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popolo non sari deluso. Nel secondo Dio stesso viene presentato cq. ‘me «pietra d'inciampo e scoglio che fa cadete> chi non lo teme (I, 14), Per Paolo la petra angolare su cui molti giudei hanno inciam po € Cristo (ef. Mr 21, 42; 1 Pr 2, 8): non accettando di credere in hui, essi hanno infatt rifiutato la possibilita di ricevere la giustiia a invece é stata conferita a quanti, giudei e gentli, hanno credutg T fatto che le promesse di Dio non si siano realzzate prima dj tutto in favore dei giudei nella loro trata si spiega dunque non co. ‘me una mancanza di fedelti da parte di Dio, ma come un erzore fa: tale che essi hanno compiuto, in quanto, fraintendendo le loro stesee Seritture, hanno cercato la giustizia per mezzo della legge, diment! cando che potevano conseguirla solo mediante la fede. Per questo sono stati messi da parte © hanno dovuto cedeze il posto ai gent | ‘quali hanno invece preso sul serio la fede che veniva loro propost, 5. Conelusione 1 fatto che i giudei hanno sifiutato una salvezza che proprio a loro per primi era destinata, non pud mettee in dubbio la fedelta di Dio e quinci la credibilita del vangelo. Paolo lo afferma mettendo in discussione il modo cotrente di concepire appartenenza al «popolo cletto». Quando decide di scegliere un popolo perché collabor! in modo speciale al suo progetto salvifco, Dio non tiene canto a pi, vilegi o di precedenze, ma 2 guidaro unicamente dalla sua misericor. dia, Bgl & libero di chiamare chi vuole, e le sue scelte non possono essere comprese e tanto meno contestate,L'elezione quindi non pus essere oggctto di ditto da parte di nessuno, tanto meno di colora che pretendono di averla in qualche modo mertata ‘Le promesse fatte a Israele non tiguardano quindi tutti coloro che sono israciti per nascita, ma coloro che mediante la fede sono cdiventati suo popolo, sino ess giudei o gentili. Daltra parte gia le Seritture avevano predetto che un giorno i gentili sarebbero stati chiamati da Dio, mentre non tutti gl israeli avrebbero raggiunto la siustficazione. Non si pud dungue dire che Dio & stato infedele alle bs ue prom, ma putosto che popalo Ire nella sus mag. sisi tree che ls tector dD. 1 LNreDELTA Dr TSRAELE (10, 121) In questo capitalo Plo iprende svupps uno spunt gid presnte nel eapitolo precedente come mai proprio Ista, pope Be abe dot ser rio a oenere gi, son Tha di fat ragiunta? Nella sun risposta Paolo soviene ancora una gota che Irate non ba cpio come sia proprio la Serre ad Fema che la guticia viene eleven calla fede: Questo ma Tteso non @ fo di jgnoranz, ma dun fut colpevae, ce git is foe Ferenc (re 13), po damon, Serta lle te, che a saves viene uniament da Crit (ve 3-1) eine te torn l tema dlls responsabilidad Isacle (1 1. Lerrore di Ieracle (ov. 1-4) La nuova riflessione dell'spostolo si spre anch'essa, come la dente, con una sofferta manifestazione di afferto verso i propri rect connazionali, ai quali si riferisee pur senza nominaei espressamente: \ Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia proghierssalgono a io per la loro salveza 2 Infattirendo loro testimonianza che banno zelo per Dio, ma non secondo una reta conoscenza » Perché, ignorando la giusticia di Dio e cercando di stabilive la now si sono sottomessi alla giustiia di Dio, * Ona, il termine della legge & Cristo, perché la giusticia sia dag «a cbiungue crede 1, Paolo dsideraprofandamente la slvezza anche dei gud he non hanno acetate Crsoepregs per questo srop, Essie signi), cot una peceione oggtiva dele cos Ei cer no dst se stn a propria gus, a co facend din stan di ignore aoe) In nods caper, gusta el Dae St otraggono ad ea loro cxore¢ dunque quello vler mg angse la gluta con i prope mez, coe mediante Vereen St ege( 9, 30, 4-1 idl need gnorano un dato di fondamenale impor tana, che apostolo cou sez ll terine Gls) dla lege & Gin. Quer frae non sgn che Cro rappreenen I ng eri la pleneza ac tne tal manfexaione dl Yoon ‘Dio contenu nel legge (3,31); l contrary Polo Inende affemare che Cristo ha meso fine lla lpg, inten erroneament come mers savers, Ella fatto perce sn daa st f chiungue cede, Talegge i dimostat uno srument nadeguato per raga sere lap, peri deve enere tla d mero anc ln an zo che pod procul, ot sade 2, La giusticia viene dala fede (vv, 5-13) Paolo aveva gid dimostrato alla luce della Scrittuta che la gust zia si ottiene mediante la fede (4, 1-25). Ota tielabora la stessa idea a partire da altri testi biblici, contcapponendo nettamente la giustizia che viene dalla legge a quella che viene dalla fede: > Mose deserve cost la giustzia che viene dalla lege: Luoma che la mette in pratica, per mezzo di essa vivra (Lv 18, 5) © Invece la giustisia che viene dalla fede parla cost: Non dice nel, 160 tuo cuore: Chi salir al ciclo (Dr 30, 12)? Questo significa forme discendere Cristo; oppure: Chi seendera nell'abisso (Sal 107, 26)? Questo signif afar risalire Cristo dai mort © Che cose dice dungue? Vicino a te @ la Parola, sulla wa bocca cenel tuo cuore (Di 30, 14): cid de parla della fede che noi pre dichiamo. » Poiché se com la tua bocca proclamerai che «Gesi 2 il Signoren, con il tuo cuore crederai che Dio lo ba risuscitato dat mort, sa ai sala, © Com il cuore infati si cree per ottenere la giustica, e con la occas fala professione di fede per avere la salveza 1 Dice infatt la Scrttura: Chiungue crede in Iui non sara deli so (ls 28, 16) 1 Poiché non C2 distinzione fra giudeo e greco, dato che liste. 102 i Signore di tutti, ricco verso tuti quelli che lo invocano, Infait: Chiunque invocheri il nome del Signore sari salvato (GI, 5) 5. La egiustzia che viene dalla legge» & delineata mediante que sta ctazione: «Luomo che la praca vivta per essa» (Lo 18, 5). A que ‘#0 tst0 Paolo non fa aleun commento: per lui € chiaro che se la vita, ‘conseguenza e simbolo della giustzia, dipende dalla pratica della le. 2, nessuno potri esere giustficato, perché I'uomo, in quanto pecea fore, non sari mai capace di pratcare la legge (cf. Gal 3, 12), Daltra parte ha eppena affermato che Cristo ha messo fine alla lege 6-8. La agiustiia che viene dalla fede», viene invece descrtta a pattie da un brano del Deuteronomio, che appartiene allo serato pid recente del libro, quella cioé che risale al tempo dell'esilio, In esso Veutore, dopo aver preannunziato che ua giomo Dio avrebbe cit conciso il cuore del suo popolo perché fosse capace di ammarlo con tutto i cuore (30, 6), prosegue: «Questo comando che ogg ti ordino non & troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non @ nel cielo perché tu dica: Chi salrd per noi tn cielo, per prendercelo e farcelo tudire © lo possiamo eseguire? Non 2 di li dal mare, perché tw dica (Chi artraverseri per not il mare per prendercelo efarcelo udire e lo 161 ppossiamo eseguire? Anzi questa parola & molto vicina a te, 2 nella tua bocca ¢ nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica» (De 30, 11-14), Da questo testo risulta, sulla lines di Ger 31, 33 (un testo gi pid vo te utilizzato da Paolo nel corso della lettera), che git nel contesto dell’alleanza sinaitica la legge non @ peril popolo una reals estranea fe lontana, ma rappresenta un’esigenza interiore che provoca la fe deltd del Guore e della vita, Paolo rilegge questo testo ala luce della traduzione aramaica (cf, TeN De 30, 13, che a sua volta siispira al Sal 107, 26), utilzzan done solo alcune frasi a cui fa seguire Ia sua interpretazione. Secon 4o lui Ia giustizia (personifcata) che viene dalla fede esorta a non usare le espressioni «chi salir al cielo» oppure «chi discenderi nel Pabisso» perché esse significano rispettivamente la venuta di Cristo cela sua rsurrezione. Siecome questi eventi si sono gia realizati la giustzia si limita a dire: «Vicino ate & la parola, sulla rua bocca e nel tuo cuore» (Dr 30, 14}. Questa parola, di cui parla il testo biblico, per Paolo non 2 altro che la «parola della fede (nda téspistebs) che noi predichiamo». Nella rilertura di Paolo dunue il testo biblico ron indica piti Ia sintonia della legge coa le intime aspirazioni del ‘cuore umano, ma la venuta di Cristo ¢ la sua risurrezione, che rap. presentano il contenuto della «parola della fede>,cioé dell annunzio apostolico il cui compito non & altro che quello i suscitare Ia fede in Cristo, 9-11. Llapostolo commenta poi Pultima parte del testo appena citato (Di 30, 14): da esso egli ricava il principio secondo cui, fa cendo con la bocca Pantica professione di fede crstiana («Gest @ il Signores) e credendo con il cuore nella risurrezione di Cristo si ot tiene lasalvezza. E aggiunge che, eredendo con il cuore si otiene la ‘iustificazione, mentre facendo con la bocca la professione di fede si ottiene la savezza. In altre parole la fede nella risurrezione di Cri sto, professata con sincerith dalla comunita cristiana, produce la siustficazione che @ il primo pasto verso la salvezza finale. A con ferma di cid egli porta un altro testo biblico, gia citato nel capitolo precedente, in cui siafferma: «Chiunque erede in Jui non sara delu- so» (Is 28, 16) 12-13. Dal testo di Isaia Paolo deduce che non c'e distinzione 162 1a giudeo e greco, dato che Dio 2 il Signore di tut, ricco verso tut ti quelli che fo invocano, Il fatto che sia proprio la fede, cotivata nel cuore e proclamata con la bocea, a procurare la giustficazione e la salvezza, & prova e garanzia che questa @ accessible a tutti. Come conferma di cid egliriporta un altro testo biblico, simile al prece- dente, in cui si dice: «Chiunque invochera il nome del Signore sari salvato» (GI3, 5), Linvocazione del nome di Gest, ispirata dalla fe de in ui, @ fone di salvezza per turta 'umani ‘in questo brano Peolo interpreta dungue le Scritture con una notevole liber, della quale d'altrande anche i dottori del suo tempo si avvalevano senza eccessivi serupoli. Ispirandosi ad alcuni testi bi bilici molto noti egli attribuisce alla fede, che per Iui ha come ogget: to la morte ¢ la risurrezione di Cristo, il posto centrale nel processo che porta alla giustficazionee alla salvezza, In tal modo egli pud di ‘mostrare che Dio vuole la salvezza di tutti, senza legasi alla tradizio- nile divisione dell umanita in giudei e gentii 3. La predicezione evangelica (ov. 14-21) Alle affermazioni precedent i giudei poteebbero perd obiettare i non avere conosciuto adeguatamente V'annunzio evangelico della iustificarione per mezzo della fede in Cristo, A questa obiezione ri Sponde mostrando che l'snnunzio ha avuto luogo (vx, 14-18) ma i deseinatari Fhanno rifivaco (ve, 19-21). La diffusione del messaggio (wx. 4-18) La propagazione delle idee nell'untichitd non era certamente cosa facil. Si giustifica quindi il dubbio che anche il vangelo non sia fiunto veramente a tutti 4 Ore, come invocberanno colui nel quale non banno creduto? Come crederanno in colui del quale non banno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo anmunzi? 19 E come lo annunsioranno, se now sono stati inviat? Come sta 163 serito: Quanto sono bell i piedi di coloro che annunziano il be ne! (Is 52, 7) 16 Ma now tutti hanno obbedito al vangelo. Lo dice Issi: Sign, re, chi ha creduto alla nostra predicazione? (Is 53, 1) 7 Dunque la fede viene dalla predicazione, ela predicacione sia tua mediante a parola di Cristo. 2 Ora io dico: forse non ban) per tutta la terra & corsa la loro voce, € fino agli estremi confini del mondo le loro parole (Sal 19,5). to? Tutt altro: 14.15. Paolo alfronta il problema della diffusione del vangelo ‘mediante una serie di domande retoriche. Se la salvezza viene dal Finvocazione del nome del Signore Gesi, come potranno invocarlo se prima non avranno creduto in lui? Ma come pottanno credere, se non ne hanno sentito parlare? E come potranno sentime patlare se non vi sono coloro che lo annunziano (kéryss6]? E come potranno esservi degli annuncistor, se non e'® qualeuno che i invia (apostel 16)? In ave parole i giudei che non credono in Gesit sarebbero seu sati solo se non fossero stati adeguatamente informati da messaggeti inviatiuffcialmente da Dio. Ma in realta proprio questa scusa viene a mancare, A sostegno, di cid Paolo porta il testo del Secondo Isai in cui si dice: «Quanto sono belli piedi di coloro che annunziano (enangelizd) il bene» (Iz 52, 7). Per mezzo di anonimi messaggeri, Dio aveva proclamato un giorno ai giudeiesliat in Babilonia il lieco annunzio del prossimo ri tomo in patria. Ma per Paclo questo testo, come tutta la Scritura, contiene una promessa riguardante il momento presente, che non ppud non attuarsi e che di farto si ® attuata mediante Ia predicazione apostolica. Invece di dimostrare che in real il vingelo @ stato ade {guatamente annunziato nel mondo allora conosciuto, Paolo preferi- sce citare la Scrittura, fondando cosi la sua affermazione sulla parola di Dio che nessuno pud smentire. 16, Ma sela Scrttura garantisce che il ito ennunzio @artivato ‘tutti, ilfaro che non tutti hanno abbedito (bypahoué) al vangcl si spiega soltanto supponendo un rifuto consapevole. A sostegno di i I'apostolo porta un altro testo del Secondo Isai, che perd rig: in funrone della su argomentarone: Signore, chi ha credo al- Howie precnineU atecl dn)» Us 9,1). Nel const on Filce parades, delle ollerenze e della morte del Servo di JHWH. ¢ dela sus qlorifcazion, Paolo, invce, ae ne serv pet provate che {desinaact non hanno voto creer ila predicasone (aoa) T7 Tn ana breve paretei Palo soolines che la predazone in grado d far sare la ede nel asst: perche pose in 5 Tefcacia della parla di Crstor nell predicaconeapostlca & dhngue Crist stato che pasa e opera la fede 18. A questo panto Tapostclorprende Ia domanda ine: ta cors la loo voce © fino agli este confin dl mondo le loro parole (Sa 19, 5) Ia reat questo testo flea gl clement dl Tears che cantano Is gloria di Dio, ma Paolo lo applica a missio finde non hanno credoto in Cito, cid & dovto unicamente alla To ». Rfiuro da parte dei destnatari (ws. 1821) Resta ancora il dubbio che gli ascolttori non abbiano compre so la vera portata del messagaio. Ma anche su questo punto Paolo non ha dub © B dco ancora: forse Israele non ba compreso? Per primo Mose dice To virenderd gelosi di un popolo che popolo non & susciterd il vostro sdegno contro una nazione senza intelligenza (Dr 32, 2), 2 Isaia pot ariva a dire: Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, ‘mi sono manifesto a queli che non mi interrogavano (Is 65, 1), 2 menire d'leacle dice 165 Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disobbedien e rele! Us 65, 2. ini 18, Lipoteiche Pannanzo fesse ald i delle acl conoae tive dei gud viene esc lla ace alte tet bible. Net na smo dl casi Dio fa questa minaeci: «Mi resco pelos per mess 68 che non Dio (~) To render geton per mero eno cheat polo; ssc loro sdegno con una narione sles (Dr ah 21), In questo testo si parla della puniione di Israele mediante po. polazion!stanieze; Paolo invece vi legge Taffrmazione seconde 69 Proprio per render consapevele Isat dela su olpeole chy Al messaggio evanglico, ha reso qusto messaggio comprensi 21. Questa letra viene confrmata mediante nal tio ne wvata dal Terzo Tia, In eta dic: «Mi sono mantetate a vel che non mi nterrogavano, son stato rovato da uel che son In cerearanon (Is 65, 1) teat ifsc a lol, dl qute Dg fa tovare anche se exo om lo crea. Ma Paolo lo legge, eambina do Fordine degh emistich, in ferimento a gent a ual Do de {gent anno eapito, come mai propio Isracle non sao expace comprendee? 21. A Taaele eg applica invece Ia fase che fa spuito al esta ope db el 6,2) Doh io sal inv ad accogliere fl vangl, ma ess dveramente dal gent ‘non hanno voluto saperne. « Paolo ha dungue dmoststopartendo dalla Serre, cid ia modo ireftabil, che antunio della salvezza in Casto & panto Isat, quale a iftatounicamente a motivo dela stn dna da, Ques smentrone, ba elon sl Sit les ala grande ifsione che i crsianesin, ne poch che avevao fat seuito alla mort di Cristo, aves avute oar ide ict paid 166 4, Conclusione Pal afoma che pine Sctre meso canto la inifcatione mediante la fede in Ges Crs ea sao prea sett, come anche era stato predeto chee sarebbe sso pre ar a gludl ce ai gen, Dopo a venta Crs i vangeo site predict al popalo givdnies in modo sdepusto, mediante cssggen inv fisalmente da Dio. : ‘A sostegno della sua tesi, l'apostolo porta una serie di brani bi- tlic che, quanto parla di Di, rene pi conincent di qui I Seo opera, candol per ald fur el lero comestoe dan loco untgnfest abbastaoa divers da quel che averano oo tinariamener Eat p fare co perch ha presence in modo globale firelicartone dl profes i qual pronunsiano una dors condanna confront i ace, considera come un popolo ce pe ua a fare’ infedee « JHWH. Tf di Crs da parte de gud ¢dangue frat di una sca delerta e olpevele aon sisatta und di un evento tle da ‘Sener in dncssione a feds i Dio, a d una decsone sag le ai rapomabita rene sl popclo seo. Datronde i com- Fortune i questo popalo ei confront di Cristo cordsponde a Fimmagin che ne danno proprio Te Sete dhe eso canoe co m IL DESTINO DEL POPOLO ELETTO (11, 136) [Nella terza riflessione sul sigificto di Isreele nella storia della salvezza Paolo afftonta Vargomento secondo un'angolstura parzial ‘mente nuova, Pur dando per scontato che il vero Israel € solo quel piccolo resto che si dimostrato fedele al suo Dio accettando Gesi co ‘me Messi, egli si pone il problema di coloro che non hanno fatto que- sto passo decisivo. Si pud pensare che Dio, scegliendosi un popolo 167 Lettera ai Romani

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