sull’esito della generazione automatica delle Tavole


Esecutive basta pigiare il bottone Stampa dell’ultima pagina del Wizard.
Le stesse informazioni possono essere copiate per poterle “incollare” in altri do-
cumenti, pigiando il bottone Copia dell’ultima pagina del Wizard.

5) Pigiare il bottone Fine sulla barra inferiore del Wizard per chiuderlo.

B) Piano di Appartenenza
Il criterio di raggruppamento degli elaborati per Piano di Appartenenza
del Wizard consente di ottenere automaticamente il numero necessario di
Tavole Esecutive in cui gli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle ar-
mature di travi, ecc.) risultano raggruppati per piano di appartenenza.
In pratica, il Wizard provvede a creare, per ogni piano, in funzione del
formato (cartiglio) scelto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono ri-
portate la relativa carpenteria, le tavole delle armature delle relative tra-
vate e pareti e la relativa tabella dei pilastri.
Naturalmente, in questo, caso, vengono create anche una o più Tavole
Esecutive in cui vengono riportate le armature delle pilastrate.
Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecuti-
ve in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate per piano, basta
effettuare le seguenti operazioni:
Pigiare il bottone piano di appartenenza della prima pagina del Wizard.

• Procedere effettuando le operazioni 2), 3), 4) e 5) illustrate al Punto A


del presente paragrafo.

C) Tipologia e Piano di Appartenenza


Il criterio di raggruppamento degli elaborati per Tipologia e Piano di Ap-
partenenza del Wizard consente di ottenere automaticamente il numero
necessario di Tavole Esecutive in cui le tavole degli elaborati grafici
(carpenterie, tavole delle armature di travi, pilastri, ecc.) risultano rag-
gruppate sia per piano che per tipologia di appartenenza.
In pratica, il Wizard provvede a creare, per ogni piano, in funzione del
formato (cartiglio) scelto, una Tavola Esecutiva con la relativa carpenteria,
una o più Tavole Esecutive con le tavole delle armature delle travate del
piano, una Tavola Esecutiva con la Tabella dei Pilastri del piano e così via.

561
18. Le Tavole Esecutive

Anche in questo caso, inoltre, vengono create una o più Tavole Esecutive
in cui vengono riportate le armature delle pilastrate.
Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecuti-
ve in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate sia per piano che
per tipologia di elaborato, basta effettuare le seguenti operazioni:
Pigiare il bottone tipologia e piano di appartenenza della prima pagina
del Wizard.
• Procedere effettuando le operazioni 2), 3), 4) e 5) illustrate al Punto A
del presente paragrafo.

D) Disposizione Personalizzata
Oltre alle modalità di raggruppamento degli elaborati grafici illustrate ai
punti A, B e C del presente paragrafo, il Wizard consente al Tecnico di
definire liberamente i raggruppamenti di elaborati all’interno delle Tavo-
le Esecutive automaticamente generate.
La definizione dei raggruppamenti di elaborati grafici da riportare nelle
Tavole Esecutive si effettua in una specifica pagina del Wizard a cui si
accede effettuando le seguenti operazioni:
pigiare il bottone disposizione personalizzata della prima pagina del
Wizard;
• pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore del Wizard.

562
18. Le Tavole Esecutive

La pagina per la definizione dei raggruppamenti di elaborati presenta, a


sinistra, la griglia Gruppi entità tavole, in cui è possibile definire e gestire
(modificare e cancellare) i raggruppamenti di elaborati in base ai quali
devono essere prodotte le Tavole Esecutive.
A destra della griglia “Gruppi entità tavole” è presente la griglia Tavole
disponibili, in cui vengono proposte tutti gli elaborati grafici prodotti dal
programma a seguito del calcolo (v. § 13.7) raggruppati per tipologie.
Per definire i raggruppamenti di elaborati in base a cui il Wizard genere-
rà le Tavole Esecutive, occorre procedere come descritto di seguito.

Creazione del Raggruppamento


Per creare un raggruppamento di elaborati grafici basta effettuare le se-
guenti operazioni:
• cliccare, con il pulsante
destro del mouse, nella
griglia Gruppi entità tavo-
le, per accedere al relati-
vo menu locale;
• selezionare l’opzione Ag-
giungi gruppo del menu
locale per creare un nuo-
vo rigo (gruppo di elabo-
rati) nella griglia;
• posizionare il cursore nel primo campo del rigo creato e specificarvi il
nome del gruppo;
• spostare il cursore nel campo Scala 1: e specificare la scala (ad es. 50)
con cui tutti gli elaborati del gruppo dovranno essere riportati nelle
Tavole Esecutive;

Per ragioni di spazio, nelle griglie della pagina del Wizard non risultano visualiz-
zate tutte le colonne (campi).
Per visualizzare le colonne nascoste delle griglie basta spostare il cursore in esse
mediante le freccette della tastiera o utilizzare le apposite barre di scorrimento inferiori.
In ogni caso, per operare più comodamente, si consiglia di dimensionare oppor-
tunamente la finestra del Wizard spostandone i bordi e/o la barra verticale che
separa le due griglie.
È possibile, inoltre, dimensionare le colonne delle griglie spostando opportuna-
mente le barrette verticali che separano le loro intestazioni.

563
18. Le Tavole Esecutive

• spostare il cursore nel campo Bordo e, nel list box che si attiva, sce-
gliere il tipo di bordo che dovrà contornare, nelle Tavole Esecutive, le
tavole di tutti gli elaborati del gruppo;

• spostare il cursore nel campo Posizione Scala e, nel list box che si atti-
va, scegliere in che posizione dovrà essere riportata la scala degli ela-
borati del gruppo; scegliendo l’opzione Nessuno, per gli elaborati del
gruppo NON viene riportata l’indicazione della scala.

Dopo aver inserito gli elaborati in un gruppo, la Scala, il Bordo e la Posizione del-
la Scala potranno essere personalizzati, con le stesse modalità, per ogni singolo
elaborato.

Inserimento degli Elaborati Grafici nel Raggruppamento


Creato un raggruppamento, è necessario provvedere ad inserirvi gli ela-
borati opportuni.
In un gruppo è possibile inserire:
• un’intera tipologia di elaborati (ad es. tutte le travate e/o tutte le car-
penterie del progetto);
• gli elaborati della stessa tipologia relativi ad un singolo piano (ad es.
tutte le travate del primo piano);
• singoli elaborati grafici di qualsiasi tipologia e di qualsiasi piano.
Nei primi due casi l’ordine di inserimento degli elaborati grafici di una
tipologia o di un piano nel gruppo (e, quindi, nelle Tavole Esecutive) sa-
rà quello con cui essi vengono proposti nel Navigatore del Progetto.
La possibilità di inserire in un gruppo, nell’ordine desiderato, anche singoli
elaborati grafici di qualsiasi tipo (carpenterie, armature di travi, ecc.) e ap-

564
18. Le Tavole Esecutive

partenenti a qualsiasi piano, conferisce al Tecnico la massima libertà nel


definire i criteri per la generazione automatica delle Tavole Esecutive.

Se si seleziona l’opzione Ottimizza spazio sulle tavole esecutive della succes-


siva pagina del Wizard, l’ordine di inserimento degli elaborati grafici nelle Tavole
Esecutive non sarà più quello del raggruppamento, ma verrà determinato priorita-
riamente dalla necessità di occupare quanto più possibile gli spazi delle Tavole
Esecutive con gli elaborati del gruppo.

Per inserire, in un gruppo della griglia Gruppi entità tavole, tutti gli elabo-
rati di una certa tipologia (ad es., le armature della travate), basta effet-
tuare la seguente operazione di Drag & Drop:
• nella griglia Tavole disponibili fare click, senza rilasciare il pulsante
sinistro del mouse, sulla tipologia di elaborati da inserire nel gruppo;
• trascinare il cursore sul gruppo della griglia Gruppi entità tavole in cui
occorre inserire gli elaborati;

• rilasciare il pulsante del mouse; questa operazione inserisce nel grup-


po tutti gli elaborati grafici della tipologia trascinata visualizzandoli
sul ramo che si diparte dal gruppo stesso.

565
18. Le Tavole Esecutive

Con la modalità illustrata è possibile aggiungere, agli elaborati inseriti,


quelli di un’altra tipologia, quelli di un piano e/o singoli elaborati di
qualsiasi tipologia e piano.
Per inserire, in un gruppo, tutti gli elaborati di un certa tipologia (ad es.
travate, pilastrate, ecc.) relativi ad un determinato piano dell’edificio ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
• nella griglia Tavole disponibili esplodere la tipologia di appartenenza
degli elaborati per visualizzare, sul ramo che da essa si diparte, tutti i
piani dell’edificio;
• fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul piano i
cui elaborati devono essere inseriti nel gruppo;
• trascinare il cursore sul gruppo della griglia Gruppi entità tavole in cui
occorre inserire gli elaborati e rilasciare il pulsante del mouse.

Se invece si intende inserire o aggiungere in un gruppo un singolo elabo-


rato basta esplodere la tipologia e/o il piano di appartenenza nella griglia
Tavole disponibili per individuarlo.
Con la stessa modalità illustrata l’elaborato potrà essere riportato nel
gruppo desiderato della griglia Gruppi entità tavole.

566
18. Le Tavole Esecutive

Per facilitare il lavoro del Tecnico, nella griglia Tavole disponibili i nomi degli e-
laborati grafici gia inseriti in un gruppo vengono riportati in rosso e barrati.
Vengono, inoltre riportati in rosso e barrati anche i nomi delle tipologie e dei piani
i cui elaborati sono già stati tutti inseriti nei gruppi.

Un elaborato grafico inserito in un gruppo può essere rimosso da questo


effettuando le seguenti operazioni:
• fare click con il pulsante destro del mouse sull’elaborato da rimuove-
re; questa operazione seleziona l’elaborato ed apre il menu locale della
griglia “Gruppi entità tavole”;
• nel menu locale selezionare l’opzione Rimuovi.
L’elaborato selezionato può anche essere rimosso dal gruppo in cui risul-
ta inserito pigiando CANC della tastiera.

Naturalmente, se l’elaborato rimosso non è più presente in alcun gruppo, il suo nome,
nella griglia “Tavole disponibili”, viene riproposto in nero e non più in rosso e barrato.

Definiti i gruppi di elaborati desiderati, per proseguire nella composizio-


ne automatica delle Tavole Esecutive, basta effettuare le operazioni 3), 4)
e 5) illustrate al punto A del presente paragrafo.

Il Wizard per la composizione automatica delle Tavole Esecutive è un u-


tilissimo strumento che supporta il lavoro del Tecnico anche quando si
provvede a comporre manualmente le Tavole Esecutive.
Grazie a specifiche funzionalità del Wizard, infatti, è possibile controlla-
re, in maniera semplice e chiara, quali elaborati grafici del progetto risul-
tano già inseriti in Tavole Esecutive. È possibile, inoltre, conoscere im-
mediatamente in quali Tavole Esecutive è stato inserito un elaborato (v. §
18.3).
Le tavole esecutive ottenute potranno essere ulteriormente personalizzate
modificando, con le consuete modalità, le proprietà (scala, ecc.) di ogni
elaborato contenuto oppure spostando opportunamente gli elaborati, eli-
minandone alcuni ed inserendone altri (v. § 18.7).
Un elaborato di una tavola esecutiva può anche essere “copiato” per po-
terlo “incollare” in un’altra tavola.

567
18. Le Tavole Esecutive

18.3.2
Ulteriori Utilità per la Composizione delle Tavole
Esecutive
Il Wizard per la composizione automatica delle Tavole Esecutive (v. §
18.3.1) è un utilissimo strumento di controllo e di ricerca degli elaborati
grafici del progetto inseriti nelle Tavole Esecutive, anche quando si pro-
cede alla loro composizione manuale (v. §§ 18.1 e 18.3).
Si supponga che nel progetto di EdiLus-CA risultino già inserite, manual-
mente (v. §§ 18.1 e 18.3) oppure mediante la composizione automatica (v.
§ 18.3.1), delle Tavole Esecutive contenenti degli elaborati grafici.
Si avvii il Wizard cliccando, con il pulsante destro del mouse, sul nodo
TAVOLE ESECUTIVI del Navigatore (o sul nodo di una qualsiasi Tavola
Esecutiva in esso inserita) e selezionando, nel menu locale che si apre,
l’opzione Generazione automatica.

Il Wizard può anche essere avviato selezionando l’opzione Wizard Tavole Ese-
cutive del menu Strumenti.

Si prema il bottone disposizione personalizzata della prima pagina del


Wizard (v. punto A del § 18.3.1) e, successivamente, si pigi Avanti >>
sulla barra inferiore per passare alla pagina successiva (v. punto D del
§ 18.3.1).
Nella griglia Gruppi entità tavole di questa pagina vengono proposti gli
eventuali gruppi precedentemente definiti nel Wizard per la composizio-
ne automatica delle Tavole Esecutive mediante la “disposizione persona-
lizzata” (v. punto D del § 18.3.1).
Nella griglia Tavole disponibili vengono, invece, riportati gli elaborati di-
sponibili del progetto raggruppati par tipologia e/o piano di appartenenza.

568
18. Le Tavole Esecutive

Naturalmente, per visualizzare gli elaborati del progetto è necessario esplodere la


tipologia e/o il piano di appartenenza con un doppio click sulle relative icone.

L’icona di ogni elaborato che risulta inserito almeno una volta in una
Tavola esecutiva risulta contrassegnata dal simbolo verde a lato.
In questo modo il Tecnico individua immediatamente gli elaborati che
devono ancora essere inseriti nelle Tavole Esecutive.
Nel campo N. del rigo di ogni elaborato viene, inoltre, riportato il numero
di volte che esso risulta inserito nelle Tavole Esecutive prodotte.

Nel campo TV Esecutive di un rigo viene indicato se il relativo elaborato


NON risulta presente in Nessuna tavola esecutiva.
Se, invece, un elaborato risulta inserito in almeno una Tavola Esecutiva,
nel campo “TV Esecutive” viene riportata la stringa Click per vedere le
tavole esecutive.
Cliccando su tale stringa, nel campo si attiva un list box che propone
l’elenco delle Tavole Esecutive in cui l’elaborato risulta inserito.

569
18. Le Tavole Esecutive

Selezionando una delle Tavole Esecutive proposte, questa viene aperta


nella relativa finestra (v. § 18.2) per verificare la presenza dell’elaborato,
apportarvi le modifiche opportune o eliminarlo, se questo è presente an-
che in altre Tavole.

Tutte le modifiche apportate alle Tavole Esecutive (cancellazione o inse-


rimento di elaborati) vengono dinamicamente aggiornate nella griglia.
Selezionando il check box Mostra solo elaborati non ancora inseriti, nella
griglia Tavole disponibili vengono proposte solo gli elaborati che NON
sono ancora stati inseriti nelle Tavole Esecutive, sia che queste siano sta-
te prodotte manualmente (v. §§ 18.1 e 18.3), sia che siano state ottenute
mediante la composizione automatica (v. § 18.3.1).

Questa funzionalità è estremamente utile per evitare di inserire lo stesso


elaborato in più Tavole Esecutive.
570
18. Le Tavole Esecutive

18.4
L’Inserimento dei Dati nel Cartiglio
Gran parte dei campi del cartiglio di una Tavola Esecutiva (v. § 18.1)
vengono automaticamente compilati dal programma con i dati di caratte-
re generale del progetto (v. § 5.1).

Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anche


tutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del relativo modello.
In particolare, fanno parte del cartiglio tutte le linee di margine del formato carta-
ceo entro cui vanno inseriti tutti i grafici della tavola esecutiva.

In ogni campo del modello di cartiglio scelto al momento della creazione


della Tavola Esecutiva (v. § 18.1), infatti, è presente una variabile.
Le variabili che è possibile ritrovare in un modello di cartiglio possono
essere del tipo:
Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella se-
zione dei dati generali della struttura (v. § 5.1).
Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove il
numero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio
“01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”).
Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal
programma nel cartiglio della Tavole Esecutive al momento della loro
creazione (18.1).
Variabili Cartiglio. Tali variabili si riferiscono a dati specifici della tavola
esecutiva e che, pertanto, vanno specificati dal Tecnico nel toolbox
delle Proprietà del cartiglio che si apre selezionando una sua linea o
un suo testo.
Una Variabile Cartiglio è una stringa del tipo $CART_03$, dove il nu-
mero identifica un particolare campo del toolbox delle Proprietà del
cartiglio (ad esempio “03” identifica il campo in cui va specificata la
“Scala” della Tavola Esecutiva).
Tali variabili vengono sostituite nel cartiglio della Tavola Esecutiva
attiva man mano che vengono specificati i relativi dati nel relativo to-
olbox delle Proprietà del cartiglio stesso.
Il cartiglio scelto per la Tavola Esecutiva attiva risulta, quindi, parzial-
mente compilato con i dati generali del progetto.
571
18. Le Tavole Esecutive

Per procedere all’inserimento, nel cartiglio, dei dati relativi alle “Variabi-
li del Cartiglio” basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare il cartiglio cliccando su una delle entità (linee, testi, ecc.)
che lo costituiscono; questa operazione apre il toolbox delle Proprietà
del cartiglio selezionato;
• in ogni campo del toolbox delle Proprietà specificare il dato opportuno
e pigiare INVIO della tastiera per confermare; questa operazione riporta
ogni dato specificato nel corrispondente campo del cartiglio.

Nel toolbox delle Proprietà del cartiglio selezionato sono presenti anche i nove
campi Utente 01 … Utente 09.
Questi nove campi corrispondo alle variabili $CART_31$ … $CART_39$ che so-
no altre nove Variabili del Cartiglio che è possibile inserire nei modelli di carti-
glio per consentire all’Utente di riportare altri dati nel cartiglio.
Per riportare nel cartiglio un testo, senza personalizzare il modello di cartiglio, è
comunque possibile inserirvi un oggetto Testo (v. § 10.15) di EdiLus-CA.

18.5
Come Aprire una Tavola Esecutiva
Una Tavola Esecutiva precedentemente prodotta (v. §§ 18.1, 18.3 e 18.4)
può essere aperta in qualsiasi momento per poterla visualizzare, stampare
o modificare (v. § 18.7).
Per aprire una Tavola Esecutiva del progetto attivo basta effettuare le se-
guenti operazioni:
esplodere con un doppio click il nodo ELABORATI ed il nodo TAVOLE
ESECUTIVI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i
nodi relativi alle Tavole Esecutive create;
fare doppio click sul nodo della Tavola Esecutiva a cui si intende ac-
cedere; questa operazione apre la Tavola scelta nella finestra TAVO-
LE ESECUTIVI (v. § 18.2).

572
18. Le Tavole Esecutive

18.6
Come Eliminare una Tavola Esecutiva
Per eliminare dal progetto attivo, una Tavola Esecutiva precedentemente
creata (v. § 18.1) basta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere con un doppio click il nodo ELABORATI ed il nodo TAVOLE
ESECUTIVI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i
nodi relativi alle Tavole Esecutive del progetto;
cliccare, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della tavola esecu-
tiva da eliminare per selezionarlo ed accedere al menu locale del Na-
vigatore;
• nel menu locale selezionare l’opzione Elimina.

18.7
Come Modificare una Tavola Esecutiva
Una Tavola Esecutiva precedentemente prodotta (v. §§ 18.1, 18.3 e 18.4)
può essere liberamente modificata in qualsiasi momento.
In particolare è possibile modificare il cartiglio scelto in fase di creazione
della Tavola Esecutiva (v. § 18.1), anche dopo aver inserito dei grafici e
compilato dei dati senza perdere il lavoro effettuato. Anche i dati inseriti
dall’Utente nel cartiglio possono essere liberamente modificati.
È possibile, inoltre, eliminare uno o più grafici inseriti oppure modificarli
nella scala (dimensioni) e nella posizione.
Di seguito vengono descritte le modalità operative per apportare le modi-
fiche descritte ad una Tavola Esecutiva.

Come Sostituire il Cartiglio della Tavola Esecutiva


Per sostituire il cartiglio della Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) basta
effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare il cartiglio; per selezionare il cartiglio nella Tavola Esecu-
tiva attiva basta cliccare su una delle entità che lo costituiscono nella
modalità per la selezione degli oggetti (attiva quando il bottone Sele-

573
18. Le Tavole Esecutive

ziona Oggetti della toolbar risulta premuto). Questa operazione pro-


pone le proprietà del cartiglio nel toolbox delle Proprietà.
Cliccare sul rigo Modello del toolbox delle Proprietà in cui viene ripor-
tato il nome del cartiglio attualmente inserito nella tavola. Questa ope-
razione visualizza, nello stesso rigo, il bottone a lato.
• Pigiare il bottone che si attiva nel campo Modello; questa operazione
apre il dialog “Scelta MODELLO Cartiglio” (v. § 18.1).
• nel dialog Scelta MODELLO Cartiglio effettuare le seguenti operazioni:
• nell’elenco dei modelli disponibili selezionare il nuovo modello di car-
tiglio da adottare per la Tavola; per facilitare la scelta, nella parte destra
del dialog, viene proposta un’anteprima del modello selezionato;

Nel titolo di ogni modello di cartiglio disponibile viene indicato il formato cartaceo
adatto a contenerlo in fase di stampa.
Ovviamente il modello scelto deve avere un formato sufficiente a contenere i gra-
fici, nella scala opportuna, che si intende inserire nella Tavola che si sta creando.

• pigiare il bottone OK; questa operazione chiude il dialog e riporta il


nuovo cartiglio nella Tavola Esecutiva.

Come Modificare i Dati nel Cartiglio della Tavola Esecutiva


Nella Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) i dati nei campi del cartiglio in-
seriti automaticamente dal programma (v. § 18.4) possono essere modifi-
cati semplicemente modificandoli nei dati generali del progetto (v. § 5.1).
Per modificare, invece, i dati del cartiglio NON inseriti automaticamente
dal programma (v. § 18.4) basta selezionare il cartiglio e modificare i
corrispondenti dati nel toolbox delle sue Proprietà.

Come Modificare la Scala di un Grafico nella Tavola Esecutiva


Per modificare la scala, e quindi le dimensioni, di un grafico inserito (v.
§ 18.3) nella Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5), basta effettuare le se-
guenti operazioni:
• selezionare il grafico da modificare cliccando, nella modalità per la se-
lezione degli oggetti, in un qualsiasi punto del rettangolo che lo con-
tiene; questa operazione propone le proprietà del grafico nel toolbox
delle Proprietà;

574
18. Le Tavole Esecutive

• nel campo Fattore di scala del toolbox delle Proprietà specificare un


nuovo valore del fattore di scala e premere INVIO della tastiera per
confermare ed ottenere il grafico nella nuove dimensioni.

Come Spostare un Grafico nella Tavola Esecutiva


Per spostare un grafico inserito (v. § 18.3) nella Tavola Esecutiva aperta
(v. § 18.5) basta effettuare le seguenti operazioni:
selezionare il grafico da modificare cliccando, nella modalità per la
selezione degli oggetti, in un qualsiasi punto del rettangolo che lo con-
tiene; questa operazione propone la maniglia per lo spostamento (un
pallino verde) sul vertice superiore sinistro del rettangolo che contiene
il grafico;
• cliccare sulla maniglia (pallino verde) per sbloccare il grafico dalla
sua posizione;
• spostare la maniglia nel punto della tavola (interno al cartiglio) in cui
si intende disporre il grafico e cliccare per fissare la nuova posizione.

18.8
Come Stampare una Tavola Esecutiva
Per stampare la Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) nella finestra TA-
VOLE ESECUTIVI basta effettuare le seguenti operazioni:
• cliccare nella finestra TAVOLE ESECUTIVI per accertarsi che risulti
attiva nella Finestra del Programma;

La finestra attiva nella Finestra del Programma viene proposta in primo piano ri-
spetto alle altre e presenta la barra del titolo di colore più intenso.

pigiare il bottone Stampa della toolbar; questa operazione apre il dia-


log Stampa Tavola;
• nel dialog Stampa Tavola effettuare la scelta delle opzioni di stampa
opportune e pigiare il bottone STAMPA; questa operazione propone
l’anteprima di stampa (v. § 17.4.2) della tavola.

575
18. Le Tavole Esecutive

pigiare il bottone Stampa della toolbar della Finestra dell’Anteprima


per avviare la stampa su carta della Tavola.
Nella Finestra dell’Anteprima è possibile procedere all’esportazione
della Tavola Esecutiva nei formati DOC, HTML ed ACCAreader (v.
§ 17.5).
Ovviamente, una Tavola Esecutiva può anche essere esportata nei forma-
ti DXF e DWG (v. § 3.3.1.7).

18.9
Come Personalizzare un Modello di Cartiglio
Un modello di cartiglio è un file in formato DXF contenuto nella cartella
MODELLI\CARTIGLI a sua volta contenuta nella directory di installazione
del programma (C:\ACCA\EdiLus-CA).
L’Utente può creare cartigli personalizzati inserendo nuovi file DXF o
DWG nella cartella CARTIGLI oppure modificando, con un qualsiasi
CAD, i file DXF dei cartigli esistenti.
Ovviamente per la definizione di un nuovo modello di cartiglio è neces-
sario disegnare il testalino e gli eventuali margini del foglio in maniera
compatibile con il formato cartaceo che si intende utilizzare.
Nel disegno del cartiglio l’Unità di Disegno adottata deve essere pari ad
1 centimetro.
Nel frontalino del modello di cartiglio vanno inoltre riportate le stringhe
di testo delle variabili che dovranno essere sostituite dai dati del progetto.
Nel modello di cartiglio è possibile inserire i seguenti tipi di variabili:
Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella se-
zione dei dati generali del progetto (v. § 5.1).
Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove il
numero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio
“01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”).
Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal
programma nel cartiglio scelto per la Tavola Esecutiva (v. § 18.1) al
momento della sua creazione e nella Relazione (v. cap. 17).
576
18. Le Tavole Esecutive

Variabili Cartiglio. Tali variabili si riferiscono a dati specifici della Tavola


Esecutiva e che, pertanto, vanno specificati, dal Tecnico, nel toolbox
delle Proprietà del cartiglio (v. § 18.4) scelto.
Una Variabile Cartiglio è una stringa del tipo $CART_03$, dove il nu-
mero identifica un particolare campo del toolbox delle Proprietà del
cartiglio (ad esempio “03” identifica il campo in cui va specificata la
“Scala” della Tavola Esecutiva).
Tali variabili vengono sostituite nel cartiglio della Tavola Esecutiva
attiva man mano che vengono specificati i relativi dati nel relativo to-
olbox delle Proprietà.
La lista delle variabili che è possibile inserire in un modello di cartiglio
viene riportata nel § 18.10.

18.10
Le Variabili
Prima di proporre la lista di tutte le variabili che è possibile inserire in un
modello di cartiglio (v. § 18.9), è opportuno fare alcune considerazioni.
Nel modello del cartiglio si inserisce una variabile costituita da pochi ca-
ratteri.
Quando tale variabile verrà sostituita con il dato corrispondente, questo
occuperà un certo spazio che potrebbe essere superiore a quello del ri-
quadro previsto nel cartiglio.
Nel file DXF del modello del cartiglio (v. § 18.9), per la stringa di ogni
variabile deve, pertanto, essere definito un formato del testo (tipo di ca-
rattere, dimensioni e stile) tale che il dato che verrà sostituito ad essa non
ecceda lo spazio previsto nel cartiglio.
Ovviamente, per alcuni dati (ad es. l’Oggetto) non è possibile definire a
priori la quantità di testo necessaria.
Per tali dati, quindi, occorre definire, nella variabile stessa, un rettangolo
che delimiti la lunghezza del testo in modo tale questo non ecceda lo
spazio del cartiglio ad esso dedicato.

577
18. Le Tavole Esecutive

Quando il testo eccede la larghezza del rettangolo suddetto, viene auto-


maticamente disposto su più righe.
Le righe che, però, eccedono l’altezza del rettangolo definito non saranno
riportate nel cartiglio per evitare che queste si vadano a sovrapporre ad
altri dati dello stesso cartiglio.
Un problema analogo si pone per l’inserimento del logo dello Studio.
L’immagine del logo dello studio tecnico può essere caricata nei dati ge-
nerali del progetto con una dimensione qualsiasi.
Definendo però, nella variabile del logo, le dimensioni del rettangolo che
lo deve contenere, non si correrà il rischio che l’immagine del logo ecce-
da lo spazio previsto e copra altri dati del cartiglio.
In questo caso il programma adatterà le dimensioni dell’immagine del
logo al rettangolo per esso definito nella corrispondente variabile.
Per indicare le dimensioni del rettangolo che deve contenere il testo o il
logo corrispondente ad una variabile o il logo, basta definire la variabile
stessa nel seguente modo:
$GEN_03_11.2x02.5$
dove:
• la stringa del tipo GEN_03 individua univocamente il dato del progetto
che verrà sostituito alla variabile.
• la stringa 11.2x02.5 (con la lettera x minuscola) definisce rispettiva-
mente la larghezza (11.2 cm) e l’altezza (2.5 cm) del rettangolo che
deve contenere il testo.

Le dimensioni (in centimetri) del rettangolo che deve contenere il testo devono
essere necessariamente specificate con un numero la cui parte intera è sempre
composta da due cifre e in cui è sempre presente la cifra decimale.
Ad esempio per indicare che il rettangolo del testo deve avere una larghezza di 8
cm e un’altezza di 1.7 cm la stringa della variabile deve essere espressa nel mo-
do seguente: 08.0x01.7

Riassumendo, se in una variabile vengono anche definite le dimensioni


del rettangolo che deve contenere il dato corrispondente, il testo del dato
verrà disposto su più righe se eccede la larghezza del rettangolo stesso.
Il testo eccedente anche l’altezza del rettangolo non verrà visualizzato
per evitare che vada a coprire dati del cartiglio sottostanti.
578
18. Le Tavole Esecutive

In un modello di cartiglio è possibile inserire i seguenti tipi di variabili:


Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella se-
zione dei dati generali della struttura (v. § 5.1).
Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove il
numero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio
“01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”).
Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal
programma nel cartiglio delle Tavole Esecutive create (v. § 18.1) e
nella Relazione (v. cap. 17).
Variabili Cartiglio. Tali variabili si riferiscono a dati specifici della Tavola
Esecutiva e, pertanto, devono essere inseriti, dal Tecnico, nel toolbox
delle Proprietà del cartiglio selezionato (v. § 18.4).
Una Variabile Cartiglio è una stringa del tipo $CART_03$, dove il nu-
mero identifica un particolare campo del toolbox delle Proprietà del
cartiglio (ad esempio “03” identifica il campo in cui va specificata la
“Scala” della Tavola Esecutiva).
Tali variabili vengono sostituite nel cartiglio della Tavola Esecutiva
attiva man mano che vengono specificati i relativi dati nel relativo to-
olbox delle Proprietà (v. § 18.4).
Le Variabili Cartiglio con i numeri che vanno dal 31 al 39 ($CART_31$
… $CART_39$) corrispondono ad altrettanti nove campi (Utente 01 …
Utente 09) del toolbox delle Proprietà del cartiglio selezionato in cui il
Tecnico può specificare ulteriori dati che intende riportare nella tavola
esecutiva.
Di seguito vengono elencate tutte le variabili che è possibile inserire in
un modello di cartiglio. Per ogni variabile viene indicato il dato del pro-
getto ad essa corrispondente e l’ubicazione del campo in cui esso va spe-
cificato.

579
18. Le Tavole Esecutive

Variabili Dati Generali


$GEN_01$ Comune (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali).
$GEN_02$ Provincia (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali).
$GEN_03$ Oggetto (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). Per ta-
le variabile si consiglia di definire (con le modalità precedentemente
illustrate nel presente paragrafo) il rettangolo che deve contenere il
testo corrispondente. In questo modo, se il testo eccede la larghezza
dello spazio che lo deve contenere viene distribuito su più righe.
$GEN_04$ Parte d’opera (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali).
$GEN_05$ Committente (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali).
$GEN_06$ Denominazione (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati
Generali).
$GEN_07$ Indirizzo (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali).
$GEN_08$ Località (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali).
$GEN_09$ Telefono (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali).
$GEN_10$ E-mail (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali).
$GEN_11$ Progettista strutturale (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati
Generali).
$GEN_12$ Direttore dei Lavori (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Ge-
nerali).
$GEN_13$ Luogo (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali).
$GEN_14$ Data (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali).
$GEN_15$ Descrizione Generale dell’Opera (pagina Descrizione dell’Opera
della finestra Dati Generali).
$GEN_16$ Logo (immagine) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Gene-
rali). Per tale variabile è necessario definire (con le modalità prece-
dentemente illustrate nel presente paragrafo) il rettangolo che deve
contenere l’immagine del logo. L’immagine del logo verrà adattata al-
le dimensioni del rettangolo definito.

580
18. Le Tavole Esecutive

Variabili Cartiglio
$CART_01$ Titolo (toolbox delle Proprietà del cartiglio); per default, nel campo
del toolbox delle Proprietà del cartiglio, viene proposto il titolo asse-
gnato alla tavola esecutiva quando questa è stata creata. Il titolo pro-
posto nel toolbox delle proprietà può essere liberamente modificato.
$CART_02$ Tavola (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_03$ Scala (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_04$ Disegnatore (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_05$ Controllo (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_06$ Responsabile (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_07$ Protocollo (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_08$ Revisione (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_09$ Aggiornamento (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
……………
$CART_31$ Utente 01 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_32$ Utente 02 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_33$ Utente 03 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_34$ Utente 04 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_35$ Utente 05 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_36$ Utente 06 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_37$ Utente 07 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_38$ Utente 08 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_39$ Utente 09 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).

581
18. Le Tavole Esecutive

Pagina lasciata volutamente in bianco

582
19. Il Computo Metrico della Struttura

Il Computo Metrico della


Struttura
Grazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA e di PriMus la proget-
tazione strutturale ed il computo metrico sono completamente integrati in
un’unica fase di lavoro.
Tutti gli oggetti utilizzati per la progettazione vengono computati in un
documento di PriMus.
In pratica, il progetto ed il calcolo, con la definizione delle armature,
producono automaticamente anche il computo.
Le modifiche progettuali vengono immediatamente riportate nel preven-
tivo, in modo che ogni scelta o modifica risulti coerente ed immediata-
mente integrata in documenti progettuali e di stima: progettare una strut-
tura, calcolarla e conoscerne il costo è un’unica cosa.

583
19. Il Computo Metrico della Struttura

19.1
Come Richiedere il Computo della Struttura
Dopo aver richiesto almeno il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie
(v. § 13.5) per il progetto attivo, è possibile richiedere la redazione auto-
matica del computo metrico della struttura.
Per richiedere la redazione del computo della struttura basta:
esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore del
progetto (v. § 3.2.1) per visualizzare, sul ramo che si diparte da esso, il
nodo Computo e Stima;
fare doppio clic sul nodo Computo e Stima; questa operazione apre la
finestra ELABORATI: Computo e Stima nella Finestra del Programma.
Di seguito la finestra “ELABORATI: Computo e Stima” sarà chiamata
semplicemente Computo e Stima.
La finestra Computo e Stima non è un semplice “contenitore” dei dati del
computo della struttura ma un programma per la gestione dei computi
metrici. In tale finestra, infatti, sono state implementate le funzionalità di
computo del programma PriMus-DCF rendendo possibile la gestione, la
stampa e l’esportazione del computo della struttura.
Per la descrizione della finestra Computo e Stima e delle funzionalità per
la gestione del computo si rimanda all’Help di PriMus-DCF a cui si acce-
de pigiando il bottone Visualizza Help della toolbar della finestra stessa.
Nel computo vengono riportate le misurazioni delle lavorazioni (voci di
Elenco Prezzi) Calcestruzzo, Cassaforma, Acciaio in tondini per C.A. e So-
laio. Ogni voce risulta “esplosa” in modo da visualizzare, sotto di essa,
tutte le relative misurazioni. Ad esempio, sotto la voce “Calcestruzzo”
vengono riportate, per ogni piano, tutte le misurazioni del calcestruzzo
delle travi, dei pilastri e di eventuali pareti, solette, ecc..
Per default il computo viene proposto nell’editor Voci di Misurazione in cui
è possibile gestire liberamente le misurazioni delle voci di Elenco Prezzi.
Si noti che, in questa fase, per le voci del computo viene proposto un co-
dice di tariffa (Tariffa) ed una descrizione (DESIGNAZIONE dei LAVORI)
del tutto indicativi. Inoltre il prezzo unitario di ogni voce è pari a zero.
Specificando, per ogni voce, il codice di tariffa, la descrizione e, soprat-
tutto, il prezzo (v. § 19.2), il computo proposto viene completato e viene
immediatamente calcolato l’importo delle voci e quello complessivo.

584
19. Il Computo Metrico della Struttura

Le quattro voci del computo della struttura possono essere modificate nei dati e
nelle misurazioni (v. § 19.2) ma NON possono essere eliminate.

Pigiando il bottone Restringe Tutto della toolbar, nella finestra Computo e Stima
vengono nascoste tutte le misurazioni visualizzando le sole voci di Elenco Prezzi.

Naturalmente le misurazioni nascoste di una singola voce del computo possono


essere nuovamente visualizzate cliccando sull’icona a sinistra della voce stessa.
Pigiando il bottone Espande Tutto della toolbar della finestra Computo e Stima
vengono invece visualizzate le misurazioni di tutte le voci del computo.

585
19. Il Computo Metrico della Struttura

Nel computo è anche possibile inserire liberamente ulteriori voci e relati-


ve misurazioni per procedere alla computazione, secondo le modalità
previste da PriMus-DCF, di lavorazioni non attinenti alla struttura. Le
voci aggiunte dall’Utente possono essere liberamente cancellate.
La finestra Computo e Stima presenta una toolbar con i seguenti bottoni:
Salva EP Default: salva l’Elenco Prezzi del documento attivo (con
le voci personalizzate nel codice di tariffa, nella descrizione e nel
prezzo unitario) (v. § 19.2), come Elenco Prezzi di riferimento, per la
redazione del computo di tutti i futuri progetti di EdiLus-CA.
Reset Computo: cancella il computo prodotto con tutte le modifiche
e le personalizzazioni apportate alle misurazioni delle voci ma non quelle
apportate ai dati delle voci stesse (v. § 19.2) (tariffa, descrizione e prezzo).
Componi Computo: richiede nuovamente la composizione
del computo cancellando tutte le modifiche e le personalizzazioni ap-
portate, dall’Utente, alle misurazioni delle voci ma non quelle appor-
tate ai dati delle voci stesse (v. § 19.2) (tariffa, descrizione e prezzo).
Questa funzionalità consente di aggiornare il computo con le eventuali
modifiche apportate al progetto (ad es. alle armature).

Il computo della struttura viene ricomposto automaticamente anche ogni volta


che si accede nuovamente alla finestra Computo e Stima (dopo averla chiusa), in
modo da aggiornarlo con le eventuali modifiche apportate al progetto.
Una nuova composizione del computo NON fa perdere le modifiche apportate ai
dati delle voci di Elenco prezzi (tariffa, descrizione, prezzo, ecc.) (v. § 19.2) ma fa
perdere quelle apportate alle relative misurazioni.
Se si intende conservare il computo con le modifiche apportate è necessario sal-
varlo o esportarlo nel formato desiderato secondo le modalità illustrate nel § 19.4.

Ripristino EP di Default: ripristina, come Elenco Prezzi di


default quello originario del programma (con prezzi nulli). Natural-
mente, ripristinando l’Elenco Prezzi originario del programma, viene
perso l’Elenco Prezzi (di default) definito dall’Utente mediante la fun-
zione “Salva EP Default”.
Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per le necessarie
personalizzazioni dei dati delle voci del computo prodotto (v. § 19.2) e
per il suo salvataggio o esportazione (v. § 19.4). Vengono, inoltre illu-
strate le modalità per inserire il computo delle strutture nel computo
complessivo dell’opera.

586
19. Il Computo Metrico della Struttura

La personalizzazione del codice di tariffa, della de-


scrizione e del prezzo delle voci si effettua
nell’editor delle Voci di Elenco Prezzi che si attiva
selezionando l’opzione Prezzi del menu che si apre
pigiando l’apposito bottone a sinistra nella toolbar
della finestra Computo e Stima (v. § 19.2).

Nella griglia dell’editor delle Voci di Elenco prezzi, per ogni voce ven-
gono proposti, da sinistra, i seguenti campi:
Tariffa, contenente il Codice di Tariffa della voce;
DESCRIZIONE dell’ARTICOLO, contenente la descrizione sintetica della voce;
Unità di misura, che riporta l’unità di misura della voce;
Prezzo, che riporta il prezzo unitario della voce (al momento pari a zero);
Quantità, che riporta il totale delle quantità computate per la voce;
Importo, che riporta l’importo complessivo computato per la voce (pari a
zero in quanto il prezzo unitario della voce è nullo).
In questa fase, per le voci del computo viene proposta una descrizione ed
un codice di tariffa del tutto indicativi ed un prezzo unitario pari a zero.
Specificando, per ogni voce, il codice di tariffa, la descrizione e, soprat-
tutto, il prezzo (v. § 19.2), il computo proposto viene completato e viene
immediatamente calcolato l’importo delle voci e quello complessivo.
Le quattro voci del computo della struttura possono essere modificate nei
dati e nelle misurazioni (v. § 19.2) ma NON possono essere eliminate.
È possibile inserire, inoltre, nuove voci per procedere alla computazione,
secondo le modalità previste da PriMus-DCF, di ulteriori lavorazioni non
attinenti alla struttura. Le voci aggiunte dall’Utente possono essere libe-
ramente cancellate.
587
19. Il Computo Metrico della Struttura

19.2
Come Sostituire le Voci di EP del Computo con
Quelle Effettive
Il computo delle strutture prodotto automaticamente per il progetto attivo
(v. § 19.1) viene proposto con voci (di Elenco Prezzi) assolutamente gene-
riche e con prezzo pari a 0 (zero). Di conseguenza, risultano nulli anche gli
importi complessivi delle singole voci e l’importo totale del computo.
Il tecnico, pertanto, dopo aver richiesto la composizione del computo
delle strutture deve assolutamente specificare, per ogni voce dell’Elenco
Prezzi, i dati (Codice di Tariffa, Descrizione e Prezzo) delle voci (del
proprio listino di riferimento) che intende adottare.
Per effettuare questa operazione è possibile operare in uno dei due modi
descritti di seguito.

Modificare i dati proposti per ogni voce di Elenco Prezzi


Per modificare, nella finestra Computo e Stima (v. § 19.1), i dati di una
voce di Elenco Prezzi del computo delle strutture prodotto automatica-
mente, basta effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere all’editor delle Voci di Elenco Prezzi
selezionando l’opzione Prezzi del menu che si a-
pre pigiando l’apposito bottone a sinistra nella to-
olbar delle finestra Computo e Stima (v. § 19.1).

• Fare doppio click nel campo Tariffa della voce per renderlo editabile e
sostituire il codice proposto con l’effettivo codice di tariffa.

588
19. Il Computo Metrico della Struttura

Quando un campo della voce risulta editabile risulta contornato in giallo.

• Pigiare INVIO della tastiera per rendere editabile il campo DESCRIZIO-


NE dell’ARTICOLO e, in questo, sostituire la descrizione proposta con
l’effettiva descrizione della voce.

• Pigiare INVIO della tastiera per spostare il cursore nel campo unità di mi-
sura e, in questo, modificare (se necessario) l’unità di misura della voce.
• Pigiare INVIO della tastiera per rendere editabile il campo Prezzo [1] e,
in questo, specificare il prezzo della voce.

• Pigiare INVIO della tastiera per confermare, questa operazione aggior-


na l’importo della voce e quello dell’intero computo (in basso a destra
nella finestra Computo e Stima) e sposta la voce nella posizione che le
compete in funzione del codice di tariffa specificato.
589
19. Il Computo Metrico della Struttura

I dati di una voce di Elenco Prezzi possono essere anche specificati nel-
l’editor delle Voci di Misurazioni proposto all’atto della creazione del
computo (v. § 19.1).

Per accedere all’editor delle Voci di Misurazione (quando è attivo l’editor delle Voci di
Elenco Prezzi o quello dei Dati Generali) basta selezionare l’opzione Misurazioni nel
menu del consueto bottone a sinistra nella toolbar della finestra Computo e Stima.

In questo caso, per sostituire i dati proposti per una voce di Elenco Prezzi
con quelli effettivi basta:
• fare click con il pulsante destro del mouse sul rigo della voce per cui
occorre specificare i dati o su una sua qualsiasi misurazione; questa
operazione seleziona la voce e apre un menu locale;
• nel menu locale selezionare l’opzione Modifica Voce Elenco Prezzi; que-
sta operazione apre una finestra contenente i dati della voce selezionata,

• nella finestra aperta sostituire i dati della voce con quelli effettivi (codi-
ce di tariffa, unità di misura, descrizione estesa e, soprattutto, il Prezzo);

590
19. Il Computo Metrico della Struttura

Pigiare il bottone Conferma in basso a destra nella finestra per richiu-


derla ed ottenere le modifiche richieste nel computo.

Sostituire ogni voce di Elenco Prezzi proposta con la voce opportuna


del listino di riferimento
I dati di una voce di Elenco Prezzi proposti nel computo delle strutture
prodotto automaticamente dal programma possono essere anche specifi-
cati in maniera più semplice e rapida sostituendo la voce stessa con quel-
la opportuna del proprio listino di riferimento (nel formato di PriMus).
Per sostituire, ad una voce di Elenco Prezzi del computo, la voce opportuna
del proprio listino di riferimento, basta effettuare le seguenti operazioni:
Aprire, nel programma PriMus (PriMus-P, PriMus-B o PriMus-EP), il proprio li-
stino di riferimento. Per avviare PriMus è anche possibile pigiare il bottone
Avvia PriMus della toolbar della Finestra del Programma.
• Disporre e dimensionare opportunamente le finestre di PriMus e di
EdiLus-CA per effettuare comodamente l’operazione di Drag & Drop
descritta di seguito.

In genere conviene disporre la finestra di PriMus a destra di quella di EdiLus-CA, in


modo che risultino visibili sia il listino in PriMus che il computo in EdiLus-CA.

591
19. Il Computo Metrico della Struttura

• Accedere all’editor delle Voci di Elenco Prezzi


della finestra Computo e Stima selezionando
l’opzione Prezzi del menu che si apre pigiando
l’apposito bottone a sinistra nella toolbar delle fi-
nestra Computo e Stima (v. § 19.1).

L’operazione precedente NON è indispensabile in quanto le operazioni seguenti


possono anche essere effettuate nell’editor delle Voci di Misurazione del computo.
Nell’Editor delle Voci di Elenco Prezzi però, venendo proposte le sole voci di E-
lenco Prezzi del computo, si opera in maniera più semplice e chiara.

• Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sulla voce di E-
lenco Prezzi del listino da sostituire a quella del computo di EdiLus-CA.
• Tenere premuto CONTROL (CTRL) della tastiera.
• Trascinare la voce del listino sul rigo della voce di E.P. (generica) da
sostituire nella finestra Computo e Stima del progetto di EdiLus-CA.

• Rilasciare il pulsante del mouse e CONTROL della tastiera; la voce


trascinata viene sostituita a quella generica e nella finestra Computo e
Stima vengono aggiornati tutti i dati del computo.
592
19. Il Computo Metrico della Struttura

• Ripetere le operazioni descritte per sostituire le altre voci di Elenco


Prezzi del computo.

Se durante l’operazione di Drag & Drop descritta NON si tiene premuto CONTROL,
la voce trascinata viene aggiunta all’elenco prezzi per l’eventuale computazione di
lavorazioni anche non strettamente inerenti la struttura dell’edificio.

Per salvare, nel progetto attivo di EdiLus-CA, l’Elenco Prezzi definito


secondo una delle due modalità descritte basta pigiare il bottone Salva
della toolbar della Finestra del Programma.
Pigiando il bottone Salva EP Default della toolbar della finestra
Computo e Stima si richiede di adottare l’elenco prezzi definito nel pro-
getto attivo, come Elenco Prezzi di riferimento, per la redazione dei com-
puti dei futuri progetti di EdiLus-CA.
Con le stesse modalità previste per il programma PriMus, è possibile
procedere nella computazione inserendo, nella finestra Computo e Stima,
nuove voci e relative misurazioni anche non inerenti la struttura.
Il computo così definito può essere riportato con una semplice operazio-
ne di Drag & Drop all’interno del computo dell’opera (v. § 19.3) oppure
può essere esportato (v. § 19.4) nel formato desiderato per poterlo aprire,
gestire e stampare con altri programmi.

593
19. Il Computo Metrico della Struttura

19.3
Come Riportare il Computo delle Strutture nel
Computo dell’Opera
Il computo delle strutture prodotto per il progetto (v. § 19.1) e per cui so-
no state specificate le voci del proprio listino di riferimento (v. § 19.2)
può essere riportato in un computo di PriMus (ad es. il computo com-
plessivo dell’opera) mediante una semplice operazione di Drag & Drop.
Per riportare il computo delle strutture della finestra Computo e Stima di
EdiLus-CA in computo di PriMus basta effettuare le seguenti operazioni:
• Disporre e dimensionare opportunamente le finestre di PriMus e di
EdiLus-CA per effettuare comodamente l’operazione di Drag & Drop
descritta di seguito.
In questo caso, è opportuno disporre la finestra di PriMus a destra di
quella di EdiLus-CA, in modo che risultino visibili sia il listino in
PriMus che il computo in EdiLus-CA.
• Fare click, con il pulsante destro del mouse, nella finestra Voci Com-
puto (v. § 19.1) di EdiLus-CA e, nel menu locale che si apre, selezio-
nare l’opzione Evidenzia Tutto per richiedere l’evidenziazione di tutte
le voci di computo in essa presenti.

594
19. Il Computo Metrico della Struttura

• Fare click su una qualsiasi voce della finestra Voci Computo e si tra-
scini il blocco di voci evidenziate sul rigo della finestra Voci di Misu-
razione (finestra centrale) del documento di PriMus in cui si intende
inserire il blocco di voci di misurazione.
• Rilasciare il pulsante del mouse.
A seguito di tali operazioni, le voci trascinate vengono copiate nella fine-
stra Voci di Misurazione del documento di PriMus a partire dal rigo su
cui è stato trascinato il blocco di voci; anche l’elenco prezzi del docu-
mento di PriMus viene aggiornato integrandolo con le voci trascinate.

La modalità di salvataggio/esportazione descritta è molto utile per “con-


servare” il computo ottenuto prima di apportare eventuali modifiche alla
struttura che, naturalmente, comportano inevitabili aggiornamenti del
computo stesso (v. § 19.1).

595
19. Il Computo Metrico della Struttura

19.4
Come Esportare il Computo delle Strutture
Il computo metrico delle strutture prodotto automaticamente nella fine-
stra Computo e Stima di EdiLus-CA (v. § 19.1) con le eventuali modifi-
che apportate alle voci di Elenco Prezzi (v. § 19.2) può essere esportato
in uno dei formati previsti dal programma PriMus oppure nei formati
HTML, DOC (Word) o XLS (Excel).

Come esportare il computo nei formati di PriMus


Per esportare il computo delle strutture in uno dei formati previsti dai
programmi della collana PriMus basta effettuare le seguenti operazioni:
• pigiare il bottone Salva con nome / E-
sportazioni della toolbar della finestra
Computo e Stima e, nel menu che si a-
pre, selezionare l’opzione Salva con
nome; questa operazione apre il dialog
SALVA DOCUMENTO;
• Nel dialog SALVA DOCUMENTO effettuare le seguenti operazioni:

• selezionare, nell’apposito riquadro, la cartella in cui si intende sal-


vare il file da esportare;

596
19. Il Computo Metrico della Struttura

• nel campo Nome File specificare il nome del file da esportare;


• nel list box Tipo File selezionare il formato di PriMus in cui si inten-
de esportare il computo;
• pigiare il bottone OK per chiudere il dialog ed avviare l’esportazione.

Come esportare il computo in formato HTML, DOC o XLS


L’integrazione di PriMus-DCF nella finestra Computo e Stima di Edi-
Lus-CA (v. § 19.1) consente di esportare il computo delle strutture in
formati standard quali l’HTML, il DOC (di Word) e l’XLS (di Excel).
Grazie alla sua tecnologia d’avanguardia, PriMus-DCF supera il proble-
ma della compatibilità dei dati consentendo di implementare le funziona-
lità di PriMus per la gestione dei computi nei documenti HTML, DOC e
XLS esportati.
Nei documenti HTML, DOC e XLS esportati sarà, quindi, possibile ge-
stire, stampare ed esportare ulteriormente il computo delle strutture, con
le funzionalità specifiche di PriMus.
Per esportare il computo delle strutture nei formati HTML, DOC o XLS ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Salva con nome / E-
sportazioni della toolbar della finestra
Computo e Stima (v. § 19.1) e, nel me-
nu che si apre, selezionare l’opzione:
Esporta per il Web (.html), per esportare il
computo in una pagina HTML (con le
funzionalità di computo di PriMus-DCF);
Esporta per Word 2003 (.doc), per esportare il computo in un documen-
to di Word (nelle versioni dal 2003 in poi) con tutte le funzionalità di
computo di PriMus-DCF;
Esporta per Excel 2003 (.xls), per esportare il computo in un documento
di Excel (nelle versioni dal 2003 in poi) con tutte le funzionalità di
computo di PriMus-DCF;
La selezione di una delle opzioni suddette apre il dialog ESPORTA
DOCUMENTO ….
• Nel dialog “ESPORTA DOCUMENTO …” specificare il nome del
documento da esportare, selezionare la cartella in cui si intende salvar-
lo e pigiare il bottone OK per avviare l’esportazione.

597
19. Il Computo Metrico della Struttura

Nell’anteprima di stampa della finestra Computo e Stima è anche possi-


bile richiedere, con le modalità previste per tutti gli altri elaborati di Edi-
Lus-CA (v. § 17.5), l’esportazione del computo nei formati DOC, HTML,
ACCAreader e PDF.

598
20. Personalizzazioni del Programma

Personalizzazioni del Programma


Con EdiLus-CA, oltre alla possibilità di personalizzare ogni progetto, è
anche possibile personalizzare il programma stesso.
Nel presente capitolo vengono descritte le personalizzazioni del pro-
gramma e le modalità operative per poterle effettuare.

599
20. Personalizzazioni del Programma

20.1
Il Dialog Opzioni PROGRAMMA
Le personalizzazioni del programma EdiLus-CA possono essere effettua-
te nel dialog Opzioni PROGRAMMA.
Al dialog Opzioni PROGRAMMA si accede selezionando Opzioni nel
menu Strumenti.
Il dialog Opzioni PROGRAMMA è costituito da più pagine attivabili
cliccando sui relativi bottoni nella parte sinistra nel dialog stesso.
Le pagine del dialog Opzioni PROGRAMMA sono:
Preferenze (v. § 20.2), in cui è possibile richiedere la personalizzazio-
ne dell’interfaccia e di alcune funzionalità del programma.
Gestione Tabelle (v. § 20.3), in cui è possibile personalizzare i Tabulati
della Relazione di Calcolo (v. § 17.3) di tutti i progetti di EdiLus-CA.
Opzioni Carpenteria (v. § 20.4), in cui è possibile richiedere la perso-
nalizzazione delle stringhe di testo proposte nelle carpenterie prodotte
automaticamente dal programma (v. cap. 15).

600
20. Personalizzazioni del Programma

20.2
Le Preferenze del Programma
Le opzioni per la personalizzazione dell’interfaccia e di alcune funziona-
lità di EdiLus-CA vengono proposte nella pagina Preferenze del dialog
Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.1).
La pagina Preferenze viene proposta per default quando si accede al dia-
log Opzioni PROGRAMMA.
Quando nel dialog è attiva un’altra pagina, la pagina Preferenze può
essere richiamata pigiando l’omonimo bottone sulla barra verticale a
sinistra del dialog stesso.
Nella pagina Preferenze sono presenti le tre sezioni illustrate di seguito.

Interfaccia
Nella sezione Interfaccia della pagina Preferenze vengono proposti i se-
guenti check box:
Salva impostazioni Documento, la cui selezione richiede che, all’apertura,
ogni documento venga riproposto con la configurazione che aveva
all’atto della chiusura.
Status Bar, la cui selezione richiede la presenza della Barra di Stato sul
bordo inferiore della Finestra del Programma; la barra di stato riporta
utili indicazioni sull’elemento selezionato nella finestra attiva.
Tool Hint, la cui selezione richiede l’apertura di un campo giallo che illu-
stra la funzionalità dell’elemento (ad es., un bottone della toolbar) su
cui si ferma il cursore del mouse.
Usa Accelerazione Hardware, la cui selezione richiede l’utilizzo
dell’accelerazione hardware che comporta una maggior velocità in fa-
se di disegno, a scapito della qualità di visualizzazione.

Ovviamente, è possibile NON utilizzare l’accelerazione hardware per richiedere


una maggior qualità di visualizzazione del disegno solo se il computer è dotato di
una scheda video adeguata.
Generalmente, il NON utilizzo dell’accelerazione hardware NON comporta grossi
vantaggi in termini di visualizzazione.
Si consiglia, quindi, di utilizzare comunque l’accelerazione hardware lasciando se-
lezionato il check box Usa Accelerazione Hardware della pagina Preferenze.

601
20. Personalizzazioni del Programma

Aggiornamento dinamico Proprietà, la cui selezione richiede che le pro-


prietà che riguardano la posizione e la geometria di un oggetto venga-
no aggiornate dinamicamente nel toolbox delle Proprietà (10.1.6) du-
rante le operazioni di disegno o di modifica. Se tale check NON risul-
ta selezionato le proprietà vengono aggiornate solo quando l’oggetto
risulterà disegnato. Ovviamente tale funzionalità può essere richiesta
solo se il computer utilizzato è abbastanza potente per supportarla.
Attivazione ToolBox al passaggio del mouse, la cui selezione richiede che
un toolbox venga aperto semplicemente posizionando il cursore sul
bottone per la sua apertura. Se tale opzione risulta NON selezionata,
per aprire un toolbox occorre cliccare sul relativo bottone.
Animazione Zoom, la cui selezione richiede, ad ogni operazione di zoom
(v. § 11.4), il passaggio graduale (animazione) dalla vista corrente alla
vista zoomata.

Per rendere più veloci le operazioni di zoom su computers particolarmente lenti o


con schede video NON adeguate, si consiglia di lasciare NON selezionato il check
box Animazione Zoom.

602
20. Personalizzazioni del Programma

Animazione Oggetti, la cui selezione richiede l’animazione per tutti gli


oggetti per cui essa è prevista (ad es. l’animazione dell’acqua per
l’oggetto Spinta Idrostatica - v. § 10.24.1).
Quando tale check risulta selezionato l’utente può comunque sceglie-
re, nelle proprietà (v. § 10.24.1) di ogni oggetto disegnato che prevede
un’animazione, se attivare o meno l’animazione stessa.

Salvataggio Documenti
Nella sezione Salvataggio Documenti vengono proposti:
• Il check box Backup ad ogni salvataggio; la selezione di tale check ri-
chiede la creazione automatica di una copia di Backup (riserva) del
progetto ogni volta che si effettua un suo salvataggio; quando tale
check risulta selezionato si abilitano anche i due campi seguenti.
• Il campo Directory Backup, in cui viene riportata la directory in cui ven-
gono effettuate le copie di Backup. Per default il programma propone di
effettuare le copie nella directory C:\ACCA\EdiLus-CA\Backup.
Per modificare la directory in cui devono essere effettuate le copie di
Backup basta pigiare il bottone a destra del campo e, nel dialog che si
apre, selezionare la nuova directory.
• Il campo n° storico backup in cui va specificato il numero massimo di
copie di backup dello stesso progetto che devono essere conservate
nella directory. Pertanto, se in tale campo è presente il valore 4, effet-
tuando un salvataggio di un progetto, viene creata la nuova copia di
Backup e, contestualmente, viene eliminata la copia di backup meno
recente tra le quattro presenti nella directory.
• Il check box Salvataggio anteprima tavola corrente; la selezione di tale
check richiede che, ad ogni salvataggio (v. § 3.3.1.2), venga aggiorna-
ta l’anteprima dell’ultima tavola chiusa del progetto che verrà propo-
sta nel dialog per l’apertura (v. § 3.3.1.3), la duplicazione e la cancel-
lazione dei progetti.

La selezione del check box Salvataggio anteprima tavola corrente rallenta le


operazioni di salvataggio del progetto.
Se si opera con un computer particolarmente lento e, in ogni caso, se NON si utiliz-
za l’anteprima nei dialog per l’apertura, la duplicazione e la cancellazione dei pro-
getti, si consiglia di lasciare NON selezionato il check box Salvataggio anteprima
tavola corrente.

603
20. Personalizzazioni del Programma

Apertura Documenti
Nella sezione Apertura Documenti è presente il campo Numero docu-
menti aperti recentemente da elencare in cui è possibile indicare il nu-
mero di documenti aperti recentemente da riportare, come opzioni, nel
menu File, per poterli aprire più rapidamente.

Opzioni Calcolo
Nella sezione Opzioni Calcolo è presente il solo check box Mostra mes-
saggio Accettazione “Modello Strutturale” la cui selezione richiede che,
lanciando qualsiasi fase di calcolo successiva a quella del Modello Strut-
turale (v. cap. 13), venga proposto un messaggio che richiama
l’attenzione sulla necessità di verificare il modello strutturale definito au-
tomaticamente dal programma (v. § 13.2). Tale check viene deseleziona-
to automaticamente quando si seleziona il check box non mostrare più
questo messaggio presente nel messaggio stesso.
Per confermare le personalizzazioni richieste e chiudere il dialog Opzioni
PROGRAMMA basta pigiare il bottone OK del dialog stesso.
Per chiudere il dialog senza confermare le personalizzazioni richieste ba-
sta pigiare il bottone Cancel.
Le scelte effettuate nella pagina Preferenze vengono anche confermate
cambiando pagina nel dialog Opzioni PROGRAMMA.
Per ripristinare la configurazione di default della pagina Preferenze basta
pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog Opzioni
PROGRAMMA.

20.3
La Personalizzazione dei Tabulati di Calcolo
La personalizzazione dei Tabulati con i risultati di calcolo (v. § 17.3)
prodotti dal programma per tutti i progetti si effettua nella pagina Gestio-
ne Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.1).
Per accedere alla pagina Gestione Tabelle basta pigiare l’omonimo botto-
ne nella barra verticale di sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA.
Nella parte superiore della pagina Gestione Tabelle viene proposta la se-
604
20. Personalizzazioni del Programma

zione Tabella in cui sono presenti i seguenti strumenti per la personaliz-


zazione dei tabulati:
• Il list box Stile tabella, in cui è possibile scegliere uno degli stili prede-
finiti per le tabelle; la scelta di uno stile comporta l’opportuno settag-
gio di tutti i restanti strumenti della sezione Tabella; lo stile scelto può
essere ulteriormente modificato nella restante parte della sezione.
• Il list box Bordi, in cui va scelto il colore dei bordi della tabella.
• il check box Bordo esterno, la cui selezione richiede la presenza del
bordo esterno della tabella.
• il check box Titolo (a destra del list box “Stile tabella”), la cui selezio-
ne richiede la presenza del titolo della tabella; quando tale check risul-
ta selezionato, alla sua destra vengono abilitati:
• il list box colore in cui va scelto il colore del titolo della tabella;

• il campo dimensione dove è possibile indicare la dimensione in pun-


ti del carattere del titolo.
• Il check box Stampa Legenda, la cui selezione richiede la presenza, in
fase di composizione dei tabulati, della legenda dei simboli utilizzati.

605
20. Personalizzazioni del Programma

• Il check box in rilievo, la cui selezione richiede che il bordo esterno


della tabella sia “in rilievo”.
• Il campo Spazi tra le tabelle (punti), in cui va indicato lo spazio, in pun-
ti, che, in fase di composizione separerà le varie tabelle (v. § 17.3).
• Il campo Aumenta\Riduci font (stampa), in cui va specificata
l’eventuale, riduzione (o aumento), in punti, dei caratteri utilizzati
nella tabella.
Nella sezione Cella è possibile indicare, in punti, la Spaziatura tra il testo
e i bordi superiore (prima) ed inferiore (dopo) della riga.
La selezione del check box orizzontali (verticali) richiede la visualizza-
zione dei bordi orizzontali (verticali) delle celle.
Nella sezione Intestazione sono presenti:
• Il check box Titolo che richiede la presenza, sulle tabelle del titolo
dell’intestazione.
• Il list box Testo in cui va scelto il colore del testo riportato
nell’intestazione delle colonne delle tabelle.
• Il list box Sfondo in cui va scelto il colore di sfondo dell’intestazione
delle colonne delle tabelle.
• Il list box motivo in cui va scelto il grado di riempimento del colore di
sfondo dell’intestazione delle colonne delle tabelle.
Nelle sezioni Rigo di gruppo e Rigo di sotto gruppo, vengono proposti gli
stessi strumenti della sezione “Intestazioni” per definire il colore del te-
sto e dello sfondo dei righi di gruppo e di sottogruppo (v. anteprima).
Sotto la sezione Tabella viene proposta un’Anteprima delle tabelle otte-
nuta in funzione delle scelte effettuate.
Per confermare le personalizzazioni richieste e chiudere il dialog Opzioni
PROGRAMMA basta pigiare il bottone OK del dialog stesso.
Per chiudere il dialog senza confermare le personalizzazioni richieste ba-
sta pigiare il bottone Cancel.
Le scelte effettuate nella pagina Gestione Tabelle vengono anche con-
fermate cambiando pagina nel dialog Opzioni PROGRAMMA.
Per ripristinare la configurazione di default della pagina Gestione Tabelle
basta pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog
Opzioni PROGRAMMA.

606
20. Personalizzazioni del Programma

20.4
La Personalizzazione delle Carpenterie
Il tipo, le dimensioni, lo stile ed il colore del carattere adottato per i vari
testi riportati in tutte le carpenterie prodotte dal programma (v. cap. 15.1)
per tutti i progetti possono essere liberamente personalizzati dall’Utente.
La personalizzazione dei testi delle Carpenterie prodotte dal programma
si effettua nella pagina Opzioni Carpenteria del dialog Opzioni PRO-
GRAMMA (v. § 20.1).

Le personalizzazioni descritte di seguito vengono applicate solo alle carpenterie


prodotte successivamente alla loro richiesta. Per modificare le carpenterie di un
progetto prodotte prima di aver richiesto tali personalizzazioni, occorre richiedere
nuovamente il calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5).
Un singolo testo di una carpenteria può anche essere modificato con le modalità
illustrate nel § 15.2.

Per accedere alla pagina Opzioni Carpenteria basta pigiare l’omonimo bot-
tone nella barra verticale di sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA.

La pagina Opzioni Carpenteria risulta, a sua volta, costituita da altre due


607
20. Personalizzazioni del Programma

pagine (Pagina 1 e Pagina 2) a cui è possibile accedere cliccando sulle


omonime linguette in alto.

In queste due pagine sono presenti i campi in cui viene riportato il forma-
to del carattere (font) utilizzato per ogni tipo di testo che è possibile ri-
trovare nelle carpenterie.
Per modificare il formato del carattere di un determinato tipo di testo ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
pigiare il bottoncino presente nel corrispondente campo; questa operazione
apre il dialog “Tipo di carattere”;
• nel dialog Tipo di carattere scegliere il Tipo di Carattere del testo ed
indicarne le dimensioni (in punti), lo stile ed il colore;
• pigiare il bottone OK per richiudere il dialog “Tipo di carattere”;
• ripetere le operazioni precedenti per personalizzare ulteriori tipi di testo.
Le personalizzazioni effettuate nella pagina Opzioni Carpenterie vengo-
no confermate pigiando il bottone OK del dialog Opzioni PROGRAM-
MA oppure passando ad un’altra pagina dello stesso.
Per ripristinare la configurazione di default prevista per le carpenterie ba-
sta pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog Op-
zioni PROGRAMMA.

608
21. Sistemi di Riferimento

Sistemi di Riferimento

21.1
Riferimento Globale
Il sistema di riferimento globale, rispetto al qua-
le va riferita l’intera struttura, è costituito da
una terna di assi cartesiani destrorsa OXYZ (X,Y,
e Z sono disposti e orientati rispettivamente se-
condo il pollice, l’indice ed il medio della mano
destra, una volta posizionati questi ultimi a 90°
tra loro).

609
21. Sistemi di Riferimento

21.2
Riferimento Locale per le Travi
L’elemento Trave è un classico elemento strutturale in grado di ricevere
Carichi Distribuiti e Carichi Nodali applicati ai due nodi di estremità; per
effetto di tali carichi nascono, negli estremi, sollecitazioni di taglio, sfor-
zo normale, momenti flettenti e torcenti.
2 2 2

T2
1 T1 1 1
T2 M2
j j j M1

i i i

T1 T3

M3
T3
3 3 3

Definiti i e j i nodi iniziale e finale della Trave, viene individuato un si-


stema di assi cartesiani 1-2-3 locale all’elemento, con origine nel Nodo i
così composto:
asse 1, orientato dal nodo i al nodo j;
assi 2 e 3, appartenenti alla sezione dell’elemento e coincidenti con gli
assi principali d’inerzia della sezione stessa.
Le sollecitazioni verranno fornite in riferimento a tale sistema di riferi-
mento:
• Sollecitazione di Trazione o Compressione T1 (agente nella direzione
i-j);
• Sollecitazioni Taglianti T2 e T3, agenti nei due piani 1-2 e 1-3, rispetti-
vamente secondo l’asse 2 e l’asse 3;
• Sollecitazioni che inducono flessione nei piani 1-3 e 1-2 (M2 e M3);
• Sollecitazione torcente M1.

Convenzione
Sia per l’applicazione dei carichi che per la lettura dei risultati di calcolo
e degli elaborati grafici (tavole delle armature), per ogni trave è molto
importante conoscere il suo punto iniziale (coincidente con l’origine del
suo riferimento locale) e il suo punto finale.

610
21. Sistemi di Riferimento

Da quanto precedentemente detto, per individuare univocamente il rife-


rimento locale di una trave, basta conoscere quale delle sue estremità
coincide con l’origine degli assi.
L’estremità dell’asse della trave coincidente con l’origine degli assi del
suo riferimento locale viene definita automaticamente dal programma in
fase di disegno.
In particolare l’origine degli assi del riferimento locale di una trave coin-
cide con l’estremità del suo asse che nel piano del disegno (XY) ha ordi-
nata (Y) inferiore. Se le ordinate delle estremità dell’asse della trave sono
uguali (trave orizzontale nel piano del disegno), l’origine degli assi coin-
cide con l’estremità con ascissa (X) inferiore.
A parità di ascissa (X) ed ordinata (Y) l’estremità dell’asta (pilastro) che
coincide con l’origine degli assi è quella con ordinata (Z) inferiore.
In pratica, definito a l’angolo che la trave forma, nel piano del disegno,
con l’orizzontale passante per la sua prima estremità disegnata, l’origine
degli assi del suo riferimento locale coincide con:
1) la prima estremità disegnata della trave, se 0°≤ a < 180°;

2) la seconda estremità disegnata della trave, se 180°≤ a < 360°.


In ogni caso, se si seleziona una trave disegnata nella tavola del piano,
una freccia indica la direzione dell’asse 1 del suo riferimento locale e,
quindi il suo punto iniziale (origine del riferimento locale) e il suo punto
finale.
Si noti come, nel caso 2), selezionando nuovamente la trave dopo averla
disegnata si può notare come la freccia rappresentata durante il suo dise-
gno risulti invertita.
Anche nelle viste 3D, nelle viste strutturali e, persino nelle tavole delle
armature delle travi una freccia indica il punto iniziale e finale di ogni
trave.

611
21. Sistemi di Riferimento

21.3
Riferimento Locale per i Pilastri
Definiti i e j come i due nodi iniziale e finale del pilastro, viene indivi-
duato un sistema di assi cartesiani 1-2-3 locale all’elemento, con origine
nel Nodo i così composto:
1 1 1

M1
T1

j T3 j
j
T2

T3 i i
i
3
3 M3
3 T2 M2

T1
2
2 2

asse 1, orientato dal nodo i al nodo j;


asse 2, perpendicolare all’ asse 1, parallelo e discorde all’asse globale Y;
asse 3, che completa la terna destrorsa, parallelo e concorde all’asse glo-
bale X.
Tale sistema di riferimento è valido per Pilastri con angolo di rotazione
pari a “0” gradi; una rotazione del pilastro nel piano XY ha l’effetto di
ruotare anche tale sistema (ad es. una rotazione di “90” gradi porterebbe
l’asse 2 a essere parallelo e concorde all’asse X, mentre l’asse 3 sarebbe
parallelo e concorde all’asse globale Y). La rotazione non ha alcun effetto
sull’asse 1 che coinciderà sempre e comunque con l’asse globale Z.
Per quanto riguarda le sollecitazioni si ha:
• una forza di trazione o compressione T1, agente lungo l’asse locale 1;
• due forze taglianti T2 e T3 agenti lungo i due assi locali 2 e 3;
• due vettori momento (flettente) M2 e M3 agenti lungo i due assi locali
2 e 3;
• un vettore momento (torcente) M1 agente lungo l’asse locale nel piano 1.

612
21. Sistemi di Riferimento

21.4
Riferimento Locale per le Pareti
Una parete è costituita da una sequenza di setti; 2
ciascun setto è caratterizzato da un sistema di ri-
ferimento locale 1-2-3 così individuato:
1
asse 1, coincidente con la linea d’asse della trac-
cia del setto in pianta, orientato dal punto 0 al
punto 1. (Il punto 0 è il punto dell’asse di mi-
nore ordinata nel piano del disegno; a parità di
ordinata, il punto 0 è quello di ascissa minore); 3

asse 2, verticale ed orientato verso l’alto;


asse 3, ortogonale al piano della parete, che completa la terna levogira.
Su ciascun setto l’utente ha la possibilità di applicare uno o più carichi
uniformemente distribuiti comunque orientati nello spazio; le componen-
ti di tali carichi possono essere fornite, a discrezione dell’utente, rispetto
al riferimento globale XYZ oppure rispetto al riferimento locale 1-2-3 ap-
pena definito.
Si rende necessario, a questo punto, meglio precisare le modalità con cui
EdiLus-CA restituisce i risultati di calcolo.
Nel modello di calcolo agli elementi finiti ciascun setto è discretizzato in
una serie di elementi tipo ”shell” interconnessi; il solutore agli elementi
finiti integrato nel programma EdiLus-CA, definisce un riferimento loca-
le per ciascun elemento shell e restituisce i valori delle tensioni esclusi-
vamente rispetto a tali riferimenti.
Il software EdiLus-CA provvede ad omogeneizzare tutti i valori riferen-
doli alla terna 1-2-3. Tale operazione consente, in fase di input, di ridurre
al mimino gli errori dovuti alla complessità d’immissione dei dati stessi
ed allo stesso tempo di restituire all’utente dei risultati facilmente inter-
pretabili.
Tutti i dati cioè, sia in fase di input che in fase di output, sono organizzati
secondo un criterio razionale vicino al modo di operare del tecnico e
svincolato dal procedimento seguito dall’elaboratore elettronico.
In tal modo ad esempio, il significato dei valori delle tensioni può essere
compreso con immediatezza non solo dal progettista che ha operato con il

613
21. Sistemi di Riferimento

programma ma anche da un tecnico terzo non coinvolto nell’elaborazione;


entrambi, così, potranno controllare con facilità dal tabulato di calcolo, la
congruità dei valori riportati.
Un’ultima notazione deve essere riservata alla modalità con cui il pro-
gramma fornisce le armature delle pareti, con riferimento alla faccia ante-
riore e posteriore.
La faccia anteriore è quella di normale uscente concorde all’asse 3 come
prima definito o, identicamente, quella posta alla destra dell’osservatore
che percorresse il bordo superiore della parete concordemente all’asse 1.

21.5
Riferimento Locale per le Solette
In maniera analoga a quanto avviene per i setti, ciascuna soletta è caratte-
rizzata da un sistema di riferimento locale 1,2,3 così definito:
asse 1, coincidente con la di- 3
rezione secondaria di arma-
tura definita dall’utente;
asse 2, coincidente con la di-
rezione principale di arma-
tura definita dall’utente;
asse 3, ortogonale al piano 2
( parallelo alla direzione
della soletta ed orientata principale definita dall'utente )
verso l’alto (che va a com-
pletare la terna levogira).

1
( parallelo alla direzione
secondaria definita dall'utente )

614
21. Sistemi di Riferimento

21.6
Riferimento Locale per le Platee
Anche per le platee, analogamente a quanto descritto per le solette, è de-
finito un sistema di riferimento locale 1,2,3:
asse 2, coincidente con la di- 3
rezione principale di arma-
tura definita dall’utente;
asse 3, ortogonale al piano
della platea ed orientato
verso l’alto;
asse 1, appartenente al piano 2
( parallelo alla direzione
della platea, ortogonale principale definita dall'utente )
all’asse 2 ed orientato in
maniera tale da completare
la terna levogira.
1
( parallelo alla direzione
secondaria definita dall'utente )

615
21. Sistemi di Riferimento

Pagina lasciata volutamente in bianco

616
A. Tasti Funzione

Tasti Funzione
Nel presente paragrafo vengono illustrate le funzionalità di EdiLus-CA
attivabili mediante tastiera e/o mouse.
La buona conoscenza delle funzionalità del programma attivabili me-
diante la tastiera rendono il lavoro estremamente più agevole, rapido e
produttivo.
Si consiglia, pertanto, di leggere attentamente il presente capitolo per ac-
quisire una buona conoscenza delle funzionalità di EdiLus-CA attivabili
da tastiera.

617
A. Tasti Funzione

A.1
Lista dei Tasti Funzione
Nel presente paragrafo vengono illustrate funzionalità di EdiLus-CA at-
tivabili dalla tastiera.
Di seguito viene riportato l’elenco dei tasti funzione EdiLus-CA e, per
ognuno di essi viene descritta la funzionalità attivata.

SPAZIO
Passa dalla modalità per la selezione a quella del disegno dell’ultima en-
tità disegnata e viceversa.

SHIFT
In fase di disegno attiva la modalità per la traslazione dell’entità (ad es.
v. § 10.3.2).
In fase di selezione multipla attiva la modalità per selezionare (deselezio-
nare) un’entità non selezionata (selezionata) (v. § 10.1.3).

ESC
Annulla il disegno o la modifica di un’entità.

CANC
Elimina le entità selezionate.
CTRL
In caso di selezione multipla, tenendo premuto CTRL e cliccando con il
pulsante sinistro del mouse in prossimità di un qualsiasi punto di snap
(anche di un’entità non selezionata), la maniglia del gruppo di oggetti se-
lezionati viene spostata proprio nel punto cliccato (v. § 10.1.3).
+ (Tastierino Numerico)
Zoom + (v. § 11.4).
– (Tastierino Numerico)
Zoom – (v. § 11.4).
Ctrl+N
Menu File: Nuovo (v. § 3.3.1.1).
Ctrl+A
Menu File: Apri (v. § 3.3.1.3).
618
A. Tasti Funzione

Ctrl+S
Menu File: Salva (v. § 3.3.1.2).

Ctrl+Shift+S
Menu File: Salva col nome (v. § 3.3.1.6).

Ctrl+P
Menu File: Stampa.

Ctrl+Z
Funzione Annulla (Undo).

Ctrl+Y
Funzione Ripristina (Redo).

Ctrl+C
Funzione Copia (Copy).

Ctrl+V
Funzione Incolla (Paste).

Ctrl+Spazio
Quando si seleziona un’entità cliccando in un punto che seleziona più
oggetti sovrapposti con Ctrl+Spazio si passa la selezione all’entità SUC-
CESSIVA nella lista degli oggetti selezionati dal punto.
F1
Apre l’Help del programma.
F2
Zoom Tutto (v. § 11.4).

F3
Zoom Finestra (v. § 11.4).
F4
Zoom Lente di Ingrandimento (attiva/disattiva) (v. § 11.4.1).

F5
Sposta Indietro il Punto Sensibile dell’entità selezionata o in fase di disegno;
oppure
Sposta Indietro la maniglia di una selezione multipla di entità (v. § 10.1.3).
619
A. Tasti Funzione

F6
Sposta Avanti il Punto Sensibile dell’entità selezionata o in fase di disegno;
oppure
Sposta Avanti la maniglia di una selezione multipla di entità (v. § 10.1.3).
F7
Ruota di 90°, in senso Antiorario, l’entità (pilastro, scala e selezione mul-
tipla) selezionata o in fase di disegno.

F8
Ruota di 90°, in senso Orario, l’entità (pilastro, scala e selezione multi-
pla) selezionata o in fase di disegno.

F9
Abilita/Disabilita lo Snap Angolo (v. § 11.1.2).

F10
Abilita/Disabilita Snap alla Griglia (v. § 11.1.1).
F11
Aggiunte/Rimuove ulteriori Punti di Snap (Punti Fissati) (per snap per-
pendicolare e parallelo) (ad es. v. § 11.1.3.4)

F12
Disabilita, per il tempo che si tiene premuto, lo Snap ad Oggetti, favo-
rendo lo Snap Angolo o lo Snap alla Griglia (v. § 11.1).

SHIFT-F2
Zoom Precedente (v. § 11.4).

SHIFT-F3
Zoom Successivo (v. § 11.4).

CTRL-F4
Chiude la finestra attiva (di sistema).
ALT-F2
Effettua uno Zoom Tutto (v. § 11.4) e contemporaneamente estende la
finestra attiva (tavola di disegno, tavola delle armature, tavola esecutivi
carpenteria, o vista 3D) a tutta la Finestra del Programma (se questa ri-
sulta ridimensionata) oppure la ridimensiona (se questa risulta estesa
all’intera Finestra del Programma).
620
A. Tasti Funzione

ALT-F4
Chiude l’applicazione (di sistema).

A.2
Funzionalità Attivabili con il Mouse
Nel presente paragrafo vengono illustrate funzionalità di EdiLus-CA at-
tivabili con il mouse.

Pulsante Destro
Un click con il pulsante destro del mouse in una finestra apre il suo
menu locale.
Se, in una vista 3D si tiene premuto il pulsante destro del mouse, muo-
vendo opportunamente quest’ultimo si ottiene la rotazione della vista
stessa (v. § 12.3).

Rotellina
La rotazione della rotellina del mouse effettua uno Zoom + o uno Zoom –
(con il puntatore come centro di zoom) a seconda del verso di rotazione
(v. § 11.4).
Tenendo premuta la rotellina del mouse e spostando quest’ultimo si effet-
tua il PAN (spostamento della vista della finestra) (v. § 11.3).

621
A. Tasti Funzione

Pagina lasciata volutamente in bianco

622
Sommario

Sommario

1. Introduzione ......................................................................................pag. 1
1.1 Premessa ............................................................................................... ” 2
1.2 Il Rivoluzionario Input ad Oggetti....................................................... ” 3
1.3 Le Modalità di Calcolo......................................................................... ” 4
1.4 La Visualizzazione dei Risultati e la Stampa ...................................... ” 5
1.5 Integrazione con il Computo Metrico.................................................. ” 5

2. Installazione ......................................................................................pag. 7
2.1 Requisiti di Sistema.............................................................................. ” 8
2.2 L’Installazione del Programma............................................................ ” 8
2.2.1 Intestazione della Licenza d’Uso ......................................................... ” 9
2.3 L’Installazione della Chiave di Protezione USB ................................. ” 10
2.4 Il Manuale d’Uso in Formato PDF ...................................................... ” 13
2.5 Aggiornamenti del Programma............................................................ ” 14

3. Gli Elementi del Programma ...........................................................pag. 15


3.1 La Finestra del Programma .................................................................. ” 16
3.2 I Toolbox della Finestra del Programma ............................................. ” 17
3.2.1 Il Toolbox Gestione Progetto: il Navigatore del Progetto................... ” 19
3.3 I Menu .................................................................................................. ” 23
3.3.1 Il Menu File .......................................................................................... ” 23
3.3.1.1 Come Creare un Nuovo Progetto......................................................... ” 24
3.3.1.2 Come Salvare il Progetto ..................................................................... ” 25
3.3.1.3 Come Aprire un Progetto ..................................................................... ” 26
3.3.1.4 Come Chiudere un Progetto................................................................. ” 27

I
Sommario

3.3.1.5 Come Cancellare un Progetto............................................................ pag. 27


3.3.1.6 Come Duplicare un Progetto ................................................................ ” 28
3.3.1.7 Come Esportare gli Elaborati Grafici nei Formati DXF o DWG........ ” 29
3.3.1.8 Come Chiudere il Programma.............................................................. ” 31
3.3.1.9 Come Impostare i Separatori dei Numeri ............................................ ” 31
3.3.2 Il Menu Modifica.................................................................................. ” 32
3.3.3 Il Menu Visualizza ............................................................................... ” 33
3.3.4 Il Menu Disegno ................................................................................... ” 33
3.3.5 Il Menu Calcolo .................................................................................... ” 35
3.3.6 Il Menu Strumenti................................................................................. ” 35
3.3.7 Il Menu ? (Help) ................................................................................... ” 36
3.4 La Toolbar ............................................................................................ ” 37

4. Come si Lavora ................................................................................ pag. 43


4.1 Come Progettare una Struttura con EdiLus-CA .................................. ” 44

5. I Dati della Struttura ........................................................................ pag. 49


5.1 Dati Generali......................................................................................... ” 50
5.2 I Dati dell’Analisi Sismica ................................................................... ” 53
5.3 I Risultati dell’Analisi Sismica: Masse e Modi di Vibrazione ............ ” 59

6. Le Tavole di Disegno dei Piani ...................................................... pag. 61


6.1 Definizioni e Considerazioni Generali................................................. ” 62
6.2 Come Creare la Pianta di un Piano dell’Edificio................................. ” 64
6.3 Come Modificare un Piano dell’Edificio............................................. ” 68
6.4 Come Eliminare un Piano dell’Edificio ............................................... ” 69
6.5 Come Accedere alla Pianta di un Piano ............................................... ” 70
6.6 Le Finestre delle Piante ........................................................................ ” 71

II
Sommario

7. Le Sezioni di Travi e Pilastri ...........................................................pag. 75


7.1 La Finestra Gestione Sezioni ............................................................... ” 76
7.2 Come Definire una Nuova Sezione ..................................................... ” 80
7.3 Come Modificare una Sezione............................................................. ” 81
7.4 Come Eliminare una Sezione............................................................... ” 82
7.5 Le Sezioni Personalizzate .................................................................... ” 83
7.6 Le Sezioni per Materiali Generici........................................................ ” 91

8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni ......................................pag. 93


8.1 La Gestione dei Materiali..................................................................... ” 94
8.1.1 Come Definire un Nuovo Materiale .................................................... ” 95
8.1.1.1 Il Materiale Generico ........................................................................... ” 98
8.1.2 Come Modificare un Materiale ............................................................ ” 100
8.1.3 Come Eliminare un Materiale .............................................................. ” 101
8.2 La Gestione dei Terreni........................................................................ ” 102

9. I Carichi ..............................................................................................pag. 105


9.1 Analisi dei Carichi................................................................................ ” 106
9.2 I Carichi Superficiali ............................................................................ ” 107
9.3 Le Condizioni di Carico Utente ........................................................... ” 111
9.4 Le Tipologie di Carico Accidentale..................................................... ” 113
9.5 Le Condizioni di Carico del Calcolo ................................................... ” 115

10. Il Disegno degli Oggetti ...................................................................pag. 117


10.1 Indicazioni di Carattere Generale ........................................................ ” 118
10.1.1 Come Disegnare un Oggetto ................................................................ ” 118
10.1.2 Come Selezionare un Oggetto ............................................................. ” 119
10.1.3 Come Selezionare più Oggetti Contemporaneamente......................... ” 120

III
Sommario

10.1.3.1 I Filtri per la Selezione e la Ricerca degli Oggetti............................ pag. 123


10.1.4 Come Modificare un Oggetto............................................................... ” 127
10.1.5 Come Cancellare un Oggetto ............................................................... ” 127
10.1.6 Le Proprietà degli Oggetti .................................................................... ” 127
10.1.7 Il Punto Sensibile degli Oggetti ........................................................... ” 130
10.2 I Pilastri................................................................................................. ” 133
10.2.1 Come Disegnare i Pilastri..................................................................... ” 134
10.2.2 Come Modificare un Pilastro Disegnato.............................................. ” 136
10.2.3 Le Proprietà del Pilastro....................................................................... ” 139
10.2.4 Come Visualizzare le Forze su un Pilastro .......................................... ” 143
10.2.5 I Vincoli Interni del Pilastro................................................................. ” 143
10.3 Le Travi ................................................................................................ ” 144
10.3.1 Come Disegnare le Travi...................................................................... ” 145
10.3.2 Come Modificare una Trave Disegnata ............................................... ” 148
10.3.3 Le Proprietà della Trave ....................................................................... ” 151
10.3.4 Come Visualizzare le Forze su una Trave ........................................... ” 156
10.3.5 I Vincoli Interni della Trave................................................................. ” 160
10.3.6 Le Travi di Fondazione (Winkler) ....................................................... ” 161
10.3.7 Travi in Comune Tra Due Impalcati .................................................... ” 161
10.3.8 Trave Estradossata................................................................................ ” 162
10.3.9 Edificio con Piani Sfalsati .................................................................... ” 164
10.4 Le Pareti................................................................................................ ” 166
10.4.1 Come Disegnare le Pareti ..................................................................... ” 167
10.4.2 Come Modificare una Parete Disegnata............................................... ” 169
10.4.3 Le Proprietà della Parete ...................................................................... ” 170
10.5 Le Solette .............................................................................................. ” 174
10.5.1 Come Disegnare le Solette ................................................................... ” 175
10.5.2 Come Modificare una Soletta Disegnata ............................................. ” 177
10.5.3 Le Proprietà della Soletta ..................................................................... ” 177

IV
Sommario

10.6 Come Disegnare un Foro ...................................................................pag. 182


10.6.1 Come Modificare un Foro Disegnato .................................................. ” 183
10.6.2 Le Proprietà del Foro ........................................................................... ” 184
10.7 I Solai.................................................................................................... ” 186
10.7.1 Come Disegnare i Solai........................................................................ ” 187
10.7.2 Come Modificare un Solaio Disegnato................................................ ” 190
10.7.3 Le Proprietà del Solaio......................................................................... ” 191
10.7.4 Come Disegnare un Solaio Inclinato ................................................... ” 196
10.7.5 Impalcati Rigidi e Solai Rigidi ............................................................ ” 198
10.7.6 L’Indicazione delle Sezioni di Calcolo dei Solai ................................ ” 199
10.8 Balconi e Sbalzi.................................................................................... ” 203
10.8.1 Come Disegnare un Balcone o uno Sbalzo.......................................... ” 203
10.8.2 Come Modificare un Balcone Disegnato............................................. ” 206
10.8.3 Le Proprietà del Balcone...................................................................... ” 208
10.9 Le Scale ................................................................................................ ” 213
10.9.1 Come Disegnare le Scale ..................................................................... ” 215
10.9.2 La Generazione Automatica della Struttura della Scala Disegnata..... ” 218
10.9.3 Come Modificare una Scala Disegnata................................................ ” 221
10.9.4 Le Proprietà della Scala ....................................................................... ” 221
10.10 Le Tamponature ................................................................................... ” 226
10.10.1 Come Disegnare le Tamponature......................................................... ” 226
10.10.2 Come Modificare una Tamponatura Disegnata................................... ” 228
10.10.3 Le Proprietà della Tamponatura........................................................... ” 230
10.11 I Cordoli ............................................................................................... ” 232
10.11.1 Come Disegnare e Modificare un Cordolo .......................................... ” 237
10.11.2 Le Proprietà del Cordolo...................................................................... ” 237
10.12 I Plinti ................................................................................................... ” 240
10.12.1 Come Disegnare i Plinti ....................................................................... ” 241
10.12.2 Come Modificare un Plinto Disegnato ................................................ ” 242

V
Sommario

10.12.3 Le Proprietà del Plinto....................................................................... pag. 243


10.13 Come Disegnare una Platea.................................................................. ” 244
10.13.1 Come Modificare una Platea ................................................................ ” 249
10.13.2 Le Proprietà della Platea ...................................................................... ” 249
10.14 Come Disegnare una Polilinea ............................................................. ” 252
10.14.1 Come Modificare una Polilinea Disegnata .......................................... ” 255
10.14.2 Le Proprietà della Polilinea .................................................................. ” 258
10.15 Come Inserire un Testo sulla Tavola ................................................... ” 259
10.15.1 Come Modificare un Testo Inserito ..................................................... ” 260
10.16 Le Etichette........................................................................................... ” 262
10.17 I Bollini................................................................................................. ” 264
10.18 Come Caricare un Disegno DWG o DXF nella Tavola ...................... ” 266
10.18.1 Le Proprietà del Disegno DXF/DWG.................................................. ” 269
10.19 Come Disegnare una Misura ................................................................ ” 269
10.19.1 Come Modificare una Misura Disegnata ............................................. ” 271
10.20 Come Disegnare un Punto Guida......................................................... ” 273
10.20.1 Come Modificare un Punto Guida Disegnato...................................... ” 274
10.20.2 Le Proprietà del Punto Guida ............................................................... ” 275
10.21 Come Disegnare una Linea Guida ....................................................... ” 276
10.21.1 Come Modificare una Linea Guida Disegnata .................................... ” 278
10.21.2 Le Proprietà della Linea Guida ............................................................ ” 279
10.22 Come Disegnare una Griglia Guida ..................................................... ” 279
10.22.1 Come Modificare una Griglia Guida ................................................... ” 285
10.22.2 Come Spostare e Ruotare una Griglia Guida....................................... ” 288
10.22.3 Le Proprietà delle Griglie Guida .......................................................... ” 291
10.23 La Spinta del Terreno ........................................................................... ” 293
10.23.1 Le Proprietà della Spinta del Terreno .................................................. ” 297
10.24 La Spinta Idrostatica............................................................................. ” 299
10.24.1 Le Proprietà della Spinta Idrostatica .................................................... ” 304

VI
Sommario

11. Le Utilità del Disegno .......................................................................pag. 307


11.1 Gli Snap ................................................................................................ ” 308
11.1.1 Snap alla Griglia................................................................................... ” 308
11.1.2 Snap Angolare ...................................................................................... ” 310
11.1.3 Snap ad Oggetto ................................................................................... ” 311
11.1.3.1 Le Opzioni degli Snap.......................................................................... ” 314
11.1.3.2 Come Disegnare un Oggetto Parallelo ad un Altro ............................. ” 315
11.1.3.3 Come Disegnare un Oggetto Perpendicolare ad un Altro ................... ” 316
11.1.3.4 Come Disegnare un Oggetto Tangente ad un Altro ............................ ” 316
11.2 Le Griglie Guida................................................................................... ” 318
11.3 Il PAN (Spostamento) .......................................................................... ” 320
11.4 Gli Zoom .............................................................................................. ” 320
11.4.1 La Lente di Ingrandimento................................................................... ” 321
11.5 Copiare le Entità di un Piano su un Altro Piano.................................. ” 322
11.6 Visibilità sullo Sfondo di Oggetti Disegnati su Altre Tavole
(Background)........................................................................................ ” 324
11.7 La Visibilità degli Oggetti sulle Tavole e nelle Viste 3D ................... ” 325
11.8 Inserimento di Disegni DWG o DXF nella Tavola ............................. ” 327
11.9 Punti Guida e Linee Guida................................................................... ” 328

12. Le Viste 3D ........................................................................................pag. 329


12.1 Come Creare una Vista 3D dell’Edificio............................................. ” 330
12.2 La Finestra Viste 3D ............................................................................ ” 331
12.3 Come Personalizzare una Vista 3D...................................................... ” 333
12.4 Come Selezionare gli Oggetti nella Vista 3D...................................... ” 337
12.5 Come Rinominare una Vista 3D .......................................................... ” 338
12.6 Come Aprire una Vista 3D................................................................... ” 339
12.7 Come Eliminare una Vista 3D ............................................................. ” 339
12.8 Come Modificare gli Oggetti nella Vista 3D....................................... ” 339

VII
Sommario

12.9 La Vista Strutturale ........................................................................... pag. 342


12.9.1 Le Proprietà dei Nodi ........................................................................... ” 345
12.9.1.1 Come Visualizzare Forze e Momenti su un Nodo............................... ” 347
12.9.1.2 Come Applicare un Vincolo Esterno alla Struttura ............................. ” 349
12.9.1.3 Come Applicare un Cedimento alla Struttura...................................... ” 351
12.9.2 Le Proprietà delle Shell ........................................................................ ” 353
12.9.2.1 Come Modificare una Shell.................................................................. ” 354
12.10 La Vista 3D dei Solai ........................................................................... ” 356
12.10.1 Come Applicare Ulteriori Forze e Vincoli Interni ad un Solaio.......... ” 357
12.10.2 Come Applicare Ulteriori Forze, Vincoli e Cedimenti ai Nodi
di un Solaio........................................................................................... ” 362
12.11 Come Applicare Ulteriori Forze alla Struttura..................................... ” 364
12.11.1 La Vista Forze e Momenti (Utente) ..................................................... ” 365
12.11.2 Come Applicare una Forza Concentrata .............................................. ” 368
12.11.3 Come Applicare un Carico Lineare ..................................................... ” 374
12.11.4 Come Applicare un Carico Superficiale .............................................. ” 380
12.11.5 Come Applicare un Momento Concentrato ......................................... ” 383
12.11.6 Come Applicare un Momento Lineare................................................. ” 387

13. Il Calcolo ........................................................................................... pag. 391


13.1 Le Fasi di Calcolo................................................................................. ” 392
13.2 La Definizione del Modello Strutturale ............................................... ” 393
13.3 Il Calcolo delle Sollecitazioni .............................................................. ” 395
13.3.1 Come Richiedere il Calcolo delle Sollecitazioni ................................. ” 396
13.4 Il Calcolo delle Verifiche ..................................................................... ” 398
13.4.1 Come Richiedere il Calcolo delle Verifiche ........................................ ” 399
13.5 Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie ..................................... ” 401
13.6 Il Calcolo dei Solai ............................................................................... ” 402
13.7 Il Calcolo COMPLETO ....................................................................... ” 405
13.8 La Diagnostica...................................................................................... ” 406

VIII
Sommario

14. I Risultati di Calcolo .........................................................................pag. 413


14.1 Come Visualizzare i Risultati del Calcolo........................................... ” 414
14.2 I Risultati Numerici.............................................................................. ” 415
14.3 Le Viste dei Risultati............................................................................ ” 420
14.3.1 I Diagrammi dei Carichi....................................................................... ” 422
14.3.2 Gli Spostamenti della Struttura ............................................................ ” 423
14.3.3 Le Sollecitazioni su Pilastri e Travi ..................................................... ” 425
14.3.4 Le Sollecitazioni su Pareti, Solette e Platee......................................... ” 427
14.3.5 Le Tensioni sul Terreno ....................................................................... ” 427
14.3.6 Il Controllo delle Verifiche .................................................................. ” 429
14.3.7 La Mappatura a Colori dei Diagrammi................................................ ” 431
14.3.8 Come Leggere il Valore del Carico, dello Spostamento o della
Sollecitazione in un Punto della Struttura ........................................... ” 433
14.3.9 Le Spinte del Terreno ed Idrostatiche sulle Pareti............................... ” 435
14.3.10 Gli Spostamenti dei Solai..................................................................... ” 437
14.3.11 Le Sollecitazioni sui Solai.................................................................... ” 439

15. Le Carpenterie e i Telai ....................................................................pag. 441


15.1 Come Visualizzare le Carpenterie ....................................................... ” 442
15.2 Come Personalizzare una Carpenteria ................................................. ” 445
15.3 I Telai.................................................................................................... ” 446

16. Le Armature ......................................................................................pag. 449


16.1 La Scelta dei Criteri di Armatura......................................................... ” 450
16.1.1 I Criteri per l’Armatura dei Pilastri...................................................... ” 451
16.1.2 I Criteri per l’Armatura delle Travi ..................................................... ” 456
16.1.3 I Criteri per l’Armatura delle Travi alla Winkler ................................ ” 461
16.1.4 I Criteri per l’Armatura delle Pareti..................................................... ” 461

IX
Sommario

16.1.5 I Criteri per l’Armatura delle Solette ................................................ pag. 466


16.1.6 I Criteri per l’Armatura delle Platee..................................................... ” 467
16.1.7 I Criteri per l’Armatura dei Plinti......................................................... ” 467
16.1.8 I Criteri per l’Armatura dei Solai ......................................................... ” 470
16.2 Le Tavole delle Armature .................................................................... ” 477
16.2.1 Le Armature delle Travi ....................................................................... ” 478
16.2.1.1 Come Personalizzare le Armature di una Trave .................................. ” 481
16.2.1.2 Come Spostare un Ferro di una Trave ................................................. ” 482
16.2.1.3 Come Eliminare un Ferro da una Trave............................................... ” 483
16.2.1.4 Il Comportamento dei Ferri delle Travi ............................................... ” 484
16.2.1.5 Come Inserire un Nuovo Ferro in una Trave ....................................... ” 486
16.2.1.6 Il Tool dei Ferri .................................................................................... ” 490
16.2.1.7 I Diagrammi delle Armature della Trave............................................. ” 492
16.2.1.8 Come Modificare un Ferro di una Trave ............................................. ” 494
16.2.1.9 Come Modificare gli Ancoraggi dei Ferri di una Trave ...................... ” 498
16.2.1.10 Modificare l’Armatura di una Trave Cambiando i Criteri di Armatura. ” 500
16.2.2 Le Armature dei Pilastri ....................................................................... ” 501
16.2.2.1 Come Personalizzare le Armature di un Pilastro ................................. ” 506
16.2.3 Le Armature delle Pareti ...................................................................... ” 511
16.2.4 Le Armature delle Solette .................................................................... ” 516
16.2.5 Le Armature dei Plinti.......................................................................... ” 517
16.2.6 Le Armature delle Platee...................................................................... ” 518
16.2.7 Le Armature dei Solai .......................................................................... ” 519
16.2.7.1 Come Personalizzare le Armature di un Solaio .................................. ” 523

17. La Relazione di Calcolo .................................................................. pag. 525


17.1 La Relazione Tecnica e i Tabulati........................................................ ” 526
17.2 Come Richiedere la Composizione della Relazione Tecnica.............. ” 527

X
Sommario

17.3 Come Richiedere la Composizione dei Tabulati ...............................pag. 529


17.4 Il Word Processor del Programma....................................................... ” 534
17.4.1 ACCAreader......................................................................................... ” 539
17.4.2 L’Anteprima di Stampa........................................................................ ” 540
17.4.3 La Stampa Fronte/Retro degli Elaborati .............................................. ” 542
17.5 L’Esportazione degli Elaborati ............................................................ ” 546

18. Le Tavole Esecutive .........................................................................pag. 549


18.1 Come Creare una Tavola Esecutiva..................................................... ” 550
18.2 La Finestra TAVOLE ESECUTIVI..................................................... ” 552
18.3 Come Inserire i Grafici del Progetto in una Tavola Esecutiva............ ” 553
18.3.1 La Generazione Automatica delle Tavole Esecutive........................... ” 556
18.3.2 Ulteriori Utilità per la Composizione delle Tavole Esecutive ............ ” 568
18.4 L’Inserimento dei Dati nel Cartiglio.................................................... ” 571
18.5 Come Aprire una Tavola Esecutiva ..................................................... ” 572
18.6 Come Eliminare una Tavola Esecutiva................................................ ” 573
18.7 Come Modificare una Tavola Esecutiva.............................................. ” 573
18.8 Come Stampare una Tavola Esecutiva ................................................ ” 575
18.9 Come Personalizzare un Modello di Cartiglio..................................... ” 576
18.10 Le Variabili........................................................................................... ” 577

19. Il Computo Metrico della Struttura .................................................pag. 583


19.1 Come Richiedere il Computo della Struttura....................................... ” 584
19.2 Come Sostituire le Voci di EP del Computo con Quelle Effettive ..... ” 588
19.3 Come Riportare il Computo delle Strutture nel Computo dell’Opera ” 594
19.4 Come Esportare il Computo delle Strutture......................................... ” 596

XI
Sommario

20. Personalizzazioni del Programma ................................................. pag. 599


20.1 Il Dialog Opzioni PROGRAMMA ...................................................... ” 600
20.2 Le Preferenze del Programma .............................................................. ” 601
20.3 La Personalizzazione dei Tabulati di Calcolo...................................... ” 604
20.4 La Personalizzazione delle Carpenterie ............................................... ” 607

21. Sistemi di Riferimento .................................................................... pag. 609


21.1 Riferimento Globale ............................................................................. ” 609
21.2 Riferimento Locale per le Travi ........................................................... ” 610
21.3 Riferimento Locale per i Pilastri .......................................................... ” 612
21.4 Riferimento Locale per le Pareti .......................................................... ” 613
21.5 Riferimento Locale per le Solette ........................................................ ” 614
21.6 Riferimento Locale per le Platee.......................................................... ” 615

A. Tasti Funzione.................................................................................. pag. 617


A.1 Lista dei Tasti Funzione ....................................................................... ” 618
A.2 Funzionalità Attivabili con il Mouse ................................................... ” 621

XII
CONDIZIONI DI ASSISTENZA

Il servizio di assistenza tecnica viene fornito nelle modalità previste


e per quanto definito dal contratto di assistenza e manutenzione sot-
toscritto dal cliente in sede di ordine del programma EdiLus-CA.

L’assistenza tecnica sul programma EdiLus-CA (anche in versione


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copre aspetti professionali. Sono pertanto escluse dal servizio di as-
sistenza attività di consulenza quali, ad esempio, la verifica o il con-
trollo dei dati contenuti in files di lavoro inviati, le indicazioni sulle
metodologie di lavoro da seguire, le scelte di criteri progettuali o di
verifica, ecc. Tale attività potrà essere eventualmente esaminata su
esplicita richiesta e disciplinata da apposito contratto.

L’assistenza tecnica verte in via esclusiva su problematiche inerenti


l’utilizzo del programma e non investe l’installazione e l’utilizzo di
altre procedure e programmi software di base o applicativi anche se
di uso obbligatorio o connesso con il programma fornito.

Il servizio di assistenza telefonico viene fornito dalle ore 09,00 alle


ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00 di tutti i giorni feriali, e-
scluso il sabato, compatibilmente con la disponibilità di personale e
risorse (con esclusione di periodi di ferie, di concomitanza con parti-
colari manifestazioni [SAIE, SMAU, ecc.] e di aggiornamento dei
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in cemento armato e nelle metodologie di calcolo adoperate dal programma al fine di creare le
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E. 3 R. 2 - 26/07/2006

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