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Le elettropompe sono macchine che utilizzano l’energia meccanica fornita da un motore elettrico
per far circolare un fluido in una tubazione. Il lavoro delle elettropompe serve a vincere le perdite di
carico (perdite di pressione) che “ostacolano” la circolazione del fluido nei condotti.
Le parti costituenti una elettropompa centrifuga sono: la girante a palette (ruotando velocemente
genera una depressione), la chiocciola (raccoglie l’acqua proveniente dalle palette ), il diffusore
(trasforma l’energia cinetica dovuta alla velocità in energia di pressione).
Le elettropompe si divido poi in: pompe a tenuta meccanica e circolatori. La differenza tra le due
categorie è che le pompe a tenuta meccanica hanno il corpo della pompa diviso dal motore elettrico
che genera rotazione, il circolatore ha invece il rotore (la parte rotante del motore) direttamente
immersa nel liquido da pompare.
Circolatori vantaggi:
In generale si usano pompe a tenuta meccanica per impianti medio grandi e con portate fisse, se
abbiamo impianti piccoli e con portate variabili c’è bisogno di circolatori. Sono circolatori quelli
inseriti all’interno delle caldaie per impianti termoautonomi.
Al di fuori di tali zone, le bollicine non possono resistere a lungo e quando implodono e generano
una forte e rapida successione di urti. Ciò porta ad un’usura delle valvole e delle tubazioni e
possibile rottura delle giranti.
Per evitare fenomeni di cavitazione deve essere garantita una pressione residua minima all’imbocco
di aspirazione della pompa, cioè quello che si chiama carico netto sull’aspirazione. Tale dato
dovrebbe essere sempre indicato nella scheda tecnica del costruttore.