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MANUALE PRATICO MANUALE PRATICO

MANUALE PRATICO
Curarsi con Curarsi con
L’OMEOPATIA
Tutti i disturbi dalla A alla Z L’OMEOPATIA
Tutti i disturbi dalla A alla Z

Una guida

Curarsi con L’OMEOPATIA


Un libro per utilizzare al meglio
i principi della medicina omeopatica indispensabile
contro i malesseri più comuni. per star bene
in modo naturale
I granuli e le gocce più efficaci
senza effetti
per contrastare dolori, infiammazioni collaterali
e mantenersi in salute
I rimedi
di pronto soccorso
omeopatico
da tenere
sempre in casa

Edizioni Riza S.p.A. - Via L. Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

RIZA RIZA RIZA


MANUALE PRATICO

Curarsi con
L’OMEOPATIA
Tutti i disturbi dalla A alla Z

RIZA
Curarsi con l’omeopatia
Testi: Istituto Riza
Editing: Giuseppe Maffeis
Progetto grafico: Roberta Marcante
Immagini: 123rf, fotolia

© Edizioni Riza S.p.A.


via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano
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o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Sommario
Introduzione 7

Pronto soccorso 23

I disturbi 49
• Il sistema nervoso 51
• L’apparato respiratorio 69
• L’apparato digerente 87
• L’apparato circolatorio 115
• L’apparato urinario e genitale 135
• L’apparato muscolare e scheletrico 157
• La pelle 179
• La bocca 201
• Gli occhi 211
• Le orecchie 217
• Disturbi dell’infanzia 225

Armadietto omeopatico 237

Indice analitico 253

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CURARSI CON L’OMEOPATIA

INTRODUZIONE
Cos’è l’omeopatia:
un po’ di storia

L’ omeopatia è un metodo terapeutico nel quale si utiliz-


zano sostanze medicinali di origine vegetale, minerale
o animale a dosi estremamente piccole ma tali da favori-
re la naturale capacità di autoguarigione dell’organismo.
L’origine dell’omeopatia può essere fatta risalire al padre
della medicina, cioè Ippocrate (IV-V sec. a.C.). Tuttavia il
fondatore ufficiale è il medico tedesco Samuel Hahnemann
(1755-1843). Il termine “omeopatia” viene dal greco ed è
composto da òmoios (“simile”) e pàthos (“malattia”). Ippo-
crate stesso sosteneva che “le stesse cose che hanno pro-
vocato la malattia la guariscono”, ossia “il simile si cura
con il simile”. In altre parole, l’omeopatia cura le malattie
utilizzando sostanze molto diluite, le quali, se fossero som-
ministrate a dosi più concentrate (o normali) in un soggetto
sano, produrrebbero gli stessi effetti della malattia. La me-
dicina allopatica si basa invece su un principio contrario,
dal momento che utilizza farmaci o azioni curative opposti
a quelli che hanno provocato la malattia, con l’obiettivo di
contrastarne i sintomi e le cause.

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Introduzione

HAHNEMANN, IL PADRE DELL’OMEOPATIA


Christian Friedrich Samuel Hahnemann, il fondatore del-
l’omeopatia, nasce a Meissen, in Sassonia, il 10 aprile 1755.
Compie gli studi universitari a Lipsia e a Vienna; consegue
la laurea in medicina nell’agosto del 1779 presso l’Univer-
sità di Erlangen, in Baviera. Nel corso degli studi segue
illustri medici e impara numerose lingue. Dopo la laurea
approfondisce le conoscenze di chimica e di tecnica farma-
ceutica. Nel 1785 si trasferisce a Dresda, dove lavora come
traduttore e dirige l’ospedale locale. Studia testi di medici-
na stranieri e pubblica diversi scritti sui farmaci e sui loro
effetti. In questo periodo matura profondi dubbi nei con-
fronti della medicina ufficiale e delle sue capacità terapeu-
tiche. Rileva le nette contraddizioni tra i vari metodi ap-
plicati, l’inadeguatezza dei farmaci e le loro conseguenze
spesso dannose per la salute. Preso da una profonda crisi
professionale, sospende l’attività di medico. Si trasferisce
a Lipsia e per mantenere la sua numerosa famiglia (com-
posta dalla moglie e da 11 figli) si dedica alla traduzione di
testi di medicina, grazie alla sua conoscenza delle lingue.
Ma nello stesso tempo continua ad approfondire personal-
mente le ricerche sui farmaci.
Traducendo la “Materia Medica” dello scozzese William
Cullen, viene colpito dall’osservazione che gli addetti alla
lavorazione della corteccia della china, da cui si ricava il
rimedio per la malaria, fossero colpiti da febbri simili a
quelle malariche. Sperimenta su se stesso questo fenome-
no e comincia a formulare la base teorica dell’omeopatia:
le sostanze che possono essere utilizzate per curare una
malattia sono le stesse che, somministrate a un individuo
sano, producono i sintomi di quella stessa malattia.
Si dedica sempre più allo studio sperimentale sugli effetti
delle più svariate sostanze chimiche e naturali. Nel 1796

8
CURARSI CON L’OMEOPATIA

pubblica il “Saggio su un nuovo principio per accertare le


proprietà curative dei farmaci”. Hahnemann è convinto
che, per provare l’effettiva efficacia dei medicinali, l’uni-
co metodo valido sia quello di sperimentarli sulle persone
sane. Sulla base dei suoi studi riprende a praticare la pro-
fessione di medico e arriva a formulare il principio della
diluizione dei rimedi a dosi infinitesimali e della loro “dina-
mizzazione”. Sono le basi teoriche per la preparazione dei
rimedi omeopatici, che vengono ritenuti tanto più efficaci
quanto più sono diluiti e vengono “scossi” un numero pre-
ciso di volte per dinamizzarli e potenziarli.
I suoi risultati e le sue ricerche gli procurano una crescen-
te fama, ma anche l’ostilità dei medici e dei farmacisti, che
si sentono minacciati perché produce i medicinali per con-
to proprio. Viene costretto a garantire che smetterà di re-
alizzare i farmaci da solo. Ma viene sottoposto ugualmente
a continui attacchi da parte della medicina ufficiale ed è
costretto continuamente a trasferirsi in città diverse per
poter praticare la sua attività. Nel 1810 pubblica la prima
edizione del suo testo fondamentale: “Organon, dell’arte
di guarire”. Continua gli studi e pubblica nuove edizioni
dell’Organon e scrive il “Trattato sulle malattie croniche”.
Nel frattempo aggiorna continuamente la “Materia Medi-
ca” con i risultati dei suoi esperimenti sulle varie sostanze.
Nel 1831 resta vedovo e ormai quasi solo (gli restano solo
3 figli). Nel 1834 lo raggiunge in Sassonia un’aristocratica
parigina malata di tubercolosi; la guarisce, la sposa e la se-
gue a Parigi. Ottiene brillanti risultati e diffonde nel mondo
le sue scoperte e le teorie dell’omeopatia, che conquistano
tanti seguaci. Ma anche a Parigi solleva l’ostilità dei medici
locali. Esercita la professione visitando molte persone che
accorrono da ogni dove. Muore nel 1843, a 88 anni, e viene
sepolto nel cimitero monumentale di Père Lachaise.

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Introduzione

LA SPERIMENTAZIONE IN OMEOPATIA
Hahnemann, nei primi scritti in cui presenta il suo nuovo
metodo curativo, sottolinea la necessità di evitare le scel-
te casuali quando si prescrive un farmaco. Vuole che nella
medicina prevalga la sperimentazione pratica invece delle
teorie categoriche. Nel 1843, i medici omeopati furono i pri-
mi ad adottare la procedura sperimentale “in cieco”, che
consiste nel fatto che i soggetti sottoposti alla sperimenta-
zione, volontari, vengono divisi in due gruppi: a uno viene
somministrato il farmaco, all’altro un placebo; le persone
non devono sapere a quale dei due gruppi vengono asse-
gnate. È una procedura che la medicina allopatica adottò
sistematicamente solo nel Novecento.
Dopo aver sperimentato di persona gli effetti della cortec-
cia di china, Hahnemann intraprese una lunga serie di pro-
ve con molte altre sostanze, inizialmente su se stesso e poi
coinvolgendo gli allievi e altri medici. All’inizio le sostanze
venivano impiegate nei dosaggi indicati dalla medicina uf-
ficiale, successivamente Hahnemann utilizzò dosi sempre
più ridotte attraverso varie diluizioni. Inoltre Hahnemann
sottoponeva i suoi rimedi a vigorose scosse o “succussio-
ni”. Con questi esperimenti, scoprì che le diluizioni pro-
gressivamente maggiori erano sempre più potenti e che la
loro efficacia veniva aumentata dalle “scosse”.
Nella quinta edizione del suo “Organon”, Hahnemann pre-
senta la 30 CH (la sigla CH sta per diluizione centesimale
hahnemanniana) come la diluizione standard per la mag-
gior parte dei medicamenti. Ma vari rimedi omeopatici ven-
gono utilizzati in diluizioni differenti, sempre in seguito ai
risultati della sperimentazione. Il procedimento della suc-
cussione fu in seguito chiamato “dinamizzazione”, codifi-
cato e realizzato utilizzando appositi macchinari che sotto-
pongono la sostanza a un numero preciso di “scosse”.

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CURARSI CON L’OMEOPATIA

UNA QUESTIONE DI ENERGIA VITALE


Hahnemann non riusciva a spiegarsi come mai i rimedi si
rivelassero tanto più efficaci quanto più erano diluiti. Giun-
se infine alla conclusione che doveva esserci una sorta di
energia nascosta nell’organismo che rispondeva alle mini-
me sollecitazioni dei rimedi, dando al corpo la possibilità
di autocurarsi. Hahnemann chiamò “energia vitale” questa
forza che aiuta il corpo a mantenersi sano, coordinando le
difese per difendersi dalle malattie.
Se il flusso dell’energia vitale viene disturbato dallo stress,
da una dieta non equilibrata, dalla mancanza di esercizio
fisico, da problemi ambientali o ereditari, ecco allora che
ci si ammala. La malattia è la manifestazione esterna del
tentativo dell’energia vitale di ripristinare l’equilibrio.
Anche la medicina allopatica riconosce la capacità di au-
toguarigione dell’organismo, ma vi attribuisce minore im-
portanza rispetto a quella omeopatica, nella quale assume
un ruolo centrale per la comprensione della dinamica dei
rimedi e della guarigione.

In granuli
La forma più
comune in cui
si trovano i
rimedi omeopatici
sono piccole
sfere di lattosio
impregnate
di principio attivo

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Introduzione

L’omeopatia in pratica

L’ obiettivo del rimedio omeopatico non è soltanto quello


di sopprimere il sintomo di per sé, ma di favorire la
naturale capacità di guarigione dell’organismo. La prescri-
zione del rimedio è personalizzata, tiene cioè conto della
costituzione dell’individuo e della sua predisposizione a
contrarre alcuni tipi di malattie. È per questo che una pre-
scrizione omeopatica può aver effetto su una persona e non
averne alcuno su un’altra che ha caratteristiche costituzio-
nali differenti. I rimedi omeopatici sono privi di effetti tos-
sici, non causano problemi di sovradosaggio, hanno effetti
collaterali praticamente inesistenti e non determinano pro-
blemi di interazione con altri trattamenti farmacologici.

I QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI


DELL’OMEOPATIA
L’utilizzo dei medicinali omeopatici si basa su quattro prin-
cipi fondamentali:
1. Capacità di autoguarigione - Secondo l’omeopatia,
il nostro organismo possiede una naturale capacità di
autoguarigione. Quando stiamo male, quindi, anziché
combattere i sintomi dovremmo cercare di favorire que-
sta nostra capacità di guarigione interna (che invece
viene spenta dall’uso dei farmaci).
2. Principio di similitudine - Per favorire la capacità di
autoguarigione, in omeopatia si utilizzano e si sommini-
strano le stesse sostanze che in un soggetto sano provo-
cherebbero i disturbi che si desidera curare.

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CURARSI CON L’OMEOPATIA

3. Diluizione infinitesimale - Le sostanze utilizzate in


omeopatia non vengono utilizzate a dosi normali o con-
centrate, ma sono diluite un certo numero di volte, an-
nullando la probabilità di effetti tossici, ma mantenendo
la capacità di stimolare la risposta di autoguarigione. Il
numero di diluizioni effettuate non è casuale: diluizioni
inferiori agiscono sui sintomi, mentre diluizioni più alte
sono utilizzate per interventi più profondi.
4. Dinamizzazione - Le sostanze diluite, contenute in un
apposito flacone o recipiente, vengono appositamente
“agitate” attraverso particolari movimenti di “succus-
sione”. Una volta questa manovra veniva effettuata ma-
nualmente dal medico omeopata. Oggi invece è realizza-
ta tramite appositi macchinari. Il meccanismo d’azione
dell’omeopatia dipenderebbe in gran parte da questo
procedimento attraverso il quale si formerebbero par-
ticolari legami tra l’acqua e la sostanza omeopatica in
essa diluita.

COME SI SVOLGE LA VISITA


La scelta e la prescrizione di un rimedio omeopatico sono
estremamente personalizzate. Infatti, l’obiettivo della visi-
ta omeopatica è quello di individuare il rimedio che cor-
risponde maggiormente ai disturbi specifici e alle carat-
teristiche costituzionali della persona. Per questo motivo,
almeno la prima volta che si vuole ricorrere all’omeopatia
come metodo di cura, sarebbe meglio consultarsi con un
esperto (medico o farmacista). La scelta del rimedio ome-
opatico non può avvenire automaticamente e rapidamente
come nel caso delle prescrizioni farmacologiche, ma richie-
de tempo e ascolto. Di conseguenza, il primo colloquio ne-
cessita solitamente di almeno un’ora di tempo.

13
Introduzione

LA PRIMA FASE - Un colloquio approfondito


È questo il momento-cardine della valutazione omeopatica.
L’omeopata invita la persona a parlare di sé, del disturbo
specifico presentato, dello stato di salute generale, della sua
vita e dei suoi disagi. Ascoltando attentamente e ponendo
apposite domande, il medico cerca quindi di individuare gli
aspetti e le caratteristiche che gli consentono di scegliere i
rimedi più adatti alla persona che ha davanti. In particolare
le domande hanno come obiettivo quello di evidenziare:
• La localizzazione del disturbo all’interno del corpo
(zona, tessuto o organo interessato).
• Le sensazioni provate dalla persona (bruciore, gonfio-
re, calore ecc.).
• I fattori che aggravano o migliorano i sintomi (per esem-
pio, caldo/freddo, movimento/riposo, cibi ecc.).
• Gli altri sintomi associati (sete, fame, sonnolenza ecc.).
• Il comportamento e aspetti emotivi (per esempio irre-
quietezza, svogliatezza, irritabilità ecc.).

LA SECONDA FASE - La visita medica


Si passa quindi a una visita medica simile a quella tradizio-
nale, con misurazione di parametri come la pressione arte-
riosa, il battito cardiaco ecc. Essa può eventualmente essere
integrata dall’utilizzo di altri metodi usati dalle medicine
complementari (come valutazione dei punti di riflessologia,
diagnosi del polso secondo la medicina cinese ecc.).

LA TERZA FASE - La prescrizione


Alla fine del colloquio e della visita, l’omeopata dispone di tut-
ti gli elementi per poter valutare la corrispondenza tra quanto
rilevato e le sostanze omeopatiche disponibili. A questo pun-
to, può prescrivere il rimedio o i rimedi che più sembrano cor-
rispondere o somigliare ai disturbi presentati dalla persona.

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CURARSI CON L’OMEOPATIA

Costituzioni e diatesi

La prescrizione di un rimedio omeopatico è fatta tenendo


conto della costituzione di un individuo, ovvero dell’insie-
me delle sue caratteristiche fisiche e psicologiche e della
sua predisposizione a sviluppare determinate malattie.
Si identificano così cinque costituzioni omeopatiche e tre
diatesi, che evidenziano la modalità reattiva del corpo alle
aggressioni esterne.
Le due classi sono correlate perché ogni costituzione ten-
de preferibilmente ad una certa diatesi, anche se è molto
difficile che un individuo appartenga esclusivamente a una
sola delle costituzioni omeopatiche.
La scelta e la prescrizione di un rimedio omeopatico devo-
no quindi tenere conto di due elementi:

• L’individuo: le caratteristiche costituzionali dell’indivi-


duo (il cosiddetto “terreno sensibile”, quindi costituzio-
ne e diatesi).

• Il tipo di disturbo: le caratteristiche del disturbo in atto


o che si vuole prevenire, tenendo conto per esempio dei
fattori che ne determinano il peggioramento e il migliora-
mento (come freddo/caldo, movimento/riposo ecc.).

L’omeopatia dunque può essere utilizzata come cura di di-


sturbi ma anche come cura di “terreno”, ovvero per preve-
nire l’insorgenza di malattie o per intervenire su disturbi
cronici. In più, le terapie omeopatiche possono rivelarsi
utili a scopo disintossicante o di drenaggio tissutale. In
questi casi i rimedi vanno assunti a diluizioni più alte e per
periodi di tempo più lunghi.

15
Introduzione

LE COSTITUZIONI

COSTITUZIONE FLUORICA
• Aspetto fisico: di taglia variabile, piuttosto piccoli e
magri, con asimmetria del viso e del corpo, distrofia
dello scheletro e legamenti tendenzialmente deboli.
• Aspetto psicologico: sono curiosi, ingegnosi, obiettivi,
lucidi, sono attenti osservatori, alla costante ricerca
della conoscenza.
• Predisposizione a: mal di testa, ansia, insonnia.

COSTITUZIONE CARBONICA
• Aspetto fisico: soggetti bassi e tozzi, piuttosto corpu-
lenti, con tendenza al sovrappeso e con articolazioni
poco elastiche.
• Aspetto psicologico: soggetti metodici, ordinati, calmi,
tendenzialmente passivi e pigri.
• Predisposizione a: obesità, diabete, calcolosi, artrosi,
osteoporosi.

COSTITUZIONE FOSFORICA
• Aspetto fisico: soggetti longilinei, alti e magri, con arti-
colazioni leggermente flessibili.
• Aspetto psicologico: sognatori, idealisti, di umore alta-
lenante, si abbattono facilmente.
• Predisposizione a: tachicardia, infezioni respiratorie,
problemi venosi degli arti inferiori, scoliosi, ipertiroidi-
smo.

COSTITUZIONE MURIATICA
• Aspetto fisico: longilinei, carnagione scura, resistenti
alla fatica e con grande vitalità; muscolatura allungata,
elastica e ben sviluppata. Perfetta armonia fra gli arti.

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CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Aspetto psicologico: sicuri di sé e coraggiosi. Amano


spostarsi, danno il massimo sotto pressione.
• Predisposizione a: disturbi del sonno, traumi muscolari.

COSTITUZIONE SULFURICA
• Aspetto fisico: muscolatura ben sviluppata e tonica,
apparato scheletrico e corporatura robusta, torace ben
sviluppato.
• Aspetto psicologico: cordiali, aperti, ottimisti e attivi,
mal sopportano i problemi di salute.
• Predisposizione a: allergie cutanee e problemi cardio-
vascolari.

LE DIATESI

PSORICA - La reazione alle aggressioni esterne avviene


con l’eliminazione delle tossine attraverso la pelle, con
eczema o foruncoli. Possono poi subentrare malattie a
carico di fegato, reni e apparato respiratorio.

LUETICA - La tendenza è a una debolezza dei tessuti, con


malattie a vene e arterie, disfunzioni ormonali e disturbi
psichici.

SICOTICA - Presenta la tendenza ad accumulare


sostanze tossiche. Le patologie a cui va incontro sono
manifestazioni catarrali croniche, uretrite cronica,
ipofunzione progressiva dei tessuti fino alla sclerosi. Vi è
anche la predisposizione a produrre neoformazioni, dalle
semplici verruche ai fibromi e papillomi.

17
Introduzione

I formati dei rimedi omeopatici


I medicinali omeopatici sono in genere unitari, cioè compo-
sti da una singola sostanza, e sono disponibili in commer-
cio sotto forma di granuli, globuli, gocce e fiale.

• I granuli sono piccole sfere di lattosio, impregnate della


sostanza medicinale omeopatica diluita (solitamente a
diluizioni medio-basse) e contenute in un tubetto. Sono
comodi da portare con sé e adatti per essere assunti al
bisogno, più volte al giorno.
• I globuli sono simili ai granuli, ma molto più piccoli. Il
contenuto di un tubo (solitamente 200 globuli a diluizio-
ni molto alte) viene assunto in una sola dose (per esem-
pio, un tubo da 200 globuli una volta alla settimana).
• Le gocce sono più adatte per la terapia di fondo e un
po’ meno pratiche per l’assunzione “al bisogno”.
• Le fiale possono essere iniettate per via sottocutanea,
intramuscolare, endovenosa oppure possono essere
assimilate a livello sublinguale (si svuota il contenuto
della fiala in un bicchiere e lo si introduce in bocca).
Un’altra possibilità è l’assunzione tramite aerosol (si
svuota il contenuto della fiala nella soluzione fisiologica
da inalare attraverso le apposite apparecchiature).

Vi sono in commercio anche complessi omeopatici, ovvero


medicinali che vedono la compresenza di più rimedi, ge-
neralmente commercializzati con nomi di fantasia e pre-
scritti sulla base di affezioni generiche come l’influenza,
la tosse, il mal di testa. Contengono un mix di sostanze tra
quelle che vengono più di frequente utilizzate per un dato
sintomo. Non essendo prescritti sulla base di una diagnosi
personalizzata, la loro efficacia è limitata e non risolutiva.

18
CURARSI CON L’OMEOPATIA

COME LEGGERE L’ETICHETTA


Sulle confezioni dei medicinali omeopatici si trovano scritti
numeri e lettere in carattere maiuscolo, ad esempio 7 CH,
30 CH, 15 DH, 50 K, 50 LM, ecc.
La cifra (7, 9, 15, 30 ecc.) indica il numero di diluizioni cui
è stata sottoposta la sostanza iniziale: 4 o 5 CH sono di-
luizioni basse, 7 o 9 sono diluizioni medie mentre 15 o 30
CH sono diluizioni alte. Va ricordato che, secondo i principi
dell’omeopatia, più alta è la diluizione maggiore è l’effetto
terapeutico che si ottiene. Le lettere, invece, indicano il me-
todo di diluizione che è stato utilizzato: CH (diluizione cen-
tesimale secondo il metodo di Hahnemann), DH (diluizione
decimale secondo il metodo di Hahnemann), K (diluizione
secondo il metodo di Korsakov), LM o 50M (diluizione cin-
quantamillesimale). Per esempio: ““Arnica compositum 7
CH”, significa che la tintura madre originale, contenente
l’arnica montana, è stata sottoposta a 7 diluizioni centesi-
mali secondo il metodo di Hahnemann.

Autoguarigione
Per realizzare i rimedi
omeopatici si usano
sostanze tratte
dal mondo vegetale,
animale e minerale
in dosi molto piccole
ma tali da stimolare
il corpo a guarire da sé

19
Introduzione

Istruzioni per l’uso


I rimedi omeopatici non sono complicati da assumere, ma
rispetto a quelli tradizionali prevedono alcune differenze
sostanziali. Ecco in particolare che cosa fare per ottenere i
migliori risultati dalla terapia.

• Assumere i rimedi fin dai primi sintomi: la sommini-


strazione dovrebbe avvenire il prima possibile.

• Più spesso nella fase acuta: la frequenza delle som-


ministrazioni dipende dalla gravità del disturbo: per
esempio, 3-4 volte al giorno in fase acuta, ma anche più
frequentemente laddove indicato, per poi ridurre gra-
dualmente fino alla sospensione.

• Sempre sotto la lingua: i granuli e i globuli devono es-


sere disciolti sotto la lingua, poiché a questo livello il ri-
medio viene assorbito meglio dalla ricca rete di capillari
venosi.

• Non ingerirli subito: i rimedi in forma liquida (scirop-


pi, gocce ecc.) dovrebbero essere trattenuti sotto la lin-
gua per almeno un minuto prima di essere ingeriti.

• Nei primi giorni di cura potrebbe verificarsi quello


che viene definito aggravamento omeopatico, ovve-
ro un accentuarsi dei sintomi e un aggravamento delle
condizioni generali: è questo il segno che il trattamento
sta effettivamente avendo effetto. Un consulto medico è
invece auspicabile se il peggioramento della sintomato-
logia non si risolve nell’arco di 3-4 giorni.

20
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Per non vanificare la terapia


Alcune sostanze e aromi possono interferire con l’efficacia
dei rimedi omeopatici. Durante il trattamento è necessario
far attenzione alle combinazioni con cibo, alcol, fumo ecc.

• Non toccare granuli o globuli con le dita per non ri-


muovere i principi attivi.

• Conservare i rimedi in un luogo fresco e asciutto,


lontano da fonti di calore e campi elettromagnetici.

• L’igiene orale è essenziale: evitare di lavars i denti


mezz’ora prima e mezz’ora dopo l’assunzione del rime-
dio con i dentifrici aromatizzati, in particolare alla men-
ta; preferire i dentifrici omeopatici.

• Lontano dai pasti: l’assunzione del rimedio dovrebbe


avvenire a digiuno o per lo meno lontano dai pasti (al-
meno 30 minuti prima o 2 ore dopo un pasto).

• Lontano dalle sigarette: evitare di fumare almeno


un’ora prima e un’ora dopo l’assunzione del rimedio.

• Stop a caffè, alcol e spezie: durante una cura omeopa-


tica è bene evitare caffè, alcolici e cibi speziati.

• No ai cosmetici troppo aromatici: ridurre in generale


l’uso di prodotti cosmetici con aromi molto intensi.

• Evitare di prendere rimedi omeopatici negli stessi


orari in cui si assumono altri farmaci.

21
CURARSI CON L’OMEOPATIA

PRONTO
SOCCORSO
dalla A alla Z

23
Pronto soccorso

ASTENIA
Riduzione della forza muscolare, per cui i movimen-
ti sono eseguiti con scarsa energia, anche se sono tut-
ti possibili e completi. L’astenia muscolare è legata
all’esistenza di malattie specifiche. Il termine astenia
indica anche uno stato globale di debilitazione, carat-
terizzato da una diminuzione della forza muscolare e
della capacità di concentrazione intellettuale, stan-
chezza fisica e psicologica.
L’astenia può anche essere la conseguenza dell’incuba-
zione di una malattia virale o di un’infezione virale o
caratterizzare la fase di convalescenza.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Dopo perdite di liquidi o di sangue (emorragie, diar-
ree) e quando ci sia una ciclicità dei sintomi: China.
• Stanchezza con presenza di febbre: Belladonna.
• Stanchezza in seguito a malattie acute; da usare negli
stati di convalescenza: Silicea.
• Stanchezza fisica associata a scomparsa di qualsiasi
desiderio di fare; si preferisce stare da soli: Sepia.
Il rimedio prescelto va assunto alla 7 CH, 3-4 granuli, 2
volte al giorno, per un periodo di 15 giorni.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile l’assunzione di Manganese-Rame-Zinco
(anche come preventivo), Rame-Oro-Argento
(in fase acuta, come una convalescenza); se ne assume
una fiala al giorno, fino al miglioramento.

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CURARSI CON L’OMEOPATIA

COLPO DI CALORE
Malessere generale provocato da un’eccessiva e prolun-
gata esposizione al calore, non compensata dai mec-
canismi di autoregolazione termica dell’organismo. Si
verifica in presenza di alte temperature, soprattutto in
concomitanza con un’elevata percentuale di umidità.
Colpisce soprattutto le persone anziane.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Pelle calda e bagnata, cefalea, pupille dilatate: Belladon-
na, 3 granuli alla 5 CH, ogni 20 minuti fino a miglioramento.
• Vampate di calore con pelle sudata e calda, mal di te-
sta che pulsa a ogni movimento: Glonoin, 3 granuli alla 5
CH, ogni 20 minuti fino a miglioramento.

CRAMPO
Spasmo tonico doloroso del muscolo, che colpisce di so-
lito le gambe, i piedi e la mano (crampo dello scrittore).
I crampi ricorrenti al polpaccio sono spesso un sinto-
mo di insufficiente circolazione periferica e vanno se-
gnalati al medico curante. Possono anche segnalare
una carenza di minerali. Ne soffrono spesso coloro che
usano sempre gli stessi muscoli, per esempio gli atleti
e i giardinieri. Anche nuotare in acqua fredda può sca-
tenare il crampo muscolare.

25
Pronto soccorso

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per i crampi molto forti, soprattutto alle dita delle mani
e dei piedi e alle gambe: Cuprum metallicum.
• In caso di crampi alle piante dei piedi: Colchicum.
• In caso di crampi notturni senza causa apparente: Nux
vomica.
• In soggetti che soffrono il freddo ai piedi o sono in
sovrappeso: Calcarea carbonica.
• Quando i soggetti provano stanchezza generalizzata
senza un motivo particolare: Arnica.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 CH, 5 granuli, an-
che ogni 10 minuti, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile l’integrazione con vitamina E e Magnesio.

EMATOMI
Nella maggior parte dei casi derivano da una raccolta
di sangue nei tessuti sottocutanei, fuoriuscito dai vasi
a causa di un trauma contusivo.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• In tutti i casi di ematoma: Arnica, 5 granuli alla 7 CH,
4-5 volte al giorno, fino alla riduzione dell’ematoma.
• In presenza di edema: Apis, 4 granuli alla 5 CH, 3 volte
al dì, fino alla riduzione dell’edema.

26
CURARSI CON L’OMEOPATIA

EPISTASSI
Emorragia arteriosa nasale, che può verificarsi senza
causa apparente (essenziale) o come sintomo di un’af-
fezione locale o generale (secondaria). Le cause locali
che determinano epistassi sono: traumi, corpi estra-
nei, varici, polipi, tumori, riniti ecc. Le malattie siste-
miche che possono causare epistassi sono: ipertensione
arteriosa, infezioni virali o batteriche, malattie rena-
li, deficienze vitaminiche, varici ecc.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• In tutte le emorragie post-traumatiche: Arnica, 3 gra-
nuli alla 7 CH, ogni 10 minuti, alternata eventualmente ad
altri rimedi, fino a cessazione della emorragia.
• Con sangue rosso e molto fluido: Phosforus, 3 granuli
alla 7 CH, ogni 10 minuti, alternato eventualmente ad altri
rimedi, fino a cessazione della emorragia.
• Rimedio principe per il sangue dal naso, da associare
a Phosphorus: Vipera, 3 granuli alla 9 CH, ogni 10 minuti,
fino a cessazione della emorragia.
• Quando il sangue è molto scuro e presenta numerosi
coaguli: Lachesis, 3 granuli alla 7 CH, ogni 10 minuti, al-
ternata eventualmente ad altri rimedi, fino a cessazione
della emorragia.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Nei casi in cui l’emorragia sia abbondante, per ridurre il
sanguinamento, si può applicare una borsa di ghiaccio
alla radice del naso. Se il sanguinamento proviene dalle
fosse nasali posteriori occorre consultare un medico.

27
Pronto soccorso

FEBBRE
Detta anche piressia, o ipertermia, è un innalzamento
della temperatura corporea al disopra dei livelli nor-
mali (bassa da 37 °C a 38 °C, alta da 38 °C fino a 39 °C,
altissima oltre i 39 °C), che rappresenta una reazione
sintomatica di difesa dell’organismo. È dovuta all’al-
terazione dei meccanismi di regolazione termica dei
centri ipotalamici e, in particolare, alla dissociazione
tra la produzione del calore e la sua dispersione.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se la febbre è un sintomo dell’influenza: Influenzi-
num, 5 granuli alla 30 CH, 2-3 volte al giorno. Questo rime-
dio può essere usato anche in monodose alla 200 CH.
• L’esordio è improvviso, dopo esposizione al freddo; la
pelle è secca, la febbre può anche essere altissima, ma ci
si accorge di ciò solo toccando la fronte. C’è molta sete e
ansia: Aconitum.
• La pelle è madida, la febbre può anche essere molto
alta; il viso è rosso e le pupille sono dilatate: Belladonna.
• La pelle e le mucose sono secche, accompagnate da
sete intensa; dolori dappertutto, che si accentuano muo-
vendosi o tossendo: Bryonia.
• Febbre alta con continua sete, dolori lungo la colonna
vertebrale e globi oculari dolenti se li si preme: Eupato-
rium perfoliatum.
• Brividi anche con febbre poco alta. Sete assente, ma
senso di pesantezza alla testa e alle gambe con intensa
prostrazione; sono presenti tremori: Gelsemium.
• La sudorazione non fa scendere la febbre. Il viso è con-
gestionato e vi sono brividi: Ferrum phosphoricum.

28
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Salvo diversa indicazione, il rimedio prescelto va assun-


to alla 5 CH, 3 granuli anche ogni 20 minuti, fino a ridu-
zione dei sintomi. Poi si prendono 3 granuli ogni 2-3 ore
o più, fino a guarigione.

INDIGESTIONE
Condizione in cui si ha un rallentamento delle funzioni
digestive, con senso di peso epigastrico, eruttazioni, a
volte accompagnate anche da senso di nausea e conati
di vomito, meteorismo, borborigmi, flatulenza, aste-
nia e senso generale di malessere. Questo disturbo può
essere episodico, provocato da occasionali eccessi ali-
mentari, oppure può ricorrere di frequente e in questo
caso è preferibile usare il termine dispepsia.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Dopo eccessi alimentari accompagnati da desiderio di
sostanze acide, come il succo di limone, per stimolare la
digestione, eruttazioni e diarrea con feci miste (liquide e
solide): Antimonium crudum.
• Diarrea e intensi bruciori di stomaco, dolori addomi-
nali e nausea alla vista del cibo: Arsenicum album.
• Nausea, dolori e pesantezza di stomaco, gonfiore ad-
dominale e lingua impastata; indicato soprattutto dopo ec-
cessi alimentari e alcolici: Nux vomica.
• Nausea al risveglio, peggiorata dalla vista e dall’odore
del cibo, desiderio di cibi acidi, falso vuoto di stomaco (che
non migliora mangiando) e stitichezza: Sepia.
Prendere 5 granuli del rimedio prescelto alla 5 CH, ogni
mezz’ora, fino a risoluzione dello stato acuto.

29
Pronto soccorso

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Sono utili infusi di camomilla, finocchio o melissa.

INFLUENZA
Malattia infettiva acuta causata dal virus dell’influen-
za (famiglia Orthomyxovirus). L’infezione si manifesta
bruscamente con: cefalea, febbre, malesseri, dolori mu-
scolari e alle ossa, brividi, sensazione di freddo asso-
ciati a infiammazione delle alte vie respiratorie (fa-
ringe, laringe, trachea) e tosse secca.
Nel soggetto senza altre patologie di solito la malattia
si risolve spontaneamente entro 3-7 giorni. Negli an-
ziani, nei bambini, nei cardiopatici, nei portatori di
malattie croniche, l’indebolimento delle difese dovuto
all’influenza può portare ad altre infezioni, general-
mente di origine batterica, quali polmoniti e bronco-
polmoniti.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Comparsa improvvisa dei sintomi, sudore assente,
febbre altissima, sete, stato ansioso: Aconitum, 3 granuli
alla 5CH, 2 volte al giorno, fino al miglioramento.
• In caso di influenze periodicamente ripetute, in cui
sia presente uno stato di prostrazione generale con naso
otturato e abbondante secrezione nasale che brucia il naso
e il labbro sottostante: Arsenicum album, 5 granuli alla 7
CH, 3 volte al dì, fino al miglioramento.

30
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Raffreddore e infiammazione delle mucose. Prostra-


zione e indolenzimento: Baptisia, 5 granuli alla 5 CH, 2
volte al giorno, fino al miglioramento.
• Volto congestionato, pupille dilatate, febbre alta, su-
dore intenso: Belladonna, 5 granuli alla 5 CH, 3 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• Stato febbrile dopo infreddatura. Sete intensa di gran-
di quantità di acqua fresca: Byronia, 5 granuli alla 5 CH, 2
volte al giorno, fino al miglioramento.
• Febbre con cefalea e mucose infiammate: Eucalyptus, 3
granuli alla 5 CH, 3 volte al dì, fino al miglioramento.
• Brividi di freddo, sensazione di insorgenza della febbre.
Agitazione, sensazione di ossa rotte, sete intensa. Dolori
ai globi oculari: Eupatorium perfoliatum, 5 granuli alla 5
CH, 2 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Brividi di freddo e febbre intensa con assenza di sete.
Il paziente si presenta notevolmente prostrato e tremolan-
te: Gelsemium, 3 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino
al miglioramento.
• Al primo insorgere di ogni sintomo virale (raffreddo-
re, influenza o altro): Oscillococcinum, una monodose alla
200 CH.

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI
La causa più comune è l’ingestione di alimenti che con-
tengono sostanze tossiche o germi altamente patogeni
o in numero tale da irritare e infiammare le mucose
dello stomaco e dell’intestino. I cibi crudi, riscaldati o
poco cotti possono determinare lo sviluppo di batteri,

31
Pronto soccorso

come la salmonella (carni, uova, verdure) o gli stafilo-


cocchi (creme, dolci) che sono tra i maggiori responsa-
bili di intossicazioni alimentari. La Lysteria, un altro
batterio, può essere presente nei formaggi freschi e nei
paté, ma gli effetti sono scarsi nella maggioranza degli
adulti sani, mentre i bambini sono più a rischio.
Il Campylobacter può essere ingerito con la carne di
pollo contaminata, con il pesce e con il latte non pa-
storizzato, e provoca diarrea, anche con presenza di
sangue. Altri responsabili di intossicazioni alimentari
sono i rota-virus, che si diffondono anche per il con-
tagio diretto e non necessariamente attraverso gli ali-
menti. Anche il Clostridium botulinum, che può essere
presente in cibi in scatola o nelle conserve fatte in casa
qualora non vengano rispettate le norme della steriliz-
zazione, può provocare una grave forma di intossica-
zione con sintomi perlopiù neurologici.
I sintomi dell’intossicazione alimentare sono vomito,
diarrea, dolori addominali e, in alcuni casi, febbre e
sudorazione profusa.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Intossicazione dovuta a carne o salumi avariati: Arse-
nicum album.
• Orticaria dopo aver mangiato il pesce: Homarus; in
caso di pesce avariato, va alternato ad Arsenicum.
• Intossicazione da gelati, creme o altre sostanze gras-
se: Pulsatilla.
• Intossicazione da funghi velenosi:: A Agaricus musca-
rius. Iniziarne la somministrazione e raggiungere al più
presto un ospedale.
• Stati di collasso da intossicazione; c’è senso di freddo,
svenimento, sudore ghiacciato sulla fronte, vomito, diar-

32
CURARSI CON L’OMEOPATIA

rea, crampi alle gambe e sete intensa: Veratrum album.


Iniziarne la somministrazione e raggiungere al più presto
un ospedale.
• Intossicazioni dovute ai frutti di mare: Lycopodium
da associare a Homarus.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 CH, 3 granuli ogni
10-20 minuti in fase acuta; ridurre la frequenza di assun-
zione in base al miglioramento ottenuto.

NAUSEA E VOMITO
La nausea e il vomito possono essere sintomi di molte
malattie, tra cui appendice infiammata, ipoglicemia o
avvelenamento alimentare.
La nausea e il vomito possono anche essere causati da
un consumo eccessivo di alcol o di cibi troppo grassi,
da shock, emicrania, stress, malessere da movimento,
gravidanza ed effetti collaterali di alcuni farmaci.
Se questi disturbi si protraggono nel tempo bisognereb-
be consultare un medico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Nausea e vomito costanti dopo i pasti, accompagnati
da lingua bianca, dolori simili a crampi, mal di testa e su-
dorazione: Ipecacuanha.
• Malessere dopo l’assunzione di cibi grassi e il sogget-
to desidera stare all’aria aperta: Pulsatilla.
• Vomito molto acido, che si manifesta spesso dopo i pa-
sti e si accompagna a bruciori, senso di freddo ed estrema
spossatezza: Arsenicum album.

33
Pronto soccorso

• Nausea, e vomito dolciastro, al mattino e alla sera dopo


cena; durante il giorno l’alimentazione non dà alcun fasti-
dio: Kreosotum.
• Nausea e vertigini al mattino alzandosi dal letto e peg-
giorate dal movimento: Bryonia.
• Nausea accompagnata da pallore e debolezza; saliva-
zione abbondante; migliora all’aria aperta: Tabacum.
• Nausea che si attenua vomitando, con una sensazione
di miglioramento generale; vomito per abuso di caffè e al-
col: Nux vomica.
• Nausea alla vista del cibo, oppure anche solo all’odore
degli alimenti: Colchicum.
Il rimedio prescelto va preso alla 5 CH, 3-4 granuli ogni
mezz’ora, fino al miglioramento.

PUNTURE D’INSETTI
Le punture d’insetto (api, vespe, zanzare, ragni e simi-
li) possono provocare una reazione acuta dolorosa con
gonfiore e infiammazione nella sede colpita. In alcuni
soggetti particolarmente sensibili, queste reazioni pos-
sono generalizzarsi o complicarsi con la comparsa di
fenomeni allergici, specialmente nel caso delle punture
da imenotteri (api, vespe e calabroni).

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se la puntura provoca vescicole o bolle con bruciore e
prurito intensi, migliorati da applicazioni fredde: Chanta-
ris alla 5 o alla 9 CH, 3 granuli ogni 10-20 minuti.

34
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Se la puntura provoca indurimento della zona colpita,


doloroso e molto bruciante: Tarentula alla 5 o alla 9 CH, 3
granuli ogni 10-20 minuti.
• Per il fastidio dovuto a punture di zanzara: Culex pi-
piens, 5 CH, 5 granuli ogni 10 minuti.
• Per ogni tipo di puntura d’insetto: Apis mellifica e Le-
dum palustre alla 6 CH alternando 5 granuli di ciascun
rimedio ogni 5-10 minuti.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Per prevenire le punture d’insetto Ledum Palustre,
5 granuli alla 15 CH al giorno durante tutta
l’estate o semplicemente durante il periodo
di esposizione. A scopo curativo 5 granuli alla 9 CH,
più volte al giorno fino a risoluzione.

RAFFREDDORE
È uno stato infiammatorio della mucosa nasale carat-
terizzato da bruciore alle narici, cefalea, scolo nasale,
che può durare, in genere, quattro o cinque giorni. La
causa più frequente è quella virale, ma esistono anche
forme batteriche.
L’esposizione alle basse temperature o all’umidità non
è causa diretta o sufficiente per l’insorgenza del raf-
freddore, mentre le probabilità di infezione aumenta-
no in caso di stress, stanchezza, depressione e malattie
croniche. Il raffreddore può essere pericoloso nei lat-

35
Pronto soccorso

tanti, perché rende difficile la suzione compromettendo


l’alimentazione. Il virus del raffreddore, come quello
dell’influenza, è in costante trasformazione e pertanto
l’immunità acquisita a un’infezione, non protegge ne-
cessariamente da ulteriori attacchi. Evitare tutti i cibi
che favoriscono la formazione di muco: latticini, uova,
sostanze amidacee, zuccheri raffinati.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Ai primi sintomi, al primo starnuto, al sopraggiunge-
re di una sensazione improvvisa di freddo: Aconitum, una
monodose alla 200 CH.
• Raffreddore con numerosi starnuti, seguiti da un flusso
di muco acquoso trasparente e abbondante: Allium cepa,
2-3 granuli alla 9 CH, ogni 2-3 ore.
• Per decongestionare le vie aeree superiori: Ferrum
phosphoricum, 2-3 granuli alla 5 CH, ogni 5-10 minuti, di-
minuire in base al miglioramento.
• Raffreddore provocato dalle correnti fredde con star-
nuti spasmodici al risveglio, prurito delle narici, naso chiu-
so e secchezza delle mucose durante la notte: Nux vomica,
2-3 granuli alla 9 CH, ogni ora, fino al miglioramento delle
condizioni generali.
• Starnuti frequenti, lacrimazione, rinorrea, bruciore
alla gola. I sintomi migliorano stando al caldo: Sabadilla,
2-3 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino a guarigione.
• Rinite secca con ostruzione nasale completa; il sog-
getto è obbligato a respirare con la bocca aperta: Sambu-
cus nigra, 2-3 granuli alla 5 CH, ogni 5-10 minuti per la
laringe e la dispnea, diminuire in base al miglioramento.
• Nella fase di risoluzione del raffreddore acuto: Pul-
satilla, 2-3 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino a gua-
rigione.

36
CURARSI CON L’OMEOPATIA

SCOTTATURE SOLARI
Infiammazione della pelle dovuta all’eccessiva espo-
sizione ai raggi ultravioletti del sole o delle lampade
solari, che penetrano nella pelle e rompono due delle
principali proteine che la compongono: il collagene
e l’elastina. I segni più comuni sono l’arrossamento
della pelle (o eritema), che compare dopo alcune ore
dall’esposizione. La pelle diventa dolorosa al minimo
contatto e nei casi più gravi si presenta gonfia, con for-
mazione di bolle, mentre possono comparire malessere
generale, febbre, mal di testa. Il soggetto colpito va in-
contro a disidratazione e deve bere abbondantemente.
La guarigione avviene nell’arco di alcuni giorni (da
3 a 20) a seconda della gravità e la comparsa dell’ab-
bronzatura nell’area ustionata va interpretata come
un meccanismo di difesa dell’organismo a eventuali
successive esposizioni ai raggi solari.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• La cute è secca, di color rosso acceso e irradia calore
a distanza con dolore pulsante e aggravato dal contatto:
Belladonna.
• Il colore della cute è meno acceso rispetto al caso pre-
cedente, più roseo, con piccole eruzioni edematose, bru-
cianti con dolori simili a punture migliorati da applicazioni
fredde: Apis mellifica.
• Quando il dolore è aggravato da applicazioni fredde e
la cute è rosea: Urtica urens.
• Eritema solare con formazione di vescicole contenenti
liquido chiaro: Cantharis.
• In presenza di prostrazione, tremore, cefalea con do-

37
Pronto soccorso

lore che si irradia al collo, assenza di sete: Gelsemium, in


attesa di rivolgersi al medico.
• In presenza di cefalea, soprattutto frontale, aggravata
da movimento, sudorazione e sete intensa: Bryonia, in at-
tesa di rivolgersi al medico.
• In presenza di congestione alla testa, vampate, pul-
sazioni, cefalea, occhi arrossati, migliora con applicazioni
fredde: Glonoinum, in attesa di rivolgersi al medico.
Prendere il rimedio prescelto alla 5 CH, 3 granuli ogni
10-15 minuti, diminuendo la frequenza in base al miglio-
ramento.

SINGHIOZZO
Il singhiozzo è un fenomeno dovuto a contrazioni ripe-
tute e involontarie del muscolo diaframma, il muscolo
che si contrae durante l’inspirazione e si distende du-
rante l’espirazione. Il meccanismo è dovuto a un’alte-
razione del nervo frenico, deputato proprio al controllo
delle contrazioni del diaframma.
Il tipico suono “hic”, che si ripete in modo ritmico e
continuo per alcuni minuti, è dovuto al fatto che ogni
contrazione del diaframma si conclude con una brusca
chiusura della glottide, la valvola che separa l’appara-
to respiratorio da quello digerente.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il singhiozzo dopo un pranzo abbondante, consuma-
to in fretta, accompagnato da alcolici, caffè e sonnolenza
postprandiale: Nux vomica.
• Il singhiozzo migliora da seduti: Hyoscyamus niger.

38
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Prendere il rimedio prescelto alla 5 CH, 3-4 granuli; scio-


gliere i granuli in mezzo bicchiere d’acqua da sorseggia-
re ogni 10 minuti fino a quando il singhiozzo passa.

STANCHEZZA
Sensazione soggettiva di mancanza di forza. Può essere
conseguenza di uno sforzo fisico, ma può nascondere
uno stato anemico, una carenza di nutrizione o la pre-
senza di alcune patologie.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Stanchezza dopo uno sforzo fisico prolungato o inu-
suale: Arnica.
• Stanchezza concomitante a febbre: Belladonna.
• Stanchezza dopo perdite di liquidi o di sangue (emor-
ragie, diarree), e quando ci sia una ciclicità dei sintomi,
che si ripetono ogni settimana, oppure ogni tre giorni e così
via: China.
• Stanchezza intensa con grande irritabilità: affatica-
mento al minimo sforzo. Il soggetto è pallido, giallastro con
viso e palpebre gonfie: Kalium carbonicum.
• Stanchezza in chi studia o lavora di “testa”, con son-
nolenza diurna e insonnia o difficoltà a dormire di notte;
pallore e facile irritabilità: Kalium phosphoricum.
• Senso di abbattimento, anche se la voglia di fare non
manca; stanchezza spesso motivata da dispiaceri o lutti
recenti: Phosphoricum acidum.
• Stanchezza in seguito a malattie acute; da usare negli
stati di convalescenza: Silicea.

39
Pronto soccorso

• Stanchezza intensa e incapacità a stare fermi; si sen-


te il bisogno di muovere i muscoli e non si riesce a dormire:
Rhus toxicodendron.
• Stanchezza fisica e scomparsa del desiderio di fare;
la routine è diventata insopportabile, e si preferisce stare
da soli piuttosto che in compagnia: Sepia.
• Stanchezza avvertita nel petto, con difficoltà a parlare,
cantare, respirare: Stannum.
Prendere il rimedio prescelto alla 7 CH, 3-4 granuli, 2
volte al giorno, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Abbinare al rimedio omeopatico Manganese-Rame
e Zinco, se si è soggetti spesso a stanchezza, come
preventivi, assumendone una fiala tutti i giorni
alternando i rimedi; Rame-Oro-Argento, in fase acuta,
quando ci si sente stanchi e durante una convalescenza,
una fiala tutti i giorni.

STRAPPO MUSCOLARE
Trauma che comporta la rottura di alcune fibre che co-
stituiscono il muscolo. Può essere causato da uno sforzo
fisico o da un movimento brusco. Lo strappo si manife-
sta con dolore acuto a cui segue rigidità del muscolo e
impossibilità di compiere movimenti senza aumenta-
re il dolore. Si può presentare un rigonfiamento nella
zona della lesione, talvolta accompagnato da ematoma
dovuto alla rottura dei vasi sanguigni.

40
CURARSI CON L’OMEOPATIA

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per tutti traumi, anche quelli muscolari: Arnica.
• In presenza di ematomi oltre allo strappo: China.
• Se nonostante l’immobilità il dolore peggiora e lo
strappo permane: Rhus toxicodendron.
L’omeopatia può offrire un valido aiuto di urgenza, ma è
preferibile in ogni caso rivolgersi al medico.

TORCICOLLO
Dolori sono localizzati su un lato del collo che impedi-
scono la normale mobilità. Può essere causato da infe-
zioni, correnti d’aria, posture scorrette, sforzi musco-
lari e spasmi ma può essere anche la conseguenza di
un atteggiamento di correzione di problemi della vista
quali astigmatismo, strabismo ecc.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se la contrattura è dovuta a un trauma o a un affatica-
mento muscolare (per esempio, postura scorretta al com-
puter): Arnica.
• Muscolatura bloccata soprattutto lateralmente e sulla
nuca, a volte anche con dolori a fitta: Lachnantes.
• Dolore improvviso dovuto al freddo secco o al vento di
tramontana: Aconitum.
• Dolori crampiformi che peggiorano con il freddo e di
notte, e migliorano con il caldo: Actaea racemosa.
• Dolore aggravato al minimo movimento: Bryonia.
• Se è presente un’infiammazione ai nervi, con dolori
lancinanti, fitte intollerabili, scosse: Hypericum.

41
Pronto soccorso

• Dolore che migliora dopo qualche movimento e peg-


giora stando fermi: Rhus toxicodendron.
• Dopo esposizione al freddo umido: Dulcamara.
• Dopo le manipolazioni vertebrali: Ruta.
Prendere il rimedio prescelto alla 5 CH, 3-4 granuli an-
che ogni 2 ore in fase acuta, riducendo le assunzioni pro-
gressivamente, in base al miglioramento.

USTIONI
Si definisce ustione la lesione della cute o di una mu-
cosa causata dall’azione locale del calore o di sostanze
chimiche. L’ustione di I grado è caratterizzata da arros-
samento, quella di II grado dalla comparsa di vescicole
e bolle, quella di III grado dalla necrosi dei tessuti.
Nei casi più gravi è necessario rivolgersi al medico per
un intervento d’urgenza o per procedere al ricovero in
ospedale.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per le scottature di lieve entità: Urtica urens alla 7
CH, 3 granuli ogni 10 minuti per circa un’ora.
• Ustione con vescicole ripiende di liquido: Causticum
7 CH o 9 CH 3 granuli ogni 10 minuti per circa un’ora.
• Gonfiore della pelle, dolore mitigato da impacchi freddi:
Apis alla 7 CH, 5 granuli ogni 15 minuti per la prima ora e
quindi 5 granuli ogni ora.
• Cute violacea, senso di contusione, edema: Arnica
alla 7 CH, 5 granuli ogni ora.

42
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Pelle calda con dolore pulsante: Belladonna alla 7


CH, 5 granuli ogni 15 minuti per la prima ora e successi-
vamente 5 granuli ogni ora.
• Contro vescicole e bolle brucianti: Cantharis alla 9
CH, 5 granuli 3 volte al giorno.
• Dolore bruciante migliorato dal calore locale: Arseni-
cum Album alla 9 CH, 5 granuli tre volte al giorno.

VERTIGINE
Sensazione illusoria di rotazione o di spostamento
oscillatorio degli oggetti e dell’ambiente circostante o
del proprio corpo rispetto all’ambiente, dovuta a per-
turbamento del senso dell’equilibrio. La vertigine può
essere sintomo di alterazioni circolatorie del cervello
(arteriosclerosi) o del labirinto (sindrome di Menière);
lesioni infiammatorie o degenerative dell’orecchio in-
terno; lesioni degenerative o tumorali delle vie vesti-
bolari; intossicazioni da alcol, morfina, tabacco ecc.;
stimoli dolorosi della mucosa nasale o laringea; tappi
di cerume; artrosi cervicale ecc.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Vertigini che compaiono al minimo movimento, con
pallore, nausea, acufeni, sudorazione fredda, irritabilità; si
ha miglioramento con assoluta immobilità: Bryonia.
• Vertigini che insorgono stando sdraiati o scuotendo la
testa verso sinistra; il malato migliora se chiude gli occhi:
Conium maculatum.

43
Pronto soccorso

• Si ha l’impressione di perdere l’equilibrio; la vertigine


aumenta al minimo movimento e su qualsiasi mezzo di tra-
sporto. È più frequente al mattino o dopo sovraffaticamen-
to mentale: Cocculus.
• Vertigini che compaiono al risveglio sovente con nau-
sea e vomito: Nux vomica.
• Vertigini causate da ipertensione, quando il soggetto è
particolarmente ansioso, agitato: Aconitum.
• Vertigini causate da ipotensione, pressione bassa: Fer-
rum phosphoricum.
• Sensazione di rotazione della testa, ronzii alle orec-
chie, sordità (si potrebbe pensare alla Sindrome di Meniè-
re): Chininum sulphuricum.
Prendere il rimedio prescelto alla 5 CH, 3 granuli, 2 volte
al giorno, fino al miglioramento.

44
CURARSI CON L’OMEOPATIA

In viaggio e in vacanza
L’utilizzo dei mezzi di trasporto, il cambio di abitudi-
ni, gli effetti del fuso orario o la necessità di fare par-
ticolari vaccinazioni sono tutte situazioni che posso-
no determinare malessere. L’omeopatia può venire in
aiuto con rimedi utili a ripristinare il normale stato
psico-fisico.

CINETOSI
È il nome che si dà a disturbi come il mal d’auto, il mal
di mare o il mal d’aereo. Si manifestano vertigini, pal-
lore, sudorazione fredda, nausea e vomito. Ad andare
in crisi è il sistema dell’equilibrio, sensibile ai muta-
menti di direzione e di velocità.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per malesseri dovuti a vuoti d’aria degli aerei, oppure
al rollio della nave o a viaggi in auto: Borax, alla 9 CH,
5 granuli al giorno una settimana prima della partenza; 5
granuli alla 30 CH il giorno della partenza e 5 granuli alla
9 CH all’occorrenza.
• Per nausea viaggiando in senso contrario a quello del
veicolo: Petroleum alla 9CH, 5 granuli un’ora prima della
partenza e all’occorrenza.
• Se il malessere si attenua aprendo il finestrino: Taba-
cum, una monodose alla 30 CH un’ora prima di partire, 5
granuli alla 9 CH in caso di nausea.

45
Pronto soccorso

• Mal d’auto causato da curve e tornanti: Cocculus indi-


cus, alla 9 CH, 5 granuli 1-2 volte al giorno qualche giorno
prima della partenza, alla 30 CH, 5 granuli appena prima
della partenza e 5 granuli alla 9 CH all’occorrenza.
• Mal d’auto con nausea e salivazione abbondante, vo-
mito di saliva che non crea sollievo: Ipecacuanha, 5 granu-
li alla 7 CH, da ripetere durante il viaggio, ogni mezz’ora,
fino al miglioramento.
• Mal d’auto con vertigini molto forti, che si aggrava con
il tabacco e migliora con il calore; nausea e vomito con ver-
tigini molto forti associati a debolezza estrema: il soggetto
ha la sensazione che il collo non possa reggere la testa e
sente le ginocchia “molli”: Cocculus, 5 granuli alla 30 CH,
prima di partire.

ANSIA DA PARTENZA
I preparativi di un viaggio, ma anche il timore di pren-
dere l’aereo, la paura che qualcosa non vada per il ver-
so giusto sono tutte preoccupazioni legate al viaggio.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per l’ansia legata ai preparativi, per i timori legati allo
spostamento, per irrequietezza e frettolosità che accompa-
gnano la partenza: Ignatia amara, alla 9 CH 5 granuli al
giorno iniziando una settimana prima della partenza.
• Paura legata al mezzo di trasporto, come paura
dell’aereo: Gelsemium, 5 granuli alla 5 CH a partire da
una settimana prima della partenza, 5 granuli il giorno del
viaggio e 5 al momento dell’imbarco.

46
CURARSI CON L’OMEOPATIA

FUSO ORARIO (EFFETTI)


Dopo i voli intercontinentali, il fuso orario cambia di
colpo, ma il cervello non ha il tempo di adattarsi.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per contrastare la comparsa dei vari tipi di malessere
(mal di testa, insonnia, irritabilità ecc.) che possono insor-
gere con il cambio di fuso orario: Cocculus indicus alla
30 CH 5 granuli al giorno 2-3 giorni prima del decollo e più
volte al giorno dopo l’atterraggio.

VACCINAZIONI (COADIUVANTI)
Per recarsi in alcuni Paesi è talvolta necessario sotto-
porsi a vaccinazioni contro febbre gialla, malaria ecc.
Non ci sono vaccini omeopatici ma l’omeopatia può
aiutare a combattere gli effetti collaterali delle vac-
cinazioni, come febbre, spossatezza, cefalea, problemi
intestinali.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per ridurre gli effetti collaterali dei vaccini: Sulphur
alla 200 CH, da assumere 5 granuli il giorno prima della
vaccinazione.
• Per eliminare le conseguenze tossiche del vaccino:
Thuja alla 200 CH, 5 granuli il giorno successivo alla vac-
cinazione.

47
CURARSI CON L’OMEOPATIA

TUTTI
I DISTURBI
dalla A
alla Z

49
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Il sistema
nervoso
DISTURBI FISICI (CEFALEA, NEVRITE,
SCIATICA, TREMORE) E DISTURBI EMOTIVI
(ANSIA, FOBIA, DEPRESSIONE)

51
Il sistema nervoso

Disturbi fisici

CEFALEA
Il dolore alla testa può derivare da una serie di situa-
zioni di disturbo che possono coinvolgere l’apparato
digestivo, la contrattura muscolare, i disturbi speci-
fici della colonna vertebrale, le alterazioni delle posi-
zioni delle ossa, il sistema nervoso, la circolazione, il
sistema ormonale ecc. È favorita anche da situazioni
di stress. Esistono diversi tipi di cefalee, come la ce-
falee tensiva che origina da un’eccessiva tensione dei
muscoli della nuca o del collo e si localizza nella parte
occipitale, può essere esacerbata anche dal mutamento
delle condizioni meteorologiche. La cefalea vasomoto-
ria detta anche fronto-temporale o anteriore si mani-
festa con crisi periodiche. La sua forma più comune è
l’emicrania. La cefalea a grappolo è particolarmente
violenta e si ripropone ciclicamente con attacchi che
seguono lo stesso schema. In ogni caso, specie in casi
intensi, è meglio consultare un medico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Cefalea che peggiora durante il flusso mestruale ed
è tanto più forte quanto più il flusso è abbondante: Actaea
racemosa, 5 granuli alla 7 CH, 2 volte al dì dal ventesimo
giorno del ciclo fino alla fine del flusso.
• Il mal di testa è pulsante con una violenta sensazione
di colpi alla testa. È da usare nel classico mal di testa in

52
CURARSI CON L’OMEOPATIA

cui si desidera stare immobili, senza luce e senza rumori.


Si associa a congestione del viso e a pupille dilatate: Bella-
donna, 5 granuli alla 7 CH, anche più volte al giorno, fino
al miglioramento.
• La testa è come svuotata e pulsante; è impossibile al-
zarsi in piedi senza aumentare il dolore; spesso il mal di
testa dipende da lievi fenomeni di insolazione o da innalza-
menti della pressione arteriosa: Clonoin, 4-5 granuli alla 7
CH, 3-4 volte al giorno in fase acuta o una volta al giorno,
per almeno un mese.
• Il mal di testa è pulsante, ed è spesso da una parte sola;
le pupille sono strette e c’è un senso di compressione dei
bulbi oculari. Spesso si tratta di un mal di testa provoca-
to dal vento; il dolore è definito insopportabile e l’umore
peggiora: Chamomilla, 4-5 granuli alla 9 CH, 3-4 volte al
giorno in fase acuta o una volta al giorno, per almeno un
mese.
• Il mal di testa conseguente a cattive notizie o a mo-
menti di paura; si attenua dopo un’abbondante emissione
di urina chiara: Gelsemium, 4-5 granuli alla 5 CH, 3-4 volte
al giorno in fase acuta o una volta al giorno, per almeno un
mese.
• Il mal di testa si presenta il sabato e la domenica, cioè
quando ci si riposa; può essere accompagnato da vomito,
ed è soprattutto dalla parte destra, proprio sopra l’occhio:
Iris versicolor, 5 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno per
15 o 20 giorni, anche se nei primi giorni di terapia può far
accentuare i sintomi.
• Il dolore è sul lato sinistro della testa, quasi fosse un
chiodo fisso, ma molto più spesso è un dolore che può es-
sere vario, con miglioramento se si riesce ad allontanarsi
dai posti abituali (per esempio andando in vacanza, o co-
munque distraendosi dai propri problemi o dalle proprie

53
Il sistema nervoso

preoccupazioni): Ignatia amara, 3-4 granuli alla 9 CH, per


20-30 giorni.
• Mal di testa conseguente a sforzi e impegni di studio;
la cefalea è accompagnata da un senso di stanchezza in-
tensa: Kali phosphoricum, 3-4 granuli alla 7 o 9 CH, 2 vol-
te al giorno per 15 giorni.
• Il mal di testa cambia localizzazione nella testa ogni
volta che viene; una volta compare a destra, una a sinistra:
Lac caninum, 5 granuli alla 5 CH, a digiuno, per 20-30
giorni.
• Il mal di testa conseguente a stress e sovraccarico di
alimenti, alcolici, caffè o lavoro. Generalmente è a destra,
ma può anche essere a sinistra ed è peggiore al mattino
appena alzati: Nux vomica, 4 granuli alla 7 CH, 2-3 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• Il mal di testa dipende dall’assunzione di cibi grassi
(gelati, dolci alla crema o alla panna ecc.); migliora stando
all’aria fresca e con freddo locale: Pulsatilla, 5 granuli alla
5 CH, 2 volte al giorno in fase acuta o una volta al giorno,
per almeno un mese.
• Il mal di testa è ritmato dalle mestruazioni. Colpisce
prevalentemente donne con fegato mal funzionante e pro-
blemi venosi abbastanza evidenti (varici, emorroidi); spes-
so il loro ciclo mestruale è in ritardo: Sepia, 5 granuli alla
7 CH, per 30-40 giorni.

UN RIMEDIO D’EMERGENZA
Nelle farmacie omeopatiche si può reperire un composto
di: Adrenalina 4 CH, Acido acetilsalicilico 4 CH, Bella-
donna 9 CH, Aconitum 9 CH, Coffea 9 CH.
Se ne assumono 2 granuli quando si ha la sensazione che il
mal di testa stia per arrivare e si ripetete l’assunzione ogni
10 minuti finché il dolore non si riduce.

54
CURARSI CON L’OMEOPATIA

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Per ottenere i migliori risultati, è bene associare al
rimedio omeopatico l’oligoelemento Manganese-
Cobalto, a giorni alterni o tutti i giorni.

INSONNIA
Disturbo dovuto a diminuzione della durata del son-
no e della sua capacità ristoratrice, con ripercussio-
ni, più o meno gravi, sullo stato di benessere e di effi-
cienza dell’individuo, che ha la sensazione di riposo
insufficiente.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Risvegli improvvisi notturni con spavento e talora af-
fanno; il letto sembra troppo duro: Arnica.
• Insonnia, in particolare dei bambini che dormono in
braccio ma che si risvegliano appena deposti nella culla,
oppure degli adulti disturbati dal vento; è indicata per co-
loro che hanno degli effetti contrari quando prendono dei
farmaci per dormire: Chamomilla.
• Il soggetto è iperattivo, continua a pensare quello che
ha fatto e che dovrà fare il giorno seguente. Oppure, l’in-
sonnia si presenta dopo giornate eccitanti, o dopo buone
notizie: Coffea.
• Il soggetto non riesce ad addormentarsi perché è trop-
po preoccupato o affaticato: Gelsemium.

55
Il sistema nervoso

• Insonnia degli studenti o di chi si è stancato mental-


mente: Kalium phosphoricum.
• Insonnia dopo dispiaceri o cattive notizie: Ignatia.
• Sonnolenza durante il giorno e insonnia notturna in
persone iperattive e piene di lavoro: Nux vomica.
• Quando ci si sente talmente stanchi che non si riesce
ad addormentarsi: Rhus toxicodendron.
• Insonnia con gambe agitate: Zincum metallicum.
Il rimedio prescelto va assunto alla 7 CH, 3 granuli, una
volta al giorno, fino al recupero dei giusti ritmi del son-
no. In caso di necessità acuta, assumere una monodose
del rimedio alla 30 o 200 CH.

NEVRITE E NEVRALGIA
La nevrite è l’infiammazione o il deterioramento di
un nervo o di un gruppo di nervi, dovuta a una causa
nota. I sintomi possono essere: dolore, ipersensibilità,
formicolio e perdita della sensazione del tatto, arros-
samento e gonfiore e nella zona colpita e in casi gravi
convulsioni.
La nevralgia è il dolore acuto causato da un nervo dan-
neggiato in qualsiasi parte del corpo, non sempre rife-
ribile a una causa nota.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Dolore insorto dopo aver preso freddo o essersi esposti
al vento secco: Aconitum 5 CH.
• Dolori folgoranti sul collo e sulle prime vertebre della
schiena, irradiati anche alle braccia, chinando la testa in

56
CURARSI CON L’OMEOPATIA

avanti; il dolore peggiora durante le mestruazioni, di notte


e con il freddo: Actea racemosa 5 CH.
• Nevralgia dovuta a estrazione dentale: Arnica 5 CH.
• Dolori brucianti e intensi che migliorano con il calore;
il soggetto è molto ansioso e agitato. I dolori peggiorano
soprattutto di notte tra l’una e le tre e, se sono localizzati
alle braccia, migliorano tenendole sollevate dietro la testa:
Arsenicum album 5 CH.
• Nevralgia che dà una sensazione di escoriazione,
come se la pelle fosse scorticata, con sensazione di brucio-
re e indolenzimento, dolori parossistici e intensi: Causti-
cum 7 CH.
• Dolori che “tirano”, lancinanti e spesso associati a tor-
pore e senso di paralisi locale. Il soggetto è molto irritabile,
scontroso: Chamomilla 7 CH.
• Dolori acuti laceranti quasi con un senso di morsa di fer-
ro. Migliorano con il calore e la forte pressione locale. Spes-
so il dolore compare in seguito a collera: Colocynthis 7 CH.
• Dolori lancinanti e a lampo spesso seguiti da pare-
stesia (formicolio e ipersensibilità) sulla zona del dolore
e si dirigono dall’alto verso il basso. La nevralgia migliora
mangiando e masticando: Kalmia latifolia 7 CH.
• Scosse dolorose folgoranti, che iniziano e terminano
bruscamente, spesso associate a crampi; migliorano con il
calore e la pressione locale, peggiorano con il freddo: Ma-
gnesia phosphorica 7 CH.
• I dolori sono lungo i nervi, quindi sono dolori duraturi,
meno improvvisi di quelli di Magnesia phosphorica. I dolori
sono spesso associati a uno stato di debolezza generale:
Magnesia carbonica 7 CH.
• Nevralgia sinistra, che peggiora in genere dopo aver masti-
cato e con il movimento. Con fitte lancinanti che lasciano poi
sulla parte interessata un senso di freddo: Spigelia 7 CH.

57
Il sistema nervoso

Prendere 3 granuli del rimedio prescelto, 3-4 volte al giorno,


riducendo l’assunzione secondo il miglioramento ottenuto.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
I rimedi indicati sono sempre molto efficaci,
e se le caratteristiche delle lesioni sono molto
ben definite, si può arrivare all’assunzione del rimedio
in monodose alla 200 CH.

SCIATICA
La sciatalgia è il dolore, dovuto a irritazione del nervo
ischiatico, che si estende dalla natica lungo la gamba
arrestandosi a vari livelli, o scendendo fino al tallone.
Il dolore è accentuato da situazioni che provocano sti-
ramento delle radici nervose come colpi di tosse, star-
nuti, determinate posizioni e manovre.
Se il dolore è estremamente acuto potrebbe originare
da un’ernia del disco, ovvero dalla compressione del
nervo causata da uno schiacciamento conseguente alla
fuoriuscita del nucleo polposo della vertebra.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Sciatica con dolore acuto in seguito a caduta sul cocci-
ge: Hypericum peforatum 15 CH.
• Sciatica ricorrente a sinistra che si aggrava col movi-
mento: Iris versicolor 5 CH.
• Dolore come una scossa improvvisa lungo la gamba,

58
CURARSI CON L’OMEOPATIA

che appare e scompare in fretta. Oppure, sciatica migliora-


ta dal caldo del letto, dalle applicazioni calde, dalla pres-
sione e peggiorata invece dal freddo: Magnesia phospho-
rica 30 CH.
• Irradiamento del dolore lombare alla gamba: Colo-
cynthis 9-15 CH.
• Miglioramento del dolore con il movimento:: R Ruta gra-
veolens 5 CH.
• Il dolore migliora stando immobili o in piedi, ma peg-
giora stando seduti: Ammonium muriaticum 7 CH.
In questi casi ripetere la somministrazione secondo l’in-
tensità del dolore e la risposta individuale (inizialmente
3-5 granuli ogni 1-2 ore in fase acuta; mantenimento: 2
assunzioni al giorno).

SINDROME DEL TUNNEL CARPALE


Sofferenza del nervo mediano della mano all’interno
del tunnel carpale, che è un passaggio aperto delimita-
to dalle ossa carpali e dal legamento carpale, attraver-
so cui passano i tendini flessori della mano e il nervo
mediano. Tra le conseguenze vi possono essere: dolore e
parestesie alle mani, possibile mancanza di sensibili-
tà specialmente del dito medio e difficoltà a opporre il
pollice al medio stesso.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per tutti: Ruta associato a Rhus toxicodendron, 3 gra-
nuli alla 5 CH dell’uno e dell’altro, 2 volte al giorno, fino al
miglioramento.

59
Il sistema nervoso

• Se i sintomi si aggravano con il minimo contatto e con


il movimento, mentre migliorano con il riposo: Arnica, 3 gra-
nuli alla 7 CH, 2-3 volte al giorno, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile abbinare al rimedio omeopatico
un’integrazione con vitamina B6.

SMEMORATEZZA
Difficoltà nel ricordare date, nomi, numeri di telefono
ecc. Nella maggioranza dei casi, la memoria riaffiora
dopo uno sforzo di concentrazione o in un momento
successivo. La smemoratezza non deve essere confusa
con l’amnesia, che ha cause fisiche e psicologiche ben
precise. Talvolta non si tratta di vere e proprie dimen-
ticanze, ma dell’effetto della distrazione, della man-
canza di concentrazione e della stanchezza.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se è provocata da un surmenage intellettuale: Ana-
cardium 9 CH e Kalium phosphoricum 15 CH, 3 granuli
del primo la mattina e 3 granuli del secondo alla sera, fino
al miglioramento.
• Se è provocata dall’invecchiamento: Baryta carboni-
ca alla 7 CH e Thuja alla 9 CH, 3 granuli del primo la matti-
na e 3 granuli del secondo alla sera, fino al miglioramento.

60
CURARSI CON L’OMEOPATIA

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile associare al rimedio omeopatico, per tempi
brevi (20-40 giorni), un’integrazione vitaminica che
può comprendere colina (lecitina di soia), vitamina C,
vitamina B, vitamina B6 e levoglutammina.

TREMORE
Tremolio involontario, di varia frequenza e ampiezza,
che colpisce tutto il corpo oppure solamente una o più
parti di esso. Se ne distinguono vari tipi, ma tutti i
tremori presentano come carattere costante quello di
essere involontari e incontrollabili.
Sono infatti indipendenti dalla volontà di chi ne è col-
pito, che può talvolta attenuarli, in qualche caso esa-
gerarli, ma che in generale non ha sopra di essi un’ap-
prezzabile influenza.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Tremori e debolezza degli arti inferiori, associati a
senso di vertigine: Argentum nitricum.
• Tremori delle mani negli anziani: Baryta carbonica.
• Tremori dovuti a forti emozioni o paure (per esempio,
prima degli esami o delle interrogazioni): Gelsemium.
• Tremori associati a formicolio, con irrequietezza gene-
rale: Tarentula hyspanica.
Prendere il rimedio prescelto alla 7 CH, 3 granuli, 2 volte
al giorno, fino al miglioramento.

61
Il sistema nervoso

Disturbi emotivi

ANSIA E ATTACCHI DI PANICO


Sentimento di penosa attesa nei confronti di una si-
tuazione minacciosa nella realtà, o avvertita come
tale, soggettivamente, dall’individuo. L’ansia, quando
è accompagnata da intense sensazioni di costrizione al
torace o alla gola, diventa angoscia, e sfocia nel panico
se si alterano le funzioni affettive e intellettive.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Si ha la sensazione che il tempo scorra velocemente,
quando si pensa già al lavoro successivo mentre non si è
ancora terminato quello che si sta facendo: Argentum ni-
tricum, 5 granuli alla 9 CH, 3 volte al giorno, fino al miglio-
ramento. In caso di attacco di panico in mezzo alla folla o in
spazi chiusi o di fronte a situazioni improvvise: Argentum
nitricum 7 CH, 4 granuli 2-3 volte al giorno
• L’ansia è tale da impedire la deglutizione e la parola.
Il soggetto sta bene in compagnia. Quasi sempre, l’ansia
si presenta dopo un dispiacere: Ignatia amara, 5 granuli
alla 15 CH, 2 volte al dì, fino al miglioramento.
• L’ansia si presenta prima di una prova, il soggetto
ha perso la memoria e non riesce a concentrarsi, avverte
affaticamento muscolare, tremori, mal di testa, vertigini.
Quando sta per arrivare un attacco di panico: Gelsemium,
5 granuli alla 9 CH, 1-3 volte al giorno, fino al miglioramen-
to. In alternativa, una monodose di Gelsemium alla 30 CH,

62
CURARSI CON L’OMEOPATIA

una settimana prima e una alla vigilia della prova (esame,


intervento ecc.) da sostenere.
• L’ansia si presenta come ipereccitabilità in persone
attive, ma sedentarie, con manifestazioni di tipo spasmodi-
co. Il soggetto è spesso irascibile e impulsivo, potrebbe es-
sere violento: Nux vomica, 5 granuli alla 15 CH, una volta
al giorno, fino al miglioramento.
• Lo stato d’ansia e d’angoscia sono costanti, con carat-
tere ossessivo. Spesso il soggetto è preciso, meticoloso. Ha
paura del buio, di rimanere solo: Arsenicum album, 5 gra-
nuli alla 15 CH, 1-3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• L’ansia si presenta in persone emotive, impressiona-
bili, ipersensibili a tutto, timide, che si sentono a disagio in
mezzo agli altri: Ambra grisea, 5 granuli alla 15 CH, 1-3
volte al giorno, fino al miglioramento.
• L’ansia si presenta di sera: Phosphorus, 5 granuli alla
15 CH, 1-3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• L’ansia si presenta in menopausa, con tristezza al mat-
tino, allegria e laboriosità verso sera; con tendenza alla
loquacità e insonnia con difficoltà di addormentamento e
vampate di calore: Lachesis, 5 granuli alla 15 CH, una volta
al giorno, fino al miglioramento.
• L’ansia si presenta con alternanza di riso e pianto,
con tendenza a svenire: Moschus, 5 granuli alla 9 CH, una
volta al giorno, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Assumere 4 gocce di Rescue Remedy (dei fiori di Bach)
non diluito, attenua la crisi (fino a 10 assunzioni a
distanza ravvicinata). Abbinare fino a 4 fiale di Litio,
oligoelemento, al giorno.

63
Il sistema nervoso

DEPRESSIONE
Disturbo dell’affettività caratterizzato dall’abbassa-
mento del tono dell’umore. La depressione, associata
a sofferenza e dolore a livello psichico, psicomotorio
e somatico, è detta esogena o reattiva se provocata da
eventi traumatici esterni come un divorzio, la perdita
del lavoro, la morte di una persona cara; oppure è de-
finita endogena se deriva da processi biochimici inter-
ni o da cause psicologiche profonde e inconsce che non
ne rendono immediatamente comprensibili i motivi.
Lo stato depressivo comprende manifestazioni psichi-
che, psicomotorie e somatiche, le quali provocano una
condizione di sofferenza che si manifesta con tristezza,
pessimismo, rallentamento dell’attività mentale e di
quella motoria, svalutazione della propria persona. Se
i sintomi sono gravi o persistono nel tempo è necessa-
rio l’intervento medico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Suscettibilità estrema. Il soggetto viene facilmente
colpito nei suoi sentimenti, reprime la sua indignazione.
Sessualmente attivo, ma deluso dai rapporti col sesso op-
posto, si può rifugiare nella masturbazione. Le contrarietà
acuiscono il suo risentimento. I sintomi possono comparire
dopo insuccessi o umiliazioni, con forme diverse: mal di te-
sta, prurito, disturbi urinari: Staphysagria, una monodo-
se alla 15 o 30 CH, una volta la settimana o al mese.
• Timidezza, malinconia, facilità al pianto, soprattutto
in adolescenti e giovani donne dal carattere dolce, avide
di affetto. Miglioramento con la consolazione: Pulsatilla,
5 granuli alla 15 o alla 30 CH, una volta al dì. Diradare la

64
CURARSI CON L’OMEOPATIA

frequenza in base al miglioramento del disturbo.


• Depressione dopo preoccupazioni, paure, delusioni
amorose, perdita di un affetto importante: Ignatia amara,
5 granuli alla 30 CH, 1-3 volte al dì. Diradare in base al
miglioramento.
• Manifestazioni depressive soprattutto dopo la terza
età, talvolta associate a manifestazioni di rallentamento
fisico e psichico: Aurum metallicum, 5 granuli alla 9 CH,
una volta al dì, fino al miglioramento.
Successivamente una dose settimanale alla 30 CH. Assu-
mere sotto controllo medico.
• Depressione, apatia, abulia, indifferenza per tutto e per
tutti. Tristezza e pessimismo, facilità al pianto, desiderio di
isolamento e solitudine: Sepia, 5 granuli alla 15 o 30 CH,
inizialmente una volta al giorno, quindi una dose a settima-
na. Diradare in base al miglioramento.
• Depressione con apatia e indolenza, soprattutto al
mattino. Depressione conseguente a trauma cranico o a
colpo di frusta cervicale: Natrum sulphuricum, 5 granuli
alla 15 o 30 CH, una volta al dì. Diradare in base al miglio-
ramento.
• Tendenza depressiva e idee fisse, spesso secondarie
a disturbi o a malattie croniche. Paura delle malattie: Thu-
ya, 5 granuli alla 30 CH, da una volta al dì a una volta alla
settimana.
• Tristezza, depressione, ripiegamento su se stessi, fa-
cilità al pianto, soprattutto dopo un insuccesso o una de-
lusione. Rifiuto del conforto e della consolazione: Natrum
muriaticum, una monodose settimanale alla 30 CH. Dira-
dare in base al miglioramento.
• Disperazione, pessimismo, tristezza, ricerca dell’iso-
lamento e della solitudine. L’angoscia si calma mangiando:
Psorinum, una monodose alla settimana alla 30 CH.

65
Il sistema nervoso

FOBIA
Paura eccessiva o immotivata nei confronti di un og-
getto, o di una situazione, a cui si associa un intenso
stato d’ansia che può degenerare in attacco di panico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Agorafobia: Aconitum, 5 granuli alla 30 CH, 2 volte al
giorno, per 10 giorni. Se si riscontra un miglioramento pri-
ma della fine di tale periodo, si deve interrompere la som-
ministrazione.
• In condizioni di grave shock e di estrema debolezza:
Arnica, 5 granuli alla 30 CH, 2-3 volte al giorno, per 7-10
giorni.
• Claustrofobia: Argentum nitricum, 5 granuli alla 30
CH, 2 volte al giorno, per 10 giorni.
• Se la claustrofobia riguarda ambienti affollati, in cui
fa molto caldo (come cinema o metropolitana), Pulsatilla,
5 granuli alla 30 CH, 2 volte al giorno, per 10 giorni.

STRESS
Risposta fisiologica dell’organismo a stimoli fisici e
psichici comportante un aumento della secrezione di
ormoni corticosurrenali e di adrenalina. Se tale rea-
zione diventa una modalità permanente di funziona-
mento dell’organismo, può trasformarsi in causa di
malattia, con somatizzazioni e profonde alterazioni
del metabolismo e del sistema immunitario.

66
CURARSI CON L’OMEOPATIA

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Ipersensibilità del sistema nervoso e iperattività; emo-
zioni con spasmi a livello di tutti gli organi; stress da studio
con paura di non riuscire (anche nei bambini); umore che
cambia facilmente; crisi depressive e d’angoscia; difficoltà
digestive: Ignatia amara.
• Insonnia per troppi pensieri; intolleranza a luce e ru-
mori; il soggetto non sopporta d’essere toccato: Coffea.
• Tachicardia, spasmi, crampi, insonnia, fragilità dovuti
a stress; affaticamento generale; il soggetto non tollera il
benché minimo problema; asma nervosa; tosse spasmodi-
ca: Ambra grisea.
• Emicrania da stress che compare al mattino e miglio-
ra la sera; fobia degli oggetti appuntiti: Spigelia.
• Esaurimento nervoso; stress dopo una grave disgrazia,
un periodo di sofferenza importante; debolezza al mattino
con apatia; cefalea dopo una fatica intellettuale; sudori ab-
bondanti la notte e al mattino: Acidum phosphoricum.
• Ansia da anticipazione, tremori, fobie; soggetti emotivi
che si bloccano se devono parlare in pubblico, affrontare
un colloquio o un esame: Gelsemium.
• Grande astenia e sfinimento; il soggetto ha paura di non
riuscire a fare tutto ciò che deve in tempo utile; è inquieto,
precipitoso, ha desiderio di finire le cose ancora prima di
averle cominciate. Ha sintomi intestinali all’idea di dover
incontrare qualcuno o di affrontare un lavoro impegnativo,
prima di una cerimonia, di un viaggio o di un appuntamen-
to importante: Argentum nitricum.
• Soggetto irritabile ed emotivo, ha dei sobbalzi per nien-
te, depressione nervosa notevole dopo aver lavorato.
Cefalea dello studente: Kalium phosphoricum.
Prendere il rimedio prescelto alla 5-7 CH, 3-4 granuli, 2
volte al giorno, fino al miglioramento.

67
CURARSI CON L’OMEOPATIA

L’apparato
respiratorio
I DISTURBI E LE INFIAMMAZIONI
CHE COLPISCONO BRONCHI,
POLMONI E TUTTE LE VIE AEREE

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L’apparato respiratorio

ASMA BRONCHIALE
Malattia caratterizzata da un aumento dell’irritabi-
lità dei bronchi a vari stimoli, che predispone a crisi
parossistiche di restringimento delle vie respiratorie
(broncospasmo). Le crisi si possono risolvere sponta-
neamente o dopo adeguata terapia. La crisi asmatica
si presenta con insorgenza improvvisa di dispnea, so-
prattutto espiratoria, tosse e sibili, che possono durare
da alcuni minuti a ore. L’espettorazione di abbondante
muco denso nelle fasi terminali dell’attacco conferisce
al soggetto un sensibile sollievo respiratorio. L’asma
bronchiale è generalmente distinta in asma bronchiale
allergica (o atopica o estrinseca) determinata da al-
lergeni come pollini, polvere o peli di animale e asma
bronchiale idiosincrasica (o intrinseca).
La terapia dell’asma non può prescindere dall’educa-
zione sanitaria del paziente, che deve essere in grado
di evitare i fattori di rischio, di valutare la gravità
di una crisi, di variare la terapia secondo il piano te-
rapeutico personale, di autosomministrarsi farmaci
d’emergenza in caso di attacco di asma grave.
È fondamentale rivolgersi al medico per la cura più
appropriata. I rimedi omeopatici qui consigliati van-
no utilizzati come autocura solo se i sintomi dovuti
all’asma non sono gravi.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Con dispnea, pallore, sonnolenza con difficoltà di espet-
torazione: Antimonium tartaricum, 5 granuli alla 5 CH, 3
volte al giorno, fino al miglioramento.
• Il soggetto è ansioso, le crisi asmatiche si presentano in

70
CURARSI CON L’OMEOPATIA

genere tra le 24 e le 3 del mattino, in presenza di una possi-


bile alternanza tra asma e dermatosi: Arsenicum album, 5
granuli alla 7 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• La crisi è provocata da allergia alle polveri: Blatta
orientalis, 5 granuli alla 7 CH, 3 volte al giorno, fino al
miglioramento.
• La crisi si presenta con tosse con vomito: Ipecacuan-
ha, 5 granuli alla 7 CH, 3 volte al dì, per 30-60 giorni.
• La crisi si presenta con traspirazione abbondante e
tosse: Sambucus nigra, 5 granuli alla 7 CH, 3 volte al gior-
no, fino al miglioramento.

BRONCHITE
Ogni forma di infiammazione, acuta o cronica, della
mucosa dell’albero bronchiale, causata da infezioni
virali e/o batteriche delle prime vie respiratorie. Nelle
forme croniche entrano in gioco fattori quali il fumo
di tabacco, l’inquinamento atmosferico, l’esposizione
lavorativa a gas irritanti e l’umidità ambientale.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il soggetto migliora con un po’ di caldo locale, ha mol-
ta sete e sente dolori a ogni movimento: Bryonia, 3 granuli
alla 30 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• L’insorgenza è stata immediata, brusca, dopo l’espo-
sizione a vento freddo; il soggetto ha febbre senza sudore,
sete intensa di acqua fredda: Aconitum, 3 granuli alla 30
CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Il colorito è rosso lampone, la faccia congestionata, le

71
L’apparato respiratorio

pupille dilatate. Il soggetto emana calore e suda: Belladon-


na, 3 granuli alla 30 CH, 3 volte al giorno, fino al migliora-
mento.
• Sensazione locale di aghi, desiderio locale di ghiaccio o
di freddo. Spesso lateralità destra: Apis, 3-5 granuli alla 30
CH, 3-4 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Dolore al torace aggravato dal caldo, che si irradia
all’intorno: Phytolacca, 3 granuli alla 30 CH, 3 volte al gior-
no, fino al miglioramento.
• Presenza di muco o secrezioni verdastre, lesioni pic-
cole e dolenti: Kali bichromicum, 3-5 granuli alla 30 CH,
3-4 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Intensa salivazione, alito cattivo, recrudescenza not-
turna. Eventualmente febbre bruciante alternata con brivi-
di, la sete è abbondante: Mercurius solubilis, 3-5 granuli
alla 30 CH, 3-4 volte al giorno, fino al miglioramento.
• La malattia compare con esposizione al freddo secco,
si manifesta il desiderio di umidità locale: Causticum, 3
granuli alla 30 CH, 3 volte al giorno, fino a quando si con-
stata un miglioramento.
• Peggioramento dei sintomi al mattino, miglioramento
con il caldo locale, tendenza alla suppurazione, secrezioni
di odore cattivo: Hepar sulphuris, 3-5 granuli alla 30 CH,
3-4 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Sete intensa, dolori alla schiena, occhi dolenti alla
pressione: Eupatorium perfoliatum, 3-5 granuli alla 30
CH, 3-4 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Assenza di sete, pesantezza dovunque, tremori anche
con febbre poco elevata: Gelsemium, 3 granuli alla 30 CH,
3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Temperatura corporea non elevata, brividi con viso
rosso e congestionato: Ferrum phosphoricum, 3 granuli
alla 30 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.

72
CURARSI CON L’OMEOPATIA

FARINGITE
Infiammazione acuta della faringe (una porzione del-
la gola) comunemente causata da un’infezione virale
o batterica (soprattutto sono responsabili di faringite
particolari germi chiamati streptococchi). L’irritazione
della faringe può essere causata anche dall’assunzione
di alcool o dal fumo. I sintomi più comuni sono: irri-
tazione della gola, deglutizione dolorosa, sensazione di
prurito o nodo alla gola, raucedine, febbre, ingrossa-
mento delle ghiandole del collo, dolori ai muscoli e alle
articolazioni, mal di testa e perdita di appetito.
Si definisce specificamente faringotonsillite quando
l’infiammazione riguarda anche le tonsille, l’ugola e la
parte posteriore della faringe. In questo caso la deglu-
tizione diventa ancora più dolorosa. Si distingue in fa-
ringotonsillite “rossa”, quando si presenta con la gola
arrossata, e faringotonsillite “bianca” quando sulle
tonsille compaiono macchie biancastre.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• L’insorgenza è brusca e immediata, dopo l’esposizione
al vento freddo o al freddo secco. La febbre può essere an-
che altissima, ma non c’è sudorazione. C’è un forte deside-
rio di acqua fredda: Aconitum.
• Intenso desiderio di ghiaccio o comunque di bere qual-
cosa di freddo. La sensazione è di spilli pungenti in gola,
ma il dolore alla deglutizione è molto relativo: il dolore è
più intenso tenendo la bocca ferma; il soggetto non sente
troppo il freddo ambientale.
Spesso la parte dolente è la destra, oppure prima la destra
poi la sinistra: Apis mellifica.

73
L’apparato respiratorio

• La gola è escoriata, molto rossa; vedendola, la sensa-


zione è che sia carne viva. Il dolore alla deglutizione scen-
de fino al giugulo, lungo il collo. Desiderio di freddo locale:
Arum triphyllum.
• Il viso è congestionato e rosso per la febbre, in presen-
za di sudorazione. Anche la gola è color rosso lampone. Il
dolore alla gola è quasi pulsante. La persona irradia calore
a distanza: Belladonna.
• Il mal di gola compare dopo esposizione al freddo sec-
co, con senso di scorticatura che migliora con inalazioni
o suffumigi umidi ed espettorando spesso. C’è un intenso
stimolo alla deglutizione: Causticum.
• L’insorgenza del mal di gola è brusca, dopo esposizione
al freddo umido o all’umidità; si cerca il calore localmente;
la gola è molto dolente alle prime deglutizioni, ma migliora
dopo poco tempo: Dulcamara.
• Quando c’è tendenza alla suppurazione; il dolore alla
deglutizione si irradia fino alle orecchie, è peggio al mat-
tino, e migliora con le bevande calde o con il caldo locale:
Hepar sulphuris, 3 granuli alla 30 CH, 2 volte al giorno,
fino al miglioramento.
• In presenza di muco verdastro, ulcerazioni piccole, sia
sulla gola sia sulle tonsille, ma estremamente dolenti: Kali
bichromicum.
• Il colorito locale è rosso intenso, quasi cianotico o
bluastro; il dolore generalmente inizia a sinistra e poi si
sposta alla parte destra, si aggrava deglutendo cibi liquidi
e migliora con i cibi solidi. C’è un intenso fastidio al collo
per cui qualsiasi cravatta, collana o camicetta con il collet-
to stretto diventa insopportabile: Lachesis.
• La lateralità è contraria a quella di Lachesis, cioè ini-
zia da destra estendendosi a sinistra; si verifica un aggrava-
mento tra le quattro e le sei del pomeriggio: Lycopodium.

74
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Vivo arrossamento alla gola, con intensissima saliva-


zione, soprattutto durante la notte. Può essere presente
anche febbre, con recrudescenza notturna. La lingua è
bianca e vi rimangono impresse le impronte laterali dei
denti. Spesso c’è sanguinamento delle gengive e sete molto
intensa: Mercurius solubilis.
• Può esserci presenza di membrane biancastre sulla
gola o sulle tonsille, che sono rosso scuro, gonfie ed estre-
mamente dolenti. Il dolore migliora con le bevande fred-
de ed è intensamente peggiorato dalle bevande calde. Non
fa male solo la gola, ma deglutendo il dolore si irradia a
entrambe le orecchie al collo, che è pure rigido, dolente e
gonfio: Phytolacca.
Salvo diversa indicazione, il rimedio prescelto va assunto
alla 5 CH, 3-4 granuli, 2 o 3 volte al giorno, fino al migliora-
mento. Nel momento più acuto si possono prendere i granu-
li ogni 15-20 minuti, fino a miglioramento della situazione.

LARINGITE
Infiammazione della laringe, di origine spesso virale
e più raramente batterica, o che si manifesta in con-
seguenza a inquinamento, stress e tensioni, ma anche
dopo aver cantato, parlato molto o urlato. Il processo
infiammatorio può estendersi a sua volta verso le vie
respiratorie inferiori, coinvolgendo anche la trachea
e i bronchi. Nei bambini piccoli può essere particolar-
mente intensa con tosse abbaiante e stridore laringeo.
La raucedine, che può arrivare sino all’afonia, è il sin-
tomo principale della laringite nell’adulto. È opportu-

75
L’apparato respiratorio

no rivolgersi al medico per escludere la possibilità


di un’infezione principale batterica o virale, come
una bronchite o polmonite.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Laringite quasi soffocante, con difficoltà respiratoria
per cui il malato (generalmente un bambino) non riesce a
espirare e per farlo deve stare seduto sul letto; sudorazio-
ne molto intensa al risveglio, ma assente durante il sonno:
Sambucus nigra.
• Il timbro della voce cambia di continuo; è un rimedio
adatto in modo particolare ad attori, cantanti, oratori:
Arum triphyllum.
• L’infiammazione della laringe è una conseguenza di
una fatica eccessiva delle corde vocali, dopo aver gridato o
cantato troppo: Arnica.
• Se si ha la sensazione di un’escoriazione in gola; do-
lori inghiottendo, tossendo o parlando; faringiti di cantanti
e oratori. Tosse con espettorazione di mucosità dense, vi-
scose, grigiastre: Argentum metallicum.
• Se si ha la sensazione di una scheggia piantata in gola
col continuo bisogno di raschiarsi la gola: Argentum ni-
tricum.
• Afonia che migliora parlando; la raucedine si ha solo
all’inizio del discorso e via via migliora lentamente e pro-
gressivamente: Rhus toxicodendron.
• La raucedine peggiora di sera; la laringe è molto dolen-
te e rende difficoltoso il parlare: Phosphorus.
• Peggioramento al mattino, con dolori forti, afonia, fino
a paralisi temporanea delle corde vocali; migliora bevendo
acqua fredda: Causticum.
Sciogliere 10 granuli del rimedio prescelto alla 5 CH in
mezzo bicchiere d’acqua e assumere un cucchiaino del

76
CURARSI CON L’OMEOPATIA

liquido (da far girare un po’ in bocca prima di deglutire)


ogni 5-10 minuti fino a miglioramento della sintomatolo-
gia. Ridurre poi la frequenza di assunzione.

PERTOSSE
Patologia infettiva causata, nella maggior parte dei
casi, dal batterio Bordetella pertussis, ma anche da
Haemophilus parapertussis e Bordetella bronchiseptica
bronchiseptica,
verso i quali non esiste immunità crociata, cosicché la
malattia può essere contratta più di una volta. Tipica
dell’età scolare, a contagio diretto attraverso goccioli-
ne di saliva e secrezioni nasali, la pertosse ha un de-
corso trifasico: di incubazione, catarrale, e infine ac-
cessionale, con accessi di tosse ravvicinati, seguiti dal
caratteristico “urlo asinino”. Sono possibili complica-
zioni polmonari, oppure accessi di vomito. Soprattutto
per i lattanti è fondamentale rivolgersi al medico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Tosse provocata da un violento stimolo in gola; la con-
dizione peggiora durante la notte e il bambino si tiene il
petto mentre tossisce: Drosera, 5 granuli alla 30 CH, 2 vol-
te al giorno, fino al miglioramento.
• Il vomito è frequente: Ipecacuanha, 3 granuli alla 5 CH,
ogni 6 ore, fino al miglioramento.
• Il bambino ha il volto arrossato, la fronte calda, la tosse
è molto forte e peggiora durante la notte o quando il sog-
getto è in posizione sdraiata: Belladonna, 3 granuli alla 5
CH, ogni 2 ore, fino al miglioramento.

77
L’apparato respiratorio

PLEURITE
Doloroso processo infiammatorio a carico della pleura,
delicato rivestimento membranoso composto da due
foglietti, uno dei quale riveste esternamente entrambi
i polmoni mentre l’altro riveste internamente la cavi-
tà toracica. Il dolore, acuto e lancinante, si accentua
nell’inspirazione profonda, con la tosse e con i movi-
menti del torace ed è in genere unilaterale, sebbene
possa irradiarsi alla spalla e all’addome. Può compa-
rire febbre e ad un esame obiettivo si possono percepire
suono ottuso, murmure e sfregamento pleurico.
La pleurite può avere origine virale, batterica, autoim-
mune, oppure seguire a una polmonite, a processi tu-
bercolari o tumorali o a infarto polmonare. La pleurite
può accompagnarsi anche a versamento, ovvero raccol-
ta eccessiva di liquido nel cavo pleurico. Se si sospetta
una pleurite, consultare il medico prima di intrapren-
dere una qualsiasi cura naturale.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il dolore aumenta con il movimento e il soggetto è irri-
tabile e ha sete: Bryonia, 5 granuli alla 30 CH, da assume-
re ogni ora, fino a un massimo di 12 ore; diminuire poi a 4
volte al giorno.
• L’attacco si manifesta improvvisamente, dopo un’espo-
sizione a vento freddo ed è accompagnato da ansietà, irre-
quietezza e paura di morire: Aconitum, 5 granuli alla 30
CH, 3-4 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Il viso appare arrossato e il soggetto ha caldo, sete e le
pupille dilatate: Belladonna, 5 granuli alla 30 CH, 3-4 volte
al giorno, fino al miglioramento.

78
CURARSI CON L’OMEOPATIA

POLMONITE
La polmonite, o broncopolmonite, è un’infiammazione
del polmone causata da batteri, virus, funghi e altri mi-
crorganismi ed è caratterizzata dal riempimento degli
alveoli polmonari con materiale liquido prodotto dal
tessuto infiammato. La polmonite può essere provoca-
ta anche da agenti fisici (radiazioni) o chimici oppure
presentarsi a seguito di un’altra patologia. A favorire
la sua presenza vi è una carenza o un abbassamento
dei meccanismi di difesa dell’organismo. I sintomi che
si manifestano sono tosse, difficoltà di respirazione e
febbre. La broncopolmonite colpisce spesso entrambi i
polmoni, in genere in anziani o pazienti indeboliti da
altre malattie, con abbondante produzione di catarro
che presenta un color verde o giallo.
Con sospetto di polmonite è assolutamente necessario
consultare il medico prima di iniziare qualsiasi trat-
tamento alternativo.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• La malattia scoppia all’improvviso durante la stagione
fredda e asciutta, e il soggetto ha febbre, ansia e paura:
Aconitum, 5 granuli alla 30 CH, a intervalli di un’ora, fino
a 12 volte complessive.
• I dolori al torace peggiorano con il movimento e si al-
leviano giacendo sul fianco colpito: Bryonia, con le stesse
modalità di Aconitum.
• Dolori toracici con tosse secca, in presenza di san-
gue nello sputo e sintomi che peggiorano quando si giace
sul fianco sinistro: Phosphorus, a intervalli di mezz’ora o
un’ora, con le stesse modalità di Aconitum.

79
L’apparato respiratorio

RINITE ALLERGICA
Comunemente nota come “raffreddore da fieno”, è
un’allergia ai pollini presenti nell’erba, nei fiori e su-
gli alberi e che provocano il rilascio da parte di alcune
cellule immunitarie di una sostanza chiamata istami-
na che, a sua volta, causa prurito al naso, congestione
nasale, crisi di starnuti, rossore, pizzicore e lacrima-
zione agli occhi, gola irritata e talvolta anche asma.
Altre cause di allergia sono la polvere di casa, il pelo
di animali, le piume d’uccelli, oppure muffe, piante,
sostanze chimiche e, spesso, pure alimenti.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Nel trattamento delle reazioni allergiche acute con
particolare azione a livello delle vie respiratorie (asma e
rinite allergica): Poumon histamine, 2-3 granuli alla 9 CH,
3-6 volte al giorno nel corso di una situazione acuta, oppu-
re una volta al giorno in terapie di più lunga durata.
• Secrezione nasale irritante, abbondante; migliora-
mento respirando aria fresca: Allium cepa.
• Sembra di avere sempre il naso chiuso e non si riesce
a sentire alcun odore, anche se si eliminano molte secre-
zioni liquide: Ammonium muriaticum.
• Secrezione nasale e lacrimazione irritanti con brucio-
re del naso e degli occhi, miglioramento con aria tiepida:
Arsenicum album.
• Secrezione nasale scarsa e poco irritante, occhi molto
arrossati e brucianti, che migliorano stando al buio: Eu-
phrasia.
• Secrezioni nasali irritanti, occhi arrossati e irritati, mi-
glioramento respirando aria fresca: Naphtalinum.

80
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Secrezione nasale poco irritante, occhi poco arrossa-


ti, serie di continui starnuti al mattino appena svegli: Nux
vomica.
• Quando il raffreddore è sicuramente da pollini: Pol-
lens 5 CH, da associare al rimedio prescelto.
Salvo diversa indicazione, prendere il rimedio prescelto
alla 7 CH, 3 granuli, 2 volte al giorno, ma anche più volte
in fase acuta, fino al miglioramento.

RUSSAMENTO
Si tratta del rumore prodotto durante il sonno dal re-
stringimento delle vie respiratorie.
Origina dal velo palatino che oscilla pendendo in
modo flaccido, in seguito alla diminuzione di tono dei
muscoli mascellari e linguali che determinano l’abbas-
samento della mascella inferiore e l’indietreggiamento
della lingua.
Il russamento è più frequente nei maschi e nelle perso-
ne obese e di solito aumenta con l’età. Tra i fattori che
lo favoriscono c’è anche il consumo di alcol.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Con apnee durante il sonno: Calcarea carbonica, 5
granuli alla 15 CH di mattina, e Opium, 5 granuli alla 15
CH di sera, fino al miglioramento.
• In persone obese: Ammonium carbonicum, 3 granuli
alla 7 CH, 2 volte al dì, fino al miglioramento.
• Dopo eccessi di alcol e cibo: Nux vomica, 3 granuli alla
5 CH, la sera, fino a miglioramento.

81
L’apparato respiratorio

SINUSITE
Infiammazione acuta o cronica (accompagnata o meno
da un processo infettivo) della mucosa che riveste i seni
paranasali, cioè delle cavità scavate all’interno delle
ossa del cranio, ciascuna delle quali è in comunicazio-
ne con le fosse nasali attraverso aperture dette “osti”,
che permettono il passaggio nel naso e nella gola del
muco prodotto dalla mucosa che riveste i seni.
La mucosa gonfia dei seni infiammati ostacola il dre-
naggio del muco verso naso e bocca, favorendo infe-
zioni batteriche, virali o fungine. In caso di infezione
rivolgersi al medico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Secrezione densa, giallo-verdastra, in un soggetto ma-
gro, astenico. Migliora con il freddo: Hydrastis, 5 granuli
alla 5 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Densa secrezione come il precedente, ma il disturbo
peggiora con il freddo: Kali bichromicum, 5 granuli alla 7
CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Dolori brucianti nel naso con scolo di pus striato di san-
gue. Peggiora con il freddo: Mezerum, 5 granuli alla 7 CH, 3
volte al giorno, fino al miglioramento.
• I dolori sono periorbitali e sulla faccia dorsale del naso.
Talora si arrossa anche l’orecchio: Cinnabaris, 5 granuli
alla 5 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Nelle sinusiti suppurative. Si può usare anche con alte
diluizioni per regolare la suppurazione: Hepar sulphuris,
5 granuli alla 30 CH, 2 volte al giorno.
• Nella sinusite cronica: Silicea, 5 granuli alla 30 CH, 3
volte al giorno, fino al miglioramento.

82
CURARSI CON L’OMEOPATIA

TONSILLITE
Processo infiammatorio acuto o cronico a carico delle
tonsille palatine, localizzate sul fondo e ai lati della
gola e svolgenti una funzione difensiva nei confronti
delle infezioni dell’apparato respiratorio. La tonsilli-
te, che può essere acuta o cronica, è solitamente cau-
sata da un’infezione virale o batterica ed è molto fre-
quente nei bambini. La tonsillite acuta si manifesta
con dolore vivo alla gola, difficoltà alla deglutizione,
febbre (talvolta elevata), debolezza, malessere generale,
ingrossamento delle ghiandole linfatiche del collo. In
alcuni casi la gola è arrossata, in altri presenta una
punteggiatura di colore bianco.
Una tonsillite non trattata correttamente può portare
a complicazioni gravi. È necessario rivolgersi al me-
dico, soprattutto in caso di febbre che persiste per oltre
48 ore, in presenza di ghiandole del collo ingrossate e
doloranti e in presenza di fenomeni suppurativi.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Tonsille grosse, dure, che producono pus ogni volta
che si prende freddo: Baryta carbonica, 5 granuli alla 7
CH, per 30-60 giorni.
• Il soggetto tende all’obesità ed è molto freddoloso.
Spesso è colpito da tonsilliti dopo aver preso freddo. I bam-
bini hanno spesso la caratteristica di sudare in testa: Cal-
carea carbonica, 5 granuli alla 5 CH, per 30-60 giorni.
• Nelle tonsilliti batteriche, con produzione di pus:
Streptococcinum, 5 granuli alla 30 CH, 2 volte al giorno,
per tutta la durata della tonsillite. Si può usare anche una
monodose alla 200 CH.

83
L’apparato respiratorio

TOSSE
Sintomo che può avere molte cause, da un’esposizione
alla polvere a cause infettive (bronchiti o broncopol-
moniti), allergiche (asma) o tumorali. La tosse è un
sintomo o, meglio ancora, è un meccanismo di difesa
dell’organismo di tipo riflesso che serve per liberare le
vie aeree da polveri, corpi estranei o comunque sostan-
ze nocive. Poiché la tosse è un sintomo è importante ri-
volgersi al medico per una diagnosi precisa.

RIMEDI OMEOPATICI PER LA TOSSE SECCA


• Si aggrava con il movimento, entrando in un luogo
caldo. Il soggetto presenta una sete che gli fa bere ingenti
quantità di acqua fredda. La sensazione è di tosse che vie-
ne dallo stomaco: Bryonia.
• Se la tosse insorge dopo un colpo di freddo, pur pre-
sentando le caratteristiche del rimedio prima descritto:
Aconitum.
• Tosse secca con dolori alla laringe che migliora con
bevande calde. Il rumore prodotto da questa tosse è tipico e
viene descritto come quello prodotto da una sega che taglia
una tavola d’abete: Spongia.
• Tosse secca, improvvisa, con senso di soffocamento.
È uno dei rimedi della crisi d’asma: Sambucus nigra.

RIMEDI OMEOPATICI PER LA TOSSE GRASSA


• Scarsa espettorazione, con striature ematiche. Spesso
si associa epistassi. La febbre non è mai troppo elevata:
Ferrum phosphoricum.
• Tosse grassa accompagnata da nausea e talora vomito
di catarro: Ipecacuanha.

84
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Tosse grassa di giorno e secca di notte: Pulsatilla.


• Tosse che si aggrava in un ambiente più freddo: Ru-
mex crispus.
Prendere il rimedio prescelto alla 7 CH, 5 granuli, 3 volte
al giorno,fino al miglioramento.

TRACHEITE
Infiammazione della mucosa che riveste la trachea, ge-
neralmente parte di un’infezione generale dell’appara-
to respiratorio. La tracheite si manifesta comunemente
con un senso di oppressione e bruciore al torace e die-
tro allo sterno, accompagnata da tosse, respiro affan-
noso, espettorazione, febbre e sensazione di malessere
generale.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se la causa è virale: Anascoccinum, una monodose alla
200 CH ai primi sintomi.
• Con tosse secca prostrante, e si è intolleranti all’aria
condizionata: Rumex crispus.
• Con tosse, prurito della gola: Sulfur iodatum.
• Con tosse secca e dolorosa, secchezza della mucosa,
febbre, sete intensa, dolori retrosternali, ricerca dell’im-
mobilità assoluta, aggravamento con il minimo movimento,
entrando in un luogo caldo: Bryonia.
Salvo diversa indicazione, prendere il rimedio prescelto
alla 5 CH, 3-4 granuli, anche ogni 2 ore in fase acuta,
riducendo le assunzioni progressivamente, in base al mi-
glioramento.

85
CURARSI CON L’OMEOPATIA

L’apparato
digerente
I MALESSERI CHE COLPISCONO STOMACO,
FEGATO E INTESTINO;
DISTURBI E INTOLLERANZE ALIMENTARI

87
L’apparato digerente

Stomaco e fegato

AEROFAGIA
Eccessiva deglutizione di aria, che raggiunge lo stoma-
co e l’intestino. Questa condizione ha una forte com-
ponente psichica e si sviluppa di frequente in persone
ansiose o affette da dispepsia ovvero caratterizzati da
una digestione difficile oppure da gastrite. Si manife-
sta con senso di gonfiore allo stomaco, che a volte si
estende anche alla parte alta del colon. Spesso si ac-
compagna a eruttazione e flatulenza. Durante la gravi-
danza può essere accentuata anche da stimoli pressori
esercitati dal feto. È un disturbo molto comune nelle
donne in menopausa. Anche l’eccesso di fumo e protesi
dentarie inadeguate possono favorire il disturbo.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• La pancia è gonfia, sia sopra che sotto l’ombelico, i
gonfiori si presentano dopo aver preso freddo sulla pan-
cia, i flati e le eruttazioni, che sono acide, non riescono a
dare sollievo alla tensione addominale: China officinalis,
3 granuli alla 9 CH, 2 volte al dì, fino al miglioramento della
sintomatologia.
• Il gonfiore è localizzato nella parte alta dell’addome,
cioè al di sopra dell’ombelico, le eruttazioni e i flati sono
maleodoranti e danno un transitorio miglioramento della
tensione addominale; la digestione è lenta, con sudori e bi-

88
CURARSI CON L’OMEOPATIA

sogno di aria fresca, o di sventolarsi, dopo aver mangiato


qualcosa: Carbo vegetabilis, 3 granuli alla 5 CH, 3 volte al
giorno, fino al miglioramento della sintomatologia.
• Il gonfiore è accompagnato da flati maleodoranti, la
cui emissione non provoca sollievo alla tensione e le erutta-
zioni hanno un caratteristico sapore di uovo marcio: Cha-
momilla, 3 granuli alla 9 CH, 3 volte al dì, fino al migliora-
mento della sintomatologia.
• Il gonfiore si presenta dopo il pasto, associato a pesan-
tezza e crampi, con sensazione di pietra sullo stomaco, e
intensa sonnolenza postprandiale; i flati migliorano netta-
mente lo stato di distensione addominale, senza però esse-
re maleodoranti come nel caso di Chamomilla o di Carbo;
ci possono essere eruttazioni acide a stomaco vuoto: Nux
vomica, 3 granuli alla 7 CH, 3 volte al dì, fino al migliora-
mento della sintomatologia.
• I dolori sono sentiti soprattutto a sinistra sotto le co-
ste o alla bocca dello stomaco; le eruttazioni sono violente
e brucianti, ma arrecano sollievo alla tensione gastrica;
sono spesso i dolci che scatenano i gonfiori: Argentum ni-
tricum, 3 granuli alla 5 CH, 3 volte al giorno, fino al miglio-
ramento della sintomatologia.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile l’assunzione dell’oligoelemento
Manganese-Cobalto, da associare al rimedio omeopatico
più adatto. Se ne prende una fiala per 20-25 giorni, tutti
i giorni, la mattina a digiuno.
Si consigliano anche 2 compresse di carbone vegetale
al giorno, per periodi non superiori a 7-10 giorni
consecutivi.

89
L’apparato digerente

CALCOLI BILIARI
Calcoli presenti all’interno della colecisti (colelitiasi)
o all’interno del dotto biliare comune (coledocolitiasi)
formati dalla bile. I sintomi sono dolori intensi nella
zona epigastrica, nella zona dell’ipocondrio destro, con
possibile irradiazione anche alla schiena.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Calcoli dovuti a un’alimentazione abbondante, in presen-
za di condizioni generali di stress, sonnolenza postprandiale,
stitichezza, gonfiori addominali: Nux vomica, 3 granuli alla 5
CH, 2 volte al giorno, per 30-60 giorni.
• In caso di colica acuta: Calcarea carbonica, una dose
unica alla 200 CH.
• Per stimolare la funzione biliare: Berberis vulgaris 6
DH (diluizione decimale) in gocce; 15 gocce prima dei pasti
principali, per 20 giorni, ripetibili ciclicamente.
• In caso di dolore con senso di costrizione e di spa-
smo, che esordisce improvvisamente e migliora un po’
con il caldo locale e piegandosi su se stessi: Colocin-
this, 3 granuli alla 7 CH, ogni 5-10 minuti, riducendo
poi gradualmente la dose non appena i dolori miglio-
rano, oppure si può usare una singola dose alla 200 CH.
• Se il dolore cambia rapidamente e spesso sede: Ma-
gnesia fosforica, da usare come Colocinthis.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Associare al rimedio omeopatico gli oligoelementi
Zolfo e Manganese-Cobalto, una dose ogni 2 giorni,
alternandoli (un giorno uno e il giorno dopo l’altro).

90
CURARSI CON L’OMEOPATIA

ERNIA IATALE
Risalita di parte dello stomaco dalla cavità addomi-
nale all’interno di quella toracica, attraverso il foro
diaframmatico in cui passa l’esofago.
Può essere congenita o acquisita. La sintomatologia è
in genere assente ma, nelle forme di lunga durata, pos-
sono comparire esofagite da reflusso gastroesofageo e
anemia per sanguinamento cronico; nelle ernie iatali
di grosse dimensioni si possono avere disturbi che ri-
cordano l’angina pectoris (dispnea, palpitazioni, dolore
epigastrico).

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Spasmi dell’esofago con deglutizione rumorosa, im-
pressione di nodo alla faringe che risale dal basso verso
l’alto, eruttazioni difficili e rumorose dall’odore di aglio,
bisogno continuo di deglutire, aerofagia, ernia iatale. La
sintomatologia peggiora al minimo contatto e di notte, mi-
gliora all’aria aperta: Asa foetida, 2-3 granuli alla 5 CH, 2
volte al giorno, fino al miglioramento.
• Quando ci si sente sazi dopo i primi bocconi di cibo,
nonostante forti sensazioni di fame, e si hanno eruttazioni
spesso acide: Lycopodium, 3 granuli alla 7 CH, 2 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• Quando il reflusso consegue a pasti troppo veloci o
abbondanti: Nux vomica, 3 granuli alla 5 CH, 2 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• Bruciore di stomaco accompagnato da disgusto per
molti alimenti, amaro in bocca e talvolta tachicardia con
sensazione di non respirare bene: Arsenicum album, 2-3
granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino a miglioramento.

91
L’apparato digerente

GASTRITE
Processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico del-
lo stomaco. Le forme acute possono essere causate da
alcol, farmaci (antinfiammatori, antifebbrili, anti-
dolorifici, cortisonici), cibi (grassi, speziati, acidi…),
fumo, stress, infezioni (batteriche o virali).
La sintomatologia delle gastriti acute è caratterizzata
da nausea, spesso seguita da vomito, dolori epigastri-
ci, diarrea. Le varianti croniche in genere non manife-
stano sintomi, se non una generica difficoltà digesti-
va. Le complicazioni sono di tipo anemico, soprattutto
anemia da carenza di vitamina B12, per l’assorbimen-
to della quale è necessaria la presenza di una sostan-
za prodotta dallo stomaco in condizioni normali, ma
assente in molti casi di gastrite cronica. Malattie as-
sociate alla gastrite sono l’ulcera gastrica e il tumore
dello stomaco.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il dolore è ben localizzato in un punto: Kalium bichro-
micum.
• Bruciori digestivi dei soggetti frettolosi, anche nel
mangiare; si tratta di persone ansiose, che spesso deside-
rano dolci o zuccheri, che però risultano indigesti; i brucio-
ri sono soprattutto sentiti dopo i pasti, accompagnati fre-
quentemente da eruttazioni acide: Argentum nitricum.
• Per chi sente la pancia gonfia non appena mangiato
qualche boccone; i bruciori sono avvertiti lontano dai pa-
sti e anche di notte; spesso vi è anche sensazione di inten-
so vuoto di stomaco; i sintomi diventano più intensi tra le
quattro e le sette di sera: Lycopodium.

92
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Per persone che mangiano abbondantemente, stres-


sate dal lavoro, sedentarie e con la digestione lenta; è pre-
sente di solito un’intensa sonnolenza dopo i pasti; il rime-
dio è tra i più adatti per le ulcere di chi si arrabbia con il
capufficio: Nux vomica.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 o 7 CH, 3 granuli,
2 volte al giorno, fino al miglioramento. In fase acuta, si
prendono 3 granuli ogni 2-3 ore o più, fino alla scomparsa
del sintomo. Questi rimedi possono essere utilizzati, soli
o in associazione tra loro, per almeno 15-20 giorni prima
dell’usuale periodo di ricaduta stagionale, e durante il
periodo stesso.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile abbinare l’assunzione dell’oligoelemento
Manganese-Cobalto, una fiala la mattina
a digiuno per due mesi.

INSUFFICIENZA EPATICA
Cattivo funzionamento del fegato che si traduce in
sintomi caratteristici e aspecifici come bocca amara,
astenia, anoressia, cefalea, sonnolenza postprandia-
le. Nella grave insufficienza i sintomi sono molto più
marcati, con grande decadimento, febbre, ittero ecc. Le
cause dell’insufficienza epatica sono varie: epatopatie
acute o croniche, calcolosi colescistica, alimentazione

93
L’apparato digerente

scorretta, danni epatici da intossicazione. La steato-


si del fegato (fegato grasso) è in relazione al consumo
di alcol, ma anche per l’eccessivo uso di carboidrati
nell’alimentazione. Il trattamento è di stretta pertinen-
za medica, tuttavia, è possibile sostenere la terapia già
esistente con alcuni rimedi omeopatici.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Come rimedio di sostegno: Hepatine, 3 granuli alla 5
CH, una volta al giorno, per un mese.
• Nelle epatiti tossiche e virali, dove esista un aumento
delle transaminasi; Phosphorus, 5 granuli alla 5 CH, 2 vol-
te al giorno, fino al miglioramento.
• La zona è dolente. Vi è ristagno biliare e gas addomi-
nale. Il soggetto presenta un caratteristico peggioramento
tra le 16 e le 20: Lycopodium, 5 granuli alla 9 CH, 2 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• Il soggetto presenta dolori alla scapola destra: Cheli-
donium. È un rimedio utile nelle disfunzioni biliari e nelle
coliche epatiche (più attivo sul lobo destro del fegato), 20
gocce alla 6 DH, 2 volte al giorno, fino al miglioramento.
Cardus marianus, rimedio più attivo sul lobo sinistro
dell’organo epatico e si assume con le stesse modalità di
Chelidonium.
• Per un’azione antinfiammatoria: Orthohistaminum, 3
granuli alla 9 CH, una volta al giorno, per un mese.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Si può assumere Manganese-Rame e Zinco, una fiala
tutti i giorni per 1-2 mesi alternando i rimedi.
Utile anche un’integrazione con vitamina C.

94
CURARSI CON L’OMEOPATIA

REFLUSSO GASTROESOFAGEO
Si tratta di rigurgiti acidi causati dall’incontinenza
della valvola cardias o di un’ernia iatale. I suoi sinto-
mi tipici sono bruciore di stomaco, rigurgito, difficoltà
a deglutire, salivazione eccessiva.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per il trattamento dei disturbi: Argentum nitricum
alla 9 CH, 5 granuli, 2 volte al giorno fino a miglioramento
oppure Ipeca alla 5 CH o Iris versicolor alla 7 CH nelle
stesse dosi.
• Quando il reflusso consegue a pasti troppo veloci o
abbondanti: Nux vomica, 3 granuli alla 5 CH, 2 volte al
giorno, fino al miglioramento.

ULCERA GASTRODUODENALE
È una lesione della parete dello stomaco nell’antro ga-
strico o a livello della prima porzione del duodeno.
Si manifesta con dolore epigastrico che compare pri-
ma di mangiare e si attenua dopo il pranzo. Può essere
causata da stress fisico, alimentazione, fumo e consu-
mo di alcolici.
Alcuni medicinali, i farmaci antinfiammatori non ste-
roidei (i cosiddetti Fans) posono danneggiare la muco-
sa, ma l’ulcera può essere causata anche da un batterio,
l’Helicobacter pylori.

95
L’apparato digerente

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Dolore dopo un eccesso alimentare, eruttazione con
retrogusto dei cibi ingeriti: Antimonium crudum, alla 7
CH, 5 granuli 3 volte al giorno.
• Se compare nausea, vomito e rigurgiti e in soggetti par-
ticolarmente ansiosi: Argentum nitricum, alla 9 CH, 5
granuli 3 volte al giorno.
• Senso di acidità e bruciori gastrici: Iris versicolor,
alla 9 CH 5 granuli 3 volte al giorno.
• Bruciori e nausea, desiderio di bere birra, lingua ar-
rossata e secca: Kali bichromicum, alla 9 CH 5 granuli 3
volte al giorno.

96
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Intestino

COLITE
Malattia infiammatoria, a carattere acuto o cronico,
del colon. Le forme acute sono causate da tossine, bat-
teri, virus, protozoi, farmaci o errori alimentari. Sono
sempre presenti diarrea, a volte con sangue e muco
nelle feci, e nausea; sono meno frequenti il vomito e la
febbre. Il polso può farsi più frequente e compare una
spossatezza via via più intensa. Nelle forme più gravi
si hanno molte scariche di diarrea al giorno (fino a 20
e più); compaiono dolori addominali crampiformi; la
febbre raggiunge valori elevati; la sete diventa inten-
sa per disidratazione progressiva, mentre la diuresi si
riduce e la stanchezza diventa intollerabile. Le coliti
croniche, caratterizzate da disturbi di lunga durata,
possono essere originate sia da microrganismi (colite
amebica o tubercolare) sia da malattie come colite ul-
cerosa, morbo celiaco, morbo di Crohn: i sintomi non
differiscono molto da quelli delle forme acute.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Coliche addominali con senso di costrizione e di spa-
smo, che esordiscono improvvisamente e migliorano un po’
con il caldo locale e piegandosi su se stessi: Colocinthis,
3 granuli alla 7 CH, ogni 5-10 minuti, riducendo poi gra-
dualmente la dose non appena i dolori migliorano, oppure

97
L’apparato digerente

si può usare una singola dose alla 200 CH. Questo rimedio
va usato anche quando la colica si presenta dopo un’arrab-
biatura.
• Colica con addome caldo e gonfio e ipersensibilità a
qualsiasi scossa, contatto o anche vibrazione: Belladonna,
tre granuli alla 7 CH, ogni 5-10 minuti, riducendo poi gra-
dualmente la dose non appena i dolori migliorano, oppure
si può usare una singola dose alla 200 CH.
• Quando la stitichezza si alterna alla diarrea, si pre-
sentano flati, dolori e muco nelle feci, e la condizione si
aggrava prima di una prova, un esame, un incontro impor-
tante: Argentum nitricum, 4 granuli alla 5 CH, 3 volte al
giorno per 10-14 giorni.
• In presenza di nausea, dolori laceranti e feci acquo-
se con muco gelatinoso e avversione al cibo: Colchicum, 4
granuli alla 5 CH, 3 volte al giorno per 10-14 giorni.

COLON IRRITABILE
Detto anche “colite spastica”, è un disturbo esclusiva-
mente funzionale, in cui l’intestino non presenta alcun
tipo di infiammazione; vengono, al contrario, segnalati
disturbi dell’alvo con stitichezza, stitichezza alternata
a diarrea, oppure solo diarrea: in tutti i casi il sintomo
più spesso lamentato è il dolore addominale crampifor-
me; a volte compare muco nelle feci. È frequente in per-
sone ansiose, che conducono una vita disordinata e con
cattive abitudini alimentari (assunzione di cibi poveri
di scorie, troppi caffè, alcolici o bevande gassate).

98
CURARSI CON L’OMEOPATIA

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI

Stitichezza
• Stimolo frequente, con sensazione però di evacuazione
incompleta: Nux vomica.
• Feci che scendono per un pezzo e poi risalgono nel ret-
to con conseguente difficoltà ad andare di corpo: Silicea.
• Assenza di stimolo intestinale; attese di giorni, risolte
poi solo dall’intervento meccanico: Opium.
• Feci a pallini staccati: Magnesia muriatica.
• Difficoltà a evacuare anche feci molli; il retto è secco e
può essere infiammato: Alumina.
• Feci grosse, secche, come bruciate; tutte le mucose
sono in genere molto secche: Bryonia.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 o 7 CH, 3-4 granuli,
2 volte al giorno, per 15-20 giorni.

Diarrea
• Diarrea bruciante, che può essere verdastra, a volte con
tracce di sangue; generalmente è dovuta a eccesso di dolci;
può anche essere una diarrea da “tremarella”: Argentum
nitricum.
• Diarrea da tossinfezione alimentare; comunque bru-
ciante, anche associata a febbre con prostrazione genera-
le; le feci non sono abbondanti, le scariche però debilitano
molto: Arsenicum album.
• Diarrea giallastra, non completamente liquida; le feci
sono leggere, e galleggiano sull’acqua della tazza dopo
l’evacuazione: Chelidonium.
• Diarrea acquosa, non associata a dolori intestinali, men-
tre è molto intensa la stanchezza che ne deriva: China.
• Feci verdastre e sanguinolente; peggioramento nottur-
no, associato a un fastidioso senso di contrattura anale;

99
L’apparato digerente

l’alito è molto cattivo, c’è abbondante salivazione, e spesso


è presente febbre: Mercurius solubilis.
• Diarrea giallastra, con scariche soprattutto mattutine,
quasi a getto, seguite da profonda stanchezza e dolori inte-
stinali che migliorano con il calore e stando a pancia in giù:
Podophyllum peltatum 9 CH.
• Diarrea profusa e abbondante con crampi addominali
e sudorazione intensa, soprattutto in fronte; senso di bru-
ciore interno con pelle che invece è molto fredda: Veratrum
album.
Salvo diversa indicazione, il rimedio prescelto va assunto
alla 5 o 7 CH, 3-4 granuli, 2 volte al giorno, per 15-20 giorni.

DIARREA
Disturbo della defecazione caratterizzato dall’evacua-
zione di un maggior volume di feci a consistenza ridot-
ta, più volte al giorno e talora anche durante la notte.
Le diarree si distinguono in acute, più spesso dovute a
tossine, a infezioni batteriche o virali e croniche, cau-
sate da infezioni batteriche o protozoarie, ma anche da
malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn e
colite ulcerosa), da tumori o da intolleranze alimenta-
ri (morbo celiaco). Un caso particolare è rappresentato
dalla diarrea del viaggiatore.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Diarrea provocata da avvelenamento da cibo, in parti-
colare carne: Arsenicum album.

100
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Se causata da pesce o se l’attacco si presenta prima di


un evento importante: Carbo vegetabilis.
• Se i sintomi sono causati da paura improvvisa o sono
aggravati da clima freddo e secco: Aconitum napellus.
• Se la diarrea trae origine da preoccupazioni o da
stress: Argentum nitricum.
• In caso di attacchi forti, con sudori freddi:: V
Veratrum
album.
• In tutti i casi di diarrea, si può assumere Podophyl-
lum, 5 granuli alla 5 CH dopo ogni scarica.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 CH, 5 granuli, an-
che ogni 10 minuti. Diradare in base al miglioramento.

METEORISMO
Gonfiore dell’area addominale dovuto a un’eccessi-
va produzione e all’accumulo di gas nello stomaco o
nell’intestino. Può essere accentuato da particolari
cibi o da situazioni di stress. Può dare origine a dolori,
crampi e flatulenza.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Gonfiori addominali, con dolori e flati: Carbo vegetabi-
lis, alla 5 CH 5 granuli, 3 volte al giorno.
• Il gonfiore è soprattutto nella parte bassa del ventre,
dall’ombelico in giù; il gonfiore è presente dopo pochi boc-
coni o al più tardi alla fine del pasto; i flati vengono emessi
con difficoltà, sono poco odorosi, ma danno comunque un

101
L’apparato digerente

certo sollievo alla tensione: Lycopodium clavatum, 3 gra-


nuli alla 7 CH, 2 volte al giorno, fino al miglioramento della
sintomatologia.
• Gonfiore con borborigmi, diarrea con emissione di gas:
China, alla 9 CH 5 granuli, 1-3 volte al giorno.
• Gonfiore addominale con coliche violente, emissione
di gas che non reca sollievo, diarrea: Colocynthis alla 9
CH, 5 granuli, 1-3 volte al giorno.
• Coliche addominali con sonnolenza e flatulenza dopo
il pasto, tendenza alla stipsi: Nux Vomica, alla 9 CH 5 gra-
nuli, 1-3 volte al giorno.

OSSIURIASI
Infestazione intestinale da parte del verme Enterobius
vermicularis, od ossiuro. È l’infestazione da elmin-
ti più frequente, presente in tutti i climi. Il contagio
avviene mediante l’ingestione di uova provenienti dal
terreno o da oggetti contaminati. Le uova depositate
sulla cute determinano notevole prurito perianale o
vulvare, sintomo principale della malattia. Spesso si
verifica autocontagio, per trasmissione fecale-orale
delle uova con conseguente reinfestazione. Nei bambini
il fenomeno si manifesta con volto pallido, occhi pro-
fondi e, in alcuni casi, con il digrignamento dei denti
nella notte. La diagnosi viene effettuata mediante la
ricerca delle uova nella regione perianale con una stri-
scia di nastro adesivo, che viene poi messa con il lato
adesivo su un vetrino e analizzata al microscopio.

102
CURARSI CON L’OMEOPATIA

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per tutti: Oxiurus vermicularis 200 CH, una monodose
al cambio della luna, per 3 volte, associandovi per 10- 15
giorni l’assunzione di un fitoterapico scelto tra i seguenti:
Ribes nigrum 1 DH (40 gocce 2 volte al dì, metà dose per i
bambini) nel caso ci sia la sensazione che l’organismo sia
irritato, e Arctium lappa tintura madre (25 gocce 2-3 volte
al dì, metà dose per i bambini) se si ha la sensazione che
l’organismo sia intossicato.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Dopo l’assunzione di un “vermifugo” può essere utile
somministrare un purgante, per l’eliminazione dei
vermi che, anziché essere morti, siano rimasti solo
un po’ storditi. È indicata, per gli adulti, l’assunzione
di compresse d’aglio, 2-4 al giorno da prendere con
abbondante acqua.

STITICHEZZA
Detta anche stipsi, è un disturbo caratterizzato da
un’emissione scarsa o infrequente di feci. Si distingue
una stitichezza idiopatica, forma in cui il sintomo non
è espressione di malattia organica, da una stitichezza
sintomatica, in cui il disturbo è inserito in un quadro
di altri fenomeni patologici. Le stitichezze sintomati-
che si manifestano in corso di malattie varie (peritoni-

103
L’apparato digerente

ti acute, appendiciti, coliche biliari e renali, disturbi


ginecologici, lesioni neurologiche). Anche l’abuso di
lassativi può portare a stitichezza che, in questi casi,
cronicizza.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Stipsi dolorosa, con feci dure e spasmi: Plumbum.
• Stipsi accompagnata da atonia. Non esiste alcuno sti-
molo. Le feci sono durissime: Opium.
• Stipsi che deriva da scarsa produzione biliare: Lyco-
podium.
• Stipsi della donna in gravidanza e stipsi da abuso di
lassativi: Hydrastis.
• Stipsi con continuo stimolo a evacuare; quando ciò av-
viene, il soggetto non ha mai la sensazione di essersi libe-
rato del tutto: Nux vomica.
• Stipsi abituale, senza stimolo alla defecazione: Gra-
phites.
Prendere il rimedio prescelto alla 7 CH, 3-4 granuli, 2
volte al giorno, fino al miglioramento.

104
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Alimentazione
Disturbi del comportamento alimentare

I problemi della nutrizione, intesi come alterato rap-


porto con il cibo non dovuto a cause ambientali (ipo-
nutrizione), possono essere raggruppati in tre categorie
fondamentali: anoressia, bulimia e obesità.
I disturbi del comportamento alimentare vanno dia-
gnosticati e trattati dal medico. I rimedi omeopatici
qui indicati sono quindi da ritenersi di sostegno, non
come cura del problema. Vediamoli qui di seguito, uno
per uno.

ANORESSIA
Malattia psichica caratteristica del periodo adolescen-
ziale che si manifesta con la perdita totale dell’appeti-
to; riguarda prevalentemente il sesso femminile anche
se sono sempre più frequenti i casi di ragazzi colpiti
dalla malattia.
L’anoressia ha un esordio lento, spesso è preceduta da
un avvenimento scatenante come un forte trauma psi-
cologico, la morte di una persona cara, oppure conse-
gue alla paura che il proprio corpo non risulti accetta-
bile esteticamente.
Talvolta l’anoressia è preceduta dalla decisione di ini-
ziare una dieta dimagrante, che viene praticata, con il

105
L’apparato digerente

passare del tempo, in modo sempre più rigido e restrit-


tivo. Di solito i familiari si rendono conto del proble-
ma solo quando la perdita di peso è già considerevole
ed ormai evidente. Un eventuale intervento costrittivo
nei confronti della persona per forzarla a mangiare si
rivela inutile, perché l’anoressica costretta a cibarsi
reagisce vomitando il cibo assunto.
Nei casi più seri sono necessari il ricovero ospedalie-
ro e la nutrizione per via parenterale. Il trattamento
medico-dietetico ha lo scopo di ripristinare le condi-
zioni fisiche, mentre le cause dell’anoressia vanno cu-
rate con la psicoterapia, che richiede tempi lunghi e la
collaborazione di tutta la famiglia.

BULIMIA
Disturbo dell’alimentazione caratterizzato da eccessi-
va sensazione di fame.
La bulimia può essere legata a disturbi psichici, a ma-
lattie gastriche (ulcera) o sistemiche (diabete). Consiste
sostanzialmente in attacchi di fame improvvisa e vio-
lenta, con bisogno incontrollabile di ingerire notevoli
quantità di cibo in breve tempo. Spesso è seguita da
agitazione, senso di colpa e vomito autoprovocato. Può
portare all’obesità.
In questi casi i tentativi di riduzione del peso danno
spesso scarsi risultati.
È utile un eventuale intervento di psicoterapia. Può ac-
cadere che in uno stesso soggetto si alternino periodi di
anoressia e di bulimia.

106
CURARSI CON L’OMEOPATIA

OBESITÀ
Condizione caratterizzata da un aumento eccessivo del
peso corporeo. Sotto il profilo della distribuzione del
tessuto adiposo, si può parlare di obesità androide e
ginoide a seconda che sia prevalente al disopra o al
disotto della linea ombelicale; e di obesità armonica o
disarmonica. L’obesità viene considerata un fattore di
rischio per patologie gravi come arteriosclerosi, infar-
to, ipertensione, diabete, artrosi ecc.: per tale motivo
deve essere valutata con attenzione dal medico e rigo-
rosamente curata.

RIMEDI OMEOPATICI PER I VARI DISTURBI


DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
• Alternanza di bulimia e anoressia (prevalente) che fa
aumentare di peso e poi dimagrire, in soggetti sempre agi-
tati e ansiosi che tendono all’ipotiroidismo: Iodum.
• Anoressia in presenza di sintomi paradossali e con-
traddittori in un soggetto con alternanza di perdita di peso
e di sovrappeso. Bolo isterico. Il problema è dovuto soprat-
tutto a conseguenze di traumi affettivi: Ignatia amara.
• Individui anoressici magri, deboli, demineralizzati,
ipersensibili al freddo, che trasudano facilmente da tutta
la testa e soprattutto dai piedi. Vivaci, ma timidi con scarsa
fiducia nei propri mezzi. Tendenza alle idee fisse: Silicea.
• Anoressia con dimagrimento in soggetti introversi,
che si crogiolano sui loro malumori, desiderosi di sale. Ag-
gravati dalla consolazione: Natrum muriaticum.
• Ipersensibilità nervosa marcata in soggetti anoressici
timidi, ipersensibili a tutto, “tremanti”, con insonnia e me-
trorragie su base psichica: Ambra grisea.

107
L’apparato digerente

• Soggetto anoressico particolarmente emaciato, so-


prattutto agli arti inferiori. Si verifica un calo ponderale
pur mangiando molto. Soprattutto un giovane con caratte-
re difficile, sempre imbronciato e scontento: Abrotanum.
• Anoressia in soggetto astenico, ipoteso, con chiazze
nere sul corpo, con espressione triste e indifferente. Alter-
na fasi di ansia e depressione: Sepia.
• Voglia di mangiare che scompare alla vista del cibo
in soggetti longilinei, freddolosi, idealisti. Insonnia, terrori
notturni: Kali phosphoricum.
• Soggetti anoressici che perdono i sensi facilmente,
testardi, viziati, isterici. Ipereccitabili con alternanza di
pianto e di risa: Moscus.
• Soggetti bulimici con spiccato appetito e disturbi di-
gestivi; sono concreti, ma paurosi nei riguardi del futuro.
Hanno desiderio di alimenti non facilmente digeribili, di
uova e di dolciumi di vario genere: Calcarea carbonica.
• Soggetti grassottelli, desiderosi di affetto e di “cocco-
le”, con depressione nervosa dopo una separazione fami-
liare o la nascita di un fratellino. Digestione lenta e diffici-
le. Desiderio di gelati: Pulsatilla.
• Soggetti gioviali, dinamici, estroversi, ottimi mangia-
tori, sanguigni, calorosi, generalmente desiderosi di dolci:
Sulphur.
• Alternanza di bulimia (prevalente) con anoressia in
soggetto che abusa quantitativamente degli alimenti ma
poi si pente specie di notte. Lingua patinosa, eruttazione
con il gusto degli alimenti ingeriti. Feci diarroiche precedu-
te da feci di consistenza dure: Antimonium crudum.
• Alternanza di bulimia-anoressia in soggetto che si
autointossica specie con il consumo di sostanze eccitanti
(caffè, alcol, droghe). Lingua patinosa nella parte posterio-
re, stipsi, varici emorroidarie: Nux Vomica.

108
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Estrema secchezza di cute e mucose in soggetto ano-


ressico, depresso, inebetito, che presenta una sonnolenza
giornaliera continua. L’umore è mutevole, passa dal riso al
pianto: Nux moscata.
• Soggetto impaziente, convinto di essere troppo gras-
so, frettoloso, ossessionato dalle cose e/o avvenimenti più
banali. Allucinazioni e sensazioni inverosimili. Meteoropa-
tico con netto peggioramento con l’umidità e il freddo. Ten-
de all’obesità e alla cellulite: Thuya.
• Il soggetto avverte uno sdoppiamento della persona-
lità con fasi bulimiche che migliorano il suo stato d’animo.
Disturbi gastrici, dispepsia su base neurodistonica, alluci-
nazioni. Donne obese che non vorrebbero mangiare ma non
ne possono fare a meno. Comportamento contraddittorio
con tendenza a ingiuriare e trattare male le persone più
care: Anacardium orientalis.
• Soggetto obeso che trattiene liquidi, sensibile al freddo
umido, depresso, triste, disgustato dalla vita, soprattutto di
sera e di notte. Si commuove facilmente con tendenza a
piangere. Alternanza di diarrea e stipsi. Bulimia: Natrum
sulphuricum.
• Soggetto i cui sintomi peggiorano con la collera, l’indi-
gnazione, l’umiliazione, i dispiaceri continui a cui risponde
con rabbia repressa e dissimulazione. È prevalente l’ano-
ressia: Staphysagria.
• Magrezza del torace e degli arti con ventre grosso e
pieno d’aria. Notevole appetito che scompare dopo i primi
bocconi in paziente sempre scontento, dominatore, arro-
gante, difficile da accontentare: Lycopodium.
• Prevalente anoressia in soggetto magro, agitatissimo,
con aggravamento notturno. Perdita di appetito alla vista o
all’odore del cibo. Alternanza di agitazione e prostrazione.
Soggetto preciso e ordinato: Arsenicum album.

109
L’apparato digerente

• Anoressia con dimagrimento soprattutto nei maschi.


Soggetto astenico che tende a idealizzare troppo, fa ca-
stelli in aria e ha la tendenza a perdere il contatto con la
realtà quotidiana. Ha forte desiderio di alimenti salati, di
mangiare durante la notte, ha sete di acqua fredda e nutre
avversione per i dolci. Peggioramento al crepuscolo: Pho-
sphorus.
• Soggetto anoressico, con umore irritabile e alternanza
di momenti di euforia e depressione. Avverte la sensazione
che qualche cosa si stia muovendo nello stomaco: Crocus
sativus.
Il rimedio prescelto va assunto alla 15 CH, 3-4 granuli, 2
volte al giorno, fino al miglioramento.

INTOLLERANZE ALIMENTARI
Si tratta di reazioni scatenate dall’assunzione di alcu-
ni alimenti, con sintomi differenti da soggetto a sogget-
to che possono comportare disturbi gastrointestinali,
reazioni cutanee, cefalee. I meccanismi in grado di pro-
vocare intolleranza possono essere di natura enzimati-
ca, di tipo farmacologico oppure rimanere sconosciuti.
Esistono numerosi test non invasivi utili per scoprire
un’eventuale intolleranza alimentare.
Una volta individuata la propria intolleranza alimen-
tare, il modo più efficace per trattarla non è quello di
eliminare gli alimenti ai quali si risulta intolleranti,
al fine di non esasperare la condizione di sensibilità
agli stessi, ma di reintrodurli in piccole dosi. I sintomi

110
CURARSI CON L’OMEOPATIA

sono spesso sovrapponibili a quelli delle allergie, ma


nelle allergie vi è una reazione del sistema immunita-
rio nei confronti di un alimento che viene individuato
come “nemico” e nei confronti del quale viene scate-
nata la produzione di anticorpi. La reazione allergi-
ca può essere tanto intensa da determinare uno shock
anafilattico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Intolleranza al caffè: Chamomilla.
• Intolleranza alla combinazione “caffè e latte”: Kalium
carbonicum.
• Intolleranza al latte: Sepia.
• Intolleranza a farine e fecole: Natrum sulfuricum.
• Intolleranza al pane: Hydrastis.
• Intolleranza ai dolci: Kalium muriaticum (anche Pul-
satilla).
• Intolleranza a vini e cibi acidi: Antimonium crudum.
• Intolleranza al burro: Cyclamen.
• Intolleranza alle uova: Ferrum metallicum.
• Intolleranza ai cavoli: Petroleum.
• Intolleranza al vino: Oxalicum acidum.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 CH, 3 granuli, una
volta al giorno, fino al miglioramento.
In caso di necessità acuta, assumere una monodose del
rimedio alla 30 o 200 CH.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile abbinare al rimedio omeopatico il macerato
glicerico Ribes nigrum, 1 DH,
70 gocce tra le 8 e le 10 del mattino.

111
L’apparato digerente

Disturbi metabolici

DISFUNZIONI TIROIDEE
Ghiandola endocrina posta nella regione anteriore del
collo. È in grado di sintetizzare e produrre l’ormone ti-
roideo sotto forma di tiroxina (T4) e triiodotironina (T3);
quest’ultima è la forma attiva dell’ormone. Le azioni
sono estremamente ampie e vanno dallo sviluppo del
sistema nervoso centrale, all’accrescimento corporeo,
al controllo di numerose funzioni metaboliche. La con-
dizione in cui la ghiandola tiroidea funziona in ecces-
so, rilasciando troppo ormone nell’organismo, si defi-
nisce ipertiroidismo. Quando gli ormoni tiroidei sono
insufficienti, si realizza invece una condizione clinica
definita ipotiroidismo. È opportuno sottolineare che
è comunque necessario rivolgersi al medico, perché i
rimedi naturali non sono in grado di sostituire gli or-
moni prodotti dalla tiroide.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Ipertiroidismo, tachicardia; in soggetto calorosissimo,
magro, che migliora con il freddo. La cute è olivastra: Io-
dum, 3 granuli alla 30 CH, per 30-60 giorni.
• Ipotiroidismo in soggetto con capelli chiari, cute bian-
ca e tendenza all’aumento di accessi di tosse durante il
sonno (prima di mezzanotte), che insorgono in stanza cal-
da con grande arsura e secchezza delle mucose delle vie
aeree, migliorati da bevande calde: Spongia, 3 granuli alla
30 CH, per 15 giorni.

112
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Ipotiroidismo in paziente con cute chiara, pletorico.


Tumefazione e aumento di consistenza ghiandolare. Pre-
senza di muco durante la tosse che tuttavia il paziente non
riesce a espettorare: Bromium, 3 granuli alla 30 CH, per
15 giorni.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Cibi ricchi di iodio, come le alghe di mare, possono
porre rimedio a lievi disturbi tiroidei.
Chi è in sovrappeso e ha la tiroide ingrossata,
può abbinare al rimedio omeopatico Fucus vesiculosus,
30 gocce di tintura madre, con un po’ di acqua,
due volte al giorno.
Per il trattamento di fondo occorre rivolgersi
al medico omeopata.

113
CURARSI CON L’OMEOPATIA

L’apparato
circolatorio
I DISTURBI CHE RIGUARDANO
LA CIRCOLAZIONE, IL SANGUE
E LA PRESSIONE ARTERIOSA

115
L’apparato circolatorio

ARTERIOSCLEROSI
Serie di alterazioni costituite da ispessimento e perdi-
ta di elasticità della parete di un vaso arterioso.
Comprende: l’aterosclerosi, caratterizzata dalla for-
mazione di ateromi nelle arterie muscolari di grande
e medio calibro (coronarie, carotidi e femorali) e nel-
le arterie elastiche come l’aorta; e l’arteriosclerosi che
colpisce le piccole arterie.
Occorre rivolgersi al medico per la terapia più appro-
priata e riequilibrare l’alimentazione, spesso tra le
prime cause del problema. È opportuna una dieta po-
vera di grassi saturi (soprattutto quelli di origine ani-
male contenuti in carne, salumi e formaggi) e aumen-
tare l’apporto di frutta, verdura e alimenti integrali e
praticare moderata attività fisica regolare.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il soggetto presenta dolori brucianti che migliorano
con il freddo, arti inferiori freddi e pallidi, crampi ai pol-
pacci mentre cammina: Secale cornuta, 5 granuli alla 5
CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Il soggetto presenta crampi e spasmi: Cuprum arse-
nicosum, 5 granuli alla 5 CH, 3 volte al giorno, fino al mi-
glioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile un’integrazione con vitamina C
e olio di lino (un cucchiaino
a digiuno per 3-4 mesi).

116
CURARSI CON L’OMEOPATIA

CAPILLARI DILATATI
La dilatazione dei piccoli vasi sanguigni, di diametro
compreso tra 0,1 e 1 mm di diametro, si osserva spesso
al volto, e insorge talora già in età pediatrica e giova-
nile, ma più spesso tende a comparire con il passare
degli anni. Quando originano dal settore arteriolare di
un capillare, le teleangectasie si presentano piccole e
di colorito rosso vivo; quando originano dal settore ve-
noso di un capillare tendono a essere larghe e bluastre.
Sulla base del loro aspetto possono essere classificate
in 4 tipi principali: semplici o lineari, arborizzate, a
ragno e puntiformi o papulari. Numerosi sono i fattori
che possono essere associati alle teleangectasie: rosa-
cea, esposizione prolungata al sole, uso di cortisonici
topici, malattie del collagene (sclerosi sistemica, lu-
pus eritematoso, dermatomiositi), ma anche disturbi
circolatori degli arti inferiori, specie la stasi venosa,
e malattie ereditarie. La causa della loro formazione
è il rilascio o l’attivazione di mediatori chimici vaso-
attivi in risposta a stimoli diversi (chimici, ormoni,
infezioni ecc.). Una variante dell’orticaria pigmentosa
presenta una marcata componente vascolare con nu-
merose teleangectasie.
Indipendentemente dalla causa scatenante, le telean-
gectasie o capillari dilatati rappresentano un fattore
di disturbo estetico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Couperose; il problema si aggrava con il caldo: Ha-
mamelis, 2-3 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino al
miglioramento.

117
L’apparato circolatorio

• Fragilità capillare in genere, facilità all’ecchimosi, an-


che in gravidanza: Arnica, 3 granuli alla 7 CH, una volta al
giorno, alla sera, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Sulle teleangectasie del viso è utile applicare impacchi
dell’oligoelemento Manganese-Rame.

CELLULITE
Condizione del tessuto sottocutaneo, tipica delle donne,
in cui si ha un’ipertrofia dei componenti connettivi e
adiposi. Tale condizione si localizza prevalentemente
ai fianchi, alle natiche e alle cosce. La cellulite si ma-
nifesta dopo la pubertà e ha un andamento evolutivo.
All’inizio della formazione, la cute assume un colore
violaceo, quasi livido; in seguito compaiono aumento
della pastosità e aspetto a buccia d’arancia.
A questo stadio sono frequenti i disturbi dovuti alla
stasi venosa, cioè senso di gonfiore e stanchezza alle
gambe. La formazione della cellulite è determinata da
numerosi fattori; il più importante di essi è la pre-
disposizione ereditaria, che agisce su disfunzioni di
natura ormonale, con l’associazione del malfunzio-
namento della tiroide, delle ghiandole surrenali e del
pancreas. Alcuni fattori che favoriscono o aggravano
lo stato cellulitico sono i disturbi circolatori come le
varici agli arti inferiori e la stasi venosa-linfatica;

118
CURARSI CON L’OMEOPATIA

l’alimentazione squilibrata; il cattivo funzionamento


del fegato; la stitichezza; l’eccessiva sedentarietà e la
scarsità di esercizio fisico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• La cellulite è concentrata su cosce e bacino: assume-
re prima un tubo di Thuja, 3 granuli alla 5 CH al mattino
e 3 alla sera; proseguire con un tubo di Thuja 7 CH, allo
stesso dosaggio; concludere con un tubo di Thuja 9 CH,
sempre allo stesso dosaggio, associato alle altre sostanze
fitoterapiche indicate.
• Quando l’infiltrazione è presente un po’ dappertutto
sul corpo: Natrum sulphuricum, da usare secondo la po-
sologia indicata per Thuja.
• Se si trattengono anche le emozioni, i rancori e i ricor-
di del passato, condizione ricorrente nelle donne che sof-
frono di cellulite, può essere utile Natrum muriaticum.
Assumere 3 granuli alla 15 CH, 2-3 volte al giorno, fino al
miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Gli esperti in terapie naturali suggeriscono prodotti ad
azione diuretica o in grado di favorire la circolazione
venosa. Tra le sostanze naturali più efficaci del primo
gruppo vanno segnalati Spirea ulmaria tintura
madre (TM), oppure Taraxacum TM o Pilosella TM,
al dosaggio di 30 gocce 2 o 3 volte al giorno. È utile
abbinare anche gli oligoelementi Manganese-Cobalto e
Litio, una fiala al giorno, alternando i rimedi.
Il trattamento esterno degli accumuli adiposi può essere
fatto con estratti di edera (Hedera
Hedera helix
helix).

119
L’apparato circolatorio

EDEMA
In generale, si definisce edema un aumento del liquido
intercellulare, che può manifestarsi sotto forma di tu-
mefazione locale, gonfiore agli arti o al viso. Il gonfio-
re alle gambe che inizia nella regione delle caviglie si
verifica perché nei tessuti superficiali si raccoglie del
liquido che tende a distendere la pelle.
L’edema può avere diverse cause: spesso è la prima
manifestazione del cattivo funzionamento della cir-
colazione venosa, ma può anche avere origine ortope-
dica, reumatologica, cardiaca, farmacologica, derma-
tologica, ormonale ecc. L’edema venoso può essere la
conseguenza di varici, flebite, compressione esterna.
È associato a un senso di pesantezza agli arti e dilata-
zione della circolazione venosa.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• In caso di vene dilatate estremamente sensibili e do-
lenti, con una sensazione di “scoppio” delle vene stesse;
aggravamento con il caldo: Hamamelis virginica.
• Per decongestionare il sistema circolatorio venoso
profondo; per edema che peggiora stando in piedi, con il
caldo, e che migliora con applicazioni fredde e un moderato
esercizio fisico: Aesculus hippocastanum.
• In caso di stasi secondaria al circolo venoso portale
come decongestionante, soprattutto nei soggetti con legge-
ra insufficienza epatica: Cardus marianus.
• Gambe pesanti, con infiammazione e dilatazione del-
le vene; aggravamento lasciando cadere verticalmente le
gambe, miglioramento sollevandole: Vipera redi.
• In presenza di dolore contusivo persistente, indolen-

120
CURARSI CON L’OMEOPATIA

zimento aggravato dallo sforzo e dal più lieve contatto; ec-


chimosi: Arnica.
Il rimedio prescelto va preso alla 5 CH, 3 granuli, 2 volte
al dì, fino al miglioramento.
• Edema rosato con dolore come da puntura d’aghi, che
migliora grazie ad applicazioni fredde: Apis mellifica alla
15 CH, nella fase di maggior dolore ogni 15 minuti, poi ri-
durre la frequenza.
• Gonfiore arrossato e caldo, con dolore pulsante: Bella-
donna 5 CH, 5 granuli ogni 2 ore.
• Congestione venosa delle estremità, che appaiono
fredde: Pulsatilla 7 CH, 5 granuli 2 volte al giorno.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Anche l’utilizzo della tintura madre di Centella asiatica
e l’applicazione di pomate a base di Centella e
Hamamelis possono essere d’aiuto.

EMORROIDI
Dilatazione varicosa della rete venosa sottomucosa
del retto. Si distinguono: emorroidi di primo grado,
quando non fuoriescono dall’orifizio anale nemmeno
durante la defecazione; emorroidi di secondo grado,
quando migrano verso l’esterno solo durante la defeca-
zione, per poi rientrare spontaneamente al termine di
questa; emorroidi di terzo grado, quando migrano ma

121
L’apparato circolatorio

è necessario farle rientrare manualmente; emorroidi


di quarto grado, quando rimangono sempre al di fuo-
ri dell’ano, a prescindere dall’atto defecatorio, e non è
possibile riportarle nella loro sede naturale nemmeno
manualmente. Le cause sono numerose: predisposizio-
ne costituzionale; fattori anatomici; vita sedentaria e
dieta povera di fibre che costringe a sforzi intensi du-
rante l’evacuazione; anche la gravidanza è una condi-
zione favorente.
La sintomatologia si limita, nella maggior parte dei
casi, a prurito anale o senso di peso rettale; sono possi-
bili modeste perdite di sangue a ogni emissione di feci;
raramente è presente bruciore rettale; la comparsa di
dolori deve far sospettare la presenza di una trombofle-
bite emorroidaria, complicazione non rara, così come
il prolasso della mucosa rettale e l’anemia da sangui-
namento cronico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Sensazione di contusione locale, che peggiora per
qualsiasi contatto: Arnica.
• Le emorroidi si presentano brucianti, pruriginose e poco
dolorose. Sanguinano di rado e i disturbi migliorano con
applicazioni fredde: Aesculus hippocastanum.
• I sintomi peggiorano con il caldo e migliorano con
l’emorragia: Lachesis.
• Emorroidi gonfie, esterne, scure, che trasudano senza
sanguinare: Muriaticum acidum.
• Emorroidi correlate ad alimentazione scorretta ed ec-
cessiva, causate da transitoria stitichezza: Nux vomica.
• Il dolore si presenta dopo l’evacuazione: Rathania.
Il rimedio prescelto va preso alla 5 o 7 CH, 3 granuli, 3-4
volte al dì, fino al miglioramento.

122
CURARSI CON L’OMEOPATIA

GELONE
Detto anche eritema pernio, il gelone è una lesione eri-
tematosa circoscritta provocata dal freddo, special-
mente umido, in soggetti che presentano un terreno co-
stituzionale predisponente (turbe circolatorie, disturbi
endocrini); si localizza di preferenza alle dita delle
mani e dei piedi, al naso, alle orecchie. Si presenta
come una chiazza edematosa di colorito rosso-violaceo,
con pelle fredda, lucente.
Il prurito è intenso soprattutto dopo il riscaldamento
della zona interessata; il dolore può essere di modica
entità o con sensazione di bruciore.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se i geloni peggiorano stando al caldo: Pulsatilla.
• Se i geloni, soprattutto ai piedi, migliorano al caldo:
Agaricus.
• Le lesioni sulle dita sono come tagli di coltello: Nitri-
cum acidum 9 CH.
• Quando c’è intenso desiderio di calore locale e la pelle
ha intorno una sorta di screpolatura e di sollevamento in
scagliette: Arsenicum album.
Quando le lesioni si stanno formando, i rimedi omeopatici
possono essere utilizzati anche per 5-6 volte al giorno, 2-3
granuli alla 5 CH (salvo diversa indicazione), riducendo la
frequenza di assunzione via via che la situazione migliora.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile anche un’integrazione con vitamine
del gruppo B.

123
L’apparato circolatorio

IPERCOLESTEROLEMIA
Aumento del contenuto di colesterolo nel sangue. Non
è possibile, in linea generale, indicare un valore uni-
co, universalmente accettato come limite massimo di
normalità per la colesterolemia, perché gli studi ap-
profondiscono continuamente le conoscenze su questa
sostanza e sui suoi effetti: orientativamente, tuttavia,
si può oggi indicare in 200 mg per 100 ml di sangue
un valore ritenuto ancora accettabile. Il colesterolo
presente nell’organismo proviene in parte dalla dieta
e in parte dalla sintesi operata dal fegato, dal surrene
e da altri tessuti. Esistono due tipi principali di co-
lesterolo circolante: l’uno, denominato HDL ((High Den-
sity Lipoprotein
Lipoprotein), ha una funzione protettiva rispetto
all’aterosclerosi, in quanto rimuove il colesterolo dai
vasi; l’altro, LDL ((Low
Low Density Lipoprotein
Lipoprotein),
), determina
invece deposizione di colesterolo in circolo e aumenta
pertanto l’aterosclerosi. Perché il rischio di sviluppare
malattie cardiovascolari collegate all’aterosclerosi sia
ridotto, è molto importante il rapporto tra colesterolo
HDL e LDL, in modo tale che la loro azione contraria
sia bilanciata. Occorre rivolgersi al medico per stabi-
lire il rimedio di fondo. Fondamentale è il raggiungi-
mento del peso ideale (se si è in sovrappeso) tramite
moderata attività fisica e una dieta povera di calorie,
grassi saturi e idrogenati.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Oltre al rimedio di fondo, assumere Cholesterinum,
una monodose alla 200 CH, da prendere ogni 20 giorni per
4 o 5 volte di fila, ripetendo il trattamento 2 volte all’anno.

124
CURARSI CON L’OMEOPATIA

IPERGLICEMIA
Si tratta di un’eccessiva quantità di glucosio nel san-
gue. In malattie come il diabete mellito l’iperglicemia
è cronica. Il soggetto diabetico, per una carenza asso-
luta o relativa di insulina, non riesce ad utilizzare gli
zuccheri che restano in circolo determinando appun-
to un aumento della glicemia. È necessario il consul-
to del medico per l’eventuale prescrizione di farmaci
ipoglicemizzanti o insulinici ed è fondamentale anche
la dieta. I rimedi omeopatici possono alleviare alcuni
sintomi connessi alla iperglicemia.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Quando la stanchezza provoca un peggioramento dei
sintomi: Phosphoricum acidum.
• Quando i piedi sono freddi e sudaticci: Silicea.
• In presenza di problemi digestivi e debolezza: Ura-
nium nitricum.
• In presenza di depressione: Argentum nitricum.
Il rimedio prescelto va assunto alla 7 CH, 5 granuli, 2
volte al dì, per 30-60 giorni.

IPERTENSIONE ARTERIOSA
Aumento della pressione arteriosa a livelli costantemen-
te superiori ai valori medi presenti nella popolazione.
Nel complesso l’ambito dei valori considerati normali
per la pressione arteriosa in un individuo adulto sano
arriva fino a 90 mmHg per la minima (pressione dia-

125
L’apparato circolatorio

stolica) e a 130-140 mmHg per la massima (pressione


sistolica). Nell’anziano sono considerati accettabili va-
lori di pressione sistolica di 150-160 mmHg. L’aumento
della pressione arteriosa può riguardare sia la sistoli-
ca da sola (ipertensione arteriosa sistolica isolata), sia
la sistolica e la diastolica.
L’ipertensione arteriosa sistolica isolata costituisce
un’entità clinica abbastanza precisa: essa è soprattutto
legata ad arteriosclerosi dell’arco aortico (tipicamente
nell’anziano), ma può essere determinata anche da al-
tre patologie quali: insufficienza della valvola aortica,
anemia, febbre ecc. L’ipertensione arteriosa sistodia-
stolica, invece, non ha una causa specifica in circa il
95% dei casi: si parla, a questo proposito, di ipertensio-
ne arteriosa essenziale.
Sulle cause dell’ipertensione arteriosa essenziale pos-
sono essere fatte solo ipotesi. Certamente hanno im-
portanza un aumentato tono del sistema nervoso sim-
patico, una diminuita capacità del rene a eliminare
il sodio, fattori genetici e razziali, alimentari (diete
ricche di sodio in soggetti sensibili, l’alcol, la liquiri-
zia), condizioni di stress. Per il restante 5%, invece, è
possibile individuare la causa: si parla, in questi casi,
di ipertensione arteriosa secondaria.
In genere questo tipo di ipertensione è dovuto a tumo-
ri, malattie renali, diabete, farmaci (soprattutto certi
analgesici). Tra le cause di ipertensione sembra esserci
anche la personalità (ansiosa, iperattiva, competitiva,
collerica…).
Il trattamento omeopatico più adatto per ogni perso-
na è sempre un trattamento profondo, che tiene conto
quindi di tutti gli aspetti dell’individuo e va scelto dal
medico omeopata.

126
CURARSI CON L’OMEOPATIA

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Soggetto sedentario, agitato e collerico, fumatore. In
genere presenta alti livelli di colesterolo, trigliceridi e uri-
cemia nel sangue. Possono esserci bruciori di stomaco, aci-
dità gastrica e insonnia: Nux vomica, 5 granuli alla 9 CH,
3 volte al giorno fino al miglioramento.
• Ipertensione di tipo spasmodico. Oltre alle crisi iper-
tensive il soggetto può presentare disturbi alternati, caldo
e sudorazione maleodorante: Sulphur, 5 granuli alla 5 CH,
3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Viso rosso acceso, pulsazioni del cuore molto forti,
accompagnate da vampate di calore al capo. Iperatti-
vità con collera e fasi depressive con pensieri suicidi:
Aurum, 5 granuli alla 7 CH, 3 volte al giorno, fino al mi-
glioramento.
• Soggetti particolarmente nervosi: Ignatia, 5 granuli
alla 30 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Soggetto anziano depresso, con perdita della memoria
e vertigini: Baryta carbonica, 5 granuli alla 9 CH, 3 volte
al giorno, fino al miglioramento. È un ottimo rimedio nella
sclerosi sia arteriosa sia linfatica.
• Il soggetto presenta extrasistole e palpitazioni che
si aggravano tra le 2 e le 3 di notte costringendolo a sedersi
sul letto; è pallido e freddoloso; come segno caratteristico
presenta un gonfiore all’angolo interno della palpebra:
Kali carbonicum, 5 granuli alla 9 CH, 3 volte al giorno,
fino al miglioramento. È utile nell’ipertensione associata
ad arteriosclerosi.
• Soggetto freddoloso, con stitichezza dolorosa. Agli
esami di laboratorio presenta un’alterazione negli indici di
funzionalità renale e in particolare un aumento dell’azote-
mia e della creatina: Plumbum, 5 granuli alla 7 CH, 3 volte
al giorno, fino al miglioramento.

127
L’apparato circolatorio

IPOTENSIONE ARTERIOSA
Condizione in cui i valori pressori di un individuo
sono più bassi di quelli considerati normali (100-110
mmHg per la pressione sistolica, 60-70 mmHg per la
pressione diastolica).
I sintomi sono: astenia mattutina, tendenza alla de-
pressione, difficoltà nel sostenere sforzi fisici e psichi-
ci, pallore, estremità fredde.
Inoltre, ci possono essere: insonnia, emicranie, scarsa
concentrazione, sintomi tipici anche dell’ipertensione,
ecco perché prima di assumere un rimedio specifico, è
sempre meglio misurare la pressione.
L’ipotensione, associata comunque alla possibilità di
vivere più a lungo e ammalarsi di meno, viene cura-
ta solo nei casi in cui i disturbi che ne derivano siano
tali da impedire il normale svolgimento delle attività
quotidiane.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Svenimento entrando in stanze calde: Pulsatilla.
• Stanchezza fisica associata a scomparsa di qualsiasi
desiderio di fare; la routine è diventata insopportabile e si
preferisce stare da soli: Sepia.
• Dopo perdite di liquidi o di sangue (emorragie, diar-
ree), e con ciclicità dei sintomi, che si ripetono ogni setti-
mana, oppure ogni tre giorni, e così via: China.
• Vertigini soprattutto mattutine, aggravate dal movi-
mento improvviso del capo, spesso associate a dolore di
testa e del collo: Bryonia.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 CH, 3 granuli, 2-3
volte al giorno, per periodi di 10-15 giorni.

128
CURARSI CON L’OMEOPATIA

IL CONSIGLIO IN PIÙ
L’ipotensione viene curata solo nei casi in cui i
disturbi che ne derivano siano tali da impedire il
normale svolgimento delle attività quotidiane. È utile
l’assunzione dell’oligoelemento Rame-Oro-Argento, una
fiala al giorno, a digiuno, per un mese.

PALPITAZIONI O TACHICARDIA
Sinonimo di cardiopalmo. È la percezione soggettiva
del battito cardiaco, che si verifica normalmente in
caso di sforzo fisico intenso o di eccitazione. A volte può
essere un segnale della presenza di disturbi cardiaci.
Esistono tre diversi tipi di palpitazione: il battito ac-
celerato, quello irregolare e l’extrasistole.
Il battito cardiaco accelerato potrebbe essere un se-
gnale di ipertiroidismo, ossia di un eccesso di attività
della tiroide, e può manifestarsi in brevi crisi defini-
te tachicardia parossistica. L’accelerazione del battito
cardiaco interessa soprattutto le persone ansiose, il
cui organismo produce molta adrenalina. Anche la caf-
feina contenuta nel caffè o nel tè a volte provoca un’ac-
celerazione del battito cardiaco.
Il battito cardiaco irregolare, o aritmia, è più comune
nelle persone anziane. Può anche essere causato da al-
colismo, da disturbi della tiroide, da malattie delle val-
vole cardiache o da alterazioni dell’apporto di sangue.
Nell’extrasistole si avverte un battito cardiaco precoce

129
L’apparato circolatorio

seguito da una pausa più lunga e quindi da un battito


regolare, condizione che fa avvertire la sensazione di
“mancanza” di un battito.
Si raccomanda di ricorrere a trattamenti medici spe-
cialistici se si avverte una palpitazione prolungata o
persistente, in caso di aritmie persistenti o angina pec-
toris o altre patologie cardiache di una certa gravità.
In genere, il disturbo è trattato eliminando o curando
le cause che l’hanno determinato, ricorrendo dunque a
rimedi omeopatici ad hoc.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Extrasistole e palpitazioni che si aggravano tra le 2
e le 3 di notte costringendo a sedersi sul letto. Il soggetto
è pallido e freddoloso e ha, come segno caratteristico, un
gonfiore all’angolo interno della palpebra talora associato
ad aumenti di colesterolo. Spesso, è iperteso: Kali carbo-
nium, 5 granuli alla 9 CH, 2 volte al giorno, fino al miglio-
ramento.
• Tachicardia, nodo alla gola, emotività esasperata:
Ignatia amara 5 CH.
• Il cuore batte velocemente con violente palpitazioni cui
possono associarsi dolori al braccio sinistro e al torace,
come nella crisi di angina: Naja tripudians.
• Palpitazioni violente che si sentono in tutto il corpo, con
dolori di tipo nevralgico, irradiati dalla mano sinistra. Il
tutto migliora rannicchiandosi sul fianco destro. È meno
grave del caso trattato con Naja: Spigelia 7 CH.
• I disturbi cardiaci peggiorano di notte, con il caldo e se
il soggetto dorme con la testa bassa. Utile soprattutto nelle
tachicardie di origine tiroidea: Spongia 7 CH.
Salvo diversa indicazione, prendere 5 granuli del rime-
dio prescelto, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.

130
CURARSI CON L’OMEOPATIA

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Se i fenomeni sono legati all’ansia, sono efficaci i rimedi
omeopatici di fondo diretti al controllo dell’ansia e
quelli diretti al sintomo.
È utile abbinare al rimedio omeopatico l’assunzione del
macerato glicerico Crataegus oxyacantha 1 DH,
30-40 gocce due volte al giorno.

RITENZIONE IDRICA
Aumento della massa acquosa dell’organismo. Il termi-
ne medico per indicare questa condizione è “edema”.
Una lieve ritenzione idrica si manifesta spesso con ca-
viglie gonfie e sensazione di pesantezza alle gambe, in
condizione di rallentamento della circolazione venosa,
per esempio dopo una prolungata permanenza in piedi
o seduti.
La circolazione venosa di solito è rallentata per le dif-
ficoltà di ritorno dovute alla presenza di vene varicose,
e la stazione eretta, in assenza di movimento, aggrava
questa condizione e di conseguenza l’edema.
Molte donne che soffrono di sindrome premestruale
possono riscontrare aumento di peso e gonfiore alle
caviglie e al seno durante la settimana che precede le
mestruazioni.
La ritenzione di liquidi può essere presente anche du-
rante la gravidanza. Una grave ritenzione idrica può
essere causata da disturbi ai reni, al cuore o al fegato;

131
L’apparato circolatorio

in questi casi si tratta di vere e proprie malattie il cui


trattamento è di esclusiva competenza del medico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Ritenzione idrica localizzata a livello di addome e co-
sce. I soggetti che ne sono affetti tendono ad aumentare
di peso anche solo bevendo un bicchiere d’acqua: Natrum
sulfuricum.
• Soggetti che presentano depositi di adipe, infiltrato
d’acqua e cellulite: Thuja.
• Diuresi insufficiente: Berberis vulgaris 5 CH. È un
buon rimedio per il drenaggio renale.
Salvo diversa indicazione, prendere il rimedio prescelto
alla 7 CH, 3 granuli, una volta al giorno, fino al miglio-
ramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Abbinare al rimedio omeopatico prescelto i peduncoli
di ciliegia: 3 cucchiaini al giorno ingeriti durante i pasti
(in commercio si trovano anche in compresse).

VARICI
Semplici inestetismi o vera e propria malattia, le va-
rici – che colpiscono soprattutto gli arti inferiori, gam-
be e cosce – sono una dilatazione abnorme della parete
delle vene, che spesso assumono un andamento tortuo-
so. Possono avere carattere ereditario. Ci sono poi al-

132
CURARSI CON L’OMEOPATIA

tre condizioni che facilitano il formarsi delle varici,


come l’obesità, le gravidanze e i lavori che comportano
lo stare a lungo in piedi, fermi e/o esposti a fonti di
calore e la sedentarietà.
La sintomatologia consiste in senso di peso e tensione
alle gambe, torpore e stancabilità, parestesie e sintomi
generali, quali cefalea, vertigini e instabilità dell’equi-
librio. Tali sintomi sono aggravati dalla stazione eret-
ta, dal caldo, dall’iperlavoro e dall’abuso di tranquil-
lanti e ansiolitici. Le vene dilatate sono riconoscibili
come formazioni nodose e molli, che poi diventano tu-
mefazioni bluastre e indolori.
Le complicazioni sono rottura, infezione e trombosi,
edemi, alterazioni trofiche cutanee fino alle ulcere.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Varici di cosce e gambe; dolori localizzati, con gonfiore;
varici della gravidanza: Hamamelis.
• Congestione e dilatazione venosa delle gambe e del
bacino; migliora tenendo le gambe sollevate: Sepia.
• Vene dolenti, con fastidi che si diramano lungo l’arto:
Vipera.
• Varici delle gambe e delle zone genitali; è associato un
caratteristico nervosismo delle gambe, che devono sempre
essere in movimento: Zincum.
Prendere il rimedio prescelto alla 7 CH, 3 granuli, 2 volte
al giorno, fino al miglioramento.

133
CURARSI CON L’OMEOPATIA

L’apparato
urinario
e genitale
I DISTURBI A RENI,
VESCICA E AGLI ORGANI SESSUALI

135
L’apparato urinario e genitale

Apparato urinario

CALCOLI RENALI
Calcoli di dimensioni variabili, situati nelle vie urina-
rie, che possono ostacolare il normale deflusso dell’uri-
na. Per alcune forme si ritiene abbiano importanza
fattori ereditari. I calcoli si formano con maggiore
facilità quando nelle urine sono presenti elevate con-
centrazioni di sostanze poco solubili (per esempio sali
di calcio o di acido urico), oppure quando il flusso uri-
nario è rallentato, e quindi tali sostanze, permanendo
più a lungo nelle vie urinarie, possono precipitare più
facilmente.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• I dolori acuti, come fitte, si irradiano ovunque, in parti-
colare verso il basso; migliorano stando immobili, peggio-
rano col movimento (camminando) e stando seduti: Berbe-
ris, agisce soprattutto sul rene sinistro.
• Colica renale a sinistra con urine scure che presenta-
no un odore nauseabondo (ricordano le urine di cavallo):
Benzoicum acidum.
• Coliche al rene destro; il soggetto presenta gonfiore ad-
dominale, peggiora di sera, il dolore è accompagnato da
brividi e le urine presentano un sedimento rossastro: Ly-
copodium.
• Colica a destra molto dolorosa con desiderio di stirarsi
all’indietro per mitigare il dolore: Dioscorea villosa.

136
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Coliche improvvise nel rene destro; il dolore è talmen-


te intenso che bisogna stare sdraiati a letto immobili: peg-
giora al minimo movimento (starnuto o colpo di tosse). Il
dolore si irradia alla vescica, le urine possono presentare
tracce di sangue; è presente la congestione al volto che è
caldo ma le mani e i piedi sono freddi: Belladonna.
• Colica renale violenta a destra con vomito; il dolore è
irradiato alla vescica; le urine sono rossastre e color zaffe-
rano: Ocimum canum.
• Colica a sinistra, dolorosa, con ritenzione di urine; sono
presenti crampi e il dolore si irradia a glutei e cosce; urine
con tracce di sangue e muco: Pareira brava.
• Colica a destra con grande disuria e dolore e sangui-
namento alla fine della minzione; peggiora con bevande
calde: Sarsaparilla.
• Il soggetto presenta anche lo stimolo di urinare e de-
fecare, al momento della colica; peggiora coricato sul lato
destro e migliora con applicazioni calde; è particolarmente
agitato e irritabile: Nux vomica.
• Colica con infiammazione alle vie urinarie e dolori
brucianti fortissimi; il dolore si irradia dall’addome all’ure-
tra; il soggetto peggiora mentre urina: Cantharis.
I rimedi vanno assunti alla diluizione 30 CH e spesso,
3-4 granuli ogni 15-30 minuti, fino a miglioramento.

CISTITE
Infezione acuta o cronica della vescica. I microrganismi,
nella maggior parte dei casi, arrivano a quest’organo

137
L’apparato urinario e genitale

per via ascendente, provenendo dall’uretra oppure dai


genitali esterni (la cistite risulta essere maggiormente
frequente nelle donne, per la maggior brevità dell’uretra
e la frequenza di infezioni vulvovaginali). Più raramen-
te l’infezione proviene dal rene o insorge per diffusione
dagli organi vicini (appendice, colon ecc.).
La cistite acuta si manifesta con disturbi quali eccessi-
va frequenza dello stimolo di urinare, dolore alla parte
bassa del ventre o all’orifizio uretrale esterno, febbre
(raramente) e malessere generale. Nelle urine è presen-
te pus (piuria) e in alcuni casi anche tracce di sangue.
La cistite cronica molto spesso è l’esito di una forma
acuta trascurata o non curata adeguatamente.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Urine abbondanti con dolore soprattutto alla fine della
minzione: Equisetum hiemale 7 o 5 CH.
• Dolori brucianti soprattutto nell’intervallo tra una min-
zione e l’altra, che migliorano nettamente, o addirittura
cessano, mentre si urina: Staphysagria 7 CH.
• Dolori violenti che si accentuano subito prima, duran-
te e subito dopo la minzione, con urina generalmente scar-
sa. È possibile che sia presente sangue, anche abbondante:
Cantharis 7 CH.
• Quando c’è anche un’intensa contrazione dolorosa al
termine della minzione, in condizioni per il resto simili a
quelle di Cantharis: Mercurius corrosivus 7 CH.
• Quando il sangue nelle urine è abbondante, nerastro,
e lascia abbondanti sedimenti: Terebentina 5 CH.
I rimedi sopra indicati, da soli o in associazione tra loro,
vanno presi non appena compaiono i sintomi, nella mi-
sura di 3 granuli anche ogni 10 minuti, fino a riduzione o
cessazione dei dolori.

138
CURARSI CON L’OMEOPATIA

ENURESI
Perdita incontrollata di urina durante la notte; è con-
siderata normale nel bambino fino ai quattro o cinque
anni. L’enuresi si distingue in primaria, in cui non è
mai stato raggiunto il controllo della funzione urina-
ria; secondaria, il bambino aveva già raggiunto il con-
trollo della funzione, ma un evento disturbante, come
la nascita di un fratello o di una sorella, ha prodotto
atteggiamenti regressivi. Può essere di origine organi-
ca: da infezioni del tratto urinario, alterazione dei ner-
vi sacrali ecc. A volte, è associata a sonnambulismo.
L’enuresi è un disturbo che si presenta con maggior fre-
quenza nei maschi.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se il sonno è molto profondo: Belladonna.
• Se l’enuresi si presenta nel primo sonno: Causticum.
• Per i bambini molto agitati: Argentum nitricum.
Il rimedio prescelto va preso alla 5 CH, 4 granuli, 3 volte
al dì, fino al miglioramento.

INCONTINENZA
Incapacità, totale o parziale, di controllare l’emissio-
ne delle urine o delle feci, negli adulti, negli adolescen-
ti e nei bambini più grandi. Per l’incontinenza urina-
ria dei bambini si parla più propriamente di enuresi.
Le cause generali possono essere diverse. Nelle donne
l’incontinenza urinaria può essere provocata da un

139
L’apparato urinario e genitale

prolasso, ossia dall’abbassamento di un organo (come


l’utero), talvolta come conseguenza al parto oppure i
mutamenti ormonali dopo la menopausa possono con-
tribuire a determinare un indebolimento dei muscoli
e del tessuto del pavimento pelvico e far sopraggiun-
gere dei mutamenti nel controllo della continenza.
Negli uomini invece la causa può essere in relazione
con problemi alla prostata. Entrambi i sessi possono,
però, soffrire di tale incontinenza a seguito di un ic-
tus e delle relative lesioni ai centri nervosi preposti
al controllo dell’emissione delle urine. La causa più
comune di incontinenza delle feci è, paradossalmen-
te, la stitichezza che, provocando un’ostruzione di feci
solide nell’intestino, consente il passaggio solo di feci
liquide. È consigliabile rivolgersi al medico, soprat-
tutto in caso di persone anziane.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• L’incontinenza si presenta dopo la mezzanotte, in per-
sone con un sonno molto disturbato, che fanno dei sobbalzi
quando stanno per addormentarsi: Belladonna 30 CH.
• L’incontinenza è soprattutto diurna, in donne in so-
vrappeso, freddolose, provocata dal tossire o dallo starnu-
tire: Calcarea carbonica.
• L’incontinenza è notturna, associata a sogni in cui si fa
effettivamente pipì: Kreosotum.
• L’incontinenza è diurna in soggetti anemici; provocata
dal camminare velocemente: Ferrum metallicum.
• Si perdono urina e feci, oppure non ci si accorge
dell’emissione di flati: Muriaticum acidum.
Dove non indicato diversamente, prendere 3 granuli del
rimedio prescelto alla 7 CH, 2 volte al giorno, riducendo
l’assunzione con il miglioramento.

140
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Apparato genitale
femminile

CANDIDOSI
Infezione causata da funghi del genere Candida
Candida, più
spesso dalla specie Candida albicans.
Può essere scatenata da uso di cortisonici, antibiotici,
immunosoppressori, ma può essere frequente anche in
gravidanza. Sono presenti prurito di variabile intensi-
tà, bruciore vivo e dolore. Le candidosi tendono a cro-
nicizzare e le recidive sono frequenti.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Prurito vulvare, che peggiora al solo toccare; si ag-
grava al contatto con gli abiti. Spesso il prurito si avverte
meno se si riesce a distrarsi in altre occupazioni: Helonias
dioica, 4 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino al miglio-
ramento dei sintomi.
• Bruciori accompagnati da dolori lombari e da pesan-
tezza al basso ventre: Sepia, 5 granuli alla 5 CH, 2 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• Perdite giallo-bianche, a volte anche abbondanti, con
bruciore e prurito. Solitamente si tratta di giovani donne in
leggero sovrappeso, dalla carnagione pallida, con sudora-
zione abbondante nonostante siano freddolose: Calcarea
carbonica, 4 granuli alla 7 CH, 2 volte al giorno, fino al
miglioramento della sintomatologia.

141
L’apparato urinario e genitale

• Perdite molto irritanti con prurito molto intenso; le


perdite sono maggiori di giorno e si aggravano durante e
dopo le mestruazioni: Kreosote, 3 granuli alla 30 CH, 2-3
volte al giorno, fino al miglioramento.
• Le perdite, anche verdastre, e soprattutto notturne.
La vulva è sempre gonfia: Mercurius solubilis, 3 granuli
alla 5 CH, 2-3 volte al giorno, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Associare all’assunzione del rimedio prescelto una
monodose di Oxyurus vermicularis 200 CH, da
prendere a digiuno in corrispondenza della luna nuova,
oppure della luna piena. Prendere anche una monodose
di Candida albicans 200 CH da assumere a distanza di
4 o 5 giorni (prima o dopo Oxyurus), con lo scopo di
attivare comunque la difesa dell’organismo nei confronti
dell’alterazione della flora intestinale.

CICLO MESTRUALE (DISTURBI)


Tra i disturbi femminili più comuni molti sono lega-
ti al ciclo mestruale, che accompagna la donna per un
periodo piuttosto lungo della sua vita e che rappresen-
ta la prerogativa della fertilità, e alla sua cessazione
(climaterio). Il ciclo mestruale, anche se ricorda la sua

142
CURARSI CON L’OMEOPATIA

presenza solo durante il flusso emorragico, è vitale tut-


to l’anno e si suddivide in quattro fasi: il flusso, il pe-
riodo che precede l’ovulazione, l’ovulazione vera e pro-
pria e l’intervallo di tempo tra l’ovulazione e il flusso.
Spesso il ciclo mestruale e il climaterio sono accom-
pagnati da disturbi e alterazioni fisiche, alterazione
dei livelli di energia e delle emozioni; molti di questi
disagi si possono risolvere con i rimedi omeopatici che
agiscono non solo a livello fisico, ma anche a livello
energetico ed emotivo.

Amenorrea
Si tratta dell’assenza delle mestruazioni. La si defini-
sce primaria se non è mai comparso il ciclo mestruale
e secondaria in caso di scomparsa dopo un periodo di
mestruazioni regolari. Le cause possono essere diverse,
spesso è indice di malattia.
È fondamentale consultare il medico per una corretta
diagnosi. Vengono indicati anche rimedi per mestrua-
zioni scarse o ritardate.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se il ciclo si è arrestato dopo un trauma psichico o
fisico: Arnica, una monodose alla 200 CH, ogni 14 giorni.
• Un’arrabbiatura o una preoccupazione intensa sono
la causa dell’arresto delle mestruazioni: Colocynthis, 5
granuli alla 7 CH, 2 volte al giorno, fino alla ricomparsa
del flusso.
• In caso di donne adulte, anche vicine alla menopausa,
con mestruazioni scarse o ritardate: Graphites, 4 granuli
alla 5 CH, una volta al giorno, fino alla ricomparsa del flus-

143
L’apparato urinario e genitale

so. Questo rimedio può essere utile anche per la giovane


donna in sovrappeso.
• Le mestruazioni sono molto scarse e tardive e posso-
no durare anche solo poche ore: Pulsatilla, 4 granuli, una
volta al giorno, fino alla ripresa del flusso. Pulsatilla è in-
dicata in genere per le giovani donne, ma è adatta anche
alla donna adulta con umore molto variabile. Sono carat-
teristici del rimedio il fatto che le mestruazioni, quando ci
sono, si interrompano e riprendano il giorno seguente, e il
fatto che il mestruo si arresti facendo il bagno.
• Le mestruazioni sono ritardate, con un ciclo superiore
ai 33-34 giorni: Sepia, 4 granuli alla 5 CH, al mattino a di-
giuno anche per lungo tempo, fino alla ripresa di un ritmo
normale. È il rimedio ideale in caso di donne spesso tristi,
che non amano la compagnia, che sentono spesso un senso
di peso al basso ventre e che sono generalmente stitiche e
con problemi venosi (disturbi alle gambe ed emorroidi).
• Le mestruazioni progressivamente si riducono di in-
tensità e arrivano anche a scomparire: Sulphur, 4 granuli
alla 7 CH, la mattina a digiuno, fino alla ricomparsa del
flusso.

Dismenorrea
Si ha dismenorrea quando il ciclo mestruale è partico-
larmente doloroso. Si possono accusare dolore addomi-
nale, mal di schiena, mal di testa, nausea e diarrea. Si
ha dismenorrea primaria quando il dolore, pure inten-
so, non è collegato a nessuna patologia.
La causa è identificata, in modo ampiamente condi-
viso, nella produzione di prostaglandine, sostanze or-
monosimili che stimolano la muscolatura uterina pro-

144
CURARSI CON L’OMEOPATIA

vocando contrazioni spastiche e dolorose dell’utero. Si


ha dismenorrea secondaria quando invece il dolore è
causato dalla presenza di una patologia. È necessario
il parere del medico ed esami clinici per capire origini
e cause del dolore.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• I dolori sono spasmodici, con la sensazione che tutto
il basso ventre venga tirato fuori. I dolori si irradiano sia
verso le gambe sia verso il petto: Caulophyllum 5 CH.
• In presenza di irritabilità e cattivo umore, con iper-
sensibilità nei confronti del dolore, che risulta insopporta-
bile, e anche nei confronti di tutto e tutti all’intorno, che di-
ventano intollerabili; generalmente il flusso è abbondante:
Chamomilla 7 CH.
• I dolori si scatenano in seguito a momenti di collera
o di intensa preoccupazione, sono a fitte e migliorano un
poco con la compressione, con il caldo locale e stando pie-
gati in due: Colocynthis 7 CH.
• I dolori sono a fitte e migliorano con la compressione,
con il caldo locale e stando piegati in due: Magnesia pho-
sphorica 7 CH.
Prendere 5 granuli del rimedio prescelto, la mattina a
digiuno, nei giorni precedenti le mestruazioni, e 5 gra-
nuli al bisogno, anche più volte al giorno al ritmo degli
accessi dolorosi durante le mestruazioni.

Mestruazioni abbondanti
Mestruazioni particolarmente abbondanti, paragona-
bili a delle vere e proprie emorragie, abbassano no-
tevolmente le riserve dell’organismo. Possono inoltre

145
L’apparato urinario e genitale

causare anemia, stanchezza, scarsa concentrazione,


irritabilità, mal di testa, insonnia. In alcuni casi la
causa potrebbe essere la presenza di una patologia, per
questo si consiglia il consulto del medico specialista
che prescriverà i relativi esami di accertamento.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Le perdite sono di colore rosso vivo brillante, anche
non abbondanti, ma durevoli: Phosphorus, 5 granuli alla
7 CH, la mattina a digiuno, una settimana prima del flus-
so, e 4 granuli 2-3 volte al dì durante il flusso o in occasio-
ne degli spotting o di perdite inusuali.
• Le mestruazioni sono spesso in anticipo e copiose.
C’è sempre l’associazione generale di nausea persistente:
Ipecacuanha, 5 granuli alla 5 CH, la mattina a digiuno,
una settimana prima del flusso, e 4 granuli 2- 3 volte al
giorno, durante il flusso.
• Il flusso è spesso in anticipo, con perdite pallide e di
colore chiaro. Si associa uno stato anemico, anche se le
guance sono spesso arrossate; chi ha bisogno di questo
rimedio spesso avverte un senso di vertigine quando si
alza, oppure quando si distende sul letto: Ferrum metal-
licum, 4 granuli alla 5 CH, la mattina a digiuno, per 2-3
mesi.
• Mestruazioni copiose, in anticipo, in donne obese,
freddolose e pallide, ma con sudori freddi ai piedi e alle
mani, generalmente intolleranti al latte e spesso con di-
sturbi artro-reumatici: Calcarea carbonica, 5 granuli
alla 5 CH, la mattina a digiuno, per un mese.
• In presenza di perdite intermestruali, di qualunque
colore siano, che peggiorano a causa del movimento e del-
lo sforzo; oppure mestruazioni prolungate o strascichi di
perdite sanguigne alla fine del flusso, che abbiano sempre

146
CURARSI CON L’OMEOPATIA

la caratteristica di peggiorare sotto sforzo: Ambra gri-


sea, 5 granuli alla 5 CH, la mattina a digiuno, per 2 mesi;
e 4 granuli 2-3 volte al giorno durante le perdite.

Sindrome premestruale
Si tratta di una serie di dolori, che vanno dalla tensio-
ne mammaria al senso di gonfiore, da dolori alla schie-
na a dolori muscolari o cefalea, che compaiono qualche
giorno prima dell’inizio del ciclo mestruale.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• I sintomi regrediscono dopo la comparsa del flusso:
Lachesis, monodose alla 30 CH, una volta la settimana.
• Se è presente senso di pesantezza al ventre, associa-
to a malinconia e tristezza: Sepia, una monodose alla 30
CH, una volta la settimana.
• Sindrome premestruale e dismenorrea con dolori spa-
smodici localizzati principalmente all’ovaio sinistro, dolori
che attraversano la pelvi da un’anca all’atra, dolore vivo e
intenso sotto il seno sinistro. Tutti i sintomi peggiorano du-
rante le mestruazioni con l’aumentare del flusso, il sogget-
to è agitato ed eccitato: Actea racemosa, 2-3 granuli alla 9
CH, anche ogni 10 minuti, fino al miglioramento.

Sintomi della menopausa


La fine del periodo fertile e la scomparsa del ciclo
mestruale determinano un calo e una fluttuazione
dei livelli degli estrogeni che sono responsabili di
una serie modificazioni fisiche e psichiche assoluta-

147
L’apparato urinario e genitale

mente soggettive che possono essere definite collet-


tivamente come “sintomi della menopausa”. Il più
caratteristico dei sintomi della menopausa è la vam-
pata di calore.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• La vampata al viso è violenta, mentre i piedi rimango-
no freddi; si avvertono palpitazioni; è presente un intenso
desiderio di aria fresca e un senso di costrizione intorno
al collo, tanto da non tollerare collane, colletti, dolcevita:
Lachesis, 5 granuli alla 7 CH, la mattina a digiuno, fino al
miglioramento.
• Le vampate sono diffuse a tutto il corpo, accompagnate
da sudorazione e si presentano soprattutto di notte; anche
in questo caso sono associate a palpitazioni: Graphites, 5
granuli alla 7 CH, la mattina a digiuno, fino al miglioramen-
to dei sintomi.
• Le vampate, spesso accompagnate da nausea, si pre-
sentano spesso in momenti particolari della giornata, per
esempio al momento della digestione, in occasione di uno
sforzo fisico o del risveglio mattutino: Sepia, 5 granuli alla
5 CH, la mattina a digiuno, fino al miglioramento.
• Vampate generalizzate con sensazione di bruciore e
intensa sudorazione in tutto il corpo: Carbo animalis, 3
granuli alla 5 CH, 2 volte al dì, fino al miglioramento.
• Le vampate al viso arrossano intensamente le guance
e, spesso, provocano una sensazione di bruciore a mani e
piedi: Sanguinaria, 5 granuli alla 5 CH, la mattina a digiu-
no, fino al miglioramento.
• Vampate violente in viso e alla testa, rossore su tutta
la faccia e sensazione di pulsazioni sul collo: Melilotus, 5
granuli alla 5 CH, la mattina a digiuno, fino al miglioramen-
to dei sintomi.

148
CURARSI CON L’OMEOPATIA

CISTI OVARICHE
Si tratta di neoformazioni di natura benigna dell’ova-
io, a contenuto liquido. Se ne conoscono due tipi: le fol-
licolari, di solito multiple, di piccole dimensioni deter-
minate dalla mancata rottura del follicolo che contiene
l’ovocita che non viene espulso; e le luteiniche, di mag-
giori dimensioni (possono arrivare anche a dieci centi-
metri), per lo più singole, dovute alla raccolta di liqui-
do nel corpo luteo. Queste ultime possono sanguinare
al loro interno o portare a una torsione dell’ovaio con
conseguente acuto dolore pelvico o addominale. Se la
cisti si rompe vi può esservi un versamento di sangue
in addome accompagnato da dolore.
Possono essere asintomatiche ed essere scoperte occa-
sionalmente durante una visita ginecologica, oppure
dare sensazione di peso al ventre, mestruazioni ir-
regolari, dolore durante i rapporti sessuali. Nel caso
dell’ovaio policistico, tutto l’ovaio è interessato da pic-
cole cisti.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• In tutti i casi di cisti ovariche: Thuja, 5 granuli alla 9
CH, una volta al giorno per sei giorni; proseguire con Apis,
5 granuli alla 15 CH, una volta al giorno, e Ovarinum, 5
granuli alla 7 CH, tre volte la settimana, per due mesi.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Per ottenere migliori risultati abbinare il macerato
glicerico Rubus idaeus (50 gocce, due volte al giorno,
per due mesi) al rimedio omeopatico.

149
L’apparato urinario e genitale

DISTURBI SESSUALI FEMMINILI


Inadeguatezze o disturbi che caratterizzano una o più
fasi del ciclo sessuale, per cui l’esperienza risulta in-
soddisfacente. La disfunzione sessuale può essere pri-
maria, cioè esistita da sempre, o secondaria; situazio-
nale (si verifica in determinate situazioni o solo con
alcuni partner), oppure assoluta.
Le cause delle disfunzioni sessuali possono essere or-
ganiche, oppure psicologiche. Nella donna si accompa-
gnano spesso a dolore durante il rapporto o ad assenza
di orgasmo. È necessario consultare un medico per una
corretta diagnosi che identifichi le esatte cause del di-
sturbo. Se la disfunzione sessuale ha origine psicologi-
ca o relazionale è consigliabile rivolgersi a un terapeu-
ta che aiuti la coppia o la singola persona.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Desiderio intenso del rapporto, in persone sottoposte a
prolungate frustrazioni o astinenze sessuali; la donna non
raggiunge l’orgasmo: Conium maculatum.
• Per “stanchezze” sessuali abbinate a quelle fisiche e
psichiche; nella tipologia omeopatica Gelsenium è un “tipo”
apatico, indolente, che “vuole essere lasciata in pace”, al-
ternando momenti di depressione ad altri di apprensione e
inquietudine nervosa, soprattutto prima di esami, prove e,
appunto, rapporti sessuali: Gelsenium.
• Assenza di desiderio, se non addirittura avversione per
il rapporto, spesso insorta dopo periodi di abuso sessuale
(anche solo sentito come tale) o di masturbazione; spesso,
se hanno luogo, insorgono crampi ai polpacci durante i rap-
porti: Graphites.

150
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Eccitamento difficile, assenza di orgasmo, spesso con-


seguenza di un periodo di intenso lavoro mentale; è carat-
teristica la spossatezza dopo il rapporto, che provoca sia
l’addormentamento sia la debilitazione del giorno seguen-
te: Kalium phosphoricum.
• Per chi si sente messa alla prova a ogni rapporto; c’è
la sensazione di essere costantemente giudicate; l’orgasmo
può essere sia precocissimo che ritardato, con difficoltà a
godere: Lycopodium.
• Intensa eccitazione, con desiderio, in persone affati-
cate e stressate dal lavoro; si è presenti con la testa, ma
il corpo non segue, e spesso la donna smette di provare
piacere: Nux vomica.
• Stato di stanchezza generale, ma con desiderio di fare
l’amore; nonostante questo spesso la donna smette di pro-
vare piacere: Phosphoricum acidum.
• Desiderio senza orgasmo, rapporti dolorosi o vagini-
smo; il soggetto manifesta una particolare sensibilità della
regione genitale agli indumenti e al contatto: Platina, alla
9 CH, 5 granuli al giorno.
• Passiva accettazione del rapporto e assenza di deside-
rio; astenia dopo il rapporto: Sepia.
• Il rapporto viene recepito come un abuso, una ferita
che si apre nella propria persona, pur con presenza di desi-
derio sessuale; spesso, nella donna, il rapporto determina
cistiti o bruciori vaginali ricorrenti: Staphysagria.
• Grossa difficoltà di eccitamento iniziale, pur in pre-
senza di desiderio; se il rapporto ha luogo, la donna non
raggiunge l’orgasmo, ma ciò non la disturba, essendo per
natura una accomodante: Sulfur.
Il rimedio prescelto, dove non indicato diversamente, va
assunto alla 7 CH, 4-5 granuli una volta al giorno, fino al
miglioramento.

151
L’apparato urinario e genitale

Apparato genitale
maschile

DISTURBI ALLA PROSTATA


L’ipertrofia prostatica è una malattia molto comune
negli uomini con un’età superiore ai cinquant’anni,
che ha come sintomi principali la difficoltà a urinare,
la diminuzione della forza e del getto urinario, fino ad
arrivare alla ritenzione acuta dell’urina. La causa è
dovuta a un proliferare del tessuto fibroso, muscolare
e ghiandolare della prostata che provoca un’ostruzione
dell’uretra nella sua parte intraprostatica. La diagno-
si viene posta sulla base dei sintomi, dall’esplorazione
rettale, nonché di specifici esami radiologici.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per i disturbi funzionali della prostata: Sabal serru-
lata, 20 gocce alla 6 DH, prima dei pasti, fino al migliora-
mento dei sintomi.
• Il soggetto non riesce a svuotare la vescica, presenta
eiaculazione involontaria associata a stimoli sessuali in-
tensi: Conium maculatum, 5 granuli alla 7 CH, 3 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• La minzione è intermittente, con svuotamento incom-
pleto della vescica e caratteristica fuoriuscita di gocce di
urina dopo la minzione stessa: Clematis erecta, 5 granuli
alla 5 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.

152
CURARSI CON L’OMEOPATIA

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Fra gli elementi più pericolosi per la salute della
prostata ci sono i grassi, in particolare di origine
animale. Per cercare di ridurre il rischio, si dovrebbe
invece aumentare il consumo di vegetali. Anche i
fitoestrogeni sembrano utili: i flavonoidi e i lignani
derivati dalla soia, da alcuni frutti e verdure esercitano
un effetto preventivo. Anche la vitamina D potrebbe
svolgere un’azione favorevole.

DISTURBI SESSUALI MASCHILI


Anche nel caso dell’uomo si tratta di disturbi che carat-
terizzano una o più fasi del ciclo sessuale, come un’as-
senza di erezione, un desiderio scarso o al contrario
molto intenso, una disfunzione nell’eiaculazione. La
disfunzione si definisce primaria, se è esistita da sem-
pre, o secondaria se compare in seguito; situazionale
(si verifica in determinate situazioni o solo con alcuni
partner), oppure assoluta.
Le cause possono essere di natura fisica oppure psico-
logica, determinate ad esempio dall’ansia da presta-
zione. È opportuno consultare un andrologo per la de-
finizione delle reali cause del disturbo.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Erezione scarsa, con organi sessuali sentiti come freddi
e flaccidi, senza tono: Agnus castus.

153
L’apparato urinario e genitale

• Erezione sentita come dolorosa: Argentum nitricum.


• Se i problemi si presentano in forti fumatori con ridu-
zione netta dell’erezione; il desiderio è presente, ma il pene
si rilascia durante l’amplesso: Caladium seguinum.
• Desiderio intenso del rapporto, in persone sottoposte a
prolungate frustrazioni o astinenze sessuali; spesso eiacu-
lazione precoce, anche involontaria: Conium maculatum.
• Per le “stanchezze” sessuali abbinate a quelle fisiche e
psichiche; nella tipologia omeopatica Gelsenium è un “tipo”
apatico, indolente, che “vuole essere lasciato in pace”, al-
ternando momenti di depressione ad altri di apprensione
e inquietudine nervosa, soprattutto prima di esami, prove
e, appunto, rapporti sessuali (ansia da prestazione): Gel-
senium.
• Avversione per il rapporto, spesso insorta dopo periodi
di abuso sessuale (anche solo sentito come tale) o di ma-
sturbazione; assenza del desiderio; spesso, se hanno luogo,
insorgono crampi ai polpacci durante i rapporti: Graphi-
tes.
• Eccitamento (o erezione) difficile, eiaculazione scar-
samente controllata, spesso conseguenza di un periodo di
intenso lavoro mentale; è caratteristica la spossatezza dopo
il rapporto, che provoca sia l’addormentamento sia la debili-
tazione del giorno seguente: Kalium phosphoricum.
• Per chi si sente messo alla prova a ogni rapporto; l’an-
sia della prestazione è immensa, come pure la sensazione
di essere costantemente giudicati; difficoltà a godere: Ly-
copodium.
• Ansia da prestazione con stati depressivi: Ignavia
amara, 3 granuli alla 30 CH da assumere le due o tre sere
prima del giorno in cui si deve sostenere l’impegno che
crea preoccupazione.
• Se l’ansia da prestazione è quasi paralizzante: Gelse-

154
CURARSI CON L’OMEOPATIA

mium, 3 granuli alla 30 CH da assumere più volte al gior-


no, fino a un massimo di sei dosi anche a 10 minuti l’una
dall’altra, fino al miglioramento.
• Intensa eccitazione, con desiderio, in persone affati-
cate e stressate dal lavoro; si è presenti con la testa, ma
il corpo non segue, e spesso il pene si rilascia durante il
rapporto: Nux vomica.
• Stato di stanchezza generale, ma con desiderio di fare
l’amore; nonostante questo, spesso il pene si rilascia du-
rante il rapporto: Phosphoricum acidum.
• Assenza di desiderio che comporta la passiva accetta-
zione del rapporto; astenia dopo il rapporto: Sepia.
• Presenza di desiderio, con difficoltà di erezione o di
eccitamento iniziale; se il rapporto ha luogo, l’eiaculazione
non è controllata: Sulfur.
Il rimedio prescelto dove non indicato diversamente va
assunto alla 7 CH, 4-5 granuli una volta al giorno, fino al
miglioramento.

155
CURARSI CON L’OMEOPATIA

L’apparato
muscolare
e scheletrico
DISTURBI ALLE OSSA, AI MUSCOLI
E ALLE ARTICOLAZIONI

157
L’apparato muscolare e scheletrico

ARTRITE E ARTROSI
Artrite infettiva: infezione localizzata ai tessuti molli
dell’articolazione. I microrganismi responsabili della
malattia possono penetrare dall’esterno, attraverso
una ferita, oppure possono raggiungere l’articolazio-
ne da un altro punto di infezione del corpo, seguendo
il circolo sanguigno o linfatico. I sintomi sono: dolore;
gonfiore; arrossamento dell’articolazione interessata,
che è calda al tatto e non può essere mossa.
Artrite psoriasica: artropatia associata alla psoriasi.
Sono particolarmente interessate le articolazioni delle
dita delle mani e dei piedi, della colonna vertebrale e
sacroiliache. Determina una progressiva limitazione
della motilità articolare con gravi deformazioni, an-
chilosi e lussazioni delle dita.
Artrite reumatoide: malattia infiammatoria cronica
che colpisce prevalentemente le articolazioni, ma che
può coinvolgere anche il sistema nervoso, l’apparato
respiratorio, l’apparato cardiocircolatorio e il sangue.
La causa della malattia è sconosciuta: si ritiene possa
essere provocata da un virus che colpisce un soggetto
predisposto geneticamente. È caratterizzata dalla pre-
senza nel sangue di immunocomplessi (complessi anti-
gene-anticorpo) e del fattore reumatoide (anticorpo che
lega una porzione di altri anticorpi). Queste sostanze
si accumulano soprattutto a livello delle articolazio-
ni, dove scatenano il processo infiammatorio, respon-
sabile del dolore e della rigidità dell’articolazione in-
teressata. Questi sintomi si manifestano soprattutto
al mattino e tendono a diminuire con il movimento.
Le articolazioni più colpite sono quelle delle dita della

158
CURARSI CON L’OMEOPATIA

mano, del polso, delle ginocchia, delle spalle, dei gomiti.


Artrosi: malattia degenerativa delle articolazioni.
Inizialmente colpisce la cartilagine articolare e suc-
cessivamente l’osso, la sinovia e la capsula. L’artrosi
s’instaura quando, per motivi diversi, la cartilagine
articolare non è più in grado di resistere alle continue
sollecitazioni cui è sottoposta durante i movimenti ar-
ticolari. Le articolazioni più frequentemente colpite
sono l’anca, il ginocchio, la colonna vertebrale (artrosi
cervicale, artrosi lombare).

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il dolore è acuto con gonfiore, arrossamento e calo-
re della parte, con sensazione locale di punture di spillo
e desiderio intenso di freddo sulla parte: Apis mellifica
5 o 7 CH. Questo è un rimedio molto efficace, ma spesso è
di breve durata, quindi si può assumere al dosaggio di 3-4
granuli ogni 20-30 minuti fino a riduzione del dolore.
• In caso di sinoviti, cioè di versamenti e infiammazioni
interne alle articolazioni, ma anche in caso di dolori artro-
reumatici acuti o cronici, purché i dolori migliorino netta-
mente stando immobili e con il caldo (anche se in genere
la persona non sopporta il caldo) e peggiorino al minimo
movimento della parte colpita: Bryonia 5 o 7 CH.
• Il dolore migliora con il movimento lento e con il calo-
re. Il soggetto sta meglio con il tempo umido, perché i dolori
peggiorano notevolmente con il freddo secco o con il vento
secco. Si ha la sensazione che i tendini si accorcino: Cau-
sticum 5 CH.
• Il dolore insorge dopo l’esposizione al freddo-umido
o a sbalzi termici da condizionatore d’aria. Migliora con il
movimento e con il calore: Dulcamara 5 o 7 CH, utile sia in
un fatto acuto sia in un fatto cronico.

159
L’apparato muscolare e scheletrico

• Il dolore è di preferenza localizzato sulle ossa lunghe


ed è prevalentemente notturno, dovuto quindi all’immobi-
lità. La persona deve alzarsi anche durante la notte ed è
molto fastidioso il primo movimento mentre, dopo qualche
passo, la situazione migliora: Kali iodatum 5 CH.
• Il dolore è spasmodico e contratturante, soprattutto
al dorso e ai lombi, tipico di persone stressate, nervose e
sedentarie. Migliora con il calore e con il riposo. Quando il
dolore è notturno il soggetto deve prima sedersi sul letto
per potersi girare. Generalmente la parte più colpita è la
destra: Nux vomica 5 o 7CH.
• Il dolore peggiora soprattutto di notte e con il tempo
freddo e umido. C’è un notevole desiderio di muoversi, ma
il movimento peggiora la sensazione di sofferenza. La sin-
tomatolgia migliora invece con il tempo secco e caldo, men-
tre il calore locale (a letto, per esempio) risulta nocivo. C’è
una sensazione di scariche elettriche lungo le zone colpite
(soprattutto alle spalle e alle braccia), che vengono sentite
come intorpidite: Phytolacca 9 CH.
• Dolore per immobilità che si scatena col movimento,
poi tende progressivamente a diminuire; dopo uno sforzo
prolungato, tuttavia, ricompare. Si presenta soprattutto
a livello di tendini, legamenti e articolazioni; peggiora al
freddo e con l’umidità, mentre migliora al caldo: Rhus to-
xicodendron 7 o 5 CH.
• Dolore per immobilità che migliora al movimento;
diventa intollerabile prima del temporale. Generalmente i
dolori sono come fitte vaganti, che si muovono a zig-zag sul
corpo: Rhododendron 5 o 7 CH.
• Il dolore è legato allo star fermi e migliora con i movi-
menti lenti, ma i primi movimenti risultano essere partico-
larmente dolorosi e difficili. C’è una tendenza alla rigidità
al momento del risveglio e un progressivo irrigidimento

160
CURARSI CON L’OMEOPATIA

delle articolazioni interessate. È caratteristico il fatto che


il dolore non sia influenzato né dall’umidità né dalle varia-
zioni atmosferiche: Tubercolinum residuum 15 CH.
Se il dolore è acuto si assumono 3-4 granuli per 3 o 4 volte
durante la giornata. Se il dolore è cronico si mantiene
l’assunzione di 5 granuli al mattino a digiuno anche per
2 o 3 mesi consecutivi, aumentando il ritmo delle assun-
zioni in caso di riacutizzazione del dolore.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Abbinare al rimedio omeopatico prescelto gli
oligoelementi Rame-Oro-Argento e Manganese-Rame:
una fiala di entrambi, una volta la settimana.

BORSITE
Infiammazione della borsa sierosa di un’articolazione,
cioè del piccolo sacco pieno di fluido che si trova vici-
no alle articolazioni e serve a ridurre l’attrito fra ossa
e tendini e a facilitare i movimenti. Le localizzazioni
più frequenti delle borsiti sono: la spalla, il gomito, il
ginocchio e la caviglia. La borsite si manifesta attra-
verso gonfiore, dolore, arrossamento e riduzione della
motilità articolare.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il dolore è molto forte: Apis mellifica, 3-4 granuli alla 5
CH ogni 30 minuti, fino a riduzione del dolore.

161
L’apparato muscolare e scheletrico

• Il dolore migliora stando immobili e peggiora al mi-


nimo movimento della parte colpita; migliora con il calore
locale anche se generalmente chi ne ha bisogno è una per-
sona che non sopporta il caldo; peggiora toccando la parte
infiammata, ma migliora facendo un’ampia pressione: Br-
yonia, 3-4 granuli alla 5 CH ogni 30 minuti, fino a riduzione
del dolore.

DISTORSIONE
Lesione della capsula e dei legamenti di un’articola-
zione, provocata da un trauma indiretto, cioè che non
agisce direttamente sulle strutture lese, ma impone
all’articolazione un movimento esagerato e anomalo.
Frequente nell’età adulta, colpisce più spesso il ginoc-
chio, il collo del piede, il gomito, le dita e la colonna
vertebrale. Si manifesta con dolore lungo il decorso
del legamento, gonfiore dell’articolazione e impotenza
funzionale. Le distorsioni lievi guariscono, di solito,
senza complicazioni. Le forme gravi, soprattutto se
non trattate in modo tempestivo e adeguato, possono
predisporre a futuri cedimenti, a ulteriori distorsioni
o alla comparsa di artrosi.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Da assumere al più presto possibile, subito dopo l’in-
cidente che ha provocato la distorsione: Arnica, 5 granuli
alla 30 CH, ogni ora per 6 ore. Dovrà quindi seguire un trat-
tamento con Rhus toxicodendron, 5 granuli alla 5 CH, 3
volte al giorno, per 10 giorni.

162
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Nel caso di distorsione recente: Ledum palustre 5 CH,


5 granuli ogni 2 ore, fino a quando si ha un miglioramento;
poi diradare l’assunzione.
• Se la lesione è vicina all’osso: Ruta 5 CH, può essere
più efficace di Rhus toxicodendron.
• Se c’è molto gonfiore e dolore al minimo movimento:
Bryonia, 5 granuli alla 30 CH, 3 volte al giorno, fino al mi-
glioramento, quindi completare con Rhus toxicodendron
come sopra indicato.

ERNIA DEL DISCO


Patologia del disco intervertebrale che consiste nella
fuoriuscita del nucleo polposo (parte centrale del disco
intervertebrale) attraverso le fibre dell’anulus fibrosus
(parte periferica dello stesso). L’alterazione colpisce
soprattutto i dischi del tratto lombare e in particolare
l’ultima vertebra lombare e la prima sacrale.
La protrusione discale è la prima fase della malattia
discale vera e propria: il soggetto avverte un dolo-
re acuto, che si accentua alla pressione sulla colonna
vertebrale nel punto corrispondente. Al dolore possono
associarsi vari gradi di impedimento a compiere mo-
vimenti del tronco.
A causa del dolore e della contrattura muscolare (lom-
balgia), il soggetto assume una postura caratteristica,
curvo in avanti e inclinato su un lato.
Spesso si associano sintomi di tipo neurologico: for-
micolii, diminuzione o scomparsa della sensibilità, di-
sturbi nel movimento degli arti inferiori ecc.

163
L’apparato muscolare e scheletrico

Se si interviene in questa fase, è possibile che l’anello


fibroso difettoso recuperi la sua elasticità intrinseca,
per lo meno negli individui più giovani.
Altrimenti, si può andare incontro all’espulsione
dell’ernia (l’anello fibroso si fissura e il nucleo polposo
fuoriesce) o alla discopatia degenerativa (degenerazio-
ne dell’anello fibroso e del nucleo polposo, che sporgono
persistentemente nel canale vertebrale determinando-
ne la stenosi).

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il dolore è legato soprattutto all’immobilità, ci si sente
male quando si sta seduti a lungo o di notte a letto. Sono
molto dolorosi i primi movimenti, ma quando ci si è scalda-
ti il dolore migliora; dopo uno sforzo prolungato il dolore,
però, ricompare: Rhus toxicodendron.
• I dolori peggiorano soprattutto di notte e con il tempo
freddo e umido. C’è un notevole desiderio di muoversi, ma
il movimento peggiora i dolori, che migliorano invece con
il tempo secco e caldo, mentre il calore locale (a letto, per
esempio) è nocivo. C’è una sensazione di scariche elettri-
che lungo le zone colpite che vengono sentite come peste e
intorpidite: Phytolacca.
• Dolore soprattutto a destra, con grossa contrattura
della schiena; il dolore è più acuto al risveglio e diminuisce
con il riposo. Il soggetto è nervoso, impaziente, insofferente
e stressato: Nux vomica.
• Il dolore migliora solo stando immobili, si riaccentua
al minimo movimento e migliora un po’ con il caldo locale:
Bryonia.
• Il dolore migliora sia stando in piedi che stando immo-
bili (come Bryonia), mentre peggiora stando seduti: Am-
monium muriaticum.

164
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Il dolore migliora flettendo la coscia sul bacino, cioè


piegandosi in due, e con il calore. Può iniziare in conse-
guenza di un’arrabbiatura o di collera ed è soprattutto a
destra: Colocynthis.
• Il dolore è acuto, folgorante, e sembra salire lungo la
gamba: Hypericum 7 o 30 CH.
• Quando si avvertono scosse dolorose folgoranti di-
scendenti che iniziano e terminano all’improvviso: Magne-
sia phosphorica.
Il rimedio prescelto va preso alla 7 CH, salvo diversa
indicazione, alla dose di 3-4 granuli anche 4-5 volte al
giorno in fase acuta, mantenendo 2 assunzioni al giorno
quando il dolore si riduce.

FIBROMIALGIA
Sindrome caratterizzata da dolore muscolare cronico
diffuso associato a una particolare rigidità nei movi-
menti. Gli indici di infiammazione sono nella norma.
Prevalentemente interessati sono la colonna vertebra-
le, le spalle e il cingolo pelvico. Oltre ai due sintomi
principali, dolore e stanchezza, molte altre manifesta-
zioni cliniche possono far parte del quadro della fibro-
mialgia.
I sintomi più spesso riferiti dai pazienti sono: sensa-
zione di rigidità generalizzata o localizzata al dorso o
a livello lombare, soprattutto al risveglio, ma anche se
si resta per qualche tempo fermi nella stessa posizione,
disturbi del sonno (viene considerata specifica della
fibromialgia la cosiddetta “anomalia alfa-delta”: non

165
L’apparato muscolare e scheletrico

appena viene raggiunto il sonno profondo, caratteriz-


zato da onde delta all’elettroencefalogramma, si ha un
brusco ritorno verso il sonno “superficiale”, caratteriz-
zato da onde alfa), mal di testa o dolore al volto, acufe-
ni, disturbi gastrointestinali, disturbi urinari, dolori
mestruali, alterazioni della temperatura corporea, de-
pressione e ansia ecc.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Dolori intensi nella parte centrale dei muscoli che
peggiorano di notte, con il freddo e durante le mestruazio-
ni: Actaea racemosa.
• Senso di indolenzimento intenso simile a quello che si
presenta dopo una passeggiata in montagna: Arnica.
• Dolori ai muscoli stando fermi, che peggiorano con il
primo movimento e che migliorano un po’ con il calore e il
movimento continuato: Rhus toxicodendron.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 CH, 3 granuli, 2-3
volte al giorno, fino al miglioramento.

FRATTURA
Lesione ossea che segue più comunemente a traumi, ma
sono possibili anche fratture spontanee, da fragilità
ossea, come in corso di osteoporosi e in alcune forme
neoplastiche.
La frattura di un osso in più parti viene definita “mul-
tipla” o “comminuta”. In caso di frattura va imme-
diatamente valutata la presenza di lesioni nervose o
vascolari profonde che richiedono un intervento d’ur-

166
CURARSI CON L’OMEOPATIA

genza, necessario anche in presenza di frattura espo-


sta, cioè con i monconi ossei in evidenza. La persona
deve essere portata immediatamente all’ospedale.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Primo intervento: Arnica, una monodose alla 200 CH.
• Per riassorbire gli eventuali stravasi: Ledum palu-
stre, 3-4 granuli alla 7 CH, 2 volte al giorno.
• Per favorire il consolidamento della frattura: Calca-
rea fluorica, 4 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino al
miglioramento.
• Quando sono interessati anche i nervi, con dolori che
dalla sede di lesione si portano verso il centro, seguendo
appunto il decorso dei nervi: Hypericum, 3 granuli alla 7
CH, 3 o più volte al giorno, fino al miglioramento. Questo
rimedio va abbinato alle indicazioni date nei punti prece-
denti.

GOMITO DEL TENNISTA


Sinonimo di “epicondilite”. È una malattia dovuta
all’infiammazione dei tendini dei muscoli dell’avam-
braccio al loro punto di inserzione sull’epicondilo
(estremo distale dell’omero).
È provocata da una sollecitazione eccessiva di que-
sta zona e da microtraumi ripetuti. Si manifesta con
dolore al gomito, che s’irradia alla faccia posteriore
dell’avambraccio e della mano, specie durante e dopo
uno sforzo.
Nei casi gravi possono essere impediti movimenti anche

167
L’apparato muscolare e scheletrico

banali, come stringere la mano o sollevare un oggetto


leggero. Anche la palpazione può provocare dolore.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il dolore non è fisso, ma quando si presenta peggiora
con il movimento e migliora con il riposo e il calore: Kali
bichromicum, 5 granuli alla 7 CH, 2 volte al giorno fino al
miglioramento.
• Il dolore migliora fasciando stretto il gomito e appog-
giandolo su una superficie dura: Ruta, 5 granuli alla 5 CH,
2 volte al giorno fino al miglioramento.
• Il dolore arriva anche alla spalla: Kalmia latifolia, 5
granuli alla 5 CH, 2 volte al dì fino al miglioramento.
• Se si formano anche delle sporgenze ossee: Symphi-
tum, 5 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno fino al migliora-
mento.
• Subito prima e subito dopo aver fatto uno sforzo: Ar-
nica, 5 granuli alla 15 CH. Può essere associata alla poma-
ta di arnica da applicare localmente.

GOTTA
Malattia dovuta a un aumento della produzione o alla
diminuzione dell’escrezione di acido urico, con conse-
guente incremento del livello di uricemia nel sangue.
Ciò favorisce il deposito di cristalli di acido urico nei
tessuti periarticolari, con comparsa di tumefazioni in-
fiammatorie molto dolorose.
Depositi di acido urico si possono formare nei reni

168
CURARSI CON L’OMEOPATIA

dando luogo a calcolosi renale, e nel tessuto sottocuta-


neo, con la formazione di noduli detti “tofi”.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il dolore è come quello di una contusione: Arnica, 5
granuli alla 5 CH, 4 volte al dì, fino al miglioramento.
• L’articolazione è rossa e tumefatta: Belladonna, 5 gra-
nuli alla 5 CH, 4-5 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Quando il dolore si trasferisce da un’articolazione
all’altra: Colchicum, 5 granuli alla 5 CH, 3 volte al giorno,
fino al miglioramento.
• Nei casi di gonfiore, ma anche di intenso prurito, bru-
ciore che migliora con il calore: Urtica urens, 5 granuli
alla 5 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Abbinare al rimedio omeopatico l’assunzione
dell’oligoelemento Rame-Oro-Argento, una fiala tre
volte a settimana.

LOMBALGIA
Detta anche lombaggine, è il dolore localizzato alla re-
gione lombare della colonna vertebrale, provocato da
contrattura muscolare. Questa contrattura è causa-
ta da anomalie di postura, attività lavorativa, sport,
malformazioni, compressione diretta delle strutture

169
L’apparato muscolare e scheletrico

nervose e meningee, in caso di ernia del disco, artro-


si, stati infiammatori, tumori; per lesione di strutture
capsulari, in caso di artrosi; per lesioni del periostio,
dovute a fratture o microfratture in corso di osteoporo-
si o neoplasie ecc.
In ogni caso, provocano affaticamento muscolare e
stanchezza generale. Si può avere una forma acuta
(spesso coinvolgente anche strutture nervose, come la
lombosciatalgia acuta), in cui il dolore, di solito in-
tenso, è tale da impedire anche piccoli movimenti e
compare improvvisamente, spesso dopo un movimento
brusco e anomalo della colonna, ma a volte dopo uno
sforzo banale.
È comunque da ricordare che di fronte a un dolore lom-
bare occorre tenere presente, in diagnosi differenziale,
anche problemi renali (coliche renali), ginecologici e di
pertinenza aortica (aneurisma).

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Dolori folgoranti, intollerabili, peggiorati dal freddo e
con formicolii: Aconitum.
• Depressione, angoscia, peggioramento con il riposo e
miglioramento col caldo e il movimento; paura di morire:
Arsenicum album.
• Dolore folgorante che appare e scompare bruscamente.
Viso congestionato. Aggravamento pomeridiano, con i colpi
d’aria. Sensibilità alle correnti d’aria: Belladonna.
• Dolore migliorato dal riposo e dal caldo, peggiorato
dal freddo e dal movimento. Note di artrosi e reumatismo
diffusi: Bryonia.
• Dolore notturno in persone che non sopportano il mini-
mo fastidio. Lateralità sinistra. Sensibilità cutanea al con-
tatto. Sensibili alle correnti d’aria: Chamomilla.

170
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Lateralità sinistra. Dolori che migliorano in piedi e


peggiorano sdraiati. Dolori folgoranti che costringono il
soggetto a uscire dal letto: Cimicifuga.
• Algia intollerabile che peggiora di notte e con il con-
tatto locale. Dolore a fitte che peggiora con l’aria e migliora
con il movimento: Coffea.
• Dolore che migliora con gambe flesse e pressione for-
te. Aggravato dal contatto e dalla tensione: Colocynthis.
• Lateralità destra. Il dolore cala stando tranquilli: Dio-
scorea.
• Debolezza intensa e tremori muscolari. Il dolore peg-
giora all’inizio del movimento, ma migliora con il movimen-
to continuo e sudando: Gelsemium.
• Il dolore peggiora sia da sdraiati che camminando e
si attenua quando ci si siede. Lateralità destra. Le crisi di
dolore si alternano a indolenzimento: Gnaphalium.
• Sciatica ricorrente a sinistra che si aggrava con il mo-
vimento: Iris versicolor.
• Sensibilità alle variazioni climatiche e dolore presente
in prevalenza a sinistra: Kalium bichromicum.
• Il dolore migliora camminando e peggiora sdraiandosi
sul lato sofferente: Kalium iodatum.
• Dolore con debolezza muscolare che peggiora cammi-
nando. Sensazione di stiramento: Kalmia.
• Dolori brucianti. Il dolore è causato anche dal solo sfio-
ramento della pelle. Sensibile alle correnti d’aria, migliora
con il calore: Magnesia phosphorica.
• Sensazione di stiramento e irrigidimento lungo tutto
il nervo, dalla schiena ai piedi. Formicolio di tutti gli arti
inferiori. Si aggrava di mattina, con il movimento, il freddo
e sdraiandosi sul lato malato. Migliora a riposo e con il ca-
lore: Nux vomica.
• Lateralità destra. Dolore notturno. Spesso cicatrici

171
L’apparato muscolare e scheletrico

patologiche o esiti di interventi in sede lombare. Spiccata


meteoropatia: Phytolacca.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 CH, salvo diversa
indicazione, alla dose di 3-4 granuli ogni due ore in fase
acuta, mantenendo 2 assunzioni al giorno quando il do-
lore si riduce.

LUSSAZIONE
Trauma dell’articolazione, nel quale le estremità delle
ossa slittano e vengono forzate fuori dalla loro norma-
le posizione, rimanendo di conseguenza bloccate. La
lussazione può essere di natura traumatica, patologi-
ca o congenita. La lussazione traumatica interessa con
maggior frequenza le articolazioni di spalla, gomito,
dita, anca e ginocchio.
Si manifesta con dolore, deformazione della regione
articolare e impossibilità dei movimenti. Le lussazioni
patologiche sono quelle conseguenti ad altre malattie:
artriti, paralisi, contratture muscolari ecc.
Comune è anche la lussazione della spalla, traumatica
o abituale. La lussazione può richiedere una manipo-
lazione da parte di un medico esperto per rimettere in
sede l’articolazione e nei casi più gravi necessita di un
intervento chirurgico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Come rimedio di primo soccorso: Ruta graveolens, 3
granuli alla 5 CH, ogni 2 ore, fino al miglioramento.
• Lussazioni o mialgia da sforzo, con dolore che peg-

172
CURARSI CON L’OMEOPATIA

giora con il riposo e migliora con il movimento: Rhus to-


xicodendron, 3 granuli alla 7 CH, ogni 2 ore, fino al mi-
glioramento.

OSTEOPOROSI
Malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da
una rarefazione progressiva del tessuto osseo, senza
necessariamente decalcificazione delle ossa stesse. Si
manifesta di solito in modo più evidente a livello delle
vertebre, delle ossa della mano e del collo del femore.
L’assottigliamento di questi segmenti scheletrici e la
fragilità che ne deriva predispongono alla comparsa
di deviazioni della colonna vertebrale (cifoscoliosi) e a
fratture del collo del femore. È una condizione che può
essere associata a diverse malattie, disturbi ormonali,
carenze alimentari, forme ereditarie e all’assunzione
cronica di alcuni farmaci (per esempio i cortisonici).
È inoltre favorita da una scarsa attività fisica.
La forma di gran lunga più frequente è l’osteoporosi
senile. Le donne vengono colpite più precocemente, for-
se a causa degli squilibri ormonali che seguono alla
menopausa.
Sebbene il mal di schiena persistente sia una condizio-
ne comune, l’osteoporosi può non dare alcun sintomo
doloroso, arrivando a manifestarsi in modo evidente
solo quando è abbastanza grave da determinare micro-
fratture dovute a fragilità ossea o schiacciamento dei
corpi vertebrali, con comparsa di dolore alla colonna
vertebrale.

173
L’apparato muscolare e scheletrico

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Osteoporosi conseguente alla menopausa: Calcarea
phosphorica 5 CH.
• Dolori articolari specie del rachide lombare, decalcifi-
cazione: Radium bromatum 30 CH.
• Demineralizzazione e osteoporosi: Phosphorus 5 CH.
• Invecchiamento e astenia con osteoporosi: Selenium
5 CH.
• Per regolarizzare il metabolismo del calcio: Fluori-
cum acidum 5 CH.
Prendere 3-4 granuli del rimedio prescelto, una volta al
giorno, per 30-60 giorni.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È importante un’integrazione con calcio, magnesio e
vitamina D. Per le donne in menopausa, sono indicati
anche gli isoflavoni della soia.

PERIARTRITE DELLA SPALLA


Malattia infiammatoria che coinvolge i tessuti di na-
tura fibrosa che circondano un’articolazione: tendini,
borse sierose e tessuto connettivo. Questi appaiono al-
terati e possono frammentarsi e calcificare.
Le borse sierose diventano gonfie e infiammate. La sede
più frequente è rappresentata dalle articolazioni delle
spalle (periartrite scapolo-omerale).
Si manifesta con dolori sia nei movimenti del braccio
sia a riposo, localizzati sulla faccia anteriore ed ester-

174
CURARSI CON L’OMEOPATIA

na delle spalle. Con il tempo si possono formare ade-


renze fibrose che portano al blocco dell’articolazione.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il dolore diminuisce continuando a muovere la spalla:
Rhus toxicodendron.
• Il dolore aumenta muovendo la spalla: Bryonia.
• Spalla dolorante; l’articolazione è calda, rossa e gon-
fia, il dolore si irradia nel braccio, si aggrava a ogni minimo
movimento e colpisce più spesso la spalla destra: Ferrum
phosphoricum 7 CH.
Salvo diversa indicazione, prendere 3 granuli alla 5 CH del
rimedio prescelto, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Abbinare al rimedio omeopatico la tintura madre
di artiglio del diavolo, 30 gocce due volte al giorno.

REUMATISMI
Termine generico riferito a malattie molto diverse,
acute e croniche, accomunate dalla presenza di dolore
e segni di infiammazione, che interessano soprattutto
le articolazioni e i tessuti molli circostanti (tendini,
muscoli, capsule articolari e borse sierose), ma che pos-
sono manifestarsi anche altrove.
La patologia reumatica comprende: l’artrosi; i reuma-
tismi fibrotici; l’artrite reumatoide; la gotta; i reuma-

175
L’apparato muscolare e scheletrico

tismi secondari (a malattie infettive, a disturbi ormo-


nali, a neuropatie ecc.); la spondilite anchilosante; le
connettiviti; la malattia reumatica, o reumatismo ar-
ticolare acuto, e alcune altre forme più rare.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Dolori intensi dopo un colpo di freddo, accompagnati
da agitazione con peggioramento notturno: Aconitum, 3
granuli alla 7 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Stato infiammatorio che si manifesta con rossore, ca-
lore e dolore: Belladonna, 5 granuli alla 5 CH, 3 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• Dolori che migliorano con applicazioni fredde. Le ar-
ticolazioni sono gonfie e tese: Apis, 5 granuli alla 5 CH, 3 o
più volte al giorno, fino al miglioramento.
• Il dolore peggiora con il movimento e migliora quando
il soggetto è a riposo. Ha molta sete: Bryonia, 5 granuli
alla 7 CH, 3-4 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Il soggetto presenta una rigidità dolorosa che miglio-
ra, oltre che con il movimento, anche con il calore: Rhus
toxicodendron, 5 granuli alla 7 CH, 3 volte al giorno, fino
al miglioramento.

TENDINITE
La tendinite è un’infiammazione di un tendine (strut-
ture fibrose mediante le quali i muscoli si attaccano
all’osso che devono muovere), mentre si parla di te-
nosinovite quando c’è infiammazione della guaina

176
CURARSI CON L’OMEOPATIA

che riveste il tendine. Tendinite e tenosinovite sono


spesso presenti contemporaneamente e sono comuni
soprattutto alle spalle, ai talloni e ai gomiti. La cau-
sa dell’infiammazione è sconosciuta; i piccoli traumi
ripetuti, gli sforzi eccessivi e gli esercizi non abituali,
soprattutto se eseguiti in maniera scorretta, possono
provocarne la comparsa. I fasci tendinei sono interes-
sati in alcune malattie sistemiche (artrite reumatoide,
gotta e altre) e in caso di ipercolesterolemia ereditaria
(il colesterolo si accumula anche nei tendini). La tendi-
nite è caratterizzata da tre sintomi: dolore alla palpa-
zione diretta del tendine, dolore alla sua contrazione
muscolare contrastata e dolore all’estensione passiva
forzata del muscolo interessato. Le tendiniti più note
sono l’epicondilite, la tendinite rotulea, la tendinite al
ginocchio, la tendinite al gomito, la pubalgia, la tendi-
nite alla spalla, al bicipite e al tendine d’Achille.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Primo intervento: Arnica, una monodose alla 200 CH.
• Il dolore è acuto e pungente, lancinante, aggravato dal
minimo movimento. Migliora con il riposo, l’immobilità e
una forte pressione: Bryonia.
• L’infiammazione provoca dolore che migliora con appli-
cazioni calde e con il movimento leggero: appena si muove
l’articolazione subito si avverte più dolore, ma via via che
l’articolazione si “scalda” il dolore diminuisce. Peggiora
con applicazioni fredde e stando fermi e immobili; il dolore
è opprimente: Rhus toxicodendron.
• I tendini sono dolenti, come contusi, e l’infiammazione
è moderata: Ruta graveolens.
Prendere il rimedio prescelto alla 5 CH, 3 granuli 2 volte
al giorno, fino al miglioramento.

177
CURARSI CON L’OMEOPATIA

La pelle
INFIAMMAZIONI, REAZIONI ALLERGICHE,
INFEZIONI E DISTURBI
CHE COLPISCONO PIÙ DI FREQUENTE
LO STRATO CUTANEO

179
La pelle

ACNE
Infiammazione cronica dell’apparato pilo-sebaceo. Sul
piano clinico è caratterizzata da manifestazioni va-
riabili: comedoni (punti neri), pustole, papule, asces-
si, cicatrici. Se ne distinguono diverse varietà (acne
giovanile, cheloidea, necrotica, del neonato, rosacea,
professionale, da farmaci, da cosmetici). L’acne giova-
nile è caratterizzata da un’aumentata secrezione delle
ghiandole sebacee e da un processo infiammatorio dei
follicoli piliferi. Di solito è localizzata sul volto e sulla
parte superiore del dorso. L’infiammazione dei come-
doni chiusi può dare luogo a papula eritematosa.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• La pelle è grassa, acneica con pustole livide localizzate
al dorso, al viso, al torace, se il soggetto presenta modifica-
zioni psico-comportamentali caratterizzate da agitazione e
ansia che incrementano l’acne: Kalium bromatum, 3 gra-
nuli alla 9 CH, 2 volte al dì, per 60 giorni.
• L’acne è caratterizzata da grandi macchie purulente
e dolorose, se si aggrava con il freddo, le correnti d’aria, al
mattino: Hepar sulphuris, 3 granuli alla 9 CH, 2 volte al
giorno, per 40-60 giorni.
• Le macchie sono associate a squilibri ormonali, se
l’acne si aggrava in ambienti caldi e poco aerati, con cibi
grassi e ricchi, di sera e di notte: Pulsatilla, 3 granuli alla
7 CH, 2 volte al giorno, per 60 giorni.
• Le pustole sono violacee, dolorose e indurite: Arnica
montana, 3 granuli alla 7 CH, 2 volte al giorno, per 40-60
giorni.
• Nel caso di acne con pustole o piccole cisti: Sulfur
iodatum, 15 CH, monodose, una volta alla settimana.

180
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• L’acne è legata all’alimentazione: Antimonium cru-


dum, oppure Nux vomica se il soggetto conduce una vita
particolarmente stressante, 3 granuli alla 7 CH, 2 volte al
giorno, per 40-60 giorni.
• L’acne è giovanile di tipo papulo-pustolosa, con eruzio-
ni cutanee dolenti al tatto e, nel caso delle donne, con ag-
gravamento prima dei flussi mestruali: Eugenia jambosa,
3 granuli alla 9 CH, 2 volte al dì per 40-60 giorni.
• L’acne è giovanile, microcistica con comedoni e ac-
compagnata da pelle grassa, lucente, caduta dei capelli e
delle sopracciglia: Selenium, 5 granuli alla 9 CH, 2 volte al
giorno, per 60-90 giorni.

ECZEMA
Dermatite pruriginosa localizzata o con tendenza a
diffondersi. Ne esistono diverse varietà.
L’eczema da contatto: è la forma più comune; è un’af-
fezione infiammatoria cutanea superficiale, acuta,
subacuta o recidivante, che insorge per esposizione a
sostanze di natura chimica, chimico-fisica o biologica,
in ambiente professionale o extraprofessionale. La der-
matite da contatto è caratterizzata da manifestazioni
cutanee di tipo eritemato-edemato- vescicolare, seguite
da formazione di croste e infine da desquamazione.
L’eczema atopico o costituzionale: è una malattia in-
fiammatoria a decorso cronico-recidivante, prurigino-
sa, che si associa spesso a una storia personale e fa-
miliare di malattie allergiche. Le lesioni sono di tipo
eritemato-papulo-vescicolare; è presente essudazione

181
La pelle

con sintomatologia pruriginosa. È spesso associato ad


allergia a latte o acari della polvere.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Lesioni eczematose localizzate esclusivamente a mani
e dita: Anagallis arvensis.
• Presenza di tagli e fissurazioni che sono invece ispes-
siti e induriti sui bordi: Antimonium crudum.
• Crosta lattea; bambini freddolosi che sudano in testa e
hanno la pancia in fuori: Calcarea carbonica.
• È presente una secrezione simile a miele; se ci sono
croste sono giallo-oro; l’eczema è localizzato soprattutto
tra le dita di mani e piedi, dietro alle orecchie e all’inter-
no delle pieghe flessorie (ascelle, gomito, inguine ecc.):
Graphites.
• Secrezione a volte anche purulenta; se ci sono crosti-
cine il pus esce di lato; localizzazione anche tra i capelli:
Mezereum.
• Eczema localizzato sul bordo dei capelli: Natrum
muriaticum.
• Presenza di tagli e fissurazioni sulle lesioni, che pos-
sono anche essere sanguinanti sul fondo; i bordi dei tagli
sono molto netti: Nitricum acidum.
• L’eczema prude durante la notte e ne trasuda una so-
stanza acquosa, nelle persone con la tendenza alla pelle
secca e alle dita screpolate: Petroleum.
• Irritazione che peggiora a contatto con l’acqua, sia
fredda che calda, con un desiderio irresistibile di gratta-
re: Sulfur.
Il rimedio prescelto va preso alla diluizione 5 CH, 3 granu-
li 2 volte al giorno, fino al miglioramento; quando cambia-
no le caratteristiche delle lesioni, va cambiato il rimedio.
L’uso errato o ripetuto dei rimedi può aggravare il distur-

182
CURARSI CON L’OMEOPATIA

bo. Se il soggetto si è curato per lungo tempo con terapie


steroidee, non è possibile l’autocura e occorre rivolgersi al
medico omeopata per la terapia più appropriata.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Per alleviare l’irritazione cutanea, aggiungere 2 cucchiaini
di bicarbonato di sodio all’acqua calda del bagno. Il fiore
di Bach Crab Apple è in grado di alleviare i disturbi
psicofisici collegati all’eczema. È utile abbinare al rimedio
omeopatico l’assunzione degli oligoelementi Zinco e
Zolfo, una fiala al giorno, alternando i rimedi.

ERITEMA
Arrossamento della pelle determinato dall’aumentato
apporto di sangue ai vasi sanguigni del derma superfi-
ciale. L’eritema presenta dimensioni, forma e localizza-
zione varia. Può manifestarsi per cause fisiche (mecca-
niche, termiche, radianti), chimiche, infettive (micosi,
malattie esantematiche infantili), emotive (rossore im-
provviso, localizzato al volto e al collo, al verificarsi di
situazioni imbarazzanti), oppure può essere provocato
da farmaci, carenze vitaminiche o comparire in corso
di reazioni allergiche.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Le zone interessate sono rosee, sollevate e calde; c’è
desiderio di metterci sopra del ghiaccio, e si sente una sen-
sazione locale di aghi o spilli: Apis mellifica.

183
La pelle

• In presenza di arrossamenti puntiformi, come se fosse


scarlattina, oppure in caso di un arrossamento generale
con calore intenso locale, e senso di espandere il calore a
distanza: Belladonna.
• Con “pelle a chiazze di leopardo”, con arrossamenti
che confluiscono uno con l’altro a formare il caratteristico
disegno; è in genere presente anche un intenso prurito che
non migliora grattando ma migliora un poco mettendoci so-
pra qualcosa di caldo: Rhus toxicodendron.
Il rimedio prescelto va preso alla 9 CH, 4 granuli, 3 volte
al giorno, fino al miglioramento.

HERPES GENITALE
Infezione virale provocata da un virus molto simile a
quello che causa l’herpes labiale (la cosiddetta “febbre
sul labbro”): entrambi appartengono al genere her-
pes simplex. In genere, responsabile della comparsa
dell’herpes genitale è l’herpes simplex di tipo 2. Il vi-
rus viene di solito trasmesso solo attraverso il contatto
diretto con un herpes in fase attiva, che può rendersi
visibile nell’area genitale o sulle natiche, ma potreb-
be non essere manifesto se interessa la vagina o l’ano.
Dopo un’incubazione che va da due a venti giorni, la
parte affetta comincia a prudere e a dolere. Si svilup-
pano quindi vescicole che, rompendosi, lasciano ulcere
che di solito guariscono entro tre settimane. Il soggetto
può avere un lieve rialzo della temperatura corporea e
manifestare un malessere generale. Dopo la prima in-
fezione (“primaria”), il virus rimane quiescente nella

184
CURARSI CON L’OMEOPATIA

radice del nervo e, in un momento di particolare stress


o al sopraggiungere di altre malattie, può ritornare
attivo. In casi rari, l’herpes simplex può provocare in-
fiammazioni cerebrali che si manifestano con mal di
testa violento e stato confusionale, con conseguenze an-
che gravi.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per il controllo dell’affezione locale: Rhus toxicoden-
dron e Mercurius solubilis, 4 granuli di ciascuno alla 5
CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Nella fase acuta sono utili gli oligoelementi come
Rame o Rame-Oro-Argento, una fiala 2 volte al giorno.
Nei periodi di quiescenza, Manganese-Rame, 2 volte a
settimana.

HERPES SIMPLEX
Si tratta della cosiddetta “febbre” che compare sulle
labbra. Determinata dal virus dell’Herpes Simplex, è
fortemente infettiva: evitare qualsiasi forma di contat-
to cutaneo. Non usare intoltre asciugamani, sciarpe o
cuscini di altre persone. Non toccare le vescicole se non
per applicare pomate o lozioni e non dimenticare di
lavare le mani dopo averlo fatto. Per evitare ricadute,
è meglio non consumare dolci e cereali raffinati.

185
La pelle

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• La lesione compare con piccole vescicole piene di li-
quido chiaro, estremamente pruriginose, che appoggiano su
pelle molto arrossata; il prurito non passa grattando e mi-
gliora con il calore: Rhus toxicodendron 7 CH.
• Le vescicole sono piene di un liquido più scuro, blua-
stro o sanguigno: Ranunculus bulbosus 5 CH.
• Il contenuto delle vescicole è denso, giallastro, talora
addirittura purulento; il prurito locale è sempre molto inten-
so: Mezereum 5 CH.
• Il contenuto delle vescicole è chiaro, e queste si solle-
vano da pelle che sembra assolutamente sana (come nelle
scottature): Cantharis 5 CH.
Prendere 3 granuli del rimedio prescelto, 3-4 volte al giorno,
riducendo l’assunzione secondo il miglioramento ottenuto.
I rimedi indicati sono sempre molto efficaci e, se le caratte-
ristiche delle lesioni sono molto ben definite, si può arriva-
re all’assunzione del rimedio in monodose alla 200 CH.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Può rivelarsi utile un’integrazione di vitamine A, B3, B5,
B6, B12 e C.

HERPES ZOSTER
Dermatosi a decorso acuto, di origine virale, denomi-
nato comunemente “fuoco di Sant’Antonio”. È causata
dallo stesso virus della varicella, che si annida nei
gangli nervosi spinali per poi riattivarsi nuovamen-
te. Le più colpite sono le regioni dei nervi intercostali,

186
CURARSI CON L’OMEOPATIA

del plesso brachiale, del trigemino, del nervo sciatico.


Si manifesta con chiazze eritemato-edematose, su cui
insorgono vescicole a grappolo e il cui contenuto, dap-
prima limpido, diventa purulento, a volte emorragico.
L’herpes zoster può provocare dolori anche molto inten-
si e la fase acuta dura 2-4 settimane. Talora nevralgie
post-herpetiche si possono prolungare anche per diver-
si mesi. Quando si sospetta la presenza di herpes zoster
occorre sempre consultare il medico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


Per ottenere buoni risultati, il trattamento va combinato
associando due rimedi: uno scelto tra quelli elencati alla
voce Herpes simplex, e l’altro scelto tra quelli indicati qui
di seguito.
• Dolore insorto dopo aver preso freddo o essersi esposti
al vento secco: Aconitum 5 CH.
• Dolori folgoranti sul collo e sulle prime vertebre della
schiena, irradiati anche alle braccia, chinando la testa in
avanti; il dolore peggiora durante le mestruazioni, di notte
e con il freddo: Actea racemosa 5 CH.
• Dolori brucianti e intensi che migliorano con il calore;
il soggetto è molto ansioso e agitato. I dolori peggiorano
soprattutto di notte tra l’una e le tre e, se sono riferiti alle
braccia, migliorano tenendole sollevate dietro la testa: Ar-
senicum album 5 CH.
• Dolori che “tirano”, lancinanti e spesso associati a
torpore e senso di paralisi locale. Il soggetto è molto irri-
tabile, scontroso: Chamomilla 7 CH.
• Scosse dolorose folgoranti, che iniziano e si concludono
bruscamente, spesso associate a crampi; il dolore migliora
con il calore e la pressione locale, mentre peggiora con il
freddo: Magnesia phosphorica 7 CH.

187
La pelle

• I dolori sono localizzati lungo i nervi, quindi sono dolo-


ri lunghi, meno improvvisi di quelli di Magnesia phospho-
rica. È spesso associato uno stato di debolezza generale:
Magnesia carbonica 7 CH.
Prendere i rimedi prescelti nella misura di 3-4 granuli
anche ogni 30 minuti in fase acuta, riducendo poi l’as-
sunzione secondo il miglioramento ottenuto.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Poiché i soggetti colpiti da herpes zoster sono spesso
debilitati dalla malattia, possono essere consigliate dosi
elevate del complesso vitaminico B e fino a un grammo
al giorno dell’aminoacido essenziale lisina.

MICOSI
Infezioni causate da funghi microscopici. Le forme più
comuni interessano la pelle, i peli, le unghie o le muco-
se, cioè le superfici interne di organi come la bocca o la
vagina. La maggior parte delle infezioni da funghi ven-
gono trasmesse all’uomo dall’ambiente, per inalazione
o attraverso il contatto con materiali infetti. In molti
casi si possono osservare macchie rossastre o brune,
con piccole croste o bolle, che provocano una sensazio-
ne di bruciore o prurito. La diagnosi di infezione da
funghi va fatta dal medico, spesso con l’aiuto di esami
di laboratorio, perchè è abbastanza facile confonderla
con altre malattie della pelle.

188
CURARSI CON L’OMEOPATIA

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Micosi complicate da fissurazioni che sanguinano fa-
cilmente: Nitricum acidum, 5 granuli alla 5 CH, 2 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• Micosi localizzate fra le dita delle mani e dei piedi. Il
prurito è intenso e peggiora grattandosi: Graphites, 5 gra-
nuli alla 7 CH, 2 volte al giorno, fino al miglioramento.

ORTICARIA
Dermatosi caratterizzata dalla comparsa, diffusa o
circoscritta, di ponfi, più o meno pruriginosi, fugaci,
di varie forme e dimensioni. Può essere provocata da
fattori allergici (medicinali, alimenti, parassiti inte-
stinali ecc.), da stimoli fisici (caldo, freddo, sole, fatica
ecc.), ma anche dalla tensione emotiva.
Il decorso può essere acuto, di pochi giorni; oppure cro-
nico, di mesi e anni, con recidive. L’orticaria cronica
può persistere per alcuni mesi, talvolta oltre un anno:
nella metà dei casi è dovuta alla presenza di autoan-
ticorpi capaci di liberare istamina a livello della cute.
La terapia consiste innanzitutto nell’eliminare, se è
possibile, l’agente che scatena l’orticaria.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Intenso bruciore, come se ci fossero degli spilli; il pru-
rito migliora con applicazioni fredde o ghiacciate; le lesioni
sono calde e rosee: Apis mellifica.
• L’acqua fredda peggiora il dolore e il bruciore locali:
Urtica urens.

189
La pelle

• Lesioni simili a punture di zanzara: Ledum palustre.


• Se compaiono vescichette: Rhus toxicodendron.
• Da abbinare al rimedio prescelto: Histaminum 15 CH
3 granuli ogni ora, fino al miglioramento.
Prendere 3 granuli alla 5 CH del rimedio prescelto anche
ogni 5-10 minuti fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È indicata un’integrazione con vitamina C.

PAPULE E PUSTOLE
Le papule acneiche sono lesioni solide, rilevate dalla
superficie cutanea, dovute all’infiammazione perifol-
licolare e all’infiltrazione, più o meno profonda, nel
derma circostante. Intensamente eritematose e con
un diametro inferiore a un centimetro, alle papule di
norma si associa seborrea. Le pustole, lesioni acnei-
che più gravi e deturpanti, sono dovute all’azione di
germi e insorgono su pregresse papule. Sono costitui-
te da una raccolta di essudato purulento, più o meno
profondo, di colorito giallo o grigiastro, che solleva la
superficie cutanea in un rilievo circoscritto. In certi
casi sono provocate da alcuni alimenti, da cosmetici,
da saponi e da altri prodotti verso i quali si può essere
allergici, oppure possono essere dovute a intolleranze
alimentari. Queste cause dovrebbero essere prese in
considerazione, facendo gli accertamenti del caso.

190
CURARSI CON L’OMEOPATIA

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Acne giovanile di tipo papulo-pustolosa, dolente al
tatto e, nel caso delle donne, con aggravamento prima dei
flussi mestruali: Eugenia jambosa.
• Pelli grasse acneiche con pustole livide localizzate
su dorso, viso e torace. Il soggetto presenta modificazioni
psico-comportamentali caratterizzate da agitazione e an-
sia che incrementano l’acne: Kalium bromatum.
• Papule eritematose vicino all’attaccatura dei capelli:
Natrium chloratum.
Prendere 5 granuli alla 5 CH del rimedio prescelto, 2 vol-
te al giorno, fino al miglioramento.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Abbinare al rimedio omeopatico l’assunzione del
macerato glicerico di Juglans regia 1 DH, 30-40 gocce
due volte al giorno; e dell’oligoelmento Manganese-
Rame, una fiala la mattina a digiuno.

PRURITO
Sensazione di irritazione della pelle, che determina una
reazione di grattamento delle zone interessate per cer-
care di attenuarla. Il prurito si riscontra di frequente
nei disturbi cutanei, compresi l’eczema, l’orticaria e
la scabbia. Il prurito cronico e il grattamento possono
essere tuttavia anche sintomi di disturbi psicologici.
Alcuni disturbi del fegato, causando un aumento di bi-
lirubina nel sangue, comportano l’insorgere di un pru-

191
La pelle

rito diffuso. Pidocchi e lendini possono causare intenso


prurito al cuoio capelluto. Le localizzazioni più fasti-
diose sono all’ano e alla vulva. Il prurito anale può es-
sere provocato da emorroidi, ragadi, fistole, parassiti
(specialmente gli ossiuri). Il prurito vulvare è di fre-
quente riscontro nel climaterio per carenza di estroge-
ni; può tuttavia insorgere secondariamente (candidosi,
infezione da Trichomonas vaginalis o da ossiuri, diabete,
uso irrazionale di lavande, scarsa pulizia ecc.). In caso
di prurito è consigliabile non assumere tè, caffè e alcol,
evitare di fare bagni caldi e, nei limiti del possibile,
non sottoporsi a stress emotivi.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Prurito alle palpebre dovuto ad allergia: Ambrosia.
• Prurito bruciante con agitazione e ansia associate; mi-
gliora nettamente con il calore locale: Arsenicum album.
• Peggiora con il calore del letto: Natrum sulfuricum.
• All’attaccatura dei capelli: Natrum muriaticum.
• Il prurito si sposta da un’altra parte quando ci si gratta:
Staphysagria.
• Prurito anale, oppure che peggiora a contatto con l’ac-
qua: Sulphur.
• È intensissimo, ma migliora se ci si distrae: Ignatia
amara.
• Peggiora grattandosi, migliora con il calore locale:
Rhus toxicodendron.
• Il prurito non ha causa nota. Colpisce perlopiù persone
anziane e migliora se, grattando, la pelle sanguina: Doli-
chos pruriens.
Prendere 3 granuli alla 5 CH del rimedio prescelto, 2-3
volte al giorno, fino al miglioramento.

192
CURARSI CON L’OMEOPATIA

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile associare al rimedio omeopatico prescelto
gli oligoelementi Zolfo e Zinco,
una fiala a giorni alterni per un mese.

PSORIASI
Dermatosi cronica non contagiosa di cui non sempre
si conosce la causa: spesso si riscontra la concomi-
tanza di più fattori, come la predisposizione eredi-
taria, un’intolleranza alimentare, un meccanismo di
tipo psicosomatico ecc. Pur essendo rara nell’infan-
zia e nell’adolescenza, può insorgere in qualsiasi età;
si manifesta con chiazze rosso-biancastre eritemato-
squamose di varia grandezza e forma; si localizza elet-
tivamente nelle regioni estensorie degli arti (gomiti e
ginocchi), in quella lombosacrale, nelle pieghe cutanee,
nelle unghie, al volto, al capo; può anche generalizzarsi
a tutta la superficie cutanea (psoriasi universale) con
l’aspetto di un’eritrodermia esfoliativa o di una der-
matite pustolosa (psoriasi pustolosa). Il decorso è cro-
nico, con recidive intervallate da remissioni di varia
durata; tende ad attenuarsi nell’età avanzata. La ma-
lattia spesso compare 2-3 settimane dopo un’infezione
alla gola e può anche essere scatenata da farmaci come
la clorochina, che viene prescritta per la malaria e per
la sua prevenzione. All’incirca uno su venti dei sogget-
ti colpiti da psoriasi sviluppa anche una forma più o
meno leggera di artrite (chiamata artrite psoriasica),

193
La pelle

con sintomi simili a quelli dell’artrite reumatoide. È


compito dell’omeopata riconoscere le possibili cause
della malattia e impostare il trattamento adeguato.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Psoriasi accompagnata da ansia, irrequietezza moto-
ria, talvolta depressione, con timore del freddo e dell’umi-
dità: Arsenicum album.
• Perdita di piccole squame, e lesioni rosate, poco ispes-
site. Il prurito locale migliora con il freddo: Arsenicum io-
datum.
• Psoriasi a piedi e mani, tendente a poche remissioni,
con la cute molto secca e screpolata: Graphites.
• Presenza di placchette psoriasiche rotonde e delimita-
te, come delle monete: Sepia.
Prendere 3 granuli alla 5 CH del rimedio prescelto, 2 vol-
te al giorno. L’uso di questi rimedi omeopatici, proprio
perché solo sintomatici e non generali (per i quali serve
invece un parere specifico dell’omeopata), non va prolun-
gato oltre i 20 giorni di terapia, ma può essere ripetuto
più volte nel corso dell’anno.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
La psoriasi è un disturbo che presenta anche una
componente psicologica, per una terapia efficace
quindi sono utili anche i fiori di Bach: Crab Apple
quando si provano sensazioni di disgusto e di vergogna
nei riguardi di questa patologia; Willow se si nutre
risentimento per la malattia stessa.
Può giovare l’applicazione sulle zone interessate
della crema Rescue Remedy.

194
CURARSI CON L’OMEOPATIA

RAGADE
Ulcerazione lineare della cute, senza perdita di sostan-
za, con interessamento dell’epidermide e del derma
superficiale. È in genere dolorosa. Fattore di primaria
importanza nella formazione delle ragadi è la perdita
della normale elasticità e distensibilità della cute, do-
vuta alle cause più varie (fattori fisici, chimici e trau-
matici, processi iperplastici, sclerosi ecc.). Le ragadi
prediligono le regioni situate attorno agli orifizi natu-
rali, le pieghe cutanee, i solchi esposti a sollecitazioni
molteplici (labbra, solchi del naso e dietro le orecchie,
capezzolo e areola mammaria, orifizio anale, regio-
ni palmo-plantari). Generalmente la ragade guarisce
senza lasciare cicatrici.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


Ragadi anali
• Con limiti netti, sanguinano facilmente e causano un
dolore di tipo pungente, anche se aumenta l’evacuazione. Le
feci sono molli: Nitricum acidum 7 CH.
• Accompagnate da secrezione ed emorroidi: Paeonia.
• Provocano dolori acuti e il soggetto è affetto da stipsi:
Rathania.
• Accompagnate da una secrezione di tipo mieloso, ma
non c’è tenesmo: Graphites.
Salvo diversa indicazione, prendere 3 granuli alla 5 CH
del rimedio prescelto, 3 volte al giorno, fino al migliora-
mento.

Ragadi al seno
• Il seno è rosso e dolente, i dolori sono come provocati

195
La pelle

da aghi: Agaricus, 5 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno,


fino al miglioramento.
• Il seno è arrossato, emana calore a distanza ed è gon-
fio, duro e molto dolente. Può essere presente febbre: Bel-
ladonna, 4-5 granuli alla 5 CH, più volte al giorno, fino al
miglioramento.
• Il seno, con ragadi, si è molto indurito, si avvertono
quasi dei noduli nel suo interno. Quando il bambino succhia
il latte, i dolori si espandono a tutto il corpo: Phytolacca, 5
granuli alla 5 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Il dolore c’è solo mentre il bambino succhia. Le mammel-
le sono gonfie e sensibili al tatto: Silicea, 5 granuli alla 5 CH,
2 volte al giorno, fino al miglioramento.

Ragadi dovute al freddo


• Intenso desiderio di calore locale e pelle screpolata,
con sollevamento di scagliette: Arsenicum album, 5 gra-
nuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Lesioni sulle dita quasi come tagli di coltello: Nitri-
cum acidum, 5 granuli alla 9 CH, 2 volte al dì, fino al mi-
glioramento.
Si ricorda che in fase acuta, i rimedi omeopatici indicati
possono essere usati anche 5-6 volte al giorno, riducendo
poi la frequenza di assunzione in base al miglioramento
della sintomatologia.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Localmente si può usare la tintura madre di calendula
diluendone 20 gocce in mezzo bicchiere d’acqua e
facendo poi dei lavaggi sulla zona interessata. La stessa
tintura madre, così come quella di arnica, è indicata per
spennellature locali.

196
CURARSI CON L’OMEOPATIA

ROSACEA
Malattia infiammatoria cronica della pelle (dermatosi)
che colpisce prevalentemente la parte centrale del viso
(guance, naso, fronte). La pelle del volto si presenta ar-
rossata con papule, pustole e teleangectasie. Spesso si
assiste a un ispessimento (ipertrofia) dei tessuti, che
a volte diviene particolarmente evidente a livello del
naso, che si presenta gonfio e bulboso (rinofima). Oltre
ai problemi cutanei, la rosacea può provocare, seppur
raramente, manifestazioni oculari (per esempio, blefa-
rocongiuntivite) e cheratite. Pur assumendo a volte un
aspetto acneico, si differenzia dall’acne essenzialmen-
te per l’età di insorgenza e per l’assenza di comedoni.
Questa dermatosi si presenta prevalentemente nelle
persone di mezza età e nelle persone con carnagione e
capelli chiari. I rimedi omeopatici indicati sono utili
solo come trattamento di sostegno alla terapia indivi-
duata dal dermatologo.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Lesioni con distribuzione simmetrica: Arnica, una
monodose alla 15 CH, 3 volte a settimana, fino al miglio-
ramento. Questo rimedio agisce positivamente anche sui
capillari dilatati.
• Zigomi e guance con dolori brucianti e trafittivi peggio-
rati dal caldo, specie in donne con mestruo scarso o in me-
nopausa: Sanguinaria canadensis, 5 granuli alla 5 CH, 2
volte al giorno.
• Per la terapia specifica dei capillari dilatati sul naso,
con arrossamento diffuso: Lachesis, una monodose alla 30
CH, una volta ogni 10-20 giorni.

197
La pelle

SEBORREA
Disfunzione delle ghiandole sebacee, che secernono
quantità eccessive di sebo, che poi viene trasformato
in scaglie untuose sulla cute (le quali sono il sintomo
caratteristico della seborrea). I diversi caratteri del-
la secrezione danno luogo a varie forme di questo di-
sturbo: seborrea furfuracea quando il sebo è secco e le
scaglie assumono l’aspetto di forfora; seborrea grassa
quando il sebo è fluido (un disturbo più frequente negli
adolescenti, con sedi elettive su cuoio capelluto, fronte,
naso, mento, spalle, torace ecc.); seborrea eczematoi-
de quando si associa a un processo infiammatorio di
tipo eczematoso. La seborrea può preparare il terreno
all’insorgere dell’acne volgare. Nel caso che il disturbo
persista in forma grave è importante farsi consiglia-
re dal dermatologo. Per non peggiorare il problema, è
fondamentale non utilizzare detergenti e cosmetici che
siano aggressivi per la pelle.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• La pelle del cuoio capelluto è grassa e vi è perdita di
capelli: Selenium.
• Il sebo si presenta soprattutto al volto: Natrum mu-
riaticum.
• Vescicole e croste da cui fuoriesce liquido giallastro:
Graphites.
• La seborrea è accompagnata da prurito e da lesioni del
cuoio capelluto: Oleander.
Prendere il rimedio omeopatico prescelto alla 5 CH, nel-
la dose di 5 granuli, 3 volte al giorno, fino al migliora-
mento del disturbo.

198
CURARSI CON L’OMEOPATIA

VERRUCHE
Piccole formazioni di origine virale che colpiscono di
preferenza le mani, i piedi e il viso. Si distinguono
per dislocazione e aspetto. Si hanno così le verruche
volgari (chiamate solitamente porri), e le verruche
piane, che si presentano come leggeri ispessimen-
ti tondeggianti e di colore diverso rispetto al derma
adiacente. Le verruche non provocano dolore. Nei
casi più gravi si ricorre all’asportazione chirurgica o
all’applicazione topica di particolari sostanze corici-
de. Una verruca di colore scuro deve essere controllata
dal medico. Se è morbida, cambia improvvisamente
forma, prude, sanguina o secerne qualsiasi liquido,
potrebbe non essere una verruca, ma una formazione
tumorale della pelle.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Come rimedio di fondo: Thuja, 5 granuli alla 9 CH, una
volta al giorno, fino al miglioramento.
• Verruche piane su dorso della mano e viso: Dulca-
mara, 5 granuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino al miglio-
ramento.
• Verruche poste sotto le unghie: Causticum, 5 granuli
alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino al miglioramento.
• Verruche che sanguinano facilmente o localizzate a
livello genitale: Cinnabaris, 5 granuli alla 5 CH, 2 volte al
giorno, fino al miglioramento.
• Verruche plantari o ispessite: Antimonium crudum,
5 granuli alla 7 CH, 3 volte al dì, fino al miglioramento.
• Verruche a livello anogenitale: Sabina, 5 granuli alla
7 CH, 3 volte al giorno, fino al miglioramento.

199
CURARSI CON L’OMEOPATIA

La bocca
INFIAMMAZIONI, DISTURBI
E INFEZIONI CHE COLPISCONO
MUCOSE, DENTI, GENGIVE
E L’INTERA CAVITÀ ORALE

201
La bocca

ALITOSI
Condizione caratterizzata da alito di odore sgradevo-
le. Può essere causata dall’ingestione di particolari
alimenti come alcol, aglio, cipolla; da uso di tabacco;
da affezioni gengivali o dentarie; da fermentazione di
particelle di cibo nella cavità orale; da rinosinusiti.
Può anche essere conseguente a malattie di altri appa-
rati. Se persiste, è opportuno rivolgersi a un dentista.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Al mattino l’alito è acido: Nux vomica, 2-3 granuli alla
5 CH, fino a 4 volte al dì, per 7 giorni.
• Quando l’alitosi è provocata da carie, sinusite o ton-
sillite: Mercurius solubilis, 2-3 granuli alla 9 CH, fino a 4
volte al giorno, per 7 giorni.
• L’alitosi si presenta dopo aver mangiato cibi grassi,
quando la bocca è asciutta ma non si avverte lo stimolo
di bere: Pulsatilla, 2-3 granuli alla 7 CH, fino a 4 volte al
giorno, per 7 giorni.
• Si sente un gusto di formaggio: Zincum metallicum, 3
granuli alla 5 CH, 4 volte al dì, per 7 giorni.
• Si sente un gusto di pesce: Aconitum napellus, 3 gra-
nuli alla 7 CH, fino a 4 volte al dì, per 7 giorni.
• Si sente un gusto di aglio: Calcarea arsenicosa, 3 gra-
nuli alla 9 CH, 4 volte al dì, per 7 giorni.
• Si sente un gusto di uova marce: Hepar sulphuris, 2-3
granuli alla 9 CH, fino a 4 volte al giorno, per 7 giorni.
• Si sente un gusto metallico: Kali bichromicum, 2-3
granuli alla 7 CH, fino a 4 volte al giorno, per 7 giorni.
• Si sente un gusto rancido: Sulphur, 3 granuli alla 5 CH,
3-4 volte al giorno, per 7 giorni.

202
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Si sente un gusto alcalino: Kali chloricum, 3 granuli


alla 7 CH, fino a 4 volte al dì, per 7 giorni.
• Si sente un gusto grasso: Mercurius corrosivus, 2-3
granuli alla 9 CH, 3 volte al dì, per 7 giorni.
• Si sente sapore di piombo: Calcarea carbonica, 2-3
granuli alla 9 CH, fino a 4 volte al giorno, per 7 giorni.
• Si sente un gusto di muffa: Lycopodium clavatum, 3
granuli alla 7 CH, 3 volte al dì, per 7 giorni.

ASCESSO DENTALE
Raccolta di pus in una cavità formatasi all’interno
della radice o della polpa di un dente, o lungo un lega-
mento alveolodentario per infezione e distruzione della
zona. Generalmente un ascesso dentale deriva da com-
plicanze dovute alla carie, ma può originare anche da
traumi a carico del dente stesso. Le fessurazioni che si
creano nello smalto consentono ai batteri di penetrare
fino alla polpa. La terapia prevede l’uso di antibiotici,
antinfiammatori e le cure odontoiatriche del caso.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per provocare la rottura dell’ascesso, quando è ben
visibile: Hepar sulphuris, 5 granuli alla 5 CH, 3 volte al
giorno fino al miglioramento. Per la regressione, meglio uti-
lizzare il rimedio alla 15 o 30 CH.
• Se l’ascesso è accompagnato da febbre con sudora-
zione: Belladonna, 5 granuli alla 7 CH, 3-4 volte al giorno,
fino al miglioramento.
• Nelle suppurazioni dentarie: Pyrogenium, 5 granuli
alla 5 CH, 2 volte al giorno, fino al miglioramento.

203
La bocca

• Negli ascessi che tardano a guarire, nelle suppura-


zioni croniche e nelle fistole: Silicea, 5 granuli alla 5 CH,
una volta al giorno, fino al miglioramento.

BRUXISMO
Digrignamento dei denti durante il sonno o loro ser-
ramento durante la veglia. Lo sforzo sostenuto dalle
gengive e dagli alveoli può determinare modificazio-
ni irritative, infiammatorie e strutturali ossee, dando
origine a parodontopatie e favorendo forse la forma-
zione della carie. Il bruxismo è un fenomeno diffuso,
specialmente in età pediatrica (ne sono affetti circa il
5% dei bambini). Questo disturbo potrebbe determina-
re anche dolori all’articolazione temporomandibolare,
cefalee e mal di schiena.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Il disturbo si presenta in un soggetto reattivo e impul-
sivo, con un notevole sovraccarico lavorativo: Nux vomica,
4-5 granuli alla 7 CH, 2 volte al giorno nei periodi di sovraf-
faticamento.
• Il disturbo si presenta quando il soggetto è stanco e
sovraffaticato, negli studenti o in chi fa lavorare troppo la
testa: Kalium phosphoricum, 3 granuli alla 7 CH, 2 volte
al giorno nei periodi di sovraffaticamento.
• In presenza di agitazione continua, anche durante il
giorno: Rhus toxicodendron, 3 granuli alla 7 CH, una volta
al giorno, fino al miglioramento.

204
CURARSI CON L’OMEOPATIA

CARIE DENTALE
Alterazione progressiva a carattere distruttivo del tes-
suto duro del dente. La presenza della placca dentale
favorisce la fermentazione - operata dai microrgani-
smi presenti sui residui alimentari - di carboidrati o
zuccheri, con produzione di acidi che intaccano, demi-
neralizzandoli, i tessuti duri del dente. La carie pro-
voca una solubilizzazione della sostanza inorganica
dello smalto dentale, con una successione di attacchi
demineralizzanti che possono distruggere lo strato su-
perficiale del dente e penetrare in profondità. I rimedi
omeopatici aiutano a contrastare la predisposizione
alla carie e i suoi effetti.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Denti di colorito nerastro, che si sgretolano progressi-
vamente: Kreosotum.
• Denti neri o bruni che si riducono a forma di coppetta
rovesciata: Staphysagria.
• Denti che diventano grigi, cariandosi frequentemente:
Mercurius solubilis.
• In caso di dentizione lenta, il medico omeopata potrà
inoltre prescrivere il rimedio di fondo Calcarea, sceglien-
do il più indicato alla costituzione del soggetto (Calcarea
carbonica, phosphorica o fluorica).
Il rimedio prescelto va assunto nella diluizione 7 CH, in
dosi di 3 granuli al giorno. Generalmente si attuano dei
cicli di terapia della durata di 20-30 giorni, seguiti da un
mese o due di riposo senza trattamento.
• Per un trattamento di fondo che rinforzi lo strato super-
ficiale del dente: Silicea 30 CH 1 volta la settimana.

205
La bocca

GENGIVITE
Processo infiammatorio delle gengive, che può essere
provocato da: irritazioni locali (carie, tartaro, appa-
recchi protesici, scarsa o eccessiva pulizia dei denti,
abuso di tabacco o di droghe, traumi ecc.); disfunzioni
endocrine anche a carattere ereditario; malattie gene-
rali e gravidanza; alterazioni del ricambio; uso di far-
maci predisponenti. Tra le complicazioni più frequenti
troviamo l’infezione acuta da flora batterica del cavo
orale e disturbi della masticazione.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Gengive gonfie e doloranti: Mercurius solubilis, 4 gra-
nuli alla 5 CH, fino al miglioramento.
• Gengive sanguinanti: Phosphorus, 4 granuli alla 9 CH,
fino al miglioramento.
• In presenza di ascessi: Hepar sulphuris, 4 granuli alla
30 CH, fino al miglioramento.

MAL DI DENTI
Il mal di denti può avere origini diverse. Tra le cause
più frequenti vi è la pulpite, ovvero l’infiammazione
del “nervo” a seguito ad esempio di una carie trascura-
ta. Il dolore appare all’improvviso, provocato anche da
stimoli minimi, e aumenta di intensità con la pressio-
ne masticatoria, al contatto con alimenti caldi, freddi
o dolci. I rimedi naturali danno sollievo ed evitano un
eccessivo ricorso agli analgesici.

206
CURARSI CON L’OMEOPATIA

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se il dolore è molto intenso e peggiora con i cibi caldi:
Chamomilla 9 CH, 2 granuli ogni 5 minuti, per 10 volte
• In caso di dolore pulsante e gengive gonfie: Belladon-
na 30 CH, 2 granuli ogni 5 minuti, per 10 volte.

MUGHETTO
Infezione micotica della mucosa orale causata da Can-
dida albicans. Colpisce soprattutto i neonati e gli an-
ziani, ma anche i giovani e gli adulti caratterizzati
da una situazione di immunodeficienza (ad esempio
in seguito ad Aids, terapia cortisonica, terapia immu-
nosoppressiva o antibiotica protratta; malattie debi-
litanti; malattie metaboliche come il diabete mellito).
L’infezione ha inizio con un arrossamento della muco-
sa orale che diviene brillante e dolente, si presentano
poi chiazze biancastre su lingua, gengive, pilastri an-
teriori della faringe e palato, che tendono a confluire
in ampie placche (pseudomembrane). Il trattamento
omeopatico qui di seguito indicato è utile per la mam-
ma (se affetta) o per soggetti anziani; se si tratta di un
neonato, è opportuno rivolgersi al medico omeopata.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• In tutti i casi: Borax alla 5 CH; Mercurius cyanatus alla
5 CH; Candida alla 7 CH; Sepia alla 5 CH; si assumono 3
granuli di ogni rimedio 3 volte al giorno, fino a migliora-
mento della sintomatologia.

207
La bocca

ODONTALGIA
Dolore acuto di origine dentaria, continuo o subcon-
tinuo, talvolta pulsante, localizzato a livello dell’arco
dentario. Più precisamente si dovrebbe parlare del-
le varie manifestazioni che lo riguardano: la carie,
l’ascesso gengivale, la nevralgia dei nervi alveolari, la
piorrea ecc., tutte cause di dolore.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Terminazioni nervose con dolori che peggiorano col
contatto: Hypericum 5 CH.
• Infiammazione con tendenza alla suppurazione: Mer-
curius solubilis 5 CH.
• Il contatto con l’acqua fredda fa migliorare la sintoma-
tologia: Coffea 7 CH.
• Nevralgie facciali che migliorano con il caldo: Magne-
sia phosphorica 5 CH.
• Odontalgia causata da cibi caldi: Chamomilla 7 CH.
Prendere 3 granuli del rimedio prescelto ogni mezz’ora,
riducendo l’assunzione in base al miglioramento.

STOMATITE
Infiammazione acuta o cronica della mucosa della
bocca, quasi sempre dolorosa. Spesso è localizzata
alle sole gengive o alla lingua e prende allora rispet-
tivamente il nome di “gengivite” e di “glossite”. Può
essere provocata da microrganismi patogeni perve-

208
CURARSI CON L’OMEOPATIA

nuti nel cavo orale direttamente dall’esterno o per via


ematica o può essere causata da batteri abitualmente
residenti nel cavo orale ma resi virulenti dalle dimi-
nuite difese organiche.
Il loro attecchimento viene favorito dall’azione mec-
canica di protesi, dal tartaro, dall’uso di sostanze
antisettiche, da terapie antibiotiche, da malattie in-
fettive, disturbi endocrini, ipovitaminosi, alterazioni
della crasi ematica e del ricambio, intossicazioni, in-
tolleranze alimentari ecc.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Vescicolette rosse all’inizio, dolenti, che successiva-
mente si escoriano come se fossero bruciate; sono sensibili
al contatto con alimenti acidi o salati: Borax.
• Afte accompagnate da intensa salivazione, con lingua
bianca e alito cattivo; la salivazione è particolarmente ab-
bondante di notte: Mercurius solubilis.
• Ulcerazioni fissurate, come tagliate dal coltello, sangui-
nanti spesso dal fondo: Nitricum acidum.
• Afte bianco-giallastre con gengive spesso malate e san-
guinanti: Sulphuricum acidum.
Prendere il rimedio prescelto alla 5 CH, 3 granuli, 3-4
volte al giorno, nei casi acuti. Se il dolore è molto inten-
so, assumere una monodose alla 200 CH.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile un’integrazione con vitamina B12, acido folico
e ferro e spennellature locali con tintura madre
di calendula. Se la stomatite si presenta spesso, è
fondamentale l’intervento del medico.

209
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Gli occhi
INFIAMMAZIONI E DISFUNZIONI
CHE RIGUARDANO
GLI ORGANI DELLA VISTA,
LE PALPEBRE E LA CONGIUNTIVA

211
Gli occhi

BLEFARITE
Infiammazione del margine delle palpebre, che può
estendersi alla cute, alla congiuntiva, ai follicoli, alle
ghiandole ciliari e a quelle di Meibomio. Dall’evoluzio-
ne subacuta o cronica, con notevole tendenza alle re-
cidive, le blefariti possono essere provocate da fattori
costituzionali, allergici, endocrini, ambientali (polve-
ri, fumo), da carenze di vitamine, dispepsie, autointos-
sicazioni alimentari, diabete o da infezione batterica.
Possono presentarsi con arrossamento, gonfiore, for-
mazione di croste, squame, ulcere. La prima sensazione
è quella di corpo estraneo nell’occhio con lacrimazione
e fotosensibilità. È opportuno rivolgersi al medico per
valutare la situazione ed evitare che peggiori.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Se la blefarite è provocata da allergia o da infezioni,
se si aggrava con il calore e la luce: Euphrasia, 3 granuli
alla 6 CH, ogni ora, fino a un massimo di 10 dosi.
• Se il prurito è intenso e migliora con il caldo in una
blefarite è provocata da infezioni: Pulsatilla, 3 granuli alla
6 CH, ogni ora, fino a un massimo di 10 dosi.
• Se la blefarite è provocata da infezioni, ma c’è anche
risentimento verso la persona amata: Staphysagria, 3
granuli alla 6 CH, ogni ora, fino a un massimo di 10 dosi
consecutive.
• Con palpebre arrossate, gonfie, lacrimazione e brucio-
re agli occhi: Apis, alla 9 CH, 5 granuli anche ogni ora.
• Se c’è arrossamento oculare con dolori, lacrimazione e
insofferenza alla luce: Ruta, in diluizione alla 5 CH, 5 gra-
nuli anche una volta ogni ora.

212
CURARSI CON L’OMEOPATIA

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Gli impacchi con acqua tiepida, utilizzando una garza
sterile imbevuta, appoggiata sulle palpebre chiuse
per 5-10 minuti, ammorbidiscono le crosticine rendendo
più facile la loro rimozione.
In alternativa all’acqua, si può impiegare un infuso di
camomilla: porre due cucchiaini di fiori in una tazza di
acqua calda e lasciare intiepidire, quindi filtrare.
È buona regola non sfregare e non toccare gli occhi con
le mani. Chi porta le lenti a contatto, non deve utilizzarle
se è presente un’infezione, sostituendole con gli occhiali
per tutta la durata della terapia.

CATARATTA
Malattia dell’occhio determinata all’opacamento par-
ziale o totale del cristallino. Può essere congenita e,
come tale, non evolutiva, o acquisita, di carattere
progressivo. La sintomatologia è una diminuzione
dell’acuità visiva, che nei casi più gravi arriva alla
cecità. La terapia in genere è chirurgica e consiste
nell’asportazione parziale o totale del cristallino, cui
fa seguito la correzione del difetto visivo mediante len-
ti o con inserimento, all’interno del globo oculare, di
particolari lenti di plastica.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Nelle fasi iniziali di una cataratta si può ottenere la
regressione del fenomeno facendo quotidiane instillazioni

213
Gli occhi

di collirio di Cineraria 3 DH, 2 gocce, 2 volte al giorno, per


ogni occhio, anche per lunghi periodi.
• Cataratta senile o diabetica: Secale cornutum, 2-3 gra-
nuli alla 5 CH, 2 volte al giorno, per 30-60 giorni.

CONGIUNTIVITE
Processo infiammatorio della congiuntiva, membra-
na che ricopre il bulbo oculare e la parte interna delle
palpebre. Può essere provocata da batteri, virus, fattori
allergici, parassiti, funghi, agenti chimico-fisici come
radiazioni ultraviolette e infrarosse, raggi X, calore,
acidi, alcali, sapone e tabacco. La sintomatologia è
caratterizzata da forte arrossamento dell’occhio, au-
mento della secrezione, prurito e senso di corpo estra-
neo, fastidio per la luce. Le congiuntiviti batteriche si
distinguono in purulente e non purulente. Tra le con-
giuntiviti virali, le più frequenti sono quelle da Adeno-
virus e da Herpesvirus.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Nella fase iniziale, quando gli occhi sono arrossati, cal-
di, gonfi, ruvidi e lacrimosi, dopo un’esposizione al freddo,
al vento e alla luce: Aconitum napellus.
• Il dolore è pungente, gli occhi prudono, si manifesta
gonfiore e in presenza di pus: Apis mellifica.
• Gli occhi bruciano e lacrimano, la luce dà fastidio, si
sbattono spesso le palpebre: Euphrasia officinalis.
• Le palpebre sono appiccicose con pus: Mercurius cor-
rosivus.

214
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• In presenza di secrezione densa e gialla, con prurito,


bruciore: Pulsatilla nigricans.
• Gli occhi sono rossi e lacrimano: Arsenicum album.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 CH, 5 granuli, 2-3
volte al giorno, fino al miglioramento.

ORZAIOLO
Ascesso posto sul margine della palpebra, per suppura-
zione di una ghiandola di Zeiss (orzaiolo esterno) o di
una ghiandola di Meibomio (orzaiolo interno), ghian-
dole sebacee annesse alle ciglia. La sintomatologia è
caratterizzata da irritazione, senso di peso e dolore.
Non rappresenta un rischio per la vista.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Dolore pungente: Hepar sulphuris.
• In persona molto sensibile, che tende a somatizzare;
l’orzaiolo è localizzato a sinistra: Staphysagria.
• Palpebra arrossata e gonfia: Apis mellifica.
• Il dolore è scarso ma pulsante; è interessata soprattut-
to la palpebra superiore: Pulsatilla.
• Il gonfiore si estende a tutta la palpebra: Mercurius
solubilis.
Prendere 4 granuli del rimedio prescelto, 3 volte al gior-
no, fino al miglioramento. Le basse diluizioni (5-7 CH)
favoriscono la suppurazione o la raccolta di pus. Le alte
diluizioni (15-30 CH) fanno riassorbire o arrestano la
suppurazione. Le medie diluizioni (7-9 CH) possono es-
sere ambivalenti, in relazione allo stadio clinico.

215
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Le orecchie
I DISTURBI CHE COLPISCONO
L’APPARATO AURICOLARE,
IL SENSO DELL’EQUILIBRIO
E LA GHIANDOLA PAROTIDE

217
Le orecchie

ACUFENE
Sensazione uditiva soggettiva – consistente perlopiù
in fischi, soffi, ronzii – percepita in assenza di stimoli
sonori esterni. Spesso si accompagna a diminuzione
dell’udito e può diventare assai fastidioso al punto di
pregiudicare la qualità di vita. Le cause sono moltepli-
ci, come disturbi dell’orecchio, farmaci, intossicazio-
ni, traumi acustici, ipertensione, depressione ecc. Un
altro disturbo spesso associato all’acufene, ma anche
presente singolarmente, è l’aumentata sensibilità a ru-
mori e suoni anche di debole intensità. È opportuno in
ogni caso rivolgersi a uno specialista, dal momento che
può essere un segnale di patologie presenti in parti del
corpo distanti dall’apparato auricolare.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Si presenta dopo episodi depressivi: Ignatia amara, 3
granuli alla 30 CH, 2 volte al dì, per 60 giorni.
• Al momento della deglutizione: Kalium muriaticum,
3 granuli alla 5 CH, 3 volte al dì, per 60 giorni.
• Si percepisce come un battito d’ali di uccelli: Plati-
num metallicum.
• Si percepisce il rumoreggiare di acqua: Magnesia sul-
phurica.
• Si sente il suono di una conchiglia all’orecchio: Ru-
mex crispus.
• Si percepisce il rumoreggiare del vento: Sulphur.
• Si sente un bisbiglìo: Rhododendron chrysanthum.
• Si percepisce un ronzare d’api: Nux vomica.
• Si sentono i passi di qualcuno cammina di notte: Car-
bo vegetabilis.
• Si percepisce una cascata: Rhus toxicodendron.

218
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Si percepisce un cigolio: Thuja occidentalis.


• Si percepisce un ronzio: Phosphorus.
• Si percepisce un fischio: Hepar sulphuris.
• Si percepisce un soffio: Hydrocotyle asiatica.
• Si percepisce un ticchettio: Natrum muriaticum.
• Si percepisce una musica: Pulsatilla.
• Si percepisce il rumore di pioggia: Bovista lyc.
• Si percepisce il rumore di spari distanti: Ammonium
carbonicum.
• Si percepisce il rumore di un fiume che scorre: Cactus
grandiflorus.
• Si percepiscono voci confuse: Benzoicum acidum.
• Si percepiscono le vibrazioni di una corda di uno stru-
mento: Cannabis sativa.
Salvo diversa indicazione, il rimedio prescelto va assun-
to alla 9 CH, 3 granuli, 3 volte al giorno, fino al miglio-
ramento.

LABIRINTITE
Infiammazione del labirinto, organo dell’equilibrio
nell’orecchio, provocata da infezioni batteriche o vira-
li. Si tratta di una malattia frequente nelle infezioni
purulente dell’orecchio medio che si trasmette per via
ematica. Nella forma acuta si possono avere fenomeni
di tipo sieroso (con riduzione dell’udito, vertigini, turbe
dell’equilibrio e vomito) che solitamente guariscono in
2-3 settimane senza lasciare esiti particolarmente inva-
lidanti, oppure di tipo purulento (con vertigini intensis-
sime, nausea continua e vomito, nistagmo, sordità) che
lasciano deficit uditivi e dell’equilibrio permanenti.

219
Le orecchie

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Rimedio generico: Cocculus indicus, 3 granuli alla 6
CH, ogni 2 ore in caso di attacco di vertigini, fino al miglio-
ramento. Se necessario, continuare con 3 granuli al giorno,
fino al miglioramento.
• Vertigini mattutine, aggravate dal movimento improvvi-
so del capo, spesso associate a mal di testa e male al collo:
Bryonia.
• Vertigini che peggiorano con la testa all’indietro; an-
che in piedi, ma soprattutto distendendosi a letto: Ferrum
metallicum.
• La vertigine si accentua alzando la testa dal cuscino,
e guardando verso il basso: Phosphorus.
Il rimedio prescelto va assunto alla 5 CH, 3 granuli, 2-3
volte al giorno, per 10-15 giorni.

OTITE
Processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico
dell’orecchio e legato, soprattutto nell’infanzia, a de-
ficit delle difese immunitarie nei confronti di germi
e di virus. Il raffreddore, l’influenza, la polmonite, la
bronchite, la sinusite possono favorire l’instaurarsi
delle flogosi a livello dell’orecchio interno e dell’orec-
chio medio. L’otite non curata cronicizza e può essere
accompagnata da complicanze quali fistola e asces-
so, nonché perforazione timpanica. L’infiammazione
dell’orecchio medio può suddividersi in: sierosa, ca-
tarrale e purulenta a seconda delle manifestazioni con

220
CURARSI CON L’OMEOPATIA

cui si presenta. L’otite sierosa interessa il rivestimento


sieroso della cavità auricolare; vi è ipoacusia (ridu-
zione dell’udito) modesta o ronzio. L’otite catarrale si
instaura spesso dopo la precedente può essere conse-
guente a una flogosi delle prime vie aeree e si presenta
con un essudato vischioso, senso di pienezza auricolare
e con ipoacusia più marcata.
L’otite purulenta può essere una degenerazione dell’oti-
te catarrale con ipoacusia intensa e dolore pulsante.
Nell’infanzia i sintomi sono ben localizzati e spesso
l’otite è accompagnata da perforazione timpanica. In
altre età può ancora avere sintomatologia localizzata
o essere totalmente asintomatica. I rimedi omeopatici
sono solo di sostegno: in caso di dolori intensi, febbre,
fuoriuscita di materiale purulento e otiti recidivanti
occorre rivolgersi al medico otorinolaringoiatra per
valutare la terapia più appropriata.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• In caso di dolore che compare all’improvviso, soprat-
tutto di notte, con febbre e a seguito di raffreddamento:
Aconitum alla 9 CH, 5 granuli alternati con Capsicuum
annuum alla 5 CH.
• I dolori all’orecchio sono brucianti e malgrado ciò mi-
gliorano con le applicazioni calde. C’è un netto peggiora-
mento notturno: Arsenicum 5 CH.
• Per i bambini, in particolar modo quando il dolore auri-
colare è accompagnato da emissioni dentarie: Chamomil-
la 5 CH.
• Quando con il mal d’orecchi compare anche epistassi
e congestione al volto: Ferrum phosphoricum 9 CH.
• Otiti purulente: Pyrogenium 5 CH.
• Catarro nelle orecchie e sordità: Kali muriaticum 7 CH.

221
Le orecchie

• Suppurazioni recidivanti: Silicea, 5 granuli alla 15 CH,


una volta al giorno.
• Dolori localizzati soprattutto dietro l’orecchio: Cap-
sicum 7 CH.
Salvo diversa indicazione, prendere 5 granuli del rime-
dio prescelto, 2-3 volte al giorno, fino al miglioramento.

PAROTITE
Malattia virale (Myxovirus) contagiosa, con ingrossa-
mento doloroso delle ghiandole salivari. A una fase
d’esordio con rialzo termico, entro 24 ore si associa flo-
gosi della parotide e delle ghiandole sottomascellari e
sottolinguali e sono comuni i segni di un risentimento
meningeo: cefalea nucale, ipoacusia, disturbi visivi.
Le possibili complicanze sono l’orchiepididimite e la
pancreatite. In caso di cefalea nucale intensa (menin-
gite virale) e complicanze è necessaria una visita me-
dica. Alcuni dei rimedi servono a prevenire le possibili
complicanze

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Prevenzione in caso di epidemia: Mercurius solubilis
9 CH 5 granuli una volta al dì, per 2-3 settimane.
• Esordio: Belladonna 9 CH e Mercurius solubilis 9 CH 5
granuli ogni 3 ore, alternando i due rimedi, e diradando in
base al miglioramento.
• Il rimedio specifico per la parotite è Mercurius solubi-
lis 9 CH 5 granuli ogni 3 ore.

222
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Parotite con arrossamento della faringe, adenopatia re-


gionale, e disfagia: Phytolacca 9 CH 5 granuli ogni 3 ore.
• In fase di risoluzione e per prevenire le complicanze:
Pulsatilla 9 CH 5 granuli 2 volte al dì.
• Risentimento meningeo con cefalea intensa e rigidità
nucale: Apis 15 CH 5 granuli anche ogni mezz’ora.
• Prevenzione e trattamento di complicanze come pan-
creatite, ovarite e orchite: Phosphorus 15 CH 5 granuli una
volta al dì.
• Prevenzione dell’orchite: Trifolium repens 3 DH 20
gocce 2 volte al dì.

223
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Disturbi
dell’infanzia
I MALESSERI E LE MALATTIE
INFETTIVE CHE PIÙ DI FREQUENTE
COLPISCONO I BAMBINI

225
Disturbi dell’infanzia

ACETONE
È una patologia piuttosto frequente in bambini con
un’età compresa tra i 2 e i 4 anni, quando mangiano
poco o digiunano in conseguenza a febbre e a vomito.
Comporta uno stato di malessere generale derivante
da una mancanza di zuccheri, in sostituzione dei qua-
li vengono metabolizzati i grassi. Ciò porta ad un’au-
mentata produzione di corpi chetonici, tra cui l’ace-
tone, prodotti di scarto che provocano alitosi, vomito,
sonnolenza e spesso febbre. I bambini più piccoli e i più
magri ne sono maggiormente predisposti.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• In caso di vomito con nausea, pallore, spossatezza e
odore caratteristico dell’alito: Senna, alla 5 CH 5 granuli
ogni ora da alternare con Belladonna alla 5 CH.
• Per un trattamento di fondo, allo scopo di modificare
il “terreno” che predispone alle crisi acetoniche: Lycopo-
dium, Phosphorus o Natrum muriaticum, secondo le in-
dicazioni dell’omeopata.

AFFATICAMENTO
Stanchezza e affaticamento rendono i bambini maggior-
mente bisognosi di qualche ora in più di sonno e pos-
sono sopravvenire in diversi momenti della giornata,
non necessariamente come conseguenza di sforzi fisici
o intellettuali. Per contrastare questo disturbo servono
rimedi ricostituenti, utili a ridare vigore all’organismo

226
CURARSI CON L’OMEOPATIA

impegnato nella crescita. La spossatezza dei bambini è


un segnale che merita attenzione; la si può combattere
con i rimedi naturali che regalano energia.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Stanchezza quando il bambino è ancora nel letto, al
mattino prima di alzarsi: Lycopodium.
• È affaticato anche appena alzato dal letto: Natrum
Carbonicum.
• Stanchezza nella tarda mattinata: Apis.
• Stanchezza nel pomeriggio: Muriaticum acidum o
Ruta.
Dare il rimedio scelto alla 6 CH o alla 15 CH, 4 granuli, da
1 a 3 volte al giorno, con durata da 1 a 4 settimane.

DERMATITE DA PANNOLINO
Il contatto con sfregamento della pelle con pannolino,
urina e feci e la scarsa traspirazione possono causare
una particolare tipologia di eritema che porta ad ar-
rossamenti e in alcuni casi alla formazione di bolle. È
noto che più della metà dei bambini tra i 4 e i 15 mesi,
soffre di eritema da pannolino almeno una volta ogni
due mesi.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• In caso di arrossamento: Viola tricolor alla 5 CH, 3
granuli, 3 volte al giorno.
• In caso di eritema nelle pieghe cutanee, con pelle scre-
polata: Graphites 5 CH, 3 granuli, 3 volte al giorno.

227
Disturbi dell’infanzia

INAPPETENZA
Talvolta i bambini mangiano poco o mostrano il desi-
derio di saltare completamente i pasti. A volte questo
rifiuto è accompagnato da nausea, mal di testa, dolori
alla pancia. Alcuni fattori esterni possono determinare
un calo dell’appetito: quando i piccoli hanno l’influenza
magari associata a mal di gola, mangiano meno e, d’in-
verno, facendo meno attività fisica e bruciando meno
calorie, sentono meno lo stimolo della fame.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Diminuzione dell’appetito, senso di peso, dolori alla
pancia: Gentiana Lutea alla 3 DH, 5 granuli 3 volte al dì.
• Perdita di peso, affaticamento, stitichezza: Natrum Mu-
riaticum, alla 9 CH, 5 granuli, 3 volte al giorno

IPERATTIVITÀ
Con la definizione di “bambino iperattivo” si può in-
tendere sia il bambino particolarmente indisciplinato
sia quello che dà segni di agressività e violenza e che,
se non aiutato, entra in conflitto con gli insegnanti e,
in alcuni casi, anche con la legge. I bambini iperattivi
sono alla continua ricerca di attenzione, dimenticano
facilmente le richieste, perdono costantemente le loro
cose, sono disorganizzati e sempre in movimento. A
volte mangiano e dormono poco, possono presentare
forme allergiche e sensibilità alla luce e ai suoni. Han-
no difficoltà ad andare d’accordo con fratelli e sorelle

228
CURARSI CON L’OMEOPATIA

e con i coetanei, si sentono frustrati con facilità e si


oppongono ai cambiamenti delle loro abitudini. Spesso
fanno cose pericolose senza pensare alle conseguenze.
Solitamente i sintomi di disattenzione e iperattività
insorgono precocemente e sono diagnosticati durante
il primo ciclo scolastico. Le cause dell’iperattività non
sono ancora ben chiare, ma in alcuni casi può trattarsi
di un’intossicazione da metalli pesanti, di un’intolle-
ranza o un’allergia alimentare, di una dieta ricca di
zuccheri raffinati, carenza di zinco, vitamine del grup-
po B, magnesio e acidi grassi essenziali. È importante
consultare un medico per una diagnosi corretta. Il ri-
medio omeopatico di fondo deve essere individuato da
un medico esperto.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Tendenza a parlare troppo, con passaggio da un argo-
mento all’altro, gelosia dei fratelli, sonno irrequieto: La-
chesis.
• Pianti frequenti, paura della solitudine, impossibilità
di trovare requie, spesso insonnia con irrequietezza e an-
sia all’inizio del sonno: Arsenicum album.
• Dimenticanza di quanto sta leggendo e di quello che
sta per dire, forte paura d’essere picchiato, facilità a spa-
ventarsi, qualsiasi cosa inaspettata lo fa sobbalzare, ten-
denza alla distrazione e senso di confusione: Arnica.
• Agitazione, eccitazione con eccessi di rabbia intermit-
tenti, estrema iperattività e ipersensibilità, insonnia dovu-
ta ad ansia: Cantharis.
• Irritabilità, mancata ubbidienza, lamento per piccoli
mali, soprassalti bruschi nel sonno: Chamomilla.
• Disobbedienza e testardaggine, manacanza di appeti-
to, voglia impellente di saltare fuori dal letto: China.

229
Disturbi dell’infanzia

• Grande irritabilità, litigiosità, spesso cattivo umore,


intolleranza a luci e rumori, estrema sensibilità alle parole
degli altri, sonno scarso, tendenza all’abbuffata: Nux vo-
mica.
• Distrazione, apprensione e agitazione, estrema sen-
sibilità alle variazioni meteoropatiche: Rhus Toxicoden-
dron.
• Sensibilità ai rumori e alla luce, uso dei vestiti come
fazzoletto, timore di contatto con le persone, avversione a
lavarsi, irritabilità e cattivo umore alternate a indolenza e
pigrizia: Sulphur.
Il rimedio prescelto va dato alla 5 CH, 3 granuli, una vol-
ta al giorno, fino al miglioramento.

MORBILLO
Malattia infettiva causata da un virus del genere mor-
billivirus (famiglia dei Paramixovidae). È una malat-
tia molto contagiosa che colpisce spesso i bambini tra 1
e 3 anni, per cui viene detta infantile. Si trasmette solo
nell’uomo. Il morbillo non ha sintomi gravi, provoca
principalmente un’eruzione cutanea, simile a quella
della rosolia o della scarlattina. Dura 10-20 giorni.
Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazio-
ne teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà
più per l’intera durata della vita. I primi sintomi sono
simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che
cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre
più alta. Successivamente appaiono dei puntini bian-
chi all’interno della bocca. Dopo 3-4 giorni, appare

230
CURARSI CON L’OMEOPATIA

l’eruzione cutanea caratteristica (esantema), compo-


sta di piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orec-
chie e sul viso, poi su tutto il resto del corpo. L’eruzione
dura dai 4 ai 7 giorni, quindi l’esantema scompare a
cominciare dal collo. Il periodo di incubazione è di cir-
ca 10 giorni: inizia con l’ingresso del virus all’interno
dell’organismo e termina all’insorgenza della febbre.
La contagiosità si protrae fino a 5 giorni dopo l’eru-
zione cutanea, ed è al massimo grado tre giorni prima,
quando si ha la febbre. Non esiste una cura specifica.
Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica) ma
non la causa.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Durante la fase eruttiva: Pulsatilla, 3-5 granuli alla 5
CH, più volte al giorno.
• Per limitare la febbre: Belladonna, 5 granuli alla 7 CH,
più volte al giorno, fino al miglioramento.
• Durante la fase terminale della malattia: Sulphur,
una monodose alla 9 CH.

ORECCHIONI
Malattia virale acuta contagiosa (detta anche paroti-
te), che colpisce solitamente i soggetti di età compresa
tra i cinque e i quindici anni, ma che non è rara anche
negli adulti. Provoca in genere ingrossamento doloro-
so delle ghiandole salivari, più spesso delle parotidi.
Conferisce immunità permanente. La durata del pe-
riodo d’incubazione è molto varia (5-35 giorni). Il pe-

231
Disturbi dell’infanzia

riodo precedente all’ingrossamento delle ghiandole è


caratterizzato da vomito, cefalea, febbre. Inizia poi la
tumefazione dolente di una delle parotidi; dopo non
più di due o tre giorni può ingrossarsi anche l’altra.
Talvolta possono essere interessate anche le ghian-
dole sottolinguali e sottomascellari. Altri sintomi
sono: febbre, dolore alla masticazione e alla degluti-
zione, che crea difficoltà nell’alimentazione. La paro-
tite epidemica dura in media tra i 10 e i 15 giorni.
La trasmissione della malattia avviene da persona a
persona, tramite le goccioline delle secrezioni respi-
ratorie e la saliva. Il periodo di infettività va da una
settimana prima a 10 giorni dopo la scomparsa della
tumefazione.
Nell’infanzia può complicarsi con pancreatite o ence-
falite; se la malattia viene contratta nella pubertà e
nell’età adulta sono frequenti le infiammazioni delle
gonadi (epididimite, orchite), che possono portare a
sterilità.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Sono utili i rimedi segnalati alla voce Febbre da usa-
re con Parotidinum 200 CH, una monodose all’inizio dei
sintomi e una monodose dopo una settimana, e con Ribes
nigrum, come indicato al punto precedente.

IL CONSIGLIO IN PIÙ
Sono utili impacchi caldo-umidi sulla tumefazione e una
dieta liquida povera di grassi. È indicata l’assunzione
del macerato glicerico Ribes nigrum, 1 DH, 50 gocce in
poca acqua, tra le 8 e le 10 del mattino.

232
CURARSI CON L’OMEOPATIA

ROSOLIA
Detta anche rubeola, è una malattia infettiva causata
da un RNA virus (della famiglia Togaviridae). Il con-
tagio avviene per via diretta mediante le goccioline di
saliva disperse nell’aria; l’incubazione dura 2-3 setti-
mane, mentre l’infettività va da alcuni giorni prima
a 7 giorni dopo l’esantema. Esordisce con febbricola,
dolori articolari, esantema molto tenue e di breve du-
rata, arrossamento della faringe. L’esantema si presen-
ta dapprima al volto e al padiglione auricolare, poi si
diffonde agli arti e al tronco, e scompare dopo uno o
due giorni; nel 50% dei casi è associato a tumefazione
dei linfonodi. Nel bambino, generalmente, non ha com-
plicazioni e lascia un’immunità permanente. Occorre
consultare il pediatra se si è preoccupati circa il decor-
so della malattia, se il bambino è sofferente. Se un bam-
bino con la rosolia è venuto a contatto nei giorni in cui
era infettivo con una donna in stato di gravidanza, è
necessario avvisarla tempestivamente. Per la profilas-
si, infatti, non ci sono provvedimenti da prendere nei
confronti delle persone esposte al contagio, tranne che
per le donne nei primi tre mesi di gravidanza per scon-
giurare gravi malformazioni fetali.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Per la prevenzione: Phytolacca.
• Eritema smile a quello della scarlattina: Beladonna.
• Eritema simile a quello del morbillo e presenza di ma-
nifestazioni catarrali: Pulsatilla.
Dare il rimedio prescelto alla 7 CH, 5 granuli, 3 volte al
giorno, fino al miglioramento.

233
Disturbi dell’infanzia

SCARLATTINA
Malattia infettiva causata dal batterio streptococco
beta-emolitico di gruppo A, che si manifesta in gene-
re nei bambini tra i 3 e i 10 anni. Il contagio avviene
dal malato tramite le goccioline di saliva o attraverso
oggetti, sui quali lo streptococco sopravvive a lungo.
L’incubazione dura 2-5 giorni, in cui compaiono febbre,
dolore alla deglutizione e tumefazione dei linfonodi
laterocervicali. Successivamente insorge un esantema
rosso-scarlatto che dal volto si diffonde al tronco. Il
cavo orale è fortemente arrossato e la lingua, ricoper-
ta da una patina giallastra, presenta papille anch’esse
molto arrossate. L’esantema, che dura pochi giorni, è
costituito da piccole papule rosse e leggermente in ri-
lievo, estremamente diffuse. Dopo qualche giorno inizia
la desquamazione che, a partire dal tronco, si diffonde
in tutto il corpo simile a forfora, mentre alle mani e
ai piedi si presenta a forma di lamelle. La scarlattina
può dare complicazioni di vario tipo suddivise in tos-
siche (miocardite), settiche (otite, broncopolmonite) e
immunologiche (malattia reumatica, glomerulonefrite
post-streptococcica). Occorre consultare il pediatra se
il bambino perde saliva e fa molta fatica a deglutire o
se le urine assumono un colore rosso-marrone.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• In tutti i casi: Belladonna, 3 granuli alla 7 CH, ogni
mezz’ora, diradando le assunzioni in base al miglioramento.
Belladonna è il rimedio d’elezione per questa malattia.
• Abbinare Streptococcinum 200 CH, una monodose da
prendere subito, proseguendo poi con una monodose ogni 15
giorni, fino a guarigione completa.

234
CURARSI CON L’OMEOPATIA

VARICELLA
Malattia infettiva causata dal virus Varicella zoster,
della famiglia degli Herpes. Il contagio avviene me-
diante le goccioline di saliva disperse nell’aria e il
contatto con le eruzioni cutanee. L’incubazione dura
14 giorni, dopo i quali insorgono malessere generale,
febbre (che può arrivare anche ai 40 °C), cefalea; quin-
di sul tronco si presentano poche maculo-papule mol-
to pruriginose; dopo poche ore o giorni compaiono su
tutto il corpo altre maculo-papule, che si trasformano
in pustole, si rompono e danno origine a una crosta.
Dopo alcuni giorni insorgono altre pustole, diffuse
anche alle mucose. Le pustole, se non grattate, non la-
sciano cicatrici.
La malattia è contagiosa fino a che sono presenti ve-
scicole o croste; ha esito favorevole e si risolve in 8-10
giorni, tranne negli immunodepressi, nei quali la
diffusione è massima ed è frequente l’interessamento
del sistema nervoso. Si tratta di una patologia per la
quale occorre sempre consultare il medico.

RIMEDI OMEOPATICI CONSIGLIATI


• Alla comparsa dei sintomi, per la spossatezza e per cal-
mare l’irritazione cutanea: Rhus toxicodendron.
• Irrequietezza, presenza di grosse pustole, tosse e raf-
freddore: Antimonium tartaricum.
• Il bambino è piagnucoloso, non vuol bere: Pulsatilla.
• Febbre, pulsazioni accentuate, forti brividi: Aconitum.
• La febbre è stabile e il bambino è molto caldo: Bella-
donna.
Dare il rimedio prescelto alla 5 CH, 3 granuli, 4 volte al
giorno.

235
CURARSI CON L’OMEOPATIA

ARMADIETTO
OMEOPATICO
I rimedi
dalla A alla Z

237
Armadietto omeopatico

ACONITUM NAPELLUS
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre di aco-
nito, una pianta della famiglia delle Ranuncolacee.

INDICAZIONI
• Nevralgie, se sono state provocate o aggravate dal fred-
do, accompagnate da formicolio o intorpidimento: Aconi-
tum 30 CH, 5 granuli 2-6 volte al giorno, secondo l’intensità
dei sintomi, fino al miglioramento.
• Crisi ipertensive con tachicardia, cefalea, viso arrossato
e caldo; tachicardia parossistica (dopo un freddo intenso o
uno spavento): Aconitum 9 CH, 2-4 volte al giorno.
• Stati febbrili acuti (nel caso in cui il soggetto abbia le
caratteristiche di Aconitum), rinofaringiti, tonsilliti ecc. In
particolare, è utile in caso di laringite con tosse intensa
(intorno a mezzanotte); diarrea verde con coliche (da colpo
di freddo); colpo di calore e insolazione con pelle arrossata
e secca (in presenza di sudori, Belladonna): Aconitum 15
CH, 2-4 volte al giorno, secondo l’intensità dei sintomi.

ALLIUM CEPA e ALLIUM SATIVUM


ORIGINE
I rimedi omeopatici si ottengono rispettivamente dalla tin-
tura madre di cipolla ((Allium cepa) e di aglio ((Allium sa-
tivum), piante appartenenti alla famiglia delle Liliacee.

238
CURARSI CON L’OMEOPATIA

INDICAZIONI
• Disturbi digestivi dei forti mangiatori, consumatori di
carne, con l’addome dilatato e dolorante: in questi casi è
ancor più indicato Allium sativum (aglio) 5 CH, 3-5 gra-
nuli, 1-2 volte al giorno fino al miglioramento.
• Nevriti e nevralgie: Allium cepa 15 CH, 3-5 granuli, 1-2
volte al giorno fino al miglioramento.
• Rafreddore da fieno, rinite cronica, allergia alla pesca:
Allium cepa 5 CH, 2-3 granuli ogni 2-3 ore, fino al miglio-
ramento.
I raffreddori che possono essere trattati con Allium cepa
presentano una secrezione congiuntivale abbondante e
non irritante, in genere la sera, in ambiente caldo.

APIS MELLIFICA
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre prepa-
rata facendo macerare nell’alcol le api intere (quindi anche
il loro veleno).

INDICAZIONI
• Edemi di origine allergica o infiammatoria (con prurito,
migliorati dal freddo): Apis mellifica 15 CH, 5 granuli an-
che ogni 10 minuti nella fase acuta.
• Congiuntiviti; cheratiti; vaginiti; infiammazioni alle ovaie
(soprattutto a destra): Apis mellifica 15 CH, 5 granuli ogni
15 minuti nella fase acuta, diminuendo col miglioramento.
Nei casi cronici, 2-4 assunzioni al giorno, fino al migliora-
mento dei sintomi.

239
Armadietto omeopatico

ARNICA MONTANA
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre di ar-
nica, una pianta delle Composite.

INDICAZIONI
• Traumi di ogni tipo, sia locali sia generali; shock; cure
pre e postoperatorie; parto; emorragie; affaticamento mu-
scolare; raucedine nei cantanti o negli oratori; insonnia
conseguente ad affaticamento; fragilità capillare; ematomi
o ecchimosi; varici dolorose; accessi emorroidari acuti: Ar-
nica 7-15 CH nelle affezioni acute, Arnica 15-30 CH nelle
affezioni croniche, 5 granuli, 2 volte al giorno fino al miglio-
ramento.

ARSENICUM ALBUM
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dall’anidride arseniosa che
si presenta sotto forma di polvere cristallina incolore.

INDICAZIONI
• Stanchezza e dimagrimento, come conseguenze di ma-
lattie croniche; stati depressivi conseguenti a malattie cro-
niche debilitanti: Arsenicum album 30 CH, 5 granuli, 1-2
volte al giorno.
• Asma, eczema, raffreddore da fieno: la posologia sarà
proporzionata al ritmo delle manifestazioni. Per esempio,
5 granuli di Arsenicum album 15 CH al giorno. Diminuire

240
CURARSI CON L’OMEOPATIA

secondo il miglioramento: una dose 3 volte alla settimana,


poi 2 volte o una volta alla settimana.
• Gastroenteriti acute; intossicazioni alimentari da carni
o conserve avariate e molluschi; cistiti acute; vaginiti; cri-
si d’asma con peggioramento notturno, agitazione tipica e
bisogno d’aria fresca nonostante la sensazione di freddo;
infezioni cutanee acute; nevralgie brucianti che migliorano
con il caldo: Arsenicum album 15 CH, 5 granuli 2-6 volte
al giorno, in base alla gravità dei sintomi, fino al migliora-
mento.

BELLADONNA
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre della
belladonna, una pianta che appartiene alla famiglia delle
Solanacee. In caso di tifo, suppurazioni o malattie a lenta
evoluzione questo rimedio è controindicato.

INDICAZIONI
• Vampate di calore; mal di testa da febbre o da ipertensio-
ne; insolazioni; spasmi degli organi cavi (stomaco, intesti-
no); coliche epatiche o renali; tutte le malattie infettive (se
il soggetto corrisponde al tipo Belladonna); rinofaringiti;
laringotracheiti (all’inizio); otiti medie congestizie: usare il
rimedio ad alte diluizioni (15-30 CH) se il soggetto ha una
similitudine evidente con quanto descritto, diminuendole
in base al miglioramento. Se la similitudine è ridotta, usare
le basse diluizioni (3-5 CH). Si consigliano 3-5 granuli di
Belladonna ogni 2-4 ore, secondo la gravità del sintomo.

241
Armadietto omeopatico

BRYONIA
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre di
brionia, una pianta della famiglia delle Cucurbitacee di cui
esistono due specie simili, la Bryonia alba e la Bryonia
dioica. In omeopatia viene utilizzata Bryonia alba.

INDICAZIONI
• Riniti con mucose secche, di aspetto simili al cartone, e
sete intensa; tracheiti o bronchiti nella fase acuta; stipsi
con feci grosse, dure, secche; dolori articolari con qualsiasi
localizzazione, se peggiorano con il movimento e migliora-
no con il riposo; artriti reumatiche acute a insorgenza pro-
gressiva, aventi le modalità del rimedio; colecistiti, ovariti
o cisti ovariche (come coadiuvante della terapia classica
e indipendentemente dalle indicazioni chirurgiche); tutte
le affezioni febbrili che comportano sete intensa, ricerca
dell’immobilità assoluta, abbattimento con sudori che re-
cano sollievo; mastiti con seni pesanti, che dolgono al mi-
nimo movimento: Bryonia 5-30 CH, 5 granuli 2-4 volte al
giorno, secondo la gravità del caso. Ridurre le assunzioni
in base al miglioramento.

CALENDULA OFFICINALIS
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre della
calendula, una pianta erbacea che appartiene alla famiglia
delle Composite.

242
CURARSI CON L’OMEOPATIA

INDICAZIONI
Prevenzione di brutte cicatrici e cheloidi. Cura di ulcere
irritate, infiammate e crostose; vene varicose; eccessiva se-
crezione di pus; come analgesico e antisettico: Calendula
officinalis 5 CH, 3-5 granuli 2-4 volte al dì. Come pomata, la
calendula può essere applicata esternamente per un’azio-
ne antisettica locale su mucose, pelle e piaghe aperte.

CHAMOMILLA
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre di ca-
momilla, una pianta della famiglia delle Composite che cre-
sce nel sottobosco. È caratterizzata da un odore intenso
aromatico.

INDICAZIONI
• Per i dolori della dentizione dei lattanti (solitamente miti
e tranquilli, con il dolore diventano insopportabili, capric-
ciosi e collerici e si calmano solo se presi in braccio): Cha-
momilla 15 CH, 3-5 granuli ogni quindici-trenta minuti,
diradando in base al miglioramento.
• Febbre di qualunque origine: Chamomilla 9 CH, 5 granu-
li 2-4 volte al giorno, secondo la gravità del caso.
• Intolleranza al dolore di qualsiasi origine, in particola-
re coliche, sciatica, dolore dentale: Chamomilla da 9 a 30
CH. La diluizione sarà più elevata in proporzione al grado
di similitudine del soggetto con il rimedio.
• Turbe del carattere: Chamomilla 15 CH da 5 granuli al
dì, fino ad arrivare a 5 granuli una volta a settimana.

243
Armadietto omeopatico

EUPATORIUM PERFOLIATUM
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre dell’er-
ba della febbre ((Eupatorium perfoliatum), della famiglia
delle Composite.

INDICAZIONI
• Dolori ossei reumatici; febbre con indolenzimento; in-
fluenza e sindromi influenzali in presenza di dolore ai bulbi
oculari, peggiorate dalla minima pressione: Eupatorium
perfoliatum 9 CH, 5 granuli ogni ora, diminuendo in base
al miglioramento.

GELSEMIUM
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre di gel-
semio (noto anche come gelsomino della Carolina o falso
gelsomino della Virginia), un arbusto rampicante della fa-
miglia delle Loganiacee.

INDICAZIONI
• Influenza e stati febbrili che presentano le caratteristi-
che di Gelsemium e paralisi virali, in aggiunta alle terapie
classiche: Gelsemium 30 CH, 5 granuli ogni 6 ore, dimi-
nuendo le assunzioni in base al miglioramento.
• Panico prima di un esame o di una prova, con turbe del-
la memoria, tremori e diarrea emotivi: Gelsemium 30 CH,
una dose alla sera della vigilia e una dose un’ora prima
dell’esame o della prova temuti.

244
CURARSI CON L’OMEOPATIA

• Insonnia, come conseguenza dell’ansia provocata dal ti-


more di eventi futuri (prima del dentista o di interventi chi-
rurgici): Gelsemium 9 CH, 5 granuli al momento di andare
a letto, durante il mese precedente.
• Cefalee con irradiazione ai muscoli del collo e delle spalle
e dolori ai bulbi oculari; emicranie in cui il dolore diminuisce
quando compaiono le turbe visive: Gelsemium 9 CH, 5 gra-
nuli 2-4 volte al giorno, in base all’intensità dei sintomi.

LYCOPODIUM CLAVATUM
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre ottenu-
ta dalle spore (considerate a lungo inerti) del musco clava-
to ((Lycopodium clavatum) che appartiene alla famiglia
delle Licopodiacee e significa “piede di lupo”. Noto anche
con il nome di “erba strega”.

INDICAZIONI
• Difficoltà di digestione; emicranie e cefalee di origine di-
gestiva: Lycopodium 5 CH, da una a più volte al giorno,
fino al miglioramento.
• Ipercolesterolemia; iperuricemia; calcolosi urinaria; me-
teorismo; ulcera duodenale: Lycopodium 5 o 7 CH, 5 gra-
nuli, una o più volte al giorno.
• Orticaria cronica; depressioni reattive; impotenza; tic nei
bambini e negli adolescenti: Lycopodium 15 o 30 CH ogni
14 giorni.

245
Armadietto omeopatico

NATRUM CARBONICUM
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dal carbonato disodico, è
la comune soda. Il prodotto si presenta in forma di polvere
bianca o di cristalli incolori, dal sapore alcalino, molto so-
lubili nell’acqua.

INDICAZIONI
• Difficoltà di digestione: Natrum carbonicum 7 CH, 5
granuli prima dei pasti principali.
• Diarrea dovuta al latte: Natrum carbonicum 7 CH, 5
granuli 3 volte al giorno.
• Raffreddore tendente alla cronicità: Natrum carboni-
cum 9 CH, 5 granuli 2 volte al giorno.
• Crisi d’asma verso le 5 della mattina: Natrum carboni-
cum 15 CH, 5 granuli ogni sera nei periodi delle crisi.
• Herpes, eczema: Natrum carbonicum 15 CH, 5 granuli
al giorno, diminuendo in base al miglioramento.
• Mal di testa dovuto all’esposizione ai raggi solari; ad af-
faticamento intellettuale: Natrum carbonicum 30 CH, 5
granuli al giorno, fino alla guarigione.
• Depressione, ipocondria: Natrum carbonicum 30 CH,
una monodose settimanale per lunghi periodi.

NATRUM MURIATICUM
ORIGINE
Questo rimedio omeopatico rimineralizzante è ricavato
dal cloruro di sodio, ovvero dal sale marino.

246
CURARSI CON L’OMEOPATIA

INDICAZIONI
• Ritardo staturo-ponderale, rinite, orticaria, eczema,
asma, herpes labiale, acne, verruche, cefalea vasomotoria:
Natrum muriaticum 30 CH, una dose alla settimana.

NUX VOMICA
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre dei
semi di Strychnos nux vomica, albero della famiglia delle
Loganiacee.

INDICAZIONI
• Insonnia dei soggetti affaticati, con risveglio verso le 3-4
del mattino. Il soggetto stenta a riaddormentarsi e si alza
stanco.
• Ipertensione arteriosa.
• Ritenzione urinaria e cistite dopo un intervento chirurgi-
co con stimoli inefficaci.
• Sindromi digestive caratterizzate dai seguenti sintomi o
da alcuni di essi: lingua ricoperta da una patina bianco-
giallastra nella parte posteriore; nausea che migliora con
il vomito; diarrea con piccole scariche; stipsi con stimoli
inefficaci; concomitanza di sonnolenza postprandiale.
• Emorroidi pruriginose, dolorose, che migliorano con le
abluzioni fredde.
In tutti questi casi, Nux vomica 5 CH, 5 granuli 2 volte al
giorno nelle affezioni locali (emorroidi); alla 7 o 9 CH per i
sintomi più generali; alla 15 o 30 CH se si verificano modi-
ficazioni del comportamento.

247
Armadietto omeopatico

• Sindromi nervose con spasmi, ipersensibilità ai rumori,


agli odori, al contatto; turbe del carattere, irritabilità, colle-
ra, aggressività: Nux vomica 15 o 30 CH, 5 granuli al giorno,
poi a giorni alterni, diminuendo in base al miglioramento.
• Malattie provocate da sostanze tossiche come: alcol, caf-
fé, tabacco, eccitanti, medicinali. In base all’intensità dei
disturbi digestivi e delle turbe del comportamento, prescri-
vere Nux vomica 7-15 CH, 5 granuli 1-2 volte al giorno, per
30-60 giorni.
• Riniti spasmodiche, con starnuti a ripetizione al risveglio
o durante la giornata: Nux vomica 15 CH, 5 granuli 2 volte
al giorno, fino al miglioramento.
• Raffreddore provocato dal freddo, con starnuti spasmo-
dici al risveglio, prurito delle narici, naso chiuso e secchez-
za delle mucose durante la notte. Il raffreddore migliora
all’aria aperta, e il catarro si scioglie con il caldo: Nux vo-
mica 7 o 9 CH, 5 granuli da 3-4 volte al giorno, oppure 2
volte al giorno alla 15 CH.
• Accessi febbrili e brividi. Il soggetto rabbrividisce al mini-
mo movimento o appena si scopre, ma niente riesce a scal-
darlo. Superata la fase dei brividi, si manifesta una sete
intensa: Nux vomica 7 o 9 CH, 5 granuli 3-4 volte al giorno,
oppure 2 volte al giorno alla 15 CH.
• Influenza con indolenzimento (dolori lombari notturni:
per potersi voltare, il malato è obbligato a sedersi nel let-
to): Nux vomica 7 o 9 CH, 5 granuli 3-4 volte al giorno,
oppure 2 volte al giorno alla 15 CH.
• Asma con crisi notturne verso le 3 del mattino in malati
corrispondenti al tipo sensibile; lombalgia che peggiora di
notte, con difficoltà a voltarsi: la diluizione di Nux vomica
dipende dalla presenza di un numero più o meno elevato di
sensazioni caratteristiche e dalla loro associazione con un
eventuale tipo sensibile ben definito.

248
CURARSI CON L’OMEOPATIA

PULSATILLA
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre
dell’anemone pulsatilla (preparata con la pianta fresca,
intera e fiorita), erba perenne della famiglia delle Ranun-
colacee. È comune nell’Europa del Sud.

INDICAZIONI
• Raffreddore acuto e cronico, specie con perdita del gusto
e dell’odorato. Naso secco, ostruito di sera e di notte, con
secrezione alla mattina e durante la giornata, che peggiora
in una camera calda e migliora all’aria aperta; raffreddore
da fieno; rinofaringiti recidivanti. Per favorire l’espettora-
zione prescrivere basse diluizioni, Pulsatilla 4 o 5 CH, 5
granuli in assunzioni ripetute. Nei casi cronici prescrivere,
per esempio, Pulsatilla 30 CH, una monodose di globuli
una volta alla settimana.
• Intolleranza a grassi, dolci e gelati (che tuttavia sono ap-
prezzati); pesantezza di stomaco dopo un eccesso di questi
cibi. I sintomi molto variabili. In tutti questi casi, Pulsatil-
la 7 o 9 CH, 5 granuli 1-2 volte al giorno.
• Mestruazioni, spesso ritardate, brevi, intermittenti; sin-
drome premestruale; leucorrea abbondante, densa, poco o
per nulla irritante, oppure una lattiginosa e liquida: Pulsa-
tilla ad alte diluizioni (15 o 30 CH), 5 granuli al giorno pri-
ma delle mestruazioni; Pulsatilla alla 9, 15 e 30 CH, verso
il ventesimo, ventunesimo e ventiduesimo giorno del ciclo.
Stati depressivi reattivi senza connotazione nevrotica o
psicotica dominante in soggetti corrispondenti al tipo sen-
sibile: Pulsatilla 15 o 30 CH, 5 granuli 1-2 volte al giorno.
Diminuire in base al miglioramento.

249
Armadietto omeopatico

RHUS TOXICODENDRON
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre di som-
maco velenoso, un arbusto della famiglia delle Anarcadia-
cee. Si tratta di un’edera velenosa le cui foglie vengono rac-
colte prima che la pianta fiorisca, periodo in cui il veleno è
più forte, e quindi ridotte in polpa.

INDICAZIONI
• Eczema; herpes zoster; herpes accompagnato o meno da
sindromi febbrili; acne rosacea: Rhus toxicodendron 15
CH fin dai primi sintomi soggettivi e ripetere ogni quarto
d’ora. Spesso questa tecnica permette di evitare o limitare
l’eruzione.
• Raucedine quando si comincia a parlare o a cantare, che
migliora in seguito; sciatica con dolori lancinanti e fitte
lungo l’intero decorso del nervo, che peggiorano durante il
riposo e migliorano con il movimento; reumatismi causati
o peggiorati dall’umidità: Rhus toxicodendron 7-15 CH, 5
granuli 2-4 volte al giorno secondo la gravità dei sintomi.

THUYA OCCIDENTALIS
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre del
cedro bianco, detto anche l’albero della vita, una pianta
della famiglia delle Cupressacee. Il rimedio è ottenuto dal-
le foglie e dai rami raccolti durante il periodo di fioritura.

250
CURARSI CON L’OMEOPATIA

INDICAZIONI
• Malattie conseguenti a vaccinazioni, uso di antibiotici,
contraccettivi orali ecc.; allergie ritardate: asma, eczema
ecc.; cellulite; acne giovanile o rosacea; seborrea; unghie
molli, che si spezzano facilmente, stratificate o ondulate;
nevralgie (soprattutto in presenza di tremori muscolari
nella zona della nevralgia); depressioni reattive seconda-
rie (psicosomatiche); idee fisse. Per un disturbo localizza-
to, come la cellulite, assumere Thuya 7 o 9 CH, 5 granuli al
giorno o 3 volte alla settimana. Negli altri casi, assumere
Thuya 15 o 30 CH, da una a più volte al giorno.

URTICA URENS
ORIGINE
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre dell’or-
tica, una specie annuale della famiglia delle Orticacee.

INDICAZIONI
• Orticaria di origine alimentare, tossica, allergica o da
contatto; prurito che peggiora a contatto con l’acqua, a pre-
scindere dalla causa: Urtica urens 5 CH, 5 granuli 3-6 volte
al giorno, diminuendo in base al miglioramento.
• Dolori reumatici di origine gottosa, acuti o cronici: Urti-
ca urens 6 DH, 20 gocce 2 volte al giorno.

251
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Indice analitico
A
Acetone 226 Calcoli renali 136
Acne 180 Candidosi 141
Acufene 218 Capillari dilatati 117
Aerofagia 88 Carie dentale 205
Affaticamento 226 Cataratta 213
Alitosi 202 Cefalea 52
Anoressia 105 Cellulite 118
Ansia 62 Ciclo mestruale (disturbi) 142
Ansia da partenza 46 Cinetosi 45
Arteriosclerosi 116 Cisti ovariche 149
Artrite e artrosi 158 Cistite 137
Ascesso dentale 203 Colite 97
Asma bronchiale 70 Colon irritabile 98
Astenia 24 Colpo di calore 25
Attacchi di panico 62 Congiuntivite 214
Crampo 25
B
Blefarite 212 D
Borsite 161 Depressione 64
Bronchite 71 Dermatite da pannolino 227
Bruxismo 204 Diarrea 100
Bulimia 106 Distorsione 162
Disturbi sessuali
C - femminili 150
Calcoli biliari 90 - maschili 153

253
Indice analitico

E
Eczema 181 Indigestione 29
Edema 120 Influenza 30
Ematomi 26 Insonnia 55
Emorroidi 121 Insufficienza epatica 93
Enuresi 139 Intolleranze alimentari 110
Epistassi 27 Intossicazioni alimentari 31
Eritema 183 Iperattività 228
Ernia del disco 163 Ipercolesterolemia 124
Ernia iatale 91 Iperglicemia 125
Ipertensione arteriosa 125
F Ipotensione arteriosa 128
Faringite 73
Febbre 28 L
Fibromialgia 165 Labirintite 219
Fobia 66 Laringite 75
Frattura 166 Lombalgia 169
Fuso orario (effetti) 47 Lussazione 172

G M
Gastrite 92 Mal di denti 206
Gelone 123 Meteorismo 101
Gengivite 206 Micosi 188
Gomito del tennnista 167 Morbillo 230
Gotta 168 Mughetto 207

H N
Herpes genitale 184 Nausea e vomito 33
Herpes simplex 185 Nevrite e nevralgia 56
Herpes zoster 186
O
I Obesità 107
Inappetenza 228 Odontalgia 208
Incontinenza 139 Orecchioni 231

254
CURARSI CON L’OMEOPATIA

Orticaria 189 Scottature solari 37


Orzaiolo 215 Seborrea 198
Ossiuriasi 102 Singhiozzo 38
Osteoporosi 173 Sinusite 82
Otite 220 Smemoratezza 60
Stanchezza 39
P Stitichezza 103
Palpitazioni 129 Stomatite 208
Papule e pustole 190 Strappo muscolare 40
Parotite 222 Stress 66
Periartrite della spalla 174
Pertosse 77 T
Pleurite 78 Tachicardia 129
Polmonite 79 Tendinite 176
Prostata (disturbi) 152
Tiroide (disfunzioni) 112
Prurito 191
Tonsillite 83
Psoriasi 193
Torcicollo 41
Punture d’insetti 34
Tosse 84
Tracheite 85
R
Tremore 61
Ragade 195
Tunnel carpale (sindrome) 59
Raffreddore 35
Reflusso gastroesofageo 95
U
Reumatismi 175
Ulcera gastroduodenale 95
Rinite allergica 80
Ustioni 42
Ritenzione idrica 131
Rosacea 197
Rosolia 233 V
Russamento 81 Vaccinazioni (coadiuvanti) 47
Varicella 235
S Varici 132
Scarlattina 234 Verruche 199
Sciatica 58 Vertigine 43

255
Curarsi con l’omeopatia
Finito di stampare nel mese di gennaio 2012
per conto delle Edizioni Riza S.p.A.
da Rotolito Lombarda
20063 Cernusco sul Naviglio (Mi)

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