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Goliardo M., di anni 72, pensionato, maritato con due figli. Nessuna partico-
lare malattia fino all'eta di 68 anni, allorche gli veniva riscontrata in altra sede,
a seguito di ripetute emorragie urinarie silenti, una papillomatosi multipia pielo-
ureterale sinistra e sottoposto conseguentemente a nefroureterectomia totale da tale
lata. Dopo circa tre anni trascorsi in apparente benessere, facevano ricomparsa delle
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FIG. I.
2 cm. la sede di impianto del papilloma, la cui presenza veniva accertata mediante
urcterotomia longitudinale. Tutto iI tratto distale delI'uretere, cosl isolato, veniva
resecato e asportato assicme al cilindro vescicale e si procedeva quindi a una ana-
stomosi diretta Ira iI moncone ureterale e la parcte vcscicale. II decorso postopcra-
Iorio proccdeva in modo rcgolarc, e il pazicnte veniva dimcsso in 20a giornata,
I controlli urologici mediante urografia e cistoscopia sono stati clfettuati a distanza
di tre mesi dall'intcrvcnto e quindi ogni sci mcsi; fino a oggi sono risultati tutti
quanti negativi.
Per quanlo conccrne I'anaromia patologica, si trattava di un piccolo papilloma
di 4-5 mm , costituito da un asse conncttivo-vascolare rivcstito da normali cclIule
Iransizionali privc di atipic: ncssun sconlinamcnto oltre la membrana basalc.
CONSIDERAZIONI.
Il caso da noi osservato non e certamente di frequente riscontro
lion tanto per la natura del tumore 0 per la sua sede di impianto, che
anzi il tratto distale dell'uretere risulta il piu frequenternente colpito
(PETKOVIC), ne per l'eta del paziente, anche se la maggiore incidenza
sembra aversi tra i 50 e i 60 anni (JOMAIN, MAZEMAN, ecc.), quanta per
la singolarita del reperto di un papilloma ureterale destro in paziente
precedentemente nefroureterectomizzato a sinistra sempre per papillo-
matosi pielo-ureterale. RAYMOND e colI., per un caso analogo da loro
riferito, parlano di eccezionalita,
Le considerazioni che quindi possiamo trarne sono multiple e in-
vestono vari problemi. Circa l'eziopatogenesi, non avendo sufficienti
dati a disposizione, siamo incerti se considerare il nostro reperto come
recidiva 0 come una nuova neoplasia; l'identita istologica tra la prima
manifestazione pieloureterale destra e la seconda da noi osservata a
carico dell'uretere sinistro (papillomi del grado 0) orienterebbero verso
la prima ipotesi, tanto pill in base all'unanime riconoscimento e alIa
quotidiana esperienza dell'elevata tendenza a recidivare, propria dei
tumori dell'urotelio, anche a distanza dalla primitiva sede di impianto.
Riteniamo inoltre utile puntualizzare Ie difficolta diagnostiche incon-
trate con le comuni indagini a nostra disposizione, per cui la presen-
za del papilloma e stata sospettata essenzialmente sulla base di criteri
anamnestici, in assenza di segni specifici radiografici; crediamo che cio
sia dipeso dalle piccole dimensioni del papilloma.
Per quanto riguarda poi la condotta terapeutica, riteniamo di non
aver avuto altre soluzioni chirurgiche al di fuori deIl'ureterectomia
segmentaria da noi attuata, a meno che non si fosse voluto affidare
un paziente ultrasettantenne alla dialisi cronica. Delio stesso parere
troviamo anche RAYMOND e colI. i quali si sono avvalsi della nefrecto-
mia polare inferiore con anastomosi uretero-caliciale per un turnore
papillare del bacinetto e del calice inferiore in un paziente gia ope-
rato di nefroureterectomia totale controlaterale per ipernefroma. Se
accettiamo la teoria di Mazeman, secondo la quale la neoplasia si dif-
fonde solo a valle della sua primitiva sede di impianto, avendo noi
asportato l'uretere distale per un tratto di 6 ern. assieme ad un cilin-
dro di parete vescicale, dovremmo avere una certa garanzia di sue-
cesso. Certarnente, dato il tempo relativamente breve (20 mesi) trascor-
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BIBLIOGRAFIA