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GLI ORACOLI

Nella stessa collana:

LE MANI I VOLTI
Cécile Sagne Cécile Sagne

LA VEGGENZA LA MAGIA
J.-P. Spilmont J.-P. Spilmont

GLI ORACOLI LA GEOMANZIA


Patrick Ravignant Catherine Aubier

L'ASTROLOGIA I TAROCCHI
Catherine Aubier Anton Kielce

I SOGNI LE LETTERE
Anton Kielce Michael Foster

I NUMERI I PRESAGI
Michael Foster Patrick Ravignant

Iconografia: Patrick Ravignant


Copertina: disegno di Patrice Varin
Titolo originale: Arts Divinatoires - Les oracles, collana diretta da Pa-
trick Ravignant, M.A. Editions.
© M.A. Editions, Paris 1983.
Traduzione di Diana Cardini.
Proprietà letteraria riservata. SugarCo Edizioni S.r.l., viale Tunisia 41,
Milano, Italia.

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GLI ORIZZONTI
DIVINATORI

Alle soglie del Mistero


«Ci credete, voi, a tutto questo?». «Oh, non del tutto,
però...».
Questo « N o , però» riassume l'atteggiamento parados-
sale dei nostri contemporanei davanti ai fenomeni cosid-
detti paranormali e ritenuti inesplicabili. Tra le due posi-
zioni estreme di rifiuto senza possibilità d'appello e di to-
tale credulità si stende una zona di reazioni incerte, con-
traddittorie: si crede senza credere veramente, non si
vuol credere ma si è portati a credere. «La chiaroveggen-
za? L'astrologia? Le linee della mano? è solo superstizio-
ne, cose da ciarlatani!», e al tempo stesso si aggiunge:
«Però qualcosa di vero c'è...». Oppure, all'inverso: « H o
visto un mago formidabile!» e si conclude con: «Mah!
Dopo tutto, sono solo stupidaggini...».
Anche l'individuo più profondamente scettico ospita
in un recesso della sua mente il ricordo di qualche attimo
magico: un fantasma, un sogno, un segno premonitorio
che un giorno ha furtivamente attraversato la sua strada.
Nessuno sfugge completamente a questo appuntamento
con l'ignoto, durante il quale l'altrove diviene all'im-
provviso un qualcosa di terribilmente presente e percetti-
bile. Allora, ai margini delle cose nascoste si illuminano
curiosi geroglifici e il presentimento di un'altra possibile
lettura dell'universo accende di nuova luce ciò che, l'atti-
mo precedente, non aveva alcun significato; simboli
astratti e lontani p r e n d o n o vita e carne, diventando an-
che molto più reali delle forme visibili; l'evidenza di una
diversa armonia e di un nuovo linguaggio si anima e vi-
bra sulla soglia di un organo interno di cui non si era sup-
posta l'esistenza.

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GLI ORACOLI

Una successione di specchi senza fine si accende nel


cuore del labirinto psichico per riflettere l'insondabile; i
muri più opachi e impenetrabili vengono perforati da
condotti che si a p r o n o su spazi impossibili; ciò che sem-
brava d'importanza fondamentale si rivela di una insi-
gnificanza derisoria, mentre un infimo dettaglio finisce
bruscamente per possedere la chiave di una più ampia
comprensione.
Generalmente questa percezione è questione di un atti-
m o : svanisce subito... e subito viene censurata: «Ero so-
vrappensiero». È un p o ' come quei sogni insistenti e in-
decifrabili di cui si sono dimenticati i contorni, la trama
aneddotica. Si sa di aver sognato, il sogno fluttua, lanci-
nante, affiorando appena alla superficie della coscienza,
ma non c'è m o d o di portarlo allo scoperto.
Qualunque sia l'analisi che se ne fa, l'importanza che
le si attribuisce, questa esperienza divinatoria ha un con-
tenuto specifico, una risonanza particolare, un sapore e
una densità che non possono essere ricondotti ad alcuno
schema critico. Si manifesta in una b a n d a a un tempo
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GLI ORIZZONTI DIVINATORI

molto profonda e molto stretta del paesaggio mentale, in


una onirica terra di nessuno ossessionata da aberrazioni
crepuscolari.
Ma, tra l'intuizione autentica e il semplice vagabon-
daggio immaginativo, esiste la stessa differenza che c'è
tra il riemergere di un ricordo perduto e l'intreccio di un
romanzo. L'intuizione e il ricordo hanno la stessa qualità
di certezza intima e immediata, che rende inutile e super-
flua qualsiasi esigenza di prove e di giustificazioni.
Il problema è che, percepita dall'esterno, l'affermazio-
ne divinatoria appare sempre come una previsione, veri-
ficabile solo d o p o che il fatto si è avverato. E anche
quando la predizione si realizza, resta difficile da valuta-
re quanta parte vi abbia giocato la coincidenza.
Il dubbio è dunque in qualche m o d o il prolungamento
visibile, la faccia esterna, l'epidermide verbale e sociale
della divinazione. In una prospettiva di ricerca, è anche il
punto di partenza meno contestabile.

La Ragione in sella alle Chimere


A voler essere giusti, il dubbio dovrebbe giocare a fa-
vore dell'accusato. D'altronde, è il solo atteggiamento
veramente scientifico. Qualsiasi nuova conoscenza impli-
ca fondamentalmente che si metta in dubbio e in causa
ciò che fino a quel m o m e n t o si dava per scontato; in altre
parole, il rifiuto del conformismo e di un atteggiamento
aprioristico.
Dire: «Non c'è mai stato...! Non ci sarà mai...!» è co-
me voler provocare l'ignoto, è trattare l'universo come
un monellaccio da mettere in castigo, è insultare l'infini-
to. Per riprendere un esempio fatto da Alan Watts, se
fossimo assolutamente ignoranti per quanto concerne
l'entomologia e se ci venissero mostrate, una accanto
all'altra, le immagini di un bruco e di una farfalla, sa-
remmo pronti a giurare che non è concepibile alcuna pa-
rentela tra due creature così dissimili.

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GLI ORACOLI

In questo senso, la vera discussione non consiste in


prese di posizione ferme, chiuse, per o contro la divina-
zione, ma piuttosto in d o m a n d e aperte, in interrogazioni
elastiche, creatrici, dinamiche.
La prima condizione di un simile processo è di saper
esorcizzare l'ossessione delle teorie definitive e delle dot-
trine stereotipate, di poter oltrepassare la sicurezza intel-
lettuale del sì o del no sistematici, di adottare un punto di
vista ricettivo, relativista, che prenda in considerazione
l'incredibile ricchezza e diversità del reale.
Einstein diceva: «Le leggi matematiche, anche q u a n d o
rimandano alla realtà, sono incerte; e q u a n d o sono
certe... non fanno più riferimento alla realtà».
È passato ormai più di mezzo secolo da q u a n d o la
scienza — con la meccanica quantistica e la relatività —
ha annullato i pregiudizi che non accordavano né validità
né credibilità ai fenomeni se non nella misura in cui era-
no visibili, inquadrabili nel preciso campo di una ragione
angusta, adattabili ai meccanismi di una logica priva di
sorprese: tutto il resto veniva furiosamente negato e get-
tato in quelle pattumiere destinate alle stranezze e alle
ciarlatanerie.
Per un'ironia dell'evoluzione scientifica, oggi questi
«rifiuti» sono diventati, per la ricerca più all'avanguar-
dia, oggetto di studi privilegiati. E, particolare quanto
mai bizzarro, proprio il più implacabile rigore razionale
ha portato non a un «licenziamento» della ragione, ma a
una completa relativizzazione dei suoi obiettivi, dei suoi
mezzi e del suo discorso. Insomma, la ragione si è spinta
così lontano che ha raggiunto regioni di frontiera dove le
leggi familiari del viaggio sono sconvolte, dove essa non
può più andare avanti senza soffocare o esplodere... a
meno di modificare radicalmente il proprio metaboli-
smo, accettando e facendo suoi alcuni dati stravaganti,
parametri selvaggi, ipotesi tenebrose, e innestando l'ala
del demiurgo e l'occhio del mito: in breve, salendo in sel-
la alle chimere.
La prospettiva metafisica, un tempo relegata su uno
strapuntino quasi inconfessabile, occupa di nuovo il pal-

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GLI ORIZZONTI DIVINATORI

coscenico in primo piano. Ma le vecchie forme di pensie-


ro sono straordinariamente tenaci, così come le abitudini
e l'inerzia dimostrano una forza inaudita. Lo scientismo
dei primi del secolo è più che moribondo ed è un drappo
funebre quello che i suoi difensori esasperati brandisco-
no a m o ' di stendardo. Ma la sua scia culturale è ancora
formidabilmente attiva, con un'allergia irrefrenabile, e
in fondo irrazionale, per tutto ciò che la ragione non può
rinchiudere nella sua gabbia di equazioni rudimentali.
Ma guardiamoci bene dal farci contagiare dal virus
della polemica perché, come diceva il grande fisico Pauli,
«La verità non trionfa mai, ma gli imbecilli finiscono
sempre per morire».

Il mondo è un mistero.

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GLI ORACOLI

Alcune proposte oltraggiose


I più approfonditi studi concernenti l'universo
dell'atomo ispirano stupefacenti riflessioni.
Ciò che noi studiamo non è mai la realtà in sé, ma la
sua rappresentazione, poiché qualunque fenomeno viene
percepito attraverso il filtro delle nostre strutture senso-
riali e cerebrali (o dei nostri strumenti di misurazione), ed
è perciò trasposto, deformato o ricreato: «una mappa
non è il territorio».
Agli occhi dei fisici la nozione stessa di materia è sem-
pre più inafferrabile. A proposito dei processi nucleari —
il cuore di questa «materia» — si parla non più di oggetti
identificabili, localizzabili, assoggettabili a leggi precise,
ma di «tendenze a esistere», di «probabilità d'essere».
Ciò che noi sappiamo dei fenomeni si riduce sempre più
al modo in cui essi influiscono sui sistemi che li registra-
n o , come se, nel tessuto più intimo delle cose, noi trovas-
simo soltanto il riflesso del nostro proprio sguardo: nes-
suna risposta alle nostre d o m a n d e , soltanto l'eco delle
d o m a n d e stesse.
«Noi abbiamo», secondo il fisico Eddington, «una co-
noscenza esatta delle osservazioni e non delle qualità pro-
prie. Le prime h a n n o un grado di rassomiglianza con le
seconde pari a quello che ha un numero di telefono con
l'abbonato».
Insomma, non si possono separare l'osservatore, l'os-
servazione e la cosa osservata: formano un tutto indisso-
lubile, con una costante interazione reciproca. T u t t o di-
pende dunque dal tipo di rappresentazione che abbiamo
scelto. Finché la realtà osservata si adatta bene alla corni-
ce di questa rappresentazione, abbiamo l'impressione di
aver fatto il giro di questa realtà. Se si verifica una solu-
zione di continuità, se si incontrano contraddizioni trop-
po stridenti, siamo tentati di negare questa realtà come
non conforme e ingannevole, invece di ammettere sem-
plicemente l'insufficienza e le lacune dello schema utiliz-
zato.
«Il metodo scientifico», scrive F. Capra, in Le Tao de
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GLI ORIZZONTI DIVINATORI

la Physique, «consiste nell'isolare un certo gruppo di fe-


nomeni e nel cercare di costruire un modello per descrive-
re tale gruppo. Tutti i modelli sono approssimazioni vali-
de per un certo genere di fenomeni. Al di là di questo
campo, non d a n n o più alcuna descrizione soddisfacente
della n a t u r a » .
I progressi della scienza consistono in buona parte
nell'eludere le pretese di sistemi sempre più vecchi e rigidi
che rivendicano il monopolio di settori di cui non posso-
no assumersi la gestione. Teorie come quelle della terra
piatta h a n n o la loro utilità: non si calcola la superficie di
un prato o di un giardino tenendo conto della curvatura
del globo terrestre. In una scala più vasta, il sistema new-
toniano è indispensabile. Ma si rivela caduco a livello
dell'infinitamente piccolo e dell'infinitamente grande,
dove devono intervenire modelli assolutamente diversi:
meccanica quantistica, teoria della relatività, geometria
neo-euclidea, modelli che, per il buon senso comune
d'uso quotidiano, nascondono proposizioni oltraggiose.
In quanto strumento d'apprendimento dell'universo, il
procedimento razionale si applica a un certo tipo di fun-
zionamento della realtà. Ma ci sono probabilmente molti
altri modi di funzionamento che necessitano di u n ' a p p a -
recchiatura più adeguata: cambiamento d'ottica o ribal-
tamento di prospettiva? Il fatto che io vi veda di fronte
non vuol dire che non esistiate di profilo.
Viaggiare nelle regioni divinatorie aggrappandosi ai ri-
ferimenti razionali è come voler navigare in alto mare ba-
sandosi su una carta stradale.

Come catturare gli elettroni


con un colino?
Le ideologie dominanti nella nostra epoca sono afflitte
da una incorreggibile mania riduttiva: rinchiudere tutto
in schemi esplicativi. L'essenza inafferrabile del reale vie-
ne avvertita come un ammonimento beffardo, un grave
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GLI ORACOLI

tipo di delinquenza: bisogna metterle delle manette con-


cettuali e farla sorvegliare a vista, dai sociologi, dagli
economisti, dai genetisti e dagli psichiatri! L'esistenza
del mistero appare come un delitto di lesa volontà, un at-
tentato permanente perpetrato contro il progetto intellet-
tuale totalitario che ci promette, ormai da due secoli, una
decifrazione totale dell'universo, una conquista e un as-
servimento, da parte dello spirito u m a n o , di tutti gli enig-
mi della creazione.
Certamente, molto spesso il fatto inesplicato finisce
per rivelarsi un miraggio, un gioco di prestigio, o un inci-
dente banale. Si credeva di aver visto uno stormo di dra-
ghi oscurare l'orizzonte e si trattava invece di un comu-
nissimo capriccio meteorologico. I freudiani aggiunge-
rebbero che questi draghi sono sfuggiti dalle botole sul-
furee di un ricordo rimosso. Ma una d o m a n d a si pone: il
fatto di sognare che ho le ali e che volo sta a provare che
gli uccelli non esistono?

Questa allergia per l'ignoto tende a spogliare il proces-


so divinatorio del suo carattere specifico e della sua in-
trinseca profondità.
Si sa quale sottilissima pellicola, facilmente perturbata
e dispersa, rappresenti l'attività cosciente in rapporto al-
la vertiginosa massa oceanica delle pulsioni inconsce e
delle funzioni organiche. E tuttavia la sopravvivenza di
tutto il resto dipende proprio da questa fragile attività di
superficie. U n a tale sproporzione fa pensare a un gover-
no che, da un villino di periferia, comandi su un conti-
nente immenso e sovrappopolato. Ma in questo villino
lavorano senza tregua enormi installazioni segrete da cui
vengono le grandi ispirazioni, le illuminazioni di ogni
tipo.
Tutte queste oscurità rendono ben rischiose le missioni
d'agrimensura. Non si può utilizzare la stessa unità di
misura per valutare il perimetro di un c a m p o , il diametro
di una galassia e il volume di un arcangelo. Né tantome-
no si possono catturare gli elettroni con un colino.
Bisogna dunque rispettare la natura propria dell'intui-

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GLI ORIZZONTI DIVINATORI

Ogni punto di vista è relativo.

zione divinatoria, che non si può tradurre nella termino-


logia corrente, perché la divinazione è già essa stessa un
linguaggio completo: al pari della musica, non si esprime
con le parole.
In conclusione, ciò che è in gioco è il nostro atteggia-
mento interiore. Una cosa è certa: se vogliamo calzare gli
stivali delle sette leghe che ci permettono di esplorare i
grandi spazi visionari, bisognerà prima uccidere in noi
l'orco stupido e cattivo delle ottusità intellettuali, delle
abitudini mentali incorreggibili, che sa soltanto ingoiare,
distruggere, negare qualunque novità, qualunque diversi-
:à, qualunque cosa sconosciuta.

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GLI ORACOLI

La degustazione astrologica
Dopo Einstein e Planck, due dogmi complementari so-
no a poco a poco crollati: quello della solidità della mate-
ria e quello dell'inconsistenza dello spirito, ritenuto il
prodotto di una perturbazione chimica, un incidente del-
la circolazione molecolare. Di fronte alle ipotesi di lavo-
ro che sono le nozioni di anti-materia, di anti-tempo, o di
memoria delle particelle, questa pseudo-solidità appare
come un trompe-l'oeil, un rozzo pregiudizio.
Si impone allora una d o m a n d a : che cosa resta se tutti i
supporti fisici ritenuti irremovibili si mettono a fondere
in questo immenso disgelo di una realtà sempre più eva-
nescente? Non siamo noi stessi votati alla dissoluzione,
all'estinzione, in una sorta di vacuità che sarà la fine di
ogni ricerca e di ogni vita?
Fino agli ultimi decenni la cultura aveva, in Occidente,
una vocazione fondamentalmente imperialistica. Si trat-
tava di conquistare e di annettere q u a n t o più possibile di
conoscenze, al fine di impiantarvi una gigantesca buro-
crazia razionale, supercentralizzata. Qualsiasi velleità di
autonomia e di pluralismo era categoricamente repressa.
Era decretato il coprifuoco su tutti i territori del sogno.
Si tollerava, con condiscendenza, come una buona valvo-
la di sfogo, un p o ' di poesia e, non potendo eliminarlo, si
imbrigliava lo slancio religioso in alcune riserve, sotto la
stretta sorveglianza dei filosofi e dei teologi.
Oggi, questo bell'impero è crollato. E la rivoluzione è
scoppiata dall'interno, al livello più alto. Le correnti
scientifiche di punta — in m o d o particolare quella che è
stata chiamata la gnosi di Princeton — h a n n o adottato
un approccio radicalmente diverso, sfociando in un pun-
to di vista non più frammentario e dominatore, ma glo-
bale e sociale.
L'universo appare come un movimento eterno, un in-
sieme illimitato di interazioni e di interconnessioni, in cui
ogni parte, in stretta interdipendenza con tutto il resto, è
un'espressione della totalità. In altre parole, ogni se-

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GLI ORIZZONTI DIVINATORI

quenza, ogni processo, che noi percepiamo falsamente


come isolato, riflette e ripercuote una realtà globale infi-
nitamente più vasta: l'onda non è isolata dall'oceano e
l'oceano è contenuto nell'onda. Il che significa, per
esempio, che ogni creatura è in unanime corrispondenza
con i ritmi cosmici e i cicli stagionali. Bisogna ancora fa-
re una lettura corretta, dare una chiara interpretazione di
questi ritmi e di questi cicli.
La tradizione esoterica, da cui sono sorte le arti divina-
torie, segue lo stesso cammino, perché essa punta a una
conoscenza tramite l'analogia. Le figure magiche, le li-
nee della m a n o , i sogni, i tarocchi, gli oroscopi sono al-
trettanti messaggi da decodificare, partiture da decifrare.
Il problema è d'avere l'orecchio abbastanza fine da di-
scernere le melodie segrete, i temi essenziali, attraverso
l'effervescenza delle variazioni e delle modulazioni: è la
decifrazione delle risonanze armoniche che legano l'uo-
mo nel suo divenire alle cadenze universali.
Una m a p p a del cielo traduce lo stato del m o n d o alla
nascita, il sapore cosmico di questo istante unico. C'è
tutta una trama di corrispondenze, di vibrazioni comuni,
tra la configurazione celeste, stagionale, oraria, e il pae-
saggio psichico del nativo. Non è tanto l'ordine di una
casualità, di un determinismo, q u a n t o quello di un accor-
do sinfonico.
Nel Libro tibetano della Grande Liberazione, Evans-
Wentz esprime in m o d o mirabile quest'ottica: «Ogni atti-
mo di tempo è diverso dagli altri, cosi come ogni foglia di
un albero è diversa da ogni altra foglia, perché gli effetti
delle innumerevoli influenze astrologiche non sono mai
esattamente gli stessi per due momenti consecutivi...
Questo è illustrato molto curiosamente dalla pratica
dell'assaggiatore di vini. Un maestro in questo campo,
anche ignorando totalmente il luogo di provenienza e
l'annata di un determinato crû, può, senza fare altro che
assaggiarlo, determinare con una esattezza matematica
da dove provengono le uve, la loro qualità, di che uve si
tratta e q u a n d o sono state pigiate... Poiché il gusto è una
cosa molto sottile, totalmente invisibile e che può essere
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GLI ORACOLI

conosciuta solo attraverso l'esperienza, è in questo senso


paragonabile a qualcosa di psichico; e un astrologo è un
degustatore o un calcolatore della qualità astrologica di
un dato m o m e n t o del ciclo transitorio del tempo. Cono-
scendo le influenze astrologiche, è possibile sapere come
una diversa combinazione di influenze, vibratorie, ma-
gnetiche, psichiche e fisiche, emanando dal sole e dalla
luna, dalle stelle e dagli spazi cosmici, influirà su quelle
che sono già stampate sull'individuo al m o m e n t o della
sua nascita».

Corrispondenze animali e vegetali.

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GLI ORIZZONTI DIVINATORI

Profondo come il sonno,


bello come il sogno
La divinazione è un linguaggio. Quale che sia il suo
dialetto particolare — sfera di cristallo, geomanzia, tratti
del viso, numeri sacri — questo linguaggio, che è quello
degli archetipi e dei simboli, offre un tipo di comunica-
zione eccezionalmente creatore, a condizione che si ri-
manga aperti, cioè sempre permeabili all'ignoto, all'im-
previsto, all'insicurezza dello stupore.
L'irrazionale ha, come il razionale, i suoi grammatici e
i suoi dottori che, nel loro bisogno di potere e di rispetta-
bilità, alterano completamente il messaggio, trasforma-
no la metafora visionaria in scartoffie burocratiche, in
volantino propagandistico, in bollettino parrocchiale.
C'è un folclore iniziatico, una nevrosi dell'occulto, come
c'è una superstizione scientista. Fuga, rifugio, compen-
sazione, la divinazione ha sicuramente i suoi illusionisti e
i suoi padiglioni da fiera. Anche la musica ha le sue dan-
ze campestri e i suoi balli popolari. Bach e Mozart non
sono per questo meno reali. Chi p u ò citare un solo cam-
po in cui il talento non sia un'eccezione?
In effetti, l'approccio divinatorio è una continua sfida
alla nostra tentazione di fossilizzazione. L'importante
non è tanto la massa di informazioni e di sapere formale
che esso propone; è la porta socchiusa, il salto in un al-
trove concreto, qui e ora, l'adesione a un'altra cosa che
le norme del pensiero logico non possono circoscrivere.
La scienza afferma oggi che non si può separare l'os-
servatore dal fenomeno osservato. E questo ci porta a ve-
dere il m o n d o come una gigantesca proiezione, il gioco
fantasmagorico di un io essenziale, di una Realtà fonda-
mentale che trascende qualsiasi definizione.
Ogni forma di conoscenza sarà allora una passeggiata
più o meno ben organizzata all'interno di questo io «più
io stesso che io», e i paesaggi scoperti saranno completa-
mente diversi a seconda della natura del mio veicolo, la
mia velocità di crociera e gli itinerari scelti. Il veicolo del-

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GLI ORACOLI

la dialettica marxista non mi condurrà probabilmente al


paese delle fate, più di q u a n t o la chiromanzia mi fornirà
le chiavi dell'economia mondiale.
Semplicemente, tutti i mondi coabitano e tutti i veicoli
non la finiscono più d'incrociarsi: a ciascuno, in conclu-
sione, spetta il compito di inventare la propria macchina
per esplorare il mistero.
Le arti divinatorie sono prototipi di un m o d o di fare a
volte sconcertante, ma il loro campo d'esplorazione è
profondo come il sonno e bello come il sogno.

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I.
Il buon senso
delle tenebre

Tutta la storia dell'umanità appare come una gigante-


sca lotta per dominare e controllare il proprio ambiente,
eliminare il caso e l'imprevedibile, al fine d'imporre la
propria volontà sovrana e di portare a buon fine le pro-
prie iniziative avendo il pieno controllo di ogni tappa: un
p o ' come le sequenze di un film che si conoscono in anti-
cipo, nei minimi dettagli. Tale è il sogno di potere univer-
sale e di sicurezza assoluta che ossessiona le società al pa-
ri degli individui e ispira loro la maggior parte delle gran-
di iniziative scientifiche e tecniche.
Ma in ogni epoca spiriti saggi e sottili h a n n o capito e
ammesso che qualunque avvenimento si inserisce in una
trama a un tempo indissolubile e illimitata, che comporta
un numero infinito di dati e di parametri, impossibili da
inquadrare, da racchiudere in un sistema razionale di an-
ticipazione, necessariamente frammentario e parziale.
Non appena si cerca di risalire il filo delle cause di una
circostanza qualunque, ci si accorge che tutto è legato
inestricabilmente e che, all'origine del minimo incidente,
c'è la totalità dell'universo, del tempo e dello spazio, dal
più insignificante a t o m o alle galassie più lontane. Gli ele-
menti quantificabili e analizzabili appaiono allora infimi,
di u n a soggettività derisoria, completamente annegati in
questa globalità.
D'altro canto, se, per agire, si dovesse aspettare di pos-
sedere tutte le informazioni, tutti i parametri concernenti
una certa situazione, nessuno potrebbe mai prendere la
minima decisione. Quali che siano la potenza e l'efficacia
degli ordinatori, la parte d'avventura, di mistero, d'igno-
t o , d'incertezza resterà sempre incomparabilmente supe-
riore a quella dei fattori classificabili, controllabili, pre-

18
IL BUON SENSO DELLE TENEBRE

vedibili. Se ci fosse bisogno di convincersene, basterebbe


rilevare le innumerevoli serie di errori e di sconfitte impu-
tabili agli esperti e specialisti di ogni genere e di ogni di-
sciplina.
Rifiutando questa insicurezza fondamentale, inerente
alla movimentata complessità della vita, ci si condanna a
tensioni e frustrazioni incoercibili. Riconoscere questa
natura delle cose è solo una questione di buon senso.

Il ruolo della divinazione


Ed è proprio qui che interviene la divinazione, che in
fondo non è altro che un buon senso applicato all'inaf-
ferrabile, un buon senso delle tenebre.
Al di là della percezione frammentaria, che si sforza di
isolare i fenomeni, di ridurli in equazioni, di sistemare la
realtà in una residenza sorvegliata, all'interno di schemi e
proprietà misurabili, esiste un approccio diverso — un
modo d'apprendimento immediato e intuitivo —
all'ascolto delle analogie, corrispondenze e risonanze in-
time, che si apparenta sia all'inconscio collettivo di Jung
sia al procedimento particolare dei processi organici (lo
stomaco sa, per esempio, ciò che deve fare, senza essere
obbligato ad analizzare la situazione, fornendo sponta-
neamente e istantaneamente la risposta adeguata, il che
implica una specie di valutazione generale e simultanea
delle operazioni in corso).
In effetti l ' u o m o veramente ragionevole è quello che,
avendo raccolto con ardore e perspicacia tutti i parametri
quantificabili in grado di essere valutati e identificati,
ammette l'immensità della sua ignoranza, la fondamen-
tale incertezza del risultato finale, e sollecita i presagi —
pur con distacco e senso dell'umorismo — in q u a n t o
esprimono l'altro versante dello spirito, la faccia oscura e
celata della conoscenza. Allora può scegliere e agire, sen-
za credersi con questo al riparo da sorprese e interpreta-
zioni erronee.

19
GLI ORACOLI

«Tutto è in tutto, ciò che è in Alto è come ciò che è in


Basso», proclama la tradizione esoterica, confermata og-
gi dai lavori più avanzati della fisica contemporanea.
Ogni oggetto, ogni gesto e ogni fenomeno contengono
e riflettono il cosmo nella sua interezza. Il minimo gra-
nello di polvere può dunque essere un supporto divinato-
rio, un nido d'oracoli: tutto dipende dallo sguardo che
gli si rivolge.
Nel volume dedicato, in questa stessa collana, ai Pre-
sagi, abbiamo cercato una visione interiore: a che cosa
corrispondono simbolicamente le sostanze e gli elementi,
nella vita e nello sviluppo dello psichismo, essendo no-
stra intenzione abbozzare a grandi linee una simbologia

20
IL BUON SENSO DELLE TENEBRE

del vissuto, attraverso un'ottica d'intuizione razionale e


di realismo poetico, o, per riprendere la formula di Ro-
bert Linssen, di «materialismo spirituale».
Qui abbiamo adottato un procedimento inverso e com-
plementare: interrogare il m o n d o , le sue forme, i suoi in-
cidenti, i suoi capricci, secondo alcuni procedimenti che
tendono a colpire il nostro inconscio, in m o d o da suscita-
re il flash visionario, la metafora divinatoria.
Abbiamo raggruppato i diversi metodi, classici e noti o
marginali e poco conosciuti, per grandi temi — oggetti
familiari, animali, cibi, corpo u m a n o ecc. — studiando
prima di tutto le tecniche propriamente dette, o manzie, e
terminando ogni capitolo con l'evocazione di alcune su-
perstizioni e di alcuni costumi abitualmente legati al cam-
po del folclore.

Auguriamo al lettore di sorridere spesso... ma di non sogghi-


gnare mai.

21
II.
Oggetti, utensili,
elementi usuali e familiari

La divinizzazione attraverso le punte


Questo metodo, chiamato acutomanzia, si serve essen-
zialmente di aghi, spilli e chiodi. Osserviamo che trovare
un chiodo sul proprio cammino è considerato un fatto
apportatore di buona fortuna, soprattutto se si tratta di
un chiodo arrugginito. Si raccomanda di attaccarlo sopra
la porta della cucina: terrà lontani i cattivi spiriti e pro-
teggerà il focolare domestico.
Per la divinazione bisogna prendere sette, tredici o
ventiquattro aghi che devono essere gettati su una super-
ficie liscia. Si esaminano quindi le figure ottenute, ser-
vendosi dei seguenti criteri:

• Figura obliqua:
complicazioni, problemi imprevisti.
• Figura in croce:
cose piacevoli, regali, matrimonio.
• Figura parallela:
acquisizione, beni materiali, fortuna.
• Figura quadrata o rettangolare:
lite, conflitto.
• Figura triangolare:
salute eccellente.
• Figura in linea continua:
spostamenti, viaggi.
• Figura formata da linee convergenti:
incontro, amore, successo.
22
ELEMENTI USUALI E FAMILIARI

• Figura formata da una linea orizzontale e da una linea


perpendicolare:
sofferenza, pericolo, minaccia.
Si possono anche lanciare gli aghi in un piatto fondo
riempito di acqua limpida oppure disporli a mucchietto
su un tavolo da biliardo e sparpagliarli servendosi di una
biglia.

La divinazione attraverso lo scudo


È un metodo antico, che veniva utilizzato sia nell'anti-
ca Grecia sia dagli Indiani d'America. Genere di divina-
zione battezzato aspidomanzia, compare in un aneddoto
riferito da P. de l'Ancre:
«Il re Olata Utina, desideroso di sapere che cosa stessero
facendo i suoi nemici, chiamò un mago che aveva più di
centoventi anni; costui, avendo preso un certo scudo,
avendo tracciato attorno ad esso un cerchio di cinque
piedi di diametro e avendovi aggiunto alcuni segni e alcu-
ni caratteri, si sedette sullo scudo e, d o p o aver biascicato
alcuni cattivi versi, un quarto d'ora d o p o divenne così
orribile e ripugnante che non sembrava più avere il volto
di un u o m o . Fatto questo, t o r n ò improvvisamente nel
suo precedente stato e, uscito dal cerchio che egli stesso
aveva tracciato, indicò e fece udire il numero dei nemici
di colui che l'aveva interpellato e in quale luogo costoro
l'attendessero». (N. Buon, Parigi, 1622. Citato in Ency-
clopédie de la divination, Henry Veyrier).

Gli astragali
Si scrivono le lettere dell'alfabeto sulle facce di questi
ossicini, che vengono quindi gettati, e si ricercano le pa-
role che, alla fine e con u n a certa approssimazione, sono
venute a formarsi in seguito al loro diverso disporsi.

23
GLI ORACOLI

L'accetta
Mettere un'accetta, o una pala, all'interno di una casa
rischia di attirarvi la sventura e la morte. Al contrario,
scavalcare un'accetta o un'ascia in piena campagna assi-
cura una notevole protezione contro le malattie e gli spi-
riti malvagi.
In caso di furto, l'accetta permette di smascherare
l'autore del misfatto. L'accetta viene confitta in un pezzo
di legno, poi vengono pronunciati u n o d o p o l'altro i no-
mi dei possibili colpevoli. Quando si mette a vibrare, il
responsabile del furto è trovato.

Le frecce
Ne esistono tre tecniche, abbastanza in voga, nel me-
dioevo, tra gli Arabi e i Turchi.
— Si tira una serie di frecce, poi si studiano le rispetti-
ve distanze e disposizioni, avendo attribuito in preceden-
za a ogni freccia un valore e un significato simbolico par-
ticolari.
— Si tracciano alcune iscrizioni sulle frecce, che ven-
gono poi mescolate. Se ne estrae quindi qualcuna a caso.
— Per sapere chi avrà la meglio in una lite o in una
battaglia, si scelgono quattro frecce identiche di misura e
di peso. Due rappresentano una delle parti contendenti,
le rimanenti due l'altra parte. Le quattro frecce vengono
messe dritte, in equilibrio le une contro le altre. Q u a n d o
finalmente cadono, la freccia che resta sopra alle altre in-
dica il vincitore. Se entrambe le frecce di una stessa parte
finiscono sopra, la vittoria è totale. Altrimenti il risultato
p u ò essere più sfumato.

I Libri divinatori
In Occidente si usa principalmente la Bibbia, ma si può

24
GLI ORACOLI

anche ricorrere agli altri grandi testi sacri dell'umanità:


la Cabala, il Corano, la Bhagavad Gita ecc. Al limite,
qualunque opera profana servirà allo scopo. Si tratta di
formulare una d o m a n d a , poi aprire il volume e posare il
dito, a caso, su una riga: vi si troverà la risposta, in modo
più o meno esplicito. Questo metodo viene chiamato bi-
bliomanzia.

La cartomanzia
La divinazione attraverso le carte e i tarocchi si è diffu-
sa, in Occidente, a partire dal secolo XVI. Ha raggiunto
una notevole popolarità soprattutto nel Settecento, peri
merito di Etteila e M.lle Lenormant. (Si rimanda il letto-
re al volume dedicato ai tarocchi, pubblicato in questa
stessa collana.)

Il bicchiere d'acqua
Si deve accendere una
candela e chinarsi su un
bicchiere pieno d'acqua,
lasciando che i riflessi della
fiamma giochino sulla su-
perficie del liquido. Le for-
me che appariranno daran-
no le indicazioni attese.

26
ELEMENTI USUALI E FAMILIARI

Lo specchio
Si dice che rompere uno specchio annunci sette anni di
guai. Per scongiurare il fatto, bisogna riunire con estre-
ma attenzione i frammenti e gettarli poi nel bel mezzo di
un fiume, possibilmente impetuoso.
Nelle campagne, q u a n d o un moribondo tira l'ultimo
respiro, si consiglia di velare gli specchi della sua camera,
sia per proteggere i vivi sia per aiutare il defunto a passa-
re pacificamente all'altro m o n d o .
Fissare a lungo uno specchio può gettare un soggetto
ricettivo in uno stato prossimo all'ipnosi e produrre vi-
sioni o allucinazioni a carattere divinatorio: luoghi, pae-
saggi, o anche intere sequenze di avvenimenti.
Esistono anche specchi neri, che servono in m o d o par-
ticolare all'evocazione dei morti. Il dottor John Dee, ce-
lebre mago e necromante del Rinascimento, ne avrebbe
posseduto u n o , ritenuto di una potenza temibile.

La camicia
Alcuni contadini bretoni praticano il giudizio della
fontana: q u a n d o un b a m b i n o è malato, si immerge la sua
camicia nell'acqua di una fontana. Se la camicia galleg-
gia, è segno che il bambino guarirà. Se va a fondo, è un
presagio di morte.

Le chiavi
Dormire con una chiave sotto il cuscino assicura un'ef-
ficace protezione contro i demoni notturni.
Quando erano in guerra, i cosacchi si servivano di
chiavi per trovare la risposta a svariate domande concer-
nenti la loro famiglia rimasta in località lontane, o l'opu-
lenza delle dimore che si preparavano a saccheggiare. La

27
GLI ORACOLI

chiave era attaccata per mezzo di uno spago a una pagina


qualsiasi del Vangelo di San Giovanni. Q u a n d o si chiu-
deva il libro, se la chiave girava si considerava la risposta
come positiva; era invece negativa nel caso opposto.

Le campane
Una campana che risuona senza motivo è un presagio
funesto. Invece, durante un uragano è ritenuta capace di
calmare i demoni incolleriti. Le campane che si mettono
a suonare da sé nel bel mezzo della notte annunciano una
terribile disgrazia, o la morte di un importante personag-
gio di questo m o n d o .

28
ELEMENTI USUALI E FAMILIARI

La sfera di cristallo
Sembra che il procedimento risalga al medioevo. Allo-
ra veniva chiamato ricetta di Sant'Elena: si trattava es-
senzialmente di scoprire l'identità di un ladro. Si ricorre-
va a un bambino di una diecina d'anni, che fissava la sfe-
ra ed entrava progressivamente in trance. Un attimo do-
po gli appariva un u o m o nero, che gli indicava il nome
del criminale.
Oggi la sfera di cristallo è molto in voga tra i veggenti e
i maghi. È un eccellente supporto, che permette un'azio-
ne stabilizzatrice della mente, vuotandola dei pensieri pa-
rassiti e immergendola in uno stato molto ricettivo, piut-
tosto vicino all'ipnosi. Le immagini fluide e fuggitive che
animano la sfera permettono al veggente di materializza-
re le sue intuizioni.

Gli anelli
Questo metodo si chiama dactilomanzia. L'anello vie-
ne sospeso, mediante un filo, al di sopra di un recipiente
sui cui bordi sono state segnate le lettere dell'alfabeto.
Nei suoi movimenti pendolari o erratici l'anello sfrega o
colpisce un certo numero di lettere che, una volta riunite,
forniscono il messaggio atteso.

29 -
GLI ORACOLI

Le macchie d'inchiostro
Al giorno d'oggi quasi tutti conoscono il test di Ror-
schach, molto utilizzato dagli psicologi moderni. Il sog-
getto in esame viene invitato a dire ciò che vede in un cer-
to numero di figure simmetriche formate da macchie
d'inchiostro senza un significato preciso. Si ritiene che le
risposte rappresentino gli aspetti profondi e spesso in-]
confessati della psiche della persona interrogata.
Verso il 1920 Luce Vidi ha elaborato un sistema divi-
natorio abbastanza imparentato con il test in questione.
Il richiedente scrive il proprio nome e la d o m a n d a a cui
vuole una risposta su un foglio, che piega poi in due do-
po avervi fatto alcune macchie con l'inchiostro rosso.
L'interpretazione concerne sia le macchie sia le zona
bianche che queste delimitano. Secondo Luce Vidi, «la
parte mediana (del foglio) indica in linea di principio il
soggetto stesso o, qualora egli abbia formulato una do-
manda, l'oggetto di tale d o m a n d a . I simboli che si for-
mano nella parte alta del disegno sono ben posti, favore-
voli, attivi e prossimi. Quelli che si formano nella parte
bassa sono ritardati e segnati dalla sfortuna se le immagi-
ni sono poco favorevoli». Le immagini ispirate dalle zo-
ne bianche riguardano il piano puramente psicologico e
le preoccupazioni spirituali del richiedente, mentre le
macchie rosse sono collegate ai problemi concreti: beni
materiali, situazione familiare, posizione professionale
ecc.
Questo procedimento ha il vantaggio di essere facile e
di rapida esecuzione. Necessita tuttavia di un minimo
d'immaginazione.

Le lettere divinatorie
Esistono molti metodi che consistono nel tirare a sorte
le lettere dell'alfabeto, in m o d o da comporre alla fine le
parole e le frasi di un messaggio divinatorio.

30
ELEMENTI USUALI E FAMILIARI

Noi ne citeremo solo due, che sono quelli d'altronde


usati comunemente dagli spiritisti per comunicare con i
disincarnati.
Secondo la prima tecnica, i partecipanti pongono un
bicchiere rovesciato su un tavolo ben levigato e gli di-
spongono t u t t ' i n t o r n o alcuni cartoncini, segnati con let-
tere e cifre. In seguito ognuno dei partecipanti punta il
dito indice in m o d o da toccare leggermente il fondo del
bicchiere, che normalmente si mette a girare, fermandosi
davanti ai cartoncini che poi c o m p o r r a n n o il messaggio.
La seconda tecnica è nota con il nome di sì-ja. Si ricorre a
una tavoletta mobile, che termina con una punta. Anche
in questo caso si spargono cifre e lettere su una superficie
ben liscia. Il medium, che deve essere in uno stato di ri-
cettività prossimo all'ipnosi, bagna la tavoletta che co-
mincia a spostarsi.

La cera
Il procedimento normale consiste nel gettare cera bol-
lente in una vaschetta piena d'acqua. Le forme che na-
scono da questa operazione devono essere successiva-
mente proiettate a m o ' di ombre cinesi. Permettono in
particolare di rendere edotte le giovinette sull'aspetto fi-
sico, il carattere e la professione del loro futuro marito.
Alla cera si può sostituire del p i o m b o fuso.

I dadi
Il potenziale divinatorio dei dadi è certamente meno
sfruttato di quello delle carte, ma per alcuni è uno stru-
mento di gran lunga preferito.
«Il n u m e r o di punti sul dado è fonte di presagi: un
punto annuncia una missiva di grande importanza; due
punti, un viaggio meraviglioso; tre punti, una grande
sorpresa; q u a t t r o punti, sfortuna e problemi; cinque

31
GLI ORACOLI

punti, un cambiamento radicale nelle questioni di fami-


glia e, per i celibi, l'infedeltà del partner. Sei punti porta-
no fortuna e annunciano un inatteso rientro di denaro»
(Waring, Dictionnaire des présages et des superstitions,
Le Rocher).
Nel suo Dizionario infernale Collin de Plancy propone
una tecnica completamente diversa: «Prendete due dadi,
segnati come al solito con i numeri da 1 a 6. A piacere, si]
può gettare un d a d o solo per volta o tutti e due insieme.
In questo secondo caso si ha la possibilità di utilizzare I
numeri da 1 a 12. Se per esempio volete indovinare c o m e
andrà un affare che vi mette in imbarazzo e penetrare i,
segreti dell'avvenire, scrivete la d o m a n d a su un foglio
che avrete passato sopra il fumo prodotto da legno di gi-
nepro; mettete poi questo foglio rovesciato sul tavolo e
gettate i dadi. Scrivete i numeri (e le lettere corrisponden-
ti) via via che si presentano.

32
ELEMENTI USUALI E FAMILIARI

«Combinandosi, le lettere vi d a r a n n o la risposta che


cercate. Al numero 1 corrisponde la lettera A, al 2 la E,
al 3 la I o la Y, al 4 la O, al 5 la U, al 6 la B o la P o la V,
al 7 la C o la Q o la K, all'8 la D o la T, al 9 la F o la S o la
X o la Z, al 10 la G o J, all'11 la L o la M o la N, al 12 la
R. Se la risposta è oscura, non bisogna stupirsi; il destino
è capriccioso. La lettera H non compare nell'elenco, per-
ché non è necessaria. Le regole del destino ignorano quel-
le dell'ortografia. PH è sostituito dalla lettera F e CH
dalla lettera X».

Le lampade
La fiamma delle candele, dei ceri e delle lampade ad
olio è sempre stata assimilata analogicamente all'energia
vitale individuale. Una candela la cui fiamma vacilli è un
essere u m a n o agonizzante. Una candela che si spegne è
un essere u m a n o che muore.
In alcuni villaggi del Finistère, q u a n d o si cerca la sal-
ma di un annegato si conficca un cero acceso in una pa-
gnotta che viene quindi posta in acqua, nella zona in cui
l'uomo è presumibilmente scomparso. Il pane si dirigerà
subito verso il punto esatto in cui si trova il cadavere.
In Bretagna il giorno delle nozze si offre un cero ad
ognuno dei due sposi. La fiamma più alta e più vivace in-
dica quale dei due vivrà più a lungo.
È meglio evitare di accendere una candela alla fiamma
di un fuoco di camino, perché così facendo si rischiano
grossi insuccessi finanziari. Una candela che mandi scin-
tille annuncia una lettera, una visita imprevista e una no-
tizia dall'estero.
Si possono anche studiare le colate di cera e interpre-
tarne le forme.

33
GLI ORACOLI

Le coppe
Si versa dell'olio in una coppa riempita di acqua molto
limpida. La combinazione delle due sostanze darà luogo
a figure divinatorie.

Le case
Prima di installarsi in un nuovo locale, casa o apparta-
mento, bisogna attraversare ogni stanza reggendo una
scodella piena di sale e un pezzo di pane (possibilmente
intero): la fortuna vi arriderà e gli spiriti del luogo vi ac-
corderanno i loro favori. È preferibile tornare indietro ri-
percorrendo esattamente lo stesso itinerario.
Esiste un procedimento divinatorio basato sulla dispo-
sizione degli edifici, l'orientamento e l'allineamento delle
facciate, l'inclinazione dei tetti ecc. In alcune regioni
dell'Estremo Oriente, gli architetti erano tenuti a rispet-
tare scrupolosamente un certo numero di regole stabilite
in funzione di questi imperativi; in caso contrario, avreb-
bero attirato la sfortuna su tutta la collettività.

Le sfere e le biglie
Questo metodo, estremamente antico, consiste sempli-
cemente nel far rotolare un oggetto sferico — una palla o
una biglia — all'aperto, su un terreno relativamente acci-
dentato (con sassi, ramoscelli, foglie ecc.). Il presagio è
fornito dal luogo preciso in cui la sfera si ferma: dalle
forme e dalle figure che si riescono a indovinare in quel
luogo.

Le scope
Le scope sono naturalmente, prima di tutto, il mezzo

34
ELEMENTI USUALI E FAMILIARI

35
GLI ORACOLI

di trasporto preferito delle streghe che si recano a un


Sabba. Ma hanno anche altri significati. Bisogna soprat-
tutto evitare di bruciarle, a scanso di attirare le peggiori
calamità. Spazzare d o p o il crepuscolo rischia di procura-
re a chi lo fa gravi perdite finanziarie. Infine, se una gio-
vane donna scavalca una scopa gettata a terra, si ritrove-
rà incinta, anche se non è sposata.

La vanga
Portare una vanga all'interno
della propria casa può essere
un presagio di morte
per un membro della famiglia.

Le scarpe
Bruciare una vecchia scarpa assicura una protezione
efficace contro le malattie.
Se, almeno una volta nella vita, non si offre un paio di
scarpe a un amico, si verrà condannati a vagare a piedi
nudi nell'universo dei fantasmi.
Girare con una sola pantofola rischia di avere conse-
guenze funeste per un membro della cerchia di parenti o
amici.
Secondo una tradizione dell'Estremo Oriente, infilarsi
scarpe o pantofole scambiando la destra con la sinistra è
un fatto che annuncia liti violente con un vicino o con un
collaboratore.

Il cotone
Un pezzo di cotone che si attacca a una manica è il se-
gno dell'imminente arrivo di una importante notizia.

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ELEMENTI USUALI E FAMILIARI

Il coltello
Un coltello di ferro tiene a debita distanza i demoni e
gli spiriti maligni. Se lo mettete sotto il cuscino, le fate si
chineranno benevolenti sul vostro sonno.

La scala
È ben nota quella antica superstizione secondo cui pas-
sare sotto una scala porta sfortuna. Poiché la scala è il
simbolo del movimento ascensionale dell'anima in cerca
del divino, il fatto di passarle sotto sembra indicare un
cammino deliberatamente inverso.

L'asciugamano
Un asciugamano che cade a terra da sé annuncia una
visita imprevista. Gli amanti che utilizzano lo stesso
asciugamano, d o p o una doccia o un bagno, rischiano di
litigare tra loro o anche di rompere il loro rapporto in
quello stesso a n n o .

L'orologio
Un orologio a soneria che suona senza ragione è un
presagio funesto: la morte sta per piombare sulla casa.

37
GLI ORACOLI

La giarrettiera
Una giovinetta che si infili una giarrettiera sotto il cu-
scino vedrà in sogno il futuro sposo.

Il letto
Il diavolo, a q u a n t o si dice, ama particolarmente infi-
larsi sotto i letti per tener d'occhio le sue prede potenzia-
li. Ecco perché bisogna lasciare sempre vicino al letto una
croce o qualunque altro oggetto magico benefico.

L'ombrello
Aprire un ombrello in casa porta sfortuna e attira la
malasorte su tutta la famiglia.
38
ELEMENTI USUALI E FAMILIARI

Le monete
Si prendono due monete, che, dopo essere state appog-
giate sugli occhi di un defunto, vengono immerse in un
bicchiere di vino; questo beveraggio deve poi essere som-
ministrato al proprio consorte: tale metodo permette di
avere tutte le avventure extraconiugali possibili, senza ri-
svegliare il minimo sospetto.

Le porte
Quando in una casa sta per verificarsi una nascita o, al
contrario, un decesso, bisogna spalancare tutte le porte,
per facilitare in entrambi i casi il passaggio dell'anima.

Le sottovesti
Infilate a rovescio, rappresentano un eccellente presa-
gio, dal punto di vista sia sentimentale che finanziario.
Se, nell'asciugarsi, si a n n o d a n o , annunciano una gran-
de passione. Sposarsi senza indossare una sottoveste è un
pegno di felicità durevole.

39
GLI ORACOLI

Il grembiule
Un grembiule che cade senza ragione apparente è il se-
gno che qualcuno pensa a voi con amore. Chiunque si
asciughi le mani in un grembiule cadrà prigioniero del fa-
scino della proprietaria (o proprietario) di questo indu-
mento.

Come fabbricare
uno specchio magico
secondo il Drago Rosso

Specchio di Salomone
M o d o per fabbricare lo Specchio di Salomone

In nomine Domini, amen

Ecco in quale maniera i saggi della Cabala sono


riusciti a fabbricare lo Specchio di Salomone,
figlio di Davide, che fu dotato della Saggezza e
della Scienza occulte: questo Specchio si prepa-
ra in quarantotto giorni, cominciando in un
giorno di luna nuova, fino alla luna piena del
successivo mese lunare, dopodiché l'opera è
completata.
In questo Specchio potrete vedere tutte le co-
se nascoste che vorrete, in nome del Signore. In
primis, non commetterete alcuna azione carnale
né formulerete alcun pensiero non casto duran-
te il detto periodo, ma farete molte opere di pie-
tà e misericordia.

40
ELEMENTI USUALI E FAMILIARI

41
GLI ORACOLI

Prendete una piastra d'acciaio, lucente e ben


pulita, e con il sangue di una bianca colomba
scriveteci sopra, ai quattro angoli, questi nomi:
Jehovah, Elohim, Mitraton, Adonai; mettete la
suddetta piastra d'acciaio in un lenzuolo o pan-
no pulitissimo, nuovo e bianco, e, q u a n d o vi
renderete conto che è luna nuova, alla prima
ora del sole calante, avvicinatevi a una finestra e
guardate il cielo e la luna con devozione.
Procuratevi un pezzo di carbone, appena ri-
cavato da legno di alloro, e accendetelo, gettan-
dovi sopra per ben tre volte del profumo.
Fate il segno della Croce su voi stessi e sullo
Specchio, e questa cosa la farete di tanto in tan-
to tutti i giorni, durante i quarantotto giorni; e
alla fine di questo periodo vi apparirà l'Angelo
Anael sotto le spoglie di un bellissimo bambino
che vi saluterà e comanderà ai suoi compagni di
obbedirvi. Notate che non sempre sono necessa-
ri quarantotto giorni per fare questo Specchio,
spesso l'angelo appare al termine di quattordici
giorni, secondo l'intenzione e la devozione
dell'Operante. Q u a n d o l'angelo vi apparirà, do-
mandategli quello che desiderate e pregatelo di
apparire tutte le volte che lo chiamerete, per da-
re una risposta alle vostre d o m a n d e , dopodiché
vedrete tutto ciò che desidererete vedere.

L'oracolo di Giove

42
III. La divinazione
per mezzo delle sostanze
e dei fenomeni naturali

43
GLI ORACOLI

I venti
Esiste un procedimento che consiste nell'osservare gli
effetti del vento sulle foglie degli alberi o su pezzetti di
stoffa. Si formula una d o m a n d a e si osserva la direzione
indicata dal vento: se ascendente, la risposta è positiva;
discendente, annuncia notevoli contrarietà; obliqua, si
verificheranno ritardi; assolutamente dritta, è sinonimo
di sforzi coronati da successo.

L'agonia
In tutti i tempi gli uomini h a n n o constatato fino a che
punto gli stati limite sembrino propizi alla divinazione,
come se l'approssimarsi della morte aprisse un nuovo
campo d'intuizione e suscitasse una lucidità folgorante.
Si conoscono i racconti di coloro che, q u a n d o già stava-
no per annegare, sono stati salvati in extremis, i quali
hanno visto sfilare davanti a sé, come in un lampo, i mi-
nimi particolari della loro esistenza. In altri casi, è l'avve-
nire che si viene svelando. Il problema è che il morente
non ha sempre a sua disposizione le parole e i concetti
corrispondenti alla sua visione. È facile capire questa im-
possibilità se si pensa che un u o m o del Settecento, se
avesse potuto «vedere» una sequenza del secolo XX, non
sarebbe stato capace di indicare per nome gli oggetti as-
solutamente sconosciuti che vedeva passare davanti ai
suoi occhi.
Nell'antichità non ci si fermava davanti all'omicidio
pur di poter consultare la vittima, immediatamente pri-
ma del trapasso. «Il corpo dell'uomo che dorme», scrive
Cicerone, «assomiglia a quello di un m o r t o , ma l'anima è
forte e viva; e lo sarà ancora di più d o p o questa vita,
q u a n d o sarà liberata da ogni pastoia corporale. Così,
q u a n d o la morte si avvicina, è molto più aperta alla divi-
nazione. Coloro che sono colpiti da una malattia mortale
sanno perfettamente che la loro morte è imminente e

44
LA DIVINAZIONE

Divinazione tramite l'agonia.

molto spesso intravvedono le immagini dei morti... Per


sostenere l'opinione che i morenti h a n n o una facoltà di-
vinatoria, Posidonio cita Rodio il quale, negli ultimi anni
di vita, nominò sei dei suoi compatrioti, indicando quale
sarebbe morto per primo, quale per secondo e così via»
(Cicerone, De divinatione).
Naturalmente non arriveremo al p u n t o di consigliare
al lettore di verificare su una persona del suo ambiente
quanto siano fondate o meno queste affermazioni.

Il fulmine
Questo m e t o d o è chiamato divinazione folgorale. A
seconda che il fulmine si produca di notte o di giorno, e
che colpisca a nord, a sud, a est o a ovest, ha un significa-
to particolare, con sfumature che vengono dall'ora e dal
momento dell'anno. In senso generale, il lampo rappre-
senta una volontà divina che bisogna categoricamente ri-
spettare. All'ovest, si tratta di un campo esclusivamente
personale, psicologico; all'est, il presagio concerne i rap-
porti con gli altri (unioni, associazioni, contratti); al

45
GLI ORACOLI

nord, è la carriera, la professione, la riuscita materiale; al


sud, è l'intimità, il focolare domestico, la vita di fami-
glia.
Essere risvegliati da un fulmine è un segno eccellente.
Si raccomanda invece di velare gli specchi durante un
temporale.

La botanica o botanomanzia
Osservando la crescita di alcune gemme e lo sbocciare
di alcuni fiori, è possibile arrivare ad alcune predizioni
nel campo dei rapporti amorosi. Misura, forma, longevi-
tà, colore, numero dei petali e così via sono altrettanti in-
dizi rivelatori della sincerità, dell'intensità, della recipro-
cità o della durata di un sentimento.

Il tuono
P u ò essere l'oggetto di un dialogo divinatorio. Si pone
una d o m a n d a : se il tuono ha un numero di colpi dispari,
la risposta è positiva; se ha un numero pari, la risposta è
negativa.
Secondo molti inglesi, se scoppia un forte uragano du-
rante la prima domenica dell'anno, esso annuncia il de-
cesso di un membro della famiglia reale.
Il tuono ha anche un significato particolare a seconda
dei giorni della settimana. Secondo Philippa Waring, «di
domenica, annuncia la morte di una persona colta, un
giudice o uno scrittore; di lunedì, la morte di una donna;
di martedì, u n ' a b b o n d a n t e messe; di mercoledì, la morte
di una prostituta o un'effusione di sangue; di giovedì,
u n ' a b b o n d a n z a di pecore, di bestiame in generale o di ce-
reali; di venerdì, la morte di un g r a n d ' u o m o o una batta-
glia; di sabato, infine, annuncia malattia e peste» (Dic-
tionnaire des Présages, cit.).

46
LA DIVINAZIONE

Il fumo
Nell'antichità si studiava attentamente la forma, lo
spessore, oltre che il colore e l'odore, del fumo che si in-
nalzava dagli altari nel corso dei sacrifici rituali. Veniva-
no anche bruciati diversi semi: di papavero, di sesamo, di
verbena o canapa.
Ancora abbastanza recentemente in alcune regioni del-
la Bretagna si studiava il fumo per sapere a quale sorte
fosse destinata l'anima di un morente una volta giunta
nell'aldilà. Se il fumo saliva rapidamente e senza volute,
il defunto sarebbe andato dritto in paradiso; se il fumo
era troppo denso, opaco, con una tendenza a dirigersi
verso il suolo, il morto sarebbe stato tormentato dai dia-
voli e torturato dal rimorso.

Le coincidenze significative
e la sincronicità
Jung e la sua scuola si sono appassionatamente interes-
sati a tutti quegli innumerevoli fenomeni, apparentemen-
te fortuiti e il più delle volte banali, che costellano la vita
quotidiana. Esiste una pratica divinatoria corrisponden-
te, chiamata cledonomanzia, che consiste nella ricerca si-
stematica di questo genere d'incidenti. Un esempio tipi-
co: mi trovo sulla terrazza di un bar e mi chiedo se un
certo avvenimento sperato si avvererà o meno. In quel
preciso istante, da una conversazione vicina si stacca con
chiarezza questa frase: «accadrà sicuramente!». Ecco
uno di quei sincronismi di cui Jung era cosi ghiotto.
Di solito gli avvenimenti di questo tipo sono meno tra-
sparenti e molto più sottili — oltre ad avere, spesso, sva-
riati livelli d'interpretazione. Secondo Jean S. Bolen, al-
lievo di Jung, «un avvenimento sincronistico può trovar-
si istantaneamente carico di significato, o può richiedere
al contrario un attimo di riflessione. Accade lo stesso per
certi sogni che all'istante sembrano importanti ed estre-
47
GLI ORACOLI

mamente chiari, mentre nella maggior parte dei casi han-


no bisogno di solito di essere analizzati se si vuole scopri-
re il loro messaggio... Un incontro sincronistico può es-
sere considerato come un sogno a occhi aperti in cui una
persona incontra un simbolo che gli indica una direzione
o gli offre una soluzione a un problema. Talvolta una
persona fa un sogno nel quale una certa soluzione è
"simbolicamente risolta" e questa persona si sveglia con
un atteggiamento diverso che le permette appunto di ri-
solvere il problema. Si può anche incontrare, in m o d o
sincronistico, qualcuno che rappresenta in sé un simbolo
vivente: gli effetti di un tale incontro sembrano toccare
gli strati più profondi della psiche e portano in superficie
una nuova energia che si rivela come una forza decisiva
nella vita» (Jean S. Bolen, Le Tao de la Psychologie).

Gli alberi
I procedimenti divinatori legati agli alberi sono innu-
merevoli, universali e permanenti.
In senso generale, i rami spezzati o una caduta di foglie
prima del tempo sono funesti presagi per le persone del
vicinato: rovina, malattia o morte.
Ma ogni specie ha un suo significato, i suoi specifici
poteri e virtù.
Eccone alcuni esempi.
Il tasso è un simbolo di morte e di immortalità al tem-
po stesso. Deve dunque essere trattato con rispetto, per
non attirare la sventura.
Un prugno che fiorisca a Natale annuncia un decesso
in famiglia.
Il salice piangente è un albero essenzialmente romanti-
co, legato per tradizione alle pene d ' a m o r e . Basta porta-
re su di sé un ramoscello di questa pianta per riconquista-
re un partner volubile.
Il sorbo assicura una protezione efficace contro i de-
moni e gli incantesimi.
48
LA DIVINAZIONE

La quercia è l'albero magico per eccellenza. Il conte-


nuto delle ghiande è rivelatore; così, un ragno trovato in
una ghianda annuncia malattia, mentre un verme è segno
di fortuna e una mosca di cattiva notizia.
Un mirto che fiorisca in giardino annuncia una pro-
messa di matrimonio per uno degli abitanti della casa.
Il nocciolo ha poteri eccezionali. Perché venga esaudi-
to un voto, basta formularlo d o p o essersi messi alcuni ra-
moscelli di nocciolo tra i capelli.
Se un bambino appena nato viene messo sotto un ace-
ro, avrà una vita prospera e godrà di una notevole longe-
vità.
Il legno di sambuco non deve essere mai bruciato in un
camino: vorrebbe dire attirare la sventura su tutta la
casa.
Q u a n t o al ciliegio, grazie ai noccioli delle ciliegie si
può prevedere l'epoca del proprio matrimonio. Basta
contarli nel proprio piatto ripetendo: quest'anno, l'anno
prossimo, tra dieci anni, tra un giorno, mai.

49
GLI ORACOLI

L'alloro, gettato sulla fiamma, deve crepitare allegra-


mente: in tal caso annuncia fortuna e successo. Se brucia
in silenzio, diventa un presagio di insuccesso e afflizione.
Una giovane donna che desideri conoscere l'identità
del proprio futuro marito deve inserire una foglia di fras-
sino nella sua scarpa sinistra. Il primo u o m o che incon-
trerà sulla sua strada sarà il felice prescelto (un simile me-
todo è da sconsigliare in metropolitana nelle ore di pun-
ta).
Un melo che fiorisce fuori stagione annuncia un inten-
sificarsi di matrimoni e nascite nella regione.

Il fuoco
Ci sono due procedimenti divinatori direttamente as-
sociati al fuoco. Il primo interroga la forma, la direzione
e l'altezza delle fiamme. Se queste ultime sono vive e re-
golari, è un segno fortunato. Q u a n d o si attorcono o si di-
vidono, gravi insuccessi minacciano i vostri progetti.
Una fiamma che si spegne di colpo lascia presagire un
lutto.
Il secondo metodo consiste nell'esaminare l'aspetto
delle materie che vengono bruciate, le figure che suggeri-
scono e il m o d o in cui si comportano nel consumarsi. A
seconda di come queste materie scoppiano, si volatilizza-
n o , cadono su se stesse, ondeggiano, si attorcigliano, cre-
pitano, rumoreggiano e così via, si potranno trarre alcu-
ne deduzioni sull'andamento degli avvenimenti futuri.

Giorni fasti e giorni nefasti


Dalla notte dei tempi i maghi di tutti i paesi h a n n o so-
stenuto il carattere benefico — o, al contrario, malefico
— di alcuni giorni, come se alcuni momenti dell'anno
fossero particolarmente propizi (o, invece, pregni di mi-

50
LA DIVINAZIONE

nacce e trabocchetti). È nota ancor oggi la superstizione


collegata al venerdì 13. Alcune feste tradizionali, come
Natale o Martedì Grasso, h a n n o una reputazione in sen-
so contrario e godono di una specie di complicità colletti-
va per una vera e propria cospirazione della felicità. Un
giorno di Natale infelice sembra uno scandalo e un'offe-
sa all'ordine naturale delle cose, mentre in qualsiasi altro
giorno una pari infelicità o ansietà lascia completamente
indifferenti.

Gli occultisti del Rinascimento avevano compilato una


lista dei giorni malefici:

Gennaio: 3, 4, 5, 9 e 13
Febbraio: 13, 17 e 19
Marzo: 13, 15 e 16
Aprile: 5 e 14.
Maggio: 8 e 14.
Giugno: 6
Luglio: 16 e 19
Agosto: 8 e 16
Settembre: 1, 15 e 16
Ottobre: 16
Novembre: 15 e 16
Dicembre: 6 e 11.

L'acqua
Una giovane donna, se immerge uno specchio nell'ac-
qua di una fontana, vi vedrà i lineamenti del futuro
sposo.
51
GLI ORACOLI

Per sapere entro quanto tempo avverrà questo o


quell'avvenimento, bisogna lanciare dei sassi in un lago o
in uno stagno: il numero di cerchi che si formerà nell'ac-
qua permetterà di stabilire in cifre i giorni, i mesi o gli an-
ni. P u ò essere anche molto significativo il modo in cui si
frangono le onde o sgorga l'acqua di una sorgente.
Q u a n d o gli antichi Germani avevano qualche dubbio
nei riguardi della loro paternità, attaccavano il neonato
su uno scudo che a b b a n d o n a v a n o poi alla corrente di un
corso d'acqua. Se lo scudo affondava insieme con il bim-
b o , quest'ultimo veniva considerato un bastardo. Se lo
scudo restava a galla, la sposa veniva discolpata e la legit-
timità del neonato era riconosciuta.

Le mele
Questi frutti si riallacciano per tradizione alla mitolo-
gia amorosa, poiché il primo tentativo di seduzione — la
prima tentazione — avvenne per tramite di una mela (an-
che se solo tardivamente fu precisata la vera specie cui
apparteneva l'Albero del Bene e del Male).
Il destino in amore può essere svelato contando il nu-
mero dei semi di mela: se è pari, ci si sposerà entro l'an-
n o . Poi se ne può gettare uno nelle fiamme, pronuncian-
do nel frattempo, a voce molto alta, il nome di colui o di
colei che si a m a . Se il seme prende fuoco violentemente,
vuol dire che l'amore è corrisposto; se brucia in silenzio,
si rischia di essere ingannati o abbandonati.
Se al primo colpo si riesce a far schizzare via un seme,
tenendolo tra il pollice e l'indice, si può anche essere sicu-
ri che una persona cara pensa teneramente a noi.
C'è anche un altro metodo: si getta una lunga buccia di
mela dietro una spalla e il disegno che questa formerà ca-
dendo a terra indicherà la prima lettera del nome della
persona che è destinata a dividere la sua vita con noi.

52
LA DIVINAZIONE

Le meteore
Il passaggio di una meteora è sempre stato interpretato
come un fatto che annuncia un avvenimento di una ecce-
zionale portata storica. Così avvenne in occasione della
morte di Giulio Cesare e della caduta del regno di Geru-
salemme. Si possono citare anche le strane predizioni fat-
te al re di Prussia, Federico il Grande, dal suo astrologo,
a Berlino, il 15 agosto 1769: «Sire, l'apparizione di una
cometa ci dice che in questo stesso m o m e n t o , da qualche
parte del m o n d o , sta nascendo un futuro soldato il cui
genio e la cui forza eclisseranno la gloria di Vostra Mae-
stà...». All'altro capo dell'Europa veniva al m o n d o pro-
prio quel giorno un certo Napoleone Bonaparte. A
Sant'Elena, qualche giorno prima della sua morte, lo
stesso imperatore vedrà un'altra cometa che non gli la-
scerà alcun dubbio sulla sua prossima fine.

Le conchiglie
Si avvicini una conchiglia all'orecchio ponendo una
ben precisa d o m a n d a . Attraverso il frastuono diffuso —
che assomiglia al rumore del mare — si deve discernere la
risposta appropriata. Questo metodo è chiamato ostra-
comanzia.

Le bolle
Si gettano nell'acqua alcuni oggetti duri e pesanti, poi
si osservano le bolle, la schiuma e il risucchio originati
dal lancio, la cui grandezza e la cui durata forniscono le
informazioni desiderate.

53
GLI ORACOLI

Le rocce
Si affumica una roccia e si interpretano le tracce che il
fumo vi ha lasciato. Il fumo utilizzato abitualmente a
questo scopo è quello del tabacco. Questo procedimento
si chiama petromanzia.

Lo schiocco
Questa pratica era molto diffusa nell'antica Roma. Ec-
co come la cita Polluce, uno scrittore del secondo secolo:
«Si prende un petalo di papavero o di anemone; lo si po-
sa sul pollice e l'indice della m a n o sinistra riuniti a for-
mare un cerchio e lo si colpisce con la pianta della m a n o

54
LA DIVINAZIONE

destra. Se il rumore che produce il petalo rompendosi è


sonoro, si può sperare di ottenere l'amore dell'essere
amato».

L'orizzonte
Si fissa un p u n t o dell'orizzonte, ponendo una doman-
da. La prima cosa che appare in quel punto preciso —
uomo, animale, veicolo ecc. — rappresenta, simbolica-
mente, la soluzione del problema.

L'ombra
Una persona che proietti u n ' o m b r a decapitata rischia
di morire entro l ' a n n o . Si ha un presagio egualmente fu-
nesto q u a n d o l'ombra è fatta bersaglio di un lancio di
pietre o si trova sulla traiettoria di un qualunque oggetto
tagliente.
Un procedimento divinatorio consiste nell'esaminare
l'ombra di un individuo posto davanti a un fuoco di ca-
minetto: la misura, l'orientamento e la chiarezza di con-
torni dell'ombra forniscono precise informazioni, in mo-
do particolare sulla salute del soggetto.

55
GLI ORACOLI

La cenere
Si scrive una d o m a n d a nella cenere, tracciando lettere
ben chiare e ben spaziate. L'indomani le correnti d'aria
avranno cancellato o deformato alcune lettere, compo-
nendo casualmente un messaggio che contiene però la ri-
sposta attesa. Questo metodo, abbastanza diffuso presso
gli antichi Greci, è chiamato spodomanzia.

Fenomeni mostruosi
In qualunque tempo la nascita di mostri con due teste
o cinque zampe e il verificarsi di fatti prodigiosi — piog-
gia di sangue o di rospi, la presenza di due soli e così via
— sono stati considerati come importanti e catastrofici
presagi. L'antichità a b b o n d a di esempi di questo genere.
«I Lacedemoni», scriveva Cicerone, «quanti avvertimen-
ti hanno ricevuto prima del disastro di Leuttra! Nel tem-
pio d'Ercole le armi risuonarono e la statua di questo dio
si coprì di un abbondante sudore. Allo stesso tempo, a
Tebe, secondo quanto afferma Callistene, le porte del
tempio di Ercole, benché fossero tenute chiuse da chiodi,
si aprirono da sé e alcune armi che erano fissate alle mura
furono trovate a terra».
Si sa quale terrore si abbatté su Gerusalemme al m o -
mento della morte di Cristo: «Ed ecco, il velo del tempio
si squarciò in due, dall'alto fino in basso, la terra tremò,
le rocce si fendettero, i sepolcri si spalancarono e molti
corpi dei santi che erano morti resuscitarono» (Matteo,
27, 51-52).
Alla fine del secolo scorso un americano, Charles Fort,
fece un gigantesco censimento dei fenomeni mostruosi e
inesplicabili fin'allora verificatisi, molti dei quali s e m i
b r a n o aver annunciato in effetti disastri naturali o stori-
ci.

56
LA DIVINAZIONE

57
GLI ORACOLI

La sabbia
La divinazione per mezzo della sabbia è stata battezza-
ta vitreomanzia. Si procede nel modo seguente.
Bisogna avere una lastra di vetro, come quella, ad
esempio, che verrebbe utilizzata per una incisione di circa
60 cm di larghezza; su questa superficie si spande uno
strato di sabbia molto fine e molto asciutta.
Con la m a n o sinistra si tiene, bene in equilibrio, la la-
stra, mentre con l'altra m a n o si prende un arco da violi-
no e si suona letteralmente usando, al posto dello stru-
mento, il margine del vetro.
In seguito alle vibrazioni del vetro, la sabbia forma
strane figure simboliche che d a n n o le risposte alle do-
mande formulate.

Il fieno
Un carro o un camion che trasportano fieno costitui-
scono il miglior augurio per tutto ciò che ha a che fare

58
LA DIVINAZIONE

con il settore finanziario. Se siete in macchina, aspettate


qualche minuto prima di superare il veicolo con il fieno:
in caso contrario la fortuna potrebbe rivoltarsi a vostro
sfavore.

Il vischio
I rami di vischio devono essere bruciati senza fallo la
dodicesima notte d o p o Natale. In caso contrario, tutti
coloro che si sono incontrati o baciati in occasione di
quella festività, in casa, avranno un triste a n n o , caratte-
rizzato da liti in famiglia e da discordie professionali.

La luna
Nessuno contesta gli effetti della luna, sia sui cicli bio-
logici sia sulla vita psichica. Alcuni recenti lavori statisti-
ci hanno dimostrato senza o m b r a di dubbio che nelle
notti di luna piena la violenza e la criminalità aumenta-
no.
A detta di alcuni autori, l'epoca più fertile di presagi
sembra essere il periodo di dieci giorni che segue imme-
diatamente il plenilunio. Philippa Waring cita un antico
manoscritto che si trova al British Museum (The Cotton
M.S.) nel quale vengono esposte le principali caratteristi-
che dei dieci giorni in questione.

— Il primo giorno è ottimo per i progetti inediti e le


imprese un p o ' rivoluzionarie. È il giorno degli spiriti in-
ventivi.

— Il secondo giorno è favorevole ai lunghi viaggi e


agli scambi commerciali. È il giorno degli uomini d'affa-
ri e degli avventurieri.

— Il terzo giorno è pieno di trabocchetti. Un bambino


59
GLI ORACOLI

nato in questo giorno avrà una salute fragile. Qualunque


misfatto compiuto in questo giorno sarà scoperto e puni-
to in brevissimo tempo.

— Il quarto giorno è particolarmente propizio ai pro-


getti architettonici: è il m o m e n t o ideale per cominciare la
costruzione di un edificio. Un u o m o politico nato in que-
sto giorno avrà tutto il successo possibile.

— Il quinto giorno è assolutamente raccomandato per


i piaceri dell'amore e il concepimento dei figli. È il giorno
delle coppie.

— Il sesto giorno ha notevoli virtù per tutto ciò che ri-


guarda caccia e pesca.

— Il settimo giorno è quello degli incontri amorosi:


colpi di fulmine e grande passione romantica sono assi-
curati.

— L'ottavo giorno è molto pericoloso sul piano della


salute: una malattia che si manifesta in questo giorno r i -
schia di avere un esito fatale.

— Il nono giorno, attenzione, è quello dei «colpi di lu-


n a » . Se, in questa notte, si resta esposti ai raggi della lu-
na, si h a n n o forti possibilità di precipitare nella pazzia.

— Il decimo giorno è quello dei vagabondi. Un bam-


bino nato in questo giorno può diventare un povero di
spirito, un mendicante o un eterno errabondo.

Allegoria della Luna.

60
LA DIVINAZIONE

61
GLI ORACOLI

La cipolla
Prendete tante cipolle quanti potenziali partner amo-
rosi avete. Con la punta di un coltello scrivete i nomi di
queste persone: uno per cipolla. Quella che germoglierà
per prima vi indicherà il partner (maschile o femminile) a
voi più adatto.

La pioggia
Se, alla fine di un matrimonio, all'uscita della chiesa,
comincia improvvisamente a piovere, i giovani sposi
avranno una numerosa prole.
Se piove durante un funerale, proprio nel m o m e n t o in
cui la bara viene calata nella fossa, vuol dire che l'anima
del defunto ha raggiunto senza intoppi il soggiorno dei
beati.

Il quadrifoglio
È stato sempre considerato un indiscutibile portafortu-
na. È una promessa di vita perfettamente riuscita e le
quattro foglie rappresentano i seguenti campi: l'amore,
la fortuna, la salute, la fama.

La clematide
Coglietene dieci foglie. Gettatene una a caso e mettete
le altre nove sotto il vostro cuscino: vi apparirà in sogno
l'amore della vostra vita.

62
IV.
Il cibo

Farine e focacce
Questo procedimento, chiamato aleuromanzia, consi-
ste nello scrivere un certo numero di formule — tante ri-
sposte possibili concernenti questo o quell'avvenimento
— su alcuni pezzi di carta, che bisogna poi piegare, mi-
schiare e nascondere in una ciotola piena di farina, in
una palla di pasta o in una focaccia (si segue un p o ' il
principio della galletta dei re).
Si estrae quindi a caso la risposta. Q u a n d o i pezzi di
carta sono stati messi in una focaccia, è la parte tagliata e
mangiata che contiene la soluzione.

63
GLI ORACOLI

Anche i chicchi di grano servono come aiuto per la di-


vinazione. Si prende una manciata di chicchi formulando
una d o m a n d a . Poi si contano i chicchi. Se sono in nume-
ro dispari, la risposta è positiva; se sono pari, la risposta
è negativa.

li sale
Esistono due metodi. Il primo consiste nel gettare del
sale nel fuoco e nell'interpretare i crepitii che vengono
così originati: è un messaggio degli spiriti del fuoco che
sono ghiotti di sale. La seconda tecnica consiste nello
spargere del sale su un vassoio ben liscio e nell'osservare
le figure che vi si formano.
Chiunque rovesci per errore del sale deve immediata-
mente gettarne un pizzico al di sopra della spalla, altri-
menti si esporrà ai colpi della sorte e, in modo particola-
re, rischierà di perdere un caro amico.
Per sapere se P a n n o sarà favorevole, basta disporre un
mucchiettino di sale in una sottocoppa, la vigilia di Nata-
le. Se durante la notte non si sposta neanche un p o ' , l'an-
no vi sarà propizio. In caso contrario, rischiate di avere
una salute malferma.

I fondi di caffè
La cafedomanzia è abitualmente praticata dai chiaro-
veggenti contemporanei. Le sue origini sono abbastanza
incerte, ma non risalgono certo oltre il XVII o XVIII se-
colo.
Per essere utilizzati a fini divinatori, i fondi di caffè
devono prima di tutto essere bene sgocciolati, perché la
polvere possa scivolare e sparpagliarsi sul piattino. Ven-
gono in seguito rovesciati su tutta la superficie di un piat-
to bianco e liscio. Sarà possibile veder formarsi alcune fi-

64
IL CIBO

gure più o meno precise: saranno altrettanti segni e sim-


boli rivelatori.
L'elemento essenziale è la disposizione spaziale delle
figure, in rapporto al diametro orizzontale del piatto,
battezzato Livello dei Giusti. Le figure che si trovano al
di sopra di questa linea hanno un'influenza limitata,
mentre quelle che si trovano al di sotto h a n n o un potere
determinante.

65
GLI ORACOLI

Un destino nel suo insieme viene decifrato da sinistra a


destra e dall'alto al basso. Dalle figure, considerate nella
loro globalità, deve scaturire un significato generale. Ma
esse hanno generalmente un significato particolare ed esi-
stono rapporti che vanno da figura a figura. 1 simboli po-
sti lungo il Livello dei Giusti concernono le preoccupa-
zioni immediate e i problemi contingenti.
L'identificazione dei simboli è in un certo senso para-
gonabile alla tecnica delle macchie d'inchiostro, cioè vi
entra una parte considerevole di intuizione e di ispirazio-
ne, dato anche che le forme che appaiono nei fondi di
caffè sono quasi abbastanza indistinte da poter essere in-
terpretate nei modi più svariati.
Si utilizza di solito un simbolismo abbastanza vicino a
quello dei sogni. Il lettore potrà perciò consultare util-
mente, a questo proposito, il volume dedicato in questa
stessa collana ai sogni divinatori.
Esiste anche una forma di divinazione basata sulle bol-
le che vengono a formarsi q u a n d o si versa il caffè nella
tazza. Se le bolle si dirigono verso chi beve, annunciano
cospicui rientri di denaro. Se si orientano in senso inver-
so, fanno temere un periodo di vacche magre.

II vino
Q u a n d o si vuol sapere quali siano i veri sentimenti pro-
vati da una persona cara assente, basta bagnare con uni
p o ' di vino rosso un oggetto metallico qualunque. Lei
tracce lasciate dal liquido forniranno preziose informa-
zioni sulla sincerità e sulla lealtà di quella persona. Se so-
no regolari e omogenee, è buon segno. Se sono frammen-
tate o ramificate, c'è menzogna e inganno nell'aria.

Le uova
Se mangiate un uovo sodo di cui avrete in precedenza

66
IL CIBO

sostituito il tuorlo con del sale, potrete vedere in sogno


l'amore della vostra vita, a condizione di non aver preso
altro per quella sera.
Un altro metodo molto antico consiste nel versare il
contenuto di un uovo nell'acqua bollente. Il prodotto
della coagulazione viene poi raccolto in un piatto e inter-
pretato in base alle figure che vi si possono distinguere.
Un altro procedimento consiste nel prendere tre bicchieri
identici, ripieni d'acqua fino a metà. In ogni bicchiere si
versa un albume d'uovo crudo, che si lascia riposare per
ventiquattr'ore. In seguito si studiano le immagini che
appaiono in ogni bicchiere.
Gli indovini medievali avevano alcune tecniche molto
elaborate. Eccone una, di origine bizantina, citata
nell'Encyclopédie de la divination di Henri Veyrier:
«Prendi il primo uovo di gallina nera, fatto di giovedì, e
mettilo nell'olio dalle prime ore della mattina fino a mez-
zogiorno. Allora riprendilo e portalo in un luogo isolato
e tranquillo, che sia ben esposto al sole. Innalza l'uovo in
modo che sia illuminato dai raggi del sole ed esclama:
" l o ti scongiuro, uovo, nel nome del vero Dio, del Dio
vivente, del santo Dio che regna su tutte le cose, di ono-
rarmi e di dirmi tutta la verità sull'argomento che io vo-
glio a p p r o f o n d i r e " . Allora, pronuncia il nome della cosa
che vuoi e la vedrai immediatamente. Fallo all'epoca del-
la luna n u o v a » .
Questi diversi metodi sono raggruppati sotto il termine
di oosmanzia.

67
GLI ORACOLI

I formaggi
Questa forma di divinazione è chiamata tiromanzia. Si
tratta di interpretare i disegni e le macchie che appaiono
casualmente sulla crosta dei formaggi. Questa pratica ve-
niva usata abitualmente dagli antichi Greci.

L'aglio
Tutti conoscono le potenti virtù dell'aglio che costitui-
sce, in m o d o particolare, un'incomparabile difesa contro
i vampiri. Gli spicchi d'aglio, più in generale, allontana-
no gli spiriti maligni e possono servire a esorcizzare u n a
casa infestata da fantasmi male intenzionati.

Il chewing-gum
A q u a n t o pare, è un filtro d ' a m o r e efficacissimo: ba-
sta offrire al proprio partner una tavoletta di gomma
americana d o p o averla masticata a lungo, pronunciando
tenere parole. L'essere amato sarà totalmente soggiogato
e non potrà più opporre la minima resistenza.

Il pane
Un taglio o un buco sulla crosta di una pagnotta an-
nunciano un imminente decesso in famiglia.
U n a tartina che cade sulla faccia non imburrata indica
un incontro imprevisto o u n ' i m p o r t a n t e visita imminen-
te.
Una persona che lascia cadere inavvertitamente una
pagnotta rischia di esporsi a gravi conseguenze, per
esempio a un processo.

68
IL CIBO

Infine, colui (o colei) che mangia l'ultima fetta di pane


farà un matrimonio ricco.

Il prezzemolo
Non bisogna mai gettare via del prezzemolo: si rischia
di attirare l'attenzione del diavolo e di cadere nei suoi
trabocchetti.

Il tè
Una giovinetta in età da marito deve sempre mettere lo
zucchero nella sua tazza di tè prima di versarvi il latte: in
caso contrario rischia di restare nubile.
Se sulla superficie del liquido si formano alcune bolle,

69
GLI ORACOLI

ciò sta a significare che qualcuno vi ama appassionata-


mente: e tante sono le bolle, altrettanti sono gli ardenti
spasimanti o le fervide innamorate.
Infine, una foglia di tè che galleggi sulla superficie del
liquido annuncia una piacevole notizia o u n ' i m p o r t a n t e
visita.

70
V.
Gli animali

Le capre
Si versano alcune gocce d'acqua nell'orecchio di una
capra, ponendo una ben precisa d o m a n d a . Se la bestia si
impenna, se si agita prontamente, la risposta è positiva.
Se resta indifferente, se non ha alcuna reazione, la rispo-
sta è negativa. Se fugge, la risposta è incerta. Questo me-
todo è chiamato algomanzia.

Il gallo
Si dice che questo volatile abbia cantato per celebrare
la nascita di Gesù. Il Giorno del Giudizio tutti i galli della
terra, anche quelli dei campanili, innalzeranno i loro fra-
gorosi richiami per avvisare i vivi e far uscire i morti dalle
tombe. Questo schiamazzo universale coprirà anche, a
quanto si dice, il suono delle trombe dell'Apocalisse.
Se, in una sera di luna piena, si costringe un gallo nero
a inghiottire i ritagli delle sue unghie e alcuni appropriati
pentacoli, si otterranno da lui tutte le rivelazioni che si
desiderano.
Nell'antica Russia, gruppi di giovani contadine si riu-
n i v a n o per sapere quale di loro si sarebbe sposata per pri-
ma. Ognuna disponeva davanti a sé un mucchiettino di
frumento, poi si lasciava libero un gallo: il primo muc-
chio becchettato indicava colei che entro breve tempo sa-
rebbe andata sposa.

71
GLI ORACOLI

Un altro m e t o d o , molto diffuso nell'antica Grecia: si


tracciava sul suolo un largo cerchio attorno al quale si se-
gnavano le lettere dell'alfabeto; davanti a ognuna di que-
ste si metteva una manciata di grano. Nel passare da una
lettera all'altra per mangiare il grano, il gallo indicava le
lettere con le quali in seguito veniva composto il messag-
gio.
Questi diversi sistemi di divinazione per mezzo del gal-
lo sono stati battezzati alectromanzia.
72
GLI ANIMALI

Il ragno
Un ragno che si arrampica sulla vostra manica annun-
zia che tra breve rientrerete in possesso di una certa som-
ma di denaro. Se il ragno scende lungo una parete e si
ferma all'altezza del vostro naso, è un segno di incontro
fecondo. Se gira in senso orario intorno alla sua tela, è
un presagio di straordinaria fortuna al gioco.
Tutti conoscono il famoso proverbio: araignée du ma-
tin, chagrin; araignée de midi, souci; araignée du tantôt,
cadeau; araignée du soir, espoir (ragno di mattina, di-
spiaceri; ragno a mezzogiorno, preoccupazioni; ragno di
pomeriggio, regalo; ragno di sera, speranza).
Esiste una tecnica divinatoria, più complicata, chiama-
ta aracnomanzia, che serve a prevedere i numeri fortuna-
ti. Un tale metodo potrebbe essere sperimentato, ad
esempio, giocando al lotto. Si mettono in una scatola al-
cuni pezzi di carta su ognuno dei quali è segnato un nu-
mero diverso. Poi si chiude nella scatola un ragno, per
tutta la notte. L'indomani si verifica quali numeri sono
stati rovesciati e saranno questi i numeri da giocare. I ra-
gni hanno infatti l'abitudine di smuovere gli oggetti mi-
nuti. Si p u ò seguire lo stesso sistema utilizzando lettere al
posto di numeri, per ottenere gli elementi di base di un
messaggio divinatorio.

La talpa
Si cercano i monticelli di terra edificati da questo ani-
male nei giardini e nei campi e si prendono tre manciate
di questa terra, che verranno poi lanciate contro un mu-
ro, da sinistra a destra e dal basso in alto. Il primo lancio
rappresenta gli ostacoli, o fattori negativi della situazio-
ne; il secondo simboleggia gli elementi positivi; il terzo
traduce la posizione finale del richiedente. Si studiano in
seguito le tracce lasciate sul m u r o , rilevandone le forme,
le divergenze e le somiglianze.

73
GLI ORACOLI

Gli àuguri
Per tutta l'antichità, nel bacino del Mediterraneo si ri-
correva abitualmente a una pratica divinatoria che consi-
steva nell'esaminare i segni del cielo e, prima di tutto, il
volo degli uccelli.
L'indovino tracciava sul suolo una linea orientata da
nord a sud, poi un'altra che tagliava perpendicolarmente
la prima, da est a ovest. Si spostava poi in m o d o da vol-
gersi a sud e scrutava il cielo e l'orizzonte. Gli uccelli che
apparivano alla sua destra (a ovest) erano presagi negati-
vi; quelli che volavano alla sua sinistra (a est) avevano un
significato favorevole.
Si teneva conto del numero di uccelli, delle specie cui
appartenevano, della loro velocità, della loro concentra-
zione, delle figure che formavano volando ecc.
GLI ANIMALI

Gli aruspici
Quest'arte divinatoria, praticata quotidianamente
nell'antichità, consisteva nello studiare le viscere degli
animali offerti in sacrificio agli dei. Ci si serviva soprat-
tutto del fegato, senza però trascurare completamente lo
stomaco, la milza, il cuore e gli intestini. L'operazione si
svolgeva in diverse fasi e ogni dettaglio era minuziosa-
mente a n n o t a t o .
Si analizzavano prima di tutto il comportamento della
vittima portata al supplizio e il m o d o in cui spirava. Poi
veniva l'esame delle viscere, che venivano quindi gettate
alle fiamme, per osservare il fumo che producevano.
Questo sistema di divinazione era noto a tutti i popoli
antichi, dai Sumeri ai Persi agli Etruschi. Lo si ritrova
anche presso le civiltà precolombiane, in Perù.
GLI ORACOLI

Gli àuspici
I Romani utilizzavano molto un sistema divinatorio
che consisteva nello studiare le variazioni d'appetito delle
galline e di altri volatili sacri. Questa pratica giocò un
ruolo fondamentale in momenti determinanti della storia
romana.
«Affinché il capo di un esercito avesse sempre a sua di-
sposizione i mezzi per consultare gli dei tramite gli uccel-
li, si faceva accompagnare da indovini che portavano con
sé, in gabbia, le galline sacre. Questi indovini, chiamati
àuspici, avevano quale unica funzione quella di nutrire il
pollame e di osservarlo a ogni ora del giorno.
«La fede negli indovini dava coraggio ai soldati roma-
ni e il disprezzo degli auspici era, ai loro occhi, un segno
certo di sconfitta. Durante la prima guerra punica, il
console Appio Claudio stava per ingaggiare battaglia sul
mare contro i Cartaginesi e volle sapere in anticipo quali
sarebbero state le sorti dello scontro. L'auspice a n d ò ad
annunciargli che le galline sacre rifiutavano di uscire dal-
le loro gabbie e anche di mangiare. " A l l o r a gettatele in
m a r e " , esclamò il console, " a l m e n o b e r r a n n o " . Queste
parole, riferite ai soldati superstiziosi, fecero venir meno
il loro coraggio e l'esercito subì una grave sconfitta»
(Commelin, Mythologie grecque et romaine, Garnier).
In una visione globale, affrancata da una angusta c a u |
salità un p o ' schematica e semplicistica, bisogna ricono-
scere che gli indovini avevano visto giusto...

Le scaglie della tartaruga


Gli indovini cinesi se ne servivano nel m o d o seguente:
scrivevano una d o m a n d a su una scaglia di tartaruga che
sfioravano poi con un tizzone acceso. Si creavano così al-
cune screpolature di cui venivano interpretate forme e di-
sposizione: le aggiunte o le deformazioni che apportava-
no al messaggio iniziale.

76
GLI ANIMALI

Sembra che proprio le scaglie di tartaruga siano state


all'origine delle figure dell'I-Ching.

La clavicola di pollo
Gli inglesi la chiamano wish-bone (letteralmente: osso
per i desideri) e i francesi os-à-tirer (osso da tirare). Que-
sto piccolo osso forma una specie di forcella, molto fra-
gile. Due persone, d o p o aver formulato interiormente un
desiderio, prendono in m a n o un'estremità per ciascuna
dell'ossicino e tirano verso l'esterno. Colui che resta con
il frammento più grosso vedrà realizzato il suo desiderio.
77
GLI ORACOLI

Il cuculo
Il canto del cuculo è estremamente ricco di presagi di
qualsiasi natura. Secondo alcune tradizioni, poi, se il cu-
culo depone le sue uova in nidi a lui estranei, ciò avviene
perché questo uccello consacra il massimo della sua ener-
gia alla composizione di messaggi divinatori: non gli re-
sta perciò più tempo per i lavori di normale amministra-
zione.
In primavera, q u a n d o lo sentite per la prima volta, il
numero di richiami che lancia vi svela quanti anni vi se-
parano ancora dal matrimonio. In estate, invece, annun-
cia quanti anni vi separano dalla t o m b a .
Se il grido del cuculo risuona alla vostra destra, è un
segno di fortuna; se proviene dalla direzione opposta, è
un presagio funesto.
Nel m o m e n t o in cui egli emette il suo richiamo, biso-
gna far risuonare le monete che si hanno in tasca: si è cosi
sicuri di vivere tutto l'anno nell'opulenza.
La divinazione per mezzo del cuculo si chiama cokky-
gomanzia.

Il corvo
Gli indiani d'America l'hanno soprannominato «il
Messaggero della Morte». Questa reputazione funerea è
diffusa anche in Europa, senza dubbio a causa delle for-
che e dei cimiteri che i corvi frequentavano assiduamente
— almeno un tempo — per cibarsi della carne dei cadave-
ri.
Q u a n d o uno di questi uccelli vola sopra una casa grac-
chiando ostinatamente, vuol dire che la famiglia è minac-
ciata da malattia e lutto. Se gira attorno al comignolo, la
morte è imminente.
Se alcuni corvi volano convergendo gli uni verso gli al-
tri, è un presagio di guerra o di rivoluzione.
Secondo molti inglesi, il giorno in cui i corvi a b b a n d o -

78
GLI ANIMALI

neranno in massa la Torre di Londra, la famiglia reale


scomparirà e la Gran Bretagna sprofonderà negli abissi.
In Belgio, invece, i corvi servivano un tempo come ar-
bitri 'n caso di litigio. «Le parti in causa», racconta Col-
lin de Plancy nel suo Dictionnaire Infernal, «mettevano
su un'asse di legno due dolci fatti con farina, olio, uova e
un p o ' di vino vecchio; portavano quindi questi dolci sul-
le rive del lago d'Ixelles, dopodiché venivano liberati due
corvi che mangiavano uno dei dolci e si limitavano a
sparpagliare l'altro. La parte in causa il cui dolce non ve-
niva mangiato vinceva la disputa».
La divinazione per mezzo dei corvi è detta caracoman-
zia.

Le cornacchie
Quando alcune cornacchie si istallano su un terreno,
apportano salute, ricchezza, e felicità domestica al suo
proprietario. Altrimenti, se a b b a n d o n a n o un luogo, an-
nunciano infelicità e sterilità. Si ritiene che questi uccelli
proteggano in m o d o particolare i matrimoni e le coppie.

79
GLI ORACOLI

Il cane
Si è sempre attribuita ai cani una notevole facoltà divi-
natoria, oltre al potere di individuare la presenza di de-
moni o di fantasmi.
Il comportamento canino ha spesso un significato divi-
natorio. Per esempio, un cane che si infila tra due inna-
morati abbracciati annuncia una violenta lite, forse an-
che una rottura definitiva.
Se un cane randagio vi intralcia il passo, farete un in-
contro amoroso. Se un cane bianco e nero vi taglia la
strada il primo giorno della settimana, avrete un'impor-
tante promozione nell'ambito del vostro lavoro.
Un cane che ulula davanti a una porta spalancata è un
segno di lutto e un cane sconosciuto che viene a scavare
un profondo buco davanti alla vostra finestra preannun-
cia una minaccia di mortale epidemia.

La divinazione per mezzo dei cani, chiamata cinoman-


zia, era di uso corrente nell'antica Babilonia. Ecco che
cosa affermano alcune tavolette caldee:
«Se un cane si ferma davanti a un u o m o , costui sarà
fermato da un ostacolo.
«Se un cane si ferma a lato di un u o m o , costui sarà sot-
to la protezione degli dei.
«Se un cane va a coricarsi sul letto di un u o m o , costui
si attirerà la collera degli dei.
«Se un cane si accuccia sulla sedia di un u o m o , la mo-
glie di costui seguirà il marito nella sventura.
«Se i cani ululano all'incrocio di più strade, è un catti-
vo presagio: un nemico si avvicina.
«Se alcuni cani abbaiano dietro le porte, è un presagio
angoscioso, la peste regnerà nel paese.
«Se molti cani si riuniscono e abbaiano, c'è da aspet-
tarsi la caduta della città e la sua distruzione.
«Se alcuni cani ululano nelle strade, la carestia colpirà
la città» (Contenau, La divination chez les Assyriens et
les Babyloniens, citato in Encyclopédie de la divination
di Henri Veyrier).

80
GLI ANIMALI

La scapola di cervo
I giapponesi ne hanno fatto un procedimento divinato-
rio tradizionale molto diffuso e popolare, chiamato futo-
mani. Si espone alla fiamma di un fuoco di legna una
scapola di cervo, di cui si studiano in seguito crepe e scre-
polature. Queste ultime devono, in linea di principio,
formare delle lettere e fornire così la base per un messag-
gio.

Il cavallo
Incontrare un cavallo bianco montato da una fanciulla
dai capelli rossi è, a q u a n t o sembra, uno dei presagi più
sinistri, che annuncia una vera e propria sequenza di ca-
tastrofi. Si può attenuare leggermente la malasorte spu-
tando per terra.

81
GLI ORACOLI

U n a criniera e una coda di cavallo a cui siano stati in-


trecciati dei nastri allontanano i demoni e annullano
completamente gli stratagemmi dei vostri nemici.
Esiste anche un procedimento divinatorio detto ippo-
manzia che consiste nell'interpretare i movimenti
dell'animale: se lascia la scuderia con la zampa destra è
un segno favorevole, e viceversa. Altro metodo: per co-
noscere come andrà a finire una certa situazione, si orga-
nizza una corsa. Ogni cavallo rappresenta una soluzione
possibile e il vincitore indica quale piega prenderanno gli
avvenimenti.

I pesci
Se interi branchi di pesci a b b a n d o n a n o all'improvviso
le acque di un fiume, la regione rischia di essere sconvol-
ta di lì a poco da una guerra o da sussulti sociali.
L'ictiomanzia consiste, da un lato, nello studiare l'ap-
petito dei pesci ai quali si getta del cibo e, dall'altro,
nell'esaminare le loro viscere.

La testa d'asino
Si fa cuocere una testa d'asino per un'intera notte, in
epoca di luna piena. Appena prima dell'alba la si scarni-
fica, pronunciando una d o m a n d a . Se le mascelle dell'asi-
no emettono uno schiocco netto e sonoro, la risposta è
positiva. Se stridono, ci si troverà di fronte a gravi diffi-
colta, ma si riuscirà a trionfare. Se restano mute, la sorte
è incerta. Se si lussano, si va incontro a uno smacco to-
tale.

Il fegato
L'esame divinatorio del fegato si riallaccia direttamen-

82
GLI ANIMALI

te all'arte degli aruspici, ma costituisce anche un metodo


a parte, che gli Etruschi e i Babilonesi avevano eretto a
vera e propria scienza, di una complessità in parte para-
gonabile a quella della geomanzia. Il principio su cui ci si
basava era in effetti simile, poiché il fegato veniva diviso
in un certo numero di settori ai quali veniva attribuito un
diverso significato, come avviene per le Case geomanti-
che. Si rilevavano quindi segni e figure reperibili in questi
settori e si disegnava una mappa, mettendo in evidenza
gli elementi che caratterizzavano ogni regione, collegan-
do od opponendo un certo aspetto ad un altro. Così l'or-
gano comportava due facce principali che concernevano,
rispettivamente, l'io e il m o n d o , o anche gli amici e i ne-
mici. P u r t r o p p o sono andati persi i dettagli e i dati preci-
si — a q u a n t o sembra molto sottili — dell'interpretazio-
ne.

La lepre
Il m o d o di correre, i salti, la cadenza di una lepre pos-
sono essere altrettanti elementi divinatori.
Una lepre che segue il tracciato di una strada è un pre-
sagio di incendio o di incidente mortale.
Una lepre nera è di solito considerata un presagio be-
nefico, mentre imbattersi bruscamente in una lepre bian-
ca annuncia una settimana di contrarietà.
In senso generale, incontrare una lepre è un segno piut-
tosto funesto, in particolare per i marinai e i giovani
sposi.

Il lupo
Nonostante la sua cattiva reputazione, il lupo non è un
animale esclusivamente malefico. Per esempio, una zan-
na di lupo attaccata al collo di un lattante lo protegge dal
diavolo e dagli incendi.

83
GLI ORACOLI

L'immagine di un lupo, in un medaglione, è — a quan-


to sembra — un talismano straordinariamente efficace
per gli uomini politici: il mezzo più sicuro per vincere alle
elezioni.

I topi
Se i topi si mettono a rosicchiare i mobili di una came-
ra da letto, il proprietario di quella camera è in pericolo
di morte. Si ha un presagio ugualmente funesto se i topi
a b b a n d o n a n o improvvisamente una casa.
U n a vecchia credenza afferma che, se un bambino of-
fre uno dei suoi denti da latte ai topi, e se questi ultimi
accettano il regalo, il bimbo avrà in seguito un'esistenza
ricca e felice e riuscirà in tutte le sue imprese.
Un topolino bianco che penetra in una casa passando
dalla porta d'ingresso porta fortuna a tutta la famiglia.
Esiste un metodo divinatorio chiamato miomanzia
che consiste nell'interpretare i suoni emessi da topi I

I pipistrelli
È noto il legame — soprattutto letterario — che unisce
il pipistrello al vampiro Dracula. In generale, questa
creatura ispira soprattutto paura e ribrezzo. Se vola osti-
natamente attorno al comignolo di una casa, attira sfor-
t u n a e morte sulla famiglia.
Invece, se conservate in fondo a una tasca l'occhio de-
stro di un pipistrello, otterrete la facoltà di rendervi invi-
sibili. E se vi attaccate al collo un osso di questo animale,
avrete sempre fortuna al gioco.

- 84
GLI ANIMALI

La divinazione per mezzo dei topi.

85
GLI ORACOLI

Le api
U n ' a p e che svolazza attorno a un neonato addormen-
tato è, per il bambino, il segno di un destino tranquillo e
armonioso.
Se uno sciame d'api si istalla in un albero m o r t o , è un
presagio di malattia letale per il vicino più prossimo.

La balena
U n a balena che appare vicino a una costa annuncia
terribili calamità per tutta la regione.

Il gatto
Udire i gemiti di un gatto q u a n d o si è sul punto di in-
traprendere un lungo viaggio è un presagio, di grave inci-
dente durante il viaggio stesso. Invece, un gatto che star-
nutisce è un segno di buona fortuna.
Contrariamente a ciò che credono certe persone, il fat-
to di incrociare un gatto nero è un presagio eccellente: un
desiderio formulato in quello stesso m o m e n t o si avvere-
rà.
Se avete un gatto nero, la sorte vi sorriderà finché lo
curerete con devozione. Se invece lo trascurerete, la sorte
rischia di accanirsi contro di voi.
In tutta l'antichità, in particolare presso gli Egizi, il
gatto era venerato come animale sacro. Nei templi parte-
cipava a numerose cerimonie, ma non veniva mai sacrifi-
cato proprio perché era sacro agli dei.

86
GLI ANIMALI

87
GLI ORACOLI

La cicogna
È nota la leggiadra leggenda che assegna alle cicogne il
compito di portare i neonati nella loro nuova famiglia.
Q u a n d o alcune cicogne si insediano sul tetto di una casa,
annunciano a colpo sicuro un felice avvenimento.

La coccinella
Una coccinella che vi si posa sulla m a n o vi attira i fa-
vori del cielo (non per nulla è stata soprannominata «lai
bestia del buon Dio»). Se conterete le macchie che ha sul
dorso, saprete quanti mesi di felicità vi sono accordati.

La colomba
È tradizionalmente l'emblema della pace, l'uccello che
annuncia la rinascita dopo il diluvio. Il diavolo, a quanto
si dice, può assumere tutte le apparenze animali, tranne
quella della colomba. È dunque un fatto estremamente
funesto ucciderne una, o anche solo ferirla.
Una colomba che viene a sbattere contro una finestra
annuncia un incidente mortale.

Il rospo
Se due giovani appena uniti in matrimonio incontrano
un rospo nell'uscire dalla chiesa, la loro unione sarà tran-
quilla e feconda.
Se un ladro porta con sé, sempre, un cuore di rospo,
non verrà mai catturato, né andrà in prigione.
88
GLI ANIMALI

Il cigno
Chiunque abbia la sfortuna di uccidere un cigno mori-
rà entro l'anno.

Le formiche
Un formicaio sulla soglia di una casa è un segno di vita
opulenta e protetta. Perciò è evidente che distruggere un
formicaio può avere soltanto conseguenze sfavorevoli.

I grilli
Sono generalmente un segno di buona fortuna, con
l'eccezione dei grilli bianchi che, all'interno di una casa,
annunciano un lutto.

Il gufo
Se al m o m e n t o di una nascita risuona il grido di un gu-
fo, il bambino che viene al m o n d o avrà un'esistenza dif-
ficile e un destino t o r m e n t a t o .
Secondo alcune credenze, un gufo che ulula in pieno
giorno annuncia che una giovane donna dei dintorni sta
per perdere la sua verginità.
Se questo uccello batte le ali contro una finestra in mo-
do insistente, la morte si aggira nei paraggi.
Infine, è meglio evitare di guardare dentro un nido di
gufo: in caso contrario, si rischia di cadere in preda alla
malinconia per il resto dei propri giorni.

89
GLI ORACOLI

Il coniglio
Spazzolare i capelli di un neonato con una zampa di
coniglio assicura al bimbo una protezione efficace contro
le macchinazioni del diavolo.
Un coniglio bianco appollaiato su un pozzo annuncia
rovina e disperazione.

Le mosche
Trovare una mosca in un piatto o in un bicchiere è un
segno di vincita al gioco e di restituzione di denaro. Se la
mosca è viva e la salvate, dovete pronunciare contempo-
raneamente un desiderio.

90
GLI ANIMALI

Le farfalle
Vedere tre farfalle, all'alba, su una stessa foglia è un
segno di malaugurio: la giornata sarà piena di traboc-
chetti.
Se una farfalla dalle ali dorate si posa sul letto di un
agonizzante, indica che l'animo del morente andrà dritta
in paradiso.

I piccioni
Un piccione che si introduce in una casa e vi resta per
tutta la notte annuncia un profondo cambiamento nella
vita della famiglia. L'indomani bisogna guardare bene in
quale direzione spicca il volo: se è verso est, il cambia-
mento sarà benefico; verso ovest, si tratterà di un matri-
monio o di un fortunato incontro amoroso; verso nord,
di uno straordinario successo in campo professionale;
verso sud, di una malattia o di un trasloco.
Un piccione bianco, appollaiato da solo sull'architrave
di una porta, è un presagio di dolore e di morte.

Le galline
Una gallina che «chiacchiera» insistentemente davanti
alla porta di casa annuncia la venuta di un estraneo.
Una gallina che si mette a cantare come un gallo è, a
quanto si dice, posseduta dal demonio: esaudirà tutti i
vostri desideri, ma vi ruberà l'anima.

La volpe
È un avvenimento sempre molto favorevole trovare.

91
GLI ORACOLI

una volpe sulla propria strada, soprattutto se ciò avviene


al crepuscolo.
Se una volpe penetra in un giardino e si comporta co-
me un animale domestico, è un presagio di rovina e di
morte. È anche un segno funesto vedere un gruppo di
volpi intorno a una casa.

Il pettirosso
Secondo una tradizione antica, Dio avrebbe offerto a
questo uccello la macchia rossa che ha sul petto per ri-
compensarlo di aver cercato di strappare le spine della
corona di Gesù. Ciò vuol dire che le peggiori calamità si
abbatteranno su chiunque oserà far del male a questo uc-
cello: se gli si spezza u n a zampa, il colpevole si romperà
una gamba; se lo si ferisce a un occhio, si perderà la vista
e così via. La m a n o che ferisce un pettirosso verrà colpita
da un tremito incurabile.
Q u a n d o in primavera si vede il primo pettirosso, biso-
gna pronunciare un desiderio. Ma se l'uccello sparisce
prima che il desiderio sia stato completamente formulato
si rischia di avere un intero a n n o di sfortuna.

La vacca
U n a vacca che muggisce tre volte davanti alla porta di
una casa annuncia una lunga e crudele malattia per un
m e m b r o della famiglia.

La vipera
U n a vipera addormentata sotto una finestra è un segno
di b u o n a fortuna per l'abitante di questa camera.

92
GLI ANIMALI

Se una vipera vi taglia la strada, da destra a sinistra, i


vostri nemici saranno ridotti all'impotenza nel giro di do-
dici mesi. Se la direzione è da sinistra a destra, riceverete
un'eredità nell'anno successivo.

93
GLI ORACOLI

94
VI.
Il corpo u m a n o

La placenta
Ancora recentemente, alcune levatrici attribuivano un
valore divinatorio al colore della borsa delle acque: se era
di un rosso vivo, si trattava di un segno favorevole; se il
colore era vagamente plumbeo, si annunciava per il neo-
nato un destino incerto e difficile. Si sa anche quali felici
presagi accompagnino un bambino nato «con la cami-
cia»: le potenze occulte gli avrebbero accordato un'ecce-
zionale protezione.

Moribondi e cadaveri
Cimiteri e luoghi di pubbliche esecuzioni sono sempre
stati prediletti dai maghi che vi si dedicavano alla necro-
manzia, o evocazione dei trapassati. Ma esistono molti
altri procedimenti abominevoli che utilizzano la soffe-
renza e la morte come supporto divinatorio.
«I Siriani», scrive il padre La Roche in u n ' o p e r a sulla
divinazione, «mettevano a morte alcuni bambini in tene-
ra età torcendo loro il collo, poi tagliavano loro la testa
che salavano e imbalsamavano; infine incidevano su una
lama o su una lastra d ' o r o il nome dello spirito maligno
in onore del quale avevano fatto quel sacrificio. Poneva-
no la testa su questa lastra, la circondavano di ceri e ado-
ravano quest'idolo per ottenerne risposte».

95
GLI ORACOLI

Vengono in mente le scene descritte da Alexandre Du-


mas nella Reine Margot, in cui il re Carlo IX fa decapita-
re un fanciullo per poter interrogare la sua testa sangui-
nante.
In u n ' o p e r a di stregoneria araba, il Ghaia, Maslema
espone un altro metodo, forse anche più crudele: «Si fa
entrare un u o m o in una giara piena di olio di sesamo e ve
lo si tiene per quaranta giorni; per tutto questo periodo
l ' u o m o viene nutrito di soli fichi e noci. Al termine di
questi quaranta giorni, tutta la carne del corpo è scom-
parsa e non resta nulla di intatto, tranne le vene e le sutu-
re del cranio. Allora si tira l'uomo fuori dall'olio e, men-
tre si asciuga per azione dell'aria, costui risponde a tutte
le d o m a n d e che gli vengono rivolte e rivela i risultati che
avranno determinati affari, sia particolari, sia generali».
Questi procedimenti testimoniano se non altro il fatto
che gli stati parossistici — come quelli indotti dalla tortu-
ra, per esempio — sono suscettibili di far piombare la co-
scienza in un'altra dimensione.

96 -
IL CORPO UMANO

I capelli
La bostricomanzia è una tecnica di interpretazione che
si basa sulla forma, sul tipo, sui movimenti e sulle ondu-
lazioni della capigliatura. Si studiano contemporanea-
mente la disposizione globale, la pettinatura e le diverse
ciocche.
Avere il capello di un altro sulla spalla annuncia una
notizia inattesa.
Se i vostri capelli prendono bruscamente fuoco al con-
tatto con una fiamma, godrete di una notevole longevità.
Se non bruciano, rischiate di morire annegati.
Secondo un detto inglese, riportato da Philippa Wa-
ring, non bisogna andare dal parrucchiere un giorno
qualsiasi della settimana:

«Non vi tagliate mai i capelli di domenica,


E meno che mai di lunedì.
Tagliateli di giovedì e non sarete mai ricchi.
Questo vale anche per il sabato.
Ma tagliateli di martedì e vivrete a lungo,
E più ancora se lo farete di venerdì».

L'improvvisa apparizione di due riccioli sulla fronte è


un segno di vedovanza o d'infedeltà.

Lo sbadiglio
Lo sbadiglio viene considerato un p o ' dappertutto co-
me un atto pericoloso sul piano occulto, perché gli spiriti
demoniaci possono approfittarne per penetrare nel vo-
stro corpo e impadronirsi della vostra anima. C'è un solo
rimedio: succhiare vigorosamente il pollice e il medio del-
la mano sinistra.
97
GLI ORACOLI

Lo starnuto
La divinazione per mezzo dello starnuto si chiama
ptarmoscopia.
Starnutire verso sinistra porta disgrazia. A destra, è un
segno di b u o n a fortuna.
Conviene evitare di starnutire la sera dell'ultimo
dell'anno: rischiereste in caso contrario di avere, per tut-
to l ' a n n o , gravi problemi finanziari.
Se due amanti starnutiscono nello stesso istante, saran-
no benedetti dalla sorte.
Secondo la tradizione celtica, un neonato resta in balia
delle fate fino al suo primo starnuto.
Infine, come afferma una massima popolare, « u n o
starnuto esaudisce un desiderio, due annunciano un ba-
cio, tre qualcosa di meraviglioso».

La risata
La geloscopia è l'inter-
pretazione psicologica e di-
vinatoria della risata: si
basa sui suoi ritmi, intona-
zioni, modulazioni e vibra-
zioni. L'analisi approfon-
dita di una risata registrata
può rivelare tutto il carat-
tere di una persona.

La scrittura automatica
È un vecchio m e t o d o , utilizzato comunemente dagli
spiriti per comunicare con i viventi. Il medium, caduto in
98
IL CORPO UMANO

trance, scrive alcuni segni su dei fogli che coloro che sono
venuti a consultarlo gli infilano, al m o m e n t o o p p o r t u n o ,
sotto la m a n o . Si ritiene dunque che il messaggio si com-
ponga da sé, sotto l'effetto degli impulsi nervosi della
mano, senza alcuna iniziativa personale né intervento co-
sciente del medium. Il risultato di tali esperimenti è spes-
so caotico e inintelligibile, ma talvolta ne escono indica-
zioni sorprendenti. Come sempre in questo genere di fe-
nomeni, è impossibile sapere se si tratta di telepatia, di
chiaroveggenza o di un contatto con le misteriose entità
dell'aldilà: forse le tre cose insieme, o qualcosa di com-
pletamente diverso.

Il sangue
Si chiama ematomanzia il procedimento che consiste
nel predire l'avvenire basandosi sul m o d o in cui sanguina
una ferita e sulle figure formate dal sangue che cola.

99
GLI ORACOLI

Un'unica goccia di sangue che coli dalla narice è un ot-


timo segno.
Se l'amore della vostra vita comincia improvvisamente
a perdere sangue dal naso durante il vostro primo appun-
tamento, vuol dire che la vostra passione è ricambiata.

Il latte di donna incinta


Questo procedimento, curiosamente chiamato mega-
lantropogenesia, consiste nel gettare alcune gocce di latte
di una donna incinta in un bicchier d'acqua, allo scopo di
sapere se il bambino che deve nascere sarà maschio o
femmina. I particolari dell'interpretazione non ci sono
stati svelati.
Questo stesso termine designa anche una pratica com-
pletamente diversa, che mira a ottenere la nascita di]
grandi uomini, costringendo la futura madre a un appro-
priato condizionamento, in m o d o particolare attraverso
lo spettacolo ripetuto di scene grandiose, destinate a im-
pressionare la sua immaginazione e a influenzare, attra-
verso la madre, il carattere del figlio.

Il mestruo
Alcune veggenti contemporanee h a n n o messo a punto
un intero calendario divinatorio, basato sulla data preci-
sa in cui si verificano le mestruazioni. È la cosiddetta me-
nomanzia. In funzione del giorno della settimana e del
mese in cui si verifica il fenomeno, la consultante deve
aspettarsi questo o quell'avvenimento. Due pitonesse, tra
le altre, praticano quest'arte: Eva Morgana e M a d a m e
Athéna. Ignoriamo la loro percentuale di risultati positi-
vi.

100
IL CORPO UMANO

Gli occhi
Una contrazione della palpebra sinistra è un cattivo
presagio, mentre quella della palpebra destra è un segno
molto favorevole.
La divinazione per mezzo degli occhi, o oculomanzia,
veniva utilizzata nel medioevo per smascherare i ladri.
De l'Ancre scrive a questo proposito: «Leggono prima di
tutto i sette salmi della penitenza con le litanie, poi segue
la terribile preghiera a Dio padre e a Gesù Cristo suo fi-
glio, quindi l'esorcismo contro il ladro; d o p o di questo
disegnano alcune figure circolari con nomi barbari e sco-
nosciuti; e in mezzo dipingono un occhio, nel quale con-
ficcano o piantano con un martello di legno di cipresso
un chiodo a base triangolare di rame, consacrato in de-
terminate condizioni; infine esclamano: " J u s t u s es Do-
m i n e " , e allora il ladro si autodenuncia».

I gesti involontari
Questo m e t o d o , chiamato palmomantica, è stato ri-
portato dall'occultista Peucer: «L'ondeggiare del corpo
o di una sua parte era una specie di divinazione che si ba-
sava sull'osservazione dei movimenti che si producevano
nel corpo in m o d o straordinario, contro la volontà del

101
GLI ORACOLI

soggetto e le regole di natura. Se l'occhio destro o sini-


stro vibrava oltre misura, se avvenivano contrazioni mu-
scolari, se le spalle o le cosce tremavano, se i piedi comin-
ciavano ad agitarsi, se la pelle si contraeva in m o d o ine-
guale, se uno degli orecchi ronzava, se i denti battevano
più del solito, se si starnutiva in numero pari o dispari,
poco o spesso, da tutto questo si tiravano congetture».

Le ferite
Questa strana tecnica, chiamata traumatomanzia, era
molto in uso nell'esercito turco. Si trattava di esaminare
le ferite ricevute in combattimento. A seconda della loro
misura, della loro forma e della loro posizione, si enun-
ciava un pronostico divinatorio.

La gobba
Toccare la schiena di un gobbo è sempre stato conside-
rato un fatto evocatore di fortuna e protezione, soprat-
tutto in campo finanziario. Alcuni gobbi si sono arricchi-
ti appostandosi vicino all'ingresso delle case da gioco,
dove ricevevano, oltre alla classica carezza sulla schiena,
ricche elemosine portafortuna.

I nei
Se posti sul lato sinistro del corpo o se di forma ovale,
h a n n o un significato negativo. Se tondi, e situati a de-
stra, portano fortuna.
Una donna che possiede un neo sul seno sinistro do-
vrebbe, a quanto si dice, poter sedurre tutti gli uomini
che incontra.

102
IL CORPO UMANO

103
GLI ORACOLI

Sul gomito, il polso, il mento o un orecchio, è un pre-


sagio di ricchezza, mentre un neo sulla tempia indica no-
tevoli capacità intellettuali.

Il singhiozzo
In alcuni paesi mediterranei una crisi di singhiozzo è il
segno che un nemico pensa a voi maledicendovi.

Nota: per q u a n t o riguarda la chiromanzia (studio delle mani) e la fisi-


gnomia (studio del viso), il lettore viene r i m a n d a t o ai due volumetti di
questa stessa collana dedicati esclusivamente a questi due a r g o m e n t i .

104
VII.
Alcune sostanze
allucinogene e divinatorie

In tutti i tempi, e in tutte le civiltà, gli uomini hanno


sempre fatto ricorso ad alcune sostanze (generalmente
derivate da piante o da funghi) che offrono la possibilità
di modificare i livelli di coscienza. Nelle culture tradizio-
nali, questa assunzione di sostanze era oggetto di riti reli-
giosi e magici, nel corso dei quali la droga veniva sommi-
nistrata secondo dosaggi precisi, con una conoscenza ap-
profondita sia delle ripercussioni fisiologiche sia degli ef-
fetti psichici delle sostanze in questione.
«Che l'umanità in generale possa mai fare a meno dei
paradisi artificiali, questo sembra molto poco probabile.
La maggior parte degli uomini e delle donne conduce
un'esistenza così dolorosa anche nei casi più favorevoli,
così m o n o t o n a , povera e limitata anche nei casi migliori,
che il bisogno di evadere, il desiderio di trascendere se
stessi, non fosse che per qualche istante, è ed è sempre
stato uno dei principali appetiti dell'anima. L'arte e la re-
ligione, i carnevali e i saturnali, la danza e l'ascolto delle
prodezze oratorie: tutto questo è servito, per usare la for-
mula di H . G . Wells, come Porte nel M u r o . E, per l'uso
privato e quotidiano, ci sono sempre stati degli eccitanti
chimici» (Aldous Huxley, Le porte della percezione).
L'accanito volontarismo che caratterizza la società in-
dustriale, il suo culto dell'impresa eccezionale e dei re-
cord in tutti i campi, ha prodotto una vera e propria mi-
tologia della tensione e della fatica, che potrebbe espri-
mersi nel m o d o seguente: un'impresa non è realmente de-
gna di stima, onorevole, se non è condotta a prezzo di
sforzi eroici e quasi disperati. Qualunque facilità d'azio-
ne sembra sospetta, così come l'essere sempre all'erta, di

105
GLI ORACOLI

corsa, in trepidazione, in iperattività, è una cosa conside-


rata incomparabilmente e intrinsecamente superiore alla
posizione seduta e sdraiata.
Sembra perciò naturalmente sconcertante, scandaloso,
a questa morale del «campione ansimante», che si possa
accedere a stati di coscienza privilegiati senza fare prati-
camente niente, accontentandosi di assorbire una deter-
minata sostanza. L'estasi chimica è un oltraggio a questa
religione dello sforzo, che è inseparabile dalle ideologie
della produttività e dell'utilitarismo — che siano vigenti
nell'Est o nell'Ovest — e che glorifica i valori quantitati-
vi di rendimento, efficacia, potere e massa.
Gli dei in una pillola o in un mozzicone devono essere
assolutamente proscritti, non perché la loro venuta sia
puramente illusoria, ma perché rischia, al contrario, di
verificarsi veramente. O r a , gli dei devono essere conqui-
stati, dominati d o p o u n ' a s p r a lotta, e non accolti
nell'inerzia, nel rilassamento.
Il problema della droga è prima di tutto un problema
di civiltà. È il sintomo spettacolare di un male cronico e
in costante peggioramento di cui soffre una società insa-
ziabilmente e puerilmente avvinghiarne: caratterizzata
dall'esacerbazione dell'io, dall'angoscia esistenziale di
sentirsi separati, isolati, aggrediti, in conflitto mortale
con un m o n d o esterno ostile e assurdo dove bisogna cate-
goricamente affermarsi, procurarsi un piccolo spazio di
potere, essere il più bello, il più giovane, il più ricco, il
più competitivo e «trionfante»... oppure rassegnarsi
all'umiliazione e alla frustrazione permanenti.
La maggior parte delle droghe abolisce e attenua i con-
torni, i limiti, le contrazioni di questo io, negando le
preoccupazioni utilitaristiche e quotidiane, calmando le
contraddizioni, spianando le ossessioni di sopravvivenza
a ogni costo e di potere, e soprattutto modificando radi-
calmente la percezione del tempo e dello spazio: il sogget-
to è immerso in una specie di eterno qui-e-ora, che dissi-
pa qualsiasi sensazione d'isolamento e apre la coscienza
alla strana esperienza di una t r a m a universale di vibra-
zioni, di risonanze e di corrispondenze. Tale è almeno la

106
SOSTANZE ALLUCINOGENE E DIVINATORIE

Un'altra percezione del mondo.

prospettiva globale di un «viaggio» riuscito.


In tali condizioni, è evidente che la droga sembra ri-
spondere direttamente e positivamente agli stati depressi-
vi e ansiosi inerenti alla nostra forma di cultura, perché
libera, sia pur provvisoriamente, l'io dalle tensioni più
negative.
Alla lunga, tuttavia, il fenomeno si rivela purtroppo
un'illusione e un circolo vizioso, nella misura in cui la
droga diviene essa stessa una causa d'esaltazione per
quell'io che pretende di liberare: un m o d o di affermarsi
in margine alle convenienze e contro l'ordine stabilito.

107
GLI ORACOLI

La proibizione è, se non altro, da questo punto di vi-


sta, uno sbaglio psicologico, perché crea attorno alla tos-
sicomania un'atmosfera di fascino romantico a cui ben
pochi adolescenti riescono a sottrarsi. Inoltre, i motivi
addotti — protezione, igiene, sicurezza ecc. — dovrebbe-
ro far proibire, oltre all'alcool e al tabacco, anche le
macchine da corsa, le armi da fuoco, l'alpinismo e i ba-
gni di mare. Riportando la popolazione a uno stadio in-
fantile, la si induce a comportarsi come bambini che si
lanciano sulla marmellata vietata.
Gli stupefacenti sono stati di uso comune — anche se
regolato da norme rigorose — in tutte le grandi civiltà
asiatiche e presso gli indiani d'America. Ma il contesto
era totalmente diverso. Non ci si drogava per sfuggire a
una realtà quotidiana giudicata insopportabile, ma per
assaporare una coscienza ampliata dell'universo, che bi-
sognava in seguito cercare di ritrovare senza ricorrere al-
la droga. Era una specie di apprendistato, inserito in un
più ampio cammino spirituale, con l'aiuto di guide quali-
ficate che non somministravano certo queste sostanze in
un m o m e n t o qualsiasi, in un m o d o qualsiasi e a una
qualsiasi persona. Non si trattava di un atto né di com-
pensazione né di disinibizione, ma di un'esperienza magi-
ca e religiosa, che aveva ben poco in comune con la ma-
niera in cui certi gruppi «si bucano» in comunità, non
riuscendo a comunicare in alcun altro m o d o : senza alcu-
na preparazione e senza cercare altro al di fuori di una
specie di anestetico per i loro problemi.
Tra le droghe più comuni che possono indurre stati vi-
sionari, citiamo l'oppio e gli oppiacei (morfina, eroina
ecc.), il peyotl o mescalina, la cannabis indica o hashish,
e l'acido lisergico o LSD. Esiste tuttavia una quantità in-
credibile di prodotti che possono trasformare sensibil-
mente la nostra percezione del m o n d o . Oltre alla mari-
j u a n a , all'etere o alla cocaina, questa lista dovrebbe in-
cludere i barbiturici, i neurolettici e le amfetamine. Si sa
che u n a semplice aspirina, ridotta in polvere e fumata,
può diventare uno stupefacente temibilmente pericoloso.
Ci limiteremo qui a esaminare alcune droghe, tra le più
108
SOSTANZE ALLUCINOGENE E DIVINATORIE

classiche, attraverso testi e testimonianze notevolmente


significativi.

L'oppio
«Tu costruisci sul seno delle tenebre, con i materiali
immaginari del cervello, secondo u n ' a r t e più profonda di
quella di Fidia e di Prassitele, città e templi che superano
in splendore Babilonia ed Ecatonpilo; e dal caos di un
sonno ricco di sogni tu porti alla luce del sole i visi di bel-
lezze da molto tempo sepolte e le fisionomie familiari e
benedette, ripulite dagli oltraggi della t o m b a » (Thomas
De Quincey, Confessioni di un mangiatore d'oppio).

«Ecco la mia sessantesima pipa. Stasera ho fumato più


del solito. E vedrò fantasmi inconsueti, fantasmi più an-
tichi e più impalpabili, fantasmi che sono, rispetto alle
ombre recenti, ciò che le ombre sono per gli uomini vi-
venti.
«Poco fa ho sorpreso la ronda abituale degli spiriti di
questo secolo. E r a n o oneste apparizioni, più o meno de-
gne di pietà, null'affatto strane o terribili. I loro scheletri
tintinnavano leggermente al vento e i brandelli di sudario
e di vesti fluttuavano ancora attorno a loro.
«Ma ora si rifugiano nella terra, ritornano impauriti
nelle loro t o m b e , temendo la venuta degli spettri dei se-
coli precedenti. E vedo uscire dai cipressi tutta una dolo-
rosa teoria di esseri a malapena percettibili, che si trasci-
nano dietro corde, scimitarre e legacci. Sono uomini che
sono stati giustiziati e io li conosco, perché si rivelano
sempre a me d o p o la cinquantesima pipa. Sono schiavi,
eunuchi e donne infedeli. Le loro ossa divenute diafane
non m a n d a n o più alcun rumore q u a n d o si urtano tra lo-
ro...
«Soltanto l'oppio p u ò avvicinare gli uomini ai fanta-
smi, sollevare il velo opaco che separa il m o n d o di qui da
quello di là. Fino a quest'ora, non ha voluto sciogliere il

109
GLI ORACOLI

nodo per me: rendermi un fantasma. Ma ogni notte ren-


de visibili e tangibili, grazie ai nuovi sensi che mi ha do-
n a t o , gli esseri dell'altro m o n d o , del m o n d o di cui tra
breve farò parte. E io assaporo, grazie all'oppio, la gioia
dolorosa dell'esiliato che contempla, dalle altezze della
sua isola, la riva lontana della patria» (Claude Farrère,
Fumo d'oppio).

La mescalina
«Non sono abbastanza sciocco da paragonare ciò che
si verifica sotto l'influenza della mescalina o di qualun-
que altra droga, preparata o preparabile in futuro, alla
presa di coscienza finale e allo scopo ultimo della vita
umana: l'Illuminazione, la Visione della Beatitudine. Ciò
che mi azzardo a dire è che l'esperienza della mescalina
può essere paragonata a quella che i teologi cattolici chia-
m a n o una "grazia g r a t u i t a " , non necessaria alla salva-
zione, ma potenzialmente utile, e che bisogna accettare
con gratitudine, se viene concessa. Essere sospinto fuori
dai solchi della percezione ordinaria, aver l'occasione di
vedere per qualche ora atemporale il m o n d o esterno e
quello interno, non quali essi potrebbero apparire a un
animale ossessionato dall'idea di sopravvivere o a un es-
sere u m a n o ossessionato dalle parole e dalle idee, ma
quali essi sono afferrati, direttamente e incondizionata-
mente, dallo Spirito in generale: ecco un'esperienza di un
valore inestimabile» (Aldous Huxley, Le porte della per-
cezione).

L'hashish e l'LSD
«L'effetto generale delle droghe di cui parliamo sem-
bra consistere in un netto abbassamento delle attitudini
difensive, che è accompagnato dai disturbi della perce-

110
SOSTANZE ALLUCINOGENE E DIVINATORIE

zione che provoca l'alcool. Si diventa coscienti di cose


contro le quali normalmente ci si protegge, e questo giu-
stifica, a mio parere, quella certa disposizione all'ango-
scia che può manifestarsi durante le prime fasi di tale
esperienza. Ma, q u a n d o le difese sono crollate, ciò che si
comincia a vedere non sono allucinazioni, ma aspetti del
reale che di solito vengono ignorati... compreso un senso
dell'unità sociale che l ' u o m o civilizzato ha perso da mol-
to tempo» (Alan Watts, Cosmologia gioiosa).

111
GLI ORACOLI

«Retrospettivamente, la mia opinione sull'LSD è che,


una volta ricevuto il messaggio, si riattacca il ricevitore.
Io credo di aver appreso da questa droga tutto ciò che
potevo e, per ciò che mi concerne, non sarò certo infelice
anche se non potessi più disporne. Ma non è abbastanza
n o t o , a mio parere, che un grandissimo numero di coloro
che hanno avuto esperienze costruttive con l'LSD sono
passati dalle droghe alle discipline spirituali, a b b a n d o -
nando la melma in cui si trovavano e imparando a nuota-
re. Senza l'azione catalizzatrice della droga, forse non sa-
rebbero mai arrivati a questo punto» (Alan Watts, Me-
morie).

112 -
VIII.
La radioestesia

Dall'antichità al secolo XVII


L'uso del bastoncino e del pendolo come strumenti di
divinazione — in m o d o particolare per scoprire sorgenti
d'acqua, tesori od oggetti smarriti — si perde nella notte
dei tempi. Questa pratica era conosciuta, molti secoli pri-
ma dell'era cristiana, tanto dai Cinesi q u a n t o dagli Egizi
e tutto lascia supporre che fosse già praticata dagli uomi-
ni preistorici. Figurava in b u o n a posizione tra le innume-
revoli tecniche di cui si servivano i sacerdoti e gli indovini
della Roma imperiale.
«In seguito a una cospirazione contro Flavio Valente,
nel secolo IV, l'imperatore volle sapere chi lo minaccia-
va. I sacerdoti, d o p o aver fissato un anello a un filo, fe-
cero passare questa specie di pendolo sopra un alfabeto
scritto. L'anello oscillò, poi si fermò su alcune lettere che
formarono la parola : T H E O . . . Non si è mai troppo pru-
denti! Per decisione imperiale, tutti gli sventurati il cui
nome cominciava con le lettere fatali ebbero la tragica
sorpresa di vedersi condannati a morte. Il che non impedi
al destino di compiersi... poiché Teodosio succedette
all'imperatore Valente» (Michel Moine, Guide de la Ra-
diesthésie).

In Il drago rosso, famoso libro di magìa del Cinque-


cento, si dà una spiegazione dettagliata su come operare
per confezionare un bastoncino:
«Nel m o m e n t o stesso in cui il sole appare all'orizzon-
te, prendete nella m a n o sinistra un rametto intatto di
nocciolo selvatico e tagliatelo, sferrando tre colpi con la

113
GLI ORACOLI

m a n o destra, dicendo: Io ti raccolgo nel nome di Elohim,


Mitraton, Adonai e Semfora, affinché tu abbia la virtù
della Verga di Mosè e di Giacobbe, per scoprire tutto ciò
che vorrò sapere. Porterete poi il rametto nella vostra ca-
mera; quindi cercherete un altro pezzo di legno qualsiasi
che ridurrete alle stesse dimensioni dei pezzi del vero ba-
stoncino e che porterete da un fabbro per far ferrare i
piccoli tronconi forcuti con la lama che vi è servita per
sgozzare la vittima (di solito una gallina), facendo atten-
zione che le due estremità siano un p o ' aguzze q u a n d o sa-
ranno posate sul pezzo di legno.
« U n a volta eseguito il tutto, ritornerete a casa e mette-
rete voi stessi quella ferratura al bastoncino vero e pro-
prio; prenderete quindi una calamita che farete scaldare
per calamitare le due punte della vostra bacchetta».
Questo metodo, che ha ancora un a n d a m e n t o tipica-
mente magico, in seguito sarà notevolmente semplifica-
to, spogliato del suo lato «stregonesco», adattato sia a
un approccio più puramente intuitivo sia a concezioni
più scientifiche.
Considerati dalla Chiesa come sudditi di Satana, gli
stregoni furono fatti oggetto, per tutto il medioevo, di
costanti persecuzioni. Solo a partire dal secolo XVII co-
minciarono a guadagnarsi — timidamente — il diritto di
cittadinanza.
Sotto il regno di Louis XIII, i coniugi Beausoleil pro-
cedettero a una serie di lavori e di ricerche il cui risultato
fu straordinariamente convincente. Venti anni di esperi-
menti furono da loro condensati in un'opera intitolata:
Veritiera dichiarazione resa al re e ai nostri Signori del
suo Consiglio, sui ricchi e inestimabili tesori recentemen-
te scoperti nel regno. Marito e moglie erano riusciti a rin-
tracciare più di centocinquanta miniere, oltre ad un nu-
mero considerevole di fonti e di corsi d'acqua sotterra-
nei.


Radioestesista in azione.

114
GLI ORACOLI

Nel 1634 Beausoleil fu nominato ispettore generale


delle miniere di tutto il regno. Il decreto specificava:
«Voi avete trovato e portato alla luce un gran numero di
miniere d ' o r o e d'argento, piombo e altri minerali, e an-
che di pietre preziose, dalle quali può derivare grande uti-
lità a Sua Maestà».
Lo Stato si era impegnato a rimborsare i due coniugi,
che erano quasi andati in rovina per finanziare da sé la
verifica delle loro intuizioni. Per aiutare le finanze reali,
Richelieu fece accusare i due di stregoneria e di patto con
il diavolo. I Beausoleil furono arrestati e imprigionati per
ordine reale. Perirono tutti e due in prigione, di stenti e
di dolore.

Da Jacques Aymar all'abate Bouly


Ma in tutta E u r o p a quest'arte del bastoncino non ces-
sava di guadagnare nuovi sostenitori e ferventi adepti, a
tal p u n t o che la stessa giustizia non disdegnò di ricorrere
ai suoi servizi.
Il più illustre stregone detective della fine del secolo
XVII fu un contadino del Delfinato: Jacques Aymar.
Nel 1688 questo straordinario personaggio fu sollecita-
to dal procuratore reale di Grenoble affinché l'aiutasse a
risolvere il mistero di un grave furto perpetrato qualche
tempo prima in quella città. P a r t e n d o dalla casa dove era
stato commesso il furto, Aymar, con la bacchetta punta-
ta, si lanciò in una ricerca che, strada dopo strada, lo
p o r t ò all'edificio della prigione, quindi in una cella dove
quattro malfattori erano stati rinchiusi alcuni giorni pri-
ma.
Davanti al primo delinquente, il bastoncino restò iner-
te. Davanti al secondo reagì con violenti soprassalti,
mentre il detenuto protestava clamorosamente dichiaran-
dosi innocente. Con il terzo, il test fu negativo. Messa
davanti al q u a r t o , la bacchetta fu agitata da violente
scosse. Nel frattempo era arrivato il giudice: ottenne

116
LA RADIOESTESIA

dall'ultimo indiziato una confessione completa, mentre


l'uomo che aveva negato tutto dovette riconoscere la sua
partecipazione al furto.
Aymar in seguito riuscì anche a smascherare i ricetta-
tori e a recuperare la refurtiva, sempre grazie all'aiuto
del suo bastoncino.
Altre imprese, altrettanto spettacolari, dovevano poco
dopo confermare il talento e accrescere il prestigio dello
stregone.
Tra l'altro, egli riuscì, d o p o una lunga e avventurosa
ricerca, tra Lione e Beaucaire, a rintracciare e a far con-
fessare gli assassini di un mercante di vino lionese, dopo
che la polizia della regione era stata vanamente mobilita-
ta da alcuni mesi per risolvere l'enigma.
Una delle sue imprese più stupefacenti fu la scoperta
del cadavere di una giovane donna, che era stata strango-
lata, rinchiusa in un barile e sepolta in mezzo a un bosco.
La donna era misteriosamente scomparsa alcuni mesi
prima e da allora veniva cercata disperatamente senza al-
cun risultato.
Affiancato dal procuratore e dagli arcieri, Aymar si
presentò a casa della defunta. Ognuno dovette sottomet-
tersi al verdetto del bastoncino, il che permise di discol-
pare i domestici e tutti i membri della famiglia, fatta ec-
cezione per il marito la cui presenza provocò, nello stru-
mento, una reazione immediata e convulsiva. L ' u o m o
preso dal panico cercò di fuggire: ancora una volta Ay-
mar aveva visto giusto.
Fu agli inizi del secolo XIX che si sviluppò l'uso del
pendolo, che doveva più o meno soppiantare il bastonci-
no. Nel 1890, epoca in cui spiriti scientifici aperti alle
nuove idee cominciavano a interessarsi in modo serio e
comprensivo all'insieme dei fenomeni paranormali, un
curato di Pas-de-Calais, l'abate Bouly, inventò il termine
radioestesia, dal latino radius (raggio) e dal greco aisthe-
sis (sensibilità).
L'abate Bouly fu il vero iniziatore della moderna ra-
dioestesia. E r a n o ormai lontani i tempi in cui la Chiesa
voleva vedere soltanto un intervento del diavolo nell'atti-

117
GLI ORACOLI

vità degli stregoni. Bouly riuscì in innumerevoli e straor-


dinarie imprese: scoprì centinaia di pozzi e di fonti d'ac-
qua, ma riuscì anche a identificare importanti località ar-
cheologiche del medioevo e di epoca romana. Dopo la
prima guerra mondiale a lui venne ufficialmente affida-
to, dal governo francese, un compito particolarmente de-
licato e pericoloso: individuare le mine e gli obici inesplo-
si di cui erano pieni i luoghi, a nord e a est, che erano sta-
ti campi di battaglia. Considerato un esperto a livello in-
ternazionale, veniva consultato da tutti i paesi del mon-
do.
«La sua grande forza», scrive Michel Moine, «in
q u a n t o mago, consisteva nell'individuare l'acqua anche
se si trovava a notevoli profondità, determinando con
estrema esattezza la potenza dell'erogazione e la qualità.
La sua più che legittima fama dipendeva anche dall'esat-
tezza delle sue diagnosi mediche. Venivano da ogni parte
per consultarlo. I medici, vedendo in lui un u o m o di
scienza più che un concorrente, l'aiutavano volentieri a
realizzare i suoi esperimenti. Così fu accolto in un certo
numero di ospedali, a Boulogne, Berck, Liegi, Lille ecc.,
dove riconobbe senza mai commettere un errore numero-
se colture di microbi che gli venivano presentate su vetri-
ni».
L'abate Bouly stesso parlava della radioestesia con
modestia e buon senso: «Noi viviamo», diceva, «in un
oceano di radiazioni che non siamo in grado di percepire:
effluvi invisibili e m a n a n o da qualunque cosa e si tratta
soltanto di scoprire la loro esistenza facendo di noi stessi
un detector vivente. Una fragile antenna permette di cap-
tare più facilmente le radiazioni nascoste: è la famosa
bacchetta del mago. Io sono soltanto un ricercatore di ra-
diazioni, nient'altro».
A Locarno, nel 1956, fu creata V Unione mondiale dei
radioestesisti, alla quale fecero capo i principali raggrup-
pamenti e associazioni del globo, allo scopo di stabilire
un continuo scambio e di coordinare i lavori dei ricerca-
tori e dei praticanti.
Durante la guerra del Vietnam, i marines si sono serviti
della radioestesia per individuare le posizioni nemiche

118
LA RADIOESTESIA

e gli stessi sovietici stanno oggi studiando molto seria-


mente questa questione, nei laboratori delle università di
Mosca e di Leningrado. H a n n o soprannominato il feno-
meno «metodo degli effetti biofisici» o M . E . B .
«I russi effettuarono una quantità notevole di esperi-
menti che studiarono nei minimi dettagli, secondo il me-
todo statistico. Arrivarono alla conclusione che era pos-
sibile utilizzare la bacchetta per risolvere numerosi pro-
blemi tecnici, quali la determinazione della posizione dei
cavi sotterranei, delle tubature per l'acqua, delle avarie
alla rete elettrica, oltre a permettere di reperire corsi
d'acqua sotterranei e giacimenti di minerali.
«A quanto sembra, nessuna tecnica permetteva di iso-
lare i maghi da queste radiazioni che facevano oscillare i
bastoncini. Anche q u a n d o il mago si spostava con estre-
ma rapidità, o q u a n d o veniva isolato dal suolo per mezzo
di piastre di caucciù, d'acciaio o anche di piombo, la bac-
chetta continuava a reagire non appena si trovava sulla
verticale di un corso d'acqua sotterraneo» (Sheila
Ostrander e Lynn Shroeber, Fantastiques recherches pa-
rapsychiques en Urss, Laffont).
Si possono facilmente indovinare le temibili applica-
zioni militari che potrebbero derivare da questo genere di
ricerche.

Fabbricazione e funzionamento
Ecco, secondo q u a n t o afferma P i o b b , come si deve
preparare e utilizzare una bacchetta da mago:
«Per scoprire le sorgenti e i tesori si utilizza un ramet-
to, tagliato ancora verde, con la corteccia intatta: può es-
sere un r a m o di quercia, olmo, nocciolo o corilo. La bac-
chetta deve essere naturalmente biforcata a una delle due
estremità, così da formare una V aperta.
«La si tiene con la punta in alto, le due estremità della
V leggermente piegate e strette tra le mani, con le palme
girate verso l'alto.

119
GLI ORACOLI

«Si percorre lentamente il terreno da esplorare.


«Di tanto in tanto si batte il piede, ma senza che il tal-
lone si stacchi dal suolo, allo scopo di mettere in movi-
mento la bacchetta.
«Quando si arriva proprio sopra un corso d'acqua o un
tesoro, la bacchetta si piega, e talvolta arriva quasi al
punto di spezzarsi» (Piobb, Formulaire de haute magie).

Nel Grande Libro del Destino (Plantyn) si può leggere


la seguente precisazione: «L'utilizzo della bacchetta esige
che si tengano le braccia ben dritte, cosa molto stancan-
te, ma necessaria soltanto se la bacchetta non funziona in
alcun'altra maniera. Fate alcune prove tenendo le brac-
cia nelle posizioni più svariate, finché riuscirete a deter-
minare qual è quella migliore e più comoda fisicamente.
Se non vi trovate a vostro agio, state soltanto perdendo
tempo!».
I materiali utilizzati per un pendolino sono estrema-
mente vari: legno, avorio, metallo, vetro, o anche plasti-
ca. Anche la misura è poco importante. Basta procurarsi
una palla di vetro e attaccarla a un filo di cotone, di cui
noi stessi stabiliremo la lunghezza (non deve superare pe-
rò i trenta centimetri), procedendo per prove successive.
Bisogna tenere il filo tra il pollice e l'indice.
A seconda della persona che l'utilizza, un pendolo ef-
fettua rotazioni sia nel senso delle lancette di un orolo-
gio, sia nel senso inverso. È una questione di polarità in-
dividuale, che può essere positiva o negativa, come il + e
il — nell'elettricità. «Un metodo eccellente per determi-
nare la polarità consiste nel tenere il pendolo al di sopra
del polo positivo di una calamita. Se il pendolo gira nel
senso delle lancette di un orologio, siete positivi; in caso
contrario, siete negativi. Uomini e donne possono essere
polarizzati sia negativamente sia positivamente. La bac-
chetta, se siete positivi, s'inclinerà verso il polo positivo
della calamita e si alzerà sopra il polo negativo» (Le
Grand Livre du Destiri).
120
LA RADIOESTESIA

121
GLI ORACOLI

Questo fattore della polarità è essenziale, nella misura


in cui orienta il significato stesso delle risposte fornite. Se
avete, per esempio, una polarità positiva e se il pendolino
gira in senso orario, la risposta alla d o m a n d a formulata
ha un valore affermativo — e viceversa.
Per la ricerca propriamente detta (oggetti smarriti, sor-
genti d'acqua, persone scomparse ecc.) si possono fare
ricerche direttamente sul terreno o ci si può servire di una
carta geografica. La ricerca diretta comporta un inconve-
niente: le onde e le vibrazioni parassite, emesse da alcune
sostanze o legate a certe proprietà telluriche, rischiano di
confondere i risultati dell'esperimento. Per annullare gli
effetti di queste interferenze, bisogna munirsi di un «testi-
mone», ossia un campione dell'elemento ricercato. Nel
caso che si ricerchi un essere u m a n o o un animale, si sce-
glierà qualcosa di intimo a lui appartenuto e quindi forte-
mente impregnato delle sue vibrazioni.
È molto più semplice lavorare su una carta geografica.
Bisogna però che questa sia perfettamente chiara, pulita
ed estremamente precisa. La si stenderà su uno spazio as-
solutamente vuoto, nel senso nord-sud, evitando quei
mobili — tavoli, scrivanie ecc. — che possano contenere
oggetti le cui onde rischiano di invalidare l'operazione.
Per la stessa ragione è ugualmente indispensabile allonta-
nare un p o ' le persone presenti, ammenoché, naturalmen-
te, una di queste non sia proprio l'oggetto delle vostre ri-i
cerche. Anche in questo caso bisogna scegliere un «testi-
m o n e » , un campione dell'elemento o un soggetto intimo,
che verrà posto all'estremità nord della carta. Il vantag-
gio di un simile metodo sta soprattutto nel fatto di limita-
re le interferenze, molto più frequenti all'esterno.
Ecco, secondo Michel Moine, la tecnica di una diagno-
si medica generale, effettuata con la bacchetta:
«Muniti della vostra bacchetta, mettetevi proprio di
fronte al malato. Orientate su di lui il vostro pensiero.
«Spostate lentamente la bacchetta fino a che venga a
trovarsi a qualche centimetro dalle principali parti del
corpo del malato (testa, petto, ventre e così via). Pensate
con intensità e precisione alla parte del corpo davanti alla

122
LA RADIOESTESIA

quale state facendo passare la bacchetta, a d o t t a n d o la se-


guente convenzione mentale: " S e la testa di X (o il petto
ecc.) è malata, la mia bacchetta si a b b a s s e r à " .
«Non appena noterete un sobbalzo della bacchetta su
una parte determinata del corpo, annotatela» (Michel
Moine, Guide de la radiesthésie).
In seguito si potrà affinare la diagnosi, operando su
una carta anatomica dettagliata, e ponendo una serie di
domande sulle eventuali malattie di cui soffre il consul-
tante.

123
GLI ORACOLI

T A V O L A dei segni dello Zodiaco


dei loro Geni, delle loro Influenze

Elementi Segni Geni Pietre Piante


preziose

Fuoco Ariete Amum 1 Elelisphoxos


Ametista

Terra Toro Api 2 Peristeron


Giacinto Orthos

Aria Gemelli Elitomene 3 Peristeron-


e Horus Agata Yptios

Acqua Cancro Ermanubi 4 Symphylon


Topazio

Fuoco Leone Momfta 5 Peandanos


Berillo

Terra Vergine Iside 6 Calamanthle


Crisolito

Aria Bilancia Omfta 7 Scorpiuros


Sardonica

Acqua Scorpione Tifeo 8 Artemisia


Onice

Fuoco Sagittario Nefte 9 Anagillis


Smeraldo

Terra Capricorno Anubis 10 Lapathos


Calcedonia

Aria Acquario Canub 11 Dracuntia


Zaffiro

Acqua Pesci Icton 12 Aristolechia


Diaspro

124
LA RADIOESTESIA

e delle pietre preziose


che sono sotto il loro influsso
(da Emmanuel-Napoléon Santini de Riols)

Animali Qualità Qualità Colori


elementari umane

Pecore e Igneo Ardito Rosso


bestiame m i n u t o C a l d o secco Soldato valoroso

Bestiame grosso Terrestre Ingegnoso e Grigio


Freddo secco amico di Venere

Esseri intermedi Aereo Amico dei giochi Giallo


tra l ' u o m o e la Caldo umido e degli svaghi
bestia -Scimmie

Acquatici Acqueo Vagabondo Nerastro


Freddo umido e incostante

Fiere Igneo A n i m a grande Dorato


C a l d o secco c regale

Della specie Terrestre Sterile, pio, Verde


canina F r e d d o secco industrioso

Volatili Aereo Amico della Porpora


Caldo umido giustizia e custode
delle leggi

Rapaci e voraci Acqueo T i r a n n o crudele Nero


Freddo umido e sanguinario

Guerrieri Igneo Collerico Color


C a l d o secco e incostante fiamma

Ruminanti Terrestre Ambizioso, aspira Bianco


F r e d d o secco a ciò che c'è
di più grande

Marini Aereo Amante del mare, Azzurro


C a l d o umido mercante
che cerca
d'arricchirsi

Fluviali Acqueo Fecondo Cenere


Freddo umido e libertino

125
GLI ORACOLI

La pietra magica di Maria de' Medici.

126
IX.
Breve elenco
delle pietre preziose e no
e dei loro poteri magici

Da Emmanuel-Napoléon Santini de Riols, Dictionnaire


des Pierres Magiques.

Acquamarina
L'acquamarina, o berillo, allevia l'epilessia e la nefri-
te. Rende felice e ricco chi la porta.
Ermete Trismegisto

L'acquamarina rende la navigazione felice a chi la por-


ta su di sé, sia q u a n d o s'imbarca sia q u a n d o torna in por-
to, per lungo e periglioso che sia il viaggio.
R. De Berquen

Il berillo, o acquamarina, portato sul corpo, storna le


imboscate dei nostri nemici. La polvere di berillo è buona
anche contro il mal di denti.
Anonimo

Agata
Se porti nella m a n o un frammento di questa pietra,
sulla quale siano dipinti degli alberi, il cuore degli dei ne
sarà rapito...
Se hai una febbre che, a giorni alterni, ti brucia e ti tor-
menta, o che, afferrandoti il quarto giorno, ti minaccia

127
GLI ORACOLI

di una sorte incresciosa e non vuol lasciarti, non aver


paura di dover scendere agli Inferi: guarirai grazie
all'agata. Nessun rimedio, infatti, è migliore di questo.
Ma voglio indicarti un segno per riconoscere la forza del-
la pietra: se la getti in un piatto di carni cotte e ve la lasci
per qualche istante, queste carni in seguito si scioglieran-
no.
L'agata rende piacevole alle donne un uomo che esse
prima non a m a v a n o .
Orfeo, Poema delle pietre

Se vuoi evitare qualsiasi pericolo, padroneggiare qual-


siasi cosa terrena e avere un cuore forte, prendi l'agata
nera, che ha venature bianche, e un altro tipo di questa
pietra, che apparentemente è di colore bianco, e si trova
nell'isola di Creta, ed ha venature nere. Questa pietra fa
vincere qualunque periglio e conferisce forza al cuore,
rende l'uomo potente, piacevole e scherzoso e aiuta con-
tro tutte le avversità.
Alberto il Grande

L'agata fortifica il cuore, preserva dalla peste e guari-


sce i morsi di bestie velenose.
G.-B. Porta

Ambra gialla
I contadini della Transpadana p o r t a n o collane di am-
bra gialla, il più delle volte come ornamento, qualche
volta anche come rimedio: però è un buon rimedio, si di-
ce, contro il gonfiore delle tonsille e il gozzo, che dipen-
d o n o dalla cattiva qualità delle acque, così fatali alla gola
e alla parti limitrofe.
La si attacca come amuleto al collo dei bambini. Se-
condo Callistrato, è utile a qualunque età contro le affe-
zioni linfatiche e i disturbi urinari, sia che semplicemente
la si porti su di sé, sia che si beva l'acqua in cui la si è fat-
ta bollire. Sempre da Callistrato viene il nome di Chryse-
lectrum, attribuito al tipo di agata che di mattina offre

128
ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

un affascinante colore d ' o r o e che, avido di fiamma, si


incendia con facilità se lo si avvicina al fuoco.
Portato al collo, il Chryselectum guarisce la febbre e le
malattie; triturato insieme con del miele rosato, fa spari-
re il dolore alle orecchie; triturato con il miele attico,
schiarisce la vista; ridotto in polvere, è un valido rimedio
contro i dolori di stomaco, sia ingerito da solo, sia preso
nell'acqua con del mastice.
Plinio, Storia naturale

Ametista
L'ametista blocca gli incantesimi e le operazioni magi-
che.
G.-B. Porta, Magia naturalis

Questa pietra impedisce l'ubriachezza; dissipa i cattivi


pensieri dello spirito e ve ne introduce di belli e soddisfa-
centi; ma ciò che ha di più straordinario è che rende la
persona che la porta gentile e industriosa e, inoltre, vigile
e allegra.
Robert de Berquen

1 tedeschi ritengono che l'ametista, portata su di sé,


impedisca il vizio del bere; questa proprietà della pietra
sembra indicata dal colore del vino di cui essa è rivestita,
come se avesse tale colore proprio a causa delle sue fa-
coltà.
Anonimo

Calamita
Vuoi sapere se tua moglie ti è fedele, se ti mantiene il
letto e la casa casti, se non vi introduce alcun altro uo-
mo? Prendi la pietra della calamita e nascondila sotto il
tuo giaciglio: poi, come se stessi pensando ad altro, canta

129
GLI ORACOLI

nel frattempo un'allegra canzone. Tua moglie, a b b a n d o -


nandosi a un dolce sonno, tenderà la mano nel desiderio
di abbracciarti. Ma, se Venere la tormenta con desideri
illeciti, ella cadrà a terra dall'alto del letto.
Che due fratelli portino con sé la calamita, se vogliono
evitare dispute e odi.
Questa pietra, inoltre, ti ispirerà, se vuoi parlare al po-
polo riunito, i discorsi più dolci e più piacevoli; e tu por-
terai negli animi degli ascoltatori un'affascinante persua-
sione.
Orfeo, Le pietre

Le pietre di calamita entrano nelle composizioni oftal-


miche con una dose particolare per ognuno. Arrestano
soprattutto le flussioni degli occhi. Calcinate e polveriz-
zate, guariscono le ustioni.
Plinio, Storia naturale

Corallo
Il corallo ferma il sangue, allontana i cattivi spiriti, im-
pedisce i terrori panici, preserva dalla folgore e dalla
grandine.
G.-B. Porta

Se vuoi pacificare le tempeste e oltrepassare i fiumi,


prendi il corallo, un pezzo bianco e l'altro rosso. Si è spe-
rimentato che blocca il sangue incontinente, frena la fol-
lia di colui che lo porta e dona saggezza.
Alberto il Grande

Per vedere mentre si dorme la persona che si sposerà:


prendere del corallo polverizzato, della polvere di dia-
mante e del sangue di piccione bianco, farne quindi una
pasta che verrà chiusa in un fico. Dopo aver messo il tut-
to in un pezzo di taffetà bianco, metterselo al collo e por-
re sotto il capezzale un r a m o di mirto recitando questa

130
ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

orazione: «O Signore clementissimo, che hai dato una


sposa al tuo servitore A b r a m o e hai indicato al suo obbe-
diente figlio, con un ammirevole segno, la donna che gli
destinavi, Rebecca, voglia tu indicare al tuo servitore (o
alla tua serva), tramite il ministero dei tuoi Spiriti, la
donna (o l'uomo) che devo sposare: Balibeth, Assaibi,
Abumalith, Amen».
Cahagnet

Diamante
Ricetta per l'amore: prendete un anello d ' o r o in cui sia
incastonato un piccolo diamante e che non sia mai stato
portato da q u a n d o è uscito dalle mani dell'orefice; avvol-
getelo in un piccolo pezzo di stoffa di seta e portatelo tra
la camicia e la carne, dalla parte opposta a quella del
cuore, per nove giorni e nove notti.
Il decimo giorno, prima che il sole si levi, inciderete
con un punzone nuovo, nella parte interna dell'anello, la
parola Scheva. Prenderete quindi tre capelli della perso-
na da cui volete essere amati e li attaccherete a tre dei vo-
si ri dicendo: «Oh corpo! Possa tu amarmi e che il tuo di-
segno riesca cosi ardentemente come il mio, per l'efficace
virtù di Scheva».
Bisognerà annodare quei capelli con lacci d ' a m o r e in
modo tale che l'anello sia praticamente chiuso al centro
dei lacci; d o p o averlo riavvolto nella stoffa di seta, lo
porterete sul vostro cuore per altri sei giorni; e il settimo
giorno scioglierete l'anello dai lacci d ' a m o r e e farete in
modo di farlo avere alla persona a m a t a . Tutte queste
operazioni vanno fatte a digiuno, prima che sia sorto il
sole.
Piccolo Alberto

In molti hanno scritto che, se viene messo un diamante


sotto la testa di una donna senza che questa lo sappia, se
la donna è fedele al marito il diamante fa sì che ella, an-

131
GLI ORACOLI

che se addormentata, lo baci; se la donna è infedele e


adultera, ella si ritrae e prova avversione per i baci.
Anonimo

Questa pietra è sotto l'influsso degli Spiriti della luce;


di conseguenza, mette in rapporto con loro, schiarendo
l'intelligenza di chi la porta con questa intenzione; influi-
sce sull'intelligenza, cioè purifica il cervello.
Cahagnet, Magie magnétique

Diaspro
Se, al momento di fare un sacrificio, qualcuno porta
sulla mano un diaspro rilucente e di un colore aereo, il
cuore degli immortali se ne rallegrerà. Verseranno perciò
sulla terra inaridita piogge abbondanti e a quell'uomo
andrà il merito se i campi aridi saranno fecondati da que-
sta pioggia benefattrice.
Orfeo

Le sue virtù consistono nell'arrestare il flusso sangui-


gno, nell'impedire l'aborto, e anche nel procurare p a r t i
favorevoli, guarire l'epilessia, dissipare i pensieri tristi,
impedire il formarsi dei calcoli, preservare dai veleni e
anche dai pericoli dell'acqua.
Robert de Berquen

L'immagine di un u o m o , incisa su un diaspro verde in


castonato nel bronzo, con una collana appesa al collo, un
casco in testa, una spada in pugno puntata verso l'alto,
nell'atto di calpestare con i piedi un serpente, rende colui
che la porta al collo vittorioso e invincibile dovunque.
Pierre de Bresche, Traité des talismani


La malachite impedisce che si abbiano incubi notturni.

132
ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO
GLI ORACOLI

Giada
Questa pietra lenisce i dolori di reni e caccia la renella
dalla vescica. Portata in un amuleto, preserva dalle bestie
velenose.
G.-B. Porta

Lapislazzuli
Le proprietà del lapislazzuli sono le seguenti: è catarti-
co, cioè ha la forza di purgare soprattutto l ' u o m o melan-
conico; dissipa i terrori che angosciano i bambini; fortifi-
ca la vista; impedisce l'aborto; procura il sonno; calma
bruscamente i dolori della gotta.
Robert de Berquen

Malachite
La malachite difende dal fulmine colui che la porta e
impedisce i terrori della notte.
Anonimo

Ofite
Impara il m o d o per non temere il morso dei serpenti
mostruosi: riduci in polvere un piccolo frammento d'ofi-
te e, se un serpente viene a morderti con i suoi denti vele-
nosi, cospargi la ferita con tale polvere. Il rimedio sarà
infallibile.
Orfeo

134
ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

Onice e Calcedonio
Si dice che l'onice moltiplichi le preoccupazioni di co-
loro che lo posseggono: costoro fanno sogni cattivi e ter-
rorizzanti e spesso li causano ad altri. Colui che berrà e
che mangerà in una ciotola fatta con questa pietra sarà
vittima dell'insonnia.
Ibn-el-Beithar

Se vuoi procurare tristezza, timori terribili, strane fan-


tasie, pettegolezzi e litigi, prendi una pietra detta onice.
Portata al collo o al dito, produce liti senza fine e terrore.
E questo è stato sperimentato dai moderni.
Alberto il Grande

Opale
Gli dei a m a n o l'opale, la cui superficie è simile alla pel-
le di un bambino: questa pietra guarisce gli occhi deboli e
che versano t r o p p o facilmente lacrime...
Dona agli uomini la bellezza delle forme e il vigore nel
combattimento, anche se sono già in età avanzata.
Orfeo

L'opale rallegra il cuore, preserva da qualunque vele-


no e contagio dell'aria, allontana la tristezza, impedisce
le sincopi, il mal di cuore e le affezioni maligne.
G.-B. Porta

L'opale è influenzata dagli Spiriti della pace e della


calma. È un valido rimedio contro l'insonnia e il sonno
troppo leggero.
Cahagnet

135
GLI ORACOLI

Perla
Le perle fortificano il cuore e gli spiriti vitali, rendono
resistenti ai veleni, alla corruzione e alla sincope; addol-
ciscono il latte materno e lo fanno venire.
Anonimo

Le particolarità della perla sono le seguenti: ridotta in


polvere, fonde e diminuisce l'umore catarrale; liquefatta
e ridotta in pozione, dissipa tutti gli umori cattivi, elimi-
na le malinconie, rimedia istantaneamente al deliquio, al-
le febbri e alle emicranie; e anche gli onirocritici, o inter-
preti dei sogni, ne ricavano congetture che hanno molto
credito.
Robert de Berquen

Rubino o Carbonchio
Si ritiene che il rubino renda immuni dai veleni, preser-
vi dalla peste, purifichi gli spiriti, allontani i cattivi pen-
sieri, annulli i sogni fastidiosi e ne procuri di piacevoli, e,
inoltre, sveli gli infortuni o i dispiaceri che stanno per ar-
rivare.
Per dimostrare come questa pietra abbia tale virtù, si
narra una storia scritta da Wolfgangus Gabelchouer, su
ciò che una volta gli capitò. Mentre si trovava in viaggio
con sua moglie, si accorse che un rubino, che egli portava
sempre al dito, di una straordinaria bellezza, aveva perso
improvvisamente il suo colore vivo e brillante ed era di-
ventato così scuro da sembrare quasi nero. Questo gli
procurò un grave dispiacere, perché la pietra rimase per
molto tempo in quello stato, così a lungo che egli era or-
mai convinto che fosse una pietra da gettar via. Infine lo
disse alla moglie, facendole capire che questa cosa gli
prediceva un avvenimento sinistro; e ciò si verificò infatti
136
ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

137
GLI ORACOLI

d o p o qualche giorno, q u a n d o sua moglie, che egli amava


appassionatamente, cadde malata e morì. Ma d o p o quel-
la morte, fatto ancora più straordinario, il rubino riprese
il suo aspetto luminoso e divenne splendido come prima.
Robert de Berquen

Questa pietra è cara agli spiriti che ardono d ' a m o r e per


lo studio, che desiderano conoscere il più possibile. 11 ru-
bino influisce in questo senso su colui che lo porta. Ha
anche una grande influenza sul sangue.
Cahagnet

Sardonica
Policrate, il tiranno di Samos, rispettato dalle popola-
zioni delle isole e del continente, volendo farsi perdona-
re, grazie a una rinuncia, ciò che egli stesso chiamava un
eccesso di prosperità, credette che bastasse fare un sacri-
ficio e restituire alla Fortuna un d o n o in cambio dei doni,
con la privazione volontaria di una pietra. Credette che il
dispiacere di quest'unica perdita sarebbe stato sufficiente
a metterlo al riparo dall'invidia e dall'incostanza della
dea.
Stanco di una felicità che niente viene a turbare, sale su
una barca, si porta in alto mare e getta tra le onde il suo
anello. Un enorme pesce, grande abbastanza per la men-
sa di un re, inghiotte la gemma; ma, caduto nelle mani
del cuoco di Policrate, la lascia riapparire davanti agli
occhi del monarca.
Sinistro presagio! Perfida restituzione della Fortuna!
Quella gemma era una sardonica.
Plinio

Policrate fu vinto e imprigionato dal satrapo Orute,


che lo fece dapprima scorticare vivo e poi morire sulla
croce.

138
ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

Selenite
P r o d e , eccellente filosofo dei tempi di Platone, scrisse
in un piccolo trattato da lui intitolato Del sacrificio e del-
la magia degli antichi che esiste una certa pietra che mu-
ta, si trasforma e compare proprio come fa la luna, da
cui ha preso il nome di selenite, perché segue e imita tutti
i cambiamenti e le mutazioni dell'astro celeste. Mi ricor-
do di aver visto una pietra simile in mano a un mio ami-
co, molto sapiente e ingegnoso, che aveva fatto lunghi e
svariati viaggi, tanto per mare che per terra, al fine di po-
ter conoscere i segreti e le cose più rare.
La pietra di cui parlo era nera come la pece e raffigura-
va la crescita e la diminuzione sia del corpo che della luce
della luna grazie a un certo punto, dove una macchia
bianca cresceva e decresceva, aumentava e diminuiva (in
proporzione) proprio come fa la luna ogni giorno del suo
mese.
Dubitando di tale cosa, e pensando che in realtà i cam-
biamenti da me osservati fossero ottenuti artificialmente
e non fossero naturali, ottenni facilmente dal mio amico
la custodia della pietra, per qualche tempo, che fu un p o '
più di un mese lunare.
In tutto quel periodo l'osservai con estremo scrupolo e
realmente non potei trovare alcun segno d'impostura.
Antoine Mizauld, Les secrets de la lune

Smeraldo
Per affilare lo spirito di qualcuno o accrescere le sue
ricchezze, e prevedere le cose future, si prenda lo smeral-
d o . . . Questa pietra rende l'uomo agile di mente e con
buona memoria; e, se la si tiene sulla lingua, si sarà subi-
to in grado di profetizzare.
Alberto il Grande

139
GLI ORACOLI

Lo smeraldo provoca i sogni e le fantasie, diminuisce il


sonno e aumenta la memoria, rende fortemente resistenti
al veleno ed è utile alla natura dell'uomo.
E, cosa ancora più meravigliosa, fa conoscere all'uo-
mo (che lo porti al collo e lo tenga sotto la lingua) le cose
future: cioè gli conferma la visione del futuro, facendo sì
che lo spirito lo indovini non altrimenti che con il sogno.
Jean de la Taille

Si dice che lo smeraldo arresti le emorragie, la dissente-


ria e le emorroidi troppo abbondanti; che renda le perso-
ne piacevoli, eloquenti e discrete; in breve, che sia saluta-
re contro i veleni e che faccia anche predire l'avvenire,
tra tante altre facoltà che gli vengono attribuite che sa-
rebbe difficile poter credere a tutte.
Infine questa pietra è così deliziosa che i maghi e gli
astrologi l'attribuiscono alla dea Venere, in quanto divi-
nità della bellezza e del piacere.
Robert de Berquen

140
ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

Topazio
Ildegarda, moglie di Teodorico, conte d'Olanda, fece
d o n o a un grande personaggio di un topazio, il quale, po-
sto in una cappella, rischiarava la notte in modo tale che,
in qualunque parte della cappella ci si trovasse, si poteva
leggere con facilità come in pieno giorno.
Le virtù di questa pietra sono assai singolari. Si ritiene
infatti che, dal m o m e n t o che essa è fredda di natura, non
soltanto renda più fresca la pelle, ma arresti il flusso di
sangue dalle piaghe, calmi la collera, attenui la bile e la
frenesia; e anche dissipi i terrori notturni e gli accessi di
follia. E si dice anche che, se una donna o un uomo lo
portano alla m a n o sinistra, il topazio li preserverà dalla
sensualità.
Robert de Berquen

141
GLI ORACOLI

Turchese
La pietra turchese, incastonata in un anello, salverà
chi la porta se costui dovesse cadere da cavallo: riceverà
infatti su di sé tutto il colpo e andrà in frantumi, ma l'uo-
mo sarà salvo.
Robert de Berquen

Il segno dell'Acquario inciso su un turchese fa guada-


gnare ai mercanti tutto ciò che desiderano.
Pierre de Bresche

Zaffiro
È una pietra erotica. Inoltre, procura buone digestioni
e contribuisce alla guarigione delle affezioni cardiache.
Ermete Trismegisto

Chi volesse enumerare tutte le virtù dello zaffiro do-


vrebbe fare un ben lungo discorso... Si ritiene che per-
metta di resistere al contagio e che, applicato sul male,
faccia scoppiare il tumore. E, cosa ancora più notevole,
fa convergere il favore e la benevolenza di tutti su chi lo
porta.
Robert de Berquen

Lo zaffiro portato da una persona impura e amante


delle donne perde il suo splendore e tradisce facilmente il
suo padrone, adultero o fornicatore.
Anonimo

Papus ha tentato un'interessante sintesi delle diverse


tradizioni concernenti i metalli e le pietre (Traité Métho-
dique de Magie Pratique, Editions Dangles): il regno mi-
nerale fornisce al mago i metalli e le pietre per le sue pra-
tiche.

142
ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

1. I metalli
I metalli hanno un'infinità di usi e sono usati soprat-
tutto come conduttori del fluido astrale.

I sette metalli corrispondenti ai pianeti sono i seguenti:


Piombo corrispondente a Saturno
Stagno corrispondente a Giove
Ferro corrispondente a Marte
Oro corrispondente al Sole
Rame corrispondente a Venere
Argento vivo corrispondente a Mercurio
Argento corrispondente alla Luna

2. Pietre attribuite ai pianeti


C'è una quantità considerevole di pietre, più o meno
preziose, che servono a ornare gli anelli e i talismani ma-
gici. Nel Grand Albert si troverà un curioso t r a t t a t o sulle
pietre, ricavato da un libro sui numeri di Evax e Aron;
ma i minerali colà menzionati non sono classificati se-
condo i rapporti planetari e noi abbiamo perciò d o v u t o
fare un lavoro affatto speciale a questo p r o p o s i t o .
Abbiamo a d o t t a t o definitivamente i seguenti rapporti
dopo aver consultato e confrontato le diverse tavole che
si trovano sia nelle Clavicules, sia nei trattati particolari
di Agrippa e di Kircher:.

SATURNO: calamita, calcedonio.


GIOVE: zaffiro, berillo.
MARTE: ametista, diamante, diaspro.

143
GLI ORACOLI

Cercatori d'oro del secolo XVI.

144
ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

S O L E : carbonchio, crisolito, pietra eliotropica.


V E N E R E : lapislazzuli.
M E R C U R I O : smeraldo, agata.
L U N A : cristallo, perle, corallo bianco.

A b b i a m o , nei limiti del possibile, eliminato da questo


elenco tutte le pietre più o meno fantastiche che si posso-
no trovare nei nidi degli uccelli, nel ventre degli animali o
in alcuni alberi sconosciuti, come la famosa pietra del ni-
do dell'upupa (che, come dice Eliphas, sa un p o ' d'im-
broglio) che rende invisibili.
Tuttavia elencheremo, a semplice titolo di curiosità, le
meravigliose proprietà attribuite alle pietre correlate ai
sette pianeti, secondo quanto affermano i libri magici
che costituiscono il catechismo dei nostri stregoni di cam-
pagna.

3. Strane tradizioni
concernenti le virtù di alcune pietre

SATURNO

La calamita. È molto utile per i maghi, perché ha a che


fare con la preparazione della bacchetta magica. Non bi-
sogna confondere questa pietra di calamita, che è un mi-
nerale naturale, con il ferro magnetizzato ottenuto per
via industriale.
«Se un u o m o vuol sapere se sua moglie è casta e sag-
gia, prenda la pietra detta calamita e la metta sotto la te-
sta della d o n n a : se ella è casta e onesta, abbraccerà suo
marito, altrimenti si getterà subito fuori dal letto. Inol-
tre, se si mette questa pietra, d o p o averla ridotta in pol-
vere, su dei carboni accesi ai quattro angoli di una casa,
tutti coloro che vi d o r m o n o ne usciranno e abbandone-

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GLI ORACOLI

Il cristallo facilita la conoscenza dei segreti esoterici.

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ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

ranno tutto, lasciando via libera ai ladri che vi potranno


fare tutto ciò che vogliono senza timore alcuno» (Grand
Albert).

Il calcedonio. Per scacciare le illusioni e qualunque ti-


po di inutili e vane fantasie, si prenda la pietra detta cal-
cedonio, che è pallida e oscura: se la si fora nel mezzo e la
si appende al collo con un'altra pietra chiamata seneribus
(?), non si avrà più alcun timore delle illusioni fantasti-
che. Grazie alle sue virtù, il calcedonio ha la meglio su
tutti i suoi nemici e mantiene il corpo di chi lo possiede in
forza e vigore.

GIOVE

Lo zaffiro. Per ristabilire la pace tra alcune persone, si


prenderà la pietra dello zaffiro: quello di una lucentezza
un p o ' appannata e tendente al giallo è il migliore. Que-
sta pietra, portata addosso, dona la pace e la concordia,
rende devoti e pii, ispira la bontà, modera l'ardore e il
fuoco delle passioni intime.

Il berillo. Colui che vorrà farsi beffe dei suoi nemici e


vincere qualunque controversia, legale o meno, porterà
su di sé il berillo, che ha un colore pallido ed è trasparen-
te come l'acqua. Portandolo sempre con sé, non avrà
nulla da temere da parte dei nemici; vincerà ogni proces-
so, se qualcuno glielo intenterà.

MARTE

L'ametista. Per avere un buon carattere e non ubria-


carsi mai, si prenda una pietra d'ametista che abbia il co-
lore della porpora: la migliore si trova nelle Indie. Questa
pietra è meravigliosa per gli alcolizzati e rende lo spirito
disposto alle scienze.

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GLI ORACOLI

Il diamante. Coloro che vogliono essere superiori ai lo-


ro nemici prenderanno la pietra detta diamante, che ab-
bia un colore brillante, e che è così dura che si può riusci-
re a romperla soltanto con il sangue di un capro. Se viene
portata sul lato sinistro, è u n ' o t t i m a difesa contro i nemi-
ci, conserva la ragione, mette in fuga le fiere e gli animali
velenosi e impedisce che si attuino i malvagi disegni di co-
loro che vi vogliono assassinare o nuocervi in qualunque
altro m o d o ; porta a termine in m o d o favorevole le varie
dispute e controversie. Inoltre, il diamante è un valido
aiuto contro i veleni e gli spiriti folletti.

SOLE

Il carbonchio. Su questa pietra non abbiamo trovato


alcun'altra tradizione che quella che riguarda la sua pro-
prietà di brillare nelle tenebre.

Il crisolito. Se si vuole essere saggi e non commettere


pazzie, basta prendere una pietra chiamata crisolito: ha
un colore verde e brillante. Bisogna incastonarla nell'oro
e portarla con sé. Allontana i fantasmi e libera dalla fol-
lia, oltre a essere un rimedio infallibile contro la paura.

La pietra eliotropica. Per far si che il Sole sembri avere


il colore del sangue, bisogna prendere la pietra chiamata
eliotropica, che ha un colore verde e assomiglia allo sme-
raldo, ma è tutta screziata, come fossero gocce di sangue.
Tutti i necromanti la chiamano comunemente la pietra
preziosa di Babilonia: se si soffrega questa pietra con il
succo dell'erba omonima, fa apparire il sole rosso come
il sangue, proprio come durante un'eclisse. Un tempo,
secondo quanto ho a p p u r a t o , di questa pietra si serviva-
no i sacerdoti dei templi per indovinare e interpretare gli
oracoli e le risposte degli idoli sacri. Questa pietra si tro-
va in Etiopia, a Cipro e nelle Indie.


Pietra magica azteca.

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ELENCO PIETRE PREZIOSE E NO

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GLI ORACOLI

VENERE

Il lapislazzuli. Se si vuole guarire qualcuno dalla ma-


linconia e dalla febbre quartana, bisogna prendere la pie-
tra chiamata lapislazzuli, che ha il colore del cielo e,
all'interno, piccoli corpuscoli dorati. Questo rimedio è
infallibile ed è stato sperimentato di recente. Per vincere i
suddetti mali basta solo portare addosso questa pietra.

MERCURIO

Lo smeraldo. Chi volesse diventare sapiente, accumu-


lare grandi ricchezze e saper leggere l'avvenire, prenda la
pietra che chiamiamo comunemente smeraldo, limpido e
brillante. Quello tendente al giallo è il migliore. Se un uo-
mo lo porta su di sé, lo smeraldo gli dà intelligenza e buo-
na memoria; permette di diventare ricchi e, se viene mes-
so sotto la lingua, conferisce il d o n o della profezia.

L'agata. Se qualcuno spera di evitare ogni sorta di pe-


ricoli e di non aver nulla al m o n d o da temere, oppure
vuole essere generoso, prenda Vagata, nera e con venatu-
re bianche. Questa pietra è ottima contro le avversità.

LUNA

Il cristallo. Per accendere il fuoco, bisogna prendere


del cristallo di quarzo, esporlo al sole e mettergli accanto
qualcosa che si infiammi facilmente. Non appena il sole
rilucerà, scaturirà il fuoco. Bevuto con del miele, dà il
latte alle nutrici.

Il corallo. Se si vuole placare le tempeste e i temporali,


e passare i fiumi, si prenda del corallo: ce n ' è di rosso e di
bianco. È certo, e sperimentato, che arresti di colpo una
perdita di sangue; e colui che lo porta addosso è sempre
ragionevole e prudente. Molte persone degne di fede ne
h a n n o sperimentato la virtù. Il corallo è un validissimo
aiuto contro le tempeste e i pericoli che si corrono in mare.

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X.
Profumi magici
e divinatori

corrispondenti ai sette giorni


della settimana

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GLI ORACOLI

Da Cornelio Agrippa (Filosofia occulta)

Il profumo del Sole, corrispondente alla domenica e


all'elemento Fuoco. Prendete la quarta parte di un'oncia
di ciascuna delle seguenti sostanze: zafferano, legno di
balsa, bacca d'alloro, aloè, mirra, incenso. Aggiungetevi
tre grani della sostanza odorosa detta muschio e tre grani
d'ambra grigia: il tutto deve essere ridotto in polvere. Si
mescoli con il sangue di un gallo bianco, o con dell'acqua
di rose che contenga g o m m a adragante. Farne poi dei
granelli a forma di pillola che potranno essere adoperati,
q u a n d o saranno ben secchi, gettandoli a tre a tre su car-
boni accesi.

Il profumo della Luna, corrispondente al lunedì e


all'elemento Acqua. Prendete la testa di una rana e fatela
seccare insieme con l'occhio di un t o r o ; prendete quindi
una parte eguale di grani di papavero bianco, incenso,
canfora, storace, benzoino, e mescolate queste sostanze
con il sangue di una giovane oca o di una tortora. Forme-
rete così una pasta con cui confezionerete dei granelli che
vi serviranno all'occorrenza. Ne metterete tre alla volta
sui carboni accesi.
Osserverete questa stessa regola per tutti gli altri pro-
fumi.

Il profumo di Marte, corrispondente al martedì e


all'elemento Fuoco. Prendete parti uguali delle seguenti
sostanze: zafferano, armagnac, euforbia, radice di elle-
boro; mescolate il tutto con il sangue e il cervello di un
corvo o di un gatto nero. Formatene piccoli grani.

Il profumo di Mercurio, corrispondente al mercoledì e


all'elemento Terra. Si usi mastice, incenso, legno d'aloè,
storace e benzoino; vi si aggiungano le gemme della quin-
ta foglia dell'eugenia e polvere d'agata. Bisogna mesco-
lare il tutto con cervello di volpe o di cervo e sangue di
gazza. Farne quindi dei piccoli granelli.

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PROFUMI MAGICI E DIVINATORI

Il profumo di Giove, corrispondente al giovedì e


all'elemento Aria. Lo si fabbrica con bacche di frassino,
storace, benzoino e polvere di lapislazzuli; vi si aggiunga-
no le punte delle penne del pavone, uccello sacro a Giu-
none moglie di Giove. Si mescola il tutto, ridotto in pol-
vere, a sangue di rondine o di cicogna. Farne dei gra-
nelli.

Il profumo di Venere, corrispondente al venerdì e


all'elemento Aria. Si fabbrica con muschio, ambra gri-
gia, legno d'aloè, rose essiccate e corallo rosso. Polveriz-
zare il tutto e aggiungere due o tre cervelli di passero.
Mescolare con sangue di tortora o di piccione e farne pic-
cole pastiglie.

Il profumo di Saturno, corrispondente al sabato e


all'elemento Terra. Si prepara con semi di papavero ne-
ro, grani di giusquiamo, mirra e radici di mandragora;
aggiungervi una calamita ridotta in polvere e mescolare il
tutto con del sangue di gatto nero. Farne quindi dei gra-
nelli da utilizzare all'occorrenza.

Come procedere

Tutti questi profumi vanno preparati in uno scaldino


di terra, appena fabbricato, che abbia una forma trian-
golare. Il fuoco deve essere di legna di alloro o di noccio-
lo. Bisogna che tutto ciò che utilizzerete, e cioè le sostan-
ze aromatiche, il legno, la materia infiammabile, il fiam-
mifero e la candela, sia nuovo e non sia servito ad alcun
profano: per questa ragione dovrete procurarvi il tutto
personalmente.
Bisogna inoltre che il fuoco sia stato appena acceso e i
profumi del giorno devono essere riscaldati dai raggi del
sole, che bisogna concentrare mediante un vetro; per i

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GLI ORACOLI

profumi della notte, vi servirete di un ciottolo, che avrete


raccolto voi stessi in un c a m p o . È così che tutti coloro
che sono iniziati ai riti mistici bruciano profumi in onore
di tutti gli spiriti e i geni della natura.

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GLI ORACOLI

BIBLIOGRAFIA

Encyclopédie de la divination (Henry Veyrier)

Philippa Waring:
Dictionnaire des Présages et des Superstitions (Le Rocher)

E m m a n u e l - N a p o l é o n S a n t i n i de R i o l s :
Dictionnaire des pierres et des parfums magiques (Belfond)

Le Grand Livre du Destin (Editions Plantyn)

Piobb:

Formulaire de Haute Magie (Editions Dangles)

Papus:

Traité méthodique de Magie Pratique (Editions Dangles)

Michel Moine:
Guide de la Radiesthésie ( S t o c k )
Aldous Huxley:
The Doors of Perception
Alan Watts:
Mémoires (Fayard)

Joyeuse Cosmologie (Fayard)

Jean S. B o l e n :

Le Tao de la Psychologie ( M e r c u r e de F r a n c e - Le M a i l )

G. Nataf:
Symboles, signes et marques (Berg International)

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