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mlòFra le nuove tecniche musicali tipiche della seconda metà del


Novecento va senz'altro registrato il minimalismo, cioè la musica basata sulla
ripetizione di determinati enunciati musicali, che vengono variati secondo un
principio "statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New York 1936) studiò alla
Juilliard School di New York e in California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato
lo Steve Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di musicisti americani
d'avanguardia che, pur risentendo degli influssi della musica africana e orientale
(gamelan balinese), non dimenticano gli insegnamenti della musica e della
tradizione europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i
fautori della minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di musica basata
sull'iterazione e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi cellule
ritmico-melodiche secondo il principio di "variazione statica". Reich ha composto
brani per pianoforte, violino e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per
percussioni adottando la tecnica del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of
Wood, 1972) e l'opera multimediale The Cave (1993).Minimalismo e musica per film:
Philip GlassPhilip Glass (Baltimora 1937) studiò alla Juilliard School insieme con
S. Reich e grazie a una borsa di studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger,
frequentando inoltre la facoltà di lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il
suonatore di sitar R. Shankar e il suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato
radicalmente il proprio stile compositivo in direzione di nuovi parametri ritmici e
di procedimenti melodici ripetitivi che rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo
si evidenziano le opere teatrali Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981),
Akhnaten (1984), The Juniper Tree (1985), The Making of the Representative for
Planet 8 (1988); il balletto Glasswork (1985); l'azione scenica The Photographer
(1982); e le musiche per i lungometraggi North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982),
che conobbe una larga diffusione di pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove
tecniche musicali tipiche della seconda metà del Novecento va senz'altro registrato
il minimalismo, cioè la musica basata sulla ripetizione di determinati enunciati
musicali, che vengono variati secondo un principio "statico".Steve ReichSteve
Michael Reich (New York 1936) studiò alla Juilliard School di New York e in
California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato lo Steve Reich and Musicians.
Appartiene a quel gruppo di musicisti americani d'avanguardia che, pur risentendo
degli influssi della musica africana e orientale (gamelan balinese), non
dimenticano gli insegnamenti della musica e della tradizione europea. È ritenuto,
assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i fautori della minimal music, o
minimalismo, cioè di quel genere di musica basata sull'iterazione e progressiva,
impercettibile, combinazione di brevi cellule ritmico-melodiche secondo il
principio di "variazione statica". Reich ha composto brani per pianoforte, violino
e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per percussioni adottando la tecnica
del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of Wood, 1972) e l'opera multimediale
The Cave (1993).Minimalismo e musica per film: Philip GlassPhilip Glass (Baltimora
1937) studiò alla Juilliard School insieme con S. Reich e grazie a una borsa di
studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di
lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il suonatore di sitar R. Shankar e il
suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato radicalmente il proprio stile compositivo in
direzione di nuovi parametri ritmici e di procedimenti melodici ripetitivi che
rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo si evidenziano le opere teatrali
Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981), Akhnaten (1984), The Juniper Tree
(1985), The Making of the Representative for Planet 8 (1988); il balletto Glasswork
(1985); l'azione scenica The Photographer (1982); e le musiche per i lungometraggi
North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982), che conobbe una larga diffusione di
pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove tecniche musicali tipiche della seconda
metà del Novecento va senz'altro registrato il minimalismo, cioè la musica basata
sulla ripetizione di determinati enunciati musicali, che vengono variati secondo un
principio "statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New York 1936) studiò alla
Juilliard School di New York e in California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato
lo Steve Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di musicisti americani
d'avanguardia che, pur risentendo degli influssi della musica africana e orientale
(gamelan balinese), non dimenticano gli insegnamenti della musica e della
tradizione europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i
fautori della minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di musica basata
sull'iterazione e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi cellule
ritmico-melodiche secondo il principio di "variazione statica". Reich ha composto
brani per pianoforte, violino e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per
percussioni adottando la tecnica del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of
Wood, 1972) e l'opera multimediale The Cave (1993).Minimalismo e musica per film:
Philip GlassPhilip Glass (Baltimora 1937) studiò alla Juilliard School insieme con
S. Reich e grazie a una borsa di studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger,
frequentando inoltre la facoltà di lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il
suonatore di sitar R. Shankar e il suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato
radicalmente il proprio stile compositivo in direzione di nuovi parametri ritmici e
di procedimenti melodici ripetitivi che rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo
si evidenziano le opere teatrali Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981),
Akhnaten (1984), The Juniper Tree (1985), The Making of the Representative for
Planet 8 (1988); il balletto Glasswork (1985); l'azione scenica The Photographer
(1982); e le musiche per i lungometraggi North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982),
che conobbe una larga diffusione di pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove
tecniche musicali tipiche della seconda metà del Novecento va senz'altro registrato
il minimalismo, cioè la musica basata sulla ripetizione di determinati enunciati
musicali, che vengono variati secondo un principio "statico".Steve ReichSteve
Michael Reich (New York 1936) studiò alla Juilliard School di New York e in
California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato lo Steve Reich and Musicians.
Appartiene a quel gruppo di musicisti americani d'avanguardia che, pur risentendo
degli influssi della musica africana e orientale (gamelan balinese), non
dimenticano gli insegnamenti della musica e della tradizione europea. È ritenuto,
assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i fautori della minimal music, o
minimalismo, cioè di quel genere di musica basata sull'iterazione e progressiva,
impercettibile, combinazione di brevi cellule ritmico-melodiche secondo il
principio di "variazione statica". Reich ha composto brani per pianoforte, violino
e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per percussioni adottando la tecnica
del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of Wood, 1972) e l'opera multimediale
The Cave (1993).Minimalismo e musica per film: Philip GlassPhilip Glass (Baltimora
1937) studiò alla Juilliard School insieme con S. Reich e grazie a una borsa di
studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di
lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il suonatore di sitar R. Shankar e il
suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato radicalmente il proprio stile compositivo in
direzione di nuovi parametri ritmici e di procedimenti melodici ripetitivi che
rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo si evidenziano le opere teatrali
Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981), Akhnaten (1984), The Juniper Tree
(1985), The Making of the Representative for Planet 8 (1988); il balletto Glasswork
(1985); l'azione scenica The Photographer (1982); e le musiche per i lungometraggi
North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982), che conobbe una larga diffusione di
pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove tecniche musicali tipiche della seconda
metà del Novecento va senz'altro registrato il minimalismo, cioè la musica basata
sulla ripetizione di determinati enunciati musicali, che vengono variati secondo un
principio "statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New York 1936) studiò alla
Juilliard School di New York e in California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato
lo Steve Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di musicisti americani
d'avanguardia che, pur risentendo degli influssi della musica africana e orientale
(gamelan balinese), non dimenticano gli insegnamenti della musica e della
tradizione europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i
fautori della minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di musica basata
sull'iterazione e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi cellule
ritmico-melodiche secondo il principio di "variazione statica". Reich ha composto
brani per pianoforte, violino e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per
percussioni adottando la tecnica del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of
Wood, 1972) e l'opera multimediale The Cave (1993).Minimalismo e musica per film:
Philip GlassPhilip Glass (Baltimora 1937) studiò alla Juilliard School insieme con
S. Reich e grazie a una borsa di studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger,
frequentando inoltre la facoltà di lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il
suonatore di sitar R. Shankar e il suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato
radicalmente il proprio stile compositivo in direzione di nuovi parametri ritmici e
di procedimenti melodici ripetitivi che rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo
si evidenziano
le opere teatrali Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981), Akhnaten
(1984), The Juniper Tree (1985), The Making of the Representative for Planet 8
(1988); il balletto Glasswork (1985); l'azione scenica The Photographer (1982); e
le musiche per i lungometraggi North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982), che conobbe
una larga diffusione di pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove tecniche musicali
tipiche della seconda metà del Novecento va senz'altro registrato il minimalismo,
cioè la musica basata sulla ripetizione di determinati enunciati musicali, che
vengono variati secondo un principio "statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New
York 1936) studiò alla Juilliard School di New York e in California con L. Berio e
D. Milhaud. Ha fondato lo Steve Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di
musicisti americani d'avanguardia che, pur risentendo degli influssi della musica
africana e orientale (gamelan balinese), non dimenticano gli insegnamenti della
musica e della tradizione europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P.
Glass, tra i fautori della minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di
musica basata sull'iterazione e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi
cellule ritmico-melodiche secondo il principio di "variazione statica". Reich ha
composto brani per pianoforte, violino e strumenti a fiato e nastro magnetico,
musica per percussioni adottando la tecnica del phasing (Drumming, 1971; Music for
Pieces of Wood, 1972) e l'opera multimediale The Cave (1993).Minimalismo e musica
per film: Philip GlassPhilip Glass (Baltimora 1937) studiò alla Juilliard School
insieme con S. Reich e grazie a una borsa di studio si perfezionò a Parigi con N.
Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di lettere a Chicago. Dopo aver lavorato
con il suonatore di sitar R. Shankar e il suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato
radicalmente il proprio stile compositivo in direzione di nuovi parametri ritmici e
di procedimenti melodici ripetitivi che rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo
si evidenziano le opere teatrali Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981),
Akhnaten (1984), The Juniper Tree (1985), The Making of the Representative for
Planet 8 (1988); il balletto Glasswork (1985); l'azione scenica The Photographer
(1982); e le musiche per i lungometraggi North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982),
che conobbe una larga diffusione di pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove
tecniche musicali tipiche della seconda metà del Novecento va senz'altro registrato
il minimalismo, cioè la musica basata sulla ripetizione di determinati enunciati
musicali, che vengono variati secondo un principio "statico".Steve ReichSteve
Michael Reich (New York 1936) studiò alla Juilliard School di New York e in
California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato lo Steve Reich and Musicians.
Appartiene a quel gruppo di musicisti americani d'avanguardia che, pur risentendo
degli influssi della musica africana e orientale (gamelan balinese), non
dimenticano gli insegnamenti della musica e della tradizione europea. È ritenuto,
assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i fautori della minimal music, o
minimalismo, cioè di quel genere di musica basata sull'iterazione e progressiva,
impercettibile, combinazione di brevi cellule ritmico-melodiche secondo il
principio di "variazione statica". Reich ha composto brani per pianoforte, violino
e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per percussioni adottando la tecnica
del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of Wood, 1972) e l'opera multimediale
The Cave (1993).Minimalismo e musica per film: Philip GlassPhilip Glass (Baltimora
1937) studiò alla Juilliard School insieme con S. Reich e grazie a una borsa di
studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di
lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il suonatore di sitar R. Shankar e il
suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato radicalmente il proprio stile compositivo in
direzione di nuovi parametri ritmici e di procedimenti melodici ripetitivi che
rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo si evidenziano le opere teatrali
Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981), Akhnaten (1984), The Juniper Tree
(1985), The Making of the Representative for Planet 8 (1988); il balletto Glasswork
(1985); l'azione scenica The Photographer (1982); e le musiche per i lungometraggi
North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982), che conobbe una larga diffusione di
pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove tecniche musicali tipiche della seconda
metà del Novecento va senz'altro registrato il minimalismo, cioè la musica basata
sulla ripetizione di determinati enunciati musicali, che vengono variati secondo un
principio "statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New York 1936) studiò alla
Juilliard School di New York e in California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato
lo Steve Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di musicisti americani
d'avanguardia che, pur risentendo degli influssi della musica africana e orientale
(gamelan balinese), non dimenticano gli insegnamenti della musica e della
tradizione europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i
fautori della minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di musica basata
sull'iterazione e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi cellule
ritmico-melodiche secondo il principio di "variazione statica". Reich ha composto
brani per pianoforte, violino e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per
percussioni adottando la tecnica del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of
Wood, 1972) e l'opera multimediale The Cave (1993).Minimalismo e musica per film:
Philip GlassPhilip Glass (Baltimora 1937) studiò alla Juilliard School insieme con
S. Reich e grazie a una borsa di studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger,
frequentando inoltre la facoltà di lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il
suonatore di sitar R. Shankar e il suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato
radicalmente il proprio stile compositivo in direzione di nuovi parametri ritmici e
di procedimenti melodici ripetitivi che rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo
si evidenziano le opere teatrali Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981),
Akhnaten (1984), The Juniper Tree (1985), The Making of the Representative for
Planet 8 (1988); il balletto Glasswork (1985); l'azione scenica The Photographer
(1982); e le musiche per i lungometraggi North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982),
che conobbe una larga diffusione di pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove
tecniche musicali tipiche della seconda metà del Novecento va senz'altro registrato
il minimalismo, cioè la musica basata sulla ripetizione di determinati enunciati
musicali, che vengono variati secondo un principio "statico".Steve ReichSteve
Michael Reich (New York 1936) studiò alla Juilliard School di New York e in
California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato lo Steve Reich and Musicians.
Appartiene a quel gruppo di musicisti americani d'avanguardia che, pur risentendo
degli influssi della musica africana e orientale (gamelan balinese), non
dimenticano gli insegnamenti della musica e della tradizione europea. È ritenuto,
assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i fautori della minimal music, o
minimalismo, cioè di quel genere di musica basata sull'iterazione e progressiva,
impercettibile, combinazione di brevi cellule ritmico-melodiche secondo il
principio di "variazione statica". Reich ha composto brani per pianoforte, violino
e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per percussioni adottando la tecnica
del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of Wood, 1972) e l'opera multimediale
The Cave (1993).Minimalismo e musica per film: Philip GlassPhilip Glass (Baltimora
1937) studiò alla Juilliard School insieme con S. Reich e grazie a una borsa di
studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di
lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il suonatore di sitar R. Shankar e il
suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato radicalmente il proprio stile compositivo in
direzione di nuovi parametri ritmici e di procedimenti melodici ripetitivi che
rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo si evidenziano le opere teatrali
Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981), Akhnaten (1984), The Juniper Tree
(1985), The Making of the Representative for Planet 8 (1988); il balletto Glasswork
(1985); l'azione scenica The Photographer (1982); e le musiche per i lungometraggi
North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982), che conobbe una larga diffusione di
pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove tecniche musicali tipiche della seconda
metà del Novecento va senz'altro registrato il minimalismo, cioè la musica basata
sulla ripetizione di determinati enunciati musicali, che vengono variati secondo un
principio "statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New York 1936) studiò alla
Juilliard School di New York e in California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato
lo Steve Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di musicisti americani
d'avanguardia che, pur risentendo degli influssi della musica africana e orientale
(gamelan balinese), non dimenticano gli insegnamenti della musica e della
tradizione europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i
fautori della minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di musica basata
sull'iterazione e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi cellule
ritmico-melodiche secondo il principio di "variazione statica". Reich ha composto
brani per pianoforte, violino e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per
percussioni adottando la tecnica del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of
Wood, 1972) e l'opera multimediale The Cave (1993).Minimalismo e musica per film:
Philip GlassPhilip Glass (Baltimora 1937) studiò alla Juilliard School insieme con
S. Reich e grazie a una borsa di studio si perfezionò a Parigi
con N. Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di lettere a Chicago. Dopo aver
lavorato con il suonatore di sitar R. Shankar e il suonatore di tablà A. Ranka, ha
mutato radicalmente il proprio stile compositivo in direzione di nuovi parametri
ritmici e di procedimenti melodici ripetitivi che rimandano al tal indiano. Nel suo
catalogo si evidenziano le opere teatrali Einstein on the Beach (1976), Satyagraha
(1981), Akhnaten (1984), The Juniper Tree (1985), The Making of the Representative
for Planet 8 (1988); il balletto Glasswork (1985); l'azione scenica The
Photographer (1982); e le musiche per i lungometraggi North Star (1977),
Koyaanisqatsi (1982), che conobbe una larga diffusione di pubblico, e Mishima
(1985).Fra le nuove tecniche musicali tipiche della seconda metà del Novecento va
senz'altro registrato il minimalismo, cioè la musica basata sulla ripetizione di
determinati enunciati musicali, che vengono variati secondo un principio
"statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New York 1936) studiò alla Juilliard
School di New York e in California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato lo Steve
Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di musicisti americani d'avanguardia
che, pur risentendo degli influssi della musica africana e orientale (gamelan
balinese), non dimenticano gli insegnamenti della musica e della tradizione
europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i fautori della
minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di musica basata sull'iterazione
e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi cellule ritmico-melodiche
secondo il principio di "variazione statica". Reich ha composto brani per
pianoforte, violino e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per percussioni
adottando la tecnica del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of Wood, 1972) e
l'opera multimediale The Cave (1993).Minimalismo e musica per film: Philip
GlassPhilip Glass (Baltimora 1937) studiò alla Juilliard School insieme con S.
Reich e grazie a una borsa di studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger,
frequentando inoltre la facoltà di lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il
suonatore di sitar R. Shankar e il suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato
radicalmente il proprio stile compositivo in direzione di nuovi parametri ritmici e
di procedimenti melodici ripetitivi che rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo
si evidenziano le opere teatrali Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981),
Akhnaten (1984), The Juniper Tree (1985), The Making of the Representative for
Planet 8 (1988); il balletto Glasswork (1985); l'azione scenica The Photographer
(1982); e le musiche per i lungometraggi North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982),
che conobbe una larga diffusione di pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove
tecniche musicali tipiche della seconda metà del Novecento va senz'altro registrato
il minimalismo, cioè la musica basata sulla ripetizione di determinati enunciati
musicali, che vengono variati secondo un principio "statico".Steve ReichSteve
Michael Reich (New York 1936) studiò alla Juilliard School di New York e in
California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato lo Steve Reich and Musicians.
Appartiene a quel gruppo di musicisti americani d'avanguardia che, pur risentendo
degli influssi della musica africana e orientale (gamelan balinese), non
dimenticano gli insegnamenti della musica e della tradizione europea. È ritenuto,
assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i fautori della minimal music, o
minimalismo, cioè di quel genere di musica basata sull'iterazione e progressiva,
impercettibile, combinazione di brevi cellule ritmico-melodiche secondo il
principio di "variazione statica". Reich ha composto brani per pianoforte, violino
e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per percussioni adottando la tecnica
del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of Wood, 1972) e l'opera multimediale
The Cave (1993).Minimalismo e musica per film: Philip GlassPhilip Glass (Baltimora
1937) studiò alla Juilliard School insieme con S. Reich e grazie a una borsa di
studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di
lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il suonatore di sitar R. Shankar e il
suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato radicalmente il proprio stile compositivo in
direzione di nuovi parametri ritmici e di procedimenti melodici ripetitivi che
rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo si evidenziano le opere teatrali
Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981), Akhnaten (1984), The Juniper Tree
(1985), The Making of the Representative for Planet 8 (1988); il balletto Glasswork
(1985); l'azione scenica The Photographer (1982); e le musiche per i lungometraggi
North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982), che conobbe una larga diffusione di
pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove tecniche musicali tipiche della seconda
metà del Novecento va senz'altro registrato il minimalismo, cioè la musica basata
sulla ripetizione di determinati enunciati musicali, che vengono variati secondo un
principio "statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New York 1936) studiò alla
Juilliard School di New York e in California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato
lo Steve Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di musicisti americani
d'avanguardia che, pur risentendo degli influssi della musica africana e orientale
(gamelan balinese), non dimenticano gli insegnamenti della musica e della
tradizione europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i
fautori della minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di musica basata
sull'iterazione e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi cellule
ritmico-melodiche secondo il principio di "variazione statica". Reich ha composto
brani per pianoforte, violino e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per
percussioni adottando la tecnica del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of
Wood, 1972) e l'opera multimediale The Cave (1993).Minimalismo e musica per film:
Philip GlassPhilip Glass (Baltimora 1937) studiò alla Juilliard School insieme con
S. Reich e grazie a una borsa di studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger,
frequentando inoltre la facoltà di lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il
suonatore di sitar R. Shankar e il suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato
radicalmente il proprio stile compositivo in direzione di nuovi parametri ritmici e
di procedimenti melodici ripetitivi che rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo
si evidenziano le opere teatrali Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981),
Akhnaten (1984), The Juniper Tree (1985), The Making of the Representative for
Planet 8 (1988); il balletto Glasswork (1985); l'azione scenica The Photographer
(1982); e le musiche per i lungometraggi North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982),
che conobbe una larga diffusione di pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove
tecniche musicali tipiche della seconda metà del Novecento va senz'altro registrato
il minimalismo, cioè la musica basata sulla ripetizione di determinati enunciati
musicali, che vengono variati secondo un principio "statico".Steve ReichSteve
Michael Reich (New York 1936) studiò alla Juilliard School di New York e in
California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato lo Steve Reich and Musicians.
Appartiene a quel gruppo di musicisti americani d'avanguardia che, pur risentendo
degli influssi della musica africana e orientale (gamelan balinese), non
dimenticano gli insegnamenti della musica e della tradizione europea. È ritenuto,
assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i fautori della minimal music, o
minimalismo, cioè di quel genere di musica basata sull'iterazione e progressiva,
impercettibile, combinazione di brevi cellule ritmico-melodiche secondo il
principio di "variazione statica". Reich ha composto brani per pianoforte, violino
e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per percussioni adottando la tecnica
del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of Wood, 1972) e l'opera multimediale
The Cave (1993).Minimalismo e musica per film: Philip GlassPhilip Glass (Baltimora
1937) studiò alla Juilliard School insieme con S. Reich e grazie a una borsa di
studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di
lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il suonatore di sitar R. Shankar e il
suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato radicalmente il proprio stile compositivo in
direzione di nuovi parametri ritmici e di procedimenti melodici ripetitivi che
rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo si evidenziano le opere teatrali
Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981), Akhnaten (1984), The Juniper Tree
(1985), The Making of the Representative for Planet 8 (1988); il balletto Glasswork
(1985); l'azione scenica The Photographer (1982); e le musiche per i lungometraggi
North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982), che conobbe una larga diffusione di
pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove tecniche musicali tipiche della seconda
metà del Novecento va senz'altro registrato il minimalismo, cioè la musica basata
sulla ripetizione di determinati enunciati musicali, che vengono variati secondo un
principio "statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New York 1936) studiò alla
Juilliard School di New York e in California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato
lo Steve Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di musicisti americani
d'avanguardia che, pur risentendo degli influssi della musica africana e orientale
(gamelan balinese), non dimenticano gli insegnamenti della musica e della
tradizione europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i
fautori della minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di musica basata
sull'iterazione e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi cellule
ritmico-melodiche secondo il principio di "variazione statica". Reich ha composto
brani per pianoforte, violino e strumenti
a fiato e nastro magnetico, musica per percussioni adottando la tecnica del
phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of Wood, 1972) e l'opera multimediale The
Cave (1993).Minimalismo e musica per film: Philip GlassPhilip Glass (Baltimora
1937) studiò alla Juilliard School insieme con S. Reich e grazie a una borsa di
studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di
lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il suonatore di sitar R. Shankar e il
suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato radicalmente il proprio stile compositivo in
direzione di nuovi parametri ritmici e di procedimenti melodici ripetitivi che
rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo si evidenziano le opere teatrali
Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981), Akhnaten (1984), The Juniper Tree
(1985), The Making of the Representative for Planet 8 (1988); il balletto Glasswork
(1985); l'azione scenica The Photographer (1982); e le musiche per i lungometraggi
North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982), che conobbe una larga diffusione di
pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove tecniche musicali tipiche della seconda
metà del Novecento va senz'altro registrato il minimalismo, cioè la musica basata
sulla ripetizione di determinati enunciati musicali, che vengono variati secondo un
principio "statico".Steve ReichSteve Michael Reich (New York 1936) studiò alla
Juilliard School di New York e in California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato
lo Steve Reich and Musicians. Appartiene a quel gruppo di musicisti americani
d'avanguardia che, pur risentendo degli influssi della musica africana e orientale
(gamelan balinese), non dimenticano gli insegnamenti della musica e della
tradizione europea. È ritenuto, assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i
fautori della minimal music, o minimalismo, cioè di quel genere di musica basata
sull'iterazione e progressiva, impercettibile, combinazione di brevi cellule
ritmico-melodiche secondo il principio di "variazione statica". Reich ha composto
brani per pianoforte, violino e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per
percussioni adottando la tecnica del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of
Wood, 1972) e l'opera multimediale The Cave (1993).Minimalismo e musica per film:
Philip GlassPhilip Glass (Baltimora 1937) studiò alla Juilliard School insieme con
S. Reich e grazie a una borsa di studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger,
frequentando inoltre la facoltà di lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il
suonatore di sitar R. Shankar e il suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato
radicalmente il proprio stile compositivo in direzione di nuovi parametri ritmici e
di procedimenti melodici ripetitivi che rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo
si evidenziano le opere teatrali Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981),
Akhnaten (1984), The Juniper Tree (1985), The Making of the Representative for
Planet 8 (1988); il balletto Glasswork (1985); l'azione scenica The Photographer
(1982); e le musiche per i lungometraggi North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982),
che conobbe una larga diffusione di pubblico, e Mishima (1985).Fra le nuove
tecniche musicali tipiche della seconda metà del Novecento va senz'altro registrato
il minimalismo, cioè la musica basata sulla ripetizione di determinati enunciati
musicali, che vengono variati secondo un principio "statico".Steve ReichSteve
Michael Reich (New York 1936) studiò alla Juilliard School di New York e in
California con L. Berio e D. Milhaud. Ha fondato lo Steve Reich and Musicians.
Appartiene a quel gruppo di musicisti americani d'avanguardia che, pur risentendo
degli influssi della musica africana e orientale (gamelan balinese), non
dimenticano gli insegnamenti della musica e della tradizione europea. È ritenuto,
assieme a T. Riley (1935) e a P. Glass, tra i fautori della minimal music, o
minimalismo, cioè di quel genere di musica basata sull'iterazione e progressiva,
impercettibile, combinazione di brevi cellule ritmico-melodiche secondo il
principio di "variazione statica". Reich ha composto brani per pianoforte, violino
e strumenti a fiato e nastro magnetico, musica per percussioni adottando la tecnica
del phasing (Drumming, 1971; Music for Pieces of Wood, 1972) e l'opera multimediale
The Cave (1993).Minimalismo e musica per film: Philip GlassPhilip Glass (Baltimora
1937) studiò alla Juilliard School insieme con S. Reich e grazie a una borsa di
studio si perfezionò a Parigi con N. Boulanger, frequentando inoltre la facoltà di
lettere a Chicago. Dopo aver lavorato con il suonatore di sitar R. Shankar e il
suonatore di tablà A. Ranka, ha mutato radicalmente il proprio stile compositivo in
direzione di nuovi parametri ritmici e di procedimenti melodici ripetitivi che
rimandano al tal indiano. Nel suo catalogo si evidenziano le opere teatrali
Einstein on the Beach (1976), Satyagraha (1981), Akhnaten (1984), The Juniper Tree
(1985), The Making of the Representative for Planet 8 (1988); il balletto Glasswork
(1985); l'azione scenica The Photographer (1982); e le musiche per i lungometraggi
North Star (1977), Koyaanisqatsi (1982), che conobbe una larga diffusione di
pubblico, e Mishima (1985).

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