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Lezione

PONTI E GRANDI STRUT TURE


Prof. Pier Paolo Rossi
Università degli Studi di Catania

1
TORSIONE ELASTICA PRIMARIA

2
Torsione elastica
Il solido di De Saint Venant

• Il solido è cilindrico e privo di vincoli


• Il cilindro è omogeneo e costituito
da materiale elastico-lineare e isotropo

• Le forze di volume e le trazioni superficiali Barré de Saint-Venant 1797-1886


sulla superficie laterale sono nulle
• Le sole azioni esterne sono forze
di superficie sulle due sezioni estreme, x
globalmente equilibrate L

z
y T

3
Torsione elastica
La torsione secondo De Saint Venant

Gli spostamenti dei punti della sezione sono :


sx  y s y  x sz  ' ( x, y )
x
L
dove :
 funzione di ingobbamento z
 rotazione torsionale y T

Le sezioni si ingobbano tutte in egual


misura, la torsione è uniforme !
… ciò comporta che le fibre non si deformano in direzione longitudinale.
tratto da: Leone Corradi Dell’Acqua. Meccanica delle strutture, vol.1. McGraw-Hill 4
Torsione elastica
La torsione secondo De Saint Venant

Dagli spostamenti assunti risulta che le deformazioni valgono:


 x   y   xy  0
x
z  0 L

 zx  '   x  y  z
T
y
 zy  '   y  x 

Inoltre, le tensioni valgono :


 x   y   xy  0  zx  G '   x  y 
z  0 zy  G '   y  x 

5
Torsione elastica
La torsione secondo De Saint Venant

Le condizioni indefinite di equilibrio si traducono nella relazione :

G'   2 x 2   2 y 2   0 x
L
 xz x  yz y  z z  Z  0 

(sulla sezione trasversale) z


y T

Le condizioni al contorno, invece,


si traducono nella relazione :

G'   x  nx    y  ny  ynx  xny   0


 zx nx  zy ny  z nz  pz 
(sul contorno
della superficie laterale scarica)
6
Torsione elastica
La torsione secondo De Saint Venant

Le relazioni :

 2  0 (sulla sezione trasversale) x


L
  n   ynx  xny
z
(sul contorno della superficie y T
laterale scarica)

definiscono il problema di Neumann-Dini.

La soluzione di tale problema esiste ed è univocamente definita a meno di una


costante, che ha il significato di traslazione rigida secondo l’asse z.

7
Torsione elastica zy  G '   y  x 
 zx  G '   x  y 
La torsione secondo De Saint Venant

Le caratteristiche di sollecitazione
sulle sezioni di estremità sono :
x
N  Mx  My  0 (essendo z=0) L
Vx  Vy  0 (per equilibrio globale alla rotazione) z
y T

T    zy x  zx y  dA  GJ '


A

dove :
   
J   x y  x 2  y 2  dA
A
y x 

8
Torsione elastica
Analogia idrodinamica

Le relazioni che governano il problema della torsione presentano


analogie con quelle relative ad altri fenomeni fisici.
L’analogia idrodinamica considera il moto di un fluido in rotazione
con vorticità uniforme in un tubo che abbia la stessa forma
trasversale della sezione soggetta a torsione.

Il confronto stabilisce l’analogia tra i due fenomeni, identificando il


vettore delle tensioni tangenziali con la velocità del fluido
In particolare, l’analogia idrodinamica evidenzia la maggiore efficienza
torsionale di profili chiusi in parete sottile rispetto ai profili aperti. Infatti, a
parità di tensioni tangenziali massime, un profilo aperto riesce ad equilibrare
un momento torcente ben più elevato di quello della sezione aperta.

9
Torsione elastica T  GJ '
Sezione rettangolare allungata

x y b
a

Se a>>b, l’andamento delle tensioni suggerito dall’analogia idrodinamica


prevede che, con l’eccezione di due piccole zone adiacenti ai lati corti, il
vettore delle tensioni tangenziali sia parallelo all’asse x. Pertanto :  zy  0
Le equazioni indefinite dell’equilibrio e di congruenza interna sono :
zx x  0 zx y  2G'

Per ovvi motivi di simmetria, per y=0 dovrà essere zx=0.


Quindi : zx  2G'y = -2y T J
1 3 Tb T
Inoltre : J  ab e  zx ,max  3 2
3 J ab
10
Torsione elastica
Sezione rettangolare generica

Per il caso della sezione rettangolare generica sono disponibili soluzioni in


termini di sviluppi in serie. Ingegneristicamente, i risultati sono posti nella
forma :
T
J   ab3 e  zx ,max   2
ab

I valori di  e  sono qui riportati in funzione del rapporto tra i lati.

a/b ∞ 10 5 3 2 1
 0.333 0.312 0.291 0.263 0.229 0.141
 3.00 3.20 3.44 3.74 4.06 4.80

11
Torsione elastica
Profili aperti a parete sottile

x
Per profili aperti in parete sottile la
rigidità torsionale è z
approssimativamente ottenuta dalla y T
relazione :
1 a 3
J   b ( s )ds
3 0
dove :
b lo spessore del profilo
a la lunghezza totale della linea media

12
Torsione elastica
Profili aperti a parete sottile

La variazione della funzione di


ingobbamento nel passare da un
punto A ad un punto B a distanza ds s
sulla linea media vale: x
G
d     x  dx    y  dy
A
Se  è l’angolo tra gli assi n ed x, la  B
precedente relazione si scrive :
n
d     x  sin     y  cos   ds t y
-dx
Inoltre, valgono le relazioni * :
 dy
 J  J ds
 zx  y  zy  x
x T y T

* vedi Leone Corradi Dell’Acqua. Meccanica delle strutture Volume 1 13


Torsione elastica
Profili aperti a parete sottile

Quindi:
zx
J  
d     zx sin   zy cos     y sin   x cos    ds x zs
T 
zn
Valgono peraltro le relazioni : zy
z
n
zs  s   zx sin   zy cos  y
t

r  s   y sin   x cos  G
r y
Pertanto : 
J 
d    zs  s   r  s   ds n t
T  x

Poiché si ipotizza che


le tensioni si annullino sulla linea media si ha: d   r  s  ds
14
Torsione elastica sz  ' ( x, y )
Profili aperti a parete sottile

Integrando d   r  s  ds si ha :
s
1
  s     r  s '  ds '  0  2  s    0 d  r  s  ds
2
0
s
La costante 0=(s=0) può essere x
fissata imponendo che sia nullo lo G
spostamento medio della sezione nella A
direzione dell’asse z della membratura :  B
  2  s  dA  A 0  0 n
A
t y
2

Pertanto : 0 
AA  dA  2 

dove :  è il valore medio Infine :   s   2      s  


dell’area settoriale
15
Torsione elastica
Profili aperti a parete sottile - Esempio

Le proprietà geometriche d
della sezione sono :
t1
8
A  4bd Ix  b d 3 d
3 G
x
Inoltre : y d

4 3 T 3 T
J bd max   d/4 t3
3 b J 4 b2d
t2

d 0sd
La distanza rG del baricentro dalla 
tangente alla linea media vale : rG   d 4 d  s  3d
 d 3d  s  4d
16
Torsione elastica
Profili aperti a parete sottile - Esempio

Si ha dunque: d

 sd 0sd

s
t1
2G ( s)   rG  s '  ds '   3 4  d 2  1 4  sd d  s  3d d
0   3 2  d 2  sd 3d  s  4d G
x
4d y d
1 5 2
2G 
4bd 0 G
2  s '  bds ' 
4
d
t3
d/4

t2
La funzione
d’ingobbamento vale :
 5 4  d 2  sd 0sd
 G
 G  s   2  G  G ( s )    1 2  d 2  1 4  sd d  s  3d
 11 4  d 2  sd 3d  s  4d
17
Torsione elastica
Profili chiusi a parete sottile

L’analogia idrodinamica suggerisce la x


presenza di un flusso di tensioni L
tangenziali ovunque diretto secondo
la linea media. z
y T
Si può allora assumere :
zs  zs  s, n  zn  0

Il flusso delle tensioni tangenziali è


costante :
b2

q 
b 2
zs dn  cost

22
Torsione elastica
Profili chiusi a parete sottile

Il legame tra il momento torcente ed x


il flusso delle tensioni tangenziali si L
ottiene per equilibrio e risulta:
z
a
y T
T   q r  s  ds  2 q 
0

dove: s è l’ascissa curvilinea che percorre la linea media a partire da


un’origine arbitraria;
a è la lunghezza totale della linea media; 1
a
 è l’area racchiusa dalla linea media, ovvero:    r  s  ds
20
Se lo spessore è sottile, è lecito assumere che le zs siano uniformemente
distribuite sullo spessore. Quindi:
q T
zs   (formula di Bredt)
bs 2  bs
23
Torsione elastica
Profili chiusi a parete sottile

Il parametro J può essere valutato imponendo l’uguaglianza


dei lavori interni ed esterni :
1 T2 1 1

2 GJ 2G A 2 dA J 
 * dA
 2

dove: * è il modulo del vettore tensione tangenziale


prodotto da un momento torcente unitario;
A è l’area della sezione trasversale;
x
L
Pertanto, posto dA = b ds si ha :
1 z
 a bds 
a
2 ds T
J  
 2 2 
4

dove   0 b  s  y
0 4 b 
24
Torsione elastica J 4
2

Profili chiusi a parete sottile

La funzione di ingobbamento può


essere valutata ricordando quanto
fatto per le sezioni aperte:
J   2 
d    zs  s   r  s   ds    r  s   ds
T  bs 
x
Per integrazione si ha : L

 2
s
 z
 s     r  s '   ds '   0 y T
0 
 b  s  

Al solito, la costante 0=(s=0) può essere fissata imponendo che sia nullo lo
spostamento medio della sezione della direzione dell’asse z della membratura.

25
Torsione elastica
Profili chiusi a parete sottile - Esempio

Le proprietà geometriche d
della sezione sono :
t2
  hd a  2h  d  t1
G h
a x
ds
  2h  d  b y
0
b
t4
Inoltre :
t3
4 2 d 2 h 2b
J 2 La distanza rG del baricentro
 d h dalla tangente alla linea media vale :

 zs 
T

1 T
2b 2 bhd
rG   d /2
h 2
i  1, 3
i  2, 4
26
Torsione elastica
Profili chiusi a parete sottile - Esempio

La funzione d’ingobbamento si calcola


mediante la relazione :
 2 
s s
 r  ds '   0    
dh
 s     r  ds '   0
0
b  0 d h 

 d hd
 2 h  d xi i  1, 3

i  
 h hd
  2 h  d xi i  2, 4
i
dove x indica la coordinata locale con origine nel
punto medio di ogni tratto

27
TORSIONE ELASTICA SECONDARIA

35
Torsione elastica
Teoria di Timoshenko - Vlasov

È evidente come un incastro impedisca


ai punti di spostarsi longitudinalmente.
Lo spostamento sz risulterà in realtà x
funzione di z in una zona più o meno
estesa a partire dal vincolo (principio di
equivalenza elastica). z
T
y
Un modo di incorporare questo aspetto
è quello di assumere un angolo di torsione
unitario ’ funzione di z.

Le sezioni non si ingobbano tutte in egual misura,


la torsione è non uniforme
tratto da: Leone Corradi Dell’Acqua. Meccanica delle strutture, vol.2. McGraw-Hill 36
Torsione elastica
Teoria di Timoshenko - Vlasov

L’espressione degli spostamenti diviene:


s x  ( z )  y ( s )  yc  s y  ( z )  x( s)  xc 

sz  '(z) ( s)
Stepan Timošenko 1878-1972

dove :
xc yc coordinate del centro di taglio nel riferimento principale della sezione

L’espressione di sz = ’(z) (s) dipende da z, quindi ….


le fibre subiscono deformazioni dirette in senso longitudinale :

sz
z   ( s) ''(z)
z
37
Torsione elastica
Teoria di Timoshenko - Vlasov

La presenza di deformazioni longitudinali


comporta la presenza di tensioni normali σz :

( z )  E  z  E ( s) ''(z)

38
Torsione elastica
La funzione di ingobbamento

La funzione di ingobbamento vale:

( s )  2    ( s) 
dove :
1 s 1
( s )   r ( s ')ds'    dA
2 0 A A

s
r(s) distanza dal centro di taglio della x
tangente alla linea media nel G
generico punto P(s). P(s) xc
Tale distanza si considera positiva
se t provoca rotazione positiva
intorno al centro di taglio. t
r(s) c yc
y 39
Torsione elastica
La funzione di ingobbamento

La funzione di ingobbamento gode delle seguenti proprietà

 A
dA  0  A
xdA  0  A
ydA  0

Non ci può essere sforzo normale

Non ci può essere momento flettente


intorno all’asse y

Non ci può essere momento flettente


intorno all’asse x

40
Torsione elastica
La funzione di ingobbamento

Le σz devono quindi costituire uno stato di autotensione,


corrispondente ad azione assiale e momenti flettenti nulli.

Avendo assunto il centro di rotazione come centro di taglio,


questa proprietà risulta verificata :

N    z dA  E ''  dA  0
A A

M x   y z dA  E ''  ydA  0
A A

M y    x z dA   E ''  xdA  0
A A

41
Torsione elastica ( z )  E ( s) ''(z)
Teoria di Timoshenko - Vlasov

Si consideri un elemento infinitesimo di trave.


Data la piccolezza dello spessore, le σz sono assunte distribuite
uniformemente su di esso.
Poiché esse variano lungo z, per l’equilibrio nascono delle tensioni
tangenziali τ2, dette secondarie, uniformi sullo spessore.

τ2bdz
σzbds ds
dz

 (  2 b)
2bdz  dzds 
s  z bds  b dzds
z
b(s)
s // z
42
Torsione elastica ( z )  E ( s) ''(z)
Teoria di Timoshenko - Vlasov

L’equilibrio alla traslazione lungo l’asse z impone :

 (  2 b) 
 b z   Eb( s ) ( s ) '''(z)
s z

τ2bdz
σzbds ds
dz

 (  2 b)
2bdz  dzds 
s  z bds  b dzds
z
b(s)
s // z
43
Torsione elastica  (  2b)
s
  Eb( s) ( s) '''(z)
Teoria di Timoshenko - Vlasov

Il flusso q=τ2b delle tensioni tangenziali secondarie


attraverso lo spessore può essere calcolato
integrando la precedente relazione.

Se la superficie laterale è scarica, agli estremi liberi della sezione per


l’equilibrio deve essere τ2=0.
La costante di integrazione è quindi nulla e si ottiene :
s
q( s, z )  2 b   E '''(z)  b( s ') ( s ') ds '
0

A tale flusso non corrispondono azioni taglianti.

44
Torsione elastica s
q( s, z )   E '''(z)  b( s ') ( s ') ds '
0

Teoria di Timoshenko - Vlasov

Tale flusso dà luogo ad un momento torcente T2


a
T2   q r ds   E '''(z) 
a
 s b( s ') ( s ') ds '  r ( s) ds
0 0  0 

dove :

a
 s b( s ')( s ')ds '  r ( s )ds
0  0 
è una proprietà geometrica della sezione,
detta rigidità di ingobbamento (warping rigidity).

Quindi T2   E  '''(z) = momento torcente secondario

45
Torsione elastica      b( s ')( s ')ds '  r ( s )ds
a

0  0
s


Teoria di Timoshenko - Vlasov

Si può ricondurre  ad una forma più semplice ponendo


s
( s)   ( s ')b( s ')ds ' e sostituendo rds = -dψ : (vedi diapositiva 14)
0
a a
Integrando per parti ( 0 u dv  uv 0  0 v du )
a

l’espressione della rigidità d’ingobbamento, si ottiene:


a a
     ( s)d    (a )(a )   (0)(0)   ( s)d 
0 0
a
dove Λ(0)=0 e Λ(a)=0 perché  (a)  0  b ds  A  dA  0

Poiché dΛ=ψbds= ψdA, la rigidità d’ingobbamento diviene :

   2dA
A
46
Torsione elastica
Teoria di Timoshenko - Vlasov

Il momento torcente secondario T2


rappresenta il contributo degli effetti del vincolo.
Sommato al momento primario T1 , corrispondente alle tensioni
tangenziali date dalla soluzione di De Saint Venant, equilibra in ogni
sezione la coppia applicata all’estremo della mensola :

T  T1  T2  GJ '(z)  E  '''(z)

I due contributi hanno importanza relativa diversa nelle diverse sezioni.


L’effetto del vincolo diminuisce con la distanza dal vincolo stesso.

47
Torsione elastica
Teoria di Timoshenko - Vlasov

E’ possibile estendere i risultati anche ad una trave soggetta a


momento torcente distribuito mt per unità di lunghezza.
Per l’equilibrio alla rotazione di un elemento infinitesimo di trave
si ha :
dT dz  mt

Derivando l’equazione fondamentale della torsione


T ( z )  G J '(z)  E '''(z) , si ottiene :
mt  E   '''' (z)  G J ''(z)

Questa equazione differenziale, lineare a coefficienti constanti, governa il


comportamento torsionale dei profili aperti. Il suo integrale generale dipende da
quattro costanti di integrazione, determinate dalle condizioni al contorno.
48
Torsione elastica
Sezione a I

In una sezione a I
il centro di taglio coincide con il baricentro della sezione.
Se la sezioni ruota di un angolo θ intorno a questo punto,
le flange subiscono uno spostamento orizzontale sf :

d sf
h
bf sf ( z )  ( z )
2
ba
x essendo,
CG h CG
 più in generale :

sx ( z )  y ( z )
y sf

49
Torsione elastica
Sezione a I

Se le sezioni fossero libere di ingobbarsi,


si avrebbe una rotazione rigida delle flange nel proprio piano.

d d

Ala superiore Ala inferiore

sf sf

50
Torsione elastica sf ( z ) 
h
2
( z )
Sezione a I

Per la presenza dell’incastro,


la flangia si inflette e tale inflessione è contrastata
dalla rigidezza legata al momento d’inerzia della flangia If :
1
I f  bf d 3
12 h
bf
Nella flangia saranno presenti d
momenti flettenti
d 2 sf bf d 3h
M f ( z )  EI f 2
E ''
dz 24
sf
bf d 3h
e sforzi di taglio Vf ( z )  E '''
24
51
Torsione elastica
Sezione a I

Mf
Sulla sezione sono presenti :
T1 Vf Ⱶ tensioni tangenziali conseguenti a T1
Ⱶ tensioni normali da momenti di flangia Mf
Mf Ⱶ tensioni tangenziali da tagli di flangia Vf
Vf
dz h e…

T T  T1  Vf h
Mf
Vf
Vf+dVf
Mf+dMf
52
Torsione elastica Vf ( z )  E
bf d 3h
'''
Sezione a I 24

Il primo addendo è il momento torcente secondo De Saint Venant :


T1  G J '(z)
dove :

J   h ba3  2d bf3 
1
è la rigidità torsionale primaria per la sezione ad I
3

… il secondo addendo è il momento torcente secondario :

T2 ( z )  Vf ( z )h   E  '''(z)
dove :
bf d 3h 2
 è la rigidità di ingobbamento per la sezione ad I
24
53
Torsione elastica   s   2      s  

Sezione a I

La funzione d’ingobbamento vale :

 ( h / 2) s1 flangia superiore

( s )   0 anima
 ( h / 2) s2 flangia inferiore

s1

s2

54
Torsione elastica
Sezione a I

Si definisce bimomento la quantità :

B  E  ''

Nella sezione a I,
il bimomento è pari al prodotto dei momenti di flangia per la distanza
tra le flange stesse, ovvero :

B  Mf h

55
Torsione elastica
Altri profili

d1
bf d13
eh 3
C d1  d 23
h e
ba
1 bf h 2 d13d 23
bf J   hba3  (d1  d 2 )bf3  
3 12 d13  d 23
d2

bf 3bf d 3
ba e
C 6bf d  hba
h
e bf d 3h 2 3dbf  2hba

bf J 
1
3
 hba3  2dbf3  12 6dbf  hba

56
Torsione elastica
Altri profili

d
bf
ba
J   hba3  2dbf3 
1 bf h 2 d13d 23
h CG 
3 12 d13  d 23
bf
d

R sin    cos 
b e  2R
  sin  cos 
C
α
2 5  3 6  sin    cos   
2
2
J  Rb3   bR    
3 3    sin  cos  
e

57
Torsione elastica
Altri profili

Per profili costituiti da rettangoli allungati convergenti in un solo


punto la rigidità d’ingobbamento  risulta nulla.
Il centro di taglio si colloca nel punto di incontro dei rettangoli e ciò comporta
un valore nullo per la distanza r(s) da C alla tangente alla linea media.

Se si considerano le variazioni di ingobbamento sullo spessore si ottengono


dei valori della rigidità di ingobbamento che possono ritenersi trascurabili.
d d2
bf b
C C

h d1
ba

J 
1
3
 hba3  dbf3  
1 3 3 1 3 3
144
bf d  ba h
36
1
J  b3  d1  d 2 
3

36
b  d1  d 23 
1 3 3

58
Principali riferimenti

 Leone Corradi Dell’Acqua. Meccanica delle strutture Volume 1 - Il comportamento


dei corpi continui, Mc Graw Hill. ISBN: 978 88386 67145
 Leone Corradi Dell’Acqua. Meccanica delle strutture - Volume 2 - Le teorie
strutturali e il metodo degli elementi finiti, Mc Graw Hill. ISBN: 978 88386 67152
 Aldo Raithel. Ponti a travata. Liguori editore. 1978. ISBN 88-207-0563-X

68
FINE

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