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URBINO E PROVINCIA
«Aumenta il divario tra realtà e percezione»
Dal Festival del giornalismo culturale l’ultima indagine di Ipsos: siamo un popolo sempre più incline a non capire bene come stanno le cose
URBINO
Tra la realtà e come gli italiani
la percepiscono c’è un enorme
divario. Lo ha svelato la nona
edizione della ricerca “Come si
informano gli italiani“, condotta
da Ipsos e dall’Osservatorio
News-Italia e presentata all’aper-
tura del Festival del Giornalismo
Culturale, nel Palazzo ducale di
Urbino.
Strutturato in delle interviste in
profondità, condotte dai ricer-
catori del LaRiCA su sette esper-
ti, e un’indagine su un campio-
ne di 1000 persone, lo studio
era incentrato sulla difesa della
lingua. «Oltre al distacco dalla
realtà è emerso che percepia-
mo l’italiano come linguaggio
più ricco, accessibile e vivo ma
usato sempre più in modo scor-
retto – ha spiegato Andrea Fa-
gnoni di Ipsos –. Per altro, le per-
sone credono che la scuola, i
media e le pagine culturali non
siano più in grado di istruire a
dovere e che l’online abbia por-
tato a una deriva verso un lin-
Ex studenti laureati in biologia
donano al rettore il loro primo libro
Federico Lai e Simone Magi
hanno pubblicato un volume
sull’alimentazione sana
URBINO
Un ritorno alle radici, dove tut-
to è partito per giungere al frut-
to di un lavoro in tandem. Han-
no donato il loro libro al magnifi-
co rettore Giorgio Calcagnini,
Federico Lai e Simone Magi, lau-
reati in Biologia a Urbino e fre-
SABATO — 9 OTTOBRE 2021 – IL RESTO DEL CARLINO
guaggio sempre più maleduca-
to. In generale, l’italiano è visto
come una lingua in salute, dob-
biamo solo fare attenzione a co-
me la trattiamo».
Tramite le interviste ai sette
esperti, si scopre che non esiste
un unico italiano, ma più italiani
«ed è necessario che la lingua vi-
va di questi contrasti – ha affer-
mato Lella Mazzoli, direttrice
del Festival e dell’Osservatorio
–. Gli esperti dicono che l’italia-
no non si impoverisce, ma cam-
bia e gli attori principali sono i
comunicatori, tuttavia è venuta
meno la capacità di intermedia-
zione dei media. Infine, c’è
l’aspetto dei social network:
con essi, molti si sono riabituati
a scrivere, ma serve un educa-
zione al confronto per arginare
un imbarbarimento di lingua e
comportamenti».
All’apertura del Festival c’era-
no le autorità civili, religiose e
militari, compresi il prefetto,
Tommaso Ricciardi, e il presi-
dente della Regione, Francesco
Acquaroli, oltre alla Deputata
del M5S Mirella Emiliozzi. Il diret-
tore della Galleria Nazionale del-
schi autori del volume “Alimen-
tazione sana, semplice e con gu-
sto. Il meglio della tradizione in
chiave moderna e funzionale“
(Elika, 2021) scritto assieme al
docente di Uniurb Alexander
Bertuccioli.
Un omaggio in segno di ricono-
scenza verso l’Ateneo che li ha
formati. Il volume si propone
quale compendio sulla nutrizio-
ne umana basata sui principi
della dieta mediterranea, allo
scopo di farne comprendere le
Nella Sala
del Trono di
Palazzo
Ducale a
Urbino, la
giornata di
ieri del
Festival del
giornalismo
culturale
le Marche, Luigi Gallo, ha anche
annunciato una mostra sul Dan-
teum, edificio progettato ma
mai costruito, il cui schema era
basato sulla Divina Commedia.
A dare il via alla nona edizione è
stata la scrittrice Stefania Auci,
con una lectio magistralis incen-
trata proprio sulla difesa di una
lingua: il siciliano. Auci ha riper-
corso la storia dell’utilizzo nella
letteratura, da Giuseppe Pitrè
ad Andrea Camilleri, di un lin-
guaggio che ha «vissuto e assa-
porato senza pregiudizio».
Poi è stata la volta delle “Parole
del cibo“, raccontate dagli
esperti del settore Carlo Cambi,
Massimo Biagiali e Paolo Biagia-
li. Oggi la seconda giornata del
Festival: si parte alle 10, sempre
a Palazzo ducale, con le parole
dell’architettura e quelle dei so-
cial. Alle 15,30 sarà la volta delle
parole degli inserti e delle pagi-
ne culturali e dell’incontro tra
linguisti e giornalisti. Chiusura
alle 21.30, con lo spettacolo “Vo-
cabolario politichese italiano
1946-2021. Un recital allegro e
disperato sulle parole della poli-
tica“, a Teatro Sanzio.
basi e i meccanismi di funziona-
mento dei principali alimenti.
«Siamo molto affezionati all’Uni-
versità di Urbino, perciò abbia-
mo voluto condividere con il
Rettore che la rappresenta que-
sto piccolo ma per noi grande ri-
sultato – dichiarano i due autori
– in segno di riconoscenza ma
anche di esempio ai ragazzi in-
decisi su come procedere dopo
le superiori: senza gli studi uni-
versitari non avremmo mai potu-
to raggiungere questo risulta-
to». Il rettore Giorgio Calcagnini
ha ringraziato i due ragazzi au-
spicando che questo sia solo un
primo passo verso nuovi tra-
guardi.
fra. pier.
ISTITUTO “RAFFAELLO“
Riscoprire Dante Alighieri e Primo Levi
con il potere della lettura ad alta voce
Tornare in classe dopo il co-
vid e ascoltare la voce di Dan-
te e Primo Levi. È stato un mo-
mento emozionante quello
vissuto dagli studenti dell’isti-
tuto di istruzione superiore
“Raffaello” di Urbino. Lucia
Ferrati (foto), attrice, lettrice
e studiosa di Dante, ha tenu-
to una lezione per il Pon (pro-
gramma operativo nazionale
2014-20) su iniziativa dei pro-
fessori Iris Bonci, Natalina
Santina Gioffreda, Alessan-
dro Boccia e del dirigente Da-
niele Piccari, ridando voce al-
la letteratura dopo un lungo
periodo di didattica a distan-
za. Da qui la domanda: «È la
stessa cosa leggere ad alta
voce o in silenzio?». La rispo-
sta è no e gli studenti lo han-
no sperimentato in questo
periodo. «Quando leggiamo
ad alta voce – spiega Ferrati
– dobbiamo cercare di tra-
smettere agli altri quei detta-
gli che, presenti nel testo,
non sono visibili: le emozio-
ni. Ecco dunque che la lettu-
ra acquista un altro significa-
to ed un altro scopo, quello
cioè di volersi prendere cura
di chi ci ascolta, cercando di
metterlo in condizione di po-
tersi immaginare con il mag-
gior numero possibile di det-
tagli il contesto che gli stia-
mo presentando». Già, per-
ché «la lettura è anche imma-
ginazione, e quando leggia-
mo siamo costretti a immagi-
nare» continua Ferrati. «Iden-
tità è stata una delle parole
chiave della lezione – ribadi-
Da sinistra, Lai, il magnifico rettore Calcagnini e Magi. I due biologi hanno
consegnato il loro volume nello studio del rettore
sce la professoressa Gioffre-
da – ed entrambe le opere
trattate, la Divina Commedia
e Se questo è un uomo, han-
no sorprendentemente nu-
merosi punti di contatto». La
porta dell’inferno ad esem-
pio può essere paragonata
senza troppi sforzi al maca-
bro ingresso di Auschwitz;
inoltre, poco dopo essere en-
trati nel campo di concentra-
mento, proprio come succe-
deva alle anime dannate, ve-
niva tolta ai prigionieri l’iden-
tità. È stato
p o r t a t o
all’attenzio-
ne dei ragaz-
zi il canto
XXVI della
Commedia,
all’interno
del quale
Dante fa pro-
nunciare ad
Ulisse uno
dei discorsi più importanti
dell’intera opera: “Considera-
te la vostra semenza / fatti
non foste a viver come bruti,
/ ma per seguir virtute e cano-
scenza“. È con queste parole
che l’eroe greco intende con-
vincere i suoi fedeli compa-
gni a seguirlo nel suo viaggio
verso la conoscenza oltre le
Colonne d’Ercole. L’esperien-
za è tale solo se vissuta fisica-
mente ed in prima persona,
ed è una delle poche vie che
conducono alla conoscenza.
Un messaggio questo rivolto
proprio ai giovani.
Tommaso Eusebi
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