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L’avventura L’avventura

ISSN 2421-6496

L’avventura
International Journal of Italian Film and Media Landscapes

In cerca del reale 2020


International Journal of Italian Film
Numero speciale

and Media Landscapes

International Journal of Italian Film and Media Landscapes


Lingue e linguaggi in cerca del reale: alcune riflessioni per un’introduzione,
Antioco Floris, Marco Gargiulo
Human Reality. Azione e percezione nel racconto audiovisivo italiano tra serial
drama e cinema del reale, Luca Bandirali
Multilingualism and Reality in Films. Social Space and Migration, Marco Gargiulo
In cerca del reale Numero speciale 2020
Feels Like Teen Spirit. Essere adolescenti nel cinema del reale, Myriam Mereu

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Space and Reality in the Cinematic City. Matteo Garrone’s Early Cinema
and Dogman, Rolf Johannessen
Realtà, finzioni e luoghi dei film in diretta. Tosca e La Traviata, Antonio Catolfi
Percorsi visivi tra fiaba, storia e memoria. Il cinema di Pietro Marcello,
Luigi Storto
Gomorra: La serie, la formula del realismo, Guglielmo Pescatore, Marta Rocchi
Tangenti, veline, politica spot. La serie tv 1992 sotto la lente della storia,
Anna Tonelli
Between Reality and Fiction. Ammore e malavita by the Manetti Bros.,
Cosetta Gaudenzi
Of Genius and Brilliance. Notes on the Adaptation of Elena Ferrante’s L’amore
molesto and L’amica geniale, Giancarlo Lombardi
Te lo dico con un video. I linguaggi audiovisivi del quotidiano social, Lorenzo
Denicolai, Elisa Farinacci

Numero
Speciale
2020
il Mulino

€ 32,00
ISBN 978-88-15-29234-6

progetto grafico Francesca Vaccari / illustrazione Riccardo Rinaldi


il Mulino
9 788815 292346
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L’avventura
International Journal of Italian Film and Media Landscapes

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Tutti i saggi pubblicati sono stati sottoposti a un processo di peer review del tutto anonimo (double
blind), ad opera di due referee esterni alla rivista, specialisti del tema trattato ed appartenenti a
istituzioni diverse da quelle degli autori.

Submitted articles will undergo a double blind peer review process.


L’avventura
International Journal of Italian Film and Media Landscapes
Anno 6, numero speciale, 2020

IN CERCA DEL REALE


Lingue e linguaggi delle narrazioni audiovisive
dal cinema al web
A cura di Antioco Floris e Marco Gargiulo

3 Antioco Floris, Marco Gargiulo, Lingue e linguaggi in cerca del reale:


alcune riflessioni per un’introduzione
11 Luca Bandirali, Human Reality. Azione e percezione nel racconto
audiovisivo italiano tra serial drama e cinema del reale
23 Marco Gargiulo, Multilingualism and Reality in Films. Social Space
and Migration
37 Myriam Mereu, Feels Like Teen Spirit. Essere adolescenti nel cinema
del reale
55 Rolf Johannessen, Space and Reality in the Cinematic City. Matteo
Garrone’s Early Cinema and Dogman
69 Antonio Catolfi, Realtà, finzioni e luoghi dei film in diretta. Tosca
e La Traviata
81 Luigi Storto, Percorsi visivi tra fiaba, storia e memoria. Il cinema di
Pietro Marcello
97 Guglielmo Pescatore, Marta Rocchi, Gomorra: La serie, la formula
del realismo
109 Anna Tonelli, Tangenti, veline, politica spot. La serie tv 1992 sotto la
lente della storia
119 Cosetta Gaudenzi, Between Reality and Fiction. Ammore e malavita
by Manetti Bros.
131 Giancarlo Lombardi, Of Genius and Brilliance. Notes on the Adapta-
tion of Elena Ferrante’s L’amore molesto and L’amica geniale
145 Lorenzo Denicolai, Elisa Farinacci, Te lo dico con un video.
I linguaggi audiovisivi del quotidiano social

167 Elenco dei referee


Lingue e linguaggi
in cerca del reale:
alcune riflessioni
per un’introduzione
Antioco Floris e Marco Gargiulo

Questo numero speciale di L’avventura ospita una serie di saggi uniti dal fil rouge
delle riflessioni sulle lingue e i linguaggi del reale: li presentiamo come il risultato
di un lavoro di ricerca e di confronto che si è protratto nel corso di oltre un anno,
fino a giungere su queste pagine.
Una tappa importante del percorso che ci ha condotti fin qui è sicuramente
quella del convegno interdisciplinare Lingue e linguaggi del reale nel racconto
audiovisivo contemporaneo in Italia (cinema, televisione, web), che abbiamo
organizzato insieme e che si è tenuto all’Università di Bergen dal 21 al 23 agosto
2019. Lo spirito che ci ha mossi è lo stesso che dal 2012 anima l’annuale incontro
internazionale di Bergen, che ultimamente si è focalizzato sulle riflessioni attorno al
plurilinguismo, allo spazio urbano e alle rappresentazioni letterarie e audiovisive.
Per vocazione degli organizzatori, ma senza porre limiti di interesse, argomento
prediletto di questi incontri è ormai l’audiovisivo nelle sue diverse articolazioni:
dal cinema inteso nella sua accezione più tradizionale di opera destinata alle sale
cinematografiche, al documentario, dal racconto televisivo di fiction seriale fino
ai prodotti del cosiddetto post cinema. Inoltre, la riflessione sul tema accompagna
le ricerche dei promotori in percorsi che vanno ben oltre l’esperienza bergense,
nel tentativo di consolidare le riflessioni di sociolinguistica cinematografica.
Siamo consapevoli che ragionare sul tema del reale comporta il rischio di
perdersi nel labirinto di teorie, sfumature, contraddizioni proprie di un concet-
to sfuggevole e ampiamente trattato nella letteratura scientifica. Riconosciamo
ugualmente la difficoltà di poter ottenere un risultato organico attraverso una
raccolta di saggi di diversa natura. Vogliamo comunque porre alcuni quesiti e
riprendere delle riflessioni sui modi di rappresentazione della realtà, sulla sua
interpretazione, imitazione e ri-creazione nel quadro della produzione italiana
più recente che va dal cinema fino ai nuovi media.
D’altronde, se, a proposito della letteratura, Eric Auerbach ritiene che la
rappresentazione e l’imitazione della realtà debbano principalmente avvenire
L’avventura Numero speciale 2020 ISSN 2421-6496
International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Human Reality
Azione e percezione nel racconto
audiovisivo italiano tra serial drama
e cinema del reale

Luca Bandirali

Human Reality: Action and Perception in Italian Audiovisual Narratives


between Serial Drama and Realist Film

According to John Searle, reality is a twofold construction, consisting of basic reality and
human reality. Following Searle, basic reality is made up of physical entities, the particles, whi-
le human reality is made up of human beings as mindful, conscious, free, rational, social,
language-speaking agents. This paper aims to investigate the conditions under which contem-
porary Italian film and television narratives represent human reality as a polarization between
realism of action and realism of perception. For this purpose, I will analyse the relationship
between space and narration in Italian film and television productions such as Gomorra: La
serie (2014-present), a TV series inspired by Roberto Saviano’s novel, and Selfie (2019) by
Agostino Ferrente, in the theoretical framework of realism.
Keywords: Film Philosophy, Realism, Narratology, Italian TV Series, Italian Cinema

Il contributo intende presentare un approccio alla narrazione audiovisiva con-


temporanea (con particolare riferimento alla produzione italiana nell’ambito
del cinema e della serialità televisiva), ispirato al pensiero di Searle in merito al
problema teorico della realtà, a partire dal sistema filosofico formalizzato in The
Basic Reality and the Human Reality (2019, tradotto in italiano nello stesso anno
come Il mistero della realtà); l’obiettivo è quello di leggere in questa chiave la
polarizzazione tra realismo dell’azione e realismo della percezione nel racconto
audiovisivo italiano della contemporaneità.

Luca Bandirali, Università del Salento, Dipartimento di Beni Culturali, via Dalmazio Birago
64, 73100 Lecce, luca.bandirali@unisalento.it

L’avventura Numero speciale 2020 ISSN 2421-6496


International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Multilingualism
and Reality in Films
Social Space and Migration

Marco Gargiulo

In this article, I present a preliminary investigation on the cinematic interpretation of multi-


lingual urban space in contemporary Italy. More specifically, I focus on the representation of
the relationship between sociolinguistic reality, social space and marginalization in four films
which cover almost 20 years of Italian cinema and which deal with the current migration situ-
ation: Zora la vampira (Manetti Bros., 2000); Cover boy. L’ultima rivoluzione (C. Amoroso,
2007); Alì ha gli occhi azzurri (C. Giovannesi, 2012) and Bangla (P. Bhuiyan, 2019). I will try to
reflect on the strategies the directors of these films use to describe migration and the conflict
of the second generation of immigrants and on how they represent their identities and their
bodies in connection with the role of language varieties in urban spatiality.
Keywords: Migration, Marginalization, Contemporary Italian Cinema, Multilin-
gualism, Urban Space

Gli anni 90 ci hanno fatto male


Siamo venuti da fuori città
Sognando l’America
Mahmood, Anni 90 (2019)

Introduction: Language Spatiality and Reality


This article focuses on the complex structures created by the relationships between
spoken language varieties in the cinematographic representation of social space.
More specifically, it aims to describe how the recent Italian cinema is representing
the sociolinguistic urban reality and how some films express the radical change
that has taken place during the last two decades in the Italian urban and socio-
linguistic context, with a particular reference to migration and marginalization.

Marco Gargiulo, Department of Foreign Languages, University of Bergen, Postboks 7805,


5020 Bergen, marco.gargiulo@uib.no

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International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Feels Like Teen Spirit
Essere adolescenti nel cinema del reale

Myriam Mereu

Feels Like Teen Spirit: Adolescence in the Cinema of Reality

Over the last twenty years, due to the increasing attention that Italian cinema has devoted to
adolescence, teenagers have become key figures onscreen. Directors and filmmakers are mainly
interested in narrating their daily routine and their interpersonal relations, as well as their troubled
inner world. The filmmakers belonging to the so-called cinema del reale («cinema of reality»)
are also deeply involved in dealing with adolescence, by focusing on personal experiences and
stories with a remarkable sense of understanding. This paper aims to analyse the role and image
of adolescents portrayed in the films of four Italian directors, with the objective of examining the
narrative practices and the representation patterns underlying the contemporary cinema of reality.
Keywords: Cinema of Reality, Adolescence, Teenagers, Italian Cinema, Con-
temporary Films

L’adolescence ne laisse un bon souvenir qu’aux


adultes ayant mauvaise mémoire.
François Truffaut

La generazione del reale


Il cinema italiano scopre l’adolescenza, «fase dell’esistenza umana che segna la
transizione dall’infanzia allo stato adulto» (Palmonari 1991), a partire dai tardi
anni ’801. A differenza del cinema giovanilista statunitense, che affonda le sue

Myriam Mereu, Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni
Culturali, Via Is Mirrionis 1, 09123 Cagliari, myriam.mereu@unica.it

1
In Italia, gli anni ’80 sono stati particolarmente significativi anche in altri ambiti della
cultura di massa: pensiamo al dilagare di programmi rivolti ai più giovani nelle emittenti private,

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International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Space and Reality in
the Cinematic City
Matteo Garrone’s Early Cinema
and Dogman

Rolf Johannessen

The article focuses on an evolution in Garrone’s way of interpreting reality and the director’s
use of cinematic space in three of his films: his first two full-length features, Terra di mezzo
(1996) and Ospiti (1998), and his more recent Dogman (2018). As his filmmaking takes on the
new direction, it is interesting to note how realism and fairytale are juxtaposed in this cinematic
space. An attempt is made at showing a progression in his cinema: the cinematic realism on
location of his earlier works is brought into the beach commune of Castel Volturno.
Keywords: Community, Realism, Urbanity, Junkspace, Space

Introduction
This article will focus on Matteo Garrone’s authorship in three of his films – his
first two full-length features, Terra di mezzo (1996) and Ospiti (1998), and one of
his latest successes, Dogman (2018). From his earliest to his later work we see an
evolution in Garrone’s way of interpreting reality, an aim that the director advances
as his filmmaking shifts towards a more fantastic cinema – with films like Tale of
Tales (Il racconto dei racconti, 2015) and Pinocchio (2019). This article seeks to
explore how Garrone interprets cinematic space. A study of the deviant urban
space of Rome in Terra di mezzo and Ospiti, is applied to the sensible approach
of Dogman – where the cinematic space established is one where realism and fan-
tastic elements are juxtaposed, making Castel Volturno a dreamlike surrounding,
a world of its own1. The discussion seeks to demonstrate the progression in his

Rolf Clement Johannessen, Department of Foreign Languages, University of Bergen, 5007


Bergen, rolfcj@gmail.com

1
The intention is not to map out Garrone’s progression up until Dogman, and we will not
be revisiting the use of Castel Volturno in films like The Embalmer (L’imbalsamatore, 2002)
and Gomorrah (Gomorra, 2008).

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International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Realtà, finzioni e luoghi
dei film in diretta
Tosca e La Traviata

Antonio Catolfi

Reality, Fictions and Live Films Places. Tosca and La Traviata

With this essay, regarding the theme of representation and interpretation of reality and fiction
in audiovisual production in Italy in recent years, we want to reflect on the issue of the pro-
ductions of live television films, and in particular the film opera broadcast live on television,
a series of particular spectacular fictional events that have mixed several visual arts typical of
Italy. The analysis will span from 1992 to 2012, when these particular forms of hybrid television
productions were introduced between opera, cinema, theater and television by the producer
Andrea Andermann. We want to compare two lyrical works broadcast live on television: Tosca
in the setting and at the times of Tosca in 1992 and La Traviata à Paris in 2000.
Keywords: Television, Film Opera, Live Broadcasting, Places, Italian Creativity

Introduzione
La televisione, nella sua storia di medium elettronico, con la sua specificità
tecnica della contemporaneità della trasmissione, è da subito un mezzo cruciale
per portare la realtà dei fatti a una platea sconfinata. Attraverso lo schermo te-
levisivo, sin dalla sua nascita, è possibile assistere in maniera simultanea a degli
eventi storici: una serie di gare sportive come in un’Olimpiade, dal 1936 (Fisher
1996, 260), un evento drammatico come la caduta delle Torri Gemelli (2001),
un lieto avvenimento come le nozze regali di Grace Kelly con Ranieri di Monaco
(1956), del Principe Carlo d’Inghilterra con Lady Diana (1981) o quello di Kate
e William (2011). All’inizio degli anni ’70 Newcomb (1974) è tra i primi studiosi
che tenta di approfondire la ricerca sulle formule televisive. Si apre ad una prima
classificazione sistematica dei programmi televisivi e l’introduzione del tema sul

Antonio Catolfi, Università per Stranieri di Perugia, Dipartimento di Scienze Umane e


Sociali, Largo Fortebraccio 4, 06122 Perugia, antonio.catolfi@gmail.com

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International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Percorsi visivi tra fiaba,
storia e memoria
Il cinema di Pietro Marcello

Luigi Storto

Visual Journeys Between Fairytale, History and Memory: The Films of Pietro
Marcello

In the contemporary art film landscape, Pietro Marcello’s cinema represents one of the most
remarkable examples of hybrid form, intersecting heterogeneous materials and aesthetics. His
filmmaking could be defined as a sort of fairy tale: too realistic to be merely the result of nar-
rative invention, but at the same time his dreamy gaze rules straightforward record of reality.
With his films he explores and recounts Italy’s past and present through a creative usage of
archive, and of collective and private memories. His path as an auteur has evolved towards a
film language in which social inquiry, pure narrative and the colours of elegy coexist.

Keywords: Pietro Marcello, Contemporary Documentary, Fairy Tale, Hybridiza-


tion, Postmodernity

Cose svanite, facce e poi il futuro


Fabrizio De André – Ivano Fossati, Anime Salve

Nella terra di nessuno


Se volessimo definire il cinema di Pietro Marcello – che non è documentario tout
court ma nemmeno semplice racconto di finzione – un aggettivo appropriato
sarebbe forse quello di «fiabesco»: troppo realista per essere frutto d’invenzione,
troppo sognante per essere una pura e semplice trascrizione del reale1.

Luigi Storto, Università Jean Jaurès di Tolosa, Scuola dottorale ALLPH@, Laboratorio Lara-
Seppia, 5 Allée Antonio Machado, 31058 Tolosa / Università degli Studi di Udine, Labora-
torio Cinemantica, vicolo Florio 2, 33100 Udine, luigistorto78@gmail.com

1
Utilizzo l’aggettivo fiabesco nell’accezione con cui Richter (2010) sottolinea come «la
letteratura “colta” europea del Medioevo (il ciclo di Artù, l’epica eroica) era fiabesca come

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International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Gomorra: La serie,
la formula del realismo
Guglielmo Pescatore, Marta Rocchi

Gomorra: La serie, The Realism Formula

Considering the representation and interpretation of realism in Italian audiovisual serial


production, we focus on Gomorra: La serie (2014-in corso). The article presents a first part
related to the realistic features that the critics and the audience have indicated as dominant
characters of the series. The second aims to identify the elements of the series’ realistic for-
mula through the automatic analysis of textual objects, using topic extraction. Our question
is: are there any textual elements which facilitate a realistic reading of a product whose highly
formulaic aspects, genre ties and production constraints would seem to indicate a completely
different perspective?
Keywords: Topic Detection, Text Mining, Realism, TV Series, Gomorra: La serie

All’interno del panorama audiovisivo italiano contemporaneo, Gomorra: La serie


(2014 - in corso) costituisce uno dei prodotti seriali di maggior rilievo e interesse.
La serie è caratterizzata da un considerevole successo a livello nazionale e inter-
nazionale, e ha riscosso il consenso della critica che l’ha assimilata sia ad alcune
delle migliori serie tv crime come The Wire (HBO, 2005 - 2011) e The Sopranos
(HBO, 1999 - 2007) (Vimercati 2014; Severgnini 2015) sia al cinema d’autore di
Tarantino e Scorsese (Jones 2014; Rees 2014).
Gomorra: La serie fa parte dell’ecosistema italiano Gomorra (De Pascalis 2018)
e si colloca nel fenomeno di serializzazione e adattamento di prodotti di matrice
letteraria. Si ispira infatti all’omonimo romanzo del 2006 di Roberto Saviano, che

Guglielmo Pescatore, Università di Bologna, Dipartimento delle Arti, via Barberia 4, 40123
Bologna, guglielmo.pescatore@unibo.it

Marta Rocchi, Università di Bologna, Dipartimento delle Arti, via Barberia 4, 40123 Bolo-
gna, marta.rocchi5@unibo.it

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Tangenti, veline,
politica spot
La serie tv 1992 sotto la lente della storia

Anna Tonelli

Bribes, Showgirls and Show Politics: The TV Series 1992 under the Lens of History

The TV series 1992 was produced by Wildside and first broadcasted by Sky Italia, then by
La7 the following year, drawing the attention of newspapers, magazines and media scholars.
This article privileges the historical view to understand how television storytelling approaches
history. In fact, 1992 represented a break in Italian history: in that year Tangentopoli began
and delegitimized the main political parties, revealing collusion between politics and business.
With the end of the first Republic, the age of show politics started, first with Bettino Craxi,
then with Silvio Berlusconi. The television series is therefore analyzed with the lens of history
through three main perspectives: the triumph of private life, the monopoly of television as a
vehicle for representation, and body culture.
Keywords: TV Series, Parties, Show Politics, Tangentopoli, Body Culture

Il 1992 è uno spartiacque nella storia italiana, rappresentando al tempo stesso


la fine del sistema politico tradizionale e l’inizio dell’era della politica spettacolo
che porta poi all’avvento del berlusconismo. Per alcuni storici, come Aurelio
Lepre, si può parlare del «tramonto della prima Repubblica» (Lepre 2006), e
per altri, come Pietro Scoppola, del «crollo dell’impianto e della leadership dei
partiti politici» (Scoppola 1997).
L’irrompere sulla scena pubblica di quel fenomeno che giornalisticamente è
stato definito Tangentopoli con la messa in evidenza della collusione fra politica e
affari, ha pure avviato uno stile nuovo della politica basato sulla personalizzazione
del leader, sulla sostituzione dell’agire politico con il marketing, su un’estetica
che antepone l’immagine ai contenuti. Una trasformazione politica e di costume

Anna Tonelli, Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”, Dipartimento di Scienze del-
la Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali, Piazza Gherardi 4, 61029 Urbino,
anna.tonelli@uniurb.it

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Between Reality
and Fiction
Ammore e malavita by the Manetti Bros.

Cosetta Gaudenzi

In this article, I examine Italian cinematic realism as displayed in Antonio and Marco
Manetti’s Ammore e malavita (2017), a successful hybrid form of Italian comedy, action movie
and musical. I will discuss Ammore e malavita’s portrayal of a local culture and its unusual
plot, which relies heavily on a novel combination of both realistic and unrealistic effects. After
considering the film’s problematization of widely accepted stereotypes, such as the supposed
criminal nature of Naples and its inhabitants, I will argue that its tight intertwining of reality
and fiction, moves spectators away from a world of negative clichés toward one that is more
dynamic and positive.
Keywords: Manetti Bros., Ammore e malavita, Genre Film, Realism, Stereotype

Cinematic realism is just the dynamic tension be-


tween poetics and politics that allows films and their
audiences endlessly to make new worlds.
(Kappelhoff 2015, X)

In the history of cinematic criticism various intellectuals have explored the


powerful contribution of realism to cinema1. Most importantly, realism has been
employed as a useful concept for discussing the nature of cinematographic images
and the role that cinema has had in interpreting and structuring our world. For
instance, a realist tendency in cinema has often been related to democratic values,

Cosetta Gaudenzi, Department of World Languages and Literatures, Jones Hall, The Uni-
versity of Memphis, 3706 Alumni Avenue Memphis, TN 38152-3380, cgaudenz@memphis.edu

1
Among others, see Andrė Bazin, Sigfried Kracauer, Christopher Williams, Cesare Zavat-
tini, Walter Benjamin, and Alain Badiou.

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International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Of Genius
and Brilliance
Notes on the Adaptation of Elena
Ferrante’s L’amore molesto and L’amica
geniale

Giancarlo Lombardi

This comparative reading of the adaptations of Elena Ferrante’s L’amore molesto and L’amica
geniale queries the occupation of textual «verbal space» through audiovisual means that call
attention to the significant connection between these two works and their literary antecedents.
Millicent Marcus has talked about literary adaptations as visual texts marked by the presence
of «umbilical scenes» that evidenced «the relationship between parent text and the filmic
offspring». The importance of such umbilical scenes stems from their foregrounding of the
very image of reading as a central trope guiding an inevitable process of mise-en-abîme.
Keywords: Adaptation, Elena Ferrante, Neapolitan Cinema, Serial Drama, Naples

A few minutes into the beginning of Mario Martone’s (1995) acclaimed adapta-
tion of Elena Ferrante’s L’amore molesto (1992), the viewer is presented with a
disturbing establishing shot of Naples: for 14 seconds, an aerial shot of an inland
section of the city is accompanied by loud traffic noise hardly ever associated with
the distance afforded by the bird’s eye view. To complicate this extended overhead
shot, Martone plays with lighting through a diagonal chiaroscuro divide, as unseen
clouds gradually cover the skies darkening an increasing section of the Neapolitan
roofs1. Serving as visual introduction to the arrival in Naples of the protagonist,
who will be seen exiting a church as pallbearer of her mother’s coffin, this shot
establishes Naples as location of the film and as its co-protagonist, along with the
two women: Amalia, the dead mother, and Delia, the estranged daughter who
returns to town to retrace her mother’s final days. Already associated to Amalia

Giancarlo Lombardi, Program in Comparative Literature, The Graduate Center/CUNY,


365 5th Avenue, rm 4114.03, New York, NY 10016, GLombardi@gc.cuny.edu

1
In I pori di Napoli, Roberta Tabanelli places greater emphasis on the portrayal of indi-
vidual areas of Naples, remarking that Martone’s Naples, earlier defined as «una città senza
melodia» (2011, 54), is «fatta di particolari piuttosto che di totalità» (2011, 59).

L’avventura Numero speciale 2020 ISSN 2421-6496


International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Te lo dico con un video
I linguaggi audiovisivi del quotidiano social

Lorenzo Denicolai, Elisa Farinacci

I’ll Tell You with a Video: Audiovisual Languages on Daily-use Social Media

Content creators on YouTube and TikTok are gradually changing the methods of production
and use of audiovisual texts on a discursive, narrative and metanarrative level, following a logic
that tends towards media convergence and intermediality. Starting from a selection of case
studies, we explore the emergence of recurring codes and formats of the audiovisual content
posted on these platforms. We focus our inquiry on aspects concerning the representation of
everyday life in the media highlighting how linguistic elements act as centerpieces in processes
of recognition, identity construction, and on the ways in which they are transposed outside
the media experience.
Keywords: YouTube, TikTok, Realism, Social Media, Everyday Life

Video-performance e quotidianità
Il surplus mediale ci consente di esperire molteplici forme di quotidianità, sia come
manifestazioni di un proprio essere sia come costruzioni e ricostruzioni identitarie,
come cioè processi di identificazione continua con le communities social di cui
facciamo parte e che viviamo anche come (ri)proposizione della nostra natura
sociale. Oggigiorno, la facilità di consumo e di produzione di oggetti mediali ci
consente di attingere e, al contempo, di alimentare il nostro immaginario collettivo

Lorenzo Denicolai, Università di Torino, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educa-


zione, Via Sant’Ottavio 20, 10124 Torino; Dipartimento di Management, Corso Unione
Sovietica 218 bis, 10134 Torino, lorenzo.denicolai@unito.it

Elisa Farinacci, Università di Bologna, Dipartimento delle Arti, Via Barberia 4, 40123 Bolo-
gna, elisa.farinacci2@unibo.it

Lorenzo Denicolai ha scritto i paragrafi 1, 2, e 3. Elisa Farinacci ha scritto i paragrafi 4, 5 e 6.

L’avventura Numero speciale 2020 ISSN 2421-6496


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Elenco dei referee

Andrea Bernardelli
Anna Bisogno
Diane Bracco
Alice Cati
Laura Cesaro
Michael Castronuovo
Chiara Checcaglini
Chiara Di Stefano
Simone Dotto
Vincenzo Estremo
Francesco Federici
Giorgio Grignallini
Chiara Grizzaffi
Michele Guerra
Giancarlo Grossi
Giulia Lavarone
Lorenzo Lazzari
Letizia Modena
Ivelise Perniola
Angelo Variano
Paolo Villa
Fabio Vittorini
Martina Zanco
Francesco Zucconi
Direttore responsabile: Leonardo Quaresima (leonardo.quaresima@pecgiornalisti.it). Stampa: A.G.E. Srl – Urbino –
Registrato al n. 8399 presso la Cancelleria del Tribunale civile e penale di Bologna, l’11 novembre 2015.
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contributi in italiano e in inglese. Vengono presi in considerazione solo articoli originali
nell’ambito della storia del cinema e dei media italiani, esclusivamente in base a criteri di
valore scientifico.

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articoli saranno spediti in lettura ad almeno due referees per una valutazione anonima.
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prima decisione agli autori entro tre mesi dalla data di ricezione dell’articolo; in caso di
decisione favorevole, i Direttori comunicano all’autore in che numero della rivista avverrà
la pubblicazione del contributo accettato.

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pleti delle istituzioni di appartenenza e gli indirizzi e-mail non devono comparire
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persona o ai propri lavori.
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utilizzando lo strumento di inserimento delle note (riferimenti) dei programmi di
videoscrittura e numerate in cifre arabe.
– I richiami delle note nel testo devono sempre precedere i segni di interpunzione. Es. «Come
nel nostro esempio»1.
– Per mettere eventuali parole in risalto o parti di testo si devono utilizzare le virgolette basse
(«»).
– Le parole straniere verranno messe in corsivo solo se non entrate nell’uso italiano. Se in
corsivo, verranno declinate secondo le regole della lingua di origine.
– La d eufonica viene mantenuta soltanto quando la congiunzione o la preposizione prece-
dono un termine che inizia con la stessa vocale (fanno eccezione: ad esempio, ad opera,
ad esso/a/i/e).
– Nel caso di secoli o decenni, si preferisce scriverli in numero (es. ’700, anni ’40, XX secolo
ecc.)
– Le sigle vanno in alto/basso, senza punti (es. Rai, Usa, Incom, Bbc, Agis).
– Con lettera maiuscola devono essere scritte le iniziali di nomi propri, istituzioni, festività,
premi (es. Palma d’oro), marche e loghi (Technicolor).
– Riferimenti bibliografici e bibliografia. I riferimenti bibliografici vanno inseriti direttamente nel
testo, utilizzando il «sistema all’americana», ovvero riportando soltanto il cognome dell’autore,
l’anno di pubblicazione del lavoro, l’anno di pubblicazione dell’eventuale edizione consul-
tata (se diversa dalla prima) e – se necessario – le pagine cui ci si riferisce. Es. Easton (1953)
oppure (Easton 1953) oppure (Easton 1953, 68-91) oppure (Easton 1953 [1971, 68-91]).
Alla fine del testo i riferimenti bibliografici vanno elencati in ordine alfabetico e, per ciascun
autore, nell’ordine cronologico di pubblicazione delle opere, in accordo ai seguenti esempi:

AA.VV. 1966. Libro bianco sul cortometraggio italiano. Roma: Anac.


Anonimo. 1965. «Cesenatico. Concorso Miss Gambe ’65». Big 10: 25.
Bisoni, Claudio. 2008. «La storia della critica». In Storia del cinema italiano, vol. XII, 1970/76, a cura
di Flavio De Bernardinis. Roma-Venezia: Fondazione Scuola Nazionale di Cinema-Marsilio.
Bock, Hans-Michael, e Simone Venturini (a cura di). 2005. Multiple and Multiple-language
Versions II / Versions Multiple II. Numero monografico di Cinéma & Cie 6.
Casetti, Francesco. 2005. L’occhio del Novecento. Cinema, esperienza, modernità. Milano:
Bompiani.
D’Aloia, Adriano. 2015. «Gli agguati dello sguardo. Enunciazione della suspense in “Jaws”».
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D’Errico, Corrado. 27-01-1933. «Le prime cinematografiche. “Una notte con te” al Superci-
nema». La Tribuna.
Fanchi, Mariagrazia, e Elena Mosconi (a cura di). 2002. Spettatori. Forme di consumo e
pubblici del cinema in Italia, 1930-1960. Roma-Venezia: Fondazione Scuola Nazionale di
Cinema-Marsilio.
Forgacs, David, and Robert Lumley (eds). 1996. Italian Cultural Studies: An Introduction.
Oxford: Oxford University Press.
Grignaffini, Giovanna. 1996. «Il femminile nel cinema italiano. Racconti di rinascita». In Iden-
tità italiana e identità europea nel cinema italiano dal 1945 al miracolo economico, a cura di
Gian Piero Brunetta, 357-387. Torino: Edizioni della Fondazione Agnelli.
Kracauer, Siegfried. 1962 [1960]. Film: ritorno alla realtà fisica. Milano: Il Saggiatore.
Salvatore, Rosamaria. 2011. «La vita messa in forma». Fata Morgana 15: 99-110.
Vigna, Carmelo, e Stefano Zamagni (a cura di). 2002. Multiculturalismo e identità. Milano:
Vita e Pensiero.

– Titoli. I titoli di film, testi a stampa, opere teatrali, mostre, rassegne, convegni vanno scritti
sempre in corsivo. Eventuali titoli all’interno di altri titoli vanno invertiti in tondo. I film
sono citati nella versione italiana e, alla prima occorrenza, sono accompagnati dal titolo
originale (senza usare id. nel caso di titolo uguale) e dall’indicazione dell’autore
(iniziale puntata del nome e cognome) e dell’anno di uscita fra parentesi tonde. Per le
maiuscole (nel caso delle lingue maggiormente diffuse: inglese, francese, tedesco, spagnolo)
si rispetta l’uso della lingua del titolo. L’articolo iniziale di un titolo verrà mantenuto,
evitando di fonderlo con la preposizione che può precederlo, ed è da preferirsi la forma
“di” e “in” a “de” e “ne”. Es. in La terra trema (L. Visconti, 1948); di Fino all’ultimo
respiro (À Bout de souffle, J.-L. Godard, 1960)
– Citazioni. Le citazioni devono essere segnalate utilizzando le virgolette basse («»). Nel caso
superino le tre righe devono essere poste in corpo minore e impaginate con margini
rientrati rispetto al testo.

D. Le autrici e gli autori degli articoli pubblicati riceveranno una copia gratuita della Ri-
vista. L’accettazione di un articolo implica l’impegno da parte degli autori di non
pubblicarlo, o non pubblicare parti di esso, altrove senza il consenso scritto dell’Editore,
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