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CAPITOLO
I LIMITI
1. GLI INTORNI
● Il termine topologia Esponiamo alcune nozioni fondamentali della topologia dell’insieme R dei nume-
significa «studio del luogo» ri reali riguardanti loro particolari sottoinsiemi. Poiché esiste una corrispondenza
e deriva dalla parola greca biunivoca tra R e i punti di una retta orientata r, detta retta reale, possiamo iden-
topos che significa appunto
«luogo». tificare ogni sottoinsieme di R (insieme numerico) con un sottoinsieme di punti
della retta r e quindi parlare anche di topologia della retta.
716
PARAGRAFO 1. GLI INTORNI TEORIA
b Figura 1
x0 – δ x0
intorno sinistro di x0
Ι–δ(x0) ● Per esempio:
Ι+δ (x0)
intorno destro di x0
x0 x0 + δ 1
intorno
destro di 1
intorno
sinistro di 1
Per esempio, l’intervallo ]2; 2 + d[ è un intorno destro di 2; l’intervallo ] -5; -3[ Ι–(1) Ι+(1)
è sia un intorno sinistro di -3, sia un intorno destro di -5.
I (- 3) = @- 3; a6 = " x ! R x 1 a, ;
I (+ 3) = @b; + 36 = " x ! R x 2 b, .
I (3) = I (- 3) , I (+ 3) = " x ! R x 1 a 0 x 2 b, .
717
TEORIA CAPITOLO 12. I LIMITI
I punti di accumulazione
● Il termine accumula- DEFINIZIONE
zione indica che i punti di A Punto di accumulazione
si addensano intorno a x0.
Si dice che il numero reale x 0 è un punto di accumulazione di A, sottoinsie-
me di R, se ogni intorno completo di x 0 contiene infiniti punti di A.
ESEMPIO
Consideriamo l’insieme:
1 2 3 4 5 6 n 0
A = &0, , , , , , , f, , n ! N.
2 3 4 5 6 7 n+1
All’aumentare di n, i corrispondenti valori di A si avvicinano al valore 1,
come si può osservare dalla tabella:
● Si dimostra che è equivalente alla definizione data dire che x0 è punto di accumulazione di A
se ogni intorno completo di x0 contiene almeno un elemento di A distinto da x0.
718
PARAGRAFO 2. LA DEFINIZIONE DI xlim
x
f ( x) = < TEORIA
0
2. LA DEFINIZIONE DI xlim
x
f ( x) = <
0
, = f(x0)
,
f(x)
O x0 x x O x x x x
→ → 0 →
x f(x) x f(x)
2,9 5,8 3,1 6,2
2,99 5,98 3,01 6,02
2,999 5,998 3,001 6,002
2,9999 5,9998 3,0001 6,0002
f f f f
m Tabella 1 m Tabella 2
719
TEORIA CAPITOLO 12. I LIMITI
● Come abbiamo visto, non è necessario che il punto x 0 = 3 appartenga al dominio D della
funzione, ma poiché dobbiamo considerare le immagini di punti sempre più vicini a x 0 , occor-
re che la funzione sia definita in questi punti. Ciò significa che x 0 deve essere un punto di accu-
mulazione per D.
720
PARAGRAFO 2. LA DEFINIZIONE DI xlim
x
f ( x) = ᐍ TEORIA
0
Interpretiamo la definizione
La definizione dice che l è il limite di f (x ) se, fissato un f qualsiasi, anche «molto
piccolo», troviamo sempre un intorno di x 0 tale che, per ogni x ! x0 di quell’intor-
no, f (x ) appartiene a ]l - f; l + f[, cioè f (x ) è «molto vicino» a l (figura 4).
. Figura 4
y y y
ᐉ+ε ᐉ+ε
f(x) ᐉ+ε
ᐉ f(x) ᐉ
ᐉ f(x)
ᐉ–ε ᐉ–ε
ᐉ–ε
O x0 x x O x0 x x O x x0 x
{
{
Ι Ι Ι
a. Fissiamo ε > 0. Individuiamo un b. Se riduciamo ε, troviamo un c. Più piccolo scegliamo ε, più piccolo
intorno I di x0 tale che intorno di x0 più piccolo. diventa, in genere, l’intorno I.
f(x) 僆 ]ᐉ – ε; ᐉ + ε[ per ogni x 僆 I.
La verifica
Per eseguire la verifica del limite xlim
"x
f (x) = l , applichiamo la definizione.
0
ESEMPIO
721
TEORIA CAPITOLO 12. I LIMITI
● Il raggio d dell’intorno Abbiamo trovato un intorno circolare di 2 per cui è vera la condizione inizia-
trovato dipende da f; le, quindi il limite è verificato.
f
d= .
2 Osserviamo nell’esempio precedente che lim f (x) = f (2).
x"2
● Facendo un esempio
numerico, possiamo dire In generale, l’esistenza del limite di una funzione in un punto x0 è indipendente
che se scegliamo f = 0, 6 , dal comportamento della funzione in x0. Sono possibili i seguenti casi:
troviamo l’intorno di 2,
] 2 - 0, 3; 2 + 0, 3 [ , ossia • esiste lim f (x) = l
x " x0
e l = f (x 0);
] 1, 7; 2, 3 [ . Preso un valore
di x appartenente all’in- • esiste lim f (x) = l
x " x0
e l ! f (x 0);
torno, per esempio
x = 2, 02 , abbiamo • esiste lim f (x) = l
x " x0
e non esiste f (x 0).
f (2, 02) = 3, 04 .
Risulta vero che:
3 - f 1 3, 04 1 3 + f , Le funzioni continue
ossia 2, 4 1 3, 04 1 3, 6 . Se per una funzione f(x) si verifica che, per un punto x0 appartenente al dominio
di f, esiste il limite di f(x) per x " x0 e si ha
lim f (x) = f (x0),
x " x0
allora si dice che f è continua in x0. Diciamo poi che f è continua nel suo dominio
D quando risulta continua in ogni punto di D.
Sono funzioni continue nel loro dominio quelle il cui grafico è una curva senza
interruzioni; è il caso, per esempio, di una retta o di una parabola.
● Per esempio, sapendo Se una funzione è continua in un punto, il calcolo del limite in quel punto
che la funzione f (x) = 2x è risulta semplice, perché basta calcolare il valore della funzione in quel punto.
continua nel punto 7, risulta
Elenchiamo le funzioni continue in R (o in intervalli di R) più utilizzate.
lim 2x = 2 $ 7 = 14 .
x"7
La funzione polinomiale
La funzione f(x) = 3x 2 - 2x + 5, espressa mediante un polinomio, è continua in R.
In generale, è continua in tutto R ogni funzione polinomiale, ossia ogni funzione
del tipo f (x) = a 0 x n + a 1 x n -1 + … + a n -1 x + a n.
Le funzioni goniometriche
Sono continue in R le funzioni sen x e cos x.
r
● La funzione tg x non è È continua anche la funzione tangente in R - & + kr, k ! Z0 .
2
r
definita per x = + kr .
2 La funzione cotangente è continua in R - {kr, k ! Z }.
● La funzione cotg x non è Infine, si può dimostrare che le funzioni secante, cosecante, arcoseno, arcocoseno,
definita per x = kr .
arcotangente, arcocotangente sono continue nel loro dominio.
722
PARAGRAFO 2. LA DEFINIZIONE DI xlim
x
f ( x) = < TEORIA
0
Il limite sinistro
Il limite sinistro di una funzione viene indicato con il simbolo: lim- f (x) = l . ● La scrittura x " x -
0 si
x " x0
legge «x tende a x 0 da
Anche per il limite sinistro valgono le stesse considerazioni fatte per il limite sinistra». Significa che x si
destro, con la sola differenza che f (x) - l 1 f deve essere verificata per ogni avvicina a x 0 restando però
x appartenente a un intorno sinistro di x 0 , ossia un intorno del tipo ]x 0 - d; x 0 [. sempre minore di x 0 .
ESEMPIO
Consideriamo la funzione il cui grafico è illustrato nella figura 5.
y
3x - 1 se x 1 1
f (x) = ) y = 2x + 1
2x + 1 se x $ 1 3
(3x - 1) - 2 1 f (2x + 1) - 3 1 f
3x - 3 1 f 2x - 2 1 f
- f 1 3x - 3 1 f - f 1 2x - 2 1 f
3 - f 1 3x 1 3 + f 2 - f 1 2x 1 2 + f
f f f f
1- 1 x 1 1 + , con x 1 1 1- 1 x 1 1 + , con x 2 1
3 3 2 2
f f
1- 1 x 1 1. 1 1 x 1 1+ .
3 2
La disuguaglianza iniziale La disuguaglianza iniziale
è verificata in un intorno è verificata in un intorno
sinistro di 1. destro di 1.
723
TEORIA CAPITOLO 12. I LIMITI
3. LA DEFINIZIONE DI xlim
x
f ( x) = 3
0
x f(x) x f(x)
0,9 100 1,1 100
0,99 10 000 1,01 10000
0,999 1 000 000 1,001 1000000
0,9999 100 000 000 1,0001 100 000 000
f f f f
m Tabella 3 m Tabella 4
Osserviamo che, per valori di x sempre più vicini a 1, i valori di f(x) crescono
sempre di più.
Diciamo allora che per x che tende a 1 la funzione tende a + 3 .
Per essere sicuri che l’avvicinamento non sia dovuto ai particolari valori che abbia-
mo scelto, ma sia vero sempre, è necessario poter affermare che, preso un numero
reale positivo M grande quanto vogliamo, esiste sempre un intorno di 1 in cui f(x)
è ancora più grande del valore scelto. Diamo allora la seguente definizione.
DEFINIZIONE
Limite + 3 per x che tende a x0
● La funzione è definita in Sia f (x) una funzione non definita in y y = f(x)
tutti i punti di I tranne che x 0.
in x0.
Si dice che f (x) tende a + 3 per x che f(x) > M
tende a x 0 e si scrive f(x)
lim f (x) =+ 3
x"x 0
M
quando per ogni numero reale positi-
● Nella definizione,
vo M si può determinare un intorno
quando diciamo «per ogni O x x0 x
numero reale positivo M», completo I di x 0 tale che risulti
I
pensiamo a valori di M che f (x ) 2 M
diventano sempre più
grandi. Diremo allora che per ogni x appartenente a I e diverso x = x0
6M 2 0 7I (x 0) f (x) 2 M, 6x ! I (x 0) - " x 0, .
Se xlim
"x
f (x) =+ 3 , si dice anche che la funzione f diverge positivamente.
0
724
PARAGRAFO 3. LA DEFINIZIONE DI xlim
x
f ( x) = 3 TEORIA
0
Il limite è ⫺3 . Figura 6
6M 2 0 7I (x 0) f (x) 1 - M, 6x ! I (x 0) - " x 0, .
Se xlim
"x
f (x) =- 3 , si dice anche che la funzione f diverge negativamente.
0
y +3 1
lim- f (x) =- 3 f (x) 1- M intorno sinistro di x0
y=—
x
x " x0
ESEMPIO
1 O x
Consideriamo la funzione y = (figura a lato). Nel grafico puoi osservare
x
1 1
che: lim+ =+ 3 e lim- =- 3 .
x"0 x x"0 x
a −3
725
TEORIA CAPITOLO 12. I LIMITI
se positivamente o negativamente.
I
O x0 x
La definizione di xlim
" x0
f (x) = 3 è analoga alle precedenti, ma con la seguente
−M
−f(x)
variazione:
⏐f(x)⏐> M
per ogni M 2 0, è possibile trovare un intorno I di x0 tale che f (x) 2 M, per
ogni x ! I nel dominio di f, con x ! x0.
La disequazione f (x) 2 M si può scrivere in modo equivalente come
f (x) 2 M 0 f (x) 1 - M,
e quindi le sue soluzioni sono l’unione delle soluzioni delle singole disequazioni.
m Fi
Figura 7
La distanza di un generico punto del grafico di una funzione da un suo asintoto
verticale, di equazione x = c, tende a 0 quando x " c (figura 7).
y
y = lnx Infatti, essendo P(x; y) il generico punto del grafico, si ha:
lim
x"c
PH = lim
x"c
x - c = 0.
O 1 x
La definizione di asintoto verticale è ancora valida se consideriamo il limite destro
(x " x+0 ) o il limite sinistro (x " x-0 ) e i due limiti sono entrambi infiniti, ma con
segno opposto, oppure solo uno dei due limiti è infinito.
726
PARAGRAFO 4. LA DEFINIZIONE DI xlim
"3
f ( x) = < TEORIA
● Il grafico di una funzione può avere più asintoti verticali, anche infiniti, come nel caso di
y = tg x.
4. LA DEFINIZIONE DI xlim
"3
f ( x) = <
x tende a ⫹3
Dicendo «x tende a + 3 » intendiamo dire che consideriamo valori di x sempre
più grandi e tali da superare qualsiasi numero reale positivo c fissato.,
3x + 2
Consideriamo la funzione f (x) = , definita per x ! 0 .
x
Assegniamo a x valori positivi sempre più grandi e otteniamo per f(x) i valori
indicati nella tabella 5.
Osserviamo che per valori di x crescenti, i valori della funzione si avvicinano al
x f(x)
valore 3, ossia per x che tende a + 3 la funzione tende a 3.
Per essere sicuri che l’avvicinamento non sia dovuto ai particolari valori che 10 3,2
abbiamo scelto ma sia vero sempre, occorre che, preso a piacere un intorno di 3, 100 3,02
anche molto piccolo, esista un intorno di + 3 in cui per ogni valore di x il valore 1000 3,002
corrispondente di f(x) appartiene all’intorno di 3 scelto. 10000 3,0002
Più precisamente, diciamo che, per ogni f 2 0 , si può trovare un intorno I di + 3
100 000 3,00002
tale che per ogni x di I la funzione differisce dal limite 3 per meno di f:
f f
3x + 2 2
-3 1 f " 1f " m Tabella 5
x x
x 1 2 2
" 2 " x 1- 0 x2 .
2 f f f
DEFINIZIONE
Limite finito di una funzione per x che tende a + 3
Si dice che una funzione f (x) tende
al numero reale l per x che tende a y
● Per valori di x crescenti,
+ 3 e si scrive ø+ε
la distanza tra f(x) e l, cioè
y=ø ø
f (x) - l , diventa sempre
lim f (x) = l
x "+3
f(x)
più piccola.
ø−ε
quando, comunque si scelga un nu-
I(+3)
mero reale positivo f, si può deter- O c x x
minare un intorno I di + 3 tale
che: y = f(x)
6f 2 0 7c 2 0 f (x) - l 1 f, 6x 2 c .
727
TEORIA CAPITOLO 12. I LIMITI
y ⎜f(x) − 艎 ⎜ y y
艎 + ε1 ⎜f(x) − 艎 ⎜ ⎜f(x) − 艎 ⎜
艎 + ε2 艎 + ε3
艎 艎 艎
ε2 f(x) ε3
f(x)
ε1 f(x) 艎 − ε2 艎 − ε3
艎 − ε1 y = f(x) y = f(x)
y = f(x)
O c1 x x O c2 x x O c3 x x
a. Fissiamo ε > 0. Individuiamo c1 > 0 b. Se ε diventa più piccolo, la c. Scegliamo ε ancora più piccolo.
tale che ⎜f(x) − 艎 ⎜< ε per ogni x > c1, disuguaglianza ⎜f(x) − 艎 ⎜< ε è ancora In genere, perché f(x) sia distante da
ossia per ogni punto dell’intorno di vera, purché scegliamo valori di x più 艎 meno di ε, dovremo prendere c3
+3: ]c1; +3[. grandi di c2 > c1. ancora più grande.
m Figura 9
Ciò significa che, al crescere dei valori di x, f (x ) si avvicina al valore l.
x tende a ⫺3
Il caso in cui «x tende a - 3 » è analogo al precedente.
DEFINIZIONE
Limite finito di una funzione per x che tende a - 3
Si dice che una funzione f (x) ha
limite reale l per x che tende a - 3 y
艎+ε
e si scrive 艎 y=艎
f (x)
lim f (x) = l
x "-3
艎−ε
In simboli, x lim
"-3
f (x) = l se:
6f 2 0 7c 2 0 f (x) - l 1 f, 6x 1 - c.
x tende a 3
I due casi precedenti possono essere riassunti in uno solo se si considera un intor-
no di 3 determinato dagli x per i quali
● x 2 è un intorno cir-
x 2 c , ossia x 1 - c 0 x 2 c,
colare di 3. o anche x ! ] - 3 ; - c [ ,]c ; + 3 [, dove c è un numero reale positivo grande a
x piacere. Diciamo allora che x tende a 3 omettendo il segno + o -.
Si dice che xlim
"3
f (x) = l quando per ogni f 2 0 è possibile trovare un intorno
−c 0 c
I di 3 tale che f (x) - l 1 f per ogni x ! I.
728
PARAGRAFO 5. LA DEFINIZIONE DI xlim
"3
f ( x) = 3 TEORIA
ESEMPIO y
4x + 5
Consideriamo la funzione y = , definita in D = R - {0}. 4x + 5
y = ––––––
x x
Nel grafico puoi osservare che:
4
4x + 5
lim
x"3
= 4.
x
O x
lim PH = x lim
x "+3 "+3
f (x) - q = 0 .
x " 3 o x " - 3.
m Figura 10
ESEMPIO
Prendiamo in esame una funzione b Figura 11 Il grafico della
y funzione y = ex ha come
nota, la funzione esponenziale y = e x, asintoto orizzontale sinistro
il cui grafico è rappresentato nella l’asse x, cioè y = 0.
figura 11. Sappiamo che x lim
"-3
e x = 0, y = ex
quindi la retta y = 0 è asintoto oriz-
zontale sinistro.
1
O x
5. LA DEFINIZIONE DI xlim
"3
f ( x) = 3
Il limite è ⫹3 quando x tende a ⫹3 o a ⫺3
In questo caso si può anche dire che la funzione diverge positivamente.
Studiamo i due casi:
lim f (x) =+ 3 e x lim
x "+3 "-3
f (x) =+ 3 .
729
TEORIA CAPITOLO 12. I LIMITI
DEFINIZIONE
Limite + 3 di una funzione per x che tende a + 3
Si dice che la funzione f (x) ha per
limite + 3 per x che tende a + 3 y
y = f(x)
e si scrive f(x)
lim f (x) =+ 3
x "+3
M
In simboli, x lim
"+3
f (x) =+ 3 se:
6M 2 0 7c 2 0 f (x) 2 M, 6x 2 c.
O x
DEFINIZIONE
Limite + 3 di una funzione per x che tende a - 3
Si dice che la funzione f (x) ha per
limite + 3 per x che tende a - 3 y = f(x) y
e si scrive f(x)
lim f (x) =+ 3
x "-3 M
In simboli, x lim
"-3
f (x) =+ 3 se:
6M 2 0 7c 2 0 f (x) 2 M, 6x 1- c.
730
PARAGRAFO 6. PRIMI TEOREMI SUI LIMITI TEORIA
DEFINIZIONE
y
Limite - 3 di una funzione per x che tende a + 3
O I(1` )
Si dice che la funzione f (x ) ha per limite - 3 per x che tende a + 3 e si x
scrive xlim
"+3
f (x) =- 3 quando per ogni numero reale positivo M si può −M
determinare un intorno I di + 3 tale che risulti f (x) 1 - M per ogni x ! I.
y = f(x)
∀M > 0 ∃c > 0 ⎪
DEFINIZIONE f(x) < − M, ∀x > c
Limite - 3 di una funzione per x che tende a - 3
Si dice che la funzione f (x ) ha per limite - 3 per x che tende a - 3 e si y
I(2`)
scrive xlim
"-3
f (x) =- 3 quando per ogni numero reale positivo M si può O
x
determinare un intorno I di - 3 tale che risulti f (x) 1 - M per ogni x ! I.
−M
Un esempio di verifica di questo limite si trova negli esercizi, dove esaminiamo y = f(x)
anche il caso di xlim f (x). ∀M > 0 ∃c > 0 ⎪
"3 f(x) < − M, ∀x < − c
Nella figura 12 mostriamo i limiti della funzione esponenziale e della funzione
logaritmica agli estremi del dominio.
. Figura 12
+⬁ y y +⬁ + ⬁ y y = logax (a > 1) +⬁ y
−⬁ −⬁
a b
TEOREMA
Teorema di unicitˆ del limite ● Il teorema vale anche per
Se per x che tende a x 0 la funzione f (x ) ha per limite il numero reale l, allo- i limiti con x " + 3 o
x " - 3.
ra tale limite è unico.
731
TEORIA CAPITOLO 12. I LIMITI
DIMOSTRAZIONE
c Figura 13
Tenendo conto della relazione fra le
funzioni, abbiamo y
,+ε
l - f 1 h (x) # f (x) # g (x)1l + f , ,
,–ε
per ogni x ! I, che implica
l - f 1 f (x) 1 l + f, O x0 x
f (x) - l 1 f, 6x ! I. Ι1
Ι1 Ι2
● h(x) e g(x) sono funzioni prio che xlim
"x
f (x) = l .
0
polinomiali e quindi conti-
nue: ESEMPIO
Sono date le funzioni
lim h (x) = h (1) ,
x"1
h (x) = - x 2 + 4x - 2, f (x) = 2x - 1, g(x) = x 2,
lim g (x) = g (1) .
x"1 rappresentate nella figura 14a .
732
PARAGRAFO 7. SUCCESSIONI E LIMITI TEORIA
Noto che:
lim h (x) = lim (- x2 + 4x - 2) = 1 e lim g (x) = lim x2 = 1,
x"1 x"1 x"1 x"1
y = h(x)
O x
a. Consideriamo un valore x e i b. Se x tende a 1, h(x) e g(x) tendono
corrispondenti valori h(x) ≤ f(x) ≤ g(x). a 1. Anche f(x), essendo compreso
fra h(x) e g(x), deve tendere a 1.
䉳 Figura 14
7. SUCCESSIONI E LIMITI
Le successioni
DEFINIZIONE
Successione numerica
Una successione numerica a è una funzione che associa a ogni numero
naturale n un numero reale a n : ● an si legge «a con n» e
sostituisce il simbolo a(n).
a: N " R
n 7 a n.
733
TEORIA CAPITOLO 12. I LIMITI
ESEMPIO
La successione costituita da tutti i quadrati dei numeri naturali è una funzione
a che associa a ogni numero naturale il suo quadrato.
a: N " R
a⬊0 7 a 0 = 0 1 7 a1 = 1 2 7 a2 = 4 3 7 a3 = 9 …
L’insieme immagine di questa successione, cioè il codominio, è proprio l’in-
sieme dei quadrati dei numeri naturali.
1. an = 2n + 1, n ! N .
Volendo scrivere i primi termini della successione basta sostituire alla let-
tera n, nell’espressione 2n + 1, i valori 0, 1, 2, 3, …
Si ha a0 = 1, a1 = 3, a2 = 5, a3 = 7, …
Si vede facilmente che si tratta della successione dei numeri naturali dispari.
2. Consideriamo la seguente successione definita tramite espressione analitica:
2n + 1
an = , n ! N.
3 + n2
Sostituendo a n i valori 0, 1, 2, 3, 4, …, si ottengono i seguenti termini:
1 3 5 7 9
, , , , ,f
3 4 7 12 19
In questo caso non è facile capire quali sono i termini successivi, dunque la
rappresentazione per enumerazione può essere inefficace.
734
PARAGRAFO 7. SUCCESSIONI E LIMITI TEORIA
A volte si indica il primo termine di una successione con a1, oppure con ak se la
successione non è definita per numeri minori di k. Consideriamo la successione:
n+1
an = , n ! N - {0, 1}.
n-1
L’espressione analitica del termine generico an perde significato per n = 1, pertan-
to i termini della successione partono da a 2.
Rappresentazione ricorsiva
Un ulteriore tipo di rappresentazione di una successione consiste nel fornire il
primo termine della successione a0 e una relazione che lega il termine generale an
a quello precedente an - 1 :
a0
*
an = f (an - 1) se n 2 0
Questo tipo di rappresentazione si chiama rappresentazione ricorsiva o per
ricorsione.
ESEMPIO
a0 = 1
)
an = an - 1 + 2 se n 2 0
Ogni termine si ottiene dal precedente sommando 2. A partire dal primo ter-
mine, si determinano quelli successivi:
a1 = a0 + 2 = 1 + 2 = 3,
a2 = a1 + 2 = 3 + 2 = 5,
a3 = a2 + 2 = 5 + 2 = 7,
…
Osserviamo che abbiamo riottenuto la successione dei numeri dispari.
Le successioni monotòne
Una successione si dice:
• crescente se ogni termine è maggiore del suo precedente, ossia:
an 1 an + 1, 6n ! N;
735