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Manuale Edilus
Manuale Edilus
EdiLus-CA
ACCA software
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ACCA software non si assume alcuna responsabilità circa i risultati di calcolo e la documentazione
prodotta con il programma EdiLus-CA.
Per quanto sia stata prestata la massima attenzione e cura alle procedure di calcolo e ai modelli
per la produzione dei documenti, non è possibile assicurare l'esattezza e la completezza degli
stessi nonchè la loro rispondenza alle normative vigenti.
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ACCA non si assume alcuna responsabilità sul contenuto dei risultati di calcolo e dei documenti
prodotti e sulla loro rispondenza alla legislazione vigente.
L'utente, quindi, è tenuto a valutare e verificare i risultati e i documenti prodotti in ogni loro parte,
compresa la loro rispondenza alla legislazione vigente, essendo egli stesso l'unico responsabile
della loro esattezza e completezza.
In nessun caso, comunque, ACCA sarà responsabile di danneggiamenti diretti, indiretti, o conse-
guenti ad errori e/o difetti nei dati e nel programma (inclusi, senza limitazioni, il danno per perdita o
mancato guadagno, interruzione dell'attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche e/o
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In ogni caso, la responsabilità di ACCA sarà limitata ad un importo corrispondente al prezzo di
vendita del prodotto.
Nel caso non si accettassero le suddette condizioni il prodotto può essere restituito entro 8 giorni
dall'acquisto con conseguente rimborso della somma, eventualmente, per esso pagata.
Per ogni controversia sarà esclusivamente competente il foro di S. Angelo dei Lombardi (AV).
AVVERTENZE PER L’USO
EdiLus-CA è un programma per il calcolo delle strutture in cemento armato che utilizza il metodo
degli elementi finiti.
È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel campo del calcolo strutturale
in cemento armato e nelle metodologie di calcolo adoperate dal programma al fine di creare le
opportune modellazione delle strutture.
Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazioni delle strutture a calcoli e
a risultati completamente errati, non corrispondenti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmente
dannosi per l’incolumità di cose o persone.
Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di responsabilità rispetto ai risul-
tati che è possibile ottenere tramite il software.
Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essere utilizzati a fini professionali
in quanto l’unico responsabile legale dei risultati di calcolo e della documentazione prodotta è il
Tecnico che li sottoscrive.
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EdiLus-CA è un prodotto di ACCA software S.p.A..
Questa pubblicazione, o parte di essa, non può essere riprodotta in nessuna forma, in alcun modo e
per nessuno scopo, senza autorizzazione scritta di ACCA software S.p.A..
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EdiLus-CA utilizza una versione personalizzata del solutore ad elementi finiti Microsap, di proprietà
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ze del Cliente e che queste funzionino in qualsiasi combinazione vengano da esso usate, né forni-
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ACCA non garantisce il funzionamento e la trasparenza della eventuale chiave hardware in se-
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crosoft). In questo caso dovrà essere installata una seconda porta parallela o USB.
ACCA non garantisce il funzionamento del programma a seguito di future evoluzioni
dell’hardware e del software (computers, sistemi operativi, ecc.), nonché la sua rispondenza a
future disposizioni di legge relative alla materia trattata dal programma stesso. In tal caso, se
disponibile, l’utente dovrà acquistare una versione aggiornata del programma.
Il presente Programma è personalizzato. Detta personalizzazione consiste nella scrittura,
all’interno del programma di un numero di serie UNICO.
È vietato far funzionare il programma sotto debugger: pena la possibilità di danneggia-
mento dei dati e la risoluzione della licenza d’uso.
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competente il foro di S. Angelo dei Lombardi (AV).
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II
1. Introduzione
Introduzione
EdiLus-CA rappresenta una nuova frontiera per i programmi di progetta-
zione e calcolo delle strutture in C.A., è un software completamente in-
novativo, strutturalmente rivoluzionario, dotato di caratteristiche straor-
dinarie che solo ACCA poteva integrare in un solo prodotto.
EdiLus-CA vanta una tecnologia d’assoluta avanguardia, un’interfaccia
modernissima e funzionalissima, un input ad oggetti che rende veloce e
potente la progettazione, un Solutore ad Elementi Finiti integrato nella
procedura, l’archiviazione dati in un unico database d’oggetti (un solo fi-
le) con tutti i vantaggi che ne conseguono (copia del documento, invio
via e-mail, etc.) ed, infine, una risposta specifica alla nuova normativa,
cosa ben diversa dal riadattamento di un vecchio programma.
EdiLus-CA, abbatte una nuova barriera, rende semplice, veloce ed intui-
tivo anche il calcolo strutturale: basta disegnare la struttura ed il calcolo è
già tutto fatto.
1
1. Introduzione
1.1
Premessa
Per quanto sia stata prestata la massima attenzione e cura alle procedure
di calcolo e ai modelli per la produzione dei documenti, non è possibile
assicurare l’esattezza e la completezza degli stessi nonché la loro rispon-
denza alle normative vigenti.
EdiLus-CA è un programma per il calcolo delle strutture in cemento ar-
mato che utilizza il metodo degli elementi finiti.
È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel
campo del calcolo strutturale in cemento armato e nelle metodologie di
calcolo adoperate dal programma al fine di creare le opportune modella-
zione delle strutture.
Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazioni
delle strutture a calcoli e a risultati completamente errati, non corrispon-
denti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmente dannosi per
l’incolumità di cose o persone.
Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di
responsabilità rispetto ai risultati che è possibile ottenere tramite il
software.
Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essere
utilizzati a fini professionali in quanto l’unico responsabile legale dei ri-
sultati di calcolo e della documentazione prodotta è il Tecnico che li sot-
toscrive.
2
1. Introduzione
1.2
Il Rivoluzionario Input ad Oggetti
EdiLus-CA è un programma assolutamente rivoluzionario in quanto cambia
radicalmente il modo di concepire il progetto ed il calcolo di una struttura.
Il programma nasce con l’avvento della nuova normativa e, quindi, non è un
adattamento di vecchie procedure a nuovi modelli di calcolo, ma uno stru-
mento progettato per rispondere al meglio alle nuove indicazioni legislative.
EdiLus-CA adotta una rivoluzionaria “tecnologia ad oggetti” che lo ren-
de innovativo, più facile, veloce ed intuitivo.
Il Solutore di calcolo ad Elementi Finiti integrato nella procedura per-
mette rapide verifiche, tanto da rendere più fluida la stessa progettazione
strutturale.
Grazie all’integrazione completa con il computo metrico, la progettazio-
ne strutturale e la stima divengono un’unica operazione.
Con EdiLus-CA si possono disegnare direttamente pilastri, travi, pareti,
solai, ecc., specificando le relative proprietà (materiali, sezioni, ecc.) in
qualsiasi momento della progettazione.
Ogni oggetto disegnato è dotato di un database d’informazioni che lo indi-
viduano univocamente nelle sue caratteristiche geometriche e fisiche (ma-
teriale, resistenza, ecc.).
Ogni caratteristica geometrica ed ogni proprietà assegnata agli oggetti
costituisce un elemento d’input per il calcolo e ogni modifica diventa
immediatamente una nuova condizione di verifica.
Con il nuovo straordinario input ad oggetti di EdiLus-CA, la definizione
progettuale della struttura coincide con la fase d’input.
Tutta l’analisi dei carichi e le interrelazioni dei vari elementi, come
l’orditura dei solai, sbalzi, fori, ecc., vengono, infatti, automaticamente
individuati come caratteristiche degli oggetti che influenzano il calcolo.
Questo permette di progettare le strutture più efficacemente, perché è
possibile riscontrare una più diretta e veloce interrelazione tra caratteri-
stiche fisiche, dimensionali e geometriche della struttura e le verifiche
statiche e dinamiche che le competono.
Gli oggetti possono essere gestiti indifferentemente sia nelle piante che
in qualsiasi vista 3D del progetto e ogni modifica viene riportata dinami-
camente sia nelle piante che nelle viste 3D.
3
1. Introduzione
1.3
Le Modalità di Calcolo
EdiLus-CA è stato concepito per essere aderente alla Nuova Normativa
Antisismica. Non è quindi una rivisitazione di software esistenti, ma un
prodotto estremamente innovativo.
Il calcolo si fonda su un Solutore ad Elementi Finiti in analisi lineare ve-
ramente affidabile, in grado di risolvere strutture di qualsiasi geometria e
dimensione.
Per calcolare le sollecitazioni in maniera corretta, il concio d’unione tra i
vari elementi viene schematizzato come un nodo da cui si dipartono brac-
cetti rigidi: EdiLus-CA è in grado così di ottenere risultati rigorosi, senza le
approssimazioni derivanti da schematizzazioni meno appropriate.
Pur prevedendo la modalità di calcolo in analisi statica, il programma se-
gue le ultime indicazioni normative con calcolo effettuato tenendo conto
dell’“analisi modale quale metodo normale per la definizione delle solleci-
tazioni di progetto”, avendo puntualizzato i nuovi spettri di risposta, fun-
zione di caratteristiche intrinseche alla struttura e del litotipo di fondazione.
A tale scopo il solutore è invocato più volte per risolvere la struttura sotto
le azioni prescritte dall’Ordinanza (SLD, SLU, ecc.).
Risulta, quindi, evidente che l’applicazione corretta della nuova normati-
va richiede un supporto continuo del solutore di calcolo e che solo una
completa integrazione del solutore con il programma, come nel caso di
EdiLus-CA, consente la necessaria dinamicità e fluidità di progettazione.
Una volta ottenute le sollecitazioni, si passa alle verifiche che stavolta
sono esclusivamente agli Stati Limite, essendo stato abbandonato il me-
todo delle Tensioni Ammissibili.
4
1. Introduzione
1.4
La Visualizzazione dei Risultati e la Stampa
La tecnologia ad oggetti di EdiLus-CA consente di leggere immediata-
mente sul disegno i risultati di calcolo: carichi, sollecitazioni e deforma-
zioni divengono nuove caratteristiche imposte all’oggetto dalla verifica
effettuata e quindi visualizzabili con diagrammi di ogni genere.
Cambia, per immediatezza ed efficacia, il modo di vedere i risultati del
calcolo.
Anche il modo di progettare l’armatura resistente nella struttura ha un
nuova utilità per le eventuali modifiche delle armature proposte automa-
ticamente dal programma.
Un pennino consente di definire rapidamente eventuali personalizzazioni
dell’armatura, avendo in linea, come elementi decisionali, i diagrammi
delle armature di progetto ed esecutive.
EdiLus-CA è realmente uno strumento veloce e potente in grado di sfrutta-
re la più moderna tecnologia per rendere più semplice e veloce il lavoro.
Particolari funzioni consentono, infine, di ottenere stampe componibili e
personalizzabili dal tecnico: elaborati professionalmente ineccepibili, cu-
rati nei minimi particolari.
1.5
Integrazione con il Computo Metrico
Grazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA e di PriMus la proget-
tazione strutturale ed il computo metrico sono completamente integrati in
un’unica fase di lavoro.
Tutti gli oggetti utilizzati per la progettazione vengono computati in un
documento di PriMus.
In pratica, il progetto ed il calcolo, con la definizione delle armature,
producono automaticamente anche il computo.
Le modifiche progettuali vengono immediatamente riportate nel preven-
tivo, in modo che ogni scelta o modifica risulti coerente ed immediata-
5
1. Introduzione
6
2. Installazione
Installazione
Il programma EdiLus-CA è composto dalle seguenti parti:
• manuale operativo con licenza d’uso;
• CD-ROM contenente il Programma, gli Archivi ed il Manuale d’Uso
in formato PDF;
• chiave di protezione hardware.
Per effettuare l’installazione di EdiLus-CA occorre procedere alla:
• Installazione del Programma (v. § 2.2);
• Installazione della Chiave di Protezione Hardware (v. § 2.3).
Le modalità operative per l’installazione del programma e della chiave di
protezione hardware vengono descritte dettagliatamente nei paragrafi se-
guenti.
7
2. Installazione
2.1
Requisiti di Sistema
2.2
L’Installazione del Programma
L’installazione del programma su disco rigido viene eseguita automati-
camente effettuando le seguenti operazioni:
• accendere il computer e attendere che Windows risulti avviato;
8
2. Installazione
2.2.1
Intestazione della Licenza d’Uso
Il programma EdiLus-CA è personalizzato. Detta personalizzazione con-
siste nella scrittura, all’interno del programma, di un numero di serie
UNICO e dell’intestazione della ditta titolare della licenza.
Nel dialog “Codice Installazione” proposto durante la procedura di In-
stallazione, devono essere specificati i dati della DITTA ed il CODICE
D’INSTALLAZIONE.
9
2. Installazione
2.3
L’Installazione della Chiave di Protezione USB
La chiave USB va considerata come una qualsiasi periferica del computer.
Per far funzionare la chiave USB è, quindi, necessario procedere
all’installazione del software (driver) che la gestisce.
Prima di procedere all’installazione dei driver della chiave hardware USB è ne-
cessario che risulti installato il programma.
La chiave USB è supportata unicamente dai seguenti sistemi operativi:
Windows 2000 (Professional e Server);
Windows XP (Home e Professional).
L’installazione del driver per la gestione della chiave USB si effettua se-
condo le procedure standard Microsoft per l’installazione di nuove peri-
feriche di tipo USB.
10
2. Installazione
11
2. Installazione
2.4
Il Manuale d’Uso in Formato PDF
Il presente Manuale d’Uso è fornito anche in formato PDF. Esso potrà
essere visualizzato e stampato mediante il programma Acrobat Reader.
Per visualizzare e/o stampare il manuale è, quindi, necessario che risulti
installato il programma Acrobat Reader.
13
2. Installazione
2.5
Aggiornamenti del Programma
ACCA prevede i seguenti tipi di aggiornamenti del programma:
Aggiornamenti di Versione: gli aggiornamenti di versione sono a paga-
mento e sarà cura di ACCA software informare i propri utenti della loro
disponibilità e modalità di distribuzione.
Service Pack: piccoli aggiornamenti della stessa versione del programma
(Service Pack) che vengono messi gratuitamente a disposizione degli u-
tenti con le seguenti modalità di distribuzione:
• sul sito Internet di ACCA software (www.acca.it), senza spese di allesti-
mento e spedizione; in questo caso, per “scaricare” l’aggiornamento, basta
selezionare l’opzione Aggiornamenti da Internet del menu ? (Help) del
programma; questa operazione effettua il collegamento alla pagina del si-
to da cui è possibile effettuare il download dell’aggiornamento;
• su supporto magnetico (floppy disk, CD, ecc.), con spese di allesti-
mento e spedizione a carico dell’Utente.
Per procedere all’aggiornamento del programma basta fare un doppio
click sul file scaricato o disponibile sul supporto fornito e seguire atten-
tamente le istruzioni fornite dal programma di installazione.
14
3. Gli Elementi del Programma
15
3. Gli Elementi del Programma
3.1
La Finestra del Programma
Si avvii EdiLus-CA selezionando l’opzione Programmi\Applicazioni AC-
CA\EdiLus-CA del menu del bottone Start (Avvio) di Windows.
Questa operazione apre sul desktop la Finestra di EdiLus-CA (anche det-
ta “Finestra del Programma”).
La Finestra di EdiLus-CA risulta sormontata da una Barra del Titolo che
riporta, da sinistra, il nome e la versione del programma.
Sotto la Barra del Titolo si trovano, nell’ordine, la Barra dei Menu (v. §
3.3) ed una Toolbar (Barra degli Strumenti) (v. § 3.4) del programma.
In questa fase, non essendo aperto alcun progetto, gran parte dei bottoni
della Toolbar e delle opzioni dei menu non risultano abilitati.
Si apra (v. § 3.3.1.3), quindi, il progetto ESEMPIO presente nella
directory di installazione del programma (C:\ACCA\EdiLus-CA).
Proseguendo verso il basso, lungo entrambi i bordi verticali della Fine-
stra del Programma risultano disposte altre due toolbar.
16
3. Gli Elementi del Programma
Cliccando uno dei bottoni di tali toolbar si apre il relativo toolbox (v. § 3.2):
una finestra a scomparsa che, a seconda del tipo, rende immediatamente
fruibili le funzionalità del programma e disponibili i dati del progetto.
Generalmente, nella Finestra del Programma risultano sempre aperti, per
default, i seguenti toolbox:
Gestione Progetto, detto anche Navigatore del progetto. Tale toolbox,
proposto nella parte sinistra della Finestra del Programma, contiene
uno schema ad albero di tutti i dati e gli elaborati del progetto in modo
da renderli immediatamente reperibili (v. § 3.2.1).
Proprietà. Tale toolbox, proposto nella parte destra della Finestra del
Programma, propone, per la visualizzazione e la modifica, tutte le pro-
prietà (dati caratteristici) dell’oggetto (Trave, Pilastro, Armatura, ecc.)
selezionato in una delle finestre del progetto (v. § 10.1.6).
La parte centrale della Finestra del Programma è destinata a contenere le
varie finestre (tavole di disegno, viste 3D, ecc.) dei progetti di EdiLus-
CA aperti.
3.2
I Toolbox della Finestra del Programma
L’interfaccia di EdiLus-CA è stata oggetto di uno studio ergonomico per
rendere immediatamente reperibile, in maniera intuitiva, tutti gli stru-
menti e le utilità del programma e qualsiasi dato del progetto attivo.
Gran parte delle funzionalità del programma e tutti i dati del progetto at-
tivo risultano organizzati in apposite finestre a scomparsa, dette toolbox a
cui è possibile accedere senza imparare ed eseguire particolari procedure.
Un toolbox di EdiLus-CA si apre semplicemente cliccando l’opportuno
bottone delle toolbar verticali disposte lungo i bordi sinistro e destro del-
la Finestra del Programma.
Se, nella Finestra del Programma non risulta aperto alcun progetto, i bottoni per
l’attivazione dei toolbox risultano disabilitati.
Per provare le funzionalità illustrate di seguito si consiglia, pertanto, di aprire il
progetto ESEMPIO presente nella directory di installazione del programma
(C\ACCA\EdiLus-CA).
17
3. Gli Elementi del Programma
18
3. Gli Elementi del Programma
3.2.1
Il Toolbox Gestione Progetto: il Navigatore del
Progetto
Il toolbox Gestione Progetto della Finestra del Programma è sicuramente
quello più importante per la gestione dei dati dei progetti aperti di Edi-
Lus-CA, al punto tale che conviene tenerlo “sempre aperto” (v. § 3.2).
Se non risulta “sempre aperto” (v. § 3.2), al toolbox Gestione Progetto si
accede cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta
lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma.
Il toolbox Gestione Progetto presenta, sotto la
sua barra del titolo, un list box in cui vengono
proposti i nomi di tutti i progetti aperti. La se-
lezione di un progetto lo rende attivo nella
Finestra del Programma e propone, nella re-
stante parte del toolbox il suo Navigatore.
Il Navigatore è uno schema ad albero in cui
risultano organizzati tutti gli elementi (dati,
tavole, elaborati, ecc.) del progetto attivo.
Grazie al Navigatore è possibile individuare
ed accedere immediatamente qualsiasi
elemento del progetto senza dover conoscere
ed eseguire particolari procedure.
In pratica, il Navigatore è un potentissimo
strumento che fornisce una visione sintetica
dell’organizzazione del progetto e consente di
gestirne ogni aspetto in maniera ordinata, ve-
loce ed intuitiva.
Sul ramo principale dell’albero del Navigato-
re vengono proposti una serie di nodi princi-
pali (Dati della Struttura, Grafici, ecc.) che
rappresentano i raggruppamenti degli ele-
menti omogenei del progetto.
Un nodo principale può anche contenere nodi
che rappresentano ulteriori raggruppamenti di
elementi omogenei del progetto.
19
3. Gli Elementi del Programma
20
3. Gli Elementi del Programma
Sezioni Travi e Pilastri. Un doppio click sul tale nodo apre la finestra
del progetto in cui vanno definite le sezioni delle travi, dei pilastri e dei
cordoli (v. cap. 7).
Materiali. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del progetto in
cui vanno definite le caratteristiche dei materiali utilizzati (v. § 8.1).
Terreni. Un doppio click sul tale nodo apre la finestra del progetto in
cui vanno definite le caratteristiche del terreno (v. § 8.2).
Analisi dei Carichi. Il nodo Analisi dei Carichi contiene i seguenti nodi:
22
3. Gli Elementi del Programma
3.3
I Menu
I menu presenti sulla Barra dei Menu della Finestra del Programma (v. §
3.1) sono:
File: (v. § 3.3.1) contiene le opzioni per la gestione dei documenti e
l’esportazione degli elaborati;
Modifica: (v. § 3.3.2) contiene le opzioni per la selezione e la copia degli
oggetti nelle finestre del progetto;
Visualizza: (v. § 3.3.3) contiene le opzioni per l’accesso ai toolbox e per
la visualizzazione dei gruppi di bottoni della toolbar;
Disegno: (v. § 3.3.4) contiene le opzioni per l’attivazione delle principali
utilità per il Disegno;
CALCOLO: (v. § 3.3.5) contiene le opzioni per richiedere il calcolo del
progetto attivo;
Strumenti: (v. § 3.3.6) contiene le opzioni per accedere al dialog per la
gestione dei piani e a quello per la personalizzazione del programma;
Finestra: contiene le opzioni per la disposizione delle Finestre aperte nel-
la Finestra del Programma e la lista dei nomi dei progetti aperti;
? (Help): contiene le opzioni per l’apertura dell’Help in Linea, del manua-
le d’uso in formato elettronico (PDF), del dialog delle Informazioni e
della pagina Web per gli aggiornamenti (v. § 3.3.7) del programma.
3.3.1
Il Menu File
Le opzioni del menu File di EdiLus-CA sono:
Nuovo… [Ctrl+N]: avvia la procedura per la creazione di un nuovo proget-
to di EdiLus-CA (v. § 3.3.1.1);
Apri… [Ctrl+A]: avvia la procedura per l’apertura di un progetto (v. §
3.3.1.3);
Chiudi: chiude il progetto attivo nella Finestra del Programma (v. §
3.3.1.4);
Salva [Ctrl+S]:salva le modifiche apportate al progetto attivo (v. § 3.3.1.2);
23
3. Gli Elementi del Programma
3.3.1.1
Come Creare un Nuovo Progetto
Per creare un nuovo progetto (documento) di EdiLus-CA basta pigiare
il bottone Nuovo della toolbar (v. § 3.4) della Finestra del Programma
oppure selezionare l’omonima opzione del menu File.
Questa operazione crea il nuovo progetto ed apre, nella Finestra del Pro-
gramma, la tavola Piano 1 (v. cap. 6) per il disegno degli oggetti (elemen-
ti strutturali) del primo piano dell’edificio.
24
3. Gli Elementi del Programma
3.3.1.2
Come Salvare il Progetto
Per salvare il progetto attivo nella Finestra del Programma basta pigia-
re il bottone Salva della Toolbar o selezionare l’omonima opzione del
menu File.
Se un progetto viene salvato per la prima volta si apre il dialog in cui
vanno specificati il nome e la directory in cui si intende salvarlo.
Se, invece, il progetto è stato già salvato, pigiando il bottone Salva vengo-
no registrate le modifiche apportate al progetto dopo l’ultimo salvataggio.
Oltre alle modifiche a dati viene registrata anche la configurazione del pro-
getto all’atto del salvataggio (finestre aperte, ecc.). Pertanto, quando si apre
25
3. Gli Elementi del Programma
3.3.1.3
Come Aprire un Progetto
Per aprire un progetto di EdiLus-CA precedentemente creato (v. §
3.3.1.1) basta effettuare le seguenti operazioni:
pigiare il bottone Apri della Toolbar o selezionare l’omonima opzione
del menu File; questa operazione apre il dialog APRI DOCUMENTO;
nel dialog APRI DOCUMENTO selezionare il file del progetto di Edi-
Lus-CA (con icona a lato) da aprire e pigiare il bottone Apri.
Nella Finestra del Programma vengono aperte tutte le finestre (tavole)
del progetto scelto che erano aperte al momento dell’ultimo salvataggio
prima della sua chiusura (v. § 3.3.1.4).
Per facilitare la scelta del progetto da aprire, nella parte destra del dialog
APRI DOCUMENTO, è possibile richiedere di visualizzare:
i dati di carattere generale (v. § 5.1) del progetto selezionato; per vi-
sualizzare tali dati del progetto selezionato basta pigiare il bottone
Proprietà della toolbar del dialog;
26
3. Gli Elementi del Programma
oppure
un’Anteprima della tavola attiva al momento dell’ultimo salvataggio
del progetto selezionato; per visualizzare l’anteprima della tavola del
progetto selezionato basta pigiare il bottone Anteprima del toolbar
del dialog.
Un progetto di EdiLus-CA può anche essere aperto con un doppio click
sull’icona del relativo file nella cartella in cui questo risiede.
3.3.1.4
Come Chiudere un Progetto
Per chiudere il progetto di EdiLus-CA attivo nella Finestra del Program-
ma (v. § 3.1) basta selezionare l’opzione Chiudi del menu File.
Un progetto può anche essere chiuso chiudendo ogni sua Finestra aperta
pigiando il bottone Chiudi in alto a destra sulla relativa barra del titolo.
Alla chiusura del progetto viene chiesto se si intende salvare (v. §
3.3.1.2) le modifiche ad esso apportate.
3.3.1.5
Come Cancellare un Progetto
27
3. Gli Elementi del Programma
3.3.1.6
Come Duplicare un Progetto
Per duplicare il progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti
operazioni:
• selezionare l’opzione Salva con nome… del menu File; questa opera-
zione attiva il dialog SALVA DOCUMENTO;
• nel dialog SALVA DOCUMENTO effettuare le seguenti operazioni:
• specificare il nome del nuovo progetto duplicato;
28
3. Gli Elementi del Programma
3.3.1.7
Come Esportare gli Elaborati Grafici nei Formati
DXF o DWG
EdiLus-CA consente di esportare, nei formati DXF e DWG, gli elaborati
grafici (carpenterie, tavole di armature, telai e tavole esecutive) nella fi-
nestra attiva del progetto.
Questa funzionalità consente di visualizzare e/o gestire, con un qualsiasi
CAD, gli elaborati grafici di un progetto di EdiLus-CA anche a chi non
possiede il programma.
Il programma consente di esportare sia il singolo elaborato visualizzato
nella finestra attiva del progetto, sia interi gruppi di elaborati (ad es tutte
le carpenterie e/o tutte le tavole delle armature).
29
3. Gli Elementi del Programma
30
3. Gli Elementi del Programma
3.3.1.8
Come Chiudere il Programma
Per chiudere il Programma basta selezionare l’opzione Esci del menu
File oppure pigiare il bottone Chiudi sulla barra del titolo della Finestra
del Programma (v. § 3.1).
Alla chiusura del programma vengono chiusi anche tutti i progetti even-
tualmente aperti.
Inoltre, alla chiusura di ogni progetto viene chiesto se si intende salvare
le modifiche ad esso apportate.
3.3.1.9
Come Impostare i Separatori dei Numeri
Per impostare i separatori delle migliaia e dei decimali con cui devono
essere proposti i dati numerici (quantità ed importi) nella stampa degli
elaborati del progetto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare l’opzione Im-
posta Separatori Numeri…
del menu File; questa ope-
razione attiva il dialog
Impostazione separatori
numeri;
• nel dialog effettuare le seguenti operazioni:
• nel combo box Separatore delle migliaia selezionare il separatore
(punto, virgola spazio o apostrofo) da adottare per le migliaia;
• nel combo box Separatore dei decimali selezionare il separatore
(punto o virgola) da adottare per i decimali;
Nel campo bianco a destra nel dialog viene proposto, a titolo di esempio, un nume-
ro che visualizza in rosso i separatori scelti nei due combo box dello stesso dialog.
31
3. Gli Elementi del Programma
3.3.2
Il Menu Modifica
Le opzioni del menu Modifica di EdiLus-CA sono:
Taglia [Ctrl+X]: taglia gli oggetti selezionati nella finestra attiva per poter-
li incollare (se possibile) su un’altra tavola.
Copia [Ctrl+C]: copia gli oggetti selezionati nella tavola della finestra atti-
va per poterli incollare nella tavola della stessa finestra o (se possibile)
nella tavola di un’altra finestra.
Incolla [Ctrl+V]: incolla nella finestra attiva gli oggetti preventivamente
copiati o tagliati.
Copia planimetria su clipboard: copia su clipboard la planimetria (carpen-
teria, ecc.) nella finestra attiva; la planimetria copiata potrà essere in-
collata, come metafile, in qualsiasi documento Windows che supporta
tale formato (ad es., in un documento di Word);
Seleziona tutto: seleziona tutti gli oggetti visualizzati nella finestra attiva;
Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visua-
lizzati NON vengono selezionati.
Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progetto
è necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).
32
3. Gli Elementi del Programma
3.3.3
Il Menu Visualizza
Le opzioni del menu Visualizza di EdiLus-CA sono:
Toolbox: apre un ulteriore menu in cui vengono proposti i nomi di tutti i
toolbox (v. § 3.2) del programma. La selezione del nome di un tool-
box comporta la sua visualizzazione.
Se un toolbox è stato precedentemente chiuso (pigiando sull’apposito
bottoncino della sua barra), selezionandolo nel menu “Toolbox”, viene
nuovamente aperto inserendo il bottone per la sua visualizzazione su
una delle toolbar verticali della Finestra del Programma.
Barre degli Strumenti: apre un ulteriore menu in cui vengono proposti i
nomi di tutti i gruppi di comandi della toolbar del progetto attivo. La
selezione di un’opzione del menu “Barre degli Strumenti” Visualiz-
za/Nasconde il corrispondente di gruppo di comandi sulla toolbar
principale (v. § 3.4) della Finestra del Programma.
Status Bar: visualizza/nasconde la barra di stato nella parte inferiore della
Finestra del Programma su cui vengono riportate informazioni utili
circa l’operazione che si sta eseguendo o la finestra del progetto attiva.
3.3.4
Il Menu Disegno
Le opzioni del menu Disegno di EdiLus-CA sono:
Entità: apre un menu in cui vengono proposte le tipologie di oggetti che è
possibile disegnare nella tavole della finestra attiva; selezionando una
tipologia si apre un ulteriore menu per la scelta dell’oggetto (di quella
tipologia) da disegnare.
Snap: apre un ulteriore menu con le seguenti opzioni:
Snap Angolo [Shift+A]: attiva/disattiva lo snap angolare (v. § 11.1.2);
quando tale snap è attivo, l’icona a sinistra dell’opzione risulta sele-
zionata;
Snap Griglia [Shift+G]: attiva/disattiva lo snap alla griglia (v. § 11.1.1);
quando tale snap è attivo, l’icona a sinistra dell’opzione risulta sele-
zionata;
33
3. Gli Elementi del Programma
Per disegnare un nuovo oggetto Linea Guida, Griglia Guida Radiale, Griglia Gui-
da Rettangolare o Disegno DXF/DWG, È NECESSARIO che la relativa tipologia
risulti NON bloccata, cioè NON selezionata nel menu aperto dall’opzione Blocca
tipologia Entità del menu DIsegno.
34
3. Gli Elementi del Programma
3.3.5
Il Menu Calcolo
Le opzioni del menu Strumenti di EdiLus-CA sono:
Calcolo COMPLETO: avvia il calcolo completo della struttura, in cui tutte
le fasi del calcolo vengono eseguite in sequenza (v. § 13.7);
Reset COMPLETO: annulla tutte le fasi di calcolo eseguite per la struttura;
Calcolo Modello Strutturale: avvia il calcolo del modello strutturale (v. §
13.2); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Modello
Strutturale” si trasforma in Reset Modello Strutturale che annulla il
calcolo del modello strutturale eseguito;
Calcolo Sollecitazioni: avvia il calcolo delle sollecitazioni (v. §§ 13.3 e
13.3.1); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Sollecita-
zioni” si trasforma in Reset Sollecitazioni che annulla il calcolo delle
sollecitazioni eseguito;
Calcolo Verifiche: avvia il calcolo delle verifiche (v. §§ 13.4 e 13.4.1);
dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Verifiche” si tra-
sforma in Reset Verifiche che annulla il calcolo delle verifiche eseguito;
Calcolo Armature e Carpenterie: avvia il calcolo delle Armature e delle
Carpenterie (v. § 13.5); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Cal-
colo Armature e Carpenterie” si trasforma in Reset Armature e Carpen-
terie che annulla il calcolo delle Armature e delle Carpenterie eseguito.
Diagnostica Generale: apre l’omonima finestra in cui vengono segnalati
tutti gli eventuali errori riscontrati nel calcolo eseguito (elementi NON
verificati, ecc.); tale opzione risulta abilitata se è stata richiesta almeno
una delle fasi di calcolo (v. § 13.8).
3.3.6
Il Menu Strumenti
Le opzioni del menu Strumenti di EdiLus-CA sono:
Gestione Piani...: apre il dialog per la definizione delle tavole dei piani
dell’edificio per il disegno degli oggetti (v. cap. 6);
Opzioni...: apre il dialog per le personalizzazioni del programma e dei ta-
bulati della relazione di calcolo (v. cap. 20).
35
3. Gli Elementi del Programma
3.3.7
Il Menu ? (Help)
Le opzioni del menu ? (Help) di EdiLus-CA sono:
Sommario: apre l’Help (guida in linea) del programma proponendone la
pagina principale con il sommario;
Cerca Argomento: apre l’Help (guida in linea) del programma per proce-
dere alla ricerca di un argomento;
Uso della Guida: apre la finestra di Windows che illustra le modalità per
l’uso della guida in linea;
Help rapido: apre l’Help (guida in linea) del programma proponendo la
pagina che illustra le funzionalità relative alla finestra attiva;
MANUALE: apre il presente manuale in formato elettronico (PDF);
Video-Manuale: apre il video manuale con i filmati esplicativi delle moda-
lità operative di base del programma; per avviare video manuale il è
necessario che, nell’apposito lettore, risulti inserito il CD-ROM di in-
stallazione del programma;
36
3. Gli Elementi del Programma
3.4
La Toolbar
La Toolbar della Finestra del Programma (v. § 3.1), posizionata sotto la
Barra dei Menu, è costituita da più gruppi di comandi.
37
3. Gli Elementi del Programma
Per disporre un gruppo di bottoni lungo un bordo della Finestra del pro-
gramma basta:
• trascinare il gruppo di bottoni in prossimità del bordo della Finestra;
• quando il gruppo si dispone lungo il bordo, rilasciare il pulsante del
mouse.
Di seguito vengono illustrati tutti i gruppi di bottoni della Toolbar.
Principale
Il gruppo Principale della Toolbar è costituito dai seguenti bottoni:
Nuovo: attiva il dialog per la creazione di un nuovo progetto (v. §
3.3.1.1); un progetto può anche essere creato selezionando l’opzione
Nuovo del menu File (v. § 3.3.1).
Apri: apre il dialog per la scelta del progetto da aprire; un progetto può
anche essere aperto selezionando l’omonima opzione del menu File (v.
§ 3.3.1.3).
Salva: salva le modifiche apportate al progetto attivo.
Stampa: avvia la stampa del contenuto (piante, viste 3D, dati, tavole
esecutive) della finestra attiva nella Finestra del Programma.
Anteprima di stampa: apre l’anteprima di stampa del contenuto (car-
penterie, tavole esecutive, ecc.) della finestra attiva.
Taglia: elimina l’elemento selezionato e lo copia.
38
3. Gli Elementi del Programma
Disegno
Il gruppo Disegno della Toolbar è costituito dai bottoni:
Seleziona oggetti: attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v.
§§ 10.1.2 e 10.1.3).
Zoom: apre il menu per la scelta della funzionalità di zoom da uti-
lizzare (v. § 11.4).
Gestione Progetti
Il gruppo Gestione Progetti della Toolbar presenta il list box per la scelta
del progetto (tra quelli aperti) da rendere attivo nella Finestra del Pro-
gramma.
A destra di tale list box sono presenti i bottoni:
Gestione Piani; attiva l’omonimo dialog in cui è possibile
gestire i Piani del progetto (v. cap. 6).
Griglia Disegno: visualizza/nasconde la griglia nella tavola di disegno
della finestra attiva del progetto.
Seleziona Tutto: seleziona tutti gli oggetti (travi, pilastri, ecc.) visua-
lizzati nella finestra attiva del progetto.
Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visua-
lizzati NON vengono selezionati.
Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progetto
è necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).
39
3. Gli Elementi del Programma
Calcolo
Il gruppo Calcolo della toolbar contiene i bottoni che avviano le varie fasi
del calcolo della struttura (v. § 13.1). I comandi del gruppo Calcolo sono
gli stessi proposti nel menu CALCOLO (v. § 3.3.5).
I bottoni del gruppo Calcolo della toolbar sono:
Calcolo COMPLETO: avvia il calcolo completo della struttura, in cui
tutte le fasi del calcolo vengono eseguite in sequenza (v. § 13.7).
Reset COMPLETO: annulla tutte le fasi di calcolo eseguite (13.7).
40
3. Gli Elementi del Programma
Calcolo Solai: avvia il calcolo dei Solai del progetto (v. § 13.6).
Dopo aver richiesto il calcolo dei Solai il bottone “Calcolo Solai” si
trasforma in Reset Solai che annulla il calcolo eseguito (v. § 13.5).
Applicazioni
Il gruppo Applicazioni della toolbar contiene il bottone Avvia PriMus
che apre il programma di computo metrico PriMus (se disponibile) (v.
cap. 19).
41
3. Gli Elementi del Programma
42
4. Come si Lavora
Come si Lavora
Nel presente capitolo vengono elencate le principali fasi per effettuare il
progetto di una struttura con EdiLus-CA.
Il programma, come tutti i programmi ACCA, non prevede una procedu-
ra rigida per l’input dei dati di un progetto. Le fasi del progetto riportate,
pertanto non sono da eseguire in maniera tassativamente sequenziale.
L’ordine con cui le fasi per la progettazione vengono proposte nel pre-
sente capitolo è, però, quello che certamente rende più semplice e produt-
tivo il lavoro del Tecnico.
Nella progettazione di una struttura si consiglia, pertanto, di cercare di
svolgere le operazioni necessarie nell’ordine in cui vengono proposte di
seguito.
43
4. Come si Lavora
4.1
Come Progettare una Struttura con EdiLus-CA
Nel presente paragrafo vengono elencate schematicamente le principali
operazioni per effettuare il progetto di una struttura con EdiLus-CA.
Per ognuna delle operazioni viene riportato il rimando all’opportuno pa-
ragrafo o capitolo del presente manuale in cui vengono illustrate detta-
gliatamente le modalità operative per poterla effettuare.
Per progettare una struttura con EdiLus-CA occorre effettuare le seguenti
operazioni:
• Creare un nuovo documento (progetto) (v. § 3.3.1.1).
• Specificare i Dati Generali del progetto. In questa fase oltre ai dati di
carattere generale vanno anche indicati il tipo di analisi sismica che si
intende effettuare e i dati opportuni per poterla eseguire (v. cap. 5).
• Definire i piani dell’edificio da progettare (v. cap. 6). La definizione
dei piani dell’edificio comporta la creazione di tutte le tavole per il di-
segno delle strutture dei piani stessi.
Nel progetto creato vengono già proposti, per default, il piano per il
disegno delle strutture di fondazione (travi, plinti o platee) e quello per
il disegno del primo impalcato.
• Definire tutte le sezioni che si intende adottare per le travi, i pilastri ed
eventuali cordoli (v. cap. 7).
In questa fase è necessario definire le sole sezioni di progetto che si intende as-
segnare a travi, pilastri e cordoli.
Se, nel corso della progettazione, si rendesse necessario l’utilizzo di altre sezioni,
queste potranno anche essere create al momento.
44
4. Come si Lavora
• Disegnare tutti gli oggetti necessari (pilastri, travi, pareti, solai, balco-
ni, tamponature, ecc.) per definire il relativo impalcato (v. cap. 10).
Nella fase di disegno di ogni oggetto è necessario assegnargli le op-
portune proprietà nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6).
Per default, il programma assegna ad ogni oggetto disegnato le pro-
prietà dell’oggetto disegnato precedentemente. Ciò consente di
NON assegnare gran parte delle proprietà (sezione, materiale, ecc.)
a tutti gli oggetti da disegnare.
Le proprietà di un oggetto potranno essere modificate in qualsiasi
momento antecedente al calcolo.
In questa fase può risultare molto utile controllare che il disegno ef-
fettuato risulti corretto visualizzando l’edificio disegnato in una vi-
sta 3D (v. cap. 12). In una vista 3D è anche possibile modificare op-
portunamente gli elementi disegnati (v. § 12.8).
• Richiedere il Calcolo. Il calcolo può essere richiesto per fasi sequen-
ziali (nell’ordine, Calcolo del Modello Strutturale, Calcolo delle Sol-
lecitazioni, Calcolo delle Verifiche, Calcolo delle Armature e Carpen-
terie) e Calcolo dei Solai oppure in un’unica fase (Calcolo Completo)
(v. cap. 13).
45
4. Come si Lavora
Per poter richiedere il calcolo dei Solai (v. § 13.6) è necessario aver anche indi-
cato quali sono le sezioni dei solai che devono essere oggetto di calcolo. Questa
operazione si effettua disegnando opportunamente, sui solai da calcolare,
l’oggetto Solaio (sezione di calcolo) (v. § 10.7.6).
Dopo il calcolo NON è più possibile modificare alcun dato del pro-
getto (dati generali, materiali, sezioni, oggetti disegnati e relative
proprietà).
Dopo ogni fase di calcolo il programma propone, nella finestra Dia-
gnostica (v. § 13.8), tutti gli errori rilevati (elementi non verificati,
incongruenze, ecc.) raggruppati per tipologia.
In questa fase, un’altra utilissima funzionalità consente di individua-
re tutti gli elementi della struttura sui quali sono stati riscontrati er-
rori evidenziandoli in una vista 3D (v. § 14.3.6).
Nel Calcolo delle Armature e delle Carpenterie il programma produce
automaticamente tutte le carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio e le ta-
vole delle armature (v. § 16.2 e segg.) per i vari elementi (travate, pi-
lastrate, pareti, ecc.) della struttura.
• Prendere visione dei risultati di calcolo proposti nell’apposita sezione
del programma (v. § 14.1). In questa fase è anche possibile stampare i
risultati di calcolo che si desidera valutare con più attenzione.
I risultati di calcolo possono anche essere valutati, opportunamente
diagrammati o in un’efficacissima mappatura a colori, in una vista 3D
del progetto (v. § 14.3 e segg.).
• Se dalla valutazione dei risultati, degli elaborati grafici prodotti o dal
controllo delle verifiche (v. § 14.3.6) si rilevano delle situazioni NON
accettabili o, in ogni caso, migliorabili, è possibile annullare il calcolo
(v. cap. 13) per apportare le modifiche opportune alla struttura e/o ai
dati di input in generale.
Apportate le modifiche, è possibile richiedere nuovamente il calcolo
per valutare il loro effetto sul comportamento della struttura.
• Visualizzare ed eventualmente personalizzare le carpenterie prodotte
(v. cap. 15). Tali elaborati grafici possono essere stampati direttamen-
te, esportati o possono essere composti, con altri elaborati grafici nelle
tavole esecutive (v. avanti).
• Visualizzare ed eventualmente personalizzare le tavole delle armature
proposte per i vari elementi strutturali progettati (v. § 16.2 e segg.).
46
4. Come si Lavora
47
4. Come si Lavora
48
5. I Dati della Struttura
49
5. I Dati della Struttura
5.1
I Dati Generali
I dati di carattere generale del progetto si specificano nella finestra DATI
della STRUTTURA: Dati Generali che in seguito sarà chiamata semplice-
mente Dati Generali.
Per accedere alla finestra Dati Generali basta:
fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. §
3.2.1) per esploderlo e visualizzare i nodi contenuti;
fare doppio click sul nodo Dati Generali; questa operazione apre la fi-
nestra Dati Generali nella Finestra del Programma (v. § 3.1).
La finestra Dati Generali è costituita da quattro pagine attivabili alterna-
tivamente cliccando sulle apposite linguette in alto nella finestra stessa.
Gran parte dei dati specificati nelle pagine della finestra Dati Generali
verranno automaticamente riportati negli elaborati prodotti, quali la rela-
zione (v. cap. 17) e le tavole esecutive (v. cap. 18).
Di seguito vengono descritte le pagine della finestra Dati Generali.
50
5. I Dati della Struttura
51
5. I Dati della Struttura
Per inserire il logo dello studio nell’apposito campo della sezione Lo-
go basta pigiare il bottone Sfoglia a destra del campo e, nel dialog che
si apre selezionare l’immagine del logo e pigiare il bottone Apri.
Pigiando il bottone Anteprima viene proposta l’immagine del logo nel-
le dimensioni in cui è stata salvata.
Pigiando, invece, il bottone Elimina il logo caricato viene eliminato.
Infine, nella sezione Firma vanno specificati il Luogo e la Data che saranno
riportati negli elaborati in prossimità dello spazio destinato della firma.
Pagina Preferenze
Nella pagina Preferenze sono presenti i campi:
Delta della QuotaPiano (+/-) per considerare un nodo appartenente ad un
piano, in cui va specificato il massimo valore (in cm) dello scostamen-
to di un nodo (v. § 12.9) da un piano per essere considerato apparte-
nente al piano stesso.
Spessore Magrone, in cui va specificato (in centimetri) lo
spessore del magro di fondazione; tale valore compor-
terà, nel calcolo, l’opportuno incremento della base del-
la fondazione.
Sotto i campi descritti è presente il check box Verifica TRAVI a Torsione.
La selezione di tale check richiede che, nel calcolo, siano effettuate le ve-
rifiche a torsione per tutte le travi del progetto.
La scelta effettuata in questa fase potrà essere modificata per ogni singo-
la trave nell’apposita sezione delle sue proprietà (v. § 10.3.3).
52
5. I Dati della Struttura
5.2
I Dati dell’Analisi Sismica
I dati necessari per l’analisi sismica della struttura vanno specificati nella
finestra DATI della STRUTTURA: Dati Analisi Sismica che, in seguito, sarà
chiamata semplicemente Dati Analisi Sismica.
Ovviamente, alla finestra Dati Analisi Sismica NON è possibile accedere se, nel
list box Analisi sismica della finestra Dati Generali (v. § 5.1) è stata scelta
l’opzione Nessuna.
Sisma
Nella sezione Sisma della pagina Sisma e struttura vengono proposti i
seguenti campi:
Zona sismica, in cui va specificato il numero identificativo della zona si-
smica in cui si progetta l’edificio;
53
5. I Dati della Struttura
54
5. I Dati della Struttura
Struttura
Nella sezione Struttura vengono proposti i seguenti list box:
Classe di duttilità, in cui va scelta la classe (Alta o Bassa) di duttilità della
struttura;
Tipo materiale (prevalente) dell’edificio, in cui risulta sempre selezionata
l’opzione cemento armato in quanto, al momento, il programma prevede
il solo calcolo delle strutture in cemento armato; tale list box è, quindi, di-
sabilitato per la scelta, ma rimane disponibile per future implementazioni;
Tipologia della struttura, in cui va specificata la tipologia della struttura;
Struttura con telai multicampata, in cui va scelta l’opzione che indica in
quali direzioni la struttura risulta costituita da telai con più campate;
ovviamente, tale list box risulta abilitato solo se, nel list box “Tipolo-
gia della Struttura” risulta selezionata l’opzione “a telaio”;
Modo applicazione Eccentricità Accidentale, in cui va scelta l’opzione (per
strutture generiche o per strutture simmetriche) che determina la mo-
dalità per portare in conto l’eccentricità accidentale secondo quanto
previsto dalla vigente normativa.
Sotto i list box descritti sono presenti i check box:
Pareti accoppiate, la cui selezione indica che la struttura è “a pareti accop-
piate”; tale check è abilitato solo se nel list box “Tipologia della struttu-
ra” risultano selezionata l’opzione “a pareti” o “miste telaio - pareti”;
Irregolarità Tamponamenti in Pianta, la cui selezione indica l’irregolarità
dei tamponamenti in pianta.
55
5. I Dati della Struttura
In tale sezione vanno selezionati i soli check box le cui descrizioni corri-
spondono alle caratteristiche dell’edificio da progettare.
I check box con le descrizioni in grigio non risultano abilitati per la sele-
zione, in quanto la loro eventuale selezione risulterà effettuata automati-
camente dal programma dopo il calcolo (v. cap. 13).
Coefficienti
Nella sezione Coefficienti vengono proposti i seguenti strumenti:
• il campo Coefficiente viscoso equivalente, in cui va specificato il valo-
re del coefficiente viscoso equivalente per la definizione degli spettri
di risposta;
• il list box Fattore di Importanza, in cui va scelta la categoria di edificio
opportuna per la definizione del “fattore di importanza”;
57
5. I Dati della Struttura
58
5. I Dati della Struttura
Nel campo Tipo di grafico, in alto nella pagina, viene riportata, in oriz-
zontale, la lista dei diagrammi degli spettri visualizzati; fermando il cur-
sore sul campo, la lista viene anche riproposta in verticale nel consueto
campo giallo di commento.
Cliccando sulla freccetta a destra del campo “Tipo di grafico”, si apre il
box in cui è possibile scegliere, mediante la selezione dei corrispondenti
check box, gli spettri che si desidera visualizzare nella pagina Grafico
Spettro.
Il diagramma di ogni spettro viene proposto con un determinato colore.
Nella parte inferiore della pagina una legenda indica il tipo di spettro cor-
rispondente ad ogni colore.
5.3
I Risultati dell’Analisi Sismica: Masse e Modi
di Vibrazione
Dopo aver richiesto il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3) è possibile
visualizzare immediatamente i principali risultati dell’analisi sismica del-
la struttura.
Tali dati vengono proposti nella finestra DATI della STRUTTURA: Modi
di Vibrazione che in seguito sarà chiamata semplicemente Modi di Vibra-
zione.
Per accedere alla finestra Modi di Vibrazione basta:
fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. §
3.2.1) per esploderlo e visualizzare, sul ramo che da esso si diparte, i
nodi contenuti;
fare doppio click sul nodo Masse e Modi di Vibrazione; questa opera-
zione apre la finestra Modi di Vibrazione nella Finestra del Program-
ma (v. § 3.1).
59
5. I Dati della Struttura
60
6. Le Tavole di Disegno dei Piani
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.1
Definizioni e Considerazioni Generali
Gli Oggetti (pilastri, travi, solai, ecc.) che costituiscono un piano
dell’edificio devono essere disegnati su una determinata tavola di dise-
gno del progetto di EdiLus-CA.
Con EdiLus-CA disegnando semplicemente la carpenteria del piano si
definiscono anche tridimensionalmente gli oggetti.
Ad esempio, per un pilastro disegnato, viene automaticamente definita
anche l’altezza e, per una trave, viene definita la sua collocazione spazia-
le (quota) nell’edificio.
Ogni tavola di disegno è posizionata ad un determinato Livello, cioè è
caratterizzata dall’avere una sua collocazione spaziale. In particolare, il
piano del disegno (Pianta) coincide con l’estradosso (piano di calpestio)
del relativo impalcato.
Ogni piano (pianta) del progetto risulta, quindi, caratterizzato da una
Quota e da un’Altezza.
La Quota del piano è la sua distanza dal piano assunto come riferimento
(ad es. il piano del terreno).
L’Altezza di un piano è, invece, la differenza tra la quota del piano supe-
riore e quella del piano stesso.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
La tavola Piano Terra, invece, oltre a poter essere rinominata (v. § 6.3)
può anche essere eliminata (v. § 6.4) dal progetto. Tale tavola, inoltre,
viene anche aperta automaticamente alla creazione di un nuovo progetto
di EdiLus-CA (v. § 3.3.1.1).
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.2
Come Creare la Pianta di un Piano dell’Edificio
Per creare le tavole di disegno delle piante dei piani di un progetto di E-
diLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse sul nodo Piante del Naviga-
tore del progetto (v. § 3.2.1) oppure su uno dei nodi (Piano Terra o
Fondazione) presenti sul ramo che si diparte dal nodo Piante; questa
operazione apre il menu locale del nodo selezionato;
• selezionare l’opzione Gestione Piani del menu locale per accedere
all’omonimo dialog per la gestione dei piani dell’edificio;
• nel dialog Gestione Piani effettuare le seguenti operazioni:
1) nel campo Piano/Livello del rigo Fondazione della griglia specifica-
re (eventualmente) il nome da assegnare al piano (livello) Fonda-
zione (v. § 6.1);
2) nel campo Quota del rigo Fondazione specificare la quota in metri
del piano Fondazione (v. § 6.1); la quota specificata viene automa-
ticamente riproposta come quota del “Piano Terra”;
Si ricordi che la quota della pianta Fondazione coincide con il piano da cui si di-
partono i pilastri del primo impalcato (Piano Terra) (v. § 10.2).
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
In molti casi (per impalcati non orizzontali, non regolari, ecc.), l’ipotesi di rigidezza
infinita dell’impalcato introduce un modello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5).
EdiLus-CA precede anche la possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolo
solaio disegnato piuttosto che per l’intero impalcato consentendo di ottenere un
modello di calcolo estremamente più efficace (v. § 10.7.1).
Ovviamente, se si intende assegnare la rigidezza ad ogni solaio disegnato è oppor-
tuno NON definire come “rigidi” gli impalcati nel dialog Gestione Piani.
Per approfondire la problematica accennata e per una corretta assegnazio-
ne delle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamente
necessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.
I nomi delle piante proposti nella griglia del dialog Gestione Piani, compresi quelli
dei piani proposti per default (Fondazione e Pianta 1), possono essere liberamen-
te modificati (v. § 6.3).
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
Per inserire un nuovo piano a quota minore di zero, senza variare la quota dei
piani sottostanti, basta modificare opportunamente la quota del livello della Fon-
dazione dopo aver effettuato l’inserimento.
Se, invece, il piano inserito ha una quota maggiore di zero (cioè è ad una
quota superiore a quella del piano di riferimento), il nuovo piano viene
inserito aumentando la quota dei piani sovrastanti.
In pratica, tutti i piani in elevazione superiori a quello inserito vengono
ulteriormente elevati di una quantità pari all’altezza del piano inserito.
Pigiando il bottone Anteprima della toolbar del dialog Gestione Piani,
viene proposta un’anteprima del disegno effettuato sul piano selezionato.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
Ovviamente, l’anteprima del piano nasconde alcuni dati della griglia che
possono essere comunque visualizzati spostandosi nella griglia stessa
mediante la barra di scorrimento che appare nella sua parte inferiore.
Pigiando, invece, il bottone Struttura della toolbar del dialog Gestione
Piani, viene proposto uno schema dei piani dell’Edificio con le relative
Quote ed Altezze.
6.3
Come Modificare un Piano dell’Edificio
Prima di richiedere il calcolo (v. cap. 13) i dati di ogni piano definito nel
dialog Gestione Piani possono essere liberamente modificati.
In particolare esistono specifiche funzionalità di ancoraggio (v. ad es. §
10.2) degli oggetti (pilastri, pareti, ecc.) al piano su cui vengono disegna-
ti che consentono persino, modificando l’altezza del piano, di ottenere,
contestualmente, anche la opportuna modifica degli oggetti.
Per modificare i dati caratteristici (quota, altezza, ecc.) di un piano
dell’Edificio basta effettuare le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse sul nodo Piante del Naviga-
tore del progetto (v. § 3.2.1) oppure su uno dei nodi (Piano o Fonda-
zione) presenti sul ramo che si diparte dal nodo Piante; questa opera-
zione apre il menu locale del nodo selezionato;
• nel menu locale selezionare l’opzione Gestione Piani; questa operazio-
ne apre l’omonimo dialog contenente la griglia per la gestione dei pia-
ni dell’edificio;
• nella griglia del dialog Gestione Piani selezionare il piano da modi-
ficare;
• apportare le modifiche opportune al piano selezionato e pigiare il bot-
tone OK per confermare e chiudere del dialog.
In particolare, modificando la descrizione di un piano, questo viene ri-
nominato anche nel Navigatore.
Un Piano può anche essere rinominato senza accedere al dialog Gestione
piani effettuando le seguenti operazioni:
• cliccare su nodo del piano con il pulsante destro del mouse per acce-
dere al suo menu locale;
• nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina; questa operazione
rende editabile il nome del nodo a destra dell’icona;
• modificare il nome del nodo del piano e pigiare INVIO della tastiera per
rendere nuovamente NON editabile il campo.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.4
Come Eliminare un Piano dell’Edificio
Per eliminare un piano (livello) dell’edificio di un documento di EdiLus-
CA basta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere il nodo Piante del Navigatore per visualizzare tutti i nodi dei
piani in esso contenuti (v. § 3.2.1);
• fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo corrispondente al
piano (livello) da eliminare; questa operazione seleziona il piano ed
apre il menu locale del nodo (v. § 3.2.1);
• nel menu locale selezionare l’opzione Gestione Piani per accedere
all’omonimo dialog;
• nel dialog Gestione Piani selezionare il rigo relativo al piano da elimi-
nare e pigiare il bottone Elimina della sua toolbar;
• pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo confermando le modifi-
che (eliminazione del piano) effettuate.
Il piano selezionato viene eliminato dall’edificio con tutti gli oggetti di-
segnati sulla relativa tavola di disegno.
Se il piano (livello) eliminato aveva una quota minore di zero (cioè era
ad una quota inferiore a quella del piano di riferimento posto, per defini-
zione, a quota 0.00), la quota di tutte i piani sottostanti (compreso il livel-
lo Fondazione) viene aumentata dell’altezza (v. § 6.1) del piano stesso.
In pratica, tutti i piani interrati sottostanti a quello eliminato vengono e-
levati di una quantità pari all’altezza del piano eliminato.
Se, invece, il piano eliminato aveva una quota maggiore di zero (cioè era
ad una quota superiore a quella del piano di riferimento), la quota di tutti
i piani superiori viene diminuita dell’altezza dello stesso piano eliminato.
In pratica, tutti i piani in elevazione superiori a quello eliminato vengono
abbassati di una quantità pari all’altezza del piano eliminato.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.5
Come Accedere alla Pianta di un Piano
Creati i piani dell’Edificio del progetto attivo, è possibile procedere ad
disegno, sulle relative tavole, degli opportuni oggetti (pilastri, travi, ecc.)
di EdiLus-CA (v. cap. 10).
Ovviamente, per poter disegnare gli oggetti su una tavola di un piano del
progetto attivo, è necessario che questa risulti aperta.
Per aprire la tavola di disegno (pianta) di un piano del progetto attivo
basta:
esplodere il nodo Piante del Navigatore per visualizzare tutti i nodi dei
piani (livelli) in esso contenuti (v. § 3.2.1);
• fare doppio click sul nodo del piano di cui si intende aprire la tavola
del disegno.
La tavola di disegno del piano scelto viene proposta nella finestra Pian-
te:… che viene aperta nella Finestra del Programma.
Sulla barra del titolo della finestra aperta, oltre alla stringa “Piante:” vie-
ne riportato anche il nome del piano (ad es. “Piano 1”) di cui risulta aper-
ta la tavola del disegno.
Nella Finestra del Programma è possibile aprire tutte le tavole del piani (fi-
nestre Piante) che si desidera.
Quando risultano aperte più tavole di disegno, facendo un doppio click sul
nodo di un piano nel Navigatore, la relativa finestra viene portata in primo
piano rispetto alle altre tavole.
Nel Navigatore il nome della tavola del piano aperta viene proposto in
grassetto e campito in giallo.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.6
Le Finestre delle Piante
Si acceda alla pianta di un piano facendo un doppio click sul relativo
nodo nel Navigatore (v. § 3.2.1).
Questa operazione apre la finestra della pianta richiesta nella Finestra del
Programma. Se, invece, la finestra risulta già aperta, questa viene semplice-
mente portata in primo piano rispetto alle altre finestre del progetto aperte.
La finestra della pianta aperta risulta sormontata, come di consueto, da
una Barra del Titolo che riporta, da sinistra, la stringa Piante: seguita dal
nome del piano (v. § 6.2) a cui la pianta si riferisce.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola
occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Fine-
stra della Tavola.
Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel ret-
tangolo di selezione tracciato con il mouse.
L’ingrandimento viene effettuato estendendo il rettangolo di selezione
tracciato alla parte visibile della Finestra della Tavola.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
7.1
La Finestra Gestione Sezioni
La finestra Gestione Sezioni di un progetto di EdiLus-CA è l’editor per la
gestione delle sezioni delle travi e dei pilastri del progetto stesso.
La finestra Gestione Sezioni del progetto attivo di EdiLus-CA si apre
nella Finestra del Programma effettuando le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazio-
ne apre la finestra Gestione Sezioni nella Finestra del Programma.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da …per la gestione delle sezioni del pro-
getto sono anche disponibili nel menu locale del box Sezioni Travi e Pilastri.
Per selezionare il nodo (Tipologia o Sezione) su cui effettuare un’operazione ed
attivare il menu locale del box “Sezioni Travi e Pilastri” basta fare click, con il pul-
sante destro del mouse, sul nodo stesso.
Se il nodo selezionato è una Tipologia di Sezione, nel menu locale NON risulta
abilitata l’opzione Elimina in quanto una tipologia di sezione non può essere e-
liminata.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
sezione nel list box Sezione del toolbox delle Proprietà per la scelta
della sezione dei pilastri (v. § 10.2.1) e delle travi (v. § 10.3.1).
Label: in cui va specificata la breve descrizione che identificherà la se-
zione delle travi nel disegno e delle travi e dei pilastri nei risultati di
calcolo.
Geometria
Nel raggruppamento Geometria vengono proposti i campi in cui vanno
specificati, in centimetri, tutti i parametri geometrici necessari alla defi-
nizione della sezione. Ovviamente, i righi contenuti in tale raggruppa-
mento sono differenti a seconda della tipologia di sezione selezionata.
Inoltre, per le sezioni che possono essere sia simmetriche che asimmetri-
che, nel raggruppamento Geometria viene proposto il check box Simme-
trica che, per default, risulta sempre selezionato. Deselezionando il check
Simmetrica (per indicare che la sezione selezionata è asimmetrica), nel
raggruppamento vengono aggiunti i campi per l’inserimento degli ulte-
riori parametri geometrici per la definizione della sezione.
Nel raggruppamento Geometria viene anche proposto il campo Area che
riporta, in cm2, la superficie calcolata della sezione. Ovviamente il valore
riportato nel campo Area NON risulta modificabile.
Caratteristiche
Nel raggruppamento Caratteristiche vengono proposti tutti i parametri
calcolati (e non modificabili) della sezione selezionata necessari per il
calcolo.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà del raggruppamento Aspetto si rimanda
al § 10.1.6.
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la gestione (crea-
zione, modifica e cancellazione) delle sezioni del progetto.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
7.2
Come Definire una Nuova Sezione
Quando si crea un nuovo progetto, risultano già create, per default, un
gran numero di sezioni.
Se una sezione proposta per default nel progetto non viene adottata per nessuna
trave o pilastro dell’edificio, può anche essere modificata (v. § 7.3) oppure può
essere eliminata (v. § 7.4).
Ogni valore inserito in un campo del toolbox delle Proprietà della sezione sele-
zionata va confermato pigiando INVIO della tastiera dopo averlo digitato oppure
spostando il cursore in un altro campo dello stesso toolbox.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Le nuove sezioni da inserire nel progetto attivo possono anche essere ac-
quisite da vecchi progetti in cui queste sono gia state inserite.
Per acquisire, nel progetto attivo, tutte le sezioni presenti in un vecchio
progetto di EdiLus-CA differenti da quelle già presenti nello stesso pro-
getto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni:
pigiare il bottone Copia da … della toolbar della finestra Gestione
Sezioni oppure selezionare l’omonima opzione del menu locale
del box Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre un dialog;
• nel dialog selezionare il progetto di EdiLus-CA da cui devono essere
copiate le sezioni da acquisire nel progetto attivo;
• pigiare il bottone Apri per chiudere il dialog confermando la scelta ef-
fettuata; questa operazione carica, nel progetto attivo, tutte le sezioni
del progetto scelto differenti da quelle già presenti in esso.
7.3
Come Modificare una Sezione
Per modificare una sezione già creata (v. § 7.2) nel progetto attivo basta
effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-
zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi
e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox della Proprietà delle sezio-
ne (v. § 7.2);
• nel box Sezioni Travi e Pilastri esplodere, con un doppio click, il nodo
Tipologia contenente la sezione da modificare;
• selezionare il nodo della sezione da modificare; questa operazione vi-
sualizza il grafico della sezione nella finestra Gestione Sezioni e pro-
pone, nel toolbox delle Proprietà della sezione, tutti i relativi dati e pa-
rametri geometrici;
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Ogni valore modificato in un campo del toolbox delle Proprietà della sezione
selezionata va confermato pigiando INVIO della tastiera dopo averlo digitato
oppure spostando il cursore in un altro campo dello stesso toolbox.
7.4
Come Eliminare una Sezione
Per eliminare una sezione dal progetto attivo di EdiLus-CA basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazio-
ne apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi e
Pilastri sotto il Navigatore;
• nel box Sezioni Travi e Pilastri esplodere, con un doppio click, il nodo
Tipologia contenente la sezione da eliminare;
• selezionare il nodo della sezione da eliminare;
• pigiare il bottone Elimina della toolbar della finestra Gestione Sezioni;
questa operazione elimina la sezione rimuovendo anche il suo nodo
dal ramo che si diparte dalla Tipologia di appartenenza.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
7.5
Le Sezioni Personalizzate
Oltre alle tipologie di sezioni per travi e pilastri già previste nel box Se-
zioni Travi e Pilastri (v. § 7.1) l’Utente può definire, liberamente ed in
maniera semplicissima, delle Sezioni Personalizzate di forma e dimensio-
ni qualsiasi.
Un potentissimo Wizard, infatti, guida il tecnico nella definizione delle
caratteristiche geometriche della sezione e dei punti sensibili (v. § 10.1.7)
per l’inserimento nel disegno delle travi e dei pilastri che la adottano.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Termina [presente solo nell’ultima pagina del Wizard] (v. avanti): chiude il
Wizard confermando la sezione definita.
Creata una sezione personalizzata, è necessario passare alla definizione
del suo contorno esterno.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Si ricorda che:
per inserire un nuovo nodo nel punto medio del lato selezionato di una polilinea
basta premere INS della tastiera;
per eliminare il nodo selezionato della polilinea basta premere CANC della tastiera.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Per eliminare una linea basta, come di consueto, basta selezionarla e pi-
giare CANC della tastiera.
Per disegnare una nuova linea per l’indicazione della faccia Superiore
(Inferiore) della sezione (se questa è stata preventivamente cancellata)
basta effettuare le seguenti operazioni:
• pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione
Sezioni e nel menu che si apre selezionare l’opzione Faccia Superiore
(Faccia Inferiore);
• cliccare sul vertice della sezione che coincide con un’estremità della
sua Faccia Superiore (Inferiore);
La Faccia Inferiore (Superiore) di una sezione può comprendere anche più lati
della sezione stessa.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Per disegnare un Punto Notevole della sezione (se questo è stato cancel-
lato oppure se NON ne sono stati proposti) basta:
• pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
7.6
Le Sezioni per Materiali Generici
Per assegnare un materiale generico (v. § 8.1.1.1) ad una Trave o ad un
Pilastro nelle relative Proprietà (v. §§ 10.3.3 e 10.2.3) è necessario aver
preventivamente assegnato ad essi una Sezione per Materiale Generico.
Una Sezione per Materiale Generico si definisce in maniera differente da
quelle previste per il Cemento Armato (v. § 7.5).
Per definire una Sezione per Materiale Generico, infatti, occorre effettua-
re le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-
zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi
e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezio-
ne sul bordo destro della Finestra del Programma;
nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo Sezione per materia-
le generico;
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Le Caratteristiche richieste nel toolbox delle Proprietà della “Sezione per mate-
riale generico” sono generalmente reperibili nelle schede tecniche dei produttori.
Se tali dati non risultassero disponibili, è possibile dedurli con le classiche modali-
tà suggerite dalla letteratura tecnica.
Ad esempio, le aree per deformazione a taglio (in direzione X ed Y) di una sezio-
ne (ad es. un profilato) possono essere calcolate dividendo l’area della sezione
per gli opportuni fattori di taglio.
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.1
La Gestione dei Materiali
Per gran parte degli oggetti della tipologia Strutturale (travi, pilastri, pa-
reti, ecc.) disegnati (v. cap. 10) è necessario indicare il materiale di cui
risultano costituiti.
Il materiale di un oggetto si specifica scegliendolo, tra quelli disponibili
nel list box che si attiva cliccando nel rigo Materiale del toolbox delle sue
Proprietà.
In tale list box vengono proposti, per la scelta, tutti i materiali preventi-
vamente definiti dal Tecnico nella sezione Materiali del progetto.
Per accedere alla sezione Materiali del progetto attivo di EdiLus-CA ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare, sul ramo che da esso si diparte, il
nodo “Materiali”;
fare un doppio click sul nodo Materiali; questa operazione apre:
• la finestra ELEMENTI: Gestione Materiali nella Finestra del Pro-
gramma (v. § 3.1); di seguito, per brevità. tale finestra sarà chiamata
semplicemente Gestione Materiali;
• il box Materiali sotto il toolbox (Gestione Progetto) del Navigatore
del progetto.
Nel box Materiali vengono proposte, in uno schema ad albero, le cartelle
destinate a contenere le varie tipologie di materiale (Calcestruzzo arma-
to, Acciaio, ecc.) che è possibile creare per il progetto.
Esplodendo una cartella (facendo un doppio click su essa o un click sul
bottoncino alla sua sinistra) vengono visualizzati sul ramo che si diparte
da essa, i nodi dei Materiali in essa contenuti.
Selezionando il nodo di un materiale, nella finestra Gestione Materiali
vengono proposti i campi in cui è possibile gestire i suoi dati caratteristi-
ci (v. § 8.1.1).
Nel box Materiali NON è possibile eliminare le cartelle (tipologie di
materiali) ma è possibile gestire (creare o eliminare) i nodi relativi ai
materiali.
94
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da… sono anche disponibili nel menu lo-
cale del box Materiali che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse,
sul nodo (Tipologia o Materiale) su cui occorre effettuare l’operazione.
Se il nodo selezionato è una cartella (tipologia di materiale), nel menu locale
l’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere elimi-
nata.
8.1.1
Come Definire un Nuovo Materiale
Quando si crea un nuovo progetto di EdiLus-CA, per alcune tipologie di
materiali risultano già definiti dei materiali. Nelle cartelle delle Tipologie
di materiali risultano, infatti, già presenti dei nodi materiale (v. § 8.1).
Se un materiale (nodo) proposto nel progetto non viene adottato per nessuna
struttura (trave, pilastro, ecc.) dell’edificio, può anche essere modificato (v. §
8.1.2) o eliminato (v. § 8.1.3).
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.1.1.1
Il Materiale Generico
In EdiLus-CA i materiali diversi dal Cemento Armato vengono detti Ma-
teriali Generici.
EdiLus-CA è un programma per la progettazione e la verifica della struttu-
re in Cemento Armato, ma consente di effettuare il calcolo delle sollecita-
zioni (v. § 13.3) anche per quelle piccole parti di struttura realizzate con e-
lementi (travi, pilastri, ecc.) di materiale diverso dal Cemento Armato (ad es.
acciaio, legno, ecc.) ottenendo un modello strutturale più aderente alla realtà.
Il calcolo della struttura viene effettuato con i parametri specifici del materiale
prevalente che è il cemento armato.
Naturalmente, EdiLus-CA NON esegue le verifiche degli elementi strutturali (travi,
pilastri, ecc.) di materiale generico di cui restituirà solo le sollecitazioni combinate
secondo i criteri previsti dalla Normativa scelta per il Calcolo.
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.1.2
Come Modificare un Materiale
Un materiale creato in un progetto di EdiLus-CA può essere modificato
in qualsiasi momento fino a quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13).
Dopo il calcolo, infatti, nessun materiale può essere modificando se non
annullando il calcolo stesso (v. cap. 13).
Per modificare un materiale creato (v. § 8.1.1) nel progetto attivo basta
effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo
Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visua-
lizza il box Materiali sotto il Navigatore;
nel box Materiali esplodere, con un doppio click, la cartella (Tipologia)
contenente il materiale da modificare;
selezionare il nodo del materiale da modificare; questa operazione
propone, nella finestra Gestione Materiali, i campi per la gestione dei
dati caratteristici del materiale;
• nella finestra Gestione Materiali effettuare le modifiche ai dati del ma-
teriale.
100
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.1.3
Come Eliminare un Materiale
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.2
La Gestione dei Terreni
Per le strutture di fondazione (travi, plinti, platee, ecc.) disegnati (v. cap.
10) è necessario indicare le caratteristiche del terreno.
Il terreno su cui poggia un determinato oggetto (struttura di fondazione )
si specifica scegliendolo, tra quelli disponibili nel list box che si attiva
cliccando nel rigo Terreno del toolbox delle sue Proprietà.
In tale list box vengono proposti, per la scelta, tutti i terreni preventiva-
mente definiti dal Tecnico nella sezione Terreni del progetto.
Per accedere alla sezione Terreni del progetto attivo di EdiLus-CA basta
effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto per visualizzare il nodo Terreni;
fare un doppio click sul nodo Terreni; questa operazione apre:
• la finestra ELEMENTI: Gestione Terreni nella Finestra del Program-
ma (v. § 3.1); di seguito, per brevità. tale finestra sarà chiamata
semplicemente Gestione Terreni;
• il box Terreni sotto il toolbox (Gestione Progetto) del Navigatore.
102
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
Aggiungi: crea un nuovo terreno nella cartella Terreno Generico nel box
Terreni;
Elimina: elimina il terreno selezionato nel box Terreni;
Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di Edi-
Lus-CA da cui si intende copiare tutti i terreni creati differenti da
quelli già presenti nel progetto attivo.
Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da sono anche disponibili nel menu locale
del box Terreni che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse, sulla
cartella o sul nodo del Terreno su cui occorre effettuare l’operazione.
Se si seleziona la cartella (tipologia di terreno), nel menu locale l’opzione Elimina
NON risulta abilitata in quanto questa non può essere eliminata.
103
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
A destra del campo Sigma a compressione MASSIMA allo SLU della finestra
Gestione Terreni è presente il bottone Calcola che propone, nello stesso campo,
un valore di default ottenuto secondo le indicazioni riportate negli Eurocodici.
Ovviamente, il Tecnico, essendo l’unico responsabile dei valori specificati, può
inserire manualmente, nel campo suddetto, il valore che ritiene più opportuno.
104
9. I Carichi
I Carichi
Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative per la defi-
nizione dei carichi del progetto.
I carichi agenti sui solai, derivanti dall’analisi dei carichi, vengono ripar-
titi dal programma di calcolo in modo automatico sulle membrature (tra-
vi, pilastri e pareti).
I carichi dovuti ai tamponamenti, sia sulle travi di fondazione che su
quelle di piano, sono schematizzati come carichi lineari agenti esclusi-
vamente sulle aste.
Su travi e pilastri è, inoltre, possibile applicare direttamente ulteriori a-
zioni concentrate e/o distribuite.
105
9. I Carichi
9.1
Analisi dei Carichi
La definizione dei carichi del progetto va effettuata prima di procedere al
disegno degli elementi strutturali (travi, pilastri, solette, balconi, ecc.) che
da essi saranno gravati. Nella fase di disegno di un solaio (v. § 10.7.1), ad
esempio, occorre sceglierne il Carico nel toolbox delle Proprietà.
La definizione dei carichi che saranno proposti, per la scelta, nel toolbox
delle Proprietà, si effettua nella sezione Analisi Carichi del progetto.
Per accedere alla sezione Analisi Carichi del progetto attivo basta:
esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);
esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo
“Elementi”;
fare doppio click sul nodo Analisi Carichi sul ramo che si diparte dal
nodo “Analisi dei Carichi”.
Questa operazione apre la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Analisi Ca-
richi nella finestra del programma e il box Analisi Carichi sotto il Navigatore.
106
9. I Carichi
Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da… sono anche disponibili nel menu lo-
cale del box Analisi Carichi che si attiva cliccando, con il pulsante destro del
mouse, su un nodo (tipologia di carico o carico) del box stesso.
Se il nodo selezionato è una cartella (tipologia di carico), nel menu locale
l’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere eliminata.
9.2
I Carichi Superficiali
La definizione dei Carichi Superficiali del
progetto attivo si effettua nella sezione Ana-
lisi Carichi (v. § 9.1) del progetto.
Accedendo alla sezione “Analisi Carichi” del
progetto attivo si apre la finestra Gestione Ana-
lisi Carichi e, sotto il Navigatore, viene propo-
sto il box Analisi Carichi con le cartelle destina-
te a contenere i vari tipi di carichi superficiali.
107
9. I Carichi
108
9. I Carichi
109
9. I Carichi
La finestra “Analisi dei Carichi: …” viene illustrata nella sua configurazione com-
pleta che viene proposta quando nel list box Condizione di Carico Utente risulta
selezionata l’opzione Carico Verticale.
Se nel campo di destra di una delle sezioni (Peso Proprio, Sovraccarico Perma-
nente e/o Sovraccarico Accidentale) si inserisce un valore del carico diverso da
zero, è necessario specificare anche la relativa descrizione nel corrispondente
campo di sinistra.
110
9. I Carichi
9.3
Le Condizioni di Carico Utente
Per ogni carico definito nella sezione Analisi Carichi (v. § 9.2) del proget-
to di EdiLus-CA è necessario specificare la relativa condizione di carico.
Le condizioni di carico proposte per la scelta nel list box Condizione di
Carico Utente di un determinato carico (v. § 9.2) risultano definite nella
sezione Condizioni Carico Utente del progetto di EdiLus-CA.
Per accedere a tale sezione del progetto attivo basta:
esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);
esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo
“Elementi”;
fare doppio click sul nodo Condizioni Carico Utente sul ramo che si
diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”; questa operazione apre la fine-
stra Analisi dei Carichi: Gestione Carichi Utente nella finestra del pro-
gramma e il box Condizioni Carico Utente sotto il Navigatore.
Di seguito, per brevità, la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Carico
Utente sarà chiamata semplicemente Gestione Carichi Utente.
Nel box Condizioni Carico Utente vengono proposte le seguenti cartelle:
Predefiniti, contenente i nodi delle condizioni di carico previste dalla
Normativa; tali condizioni NON possono essere modificate o elimina-
te dall’Utente.
Personalizzati, destinata a contenere le condizioni di carico definite libe-
ramente dall’Utente con cui è possibile integrare le condizioni predefini-
te. Ovviamente, per default, la cartella Personalizzati risulta vuota.
Per inserire una nuova condizione di carico nella cartella Personalizzati
basta effettuare le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella Personalizza-
ti; questa operazione apre un menu locale;
nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; nella cartella Persona-
lizzati viene creato il nodo della condizione di carico e, nella finestra
Gestione Carichi Utente, vengono proposti i campi per la sua definizione;
• nella finestra Gestione Carichi Utente specificare i dati della condizio-
ne di carico creata.
111
9. I Carichi
• il check box Agente con il sisma la cui selezione indica che, per la
condizione di carico creata, i relativi carichi devono essere combinati
con il sisma;
• il check box Applicare 2 volte la condizione con segni opposti la cui se-
lezione indica che, per la condizione di carico creata, i relativi carichi
devono essere applicati sia con segno positivo che con segno negativo.
I dati delle condizioni di carico create possono essere modificati fino a
quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13).
Per modificare i dati di una condizione di carico creata dall’utente (nella
cartella Personalizzati) basta richiamare la finestra Gestione Carichi U-
tente cliccando sul relativo nodo nel box Condizioni Carico Utente.
Una condizione di carico creata dall’Utente (nella cartella Personalizzati)
può essere eliminata dal progetto effettuando le seguenti operazioni:
fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della condizione
di carico da eliminare per selezionarla e richiedere l’apertura del menu
locale;
• selezionare l’opzione Elimina nel menu locale.
112
9. I Carichi
La condizione di carico selezionata nel box Condizioni Carico Utente può anche
essere eliminata pigiando il bottone Elimina della toolbar della finestra Gestione
Carichi Utente.
9.4
Le Tipologie di Carico Accidentale
Per ogni carico definito nella sezione Analisi Carichi (ad es. il carico di un
solaio) del progetto di EdiLus-CA, può essere necessario specificare, per
gli eventuali carichi accidentali, la relativa Tipologia (v. § 9.2).
Le tipologie di carico proposte per la scelta nel list box “Tipologia di Ca-
rico Accidentale” di un determinato carico (v. § 9.2) risultano definite
nella sezione Tipologie Carico Accidentale del progetto di EdiLus-CA.
Per accedere a tale sezione del progetto attivo basta:
esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);
esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo
“Elementi”;
fare doppio click sul nodo Tipologie Carico Accidentale sul ramo che si
diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”; questa operazione apre la fine-
stra Analisi dei Carichi: Gestione Carichi Accidentali nella finestra del
programma e il box Tipologie Carico Accidentale sotto il Navigatore.
Di seguito, per brevità, la finestra “Analisi dei Carichi: Gestione Carichi
Accidentali” sarà chiamata semplicemente Gestione Carichi Accidentali.
Nel box “Tipologie Carico Accidentale” vengono proposte le cartelle:
Predefiniti, contenente i nodi delle tipologie di carico accidentale pre-
viste dalla Normativa; tali condizioni NON possono essere eliminate
dall’Utente ma è possibile modificare i valori dei relativi coefficienti
riduttivi dei carichi (v. avanti).
113
9. I Carichi
9.5
Le Condizioni di Carico del Calcolo
Effettuato il calcolo (v. cap. 13), il programma fornisce un quadro sinte-
tico delle varie condizioni di carico effettuate nel calcolo stesso.
Per richiedere il quadro di tutte le condizioni dei carichi in base alla quali
è stato effettuato il calcolo basta:
115
9. I Carichi
esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo
“Elementi”;
fare doppio click sul nodo CONDIZIONI di CARICO sul ramo che si di-
parte dal nodo “Analisi dei Carichi”.
Quest’ultima operazione apre la finestra Condizioni di Carico nella fine-
stra del programma.
Nella finestra Condizioni di Carico viene proposta una tabella nei cui ri-
ghi vengono riportate le varie condizioni di carico.
Cliccando sull’intestazione di una colonna della tabella si ottiene
l’ordinamento alfanumerico delle condizioni di carico in funzione del
contenuto dei campi della colonna stessa. Cliccando nuovamente sulla
stessa colonna, l’ordinamento precedentemente proposto viene invertito.
I dati della tabella con le condizioni di carico saranno ovviamente ripor-
tati anche nella relazione (v. cap. 17).
116
10. Il Disegno degli Oggetti
117
10. Il Disegno degli Oggetti
10.1
Indicazioni di Carattere Generale
Prima di illustrare nel dettaglio le modalità operative per il disegno e la
gestione di ogni oggetto di EdiLus-CA nella tavola del disegno, è oppor-
tuno illustrare alcune operazioni di carattere generale.
Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per disegnare un og-
getto (v. § 10.1.1) nella tavola del piano attiva. Vengono, inoltre, illustrate
le modalità per la selezione (v. § 10.1.2) di un oggetto disegnato per proce-
dere alla sua modifica (v. § 10.1.4) e/o alla sua cancellazione (v. § 10.1.5).
Infine, vengono sommariamente descritte le modalità per la gestione del-
le proprietà di un oggetto (v. § 10.1.6).
10.1.1
Come Disegnare un Oggetto
Per disegnare un oggetto sulla tavola del
Piano attiva basta effettuare le seguenti
operazioni:
cliccare sul bottone Oggetti Disegno della
toolbar verticale sinistra della Finestra del
Programma (v. § 3.1); questa operazione
apre l’omonimo toolbox che propone, sud-
divisi per tipologia, gli oggetti che è possi-
bile disegnare; le opzioni per la scelta
dell’oggetto da disegnare sono anche di-
sponibili nel menu che si apre pigiando
l’apposito bottone della toolbar (v. § 3.4) o
selezionando l’equivalente opzione del
menu locale della tavola (v. § 6.6);
• nel toolbox Oggetti Disegno pigiare il bot-
tone della tipologia (ad es. Strutturale) di
appartenenza dell’oggetto da disegnare;
questa operazione visualizza la lista degli
oggetti appartenenti alla tipologia scelta;
• selezionare l’oggetto da disegnare; questa operazione attiva la modalità
118
10. Il Disegno degli Oggetti
10.1.2
Come Selezionare un Oggetto
Per modificare la posizione e/o le proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto di-
segnato (v. § 10.1.1) nella tavola di un piano, è necessario che questo
venga preventivamente selezionato.
Per selezionare un oggetto nella tavola attiva basta:
attivare la modalità per la selezione degli oggetti pigiando il bottone
Seleziona oggetti della toolbar (v. § 3.4); in tale modalità il cursore as-
sume l’aspetto a lato; la modalità per la selezione degli oggetti può
anche essere attivata mediante l’omonima opzione del menu locale
della tavola (v. § 6.6);
Si ricorda che al menu locale della tavola di disegno attiva si accede facendo un
click, con il pulsante destro del mouse nella tavola stessa (v. § 6.6).
10.1.3
Come Selezionare più Oggetti Contemporaneamente
EdiLus-CA consente di effettuare delle operazioni su più oggetti con-
temporaneamente. In questo caso è necessario indicare, mediante una se-
lezione multipla, su quali oggetti l’operazione deve essere effettuata.
Per selezionare un gruppo di oggetti (selezione multipla) nella tavola at-
tiva del progetto (v. § 6.6) o in una sua vista 3D (v. § 12.3) basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
attivare la modalità per la selezione degli oggetti; tale modalità risulta
attiva quando il bottone Seleziona oggetti della toolbar risulta premuto
e il cursore assume l’aspetto dell’icona dello stesso bottone;
La modalità per la selezione degli oggetti può anche essere attivata scegliendo
opzione Seleziona oggetti del menu locale della tavola a cui si accede cliccan-
do, con il pulsante destro del mouse, in un punto della tavola stessa.
Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visua-
lizzati NON vengono selezionati.
Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progetto
è necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).
10.1.3.1
I Filtri per la Selezione e la Ricerca degli Oggetti
Un gruppo di oggetti selezionati nella tavola di un piano (v. § 10.1.3) o in
una vista 3D (v. § 12.4) può essere “filtrato” in modo da ottenere la sele-
zione, tra questi, dei soli oggetti appartenenti ad una o più tipologie.
Ad esempio, per richiedere la selezione dei pilastri e delle travi, basta se-
lezionare tutti gli oggetti disegnati e applicare un filtro che richiede la se-
lezione dei soli oggetti pilastro e trave.
Con un’unica operazione il Tecnico può, quindi, selezionare tutti gli ogget-
ti di un certo tipo appartenenti ad un certo gruppo di oggetti (selezionati),
senza essere costretto a lunghe e onerose multiselezioni (v. § 10.1.3).
I filtri sono utili anche per selezionare gran parte degli oggetti di una determinata
tipologia. In questo caso, infatti, basta selezionare, mediante i filtri, tutti gli oggetti
della tipologia e, successivamente, deselezionare quelli che non interessano.
Per selezionare, nella tavola o nella vista 3D attiva, gli oggetti di una o
più tipologie appartenenti ad un parte dell’edificio basta:
• selezionare l’intera parte di edificio da cui occorre estrarre gli oggetti
da selezionare; per effettuare questa operazione basta racchiudere la
parte di edificio interessata in un rettangolo di selezione;
Per selezionare tutti gli oggetti visualizzati in una tavola o in una vista 3D, basta
pigiare Seleziona Tutto della toolbar.
123
10. Il Disegno degli Oggetti
Naturalmente, se nella Tavola o nella vista 3D attiva non risultano selezionati degli
oggetti NON ha senso applicare alcun filtro è, pertanto NON è neanche possibile
accedere alla pagina “Filtro Selezione” del toolbox “Filtro e Ricerca”.
Nel list box Filtro per entità viene anche indicato il numero di oggetti selezionati
appartenenti ad ogni tipologia.
• nel list box Filtro per entità selezionare la tipologia degli oggetti che
devono rimanere selezionati.
124
10. Il Disegno degli Oggetti
125
10. Il Disegno degli Oggetti
126
10. Il Disegno degli Oggetti
10.1.4
Come Modificare un Oggetto
Per modificare un oggetto disegnato sulla tavola di un piano è necessario
selezionarlo (v. § 10.1.2).
Un oggetto selezionato può essere liberamente traslato o ruotato nella ta-
vola con modalità analoghe a quelle previste per il suo disegno.
L’oggetto selezionato, inoltre, può essere liberamente modificato nelle
sue proprietà (v. § 10.1.6).
Le modalità per la modifica vengono dettagliatamente illustrate, per ogni
specifico oggetto, negli opportuni paragrafi del presente capitolo.
10.1.5
Come Cancellare un Oggetto
Per cancellare un oggetto disegnato sulla tavola attiva basta:
• selezionarlo (v. § 10.1.2);
• premere CANC (CANCEL) della tastiera.
10.1.6
Le Proprietà degli Oggetti
Il semplice disegno di un oggetto sulla tavola di un piano consente al
programma di rilevare una grande quantità di informazioni necessarie per
effettuare i calcoli.
Tuttavia un oggetto (ad es. un pilastro) semplicemente disegnato nella
tavola di un piano è ancora “generico” e non un elemento specifico del
progetto dell’Edificio.
Per rendere un oggetto un elemento specifico del progetto è necessario
indicarne le proprietà nel Toolbox delle Proprietà che si apre nella parte
destra della Finestra del Programma durante il suo disegno oppure quan-
do esso risulta selezionato.
127
10. Il Disegno degli Oggetti
La pagina Proprietà
Nella pagina Proprietà vengono proposte le proprietà dell’oggetto sele-
zionato o in fase di disegno.
Le Proprietà di un oggetto (ad es. la
sezione, il materiale, ecc.) possono,
pertanto, essere specificate mentre lo
si disegna ma possono anche essere
specificate o modificate in un qualsia-
si momento successivo al disegno.
Nella pagina Proprietà del toolbox
delle Proprietà i righi relativi alle
varie proprietà di un oggetto risulta-
no raggruppati per tipologie in varie
sezioni.
Ogni sezione risulta sormontata da
una barra azzurra che ne riporta il ti-
tolo e il bottone per visualizzare o
nascondere le proprietà contenute.
Se sulla barra di una sezione è pre-
sente il bottone a lato, le proprietà
contenute risultano nascoste. Clic-
cando sul bottone o sulla barra le
proprietà della tipologia vengono vi-
sualizzate.
Quando le proprietà di una sezione
risultano visualizzate, il bottone si tra-
sforma in quello a lato. Per nasconde-
re le proprietà di una sezione basta
pigiare il bottone a lato o sulla barra.
Generalmente le proprietà della sezione Aspetto della pagina Proprietà
del toolbox delle proprietà sono comuni a tutti gli oggetti. Nella sezione
Aspetto vengono proposti i seguenti righi:
128
10. Il Disegno degli Oggetti
La pagina Risultati
Nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà è possibile visualizzare
i risultati di calcolo dell'oggetto selezionato nella tavola del disegno, in
una carpenteria o in una vista 3D.
Di seguito, se non diversamente specificato, con il termine Toolbox delle
Proprietà si identificherà la pagina Proprietà del toolbox stesso.
129
10. Il Disegno degli Oggetti
10.1.7
Il Punto Sensibile degli Oggetti
Il disegno degli oggetti Pilastro e Trave, Parete e Cordolo di EdiLus-CA
nella tavola di un piano (v. § 6.6) si effettua mediante un particolare pun-
to della loro sezione: il Punto Sensibile.
Per disegnare un Pilastro, ad esempio, basta posizionare opportunamente
nella tavola il punto sensibile della sua sezione.
Una trave (una parete o un cordolo) viene, invece, disegnata tracciando la
congiungente i punti sensibili delle sue sezioni di estremità.
La definizione, in fase del disegno, del punto sensibile della sezione di
un oggetto consente di fissare i punti fissi a partire dai quali l’oggetto
viene posizionato nella struttura.
Si supponga, ad esempio, di posizionare, in uno spigolo dell’edificio, un
pilastro avente come punto sensibile della sua sezione proprio il punto
coincidente con lo spigolo dell’edificio.
Nella tavola il punto sensibile della sezione di un pilastro selezionato (v.
§ 10.1.2) è riconoscibile per la presenza della maniglia per il suo sposta-
mento e la sua rotazione (v. figura).
Sostituendo la sezione del pilastro, con una di dimensioni differenti, que-
sta, risultando ancora vincolata al punto sensibile della precedente sezio-
ne, verrà correttamente disegnata verso l’interno dell’edificio.
Analogamente, è possibile scegliere di adottare, come punto sensibile del
pilastro, il baricentro della sezione o il punto medio di uno dei suoi lati.
130
10. Il Disegno degli Oggetti
La linea che unisce i punti sensibili delle sezioni di estremità di una trave
viene proposta con uno spessore maggiore delle altre linee.
Quando la trave è in fase di disegno o risulta selezionata, su tale segmento
viene, proposta una doppia freccia cliccando la quale si sposta il punto sen-
sibile della sezione.
La scelta del punto sensibile di un oggetto può anche essere effettuata nel
rigo Allineamento delle sue proprietà (v. § 10.3.1).
Inoltre, il punto sensibile di un oggetto può essere spostato, anche in fase
di disegno, pigiando F5 (in avanti) oppure F6 (indietro) della tastiera il
numero necessario di volte.
Oltre agli oggetti Pilastro (v. § 10.2.1) e Trave (v. § 10.3.1), sono dotati
di punti sensibili per il disegno anche l’oggetto Parete (v. § 10.4.1), Scala
(v. § 10.9.1) e Cordolo (v. § 10.11.1) e le selezioni multiple di oggetti
(10.1.3).
Pigiando F7 o F8 della tastiera quando uno degli oggetti suddetti risulta
selezionato (o in fase di disegno), la sua sezione viene ruotata di 90°,
rispettivamente in senso antiorario o orario, intorno al punto sensibile
scelto.
Pigiando gli stessi tasti vengono ruotate allo stesso modo anche le sele-
zioni multiple di oggetti (v. § 10.1.3) intorno alla maniglia scelta.
Di seguito vengono riportati i punti sensibili che è possibile fissare per la
sezione dei pilastri e delle travi.
131
10. Il Disegno degli Oggetti
Trave
Rettangolare Rettangol. Cava Circolare Circolare cava Poligonale
U U rovescia Z Colmo
Pilastro
Rettangolare Rettangol. Cava Circolare Circolare cava Poligonale
U U rovescia Z Colmo
132
10. Il Disegno degli Oggetti
10.2
I Pilastri
Per il disegno della struttura dell’edificio, gli oggetti Pilastro vanno sem-
plicemente disposti sulla tavola del relativo piano.
Disponendo un pilastro sulla tavo-
la di un piano viene rappresentata
la sua base superiore, mentre la
sua base inferiore viene posiziona-
ta alla quota del piano sottostante
(v. § 6.1).
L’altezza del pilastro risulta, per-
tanto, essere proprio quella speci-
ficata per il piano stesso (v. § 6.1).
Tale altezza, però, può essere modificata (v. § 10.2.3) e le basi del pila-
stro possono essere sfalsate rispetto ai piani su cui vengono disposte per
default.
Il semplice posizionamento di un pilastro sulla tavola consente al pro-
gramma di rilevare una grande quantità di informazioni necessarie per ef-
fettuare i calcoli.
Del pilastro disegnato, ad esempio, il programma conosce già altezza, in
quanto esso acquisisce l’altezza specificata per la Tavola del piano su cui
viene disegnato.
Tuttavia un pilastro semplicemente posizionato nella tavola di un piano è
ancora un oggetto generico e non un elemento specifico del progetto
dell’Edificio.
Per rendere un pilastro un elemento specifico del progetto è necessario
indicarne le proprietà specifiche nell’apposito toolbox.
Le proprietà di un pilastro possono essere specificate nella fase del suo
disegno (v. § 10.2.1) ma possono anche essere specificate o modificate
(v. § 10.2.2) in un qualsiasi momento successivo.
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e la
modifica di un pilastro e per la definizione delle sue proprietà.
133
10. Il Disegno degli Oggetti
10.2.1
Come Disegnare i Pilastri
Per disegnare un Pilastro sulla tavola di un piano (v. cap. 6) basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali
che è possibile disegnare.
Nel toolbox Oggetti Disegno selezionare l’opzione Pilastro per attiva-
re la modalità per il disegno dei pilastri ed il toolbox delle Proprietà
(v. § 10.1.6) del pilastro da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (10.2.3) del pila-
stro da disegnare effettuando le seguenti operazioni:
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del pilastro.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Pilastro di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.2.3.
Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Sezione, scegliere
la sezione del pilastro tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere
il materiale del pilastro tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1.1).
Pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel
rigo Allineamento per attivare il dialog per la scelta
del Punto Sensibile (v. § 10.1.7) del pilastro. Per
scegliere il punto sensibile basta cliccare sul relativo
quadratino (facendolo diventare rosso) e pigiare il
bottone in basso per chiudere il dialog.
Un doppio click sul punto sensibile lo seleziona e chiude il dialog.
Il punto sensibile della sezione del pilastro da disegnare può anche essere scelto
senza accedere all’apposito dialog. Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sen-
sibile si sposta nelle varie posizioni possibili della sezione del pilastro.
Per un pilastro la scelta del punto sensibile (v. § 10.1.7) coincide con l’indicazione
del suo Filo Fisso.
134
10. Il Disegno degli Oggetti
• Fare click nella tavola del disegno; questa operazione lega al cursore
la sezione del pilastro scelta.
• Definire l’orientamento (orizzontale o verticale) della sezione del pila-
stro. Pigiando F7 o F8 della tastiera, il pilastro ruota progressivamente
di 90° (in senso antiorario o orario) intorno al punto sensibile scelto;
se la sezione del pilastro deve essere ruotata di un angolo qualsiasi,
questo può essere specificato nel campo Rotazione del toolbox delle
proprietà (v. § 10.2.3).
• Posizionare il pilastro nel punto opportuno della tavo-
la; durante lo spostamento, nei campi della sezione
PUNTO inferiore del toolbox delle Proprietà vengono
proposte dinamicamente della barra di stato della Fine-
stra del Programma.
Le stesse coordinate possono essere riportate dinamicamente anche
nei campi opportuni del toolbox delle Proprietà (v. § 20.2).
In questa fase le utilità di disegno (v. cap. 11) di EdiLus-CA (carica-
mento di disegni DXF o DWG, griglie, zoom, snap, ecc.) rendono il
lavoro estremamente semplice e rapido.
Durante gli spostamenti, il punto sensibile del pilastro assume le posizioni con-
sentite dagli snap attivi (v. § 11.1).
Se un pilastro va posizionato in un punto differente da quelli consentiti, è necessario
disabilitare uno o più snap oppure regolarli opportunamente (v. § 11.1).
• Fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, per fissare il pilastro
nella posizione desiderata. Tutti i dati relativi alla posizione e alle di-
mensioni del pilastro vengono riportati negli opportuni campi del to-
olbox delle Proprietà (v. § 10.2.3).
Tutte le scelte effettuate per il pilastro disegnato (sezione, punto sensibi-
le, ecc.) vengono riproposte per il disegno del pilastro successivo.
Disegnato un pilastro il programma ripropone la modalità per il disegno
dei pilastri successivi.
Per interrompere tale modalità basta pigiare il bottone Seleziona oggetti
della toolbar (o selezionare l’omonima opzione del menu locale della
tavola) per passare alla modalità per la selezione degli oggetti (v. §
10.1.2) disegnati oppure procedere al disegno di un altro oggetto (ad es.
una trave).
135
10. Il Disegno degli Oggetti
10.2.2
Come Modificare un Pilastro Disegnato
Un pilastro disegnato nella tavola di un piano (v. § 10.2.1) può essere li-
beramente spostato e/o ruotato.
Anche le Proprietà (v. § 10.2.3) del pilastro disegnato (sezione, posizione
del punto sensibile, vincoli, ecc.) possono essere liberamente modificate.
Spostamento
Per spostare un pilastro già disegnato nella tavola basta effettuare le se-
guenti operazioni:
• attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);
136
10. Il Disegno degli Oggetti
Durante gli spostamenti, il punto sensibile del pilastro assume le sole posizioni
consentite dagli snap attivi (v. § 11.1).
Per posizionare un pilastro in un punto differente da quelli consentiti, è necessario
disabilitare uno o più snap o regolarli opportunamente (v. § 11.1).
Rotazione
Per ruotare un pilastro già disegnato nella tavola basta effettuare le se-
guenti operazioni:
137
10. Il Disegno degli Oggetti
fare click su uno dei punti esterni della maniglia; questa operazione
attiva la modalità per la rotazione del pilastro ed il cursore assume
l’aspetto a lato;
• spostare opportunamente il punto della maniglia
cliccato per ottenere la rotazione desiderata del
pilastro; il punto della maniglia può anche esse-
re allontanato dal centro di rotazione (punto
centrale della maniglia) per favorire eventuali
allineamenti con altri oggetti nella tavola.
Nel campo Rotazione delle Proprietà del pilastro può essere dinami-
camente riportato l’angolo di cui e ruotata la sua sezione (v. § 20.2);
10.2.3
Le Proprietà del Pilastro
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Pilastro possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.2.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un pilastro risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la se-
zione (v. § 10.2.1) adottata per il pilastro.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re la sezione del pilastro tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale scelto per il pila-
stro (v. § 10.2.1).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il
materiale del pilastro tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensi-
bile del pilastro da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.2.1).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui va scelto il punto sensibile.
Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività
Ambiente. Nel list box che si attiva selezionando il rigo va scelta
l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività
dell’ambiente in cui si trova il pilastro selezionato.
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Altezza: in tale rigo viene riportata l’altezza, in metri, del pilastro selezio-
nato. Tale altezza, per default, è pari all’altezza del piano (v. § 10.2).
L’altezza proposta può essere modificata nel dialog a cui si accede pi-
giando il bottone visibile quando il cursore à nel rigo Altezza.
139
10. Il Disegno degli Oggetti
PUNTO inferiore
Nella sezione PUNTO inferiore vengono proposte (in metri) le coordinate
(X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile (v. §
10.1.7) della base inferiore del pilastro selezionato.
La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato del pilastro nel disegno.
Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio tra la base superiore del pilastro e il piano
su cui è stato disegnato (v. § 10.2):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
SI: la base superiore del pilastro risulta ancorata al piano del disegno;
pertanto, modificando la quota del piano del disegno, la base
superiore del pilastro rimane solidale ad esso; cliccando sul
140
10. Il Disegno degli Oggetti
Se, per la base superiore del pilastro, occorre richiedere uno scostamento verso il
basso rispetto al relativo piano di appartenenza, il valore specificato nel campo delta
deve essere preceduto dal segno – (meno).
Ovviamente, lo scostamento richiesto viene mantenuto anche se si modifica
l’altezza del piano (v. § 6.3).
Vincoli Interni
Nella sezione Vincoli Interni vengono proposte le seguenti proprietà:
Inferiore: nel rigo Inferiore vengono segnalati, mediante una sequenza di
sei lettere S (SI) o N (NO), quali sono i vincoli interni presenti sulla
base inferiore del pilastro.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità del pi-
lastro (v. § 10.2.5).
Superiore: nel rigo Superiore vengono segnalati, mediante una sequenza
di sei lettere S (SI) o N (NO), quali sono i vincoli interni presenti sulla
base superiore del pilastro.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità del pi-
lastro (v. § 10.2.5).
Carichi e Forze
Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti li-
neari che caricano il pilastro selezionato.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione dei carichi e dei momenti linea-
ri derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal
programma) e degli eventuali carichi e momenti lineari aggiuntivi ap-
plicati al pilastro dall’Utente (v. § 10.2.4).
141
10. Il Disegno degli Oggetti
Funzionalità
La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:
Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di as-
segnare il pilastro selezionato anche al piano superiore (v. § 10.3.7).
Al piano superiore, il pilastro viene rappresentato tratteggiato.
Sposta: questa proprietà consente di spostare il pilastro selezionato nel
piano del disegno.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si a-
pre il dialog in cui vanno specificate le componenti (lungo X e/o lungo
Y) dello spostamento che deve subire il pilastro.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
142
10. Il Disegno degli Oggetti
10.2.4
Come Visualizzare le Forze su un Pilastro
Un pilastro disegnato viene automaticamente caricato con le forze deri-
vanti dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma
in funzione degli oggetti (travi, solai, ecc.) che gravano su esso.
Prima di richiedere il calcolo, l’Utente può caricare liberamente un pila-
stro con ulteriori forze e momenti (v. § 12.11).
Tutte le forze (concentrate e lineari) che competono ad un pilastro posso-
no essere visualizzate nel dialog Forze Lineari (Forze Concentrate).
Per accedere al dialog Forze Lineari (Forze Concentrate) di un pilastro
basta selezionarlo e pigiare il bottone proposto posizionando il cursore
nell’omonimo rigo del toolbox delle Proprietà (v. § 10.2.3).
I dialog Forze Lineari e Forze Concentrate di un pilastro sono identici a
quelli previsti per le travi e, pertanto, per la loro descrizione, si rimanda
al § 10.3.4.
Le modalità operative per l’applicazione di forze, carichi e momenti ag-
giuntivi su un pilastro vengono illustrate nel § 12.11 e segg..
L’applicazione di forze aggiuntive sui nodi della struttura viene illustrata
nei §§ 12.11.2 e 12.11.5.
10.2.5
I Vincoli Interni del Pilastro
I vincoli Interni di un Pilastro possono essere liberamente definiti
dall’Utente con le stesse modalità previste per la definizione dei vincoli
interni delle Travi (v. § 10.3.5).
L’applicazione di vincoli esterni sui nodi della struttura può essere effet-
tuata nella vista strutturale di una vista 3D (v. § 12.9.1.2).
143
10. Il Disegno degli Oggetti
10.3
Le Travi
Le travi, come i pilastri (v. § 10.2), sono oggetti che vanno disegnati sul-
la tavola dei relativi piani (v. cap. 6) di appartenenza.
Per poter disegnare le travi nella tavola non è necessario aver preventi-
vamente disegnato i pilastri a cui collegarle. I pilastri, pertanto, posso-
no essere disegnati (v. § 10.2.1) anche dopo aver disegnato le travi del
piano.
Disegnando una trave, sulla tavola del piano viene rappresentata la base
superiore della sua sezione.
La quota a cui viene posizionata la
trave può essere liberamente modifi-
cata (v. § 10.3.3).
È possibile, inoltre, modificare la
quota di una estremità della trave,
modificandone l’inclinazione, e ruota-
re la sua sezione.
Il semplice disegno di una trave sulla tavola consente al programma di ri-
levare una grande quantità di informazioni necessarie al calcolo.
Tuttavia una trave disegnata nella tavola di un piano è ancora un oggetto
generico e non un elemento specifico del progetto dell’Edificio.
Per rendere una trave disegnata un elemento specifico del progetto, è ne-
cessario indicarne le Proprietà opportune nell’apposito toolbox.
Le proprietà di una trave possono essere specificate nella fase del suo di-
segno (v. § 10.3.1) ma possono anche essere specificate o modificate (v.
§ 10.3.2) successivamente.
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno (v. §
10.3.1) e la modifica (v. § 10.3.2) di una trave e per la definizione delle
sue proprietà (v. § 10.3.3).
144
10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.1
Come Disegnare le Travi
Una trave si disegna semplicemente tracciando, sulla tavola del piano di
appartenenza (v. § 6.6), uno dei punti sensibili sul lato superiore della sua
sezione (v. § 10.1.7).
Per disegnare una Trave nella tavola del piano attiva (v. § 6.5) basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa
operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strut-
turali di EdiLus-CA.
Nel toolbox Oggetti Disegno selezionare l’opzione Trave (e Winkler)
per attivare la modalità per il disegno delle travi ed il toolbox delle
Proprietà (v. § 10.1.6) della trave da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.3.3) della
trave da disegnare effettuando le seguenti operazioni:
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
della trave.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Trave di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.3.3.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Sezione, scegliere
la sezione della trave tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere
il materiale della trave tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Pigiare il bottone nel rigo Allineamento per aprire il
dialog per la scelta del Punto Sensibile (v. § 10.1.7)
della trave; per scegliere il punto sensibile basta:
• cliccare sul punto sensibile (quadratino) della
sezione per selezionarlo; il punto sensibile sele-
zionato viene proposto in rosso;
pigiare in bottone in basso a sinistra per confermare la scelta e chiude-
re il dialog.
145
10. Il Disegno degli Oggetti
Si noti che, a differenza dei pilastri, per una trave vengono proposti, per la scelta,
i soli punti sensibili della base superiore della sua sezione.
Una trave, infatti, si disegna rappresentandone la base superiore nella tavola del
piano di appartenenza.
• Fare click nel punto della Tavola in cui va posizionata la prima estre-
mità della trave; le coordinate della prima estremità della trave vengo-
no riportate nei campi della sezione Punto iniziale delle sue Proprietà.
Quando una trave risulta selezionata (v. § 10.1.2), il punto sensibile può anche essere
scelto senza accedere all’apposito dialog.
Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sensibile viene spostato progressivamen-
te nelle posizioni possibili per la sezione scelta.
Ad esempio, selezionando
una trave a T e pigiando ri-
petutamente F5 o F6, il pun-
to sensibile della sua sezio-
ne si sposta (in avanti o in-
dietro) in uno delle cinque
possibili posizioni sulla sua
base superiore.
La congiungente del punto sensibile delle sezioni iniziale e finale viene evidenzia-
ta con uno spessore maggiore.
In questa fase, tenendo premuto SHIFT della tastiera, si inibisce la possibilità di ruo-
tare e dimensionare la trave e si attiva la modalità per la sua traslazione. Per poter
nuovamente ruotare e dimensionare la trave basta rilasciare SHIFT della tastiera.
Durante il disegno, il punto sensibile della sezione delle estremità della trave as-
sume le sole posizioni compatibili con gli snap attivi (v. § 11.1).
Se una delle estremità deve essere posizionata in un punto differente da quelli
consentiti dagli snap, è necessario disabilitare uno o più snap oppure regolarli
opportunamente (v. § 11.1 e segg.).
146
10. Il Disegno degli Oggetti
Perché due oggetti risultino correttamente collegati tra loro è necessario che si
tocchino in almeno un punto.
147
10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.2
Come Modificare una Trave Disegnata
Una trave può essere liberamente traslata e/o ruotata nella tavola di un
piano (v. § 6.6), anche dopo essere stata disegnata.
Anche le Proprietà (v. § 10.3.3) di una trave (sezione, punto sensibile,
vincoli, ecc.) possono essere liberamente modificate dopo il disegno.
Traslazione
Per traslare una trave già disegnata nella tavola del suo piano di apparte-
nenza, basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la trave da traslare (v. § 10.1.2);
quando la trave risulta selezionata alle sue e-
stremità vengono proposte le maniglie (pallini)
per lo spostamento dei punti sensibili;
• tenere premuto SHIFT della tastiera e fare click
sulla maniglia dell’estremità da prendere come
riferimento per lo spostamento; questa operazio-
ne attiva la modalità per la traslazione della trave;
• spostare l’estremità della trave nella posizione desiderata; le coordina-
te del punto sensibile spostato vengono riportate dinamicamente a de-
stra sulla barra di stato della Finestra del Programma; per posizionare
la trave in maniera semplice e precisa sono di grande aiuto le funzio-
nalità di disegno del programma (v. cap. 11);
148
10. Il Disegno degli Oggetti
Durante gli spostamenti, il punto sensibile dell’estremità della trave spostata as-
sume le sole posizioni consentite dagli snap attivi (v. § 11.1).
Per posizionare l’estremità della trave in un punto differente da quelli consentiti, è
necessario disabilitare o regolare opportunamente (v. § 11.1 e segg.) gli Snap.
Se, durante lo spostamento, si rilascia SHIFT della tastiera si inibisce la modalità
per la traslazione della trave e si rende attiva la modalità per la sua rotazione e il
suo dimensionamento (allungamento o accorciamento) (v. avanti).
• fare click per fissare la nuova posizione dell’estremità della trave e ri-
lasciare SHIFT della tastiera; le coordinate dei punti sensibili delle e-
stremità della trave vengono anche riportate negli appositi campi del
toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).
Lo spostamento della trave selezionata può anche essere ottenuto modifi-
cando opportunamente le coordinate, in metri, delle sue estremità nel to-
olbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).
Rotazione
Per ruotare, nel piano del disegno, una trave già disegnata basta effettua-
re le seguenti operazioni:
• selezionare la trave da ruotare (v. § 10.1.2); quando la trave risulta sele-
zionata alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini blu)
per lo spostamento dei punti sensibili delle sue estremità;
• fare click sulla maniglia dell’estremità della trave opposta a quella che
deve fungere da centro di rotazione; questa operazione attiva la moda-
lità per la rotazione ed il dimensionamento della trave;
La modalità per la rotazione della trave viene proposta contestualmente alla mo-
dalità per la modifica della sua lunghezza (v. avanti). Una rotazione della trave
può, quindi, essere effettuata contestualmente al suo dimensionamento.
Ovviamente, per ruotare la trave intorno ad un altro punto della sua sezione di e-
stremità, occorre spostarne il punto sensibile (v. § 10.1.7).
Per spostare il punto sensibile della trave selezionata basta pigiare F5 o F6 della
tastiera (o cliccare sulle apposite freccette azzurre) il numero di volte necessario
per fargli assumere la posizione desiderata.
L’estremità della trave spostata assume posizioni compatibili con gli snap attivi (v, §
11.1) nella tavola. Di conseguenza le rotazioni della trave che è possibile ottenere
possono essere sensibilmente diverse da quella desiderata.
Per ruotare con precisione una trave può essere necessario disabilitare o regola-
re opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).
Dimensionamento
Per modificare la lunghezza di una trave già disegnata basta effettuare le
seguenti operazioni:
• selezionare la trave (v. § 10.1.2); quando la trave risulta selezionata alle
sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini blu) per lo spo-
stamento dei punti sensibili delle sue estremità;
• fare click sulla maniglia dell’estremità della trave che si intende spo-
stare per modificarne la lunghezza; questa operazione attiva la modalità
per il dimensionamento e la rotazione della trave;
• spostare l’estremità cliccata per modificare la lunghezza della trave;
durante le modifiche, sull’apposita linea di quota, vengono dinamica-
mente proposte le nuove coordinate dell’estremità spostata;
150
10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.3
Le Proprietà della Trave
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Trave possono essere visualizzate e mo-
dificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.3.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.3.2).
Le proprietà di una trave sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la se-
zione (v. § 10.3.1) adottata per la trave.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re la sezione della trave tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale della trave.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibile
della sezione della trave da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.3.1).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui va scelto il punto sensibile.
151
10. Il Disegno degli Oggetti
Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… vengono proposti i righi:
Aggressività Ambiente: nel list box che si attiva posizionando il cursore
nel rigo va scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello
di aggressività dell’ambiente per la trave selezionata.
Verifica Torsione: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel ri-
go è possibile scegliere se effettuare le verifiche a torsione sulla trave
selezionata, mediante la selezione di una delle seguenti opzioni:
automatico: richiede di effettuare o meno la verifica a torsione sulla
trave selezionata a seconda della scelta effettuata per tutte le travi
del progetto (v. § 5.1);
SI: richiede di effettuare la verifica a torsione sulla trave;
NO: richiede di NON effettuare la verifica a torsione sulla trave.
Analisi Dinamica Verticale per: nel list box che si attiva posizionando il
cursore nel rigo è possibile scegliere l’opzione (elemento comune,
membratura orizzontale con luce > 20 m, struttura di tipo spingente o
sbalzo) opportuna a descrivere la trave selezionata; in funzione della
scelta effettuata il programma eseguirà o meno l’analisi dinamica
verticale sulla trave selezionata con le modalità previste dalla vigen-
te normativa.
Zoppa (solo per travi di fondazione alla Winkler): la selezione
del check box Zoppa indica che la trave di fondazione se-
lezionata è “zoppa” e NON viene portata in conto la parte
di magro di fondazione dalla parte zoppa, con il relativo
incremento della superficie di contatto con il terreno.
152
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, della trave
selezionata. Il valore della lunghezza riportato può essere modificato
con la conseguente modifica della trave nel disegno effettuata tenendo
fermo il suo punto iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica della
trave nel disegno è necessario confermare il valore specificato pigian-
do INVIO della tastiera o spostando il cursore in un altro rigo.
Rotazione: in tale rigo è possibile specificare l’angolo di cui si intende
ruotare la sezione della trave intorno al suo punto sensibile. Tale rota-
zione consente, ad esempio, di rappresentare correttamente una trave a
spessore in un solaio inclinato.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la
trave rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Il valore
dell’Angolo XY riportato può essere modificato con la conseguente
modifica della trave nel disegno effettuata tenendo fermo il suo punto
iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica della trave nel disegno è
necessario confermare il valore specificato pigiando INVIO della tastie-
ra o spostando il cursore in un altro rigo.
Angolo XZ: in tale rigo è possibile specificare il valore dell’angolo di cui
si intende ruotare la trave selezionata nel piano verticale passante per
il suo asse. Il centro di rotazione attorno a cui viene ruotata la trave è
il Punto Sensibile della sezione iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la ro-
tazione richiesta è necessario confermare il valore inserito pigiando
INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in un altro campo.
Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera di
inflessione della trave. Tale valore non può essere modificato.
Specchiata: la selezione di tale check box
(abilitato solo se le sezione scelta è a-
simmetrica) richiede di specchiare la
trave selezionata rispetto alla linea che
unisce i punti sensibili delle sue sezioni
di estremità.
153
10. Il Disegno degli Oggetti
PUNTO iniziale
Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposte (in metri) le coordinate
(X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della
sezione iniziale (v. § 21.2) della trave selezionata.
La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato dell’estremità iniziale della
trave nel disegno.
PUNTO finale
Nella sezione PUNTO finale vengono proposte (in metri) le coordinate (X,
Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della se-
zione finale (v. § 21.2) della trave selezionata. Come per il punto iniziale,
anche la quota e le coordinate dell’estremità finale della trave possono
essere modificate per ottenerne il posizionamento desiderato nel disegno.
Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della trave selezionata
al piano di appartenenza (piano del disegno) (v. § 10.3):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra la trave ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancorag-
gio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la quota
della trave NON viene modificata;
Si: la trave risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modifi-
cando la quota di tale piano, la trave rimane solidale ad esso; cliccan-
do sul bottoncino (presente a sinistra del list box solo quando in es-
so risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi:
Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-
mento desiderato del punto sensibile della sezione iniziale (v. §
21.2) della trave dal piano di appartenenza;
Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-
mento desiderato del punto sensibile della sezione finale (v. § 21.2)
della trave dal piano di appartenenza.
154
10. Il Disegno degli Oggetti
Se, per le estremità della trave, va richiesto uno scostamento verso il basso rispetto al
piano di appartenenza, i valori specificati nei campi delta Punto iniziale e/o delta
Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno).
Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifica
l’altezza del piano di appartenenza della trave (v. § 6.3).
Vincoli Interni
Nella sezione Vincoli Interni vengono proposte le seguenti proprietà:
Iniziale: nel rigo Iniziale vengono indicati, con una sequenza di sei lettere S
(SI) o N (NO), i vincoli interni sulla sezione iniziale (v. § 21.2) della trave.
Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il
dialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità della
trave. (v. § 10.3.5).
Finale: nel rigo Finale vengono indicati, con una sequenza di sei lettere S
(SI) o N (NO), i vincoli interni sulla sezione finale (v. § 21.2) della trave.
Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il
dialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità della
trave (v. § 10.3.5).
Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:
Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti li-
neari che caricano la trave selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog
in cui è possibile prendere visione dei carichi e dei momenti lineari deri-
vanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma)
e degli eventuali carichi e momenti lineari aggiuntivi applicati alla trave
dall’Utente (v. § 10.3.4).
Forze Concentrate: in tale rigo viene riportato il numero di forze e mo-
menti concentrati che caricano la trave selezionata.
Pigiando il bottone proposto selezionando il rigo, si apre il dialog in
cui è possibile prendere visione delle forze e dei momenti concentrati
sulla trave derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automatica-
mente dal programma) e di eventuali forze e momenti aggiuntivi ap-
plicati, alla trave, dall’Utente. (v. § 10.3.4).
155
10. Il Disegno degli Oggetti
Funzionalità
La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:
Mostra su Piano superiore: la selezione di tale
check box richiede di assegnare la trave sele-
zionata anche al piano superiore (v. § 10.3.7).
Tale funzionalità è necessaria per disegnare un
solaio quando una trave che lo delimita appar-
tiene al piano sottostante quello su cui esso
viene disegnato (v. § 10.7.1). Al piano superio-
re, la trave del piano inferiore viene rappresen-
tata tratteggiata.
Sposta: pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre
il dialog in cui è possibile specificare il valore (in metri) di cui si in-
tende sollevare o abbassare verticalmente la trave selezionata.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
10.3.4
Come Visualizzare le Forze su una Trave
Ogni trave viene automaticamente caricata con le forze e i momenti Con-
centrati e/o Lineari e derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal pro-
gramma in funzione degli elementi (solai, tamponature, ecc.) che grava-
no su essa.
Prima di richiedere il calcolo, l’Utente può caricare liberamente una trave
con ulteriori forze, carichi e momenti aggiuntivi (v. § 12.11 e segg.).
156
10. Il Disegno degli Oggetti
Sia nella tabella che nei campi sottostanti i dati delle forze derivanti
dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma ven-
157
10. Il Disegno degli Oggetti
Il punto iniziale della lunghezza libera di inflessione della trave coincide con
l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2). Ovviamente, se il carico è stato ap-
plicato a partire dal punto iniziale della lunghezza libera di inflessione LLI[i], la
Distanza LLI[i] è pari a zero.
Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3, che riportano i valori (in N/m) delle
componenti del carico lineare nel primo punto [i] in cui questo è stato
applicato; tale valori sono specificati, con il segno opportuno, in fun-
zione del sistema di riferimento (Globale o Locale) adottato;
I campi in cui vanno specificate le componenti del carico vengono nominati Cari-
co X, Carico Y e Carico Z, se per la definizione del carico è stato adottato il si-
stema di riferimento globale; vengono, invece nominati Carico 1, Carico 2 e Ca-
rico 3 se è stato adottato il sistema di riferimento locale.
Momento torcente, che riporta il valore (in Nm/m) del momento torcente
nel primo punto [i] della trave in cui questo è stato applicato.
158
10. Il Disegno degli Oggetti
Nella sezione Punto Finale del dialog Forze Lineari vengono, invece,
proposti i campi:
Distanza LLI[f], che riporta la distanza dis[f] (in metri) tra il punto finale di
applicazione del carico e il punto finale della lunghezza libera di in-
flessione della trave (LLI[f]);
Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3, che riportano i valori (in N/m) delle
componenti del carico lineare nell’ultimo punto [f] in cui questo è sta-
to applicato; tale valori risultano specificato, con il segno opportuno, in
funzione del riferimento scelto (Globale o Locale);
Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore del momento
torcente nell’ultimo punto [f] in cui questo viene applicato.
159
10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.5
I Vincoli Interni della Trave
I vincoli Interni di una Trave possono essere liberamente definiti
dall’Utente.
Per definire il vincolo interno alle estremità iniziale e finale (v. § 21.2) di
una Trave occorre effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la trave (v. § 10.1.2) per visualizzare le sue proprietà nel
Toolbox delle Proprietà;
pigiare il bottone proposto quando il
cursore è nel rigo Iniziale della sezio-
ne Vincoli Interni del toolbox delle
Proprietà per accedere al dialog per la
scelta del vincolo;
pigiare il bottone in alto nel dialog e,
nella lista che si attiva, scegliere il vin-
colo opportuno (per l’estremità iniziale
o per entrambe le estremità); nel dialog
viene proposta la selezione dei check
box corrispondente al vincolo scelto; il
vincolo può essere ulteriormente perso-
nalizzato modificando la selezione dei
check box delle sezioni Vincolo allo
Spostamento e Vincolo alla Rotazione;
pigiare il bottone OK per confermare il vincolo scelto (o entrambi i
vincoli scelti) e chiudere il dialog; nei righi Iniziale e Finale delle
Proprietà viene riportata una stringa composta da una sequenza di
lettere S (SI) ed N (NO) che forniscono un’indicazione sintetica del
vincolo specificato in funzione dei check selezionati nel dialog;
• nel rigo Finale definire, se necessario, il vincolo interno dell’estremità
finale della trave con le stesse modalità illustrate.
Il vincolo interno all’estremità finale (iniziale) della trave potrebbe essere già stato
definito in fase di definizione di quello della sua estremità iniziale (finale).
L’applicazione di ulteriori vincoli esterni sui nodi della struttura può es-
sere effettuata nella vista strutturale di una vista 3D (v. § 12.9.1.2).
160
10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.6
Le Travi di Fondazione (Winkler)
Le travi di fondazioni (alla Winkler) sono comuni travi di EdiLus-CA
con specifiche caratteristiche.
Tali travi, pertanto, si disegnano, come qualsiasi altra trave in elevazione
(v. § 10.3.1).
A parte la scelta di una sezione opportuna (a T rovescia), ciò che diffe-
renzia una trave di Fondazione da una qualsiasi trave è la presenza del
Terreno. Il programma, infatti, riconosce una trave di fondazione per il
fatto che, nelle sue proprietà, le è stato assegnato un terreno (v. § 10.3.3).
Generalmente, una trave di fondazione va disegnata sul piano Fondazio-
ne (v. cap. 6) del progetto. Nulla vieta, però, di disegnare una trave di
fondazione anche su un altro piano del progetto.
Per le modalità per il disegno e la modifica di una trave di fondazione si
rimanda, pertanto, ai §§ 10.3.1 e 10.3.2 in cui vengono illustrate le moda-
lità per il disegno e la modifica delle travi. Analogamente, per la descri-
zione delle proprietà di una trave di fondazione, si rimanda al § 10.3.3.
10.3.7
Travi in Comune Tra Due Impalcati
Per poter disegnare un solaio è necessario che questo risulti racchiuso da
travi (v. § 10.3.1) o pareti (v. § 10.4.1).
Se per un solaio inclinato (falda) una del-
le travi che lo racchiude appartiene al
piano sottostante, è possibile assegnare
tale trave anche al piano in cui viene di-
segnato il solaio stesso.
Le modalità per il disegno del tipo di so-
laio descritto vengono illustrate mediante
un semplice esempio. Si supponga di do-
ver disegnare la struttura nella figura pre-
cedente.
161
10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.8
Trave Estradossata
Con EdiLus-CA il disegno
di una trave estradossata è
semplice ed intuitivo. Le
modalità per il disegno di
un edificio con travi estra-
dossate vengono illustrate
con riferimento al semplice
esempio in figura.
162
10. Il Disegno degli Oggetti
Per maggior chiarezza si procede operando in una vista 3D (v. cap. 12)
del progetto.
Si selezionino (v. § 10.1.2) le tre travi perimetrali del solaio che deve es-
sere disegnato a quota inferiore e pigiare il bottone che si attiva nel cam-
po Sposta della sezione Funzionalità del toolbox delle Proprietà.
Questa operazione propone il dialog il cui va specificato il valore, in me-
tri, di cui si intende spostare le travi selezionate lungo la verticale.
Supposto che la trave centrale sia alta 60 cm e che il solaio abbia uno spes-
sore di 20 cm, è possibile spostare le tre travi selezionate fino a 40 cm.
Si digiti -0.40 nel campo Delta Z del
dialog e si pigi il bottone OK per con-
fermare.
Questa operazione trasla le travi sele-
zionate verso il basso (il valore specifi-
cato è negativo). Questa operazione
spezza anche i pilastri all’intersezione
con le travi.
Si selezionino gli spezzoni di pilastro
eccedenti in figura e si cancellino pi-
giando CANC della tastiera.
Si proceda, quindi, al disegno dei solai.
Se i solai devono essere orditi come in
figura, il solaio di destra si collega au-
tomaticamente al bordo superiore della
trave centrale e il suo piano risulterà
inclinato.
163
10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.9
Edificio con Piani Sfalsati
Grazie alle potenti funzionalità di disegno di EdiLus-CA anche il disegno
di un edificio con piani sfalsati risulta estremamente semplice e rapido.
Di seguito viene illustrata, mediante un sem-
plice esempio, la modalità più efficace per il
disegno di un edificio a piani sfalsati. Si
supponga di dover disegnare l’edificio in fi-
gura.
La prima operazione da effettuare è disegnare
il primo piano dell’edificio (quello con il so-
laio a quota più elevata) come se non esistesse
alcuno sfalsamento tra i solai.
Per maggior chiarezza si procede operando
in una vista 3D (v. cap. 12) del progetto.
164
10. Il Disegno degli Oggetti
Si selezionino (v. § 10.1.2) le quattro travi perimetrali del solaio che deve
essere disegnato a quota inferiore e pigiare il bottone che si attiva nel
campo Sposta della sezione Funzionalità delle proprietà delle travi.
Questa operazione propone il dialog in cui va specificato il valore, in me-
tri, di cui si intende spostare le travi selezionate lungo la verticale.
Si digiti -1.50 nel campo Delta Z
del dialog e si pigi il bottone OK
per confermare.
Questa operazione trasla le travi
selezionate verso il basso (il valore
specificato è negativo) e spezza
anche i pilastri all’intersezione con
le travi.
Si selezionino gli spezzoni di pila-
stro eccedenti in figura e si cancel-
lino pigiando CANC della tastiera.
Si proceda al disegno, nella tavola
del piano, della trave centrale che
deve racchiudere il solaio a quota
superiore.
Nella tavola del piano, la nuova
trave deve essere disegnata so-
vrapponendola a quella esistente
che, essendo stata traslata, si trova
ad una quota inferiore.
Si disegnino, quindi, i solai.
Se i solai devono essere orditi co-
me in figura, il programma potreb-
be non riconoscere a quale delle
travi centrali (superiore o inferio-
re) si devono collegare.
Per ovviare a tale problema basta disegnare i simboli dei due solai par-
tendo da un punto prossimo alle travi che certamente appartengono al
piano del solaio (nel caso in esame quelle più esterne).
165
10. Il Disegno degli Oggetti
Completato il disegno per la primo livello (pianta) (v. cap. 6), è possibile
copiare il disegno effettuato su tutti gli altri livelli (piante) del progetto
(v. § 11.5).
Dalla vista 3D, risulta evidente che,
ai piani superiori, i pilastri più bassi
copiati dal primo livello risultano di
altezza inferiore a quella del piano.
Per ovviare a tale incongruenza basta:
• selezionare i pilastri di altezza in-
sufficiente (v. figura);
• nel campo Quota della sezione
Geometria\Punto Inferiore del to-
olbox delle Proprietà, specificare
il valore opportuno (-1.50) della
quota della loro base affinché essi
poggino sui pilastri sottostanti.
10.4
Le Pareti
Gli oggetti Parete vanno semplicemente disegnati sulla tavola del relativo
piano (impalcato) (v. cap. 6).
Disponendo una parete sulla tavola
di un piano viene rappresentata la
sua base superiore, mentre la sua
base inferiore viene posizionata al-
la quota del piano sottostante.
L’altezza della parete risulta, per-
tanto, essere proprio quella speci-
ficata per il piano stesso (v. § 6.2).
Ovviamente tale altezza può essere modificata e le basi delle pareti pos-
sono essere sfalsate rispetto ai piani su cui vengono disposte per default.
Il semplice posizionamento di una parete sulla tavola consente al pro-
gramma di rilevare una grande quantità di informazioni (ad es. l’altezza e
la lunghezza) necessarie per effettuare i calcoli.
166
10. Il Disegno degli Oggetti
10.4.1
Come Disegnare le Pareti
Una parete si disegna tracciando sulla tavola il punto sensibile scelto del la-
to superiore della sua sezione verticale (v. § 10.1.7). In pratica, una parete
si disegna tracciando sulla tavola un lato o l’asse della sua base superiore.
Per disegnare una Parete nella tavola del piano attiva (v. § 6.5) basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa
operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strut-
turali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Parete del toolbox per attivare la modalità per il
disegno delle pareti ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3) della pa-
rete da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà della parete da di-
segnare effettuando le seguenti operazioni:
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà della parete.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
e proprietà dell’oggetto Parete di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.4.3.
167
10. Il Disegno degli Oggetti
Si noti che per una parete vengono proposti, per la scelta, i soli punti sensibili del-
la base superiore della sua sezione verticale.
Una parete, infatti, si disegna rappresentandone la base superiore nella tavola
del piano di appartenenza.
Durante il disegno della parete o quando essa risulta
selezionata (v. § 10.1.2), il punto sensibile può anche
essere scelto senza accedere all’apposito dialog.
Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sensibile si spo-
sta progressivamente nelle tre posizioni possibili per la
sezione verticale della parete.
Sulla parete disegnata la congiungente il punto sensibile
delle sezioni iniziale e finale viene evidenziata con uno
spessore maggiore.
• Fare click nel punto della Tavola in cui va posizionata la prima estremi-
tà della parete; le coordinate della prima estremità della trave vengono
riportate nei campi della sezione PUNTO iniziale delle sue Proprietà.
• Spostare il cursore nel punto in cui va posizionata la seconda estremità
della parete; in questa fase, avendo fissata un’estremità, la parete può
essere solo ruotata e dimensionata (allungata o accorciata).
Durante gli spostamenti, su un’apposita linea di quota vengono propo-
sti dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione della parete. I dati ge-
ometrici caratteristici della parete possono essere proposti dinamica-
mente anche nel toolbox delle Proprietà (v. § 20.2).
168
10. Il Disegno degli Oggetti
In questa fase, tenendo premuto SHIFT della tastiera, si inibisce la possibilità di ruo-
tare e dimensionare la parete e si attiva la modalità per la sua traslazione. Per poter
nuovamente ruotare e dimensionare la parete basta rilasciare SHIFT della tastiera.
Durante il disegno, il punto sensibile della sezione delle estremità della parete
assume le sole posizioni compatibili con gli snap attivi (v. § 11.1).
Se una delle estremità deve essere posizionata in un punto differente da quelli
consentiti dagli snap, è necessario disabilitare uno o più snap oppure regolarli
opportunamente (v. § 11.1 e segg.).
• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estremità
(PUNTO finale) per fissare la lunghezza e l’inclinazione della parete.
10.4.2
Come Modificare una Parete Disegnata
Le modalità operative per la modifica delle pareti disegnate nel disegno
sono analoghe a quelle previste per la modifica della travi (v. § 10.2.2).
Ovviamente, la parete selezionata nel disegno può anche essere libera-
mente modificata nelle proprietà (v. § 10.4.3)
169
10. Il Disegno degli Oggetti
10.4.3
Le Proprietà della Parete
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Parete possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.4.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Le proprietà di una parete sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore
della parete selezionata o da disegnare.
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale della parete.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensi-
bile della parete da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.4.1).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui va scelto il punto sensibile.
Dimensioni SHELL
Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi:
in verticale; in cui va specificato, in centimetri, il passo in orizzontale per
la suddivisione in shell della parete selezionata.
in orizzontale; in cui va specificato, in centimetri, il passo (minimo) in
verticale per la suddivisione in shell (modello strutturale) della parete
selezionata.
170
10. Il Disegno degli Oggetti
Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività
Ambiente. Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va
scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressivi-
tà dell’ambiente per la parete selezionata.
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposti i seguenti righi:
Lunghezza, in cui viene riportata la lunghezza, in metri, della parete sele-
zionata. Modificando tale valore e pigiando INVIO della tastiera per
confermare, si ottiene il corrispondente accorciamento/allungamento
della parete nel disegno effettuato tenendo fermo il suo punto iniziale
(v. § 21.4).
Angolo XY, in cui viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la parete
rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Modificando tale valore
e pigiando INVIO della tastiera per confermare, nel disegno si ottiene la
corrispondente rotazione della parete intorno al suo punto iniziale (v.
§ 21.4).
PUNTO iniziale
Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposti:
• l’Altezza (in metri) della parete selezionata in corrispondenza della sua
estremità iniziale (v. § 21.4);
• le coordinate X ed Y (in metri) del punto sensibile dell’estremità inizia-
le (v. § 21.4) della parete;
• la Quota (in metri), rispetto al piano del disegno, della base inferiore
della parete nella sua estremità iniziale (v. § 21.4).
I parametri descritti possono essere modificati, ottenendo il posizionamen-
to e l’altezza desiderati dell’estremità iniziale della parete nel disegno.
La Quota e l’Altezza dell’estremità iniziale della parete possono essere
modificate digitando i nuovi valori nei rispettivi campi.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato dell’estremità iniziale della
parete nel disegno.
171
10. Il Disegno degli Oggetti
PUNTO finale
Nella sezione PUNTO finale vengono proposti, per l’estremità finale (v. §
21.4) della parete, gli stessi parametri geometrici (Altezza, X, Y e Quota)
descritti per il suo punto iniziale. Anche questi valori possono essere
modificati per ottenere, nel disegno, il posizionamento e l’altezza deside-
rati per l’estremità finale della parete.
Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della parete seleziona-
ta al piano di appartenenza (piano del disegno):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra la parete ed il piano di appartenenza NON esiste alcun anco-
raggio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la
quota della faccia superiore della parete NON viene modificata;
Si: la parete risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modifi-
cando la quota di tale piano, la faccia superiore della parete rimane soli-
dale ad esso; cliccando il bottoncino (a sinistra del list box quando in
questo risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi:
Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-
mento desiderato del punto sensibile dell’estremità iniziale (v. §
21.4) della parete dal piano di appartenenza;
Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-
mento desiderato del punto sensibile dell’estremità finale (v. §
21.4) della parete dal piano di appartenenza.
Se, per le estremità della parete, occorre richiedere uno scostamento verso il
basso rispetto al piano di appartenenza, i valori specificati nei campi delta Punto
iniziale e/o delta Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno).
Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifica
l’altezza del piano di appartenenza della parete (v. § 6.3).
Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:
Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di carichi lineari deri-
vanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal pro-
gramma) presenti sulla parete selezionata.
172
10. Il Disegno degli Oggetti
Nei dialog Forze Lineari e Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali
spinte (del terreno o Idrostatiche) (v. § 10.23 e 10.24) e forze o carichi aggiuntivi
(v. § 12.11 e segg.) applicati alla parete dall’Utente.
Le forze derivanti da una spinta (del terreno o idrostatica) vengono trasferite di-
rettamente alle shell della parete. Tali forze, pertanto, possono essere visualizza-
te nel dialog Forze Superficiali delle shell della parete (v. § 12.9.2).
Ulteriori carichi e forze aggiuntive applicati alla parete dall’Utente (v. § 12.11 e
segg.) vengono trasferite direttamente ai sub nodi delle shell della parete.
L’effetto di tali forze, pertanto, potrà essere valutato nel dialog Forze Concentrate
dei sub nodi delle shell della parete (v. § 12.9.1.1).
Ulteriori forze, possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una parete
(v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere
applicati ai sub nodi di ogni shell della parete.
Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi
termici sulla parete selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il
cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui
è possibile specificare la variazione ter-
mica tra le facce della parete selezionata.
Funzionalità
La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:
Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di as-
segnare la parete selezionata anche al piano superiore (v. § 10.3.7). Al
piano superiore, la parete viene rappresentata tratteggiata.
Sposta (XY): questa proprietà consente di traslare l’intera parete selezio-
nata nel piano del disegno.
173
10. Il Disegno degli Oggetti
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
10.5
Le Solette
Una volta disegnato le travi (v. § 10.3.1) e/o le pareti (v. § 10.4.1) necessa-
rie, è possibile procedere al disegno delle eventuali solette (v. § 10.5.1).
Una soletta si definisce indicando, mediante il disegno dell’oggetto Solet-
ta nella tavola del piano di appartenenza, la sua direzione principale e la
sua direzione secondaria (ortogonale a quella principale).
Le direzioni principale e secondaria specificate per una soletta consento-
no la sua modellazione mediante la suddivisione in shell (v. § 10.5.3). In
pratica, le direzioni definite per una soletta sono anche quelle lungo le
quali saranno disposte le sue armature.
Il programma raccorda automaticamente la soletta agli elementi (travi e/o
pareti) su cui poggia individuando tre punti per cui passa il suo piano. I
primi due punti sono le intersezioni della direzione principale della soletta
con le travi o pareti su cui essa poggia, mentre il terzo è l’intersezione
dell’ortogonale alla direzione principale con la relativa trave o parete.
Quindi, comunque risultino inclinati gli appoggi, il programma collega au-
tomaticamente ad essi la soletta disegnandola nel miglior modo possibile.
In ogni caso il tecnico può modificare la soletta disegnata dal programma
potendo, definire manualmente i tre punti per cui passa il suo piano.
174
10. Il Disegno degli Oggetti
10.5.1
Come Disegnare le Solette
Per disegnare una soletta nella tavola del piano attiva basta effettuare le
seguenti operazioni:
Ovviamente, per poter disegnare una soletta è necessario che risultino disegnate
le travi e/o le pareti su cui essa deve poggiare.
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà della soletta.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Soletta di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.5.3.
175
10. Il Disegno degli Oggetti
Il verso della direzione principale della soletta, indicato dalla doppia freccia de suo
simbolo, definisce il verso dell’asse 2 del suo sistema di riferimento locale (v. § 21.5).
Questa indicazione è necessaria per consentire, all’Utente di applicare corretta-
mente delle forze aggiuntive alla soletta (v. § 12.11 e segg.).
176
10. Il Disegno degli Oggetti
10.5.2
Come Modificare una Soletta Disegnata
Per modificare una soletta è necessario selezionarla cliccando su essa
nella modalità per la selezione degli oggetti. Una soletta selezionata pre-
senta, sul suo simbolo, la maniglia per lo spostamento e la rotazione.
In particolare, una rotazione del simbolo della soletta comporta la modi-
fica delle sue direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1).
Per modificare la direzione principale della soletta selezionata basta:
• cliccare sul pallino all’estremità del simbolo della soletta che indica la
sua direzione principale per sbloccarla;
• ruotare il simbolo della soletta spostando la sua estremità sbloccata;
Tenendo premuto SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la rotazione del
simbolo della soletta e si attiva la modalità per la sua traslazione.
Effettuata la traslazione desiderata, per ripristinare la modalità per la rotazione
basta rilasciare il tasto SHIFT.
10.5.3
Le Proprietà della Soletta
Le Proprietà (v. § 10.1.2) di una Soletta possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.5.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Le proprietà di una soletta sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
177
10. Il Disegno degli Oggetti
Dimensioni SHELL
Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi:
Principale (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la
suddivisione in shell della soletta selezionata lungo la sua direzione
principale definita nel disegno (v. § 10.5.1).
Secondaria (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per
la suddivisione in shell della soletta selezionata lungo la sua direzione
secondaria definita nel disegno (v. § 10.5.1).
Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività
Ambiente. Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va
scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressivi-
tà dell’ambiente per la soletta selezionata.
178
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) della
soletta selezionata, calcolata automaticamente dal programma. Ov-
viamente, tale valore NON è modificabile.
PUNTO inserimento
Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordi-
nate (X ed Y), in metri, del punto centrale (fucsia) del simbolo
della soletta selezionata.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato del punto centrale del sim-
bolo della soletta.
Riconoscimento PIANO
Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà
per la definizione dei criteri che il programma deve adottare per il rico-
noscimento del piano della soletta:
Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in tale
rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
automatico: richiede che l’individuazione della soletta disegnata venga
effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella con-
sigliata nella stragrande maggioranza dei casi.
orizzontale: richiede che l’individuazione della soletta disegnata venga
effettuata automaticamente dal programma imponendo, però, che essa
deve essere sempre orizzontale; in questo caso il programma, nel defi-
179
10. Il Disegno degli Oggetti
nire la soletta NON tiene conto di eventuali travi o pareti che ne pos-
sono compromettere l’individuazione.
manuale: richiede che la soletta venga definita manualmente dall’Utente
mediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. §
10.7.1); la selezione di tale opzione, infatti, rappresenta la soletta (nel
piano del disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spo-
stare in tre punti che certamente fanno parte del piano del soletta stessa.
Tipo Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta
l’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cur-
sore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
relativa al piano: se il valore della quota nel campo Quota sottostante
deve essere riferito al piano su cui la soletta viene disegnata;
assoluta: se il valore della quota nel campo Quota sottostante deve es-
sere riferito al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1).
Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione O-
rizzontale]: nel campo quota viene riportata, in metri, la quota del piano
della soletta selezionata.
Il valore riportato in tale campo può essere variato con la conseguen-
te modifica della soletta nel disegno. Ovviamente la quota va espres-
sa rispetto:
• al piano del disegno se nel list box Tipo Quota risulta selezionata
l’opzione “relativa al piano”;
• al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box Tipo Quota risulta
selezionata l’opzione “assoluta”.
Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:
Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero dei carichi super-
ficiali sulla soletta selezionata derivanti dall’Analisi dei carichi effet-
tuata automaticamente dal programma.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali deri-
vanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal programma.
Nel dialog Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali forze o carichi
aggiuntivi applicati alla soletta dall’Utente.
Carichi e forze aggiuntive applicate alla soletta dall’Utente (v. § 12.11 e segg.)
vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle shell della soletta. L’effetto di tali
forze, pertanto, potrà essere valutato nel dialog Forze Concentrate dei sub nodi
delle shell della soletta (v. § 12.9.1.1).
Ulteriori forze possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una soletta
(v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere
applicati ai sub-nodi di ogni shell della soletta.
Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi
termici sulla soletta selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il
cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui
è possibile specificare la variazione ter-
mica tra le facce della soletta selezionata.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
181
10. Il Disegno degli Oggetti
10.6
Come Disegnare un Foro
EdiLus-CA consente di praticare fori in Pareti o Solette e Platee.
Per disegnare un foro in una parete (v. § 10.4), in una Soletta (v. § 10.5)
o in una Platea (v. § 10.13) disegnata nella tavola del piano attiva (v. §
6.5), basta effettuare le seguenti operazioni:
• Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa
operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strut-
turali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Foro del toolbox per attivare la modalità per il
disegno dei fori ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.2) del foro da
disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.1.6) del fo-
ro da disegnare effettuando le seguenti operazioni:
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del foro.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Foro di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.1.6.
Nel list box Forma del toolbox delle Proprietà scegliere la forma del
foro (rettangolare, circolare, libero, ecc.) da disegnare.
Naturalmente, il disegno di un foro di forma qualsiasi (opzione Libero del list box
Forma) in una parete (v. § 10.4 e segg.) può essere effettuato unicamente in una
vista 3D dell’edificio (v. avanti).
In questo caso tutti i campi della sezione Geometria del toolbox delle Proprietà
vengono nascosti in quanto la geometria del foro può essere solo definita grafi-
camente dall’utente.
• Nei restanti campi della sezione Geometria del toolbox delle Proprietà
specificare tutti i parametri geometrici necessari per la definizione del
foro. Ovviamente, nella sezione Geometria vengono proposti i campi
opportuni in relazione alla forma del foro scelta.
182
10. Il Disegno degli Oggetti
Fare click sulla base superiore della parete disegnata nella tavola; que-
sta operazione attiva la modalità per il posizionamento del foro defini-
to. Il cursore si trasforma in quello a lato ad indicare che in questa fase
è possibile spostare liberamente il foro lungo la parete.
• Spostare il foro nel punto opportuno della parete e fare click per fis-
sarne la posizione.
Nella tavola di un piano (v. § 6.5) il disegno di un foro in una soletta o in
una platea risulta agevole in quanto si opera proprio nel piano in cui il fo-
ro va disegnato.
Il disegno di un foro in una parete nella tavola del piano in cui questa è
stata disegnata risulta meno intuitivo in quanto il foro viene ad essere
rappresentato da una sua sezione orizzontale.
Per disegnare un foro in una parete può risultare conveniente operare in
una vista 3D dell’edificio.
Peraltro, il disegno di un foro di forma qualsiasi (Libero) in una parete
può essere effettuato unicamente in una vista 3D (v. cap. 12) o
nell’opportuno prospetto che è possibile ottenere in essa.
Modificando una soletta (o platea) oppure uno degli elementi ad essa collegati (tra-
vi, ecc.) potrebbe essere perso il foro su essa disegnato.
Si consiglia, pertanto, di procedere al disegno dei fori solo quando si è certi che
gli elementi da forare non saranno più modificati.
10.6.1
Come Modificare un Foro Disegnato
Le modalità operative per la modifica di un foro sono analoghe a quelle
previste per tutti gli altri oggetti.
Per modificare un foro disegnato basta, infatti, selezionarlo ed intervenire
graficamente secondo le modalità illustrate per il suo disegno (v. § 10.6)
oppure intervenire sulle sue proprietà (v. § 10.6.2).
183
10. Il Disegno degli Oggetti
10.6.2
Le Proprietà del Foro
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Foro (v. § 10.6) possono essere visualiz-
zate e modificate nel toolbox delle Proprietà attivo durante il suo disegno
(v. § 10.6) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un foro sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Forma: nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Forma è
possibile scegliere la forma del foro selezionato o da disegnare. Le
opzioni del list box Forma sono:
Rettangolo: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia di forma
rettangolare;
Cerchio: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia di forma
circolare;
Arco + Rettangolo: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia
costituito da un rettangolo sormontato da un arco di cerchio;
Libero: richiede che la forma del foro selezionato o da disegnare sia li-
beramente definito dall’Utente mediante il disegno di una polilinea
con le stesse modalità descritte nel § 10.14.
Distanza BASE: in tale campo viene riportata la distanza del punto più
basso del foro dal bordo dell’elemento (parete, ecc.) in cui esso risulta
inserito. Tale distanza, riportata anche nel disegno, viene misurata
lungo la direzione principale dell’elemento in cui risulta inserito il fo-
ro. La distanza proposta può essere modificata per spostare il foro.
Distanza LATERALE: in tale campo viene riportata la distanza del punto più
esterno del foro dal bordo dell’elemento (parete, ecc.) in cui esso risulta
inserito. Tale distanza, riportata anche nel disegno, viene misurata lungo
la direzione secondaria dell’elemento in cui risulta inserito il foro. La
distanza proposta può essere modificata per spostare il foro.
Variando il valore proposto nel campo Distanza BASE e/o Distanza LATERA-
LE, per ottenere le modifiche nel disegno è necessario confermare pigiando IN-
VIO della tastiera o spostando il cursore in un altro campo.
184
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria
La sezione Geometria delle proprietà di un Foro si presenta in maniera
differente a seconda della forma scelta nel list box Forma.
Rettangolo
Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Rettangolo, nella
sezione Geometria vengono proposti i campi:
Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, del foro (da dise-
gnare o selezionato).
Altezza, in cui va specificata l’altezza, in metri, del foro (da disegnare o
selezionato).
Rotazione, in cui va specificato l’angolo di cui si intende ruotare il foro
rispetto alla direzione principale della soletta o platea su cui esso vie-
ne disegnato.
Cerchio
Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Cerchio, nella se-
zione Geometria risulta abilitato il solo campo Raggio, in cui va specifi-
cato, in metri, il raggio del foro.
Arco + Rettangolo
Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Arco + Rettango-
lo, nella sezione Geometria vengono proposti i campi:
Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, della parte rettan-
golare del foro.
Altezza, in cui va specificata l’altezza, in metri, della parte rettangolare
del foro.
Raggio Arco, in cui va specificato, in metri, il raggio dell’arco che sor-
monta il rettangolo.
Rotazione, in cui va specificato l’angolo di cui si intende ruotare il foro
rispetto alla direzione principale della soletta o platea su cui viene di-
segnato (v. Attenzione precedente).
185
10. Il Disegno degli Oggetti
Libero
La selezione dell’opzione Libero nel list box Forma non propone alcun
campo nella sezione Geometria, in quanto la sua scelta richiede di defini-
re liberamente il foro mediante il disegno di una polilinea (v. § 10.14).
Un foro di forma qualsiasi può essere disegnato solo in una Vista 3D del Progetto
o in uno delle piante o dei prospetti che è possibile richiedere in esso.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
10.7
I Solai
Una volta disegnato le travi (v. § 10.3.1) e/o le pareti (v. § 10.4.1) di un
piano (impalcato), è possibile procedere al disegno dei solai.
Il disegno di un solaio comporta:
• l’assegnazione automatica dei relativi carichi (peso proprio e sovrac-
carichi - v. § 9.2) agli elementi strutturali a cui esso risulta collegato;
• la definizione dei dati necessari per procedere al suo calcolo (v. §
13.6) e alla sua armatura (v. § 16.2.7).
Un solaio si disegna semplicemente indicando, mediante l’oggetto Solaio
di EdiLus-CA, la direzione dell’orditura dei travetti nella tavola del suo
piano di appartenenza.
Il programma raccorda automaticamente il solaio agli elementi (travi, pa-
reti, ecc.) a cui risulta vincolato individuando tre punti per cui passa il
suo piano. I primi due punti sono le intersezioni della direzione
dell’orditura dei travetti con le travi su cui questi poggiano. Il terzo punto
è l’intersezione dell’ortogonale ai travetti con la relativa trave. Quindi,
comunque risultino inclinate le travi, il programma collega automatica-
mente ad esse i solai disegnati nel miglior modo possibile.
186
10. Il Disegno degli Oggetti
10.7.1
Come Disegnare i Solai
Per disegnare un solaio nella tavola del piano attiva basta effettuare le
seguenti operazioni:
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del solaio.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Solaio di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.7.3.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Analisi Carichi,
scegliere l’analisi dei carichi del solaio tra quelle preventivamente
definite (v. § 9.2).
• Nel list box Rigidezza scegliere l’opzione infinita per indicare che il
solaio deve essere infinitamente rigido nel suo piano oppure nessu-
na per indicare che esso non lo è.
In questo caso, per uno dei solai disegnati potrebbe essere segnalato un
errore mediante la stringa Solaio errore in rosso.
In questo caso il tecnico deve definire manualmente il piano del solaio
effettuando le seguenti operazioni:
• selezionare il solaio cliccando sul suo simbolo nella modalità Selezio-
ne (v. § 10.1.2);
cliccare nel rigo Tipo Riconoscimento delle proprietà del solaio (v. §
10.7.3) e, nel list box che si attiva, selezionare l’opzione manuale; que-
sta operazione propone sul piano del disegno i tre pallini verdi numerati
per la definizione del piano del solaio.
• spostare i pallini nei tre punti che defini-
scono il piano del solaio; i pallini posso-
no anche essere posizionati specifican-
done le coordinate XY e la Quota nella
sezione del toolbox delle proprietà pro-
posta quando si seleziona l’opzione ma-
nuale nel list box Tipo Riconoscimento.
189
10. Il Disegno degli Oggetti
La definizione manuale del piano del solaio specificando le coordinate dei tre punti
(pallini verdi) che lo definiscono può risultare utile nel caso di particolari solai inclinati.
In ogni caso, il problema che si può verificare per l’esempio in figura può essere ri-
solto semplicemente disegnando il solaio partendo da un punto prossimo alla trave
che appartiene certamente al piano del solaio (nell’esempio la trave di destra).
10.7.2
Come Modificare un Solaio Disegnato
Un solaio disegnato può essere modificato nell’orditura dei travetti oppu-
re in una delle sue proprietà (v. § 10.7.3).
Per modificare la direzione dell’orditura del travetti di un solaio basta:
• selezionarlo cliccando in un punto della zona da esso occupato nella
modalità seleziona (v. § 10.1.2); questa operazione propone sul simbo-
lo dell’oggetto solaio le maniglie (pallini) per il suo spostamento;
• cliccare sul pallino all’estremità del simbolo che si intende spostare
per sbloccarla dalla sua posizione;
• ruotare il simbolo del solaio spostando la sua estremità sbloccata;
Tenendo premuto SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la rotazione del
simbolo del solaio e si attiva la modalità per la sua traslazione.
Effettuata la traslazione desiderata, per ripristinare la modalità per la rotazione
basta rilasciare il tasto SHIFT.
10.7.3
Le Proprietà del Solaio
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Solaio possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.7.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un solaio risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore
del solaio selezionato o da disegnare.
Analisi Carichi: in tale rigo è possibile scegliere o modificare la definizione
dell’analisi dei carichi del solaio.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere
l’analisi dei carichi del solaio tra quelle definite (v. § 9.2).
Rigidezza: nel list box di questo rigo è possibile scegliere l’opzione infinita
oppure nessuna per indicare, rispettivamente, che il solaio selezionato
è infinitamente rigido nel suo piano oppure che non lo è.
Tipologia: nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia va
specificata la tipologia del solaio (gettato in opera, travetti precompres-
si, travetti tralicciati o pannelli prefabbricati) selezionato o da disegnare.
191
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) del
solaio selezionato, calcolata automaticamente dal programma. Ovvia-
mente, tale valore NON è modificabile.
PUNTO inserimento
Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordi-
nate (X ed Y), in metri, del primo punto (fucsia) disegnato del
simbolo che indica l’orditura (v. § 10.7.1) del solaio selezionato.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato della prima estremità del
simbolo del solaio nel disegno.
PUNTO di direzione
Nella sezione PUNTO di direzione vengono proposte le coordinate (X ed
Y), in metri, del secondo punto (blu) disegnato del simbolo che indica
l’orditura del solaio selezionato.
Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere il
suo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previ-
ste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.
Riconoscimento PIANO
Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà
per la definizione dei criteri per il riconoscimento del piano del solaio da
parte del programma.
Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in tale
rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
automatico: richiede che l’individuazione del solaio disegnato venga
effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella con-
sigliata nella stragrande maggioranza dei casi.
192
10. Il Disegno degli Oggetti
Carpenteria
Nella sezione Carpenteria vanno specificate le informazioni necessarie al
programma per la definizione delle Carpenterie (v. cap. 15). In tale se-
zione vengono, pertanto, proposte le seguenti proprietà:
Tipo: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va indicata
la tipologia (monotrave o bitrave) del travetto del solaio. L’indicazione
della tipologia del travetto comporta la definizione della sezione del
solaio e, pertanto, è una informazione necessaria per il calcolo del so-
laio (v. § 13.6) stesso.
Travetto: nel campo Travetto va specificata la larghezza, in centimetri,
dei travetti del solaio selezionato.
Travetto (larghezza resistente a taglio) [visibile solo se nel list box “Tipologia”
della sezione “Caratteristiche” è stato scelto “travetti tralicciati” oppure “pan-
nelli prefabbricati”]: in questo campo va specificata la larghezza resisten-
te a taglio del travetto. Tale valore deve essere:
larghezza travetto ≤ larghezza resistente a taglio ≤1.5 x larghezza travetto
Per default, nel campo “Travetto (larghezza resistente a taglio)” viene
proposta la larghezza del travetto specificata nel campo precedente.
Se si modifica la larghezza del travetto (nel campo precedente) il valo-
re della sua larghezza resistente a taglio viene automaticamente ripor-
tato a quello specificato nel campo Travetto.
Pignatta: nel campo Pignatta va specificata la larghezza, in centimetri,
delle pignatte del solaio selezionato.
Per poter procedere al calcolo del solaio (v. § 13.6) è assolutamente necessario
specificare la larghezza del travetto e quella della pignatta.
Se NON si intende richiedere il calcolo del solaio, le dimensioni suddette vengo-
no utilizzate unicamente per il disegno delle carpenterie. In questo caso per il
Travetto e/o la Pignatta è anche possibile specificare una larghezza nulla per
NON farli risultare nelle carpenterie.
Spessore soletta inf. [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Ca-
ratteristiche” è stato scelto “pannelli prefabbricati”]: in questo campo va
specificata la larghezza, in cm, della soletta inferiore dei solai a pan-
nelli prefabbricati. Naturalmente, tale valore deve essere maggiore di
zero e la somma degli spessori della soletta inferiore e di quella supe-
riore non può eccedere lo spessore del solaio.
Fascia piena: in questo campo va specificata la lunghezza, in centimetri,
delle fasce piene del solaio selezionato, nel caso in cui NON si intenda
richiedere il calcolo del solaio. In questo caso il valore specificato è
necessario per il disegno della carpenteria.
Richiedendo, invece, il calcolo del solaio (v. § 13.6), la lunghezza del-
la fascia piena del solaio nella carpenteria sarà quella derivante dal
calcolo, qualunque sia il valore specificato nel campo Fascia Piena.
Rompitratta: nel campo Rompitratta va specificata la larghezza, in centi-
metri, dei travetti rompitratta (di ripartizione) del solaio selezionato.
Tale valore è necessario per la rappresentazione del travetto rompitrat-
ta nella carpenteria.
Ovviamente, se nel campo Rompitratta si riporta il valore zero, il tra-
vetto rompitratta del solaio non verrà rappresentato nella carpenteria.
Numero rompitratta: in tale campo va specificato il numero di travetti
rompitratta del solaio selezionato; tale valore è necessario per il dise-
gno dei travetti rompitratta nella carpenteria.
Armatura rompitratta: in tale campo va digitata la stringa descrittiva
dell’armatura del travetto rompitratta del solaio selezionato; tale strin-
ga verrà riportata nella carpenteria prodotta dal programma.
A destra del campo è presente il bottoncino pigiando il quale si inseri-
sce il simbolo φ nel punto in cui è presente il cursore.
Armatura di ripartizione: in tale campo va specificata la stringa descrittiva
dell’armatura di ripartizione del solaio selezionato; tale stringa verrà
riportata nella carpenteria prodotta dal programma.
Anche in questo campo è presente il bottoncino per l’inserimento del
simbolo φ nel punto in cui è presente il cursore.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.2.
195
10. Il Disegno degli Oggetti
10.7.4
Come Disegnare un Solaio Inclinato
Per disegnare un solaio inclinato (ad esempio la falda di una copertura) è,
ovviamente, possibile disegnare i pilastri del piano con una determinata
altezza (v. § 10.2.3), disegnare le travi opportune, modificandone oppor-
tunamente le quote delle estremità (v. § 10.3.3) per collegarle ai pilastri
ed, infine disegnare i solai (v. § 10.7.1).
Esiste però una modalità estremamente più semplice e rapida per dise-
gnare un solaio inclinato: basta disegnare il solaio come un qualsiasi so-
laio piano e, successivamente modificare la quota dei pilastri opportuni.
Si disegni, ad esempio, il piano in
figura (1° livello) e lo si copi (v. §
11.5) sulla tavola del piano superio-
re (2° livello).
Per maggiore semplicità e chiarezza
si procede operando in una vista 3D
l’edificio (v. cap. 12) del progetto.
Si supponga di voler realizzare la in-
clinazione del solaio superiore al-
lungando i pilastri centrali del piano
ed accorciando quelli laterali.
Per allungare i pilastri centrali basta:
• selezionarli (nella finestra 3D)
racchiudendo almeno un punto di
ognuno in un rettangolo di sele-
zione oppure cliccando su ognu-
no di essi tenendo premuto SHIFT
della tastiera;
• cliccare nel rigo Altezza delle
Proprietà dei pilastri selezionati e
pigiare il bottone che si attiva nel
rigo stesso;
• nel campo nuova Altezza del dia-
log che si apre digitare la nuova
altezza, in metri, dei pilastri sele-
zionati;
196
10. Il Disegno degli Oggetti
197
10. Il Disegno degli Oggetti
10.7.5
Impalcati Rigidi e Solai Rigidi
EdiLus-CA consente al Tecnico di assegnare una rigidezza infinita ad
ogni impalcato della struttura.
L’assegnazione di una rigidezza infinita ad un intero impalcato si effettua
nel dialog Gestione Piani al momento della creazione della tavola di dise-
gno del relativo piano (v. § 6.2).
198
10. Il Disegno degli Oggetti
10.7.6
L’Indicazione delle Sezioni di Calcolo dei Solai
Il disegno di un oggetto solaio (v. § 10.7.1) di EdiLus-CA comporta la
definizione di tutte le caratteristiche e dell’orditura dei travetti di ogni
singolo “riquadro” di solaio dei vari impalcati.
Se si intende richiedere il calcolo dei solai (v. § 13.6) dell’edificio, è ne-
cessario, pertanto, indicare quali sono le campate di solaio e gli eventuali
balconi che definiscono lo schema statico che il programma deve consi-
derare.
199
10. Il Disegno degli Oggetti
201
10. Il Disegno degli Oggetti
Alle estremità della sezione sono presenti i consueti pallini verdi per la
modifica della posizione delle estremità stesse.
All’estremità sinistra della sezione è presente un’etichetta circolare
in cui è riportata la stringa solaio. Dopo aver richiesto il calcolo dei
solaio solai (v. § 13.6), in luogo di tale stringa, saranno riportati i numeri
che identificano il solaio nella carpenteria (v. § 15.1).
Al centro dell’etichetta è presente la maniglia (pallino verde) per poterla
ruotare intorno all’estremità sinistra della sezione di calcolo.
Nella parte centrale della sezione è presente una freccia rossa che indica
il verso della sezione di calcolo.
Cliccando sulla freccia verde a destra della freccia rossa viene invertito
il verso della sezione di calcolo.
La fase di calcolo dei solai è successiva a quella del calcolo Completo dell’intera
struttura. Pertanto, richiedendo il calcolo dei solai, il programma esegue prima
tutte le altre fasi di calcolo.
Il calcolo dei solai va, quindi, richiesto dopo aver richiesto tutte le altre fasi di cal-
colo (Calcolo Completo) della struttura.
202
10. Il Disegno degli Oggetti
10.8
Balconi e Sbalzi
Nel presente capitolo, per brevità, con il termine “balcone” si identifica
uno sbalzo in genere.
Un balcone si definisce disegnandolo, mediante l’oggetto Balcone di E-
diLus-CA, sulla tavola del piano di appartenenza.
L’oggetto balcone si rappresenta dise-
gnandone il contorno esterno con le stes-
se modalità previste per il disegno di una
polilinea (v. § 10.14) costituita da seg-
menti e/o archi di cerchio.
In questo modo è possibile definire balconi di forma qualsiasi.
I due estremi della polilinea del balcone devono necessariamente interse-
care la faccia esterna di un pilastro (v. § 10.2), di una trave (v. § 10.3) o
di una parete (v. § 10.4).
Inoltre, nessun tratto della polilinea del balcone può intersecarsi con un
altro suo tratto.
10.8.1
Come Disegnare un Balcone o uno Sbalzo
Per ragioni di semplicità vengono, inizialmente, illustrate le modalità per
il disegno di un balcone delimitato da tratti rettilinei, illustrando, in un
secondo momento, le modalità per il disegno di tratti di balcone costituiti
da archi di cerchio.
Per disegnare un Balcone o un qualsiasi sbalzo nella tavola di un piano
(v. § 6.6) dell’edificio basta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali
che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Balcone del toolbox per attivare la modalità per
il disegno degli sbalzi ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. §
10.1.6) del balcone da disegnare.
203
10. Il Disegno degli Oggetti
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
del balcone.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Balcone di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.8.3.
Il primo tratto del balcone deve toccare o intersecare la faccia esterna dell’elemento
a cui si aggancia (trave, ecc.) ma NON DEVE intersecare la sua faccia interna.
Per agevolare l’intersezione del tratto di polilinea con l’elemento a cui si deve ag-
ganciare, si consiglia di far uso degli opportuni snap (v. § 11.1.3).
Durante il disegno, sul tratto di polilinea viene proposta una linea di quota che ne
riporta dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione.
Per operare con rapidità e precisione si consiglia di utilizzare le utilità del disegno
(v. cap. 11) messe a disposizione dal programma.
10.8.2
Come Modificare un Balcone Disegnato
Un balcone disegnato (v. § 10.8.1) può essere liberamente spostato nel
piano del disegno ma può anche essere liberamente modificato nella ge-
ometria e nelle proprietà (v. § 10.8.3).
207
10. Il Disegno degli Oggetti
10.8.3
Le Proprietà del Balcone
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Balcone possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.8.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un balcone sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore
del balcone selezionato o da disegnare.
Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per
il balcone.
208
10. Il Disegno degli Oggetti
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, va scelta l’analisi
dei carichi del balcone tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).
Genera Torsione al: in tale campo va specificata quale percentuale della
torsione generata dallo sbalzo si desidera venga trasmessa all’elemento
a cui esso risulta collegato.
Tipologia: nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia va
specificata la tipologia del balcone (gettato in opera, travetti precom-
pressi, travetti tralicciati, pannelli prefabbricati o soletta piena) selezio-
nato o da disegnare.
La scelta della tipologia comporta, ovviamente, la definizione della
sezione che sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) di cui fa
parte il balcone e per la modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).
Ovviamente, i balconi che non fanno parte di alcun solaio NON vengono calcolati,
anche indicando per essi una specifica sezione di calcolo (v. § 10.7.6).
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) del
balcone selezionato, rilevata automaticamente dal programma. Ov-
viamente, tale valore NON è modificabile.
Riconoscimento PIANO
Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà
per la definizione dei criteri che il programma deve adottare per il rico-
noscimento del piano del balcone:
Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in tale
rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
automatico: richiede che l’individuazione del balcone disegnato venga
effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella con-
sigliata nella stragrande maggioranza dei casi.
orizzontale: richiede che l’individuazione del balcone disegnato venga
effettuata automaticamente dal programma imponendo, però, che esso
deve essere sempre orizzontale; in questo caso il programma, nel defi-
nire il balcone NON tiene conto di eventuali travi o pareti che ne pos-
sono compromettere l’individuazione.
209
10. Il Disegno degli Oggetti
210
10. Il Disegno degli Oggetti
Carpenteria
Nella sezione Carpenteria vanno specificate le informazioni sul balcone
selezionato necessarie al programma per la definizione delle Carpenterie
(v. cap. 15).
In tale sezione vengono, pertanto, proposte le seguenti proprietà:
Tipo: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va indicata
la tipologia (monotrave o bitrave) del travetto del balcone selezionato.
L’indicazione della tipologia del travetto comporta la definizione della
sezione del balcone e, pertanto, è una informazione necessaria per il
calcolo del solaio (v. § 13.6) di cui esso fa parte.
Riportare indicazioni Taglio [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezio-
ne “Caratteristiche” è stato scelto “travetti tralicciati” oppure “pannelli prefab-
bricati”]: la selezione del check box in questo rigo richiede che venga ri-
portata l’indicazione del taglio sul balcone selezionato nelle carpenterie
(v. § 15.1) e nelle tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7) prodotte.
Spessore soletta sup.: in questo campo va specificato, in cm, lo spessore
della soletta superiore del balcone. Naturalmente, tale valore deve es-
sere maggiore di zero ed inferiore allo spessore del solaio.
Spessore soletta inf. [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Ca-
ratteristiche” è stato scelto “pannelli prefabbricati”]: in questo campo va
specificata la larghezza, in cm, della soletta inferiore se il balcone se-
lezionato è del tipo a “pannelli prefabbricati”.
Disegno Armatura: in tale rigo viene proposto un check box la cui sele-
zione consente di specificare le armature del balcone selezionato da
riportare nella relativa carpenteria, nel caso NON si intenda procedere
al calcolo del solaio di cui questo fa parte.
Se tale check risulta NON selezionato nella carpenteria non sarà ripor-
tate alcuna indicazione sull’armatura del balcone selezionato.
Se, invece, tale check risulta selezionato, nella restante parte della se-
zione Carpenteria vengono proposte le seguenti proprietà necessarie
alla definizione dell’armatura del balcone selezionato.
211
10. Il Disegno degli Oggetti
MOLLE
La sezione MOLLE comprende le seguenti proprietà per la definizione
delle molle dello sbalzo nella carpenteria:
Diametro: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va scelto
il diametro dei ferri da utilizzare, come molle, nel balcone selezionato.
Passo: in tale campo va specificato il passo, in centimetri, delle molle.
MONCONI
La sezione MONCONI comprende le seguenti proprietà per la definizione
dei monconi dello sbalzo nella carpenteria:
Diametro: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va scelto il
diametro dei ferri da utilizzare, come monconi, nel balcone selezionato.
Passo: in tale campo va specificato il passo, in centimetri, dei monconi.
FERRI di RIPARTIZIONE
La sezione FERRI di RIPARTIZIONE comprende le seguenti proprietà per
la definizione dei ferri di ripartizione dello sbalzo nella carpenteria:
Superiori: in tale campo va specificata la stringa descrittiva dell’armatura
di ripartizione superiore del balcone selezionato. tale stringa verrà ri-
portata nella carpenteria prodotta dal programma.
Posizionando il cursore nel campo viene anche proposto (a destra) il
bottone Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionato
il cursore.
Inferiori: in tale campo va specificata la stringa descrittiva dell’armatura
di ripartizione inferiore del balcone selezionato; tale stringa verrà ri-
portata nella carpenteria prodotta dal programma.
Posizionando il cursore nel campo viene anche proposto (a destra) il
bottone Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionato
il cursore.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
212
10. Il Disegno degli Oggetti
10.9
Le Scale
Grazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA la definizione del mo-
dello strutturale delle scale risulta estremamente semplice e rapida.
Un potentissimo Wizard, dal semplicissimo disegno della scala, genera
automaticamente il suo modello strutturale creando tutte le travi (a gi-
nocchio e non) necessarie all’interno della struttura e applicando, su que-
ste, tutti i carichi.
Il disegno della scala ha, come unico obiettivo, la definizione del relativo modello
strutturale che sarà possibile visualizzare, dopo il disegno della scala e la genera-
zione automatica delle travi, in una vista strutturale (v. § 12.9).
Pertanto, durante il disegno, più che preoccuparsi dell’aspetto architettonico, è
necessario verificare che il modello strutturale risultante dal disegno effettuato sia
corretto.
213
10. Il Disegno degli Oggetti
214
10. Il Disegno degli Oggetti
10.9.1
Come Disegnare le Scale
Per disegnare una Scala nella tavola di un piano (v. § 6.6) dell’edificio
basta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali
che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Scala del toolbox per attivare la modalità per il
disegno delle scale ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6)
della scala da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.9.4)
dell’oggetto scala da disegnare effettuando le seguenti operazioni:
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
della scala.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Scala di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.9.4.
Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia indicare
la tipologia dell’oggetto Scala scegliendo tra le opzioni:
Soletta rampante, se la scala deve essere a “soletta rampante”; la
scelta di tale opzione attiva, nel toolbox, la sezione GENERAZIO-
NE Travi in cui è possibile richiedere (mediante la selezione degli
opportuni check) a quale pianerottolo (iniziale e/o finale) deve es-
sere collegata la trave che lo deve sostenere;
Trave SX (ginocchio), se a sinistra della rampa, nel verso di salita,
deve essere presente una trave a ginocchio;
Trave DX (ginocchio), se a destra della rampa, nel verso di salita, de-
ve essere presente una trave a ginocchio.
Nel list box Materiale scegliere il materiale della scala tra quelli pre-
ventivamente definiti (v. § 8.1). Il materiale scelto verrà assegnato
anche alle travi della scala generate automaticamente (v. § 10.9.2).
Nel list box Analisi Carichi scegliere l’analisi dei carichi della scala
tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).
215
10. Il Disegno degli Oggetti
217
10. Il Disegno degli Oggetti
Copiando un oggetto Scala, NON vengono copiati gli elementi strutturali (travi) e
le forze del modello strutturale eventualmente generato.
Pertanto, per gli oggetti Scala copiati (v. § 11.5), sarà necessario richiedere la
generazione automatica del modello strutturale (v. § 10.9.2).
Per definire il modello strutturale della scala in maniera comoda e veloce si con-
siglia di operare nel seguente modo:
Disegnare gli oggetti scala necessari ai vari piani dell’edificio; una volta disegnata la
scala ad un piano è possibile duplicarla per tutti gli altri piani dell’edificio (v. § 11.5);
Selezionare tutti gli oggetti scala ai vari piani e richiedere, con un’unica opera-
zione, la generazione automatica del loro modello strutturale (v. §10.9.2).
La modalità più rapida per selezionare tutte le scale ai vari piani prevede la selezione
di tutti gli oggetti disegnati in una vista 3D (v. § 12.4) e la selezione dell’opzione Scala
nel list box Filtro per entità in alto nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.3.1).
10.9.2
La Generazione Automatica della Struttura della
Scala Disegnata
Disegnata la scala mediante gli oggetti Scala necessari ed indicata, per
ogni oggetto, la tipologia (v. § 10.9.1) il programma è in grado di genera-
re automaticamente la struttura della scala stessa.
In pratica, se per un oggetto scala (rampa + pianerottoli) selezionato, ri-
sulta selezionata l’opzione Trave SX (a ginocchio) del list box Tipologia
delle sue proprietà (v. § 10.9.4), già in fase di disegno viene visualizzata,
a sinistra della scala nel verso di salita, la relativa trave a ginocchio.
Richiedendo la generazione automatica della scala, i suoi elementi (trave
a ginocchio o soletta rampante) diventano veri e propri elementi struttu-
rali dell’edificio caricati con le forze opportune.
218
10. Il Disegno degli Oggetti
Per le scale a soletta rampante, oltre alla Tipologia è anche necessario specifi-
care, mediante la selezione degli appositi check box della sezione GENERAZIO-
NE Travi delle sua proprietà (v. § 10.9.4), per quali travi (superiore e/o inferiore)
si richiede la generazione automatica.
Copiando un oggetto Scala, NON vengono copiati gli elementi (travi) del modello
strutturale eventualmente generato e le forze applicate durante la generazione.
Pertanto, per gli oggetti Scala copiati (v. § 11.5 e § 3.3.2), è necessario richiedere
la generazione automatica del modello strutturale.
Eventuali modifiche apportate ai dati dell’analisi dei carichi, del materiale, ecc.
nella sezione ELEMENTI (v. capp. 7, 8 e 9) del progetto NON comportano la mo-
difica automatica delle corrispondenti proprietà dell’oggetto scala per cui è stata
richiesta la generazione automatica.
Per modificare le proprietà (analisi dei carichi, materiale, ecc.) di un oggetto Scala è
necessario richiedere preventivamente la cancellazione del suo modello strutturale.
219
10. Il Disegno degli Oggetti
220
10. Il Disegno degli Oggetti
10.9.3
Come Modificare una Scala Disegnata
Un oggetto Scala disegnato può essere liberamente modificato sia nella
posizione che nelle proprietà solo prima di aver richiesto la Generazione
Automatica delle strutture (v. § 10.9.2) che la compongono.
Dopo aver richiesto la Generazione Automatica di una scala sarà comunque pos-
sibile modificare, nella tavola del disegno, la geometria e le proprietà delle singo-
le strutture (travi) che la compongono.
10.9.4
Le Proprietà della Scala
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Scala possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.9.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Si ricorda che l’oggetto Scala può comprendere uno o due pianerottoli
e/o una rampa.
221
10. Il Disegno degli Oggetti
Per oggetto Scala deve intendersi uno o più elementi che costituiscono la
scala nel suo complesso.
Al massimo un oggetto Scala può essere composto da un pianerottolo in-
feriore, da una rampa e da un pianerottolo superiore. Un oggetto Scala,
però, può anche essere composto da un singolo pianerottolo, dalla sola
rampa oppure da un pianerottolo più una rampa.
Le proprietà dell’oggetto Scala di EdiLus-CA scala risultano raggruppate
nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Tipologia: in tale rigo viene riportata la tipologia scelta per la scala sele-
zionata o da disegnare.
La tipologia (soletta rampante, a ginocchio, ecc.) della scala va scel-
ta nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia.
Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della soletta.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il
materiale della struttura della scala tra quelli preventivamente definiti
(v. § 8.1).
Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per
la scala.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re l’analisi dei carichi della scala tra quelle preventivamente definite
(v. § 9.2).
Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensi-
bile adottato come riferimento per il disegno della scala (v. § 10.1.7).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui va scelto il punto sensibile.
Sezione Travi (da generare): in tale rigo viene riportata la stringa che i-
dentifica la sezione che sarà adottata per le travi (a ginocchio, ecc.)
che saranno generate automaticamente dal programma (v. § 10.9.2).
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re la sezione della travi da generare tra quelle preventivamente defini-
te (v. § 7.2).
222
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Larghezza: in tale campo va specificata la larghezza della rampa selezio-
nata o da disegnare.
Rotazione: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato, nel
piano del disegno, l’oggetto scala selezionato intorno al suo punto
sensibile. In tale rigo è anche possibile specificare l’angolo di rotazio-
ne dell’oggetto scala per ottenerne (dopo aver pigiato INVIO della ta-
stiera) l’inclinazione desiderata nella tavola.
COMPOSIZIONE: in tale rigo viene indicata, mediante una sequenza di let-
tere P (pianerottolo) ed R (rampa) la composizione dell’oggetto Scala
selezionato o da disegnare (ad esempio, la stringa PRP indica che la sca-
la e composta da due pianerottoli ed una rampa).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il
dialog in cui è possibile indicare, mediante la selezione degli opportu-
ni check box, gli elementi (pianerottoli e/o rampa) che compongono
l’oggetto Scala.
Ovviamente, nel dialog per la composizione dell’oggetto Scala deve risultare se-
lezionato almeno uno degli elementi (pianerottolo o rampa) che lo costituisce.
Non è possibile, inoltre, comporre l’oggetto Scala con due pianerottoli senza che
sia presente la rampa.
Quote
Nella sezione Quote vengono proposti i campi:
Iniziale, in cui va specificata, in metri, la quota iniziale dell’oggetto Scala
selezionato o da disegnare;
Finale, in cui va specificata, in metri, la quota finale dell’oggetto Scala
selezionato o da disegnare.
PIANEROTTOLO iniziale
La sezione PIANEROTTOLO iniziale risulta visibile solo se nella sezione
COMPOSIZIONE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da
disegnare comprende il pianerottolo iniziale. In tale sezione vengono
proposti i campi:
223
10. Il Disegno degli Oggetti
RAMPA
La sezione RAMPA risulta visibile solo se nella sezione COMPOSIZIO-
NE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da disegnare com-
prende la rampa. In tale sezione vengono proposti i campi:
Pedata, in cui va specificata, in centimetri, la dimensione delle pedate;
Alzate (numero), in cui va specificato il numero di alzate;
Alzate (altezza), in cui viene proposta, in centimetri, l’altezza calcolata
delle alzate [= (quota finale – quota iniziale)/numero di alzate]; ov-
viamente tale valore NON è modificabile.
Si noti che, per comodità, la lunghezza della rampa viene definita specificando la
dimensione delle pedate ed il loro numero (= numero di alzate - 1).
PIANEROTTOLO finale
La sezione PIANEROTTOLO finale risulta visibile solo se nella sezione
COMPOSIZIONE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da
disegnare comprende il pianerottolo finale. In tale sezione vengono pro-
posti i campi:
Lunghezza, in cui va specificata, in metri, la lunghezza del pianerottolo
finale (v. figura precedente);
Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore del pianerottolo
finale (v. figura precedente).
224
10. Il Disegno degli Oggetti
GENERAZIONE Travi
La sezione GENERAZIONE Travi risulta visibile solo se la Scala (oggetto)
selezionata o da disegnare è a “soletta rampante”, cioè se nel list box Ti-
pologia è stata scelta l’opzione Soletta rampante.
In tale sezione è possibile indicare quali travi si desidera vengano genera-
te automaticamente dal programma. Nella sezione GENERAZIONE
Travi vengono proposti i check box:
Iniziale, la cui selezione richiede che, nella generazione della struttura (v.
avanti), la trave iniziale dell’oggetto Scala venga generata automati-
camente dal programma;
Finale, la cui selezione richiede che, nella generazione della struttura (v.
avanti), la trave finale dell’oggetto Scala venga generata automatica-
mente dal programma.
Funzionalità
La sezione Funzionalità presenta il solo rigo Genera Struttura. In tale rigo
viene proposta la stringa:
Non Generata, se, per l’oggetto Scala selezionato, non è stata richiesta
la generazione automatica delle strutture (v. § 10.9.2).
Generata, se, per l’oggetto Scala selezionato, è stata già richiesta la
generazione automatica delle strutture (v. § 10.9.2).
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è in tale rigo, si apre il
dialog in cui è possibile richiedere la generazione automatica delle
strutture dell’oggetto Scala selezionato.
Richiedendo tale operazione, vengono automaticamente generate le
travi della scala in funzione delle indicazioni e delle richieste specifi-
cate nelle precedenti sezioni del toolbox delle Proprietà.
Se, per l’oggetto Scala selezionato è stata già richiesta la generazione
automatica delle strutture, pigiando il bottone nel rigo Genera Struttu-
ra, si apre il dialog in cui è possibile richiedere di cancellare tutte le
travi precedentemente generate per l’oggetto.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.2.
225
10. Il Disegno degli Oggetti
10.10
Le Tamponature
L’oggetto Tamponature di EdiLus-CA consente di applicare, in maniera
semplice ed intuitiva, il carico della tamponatura sulle opportune travi e
pareti dell’edificio.
Una Tamponatura si disegna applicandola, con un semplice click, sulle
opportune travi o pareti dei vari piani dell’edificio.
Naturalmente una tamponatura può essere applicata sulla trave o sulla
parete di un piano unicamente se è presente un piano superiore. Una
tamponatura, pertanto, non può essere applicata ad una trave dell’ultimo
impalcato dell’edificio.
10.10.1
Come Disegnare le Tamponature
Per disegnare una Tamponatura su una trave o su una parete della tavola
del piano attiva basta effettuare le seguenti operazioni:
Naturalmente una tamponatura può essere applicata su una trave o una parete di
un piano solo se esiste un piano superiore. Una tamponatura, pertanto, NON va
applicata a travi e pareti dell’ultimo piano dell’edificio.
226
10. Il Disegno degli Oggetti
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
della tamponatura.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Tamponatura di EdiLus-CA sono descritte nel § 10.10.3.
227
10. Il Disegno degli Oggetti
10.10.2
Come Modificare una Tamponatura Disegnata
Per illustrare le modalità operative per la modifica delle tamponature si
fa riferimento alle sole tamponature applicate sulle travi. Quanto detto
varrà, analogamente, anche per le pareti.
Prima di richiedere il calcolo, oltre a poter spostare il simbolo della
tamponatura disegnata (v. § 10.10.1) lungo la trave su cui è stata appli-
cata (senza alcun effetto sulla distribuzione dei carichi), è anche possi-
bile modificare l’altezza e/o la distribuzione della tamponatura stessa
sulla trave.
Una tamponatura disegnata, inoltre può anche essere modificata libera-
mente nelle proprietà (v. § 10.10.3).
Di seguito vengono descritte le modalità operative per apportare le modi-
fiche suddette ad una tamponatura.
Una tamponatura disegnata NON può essere spostata in una vista 3D del proget-
to (v. § 12.6).
228
10. Il Disegno degli Oggetti
229
10. Il Disegno degli Oggetti
10.10.3
Le Proprietà della Tamponatura
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Tamponatura possono essere visua-
lizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fa-
se del suo disegno (v. § 10.10.1) oppure quando essa risulta selezionata
(v. § 10.1.2).
Le proprietà di una tamponatura sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per
la tamponatura.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere
l’analisi dei carichi della tamponatura tra quelle preventivamente defi-
nite (v. § 9.2).
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) della
tamponatura selezionata, rilevata automaticamente dal programma.
Ovviamente, tale valore NON è modificabile.
230
10. Il Disegno degli Oggetti
Riconoscimento
Nella sezione Riconoscimento va specificata la posizione e/o l’altezza del
punto iniziale e finale della tamponatura selezionata o da disegnare. In
tale sezione vengono, infatti, proposte le seguenti proprietà:
Tipo Riconoscimento: in tale list box
è possibile scegliere una delle se-
guenti opzioni:
automatico: richiede che le altez-
ze dei punti iniziale e finale della
tamponatura selezionata o da di-
segnare vengano rilevate automa-
ticamente dal programma;
manuale: richiede che le altezze dei punti iniziale e finale della tampo-
natura selezionata o da disegnare vengano definite manualmente
dall’Utente; questa possibilità è utile quando la tamponatura deve ave-
re un’altezza inferiore rispetto a quella rilevata automaticamente.
PUNTO iniziale
Nella sezione PUNTO iniziale sono presenti i seguenti campi per la defini-
zione della posizione e dell’altezza (in “manuale”) del punto iniziale del-
la tamponatura:
PUNTO finale
Nella sezione PUNTO finale sono presenti i seguenti campi per la definizione
(manuale) della posizione e dell’altezza del punto finale della tamponatura:
231
10. Il Disegno degli Oggetti
Distanza: in tale campo va specificata la distanza del punto finale della tam-
ponatura dal punto finale della trave o della parete su cui essa poggia.
Altezza: in tale campo (abilitato solo se nel list box “Tipo Riconoscimen-
to” risulta selezionata l’opzione “manuale”) va specificata l’altezza, in
metri, del punto finale della tamponatura. Per default, quando si sce-
glie l’opzione “manuale” del list box “Tipo Riconoscimento”, nel
campo Altezza viene riportata l’altezza del piano (v. cap. 6).
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
10.11
I Cordoli
Il “Cordolo” di EdiLus-CA è un elemento di supporto alla definizione del
modello strutturale. Esso consente di rappresentare, nel disegno, qualsiasi
elemento fuori calcolo e/o di ottenere la corretta modellazione di alcune
strutture particolari.
Un cordolo di EdiLus-CA è un elemento che, pur presentando delle ana-
logie (per quanto riguarda le modalità di disegno) con l’oggetto trave (v.
§ 10.3), si differenzia notevolmente da quest’ultimo.
L’oggetto Cordolo, infatti, NON è un elemento strutturale e, quindi, NON
è oggetto di calcolo e non viene armato automaticamente dal programma.
L’armatura di un cordolo, pertanto, deve essere specificata dal tecnico.
232
10. Il Disegno degli Oggetti
L’oggetto “Cordolo”, NON deve essere assimilato all’elemento cordolo, così come
inteso nell’accezione comune e, quindi, NON va utilizzato sulla sommità di muri o
pareti. Questa situazione, infatti, può portare a modelli strutturali errati (v. avanti).
234
10. Il Disegno degli Oggetti
Dal Modello Strutturale e dalla distribuzione dei carichi lineari e delle forze
concentrate ottenute risulta evidente che la MODELLAZIONE è ERRATA.
Tutti gli elementi orizzontali sono “Fuori Calcolo” e NON sono oggetto
di alcuna verifica.
Anche in questo caso, dal Modello Strutturale e dalla distribuzione dei
carichi lineari e delle forze concentrate ottenute si evince che la modella-
zione è errata.
La corretta modellazione della struttura precedente è solo quella rappre-
sentata nella figura seguente relativa a Solaio poggiante su 4 Travi.
235
10. Il Disegno degli Oggetti
Sulla stessa struttura, senza cordolo, il carico del solaio risulta corretta-
mente ripartito in maniera uniforme sulla parete.
236
10. Il Disegno degli Oggetti
10.11.1
Come Disegnare e Modificare un Cordolo
Le modalità operative per il disegno e la modifica di un cordolo sono a-
naloghe a quelle previste per il disegno di una trave.
Per la descrizione delle modalità operative per il disegno e la modifica
dei cordoli, si rimanda, quindi, ai §§ 10.3.1 e 10.3.2.
10.11.2
Le Proprietà del Cordolo
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Cordolo possono essere visualizzate e mo-
dificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo di-
segno (v. § 10.11.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un cordolo vengono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la se-
zione adottata per il cordolo selezionato.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere
la sezione del cordolo, tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale del cordolo.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
237
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del cordolo
selezionato.
Il valore della lunghezza riportato può essere modificato con la conse-
guente modifica del cordolo nel disegno effettuata tenendo fermo il
suo punto iniziale (v. § 21.2).
Per ottenere la modifica del cordolo nel disegno è necessario confer-
mare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando il
cursore in un altro rigo.
Rotazione: in tale rigo è possibile specificare l’angolo di cui si intende
ruotare la sezione del cordolo intorno al suo punto sensibile.
Tale rotazione consente, ad esempio, di rappresentare correttamente
un cordolo di un solaio inclinato.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il
cordolo rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.
Il valore dell’Angolo XY riportato può essere modificato con la con-
seguente modifica del cordolo nel disegno effettuata tenendo fermo il
suo punto iniziale (v. § 21.2).
Per ottenere la modifica del cordolo nel disegno è necessario confer-
mare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando il
cursore in un altro rigo.
Angolo XZ: in tale rigo è possibile specificare il valore dell’angolo di cui
si intende ruotare il cordolo selezionato nel piano verticale passante
per il suo asse.
Il centro di rotazione attorno a cui viene ruotato il cordolo è il Punto
Sensibile della sua sezione iniziale (v. § 21.2).
238
10. Il Disegno degli Oggetti
PUNTO iniziale
Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposte (in metri) le coordinate
(X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della
sezione iniziale (v. § 21.2) del cordolo selezionato.
La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato dell’estremità iniziale del
cordolo nel disegno.
PUNTO finale
Nella sezione PUNTO finale vengono proposte (in metri) le coordinate (X,
Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della se-
zione finale (v. § 21.2) del cordolo selezionato. Come per il punto inizia-
le, anche la quota e le coordinate dell’estremità finale del cordolo possono
essere modificate per ottenerne il posizionamento desiderato nel disegno.
Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore del cordolo seleziona-
to al piano di appartenenza (piano del disegno) (v. cap. 6):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra il cordolo ed il piano di appartenenza NON esiste alcun anco-
raggio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la
quota del cordolo NON viene modificata;
Si: il cordolo risulta vincolato al piano di appartenenza; pertanto, mo-
dificando la quota di tale piano, il cordolo rimane solidale ad esso;
cliccando sul bottoncino (presente a sinistra del list box solo quando
in esso risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi:
239
10. Il Disegno degli Oggetti
Se, per le estremità del cordolo, va richiesto uno scostamento verso il basso rispetto al
piano di appartenenza, i valori specificati nei campi Delta Punto iniziale e/o Delta
Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno).
Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifica
l’altezza del piano di appartenenza del cordolo.
Funzionalità
La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:
Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di as-
segnare il cordolo selezionato anche al piano superiore (v. § 10.3.7).
Sposta: pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre
il dialog in cui è possibile specificare il valore (in metri) di cui si in-
tende sollevare o abbassare verticalmente il cordolo selezionato.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
10.12
I Plinti
Una delle tipologie di fondazione prevista da EdiLus-CA e quella “su
plinti”.
Come tutte le altre strutture di fondazione, i plinti e le relative travi di
collegamento vanno generalmente disegnati nella tavola del piano Fon-
dazione (v. cap. 6) del progetto. Nulla vieta, però, di disegnare i plinti su
un altro piano dell’edificio per realizzare fondazioni su diversi livelli.
240
10. Il Disegno degli Oggetti
10.12.1
Come Disegnare i Plinti
Effettuato il disegno dell’Edificio è possibile procedere al disegno delle
relative fondazioni.
Una delle tipologie di fondazione prevista da EdiLus-CA e quella “su
plinti”. I plinti e le relative travi di collegamento vano generalmente di-
segnati nella tavola del piano Fondazione (v. cap. 6) del progetto.
Per disegnare un plinto di fondazione del progetto attivo basta effettuare
le seguenti operazioni:
Fare doppio click sul nodo Fondazione contenuto nel nodo Piante del
Navigatore (v. § 3.2.1) per ottenere l’apertura, nella Finestra del Pro-
gramma (v. § 3.1), della finestra Piante: Fondazione in cui devono es-
sere disegnate le strutture di fondazione dell’edificio.
• Nella finestra “Piante: Fondazione” visualizzare in Background (v. §
11.6) i pilastri disegnati sulla tavola del primo piano (primo livello).
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali
che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Plinto del toolbox per attivare la modalità per il
disegno dei plinti ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del
plinto da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.12.3) del
plinto effettuando le seguenti operazioni:
241
10. Il Disegno degli Oggetti
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del plinto.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Plinto di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.12.3.
10.12.2
Come Modificare un Plinto Disegnato
Un plinto disegnato può essere modificato unicamente nelle proprietà ma
non può essere spostato nella tavola su cui è stato spostato.
Per modificare le proprietà di un plinto disegnato basta selezionarlo e
modificare le sue proprietà (dimensioni, ecc.) nel toolbox delle proprietà
(v. § 10.12.3).
242
10. Il Disegno degli Oggetti
10.12.3
Le Proprietà del Plinto
Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Plinto possono essere visualizzate e mo-
dificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.12.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. §
10.1.2).
Le proprietà di un plinto sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale scelto per il plinto.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Terreno: nel rigo Terreno viene riportato il tipo di terreno di fondazione
specificato per il plinto.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il
terreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposti i seguenti campi per la speci-
ficazione delle caratteristiche geometriche del plinto:
Lunghezza: in cui va specificata la lunghezza, in metri, del plinto;
Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, del plinto;
Altezza: in cui va specificata l’altezza, in metri, del plinto;
Rotazione: in cui va specificato l’eventuale angolo di rotazione del plinto
rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
243
10. Il Disegno degli Oggetti
10.13
Come Disegnare una Platea
Come ogni altra struttura di fondazione una platea va generalmente dise-
gnata sul piano Fondazione (v. cap. 6).
Nulla vieta però di disegnare una platea su qualsiasi piano definito per
l’edificio per poter realizzare fondazioni su più livelli.
Una platea può essere disegnata sia prima che dopo aver definito la strut-
tura dell’edificio.
Per maggior semplicità e rapidità si consiglia di disegnare una platea do-
po aver definito le strutture in elevazione in modo da avere, come sfondo
(Background - v. § 11.6) della tavola su cui disegnare la platea, il dise-
gno dei pilastri del primo livello.
Per disegnare una platea nella tavola del piano attiva basta effettuare le
seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualiz-
zare, nel toolbox stesso, la lista degli elementi strutturali che è possibi-
le disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Platea per attivare la modalità per il
disegno delle platee ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della
platea da disegnare.
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.13.2) della
platea da disegnare effettuando le seguenti operazioni:
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
della platea.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Platea di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.13.2.
Il verso della direzione principale della platea, indicato dalla doppia freccia de suo sim-
bolo, definisce il verso dell’asse 2 del suo sistema di riferimento locale (v. § 21.6).
Questa indicazione è necessaria per consentire, all’Utente di applicare corretta-
mente delle forze aggiuntive alla platea (v. § 12.11 e segg.).
Platee Nervate
Sulla stessa tavola è possibile combinare il disegno della platea e quello
di travi di fondazione per realizzare una platea nervata.
245
10. Il Disegno degli Oggetti
Se si affonda la platea per far coincidere la sua base inferiore con la base inferiore
delle travi, NON si ottiene una corretta modellazione della platea (v. § 13.2) stessa.
246
10. Il Disegno degli Oggetti
Per inserire un nuovo nodo nel punto medio di in un lato di una polilinea (v. §
10.14.1), è necessario selezionare il lato stesso e pigiare INS della tastiera.
Successivamente è possibile spostare il nodo (v. § 10.14.1) inserito nella posizio-
ne desiderata.
Nel caso di platee affiancate è anche possibile inserire una trave con asse
coincidente con la linea di confine tra le platee stesse.
10.13.1
Come Modificare una Platea
Una platea disegnata può essere selezionata cliccando in un suo punto
nella modalità per la selezione degli oggetti (v, § 10.1.2).
La platea selezionata può essere liberamente cancellata o modificata nel-
la geometria, con le stesse modalità previste per la modifica di una poli-
linea (v. § 10.14.1).
Ovviamente la platea selezionata può anche essere modificata nelle pro-
prietà (v. § 10.13.2).
Naturalmente, cliccando su un tratto della polilinea, oltre alla platea, vie-
ne selezionato anche il tratto stesso.
Premendo CANC della tastiera viene eliminato il tratto selezionato della
platea. Per cancellare l’intera platea è necessario che questa risulti sele-
zionata senza che risulti selezionato alcun tratto.
10.13.2
Le Proprietà della Platea
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Platea possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.13.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. §
10.1.2).
Le proprietà di una platea sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:
Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore
della platea selezionata o da disegnare.
Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della platea.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-
re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
249
10. Il Disegno degli Oggetti
Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per
la platea.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere
l’analisi dei carichi tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).
Terreno: nel rigo Terreno va specificato il tipo di terreno di fondazione
della platea selezionata o da disegnare.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il
terreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).
Dimensioni SHELL
Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi:
Principale (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la
suddivisione in shell della platea selezionata lungo la sua direzione
principale definita nel disegno (v. § 21.6).
Secondaria (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per
la suddivisione in shell della platea selezionata lungo la sua direzione
secondaria definita nel disegno (v. § 21.6).
Altre caratteristiche…
Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività
Ambiente.
Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va scelta
l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività
dell’ambiente per la platea selezionata o da disegnare.
250
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Superficie: nel campo Superficie viene riportata la superficie (in m2) della
platea selezionata, calcolata automaticamente dal programma. Ovvia-
mente, tale valore NON è modificabile.
Quota: nel campo Quota viene riportata la quota (in metri) della platea
selezionata. Il valore proposto in tale campo può essere modificato
con la conseguente variazione di quota della platea nel disegno.
PUNTO inserimento
Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordi-
nate (X ed Y), in metri, del punto centrale (fucsia) del simbolo
della platea selezionata.
Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel
dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-
sizionamento desiderato del punto centrale del sim-
bolo della platea.
Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:
Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero dei carichi super-
ficiali sulla platea selezionata derivanti dall’Analisi dei carichi effet-
tuata automaticamente dal programma.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali sulla
platea derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal programma.
251
10. Il Disegno degli Oggetti
Nel dialog Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali forze o carichi
aggiuntivi applicati alla platea dall’Utente (v. § 12.11 e segg.).
Carichi e forze aggiuntive applicate alla platea dall’Utente vengono trasferiti diret-
tamente ai sub nodi delle shell della platea. L’effetto di tali forze, pertanto, potrà
essere valutato nel dialog Forze Concentrate dei sub nodi delle shell della platea
(v. § 12.9.1.1).
Ulteriori forze possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una platea
(v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere
applicati ai sub-nodi di ogni shell della platea.
Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi
termici sulla platea selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog
in cui è possibile specificare la variazione termica fra le facce della platea.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
10.14
Come Disegnare una Polilinea
Sulle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-
rie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è
possibile disegnare liberamente delle polilinee.
Ovviamente l’oggetto Polilinea di EdiLus-CA ha unicamente una valen-
za grafica anche quando viene disegnato nelle tavole dei piani.
Esistono, però anche oggetti della tipologia Strutturale (balcone, foro, ecc.)
che, pur essendo rappresentati mediante polilinee, sono parte integrante
della struttura e sono, quindi, oggetto di Calcolo da parte del programma.
Per maggior semplicità vengono, inizialmente, illustrate le modalità ope-
rative per il disegno di una polilinea costituita unicamente da tratti rettili-
nei, illustrando, in un secondo momento, le modalità per il disegno di po-
lilinee con tratti costituiti da archi di cerchio.
252
10. Il Disegno degli Oggetti
254
10. Il Disegno degli Oggetti
10.14.1
Come Modificare una Polilinea Disegnata
Una polilinea disegnata (v. § 10.14) nella tavola attiva può essere libera-
mente spostata ma può anche essere modificata nella geometria e nelle
proprietà (v. § 10.14.2).
256
10. Il Disegno degli Oggetti
257
10. Il Disegno degli Oggetti
10.14.2
Le Proprietà della Polilinea
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un tratto di una polilinea disegnata (v. §
10.14) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Pro-
prietà proposto quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un tratto di polilinea sono raggruppate nelle seguenti
sezioni:
Geometria
Nella sezione Geometria vengono
proposte le seguenti proprietà:
Spessore linea: selezionando tale
rigo appare il list box in cui è
possibile scegliere lo spessore
della intera polilinea selezio-
nata.
Tratto selezionato
Nella sezione Tratto selezionato
vengono proposti i seguenti righi:
Lunghezza [m]: in cui viene ripor-
tata, in metri, la lunghezza
(NON modificabile) del tratto
di polilinea selezionato.
Angolo [°ssdc]: in cui viene riportato, in gradi sessadecimali, l’angolo
(NON modificabile) che il tratto di polilinea selezionato forma con
l’orizzontale.
Nodo[1] [m], in cui vengono riportate le Coordinate (in m) dell’estremità
del tratto di polilinea selezionato contrassegnata con [1] nel disegno.
Pigiando il bottoncino proposto quando il rigo risulta selezionato, vie-
ne proposto un piccolo dialog in cui è possibile modificare le coordi-
nate X ed Y dell’estremità [1] del tratto di polilinea selezionato.
258
10. Il Disegno degli Oggetti
10.15
Come Inserire un Testo sulla Tavola
Nella tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-
rie (v. cap. 16) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è
possibile inserire liberamente dei testi.
Per inserire un testo nella tavola attiva del progetto basta effettuare le se-
guenti operazioni:
• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Generali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Testo del toolbox per attivare la modalità per
l’inserimento di un testo ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. §
10.1.6) del testo da inserire.
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà
del testo.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
Le proprietà dell’oggetto Testo di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.15.1.
Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche es-
sere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà del Te-
sto che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino
alla sua sinistra.
• Fare click in prossimità del punto della tavola in cui si intende inserire
il testo; questa operazione lega il testo richiesto al cursore.
• Spostare il testo nel punto preciso della tavola in cui si intende inserirlo
e cliccare con il pulsante sinistro del mouse per fissarne la posizione.
L’oggetto Testo inserito può essere liberamente spostato e ruotato nella
tavola e può essere modificato sia nel contenuto che nell’aspetto (v. §
10.15.1).
10.15.1
Come Modificare un Testo Inserito
Un Testo inserito (v. § 10.15) in una tavola del progetto di EdiLus-CA
può essere liberamente modificato.
In particolare un testo può essere liberamente spostato e ruotato nella ta-
vola e può essere modificato sia nel contenuto che nell’aspetto.
260
10. Il Disegno degli Oggetti
La posizione del Testo selezionato può anche essere modificata per via numeri-
ca, nel toolbox delle Proprietà, effettuando le seguenti operazioni:
pigiare il bottoncino proposto nel rigo XY (della sezione Geometria) quando
questo risulta selezionato;
nel dialog che si apre specificare le nuove coordinate della maniglia verde del testo;
pigiare il bottoncino OK per chiudere il dialog ed ottenere lo spostamento desi-
derato nel disegno.
Se, durante la rotazione si tiene premuto SHIFT della tastiera questa viene inibita
e viene attivata la modalità per la traslazione dell’oggetto. Rilasciando SHIFT del-
la tastiera viene ripristinata la modalità per la sola rotazione dell’oggetto.
La nuova inclinazione del Testo selezionato può anche essere definita numerica-
mente specificando il nuovo angolo che esso forma con l’orizzontale nel rigo Rota-
zione del toolbox delle sue Proprietà e pigiando INVIO della tastiera per confermare.
Gran parte della scelte effettuate nel dialog Tipo di Carattere possono anche
essere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà del
Testo che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino
alla sua sinistra.
10.16
Le Etichette
L’oggetto Etichetta di EdiLus-CA consente di associare un testo ad un e-
lemento del disegno.
Un’etichetta, infatti, risulta costituita da un testo con un segmento, detto
“Indicatore” che lo collega all’elemento a cui questo si riferisce. Il testo
può essere riportato su una o due righe.
262
10. Il Disegno degli Oggetti
Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche essere
effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà che vengono vi-
sualizzati esplodendo il rigo Font ... con un click sul bottoncino alla sua sinistra.
263
10. Il Disegno degli Oggetti
10.17
I Bollini
L’oggetto Bollino di EdiLus-CA consente di contrassegnare un elemento
del disegno con una lettera, un numero o una stringa di testo contenuti in
cerchio, un quadrato o un rettangolo.
I bollini vengono utilizzati dal programma nelle carpenterie composte au-
tomaticamente ma possono essere inseriti dall’Utente in qualsiasi tavola
di disegno del progetto (tavole per il disegno degli oggetti, carpenterie,
tavole delle armature e tavole esecutive).
Per inserire un bollino su una tavola di disegno basta effettuare le se-
guenti operazioni:
• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Generali che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Bollino del toolbox per attivare la modalità per
l’inserimento di un bollino ed attivare il toolbox delle Proprietà del
bollino da inserire.
• Nel toolbox delle Proprietà dell’etichetta effettuare le seguenti opera-
zioni:
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo le principali proprietà del bollino.
Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE
per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
264
10. Il Disegno degli Oggetti
Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche essere
effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà che vengono
visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino alla sua sinistra.
nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Tipo forma
scegliere la forma (Cerchio, Quadrato o Rettangolo) del bollino;
• nel campo Margine dal testo specificare, in centimetri, la minima di-
stanza del testo inserito dal bordo della forma (cerchio, quadrato o
rettangolo) scelta.
• Fare click sulla tavola; questa operazione lega al cursore il bollino ri-
chiesto.
• Posizionare il bollino nel punto opportuno e cliccare nuovamente per
fissarlo.
Un bollino inserito in una tavola può essere liberamente modificato o
cancellato.
Per modificare la posizione di un bollino nella tavola basta:
• selezionarlo, quando un bollino risulta selezionato, nel suo centro vie-
ne proposta la maniglia (pallino) per il suo spostamento;
• cliccare sulla maniglia del bollino per sbloccarlo dalla sua posizione;
• effettuare lo spostamento desiderato e cliccare nuovamente per fissare
la nuova posizione del bollino.
Un bollino selezionato può essere liberamente modificato anche nelle
proprietà precedentemente descritte.
In particolare, la posizione del centro del bollino selezionato può anche
essere spostata modificando le relative coordinate nel campo XY della se-
zione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.15.1).
Per cancellare un bollino basta selezionarlo e pigiare CANC (CANCEL)
della tastiera.
265
10. Il Disegno degli Oggetti
10.18
Come Caricare un Disegno DWG o DXF nella
Tavola
La disposizione di tutti gli oggetti necessari (pilastri, travi, ecc.) nella tavo-
la di un piano (v. cap. 6) può essere resa estremamente semplice, rapida e
precisa utilizzando, come traccia, un disegno in formato DWG o DXF.
Ad esempio, per disegnare gli elementi strutturali di un piano è possibile
riportare, come riferimento nella relativa tavola, l’opportuna planimetria
del progetto architettonico.
Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riporta-
to nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA.
La possibilità di “calamitare” gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) ai punti del
grafico DWG o DXF e di allinearli ai suoi elementi (linee, curve, ecc.)
rende il disegno degli oggetti in maniera estremamente semplice e rapida.
Per caricare sulla tavola di un piano un disegno in formato DXF o DWG
basta effettuare le seguenti operazioni:
• fare click sul punto evidenziato per attivare la modalità per lo sposta-
mento del disegno;
• spostare il cursore nella posizione desiderata nella tavola; durante lo
spostamento, nella parte destra della barra di stato vengono proposte
dinamicamente le nuove coordinate del punto spostato;
• quando il disegno risulta correttamente posizionato nella tavola fare
un click per fissarne la posizione.
Per modificare l’aspetto (colore delle linee, ecc.) del disegno DWG O
DXF selezionato basta intervenire opportunamente negli appositi righi
del toolbox delle sue Proprietà (v. § 10.18.1).
Ultimato il disegno degli oggetti, il disegno in formato DWG o DXF ca-
ricato può essere eliminato dalla tavola.
268
10. Il Disegno degli Oggetti
Per eliminare un disegno DWG o DXF dalla tavola attiva basta effettuare
le seguenti operazioni:
• attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);
• fare click su un qualsiasi punto (vertice di un poligono, estremità di un
segmento, ecc.) del disegno DWG o DXF per selezionarlo;
• premere CANC (CANCEL) della tastiera.
10.18.1
Le Proprietà del Disegno DXF/DWG
Avendo un oggetto Disegno DXF/DWG una valenza esclusivamente gra-
fica e di utilità del disegno, presenta, oltre alle consuete proprietà della
sezione Aspetto (v. § 10.1.6), la sola proprietà Blocca Spostamento.
La selezione del check box nel rigo Blocca Spostamento delle proprietà
di un oggetto DXF/DWG blocca il disegno caricato nella tavola per evi-
tare che un suo eventuale spostamento possa far perdere il riferimento
per il disegno degli oggetti da disegnare.
10.19
Come Disegnare una Misura
Sulle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi tavola delle carpenterie (v.
cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è possibile
quotare gli elementi del disegno mediante l’inserimento di linee di quota.
Una linea di quota viene disegnata mediante l’inserimento di un oggetto
Misura nella tavola.
Per inserire una linea di quota nella tavola attiva del progetto basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
269
10. Il Disegno degli Oggetti
270
10. Il Disegno degli Oggetti
10.19.1
Come Modificare una Misura Disegnata
Una misura disegnata in una tavola del progetto di EdiLus-CA può essere
traslata, ruotata e modificata nell’aspetto anche dopo essere stata disegnata.
Traslazione
Per traslare nella tavola attiva una misura precedentemente disegnata ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la misura da traslare cliccando su essa nella modalità Sele-
zione (v. § 10.1.2); quando la misura risulta selezionata, alle sue e-
stremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo spostamento;
• tenere premuto SHIFT della tastiera;
• fare click sulla maniglia all’estremità della misura da prendere a rife-
rimento per lo spostamento; questa operazione attiva la modalità per la
traslazione della misura;
• spostare l’estremità della misura nella posizione desiderata; nella tra-
slazione possono risultano di grande aiuto le funzionalità di disegno di
EdiLus-CA (Snap, Zoom, PAN, ecc.) (v. cap. 11);
Rotazione
Per ruotare, nella tavola attiva, una misura precedentemente disegnata
basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la misura (v. § 10.1.2); quando una misura risulta selezio-
nata, alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo
spostamento delle sue estremità;
• fare click sulla maniglia all’estremità della misura opposta a quella
che deve fungere da centro di rotazione; questa operazione attiva la
modalità per la rotazione ed il dimensionamento della misura;
271
10. Il Disegno degli Oggetti
La modalità per la rotazione della misura nel piano del disegno viene proposta
contestualmente alla modalità per la modifica della sua lunghezza (v. avanti).
Una rotazione della misura può, pertanto, essere effettuata contestualmente al
suo dimensionamento.
Dimensionamento
Per modificare la lunghezza di una misura già disegnata basta effettuare
le seguenti operazioni:
• selezionare la misura da dimensionare; quando la misura risulta sele-
zionata, alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per
lo spostamento delle sue estremità;
• fare click sulla maniglia dell’estremità della misura da spostare per ot-
tenere il suo allungamento o accorciamento; questa operazione attiva
la modalità per il dimensionamento e la rotazione della misura;
• spostare opportunamente l’estremità cliccata per modificare la lun-
ghezza della trave; durante il dimensionamento sulla misura viene di-
namicamente riportato il valore della sua lunghezza;
272
10. Il Disegno degli Oggetti
Modifica dell’Aspetto
Per modificare l’aspetto e persino il valore della misura selezionata basta ap-
portare le opportune modifiche nei campi del toolbox delle sue Proprietà.
10.20
Come Disegnare un Punto Guida
Nella tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-
rie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è
possibile inserire liberamente dei Punti Guida.
Un Punto Guida è un utile riferimento per il disegno. Esso infatti consente di
definire, nella tavola del disegno, un punto di snap ad oggetto (v. § 11.1.3).
Se risulta attivo anche lo snap “Prolungamento” (v. § 11.1.3.1), un Punto
Guida definisce anche gli snap per l’allineamento dell’oggetto che si di-
segna con l’orizzontale e/o la verticale passanti per esso. Inoltre, grazie
273
10. Il Disegno degli Oggetti
alle potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. § 11.5), i Punti
Guida disegnati sulla tavola di un piano possono essere riportati automa-
ticamente su altri piani dell’edificio, definendo, veri e propri riferimenti
“spaziali” per il disegno di quest’ultimo.
Per inserire un Punto Guida nella tavola di disegno attiva del progetto
basta effettuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno questa opera-
zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia Disegno che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Punto Guida del toolbox per attivare la modalità
per il disegno di un punto guida; questa operazione propone anche le
proprietà del punto guida da disegnare nel toolbox delle Proprietà.
Fare click nella zona della tavola in cui va posizionato il punto guida;
questa operazione lega al cursore il punto guida da disegnare.
• Spostare il punto guida nel punto della tavola in cui va collocato e
cliccare con il pulsante sinistro del mouse per fissarne la posizione.
Come di consueto, il disegno di un punto guida viene reso
estremamente agevole e preciso dalle potenti utilità del disegno (v.
cap. 11) di EdiLus-CA.
La posizione di un punto guida nella tavola può anche essere definita per
via numerica. Per effettuare questa operazione basta:
• selezionare il punto guida cliccando su esso (o racchiudendolo in un
rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2);
• specificare le coordinate (X, Y, Z), in metri, del punto guida nella se-
zione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.20.2).
10.20.1
Come Modificare un Punto Guida Disegnato
Un punto guida disegnato (v. § 10.20) può essere liberamente spostato
sia graficamente che numericamente.
Per spostare un punto guida nella tavola attiva basta effettuare le seguenti
operazioni:
274
10. Il Disegno degli Oggetti
10.20.2
Le Proprietà del Punto Guida
La Punto Guida, avendo come unica funzione quella di essere un riferi-
mento per il disegno di altri oggetti, presenta solo le seguenti proprietà:
Geometria
La sezione Geometria contiene la sola sezione PUNTO iniziale che riporta
le coordinate (X, Y, Z), in metri, del Punto Guida selezionato.
Le coordinate del Punto Guida possono essere
modificate nel dialog a cui si accede pigiando il
bottone visibile nel rigo XYZ quando questo risulta
selezionato.
Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo, nel dise-
gno, il posizionamento desiderato del Punto Guida.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
275
10. Il Disegno degli Oggetti
10.21
Come Disegnare una Linea Guida
Nelle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-
rie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è
possibile inserire liberamente delle Linee Guida.
Una Linea Guida è un utilissimo riferimento per il disegno.
Ogni linea guida, infatti, definisce nella tavola del disegno dei punti di
snap ad oggetto (v. § 11.1.3) (estremità e punto medio) e una serie di
snap per l’allineamento dell’oggetto che si disegna con la sua direzione,
il suo prolungamento, la sua perpendicolare, ecc..
Inoltre, grazie alla potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. §
11.5), le Linee Guida disegnate sulla tavola di un piano possono essere
riportate automaticamente su altri piani dell’edificio, definendo, veri e
propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo.
Per il disegno delle linee guida, ol-
tre alle utilità del disegno previste
per tutti gli oggetti (v. cap. 11) è
prevista una ulteriore funzionalità.
Il disegno di una linea guida viene
reso ancora più semplice e preciso
dalle quote riportate in corrispon-
denza delle sue intersezioni con le
altre linee guida disegnate.
Per inserire una Linea Guida nella tavola attiva del progetto basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
Per inserire una Linea Guida in una tavola è NECESSARIO che l’opzione Blocca
tipologia Entità \ Linea Guida del menu Disegno risulti NON selezionata.
• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionato la prima estre-
mità della linea guida.
• Spostare la seconda estremità nel punto opportuno della tavola; sulla
linea di quota (blu) proposta durante lo spostamento, vengono dinami-
camente proposti la lunghezza della linea guida e l’angolo che essa
forma con l’orizzontale.
• Fare click con il pulsante sinistro del mouse nel punto in cui va posi-
zionata la seconda estremità della linea guida per fissarla.
La posizione di una linea guida nella tavola può anche essere definita per
via numerica. Per effettuare questa operazione basta:
• selezionare la linea guida disegnata cliccando su essa (o racchiudendo-
la in un rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2);
• negli appositi campi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.21.2) specifi-
care le coordinate, in metri, delle due estremità (PUNTO Iniziale e
PUNTO Finale) della linea guida.
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in un
altro campo.
277
10. Il Disegno degli Oggetti
10.21.1
Come Modificare una Linea Guida Disegnata
Una linea guida disegnata (v. § 10.21) può essere liberamente traslata,
ruotata e ridimensionata sia graficamente che numericamente.
Per modificare una Linea Guida disegnata è NECESSARIO che l’opzione Blocca
tipologia Entità \ Linea Guida del menu Disegno risulti NON selezionata.
10.21.2
Le Proprietà della Linea Guida
La Linea Guida, avendo come unica funzione quella di essere un riferi-
mento per il disegno di altri oggetti, presenta solo le seguenti proprietà:
Geometria
La sezione Geometria contiene le sezioni Punto Iniziale e Punto Finale in
cui vengono riportate le coordinate (X, Y, Z), in metri, delle estremità (i-
niziale e finale) della Linea Guida selezionata.
Le coordinate di un’estremità della linea guida
possono essere modificate nel dialog a cui si acce-
de pigiando il bottone visibile nel corrispondente
rigo XYZ quando questo risulta selezionato.
Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo, nel dise-
gno, il posizionamento desiderato dell’estremità della linea guida.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
10.22
Come Disegnare una Griglia Guida
Nel presente paragrafo vengono illustrate le modalità operative per il di-
segno delle Griglie Guida Rettangolari e Radiali (v. § 11.2) su una tavola
di un piano del progetto (v. cap. 6).
279
10. Il Disegno degli Oggetti
3) nel campo Dis. [m] del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare la di-
stanza (in metri) tra la seconda e la terza linea verticale della griglia;
4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee verticali della
griglia;
5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in
metri) dei segmenti che collegano ogni linea verticale della griglia
280
10. Il Disegno degli Oggetti
Le sigle Y1, Y2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe
e Colonne sono identificative delle linee verticali della griglia.
Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.
Se, per le linee verticali si intende mantenere la numerazione assegnata automati-
camente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso Y (proposto per default)
con un altro prefisso (ad es. LV), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Pre-
fisso linee della sezione COLONNE e pigiare il sottostante bottone Re-imposta.
Le sigle X1, X2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe
e Colonne sono identificative delle linee orizzontali della griglia.
Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.
Se, per le linee orizzontali si intende mantenere la numerazione assegnata au-
tomaticamente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso X (proposto per
default) con un altro prefisso (ad es. LO), basta specificare il nuovo prefisso nel
campo Prefisso linee della sezione RIGHE e pigiare il bottone Re-imposta.
281
10. Il Disegno degli Oggetti
• Fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il vertice in-
feriore sinistro della griglia guida; in questa fase la griglia guida risulta
ancora selezionata per poterla eventualmente modificare (v. § 10.22.1).
La griglia guida disegnata nella tavola può essere liberamente ruotata
nell’angolo desiderato.
Le sigle Y1, Y2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe
e Colonne sono identificative delle linee della griglia.
Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.
Se, per le linee si intende mantenere la numerazione assegnata automaticamen-
te dal programma ma si vuole sostituire il prefisso Y (proposto per default) con
un altro prefisso (ad es. L), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Prefis-
so linee della sezione COLONNE e pigiare il sottostante bottone Re-imposta.
Le sigle X1, X2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe
e Colonne sono identificative degli archi di cerchio della griglia.
Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.
Se, per gli archi si intende mantenere la numerazione assegnata automatica-
mente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso X (proposto per default)
con un altro prefisso (ad es. C), basta specificare il nuovo prefisso nel campo
Prefisso linee della sezione RIGHE e pigiare il bottone Re-imposta.
Prima di disegnare gli oggetti è possibile bloccare le Griglie Guida disegnate per evita-
re che un loro eventuale spostamento possa far perdere i riferimenti per il disegno.
Per bloccare tutte le Griglie Guide Rettangolari (Radiali) disegnate basta selezionare
l’opzione Blocca Spostamento Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radiale)
del menu Disegno.
10.22.1
Come Modificare una Griglia Guida
Una Griglia Guida (Rettangolare o Radiale) (v. § 10.22) disegnata in una
tavola del progetto può essere liberamente modificata dall’Utente.
Per modificare una Griglia Guida nella tavola attiva del progetto è possi-
bile cambiarne i parametri caratteristici nel dialog Impostazione Righe e
Colonne (v. § 10.22) oppure operare, per via grafica, direttamente nella
tavola in cui essa è stata disegnata.
286
10. Il Disegno degli Oggetti
Per ruotare una delle linee di una Griglia Guida Radiale occorre, invece,
effettuare le seguenti operazioni:
• Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2).
• Cliccare sulla linea della griglia da ruotare; questa operazione, oltre a
proporre la maniglia (a croce) per lo spostamento e la rotazione
dell’intera griglia (v. § 10.22.2), propone anche due maniglie (pallini
blu) alle estremità della linea cliccata.
• Fare click su una delle maniglie
(pallino blu) all’estremità della
linea per sbloccarla dalla sua po-
sizione.
• Muovere opportunamente il cur-
sore per ruotare la linea; durante
la rotazione, sulle linee di quota
(in blu), vengono proposti dina-
micamente gli angoli che la linea
forma con le linee adiacenti.
• Quando la linea risulta ruotata
correttamente nella griglia, clic-
care nuovamente per bloccarla.
287
10. Il Disegno degli Oggetti
10.22.2
Come Spostare e Ruotare una Griglia Guida
Una Griglia Guida (Rettangolare o Radiale) può essere liberamente spo-
stata e ruotata nella tavola in cui è stata disegnata (v. § 10.22).
Spostamento
Per traslare, nella tavola attiva, una griglia guida disegnata basta effettua-
re le seguenti operazioni:
• Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2).
• Fare click sul punto della griglia (intersezione tra due linee o tra una
linea ed un arco di cerchio) che si intende prendere come riferimento
per lo spostamento.
Questa operazione seleziona la griglia e propone, sul punto cliccato, la
maniglia per il suo spostamento e la sua rotazione.
Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul punto cen-
trale (verde) della maniglia.
Questa operazione attiva la modalità per lo spostamento dell’intera gri-
glia e il cursore assume l’aspetto a lato.
• Effettuare gli spostamenti opportuni nella tavola; durante lo sposta-
mento le coordinate del punto spostato vengono dinamicamente pro-
poste sulla barra di stato della finestra del programma.
288
10. Il Disegno degli Oggetti
Una griglia guida può anche essere spostata mediante le seguenti operazioni:
• cliccare sul punto della griglia da prendere come riferimento per lo
spostamento; questa operazione seleziona il punto e l’intera griglia;
selezionare il rigo XY del toolbox delle Proprietà e
pigiare il bottoncino che proposto nel rigo stesso;
questa operazione apre il dialog in cui vengono
riportate le coordinate del punto della griglia sele-
zionato;
nel dialog specificare le nuove coordinate del punto selezionato e pi-
giare il bottoncino OK per richiuderlo ed ottenere lo spostamento della
griglia richiesto.
Lo spostamento della griglia effettuato nell’ultimo modo descritto NON risente dei
vincoli imposti dagli Snap attivi.
289
10. Il Disegno degli Oggetti
Rotazione
Per ruotare una griglia guida disegnata basta:
• Selezionare (v. § 10.1.2) il punto della griglia (intersezione tra due li-
nee o tra una linea ed un arco) che deve fungere da centro di rotazio-
ne; questa operazione seleziona anche la griglia e propone, sul punto
cliccato, la maniglia per il suo spostamento e la sua rotazione.
Fare click su uno dei punti esterni (blu) della maniglia; questa opera-
zione attiva la modalità per la rotazione dell’intera griglia e il cursore
assume l’aspetto a lato.
• Effettuare gli spostamenti opportuni del punto della maniglia cliccato
per ottenere la rotazione desiderata della griglia; il punto della maniglia
può anche essere allontanato dal centro di rotazione (punto centrale ver-
de della maniglia) per favorire eventuali allineamenti con altri oggetti
presenti nella tavola; durante la rotazione sulla linea di quota della gri-
glia viene dinamicamente proposto l’angolo di cui essa risulta ruotata.
La rotazione della griglia effettuata nell’ultimo modo descritto NON risente dei
vincoli imposti dagli Snap attivi.
10.22.3
Le Proprietà delle Griglie Guida
Tutte le caratteristiche di una Griglia Guida possono essere visualizzate e
modificate nel toolbox delle sue Proprietà che si attiva durante la fase del suo
disegno (v. § 10.22) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).
Le proprietà della Griglia Guida selezionata (v. § 10.1.6) risultano rag-
gruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
La sezione Caratteristiche comprende i seguenti righi:
Imposta Righe e Colonne: pigiando il bottone proposto quando il cursore
è nel rigo, si accede al dialog per la definizione delle caratteristiche
geometriche della griglia guida (v. § 10.22).
Descrizione Linea
La sezione Descrizione Linea comprende i seguenti campi:
Descrizione Linea, in cui è possibile modificare la descrizione della linea
o dell’arco di cerchio selezionato nella griglia guida proposta per de-
fault dal programma (del tipo “X1”). Spostando il cursore in un altro
rigo, la nuova descrizione viene riportata nell’etichetta (cerchietto blu)
identificativa della linea selezionata della griglia guida.
291
10. Il Disegno degli Oggetti
Etichette Griglia
La sezione Etichette Griglia comprende i seguenti check box:
Destra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o
degli archi di cerchio a destra della griglia guida.
Sinistra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o
degli archi di cerchio a sinistra della griglia guida.
Sopra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o
degli archi di cerchio sopra la griglia guida.
Sotto [solo per griglie guida rettangolari], la cui selezione richiede la presenza
delle etichette delle linee o degli archi di cerchio sotto la griglia guida.
Geometria
La sezione Geometria comprende i seguenti campi:
X Y, in cui vengono proposte le coordinate del punto selezionato della
griglia guida (v. § 10.22.1).
Le coordinate del punto selezionato possono esse-
re modificate nel dialog a cui si accede pigiando il
bottone visibile nel campo XY quando risulta sele-
zionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo il posizio-
namento desiderato del punto selezionato della griglia nel disegno.
Rotazione, in cui viene proposto l’angolo di cui risulta ruotata la griglia
guida nel piano del disegno (v. § 10.22.1).
Variando il valore proposto nel campo Rotazione e pigiando INVIO del-
la tastiera per confermare, nel disegno si ottiene la rotazione desidera-
ta della griglia guida intorno al suo punto selezionato.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
292
10. Il Disegno degli Oggetti
10.23
La Spinta del Terreno
La spinta del terreno sulla Pareti si applica mediante il semplice disegno
dell’oggetto Spinta Terreno (su pareti).
L’oggetto “Spinta Terreno (su pareti)” è una polilinea che, disegnata in
prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questa
una spinta del terreno.
Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle carat-
teristiche specificate nel toolbox delle proprietà dell’oggetto Spinta Ter-
reno disegnato.
Per applicare una spinta del terreno su una parete basta, pertanto, effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia scelta che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Spinta Terreno (su pareti) del toolbox per attiva-
re la modalità per il disegno della spinta del terreno ed attivare il rela-
tivo toolbox delle Proprietà (v. § 10.23.1).
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà comuni a tutti i tratti
di polilinea dell’oggetto Spinta Terreno da disegnare;
• Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della
primo tratto ([1] - [2]) di polilinea.
Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coinci-
dere con punti delle pareti stesse.
Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una pare-
te è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).
293
10. Il Disegno degli Oggetti
Se il verso della spinta del terreno indicato dalle frecce riportate sul tratto dise-
gnato o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pul-
sante sinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionare
l’opzione Inverti verso Spinta.
L’operazione descritta inverte il verso della spinta del terreno sulla parete.
L’inversione del verso della spinta del terreno selezionata può anche essere otte-
nuta pigiando F5 o F6 della tastiera.
295
10. Il Disegno degli Oggetti
La spinta del terreno rappresentata nella figura precedente può essere di-
segnata indifferentemente nella tavola del disegno del piano inferiore o
di quello superiore modificando opportunamente le quote dei vari tratti
dell’oggetto disegnato.
Nella figura seguente viene riportato un particolare caso di applicazione
della spinta del terreno. Le spinte del terreno contrassegnate con 1 e 2
sono state disegnate sulla tavola del disegno del piano superiore. Natu-
ralmente, per queste due spinte, l’altezza è quella che va dal piano del di-
segno al punto più basso dell’edificio. L’altezza della spinta 2, quindi, va
opportunamente ridotta in quanto essa interessa solo il piano superiore.
La spinta 3 viene disegnata sulla tavola del piano inferiore. In questo caso
sul terreno 3 occorre applicare il sovraccarico del terreno sovrastante per
tener conto dell’effetto di quest’ultimo sulla spinta orizzontale sulla parete.
Un oggetto Spinta del Terreno trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla
parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali
elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il terreno stesso.
I carichi verticali dovuti al peso del terreno vanno applicati con le modalità previ-
ste per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).
È da tener presente, inoltre, che, se occorre applicare una spinta del ter-
reno ad entrambe le facce di una stessa parete (ad es., nel caso della pare-
te di contenimento della rampa in figura), è necessario disegnare su essa
due differenti oggetti Spinta Terreno (1 e 2).
Disegno CORRETTO
10.23.1
Le Proprietà della Spinta del Terreno
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Terreno (su pareti) pos-
sono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si atti-
va durante la fase del suo disegno (v. § 10.23) oppure quando esso risulta
selezionato.
297
10. Il Disegno degli Oggetti
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche viene proposto il list box Terreno in cui
va scelta la tipologia del terreno che determina l’entità della spinta.
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto di
terreno selezionato. Il valore riportato in questo campo non è modifi-
cabile se non modificando graficamente il tratto di terreno.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il
tratto selezionato di terreno rispetto all’orizzontale nel piano del dise-
gno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se non
modificando graficamente il tratto di terreno.
Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della Spinta del Ter-
reno selezionata al piano di appartenenza (piano del disegno):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
298
10. Il Disegno degli Oggetti
Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze è presente il campo Sovraccarico sul Terre-
no in cui è possibile specificare, in N/m2, l’entità di un eventuale sovrac-
carico sul terreno.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
10.24
La Spinta Idrostatica
La spinta idrostatica di un liquido (acqua) su una Parete si applica me-
diante il semplice disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti).
L’oggetto “Spinta Idrostatica (su pareti)” è una polilinea che, disegnata
in prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questa
una spinta di un liquido.
Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle carat-
teristiche specificate nel toolbox delle proprietà della Spinta Idrostatica
disegnata.
299
10. Il Disegno degli Oggetti
Per applicare una spinta idrostatica su una parete basta, pertanto, effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia scelta che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Spinta Idrostatica (su pareti) del toolbox per at-
tivare la modalità per il disegno della spinta idrostatica ed attivare il
relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.24.1).
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.24.1) co-
muni a tutti i tratti di polilinea dell’oggetto Spinta Idrostatica da dise-
gnare; in particolare nel campo Quota livello della sezione Geometria
va specificata la quota del liquido che, ovviamente NON può variare
per i vari tratti dell’oggetto.
• Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della
primo tratto ([1] - [2]) di polilinea.
Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coinci-
dere con punti delle pareti stesse.
Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una pare-
te è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).
300
10. Il Disegno degli Oggetti
Se il verso della spinta idrostatica indicato dalle frecce riportate sul tratto disegna-
to o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pulsante
sinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionare
l’opzione Inverti verso Spinta.
L’operazione descritta inverte il verso della spinta idrostatica sulla parete.
L’inversione del verso della spinta idrostatica selezionata può anche essere otte-
nuta pigiando F5 o F6 della tastiera.
301
10. Il Disegno degli Oggetti
Nel disegnare una Spinta Idrostatica in una vasca, per ottenere anche l’effetto grafi-
co del liquido all’interno della vasca stessa, è necessario che la polilinea della Spin-
ta risulti chiusa mediante l’opzione Chiudi Poligono del suo menu locale.
Per assegnare l’altezza del liquido in un punto della polilinea della Spinta
Idrostatica in una vista 3D basta:
• Selezionare il tratto della Spinta
Idrostatica (v. § 10.1.2) da modi-
ficare. In una vista 3D il tratto
selezionato risulta contornato in
verde e, alla base e alla sommità
delle sue estremità, vengono
proposte le maniglie (pallini
gialli) per modificarne grafica-
mente la quota e l’altezza.
Le estremità del tratto selezionato, inoltre, risultano identificate con i
numeri [1] e [2], in modo da leggere agevolmente, nel toolbox delle
proprietà, i relativi valori della quota e dell’altezza.
• Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolbox
delle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del liquido (v.
§ 10.24.1) alle estremità del tratto di polilinea.
Dopo l’inserimento di ogni valore, è necessario confermare pigiando
INVIO della tastiera.
302
10. Il Disegno degli Oggetti
L’altezza del liquido può essere modificata per ogni estremità di ogni tratto di polili-
nea della Spinta Idrostatica.
Modificando, invece, la quota (QUOTA livello) di un tratto della spinta idrostatica
viene modificata, ovviamente, anche la quota di tutti i restanti tratti.
Un oggetto Spinta Idrostatica trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla
parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali
elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il liquido.
I carichi verticali dovuti al peso del liquido vanno applicati con le modalità previste
per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).
303
10. Il Disegno degli Oggetti
10.24.1
Le Proprietà della Spinta Idrostatica
Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti)
(v. § 10.24) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Pro-
prietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.24) oppure
quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) risultano raggrup-
pate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposti i campi:
Liquido, in cui è possibile digitare il nome del liquido
Peso specifico, in cui va specificato, in N/m3, il perso specifico del liquido.
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto di
Spinta Idrostatica selezionato. Il valore riportato in questo campo non
è modificabile se non modificando graficamente il tratto selezionato.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il
tratto di Spinta idrostatica selezionato rispetto all’orizzontale nel piano
del disegno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se
non modificando graficamente il tratto selezionato.
QUOTA livello liquido: in tale rigo viene riportata la quota del livello del
liquido (spinta) selezionato. Modificando il valore in questo campo e
confermando pigiando INVIO della tastiera, si ottiene la corrispondente
variazione di quota nel disegno.
304
10. Il Disegno degli Oggetti
L’Altezza del liquido alle estremità del tratto di spinta selezionato può
essere modificata digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pigiando
INVIO della tastiera per confermare.
Le coordinate X ed Y di un’estremità del tratto di
spinta selezionato possono essere modificate nel dia-
log a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-
rato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.
Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore del liquido (Spinta)
selezionato al piano di appartenenza (piano del disegno):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra la faccia superiore del liquido ed il piano di appartenenza
NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano,
la quota del liquido NON viene modificata;
Si: la faccia superiore del liquido risulta vincolata al piano di apparte-
nenza; pertanto, modificando la quota del piano, la faccia superiore del
liquido rimane ad esso solidale.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
Tra le consuete proprietà della sezione Aspetto è presente il check box
Animazione la cui selezione/deselezione consente di visualizza-
re/nascondere l’effetto di animazione del liquido nelle viste 3D.
305
10. Il Disegno degli Oggetti
306
11. Le Utilità del Disegno
307
11. Le Utilità del Disegno
11.1
Gli Snap
Un’utilissima funzionalità per il disegno degli Oggetti (pilastri, pareti,
travi, ecc.) di EdiLus-CA sono gli Snap.
Per rendere rapido ed agevole il disegno degli oggetti su ogni tavola gra-
fica del progetto (le tavole dei piani, quelle delle armature o degli elabo-
rati, ecc.) sono previsti i seguenti tipi di snap:
• Snap alla Griglia (v. § 11.1.1),
• Snap Angolare (v. § 11.1.2),
• Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3).
Gli Snap del programma vengono illustrati nei paragrafi seguenti.
11.1.1
Snap alla Griglia
Lo Snap alla Griglia vincola, durante il disegno, il cursore e quindi i pun-
ti caratteristici dell’elemento disegnato (ad es. le estremità di una trave),
a rimanere sui punti di una griglia liberamente definita dall’Utente.
La personalizzazione della griglia e del comportamento del relativo Snap
si effettua nel box Snap alla Griglia e Snap Angolo del toolbox degli Snap
che si apre cliccando il bottone Snap della toolbar verticale sul bordo de-
stro della Finestra del Programma.
Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.
In alto nel box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” è presente il check box
Prevalenza Snap ad Oggetto.
La selezione di tale check richiede che vengano temporaneamente disabi-
litati lo snap alla griglia e lo snap angolare (v. § 11.1.2) quando si verifi-
ca un’interferenza con uno snap ad oggetto (v. § 11.1.3).
308
11. Le Utilità del Disegno
La sezione Snap griglia del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” pre-
senta i seguenti strumenti per la personalizzazione degli snap alla griglia:
• Il check box Snap Griglia la cui selezione richiede di rendere attivo lo
snap alla griglia.
L’attivazione e la disattivazione dello Snap alla Griglia può anche essere effettua-
ta, senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva
Snap a Griglia della toolbar (v. § 3.4).
Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap a Gri-
glia della toolbar risulta premuto.
Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/Disattiva
Snap a Griglia risulta NON premuto.
Lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato, in maniera automatica,
quando si cerca di disegnare utilizzando anche lo Snap Angolare (v. § 11.1.2).
Quando si utilizza lo Snap Angolare, infatti, lo Snap alla Griglia non consente di
definire con precisione le dimensioni dell’oggetto che si disegna.
Per default, nei campi Intervallo X di Snap ed Intervallo Y di Snap viene pro-
posto il valore 0.01 m.
Pertanto, per default, in tutte le tavole di disegno del progetto risulta già definita
una griglia 1 x 1 cm.
309
11. Le Utilità del Disegno
11.1.2
Snap Angolare
Lo Snap Angolare vincola, durante il disegno, l’oggetto disegnato (ad es.
una trave) ad assumere solo inclinazioni rispetto all’orizzontale multiple
di un determinato angolo liberamente definito dall’Utente.
La personalizzazione dello Snap Angolare si effettua nell’omonima se-
zione del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” del toolbox degli Snap.
Al toolbox degli Snap si accede cliccando sul bottone Snap della toolbar
verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.
Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.
La sezione Snap angolo del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo”
presenta:
• Il check box Snap Angolo la cui selezione richiede di rendere attivo lo
snap angolare.
• Il campo Angolo che si abilita quando risulta selezionato il check box
Snap Angolo; in tale campo va specificato l’angolo di snap. Per de-
fault, nel campo Angolo viene proposto il valore 15°.
310
11. Le Utilità del Disegno
Quando si disegna utilizzando lo Snap Angolare (ad es. una trave inclina-
ta), lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato per definire
con precisione le dimensioni dell’oggetto (la lunghezza della trave).
11.1.3
Snap ad Oggetto
Gli Snap ad Oggetto vincolano il punto sensibile (v. § 10.1.7)
dell’oggetto che si sta disegnando (ad es. il punto sensibile dell’estremità
di una trave) ad un determinato punto caratteristico di un altro oggetto
(ad es. ad uno spigolo o al un punto medio di un pilastro, ecc.).
Sono, inoltre, disponibili Snap ad Oggetto che vincolano l’oggetto dise-
gnato ad assumere una determinata direzione in funzione della direzione
di altri oggetti già disegnati.
Ovviamente uno Snap ad Oggetto si attiva solo quando il cursore è in un
determinato intorno del punto di snap dell’oggetto.
La scelta degli snap ad oggetto che si intende rendere attivi nelle tavole
del progetto di EdiLus-CA e delle opzioni che ne regolano il funziona-
mento si effettua nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap.
Il toolbox degli Snap si apre fermando il cursore sul bottone Snap della
toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.
Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.
311
11. Le Utilità del Disegno
Il box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap presenta, in alto, la sezione
Modalità di snap ad oggetto con i check box per la scelta degli snap ad
oggetto che devono essere attivi nelle tavole del progetto.
I check box della sezione Modalità di snap ad oggetto sono:
Medio, la cui selezione attiva lo snap ai punti medi dei lati degli oggetti
disegnati (il lato di un pilastro, la faccia di una trave, ecc.).
Parallelo, la cui selezione attiva lo snap che consente di disegnare un og-
getto (ad es. una trave) parallelo ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.2).
Perpendicolare, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per il disegno
di un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.3).
Vicino, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap a qualsiasi punto del
contorno o dell’asse degli oggetti già disegnati.
Centro, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al centro del pilastro e
degli archi di cerchio delle polilinee.
Nodo, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità dei tratti
delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una poli-
linea (balconi, fori, ecc.).
Tangente, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per disegnare un
oggetto tangente ad un arco di polilinea o ad un arco di qualsiasi og-
getto disegnato mediante polilinee.
Punto Finale, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità
delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una poli-
linea (balconi, fori, ecc.).
Prolungamento, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al prolunga-
mento degli oggetti già disegnati.
Intersezione, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle intersezioni
tra i vari lati ed assi degli oggetti disegnati ed i punti di intersezione
tra questi e quelli di altri oggetti; se risulta attivo lo snap Prolunga-
mento, lo snap intersezione comprende anche i punti di intersezione
tra i prolungamenti dei lati o degli assi dei vari oggetti disegnati.
Sopra i check box descritti sono presenti i bottoni:
Seleziona Tutto: seleziona automaticamente tutti i check box della se-
zione “Modalità di snap ad oggetto” precedentemente illustrati.
Deseleziona Tutto: deseleziona automaticamente tutti i check box della
sezione “Modalità di snap ad oggetto”.
312
11. Le Utilità del Disegno
La selezione di tutti i check box della sezione “Modalità di snap ad oggetto” con la
relativa attivazione di tutti gli snap ad oggetto previsti può comportare confusione
e difficoltà nel disegno.
L’effetto di alcuni snap ad oggetto, inoltre, può essere compromesso dalla pre-
senza di altri snap che risultano prioritari rispetto ad essi.
Pertanto, si consiglia di lasciare attivi correntemente i soli Snap ad Oggetto di uso
più frequente e di attivare gli altri solo in caso di necessità.
In tal senso, gli Snap ad Oggetto abilitati per default alla creazione del documen-
to forniscono una buona configurazione di base per il disegno degli oggetti.
I valori proposti nei campi descritti sono stati ottimizzati per consentire una certa
facilità ed una buona precisione nelle operazioni di disegno.
Gli Snap ad Oggetto sono prioritari rispetto agli Snap alla Griglia (v. §
11.1.1) e agli Snap Angolari (v. § 11.1.2).
Avvicinando, infatti, il cursore ad un punto di uno Snap ad Oggetto, il
programma provvede, in maniera automatica, a disabilitare temporanea-
mente gli Snap alla Griglia e gli Snap Angolari.
313
11. Le Utilità del Disegno
11.1.3.1
Le Opzioni degli Snap
Nel box Opzioni del toolbox degli Snap è possibile richiedere ulteriori
personalizzazioni degli Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3).
Dall’alto, nel box Opzioni vengono proposti:
• Il list box Simbolo Snap, in cui è possibile scegliere il colore del sim-
bolo che rappresenta il tipo di snap (ad es. intersezione, perpendicola-
re, ecc.) (v. figura).
• Il check box Generatrici Snap, la cui sele-
zione richiede la visualizzazione delle gene-
ratrici di uno snap (v. figura) durante il di-
segno. Quando tale check box risulta sele-
zionato, nel list box adiacente è anche pos-
sibile scegliere il colore con cui devono es-
sere proposte le generatrici.
• Il check box Piano Snap Z, la cui selezione richiede la visualizzazione,
durante il disegno, del piano di snap orizzontale che compare quando
si sposta verticalmente l’estremità di una trave in una vista 3D (v. §
10.3.7). Quando tale check box risulta selezionato, nel list box adia-
cente è anche possibile scegliere il colore con cui deve essere proposto
il piano di snap.
• Il list box Punti Fissati in cui è possibile scegliere il colore dei punti
che si fissano temporaneamente come punti di snap (v. § 11.1.3.4).
• La sezione Linee Guida in cui vengono proposti i list box per la scelta
dei colori delle linee guida (linee che segnalano gli allineamenti pos-
sibili durante il disegno) per i vari tipi di Snap ad Oggetto (Perpendi-
colare, Parallelo, ecc.).
314
11. Le Utilità del Disegno
11.1.3.2
Come Disegnare un Oggetto Parallelo ad un Altro
Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola
attiva, un oggetto parallelo ad uno già disegnato vengono illustrate me-
diante un semplice esempio: il disegno di una trave parallela ad un’altra
trave già disegnata.
Per disegnare una trave parallela ad un’altra trave già disegnata basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap
(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Parallelo;
• disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia
della trave già disegnata a cui essa deve essere parallela;
• quando la faccia della trave disegnata di-
venta rossa e in prossimità del cursore
appare la scritta Parallelo, pigiare F11 del-
la tastiera; una crocetta gialla sulla faccia
della trave indica la direzione che dovrà
assumere la trave che si sta disegnando;
• procedendo nel disegno della trave,
quando questa risulta all’incirca paral-
lela all’altra trave, su essa appare una
linea guida a cui risulta calamitata (v.
avanti) la sua seconda estremità; conte-
stualmente, sulla trave già disegnata, la
crocetta gialla su trasforma in due
segmenti paralleli blu;
• cliccare nel punto in cui va fissata la seconda estremità della trave.
315
11. Le Utilità del Disegno
11.1.3.3
Come Disegnare un Oggetto Perpendicolare ad
un Altro
Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola
attiva, un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato vengono illustrate
mediante un semplice esempio: il disegno di una trave perpendicolare ad
un’altra trave già disegnata.
Per disegnare una trave perpendicolare ad un’altra trave già disegnata ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
• accertarsi che, nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap (v. §
11.1.3.1), risulti selezionato il check box Perpendicolare;
• disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia
della trave già disegnata a cui essa deve essere perpendicolare;
• quando la trave che si sta disegnando è,
all’incirca, perpendicolare alla trave di-
segnata appare il simbolo della perpendi-
colarità in blu e la scritta Perpendicolare;
• cliccare nel punto in cui va fissata la se-
conda estremità della trave.
Successivamente la trave disegnata può essere traslata (v. § 10.3.2) nella
posizione desiderata della tavola.
11.1.3.4
Come Disegnare un Oggetto Tangente ad un Altro
Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola
attiva, un oggetto tangente ad uno già disegnato vengono illustrate me-
diante un semplice esempio: il disegno di una trave (v. § 10.3.1) tangente
ad un arco di cerchio di una polilinea (v. § 10.14).
Per disegnare una trave tangente ad arco di cerchio di una polilinea basta
effettuare le seguenti operazioni:
316
11. Le Utilità del Disegno
1) Accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap
(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Tangente.
2) Disegnata la prima estremità della trave (v. § 10.3.1), portare il curso-
re in prossimità del punto di tangenza con l’arco di cerchio.
3) Quando la trave che si sta dise-
gnando è, all’incirca, tangente
all’arco disegnato appare il
simbolo della tangenza in blu e
la scritta Tangente.
A questo punto, se la trave non deve proseguire oltre il punto di tan-
genza basta cliccare la sua seconda estremità.
Se, invece la trave deve proseguire oltre il punto di tangenza, occorre
effettuare le seguenti operazioni:
• Premere F11 della tastiera per fissare temporane-
amente un punto di snap (“punto fissato”) nel
punto di tangenza; tale punto per default viene
segnalato da una crocetta gialla.
• Prolungare la trave mante-
nendola all’incirca sul punto
di tangenza fissato; durante
il disegno una linea punteg-
giata segnala l’allineamento
della trave con la tangente
all’arco nel punto fissato.
• Quando la trave risulta correttamente dimensionata cliccare per fis-
sare la sua seconda estremità.
317
11. Le Utilità del Disegno
11.2
Le Griglie Guida
Le Griglie Guida sono entità che consentono di definire, sulla tavola di
un piano (v. § 6.5), griglie completamente personalizzabili dall’Utente.
Le maglie di tali griglie, oltre ad essere una utilissima traccia per il dise-
gno, definiscono anche dei potentissimi snap per la disposizione, in ma-
niera rapida e precisa degli oggetti (pilastri, travi, ecc.) sulla tavola.
Grazie agli Snap definiti dalle griglie guida è possibile inserire comoda-
mente, in un punto individuato dalle sue maglie, una qualsiasi entità (pi-
lastro trave, ecc.) e di orientarla secondo uno degli allineamenti definiti
dalle stesse maglie.
Se non si hanno a disposizione le planimetrie dell’edificio in formato
DXF o DWG le Griglie Guida sono lo strumento da utilizzare priorita-
riamente per rendere il disegno degli oggetti semplice e veloce.
EdiLus-CA mette a disposizione del Tec-
nico due differenti tipologie di griglie gui-
da: le Griglie Guida Rettangolari e le Griglie
Guida Radiali.
Le Griglie Guida Rettangolari sono griglie
costituite da maglie rettangolari definibili
liberamente dall’Utente sia nel numero
che nelle dimensioni (v. § 10.22).
318
11. Le Utilità del Disegno
319
11. Le Utilità del Disegno
11.3
Il PAN (Spostamento)
Per spostarsi nelle zone della tavola di disegno non visualizzate è possi-
bile utilizzare, anche durante il disegno di un oggetto, le consuete barre
di scorrimento posizionate a destra ed in basso della finestra contenente
la tavola stessa.
Le tavole di disegno di EdiLus-CA sono anche di una potente funzionali-
tà di PAN che consente di spostare la vista in una zona della tavola na-
scosta in maniera estremamente rapida ed agevole.
Durante il disegno di un oggetto (ad es. il posizionamento di un pilastro o
di un’estremità di una trave) basta tenere premuto il pulsante centrale o la
rotellina del mouse (se disponibili) ed effettuare gli spostamenti opportu-
ni nella tavola.
Lasciando il pulsante centrale o la rotellina del mouse viene ripristinata
la modalità per il disegno dell’oggetto che si stava inserendo nella tavola.
11.4
Gli Zoom
In tutte le tavole grafiche di EdiLus-CA (Piante, 3D, ecc.) potenti fun-
zioni di Zoom consentono di ingrandire e ridurre il disegno (o una sua
parte), per poter operare in modo estremamente semplice e preciso.
Per attivare una delle funzioni di zoom di EdiLus-CA basta pi-
giare il bottone Zoom della Toolbar che apre un menu in cui è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel ret-
tangolo di selezione tracciato con il mouse. L’ingrandimento viene
effettuato estendendo il rettangolo di selezione tracciato alla parte vi-
sibile della Finestra della Tavola.
Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola
occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Fine-
stra della Tavola.
Zoom Entità: effettua un ingrandimento delle entità (oggetti) seleziona-
320
11. Le Utilità del Disegno
11.4.1
La Lente di Ingrandimento
Durante il disegno di un oggetto è possibile usufruire di un potentissimo
strumento: la lente di ingrandimento.
Grazie alla lente di ingrandimento è possibile ottenere un forte ingrandi-
mento della zona immediatamente circostante il cursore per poter colle-
gare, con estrema precisione ed in maniera estremamente agevole,
l’oggetto che si sta disegnando con gli altri oggetti già disegnati.
321
11. Le Utilità del Disegno
11.5
Copiare le Entità di un Piano su un Altro Piano
Per definire la pianta di un piano dell’edificio è possibile ricopiare, sulla
relativa tavola di disegno (v. § 6.6), gli oggetti di una o più tipologie (pi-
lastri, pareti, travi, tamponature, ecc.) già disegnati nella pianta di un al-
tro piano.
Per effettuare questa operazione basta:
• aprire (v. § 6.5) e rendere attiva, nella Finestra del Programma, la ta-
vola del piano contenente gli oggetti da riportare sulla tavola di un al-
tro piano del progetto;
accedere al toolbox Copia cliccando sull’omonimo bottone della tool-
bar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Pro-
gramma; nel toolbox la tavola attiva viene indicata come Sorgente;
322
11. Le Utilità del Disegno
Ovviamente, qualsiasi entità si indichi di copiare dalla tavola sorgente, sulla tavo-
la del livello Fondazione vengono copiate solo le entità (travi, plinti e platee) che
in essa è possibile disegnare.
323
11. Le Utilità del Disegno
11.6
Visibilità sullo Sfondo di Oggetti Disegnati su
Altre Tavole (Background)
Per rendere estremamente agevole il disegno delle Entità di un piano (v.
cap. 10) è possibile richiedere di visualizzare, come sfondo della tavola,
entità (oggetti) già disegnate su altre tavole.
Ad esempio, come riferimenti per il disegno dell’impalcato di un piano, è
possibile richiedere di visualizzare nella tavola, i pilastri disegnati in
un’altra tavola e le travi ed i solai disegnati in una ulteriore tavola.
Nella tavola di un piano le entità di un altro piano visualizzate costitui-
scono una comodissima traccia per la semplice disposizione degli oggetti
necessari a definirne l’impalcato.
Inoltre, sugli oggetti visualizzati sulla tavola del disegno, è possibile ri-
chiedere l’attivazione degli snap (v. §§ 11.1 e segg.) in modo da rendere
ancora più comodo il disegno.
Per visualizzare, nella tavola del piano attiva, le entità disegnate su un al-
tro piano dell’edificio, basta effettuare le seguenti operazioni:
• cliccare sul bottone Background della toolbar verticale disposta lungo
il bordo sinistro della Finestra del Programma per aprire l’omonimo
toolbox;
• nella sezione Tavole da visualizzare del toolbox scegliere, mediante la
selezione dei relativi check box, le tavole di cui si intende visualizzare
delle entità;
• per ognuna delle tavole scelte effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la tavola cliccando sul suo nome nella sezione Tavole;
• nel list box Colore entità visibili scegliere il colore con cui devono
essere visualizzate le entità scelte (v. avanti) nella tavola attiva;
• selezionare il check box Snap attivo se, sulle entità scelte (v. avanti),
devono risultare attivi gli snap (v. § 11.1.3).
• nella sezione Tipologia di entità selezionare i check box relativi alle
entità della tavola selezionata che si intendono visualizzare nella ta-
vola attiva;
324
11. Le Utilità del Disegno
Per selezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata ba-
sta pigiare il bottone Seleziona Tutto presente nel toolbox.
Per deselezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata
basta pigiare il bottone Deseleziona Tutto presente nel toolbox.
11.7
La Visibilità degli Oggetti sulle Tavole e nelle
Viste 3D
Nella tavola di un piano (v. § 6.6) e/o in una vista 3D (v. cap. 12) è pos-
sibile richiedere di visualizzare solo alcune tipologie di oggetti disegnati.
Per visualizzare nella tavola del piano o nella vista 3D attiva del progetto
solo alcune tipologie di oggetti disegnati basta effettuare le seguenti ope-
razioni:
• Cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale disposta lungo il
bordo sinistro della Finestra del Programma; questa operazione apre
l’omonimo toolbox in cui viene riportato il nome della tavola o della
vista 3D attiva.
• Nella parte superiore del toolbox Visibilità selezionare uno dei se-
guenti radio button:
325
11. Le Utilità del Disegno
Se, con l’opzione Solo entità non selezionate, si richiede di nascondere le enti-
tà selezionate (v. avanti), dopo che precedentemente ne sono state nascoste al-
tre, vengono visualizzate le entità precedentemente nascoste.
Per nascondere altre entità, senza che vengano visualizzate quelle precedente-
mente nascoste, occorre tenere premuto SHIFT della tastiera mentre si effettua
la loro selezione.
326
11. Le Utilità del Disegno
Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano NON visibili una o più
tipologie di entità, viene proposta l’icona a lato a destra sulla barra di
stato (barra inferiore della Finestra del Programma).
11.8
Inserimento di Disegni DWG o DXF nella Tavola
Per il disegno degli oggetti (v. cap. 10) nella tavola di un piano (v. § 6.6)
può essere preso a riferimento un disegno in formato DWG o DXF già
realizzato con un qualsiasi CAD.
Ad esempio, per disegnare gli elementi strutturali nella tavola di un piano
è possibile utilizzare, come traccia, l’opportuna planimetria del progetto
architettonico.
Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riporta-
to nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA.
La possibilità di “calamitare” gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) ai punti del
grafico DWG o DXF e di allinearli ai suoi elementi (linee, curve, ecc.)
rende il disegno degli oggetti estremamente semplice e rapido.
Per le funzionalità descritte, il riferimento di disegno in formato DXF o
DWG (se disponibile) sulla tavola grafica è lo strumento primario da adot-
tare per rendere estremamente semplice e rapido il disegno degli oggetti.
327
11. Le Utilità del Disegno
11.9
Punti Guida e Linee Guida
Nella tavole dei piani (piante) (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola di di-
segno (carpenterie, armature e tavole esecutive) del progetto di EdiLus-
CA è possibile inserire liberamente Punti Guida e Linee Guida.
L’oggetto Punto Guida e l’oggetto Linea Guida sono utilissimi riferimen-
to per il disegno. Essi infatti consentono di definire, nella tavola del dise-
gno, punti ed allineamenti di snap ad oggetto (v. § 11.1.3).
Inoltre, grazie alle potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. §
11.5), i Punti Guida e le Linee Guida disegnati sulla tavola di un piano
possono essere riportati automaticamente su altri piani dell’edificio, defi-
nendo, veri e propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo.
Le modalità per il disegno e la gestione dei Punti Guida e delle Linee
Guida vengono illustrate nei §§ 10.20 e 10.21.
328
12. Le Viste 3D
Le Viste 3D
Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile richiedere il
numero desiderato di viste tridimensionali della struttura.
Ogni vista 3D può essere personalizzata variando liberamente il punto di
osservazione e richiedendo sulla struttura le informazioni desiderate (sol-
lecitazioni, spostamenti, ecc.).
Le viste 3D personalizzate vengono registrate in modo da archiviare, con
il progetto, anche delle tavole con informazioni significative sulla geo-
metria della struttura e sul suo comportamento.
La finestra in cui viene proposta la vista 3D dell’edificio non è un sem-
plice strumento per la visualizzazione tridimensionale dell’edificio.
Nella vista 3D, infatti, è anche possibile selezionare le entità disegnate e
modificarle o cancellare (v. § 12.8).
Inoltre, nella vista 3D è anche possibile richiedere la vista Strutturale (v.
§ 12.9) dell’edificio in cui è possibile modificare le proprietà dei nodi
applicando loro forze, cedimenti e/o vincoli.
329
12. Le Viste 3D
12.1
Come Creare una Vista 3D dell’Edificio
Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile creare il
numero desiderato di viste tridimensionali della struttura.
Per il progetto attivo risulta già creata una vista 3D a cui si accede effet-
tuando le seguenti operazioni:
Esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). Questa operazione visualizza,
sul ramo che si di parte dal nodo Grafici, il nodo Viste 3D.
Esplodere anche il nodo Viste 3D. Questa operazione visualizza, il no-
do 3D della vista tridimensionale proposta per default dal programma.
Fare un doppio click sul nodo 3D. Questa operazione apre la finestra
Viste 3D (v. § 12.2) in cui viene proposta la vista tridimensionale
dell’edificio disegnato.
Tale vista può essere rinominata (v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e
salvata, in modo da essere archiviata nel progetto con la configurazione e
le informazioni ritenute significative dal Tecnico.
Oltre alla vista 3D proposta per default, nel progetto attivo è possibile
creare il numero desiderato di viste 3D.
Per creare una nuova vista 3D basta effettuare le seguenti operazioni:
Fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo Viste 3D o su un
qualsiasi nodo (vista) in esso contenuto; questa operazione seleziona il
nodo e apre un menu locale.
• Nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi Vista.
Questa operazione crea un nuovo nodo sul ramo che si diparte dal nodo
“Viste 3D”. Il nuovo nodo viene collocato in coda ai nodi delle viste già
create e risulta denominato con il numero d’ordine di creazione seguito
dalla stringa “3D” (ad esempio “1 - 3D”).
Contestualmente alla creazione del nuovo nodo viene anche aperta la
nuova vista in un’altra finestra Viste 3D.
Ogni vista 3D, compresa quella proposta per default, può essere rinominata
(v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e salvata in modo da poterla archiviare
nel progetto con la configurazione e le informazioni ritenute significative.
Una vista 3D può anche essere cancellata dal progetto (v. § 12.7).
330
12. Le Viste 3D
12.2
La Finestra Viste 3D
Una vista 3D creata (v. § 12.1) nel progetto può essere visualizzata e
modificata nella finestra Viste 3D.
La finestra Viste 3D viene proposta nella Finestra del programma quando
si crea una nuova vista 3D oppure quando si accede ad una vista già esi-
stente (v. § 12.1).
La finestra Viste 3D riporta, sulla barra del titolo, oltre al suo nome (Vi-
ste 3D), quello del progetto attivo e quello della vista 3D aperta.
Sotto la barra del titolo è presente una toolbar con i seguenti strumenti:
• il list box in cui è possibile scegliere una delle seguenti modalità per la
visualizzazione dell’edificio nella finestra:
WireFrame: visualizza solo tutte le linee degli elementi della struttura;
Ombreggiato: visualizza gli elementi della struttura con la sola om-
breggiatura;
Linee Nascoste: visualizza gli elementi della struttura con le sole linee
di contorno, nascondendo le linee delle facce degli oggetti in secon-
do piano rispetto ad altre;
Ombreggiato con Linee: rappresenta gli elementi della struttura con
l’ombreggiatura e le linee di contorno in primo piano rispetto ad altre;
Strutturale: propone la vista strutturale degli oggetti (v. § 12.9);
Solai: propone la vista 3D dei solai (v. § 12.10);
Forze e Momenti (utente): propone la vista 3D in cui è possibile visualiz-
zare e gestire le forze applicate alla struttura dall’Utente (v. § 12.11.1);
• il list box in cui è possibile scegliere il tipo (pianta, prospetto o isome-
tria) e l’orientamento della vista.
Dopo tale list box, la toolbar della finestra presenta i seguenti bottoni:
Vista Strutturale: propone la vista strutturale dell’edificio (v. § 12.9);
331
12. Le Viste 3D
12.3
Come Personalizzare una Vista 3D
Quando si crea una nuova vista 3D (v. § 12.1) nella finestra Viste 3D (v. §
12.2) viene proposta per default una vista isometrica dell’edificio.
L’orientamento di tale vista può essere modificata selezionando
l’opzione opportuna nel secondo list box da sinistra sulla toolbar della fi-
nestra “Viste 3D”.
333
12. Le Viste 3D
L’orientamento riportato nelle opzioni del list box è quello ottenuto nell’ipotesi che
il Nord abbia la stessa direzione dell’asse Y delle tavole del disegno dei piani
dell’edificio (v. § 6.6).
Se, per ragioni di comodità di disegno, non conviene disegnare le planimetrie
dell’edificio con l’orientamento effettivo, per la scelta dell’orientamento delle viste
3D e dei prospetti dell’edificio (nel list box della toolbar) va preso, come riferimen-
to, in luogo della direzione del Nord, quella dell’asse Y.
In ogni caso, quando nella finestra Viste 3D risulta visualizzata una iso-
metria, l’edificio può essere liberamente ruotato e/o traslato (v. avanti).
Oltre alle varie isometrie, nella finestra Viste 3D è anche possibile visua-
lizzare i vari prospetti della struttura dell’edificio.
Sia le viste isometriche che quelle prospetti-
che dell’edificio possono essere, inoltre, vi-
sualizzate nella modalità desiderata (solo line-
e, ombreggiate, ecc.) scegliendo l’opzione op-
portuna nel primo list box da sinistra della to-
olbar della finestra Viste 3D (v. § 12.2).
334
12. Le Viste 3D
335
12. Le Viste 3D
336
12. Le Viste 3D
12.4
Come Selezionare gli Oggetti nella Vista 3D
Nella finestra Viste 3D è prevista la possibilità di apportare modifiche al-
le proprietà degli oggetti disegnati e di modificare graficamente la quota
di alcuni oggetti (ad es. la quota delle estremità di una trave).
Per modificare un oggetto è necessario selezionarlo.
Per selezionare un oggetto basta cliccare su esso nella modalità Sele-
zione, attiva quando il bottone “Seleziona oggetti” della toolbar risulta
premuto.
Estremamente interessante risulta la possibilità di modificare più oggetti
contemporaneamente. Ad esempio la modifica dell’altezza di tutti i pila-
stri di una trave per creare la linea di colmo di un tetto.
Per selezionare contemporaneamente più oggetti in una vista 3D basta:
accertarsi che risulti attiva la modalità Selezione (bottone “Seleziona
oggetti” della toolbar premuto);
• tenere premuto SHIFT della tastiera e cliccare su ogni oggetto da sele-
zionare;
oppure
• racchiudere, in un rettangolo di selezione (tracciato tenendo premuto il
pulsante sinistro del mouse), almeno un punto di ogni oggetto da sele-
zionare.
Sempre tenendo premuto SHIFT, è anche possibile aggiungere, agli og-
getti selezionati, quelli racchiusi in un rettangolo di selezione.
Ovviamente, il rettangolo di selezione va tracciato a partire da un punto
in cui non è presente alcun oggetto. Cliccando su un oggetto, infatti, si
otterrebbe solo la sua selezione, senza la possibilità di proseguire nel
tracciamento del rettangolo.
Tenendo premuti CTRL + SHIFT della tastiera, il triangolo di selezione
può anche essere tracciato a partire da un punto in cui è presente un
oggetto.
Tutti gli oggetti selezionati nella vista 3D vengono proposti in rosso.
Le possibilità di selezione illustrate consentono persino di definire, nella
finestra Viste 3D, una vista della sola parte di struttura selezionata.
337
12. Le Viste 3D
12.5
Come Rinominare una Vista 3D
Per rinominare la vista (3D) proposta per default dal programma oppure
una qualsiasi vista 3D creata (v. § 12.1) dall’Utente basta effettuare le
seguenti operazioni:
fare click sul nodo della vista con il pulsante destro del mouse; questa
operazione seleziona il nodo e apre un menu locale;
• nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina; questa operazione
rende editabile il nome a destra del nodo selezionato;
• digitare nel campo il nome che si intende assegnare alla vista 3D e pi-
giare INVIO per confermare.
338
12. Le Viste 3D
12.6
Come Aprire una Vista 3D
Per aprire una vista 3D già creata (v. § 12.1) per il progetto attivo di Edi-
Lus-CA basta:
esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso).
esplodere il nodo Viste 3D contenente tutte le viste 3D del progetto;
• fare doppio click sul nodo della vista da aprire; questa operazione apre
la finestra Viste 3D nella Finestra del Programma o, se questa risulta
già aperta, la porta in primo piano rendendola attiva.
12.7
Come Eliminare una Vista 3D
Per eliminare dal progetto attivo, una vista 3D precedentemente creata
(v. § 12.1) basta effettuare le seguenti operazioni:
fare doppio click sul nodo Viste 3D del Navigatore (v. § 3.2.1) per e-
sploderlo e visualizzare tutte le viste 3D del progetto attivo.
fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della vista 3D da
eliminare per selezionarla ed accedere al menu locale del Navigatore.
• nel menu locale selezionare l’opzione Elimina Vista.
12.8
Come Modificare gli Oggetti nella Vista 3D
Nella finestra Viste 3D è anche possibile apportare modifiche ad una o
più entità (oggetti) della struttura. In particolare è possibile:
• modificare le proprietà (v. § 10.1.6) di una entità o più entità della
struttura;
• modificare graficamente, la quota delle estremità di una trave.
339
12. Le Viste 3D
Disegnando la trave nella pianta del piano, le sue estremità vengono po-
sizionate alla quota del piano stesso (v. § 10.3).
340
12. Le Viste 3D
In questo caso, operando nella tavola di disegno del piano, sarebbe parti-
colarmente difficile e laborioso cercare di far coincidere l’estremità della
trave con quella del pilastro più basso.
Operando, invece nella vista 3D, per collegare la trave con il pilastro più
basso basta, invece, effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la trave (v. § 12.4);
• fare click sulla maniglia dell’estremità della trave da collegare con il
pilastro; questa operazione sblocca l’estremità consentendo solo spo-
stamenti lungo la verticale;
• spostare l’estremità della
trave in prossimità di
quella del pilastro; du-
rante gli spostamenti ri-
sultano attivi gli snap
anche spazialmente; per-
tanto, quando l’estremità
della trave è prossima a
quella del pilastro, una
griglia di colore blu se-
gnala la coincidenza;
341
12. Le Viste 3D
12.9
La Vista Strutturale
La vista strutturale è un utilissimo strumento per visualizzare la modella-
zione della struttura effettuata dal programma.
In tale vista, inoltre, è possibile applicare vincoli esterni e cedimenti ai
nodi della struttura (v. §§ 12.9.1.2 e 12.9.1.3).
Per richiedere la Vista Strutturale dell’edificio basta accedere ad una
vista 3D (v. § 12.1) e pigiare l’omonimo bottone della toolbar della
sua finestra.
342
12. Le Viste 3D
Si noti che le estremità iniziale e finale (v. § 21.2) di una trave risultano sempre
collegate ai nodi in cui concorrono mediante un braccetto rigido.
L’estremità finale (superiore) (v. § 21.3) di un pilastro, invece, risulta collegato al
nodo superiore mediante un braccetto rigido, mentre la sua estremità iniziale (in-
feriore) coincide con il nodo stesso.
Come in qualsiasi altra vista 3D, anche nella vista strutturale è possibile
selezionare uno o più elementi della struttura per poterne modificare le
proprietà (v. § 10.1.6).
In particolare, nella vista strutturale è possibile modificare sia i nodi (blu) di
estremità degli elementi strutturali che i sub nodi (arancione) di estremità
delle shell applicando loro vincoli (v. § 12.9.1.2) e cedimenti (v. § 12.9.1.3).
343
12. Le Viste 3D
Forze, momenti e carichi aggiuntivi applicati dall’Utente su una parete, soletta o platea
(v. § 12.11 e segg.) vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle relative shell.
Tali forze, pertanto, possono essere visualizzate unicamente sui nodi ed i sub nodi
degli elementi interessati (v. § 12.9.1.1).
344
12. Le Viste 3D
12.9.1
Le Proprietà dei Nodi
Le proprietà di un nodo della struttura possono essere visualizzate e modifi-
cate nella pagina Proprietà del toolbox delle Proprietà che si attiva quando
esso risulta selezionato nella vista strutturale (v. § 12.9) attiva del progetto.
Le proprietà di un nodo risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
La sezione Caratteristiche delle Proprietà di un nodo presenta i righi:
Vincolo esterno: in tale rigo viene riportato il nome del vincolo even-
tualmente applicato al nodo selezionato. Se al nodo NON risulta ap-
plicato alcun vincolo, nel rigo viene riportata la stringa Libero.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log Vincolo Esterno in cui l’Utente può liberamente definire
l’eventuale vincolo da applicare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.2).
Per i nodi di fondazione (ad es. il nodo inferiore di un pilastro del
primo livello) nel dialog Vincolo Esterno viene automaticamente defi-
nito un incastro come vincolo esterno.
345
12. Le Viste 3D
Geometria
La sezione Geometria delle Proprietà di un nodo vengono proposti i dati
relativi alla geometria del nodo.
Tali dati NON possono essere modi-
ficati in quanto vengono definiti nel-
la fase del disegno degli oggetti (v.
cap. 10). I campi della sezione sono:
XYZ, in cui vengono riportate le co-
ordinate del nodo selezionato.
Piano/Livello, in cui viene indicato il
piano (v. cap. 6) di appartenenza
del nodo selezionato. Il valore
proposto in tale campo risulterà
visibile solo dopo aver richiesto il
calcolo del modello strutturale (v.
§ 13.2).
Carichi e Forze
La sezione Carichi e Forze delle Proprietà di un nodo presenta il rigo For-
ze Concentrate, in cui viene riportato il numero di forze e momenti con-
centrati che caricano il nodo selezionato.
Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il dia-
log Forze Concentrate in cui è possibile prendere visione delle forze e
momenti concentrati che caricano il nodo.
Tali forze possono essere quelle derivanti dall’analisi dei carichi effettua-
ta automaticamente dal programma (parti di solaio che competono diret-
tamente al nodo e non alle travi in esso concorrenti, parti d’angolo dei
balconi, ecc.) oppure quelle aggiuntive applicate al nodo dall’Utente (v.
§§ 12.11.2 e 12.11.5).
Le forze proposte nel dialog NON possono essere modificate o elimi-
nate.
Le modalità per l’applicazione e la gestione di forze e momenti aggiunti-
vi su un nodo vengono illustrate nei §§ 12.11.2 e 12.11.5.
346
12. Le Viste 3D
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.2.
Nel Toolbox delle Proprietà dei nodi, oltre alla pagina Proprietà, è pre-
sente anche la pagina Risultati in cui, dopo il calcolo, è possibile visua-
lizzare i risultati ottenuti relativi al nodo selezionato.
Per accedere alla pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo
selezionato basta cliccare l’omonima linguetta in alto nel Toolbox stesso.
La pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo selezionato è
analoga all’omonima pagina del Toolbox delle Proprietà di un qualsiasi
elemento strutturale (v. §§ 14.2 e 10.1.6).
12.9.1.1
Come Visualizzare Forze e Momenti su un Nodo
Generalmente un nodo di estremità di un elemento strutturale (trave, pi-
lastro parete, ecc.) oppure un sub nodo di estremità di una shell di una
parete, soletta o platea (v. § 12.9) può risultare caricato da:
• forze derivanti dall’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal
programma (forze relative a parti di solaio che competono direttamen-
te al nodo e NON alle travi in esso concorrenti, oppure forze relative e
parti d’angolo di balconi, ecc.);
• forze o momenti concentrati aggiuntivi applicate al nodo dall’Utente
(v. §§ 12.11.2 e 12.11.5);
• forze derivanti dall’applicazioni, su pareti solette e platee, di forze, ca-
richi lineari e carichi superficiali (v. §§ 12.11.3 e 12.11.4); tali forze e
carichi vengono, infatti, trasferiti direttamente ai sub nodi delle shell
dell’elemento su cui essi vengono applicati.
Tutte le forze che caricano il nodo (o sub nodo) selezionato nella vista
strutturale (v. § 12.9) possono essere visualizzate nel dialog Forze Con-
centrate del nodo.
Per accedere al dialog Forze Concentrate del nodo selezionato nella vista
strutturale (v. § 12.9) basta pigiare il bottoncino proposto nell’omonimo rigo
del toolbox delle Proprietà quando questo risulta selezionato (v. § 12.9.1).
347
12. Le Viste 3D
348
12. Le Viste 3D
12.9.1.2
Come Applicare un Vincolo Esterno alla Struttura
349
12. Le Viste 3D
Nel rigo Vincolo Esterno del toolbox delle Proprietà del nodo selezionato
viene riportata una stringa indicativa del tipo di vincolo esterno ad esso
applicato. Se, invece, al nodo selezionato non risulta applicato alcun vin-
colo, nel rigo Vincolo Esterno viene riportata la stringa Libero.
Se nel list box Predefiniti si sce-
glie l’opzione <utente>, il dialog
si predispone per la definizione
libera, da parte dell’Utente, del
vincolo da applicare al nodo.
Nelle sezioni Rigidezza allo spo-
stamento e Rigidezza alla rota-
zione del dialog risultano, infatti,
abilitati tutti i list box ed i campi
presenti.
In ognuno dei list box delle se-
zioni Rigidezza allo spostamen-
to è possibile scegliere tra le
opzioni:
infinita: richiede che il vincolo che si sta definendo abbia una rigidezza in-
finita allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si opera;
nessuna: richiede che il vincolo che si sta definendo non opponga alcuna re-
sistenza allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si opera;
350
12. Le Viste 3D
<utente>: richiede che il vincolo che si sta definendo abbia una certa rigi-
dezza allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si ope-
ra; in questo caso l’Utente deve anche specificare l’opportuno valore
della rigidezza nel campo a destra del list box.
Operazioni analoghe a quelle illustrate per la definizione della rigidezza
allo spostamento del vincolo devono essere effettuate per la definizione
della sua Rigidezza alla rotazione.
Tutti i dati di un vincolo definito liberamente dall’Utente vengono ripor-
tati in nero ad indicare che essi possono essere modificati in un qualsiasi
momento antecedente al calcolo.
Per eliminare un vincolo esterno dal nodo selezionato in una vista
strutturale (v. § 12.4), basta accedere nuovamente al dialog in cui è
stato definito il vincolo e, in questo, pigiare il bottone Elimina.
Questa operazione chiude il dialog ed elimina il vincolo dal nodo selezio-
nato, proponendo nuovamente la stringa Libero nel rigo Vincolo Esterno
del toolbox delle sue Proprietà per segnalare l’assenza di vincoli esterni.
12.9.1.3
Come Applicare un Cedimento alla Struttura
Ad ogni nodo della struttura disegnata (v. cap. 10), l’Utente può applica-
re liberamente dei cedimenti.
351
12. Le Viste 3D
352
12. Le Viste 3D
12.9.2
Le Proprietà delle Shell
Le proprietà di un elemento Shell di una parete, una soletta o una platea pos-
sono essere visualizzate e modificate nella pagina Proprietà del toolbox delle
Proprietà dopo aver richiesto il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2).
Il toolbox delle Proprietà di un elemento Shell viene proposto quando
questo risulta selezionato in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto.
Le proprietà di una Shell risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche
La sezione Caratteristiche delle Proprietà di una Shell presenta i righi:
Spessore, in cui viene riportato lo
spessore (in cm) della Shell sele-
zionata che, ovviamente, è pari a
quello della parete, soletta o pla-
tea di appartenenza. Lo spessore
di una Shell può essere modifica-
to solo modificando lo spessore
dell’intera parete, soletta o platea
di appartenenza.
Materiale, in cui viene riportato il mate-
riale della parete, soletta o platea a
cui appartiene la Shell selezionata.
Carichi e Forze
La sezione Carichi e Forze delle Proprietà di una Shell presenta i righi:
Forze Superficiali, in cui viene riportato il numero di forze superficiali
che caricano la Shell selezionata.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log in cui è possibile prendere visione delle forze rilevate nell’analisi
dei carichi effettuata automaticamente dal programma (ad es. i carichi
derivanti da una spinta del terreno o idrostatica applicata ad una parete
v. §§ 10.23 e 10.24).
Forze Lineari [solo per shell di solette e platee], in cui viene riportato il nu-
mero di forze lineari che caricano la Shell selezionata.
353
12. Le Viste 3D
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.2.
Nel Toolbox delle Proprietà dei nodi, oltre alla pagina Proprietà, è pre-
sente anche la pagina Risultati in cui, dopo il calcolo, è possibile visua-
lizzare i risultati ottenuti relativi alla shell selezionata.
Per accedere alla pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo
selezionato basta cliccare l’omonima linguetta in alto nel Toolbox stesso.
La pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà della Shell selezionata è
analoga all’omonima pagina del Toolbox delle Proprietà di un qualsiasi
elemento strutturale (v. §§ 14.2 e 10.1.6).
12.9.2.1
Come Modificare una Shell
Durante il Calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2), il programma ef-
fettua una modellazione degli elementi strutturali parete, soletta e platea
dell’edificio mediante la loro suddivisione in shell.
Tale suddivisione in shell si ottiene mediante l’inserimento di nodi di co-
lore giallo nel piano di ogni parete, soletta e platea.
La suddivisione in shell degli elementi strutturali parete, soletta e platea
viene effettuata in funzione:
354
12. Le Viste 3D
NON è possibile spostare i nodi (di colore blu) ai vertici dei vari elementi strutturali.
Naturalmente, il nodo di una shell può essere spostato unicamente nel piano del-
la shell stessa.
12.10
La Vista 3D dei Solai
Disegnati i Solai (v. § 10.7.1) e le relative Sezioni di Calcolo (v. §
10.7.6), prima di procedere al calcolo dei solai è possibile accedere ad
una efficacissima vista 3D degli stessi.
In tale vista è possibile selezionare ogni elemento (travetto, nodo, ecc.) dei
vari solai per applicare loro eventuali forze aggiuntive, vincoli e/o cedimenti.
Per accedere alla vista 3D dei solai basta accedere ad
una vista 3D (v. § 12.6) e, nel primo list box da sini-
stra della sua finestra, selezionare l’opzione Solai.
Nella vista 3D dei solai viene proposta la sezione di
calcolo dei solai.
Infatti, per ogni campata di so-
laio, in corrispondenza di ogni
sezione di calcolo disegnata
(v. § 10.7.6), viene rappresen-
tato il “travetto”, le “pignatte”
ed i nodi (pallini blu) di ogni
campata.
Prima di richiedere il calcolo
dei solai (v. § 13.6), nella vista
3D dei solai è possibile modifi-
care le caratteristiche di ogni so-
laio e balcone per cui è stata di-
segnata una sezione di calcolo.
12.10.1
Come Applicare Ulteriori Forze e Vincoli Interni
ad un Solaio
Oltre ai carichi relativi all’analisi dei carichi (v. § 9.2 e § 10.7.1), quali il
peso proprio e i sovraccarichi (permanenti ed accidentali), per il Calcolo
del solaio (v. § 13.6) è possibile applicare alla sezione di calcolo di un so-
laio i vincoli interni desiderati e forze concentrate e lineari aggiuntive.
L’applicazione di vincoli e/o ulteriori forze alla sezione di calcolo di un
solaio si effettua nella vista 3D dei Solai (v. § 12.10).
357
12. Le Viste 3D
Nel dialog Forze Lineari vengono proposti i carichi lineari sulla sezio-
ne di calcolo del solaio derivanti dall’analisi dei carichi effettuata au-
tomaticamente dal programma. I dati di tali carichi vengono riportati
in blu ad indicare che essi NON possono essere modificati.
I dati dei carichi lineari aggiuntivi, applicati alla sezione di calcolo tra-
vetto dall’Utente, vengono, invece, riportati in nero ad indicare che,
prima del calcolo, possono essere modificati.
358
12. Le Viste 3D
Il punto iniziale del travetto coincide con l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2).
Pertanto, se il carico viene applicato a partire dal punto iniziale del travetto LLI[i],
nel campo Distanza LLI[i] va lasciato il valore zero.
Per l’applicazione dei carichi, la Distanza LLI[i] va considerata a partire dal punto
iniziale della lunghezza libera di inflessione del travetto, anche quando viene richie-
sto il calcolo del solaio senza “braccetti rigidi” (v. § 10.7.6). In pratica, un carico line-
are può essere applicato solo lungo la lunghezza libera di inflessione del travetto.
• nei campi Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3 indicare, in N/m, le
componenti del carico lineare (con il segno opportuno in funzione
del riferimento scelto) nel primo punto di applicazione; ad esempio,
un carico lineare verticale verso il basso di 5750 N/m può essere a-
gevolmente specificato scegliendo il sistema di riferimento “globa-
le” ed inserendo il valore “-5750” nel campo “Carico Z/3”;
359
12. Le Viste 3D
360
12. Le Viste 3D
Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (Carico
Lineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.
Il punto iniziale del travetto coincide con l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2).
Per l’applicazione delle forze, la Distanza LLI[i] va considerata a partire dal pun-
to iniziale della lunghezza libera di inflessione del travetto, anche quando viene
richiesto il calcolo del solaio senza “braccetti rigidi” (v. § 10.7.6).
361
12. Le Viste 3D
12.10.2
Come Applicare Ulteriori Forze, Vincoli e
Cedimenti ai Nodi di un Solaio
EdiLus-CA permette di applicare ai nodi della sezione di calcolo di un
solaio eventuali ulteriori forze concentrate, vincoli esterni e/o cedimenti.
L’applicazione di ulteriori forze concentrate, vincoli esterni e/o cedimen-
ti al nodo di un solaio si effettua nella vista 3D dei solai (v. § 12.10).
362
12. Le Viste 3D
12.11
Come Applicare Ulteriori Forze alla Struttura
Modifiche alla struttura possono comportare la perdita di carichi, forze e/o mo-
menti aggiuntivi precedentemente applicati ad essa dall’Utente.
Dopo aver modificato la struttura è NECESSARIO, pertanto, verificare la presenza
di carichi, forze e momenti aggiuntivi, applicati nella zona della struttura modificata.
In ogni caso, SI CONSIGLIA VIVAMENTE di applicare eventuali forze aggiuntive
ad una struttura solo dopo averne ultimato il disegno.
12.11.1
La Vista Forze e Momenti (Utente)
Nella vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D (v. § 12.2) del proget-
to è possibile visualizzare e gestire (creare, modificare ed eliminare) tutti
i carichi, forze e momenti applicati alla struttura in
aggiunta a quelle derivanti dall’Analisi dei Carichi
effettuata automaticamente dal programma.
Per accedere alla vista Forze e Momenti (utente)
della finestra 3D basta selezionare l’omonima op-
zione del menu in alto a sinistra sulla sua toolbar.
365
12. Le Viste 3D
366
12. Le Viste 3D
• Il list box per la scelta del tipo di Forze (Forze Concentrate, Forze Li-
neari, Forze Superficiali, Momenti Concentrati e Momenti Lineari) da
visualizzare con la mappatura a colori che ne indica l’intensità.
In tale list box viene anche indicato il numero di forze dello stesso ti-
po inserite dall’Utente.
La scelta di una tipologia di forze propone, alle estremità del list box,
rispettivamente, l’intensità della forza più piccola e della forza più
grande (del tipo scelto) inserite dall’Utente.
Tra i due valori suddetti viene riportata una mappatura a colori delle
intensità delle forze appartenenti alla tipologia scelta.
Al centro della mappatura viene riportata l’indicazione della tipologia
delle forze visualizzate con la mappatura a colori.
Tutte le forze NON appartenenti alla tipologia scelta vengono rappre-
sentate in grigio.
Come qualsiasi vista 3D, la vista Forze e Momenti Utente è dotata di un
menu locale contenente le opzioni per l’attivazione delle funzionalità di
Zoom e di funzionalità specifiche per la gestione delle Forze e dei Mo-
menti applicati alla struttura dall’Utente.
A tale menu si accede cliccando nella vista con il pulsante destro del
mouse.
Nei paragrafi seguenti vengono descritte le Forze che l’Utente può appli-
care alla struttura e le modalità operative per il loro inserimento e la loro
definizione.
367
12. Le Viste 3D
12.11.2
Come Applicare una Forza Concentrata
Un oggetto Forza Concentrata può essere, ovviamente, applicato ai
nodi, alle travi, ai pilastri, alle pareti, alle solette ed alle platee della
struttura.
368
12. Le Viste 3D
Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Nel campo Descrizione inserire una descrizione identificativa della forza.
• Nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico.
• Nel list box Tipologia Carico Accid. scegliere la tipologia di carico ac-
cidentale opportuna tra quelle possibili, proposte in funzione della
scelta effettuata nel list box “Condiz. Carico Utente”.
• Nel list box Coeff. riduz. masse sism. scegliere l’opportuno coefficien-
te di riduzione delle masse sismiche tra quelli possibili, proposti in
funzione delle scelte effettuate nei list box precedenti.
Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione opportuna per definire la direzione ed
il verso della forza rispetto al riferimento globa-
le (v. § 21.1) oppure scegliere l’opzione PER-
SONALIZZATA per definire liberamente la dire-
zione ed il verso della forza. L’opzione PERSO-
NALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:
Angolo X-Y, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(tra 0° e 360°) che il piano
(verticale) del semicerchio
azzurro (contenente la for-
za) forma con l’asse X del
sistema di riferimento (v.
figura);
Angolo Z-XY, in cui va speci-
ficato il valore dell’angolo
(tra 0° e 180°) che la forza
forma con l’asse verticale
del sistema di riferimento
della forza (v. figura).
• Nel campo FORZA [N] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N)
della forza.
369
12. Le Viste 3D
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.
370
12. Le Viste 3D
Per applicare una forza concentrata su una trave della struttura basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata.
• Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va dise-
gnata la forza. Questa operazione visualizza la forza da disegnare.
• Spostare la forza nel punto della trave in cui si intende applicarla. Du-
rante lo spostamento viene proposta dinamicamente la distanza del
punto di applicazione della forza dal punto iniziale della trave.
• Cliccare sul punto di applicazione della forza per fissarne la posizione.
Questa operazione inserisce, sulla trave, una forza concentrata vertica-
le e rivolta verso il basso.
• Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà della
forza disegnata.
Per visualizzare le proprietà della
forza nel Toolbox delle Proprietà,
questa deve risultare selezionata (v.
§ 10.1.2).
Quando la forza risulta selezionata,
viene proposta con un proprio si-
stema di riferimento per definirne,
in maniera semplice ed intuitiva, la
direzione ed il verso (v. avanti).
Un asse del sistema di riferimento
della forza risulta avere stessa dire-
zione e verso dell’asse della trave.
Per la forza inserita vanno specificate le seguenti Proprietà:
Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le stesse operazioni illustrate al punto A.
371
12. Le Viste 3D
Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione opportuna per definire la direzione ed il
verso della forza rispetto al riferimento Globale
(v. § 21.1) o Locale (v §§ 21.2 e 21.3); scegliendo
l’opzione PERSONALIZZATA è possibile definire
liberamente la direzione ed il verso della forza.
L’opzione PERSONALIZ-
ZATA, infatti, rende edita-
bili i campi:
Angolo X-Y, in cui va speci-
ficato il valore dell’angolo
(compreso tra 0° e 360°)
che il piano del semicer-
chio azzurro (contenente
la forza) forma con l’asse,
nel piano del cerchio ver-
de, ortogonale a quello di-
retto lungo l’asse della
trave (v. figura);
Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra
0° e 180°) che la forza forma con l’asse del sistema di riferimento
ortogonale a quelli contenuti nel piano del cerchio verde (v. figura).
• Nel campo Distanza LLI[i] viene riportata la distanza (in metri) del
punto di applicazione della forza dal punto iniziale (i) della trave (v. §
21.2); tale valore può anche essere modificato ottenendo, naturalmen-
te, l’immediato spostamento della forza sulla trave.
• Nel campo FORZA [N] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N)
della forza.
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.
372
12. Le Viste 3D
L’individuazione del punto di applicazione della forza viene facilitata dalla presenza:
delle sue distanze dai bordi della soletta, lungo le direzioni principale e secon-
daria (v. § 10.5.1) di quest’ultima.
di eventuali riferimenti (Griglie Guida, Linee Guida e Punti Guida) preventiva-
mente riportati nelle tavole di disegno.
• Fare click nel punto di applicazione per fissare la posizione della for-
za; Questa operazione inserisce, sulla soletta, una forza concentrata
verticale e rivolta verso il basso.
• Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà della
forza.
Per visualizzare le proprietà della forza nel Toolbox delle Proprietà, que-
sta deve risultare selezionata (v. § 10.1.2).
373
12. Le Viste 3D
12.11.3
Come Applicare un Carico Lineare
Un oggetto Forza Lineare può essere, ovviamente, applicato alle aste (tra-
vi è pilastri) e alle pareti, solette e platee della struttura.
Per applicare un carico lineare su una trave della struttura basta effettuare
le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza lineare.
• Fare click sull’asse della trave. Questa operazione applica, per tutta la
lunghezza della trave, un carico lineare costante verticale rivolto verso
il basso. Il carico applicato può anche interessare solo una parte della
trave (v. avanti).
• Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del
carico.
Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, que-
sto deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).
Quando il carico risulta
selezionato, viene pro-
posto con un proprio
sistema di riferimento
per definirne, in manie-
ra semplice ed intuiti-
va, la direzione ed il
verso (v. avanti).
Un asse del sistema di
riferimento del carico
ha stessa direzione e
verso dell’asse della
trave.
Per il carico inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:
Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Nel campo Descrizione inserire una descrizione identificativa del
carico.
• Nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico.
375
12. Le Viste 3D
Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox
delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione opportuna per definire la direzione ed il
verso del carico rispetto al sistema di riferimento
Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.2 e 21.3) op-
pure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per de-
finirne liberamente la direzione ed il verso.
L’opzione PERSONALIZZA-
TA, infatti, rende editabili i
campi:
Angolo X-Y, in cui va specifica-
to il valore dell’angolo
(compreso tra 0° a 360°) che
il piano del semicerchio az-
zurro (contenente la forza
che simboleggia il carico)
forma con l’asse, nel piano
del cerchio verde, ortogona-
le a quello diretto lungo
l’asse della trave (v. figura);
Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0°
e 180°) che la forza che simboleggia il carico forma con l’asse del si-
stema di riferimento ortogonale al piano del cerchio verde (v. figura).
376
12. Le Viste 3D
La Distanza LLI [i] e la Distanza LLI [f] possono anche essere definite graficamente.
Per modificare graficamente tali distanze basta semplicemente selezionare il ca-
rico e spostare le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.
• Nel campo FORZA [f] [N/m] della sezione PUNTO [finale] specificare, in
valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto di
applicazione finale.
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.
377
12. Le Viste 3D
Per applicare un carico lineare su una soletta della struttura basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza lineare.
• Fare click sulla soletta nel primo punto di applicazione del carico per
fissarne la posizione.
• Spostare il cursore nel secondo punto di applicazione del carico e clic-
care per fissarlo. Questa operazione applica, tra i due punti indicati
sulla soletta, un carico lineare costante verticale rivolto verso il basso.
L’individuazione dei punti di applicazione del carico viene facilitata dalla presenza:
delle loro distanze dai bordi della soletta, lungo le direzioni principale e secon-
daria (v. § 10.5.1) di quest’ultima.
di eventuali riferimenti (Griglie Guida, Linee Guida e Punti Guida) preventiva-
mente riportati nelle tavole di disegno.
La posizione dei punti di applicazione del carico può essere modificata in qualsiasi
momento selezionandolo e spostando le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.
378
12. Le Viste 3D
Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre specifi-
care le stesse proprietà illustrate al punto A del presente paragrafo.
Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione opportuna per definire la direzione ed il
verso del carico rispetto al sistema di riferimento
Globale (v. § 21.1) o Locale (v. § 21.4 e segg.) op-
pure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per de-
finirne liberamente la direzione ed il verso.
L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:
Angolo X-Y, in cui va specifica-
to il valore dell’angolo (da 0
a 360) che il piano del se-
micerchio azzurro (conte-
nente la forza che simbo-
leggia il carico) forma con
l’asse del riferimento orto-
gonale alla soletta;
Angolo Z-XY, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(compreso tra 0 e 180) che la
forza che simboleggia il ca-
rico forma con il piano del
cerchio verde (v. figura).
• Nel campo FORZA [i] [N/m] della sezione PUNTO [iniziale] specificare,
in valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto
di applicazione iniziale.
• Nel campo FORZA [f] [N/m] della sezione PUNTO [finale] specificare, in
valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto di
applicazione finale.
379
12. Le Viste 3D
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.
12.11.4
Come Applicare un Carico Superficiale
Un oggetto Forza Superficiale può essere, ovviamente, applicato unica-
mente alle pareti, alle solette e alle platee della struttura.
Le modalità operative per l’applicazione di un carico superficiale su una
parete o una platea sono analoghe a quelle previste per l’applicazione
dello stesso carico su una soletta. Pertanto, per brevità, vengono illustra-
te solo le modalità per l’applicazione di un carico superficiale su una
soletta.
Per applicare un carico superficiale su una soletta della struttura basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Forza superficiale. Questa operazio-
ne attiva la modalità per il disegno, sulla soletta della polilinea (v. §
10.14) chiusa che delimita l’area di applicazione del carico.
• Fare click sulla soletta nel punto in cui va posizionato il primo vertice
della polilinea per fissarne la posizione. Questa operazione attiva la
modalità per il successivo vertice della polilinea.
• Proseguire cliccando nei punti in cui vanno posizionati gli altri vertici
della polilinea.
• Disegnato l’ultimo lato (o vertice) della polilinea cliccare con il pul-
sante destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare
l’opzione Termina. Questa operazione inserisce, per default, sulla so-
letta, un carico superficiale verticale e rivolto verso il basso avente
come estensione il poligono definito dalla polilinea disegnata.
380
12. Le Viste 3D
L’individuazione dei vertici della polilinea è facilitata dalla presenza della loro distanza
dai bordi della soletta, lungo le sue direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1).
La polilinea disegnata può essere modificata in qualsiasi momento con le modali-
tà previste per la modifica dell’oggetto polilinea.
Se il carico deve essere esteso a tutta la soletta, NON è necessario disegnarlo con
precisione. In questo caso, infatti, basta disegnare una polilinea qualsiasi (ad es. un
triangolo) e selezionare il check box Tutta la superficie del Toolbox delle Proprietà.
Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del
Toolbox delle Proprietà occorre
specificare le stesse proprietà illu-
strate al punto A del § 12.11.3.
Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del To-
olbox delle Proprietà occorre ef-
fettuare le seguenti operazioni:
381
12. Le Viste 3D
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.
382
12. Le Viste 3D
12.11.5
Come Applicare un Momento Concentrato
Un oggetto Momento Concentrato può essere applicato ad un nodo e ad
un’asta (trave o pilastro).
Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le seguenti operazioni:
• nel campo Descrizione inserire la descrizione identificativa del mo-
mento;
383
12. Le Viste 3D
Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione per definire la direzione ed il verso
del vettore momento rispetto al riferimento
globale (v. § 21.1) oppure scegliere l’opzione
PERSONALIZZATA per definire liberamente la
direzione ed il verso del vettore momento.
L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:
Angolo X-Y, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(compreso tra 0 e 360) che
il piano (verticale) del se-
micerchio azzurro, conte-
nente il vettore momento,
forma con l’asse X del si-
stema di riferimento (v. fi-
gura);
Angolo Z-XY, in cui va speci-
ficato il valore dell’angolo
(compreso tra 0 e 180) che
la forza forma con l’asse
verticale del sistema di ri-
ferimento del momento (v.
figura).
384
12. Le Viste 3D
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.
Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-
tuare le stesse operazioni illustrate al punto A.
Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita scegliere
l’opzione per definire la direzione ed il verso
del vettore momento rispetto al riferimento
Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.2 e
21.3) oppure scegliere l’opzione PERSONA-
LIZZATA per definire liberamente la direzio-
ne ed il verso del vettore momento.
L’opzione PERSONALIZ-
ZATA, infatti, rende editabili i
campi:
Angolo X-Y, in cui va specifi-
cato il valore dell’angolo
(compreso tra 0° e 360°)
che il piano del semicer-
chio azzurro (contenente la
forza) forma con l’asse, nel
piano del cerchio verde, or-
togonale a quello diretto
lungo l’asse della trave (v.
figura);
Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0
e 180) che la forza forma con l’asse del sistema di riferimento orto-
gonale a quelli contenuti nel piano del cerchio verde (v. figura).
386
12. Le Viste 3D
• Nel campo Distanza LLI[i] viene riportata la distanza (in metri) del
punto di applicazione del momento dal punto iniziale (i) della trave (v.
§ 21.2); tale valore può anche essere modificato ottenendo, natural-
mente, l’immediato spostamento del momento sulla trave.
• Nel campo MOMENTO [Nm] specificare, in valore assoluto, l’intensità
(in Nm) del momento.
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.
12.11.6
Come Applicare un Momento Lineare
L’oggetto Momento Lineare di EdiLus-CA può essere utilizzato per ap-
plicare un Momento torcente lineare ad una trave o ad un Pilastro.
Le modalità operative per l’applicazione di un momento lineare su un pi-
lastro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso momento su
una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per
l’applicazione di un momento lineare su una trave.
Per applicare un momento lineare su una trave della struttura basta effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-
getto (v. § 12.11.1).
• Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-
sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.
Nel toolbox selezionare l’opzione Momento lineare.
• Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va dise-
gnato il momento. Questa operazione applica un momento lineare
lungo tutta la lunghezza della trave. Il momento lineare applicato può
anche interessare solo una parte della trave (v. avanti).
• Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del
momento disegnato.
387
12. Le Viste 3D
Sezione Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche del
Toolbox delle Proprietà occorre
effettuare le seguenti operazioni:
• Nel campo Descrizione inse-
rire una descrizione identifi-
cativa del carico.
• Nel list box Condiz. Carico
Utente scegliere la condizio-
ne di carico.
• Nel list box Tipologia Carico
Accid. scegliere la tipologia
di carico accidentale oppor-
tuna tra quelle possibili,
proposte in funzione della
scelta effettuata nel list box
“Condiz. Carico Utente”.
388
12. Le Viste 3D
Sezione Geometria
Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le
seguenti operazioni:
• Nel list box Direzione predefinita indicare il verso
(orario o antiorario) del momento torcente lineare.
La scelta di un’opzione nel list box riporta gli angoli opportuni nei
campi sottostanti che, però, in questo caso, NON possono essere mo-
dificati.
• Nel campo Distanza LLI [i] della sezione PUNTO [iniziale] digitare la di-
stanza, in metri, del punto iniziale di applicazione del momento linea-
re dal nodo iniziale della trave.
• Nel campo MOMENTO [i] [Nm/m] della sezione PUNTO [iniziale] speci-
ficare, in valore assoluto, l’intensità (in Nm/m) del momento lineare
nel suo punto di applicazione iniziale.
• Nel campo Distanza LLI [f] della sezione PUNTO [finale] digitare la di-
stanza, in metri, del punto finale di applicazione del momento lineare
dal nodo finale della trave.
La Distanza LLI [i] e la Distanza LLI [f] possono anche essere definite graficamente.
Per modificare graficamente tali distanze basta semplicemente selezionare il
momento lineare e spostare le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.
389
12. Le Viste 3D
• Nel campo MOMENTO [f] [Nm/m] della sezione PUNTO [finale] specifi-
care, in valore assoluto, l’intensità (in Nm/m) del momento lineare nel
suo punto di applicazione finale.
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-
sere confermato pigiando INVIO della tastiera.
390
13. Il Calcolo
Il Calcolo
Specificati i dati dell’Analisi Sismica (v. cap. 5.2), disegnato l’intero edi-
ficio con gli oggetti di EdiLus-CA (v. cap. 10), è possibile procedere alle
varie fasi del calcolo.
I paragrafi seguenti illustrano le varie fasi del calcolo e le modalità ope-
rative per richiederle.
391
13. Il Calcolo
13.1
Le Fasi di Calcolo
Ultimata l’immissione dei dati della struttura, vengono effettuati tutti i
passi di calcolo necessari per la completa definizione di spostamen-
ti/tensioni/sollecitazioni, affidando al solutore interno la risoluzione del
telaio spaziale.
Vengono quindi effettuati i semiprogetti delle armature nelle varie membra-
ture, la generazione dei grafici, della relazione di calcolo e la contabilità.
A seconda delle scelte effettuate (v. § 5.1), il calcolo sarà condotto se-
condo il D.M. del gen.’96 o secondo l’Ordinanza 3274/2003 in regime di
analisi elastica lineare dinamica modale o statica.
Quest’ultima modalità può essere scelta solo se la struttura può essere
considerata “regolare” nell’accezione indicata nell’Ordinanza, che detta
dei limiti molto stringenti, cui in pratica è molto difficile essere aderenti,
e si può controllare solo dopo che è stato effettuato il calcolo.
Per questo motivo, quale che sia la normativa scelta, si consiglia di impiegare
l’analisi dinamica modale che è stata peraltro chiaramente indicata come “il
metodo normale per la definizione delle sollecitazioni di progetto”.
L’iter di calcolo si compone dei seguenti passi principali:
• Definizione del Modello Strutturale (v. § 13.2);
• Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3);
• Calcolo delle Verifiche (v. § 13.4);
• Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5).
• Calcolo dei Solai (v. § 13.6).
Le fasi di calcolo elencate possono essere richieste singolarmente
nell’ordine specificato oppure possono essere richieste con un’unica ope-
razione (v. § 13.7).
In quest’ultimo caso (Calcolo Completo) sarà il programma a svolgere in
sequenza le varie fasi del calcolo nell’ordine previsto.
Durante il calcolo una sezione Diagnostica (v. § 13.8) rileva e segnala
eventuali errori fornendo utilissime indicazioni e funzionalità per poterli
risolvere rapidamente.
Le fasi di calcolo elencate e le modalità operative per poterle richiedere
vengono descritte nei paragrafi seguenti.
392
13. Il Calcolo
13.2
La Definizione del Modello Strutturale
La definizione del modello strutturale dell’edificio disegnato è estrema-
mente importante. In questa fase, infatti, il programma definisce gli ele-
menti del modello che saranno passati al solutore per il calcolo.
In questa fase vengono anche definiti tutti i vincoli esterni che il pro-
gramma riesce ad individuare automaticamente (ad esempio, i vincoli di
fondazione).
394
13. Il Calcolo
Dopo il calcolo del Modello Strutturale è opportuno che l’Utente verifichi, in una vista
3D (v. § 12.9), il modello strutturale definito automaticamente dal programma.
Lanciando qualsiasi fase di calcolo successiva a quella del Modello Strutturale, il
programma richiama, con un apposito messaggio, la necessità di verificare il mo-
dello strutturale ottenuto.
Quando l’Utente NON avrà più bisogno che gli venga richiamata l’importanza del-
la verifica suddetta, potrà richiedere che il messaggio NON gli venga più ripropo-
sto (anche per i progetti futuri) selezionando il check box non mostrare più que-
sto messaggio presente nel messaggio stesso.
La richiesta che venga proposto/NON proposto il messaggio suddetto può anche es-
sere effettuata nella pagina Preferenze del dialog Opzioni Programma (v. § 20.2).
13.3
Il Calcolo delle Sollecitazioni
Definiti tutti i nodi, per ognuno di essi viene definita la massa in base a-
gli elementi che vi sono collegati, ad es. la metà dei beams, una adeguata
porzione degli shell ecc..
Come visto al § 5.2, gli spettri di risposta sono stati già definiti in base
alle caratteristiche dell’edificio. Si fa notare che i fattori di struttura (v. §
5.2) possono essere diversi nelle due direzioni, e di ciò viene tenuto debi-
tamente conto.
Il solutore interno, che ricordiamo essere ad elementi finiti per sei gradi
di libertà per nodo, effettua a questo punto due fasi di calcolo distinte in
analisi dinamica modale, allo SLU ed allo SLD se il calcolo avviene se-
condo l’Ord. 3274, altrimenti al solo SLU se si è scelto il DM’96.
Il calcolo viene condotto per il n. di modi di vibrazione scelti. Se la
schematizzazione degli impalcati è a piano infinitamente rigido, il n. di
395
13. Il Calcolo
modi impostato deve essere almeno pari al n. di piani x 3 (si ricorda che
ogni piano può avere una traslazione in X, in Y ed una rotazione intorno
a Z), mentre per piani non rigidi il n. di modi dovrà essere nettamente
superiore, poiché esso è uguale al n. dei nodi x 3 (lo spostamento è pos-
sibile secondo le tre direzioni X, Y e Z).
Si fa presente che, per il D.M. 1996, il n. di modi scelto deve essere tale
da eccitare una massa pari almeno all’85% della massa totale
dell’edificio, mentre, per l’Ord. 3274, occorre considerare tutti i modi
aventi massa partecipante superiore al 5%.
Nel caso ciò non avvenisse, si avrebbe una segnalazione in tal senso nella
finestra della Diagnostica (v. § 13.8) per cui occorrerà aumentare il n. di
modi di vibrazione impostato nella finestra Dati Analisi Sismica (v. § 5.2).
Vengono inoltre calcolate le sollecitazioni per carichi verticali e per ec-
centricità accidentale.
Se la struttura è stata impostata come regolare vengono condotte le veri-
fiche di regolarità (di cui una parte possono essere condotte solo a poste-
riori); se non risultassero soddisfatte automaticamente il calcolo viene
rielaborato imponendo appunto la non regolarità.
Dal calcolo si ottengono le componenti dello spostamento lungo gli assi
X Y e Z, le sollecitazioni agli estremi degli elementi beam lungo gli assi
locali 1/2/3, le componenti tensionali di lastra e di piastra degli elementi
bidimensionali. Tutti i Risultati del Calcolo possono essere visualizzati in
varie modalità.
Componendo opportunamente i valori risultanti, mediante le combina-
zioni probabilistiche indicate in normativa si ottengono infine i valori ne-
cessari per condurre le verifiche/semiprogetti degli elementi.
13.3.1
Come Richiedere il Calcolo delle Sollecitazioni
Effettuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2) è possibile
procedere al calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3).
Per richiedere il calcolo delle sollecitazioni sulla struttura del progetto
attivo basta selezionare l’opzione Calcolo Sollecitazioni del menu CAL-
COLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.
396
13. Il Calcolo
397
13. Il Calcolo
13.4
Il Calcolo delle Verifiche
Le armature degli elementi beam vengono semiprogettate a pressofles-
sione retta allorquando la sezione sia “regolare”, vale a dire sia simmetri-
ca, disposta secondo l’asse Z e rientri in determinate tipologie (rettango-
lare, a T, H, ecc.) e vengono calcolate in 9 sezioni, dividendo cioè il be-
am in 8 conci di egual misura.
Il calcolo viene condotto cercando la posizione dell’asse neutro che dà
luogo alla minima armatura. Il semiprogetto viene condotto per tutte le
combinazioni di carico allo SLU.
Vengono rispettate le armature principali minime da disporre ai lembi
d’estremità della sezione e le armature trasversali prescritte a seconda
della normativa scelta.
Quando la sezione non è regolare, nell’accezione vista poc’anzi, il cal-
colo viene condotto in regime di pressoflessione deviata, nella stessa
maniera in cui si vedrà per i pilastri, in 5 sezioni, dividendo il beam in
4 conci.
Successivamente vengono effettuate le verifiche allo SLE, che compren-
dono il controllo del contenimento delle tensioni, dell’ampiezza delle
fessure (qualora esse si formino) e della freccia massima.
Per i pilastri vengono condotte le verifiche considerando tutte le terne
Mx, My, N, in regime quindi di pressoflessione deviata.
Vengono calcolate le armature allo SLU, imponendo un’armatura mini-
ma in base ai parametri impostati, ed incrementando i tondini sui lati fin-
ché la verifica per tutte le combinazioni non sia soddisfatta.
Si passa, quindi, al controllo allo SLE incrementando l’armatura ulte-
riormente se necessario. In caso di sezioni simmetriche, ad es. quelle ret-
tangolari, l’incremento viene apportato sulle facce più sollecitate, cioè
quelle più distanti dall’asse neutro.
Le armature degli elementi bidimensionali vengono invece calcolate nei
quattro nodi considerando sollecitazioni unitarie ed in base a quelle che
sono state indicate essere le direzioni principali.
In un nodo in cui siano collegati ad es. 4 elementi, l’armatura considerata
sarà l’armatura media fra le quattro (che in genere però differiscono poco
fra loro) che poi vengono convertite in tondini.
398
13. Il Calcolo
13.4.1
Come Richiedere il Calcolo delle Verifiche
Effettuato il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) è possibile
richiedere di effettuare la progettazione degli elementi della struttura
(con il calcolo delle aree di ferro necessarie) e tutte le verifiche
opportune (v. § 13.4).
Per richiedere la progettazione e la verifica degli elementi della struttu-
ra basta selezionare l’opzione Calcolo Verifiche del menu CALCOLO
oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.
399
13. Il Calcolo
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2 e segg.) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri
del toolbox armature (v. § 16.1 e segg.) e vengono effettuati dei ricalcoli.
400
13. Il Calcolo
13.5
Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie
Effettuato il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) e richieste le verifi-
che (v. § 13.4.1), è possibile richiedere il “calcolo delle armature e delle
carpenterie” in cui il programma:
• provvede ad armare gli elementi della struttura (pilastri, travi, ecc.) se-
condo i criteri specificati dall’Utente nel toolbox Armature (v. § 16.1);
• produce automaticamente le tavole delle armature (v. § 16.2) dei vari
elementi strutturali e tutte le carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio.
Per richiedere il calcolo delle armature e delle carpenterie del progetto
attivo basta selezionare l’opzione Calcolo Armature e Carpenterie del
menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.
401
13. Il Calcolo
Gli altri dati del toolbox Armature possono essere modificati per proce-
dere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1 e segg.).
Il calcolo delle armature e delle carpenterie può essere annullato sele-
zionando l’opzione Reset Armature, Carpenterie, etc. del menu CAL-
COLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.
Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-
tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello
stato precedente alla richiesta di annullamento.
13.6
Il Calcolo dei Solai
Alcune modifiche alla geometria e alle proprietà di un solaio, alla sua sezione di calco-
lo e alle strutture che lo sostengono (pilastri, travi, ecc.) comportano la cancellazione
di forze, vincoli e cedimenti ad esso applicati dall’Utente (v. §§ 12.10.1 e 12.10.2).
Si consiglia di applicare ad un solaio eventuali forze, vincoli e/o cedimenti solo
dopo aver richiesto del modello strutturale (v. § 13.2).
Dopo il calcolo del modello strutturale, infatti, NON è più possibile modificare le
proprietà del solaio e, quindi non si possono verificare le cancellazioni suddette.
402
13. Il Calcolo
Alle carpenterie ed alle tavole delle armature dei solai ottenute è possibile acce-
dere selezionando gli opportuni nodi delle sezioni CARPENTERIE (v. cap. 15) ed
ARMATURE (v. cap. 16) del Navigatore (v. § 3.2.1).
403
13. Il Calcolo
Per richiedere il calcolo dei solai del progetto attivo basta selezionare
l’opzione Calcolo Solai del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo
bottone della toolbar.
404
13. Il Calcolo
13.7
Il Calcolo COMPLETO
Per il calcolo della struttura definita nel progetto attivo di EdiLus-CA è
possibile procedere con due differenti modalità:
• richiedere separatamente, ed ovviamente in una ben precisa sequenza,
le fasi di calcolo necessarie (v. § 13.1);
• richiedere il Calcolo COMPLETO in cui, senza soluzione di continuità,
il programma provvede, in sequenza, alla definizione del Modello
Strutturale, al calcolo delle sollecitazioni, al calcolo delle verifiche, al
calcolo delle armature e delle carpenterie ed al calcolo dei solai con la
conseguente produzione automatica dei relativi elaborati grafici.
Per richiedere il Calcolo Completo della struttura del progetto attivo
basta selezionare l’opzione Calcolo COMPLETO del menu CALCOLO
oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.
405
13. Il Calcolo
13.8
La Diagnostica
EdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico un potentissimo strumento
di aiuto alla progettazione: la Diagnostica.
La Diagnostica di EdiLus-CA rileva tutti gli errori e le incongruenze ri-
levate nel calcolo e li segnala nella finestra Diagnostica.
Gli errori segnalati dal programma possono appartenere ad una delle tre
seguenti tipologie:
Fatal Error. I Fatal Error sono errori che non consentono al programma di
proseguire nel calcolo. Un Fatal Error, pertanto, comporta l’interruzione e
l’annullamento della fase del calcolo in cui esso viene rilevato.
Contestualmente si apre la finestra Diagnostica in cui, grazie alle infor-
mazioni e alle funzionalità disponibili (v. avanti), è possibile correggere
rapidamente l’errore per riprendere immediatamente il calcolo.
Un Fatal Error, ad esempio, può essere provocato dall’errato disegno
di un elemento strutturale che non consente al programma di effet-
tuarne la corretta modellazione.
Error. Gli Error sono errori che segnalano una grave incongruenza (ad
es. una verifica NON soddisfatta) che inficia la correttezza del progetto.
Tali errori, però, non interrompono il calcolo e, pertanto, vengono se-
gnalati, nella finestra Diagnostica, alla fine del calcolo richiesto (Cal-
colo Completo o singola Fase di Calcolo).
Se, nella fase di Calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2) vengono
rilevati degli Error, al termine della fase stessa un messaggio chiede se
si intende interrompere ed annullare la fase di calcolo per procedere
alla loro correzione oppure se si intende proseguire nel calcolo.
406
13. Il Calcolo
Si consiglia vivamente di correggere tutti gli errori rilevati nella fase di calcolo del
Modello Strutturale al termine della fase stessa.
407
13. Il Calcolo
Se il calcolo viene interrotto dall’Utente al termine del Calcolo del Modello Struttu-
rale per la correzione degli Error rilevati, nella finestra Diagnostica, a destra del
nodo “Modello Strutturale”, viene riportata la stringa [Fase Interrotta].
Tale stringa segnala che il calcolo del Modello Strutturale è stato annullato e che, una
volta corretti gli Error e gli eventuali Warning rilevati, esso dovrà essere ripetuto.
Esplodendo il nodo relativo ad una fase di calcolo, sul ramo che da esso
si diparte, vengono, infatti, proposti i seguenti nodi (raggruppamenti):
Fatal Error, contenente i Fatal Error rilevati nella fase di calcolo a cui
tale nodo risulta collegato.
408
13. Il Calcolo
Error, contenente gli Error rilevati nella fase di calcolo a cui tale nodo
risulta collegato.
Warning, contenente i Warning rilevati nella fase di calcolo a cui tale
nodo risulta collegato.
Esplodendo il nodo di una delle tipologie di errori descritta (Fatal Error,
Error o Warning) vengono proposti i nodi (cartella giallo scuro) di ulte-
riori raggruppamenti degli errori.
Ad esempio, per gli errori relativi al Calcolo del Modello Strutturale, gli
errori vengono raggruppati per gli elementi strutturali (travi, pilastri, pa-
reti, ecc.) per cui vengono rilevati.
Questo ulteriore raggruppamento risulta visualizzato solo se il bottone
Visualizza Gruppo della toolbar della finestra Diagnostica risulta pre-
muto (v. avanti).
Se, invece, il bottone Visualizza Gruppo risulta NON premuto il rag-
gruppamento descritto non viene proposto e gli errori vengono visua-
lizzati direttamente sui rami che si dipartono dai nodi Fatal Error, Er-
ror e Warning.
410
13. Il Calcolo
Sulla toolbar della finestra Diagnostica, oltre ai bottoni già descritti, sono
presenti anche i seguenti bottoni:
Vai al primo errore: sposta la selezione sul primo errore (in alto)
riportato nella finestra Diagnostica.
Vai all’errore precedente: sposta la selezione sull’errore che precede
quello selezionato esplodendo, se necessario, i raggruppamenti in cui
questo risulta contenuto.
Vai all’errore successivo: sposta la selezione sull’errore che segue
quello selezionato esplodendo, se necessario, i raggruppamenti in cui
questo risulta contenuto.
Vai all’ultimo errore: sposta la selezione sull’ultimo primo errore (in
basso) riportato nella finestra Diagnostica.
Naturalmente tutti gli errori proposti nella finestra Diagnostica vengono
aggiornati richiedendo nuovamente il calcolo.
411
13. Il Calcolo
412
14. I Risultati di Calcolo
I Risultati di Calcolo
Effettuato il Calcolo (v. cap. 13) EdiLus-CA offre al Tecnico svariate
possibilità di visualizzazione dei risultati ottenuti.
I principali risultati dell’Analisi Sismica della struttura vengono proposti
nella sezione Masse e Modi di Vibrazione del progetto (v. § 5.3).
Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per la visualizza-
zione e la stampa dei risultati di calcolo ottenuti, sia per un singolo ele-
mento che per l’intera struttura.
Vengono, inoltre, illustrate le potentissime funzionalità del programma
che rendono estremamente più semplice, chiara e funzionale la lettura di
tali risultati.
413
14. I Risultati di Calcolo
14.1
Come Visualizzare i Risultati del Calcolo
Effettuato il Calcolo (v. cap. 13), è possibile visualizzare i risultati otte-
nuti per ogni elemento della struttura (pilastro, trave, ecc.).
Ovviamente i risultati che sarà possibile visualizzare sono relativi al tipo di calcolo
effettuato. Ad esempio, avendo effettuato il solo Calcolo delle Sollecitazioni (v. §
13.3.1), sarà possibile visualizzare i dati delle sollecitazioni ma non i dati delle ve-
rifiche che, a loro volta, potranno essere visualizzati dopo aver richiesto il Calcolo
delle Verifiche (v. § 13.4.1) oppure il Calcolo Completo (v. cap. 13.7).
14.2
I Risultati Numerici
Dopo il Calcolo (v. cap. 13), i dati di Input, dei Carichi, delle Sollecita-
zioni, degli Spostamenti e delle Verifiche del progetto vengono riportati
nella relazione prodotta automaticamente dal programma (v. cap. 17).
Il Tecnico, però, può anche prendere visione dei risultati ottenuti per va-
lutarli, senza dover stampare l’intera relazione.
EdiLus-CA prevede la visualizzazione dei dati del calcolo sia per il sin-
golo elemento strutturale, sia per tutti gli elementi strutturali.
415
14. I Risultati di Calcolo
Nella pagina Risultati, dopo il calcolo dei Solai (v. § 13.6), oltre ai dati delle Solle-
citazioni e delle Verifiche, è anche possibile visualizzare i dati di Servizio
dell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) (v. § 10.7.6) selezionato.
Vista la rilevante mole dei dati richiesti, questi vengono esportati e NON visualiz-
zati direttamente nella pagina Risultati, per consentirne un’agevole visualizza-
zione e, soprattutto, l’eventuale elaborazione con altri programmi.
Le Sollecitazioni “combinate” di un elemento strutturale, per tutte le possibili combina-
zioni di carico, vengono esportate in un file in formato CSV che potrà essere aperto e
gestito con Microsoft Excel o con altri programmi che supportano tale formato.
416
14. I Risultati di Calcolo
• pigiare il bottone Esporta CSV proposto nella parte inferiore della pa-
gina Risultati; questa operazione propone il dialog Esporta CSV in cui
viene proposto il nome assegnato al file esportato e il nome ed il per-
corso (path) della cartella in cui questo viene creato. In tale dialog è
possibile scegliere il separatore dei decimali dei valori numerici espor-
tati (per default viene proposto il separatore previsto dal sistema);
• pigiare il bottone OK del dialog per avviare l’esportazione.
Un messaggio informa sull’esito dell’esportazione. Pigiando il bottone Si
di tale messaggio il file esportato viene aperto in Microsoft Excel.
L’esportazione delle Sollecitazioni combinate viene automaticamente
proposta nel list box Tipologia quando risulta selezionato più di un ele-
mento (v. §§ 10.1.3 e 12.4).
Con una modalità analoga a quella illustrata è possibile, infatti, esportare,
in un’unica soluzione, i files CSV per tutti gli elementi selezionati appar-
tenenti alla stessa tipologia.
417
14. I Risultati di Calcolo
Nella finestra Risultati di Calcolo è possibile visualizzare, per ogni elemento strut-
turale in c.a. o in “materiale generico” (v. § 8.1.1.1), le Sollecitazioni e le Ten-
sioni per le singole condizioni di carico.
Nelle Verifiche, invece, vengono proposte, per gli elementi in c.a., le sollecitazio-
ni relative alla sola combinazione di carico più gravosa per lo Stato Limite scelto.
Nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà (v. punto A) è comunque possibile
richiedere, per ogni elemento, le sollecitazioni per TUTTE le combinazioni di carico.
418
14. I Risultati di Calcolo
Stampa...: avvia la procedura per la stampa dei dati visualizzati nella fi-
nestra proponendo il dialog per la scelta delle opzioni di stampa.
A destra dei bottoni descritti è presente il list box Zoom in cui è possibile
scegliere la percentuale di ingrandimento opportuna per visualizzare a-
gevolmente i dati nella finestra.
Nella restante parte della finestra Risultati del Calcolo vengono proposti,
opportunamente tabellati, i dati richiesti.
Facendo un click, con il pulsante destro del mouse all’interno di questa
zona della finestra, si apre un menu locale che, oltre alle opzioni già pro-
poste sulla toolbar, contiene l’opzione Salva in formato RTF....
Tale opzione consente di esportare i dati visualizzati nel formato RTF per
poterla visualizzare e gestire liberamente, con qualsiasi Word Processor,
anche su computer su cui non risulta installato il programma.
419
14. I Risultati di Calcolo
14.3
Le Viste dei Risultati
In una vista 3D (v. cap. 12) del progetto di EdiLus-CA, oltre a visualizzare
le caratteristiche morfologiche e strutturali dell’edificio, è possibile visua-
lizzare, in maniera sintetica ed efficace, i risultati del calcolo della struttura.
La possibilità di salvare, nel progetto, le viste 3D desiderate, consente di
archiviare le viste significative con i risultati di calcolo.
La scelta dei risultati da visualizzare nella vista 3D attiva si effettua nel to-
olbox Risultati a cui si accede cliccando sull’omonimo bottone della tool-
bar verticale lungo il bordo destro della Finestra del Programma (v. § 3.2).
In alto, nel toolbox Risultati, è presente il list box per la scelta della
tipologia di Risultati da visualizzare. Le opzioni di tale list box sono:
NESSUNO: richiede che nella vista 3D NON venga proposto alcun risultato;
Carichi: richiede la vista strutturale (v. §
12.9) della vista 3D con i diagrammi
dei carichi sui vari elementi della
struttura (v. § 14.3.1);
Spinte terreno e idrostatiche: richiede la
vista strutturale (v. § 12.9) della vi-
sta 3D attiva con i diagrammi delle
spinte del terreno ed idrostatiche
sulle pareti (v. § 14.3.9);
Spostamenti: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D attiva
con la relativa deformata (v. § 14.3.2);
Sollecitazioni Pilastri, Travi e Winkler: richiede la vista strutturale (v. §
12.9) della vista 3D attiva con i diagrammi delle sollecitazioni su pila-
stri, travi e travi di fondazione (alla Winkler) (v. § 14.3.3);
Tensioni Pareti, Solette e Platee: richiede la vista strutturale (v. § 12.9)
della vista 3D attiva con i diagrammi delle sollecitazioni sulle even-
tuali pareti, solette e platee (v. § 14.3.4);
Tensioni sul Terreno: richiede, nella vista 3D attiva, i diagrammi delle
sollecitazioni sul terreno (v. § 14.3.5);
Controllo delle Verifiche: richiede di evidenziare, nella struttura, gli elementi
che rispettano determinate condizioni specificate dall’Utente (v. § 14.3.6);
Spostamenti Solai: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D
attiva con le deformate dei solai (v. § 14.3.10);
420
14. I Risultati di Calcolo
Nella visualizzazione dei risultati di calcolo in una vista 3D, NON sono consentite
le operazioni che non ha senso effettuare (ad es. la multiselezione degli oggetti).
Il programma segnala che, nella vista 3D, risulta attiva la visualizzazione dei risul-
tati di calcolo con la presenza dell’icona a lato a destra nella barra di stato.
421
14. I Risultati di Calcolo
14.3.1
I Diagrammi dei Carichi
I diagrammi dei carichi sono gli unici dati del progetto che possono esse-
re visualizzati prima di richiedere il calcolo (v. cap. 13).
In tali diagrammi vengono rappresentati tutti i carichi derivanti
dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma ed
eventuali carichi aggiuntivi applicati sulla struttura dall’Utente (v. ad es.
§§ 10.3.4 e 12.9.1.1).
Per richiedere il diagramma dei carichi sull’intera struttura nella vista 3D
attiva (v. § 12.6) basta effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-
tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-
stra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risul-
tati selezionare l’opzione Carichi; que-
sta operazione propone, nella pagina
Opzioni dello stesso toolbox, gli stru-
menti opportuni per la scelta dei cari-
chi da visualizzare.
• Nel box sottostante selezionare i
check box relativi alle condizioni di
carico che si intende visualizzare.
Pigiare il bottone Applica della toolbar
del toolbox per confermare ed ottenere
i diagrammi dei carichi nella vista 3D.
422
14. I Risultati di Calcolo
La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della
pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata).
Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-
zare le deformazioni della struttura.
Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore del carico in
un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8).
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,
il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.
14.3.2
Gli Spostamenti della Struttura
Per richiedere il diagramma degli spostamenti dell’intera struttura nella
vista 3D attiva (v. § 12.6) basta effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-
tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-
stra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Sposta-
menti; questa operazione propone, nella pagina Opzioni dello stesso
toolbox, gli strumenti per la scelta degli spostamenti desiderati.
In alto, nella pagina Opzioni del Toolbox, è presente il list box Tipo in cui, in que-
sto caso, viene proposta come unica opzione complessiva (default) che forni-
sce la rappresentazione complessiva degli spostamenti della struttura.
423
14. I Risultati di Calcolo
14.3.3
Le Sollecitazioni su Pilastri e Travi
Per richiedere il diagramma di un determinato tipo di sollecitazione sui
pilastri e le travi della struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6), basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-
tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-
stra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Solleci-
tazioni Pilastri, Travi e Winkler; questa operazione propone, nella pagi-
na Opzioni dello stesso toolbox, gli strumenti opportuni per la scelta
delle sollecitazioni da visualizzare.
• Nel list box Tipo scegliere il tipo di sollecitazione da visualizzare. La
scelta di una delle opzioni del list box Tipo propone, nello spazio sot-
tostante, un grafico esplicativo del tipo di sollecitazione richiesta nel
riferimento locale dell’asta (v. § 21.2).
• Nel list box Sollecitazioni specificare se le sollecitazioni da visualizza-
re sono quelle calcolate per carichi statici o per effetto del sisma. In ba-
se alla scelta effettuata nel list box, nella restante parte della pagina
Opzioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:
425
14. I Risultati di Calcolo
426
14. I Risultati di Calcolo
14.3.4
Le Sollecitazioni su Pareti, Solette e Platee
Le modalità per richiedere i diagrammi delle tensioni su eventuali pareti,
solette e/o platee della struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6) sono ana-
loghe a quelle previste per i pilastri e le travi.
Pertanto, per la descrizione di tali modalità si rimanda al § 14.3.3.
14.3.5
Le Tensioni sul Terreno
Nella vista 3D attiva (v. § 12.6) del progetto di EdiLus-CA è possibile
visualizzare le tensioni sul terreno mediante una mappatura a colori (v. §
14.3.7) e l’esito delle necessarie verifiche richieste per tali tensioni.
Naturalmente, eventuali verifiche NON soddisfatte sulle tensioni del terreno vengo-
no anche segnalate nella finestra della Diagnostica (v. § 13.8) che si apre dopo il
Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3) o il Calcolo Completo (v. § 13.7).
428
14. I Risultati di Calcolo
14.3.6
Il Controllo delle Verifiche
Il Controllo delle Verifiche è un ulteriore efficacissimo strumento per il
controllo dei dati di calcolo.
Grazie a tale controllo l’Utente può richiede di evidenziare, nella vista
3D attiva (v. § 12.6), gli elementi che rispettano almeno una di una serie
di condizioni specificate dall’Utente.
Ad esempio, è possibile conoscere se, nella struttura, esistono elementi la
cui armatura supera il massimo previsto e, grazie alla loro evidenziazione
in giallo, individuarli immediatamente.
Per effettuare i controlli descritti basta:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-
tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-
stra del Programma.
429
14. I Risultati di Calcolo
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Control-
lo delle Verifiche; questa operazione propone nel toolbox, i check box
per la scelta delle condizioni da imporre per il controllo.
I check box per la scelta delle condizioni risultano raggruppati in ap-
positi box, per tipologia di sollecitazione.
La descrizione di una condizione viene proposta in rosso se essa si ri-
ferisce a un vero e proprio errore o incongruenza, mentre viene propo-
sta in blu se si riferisce ad una semplice avvertenza.
Aprire il box relativo alla tipologia dei controlli da effettuare cliccan-
do sull’apposito bottoncino a destra del titolo del box oppure sulla
barra contenente il titolo stesso.
• Selezionare i check box relativi al-
le condizioni che si intende impor-
re. Per default TUTTI i check box
del toolbox risultano selezionati.
Pigiare il bottone Applica della
toolbar del toolbox per conferma-
re ed ottenere i diagrammi dei ca-
richi nella vista 3D.
Per il Controllo delle Verifiche, il to-
olbox Risultati prevede una serie di
utilità specifiche che consentono di
operare in modo agevole e rapido.
In primo luogo è possibile richiedere
che le selezioni delle condizioni effet-
tuate nel toolbox non debbano essere
confermate ogni volta pigiando il bot-
tone Applica della toolbar del toolbox.
Quando il bottone al CLICK della
toolbar risulta premuto la selezio-
ne di un check box viene automa-
ticamente confermata senza biso-
gno di premere il bottone Applica.
Pigiando il bottone Seleziona del-
la toolbar vengono automatica-
mente selezionati tutti i check box
(condizioni) contenuti in tutti i
box (anche se risultano chiusi) del
toolbox Risultati.
430
14. I Risultati di Calcolo
14.3.7
La Mappatura a Colori dei Diagrammi
Tutti i risultati di calcolo (spostamenti, sollecitazioni, ecc.) di cui è stata
richiesta la rappresentazione grafica in una vista 3D (v. § 12.6) possono
anche essere visualizzati mediante una efficacissima mappatura a colori.
Grazie ai colori della mappatura si ottiene un quadro chiaro e sintetico da
cui è possibile rilevare agevolmente gli spostamenti o le sollecitazioni di
un determinato elemento strutturale o di un’intera parte dell’edificio.
A seconda del tipo dei risultati di calcolo richiesti (v. § 14.3), ogni colore
rappresenta, infatti, un determinato valore di spostamento o di sollecita-
zione e le sfumature tra i vari colori indicano i valori intermedi.
Per richiedere la mappatura a colori dei risultati di calcolo rappresentati
graficamente nella vista 3D attiva (v. § 12.6) basta:
• accedere al toolbox Risultati cliccando sull’omonimo bottone della to-
olbar verticale sul il bordo destro della Finestra del Programma;
• nel toolbox Risultati specificare le caratteristiche (carichi, sollecita-
zioni o spostamenti) che si intende visualizzare (v. §§ 14.3.1, 14.3.2,
14.3.3, 14.3.4, 14.3.5);
pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le
richieste; questa operazione propone i diagrammi delle caratteristiche
richieste nella vista 3D e apre la pagina Monitor dello stesso toolbox;
• nella pagina Monitor selezionare il check box Scala cromatica.
431
14. I Risultati di Calcolo
Nella pagina Monitor vengono anche proposti gli strumenti per la perso-
nalizzazione della mappatura a colori degli spostamenti o delle sollecita-
zioni nella struttura.
Oltre agli strumenti già illustrati nei paragrafi precedenti, nella pagina
Monitor viene proposto il list box Pos/neg in cui va scelto il segno dei
valori che si intende visualizzare nella mappatura.
Se nel list box Pos/neg si seleziona l’opzione Valori +/-, il colore della mappatura
in un punto di un elemento è il maggiore, in valore assoluto, tra quello positivo e
negativo nel punto stesso.
Per valutare anche il segno delle sollecitazioni sugli elementi della struttura è
possibile richiedere separatamente la mappatura dei soli valori positivi (selezio-
nando l’opzione Valori + del list box Pos/neg) o quella dei soli valori negativi (se-
lezionando l’opzione Valori - del list box Pos/neg).
Sotto il list box descritto è presente la scala cromatica dei valori della
mappatura.
Sopra la scala cromatica viene riportato il
valore massimo (corrispondente al colore
rosso) della sollecitazione o della defor-
mazione sulla struttura.
Sotto la scala cromatica viene, invece, ri-
portato il valore minimo (corrispondente
al blu) della sollecitazione o della defor-
mazione sulla struttura.
A sinistra e a destra della scala cromatica
due cursori consentono di modificare i va-
lori degli estremi dell’intervallo delle sol-
lecitazioni o delle deformazioni che si in-
tende visualizzare sulla struttura.
Spostando verso il basso il cursore di sini-
stra e verso l’alto il cursore di destra viene
ridotto il valore massimo ed aumentato il
valore minimo dell’intervallo proposto per
default e, sulla struttura, viene proposta la
mappatura delle sole sollecitazioni o spo-
stamenti del nuovo intervallo specificato.
432
14. I Risultati di Calcolo
Ovviamente, il cursore a sinistra della scala cromatica NON può scendere sotto il
valore minimo dell’intervallo indicato dal cursore di destra.
Analogamente, il cursore di destra NON può superare il valore massimo
dell’intervallo indicato dal cursore di sinistra.
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,
il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.
14.3.8
Come Leggere il Valore del Carico, dello
Spostamento o della Sollecitazione in un Punto
della Struttura
In ognuna delle viste dei risultati (v. § 14.3 e segg.) o nella relativa
mappatura a colori (v. § 14.3.7) è possibile visualizzare il valore (di
carico, spostamento o sollecitazione) proposto in qualsiasi punto di un
elemento (trave, pilastro, parete, ecc.) della struttura.
Per ragioni di semplicità, di seguito viene illustrata la modalità per visua-
lizzare un valore in un determinato punto di una trave. In maniera analo-
ga sarà possibile visualizzare i valori nei punti desiderati su pilastri, pare-
ti, solette, platee, ecc..
Per visualizzare, nella vista dei risultati attiva, un valore (di carico, spo-
433
14. I Risultati di Calcolo
Nella visualizzazione dei risultati di calcolo in una vista 3D, NON sono consentite
le operazioni che non ha senso effettuare (ad es. la multiselezione degli oggetti).
Il programma segnala che, nella vista 3D, risulta attiva la visualizzazione dei risul-
tati di calcolo con la presenza dell’icona a lato a destra nella barra di stato.
434
14. I Risultati di Calcolo
14.3.9
Le Spinte del Terreno ed Idrostatiche sulle Pareti
Per richiedere il diagramma delle spinte del terreno (v. § 10.23) o idro-
statiche (v. § 10.24) sulle pareti della struttura, basta effettuare le seguen-
ti operazioni:
• Richiedere almeno il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2).
Una spinta su una parete viene definita applicando una forza ad ogni sua Shell
interessata da una spinta.
La suddivisione in Shell di una parete si ottiene solo dopo aver richiesto il calcolo
del Modello Strutturale (v. § 13.2).
Pertanto, per poter visualizzare i diagrammi delle spinte del terreno e/o delle
spinte idrostatiche sulle pareti dell’edificio, è necessario richiedere preventiva-
mente almeno il calcolo del Modello Strutturale.
435
14. I Risultati di Calcolo
Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde
una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori
massimo e minino delle spinte richieste.
La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della
pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura.
Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della solleci-
tazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8). Un semplice
click sul diagramma, infatti, attiva la modalità per la lettura dinamica (in
un campo giallo) del valore della spinta nel punto della faccia della pare-
te in cui è posizionato il cursore.
436
14. I Risultati di Calcolo
14.3.10
Gli Spostamenti dei Solai
Dopo aver richiesto il Calcolo dei Solai (v. § 13.6) è possibile richiedere
di visualizzare, in una vista 3D, gli spostamenti su ogni solaio per cui è
stata specificata una Sezione di Calcolo (v. § 10.7.6).
Per richiedere il diagramma degli spostamenti dei solai nella vista 3D at-
tiva (v. § 12.6), basta effettuare le seguenti operazioni:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo botto-
ne della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Sposta-
menti Solai; questa operazione propone, nella pagina Opzioni del tool-
box, gli strumenti per la scelta delle sollecitazioni da visualizzare.
Nel list box Tipo della pagina Opzioni è disponibile la sola opzione complessiva
(default). L’unica opzione disponibile nel list box Spostamenti è, ovviamente,
per carichi statici.
437
14. I Risultati di Calcolo
438
14. I Risultati di Calcolo
14.3.11
Le Sollecitazioni sui Solai
Dopo aver richiesto il Calcolo dei Solai (v. § 13.6) è possibile richiedere di
visualizzare, in una vista 3D, le sollecitazioni (Momento e Taglio) su ogni
solaio per cui è stata specificata una Sezione di Calcolo (v. § 10.7.6).
Per richiedere il diagramma di un determinato tipo di sollecitazione su un
solaio calcolato nella vista 3D attiva (v. § 12.6), basta:
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo botto-
ne della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Solleci-
tazioni Solai; questa operazione propone, nella pagina Opzioni del to-
olbox, gli strumenti per la scelta delle sollecitazioni da visualizzare.
• Nel list box Tipo scegliere la sollecitazione [M3 (momento intorno
all’asse 3) o F2 (taglio lungo l’asse 2)] da visualizzare.
Naturalmente, l’unica opzione disponibile nel list box Sollecitazioni è per carichi
statici.
439
14. I Risultati di Calcolo
La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della
pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata).
Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-
zare le deformazioni della struttura.
Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della solleci-
tazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8).
Una potente funzionalità consente
anche di leggere il valore della solle-
citazione richiesta (momento o ta-
glio) in un punto (v. § 14.3.8) della
sezione di calcolo di un solaio. Un
semplice click sulla sezione di calco-
lo di un solaio, infatti, attiva la moda-
lità per la lettura dinamica (in un
campo giallo) della sollecitazione nel
punto in cui è posizionato il cursore.
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,
il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.
440
15. Le Carpenterie
Le Carpenterie e i Telai
Effettuato il calcolo, per il progetto attivo il programma produce automa-
ticamente le carpenterie di tutti i piani dell’edificio, compresa quella del
piano di Fondazione (v. § 6.1).
Le carpenterie prodotte possono essere liberamente modificate e persona-
lizzate dal Tecnico (v. § 15.2).
Vengono inoltre prodotti i grafici di tutti i telai della struttura (v. § 15.3).
Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative per visua-
lizzare e stampare le carpenterie ed i telai prodotti dal programma.
441
15. Le Carpenterie
15.1
Come Visualizzare le Carpenterie
Richiedendo il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5) op-
pure il Calcolo Completo (v. § 13.7) il programma provvede anche alla
produzione delle carpenterie di ogni piano dell’edificio.
Per visualizzare la carpenteria prodotta per un piano dell’edificio basta
effettuare le seguenti operazioni:
Esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). Questa operazione visualizza,
sul ramo che parte da tale nodo, il nodo CARPENTERIE.
Esplodere anche il nodo CARPENTERIE per visualizzare, sul ramo che
si diparte da esso, i nodi di tutte le carpenterie prodotte. I nodi delle car-
penterie risultano nominati come le piante corrispondenti (v. cap. 6).
Fare doppio click sul nodo della carpenteria da visualizzare. Questa
operazione apre, nella Finestra del Programma (v. § 3.1), la finestra
CARPENTERIE in cui viene proposta la carpenteria richiesta.
La finestra CARPENTERIE riporta, sulla sua barra del titolo, il nome del
progetto e quello della carpenteria visualizzata.
La restante parte della finestra è occupata da una vera e propria tavola
grafica in cui viene proposta la carpenteria richiesta.
Cliccando in un punto qualsiasi della tavola con il pulsante destro del
mouse si apre un menu locale.
Tale menu presenta le seguenti opzioni:
• Seleziona oggetti, che attiva la modalità per la selezione degli oggetti
nella tavola (v. § 10.1.2);
l’opzione per l’attivazione della modalità per il disegno dell’ultimo
oggetto disegnato; cliccando sulla freccetta a destra di tale opzione si
attiva il menu per la scelta dell’oggetto da disegnare (v. § 10.1.1); ov-
viamente, in tale menu, sarà possibile scegliere di disegnare solo alcu-
ni oggetti della tipologia Generali;
• le opzioni per l’attivazione delle stesse funzionalità di Zoom previste
per le tavole di disegno del programma (v. § 11.4).
In una carpenteria la campata di un solaio o uno sbalzo per cui non è sta-
to richiesto il calcolo si presenta in maniera differente da una campata o
442
15. Le Carpenterie
uno sbalzo facenti parte di un solaio per cui è stato richiesto il calcolo
(campate o sbalzi interessati da una sezione di calcolo) (v. § 10.7.6).
443
15. Le Carpenterie
444
15. Le Carpenterie
15.2
Come Personalizzare una Carpenteria
Una carpenteria del progetto attivo (v. § 15.1) può essere personalizzata
dal Tecnico.
La finestra CARPENTERIE, in cui vengono proposte le carpenterie, è una
vera e propria tavola di disegno e, pertanto, in essa è possibile, con le mo-
dalità illustrate nel cap. 10, modificare le entità proposte e disegnare ulte-
riori entità della tipologia Generali (Misure, Polilinee, Testi, ecc.).
Per modificare un testo nella carpenteria del solaio visualizzata basta se-
lezionarlo e ruotarlo e/o spostarlo nella posizione desiderata con le mo-
dalità previste per l’oggetto (v. § 10.15.1).
Il testo selezionato può anche essere modificato liberamente nelle pro-
prietà (contenuto, font, colore, ecc.).
445
15. Le Carpenterie
15.3
I Telai
Effettuando semplicemente il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2)
EdiLus-CA è in grado di fornire al Tecnico lo schema di tutti i telai che
costituiscono l’edificio che si progetta.
Naturalmente, negli schemi proposti vengono anche riportate eventuali
pareti con la relativa suddivisione in shell.
Per visualizzare uno dei telai prodotti dal programma basta:
esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso); questa operazione visualizza, sul
ramo che parte da tale nodo, il nodo TELAI.
Fare doppio click sul nodo TELAI. Questa
operazione apre l’omonima finestra nella
Finestra del Programma, e propone, nella
parte inferiore del Navigatore, il box Telai
contenente la cartella Tabella Telai che, a sua
volta, contiene i nodi di tutti i telai
dell’Edificio;
Fare click sul nodo del telaio da visualizzare
nella finestra TELAI.
La toolbar della finestra TELAI presenta il
bottone Zoom Testi che apre un pannello in
cui è possibile aumentare o diminuire, me-
diante gli appositi cursori, le dimensioni dei
testi identificativi dei Nodi di travi e pilastri,
dei Nodi delle Shell, delle Travi e dei Pilastri.
Selezionando il check box Applica a tutti i te-
lai, in alto nel pannello, le regolazioni effettua-
te saranno applicate a tutti gli altri telai
dell’edificio.
La restante parte della finestra è occupata da una tavola in cui viene pro-
posto il telaio scelto.
Cliccando, con il pulsante destro del mouse, in un qualsiasi punto della
tavola si apre un menu locale contenente le seguenti opzioni:
446
15. Le Carpenterie
447
15. Le Carpenterie
Un telaio, inoltre, può essere esportato (v. § 3.3.1.7) nel formato elettro-
nico opportuno per renderlo disponibile, per la gestione, la stampa e
l’archiviazione, anche a chi non possiede il programma.
448
16. Le Armature
Le Armature
Richiedendo, per il progetto dell’Edificio, il Calcolo Completo (v. §
13.7) oppure il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5),
EdiLus-CA provvede ad armare gli elementi strutturali (travi, pilastri, pa-
reti, ecc.) con le opportune quantità di tondini metallici.
Ovviamente, per armare le strutture, il programma utilizza tondini metal-
lici con le caratteristiche specificate nella sezione Materiali (v. § 8.1) del
progetto.
Inoltre, per procedere all’armatura automatica, il programma adotta i cri-
teri specificati liberamente, per ogni tipo di struttura (travi, pilastri, pare-
ti, ecc.) nel toolbox Armature (v. § 16.1).
La distinta dei ferri di armatura di ogni tipo di struttura (travata, pilastra-
ta, ecc.) viene proposta in un’apposita finestra con funzionalità specifiche
per la sua personalizzazione.
Le armature metalliche proposte dal programma possono essere libera-
mente modificate dall’Utente in maniera semplice, veloce e precisa gra-
zie alle potentissime funzionalità che, anche in questo caso, EdiLus-CA
mette a disposizione (v. § 16.2.1).
449
16. Le Armature
16.1
La Scelta dei Criteri di Armatura
Prima di richiedere il Calcolo delle armature (v. § 13.5) è necessario de-
finire i criteri che il programma deve adottare per procedere all’armatura
dei vari elementi strutturali del progetto (travi, pilastri, ecc.).
La definizione dei criteri per l’armatura degli elementi strutturali si effet-
tua nel toolbox Armature del progetto.
Il toolbox Armature si apre cliccando sull’omonimo bottone della tool-
bar disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma.
Nel toolbox Armature viene proposta
una pagina per ogni tipologia di elementi
strutturali del progetto (Travi, ecc.). Per
default viene proposta la pagina Pilastri
ma è possibile accedere a qualsiasi altra
pagina selezionando la relativa opzione
del list box in alto nel toolbox.
Subito sotto il list box viene proposta
una toolbar con i seguenti bottoni:
Annulla modifiche: annulla tutte le
modifiche apportate nella pagina at-
tiva del toolbox Armature.
Ricalcola: ricalcola le armature della
sola tavola delle armature visualizzata
(v. § 16.2) in base alle modifiche ap-
portate nella pagina attiva del toolbox.
Ricalcola Tutto: ricalcola le armature
di tutte le tavole delle armature (v. §
16.2) in base alle modifiche apportate
nella pagina attiva del toolbox.
Copia le opzioni della pagina da un altro documento: apre il dialog per
la scelta del progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare le opzio-
ni da riportare della pagina attiva del toolbox Armature.
Copia tutte le opzioni da un altro documento: apre il dialog per la scelta
del progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutte le opzioni
del toolbox Armature.
450
16. Le Armature
Le funzionalità attivate dai due bottoni descritti sono utilissime in quanto evitano
di specificare, per ogni progetto, i criteri di armatura dei vari elementi strutturali.
Naturalmente, nel progetto attivo, è possibile modificare liberamente i criteri di
armatura copiati da un altro progetto di EdiLus-CA.
Ovviamente, le funzionalità Copia le opzioni della pagina da un altro docu-
mento e Copia tutte le opzioni da un altro documento possono essere richie-
ste solo prima di aver richiesto il calcolo.
Dopo il calcolo i due bottoni per richiedere la copia dei dati NON risultano abilitati.
16.1.1
I Criteri per l’Armatura dei Pilastri
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
dei pilastri vanno definiti nella pagina Pilastri del toolbox Armature (v. §
16.1) del progetto.
Alla pagina Pilastri si accede selezionando l’omonima opzione nel list
box superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Pilastri gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura dei pilastri risultano raggruppati nei seguenti box:
Dati Verifiche
I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
451
16. Le Armature
Diametro Tondini
Per le armature longitudinali dei pilastri
è possibile utilizzare un numero mas-
simo di tre diametri. Tali diametri van-
no specificati, in millimetri, nei seguen-
ti campi del box Diametro Tondini:
minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utiliz-
zato per le armature longitudinali dei pilastri.
medio [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio utiliz-
zato per le armature longitudinali dei pilastri.
massimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande uti-
lizzato per le armature longitudinali dei pilastri.
452
16. Le Armature
Interasse Tondini
Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-
mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i campi:
Massimo [cm], in cui va indicato il
massimo interasse tra i tondini delle
armature longitudinali dei pilastri.
Ideale [cm], in cui va indicato
l’interasse ideale tra i tondini delle
armature longitudinali dei pilastri.
Ancoraggi
Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automatica
degli ancoraggi dei ferri dei pilastri. In tale box vengono proposti i campi:
lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggi
dei ferri longitudinali dei pilastri espressa in numero di diametri.
lunghezza minima [cm], in cui va in-
dicata la lunghezza minima, in
centimetri, degli ancoraggi dei
ferri longitudinali dei pilastri.
453
16. Le Armature
Staffe
Il box Staffe contiene i campi:
Diametro [mm], in cui va indicato il
diametro, in millimetri, delle staffe.
MAX Interasse centrale [cm], in cui va
indicato, in centimetri, l’interasse
massimo delle staffe nella zona
centrale del pilastro.
MAX Interasse alle estremità [cm], in cui va indicato, in centimetri,
l’interasse massimo delle staffe alle estremità del pilastro.
LUCE min alle estremità [%], in cui va indicato, come percentuale della
lunghezza del pilastro, la distanza minima dalle estremità in cui le
staffe devono risultare infittite.
Legature
Nel box Legature viene proposto il list box Tipo di Legature in cui è pos-
sibile scegliere una delle seguenti opzioni:
senza legature, la cui selezione richiede di non inserire alcuna legatura
nelle armature dei pilastri.
da normativa, la cui selezione richiede di inserire, nelle armature dei pila-
stri, le legature secondo quanto prescritto dalla vigente normativa.
personalizzate, la cui selezione richie-
de di inserire le legature secondo i
criteri specificati liberamente nei
campi sottostanti. Se si sceglie
l’opzione “personalizzate”, infatti,
nel box si abilitano i campi:
Interasse Max lato maggiore [cm], in cui va specificato il massimo inte-
rasse tra le legature sul lato maggiore della sezione del pilastro (ret-
tangolare).
Interasse Max lato minore [cm], in cui va specificato il massimo interas-
se tra le legature sul lato minore della sezione del pilastro (rettangolare).
454
16. Le Armature
Varie
Nel box Varie sono presenti i seguenti campi:
Lunghezza max tondini [cm], in cui va indicata, in centimetri, la massima
lunghezza dei ferri di armatura, se un ferro di un pilastro supera la
lunghezza massima specificata, viene spezzato in zona compressa as-
segnando ai due ferri l’opportuna lunghezza di ancoraggio.
Stringa descrizione sui Tondini, in
cui è possibile personalizzare li-
beramente la stringa identificati-
va a sinistra di ogni ferro longi-
tudinale dei pilastri nelle tavole
delle armature (v. § 16.2.2).
Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene
proposta la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al
numero e al diametro dei ferri.
Nella tavola delle armature delle pilastrate (v. § 16.2.2) tale va-
riabile verrà sostituita, a sinistra di ogni ferro, dal numero e dal
diametro del ferro stesso (ad es. 4ø16).
A destra di ogni ferro della pilastrata il programma riporta au-
tomaticamente anche la relativa lunghezza.
Cancellando la stringa $DIAM$ dal campo, per i ferri delle pi-
lastrate NON verrà riportata l’indicazione del numero e del
diametro (comunque riportata sulle sezioni dei pilastri).
Le informazioni da riportate a sinistra dei ferri delle pilastrate
possono essere personalizzate inserendo, nel campo “Stringa
descrizione sui Tondini”, oltre alla variabile $DIAM$, un qual-
siasi testo e/o la variabile $LUNG$ che nella tavola verrà sosti-
tuita dalla lunghezza dei ferri.
Se, però, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, viene in-
serita la variabile $LUNG$ (per riportare la lunghezza a sinistra
di ogni ferro), il programma NON riporta più la lunghezza a
destra dei ferri. Ad esempio, se nel campo “Stringa descrizione
sui Tondini” si riporta la stringa $DIAM$ (L=$LUNG$), per ogni
ferro saranno riportate le informazioni come nella figura a lato.
455
16. Le Armature
Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Pilastri del toolbox
Armature basta semplicemente uscire da essa.
Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono
anche salvate nel progetto.
Le armature dei pilastri proposte automaticamente nelle tavole delle
armature (v. § 16.2.2) possono essere liberamente modificate e perso-
nalizzate.
16.1.2
I Criteri per l’Armatura delle Travi
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle travi vanno definiti nella pagina Travi del toolbox Armature (v. §
16.1) del progetto attivo.
Alla pagina Travi si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Travi gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura delle travi risultano raggruppati nei seguenti box:
Dati Verifiche
I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
456
16. Le Armature
Le armature minima e massima vanno specificate come percentuali rispetto alla se-
zione della trave se il calcolo sollecitazioni viene effettuato secondo il D.M. 1996 (v.
§ 5.1) oppure, in ogni caso, se, nel list box Analisi sismica dei Dati Generali (v. §
5.1) del progetto, risulta selezionata l’opzione Nessuna.
Diametro Tondini
Per le armature a flessione è possibile utilizzare un numero massimo di
tre diametri.
I tre diametri per le armature a fles-
sione, quello dei ferri di parete e dei
reggistaffe vanno specificati, in mil-
limetri, nei seguenti campi del box
Diametro Tondini:
minimo a Flessione [mm], in cui va
indicato il diametro del tondino
più piccolo da utilizzare per le ar-
mature a flessione.
medio a Flessione [mm], in cui va indicato il diametro del tondino inter-
medio per le armature a flessione.
massimo a Flessione [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più
grande per le armature a flessione.
457
16. Le Armature
Interasse Tondini
Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-
mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi:
MAX a Flessione [cm], in cui va indi-
cato il massimo interasse tra i ton-
dini per le armature a flessione.
IDEALE a Flessione [cm], in cui va
indicato l’interasse ideale tra i
tondini delle armature a flessione.
Ancoraggi
Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automati-
ca degli ancoraggi dei ferri in campata. Tale box presenta i campi:
lunghezza [num. diametri], in cui va
indicato la lunghezza degli anco-
raggi dei ferri in campata espres-
sa in numero di diametri.
lunghezza minima [cm], in cui va in-
dicata la lunghezza minima, in
centimetri, degli ancoraggi dei
ferri in campata.
Sotto i campi descritti è presente il list box Tipo in cui va scelto il tipo di
ancoraggio (Diritto, a 90° o a 45°) da adottare per i ferri in campata.
458
16. Le Armature
Staffe
Il box Staffe contiene i seguenti campi:
Diametro [mm], in cui va indicato il diametro, in millimetri, delle staffe.
MAX Interasse fra i bracci [cm], in cui va indicato il massimo interasse, in
cm, tra i bracci delle staffe; se una staffa ha interasse maggiore di quello
indicato il programma incrementa, di due in due, il numero di bracci fi-
no a che il loro interasse risulta inferiore all’interasse massimo.
MIN Interasse Staffe [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse mi-
nimo tra le staffe.
MAX Interasse mezzeria [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse
massimo delle staffe in mezzeria.
MAX Interasse appoggi [cm], in cui va
indicato, in centimetri, l’interasse
massimo delle staffe agli appoggi.
LUCE minima agli appoggi [%], in cui
va indicato, come percentuale del-
la luce libera di inflessione della
trave, la distanza minima dagli
appoggi in cui le staffe devono ri-
sultare infittite.
Per il calcolo delle staffe nelle travi, oltre alle condizioni specificate, il programma
terrà conto anche delle limitazioni imposte, in tal senso, dalla vigente Normativa.
Naturalmente, le condizioni specificate dall’Utente NON verranno rispettate qua-
lora queste non consentano il rispetto della Normativa.
Varie
Nel box Varie sono presenti i seguenti strumenti:
• il list box Angolo sagomati in cui
va scelto l’angolo (30° o 45°) di
inclinazione delle sagomature;
• il campo Percentuale Squadro [%],
in cui va indicata, come percentua-
le dell’altezza utile della trave, la
lunghezza del tratto di ancoraggio
verticale all’interno dei pilastri;
459
16. Le Armature
La numerazione dei ferri nella distinta di una trave viene effettuata partendo dal fer-
ro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.
$LUNG$ che, nella tavola delle armature di una trave, verrà sostituita
dalla lunghezza del ferro.
La lunghezza del ferro viene comunque sempre riportata sul ferro ma con un ca-
rattere più piccolo di quello del diametro ($DIAM$).
Inserendo la variabile $LUNG$ nel campo "Stringa descrizione sui Tondini" la
lunghezza sarà riportata nella posizione definita nel campo stesso e con un carat-
tere delle stesse dimensioni del diametro.
460
16. Le Armature
16.1.3
I Criteri per l’Armatura delle Travi alla Winkler
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle travi di fondazione alla Winkler vanno definiti nella pagina Travi
Winkler del toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto.
Alla pagina Travi Winkler si accede selezionando l’omonima opzione nel
list box superiore del toolbox Armature.
La pagina Travi Winkler è praticamente identica alla pagina Travi del to-
olbox Armature e, pertanto, per la sua descrizione si rimanda al § 16.1.2.
16.1.4
I Criteri per l’Armatura delle Pareti
I criteri in base a cui il programma procede all’armatura automatica delle
pareti vanno definiti nella pagina Pareti del toolbox Armature (v. § 16.1).
Alla pagina Pareti si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Pareti gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura delle pareti risultano raggruppati nei seguenti box:
461
16. Le Armature
Dati Verifiche
I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Diametro Tondini
Per le armature orizzontali e verticali
delle pareti è possibile utilizzare un
numero massimo di tre diametri. Tali
diametri vanno specificati, in milli-
metri, nei seguenti campi del box
Diametro Tondini:
minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utiliz-
zato per le armature delle pareti.
medio [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio utiliz-
zato per le armature delle pareti.
massimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande uti-
lizzato per le armature delle pareti.
462
16. Le Armature
Interasse Tondini
Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-
mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi:
MAX armatura principale [cm], in cui
va indicato il massimo interasse
tra i tondini delle armature nella
direzione principale delle pareti.
IDEALE armatura principale [cm], in
cui va indicato l’interasse ideale
tra i tondini nella direzione prin-
cipale.
463
16. Le Armature
Ancoraggi
Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automati-
ca degli ancoraggi dei ferri delle pareti. In tale box vengono proposti i
campi:
lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggi
dei ferri delle pareti espressa in numero di diametri.
lunghezza minima [cm], in cui va in-
dicata la lunghezza minima, in
centimetri, degli ancoraggi dei
ferri delle pareti.
Varie
L’armatura di una Parete è sempre costituita da:
• una maglia, detta “armatura diffusa”, ripartita uniformemente per tutta
la sua superficie;
• eventuali maglie rettangolari aggiuntive (dette “armature aggiuntive”),
con armatura in una sola direzione o in entrambe le direzioni, posizio-
nate in determinate zone della parete.
Le “armature aggiuntive” consentono di non armare tutta la parete in
funzione della massima sollecitazione rilevata su essa. Disponendo una
certa percentuale di armatura diffusa su tutta la parete questa assorbe una
parte di sollecitazione. La restante parte della sollecitazione viene assor-
bita applicando armature aggiuntive nelle zone opportune della parete.
Nel box Varie è presente il campo Armatura aggiuntiva [%] in cui va spe-
cificata la percentuale di armatura che si desidera risulti costituita da ar-
mature aggiuntive.
La percentuale di “Armatura aggiuntiva” va specificata dall’utente in
funzione delle specificità delle pareti del progetto.
Ad esempio, adottando un valore della percentuale di armatura aggiunti-
va molto basso, la parete risulterà armata in gran parte da armatura diffu-
sa. Ovviamente, una armatura di questo tipo può essere preferibile quan-
do le sollecitazioni sulla parete tendono ad essere uniformi.
Viceversa, adottando un valore molto alto (o persino pari al 100%), la
parete risulterà armata in maniera rilevante con armature aggiuntive. Una
armatura di questo tipo può essere preferibile quando si prevedono solle-
citazioni di una certa entità solo in zone molto ristrette della parete.
464
16. Le Armature
Ovviamente, la selezione del check box Armatura diffusa utente disabilita il cam-
po Armatura Aggiuntiva [%] ed i check Simmetria armature sulle due facce e
Simmetria armature nelle due direzioni del box Varie.
465
16. Le Armature
Per prefissare l’armatura diffusa delle facce delle pareti del progetto ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
1) selezionare il check box Armatura diffusa utente per abilitare i campi
sottostanti;
2) pigiare il bottoncino a sinistra nel campo Faccia Anteriore; questa
operazione apre il dialog per la definizione delle armature della
faccia anteriore della parete;
3) nel dialog specificare il Diametro ed
il Passo delle armature della faccia
anteriore nella Direzione principale e
nella Direzione Secondaria;
4) pigiare il bottoncino Conferma
sulla barra inferiore del dialog
per chiuderlo confermando le
armature inserite;
5) ripetere le operazioni 2), 3) e 4) per definire le armature della Faccia Poste-
riore delle pareti.
Le armature (diffuse ed aggiuntive) di ogni parete, proposte dal pro-
gramma negli elaborati grafici prodotti (v. § 16.2.3), potranno essere ul-
teriormente modificate e personalizzate dall’Utente.
Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Pareti del toolbox
Armature basta semplicemente uscire da essa.
Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono
anche salvate nel progetto.
16.1.5
I Criteri per l’Armatura delle Solette
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle solette vanno definiti nella pagina Solette del toolbox Armature (v.
§ 16.1) del progetto.
Alla pagina Solette si accede selezionando l’omonima opzione nel list
box superiore del toolbox Armature.
Le opzioni della pagina Solette sono analoghe a quelle della pagina Pareti
del toolbox Armature e, pertanto, per la sua descrizione si rimanda al §
16.1.4.
466
16. Le Armature
16.1.6
I Criteri per l’Armatura delle Platee
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle platee vanno definiti nella pagina Platee del toolbox Armature (v. §
16.1) del progetto.
Alla pagina Platee si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Le opzioni della pagina Platee sono analoghe a quelle della pagina Pareti
del toolbox Armature e, pertanto, per la loro descrizione si rimanda al §
16.1.4.
16.1.7
I Criteri per l’Armatura dei Plinti
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
delle plinti vanno definiti nella pagina Plinti toolbox Armature (v. § 16.1)
del progetto.
Alla pagina Plinti si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Plinti gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura dei plinti risultano raggruppati nei seguenti box:
Dati Verifiche
I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Diametro Tondini
Per le armature dei plinti è possibile utilizzare un numero massimo di tre
diametri. Tali diametri vanno specificati, in millimetri, nei seguenti cam-
pi del box Diametro Tondini:
minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utiliz-
zato per le armature dei plinti.
medio [mm], in cui va indicato il dia-
metro del tondino intermedio uti-
lizzato per le armature dei plinti.
massimo [mm], in cui va indicato il
diametro del tondino più grande u-
tilizzato per le armature dei plinti.
Interasse Tondini
Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-
mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi:
MAX [cm], in cui va indicato il mas-
simo interasse tra i tondini delle
armature.
IDEALE [cm], in cui va indicato
l’interasse ideale tra i tondini.
468
16. Le Armature
STEP [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5 cm) di cui devono es-
sere multipli gli interassi dei ferri nelle due direzioni del plinto.
Ad esempio, se l’interasse calcolato per i ferri è pari a 16.75 cm, a-
vendo fissato 5 cm come valore di step, l’interasse dei ferri sarà porta-
to a 15 cm (interasse multiplo intero di 5 cm immediatamente inferio-
re all’interasse di calcolo).
Varie
Nel box Varie sono presenti i seguenti strumenti:
• il campo Percentuale Squadro [%],
in cui va indicata la lunghezza del
tratto di ancoraggio verticale dei
ferri, come percentuale dell’altezza
utile del plinto.
• il campo N. MINIMO ferri a Punzonamento [%], in cui va indicato il nu-
mero minimo dei ferri a punzonamento nelle due direzioni di armatura
dei plinti.
Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Plinti del toolbox
Armature basta semplicemente uscire da essa.
Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono
anche salvate nel progetto.
469
16. Le Armature
16.1.8
I Criteri per l’Armatura dei Solai
I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica
dei solai vanno definiti nella pagina Solai del toolbox Armature (v. §
16.1) del progetto attivo.
Alla pagina Solai si accede selezionando l’omonima opzione nel list box
superiore del toolbox Armature.
Nella pagina Solai gli strumenti per la definizione dei criteri per
l’armatura dei solai risultano raggruppati nei seguenti box:
Dati Verifiche
I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,
NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
470
16. Le Armature
ca, la dimensione della fascia sarà quello derivante dal calcolo, ap-
prossimata per eccesso a un valore multiplo del passo specificato.
Fascia Piena MINIMA [cm], in cui va specificata, in cm, la dimensione mi-
nima della fascia piena dei solai.
Non armare a Traz. Inf. se < [cm2], in cui va specificata, in cm2, la quantità
di armatura necessaria calcolata al di sotto della quale il programma
NON aggiunge ferri inferiori agli appoggi nelle armature dei solai.
Sotto i campi descritti sono presenti le sezioni:
Per solai precompressi, tralicciati e prefabbricati, in cui vengono proposti i
campi:
Armatura minima, in cui va definita la quantità di armatura minima dei
solai NON gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente
moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un
altro campo, nel campo Armatura minima viene riportata l’intera for-
mula con il moltiplicatore specificato.
Armatura massima, in cui va definita la quantità di armatura massima
dei solai NON gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficien-
te moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in
un altro campo, nel campo Armatura massima viene riportata l’intera
formula con il moltiplicatore specificato.
Per solai gettati in opera, in cui vengono proposti i campi:
Armatura minima, in cui va definita la quantità di armatura minima dei
solai gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente molti-
plicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un altro
campo, nel campo Armatura minima viene riportata l’intera formula
con il moltiplicatore specificato.
Armatura massima, in cui va definita la quantità di armatura massima
dei solai gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente
moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un
altro campo, nel campo Armatura massima viene riportata l’intera
formula con il moltiplicatore specificato.
Per un Numero di ferri ideali superiore a 2 (ad es. 3, 4, ecc.), il programma consi-
dera, per l’armatura dei solai, anche le combinazioni di ferri (terne, quaterne,
ecc.), costituite, al massimo, da due differenti diametri.
Se, ad esempio, il Numero di ferri ideali è 3, vengono considerate anche tutte le
combinazioni di tre ferri costituite al massimo da due diametri. Vengono, quindi
considerate le combinazioni [(3 φ 10), (2 φ 10 + 1 φ 12), (2 φ 10 + 1 φ 14), (3 φ
12), ecc.], ma NON viene considerata la combinazione (1 φ 10 + 1 φ 12 + 1 φ 14).
Per un Numero di ferri ideali superiore a 2 (ad es. 3,. 4, ecc.), il programma con-
sidera, per l’armatura dei solai, anche le combinazioni di ferri (terne, quaterne,
ecc.), costituite, al massimo, da due differenti diametri.
Se, ad esempio, il Numero di ferri ideali è 3, vengono considerate anche tutte le
combinazioni di tre ferri costituite al massimo da due diametri. Vengono, quindi
considerate le combinazioni [(3 φ 10), (2 φ 10 + 1 φ 12), (2 φ 10 + 1 φ 14), (3 φ
12), ecc.], ma NON viene considerata la combinazione (1 φ 10 + 1 φ 12 + 1 φ 14).
Ancoraggi
Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automati-
ca degli ancoraggi dei ferri dei solai.
Tale box presenta i campi:
lunghezza [num. diametri], in cui va
indicato la lunghezza degli anco-
raggi in campata dei ferri espres-
sa in numero di diametri.
lunghezza minima [cm], in cui va indicata la lunghezza minima, in cen-
timetri, degli ancoraggi in campata dei ferri.
Sotto i campi descritti è presente il list box Tipo in cui va scelto il tipo di
ancoraggio (Diritto, a 90° o a 45°) in campata dei ferri.
473
16. Le Armature
Varie
Nel box Varie sono presenti i seguenti campi:
Percentuale Squadro [%], in cui va indicata, come percentuale della altez-
za utile del solaio, la lunghezza del tratto di ancoraggio verticale agli
appoggi;
Lunghezza max tondini [cm], in cui
va indicata, in cm, la massima
lunghezza dei ferri di armatura;
se un ferro supera la lunghezza
specificata, viene spezzato in zo-
na compressa assegnando ai due
ferri risultanti un’opportuna lun-
ghezza di ancoraggio;
Sotto i campi descritti è presente il
list box Approssima lungh. tondini
che si attiva selezionando l’adiacente
check box.
In tale list box va scelta l’eventuale approssimazione (in cm) della lun-
ghezza complessiva dei ferri.
L’approssimazione viene effettuata incrementando la lunghezza dei ferri,
lasciando inalterate le lunghezze dei suoi tratti di ancoraggio. Naturalmen-
te, l’approssimazione NON viene applicata ai ferri di cui NON è possibile
incrementare la lunghezza (ad es., i ferri di solai a campata unica).
Sotto il list box “Approssima lungh. tondini” è presente il campo Stringa
descrizione sui Tondini, in cui è possibile personalizzare liberamente la
stringa identificativa di ogni ferro dei solai nella distinta proposta nella
relativa tavola delle armature (v. § 16.2.7).
Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene proposta
la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al diametro del ferro.
Nelle tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7) tale variabile risulterà,
pertanto, sostituita dal diametro del ferro.
Nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, oltre al testo desiderato e
alla variabile $DIAM$, è anche possibile inserire le seguenti variabili:
$POS$ che, nelle tavole delle armature dei solai, verrà sostituita dal nu-
mero che indica la posizione del ferro nella distinta.
474
16. Le Armature
La numerazione dei ferri nella distinta di una trave viene effettuata partendo dal fer-
ro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.
$LUNG$ che, nelle tavole delle armature dei solai, verrà sostituita dalla
lunghezza del ferro.
La lunghezza del ferro viene comunque sempre riportata sul ferro ma con un ca-
rattere più piccolo di quello del diametro ($DIAM$).
Inserendo la variabile $LUNG$ nel campo "Stringa descrizione sui Tondini" la
lunghezza sarà riportata nella posizione definita nel campo stesso e con un carat-
tere delle stesse dimensioni del diametro.
Per personalizzare le stringhe identificative dei ferri delle travi nelle rela-
tive distinte, l’Utente deve semplicemente comporre, nel campo Stringa
descrizione sui Tondini, il testo desiderato con le variabili suddette.
Infine, nella zona inferiore del box Ancoraggi, è presente il box Archivio
travetti che è il database dei travetti. In questo box è possibile archiviare
la lista delle descrizioni e delle specifiche dei travetti prefabbricati e tra-
licciati e dei pannelli prefabbricati del progetto.
Nella tavola delle armature dei solai tali descrizioni potranno essere asse-
gnate, mediante la semplice scelta nella lista dell’archivio, ad ogni travetto
prefabbricato o tralicciato o ad ogni pannello prefabbricato (v. § 16.2.7).
Per inserire la descrizione un travetto nel box Travetto basta:
pigiare il bottone Aggiungi a
destra del box; questa opera-
zione crea un nuovo rigo nel
box stesso;
• nel rigo creato digitare la descri-
zione del travetto.
475
16. Le Armature
476
16. Le Armature
16.2
Le Tavole delle Armature
Nel Calcolo delle Verifiche (v. §§ 13.4 e 13.4.1) il programma provvede
anche a calcolare le aree di ferro necessarie all’armatura dei vari elementi
strutturali disegnati (v. cap. 10).
Richiedendo, dopo il Calcolo delle Verifiche, anche il Calcolo delle Ar-
mature e delle carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare
tutte le strutture in funzione delle aree di ferro necessarie calcolate ed i
criteri specificati dall’Utente nel Toolbox Armature (v. § 16.1).
Vengono, quindi, prodotti, per ogni elemento strutturale (travata, pila-
strata, ecc.), gli opportuni elaborati con le distinte dei ferri.
Per richiedere il Calcolo delle Armature basta selezionare l’opzione
Calcola Armature e Carpenterie del menu Calcolo o pigiare il corri-
spondente bottone della toolbar.
Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie viene anche effettuato
richiedendo il Calcolo Completo (v. § 13.7) selezionando l’omonima
opzione del menu Calcolo oppure pigiando il corrispondente bottone
della toolbar.
Dopo il Calcolo delle Armature, nel nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) vengono abilitati i nodi per accedere alle finestre con le tavole
delle armature dei vari elementi strutturali (Travate, Pilastrate, ecc.).
Le finestre “ARMATURE: …” contenenti le tavole delle armature sono
veri e propri CAD in cui, grazie alle potentissime utilità specifiche per
il disegno dei ferri, il Tecnico può modificare liberamente le armature
proposte.
Facendo click, con il pulsante destro del mouse, in una finestra “ARMA-
TURE: …”, si apre un menu locale che, oltre alle opzioni per attivare le
477
16. Le Armature
modalità per la selezione e il disegno dei ferri e quelle per la scelta degli
Zoom (v. § 11.4), presenta le opzioni:
Visualizza in Pianta: propone la selezione dell’elemento strutturale di cui
si sta visualizzando l’armatura (pilastrata, travata, parete, ecc.) nella
pianta in cui è stato disegnato.
Visualizza in 3D: propone la selezione dell’elemento strutturale di cui si
sta visualizzando l’armatura (pilastrata, travata, parete, ecc.) nella
prima vista 3D presente nel Navigatore (v. cap. 12).
I paragrafi seguenti illustrano la finestra “ARMATURE: …” per ogni
tipo di elemento strutturale del progetto (travi, pilastri, ecc.) e le moda-
lità operative per l’eventuale modifica delle armature proposte dal pro-
gramma.
16.2.1
Le Armature delle Travi
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e delle
Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automaticamen-
te qualsiasi elemento strutturale del progetto e, in particolare, tutte le travi.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni trave del pro-
getto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Travi.
Nella finestra “ARMATURE: Travi”, oltre a poter visualizzare e stampa-
re le armature di una trave, è anche possibile personalizzare liberamente,
in maniera semplice e precisa, la relativa distinta dei ferri.
I ferri proposti possono, infatti, essere spostati (v. § 16.2.1.2), modificati
(v. § 16.2.1.8), eliminati ed integrati con nuovi ferri (v. § 16.2.1.5).
Per aprire la tavola dell’armatura di una trave del progetto nella finestra
“ARMATURE: Travi” (v. § 16.2) basta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare doppio click sul nodo Travi; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Travi nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva,
sotto il Navigatore, il box Travi per la selezione della trave da visua-
lizzare nella finestra “ARMATURE: Travi”.
478
16. Le Armature
Il disegno di una sezione della trave con la relativa staffa può essere spo-
stato in un qualsiasi punto della tavola effettuando le seguenti operazioni:
• fare click sul disegno della sezione o della staffa relativa per selezio-
narlo: questa operazione seleziona il disegno e propone un pallino,
nella sua posizione baricentrica;
• fare click sul pallino per sbloccare il disegno dalla sua posizione;
• trascinare il disegno nel punto della tavola desiderato e fare click per
fissare la nuova posizione.
A sinistra della distinta dei ferri viene riportata una stringa che precisa
che, in fase esecutiva, i ferri di parete indicati nella distinta devono esse-
re distribuiti uniformemente sulle due facce laterali della trave.
Tale testo può essere modificato, nell’aspetto e nell’orientamento, con le
modalità illustrate nel § 10.15.1.
480
16. Le Armature
Se si seleziona un Diagramma delle Armature nel list box della toolbar, que-
sto viene visualizzato nella parte superiore (con sfondo celeste) della tavola.
Spostando opportunamente il bordo inferiore dell’area dei Diagrammi
delle Armature, questa può essere ingrandita (ridotta) a scapito (vantag-
gio) della restante parte della tavola.
Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu
locale contenente:
• l’opzione Seleziona oggetti per attivare la modalità per la selezione
degli oggetti (ferri, ecc.) (v. § 10.1.2) disegnati nella tavola;
• le opzioni per la scelta degli oggetti da disegnare sulla tavola; sulla ta-
vola dei ferri delle travi è possibile disegnare le varie tipologie di ferri
(Superiore, Inferiore, Parete, ecc.) e gli oggetti della tipologia Generali
(v. § 10.1.1);
• le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di zoom (v. § 11.4).
16.2.1.1
Come Personalizzare le Armature di una Trave
La distinta dei ferri della trave visualizzata nella finestra ARMATURE:
Travi (v. § 16.2.1) può essere liberamente personalizzata dall’Utente.
La finestra “ARMATURA: Travi” è infatti una vera e propria tavola gra-
fica dotata di potentissime funzionalità specifiche per il disegno dei ferri.
Grazie a tali funzionalità e alla possibilità di visualizzare dinamicamente,
nei Diagrammi delle Armature, gli effetti dovuti alle modifiche della di-
stinta dei ferri, il lavoro di personalizzazione risulta estremamente sem-
plice e veloce.
Per modificare la distinta dei ferri della trave visualizzata nella finestra
“ARMATURA: Travi” è possibile effettuare le seguenti operazioni:
• spostare un ferro nella distinta (v. § 16.2.1.2);
• eliminare un ferro (v. § 16.2.1.3);
• inserire un nuovo ferro (v. § 16.2.1.5);
• modificare un ferro sia nelle dimensioni che nella sagomatura (v. §
16.2.1.8);
481
16. Le Armature
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§§ seguenti) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del
toolbox armature (v. §§ 16.2.1.10) e vengono effettuati dei ricalcoli.
16.2.1.2
Come Spostare un Ferro di una Trave
Nella distinta dei ferri di armatura di una travata proposta automaticamente
dal programma nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1), i tondini di
una singola campata vengono proposti, dall’alto, nel seguente ordine: Ferri
Superiori, eventuali Monconi Superiori, eventuali Monconi di Parete, e-
ventuali Ferri di Parete, eventuali Monconi Inferiori e Ferri Inferiori.
Nella finestra ARMATURE: Travi, la distinta dei ferri della trave proposta
può essere liberamente organizzata dall’Utente spostando, lungo la verti-
cale, i ferri nella posizione desiderata.
Lo spostamento di un ferro nella distinta dei ferri di una trave comporta la modifi-
ca della numerazione dei ferri.
I ferri nella distinta di una trave vengono, infatti, numerati progressivamente par-
tendo dal ferro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.
Per spostare un ferro nella distinta dei ferri di una trave basta effettuare le
seguenti operazioni:
accertarsi che risulti attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v.
§ 10.1.2);
482
16. Le Armature
16.2.1.3
Come Eliminare un Ferro da una Trave
Per eliminare un ferro da una trave (v. § 16.2.1) basta effettuare le se-
guenti operazioni:
accertarsi che risulti attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v.
§ 10.1.2);
• cliccare sul ferro da eliminare per selezionarlo; il ferro selezionato
viene proposto in rosso ed ha, come sfondo di riferimento, la sagoma
della trave;
• pigiare CANC (CANCEL) della tastiera.
La modifica apportata alla distinta dei ferri si ripercuote dinamicamente
sul Diagramma delle Armature della trave visualizzato (v. § 16.2.1.7).
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-
olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).
16.2.1.4
Il Comportamento dei Ferri delle Travi
Per inserire un nuovo ferro in una trave basta disegnarlo nella relativa di-
stinta del ferri della finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1).
Un ferro, come ogni oggetto di EdiLus-CA, ha dei comportamenti che, in
fase di disegno semplificano notevolmente il lavoro del tecnico. Un fer-
ro, ad esempio, si prolunga automaticamente, oltre le sue estremità, con i
tratti di ancoraggio di forma e lunghezza opportuna.
Per sfruttare pienamente le utilità per il disegno dei ferri in una trave, oc-
corre conoscere i comportamenti descritti di seguito.
484
16. Le Armature
485
16. Le Armature
16.2.1.5
Come Inserire un Nuovo Ferro in una Trave
La distinta dei ferri di armatura di una travata proposta automaticamente
dal programma (v. § 16.2.1) può anche essere personalizzata dal tecnico
con l’inserimento di nuovi ferri.
I ferri delle travi di EdiLus-CA hanno dei comportamenti che, in fase di disegno,
semplificano notevolmente il lavoro del tecnico.
Un ferro, ad esempio, si prolunga automaticamente, oltre le sue estremità, con i
tratti di ancoraggio di forma e lunghezza opportuna.
Prima di procedere alla lettura delle modalità operative per il disegno di un nuovo
ferro in una trave è necessario conoscere i comportamenti che questi hanno du-
rante la fase del disegno (v. § 16.2.1.4).
Per disegnare un semplice ferro dritto basta effettuare le prime sei operazioni de-
scritte di seguito.
Per disegnare il primo tratto (2-3) del ferro in figura nella distinta dei ferri
della trave visualizzata nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1) basta
effettuare le seguenti operazioni:
1) Scegliere la tipologia del ferro da disegnare (Ferro superiore, Ferro pa-
rete o Ferro inferiore) pigiando l’opportuno bottone della toolbar della
finestra “ARMATURE: Travi” o selezionando la corrispondente op-
zione del suo menu locale (v. § 16.2.1).
Dovendo disegnare un ferro superiore di una campata si pigi il bottone
Ferro superiore.
486
16. Le Armature
3) Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la prima estre-
mità (2) del ferro. Nell’esempio, dovendo partire da un pilastro, occor-
re cliccare, nella distinta, in corrispondenza del pilastro di partenza.
Questa operazione fissa la prima estremità (2) del tratto 2-3 e propone,
come riferimento, la sagoma dell’intera travata con i relativi pilastri.
4) Spostare il cursore nel punto della tavola in cui si intende posizionare
la seconda estremità (3) del ferro. Durante gli spostamenti, il ferro ri-
sulta vincolato alle posizioni ammesse dalla sua tipologia (superiore,
inferiore o a parete) e dalla sagoma della trave.
Qualsiasi variazione della lunghezza e/o delle proprietà (numero e diametro dei
tondini) del ferro che si sta disegnando, comporta la dinamica variazione del Dia-
gramma delle Armature attivo (v. § 16.2.1.7).
Durante il disegno, al cursore risulta legata una linea verticale che è un utilissimo
riferimento per l’allineamento dei vari tratti del ferro con gli altri ferri della trave e
con i punti del Diagramma delle Armature attivo.
Inoltre, all’estremità inferiore della linea verticale, viene dinamicamente proposta,
in centimetri, la distanza orizzontale X del cursore dal bordo sinistro della trave.
Infine, le funzionalità di disegno (Snap, Zoom, ecc.) (v. cap. 11) disponibili nella
tavola dei ferri rendono il disegno comodo, veloce e preciso.
487
16. Le Armature
7) Pigiare il bottone Continua del tool dei ferri per attivare la modalità
per il disegno del tratto inferiore successivo (4-5).
488
16. Le Armature
Ovviamente per poter ottenere il disegno del tratto di sagomatura 5-6 è necessa-
rio che il punto 5 risulti posizionato in maniera tale che il punto 6 non capiti
all’interno del pilastro.
In questa fase è possibile posizionare in maniera approssimativa il tratto di sa-
gomatura per poi spostarlo, con precisione, nella posizione opportuna (v. §
16.2.1.8).
10) Pigiare nuovamente il bottone Continua del tool dei ferri per attivare
la modalità per il disegno del tratto orizzontale superiore 6-7.
11) Tracciare il nuovo tratto orizzontale (6-7) e cliccare nel punto in cui
va posizionata la sua seconda estremità (punto 7).
Questa operazione fissa l’estremità 7 e ripropone il tool dei ferri.
12) Pigiare il bottone Termina del tool dei ferri per interrompere il dise-
gno del ferro.
Alle estremità del ferro disegnato (2 e 7) vengono automaticamente ag-
giunti:
• il tratto 1-2 di ancoraggio nel pilastro la cui lunghezza viene calcolata
dal programma sulla scorta delle indicazioni fornite nella pagina Travi
del toolbox Armature (v. § 16.1.2);
• il tratto 7-8 di ancoraggio nella campata con la lunghezza e
l’inclinazione definite sulla scorta delle indicazioni fornite nella pagi-
na Travi del toolbox Armature; l’inclinazione di un tratto di ancorag-
gio nella campata di una trave può essere modificata dall’Utente (v. §
16.2.1.9).
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone
Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.
489
16. Le Armature
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-
olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).
16.2.1.6
Il Tool dei Ferri
Il Tool dei Ferri è il dialog contenente gli strumenti per il disegno e la
modifica dei vari tratti (inferiori, superiori e sagomati) del ferro di una
trave.
Tale dialog viene proposto durante il disegno di un ferro (v. § 16.2.1.5),
quando si fissa la seconda estremità di un suo tratto nella trave.
Il tool dei ferri NON viene proposto quando si disegna l’estremità di un ferro in un
pilastro. In questo caso, infatti il programma provvede automaticamente a termi-
nare il disegno del ferro e ad ancorarlo nel pilastro (v. § 16.2.1.4).
partire dalla sagomatura stessa (v. § 16.2.1.5); se, invece l’ultimo trat-
to disegnato è dritto, sblocca la sua estremità selezionata consentendo
di modificarne la lunghezza (v. § 16.2.1.8);
Sagomato a Sinistra: richiede di proseguire nel disegno con un tratto
di ferro sagomato a sinistra dell’ultimo tratto disegnato; ovviamente,
tale bottone risulta abilitato solo se l’estremità sinistra dell’ultimo
tratto disegnato risulta libera; inoltre, l’icona del bottone cambia in
funzione del tipo di ferro (inferiore o superiore) da cui parte la sago-
matura;
Sagomato a Destra: richiede di proseguire nel disegno con un tratto di
ferro sagomato a destra dell’ultimo tratto disegnato; ovviamente, tale
bottone risulta abilitato solo se l’estremità destra dell’ultimo tratto di-
segnato risulta libera; inoltre, l’icona del bottone cambia in funzione
del tipo di ferro (inferiore o superiore) da cui parte la sagomatura.
Sotto i bottoni descritti viene proposta la sezione Armatura illustrata più
avanti nel presente paragrafo.
Sotto la sezione Armatura vengono proposti i seguenti bottoni:
Indietro: elimina dal ferro il tratto a cui appartiene la sua estremità se-
lezionata (o l’ultima estremità disegnata);
Espandi: espande il tool dei ferri visualizzando, nella sua parte destra,
i seguenti campi che, per default, risultano nascosti:
Lunghezza, in cui è possibile digitare la lunghezza (in centimetri) de-
siderata del tratto di ferro selezionato che si sta disegnando;
L. attuale, che riporta la lunghezza del tratto selezionato.
Sotto i campi descritti viene comunque proposta la sezione Armatura che
a sinistra presenta i campi:
Ferri: in cui va specificato il numero del primo gruppo di tondini dello stes-
so diametro rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo
viene proposto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel cam-
po Numero Ferri del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2);
491
16. Le Armature
Ovviamente, eventuali modifiche ai valori proposti nei campi della sezione Arma-
tura del tool dei ferri vengono riproposte anche nei corrispondenti campi del tool-
box delle Proprietà del ferro.
16.2.1.7
I Diagrammi delle Armature della Trave
I Diagrammi delle Armature sono uno strumento indispensabile per la mo-
difica dei ferri di armatura di una trave proposti automaticamente dal
programma (v. § 16.2.1).
Per richiedere di visualizzare un Diagramma delle Armature nella tavola
dei ferri di una trave basta selezionare una delle seguenti opzioni
nell’apposito list box della finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1):
Flessione (armature): visualizza il Diagramma delle Armature a Flessione
della trave;
Taglio + Torsione (staffe e sagomati): visualizza il Diagramma delle Ar-
mature (staffe e sagomati) a Taglio e Torsione della trave;
Torsione (ferri parete): visualizza il Diagramma delle Armature (ferri di
parete) a Torsione della trave.
492
16. Le Armature
Per default, il diagramma scelto viene proposto nella parte superiore del-
la tavola dei ferri ma è anche possibile spostarlo nella parte inferiore pi-
giando il bottone Sposta Sotto della toolbar della finestra “Armature:
Travi”.
Pigiando, invece, il bottone Sposta Sopra della toolbar il diagramma vie-
ne riportato in alto nella tavola.
Per nascondere nuovamente il diagramma proposto nella finestra “Arma-
ture: Travi”, basta selezionare l’opzione Nessun Diagramma del list box
della sua toolbar.
Un Diagramma delle Armature fornisce, in relazione ad uno specifico ti-
po di sollecitazione (Flessione, Taglio + Torsione oppure Torsione), un
quadro chiaro e completo delle aree di ferro complessive (necessarie ed
inserite) nella trave.
Si selezioni, ad esempio, l’opzione Flessione (armature) nel list box della
toolbar della finestra “Armature: Travi” per visualizzare il Diagramma
delle Armature a Flessione.
Si posizioni il cursore in corrispondenza di un punto della trave. Grazie
alla linea verticale legata al cursore è possibile visualizzare, sia grafica-
mente che numericamente, i valori delle aree di ferro delle armature a
flessione (superiori ed inferiori).
In particolare, sopra il diagramma, in corrispondenza della linea verticale
vengono riportati, da sinistra, i seguenti valori in cm2:
• Massima Area di ferro necessaria superiormente nell’intera travata (in
rosso e tra parentesi tonde);
• Area di ferro necessaria superiormente nella sezione individuata dalla
linea verticale (in rosso);
• Area di ferro disposta superiormente nella sezione individuata dalla li-
nea verticale (in verde);
• Massima Area di ferro disposta superiormente nella travata (in verde e
tra parentesi tonde).
Sotto il diagramma, sempre in corrispondenza della linea verticale ven-
gono invece riportati, da sinistra, i seguenti valori in cm2:
• Massima Area di ferro necessaria inferiormente nell’intera travata (in
rosso e tra parentesi tonde);
• Area di ferro necessaria inferiormente nella sezione individuata dalla
linea verticale (in rosso);
493
16. Le Armature
16.2.1.8
Come Modificare un Ferro di una Trave
Un ferro della distinta dei ferri di una trave (v. § 16.2.1) può essere libe-
ramente modificato in maniera semplice, precisa e veloce dal Tecnico.
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-
olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).
494
16. Le Armature
495
16. Le Armature
nel campo Lunghezza del tool dei ferri digitare la nuova lunghezza del
ferro e pigiare il bottone Termina per confermare la nuova lunghezza
ed ultimare il disegno del ferro.
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone
Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.
3) cliccare su una delle due maniglie per sboccare la posizione del tratto
inclinato;
4) spostare il tratto nella posizione desiderata; durante lo spostamento la
linea verticale del cursore fornisce un utilissimo riferimento agli altri
ferri della distinta e al Diagramma delle Armature attivo (v. §
16.2.1.7); inoltre, durante lo spostamento, viene dinamicamente pro-
posta la lunghezza dei tratti orizzontali del ferro;
496
16. Le Armature
497
16. Le Armature
pigiare il bottone Indietro del tool dei ferri; questa operazione elimina
il tratto di estremità 6-7 (facendo diventare il tratto di 5-6 estremità) e
ripropone il tool dei ferri;
pigiare nuovamente il bottone Indietro per eliminare il tratto di estre-
mità 5-6 e ripropone il tool dei ferri;
pigiare il bottone Continua per sbloccare l’estremità 5 del tratto 4-5
dalla sua posizione;
• spostare l’estremità 5 in un qualsiasi punto all’interno del pilastro e fa-
re un click per fissarne la posizione; il programma prolunga automati-
camente il tratto 4-5 fino all’estremità del pilastro e ripropone il tool
dei ferri;
pigiare il bottone Termina del tool dei ferri; questa operazione ultima
il disegno del ferro e lo ancora opportunamente nel pilastro (v. §
16.2.1.4).
16.2.1.9
Come Modificare gli Ancoraggi dei Ferri di una
Trave
Gli ancoraggi dei ferri delle travi del progetto vengono inseriti
automaticamente dal programma sulla scorta delle indicazioni
preventivamente specificate dall’Utente nella pagina Travi del toolbox
delle Armature (v. § 16.1.2).
Tuttavia, nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1), il programma
consente di modificare la forma e la lunghezza di un ancoraggio di un
singolo ferro.
498
16. Le Armature
Per modificare gli ancoraggi di un ferro (ad es. quello in figura) della
trave visualizzata nella finestra “Armature: Travi” basta effettuare le se-
guenti operazioni:
499
16. Le Armature
16.2.1.10
Modificare l’Armatura di una Trave Cambiando
i Criteri di Armatura
Le armature della travata visualizzata nella finestra “ARMATURE: Tra-
vi” (v. § 16.2.1) può essere modificata cambiando i parametri specificati
nella pagina Travi del toolbox Armature (v. § 16.1.2) prima di richiedere
il calcolo.
I parametri specificati nel box Dati Verifiche della pagina Travi del toolbox Ar-
mature, essendo dati necessari per il calcolo, NON possono essere modificati
dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Le funzionalità per la modifica delle armature delle travi descritte nel presente paragra-
fo sono disponibili per la modifica delle armature di qualsiasi altro elemento strutturale.
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.
§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-
olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli.
16.2.2
Le Armature dei Pilastri
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature (v.
cap. 13), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi
elemento strutturale ed, in particolare, tutte le pilastrate del progetto.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni pilastrata del
progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Pilastri.
Nella finestra “ARMATURE: Pilastri” oltre a poter visualizzare e stam-
pare le armature di una pilastrata, è anche possibile personalizzare libe-
ramente, in maniera semplice e precisa, le armature stesse.
I ferri proposti possono, infatti, essere modificati, eliminati o integrati
con ulteriori ferri (v. § 16.2.2.1).
Per aprire la finestra “ARMATURE: Pilastri” del progetto attivo basta
effettuare le seguenti operazioni:
501
16. Le Armature
502
16. Le Armature
Se, in pianta (v. § 6.6), un pilastro rettangolare risulta ruotato rispetto alle direzioni X
e Y, nella schematizzazione della pilastrata viene opportunamente ruotato per fare
in modo che vengano rappresentati i suoi due lati e non le proiezioni di questi.
Invece, i pilastri con sezione di forma irregolare vengono rappresentati, nella
schematizzazione, con la loro proiezione sul piano della tavola.
504
16. Le Armature
Quando tale check risulta selezionato, sulla sezione viene sempre pro-
posto il coefficiente di sicurezza, anche quando questo è maggiore di
1. In particolare, se il coefficiente di sicurezza è maggiore di 1 viene
riportato in verde.
505
16. Le Armature
16.2.2.1
Come Personalizzare le Armature di un Pilastro
Nella finestra ARMATURE: Pilastri (v. § 16.2.2) il Tecnico può persona-
lizzare liberamente l’armatura proposta per ogni pilastro modificando le
proprietà dei vari gruppi di ferri presenti nella sua sezione.
Per personalizzare le armature di un pilastro è possibile operare:
• nella sua sezione proposta nella tavola della pilastrata di appartenenza:
oppure
• nella stessa sezione proposta nella tabella dei pilastri del livello di ap-
partenenza (v. § 16.2.2).
Ovviamente, le modifiche apportate ad un pilastro nella tavola di una pi-
lastrata, vengono riproposte anche per lo stesso pilastro nella tabella dei
pilastri e viceversa.
506
16. Le Armature
507
16. Le Armature
Se un lato della sezione del pilastro NON presenta alcun ferro, su questo viene
proposta comunque una barretta di colore verde chiaro.
Cliccando su tale barretta, si seleziona il gruppo di ferri (nullo) del lato per con-
sentire l’eventuale inserimento di tondini specificandone semplicemente il numero
e il diametro nel toolbox delle proprietà.
508
16. Le Armature
Inserimento di legature
Alle armature di un pilastro è possibile aggiungere delle legature tra i
suoi ferri. Per inserire una legatura in un pilastro basta:
• Selezionare l’oggetto Armature\Legatura nel toolbox Oggetti Disegno
per attivare la modalità per il disegno delle legature; questa operazione
aggiunge un pallino rosso al cursore;
• Nella sezione di sinistra del pilastro fare click
sul primo tondino da legare per consentire il
corretto posizionamento della legatura.
Questa operazione fissa il primo punto della le-
gatura; per facilitare il disegno della legatura,
quando il cursore risulta correttamente posizio-
nato su un tondino, quest’ultimo diventa di co-
lore verde.
• Fare click sul secondo tondino da legare per ottenere il disegno della
legatura richiesta.
509
16. Le Armature
I parametri specificati nel box Dati Verifiche della pagina Pilastri del toolbox
Armature, essendo dati necessari per il calcolo, NON possono essere modificati
dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma
oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox arma-
ture e vengono effettuati dei ricalcoli.
510
16. Le Armature
16.2.3
Le Armature delle Pareti
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e
delle Carpenterie (v. cap. 13), il programma provvede ad armare auto-
maticamente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le pareti
del progetto.
Le tavole con le armature di ogni parete del progetto vengono proposte
nella finestra ARMATURE: Pareti.
Nella finestra “ARMATURE: Pareti” oltre a poter visualizzare e stampa-
re le armature di una parete, è anche possibile personalizzare liberamente
le armature proposte.
Le armature possono, infatti, essere modificate, eliminate o integrate con
ulteriori armature (v. avanti).
Per aprire la finestra “ARMATURE: Pareti” del progetto basta effettuare
le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Pareti; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Pareti nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva, sot-
to il Navigatore, il box Pareti per la selezione della parete da visualizzare.
Nel box Pareti vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad
albero, i nodi dei vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualiz-
zati tutti i nodi relativi alle pareti (gruppi di pareti allineate o legger-
mente inclinate tra loro) del piano stesso.
Cliccando sul nodo di una parete, nella finestra ARMATURE: Pareti
viene proposta l’armatura della faccia (lato) Anteriore e Posteriore (v. §
21.4) della parete selezionata.
Su ognuna delle facce (Anteriore e Posteriore) una maglia di ferri con
sfondo bianco rappresenta l’armatura diffusa (v. § 16.1.4), mentre ulte-
riori gruppi di ferri numerati disposti lungo la direzione principale (verti-
cale) e/o secondaria (orizzontale) con sfondo più scuro rappresentano le
eventuali armature aggiuntive (v. § 16.1.4).
Tutti i gruppi di armature risultano opportunamente quotati.
511
16. Le Armature
514
16. Le Armature
scelta) nelle due facce della parete vengono indicate, in cm2/cm, nella
parte inferiore sinistra della finestra.
Muovendo il cursore sul diagramma delle armature di una delle facce
(anteriore o posteriore) della parete, in basso a destra nella finestra com-
paiono i campi:
Progetto (campito in rosso), in cui viene riportato, in cm2/cm, il valore di
armatura necessaria (di Progetto) nel punto (nella direzione scelta);
Esecutiva (campito in verde), in cui viene riportato, in cm2/cm, il valore
di armatura effettivamente presente nel punto (nella direzione scelta).
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-
fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-
ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma
oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox arma-
ture e vengono effettuati dei ricalcoli.
515
16. Le Armature
16.2.4
Le Armature delle Solette
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e del-
le Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automati-
camente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le solette del
progetto.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature delle solette del pro-
getto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Solette.
Nella finestra “ARMATURE: Solette”, oltre a poter visualizzare e stam-
pare le armature di una soletta, è anche possibile personalizzare i ferri
proposti.
I ferri proposti possono, infatti, essere modificati, eliminati o integrati
con ulteriori ferri (v. avanti).
Per aprire la finestra “ARMATURE: Solette” del progetto basta effettua-
re le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Solette; questa operazione apre la fine-
stra ARMATURE: Solette nella Finestra del Programma ed attiva, sotto
il Navigatore (v. § 3.2.1), il box Solette per la scelta della soletta da
visualizzare.
Nel box Solette vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad
albero, i nodi dei vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualiz-
zati tutti i nodi relativi alle solette del piano stesso.
Cliccando sul nodo di una soletta, nella finestra ARMATURE: Solette
viene proposta l’armatura della faccia Superiore ed Inferiore della soletta
selezionata.
L’armatura di una soletta è analoga a quella di una parete. Per la descri-
zione dell’armatura di una soletta e delle modalità operative per la sua
personalizzazione si rimanda, pertanto, al § 16.2.3.
516
16. Le Armature
16.2.5
Le Armature dei Plinti
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e del-
le Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automati-
camente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, gli eventuali
plinti del progetto.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature dei plinti del progetto
vengono proposte nella finestra ARMATURE: Plinti.
Per aprire la finestra “ARMATURE: Plinti” del progetto basta effettuare
le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Plinti; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Plinti nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva,
sotto il Navigatore, il box Plinti per la selezione del plinto da visualiz-
zare.
Nel box Plinti vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad
albero, i nodi dei vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano contenente dei
Plinti (in genere il solo piano Fondazione) vengono visualizzati tutti i
nodi relativi ai plinti del piano stesso.
Cliccando sul nodo di un plinto, nella finestra ARMATURE: Plinti viene
proposta l’armatura del plinto.
L’armatura proposta potrà essere selezionata per poterla personalizzare
modificando i valori delle sue proprietà nel toolbox delle Proprietà.
517
16. Le Armature
16.2.6
Le Armature delle Platee
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e del-
le Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automati-
camente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le eventuali pla-
tee del progetto.
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni platea del pro-
getto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Platee.
Nella finestra “ARMATURE: Platee”, oltre a poter visualizzare e stam-
pare le armature delle platee, è anche possibile personalizzare i ferri
proposti.
Per aprire la finestra “ARMATURE: Platee” del progetto basta effettuare
le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare un doppio click sul nodo Platee; questa operazione apre la fine-
stra ARMATURE: Platee nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed at-
tiva, sotto il Navigatore nel toolbox Gestione Progetto (v. § 3.2.1), il
box Platee per la selezione della platea da visualizzare.
Nel box Platee vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad
albero, i nodi dei vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano contenente una o
più platee (in genere il solo piano Fondazione) vengono visualizzati tutti
i nodi relativi alle platee (in genere una) del piano stesso.
Cliccando sul nodo di una platea, nella finestra ARMATURE: Platee
viene proposta l’armatura della faccia Superiore ed Inferiore della platea
selezionata.
L’armatura di una platea è analoga a quella di una soletta e di una parete.
Per la descrizione dell’armatura di una platea e delle modalità operative
per la sua personalizzazione si rimanda, pertanto, al § 16.2.3.
518
16. Le Armature
16.2.7
Le Armature dei Solai
Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo dei Solai (v. § 13.6),
il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elemento
strutturale del progetto e, in particolare, tutti i solai per cui è stato indica-
to di effettuare il calcolo (v. § 10.7.6).
Tutti i solai del progetto vengono armati con ferri dritti (non sagomati).
Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni solaio del
progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Solai.
Nella finestra “ARMATURE: Solai”, oltre a visualizzare e stampare le
armature di un solaio, è anche possibile personalizzare liberamente, in
maniera semplice e precisa, la relativa distinta dei ferri.
I ferri dei solai proposti possono, infatti, essere spostati, modificati, eli-
minati ed integrati con nuovi ferri con le stesse modalità previste per le
armature delle travi (v. §§ 16.2.1.2, 16.2.1.8 e 16.2.1.5).
Per aprire la tavola dell’armatura di un solaio del progetto nella finestra
“ARMATURE: Solai” (v. § 16.2) basta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;
fare doppio click sul nodo Solai; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Solai nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva,
sotto il Navigatore, il box Solai per la scelta del solaio da visualizzare.
Nel box Solai vengono proposti, sul ramo
principale di uno schema ad albero, i nodi dei
vari piani dell’edificio.
Esplodendo, con un doppio click, il nodo di
un Piano vengono visualizzati tutti i nodi rela-
tivi ai solai calcolati del piano stesso.
Cliccando sul nodo di un solaio, nella finestra
ARMATURE: Solai viene proposta la tavola
della relativa armatura.
La finestra ARMATURE: Solai presenta, sotto la sua barra del titolo, una
toolbar che presenta, da sinistra, i bottoni:
519
16. Le Armature
Spostando il bordo inferiore dell’area del diagramma delle Armature, questa può
essere ingrandita (ridotta) a scapito (vantaggio) della restante parte della tavola.
Il diagramma delle Armature dei solai è analogo a quello corrispondente proposto
nella tavola delle armature delle travi (v. § 16.2.1.7).
520
16. Le Armature
521
16. Le Armature
522
16. Le Armature
16.2.7.1
Come Personalizzare le Armature di un Solaio
Le possibilità di personalizzazione della distinta dei ferri di un solaio so-
no le stesse previste per le armature delle travi (v. § 16.2.1.1) ad esclu-
sione della possibilità di inserimento, nei solai, di ferri sagomati.
Per l’illustrazione delle modalità operative per la personalizzazione dei
ferri nella tavola delle armature di un solaio si rimanda, pertanto al §
16.2.1.1 e seguenti.
Tutte le modifiche apportate alle armature di un solaio nella relativa Tavole delle
Armature vengono riportate anche sulle armature dello stesso solaio nella relativa
carpenteria (v. § 15.1).
In particolare, l’organizzazione del ferri di un solaio (calcolato) in una carpenteria
ricalcherà quella effettuata nella relativa Tavola delle Armature.
523
16. Le Armature
524
17. La Relazione di Calcolo
La Relazione di Calcolo
Richiesto il Calcolo della struttura (v. cap. 13), è possibile richiedere la
produzione automatica della Relazione di Calcolo e dei relativi Tabulati
con i dati di calcolo necessari.
Il presente capitolo illustra le modalità operative per richiedere la produ-
zione automatica della relazione e dei tabulati con i risultati di calcolo
del progetto attivo di EdiLus-CA.
525
17. La Relazione di Calcolo
17.1
La Relazione Tecnica e i Tabulati
Dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap. 13) della struttura del progetto at-
tivo di EdiLus-CA, è possibile richiedere la produzione automatica della
Relazione e dei Tabulati contenenti i risultati di calcolo.
Tali elaborati vengono prodotti nella sezione Relazione di Calcolo del
progetto a cui si accede effettuando le seguenti operazioni:
Esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto. Questa operazione visualizza, sul ramo che parte
da tale nodo, il nodo Relazione di Calcolo.
Esplodere, sempre con un doppio click, il nodo Relazione di Calcolo.
Questa operazione visualizza, sul ramo che parte da tale nodo, i nodi
Relazione e Tabulati.
Fare doppio click sul nodo Relazione, se bisogna procedere alla produ-
zione della relazione tecnica. Questa operazione apre la finestra Rela-
zione di Calcolo: Relazione Tecnica nella Finestra del Programma.
Di seguito, per brevità, la finestra “Relazione di Calcolo: Relazione
Tecnica” sarà chiamata semplicemente Relazione Tecnica.
Fare doppio click sul nodo Tabulati, se bisogna procedere alla produ-
zione dei tabulati con i risultati di calcolo. Questa operazione apre la
finestra Relazione di Calcolo: Tabulati nella Finestra del Programma.
Di seguito, per brevità, la finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”
sarà chiamata semplicemente Tabulati.
Le finestre Relazione Tecnica e Tabulati sono potenti Word Processor
(v. § 17.4) in cui il programma compone automaticamente, rispettiva-
mente la relazione tecnica (v. § 17.2) e i tabulati con i risultati di calco-
lo (v. § 17.3).
Le modalità operative per richiedere la composizione, la stampa e/o
l’esportazione della relazione tecnica e dei tabulati vengono illustrate nei
paragrafi seguenti.
526
17. La Relazione di Calcolo
17.2
Come Richiedere la Composizione della
Relazione Tecnica
Dopo aver richiesto il calcolo per la struttura del progetto attivo, è possi-
bile richiedere la composizione automatica della Relazione Tecnica.
Per richiedere la composizione della Relazione Tecnica del progetto atti-
vo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni:
accedere alla finestra Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica del
progetto (v. § 17.1) facendo doppio click sul nodo Relazione del na-
vigatore;
pigiare il bottone Relazione della toolbar della finestra; questa ope-
razione avvia la composizione della relazione nella finestra.
La composizione della relazione può anche essere richiesta selezionando
l’opzione Componi Relazione del menu locale della finestra “Relazione di
Calcolo: Relazione Tecnica” a cui si accede cliccando in essa con il pul-
sante destro del mouse.
527
17. La Relazione di Calcolo
In questa fase il programma sostituisce, con gli opportuni dati del progetto,
le variabili presenti all’interno del modello di relazione di EdiLus-CA.
La relazione ottenuta potrebbe presentare stringhe del tipo $........$ relative a va-
riabili NON sostituite.
Una variabile non viene sostituita quando NON è stato inserito il dato corrispon-
dente nel progetto oppure quando la variabile è stata inavvertitamente modificata
nel modello.
In ogni caso, per ricercare nella relazione composta eventuali stringhe del tipo
$........$, in modo da poterle sostituire manualmente con i dati opportuni, basta
pigiare il bottone Cerca Variabili della toolbar della finestra Relazione Tecnica.
Il bottone Cerca Variabili seleziona la prima stringa $........$ eventualmente pre-
sente nella relazione in modo da poterla sostituire rapidamente.
528
17. La Relazione di Calcolo
17.3
Come Richiedere la Composizione dei Tabulati
Dopo aver richiesto il calcolo per la struttura del progetto attivo, è possi-
bile richiedere la composizione automatica dei tabulati con i risultati di
calcolo da allegare alla Relazione Tecnica (v. § 17.2).
Prima di procedere alla composizione dei tabulati il Tecnico può perso-
nalizzare la configurazione delle tabelle dei dati in modo che questa ri-
sulti il più possibile consona alle proprie esigenze e al proprio gusto.
La personalizzazione delle tabelle dei tabulati può essere effettuata nella
pagina Gestione Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3).
Al dialog Opzioni PROGRAMMA si accede selezionando Opzioni … del
menu Strumenti.
529
17. La Relazione di Calcolo
Cliccando nel dialog con il pulsante destro del mouse si apre un menu locale con
le seguenti opzioni per facilitare la selezione dei check box:
Seleziona tutto: seleziona tutti i check box del dialog; la stessa operazione può
essere richiesta pigiando l’omonimo bottone in alto nel dialog stesso (a lato).
Deseleziona tutto: deseleziona tutti i check box del dialog; la stessa operazione
può essere richiesta pigiando l’omonimo bottone in alto nel dialog stesso (a lato).
Seleziona tutto il gruppo: seleziona tutti i check box del gruppo di apparte-
nenza del nodo selezionato.
Deseleziona tutto il gruppo: deseleziona tutti i check box del gruppo di ap-
partenenza del nodo selezionato.
Le Sollecitazioni per TUTTE le possibili combinazioni di carico, sia per gli ele-
menti in c.a. che in “materiale generico” (v. § 8.1.1.1), possono essere ottenuti u-
nicamente nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà, mediante
un’esportazione in files (in formato CSV) leggibili e gestibili con Excel (v. § 14.2).
532
17. La Relazione di Calcolo
533
17. La Relazione di Calcolo
Grazie alle potenti funzionalità del Word Processor della finestra “Rela-
zione di Calcolo: Tabulati”, i tomi ottenuti possono essere liberamente
personalizzati prima di procedere alla loro stampa.
Le modalità operative per il salvataggio, la stampa e l’esportazione
dei tomi dei tabulati sono identiche a quelle previste per la relazione
tecnica (v. § 17.2).
Per accedere nuovamente ad un tomo dei tabulati precedentemente sal-
vati basta fare un doppio click sul nodo Tabulati del navigatore (per apri-
re la finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”) e fare un doppio click sul
nodo del tomo da visualizzare nel box “TABULATI Compilati”.
17.4
Il Word Processor del Programma
La Relazione Tecnica e i Tabulati prodotti dal programma (v. §§ 17.2 e
17.3) vengono rispettivamente proposti nelle omonime finestre del pro-
getto di EdiLus-CA.
Tali finestre sono potenti Word Processor che consentono una eventual-
mente personalizzazione degli elaborati composti prima di procedere alla
loro stampa (v. § 17.4.2) o esportazione (v. § 17.5).
Il Word Processor proposto nelle finestre Relazione Tecnica e Tabulati è
sormontato da una Toolbar costituita da due livelli di bottoni.
I bottoni presenti nella parte superiore della Toolbar sono (da sinistra):
Stampa: attiva il menu contenente le opzioni:
Stampa …: avvia la stampa su stampante della relazione;
Stampa in formato ACCAreader …: apre l’anteprima di stampa
dell’elaborato nella finestra ACCAreader (v. § 17.4.2);
Imposta stampante …: apre il dialog della stampante per la scelta
delle impostazioni (formato del foglio, orientamento, ecc.);
Anteprima: apre l’anteprima di stampa dell’elaborato;
534
17. La Relazione di Calcolo
535
17. La Relazione di Calcolo
536
17. La Relazione di Calcolo
La zona inferiore della Toolbar presenta, da sinistra, i list box per la scel-
ta del tipo e della dimensione (in punti) del carattere. A destra di tali
strumenti vengono proposti i seguenti bottoni:
Allinea a Sinistra: allinea a sinistra il testo dei paragrafi selezionati o
del paragrafo in cui è presente il cursore del testo;
Centra: allinea al centro il testo dei paragrafi selezionati o del paragra-
fo in cui è presente il cursore del testo;
Allinea a Destra: allinea a destra il testo dei paragrafi selezionati o del
paragrafo in cui è presente il cursore del testo;
Giustifica: giustifica il testo dei paragrafi selezionati o del paragrafo in
cui è presente il cursore del testo;
Elenco Numerato: numera i paragrafi selezionati o il paragrafo in cui è
presente il cursore del testo;
Elenco Puntato: applica un punto elenco ai paragrafi selezionati o al
paragrafo in cui è presente il cursore del testo;
Grassetto: assegna lo stile Grassetto al testo selezionato;
537
17. La Relazione di Calcolo
538
17. La Relazione di Calcolo
17.4.1
ACCAreader
ACCAreader è un software freeware per veicolare ed archiviare, in
formato elettronico, i documenti dell’edilizia (relazioni tecniche e di
calcolo, schede, elaborati grafici, computi, capitolati, ecc.).
Il programma ACCAreader consente di visualizzare, stampare ed espor-
tare, nei formati standard, tutti gli elaborati prodotti con i programmi
ACCA anche a chi non possiede i software. ACCAreader consente anche
la pubblicazione dei documenti su Internet.
Tutti i programmi ACCA prevedono tre diversi tipi di esportazione nel
formato ACCAreader.
I tipi di esportazione nel formato ACCAreader sono:
Esportazione in Formato ACCAreader: esporta un elaborato in un file
con estensione .AR (ACCAreader) che può essere visualizzato, stam-
pato ed esportato con il programma ACCAreader.
17.4.2
L’Anteprima di Stampa
EdiLus-CA prevede, come anteprima di stampa di tutti gli elaborati (re-
lazione, tabulati, elaborati grafici, ecc.) prodotti dal programma la fine-
stra ACCAreader (v. § 17.4.1).
Per accedere all’anteprima di stampa della relazione tecnica o dei ta-
bulati composti (v. §§ 17.2 e 17.3) basta pigiare il bottone Stampa in
formato ACCAreader della Toolbar del Word Processor (v. § 17.4).
Per accedere all’anteprima di stampa di un qualsiasi altro elaborato
grafico (carpenteria, tavola delle armature, tavole esecutive) attivo ba-
sta pigiare il bottone Anteprima di stampa della toolbar della finestra
del Programma (v. § 3.4).
La finestra ACCAreader è sormontata da una Toolbar contenente, da si-
nistra, i seguenti bottoni:
Lista Pagine: visualizza/nasconde, a sinistra della Finestra, la barra con
le miniature delle pagine dell’elaborato; la selezione di una delle minia-
ture visualizza la corrispondente pagina dell’elaborato nella Finestra;
Zoom Standard: visualizza le pagine dell’elaborato con l’ingrandimento
Standard proposto per default all’apertura della Finestra;
Zoom Più (Zoom Meno): effettua un ingrandimento (riduzione) delle
pagine dell’elaborato;
540
17. La Relazione di Calcolo
541
17. La Relazione di Calcolo
17.4.3
La Stampa Fronte/Retro degli Elaborati
La finestra ACCAreader (v. § 17.4.2) attivabile dal Word Processor (v. §
17.4) viene proposta, come Anteprima di Stampa, per tutti gli altri elabo-
rati, contiene le funzionalità del programma ACCAreader. In particolare,
nella Finestra ACCAreader è possibile richiedere:
• la stampa Fronte/Retro dell’elaborato utilizzando entrambe le facce
del foglio;
• la stampa di più pagine (2, 4 o persino 8) per ogni facciata del foglio.
Queste funzionalità consentono di ottenere delle stampe molto professio-
nali con un notevole risparmio di carta. In particolare, la possibilità di
stampare Fronte/Retro anche più pagine per foglio consente di ottenere
copie di lavoro o da archiviare dell’elaborato (relazione, tabulati, ecc.)
con un risparmio di carta ancora più sensibile.
Stampa Fronte/Retro con una Pagina per ogni Facciata del Foglio
Per effettuare la stampa Fronte/Retro (con una pagina per ogni facciata
del foglio) della relazione (v. § 17.2) e/o dei tabulati (v. § 17.3) compo-
sti, basta effettuare le seguenti operazioni:
Richiedere di visualizzare l’elaborato nell’anteprima ACCAreader (v.
§ 17.4.2), pigiando il bottone Stampa in formato ACCAreader della to-
olbar del Word Processor (v. § 17.4).
• Negli appositi campi sulla toolbar della Finestra ACCAreader indicare
la prima e l’ultima pagina dell’intervallo da stampare (per default il
programma propone la stampa della sola pagina visualizzata).
Pigiare il bottone Stampa Pagine della toolbar della Finestra ACCAre-
ader; questa operazione attiva il dialog “Imposta stampa”.
• Nel dialog richiedere la stampa delle pagine dispari dell’elaborato. Per
richiedere la stampa delle pagine dispari è necessario che, nel dialog
“Imposta stampa”, risultino effettuati i settaggi riportati nella figura
seguente.
Si noti che la selezione del check box stampa sul Fronte del Foglio
consente di mantenere, per le pagine dispari, il margine richiesto per
la rilegatura a sinistra del foglio.
542
17. La Relazione di Calcolo
543
17. La Relazione di Calcolo
Si noti che, in questo caso, il check box stampa sul Fronte del Foglio
risulta NON selezionato e il margine richiesto per la rilegatura viene
disposto a destra delle pagine pari.
Stampa Fronte/Retro con Più Pagine per ogni Facciata del Foglio
Per effettuare la stampa Fronte/Retro dell’elaborato con due o più pagine
per ogni facciata del foglio, basta effettuare le seguenti operazioni:
• Richiedere la stampa delle pagine dispari dell’elaborato. Per richiedere
la stampa delle pagine dispari dell’elaborato è necessario che, nel dia-
log Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nella figura
seguente.
Si noti che, in questo caso, il check box stampa sul Fronte del Foglio
risulta deselezionato e il margine richiesto per la rilegatura viene posi-
zionato a destra delle pagine pari.
• Ritagliare le pagine stampate lungo le linee tratteggiate riportate nel
foglio.
Le pagine ritagliate potranno essere rilegate mantenendo la loro numera-
zione progressiva.
545
17. La Relazione di Calcolo
17.5
L’Esportazione degli Elaborati
Ogni elaborato (relazione, tabulati grafici, tavole esecutive, ecc.) del pro-
gramma può essere esportato nei formati:
RTF [solo per relazione e tabulati], per ottenere la relazione o i tabulati com-
posti in un formato standard leggibile e gestibile con un qualsiasi
Word Processor;
DXF o DWG [solo per elaborati grafici], per ottenere un elaborato grafico in
un formato leggibile e gestibile con un qualsiasi CAD;
DOC, per ottenere l’elaborato in un formato leggibile con il programma
Word di Microsoft;
HTML, per ottenere un elaborato immediatamente pubblicabile su un sito
Internet;
ACCAreader, per ottenere l’elaborato nel formato standard di ACCA sof-
tware per veicolare ed archiviare gli elaborati dell’Edilizia (v. § 17.4.1);
547
17. La Relazione di Calcolo
548
18. Le Tavole Esecutive
Le Tavole Esecutive
Effettuato il Calcolo della struttura ed apportate le eventuali personaliz-
zazioni ai grafici prodotti (piante, viste 3D, carpenterie, armature di travi
e pilastri, ecc.), è possibile procedere direttamente alla loro stampa.
I grafici prodotti dal programma sono, infatti, veri e propri elaborati e-
secutivi.
Per la produzione degli elaborati, EdiLus-CA mette a disposizione del
Tecnico anche uno straordinario strumento che, in maniera estremamente
semplice e rapida, consente di organizzare liberamente tutti i grafici pro-
dotti in un certo numero di Tavole Esecutive.
La scelta di un modello di cartiglio comprensivo dei margini di un de-
terminato formato di stampa fornisce immediatamente al Tecnico, la ta-
vola più confacente ai propri gusti ed esigenze (v. § 18.1).
I modelli di cartiglio sono, peraltro, liberamente personalizzabili dall’Utente
(v. § 18.9).
In ogni Tavola Esecutiva vengono automaticamente riportati gli opportuni
dati generali (v. § 5.1) del progetto ma è possibile dettagliarla ulteriormen-
te con l’inserimento di elementi grafici (linee, polilinee, ecc.) e testi.
549
18. Le Tavole Esecutive
18.1
Come Creare una Tavola Esecutiva
Dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap. 13) della struttura è possibile or-
ganizzare i grafici prodotti ed eventualmente personalizzati (tavole delle
carpenterie e/o delle armature, viste 3D, Telai) in un certo numero di Ta-
vole Esecutive del progetto.
Per creare una Tavola Esecutiva nel progetto attivo di EdiLus-CA, basta
effettuare le seguenti operazioni:
Esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore (v.
§ 3.2.1) del progetto. Questa operazione visualizza, sul ramo che si
diparte da tale nodo, il nodo TAVOLE ESECUTIVI.
Fare click sul nodo TAVOLE ESECUTIVI con il pulsante destro del
mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Aggiungi;
questa operazione apre il dialog “Scelta MODELLO Cartiglio”.
Nel titolo di ogni modello di cartiglio disponibile viene indicato il formato cartaceo
adatto a contenerlo in fase di stampa.
Ovviamente il modello scelto deve avere un formato sufficiente a contenere i gra-
fici, nella scala opportuna, che si intende inserire nella Tavola che si sta creando.
550
18. Le Tavole Esecutive
551
18. Le Tavole Esecutive
18.2
La Finestra TAVOLE ESECUTIVI
Tutte le Tavole Esecutive (v. § 18.1) di un progetto di EdiLus-CA posso-
no essere visualizzate e modificate nella finestra TAVOLE ESECUTIVI.
La finestra TAVOLE ESECUTIVI viene proposta nella Finestra del Pro-
gramma quando si crea (v. § 18.1) una nuova Tavola Esecutiva oppure
quando se ne apre una esistente.
Per aprire una Tavola esecutiva già creata (v. § 18.1) per il progetto atti-
vo di EdiLus-CA basta:
esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore del
progetto (v. § 3.2.1) per visualizzare, sul ramo che si diparte da esso, il
nodo TAVOLE ESECUTIVI;
esplodere il nodo TAVOLE ESECUTIVI per visualizzare i nodi delle Ta-
vole Esecutive create;
• fare doppio click sul nodo della tavola da aprire; questa operazione a-
pre la finestra TAVOLE ESECUTIVI (se non è già aperta) in cui vie-
ne proposta la tavola esecutiva di cui è stata richiesta l’apertura.
La tavola grafica della finestra TAVOLE ESECUTIVI è una vero e pro-
prio CAD con le funzionalità illustrate per le altre tavole grafiche del
progetto (v. cap. 11).
In una tavola esecutiva aperta nella finestra TAVOLE ESECUTIVI è
sempre presente un Cartiglio.
Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano
anche tutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del rela-
tivo modello (linee di margine del formato cartaceo, ecc.) (v. § 18.1).
Il cartiglio di una tavola esecutiva può essere spostato nella tavola o so-
stituito con un altro cartiglio (v. § 18.7) ma non può essere eliminato.
Per spostare il cartiglio di una tavola esecutiva basta:
selezionarlo cliccando, nella modalità per la selezione degli oggetti (at-
tiva quando il bottone Seleziona Oggetti della toolbar risulta premuto),
su una delle entità (linee, testo, ecc.) che lo costituiscono; quando il car-
tiglio risulta selezionato, sull’entità cliccata appare la maniglia a lato;
• fare click sulla maniglia del cartiglio per sbloccarlo dalla sua posizione;
• spostare opportunamente il cartiglio e fare un nuovo click per fissarne
la nuova posizione.
552
18. Le Tavole Esecutive
La posizione del cartiglio nella finestra TAVOLE ESECUTIVI non influisce sulla
posizione della tavola esecutiva nel foglio di stampa.
18.3
Come Inserire i Grafici del Progetto in una
Tavola Esecutiva
Per comporre una Tavola Esecutiva (v. § 18.1) basta inserire ed organiz-
zare, nei margini individuati dal cartiglio scelto (v. § 18.1), gli opportuni
grafici del progetto.
In una tavola esecutiva di un progetto di EdiLus-CA è possibile inserire
piante dei piani dell’edificio (v. § 6.6), viste 3D (v. cap. 12), carpenterie
(v. cap. 15), tavole delle armature di travi, pilastri, ecc. (v. cap. 16).
L’inserimento di un grafico in una tavola esecutiva si effettua trascinan-
do in essa (Drag & Drop), il nodo del Navigatore (v. § 3.2.1) che rappre-
senta il grafico stesso.
Si supponga di voler inserire, nella tavola esecutiva visualizzata nella fi-
nestra TAVOLE ESECUTIVI, il grafico (tavola) delle armature di una
trave dell’edificio (v. § 16.2.1).
Per inserire il grafico delle armature di una trave nella tavola esecutiva
attiva, basta effettuare le seguenti operazioni:
1) Esplodere con un doppio click i nodi GRAFICI e ARMATURE del Navi-
gatore (v. § 3.2.1) per visualizzare i nodi contenuti in quest’ultimo.
2) Fare doppio click sul nodo Travi; questa operazione apre la finestra
ARMATURE: Travi nella Finestra del Programma e il box Travi sotto il
Navigatore in cui vengono proposti, raggruppati per livelli, i nodi di
tutte le travate del progetto (v. § 16.2.1).
553
18. Le Tavole Esecutive
3) Nel box Travi esplodere il piano contenente il nodo del grafico della
travata da riportare nella Tavola Esecutiva.
4) Dimensionare e disporre opportunamente le finestre TAVOLE ESE-
CUTIVI e “ARMATURE: Travi” nella Finestra del Programma.
Quando il nodo del grafico da inserire nella Tavola Esecutiva è nel box sotto il
navigatore (ad es. tavole di armature di travi, pilastri, ecc.) l’operazione di Drag &
Drop può risultare difficoltosa per la presenza, in primo piano, della finestra del
grafico stesso (ad es. “ARMATURE: Travi”, ecc.).
In questo caso, per operare agevolmente, è necessario che le finestre del proget-
to aperte NON risultino estese a tutta la Finestra del Programma e che risultino
dimensionate e posizionate in modo che almeno una parte della finestra TAVOLE
ESECUTIVI risulti sempre visibile.
Se invece il nodo da trascinare è presente direttamente nel Navigatore (Piante,
viste 3D, Carpenterie, ecc.) l’operazione 4) e le raccomandazioni riportate nella
presente Attenzione non risultano necessarie.
5) Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul nodo del-
la travata (v. § 16.2.1) di riportare nella Tavola Esecutiva e trascinarlo
(v. figura) in un punto della finestra TAVOLE ESECUTIVI (in se-
condo piano rispetto alla finestra “ARMATURE: Travi”). Questa ope-
razione porta in primo piano la finestra TAVOLE ESECUTIVI.
6) Rilasciare il pulsante del mouse; al cursore risulta legato il vertice su-
periore sinistro del grafico della travata trascinata; inoltre, nel toolbox
delle Proprietà vengono proposte le proprietà del grafico trascinato.
554
18. Le Tavole Esecutive
555
18. Le Tavole Esecutive
18.3.1
La Generazione Automatica delle Tavole Esecutive
EdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico un potente Wizard che, in
funzione dei criteri specificati dall’Utente, provvede a creare automati-
camente tutte le Tavole Esecutive e a comporre opportunamente, in que-
ste, gli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle armature di travi, pila-
stri, ecc.) del progetto.
Le Tavole Esecutive prodotte possono essere liberamente modificate e
personalizzate dal Tecnico (v. § 18.7).
Per avviare il Wizard per la produzione automatica delle Tavole Esecu-
tive basta fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo TAVOLE
ESECUTIVI del Navigatore e, nel menu locale che si apre, selezionare
l’opzione Generazione automatica.
556
18. Le Tavole Esecutive
A) Tipologia di Tavola
Il criterio di raggruppamento degli elaborati per Tipologia di Tavola del
Wizard consente di ottenere automaticamente il numero necessario di Ta-
vole Esecutive in cui le tavole degli elaborati grafici (carpenterie, tavole
delle armature di travi, pilastri, ecc.) risultano raggruppate per tipologia.
In pratica, il Wizard provvede a creare, in funzione del formato (carti-
glio) scelto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono riportate tutte le
carpenterie del progetto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono ri-
portate le tavole delle armature delle travate e così via.
Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecuti-
ve in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate per tipologia, ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
1) Pigiare il bottone tipologia di tavola della prima pagina del Wi-
zard.
2) Pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore per passare alla sua
pagina successiva del Wizard che presenta una griglia in cui vengono
557
18. Le Tavole Esecutive
• Definire, per ogni tipologia, il bordo con cui gli elaborati ad essa
appartenenti verranno proposti nelle Tavole Esecutive.
Per effettuare questa operazione basta scegliere il tipo di bordo de-
siderato nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campo
Bordo del rigo della tipologia.
Il bordo scelto per una tipologia viene anche assegnato a tutti gli e-
laborati del progetto ad essa appartenenti.
Con le stesse modalità è anche possibile personalizzare il bordo di
ogni singolo elaborato grafico.
• Definire, per ogni tipologia, la posizione in cui deve essere riportata
la scala di ogni elaborato ad essa appartenente.
558
18. Le Tavole Esecutive
Le modifiche apportate alla Scala, al Bordo e/o alla Posizione Scala di una Ti-
pologia, vengono automaticamente applicate a tutti gli elaborati ad essa apparte-
nenti facendo perdere eventuali personalizzazioni effettuate per singoli elaborati.
3) Pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore per passare alla pagina
successiva del Wizard in cui vanno effettuate le seguenti operazioni:
• nella sezione Opzioni generali specificare, in centimetri, la Distanza
fra le entità (cioè la distanza fra le tavole degli elaborati nelle Tavole
Esecutive); nella sezione Margini (cm) specificare i Margini (superio-
re, inferiore, sinistro e destro) tra il bordo del cartiglio scelto;
560
18. Le Tavole Esecutive
5) Pigiare il bottone Fine sulla barra inferiore del Wizard per chiuderlo.
B) Piano di Appartenenza
Il criterio di raggruppamento degli elaborati per Piano di Appartenenza
del Wizard consente di ottenere automaticamente il numero necessario di
Tavole Esecutive in cui gli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle ar-
mature di travi, ecc.) risultano raggruppati per piano di appartenenza.
In pratica, il Wizard provvede a creare, per ogni piano, in funzione del
formato (cartiglio) scelto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono ri-
portate la relativa carpenteria, le tavole delle armature delle relative tra-
vate e pareti e la relativa tabella dei pilastri.
Naturalmente, in questo, caso, vengono create anche una o più Tavole
Esecutive in cui vengono riportate le armature delle pilastrate.
Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecuti-
ve in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate per piano, basta
effettuare le seguenti operazioni:
Pigiare il bottone piano di appartenenza della prima pagina del Wizard.
561
18. Le Tavole Esecutive
Anche in questo caso, inoltre, vengono create una o più Tavole Esecutive
in cui vengono riportate le armature delle pilastrate.
Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecuti-
ve in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate sia per piano che
per tipologia di elaborato, basta effettuare le seguenti operazioni:
Pigiare il bottone tipologia e piano di appartenenza della prima pagina
del Wizard.
• Procedere effettuando le operazioni 2), 3), 4) e 5) illustrate al Punto A
del presente paragrafo.
D) Disposizione Personalizzata
Oltre alle modalità di raggruppamento degli elaborati grafici illustrate ai
punti A, B e C del presente paragrafo, il Wizard consente al Tecnico di
definire liberamente i raggruppamenti di elaborati all’interno delle Tavo-
le Esecutive automaticamente generate.
La definizione dei raggruppamenti di elaborati grafici da riportare nelle
Tavole Esecutive si effettua in una specifica pagina del Wizard a cui si
accede effettuando le seguenti operazioni:
pigiare il bottone disposizione personalizzata della prima pagina del
Wizard;
• pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore del Wizard.
562
18. Le Tavole Esecutive
Per ragioni di spazio, nelle griglie della pagina del Wizard non risultano visualiz-
zate tutte le colonne (campi).
Per visualizzare le colonne nascoste delle griglie basta spostare il cursore in esse
mediante le freccette della tastiera o utilizzare le apposite barre di scorrimento inferiori.
In ogni caso, per operare più comodamente, si consiglia di dimensionare oppor-
tunamente la finestra del Wizard spostandone i bordi e/o la barra verticale che
separa le due griglie.
È possibile, inoltre, dimensionare le colonne delle griglie spostando opportuna-
mente le barrette verticali che separano le loro intestazioni.
563
18. Le Tavole Esecutive
• spostare il cursore nel campo Bordo e, nel list box che si attiva, sce-
gliere il tipo di bordo che dovrà contornare, nelle Tavole Esecutive, le
tavole di tutti gli elaborati del gruppo;
• spostare il cursore nel campo Posizione Scala e, nel list box che si atti-
va, scegliere in che posizione dovrà essere riportata la scala degli ela-
borati del gruppo; scegliendo l’opzione Nessuno, per gli elaborati del
gruppo NON viene riportata l’indicazione della scala.
Dopo aver inserito gli elaborati in un gruppo, la Scala, il Bordo e la Posizione del-
la Scala potranno essere personalizzati, con le stesse modalità, per ogni singolo
elaborato.
564
18. Le Tavole Esecutive
Per inserire, in un gruppo della griglia Gruppi entità tavole, tutti gli elabo-
rati di una certa tipologia (ad es., le armature della travate), basta effet-
tuare la seguente operazione di Drag & Drop:
• nella griglia Tavole disponibili fare click, senza rilasciare il pulsante
sinistro del mouse, sulla tipologia di elaborati da inserire nel gruppo;
• trascinare il cursore sul gruppo della griglia Gruppi entità tavole in cui
occorre inserire gli elaborati;
565
18. Le Tavole Esecutive
566
18. Le Tavole Esecutive
Per facilitare il lavoro del Tecnico, nella griglia Tavole disponibili i nomi degli e-
laborati grafici gia inseriti in un gruppo vengono riportati in rosso e barrati.
Vengono, inoltre riportati in rosso e barrati anche i nomi delle tipologie e dei piani
i cui elaborati sono già stati tutti inseriti nei gruppi.
Naturalmente, se l’elaborato rimosso non è più presente in alcun gruppo, il suo nome,
nella griglia “Tavole disponibili”, viene riproposto in nero e non più in rosso e barrato.
567
18. Le Tavole Esecutive
18.3.2
Ulteriori Utilità per la Composizione delle Tavole
Esecutive
Il Wizard per la composizione automatica delle Tavole Esecutive (v. §
18.3.1) è un utilissimo strumento di controllo e di ricerca degli elaborati
grafici del progetto inseriti nelle Tavole Esecutive, anche quando si pro-
cede alla loro composizione manuale (v. §§ 18.1 e 18.3).
Si supponga che nel progetto di EdiLus-CA risultino già inserite, manual-
mente (v. §§ 18.1 e 18.3) oppure mediante la composizione automatica (v.
§ 18.3.1), delle Tavole Esecutive contenenti degli elaborati grafici.
Si avvii il Wizard cliccando, con il pulsante destro del mouse, sul nodo
TAVOLE ESECUTIVI del Navigatore (o sul nodo di una qualsiasi Tavola
Esecutiva in esso inserita) e selezionando, nel menu locale che si apre,
l’opzione Generazione automatica.
Il Wizard può anche essere avviato selezionando l’opzione Wizard Tavole Ese-
cutive del menu Strumenti.
568
18. Le Tavole Esecutive
L’icona di ogni elaborato che risulta inserito almeno una volta in una
Tavola esecutiva risulta contrassegnata dal simbolo verde a lato.
In questo modo il Tecnico individua immediatamente gli elaborati che
devono ancora essere inseriti nelle Tavole Esecutive.
Nel campo N. del rigo di ogni elaborato viene, inoltre, riportato il numero
di volte che esso risulta inserito nelle Tavole Esecutive prodotte.
569
18. Le Tavole Esecutive
18.4
L’Inserimento dei Dati nel Cartiglio
Gran parte dei campi del cartiglio di una Tavola Esecutiva (v. § 18.1)
vengono automaticamente compilati dal programma con i dati di caratte-
re generale del progetto (v. § 5.1).
Per procedere all’inserimento, nel cartiglio, dei dati relativi alle “Variabi-
li del Cartiglio” basta effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare il cartiglio cliccando su una delle entità (linee, testi, ecc.)
che lo costituiscono; questa operazione apre il toolbox delle Proprietà
del cartiglio selezionato;
• in ogni campo del toolbox delle Proprietà specificare il dato opportuno
e pigiare INVIO della tastiera per confermare; questa operazione riporta
ogni dato specificato nel corrispondente campo del cartiglio.
Nel toolbox delle Proprietà del cartiglio selezionato sono presenti anche i nove
campi Utente 01 … Utente 09.
Questi nove campi corrispondo alle variabili $CART_31$ … $CART_39$ che so-
no altre nove Variabili del Cartiglio che è possibile inserire nei modelli di carti-
glio per consentire all’Utente di riportare altri dati nel cartiglio.
Per riportare nel cartiglio un testo, senza personalizzare il modello di cartiglio, è
comunque possibile inserirvi un oggetto Testo (v. § 10.15) di EdiLus-CA.
18.5
Come Aprire una Tavola Esecutiva
Una Tavola Esecutiva precedentemente prodotta (v. §§ 18.1, 18.3 e 18.4)
può essere aperta in qualsiasi momento per poterla visualizzare, stampare
o modificare (v. § 18.7).
Per aprire una Tavola Esecutiva del progetto attivo basta effettuare le se-
guenti operazioni:
esplodere con un doppio click il nodo ELABORATI ed il nodo TAVOLE
ESECUTIVI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i
nodi relativi alle Tavole Esecutive create;
fare doppio click sul nodo della Tavola Esecutiva a cui si intende ac-
cedere; questa operazione apre la Tavola scelta nella finestra TAVO-
LE ESECUTIVI (v. § 18.2).
572
18. Le Tavole Esecutive
18.6
Come Eliminare una Tavola Esecutiva
Per eliminare dal progetto attivo, una Tavola Esecutiva precedentemente
creata (v. § 18.1) basta effettuare le seguenti operazioni:
esplodere con un doppio click il nodo ELABORATI ed il nodo TAVOLE
ESECUTIVI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i
nodi relativi alle Tavole Esecutive del progetto;
cliccare, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della tavola esecu-
tiva da eliminare per selezionarlo ed accedere al menu locale del Na-
vigatore;
• nel menu locale selezionare l’opzione Elimina.
18.7
Come Modificare una Tavola Esecutiva
Una Tavola Esecutiva precedentemente prodotta (v. §§ 18.1, 18.3 e 18.4)
può essere liberamente modificata in qualsiasi momento.
In particolare è possibile modificare il cartiglio scelto in fase di creazione
della Tavola Esecutiva (v. § 18.1), anche dopo aver inserito dei grafici e
compilato dei dati senza perdere il lavoro effettuato. Anche i dati inseriti
dall’Utente nel cartiglio possono essere liberamente modificati.
È possibile, inoltre, eliminare uno o più grafici inseriti oppure modificarli
nella scala (dimensioni) e nella posizione.
Di seguito vengono descritte le modalità operative per apportare le modi-
fiche descritte ad una Tavola Esecutiva.
573
18. Le Tavole Esecutive
Nel titolo di ogni modello di cartiglio disponibile viene indicato il formato cartaceo
adatto a contenerlo in fase di stampa.
Ovviamente il modello scelto deve avere un formato sufficiente a contenere i gra-
fici, nella scala opportuna, che si intende inserire nella Tavola che si sta creando.
574
18. Le Tavole Esecutive
18.8
Come Stampare una Tavola Esecutiva
Per stampare la Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) nella finestra TA-
VOLE ESECUTIVI basta effettuare le seguenti operazioni:
• cliccare nella finestra TAVOLE ESECUTIVI per accertarsi che risulti
attiva nella Finestra del Programma;
La finestra attiva nella Finestra del Programma viene proposta in primo piano ri-
spetto alle altre e presenta la barra del titolo di colore più intenso.
575
18. Le Tavole Esecutive
18.9
Come Personalizzare un Modello di Cartiglio
Un modello di cartiglio è un file in formato DXF contenuto nella cartella
MODELLI\CARTIGLI a sua volta contenuta nella directory di installazione
del programma (C:\ACCA\EdiLus-CA).
L’Utente può creare cartigli personalizzati inserendo nuovi file DXF o
DWG nella cartella CARTIGLI oppure modificando, con un qualsiasi
CAD, i file DXF dei cartigli esistenti.
Ovviamente per la definizione di un nuovo modello di cartiglio è neces-
sario disegnare il testalino e gli eventuali margini del foglio in maniera
compatibile con il formato cartaceo che si intende utilizzare.
Nel disegno del cartiglio l’Unità di Disegno adottata deve essere pari ad
1 centimetro.
Nel frontalino del modello di cartiglio vanno inoltre riportate le stringhe
di testo delle variabili che dovranno essere sostituite dai dati del progetto.
Nel modello di cartiglio è possibile inserire i seguenti tipi di variabili:
Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella se-
zione dei dati generali del progetto (v. § 5.1).
Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove il
numero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio
“01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”).
Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal
programma nel cartiglio scelto per la Tavola Esecutiva (v. § 18.1) al
momento della sua creazione e nella Relazione (v. cap. 17).
576
18. Le Tavole Esecutive
18.10
Le Variabili
Prima di proporre la lista di tutte le variabili che è possibile inserire in un
modello di cartiglio (v. § 18.9), è opportuno fare alcune considerazioni.
Nel modello del cartiglio si inserisce una variabile costituita da pochi ca-
ratteri.
Quando tale variabile verrà sostituita con il dato corrispondente, questo
occuperà un certo spazio che potrebbe essere superiore a quello del ri-
quadro previsto nel cartiglio.
Nel file DXF del modello del cartiglio (v. § 18.9), per la stringa di ogni
variabile deve, pertanto, essere definito un formato del testo (tipo di ca-
rattere, dimensioni e stile) tale che il dato che verrà sostituito ad essa non
ecceda lo spazio previsto nel cartiglio.
Ovviamente, per alcuni dati (ad es. l’Oggetto) non è possibile definire a
priori la quantità di testo necessaria.
Per tali dati, quindi, occorre definire, nella variabile stessa, un rettangolo
che delimiti la lunghezza del testo in modo tale questo non ecceda lo
spazio del cartiglio ad esso dedicato.
577
18. Le Tavole Esecutive
Le dimensioni (in centimetri) del rettangolo che deve contenere il testo devono
essere necessariamente specificate con un numero la cui parte intera è sempre
composta da due cifre e in cui è sempre presente la cifra decimale.
Ad esempio per indicare che il rettangolo del testo deve avere una larghezza di 8
cm e un’altezza di 1.7 cm la stringa della variabile deve essere espressa nel mo-
do seguente: 08.0x01.7
579
18. Le Tavole Esecutive
580
18. Le Tavole Esecutive
Variabili Cartiglio
$CART_01$ Titolo (toolbox delle Proprietà del cartiglio); per default, nel campo
del toolbox delle Proprietà del cartiglio, viene proposto il titolo asse-
gnato alla tavola esecutiva quando questa è stata creata. Il titolo pro-
posto nel toolbox delle proprietà può essere liberamente modificato.
$CART_02$ Tavola (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_03$ Scala (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_04$ Disegnatore (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_05$ Controllo (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_06$ Responsabile (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_07$ Protocollo (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_08$ Revisione (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_09$ Aggiornamento (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
……………
$CART_31$ Utente 01 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_32$ Utente 02 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_33$ Utente 03 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_34$ Utente 04 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_35$ Utente 05 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_36$ Utente 06 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_37$ Utente 07 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_38$ Utente 08 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
$CART_39$ Utente 09 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
581
18. Le Tavole Esecutive
582
19. Il Computo Metrico della Struttura
583
19. Il Computo Metrico della Struttura
19.1
Come Richiedere il Computo della Struttura
Dopo aver richiesto almeno il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie
(v. § 13.5) per il progetto attivo, è possibile richiedere la redazione auto-
matica del computo metrico della struttura.
Per richiedere la redazione del computo della struttura basta:
esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore del
progetto (v. § 3.2.1) per visualizzare, sul ramo che si diparte da esso, il
nodo Computo e Stima;
fare doppio clic sul nodo Computo e Stima; questa operazione apre la
finestra ELABORATI: Computo e Stima nella Finestra del Programma.
Di seguito la finestra “ELABORATI: Computo e Stima” sarà chiamata
semplicemente Computo e Stima.
La finestra Computo e Stima non è un semplice “contenitore” dei dati del
computo della struttura ma un programma per la gestione dei computi
metrici. In tale finestra, infatti, sono state implementate le funzionalità di
computo del programma PriMus-DCF rendendo possibile la gestione, la
stampa e l’esportazione del computo della struttura.
Per la descrizione della finestra Computo e Stima e delle funzionalità per
la gestione del computo si rimanda all’Help di PriMus-DCF a cui si acce-
de pigiando il bottone Visualizza Help della toolbar della finestra stessa.
Nel computo vengono riportate le misurazioni delle lavorazioni (voci di
Elenco Prezzi) Calcestruzzo, Cassaforma, Acciaio in tondini per C.A. e So-
laio. Ogni voce risulta “esplosa” in modo da visualizzare, sotto di essa,
tutte le relative misurazioni. Ad esempio, sotto la voce “Calcestruzzo”
vengono riportate, per ogni piano, tutte le misurazioni del calcestruzzo
delle travi, dei pilastri e di eventuali pareti, solette, ecc..
Per default il computo viene proposto nell’editor Voci di Misurazione in cui
è possibile gestire liberamente le misurazioni delle voci di Elenco Prezzi.
Si noti che, in questa fase, per le voci del computo viene proposto un co-
dice di tariffa (Tariffa) ed una descrizione (DESIGNAZIONE dei LAVORI)
del tutto indicativi. Inoltre il prezzo unitario di ogni voce è pari a zero.
Specificando, per ogni voce, il codice di tariffa, la descrizione e, soprat-
tutto, il prezzo (v. § 19.2), il computo proposto viene completato e viene
immediatamente calcolato l’importo delle voci e quello complessivo.
584
19. Il Computo Metrico della Struttura
Le quattro voci del computo della struttura possono essere modificate nei dati e
nelle misurazioni (v. § 19.2) ma NON possono essere eliminate.
Pigiando il bottone Restringe Tutto della toolbar, nella finestra Computo e Stima
vengono nascoste tutte le misurazioni visualizzando le sole voci di Elenco Prezzi.
585
19. Il Computo Metrico della Struttura
586
19. Il Computo Metrico della Struttura
Nella griglia dell’editor delle Voci di Elenco prezzi, per ogni voce ven-
gono proposti, da sinistra, i seguenti campi:
Tariffa, contenente il Codice di Tariffa della voce;
DESCRIZIONE dell’ARTICOLO, contenente la descrizione sintetica della voce;
Unità di misura, che riporta l’unità di misura della voce;
Prezzo, che riporta il prezzo unitario della voce (al momento pari a zero);
Quantità, che riporta il totale delle quantità computate per la voce;
Importo, che riporta l’importo complessivo computato per la voce (pari a
zero in quanto il prezzo unitario della voce è nullo).
In questa fase, per le voci del computo viene proposta una descrizione ed
un codice di tariffa del tutto indicativi ed un prezzo unitario pari a zero.
Specificando, per ogni voce, il codice di tariffa, la descrizione e, soprat-
tutto, il prezzo (v. § 19.2), il computo proposto viene completato e viene
immediatamente calcolato l’importo delle voci e quello complessivo.
Le quattro voci del computo della struttura possono essere modificate nei
dati e nelle misurazioni (v. § 19.2) ma NON possono essere eliminate.
È possibile inserire, inoltre, nuove voci per procedere alla computazione,
secondo le modalità previste da PriMus-DCF, di ulteriori lavorazioni non
attinenti alla struttura. Le voci aggiunte dall’Utente possono essere libe-
ramente cancellate.
587
19. Il Computo Metrico della Struttura
19.2
Come Sostituire le Voci di EP del Computo con
Quelle Effettive
Il computo delle strutture prodotto automaticamente per il progetto attivo
(v. § 19.1) viene proposto con voci (di Elenco Prezzi) assolutamente gene-
riche e con prezzo pari a 0 (zero). Di conseguenza, risultano nulli anche gli
importi complessivi delle singole voci e l’importo totale del computo.
Il tecnico, pertanto, dopo aver richiesto la composizione del computo
delle strutture deve assolutamente specificare, per ogni voce dell’Elenco
Prezzi, i dati (Codice di Tariffa, Descrizione e Prezzo) delle voci (del
proprio listino di riferimento) che intende adottare.
Per effettuare questa operazione è possibile operare in uno dei due modi
descritti di seguito.
• Fare doppio click nel campo Tariffa della voce per renderlo editabile e
sostituire il codice proposto con l’effettivo codice di tariffa.
588
19. Il Computo Metrico della Struttura
• Pigiare INVIO della tastiera per spostare il cursore nel campo unità di mi-
sura e, in questo, modificare (se necessario) l’unità di misura della voce.
• Pigiare INVIO della tastiera per rendere editabile il campo Prezzo [1] e,
in questo, specificare il prezzo della voce.
I dati di una voce di Elenco Prezzi possono essere anche specificati nel-
l’editor delle Voci di Misurazioni proposto all’atto della creazione del
computo (v. § 19.1).
Per accedere all’editor delle Voci di Misurazione (quando è attivo l’editor delle Voci di
Elenco Prezzi o quello dei Dati Generali) basta selezionare l’opzione Misurazioni nel
menu del consueto bottone a sinistra nella toolbar della finestra Computo e Stima.
In questo caso, per sostituire i dati proposti per una voce di Elenco Prezzi
con quelli effettivi basta:
• fare click con il pulsante destro del mouse sul rigo della voce per cui
occorre specificare i dati o su una sua qualsiasi misurazione; questa
operazione seleziona la voce e apre un menu locale;
• nel menu locale selezionare l’opzione Modifica Voce Elenco Prezzi; que-
sta operazione apre una finestra contenente i dati della voce selezionata,
• nella finestra aperta sostituire i dati della voce con quelli effettivi (codi-
ce di tariffa, unità di misura, descrizione estesa e, soprattutto, il Prezzo);
590
19. Il Computo Metrico della Struttura
591
19. Il Computo Metrico della Struttura
• Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sulla voce di E-
lenco Prezzi del listino da sostituire a quella del computo di EdiLus-CA.
• Tenere premuto CONTROL (CTRL) della tastiera.
• Trascinare la voce del listino sul rigo della voce di E.P. (generica) da
sostituire nella finestra Computo e Stima del progetto di EdiLus-CA.
Se durante l’operazione di Drag & Drop descritta NON si tiene premuto CONTROL,
la voce trascinata viene aggiunta all’elenco prezzi per l’eventuale computazione di
lavorazioni anche non strettamente inerenti la struttura dell’edificio.
593
19. Il Computo Metrico della Struttura
19.3
Come Riportare il Computo delle Strutture nel
Computo dell’Opera
Il computo delle strutture prodotto per il progetto (v. § 19.1) e per cui so-
no state specificate le voci del proprio listino di riferimento (v. § 19.2)
può essere riportato in un computo di PriMus (ad es. il computo com-
plessivo dell’opera) mediante una semplice operazione di Drag & Drop.
Per riportare il computo delle strutture della finestra Computo e Stima di
EdiLus-CA in computo di PriMus basta effettuare le seguenti operazioni:
• Disporre e dimensionare opportunamente le finestre di PriMus e di
EdiLus-CA per effettuare comodamente l’operazione di Drag & Drop
descritta di seguito.
In questo caso, è opportuno disporre la finestra di PriMus a destra di
quella di EdiLus-CA, in modo che risultino visibili sia il listino in
PriMus che il computo in EdiLus-CA.
• Fare click, con il pulsante destro del mouse, nella finestra Voci Com-
puto (v. § 19.1) di EdiLus-CA e, nel menu locale che si apre, selezio-
nare l’opzione Evidenzia Tutto per richiedere l’evidenziazione di tutte
le voci di computo in essa presenti.
594
19. Il Computo Metrico della Struttura
• Fare click su una qualsiasi voce della finestra Voci Computo e si tra-
scini il blocco di voci evidenziate sul rigo della finestra Voci di Misu-
razione (finestra centrale) del documento di PriMus in cui si intende
inserire il blocco di voci di misurazione.
• Rilasciare il pulsante del mouse.
A seguito di tali operazioni, le voci trascinate vengono copiate nella fine-
stra Voci di Misurazione del documento di PriMus a partire dal rigo su
cui è stato trascinato il blocco di voci; anche l’elenco prezzi del docu-
mento di PriMus viene aggiornato integrandolo con le voci trascinate.
595
19. Il Computo Metrico della Struttura
19.4
Come Esportare il Computo delle Strutture
Il computo metrico delle strutture prodotto automaticamente nella fine-
stra Computo e Stima di EdiLus-CA (v. § 19.1) con le eventuali modifi-
che apportate alle voci di Elenco Prezzi (v. § 19.2) può essere esportato
in uno dei formati previsti dal programma PriMus oppure nei formati
HTML, DOC (Word) o XLS (Excel).
596
19. Il Computo Metrico della Struttura
597
19. Il Computo Metrico della Struttura
598
20. Personalizzazioni del Programma
599
20. Personalizzazioni del Programma
20.1
Il Dialog Opzioni PROGRAMMA
Le personalizzazioni del programma EdiLus-CA possono essere effettua-
te nel dialog Opzioni PROGRAMMA.
Al dialog Opzioni PROGRAMMA si accede selezionando Opzioni nel
menu Strumenti.
Il dialog Opzioni PROGRAMMA è costituito da più pagine attivabili
cliccando sui relativi bottoni nella parte sinistra nel dialog stesso.
Le pagine del dialog Opzioni PROGRAMMA sono:
Preferenze (v. § 20.2), in cui è possibile richiedere la personalizzazio-
ne dell’interfaccia e di alcune funzionalità del programma.
Gestione Tabelle (v. § 20.3), in cui è possibile personalizzare i Tabulati
della Relazione di Calcolo (v. § 17.3) di tutti i progetti di EdiLus-CA.
Opzioni Carpenteria (v. § 20.4), in cui è possibile richiedere la perso-
nalizzazione delle stringhe di testo proposte nelle carpenterie prodotte
automaticamente dal programma (v. cap. 15).
600
20. Personalizzazioni del Programma
20.2
Le Preferenze del Programma
Le opzioni per la personalizzazione dell’interfaccia e di alcune funziona-
lità di EdiLus-CA vengono proposte nella pagina Preferenze del dialog
Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.1).
La pagina Preferenze viene proposta per default quando si accede al dia-
log Opzioni PROGRAMMA.
Quando nel dialog è attiva un’altra pagina, la pagina Preferenze può
essere richiamata pigiando l’omonimo bottone sulla barra verticale a
sinistra del dialog stesso.
Nella pagina Preferenze sono presenti le tre sezioni illustrate di seguito.
Interfaccia
Nella sezione Interfaccia della pagina Preferenze vengono proposti i se-
guenti check box:
Salva impostazioni Documento, la cui selezione richiede che, all’apertura,
ogni documento venga riproposto con la configurazione che aveva
all’atto della chiusura.
Status Bar, la cui selezione richiede la presenza della Barra di Stato sul
bordo inferiore della Finestra del Programma; la barra di stato riporta
utili indicazioni sull’elemento selezionato nella finestra attiva.
Tool Hint, la cui selezione richiede l’apertura di un campo giallo che illu-
stra la funzionalità dell’elemento (ad es., un bottone della toolbar) su
cui si ferma il cursore del mouse.
Usa Accelerazione Hardware, la cui selezione richiede l’utilizzo
dell’accelerazione hardware che comporta una maggior velocità in fa-
se di disegno, a scapito della qualità di visualizzazione.
601
20. Personalizzazioni del Programma
602
20. Personalizzazioni del Programma
Salvataggio Documenti
Nella sezione Salvataggio Documenti vengono proposti:
• Il check box Backup ad ogni salvataggio; la selezione di tale check ri-
chiede la creazione automatica di una copia di Backup (riserva) del
progetto ogni volta che si effettua un suo salvataggio; quando tale
check risulta selezionato si abilitano anche i due campi seguenti.
• Il campo Directory Backup, in cui viene riportata la directory in cui ven-
gono effettuate le copie di Backup. Per default il programma propone di
effettuare le copie nella directory C:\ACCA\EdiLus-CA\Backup.
Per modificare la directory in cui devono essere effettuate le copie di
Backup basta pigiare il bottone a destra del campo e, nel dialog che si
apre, selezionare la nuova directory.
• Il campo n° storico backup in cui va specificato il numero massimo di
copie di backup dello stesso progetto che devono essere conservate
nella directory. Pertanto, se in tale campo è presente il valore 4, effet-
tuando un salvataggio di un progetto, viene creata la nuova copia di
Backup e, contestualmente, viene eliminata la copia di backup meno
recente tra le quattro presenti nella directory.
• Il check box Salvataggio anteprima tavola corrente; la selezione di tale
check richiede che, ad ogni salvataggio (v. § 3.3.1.2), venga aggiorna-
ta l’anteprima dell’ultima tavola chiusa del progetto che verrà propo-
sta nel dialog per l’apertura (v. § 3.3.1.3), la duplicazione e la cancel-
lazione dei progetti.
603
20. Personalizzazioni del Programma
Apertura Documenti
Nella sezione Apertura Documenti è presente il campo Numero docu-
menti aperti recentemente da elencare in cui è possibile indicare il nu-
mero di documenti aperti recentemente da riportare, come opzioni, nel
menu File, per poterli aprire più rapidamente.
Opzioni Calcolo
Nella sezione Opzioni Calcolo è presente il solo check box Mostra mes-
saggio Accettazione “Modello Strutturale” la cui selezione richiede che,
lanciando qualsiasi fase di calcolo successiva a quella del Modello Strut-
turale (v. cap. 13), venga proposto un messaggio che richiama
l’attenzione sulla necessità di verificare il modello strutturale definito au-
tomaticamente dal programma (v. § 13.2). Tale check viene deseleziona-
to automaticamente quando si seleziona il check box non mostrare più
questo messaggio presente nel messaggio stesso.
Per confermare le personalizzazioni richieste e chiudere il dialog Opzioni
PROGRAMMA basta pigiare il bottone OK del dialog stesso.
Per chiudere il dialog senza confermare le personalizzazioni richieste ba-
sta pigiare il bottone Cancel.
Le scelte effettuate nella pagina Preferenze vengono anche confermate
cambiando pagina nel dialog Opzioni PROGRAMMA.
Per ripristinare la configurazione di default della pagina Preferenze basta
pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog Opzioni
PROGRAMMA.
20.3
La Personalizzazione dei Tabulati di Calcolo
La personalizzazione dei Tabulati con i risultati di calcolo (v. § 17.3)
prodotti dal programma per tutti i progetti si effettua nella pagina Gestio-
ne Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.1).
Per accedere alla pagina Gestione Tabelle basta pigiare l’omonimo botto-
ne nella barra verticale di sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA.
Nella parte superiore della pagina Gestione Tabelle viene proposta la se-
604
20. Personalizzazioni del Programma
605
20. Personalizzazioni del Programma
606
20. Personalizzazioni del Programma
20.4
La Personalizzazione delle Carpenterie
Il tipo, le dimensioni, lo stile ed il colore del carattere adottato per i vari
testi riportati in tutte le carpenterie prodotte dal programma (v. cap. 15.1)
per tutti i progetti possono essere liberamente personalizzati dall’Utente.
La personalizzazione dei testi delle Carpenterie prodotte dal programma
si effettua nella pagina Opzioni Carpenteria del dialog Opzioni PRO-
GRAMMA (v. § 20.1).
Per accedere alla pagina Opzioni Carpenteria basta pigiare l’omonimo bot-
tone nella barra verticale di sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA.
In queste due pagine sono presenti i campi in cui viene riportato il forma-
to del carattere (font) utilizzato per ogni tipo di testo che è possibile ri-
trovare nelle carpenterie.
Per modificare il formato del carattere di un determinato tipo di testo ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
pigiare il bottoncino presente nel corrispondente campo; questa operazione
apre il dialog “Tipo di carattere”;
• nel dialog Tipo di carattere scegliere il Tipo di Carattere del testo ed
indicarne le dimensioni (in punti), lo stile ed il colore;
• pigiare il bottone OK per richiudere il dialog “Tipo di carattere”;
• ripetere le operazioni precedenti per personalizzare ulteriori tipi di testo.
Le personalizzazioni effettuate nella pagina Opzioni Carpenterie vengo-
no confermate pigiando il bottone OK del dialog Opzioni PROGRAM-
MA oppure passando ad un’altra pagina dello stesso.
Per ripristinare la configurazione di default prevista per le carpenterie ba-
sta pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog Op-
zioni PROGRAMMA.
608
21. Sistemi di Riferimento
Sistemi di Riferimento
21.1
Riferimento Globale
Il sistema di riferimento globale, rispetto al qua-
le va riferita l’intera struttura, è costituito da
una terna di assi cartesiani destrorsa OXYZ (X,Y,
e Z sono disposti e orientati rispettivamente se-
condo il pollice, l’indice ed il medio della mano
destra, una volta posizionati questi ultimi a 90°
tra loro).
609
21. Sistemi di Riferimento
21.2
Riferimento Locale per le Travi
L’elemento Trave è un classico elemento strutturale in grado di ricevere
Carichi Distribuiti e Carichi Nodali applicati ai due nodi di estremità; per
effetto di tali carichi nascono, negli estremi, sollecitazioni di taglio, sfor-
zo normale, momenti flettenti e torcenti.
2 2 2
T2
1 T1 1 1
T2 M2
j j j M1
i i i
T1 T3
M3
T3
3 3 3
Convenzione
Sia per l’applicazione dei carichi che per la lettura dei risultati di calcolo
e degli elaborati grafici (tavole delle armature), per ogni trave è molto
importante conoscere il suo punto iniziale (coincidente con l’origine del
suo riferimento locale) e il suo punto finale.
610
21. Sistemi di Riferimento
611
21. Sistemi di Riferimento
21.3
Riferimento Locale per i Pilastri
Definiti i e j come i due nodi iniziale e finale del pilastro, viene indivi-
duato un sistema di assi cartesiani 1-2-3 locale all’elemento, con origine
nel Nodo i così composto:
1 1 1
M1
T1
j T3 j
j
T2
T3 i i
i
3
3 M3
3 T2 M2
T1
2
2 2
612
21. Sistemi di Riferimento
21.4
Riferimento Locale per le Pareti
Una parete è costituita da una sequenza di setti; 2
ciascun setto è caratterizzato da un sistema di ri-
ferimento locale 1-2-3 così individuato:
1
asse 1, coincidente con la linea d’asse della trac-
cia del setto in pianta, orientato dal punto 0 al
punto 1. (Il punto 0 è il punto dell’asse di mi-
nore ordinata nel piano del disegno; a parità di
ordinata, il punto 0 è quello di ascissa minore); 3
613
21. Sistemi di Riferimento
21.5
Riferimento Locale per le Solette
In maniera analoga a quanto avviene per i setti, ciascuna soletta è caratte-
rizzata da un sistema di riferimento locale 1,2,3 così definito:
asse 1, coincidente con la di- 3
rezione secondaria di arma-
tura definita dall’utente;
asse 2, coincidente con la di-
rezione principale di arma-
tura definita dall’utente;
asse 3, ortogonale al piano 2
( parallelo alla direzione
della soletta ed orientata principale definita dall'utente )
verso l’alto (che va a com-
pletare la terna levogira).
1
( parallelo alla direzione
secondaria definita dall'utente )
614
21. Sistemi di Riferimento
21.6
Riferimento Locale per le Platee
Anche per le platee, analogamente a quanto descritto per le solette, è de-
finito un sistema di riferimento locale 1,2,3:
asse 2, coincidente con la di- 3
rezione principale di arma-
tura definita dall’utente;
asse 3, ortogonale al piano
della platea ed orientato
verso l’alto;
asse 1, appartenente al piano 2
( parallelo alla direzione
della platea, ortogonale principale definita dall'utente )
all’asse 2 ed orientato in
maniera tale da completare
la terna levogira.
1
( parallelo alla direzione
secondaria definita dall'utente )
615
21. Sistemi di Riferimento
616
A. Tasti Funzione
Tasti Funzione
Nel presente paragrafo vengono illustrate le funzionalità di EdiLus-CA
attivabili mediante tastiera e/o mouse.
La buona conoscenza delle funzionalità del programma attivabili me-
diante la tastiera rendono il lavoro estremamente più agevole, rapido e
produttivo.
Si consiglia, pertanto, di leggere attentamente il presente capitolo per ac-
quisire una buona conoscenza delle funzionalità di EdiLus-CA attivabili
da tastiera.
617
A. Tasti Funzione
A.1
Lista dei Tasti Funzione
Nel presente paragrafo vengono illustrate funzionalità di EdiLus-CA at-
tivabili dalla tastiera.
Di seguito viene riportato l’elenco dei tasti funzione EdiLus-CA e, per
ognuno di essi viene descritta la funzionalità attivata.
SPAZIO
Passa dalla modalità per la selezione a quella del disegno dell’ultima en-
tità disegnata e viceversa.
SHIFT
In fase di disegno attiva la modalità per la traslazione dell’entità (ad es.
v. § 10.3.2).
In fase di selezione multipla attiva la modalità per selezionare (deselezio-
nare) un’entità non selezionata (selezionata) (v. § 10.1.3).
ESC
Annulla il disegno o la modifica di un’entità.
CANC
Elimina le entità selezionate.
CTRL
In caso di selezione multipla, tenendo premuto CTRL e cliccando con il
pulsante sinistro del mouse in prossimità di un qualsiasi punto di snap
(anche di un’entità non selezionata), la maniglia del gruppo di oggetti se-
lezionati viene spostata proprio nel punto cliccato (v. § 10.1.3).
+ (Tastierino Numerico)
Zoom + (v. § 11.4).
– (Tastierino Numerico)
Zoom – (v. § 11.4).
Ctrl+N
Menu File: Nuovo (v. § 3.3.1.1).
Ctrl+A
Menu File: Apri (v. § 3.3.1.3).
618
A. Tasti Funzione
Ctrl+S
Menu File: Salva (v. § 3.3.1.2).
Ctrl+Shift+S
Menu File: Salva col nome (v. § 3.3.1.6).
Ctrl+P
Menu File: Stampa.
Ctrl+Z
Funzione Annulla (Undo).
Ctrl+Y
Funzione Ripristina (Redo).
Ctrl+C
Funzione Copia (Copy).
Ctrl+V
Funzione Incolla (Paste).
Ctrl+Spazio
Quando si seleziona un’entità cliccando in un punto che seleziona più
oggetti sovrapposti con Ctrl+Spazio si passa la selezione all’entità SUC-
CESSIVA nella lista degli oggetti selezionati dal punto.
F1
Apre l’Help del programma.
F2
Zoom Tutto (v. § 11.4).
F3
Zoom Finestra (v. § 11.4).
F4
Zoom Lente di Ingrandimento (attiva/disattiva) (v. § 11.4.1).
F5
Sposta Indietro il Punto Sensibile dell’entità selezionata o in fase di disegno;
oppure
Sposta Indietro la maniglia di una selezione multipla di entità (v. § 10.1.3).
619
A. Tasti Funzione
F6
Sposta Avanti il Punto Sensibile dell’entità selezionata o in fase di disegno;
oppure
Sposta Avanti la maniglia di una selezione multipla di entità (v. § 10.1.3).
F7
Ruota di 90°, in senso Antiorario, l’entità (pilastro, scala e selezione mul-
tipla) selezionata o in fase di disegno.
F8
Ruota di 90°, in senso Orario, l’entità (pilastro, scala e selezione multi-
pla) selezionata o in fase di disegno.
F9
Abilita/Disabilita lo Snap Angolo (v. § 11.1.2).
F10
Abilita/Disabilita Snap alla Griglia (v. § 11.1.1).
F11
Aggiunte/Rimuove ulteriori Punti di Snap (Punti Fissati) (per snap per-
pendicolare e parallelo) (ad es. v. § 11.1.3.4)
F12
Disabilita, per il tempo che si tiene premuto, lo Snap ad Oggetti, favo-
rendo lo Snap Angolo o lo Snap alla Griglia (v. § 11.1).
SHIFT-F2
Zoom Precedente (v. § 11.4).
SHIFT-F3
Zoom Successivo (v. § 11.4).
CTRL-F4
Chiude la finestra attiva (di sistema).
ALT-F2
Effettua uno Zoom Tutto (v. § 11.4) e contemporaneamente estende la
finestra attiva (tavola di disegno, tavola delle armature, tavola esecutivi
carpenteria, o vista 3D) a tutta la Finestra del Programma (se questa ri-
sulta ridimensionata) oppure la ridimensiona (se questa risulta estesa
all’intera Finestra del Programma).
620
A. Tasti Funzione
ALT-F4
Chiude l’applicazione (di sistema).
A.2
Funzionalità Attivabili con il Mouse
Nel presente paragrafo vengono illustrate funzionalità di EdiLus-CA at-
tivabili con il mouse.
Pulsante Destro
Un click con il pulsante destro del mouse in una finestra apre il suo
menu locale.
Se, in una vista 3D si tiene premuto il pulsante destro del mouse, muo-
vendo opportunamente quest’ultimo si ottiene la rotazione della vista
stessa (v. § 12.3).
Rotellina
La rotazione della rotellina del mouse effettua uno Zoom + o uno Zoom –
(con il puntatore come centro di zoom) a seconda del verso di rotazione
(v. § 11.4).
Tenendo premuta la rotellina del mouse e spostando quest’ultimo si effet-
tua il PAN (spostamento della vista della finestra) (v. § 11.3).
621
A. Tasti Funzione
622
Sommario
Sommario
1. Introduzione ......................................................................................pag. 1
1.1 Premessa ............................................................................................... ” 2
1.2 Il Rivoluzionario Input ad Oggetti....................................................... ” 3
1.3 Le Modalità di Calcolo......................................................................... ” 4
1.4 La Visualizzazione dei Risultati e la Stampa ...................................... ” 5
1.5 Integrazione con il Computo Metrico.................................................. ” 5
2. Installazione ......................................................................................pag. 7
2.1 Requisiti di Sistema.............................................................................. ” 8
2.2 L’Installazione del Programma............................................................ ” 8
2.2.1 Intestazione della Licenza d’Uso ......................................................... ” 9
2.3 L’Installazione della Chiave di Protezione USB ................................. ” 10
2.4 Il Manuale d’Uso in Formato PDF ...................................................... ” 13
2.5 Aggiornamenti del Programma............................................................ ” 14
I
Sommario
II
Sommario
III
Sommario
IV
Sommario
V
Sommario
VI
Sommario
VII
Sommario
VIII
Sommario
IX
Sommario
X
Sommario
XI
Sommario
XII
CONDIZIONI DI ASSISTENZA
ACCA software
ACCA software S.p.A.
Via Michelangelo Cianciulli
83048 MONTELLA (AV) - Italy
Tel. (+39) 0827/69504 - Fax (+39) 0827/ 601235
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Tutti i diritti sono riservati.
RESPONSABILITÀ
ACCA software non si assume alcuna responsabilità circa i risultati di calcolo e la documentazione
prodotta con il programma EdiLus-CA.
Per quanto sia stata prestata la massima attenzione e cura alle procedure di calcolo e ai modelli
per la produzione dei documenti, non è possibile assicurare l'esattezza e la completezza degli
stessi nonchè la loro rispondenza alle normative vigenti.
PER TUTTO QUANTO INNANZI ESPOSTO:
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prodotti e sulla loro rispondenza alla legislazione vigente.
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compresa la loro rispondenza alla legislazione vigente, essendo egli stesso l'unico responsabile
della loro esattezza e completezza.
In nessun caso, comunque, ACCA sarà responsabile di danneggiamenti diretti, indiretti, o conse-
guenti ad errori e/o difetti nei dati e nel programma (inclusi, senza limitazioni, il danno per perdita o
mancato guadagno, interruzione dell'attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche e/o
d'immagine), anche nel caso che ACCA sia stata avvertita della possibilità di tali danni.
In ogni caso, la responsabilità di ACCA sarà limitata ad un importo corrispondente al prezzo di
vendita del prodotto.
Nel caso non si accettassero le suddette condizioni il prodotto può essere restituito entro 8 giorni
dall'acquisto con conseguente rimborso della somma, eventualmente, per esso pagata.
Per ogni controversia sarà esclusivamente competente il foro di S. Angelo dei Lombardi (AV).
AVVERTENZE PER L’USO
EdiLus-CA è un programma per il calcolo delle strutture in cemento armato che utilizza il metodo
degli elementi finiti.
È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel campo del calcolo strutturale
in cemento armato e nelle metodologie di calcolo adoperate dal programma al fine di creare le
opportune modellazione delle strutture.
Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazioni delle strutture a calcoli e
a risultati completamente errati, non corrispondenti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmente
dannosi per l’incolumità di cose o persone.
Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di responsabilità rispetto ai risul-
tati che è possibile ottenere tramite il software.
Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essere utilizzati a fini professionali
in quanto l’unico responsabile legale dei risultati di calcolo e della documentazione prodotta è il
Tecnico che li sottoscrive.
ACCA software S.p.A.
COPYRIGHT
EdiLus-CA è un prodotto di ACCA software S.p.A..
Questa pubblicazione, o parte di essa, non può essere riprodotta in nessuna forma, in alcun modo e
per nessuno scopo, senza autorizzazione scritta di ACCA software S.p.A..
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E. 3 R. 2 - 26/07/2006
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