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La programmazione operativa
Siamo partiti da un piano aggregato di lungo periodo (cosa fare nel prossimo anno/anno e mezzo).
Una volta che ci siamo resi conto che tale panificazione era sostenibile, ci siamo occupati di
pianificare nel medio periodo con l’MPS in cui ci siamo interessati dei singoli prodotti. Verificata la
fattibilità devo realizzarlo e mi servono distinta base, lead time di produzione e stato dei magazzini.
Se ho questi elementi si procede con l’MRP. A valle della sua verifica di capacità procediamo.
L’MRP ci dava come output gli ordini di acquisto e produzione. Dopo ordini di produzione si hanno
quelli di schedualzione ed infine si ha un controllo dell’avanzamento della produzione. Negli ordini
di produzione daremo esecuzione alle ipotesi fatte dal principio.
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I sistemi di esecuzione della produzione (MES) sono noti anche come sistemi di controllo in
officina (SFC). I MES, dunque, sono il punto di congiunzione tra officina ed azienda.
ERP – Enterprise Resource Planning – MES : Il sistema ERP può trasmettere i numeri d’ordine,
i numeri dei pezzi e le quantità fino al MES per la verifica ed il tracciamento, oppure può essere
un’interfaccio più semplice con l’ERP che riceve solo i conteggi di produzione dall’officina: così
tanti di un certo pezzo fatto in un certo centro di lavoro dall’ultimo aggiornamento.
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LA PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
Nonostante l’MRP abbia detto cosa bisogna fare, si necessita di un’organizzazione sempre più
dettagliata, nello specifico nell’officina ovvero:
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Lo scheduling è pertanto un processo di decisone che si pone in svariati contesti applicativi come ad
esempio
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Sistemi manufatturieri;
Sistemi di elaborazione;
Sistemi di distribuzione;
Trasporti;
Altri sistemi di servizio;
Le risorse, le attività (operazioni di un processo produttivo) e gli obiettivi (a cui far fronte nel
processo, ad ed. i costi o i tempi) di un processo di scheduling possono avere diversa natura.
Cos’è lo Schedule? Come l’MPS o l’MRP, anche lo nello schedule ho una “tabella” nella quale
vengono scanditi i tempi per le diverse attività tendendo conto delle risorse da utilizzare.
Dati:
Studiamo lo scheduling per assicurarci sistematicamente che la maggior parte di questi obiettivi
siano soddisfatti
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Criteri di pianificazione
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Job Sequencing
Il sequencing stabilisce quale lavorazione avviare per prima su una data macchina o in un dato
centro di lavorazione.
Le materie prime (sulla sinistra) devono seguire un certo percorso. Le stazioni avranno a monte una
coda e bisogna scegliere quale job devo far lavorare per primo per ottimizzare i tempi di consegna.
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Per il job sequencing si utilizzano delle regole, dette regole di priorità, ne esaminiamo 8.
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SPT (shortest processing time)
Spesso è usata in combinazione con una regola sul ritardo, per scongiurare eccessivi ritardi delle
lavorazioni con tempi più lunghi (rischierei di non fare mai quelli con tempi più lunghi).
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Può succedere che per poter rispondere alle date, potrei non avere una riduzione dei costi. Può
succedere che mi arrivano nuovi lavori al centro che avranno la priorità e gli altri andranno indietro.
Sicuramente i costi non saranno quelli ottimi, pertanto devo cercare di trovare un compromesso per
soddisfare la data di consegna ed i costi.
Questo metodo dice che gli ordini a “slack” minore (STR) vengono evasi per primi. Si calcola:
Al loro arrivo, i materiali di lavorazione vengono messi in cima e di solito l’operatore preleva i
materiali a cominciare dall’alto.
Non è realmente una strategia, ma consiste nel dare priorità al cliente che si lamenta di più.
Il cliente che chiama e si lamenta riceve la priorità; il capo che chiama e fa un giro di urla porterà a
una nuova sequenza nel programma.
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Questa “strategia” non è utile per le prestazioni complessive del sistema, ma a seconda
dell’ambiente di lavoro, potrebbe essere necessario per salvare la carriera.
Confrontiamo qualcuna delle otto regole in una situazione di programmazione statica con quattro
lavorazioni su un’unica macchina ovvero “m lavorazioni su macchina singola”, semplicemente
“1/m”
Esempio
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LOGICA FIFO
Per la lavorazione A faccio 0+3, poiché prima del processo A è come se avessi un tempo di
processo nullo.
Da questa tabella vedo chi è puntuale e chi è in ritardo: banalmente A è puntuale, poiché devo
consegnare il giorno 5 (data di consegna) ed arriva proprio il giorno 3 (tempo di flusso); invece B,
C,D ed E sono in ritardo, poiché ho un tempo di flusso sempre superiore alla data di consegna.
Da questa tabella posso anche estrapolare il ritardo medio: sommo i ritardi di ciascuna lavorazione e
divido questo tempo per il numero di lavorazioni (ritardo = tempo di flusso – data di consegna).
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Ritardo medio: 4,86 giorni; FlussoMedio: 10 giorni; Solo un lotto sarà puntuale (A).
LOGICA SPT
Ordino in base ai tempi di processo in ordine crescente. Anche qui valgono gli stessi discorsi di
prima.
LOGICA EDD
Questa regola è in funzione della data di consegna più prossima. La logica è sempre la stessa.
LOGICA LIFO
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La prima ad entrare è la prima ad uscire.
LOGICA RANDOM
LOGICA STR
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In questo caso, la SPT risulta migliore delle altre regole.
E’ sempre così? Questo dipende dall’azienda considerata. In questo caso (m/1) SI, per di più, è
matematicamente dimostrabile che la SPT genera una soluzione ottimale quando ho m jobs che
devono andare tutti in una macchina. (1/m)
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Sequenziamento di due macchine: Regola di Johnson o metodo di Johnson
Sinora abbiamo parlato di 1/m, ossia m jobs su di una macchina. Potrebbe capitare che in officina
ho due o più lavorazioni (jobs) che devono essere eseguite su due macchine in sequenza. Una
tecnica che individua una soluzione ottimale secondo determinati criteri è la regola di Johnson.
Obiettivo: minimizzare il tempo di flusso dall’inizio della prima lavorazione alla conclusione
dell’ultima.
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Esempio: programmiamo quattro jobs su due macchine
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Il tempo più breve (dopo A già schedulato) è D. Quindi la lavorazione D sarà eseguita per
penultima. Adesso le assegnazioni di A e B sono definite.
Adesso mi restano B e C, il tempo più breve fra i due è quello di C ed avviene sulla prima
macchina; infine faccio B il cui processo avviene sulla prima macchina.
Queste fasi fanno sì che le lavorazioni più brevi siano collocate all’inizio e alla fine del
programma. Ne deriva che il tempo operativo simultaneo delle due macchine è
massimizzato, minimizzando dunque il tempo operativo complessivo detto anche
makespan, necesario a completare le lavorazioni.
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Metodo dell’assegnazione
Nel caso in cui il numero di macchine aumentino (n=3) il sistema si complica molto. Tuttavia, vi è
il metodo dell’assegnazione che ci consente di programmare m jobs su m macchine m/m.
L’ipotesi da fare: avere un sistema job-shop, i quali dispongono di macchine in numero sufficiente
ad avviare tutte le lavorazioni contemporaneamente.
Problema: come assegnare la singola lavorazione alla singola macchina, per elaborare il miglior
programma complessivo?
Esempio
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Fase 1. Riduzione di riga: il numero minore di ogni riga viene sottratto da se stesso e da tutti gli
altri numeri della riga
Fase 2. Riduzione di colonna: il numero minore di ogni colonna viene sottratto da se stesso e da
tutti gli altri numeri della colonna
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Fase 3. Test di linea: il numero di linee necessario a ricoprire tutti gli zero è 4.
Se avessi avuto 5 linee, così come il numero richiesto, mi sarei fermato. Poiché non succede si
passa alla fase 4.
Fase 4.1 Tracciate il minor numero possibile di linee passanti per tutti gli zeri e cervcare il minore
dei numero non ricoperti dalle linee.
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Fase 4.2 Sottrarre il minore dei numeri non ricoperti (con le linee della Fase 3, il minor numero
non ricoperto è 1) da se stesso e da tutti gli altri numeri non coperti e sommarlo al numero presente
in ogni intersezione di linee.
Ora cosa bisogna fare? Bisogna continuare e ripetere la fase 3, cancellando le righe e le colonne
dove ci sono gli 0.
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Trovato il valore ottimo vado a riprendere la matrice dei costi
Non ho finito l’assegnazione, poiché ho due lotti che vengono fatti nella lavorazione I, uno solo
nella II ecc, ed intanto le lavorazioni possono ripetersi su macchine diverse (ad es. C può essere
fatto sulla macchina 1 o sulla 3). Quindi devo fare un’ulteriore ottimizzazione:
Vado a dare la priorità a quei lavori che sono stati assegnati da soli alla linea: quindi B e C devono
restare rispettivamente sulla linea II e III, ma devono essere tolti dalla I e dalla IV.
Ora mi resta E da solo nella lavorazione I, quindi resta lì. Anche D è da solo in IV, quindi
otteniamo:
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Ecco la soluzione finale:
I job-shop complessi sono contraddistinti dalla presenza di più centri macchina adibiti a diverse
lavorazioni, le quali giungono agli stessi centri, intervallate durante la giornata.
La maggior parte delle aziende manufatturiere può soddisfare le proprie esigenze con uno schema
di priorità abbastanza semplice, fondato sui seguenti principi:
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Tecniche innovative (schedulazione interattiva)
Prevedono l’elaborazione del programma mediante un ricorso combinato della capacità decisionale
del programmatore e della simulazione.
Controllo di Officina
Programmare le priorità di lavorazione è solo uno degli aspetti del controllo di officina (oggi spesso
denominato controllo di produzione o shop floor control)
Anche qui andremo ad utilizzare i Diagrammi di carico di Gantt. Nell’ambito della schedulazione
essi sono usati per pianificare i progetti e coordinare le attività. Tuttavia, questo diagramma ha
una limitazione importante: non tiene conto della variabilità della produzione, come guasti
imprevisti o errori umani che richiedono la rielaborazione di un lavoro.
Di conseguenza, il grafico deve essere aggiornato regolarmente per tener conto di nuovi lavori e di
stime temporali rivendute.
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Strumenti di controllo di produzione
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La dispatch list quotidiana, che comunica al caporeparto quali lavorazioni debbano
essere eseguite, con quali priorità e quanto tempo occorre per ognuna.
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Controllo di input/output (I/O control)
Si fonda sulla regola che l’attività input pianificata per un centro di lavorazione non superi mai
l’attività output pianificata.
E’ una tecnica che consente al personale operativo di gestire i flussi di lavoro dell’impianto.
Quando l’input supera l’output, nel centro di lavorazione si accumulano lavorazioni inevase, le
quali fanno lievitare i lead time attesi nelle operazioni a monte. Il flusso di attività verso valle
diventa discontinuo.
Ricapitolando:
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Identifica le condizioni di sovraccarico e sottocarico;
Richiede un’azione manageriale per risolvere i problemi di programmazione;
Può essere mantenuto utilizzando le schede con WIP che controllano la programmazione dei
lotti.
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