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7.

LA SECONDA META DELL'OTTOCENTO

Il Verismo
II Verismo è un movimento letterario nato in Italia nell'ultimo
trentennio dell'Ottocento sulla scia del Naturalismo francese
I Naturalismo si esprime attraverso il romanzo sociale che indega
la realtà umana e sociale dell'epoca descrivendola con "rigore
scientifico", ovvero in modo distaccato e oggettivo. Lo scrittore
non entra nella narrazione per commentare o giudicare i fatti na
lascia parlare la realtà. Il linguaggio utilizzato è quello proprio dei personaggi, che
si esprimono quindi come nella realtà.
Il Verismo fa propri i principi del Naturalismo, adattandoli però alla realtà sociale
italiana.
Nel periodo in cui si afferma il Verismo, l'Italia è ancora un Paese scarsamente
industrializzato, caratterizzato da un'economia agricola che inmpone ai contadini, ai
pescatori e ai braccianti corndizioni di vita massacranti e spesso ingiuste. Obiettivo
degli scrittori veristi è proprio documentare, nelle loro opere, queste realtà povere
e rappresentarle con occhio lucidoe distaccato, in modo quasi "fotograñco", senza
esprimere alcun giudizio. Ma, a differenza del Naturalismo, il Verismo elabora
una concezione pessimistica della vita e del destino umano, rafforzata dalla
constatazione che l'unità nazionale, oltre a non aver cambiato le sorti delle classi
più povere ed emarginate, ha aggravato lo svantaggio economico e sociale del
Sud rispetto al Nord. Manca inoltre, negli scrittori veristi, la fiducia nel progresso
scientifico a causa dell'arretratezza dell'industria italiana rispetto a quella di
altri Paesi europei. L'attenzione per il meridione, la parte più arretrata del Paese,
conferisce al Verismo un carattere regionale, che si manifesta in particolare nel
principale esponente di questo movimento, il siciliano Giovanni Verga, che nei suoi
romanzi descrive con crudezza e drammaticità la Sicilia di fine Ottocento. La fase
del Verismo, aperta nel 1878 con Rosso Malpelo di Verga, si avvia alla conclusione fra
il 1889, data di pubblicazione de ll piacere di Gabriele D'Annunzio, e il 1891, anno in
cui Giovanni Pascoli stampa la raccolta poetica Myricae.
VIDEOBIOGRAFIA

Giovanni
La vita
Verga Nel 1875 comincia a ideare il "bozzetto
Giovanni Verga nasce a Catania il marinaresco" (racconto di vita di mare) intitolato
2 settembre 1840, da una famiglia Padron 'Ntoni, che rappresenta il primo abbozzo
di proprietari terrieri di nobili del romanzo I Malavoglia. Dopo il 1880 escono le
origini. Della sua formazione raccolte di novelle veriste Vita dei campi e Novelle
scolastica si occupa un parente, il rusticane. Intanto lavora al progetto del "ciclo dei
sacerdote Antonino Abate, che lo vinti", una serie di romanzi veristi che dovrebbero
educa ai valori romantico-
rappresentare, partendo dagli strati più bassi, tutti
risorgimentali. Già da adolescente gli ambienti della società italiana. Esce nel 1881,
coltiva l'idea di una letteratura senza riscuotere grande consenso da parte dei
fortemente impegnata sul piano lettori, il primo romanzo di questo ciclo, I Malavoglia,
civile e politico, che esprime nel quindi nel 1889 il secondo, Mastro don Gesualdo.
romanzo storico Amore e Patria, rimasto inedito. Lattività dello scrittore prosegue fervidissima con la
Iscrittosi a Giurisprudenza, interrompe gli studi per composizione dialtre raccolte di novelle e di
dedicarsi al giornalismo e all'attività di scrittore. riduzioni di opere da rappresentare a teatro,
Compone e pubblica, a sue spese, nel 1861-1862 il alcune delle quali riscuotono successo, mentre altre
romanzo patriottico l carbonari della montagna, in cui vengono accolte freddamente dal pubblico.
racconta la storia della lotta del popolo calabrese Nel 1920 viene nominato Senatore del Regno
contro gli invasori francesi. La decisione di dedicarsi d'ltalia per i suoi meriti letterari. Muore due anni
esclusivamente alla letteratura spinge Verga dopo, il 27 gennaio 1922.
a lasciare la Sicilia per entrare in contatto con i centri

pid vivi della cultura italiana. Nel 1865 si stabilisce Le opere


quindi a Firenze, all'epoca capitale del Regno La produzione letteraria di Verga è numerosa e varia.
d'ltalia, e conosce alcuni importanti scrittori del Qui tralasciamo le opere giovanili, in cui si narrano
momento, tra i quali Luigi Capuana, il maggior storie d'amore travolgenti e appassionate,
per proporre
teorico del Verismo. Con lui Verga avvia un rapporto quelle composte dopo la conversione al Verismo.
duraturo d'amicizia e di collaborazione sul piano Nedda (1874) è la novella che segna
culturale. A Firenze scrive i primi romanzi di l'avvicinamento di Verga al movimento verista.
Successo, Una peccatrice e Storia di una capinera, A differenza delle opere precedenti, ha come
che narrano vicende passionali ambientate nel ricco protagonista un umile personaggio della più povera
mondo aristocratico Sicilia rurale, che vive un tragico destino.
La costante ricerca di
e
borghese.
ambiente intellettuale
un Vita dei campi (1880) eNovelle rusticane
Sempre più stimolante porta Verga a trasferirsi, (1883) sono due raccolte di novelle che descrivono
nel 1872, a la vita amara e dolorosa di pescatori, pastori,
Milano, allora centro economico e
Culturale della penisola, dove rimane fino al 1893, operai e braccianti della Sicilia di fine Ottocento,
tranne brevi soggiorni a Catania. A Milano in continua lotta per la sopravvivenza.
frequenta i salotti letterari più importanti e Mastro don Gesualdo (1889) è uno dei romanzi
partecipa alle discussioni e alle polemiche sulle che avrebbe dovuto far parte del ciclo I Vinti,
varietendenze narrative. Qui pubblica altri progetto mai portato a termine. Racconta la storia
Tomanzi, ma comincia a maturare la sua di un muratore che, con la propria tenacia e a
conversione al Verismo. Nel 1874 scrive in soli tre a diventare ricco.
prezzo di duri sacrifici, riesce
orni la sua prima opera verista, la novella Nedda, Nonostante riesca a diventare imprenditore,
d ambientazione siciliana, in cui si racconta proprietario terriero e marito di una nobildonna,
a
storia di muore abbandonato da tutti.
una povera raccoglitrice di olive.
PARTE PRIMA
Il secondo Ottocento
1) Dal positivismo al verismo
Dal punto di vista letterario gli anni del secondo Ottocento rappre-

sentano un periodo di crisi. Si scuola manzoniana, ma di


sviluppa una

modesta levatura, mentre l'isolata lezione leopardiana non trova seguaci;


mancano figure di spicco in grado di orientare e caratterizzare questa

fase storico-culturale. In alcuni scrittori è percepibile il prevalere di


un

sentimentalismo languido e flebile, un riproporsi fiacco di temi e moduli


che in precedenza avevano avuto risonanze più profonde.
L'avvento dell'industria libraria e gli avvenimenti politico-sociali
Alla
cambiano la funzione del poeta e il suo rapporto con il pubblico.
di una voce
figura delpoeta romantico, che si era sentito espressione
collettiva, portatore di un messaggio indirizzato all'universalità degli
ha coscienza
uomini, subentra quella del poeta moderno, il quale
una

vive con disagio i fenomeni


del proprio ruolo molto più inquieta e
che vede attorno a sé: l'ascesa della borghesia, l'ampliamento del pub-
blico dei lettori, l'avanzare del proletariato, il progresso tecnologico
e industriale.
filosofica egemone è il
Nella seconda metà del secolo la cultura
salienti sono la reazione
Positivismo (anche Glossario), i cui aspetti
il Romanticismo e la ripresa di
agli esiti irrazionalistici a cui era giunto fiducia nella
alcune istanze dell'Illuminismo, c o m e la ragione e nella
il metodo sperimentale, tipico delle
scienza, la volontà di estendere
la fondazione di nuove
scienze naturali, ad altri campi del sapere,
deve al francese Auguste
discipline (ad esempio la sociologia); esso
Comte il nome e l'esposizione teorica.
diffornde ampiamente tra la borghesia
In Italia la dottrina positivista si
Tra le maggiori figure di pensa-
laica dopo il raggiungimento dell'Unità.
ricordati Andrea Angiulli (1837-1890)e
tori in questo periodo vanno
che scrive numerosi volumi
soprattutto Roberto Ardigò (1828-1920),
dell'evoluzionismo filosofico.
nei quali illustra aspetti e problemi

5
1 aul l cerittora rnorta Tnensieri e le narole dei
La Scapigliatura(anche GlossariO; il termine e usato per la prima
volta da Cletto Arrighi, 1830-1906, nel romanzo la Scapigliatura e l,
febbrato, del 1862), estrema propaggine del Romanticismo, e la corren
te letteraria che domina il panorama italiano nei primi anni dell'Unit
nazionale: indica una schiera di giovani anticonformisti, avversi a
ogni
forma di vita borghese, ribelli, insofferenti, bohémien. II movimento nuta
attorno al gruppo di letterati milanesi di cui fanno parte Arrigo (1842
1918) e Camillo Boito (1836-1914), Emilio Praga (1839-1875), Igino
Ugo Tarchetti (1839-1869), Carlo Dossi (1849-1910), e successivamente
attorno al gruppo piemontese che annovera Giovanni Faldella (1846-
1928), Giovanni Camerana (1845-1905), Giuseppe Giacosa
(1847
1906), Roberto Sacchetti (1847-1881). Alle radici della
Scapigliatura si
pongono la delusione per gli esiti del Risorgimento, un contraddittorio
rapporto con l'ndustrializzazione e l'opposizione alla mentalità borghese.
Sul piano letterarioi temi prevalenti sono l'abnorme e il
patologico, il
patetico e l'orroroso, l'onirico e il fantastico, l'ironia e l'umorismo acre.
In Francia, sulla scia del Positivismo, si
sviluppa il Naturalismo (-
anche Glossario): Honoré de Balzac, Gustave Flaubert e i fratelli
Edmond e Jules Goncourt sono gli esponenti di
punta; ma, certo,
Emile Zola, con la teoria del roman
experimental ne è il caposcuola.
Il metodo scientifico viene trasferito alla
letteratura, che si caratterizza
come una scienza
capace di cooperare allo sviluppo sociale e culturale.
Ulteriore novità è il canone
dell'impersonalità della narrazione, che liqui-
da la formula del narratore onnisciente dominante nel
primo Ottocento.
Il Verismo (> anche Glossario) italiano si
muove nell'ambito
della medesima cultura scientista del Naturalismo
francese: si accetta
la concezione deterministica
dell'agire umano, respingendo quella
metafhsica e moralistica tradizionale. della
L'oggetto
letteratura, atfer
ma
Giovanni Verga ( I grandi autori) nella Prefazione alla novella
Lamante di Gramnigna, sono i documenti umani, cioè fatti veri, stornl
e l'analisi di tali
documenti deve essere condotta con «scrupolo
tifico; il SCIeT
trionferà, dice, quando la mano dell'artista iniatta
romanzo
assolutamente invisibile, e l'opera d'arte sembrerà essersi tatta da
E la Sc
dourina dell'impersonalità, secondo la quale l'autore nellanal
della realta deve evitare
accuratamente di inserire e manitestare us

MAAIA6
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te
punto
di vista. Ma alla visione negativa della realtà sociale, comune
ai naturalisti francesi, non sI accompagna nei veristi una fiducia nella
scienza come efficace strumento per l'emancipazione dell'uomo e per
che appaiono quasi fatalisticamente legati a
la soluzione di problemi,
dela natura umana e della società.
dati oggettivi e perenni
Tra il 1880 e il 1886 un gruppo di letterati francesi, facenti cap0 a
Paul Verlaine, anima la vita culturale e letteraria parigina, dando vita
al cosiddetto Decadentismo ( anche Glossario), di cui era stato
precursore Charles Baudelaire. Il termine designa un'intera fase
storico-culturale europea che si estende fino al primo decennio del No-
vecento. Il movimento nasce come reazione al Positivismo-Naturalismo,
riprendendo molte delle esperienze di segno Friedrich Nietzsche: (1844-
irrazionalistico, spiritualistico, soggettivistico 1900) è uno dei più grandi
del moto romantico. La realtà vera non è più filosofi tedeschi e dellintero
ia
quella che appare, ma quella che si cela dietro panorama mondiale. Nel pe-
riodo maturo dell'evoluzione
le apparenze; un rinnovato senso del mistero del suo pensiero individua in
avvolge la natura e l'uomo. Il linguaggio della impulsi e interessi egoistici il
realta e della natura è misterioso, oscuramente fondamento delle idee e dei
valori più alti, concependo la
simbolico, e l'essere umano lo deve interpre- verità come il configurarsi di
tare e svelare. Al poeta è affidato il compito di rapporti di forze. Nell'ultima
farsi "veggente", cioè di svelare l'enigma della fase dello sviluppo della sua
Vita. Fare della propria esistenza un'opera d'ar- filosofia emergono i concetti
di volontà di potenza e di ni-
te, vivere nel culto esasperato della bellezza, chilismo. Nella sua opera più
o totalmente in funzione dell'arte diviene un nota, Cosi parlò Zarathustra
CTedo per molti (1883-1885), il pensator
letterati. È la genesi dell'Este
iSmo ( anche Glossario), che ha in per-
annuncia profeticamente la te
morte di Dio» e l'avvento
Sonaggi come Dorian Gray di Oscar Wilde del «superuomo», che accetta
e Andrea Sperelli di Gabriele D'Annunzio integralmente l'irrazionalità dizi
della vita e si pone al di là del
Parte Quarta, I grandi autori) gli esempi
bene e del male.
pu celebri. Della letteratura e dell'arte si
Idenzia la sostanziale autonomia: non più subordinate a qualsivogaa
ale,
fin
1PduCO, ma poesia e arte per séstesse. Eccezione a questa ten-
der l a concezione dannunziana del letterato trascinatore ar folle
i
Z a con
sotto questo atteggiamento
cè anche
dnente impegnato; ma
dei
d sorta di onnipotenza, che ha radici nel superomismo di Nietzscte
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1922
4) Giovanni Verga .
norte
. La vita ******

1840 Nasce a Catania.


1851-1857 Frequenta la scuola di Antonio Abate, patriota di idee mazziniane,
giornalista e poeta. Nel 1857 termina il suo primo romanzo, Amore
e potria, ambientato negli anni della Rivoluzione americana e
rimasto inedito.
1858 Si iscrive alla facoltà di legge presso l'Università di Catania; compone
il romanzo I carbonari della montagna, ambientato nella Calabria
del primo Ottocento.

1865 Soggiorna per due mesi a Firenze, dove ha l'occasione difare vita
mondana; scrive il romanzo Una peccotrice.
Torna nuovamente a Firenze ed è accolto nei salotti letterari più
1869
importanti della città.
1871 A Milano viene pubblicato il suo nuovo romanzo Storia di una
glia
capinera.
1872 Si trasferisce a Milano, rimanendovi per circa vent'anni.
1873 Scrive il romanzo Eva.

1874 Pubblica il bozzetto Nedda, una novella ambientata nel mondo


rurale della Sicilia.

1875 Edato alle stampe il romanzo ligre reale; compone il romanzo Eros.
1880 Pubblica la raccolta di novelle Vita dei campi.

1881 Sono editi IMalavoglia


1883 Pubblica le Novelle rusticane.
grande successo a Torino il dramma
1884 Viene rappresentato con
ate
Cavalleria rusticana.
1888 Esce il romanzo Mastro-don Gesualdo.
udiz
1893 Si trasferisce definitivamente a Catania.

1920 Diviene senatore.


1922 Muore a Catania.
iale

13 wac
e d
1attali e nonolari
l profilo letterario e le opere
La personalità umana e artistica di Giovanní Verga appare com.
plessa e variamente articolata. Emigrante della cultura nell'Italia post
risorgimentale, l'autore è animato da una profonda inquietudine e da
una volontà di ribellione, i cui obiettivi ben
presto si Concretizzeranno
nella società borghese e aristocratica delle grandi citta. Egli
avvene
fin dall'inizio il bisogno di sprovincializzare la sua prOduzione e di
confrontarsi con la classe intellettuale dell"altra" Italia.
Verga approda al Nord fiducioso che la sua parola possa trovare un
pubblico attento e partecipe, ma si rende subito conto, soprattutto a Mila-
no, che la società cittadina è pervasa da valori del tutto difterenti da
quelli
che egli aveva immaginato. Lo scrittore siciliano è
dunque animato da un
vivace spirito di confronto, anche se non abbandona mai la chiusa
ritrosia
dell isolano che ha poca fiducia nel mondo esterno. In
questo ambiente
acquisisce lo spirito di ribellione degli scapigliati (>ll
contesto culnurale):
pertantoi suoi romanzi mondani recano il segno di una protesta contro
un sistema economico e una classe
sociale che rappresenta, tuttavia.
lo stesso pubblico colto al
quale egli deve rivolgersi.
E la ricerca del
vero, il bisogno di essere narratore di cose di
e fatti, che muove
Verga
nell'intento di rappresentare la realtà nell'immediatezza
della visione
oggettiva. Sotto la spinta dell'amico Luigi Capuanae dopo la lettura dei
naturalisi francesi, in primo luogo Zola, l'autore
matura il suo approdo
alla narrazione verista: il vero-, nucleo
fondamentale della nuova visione
artistica, è già presente in lui. Da scrittore verista
ma privo della carica
egli è un positivista.
entusiastica di costruzione che anima i
francesi e parte di quelli italiani: lettera
per lui la realtà è immobile, dominat
dalla legge del più forte, una
fiumana che lascia inesorabilmente pei
strada i più deboli. Nella lotta per la sopravvivenza gli interessi c eco-

nomici prevalgono in tutte le relazioni umane. Il pessimismo ao


la sua visione dell'esistenza: la società
è una faccia esterna denuo
quale operano principi immutabili dei processi naturali;
i ogni
percio o
speranza di riforma o di progresso si rivela
La produzione di impossibile.
si Verga divide sostanzialmente in due pe
eriodlh

fondamentali: la prima fase, in cui si dedica alla stesura di ron


manzi

ErAEE 14
1Ondani', influenzato dal clima culturale
fiorentino c milanese; e la
fase veristico-regionalistica, che vede
protagonista dclle sue opere il
mondo dei vinti», di colOro cioè che sono
COstretti a soccombere di
fronte all'inesorabilità del progresso.

TAVOLA SINOTTICA DELLE OPERE

Titolo e data di Genere Contenuti


pubblicazione
carbonari della montagna Romanzo
Lopera, di caratterestorico-patriottico, è ambientata
(1861) in Calabria all'epoca del regno di Gioacchino
Murat.
Una peccatrice (1866) Romanzo La protagonista della vicenda, che si
ispira alla Signora
delle camelie di A. Dumas, inaugura la
galleria dei
personaggi verghiani che in nome dell'amore suggellano
il senso della propria vita.
Storia di una capinera Romanzo Se appare senz altro impotante il tema sOciale della
(1871) monacazione forzata, il vero nucleo centrale del romanzo
è il dramma intimo e privato della giovane
protagonista.
Eva (1873) Romanzo lI romanzo, il primo della cosiddetta «produzione
milanese, reca chiari i segni della polemica scapigliata
contro una società dominata dall amore per il denaro e
dal raggiungimento dell'utile.
Eros (1874) Romanzo llprotagonista, dedito al lusso e alla mondanità, è
simbolo di un'încompiuta maturità psicologica, capace
di affermarsi soltanto attraverso gesti e azioni eclatanti.
Tigre reale (1875) Romanzo Losservazione del reale subentra per la prima volta alla
volontà di scandalizzare dei precedenti romanzi.
Vita dei campi (1880) Raccolta di novelle Con lattenzione rivolta al mondo degli umili, le cui
vicende diventano la vera voce narrante, queste novelle
segnano l'approdo al Verismo.
IMalavoglia(1881) Romanzo Al centro del romanzo, il primo del «ciclo dei vinti", ci
sono le vicissitudini di una piccola comunità di pescatori
siciliani(1Malavoglia).
segue)

15 E
Titolo e data di Contenuti
Genere
pubblicazione
ll marito di Elena (1882) Romanzo Nei due personaggi principali verga Gontrappone
altreltanti mondi: quello cofrotto della citä, dominata
dal lusso e dalle passioni, e quello campagnolo, che
crede nell'onesta e nel lavoro.

Novelle rusticane(1883) Raccolta di novelle In queste novelle emergono tematiche come l'analisi
della realtà borghese e della piccola nobiltà di campa
e il passaggin da
gna, il contrasto fra le classi sociali
un ceto allaltro.

Cavalleria rusticana(1884) Dramma Il testo teatrale punta sul personaggio di Santuzza, di


Cui viene accentuato l'intimo dramma passionale e il
desiderio di vendetta.
Mastro-don Gesualdo Romanzo Secondo romanzo del «ciclo dei vinti», narra
dell'ascesa SOciale di un muratore e della sua triste
(1889)
fine(Mastro-don Gesualdo).

MalavogliaPrimo dei cinque romanzi che dovevano costituire


il ciclo dei vinti, I Malavoglia sono un'opera corale, nella quale la
famiglia Toscano si presenta gruppo guidato dal vecchio
come un
padron 'Ntoni, la cui vita si svolge intorno alla -casa del nespolo-
centro vitale degli affetti familiari, e alla vecchia barca Provvidenza,
che naufragherà tragicamente.
Le tematiche I temi centrali del romanzo sono la ricerca del'arric-
chimentoe del benessere, che spinge i protagonisti a cercare le strade
del miglioramento; ma alla base della loro azione vi sono anche valor
come la sacralità del lavoro, I'unità della famiglia, l'onestà, il rispetto
della parola data, il dolore che nasce dalla vergogna. Inevitabilmente
le vicende del racconto coincidono con quelle storiche: la battaglia d
Lissa, l'Unità d'ltalia, la Destra al potere. Alessi è il vero eroe positvo
di tutto il libro perché simboleggia la tenacia nel riscattare la casa de
nespolo dopo il tracollo economico. Intorno a lui si ricostruisce
"religione della famiglia e il senso onesto della fatica, che consent
di rinnovare la roba, la proprietà, l'unico bene che permette t

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22
precisa collocazione sociale. Emblematica è poi la figura del giovane te
Ntoni che, dopo la morte del nonno, dovrebbe rappresentare l'ancllo
di congiunzione tra vecchio e nuovo. Ma ormai anche lui è costretto a
soccombere alle leggi ferree della vita, che nessuno può infrangere, e
la sua partenza segna metaforicamente la fine del romanzo.
Lo stile Calatosi nella mente e nelle azioni dei personaggi, l'autore
non giudica più, non descrive, ma ascolta e registra la loro vita proiet-
tandola lungo un ordito linguistico veramente innovativo, nello sforzo
di far parlare uomini e cose con il loro linguaggio, con il loro sistema
di pensieri. La narrazione dei fatti avviene, dunque, attraverso l'uso
del discorso indiretto libero (Parte Prima, Tecniche di lettura, I
testo narrativo: il narratore), a conferma che lo scrittore si limita solo
a registrare ciò che dicono e fanno i protagonisti. Nel complessoil
romanzo ha un andamento epico e i suoi personaggi assomigliano
agli eroi delle tragedie greche per la loro capacità di ergersi contro le
avversità con coraggio e ostinazione. Tutta l'azione del libro si svolgee
in un paese fisso in una remota immobilità temporale, dove il convulso
procedere delle situazioni non smuove la staticità della storia; il mare
è l'emblema di questa condizione temporale, e con il suo rumore
scandisce la vita del villaggio, fondendosi con gli altri simboli fonici
che contrassegnano le vicende dei paesani.

Mastro-don Gesualdo II secondo romanzo del «ciclo dei vinti» cono-


sce una lunga gestazione, che occupa uno spazio di circa dieci anni,
con una sorta di prova generale rappresentata dlalla novella La roba,
il cui protagonista è un'anticipazione della personalità di Gesualdo
Motta, mastro- perché maestro muratoree -don- perché si è meritato
quel titolo di rispetto in virtù della ricchezza che ha accumulato e
della scalata sociale che a essa si accompagna. Rispetto ai Malavoglia,
il contesto sociale in cui la vicenda si svolge è più complesso, perchéé
più elevato il gioco degli interessi economici, lontani come siamo dal
semplice mondo dei pescatori. Storicamente l'aristocrazia nobiliare ha
esaurito la sua funzione, mentre una nuova classe sociale ne prendel

posto: è quella della di cui Gesualdo è un


borghesia inmprenditoriale,
validissimo rappresentante.

17 G
Le tematiche Il principio darwiniano dell'evoluzione e
della lolts
per la sopravvivenza, l'aspirazione al possesso della «Toba» e l'ambizion.
SOciale sono i temi centrali del romanzo.
Altri motivi dominanti sono il bisogno dell'unità familiare, il
senso
etico del lavoro, la patriarcalità. Lo scontro tra
opposti interessi e tra
appartenenti a classi sociali diverse si agita sullo sfondo della narra
zione. ma tutto il gioco delle relazioni, della corsa agli
appalti
e al
profittoè visto, attraverso l'ottica del narratore, come un'immensa e
inutile rappresentazione da cui emergeranno unici vincitori la
logica
del guadagno e la lotta dell'uomo contro l'uomo.
Lo stile All'interno del romanzo l'autore utilizza due
tipologie nar
rative. quella descrittiva e quella dialogica, che conferiscono all'azione
un alternarsi di pause e ritmi che sostengono il racconto. Il ricorso a
forme di interpunzione
che sottolineano una pausa, come i due punti
o il punto e virgola, assicura fluidità ai periodi. Notevole anche l'uso
dei puntini sospensivi, che conferma la concitazione generale e il
senso di attesa e di impotenza di fronte a un evento non controllabile.
Il lessico, infine, appare diversamente articolato: predominano vOCI
dell'uso gergale e quotidiano, ma frequente è anche il contrasto tra

termini poetici parole più aspre nel suono nel significato, al fine di
e e
rendere vera- la narrazione. Spesso, come nei Malavoglia, lo scrittore
fa uso del discorso indiretto libero.

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