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ISSN 2421-6496
L’avventura
International Journal of Italian Film and Media Landscapes
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. MBPA/CN/BO/0011/2015. Numero speciale de «L’Avventura» 2018
Space and Reality in the Cinematic City. Matteo Garrone’s Early Cinema
and Dogman, Rolf Johannessen
Realtà, finzioni e luoghi dei film in diretta. Tosca e La Traviata, Antonio Catolfi
Percorsi visivi tra fiaba, storia e memoria. Il cinema di Pietro Marcello,
Luigi Storto
Gomorra: La serie, la formula del realismo, Guglielmo Pescatore, Marta Rocchi
Tangenti, veline, politica spot. La serie tv 1992 sotto la lente della storia,
Anna Tonelli
Between Reality and Fiction. Ammore e malavita by the Manetti Bros.,
Cosetta Gaudenzi
Of Genius and Brilliance. Notes on the Adaptation of Elena Ferrante’s L’amore
molesto and L’amica geniale, Giancarlo Lombardi
Te lo dico con un video. I linguaggi audiovisivi del quotidiano social, Lorenzo
Denicolai, Elisa Farinacci
Numero
Speciale
2020
il Mulino
€ 32,00
ISBN 978-88-15-29234-6
www.rivisteweb.it
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Tutti i saggi pubblicati sono stati sottoposti a un processo di peer review del tutto anonimo (double
blind), ad opera di due referee esterni alla rivista, specialisti del tema trattato ed appartenenti a
istituzioni diverse da quelle degli autori.
Questo numero speciale di L’avventura ospita una serie di saggi uniti dal fil rouge
delle riflessioni sulle lingue e i linguaggi del reale: li presentiamo come il risultato
di un lavoro di ricerca e di confronto che si è protratto nel corso di oltre un anno,
fino a giungere su queste pagine.
Una tappa importante del percorso che ci ha condotti fin qui è sicuramente
quella del convegno interdisciplinare Lingue e linguaggi del reale nel racconto
audiovisivo contemporaneo in Italia (cinema, televisione, web), che abbiamo
organizzato insieme e che si è tenuto all’Università di Bergen dal 21 al 23 agosto
2019. Lo spirito che ci ha mossi è lo stesso che dal 2012 anima l’annuale incontro
internazionale di Bergen, che ultimamente si è focalizzato sulle riflessioni attorno al
plurilinguismo, allo spazio urbano e alle rappresentazioni letterarie e audiovisive.
Per vocazione degli organizzatori, ma senza porre limiti di interesse, argomento
prediletto di questi incontri è ormai l’audiovisivo nelle sue diverse articolazioni:
dal cinema inteso nella sua accezione più tradizionale di opera destinata alle sale
cinematografiche, al documentario, dal racconto televisivo di fiction seriale fino
ai prodotti del cosiddetto post cinema. Inoltre, la riflessione sul tema accompagna
le ricerche dei promotori in percorsi che vanno ben oltre l’esperienza bergense,
nel tentativo di consolidare le riflessioni di sociolinguistica cinematografica.
Siamo consapevoli che ragionare sul tema del reale comporta il rischio di
perdersi nel labirinto di teorie, sfumature, contraddizioni proprie di un concet-
to sfuggevole e ampiamente trattato nella letteratura scientifica. Riconosciamo
ugualmente la difficoltà di poter ottenere un risultato organico attraverso una
raccolta di saggi di diversa natura. Vogliamo comunque porre alcuni quesiti e
riprendere delle riflessioni sui modi di rappresentazione della realtà, sulla sua
interpretazione, imitazione e ri-creazione nel quadro della produzione italiana
più recente che va dal cinema fino ai nuovi media.
D’altronde, se, a proposito della letteratura, Eric Auerbach ritiene che la
rappresentazione e l’imitazione della realtà debbano principalmente avvenire
L’avventura Numero speciale 2020 ISSN 2421-6496
International Journal of Italian Film and Media Landscapes © Società editrice il Mulino
Human Reality
Azione e percezione nel racconto
audiovisivo italiano tra serial drama
e cinema del reale
Luca Bandirali
According to John Searle, reality is a twofold construction, consisting of basic reality and
human reality. Following Searle, basic reality is made up of physical entities, the particles, whi-
le human reality is made up of human beings as mindful, conscious, free, rational, social,
language-speaking agents. This paper aims to investigate the conditions under which contem-
porary Italian film and television narratives represent human reality as a polarization between
realism of action and realism of perception. For this purpose, I will analyse the relationship
between space and narration in Italian film and television productions such as Gomorra: La
serie (2014-present), a TV series inspired by Roberto Saviano’s novel, and Selfie (2019) by
Agostino Ferrente, in the theoretical framework of realism.
Keywords: Film Philosophy, Realism, Narratology, Italian TV Series, Italian Cinema
Luca Bandirali, Università del Salento, Dipartimento di Beni Culturali, via Dalmazio Birago
64, 73100 Lecce, luca.bandirali@unisalento.it
Marco Gargiulo
Myriam Mereu
Over the last twenty years, due to the increasing attention that Italian cinema has devoted to
adolescence, teenagers have become key figures onscreen. Directors and filmmakers are mainly
interested in narrating their daily routine and their interpersonal relations, as well as their troubled
inner world. The filmmakers belonging to the so-called cinema del reale («cinema of reality»)
are also deeply involved in dealing with adolescence, by focusing on personal experiences and
stories with a remarkable sense of understanding. This paper aims to analyse the role and image
of adolescents portrayed in the films of four Italian directors, with the objective of examining the
narrative practices and the representation patterns underlying the contemporary cinema of reality.
Keywords: Cinema of Reality, Adolescence, Teenagers, Italian Cinema, Con-
temporary Films
Myriam Mereu, Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni
Culturali, Via Is Mirrionis 1, 09123 Cagliari, myriam.mereu@unica.it
1
In Italia, gli anni ’80 sono stati particolarmente significativi anche in altri ambiti della
cultura di massa: pensiamo al dilagare di programmi rivolti ai più giovani nelle emittenti private,
Rolf Johannessen
The article focuses on an evolution in Garrone’s way of interpreting reality and the director’s
use of cinematic space in three of his films: his first two full-length features, Terra di mezzo
(1996) and Ospiti (1998), and his more recent Dogman (2018). As his filmmaking takes on the
new direction, it is interesting to note how realism and fairytale are juxtaposed in this cinematic
space. An attempt is made at showing a progression in his cinema: the cinematic realism on
location of his earlier works is brought into the beach commune of Castel Volturno.
Keywords: Community, Realism, Urbanity, Junkspace, Space
Introduction
This article will focus on Matteo Garrone’s authorship in three of his films – his
first two full-length features, Terra di mezzo (1996) and Ospiti (1998), and one of
his latest successes, Dogman (2018). From his earliest to his later work we see an
evolution in Garrone’s way of interpreting reality, an aim that the director advances
as his filmmaking shifts towards a more fantastic cinema – with films like Tale of
Tales (Il racconto dei racconti, 2015) and Pinocchio (2019). This article seeks to
explore how Garrone interprets cinematic space. A study of the deviant urban
space of Rome in Terra di mezzo and Ospiti, is applied to the sensible approach
of Dogman – where the cinematic space established is one where realism and fan-
tastic elements are juxtaposed, making Castel Volturno a dreamlike surrounding,
a world of its own1. The discussion seeks to demonstrate the progression in his
1
The intention is not to map out Garrone’s progression up until Dogman, and we will not
be revisiting the use of Castel Volturno in films like The Embalmer (L’imbalsamatore, 2002)
and Gomorrah (Gomorra, 2008).
Antonio Catolfi
With this essay, regarding the theme of representation and interpretation of reality and fiction
in audiovisual production in Italy in recent years, we want to reflect on the issue of the pro-
ductions of live television films, and in particular the film opera broadcast live on television,
a series of particular spectacular fictional events that have mixed several visual arts typical of
Italy. The analysis will span from 1992 to 2012, when these particular forms of hybrid television
productions were introduced between opera, cinema, theater and television by the producer
Andrea Andermann. We want to compare two lyrical works broadcast live on television: Tosca
in the setting and at the times of Tosca in 1992 and La Traviata à Paris in 2000.
Keywords: Television, Film Opera, Live Broadcasting, Places, Italian Creativity
Introduzione
La televisione, nella sua storia di medium elettronico, con la sua specificità
tecnica della contemporaneità della trasmissione, è da subito un mezzo cruciale
per portare la realtà dei fatti a una platea sconfinata. Attraverso lo schermo te-
levisivo, sin dalla sua nascita, è possibile assistere in maniera simultanea a degli
eventi storici: una serie di gare sportive come in un’Olimpiade, dal 1936 (Fisher
1996, 260), un evento drammatico come la caduta delle Torri Gemelli (2001),
un lieto avvenimento come le nozze regali di Grace Kelly con Ranieri di Monaco
(1956), del Principe Carlo d’Inghilterra con Lady Diana (1981) o quello di Kate
e William (2011). All’inizio degli anni ’70 Newcomb (1974) è tra i primi studiosi
che tenta di approfondire la ricerca sulle formule televisive. Si apre ad una prima
classificazione sistematica dei programmi televisivi e l’introduzione del tema sul
Luigi Storto
Visual Journeys Between Fairytale, History and Memory: The Films of Pietro
Marcello
In the contemporary art film landscape, Pietro Marcello’s cinema represents one of the most
remarkable examples of hybrid form, intersecting heterogeneous materials and aesthetics. His
filmmaking could be defined as a sort of fairy tale: too realistic to be merely the result of nar-
rative invention, but at the same time his dreamy gaze rules straightforward record of reality.
With his films he explores and recounts Italy’s past and present through a creative usage of
archive, and of collective and private memories. His path as an auteur has evolved towards a
film language in which social inquiry, pure narrative and the colours of elegy coexist.
Luigi Storto, Università Jean Jaurès di Tolosa, Scuola dottorale ALLPH@, Laboratorio Lara-
Seppia, 5 Allée Antonio Machado, 31058 Tolosa / Università degli Studi di Udine, Labora-
torio Cinemantica, vicolo Florio 2, 33100 Udine, luigistorto78@gmail.com
1
Utilizzo l’aggettivo fiabesco nell’accezione con cui Richter (2010) sottolinea come «la
letteratura “colta” europea del Medioevo (il ciclo di Artù, l’epica eroica) era fiabesca come
Guglielmo Pescatore, Università di Bologna, Dipartimento delle Arti, via Barberia 4, 40123
Bologna, guglielmo.pescatore@unibo.it
Marta Rocchi, Università di Bologna, Dipartimento delle Arti, via Barberia 4, 40123 Bolo-
gna, marta.rocchi5@unibo.it
Anna Tonelli
Bribes, Showgirls and Show Politics: The TV Series 1992 under the Lens of History
The TV series 1992 was produced by Wildside and first broadcasted by Sky Italia, then by
La7 the following year, drawing the attention of newspapers, magazines and media scholars.
This article privileges the historical view to understand how television storytelling approaches
history. In fact, 1992 represented a break in Italian history: in that year Tangentopoli began
and delegitimized the main political parties, revealing collusion between politics and business.
With the end of the first Republic, the age of show politics started, first with Bettino Craxi,
then with Silvio Berlusconi. The television series is therefore analyzed with the lens of history
through three main perspectives: the triumph of private life, the monopoly of television as a
vehicle for representation, and body culture.
Keywords: TV Series, Parties, Show Politics, Tangentopoli, Body Culture
Anna Tonelli, Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”, Dipartimento di Scienze del-
la Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali, Piazza Gherardi 4, 61029 Urbino,
anna.tonelli@uniurb.it
Cosetta Gaudenzi
In this article, I examine Italian cinematic realism as displayed in Antonio and Marco
Manetti’s Ammore e malavita (2017), a successful hybrid form of Italian comedy, action movie
and musical. I will discuss Ammore e malavita’s portrayal of a local culture and its unusual
plot, which relies heavily on a novel combination of both realistic and unrealistic effects. After
considering the film’s problematization of widely accepted stereotypes, such as the supposed
criminal nature of Naples and its inhabitants, I will argue that its tight intertwining of reality
and fiction, moves spectators away from a world of negative clichés toward one that is more
dynamic and positive.
Keywords: Manetti Bros., Ammore e malavita, Genre Film, Realism, Stereotype
Cosetta Gaudenzi, Department of World Languages and Literatures, Jones Hall, The Uni-
versity of Memphis, 3706 Alumni Avenue Memphis, TN 38152-3380, cgaudenz@memphis.edu
1
Among others, see Andrė Bazin, Sigfried Kracauer, Christopher Williams, Cesare Zavat-
tini, Walter Benjamin, and Alain Badiou.
Giancarlo Lombardi
This comparative reading of the adaptations of Elena Ferrante’s L’amore molesto and L’amica
geniale queries the occupation of textual «verbal space» through audiovisual means that call
attention to the significant connection between these two works and their literary antecedents.
Millicent Marcus has talked about literary adaptations as visual texts marked by the presence
of «umbilical scenes» that evidenced «the relationship between parent text and the filmic
offspring». The importance of such umbilical scenes stems from their foregrounding of the
very image of reading as a central trope guiding an inevitable process of mise-en-abîme.
Keywords: Adaptation, Elena Ferrante, Neapolitan Cinema, Serial Drama, Naples
A few minutes into the beginning of Mario Martone’s (1995) acclaimed adapta-
tion of Elena Ferrante’s L’amore molesto (1992), the viewer is presented with a
disturbing establishing shot of Naples: for 14 seconds, an aerial shot of an inland
section of the city is accompanied by loud traffic noise hardly ever associated with
the distance afforded by the bird’s eye view. To complicate this extended overhead
shot, Martone plays with lighting through a diagonal chiaroscuro divide, as unseen
clouds gradually cover the skies darkening an increasing section of the Neapolitan
roofs1. Serving as visual introduction to the arrival in Naples of the protagonist,
who will be seen exiting a church as pallbearer of her mother’s coffin, this shot
establishes Naples as location of the film and as its co-protagonist, along with the
two women: Amalia, the dead mother, and Delia, the estranged daughter who
returns to town to retrace her mother’s final days. Already associated to Amalia
1
In I pori di Napoli, Roberta Tabanelli places greater emphasis on the portrayal of indi-
vidual areas of Naples, remarking that Martone’s Naples, earlier defined as «una città senza
melodia» (2011, 54), is «fatta di particolari piuttosto che di totalità» (2011, 59).
I’ll Tell You with a Video: Audiovisual Languages on Daily-use Social Media
Content creators on YouTube and TikTok are gradually changing the methods of production
and use of audiovisual texts on a discursive, narrative and metanarrative level, following a logic
that tends towards media convergence and intermediality. Starting from a selection of case
studies, we explore the emergence of recurring codes and formats of the audiovisual content
posted on these platforms. We focus our inquiry on aspects concerning the representation of
everyday life in the media highlighting how linguistic elements act as centerpieces in processes
of recognition, identity construction, and on the ways in which they are transposed outside
the media experience.
Keywords: YouTube, TikTok, Realism, Social Media, Everyday Life
Video-performance e quotidianità
Il surplus mediale ci consente di esperire molteplici forme di quotidianità, sia come
manifestazioni di un proprio essere sia come costruzioni e ricostruzioni identitarie,
come cioè processi di identificazione continua con le communities social di cui
facciamo parte e che viviamo anche come (ri)proposizione della nostra natura
sociale. Oggigiorno, la facilità di consumo e di produzione di oggetti mediali ci
consente di attingere e, al contempo, di alimentare il nostro immaginario collettivo
Elisa Farinacci, Università di Bologna, Dipartimento delle Arti, Via Barberia 4, 40123 Bolo-
gna, elisa.farinacci2@unibo.it
Andrea Bernardelli
Anna Bisogno
Diane Bracco
Alice Cati
Laura Cesaro
Michael Castronuovo
Chiara Checcaglini
Chiara Di Stefano
Simone Dotto
Vincenzo Estremo
Francesco Federici
Giorgio Grignallini
Chiara Grizzaffi
Michele Guerra
Giancarlo Grossi
Giulia Lavarone
Lorenzo Lazzari
Letizia Modena
Ivelise Perniola
Angelo Variano
Paolo Villa
Fabio Vittorini
Martina Zanco
Francesco Zucconi
Direttore responsabile: Leonardo Quaresima (leonardo.quaresima@pecgiornalisti.it). Stampa: A.G.E. Srl – Urbino –
Registrato al n. 8399 presso la Cancelleria del Tribunale civile e penale di Bologna, l’11 novembre 2015.
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nel nostro esempio»1.
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respiro (À Bout de souffle, J.-L. Godard, 1960)
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