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Art.

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(sostituite lett. c) e g) e modificata lett. l) comma 1 da art. 30 L.R. 23 giugno 2017, n. 12, in seguito aggiunto comma 1
bis da art. 21 L.R. 29 dicembre 2020, n. 14)
Riduzione ed esonero dal contributo di costruzione
3. Nei casi di edilizia abitativa convenzionata, anche relativa ad edifici esistenti, il contributo di
costruzione è ridotto alla sola quota afferente agli oneri di urbanizzazione qualora il titolare del
permesso o il soggetto che ha presentato la SCIA si impegni, attraverso una convenzione o
atto unilaterale d'obbligo con il Comune, ad applicare prezzi di vendita e canoni di locazione
determinati ai sensi della convenzione-tipo prevista all'articolo 33.

DAL 186/2018

6.2.1. Il contributo di costruzione è corrisposto al Comune all'atto del ritiro del permesso di costruire o con
le diverse modalità stabilite con delibera consiliare, ovvero contestualmente alla presentazione della
Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) o della Comunicazione di inizio lavoro asseverata (CILA),
ovvero prima dell’inizio dei lavori, in caso di SCIA e di CILA con inizio lavori differito.

6.2.3. Per le varianti in corso d’opera i Comuni, a fine lavori ovvero in sede di controllo della Segnalazione
certificata di conformità edilizia e agibilità (SCEA), verificano il calcolo del contributo di costruzione sulla
base delle modifiche eseguite. L’esito della verifica può comportare il conguaglio del contributo stesso. In
caso di variazioni essenziali la verifica del calcolo del contributo di costruzione è condotta sulla base dei
valori vigenti alla data della presentazione della variante; in caso di variante non essenziale sono presi in
esame i valori unitari vigenti all’atto della presentazione della SCIA/CILA o del rilascio del PdC.

6.3.4. Per gli strumenti attuativi, comunque denominati, approvati e convenzionati prima del 1° ottobre
2019 o comunque prima dell’atto di recepimento (1) della presente deliberazione, continua a trovare
applicazione la previgente disciplina sul contributo di costruzione, fino al termine di validità della
convenzione vigente. In caso di proroga della convenzione, necessaria per il completamento dei medesimi
strumenti attuativi, trova applicazione la disciplina della presente deliberazione.

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Gent.mo geom. Rossi,
in riferimento al suo quesito, più oltre riportato, esprimo alcune considerazioni, fermo restando che la
valutazione ultima del caso appartiene esclusivamente alla vostra amministrazione, ente a cui è delegata la
materia. 

Il quesito è relativo all’eventuale corresponsione del costo di costruzione in merito ad un edificio, oggetto di
convenzione ai sensi dell’art. 33 della LR 15/2013, posto sul mercato immobiliare solo dopo la scadenza
della menzionata convenzione.

La quota del contributo di costruzione relativa al costo di costruzione è doverosamente dovuta per quanto
indicato all’art. 29 della LR 15/2013, salvo i casi di esonero di cui all'art. 32 della legge medesima.
Nel caso in esame la convenzione stipulata prevedeva, fra l’altro, un duplice impegno: la realizzazione di
alloggi a prezzi di cessione od a canoni di locazione più bassi di quelli di mercato, l’esonero dalla
corresponsione del costo di costruzione. Appare evidente che la mancata aderenza al primo impegno
comporta la cancellazione conseguente del secondo.

La quantificazione del costo di costruzione è stabilita dalle norme vigenti al momento della richiesta del
titolo abilitativo, quindi, nel caso trattato, è da calcolarsi con i valori e le metodologie vigenti nel 1999.
Inoltre, ritengo che il mancato pieno raggiungimento delle politiche comunali debba essere equilibrato, al
minimo, con l’indicizzazione della cifra dovuta.

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